LE NOSTRE SEMENTI... Catalogo ...FANNO CRESCERE I TUOI RACCOLTI! La Cerealtecnica w w w. s a a t b a u . a t www.lacerealtecnica.it [email protected] | www.lacerealtecnica.it 1 S O M M A R I O 2. EDITORIALE 3. QUALITA’ DEL SEME 3. PER UNA CORRETTA SEMINA 4. CALCOLO DEL SEME AD AETTARO 5. PRODOTTI CONCIANTI UTILIZZATI FRUMENTI TENERI 6. LUDWIG 6. SAILOR E NORENOS 7. MULAN 8. PANNONIKUS E LUKULLUS E D I T O R I A L E Da sinistra Loris Mestroni (La Cerealtecnica) con Frank Rainer e Frederik Katz (Karntner Saatbau) ORZI DISTICI 9. ORZO DISTICO RENI E HANNELORE La consolidata partnership fra La Cerealtecnica di Mereto di Tomba (UD) e la 10. ORZO DISTICO ANEMONE E SANDRA Karntner Saatbau di Klagenfurt, dopo oltre dieci anni di presenza sul mercato 11. ORZO DA MALTO MALWINTA italiano, può e deve essere misurata sui risultaG oHenuG. Ed è proprio la difficile TRITICALE annata del 2014 che meHe in luce, in maniera inconfutabile, l’aHenzione, il rigore e 12. TRITICALE ELPASO E TRIAMANT l’accuratezza delle nostre scelte varietali, faHa prima in Carinzia e quindi riverificata 13. TRITICALE TULUS E MADILO nei successivi test condoS nei vari ambienG Italiani. Riprendendo in mano il nostro 14. TRITICALE MUNGIS catalogo del 2013, a buon ragione possiamo cerGficare e ribadire la correHezza di SEGALE quanto dicevamo che “seguiamo il principio di ricercare solo materiale resistente 14. SEGALE GUTTINO 15 TABELLA RIASSUNTIVA CARATTERISTICHE VARIETALI 15. PREVISIONI PERIODO RACCOLTA TRINCIATI alle principali fitopa3e”, infaS tuS i nostri prodoS, in parGcolare la varietà di triGcale, hanno dimostrato una grandissima e singolare resistenza alle ruggini, che in tuHe le zone e in molG casi hanno falcidiato le diverse produzioni, non le nostre. ConGnuando nella strada intrapresa, manteniamo la stessa gamma degli orzi dello scorso anno, rimoGvando, alla prova dei faS, l’eventuale desGnazione di 16. SPECIALE ZOOTECNIA Reni, Hannelore e Anemone anche per usi da biomassa. Per quanto riguarda il 20. PARLANO DI NOI…(dalla stampa triGcale, forG degli eccellenG risultaG raggiunG quest’anno, rafforziamo e nazionale) 27. ATTIVITA’ IN CAMPO 28. CHI SIAMO consolidiamo la proposta varietale, sicuri di offrire agli impianG di biogas il massimo della geneGca aHualmente disponibile. Accanto al Ludwig, apprezzato ed affermato in tuHa Italia, introduciamo altre due interessanG varietà Sailor e Norenos, che, nei vari test del 2013 e del 2014, hanno dimostrato eccellenG performances produSve, anche da granella. Nonostante la difficile annata Il Mulan in molte zone dell’Italia del nord ha raggiunto produzioni di 90 quintali per eHaro, con una oSma qualità molitoria. La nostra proposta si completa con una segale ibrida, Gu?no, di faHo inalleHabile, e con l’orzo da malto Malwinta, a semina autunnale (novità), già testato da alcuni Birrifici italiani. TESTI Elaborazione tes< a cura di Alberto Braghin e Loris Mestroni PROGETTO GRAFICO e FOTO Alberto Braghin 2 Buone semine e buon lavoro. Loris Mestroni [email protected] | www.saatba u . a t Qualità del seme Qualità del seme Il seme commercializzato da La Cerealtecnica è prodotto, certificato e selezionato sotto il diretto controllo della soc. Karntner Satbau, e ogni sacco viene identificato con il marchio d’origine a lato rappresentato. In evidenza sulla dorsale del sacco o sul cartellino compare il peso dei 1.000 semi (TKM), fattore importante per una corretta densità di semina. A questo riguardo bisogna considerare che la semente di origine austriaca è solitamente più pesante di un +20-25% rispetto alla semente italiana e pertanto a parità di semi necessita una quantità maggiore ad ettaro. Consigli perper una corretta semina Consigli una corretta semina La giusta dose di seme si determina in base ai seguenti elementi: DOSE MINIMA (SEMI/MQ) DOSE MASSIMA (SEMI/MQ) Semina precoce Semina tardiva Terreni fertili Terreni leggeri con scheletro Buona disponibilità idrica Semina su sodo Il peso dei 1.000 semi varia in funzione della specie, varietà ed annata. Esempio di calcolo della dose di seme/ettaro Partendo dal peso dei 1.000 semi pari a 46 gr. e considerando una germinabilità in campo del 90%, per ottenere come esempio un investimento di 400 semi/mq, utilizzando la tabella dobbiamo seminare 204 kg./ettaro. La formula è la seguente: INVESTIMENTO (KG/Ha) = La Cerealtecnica Peso 1.000 semi (g) x investimento semi germinabili/mq Germinabilità % [email protected] | www.lacerealtecnica.it 3 Calcolo semead ad ettaro Calcolo del seme ettaro. 4 Buoni motivi per seminare le nostre varietà 1 Buona tolleranza alle malattie fungine 2 Rese produttive elevate 3 Ideali anche per il bio 4 Qualità apprezzata dal mercato FRUMENTO ORZO TRITICALE SEGALE 4 PRINCIPIO ATTIVO ml/100 kg di s eme sistemica PRODOTTO COMMERCIALE DOSE contatto SPECIE AZIONE citotropica Prodotti concianti utilizzati. CELEST® Extra 050 FS Difeconazolo + Fludioxonil 200 ORIUS® Universal Tebuconazolo + Procloraz 200 Protioconazolo 100 REDIGO® [email protected] | www.saatba u . a t FRUMENTO TENERO È il frumento tenero da biomassa leader nell’alimentazione delle vacche da laAe e nel biogas. Può raggiungere produzioni di 50 ton./ha al 30% di s.s. CARATTERISTICHE PIANTA CARATTERIZZATA DA UNA ECCELLENTE SANITÀ GENERALE. ELEVATA PRODUZIONE DI BIOMASSA RIGOGLIOSA FOGLIOSITÀ SU TUTTA LA PIANTA OTTIMA TOLLERANZA ALLE RUGGINI, A SEPTORIA E OIDIO PIANTA DI TAGLIA ALTA (CM. 140-‐150 CM.) ED INALLETTABILE SPIGA MUTICA CICLO MEDIO TARDIVO BUONE RESE ANCHE IN GRANELLA DI FORZA PIANTE CONSIGLIATE AL MQ: q DA 400 A 450 SEMI GERMINABILI/MQ A SECONDA DELLA DATA DI SEMINA ATTITUDINI PRODUTTIVE • FIENO SILO • TRINCIATO-‐ INSILATO Zootecnia da laHe Zootecnia da laHe CONSIGLIATE • TRINCIATO • GRANELLA DI FORZA • PRODOTTI BIOLOGICI Biogas Granella Biologico LUDWIG è la prima e la più diffusa varietà di frumento ad uso foraggero nell’alimentazione delle vacche da laNe. IscriNa nel registro europeo nel 1997 e pertanto è una delle varietà più longeve oggi esisten<. Diffusa inizialmente oltralpe per le sue elevate performances produSve e qualita<ve come granella di forza, si è estesa n Italia circa oNo anni fa per la sua notevole produzione di biomassa. La sua altezza di cm. 140-‐150, il suo ciclo medio tardivo e la sua resistenza all’alleNamento l’hanno resa celebre in gran parte degli allevamen< padani. La buona tolleranza alle principali fitopa<e e il suo elevato contenuto di fibra NDF (61-‐64% ss.) caraNerizzata da un oSma degradabilità nel rumine, sono i mo<vi della suo successo nell’alimentazione delle vacche da laNe. Le problema<che legate alle aflatossine hanno sicuramente favorito ed accelerato il suo u<lizzo e la sua diffusione. Vedi “Speciale zootecnia” pag. 15. . La Cerealtecnica [email protected] | www.lacerealtecnica.it 5 FRUMENTO TENERO È il frumento tenero da biomassa che integra l’offerta varietale per l’alimentazione delle vacche da laAe e per il biogas. Può raggiungere produzioni di 45-‐50 ton./ha al 30% di s.s. CARATTERISTICHE VARIETÀ SANA E RUSTICA OTTIMA FOGLIOSITÀ OTTIMA TOLLERANZA ALLE RUGGINI, A SEPTORIA E OIDIO PIANTA DI TAGLIA ALTA (CM. 135-‐140 CM.) ED INALLETTABILE SPIGA MUTICA CICLO MEDIO TARDIVO OTTIME RESE IN GRANELLA DELLA TIPOLOGIA «BUONO MERCANTILE» PIANTE CONSIGLIATE AL MQ: q DA 400 A 450 SEMI GERMINABILI/MQ A SECONDA DELLA DATA DI SEMINA ATTITUDINI PRODUTTIVE • FIENO SILO • TRINCIATO-‐ INSILATO Zootecnia da laHe Zootecnia da laHe CONSIGLIATE • TRINCIATO • GRANELLA BUONO MERCANTILE • PRODOTTI BIOLOGICI Biogas Granella Biologico Sailor è una varietà di recente introduzione che si è faNa apprezzare per la sua biomassa di qualità e per le sue oSme rese in granella. La buona tolleranza alle principali fitopa<e dell’apparato fogliare (ruggini e septoria), il suo elevato contenuto di fibra NDF (61-‐64% ss.) assieme ad un oSma degradabilità nel rumine sono i mo<vi per cui è stata affiancata alla varietà Ludwig. È la novità di recente introduzione nella gamma dei frumenO da biomassa che completa la proposta di varietà adaAe all’alimentazione delle vacche da laAe e per il biogas. Alta 140-‐150 cm, di ciclo medio tardivo, ha raggiunto negli ambienO lombardi le sue migliori performance. 6 [email protected] | www.saatba u . a t FRUMENTO TENERO È il frumento tenero con spiccate produzioni di granella di Opo «panificabile». Per la sua altezza e l’elevata fogliosità ha dato oUme rese in biomassa per foraggio e/o biogas. Raggiunte produzioni di 40-‐45 ton./ha al 30% di s.s. CARATTERISTICHE VARIETÀ SANA E RUSTICA OTTIMA FOGLIOSITÀ OTTIMA TOLLERANZA ALLE RUGGINI, A SEPTORIA E OIDIO PIANTA DI MEDIO-‐TAGLIA ALTA (CM. 125-‐130 CM.) ED INALLETTABILE SPIGA MUTICA CICLO MEDIO TARDIVO OTTIMERESE IN GRANELLA «PANIFICABILE» SEMI GERMINABILI CONSIGLIATI AL MQ: q DA 400 A 450 SEMI GERMINABILI/MQ A SECONDA DELLA DATA DI SEMINA ATTITUDINI PRODUTTIVE • GRANELLA TIPO «BUONO MERCANTILE» Granella CONSIGLIATE • FIENO SILO • TRINCIATO-‐ INSILATO • PRODOTTI BIOLOGICI Zootecnia da laHe Zootecnia da laHe Biologico Elevate produzioni di granella portano la varietà MULAN al livello delle più note e produUve varietà nazionali. In alcuni casi nel 2014, in condizioni di eccellente fer<lità, ha raggiunto produzioni di 80-‐90 q./ha. La Cerealtecnica [email protected] | www.lacerealtecnica.it 7 FRUMENTO TENERO CARATTERISTICHE DELLE DUE VARIETA’ CARATTERISTICHE D DELLE CARATTERISTICHE ELLE D DUE UE V VARIETA’ ARIETA’ VARIETÀ SANA E RUSTICA ARIETÀ SSANA ANA EE R RUSTICA USTICA VARIETÀ V OTTIMA FOGLIOSITÀ OTTIMA TTIMA FFOGLIOSITÀ OGLIOSITÀ O OTTIMA TOLLERANZA ALLE RUGGINI, A SEPTORIA E OIDIO OTTIMA TTIMA TTOLLERANZA OLLERANZA A ALLE LLE R RUGGINI UGGINI, O , AA SSEPTORIA EPTORIA EE O OIDIO IDIO PIANTE DI TAGLIA MEDIA (CM. 100-‐110 CM.) ED INALLETTABILE IANTE D DII T TAGLIA AGLIA M MEDIA EDIA ((CM CM. PPIANTE . 1 100-‐110 00-‐110 CCM M.) .) EEDD IINALLETTABILE NALLETTABILE SPIGA ARISTATA PIGA A ARISTATA RISTATA SSPIGA CICLO MEDIO ICLO M MEDIO EDIO CCICLO OTTIME RESE IN GRANELLA DI FORZA, ALTO «W» E BASSO P/L OTTIME TTIME RRESE ESE IIN N G GRANELLA RANELLA D DII FFORZA O ORZA, , A ALTO LTO « «W» W» EE BBASSO ASSO P P/L /L SEMI GERMINABILI CONSIGLIATI AL MQ: SEMI G GERMINABILI ERMINABILI C SEMI CONSIGLIATI ONSIGLIATI A AL L M MQ: Q: q DA 400 A 450 SEMI GERMINABILI/MQ A SECONDA DELLA q DA DA D44I 00 00 A 4450 50 SSEMI EMI G GERMINABILI/MQ ERMINABILI/MQ A q A A SSECONDA ECONDA D DELLA ELLA DATA SEMINA DATA D I S EMINA DATA DI SEMINA ATTITUDINI PRODUTTIVE ATTITUDINI PRODUTTIVE • PRODOTTI • FARINE DI • PRODOTTI • FARINE DI BIOLOGICI «FORZA» BIOLOGICI «FORZA» Sono ambedue varietà di frumento tenero che danno Biologico una farina «di forza» con elevaO Granella contenuO Biologico in proteine, alto Granella «W» e impasO elasOci con p/l inferiore a 0,7. Sono ambedue varietà di frumento tenero che Sono una ambedue varietà di frumento tenero che danno farina «di forza» elevaA contenuA Varietà apprezzate per con produzioni di farine di danno una farina «di forza» con elevaA contenuA in proteine, «W» e impasA con qualità alto sia convenzionali che belasAci iologiche. p/l in proteine, alto «W» e impasA elasAci con p/l inferiore a 0,7. inferiore a 0,7. Varietà apprezzate produzioni farine Rese produUve per elevate e stabili ndi egli anni. di Varietà apprezzate per produzioni di farine di qualità sia convenzionali che biologiche. qualità sia convenzionali che bniologiche. Rese produMve eATTITUDINI levate e stabili egli anni. P RODUTTIVE Rese produMve elevate e stabili negli anni. CONSIGLIATE CONSIGLIATE CONSIGLIATE 8 8 8 • PRODOTTI BIOLOGICI • FARINE DI «FORZA» Biologico Granella [email protected] | www.saatba u . a t ORZO DISTICO ATTITUDINI PRODUTTIVE • TRINCIATO • GRANELLA SUPERIORE • PRODOTTI BIOLOGICI Biogas Granella Biologico CARATTERISTICHE SPIGA DISTICA ELEVATA SANITÀ E RUSTICITÀ PIANTA DI TAGLIA MEDIO ALTA (CM. 100-‐105 CM.) ED INALLETTABILE CICLO MEDIO TARDIVO PRODUZIONI DI QUALITA’ «SUPERIORE» PER L’ELEVATO PESO ETTOLITRICO: SEMI GERMINABILI CONSIGLIATI AL MQ: q DA 350 A 400 SEMI GERMINABILI/ MQ A SECONDA DELLA DATA DI SEMINA ATTITUDINI PRODUTTIVE • TRINCIATO • GRANELLA SUPERIORE • PRODOTTI BIOLOGICI Biogas Granella Biologico CARATTERISTICHE SPIGA DISTICA ELEVATA SANITÀ E RUSTICITÀ PIANTA DI TAGLIA MEDIA (95-‐100 CM.) ED INALLETTABILE CICLO MEDIO PRODUZIONI DI QUALITA’ «SUPERIORE» PER L’ELEVATO PESO ETTOLITRICO: SEMI GERMINABILI CONSIGLIATI AL MQ: q DA 350 A 400 SEMI GERMINABILI/ MQ A SECONDA DELLA DATA DI SEMINA La Cerealtecnica [email protected] | www.lacerealtecnica.it 9 ORZO DISTICO ATTITUDINI PRODUTTIVE • TRINCIATO • GRANELLA SUPERIORE • PRODOTTI BIOLOGICI Biogas Granella Biologico CARATTERISTICHE SPIGA DISTICA ELEVATA SANITÀ E RUSTICITÀ PIANTA DI TAGLIA MEDIO ALTA (CM. 100-‐105 CM.) ED INALLETTABILE CICLO MEDIO PRODUZIONI DI QUALITA’ «SUPERIORE» PER L’ELEVATO PESO ETTOLITRICO: SEMI GERMINABILI CONSIGLIATI AL MQ: q DA 350 A 400 SEMI GERMINABILI/ MQ A SECONDA DELLA DATA DI SEMINA ATTITUDINI PRODUTTIVE • GRANELLA SUPERIORE • PRODOTTI BIOLOGICI Granella Biologico CARATTERISTICHE SPIGA DISTICA ELEVATA SANITÀ E RUSTICITÀ PIANTA DI TAGLIA MEDIA (CM. 80-‐90 CM.) ED INALLETTABILE CICLO MEDIO PRODUZIONI DI QUALITA’ «SUPERIORE» PER L’ELEVATO PESO ETTOLITRICO: SEMI GERMINABILI CONSIGLIATI AL MQ: q DA 350 A 400 SEMI GERMINABILI/ MQ A SECONDA DELLA DATA DI SEMINA 10 [email protected] | www.saatba u . a t ORZO DISTICO L’orzo da malto a semina autunnale, interessante alternativa alle semine primaverili. Negli ul3mi anni l’orzo invernale MALWINTA ha avuto molto successo grazie alle o?me produzioni raggiunte dai produRori tedeschi ed austriaci. MOTIVI DEL SUCCESSO q Qualità del malto molto buona q Elevato peso eRolitrico q Taglia medio bassa q Altamente resistente all’alleRamento q Resistente alle fitopa3e quali rugginI q Elevate rese ad eRaro. Anche in Germania ed Austria si sta sempre più affermando la semina di orzi invernali per uso malteria. InfaS le nuove varietà invernali di orzo da birra stanno superando sia in produSvità che in qualità le varietà primaverili. La semina invernale comporta meno rischi di natura climaGca rispeHo alle semine di primavera, infaS in tal modo la pianta matura più lentamente con temperature miG, sfuggendo agli e c c e s s i d i c a l o r e c h e n e c o m p r o m e H e r e b b e r o q u a l i t à e quanGtà. La Cerealtecnica L e e s p e r i e n z e c o n d o H e recentemente dicono che si possono oHenere rese di 5-‐6 t/ha, con un differenziale produSvo di + 1,0 t/ha in media rispeHo all’orzo primaverile. q CONCIMAZIONE AZOTATA. 40-‐50 kg N/ha, alla semina, 80 kg N/ha nella fase di levata. q SEME AD ETTARO QuanGtaGvo di seme consigliato: 350 semi/mq [email protected] | www.lacerealtecnica.it 11 TRITICALE ATTITUDINI PRODUTTIVE La varietà che nel 2014 si è distinta per le elevate rese e la sanità di pianta • TRINCIATO • GRANELLA • PRODOTTI BIOLOGICI Biogas Granella Biologico CARATTERISTICHE ELEVATA SANITÀ E RUSTICITÀ TOLLERANTE ALLE RUGGINI PIANTA DI TAGLIA ALTA (CM. 150-‐160 CM.) ED INALLETTABILE CICLO MEDIO TARDIVO SEMI GERMINABILI CONSIGLIATI AL MQ: q DA 400 A 450 SEMI GERMINABILI/ MQ A SECONDA DELLA DATA DI SEMINA ATTITUDINI PRODUTTIVE Per le elevate rese e la sanità di pianta, rappresenta un punto di riferimento per le produzioni d’oltralpe. • TRINCIATO • GRANELLA • PRODOTTI BIOLOGICI Biogas Granella Biologico CARATTERISTICHE ELEVATA SANITÀ E RUSTICITÀ PIANTA DI TAGLIA ALTA (CM. 145-‐150 CM.) ED INALLETTABILE CICLO MEDIO TARDIVO SEMI GERMINABILI CONSIGLIATI AL MQ: q DA 400 A 450 SEMI GERMINABILI/MQ A SECONDA DELLA DATA DI SEMINA 12 [email protected] | www.saatba u . a t TRITICALE ATTITUDINI PRODUTTIVE Sempre presente in alta classifica per la biomassa e la granella • TRINCIATO • GRANELLA SUPERIORE • PRODOTTI BIOLOGICI Biogas Granella Biologico CARATTERISTICHE ELEVATA SANITÀ E RUSTICITÀ PIANTA DI TAGLIA MEDIO ALTA (CM. 150-‐160 CM.) ED INALLETTABILE CICLO MEDIO TARDIVO SEMI GERMINABILI CONSIGLIATI AL MQ: q DA 400 A 450 SEMI GERMINABILI/ MQ A SECONDA DELLA DATA DI SEMINA ATTITUDINI PRODUTTIVE • TRINCIATO • GRANELLA SUPERIORE • PRODOTTI BIOLOGICI Biogas Granella Biologico Rese stabili ed elevata rusticità lo rendono ideale per terreni difficili. CARATTERISTICHE ELEVATA SANITÀ E RUSTICITÀ PIANTA DI TAGLIA MEDIO ALTA (CM. 140-‐145 CM.) ED INALLETTABILE CICLO MEDIO TARDIVO SEMI GERMINABILI CONSIGLIATI AL MQ: q DA 400 A 450 SEMI GERMINABILI/ MQ A SECONDA DELLA DATA DI SEMINA La Cerealtecnica [email protected] | www.lacerealtecnica.it 13 TRITICALE ATTITUDINI PRODUTTIVE Sempre in alta classifica per la biomassa e la granella • TRINCIATO • GRANELLA SUPERIORE • PRODOTTI BIOLOGICI Biogas Granella Biologico CARATTERISTICHE ELEVATA SANITÀ E RUSTICITÀ PIANTA DI TAGLIA MEDIO ALTA (CM. 150-‐160 CM.) ED INALLETTABILE CICLO MEDIO TARDIVO SEMI GERMINABILI CONSIGLIATI AL MQ: q DA 400 A 450 SEMI GERMINABILI/ MQ A SECONDA DELLA DATA DI SEMINA ATTITUDINI PRODUTTIVE La prima segale ibrida inalettabile adatta alle nuove richieste produttive di biomassa • TRINCIATO • GRANELLA Biogas Granella CARATTERISTICHE ELEVATA SANITÀ E RUSTICITÀ PIANTA DI TAGLIA MEDIO ALTA (CM. 140-‐145 CM.) ED INALLETTABILE CICLO MEDIO TARDIVO SEMI GERMINABILI CONSIGLIATI AL MQ: q DA 400 A 450 SEMI GERMINABILI/ MQ A SECONDA DELLA DATA DI SEMINA 14 [email protected] | www.saatba u . a t Tabella riassuntiva caratteristiche varietali Previsione indicativa di raccolta delle colture da trinciato (+/- 5 gg) Orzi RENI, HANNELORE, ANEMONE Segale GUTTINO TriHcale ELPASO, TRIAMANT, MADILO, MUNGIS, TULUS FrumenH LUDWIG, SAILOR, NORENOS e MULAN La Cerealtecnica 26 15 [email protected] | www.lacerealtecnica.it SPECIALE ZOOTECNIA Perché il frumento nella dieta delle vacche da latte Il parere dell’alimentarista Da alcuni anni sono accesi i riflettori sul mais come granella o insilato, nella razione delle vacche da latte. Ricorrenti contaminazioni da aflatossine oltre a incidere negativamente sulla sanità generale delle bovine si trasferiscono purtroppo amplificate nel latte a danno della salute del consumatore. I commenti positivi dei clienti nei riguardi della varietà di frumento Ludwig consentono di dimostrare i successi raggiunti e di porre in risalto In questo scenario, i foraggi e/o gli insilati di altre graminacee ed in particolare il fieno o l’insilato di frumento rappresentano la soluzione in grado di garantire ottime produzioni con eccellenti standard qualitativi e a costi contenuti. il valore dei prodotti “rendendo più interessante il contenuto del notiziario...” L‘alimentazione giornaliera delle bovine da latte mira a massimizzare l‘ingestione della sostanza secca, che – come noto – rimane una dei maggiori fattori limitanti la potenzialità produttiva degli animali. In questo numero: Perché il frumento nella dieta delle vacche da latte: • Il parere dell’alimentarista • Il parere dell’agronomo • Le particolarità di Ludwig e famiglia 16 [email protected] | www.saatba u . a t L’azienda I Giardini del Duca a Castelfranco Emilia (MO) pioniere nell’utilizzo di Ludwig - maggio 2007 A questo subentra anche il comportamento alimentare che nel corso della lattazione si viene a modificare anche in funzione del rapporto foraggi/concentrati. Le bovine nella fase iniziale della lattazione, se alimentate con razioni a più alta percentuale di foraggi, tendono a recarsi più rapidamente alla mangiatoia dopo la distribuzione degli alimenti, rispetto alle bovine alimentate con una razione con un rapporto foraggi/concentrati più basso (50% di mais silo in termini di sostanza secca). I foraggi di frumento Ludwig raccolti sia nallo stadio di maturazione lattea e sia cerosa sono risultati molto simili. Per quanto riguarda il contenuto proteico merita osservare che entrambi i foraggi presentano contenuti discreti (7.8-8,7 % ss) e superiori di circa 1-2 punti percentuali a quelli generalmente riscontrati per l‘insilato ceroso di mais. Pertanto, sotto il profilo proteico, una base foraggera con foraggi di frumento riduce la necessità della integrazione proteica della dieta per bovine da latte, rispetto a quelle a base di mais. I foraggi di frumento Ludwig si caratterizzano per un elevato contenuto di fibra NDF (61-64 % ss) e pertanto la valutazione della quantità complessiva di NDF degradato nel rumine (NDFD) è un elemento cruciale nella stima del loro apporto in energia netta. I risultati di NDFD presentano valori medio alti (51-55 %) se si considerano i range di variazione dei numerosi alimenti zootecnici testati presso il Dipartimento di Scienze Animali dell’Università degli Studi di Udine. Pertanto, allo stadio vegetativo ceroso si può affermare che il valore energetico del foraggio di frumento è molto elevato ed è pari a circa l’80% di quello generalmente attribuito al silo-mais (32-38% ss. 1.500 kcal di ENl2 Mcal/ Kgss ). Va aggiunto che la fibra del foraggio di frumento risultando molto digeribile, scompare velocemente dall’ambiente ruminale lasciando spazio per un ulteriore ingestione da parte dell’animale. Ludwig a sinistra comparato con il Triticale Triamant a destra della foto I foraggi di graminacee (fieni di prati e insilati di cereali a.v.) si riconfermano caratterizzati da un NDF molto più degradabile (5265 %) rispetto a quello delle leguminose (fieni di mediche, da 30 a 52%). Il silomais presenta una degradabilità intermedia (in media 51%). La Cerealtecnica [email protected] | www.lacerealtecnica.it 17 SPECIALE ZOOTECNIA In evidenza la raccolta di Ludwig in provincia di Modena Ludwig a sinistra della foto e a destra Sailor Il parere dell’agronomo Le varietà di frumento tenero destinate come uso foraggero dell’intera pianta, devono essere attentamente valutate per avere una taglia elevata in grado di fornire una buona massa vegetale e nel contempo dotate di una buona resistenza all’allettamento, buone tolleranze alle principali fitopatie per presentarsi con l’intero apparato vegetativo in sanità al momento dello sfalcio. La spiga mutica è preferita per la maggior gradevolezza da parte del bestiame. Da alcuni anni si è diffuso nell’areale della pianura padana-veneta la varietà Ludwig di origine austriaca, che ha dimostrato tutte le caratteristiche richieste è si evidenziata rispetto al panorama cerealicolo nazionale per una grande rusticità ed adattabilità in tutti i terreni e una grande stabilità comportamentale e produttiva nelle varie annate. Varietà registrata nel 1997, classificata “grano di forza” è oggi la seconda varietà diffusa in Austria per la sua produttività in granella. Introdotta in Italia dal 2004 a sostegno dell’industria molitoria per migliorare la qualità panificatoria delle produzioni nazionali, ha trovato i suoi maggiori primi estimatori in alcuni allevatori del Modenese – comprensorio del Grana Parmiggiano Reggiano – come utilizzo da foraggio, per poi diffondersi sia come fieno e sia come 18 trinciato nell’intero bacino padano, dal Friuli al Piemonte, con elevati utilizzi nel cosidetto “triangolo” del latte” Brescia, Mantova e Cremona. A Ludwig leader capofila nel suo segmento, oggi affianchiamo ben altre quattro varietà che sicuramente non sfigurano, avendone sostanzialmente le medesime caratteristiche anche perché già testate nell’ambiente italiano, SAILOR, NORENOS, XERXES e MULAN. [email protected] | www.saatba u . a t Oggi 2013: le tre varietà Sailor, Ludwig e Norenos in evidenza nei campi parcellari in Carinzia Ieri 2004: osservazione in campo sulle potenzialità di Ludwig a sinistra rispetto alla varietà Bologna a destra Le particolarità di LUDWIG e famiglia La diffusione del frumento Ludwig per l’alimentazione zootecnica si fonda in sostanza sui seguenti risultati: • Produzioni sull’ordine di 11-12 ton/ha di s.s. al 13% umidità. • Rispetto al loietto, la raccolta è posticipata di circa 20 giorni, tale da cadere in un periodo in cui risultano maggiori le probabilità di bel tempo per una buona fienagione e conseguente eliminazione dei rischi di autocombustione per eccessiva umidità. • Si sfalcia allo stadio di “maturazione lattea-cerosa”. • Il suo ciclo medio-tardivo consente un lasso di tempo maggiore per la raccolta rispetto al loietto. • Libera il terreno nella terza decade di maggio, in tempo per una eventuale seconda semina di altra foraggera. • Il rapporto fibra/proteine risulta ben equilibrato tale da renderla alternativa al loietto. La sostanziale differenza rispetto al loietto sta nella digeribilità del fieno di frumento e nella sua particolare fibra La Cerealtecnica che gli consente, nel mix della razione, a parità di peso, di occupare nel rumine un volume minore e conseguentemente stimola l‘animale a mangiare di piu’ senza che si manifesti il senso di sazietà. (1) Si ringrazia il sig. Maurizio Bonamigo dell’ az. agricola I Giardini Del Duca - Castelfranco Emilia (MO), per i dati forniti a corredo del presente articolo. [email protected] | www.lacerealtecnica.it 19 Caseificio Pel Parlano Cento di NOI... noi... PARLANO DI forme al da 900 bovine Caseificio Pelloni l’idea di filiera: è il latte prodotto da un proprio grande allevamento che viene trasformato in Parmigiano. Ed è con il proprio foraggio che vengono INFORMATORE Z OOTECNICO STALLE IN PRIMO PIANO alimentate le vacche n. n. 19/2012 12/2014 Cento forme al giorno da 900 bovine STALLE IN PRIMO PIANO Un’impresa modenese che realizza in pieno Un’impresa modenese l’idea di filiera: è il latte che realizza in pieno prodotto da un proprio l’idea di filiera: è il latte grande allevamento prodotto un proprio che vieneda trasformato grande allevamento in Parmigiano. Ed è cheil viene trasformato con proprio foraggio in della Parmigiano. Ed è che vengono lavorazione del Parmigiano • Un momento Reggiano. Il caseificio si trova a Castelfranco con il proprio alimentate le foraggio vacche Emilia, località Cavazzona. che vengono alimentate le vacche Caseificio Pel Caseificio Pel Cento forme al Cento forme al da 900 bovine da 900 bovine eificio Pel loni È o forme al È giorno 00 bovine • L’allevamento è situato a Piumazzo di Castelfranco Emilia (Mo). Ospita in totale circa 1.900 bovini, di cui circa 900 in lattazione. Ed è proprio il concetto di filiera quello che Alessio Pelloni usa per presentare la propria impresa, un grande caseificio: 100 LA SOCIETA’: caseificio: 100 forme di Parmigiano giorno, l’Industria caseariareggiano Pellonialspa di forme undigrande Parmigiano regDenominazione: “Industria casearia Pelloni spa”. piùgiorno, altri 12più formaggi. anche un grande allevamento: 800 Emilia (Mo). Perché giano al altri 12Ma èCastelfranco Località: Castelfranco Emilia (Mo) di coltivazioni foraggere per 1.900 bovini, didella cui 900 «è proprio il controllo filierain formaggi. Maettari è anche un grande Sito internet: www.pelloniparmigiano.it lattazione. in tutti i suoi processi produttivi, allevamento: 800 ettari di coltivaIL CASEIFICIO: Ed è proprio il concetto di filieradalla quello che AlessiodelPelloni usaalla per coltivazione foraggio zioni foraggere per 1.900 bovini, Località: Cavazzona di Castelfranco Emilia (Mo). presentare la propria impresa, l’Industria casearia Pelloni spa di Castel produzione del latte, dalla cagliata Capacità produttiva: circa 100 forme al giorno di cui 900 in lattazione. di Giorgio Setti di Giorgio Setti L’AZIENDA IN PILLOLE di Parmigiano. L’AZIENDA AGRICOLA: Denominazione: “I Giardini del Duca”. Un momento della lavorazione del Parmigiano Località: Piumazzo di Castelfranco Reggiano. Il caseificio si trova a CastelfrancoEmilia. Emilia, località Cavazzona. Ettari foraggeri in proprietà: circa 200. Ettari foraggeri affitto: circa 600. Un momento dellain lavorazione del Parmigiano Reggiano. Il caseificio si trova a Castelfranco Numero totale bovini: circa 1.900. Emilia, località Cavazzona. Di cui vacche in lattazione: circa 900. Impianto biogas:INcon 2 vasche. L’AZIENDA PILLOLE franco Emilia (Mo). Perché «è proprio il controllo della filiera in tutti i suoi processi produttivi, dalla coltivazione del foraggio alla produzione del latte, dalla cagliata alla stagionatura, che dà la garanzia della piena qualità del nostro prodotto». • • L’allevamento è situato a Piumazzo di Castelfranco Emilia (Mo). Ospita in • l totale circa 1.900 bovini, di cui circa 900 in lattazione. L’allevamento Tutto nasce dunque in campagna, con la coltivazione e l’utilizzo zootecnico è situato a Piumazzo di Castelfranco Emilia (Mo). Ospita in • L’allevamento di foraggi nel rispetto del disciplinare dicirca produzione del Parmigiano Reg totale circa 1.900 bovini, di cui 900 in lattazione. giano. I terreni sui quali i foraggi vengono coltivati appartengono in larga di Giorgio Setti parte all’azienda agricola Solarolo, sempre di Castelfranco e sempre di È È LA SOCIETA’: un grande L’AZIENDA IN PILLOLE di Giorgio Setticaseificio: 100 forme di Parmigiano reggiano al giorno, Denominazione: “Industria casearia Pelloni spa”. più altri 12 formaggi. Ma è anche un grande allevamento: 800 Castelfranco Emilia (Mo) 26Località: INFORMATORE ZOOTECNICO 2012 ettari di coltivazioni per 1.900 bovini, din.19 cui/ al 900 in LA SOCIETA’: un grande caseificio:foraggere 100 forme di Parmigiano reggiano giorno, Sito internet: www.pelloniparmigiano.it lattazione. Denominazione: “Industria casearia Pelloni spa”. più altri 12 formaggi. Ma è anche un grande allevamento: 800 IL CASEIFICIO: Ed è proprio di filiera quelloper che Alessio Pelloni usa900 perin Località: Castelfranco Emilia (Mo) ettariil diconcetto coltivazioni foraggere 1.900 bovini, di cui Località: Cavazzona di Castelfranco Emilia (Mo). presentare la propria impresa, l’Industria casearia Pelloni spa di Castel Sito internet: www.pelloniparmigiano.it lattazione. Capacità produttiva: circa 100 forme al giorno franco Perché «è controllo filiera in tuttiusa i suoi IL CASEIFICIO: ento è situato a Piumazzo di Castelfranco Emilia (Mo). Ospita in Ed è Emilia proprio(Mo). il concetto di proprio filiera ilquello che della Alessio Pelloni per di Parmigiano. 1.900 bovini, di cui circa 900 in lattazione. Località: Cavazzona di Castelfranco Emilia (Mo). processi produttivi, dalla coltivazione del foraggio alla produzione del latte, presentare la propria impresa, l’Industria casearia Pelloni spa di Castel L’AZIENDA AGRICOLA: Capacità produttiva: circa 100 forme al giorno dalla cagliata stagionatura, che dà la garanzia della della filiera piena in qualità franco Emiliaalla (Mo). Perché «è proprio il controllo tutti i del suoi Denominazione: “I Giardini del Duca”. di Parmigiano. nostro prodotto». Maurizio Bonamigo accanto al di processi produttivi, dalla coltivazione del foraggio alla produzione del latte, Località: Piumazzo di Castelfranco Emilia. L’AZIENDA AGRICOLA: frumento che usa come foraggio; Ettari foraggeri in proprietà: circa 200. dalla cagliata stagionatura, che dà la garanzia della piena qualità del la varietà èalla la Ludwig. La foto sopra Denominazione: “I Giardini del Duca”. L’allevamento èprodotto». stata scattata il 22 giugno scorso: Ettari foraggeri in affitto: circa 600. nostro Località: Piumazzo di Castelfranco Emilia. affienato in campo, questo frumento Tutto nasce dunque in campagna, con la coltivazione e l’utilizzo zootecnico aseificio: 100 forme di Parmigiano reggiano al giorno, Numero totale bovini: circa 1.900. ha garantito sino a 138 quintali per Ettari foraggeri in proprietà: circa 200. ettaro foraggio secco (all’8% di diL’allevamento foraggi neldirispetto del disciplinare di produzione del Parmigiano Reg cui vacche in lattazione: circa 900. formaggi. Ma è Di anche un grande allevamento: 800 Ettari foraggeri in affitto: circa 600. umidità). La foto qui a destra mette Impianto biogas: bovini, con 2 vasche. l giano. I terreni sui quali i foraggi vengono coltivati appartengono in larga tivazioni foraggere per 1.900 di cui 900 in in evidenza la particolare altezza delle Tutto nasce dunque in campagna, con la coltivazione e l’utilizzo zootecnico Numero totale bovini: circa 1.900. piante, sino aagricola 150 cm. Solarolo, sempre di Castelfranco e sempre di parte all’azienda di foraggi nel rispetto del disciplinare di produzione del Parmigiano Reg Di cui vacche in lattazione: circa 900. cetto di filiera quello chebiogas: Alessio Impianto conPelloni 2 vasche.usa per l giano. I terreni sui quali i foraggi vengono coltivati appartengono in larga a impresa, l’Industria casearia Pelloni spa di Castel proprietà della famiglia Pelloni, ma questi vengono edati in parte all’azienda agricola Solarolo, sempre di Castelfranco sempre di [email protected] | www.saatba u . a t Perché «è proprio il controllo della filiera in tutti i suoi affitto a un’altra azienda agricola del gruppo Pelloni, denomi La Cerealtecnica [email protected] | www.lacerealtecnica.it 26 INFORMATORE ZOOTECNICO n.19 / 2012 alla coltivazione del foraggio alla produzione del latte, nata “I Giardini del Duca” e situata a Piumazzo, una frazione di 22 20 • 19 STALLE IN PRIMO PIANO STALLE IN PRIMO PIANO • Due immagini delle stalle delle bovine in lattazione. • Dispositivi per la climatizzazione nel reparto manze. mo arrivato a 138 quintali per ettaro di trasformazione del latte in Parmigiano Modena ma ai confini della provincia di alla stagionatura, che dàe la garanzia piena(circa qualità delforme gono dati in affitto a un’altra azienda agricola del gruppo Bologna, nell’estremità orientale del Reggiano 100 al giorno), frumento affienato in campo con l’8% della nostro prodotto». Pelloni, denominata “I Giardini del Duca” e situata a Pianche in questo caso ovviamente nel comprensorio del Parmigiano. di umidità». umazzo, una frazione di Castelfranco. Sottolinea Bonamigo che quel caseifi pieno nel rispetto del disciplinare di pro Le strutture di èquesta aziendarealtà agricola L’allevamento cio che oggi una moderna indusono duzione. Il caseificio è situato a Cavazzootecniche Il caseificio di dimensioni imponenti, come mostrano le foto: un paio Tutto nasce dunque in campagna, con la coltivazione e Dal foraggio al latte. E dal latte al for zona, frazione del comune di Castel striale deriva dallo sviluppo di una tradi zione tecnica di piùmetri, che centenaria della franco,del dunque ancora indiprovincia di una maggio: la filiera Pelloni continua connel la rispetto fienili alti quindicina una batteria di 10 l’utilizzo zootecnico di foraggi disciplinare di produzione del Parmigiano Reggiano. I terreni sui quali i foraggi vengono coltivati appartengono in larga parte all’azienda agricola Solarolo, sempre di Castelfranco e la fienagione fotografate sempre nei sempre della famiglia Pelloni, ma questi ven• Macchinediperproprietà sili per mangimi alti una decina dimetri, grandi vasche di raccolta delle deiezioni, due vasche biogas... Imponenti anche i numeri: una presenza media totale di bovini di circa 1.900 capi, rimonta compresa, 900 dei quali sono • Due foto scattate all’interno della sala di mungitura. locali dell’allevamento di Piumazzo. QUESTO FRUMENTO FORAGGERO L a diffusione del frumento Ludwig in Italia per l’alimentazio ne zootecnica si fonda su numerose esperienze aziendali dal Friuli al Piemonte, che da vari anni lo hanno adottato nella dieta giornaliera delle bovine da latte. Le sue caratteristiche lo differenziano particolarmente da tutti i frumenti coltivati in Italia: spiga mutica, taglia alta e con buona resitenza all’allettamento, si presenta al momento dello sfalcio con apparato fogliare sano dalla parte basale a quella apicale, dimostrando resistenza alle principali fitopatie e non richiedendo pertanto alcun trattamen to fungino di difesa. Sperimentazioni effettuate dalla relativa azienda sementiera hanno dato questi risultati: 1. Produzioni di foraggio sull’ordine di 1112 ton/ha di s.s. al 13% umidità. 2. Rispetto al loietto, la raccolta è posticipata di circa 1520 giorni, tale da cadere in un periodo in cui risultano maggiori le probabilità di bel tempo per una buona affienagione e conse guente eliminazione dei rischi di autocombustione per eccessi va umidità. 3. Il suo ciclo mediotardivo consente un lasso di tempo mag giore per la raccolta rispetto al loietto. Il periodo di sfalcio risulta più ampio, potendo essere raccolto dalla maturazione lattea a quella cerosa. INFORMATORE ZOOTECNICO n.19 / 2012 4. Il rapporto fibra/proteine risulta ben equilibrato tale da familia Pelloni: «Il pioniere della famiglia, Gualtiero Pelloni, già alla fine dell’Otto La Cerealtecnica cento produceva nel suo cascinale ca renderlo alternativa al loietto. 5. Libera il terreno nella terza decade di maggio, in tempo per una possibile seconda semina di altra foraggera o soia. 6. La fibra del foraggio di frumento, risultando molto digeribile, scompare velocemente dall’ambiente ruminale lasciando spa zio per un’ulteriore ingestione da parte dell’animale. L'alimentazione giornaliera delle bovine da latte mira a massi mizzazione l'ingestione della sostanza secca, che rimane uno dei fattori principali che limitano la potenzialità produttiva degli animali. A questo partecipa anche il comportamento alimentare, che nel corso della lattazione si viene a modificare anche in funzione del rapporto foraggi / concentrati. Nella fase iniziale della lattazione le bovine, se alimentate con razioni a più alta percentuale di foraggi, tendono a recarsi più rapidamente alla mangiatoia dopo la distribuzione degli alimen ti, rispetto alle bovine alimentate con una razione con un rappor to foraggi/concentrati più basso (50% di mais silo in termini di sostanza secca). Da ciò, viste in particolare le problematiche sanitarie legate alla razione, basata in gran parte sull’insilato di mais con possibili contaminazioni da micotossine, oggi si considerano più attenta mente altre integrazioni, per non dire alternative, come i cereali autunno vernini, in particolare la coltura del frumento, per i suoi 29 eccellenti standard qualitativi. l gliate ancora realizzate a fuoco di fasci Pelloni ingrandì il caseificio situandolo na. E risale al 1908 l’atto di costituzione prima in località Madonna della Provvi [email protected] www.lacerealtecnica.it poi a Cavazzona, dove si trova del primo caseificio. Il figlio Ferdinando | denza, 21 STALLE IN PRIMO PIANO STALLE IN PRIMO PIANO • Uscita delle bovine dalla sala di mungitura. Il percorso tra le stalle e la sala è protetto da tettucci contro il sole. • E’ il Parmigiano Reggiano il principale prodotto del caseificio Pelloni. giano Reggiano vazzona produce anche ricotta e altri 12 in forme intere o tipi di formaggio. Eccone l’elenco: Gra tuttora. Si deve al nipote Athos Pelloni tivi e la produzione su larga scala. Oggia sce l’azienda di famiglia. E lo fa parten na Padano, Provola, Pecorino Toscano confezionato, ovsuo cascinale produceva nel cagliate ancora l’industrializzazione dei processi produt è il pronipote Alessio Pelloni che gesti do dai presupposti artigianali che gli realizzate Stagionato, Pecorino fresco, viamente all’in a fuoco di fascina. E risale al 1908 l’attoToscano di costituTaleggio Il Fresco, Taleggio Stagionato, grosso alla caseificio. zione dele primo figlio Ferdinando PelPecorino Sardo Stagionato, Pecorino grande distribu loni ingrandì il caseificio situandolo prima in locazione ma anche Sardo, Asiago, Gorgonzola Dolce, Gor lità Madonna della Provvidenza, poi a Cavazzona, nello spaccio gonzola Piccante, Cuormaggio. dove si trova tuttora. Si deve al nipote Athos Pelloni aziendale. Sono Quest’ultimo formaggio appare come l’industrializzazione dei processi produttivi e la protre i tipi di stagio un prodotto nuovo, ma come spiega duzione su larga scala. Oggia è il pronipote Alessio natura offerti al Alessio Pelloni «viene dal cuore della Pelloni che gestisce l’azienda di famiglia. E lo fa mercato: 1314 tradizione di famiglia. Fatto con latte partendo dai presupposti artigianali che gli vengono mesi, 1415 me proveniente esclusivamente dalla zona dalla tradizione familiare». Pelloni commercializza il si, 2234 mesi. E tipica dell’Emilia, viene prodotto con la proprio Parmigiano Reggiano tecnica in formecasearia intere o conadottata sono almeno set medesima fezionato, ovviamente all’ingrosso e alla grande dis- pro Viene te i tipi di confe per il Parmigiano reggiano. tribuzione ma ancheposto nellosia spaccio aziendale. tre nella versione conSono stagionatu zione: 350 gram L’innovativo formaggio “cuormaggio”, uno dei tredici tipi diversi di formaggio •prodotti i tipi di stagionatura offerti al mercato: 1314 mesi, dal caseificio di Cavazzona. mi, 650700 ra 20 mesi, con aroma e sapore più 1415 mesi, sono almeno settecon i tipi di decisi,E sia nella versione stagiona grammi, 1 kg, 2234 1,2 mesi. 1 kg, 1,2 leg vacche indalla lattazione; coltivazioni 138 tura 10 650700 mesi, dalgrammi, gusto più fresco, kg, 2,3 akg, 4,5quinkg, 9 kg. confezione: 350 grammi, vengono tradizione familiare». di mo arrivato kg, 2,3 kg,di4,5 kg Non solo parmigiano: il casei- • tali percommercializza ettaro di frumento affienato in campo conparmigiano: l’8% di il caseificio e delicato». Non esolo Cakg, 9gero Pelloni il proprio Parmi umidità». Il caseificio Dal foraggio al latte. E dal latte al formaggio: la filiera Pelloni continua con la trasformazione del latte in Parmigiano Reggiano (circa 100 forme al giorno), anche in questo caso ovviamente nel pieno nel rispetto del disciplinare di produzione. Il caseificio è situato a Cavazzona, frazione del comune di Castelfranco, dunque ancora in provincia di Modena ma ai confini della provincia di Bologna, nell’estremità INFORMATORE ZOOTECNICO n.19 / 2012 del Parmigiano. Sottolinea Boorientale del comprensorio namigo che quel caseificio che oggi è una moderna realtà industriale deriva dallo sviluppo di una tradizione tecnica più che centenaria della familia Pelloni: «Il pioniere della famiglia, Gualtiero Pelloni, già alla fine dell’Ottocento 22 ficio di Cavazzona produce anche ricotta e altri 12 tipi di formaggio. Eccone l’elenco: Grana Padano, Provola, Pecorino Toscano Stagionato, Pecorino Toscano fresco, Taleggio Fresco, Taleggio Stagionato, Pecorino Sardo Stagionato, Pecorino Sardo, Asiago, Gorgonzola Dolce, Gorgonzola Piccante, Cuormaggio. Quest’ultimo formaggio appare come un prodotto nuovo, ma come spiega Alessio Pelloni «viene dal cuore della tradizione di famiglia. Fatto con latte proveniente esclusivamente dalla zona tipica dell’Emilia, viene prodotto con la medesima tecnica casearia adot31 tata per il Parmigiano reggiano. Viene proposto sia nella versione con stagionatura 20 mesi, con aroma e sapore più decisi, sia nella versione con stagionatura 10 mesi, dal gusto più fresco, leggero e delicato». • [email protected] | www.saatba u . a t INFORMATORE Z OOTECNICO n. 12/2014 La Cerealtecnica [email protected] | www.lacerealtecnica.it 23 TECNICA / AZIENDE E PRODOTTI • Foto 2 Az. Meini, zona aereoporto di Grosseto. La taglia media del Ludwig si assesta intorno ai 145 cm. Oltre alle aziende che producono biogas (Az. Pallini Marcello, Az. Vivarelli Colonna di Magliano, Az. San Lorenzo, ecc.) anche numerose aziende zootecniche hanno messo in prova questa varietà (Az. Eredi Concialini, Az. Duchini, Az. Parricchi, ecc.). In totale sono stati seminati circa 500 ettari di Ludwig in una ventina di aziende agricole; non si tratta quindi di un test, ma di una applicazione a pieno campo su vasta scala, dalla quale abbiamo ottenuto importanti informazioni che riportiamo di seguito. La valutazione definitiva delle caratteri stiche e delle potenzialità di una varietà si fa nell’arco minimo di almeno tre anni. Questo perché la variabilità climatica può influire in modo determinante sulle per formance di qualunque varietà, per cui la prudenza è d’obbligo quando si esprimo no valutazioni sulle prestazioni varietali con solo due anni di coltivazione. In ogni caso possiamo ragionevolmente affermare che, anche nel corso della campagna 2013/2014 Ludwig ha man tenuto le buone prestazioni fornite nella campagna precedente. l • Foto 3 Az. Marcello Pallini. Pur in un’annata difficile, Ludwig ha mantenuto una considerevole taglia (nella foto 146 cm). Ampiezza del periodo di raccolta. Altezza della pianta Nella passata stagione Ludwig aveva im pressionato per la notevole altezza rag giunta a maturazione cerosa (150 cm.) e quindi una delle prime verifiche che ab biamo effettuato è stata proprio quella di controllare se i livelli raggiunti nel 2013 erano dovuti a fatti casuali oppure se la varietà è veramente in grado di fornire sempre e in ambienti diversi questa per formance. Occorre infatti precisare che l’altezza delle piante è influenzata forte mente dalla concimazione azotata e dal l’andamento stagionale, con particolare riferimento alla piovosità. Come sappiamo bene, l’andamento sta gionale dell’attuale campagna non è sta to molto favorevole soprattutto a causa dell’eccessiva piovosità del periodo au tunnale e invernale che ha provocato gra I parametri analizzati Rispetto ai risultati forniti da Ludwig nella precedente campagna, abbiamo cercato conferma delle seguenti caratteristiche: l Taglia della pianta l Produzione di biomassa per ettaro l Produzione di sostanza secca per ettaro l Resistenza all’allettamento l Resistenza alle malattie 24 INFORMATORE ZOOTECNICO n.12 / 2014 • Foto 4 La produzione misurata su aree campione è risultata di circa 500 q.li/ettaro. vi problemi di asfissia radicale, con una crescita stentata delle piante e con mino re accestimento, tuttavia, possiamo affer mare che, dove questi fenomeni non so no stati eccessivamente gravi, Ludwig ha confermato la sua capacità di produrre piante con altezza fino a 150 cm. Produzione di biomassa per ettaro Come abbiamo già detto, l’attuale cam pagna cerealicola non è stata delle mi gliori, ma nonostante le difficoltà climati che Ludwig ha confermato le sue carat teristiche di grande produttore di biomassa. Nelle situazioni migliori infatti, la produzione per ettaro ha sfiorato, e in alcuni casi superato, la soglia dei 500 q.li/ettaro di massa verde. A questo proposito ci preme ricordare che l’elemento determinante per ottene re una grande quantità di foraggio verde è la concimazione azotata, purtroppo non sempre adeguata al potenziale produtti vo della varietà. Ribadiamo ancora una volta che la somministrazione ottimale di azoto per produzioni di 500 q.li di massa verde per ettaro dovrebbe raggiungere come minimo le 150 unità per ettaro. Produzione di sostanza secca per ettaro Un ottimo raccolto di foraggio verde per ettaro non è di per se sufficiente a garan tire un elevato potere metanigeno della massa. Occorre infatti che il foraggio ab bia anche un adeguato contenuto di so stanza secca. In alcuni casi, come ad esempio nella produzione di loietto, si 57 [email protected] | www.saatba u . a t INFORMATORE ZOOTECNICO N. 12-2014 La Cerealtecnica La nostra recente pubblicità [email protected] | www.lacerealtecnica.it 25 70 Terra e Vita [ INFORMAZIONI DALLE IMPRESE ] n. 3132/2014 2 agosto 2014 [ CEREALI ] La risposta di La Cerealtecnica alla ruggine gialla. Le proposte per gli impianti a biogas Un’annata che fa la differenza I l 2014 sarà ricordato per la perdurante pressione di ruggine gialla, in particola re su frumento e triticale. Sotto questo profilo le diverse varietà hanno dato risposte molto diffe renti agli attacchi di ruggine; quelle austriache da biomassa si sono dimostrate in assoluto le più resistenti. A tal riguardo al di sopra di tutti va citato il frumento tenero Ludwig, soprattutto come fo raggio per la zootecnia da latte in tutta la pianura padana, ma che oggi comincia a essere ri chiesto e apprezzato anche negli impianti di biogas. Ludwig nel 2015 compirà 18 anni, e a buon ragione è una delle varietà più longeve nel contesto della gene tica europea. Pianta alta, inallet tabile, mutica, di ciclo medio tardivo e soprattutto resistente/ tollerante alle principali fitopa tie (vedi ruggine gialla di que st’anno) che colpiscono l’appa rato fogliare; queste caratteristi che motivano la sua grande diffusione e lo rendono al mo mento unico e ineguagliabile. Per rispondere agli obblighi della nuova Pac, alle problema tiche inerenti le aflatossine, al l’enorme diffusione della dia brotica, alla direttiva nitrati e al la necessità di una più efficiente gestione del digestato si consoli da la necessità e l’opportunità di introdurre nei piani colturali un cereale autunnovernino. Fermo restando il fatto che l’insilato di mais è e rimarrà la coltura principe, anche al fine di diminuire i rischi derivanti da fattori endogeni e per i motivi sopra citati si ritiene indispensa bile introdurre nei piani di semi na una certa percentuale di ce 26 [ La varietà di frumento Ludwig nel 2015 compirà 18 anni. reali vernini. In ordine di inte resse: triticale, frumento, orzo e segale. In presenza di irrigazio ne le rese produttive conferma no che il doppio raccolto garan tisce elevati livelli di biomassa all’azienda, con produzioni glo bali fino ad un 30%. Dopo il mais il cereale più utilizzato dai biogas è certa mente il triticale. Molte sono le esperienze in tal senso e molto discordi sono i pareri degli uti lizzatori. Tale disparità di opi nioni è motivata dal fatto che esiste un’enorme diversità al l’interno di questa specie, e que sto genera una grande confusio ne. È indispensabile riuscire a identificare e valutare le singole varietà messe a confronto; le di verse prove e campi dimostrati vi hanno finalmente messo in luce le grandi differenze e rispo ste produttive. Dopo alcuni anni le espe rienze di pieno campo e i test comparativi si può dire che le varietà Elpaso, Triamant, Tulus e Mungis sono decisamente fra le migliori sia per produttività che per sanità. Pertanto oggi per il triticale non solo è possibile ma anche [ Parcelle sperimentali di triticale (varierà Elpaso e Triamant). obbligatorio scegliere a ragion veduta e con dati alla mano le varietà migliori, specialmente per gli impianti di biogas. La Cerealtecnica grazie alla partnership con Karntner Saat bau di Klagenfurt (Austria) of fre la possibilità di attingere al ricco patrimonio genetico au striaco. La scelta varietale fa riferi mento a tre criteri base: la quan tità di biomassa (t/ha), la resi stenza all’allettamento e la resi stenza alle malattie fungine. Le varietà proposte per singole specie sono: •Frumento: Ludwig, Sailor, Norenos, Mulan. •Triticale: Elpaso, Triamant, Tulus, Mungis. •Orzo: Reni, Hannelore, Anemone. •Segale: Guttino (ibrido). Le diverse specie hanno cicli diversi e offrono maggior flessi bilità agronomica. Le specie precoci, quali l’or zo distico Anemone, Hannelore e Reni, sono di poco meno pro duttive rispetto al frumento e al triticale, consentono una raccol ta anticipata da 10 a 15 giorni, trasferendo alla coltura di se conda semina una maggiore produzione. Da ricordare comunque che nel caso di frumenti e orzi si tratta di varietà che possono da re pur sempre un’ottima produ zione di granella. Si può dunque parlare di duplice attitudine in un’ottica nuova come interes sante opportunità per tutte quelle aziende agricole che orbi tano nell’indotto dell’attività degli impianti di biogas. n Per informazioni: www.lacerealtecnica.it. [email protected] | www.saatba u . a t ATTIVITÀ IN CAMPO La Cerealtecnica [email protected] | www.lacerealtecnica.it 27 CHI SIAMO: La Cerealtecnica è un’azienda commerciale che opera in agricoltura, fornendo mezzi tecnici quali agrofarmaci, fertilizzanti e sementi. E’ dotata di due siti operativi, con annessi impianti di essiccazione e stoccaggio cereali, che permettono il ritiro e la commercializzazione dei prodotti degli agricoltori del territorio. I due stabilimenti, uno in provincia di Udine (Mereto di Tomba) e uno in provincia di Venezia (Noventa di Piave), consentono un’ ottimale programmazione, gestione e diversificazione delle varie produzioni agricole, anche quelle biologiche. La Cerealtecnica geograficamente si colloca nel medio Friuli, da sempre territorio ponte fra l’est e l’ovest dell’Europa. Da molti anni abbiamo declinato in maniera commerciale questa peculiarità, non solo geografica, costruendo una solida partnership con alcuni operatori Austriaci. Le prime collaborazioni con la Carinzia sono iniziate nel 1992, quando l’Austria non era ancora nell’Unione Europea, e, una volta superata la naturale diffidenza iniziale, abbiamo raggiun- to a tutt’ oggi un notevole sviluppo di scambi commerciali e di collaborazione. Attualmente ci fregiamo di poter affermare sia di aver introdotto in Austria alcune innovazioni Italiane, quali i concimi microgranulati UMOSTART, e al contempo di aver trasferito in Italia le varietà e la genetica d’oltralpe nel campo dei cereali a paglia. E’ stato un lavoro impegnativo, importante e vantaggioso per ambo le parti. La costante crescita dei volumi e dei prodotti scambiati certifica non solo una grande soddisfazione economica ma anche una rinnovata e ritrovata amicizia e stima fra le varie Regioni di questa parte d’Europa. Questa positiva esperienza, in considerazione della forte competizione economica e della necessità di assistere gli agricoltori in un percorso di nuove regole dettate dalla PAC 2015-2020, ci incoraggia a condividere sempre di più, con i nostri partner austriaci, obiettivi ed azioni comuni. 9020 Klagenfurt Kraßniggstraße 45 Tel: 0043 (0) 463 51 22 08 0 Fax: 0043 (0) 463 51 22 08 85 e-mail: [email protected] www.saatbau.at La Cerealtecnica IMPORTATORE ESCLUSIVO PER L’ITALIA LA CEREALTECNICA SNC, VIA DIVISIONE JULIA, 24 33036 MERETO DI TOMBA (UDINE) TEL 0039 0432 - 865047 FAX 0039 0432 - 865343 E-MAIL: [email protected] 28 www.lacerealtecnica.it [email protected] | www.saatba u . a t
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