corriere del Ticino Venerdì 26 settembre 2014 speciale salUTe Iniziativa a cura del settore marketing 47 Specialità mediche, un’alleanza per la salute Il ciclo di conferenze organizzato dal Corriere del Ticino e dalla Clinica Sant’Anna Due nuovi appuntamenti: gravidanza, parto, neonati e tumore alla mammella giovedì 2 oTTobre 2014 pagIna a cura dI sergio sciancalepore giovedì 9 oTTobre 2014 arriva la cicogna zxy Il ciclo di conferenze pubbliche di medicina organizzato dalla Clinica Sant’Anna e dal Corriere del Ticino, ha in programma due ulteriori appuntamenti fissati per il 2 e il 9 di ottobre. I temi, scelti in collaborazione con le équipe mediche della Clinica, sono quelli della gravidanza, del parto, della cura del neonato (2 ottobre) e quello della diagnosi precoce e terapia del tumore del seno (9 ottobre). Una conferenza è inoltre prevista per la primavera del 2015 (data da fissare) e sarà dedicata al tema della senescenza e di come sia possibile prevenire o tenere sotto controllo i più comuni problemi di salute legati all’invecchiamento. Le conferenze si svolgeranno presso l’Auditorium dell’Università della Svizzera Italiana, in via Giuseppe Buffi 13, a Lugano, con inizio alle ore 18.30: l’entrata è libera. I lettori del Corriere del Ticino troveranno – nelle pagine del giornale e nel suo sito web – le date e le informazioni circa i temi trattati. TUTTo sUl seno gesTire la gravidanza con Un approccio mUlTidisciplinare dr. med. Jeffrey pedrazzoli Specialista FMH in ginecologia e ostetricia; chirurgo in ginecologia, uroginecologia, senologia, fertilità e ostetricia; sessuologo clinico dr.ssa med. peTra donaTi-geneT Specialista FMH in pediatria, neonatologia e medicina intensiva maria brovelli caporeparto ostetricia Clinica Sant’Anna TUTTo sUl seno dalla diagnosi alle cUre mUlTidisciplinari dr. med. piercarlo rey Specialista FMH in ginecologia e ostetricia, chirurgia ginecologica e ostetrica; senologia; consulente Divisione di chirurgia plastica e ricostruttiva presso Istituto europeo di oncologia di Milano dr. med. damir de monaco Specialista europeo EBOPRAS e svizzero FMH in chirurgia plastica, ricostruttiva e chirurgia estetica; specialista FMH in chirurgia della mano; senologia dr.ssa med. elena caUzza Specialista FMH in radiologia diagnostica dr. med. anTonello calderoni Specialista FMH in medicina interna, oncologia medica, ematologia arriva la cicogna Diventare genitori: quel meraviglioso percorso verso una nuova vita zxy Attendere, accogliere, prendersi cura di un figlio: un tempo intenso nella vita della coppia, durante il quale sono espresse e mobilitate le capacità e le energie dei futuri genitori. È il tempo della gioia, delle aspettative per la vita che prende forma, nella speranza che tutto proceda per il meglio: una sorta di “stato di grazia” per la coppia, soprattutto per la donna. Capita però che , mentre cresce la pancia, quello stato iniziale di grazia debba fare i conti con difficoltà, dubbi, timori: si presentano all’improvviso, inattesi o magari previsti ma sottovalutati. Poi ci si mette anche la Rete, dove abbondano i siti con notizie incontrollate che disorientano, confondono le idee, diffondono false credenze e pregiudizi, ed ecco i vari: “l’ho letto in Internet”, “l’ho letto in un blog”, “dicono che a loro è successo così: capiterà anche a me?”. L’attesa e la nascita di un figlio vanno vissuti nella concretezza e consapevolezza della realtà, una condizione che è occasione di crescita personale e di coppia: per questo, è importante essere accompagnati nel tempo dell’attesa da persone che - per conoscenza ed esperienza - possono essere un sostegno non solo di tipo tecnico, medico ma anche umano. ‘‘ Vivere la maternità in modo realistico e ragionevole (consapevole) L’équipe del settore di Ginecologia, Ostetricia e Neonatologia della Clinica Sant’Anna, ha quindi ritenuto opportuno trattare il tema della maternità in modo ampio, non limitandosi ai soli aspetti medici e tecnici che sono co- munque presi in considerazione. Come sottolinea il dottor Jeffrey Pedrazzoli, ginecologo, la gravidanza va considerata anche nell’ambito della vita di coppia e dei cambiamenti che questo evento può determinare nei rapporti interpersonali tra i futuri genitori, un aspetto che non è sempre affrontato e discusso con il dovuto rilievo: è per questo motivo che la conferenza può essere utile non solo per chi sta già vivendo l’attesa di un figlio, ma anche per le coppie che hanno in mente questo progetto di vita. Un altro tema che va considerato con particolare attenzione è quello della maternità come percorso. Le conoscenze mediche sono oggi molto avanzate, spiega il dottor Pedrazzoli, ma non bisogna pensare che la gravidanza debba essere affrontata e pianificata solo nell’ambito medico, altrimenti si rischia di creare aspettative che non tengono conto della realtà: la coppia e il medico compiono il percorso della maternità con un atteggiamento consapevole e realistico. Anche il tema del parto è affrontato nel suo duplice aspetto, quello medico, fisiologico e quello umano ed emotivo, da Maria Brovelli che è Capo del reparto di Ostetricia della Clinica. L’atteggiamento delle donne nei confronti del parto può oscillare da una sorta di idealizzazione di questo momento fino ad un eccessivo timore, quindi alla richiesta di un intervento medico che quasi “annulli” fisicamente ed emotivamente il parto. Oggi le tecniche che permettono di controllare il dolore sono molto avanzate ed efficaci ma, così come può accadere durante la gravidanza, occorre evitare una eccessiva medicalizzazione: l’anestesia può dare una maggiore serenità alla partoriente ma non deve farle perdere il contatto col figlio che nasce né renderla fisicamente ed emotivamente “estranea” a questo evento. Ed eccolo, dopo tanta attesa, arrivato il bimbo da tenere tra le braccia, nutrire, accudire. Accade di frequente, osserva la dottoressa Petra Donat-Genet, pediatra e neonatologa, che una coppia si trovi spiazzata di fronte all’impegno e anche agli imprevisti che si possono verificare nei primi mesi di vita del bambino, per esempio una eccessiva preoccupazione riguardo all’allattamento o ai problemi di crescita: il neonato ha bisogno tanto del cibo come dell’affetto, dell’attenzione dei genitori. Il rapporto con il figlio si costruisce col tempo, nella realtà e nella concretezza, il che significa dover affrontare difficoltà a volte anche serie: prendersi cura del neonato nel modo più adatto alle sue esigenze, nella realtà, con l’aiuto del medico, è il terzo argomento affrontato nella conferenza. La diagnosi precoce e la cura: una vera équipe di medici per interventi meno invasivi zxy L’oncologia, il settore della medicina che si occupa dello studio e della cura dei tumori, è stata certamente la prima specialità medica che ha avviato e messo in pratica il concetto di cura multidisciplinare. Occorre chiarire però che con questo termine non si intende il classico consulto svolto da un certo numero di specialisti: tanto meno può essere considerata multidisciplinare la consuetudine dello scambio di referti o resoconti che un medico invia al collega dopo che ha svolto il suo intervento e in base al quale quest’ultimo imposterà il suo lavoro. Il moderno concetto di medicina multidisciplinare - e l’importanza che ha per il paziente - è ben illustrato dal lavoro dei medici dell’équipe di senologia della Clinica Sant’Anna, specialisti nella cura dei tumori del ‘‘ Le cure multidisciplinari migliorano la qualità della vita dei pazienti seno. Come spiega il dottor Piercarlo Rey, ginecologo, oggi per uno specialista non è sufficiente avere competenze specifiche in un campo della medicina, deve metterle in comune con altri specialisti attraverso lo scambio continuo di informazioni. Questo permette di andare al di là della sola guarigione e di puntare ad un obiettivo ancora più importante, la migliore qualità possibile della vita di una persona, un fatto importante anche quando la guarigione non sia possibile. Un esempio di multidisciplinarietà nella cura del tumore del seno, è indicato dal dottor Antonello Calderoni, oncologo medico. Quando un tumore del seno ha caratteristiche di aggressività o ha già raggiunto una certa dimensione, si può decidere di non sottoporre subito la donna all’intervento chirurgico ma di effettuare un trattamento con farmaci antitumorali per ridurre la massa tumorale: in seguito, interviene il chirurgo con una operazione che è meno invasiva. Questo genere di terapia è possibile solo se il colloquio e lo scambio di informazioni tra specialisti avviene in modo diretto e continuo: lo scopo è quello di risparmiare alla donna l’asportazione di una notevole parte della ghiandola mammaria. L’équipe specialistica della senologia comprende il medico che effettua il controllo periodico del seno e, in caso di presenza di un tumore, formula la diagnosi da sottoporre ai colleghi. La dottoressa Elena Cauzza si occupa della diagnostica per immagini della mammella, utilizzando diverse tecniche: la più comune ed affidabile è la mammografia alla quale è abbinata la biopsia in presenza di un nodulo sospetto, inoltre si utilizzano anche l’ecografia e la risonanza magnetica, secondo l’età della donna. Il referto delle immagini e l’esito dell’esame della biopsia costituiscono la base di partenza della discussione tra gli specialisti per decidere il tipo e le modalità di terapia più adatte al tipo di tumore e alla condizione della donna. La chirurgia oncologica della mammella è stata rivoluzionata una trentina di anni fa, quando gli studi hanno dimostrato che è possibile procedere all’asportazione solo di quella parte della ghiandola nella quale il tumore si è sviluppata. Questo, naturalmente, presuppone che le dimensioni e le caratteristiche del tumore siano tali da consentire questo tipo di intervento e, in tal senso, è fondamentale la diagnosi precoce del tumore mediante la mammografia, da eseguire periodicamente, secondo le indicazioni del medico. Il concetto di cure multidisciplinari in oncologia e in particolare nella terapia del tumore del seno, ha ridefinito anche il ruolo del chirurgo delle équipe di senologia, come sottolinea il dottor Damir De Monaco. Il chirurgo non è più quello che si limita ad asportare la ghiandola invasa dal tumore, ma è lo specialista che pianifica il momento e il tipo intervento chirurgico in base alle informazioni scambiate con gli altri specialisti. Attualmente, circa il 70 percento dei tumori della mammella possono essere operati grazie alla tempestività della diagnosi - senza ricorrere all’asportazione completa dell’organo, procedendo in seguito ad un rimodellamento della parte di ghiandola che rimane: negli altri casi, si procede alla ricostruzione mediante protesi o più raramente con trasposizione di tessuti prelevati dalla paziente stessa.
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