Salvatore Lorusso “Tecnologie diagnostico-analitiche e informatiche per l’attribuzione, l’autenticazione e la valutazione economica delle opere d’arte” Argomenti •Arte e scienza, arte è scienza •Il falso e le tipologie di riproduzione •Il quadro normativo •La situazione attuale •Il controllo sul manufatto e sull’ambiente •La valutazione economica dell’opera d’arte •Alcuni casi di studio •Il progetto di ricerca interdisciplinare •Arte e scienza, arte è scienza In relazione all’arte: Leonardo fa presente che In relazione alla scienza: l’esperienza Galileo determina fa presente che Il linguaggio matematico e le figure geometriche permettono di la sapienza che determina conoscere il mondo Il giudizio intendere e, quindi, esprimere il giudizio si può quindi affermare che ARTE E SCIENZA sono due modi di narrare la storia del mondo: non due soggetti in contrasto tra loro, ma due complementari modi di ‟leggere la realtà” Una opera d’arte è caratterizzata da un valore olistico ovvero da un insieme di valori che riguardano diverse aree di indagine: •Il falso e le tipologie di riproduzione Copisti e falsari nell'ambito della riproduzione di opere d'arte esistono da sempre. Tutti i maestri antichi avevano tra i loro allievi dei futuri imitatori. Un noto esempio è quello del Guercino, che dichiarò nei suoi diari di aver posto la firma a quadri eseguiti dalla sua bottega. Vi furono poi pittori che riproposero le proprie opere a distanza di anni. Giorgio De Chirico, forse il più grande falsificatore di se stesso, vendette al sarto Jacques Doucet, una "replica" del suo dipinto "Piazza d'Italia”. Fra i più famosi falsari della storia vi sono: l'olandese Hans Van Meegeren, l'imitatore di Vermeer, e Helmyr De Hory, il grande falsario specializzato in dipinti post-impressionisti. A tal riguardo si fa presente che gli artisti più falsificati al mondo sono: •Monet, •Matisse, •Renoir, • Gauguin, •Sisley, •Cezanne, •Manet, •Tamara De Lempicka , •Modigliani, •Klimt, •Picasso, Hans Van Meegeren, mentre dipinge “Gesù fra i dottori”, imitando lo stile di Vermeer nel mercato italiano, secondo la“Sezione falsificazione e arte contemporanea” del “Reparto operativo tutela patrimonio culturale dei Carabinieri”, gli artisti oggetto di falsificazione sono: Matisse, •De Chirico, Magritte, •Guttuso, Prampolini, •Sironi, Rotella, Burri, •Migneco, Fontana, •Capogrossi, •Boccioni. •Il quadro normativo Nel 1735 in Inghilterra venne promulgata la prima legge sul diritto d'autore, la quale, oltre a proteggere l'autore di "un'opera dell'ingegno" nonché il consumatore-fruitore, creò lo spartiacque tra ciò che era vero e aveva un valore, e ciò che non lo era e quindi ne era privo. Con questo atto si iniziò a parlare di falsificazione, distinguendola dall'imitazione, e i falsari furono assoggettati a una pena effettiva, mentre fino ad allora rischiavano soltanto una condanna morale. In Italia, le varie ipotesi delittuose, in tema di contraffazione di opere d'arte, sono configurate dalla legge n. 1062/1971. Esse vengono integralmente riproposte nell'art. 178 (Contraffazione di opere d’arte) del “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” (D.Lgs. n. 42/2004). Sotto il profilo giuridico, per poter definire un'opera d'arte come falsa occorre l'evidenza del dolo. La questione dei falsi in arte si collega con quella delle copie e delle repliche. Ma né le copie né le repliche hanno finalità fraudolente, mentre il falso, come si è già evidenziato, rappresenta una ripetizione dell'originale con intento di frode. Oltre alle copie e alle repliche tra l’opera originale e il falso esistono altre categorie intermedie. A tal riguardo si ritiene opportuno riportare la terminologia utilizzata per distinguere le diverse tipologie di riproduzione di un’opera d’arte: Autentico: l’opera d’arte è interamente dell’epoca indicata e di un determinato autore Originale: l’opera d’arte è di un determinato artista del quale presenta tutte le caratteristiche stilistiche Replica: riedizione di un Riprodotto: opera che Falso: consiste nella risulta identica all’originale e realizzata mediante la computerizzazione sostituzione totale di un manufatto a fini speculativi Seguace: artista che rivela alcuni tratti stilistici riconducibili ad un determinato maestro Scuola di: l’artista è prototipo originale, eseguita dall’autore stesso gravitante nell’ambiente di un determinato maestro citato in maniera diretta o si tratta di un allievo Copia: opera eseguita da un artista diverso dal riconosciuto autore Firma di: tale indicazione ha lo Attribuito a: tale indicazione evidenzia che l’opera è stata eseguita ai tempi dell’artista in questione e che lo stesso è l’autore più probabile scopo di garantire l’attribuzione all’artista nominato, sebbene vi sia comunque da verificare l’autenticità di tale firma •La situazione attuale Nella realtà nazionale ed internazionale del mercato dell’arte e delle case d’asta, fondamentalmente la valutazione svolta dagli esperti è una valutazione di carattere soggettivo, basata sulla analisi degli elementi storici, stilistici, estetici, iconografici e, quindi, di carattere visivo del manufatto che si completa con la riconosciuta competenza del valutatore. Le indagini svolte dagli esperti delle case d’asta sono riassunte dal “Condition Report”, una scheda contenente informazioni di carattere qualitativo e non quantitativo. Esempi di “Condition Report” •Scuola bolognese, secolo XVIII •CUPIDO DORMIENTE •Olio su tela, cm 30 x 40,5 •Rintelaiato e ridotto ai margini. Estesi restauri e forti ridipinture di epoca successiva interessano gran parte della superficie pittorica. •Scuola inglese, secolo XVIII •GENTILDONNA CON ROSA SULL’ABITO •Olio su tela, cm 68 x 52 •Rintelaiato. Tutti i margini del dipinto presentano restauri abbastanza estesi in relazione alla battitura del telaio. Ulteriori restauri interessano la zona intorno all’avambraccio, il volto attorno agli occhi, sopra il lato sinistro della bocca, lungo il naso, la fronte, le guance, l’ovale del viso, i lati del collo, il decoltè, il colletto bianco della veste, alcuni petali della rosa, la mano destra, lo sfondo fra la veste e la manica sia destra che sinistra accanto al volto. •Cornice intagliata agli angoli, dorata. •Cornice moderna. L’esperto d'arte, quindi, con il proprio giudizio critico e sulla base di confronti valutativi tra le qualità artistiche dell’opera d’arte in esame ed il suo ipotetico corrispettivo "autentico", ne decreta l'autenticità o non, fornendo l’expertise. Più correttamente, invece, tale valutazione soggettiva, che porta alla definizione di “originale”, necessariamente deve completarsi con la valutazione oggettiva per pervenire alla definizione di “autentico”. Infatti l’aleatorietà del mercato dell’arte, come fatto presente, non sufficiente a fornire adeguate ed esaurienti risposte al problema, ha favorito lo sviluppo della falsificazione. Ne deriva, quindi, la necessità per gli acquirenti di avere garanzie sull’autenticità. La valutazione soggettiva deve essere integrata dalla valutazione oggettiva basata sull’utilizzo delle tecnologie diagnostiche e analitiche appropriate che, nel rispetto dell’unicità e irriproducibilità del bene, sono preferibilmente non distruttive, non manipolative, non invasive e, come tali, non implicano prelievi di campioni materici del manufatto. •Il controllo sul manufatto e sull’ambiente fotografia analogica e digitale nel visibile Tecniche fotografica e riflettografica nell’IR Musis Multi spectral Imaging System Controllo sul manufatto Sistema fotografico nell’ultravioletto (UV) Microscopi ottici Spettrofotometro di fluorescenza a raggi X Colorimetro spettrofotometrico Videomicroscopio ad analisi di immagine Diffrattometro R X Termoanalizzatore termogravimetrico (TGA) e Termoanalizzatore differenziale (DTA) Microscopio elettronico a scansione (SEM) Controllo sull’ambiente Termoigrometri elettronici pHmetro e conduttimetro Luxmetri Campionatore automatico secco\umido Prelevatori fissi e portatili di polveri sospese totali e PM10, PM2,5, PM1 •La valutazione economica dell’opera d’arte In relazione al valore olistico dell’opera d’arte che, come tale, dovrebbe concorrere a stabilire lo specifico valore economico-finanziario-mercantilemercatistico, è opportuno premettere che nel Mercato dell’Arte non esiste un ente ufficiale che possa fornire le quotazioni di mercato delle opere di un artista. Vi sono invece diversi punti di riferimento che aiutano a definire le quotazioni ed a mantenerle aggiornate. Essi sono: le gallerie d’arte, le case d’asta, le fiere/mercato, i cataloghi, gli annuari ed i più aggiornati siti internet che offrono questo servizio, spesso a pagamento Vi sono comunque dei fattori che permettono di formulare il valore economico delle opere d'arte: •alcuni riconducibili all’autore, •altri all’opera. Fra i fattori riconducibili all’autore vi sono: •l’importanza della galleria che lo rappresenta, •l’importanza del critico che scrive per lui, •l’importanza e il numero di esposizioni personali e collettive, •l’esposizione delle sue opere in grandi kermesse, mostre e istituzioni pubbliche, •la pubblicazione delle opere in cataloghi e libri d’arte, •la presenza dell’opera in collezioni pubbliche e private importanti, •la vincita da parte dell’artista di premi importanti; a cui si aggiungono i fattori più strettamente collegati agli aspetti relazionali con critici, Istituzioni, collezionisti: •l’appartenenza ad un movimento artistico, •lo storicismo del movimento, •la nazionalità dell'autore, Fra i fattori riconducibili all’opera vi sono: •il soggetto, •il periodo di realizzazione nell'arco della vita dell'autore, •l’unicità, •la storia dell'opera, •lo stato di conservazione, •gli avvenimenti collegati all'opera, •le dimensioni. La molteplicità e varietà dei fattori, ancorché collegati a condizioni e situazioni non certo riscontrabili se non in un range di insicurezza e imprevedibilità, possono comunque contribuire alla determinazione del prezzo dell’opera d’arte, sulla base peraltro – da ritenere punto iniziale e fondamentale a cui riferirsi – della valutazione soggettiva e oggettiva della sua autenticità La problematica attuale La problematica attuale, in materia di falsi e, in genere, di opere non autentiche, è proprio quella di accertare mediante metodi scientifici l'autenticità o non di un'opera d'arte. È quanto già da anni si conduce nel Laboratorio Diagnostico per i Beni Culturali dell'Università di Bologna (sede di Ravenna) su manufatti di interesse storico-artistico e archivistico-librario con l'applicazione del corretto e completo percorso metodologico, che comprende la fase conoscitiva relativa all'analisi di carattere estetico, stilistico, iconografico, storico e si completa con la fase tecnico-sperimentale mediante l'impiego delle suddette tecnologie diagnostico-analitiche innovative e sistemi avanzati. •Alcuni casi di studio oggetto di studio da parte del Laboratorio Diagnostico Dipinto ad olio su tela Ritratto di gentiluomo attribuito da Maurizio Marini a Antony Van Dyck (1599 -1641). Dipinto ad olio su tavola Madonna con Bambino e santi Girolamo e Caterina da Siena, attribuito da Federico Zeri a Domenico Beccafumi (1486-1551). Scultura in marmo Madonna con Bambino, riconducibile a Francesco Laurana (1430-1502) Codice dantesco palinsesto (XV secolo), Centro Dantesco dei Frati Minori Conventuali di Ravenna Dipinto ad olio su tavola “La Pietà”, Baldassarre Carrari (1460-1516), Collezione antica, Museo d'Arte della Città di Ravenna Sull’attribuzione e sullo stato di conservazione di un dipinto, una scultura e un codice Anamnesi storica L’anamnesi storica comprende la “historia” del manufatto e l’attribuzione fornita prima della nostra indagine Madonna con bambino e devoto Valutazione soggettiva La valutazione soggettiva si riferisce alla valutazione effettuata dallo storico (storico dell’arte, archeologo, bibliologo e/o documentalista e/o paleografo) Valutazione oggettiva che accompagna Risultati la valutazione oggettiva effettuata dal tecnico (diagnosta, conservatore, chimico, restauratore) Madonna con bambino Codice dantesco Olio su tavola attribuito a Alvise Vivarini La nostra valutazione soggettivaoggettiva ha confermato l’attribuzione effettuata prima dell’indagine Scultura in marmo attribuita a Francesco Laurana La nostra valutazione soggettivaoggettiva ha confutato l’attribuzione effettuata prima dell’indagine Manoscritto pergamenaceo palinsesto La nostra valutazione soggettiva -oggettiva ha contribuito ad incrementare il valore storicodocumentale e, quindi, culturale, determinando il conseguente valore economico-mercantile Un caso di studio emblematico lo studio storico-artistico e diagnostico-analitico sul dipinto “Gioconda con colonne” “Gioconda con colonne”, di collezione privata, ripropone una opera d’arte che rappresenta un “unicum” nel mondo dell’arte, ovvero “Monna Lisa-Gioconda” di Leonardo da Vinci. In verità l’opera vinciana, considerata fra le più prestigiose di tutti i tempi, secondo alcuni studiosi, fu mutilata cioè privata delle due colonne che le serravano i lati. Fu infatti tagliata per farne un “pendant” di un quadro più piccolo: quindi le fu tolta l’inquadratura laterale. A B “Gioconda con colonne”, San Pietroburgo (Olio su tela 85,2 x 63,2 cm) Secondo altri ricercatori, le colonne furono aggiunte successivamente. C Altra ipotesi è da ricondurre all’esecuzione da parte di Leonardo di una seconda “Monna Lisa-Gioconda” Sorge di conseguenza la domanda «Il dipinto “Gioconda con colonne” è riconducibile: • al genio Leonardesco? • ad un suo seguace? • a una copia de “La Gioconda” conservata al Louvre? • a una seconda opera di Leonardo? • a una copia di quest’ultima?» L’indagine è quindi rivolta alla identificazione dei materiali costituenti e alla caratterizzazione della tecnica pittorica con lo scopo di collocare artisticamente l’esecuzione e contribuire a fornire una risposta affidabile sulla base di una valutazione sia soggettiva che oggettiva. A tal riguardo lo studio è stato condotto con il concorso dello storico dell’arte, del restauratore oltre che del fisico e del tecnico-diagnosta, in una integrazione di competenze che hanno potuto condurre ad una risultanza finale. IMPRIMITURA 1450 PREPARAZIONE 1550 OLIO SICCATIVO CON LITARGIRIO 1650 1700 NORD EUROPA IN ITALIA MOLTO RARO IN ITALIA NORD EUROPA POCO IMPIEGATO IN ITALIA PREPARAZIONE COLORATA COMPONENTE ROSSO-BRUNA BARITINA BARITINA TELA DI LINO 1600 NORD EUROPA IN ITALIA IMPRIMITURA SOPRA PREPARAZIONE COLORATA COMPONENTE BIANCA: CARBONATO DI CALCIO SUPPORTO 1500 DAL 1450 DIFFUSA IN ITALIA FILATO LARGO E GROSSOLANO DIMENSIONE DIFFUSA NELL’AREA FIAMMINGA ARMATURA DIAGONALE SPINA DI PESCE TRAMA DATAZIONE C14 93,1% 68,2% VITA DI LEONARDO 1452- 1519 COMPATIBILITÀ 1590 - 1660 È, quindi, possibile affermare che il dipinto “Gioconda con colonne” rappresenta una copia dell’opera “Monna Lisa Gioconda” di Leonardo, riconducibile ad un periodo compreso fra il 1590 e il 1660. Si evidenzia di esso la buona fattura, la leggibilità e l’espressività promananti dall’opera, ancorché con pennellate poco corpose e prive di quelle grossezze di colore rispetto ai paesaggi leonardeschi: in particolare per quanto riguarda la resa del paesaggio il cui disegno risulta modesto La sua esecuzione è, in definitiva, di derivazione nordica, in particolare tedesco-fiamminga, che risente della scuola francese per la presenza di baritina come additivo nella preparazione. •Il progetto di ricerca interdisciplinare “Tecnologie diagnostico-analitiche e informatiche per l’attribuzione, l’autenticazione e la valutazione economica delle opere d’arte” Come diretto prosieguo dell'esperienza maturata nel corso degli anni è in corso di completamento la messa a punto del progetto di ricerca interdisciplinare: “Tecnologie diagnostico-analitiche e informatiche per l’attribuzione, l’autenticazione e la valutazione economica delle opere d’arte” la Scuola Normale Superiore di Pisa fra il Centro di Progettazione Design e Tecnologie dei Materiali (CETMA-Brindisi) il Laboratorio Diagnostico per i Beni Culturali del Dipartimento di Beni Culturali dell'Università di Bologna •TECNOLOGIE ANALITICHE •TECNOLOGIE INFORMATICHE •SOFTWARE Sull’opera in esame informatico Sull’opera autentica •TECNOLOGIE ANALITICHE •TECNOLOGIE INFORMATICHE •SOFTWARE sistema (copia o falso o replica) L'indagine relativa alle componenti materiche dell'opera oggetto d’esame e la caratterizzazione della tecnica artistica, concepita e realizzata dal particolare autore, saranno condotte mediante le tecnologie non solo analitiche ma anche informatiche direzionate all’acquisizione, elaborazione, memorizzazione di dati relativi alle suddette componenti materiche dell’opera, al fine di poter disporre di una base conoscitiva che permetta di confrontare i dati misurati con quelli relativi alle componenti materiche (supporto, strato preparatorio, legante, imprimitura del supporto, pigmenti, vernici, ecc.) impiegate da quel determinato artista e diffusi nella particolare zona e/o nel particolare periodo concomitante con il suddetto artista. Inoltre la possibilità di fruire della opera d’arte con certificazione di autenticità consentirà di valutare la fattibilità della messa a punto di un software per la identificazione dello stile di quel determinato artista. Si completerà la ricerca con la messa a punto anche di un sistema informatico che organizzerà le proprie strutture dati riferendosi a precisi standard di interoperabilità, in cui confluiranno costantemente competenze e informazioni eterogenee provenienti sia da settori scientifici che umanistici. Il sistema consentirà inoltre l’acquisizione, la visualizzazione e la manipolazione di modelli tridimensionali provenienti da scanner 3D potendo, in tal maniera, studiare la geometria di un’opera ed esaminare la “pennellata” dell’artista, le tracce di lavorazione da scalpelli o altri utensili direttamente sulla rappresentazione virtuale dell’opera d’arte. Il contributo scientifico dei vari esperti, ciascuno con le proprie competenze, permetterà, tramite il confronto e il vicendevole completamento tra valutazione soggettiva e valutazione oggettiva, di fornire la risultanza più prossima alla “verità scientifica”. È proprio in riferimento a questa integrazione e bisogno vicendevole di esperti storico-umanistici e tecnici che, alcuni anni fa, Ivano Dionigi dell'Università di Bologna ebbe a scrivere in un articolo dal titolo: “Due lingue di un'unica cultura”: «Di qui un'alleanza non più rinviabile fra scienziati e umanisti, perché i primi non perseverino nella rimozione dei classici e i secondi sanino il loro deficit scientifico».
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