Esame delle urine Diagnostica biochimico-clinica Lezione 7 Cenni storici La Medicina di Laboratorio è nata con l’esame delle urine. Ippocrate (460-335 a.C.) riteneva che l’urina fosse prodotta dal rene come filtrato degli umori (flegma, sangue, bile) e che le sue alterazioni fossero il risultato della loro disarmonia. Cenni storici Galeno (129-200 d.C.) considerò l’esame delle urine utile non solo per la comprensione degli equilibri degli umori ma anche per diagnosticare malattie dei singoli organi. Cenni storici Solo nel XVII secolo Willis (1621-1675) descrisse il differente sapore tra le urine del diabete mellito e del diabete insipido attribuito poi alla presenza del glucosio nel XIX secolo quando si posero le basi per l’esame del sedimento urinario (l’urea fu evidenziata nelle urine nel 1771). Urina L‘urina è prodotta dai reni che filtrano il sangue per depurarlo dalle scorie prodotte dal metabolismo. Il rene integro esercita nella formazione dell’urina un’azione selettiva sia di risparmio di composti che di eliminazione attraverso le funzioni glomerulari e tubulari. Urina L’urina è un liquido a composizione ampiamente variabile. Contiene un numero estremamente elevato di composti, la maggior parte di derivazione ematica. ematica Fase preanalitica: raccolta del campione Le urine contengono componenti con caratteristiche chimiche, fisiche e citologiche molto labili. ll campione di urina deve essere raccolto (volume 15-20 mL) mL con distinte modalità, in relazione al tipo di indagine da eseguire: Analisi routinaria: urine del primo mattino in recipienti sterili evitando contaminazioni (per l’esame completo delle urine: l’urina è più concentrata, quindi sono più evidenti eventuali alterazioni) Analisi quantitative: urine del mitto intermedio per le analisi di chimica clinica (dosaggio di metaboliti, ormoni o metalli) o raccolta temporizzata generalmente nelle 24h (negli studi di clearance; per il dosaggio di sostanze escrete con ritmi circadiani). Analisi microbiologiche: urine del mitto intermedio previa pulizia preventiva genitali esterni al fine di ottenere un campione assolutamente non contaminato per le indagini colturali) Fase preanalitica: conservazione e trasporto del campione Col passare del tempo: • I batteri ed i lieviti iniziano a moltiplicarsi • I batteri ureasici producono NH3 che aumenta il pH • I batteri utilizzano glucosio diminuendone la [ ] • I cilindri e le cellule si deteriorano • Avvengono modificazioni chimico-fisiche La stabilità dipende da: • Intensità della luce • Temperatura e pH • Caratteristiche chimico-fisiche Fase preanalitica: conservazione e trasporto del campione Di regola ogni campione dovrebbe essere analizzato fresco (30’) e comunque entro un massimo di 2 h dalla minzione. Se il campione urinario non può essere esaminato entro 4 h è raccomandata la refrigerazione (+4-8 °C) che mantiene inalterate per un periodo più lungo alcune caratteristiche del campione, purché si riporti il campione a temperatura ambiente (37°C) prima dell’esame. In alternativa si potranno utilizzare degli agenti conservanti evitando possibili interferenze (di natura analitica) (e.g. borato→azione batteriostatica; conservanti a base di alcoli→morfologia degli elementi corpuscolati) Fase preanalitica: conservazione e trasporto del campione Analita Conservante o stabilizzante Sodio Potassio Osmolalità Urea Creatinina Calcio Fosfati Urati Proteine totali Glucosio Cloruri Ossalati Acido 5-HIA Acido VM Amilasi 4°C o mertiolato o acido borico o timolo 4°C o mertiolato o acido borico o timolo 4°C o mertiolato o timolo 4°C o mertiolato o acido borico o timolo 4°C o mertiolato o timolo 50 ml di HCl 3 mol/l 50 ml di HCl 3 mol/l 15 ml di NaOH 2 mol/l 4°C o mertiolato o timolo 4°C o mertiolato o acido 4°C o mertiolato o acido borico o timolo 50 ml di HCl 3 mol/l 50 ml di HCl 3 mol/l 50 ml di HCl 3 mol/l 4°C o mertiolato o timolo Stabilità massima alle temperature indicate 4°C 4°C 4°C 4°C 4°C 4°C 4°C Temp. amb. 4°C 4°C 4°C -20°C -20°C -20°C 4°C 7 giorni 7 giorni 1 giorno 2-3 giorni 2-3 giorni 7 giorni 7 giorni 5 giorni 2-3 giorni 7 giorni 7 giorni 7 giorni 7 giorni 7 giorni 7 giorni Fase analitica: caratteristiche macroscopiche e chimiche Fase analitica: caratteristiche macroscopiche e chimiche Esame Fisico Esame chimico Esame microscopico Utilità diagnostica dell’esame delle urine Malattie renali Malattie sistemiche e metaboliche Esame fisico delle urine L’esame fisico delle urine comprende: • Volume urinario • Colore • Aspetto • Schiuma • Odore Volume Un adulto elimina tra 600 e 1600 ml di urina al giorno. L’adeguatezza del volume è valutabile solo nel caso di raccolta temporizzata. In riferimento al volume giornaliero di urine, si definiscono le seguenti condizioni: • anuria: anuria cessazione dell'eliminazione di urina • oliguria: oliguria volume inferiore a 500-600 mL/24 ore • poliuria: poliuria volume superiore a 2 L • nicturia: nicturia eliminazione nella notte di un volume superiore a 500 mL, con alterazione del rapporto giorno/notte (normalmente 4:1) Diabete mellito e insipido, nefrosi tubulare Disidratazione, Insufficienza renale cronica vomito, diarrea Colore Il normale colore giallo paglierino, paglierino più o meno carico a seconda dell’idratazione del soggetto, è dovuto alla presenza di un pigmento, l’urocromo la cui concentrazione è proporzionale al metabolismo basale. • Aumenta in situazioni quali la febbre, il digiuno, l’ipertiroidismo • Diminuisce con l’aumento della diuresi Altri pigmenti (urobilina e urocetrina) sono presenti a minore concentrazione. Il colore va osservato sempre nelle urine fresche, poiché le urine tendono a scurire leggermente. Colore Tra le colorazioni patologiche vi sono: Rosa/Rosso: si osserva di frequente ed il più delle volte è legato a patologie e quindi deve essere accuratamente valutato e indagato per la probabile presenza di ematuria Rosso scuro: sangue o emoglobina; farmaci (e.g. rifampicina); alimenti (barbabietole, more, bacche, coloranti alimentari) Giallo-verde: in genere per aumento della bilirubina coniugata; presenza di pigmenti biliari Marsala: in genere per aumento di urobilina, Malattie infettive, itteri Nero: anemie emolitiche con emoglobinuria, sangue, melanina Bianco: pus Colore Schiuma La comparsa di schiuma superficiale prodotta in seguito ad agitazione del campione di urine è dovuta alla presenza di sostanze tensioattive. • una schiuma abbondante, biancastra indica una diminuzione della tensione superficiale legata spesso alla presenza di proteine • una schiuma abbondante, giallo-verdastra o arancio scuro può indicare la presenza di pigmenti bilirubinici. Aspetto L’aspetto delle urine normali è limpido. limpido Le principali cause di torbidità delle urine sono la presenza di cristalli, cellule o batteri. La comparsa di urine torbide è in genere espressione di un'elevata concentrazione di sali, la cui precipitazione è legata alle modificazioni di pH e di temperatura dopo la minzione. E’ possibile distinguere una torbidità all’emissione dovuta a: • leucociti ed emazie • muco (malattie renali) • pus (leucociti) grassi (lattescente dovuta alla presenza di chilurie) sangue (in presenza di Hb le urine sono scure ma limpide) renella (sabbia finissima costituita da sali minerali) Aspetto Vi è inoltre una torbidità dopo raffreddamento dovuta a deposizione di sali sul fondo per sedimento spontaneo di: • Fosfati, carbonati e sali di ammonio (colore bianco) che precipitano nelle urine ALCALINE • Urati (colore rosso) che precipitano nelle urine ACIDE e si sciolgono al di sopra dei 60°C L’aggiunta di acido acetico permette di differenziare tra le due più comuni cause di torbidità: • Acido acetico + urine torbide → la torbidità scompare → FOSFATI • Acido acetico + urine torbide → la torbidità non scompare → CELLULE o MICRORGANISMI Aspetto Aspetto C’è una certa difficoltà nell’apprezzare e riportare i diversi gradi di torbidità. Per questo si utilizza la classificazione di Schweizer. Schweizer Odore L’odore normale del campione urinario appena emesso è definito “sui generis”, lievemente aromatico. Può essere considerato un valido parametro solo nelle urine appena emesse. La presenza di odore ammoniacale è dovuta alla fermentazione dell’urea operata dai germi: • Se le urine non sono appena emesse, vuol dire che il campione non è più idoneo • Se le urine sono appena emesse, è indice di una infezione delle vie escretrici Esame chimico delle urine L’esame chimico delle urine comprende: • Peso specifico • pH urinario • Proteine urinarie • Glicidi • Corpi chetonici • Emoglobina e mioglobina • Bilirubina e urobilinogeno • Nitriti • Esterasi leucocitaria Esame chimico delle urine L’esame chimico delle componenti urinarie tradizionalmente studiate nella routine è oggi facilitato da metodiche standardizzate, che sfruttano le strip multifunzionali di carta reattiva. A seconda dei prodotto usato, le strisce reattive multiple consentono di misurare quantitativamente o semiquantitativamente da 6 a 10 parametri nell'urina (pH, peso specifico, glucosio, corpi chetonici, sangue, proteine, bilirubina, urobilinogeno, nitriti e leucociti). Esame chimico delle urine La striscia si colora: • Se è presente un determinato componente dell’urina • Proporzionalmente alla concentrazione del componente rilevato Procedura A) Immersione della striscia reattiva in un campione di urina (30 sec-2 min) B) Rimozione dell’eccesso di urina (posizione orizzontale) C) Confronto della striscia con la scala cromatica standard riportata sul contenitore Esame chimico delle urine Le strisce possono essere lette visivamente, senza necessità di alcuna attrezzatura. Per la lettura visiva si confrontano le aree reattive con le corrispondenti scale colorimetriche riportate sui flacone. Esame chimico delle urine Si otterrà la massima accuratezza solo se si osserveranno attentamente i tempi di lettura: le variazioni di colore che si verificano dopo 2 minuti non hanno alcun valore diagnostico. Per alcuni tipi di strisce si può anche eseguire una lettura con sistemi fotometrici, utilizzando un appropriato strumento. Peso specifico Il peso specifico o indice refrattivo indica il peso dell’urina confrontato con il peso di un uguale volume di H2O. E’ determinato dalla presenza di circa 60-70 g di sostanze solide (principalmente urea ed NaCl) eliminate ogni 24 h. Viene misurato con mezzi chimici, ottici (refrattometro) o con urinometro. • Se immerso in acqua distillata l’apparecchio affonda fino a segnare il valore 1.000 sulla scala graduata. • Un aumento del peso specifico incrementa la spinta di galleggiamento ed il peso specifico sarà misurato mediante lettura del menisco di galleggiamento sullo stelo graduato in millesimi corretto per la temperatura. Peso specifico Indica la capacità del rene di concentrare o di diluire le urine, una delle prime funzioni perse in seguito a danno tubulare. In condizioni fisiologiche varia tra 1003 e 1035. Valori superiori a 1025 sono considerati come espressione di una normale capacità del rene a concentrare. Serve a valutare la funzionalità renale e la secrezione di ADH. Peso specifico Nel soggetto sano la formazione di urine concentrate o diluite è in stretto rapporto con lo stato di idratazione. Nel corso di molte nefropatie acute e croniche la capacità di concentrare le urine può venire compromessa. Urine ipotoniche Impoverimento di liquidi Glomerulonefrite Diabete insipido Assunzione di diuretici Urine ipertoniche Presenza di sostanze di scarto Diabete mellito Insufficienza renale cronica pH urinario L’acidità urinaria è espressione dell’equilibrio acido-base, una delle più importanti funzioni del rene. Di norma è acido (5.5 e 6.5), e può variare tra 4.6 e 8. E’ determinato dalla dieta e dal metabolismo, in condizioni sia fisiologiche che patologiche. Fattori patologici Alterata funzionalità renale Alterazione dell’escrezione di ioni Presenza di microrganismi nelle urine Acidosi ed alcalosi metabolica o respiratoria Fattori fisiologici Dieta carnea (↓ ↓) Intenso esercizio muscolare (↓ ↓) Aumento della ventilazione polmonare (↑) Dieta vegetale (↑) Glucosio Può essere assente o presente in piccole quantità nelle urine. L’escrezione parologica di zuccheri è legata a malattie renali o malattie generali di cui il diabete costituisce la causa più frequente. Una glicosuria, ovvero la presenza di glucosio nelle urine indica che la quantità di glucosio filtrato supera la capacità dei tubuli renali di riassorbirlo completamente e si verifica in seguito ad iperglicemia. Il valore soglia oltre il quale il tubulo non riesce più a riassorbire il glucosio è situato intorno ai 180 mg/dL. Cause Diabete (programmare altri esami, es. glicemia a digiuno) Gravidanza (aumento del filtrato glomerulare e lieve iperglicemia o abbassamento della soglia renale per il glucosio, anche se la glicemia è normale) Malattie endocrine o metaboliche Glicosurie renali Corpi chetonici Non devono essere presenti nell’urina. Con questo termine si indicano in genere l'acetone, l'acido aceto-acetico ed l'acido β-idrossi-butirrico, formati dalla degradazione di acidi grassi quando l’organismo non ha più una quantità sufficiente di zuccheri. La loro presenza indica che l’organismo utilizza acidi grassi per produrre energia, piuttosto che immagazzinarli Cause Digiuno protratto E' frequente la loro presenza nei bambini, durante episodi febbrili, con interruzione dell'alimentazione e/o vomito La presenza di chetonuria è anche indicativa di un'acidosi secondaria ad alterazioni del metabolismo glicidico (chetoacidosi diabetica) Emoglobina e mioglobina Non deve essere presente nell’urina. E’ importante distinguere tra: Emoglobinuria: presenza di emoglobina nell’urina Ematuria: presenza di sangue nell’urina Mioglobinuria: presenza di mioglobina nell’urina Cause Patologie renali Calcoli renali Tumori vescicali Traumi del rene, della vescica e dell’uretra Emoglobina e mioglobina Alterazioni del colore sono evidenti a concentrazioni di emazie maggiori rispetto alle alterazioni messe in evidenza da variazioni della torbidità (500 emazie/µL) e dai test chimici (10 emazie/µL). Emoglobina e mioglobina Bilirubina Normalmente assente nell’urina Di colore giallo-rosso, è prodotta dal catabolismo dell’emoglobina Esiste nel sangue nella forma coniugata (solubile in acqua) e non-coniugata Normalmente escreta, attraverso le vie biliari, nell’intestino, dove viene catabolizzata ad urobilinogeno Una piccola parte di urobilinogeno è riassorbita nella circolazione portale, ritorna al fegato e viene riescreta nella bile La presenza di bilirubina coniugata nelle urine (bilirubinuria) è indice di una interruzione della circolazione entero-epatica Bilirubina Quando è presente, in genere in caso di danno epatico (epatite da virus, alcool, farmaci, avvelenamento da metalli pesanti), ittero ostruttivo (calcoli, tumori delle vie biliari o del pancreas, cirrosi epatica) o anemia emolitica, emolitica le urine assumono colore marsala scuro. Urobilinogeno Prodotto di trasformazione dei batteri intestinali della bilirubina coniugata. Vengono comunemente indicati con questo termine alcuni composti (urobilinogeno, stercobilingeno, mesobilirubinogeno), secreti dal fegato nell'intestino e che vanno incontro ad ossidazione batterica. Una piccola quota di questi prodotti è riassorbita ed eliminata con le urine in tracce (minor significato diagnostico rispetto alla bilirubina). I suoi livelli nelle urine sono elevati nei casi di turnover alterato della bilirubina (emolisi, circolazione enteropatica bloccata per danno epatico). Nitriti Circa il 90 % dei microorganismi responsabili delle infezioni urinarie sono capaci di ridurre i nitrati urinari in nitriti, e la loro presenza viene quindi considerata come indizio di batteriuria. Il dosaggio dei nitriti è disponibile su strip basato su una diazoreazione con produzione di sali di colore rosso. I metodi su strip sono in condizione di evidenziare Falsi negativi sono stati ritrovati nel 10-15% dei casi. Un'intensa ematuria può ostacolare la lettura del test. • Gram-negativi come E. coli formano nitriti • Gli enterococchi non formano nitriti • Il comportamento dello stafilococco Albus è variabile Esterasi leucocitaria La presenza di un numero significativo di leucociti nelle urine può essere indicativa di una infezione o infiammazione delle vie urinarie. Le esterasi leucocitarie sono enzimi presenti nei granuli dei granulociti neutrofili, che possono essere rilasciati nelle urine: vi è una correlazione con il numero di queste cellule presenti nel sedimento urinario. Proteine Le proteine sono filtrate a livello glomerulare in relazione alle loro dimensioni, alla conformazione strutturale e alla carica. A livello tubulare vengono riassorbite per pinocitosi e dove vengono catabolizzate. Nelle urine dovrebbero essere assenti, ma a volte sono presenti in quantità minime e non patologiche e comunque in quantità inferiore a 150 mg nelle urine delle 24 ore (15-20 mg di albumina). Proteinuria: escrezione abnorme di proteine dai reni Presenza significativa può essere determinata da patologie che danneggiano il glomerulo L’entità del danno glomerulare può essere valutata in base a: Quantità della proteinuria Peso molecolare delle proteine eliminate Classificazione quantitativa della proteinuria Proteinuria transitoria e intermittente: intermittente non costituisce un quadro patologico e richiede semplicemente controlli ravvicinati Proteinuria funzionale: funzionale tra 200-500 mg/24h; si riscontrano proteine a basso ed alto p.m., spesso dopo esercizio fisico violento e protratto, l’esposizione a basse temperature, febbre, disidratazione. Proteinuria minima: minima non supera i 1000 mg/24h, si osserva in numerose malattie renali (glomerulonefrite cronica, rene policistico, malattie tubulari, calcolosi renale) Proteinuria moderata: moderata 1000-4000 mg/24h si osserva nelle nefropatie acute (glomerulonefrite acuta, sindrome nefrosica), nelle nefropatie tossiche e nella nefrosclerosi grave Proteinuria grave: grave > 4000 mg/24h si osserva nelle nefropatie gravi (nefropatia glomerulare, nefropatia tubulare grave: sindrome nefrosica, glomerulonefrite acuta) Classificazione qualitativa della proteinuria Quadro glomerulare SELETTIVA: si verifica quando il filtro glomerulare viene superato da proteine di dimensioni comprese fra 40 e 100 kDa, quali l’albumina o la transferrina. NON SELETTIVA: si verifica quando proteine di differenti dimensioni , incluse quelle più grandi quali le IGG, superano il filtro glomerulare. Quadro tubulare (microglobulina β2 e α1 sono riassorbite a livello tubulare) Proteinuria da iperafflusso (pre-renale) Classificazione qualitativa della proteinuria Nella proteinuria si può ritrovare la presenza di proteine anomale in cui proteine specifiche possono ritrovarsi nelle urine in condizioni patologiche particolari tra cui: Proteinuria di Bence-Jones (pre-renale): presente nel 50-60% dei casi di mieloma multiplo, per abnorme sintesi monoclonale di frammenti immunoglobulinici a basso P.M., che vengono filtrati dal glomerulo. Precipita a 50-55°C per poi ridisciogliersi a 90-95°C. Glicoproteina di Tamm-Horsfall (renale): polimero costituito da proteine, carboidrati e lipidi, secreta dell’ansa di Henle e dal tubulo contorto distale. Precipita a pH acido. Normale Picco M Valori di riferimento Esame microscopico del sedimento urinario Il sedimento urinario è costituito dagli elementi presenti nell’urina in forma di sospensione che si raccolgono nella provetta dopo centrifugazione. Spesso fornisce informazioni essenziali non ottenibili con il solo esame chimico-fisico. • I principali elementi che si possono riscontrare dall’analisi al microscopio sono i globuli rossi, rossi i globuli bianchi e i cilindri • Si possono, inoltre, osservare cristalli, cristalli cellule epiteliali (prodotte dallo sfaldamento delle vie urinarie) e anche batteri e parassiti • In condizioni normali, nell’urina non si dovrebbero riscontrare questi elementi e quindi il sedimento dovrebbe essere quasi nullo Esame microscopico del sedimento urinario Esame microscopico del sedimento urinario 1) Urine del mattino più concentrate ed acide: • gli elementi cellulari e i cilindri si conservano meglio - un’aumentata concentrazione facilita l’indagine 2) Condizioni per non alterare il campione: • esame microscopico entro un’ora dal prelievo o tenuto a 4°C PROCEDURA: • mescolamento delle urine e centrifugazione di 10 mL • decantazione del surnatante e risospensione del sedimento • lettura al microscopio (picc. ingrand. 100 x) per conteggio di filamenti di muco, muco grossi cristalli, cristalli cilindri • lettura (forte ingrand. 400 x) per valutazione quantitativa e conteggio di emazie, emazie miceti, miceti leucociti, leucociti batteri, batteri cellule epiteliali Esame microscopico del sedimento urinario Esame microscopico del sedimento urinario Refertazione Non si dispone di dati veramente certi sui limiti massimi di eliminazione giornaliera. Esame microscopico del sedimento urinario Nell’urina di soggetti normali il sedimento urinario è scarsissimo, si osservano normalmente elementi organizzati costituiti da elementi a struttura cellulare o di derivazione cellulare ed elementi non organizzati costituiti da sostanze cristalline o amorfe. ELEMENTI ORGANIZZATI • cellule ematiche (emazie-leucociti) • cellule epiteliali ELEMENTI NON ORGANIZZATI • muco • cilindri • cristalli ELEMENTI INUSUALI • cellule estranee (spermatozoi) • microrganismi (batteri-miceti) • artefatti Esame microscopico del sedimento urinario Esame microscopico del sedimento urinario Cellule Globuli rossi: possono originare da ogni parte del rene e delle vie urinarie Globuli bianchi: possono entrare nelle urine in ogni punto, dal glomerulo all’uretra Cellule epiteliali: possono originare da ogni parte del tratto genito-urinario Cellule epiteliali squamose Cellule dell’epitelio di transizione Cellule dell’epitelio tubulare renale Cellule: globuli rossi (ematuria) Valori normali: 0-2 per campo Se presenti in grosse quantità: Infezioni/infiammazioni Traumi Tumori Calcoli renali Danno glomerulare Contaminazioni di origine mestruale Cellule: globuli rossi (ematuria) Morfologia normale: Emazie ben conservate di aspetto simile a quelle del sangue circolante (dischi biconcavi con diamentro di circa 7 µm). Ematuria extra/postglomerulare. Sanguinamento delle basse vie. Cellule: globuli rossi (ematuria) Cellule: globuli rossi (ematuria) Cellule: globuli rossi (ematuria) Cellule: globuli rossi (ematuria) Cellule: globuli rossi (ematuria) Cellule: globuli rossi (ematuria) Morfologia alterata: alterata Emazie a margini raggrinziti (elementi spinosi). Ematuria glomerulare. Più le cellule sono dismorfiche più il sanguinamento è alto. Cellule: globuli bianchi (leucocituria, piuria) Valori normali: normali inferiori ad un numero di 5-10 in 1 millilitro di urina; 4-8 per campo. Un aumento è il segnale generico di: Infezione del tratto urinario Cistiti Pielonefriti Infezioni genitali Prostatiti Cerviciti Vaginiti Condizioni non infettive Glomerulonefriti Disidratazione Stress Febbre Globuli rossi e globulo bianco Cellule: globuli bianchi (leucocituria, piuria) Cellule: globuli bianchi (leucocituria, piuria) Cellule: globuli bianchi (leucocituria, piuria) Cellule: globuli bianchi (leucocituria, piuria) Cellule epiteliali Valori di riferimento: poche unità per campo. Rappresentano il normale sfaldamento delle cellule senescenti. Un aumento è dovuto a danno meccanico (calcoli, cateteri), neoplasie, ecc. Cellule epiteliali squamose: Origine uretrale o vaginale. Hanno scarso significato clinico Cellule dell’epitelio di transizione: 2-4 volte più grandi dei leucociti. Tonde o a forma di pera. Originano da: Pelvi renale, uretere, vescica, uretra Cellule dell’epitelio tubulare renale: Poco più grandi dei leucociti. Piatte, cuboidali o colonnari. La loro presenza suggerisce un danno tubulare: necrosi tubulare, rigetto trapianto, pielonefrite Cellule epiteliali Cellule epiteliali squamose Cellule epiteliali Cellule epiteliali squamose Cellule epiteliali Cellule epiteliali di transizione Cellule epiteliali Cellule epiteliali tubulari Cilindri Elementi di origine pre-renale o renale che si formano per precipitazione di alcune sostanze filtrate o secrete dall’epitelio tubulare. Sono denominati ed identificati in base alle loro caratteristiche morfologiche. Jalini: proteine. Sono i più comuni, rinvenuti spesso dopo esercizio fisico o stress. Non hanno alcun significato patologico. Si riscontrano anche dopo anestesia, sforzo. Granulosi: cellule di sfaldamento dell’epitelio tubulare. Sono significativi nelle nefropatie solo se accompagnati da albuminuria. la loro presenza indica in genere patologie renali gravi, a volte sono presenti dopo esercizio fisico estremo. Eritrocitari: eritrociti. Permettono di accertare l’origine renale di una ematuria. Sono presenti nelle nefriti acute e croniche. Leucocitari: leucociti. Permettono di accertare l’origine renale di una leucocituria. Sono presenti nelle pielonefriti. Cilindri Cilindri ialini Cilindri Cilindri ialini Cilindri Cilindro granulare Cilindri Cilindro eritrocitario Cilindri Cilindro eritrocitario Cilindri Cilindro leucocitario Cilindri Altri tipi di cilindri: Cilindri di cellule epiteliali: derivano da stasi urinaria, degenerazione tubulare, necrosi tubulare Cilindri cerei: derivano dalla degenerazione dei cilindri granulari, osservati in insufficienza renale cronica severa, ipertensione maligna, patologie renali acute Cilindri lipoidei: derivano da degenerazione lipoidea dell’epitelio tubulare, sindrome nefrosica Cellule epiteliali Cilindro epiteliale Cellule epiteliali Cilindro cereo Cellule epiteliali Cilindro lipoideo Reperti vari Batteri: Le urine sono normalmente sterili. Un grande numero di batteri è indicativo di infezione urinaria. Lieviti: Lieviti Possono riscontrarsi nelle infezioni e nei diabetici Muco Corpi grassi ovalari Reperti vari Batteri Reperti vari Batteri Reperti vari Lieviti Reperti vari Muco Reperti vari Corpi grassi ovalari Parassiti Trichomonas vaginalis: vaginalis parassita più frequente. Calcoli urinari Formazione: ↑ concentrazione urinaria dei costituenti dei calcoli; superamento del limite di solubilità; formazione di piccoli cristalli e poi di calcoli. I fattori che facilitano la formazione di calcoli sono: Dieta ricca di Calcio (ossalati di calcio), Vitamina C o D, Ossalato, Sale Acido urico Scarsa ingestione di acqua Farmaci Tipi: - Di calcio (> 75%) - Ossalato di calcio (73%) - Fosfato di calcio - Triplo fosfato (15%) - Magnesio, ammonio, fosfato - Acido urico (5-10%) - Cistina (<2%) Cristalli Sono spesso presenti nelle urine di soggetti sani. A pH basico: basico fosfati amorfi, fosfati tripli, biurato di ammonio, etc. A pH acido: acido di acido urico, urati amorfi, ossalato di calcio In stati patologici: Cistina Leucina Tirosina Sulfadiazina Cristalli Cristalli di acido urico: Anche nelle urine normali, nel 16% dei pazienti con gotta. Cristalli Cristalli di acido urico Cristalli Cristalli di ossalato di calcio: Alte concentrazioni di acido ossalico sono presenti nei vegetali a foglia verde, pomodori, bibite gassate, the, cioccolato. Cristalli Cristalli di ossalato di calcio Cristalli Urati amorfi Cristalli Triplo fosfato Cristalli Cristalli di cistina Cristalli Cristalli di tirosina Cristalli Cristalli di colesterolo Cristalli Cristalli sulfamidici
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