RASSEGNASTAMPA RASSEGNASTAMPA 26 novembre 2014 RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. ANNO 14 - N. 326 - e 1,20 Direzione: Edizioni Proposta sud s.r.l. Via Annarumma, 39/A - 83100 - Avellino Redazione di POTENZA,: via Nazario Sauro 102, 85100 - Potenza (PZ) - tel. 0971 69309 - fax 0971 476797 - email [email protected] Redazione di MATERA: Piazza Mulino 15, 75100 - Matera (MT) - tel. 0835 256440 - fax 0835 256466 - email [email protected] RAGAZZI, DONNE SE LO SCHERZO NASCONDE UNA CULTURA A Potenza ci sono conversioni politiche in corso. Su questo terreno è tutto molto relativo e strumentale. Poi ci sono i valori, i principi, la cultura. Una città governata dalla destra esprime e catalizza sempre più cultura di destra. Si scherza sul web, ma non troppo. E così la foto di minori viene postata su Fb, nuova colonna infame per comunicare che quella banda di mascalzoncelli, rei di aver imbrattato i muri (ma la foto non dice nulla, rende solo riconoscibili i minori dagli amici e dalle famiglie), è stata fotografata da un cittadino attento e denunciata all'autorità giudiziaria. Punire e comunicare la punizione. Ordine e disciplina. E anche ieri, nella giornata contro la violenza sulle donne, c'è chi, oltre a organizzare convegni, ha deriso l'appuntamento, confondendo le questioni di genere con i reati, ottenendo anche la condivisione di militanti del partito di riferimento del governo della città. Per non parlare del tiro a bersaglio contro chi la pensa diversamente. Il sindaco di Potenza prende le distanze dai toni aggressivi. Serve però non rinunciare a una cultura di valori democratici condivisi. Sulla debolezza della sedimentazione di questi principi (Potenza è una città di tradizione cattolica, che ha veicolato cose buone ma anche derive moralistiche) cresce il radicamento di una controcultura reazionaria. Che è un bel danno per la città. Un danno, a mio giudizio, maggiore del dissesto. 25 NOVEMBRE La strage che non si vede Potenza e Matera contro la violenza sulle donne GIACUMMO alle pagine 12,13 e 14 I protagonisti della vittoria di Matera2019: Agostino Riitano Agostino Riitano AMBIENTE «Progetti su 3 dimensioni con il cuore oltre l’ostacolo» QUARTO a pagina 15 Rimborsopoli: Spese pazze 2009 Collaboratori fantasma e fatture gonfiate Oltre 20 indagati Mollica, Napoli e Salierno Nuove accuse per i consiglieri in carica Mollica e Napoli Contestazioni anche per la Salierno. “Salvi” i big De Filippo, Pittella e Folino AMATO a pagina 10 IL CASO Gli equivoci nell’onda di ribellioni No Triv De Lorenzo Eni o fondazione Eni? Il sindaco ne fa le spese ACQUA INQUINATA DI FERRANDINA Autobotti riempite da serbatoi inquinati Esposto dei cittadini alla Procura Cittadini davanti al Comune 41126 771974 617259 LABANCA a pagina 6 POTENZA Alla ricerca della città normale Dopo il default Si moltiplicano iniziative popolari per dare un senso d’identità LORUSSO a pagina 8 MARTINO a pagina 17 a pagina 6 9 REFLUI A TECNOPARCO Stop per un mese Decisione della Regione per consentire ad Arpa di continuare il monitoraggio Ma i servizi latitano E’ emergenza rifiuti Tre domande al primo cittadino di Aliano, De Lorenzo a pagina 30 Mercoledì 26 novembre 2014 RASSEGNASTAMPA TESTATA INDIPENDENTE CHE NON PERCEPISCE I CONTRIBUTI PUBBLICI PREVISTI DALLA LEGGE N° 250/90 Mercoledì 26 novembre 2014 La Gazzetta del Mezzogiorno A 1,30 Con libro «Festeggiamo il Natale» A 8,00 LA GAZZETTA DI PUGLIA - CORRIERE DELLE Quotidiano fondato nel 1887 PUGLIE www.lagazzettadelmezzogiorno.it B A S I L I C ATA Edisud S.p.A. - Redazione, Amministrazione, Tipografia e Stampa: Viale Scipione l’Africano 264 - 70124 Bari. 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Post. - 45% - Art. 2 C 20/B L. 662/96 - Filiale Bari - tassa pagata - *promozioni valide solo in Puglia e Basilicata - Anno 127° Numero 325 TARANTO GIUNTA AL COMMISSARIO GNUDI LA PROPOSTA NON VINCOLANTE NEL 2013 IL SERVIZIO È COSTATO 15 MILIONI DI EURO Ilva, ecco la prima offerta È di Mittal e Marcegaglia Potenza, sui trasporti indaga la Corte dei Conti Nel mirino la spesa INCISO IN GAZZETTA BASILICATA A PAGINA IV >> Cordata multinazionale ufficialmente interessata all’acquisto. Per la risposta concessi 30 giorni PULLMAN Bus a Potenza COLUCCI A PAGINA 11 >> IL MINITEST REGIONALE L’EX PREMIER BENEDICE SALVINI («POTREI FARGLI DA REGISTA») E NON ROMPE L’INTESA CON RENZI SULLE RIFORME DOMENICA INTRONA: IL CENTROSINISTRA VADA ALLE URNE Slitta di un anno il canone Rai in bolletta. Lavoro: Pd diviso alla Camera Il Papa al Parlamento europeo: «Patto tra generazioni contro la sfiducia» 290 sedi per il voto in Puglia Berlusconi, sì ai due Matteo Primarie 1200 volontari DALLA PRESSIONE FISCALE ALL’OPPRESSIONE FISCALE SE LA RAPPRESENTANZA VA IN CRISI NON RESTA CHE LA LIBERTÀ OPEROSA DI TUTTI GLI INDIVIDUI di GIOVANNI VALENTINI di TONIO TONDO S otto l’albero di Natale, quest’anno i contribuenti troveranno purtroppo un pacco di tasse che non farà piacere a nessuno e anzi guasterà le feste a molti. Tari, Tasi, Imu, secondo acconto Ires e Irap: una stangata fiscale senza precedenti nella storia nazionale e forse internazionale. La rivolta anti-tasse scattata in provincia di Bari, di cui la “Gazzetta” parlava domenica scorsa in prima pagina, è dunque più che giustificata e legittima. Sorprende che un leader mediatico come Matteo Renzi abbia sottovalutato finora l’impatto traumatico che questa concentrazione di tasse avrà sicuramente sullo stato d’animo dei cittadini, proprio alla vigilia delle festività natalizie, mortificando la tradizionale propensione allo shopping e ai regali. Forse uno slittamento o una sfasatura di date sarebbero stati quantomai opportuni e graditi. Così, nell’immaginario collettivo, si rischia di passare dalla pressione fiscale all’oppressione fiscale. SEGUE A PAGINA 17 >> P overa regione Emilia-Romagna, un tempo campione di senso civico. Era il 1993 e il professore Robert Putnam, dell’università di Harvard, aveva completato la sua ricerca, durata 20 anni, sulla “Tradizione civica delle regioni italiane”. Emilia-Romagna in Paradiso. Calabria, tragica metafora del Mezzogiorno, all’Infer no. SERVIZI ALLE PAGINE 2, 3, 4 E 7 >> INTERVISTA «SUD IN RITARDO» SEGUE A PAGINA 17 >> PRIMARIE I tre candidati: (da sin.) Emiliano, Stefàno, Minervini ARMENISE A PAGINA 9 - INTERVENTO DI INTRONA A PAGINA 17 >> LEI HA CASA IN CENTRO. LA COPPIA ATTESA IN PUGLIA E Passera lancia la sfida a Renzi Felipe Massa Col partito «Italia Unica» l Il manager ed ex ministro del governo Monti, Corrado Passera, lancia «Italia Unica» e sfida Matteo Renzi: «Con noi quelli che stanno tra lui e Salvini». CALPISTA A PAGINA 6 >> dopo la Ferrari con la moglie a Polignano CICCARONE A PAGINA 25 >> REGIONE PUGLIA Fondo per gli affitti rifinanziato per 15 mln SERVIZIO A PAGINA 11 >> A MOLA DI BARI «Nostro figlio pestato a scuola dai compagni» BUEN RETIRO A POLIGNANO Il pilota di F1 con Rafaela GALIZIA A PAGINA 12 >> RASSEGNASTAMPA LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - Quotidiano fondato nel 1887 Mercoledì 26 novembre 2014 www.lagazzettadelmezzogiorno.it LA GAZZETTA DI POTENZA - LA GAZZETTA DI MATERA Redazione Potenza: piazza Mario Pagano, 18 - Tel. 0971/418511 - Fax: 080/5502360 - Email: [email protected] Redazione Matera: via Cappelluti, 4/b - Tel. 0835/251311 - Fax: 080/5502350 - Email: [email protected] Pubblicità-Mediterranea S.p.a. 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Tel 080/5470213 L’ALLARME DEL WWF Il fiume Agri a secco sta diventando deserto SERVIZIO A PAGINA IX >> IL CASO FERRANDINA, POMARICO E MIGLIONICO: DIVIETO DI USO POTABILE, MA ANCHE PER LAVARSI Batteri nell’acqua tre paesi accomunati da paura e rabbia I cittadini chiedono certezze sull’accaduto L’ACQUA CHE NON È DI INTERESSE NAZIONALE di MIMMO SAMMARTINO B asilicata, terra di acque. Terra che disseta comunità e territori dentro e fuori dei propri confini. Dire che le falde acquifere siano una ricchezza, pare un’affermazione ovvia. E invece no. Intorno all’acqua lucana accadono vicende torbide. A Ferrandina, Miglionico e Pomarico si combatte con un nemico invisibile. Stavolta è stata l’Arpab a lanciare l’allarme: l’acqua, contaminata da batteri, non si può bere e non può essere utilizzata per lavarsi. Risultato: scuole chiuse, esposti alla Procura, comitati di protesta. Anche Tito, di recente, ha conosciuto giorni simili. Di ansia e di sete. Per l’allarme scattato a causa delle acque (radioattive?) a Tecnoparco, in attesa di capirne di più, si è deciso di sospendere gli sversamenti dei reflui provenienti dai pozzi petroliferi della Val d’Agri. Inoltre, mentre il resto d’Italia annaspa sotto le alluvioni (che non risparmiano periodicamente neppure il Metapontino), il fiume Agri si riduce a un viottolo secco. Senza ombra di vita. E torna alla mente la strana morìa delle carpe nella diga del Pertusillo. Anche lì senza una diagnosi chiara. «Chiare, fresche e dolci acque», cantava Petrarca 700 anni fa, quando l’Italia era un’ipotesi. Oggi l’Italia esiste, ma in Basilicata le acque bistrattate non paiono né chiare, né fresche, né dolci. E, non avendo i numeri del petrolio, in base ai decreti di Roma, non sono ritenute degne del titolo di cosa «di interesse nazionale». Prosit. l Scuole chiuse, summit e richieste di maggiore trasparenza e coinvolgimento dei cittadini. A Ferrandina, Miglionico e Pomarico il divieto di utilizzo per scopi alimentari e igienici dell’acqua potabile ha messo in movimento le tre comu- nità, chiaramente disagiate per l’improvvisa contaminazione dell’acqua dal batterio denominato «clostridium». Si tratta di bacilli anaerobi che possono creare tossine. Come sono finiti nell’acqua potabile? MIOLLA A PAGINA II >> PROSCIUGATO Su lunghi tratti il fiume Agri è praticamente sparito PISTICCI L’ARPAB RIBADISCE: «NESSUN RISCHIO PER LA PAVENTATA RADIOATTIVITÀ» POTENZA NEL MIRINO LA SPESA E LE CONTINUE PROROGHE DEL SERVIZIO COTRAB Reflui del petrolio La Corte dei Conti Tecnoparco, stop ai tir indaga sui bus in città Vertice alla Regione: alt per un mese. L’azienda, presente all’incontro, ha dato la sua disponibilità POTENZA Avis e Fidas sull’accreditamento si naviga a vista l Reflui del petrolio a Tecnoparco: l’Arpab conferma che non c’è alcun rischio per la salute, ma in attesa di ulteriori approfondimenti (sono stati interpellati anche Ispra e Università di Basilicata) è stato deciso un mese di fermo del traffico di autobotti dirette all’impianto di Pisticci. La decisione è stata assunta collegialmente durante un incontro convocato dall’assessore regionale all’ambiente, Aldo Berlinguer. SERVIZIO A PAGINA XIII >> Solo nel 2013 sono stati spesi 15 milioni di euro per il trasporto pubblico nel capoluogo. Del bando nessuna traccia FERROVIA MATERA-FERRANDINA UN’OPERA NON PIÙ RINVIABILE di FRANCESCO DI CARO GIÀ SINDACO DI MATERA I PINTO A PAGINA III >> POTENZA Cementificazione fosso Malvaccaro «Rischio di frane» LAGUARDIA A PAGINA VIII >> TRENI Binario «morto» l collegamento ferroviario della città di Matera a Ferrandina costituisce l’unica soluzione realistica e, allo stato, attuabile e da attuarsi. Mediante la prosecuzione della Ferrovia Ferrandina-Matera verso Cerignola e Foggia lungo l’asta bradanica, si attuerà un asse di trasporti più veloce ed economico tra lo Jonio e l’Adriatico. CONTINUA A PAGINA XIX >> l La Procura regionale della Corte dei Conti ha aperto un fascicolo sull’affidamento del servizio di trasporto pubblico di Potenza al Cotrab. Un’indagine avviata mesi fa, prima della dichiarazione di dissesto, con al centro le procedure per l’affidamento del servizio alla società, fatto in proroga da molti anni, senza che vi sia stata fino ad oggi una gara d’appalto. Nel solo 2013 per il trasporto pubblico sono stati spesi 15 milioni di euro. INCISO A PAGINA IV >> RASSEGNASTAMPA 1,30 Anno 91 n. 201 Giovedì 31 Luglio 2014 Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti. L’Unità è viva Antonio Gramsci 11 febbraio 1917 RASSEGNASTAMPA 2 PRIMO PIANO Mercoledì 26 novembre 2014 LA MANOVRA STRATEGIE ANTI-CRISI DEL GOVERNO I parlamentari 5 Stelle si sono presentati in conferenza stampa bendati, con gli occhi coperti da una striscia: «LicenziAct» Riforma lavoro, sì della Camera il testo ora torna al Senato Nessun deputato dell’opposizione vota. Nel Pd 38 «dissidenti» l ROMA. Il solo Partito democratico ha un «pattuglione» di 307 deputati. E invece si fermano a 316, tra i risultati più «risicati» dell’era Renzi, i sì al Jobs act in Aula alla Camera: appena un voto sopra la maggioranza assoluta. Il provvedimento ora va al Senato. Pesa soprattutto, oltre alle assenze giustificate, la dissidenza di un gruppo di oltre trenta deputati della minoranza dem: 29 firmano un documento e non votano, due dicono no, due si astengono, altri cinque non partecipano al voto. Ma c'è di più. A rendere tangibile l’immagine di una maggioranza ridotta all’osso, tutti i partiti di opposizione decidono di uscire dall’emiciclo. Al termine di un dibattito animato e senza che il governo ponesse la fiducia sul provvedimento, hanno votato sì al Jobs act, più o meno convintamente («Lo faccio per disciplina», puntualizza Bersani), 250 deputati del Pd, su un totale di 307 membri del gruppo. In 14 erano in missione, 7 erano assenti «giustificati» dal gruppo (tra gli altri, per ragioni diame- Le misure principali del Jobs Act CONTRATTI LICENZIAMENTI WELFARE SOLIDARIETÀ CONTRATTI STABILI Promozione del contratto a tempo indeterminato, rendendolo più conveniente rispetto ad altri tipi di contratto in termini di oneri diretti e indiretti NO REINTEGRO Per i nuovi assunti a tempo indeterminato la possibilità di reintegro in caso di licenziamento disciplinare è sostituita dal solo indennizzo, AMMORTIZZATORI 1,5 miliardi di euro aggiuntivi per i nuovi ammortizzatori sociali. Si punta anche sulle "politiche attive" e su una maggiore tutela della maternità FERIE SOLIDALI Confermata la possibilità per il lavoratore che ha un plus di ferie di cederle a colleghi che ne abbiano bisogno per assistere MENO TIPOLOGIE Drastico riordino dei tipi di contratto, con l’abolizione delle forme più permeabili agli abusi e più precarizzanti, come i contratti di collaborazione SÌ REINTEGRO Per i neoassunti torna la possibilità di reintegro per i licenziamenti disciplinari “ingiustificati”, le cui fattispecie saranno specificate in un futuro decreto delegato SALARIO MINIMO Resta l’obiettivo di introdurre il compenso orario minimo anche per i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, CONTRATTI SOLIDARIETÀ Semplificazione del campo di applicazione, potenziandone l’utilizzo in chiave “espansiva”, per aumentare cioè l’organico, riducendo l’orario di lavoro e la retribuzione del personale DEMANSIONAMENTO Possibile in caso di riorganizzazione aziendale, ma con limiti alla modifica ALTRI LICENZIAMENTI Per tutti resta il solo indennizzo per quelli a motivo economico e obbligo di reintegro per i discriminatori VOUCHER Il ricorso ai voucher viene esteso ma torna il tetto dei 5.000 euro l’anno ANSA tralmente opposte, Enrico Letta, Rosa Villecco Calipari, Marco Di Stefano e Francantonio Genovese). E così, a tirare le somme, risultano 33 i dem assenti ingiustificati (circa il 10% del totale), 29 dei quali – da Cuperlo a Bindi, da Boccia a Fassina e D’Attor re – hanno scelto il non voto «PUNTA SOLO A LICENZIARE» I fulmini di Vendola contro il governo l ROMA. «JobsAct tradotto in italiano: lavoro sporco. Governo Renzi, precarizzare, demansionare, licenziare: sono questi i verbi della resa culturale alla destra». Così Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà, su twitter dopo il voto alla Camera. E nella sua analisi, per Sel «i voti a favore del Jobs Act sono stati 316, ad un voto dalla sfiducia. Si tratta del peggiore voto per la maggioranza e, tra l’altro, su un provvedimento bandiera per loro». «Sarebbe bastato un assente ed il governo non ce l’avrebbe fatta», sottolinea Giorgio Airaudo che giudica «intollerabile il fatto che abbiamo deciso di portare in Aula il provvedimento prima della legge di stabilità». «Il governo Renzi non può pensare di governare con la forza dei numeri e senza ascoltare il Paese», gli fa eco il capogruppo Arturo Scotto per il quale «sul Jobs Act si registra nei fatti il restringimento maggiore della maggioranza che regge il governo: un dato che deve far pensare Renzi anche in vista della legge di stabilità». Per il coordinatore Nicola Fratoianni, «nel Pd ci sono stati molti voti in difformità. E questo fronte contro il governo – aggiunge – è sempre più largo. Lavoreremo per far fronte in Aula e fuori». Sulla questione interviene il presidente della commissione Lavoro, Cesare Damiano (Pd): «L'approvazione del Jobs act alla Camera è un fatto importante e positivo, che certifica definitivamente i passi avanti compiuti nella commissione Lavoro con la votazione di ben 37 emendamenti». Damiano evidenzia come l’approvazione della riforma del mercato «avviene senza il voto di fiducia: esito che non era scontato e che valorizza il ruolo del Parlamento. I miglioramenti ottenuti intervengono su punti di sostanza: l'articolo 18, il mantenimento delle retribuzioni in caso di cambiamento delle mansioni, la limitazione nell’uso dei voucher, il controllo a distanza limitato agli impianti e non alle persone, la possibilità di erogare la cig alle aziende che pur avendo cessato l’attività hanno una prospettiva di ripresa produttiva e la possibilità di congedi alle donne inserite nei percorsi di protezione che riguardano la violenza di genere». «Adesso – sottolinea l’esponente Pd – il nostro lavoro si concentrerà sui decreti delegati: un vero banco di prova che deve vedere l’azione unitaria del Pd». come arma per manifestare il dissenso esplicitato in un documento. Un sonoro no alla delega lavoro del governo Renzi hanno deciso di esprimerlo Pippo Civati e Luca Pastorino. Mentre altri due esponenti civatiani, Paolo Gandolfi e Giuseppe Guerini, si sono aste- nuti. Una scelta in controtendenza anche rispetto all’opposizione. Tant'è che i no sono stati in totale appena sei (Romano di FI, Pili e Fava del Misto e Sberna di PI), gli astenuti cinque (oltre ai civatiani, gli ex M5S Labriola, Tacconi e Catalano). Se i piccoli partiti della maggioranza (Ncd, PI, Sc) hanno puntellato il governo senza contare tra le loro fila assenze cospicue, ai partiti di opposizione è riuscita invece un’operazione trasversale inedita, alla quale ha lavorato soprattutto la diplomazia di Sel. Tutti fuori dall’Aula, berlusconiani e grillini, vendoliani e leghisti: in totale - inclusi i dem – 260 deputati non hanno votato il Jobs act. I numeri emergono inediti soprattutto nel confronto con le fiducie ottenute dal governo Renzi alla Camera: al suo insediamento, il 25 febbraio, i sì erano stati 378, i no 220, 1 astenuto; il 4 novembre scorso sulla giustizia civile i sì sono stati 353 sì, 192 i no. I dissidenti della minoranza Pd fanno scendere la soglia un pelo sopra la maggioranza assoluta. Nessun dramma sul Jobs act, provvedimento per il quale non c'era bisogno di alcuna maggioranza qualificata, ma un messaggio non rassicurante sui prossimi voti di fiducia e su altri provvedimenti, a partire dalla riforma costituzionale, che arriverà in Aula il 10 dicembre. E che non fa presagire nulla di buono neanche sul voto «campale», peraltro segreto, per il Quirinale. I parlamentari 5 Stelle si sono presentati in conferenza stampa bendati, con gli occhi coperti da una striscia: «LicenziAct». Serenella Mattera LA SCHEDA SARÀ IMPOSSIBILE AUTORIZZARE LA CIG IN CASO DI CESSAZIONE DEFINITIVA DI ATTIVITÀ AZIENDALE Ecco come cambia l’articolo 18 consentito il controllo a distanza l ROMA. Modifiche all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, chiarimenti sulla concessione degli ammortizzatori sociali, nuove norme sui controlli a distanza, superamento delle collaborazioni coordinate e continuative, azzeramento del periodo di vacatio legis con l’entrata in vigore del provvedimento il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta: sono le principali modifiche al Jobs act approvato dalla Camera. Il disegno di legge che prevede cinque deleghe al Governo tornerà ora in seconda lettura in Senato con l’obiettivo di chiudere entro il 9 dicembre e di approvare i principali decreti delegati entro fine anno. Ecco in sintesi cosa prevede il provvedimento: CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI PER I NEOASSUNTI -Arriva il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio per tutti i neoassunti. Nel testo sono state introdotte alla Camera modifiche all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori con la possibilità di reintegra nel posto di lavoro in caso di licenziamenti illegittimi limitata non solo a quelli nulli e discriminatori ma anche a «specifiche fattispecie» di quelli disciplinari (legati al comportamento del lavoratore). Saranno i decreti delegati a stabilire quali saranno queste fattispecie. Sui licenziamenti per motivi economici (esigenze aziendali) giudicati ingiustificati sarà previsto solo l’indennizzo. RIORDINO FORME CONTRATTUALI E RAPPORTI LAVORO -L’obiettivo al quale si vuole arrivare con il contratto a tutele crescenti è di farne la modalità normale di assunzione sfoltendo le decine di forme contrat- tuali e le norme esistenti. Si punta alla creazione di un testo organico di disciplina delle varie tipologie contrattuali e al «superamento» delle collaborazioni coordinate e continuative. MANSIONI FLESSIBILI E CONTROLLI A DISTANZA -Si rivede la disciplina delle mansioni in caso di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale con l’interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita, prevedendo limiti alla modifica dell’inquadramento. Il passaggio da una mansione all’altra diventa più semplice (con la possibilità anche di demansionamento). Viene rivista anche la disciplina dei controlli a distanza con la possibilità di controllare impianti e strumenti di lavoro. RIFORMA CIG -Sarà impossibile autorizzare la cig in caso di cessazione definitiva di attività aziendale (la Commissione lavoro della Camera ha aggiunto la parola «definitiva» al testo arrivato dal Senato). L’obiettivo è di assicurare un sistema di garanzia universale per tutti i lavoratori con tutele uniformi e legate alla storia contributiva del lavoratore. Saranno rivisti i limiti di durata dell’indennità (adesso il tetto è di due anni per la cassa ordinaria e di quattro per la straordinaria) e sarà prevista una maggiore partecipazione da parte delle aziende che la utilizzano. Si punta alla riduzione delle aliquote di contribuzione ordinarie (ora all’1,9% della retribuzione) con la rimodulazione delle stesse tra i settori in funzione dell’effettivo impiego. RIFORMA ASPI -La durata del trattamento di disoccupazione dovrà essere rapportata alla «pregressa storia contributiva» del lavoratore con l’incremento della durata massima (per ora fissata a 18 mesi a regime nel 2016, ndr) per quelli con le carriere contributive più rilevanti. Si vuole estendere l’Aspi ai collaboratori fino al superamento di questo tipo di rapporto di lavoro. Per le persone in situazione di disagio economico potrebbe essere introdotta dopo la fruizione dell’Aspi una ulteriore prestazione eventualmente priva di contributi figurativi. RAZIONALIZZAZIONE INCENTIVI ALL'ASSUNZIONE E ALL'AUTOIMPIEGO -Si istituisce inoltre un’Agenzia nazionale per l'impiego e si punta a semplificare e razionalizzare le procedure di costituzione e gestione dei rapporti di lavoro al fine di ridurre gli adempimenti a carico di cittadini e imprese. L'obiettivo è svolgere tutti gli adempimenti per via telematica. NO VACATIO LEGIS -Legge e decreti delegati entreranno in vigore il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta. Gli effetti degli interventi normativi saranno oggetto di un monitoraggio permanente da realizzarsi senza maggiori oneri. RASSEGNASTAMPA PRIMO PIANO 3 Mercoledì 26 novembre 2014 Arrivano le risorse per fronteggiare il virus Ebola, l’uso degli stemmi di Polizia e Vigili del fuoco sarà a pagamento LA DIRETTA Segui gli aggiornamenti sul telefonino. Istruzioni a pag. 17. Slitta il canone Rai nella bolletta elettrica Legge di stabilità, ancora più probabile la fiducia a Montecitorio RENZI INCONTRA I FAMILIARI DELLE VITTIME DELL’AMIANTO «Eternit, battaglia di civiltà» l ROMA. «Questo non è uno dei tanti faldoni che mi arrivano sul tavolo ma deve diventare una battaglia di civiltà». Questo l’impegno che il premier Matteo Renzi mette sulla vicenda Eternit incontrando una delegazione di Casale Monferrato. Ma non si ferma qui la marcia innestata dal presidente del Consiglio, che già era stato chiaro all’indomani della sentenza della Cassazione: infatti, lasciando Palazzo Chigi il portavoce dell’associazione dei familiari vittime dell’amianto, Bruno Pesce, rivela come Renzi abbia assicurato che «lo Stato si costituirà parte civile se ci sarà un altro processo». La giornata per la delegazione di Casale era iniziata incontrando il presidente del Senato Piero Grasso, il quale aveva ricordato come «quello dell’amianto e dell’eternit sia un problema nazionale» e come sia «un dovere dello Stato, e mio personale, stare vicino a tutti coloro che sono stati colpiti da questo fatto così terribile» per il quale «tante persone sono morte». Anche la presidente della Camera Laura Boldrini, che ha incontrato i cittadini piemontesi in una riunione insieme con i presidenti di alcune commissioni e dei rappresentanti di Bagnoli (altro posto sotto scacco per l’amianto), si è richiamata al senso di protezione che lo Stato deve offrire ai propri cittadini: «Mi auguro che possano tornare a casa con la consapevolezza che lo Stato c'è. Noi siamo impegnati seriamente sulla prescrizione e sui reati ambientali». I fronti aperti sono infatti due: prescrizione e legge sugli ecoreati. Sia Grasso che Bodrini sul punto sono stati chiari. STIME ECONOMIA IN CRESCITA DAL PROSSIMO ANNO. MOODY’S: PENISOLA PIÙ VULNERABILE DI FRONTE AI MERCATI, NONOSTANTE LA BCE Ocse: debito dell’Italia ancora su toccherà il 133,5% del Pil nel 2016 l ROMA. E' un bene che l’Italia ritardi il rientro del deficit per dare priorità alla crescita, in fondo il governo Renzi sta facendo passi avanti sulle riforme. Anzi no: riforme e consolidamento dei conti pubblici procedono a rilento, mettendo a rischio la crescita futura e rendendo la Penisola più vulnerabile di fronte ai mercati, nonostante lo scudo offerto dalla Bce. Il primo giudizio è dell’Ocse, che prevede il ritorno dell’Italia alla crescita nel 2015, sia pure con un modesto +0,2% e con una disoccupazione che viaggerà oltre il 12% ancora nel 2016. Il secondo dell’agenzia di rating Moody's. La prima organizzazione mette l’accento sul bicchiere mezzo pieno, e riflette in un certo senso il pragmatismo e l'opportunità della politica. Mentre l’agenzia americana, che un mese fa aveva ribadito il rating sull'Italia a Baa2 con prospettive stabili notando i progressi del Jobs Act utilizza il linguaggio crudo della finanza e mette in guardia dal fare troppo affidamento sulla Bce. Moody's non vede un sole splendente all’orizzonte dell’economia globale. Parla di una ripresa graduale con vari rischi: una «reazione disordinata dei mercati» quando nel 2015 la Fed darà una stretta monetaria; rischi geopolitici legati alla crisi fra Russia e Ucraina; last but not least, una delusione dalla Cina e dall’Eurozona, dove «la volontà della Bce di espandere il suo bilancio sostiene i rating», anche se al momento l’arsenale è «limitato». È per questo che, nonostante rendimenti compressi ai minimi record dalle attese per acquisti da parte di Francoforte, il «2015 Outlook» dell’agenzia smorza gli entusiasmi: l’Italia, con un debito da rifinanziare l’anno prossimo pari al 29% del Pil, «è uno dei Paesi dell’Eurozona più esposti» a un potenziale cambiamento dei flussi finanziari che si avrebbe se l’umore dei mercati dovesse virare verso una maggiore avversione al rischio. Vale anche per la Spagna, con un 20% circa. E con la Francia, l’Italia condivide la bacchettata per i piani di riforme che restano «incompleti» e ambizioni «già ridimensionate»: un freno per la crescita futura, su cui pende la spada di Damocle del «crescente successo» dei partiti populisti e anti-europei, leggasi Front National e Movimento 5 Stelle. Avvertendo che i Diciotto rischiano una «trappola della stagnazione» causata dai tassi reali della Bce troppo alti, l'Ocse suona tutt'altra musica: per evitare una deflazione, la Bce e i governi devono stimolare la domanda. Forse è l’attesa di un «QE» imminente da parte di Francoforte, che comporterebbe quasi automaticamente l’acquisto di titoli di Stato, a far propendere per uno stop all’austerity: «Il ritmo di riassetto strutturale dei conti più lento, rispetto agli impegni precedenti, proposto da Francia e Italia nelle loro leggi di bilancio 2015, pare appropriato», si legge nell’Economic Outlook. Giudizio positivo sulle riforme in Italia, «passi iniziali» che ora devono essere «portati avanti con determinazione» per accelerare la crescita. Priorità alla crescita, insomma, pur con un debito pubblico dell’Italia che rappresenta una «vulnerabilità significativa» e che continuerà a crescere, al 130,6% del Pil nel 2014, al 132,8% il 2015 e al 133,5% nel 2016». Domenico Conti l ROMA. Slitta la decisione sul canone Rai. Arrivano risorse per fronteggiare il virus Ebola, gli enti creditori potranno controllare nuovamente chi gli deve soldi ora considerati inesigibili e l’uso degli stemmi di Polizia e Vigili del fuoco sarà a pagamento. Sono le ultime novità e le ipotesi escluse dopo una giornata di esame a singhiozzo in Commissione Bilancio alla Camera sulla legge di stabilità: giornata condizionata dal voto sul Jobs Act. Le novità per il pagamento della tassa direttamente nella bolletta elettrica non rientreranno, come inizialmente annunciato, nella legge di stabilità, ma saranno rimandate a tempi più lunghi. Una scelta arrivata direttamente da Palazzo Chigi, che ha così raffreddato gli animi su un provvedimento che sembrava ormai imminente. I dettagli, anche sui tempi piuttosto stretti, li aveva forniti direttamente il sottosegretario con delega alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, confermando l'intenzione di non lasciare scampo agli evasori. Il canone Rai, aveva spiegato in mattinata il responsabile del ministero dello Sviluppo economico, si dimezzerà, più o meno, ma saranno tutti a pagarlo, proprio nella bolletta elettrica. L’importo scenderà quindi «plausibilmente» a 60-65 euro. In una partita che si intreccia anche con la revisione della governance della tv pubblica, da Forza Italia ed anche all’interno della maggioranza si sono levate però immediatamente voci contrarie all’iniziativa, con Ncd che non ha esitato a definirla una «vigliaccata» a danno dei cittadini. «Questa non è una riforma contro nessuno», ha chiarito Giacomelli. Sui tempi del canone in bolletta però impossibile al momento fare previsioni, visto che Palazzo Chigi stima quelli della manovra troppo stretti. Alla Camera la legge di stabilità è ormai prossima al via libera della Commissione Bilancio, atteso con ogni probabilità nella giornata di oggi, per approdare in Aula secondo i tempi previsti domani. Il governo non esclude il ricorso alla fiducia, chiudendo la partita a Montecitorio entro il week end. Nella settimana del primo dicembre il testo dovrebbe arrivare dunque al Senato corredato delle modifiche più recenti. Le ultime presentate dal governo riguardano in primo luogo l'emergenza Ebola: per affrontarla vengono stanziati 5 milioni nel 2015 e altrettanti nel biennio successivo. Nel dettaglio, 2 milioni nel primo anno e 2 milioni nel 2016-2017 saranno destinati al fondo per l’avvio dell’unità per alto isolamento dell’ospedale Spallanzani di Roma. Sempre con emendamento del governo viene «contingentato» anche il settore dell’autostrasporto, con una serie di norme per favorire la legalità e il rispetto degli oneri fiscali e, in pratica, per lottare contro le attività in nero. Alle tv locali potranno essere invece concesse le frequenze tv non assegnate in gara agli operatori nazionali, mentre una cabina di regia da istituire entro il 30 aprile prossimo si occuperò della gestione dei Fondi Ue per lo sviluppo e la coesione. Gli enti creditori potranno riattivare controlli mirati sui crediti considerati inesigibili, mentre Polizia e Vigili del fuoco potranno concedere il loro stemma a pagamento per sponsorizzazione e contratti vari. Nessuna sanatoria in vista invece, almeno al momento, per le sale scommesse. Oggi dovrebbe essere la volta invece degli ultimi nodi da affrontare a Montecitorio, a partire da quelli delle pensioni d’oro e dei patronati, in attesa delle modifiche sui fondi pensione, sulla tassazione sulla casa e sui tagli alle Regioni che saranno invece al centro dell’esame del Senato. Mila Onder RASSEGNASTAMPA 6 PRIMO PIANO Mercoledì 26 novembre 2014 INTERVISTA «SUD IN RITARDO» «Insistiamo su un uso del tutto diverso fondi strutturali europei e soprattutto IL PROGETTO DEL NUOVO PARTITO dei sulla realizzazione di ferrovie e porti» Passera: «I nostri elettori? Quelli che sono tra Pd e Lega» L’ex ministro lancia la sfida al premier con la sua Italia Unica IL TERZO INCOMODO Corrado Passera, nella foto in alto, ex ministro del governo di Mario Monti lancia la sua sfida a Matteo Renzi ROBERTO CALPISTA Dottor Passera lei ha sfidato Matteo Renzi. Sinceramente, ci crede? Non solo ci credo, ma le dico senza presunzione che la nostra sfida è indispensabile per il Paese. Lo confermano anche gli ultimi risultati elettorali con il fenomeno abnorme dell'astensionismo. La maggioranza degli italiani - quella che io chiamo la maggioranza «silenziata» - non si ritrova in nessuna delle proposte politiche esistenti. Sta cominciando chiaramente a venir meno anche il cosiddetto «renzismo di necessità», quel fenomeno cioè in base al quale tanta gente si è rivolta a Renzi convinta che fosse il leader giusto per evitare il peggio. Dopo nove mesi di governo gran parte di loro ha capito che ci sono tanti annunci e pochissima sostanza. Però si rifugia nell'astensionismo, non premia la cosiddetta opposizione, perché lì per ora non c'è nulla di credibile. Non a caso sia Renzi che Berlusconi perdono dal 30 al 60% dei loro consensi in Emilia Romagna e in Calabria rispetto alle recenti Europee. Dunque c'è una fetta rilevantissima di italiani che sta tra Renzi e Salvini, che non ha rappresentanza. Italia Unica si rivolge a loro. In politica servono i voti. Li avrà? Il bacino elettorale al quale ci rivolgiamo è vastissimo. È fatto di quegli italiani che non accettano il declino, non si rassegnano a dover per forza vedere i loro figli andare all'estero, vogliono un Paese dove merito, competenza, responsabilità siano le regole e non l'eccezione. Stiamo avendo riscontri importanti dal territorio, e dalla Puglia in modo particolare. Italia Unica, il suo movimento, come si colloca? Il nostro è un messaggio politico rivolto a tutti, al di là dell'appartenenza partitica. Siamo alternativi a Renzi non per pregiudizio ma perché la sua azione di governo è inconsistente se non dannosa. Un esempio? La legge di stabilità: prevede per ammissione stessa del Tesoro una crescita dello 0,1 per cento. Lo 0,1 per cento! Mentre ci sono dieci milioni di italiani che sono senza lavoro o ne hanno uno insufficiente. Quanto all'opposizione, o è preda di radicalismi e di estremismi come la Lega di Salvini che vuole uscire dall'euro o i Cinquestelle di Grillo che vogliono distruggere tutto, oppure è sbriciolata e priva di proposta come FI. Poi ci si stupisce se gli italiani disertano le urne. Non c'è rischio di un buco nell'acqua? Il nostro consenso sarà deciso dagli elettori. La sfida di Italia Unica è difficile, richiede una forte dose di coraggio e temerarietà. Ma la mia storia personale dimostra che non ho paura delle sfide. Pensi alle Poste, considerate irriformabili è che invece con l'aiuto di tutti - personale, sindacati, funzionari - abbiamo risanato. Con l'Italia faremo lo stesso, a patto di accettare cambiamenti veri. Ci parli delle «Porte». Sono tra le novità che fanno del . nostro un movimento che parte veramente «dal basso», dalle tante Italie che possono far grande il Paese. Le Porte sono la via d'ingresso alla vita di Italia Unica senza dover pagare alcun pedaggio ai signori delle tessere. Chi condivide il nostro programma e i nostri ideali entra a far parte a livello territoriale del movimento (che a gennaio diventerà partito per presentarsi poi alle elezioni comunali) e aiuterà anche a selezionare la futura classe dirigente. Vogliamo gente motivata e la risposta è andata al di là delle aspettative: 100 porte aperte e 50 in apertura!. Sulla torre con Salvini, Berlusconi, Alfano e Fitto. Chi butta giù? La torre ha valore simbolico, è un baluardo contro demagogia, incompetenza, superficialità. In questo senso, deve fare da riferimento comune, non escludere. Non butto giù nessuno per mostrarmi il più forte. Sono le loro debolezze ad averci condannato alla mancanza di un’alternativa rispetto al Renzismo: dobbiamo unire gli sforzi per far ripartire l'Italia. Non a caso ci chiamiamo Italia Unica. Per chi vuole dividere, fare il furbo puntando sulle spinte estreme o su formule del passato, su quella torre non c'è posto. Nel centrodestra si è aperta la corsa alla leadership. C'è anche lei? Metto a disposizione la mia esperienza, la mia storia personale, le mie idee, la mia dimostrata capacità di fare squadra. Ci vogliono persone capaci di parlare sia la lingua del privato che del pubblico, del profit e del non profit. C'è bisogno di politica che sappia attirare le più forti capacità e generosità in tutti i campi. Non solo i fedelissimi. Poi decidono gli elet- tori. Renzi ha detto che l’astensionismo è colpa anche dell'impopolarità delle Regioni. Renzi ha un modo tutto suo di scaricare responsabilità e individuare presunti «nemici». Detto questo, ritengo che ci debba essere un solo livello istituzionale intermedio tra Comune e Stato, più o meno della grandezza delle grandi aree metropolitane o delle grandi province. Il resto - migliaia di entità intermedie mangiasoldi che rendono tutto lungo e difficile - va cancellato e con esso sprechi, inefficienze, sperpero di denaro pubblico. E stipendi di politici. Se fosse presidente del Consiglio i suoi rapporti con i sindacati? Ho avuto da manager e da ministro rapporti con loro di grande rispetto. Così come per le rappresentanze delle imprese. In tanti casi abbiamo collaborato, in altri discusso duramente. Però è del tutto sbagliata la strategia di Renzi. L'Italia è un grande paese e le sue articolazioni sociali sono una ricchezza, non un ostacolo. La visione populista del voler parlare direttamente con i singoli e non confrontarsi con rapprentanze robuste è un passo indietro nella democrazia. Naturalmente senza dare potere di veto a nessuno. La sua cura choc per l'Italia? I pizzicotti non bastano. Per ri- IL VOTO ALLE REGIONALI RIZZETTO VA IN TELEVISIONE E IL LEADER LO «SCOMUNICA». LA SEN. FUCSIA ATTACCA LO STAFF COMUNICAZIONE M5S, resa dei conti dopo il «crollo» I ribelli accusano Grillo: colpa tua l ROMA. Nervi tesi nel M5S all’indomani del voto delle Regionali. La lettura rassicurante di Beppe Grillo che non giudica una debacle il 13% ottenuto in Emilia-Romagna e il 5% sfiorato in Calabria non convince tutti; anzi, riaccende vecchi rancori tra i parlamentari cinquestelle. Sul banco degli imputati, stavolta, finisce proprio il leader genovese e, come tradizione in casa pentastellata, la comunicazione. A chiamare in causa Grillo è Walter Rizzetto: il deputato friulano sfida il tabù della presenza nei talk show e va in tv per chiedere ai vertici cinquestelle di «fare autocritica». La televisione e la gestione delle presenze da parte dello staff di Casaleggio e degli uffici stampa di Camera e Senato, sono gli altri imputati per la disfatta 5S. Insomma, è colpa di Grillo e della tv. L’analisi del voto nel M5S rischia di trasformarsi, ancora una volta, in una riflessione tutta ad uso e consumo interna. La novità è il livello dell’attacco di Rizzetto a Grillo. Per i canoni pentastellati le parole del deputato friulano sono, a dir poco, blasfeme. Basti pensare che, nel 2013, per la sola apparizione in uno studio tv su Canale 5 il senatore Marino Mastrangeli fu espulso e quasi in diretta. I tempi sono cambiati e Rizzetto, almeno per il momento, evita l’espulsione, ma si becca una «scomunica»: «La sua partecipazione in tv è stata a titolo personale. Non rappresenta la posizione del M5S, nè qualcuno gli ha dato questa responsabilità», si legge in un post sul blog TENSIONE ALTA Il leader del Movimento Beppe Grillo sotto accusa dopo la sconfitta elettorale di Grillo. La controreplica arriva a stretto giro: «Caro Beppe, vorrei capire chi scrive i post sul Blog e come mai non si firma – afferma Rizzetto – dai feedback ricevuti mi pare evidente che il problema ora sia più tuo che mio...». Ma il «papa ligure» non replica. Quanto alla tv, la battaglia è la stessa da mesi. Al di là del «dogma» di Grillo" in base alla quale c'è il divieto per i talk show, i parlamentari criticano la gestione delle presenze. «In tv vanno sempre gli stessi, decisi da una cerchia di amici», è la lamentela di molti. La delusione per il voto alle regionali dà la stura al malcontento di tanti. La senatrice Serenella Fucsia ne ha per tutti: su facebook scrive di «arrampicata sugli specchi», «negazionismo», «cerchi magici stellari». Soprattutto, attacca lo staff comunicazione con tanto di pubblicazione sul web di «foto segnaletiche» dei componenti. «Se il M5S paga il "nun semo politici", la Lega riscuote il "saperci fare ed il fare vera squadra!"», sottolinea. Poi attacca: «Meraviglia il diverso atteggiamento nei confronti della comunicazione», aggiunge. «Gli ex responsabili Comunicazione di Senato e Camera, dopo le europee furono invitati a posizionarsi altrove: Biondo per direttissima fu spedito a far altro e Messora non so bene dove e a far cosa. Adesso invece sul gentilissimo, graziosissimo, ma fuori ruolo Dott. Ing. Capo della Comunicazione M5S Rocco, come si firma lui stesso, nessuno osa proferir parola. Non sarò mai io a voler spedire Rocco&CO su qualche isola, ma almeno un reset lo vogliamo fare prima che sia troppo tardi?». Teodoro Fulgione mettere in moto l'Italia bisogna mobilitare almeno 400 miliardi tra soldi in tasca alle famiglie e alle imprese, minori tasse e, soprattutto maggiori investimenti. Ovviamente per ciascuno di questi obbiettivi indichiamo dove trovare le risorse e come essere in linea con vincoli nazionali ed europei. La Merkel? Le piace questa Europa? Mi piace l'Europa che ha riportato pace e sviluppo lungo molti decenni alle nazioni. Non mi piace l'Europa senza coraggio e con Stati che scaricano a Bruxelles le loro responsabilità. Abbiamo fin da febbraio presentato un programma forte per favorire una nuova fase di crescita comune. Purtroppo il nostro Governo ha del tutto sprecato il semestre di presidenza. E il Sud? Lei è spesso qui in Puglia. Ci chiamiamo Italia Unica anche perché siamo convinti che ci salviamo e ci rilanciamo solo tutti insieme. Il Sud ricorre spesso nelle nostre proposte e in particolare noi insistiamo su un uso del tutto diverso dei fondi strutturali europei. Concentriamoli su un grande programma di incentivazione fiscale alla ricerca e all'innovazione - 15 miliardi e non i 300 milioni del Governo che non cambiano nulla - e, soprattutto, diamo al Sud le ferrovie e i porti che possano collocarlo come avamposto di tutta l'Europa al centro del Mediterraneo. Mi convinca. Monti, di cui lei è stato ministro, le tasse le ha fatte impennare. Le tasse vanno abbassate, il loro livello è vicinissimo alla insostenibilità. Parlo particolarmente di quelle sul lavoro e sulle imprese. Per decenni in tanti si sono affannati a garantire che l'avrebbero fatto: i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Per questo noi proponiamo il dimezzamento dell'Ires e interventi parimenti significativi sull'Irap. Bisogna dire la verità agli italiani: in tutta Europa esiste una tassazione sugli immobili che serve a finanziare la spesa degli enti locali in termini di servizi ai cittadini. Aver abolito l'Ici fu il frutto di una scelta demagogica del governo Berlusconi, che provocò buchi consistenti nei bilanci comunali. Il governo Monti fu costretto a reintrodurre l'Imu, i Governi successivi l’hanno peggiorata. Lei è un uomo di indubbio successo. Perché gettarsi nella bolgia della politica italiana? In parte ho già risposto. Dopo decenni di attività sul fronte privato e pubblico, ho deciso di dedicarmi completamente all'obiettivo di rimettere in sesto il mio Paese. Con idee, proposte, iniziative. Di ridare una dignità alla politica e un futuro meno incerto ai nostri figli. È' un compito entusiasmante che vale la pena perseguire. L'Italia può giocarsi alla grande la sfida dell'innovazione e della globalizzazione. Si può fare, insomma. E se si può, si deve. Ma la volontà di avere grandi ambizioni deve essere di tanti e a questo ora mi sto dedicando. RASSEGNASTAMPA PRIMO PIANO 7 Mercoledì 26 novembre 2014 LA VISITA UFFICIALE 26 ANNI DOPO GIOVANNI PAOLO II GRANDE ENTUSIASMO L’assemblea ha interrotto il discorso del pontefice, applaudendo per ben tredici volte. Ovazione alla fine dell’intervento MA BERGOGLIO NON FA SCONTI «Quale dignità potrà avere una persona che non ha cibo o il minimo essenziale per vivere e, peggio ancora, il lavoro che lo unge di dignità?» «L’Europa ritrovi un’anima buona» Papa Francesco a Strasburgo: «Il Mediterraneo non sia un cimitero di migranti» Renzi sull’intervento del Santo Padre «Discorso politico con la P maiuscola». GIUSEPPE DIMICCOLI l BRUXELLES. Quando papa Francesco, ieri mattina, è entrato nell'Aula Blu del Parlamento europeo di Strasburgo da tutti é stato accolto in piedi con un fragoroso applauso. Lui, il papa arrivato «dalla fine del mondo», con il suo stile diretto e franco ha evidenziato tutte le criticità che affliggono l'Europa e i suoi cittadini e tracciando un percorso per invertire la rotta esortando tutti «a lavorare perché l'Europa riscopra la sua anima buona». Non ha fatto sconti a un sistema che sembra non comprendere pienamente le difficoltà eistenti. «Un mondo sempre più interconnesso e globale e perciò sempre meno "eurocentrico" ha detto papa Bergoglio - . A un'Unione più estesa, più influente, sembra però affiancarsi l'immagine di un'Europa un po’ invecchiata e compressa, che tende a sentirsi meno protagonista in un contesto che la guarda spesso con distacco, diffidenza e talvolta con sospetto». Francesco consapevole dell'importanza del luogo in cui ha tenuto il suo discorso (vi era già passato 26 anni fa Giovanni Paolo II) nel messaggio nel libro d'onore lasciato di suo pugno ha auspicato che l'istituzione che rappresenta oltre 500 milioni di cittadini di 28 Stati «sia sempre più la sede dove ogni membro conosca e faccia sì che l'Europa, consapevole del suo passato, guardi con fiducia al futuro, per vivere con speranza il presente». Martin Schulz, presidente del Parlamento, lo ha ringraziato per aver accettato un invito che ha offerto una sferzata di coraggio ad una Europa che arranca schiacciata da una crisi che attanaglia troppi. In Aula anche il premier italiano Matteo Renzi e il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. A STRASBURGO Papa Francesco davanti al Parlamento europeo STRASBURGO Matteo Renzi loda l’intervento «straordinario» del Papa, un discorso «politico con la P maiuscola», che condivide «profondamente», «un regalo» al semestre di presidenza italiano. Inizia di prima mattina la sua giornata al Parlamento di Strasburgo, riunita in una sessione incredibilmente ricca, tra la prima storica visita del Santo Padre, la presentazione del tanto atteso piano di investimenti da parte di Juncker e il dibattito sulla mozione di sfiducia ai danni dello stesso Presidente della Commissione. Nel momento in cui la Presidenza italiana volge al termine, Renzi chiede a tutti «un sovrappiù di speranza», necessaria se si vuole rilanciare il sogno europeo, se «non si vuole perdere la sfida di un’intera nuova generazione». Il premier chiarisce che il piano Juncker «non riguarda il bene di un Paese, ma il futuro di tutta l’Europa». Quindi cita Galileo: «Qualcosa si muove: un grande italiano, Galileo, lo diceva su cose più serie. Io lo dico sull'Europa. Anche se può sembrare strano citarlo nel giorno della visita del Papa». Poi condivide con il Santo Padre il giudizio critico sui «tecnicismi burocratici delle istituzioni europee» che sembra abbiano oscurato «i grandi ideali che hanno ispirato l’Europa». Proprio Francesco, interrotto per ben 13 volte dagli applausi durante il suo discorso pronunciato in italiano - almeno una volta la lingua di Dante non é stata discriminata - in merito alla cronica mancanza di lavoro e discriminazioni ha raggelato tutti andando dritto al cuore del problema «quale dignità può mai avere un uomo o una donna fatto oggetto di ogni genere di discriminazione? Quale dignità potrà mai trovare una persona che non ha il cibo o il minimo essenziale per vivere e, peggio ancora, il lavoro che lo unge di dignità?». Il pontefice, continuando nella sua analisi, ha evidenziato il senso di smarrimento e solitudine dell'Europa definedola come «una delle malattie che vedo più diffuse oggi». E per offrire la cifra umana di tutto questo: «la si vede particolarmente negli anziani, spesso abbandonati al loro destino, come pure nei giovani privi di punti di riferimento e di opportunità per il futuro; la si vede nei numerosi poveri che popolano le nostre città; la si vede negli occhi smarriti dei migranti che sono venuti qui in cerca di un futuro migliore». Papa Bergoglio, inoltre, ha aggiunto che «accanto al processo di allargamento dell'Ue è andata crescendo la sfiducia da parte dei cittadini nei confronti di istituzioni ritenute distanti, impegnate a stabilire regole percepite come lontane dalla sensibilità dei singoli popoli, se non addirittura dannose. Da più parti si ricava un'impressione generale di stanchezza e d'invecchiamento, di un'Europa nonna e non più fertile e vivace». Un passaggio forte, inoltre, é stato quello sulle radici cristiane esortando l'Europa a «fare tesoro delle proprie radici religiose, sapendone cogliere la ricchezza e le potenzialità». Poi l'attualità: «numerose ingiustizie e persecuzioni che colpiscono quotidianamente le minoranze religiose, e particolarmente cristiane, in diverse parti del mondo». L'affondo: «Comunità e persone che si trovano a essere oggetto di barbare violenze: cacciate dalle proprie case e patrie; vendute come schiave; uccise, decapitate, crocefisse e bruciate vive, sotto il silenzio vergognoso e complice di tanti». Tra i ragionamenti anche quello sulla «famiglia unita, fertile e indissolubile porta con sé gli elementi fondamentali per dare speranza al futuro. Senza tale solidità si finisce per costruire sulla sabbia, con gravi conseguenze sociali» e la necessità di non accettare che il Mediterraneo sia un cimitero «sui barconi che giungono quotidianamente sulle coste europee ci sono uomini e donne che necessitano di accoglienza e di aiuto». Bergoglio, dopo il Parlamento, ha fatto visita al Consiglio d'Europa affrontando i temi del terrorismo «religioso e internazionale». twitter@peppedimiccoli RASSEGNASTAMPA 16 LETTERE E COMMENTI Mercoledì 26 novembre 2014 LETTERE ALLA GAZZETTA Quotidiano fondato nel 1887 Direttore responsabile: GIUSEPPE DE TOMASO S.p.A. Editrice del Sud-Edisud Redazione, Amministrazione, e Stampa: Viale Scipione l’Africano, 264 70124 Bari Presidente: Mario Ciancio Sanfilippo Consigliere delegato: Giuseppe Ursino Consigliere: Domenico Ciancio Sanfilippo Responsabile del trattamento dei dati personali: Giuseppe De Tomaso Sede centrale di Bari: Informazioni tel. 080/5470200 Direzione generale: tel. 5470316 Direzione responsabile: tel. 5470250, fax 5502130, [email protected] Redattori capo: 5470447, fax 5502031, [email protected] Segreteria di redazione: 5470400, fax 5502440, [email protected] Cronache italiane: 5470413, fax 5502080, cronaca.it@gazzettamez zogiorno.it Economia: 5470265, fax 5502150, [email protected] Esteri: 5470247, fax 5502160, [email protected] Interni: 5470209, fax 5502270, [email protected] Attualità regionali e Speciali: 5470364, fax 5502090, [email protected] 5470448, fax 5502210, [email protected] Spettacoli: 5470418, fax 5502100, [email protected] Sport: 5470225, fax 5502490, [email protected] Vita culturale: 5470239, fax 5502100, [email protected] Servizio informazione on line: 5470444, fax 5502220, [email protected] REDAZIONI Bari: (080/5470430) Nordbarese: Barletta (0883/341011) Foggia: (0881/779911) Brindisi: (0831/223111) Lecce: (0832/463911) Taranto: (099/4580211) Matera: (0835/251311) Potenza: (0971/418511) ABBONAMENTI: tutti i giorni esclusi i festivi: ann. 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Il problema della persona disabile è un problema di tutta la collettività L a Gazzetta del Mezzogiorno, attraverso l’importante nota del suo collaboratore, dr. Michele Pacciano, ha confermato, ancora una volta, di essere sempre attenta alle battaglie per i diritti dei più deboli ed ha sollevato, con fermezza, il problema cercando di invitare le Istituzioni ad effettuare un prezioso decisivo intervento per la sua soluzione. A sostegno di questo invito, che ha un grande fondamento giuridico, mi corre l’obbligo di specificare quanto sancito, con saggezza, dalla Suprema Corte di Cassazione III Sezione Penale con sentenze n. 3376 del 17/11/2001 e n. 3508 del 17/12/2001, secondo le quali : “i problemi del disabile non possono essere oggi considerati come problemi individuali, bensì vanno assunti dall’intera collettività”. Orbene alla luce di quanto affermato “in diritto”, viene da chiedersi perché nei Bilanci dello Stato, delle La storia recente dei «Sassi» Mi complimento per i due fondi dedicati ai Sassi di Matera dalla Gazzetta del Mezzogiorno di oggi, dai quali esce una lettura profonda e non stereotipa (“fascino selvaggio e primitivo”) del valore storico-ambientale e socio-culturale dei due antichi Rioni materani. Per completezza d’informazione, credo però sia opportuno aggiungere, alla ricostruzione della vicenda del “riscatto” dei Sassi negli ultimi 50 anni, fatta da Lino Patruno, la considerazione che segue. Un’importante scommessa sul futuro dei Sassi (forse la più importante), fu quella vinta nel 1977, allorchè ad esito di un Concorso Internazionale d’Idee (ed in alternativa ad una fortissima voglia di “museicizzazione” complessiva), fu sancita la scelta politico-culturale di riportare la vita nei Sassi degradati ed abbandonati, perché “una città viva, abitata ed usata è il migliore e più efficace museo di sé stessa” (Tommaso Giuralongo). A quella scelta fece seguito una legge speciale (l’ultima, la 771 del 1986), che destinò risorse significative finalmente al recupero ed alla rivitalizzazione dei Rioni Sassi, riconquistandoli alla dignità di “centro storico” della città di Matera, e mettendo da parte quindi le ricorrenti feticizzazioni trogloditiche. Dalla fine degli anni ’80, con i Piani di Recupero attuativi di detta legge speciale, è ricominciata pazientemente la storia dei Sassi contemporanei, avendo quale protagonista la stessa comunità materana che quei Sassi è ritornata ad abitare ed usare, con un uso appropriato, parsimonioso e centellinato delle risorse pubbliche, ma anche private, disponibili. E’ seguito, in sequenza temporale, ma anche culturale e “logica”, il riconoscimento di valore dell’UNESCO (1993), ed oggi il riconoscimento che Matera antica è pronta ad ospitare gli abitanti (e/o visitatori) culturali della Capitale Europea della Cultura 2019. Arch. Lorenzo Rota presidente INU/Basilicata Matera Il balletto delle nomine nella sanità Enzo Pugliese Presidente Centro Studi Volontariato “Torre Pelosa” Torre a Mare (Bari) Lecce, Bari Miccoli e Moccoli a chi Puglia, affluenza primaria e voto secondario? Dopo essere stato l’anno scorso di esempio al Lecce ora è il Bari che deve prendere esempio dalla squadra salentina arrivata a pochi passi dalla capolista del suo girone di Lega Pro. Esempio dal Lecce che spesso è costretto a giocare senza Miccoli mentre il Bari dopo un terzo di campionato è a dieci punti dalla capolista con una serie di Moccoli verso l’ex allenatore che l’ha cacciato in un mare di guai. Dopo il voto in Emilia-Romagna e in Calabria Renzi ha affermato trionfante che la scarsa affluenza alle urne (mai così bassa come domenica) è un fatto secondario. Emiliano, Minervini e Stèfano hanno subito toccato ferro pensando a domenica prossima quando toccherà a loro. Temono che la scarsa affluenza diventi un elemento primario mentre il voto a loro nelle primarie diventi per gli elettori un fatto secondario. Purtroppo Emiliano non può contare su San Nicola già impegnato con il Bari. Si aspetta di più da San Severo dove si è accasato alcuni mesi fa. Vittorio Torelli Bari Ancora una volta il balletto delle nomine dei direttori generali delle asl conferma, solo se ce ne fosse bisogno, l’onnipresenza della politica nella sanità. Prima il ritardo della valutazione di metà mandato, poi la ridda di notizie su conferme, promozioni e bocciature (salvo tutti i prevedibili ricorsi, dato che in Italia niente è definitivo). L’ultima è che si dovrà aspettare ancora un po’. E per quale grave motivo? Non tanto per le prossime elezioni regionali, che potrebbero sovvertire tutto per via dello spoils system, quanto perché incombono le primarie del centrosinistra, che, essendo ancora detta coalizione a governare, qualcosa potrebbe cambiare nei rapporti di forza tra gli alleati (a dire il vero alquanto litigiosi). Le lettere vanno indirizzate a La Gazzetta del Mezzogiorno Viale Scipione l’Africano 264, 70124 Bari [email protected] fax 080/54.70.442 L Regioni, delle Province, delle Aree Metropolitane, dei Comuni, non si mettono i fondi necessari per consentire un’adeguata e dignitosa assistenza alle famiglie che hanno a carico persone con disabilità grave? Non è possibile considerare le Istituzioni come sinonimo di tasse e soprusi. Le Istituzioni devono avere la capacità di mediare e di trovare soluzioni che prediligano il sociale nella logica di Governo. La gente è esausta e ci sono casi, sempre più frequenti, di gesti estremi di genitori che decidono di portare con loro (leggi “togliere la vita”) in un ultimo atto di protezione che si realizza, come straordinariamente scolpito dal sig. Biasi, in una sua nota (Gazzetta : “la tragedia di S. Fele nel Potentino”), nel suo “orribile contrario”, quanto di più prezioso hanno : i figli. Perciò le famiglie invocano fatti concreti e così, dopo i tagli indiscriminati dei fondi destinati ai cittadini disabili non autosuf- ficienti, la discesa in piazza dei malati di Sla ha fatto correggere il tiro, facendo triplicare tali fondi. Dice bene Michele che “non vogliamo la ribalta dei disabili, belli di fama e di sventura, capaci all’occorrenza di strappare qualche lacrima di ammirazione o di carità.” Quello che si chiede alle Istituzioni è una reale e concreta presa in carico di chi ha estremo bisogno, atteso proprio il principio giuridico : “Disabilità = (leggi : uguale) Problema della Collettività (o più propriamente Stato). La realtà è che mentre negli altri paesi europei si opera per migliorare tali difficili condizioni, in Italia i continui tagli alla sanità e alla spesa sociale riducono sempre di più le risorse e le attenzioni verso i malati, i disabili e i loro congiunti. E così le famiglie sono destinate a restare sempre più sole con i loro drammi e le loro speranze per il futuro. Vorremmo invece che le Istituzioni sia al vertice che in periferia comprendessero e capissero. Vorremmo sperare che quella democrazia dei diritti in cui crediamo e per cui lottiamo, apra le porte dell’accoglienza e riconosca “i diritti inviolabili dell’uomo” (artt. 2 e 3 della nostra Costituzione) nei quali rientrano i percorsi di vita delle persone con disabilità grave. Giuseppe Gragnaniello Terlizzi (Bari) Vito Trione Bari Nicola e Conte riecco i tifosi subito in delirio Nel delirio adulatorio nel quale amano sempre cadere certi tifosi del Bari (non solo loro) molti dicono di aver scoperto in Nicola singolari, confortanti analogie con Antonio Conte. Per carità, smettiamola. A giugno, vinto il Campionato potremmo ritrovarci senza allenatore – trattati come una Juventus qualsiasi – con Nicola in viaggio verso lidi più prestigiosi e noi costretti a cercare un altro Mister, un secondo Capitano di Sventura. Una donna vola più in alto del Presidente Conoscendolo, diciamo la verità, Renzi ha una punta di invidia per chi vola più alto di lui, ora per l’astronauta Samantha Cristoforetti lanciata domenica nello spazio. Più che rilanciarlo molti italiani vorrebbero lanciarlo nell’ospizio. Peccato che non abbia ancora l’età. Venanzio Traversa Bari Tonio Vurro Bari Le lettere, di lunghezza non superiore alle 15 righe, devono indicare nome, cognome, indirizzo e numero di telefono del Lettore. Le lettere anonime non saranno pubblicate. Sarà invece rispettata la volontà di quei Lettori che, in casi eccezionali chiederanno la riservatezza pur indicando le loro generalità. preferito dalla maggioranza degli italiani, che si sentono age elezioni regionali in Emilia-Romagna e Calabria grediti da una tassazione degli immobili quasi predatoria, ora hanno evidenziato un cortocircuito della democraestesa anche agli inquilini, non solo ai proprietari. Chi non va zia. Il 40% degli elettori fa dell’astensionismo il primo a votare è accecato dalla rabbia e ha perso la fiducia nelle partito, sarebbe autolesionistico negarlo, in partiIstituzioni. colare per il Centrosinistra. Uno schiaffo alla politica e all’anSullo sfondo di questi argomenti, mentre si avvicinano le tipolitica allo stesso tempo, un avviso ai naviganti, nessuno Primarie pugliesi di domenica 30 novembre, si fa avanti una escluso. riflessione che è più che altro un appello a tutte le componenti Si è verificato un fenomeno che ha origine certo nella lunga del Centrosinistra. Innanzitutto ai cittadini della nostra recongiuntura economica negativa, ma non solo. La crisi morde e fa salire vertiginosamente i numeri del lavoro che non c’è. di ONOFRIO INTRONA gione, che sono chiamati ad esprimersi con le Primarie per scegliere il candidato Presidente cui affidare la guida dei Veder crescere i disoccupati e i mai occupati, soprattutto al PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE PUGLIESE progressisti. Un’annotazione particolare sento di rivolgere ai Sud, porta i cittadini ad allontanarsi dalla partecipazione democratica, per sfiducia nelle politiche che l’Italia e l’Europa hanno messo in campo tre candidati, esprimendo apprezzamento per essersi finalmente avviati negli ultimi giorni a un dialogo corretto coi cittadini, fondato sull’analisi, sulle proposte e sui programmi per finora. Ma disertando le urne, gli elettori hanno voluto protestare anche contro interventi e la Puglia che vogliamo costruire. Si tratta di tre candidati affidabili. Emiliano arriva dalla misure che latitano in Europa o che sono insufficienti. In assenza di riforme strutturali, non positiva ed esaltante esperienza di dieci anni di buon governo della più grande città della regione. Così come gli ex colleghi di Giunta, Minervini e Stefano, sono ottimi amci potrà essere nuovo sviluppo e le sole strategie monetarie non bastano. Malgrado questo, sbaglia ancora il Premier quando attribuisce la disaffezione dei ministratori pubblici che rappresentano una garanzia di qualità e di capacità per l’intera cittadini allo scarso appeal delle Regioni. Il disagio della gente è dovuto soprattutto alla Puglia. Tutti e tre i candidati possono diventare tre validi Presidenti. E soprattutto, in questi spaventosa crisi economica ed anche a una pressione fiscale che da qualunque soggetto ultimi giorni prima delle Primarie dobbiamo sentirci mobilitati perché il popolo del pubblico arrivi incide sempre più pesantemente sulle famiglie e sulle imprese. E il Centrosinistra vada convinto e motivato alle urne. Il dato dell’affluenza alle Primarie del paradosso è che tutti i Governi nazionali, da Berlusconi a Monti, a Letta ed ora a Renzi, 2014 può e deve rappresentare un ottimo viatico per il successo della coalizione alle elezioni hanno delegato sempre più competenze alle autonomie regionali (sanità, welfare, trasporti, regionali di primavera. Dobbiamo essere consapevoli che la “bella” Puglia di questi dieci anni potrà crescere agricoltura, formazione professionale…), ma nello stesso tempo hanno tagliato verticalmente i trasferimenti finanziari a Regioni e Comuni, tanto da costringere gli Enti Locali ancora con le politiche che il Centrosinistra saprà certamente realizzare anche nel ad inasprire al massimo le proprie aliquote fiscali, pur di far fronte ai compiti. I con- prossimo quinquennio, assicurando nuova e stabile occupazione a giovani e lavoratori, tribuenti sono letteralmente circondati da una crescita esponenziale della leva fiscale. Il garantendo servizi di eccellenza alle famiglie e alle imprese, consolidando i risultati che ci peso delle tasse è asfissiante: a quelle sui redditi, sugli acquisti, sui commerci, si aggiunge hanno reso una regione moderna, attrattiva, colta, intelligente e conosciuta in tutto il la sbornia di sigle (ICI, IMU, TARSU, TARES, TARI, TASI) dei balzelli sulla casa, il bene mondo. Una vera Regione d’Europa. SCENARIO ESPLOSIVO TRA TASSAZIONE E DISOCCUPAZIONE RASSEGNASTAMPA LETTERE E COMMENTI 25 Martedì 25 novembre 2014 DE TOMASO Lo sciopero elettorale... >> CONTINUA DALLA PRIMA M atteo Renzi può consolarsi con la vittoria del Pd. Ma è la classica vittoria di Pirro, ottenuta mentre il grosso degli elettori ha optato per la ritirata. Di questo passo, dicevamo, saranno ancora più estreme le forme di insofferenza da parte dell’opinione pubblica. Un tempo, quando la tassazione complessiva era lontana dagli attuali livelli di confisca, si votava col cuore e con la testa. Oggi si vota quasi esclusivamente con il portafogli. E siccome la classe politica, al centro e in periferia, non fa altro che prelevare danaro per sostenere non i servizi sociali, ma una struttura di potere degna di un Paese sovietico, ai poveri votanti non resta che decretare lo sciopero elettorale, nella speranza che le varie nomenklature invertano l’andazzo, non soltanto per dare un sollievo ai contribuenti, ma soprattutto per liberare risorse che le singole persone potrebbero destinare alle attività produttive. Checché ritenga il buon presidente del Consiglio, non sono i governi a creare ricchezza, bensì i produttori, cioè gli imprenditori e i lavoratori. I governi, quasi sempre, si distinguono nel dilapidare ricchezza, nel prelevare quel «plusvalore» al centro degli studi di Karl Marx (1818-1883). Forse non ha tutti i torti chi osserva che se, anziché con i capitalisti-imprenditori «sfruttatori», il filosofo di Treviri se la fosse presa con i governi «ingordi», la sua lezione avrebbe assunto una validità universale, fuori dai confini del tempo. Sono in molti, dopo l’affluenza choc alle regionali in Emilia-Romagna e Calabria, a ritenere che se si fosse votato alle politiche, probabilmente il dato della (scarsa) partecipazione non sarebbe risultato così clamoroso. Forse. Più delle Province, da sempre, le Regioni rappresentano le istituzioni meno apprezzate dai cittadini. Del resto, i numeri non hanno bisogno di particolari esegeti: l’exploit del debito pubblico coincide con l’entrata a regime della riforma che, nel 1970, introdusse i venti staterelli. E il superdebito costituisce la causa primaria del prelievo fiscale record, un elemento che alleggerisce le tasche degli italiani più dell’infinito bollettino degli scandali. Di qui la reputazione, tutt’altro che esaltante, delle Regioni nelle case dei cittadini. Ma lo sciopero del voto dell’altro ieri ha tutta l’aria di annunciare una sorta di preavviso alla classe dirigente: adesso si protesta non votando, in futuro si potrebbe protestare non pagando (le tasse). D’altronde, avvisaglie in tal senso già si avvertono in qualche Comune. E, si sa, che in questa materia basta poco per appiccare un incendio. La classe politica tende a sottovalutare la questione fiscale nella speranza che la ripresa del Prodotto interno lordo possa ridare fiducia a tutti. Ma il Pil non dà segnali di rilancio, anzi viene da chiedersi qual è la condizione del Prodotto netto della nazione, visto che nel Prodotto lordo è compresa anche la spesa improduttiva. Renzi ha trasferito buona parte dei compiti di riscossione impositiva dallo Stato agli enti locali, con la conseguenza che le addizionali locali sono salite alle stelle e le abitazioni delle famiglie costano meno di un viaggio di nozze. Indifferente all’incredulità generale, il governo intende fare cassa col canone te- levisivo, probabilmente l’imposta più avversata in circolazione. L’obiettivo dichiarato è combattere l’evasione, l’effetto pratico sarà raccattare quattrini con le bollette elettriche delle seconde e terze case, anche se quest’ultime fossero sprovviste di teleschermi. Silvio Berlusconi era partito con l’idea di snellire lo Stato, ma strada facendo non solo se n’è dimenticato, ma ha dato il suo valido contributo all’aumento della spesa pubblica, tanto che negli ultimi anni il problema Fisco è pressoché sparito dalla sua agenda, per ricomparire a intermittenza e senza convinzione in situazioni particolari. Beppe Grillo aveva esordito con unprogramma radicale di rinnovamento, lasciando in sospeso il tema delle tasse. Della serie: via chi comanda da 20 anni, ma i balzelli possono restare. Ma ai cittadini sta a cuore più il rinnovamento delle politiche che il ricambio dei politici. Di qui l’inizio della discesa anche per il movimento pentastellato. Rimane Matteo Salvini, forse il vero vincitore del minitest emiliano. Salvini ha realizzato il miracolo, grazie alla memoria corta degli italiani. Non solo è riuscito a oscurare le bravate di Umberto Bossi e relativo cerchio magico di famigli, ma è riuscito innanzitutto a far dimenticare le responsabilità della Lega nella sbornia per il federalismo. Il che aveva portato alla Riforma (2001) del Titolo Quinto della Costituzione: una babele di competenze e di sovrapposizioni fra Stato e Regioni che ha innalzato vieppiù il vulcano del debito pubblico. Qui la tragedia e la farsa si rincorrono senza fermarsi mai. Giuseppe De Tomaso [email protected] CROCCO Morti come in guerra >> CONTINUA DALLA PRIMA E per richiamare l’attenzione a un maggiore sostegno per i familiari delle vittime che devono sopravvivere con il dolore. Questa Giornata internazionale è anche l’occasione per richiedere maggiore impegno a livello nazionale e internazionale per ridurre il tragico costo delle morti e delle lesioni sulle strade di tutto il mondo. Le strade sono indispensabili: collegano il mondo, consentono gli scambi, trasportano il cibo e l’ energia per la vita. Ma le strade possono anche toglierla, la vita. Nel mondo, le persone scomparse a causa di incidenti sulla strada sono annualmente 1,2 milioni, di cui 260mila bambini. Grazie alle nuove tecnologie e alle campagne di prevenzione, i decessi si sono ridotti, drasticamente, a 26mila nell’Unione europea e a 3.385 in Italia dove le strade sono sempre più sicure. Con una media di 56 morti per ogni milione di abitanti, il nostro Paese risulta al 14° posto nella graduatoria europea, dietro Regno Unito, Spagna, Germania e Francia. Dal 2001 al 2013 il numero delle vittime della strada si è ridotto in Italia del 52 %. È un numero destinato a scendere ulteriormente grazie alle strade più sicure e ai veicoli sempre più intelligenti. Ma per vincere la sfida della sicurezza stradale occorre prevenire, reprimere i comportamenti sbagliati e puntare sempre più sulla ricerca tecnologica, confrontandosi con le migliori esperienze degli altri Paesi del mondo nel settore delle strade. È quanto si farà a Roma, il 27 e 28 novembre, nel corso del XXVII Convegno nazionale dell’Associazione mondiale della strada (World road association) che comprende, oltre all’Italia, altri 120 Paesi. Sarà un’occasione per condividere quanto di meglio si è fatto in Italia e nel mondo per ridurre morti e incidenti sulle strade. Il continente con le strade più sicure è l’Europa, dove il numero di morti dal 2001 ad oggi è più che dimezzato. Il Paese con le strade più sicure del mondo è la Svezia: qui il numero dei morti è calato a 264 l’anno, crollando di quattro quinti rispetto al 1970, nonostante da allora il parco macchine sia raddoppiato. Il Paese più pericoloso al mondo è invece la Repubblica domenicana dove ogni anno, su 100mila automobilisti, 40 non rientrano a casa. Alcuni mesi fa una delegazione di funzionari del traffico di New York è atterrata a Stoccolma per capire i segreti del successo scandinavo. Hanno scoperto che in Svezia la costruzione di nuove strade privilegia la sicurezza rispetto alla velocità. In tutti i centri urbani sono stati adottati severi limiti di velocità che vengono fatti rispettare. Sono state ampliate le zone dove è vietato superare i 30 km l’ora. Sono aumentate le zone pedonali. Sono state realizzati 1.500 km di strade a tre corsie, riservando alternativamente quella centrale al sorpasso di carreggiata, ora in un senso, ora nell’altro. Particolare attenzione è stata riservata a pedoni e ciclisti: sono stati costruiti 12.600 passaggi di sicurezza che comprendono ponti pedonali e strisce zebrate evidenziate da flash luminosi e difese da dossi, mentre le piste ciclabili sono state protette da opportuni cordoli o costruite lontano dalla sede riservata alle auto. Sono state imposte forti restrizioni al consumo di alcolici, aumenti delle pene pecuniarie ed un più facile ritiro della patente. Nel panorama mondiale l’Italia è sulla «buona strada». Ma si può fare ancora tanto. Va considerato positivamente l’impegno dei concessionari autostradali sulla manutenzione ed il grande piano Anas per mettere in sicurezza gallerie, ponti e viadotti. Nel Sud, che dai dati Istat risulta più virtuoso del Nord alla guida, il sempre più vicino completamento della nuova Salerno Reggio Calabria, prima definita «autostrada mulattiera», e l’impegno per l’ammodernamento e potenziamento della Jonica, già battezzata «statale della morte», sono buone notizie. Così come è una buona notizia la volontà del ministero Infrastrutture di inserire, nel nuovo Codice della strada, il reato di omicidio stradale, l’«ergastolo della patente» e la diffusione di sistemi telematici in grado di rilevare l’inosservanza delle norme di circolazione. Non bastano infatti le norme, da sole, a produrre comportamenti virtuosi. Occorre la prevenzione, sin dai banchi di scuola. E tolleranza zero nei confronti di chi sbaglia. Basta vedere il numero di persone ammazzate anche in Italia sulle strisce pedonali per capire che ancora in troppi vivono le regole come flessibili. Basta vedere la quantità di gente che, soprattutto in certe aree dell’Italia, non usa il casco e le cinture di sicurezza per rendersi conto del diffuso senso di impunità. Oltre alle buone norme e alla prevenzione occorre la repressione inflessibile dei comportamenti scorretti. Il buonismo, in questo campo, è solo una variante dell’irresponsabilità e dell’assenza di rispetto per la vita. Domenico Crocco CHE AMBIENTE FA di GIORGIO NEBBIA L’acqua senza sale in un mondo assetato N ella esposizione universale Expo 2015 che si svolgerà a Milano da maggio a ottobre dell’anno prossimo con il tema «Nutrire il pianeta. Energia per la vita», uno spazio rilevante avrà (si spera) il problema del fabbisogno alimentare di acqua. Ogni persona ha bisogno ogni giorno di bere almeno circa 2 litri di acqua, pari a circa 700 litri di acqua all’anno per persona, cioè a oltre 40 milioni di metri cubi all’anno per tutti gli abitanti dell’Italia. Questo solo per l’acqua «da bere»; altra acqua occorre per la preparazione e cottura degli alimenti, per non parlare di quella per lavare e per usi igienici il cui fabbisogno ammonta, in Italia, complessivamente, a circa 4.000 milioni di metri cubi all’anno. A fini alimentari occorre non solo acqua, ma acqua speciale, con un contenuto di sali totali non superiore a circa 1 grammo per litro; l’acqua, inoltre, per essere considerata potabile, deve possedere delle caratteristiche molto severe di qualità; il contenuto di molte sostanze e sali deve essere inferiore a limiti ben precisi fissati dalle norme europee. Il limite massimo della concentrazione di sali disciolti esclude dall’uso alimentare non solo l’acqua di mare, che contiene 35 grammi di sali per litro, ma anche molte acque sotterranee. Questo spiega il successo delle tecniche di dissalazione che permettono di abbassare il contenuto salino dell’acqua di mare o delle acque salmastre fino al limite massimo ammesso per l’acqua potabile. Nel mondo ogni anno si «fabbricano» oltre 20.000 milioni di metri cubi di acqua potabile per dissalazione dell’acqua di mare o salmastra, in diecine di migliaia di impianti; in molti paesi soltanto la dissalazione permette di sconfiggere lo spettro delle sete. La dissalazione viene praticata con due processi principali, quello di distillazione e quello di «osmosi inversa» che consiste nella filtrazione sotto pressione dell’acqua salina attraverso speciali membrane che lasciano passare l’acqua e non i sali. Questi due processi sono stati perfezionati grazie a un programma di ricerche avviato negli Stati Uniti per iniziativa di uno speciale servizio, l’«Office of saline water», fortemente sostenuto da John Kennedy (presidente degli Stati Uniti dal 1961 al 1963) che considerava la lotta alla sete nel mondo un impegno altrettanto importante quanto l’invio di un uomo sulla Luna. FENOMENI -Nei circa mille rapporti pubblicati dall’Office of saline water (la collezione completa si trova presso la Fondazione Luigi Micheletti di Brescia) sono raccolte le conoscenze di molti altri fenomeni fisici, chimici e biologici che potrebbero aprire le porte a nuovi processi di dissalazione capaci di fornire acqua dolce con minori consumi di energia, un fattore in stretto rapporto con cibo, acqua e vita. Particolarmente interessanti sono le ricerche di biomimetica, che cioè cercano di capire e copiare i processi con cui molti animali e vegetali riescono ad ottenere acqua dolce per le proprie cellule pur vivendo in mezzo ad acqua salina. Una cellula vivente è un sistema che deve assorbire sostanze dall’ambiente circostante e deve eliminare i prodotti di rifiuto del processo metabolico. Le caratteristiche di permeabilità per l’acqua e i sali si sono sviluppate e perfezionate a mano a mano che aumentava la concentrazione salina delle acque degli oceani primitivi. Per conservare la adatta concentrazione salina all’interno delle cellule, le loro membrane sono diventate sempre più resistenti meccanicamente ed efficienti nello scambio di sali con le soluzioni acquose circostanti. Alcuni organismi vegetali e animali possono sopravvivere in soluzioni saline concentrate estraendo da queste acqua dolce; alcuni sopravvivono perfino nei laghi salati, come il Mar Morto in Palestina o il Lago Salatoi dello Utah negli Stati Uniti o nelle salamoie delle saline come quella di Margherita di Savoia. In tali esseri viventi le membrane permettono alle cellule di conservare una concentrazione salina anche da 50 a 100 volte inferiore a quella del liquido in cui sono immerse, escludendo l’entrata di sali. La struttura delle membrane cellulari e il trasporto salino sono stati oggetto di studi approfonditi che hanno mostrato che tali membrane hanno due facce differenti. La preparazione di membrane artificiali asimmetriche, simili a quelle biologiche, è stata intrapresa negli Stati Uniti da Sidney Loeb (1917-2008) e Srinivasa Sourirajan usando speciali pellicole di acetato di cellulosa. Le ricerche sono state perfezionate quando Loeb si è trasferito in Israele nell’Università del Negev e nel 1970 era già possibile dissalare industrialmente l’acqua di mare comprimendola contro membrane artificiali che lasciano passare soltanto acqua dolce. Il processo, l’inverso della osmosi, è usato oggi in diecine di migliaia di impianti di dissalazione; oltre alle membrane di acetato di cellulosa se ne usano oggi anche altre di poliammidi modificate e il consumo di elettricità è di circa 3 chilowattore per metro cubo di acqua dolce ottenuta dal mare. Queste ricerche hanno permesso anche di perfezionare le membrane per la dialisi per malati di insufficienza renale. Maggiori conoscenze sulle membrane biologiche potrebbero portare a ulteriori perfezionamenti dei processi di dissalazione, uno dei campi di ricerca interdisciplinare nel quale l’incontro fra chimica, fisiologia, biologia e ingegneria può contribuire a risolvere problemi umani: una vera tecnologia della solidarietà contro la sete del mondo. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 4 Primo piano IN ITALIA Regione Sicilia, seduta deserta sul referendum contro l’articolo 38 E’ andata a vuoto la seduta in commissione Ambiente e territorio dell’Assemblea regionale siciliana di oggi che prevedeva all’ordine del giorno la discussione ed il voto sulla proposta di referendum contro l’articolo 38 dello Sblocca Italia presentata dal Movimento 5 Stelle. Una proposta importante - afferma il presidente della IV commissione, il deputato M5s Giampiero Trizzino - attraverso la quale si intende fermare gli effetti di un articolo folle, il cui scopo è quello di permettere un più rapido procedimento di rilascio di autorizzazioni alle compagnie petrolifere per le ricerche di idrocarburi. Importante ma evidentemente sottovaluta dalla maggior parte dei componenti - aggiunge il grillino - vista la presenza di soli sei deputati». Il Mattinale: «La libertà nagata di Berlusconi, fattore negativo per FI» «LA libertà negata di Berlusconi è il fattore chiave per capire quello che è successo in Emilia Romagna e Calabria. Le analisi sui risultati di Forza Italia e sul disamoramento verso il voto hanno dimenticato volutamente questo vulnus alla democrazia». Lo scrive “Il Mattinale” (www.ilmattinale.it ), la nota politica redatta dallo staff del gruppo Forza Italia della Camera dei deputati. «Ripristinare l’agibilità politica del leader dei moderati - si legge ancora - è un dovere di chi ne ha gli strumenti e un diritto non solo di chi si identifica con lui e la sua figura di grande statista italiano, ma anche di chi ama la lealtà della partita elettorale. Non è una questione di partito, ma di moralità della competizione politica». Ocse su conti Italia, deficit - pil al 3 % nel 2014, al 2,8 % nel 2015 L’ITALIA chiuderà il 2014 con un rapporto deficit - pil al 3 per cento; nel 2015 scenderà al 2,8 per cento e nel 2016 al 2,1 per cento. E’ quanto si legge nelle stime dell’Ocse. L’Ocse ricorda inoltre che «dal 2009 la politica di aggiustamento fiscale è stata pari al 4 per cento del pil. Questo ha aiutato a stemperare le tensioni sui mercati e a fare passi in avanti per ripristinare la sostenibilità di lungo termine delle finanze pubbliche». Inoltre, si aggiunge nel testo dell’Ocse, «sono in programma per il 2015 e il 2016 ulteriori interventi di consolidamento pari allo 0,5 per cento del pil. Il debito dovrebbe salire lievemente nel breve termine, ma non appena si rafforzerà l’attività economica le maggiori entrate fiscali ridurranno il deficit e il debito inizierà a scendere». Riforma Rai, anche Margiotta e Speranza al tavolo nazionale SI è svolta ieri mattina al Senato la riunione del Pd sulla riforma della Rai. Erano presenti i capigruppo Luigi Zanda e Roberto Speranza, i sottosegretari Antonello Giacomelli e Luca Lotti, il presidente del Pd Matteo Orfini, il vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai Salvatore Margiotta, il capogruppo in Vigilanza Vinicio Peluffo, capigruppo delle commissioni Lavori pubblici e Comunicazioni del Senato e della Camera Marco Filippi e Mario Tullo e Lorenza Bonaccorsi, responsabile Cultura del Pd. Così Margiot- Mercoledì 26 novembre 2014 [email protected] POLITICA Presentato al Senato una proposta di legge del dem Ranucci per la riduzione da 20 a 12 Regionalismo sotto assedio L’articolo 38 rischia di essere solo uno spauracchio Caldoro definisce le Regioni inutili se non dannose di SALVATORE SANTORO POTENZA - La difesa sul territorio è forte. “Giù le mani dalla Basilicata” è uno slogan dal facile effetto che fa presa. Ogni volta che qualcuno immagina una riduzione dei poteri locali in massa c’è chi protesta. Scende in piazza. Legittimo e anche giusto. Dal punto di vista culturale. I lucani sono lucani. Non mezzi campani o mezzi pugliesi. E’ una terra orgogliosa quella della Lucania. Ma i lucani erano lucani anche prima dell’istituzione dell’ente Regione avvenuta nel 1970. Insomma la questione culturale è un conto, i confini amministrativi un altro. La discussione ovviamente non si può consumare in un articolo. Ma è anche evidente che le Regioni (intese come enti) non sono più quei “totem” intoccabili degli anni ‘80. Gli scandali, i continui tagli governativi, un contesto economico e sociale che si allargato a continenti più che a nazioni ha messo in crisi prima il federalismo e poi la stessa immagine del regionalismo. Così accade ormai sempre più spesso che le Regioni vadano sotto attacco. E se addiritura un governatore si lascia andare alle considerazioni secondo cui sarebbe meglio abolirle allora forse è bene cominciare ad abituarsi all’idea che qualcosa potrebbe cambiare. Renzi o non Renzi. E infatti non si parla dell’articolo 38 che svuota le Regioni di alcune competenze in materia di concessioni petrolifere. E nemmeno di anticipazioni sulla Riforma del Titolo V che è tra le priorità di Matteo Renzi. No. La questione è ben più articolata. Perchè il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro ha detto che le Regioni, intese come enti, se non sono dannose di sicuro sono inutile. Politicamente appare un controsenso -così come scrive Marco Demarco sul Corriere del Mezzogiorno - che un governatore in procinto di ricandidarsi alle prossime regionali dica che l’ente che ha governato e vuol continuare a governare sia inutile. Ma è così. Caldoro lo ha detto a Napoli aggiungendo, secondo quanto scritto sempre da Demarco, «che dati alla mano, Al netto delle difese d’ufficio è l’intero sistema di governance che potrebbe saltare ta al termine della riunione: «Probabilmente con un emendamento alla Llegge di stabilità da presentare al Senato, il canone Rai verrà inserito nella bolletta elettrica così che il recupero dell’evasione venga redistribuito tra i cittadini; sulla governance, invece, siamo ai primi passi. L’idea è quella di costruire in poco tempo una proposta del Pd e questo gruppo di lavoro si riunirà ogni settimana per arrivarci». Da sinistra il governatore campano Stefano Caldoro (FI) e il senatore Raffaele Ranucci (Pd) le Regioni bisognerebbe abolirle perchè i tradizioni linguistiche e struttura ecoComuni bastano e avanzano perchè la nomica e affidando a Roma capitale il prospettiva federale si è ormai svuotata, rango di Regione». perchè le condizioni economiche dello Ranucci attacca le Regioni perchè Stato, non lo consentono più e perchè po- «non possiamo negare che negli ultimi trebbero bastare semplici strutture in- quindici anni sono cresciuti, a livello termedie di programmazione, controllo delle istituzioni regionali, sprechi di dee promozione». naro pubblico e forme di inquinamento Certo la posizione di Caldoro, “puzza” non controllabili con gli attuali strudi un avanzamento strategico più che di menti». un reale convincimento: si mette un pasOvviamente c’è da capire quanti soso avanti proponendosi come ricandida- sterranno queste proposte. Ma non semto disinteressato e cavalcando a suo fa- bra questo il campo di gioco su cui si giovore il vento dell’astensionismo regi- ca il reale futuro del regionalismo italiastrato in Calabria ed Emilia Romagna no. Tale tipo di riforma si effettua per via dove il suo partito, Forza Italia, è stato Costituzionale e non per disegni di legge travolto. Ma allo stesso tempo Caldoro alla Camera o al Senato. Ma è evidente strizza l’occhio anche allo stesso Renzi che c’è un nervo scoperto: il portafoglio sul tema delle riforme “necessarie”. delle Regioni e la cattiva immagine che Fatto sta che è un altro brutto colpo le stesse Regioni hanno offerto negli ulper il regionalismo. Regioni sempre più timi anni con indagini, processi e connell’occhio del ciclone. Tanto più che an- danne da Nord a Sud ha prestato il fianche in Parlamento c’è una rincorsa (non co ad attacchi ormai in serie. E c’è chi è ancora chiaro se per motivi di visibilità pensa (al netto delle provocazioni) seriao altro) da parti di esponenti minori del mente a un nuovo modello di governanPd a presentare proposte di legge per la ce territoriale. E quindi va bene fare batriduzione del numero delle Regioni da taglie sull’articolo 38. Sulla riforma del 20 a 12. Prima era stato il deputato Mos- Titolo V. Fa bene Lacorazza in particolasut alla Camera. Ieri è toccato al senatore re a tenere alta la guardia. Ma forse sadem Raffaele Ranucci che ha dichiarato: rebbe bene guardare un pò più in là e a «Ho presentato un disegno di legge co- un modello che non piace più a tanti. stituzionale per ridurre le regioni dalle Nemmeno alla maggioranza dei votanattuali venti a dodici, accorpando quelle ti. © RIPRODUZIONE RISERVATA omogenee per storia, area territoriale, Ncd, chiarezza sulla legge su diritti civili oppure fuori dalla maggioranza SU responsabilità civile e divorzio breve il gruppo del Nuovo centrodestra «rende noto che i propri senatori non parteciperanno ai lavori della commissione Giustizia fino a che non interverrà il chiarimento in seno alla maggioranza che sostiene il governo richiesto dal capogruppo Maurizio Sacconi, legan- dovi la sua stessa funzione, a seguito del ripetersi di maggioranze spurie su provvedimenti di elevato significato politico». E quanto si legge in un comunicato del Nuovo centrodestra a palazzo Madama. Si ricorda -prosegue la nota del partito di Alfano - che ciò era accaduto in occasione dell’esame del ddl sulla responsabilità civile dei magistrati e, paradossalmente di nuovo, si è ripetuto nello stesso giorno in cui la maggioranza si era ricomposta con una mediazione del governo, producendo una ulteriore lacerazione sulla rilevanza dei figli nel “divorzio breve”. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Mercoledì 26 novembre 2014 [email protected] 5 PITTELLA TRA I GRANDI A BRUXELLES Va incontro a braccia aperte a Renzi Si emoziona con Papa Bergoglio GIORNATA d’eccellenza per Gianni Pittella. Il capogruppo al Parlamento europeo del S&D, il lucano Pittella ha fatto gli onori di casa prima al presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi e poi si è fermato per i saluti ufficiali, prima dell’intervento in aula, con Papa Bergoglio. Emozionato con il pontefice mentre con Renzi (i due si sono sfidati alle primarie per la segreteria del Pd l’anno scorso prima di diventare alleati) Gianni Pittella è parso sorridente e amichevole. Vendola pensa a Quinto per la direzione dell’As di Taranto PIERO Quinto “corteggiato” da Nichi Vendola. Secondo quanto riportato dal quotidiano Corriere del Mezzogiorno, il presidente della Regione Puglia ha chiesto al dirigente sanitario lucano la disponibilità a dirigere già tra un mese circa l’Azienda sanitaria di Taranto. Una postazione importante, di prestigio ma anche delicata quella di Taranto per la vicenda dell’Ilva. Piero Quinto attualmente è direttore amministrativo dell’Azienda sanitaria di Matera e in precedenza è stato Direttore generale dell’Assessorato alla Sanità lucana. Quinto da quanto si è appreso avrebbe ringraziato Vendola ma non avrebbe ancora deciso. PROPOSTA DEL PD Contrastare il disagio sociale CONTRASTO al disagio sociale: una proposta di legge del Pd. A sottoscriverla i consiglieri Polese, Cifarelli, Robortella e Spada. La proposta sarà illustrata in una conferenza stampa oggi alle 11 presso la sala “tre” del palazzo del Consiglio regionale. Giovani socialisti sul petrolio Il Job acts passa alla Camera dei deputati con brividi Tantone parla 31 dissidenti dem lasciano l’aula di schizzofrenia del Psi Tra loro non c’è nessun lucano IL segretario giovanile del Psi lucano, Raffaele Tantone interviene sul tema caldo del petrolio: «In riferimento all’articolo 38 certamente condivido l'idea che si tratti di un feticcio (lo ha sostenuto il capogruppo Pd, Speranza durante l’assemblea del Pd di domenica scorsa) e di un falso problema». Il punto chiarisce il socialista, «non è si o no al petrolio, visto che la Basilicata ha detto Si al petrolio almeno dagli anni 50, e visto che in base ad accordi con Eni e Total abbiamo gia autorizzato quasi 160 mila barili al giorno». Il problema secondo Raffaele Tantone è che «ci sono grosse criticità gia per produrre gli attuali 95 mila barili al Raffaele Tantone (Psi) giorno». Tantone quindi ricorre agli esempi pratici: «La politica si preoccupa di fare arrivare a 160 kmh orari una macchina che non regge gia a 90KMH». Parlando quindi della relazione della Corte dei Conti in cui si esprimeva perplessità sull’utilizzo delle royalties Tantone, a nome dei giovani socialisti lucani chiede al Psi regionale «di riunire gli organismi per assumere una posizione politica su petrolio e rifiuti». Tantone quindi attacca i vertici regionale del proprio partito: «Sinceramente non mi va l'attuale posizione schizzofrenica del Psi, perchè il tema ambiente e petrolio non si puo ridurre a materia da scampoli di comunicati o da social». «Francamente - aggiunge il segretario regionale dei giovani socialisti - non si comprende la posizione del segretario che come sindaco di Melfi insieme ai sindaci del Vulture sembra opporsi allo Sblocca Italia o alla concessione bicocca, mentre come segretario non mette il partito nelle condizioni di esprimersi, anche perchè quando le discussioni si rinviano per troppo tempo, le assemblee di partito finiscono per essere o delle passerelle di big o degli inutili sfogatoi». Tantone quindi attacca anche sulla linea regionale del Pd: «Non condivido la tesi contrattualistica della mancata impugnazione dinanzi alla Corte Costituzionale. Non condivido la tesi dei piccoli aggiustamenti da fare in sede parlamentare, poiche questa maniera di legiferare non giova alla chiarezza della nostra causa». POTENZA - I democratici lucani questa volta fanno squadra. Approvato alla Camera dei deputati il disegno di legge di delega al governo sul Jobs act. I sì sono stati 316, i no 6 e gli astenuti 5. Sono stati 303 i deputati che sono usciti dall'Aula per protesta. Tra loro anche 31 dissidenti del Partito democratico. Ma tra loro non c’è nessun lucano. Il capogruppo del Pd alla Camera, il lucano Roberto Speranza non ha dovuto fare gli straordinari per convincere i suoi (i lucani) a votare secondo linea della maggioranza del partito e a non abbandonare l’aula. A favore della riforma del lavoro nel passaggio parlamentare alla Camera hanno votato Pd, Ncd, Popolari per l'Italia e Scelta Civica. Hanno annunciato in aula il loro voto contrario M5S, Forza Italia, Sel e Lega che poi, però, hanno abbandonato l'aula. No anche da Fdi-An. Il provvedimento, dopo le modifiche di Montecitorio, torna al Senato per il via libera definitivo. Ma Renzi perde pezzi. In 31 dei suoi, la minoranza di Il tabellone con il voto finale ieri alla Camera sul job acts sinistra del partito dopo Nel testo si difende il lavouna sofferta decisione han- ro della Commissione preno firmato un documento e sieduta da Cesare Damiano, hanno abbandonato l’aula. che la scorsa settimana ha Tra i dissidenti ci sono siglato un accordo con il sePippo Civati, Stefano Fassi- gretario Pd proprio sul na, Davide Zoggia, Alfredo Jobs Act, «ma in sostanza D’Attorre, Gianni Cuperlo il diciamo anche che quella quale si occupa anche di sti- mediazione è arrivata su lare un documento comune una base di riforma troppo di tutti, anche per Civati, da regressiva», ha spiegato il presentare al premier. bersaniano Zoggia. LACORAZZA E MOLLICA IN VISITA ISTITUZIONALE IN SUD AMERICA Proposta per Matera 2019 all’interno dell’Expò «UN “ponte” fra Expò 2015 e Matera 2019, per fare leva sulle iniziative che il governo italiano, attraverso le ambasciate, intende organizzare per promuovere in America latina l’esposizione universale in programma a Milano l'anno prossimo, e puntare ad una ricaduta in termini di presenze turistiche anche in rapporto agli eventi organizzati nella città lucana designata capitale europea della cultura per il 2019». Lo hanno detto il presidente e il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Piero Lacorazza (Pd) e Francesco Mollica (Udc), a Buenos Aires, nel corso di un incontro con l’ambasciatore d’Italia nella capitale argentina, Teresa Castaldo, evidenziando poi «l'impegno della Regione Basilicata, che nell’ambito delle provvidenze per i lucani all’estero è pronta a finanziare il turismo di ritorno dei lucani che vivono in America latina». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 6 Primo piano Mercoledì 26 novembre 2014 [email protected] AMBIENTE Acqua radioattiva, decisione del vertice in Regione per consentire ad Arpa di completare il monitoraggio Reflui a Tecnoparco Stop per un mese Agenzia e Ispra confermano: concentrazioni rilevate non pericolose. Ma saranno normate con un nuovo protocollo di MARIATERESA LABANCA POTENZA - Stop allo smaltimento a Tecnoparco delle acque reflue derivanti dalle estrazioni petrolifere di Eni. Per un mese, cioè il tempo necessario ad Arpa per completare il monitoraggio sulla radioattività delle acque. E’ quanto è stato deciso ieri sera a margine dell’ennesimo lungo confronto che si è svolto in Regione, convocato dall’assessore all’Ambiente, Aldo Berlinguer. Non perché siano emerse nuove criticità. Anzi. Arpa, Ispra, Istituto superiore di Sanità e Unibas hanno confermato il parere già espresso dell’Agenzia: le «bassissime» concentrazioni di elementi radioattiva, «presenti, tra l’altro, normalmente in natura», non rappresentano un pericolo per la salute umana e per l’ambiente. Più che altro - ribadiscono dall’ufficio stampa della Regione - si tratta di un provvedimento assunto per garantire massima tranquillità ai cittadini, nell’attesa che vengano completati tutti gli accertamenti che Arpab si è impegnata a portare a termine nel più breve tempo possibile. Una decisione assunta «collegialmente», concordata da tutti i soggetti presenti al tavolo: Eni, la Regione, Tecnocparco e i sindaci di Pisticci e Ferrandina. «Grazie a un significativo gesto di disponibilità dell’azienda». E anche di Eni. «Così – ha dichiarato il presidente di Tecnoparco Somma al sindaco Di Trani, preoccupato per la comunità locale – potremo attendere gli esiti definitivi delle analisi in tutta serenità e senza apprensione per i cittadini». Ma non solo. Perché l’altro risultato importante raggiunto è l’impegno assicurato dalla compagnia petrolifera a monitorare la radioattività naturale con un protocollo ad hoc, definito tra attori istituzionali e operatori, con soglie rigorose e controlli più frequenti e costanti. «Quest’ultimo punto – dice Berlinguer – consentirà ai cittadini di essere più tranquilli e alla Basilicata di diventare un modello virtuoso da seguire». «L’incontro di oggi – ha aggiunto l’assessore – dimostra per l’ennesima volta che il metodo della condivisione funziona. Oltre a tutelare la salute pubblica e l’ambiente, vogliamo anche trasmettere un messaggio di trasparenza e disponibilità verso i cittadini. Per questo - ha voluto ribadire - la sospensione del traffico di autobotti, non determinata da obblighi di legge o da pericoli ma dalla volontà degli enti locali di rassicurare la popolazione e dalla disponibilità degli operatori a contribuire a questo fine». Un risultato senza precedenti per il primo cittadino, Vito Di Trani, che dà atto a tutti i soggetti presenti al tavolo «di aver lavorato a una scelta condivisa». «Avevamo chiesto una settimana fa la sospensione del trasporto delle autobotti da Viggiano alla Valbasento. Siamo ancora più contenti oggi di averlo ottenuto non tramite ordinanza, ma con una decisione su cui tutti si sono trovati favorevoli. Ma soprattutto siamo soddisfatti perché portiamo a casa il primo protocollo con Eni per introdurre norme più restrittive per i controlli della radioattività delle acque delle acque». Il tavolo tornerà ad aggiornarsi il prossimo 16 dicembre. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA L’assessore all’Ambiente, Berlinguer Gli impianti Tecnoparco | IL CASO | Aliano, le parole “fraintese” del sindaco De Lorenzo «La priorità è l’ambiente, ma le royalty non le ha mai rifiutate nessuno» ALIANO - «Grazie ad Eni, che ci supporta e ci sopporta»: frase che non poteva passare inosservata, soprattutto di questi tempi e a maggior ragione se pronunciata da sindaco lucano di un comune della Val d’Agri. Non pronunciate direttamente da lui, ma attribuite al primo cittadino di Aliano, Luigi De Lorenzo da Giuseppe Melillo che ne fa un post su facebook che stimola la discussione in rete. Ma che motivi ha il sindaco De Lorenzo per ringraziare Eni? Lo abbiamo chiesto direttamente a lui: Allora, sindaco, un ringraziamento che di questi tempi fa scalpore.. Chiarisco subito: quella frase non era rivolta ad Eni, ma alla Fondazione Mattei, con cui stiamo portando avanti il Premio Letterario. Il ringraziamento, quindi, era alla Fondazione per il contributo offerto dal punto di vista della crescita culturale a fa- Il sindaco De Lorenzo vore del paese. Non è proprio la stessa cosa rispetto ad Eni. Ma lei, del dibattito attuale, cosa pensa? Petrolio sì o no? Credo che la tutela dell’ambiente sia sempre prioritaria, ma certo sarebbe da ipocriti negare che le estrazioni hanno consentito anche ai comuni di percepire compensazioni da utilizzare per migliorare la qualità dei servizi, ma anche la valorizzazione del territorio. Si trattarebbe quindi di riuscire a conciliare le due cose, ricordando che chiaramente il modello di sviluppo non può essere il petrolio, ma che la ricchezza che ne deriva può essere investita per assecondare le vocazioni del territorio. E’ un pò quello che ha fatto Aliano in questi anni. Fa parte dei comuni rientranti nel PO Val d’Agri e ha scelto di puntare tutto sull’eredità di Levi e su un evento quale la Luna e i Calanchi che ha fatto registrare 8.000 presenze in 4 giorni. Beh, è chiaro che è l’identità del paese a rappresentare il suo punto di forza. Le eventuali maggiori entrate sono solo un strumento per realizzare i progetti. Ma ditemi - a fronte di opportune garanzie per l’ambiente e la salute dei cittadini - quale amministrazione ci rinuncerebbe? [email protected] Sul caso dell’acqua radiattiva e del guasto all’oleodotto Eni Viggiano-Taranto Dopo Folino, anche Latronico interroga i ministri DOPO il deputato Vincenzo Folino, anche il collega di Forza Italia, Cosimo Latronico presenta un’interrogazione al ministro dell’Ambiente e a quello della Salute, in merito allo smaltimento dei reflui petroliferi provenienti dal centro Oli di Viggiano, nella zona industriale di Pisticci. Nell’interrogazione il parlamentare lucano evidenzia «il dissenso e la preoccupazione di associazioni, cittadini e sindacati che da giorni manifestano a Pisticci, oltre alle risultanze delle analisi effettuate dall’Arpa Basilicata lo scorso 8 ottobre che hanno riscontrato la pre- senza di concentrazioni di radionuclidi 9 volte superiore alla quantità presente nell'acqua potabile in base alla direttiva dell’Unione Europea e in misura minore anche nei fanghi depositati negli impianti». Latronico, inoltre, ricorda: «Lo smaltimento dei reflui con presenza di sostanze radioattive avviene in un impianto, quale quello del Tecnoparco, la cui autorizzazione integrata ambientale non è certo che contempli il trattamento di quelle sostanze e che nei giorni scorsi si è verificato un altro incidente lungo il tracciato dell'oleodotto Viggiano-Ta- ranto, in località San Basilio di Marconia, dove è stata riscontrata sul terreno la presenza di una macchia oleosa». Alla luce del forte allarme causato dalle notizie che riguardano sia l'attività di smaltimento dei reflui delle lavorazioni petrolifere svolte dalla società Tecnoparco, Latronico interroga i due Ministri per sapere «di quali elementi disponga il Governo in merito alla situazione; quali iniziative intende adottare per verificare se la concentrazione di radioattività riscontrata nell'area di Pisticci scalo e Ferrandina ecceda i parametri previsti dal- Il deputato, Cosimo Latronico le leggi e dalle direttive europee e quali misure intende intraprendere per tutelare la salute pubblica e l'integrità dell'ambiente». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Mercoledì 26 novembre 2014 [email protected] 7 Pedicini: «Sostenuta da Puglia e Calabria» «Lo “Sblocca Italia” viola le direttive europee» Petizione 5 Stelle all’Ue | L’INTERVENTO DELLA OLA | «Diciamo no all’ampliamento della concessione Gorgoglione» «NO» all’ampliamento della concessione mineraria Gorgoglione. E’ quanto chiede la Ola Basilicata che rende noto che l’Ufficio compatibilità ambientale della Regione, con determinazione dirigenziale del 20 novembre scorso, ha deciso di sottoporre, dopo la fase preliminare di screening, alla procedura della Via (Valutazione di Impatto Ambientale) il “progetto di ricadente nei comuni di Anzi, Brindisi di Montagna, Castelmezzano, Laurenzana e Trivigno proposto dalla Total E&P Italia. «Si tratta - sostiene l’Organizzazione lucana ambientalista - di un “ampliamento di concessione” quindi di un “anticipo” della famigerata legge “Sblocca Italia” che riunifica le fasi preliminari di “ricerca, prospezione e concessione” in un titolo unico. In una parola la Regione starebbe anticipando l’attuazione alla legge, riconoscendo il “titolo concessorio unico” di cui ai commi 5 e 6 del- Estensione concessione Gorgoglione l’articolo 38 della Legge 164/2014». I comuni interessati dall’ampliamento della concessione Gorgoglione riceveranno nuovamente l’avviso dalla Total nelle prossime settimane per esprimere il loro parere o opposizione al progetto. La decisione della Regione Basilicata di assoggettare il progetto alla fase Via – si legge nella determinazione dirigenziale – sembrerebbe dovuta alla valutazione del progetto da parte degli uffici regionali «inconsi- stente e poco esaustivo in relazione al quadro di riferimento programmatico ed ambientale ed ai possibili impatti, soprattutto di natura socio-economica». In realtà per la Ola la Regione ha chiesto alla Total di argomentare le “carenze” per poter procedere ad una valutazione tecnica del progetto, propedeutica al rilascio del giudizio positivo di compatibilità ambientale all’ampliamento della concessione, nonostante ricada in aree vincolate e nel parco regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane. «La Regione Basilicata avrebbe già potuto decretare l’irricevibilità del progetto della Total già nella fase di screening, così come già richiesto dalla nostra Organizzazione». «Anticipo del famigerato “Sblocca Italia”» NEL frattempo il Movimento 5 conto dei problemi del territorio Stelle va avanti. Alcuni attivisti italiano riguardanti l’altissima lucani hanno inoltrato ufficial- sismicità delle aree interessate, mente al Parlamento della Ue la presenza di importanti falde un’apposita petizione, per de- acquifere nei dintorni degli imnunciare «le inadempienze del pianti, la prossimità dei pozzi governo italiano in tema di marittimi alle coste, il possibile estrazioni petrolifere e di legge uso di tecniche vietate e l'inqui“Sblocca Italia”». A renderlo noto namento acclarato già in essere è l’eurodeputato, Piernicola Pe- di acqua, terra e aria. Inoltre, sodicini. «Si è avviata una grande no riscontrabili aumenti delle incampagna per la raccolta di fir- cidenze di malattie riconducibili me che a macchia d’olio sta coin- alle attività petrolifere». volgendo i cittadini della Basili«Iniziative come queste – ha cata e di molte regioni meridio- evidenziato il portavoce del M5s nali». L’iniziativa - fa sapere Pe- Pedicini - dimostrano che è posdicini - «ha già sibile un nuovo ottenuto l'apmodo di fare popoggio del M5s litica, laddove i pugliese e calacittadini attivi brese con l'impediventano protagno delle eurogonisti, si inforparlamentari mano e non sono Rosa D'Amato e più disposti a suLaura Ferrara, bire passivama l'obiettivo è mente le scelte di mobilitare calate dall’alto tutte le regioni da governi colluitaliane. La petisi con le compazione intende degnie petrolifere nunciare le poliche pur di fare tiche del govercassa e profitto no italiano «tese non consideraa incrementare no con la dovuta la ricerca e l’e- Piernicola Pedicini attenzione le strazione di petrolio in terrafer- drammatiche ricadute che le trima e in mare tramite la nuova velle selvagge della legge “Sbloclegge “Sblocca Italia”. In partico- ca Italia” possono provocare nei lare, evidenzia l’infrazione del territori coinvolti. governo italiano rispetto alle diIn qualità di membro della rettive Ue sulla valutazione del- Commissione Ambiente e Sanità l’impatto ambientale (Direttiva del Parlamento europeo – ha con2011/92/EU) e sulla protezione cluso l’eurodeputato pentastelladegli habitat (Direttiva to - seguirò con grande attenzio92/43/EEC)». ne l’iter della petizione e sosterrò I promotori della petizione i promotori dell’iniziativa per famettono in evidenza che la ricer- re in modo che le istituzioni euca di nuovi giacimenti petrolife- ropee diano una risposta rapida ri, sia in terraferma che in mare, e intervengano, per quanto di loe l’aumento delle attività di estra- ro competenza, sul governo itazione già in corso, «non tengono liano». CORECOM SU CASO GRENCI Incontro con il movimento degli studenti IL Corecom di Basilicata incontrerà una delegazione della rete e della consulta degli studenti a Potenza, giovedì 27 novembre, alle ore 17.30, presso la sala B sita al piano terra del palazzo del Consiglio Regionale cosi come stabilito nel corso dell'ultima seduta con l'approvazione all'unanimità di un Ordine del Giorno, proposto da Gianluigi Laguardia, che recependo le indicazioni di Morena Rapolla, Armando Corraro e Sergio Stigliano, statuiva di ascoltare ed analizzare le ragioni delle polemiche insorte a seguito di alcuni servizi giornalistici. MERCURE Interrogazione del presidente della Commissione Ambiente alla Camera MERCURE - IL presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci le chiama «criticità». Che resistono e permangono rispetto al progetto di conversione della vecchia centrale termoelettrica del Mercure a biomasse. Primo dubbio fra tutti, il sovradimensionamento dell’impianto rispetto alla capacità di alimentazione con biomasse locali. Certamente alla centrale non basta, infatti, la quantità di legno che può arrivare dal taglio legale legato alla manutenzione del Parco Nazionale del Pollino, quantità limitata per ovvi motivi di tutela ambientale. Problematico anche l’approvvigionamento dai territori limitrofi, sui quali sono già presenti altre centrali a biomasse. di Strongoli. Circostanze queste che fanno supporre un significativo aumento della domanda di biomassa locale e preoccupano considerando che già oggi il Parco Nazionale del Pollino, la più grande area protetta d’Europa, ha visto l’acuirsi di criminali episodi di taglio illegale di alberi secolari. Come se non bastasse numerosi articoli di stampa e alcuni sindaci locali segnalano il pericolo concreto di infiltrazioni mafiose che potrebbero inserirsi proprio sulla filiera del legno. Alla luce di tutti questi elementi ho chiesto ai ministri interrogati se siano a conoscenza del progetto e se intendano valutare la compatibilità finanziaria e sostenibilità ambientale del sopraddetto progetto». Realacci: «Troppe criticità nella riconversione» Proprio per fare luce su preoccupazioni e criticità segnalate da associazioni ed enti locali e per promuovere una puntuale valutazione della compatibilità finanziaria e della sostenibilità ambientale del progetto, anche tenuto conto dell’extra capacità del mercato elettrico nazionale, il presidente Realacci ha presentato un’interrogazione ai ministri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente «Come si apprende da diverse agenzie di stampa - spiega Realacci - a ottobre è stato firmato l'accordo di compensazione am- bientale per la Centrale del Mercure tra l'Enel, le Regioni Calabria e Basilicata, l'Ente Parco del Pollino, Cgil, Cisl e Uil di Basilicata e Calabria ed i Comuni coinvolti dal progetto. Tuttavia, come segnalato da Legambiente Calabria, le ipotesi di prelievo di biomassa vergine dai boschi calabresi per alimentare la centrale del Mercure, sono in contraddizione con le prescrizioni di massima di Polizia forestale (PMPF) approvate nel 2013, secondo le quali in mancanza di un Piano forestale regionale i boschi pubblici posso- no essere sottoposti al taglio una sola volta in un anno solare. Dunque la quantità di biomassa che si può ricavare dalla manutenzione del Parco del Pollino è stata stimata in maniera errata, mentre la previsione di nuove aree accessibili al taglio deve considerare una viabilità di accesso al bosco con conseguenti e devastanti opere di sbancamento. Inoltre - aggiunge Realacci - l’area di approvvigionamento della centrale del Mercure si andrebbe a sovrapporre con quelle delle già esistenti centrali a biomassa a di Cutro e RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 8 Primo piano Mercoledì 26 novembre 2014 [email protected] CAPOLUOGO Dopo il default si moltiplicano iniziative popolari per spingere sul senso di identità di SARA LORUSSO IL titolo dell’iniziativa si porta dietro l’obietivo, che un po’ è aspettativa, un po’ è speranza. «Politica, architettura, urbanistica e psicologia sociale per una città normale». Il punto di partenza è l’analisi del disagio sociale che abita in città. Se ne parlerà in un convegno che si svolgerà oggi a partire dalle 15 nell’aula magna dell’Università degli studi della Basilicata di via NazarioSauro. L’evento è organizzato dal Centro di Ascolto del Disagio (CAD), dall’Università degli Studi della Basilicata, dall’ordine degli Architetti, con il patrocinio del Comune di Potenza. L’appuntamento si inserisce in un programma di relazioni tra università e amministrazione comunale, su questioni sensibili, rispetto alle quali la ricerca e la formazione universitaria possono dare il proprio contributo alla comprensione delle dinamiche in atto nella nostra città. «Il senso del “disagio”, indotto sul cittadino dall’organizzazione della città e dall’ambiente urbano - spiega una nota di anticipazione del convegno - è anche “soffocato” dalla condizione di una comunità intera che accetta, più o meno inconsapevolmente, i malfunzionamenti e le brutture urbane ed architettoniche». Il risultato è lo scarso senso di appartenenza alla città «che incide sulle abitudini del cittadino». Disegnare un modello di città normale, allora, significa anche cominciare a progettare azioni e suggerire consuetudini capaci di produrre integrazione tra l’abitante e la città. Vale per lo spazio architettoniche, per le strutture che definiscono il vivere quotidiano. Ma vale anche per la forza con cui si promuovono alcune pratiche invece di altre. Lo sforzo della partecipazione dal basso alla vita cittadina è l’idea che sta accomunando diverse iniziative nate dal basso, dall’ingegno di cittadini e associazioni decisi a dimostrare che anche a Potenza ci sono energie positive, voglia di integrazione e disponibilità per la comunità. Il dissesto del Comune di Potenza è un punto di non ritorno per la gestione economica e politica del capoluogo. Mentre in aula si disegna una nuova maggioranza trasversale, in attesa che arrivi in Municipio la commissione liquidatrice che si occuperà della massa debitoria, il bisogno di rinascita urbana e sociale passa per grandi e piccole iniziative civiche. L’aria di Natale ne sollecita persino di nuove. Il calendario di Io Potentino, per esempio, è ormai una consolidata testimonianza della voglia che c’è in giro di raccontare la città con occhi diversi. I cittadini sono chiamati a candidare una fotografia che restituisca uno sguardo particolare su Potenza: le migliori entreranno a far parte di un calendario e accompagneranno la quotidianità nelle case dei potentini, mese dopo mese. C’è aria di mobilitazione anche nella Galleria del Parcheggio 3, l’ex mercato coperto di viale Dante: lì, residenti e commercianti cercano volontari per allestire il presepe. Il materiale è già pronto, servono solo tempo, entusiasmo e pazienza. Sempre l’associazione Io Potentino sta cercando un locale nel centro storico da usare come magazzino per un’importante iniziativa di solidarietà chiamata Magazzinisociali. In questo calendario spontaneo di even- Un magazzino sociale da allestire in centro: idea di solidarietà In giro c’è voglia di una città normale Disagio e spazi pubblici, dibattito aperto sul capoluogo dopo il dissesto Decine di iniziative dal basso: così ci prova Potenza, con spontaneità IL CONCORSO Tesi e mostra sulla città L’analisi sul disagio L’INIZIATIVA "Potenza, il disagio della città Politica, architettura, urbanistica e psicologia sociale per una città “normale" è un appuntamento che prevede una mostra fotografica e di disegno, e un seminario sul tema. Nell’occasione saranno presentati anche due concorsi. Il concorso fotografico riguarda il tema “Potenza: il disagio della città”; quello destinato alle tesi di laurea riguarda, anche in questo caso, la città di Potenza. Bandi e informazioni sono scaricabili sul sito dell’Unibas. ti e iniziative, l’appuntamneto di domani in Galleria Civica è un ennesimo spunto di riflessione. Dalla suggestione di un gruppo di cittadini uniti in una sorta di comitato spontaneo è partita l’idea di un costruire un momento di festa dedicato a Matera, certo - per ascoltarne percorso e strategia - ma anche (soprattutto) al capoluogo. Che merita di sorridere. La locandina dell’appuntamento sul disagio e momenti di vita urbana RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Mercoledì 26 novembre 2014 [email protected] 9 IL COMMENTO Fanelli (FI) sulle larghe intese «Responsabilità condivisa Altrimenti meglio il voto» | L’APPUNTAMENTO | Imparando da Matera 2019 e progettando un futuro (meglio se con un sorriso) La festa potentina per la proclamazione di Matera 2019 TUTTO è nato senza troppa formalità, dal bel momento di festa che in Galleria Civica, lo scorso 17 ottobre, ha messo insieme centinaia di potentini per attendere il verdetto della capitale europea della cultura 2019. Perché non concretizzare quell’energia positiva? Sempre senza formalità, senza cornici rigide e con un’unica regola: l’accoglienza. È nato così PercEAzioni, un gruppo aperto e variegato di cittadini, riunitisi in modo spontaneo e senza cornici istituzionali. In una serie di incontri successivi hanno sollecitato l’assessore Annalisa Percoco (delega alla Coesione Territoriale) a replicare in qualche modo il momento di festa: un’occasione per proseguire la riflessione sul ruolo delle città, sulla gestione delle comunità, unendo al dibattito uno spazio di condivisione gioiosa. Così, secondo le possibilità del momento economico del Comune (difficile, in pieno dissesto) e con la buona volontà di diversi volontari è stata organizzato l’appuntamento di domani “Visioni future, percorsi condivisi”. L’evento sarà diviso in due momenti. Il primo, più istituzionale, a partire dalle 17 nella Sala dell’Arco: il comitato Matera 2019 racconterà l’esperienza della Città dei Sassi, di una candidatura che piano piano ha raccolto impegno ed entusiasmo. Come sono riusciti gli uomini e le donne del comitato a mettere insieme una città in tutte le sue dimensioni, superando la diffidenza iniziale? In serata, poi, nella Galleria Civica, un momento più ludico, con un concerto offerto dal Conservatorio Gesualdo da Venosa e con la video istallazione UVA a cura di Silvio Giordano. «Sarà un’occasione per calamitare energie - dice l’assessore Annalisa Percoco Vogliamo costruire quante più occasioni di scambio per i cittadini che abbiano voglia di progettare un futuro. Perché abbiamo bisogno di futuro, e di pensarci sorridendo». sa.lo. In alto il consiglio comunale di Potenza e il sindaco Dario De Luca «SE dovessero prevalere interessi personali, elettorali o, peggio, di partito, i responsabili risponderanno del fallimento». Perché le larghe intese possono funzionare solo se ci si ripiega tutti. L’appello alla condivisione reale, senza fughe in avanti, arriva anche da Francesco Fanelli, consigliere comunale di Forza Italia, che a pochi giorni dalla dichiarazione di dissesto diffonde alcuni spunti del dibattito emerso in aula. Il sindaco Dario De Luca da diverso tempo si era appellato a un lavoro bipartisan, per costruire un governo di salute pubblica. Con le casse in rosso e senza maggioranza consiliare (l’anatra zoppa di Potenza vede il centrosinistra primeggiare in aula il centrodestra al governo). Con la dichiarazione di dissesto, il voto in consiglio ha già reso concreta una nuova maggioranza trasversale che va dal Pd a Fratelli d’Italia. L’appello: «Un governo di rinascita cittadina». Un assetto che potrebbe replicarsi anche nel prossimo esecutivo. Ma superato il voto sul default, comincia la fase delicata di futura programmazione. La condivisione è ancora tutta da mettere in pratica. Se interessi personali dovessero prevalere, «ne risponderanno alla città, ne risponderanno alla storia, ma soprattutto credo che a quel punto sarebbe ovvio e opportuno ridare la voce ai cittadini». Al momento di certo c’è il dato economico. Fanelli riassume: «Un disavanzo strutturale accertato dai Revisori dei Conti, di 45 milioni di euro per il triennio 2014-2016; un’esposizione debitoria del Comune di Potenza nei confronti della Cassa Depositi e Prestiti per un eccessivo utilizzo delle anticipazioni di tesoreria. Eliminazione di 15 milioni di euro di residui attivi a seguito di un’approfondita analisi: questa la fotografia, con un disavanzo accertato di 14 milioni di euro, che è stato rendicontato con l’approvazione del rendiconto 2013. Alla luce di questi atti, non si può mistificare la realtà, non si può negare l’esistenza di una difficoltà nella gestione». Come andare avanti? «È necessario un risanamento che avvenga alla luce del sole. Basta con politiche assistenziali e clientelari. Bisogna dare finalmente una svolta. Bisogna parlare il linguaggio della chiarezza e della trasparenza, ai cittadini. È indispensabile una vera riduzione della spesa». La ricetta è fatta di rigore e risparmio. Certo, «in alcuni ambiti la spesa, ovviamente, è incomprimibile, per esempio la spesa del personale, ma vi sono tante altre spese, in rela- Francesco Fanelli zione a determinati servizi, su cui dovremo per forza intervenire». Trasporti, mense, servizi di pulizia, servizi con le società in house e contratti. «Vanno rivisti - aggiunge Fanelli - anche perché non sempre a un costo elevato del servizio è corrisposto un servizio efficiente. È indispensabile un cambio di passo, se veramente vogliamo bene a questa città». C’è poi un piano politico più ampio su cui va portato il dibattito politico, che investe anche viale Verrastro. «A Potenza, finalmente, va riconosciuto il ruolo di capoluogo di regione, che già oggi eroga servizi per circa 30 mila persone, 30 mila lucani che ospitiamo. Serve una legge regionale che riconosca anche ad altre realtà lucane, in maniera proporzionale, che erogano servizi sovracomunali, il ruolo di città erogatrici di servizi. Starà agli organi competenti accertare le responsabilità del dissesto a me compete solo un’ultima riflessione: credo che i cittadini di Potenza un segnale politico lo abbiano già dato nell’ultima competizione elettorale, e non mi riferisco, solo all’elezione del sindaco, ma anche alla scelta di un rinnovamento dell’intero consiglio comunale. er questo motivo ritengo che anche la situazione dell’anatra zoppa, che è un problema, potrebbe diventare un’opportunità, se ogni singolo consigliere comunale, a prescindere dal partito che rappresenta, cercherà di venirne fuori insieme a tutti gli altri, mettendo al primo posto il bene della nostra città». sa.lo. LA BATTAGLIA Italia Nostra sulle costruzioni vicine al Gallitello «Tutelare il paesaggio della città» La difesa dell’area archeologica «DOPO i gravi avvenimenti verificatisi a Genova, in Maremma, a Parma e in altre località dell’Italia», la sezione di Italia Nostra Onlus di Potenza spiega con una nota di avere molte «perplessità sulle lottizzazioni che si stanno realizzando sul bacino idrico del Gallitello e in particolare sul Fosso Malvaccaro dell’ex fornace di Gallitello». Il presidente della sezione, Paolo Donadio, in una lettera elenca le sollecitazione della sigla. Chiedono di «bloccare l’espansione urbanistica sul Fosso Malvaccaro, l’intuba- «Costruire dopo i 150 metri dal sito» mento e la cementificazione del Fosso allo scopo di preservarne l’ecosistema e le biodiversità ivi esistenti, e di rispettare le norme di salvaguardia per la difesa dei suoli e dei corsi d’acqua mantenendo le distanze stabilite su entrambe le sponde». Le critiche dell’associazione riguardano l’assetto urbanistico del capoluogo. «Come accaduto in passato nella città si costruisce non seguendo alcun criterio urbanistico, costruendo case di 5 o 6 piani nei pressi di case rurali». La zona del Gallitello è particolarmente delicata perché ospita anche un sito archeologico. «Non vorremmo ancora una volta vedere snaturato l’aspetto paesaggisti- co circostante, come già accaduto in passato per altre aree archeologiche - aggiunge Donadio - Ribadiamo quanto detto perché siamo convinti che essa contiene come risorsa di ricchezza incommensurabile per lo sviluppo economico e culturale della stessa, come citato dall’articolo 9 della Costituzione». Italia Nostra chiede che «non si costruisca a meno da 150 metri dal sito archeologico e che in tutta la zona oltre ai sondaggi geologici vengano effettuati sondaggi archeologici. Non vorremmo che le future generazioni possano rimpiangere la distruzione del patrimonio culturale di cui ancora oggi si può godere, come purtroppo è accaduto già per Verderuolo». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 10 Primo piano Mercoledì 26 novembre 2014 [email protected] RIMBORSOPOLI Collaboratori fantasma e fatture gonfiate Nuove accuse ai consiglieri in carica Mollica e Napoli di LEO AMATO POTENZA - Nuove accuse per due consiglieri in carica: Franco Mollica e Michele Napoli. “Salvi” i big del Pd: Pittella, Folino e De Filippo. E guai per una coppia di ristoratori, che si sono addossati la colpa di alcune fatture molto particolari. Sono una ventina i nomi iscritti sul registro degli indagati nell’inchiesta delle Fiamme gialle sulle spese pazze del 2009 nel parlamentino lucano. Tra questi c’è anche l’ex consigliere regionale Adeltina Salierno, che era rimasta fuori dai filoni che hanno riguardato i rimborsi erogati nel 2010 e nel 2011. Le contestazioni si attesterebbero in generale su cifre molto più basse rispetto a quelle evidenziate dagli investigatori nei rendiconti degli anni successivi, che sono stati analizzati per primi. Gli accertamenti sulla gestione delle spese di segreteria e rappresentanza di membri del parlamentino lucano in carica nel 2009 erano partiti soltanto ad agosto del 2013, con l’acquisizione di rendiconti, fatture e scontrini su delega della Cor- Un’immagine di repertorio di una seduta del Consiglio regionale del 2009 (foto Mattiacci) te dei conti. Dieci mesi dopo il primo blitz negli uffici del Consiglio regionale, per cui a marzo del 2013 erano già scattati gli arresti e le misure cautelari per 16 persone tra consiglieri regionali ancora in carica ed ex. Sulla base di quanto emerso in 28 hanno ricevuto un avviso a comparire il prossimo 21 gennaio davanti ai giudici contabili. Ma sulle stesse carte sono state avviate delle verifiche anche da parte dei pm della procura del Tribunale, e negli ultimi giorni gli inquirenti hanno tirato le somme del lavoro svolto. Mollica e Napoli sono stati già rinviati a giudizio nell’ambito del filone principale dell’inchiesta. Il primo perché si sarebbe fatto rimborsare una spesa per collaboratori molto maggiore di quanto questi hanno dichiarato di aver percepito. Il secondo perchè sulle schede carburante esibite come spese per viaggi istituzionali risulterebbero molti più chilometri di quelli effettivamente percorsi dalla sua auto. Assieme ai consiglieri ed ex consi- somma (1.500 euro) per assumere uno o più collaL’INCHIESTA glieri dell’ottava legislatura ri- boratori. Pena un taglio equivalente della stessa. Tra gli scontrini di rappresentanza finiva di tutto In precedenza oltre alla diaria “ridotta” ogni conschiano il processo anche i due titolari di un noto ristorante del capo- sigliere e assessore esterno riceveva circa 2.600 euro al mese «per l’esercizio del mandato senza vinluogo. Infatti agli investigatori che chiedevano l’origi- colo di mandato» da giustificare alla fine del perionale di una fattura rendicontata da un consigliere do contabile fissato dall’ufficio di presidenza depone avrebbero consegnata una identica ma di im- sitando scontrini e fatture giustificative. A ottobre del 2012 il Quotidiano della Basilicata porto molto minore. E rispetto alla difformità si saL’INCHIESTA sulle spese di tura e la levigatura del parrebbero giustificati ammettendo di aver ribassato aveva avanzato una richiesta in Consiglio regionasegreteria e rappresentanza quet in alcuni locali privati, i l’importo registrato nella loro contabilità rispetto le proprio per poter consultare questa documentadei membri del parlamentino mignon di domenica, il cenoa quanto effettivamente percepito per evadere le zione relativa agli anni 2009-2010-2011. di via Verrastro ha preso le ne di capodanno e il pranzo di Nonostante il parere favorevole della Commisimposte, intascando il resto “a nero”. Per questo mosse nell’autunno del 2012 ferragosto. O ancora i collasione per l’accesso agli atti amministrativi della adesso potrebbero rispondere di un reato fiscale. dagli scandali esplosi in tut- boratori “fantasma”, e in un Il contributo per le spese di segreteria e rappre- presidenza del Consiglio dei ministri - appositata Italia, e a maggio ha già caso una collaboratrice che sentanza è stato abrogato a dicembre del 2012 (due mente richiesto da via Verrastro - l’accesso agli atti portato alla prima condanna, ha dichiarato di averlo lavomesi dopo il blitz negli uffici del Consiglio regiona- in questione (in particolare quelli del 2009 dopo il a un anno e sei mesi, per l’ex rato, ma all’insaputa del male) accorpandolo alla diaria per le «spese sostenute sequestro di quelli del 2010 e del 2011) era stato neassessore Attilio Martorano, rito, che di quel dubbio rapper le attività e i compiti connessi con lo svolgi- gato anche di recente per la strenua opposizione di porto di lavoro non sapeva accusato mento del mandato» aumentata da 3.200 euro a alcuni consiglieri, arrivati a minacciare azioni ledi aver in- nulla. Né avrebbe dovuto sa4.500, senza alcun obbligo di rendicontazione. gali contro il “loro” l’ufficio di presidenza nel caso perlo. tascato Unico limite l’utilizzazione di un terzo di questa in cui avesse acconsentito. Quindi una montagna di 500 euro fatture e scontrini ritoccati rimborsi con l’aggiunta di un numero indebiti. Pubblicità Campania: Strategie srl Dall’esa- a penna: a volte aggiungenSede: via Aldo Pini, 10 - 83100 Avellino me dei do 300 euro, e a volte soltanto Tel. 0825.1735224 - Fax 8025.1800154 2. Schede benzina “gonfiate”, rimborsi Pubblicità Calabria e Basilicata: Publifast srl erogati ai fatture fotocopiate e rimborGIÀ CORRIERE - QUOTIDIANO DELL’IRPINIA Sede: via Rossini, 2 - 87040 Castrolibero (Cs) sate più volte, altre per spese membri fondato da Gianni Festa Tel. 0984-854042 - Fax 0984-851041 del parla- già rimborsate con le indenmentino nità di missione, altre per UFFICI: DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Festa Il Palazzo di giustizia Reggio Calabria - Tel. 0965.23386 - Fax 0965.23386 lucano è spuntini in varie parti d’ItaCONDIRETTORE PER LA BASILICATA Lucia Serino Catanzaro, Tel. e fax 0961.701540 di Potenza lia allo stesso momento, e alvenuto fuoCONDIRETTORE PER LA CALABRIA Rocco Valenti Vibo Valentia, Tel. e fax 0963.43006 ri di tutto. tre ancora per francobolli diPotenza, Tel. 0971.476470 - Fax 0971.476797 EDITORE: Dal caffè all’orsetto di pelu- sconosciute da chi dovrebbe Matera, Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 EDIZIONI PROPOSTA SUD S.R.L. che, passando per il cd di Re- averle emesse. SEDE LEGALE: via Annarumma, 39/A 83100 Avellino Registrazione Tribunale di Avellino N. 381 DEL 18-05-2000 nato Zero, alimentari, il noInfine ci sono alcuni sconAMMINISTRATORE Simona Festa Registro degli operatori di comunicazione N. 7671 DEL 11/10/2000 leggio di un auto in Costa trini improbabili come quello Pubblicità nazionale: A. Manzoni & C S.p.a. Smeralda, i soggiorni a Pon- per un pranzo “sconto camioSede: via Nervesa, 21 Milano Tel. (02) 57494802 www.manzoniadvertising.it STAMPA: Finedit srl - Castrolibero (CS) - Via M. Preti za, le settimane bianche, i nista” riconosciuto a un ex soggiorni in albergo con ac- assessore, e quello per sesAbbonamenti: Impresa beneficiaria per questa testata dei contributi compagnatrici imprecisate. santa coperti con una conPer informazioni 0984.852828 statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250 Poi ci sono i pranzi in Costa venzione riservata ai dipenPagamento tramite bonifico su c/c Banca di Credito Cooperativo di Serino (Avellino) intestato a Azzurra, quelli in occasione denti di un centro commerLa tiratura di Martedì 25 novembre è stata di 34.510 copie Edizioni Proposta sud s.r.l - IBAN IT 05 D088 2475 6600 0000 0106 979 di ricorrenze private, la fini- ciale barese. E' vietata la riproduzione anche parziale. Tutti i diritti sono riservati. Spese pazze 2009 Oltre 20 indagati Guai anche per i titolari di un noto ristorante di Potenza Contestazioni anche all’ex Salierno, rimasta fuori dai filoni su 2010 e 2011 Crolla l’ammontare degli addebiti, “salvi” i big: Pittella, De Filippo e Folino Dai peluche alle settimane bianche Cosa hanno scoperto gli investigatori RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Mercoledì 26 novembre 2014 [email protected] OMICIDIO GIANFREDI 11 Depositate le motivazioni della decisione sulle accuse a Riviezzi, indicato tra i mandanti La Cassazione non crede ai pentiti La Suprema corte chiede di riconsiderare il movente e le contraddizioni di Cossidente POTENZA - Torneranno nei prossimi giorni davanti al Tribunale del riesame di Salerno le accuse nei confronti di Saverio Riviezzi, 50enne di Pignola, considerato il capo dell’omonima ‘ndrina operante nel capoluogo e dintorni. Dopo la decisione della Corte di cassazione che ha annullato con rinvio il verdetto con cui lo stesso riesame aveva respinto il ricorso dei suoi legali, . Nei giorni scorsi è stata depositata la sentenza dei giudici della Suprema corte che hanno evidenziato in più punti nel provvedimento del primo riesame vizi di motivazione e contraddizioni, accogliendo quanto esposto in aula dagli avvocati Rocco Mauro e Antonino Pitasi. A febbraio Riviezzi, già detenuto nell’ambito di un’altro processo sulla scissione del clan dei basilischi, era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare per l’omicidio dei coniugi Gianfredi, assieme al fondatore della “quinta mafia” Gino Cossidente e a Carmine Campanella, indicato come un “fedelissimo” del boss pentito Antonio Cossidente. A svelare agli inquirenti come si sono svolti i fatti il 27 aprile del 1997, a Potenza, era stato Alessandro D’Amato, collaboratore di giustizia e killer reo confesso di 6 omicidi inclusi Pinuccio e Patrizia Gianfredi. D’Amato aveva indicato come mandanti i vertici della “famiglia tutta lucana”, quindi anche Riviezzi e Cossidente. Ma a distanza di qualche mese anche Cossidente avrebbe cominciato a parlare con gli investigatori ammettendo di aver organizzato l’agguato di Parco Aurora senza Riviezzi, salvo precisare in seguito che avrebbe avuto comunque un ruolo nella pianificazione. Per la Cassazione non sarebbe stato dato il giusto peso al contrasto nelle dichiarazioni di Cossidente sul ruolo di Riviezzi, giustificato con il loro profondo legame. Sebbene gli stessi investigatori facciano risalire lo scontro tra i due a molto prima dell’inizio della collaborazione del boss. Gli ermellini hanno stigmatizzato anche l’assenza di puntuali verifiche su quanto si sarebbero e non si sarebbero detti in carcere D’Amato e Cossidente, prima della scelta di pentirsi a breve distanza l’uno dall’altro. Verifiche che avrebbero potuto sgombrare il campo dal sospetto di versioni con- Pinuccio e Patrizia Gianfredi A sinistra Riviezzi, considerato uno dei mandanti del loro omicidio cordate per riscontrarsi a vicenda. Poi c’è il ruolo incerto di Gino Cosentino, un tempo collaboratore di giustizia a sua volta. Infine i dubbi sul movente. L’omicidio di Gianfredi doveva servire per «dare un segnale» all’altro clan operante nel capoluogo come ha riferito Cossidente? Oppure dietro c’erano «le mazzette» di cui ha parlato D’Amato? Punti che il Riesame di Salerno dovrà affrontare con molta più dedizione per superare le perplessità dei magistrati di via Arenula. Intanto, il 10 dicembre, riprenderà l’udienza per Riviezzi, Cosentino, Campanella, Cossidente, D’Amato e Angelo Nolè, 63enne di Filiano accusato di aver compiuto i sopralluoghi nel posto prescelto per l’agguato assieme a Campanella. Il fascicolo sul duplice omicidio di Parco Aurora con le confessioni del melfitano Alessandro D’Amato e del potentino Antonio Cossidente era tornato a Salerno agli inizi del 2011. A disporre la sua partenza era stato il gip di Potenza Gerardina Romaniello, dato che negli anni le indagini sul duplice omicidio di Parco Aurora avevano coinvolto anche il marito di un ex pm potentino. Ma lo stesso magistrato aveva anche respinto la richiesta di arresti nei confronti di Riviezzi, Campanella e Claudio Lisanti, che oggi non può difendersi perché è morto a gennaio dell’anno scorso, ma è tuttora indicato come il secondo sicario del “gruppo di fuoco” entrato in azione dopo D’Amato. Alla base della sua decisione propriio le contraddizioni tra le dichiarazioni di D’Amato e Cossidente. [email protected] Sospetti sugli incontri in carcere | CANCELLATO IL COMPARTO LUCANO? | «Giù le mani dalla Polstrada» Silp-Cgil dice no alla chiusura «Giù le mani dalla sicurezza dei cittadini e dai diritti dei poliziotti. No alla chiusura del dipartimento Polstrada di Basilicata e di altri uffici di polizia sul territorio lucano» Lo afferma con decisione Francesco Mobilio, segretario generale regionale del Sindacato italiano lavoratori di polizia Cgil. «Lo scorso 6 novembre presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza - spiega Mobilio in una nota diffusa ieri in mattinata - una delegazione dell’amministrazione del Ministero dell’interno guidata dal vice capo della Polizia con funzioni vicarie prefetto Alessandro Marangoni, ha incontrato le organizzazioni sindacali della Polizia di Stato per illustrare le attività che il dipartimento sta attuando riguardo il personale e l’assetto organizzativo degli Uffici di Polizia. Dall’esposizione fatta dal prefetto Marangoni è emersa la volontà di voler stravolgere alcuni settori delle specialità della Polizia di Stato, attraverso una chiusura selvaggia di alcuni compartimenti e dei presidi di Polizia esistenti. Ciò in funzione della conclamata carenza degli organici, oggi assestata a 95.000 unità su un organico nazionale previsto di 113.00 che, qualora permanesse il blocco del turn-over al 55%, è destinato alle 80.000 unità per il 2020. L’esposizione da parte dell’amministrazione si è conclusa con la comunicazione che erano già stati acquisiti i pareri delle autorità provinciali di pubblica sicurezza, prefetti e questori, e che dopo il confronto con i sindacati, pensava di dare attuazione al piano dei tagli per i primi mesi del 2015. Il Silp Cgil ha espresso una ferma contrarietà a tale ipotesi di chiusura selvaggia dei presidi di Polizia con relativo trasferimento dei poliziotti, sia per il metodo sia Due agenti della Polstrada di Matera per il merito. Nel metodo, perché tali operazioni sono devastanti se non concertate in un’ottica complessiva con l’altra forza di polizia a competenza generale. Nel merito, perché la chiusura selvaggia di 253 uffici di polizia, di fatto indebolisce l’autorità di pubblica sicurezza provinciale abbandonando il territorio ad alcune competenze alle forze di polizia militari con il conseguente legittimo dubbio sullo svilimento dell’autorità di pubblica sicurezza a favore della militarizzazione del territorio, atteso che le altre forze militari non chiudono quasi nulla. Ciò detto, preso atto dell’assoluto silenzio delle istituzioni locali, della politica e dei suoi rappresentanti in seno a tutti i livelli delle amministrazioni pubbliche potentine e lucane, sentiamo il dovere di denunciare alla pubblica opinione che il piano dei tagli presentato dall’amministrazione dell’Interno prevede la chiusura del Compartimento della Polizia Stradale della Basilicata con sede a Potenza, oltre che della Polizia postale di Matera e la Polizia ferroviaria di Metaponto, con il conseguente trasferimento dei colleghi. Dopo la chiusura della caserma dell’Esercito “Lucania”, di altri uffici periferici dello Stato e di società pubbliche/private, continua lo svuotamento della nostra regione in termini di presenza dello Stato, di attività economiche e di posti di lavoro. Invero, solo al compartimento della Polizia stradale sono ben 16 i posti di lavoro a rischio, atteso che dopo la sua chiusura saranno 16 poliziotti in meno che verranno trasferiti in questa provincia. Intanto, mentre il Silp Cgil lancia questo grido di dolore per un territorio sempre più trascurato anche dal punto di vista della sicurezza dei cittadini lucani, altra organizzazione sindacale di polizia sembra avere già cominciato un’azione di sciacallaggio sulla pelle dei poliziotti della polizia stradale di Potenza. Infatti, oltre a vedersi trasferiti con nessuna certezza di poter continuare a trasmettere alla comunità le loro professionalità e competenze acquisite in anni di lavoro, a cominciare dall’azione della polizia giudiziaria della Polstrada e senza nulla togliere al lavoro degli altri settori, rischiano di vedersi sottrarre anche i locali della sede in cui lavorano da anni per essere destinati ad altri reparti su richiesta di un altro sindacato di polizia invece di spendersi per salvare il presidio. Oltre al danno la beffa. Per tutto ciò, il Silp Cgil chiederà un incontro al vice ministro dell’Interno il senatore Filippo Bubbico per invitarlo all’attenzione sulle problematiche in argomento e ad attuare ogni utile iniziativa politico/istituzionale per tentare di salvare la nostra regione da un’ulteriore spoliazione». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 12 Primo piano Mercoledì 26 novembre 2014 [email protected] NO VIOLENZA Corteo degli studenti a Potenza e spettacoli a Matera di ANTONELLA GIACUMMO POTENZA - Il futuro lo immaginiamo sempre migliore. Anche nei momenti più bui. Anche quando le statistiche ci dicono che in Italia viene ammazzata una donna ogni due giorni. E migliaia di altre, in silenzio, subiscono ogni giorno umiliazioni e botte. Però poi in strada i ragazzi scendono insieme a manifestare contro il femminicidio, contro le violenze. Non scendono solo le ragazze, ma anche i loro compagni, amici e fidanzati. E quello è il futuro che speriamo migliore. Perchè i cambiamenti sono lenti e sono prima di tutto culturali. Ma magari il futuro ci riserva qualcosa di meglio. E allora non sarà più necessario dedicare una giornata alla riflessione sulla violenza contro le donne. E’ vero, c’è una giornata per tutto. Per l’infanzia, contro il razzismo, contro l’intolleranza, contro la violenza di genere. E per qualcuno sono troppe. Tanto che si scherza sui social - con i “mi piace” anche di qualche consigliere che poi però si fa fotografare con il fiocco bianco in bella mostra - sul “genere” e sui panda. «Ma almeno i panda sono simpatici». Non credo che qui nessuno abbia come obiettivo quello di suscitare simpatia. Perchè, con dati drammatici come quelli che caratterizzano anche la nostra regione, c’è davvero poco da ridere. Solo a Potenza, negli ultimi anni, Telefono donna ha aiutato e dato ospitalità a 155 donne e 86 minori. E tante restano in silenzio, nascoste nelle loro case. Costrette a subire in silenzio. E si può essere d’accordo o meno magari con la festa delle donne, ma quella di ieri era una giornata che parlava di questioni assai diverse. Parlava di diritti a vivere, ad avere una vita normale. Quella che magari i panda hanno, alcune donne no. In questa strana giornata, ricca di convegni, storie e proposte, una cosa sembra essere più chiara delle altre: c’è davvero tanto da fare. Perchè è la questione “genere” a suscitare le più accese e volgari polemiche. Perchè a parole ti dicono tutti che sei uguale, ma i fatti ti confermano poi che sei diversa. E se provi a dire qualcosa scatta la barzelletta con cui storicamente si sono sempre messe a tacere le donne. Nello stesso giorno in cui alcuni ricordano e altri ironizzano, c’è chi - come il premier turco Erdogan al vertice internazionale “Donne e giustizia” organizzato a Istanbul dalla Women and Democracy Association - afferma: «Considerare uomo e donna sullo stesso piano è contro natura, i due generi sono diversi per indole e costituzione fisica: le donne devono fare le madri». Pensieri lontani? Culture diverse? Su questo tema ho il timore che alla fine troppi siano d’accordo. E questo spiegherebbe anche la violenza di quelle cifre: 179 donne uccise in un anno, in continuo aumento. E mi raccontano di donne giovani che non possono andare da sole a fare la spesa, come se fossero in prigione. Devono sempre avere accanto il marito, un figlio o la madre. Di botte considerate quasi normali in alcune famiglie. E come si può scegliere di andarsene quando non si ha un lavoro, una indipendenza economica? Ti dicono - a parole - che puoi scegliere una vita diversa: poi però le poche strutture esistenti (vedi la Casa delle donne “Ester Scardaccione”) vengono abbando- Ma c’è chi ironizza sul genere e sui panda «che almeno sono più simpatici» Una donna morta ogni due giorni Cifre spaventose che giustificano ancora una giornata di riflessione contro la violenza di genere nate a loro stesse, senza fondi e senza sostegni. E chi ci crede si indebita ma, alla lunga, si vedrà costretta a dire alla vittima che lo Stato per loro non ha i soldi. E la vittima dovrà tornare dal suo carnefice che, siccome paga, si sentirà anche in diritto di sfogare rabbia e frustrazione. Piacerebbe davvero a tutti non dover dedicare una giornata alla violenza contro le donne. E speriamo che in futuro si riu- scirà a cancellare questa ricorrenza. Ma per ora, purtroppo, dedichiamo a queste donne almeno un pizzico di rispetto. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA POTENZA La richiesta già protocollata dal consigliere Giuzio (FdI-An) Un Osservatorio comunale sullo stalking Alcuni consiglieri comunali (ma c’è anche il sindaco De Luca) fotografati con il fiocco bianco UN tavolo tecnico per l’istituzione dell’Osservatorio comunale di Potenza sulla violenza di genere e sullo stalking. E’ quanto propone Giuseppe Giuzio, consigliere comunale di Fratelli d’Italia - An, secondo il quale «la violenza maschile contro le donne affonda le sue radici storiche nella disparità dei rapporti di forza tra i generi ed è ancora oggi un fenomeno quantitativamente sottostimato». «La città di Potenza - continua Giuzio con l’ormai tristemente famoso delitto di Elisa Claps, ma anche la Basilicata, basti pensare al caso di cronaca della scorsa settimana su Rionero in Vulture, non sono esenti da questo grave fenomeno. Per tale ragione é auspicabile un Osservatorio nazionale sulla violenza violenza di genere e sullo stalking ma anche osservatori territoriali con lo specifico compito di censire e combattere, in uno con le forze dell’ordine il problema. Per tale ragione ho protocollato richiesta volta alla costituzione di un tavolo tecnico con le diverse istituzioni, forze dell’ordine e le realtà del Terzo settore, al fine di poter valutare l’opportunità di istituire l’Osservatorio Comunale di Potenza sulla violenza violenza di genere e sullo stalking». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Mercoledì 26 novembre 2014 [email protected] 13 MATERA Rappresentazione teatrale e dibattito con le scuole “Mai state bambine” A dicembre sarà inaugurato lo sportello d’ascolto del Comune di MARIANGELA LISANTI Alcune immagini della manifestazione promossa dagli studenti a Potenza (Foto Mattiacci) | LEOCLUB | | LA DENUNCIA | Un contest fotografico contro ogni violenza «Vi siete dimenticati di Grazia Gioviale?» La rappresentazione delle donne uccise ANCHE il LeoClub Potenza per sostenere la sensibilizzazione sul tema ha deciso di lanciare un appello alla community, dando il via al contest fotografico #noallaviolenzasulledonne, un modo per raccontare attraverso il linguaggio immediato ed evocativo della fotografia il mondo femminile. L’uomo “perfetto” che dona alla propria donna un mazzo di fiori, cartellisui quali si riportano i propri diritti, l’ombra di un violento pronto a colpire. Sono solo alcune delle immagini del primo concorso fotografico organizzato dai giovani Lions potentini, il cui vincitore decretato nella giornata di oggi, riceverà in premio una Tshirt realizzata per l’occasione dal brand di abbigliamento See More Tee. L’idea lanciata su facebook ha riscosso un enorme successo. «Abbiamo chiesto ai partecipanti di restituirci uno scatto per dire no alla violenza e dire sì ai valori condivisi di pari opportunità – afferma Vincenzo Ricciardi, presidente del Leo Club Potenza. E’ una tragedia che chiama in causa la responsabilità di ognuno primi tra tutti, gli uomini i quali devono aprire gli occhi e mobilitarsi per porre fine a questo orrore». La stele dedicata a Grazia Gioviale MENTRE in piazza Mario Pagano si è tenuta l’iniziativa denominata Potenzadiceno, ci si dimenticava di Grazia Gioviale, vittima di femminicidio. Questa la denuncia di Michele Sabia, cittadino di Poggio Tre Galli, dove «c’è un bellissimo giardino, intitolato a Grazia Gioviale potentina vittima di femminicidio, dove oggi la comunità doveva e poteva organizzare uno stand per la giornata internazionale contro le violenze sulle donne. Tutto questo non è successo perché ormai dimenticato. Eppure questo rione vanta la presenza di diversi consiglieri, sia di destra che di sinistra che abitano. Io invece non ho dimenticato, questa mattina io e mio figlio di 16 mesi siamo andati al giardino, in segno di rispetto verso le donne e contro il femminicidio. Mio figlio ha portato un mazzo di fiori bianchi alla stele dedicata a Grazia Gioviale. Spero che sia stata una svista vista la situazione attuale in cui versa questo Comune. Io e mio figlio abbiamo portato un mazzo di fiori allo stele, voi amministratori portate un portafiori con l’acqua quale simbolo di purezza e onestà». predisposti posti letto che ospiteranno le donne vittime di aggressione, in attesa di MATERA - Riflettori “puntati” sulle don- una più sicura sistemazione. ne vittime di violenza, sulla loro intimità, Questo sportello sarà gestito dal Consulla paura e sul coraggio. E’ il progetto di sorzio “La città essenziale”, presieduta da letteratura e teatro “Mai state bambine”, Giuseppe Bruno, che ha collaborato, inscritto e interpretato dalla drammaturga sieme con la cooperativa sociale “Il puzDaniela Baldassarra, rappresentato ieri zle”, con il patrocinio del Comune di Matemattina nel corso dell’evento organizzato ra e della Consigliera di Parità della Prodall’associazione “Matera per te”, in occa- vincia di Matera, all’organizzazione dell’esione della “Giornata internazionale per vento. l’eliminazione della violenza contro le Come ha spiegato Antonia Deluca, predonne”. sidente dell’associazione “Matera per te”, La manifestaziol’obiettivo che l’asne, che si è aperta sociazione si è precon i saluti delle fissato «è quello di autorità, ha visto recuperare i valori anche la partecipadella vita, di rieduzione degli studencare la persona, ti delle quinte clasmaschio e femmisi delle scuole suna, al senso di reperiori. Nel corso sponsabilità verso del dibattito, mose stessi, il parderato dalla giortner e la propria nalista Sissi Rugfamiglia, di aiutagi, sono intervenure a sviluppare e ti relatori esperti e migliorare la prorappresentanti pria autostima, a istituzionali che vivere in armonia hanno parlato del- Sopra il dibattito. Sotto la manifestazione a e ad amarsi nella le dinamiche che Matera contro il femminicidio giusta misura. E’ portano alla vioimportante tutelenza di genere e lare il benessere su come intervenidella persona; re. pertanto, abbiamo Tra gli altri, sovoluto fortemente no intervenuti Stequesto evento per fania Draicchio, coinvolgere tutta consigliera di Pala collettività, ma rità Provincia di soprattutto le Matera, Piero Cascuole». forio, psicologo E’ seguita la psicoterapeuta del rappresentazione Consorzio “La Citteatrale che è contà Essenziale”, sistita nella lettuGrazia Benedetto, ra drammatizzata psicologa psicoterapeuta dell’associazio- dei racconti “Dieci gennaio” e “La figlia ne “Matera per Te”, Katia Calciano consu- del mare”. «Il teatro e la letteratura – ha lente legale dell’associazione “Matera per spiegato l’autrice Daniela Baldassarra – Te”, Carmine Sinno, responsabile del sono un mezzo di comunicazione potentisPronto soccorso dell’Ospedale “Madonna simo, perché trasformano i concetti in imdelle Grazie” di Matera. magini e si rivolgono a tutti, facendosi Presente anche l’assessore comunale al- specchio della nostra vita e della realtà che le Politiche sociali Flores Montemurro ci circonda. Il teatro entra in contatto con che ha annunciato che nella prima setti- le emozioni più profonde e lascia una tracmana di dicembre a Matera sarà inaugu- cia autentica in chi guarda e ascolta. rato lo sportello d’ascolto per le donne vit- Troppo spesso il problema della violenza time di stalking, che riceveranno un sup- sulle donne viene affrontato in modo sbaporto psicologico da figure professionali gliato, perché ci si sofferma sull’avvenispecializzate. L’amministrazione comu- mento in sé, o sul mostro che ha perpetranale, l’Asm e le forze dell’ordine daranno to la violenza, abbandonando le vittime a vita, inoltre, ad un task force e saranno se stesse». L’iniziativa della questura della città dei Sassi Polizia e passeggiata per sostenere le donne MATERA - La Questura di Matera ha segnalato nel 2014 quattro ammonimenti per stalking su dieci casi proposti. Questo uno dei dati emersi nell’ambito dell’iniziativa “La Polizia in difesa della donna”, un vademecum anti stalking per difendersi dagli atti persecutori e su come riconoscere i mille volti della violenza. La pubblicazione, illustrata nel corso di un convegno a cui hanno partecipato autorità ed esperti, è corredata di numeri utili delle forze dell’ordine, di quello nazionale antiviolenza, di centri antiviolenza, consultori, servizi sociali e del consigliere di parità. Nel corso dei Vademecum e seminari i numeri per difendersi dai violenti lavori è stata evidenziata la necessità di portare a termine servizi come il pronto soccorso rosa e di dotare il territorio di una casa protetta. Per iniziativa di della consigliera regionale di parità, Anna Maria Fanelli, si è tenuto, presso l’Istituto magistrale, un seminario di aggiornamento aperto in prevalenza alle associazioni femminili territoriali che operano nella rete di ascolto sul disagio femminile. La giornata di sensibilizzazione è proseguita nel pomeriggio con le iniziative “Passeggiata per le donne”, che si è conclusa a Palazzo Lanfranchi con un evento di musica, danza e recitazione, e una mostra fotografica al circolo “L’Atrio”, sul dramma delle confinate. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 14 Primo piano Mercoledì 26 novembre 2014 [email protected] NO ALLA VIOLENZA L’iniziativa della Casa “Ester Scardaccione” al Museo nazionale “Dinu Adamesteanu” Le strade (e le voci) delle donne Il sindaco De Luca accoglie: cinque vie saranno intitolate a personaggi femminili di ANGELA SALVATORE POTENZA - Le strade delle donne. I volti e le voci delle donne della città: è il tema dell’iniziativa promossa dall’Associazione Telefono donna in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. L’evento, patrocinato dal gruppo nazionale di toponomastica femminile, ha coinvolto la gente in maniera trasversale: non solo donne ma giovani che dalla più tenera età si interrogano sull’importanza della figura femminile in un percorso sano di crescita. «Bisognerebbe intitolare le strade alle mamme - rispondono molti!». Anche la location della serata, dal carattere artistico e multidisciplinare, non è casuale. Si tratta, infatti, della Sala del Cortile del Museo Archeologico Nazionale “Dinu Adamesteanu” al cui interno si conserva il corredo funerario della famosa Principessa di Vaglio. Donne di ieri, donne di oggi e donne di domani. Il filo diretto che ci ricongiunge al nostro passato attraversa in una soluzione di continuità la vita di quante hanno lottato per i diritti delle donne e hanno speso la loro esistenza a favore dell’intera comunità. Per citarne alcune: Carolina Addone Pomarici, le Clarisse di San Luca, Ester Scardaccione. Le strade che attraversiamo dovrebbero IN BREVE Consigliera di parità UN Focus sulla violenza on line anche nel mondo del lavoro, quello organizzato dalla consigliera Maria Anna Fanelli. E’ stato presentato l’E-book: competenza, conoscenza e consapevolezza. Da sinistra Dario De Luca, Cinzia Marroccoli e Antonio De Siena (Mattiacci) recare il loro nome, e non la collaborazione di Carlotta no Donna riconosco un per un puro atto simbolico e Vitale di Gommalacca Tea- grande contributo per la citcommemorativo, ma per tro su testi di Lorenza Colici- tà - ribadisce il sindaco di Porafforzare l’idea che le politi- gno. tenza Dario De Luca - e per che di genere costituiscano Laura Battista è l’unica questo accolgo con grande un valore aggiunto in una donna potentina a cui è dedi- piacere la sollecitazione a insocietà fondata cata una strada. titolare 5 strade su categorie il Partiamo da ciò e ad altrettante più delle volte ricostruiamo la donne. Per risaarbitrarie e da- nostra identità, lire la china cotate. incrociando le minciamo da qui Il video proiet- strade e mettene accanto alla detato nel corso do in relazione dica sarebbe opdella manifesta- significativi perportuno mettere zione è la prova corsi esistenziaun cartello con di quanto il tema sia sentito li. la storia di queste donne». e di come sia forte il coinvol«Bisogna crescere insieLe strade ci sono, la volongimento. Dietro la regia me per un miglioramento tà e l’impegno anche. A tutte diElisa Laraia, Monica Nica- culturale di genere», sottoli- le donne scrive la poetessa stro e Mio D’Andrea Santoro nea il soprintendente Anto- Ala Merini: e taci meravihanno realizzato dei veri e nio De Siena. gliata/ e allora diventi granpropri laboratori urbani con «All’Associazione Telefo- de come la terra. Si sono spese per tutta la comunità Laboratori urbani ora sono un video Al Cestrim NELLA sede del Cestrim è stato presentato il libro “Stesso destino, diversa sorte”, di Monica Cirigliano. La serata dedicata alle tante donne lucane vittime di violenza che hanno trovato la morte. Un convegno promosso dal Dipartimento istituito da Fratelli d’Italia Stalking, «un reato democratico» di MICHELE RUSSOMANNO POTENZA - Non è un caso che il Dipartimento per la tutela delle vittime di violenza istituito da Fratelli d’Italia e An Basilicata abbia scelto il 25 novembre per “rilanciare” quella che lo stesso dipartimento definisce «una kermesse culturale, con incontri a cadenza bimestrale, nata con l’intento di parlare ed analizzare fenomeni configurabili come reato alla persona». Maria Sabina Lembo, ha così voluto riavviare il ciclo di incontri in quest’occasione, parlando di un reato tanto discusso quanto complicato: lo stalking. Lo ha fatto attraverso un convegno dal titolo “Lo stalker e la sua vittima”, a cui hanno preso parte esponenti del mondo universitario, psicologico, criminologico e delle Forze dell’ordine. Il termine stalking, o reato di atti persecutori, è entrato nel nostro lessico quotidiano in maniera prepotente quando, nel 2009, Non esiste classe sociale immune in uno stato di piena emergenza, è stato istituito in Italia questo particolare reato. Si discusse a lungo sulla reale utilità di una norma scritta in fretta e furia per combattere, o quanto meno frenare, un fenomeno in crescita esponenziale. Da allora sono passati diversi anni e, proprio durante il convegno svoltosi ieri, è emerso che la legge ha avuto e continua ad avere i suoi effetti positivi perché rappresenta un primo filtro «importante per il riconoscimento di situazioni potenzialmente pericolose». Questo non vuol dire, però, che si possa abbassare la guardia. Parlare di stalking, tuttavia, equivale a parlare di un “reato democratico”. Non esiste classe sociale immune e non ci sono distinzioni di sesso. Esiste, come ha sottolineato il professore Paolo De Pasquali, psichiatra, psicoterapeuta e criminologo, tanto uno stalking maschile quanto uno femminile. «Certo è – ha ribadito il professore universitario – che la maggior parte delle denunce arriva dall’universo femminile». Rari, infatti, sono gli uomini che denunciano gli atti persecutori che pur ricevono in maniera pressante da donne deluse dalla fine di una relazione amorosa «o addirittura – ha specificato De Pasquali – affette da un vero e proprio delirio». È necessario, però, per non fare confusione, distinguere il reato di stalking dal femminicidio. Due dinamiche completamente diverse che solo a volte si sovrappongono. «Soltanto una piccola percentuale di stalker – ha evidenziato De Pasquali – si trasforma in assassino». I numeri precisi di questo fenomeno non si conoscono ma si sa bene che solo il 25 per cento di omicidi ai danni delle donne è stato preceduto da atti persecutori. «Vittima e ‘offender’ – ha concluso il professore – si trovano insieme non a caso. Entrambi, infatti, soffrono spesso di un disturbo della personalità legato alla paura dell’abbandono e così, se da un lato, quello della vittima, non si riesce a lasciare un partner oppressivo, dall’altro, di fronte ad un abbandono, arrivato dopo anni ed anni di comportamenti al limite del normale, non si riesce a I relatori del convegno sullo stalking principio, Fratelli d’Italia si è profarsene una ragione». Al convegno di ieri, oltre al pro- posto di affrontare non solo temi fessor De Pasquali e alla respon- specifici dell’universo femminile sabile del del Dipartimento, Ma- ma di toccare tutto ciò che è “vioria Sabina Lembo, hanno preso lenza”. Si parlerà così, a gennaio, parte Anna Maria Casale, Michele di “Omicidio Stradale” per provaAntonio Nigretti, ispettore di Po- re a fare iscrivere questa fattispelizia Penitenziaria, e Anna Maria cie di comportamento come vero e Piarulli, ispettore responsabile proprio reato. «Non dunque – ha sezione Polizia Giudiziaria, Pro- spiegato in conclusione dei lavori il portavoce regionale di FdI, cura per i Minorenni. «I partiti politici – ha spiegato a Gianni Rosa – difesa istituzionale margine l’avvocato Lembo – pos- del mondo femminile o di qualunsono e devono essere l’anello di que altro universo ma analisi dei congiunzione tra cittadini, asso- problemi reali che attanagliano la ciazioni e istituzioni. Ai rappre- nostra società, partendo dallo sentanti politici è dato, infatti, il stalking e arrivando all’omicidio compito di portare le istanze della stradale, passando per la pedofigente a chi di dovere per garanti- lia, la pedopornografia, i reati collegati alla famiglia ed anche per il re sicurezza ed incolumità». Rispettando proprio questo femminicidio». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo Piano Mercoledì 26 novembre 2014 [email protected] 15 Matera Capitale Europea della Cultura I protagonisti della vittoria a capitale della cultura europea Riitano: «Progetti su 3 dimensioni» «E’ stata una vittoria epocale gettando il cuore oltre l’ostacolo» di PIERO QUARTO FRANCESCHINI A FEDERCULTURE «Investire su produzioni» Il Turismo culturale in Italia è salito fino al 45% delle domanda (nel 2006 era il 35%). Alcuni numeri del rapporto di Federculture fanno riflettere non poco. «Non basta però aprire nuovi musei o nuovi teatri - incalza Grossi - Serve anche investire sulla produzione contemporanea». E poi servono agevolazioni fiscali, formazione, digitalizzazione (solo il 9% dei musei ha biglietteria online), crowfunding anche per la cultura e Bonus Art allargato ai privati. Non lo esclude il ministro dei beni culturali Dario Franceschini. «Prima vediamo come si applica - dice - poi vediamo come espanderlo. Dobbiamo però intanto estendere le modalità di gestione mista affidando ai privati alcuni luoghi che, ad esempio, lo Stato non riesce ad aprire». Nella direzione della miglior gestione va anche la creazione di poli museali di diversa proprietà e la separazione di competenze tra Musei e Soprintendenze. LO SPORT VERSO IL 2019 Programmazione con il Coni Si è svolto nei giorni scorsi a Matera, il primo incontro tra Salvatore Adduce e il Presidente del Comitato Regionale del Coni di Basilicata, Leopoldo Desiderio, per iniziare a fare il punto sulla programmazione delle attività sportive in vista di Matera 2019. Promuovere la cultura dello sport attraverso il rafforzamento delle iniziative “storiche” già esistenti in Basilicata e l’ideazione di nuovi eventi sportivi di rilievo internazionale. Questo è quanto emerso dalla discussione. Il Coni, nell’espletare il suo ruolo istituzionale, avrà il compito di definire lo schema delle proposte e di coordinarne l’organizzazione. D’intesa con il Comune e la Fondazione Matera 2019 sarà programmato il piano degli investimenti. L’INTESA CON TRANI Presto ci sarà un protocollo L’intesa fra i due sindaci di Matera e Trani che si sono incontrati nei giorni scorsi porterà nelle prossime settimane alla stipula di un protocollo d’intesa, sancito dalle due amministrazioni comunali mediante apposite delibere di giunta municipale. In vista di questo fondamentale passaggio, il sindaco Riserbato ha annunciato che nei prossimi giorni coinvolgerà le tante associazioni che operano nel territorio di Trani e che hanno matrice turistica e culturale per elaborare un programma di massima da sottoporre al comitato organizzatore di Matera 2019. Interessanti sono stati gli spunti emersi dalla conversazione avvenuta nel circolo culturale La Scaletta di Matera, in occasione di un evento dedicato alla scultura lucana contemporanea ed al quale il primo cittadino tranese è stato invitato. «E’ stato un risultato epocale. Abbiamo avuto ragione a gettare il cuore oltre l’ostacolo». Agostino Riitano napoletano è stato uno dei principali collaboratori di Joseph Grima nella direzione artistica del progetto di Matera 2019. «Epocale mi pare un aggettivo coerente perchè segnala la discontinuità rispetto alla letteratura legata al Sud, noi abbiamo indicato con questo progetto un cambio di prospettiva, abbiamo detto che al centro dello sviluppo di un territorio vi può essere la cultura». Un percorso che non è stato semplice dal primo al secondo dossier con il Agostino Riitano ha collaborato insieme a Chris Torch lavoro in quest’ultimo anno della dire- con Joseph Grima alla direzione artistica zione artistica che è stato probabilmente uno dei passi decisivi del risultato ottenuto anche alla luce delle motivazioni sottolineate dalla commissione che hanno evidenziato proprio la fattibilità certa di almeno il 70 per cento dei progetti presentati e la presenza di un direttore artistico come punti di forza del progetto. «Il programma culturale ha caratterizzato un anno del nostro lavoro, era l’elemento che doveva aprire la breccia ed indicare questo cambio di prospettiva. Ci siamo concentrati sugli elementi forti presenti sul territorio, sulle risorse e sulle meraviglie che Matera era in grado di offrire. Il nostro è stato un percorso realmente articolato con progetti che sono stati immaginati in tre dimensioni, una locale, una di Le immagini della vittoria di Matera il 17 ottobre Sud e di Mediterraneo ed una tera europea. Abbiamo ad esempio» continua Riitano indicando quello che è stato il percorso fatto e le scelte operate in questi mesi, «pensato ed osservato che la Basilicata è una delle regioni che ha la migliore fascinazione del cielo, i cieli più limpidi di molta parte dell’Europa e da qui abbiamo pensato di poter sfruttare questo tipo di qualità magari anche accompagnandola con l’utilizzo di eccellenza del territorio quali il Centro di Geodesia. Il progetto di fascinazione del cielo contenuto nel dossier parte proprio da questo tipo di considerazioni. Ma si è trattato di un processo lungo che ha cercato e voluto il coinvolgimento». Un percorso che è stato anche quello di avvicinamento al giorno decisivo che Riitano struito, voluto è stato quello che è successo racconta con dovizia di particolari e qualche in piazza compresa la partecipazione poposuggestione: «Paolo Verri mi ha raggiunto lare che per molti ha costituito una sorpresa a Napoli dopo l’audizione, abbiamo avuto un almeno in quella misura. «Io credo che ce l’aspettavamo, è stato il incontro al Teatro San Carlo che ha sostenuto il nostro progetto e poi abbiamo presen- frutto di un lavoro accurato nei quartieri, ziato ad un film di un noto autore giappone- con le bandiere, in ogni momento di contatse che aveva avuto occasione di girare alcu- to con i cittadini che sono stati avvicinati ne scene a Matera, siamo tornati poi verso il ogni giorno e che alla fine hanno risposto “comunquevada party” in quello che abbia- nella maniera che aspettavamo». Adesso Matera deve fare un altro passo. mo definito il “comunquevada tour” e non sono mancati episodi simpatici tra cui l’in- Adesso probabilmente viene il bello: «sì è cocontro con una maga che ci ha indicato dei sì, il bello deve venire ma molto di bello fino ad ora ci è già stato». numeri da giocare. Tra questi c’era il 17». [email protected] Un segno degli astri, un segno di quello © RIPRODUZIONE RISERVATA che sarebbe successo. Mentre previsto, co- «Ultimo anno intenso per definire il 45% del programma Cambia la prospettiva» RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 26 novembre 2014 [email protected] 16 REDAZIONE: via Annarumma, 39/A 83100 Avellino (AV) Tel. 0825.792424 - Fax 0825.792440 Europa Mezzogiorno [email protected] Il terrorismo religioso al centro della visita di papa Francesco al Parlamento Ue «Dialogo con Isis non è escluso» Bergoglio: «Anche le arroganze dei singoli Stati è anarchia pericolosa» di FAUSTO GASPARRONI* STRASBURGO - Sarà uno dei temi centrali del viaggio che papa Francesco farà tra due giorni in Turchia, ma la questione delle minacce alla pace e del terrorismo religioso, in particolare dell’Isis, ha toccato anche la visita che il Pontefice ha fatto oggi a Strasburgo. Tanto che Bergoglio ha persino evitato di escludere la possibilità di un dialogo con gli estremisti dello Stato Islamico. «Io non do mai per perso nulla. Forse non si può avere un dialogo, ma non chiudo mai una porta. E’ difficile, si può dire quasi impossibile, ma la porta è sempre aperta», ha risposto il Papa, sul volo di ritorno verso Roma, alla domanda dei giornalisti se ritiene che si possa dialogare con gli estremisti islamici. «E’ vero - ha poi proseguito Bergoglio -, il terrorismo è una delle tante cose che ci minacciano. Ma la schiavitù è una realtà inserita nel tessuto sociale di oggi. Il lavoro schiavo, la tratta delle persone, il commercio dei bambini. E’ un dramma, non chiudiamo gli occhi su questo! La schiavitù oggi è una realtà, lo sfruttamento delle persone». Inoltre, secondo Bergoglio, «c’è la minaccia di questi terroristi, ma c’è anche un’altra minaccia, il terrorismo di Stato: quando le cose salgono, salgono, salgono, e ogni Stato, per suo conto, si sente in diritto di massacrare i terroristi, e con i terroristi cadono tanti che sono innocenti». «E questo è una anarchia di alto livello che è molto pericolosa - ha sottolineato Con il terrorismo si deve lottare, ma ripeto quello che ho detto: quando si deve fermare l’aggressore ingiusto, si deve fare con il consenso internazionale. Nessun «Non do mai nulla per perso» Paese ha il diritto per conto suo di fermare un aggressore ingiusto». Il Papa si è soffermato su questo complesso di argomenti anche nel discorso all’Europarlamento, quando si è detto convinto che «un’Europa che sia in grado di fare tesoro delle proprie radici religiose, sapendone cogliere la ricchezza e la potenzialità, possa essere anche più facilmente immune dai tanti estremismi che dilagano nel mondo odierno, anche per il grande vuoto ideale a cui assistiamo nel cosiddetto Occidente, perché ’è proprio l’oblio di Dio, e non la sua glorificazione, a generare la violenza». Ha quindi ricordato «le numerose ingiustizie e persecuzioni che colpiscono quotidianamente le minoranze religiose, e particolarmente cristiane, in diverse parti del mondo». Comunità e persone, ha detto, «che si trovano ad essere oggetto di barbare violenze: cacciate La visita del Santo Padre a Strasburgo Il Santo Padre prende spunto dal poeta italiano del Novecento «L’Europa come il pioppo di Rebora» «Se si perdono le radici, il tronco si svuota, muore e i rami cadono» STRASBURGO - Nel suo discorso al Consiglio d’Europa, a Strasburgo, papa Francesco, per dare un’immagine del Vecchio Continente, ha lungamente preso ad esempio e citato più volte una lirica del poeta e sacerdote italiano Clemente Rebora, “Il pioppo”. «In questa sede - ha detto - sento il dovere di richiamare l’importanza dell’apporto e della responsabilità europei allo sviluppo culturale dell’umanità. Lo vorrei fare partendo da un’immagine che traggo da un poeta italiano del Novecento, Clemente Rebora, che in una delle sue poesie descrive un pioppo, con i suoi rami protesi al cielo e mossi dal vento, il suo tronco solido e fermo e le profonde radici che s’inabissano nella terra». «In un certo senso possiamo pensare all’Europa alla luce di questa immagine», ha aggiunto. «Se si perdono le radici, il tronco lentamente si svuota e muore e i rami - un tempo rigogliosi e dritti - si piegano verso terra e cadono». Nel precedente discorso al Parlamento Europeo, invece, il Pontefice ha citato il celebre affresco di Raffaello della “Scuola di Atene”, in Vaticano. «Al suo centro - ha osserva- Boldrini all’Internet Governance forum Italia dai giganti della comunicazione - ha fatto notare Boldrini - i cosiddetti Over The Top e non solo. Si pone quindi un problema di regolamentazione, in quanto è evidente che la mancanza di principi, ovvero in presenza di regole dettate dagli Stati autoritari o da potenti soggetti economici, lungi dal garantire una rete libera, favorisce al contrario il prevalere degli interessi dei più forti, se non addirittura abusi derivanti dalle loro posizioni di predominio. Boldrini si è detta “molto orgogliosa” del lavoro della Commissione per i diritti e i doveri di Internet istituita alla Camera che ha indicato una “direzione per possibili sviluppi normativi a tutti i livelli, da quello legislativo interno ai trattati internazionali. to - vi sono Platone e Aristotele. Il primo con il dito che punta verso l’alto, verso il mondo delle idee, potremmo dire verso il cielo; il secondo tende la mano in avanti, verso chi guarda, verso la terra, la realtà concreta». «Mi pare un’immagine che ben descrive l’Europa e la sua storia - ha aggiunto -, fatta del continuo incontro tra cielo e terra, dove il cielo indica l’apertura al trascendente, a Dio, che ha da sempre contraddistinto l’uomo europeo, e la terra rappresenta la sua capacità pratica e concreta di affrontare le situazioni e i problemi». Papa Francesco Presentato a Roma il rapporto “Costruire il futuro 2014” Regole sovranazionali per difendere la libertà ROMA - Internet «è una dimensione essenziale per il presente e il futuro delle nostre società, diventata in poco tempo un immenso spazio di libertà, di crescita, di scambio e di conoscenza.” Ma “la rete può tuttavia essere anche luogo di crescenti ingiustizie e disuguaglianze, dove i diritti delle persone si scontrano spesso con i grandi poteri politici ed economici». Lo ha sottolineato la presidente della Camera, Laura Boldrini, auspicando, nell’intervento all’Internet Governance Forum Italia in corso all’aula del Palazzo dei Gruppi parlamentari, l’elaborazione di regole sovranazionali per fornire un quadro di norme condiviso a questo settore. «Basti pensare alla smisurata influenza esercitata dalle proprie case e patrie; vendute come schiave; uccise, decapitate, crocifisse e bruciate vive, sotto il silenzio vergognoso e complice di tanti». Per il Papa, ha affermato nel successivo discorso al Consiglio d’Europa, «la via privilegiata per la pace - per evitare che quanto accaduto nelle due guerre mondiali del secolo scorso si ripeta - è riconoscere nell’altro non un nemico da combattere, ma un fratello da accogliere». Invece «il terrorismo religioso e internazionale», che «nutre profondo disprezzo per la vita umana e miete in modo indiscriminato vittime innocenti», è «purtroppo foraggiato da un traffico di armi molto spesso indisturbato». L’Europa, invece, deve ritrovare «una corretta relazione fra religione e società», ha aggiunto, anche «per far fronte a un fondamentalismo religioso che è soprattutto nemico di Dio». (ANSA). Innovazione nel settore edile «Possibili nuovi mille posti di lavoro» FORMAZIONE professionale, riqualificazione e manutenzione dell’enorme patrimonio edilizio italiano sono le parole d’ordine per vincere la sfida dell’occupazione e dello sviluppo nell’edilizia. Sono infatti 700mila i nuovi posti di lavoro a regime, che possono arrivare a 1 milione considerando tutto l’indotto della filiera delle costruzioni, investendo in qualità, trasparenza, formazione e innovazione. Ecco in sintesi il risultato dell’indagine ‘Costruire il futuro 2014’, terzo rapporto a cura dell’Osservatorio innovazione e sostenibilità nel settore edilizio (Oise) di Legambiente, Fillea Cgil, Feneal Uil, Filca Cisl, presentata ieri a Roma, nel corso di un convegno che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del viceministro dello Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, del ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, del presidente Regione Puglia, Nichi Vendola, del presidente Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, del segretario generale Feneal Uil, Vito Panzarella, del segretario generale Filca Cisl, Domenico Pesenti, del segretario generale Fillea Cgil, Walter Schiavella, del presidente commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, del presidente commissione Attività Produttive della Camera, Guglielmo Epifani. Sempre secondo il rapporto, sono stati 700 mila i posti di lavoro andati in fumo negli ultimi in otto anni, con centinaia di imprese costrette a chiudere. Il settore delle costruzioni si conferma tra quelli maggiormente colpiti dalla crisi, eppure, potrebbe essere anche uno dei settori protagonisti della svolta. Secondo il rapporto, «le opportunità non mancano ma serve la capacità di coglierle e sfruttarle al meglio» «Ben 7 miliardi di euro - spiega - possono arrivare dai fondi strutturali per l’efficienza energetica; le stesse direttive europee sulle prestazioni energetiche per la nuova edilizia e la riqualificazione poi, indicano quella dell’innovazione e della sostenibilità come unica strada percorribile per il futuro». Il rapporto ricorda che «dal 2021 tutta la nuova edilizia dovrà infatti permettere bollette ‘nearly zero energy’ con concreti vantaggi per l’ambiente ma anche e soprattutto per la qualità della vita e le tasche dei consumatori». «Tutto questo processo inoltre - aggiunge - potrebbe tranquillamente avviarsi sin d’ora grazie alle tecnologie già pronte e sperimentate e con costi assolutamente sostenibili». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 26 novembre 2014 [email protected] 17 REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102 85100 Potenza Tel. 0971.69309 - Fax 0971.601064 POTENZA [email protected] Diverse le zone che non sono state liberate dai cumuli di spazzatura Rifiuti: è ancora emergenza Mezzi dell’Acta in circolazione. Si conferisce in discarica anche di pomeriggio POSSIBILITA’ di conferire i rifiuti in discarica anche negli orari pomeridiani e circolazione di un mezzo dell’Acta in più. Queste le ultime misure tampone decise dall’assessore comunale all’Ambiente Pasquale Pepe per liberare Potenza dai rifiuti nel minor tempo possibile. Dopo i cinque giorni di black out in seguito alla chiusura del Centro di trasferenza di Tito, infatti, la città presenta visibili segni di sofferenza. Da ieri, tuttavia, i mezzi dell’Acta sono in continuo movimento per ripulire le zone più critiche della città, anche sotto segnalazione dei cittadini. Da lunedì sono stati svuotati i cassonetti del centro storico e poi a seguire, ieri, via Ancona, via Appia, via Messina, Poggio tre galli, via Zara. Oggi dovrebbe toccare a via Angilla Vecchia, Rione Mancusi e Verderuolo. E poi alle contrade. In alcune i mezzi dell’Acta sono già passati a ritirare i sacchetti dell’immondizia, come in contrada Serra, Cerreta e Montocchio. Eccetto gli sforzi di amministrazione e Comune, la situazione resta stabile. I rifiuti ancora vengono trasferiti alle sole discariche di Sant’Arcangelo, Venosa e Atella, con relative conseguenze sui costi economici dovuti alle spese di carburante, trattandosi di Venerdì prossimo la Conferenza dei servizi Alcuni cassonetti ancora pieni di rifiuti. Foto scattate ieri (MATTIACCI) maggiori distanze, e sui costi sociali in termini di tempo impiegato che è di gran lunga maggiore rispetto al conferimento a Tito, rallentando di molto il servizio. E’ chiaro che una situazione del genere è destinata di nuovo a collassare. Da qui la necessità di un’accelerazione rispetto alla decisione da parte del Parco dell’Appenino Lucano Val D’agri Lagonegrese di concedere l’uso del centro di trasferenza di Tito in deroga almeno per una ventina di giorni, come dichiarato in precedenza. Ma a dieci giorni dall’ordinanza di chiusura, dal Il Corecom incontra gli studenti Una città sempre più digitale IL CORECOM di Basilicata incontrerà nella giornata di domani una delegazione della Rete e della Consulta degli studenti a Potenza alle ore 17.30, presso la sala B sita al piano terra del palazzo del Consiglio Regionale. L’incontro è stato stabilito nel corso dell'ultima seduta con l'approvazione all'unanimità di un odg, proposto da Gianluigi Laguardia, che recependo le indicazioni di Morena Rapolla, Armando Corraro e Sergio Stigliano, sosteneva l’esigenza di analizzare le ragioni delle polemiche insorte a seguito di alcuni servizi giornalistici. «Nel sottolineare i diritti ed il rispetto come intangibili prerogative da assicurare a tutti incondizionatamente - spiega la nota - il Corecom ha ritenuto nell'ambito delle sue funzioni di assumere una posizione Istituzionale con riguardo alla querelle mediatica innescatasi in seguito al servizio del Tg3 basilicata, al fine di ripristinare un clima di sereno confronto e non di sterile invettiva». «METTERE insieme risorse del territorio medesime traiettorie di sviluppo e capire se per uno sviluppo strategico condiviso». E’ ci sono le condizioni per un percorso comuquesta la mission che si propone il cosiddet- ne al servizio dei giovani in primis». Il tavoto “Tavolo dell’Innovazione” formato da lo oltre a «valorizzare al massimo le espepersone che hanno a cuore il destino della rienze di giovani startupper lucani» redicittà e che si sono incontrati nei giorni scor- gerà un piano di sviluppo digitale della città. «Per fare tutto questo - riprende il comusi per redigere un manifesto. nicato - è necessario dare «Riteniamo che una delle centralità alle persone, alla precondizioni indispensabili formazione e alle nuove tecper determinare politiche nologie per migliorare la ge”smart” in un’area urbana stione dei processi urbani e sia quella di realizzare una la qualità della vita dei cittadiffusa rete di Innovazione dini. Connettere le persone ai sociale». servizi in modo efficiente, Pertanto «il Tavolo dell’Ineconomico ed efficace è l’onovazione si fa promotore di biettivo che ci poniamo per il tutto ciò e, grazie ai partecifuturo di questa città. Potenpanti, intende dare avvio ad za “città connessa” è la sfida una svolta culturale e “politiambiziosa nel garantire che ca” nell’approccio ai temi delle tecnologie siano realmenlo sviluppo e della crescita te in grado di fornire rispodel territorio». ste efficaci alle domande e ai Diverse sono le proposte L’incontro tenuto a Potenza problemi dei cittadini e delle avanzate dal tavolo. Prima di imprese del territorio». tutto: «aumentare le compe«Il Tavolo dell’Innovazione - conclude la tenze degli operatori del web e spingere per la digitalizzazione della pubblica ammini- nota - è l’ambiente cittadino in cui si discute strazione per offrire servizi di qualità, com- di open municipio, infrastrutture, di banda primere i costi e avvicinare il cittadino ai larga, di soluzioni smart nei campi della sanità, dell’occupazione, dell’istruzione, della processi di democrazia digitale» Il secondo punto prevede l’attivazione di mobilità, ma anche di start up e crowdfunsinergie sul territorio, «ovvero - riprende il ding. Tutto ciò al fine di ragionare sul futucomunicato - sia la possibilità di ritrovarsi ro della città e provare a studiare nuove socon enti , imprese e centri di ricerca sulle luzioni grazie all’utilizzo del digitale». Le proposte del “Tavolo dell’innovazione” Parco nessun cenno. Lo stesso vale per l’assessore regionale all’ambiente Aldo Berlinguer, nonostante il caso di Tito sia solo la punta dell’icerberg di un sistema generale che non funziona e che al minimo intoppo va in crisi. Sono infatti 25 i Comuni del Centro che conferiscono i loro rifiuti al centro di trasferenza di Tito, oltre al capoluogo di regione. Si attende con trepidazione, dunque, la conferenza di servizio prevista per venerdì e che – spera Pepe – possa dare buone notizie a riguardo. Intanto l’amministrazione, come già ricordato più volte, ha provveduto all’invio di tutta la documentazione necessaria per la messa in funzione del centro di trasferenza all’ex inceneritore di San Luca Branca, a Vallone Calabrese, per il quale – vista l’emergenzapure aveva chiesto un’apertura in deroga. Si sono già tenuti dei sopralluoghi con Provincia, Regione, Asp e Arpab, durante i quali Pepe ha mostrato quanto l’impianto meccanico sia pronto all’uso già da tempo. Anna Martino “ITALIA NOSTRA” SCRIVE AL SINDACO «Bloccare l’espansione urbanistica di rione Malvaccaro» «BLOCCARE l’espansione urbanistica di Malvaccaro». A chiederlo in una nota è la sezione di Potenza di “Italia Nostra”. L’associazione, in una nota, si chiede «come sia stato possibile autorizzare l’edificazione di fabbricati che abbiano superato i tre piani, quando su tutta via del Gallitello sono state mantenute norme di rispetto antisismico, realizzando fabbricati con un’abitabilità nella maggioranza degli edifici non superiore al terzo piano». «Chiediamo - riprende la nota - che non si costruisca a meno di 150 metri dal sito archeologico» «non vorremmo - conclude il comunicato stampa - che le future generazioni possano rimpiangere la distruzione del patrimonio culturale-ambientale di cui ancora oggi si può godere». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 18 Potenza e provincia Mercoledì 26 novembre 2014 [email protected] L’impianto di Montereale tornerà fruibile per l’utenza dalle 14 del 28 novembre Riapre la piscina comunale La verifica ha messo in luce che la carica batterica è nei limiti di legge TIRANO un sospiro di sollievo i tanti appassionati del nuoto della città di Potenza. La struttura di Montereale riaprirà i battenti il 28 novembre prossimo. A comunicarlo è l’assessore allo Sport del Comune capoluogo Giovanni Salvia. L’impianto, come si ricorderà, era stato chiuso a causa di un guasto all’impianto idrico-sanitario posto a servizio delle doc- ce della Piscina comunale, pertanto era stato necessario procedere a una verifica della qualità dell’acqua sanitaria. La verifica ha messo in luce che la carica batterica dell’acqua è contenuta nei limiti di legge. «A ogni buon conto – ha spiegato l’assessore Salvia – si è deciso di procedere comunque alla sanificazione dell’impianto idrico-sanitario, operazione che si comple- terà con le analisi chimiche e microbiologiche venerdì 28, entro le ore 12». Si specifica che le acque di balneazione non sono state interessate da alcun problema e che sono state comunque eseguite le analisi delle stesse, con esito favorevole alla balneazione. «La piscina comunale – ha concluso Salvia – sarà riaperta al pubblico venerdì 28 La piscina comunale novembre 2014 alle ore 14». I rappresentanti dei lavoratori chiedono che l’azienda “dia delle risposte” «Il personale non si tocca» Sciopero dei dipendenti Cotrab. Secondo i sindacati adesione dell’ottanta per cento NOVE punti. Ognuno è stato già ampiamente discusso e affrontato in questi ultimi due anni. Ma il Cotrab continua a non interloquire con i sindacati e a non dare le risposte che meritano. Ecco perché ieri Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil hanno indetto uno sciopero dei dipendenti del consorzio che gestisce il trasporto pubblico in città, che ha visto l’adesione di circa l’80 per cento dei lavoratori e che ha comportato la chiusura di scale mobili e ascensori e la riduzione delle corse degli autobus in alcune ore. Sul tavolo, il mancato pagamento delle ultime tre mensilità, la mancata verifica dei tempi di percorrenza di alcune linee dell’attuale piano di esercizio, sebbene con l’ultimo atto amministrativo in autotutela la giunta comunale lo abbia rigettato. E ancora, la mancata verifica de turni di servizio e dell’organizzazione del lavoro sugli impianti meccanizzati, la verifica dell’accordo del 2 marzo 2004 relativo all’attuale organizzazione del grafico orario e delle soste tecniche programmate. Infine, l’assunzione dei controllori esterni al personale esistente e la riduzione di 700.000 chilometri percorsi su gomma con una conseguente paventata riduzione del personale, nonché la necessità di «Questione sociale che riguarda la città» Un autobus urbano una informativa sulla formulazione di un servizio di verifica delle linee su gomma e una riorganizzazione dell’ufficio movimento e degli uffici amministrativi del Cotrab. E’ il momento, per le sigle sindacali,«che l’azienda dia delle risposte». E’ dell’anno scorso, in particolare, l’accordo con cui si stabiliva una trattazione con il sindacato per alcune decisioni aziendali, riguardanti anche l’assunzione del personale. «Personale che – dicono Rsa Uil e Cgil – non si tocca. Se l’azienda avesse discusso con i sindacati, oggi non ci sarebbero ancora 18 precari tra interinali e controllori neo assunti». Una scelta, tra l’altro, che non giustificherebbe il paventato ta- glio al personale. Perché gli sprechi non possono essere ridotti sulle spalle dei cittadini. Ci sono infatti una serie di questioni irrisolte su cui i lavoratori chiedono conferme. Il fitto del parco auto, che dovrebbe costare all’azienda 10.000 euro al mese e il fitto dei mezzi, una parte dei quali ancora della Sti (l’azienda appaltatrice prima del Cotrab) e che al consorzio costerebbero 30.000 euro al mese. Senza contare il restante parco su gomma, dato in prestito dal Comune. E poi, cosa ha provocato il mancato pagamento delle ultime mensilità? Nell’ultimo incontro con il sindaco De Luca, il 14 novembre, era stato riferito ai sindacati che era giunto nelle casse comunali il trasferimento dei 15 milioni di euro chiesti alla Cassa depositi e prestiti per pagare, in ordine cronologico, tutte le fatture rimaste insolute. Resta l’incognita anche su 1 milione e 700 mila euro vincolati ai trasporti erogati dalla Regione Basilicata. «La questione – dicono ancora i rappresentanti di Cgil e Uil – non è di categoria ma è sociale. Non riguarda solo i lavoratori ma l’intera città. Il trasporto pubblico deve essere un servizio garantito pari alla sanità». Ragion per cui si pretende massima trasparenza all’azienda, alla quale i sindacati continuano a chiedere un confronto. an. mart. «Accreditamento, situazione grave». Poi arriva la nota della Regione Avis, Nicola Todisco si dimette Il PRASIDENTE regionale dell’Avis, Nicola Todisco, ha rassegnato le dimissioni. Al centro della questione, l’incertezza su modalità, tempi e procedure che dovranno portare tutto il sistema trasfusionale ad accreditarsi. Il presidente durante un incontro che si è tenuto ieri ha manifestato tutto il suo disappunto e la sua preoccupazione. «Siamo in una situazione molto grave. - ha detto Todisco - Abbiamo pochissimo tempo per fare le cose necessarie che non sono state fatte in questi anni. Confidare in una proroga che non ci sarà è inutile, anzi deleterio. Per tutte queste ragioni, per sottolineare la inadempienza della politica che non ha saputo o voluto svolgere il suo ruolo, sono costretto a rimettere il mandato associativo e dimettermi da Presidente dell’Associazione». «Avis - precisa un comunicato - ha fatto tutto quanto di sua competenza, lo testimonia la fitta corrispondenza intercorsa con Aziende Sanitarie e Regione Assessorato alla Sanità, per ottenere autorizzazione ed accreditamento della proprie unità e dei punti di raccolta. In questi ultimi tre anni ha censito tutti i punti di raccolta, raccolto e prodotto la documentazione prevista dalla norma, sottoscritto convenzione con le Asl per i punti di raccolta ubicati nelle strutture sanitarie, realizzato lavori di adeguamento in quelli ubicati in strutture private, acquistato due unità mobili di raccolta, organizzato e partecipato con il proprio personale, ai corsi di formazione, investito notevoli risorse per l’acquisto delle attrezzature e dotazioni strumentali previste per legge ed organizzato, in- fine, percorsi formativi anche per i volontari che ogni fine settimana, diligentemente organizzano e gestiscono le raccolte del sangue». Il rischio concreto è che dal prossimo 1 gennaio 2015 «possa non esserci alcuna struttura trasfusionale lucana in grado di ricevere, lavorare, stoccare ed erogare le emazie raccolte in regione causando la paralisi totale del sistema sanitario avendo come unica alternativa il trasferimento di tutto il sangue raccolto in qualche struttura Todisco durante l’incontro di ieri (Mattiacci) extraregionale accreditata, sancendo, di fatto, la fine del sistema trasfu- bre scorso». Il dirigente pertanto solsionale lucano». Dopo la presa di po- lecita le associazioni di volontariato sizione dell’Avis è arrivata la replica «a voler trasmettere, ai competenti di Donato Pafundi, dirigente genera- dipartimenti di prevenzione, la docule del Dipartimento Politiche per la mentazione finalizzata al rilascio, Persona della Regione secondo il per le singole strutture, del relativo quale «le indicazioni operative, con- parere cui dovrà seguire il provvedidivise, sono state fornite il 13 novem- mento regionale di autorizzazione». BREVI ISTITUTO TEOLOGICO Al via l’anno accademico VERRA’ inaugurato ufficialmente domani mattina l’anno accademico dell’Istituto telogico di Basilicata. La cerimonia che si terrà dalle 10.30 nell’Auditorium dell’Immacolata vedrà la prolusione con una lectio magistralis di Domenico Marafioti s.j., Preside della Pftim sul tema: “Teologia e profezia delle periferie”. Presiede Agostino Superbo, arcivescovo di Potenza. SABATO PROSSIMO 150 anni per il Classico SABATO prossimo a partire dalle 9 si svolgerà presso l’Aula Magna del Liceo Classico Statale “Q. Orazio Flacco” di Potenza, in occasione del 150° del Liceo, la cerimonia di apertura dell’a nno scolastico. Seguirà il saluto del Dirigente Scolastico, la Lectio magistralis del prof. Giampaolo D’Andrea, la premiazione degli alunni eccellenti a.s. 2013/2014, le inaugurazioni della Mostra dei documenti d’archivio, dei libri antichi e di pregio del Liceo, dell’Archivio Storico e della Sala lettura della Biblioteca d’Istituto.. AL CAMPUS Sostenibilità a mensa “La SOSTENIBILITA’ va a mensa” è il titolo dell’iniziativa che verrà presentata oggi al Campus di Macchia Romana alle ore 13 nell'ambito della Settimana europea dei rifiuti. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 20 Potenza e provincia Mercoledì 26 novembre 2014 [email protected] BALVANO I due, originari del napoletano, dovranno rispondere di ricettazione Sorpresi con 30.000 euro in contanti Durante un controllo la Polizia stradale ha trovato un sacchetto pieno di soldi BALVANO - Credevano di “averla” fatta franca, invece sulla loro strada hanno incontrato le forze dell’ordine che hanno trovato nel corso di un controllo su un’autovettura una consistente somma di denaro senza che gli occupanti sapessero dare spiegazione sulla loro provenienza. Questi i fatti. Nell’ambito dei servizi predisposti dal Compartimento Polizia Stradale “Basilicata”, finalizzati al contrasto alla criminalità diffusa, personale della locale sezione, sul Raccordo autostradale Sicignano/Potenza, all’altezza del lo svincolo di Balvano, ha proceduto al controllo di un’autovettura di piccola cilindrata con a bordo due persone, entrambe della provincia di Napoli, con precedenti di polizia . Durante il controllo i due si sono mostrati alquanto nervosi ed agitati inducendo gli stessi militari ad approfondire gli accertamenti effettuando una perquisizione personale e veicolare. A seguito all’interno del veicolo, nella parte sottostante il cruscotto è stato rinvenuto ben occultato, un sacchetto di carta contenente la somma di oltre 30.000 euro suddivisa in mazzette di vario taglio. Atteso quanto ritrovato e considerato che le persone oggetto di controllo non erano in grado di giustificarne il possesso e la provenienza. Il denaro è stato sequestrato e le due persone sono state segnalate. IL 9 GENNAIO PROSSIMO Ater, i sindacati proclamano lo sciopero Stato di agitazione per i lavoratori dell’azienda di edilizia residenziale Il 3 dicembre previsto un presidio davanti la Regione STATO di agitazione e proclamazione di una giornata di sciopero per il 9 gennaio prossimo. La decisione è arrivata dai sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, che «facendo seguito all’ultimo incontro con l’Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale di Potenza che continua a rendersi indisponibile al ripristino dei fondi della contrattazione decentrata e a confermare la volontà di tagliare le risorse destinate ai lavoratori, e dopo aver tenuto l’assemblea ge- nerale del lavoratori lo scorso venerdì 21 novembre» hanno indetto la giornata di sciopero per l’intero turno di lavoro. «Come organizzazioni sindacali - spiega una nota congiunta - ribadiamo la grave condotta dell’Ater di Potenza che dopo aver impedito la contrattazione aziendale per due anni, l’ultima risale al 2012, compromettendo anche accordi già sottoscritti, decide per l’anno in corso di tagliare drasticamente le risorse attestate alla parte variabile del fondo delle La sede dell’Ater di Potenza Sistema di prenotazione promossa da “Sanità Futura” “Prenota salute Evo”, i cittadini più vicini alle strutture sanitarie INDIVIDUARE una struttura sanitaria vicina sarà più facile grazie al sistema “Prenota Salute Evo ” che è stato presentato nei giorni scorsi dall’associazione delle strutture sanitarie private accreditate Sanità Futura. Il “Prenota Salute Evo” è l'evoluzione (di qui il termine Evo) del progetto pilota di prenotazione semplificata di Sanità Futura, già sperimentato negli anni passati nel Vulture-Alto Bradano, e darà il via ad una nuova epoca in cui prenotare e dialogare con le strutture sanitarie diverrà sempre più semplice. Il progetto è pensato per essere scalabile e per integrare al suo interno nuovi canali, una sorta di Hub per poter prenotare attraverso il medium scelto dal cittadino, a cui possono aderire tutte le strutture sanitarie: è la sanità che si adatta al cittadino per rendergli il percorso sanitario più semplice. «L’informatica nella sanità ha sottolineato il presidente Michele Cataldi - garantisce continuità assistenziale, centralità del paziente, trasparenza negli risorse decentrate, operazione che avrà come effetto quello di azzerare di fatto parte della retribuzione dei lavoratori dell’Azienda». «Si tratta - precisano i sindacato - di una decisione inaccettabile sia rispetto a tagli, che non possono e non devono essere pagati dai lavoratori, sia rispetto alla iniquità dell’operazione praticata dall’Azienda che ha di fatto deciso unilateralmente di operare a livello locale la spending review tutta sulle spalle dei lavoratori». Dito puntato contro la direzione «già colpevole - riprende il comunicato - di non aver reso possibile la contrattazione in questi ultimi due anni, facendo perdere anche le risorse del 2013, e senza nessun coinvolgimento del sindacato e della rappresentanza dei lavoratori, decide, quindi di tagliare circa 1/3 del fondo complessivo dei lavoratori che in questi anni, tra l’altro, si sono visti aumentare a dismisura i carichi di lavoro per effetto delle molteplici cessazioni intervenute non sostituite per il blocco del turnover». I sindacati, infine, prevedono nel contempo, presidi davanti alla Regione a partire dal pomeriggio del prossimo mercoledì 3 dicembre considerato che «l’Ater - conclude la nota congiunta di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl - è l’unico ente strumentale che ha deciso di tagliare le risorse e procedere con scelte scellerate sulle politiche del personale penalizzando fortemente i lavoratori, unico ente in tutta la Basilicata». L’informatica in aiuto degli utenti bisognosi Il dibattito organizzato da Sanità Futura atti amministrativi e sanitari, ni. Adesso con le nuove tecnoloun risparmio consistente. Si gie oltre a soddisfare i bisogni pensi che solo co la prenotazione burocratici, l’informatica ha daon line, secondo uno studio rea- to un grande supporto alla dializzato da Sanità Futura, è possi- gnosi e alla gestione della terabile risparmiare complessiva- pia». Partner dell’iniziativa è anche mente 160 milioni di euro; 370 milioni di euro si otterrebbero la società cooperativa sociale grazie alla consegna dei referti “Più salute”, nata come società via web; 1 miliardo 370 milioni per il service di attrezzature saper risparmi di tempo in attività nitarie e informatiche a imprese mediche ed infermieristiche e privati, ha colto la trasformagrazie all’introduzione della car- zione in atto e si sta sempre più tella clinica elettronica; 860 mi- evolvendo verso lo sviluppo di lioni grazie alla dematerializza- servizi informatici avanzati rizione dei referti e delle immagi- volti al settore sanitario. Incontro con il sindaco VIETRI DI POTENZA Il generale Due giovani Procacci protagonisti a Vietri di Potenza di “Go on” Procacci a Vietri VIETRI DI POTENZA – Il Generale Vincenzo Procacci, comandante Legione Carabinieri Basilicata, ha fatto visita ieri mattina a Vietri di Potenza, al Comune e alla locale stazione dei Carabinieri. Si è intrattenuto con i militari dell’Arma presso la locale stazione, dove c’è anche il “Lass”, il laboratorio analisi di sostanze stupefacenti, unico in Basilicata. Una chiacchierata con i militari e con il comandante di stazione, il maresciallo capo Maurizio Bertolini, e poi una visita alla sede Comunale per un saluto. Ad attenderlo il Sindaco, Carmine Grande, rappresentanti della Giunta Comunale e del Consiglio Comunale, agenti della Polizia Locale e dipendenti comunali. Una bella chiacchierata, dove il Sindaco ha sottolineato la collaborazione, specie nelle opere di prevenzione, tra il Comune e il comandante Bertolini. Il Sindaco ha poi donato al Generale Procacci un cesto di prodotti tipici. Claudio Buono POTENZA - Vietri di Potenza protagonista all’evento finale del Go-On Basilicata al teatro Don Bosco, con Giuseppe Pitta di Progetto Neco e Gerardo Gorga di Snapback. Due realtà nate da menti vietresi, ampiamente raccontate, anche con contributi video, nell’evento finale di lunedì sera. Con loro sul palco altri protagonisti, che hanno raccontato le migliori esperienze digitali in Basilicata, la regione che ha ospitato, per la prima volta in Italia, il più grande evento diffuso sui temi del digitale. L’evento voluto da Riccardo Luna ha trovato consensi ovunque. Il primo, Giuseppe Pitta, ha raccontato dell’esperienza nata con Progetto Neco, il secondo, Gerardo Gorga, ha raccontato di Snapback, la start-up nata da un’idea tutta lucana, con sede a Roma, che tanto sta facendo parlare di sé: in ultimo anche un interessamento di Tg5, con un servizio televisivo. E così la Basilicata si conferma terra di grandi talenti: lo testimoniano queste due esperienze che hanno creato davvero qualcosa di importante. c. b. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 26 novembre 2014 [email protected] 21 REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102 85100 Potenza Tel. 0971.69309 - Fax 0971.601064 LAGONEGRESE [email protected] La denuncia del Wwf: «Per chilometri è in secca, ed è un problema anche per le aziende» «Crisi ecologica sul fiume Agri» Denunciato il forte sfruttamento delle acque che non garantisce il deflusso minimo VAL D’AGRI – Il fiume Agri si sta prosciugando, tanto da pensare ad una vera e propria crisi ecologica. Lo denunciano gli esperti del Centro Studi Naturalistici Nyctalus Onlus e del WWF Val d’Agri, che da diversi giorni stanno monitorando l’attività del fiume. La cosa più allarmante sarebbe il drastico abbassamento del livello delle acque, in alcune parti completamente inesistente. «Da molte settimane scrive il Wwf - il livello è particolarmente basso, ma da diversi giorni il fiume è completamente scomparso lungo un tratto di quasi tre chilometri. A partire da località “Petto del Cavaliere” in agro di San Martino d’Agri, fino ad arrivare al confine orientale del territorio del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese (confluenza Fiume Agri, Fosso Tavolatedda) lunghi tratti di fiume sono completamente scomparsi, non c’è alcuna traccia di acque in superficie. In altri tratti il fiume è ridotto ad un rigagnolo, oppure il letto del fiume si è ridotto ad un insieme di pozze molto basse». Quali problemi comporta? In primo luogo c’è la questione legata alla garanzia del deflusso vitale che è stabilita per decreto legislativo. «Il minimo deflusso vitale - scrivono deve tener conto: delle diverse stagioni, della tutela dell’ecosistema acquatico, della tutela della naturalità del fiume, del rispetto della qualità dell’habitat e della tutela della fruizione ed è quindi di fondamentale importanza per mantenere in vita il fiume. Nonostante la nostra indagine abbia interessato un breve tratto di circa 9 Lo stato del fiume Agri nei tratti monitorati da Wwf e centro studi naturalistici Nyctalus Onlus. Gli scatti testimoniano larghi tratti in secca o quasi chilometri, ricadente per lo più nell’area Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese riteniamo verosimile che le medesime condizioni di criticità interessino in vario modo l’intero corso del fiume fino alla foce. La situazione attuale configura una crisi ecologica che va a gravare su un equilibrio già di per se instabile del fiume, sottoposto ad interventi del tutto deleteri per il suo ecosistema, accompagnati a vari fattori di stress (discariche, taglio illegale di legname, operazioni di sistemazione dell’alveo a dir poco discutibili ecc.)». Le conseguenze sono tante, in primo luogo per le aziende zootecniche e agricole della zona che usufruiscono dei servizi ecologici del corso d’acqua. «Questa situazione di criticità mette a dura prova un sistema agricolo già fragile ed esasperato. La valle del fiume Agri infatti è ormai da anni sottoposta ad uno stress eccessivo, ma nonostante gli incontri e i dibattiti pubblici, questo fiume è oggi abbandonato al suo triste de- stino». Dunque secondo il Wwf le problematiche sono legate alla «Cattiva gestione del territorio, inciviltà e sovra-sfruttamento delle risorse idriche, scarichi abusivi, controlli e sopralluoghi sul territorio insufficienti e riscaldamento globale e cambiamenti climatici. Non siamo noi nella po- Le attività nell’ambito dell’evento GoOn Basilicata LE DENUNCE Gli studenti del Marconi di Lauria a lezione di programmazione LAURIA - La Basilicata al 100% digitale, anzi al 131%. Questa la mission che Go On Basilicata ha messo in campo per un dday digitale innescando un meccanismo di partecipazione di massa con l’obiettivo di aumentare le competenze digitali dei cittadini, delle imprese e della Pubblica Amministrazione. A Lauria si è svolto il Coderbas, un evento legato al Coderdojo a cui ha partecipato la scuola Marconi. Hanno partecipato a Lauria i ragazzi della quarta e della quinta classe della scuola elementare della Marconi di Lauria grazie alla dirigente Miraglia e, a Carmina Ielpo e Maria Teresa Lauletta insieme alle al- tre insegnanti che hanno recepito con positività e fattività il progetto. Oltre cento le iniziative su base regionale, questa è una di quelle dove al centro dell’iniziativa ci sono stati i ragazzi che provvisti di device portatili hanno con entusiasmo partecipato alla lezione, palestra di programmazione, del relatore “mentore” Vincenzo Patruno e degli altri local “mentori”: Giacomo Bloisi, Mariateresa Pansardi, Enrico Di Giorgio, Gennaro Cosentino, Domenico D’Imperio, Isabelle Papaleo e Mariano Schettini. «Sono queste le iniziative a assessore cittadino di Lauria sizione di poter stabilire le responsabilità di questa situazione ma di certo le condizioni attuali del fiume richiedono indagini accurate che possano portare a sviluppare un piano di gestione serio, partecipato ed efficace per ristabilire quegli equilibri ecologici fondamentali per mantenere questo fiume in vita». Scoperti con pochi grammi di hashish Il Coderdojo a Lauria con gli studenti del Marconi Lucia Carlomagno - cui dare un plauso perché mettono al centro la scuola e i suoi studenti. Un messaggio importante e di attenzione alla scuola come luogo di formazione delle nuove generazioni». Una rivoluzione digitale regionale che inizia da qui. Mimino Ricciardi LAGONEGRO Tre persone sono state segnalate alla prefettura per uso di droghe. Prosegue l’attività alla lotta al traffico ed all’uso di sostanze stupefacenti e nell’ultimo weekend, nel corso di un servizio di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione e repressione di reati in materia di circolazione stradale e sostanze stupefacenti, sono stati sorpresi tre giovani in possesso rispettivamente di 4 e 7 grammi di hashish e 7 grammi di marijuana. Le persone, tutti uomini, di età compresa tra i 29 ed i 37 anni sono state segnalate alle Autorità Prefettizie di competenza Catania, Napoli e Cosenza. Emilia Manco RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 26 novembre 2014 [email protected] 22 REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102 85100 Potenza Tel. 0971.69309 - Fax 0971.601064 LAGONEGRESE [email protected] LAGONEGRO Il 18 novembre fu rinviata la discussione in attesa dell’assemblea Pd Giunta indecisa sullo Sblocca Italia L’opposizione vuole una presa di posizione ma si aspetterà la prossima assise regionale LAGONEGRO – L’ultimo consiglio comunale convocato in seduta ordinaria lo scorso martedì 18 novembre si è protratto fino a tarda sera e si è concluso con l’auto-sospensione dell’assemblea, quando alla discussione dell’undicesimo punto all’ordine del giorno – vale a dire la richiesta da parte della minoranza di adottare una delibera che imponga al presidente della Regione di impugnare davanti alla Corte Costituzionale l’articolo 38 del decreto “Sblocca Italia” – ci si è resi conto, intorno alle 23, che i tempi si stavano protraendo oltre il dovuto. Lecito pensare però che la mossa sia stata una manna dal cielo per la maggioranza, soprattutto a fronte della relazione del consigliere Pasquale Mitidieri a sostegno del governatore Pittella e considerato l’imbarazzo che destava una questione così delicata: «Persino il primo cittadino di Viggiano – queste le parole della consigliera della lista “Per Lagonegro” Maria Di Lascio a margine dell’intervento a sostegno della sua La manifestazione contro il petrolio di Potenza e il sindaco di Lagonegro Mitidieri mozione - seguendo l’esempio di tanti suoi colleghi che in queste ore sono vicini ai movimenti ambientalisti e alle proteste di studenti e abitanti, ha chiesto ai vertici regionali di fare un passo indietro; e il nostro sindaco oggi ha la possibilità di dimostrare la sua assoluta contrarietà al decreto ministeriale, come aveva affermato in altre circostanze». E così si è preferito attendere il verdetto dell’assem- blea regionale del Pd, che si è tenuta a Potenza nel fine settimana con esiti altrettanto attendisti e contraddittori peraltro, e rimandare ogni decisione a data da destinarsi. Stessa sorte è toccato all’altro argomento proposto dall’opposizione, e cioè che si richieda al governatore «di non destinare il fondo di coesione territoriale e dei diritti di cittadinanza, istituito con legge regionale 8/2014, per finanziare sperperi ed inefficienze del capoluogo a danno dei comuni che svolgono funzioni sovra-comunali nei comparti della sanità, della giustizia e degli enti pubblici, come nel caso di Lagonegro». Anche per quest’altra questione difficile e molto dibattuta pure tra i Dem, si è scelto di aspettare il consiglio regionale del 4 dicembre prossimo, ma va sottoli- Incontri, racconti del territorio e visite guidate questo fine settimana neato che la maggioranza aveva presentato un documento della stessa natura. Invece alle argomentazioni di Mitidieri, che evidenziava come la attuale coltivazione di idrocarburi sia «inferiore a quanto già autorizzato dalle giunte Bubbico e De Filippo» e cioè la fatidica soglia dei 154.000 barili al giorno, ma va ricordato che non esiste un ente di controllo pubblico che possa certificare i dati for- niti dalle compagnie petrolifere, e quanto l’amministrazione in carica a Viale Verrastro si sia posta in discontinuità con le precedenti, la Di Lascio in un intenso scambio di battute ha opposto «le ragioni per cui il rivoluzionario Pittella ha cambiato idea rispetto alla promessa fatta in campagna elettorale di non consentire nuove estrazioni, mentre oggi per denaro permette l’inquinamento della terra , dell’acqua e dell’aria della Basilicata senza che le sue politiche portino alcun vantaggio alle popolazioni lucane». L’atmosfera si era già riscaldata parlando di parcheggi pubblici, poiché la gestione complessiva del servizio risulta deficitaria e probabilmente non rende gli investimenti fatti e le spese sostenute da parte dell’ente, tant’è che pur non votando insieme alla minoranza la maggioranza ha preso atto della situazione e promesso di trovare soluzioni adeguate dopo un’attenta verifica delle criticità segnalate da numerosi cittadini». LAURIA Tre le interrogazioni Ultimo appuntamento per “Borghi narranti” Consiglio convocato con tappa nel borgo di Chiaromonte per il primo dicembre HIAROMONTE – «Massimizzare unicamente i vantaggi materiali di breve termine della propria famiglia nucleare, supponendo che tutti gli altri si comportino allo stesso modo». Sono passati 50 anni da quando Banfield teorizzava il familismo amorale (Le basi morali di una società arretrata, Bologna, Il Mulino, 1976). Il prossimo weekend, il 29 e 30 Novembre, a Chiaromonte, il paese della Basilicata oggetto di studio del sociologo americano, si terrà la terza e ultima tappa di Borghi narranti. Dopo San Severino Lucano e Viggianello, l'evento, organizzato da Prometa Servizi e le locali amministrazioni, chiude il capitolo della prima edizione raccontando ancora il Pollino con la musica, i sapori e i dibattiti insieme a ospiti di eccezione. Sabato alle 17 a guidare la passeggiata di comunità ci sarà Franco Arminio che, probabilmente, meglio di tutti ha raccontato il sud Italia degli ultimi 30 anni. Insieme a lui, la “comunità provvisoria” che si creerà durante l'evento sarà parte attiva e fondamentale di un rac- Il borgo di Chiaromonte conto corale animato dal confronto spontaneo. Il giorno dopo invece l'ospite sarà Carmen Pellegrino, di professione abbandonologa, come l’ha definita tempo fa un bambino, “ha fatto dello studio delle città e delle cose abbandonate il suo lavoro. Affascinata dal contatto diretto con le cose che la storia non ricorda, inerti perché hanno perso la destinazione d’uso, cerca posti morti, rimorti e scampati, ma comunque in piena luce per poter attivare i fantasmi dell’immaginazione”. Sabato e domenica dalle 10 alle 21 sarà possibile visitare i contenitori culturali di Chiaromonte aperti per l'occasione, dalle 12 e dalle 19 i ristoranti racconteranno il territorio con i loro menu e alle 17, alle 18, alle 19 (domenica anche alle 11) le guide condurranno i visitatori per le vie del borgo. Eva Immediato e Vincenzo D’Orsi chiuderanno la prima giornata, alle 20, svelando segreti, immagini e emozioni delle pietre, anime vive della Terra, con lo spettacolo “Pietre parlanti: Cunti Canti e Musicanti”. Domenica, dalle 16, Maurizio Caggiano farà vibrare i vicoli con una performance musicale tra tecnologia e suoni del territorio e alle 19 il Quintetto Meridies presenterà la Pastorale Lucana con suoni, strumenti e parole legati alla natività. Invece duplicheranno il successo fuori casa giovedì 27 novembre, gli studenti di San Severino Lucano che la settimana scorsa sono stati protagonisti di uno spettacolo da loro stessi realizzati con il supporto oltre che dei loro insegnanti di Eva Immadiato, l’attrice che ha seguito il progetto nel corso della tappa sanseverinese di “Borghi narranti”. Gli studenti della scuola media della cittadina si sono preparati all’evento iniziando con la ricerca di storie, racconti, favole, una vera e propria indagine sociologica fatta ognuno nella propria famiglia, con l’attrice Eva Immadiato le hanno assemblate e ne hanno costruito uno spettacolo, con racconti accompagnati da organetti,fisarmoniche e tamburelli. La rappresentazione è stata molto apprezzata, il dirigente scolastico Vincenco Lardo ha proposto la replica a Corleto e così sarà fatto. Soddisfatto il sindaco Franco Fiore che ha voluto l’iniziativa promozionale nel suo comune. Un consiglio comunale a Lauria LAURIA – Si terrà il primo dicembre alle 18 il consiglio comunale di Lauria. E si è chiamati a discutere su temi piuttosto caldi. In primo luogo l’amministrazione dovrà rispondere all’interrogazione proposta da mariano labanca, consigliere di “Per lauria” sulla vicenda della vecchia strada comunale Olivella-Rione Taverna. L’attesa sarà soprattutto sulle comunicazioni del sindaco riguardo alal deliberazione di giunta che autorizza il prelievo dal fondo comunale di riserva. Altri due passaggi riguarderanno la ratifica della delibera 85 e della 104 che riguardano entrambe le variazioni al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario del 2014. Ma si discuterà anche del protocollo d’intesa attuativo per interventi di sostegno alla domanda pubblica di energia. Ma nel programma del lavoro ci sono altre due interrogazioni: la prima riguarda la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne presentata dal capogruppo Angelo Lamboglia di “Lauria Libera” e un’altra interrogazione di Mariano Labanca riguardante il Fondo di coesione regionale. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 26 novembre 2014 [email protected] 23 REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102 85100 Potenza Tel. 0971.69309 - Fax 0971.601064 VULTURE [email protected] ATELLA Si spera in una convocazione da parte della Regione GENZANO I corsi iniziano oggi Assegnazione dei terreni regionali L’Unitre apre Agricoltori pronti alla protesta l’anno accademico ATELLA – Sono giorni di fibrillazione a Sant’Andrea di Atella per l’irrisolta questione del bando d’assegnazione in concessione di terreni agricoli di proprietà della Regione Basilicata. A giorni dovrebbe essere pubblicata la graduatoria ufficiale dei partecipanti alla gara che i cittadini di Sant’Andrea, conduttori dei terreni da oltre 70 anni, sperano che «sia andata deserta perché è impensabile partecipare ad una gara dove la base d’asta per la concessione degli stessi sia dieci volte superiore ai fitti pagati lo scorso anno». Un bando che sin dalla sua pubblicazione i cittadini della frazione angioina hanno etichettato come “iniquo” perché «non agevola chi per decenni ha lavorato, migliorato e tutelato terreni del demanio regionale. La nostra speranza è che la Regione ci ripensi e ci convochi per trovare la giusta soluzione alla problematica. Nonostante il periodo di crisi, anche per non gettare al vento gli investimenti fatti in attrezzature e macchinari, siamo dispo- I FESTEGGIAMENTI Rapolla festeggia i 100 anni di Giuseppina Radino Un campo coltivato ad Atella nibili a discutere una rivalutazione dei canoni ovviamente commisurati al reale valore dei terreni». Dalla Regione Basilicata, nonostante le reiterate richieste dei cittadini, per ora tutto tace ma «qualora non dovesse arrivare alcun cenno da Potenza – riferiscono alcuni agricoltori - siamo pronti a far sentire la nostra voce e le nostre ragioni sotto la sede del Palazzo Regionale». E quindi si potrebbe ripartire con una manifestazione sotto via Verrastro. Daniele Masiello RAPOLLA – Un traguardo davvero speciale quello raggiunto dalla signora Giuseppina Radino di Rapolla, che ieri ha spento 100 candeline. Una grande festa in cui nonna Giuseppina è stata circondata da una folta schiera di parenti e i vicini di casa, che le hanno voluto dimostrare il loro affetto. Così come hanno voluto farle gli auguri il parroco don Vincenzo Mossucca e il sindaco Michele Sonnessa, che ha consegnato una pergamena. GENZANO DI LUCANIA – Sono trascorsi 15 anni, da quando l’UniTre, sotto la spinta di don Gaetano Corbo, attecchì a Genzano. E gli iscritti, da allora, non hanno fatto altro che aumentare. Sono quasi tutte donne. Molte fra le prime, fedelissime, continuano a seguire i corsi, e gli incontri sono divenuti un punto di riferimento culturale per la Comunità intera. Andrea Guerriero (docente di lettere al liceo, da non molto in pensione) è lì fin dall’inizio, nel ruolo di presidente per molti anni, poi sempre in campo. Quindi è toccato a lui presentare la serata di inaugurazione del nuovo anno accademico. La sala della Biblioteca Comunale era colma più che mai. Si è parlato dell’Amore. Protagonisti, i membri del direttivo. Ognuno di loro ha scelto e recitato una poesia o un brano in prosa attinente all’argomento. L’effetto è stato travolgente. Si sono alternati Ada Lafranceschina, Nina Barile, Franca Bibbo, Monica Granieri, Marisa Centoducati e lo stesso Andrea Guerriero. Ha poi concluso, recitando prima in lingua e quindi nella traduzione in italiano, Angelina Sciota (lei, da esterna) con L’apertura dell’anno accademico un brano di Shakespeare tratto dal “Romeo e Giulietta”. Tra una lettura e l’altra, ad impregnare l’atmosfera di un plusvalore che trascende la ragione, sono scorsi brani suonati da due musicisti di professione: Antonello Mastrosilvestri (insegnante di trombone, genzanese) e Francesco Pio Paolillo, pianista. Oggi iniziano le lezioni vere e proprie. Il tema è la Medicina. E il primo relatore di quest’anno è il dottor Rago, che parlerà delle patologie reumatiche. Gianrocco Guerriero AGRICOLTURA E SOSTENIBILITÀ Le opportunità del nuovo Piano di Sviluppo Rurale della Basilicata 2014-2020 per le imprese agricole: condizionalità, misure agro-climatiche-ambientali e “greening” PROGRAMMA 9.30 9.45 10.00 10.15 11.15 12.00 13.00 Introduzione ai lavori - On. Dr. Pasquale Lamorte – Presidente della Camera di commercio di Potenza Il nuovo Piano di Sviluppo Rurale della Basilicata 2014 – 2020 e le misure previste per la salvaguardia ambientale e lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile e responsabile Dr. Michele Ottati – Assessore Agricoltura e Sviluppo Rurale della Regione Basilicata Il progetto “Guarden” - Dr. Saverio Primavera – Project manager del progetto “Guarden” La nuova “condizionalità” in agricoltura - Dr. Franco Muscillo - Dipartimento agricoltura e sviluppo rurale della Regione Basilicata Le misure agro-climatiche-ambientali del PSR 2014-2020 per favorire un’agricoltura sostenibile - Dr.ssa Carmela De Vivo – INEA Basilicata Il “greening”, importante novità della nuova politica agricola comunitaria - Dr. Michele Catalano - ALSIA Conclusione dei lavori Camera di commercio di Potenza Corso XVIII Agosto 34 28 novembre 2014 RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 26 novembre 2014 [email protected] 27 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 MATERA [email protected] La maggioranza propone un emendamento che chiede di rivedere le norme Lo Sblocca Italia spacca il Consiglio Ancora testa a testa sull’impugnazione e alla fine il solito rinvio a domani MATERA LO SBLOCCA Italia continua a spaccare il Consiglio comunale. Ancora un nulla di fatto, ancora un rinvio a domani ma ancora una volta il voto (favorevole o contrario) sull’impugnazione alla Corte Costituzionale dell’articolo 38 non viene votata. Il dibattito si svolge ma sulla proposta di emendamento della maggioranza ( a farsene promotore il consigliere Bianchi) il Consiglio si spacca. Il caso è tutto politico. L’emendamento infatti riproduce l’idea di chiedere alla Regione un impegno a cambiare il contenuto dell’articolo 38 proprio nella parte in cui si fa riferimento all’accentramento allo Stato della decisione sulle trivellazioni. Un testo che, dettagli a parte, sembra sintetizzare di fatto la posizione politica uscita domenica nella direzione regionale del Partito Democratico. Una opzione che però non piace a quella parte della maggioranza (Sel-Idv e pezzi sparsi del Pd da Cotugno a Manicone) che hanno voluto e portato la mozione in Consiglio. «Noi non siamo disponibili ad alcuna modifica, vogliamo che il Consiglio si esprima sull’impugnazione, favorevoli o contrari» spiegano i consiglieri di maggioranza Il consigliere comunale, che hanno Paolo Manicone presentato la mozione, «a questo punto lasciamo l’aula e ritorniamo a votare la questione giovedì nella seconda convocazione». Di fatto al momento del voto sulla sospensione appunto per preparare l’emendamento alla minoranza manca un voto (i tre astenuti pesano più che mai) e per 14-13 la sospensione passa e la decisione conseguente diventa il venir meno del numero legale. Il caso politico al di là dei singoli interventi a favore o contro lo Sblocca Italia rimane tutto quanto in piedi ed è soprattutto un caso politico, anche per questo la situazione continua a trascinarsi. La battaglia appare di altra natura e sullo sfondo ci sono anche le elezioni e magari l’ultima direzione regionale del Partito Democratico. Il petrolio diventa il grimaldello per far emergere una serie di incertezze, posto che votare o non votare l’impugnazione sarebbe solo un indirizzo politico. Non produrrebbe effetti e obblighi ma certo darebbe un segnale che spacca. Ancora di più di quello che si è visto ieri. Piero Quarto [email protected] Decisive alcune astensioni che permettono di approvare la sospensione Assestamento di bilancio e due debiti da votare Ecco la delibera in arrivo Michele Paterino tra i sottoscrittori della mozione sullo Sblocca Italia CONFCOMMERCIO La giornata della legalità sulle imprese del terziario e le azioni criminali LA GIORNATA della Legalità, appuntamento annuale di Confcommercio, quest’anno si svolgerà oggi e sarà incentrata sulle attività criminali che gravano sulle imprese del terziario di mercato. L’iniziativa locale, avrà inizio alle ore 10 presso la sede della Confcommercio–Imprese per l’Italia della Provincia di Matera, sarà svolta a testimonianza del fatto che la recessione, che non ha risparmiato nessun settore e nessun territorio e i cui effetti continuano a colpire le imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti, ha acuito i fenomeni criminali, amplificando le azioni della criminalità organizzata e la percezione di insicurezza dei territori. Prima l’audizione del presidente nazionale Sangalli (nella foto) e poi la diffusione dei dati regionali e locali saranno gli elementi qualificanti della giornata che si svilupperà oggi e che porterà i problemi da tempo denunciati dai commercianti al centro del dibattito. In arrivo la delibera, ve- vedimenti saranno più nerdì in Consiglio ci sa- chiari in queste ore e arrà l’assestamento di bi- riveranno in Consiglio lancio. comunale venerdì poUna manovra che do- meriggio per un voto vrebbe aggirarsi, in ba- che non dovrebbe cose ad alcune indiscre- munque presentare alzioni intorno al milione cun tipo di sorprese. e mezzo di euro e che do«Ancora una volta» si vrebbe limita a prevedere spiegare anche due il presidebiti fuodente delri bilancio la como comunmissione que dei picomunale gnoraBilancio menti che Adriano le casse Pedicini, comunali «c’è la hanno suconferma bito per che il condue fatti tenzioso è diversi e il vero peper un ricolo che ammontaincombe re di poco su queinferiore Adriano Pedicini st’Ammiai seicennistraziotomila euro. ne e da cui bisogna naA tutto questo si va ad turalmente guardarsi. aggiungere a quanto C’è poi da considerare pare anche una diminu- il rischio di un azzerazione delle entrate deri- mento dell’avanzo di vanti dai trasferimenti Amministrazione». statali a cui il Comune Numeri e cifre sarandi Matera si trova a far no più chiari nelle prosfronte ancora una volta sime ore ma l’assestacome anhce altri Comu- mento che costituisce ni. soprattutto dei piccoli Una necessità che aggiustamenti nelle avrebbe prodotto anche maglie del bilancio non la necessità di ricorrere dovrebbe presentare ulalle risorse derivanti teriori ed importanti dall’avanzo di Ammini- novità da tenere in debistrazione. ta considerazione. [email protected] Ma i dettagli del prov- IL COMMENTO Scadenza contratti per servizi avanzati Confapi: «Già chiesta nuova gara a Regione» LA Confapi Matera condivide le preoccupazioni espresse dai sindacati sulla governance dei servizi ICT da parte della Regione Basilicata totalmente silente tanto sulla mancata riconvocazione del tavolo dell’Agenda Digitale quanto sulla scadenza, ormai alle porte, del contratto di tali servizi. “Come Confapi Matera avevamo già sollecitato la Regione sulla questione della scadenza – dichiara il presidente Enzo Acito – chiedendo di avviare le procedure per espletare un nuovo bando di gara così da scongiurare la proroga o il rinnovo. Un modus operandi chiaro che garantisce parità di condizioni e una leale concorrenza fra le aziende.” “Nonostante la recente e rinnovata attenzione per la questione della trasparenza abbiamo constatato come, troppo spesso, nelle pubbliche amministrazioni finiscano per diventare prassi procedure poco “chiare”, come il rinnovo tacito di contratti per la fornitura di beni e servizi e per le manutenzioni. Un vero e proprio abuso – prosegue il presidente Acito che innescando il regime di prorogatio, in molti casi privo di data certa di scadenza, sottrae alle imprese la legittima possibilità di fare la propria proposta. Ne deriva un duplice danno: alle regole della trasparenza e al territorio che viene privato della possibilità di ricavarne un risparmio da investire in altri servizi.” Il presidente di Confapi Enzo Acito RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Matera Mercoledì 26 novembre 2014 [email protected] 29 Passo in avanti anche sulla fibra ottica con il contratto della rete sottoscritto Aree industriali videosorvegliate Accordo per la gestione e manutenzione di 29 telecamere a Jesce e La Martella UNA buona notizia per le aziende delle aree industriali che hanno lamentato molto spesso negli ultimi mesi un’escalation di furti. Una questione che era stata anche portata all’attenzione della Prefettura e che oggi potrebbe risultare in via di risoluzione grazie all’entrata in funzione di un servizio di videosorveglianza che riguarda indifferentemente tanto Jesce quanto La Martella e che consentirà dunque di poter intervenire in maniera sollecita e tempestiva coprendo al meglio aree molto grandi che altrimenti richiederebbero un dispendio di mezzi che non pare assolutamente tollerabile. Il Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Matera (Csi) ha firmato con una società esterna l’accordo per la gestione e per la manutenzione per una durata di cinque anni. Ventinove telecamere, tredici nella zona industriale di La Martella e sedici in quella di Jesce, resteranno accese 24 ore al giorno per controllare gli accessi e i viali delle aree produttive. Le immagini saranno trasmesse tramite la rete di fibra ottica, registrate e conservate per una durata di 10 giorni, su un terminale collocato nei pressi dell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera, dove resteranno a disposizione delle Forze dell’Ordine per eventuali controlli. Polizia e Carabinieri potranno inoltre, se lo riterranno necessario, accedere alle immagini, in modalità Posto un freno ai furti, ora il controllo sarà più agevole Santarsia «Completata la dotazione infrastrutturale» Il commissario del Consorzio industriale Gaetano Santarsia live, dalle loro sale operati- saglio di furti in aziende. ve. Ed inoltre il Consorzio per L’impianto di videosorve- lo sviluppo industriale ha glianza costituisce una pri- firmato il contratto per la gema risposta alla richiesta da stione della rete di fibra ottiparte delle imprese di au- ca che attraversa le due aree mentare il livello di sicurez- industriali e ha pubblicato za degli insediamenti pro- l’avviso pubblico per l’asseduttivi che sorgono alla peri- gnazione in I.R.U. (Indefeaferia della città, spesso ber- sible Rights of Use - diritto d’uso irrevocabile) delle coppie di fibra ottica agli operatori di telefonia che ne faranno richiesta. Il funzionamento della fibra ottica permette alle aziende insediate nelle aree industriali materane di poter essere finalmente servite dalla rete a banda larga che consente i collegamenti in videoconferenza e le trasmissione tv via internet. Le aziende che vorranno essere allacciate alla rete potranno avanzare la loro richiesta alle società di telefonia che chiederanno l’assegnazione di una o più coppie di fibra ottica. “Dopo l’attivazione della rete del gas metano, con l’impianto di videosorveglianza e con la rete di fibra ottica dice il Commissario del Csi, Gaetano Santarsìa - abbiamo completato la dotazione infrastrutturale delle aree industriali del Materano. Era questo uno degli obiettivi che ci eravamo prefissi all’atto del nostro insediamento alla guida del Consorzio e che abbiamo raggiunto. Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto in questi anni che è servito a rendere sempre più competitive le aree industriali dall’ente”. Tasse governative e imposta di bollo inapplicabile per le imprese regolamentate I Conservatori del Registro delle Imprese di Basilicata, unitamente a quelli del Molise, Avellino, Caserta, Napoli e Salerno, per la prima volta agiscono in maniera unitaria e con una Direttiva unica, sottoscritta da tutti, si uniformano all'interpretazione proposta dall'Agenzia delle Entrate, Direzione Centrale Normativa, e ritengono inapplicabile l'imposta sul bollo e la tassa sulle concessioni governative in tutti quei casi in cui l'iscrizione nel Registro delle Imprese e nel Rea avvenga in maniera diretta e previa presentazione di una SCIA, nella quale il soggetto autocertifica il possesso dei requisiti professionali. Dunque non si pagheranno più i 168 euro sul ccp 8003 per le attività di: commercio all'ingrosso, impiantistica, autoriparazione, pulizia, facchinaggio, agente e rappresentante di commercio, agente di affari in mediazione, spedizioniere e mediatore marittimo. Gli uffici continueranno a richiedere il pagamento della tassa CCGG e dell'imposta di bollo solo quando si tratterà di iscrizione in un Albo, Ruolo, Registro od Elenco con natura “abilitante”. L'interpretazione recepita dai Conservatori ha sicuramente un impatto positivo per gli imprenditori che esercitano le attività cc.dd. “regolamentate”, in quanto consente un significativo risparmio economico. IL RISULTATO Azienda Marvulli premiata in Calabria per il miglior olio extravergine Biol L’OLIO extravergine d’oliva biologico dell’azienda agricola Vincenzo Marvulli di Matera è stato premiato, nei giorni scorsi, presso la Reggia di Caserta nell’ambito della XIX edizione del Premio internazionale Biol per il miglior olio extravergine di oliva biologico del mondo. Alla cerimonia hanno preso parte i referenti istituzionali e tecnici delle Regioni italiane partecipanti, rappresentanti del mondo scientifico e delle maggiori testate giornalistiche specializzate. L’olio biologico dell’azienda Marvulli, della campagna olearia 2013/2014, prima di essere premiato dalla Giuria del Concorso, è stato selezionato per le sue elevate qualità e peculiarità organolettiche dal panel di assaggio del Dipartimento Politiche agricole e forestali della Regione Basilicata. L’azienda agricola risale al 1960. Qui l’imprenditore Giovanni Marvulli, figlio del fondatore Vincenzo e che conduce l’azienda dal 2006, coltiva circa tremila alberi di una cultivar Ogliarola del Bradano. Sin dall’inizio ha utilizzato metodi naturali di coltivazione privi dell’utilizzo di concimi di sintesi e fitofarmaci. Nel 2009, per la prima volta, imbottiglia l’olio ottenendo subito riconoscimenti e premi in vari concorsi. Dal 2010 certifica l’olio per l’Alta qualità italiana per la rintracciabilità di filiera. Dal 2011 produce anche legumi e pasta biologica di farro e dal 2012 anche pasta di grano duro Cappelli. Quest’anno l’azienda è risultata vincitrice del Japan Olive Oil Prize. “L’azienda Marvulli - fa presente l’assessore regionale alle Politiche agricole, Michele Ottati – rappresenta una realtà olivicola di eccellenza della Basilicata basata sull’intelligenza di chi la conduce poiché sa unire le vocazionalità pedoclimatiche del territorio, la presenza di varietà autoctone in grado di fornire prodotti di alta qualità e con spiccate caratteristiche di tipicità e l’ammodernamento aziendale, l’aggiornamento professionale e l’impegno quotidiano”. Una giornata con spinning, walking e fitness Sport in acqua con la Light DOMENICA presso la struttura polifunzionale del centro benessere Light di Matera si sono tenuti le master class di Spinning, Walking e Fitness in acqua. In acqua la master training International Andrea Paula Goldfard ha presentato due master class di acqua circuit training basato sul metodo a stazioni con i grandi attrezzi: treadmill, idrobike , acquastep e acquaiump e l’acquafitness basata sull’attività aerobica con i piccoli attrezzi. All’evento hanno partecipato numerosi istruttori di fitness in acqua provenienti dalla Basilicata e dalla Puglia. «Le peculiarità dell’acqua-spiega il prof. Angelo Rubino responsabile acqua sport light- come ambiente di allenamento sono molteplici: tenersi in forma non è mai stato così facile con la ginnastica in acqua, attività che si divide in tantissime altre discipline che si svolgono in acqua a tempo di musica, divertendosi , bruciando calorie e grassi in uno spazio delimitato che tende anche a incoraggiare i rapporti umani». A terra con il master trainer europeo FISPIN Nico Bucci già trainer in molte città d'Europa dove da circa un decennio porta avanti la filosofia Spinning Originale ideata circa 20 anni fa negli Stati Uniti dal famoso JONNY G. primo master trainer mondiale del metodo Spinning. Hanno partecipato circa 50 Bike con partecipanti del posto ed esterni che per 2 ore si sono cimentati in 2 rider coinvolgenti sotto la guida di Nico Bucci e di altri istruttori del centro Light coadiuvati dal responsabile tecnico prof. Nunzio Zito e con l'autorizzazione dalla Federazione Italiana Spinnig. In parallelo con lo spinning una master class di Walking per dimostrare i benefici di questa attività ed ha visto come istruttore walking program Fabio Madaro. Il Walking Program, spiega il prof. Vito Masciandaro responsabile fitness del centro- è un programma di allenamento che si svolge su un tapisroulant meccanico e, il connubio tra esercizio e musica, trasforma il semplice gesto della camminata e gli esercizi ad essa associati, Foto di gruppo della master class in un programma di alle- ght-conclude Rubino- ha namento avvincente e en- trasformato una domenica tusiasmante. Il Walking qualsiasi in una domenica Program è un esercizio di trascorsa all’insegna dello facile apprendimento e sport, formazione e sano adatto a tutte le età e a tutte divertimento per promuovere il wellness come stile le esigenze. «Il centro benessere li- di vita». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. PISTICCI Mercoledì 26 novembre 2014 [email protected] 30 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 [email protected] IL CASO DELL’ACQUA CONTAMINATA FERRANDINA Il sindaco è a Latina, la beffa delle autobotti riempite dai serbatoi inquinati Firme per un esposto alla Procura I cittadini protestano da giorni in piazza, oggi vertice tecnico in municipio FERRANDINA continua a non trovare pace. Le notizie contrastanti di questi giorni non hanno fatto altro che aumentare il malcontento nella popolazione, stanca di ricevere informazioni frammentarie e soprattutto di non sapere ancora se l’acqua che scorre dai rubinetti sia infettata o meno. Anche l’amministrazione comunale brancola nel buio e per far luce sul caso, il sindaco, Saverio D’Amelio, ha convocato una riunione per le 10, alla quale parteciperanno i dirigenti responsabili di Arpab, Asm e Acquedotto Lucano, oltre a tutti i consiglieri e ai sindaci di Pomarico e Miglionico, gli altri due paesi coinvolti in questa vicenda. I ferrandinesi, nel frattempo, hanno organizzato un presidio permanente in piazza Plebiscito, con lo scopo di comprendere il problema e di chi siano le responsabilità. In questo sit-in di protesta, è possibile firmare per presentare un esposto alla Procura della Repubblica, affinché vengano accertate le motivazioni del disagio che va avanti da venerdì pomeriggio. Ieri mattina, ragazzi delle scuole (chiuse con un’ordinanza di due giorni fa) hanno manifestato pacificamente, tappezzando la facciata principale del municipio con bigliettini, in cui esprimono tutto il loro dissenso. In piazza a discutere con i cittadini, si sono visti pochi rappresentanti della maggioranza e del Pd, mentre sono stati più presenti Michele Pepe e Camillo Rossi, consiglieri d’opposizione. Del sindaco, invece, nessuna traccia: il primo cittadino sta gestendo la delicata situazione da Latina, e continua ad invitare tutti alla calma, non comprendendo le ragioni dell’agitazione di alcune persone. D’Amelio sarà presente alla riunione indetta ma, su esplicita richiesta di Rossi, l’amministrazione si riunirà prima per valutare i temi da trattare. Lo stesso Rossi ha accertato che l’acqua di cui si rifornivano le autobotti, proveniva da Borgo Macchia, che a sua volta è rifornito dal serbatoio Missile, anch’esso contaminato da clostridi. Insomma , oltre al danno la beffa. È singolare, infatti, che una volta accertato il problema in uno dei serbatoi, non si proceda a controllare subito gli altri, andando addirittura a prelevare l’acqua da uno di essi e a distribuirla ai cittadini, considerato che la conduttura è unica e si dirama ad un certo punto, servendo i tre serbatoi del paese. Ma non è tutto: lo stesso consigliere ha richiesto la cartina delle tubature, e ha preteso che su ogni autobotte venga applicata la provenienza dell’acqua. La priorità è capire da quanto duri questo periodo di incertezza, a che periodo risalga l’ultima negatività riscontrata, di che tipo sia la contaminazione (nel pomeriggio si è parlato di una carcassa di animale) e dove sia localizzata, visto che, secondo AL, i serbatoi non sono collegati tra loro. Michele Pavese Il presidio di piazza Plebiscito a Ferrandina L’ordinanza di Buono è ancora vigente fino a contrordine Anche Miglionico resta in attesa MIGLIONICO - Acqua non salubre anche a Miglionico. Oltre all’utilizzo per uso potabile è da evitare anche l’accumulo nei serbatoi personali e ove possibile anche il suo utilizzo per lavarsi. Le analisi effettuate anche nell’altro serbatoio, il “Missile”, quello che serve Miglionico e Pomarico, hanno fatto emergere dati ancor più preoccupanti con una concentrazione di clostridi, in entrata e in uscita, sembra due volte superiore a quella dell’altro serbatoio. Un dato allarmante, che ha portato appunto all’emissione dell’ordinanza nella cittadina del Malconsiglio. Un’ordinanza che ha allarmato i 2.500 miglionichesi, com’era d’altronde ac- caduto a Ferrandina. Cittadini, che nonostante le rassicurazioni di AL e con informazioni frammentarie, in maniera compulsiva hanno preso d’assalto i negozi alimentari per fare provvista di acqua minerale, andata presto esaurita. Una situazione che impegna non poco il sindaco Angelo Buono alle prese con un’emergenza che come immaginabile crea disagio a tutti, soprattutto ai produttori di beni alimentari, che dovrebbero usare, come recitano le normative vigenti in caso di problematiche igienico sanitarie di tale entità, l’acqua delle autobotti messe in campo da AL, o acqua in confezioni sigillate e chiuse. I Clostridi so- no batteri Gram-positivi. Il membro più comune del gruppo è Clostridium perfringens (C. welchii), normalmente presente nelle feci umane. La presenza nell’acqua potabile di spore di Clostridium perfringens, indica la possibile sopravvivenza di virus e cisti o oocisti di protozoi nell’acqua trattata. Questo suggerisce che i processi di trattamento e di disinfezione potrebbero essere stati deficitari o compromessi, oppure che ci sia stata una ricontaminazione dell’acqua trattata. Può causare mal di pancia e vomito, in alcuni casi febbre, sintomi che generalmente si risolvono senza farmaci. Antonio Centonze Bar e attività commerciali paralizzate, ma c’è anche chi elude il provvedimento sindacale Il comune di Pomarico si è mosso in ritardo Comunicazioni ricevute fuori dai tempi dopo i prelievi effettuati dall’Asm POMARICO - Acquedotto lucano ha risposto il giorno successivo, all’odinanza sindacale emessa il 24 novembre dal Comune di Pomarico, per “l’istituzione di un servizio alternativo di fornitura di acqua potabile con autobotti e/o acqua in confezione originale chiusa, nel rispetto della normativa di settore”. Con due autobotti che intanto sono arrivate dopo le 8 di mattina. Più, in aggiunta, carichi di bottiglie d’acqua. Nonostante, ovviamente, sia stato lo stesso ente a inviare tramite pec a corso Garibaldi, alle 14 di lunedì, l’allarme con la nota recante in oggetto: «Segnalazione inconveniente igienico-sanitario acqua potabile serbatorio “Missile-Ferrandina”». Che era arrivata insieme alla nota, della stessa gravità, spedita dall’Asm. Mentre il fax d’AL era stato inoltrato a un indirizzo sbagliato. La ricezione del Municipio, d’altro canto, è stata Servizio sostitutivo in tutti i rioni SENTENZE CHE FANNO SCUOLA Si può chiedere il risarcimento danni IL 21 novembre scorso il Giudice di Pace di Viterbo ha condannato il Comune di Ronciglione (Vt) al risarcimento del danno nei confronti dei cittadini, che non hanno potuto disporre di acqua potabile nella propria abitazione. La stessa amministrazione aveva sollevato il rischio per la salute, vietando ai cittadini l’utilizzo dell’acqua del rubinetto per usi alimentari. In passato, con una sentenza altrettanto innovativa, il Giudice di pace di Pozzuoli aveva detratto dalla bolletta dell’acqua non potabile la quota relativa alla depurazione (evidentemente sulla scorta dell’inadempimento a tale obbligo da parte dell’amministrazione), disponendo la condanna della P.A. alle restituzioni nei confronti di quanto i cittadini avevano indebitamente pagato negli ultimi 10 anni. Ovviamente, è sempre necessario conservare la prova dell’avvenuto pagamento delle bollette-canoni dell’acqua. infelice; visto che la struttura ha impiegato troppo al fine del recupero delle missive elettroniche. Sta di fatto, comunque, che l’ordinanza 8/2014 che vieta a chiunque l’utilizzo dell’acqua a fini potabili e alimentari, prevedendo anche il divieto di accumulo dell’acqua erogata tramite serbatoi e/o altri contenitori, insieme alla 9/2014, che chiude le scuole per i giorni 25 e 26 novembre sono state emesse nel tardo pomeriggio. Ma, evidentemente, AL non era ancora pronto a rispondere in favore della popolazione. Che, ovviamente, allertata anche da uno speakeraggio lanciato da Comune di Pomarico, ha fatto provvista di tutta l’acqua confezionata reperita nei negozi del paese. Intanto il Clostrid (clostridium perfgens, batterio feca- le) trovato in arrivo al serbatoio Missile pensile è di 10 su 100 ml e 6 in uscita. Dai prelievi del 23. Con analisi terminate il 24. Quindi anche successive a quelle che l’Arpab aveva dato al sindaco di Ferrandina il 20, due giorni dopo il prelievo dei campioni: cifre che riguardavano però un serbatoio non a servizio di Pomarico e Miglionico. I numeri di contaminazione del Missile, infatti, dimostrano una concentrazione dei clostridi sia in entrata e sia in uscita due volte superiore a quella dell’altro serbatoio. E il Missile in questione rifornisce Ferrandina, Miglionico e proprio Pomarico. I panifici di Pomarico non hanno lavorato. Dei bar, qualcuno ha eluso l’imposizione. Mentre parte della cittadinanza pomaricana chiede risposte immediate al Comune. Al termine di un’assemblea pubblica, ieri è stato deciso di sostenere eventuali denunce alla Procura e chiedere ufficialmente le dimissioni dei vertici di Acquedotto Lucano. Nunzio Festa © RIPRODUZIONE RISERVATA «Sbrigatevi voglio tornare a scuola» Saverio Ciccimarra LA mia scuola resta chiusa per problemi idrici! Gentili sig.ri dell'Acquedotto Lucano, voi che state attentando alla salute di interi paesi, sbrigatevi a risolvere il problema, soprattutto per la salute pubblica, ma anche perchè io devo tornare a scuola. Devo tornare a scuola, perchè quando non vado a scuola mi viene mal di testa e mal di schiena, quando non vado a scuola mi tornano in mente tutti i miei guai; dolori e guai che appena entro a scuola d'incanto mi passano! Devo tornare a scuola perchè non so fare altro, perchè so fare solo il professore e non so e non voglio fare altro, perchè ho scelto di non fare altro nella vita e non ho mai accettato di fare altro. Insegno da 15 anni e sin dal primo giorno, ho capito che è questo il mio lavoro e studio ogni giorno, solo per migliorare. Gentili signori dell'Acquedotto, non si gioca sulla salute delle persone, sbrigatevi a risolvere il guaio che avete combinato, perchè devo tornare a scuola! Saverio Ciccimarra Insegnante RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 26 novembre 2014 [email protected] 31 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 TRICARICO [email protected] L’impianto de “La Manferrara” è prossimo al collasso, si deve cambiare sistema Rifiuti, a Pomarico si scarica ancora La Provincia ha chiesto la proroga al sindaco Mancini per evitare l’emergenza POMARICO - I numeri sono importanti. Almeno quanto le parole. Ma pare che per la discarica di Pomarico l’eccezione alla regola sia addirittura doppia. Perché entrambi gli assunti non tornano; tanto che solamente un numero potrebbe esser certo: 27. Ovvero le ventisette tonnellate di media giornaliera che la società “Progente” di Avigliano, ditta che gestisce il luogo di stoccaggio sito in località “La Manferrara Sottana”, ha accolto in totale quali rsu provenienti sia da Pomarico stesso che da diversi e molti altri comuni. Allora in data 24 novembre, visto che ieri era stata annunciata la chiusura agli altri comuni della discarica pomaricana per saturazione, il presidente della Provincia, De Giacomo, ha chiamato in via Ridola il sindaco di Pomarico, Francesco Mancini. Per gli uffici della Provincia, in sostanza, esistono ancora spazi disponibili alla Manferrara. Dato il recente scarico di percolato. Che pare abbia fatto sbucare dal nulla altri metri quadri, che De Giacomo vuole a disposizione, non soltanto di Pomarico. Insomma, la solidarietà con almeno gli altri comuni materani deve continuare a oltranza. Visto che l’emergenza fa tanto paura. La soluzione alternativa allo scarico continuo e costante a Pomarico è lungi a esser individuata, dalle stanze di via Ridola. Sta di fatto che il dubbio esiste. Ma in questi giorni dovrebbe trovare soddisfazione. Mentre il nodo più importante deve ancora venire al pettine. Come tante volte è Francesco Mancini stato ribadito e ancora sarà, il nuovo ciclo di gestione dei rifiuti, pensato dall’Amministrazione comunale di Pomarico prevede la campagna e le azioni, che dovrebbero portare un giorno al risultato “rifiuti zero”. Contro la possibilità, intanto, di ampliare la discarica cittadina. Sicuramente, invece, per Provincia e Regione è più semplice pensare di togliersi il peso della questione rifiuti, intanto con un ampliamento pomaricano. A questo punto, la parola. Ovvero chi è dotato di buona memoria ricorda come mesi or sono Luca Braia, da consigliere regionale, faceva sentire la propria voce contraria all’ampliamento delle discariche di Matera e Pomarico. Dando per buona la sua influenza sul nuovo corso della Amministrazione provinciale, dunque, Braia potrebbe spingere adesso nella direzione della differenziazione della raccolta rifiuti per tutti paesi del materano. La Provincia dovrebbe coordinare, in pratica, un rinnovamento nella politica dei rifiuti dei comuni che ne fanno parte. Se l’avesse già fatto, alla stregua di quel che avrebbero potuto fare e non hanno fatto i comuni stessi, la definizione “emergenza rifiuti” sarebbe stata espulsa a tempo debito dal vocabolario della politica quotidiana. Nunzio Festa L’alleggerimento del percolato ha consentito di aumentare la volumetria provvisoriamente © RIPRODUZIONE RISERVATA TINCHI DI PISTICCI In ricordo di Lo Dico TINCHI - La Parrocchia “Madonna del Carmine” dei padri Maristi di Tinchi di Pisticci, ha organizzato una manifestazione, domenica prossima alle ore 19.30 nella chiesa di Tinchi, per ricordare la figura e l’opera di Angelina Lo Dico, maestra e infermiera, arrivata a Tinchi nel 1921, originaria di Marianopoli in Sicilia. Alla presenza dell’arcivescovo Salvatore Ligorio, i bambini delle classi IV e V elementare di Tinchi e Marconia saranno i protagonisti della serata commemorativa. Sempre pronta e disponibile per risolvere ogni problema, Angelina Lo Dico, nella scuola rurale di Tinchi, in mattinata insegnava agli alunni delle prime classi mentre nel pomeriggio, gratuitamente, dava lezioni agli analfabeti adulti. La zona era disagiata e priva di mezzi di trasporto. Si consacrò totalmente a Dio nel servizio incondizionato ai fratelli più bisognosi. La discarica comunale di Pomarico Incontro di esperti con i giovani e gli amministratori Green Lucania, ecco i progetti per riqualificare Pisticci MARCONIA - Nella mattinata di domenica scorsa, presso la sala consiliare della Delegazione comunale di Marconia, si è tenuto l'appuntamento zero del “Green Lucania”. L'organizzazione è stata curata dal Dipartimento di Architettura dell'Università Federico II di Napoli, rappresentato dalle docenti Falotico e Cerreta, in collaborazione con il Comune di Pisticci. L'incontro è stato voluto per discutere ed intraprendere un tavolo operativo, sulle problematiche ambientali ed architettoniche che interessano il territorio di Pisticci. In preambolo negli interventi dell'assessore Sassone, promotore dell'iniziativa, e della prof Falotico sono stati illustrati i punti cardine, sulla base dei quali sono stati trovati i presupposti per la collaborazione. Alla presenza di numerosi rappresentati dell'Amministrazione di Pisticci, tra i quali gli assessori D'Onofrio e Grieco ed il vicesindaco Albano, sono stati delineati gli interventi che a lungo e breve termine, indurrebbero alla valorizzazione del patrimonio comunale. Poi sono state presentate le linee di lavoro. La professoressa Cerreta ha illustrato come fin dalla fase embionale del progetto, è stata adottata una linea partecipativa, proponendo a tutti i partecipanti un questionario, in cui ognuno ha indicato i problemi del territorio e sopratutto le possibili soluzioni. I presenti all'incontro sono stati suddivisi in tre gruppi di lavoro, su tre temi ampi ma trasversalmente uniti come na- tura, architetturacultura, economiaturismo. Al termine dei lavori, ogni gruppo ha relazionato in merito all'argomento assegnato, individuando criticità di settore e proponendo alcune delle possibili misure adottabili. Sono stati evidenziati i problemi strutturali e architettonici, riguardanti i collegamenti e le zone rurali, che presentano inoltre assenza di segnaletica di carattere turistico. Infine sono state evidenziate delle linee strategiche per gli interventi a lungo termine, che tuttavia necessitano inquivocabilmente di concrete azioni di governance. Mario Quinto L’incontro su Green Lucania nella Delegazione di Marconia PISTICCI Chiuso l’accordo con la Dswe su tutto il territorio degli Usa Amaro Lucano fa breccia negli States PISTICCI - Amaro Lucano viaggia Oltreoceano e sigla il nuovo prestigioso accordo con Dswe per la distribuzione, in tutto il territorio statunitense, all’interno del portfolio Classic & Vintage - Artisanal Spirits Collection, di Amaro Lucano, Limoncello Lucano, Sambuca Lucano e Caffè Lucano. «Questa nuova collaborazione -si legge in una nota dell’azienda pisticcese- rappresenta un punto di svolta per entram- be le aziende, sottolineato dal commento di Paolo Domeneghetti, fondatore e Ceo di Dswe: “Dswe, e in particolar modo la divisione Classic & Vintage, è specializzata nella ricerca di spirits artigianali e di qualità, valori che Lucano certamente rappresenta. Siamo lieti di lavorare con la famiglia Vena per rendere Lucano uno dei principali brand nel mercato degli spirits degli Stati Uniti». Parole a cui Pasquale Vena, Ceo di Lucano, ha risposto: «Siamo orgogliosi di entrare in questa prestigiosa realtà e di lavorare con un team dinamico che gioca un ruolo così importante nel nuovo e fiorente mondo L’Amaro Lucano di Pisticci degli amari in America». Il noto amaro prodotto a Pisticci, che quest’anno celebra 120 anni, ha conquistato il cuore del pubblico americano grazie alla sapiente infusione di 30 erbe officinali e all’ingrediente segreto che rende unico il suo gusto. Amaro Lucano quest’anno ha infatti conquistato la medaglia d’oro alla San Francisco Wold Spirits Competition 2014 e la medaglia d’argento al Concours Mondial de Bruxelles, riconoscimenti internazionali che ne attestano la qualità e il successo. Un motivo d’orgoglio per tutta la Basilicata che produce. [email protected] RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 26 novembre 2014 [email protected] 32 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 BERNALDA [email protected] POLICORO La legge per una pianta ogni nuovo nato non è rispettata alla lettera Scuola col pollice verde, ma non basta Messaggi chiari dai ragazzi durante la “Festa dell’albero” alla Giovanni Paolo II POLICORO - Nell’Istituto comprensivo “Giovanni Paolo II” di Policoro, si è svolta domenica l’annuale “Festa dell’albero”, organizzata in collaborazione con la sede di Legambiente della città. Una festa che pone due impellenti questioni: da un lato l’impegno del pubblico nell’ottemperare alla vecchia legge 113 del ’92 sull’impianto di un albero ogni bambino nato; dall’altra l’introduzione di un’ora di educazione ambientale nei programmi didattici. Del resto la finalità di tale iniziativa nazionale è quella di educare le nuove generazioni ad una gestione e fruizione dell’ambiente più matura. Secondo i rapporti dell’Onu, la Basilicata è una regione a rischio desertificazione. Troppi sbarramenti sui corsi d’acqua determinato un progressivo calo di macchia e di boschi a valle. A Policoro saranno impiantati dagli alunni delle scuole primarie e secondarie, 15 essenze autoctone. Certo un simbolico gesto. Tra l’altro il Comune è pure virtuoso sotto questo aspetto avendo istituito da tempo il Parco della Cicogna. Troppi, però, sono i comuni che tutt’oggi non otemperano alla legge 113, peraltro divenuta un obbligo nel febbraio 2013. La classica legge del “chi se ne fotte”, poiché a fronte di un obbligo non è prevista alcuna sanzione. Istituzioni scolastiche e comunali al Comprensivo di Policoro Resta anche aperta la polemica, guidata da Stella Bonavita, tra Legambiente e l’attuale amministrazione sui tagli nella pineta del litorale. Per il sindaco Rocco Leone, i boschi antropizzati vanno regimati per una fruizione del pubblico. Insomma un po’ si abbatte, un po’ s’impianta. Ma è bene impiantare il seme di una coscienza ecologica nei protagonisti del futuro e gli adulti seminino bene e razzolino altrettanto. La legge che ha a cuore una corretta gestione del verde, punta a censire le essenze sul territorio, evidenziando quelle di pregio monumentale e registrando gli eventuali abbatti- menti al fine di rimpiazzarli con neo impianti. L’albero ha una funzione importante nel riassorbimento dell’anidride carbonica, quindi nel mitigare gli effetti del discusso effetto serra. Gli indirizzi universali, anche quelli dell’unione europea per il prossimo Psr (Piano di sviluppo rurale), danno molta importanza alla funzione dei boschi. Gli agricoltori pure, laddove hanno tagliato potrebbero avvalersi di misure specifiche per creare alberature di confine nei seminativi, anche ad integrazione del reddito e con notevoli miglioramenti estetici e paesaggistici. Il caro Sergio Endrico, L’esponente di “Policoro è tua” denuncia il caso di via Monte Bianco Frammartino: «Si sta abbattendo anche dove non è necessario» «CONTINUA la sagra delle bugie dell’amministrazione Leone per giustificare l’abbattimento degli alberi in atto a Policoro, in spregio sia alla legge 10/2013 che all’art. 99 del Regolamento urbanistico». E’ la critica di Ottavio Frammartino (Policoro è tua), che risponde all’assessore Bianco, il quale motiva con ragioni di sicurezza il provvedimento. «Mentre per il sindaco la ragione sta nella volontà di abbattere le barriere architettoniche -argomenta Frammartino- per il vicesindaco invece definisce “strade strette tanto da non permettere l passaggio dei pedoni”. Tutte due le cose smentite dai fatti, basta andare in via Monte Bianco per rendersi conto che hanno decapitato filari ad alto fusto, su marciapiedi larghi e in presenza di scivoli per disabili. Sulla pericolosità di questi alberi, il buon senso oltre che la norma, dovevano prevedere il censimento e l’individuazio- ne di quelli pericolosi con le relazioni di agronomi o dottori forestali che ne attestassero lo stato, ed in base a questo agire sia per garantire la sicurezza, che bennissimo si poteva coniugare alla salvaguardia ambientale. Nulla di tutto ciò e agli atti o si è fatto, siamo all’improvvisazione e all’approssimazione; anzi hanno preso a pretesto qualche segnalazione di pericolosità per mettere in azione la loro azione devastatrice come lo scempio di BERNALDA – Piazza San Bernardino si veste dei profumi de “L’Estate di San Martino”. L’evento, giunto alla sua seconda edizione, si è riconfermato simbolo della stagione autunnale di Bernalda. Domenica 9 novembre, nella suggestiva piazza San Bernardino a Bernalda, si è svolta la II edizione di un evento magico in cui gli organizzatori fanno si che le tradizioni prendano vita con musica popolare, piatti tipici del territorio e giochi tradizionali. A presentare la serata sono stati la professoressa Barbara Lombardi e l’avvocato Roberto Rizzo, i quali hanno parlato dell’evento e del futuro di questo appuntamento che punta a diventare simbolo dell’autunno bernaldese. Presente anche l’amministrazione comunale con il sindaco Domenico Tataranno e la giunta. «Nonostante il maltempo -si legge nella nota degli organizzatori di questo evento- che ha fatto slittare l'evento di un giorno, il pubblico, arrivato da diverse zone della Basilicata, si è riversato in piazza San Bernardino per degustare pettole, ceci neri con pancetta, castagne e re dell’evento il buon vino locale, il tutto allietato dalla musica popolare de "I Briganti Montesi" e de "U' Scettabban" , che ha percorso le strade del paese per annunciare l'inizio de "L'Estate di San Martino". Le "Olimpiadi della tradizione"restano la novità portata da L'Estate di San Martino negli eventi bernaldesi. Lo svolgimento dei giochi della tradizione permette ai bambini di estraniarsi per una Curiosi e visitatori dalla Basilicata per l’evento sera dalla vita quotidiana,inserendoli in un contesto genuino e al tempo stesso ricco di divertimento. Le associazioni che hanno collaborato per la riuscita dell'evento, Nutrimente, Lucano Amaro e Prima Persona Bernalda-Metaponto, guardano al futuro immaginando La piazza bernaldese (foto V. Petrocelli) già la III edizione dell'evento. e le insegnanti delle scuole eleMarco Marciuliano, Daniel mentari di Bernalda, don MaCarbone, Roberto Colucci, Lu- riano, Emanuele Troiano, Leociano Benedetto, Salvatore nardo Caroli, Andrea e AntoMaglio, Giusy Cirigliano e Si- nio Esposito, Domenico Cenmona Schettini ringraziano tonze, Gianfranco Fuina, Fatutti coloro che hanno parteci- biana Fusco, Sabrina Mazzei, pato a L'Estate di San Martino e Francesca Grieco, Nicla Tofanno un ringraziamento spe- meo, Anna Chiara Leone, Barciale ai collaboratori che hanno bara Lombardi, Roberto Rizzo, contribuito alla riuscita dell'e- Vincenzo Petrocelli, Michele vento: Chiara Portarulo, Anna Ciccarotti, Viviana Guido e Zambrella, Mimina Nisi, Anna AnnaRita Gualtieri. Nisi, Vita Gagliardi, la preside Fabio Sirago © RIPRODUZIONE RISERVATA via Monte Bianco, dove hanno raso a suolo interi filare, in barba a qualsiasi rispetto dell’identità ed della storia della città. Decapitando quegli alberi hanno decapitato una parte importante del vissuto di questa città, oltre ad abbruttirla. Inoltre, l’’assessore Bianco (vicesindaco) mette le mani avanti, prevedendo bruttura su bruttura; infatti ci preannuncia che alcuni marciapiedi saranno rifatti ma di solo bitume, mentre (bontà sua) altri di pavimenti normali. E per fortuna che l’appalto e stata aggiudicata al miglior progetto. Noi sappiamo solo che paghiamo le tasse più alte della ragione -conclude- e ci troviamo in una città sporca e sempre più brutta, e ci chiediamo che fine fanno questi soldi. [email protected] BERNALDA Successo per la seconda edizione Gusto e tradizioni in piazza con “L’estate di San Martino” ha insegnato nella maniera più semplice ai bambini che per fare un tavolo ci vuole il legno, per fare il legno ci vuole l ‘albero, per fare l’albero ci vuole il seme. E’ tutto racchiuso in un seme. La dirigente Maria Carmela Stigliano si rivolge ad una platea di allievi ricchi di vitalità citando Gibran, il profeta: “Gli affetti del cuore sono come i rami del cedro. Se l’albero perde un ramo robusto, soffre, ma non muore. Riversa tutta la tua vitalità nel ramo accanto, perché possa crescere e riempire il posto vuoto”. Pietro Valicenti [email protected] BREVI VALSINNI Il Parco letterario per Matera 2019 “Il Parco Letterario Isabella Morra, nella prospettiva di Matera 2019 Capitale della Cultura Europea”. E’ il tema di un incontro organizzato dall’Amministrazione comunale di Valsinni e dalla Pro loco, in programma sabato prossimo, alle ore 10, nell’aula consiliare del municipio. Alla riunione sono stati invitati rappresentanti delle istituzioni regionali e provinciali, associazioni culturali, dell’Azienda regionale di promozione turistica, al fine di verificare i possibili coinvolgimenti nei programmi di Matera 2019, di realtà significative nel panorama culturale e turistico della Basilicata. Tra questi, il Parco Letterario Morra, nato nel 1999, il primo nella nostra regione, che registra un flusso di oltre diecimila visitatori all’anno, interessati alle tante attività culturali e di promozione del territorio che svolge. Saranno presenti, tra gli altri, il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, il presidente della Provincia, Francesco De Giacomo; il consigliere regionale, Roberto Cifarelli, per l’Apt di Basilicata, Giampiero Perri e altri. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 26 novembre 2014 [email protected] 33 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 POLICORO [email protected] SCANZANO Polemica in casa Psi dopo l’attacco di Stamerra a Lunati, Vitale: «Solo fango» Scarnato presidente del Consiglio Sciolto il nodo politico che paralizzava la maggioranza, la Giunta non si tocca SCANZANO JONICO - Sarà il 29enne Claudio Scarnato, golden boy della politica scanzanese, a ricoprire la carica di presidente del Consiglio della cittadina jonica, postazione rimasta vacante dopo le dimissioni di Tonino Ceruzzo. Verrà eletto nell'assise municipale convocata per sabato prossimo alle 17. Ricordiamo il gesto dimissionario di Ceruzzo ha dato il via alla verifica politico-organigrammatica e programmatica la cui responsabilità dell'esito finale é ricaduta tutta sul Pd, partito quasi monocolore con 6/8 della maggioranza (eccezion fatta per l'indipendente socialista Lunati e la consigliera Malvasi di Sel). Il puzzle è stato difficile da ricomporre e per garantire la tenuta della maggioranza in vista del rush finale della legislatura, il leader democratico Scarnato si è assunto la responsabilità in prima persona, preannunciando che non percepirà alcuna indennità. Di certo il ruolo di presidente dell'assise municipale non é stato per niente appetibile per gli attuali quattro assessori: Angelo Lunati (vice sindaco), Giuseppe Stasi, Fulvio Tataranno e Antonietta Clemente (tutti del Pd), e non è interessato nemmeno e per ovvi motivi nemmeno ai tre "soldati semplici" della maggioranza: la consigliera Pina Malvasi (Sel) che si è detta fermamente indisponibile a ricoprire l'incarico, sia di presidente che di assessore; lo stesso Ceruzzo così disinteressato che si é dimesso, nonché lo stesso Scarnato segretario del circolo cittadino, nonché capo- gruppo del Pd e componente dell'Assemblea regionale del partito, ha dovuto compiere il sacrificio pur avendo serie motivazioni di opportunità politica a cumulare una carica istituzionale ai già tanti impegni assunti precedentemente. Ma il presidente del Consiglio non è indispensabile, anzi è un ruolo che in tempi di spending review, i cittadini preferirebbero venisse abolito. D'altro canto il sindaco, Salvatore Iacobellis, è in grado di dare la parola in consiglio comunale, nonché di iscrivere i punti all'ordine del giorno richiesti e necessari. Non è esclusa in questa direzione una modifica statutaria a breve, per eliminare una carica piuttosto superflua. Nei fatti è così. La giunta comunale resterà immutata checché ne Claudio Scarnato dica il giovane segretario del Psi, Giuseppe Stamerra , che nei giorni scorsi al Quotidiano parlava di "una retrocessione di Lunati", ormai in rotta di collisione con il partito nella cui quota è stato candidato, tanto da non essersi più tesserato. «Non abbiamo una rappresentanza all'interno del Consiglio», aveva detto Stamerra al quale replica il padre nobile dei socialisti di Scanzano, Mario Vitale. «Ho partecipato al Congresso di FederAnziani -ha detto- che si è tenuto a Rimini nella settimana scorsa. Solo oggi apprendo dell’articolo pubblicato dal Quotidiano. Decisamente è diventato un problema coprire quel ruolo da quando Il consigliere Ceruzzo ha rassegnato le dimissioni. Il problema non può essere risolto da una indicazione completamente errata suggerita da Giuseppe Stamerra, quale segretario cittadino del Psi. Molti sono i motivi. La responsabilità sta tutta nelle mani del Pd, essendo loro sei ottavi della maggioranza; il Psi è bene rappresentato in se- no alla giunta dal vice sindaco Lunati. Pertanto -ha stigmatizzato- mi dissocio completamente dalle angherie che Stamerra gli ha rivolto e non sta a lui promuovere o bocciare nessuno, se ha delle preferenze per il gentil sesso (Stamerra aveva proposto Antonietta Clemente quale vice sindaco), è preferibile che lo faccia in privato. Tutte le attenuanti per un giovane che si sta impegnando per il sociale, ma deve capire che essere socialista significa valorizzare la dignità delle persone non schizzare fango in faccia a chi con tantissima fede ogni giorno si confronta con i problemi che attanagliano questa società sempre più bistrattata, ma anche sempre più distratta». Pierantonio Lutrelli © RIPRODUZIONE RISERVATA MONTALBANO «I tempi non sono ancora maturi ma il progetto resta» «Credo nel centrodestra unito» Devincenzis rilancia la convention e spiega l’assenza al tavolo di Destra sociale MONTALBANO JONICO - «Non ho partecipato alla riunione politica di “Destra Sociale”, in qualità di sindaco e coordinatore cittadino di Forza Italia, al fine di discutere sui futuri scenari politici in preparazione delle prossime elezioni amministrative del 2015, dopo il mancato riscontro avuto un merito alla proposta di una convention del centrodestra». A chiarirlo ai vertici della Destra sociale, è il sindaco Enzo Devincenzis. «Evidentemente, i tempi non sono ancora maturi per unire il centrodestra come auspicavo, quindi la convention, a cui non è stato dato ancora compimento, certamente verrà rinviata per dar tempo a tutte le forze politiche di centrodestra di decidere del proprio futuro. Naturalmente FI, che mi onoro di rappresentare, sarà comunque impegnata come fulcro a Montalbano di nuove fasi politiche del centrodestra viste le risultanze del passato a livello di consensi. L’auspicio è quello che le strade non si dividano, affinché si vincano nuovamente le prossime elezioni amministrative. Non posso sedermi allo stesso tavolo di rappresentanti del Nuovo Centro Destra, che hanno tradito la causa per cui noi siamo oggi al Governo di questa città uscendo dal Pdl prima e da FI poi. Enzo Devincenzis MONTALBANO Iniziativa presentata durante il tour “Mai più sole...” di Lombardi Femminicidio, verso uno Sportello per le donne MONTALBANO JONICO - Si è parlato di violenza e femminicio, sabato scorso all’Isis “Pitagora” di Montalbano Jonico, grazie alla manifestazione “Mai più sole in tour”, progettata e attuata dal giornalista Antonello Lombardi. Grande partecipazione di cittadini, non solo montalbanesi, che hanno inteso farsi accompagnare in una riflessione che si è avvalorata di testimonianze di operatori di aiuto e della comunicazione, ma anche da centri limitrofi. Il saluto della dirigente dell’Isis, Maria Amorigi, ha introdotto i lavori, parlando della sua scuola che già da tempo si è attrezzata per far sì che ci sia uno Sportello con esperti, a cui i giovani e le giovanissime possano far riferimento. La psicologa Carmela Vitale, ha spiegato tecnicamente quali possono essere le dinamiche, che si innescano negli episodi di violenza in genere e alle donne in modo particolare. La manifesta- zione, è itinerante per sostenere la battaglia contro il femminicio, avviata all’inizio dell’anno, ha avuto la città jonica come tappa del tour, nei giorni vigiliari al 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza e il femminicidio. A seguire le testimonianze delle giornaliste Anna Carone, Cristina Longo e Mariangela Di Sanzo. Ha concluso gli interventi la senatrice Maria Antezza, che ha presentato tutta una serie di proposte e provvedimenti legislativi per far fronte al grave fenomeno della violenza. La serata si è arricchita anche del contributo di artisti, intanto la scrittrice e poetessa, Maria Antonietta d’Onofrio; Francesca Casalaspro, che ha aperto i lavori con un ballo; il soprano, Silvia Barletta, ambasciatrice Unesco e il pianista, Francesco Panico e ancora una serie di quadri e fotografie a cura di Nino Oriolo e Danilo Il dibattito all’Isis di Montalbano Jonico Fusco. Una riflessione ampia, dibattuta, fatta anche alla presenza delle forze dell’ordine, per le quali anche tutti i provvedimenti legislativi in atto, sebbene di importanza fondamentale per il sostegno alla lotta, non sono però sufficienti ad arginare un fenomeno che resta ancora molto sommerso. Incoraggaiare chi subisce, alla denuncia, questa la via maestra per uscire dai drammi. [email protected] ANGOLO SPORT Ciclocross Marino trionfa anche a Viggiano Marino sul podio POLICORO – Il biker Pasquale Marino si conferma campione, in sella alla sua mountain bike nella gara di Viggiano. Fresco di vittoria nella sua categoria nel “Bicinpuglia 2014”, ultima tappa a Palagiano (Ta), Marino il 23 novembre scorso si è cimentanto anche con il ciclocross, altra disciplina del fuoristrada ciclistico che si disputa esclusivamente d’inverno su percorsi un po’ più pianeggianti rispetto alla mountain bike. Nella terza prova del “Trofeo dei 3 Mari”, un circuito di 9 prove che saranno disputate in Basilicata, Puglia, Calabria, Campania e Molise, ha corso con il team dell’Heraclea Bike – Marino Bici & Sport di Policoro nella terza batteria e dopo il rodaggio di partenza si è piazzato in seconda posizione. Dopo circa un giro dei 6 previsti ha recuperato terreno su Enrico Carico di Lecce, che fino a quel momento guidava la gara, prendendo cosi il comando della sua categoria e mantenendola per i 5 giri rimanenti; Marino ha attaccato superando e staccando Corrado e vincendo così la prova. Secondo è arrivato Corrado Udo di Lecce, al terzo posto l’altro lucano di Rivello (Pz), Francesco Ferraiuoli. Le condizioni meteo sono state sicuramente favorevoli; infatti una bellissima giornata di sole ha accompagnato per tutta la giornata gli atleti, i familiari ed il pubblico presente ad applaudire i circa 200 atleti oltre lucani e provenienti dalle vicine regioni. Gabriele Elia RASSEGNASTAMPA II I BASILICATA PRIMO PIANO ASSETATI & INFOGNATI IL «CLOSTRIDIUM» DAI RUBINETTI Mercoledì 26 novembre 2014 MOBILITAZIONE Ferrandina, Miglionico e Pomarico uniti dallo stesso problema. I cittadini si mobilitano per chiedere di fare chiarezza sul caso TRASPARENZA Anche oggi scuole chiuse. Nasce un comitato spontaneo e anche il popolo di Facebook invoca maggiore trasparenza Acqua inquinata allarme in 3 paesi Cosa sono? Bacilli anaerobi producono tossine Disagi e caos: inutilizzabile per bere e pure per lavarsi A rilevare la presenza dei batteri sono state le analisi effettuate dall’Arpab PIERO MIOLLA l Comitati spontanei, raccolta firme, probabili esposti alla Procura della Repubblica, scuole chiuse, summit e richieste di maggiore trasparenza e coinvolgimento dei cittadini. A Ferrandina, Miglionico e Pomarico il divieto di utilizzo per scopi alimentari e igienici dell’acqua potabile ha messo in movimento le tre comunità, chiaramente disagiate per l’improvvisa contaminazione dell’acqua dal batterio denominato «clostridium». In principio fu Saverio D’Amelio: il sindaco di Ferrandina è stato il primo, venerdì scorso, a emettere un’ordinanza con la quale è stato chiesto ad Acquedotto Lucano di sospendere l’erogazione idrica, su pressione dell’Azienda Sanitaria di Matera. È accaduto che le analisi dell’Arpab, infatti, abbiano rivelato come nell’acqua potabile ci fossero i clostridi: dapprima la loro presenza è stata acclarata nelle condotte che portano acqua nel nuovo impianto di contrada «Gesù Cristo», a Ferrandina, poi anche in quelle che servono l’altro impianto della città aragonese, quello sito in contrada Cappuccini e denominato «missile». Conseguenza? Se in un primo momento la sospensione aveva riguardato solo il centro storico di Ferrandina, con l’ammissione di Aql che i clostridi erano presenti anche nell’impianto di contrada Cappuccini tutto il territorio del centro amministrato da D’Amelio è stato interessato, così come anche i Comuni limitrofi di Miglionico e Pomarico. Anche i primi cittadini dei due centri, Angelo Buono e Francesco Mancini, hanno infatti dovuto adottare lo stesso provvedimento. A nulla, evidentemente, è servito modificare la prima ordinanza di D’Amelio, con la quale, di fatto, l’acqua è sì tornata nei rubinetti dei ferrandinesi, ma solo per poter lavare in terra. Come detto, la prolungata astinenza da acqua potabile, che in un primo momento sembrava aver prodotto una semi psicosi spingendo tanti ad assaltare i supermercati per acquistare acqua minerale, ha poi determinato una vera e propria presa di coscienza da parte dei cittadini: in men che non si dica, è scoppiata la protesta con la costituzione di un comitato spontaneo di cittadini (subito seguita da un’azione simile a Pomarico), con raccolta firme per chiedere maggiore trasparenza e coinvolgimento della popolazione. Su Facebook, come riportato qui accanto, è nato anche un gruppo. Camillo Rossi, consigliere comunale e capogruppo di «Nuova Ferrandina», ha interrogato il sindaco D’Amelio per sapere, tra la altre cose, quali siano state le ragioni dell’inquinamen- to e per quale ragioni vi sono state difformità nei giudizi tecnici espressi dalle amministrazioni interessate alla vicenda. Già, i motivi dell’inquinamento e le difformità nei pareri. Perché, ancora una volta, tutto ciò sembra coperto da un alone di mistero? Proprio per questo, il comitato spontaneo ha raccolto delle firme: chiede che l’incontro previsto per questa mattina alle 10 nel Municipio di Ferrandina sia aperto al pubblico in modo tale da permettere ai cittadini di capire e conoscere come si è giunti a questa situazione che ha del paradossale per come si è dipanata. Frattanto i cittadini, anche attraverso i social, chiedono lumi pure su altri argomenti: le autobotti dove vengono riempite? La frazione di Macchia di Ferrandina da quale serbatoio è servito? Il comitato ipotizza un esposto alla Procura della Repubblica di Matera per «accertare le responsabilità di questo enorme disagio». Esposto che dovrebbe essere supportato dalle firme di centinaia di cittadini. Firme che possono essere raccolta nel presidio istituito in piazza Plebiscito. In tutto questo, ovviamente, le scuole rimarranno chiuse nei tre centri interessati anche oggi. La vicinanza geografica dei Comuni interessati, inoltre, ha fatto scattare non solo un senso di appartenenza alla comunità forse sopito, ma anche una sorta di chiamata alle armi comune: la prima assemblea del comitato di Pomarico ha ospitato una delegazione di Ferrandina. A Miglionico, invece, il sindaco ha incontrato pubblicamente e alla presenza di un tecnico Asm, la comunità. La situazione, dunque, è in continuo divenire. PRIMO ALLARME In un primo momento la presenza di clostridi era stata acclarata solo nelle condotte che portano acqua nell’impianto di contrada «Gesù Cristo» di Ferrandina RIPRISTINO La prima ordinanza del sindaco D’Amelio è stata modificata e l’acqua è tornata nei rubinetti dei ferrandinesi. Ma può essere utilizzata solo per lavare per terra . EMERGENZA I cittadini serviti da autobotti. Nel riquadro in basso Saverio D’Amelio [foto Scattino] «I clostridi - ha spiegato l’ingegnere per la difesa del suolo Silvana Baldantoni – sono bacilli anaerobi che formano spore se le condizioni ambientali sono avverse. È possibile isolarli nel suolo, in acqua, negli scarichi fognari: costituiscono la normale flora batterica del tratto gastrointestinale di animali e uomo. Alcune specie sono patogene per la produzione di tossine: tra queste gli agenti eziologici del tetano e del botulismo. Essendo microrganismi che non richiedono ossigeno per la crescita (anaerobi) se coltivati in ambienti con scarsa concentrazione di ossigeno sono estremamente attivi dal punto di vista fermentativo, attaccando sostanze organiche (carboidrati ed aminoacidi) con produzione di acido acetico, butirrico, succinico e gas come anidride carbonica, idrogeno e acido solfidrico». Come sono finiti nell’acqua potabile? «La loro presenza può derivare dalla rottura di un tubo, sia della fogna che delle acque bianche, ma tutto ciò potrebbe rivelare difetti nella realizzazione delle condotte che dovrebbero essere separate e ben isolate. Potrebbe anche trattarsi di scarichi abusivi nell’acqua potabile. Credo, però, che una corretta analisi delle acque non debba fermarsi alla presenza dei clostridi: deve invece farci capire anche se ci sono idrocarburi. Mi pare – ha concluso Baldantoni - che manchi il controllo costante su tutta la rete, così come la pubblicazione e le informazioni costanti e continue relative a tutti i Co[p.miol.] muni serviti da Aql». Il caso Tito nel dimenticatoio ma restano tanti interrogativi SINDACO D’Amelio è stato il primo a chiedere di sospendere l’erogazione idrica l Anche in altri Comuni lucani è stata riscontrata la presenza, in acque destinate al consumo umano, di sostanza varie. A Tito è emersa la presenza di idrocarburi pesanti e piombo. Lo rivela uno studio di Agostino Di Ciaula, specialista in Medicina Interna e referente per la Puglia di Isde Italia (International Society of Doctors for Environment). «Gli idrocarburi pesanti – ha spiegato Silvana Baldantoni, presidente di Punto Zero della Terra, l’associazione che ha fatto i prelievi a Tito - derivano dalla lavorazione del petrolio e non e` normale che siano presenti nell’acqua potabile: se ci sono, vuol dire che essa è contaminata con sostanze organiche tossiche di origine antropogenica». Sugli idrocarburi Di Ciaula ha spiegato che «gli studi sulla tossicità a medio-lungo termine sull’uomo sono scarsi, ma quelli su modelli animali consentono di affermare che sono dotate di tossicità biologica soprattutto a carico di fegato, reni e tiroide. Questo, ovviamente, non esclude altri rischi ancora non adeguatamente valutati nell’uomo». Tali sostanze sono cancerogene? «La Iarc (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) – ha spiegato Di Ciaula - classifica alcune di queste sostanze nel gruppo 2B (possibili cancerogeni). Inoltre, non si può iden- tificare con certezza la soglia al di sotto della quale gli idrocarburi pesanti siano innocui per la salute». Discorso a parte per il piombo. Indipendentemente dalle considerazioni sulla cancerogenicità, infatti, l’esposizione «in età pediatrica è associata a grave riduzione del quoziente intellettivo, deficit dello sviluppo cognitivo, effetti cardiovascolari, immunologici e endocrini anche per concentrazioni ematiche molto basse». Considerazioni, queste, che hanno portato Baldantoni a chiedere più volte «ulteriori verifiche e approfondimenti, oltre all’applicazione del principio di precauzione». Tutto inu[p.miol.] tile. «Non ce la date a bere» Un gruppo su Facebook chiede di essere informati fino in fondo su ciò che accade SOLIDARIETÀ Tra i residenti dei tre comuni si fa strada l’idea di mettersi in rete l La preoccupazione per il persistere del divieto di utilizzare l’acqua potabile a Ferrandina e dintorni fa rinascere moti popolari e si traduce anche nella costituzione di gruppi sui social network. Se nella città aragonese si è costituito un comitato spontaneo di cittadini (stessa cosa a Pomarico), sono già circa 250 gli iscritti al gruppo “Non ce la date a bere - l’inquinamento dell’acqua potabile a Ferrandina” nato su Facebook: raccoglie impressioni, preoccupazioni, denunce da parte di cittadini stanchi e increduli per il protrarsi di un divieto che, come è noto, si è esteso anche a Pomarico e Miglionico. Proprio per questo, nella cittadina devota a San Michele Arcangelo è stata celebrata un’assemblea cittadina per discutere dell’argomento. Mai come in questi casi, poi, la solidarietà diventa anello di congiunzione tra due o più comunità: su Facebook, infatti, cittadini di Pomarico invitano quelli di Ferrandina a partecipare all’assemblea, per poi ricambiare la visita. Solidarietà e fronte comune: queste le parole d’ordine che emergono anche dal gruppo neo costituito su Facebook. «Purtroppo – recita il post di una iscritta al gruppo - questa storia dell’acqua, è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso: non è la più grave, ammesso che la verità sia la presenza di clostridi nell’acqua, perché ci sono tanti veleni silenti che ogni giorno inquinano il nostro territorio ma che, non arrecandoci troppi disagi accettiamo passivamente. Per salvarsi bisogna creare una rete di cittadini tesa al monitoraggio e alla difesa del territorio. Ogni ferrandinese deve sentirsi primo cittadino, e agire nell’interesse del paese e della sua famiglia. Smettiamola con questa guerra tra poveri, che facilita solo il lavoro sporco di chi vuole trarre profitto». Un vero e proprio appello alla mobilitazione e alla difesa del territorio che le istituzioni non as[p.miol.] sicurano. RASSEGNASTAMPA BASILICATA PRIMO PIANO I III Mercoledì 26 novembre 2014 LA POLEMICA AVIS E FIDAS ALL’ATTACCO SISTEMA IN TILT Il presidente dell’Avis, Nicola Todisco, si dimette. Dal 1° gennaio c’è il rischio che nessuna struttura trasfusionale sia attiva La «guerra del sangue» a colpi di bucocrazia Mancato accreditamento delle strutture. Si va verso la paralisi MARIA VITTORIA PINTO l A poco più di un mese dalla scadenza dei termini fissati dalla legge per l’accreditamento delle strutture trasfusionali, delle unità di raccolta e dei punti di raccolta, fissi e mobili, del sangue e degli emocomponenti, ancora non si hanno notizie certe su modalità, tempi e procedure che dovranno portare tutto il sistema trasfusionale regionale ad accreditarsi. È in questo clima di incertezza, in aperta polemica con chi ha accumulato clamorosi ritardi, che il presidente regionale Avis, Nicola Todisco, rassegna il mandato associativo. Lo fa nel corso di una conferenza stampa congiunta con Fidas Basilicata, nella sede del Csv di Potenza. «Siamo in una situazione molto grave – ha sottolineato Todisco – e abbiamo pochissimo tempo per fare le cose necessarie che, in questi anni, non sono state fatte. Confidare in una proroga, che non ci sarà, è deleterio. Per queste ragioni e per sottolineare l’inadempienza della politica sono costretto a dimettermi da presidente dell’associazione». «Il 31 dicembre è la fatidica scadenza – ha spiegato il presidente Fidas Basilicata, Paolo Ettorre – ed è entro questa data che sarà necessario accreditare le strutture trasfusionali pubbliche e le unità di raccolta fisse e mobili associative». Ci si chiede come mai, se manca poco più di un mese, perché questo obiettivo, noto da più di tre anni, non è stato ancora raggiunto da Regione e aziende sanitarie del territorio. «Avis come Fidas – ha continuato Nicola Todisco – ha fatto tutto quanto di sua competenza e lo testimonia la fitta corrispondenza intercorsa con aziende sanitarie e regione assessorato alla sanità, al fine di ottenere l’autorizzazione delle proprie unità e dei punti di raccolta. Negli ultimi 3 anni ha censito tutti i punti di raccolta, prodotto la documentazione prevista dalla norma, realizzato lavori di adeguamento, acquistato due unità mobili di raccolta. Un grande sforzo economico e organizzativo con l’unico scopo di permettere il mantenimento del sistema che ha consentito alla regione Ba- silicata di raggiungere, negli ultimi 10 anni, l’obiettivo dell’autosufficienza. Obiettivi riconosciuti e certificati anche da autorevoli enti internazionali che hanno consentito alla nostra regione un risparmio complessivo di svariati milioni di euro». Ad oggi, lo scenario è allarmante: non si sa quante e quali strutture trasfusionali potranno accreditarsi nei modi e nei tempi stabiliti dalla legge. DENUNCIA Alcuni momenti dell’incontro che si è svolto ieri a Potenza La Regione accusa le associazioni di non aver inviato i documenti necessari l Se le cose non cambiano, il rischio concreto è che dal prossimo 1 gennaio 2015 non possa esserci alcuna struttura trasfusionale lucana in grado di ricevere, lavorare, stoccare ed erogare le emazie raccolte in Basilicata. Questo, di conseguenza, causerà la paralisi totale del sistema sanitario regionale. Unica alternativa, poi, sarà il trasferimento di tutto il sangue raccolto in qualche struttura extraregionale accreditata, sancendo la fine del sistema trasfusionale lucano. Le associazioni di donatori, oggi, raccolgono nelle loro strutture oltre l’80 per cento di sangue ed emocomponenti donati in regione. Con una lettera alle associazioni, a firma del dg Donato Pafundi, la Regione risponde che il problema dell’accreditamento delle strutture è per mancanza di documenti da parte delle associazioni. «Così come evidenziato nei vari incontri – si legge – presso questo dipartimento sulle tematiche emergenziali del sistema trasfusionale connesse all’autorizzazione e all’accreditamento si sollecitano codeste associazioni di volontariato a voler trasmettere, ai competenti dipartimenti di prevenzione, la documentazione finalizzata al rilascio, per le singole strutture, del relativo parere cui dovrà seguire il provvedimento regionale di autorizzazione». Nel corso della conferenza di ieri, però, Nicola Todisco e il direttore Fidas Basilicata Paolo Ettorre hanno consegnato ai giornalisti copia di quella documentazione necessaria alla Regione. «E questi documenti li abbiamo già consegnati agli uffici preposti». Al di là di queste schermaglie, va sottolineato che la Basilicata è sempre stata una eccellenza a livello nazionale. L’anno scorso, infatti, è stata la regione italiana più virtuosa per numero di donatori in rapporto alla popolazione, superando Umbria, Friuli, Veneto ed Emilia Romagna. Tanto importante da diventare per Giuliano Grazzini, direttore del Centro Nazionale Sangue, «la pic[marvi] cola e generosa Basilicata». RASSEGNASTAMPA IV I POTENZA CITTÀ DISSESTO. E ORA? I CONTI DEL CAPOLUOGO Mercoledì 26 novembre 2014 DANNO ERARIALE L’ipotesi di reato è quella di danno erariale, mentre le indagini sono state affidate alla Guardia di Finanza PROCEDURE Al centro delle verifiche l’iter che ha portato alla stipula del contratto con la società e le successive proroghe Sull’affidamento al Cotrab indaga la Corte dei Conti L’attenzione della Procura contabile concentrata sul trasporto pubblico locale ANTONELLA INCISO riserbo, anche se a bassa voce più di qualcuno ammette che una vasta mole di documenti sarebbe stata acquisita agli atti. Ma si tratta di una prima tranche, considerato che proprio nei giorni scorsi la sezione di controllo della Corte dei Conti aveva trasmesso alla Procura ordinaria ed a l Una mole di carte avvolte in una copertina gialla con scritto su Cotrab. È il fascicolo che la Procura regionale della Corte dei Conti ha aperto sulla società che si occupa del trasporto pubblico a Potenza. Un’indagine avviata mesi fa, prima della DOCUMENTI TEMPI Acquisita dalla magistratura contabile una vasta documentazione dichiarazione di dissesto, con al centro le procedure per l’affidamento del servizio alla società, fatto in proroga da molti anni, senza che vi sia stata fino ad oggi una gara d’appalto. Nel solo 2013 per il trasporto pubblico sono stati spesi 15 milioni di euro, di cui oltre un milione e 400mila euro per il chilometraggio aggiuntivo. Su quella spesa, sulle procedure di affidamen- ll fascicolo potrebbe essere integrato dai dati della sezione di controllo 2006 15 È nel marzo del 2006 che viene stipulato il primo contratto tra il Cotrab ed il Comune di Potenza La cifra spesa per il Cotrab dal Comune di Potenza nel 2013. Nella cifra è compresa anche la spesa per i chilometri aggiunti il primo contratto milioni di euro to, dunque, i magistrati della Procura contabile hanno deciso di vederci chiaro. Per capire se vi sia stato o meno danno erariale, per valutare se vi siano state presunte irregolarità nella procedure che sono state seguite per l’affidamento del servizio. Cosa sia emerso sino ad oggi è difficile capire. Sull’indagine affidata alla Guardia di Finanzia vige il massimo quella contabile parte degli atti del rendiconto 2012 con al centro il contratto siglato con la Cotrab e l’aumento del chilometraggio ad esso disposto. Un atto dovuto per la sezione di controllo ma che potrebbe servire a far «lievitare» il già corposo fascicolo all’attenzione dei magistrati della Corte dei Conti. Il particolare Quelle criticità nel servizio già evidenziate Gravi criticità nel servizio. La sezione di controllo della Corte dei Conti le ha definite così. Analizzando il servizio di trasporto pubblico legato al rendiconto 2012 i giudici della sezione di controllo parlano di «anomalie nella procedura di affidamento del servizio» considerato che, a detta della sezione, si tratta «non di un rapporto affidato in concessione ma di un contratto di appalto di servizi». In particolare, secondo la sezione «l’affidamento del servizio, per come di volta in volta rinnovato, è avvenuto in violazione della normativa comunitaria e nazionale a tutela della concorrenza e del mercato e ciò per l’insussistenza della deroga». Per la sezione, poi, vi sarebbero anche «anomalie del rapporto contrattuale» poichè manca «l’elemento del rischio a carico della Cotrab» con tutte «le conseguenze in termini di minore garanzia di economicità, efficienza ed efficacia del servizio». Un esempio sono i macchinari considerato che il Comune «concede in comodato gratuito i macchinari e ne cura a proprio onere anche la manutenzione straordinaria». SBLOCCA ITALIA IDROCARBURI I CONTI DEL MUNICIPIO Petrolio, petizione dei grillini alla Ue Greggio e agricoltura incontro a Spinoso sulla loro convivenza «Comune, è necessario ridurre subito la spesa» l «Le compagnie petrolifere sono convinte che ancora oggi petrolio e agricoltura possano coesistere». È quanto sostiene in una nota l’associazione Ola, annunciando l’incontro che si terrà a Spinoso oggi presso l’associazione «Il lume» sul petrolio e agricoltura e le prospettive. «Fino al 1998, anno dell’accordo di programma Eni – Regione e quando la Val d’Agri contava già 18 pozzi in funzione, i fagioli e le altre specialità locali e l’oro nero convissero senza problemi - spiega una nota dell’associazione Ola - la gran parte dei contadini accolsero favorevolmente la scoperta degli idrocarburi. E anche gli operatori turistici, che avrebbero dovuto lamentare un danno diretto, trovarono sollievo dando ristoro e pernotto nelle proprie strutture di ricezione a tecnici e dipendenti delle varie società petrolifere operanti in valle. Da alcuni anni, però, il settore agricolo valligiano, e più in generale lucano, è al centro di notevoli turbolenze. A pochi metri dal cuore delle estrazioni petrolifere in Val d’Agri, nella cosiddetta Contrada Le Vigne, caratteristica località del comune di Viggiano, dove la presenza dell’uomo era facilmente constatabile dalle numerose vigne, orti e le tante casette lì intorno, si iniziavano a segnalare i primi problemi». «Nel 2001, una raccolta di oltre quattrocento firme - aggiunge ancora k’associazione assunse caratteristiche di ufficialità con la costituzione di un comitato civico, il quale lamentava notevoli disagi e problemi che la “raffineria” stava procurando ai cittadini delle “Vigne”. Si decise, allora, che il comitato avrebbe avuto come finalità la tutela della salute pubblica, la richiesta di indennizzo dei danni economici presenti e futuri dei proprietari dei beni immobili e la quantificazione del deprezzamento delle produzioni tipiche dell’area: vino, olio e ortaggi» . «Dunque, già allora, qualcuno aveva iniziato a “subodorare” i danni reali alle coltivazioni di pregio della zona» conclude l’associazione. l «È necessario un risanamento vato che sostengono i cittadini di che avvenga alla luce del sole. Basta Potenza e che ci obbliga a una batcon politiche assistenziali e clien- taglia di buonsenso, sono solo le telari. Bisogna dare finalmente principali sfide che ci attendono». una svolta. Bisogna parlare il lin- «A Potenza va riconosciuto il ruolo guaggio della chiarezza e della tra- di capoluogo di regione - ammette sparenza, ai cittadini. È indispen- Serve una legge regionale che risabile una vera riduzione della spe- conosca anche ad altre realtà lusa». È quanto spiega in una nota il cane, in maniera proporzionale, capogruppo di che erogano Forza Italia al servizi sovraComune di Pocomunali, il tenza, Franceruolo di città sco fanelli. «In erogatrici di alcuni ambiti servizi». «Crela spesa è indo che i cittacomprimibile . dini di Potenza precisa Fanelli un segnale po- per esempio litico lo abbiala spesa del no già dato nelpersonale, ma l'ultima comvi sono tante petizione eletaltre spese, in torale - conclurelazione a de- FORZA ITALIA Francesco Fanelli de Fanelli - e terminati sernon mi riferivizi, su cui dovremo per forza in- sco, solo all’elezione del sindaco, tervenire. Mi riferisco, – prosegue – ma anche alla scelta di un rinnoad esempio, ai trasporti, alle men- vamento dell'intero Consiglio Cose, ai servizi di pulizia, ai servizi munale, una scelta che ha contricon le società in house e a tutti i buito ad un rinnovamento all'incontratti. È necessario che vadano terno di tutti i partiti politici, da rivisti, anche perché non sempre a destra a sinistra. Per questo motivo un costo elevato del servizio è cor- ritengo che anche la situazione delrisposto un servizio efficiente. È l'anatra zoppa, che è un problema, indispensabile un cambio di passo, potrebbe diventare un'opportunise veramente vogliamo bene a que- tà, se ogni singolo consigliere costa città. Programmazione di fondi munale, a prescindere dal partito europei per 100 milioni, gestione che rappresenta cercherà di venirdei 26 milioni di Fondi di Sviluppo e ne fuori insieme a tutti gli altri, coesione già destinati, questione mettendo al primo posto il bene dei rifiuti, con il costo troppo ele- della nostra città». l Petrolio, sarà anche il Parla- acquifere nei dintorni degli impianmento europeo ad esprimersi. Al ti, la prossimità dei pozzi marittimi Parlamento Ue, infatti, sarà inoltra- alle coste, il possibile uso di tecniche ta una petizione in materia di estra- vietate e l'inquinamento acclarato zioni petrolifere e, contemporanea- già in essere di acqua, terra e aria. mente, è stata avviata una raccolta Inoltre, sono riscontrabili aumenti di firme estesa a tutte le regioni delle incidenze di malattie riconmeridionali. L'iniziativa, lanciata ducibili alle attività petrolifere». dagli attivisti lucani, ha ottenuto il «Iniziative come queste – aggiunsostegno ge ancora il dell’europarlaportavoce del mentare PierM5s Pedicini nicola Pedicini dimostrano e di altri euroche è possibile parlamentari un nuovo modo grillini del Sud di fare politica, Italia. laddove i citta«La petiziodini attivi dine intende deventano protanunciare le pogonisti, si inlitiche del goformano e non verno italiano sono più dispotese a incresti a subire pasmentare la ri- M5S Piernicola Pedicini sivamente le cerca e l’estrascelte calate zione di petrolio in terraferma e in dall’alto da governi collusi con le mare tramite la nuova legge “Sbloc- compagnie petrolifere che pur di faca Italia” - precisa una nota di Pe- re cassa e profitto non considerano dicini - In particolare, evidenzia l’in- con la dovuta attenzione le dramfrazione del governo italiano rispet- matiche ricadute che le trivelle selto alle direttive Ue sulla valutazione vagge della legge “Sblocca Italia” dell’impatto ambientale. I promoto- possono provocare nei territori ri della petizione mettono in evi- coinvolti». «In qualità di membro denza che la ricerca di nuovi gia- della Commissione Ambiente – concimenti petroliferi, sia in terrafer- clude l’eurodeputato pentastellato ma sia in mare, e l’aumento delle seguirò con grande attenzione l’iter attività di estrazione già in corso, della petizione e sosterrò i promonon tengono conto dei problemi del tori dell’iniziativa per fare in modo territorio italiano riguardanti l’al- che le istituzioni europee diano una tissima sismicità delle aree interes- risposta rapida e intervengano sul sate, la presenza di importanti falde governo italiano». RASSEGNASTAMPA VI I POTENZA CITTÀ Mercoledì 26 novembre 2014 Referti medici online servizio solo «virtuale» Buona l’idea, ma l’accesso al portale è problematico l Mentre si parla di un nuovo portale della Regione Basilicata, detto «open data», sulla piattaforma «dati.gov.it» per offrire nuove opportunità sulla rete ai lucani, ci sono aspetti nella piattaforma «basilicatanet.it» che, dopo oltre un decennio di prove e investimenti, stentano a dare i dovuti risultati. In particolare la parte che riguarda i «referti on line». Ottima soluzione per chi deve ritirare gli esami del sangue o altri referti, soprattutto se lontani dalle strutture sanitarie presenti nel circuito del portale. Nel caso del l'ospedale San Carlo di Potenza, si traduce spesso in tempo e soldi sprecati. È da anni che la «macchina» funziona a singhiozzo, o per nulla. È da anni che chi gestisce questa importante parte del sistema, promette o tenta di sistemare il disservizio. Ma, purtroppo, senza portare a casa i risultati necessari. E, intanto, chi fra i cittadini si affida a questo metodo, invece di trarne vantaggio ne ottiene un danno. Infatti le lamentele pervenute sono diverse. Entrare alla sezione «referti on line» prevede un forte sbarramento per l'accesso, composto da userrname, password e codice pin. È spesso una chimera, se non si chiede l'intervento di un operatore, evidentemente mortificato da quanto accade perchè testimone diretto di una storia infinita di cattivo funzionamento e di lamentele degli utenti, finora rimaste non soddisfatte. Se si è fortunati si riesce a ottenere, in molti casi, la possibilità di scaricare solo parzialmente i referti. C'è chi sostiene di essere riuscito a scaricarne soltanto 5 su 10, che quindi è stato costretto a recarsi al San Carlo per ritirarli a mano, dopo aver provato per giorni ad accedere al sito, con le non trascurabili difficoltà descritte prima. Insomma, un disastro organizzativo per un servizio davvero utile, uno spreco di denaro pubblico. L'Azienda Sanitaria di Matera ha ov- viato al disservizio con l'invio dei referti attraverso le e-mail. E pare che il commissario dell’ospedale San Carlo, Rocco Maglietta, voglia praticare la stessa modalità. A questo punto non sarebbe opportuno che la Regione Basilicata interrompa questa emorragia inutile di risorse economiche e cambi passo? Oppure si rivolga una volta per tutte a chi è deputato a risolvere la questione con il compito di trovare una soluzione senza ulteriori aggravi di spese. A mali estremi, estremi rimedi: se proprio non c’è una via d’uscita, si cambi società affidandosi a chi offre maggiori garanzie. Perchè sbagliare è umano ma perseverare è diabolico. UNIVERSITÀ OGGI INCONTRO PROMOSSO DALL’ASSOCIAZIONE CAD E DALL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI PER «DISEGNARE» INSIEME IL FUTURO DI POTENZA La città contro il disagio sociale Aspetti architettonici e urbanistici da valutare in funzione del benessere della persona VEDUTA A sinistra una panoramica del capoluogo lucano. Oggi l’appuntamento è alle 15 nell’aula magna dell’Università a rione Francioso LUIGIA IERACE l Cosa sarà Potenza tra vent’anni? Domanda difficile, però centrale. La città cambia in continuazione, senza alcuna legge lineare ma con strappi e accelerazioni legati a fattori, spesso, esterni. Proprio come un organismo vivente esprime un suo disagio, che necessita dell’impegno di tutti per diventare una “città normale”. Politica, urbanistica, architettura e psicologia sociale si mettono quindi insieme per traghettare Potenza verso il cambiamento attraverso il confronto e il dialogo. É il senso dell’iniziativa promossa dall’Università della Basilicata, dall’Associazione Cad (Centro di ascolto per il disagio) di Potenza e dall’Ordine degli architetti della Provincia di Potenza in programma oggi alle 15, nell’Aula Magna dell’ateneo lucano in via Nazario Sauro, a rione Francioso. Un dibattito a tutto campo per affrontare sotto i diversi aspetti problematiche connesse al disagio sociale , con il coinvolgimento di Sviluppo Basilicata, Unibas- . Store, Territorio spa e con il patrocinio del Comune di Potenza. «Il senso del «disagio», indotto sul cittadino dall’organizzazione della città e dall’ambiente urbano – spiega Antonio Bixio, dell’Università della Basilicata, tra i promotori del convegno - è anche «soffocato» dal cosiddetto «mal comune», ovvero dalla condizione di una comunità intera che accetta, più o meno incon- sapevolmente, i malfunzionamenti e le brutture urbane ed architettoniche. Questo disagio si manifesta in un uno scarso senso di appartenenza alla città, in una sensazione di non identificazione che incide sulle abitudini del cittadino che poco hanno a che fare con il vivere una città». Obiettivo primario del convegno è quindi «Disegnare insieme una città normale», partendo dal- la condizione attuale, nei suoi aspetti formali e funzionali, ovvero architettonici ed urbanistici, in relazione al benessere della persona. Ad aprire i lavori il rettore dell’Università della Basilicata Aurelia Sole, il sindaco Dario De Luca, il Direttore generale dell’Unibas Lorenzo Bochicchio e il presidente del Cad potentino Mariateresa Muscillo. Si parte con l’inaugurazione di una mostra di fotografia e di disegno e con la proiezione di video di dialoghi cittadini, per poi entrare nel vivo del problema attraverso le relazioni di docenti dell’ateneo lucano (Enza Tolla, Piergiuseppe Pontrandolfi, Umberto Petruccelli e Mauro Nelson Maldonato) che affronteranno il tema della didattica e della ricerca per la conoscenza della città, le politiche di rigenerazione urbana; la mobilità sostenibile e gestione dei soggetti preposti; biopolitica e nomos dello spazio. Un interludio di recitato quasi a «sdrammatizzare» il disagio della città con «Scene di vita reale a Potenza» proposte da Mario Ierace (La Ricotta) e dall’attore Salvino Fiore. Poi spazio alla tavola rotonda con professori universitari, esponenti della cultura, rappresentanti politici, sociali e istituzionali. Seguirà la premiazione dei due concorsi indetti per gli studenti in occasione del convegno, per la migliore tesi di laurea sulla città di Potenza, e per la fotografia, video art e disegno che abbia saputo cogliere la percezione del disagio della città. POTENZA IL COMUNE HA SPECIFICATO CHE LE ACQUE DI BALNEAZIONE NON SONO STATE INTERESSATE La piscina comunale riapre venerdì le altre notizie PARTECIPAZIONE Si è costituito il tavolo dell’innovazione n Si è costituito a Potenza, per volontà della Palestra della Creatività e dell'Innovazione, il Tavolo dell'Innovazione dopo un dibattito tra esperti del settore, rappresentanti delle istituzioni, dell'Università, delle imprese e del mondo associativo potentino. Il Tavolo si riunirà con frequenza periodica. SOPRINTENDENZA Censimento per parchi e giardini storici n Nell’ambito di una ricerca conoscitiva dei Parchi e Giardini storici d’Italia, già avviata a livello nazionale, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata ha avviato un’attività di inventariazione. A tale scopo è stato formato un apposito gruppo di lavoro. REGIONE Proposta di legge sul disagio sociale n «Contrasto al disagio sociale mediante l’utilizzo di eccedenze alimentari e non» è il titolo della proposta di legge d’iniziativa dei consiglieri del Pd Mario Polese, Roberto Cifarelli, Vincenzo Robortella e Achille Spada che sarà illustrata oggi alle 11 presso la sala Tre del palazzo del Consiglio regionale. Dopo la conclusione delle analisi chimiche e microbiologiche SEN. MARGIOTTA l Dopo le polemiche dei giorni scorsi, ritorna il sereno sulla piscina copmunaler «Riviello», uno degli impianti sportivi storici della città. Il Comune ha comunicato ufficialmente la datab della riapertura, che avverrà il 28 novembre prossimo. La piscina era stata improvvisamente chiusa venerdì scorso, dando adito ad illazioni e polemiche sul motivo della decisione del Comune. Ieri mattina l’assessore allo Sport del Comune di Potenza, Gio- n Il sen. Salvatore Margiotta, vice presidente commissione vigilanza Rai: «Con un emendamento alla legge di stabilità, il canone Rai verrà inserito nella bolletta elettrica così che il recupero dell'evasione venga redistribuito tra i cittadini. Sulla governance vogliamo costruire una proposta del Pd e questo gruppo di lavoro si riunirà ogni settimana per arrivarci». vanni Salvia, ha comunicato che, a causa di un guasto all’impianto idrico-sanitario posto a servizio delle docce della Piscina comunale, è stato necessario procedere a una verifica della qualità dell’acqua sanitaria. Tale verifica ha messo in luce che la carica batterica dell’acqua è contenuta nei limiti di legge. «A ogni buon conto – ha spiegato l’assessore Salvia – si è deciso di procedere comunque alla sanificazione dell’impianto idrico-sanitario, ope- razione che si completerà con le analisi chimiche e microbiologiche venerdì 28, entro le ore 12». Il Comune ha tenuto a specificare che le acque di balneazione non sono state interessate da alcun problema e che sono state comunque eseguite le analisi delle stesse, con esito favorevole alla balneazione. «La piscina comunale – ha concluso l’assessore Salvia – sarà riaperta al pubblico venerdì 28 novembre 2014 alle ore 14». Canone Rai nella bolletta elettrica POTENZA L’ingresso della piscina [foto Tony Vece] RASSEGNASTAMPA POTENZA CITTÀ I VII Mercoledì 26 novembre 2014 GIORNATA «ROSA» LE CANDIDATURE Tra le donne da ricordare con le strade Scardaccione, la principessa di NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE Ester Vaglio e Carolina Addone Pomarici NON «ALLA MEMORIA» Tra le segnalazioni di figure femminili a cui intitolare piazze e vie c’è anche la giudice dell’Aia Silvana Arbia Potenza, toponomastica al maschile Nessuna pari opportunità neppure quando si tratta di intitolare le strade in città LORENZA COLICIGNO l Strade che ricordano donne rappresentano un importante strumento educativo, ma se si fa una proporzione tra le tante strade della città capoluogo e le cinque dedicate a donne, non sfugge quanto irrilevante sia questo numero. Come reagisce, consapevolmente o meno, la mentalità collettiva di fronte alla scarsità di strade intitolate a donne? Tre gli atteggiamenti, in genere: il primo è di indifferenza, il secondo convinto che non vi siano donne di tale rilievo da intestare loro delle strade, il terzo indignato per lo scarso rilievo che la società contemporanea, nonostante la generale presa d’atto, evidentemente d’atto più che di coscienza, della “parità” tra uomo e donna. In ogni caso si evidenzia che le donne non hanno ancora abbastanza potere lì dove si decidono i nomi delle strade, nelle amministrazioni locali che sono ovviamente specchio delle comunità. È dalla volontà di invertire questa tendenza che Telefono Donna, con la sua Presidente Cinzia Marroccoli, già tre anni fa propose al Comune di Potenza (quest’anno il sindaco De Luca ha assicurato che si impegnerà a intitolare le strade a figure femminili e a sostenere l’associazione) una consultazione online su nomi di donne cui intestare strade nel capoluogo e che quest’anno per il 25 novembre, Giornata internazionale per la eliminazione della violenza sulle donne, ha riproposto l’idea con l’evento «Le strade delle donne | le voci e i volti delle donne della Città», in cui sono state avanzate alcune candidature: la “Principessa di Vaglio”, le Clarisse di San Luca, Carolina Addone Pomarici, Ester Scardaccione, sottoponendole alla cittadinanza attraverso i Laboratori Urbani del Lap Laboratorio permanente di Arte Pubblica, tenuti da Monica Nicastro e Mio D’Andrea Santoro, che ha incontrato donne e uomini nelle scuole, nelle sedi accociative, nelle piazze e nelle strade di Potenza, facendone sintesi nel video, con regia di Elisa Laraia, Art Director Lap, presentato alla cittadinanza nel museo Archeologico Adamesteanu. Suggestivo anche l’urban screen che ha illuminato la parete d’ingresso del Museo, in cui Carmen Laraia ha invitato le donne e gli uomini a riflettere sulle figure femminili proposte da Telefono Donna. Altre segnalazioni sono venute dalle donne, dagli uomini, dagli studenti e dalle studentesse intervistati, da Carolina Daraio, a Bruna Dradi, a Carolina Rispoli Ciasca, a Marie Curie, segnalata anche la vivente Silvana Arbia. Le proposte di Telefono Donna hanno la loro motivazione nella volontà di contribuire a cambiare la cultura corrente, partendo dalla conoscenza di figure di donne che hanno attraversato la nostra storia, di cui rinnovare la memoria perché forniscano modelli di vita ai giovani. La “Principessa di Vaglio”è una bambina, sepolta con gli onori di una principessa, che parla di una società in cui le donne avevano un posto di rilievo, sia nelle cariche pubbliche che nell’imprenditoria. Le Clarisse del Convento di San Luca il 18 agosto 1860 parteciparono a sovvertire l’ordine borbonico, issando per prime il vessillo italiano dal tetto del convento e offrendo ai patrioti le loro riserve di legna per contribuire a costruire barricate con cui difendere Potenza. Carolina Addone Pomarici è forse quella che meglio corrisponde al ruolo che, almeno a sentire i ragazzi della scuola media dell’I.C. Torraca – Bonventura, molti vorrebbero vedere valorizzato, quello delle madri, delle nonne, delle donne della casa, insomma, che incidono profondamente nella formazione di figli e nipoti. Carolina Addone Pomarici, infatti, ha rappresentato la donna che educa ai valori della libertà, trasmettendoli di generazione in generazione, che indirizza i figli e il marito verso quei valori e con loro collabora nel compiere azioni di grande rilievo culturale e politico, che segna dunque la storia con gli eroici piccoli passi quotidiani, su cui essa si costruisce. Ester Scardaccione, modello di donna impegnata nella società contemporanea, affermata avvocata divorzista, attiva Presidente della Commissione Pari Opportunità, sempre presente nella vita della città, e non solo, nella difesa delle donne e nella promozione di una cultura non sessista. Un modello che si sente con forza ancora oggi nella memoria di tante donne e che è giusto non affievolisca. Ester Scardaccione ha indicato una nuova strada alle donne lucane, ed è giusto che una strada a lei dedicata ne rafforzi e conservi la memoria. DIARIO DELLA GIORNATA LA PROPOSTA Telefono Donna propose una consultazione online su nomi a cui intestare vie INIZIATIVE A POTENZA Stand in piazza Mario Pagano, fiocchi bianchi appuntati e studenti in piazza. Una giornata ricca di incontri in città [foto Tony Vece] . Libri, incontri e denunce contro il «femminicidio» l Tutte sensibili le donne, e in particolare le associazioni cui appartengono, nel voler celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Sarebbe strano il contrario, visti i dati forniti dall’Eures che parlano di 179 donne uccise nel 2013, con un aumento del 14%. Combattere la violenza sulle donne, significa soprattutto prevenirla, collaborando a cambiare la cultura contemporanea, che, pur avendo preso atto della parità tra uomo e donna, sembra contrastarla proprio eliminando fisicamente quante si sono conquistate questa parita, che significa soprattutto libertà. Ed ecco che, come in tante città italiane, fervono le iniziative nella Regione. A Potenza, in Piazza Prefettura è stato installato uno Stand informativo della Commissione regionale per le pari opportunità, analoga iniziativa a Matera, in Piazza Vittorio Veneto. Informare, conoscere è imboccare la strada della consapevolezza, anche se poi c'è altra strada da percorrere. Nella sede di Confcooperative, sempre a Potenza, si è tenuta un’niziativa promossa dalla Consigliera regionale di parità, Maria Anna Fanelli, con focus su violenza online, incontro e presentazione di un e-book sul tema. Nella Sala del Consiglio regionale, in Viale Verrastro si è tenuto un Convegno sul tema “Lo stalker e la sua vittima”, organizzato dal Dipartimento «Area Tutela Vittime di violenza» Basilicata di Fdi-An, cui è stata invitata, tra le altre, l’ispettore Anna Maria Piarulli, esperta del tema dello stalking e della violenza contro donne e minori. L’associazione “Per una Libera Università delle Donne di Basilicata”, nella sua sede di sede di RIFLESSIONE Convegno sul rapporto tra stalker e vittima promosso dai Fratelli d’Italia Via Del Gallitello, ha organizzato un’iniziativa di riflessione comune, condotta attraverso tutto ciò che le donne dell’Associazione potessero evocare e ritenere rappresentativo della forza delle donne. Successo ha avuto la campagna promossa dalle consigliere del Comune di Potenza, che è consistita nell’esposizione di un fiocco bianco nelle vetrine dei negozi del centro storico e della città o sugli abiti. Nella sede del Cestrim, nell’ambito del percorso “Lib(e)ri per cambiare» è stato presentato il libro «Stesso destino, diversa sorte» di Monica Cirigliano. Le protagoniste del libro vedono “l'amore” trasformarsi in amarezza e umiliazione. Nonostante la piega amara che prende a volte la vita, esse continuano volendolo, ad essere gli artefici del loro destino: non ci si deve abbandonare alla sorte, suggerisce saggiamnete l’autrice, come ramo inerte trascinato dalla corrente; vale la pena lottare per ciò a cui si tiene davvero. Un invito che ciascuna donna dovrebbe rivolgere a [l.col.] se stessa. La lettera-denuncia Il giardino di Grazia Nella giornata internazionale contro le violenze sulle donne c’è chi segnala come Potenza si sia dimenticata del giardino intitolato a Grazia Gioviale, una delle vittime del femminicidio. Si trova a Poggio Tre Galli. oggi la comunità doveva e poteva organizzare anche li uno Stand per la giornata internazionale contro le violenze sulle donne. Un nostro lettore, Michele Sabia, segnala come l’area sia stata completamente ignorata eppure avrebbe potuto ospitare un evento legato alla celebrazione dell’iniziativa. «Il quartiere vanta un nutrito numero di consiglieri comunali, ma nessuno di loro ha pensato di valorizzare questo giardino nel giorno dedicato alla memoria delle donne vittime di violenze e soprusi. Io invece - aggiunge Sabia non ho dimenticato: ieri mattina io e mio figlio di 16 mesi siamo andati al giardino, in segno di rispetto verso le donne e contro il femminicidio, dove mio figlio ha portato un mazzo di fiori bianchi allo stele dedicato a Grazia Gioviale in ricordo di tutte le donne vittime di violenze ma anche della giovane potentina. Spero che sia stata una svista non voluta, una dimenticanza frutto del momento caotico in una città che pensa troppo all’apparenza ma si dimentica di ciò che abbiamo da far capire alla nostra comunità». RASSEGNASTAMPA VIII I POTENZA E PROVINCIA RISCHIO AMBIENTALE TORRENTI E DISSESTO Mercoledì 26 novembre 2014 LA DENUNCIA Italia nostra esprime «forti perplessità sulle lottizzazioni che si stanno realizzando sul bacino idrico SITO ARCHEOLOGICO L’associazione chiede di non costruire «a meno di 150 metri dal sito archeologico» sulla collina sovrastante Fosso Malvaccaro sos allagamenti Italia Nostra denuncia pericolo idrogeologico GIOVANNA LAGUARDIA l Espansione urbana e problemi idrogeologici: Potenza città a rischio. A lanciare l’allarme è Italia Nostra Basilicata, il cui presidente, Paolo Donadio, esprime «forti perplessità sulle lottizzazioni che si stanno realizzando sul bacino idrico del Gallitello ed in particolare sul Fosso Malvaccaro dell’Ex Fornace di Gallitello». Per questo l’associazione chiede di «bloccare l’espansione urbanistica e la cementificazione del fosso (torrente Malvaccaro)». Le alluvioni di Genova, della Maremma, di parma e di tante altre località Italiane sono ancora sotto gli occhi di tutti ed offrono lo spunto agli ambientalisti per lanciare l’allarme sui possibili rischi collegati all’alterazione del corso degli affluenti del Basento. Negli ultimi anni, del resto, anche prima che nella zona si iniziasse a costruire, il fosso Malvaccaro è stato spesso causa di allagamenti nella zona di confluenza con il torrente Gallitello in caso di abbondanti precipitazioni. Basta spulciare negli archivi della Gazzetta per trovarne conferma. Il 24 aprile del 2009 «un vero e proprio torrente di acqua proveniva dalla stradina che collega via del Gallitello a Macchia Giocoli, e che ha allagato la zona, creando numerosi disagi agli automobilisti e ai cittadini». Il 3 novembre del 2010 le zone a monte e a valle di via del Gallitello risultavano allagate dopo un violento acquazzone. Nel 2011 a preoccupare è stato il livello del torrente Gallitello (le cui sponde sono state già abbondantemente cementificate). Il 21 agosto del 2013, la zona di confluenza tra Gallitello e Malvaccaro fu di nuovo allagata nel mese di agosto, dopo un violento temporale estivo. Oltra ai problemi di natura idrogeologica, Italia Nostra fa anche presente che sulla collina sovrastante il sito dove si sta costrunedo c’è anche una zona archeologica. Per questo l’associazione, in una lettera aperta inviata al sindaco e all’ufficio urbanistico di Potenza chiede anche di «bloc- care eventuali licenze edilizie in corso di rilascio», di non costruire «a meno di 150 metri dal sito archeologico» e che «in tutta la zona oltre ai sondaggi geologici vengano effettuati anche sondaggi archeologici». CANTIERI L’area dove si sta costruendo [foto Tony Vece] POTENZA PUBBLICO IMPIEGO CISL, SCIOPERO REGIONALE CGIL E LAVORATORI ATER Comincia una stagione «calda»per gli scioperi l Sarà una stagione invernale molto calda sul fronte degli scioperi, quella 2014/15. Lunedì primo dicembre i lavoratori e le lavoratrici del pubblico impiego della Cisl sciopereranno per rivendicare il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da ben DISSESTO IDROGEOLOGICO Italia nostra lancia l’allarme per fosso Malvaccaro [foto Tony Vece] POTENZA ALCUNI QUARTIERI SONO ANCORA «INGOLFATI» sei ann. L'iniziativa sarà presentata giovedì prossimo, 27 novembre, alle 10, in conferenza stampa nella sala Ugo Bianchi della Cisl regionale dal segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, e dal segretario generale della Cisl Fp Basilicata, Giuseppe Bollettino. Lo sciopero interesserà sia i lavoratori pubblici, sia i lavoratori privati che lavorano per i servizi pubblici. «Il nostro non è uno sciopero politico - rivendicano Falotico e Bollettino ma è uno sciopero per il contratto. I lavoratori e le lavoratrici in questi anni hanno perso il 10 per cento di potere di acquisto e viste compromesse carriera, produttività e formazione». Il 12 dicembre, invece, si terrà lo sciopero generale regionale della Cgil. Nel direttivo provinciale che si è tenuto ieri nella sala inguscio della Regione Basilicata, si è fattoil punto sullasituazione politico sindacale in vista dello Sciopero Generale del 12 dicembre prossimo, la cui manifestazione regionalesi terrà a Potenza. «Lo avevamo sostenuto con POTENZA INCONTRO CON L’AMBASCIATORE ITALIANO TERESA CASTALDO La raccolta dei rifiuti a macchia di leopardo per le vie della città Lacorazza e Mollica volano a Buenos Aires l La raccolta dei rifiuti solidi urbani procede a Potenza con qualche intoppo dopo la chiusura della stazione di trasferenza di Tito. E così, mentre alcune strade e rioni sono stati già ripuliti dai mezzi dell’Acta, come si può vedere dalle foto del nostro reporter Tony Vece, in altre zone di Potenza, i cittadini sono ancora «immersi» nei rifiuti. Emblematici i casi di via Mazzini, dove il servizio di raccolta ha già provveduto a svuotare i cassonetti, e del vicino Rione Mancusi dove, invece, nella giornata di ieri, i cassonetti erano ancora stracolmi e i sacchetti della spazzatura giacevano abbandonati in mezzo alla strada. l Un ponte fra Expò 2015 e Matera 2019, per puntare ad una ricaduta in termini di presenze turistiche in rapporto agli eventi organizzati nella città lucana designata capitale europea della cultura per il 2019. Questi i temi affrontati nell’incontro istituzionale avuto a Buenos Aires da Piero Lacorazza e Francesco Mollica. Il presidente e il vicepresidente del Consiglio regionale sono stati ricevuti dall’ambasciatore d’Italia nella capitale argentina, Teresa Castaldo, con cui hanno discusso anche delle iniziative di carattere culturale che l’ambasciata intende promuovere per e valorizzare le competenze degli italiani di terza generazione presenti in Argentina, anche nella prospettiva dell’apertura, prevista nel 2015 a Lagopesole, del museo dell’emigrazione. La missione istituzionale del Consiglio regionale è proseguita ieri sera con l’incontro che Lacorazza e Mollica hanno avuto con il comitato direttivo VIA MAZZINI Cassonetti RIONE MANCUSI Rifiuti convinzione dal principio - ha esordito Summa, Segretario Generale della Cgil Potenza - l’introduzione del pacchetto Treu, la legge 30, il collegato al lavoro fino alla legge 92 e ora il decreto Poletti - jobs Act avrebbero aumentato la precarietà. Oggi con le ultime mosse del Governo Renzi prosegue la miope politica del rigore, che produce i suoi effetti perversi, anche nel settore pubblico con ilblocco della contrattazionefino al 2015, con una perdita di acquisto di almeno 5.000 euro per lavoratore». Il 9 gennaio del 2015 toccherà ai lavoratori dell’Ater scioperare. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, denunciano che l'Azienda «continua a rendersi indisponibile al ripristino dei fondi della contrattazione decentrata e a confermare la volontà di tagliare le risorse destinate ai lavoratori» e confermano lo stato di agitazione di tutto il personale, già indetto nei mesi precedenti, e proclamano per il prossimo 9 gennaio 2015 lo sciopero dei lavoratori per l’intero turno di lavoro. le altre notizie SCUOLA Cerimonia per i 150 anni del liceo Classico n Sabato 29 novembre 2014 alle ore 9.00, si svolgerà presso l’Aula Magna del Liceo Classico Statale «Q. Orazio Flacco» di Potenza, in occasione del 150° del Liceo, la cerimonia solenne di apertura dell’aanno scolastico. Seguirà la Lectio magistralis del prof. Giampaolo D’Andrea, la premiazione degli alunni eccellenti 2013/2014, le inaugurazioni della Mostra dei documenti d’archivio, dei libri antichi e di pregio del Liceo, dell’Archivio Storico e della Sala lettura della Biblioteca d’Istituto. SEMINARIO MAGGIORE BUENOS AIRES L’incontro Inaugurazione anno accademico dell’Istituto Teologico di Potenza della Federazione dei lucani di Buenos Aires, che raggruppa circa quaranta associazioni. Si è parlato delle possibili modifiche alla legge che disciplina gli interventi per i lucani all’estero, dell’attività dello sportello Basilicata, dei progetti sociali e della casa di riposo che nella capitale Argentina ospita alcuni anziani di origine lucana ed è stata finanziata anche con il contributo della Regione Basilicata. n Oggi, alle 10.30, nell’auditorium dell’Immacolata, in viale Marconi, a Potenza, inaugurazione dell’Istituto Teologico del Seminario Maggiore Interdiocesano di Potenza. È affiliato alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli. Terrà la prolusione con una lectio magistralis il prof. Domenico Marafioti s.j., preside della Pftim sul tema: «Teologia e profezia delle periferie». Presiede alla cerimonia mons. Agostino Superbo, moderatore Itb. RASSEGNASTAMPA POTENZA E PROVINCIA I IX Mercoledì 26 novembre 2014 S. CHIRICO RAPARO IL WWF DENUNCIA LA GRAVE CRISI ECOLOGICA DEL CORSO D’ACQUA Il fiume Agri non c’è più l’acqua è un lontano ricordo Per un tratto di tre km non c’è traccia di risorsa idrica FIUME A SECCO Per il Wwf segno di una grave e ormai insostenibile crisi ecologica . l Il fiume Agri non c’è più. «Da diversi giorni il corso d’acqua è completamente scomparso lungo un tratto di quasi tre chilometri». La denuncia arriva dai volontari e dagli esperti del Centro Studi Naturalistici Nyctalus Onlus e del WWF Val d’Agri che stanno monitorando lo stato di salute di un tratto significativo del fiume Agri da diversi giorni, constatando «una grave e ormai insostenibile crisi ecologica». «Il fattore più allarmante - si sottolinea - è il livello delle acque, del tutto insufficiente (e a tratti inesistente) a garantire uno stato ecologico minimo necessario per la sopravvivenza delle comunità biologiche». A partire da località «Petto del Cavaliere» in agro di San Martino d’Agri, fino ad arrivare al confine orientale del territorio del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese (confluenza Fiume Agri, Fosso Tavolatedda) lunghi tratti di fiume sono completamente scomparsi, non c’è alcuna traccia di acque in superficie. In altri tratti il fiume è ridotto ad un rigagnolo, oppure il letto del fiume si è ridotto ad un insieme di pozze molto basse. Nella situazione del fiume Agri si deve garantire al fiume un minimo deflusso vitale o Mdv (ossia; quel quantitativo di acqua rilasciata da una qualsiasi opera di captazione sull'asta di un fiume o torrente in grado di garantirne la naturale integrità «L’acqua è insufficiente per «Uno stato determinato da le altre notizie garantire il minimo necessario cattiva gestione del territorio, POTENZA per la sopravvivenza delle inciviltà, sovrasfruttamento POLIZIA STRADALE comunità biologiche» delle risorse e scarichi abusivi» Ricettazione ecologica e la tutela della vita acquatica). Il minimo deflusso vitale deve tener conto: delle diverse stagioni, della tutela dell’ecosistema acquatico, della tutela della naturalità del fiume, del rispetto della qualità dell’habitat e della tutela della fruizione ed è quindi di fondamentale importanza per mantenere in vita il fiume. «Nonostante la nostra indagine - dice il Wwf - abbia interessato un breve tratto di circa 9 km, ricadente per lo più nell’area Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese riteniamo verosimile che le medesime condizioni di criticità interessino in vario modo l’intero corso del fiume fino alla foce. La situazione attuale configura una crisi ecologica che va a gravare su un equilibrio già di per se instabile. La situazione ha forti ripercussioni anche sulla zootecnia e sull’agricoltura., in primis sulle aziende agricole dislocate lungo il corso del fiume che usufruiscono dei servizi ecologici. Questa situazione di criticità mette a dura prova un sistema agricolo già fragile ed esasperato». Per il Wwf questo stato del fiume è determinato da «cattiva gestione del territorio; inciviltà e sovra-sfruttamento delle risorse idriche; scarichi abusivi; controlli e sopralluoghi sul territorio insufficienti; Riscaldamento globale e cambiamenti climatici». ROCCANOVA UN INCONTRO PER LA VALORIZZAZIONE DELLA RISORSA Dalla tutela del tartufo la molla per rilanciare un vasto comprensorio ANDREA LAURIA l ROCCANOVA. Il territorio di Roccanova, come quelli dei paesi vicini (Castronuovo, Senise, Chiaromonte, Calvera, Carbone, Teana) è ricco della risorsa tartufi. Nei boschi collinari di questi territori, dove si sono costituite anche delle apposite associazioni, si trovano abbondantemente tartufi delle varietà «Scorzone, Uncinato, Nero Pregiato, Bianco Pregiato e Bianchetto». Il tutto è confermato ufficialmente dalla «Carta delle aree lucane vocate alla produzione e alla coltivazione di tartufi» redatta dal Dipartimento di Biologia, Difesa e Biotecnologie agro-forestali dell’Università degli studi della Basilicata ed approvata già da qualche tempo dalla giunta regionale. Una risorsa disciplinata dalla legge regionale 35/95 ma che però non prevede uno specifico potere regolamentare anche dei Comuni, tant’è che si assiste «a vere e proprie invasioni di questi territori il più delle volte saccheggiati». Un aspetto questo che richiede una regolamentazione più precisa al fine di tutelare e valorizzare questo prodotto che pur se non ancora ufficialmente riconosciuto può rappresentare buona fonte di reddito. Da qui un incontro-dibattito organizzato dal comune di Roccanova nei giorni scorsi dal titolo «Il tartufo di Roccanova: tutela e valorizzazione» nell’ambito del quale hanno portato le loro riflessioni il comandante e l’ispettore della polizia provinciale di Potenza, Emilia Piemontese e Raffaele Di Lascio. Sono stati loro a trattare l’argomento, stimolati anche dall’intervento introdutti- CHIAROMONTE NEL WEEK-END Terza« e ultima tappa di «Borghi narranti» IL TAVOLO DEI RELATORI Un momento del convegno tenuto sull’importanza risorsa tartufo . vo del consigliere comunale Giancarlo Pisano, dalla moderatrice del dibattito, la consigliera comunale Mariagrazia Collarino e più ancora dalle domande che sono arrivate dal pubblico e da alcuni dei tatufai che lamentano la scarsa vigilanza per identificare chi «senza regole e senza tesserino si avventura nei boschi della zona a depredare il territorio e a distruggere il suo ha- denunciati in due n Due persone, entrambe residenti in provincia di Napoli sono state denunciate in stato di libertà alla magistratura – per ricettazione – dagli agenti della Polizia stradale di Potenza che, sulla loro auto, hanno trovato oltre 30 mila euro di cui non sapevano giustificare il possesso e la provenienza. L'auto è stata fermata sul raccordo autostradale Potenza-Sicignano degli Alburni , nei pressi dello svincolo per Balvano. I due occupanti, nervosi, hanno indotto gli agenti a perquisirli e a controllare l’auto in modo approfondito. Nella parte sottostante il cruscotto, in un sacchetto di carta, sono stati trovati oltre 30 mila euro, che sono stati sequestrati. bitat». Aspetti sui quali si è soffermato il sindaco, Giulio Emanuele, che ha sottolineato la necessità di una legislazione più chiara per un settore dove ruotano interessi economici di un certo rilievo e che non sempre hanno risvolti chiari e trasparenti. A questo si aggiunge la mancanza di personale di vigilanza che nonostante ciò ha effettuato – come sottoli- neato dai due dirigenti della polizia provinciale – oltre 50 controlli su un territorio molto vasto in cui si assiste a vere invasioni di cavatori che arrivano da altre regioni attirati dall’apprezzato tartufo bianco e soprattutto da una grande biodiversità di tartufi che si trovano in Basilicata, come evidenziato da una ricerca del prof. Giovanni Figliolo dell’Università della Basilicata. n «Massimizzare unicamente i vantaggi materiali di breve termine della propria famiglia nucleare, supponendo che tutti gli altri si comportino allo stesso modo». Sono passati 50 anni da quando Banfield teorizzava il familismo amorale (Le basi morali di una società arretrata, Bologna, Il Mulino, 1976). Il prossimo weekend, il 29 e 30 Novembre, a Chiaromonte, il paese della Basilicata oggetto di studio del sociologo americano, si terrà la terza e ultima tappa di Borghi narranti. Dopo San Severino Lucano e Viggianello, l'evento, organizzato da Prometa Servizi e le locali amministrazioni, chiude il capitolo della prima edizione raccontando ancora il Pollino con la musica, i sapori e i dibattiti insieme a ospiti di eccezione. MERCURE UN’INTERROGAZIONE DI REALACCI (PD) AI MINISTRI COMPETENTI Centrale, «tra biomasse e norme vigenti ci sono contraddizioni» RAPOLLA ALLA CERIMONIA IL PARROCO DON VINCENZO E IL SINDACO SONNESSA Nonna Giuseppina compie cent’anni la festeggia il suo paese l POTENZA. L'on. Ermete Realacci (Pd), in un’interrogazione, ha chiesto ai Ministri dello sviluppo economico e dell’ambiente se conoscono il «progetto di riconversione della centrale a biomassa del Mercure», nell’area del Parco nazionale del Pollino, fra Basilicata e Calabria. Realacci ha chiesto ai Ministri di «valutare la compatibilità finanziaria e la sostenibilità ambientale del progetto, anche considerando l’extra capacità del mercato elettrico nazionale». Ricordando la storia della centrale – costruita nel 1962 e riconvertita a biomasse nel 2000 – il parlamentare ha sottolineato le «contraddizioni» tra le norme vigenti e l'alimentazione a biomasse della centrale e ha ricordato che «il Parco del Pollino, la più grande area protetta d’Europa, ha visto l’acuirsi di episodi di taglio illegale cri- l Rapolla in festa per i cento anni di nonna Giuseppina. Un traguardo davvero speciale quello raggiunto da Giuseppina Radino di Rapolla, che ieri ha spento le sue prime...100 candeline. Una grande festa in cui nonna Giuseppina è stata circondata da una folta schiera di parenti – otto figli, diciotto nipoti e ben dieci pronipoti dei quali il più piccolo, Davide, ha solo 4 mesi – e i vicini di casa. A festeggiare la centenaria anche il parroco don Vincenzo Mossucca e il sindaco Michele Sonnessa, che ha consegnato alla nonnina una pergamena a nome dell’ amministrazione comunale di Rapolla. Giuseppina Radino è nata il 25 novembre del 1914 e nella sua lunga vita si è dedicata soprattutto ai figli e alla casa, anche se spesso ha dovuto aiutare il marito, artigiano, anche nei lavori di campagna, come la mietitura del grano e la raccolta delle olive. IMPIANTO La centrale della discordia minale di alberi secolari che costituiscono una minaccia per foreste di alto valore paesaggistico ed ambientale. Da ultimo – ha concluso Realacci – numerosi articoli di stampa e alcuni sindaci paventano il pericolo concreto di infiltrazioni mafiose che potrebbero inserirsi proprio sulla filiera del legno». CENTENARIA La nonnina con il prete e il sindaco Tanta esperienza di vita, quella dell’anziana donna, che ancora oggi non si stanca di ricordare ai suoi giovani nipoti. «Nel corso del mio mandato, si tratta della quarta persona che compie 100 anni», ricorda il sindaco Sonnessa. «È il segno di una comunità longeva. Auguri di ancora tanta vita alla signora Giuseppina da parte di tutti i cittadini rapollesi». RASSEGNASTAMPA MATERA CITTÀ I XI Mercoledì 26 novembre 2014 OPERE STRADALI IL CANTIERE DELLA STATALE 655 NON SARÀ UN’INCOMPIUTA L’ultimo tronco della statale da La Martella a Matera per ultimare una infrastruttura strategica per il territorio Bradanica, accelerata per il completamento Superati tutti i problemi. Circa 50 gli operai che sono impiegati l Sono una cinquantina gli operai che stanno lavorando nei cantieri della fondovalle Bradanica, nel territorio di Matera. Altri venti sono quelli impegnati per conto delle aziende in subappalto. Da mesi, oramai, le opere per il completamento della statale 655 vanno avanti in modo spedito, così come conferma Fernando Mega, della Fillea Cgil, e dopo le vicissitudini di questi anni, che hanno messo a serio rischio l’ultimazione della infrastruttura, ora le aspettative sono positive. Insomma, non sarà un’altra incompiuta. Superati i problemi per una variante che era stata necessaria ai fini del proseguimento degli interventi, risolta la questione dello stoccaggio del materiale inerte, la situazione è tranquilla e tutto lascia intravedere la fine delle opere per il lotto La Martella-Matera. La strada completa diventerà per Matera e per l'intera area bradanica il primo vero collegamento diretto con le autostrade che si dirigono verso il nord dell'Italia: la A14 per la dorsale adriatica, e la A16 (Bari-Napoli), l'importante arteria che oltre a collegare la costa adriatica pugliese, a quella tirrenica, passando a nord della Basilicata, si aggancia all'autostrada Napoli-Milano. Quella della Bradanica è però una storia infinita. Il 21 gennaio 2011 furono consegnati i lavori per la realizzazione della Ss 655, lotto La Martella. L'appalto se lo aggiudicò l'Ati Intini Angelo s r l (mandataria) - consorzio ravennate - per l'importo netto di 49.563.059,34 euro comprensivo di 2.015.000 euro per oneri della sicurezza. La durata dei lavori era stata prevista in 700 giorni dalla data di consegna, quindi l'ultimazione entro il 20 dicembre 2012. Gli interventi della Ss 655 Bradanica I - tronco I - lotto de La Martella, erano inseriti nel piano degli investimenti Anas 2007-2011 per l'importo complessivo di 90.750.000 euro di cui 19.000.000 euro finanziati dalla Regione e OPERA PRIMARIA La statale 655 Bradanica è un’infrastruttura di rilevanza strategica per tutto il territorio regionale. Se ne parla da più di trent’anni. Ad eseguire gli interventi per il tratto di Matera è il gruppo pugliese Aleandri subentrato all’impresa Intini 71.750.000 euro finanziati dall'Anas con fondi ordinari. Lungo il tracciato del tratto La Martella-Matera dovrebbero esserci quattro svin- AVANTI SENZA INTOPPI Dopo i numerosi problemi ora le prospettive sembrano rassicuranti coli: a Matera Centro; nell’area che avrebbe dovuto accogliere la stazione FS; nel Paip e un’altra uscita nella zona industriale di Matera. Da realizzate 8 opere tra ponti e viadotti, tra cui la più significativa è il ponte gravina, pari ad una lunghezza di 140 metri. L'Anas si è accollato l’ottanta per cento circa dei costi. A realizzare i lavori del tratto materano della Bradanica è l’impresa Aleandri, subentrata alla società Angelo Intini, che aveva garantito, sino al fitto del ramo d’azienda, circa il 20 per cento dell’opera. Intini, nel 2012, fece presente la difficile situazione finanziaria in cui versava a causa della mancanza di liquidità dovuta ad una notevole esposizione bancaria, ad una minore redditività dei cantieri e agli elevati costi della struttura. Una crisi ascrivibile anche ai ritardi negli incassi da parte di qualche ente appaltante. Di qui la decisione di rivedere la propria strategia organizzativa per quanto riguardava l’attività svolta nel settore dell’industria edile, con la conseguente richiesta di ammortizzatori sociali per i dipendenti. Poi, in seconda battuta, l’entrata in campo del gruppo [e.s.] Aleandri e la ripresa dei cantieri. POLITICA COTUGNO E MANICONE: SANITÀ, COPES, UNIVERSITÀ NON SONO MERCI DI SCAMBIO Spaccato il consiglio comunale sull’odg contro lo Sblocca Italia E il fronte «antrivelle» decide di far mancare il numero legale l Il Consiglio comunale non ascolta la piazza, ma si spacca a metà sull’ordine del giorno che chiede l’impugnazione dell’ex decreto Sblocca Italia, nel frattempo convertito in legge, perché «anticostituzionale». Contestati gli articoli dal 35 al 38. E di fronte al tentativo di modificare il testo del documento con una versione più favorevole alle posizioni del governatore Marcello Pittella, il fronte «antitrivelle» decide di dare un segnale forte all’esterno e fa mancare il numero legale. Il solco della differenza è tracciato. Le mani sporche di petrolio, nere come i tanti lutti seminati dai tumori nella regione e non ancora indagati, simbolo della protesta organizzata anche a Matera domenica scorsa, non scuotono tutte le coscienze tra i banchi della sala Pasolini, dove la seduta è stata convocata ieri pomeriggio dal presidente Brunella Massenzio in seduta straordinaria urgente. E pur di evitare l’approvazione dell’ordine del giorno i consiglieri più vicini al sindaco Salvatore Adduce fanno quadrato con un intervento di Domenico Fiore, Udc, che Michele Paterino, del gruppo misto, considera «scrit- to dall’Ufficio stampa della Regione», e di Francesco Bianchi, Pd, che valuta come benefici del petrolio «le intese su cui si reggono i Copes, l’Università, l’assistenza sanitaria». Secca la replica di Paterino, ma anche di Angelo Cotugno e Paolo Manicone, del Pd, che indicano lo Sblocca Italia come «una minaccia per la democrazia» riducendo ogni autonomia a livello amministrativo e come un aiuto alle lobby e alle multinazionali del petrolio più che all’economia della Nazione. «Dopo 20 anni di estrazioni possiamo rilevare che lo sviluppo fondato sul petrolio è stato un fallimento», dice Paterino. «I lucani sono cittadini italiani come tutti gli altri, con gli stessi diritti riconosciuti dalla Costituzione e non si può accettare che per loro assistenza sanitaria, Copes, forestazione, università siano merci di scambio, oggetto di compensazioni», rincara Cotugno. «Non c’è nessun prezzo che possa valere svendere i nostri territori», ammonisce Manicone. Dalle file dell’opposizione anche Adriano Pedicini, di Forza Italia, e Doriano Manuello, di Io Sud, attaccano lo Sblocca Italia. «Non siamo più padroni di decidere cosa mettere sot- MANI NERE IN CORTEO La protesta contro lo Sblocca Italia che domenica ha attraversato la città [foto Genovese] to casa. Non può esserci imposta una scelta. Questo decreto – dice il secondo – è incostituzionale e questa regione deve far sentire la sua voce». Cerca quasi un punto di mediazione Angelo Montemurro, del Pd, che non transige su un punto: «Dobbiamo limitare lo strapotere delle multinazionali petrolifere. Almeno rispettando le condizioni del triangolo ambiente, salute e lavoro». Ma l’argomento tocca l’altro grande punto dolente, la sfiducia generale per la mancanza di un organo di controllo autorevole, indipendente, trasparente. E a queste condizioni lo Sblocca Italia si rivela privo di alcun contrappeso che garantisca il cittadino dagli interessi [em.ol.] dei signori del petrolio. OSPEDALE LA COLLABORAZIONE IN REPARTO «Amici del cuore» volontari a Medicina l L'associazione «Amici del Cuore», nell'ottica di ampliare la sua attività in favore della cittadinanza, ha presentato ieri, in ospedale, la collaborazione con il reparto di Medicina del Madonna delle Grazie. Il presidente dell'associazione, Paolo Loiodice, ha detto che «è il primo approccio con il reparto, subito dopo capiremo come migliorare questa collaborazione che prevede la presenza dei nostri volontari». Prima di questo rapporto, Gli Amici del Cuore hanno operato nel reparto di cardiologia. «Stasera c’è l’ufficialità del nostro ingresso a Medicina ed abbiamo voluto donare al reparto un televisore, ma non esiteremo ad adoperarci per altre richieste». Il consigliere regionale Luigi Bradascio, anche a nome dell’associazione, ha auspicato che il rapporto di collaborazione tra i volontari e il reparto si realizzi all’insegna del rispetto reciproco e della fiducia. «Deve esserci - ha sottolineato Bradascio - la volontà di interagire e di stare insieme per ottenere i risultati. Perchè in questo reparto e non a cardiologia dove siamo già stati? Perchè non ha funzionato il matrimonio, quel rapporto si è inceppato soprattutto a causa del fatto che si è smesso di parlare, di dialogare. Insomma, ora la prospettiva deve essere diversa. Noi abbiamo una missione, che ci siamo dati 20 anni fa, cioè quella di stare con la gente, e dobbiamo rispettarla». Il primario del reparto, Nello Bucciantini, ha fatto presente il valore sociale del contributo che potrà essere dato dagli Amici del Cuore: «Qui stasera c’è la consacrazione di un’azione di solidarietà, persone che rinunciano a momenti privati per donarli agli altri, e questo non può che fare bene alla nostra comunità». VIOLENZA IN CORSO LE INDAGINI DEI CARABINIERI Rissa a Montescaglioso ferito gravemente alla testa un rumeno l Una rissa ha coinvolto alcune persone, nella giornata di ieri, attorno alle 13.30, a Montescaglioso. Ad avere la peggio è stato un cittadino di nazionalità romena, di 32 anni. L’uomo, picchiato selvaggiamente al capo, è stato subito soccorso sul posto dello scontro, ma le sue condizioni di gravità hanno richiesto l’intervento dei sanitari a bordo dell’eliambulanza del 118, il servizio di pronto intervento. Il romeno è stato pertanto trasportato in codice rosso direttamente al San Carlo di Potenza dove è stato sottoposto agli accertamenti del caso e poi ricoverato nel reparto di neurologia. Per il forte trauma cranico riportato la prognosi dei sanitari è di 40 giorni di guarigione. Sul luogo della rissa si sono recati prontamente i carabinieri della Stazione di Montescaglioso che stanno conducendo indagini sia sul movente che ha scatenato lo scontro sia sulle persone coinvolte, il cui numero è ancora imprecisato. [fi.me.] Attesi sviluppi nelle prossime ore. PROGNOSI DI 40 GIORNI L’ospedale San Carlo dove il rumeno è ricoverato nel reparto di neurologia RASSEGNASTAMPA XII I MATERA CITTÀ Mercoledì 26 novembre 2014 NUOVE PROSPETTIVE NON SOLO A PASSEGGIO Il “Collettivodonnematera” ha organizzato la continuando nella sua attiSERVE UNA RIVOLUZIONE CULTURALE manifestazione vità di promozione della cultura del rispetto ENZO FONTANAROSA l Un canto struggente, in lingua galiziana. Il ritmo lo dà un tamburo a cornice. Lo intona Tina Latorre, all’ingresso della Villa comunale, prima che da lì muova il corteo di donne che, tenendo per mano un cordone di vari tessuti di colore rosso, annodati tra loro, vanno pian piano a formare una sorta di recinto che le contiene tutte. Le protegge. Sfilano e saranno almeno un centinaio, tra di loro anche diversi uomini e bambini, tutti impegnati nella “Passeggiata per le donne”. L’ha organizzata il “Collettivodonnematera” in collaborazione con la Commissione regionale Pari opportunità, la Cgil Matera, le associazioni “Khaleh” e “Officine Frida, Arts & Crafts ”. È il momento di mobilitazione che ha concluso la lunga maratona di iniziative organizzate ieri in città in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. È calata ormai la sera quando il corteo ha preso a muoversi, dalla Villa comunale, con meta piazzetta Pascoli. «Siamo un gruppo di cittadine, di donne, che già lo scorso anno, nella stessa data, ha promosso una iniziativa analoga di sensibilizzazione sulla violenza di genere», spiega Carmela Lapadula, una delle attiviste del Collettivo. «Durante questo anno – continua – abbiamo continuato IL POTERE DELLA PAROLA Lungo il percorso seguito dal corteo sono stati ricordati le conquiste delle donne ma anche le cifre del femminicidio In corteo per dire basta alla violenza di genere Oltre cento donne hanno sfilato per le vie del centro a lavorare periodicamente con azioni concrete. Come quando, ad esempio, abbiamo dimostrato la inidoneità della proposta di legge regionale sul contributo alle donne che decidessero di non abortire. Denunciammo che non era questo il modo di aiutare le donne. Piuttosto abbiamo chiesto che fossero messi in grado di funzionare bene i consultori lucani, che fanno pochissimo e con scarse risorse. Siamo state, poi, impegnate nelle scuole in un’azione promozionale contro la violenza sulle donne». In particolare, come spiega Vanessa Vizziello, sempre del collettivo, «sostenendo l’opportunità di un cambiamento culturale necessario per modificare la UN ABBRACCIO SENSIBILIZZATI Un cordone di stoffa rossa tenuto per mano le ha «protette» Hanno sfilato tutti insieme anche uomini e bambini CARTELLONI Slogan hanno promosso un modo diverso di rispettare le donne [foto Genovese] LE FRASI Sono stati scritti su grandi teli bianchi i pensieri [foto Genovese] . PREVENZIONE CONVEGNO DELLA POLIZIA NELLA SALA CONSILIARE DELLA PROVINCIA Novità per il «codice rosa» «Poche donne denunciano si considerano colpevoli» Stalker bloccati da 25 ammonimenti Il questore: «Non tacere sulle violenze» l Fare leva sulla cultura per combattere la violenza contro le donne attraverso la prevenzione. Questo il messaggio emerso da più interventi al convegno “La Polizia a difesa delle donne”, organizzato ieri dalla Questura in occasione della “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. L’incontro si è svolto nella sala consiliare della Provincia, alla presenza di autorità locali e di un pubblico costituito soprattutto da studenti delle ultime classi di istituti di scuola media secondaria. Ha rivolto il benvenuto ai presenti il questore, Stanislao Schimera, che ha spiegato come a Matera il provvedimento dell’ammonimento nei confronti dello stalker è risultato finora molto efficace. Infatti, dal 2009 i 25 ammonimenti emessi dal questore non hanno richiesto un successivo provvedimento dell’autorità giudiziaria. Ma i numeri del fenomeno a livello nazionale sono preoccupanti. Sono stati infatti 175 i femminicidi avvenuti per mano di un familiare tra ottobre 2013 e ottobre 2014. È per questo che anche la Polizia di Stato, come le altre forze di polizia, è chiamata a porre rinnovata attenzione al fenomeno per cercare una risposta sempre più efficace attraverso specifiche politiche di prevenzione e contrasto. I relatori hanno trattato il fenomeno sotto l’aspetto normativo e pratico. Con il ruolo di moderatore svolto dalla giornalista Antonella Ciervo, sono intervenuti per la Polizia di Stato il vice questore aggiunto Maria Concetta Piccitto, dirigente dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura, il vice questore aggiunto Luisa Fasano, portavoce del questore e addetto stampa, il vice questore aggiunto Nicola Fucarino, dirigente della Squadra Mobile, il commissario capo Gianni Albano, dirigente del Commissariato di Pubblica sicurezza di Pisticci, che hanno fatto un disamina del tema sotto il profilo normativo e raccontato alcuni casi concreti, con l’ausilio di filmati emblematici. Gli altri relatori sono stati la dott.ssa Maria Bubbico dell’Asm, che si occupa della formazione degli operatori sanitari chiamati al primo intervento; la dott.ssa Assunta Basentini, psicologa del Tribunale dei Minori di non-cultura della violenza, parlando agli studenti di femminicidio». Il corteo ha percorso via XX Settembre, con tanto di cartelloni e striscioni, scandendo slogan, ed ha raggiunto piazza Vittorio Veneto guidato da un banditore, Marco Bileddo, che al megafono ha declamato frasi tutte inerenti al tema della giornata, tra cui le leggi dello Stato in favore delle donne, ma anche dati statistici sul femminicidio. In piazza, nei pressi del gazebo allestito dalla Commissione pari opportunità (per tutta la giornata alcune consigliere hanno distribuito materiale informativo e dato informazioni), il gruppo ha fatto tappa per altre letture e raccogliendo, su teli bianchi sistemati per terra, le frasi che col pennarello hanno voluto scrivere quanti hanno espresso un pensiero sulla problematica della violenza di genere. Dopo la sosta, la passeggiata ha continuato lungo le vie del centro in direzione di Palazzo Lanfranchi. In piazzetta Pascoli, ancora letture di testi in tematica e poesia e con accompagnamento musicale, una performance di danza de “La Fenice”, gli studenti del Liceo del classico che hanno letto brani dall'Antigone di Sofocle e da “I giorni di Antigone” di Dacia Maraini. E ancora Bileddo e Marianna Vizziello hanno interpretato passi dalla piéce “L'amavo più della sua vita” di Cristina Comencini. Potenza, che ha parlato della difficoltà di individuare e cogliere i segni indicatori della violenza, nel silenzio in cui spesso la vittima si trincera; Giovanna Casamassima, dirigente del Cai, Centro antiviolenza, che ha spiegato come funziona il Centro, a cui ci si può rivolgere chiamando il numero telefonico 1522, attivo 24 ore su 24. Al pubblico presente è stato distribuito un vademecum antistalking, che spiega come difendersi dagli atti persecutori, realizzato a cura della Questura. Il convegno è terminato con l’intervento conclusivo del questore che, rivolgendosi in particolare ai giovani presenti, ha esortato le donne a non tacere gli episodi di violenza di cui restano vittime, ma di parlare perché troveranno sempre nella Polizia di Stato un interlocutore attento e preparato in grado di ascoltarle. TRA NORME E CASISTICHE L’incontro alla Provincia sul tema “La Polizia in difesa delle donne”. Diffuso un vademecum antistalking A latere di uno degli eventi della “Giornata”, abbiamo ascoltato la consigliera di parità della Provincia, Stefania Draicchio. «La nostra regione denuncia poco – ha detto –, c'è la remora nel dichiarare le proprie situazioni e condizioni. La prevenzione è aiutare le donne a riconoscere i segnali di un partner molesto o violento. Va anche superato il pregiudizio delle donne che si sentono più colpevoli che vittime. Nel mio ufficio ho ricevuto diverse istanze, ma poi non sono seguite le denunce». Da metà 2015, invece, nell’ospedale Madonna delle Grazie dovrebbero funzionare degli spazi idonei a garantire la privacy delle vittime di violenze. Lo anticipa il dott. Carmine Sinno, responsabile del Pronto soccorso. «L’Asm ha elaborato un percorso di gestione e di riconoscimento del problema violenza, che non è solo quella fisica. Allo scopo ha svolto una serie di corsi di formazione per il personale infermieristico e medico. Quando parliamo di “codice rosa”, non è riferito a una gravità, ma intende individuare un percorso di assistenza a un problema di violenza non esclusivamente sulle donne ma su anziani, minori, omosessuali; insomma tutte le categorie più deboli della società. L’Asm lavora da tempo, dunque, ma l'unico vero problema è la mancanza di comunicazione tra le varie istituzioni che si interessano di queste problematiche». Il dibattito era organizzato dall’associazione “Matera Per Te” che «promuove la centralità della persona e s’impegna conto il disagio femminile», come spiega il presidente Antonia De Luca. [e.f.] RASSEGNASTAMPA MATERA PROVINCIA I XIII Mercoledì 26 novembre 2014 PISTICCI IL SUMMIT PRESIEDUTO A POTENZA DALL’ASSESSORE REGIONALE BERLINGUER SPOSA LA LINEA DEL COMUNE Sospeso in via precauzionale il conferimento dei reflui Dall’1 al 31 dicembre niente viaggi da Viggiano a Tecnoparco PIERO MIOLLA l PISTICCI. Sarà sospeso dall’1 al 31 dicembre il conferimento a Tecnoparco dei reflui provenienti dal Centro oli di Viggiano. Lo ha deciso all’unanimità il tavolo tenutosi ieri a Potenza, alla presenza dell’assessore regionale all’Ambiente, Aldo Berlinguer, e della dirigente del Dipartimento Ambiente, Carmen Santoro, di Arpab, Tecnoparco, Eni, Comuni di Pisticci e Ferrandina. Il summit, convocato per discutere le problematiche relative ai dati emersi dallo screening radiometrico effettuato da Arpab agli inizi del mese, che avevano evidenziato la presenza di radioattività nelle acque di lavorazione provenienti da Viggiano per essere smaltiti a Tecnoparco, ha dunque in qualche modo sposato la linea del Comune di Pisticci, rappresentato dal sindaco, Vito Di Trani, e dall’assessore all’Ambiente, Lino Grieco. La decisione di sospendere l’arrivo dei reflui è stata adottata in via precauzionale, in attesa che Arpab approfondisca la questione in tutti i suoi aspetti attraverso una costante attività di monitoraggio ambientale. Lo stop arriva nonostante gli esperti dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale) e dell’Iss (Istituto superiore della sanità) abbiano comunque escluso che i livelli di radioattività riscontrati su alcuni campioni dei reflui analizzati possano arrecare danno alla salute dei cittadini. La riunione, però, ha anche deciso l’applicazione di un protocollo definito unico nel suo genere per la tipicità delle attività previste, che vanno nella direzione dell’abbassamento dei limiti di legge di alcuni parametri che verranno analizzati: limiti più bassi rispetto alle normative vigenti per tutelare di più i cittadini. «Mi sembra un buon risultato – ha commentato Grieco – che in qualche modo sposa anche le linee guida che l’amministrazione comunale di Pisticci aveva posto rispetto all’interruzione del flusso dei camion in attesa che Arpab circostanzi meglio lo studio che andrà a fare. Senza ricorrere al principio di precauzione abbiamo trovato disponibilità sia da parte di Eni che di Tecnoparco, oltre che della Regione, affinché si facciano tutte le analisi e gli approfondimenti del caso per dare maggiori garanzie». Chi vigilerà sull’effettivo rispetto dello stop? «Garantiscono i codici per la tracciabilità dei rifiuti, sia in entrata che in uscita, che sono imposti per legge». Il tavolo è stato è aggiornato al 16 dicembre prossimo, quando si farà il punto della situazione alla luce delle nuovi approfondimenti. Rivolta ai ministri Galletti e Lorenzin Interrogazione dell’on.Latronico al Governo . PISTICCI. Sullo smaltimento dei reflui petroliferi a Tecnoparco e sulla perdita all’oleodotto Viggiano-Taranto in territorio di Pisticci, l’onorevole Cosimo Latronico, di Forza Italia, ha presentato un’interrogazione ai ministri dell’Ambiente, Gianluca Galletti, e della Salute, Beatrice Lorenzin. Latronico ha chiesto ai ministri «quali elementi disponga il Governo in merito alla situazione; quali iniziative intende adottare per verificare se la concentrazione di radioattività riscontrata a Pisticci scalo e Ferrandina ecceda i parametri di legge e delle direttive europee e quali misure intende intraprendere per tutelare la salute pubblica e l’integrità dell’ambiente». [p.miol.] MIGLIONICO IL SINDACO BUONO: «SI REALIZZERANNO INTERVENTI A CARATTERE DI URGENZA PER UN IMPORTO DI 80 MILA EURO» A rischio di frane il rione Trinità Avviati i primi lavori di consolidamento. Si comincia dal versante a ridosso dell’area verde UN FRAGILE EQUILIBRIO Il versante a ridosso di un’area verde attrezzata, destinata a parco giochi per bambini, è stato caratterizzato da smottamenti GIACOMO AMATI l MIGLIONICO. Rischio idrogeologico in via Trinità. Il via libera ai lavori del consolidamento del costone sovrastante alla strada urbana, che collega il centro storico cittadino con il rione Trinità, è stato dato con l’apertura del cantiere: da alcuni giorni vi sono in funzione le ruspe. Bisognerà consolidare il versante prospiciente via Trinità, mediante la rimodellazione della scarpata, la regimentazione della acque piovane e la protezione della collinetta con l’installazione di una rete metallica rinforzata. Per saperne di più sull’entità dei lavori che saranno eseguiti nella zona, abbiamo chiesto delucidazioni al sindaco Angelo Buono (Pd). «I lavori, a carattere d’urgenza, che si stanno eseguendo – spiega il primo cittadino – hanno l’obiettivo di migliorare al massimo la stabilità del versante, riducendone il rischio idrogeologico». Chi ha finanziato l’opera? «L’intervento – precisa Buono – rientra nel programma ministeriale volto alla tutela del territorio. Il finanziamento è stato POMARICO LA DENUNCIA DEL SEGRETARIO DI ADICONSUM SUI DISAGI «Spazi angusti e insicuri e file nell’ufficio postale» MICHELE SELVAGGI l POMARICO. Rabbia e malcontento nella popolazione per i continui disservizi esistenti nell’Ufficio postale locale (qualche tempo fa la Gazzetta si interessò al caso). Interprete della protesta della cittadinanza, ancora una volta il segretario cittadino dell’Adiconsum che ha raccolto centinaia di firme per una petizione riguardante appunto lamentele per i disservizi che puntualmente si verificano nell’Ufficio postale. Il documento, tra l’altro, è stato inviato al Ministero Economia e Finanze Sviluppo Economico, alla Direzione generale per regolamentare il servizio postale, all’Autorità di vigilanza sui disservizi delle Poste, all’Agicom direzione servizi postali, al garante della privacy, al responsabile dell’Area territoriale Sud 1 delle Poste Italiane, al direttore generale della Filiale Poste di Matera, al prefetto, alla direzione provinciale Vigili del fuoco alla direzione U.P. Medicina del lavoro e sicurezza ambientale, al sindaco, alla stazione carabinieri, alle organizzazioni sindacali regionali e provinciali, alla segreteria regionale Adiconsum. DOPO GLI ALLARMI Una delle vasche di decantazione negli impianti di Tecnoparco. Dalla Regione lo stop al conferimento di reflui petroliferi per un mese La denuncia precisa e motivata fa specifico riferimento alle file interminabili che ogni giorno si verificano agli sportelli con immancabile violazione della privacy, ma anche pericolo per la pubblica e privata incolumità (l’ufficio è piccolo e angusto), aria pesante e irrespirabile con continuo rischio malori, oltre a pericolo di uscita su strada stretta, trafficata e pericolosa (qualche mese fa, furono invstite delle persone in uscita dal locale), ed anche mancanza di uscite di sicurezza per gli utenti e oggettiva difficoltà di accesso alle persone invalide. Altra nota dolente, quella del ritardo nel recapito della corrispondenza, che spesso significa pagare notevole ritardo le bollette di luce, acqua, gas, ecc. con immancabile addebito di interessi di mora e sanzioni, da parte degli enti erogatori pubblici servizi. Da qui anche la espressa richiesta per la istituzione del terzo postino, per un territorio comunale che negli ultimi anni si è allargato a dismisura, oltre ad una nuova e degna sede che abbia tutti i requisiti per essere considerata tale, con possibile prolungamento dell’orario di apertura dell’Ufficio fino alle ore pomeridiane. erogato dalla Regione, per un importo di 80 mila euro». In che cosa consisteranno i lavori? «Il versante, che si trova a ridosso di un’area verde attrezzata, destinata a parco giochi per bambini – sottolinea il «indaco – in passato, è stato caratterizzato da vari smottamenti. Il progetto ROTONDELLA AL SALONE DEL GUSTO Nuovo presidio Slow Food la pera Signora esordisce con successo l ROTONDELLA. Esordio con successo per la pera Signora, nuovo presidio Slow Food della Regione, al X Salone internazionale del gusto e Terra madre, organizzato da Slow Food, Regione Piemonte e Comune di Torino in collaborazione con il Ministero delle politiche agricole. Grande la soddisfazione per i venti agricoltori dell’associazione Sei (Sostenibilità, etica, integrazione) che, unitamente al Gal Cosvel srl, hanno avuto la possibilità di presentare al pubblico le produzioni di pera Signora tra cui la confettura extra, il nettare, le pere al naturale e quelle essiccate. «Adesso il nostro intento è quello di ampliare la tipologie dei trasformati al fine di individuare soggetti sempre più desiderosi di prodotti autentici», afferma Domenico Dimatteo, presidente dell’associazione di presidio che raggruppa aziende agricole di sei comuni del Basso Sinni (Colobraro, Nova Siri, Rotondella, San Giorgio Lucano, Tursi, Valsinni) custodi di oltre 500 piante di “Signora”. «C'è una domanda in ascesa di prodotti particolari – continua Dimatteo – legati a prassi di lavorazioni antiche, capaci di rievocare ricordi di un tempo, nonché tutelare il patrimonio varietale locale. Le aziende del presidio, pertanto, hanno adottato l’etichetta narrante di Slow Food per raccontare il proprio prodotto a 360 gradi. Di fatti, la qualità di un prodotto è una narrazione che parte dal territorio d’origine e comprende la tecnica di coltivazione, di trasformazione, i metodi di conservazione e le caratteristiche organolettiche e nutrizionali. La narrazione può restituire al prodotto il suo valore reale». In programma vi è la presentazione del progetto presidio al territorio e alle amministrazioni comunali dell’area. [fi.me.] esecutivo dell’opera prevede tre interventi: il primo consisterà nel ridurre gli elementi destabilizzanti del versante, riducendone la pendenza, con conseguente miglioramento delle condizioni statiche ed incremento del coefficiente di sicurezza della scarpata; il secondo, invece, riguarderà la risagomatura della collinetta; il terzo, infine, si esplicherà nella realizzazione di alcune canaline volte al disciplinamento delle acque meteoriche e superficiali». Quali sono i tempi di esecuzione dei lavori? «Considerato che la zona non è sottoposta al alcun vincolo paesaggistico e che è priva d’interesse archeologico – conclude Buono – il progetto esecutivo dell’opera prevede che i lavori di consolidamento, inclusi quelli di bonifica della zona, abbiano una durata di tre mesi». le altre notizie NOVA SIRI COSIMO LATRONICO, FORZA ITALIA Appaltati lavori per mettere in sicurezza il rione Porticella n «Lavori di consolidamento del centro storico di Nova Siri sono stati appaltati dalla struttura commissariale che gestisce l’accordo di programma sottoscritto tra Ministero dell’ambiente e Regione che contribuimmo a definire con l’allora assessore regionale, Rosa Gentile». Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (FI) spiegando che «gli interventi serviranno a mettere in sicurezza parte del rione Porticella recuperando la vecchia fontana e la scalinata di ingresso del centro storico, un contesto di sicuro fascino che insiste su una [fi.me.] gravina e su un acquedotto romano». TRICARICO L’ASSEMBLEA È CONVOCATA DOMANI I piano di Conca Sant’Antonio in consiglio comunale n Convocato dal presidente Franco Martinelli per le ore 17 di domani il Consiglio comunale di Tricarico nella sala consiliare del Municipio. Oltre all’esame di alcune interpellanze, si discuterà fra l’altro del comparto urbanistico destinato a parco con residenze del piano particolareggiato della Conca di Sant’Antonio. Verrà anche nominato il vice presidente del Consiglio e si provvederà alla sostituzione di un componente della Commissione consiliare di controllo e garanzia. [v.d.l.] RASSEGNASTAMPA LETTERE E COMMENTI I XIII Martedì 25 novembre 2014 DIEGO SILEO * GRUPPO SCOUT AGESCI POTENZA 3 Non crocifiggete il territorio Un killer silenzioso sul territorio chiamato amianto E ro davvero in attesa di dire il mio pensiero, finalmente, in Assemblea Regionale. Da giovane delegato sentivo dentro me lo stimolo di portare le mie impressioni sullo Sblocca Italia, più nello specifico parlare di art. 38, ma soprattutto parlare di Basilicata. Nessuno di noi dice “No petrolio” a priori. Porrei la questione su un discorso più ampio. Abbiamo smesso di essere cittadini che amano la propria Terra secondo qualcuno. In queste settimane, forse, con le varie dimostrazioni di forza, lo stiamo provando: siamo davvero Lucani. Amiamo davvero la Basilicata, tutti. Parafrasando Jovanotti abbiamo le “tasche piene di Sassi”. Nessuno sfottò capiamoci. PREMIER Il capo del governo Matteo Renzi Matera è diventata meritatamente capitale europea della cultura tra applausi, abbracci e con una gioia che unisce trasversalmente tutti i lucani. Oggi parliamo di estrazioni petrolifere. Come si fa a mettere insieme l’idea di “gruviera” con l’energia sprigionata dalla cultura. Le perforazioni per il petrolio contro una cultura che è andata in questi anni verso la salvaguardia di un paesaggio meraviglioso. Una piccola contraddizione di merito. Matera ci deve insegnare che il nostro modello di sviluppo parte dalla conoscenza, dallo studio, dalla ricerca, dalle energie rinnovabili che a quanto pare in Basilicata possono soddisfare alla grande il fabbisogno energetico. Così affermano alcune associazioni ambientaliste, parlando di oltre il 70% già documentabile. Noi questo, a Roma, forse non l’abbiamo capito. Va bene Matera, ma sappiamo tutti che il petrolio finirà. Dobbiamo già programmare, aldilà dell’impugnazione, una fuoriuscita dalla dipendenza petrolifera. Questa è la visione. La classe dirigente lucana deve valutare attentamente ogni scelta. Perché se la Corte Costituzionale boccerà l’articolo 38 perché a detta di tutti ha principio palese di incostituzionalità, davvero sarà difficile spiegare il perché siamo stati così ostinati. Questa è la nostra rivoluzione: impugnare l’art. 38 per una nuova difesa del Territorio. Oggi se ognuno di noi si chiede: “Dove deve andare la Basilicata?”, quale sarà la risposta alla luce dei fatti? Per ogni cosa che accade dal petrolio, alla Fiat, ai villaggi turistici sulla costa Jonica, arriva sempre l’imposizione esterna. La lunga mano del Governo che dice: “Si fa così”. Chiaro che parlo in un’ottica ampia di Governo e non faccio riferimento ai nostri parlamentari che bene stanno facendo per tutelare la Basilicata. Ma sinceramente non possiamo pensare che nell’oltre 60% del territorio vengano creati tantissimi oleodotti, tubi di acciaio dove non passa acqua, ma petrolio, pieno di acidi, zolfo, con fenomeni corrosivi pesanti. Rischia di succedere qualcosa di tremendo. L’incidente del Centro Oli ci dice molto. E’ il momento in cui bisogna disturbare il manovratore. Perché il “manovratore” se lavora male va disturbato, anche se ricco e potente. La Basilicata deve essere governata dai cittadini e dalle loro espressioni democratiche. Qualcuno in questi giorni mi parlava di ambulanti che avevano cartelli con scritto: “Mele non provenienti dalla Val D’Agri”. Fatto preoccupante in un’ottica di sviluppo del commercio. Solo una goccia. Tanti comuni lucani e regioni italiane si stanno opponendo, alcune strumentalmente, all’art. 38. Ma qui in Basilicata c’è poco dall’essere strumentali. Abbiamo pressioni anche dal mondo cattolico, dal mio mondo, con i Vescovi lucani che sono a fianco dei manifestanti, in un’ottica quasi francescana. Salvaguardia del creato. Scendono in campo, ma siamo ancora rigidi. Migliaia di studenti in piazza; e poi Legambiente, WWF, Greenpeace, Rete degli Studenti Medi con tante altre associazioni e movimenti volontari. Troppo silenzio. E’ un problema dell’amministrazione regionale, non solo del Presidente Pittella. E’ un problema di tutti. Il Presidente della Giunta regionale non è la causa del decreto, questo è ovvio. Ritengo però che le anime “pure” vanno ascoltate, gli studenti vanno ascoltati, i cittadini devono essere ascoltati, perché tutti abbiamo a cuore le sorti della nostra amata Basilicata. Troviamo una soluzione di visione, di sviluppo, che eviti di “crocifiggere” ancora il nostro futuro. [* delegato assemblea regionale Pd] MARIA ANTEZZA * Alt alle baby spose in Mauritania L a Mauritania ha dichiarato “guerra” al matrimonio delle minorenni, un fenomeno che riguarda più di un terzo delle unioni nel Paese, secondo le stime ufficiali, la metà secondo le organizzazioni per i diritti umani. Una notizia epocale che riguarda la sofferenza di un moltitudine di bambine, future donne, e quale modo migliore questo per celebrare la giornata internazionale contro la violenza sulle donne prevista per domani 25 novembre. La violenza sulle donne si può esprimere in tanti modi e questo delle baby spose di alcuni paesi africani, orientali e medio orientali è uno dei più terribili e molto diffuso. Secondo i dati del ministero degli Affari sociali, dell'infanzia e della famiglia mauritano, il 37% delle ragazze si sposa prima dei 18 anni, il 15% prima dei 15 anni e questo accade soprattutto nelle aree rurali, con conseguenze devastanti sulla salute di queste giovani spose. Il tentativo della Mauritania di arginare il matrimonio delle bambine è un fatto epocale che va nella direzione promossa dall'Unione africana di sensibilizzare il continente su questo tema. Bambine, dunque future donne che vanno tutelate e protette. In Italia, contro la violenza delle donne stiamo facendo molto, dalla ratifica della convenzione di Istanbul, alla legge approvata contro il femminicidio i cui risultati nel 2014 sono DONNE La deputata lucana del Pd, Maria Antezza, membro della Bicamerale Infanzia e Adolescenza . arrivati: i femminicidi sono infatti diminuiti. Ancora però c’è molto da fare e la tutela delle donne deve passare non soltanto dal rispetto delle leggi ma da un capillare cambiamento culturale del nostro paese che ponga donne e uomini su un piano di pari dignità e pari autonomia. La svolta, la riscossa civica del Paese parte anche da qui, dalla Promozione della soggettività femminile e dal contrasto alle numerose diverse e perverse forme di violenza. [* Deputata lucana del Pd; componente dell’ufficio di Presidenza della Bicamerale Infanzia e Adolescenza] LASTRE Eternit, materiale ritenuto cancerogeno In occasione della route nazionale, svoltasi l’estate scorsa a San Rossore, il clan J.L. del gruppo scout Agesci Potenza 3, ha sviluppato tematiche ambientali, affrontando, fra l’altro, il problema amianto. I rover e le scolte del clan si sono confrontati con l’associazione vittime da amianto, hanno fatto indagini sulle situazioni a rischio in Basilicata ed hanno incontrato alcuni operai di fabbriche nelle quali si è lavorato in situazioni estremamente critiche, in seguito alle quali alcuni si sono ammalati. L’articolo è la riflessione fatta dai ragazzi a conclusione di questa esperienza . I gnoranza ed omertà. Un killer silenzioso. La scoperta. Forse non è un semplice pezzo di stoffa attaccato al camiciotto, un merito preso a volte senza sforzo, ma un invito, una spinta per andare oltre, per cercare di guardare al di la della punta del nostro naso. Spesso ci impegniamo a guardare mondi che non ci appartengono, dei quali non sempre conosciamo culture e tradizioni. Ma cosa sappiamo in realtà della nostra terra? È questa la domanda che ci siamo posti quando abbiamo deciso di scegliere l'atto di coraggio da portare alla route nazionale. Crediamo infatti che ci voglia coraggio ad ammettere e a far uscire fuori dall'ombra i problemi che "uccidono" la nostra regione, la Basilicata, reputata spesso una terra vergine. Non tutti sanno che nel 1930, mentre il Regno Unito smaltiva una sostanza dannosa alla nostra salute e all'ambiente, l'Italia incominciava a costruire con essa. Questa sostanza, che noi definiamo come un killer che uccide in silenzio, ha un nome: amianto. Tutti noi, o quasi, almeno una volta abbiamo sentito nominare questo elemento facilmente trovabile in natura, ma sappiamo in realtà cosa sia e quali problemi esso porta? L'amianto è un minerale le cui polveri, se respirate, portano gravi patologie quali tumori, problemi polmonari e di respirazione. Noi, come gruppo scout, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo cercato di scoprire come questo minerale sia stato e sia ancora oggi la causa di tantissimi problemi che colpiscono la popolazione della nostra regione. I dati che abbiamo raccolto, soprattutto grazie a Liliana Guarino, presidente e fondatrice dell'associazione delle vittime dell'amianto in Basilicata, ci hanno colpiti. Venire a sapere che migliaia di lavoratori che hanno convissuto per anni e che hanno avuto un contatto gomito a gomito con questo nemico invisibile, apparentemente innoquo, non ci sono più o lottano contro il cancro, di certo non poteva non far scattare una scintilla dentro di noi. Non bisogna guardare lontano per scoprire che l'amianto sta distruggendo famiglie intere. Infatti non meno di seicento persone, nella nostra Basilicata, stanno pagando sulla propria pelle i guai di un'esposizione che in diversi casi ancora oggi è presente. Basti pensare alla cittadella post-terremoto chiamata Bucaletto, che invece di tamponare un'emergenza ne ha creata un'altra. Di esempi legati all'amianto nei paesi limitrofi alla nostra città ce ne sono molti, forse troppi. A partire dalla "Liquichimica" di Tito (Pz) fino ad arrivare all'ex Eni di Pisticci (Mt), aziende che hanno portato lavoro a tantissime persone, causandone però problemi di salute, dovuti molte volte all'ignoranza e soprattutto perchè essendo l'amianto una fibra molto leggera, resistente e che soprattutto costa poco è stato sempre più spesso utilizzato dalle aziende. Ma allora cos'è più importante: il costo di una fibra o il costo di una vita? Come popolazione che mira al futuro, dovremmo imparare a conoscere un passato che sta distruggendo tutto ciò che ci circonda e continuerà a farlo. "Lasciamo il mondo migliore di come l'abbiamo trovato" recita una delle frasi sulle quali si basa l'idea dello scoutismo. Questa citazione andrebbe applicata alla vita reale, ma non solo dalla nostra associazione, ma da un popolo che dovrebbe avere la coscienza di puntare in alto e di migliorare le cose anche al di là del portone di casa propria. RASSEGNASTAMPA Bindi: si torni all’Ulivo o noi usciamo Matteo ha deluso, è già in caduta L’esponente della sinistra: se il Pd non cambia ci sarà bisogno di una nuova forza. Renzi? Fa il salvatore della patria come Grillo, Salvini e il Berlusconi dell’esordio di Monica Guerzoni shadow ROMA «Non ci siamo divisi...». La minoranza si è spaccata in tre, presidente Rosy Bindi. «Gli obiettivi di chi ha votato no e di chi ha lasciato l’Aula, come me, erano gli stessi. Marcare la distanza netta da un provvedimento che, eliminando il diritto al reintegro, considera il lavoro come una merce». L’indennizzo non basta? «È un passo indietro profondo, secolare, rispetto alla dignità del lavoratore richiamata dal Papa. Oltre a non condividere il merito io ho voluto prendere le distanze dal messaggio che il premier ha costruito in questi mesi. Le sue parole hanno scavato un solco tra il governo, il segretario del Pd e il mondo del lavoro, la parte più sofferente dell’Italia. Abbiamo visto la delegittimazione del sindacato e una provocazione davvero lontana dalla situazione reale degli italiani». Pensa che l’astensionismo nasca da qui? «Tra Emilia e Calabria il Pd ha perso 750 mila voti. Se alle Regionali avessero votato gli stessi elettori delle Europee dovremmo dire che oggi il Pd è tornato al 30%, un numero più vicino al 25 di Bersani che non al 41 di Renzi». L’astensionismo è ininfluente, secondo lui. «Affermazione molto grave. L’astensionismo è un problema per la democrazia di un Paese, per il Pd e anche per il governo. Il premier ha fatto campagna in prima persona e ha lanciato dal podio dell’Emilia uno dei messaggi piu gravi quando ha detto che lui crea lavoro, mentre il sindacato organizza gli scioperi. Con le Regionali Renzi si è unito ai tanti salvatori della patria a cui gli italiani amano affidarsi, per poi sperimentare la cocente delusione». Rimpiange Enrico Letta? «Il paragone non è con Letta. È con Grillo, con Salvini, con il Berlusconi dei primi anni. La rottura della politica col Paese reale è profonda e sembra rimarginarsi quando gli italiani si affidano al salvatore di turno, per poi delusi andare a ingrossare l’unico partito che vince, quello dell’astensione. Il voto di domenica dimostra che è iniziata la parabola discendente, anche di Renzi». Gufa perché rottamata? «Sono stati rottamati 750 mila elettori in un colpo solo, non la Bindi. Questa categoria è servita a Renzi per vincere, ma ora, per continuare a governare, deve prendere per mano la povertà, le periferie, il dissesto del territorio, la crisi industriale. Chi guida i processi politici deve indicare il cammino, la speranza, e responsabilizzare tutti nella fatica della paziente ricostruzione». La minoranza chiederà il congresso anticipato? «Il gioco interno al Pd non interessa agli italiani, figuriamoci a me. Quel che mi interessa è che ci sia una forza politica che abbia il coraggio di ricostruire il tessuto democratico e affrontare una crisi economica sempre piu grave». Progetta la scissione? «Dico che questa è la funzione del Pd, se ha memoria delle origini, se non vagheggia l’idea del partito unico della nazione e se è un partito riformista, ma di sinistra. Quello sul Jobs act è stato un primo passaggio di merito, ma ora ce ne sono altri non meno importanti». La riforma costituzionale? «Appunto. Così è irricevibile, umilia il Parlamento e lo rende subalterno al governo». La legge di Stabilità? «Non può essere una mera, finta restituzione delle tasse, c’è bisogno di sostegno vero al lavoro e agli investimenti». RASSEGNASTAMPA E l’Italicum, lei lo vota? «Se il patto del Nazareno non ha più futuro, nessuno pensi di portare avanti quella legge elettorale con sostegni diversi in Parlamento. C’è da dare al Paese una legge che assicuri il bipolarismo, non attraverso i nominati e il premio di maggioranza al partito unico». E se Renzi va a votare? «Questo risultato dovrebbe farlo riflettere, non è tempo di facili ricorsi alle urne. Voglio sperare che al di là del messaggio grave, sbagliato e pericoloso che ha mandato all’Italia, Renzi abbia un momento di ripensamento serio. Spero cambi stile e accetti il confronto. E si ricordi che il segno di chi ha la responsabilità più alta è unire, non dividere». Perché non uscite per fondare una forza alternativa, guidata da Landini? «Se il Pd torna a essere il partito dell’Ulivo, che unisce e accompagna il Paese, non ci sarà bisogno di alternative. Ma se il Pd è quello di questi ultimi mesi, è chiaro che ci sarà bisogno di una forza politica nuova». Una forza minoritaria? «Tutt’altro che minoritaria, una forza di sinistra, competitiva con il partito della nazione. E allora servirà, oltre alle idee, la classe dirigente». La sinistra fuori dal Pd non è un ferro vecchio? «Renzi sbaglia quando si paragona al partito a vocazione maggioritaria di Veltroni, che prese il 33% e ridusse la sinistra radicale a prefisso telefonico. Quello era collocato nel centrosinistra e non ambiva a fare il partito pigliatutto. Se il Pd è quello di questi mesi una nuova forza a sinistra non sarà residuale, ma competitiva. E sarà un bene per il Paese, se non vogliamo che il confronto si riduca ai due Matteo. Sarà una sinistra riformista e plurale, ma sarà una sinistra. Sarà il Pd». Il voto sul Quirinale sarà una resa dei conti? «Quando dovremo confrontarci su quella scelta, spero più tardi possibile, io auspico che venga fatta ricercando l’unità del Paese. Fu un bene bocciare la riforma del centrodestra, che riduceva il capo dello Stato a portiere del Quirinale». Perché Renzi dovrebbe cercare un nome non condiviso? «Ci sono molti modi per ridurre il ruolo del Colle, come rinunciare alla ricerca della personalità più autorevole per considerarla strumentale alla politica del governo. Sarà fondamentale trovare la persona che più unisce e la cui autorevolezza sia considerata indiscussa, da tutti». 26 novembre 2014 | 07:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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