Rapporto in PDF - infoMercatiEsteri

CROAZIA
A cura di:
Ambasciata d'Italia - CROAZIA
Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese
[email protected]
Con la collaborazione di:
Agenzia per la promozione all'estero e
l'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE
Camere di Commercio italiane all’estero
www.infomercatiesteri.it
INDICE
PERCHE'
Perchè CROAZIA
Dati generali
Dove investire
Cosa vendere
OUTLOOK POLITICO
Politica interna
Relazioni internazionali
OUTLOOK ECONOMICO
Quadro macroeconomico
Politica economica
Indicatori macroeconomici
Tasso di cambio
Bilancia commerciale
Saldi e riserve internazionali
Investimenti - Stock
Investimenti - Flussi
Materie prime
Barriere tariffarie e non tariffarie
COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT
Indici di Global Competitiveness e Libertà Economica
Indici di Apertura al commercio internazionale
Fattori maggiormente problematici per fare business
Business Cost
Indice Doing Business
ACCESSO AL CREDITO
Accesso al credito
RISCHI
Rischi politici
Rischi economici
Rischi operativi
RAPPORTI CON L'ITALIA
Overview
Scambi commerciali
Investimenti con l'Italia - Stock
Investimenti con l'Italia - Flussi
Flussi turistici
CROAZIA
PERCHE'
PERCHÈ CROAZIA
Nuovo Stato Membro dell'UE
Accesso al mercato - Posizione geografica strategica
Manodopera qualificata e a basso costo
Stabilità politica
Incentivi agli investimenti
Nuovo Stato Membro dell'UE
Il 1 luglio 2013 la Croazia è entrata a far parte dell'Unione Europea. Nell'ambito del Quadro
Finanziario Pluriennale UE 2014-2020 il Paese potra' contare su circa 11.7 miliardi di euro.
La Croazia è facilmente raggiungibile dall'Italia in virtù di un'ottima rete autostradale che
copre quasi interamente il Paese. Può inoltre servire da "hub" per altri Paesi dei Balcani
occidentali, con i quali vanta una lungua consuetudine di scambi (la Croazia è ad es. il primo
partener commerciale della Bosnia-Erzegovina).
Accesso al mercato - Posizione
geografica strategica
Manodopera qualificata e a
basso costo
La Croazia vanta un alto livello di istruzione e la disponibilità di lavoro qualificato in settori
specifici. Eccellenti sono inoltre le competenze tecnico-scientifiche e diffusa la conoscenza
dell'inglese, del tedesco e dell'italiano. I costi della manodopera sono inferiori alla media
europea.
La Croazia presenta una sostanziale stabilità politica. Il Governo in carica dal dicembre 2011
gode di un'ampia maggioranza parlamentare e ha tra le sue priorità la riforma della Pubblica
Amministrazione, la lotta alla corruzione, il rilancio dell’economia ed il consolidamento fiscale, le privatizzazioni e l’avvio di grandi
progetti infrastrutturali.
Stabilità politica
La normativa vigente prevede agevolazioni fiscali ed incentivi per gli investitori (v. in
particolare la Legge sugli incentivi agli investimenti del 2012 come modificata nel 2013 e la
Legge sugli investimenti strategici del 2013) e il Governo in carica ha tra i suoi obiettivi prioritari il miglioramento del clima
imprenditoriale. Assistenza agli investitori da parte dell'Agenzia HAMAG Invest (Agenzia per le piccole imprese e gli investimenti), il
CEI (Centro per il monitoraggio del settore energetico e degli investimenti) e l’AIK (Agenzia per gli Investimenti e la Concorrenza).
Incentivi agli investimenti
Ultimo aggiornamento: 10/03/2014
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DATI GENERALI
Forma di stato
Repubblica parlamentare
Superficie
56.542 Km2
Lingua
croato
Religione
Cattolica
Moneta
Kuna
Ultimo aggiornamento: 14/01/2013
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CROAZIA
1
DOVE INVESTIRE
Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)
Servizi di alloggio e ristorazione
Costruzioni
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
Energia elettrica, gas, vapore e
aria condizionata (anche da fonti
rinnovabili)
Nel settore energetico la Croazia, quale Paese UE, ha assunto gli obblighi c.d. “3 volte 20%
fino al 2020”, che impongono al Paese di migliorare l’efficienza energetica del 20%, di
raggiungere la quota del 20% nell’utilizzo di fonti rinnovabili rispetto al consumo totale di
energia e di diminuire l’emissione di gas a effetto serra del 20%. La strategia di sviluppo
energetico nazionale prevede inoltre che entro il 2030 il 35% dell’energia elettrica debba essere prodotta attraverso fonti rinnovabili.
Pertanto sono in programma massici investimenti nel settore, in particolare in impianti elettroenergetici definiti prioritari dal Governo,
ovvero centrali termoelettriche, centrali idoelettriche e centrali a biomassa. Benché la sensibilità ambientale vada crescendo, le fonti
di energia rinnovabile in Croazia non sono ancora sfruttate al meglio lasciando ampi spazi per le imprese straniere.
Servizi di alloggio e ristorazione
Il settore turistico è oggetto di particolare attenzione da parte del Governo croato, anche in
considerazione della sua rilevanza per l'economia del Paese, con un contributo al PIL pari
a circa il 16%. Entro il 2020, inoltre, sono previsti investimenti pubblici per un valore di 7 miliardi di euro (1,4 milioni di euro nel
periodo 2013-2015 e 5,6 milioni di euro tra il 2016 e il 2020) per la realizzazione di circa 150 progetti, finalizzati alla costruzione e
ristrutturazione di alberghi e resort, piccoli alberghi familiari e pensioni private, nonché ad investimenti nei porti del turismo nautico
ed in nuove strutture turistiche quali campi da golf, centri congressi, parchi tematici, ecc.
La Croazia dispone in totale di oltre 900 mila posti letto, di cui tuttavia solo 110 mila si trovano in alberghi. Le strutture ricettive locali
sono caratterizzate infatti da una prevalenza di strutture complementari (campeggi, camere private, rifugi alpini, stazioni di cura e
simili), a fronte di soli 580 alberghi, tuttora con prevalenza di strutture a 3 stelle (il 54% circa) e un numero contenuto di strutture a 5
stelle (4% del totale).
La capacità ricettiva nautica consiste in 70 porti turistici, 9 strutture sulla terraferma e numerose ubicazioni per l’ancoraggio. In totale
sono 56 le marine, che dispongono di 16.000 ormeggi in mare e di 8.500 posti per il rimessaggio; sono disponibili ulteriori 30.000
ormeggi nei porti turistici. Secondo i progetti del Ministero del Mare dei Trasporti e delle Infrastrutture e del Ministero del Turismo,
nei prossimi anni dovrebbero essere costruiti ulteriori ormeggi, come pure ampliate le strutture (ricettive o altre) a terra legate alla
nautica.
Costruzioni
Il settore dell'edilizia pubblica è legato in particolare alla costruzione, ampliamento e
ristrutturazione di scuole, prigioni, edifici culturali e militari; alla promozione dell'efficienza
energetica e alla manutenzione della rete stradale locale. In questo ultimo ambito il Governo si sta impegnando in progetti finanziati
con capitale privato, da implementare attraverso il c.d. partenariato pubblico-privato (PPP).
Nel settore delle infrastrutture e dei trasporti, i progetti più importanti sono quelli per lo sviluppo delle infrastrutture stradali
(prosieguo della costruzione di autostrade e costruzione e ricostruzione di strade statali) e ferroviarie
(ammodernamento/ricostruzione di determinati tratti) nonché i progetti in ambito idrico: costruzione, ricostruzione ed
ammodernamento delle infrastrutture idriche (approvvigionamento e scarico).
Prodotti dell'agricoltura, pesca e
silvicoltura
La Croazia dispone di una superficie ad uso agricolo di circa 3 milioni di ettari. La superficie
effettivamente utilizzata si estende su 1,3 milioni di ettari ed è per lo più di proprietà privata.
L’agricoltura (compresa la pesca e il settore forestale) partecipa a circa il 5,9% del PIL.
Nel Paese esistono tre aree geografiche e climatiche (pianura nella parte settentrionale a clima continentale; zona litoranea – costa
e isole con clima mediterraneo; zona montuosa nella parte centrale del paese) che determinano il tipo e l’orientamento della
produzione agricola.
Nonostante le favorevoli condizioni climatiche e la buona configurazione dei terreni, le risorse del Paese non sono sfruttate al
massimo, lasciando ancora ampi spazi per investimenti nella produzione agro-alimentare e nella zootecnica. Anche il settore delle
biotecnologie va assumendo importanza crescente, in particolare per la soluzione di problemi ambientali (controllo dell’inquinamento,
eliminazione di rifiuti tossici, recupero dei metalli dalle scorie minerarie, ecc.) e nei processi d’interesse industriale.
Prodotti delle altre industrie
CROAZIA
2
Prodotti delle altre industrie
manufatturiere
Nel settore industriale croato sussistono notevoli opportunità di collaborazione industriale e
vi sono ampi spazi per la costituzione di joint-venture italo-croate e/o per investimenti diretti
italiani associati a nuovi processi produttivi e tecnologici. Opportunità di collaborazione si
presentano in particolare nei seguenti settori:
- lavorazione del legno, considerata la notevole ricchezza di materia prima: circa 2 milioni di ettari di foreste (l’84% composto da
latifoglie - in particolare faggio e rovere - e il 16% da conifere - soprattutto abete e ginepro).
- lavorazione della plastica: specialmente produzione di prodotti/elementi per l’edilizia, tubi (per acquedotti, gas, canalizzazione,
telecomunicazioni) e profili, imballaggi.
- settore metalmeccanico: produzione/lavorazione di prodotti in metallo e costruzioni di macchine ed attrezzature.
Ultimo aggiornamento: 22/05/2013
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CROAZIA
3
COSA VENDERE
Macchinari e apparecchiature
Prodotti della metallurgia
Prodotti chimici
Prodotti alimentari
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
Macchinari e apparecchiature
In relazione all'importazione di beni strumentali rilevano in particolare:
- le macchine per la lavorazione del legno. A causa della scarsità di produttori locali, il fabbisogno viene soddisfatto in gran parte
attraverso le importazioni. Anche se nell’ultimo biennio la quota italiana è diminuita, in precedenza circa la metà del valore totale
delle importazioni di macchine ed attrezzature per la lavorazione del legno proveniva dall'Italia;
- le macchine per la lavorazione della plastica. L'assenza di un’adeguata produzione locale e la scarsità di investimenti in tecnologie
e sviluppo costringe il Paese ad orientarsi verso il mercato internazionale.
- le macchine ed attrezzature agricole. Anche se la Germania è tradizionalmente il principale fornitore, l'Italia occupa una posizione
piuttosto importante in questo settore. Circa un quinto del valore complessivo delle importazioni croate si riferisce infatti a prodotti
italiani: presse, torchi ed attrezzature simili per la fabbricazione del vino, macchine per la preparazione o la lavorazione del suolo,
per la raccolta e la trebbiatura dei prodotti agricoli, per la pulitura, la cernita e la vagliatura dei cereali, ecc.
- le macchine per l'industria alimentare. La produzione locale è piuttosto ridotta e la presenza italiana risulta rilevante in particolare
per l’importazione di macchine ed apparecchi per l’estrazione o la preparazione di oli, per la produzione di paste alimentari, per la
vinificazione, per la panificazione, per la preparazione di frutta ed ortaggi.
- le macchine per la lavorazione di metalli. Le importazioni dall’Italia riguardano in particolare centri di lavoro, torni e segatrici,
rullatrici, curvatrici, piegatrici, raddrizzatrici e spianatrici, nonché presse, cesoie e punzonatrici.
Si segnala che oltre un quarto delle importazioni croate di ferro ed acciaio si riferisce a
prodotti italiani e che tale quota è in aumento. In questo segmento si colloca circa il 6% del
valore totale delle importazioni croate dall’Italia. Inoltre, circa il 15% delle importazioni croate di metalli non ferrosi è riconducibile a
prodotti italiani.
Prodotti della metallurgia
Prodotti chimici
L’industria
della
trasformazione/lavorazione
della
plastica
è
di
tradizionale
importanza per l’economia croata, partecipando per il 3% al totale della produzione
industriale del Paese. In tale settore i segmenti più importanti sono la produzione di prodotti ed elementi per l’edilizia, la produzione
di tubi (per acquedotti, gas, canalizzazione, telecomunicazioni) e profili, nonché la produzione di imballaggi. Per quanto concerne le
materie prime, le forniture italiane riguardano prevalentemente le materie plastiche e i prodotti chimici organici. Rilevano inoltre
medicinali e farmaci nonché oli eteri, profumi e prodotti da toletta.
Prodotti alimentari
La produzione locale è in grado di soddisfare solo parzialmente il fabbisogno nazionale di
prodotti alimentari e circa il 10% del valore totale delle importazioni croate è costituito da
prodotti del settore agro-alimentare. I prodotti alimentari maggiormente importati sono quelli industriali ad alto livello di lavorazione.
Negli ultimi anni, circa l’11% delle importazioni croate del settore ha riguardato prodotti italiani.;Le forniture italiane sono ancora più
rilevanti se si prendono in esame determinati gruppi di prodotti, quali prodotti a base di cereali (in particolare riso e paste alimentari,
biscotti, merendine, pan carré, fette biscottate), prodotti ortofrutticoli freschi, refrigerati e/o preparati (in particolare pomodori freschi
e lavorati, legumi secchi - specialmente fagioli e lenticchie -, uva fresca, mandarini, mele, arance), vari tipi di salumi (in particolare la
mortadella), prodotti a base di cioccolato, ecc.
Articoli di abbigliamento (anche
in pelle e in pelliccia)
Si registra un continuo aumento delle importazioni croate di abbigliamento e maglieria e
l’Italia detiene in questo settore una posizione di rilievo. Tuttavia la quota italiana sta
diminuendo, principalmente a causa della concorrenza da parte dei paesi dell’Estremo
Oriente e in particolare della Cina, da dove la Croazia importa prevalentemente capi di bassa qualità. L’importazione da altri Paesi si
riferisce invece ad una gamma alquanto diversificata, che va da un prodotto di qualità medio-bassa fino a prodotti di altissima
qualità.
CROAZIA
4
Il cliente croato è molto esigente e attento alla moda europea e il mercato locale offre diversi marchi internazionali, tra i quali
spiccano anche i più grandi marchi italiani. Lo strumento del franchising si sta velocemente affermando.
Ultimo aggiornamento: 28/06/2013
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CROAZIA
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OUTLOOK POLITICO
POLITICA INTERNA
La Croazia presenta una sostanziale stabilità politica.
La Croazia ha vissuto dal 2011, quando ha concluso i negoziati di adesione, una fase molto intensa di ammodernamento in vista
dell’ingresso nell’Unione Europea nel luglio dello scorso anno, grazie anche a un attento monitoraggio da parte di Bruxelles che ha
inciso in profondità sull’agenda politica, stimolando le necessarie riforme.
Sul piano politico, il Presidente Josipović è la principale figura di riferimento e la personalità con il più alto tasso di popolarità nel
Paese. A testimonianza dell'eccellenza dei rapporti tra Italia e Croazia, si segnala che il Presidente Josipovic si è recato in Visita di
Stato in Italia nel dicembre del 2013. Sebbene non siano stati ancora annunciati i candidati alle prossime elezioni presidenziali che
si terranno alla fine dell’anno, la sua conferma appare quasi scontata.
L’Esecutivo, in carica dal dicembre 2011, è espressione di una coalizione di centrosinistra tra i Socialdemocratici del Primo Ministro
Milanović, il Partito Popolare del Primo Vicepremier e Ministro degli Esteri Pusić, la Dieta Democratica Istriana e il Partito dei
Pensionati. Sia il Premier Milanović che la Vicepremier Pusić sono amici del nostro Paese e hanno sottolineato a più riprese la forte
“domanda di Italia” che caratterizza la Croazia di oggi, frutto degli strettissimi legami politici, economici e culturali tra i due Paesi.
Non si ravvisano problematiche relative alla società civile.
Non vi sono in Croazia conflitti di stampo etnico-religioso e non sono più operative in questo Paese missioni di peace-keeping.
Ultimo aggiornamento: 24/03/2014
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RELAZIONI INTERNAZIONALI
Il Governo di coalizione di centro-sinistra ha mantenuto inalterate le linee direttrici della politica estera croata, basate sull’adesione
all’Unione Europea e sull’Alleanza Atlantica.
Il 1 luglio 2013, la Croazia è diventata il 28mo Stato Membro dell'UE. Nel gennaio 2012, in occasione del referendum confirmativo,
oltre il 66% si è espresso a favore dell'adesione all'Unione. Il 9 marzo 2013 il parlamento croato ha ratificato all'unanimità il trattato di
adesione. In questi primi mesi di membership si è registrata una convergenza di vedute con l'Italia su importanti questioni europee e,
con un Vertice trilaterale dei Capi di Governo il 12 settembre scorso a Venezia, è stato avviato un meccanismo di consultazione che
include anche la Slovenia al fine di affinare le posizioni sui principali temi dell’agenda e che consolida il nostro ruolo di partner di
riferimento in ambito UE per Lubiana e Zagabria.
Oltre all'integrazione europea, la priorità della politica estera è data al rapporto con i Paesi limitrofi della regione del sud-est europeo.
La Croazia sostiene con convinzione l’allargamento dell’UE a tutti i Paesi dell’area, ritenendo che solo la prospettiva europea (ed
atlantica) sia in grado di creare nei Balcani sicurezza e stabilità politica ed economica. Al Consiglio Europeo del giugno 2013, Italia e
Croazia si sono trovate d’accordo nel chiedere una data per l’avvio dei negoziati di adesione con la Serbia e del negoziato ASA con
il Kosovo. Da allora, il Presidente Josipović ha visitato tutti i Paesi dell’ex Jugoslavia, ribadendo il forte sostegno alla loro prospettiva
europea. Al Consiglio Europeo di dicembre è stato quindi dato il “via libera” all’inizio dei negoziati di adesione per Belgrado, mentre
per l’Albania si dovrà attendere il Consiglio di giugno, nonostante la comune posizione di Roma e Zagabria favorevole all’avvio dei
negoziati anche per Tirana. Rimane il problema dello stallo istituzionale in cui versa la Bosnia-Erzegovina, Paese dove vivono circa
500.000 Croati, riconosciuti come etnia costitutiva nell’assetto di Dayton. Per il suo vicino, la Croazia è oggi parte attiva nell’invocare
un tailor-made approach, che inserisca nello stesso quadro negoziale i molteplici problemi della BiH, in modo da affrontarli
nell’ambito di appositi capitoli negoziali e non in via pregiudiziale all’apertura del negoziato.
Roma e Zagabria sono inoltre i principali “motori” della Strategia UE per la Regione Adriatico-Ionica, il cui Piano d’Azione è in corso
di elaborazione, in vista dell’approvazione da parte del Consiglio Europeo durante la nostra Presidenza. La Strategia, oltre a
permettere una più funzionale allocazione delle risorse comunitarie, rappresenta un fondamentale strumento di avvicinamento agli
standard comunitari per i Paesi non ancora UE (Montenegro, Serbia, Albania e Bosnia-Erzegovina).
CROAZIA
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Ultimo aggiornamento: 24/03/2014
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CROAZIA
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OUTLOOK ECONOMICO
QUADRO MACROECONOMICO
Nel 2013 il PIL croato ha registrato una nuova contrazione dello 0,9%, dopo il calo del 2,2% del 2012. Il calo per il primo trimestre
2014 e’ stiamto allo 0,4%, per il secondo trimestre allo 0,8% e per il terzo trimestre allo 0,5%. Non sono ancora disponibili dati
relativi a tutto il 2014 ma si prevede un calo tra lo 0,8% e l’1% e nel 2015 una modesta ripresa (dallo 0,7% all’1%). Dall'inizio della
crisi economica nel 2008, vi è stato un calo del 13% del PIL e del 15% dello standard di vita, portando la Croazia a diventare il terzo
Paese più povero della UE, dopo Romania e Bulgaria. La composizione del PIL è riconducibile al terziario per oltre il 70%,
all’agricoltura (compresa la pesca ed il settore forestale) per circa il 4,5%, al comparto industriale per il 17,5% e all’edilizia per circa
il 5%. Nel 2013 la produzione industriale è diminuita del 2% rispetto all'anno precedente; nel periodo gennaio-ottobre 2014 si e’
registrata, invece, un live ripresa pari allo 0,8%
Nel 2013 il tasso d'inflazione è stato in media del 2,2%, ma dall'inizio del 2014 si registra una tendenza alla deflazione, con effetti
negativi su crescita ed onere del debito. La disoccupazione ragginge il 20% ca., con punte del 50,8% per i giovani sotto i 25 anni. La
pensione media è di circa 300 euro e il salario medio di 740 euro mensili. Con un deficit a fine 2013 al 5,4% e un debito pubblico
superiore al 60%, l'Unione Europea ha aperto una procedura per deficit eccessivo nei confronti del Paese, che secondo la
Commissione dovrà portare il deficit al 4,6% del PIL nel 2014, al 3,5% nel 2015 e al 2,7% nel 2016. Il debito pubblico alla fine di
ottobre 2014 era pari al 78% del PIL (nel 2013 era stato pari al 67,3%); conformemente ai criteri di Maastricht la Croazia dovrebbe
far diminuire il debito pubblico sotto il 60%. Il debito estero supera i 45 miliardi di euro.
Nel 2013 l'interscambio commerciale è stato di 24,8 miliardi di euro, del 4,1% inferiore rispetto a quello realizzato nel 2012, mentre il
deficit della bilancia commerciale ha superato i 6,8 miliardi di euro. Dai dati preliminari dell’ISTAT croato relativi ai primi nove mesi
2014 risulta che l’interscambio commerciale è stato pari a 20,584 miliardi di €, ovvero del 6,1% superiore rispetto a quello realizzato
nel periodo gennaio-settembre 2013. In aumento risultano sia le esportazioni (+9,1%) che le importazioni (+4,4%). L'Unione
Europea rimane il principale mercato per la Croazia, con un interscambio pari al 69,5% del totale, di cui il 13,9% con l'Italia, primo
partner commerciale del Paese. La Croazia importa prevalentemente macchinari ed attrezzature industriali nonché mezzi di
trasporto. Il maggiore contributo alle esportazioni è dato invece dalle materie prime ed i prodotti intermedi (in particolare legname e
segati) e dai combustibili (petrolio e derivati nonché energia elettrica).
Ultimo aggiornamento: 19/01/2015
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POLITICA ECONOMICA
Il Governo non è riuscito ad incidere in modo significativo in campo economico e le misure di contenimento della spesa finora
attuate, peraltro modeste, non hanno prodotto i risultati sperati. Nel 2014 l'Unione Europea ha aperto nei confronti del Paese una
procedura per deficit eccessivo, a seguito della quale è in corso una revisione della manovra di bilancio. Il Governo dovrà presto
intraprendere misure concrete per la riduzione del deficit e del debito pubblico, prestando attenzione tuttavia a non aggravare la
già difficile congiuntura economica, caratterizzata da recessione e deflazione.
La Banca Centrale croata è responsabile della supervisione del settore finanziario e la politica economica del Governo asseconda
quella monetaria della Banca Centrale. Questa si è più volte espressa in favore di riforme strutturali che
consentano una diminuzione della spesa pubblica e ha attuato una politica monetaria restrittiva sin dal 2006, consentendo di
affrontare la crisi finanziaria con una certa solidità. E' riuscita inoltre a mantenere stabile il tasso di cambio della kuna, fattore
determinante anche considerato l'alto indebitamento in valuta estera, preservando in tal modo la stabilità dell'intero settore
finanziario.
L'Esecutivo dovrà impegnarsi al massimo nella prosecuzione di una seria lotta all'evasione fiscale e alla corruzione, ancora molto
diffusa a livello locale, e portare a termine una riforma organica del mercato del lavoro, dei sistemi sanitario e pensionistico e della
pubblica amministrazione. Tutti gli osservatori internazionali chiedono inoltre al Paese di continuare lo sforzo per aprire il mercato
agli investimenti esteri, superando le lentezze burocratiche e gli ostacoli di varia natura che ancora permangono.
Ultimo aggiornamento: 24/03/2014
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CROAZIA
8
CROAZIA
9
INDICATORI MACROECONOMICI
2011
2012
2013
44.412
43.929
43,6
0
-2
-0,9
4,3
4,3
4,3
17.665
17.618
17.300
Disoccupazione (%)
18,7
21,1
21,6
Debito pubblico (% PIL)
47,2
53,7
67,3
Inflazione (%)
2,3
3,4
2,2
Variazione del volume delle importazioni di beni e servizi (%)
5,4
-0,03
PIL Nominale (mln €)
Variazione del PIL reale (%)
Popolazione (mln)
PIL pro-capite a parita di potere d'acquisto ($)
Fonte:
Elaborazioni dell'Agenzia ICE di Zagabria su dati del Ministero delle Finanze e della Banca Nazionale della Croazia (PIL nominale, variazione,
debito pubblico) dell'ISTAT croato (inflazione, disoccupazione), IMF (PIL pro capite a parita’ di potere d'acquisto in dollari). Le stime per il 2013
sono di fonte dell’Istituto per le Finanze pu
Ultimo aggiornamento: 19/01/2015
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TASSO DI CAMBIO
Controlla il cambio giornaliero sul sito di Banca d'Italia
CROAZIA
10
BILANCIA COMMERCIALE
EXPORT
Export
2011
Totale
2012
9.582 mln. €
2013
9.609 mln. €
Previsioni di crescita 2014
Previsioni di crescita 2015
10 %
10 %
9.589 mln. €
PRINCIPALI DESTINATARI
2011 (mln. €)
2012 (mln. €)
2013 (mln. €)
ITALIA
1.511
ITALIA
1.472
ITALIA
1.395
BOSNIA ED ERZEGOVINA
1.174
BOSNIA ED ERZEGOVINA
1.228
BOSNIA ED ERZEGOVINA
1.173
GERMANIA
967
GERMANIA
989
GERMANIA
1.129
Italia Position:1
1.511
Italia Position:1
1.472
Italia Position:1
Merci (mln. €)
1.395
2011
2012
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
363
416
Prodotti delle miniere e delle cave
115
118
166
Prodotti alimentari
673
711
682,4
Bevande
112
125
114,6
Tabacco
62
60
49,8
Prodotti tessili
85
82
98,7
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
409
394
379,8
Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
255
252
267,6
Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio
352
267
429,1
Carta e prodotti in carta
171
153
153,7
1
1
1,1
1.019
1.129
1.001,9
Prodotti chimici
690
584
601,2
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
380
438
421,6
Articoli in gomma e materie plastiche
164
167
205,5
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
335
344
377,8
Prodotti della metallurgia
361
420
351,8
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
462
523
655,4
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
229
262
336,8
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
695
719
684,4
Macchinari e apparecchiature
642
671
725,1
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
168
171
173
1.132
746
365,8
267,2
Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)
Mobili
2013
426,9
238
239
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
49
52
61,1
Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)
38
71
178,5
383
396
412,1
Altri prodotti e attività
Fonte: Elaborazione Ufficio di Zagabria dell'ICE-Agenzia in base ai dati dell'ISTAT croato (dati definiti revisionati)
CROAZIA
11
IMPORT
Import
2011
Totale
2012
16.281 mln. €
2013
16.164 mln. €
Previsioni di crescita 2014
Previsioni di crescita 2015
5%
5%
16.528 mln. €
PRINCIPALI FORNITORI
2011 (mln. €)
2012 (mln. €)
2013 (mln. €)
ITALIA
2.676
ITALIA
2.707
GERMANIA
2.318
GERMANIA
2.049
GERMANIA
2.084
ITALIA
2.167
RUSSIA
1.185
RUSSIA
1.229
SLOVENIA
1.897
Italia Posizione: 1
2.661
Italia Posizione: 1
2.707
Italia Posizione: 2
Merci (mln. €)
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
2011
2.167
2012
2013
468
443
457,9
Prodotti delle miniere e delle cave
2.087
2.155
2.172,7
Prodotti alimentari
1.257
1.391
1.485,7
Bevande
104
101
115,5
Tabacco
43
50
48,7
Prodotti tessili
342
301
323,8
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
490
460
457,3
Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
262
250
392,5
Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio
179
162
165,2
Carta e prodotti in carta
408
399
410,8
3
3
3,4
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
1.096
1.092
987,2
Prodotti chimici
Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati
1.411
1.337
1.382,1
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
657
669
667,8
Articoli in gomma e materie plastiche
643
614
644,1
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
315
280
277,2
1.034
956
935,9
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
570
511
567,9
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
858
863
1.038,9
Prodotti della metallurgia
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
670
650
693,4
1.264
1.198
1.253,4
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
794
657
754,2
Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)
280
530
202,1
Mobili
229
217
204,9
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
285
276
295,5
Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)
414
501
470,1
Altri prodotti e attività
118
98
109,9
Macchinari e apparecchiature
Fonte: Elaborazione Ufficio di Zagabria dell'ICE-Agenzia in base ai dati dell'ISTAT croato (dati definiti revisionati)
OSSERVAZIONI
Nell’esaminare gli scambi commerciali relativi al 2013 va tenuto conto che a seguito dell’adesione della Croazia all’Unione Europea
(1° luglio 2013) la rilevazione dei flussi commerciali in entrata viene effettuata per paese fornitore (che puo’ differire da quello
produttore) mentre prima del 1° luglio 2013 era per paese produttore.
Nel 2013 l’interscambio e’ stato pari a 26,12 miliardi di € (dell’1,1% superiore rispetto a quello realizzato nel 2012). Dai dati
preliminari dell’ISTAT croato relativi ai primi nove mesi 2014 risulta che l’interscambio commerciale è stato pari a 20,584 miliardi di €,
ovvero del 6,1% superiore rispetto a quello realizzato nel periodo gennaio-settembre 2013. In aumento risultano sia le esportazioni
(+9,1%) che le importazioni (+4,4%). %). Il principale partner commerciale risulta l’Italia (interscambio pari a 3,56 miliardi di euro (4,9%; 13,6% del totale) seguita dalla Germania (3,45 miliardi di euro; 13,2,% del totale, aumento del 9,6%.) Nei primi nove mesi
2014 l’interscambio commerciale è stato pari a 20,584 miliardi di €, (šel 6,1% superiore rispetto a quello realizzato nel periodo
gennaio-settembre 2013). In aumento risultano sia le esportazioni (+9,1%) che le importazioni (+4,4%). L'Italia rimane il primo
partner (2,87 miliardi di euro, 13,9% dell'interscambio totale, aumento 16,1% ), seguita dalla Germania (13,6%) e dalla Slovenia
(11%)
CROAZIA
12
I dati nelle tabelle di cui sopra relativi agli scambi merceologici sono stati riportati in base alla classifica ATECO (conforme alla
classificazione dell’UE NACE Rev.2), ovvero in base al criterio produttivo. La classificazione internazionale Standard International
Trade Classification (SITC, Rev. 4), invece, effettua le rilevazioni per settore merceologico, sia all’import che all’export.
In base a tali dati risulta che la Croazia importa prevalentemente macchinari ed attrezzature industriali (specialmente
macchine/attrezzature/impianti elettrici e macchine utensili), nonché mezzi di trasporto.Nel 2013 l'aumento piu' significativo delle
importazioni si e' verificato in relazione a prodotti appartenenti alla sezione alimenti ed animali vivi (+8,1%) in particolare nell’import
di carne fresca e lavorata (+17,8%) e di frutta e ortaggi (+12,3%), come pure nelle importazioni di alcuni gruppi di prodotti
appartenenti alla sezione manufatti classificati secondo il materiale di origine (+7,4%). L’aumento del valore dell’import nella sezione
macchine e mezzi di trasporto si riferisce in particolare alle macchine/apparecchi e dispositivi elettrici (+24%), veicoli stradali (+
13,9%), macchine / attrezzature industriali d’uso generale (+7,4%), macchine motrici (7,2%) e macchine utensili lavorazione
metalli (+26,3%, ma in questo caso si tratta, comunque, di valori assoluti più contenuti). Il calo più significativo (in termini di valore)
si è verificato nelle importazioni di combustibili (- 3,3%), in particolare di energia elettrica (- 6,2%) e di petrolio e derivati (- 3,9%).
Nel corso dei primi nove mesi del 2014 il valore delle importazioni è aumentato complessivamente del 4,4% rispetto al periodo
gennaio-settembre 2013. In forte aumento (del 25%) il valore dell’import realizzato nella sezione prodotti finiti vari in particolare
l’import di abbigliamento e accessori (+67,3%) e di calzature (+22,5%). In crescita anche il valore dell’importi di prodotti agroalimentari (+11,4%) soprattutto di carne fresca e lavorata (+30.8%) e di cereali e di prodotti a base di cereali (+21,5%). A livello di
sezioni le uniche flessioni di un certo rilievo riguardano l’import di combustibili (-6,3%) in particolare gas naturale (-45%) mentre è
aumentato il valore delle importazioni di energia elettrica (+23%). Le flessioni hanno riguardato anche l’import di alcuni gruppi
prodotti nella sezione macchinari e mezzi di trasporto, in particolare macchine motrici (-23%) e macchine/apparecchi e dispositivi
elettrici (-13,4%). In aumento, invece, il valore dell’import di veicoli stradali (+17,2%) e di altri mezzi di trasporto (+40,9%; in questa
voce sono incluse anche le importazioni temporanee di navi/imbarcazioni per lavori di manutenzione e revisione). Sono aumentate le
importazioni di petrolio greggio e derivati del petrolio (+32%) e le importazioni nel settore sostanze e prodotti chimici (+6,2%), dovute
soprattutto all’aumento dell’import di prodotti chimici organici (+49,8%) e di fertilizzanti chimici (139,1%).
CROAZIA
13
SALDI E RISERVE INTERNAZIONALI
2011
2012
-6.249
-5.674
-8,3
Saldo dei Servizi (mln. €)
6.302
6.061
8,99
Saldo dei Redditi (mln. €)
-1.608
-1.442
-1,47
1.153
1.072
1,46
-403
16,1
681
10.577
10.815
17,77
Saldo commerciale (Exp. - Imp.) (mln. €)
Saldo dei Trasferimenti correnti (mln. €)
Saldo delle partite correnti (mln. €)
Riserve internazionali (mln. €)
2013
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU.
Ultimo aggiornamento: 29/04/2014
^Top^
CROAZIA
14
INVESTIMENTI - STOCK
STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI DEL PAESE: CROAZIA (OUTWARD)
Stock
di investimenti diretti esteri
del paese:
CROAZIA (Outward)
2011
Totale (% PIL)
Totale (mln € e var. %)
2012
2013
Previsioni 2014
Previsioni 2015
8,6 %
%
%
nd %
nd %
3.958 mln. €
mln. €
4.049,9 mln. €
nd %
nd %
PRINCIPALI DESTINATARI
2011 (mln. €)
2012 (mln. €)
2013 (mln. €)
PAESI BASSI
1.314
PAESI BASSI
1.377,3
BOSNIA ED ERZEGOVINA
558
BOSNIA ED ERZEGOVINA
660,2
SERBIA
489
SERBIA
651,9
Italia Position:nd
nd
Italia Position:nd
nd
Settori (mln. €)
Italia Position:17
2011
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
2012
26
Prodotti delle miniere e delle cave
Prodotti alimentari, bevande e tabacco
32,3
2013
39,4
4
nd
270
403,6
Prodotti tessili e abbigliamento
nd
43
Mobili
19
22,3
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
340
118,2
Chimica e prodotti chimici
931
649,3
Prodotti della metallurgia e prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
24
44,4
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
nd
80,2
Macchinari e apparecchiature
24
nd
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
26
41,6
51
30,9
Costruzioni
Servizi di informazione e comunicazione
71
91,6
1.046
1.340,1
Trasporto e magazzinaggio
254
206,1
Attività finanziarie e assicurative
196
238,3
Attività immobiliari
nd
29,5
Attività professionali, scientifiche e tecniche
27
nd
Attività amministrative e di servizi di supporto
nd
537,5
Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli
Elaborazioni dell'Ufficio di Zagabria dell'ICE-Agenzia in base aiu dati della Banca Nazionale Croata (dati revisionati)
CROAZIA
15
STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI NEL PAESE: CROAZIA (INWARD)
Stock
di investimenti diretti esteri
nel paese:
CROAZIA (Inward)
2011
Totale (% PIL)
Totale (mln € e var. %)
2012
2013
Previsioni 2014
Previsioni 2015
56 %
%
%
nd %
nd %
25.696 mln. €
mln. €
26.633,7 mln. €
nd %
nd %
PRINCIPALI INVESTITORI
2011
2012
2013
AUSTRIA
6.306
AUSTRIA
5.980,6
PAESI BASSI
3.954
PAESI BASSI
3.431,3
GERMANIA
3.167
GERMANIA
3.208,4
Italia Position:7
1.229
Italia Position:6
Settori (mln. €)
1.362,5
2011
2012
2013
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
121,5
138,7
Prodotti delle miniere e delle cave
682,9
107,5
Prodotti alimentari, bevande e tabacco
375,9
428,2
Prodotti tessili e abbigliamento
199,8
244,7
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
1.667,3
1.500,4
Chimica e prodotti chimici
1.422,4
nd
119
125,1
Prodotti della metallurgia e prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
141,1
190,6
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
799,6
818
Macchinari e apparecchiature
214,7
nd
81
196,8
1.751,7
1.820,6
nd
93,6
Gomma, plastica e prodotti in queste materie
Costruzioni
Servizi di informazione e comunicazione
Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)
Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento
155,6
172
4.011,6
3.962
Trasporto e magazzinaggio
212,8
154,3
Servizi di alloggio e ristorazione
594,6
684
Attività finanziarie e assicurative
9.086
7.527,6
2.251,9
3.002,6
nd
1.558,7
215,8
341,6
Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli
Attività immobiliari
Attività amministrative e di servizi di supporto
Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento
Elaborazioni dell'Ufficio di Zagabria dell'ICE-Agenzia in base aiu dati della Banca Nazionale Croata (dati revisionati)
OSSERVAZIONI
La vigente normativa in materia societaria equipara l’investitore straniero all’investitore locale. Considerato che non è necessario
effettuare una registrazione particolare in quanto investitore straniero, i dati divulgati dalla Banca Nazionale Croata (BNC),
classificati per Paese di provenienza dei flussi finanziari, non riflettono in modo preciso la provenienza dei capitali investiti. Inoltre
numerose imprese che effettuano investimenti in Croazia si avvalgono di triangolazioni finanziarie.
In base alle rilevazioni della Banca Nazionale Croata, nel periodo compreso fra il 1993 e il 2013 l’ammontare degli IDE effettuati in
Croazia (stock) è stato pari a 26,63 miliardi di € (dati revisionati). Nel periodo complessivo (1993 – 2013) il principale investitore
risulta l’Austria (22,6%) seguita dai Paesi Bassi (12,9%) dalla Germania (12,0%), dall'Ungheria (8,%), dal Lussemburgo (6,4%) e
dall'Italia (5,1%).
Per quanto riguarda la distribuzione settoriale, nel periodo 1993-2013 la maggior parte degli IDE si è indirizzata verso il settore
bancario, finanziario e delle assicurazioni (28,3%), il settore commerciale (14,9), le attività immobiliari (11,3%), nonché i settori
altamente tecnologici, in particolare i servizi informatici e di (tele)comunicazioni (6,8%).
Nell’arco temporale 1993-3° trimestre 2014 (sempre in base alle rilevazioni della BNC, ultimi dati disponibili) l’ammontare degli IDE
effettuati in Croazia è stato pari a 29,271 miliardi di € (dati revisionati), di cui ca. 740,6 milioni di € nel corso del 2013 e 2,64 miliardi
di € nel corso dei nove mesi del 2014. Nel periodo complessivo (1993 -3° semestre 2014) il principale investitore risultano i Paesi
Bassi (21,2%) seguiti dall’Austria (21,1%), dalla Germania (8,3%), dall'Ungheria (7,8%), dal Lussemburgo (5,9%), dall'Italia (4,8%),
dalla Francia (4,5%), e dalla Slovenia (4,0%). In questo periodo gli IDE riguardano il settore bancario e finanziario (24,6%), le
CROAZIA
16
attività di servizi alle imprese (11,5%), il settore commerciale (14,1%; di cui commercio all’ingrosso 9,0% e commercio al dettaglio
5,1%), le attività immobiliari (7,4%), le telecomunicazioni (6,1%), la produzione di sostanze e prodotti chimici – in particolare
farmaceutici (5,4%) e la produzione di derivati di petrolio (5,3%).
CROAZIA
17
INVESTIMENTI - FLUSSI
FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN USCITA DAL PAESE: CROAZIA (OUTWARD)
Flussi
di investimenti diretti esteri
in uscita dal paese:
CROAZIA (Outward)
2011
Totale (mln € e var. %)
2012
32 mln. €
mln. €
2013
-177,7 mln. €
Previsioni 2014
Previsioni 2015
nd %
nd %
PRINCIPALI DESTINATARI
2011 (mln. €)
2012 (mln. €)
2013 (mln. €)
PAESI BASSI
159
SLOVENIA
85,9
BOSNIA ED ERZEGOVINA
41
PAESI BASSI
38,9
SERBIA
25
BOSNIA ED ERZEGOVINA
27,1
Italia Position:nd
nd
Italia Position:nd
Settori (mln. €))
nd
Italia Position:nd
2011
Prodotti alimentari, bevande e tabacco
Prodotti tessili e abbigliamento
2012
-6,4
2013
8
184,8
nd
1,1
Mobili
-2,2
4,8
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
-227
-169,6
Chimica e prodotti chimici
127
-37,7
Prodotti della metallurgia e prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
2,7
16,8
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
nd
21,8
Macchinari e apparecchiature
-2
nd
4
7,8
22,5
-24,9
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
Costruzioni
Servizi di informazione e comunicazione
Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli
2,2
4,7
15,5
14,6
Trasporto e magazzinaggio
-6,4
3,1
Attività finanziarie e assicurative
31,7
25,9
Attività immobiliari
nd
7,5
Attività amministrative e di servizi di supporto
nd
-129
Elaborazioni Ufficio di Zagabria dell'ICE-Agenzia in base ai dati della Banca Nazionale Croata
CROAZIA
18
FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN INGRESSO NEL PAESE: CROAZIA (INWARD)
Flussi
di investimenti diretti esteri
in ingresso nel paese:
CROAZIA (Inward)
2011
Totale (% PIL)
Totale (mln € e var. %)
2012
2013
Previsioni 2014
Previsioni 2015
2,3 %
%
1,7 %
nd %
nd %
1.074,8 mln. €
mln. €
740,6 mln. €
nd %
nd %
PRINCIPALI INVESTITORI
2011
2012
2013
PAESI BASSI
277
PAESI BASSI
197
GERMANIA
229
GERMANIA
128,1
106,8
AUSTRIA
221
AUSTRIA
Italia Position:11
18,4
Italia Position:6
Settori (mln. €))
2011
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
Prodotti delle miniere e delle cave
89
2012
2013
35,6
12,8
-48,9
-12,6
Prodotti alimentari, bevande e tabacco
-2,9
83
Prodotti tessili e abbigliamento
47,2
10,7
68,6
-119,6
242,7
nd
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
Chimica e prodotti chimici
Gomma, plastica e prodotti in queste materie
1,1
3
Prodotti della metallurgia e prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
9,7
36,8
46,9
-20,9
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
Macchinari e apparecchiature
Costruzioni
Servizi di informazione e comunicazione
-14,1
nd
-40,6
28,7
54,9
7,7
nd
24,8
Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)
Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento
Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli
Trasporto e magazzinaggio
18,5
nd
-126,4
49,1
38,7
46,8
Servizi di alloggio e ristorazione
-40,8
14,8
Attività finanziarie e assicurative
294,4
-81,4
Attività immobiliari
405,4
338,4
nd
198,4
61,9
16,1
Attività amministrative e di servizi di supporto
Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento
Elaborazioni Ufficio di Zagabria dell'ICE-Agenzia in base ai dati della Banca Nazionale Croata
OSSERVAZIONI
In base alle rilevazioni della Banca Nazionale Croata, nel 2013 l’ammontare degli IDE effettuati in Croazia (flussi) è stato pari a
740,6 milioni di euro (dati revisionati). Il principale investitore risultano i Paesi Bassi (26,6%), seguiti dalla Germania (17,3%),
dall'Austria (14,4%), dall'Italia (12%) e dalla Slovenia (7,4%). Nel periodo gennaio-settembre 2014 (ultimi dati disponibili) il saldo
degli IDE (differenza tra le risorse investite e i disinvestimenti) è stato pari a 2,64 miliardi di euro. Il principale investitore risultano i
Paesi Bassi (2,78 miliardi di euro); disinvestimenti, invece, dalla Germania (-790,5 milioni di euro). Gli IDE italiani sono stati pari a
34,6 milioni di euro.
CROAZIA
19
MATERIE PRIME
MATERIE PRIME
Materia
Unità
2010
2011
2012
2013
gas naturale (riserve)
milioni di m3/anno
31164
23960
24315
21369
legname
migliaia m3/anno
4438
5238
5345
5835
pietra calcarea e marna (riserve estraibili) - materia pri
ma per prod. cemento
migliaia tonn./anno
432176
428620
421244
417241
pietra naturale architettonica (riserve estraibili)
000 m3/anno
25876
27165
30833
29179
sabbia e ghiaia per edilizia (riserve estraibili)
migliaia di m3/anno
127845
129409
178830
158743
CROAZIA
20
BARRIERE TARIFFARIE E NON TARIFFARIE
Market Access Database della Commissione Europea
La normativa quadro croata relativa alle attivita’ con l'estero e' gia’ da tempo completamente allineata alle regole dell'Organizzazione
Mondiale del Commercio (WTO).
L’armonizzazione della legislazione nazionale con la legislazione vigente nell’Unione Europea (Acquis communitaire) era una delle
attivita’ principali da portare a termine durante il processo di associazione all’UE.
Considerato che in data 1° luglio 2013 la Croazia ha aderito all’UE, tutta la normativa locale doganale e’ gia’ completamente
allineata alle disposizioni Comunitarie. Dal 1° luglio 2013 gli scambi commerciali della merce con i Paesi dell’UE non vengono più
considerati quali importazioni e la merce proveniente dai Paesi dell’UE non e’ più oggetto di particolare controllo doganale.
Non e’, quindi, più necessario che i prodotti di origine Comunitaria vengano muniti di appositi certificati ma e’ sufficiente la
documentazione commerciale dalla quale si deve, comunque, evincere la tracciabilita’ del prodotto (questo e’ particolarmente
importante per i prodotti alimentari di origine animale).
Premesso che l’entrata nell’UE ha abolito i dazi doganali, alle frontiere interne rimane, comunque, l’obbligo del versamento dell’IVA
(in croato PDV); l’aliquota ordinaria e’ del 25%;
Nella nuova Legge sulle accise, che e’ entrata in vigore il giorno dell’adesione della Croazia all’UE, sono state recepite tutte le
disposizioni legislative dell’UE sulle accise; le disposizioni della Legge in merito agli importi minimimi obbligatori delle accise sono
conformi a quelle prescritte dalle Direttive Europee.
A seguito dell’adesione della Croazia all’UE sono entrate in vigore le disposizioni della Legge sugli stranieri relative all’ingresso,
soggiorno e lavoro di cittadini di stati membri del SEE - Spazio economico europeo e di loro familiari. Successivamente il Governo
croato ha emanato il Decreto sull’applicazione temporanea delle regole relative all’impiego dei cittadini degli Stati membri dell'Unione
europea e dei loro familiari entrato in vigore, altresì, in data 1° luglio 2013. Il Decreto prescrive che l’applicazione temporanea delle
regole di impiego dei cittadini degli Stati membri dell'Unione europea e dei loro familiari verrà applicata ai cittadini degli Stati membri
dell'Unione europea e dei loro familiari che applicano le misure nazionali ovvero le misure derivanti dagli accordi bilaterali.
Considerato che per quanto riguarda l’accesso all’impiego dei cittadini croati, il Governo italiano, pur applicando le vigenti
disposizioni di diritto comunitario in materia di libera circolazione dei cittadini dell’Unione, ha deciso di avvalersi di un regime
transitorio per il periodo di due anni, prima di liberalizzare completamente l’accesso al lavoro subordinato (Circolare del 2 luglio
2013, emanata congiuntamente dal Ministero dell’Interno e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) il sopraindicato Decreto
viene applicato ai cittadini della Repubblica Italiana.
I cittadini italiani, qualora intendano lavorare in base ad un contratto di lavoro, sono tenuti a richiedere il permesso di soggiorno e di
lavoro al di fuori della quota annuale, oppure il certificato di registrazione di lavoro per un lavoro di durata fino a 30, 60 o 90 giorni
nell’anno solare.
Le misure di restrizione non riguardano la possibilità di costituire – da parte di cittadini di un Paese membro – una
società/filiale/impresa artigianale sul territorio dell’altro Paese membro né alla libera prestazione di servizi. Di conseguenza i cittadini
italiani che si auto – assumono nella propria società o impresa artigianale, ovvero che prestano servizi o che sono lavoratori
distaccati, possono lavorare nella Repubblica di Croazia senza il permesso di soggiorno e lavoro ovvero certificato di registrazione di
lavoro. Se intendono essere auto-assunti o prestare i servizi oltre i 3 mesi, dichiareranno il soggiorno temporaneo allo scopo di
lavoro e a loro verrà rilasciata la tessera di soggiorno biometrica.
Ufficio di Zagabria dell'ICE - Agenzia in base alle informazioni della Direzione Doganale, del Ministero del lavoro
Ultimo aggiornamento: 17/06/2014
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CROAZIA
21
COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT
INDICI DI GLOBAL COMPETITIVENESS E LIBERTÀ ECONOMICA
2012
Val
(0 - 100)
GCI
Pos.
144 paesi
2013
Val
(0 - 100)
Pos.
148 paesi
2014
Val
(0 - 100)
Pos.
144 paesi
4,1
81
4,1
75
4,1
77
Requisiti di base (28,6 %)
4,7
60
4,7
61
4,7
63
Istituzioni (25%)
3,6
98
3,6
93
3,6
87
Infrastrutture (25%)
4,7
39
4,7
42
4,7
44
Ambiente macroeconomico (25%)
4,8
60
4,7
68
4,4
91
Salute e Istruzione Primaria (25%)
5
60
5,8
66
5,9
60
Fattori stimolatori dell'efficienza (50 %)
4
72
4,1
68
4,1
68
Alta Istruzione e Formazione professionale (17%)
4,5
56
4,5
51
4,7
53
Efficienza del mercato dei beni (17%)
3,9
106
3,9
111
4,1
105
Efficienza del mercato del lavoro (17%)
3,9
116
3,9
114
3,9
106
Sviluppo del mercato finanziario (17%)
3,8
92
3,9
78
3,9
74
Diffusione delle tecnologie (17%)
4,4
50
4,4
45
4,6
44
Dimensione del mercato (17%)
3,6
72
3,6
74
3,6
79
Fattori di innovazione e sofisticazione (21,4 %)
3,4
83
3,5
80
3,5
87
Sviluppo del tessuto produttivo (50%)
3,7
96
3,8
88
3,8
83
Innovazione (50%)
3,1
74
3,1
79
3,1
93
Sub indici
Fonte:
dati "World Economic Forum – Global Competitiveness Index"
Note:
La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice.
Ultimo aggiornamento: 17/11/2014
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2012
Val
(0 - 100)
Indice di Liberta Economica
Pos.
184 paesi
60,9
83
2013
Val
(0 - 100)
61,3
Pos.
184 paesi
78
2014
Val
(0 - 100)
60,4
Pos.
186 paesi
87
Ultimo aggiornamento: 17/11/2014
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OSSERVAZIONI
L'Indice di libertà economica è composto da dieci indicatori, calcolati annualmente utilizzando una scala da 0 a 100.
Nell’Index of Economic Freedom del 2013 la Croazia si è classificata all’78° posto, posizione tendenzialmente peggiore rispetto alle
altre economie emergenti della regione. Nel 2013 la Croazia risulta libera al 61,3%, con un miglioramento pari a 0,4 punti percentuali
rispetto al 2012. Dall’analisi degli specifici indicatori che concorrono a determinare l’indice, risulta migliorata la gestione del denaro
pubblico e la libertà economica, mentre si registra un peggioramento per quanto concerne la flessibilità del lavoro, la pressione
fiscale e il livello di corruzione.
Ultimo aggiornamento: 17/11/2014
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CROAZIA
22
INDICI DI APERTURA AL COMMERCIO INTERNAZIONALE
2010
Val
(0 - 7)
ETI
Pos.
132 paesi
2012
Val
(0 - 7)
Pos.
132 paesi
4,4
45
4,4
46
Accesso al mercato (25%)
4,8
28
4,4
42
Accesso al mercato interno ed esterno (100%)
4,8
28
4,4
42
Amministrazione doganale (25%)
4,1
60
4,1
61
Efficienza dell'amministrazione doganale (33%)
4,3
54
4,4
57
Efficienza delle procedure di import e export (33%)
4,5
74
4,5
74
Trasparenza dell'amministrazione di frontiera (33%)
3,6
50
3,5
63
Infrastrutture di trasporto e di comunicazione (25%)
4,5
38
4,7
33
Disponibilita e qualita delle infrastrutture di trasporto (33%)
5,1
34
5
35
Disponibilita e qualita dei servizi di trasporto (33%)
4,1
48
4,1
42
Disponibilita ed utilizzo dell'ICT (33%)
4,4
34
5,1
30
Contesto business (25%)
4,4
63
4,4
60
Regolamentazione (50%)
3,4
90
3,4
102
Sicurezza (50%)
5,3
42
5,4
37
Sub indici
Fonte:
dati "World Economic Forum – Enabling Trade Index"
Note:
La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice.
Ultimo aggiornamento: 01/04/2014
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2010
Valore (%)
Peso % del commercio sul PIL
2012
Valore (%)
52
46
Fonte:
dati dell'Istituto di Statistica Croato
Ultimo aggiornamento: 01/04/2014
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CROAZIA
23
FATTORI MAGGIORMENTE PROBLEMATICI PER FARE BUSINESS
2012 / 2013
2013 / 2014
2014 / 2015
Accesso al finanziamento
10,9
9
10,4
Aliquote fiscali
13,8
10
10,6
Burocrazia statale inefficiente
18,8
19,9
18,6
0
0
0,7
13,2
10,9
12,4
Crimine e Furti
5,4
3,6
2,8
Scarsa etica del lavoro della forza lavoro locale
2,9
4,2
3,3
Forza lavoro non adeguatamente istruita
2,7
2,1
1,5
Inadeguatezza dell'offerta di infrastrutture
1,4
1,9
2,4
Inflazione
2,1
1,2
0,2
Instabilita delle politiche
2,9
13,4
13,8
Instabilita del governo/colpi di stato
1,2
3
2
Normative del lavoro restrittive
8,8
9,5
7,2
13,5
6,8
11,5
2
1,2
0,6
3,2
2,1
Scarsa salute pubblica
Corruzione
Normative fiscali
Regolamenti sulla valuta estera
Insufficiente capacita di innovare
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati "World Economic Forum - Global Competitiveness Index"
Note:
I fattori sono stati individuati in base alle risposte degli imprenditori intervistati per la compilazione del Rapporto citato. Tra una lista di 15 fattori, gli
intervistati dovevano indicare i 5 fattori maggiormente problematici ( da 1: maggiormente problematico, a 5). I valori riportati in tavola rappresentano
le risposte pesate secondo la loro posizione nel ranking complessivo.
Ultimo aggiornamento: 19/10/2014
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CROAZIA
24
BUSINESS COST
Unita
2010
2011
2012
Remunerazione totale media per Capi Funzione/Capi Divisione di una multinazionale o Chief
Executive in organizzazioni medio-grandi.
€ per anno 72.000 80.000 100.000
Remunerazione totale media per manager al di sotto dei Capi Funzione nelle multinazionali, o che
riportano al CEO nelle organizzazioni medio-grandi, o Chief Executive in organizzazioni piccole.
€ per anno 36.000 40.000
65.000
Remunerazione totale media per personale vendite senior con competenze gestionali o regionali.
€ per anno 18.720 20.800
40.000
Remunerazione totale media per posizioni di supervisione e junior management con predominanza
della responsabilita di staff.
€ per anno 10.270 11.410
30.000
Remunerazione totale media per account manager e staff vendite senza competenze gestionali o
regionali.
€ per anno
8.470
9.410
22.000
Remunerazione totale media per personale impiegatizio, amministrativo e di segreteria senza o con
ridotte responsabilita di supervisione.
€ per anno
7.410
8.230
18.000
Remunerazione totale media per operai, receptionist, centralinisti e dattilografi supervisionati da
posizioni senior.
€ per anno
6.550
7.280
10.000
Affitto per ufficio centrale in uno dei principali distretti industriali. Prezzo medio per m2 per anno.
€ per m2
per anno
19
16
200
Affitto di un deposito. Prezzo medio per m2 per anno.
€ per m2
per anno
8
6
80
€ per kwH
0
0,09
0,06
€ per m3
2,25
2,68
2,63
€ per
linea/mese
40
20
15
Aliquota fiscale corporate media.
%
20
20
20
IVA o equivalente. Media o tasso prevalente applicato su beni e servizi.
%
23
23
25
Aliquota fiscale massima su persona fisica.
%
35
40
40
Elettricita per uso industriale/intenso con consumo annuo di 2000MWh o più. Prezzo per KwH.
Acqua per uso industriale /commerciale.
Sottoscrizione telefonica standard mensile per uso commerciale di una linea telefonica.
Fonte:
Elaborazioni Ufficio di Zagabria dell'ICE - Agenzia Z sui dati dell'AC Nielsen e l'Istituto di Statistica Croato (retribuzioni); HEP (elettricita'; Hrvatske
vode (acqua) agenzie immobiliari (affitto); Ministero delle Finanze (tasse e imposte).
Ultimo aggiornamento: 17/06/2014
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OSSERVAZIONI
Le condizioni di remunerazione del personale sono regolate dalla Legge sul Lavoro e, in alcuni casi, anche dai contratti collettivi
validi per settori. Il Governo croato stabilisce soltanto lo stipendio minimo lordo (per l’anno 2014 pari a ca. 400 €) che rappresenta
la base per il calcolo ed il versamento dei contributi a carico del datore di lavoro. Nella scala retributiva
vengono normalmente riportati i gruppi di lavori distinti in classi in base alla qualifica (l’importanza che il posto stesso ricopre
nell’attivita’ dell’azienda, il grado di istruzione richiesto, il grado di responsabilita’, l’esperienza lavorativa necessaria, ecc.) ed alle
condizioni di lavoro. Per le tipologie di lavoro non previste nella scala retributiva le parti contraenti concordano l’ammontare degli
stipendi mediante trattativa diretta. Le retribuzioni percepite dalle varie categorie di dipendenti/operai variano notevolmente a
seconda delle condizioni aziendali e del posizionamento sul mercato, come pure dipendono dalla zona/regione/ubicazione
dell’azienda - anche in considerazione delle imposte (sovratassa sul reddito) che variano a seconda della citta’/comune. Le
retribuzioni dei direttori/manager e famiglie di posizioni similari non sono oggetto di contratti collettivi ma vengono concordate in sede
di trattative dirette.
Costi per l’affitto dei locali per l’ufficio: i costi dell’affitto variano notevolmente a seconda della citta’, dell’ubicazione e dello
stato di allestimento. I costi di massima sono i seguenti: Zagabria 10 - 20€/mq/mese; Spalato 10 – 20 €/mq/mese, Fiume 7 – 18
€/mq/mese, Osijek 6 – 10 € mq/mese.
Costo dell’energia elettrica uso imprenditoriale/ industria: varia a seconda del modello tariffario e dalla tensione (media, alta,
ecc) dipendente dal tipo di produzione che si intende intraprendere. I costi di massima sono:
alta tensione:
da 0,003 €/Kwh a 0,007 €/kwh + 1,9€/kw per potenza ingaggiata
media tensione: da 0,01 €/Kwh a 0,02 €/kwh + 3,9€/kw per potenza ingaggiata
bassa tensione: da 0,002€/Kwh a 0,05€/kwh + 5,9€/kw per potenza ingaggiata
+ forfait mensile da 5,5€/mese (bassa tensione) a 9,1 €/mese (alta tensione)
Costo dell’acqua uso imprenditoriale/ industria: dipende della zona e parte da 1,56 €/m3 fino a 3,66 €/m3
IVA:
l’aliquota ordinaria e’ del 25%. L’aliquota del 5% e’ prevista per pane, latte, libri, farmaci, prodotti ausiliari per ortopedia,
CROAZIA
25
riviste scientifiche, servizi di proiezione pubblica di film. L’aliquota del 13% per oli e grassi commestibili di origine vegetale ed
animale, alimenti per bambini, forniture d'acqua (ad eccezione dell'acqua che viene immessa sul mercato in bottiglie o in altro
imballaggio), zucchero bianco di canna e di barbabietola da zucchero; somministrazione di cibi e bevande nelle strutture di
ristorazione (ad eccezione di alcole)
Imposta sul reddito: l’aliquota dell’imposta sul reddito dipende dal tipo di reddito. Per il reddito da lavoro dipendente od il reddito
da lavoro autonomo (attivita’ artigianale e di liberi professionisti, ecc.), l'aliquota dell'imposta per il 2014 e’ fissata al:
12% sui redditi fino a 2.200 kune/mese (ovvero ca. 290 €/mese)
25% sull’importo superiore a 2.200 kune/mese fino a 8.800 kune/mese
40% sulla parte del reddito che supera 8.800 kune/mese (1.152 €/mese)
E’ prevista la detrazi
Ultimo aggiornamento: 17/06/2014
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CROAZIA
26
INDICE DOING BUSINESS
2013
Val
(0 - 7)
Pos.
185 paesi
2014
Val
(0 - 7)
Pos.
189 paesi
Posizione nel ranking complessivo
84
67
Avvio Attivita (Posizione nel ranking)
80
85
Procedure - numero (25%)
Tempo - giorni (25%)
Costo - % reddito procapite (25%)
Capitale minimo da versare per richiedere la registrazione di
una attivita - % reddito procapite (25%)
6
Tempo - giorni (33,3%)
Costo - % reddito procapite (33,3%)
Tempo - giorni (33,3%)
Costo - % reddito procapite (33,3%)
Tempo - giorni (33,3%)
Costo - % valore della proprieta (33,3%)
88
7
15
15
9,1
3,5
13,4
26,9
26,6
143
12
185
22
178
21
317
379
188
573,3
11,2
10,9
56
5
55
5
59
5
70
70
70
318,7
319,8
316,7
Registrazione della proprieta (Posizione nel ranking)
Procedure - numero (33,3%)
65
9
Accesso all'elettricita (Posizione nel ranking)
Procedure - numero (33,3%)
7
Pos.
189 paesi
7,3
Permessi di costruzione (Posizione nel ranking)
Procedure - numero (33,3%)
2015
Val
(0 - 7)
104
91
92
5
5
5
104
72
72
5
5
Accesso al credito (Posizione nel ranking)
40
Indice di completezza delle informazioni sul credito (0 min - 6
max) (37,5%)
5
Indice di forza dei diritti legali (0 min - 10 max) (62,5%)
7
Protezione degli investitori (Posizione nel ranking)
5
55
6
5
139
61
6
5
61
62
Indice di disclosure (0 min - 10 max) (33,3%)
1
3
3
Indice di responsabilita dell'amministratore (0 min - 10 max)
(33,3%)
5
6
6
Indice dei poteri dello shareholder in caso di azione giudiziaria
(0 min - 10 max) (33,3%)
6
6
6
Tasse (Posizione nel ranking)
Pagamenti annuali - numero (33,3%)
42
33
36
18
19
19
Tempo - ore annuali per gestire le attivita connesse ai
pagamenti (33,3%)
196
196
208
Tassazione dei profitti (33,3%)
32,8
Procedure di commercio (Posizione nel ranking)
Documenti per esportare - numero (33,3%)
Documenti per importare - numero (33,3%)
105
7
88
6
86
6
8
7
7
Tempo per la preparazione dei documenti neccessari per
esportare - giorni (33,3%)
20
18
16
Tempo per la preparazione dei documenti neccessari per
importare - giorni (33,3%)
16
15
14
Costi per esportare un container da 20 piedi - (33,3%)
1,31
1.335
1.335
Costi per importare un container da 20 piedi - (33,3%)
1,18
1.185
Rispetto dei contratti (Posizione nel ranking)
52
1.185
56
54
Risolvere una controversia - giorni (33,3%)
572
572
572
Costi - % del risarcimento (33,3%)
13,8
13,8
13,8
38
38
Procedure - numero (33,3%)
Soluzione delle insolvenze (Posizione nel ranking)
97
38
56
56
Tempo - anni
3,1
3,1
3,1
Costo - % del valore della proprieta del debitore
15
14,5
14,5
Fonte:
Dati "Banca Mondiale. Indice Doing Business"
Note:
I dati riportati sono quelli pubblicati nell’anno di riferimento. Per ogni aspetto metodologico, consultare www.doingbusiness.org/methodology.
Ultimo aggiornamento: 30/11/2014
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CROAZIA
27
CROAZIA
28
ACCESSO AL CREDITO
ACCESSO AL CREDITO
Il settore finanziario in Croazia e’ ben sviluppato e il processo di privatizzazione e’ sostanzialmente completato; dovrebbe ancora
essere privatizzata l'ultima banca ancora in mano pubblica, la “HPB – Hrvatska poštanka banka". La privatizzazione, avviata
nell’agosto 2013, e’ per ora fallita poiche’ e’ stata respinta l'unica offerta pervenuta al concorso in quanto troppo bassa.
Le banche straniere (principalmente di proprieta’ italiana, austriaca, tedesca e ungherese) detengono il 98% delle attivita’ bancarie
totali. I due principali gruppi bancari, entrambi italiani, (Unicredit e Banca Intesa, che controllano rispettivamente la Zagrebacka e la
PBZ) rappresentano quasi la meta’ delle attivita’totali.; presenti inoltre Banco Popolare e Veneto Banca.
Nel rispetto delle norme emanate dalla Banca Centrale, l'offerta di credito e’ in grado di far fronte ad ogni esigenza di carattere
commerciale di privati ed imprese. I tassi applicati sono piuttosto alti. Sono. Infatti, alti i rischi intrinsechi alla componente aziende,
piccole e poco capitalizzate. La maggior parte dei crediti e’ garantita da ipoteca. Il trend dei tassi di interesse risulta in convergenza
verso quello dell’area euro.
Nel corso del 2012 e del 2013 vi e’ stata una costante diminuzione dei tassi d’interesse per i prestiti erogati in kune. I tassi applicati
per le aziende (dati settembre 2013) sono – in media – pari al 6,76% per i prestiti a breve termine e al 5,36% per quelli a lungo
termine. Per i privati, invece, i tassi variano dal 5,95% (a lungo termine e vincolati in valuta estera) all’11,18% (a breve termine e non
vincolati a lungo termine), all'8,9% (ipotecari).
Di seguito i principali tassi applicati dalla Banca Centrale croata sul mercato interbancario: tasso lombard 5,00%; tasso di sconto
7%; tassi a breve per finanziamenti: fino a tre mesi, tasso lombard + 0,5 punti percentuali; oltre i tre mesi, tasso lombard + 1,0 punto
percentuale.
Ultimo aggiornamento: 20/12/2013
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CROAZIA
29
RISCHI
RISCHI POLITICI
Nessun rischio
Nessun rischio
Nessun rischio
Nessun rischio
Non si rilevano rischi politici
Nessun rischio
Non si rilevano rischi politici
Nessun rischio
Non si rilevano rischi politici
Ultimo aggiornamento: 05/07/2013
^Top^
CROAZIA
30
RISCHI ECONOMICI
Debito con l'estero
Tasso di cambio
Debito pubblico
Attività economica
Sistema finanziario
L’elevato debito con l’estero (2/3 del debito pubblico) costituisce uno dei principali fattori di
vulnerabilità. Circa un terzo del debito estero deve essere rifinanziato/rimborsato nel breve
termine. Anche banche, corporate e individui sono largamente indebitati in valuta estera.
Debito con l'estero
Non trascurabile rischio di svalutazione. Un eccessivo deprezzamento renderebbe più
difficoltoso il servizio del debito. Il principale obiettivo della Banca Centrale è pertanto di
mantenere la stabilità del cambio kuna/euro, anche se non è stato fissato un particolare livello o banda di oscillazione.
Tasso di cambio
Il debito pubblico è quasi al 60% del PIL, con un deficit al 5,4%, e si prevede che nel 2014
raggiungerà il 65% del PIL, con un deficit al 6,5%. Il rating del debito pubblico sovrano
croato è stato portato nel 2013 a “Rating Speculativo” (c.d.“Rating Spazzatura”)da parte delle principali Agenzie.
Debito pubblico
La recessione ha continuato per tutto il 2013, con un ulteriore aumento del deficit, mentre
una lieve crescita del PIL è prevista solo a partire dal 2014. Aspetti critici sono la forte
rigidità di prezzi e salari, la forte pressione fiscale, la scarsa competitività del settore privato e la continua diminuzione di consumi ed
investimenti, con una contrazione della produzione proveniente dai settori dell’industria e dell’edilizia.
Attività economica
Il sistema finanziario è dominato dal settore bancario che detiene il 74% degli asset
finanziari. Il settore è altamente concentrato (i 5 istituti principali controllano circa il 70%
degli asset) e le banche straniere, in particolare italiane e austriache, controllano il 90% degli asset. Il debito bancario è quasi
esclusivamente con l’estero. La crisi internazionale si è tradotta in una minore capacità di ottenere finanziamenti dall’estero (funding
risk) e nel peggioramento della qualità del portafoglio prestiti (credit risk).
Sistema finanziario
Ultimo aggiornamento: 11/12/2013
^Top^
RISCHI OPERATIVI
Permessi ed autorizzazioni
Sistema di accertamento fiscale
Parafiscalità
Il mancanto o ritardato ottenimento di permessi ed autorizzazioni costituisce un importante
ostacolo per l'attività d'impresa. I termini previsti dalla legge per ottenere una risposta a
seguito della presentazione di richieste di permessi o autorizzazioni non vengono rispettati dalle autorità competenti.
Permessi ed autorizzazioni
Sistema di accertamento fiscale
Il carico fiscale non è certo in quanto esistono diverse autorità competenti in materia di
accertamento fiscale e l'interpretazione della legislazione tributaria vigente non è univoca.
Parafiscalità
L'esistenza di forti prelievi parafiscali e altri costi amministrativi nascosti costituiscono un
onere a carico delle imprese non sempre prevedibile.
Ultimo aggiornamento: 10/01/2013
^Top^
CROAZIA
31
RAPPORTI CON L'ITALIA
OVERVIEW
L’Italia è il primo partner commerciale del Paese, con un interscambio bilaterale di oltre 3,5 miliardi di Euro, nel 2013 (pari al 13,6%
dell’interscambio totale croato). L’Italia è primo mercato di destinazione e il secondo Paese fornitore dopo la Germania, nostro
principale concorrente, seguita dalla Slovenia. Nel 2013 le esportazioni italiane verso la Croazia sono state pari a circa 1,4 miliardi
di euro (in diminuzione del 5,2% rispetto al 2012) mentre le importazioni italiane dalla Croazia sono state pari a circa 2,2 miliardi di
euro (in diminuzione del 4,6%). Il valore dell’interscambio bilaterale realizzato nei primi nove mesi del 2014 è stato pari a 2,87
miliardi di euro (13,9% del totale dell’ interscambio commerciale croato; crescita del 16,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso
anno). L’Italia si conferma quale primo mercato di destinazione della merce croata (le esportazioni croate verso l'Italia – pari a 1,065
miliardi di euro, il 14% dell’export totale - registrano una crescita del 7,4%) e rimane il secondo Paese fornitore dopo la Germania,
nonostante il forte aumento (+21,9%) del valore delle forniture italiane che per i primi nove mesi è stato pari a 1,81 miliardi di euro (il
13,9% del valore totale dell’import croato);
L’interscambio bilaterale riguarda prevalentemente filati, tessuti e prodotti tessili, prodotti minerali non metalliferi, ferro e acciaio,
abbigliamento, calzature, combustibili, mobili, per le importazioni dall’Italia; legno grezzo o semilavorali in legno, prodotti chimici e
materie plastiche, abbigliamento e pellami, per le esportazioni verso l’Italia.
Dal 1993 alla fine del settembre 2014 l’Italia ha investito in Croazia 1,397 miliardi di euro, risultando il sesto investitore
internazionale; nel periodo gennaio-settembre 2014 ha investito 34,6 milioni di euro, rimanendo al sesto posto dopo i Paesi Bassi,
Austria, Ungheria, Slovenia e Svizzera.
Gli IDE italiani sono indirizzati verso il settore finanziario, il settore immobiliare, il settore alberghiero e la ristorazione, il settore
commerciale (commercio al dettaglio e all'ingrosso), le attività di ricerca e sviluppo, il settore edile, la produzione tessile e la
produzione di macchinari.
Le principali società italiane presenti in Croazia sono Unicredit e Banca Intesa (che controllano rispettivamente le principali banche
Croate, Zagrebacka Banka e Privredna Banka), nel settore bancario; Assicurazioni Generali nel settore assicurativo; Eni, Saipem,
Edison e Sol nel settore energetico; Benetton, Calzedonia e Aquafil in quello tessile; Florian Legno nel legno arredo; Same Deutz
Fahr e Gruppo Tang in quello delle macchine agricole; Danieli, Wam, Isoclima e Bisol nella meccanica; Adriatica Spa (produzione
fertilizzanti) nel settore chimico; Ducati Energia nel settore dell’elettronica; Gruppo Policentro e Oviesse nella grande distribuzione.
La società di ingegneria delle Ferrovie Italiane, Italferr, è tradizionalmente attiva in Croazia, insieme alle società Salcef e Bombardier
Italia. Le prospettive d’investimento più interessanti per le imprese italiane si riscontrano nei settori del turismo, dell’energia, delle
costruzioni, dell’agroalimentare e dell’industria.
Dal 2014 il raccordo tra il mondo imprenditoriale italiano in Croazia e le Istituzioni italiane e croate è assicurato dall'Associazione
degli Imprenditori Italiani in Croazia (AIIC), che ha sostituito il Comitato Consultivo dell'Imprenditoria Italiana in Croazia (CCIIC),
attivo nel Paese dal 2004.
Ultimo aggiornamento: 20/01/2015
^Top^
CROAZIA
32
SCAMBI COMMERCIALI
EXPORT ITALIANO VERSO IL PAESE: CROAZIA
Export italiano verso il paese:
CROAZIA
Totale
2011
2012
2.269 mln. €
1.981 mln. €
2013
2.010,38 mln. €
Merci (mln. €)
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
Prodotti delle miniere e delle cave
Prodotti alimentari
Bevande
2013
2014
nd mln. €
nd mln. €
2011
2012
35,1
35,7
2013
5,3
3,4
5,97
143,8
147,9
154,53
48,43
4,4
3,5
4,55
Prodotti tessili
100,8
87,3
89,31
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
128,9
105,4
122,34
Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
62,6
56,6
56,17
Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio
15,3
11,8
11,23
Carta e prodotti in carta
59,6
62,3
59,12
1,4
0,4
0,22
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
483,4
390,2
331,79
Prodotti chimici
Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati
181,2
139,3
152,18
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
18,4
12,5
15,03
Articoli in gomma e materie plastiche
87,6
77
83,3
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
83,6
77,4
71,37
Prodotti della metallurgia
209,9
197,2
218,8
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
112
86,5
93,12
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
36,6
21,1
19,77
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
104,5
98,6
100,7
Macchinari e apparecchiature
212,7
200,7
206,38
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
49,5
43,3
42,69
Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)
29,1
32,7
34,67
Mobili
54,5
43,4
33,63
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
39,6
35,9
36,83
Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)
0,8
3,9
0,74
Altri prodotti e attività
7,3
5,8
16,45
Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT. Osservazioni: Ufficio di Zagabria dell'ICE-Agenzia in base ai dati
dell'Istituto di Statistica croato
CROAZIA
33
IMPORT ITALIANO DAL PAESE: CROAZIA
Import italiano dal paese:
CROAZIA
Totale
2011
2012
1.516 mln. €
1.267 mln. €
2013
1.249,79 mln. €
Merci (mln. €)
2013
2014
nd mln. €
nd mln. €
2011
2012
91,3
99,6
116,62
108,3
107
105,75
36,5
23,9
37,96
7,7
6,3
8,73
256,7
245,3
223,4
Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
31,9
24
19,67
Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio
98,8
85,7
85,7
Carta e prodotti in carta
23,4
19,4
16,72
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
67,3
42,1
64,35
Prodotti chimici
80,2
36,5
42,42
0,7
1,7
2,04
Articoli in gomma e materie plastiche
34,7
29,4
26,72
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
50,6
59,4
59,65
78
160,9
144,76
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
34,1
36,6
42,26
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
38,9
14,3
13,87
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
51,5
49,9
51,32
Macchinari e apparecchiature
47
40,9
33,11
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
15
8,8
9,04
142,9
7,3
5,23
18,1
19,2
17,94
4,74
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
Prodotti delle miniere e delle cave
Prodotti alimentari
Prodotti tessili
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
Prodotti della metallurgia
Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)
Mobili
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)
Altri prodotti e attività
2013
4,1
4,3
108,6
21,8
1,66
88,8
121
115,05
Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT. Osservazioni: Ufficio di Zagabria dell'ICE-Agenzia in base ai dati
dell'Istituto di Statistica croato
OSSERVAZIONI
A partire dall’anno 2000 l’Italia è il principale partner commerciale della Croazia. In base ai dati dell’Istituto di statistica croato
nonostante il calo degli scambi commerciali bilaterali anche nel 2013 l’Italia si e’ riconfermato il primo partner commerciale con un
valore dell’interscambio bilaterale pari a 3,56 miliardi di euro (13,6% del totale dell’interscambio commerciale croato). L’Italia è
risultata il primo mercato di destinazione dell’export croato (nonostante le esportazioni croate verso l'Italia – pari a 1,395 miliardi di
euro - siano diminuite del 5,2%) ma diventa secondo Paese fornitore dopo la Germania: il valore delle forniture italiane verso la
Croazia nel 2013 è stato pari a 2,167 miliardi di euro, in diminuzione del 4,6%.
Sempre in base ai dati dell’Istituto di statistica croato il valore dell’interscambio bilaterale realizzato nei primi nove mesi del 2014 è
stato pari a 2,87 miliardi di euro (13,9% del totale dell’ interscambio commerciale croato; crescita del 16,1% rispetto allo stesso
periodo dello scorso anno). L’Italia si conferma quale primo mercato di destinazione della merce croata (le esportazioni croate verso
l'Italia – pari a 1,065 miliardi di euro, il 14% dell’export totale - registrano una crescita del 7,4%) e rimane il secondo Paese fornitore
dopo la Germania, nonostante il forte aumento (+21,9%) del valore delle forniture italiane che per i primi nove mesi è stato pari a
1,81 miliardi di euro (il 13,9% del valore totale dell’import croato);
I dati riportati in tabella e relativi agli scambi realizzati nell’anno 2013 sono di fonte italiana (ISTAT); le rilevazioni sono seguite in
base al criterio produttivo (conformi alla classificazione dell’UE NACE Rev.2),
Per valutare l’orientamento settoriale degli scambi commerciali, l’Istituto di Statistica Croato effettua le rilevazioni in base alla
classificazione internazionale Standard International Trade Classification (SITC, Rev. 4). In base ai dati dell'ISTAT croato il valore
delle importazioni dall'Italia nel 2013 e’ stato di 2,17 miliardi di euro. La composizione e’ molto variegata, con diversi settori
rappresentati in maniera uniforme. Nel 2013 e’ risultato di provenienza italiana: il 29% ca. delle importazioni di prodotti di minerali
non metalliferi, di ferro ed acciaio e di filati, tessuti ed altri prodotti tessili (eccetto l'abbigliamento); il 24% delle importazioni di
abbigliamento; il 22% delle importazioni di calzature; il 17% delle importazioni di mobili e loro parti; l’11% dell’import croato nel
comparto macchine e mezzi di trasporto. La maggior presenza di macchinari italiani si è registrata nel segmento macchine ed
attrezzature speciali per determinati comparti industriali (la quota italiana nell’import è stata del 22% ca.) ed in particolare: macchine
lavorazione legno, macchine agricole, alcuni tipi di macchine per l’industria alimentare (ad es. forni per la panificazione; macchine
CROAZIA
34
per la produzione di paste alimentari, apparecchi per la vinificazione e la produzione di succhi di frutta, macchine per la lavorazione
delle carni), alcuni tipi di macchine per edilizia, come pure nel segmento macchine ed attrezzature d’impiego generale (18,3%) che
comprende vari tipi di pompe, attrezzature per filtraggio e/o per depurazione, ecc.; l’11% ca. delle importazioni di combustibili, in
particolare di gas naturale (24,2%).
Premesso che nel corso dei primi nove mesi del 2014 il valore complessivo dell’import croato dall’Italia è aumentato del 21,9%
raggiungendo 1,8 miliardi di euro, nel periodo considerato è risultato di provenienza italiana: il 38% ca. del valore delle importazioni
croate di abbigliamento; il 33% ca. delle importazioni di filati, tessuti ed altri prodotti tessili (eccetto l'abbigliamento); il 30% ca. delle
importazioni di prodotti di minerali non metalliferi, il 28% delle importazioni di ferro ed acciaio il 21% delle importazioni di calzature; il
19% delle importazioni di mobili e loro parti;il 13% ca. delle importazioni di prodotti agro-alimentari l’11% ca. dell’import croato
realizzato nel comparto macchine e mezzi di trasporto. La maggior presenza di macchinari italiani si è registrata nel segmento
macchine ed attrezzature speciali per determinati comparti industriali (la quota italiana nell’import è stata del 25% ca.), come pure
nel segmento macchine ed attrezzature d’impiego generale (21,4%)
CROAZIA
35
INVESTIMENTI CON L'ITALIA - STOCK
STOCK DEGLI INVESTIMENTI DETENUTI IN ITALIA DA: CROAZIA
Stock degli investimenti
detenuti in Italia da:
CROAZIA
2011
Totale
2012
17 mln. €
CROAZIA
36
2013
mln. €
32,2 mln. €
STOCK DI INVESTIMENTI ITALIANI NEL PAESE: CROAZIA
Stock di investimenti italiani
nel paese:
CROAZIA
2011
Totale
1.229 mln. €
2012
2013
mln. €
Settore (mln. €)
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
Prodotti delle miniere e delle cave
Prodotti alimentari, bevande e tabacco
Prodotti tessili e abbigliamento
Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio; carta e prodotti in carta;
stampa e riproduzione
Mobili
1.362,5 mln. €
2011
2012
2013
5,3
nd
11,1
11,9
3,5
nd
30,5
32,2
6
6,2
5,7
7,6
Chimica e prodotti chimici
11,6
nd
Prodotti della metallurgia e prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
21,2
21,6
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
14,2
15,9
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
29,3
29,2
Macchinari e apparecchiature
49,2
34,8
nd
17,2
Costruzioni
Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)
5,8
5,5
106,4
114,8
Servizi di alloggio e ristorazione
75,2
109,4
Attività finanziarie e assicurative
544,7
551,7
Attività immobiliari
249,1
209,2
Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli
Attività amministrative e di servizi di supporto
Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento
45,6
41
15
16,9
Elaborazioni Ufficio di Zagabria dell'ICE-Agenzia in base ai dati della Banca Nazionale della Croatia
OSSERVAZIONI
Limitandoci ai dati ufficiali della Banca Centrale Croata, che considerano i flussi finanziari provenienti direttamente dall’Italia, tra il
1993 ed il 2013 si registra uno stock di investimenti diretti pari a 1,363 miliardi di euro, posizionando l’Italia al sesto posto con circa il
5,1% del totale degli IDE in Croazia. Sempre in base ai dati ufficiali della Banca Nazionale Croata tra il 1993 e i primi nove mesi del
2014 si registra uno stock di investimenti diretti pari a 1,397 miliardi di euro; l’Italia rimane al sesto posto con il 4,8% del totale. Tra i
Paesi investitori, in base ai dati forniti dalla BNC, l’Italia si è collocata al secondo posto nel 2010, al nono posto nel 2011, al quinto
posto nel 2012 e al quarto posto nel 2013. Occorre considerare, tuttavia, che numerose grandi imprese italiane hanno effettuato
investimenti in Croazia attraverso triangolazioni finanziarie. Gli investimenti sono pertanto transitati da Paesi terzi (nella maggior
parte dei casi Lussemburgo, Austria e Paesi Bassi), ove vigono normative particolarmente favorevoli in materia fiscale per le holding
finanziarie. A titolo di esempio, prendendo in considerazione il settore bancario ed assicurativo, sono transitati attraverso il
Lussemburgo e l’Austria gli investimenti effettuati dal Gruppo Intesa San Paolo e da Assicurazioni Generali. Altri investimenti italiani
nei settori della grande distribuzione e del tessile sono transitati attraverso holding comunitarie.
I dati divulgati dalla Banca Centrale croata vanno così rielaborati alla luce di tali considerazioni. L’ammontare degli investimenti
italiani è statisticamente più alto rispetto ai dati ufficiali: il valore complessivo raggiungerebbe oltre i due miliardi di euro, ovvero oltre
il 10% dello stock totale degli IDE in Croazia.
L’intermediazione finanziaria (settore bancario ed assicurazioni) è stato sinora il settore più attraente per gli investitori italiani. E’ da
considerare, al riguardo, che i due principali gruppi bancari sono entrambi italiani (Unicredit group controlla la Zagrebačka Banka e
Banca Intesa San Paolo detiene il 76,3% della Privredna banka Zagreb) e rappresentano quasi la metà delle attività
del settore. Sono presenti altresì Banco Popolare e Veneto Banca. Dal 2004 è operativa inoltre in Croazia Assicurazioni Generali,
con la controllata Generali Osiguranje, che nel Paese detiene una quota di mercato del 5,2% nel segmento assicurazioni vita e del
3% nelle altre tipologie di assicurazioni.
CROAZIA
37
INVESTIMENTI CON L'ITALIA - FLUSSI
FLUSSI DI INVESTIMENTI IN INGRESSO IN ITALIA PROVENIENTI DAL PAESE: CROAZIA
Flussi
di investimenti in ingresso in Italia
provenienti dal paese:
CROAZIA
Totale (mln € e var. %)
2011
2012
0 mln. €
mln. €
CROAZIA
38
2013
-6,4 mln. €
Previsioni di
crescita 2014
Previsioni di
crescita 2015
nd %
nd %
FLUSSI DI INVESTIMENTI ITALIANI VERSO IL PAESE: CROAZIA
Flussi
di investimenti italiani verso
il paese:
CROAZIA
2011
Totale (mln € e var. %)
2012
18,4 mln. €
mln. €
2013
89 mln. €
Settore (mln. €)
Previsioni di
crescita 2014
Previsioni di
crescita 2015
nd %
nd %
2011
2012
2013
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
-3,6
0
Prodotti tessili e abbigliamento
0,3
4,4
Mobili
-1,3
0,7
Chimica e prodotti chimici
-2,6
-0,1
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
0,8
1,4
Macchinari e apparecchiature
3,9
0,2
Costruzioni
Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli
Trasporto e magazzinaggio
-3,2
5,2
-14,8
12,3
-2,4
0,2
Servizi di alloggio e ristorazione
8,2
4,3
Attività finanziarie e assicurative
3,2
-1,7
Attività immobiliari
23,3
8,1
Attività amministrative e di servizi di supporto
-1,6
nd
2,3
nd
Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento
Elaborazioni Ufficio di Zagabria dell'ICE-Agenzia sui dati della Banca Nazionale della Croazia (dati revisionati)
OSSERVAZIONI
Premesso che i dati della Banca Nazionale Croata non rendono conto di tutti gli investimenti italiani effettivamente realizzati in
Croazia, dai dati ufficiali emerge che gli IDE italiani nel 2013 sono stati pari a 89 milioni di euro e nel periodo gennaio-settembre
2014 pari a 34,6 milioni di euro.
In base ai dati delal Banca Nazionale croata nel periodo gennaio – settembre 2014 gli IDE italiani si sono indirizzati in particolare
verso le attività di ricerca e di sviluppo (17,6 milioni di €), il settore alberghiero e di ristorazione (7,4 milioni di €), il settore edile (5,6
milioni di €), il commercio al dettaglio (4,9 milioni di €),
le industrie tessili (4,1 milioni di €), gli investimenti azionari in beni immobili
(3,2 milioni di €), nonché la fabbricazione prodotti di minerali non metalliferi (2 milioni di €).
Nel 2013 gli investimenti italiani hanno riguardato le attività di ricerca e sviluppo (29,6 milioni di €), il commercio al dettaglio (17,4
milioni di €), il settore edile (5,2 milioni di €), la produzione tessile (4.4 milioni di €), il settore alberghiero e di ristorazione (4,3 milioni
di €), gli investimenti azionari in beni immobili (4,2 milioni di €) e le attività immobiliari (3,9 milioni di €). Nel 2012 la maggior parte
degli investimenti italiani ha riguardato quelli azionari in beni immobili (13,9 milioni di euro), nel settore delle costruzioni (11 milioni di
euro), dell'intermediazione finanziaria (8,8 milioni di euro), alberghiero e della ristorazione (6,4 milioni di euro). Si sono per contro
registrati disinvestimenti nel settore della produzione di macchine ed apparecchi meccanici (-10,1 milioni di euro) ed elettrici (-3,5
milioni di euro).
Per quanto riguarda gli anni precedenti, nel 2009 oltre la metà del totale degli IDE italiani si è diretta verso soli due settori: servizi
alle imprese (consulenza, studi tecnici, ricerche) ed edilizia, nel 2010 ad attività immobiliari, mentre nel 2011 gli IDE italiani hanno
riguardato soprattutto investimenti azionari in beni immobili (18,4 milioni di euro), attività alberghiere e di ristorazione (8,2 milioni di
euro), attività immobiliari (4,3 milioni di euro), produzione di macchine ed apparecchi meccanici (4,9 milioni di euro) ed
intermediazione finanziaria (3,2 milioni di euro).
CROAZIA
39
FLUSSI TURISTICI
Il turismo, concentrato sopratutto lungo la costa adriatica e sulle isole, è un comparto estremamente importante per l’economia
croata, contribuendo direttamente o indirettamente alla formazione del PIL per circa il 16,5%. Le ripercussioni della
crisi internazionale sono state superate già da qualche anno e nel 2013 gli introiti del settore sono stati di 7,2 miliardi di euro, con
una crescita del 5,1% degli arrivi e del 3,3% dei pernottamenti rispetto al 2012.
Nel 2013 sono entrati in Croazia circa 12,4 milioni di turisti, di cui 10,9 milioni dall'estero. I pernottamenti sono stati circa 64,8
milioni, di cui 5,1 milioni da parte di turisti locali e 59,7 milioni da parte di turisti stranieri.
I flussi turistici provengono principalmente dalla Germania (1,9 milioni di arrivi e 14,4 milioni di pernottamenti), dalla Slovenia (1,1
milioni di arrivi e 6,2 milioni di pernottamenti), dall'Italia (1 milioni di arrivi e 4,4 milioni di pernottamenti) e dall'Austria (968 mila arrivi
e 5,2 milioni di pernottamenti).
Rispetto al 2012, il turismo italiano in Croazia ha subito una contrazione del 3,1%. In consistente aumento invece i flussi provenienti
dalla Polonia (+18,2%) e dall'Inghilterra (16,7%), nonché dalla Francia (+7,1%) e dall'Ungheria (+ 6%).
Ultimo aggiornamento: 22/04/2014
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CROAZIA
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