non di solo PANE Sussidio di preghiera per la famiglia anno XIV n. 663 Domenica 18 Maggio 2014 Ave Maria Abbiate fede in Dio. Settimanale di preghiera | Tempo di Pasqua Offerta della giornata “Pregare, forse il discorso più urgente” Sussidio di preghiera per la famiglia Sito di Non di Dolo Pane: www.latracciameditazioni.it Maggio 2014 Offerta quotidiana Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, Madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere, le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno, in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre. Dio, nostro Padre, io ti offro tutta la mia giornagiornata. Ti offro le mie preghiere, i pensieri, le parole, le azioni, le gioie e le sofferenze in unione con il Cuore del tuo Figlio Gesù Cristo che continua ad offrirsi a te nell’Eucaristia per la salvezza del mondo. Lo Spirito Santo che ha guidato Gesù sia la mia guida e la mia forza oggi affinché io possa essere testimone del tuo amo- re. Con Maria, la madre del Signore e della Chiesa, prego specialmente per le intenzioni che il Santo Padre raccomanda alla preghiera di tutti i fedeli in questo mese Intenzione del Santo Padre Perché i mezzi di comunicazione siano strumenti al servizio della verità e della pace. Intenzione missionaria Perché Maria, Stella dell'evangelizzazione, guidi la missione della Chiesa nell'annuncio di Cristo a tutte le genti. Intenzione dei vescovi Perché la Chiesa e la società non deludano la speranza e la fiducia dei giovani nel futuro. Intenzione del Vescovo di Brescia Mons. Luciano Monari Perché i credenti crescano nella fede, nella speranza e nell'amore e siano veri testimoni di Cristo nel mondo. Non di solo pane Numero 663 Tempo di Pasqua pagina 2 V Domenica di Pasqua Con la “cultura dello scarto” la vita umana non è più sentita come valore primario da rispettare e tutelare. (Papa Francesco) Domenica 18 Maggio I Settimana del Salterio Il Santo del giorno: San Felice da Cantalice Lavorò da contadino fino a 30 anni, poi entrò nell’Ordine dei Cappuccini. Gli ven ne quasi subito affi dato l’incarico di questuante, che ese guì con esemplare semplicità per 40 anni. In continua preghiera, in umile letizia, percorrendo le vie di Roma, assi stendo ammalati e poveri, per i quali questuava, e invitan do i fanciulli a canta re le lodi divine. Era chiamato “frate Deo gratias” per il suo abituale saluto. San Filippo Neri gli fu Brano Evangelico: Gv 14, 112 intimo amico e san Carlo Borromeo ne ricercava la conversa zione. Venne cano nizzato da Clemente XI nel 1712. Abbiate fede in Dio. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate an che voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre». La voce di un dottore della chiesa: Non avremo nulla da temere. Dio ci ama e ci ama molto, e il buon Gesù è tutto nostro. Siamo solamente suoi, amiamolo, amiamolo molto, e che le tenebre e le tempeste ci circondino, e che le acque dell'amarezza ci arrivino fino alla gola: finché egli ci sorregge, non avremo nulla da temere. San Francesco di Sales Non di solo pane Numero 663 pagina 3 Gli APPROFONDIMENTI della domenica Quali sono gli avvenimenti o le situazioni che ti turbano di più e che stanno segnando in modo negativo la tua vita? Oltre il turbamento A cura della redazione gnore che sarebbe giunto anche per me il momento del turbamento. Per me e per tanti assieme a me. Come è possibile che ci siano tanti odi e ven dette? Tanta corruzione e indifferen Gli apostoli, riuniti attorno a (w. 3s.). Le parole di Gesù non za? Tanta fame di soldi e di potere? Gesù nel cenacolo, dopo l'an sono capite dagli apostoli. Gesù Tanta violenza e tanta prepotenza? nunzio del tradimento di Giu va al Padre e precisa il mezzo Vedi come le nostre città sono diven da, sono rimasti profonda per venire a contatto personale tate simili a Sodoma e Gomorra: mente colpiti. Smarrimento e con Dio: «Io sono la via, la veri com'è possibile non turbarsi? paura sono piombati dentro la tà e la vita» (v. 6). Questa for Gesù risponde al mio turbamento, comunità. Gesù legge sul vol mula di rivelazione è una delle assicurandomi che «c'è un posto an to dei suoi discepoli un forte vette più alte del mistero di Cri che per me», là dove è lui, un posto turbamento e per questo li in sto: l'uomoGesù è la via perché preparato a chi, nonostante il turba coraggia ad aver fede nel Pa egli è la verità e la vita. La mèta mento, persevera con lui nelle prove dre e in lui (v. 1). Anche se quindi non è Gesùverità, ma il e nella bufera. Perché, in definitiva, egli sta per andare alla casa Padre, e Gesù è il mediatore anche nel XXI secolo, è lui la via, la del Padre a preparare loro un verso il Padre. Gesù dice anche verità e la vita: è con lui che si pos posto, non abbandona i suoi, a me, oggi: «Non sia turbato il sono e si devono attraversare i ciclo anzi tornerà a prenderli con sé tuo cuore». Tu lo sapevi, o Si ni dell'avidità e della sensualità sen Non di solo pane Numero 663 Tempo di Pasqua pagina 4 za limiti e i venti gelidi dell'ingiustizia e del cinismo. Tutte forze devianti, tutte tendenze travolgenti, che richiedono di stare fermamente aggrappati a lui. Vogliono portarti per altre strade? Ricordati che lui è la via. Vogliono indicarti soluzio ni più avanzate, più degne del nuovo millennio? Ricordati che lui è la verità. Vogliono insegnarti come vivere più in tensamente e più liberamente? Ricordati che lui è la vita. Ri cordati che con lui puoi iniziare una non illusoria, anche se non facile, ricostruzione. Preghiamo la Parola Alcune domande per la riflessione Inviolato fiore, purissima Vergine, Rileggi personalmente e lentamente la pagina biblica. Fermati su alcune parole/espressioni che sollecitano maggiormente la tua attenzione e la tua vita in questo momento. porta lucente del cielo, Madre di Cristo amata, Signora piissima, odi quest'inno di lode. Casta la vita scorra, sia limpido l'animo: Quali sono gli avvenimenti o le situazioni che ti turbano di più e che stanno segnando in modo negativo la tua vita? così t'implorano i cuori. Quali sono le parole di Gesù nel Vangelo di questa domenica che sembrano dare una risposta alle tue inquietudini e al tuo turbamento? scenda il perdono di Dio, Per la tua dolce supplica a noi colpevoli Vergine tutta santa, Regina bellissima, inviolato fiore. Amen Non di solo pane Numero 663 Tempo di Pasqua pagina 5 Tempo di Pasqua Tutta la storia della salvezza è la storia di Dio che cerca l’uomo: gli offre il suo amore, lo accoglie con tenerezza. (Papa Francesco) Lunedì 19 Maggio I Settimana del Salterio Il Santo del giorno: San Teofilo da Corte Nato a Corte, in Corsi ca, nel 1676 Biagio de Signori entrò a 17 an ni tra i Cappuccini, poi passò ai Frati Mi nori Osservanti tra i quali rimase prenden do il nome di Teofilo. Fu a Roma e a Napoli, dove venne ordinato prete nel convento di Santa Maria la Nova nel 1700. Destinato all'insegnamento, vi rinunciò per vivere dodici anni con san Tommaso di Cori dal quale fu molto influen zato nel convento laziale di Civitella San Sisto (oggi Bellegra) sui Monti Prenestini. Ne era il padre guar diano. Percorse, predi cando, tutta la Sabina e la zona di Subiaco. Poi, per ristabilire la presenza francescana in Corsica, l'ordine pensò a lui. Quindi tornò sull'isola natìa e divenne padre guardia no della nuova fonda zione di Zúani. Ma non finì qui. Fu richiamato a Roma e poi di nuovo a Civitella San Sisto, stavolta come superio re. Infine a Fucecchio, in Toscana, dove morì, nel convento da lui fondato, nel 1740. È stato proclamato santo nel 1930. Brano Evangelico: Gv 14, 2126 Chi ama me sarà amato dal Padre. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamen ti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui». Gli disse Giuda, non l’Iscariòta: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?». Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Pa dre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto». La voce di una mistica: Il cielo è Dio. Ho trovato il cielo sulla terra. Perché il cielo è Dio e Dio è nella mia anima. Il giorno in cui l’ho compreso, tutto per me si è illuminato. Sr. Elisabetta della Trinità Non di solo pane Numero 663 pagina 6 Un mese con Maria Una misera stalla Preghiamo la Parola Card. Angelo Comastri I misteri del Rosario: misteri della Gioia Uno scrittore contemporaneo, riformulando in modo blasfemo le parole di san Paolo, è arrivato a dichiarare: «Anche se parlassi tutte le lingue del mondo, se non ho denaro sono un bronzo risonante e un cembalo che tintinna. Se non ho denaro, io sono niente». Così, purtroppo, pensano tante persone. Però, a Betlemme, Dio ha clamorosamente smentito il valore del denaro e ha dichiarato "stolti" coloro che vivono soltanto per accumulare ricchezze. La povertà di Betlemme, infatti, è una precisa scelta di Dio: non è un incidente! La povertà di Betlemme grida che il mondo è una misera stalla: soltanto accogliendo Dio, la stalla si illumina e si riempie di gioia e di pace. Quanto è urgente capire questa lezione! Ma a Betlemme, sfiduciando il valore della ricchezza, Dio ha esaltato il valore della vita umana: di ogni vita umana. Dio, infatti, ha voluto che suo Figlio diventasse uomo nel cuore di una mamma: è il luogo più sicuro, più difeso e più protetto. Ma, oggi, non è più così! Tante mamme sono diventate tombe dei loro figli, tradendo il canto alla vita che è stato intonato a Betlemme. Vergine Maria, lo stupore del tuo volto davan ti al miracolo della vita si rifletta sul volto delle donne di oggi e ricomponga in esse il sentimento stupendo e affascinante della maternità! O Maria, Madre e Signora mia, affido a te la mia anima e il mio corpo, la mia vita e la mia morte e ciò che verrà dopo. Metto tutto nelle tue mani. O Madre mia, copri col tuo manto verginale la mia anima e concedimi la grazia della purezza del cuore, dell'anima e del corpo e difendimi con la tua potenza da tutti i nemici. O splendido Giglio, Tu sei il mio specchio, o Madre mia. Amen Agisci Se uno mi ama, osserve rà la mia parola e il Pa dre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Benedici la tua fede con l’osservanza della Parola di Dio. Il resto lo farà il Signore. Non di solo pane Numero 663 Tempo di Pasqua pagina 7 Martedì 20 Maggio Tempo di Pasqua Dio ci convoca, ci spinge ad uscire dall’individualismo, dalla tendenza a chiudersi in se stessi e ci chiama a far parte della sua famiglia. I Settimana del Salterio (Papa Francesco) il Santo del giorno: San Bernardino da Siena Canonizzato nel 1450, cioè a soli sei anni dalla morte, era nato nel 1380 a Massa Marittima, dalla nobile famiglia senese degli Albizzeschi. Rimasto orfano dei genitori in gio vane età fu allevato a Sie na da due zie. Frequentò lo Studio senese fino a venti due anni, quando vestì l'abito francescano. In seno all'ordine divenne uno dei principali propu gnatori della riforma dei francescani osservanti. Banditore della devozione al santo nome di Gesù, ne faceva incidere il mono gramma «YHS» su tavolet te di legno, che dava a ba ciare al pubblico al termine delle prediche. Stenografati con un metodo di sua in venzione da un discepolo, i discorsi in volgare di Ber nardino sono giunte fino a noi. Aveva parole durissi me per quanti «rinnegano Iddio per un capo d'aglio» e per «le belve dalle zanne lunghe che rodono le ossa Brano Evangelico: Gv 14, 2731 del povero». Anche dopo la sua morte, avvenuta alla città dell'Aquila, nel 1444, Bernardino continuò la sua opera di pacificazione. Era infatti giunto morente in questa città e non poté te nervi il corso di prediche che si era prefisso. Persi stendo le lotte tra le oppo ste fazioni, il suo corpo dentro la bara cominciò a versare sangue e il flusso si arrestò soltanto quando i cittadini dell'Aquila si rap pacificarono. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avven ga, perché, quando avverrà, voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco». La voce di una guida spirituale di oggi: Riflesso di Dio. Nella mia comunità ho molto da perdonare, ma proprio dal perdono nasce la festa ... Celebrare la festa significa celebrare i doni degli altri e accettare la piena umanità di quella persona come un riflesso di Dio. Henri Nouwen Non di solo pane Numero 663 pagina 8 Un mese con Maria La flagellazione di Dio Preghiamo la Parola Card. Angelo Comastri I misteri del Rosario: misteri della Gioia Signore Gesù, Nella passione di Cristo si è scatenato l'odio: il nostro odio, l'odio di tutta l'umanità. ti ringrazio di avermi chiamato Nella passione di Cristo la cattiveria umana ha reagito di fronte alla bontà di Dio: l'ha percossa, l'ha flagellata... e Dio si è lasciato percuotere e flagellare per dare una svolta alla nostra storia attraverso la terapia dell'amore. con te per la diffusione Nella passione di Cristo il nostro orgoglio è esploso con irritazione di fronte all'umiltà di Dio: e l'umiltà dell'Onnipotente ha messo in ridicolo l'or goglio della nostra piccolezza! Nella passione di Cristo la nostra corruzione si è risentita di fronte alla splendente limpidezza di Dio: e la purezza di Dio ha messo in luce il marciu me dei nostri sentimenti. la mia volontà, E così... noi siamo diventati la flagellazione di Dio! Noi stoltamente ribelli, noi con i nostri assurdi peccati abbiamo costruito la croce di Dio. E qual è stata la reazione di Dio? Una reazione di amore, una reazione di miseri cordia, una reazione di sconvolgente bontà. Attra verso la vicenda sanguinante della passione, Dio ci ha detto con estrema e convincente chiarezza: «Nonostante i vostri peccati, vi amo ancora e vi lascio aperta la porta per ritornare a casa: approfittatene finché avete tempo!». a collaborare più direttamente del Regno di Dio. Illumina con la luce della tua verità la mia intelligenza e sostieni con la forza del tuo amore perché io possa seguire in tutto il tuo esempio. Fa' che la mia parola e la mia vita non siano mai a nessuno di ostacolo per un autentico incontro con te, ma siano piuttosto di valido aiuto. Guarda, o Signore, alla mia buona volontà e supplisci con la tua grazia ai miei limiti. Amen Agisci Vi lascio la pace, vi dò la mia pace. Non come la dà il mondo, io la dò a voi. Oggi usa anche tu gesti di tenerezza e di comprensione nei confronti di chi viene a cercare la tua amicizia. Non di solo pane Numero 663 – Tempo di Pasqua pagina 9 Appunti Mariani di “Non di solo Pane” La bellezza di Maria: Maria Vergine e Madre Meditazione di don Luciano Vitton Mea « Vergine Madre, figlia del tuo Figlio,/umile ed alta più che creatura,/termine fisso d'eterno consiglio La preghiera di San Bernardo a Maria si apre con accostamenti di parole e concetti dal significato opposto, a sottolineare come gli elementi della divinità travalichino le possibilità di comprensione dell'intelletto umano. Oggi commenteremo il primo di questi accostamenti: Vergine Madre. Come si può essere vergini e nello stesso tempo concepire e dare alla luce un figlio? E’ evidente che solo in Maria questi elementi si incontrano e possono convivere insieme travalicando ciò che dal punto di vista semplicemente umano è impossibile e, nello stesso tempo, incomprensibile. Si, in Maria, la verginità e la maternità si incontrano e diventano una sola cosa. Ma ciò che in Maria avviene nella pienezza in noi si riflette nei tenui colori della fragile natura. Insomma, ogni maternità, se fedele al piano originario di Dio, diventa verginale, cioè integra. Certamente non dal punto di vista fisico, ma sicuramente dal punto di vista spirituale. Cercherò di rendere ancora più semplice questo concetto. L’incontro di due corpi, quando avviene nella definitività di un reciproco dono, nel calore e nella dolcezza di un atto d’amore, diventa trasparente, unico, fecondo. Se l’atto generativo viene riportato al candore delle sue origini (l’uomo e la sua donna, tutti e due, erano nudi, ma non avevano vergogna) si vela di verginità, diventa una casta comunione. In un contesto culturale dove il corpo è spesso privato dalla sua dimensione spirituale, risulta difficile parlare di integrità e di comunione. Solo recuperando l’immagine del corpo come “tempio di Dio” possiamo ridare all’atto generativo la sua originaria dignità. La sessualità umana è cosa seria, il linguaggio più difficile da interpretare, la dimensione più importante da recuperare. Io amo pensare che una nuova vita deve essere concepita nell’integrità e nella pienezza di un atto che non ci appartiene, che richiama il mistero di Dio, che esprime solo e semplicemente un amore casto e puro. Anni fa una donna da tempo sposata mi confidò: « dopo tanti anni di matrimonio “non si fa più all’amore” ma “solo sesso”» “Vergine-madre”: questi due termini non possono essere completamente disgiunti nell’esperienza umana, altrimenti “l’atto umano” si impoverisce, si svuota, perde significato. L’amore è il mistero centrale di ogni uomo. Concepire in modo integro significa riscoprire il mistero centrale della nostra stessa natura umana. La maternità, senza la dimensione trascendentale della verginità, rischia di diventare matrigna, priva di una dimensione che rende la donna veramente madre. Non di solo pane Numero 663 Tempo di Pasqua pagina 10 Tempo di Pasqua Il Signore è alla porta della nostra vita e bussa in molti modi, pone segni nel nostro cammino: a noi dà la capacità di vederli. (Papa Francesco) Mercoledì 21 Maggio I Settimana del Salterio Il Santo del giorno: San Giovanni Mezenot Vescovo Nato ad Aix in Pro venza il 1° agosto 1782, passò la sua gioventù in Italia, esule della rivoluzio ne francese. Tornato in patria fu ordinato sacerdote bel 1811, fondò nel 1816 la congregazione dei Missionari Oblati di Maria Immacolata, che conta oggi quasi 7000 membri sparsi in tutto il mondo. Nominato vescovo di Marsiglia nel 1837, attuò pienamente il suo motto: "Mi ha mandato per evange lizzare i poveri". Morì il 21 maggio 1861, lasciando in testamento agli O blati che lo circonda vano le seguenti pa role: "Praticate tra voi la carità, la cari Brano Evangelico: Gv 15, 18 Io sono la vite vera tà, la carità… e a al di fuori lo zelo per la salvezza delle anime. Numerosi favori es sendo stati attribuiti alla sua intercessione, è stato beatificato il 19 ottobre 1975 da papa Paolo VI. In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chie dete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli». La voce di papa Francesco: Animo mite. Quando era Cardinale a Buenos Aires, un giornalista gli chiese, intervistandolo: Qual è la virtù più grande? Rispose: Senz'altro la virtù dell'amore: dare spazio agli altri con animo mite. La mitezza mi seduce enormemente. Chiedo sempre a Dio di concedermi un cuore mite. Non di solo pane Numero 663 pagina 11 Un mese con Maria Solo Dio resta Preghiamo la Parola Card. Angelo Comastri I misteri del Rosario: misteri Glorioso Talvolta anche noi rassomigliamo agli Apostoli e ci fermiamo a guardare verso il cielo, aspettando nuovi segni da parte di Dio. L'angelo del Signore ci dà la risposta: «Perché state guardando verso il cielo? Che altro aspettate? Possibile che non avete capito che è iniziata l'ora della vostra missione?». Quale? «Andate in tutto il mondo e predicate il mio Vangelo» (cfr. Mc 16,15). Noi dobbiamo smascherare il volto deludente della ricchezza e annunciare la vera ricchezza: Dio, che si è fatto a noi vicino in Cristo Gesù! Infatti, tutto passa e solo Dio resta: chi ha Dio nel cuore, ha tutto e questo tutto nessuno glielo potrà togliere. Noi dobbiamo smascherare la falsità dei percorsi di felicità indicati dal mondo: la gioia non si trova nell'esaudimento di tutte le voglie, anche delle più volgari: no, non è questa la strada della felicità. È felice soltanto chi ha il cuore buono, liberato da ogni cattiveria, da ogni egoismo e da ogni orgoglio. Chi potrà darci il coraggio di annunciare questa straordinaria notizia? Lo Spirito Santo, lo Spirito promesso da Gesù, che ora fiduciosamente invochiamo. Chiediamo al Signore che doni al nostro amore un'apertura universale, perché le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, specialmente dei poveri, e di tutti coloro che soffrono siano le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di noi, discepoli di Cristo, e perché non ci sia nulla di genuinamente umano che non trovi eco nel nostro cuore. Amen Agisci Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non po tete far nulla. Lasciati purificare dalla preghiera, e non temere di lasciarti portare dalla Parola di Dio. Non di solo pane Numero 663 Tempo di Pasqua pagina 12 Giovedì 22 Maggio Tempo di Pasqua Essere liberi per scegliere sempre il bene è impegnativo, ma vi renderà persone che hanno la spina dorsale, che sanno affrontare la vita, persone con coraggio e pazienza. (Papa Francesco) I Settimana del Salterio Il Santo del giorno: San Giovanni da Parma Abate Il monastero di San Giovanni Evangelista a Parma è celebre oltre che per la chiesa e il convento, per l'antica "spezieria", cioè la far macia. Il complesso risale alla fine del X secolo, precisamente al 983, quando fu fatto edificare dal vescovo Sigefrido, che a guidar lo chiamò il santo ve nerato oggi, di nome proprio Giovanni. Que sti era monaco benedet tino e aveva vestito l'a bito a Gerusalemme, dopo essersi recato molte volte in Terra Santa da pellegrino. Nato da una nobile fa miglia della città emi liana, prima di divenire religioso era stato cano nico della cattedrale. Guidò per sette anni il monastero, il quale sin dalla nascita era stato influenzato dalla rifor ma cluniacense, che prevedeva l'elezione dell'abate e la lotta alla simonia. Si recò pun tualmente ogni anno pellegrino a Roma, fino alla morte, avvenuta probabilmente proprio nel 990. Dal 1534 è patrono della diocesi di Parma. Brano Evangelico: Gv 15, 911 Rimanete nel mio amore. In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto que ste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena». La voce di uno psicologo spirituale: La gioia degli altri. Date un'occhiata dentro di voi. Vedete se praticate il bene per essere visti e ammirati dalla gente o perché siete convinti che è il vero vostro bene: per la gioia del vostro cuore e degli altri. Eckhart Tolle Non di solo pane Numero 663 pagina 13 Un mese con Maria Preghiamo la Parola Le Beatitudini Card. Angelo Comastri Il Santo Rosario: misteri della Luce «Funesto per chi nasce è il dì natale», ha di chiarato un poeta che pensava che la vita fosse un cammino insensato verso l'abisso del nulla. Noi non pensiamo così. Noi sappiamo che la vita è un viaggio verso un meraviglioso incontro, verso una festa, verso un premio. E conosciamo la via che conduce alla festa: Gesù! E Gesù ci ha dato una segnaletica precisa per non correre il rischio di prendere strade che non conducono alla festa. Gesù ha detto: «Beati sono i poveri nel cuore» (cfr. Mt 5,3). Chi sono i poveri? I poveri sono coloro che hanno capito che è Dio l'unica vera ricchezza della vita e, pertanto, non si affannano ad accumulare zavorre che impediscono il cam- Fisso il mio sguardo nei tuoi occhi, Gesù, e ti vedo inchiodato sulla croce. Sento che ancora oggi per me, come là sul Calvario, tu pronunci la tua parola d'amore: «Ti perdono ». Ho bisogno, ogni giorno, di essere accolto nelle tue braccia e avvolto dal tuo manto di misericordia. Scuoti il mio cuore, Signore, perché, ricco di perdono, io sappia donare pace, portare concordia, seminare gioia. mino verso di lui. «Beati sono i miti» (cfr. Mt Amen 5,5). Chi ha messo Dio al centro della propria vita, diventa mite: diventa incapace di violenza, incapace di rancore, incapace di vendetta. Dove c'è Dio, c'è la pace, la mitezza, la benevolenza. Agisci «Beati sono i puri di cuore» (cfr. Mt 5,8). I puri di cuore sono le persone limpide nell'anima, le persone liberate dalle catene dell'egoismo e capaci di volare in alto per non raccogliere schizzi di fango. Seguiamo questa segnaletica e sentiremo la gioia del cielo fin da questa terra. Come il padre ha ama to me, così anche io ho amato voi. Dedica al meno mezz’ora alla preghiera e poi opera con generosità e con gioia! Non di solo pane Numero 663 Tempo di Pasqua pagina 14 Appunti Quaresimali di “Non di solo Pane” Vicina di casa Talvolta è facile, persino comodo, considerare un po' lontana Maria. Magari la si invoca, ma tenendola a distanza. Vista da vicino, Maria diventa un dono: è di conforto e di sostegno, di confronto e di esempio. Maria, il tuo è un nome che non ci consente soltanto di proiettarti nelle vicinanze vertiginose di Dio, ma ti rende vicina a noi. Se permetti, Maria, ti consideriamo come nostra vicina di casa, di pianerottolo. È un nome, il tuo, che autorizza questo accostamento. Proprio grazie a questo nome familiare, che non mette soggezione, abolisce le distanze, bussiamo alla tua porta, ci affacciamo sulla soglia della tua abitazione. Non siamo curiosi. Vogliamo semplicemente dare un'occhiata. Cercare di capire. Sì, capire il segreto della tua pienezza. Farci spiegare da te che bisogna avere il coraggio di eliminare gli ingombri, sbarazzarci delle cianfrusaglie, liquidare le cose futili, fare spazio a lui, insomma. Maria, lasciaci sostare nella tua casa di Nazareth, perché ci rendiamo conto che le tue giornate sono uguali alle nostre, le tue ore identiche alle nostre, le tue occupazioni modeste come le nostre. E ci convinciamo che il capolavoro della vita lo si realizza durante le « piccole» ore della giornata, attraverso le occupazioni più comuni. Non esiste l'ora dei grandi avveni- menti. Gli avvenimenti decisivi «succedono» nel trascorrere monotono del tempo normale. Michelangelo ha costruito il David impiegando le stesse «piccole» ore che anche noi abbiamo a disposizione. E tu, molto prima, hai realizzato nel tuo corpo l'Opera ineguagliabile, hai custodito e lasciato crescere il Seme più fecondo, non durante ore particolarmente solenni, ma nel corso di quel tempo «ordinario» che Dio regala quotidianamente pure a noi. Maria, siamo sicuri di non recarti fastidio se veniamo a bussare frequentemente alla tua porta, come si fa con quella vicina sempre disponibile. E come avviene con la vicina, noi osiamo chiederti ciò di cui abbiamo bisogno. E abbiamo bisogno di tutto. Maria, siamo a corto di speranza. Sprovvisti di luce. Carenti in fatto di fedeltà. Vuoti di semplicità. Abbiamo esaurito le scorte di pazienza, coraggio, coerenza, capacità di perdono, voglia di ricominciare. Ci ritroviamo, all'improvviso, senza pace. La gioia se n'è andata. Basta pronunciare il tuo nome. II tuo nome, Maria, «contiene» tutte quelle cose che ci mancano. E noi abbiamo imparato a pronun ciarlo, così come si mastica un frutto saporito che non delude le attese, sazia la fame e la sete, fornisce le sostanze vitali. Ecco perché non possiamo non sentirti vicina. Non di solo pane Numero 663 Tempo di Pasqua pagina 15 Alessandro Pronzato Tempo di Pasqua Non possiamo essere cristiani part time! Cerchiamo di vivere la nostra fede in ogni momento, ogni giorno. (Papa Francesco) Venerdì 23 Maggio I Settimana del Salterio I Santi del giorno: San Giovanni Battista de Rossi Sacerdote Nacque nel 1698 a Vol taggio, in provincia di Genova ma a 13 anni, per motivi di studio, si trasferì a Roma nella casa di uno zio sacerdo te, canonico a Santa Ma ria in Cosmedin. A Ro ma frequentò il liceo presso i gesuiti del Colle gio Romano avviandosi agli ordini sacri. In quel periodo fu colto dai pri mi attacchi di epilessia, malattia che lo avrebbe fatto soffrire per tutta la vita. Venne ordinato sa cerdote l'8 marzo 1721 e da allora diede ancora più slancio al suo apostolato, avviato in precedenza, tra gli studenti, i poveri e gli emarginati. Sulla scia di quell'impegno nacque la Pia Unione dei sacerdoti secolari di Santa Galla dal nome di un ospizio ma schile da lui diretto. Gio vanni ne volle uno anche per donne e lo dedicò a Brano Evangelico: Gv 15, 1217 Luigi Gonzaga santo cui era devotissimo. Eletto canonico di Santa Maria in Cosmedin, venne di spensato dall'obbligo del coro per potersi dedicare con maggiore libertà ai suoi impegni apostolici. Negli ultimi mesi di vita l'epilessia si aggravò co stringendolo a un vero e proprio calvario. Morì il 23 maggio 1764. Fu ca nonizzato da Leone XIII l'8 dicembre 1881. Che vi amiate gli uni gli altri. In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Questo è il mio comanda mento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più ser vi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chia mato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto cono scere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costi tuiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Que sto vi comando: che vi amiate gli uni gli altri». La voce di una grande discepola dell’amore: Amare Dio. Quello che dobbiamo fare è: amare Dio. A lui tutto il nostro essere, il nostro tempo, il nostro lavoro, il nostro amore, il nostro intelletto. E per esprimere ciò, è doveroso riversare l'attenzione e la cura e l'amore anche sulle creature. Chiara Lubich Non di solo pane Numero 663 pagina 16 Un mese con Maria Preghiamo la Parola Ridare dignità Card. Angelo Comastri Il Santo Rosario: misteri del dolore Simone di Cirene, tu sei un piccolo, un povero, uno sconosciuto contadino, di cui non parlano i libri di storia. Eppure tu fai la storia! Hai scritto uno dei capitoli più belli della storia dell'umanità: tu porti la croce di un Altro, tu sollevi il patibolo e impedisci che schiacci la vitti- Ogni mattina è una giornata intera che riceviamo dalle mani di Dio. Dio ci dà una giornata da Lui stesso preparata per noi. Non vi è nulla di troppo e nulla di non "abbastanza", nulla di indifferente e nulla di inutile. E' un capolavoro di giornata che viene a chiederci di essere vissuto. Noi la guardiamo come una pagina d'agenda, segnata d'una cifra e d'un mese. La trattiamo alla leggera come un foglio di carta. Se potessimo frugare il mondo e vedere questo giorno elaborarsi e nascere dal fondo dei secoli, comprenderemmo il valore di un solo giorno umano. ma. Quale sorte grande hai ricevuto dalla Provvi- Amen denza! Tu ridai dignità a ciascuno di noi, ricordandoci che siamo noi stessi soltanto se non pensiamo a Agisci noi stessi. Tu ci ricordi che Cristo ci aspetta nella strada, sul pianerottolo, nell'ospedale, nel carcere... nelle periferie delle nostre città. Cristo ci aspetta... Lo riconosceremo? Lo soccorreremo? O moriremo nel nostro egoismo? Vi dò un comanda mento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Non puoi dirti cristiano se non ami così. Quindi, impara ad amare con il cuore di Cristo. Non di solo pane Numero 663 Tempo di Pasqua pagina 17 Sabato 24 Maggio Tempo di Pasqua Si diventa membri di questo popolo [...] non attraverso la nascita fisica ma attraverso una nuova nascita. I Settimana del Salterio (Papa Francesco) Il Santo del giorno: San Vincenzo di Lerino Abate Si hanno scarse in formazioni su di lui. Gallo di nazionalità, entrò già avanti negli anni del monastero di Lérins, fondato da San Onorato. In que sto fiorente centro di cultura e di spirituali tà compose il Com monitorium, opusco lo di notevole impor tanza contro l'eresia, e altri testi cristologici e trinitari. Profondo conoscitore delle Sa cre Scritture e dotato di una cultura umani stica, i suoi scritti so no notevoli per vigore ed eleganza stilistica, e per chiarezza e pre cisione di pensiero.Il suo Commonitorium Brano Evangelico: Gv 15, 1821 ha avuto una straor dinaria diffusione dalla Riforma ad og gi. Dibattuto dai cat tolici e protestanti, vi si trova condensata la dottrina dei Padri sul le fonti della fede cristiana e i criteri per distinguere la dottrina ortodossa. Non conoscono colui che mi ha mandato. In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se il mondo vi odia, sap piate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo ame rebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato». La voce di una scrittrice famosa: Noi abbiamo sete! Noi abbiamo sete! Questo è un unico grido che si leva dalla terra. Hanno sete i ricchi e hanno sete i poveri. Hanno sete le piante e hanno sete gli animali. Hanno sete le rocce e i cristalli. Ha sete il cuore di fuoco che arde al centro del nostro piccolo pianeta. Anche se non lo sappiamo, abbiamo tutti sete di Te Signore, della tua grazia luminosa. Susanna Tamaro Non di solo pane Numero 663 pagina 18 Un mese con Maria Preghiamo la Parola L’offerta dei poveri Card. Angelo Comastri Il Santo Rosario: misteri della Gioia Il Figlio di Dio, facendosi uomo, non ha voluto per sé alcuna ricchezza: ha voluto soltanto il calore di una famiglia. La famiglia, infatti, è un progetto di Dio, è un sogno di Dio consegnato all'umanità, affinché lo realizzi, lo viva, lo difenda. Oggi — riconosciamolo con tanta tristezza — è in atto una vera guerra nei confronti della famiglia: l'uomo si è ubriacato di un tale orgoglio da arrivare a pensare progetti alternativi a quello di Dio. Ma, quando l'uomo pensa di poter capire più di Dio, precipita nel vuoto, nel nonsenso e nel disgusto della vita. È la punizione che l'umanità si sta confezionando con le proprie mani. Santa Famiglia di Nazareth, che salisti al tempio, in umiltà e povertà, portando tra le braccia il Spirito Santo, Fuoco, luce che risplende sul volto di Cristo; Fuoco, la cui venuta è parola; Fuoco, il cui silenzio è luce; Fuoco, che stabilisce i cuori nell'azione di grazie: noi ti magnifichiamo! Tu che riposi in Cristo, Spirito di sapienza e d'intelligenza, Spirito di consiglio e di fortezza, Spirito di scienza e di timore: noi ti magnifichiamo! Tu che scruti le profondità di Dio, che illumini le profondità del cuore, che ti unisci al nostro spirito, che rifletti in noi la gloria del Signore: noi ti magnifichiamo. più grande tesoro che la storia conosca, prega Amen per noi! Santa Famiglia di Nazareth, aiutaci ad aprire la porta di casa a Gesù! Gesù entri nuovamente Agisci nelle nostre famiglie e illumini di luce divina il volto dei genitori e il volto dei figli, riaccendendo nel cuore l'amore vero, l'amore pulito, l'amore fedele: come il vostro amore! Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. Sii strumento di pace, di speranza, di tenerezza come Maria. Non di solo pane Numero 663 Tempo di Pasqua pagina 19 Sussidio di preghiera per la famiglia Coordinatrice Fiorella Elmetti Anno XIV- n. 663 Domenica 18 Maggio 2014 Redazione don Luciano Vitton Mea, don Carlo Moro, don Fabio Marini, don Diego Facchetti, Fiorella Elmetti Chiuso il 13 Maggio 2014 Numero copie 1250 333/3390059 don Luciano Grafica e stampa don Luciano Vitton Mea Ideato da don Luciano Vitton Mea Per la tua vita spirituale visita il Vi troverai: Ogni giorno una meditazione dei più grandi maestri di spiritualità Il settimanale di preghiera Non di Solo pane (da scaricare) I Santi del Giorno Tutte le opere di San Agostino I racconti di un pellegrino russo L’Imitazione di Cristo Ti aspetto ogni giorno su: http://www.latracciameditazioni.it/
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