Le ragioni del bene comune Leonardo Becchetti www.benecomune.net Il bene comune • Per bene comune si deve intendere « l'insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono ai gruppi, come ai singoli membri di permettere a ciascuno dei suoi membri di realizzare la propria vocazione. GS 26 • il bene dell’individuo è rappresentato dal lavorare per il progresso della comunità ma, poiché la dignità della persona è al centro della concezione stessa del bene comune, la vita della comunità è finalizzata al bene della persona Argandona (2013) • Dottrina sociale deve allargare la mente confutando visioni anguste e riduzioniste di persona, impresa e valore. 2. Identificazione delle cause Il riduzionismo antropologico. L’uomo ridotto alla dimensione della soddisfazione materiale è triste e socialmente dannoso. La vita economica è fatta di dilemmi sociali. Dono, gratuità e fraternità sono fondamentali per fertilità sociale Il riduzionismo organizzativo La dominanza di un solo modello d’impresa orientato alla superiorità dell’azionista su tutti gli altri portatori d’interesse (lavoratori, clienti, comunità locali) mortifica la diversità organizzativa che è ricchezza per il bene comune e genera società più resilienti Il riduzionismo nella misurazione del valore La «ricchezza delle nazioni» non coincide con il flusso di beni e servizi economici creati ma con lo stock di beni spirituali, culturali, relazionali, naturali ed economici di una comunità e di un territorio L’impresa deve caratterizzarsi per la capacità di servire il bene comune, Compendio 338 La vita dell’uomo al pari di quella sociale della collettività non può essere ridotta ad una dimensione materialistica.. Compendio 375 Gli economisti davano per scontato che l’aumento del reddito avrebbe aumentato la felicità… Il paradosso di Easterlin sembra negare quest’assunto Prima della primavera araba lo stesso grafico valeva per Egitto e Tunisia • Sui limiti del PIL (2) . “Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle [...]. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. [...] Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani” • Robert Kennedy del 18 marzo del 1968, •Un altro noto indicatore in letteratura è Il •Genuine Progress Index (GPI) •o Indice di Progresso Autentico . •Il GPI parte dal PIL e lo corregge, aggiungendo o sottraendo la stima monetaria di altre variabili considerate importanti nella misurazione di un progresso “autentico” •Utilizzando una terminologia aziendale il PIL rappresenta il fatturato dell’azienda, mentre il GPI rappresenta l’utile netto. Vengono ad esempio inclusi lavoro domestico e volontario, così come si aggiusta per la spesa in infrastrutture o l’indebitamento estero. Al PIL viene sottratto anche il valore monetario dei costi sociali (come criminalità e disoccupazione) e ambientali (inquinamento di acqua e aria, cambiamento climatico e altri) Da cui si pone lo spinoso problema di come assegnare un valore monetario ai beni sociali e ambientali.. Fonte: Rapporto sul GPI dello stato dello Utah, disponibile a questo link GPI è e molto citatonegli soprattutto a Come sono variati Ilcausa PIL GPI del grafico a fianco, che l’andamento del GPI e del USA?mostra PIL procapite degli Stati Uniti a partire dagli anni ’50, entrambi misurati in dollari del 2000, Si può vedere come ad una forte crescita del PIL si è associata, a partire dagli anni ‘70, una sostanziale stagnazione del progresso misurato dal GPI! Perché è successo? Perché la crescita economica si è accompagnata ad un processo di degrado dei beni ambientali e delle relazioni sociali, che il PIL non considera. e: Redefining progress, 2004 Esempi del primo tipo ne esistono molti •Uno dei più noti è lo Human Development Index (HDI), o Indice di Sviluppo Umano, realizzato per la prima volta nel 1990 dall'UNDP (Programma per lo Sviluppo delle Nazioni Unite). •Ispirato alle idee di Amartya Sen riguardo le molteplici capacità (capabilities) degli individui e la necessità di lasciare spazio al loro libero sviluppo, lo HDI è una misura composta da tre elementi: 1. Reddito pro-capite annuo 2. Aspettativa di vita alla nascita 3. Un indice di educazione basato sugli anni di scolarizzazione •Ogni indicatore viene espresso in un valore compreso tra 0 ed 1. I tre indicatori vengono poi aggregati, ognuno con lo stesso peso, in un unico Indice di Sviluppo Umano . 8 L ’ UNDP pubblica ogni anno un Rapporto che contiene statistiche e classifiche delle nazioni di tutto il mondo sulle 3 dimensioni del benessere menzionate. Lo Human Development Index •Le nazioni sono classificate in base al loro livello di sviluppo umano: • Tra 0 e 0,5: basso • Tra 0,5 e 0,8: medio • Tra 0,8 e 0,9: alto • Sopra 0,9: molto alto La cartina qui a fianco mostra l’indice di sviluppo umano nel 2011 FONTE: http://hdr.undp.org/en/statistics/ •Esistono poi altri importanti indicatori che si concentrano su specifiche variabili, ad esempio ambientali, solitamente escluse dal PIL, come nel caso dell’Impronta Ecologica (Ecological Footprint). L’Impronta Ecologica misura l'area di mare e di terra biologicamente produttiva necessaria per rigenerare le risorse consumate da una popolazione umana e per assorbirne i rifiuti. Utilizzando l'impronta ecologica, è possibile quindi stimare quanti "pianeta Terra" servirebbero per sostenere l'umanità Come si vede dalla figura a lato, l’impronta ecologica della nostra società globale e’ fortissima! E alcuni paesi contribuiscono piu’ di altri ad appensantirla.. 10 Fonte: Global Footprint Network (2007) Indicatori simili all’Impronta Ecologica sono: Il Sustainability Index della Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEMSI), che raccoglie numerose variabili economiche, sociali ed ambientali (link per approfondire) in un unico indicatore di sostenibilita’. Il FEEMSI ha la peculiarita’ di offrire una prospettiva temporale dell’evoluzione delle variabili considerate. Attraverso le simulazioni di un modello di equilibrio economico generale e’ infatti in grado di proiettare la dinamica dell’indice di sostenibilita’ fino al 2020. Lo Happy Planet Index (HPI) della New Economics Foundation, che è una misura dell’efficienza con cui le nazioni trasformano le proprie risorse naturali in benessere sostenibile, inteso come vite lunghe e soddisfacenti. (link per approfondire) Lo HPI e’ quindi calcolato come un rapporto tra: •L’aspettativa di vita alla nascita aggiustata per un indicatore di benessere soggettivo (che discutiamo piu’ avanti); •L’Impronta ecologica (che abbiamo presentato nella slide precedente). Se un paese e’ in grado di garantire lunghi anni di benessere alla propria popolazione utilizzando poche risorse naturali, risultera’ ben piazzato nella classifica dell’HPI.. 11 11 Di questo se ne sono accorti ormai in molti! •Un’esperienza molto presente sui media e’ ad esempio quella del Bhutan, una piccola nazione sulla catena dell’Himalaya. •Su iniziativa del suo re, il Bhutan ha iniziato calcolare la sua Felicità Interna Lorda (Gross National Happiness), un indicatore di sviluppo calcolato combinando nove domini: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Tenore di vita Salute Istruzione Uso del tempo Buon governo Diversità e resilienza ecologica Benessere psicologico Vitalità della collettività Diversità e resilienza culturale Per saperne di piu’: www.grossnationalhappiness.com La Felicità Interna Lorda nel mondo 13 Fonte: GNH Report (2010) disponibile a questo LINK???? E L’Italia? L’Italia non è stata con le mani in mano! •L’Istat (il nostro ufficio statistico nazionale) ha presentato l’11 marzo il primo rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile. Si tratta di un’analisi basata su 134 indicatori raggruppati in 12 dimensioni. Il Presidente dell ’ ISTAT Enrico Giovannini (oggi ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali) è il promotore di quella che lui definisce l’alba di una nuova ‘“Una nuova Costituzione Statistica” 14 Cosa misura il BES? •Il BES non è un indicatore unico. Sfrutta piuttosto un approccio orizzontale di aggregazione di diverse statistiche. In particolare, si tratta di 12 dimensioni del benessere e di 134 indicatori tra i più utilizzati in letteratura : Salute Istruzione Lavoro e conciliazioni tempi di vita Benessere economico Relazioni Sociali Politica e istituzioni Sicurezza 15 Qualità dei servizi Benessere soggettivo Paesaggio e patrimonio culturale Ambiente Ricerca e innovazione Qual è la peculiarità del BES? Come detto, il BES non è un numero solo. Nasce da un approccio più orizzontale, in cui un insieme di indicatori su molteplici ambiti serve per inquadrare meglio un determinato fenomeno e individuare soluzioni politiche efficaci. Non più la politica al servizio di un solo numero, ma tanti numeri al servizio della politica. Per ogni dimensione, è disponibile un quadro dettagliato in cui vengono presentati lo stato dell’arte a livello territoriale, le criticità, le possibili modalità di intervento per migliorare la situazione. Un sito consente poi di elaborare personalmente grafici, mappe, dati. La figura accanto mostra la mappa 16 dell’Italia per quanto riguarda il Fonte: www.misuredelbenessere.it Come spendereste 100 milioni da dividere tra gli 11 domini del BES? 5 10 Mean 15 20 BES Domains Health Edu Job 95% confidence intervals Innov Env Serv Cul Ecowell Soc Domain Sec Pol 20 Come spendereste 100 milioni da dividere tra gli 11 domini del BES? 5 10 15 BES Domains and Poltical Orientation Health Edu Job Innov Env Serv 0 Right Cul Ecowell Soc Left Sec Pol Cosa vogliono gli italiani nelle loro città : classifica degli indicatori dominio per dominio L’Italia del bene comune Regione Trentino Alto Adige Lombardia Valle d‘Aosta Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Piemonte Toscana Liguria Umbria Marche Abruzzo Molise Lazio Basilicata Sardegna Puglia Calabria Campania Sicilia Punteggi 4,00 3,64 3,52 3,48 3,32 3,32 3,08 2,72 2,52 2,32 2,12 1,88 1,32 1,12 0,76 0,72 0,40 0,32 0,20 0,00 20 Soddisfazione Salute 6,5-7,06 7,07-7,63 7,64-8,2 Soddisfazione di Vita nel Complesso 6,2-6,73 6,74-7,26 7,27 Risultati dopo un anno…. • Nestlè, Coca-Cola e Unilever hanno dimostrato più capacità di scalare la classifica, migliorando rispettivamente del 10% del 13% e del 14% le loro posizioni iniziali: Kelloggs (8°) e Associated British Food (9°) hanno migliorato del 6% e dell’8% le loro posizioni mentre le aziende a metà classifica, come Danone (al 6° posto con Mars) e Mondelez (al 4° posto con PepsiCo) hanno migliorato solo di poco le loro posizioni e dovrebbero certamente fare di più. • Le aziende sono davvero interessate a rispondere in modo veloce ed efficace, se sono i consumatori a chiedere loro di farlo. • grazie alle nuove politiche sui diritti fondiari adottate da alcune delle più grandi aziende mondiali, molte comunità in Cambogia e Brasile hanno potuto rivendicare il giusto compenso per aver perso 10 anni fa la terra su cui vivevano e iniziare a risolvere una volta per tutte dispute vecchie di anni.” Un metodo di educazione alla fede e all’azione credente sui temi economico-sociali 1. a) Analisi del contesto e dei suoi elementi critici (le «Res novae») b) lettura del contesto alla luce della DSC 2. Identificazione delle cause 3. Ipotesi di soluzioni da parte degli esperti 4. Laboratori e proposte di azione nei quali i partecipanti lavorano attivamente alla ricerca di soluzioni adatte al contesto locale Il Magistero avverte l’esigenza di proporre una grande opera educativa e culturale, Compendio, 376 La proposta di metodo La proposta di metodo sintetizza le migliori pratiche dell’approccio scientifico e di quello spirituale 1) Approccio spirituale: (es. EE.SS. S.Ignazio) la Trinità osserva il mondo, identifica i problemi dell’umanità, adotta la strategia più opportuna (l’incarnazione) (contesto, esperienza, riflessione, azione, valutazione PPI) 2) Approccio scientifico: analisi del fenomeno, studio delle cause, scelta delle strategie di azione per realizzare l’obiettivo Perché i quattro momenti sono fondamentali? (1) • I limiti dell’approccio odierno: fermarsi ai primi due momenti (analisi e cause della crisi) genera sfiducia e non alimenta speranza…. • ….per «seminare» efficacemente ed essere «generativi» c’è bisogno di sviluppare e di soffermarsi sulle soluzioni • …per coinvolgere in modo attivo i partecipanti sono fondamentali i laboratori e le proposte di azione Perché i quattro momenti sono fondamentali? (2) • L’importanza del primo momento (analisi) i) per evitare i due opposti rischi: «velleitarismo» e «volare troppo basso». ii) per tradurre i principi generali in idee concrete adatte al contesto… • L’importanza del terzo momento (soluzioni) per dare segni di speranza • L’importanza del quarto momento (proposte di azione) per rendere le persone attive e protagoniste Ev. Gaudium: il tempo è superiore allo spazio • Assumere la tensione tra pienezza e limite, assegnando priorità al tempo • Dare priorità al tempo significa occuparsi di iniziare processi più che di possedere spazi • Si tratta di privilegiare le azioni che generano nuovi dinamismi nella società e coinvolgono altre persone e gruppi che le porteranno avanti, finché fruttifichino in importanti avvenimenti storici. Senza ansietà, però con convinzioni chiare e tenaci. • (slot mob, voto portafoglio, riforma finanza) 1.b Lettura del contesto alla luce della DSC • Cos’è persona, impresa, virtù civica, bene comune alla luce della DSC (in particolare Compendio e Caritas in Veritate)...e come questo ci aiuta a fare le giuste domande al contesto • …e come l’analisi del contesto ci indica una distanza da questi ideali. Sintesi del contesto (il 4-3-4) • Cinque gravi problemi (povertà, ambiente, Europa, crisi di senso della vita e crisi finanziaria) • Tre cause (riduzionismo antropologico, di impresa e nella concezione e misura della «ricchezza delle nazioni») Dottrina sociale è allargamento prospettive contro visoni anguste persona, impresa e valore • Le soluzioni Mettere gli occhiali giusti (ISTAT/CNEL, indicatori),riforma della finanza, voto col portafoglio, riforma per l’Italia (patto fiscale, aggredire i 50 spread), creare valore economico puntando su fattori competitivi non delocalizzabili, sostegno a persona e famiglia • Per lavorare assieme alla soluzione..mettiamoci in cammino (retinopera….) OO5, Next, social networks, associazionismo dell’economia civile, le fabbriche di capitale sociale 1.a Una lettura «spirituale» del contesto e dei suoi elementi critici • La multidimensionalità della crisi: economica, ambientale, finanziaria, spirituale. • La globalizzazione chiede il conto dello sviluppo ineguale del passato mettendo in modo processi di convergenza nel reddito dei paesi poveri verso i paesi ricchi • Nei paesi ricchi la finanza accomoda con il debito aspettative di crescita di benessere che eccedono le possibilità dell’economia reale e della sostenibilità ambientale • Lo scoppio della crisi finanziaria chiede il conto di questi eccessi: sgonfiamento e sobrietà sono condizioni subite che ci sforziamo di riscoprire come virtù • CAUSE PROFONDE CRISI: il riduzionismo antropologico ed organizzativo crea modelli culturali ed economici che avviliscono la persona producendo povertà relazionale e spirituale Il tema della ricaduta favorevole • • • • • In questo contesto, alcuni ancora difendono le teorie della “ricaduta favorevole”, che presuppongono che ogni crescita economica, favorita dal libero mercato, riesce a produrre di per sé una maggiore equità e inclusione sociale nel mondo. Questa opinione, che non è mai stata confermata dai fatti, esprime una fiducia grossolana e ingenua nella bontà di coloro che detengono il potere economico e nei meccanismi sacralizzati del sistema economico imperante. Nel frattempo, gli esclusi continuano ad aspettare. Per poter sostenere uno stile di vita che esclude gli altri, o per potersi entusiasmare con questo ideale egoistico, si è sviluppata una globalizzazione dell’indifferenza. Quasi senza accorgercene, diventiamo incapaci di provare compassione dinanzi al grido di dolore degli altri, non piangiamo più davanti al dramma degli altri né ci interessa curarci di loro, come se tutto fosse una responsabilità a noi estranea che non ci compete. “ricaduta favorevole”, per cui “ogni crescita economica favorita dal libero mercato riesce a produrre di per sé una maggiore equità e inclusione sociale nel mondo”. Il problema originario • I divari di tenore di vita e di costi del lavoro NordSud sono immensi • The US Bureau of Labour Statistics (2012) calculates in the year 2010 a gross hourly labour cost in the manufacturing sector of 33.1 US dollars for Italy against 1.9 dollars in the Phillipines. Comparable data for India are 1.17 dollars in 2007 and for China 1.36 dollars in 2010. • Dati Svimez su operaio italiano e bulgaro.. • La globalizzazione trasforma i mercati del lavoro locali in globali aumentando la dispersione salariale • I processi di convergenza in media sono lenti (60 anni la Cina)…nel frattempo la diseguaglianza intra-paese e mondiale cresce Globalizzazione e distribuzione Perché è razionale ed importante lavorare per gli ultimi RICH X POOR • ...per promuovere la convergenza nella direzione giusta! La causa del terzo problema: lo spiazzamento delle relazioni nelle società occidentali (time pressure) • • • • Tiziano Terzani confrontando alcuni anni fa i paesi sviluppati con l’India rurale diceva “L’India è ricca di tempo e povera di denaro, noi siamo ricchi di denaro e poveri di tempo” 1) la crescita della produttività e le maggiori opportunità di tempo libero non relazionale (internet, “second life”, satellite TV channels) aumentano il costo (opportunità) di un’ora di tempo libero investita in vita relazionale 2) Non basta lungimiranza individuale perché c’è sempre il rischio di fallimento per il sottoinvestimento dei partners (problema di coordinamento) 3) La qualità dei beni relazionali nei paesi occidentali è in forte declino (partecipazione associativa, successo relazioni affettive, ecc.) Invece di ridurre il costo dell’investimento in beni relazionali si riduce il costo della loro distruzione !! La virtù è come lo sci…. i beni di stimolo • Per i beni che danno maggiore felicità (beni di stimolo) non basta il reddito ma ci vogliono abilità particolari «educate nel tempo» • Un esempio sono le attività di volontariato con motivazioni altruistiche: danno felicità ma non tutti sono allenati per farle I beni di comfort.. • La pubblicità spinge invece sui beni di comfort perché è più facile venderli. Non richiedono allenamento per essere consumati, ma producono dipendenza ed attenuano le capacità di consumare beni di stimolo Riduzionismo antropologico Quando la riduzione ad homo economicus ci avvilisce….. Homo economicus Persona 100% autointeresse Autointeresse, relazioni, dovere morale 100%razionalità Problemi di autocontrollo Consequenzialismo: sodd.dipende dal risultato Ut. Procedurale: sodd. Dipende da esperienza e circostanze azione Massimo risultato con minimo sforzo Mia felicità km fatti per raggiungervi L’homo economicus è triste • Leibnitz la felicità è “delectatio in felicitate alterius”. • “per ogni granello di gioia che seminerai nel petto di un altro, tu troverai un raccolto nel tuo petto, mentre ogni dispiacere che tu toglierai dai pensieri e dai sentimenti di un’altra creatura sarà sostituito da meravigliosa pace e gioia nel santuario della tua anima”. Jeremy Bentham • John Stuart Mill “sono felici solo coloro che hanno le menti fissate su qualcos’altro che la propria felicità: sulla felicità degli altri, o nel miglioramento dell’umanità”. • La preoccupazione per la nostra felicità dovrebbe raccomandarci la virtù del discernimento e farci capire attraverso di questo che essa dipende dalla nostra preoccupazione per quella degli altri” (Adam Smith, 1759: 385) L’homo economicus è minoranza • • • • • • • • Engel (2010): i risultati di 328 diversi esperimenti riassunti per un totale di 20,813 observationi da diversi paesi del mondo. Solo il 36 percento degli individui segue il modello dell’homo economicus e dà zero Più di metà dà non meno del 20 percento. La quota degli homines economici scende al 28 percento se i “diritti di proprietà” sono del ricevente e bisogna prendere i soldi da lui 25 percento se si usano soldi veri nel gioco 19 percento se il ricevente è identificato come bisognoso Gli studenti sono I più vicini all’homo economicus (40 percent) mentre solo il 20 percento dei bambinim il 10 percento dei giocatori di mezzaetà e nessuno tra chi ha più di 50 anni si comporta così. Engel’s finally comments results of his meta-analysis by saying that “While normally a sizeable fraction of participants does indeed give nothing, as predicted by the payoff maximisation hypothesis, only very rarely this has been the majority choice. It by now is undisputed that human populations are systematically more benevolent than homo oeconomicus” L’homo economicus è socialmente dannoso… • « Il tuo grano è maturo, oggi, il mio lo sarà domani. Sarebbe utile per entrambi se oggi io... lavorassi per te e tu domani dessi una mano a me. Ma io non provo nessun particolare sentimento di benevolenza nei tuoi confronti e so che neppure tu lo provi per me. Perciò io oggi non lavorerò per te perché non ho alcuna garanzia che domani tu mostrerai gratitudine nei miei confronti. Così ti lascio lavorare da solo oggi e tu ti comporterai allo stesso modo domani. Ma il maltempo sopravviene e così entrambi finiamo per perdere i nostri raccolti per mancanza di fiducia reciproca e di una garanzia.» (Hume Trattato sulla natura umana, 1740, libro III). Il modello riduzionista Azionisti Consumatori Impresa massimizzatrice di profitto Lavoratori Comunità Locali Concorrenza (mano invisibile) Istituzioni benevolenti, perfettamente informate e indipendenti (mano pubblica) Reputazione Ottimo Sociale per Lavoratori, Azionisti, Consumatori e Comunità Locali Equivalenza tra il prima e il dopo Uscite Ingressi La scatola dell’organizzazione “produttiva Input fisici della produzione (capitale, lavoro, materie prime, energia) Risorse morali (autostima, capitale sociale, fiducia, valori ideali) dei lavoratori prima dell’attività produttiva Ambiente naturale prima dell’attività produttiva Scarti fisici della produzione (emissioni, residui di produzione ) Il valore aggiunto del bene o servizio prodotto Risorse morali (autostima, capitale sociale, fiducia, valori ideali) dei lavoratori dopo l’attività produttiva La mancanza di equivalenza tra stakeholders nell’impresa che max profitto Figura 2 Impresa capitalistica che massimizza il profitto Contributi in entrata Azionisti Risultato dell’attività “produttiva Fette distribuite in uscita Azionisti Il valore aggiunto del bene o servizio prodotto Lavoratori (salari) Lavoratori Fornitori Comunità locali Comunità locali (filantropia) Fornitori Quando la rendita dei manager La divisione diventa + ineguale con globaliz e minaccia delocalizzazioni Il modello riduzionista: perché non funziona? Azionisti Consumatori Impresa massimizzatrice di profitto Lavoratori Comunità Locali Concorrenza imperfetta Istituzioni non benevolenti, non perfettamente informate e catturate Reputazione Easterlin paradox Divario PIl/felicità, crescita senza creazione posti di lavoro Come dovrebbe funzionare: la rivoluzione copernicana dell’Economia civile Lavoratori Azionisti Impresa multi-Stakeholder (cooperativa, etica, soc. resp.) Consumatori Comunità Locali Concorrenza produce risultati sociali con voto p. Consumatori e imprese SR producono capitale sociale e migliori regole e istituzioni Consumattori Cittadini socialmente responsabili che votano col portafoglio per autointeresse lungimirante Reputazione agevolata da responsabilità sociale Bene Comune Direttrici promettenti di azione • Slot mob • Ranking • Non solo indicare l’orizzonte ma abitare i luoghi dove il nuovo si fa presente • Incarnazione e ossimori • Carità Verso un nuovo concetto di carità • Carità significa volere il bene dell’altro • La nostra antropologia ad immagine e somiglianza ci dice che la nostra pienezza è nello scoprire la nostra identità relazionale e la nostra capacità di dono e gratuità • Quindi carità significa mettere il “povero” in condizioni di essere dono, dare dignità, opportunità di inclusione, pari opportunità, diritti ma anche doveri • Jean Danielou “se ami qualcuno chiedigli qualcosa in cambio” 5.Conclusioni Per capire il nuovo concetto di caritas: Lea Il voto nel portafoglio • E` necessario un effettivo cambiamento di mentalita` che ci induca ad adottare nuovi stili di vita, ‘‘nei quali la ricerca del vero, del bello e del buono e la comunione con gli altri uomini per una crescita comune siano gli elementi che determinano le scelte dei consumi, dei risparmi e degli investimenti’’ Il voto nel portafoglio (2) • La interconnessione mondiale ha fatto emergere un nuovo potere politico, quello dei consumatori e delle loro associazioni. Si tratta di un fenomeno da approfondire, che contiene elementi positivi da incentivare e anche eccessi da evitare. E` bene che le persone si rendano conto che acquistare e` sempre un atto morale, oltre che economico. C’e` dunque una precisa responsabilita` sociale del consumatore, che si accompagna alla responsabilita` sociale dell’impresa. I consumatori vanno continuamente educati 145 al ruolo che quotidianamente esercitano e che essi possono svolgere nel rispetto dei principi morali, senza sminuire la razionalita` economica intrinseca all’atto dell’acquistare. Incarnazione è rendere possibili gli ossimori…. • L’ossimoro è quella figura retorica composta da un sostantivo e un aggettivo nel quale il secondo sembra contraddire il primo. L’incarnazione è un apparente ossimoro (un Dio-uomo) che scandalizza i religiosi del tempo e diventa realtà possibile e concreta, superando dualismi e separazioni tra ideale e reale che ricompariranno insistentemente nella storia successiva del pensiero teologico cristiano attraverso le varie eresie trinitarie. • La storia della vita sociale ed economica è uno dei luoghi più importanti in cui questo progresso deve avvenire perché nella creazione di valore e nella condivisione di ciò che si è prodotto l’uomo realizza il suo compito di concreazione e realizza (o non realizza) concretamente principi di inclusione, equità e giustizia sociale. 5.Conclusioni • Nella storia dell’economia e della società gli uomini capaci di speranza hanno il dovere di indicare nuovi orizzonti che possono apparire lontani ed irraggiungibili agli uomini del tempo, nuovi traguardi in grado di mobilitare energie ed idealità, traguardi che saranno raggiunti dagli uomini di domani. • Gli uomini capaci di speranza possono rischiare di inciampare nel presente ma hanno una visione del domani più nitida di chi non è in grado di sollevare gli occhi dai limiti e dalle miserie della realtà del momento. Il loro compito, oggi come ieri, è quello di indicare che gli ossimori possono diventare realtà quando il principio dell’incarnazione si realizza nuovamente nella storia. • Banca e finanza etica, commercio equo e solidale, consumo responsabile, economia di comunione, economia e felicità sostenibile sono gli apparenti ossimori di oggi che mobilitano energie e idealità degli uomini capaci di speranza. 5.Conclusioni La nostra missione • Abbiamo bisogno di operatori competenti e testimoni credibili: oggi soffriamo la distanza tra operatori che dimenticano l’anima quando diventano esperti addetti ai lavori e testimoni sensibili che però non hanno strumenti (e sono bollati come anime belle). • C’è bisogno di un ponte tra i due mondi, dobbiamo essere il fiume che scorre tra le due rive sensibilizzando i competenti e dando competenze ai sensibili • Se l’uomo non è istruito non potrà aiutare efficacemente il prossimo, se non è buono non lo aiuterà o perlomeno non si potrà contare sul suo aiuto P.Kolvenbach,1993 5.Conclusioni Chi ci chiede di muoverci in questa direzione ? • Superando le limitazioni proprie dei sindacati di categoria, le organizzazioni sindacali sono chiamate a farsi carico dei nuovi problemi delle nostre societa`: mi riferisco, ad esempio, a quell’insieme di questioni che gli studiosi di scienze sociali identificano nel conflitto tra persona-lavoratrice e personaconsumatrice. Senza dover necessariamente sposare la tesi di un avvenuto passaggio dalla centralita` del lavoratore alla centralita` del consumatore, sembra comunque che anche questo sia un terreno per innovative esperienze • Enciclica Caritas in Veritate Istituzioni, responsabilità, fraternità • Lungo la storia, spesso si e` ritenuto che la creazione di istituzioni fosse sufficiente a garantire all’umanita` il soddisfacimento del diritto allo sviluppo. Purtroppo, si e` riposta un’eccessiva fiducia in tali istituzioni, quasi che esse potessero conseguire l’obiettivo desiderato in maniera automatica. In realta`, le istituzioni da sole non bastano, perche´ lo sviluppo umano integrale e` anzitutto vocazione e, quindi, comporta una libera e solidale assunzione di responsabilita` da parte di tutti. • Il sottosviluppo ha una causa ancora piu` importante della carenza di pensiero: e` «la mancanza di fraternita` tra gli uomini e tra i popoli » Questa fraternita`, gli uomini potranno mai ottenerla da soli? La societa` sempre piu` globalizzata ci rende vicini, ma non ci rende fratelli. La ragione, da sola, e` in grado di cogliere l’uguaglianza tra gli uomini e di stabilire una convivenza civica tra loro, ma non riesce a fondare la fraternità Contro il riduzionismo nella concezione dell’impresa • Serve, pertanto, un mercato nel quale possano liberamente operare, in condizioni di pari opportunita`, imprese che perseguono fini istituzionali diversi. Accanto all’impresa privata orientata al profitto, e ai vari tipi di impresa pubblica, devono potersi radicare ed esprimere quelle organizzazioni produttive che perseguono fini mutualistici e sociali. E` dal loro reciproco confronto sul mercato che ci si puo` attendere una sorta di ibridazione dei comportamenti d’impresa e dunque un’attenzione sensibile alla civilizzazione dell’economia. Importanza imprese not for profit nel mercato • La vittoria sul sottosviluppo richiede di agire non solo sul miglioramento delle transazioni fondate sullo scambio, non solo sui trasferimenti delle strutture assistenziali di natura pubblica, ma soprattutto sulla progressiva apertura, in contesto mondiale, a forme di attivita` economica caratterizzate da quote di gratuita` e di comunione. Il binomioesclusivo mercato-Stato corrode la socialita`, mentre le forme economiche solidali, che trovano il loro terreno migliore nella societa` civile senza ridursi ad essa, creano socialita`. Responsabilità sociale d’impresa • si va sempre piu` diffondendo il convincimento in base al quale la gestione dell’impresa non puo` tenere conto degli interessi dei soli proprietari della stessa, ma deve anche farsi carico di tutte le altre categorie di soggetti che contribuiscono alla vita dell’impresa: i lavoratori, i clienti, i fornitori dei vari fattori di produzione, la comunita` di riferimento. Negli ultimi anni si e` notata la crescita di una classe cosmopolita di manager, che spesso rispondono solo alle indicazioni degli azionisti di riferimento costituiti in genere da fondi anonimi che stabiliscono di fatto i loro compensi Imprese e banche “etiche” • Oggi si parla molto di etica in campo economico, finanziario, aziendale. Nascono Centri di studio e percorsi formativi di business ethics; si diffonde nel mondo sviluppato il sistema delle certificazioni etiche, sulla scia del movimento di idee nato intorno alla responsabilita` sociale dell’impresa. Le banche propongono conti e fondi di investimento cosiddetti « etici ». Si sviluppa una « finanza etica », soprattutto mediante il microcredito e, piu` in generale, la microfinanza. Questi processi suscitano apprezzamento e meritano un ampio sostegno. I loro effetti positivi si fanno sentire anche nelle aree meno sviluppate della terra. • E` bene, tuttavia, elaborare anche un valido criterio di discernimento, in quanto si nota un certo abuso dell’aggettivo « etico » che, adoperato in modo generico, si presta a designare contenuti anche molto diversi, al punto da far passare sotto la sua copertura decisioni e scelte contrarie alla giustizia e al vero bene dell’uomo. Molto, infatti, dipende dal sistema morale di riferimento. Dualismo consumatore- lavoratore • Superando le limitazioni proprie dei sindacati di categoria, le organizzazioni sindacali sono chiamate a farsi carico dei nuovi problemi delle nostre societa`: mi riferisco, ad esempio, a quell’insieme di questioni che gli studiosi di scienze sociali identificano nel conflitto tra persona-lavoratrice e personaconsumatrice. • Senza dover necessariamente sposare la tesi di un avvenuto passaggio dalla centralita` del lavoratore alla centralita` del consumatore, sembra comunque che anche questo sia un terreno per innovative esperienze Mercati, speculazione, iniquità • Finché non si risolveranno radicalmente i problemi dei poveri, rinunciando all’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria e aggredendo le cause strutturali della inequità,[173] non si risolveranno i problemi del mondo e in definitiva nessun problema • Come ? i) riforma finanza 4 punti; ii) filiere equosolidali; iii) voto portafoglio…es beni comfort beni stimolo…tendenza oligopolistica mercati..due istinti da contrastare Contro idolatria mercato • Non possiamo più confidare nelle forze cieche e nella mano invisibile del mercato. • La crescita in equità esige qualcosa di più della crescita economica, benché la presupponga, richiede decisioni, programmi, meccanismi e processi specificamente orientati a una migliore distribuzione delle entrate, alla creazione di opportunità di lavoro, a una promozione integrale dei poveri che superi il mero assistenzialismo. Beni comfort e beni di stimolo !!! Voto portafoglio I quattro principi del bene comune • Il tempo è superiore allo spazio • L’unità deve prevalere sul conflitto • La realtà è superiore all’idea • Il tutto è superiore alla parte L’unità prevale sul conflitto • . È accettare di sopportare il conflitto, risolverlo e trasformarlo in un anello di collegamento di un nuovo processo. «Beati gli operatori di pace» (Mt 5,9) • Non significa puntare al sincretismo, né all’assorbimento di uno nell’altro, ma alla risoluzione su di un piano superiore che conserva in sé le preziose potenzialità delle polarità in contrasto. La realtà è più importante dell’idea • Ecco perché lavoro empirico più importante…non platonismo non si parte da idee ma da concretezza dei fatti • Contro i purismi angelicati, i totalitarismi del relativo, i nominalismi dichiarazionisti, i progetti più formali che reali, i fondamentalismi antistorici, gli eticismi senza bontà, gli intellettualismi senza saggezza • valorizzare la storia Speculazione e mercati • Non possiamo più confidare nelle forze cieche e nella mano invisibile del mercato. La crescita in equità esige qualcosa di più della crescita economica, benché la presupponga, richiede decisioni, programmi, meccanismi e processi specificamente orientati a una migliore distribuzione delle entrate, alla creazione di opportunità di lavoro, a una promozione integrale dei poveri che superi il mero assistenzialismo. • ideologie che difendono l’autonomia assoluta dei mercati e la speculazione finanziaria • Finché non si risolveranno radicalmente i problemi dei poveri, rinunciando all’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria e aggredendo le cause strutturali della inequità, non si risolveranno i problemi del mondo e in definitiva nessun problema. L’inequità è la radice dei mali sociali. Da dove viene ? Vedi Torta Tre cose importanti • i) non esiste “determinismo positivo mercatista” per il quale le forze automatiche del mercato (e, si sottolinea nel testo, “ogni” crescita economica che curiosamente sparisce sia dall’inglese) producono di per sé maggiore equità (ovvero riducono le diseguaglianze); • ii) la conseguenza di questa mancata (o insufficiente) riduzione della diseguaglianza è che gli ultimi continuano ad aspettare (ovvero una riduzione troppo lenta, che si realizza oltre l’orizzonte di vita di chi oggi soffre le conseguenze dell’inequità non produce per gli stessi alcun beneficio apprezzabile); • iii) le conseguenze morali e pratiche di quest’ideologia “rassicurante” sono l’anestetizzazione del problema e il disimpegno che incide negativamente sulla messa in moto di quelle forze positive che potrebbero mettere le energie del mercato al servizio di maggiore giustizia ed equità. I tre lati del paradosso eticaeconomia • Il modello homo economicus sottostima motivazioni non autointeressate • Una delle sfide più affascinanti trovare una soluzione ai problemi che ci stanno a cuore che prescinda da livelli di etica individuale troppo elevati. • Dobbiamo stimolare produzione virtù civiche senza le quali sistema non può funzionare Progresso tecnologico e progresso umano • Progresso tecnologico è irreversibile Progresso umano ?? Il lascito della Populorum Progressio- un finale “Tehillardiano” • Certuni giudicheranno utopistiche siffatte speranze. Potrebbe darsi che il loro realismo pecchi per difetto, e che essi non abbiano percepito il dinamismo d'un mondo che vuol vivere più fraternamente, e che, malgrado le sue ignoranze, i suoi errori, e anche i suoi peccati, le sue ricadute nella barbarie e le sue lunghe divagazioni fuori della via della salvezza, si avvicina lentamente, anche senza rendersene conto, al suo Creatore. “ Fattori competitivi non delocalizzabili su cui puntare nella globalizzazione • Italia è leader mondiale per numero siti Unesco (5 percento mondiale) • Leader europeo per biodiversità naturale • Leader mondiale per beni culturali religiosi • Leader per turisti da paesi extraUE in Europa • 10% Pil da turismo e indotto • Scarsa capacità di creare valore da beni culturali (Metropolitan Museum a New York produce 14.2 euro per visitatore contro i 3.8 degli Uffizi e gli 0.3 di Pompei)…e Roma ? Imperativi generali • 1)Mettere il genius loci in beni e servizi per creare vantaggi competitivi non delocalizzabili • Genius loci=oro italiano biodiversità, qualità tecnologica, territorio, storia, arte, cultura • 2)un po’ di sano protezionismo “etico”: tassare o bloccare il dumping sociale, ambientale e criminale (Soc.Bus.In., CAS, CAD) • 3) marcia degli xmila per smuovere acque e creare ondata emotiva e culturale di cambiamento. Gli ultimi dati globali Nielsen (28.000 interviste in 56 paesi) Ben il 46% dei consumatori globali è disposto a pagare di più per prodotti e servizi di aziende che hanno sviluppato programmi di responsabilità sociale Il voto nel portafoglio • E` necessario un effettivo cambiamento di mentalita` che ci induca ad adottare nuovi stili di vita, ‘‘nei quali la ricerca del vero, del bello e del buono e la comunione con gli altri uomini per una crescita comune siano gli elementi che determinano le scelte dei consumi, dei risparmi e degli investimenti’’ Il voto nel portafoglio (2) • La interconnessione mondiale ha fatto emergere un nuovo potere politico, quello dei consumatori e delle loro associazioni. Si tratta di un fenomeno da approfondire, che contiene elementi positivi da incentivare e anche eccessi da evitare. E` bene che le persone si rendano conto che acquistare e` sempre un atto morale, oltre che economico. C’e` dunque una precisa responsabilita` sociale del consumatore, che si accompagna alla responsabilita` sociale dell’impresa. I consumatori vanno continuamente educati 145 al ruolo che quotidianamente esercitano e che essi possono svolgere nel rispetto dei principi morali, senza sminuire la razionalita` economica intrinseca all’atto dell’acquistare. Il voto nel portafoglio • Vincerà perché sostenuto dalla forza dell’autointeresse lungimirante (non c’è bisogno di altruismo) • Crea capitale sociale di cui il sistema ha bisogno per sopravvivere • E’ efficace perché l’alleanza tra cittadini solidali-pionieri scatena imitazione imprese tradizionali • Maggiori successi: 50 percento banane «fair» in Svizzera e 25 percento nel Regno Unito (25% contadini in Kenya e Tanzania,20 % in Colombia) • 1 dollaro su 10 investito in US in finanza etica • Carrot mobs…dalle strade ai negozi • Se domani il 50 percento dei cittadini votasse col portafoglio il problema dell’art. 41 sarebbe risolto… • Le commesse Irlandesi… • Orgogliosi di essere da questo lato della storia I limiti attuali al voto nel portafoglio • Problema del coordinamento tra i consumatori • Asimmetrie informative • Costi di ricerca e limiti diffusione prodotti solidali • …se vogliamo (cittadini, imprenditori, istituzioni) aumentare la resa dei prodotti solidali bisogna organizzare meglio l’offerta La classifica Scopri il Marchio Page 88 La piattaforma interattiva Scopri il Marchio Scopri il Marchio: sfide e prospettive – Dall’internazionale all’Italia – progetto di lungo periodo – come realizzare casi di studio di aziende italiane? Come? (indipendenza vs capacità) – Dalla critica al progresso – quale ruolo di Oxfam verso le aziende? Come conciliare bisogno di accompagnamento con esercizio di critica? Come differenziarsi da chi boicotta? – Dalla lotta alla fame al consumo sostenibile – come integrare l’analisi ai temi di impatto sul territorio italiano? Page 90 La sostenibilità per E' difficile una vera sostenibilità senza uno spirito e un atteggiamento sincero e profondo, ossia senza valori che pongano l'uomo e l'ambiente al centro Principi Occorre generare convenienze alla sostenibilità per le imprese, spostando quote di mercato verso le imprese sostenibili • Autovalutazione delle imprese che svolgono un percorso di sostenibilità, esponendo i propri progetti • Disponibilità dell'impresa alle osservazioni dei cittadini sul percorso di sostenibilità dell'impresa • Uno spazio libero per le osservazioni dei cittadini sul percorso di sostenibilità dell'impresa • Valorizzazione verso i cittadini del percorso di sostenibilità e crescita della reputazione aziendale Il Portale ...una piattaforma online, dove cittadini-consumatori e imprese si incontrano per dialogare sui temi della sostenibilità Mission in sintesi: far crescere il BeS e il capitale territoriale • Ricchezza nazioni non è flusso redditi ma stock di capitale fisico, umano, sociale, ambientale, culturale, spirituale • Spiritual capital: giacimento di ispirazione e capacità di sense making da cui scaturiscono operosità e produttività un crocevia della reputazione per elevare il livello di consapevolezza su questo tema Il mercato è composto da domanda e offerta e la domanda siamo NOI Disclosure, disponibilità delle imprese al confronto con i cittadini • Neural circuitries are homeostatically regulated, as are most physiological functions of our bodies: blood pressure, temperature regulation, glucose regulation, and many others. They strive toward a dynamic balance of self and other motivation. Deviation from homeostatic dynamic balance is accompanied by behavioral tension that is expressed internally as well as in social behavior as the neural circuitries strive to return to dynamic balance Ilsegreto della felicità OVVERO…. • Massimizzare la nostra relazionalità • Soddisfare il bisogno di stimoli e sfide • Trasformare limiti, dolori e tragedie in opportunità QUINDI…. • La sfida di cambiare verso il bene comune il mondo che ci circonda massimizza i tre ingredienti fondamentali…….. Mettiamoci in prospettiva storica: un po’ di ottimismo nonostante notizie di questi giorni • Prima il pessimismo….Twit di ieri «Affidare a oligopolio big banks un tasso come Libor come affidare ai corsari la regolazione del traffico dei mari» • Poi ottimismo…Raistoria Rispetto a 100 fa la nostra vita oggi è da semidei Per continuare il cammino della storia… • Per alimentare la speranza e stimolare il progresso verso il bene comune non basta indicare l’orizzonte e ragionare di utopie non incarnate. Bisogna anche tracciare i sentieri che ci avvicinano ad esso e abitare i luoghi dove il nuovo si costruisce. I 23 punti misurano la linea tratteggiata….. Progresso verso bene comune Banca Etica Altre banche velleitario Vincolo sostenibilità «inefficiente» O la distanza sul segmento…. La concorrenza bancaria sul segmento etico Banche troppo grandi per fallire..97% deriv speculativi Contributo minimo Al bene comune Banche commerciali Banche di credito cooperativo Casse Rurali Banca Etica 22 punti vantaggio competitivo mutualità Contributo massimo al bene comune Analisi Scuole pensiero Strategia Limiti A) Supply side Sviluppo dipende da export e da qualità offerta Riduzione cuneo Spending review «Austerità esp.» ossimoro se ec. dipende da domanda Difficile diventare come tedeschi B) No euro Cambio necessario per compensare minore comp. Italia vs Germania Uscita dall’euro (senza cui altre vie non funzionano. A) ossimoro B) produce debito estero Costi turnaround e di navigazione in mare aperto glob. finanziaria con bassa reputaz. C) Keynesiani Sviluppo dipende da domanda Pol fiscali espansive Pol monetarie esp Ridisegnare BC (padre) Senza sovr. monetaria e fiscale si decide in Europa D) Economia civile 3 riduzionismi cause profonde infelicità insostenibile Voto portafoglio e Richiede azione pionieri complemento cittadini e pionieri sforzo istituzioni (non alternativa alle altre 3 ne richiede una per sviluppo) La crescita dell’Africa Fine della distribuzione twin-peaked ed emersione progressiva della classe media mondiale Considerazioni…. • Convergenza non c’è con top 5% • Situazione ottimale sarebbe linea blu.. • Convergenza troppo lenta se consideriamo punto di partenza di «bottom billion» • Top 5% controlla mezzi di comunicazione e ci fa credere che questo pattern è ineluttabile • Non c’è convergenza tra bottom 5% e top 1% • Problema chiave è redistributivo tra ricchi e poveri: come far pagare tasse ai super ricchi ? L’Italia in decrescita Tasso medio annuo di crescita del reddito pro capite tra il 2000 e il 2010 Italia • Paghiamo il dividendo sociale ma non sfruttiamo il dividendo monetario della globalizzazione: pol. monetaria stile Fed, riforma finanza, pol fiscale UE espansiva Il dividendo monetario Sul sistema paese • Ridurre i 50 gap di ec. reale con Germania (eff. Giustizia e PA, digital divide, istruzione, corruzione, evasione) • Proventi per ridurre pressione fiscale • Attenzione però a demonizzare spesa (scuola, 1 euro + sanità aumenta asp. vita) Certuni giudicheranno utopistiche siffatte speranze. Potrebbe darsi che il loro realismo pecchi per difetto, e che essi non abbiano percepito il dinamismo d'un mondo che vuol vivere più fraternamente… Populorum Progressio
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