Intervento del Direttore Generale Emanuela Ometto Inaugurazione 792° anno accademico Lunedì 10 marzo 2014, Aula Magna “Galileo Galilei” Emanuela Ometto Intervento del Direttore Generale Magnifico Rettore, chiarissimi Professori, gentilissimi Colleghi, carissimi Studenti, Autorità tutte, Signore e Signori, nel porgere a tutti i presenti il mio saluto, sono onorata dello spazio che mi viene dato in questa importante occasione con la quale l’Ateneo dà simbolicamente l’avvio a un nuovo anno accademico. Questa cerimonia rappresenta il momento partecipativo più alto della vita accademica. È un evento importante per l’istituzione e in particolar modo per me che, per la prima volta, partecipo in qualità di Direttore Generale. Anche in questa sede desidero ringraziare il Magnifico Rettore, il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione per avermi affidato questo incarico che porterò avanti con serietà, impegno e passione. L’inaugurazione del 792° anno accademico assume particolare rilevanza in un contesto storico politico e sociale caratterizzato da preoccupanti cambiamenti anche per la vita universitaria: si avverte sempre più il bisogno crescente di una università viva, autonoma, presente e più efficiente. L’Università di Padova è un grande ateneo, generalista, all’interno del quale ricerca specialistica di elevato valore e didattica di ottimo livello si sviluppano in una visione multidisciplinare e interdisciplinare. La storica e universalmente riconosciuta fama di questo Ateneo è stata costruita, anno dopo anno, grazie al lavoro dei docenti, dei ricercatori, dei dottorandi, dei collaboratori, del personale tecnico 1 amministrativo, degli studenti e di tutte le persone che, a diverso titolo, hanno preso parte alla vita di questa istituzione e che nel tempo hanno saputo costruire e arricchire l’università che siamo oggi. Siamo un grande Ateneo e i numeri lo dimostrano. Siamo articolati in 32 dipartimenti, ai quali si aggiungono 8 centri di ateneo, 1’azienda agraria e l’ospedale veterinario, tutti con una propria autonomia di gestione. Abbiamo inoltre 8 scuole che coordinano l’attività didattica e 22 centri interdipartimentali di ricerca. Dal 2004 è attiva la Scuola Galileiana di Studi Superiori, nata per sviluppare una cultura universitaria di eccellenza, sperimentando percorsi innovativi di formazione e ricerca. Abbiamo poi un Sistema Bibliotecario di Ateneo, articolato in 9 poli bibliotecari che coordinano 33 biblioteche mentre l’Amministrazione centrale è strutturata in 5 aree e 53 servizi (di cui 14 in staff alla direzione generale). Quest’articolata struttura organizzativa permette al nostro Ateneo di offrire circa 170 corsi di laurea di cui 81 corsi triennali, 80 magistrali e 8 a ciclo unico. A questi si aggiungono circa 50 master, 90 corsi di specializzazione, 30 di perfezionamento e oltre 30 corsi di dottorato. Gestiamo le carriere di oltre 62.000 studenti, di cui circa 58.000 iscritti ai corsi di laurea, 1.500 alle scuole di specializzazione, 1.500 tra master di I e II livello e corsi di perfezionamento, e quasi 1.500 ai corsi di dottorato. Ogni anno si immatricolano al nostro Ateneo circa 11.000 studenti, tra lauree triennali e lauree a ciclo unico: a questi si aggiungono 1.800 studenti in mobilità internazionale, con particolare riferimento al programma Erasmus, che arrivano a Padova da tutto il mondo. E sono 1.500 i nostri studenti in uscita, con un trend quindi molto positivo. Sono oltre 6.000 gli studenti che beneficiano di una riduzione totale o parziale del pagamento della tassa di iscrizione e dei contributi universitari. Sono messe a 2 disposizione borse di studio – parte in denaro e parte in servizi per la ristorazione e l’alloggio ad esempio – e possibilità di collaborazioni remunerate agli iscritti in possesso di specifici requisiti di merito e reddito (circa 800 ogni anno). L’Università infatti offre la possibilità di svolgere attività remunerata a supporto dei servizi che l’Ateneo dedica loro: dalle biblioteche alle aule studio per un totale di quasi 100.000 ore e un costo per l’Ateneo di circa 800.000 euro. Tutto questo è possibile grazie alle nostre risorse in termini di infrastrutture e personale. Quanto al patrimonio immobiliare, l’Università di Padova possiede oltre 150 edifici, due terzi dei quali di proprietà per circa 540.000 mq pari a oltre 2 milioni di mc di volume. A questi si aggiungono le nuove costruzioni in fase di realizzazione con un incremento di altri 31.000 mq pari a 140.000 mc. Per quanto attiene al personale, quello di ruolo ammonta a circa 4.300 persone, dato che comprende 1.142 docenti di prima e seconda fascia, 938 ricercatori, 2.195 tecnici amministrativi a tempo indeterminato e determinato. Operano poi annualmente in Ateneo altre 3.000 persone circa tra collaboratori coordinati e continuativi, assegnisti di ricerca, professori a contratto, tutor e volontari del servizio civile. Tutte queste attività e risorse trovano sintesi nel bilancio dell’Ateneo che ammonta a oltre un miliardo di euro, considerato nella sua dimensione consolidata, comprensivo quindi di tutte le strutture a gestione autonoma. Il contributo ministeriale rappresenta circa il 57,1% delle fonti di approvvigionamento, mentre il resto dei conferimenti è assicurato da entrate proprie, all’interno delle quali si distingue per volume la contribuzione studentesca, con un dimensionamento del 17,4% sul totale della parte entrate, mentre a seguire, per importan- 3 za, troviamo i finanziamenti da terzi per attività di didattica e di ricerca, con una percentuale del 13,2%. Nonostante le costanti incertezze sul fronte dei finanziamenti ministeriali, l’Università di Padova è riuscita – grazie alla razionalizzazione e alla riduzione dei costi – a mantenere sempre l’equilibrio di bilancio, senza peraltro ridurre gli investimenti in ricerca e in formazione e le spese per gli studenti e il diritto allo studio. Contemporaneamente l’Ateneo ha garantito, tramite risorse proprie, lo sviluppo di un importante piano pluriennale di grandi opere edilizie nonché la loro manutenzione e messa in sicurezza. Quali i risultati? Ogni anno inseriamo nel mercato del lavoro oltre 12.000 laureati, di cui 7.400 in possesso di una laurea triennale, 3.700 di una magistrale e circa un migliaio con una laurea magistrale a ciclo unico. Secondo i dati Almalaurea elaborati dal Nucleo di Valutazione, la percentuale di occupazione dei laureati dell’Ateneo di Padova, a un anno dalla laurea, si attesta all’88% per i laureati triennali, al 78% per i laureati magistrali a ciclo unico e al 75% per i laureati magistrali: quest’ultimo valore, in particolare, risulta significativamente superiore alla media nazionale (pari a circa il 65%). Il 54,2 % dei nostri laureati triennali continua poi a studiare per la laurea specialistica. I nostri docenti pubblicano, sulle più accreditate riviste internazionali, mediamente 12.000 lavori all’anno. Siamo inoltre titolari di 167 brevetti di cui 113 registrati all’estero e sono 55 gli spin off che abbiamo costituito. Questa è l’Università di Padova, un grande Ateneo che vuole continuare ad essere tale. Il Magnifico Rettore, nel discorso appena concluso e in linea con il piano strategico appena approvato a fine 2013, evidenziando la soddisfazione per gli eccellenti 4 risultati ottenuti nel campo della ricerca, ha tracciato le linee d’intervento che vuole perseguire e i risultati che intende raggiungere. Si tratta di obiettivi ambiziosi: conti in ordine, bilancio in pareggio, buona amministrazione non bastano più. Sono condizioni necessarie ma non sufficienti. Per poter migliorare - ma anche solo per mantenere le posizioni raggiunte - occorre intervenire a livello strategico su molteplici aspetti e livelli della gestione e dell’organizzazione. Ci attendono nuove importanti sfide per poter guardare al futuro con fiducia e forse la più rilevante, in un contesto non solo nazionale ma soprattutto internazionale, è quella di essere un’università moderna e competitiva. Questo richiede l’attuazione di un piano di riorganizzazione della struttura amministrativa per adeguarla alle nuove esigenze ma anche un’azione di attento potenziamento dell’assetto organizzativo. Anche l’adozione della contabilità economico-patrimoniale, fissata per l’inizio del 2015, costituisce un passo importante verso il rinnovamento che ci attende e ci consentirà di avere maggiore conoscenza e consapevolezza nella gestione delle nostre risorse e del loro utilizzo per la didattica e la ricerca. Il ruolo del personale tecnico amministrativo sarà fondamentale in questo percorso: sono le persone, del resto, che costituiscono il reale vantaggio competitivo di un’organizzazione. E proprio muovendo da tale convinzione, massima sarà la mia attenzione nella gestione di tutto il personale tecnico amministrativo affinché, anche attraverso qualificati interventi formativi, siano valorizzate capacità e potenzialità personali e crescano, per effetto, la motivazione e il senso di appartenenza all’Ateneo. Particolare attenzione sarà posta anche all’assunzione del personale che dovrà essere dimensionato e qualificato al fabbisogno, in termini di numeri, di competenze e di responsabilità nel rispetto dei vincoli posti dalla normativa che permettono di assumere una sola persona a fronte di 5 cessazioni. 5 Cercheremo inoltre di portare a compimento nei prossimi anni il processo di evoluzione del sistema informativo di Ateneo. Tutte le informazioni rilevanti ai fini della programmazione e controllo, estratte dai diversi sistemi gestionali e fruibili attraverso un sistema di datawarehouse, dovranno essere gestite con sistemi di business intelligence che consentano di rendere disponibili e accessibili le informazioni ai diversi decisori. L’insieme dei dati e delle informazioni generate rappresenta, infatti, un’importante risorsa collettiva messa a disposizione di ognuno per conoscere, valutare e contribuire a modificare comportamenti e azioni. Se vogliamo continuare a essere una grande università, tutti, nel rispetto del proprio ruolo, dobbiamo fare sinergia per supportare questo Ateneo nello sviluppo che lo attende e con l’attenzione che dobbiamo ai nostri studenti. Per ultimo permettetemi un auspicio: che la cappa della burocrazia che da anni ci affligge possa cessare: ogni giorno dobbiamo continuamente confrontarci con leggi e regole che ci vengono imposte, alle quali poi spesso siamo costretti a far fronte con altra burocrazia. Noi non siamo contrari alle regole ma abbiamo bisogno di buone regole che ci possano aiutare a lavorare meglio; che possano servire allo sviluppo del sistema universitario. Concludo ringraziando per l’attenzione e augurando buon lavoro a tutte le componenti dell’Ateneo. Padova, 10 marzo 2014 6
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