SERVIZIO IDRICO Perché l’acqua non conosce confini Sviluppare protocolli comuni e linee guida per la tutela della risorsa idrica in un G contesto transfrontaliero. È l’obiettivo di DRINKADRIA, il progetto presentato da un Partenariato di 16 membri di 8 Paesi della regione adriatica e guidato dalla Consulta dell’ATO di Trieste in collaborazione con AcegasAps. ■ di Enrico Altran e Paolo Toscano I mutamenti ambientali, che caratterizzano il nostro tempo e le evoluzioni normative nel campo idrico, inducono gli operatori di settore a sviluppare un’attenta politica di gestione, incentrata sulla razionalizzazione e salvaguardia della risorsa idrica. È ormai dimostrato come negli ultimi 50 anni l’effetto dei cambiamenti climatici vada a ripercuotersi sul ciclo idrologico globale e quindi sugli aspetti quantitativi della risorsa. Inoltre, la rapida variazione delle condizioni socio-economico-ambientali comporta modifiche inevitabili alla richiesta di fabbisogno idrico della collettività, in un contesto di infrastrutture spesso inadeguate e vetuste. In aggiunta, è necessario stabilire protocolli finalizzati alla protezione degli acquiferi, influenzati, oltre che dai cambiamenti climatici, anche dall’uso indiscriminato del territorio. L’operatore del settore, autorità o gestore che sia, ha quindi la necessità di individuare gli strumenti idonei alla valutazione, in tempo reale, delle performance del sistema idrico nel suo complesso e del suo grado di vulnerabilità, per pianificare le azioni necessarie per garantire l’efficienza, l’efficacia e la sostenibilità del servizio nel breve e lungo periodo. A queste problematiche intende dare risposta il progetto Networking for Drinking Water Suppley in Adriatic Region (DRINKADRIA), con il quale un partenariato di 16 membri di 8 Paesi che si affacciano sul mare Adriatico si è aggiudicato un finanziamento europeo di circa 7.000.000 ⇔, nell’ambito del programma di cooperazione transfron- AREE ELEGGIBILI taliera IPA ADRIATIC CBC 2007 2013. L’obiettivo del Programma è di rafforzare la capacità di sviluppo sostenibile della regione adriatica attraverso una strategia d’azione concentrata tra i partner dei territori eleggibili (Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Serbia, Albania, Grecia), attraverso la promozione di progetti ordinari, strategici e di integrazione territoriale su tre principali tematiche: • “Priorità 1” - Cooperazione economica, sociale e istituzionale • “Priorità 2” - Risorse naturali e culturali e prevenzione dei rischi • “Priorità 3” - Accessibilità e collegamenti. Un progetto che si inserisce in uno scenario reso ancora più complesso dalla particolare area su cui è stato impostato, caratterizzata storicamente da delicati equilibri tra le diverse etnie che la abitano. I conflitti bellici, che hanno interessato la regione, hanno definito nuovi tracciati di frontiera, calati su sistemi di infrastrutture idriche unitarie: per cui, in taluni casi, la risorsa idrica si trova ora in condivisione con Paesi diversi (come accaduto a Gorizia alla fine della seconda guerra mondiale e più di recente, con la disgregazione della ex Jugoslavia). La mancanza di regole quadro, che disciplinassero i rapporti tra Stati SERVIZI A RETE GENNAIO-FEBBRAIO 2014 19 confinanti, ha favorito investimenti poco sostenibili o razionali, ma ritenuti più “sicuri” a scapito di più razionali soluzioni con il vicinato. Una scelta penalizzante per l’utente finale, in termini sia economici sia qualitativi. Se da un lato la direttiva quadro (2000/60) sull’acqua ha fornito delle linee guida per la protezione degli acquiferi e delle fonti di approvvigionamento in generale, è mancata, di fatto, una previsione per la gestione ottimale tra Stati diversi. La gestione della risorsa idrica, a livello transfrontaliero, è ancora governata da accordi bilaterali tra Paesi confinanti, che disciplinano, spesso in via unilaterale e sfruttando le posizioni di forza presenti, la quantità e la qualità di fornitura, la pianificazione degli investimenti a lungo e medio termine, le procedure di manutenzione, i costi di gestione e la tariffa applicata da uno Stato all’altro, dando vita a situazioni di potenziale conflitto. OBIETTIVI DEL PROGETTO DRINKADRIA intende sviluppare linee guida e protocolli standard comuni per ottimizzare la gestione del servizio idrico integrato, con specifico riguardo: alla sostenibilità della domanda e alla qualità della risorsa nel breve e lungo termine; all’efficienza dei sistemi di approvvigionamento idrico assoggettati ai cambiamenti climatici specifici nella regione; agli aspetti socio–economici specifici dell’area adriatica. L’auspicio è che i benefici derivati dall’applicazione degli output di progetto all’interno della varie realtà contribuiscano a stimolare lo sviluppo degli orientamenti normativi futuri e delle politiche nazionali, per la regolamentazione delle sinergie a livello transfrontaliero. ORGANIZZAZIONE DEL PROGETTO Il progetto è suddiviso in 6 macro aree tematiche (Work Packages, WPs): • WP1 - gestione amministrativa del progetto - referente la CATO - AcegasAps, Trieste (Italia), Lead Partner, a cui spetta il coordinamento del progetto nel suo insieme; i rapporti tra il partenariato e l’Autorità di Gestione del Programma IPA; il controllo delle rendicontazioni periodiche; Al Lead Partner spetta l’individuazione del Project Manager, responsabile dell’attuazione del progetto, e del Financial Manager, responsabile del rispetto del- le procedure connesse alla rendicontazione. • WP2 - comunicazione e disseminazione - referente la CATO AcegasAps, Trieste (Italia). Sviluppa il metodo per la promozione della comunicazione tra i membri del partenariato, sia per il coordinamento amministrativo sia per il coordinamento tecnico, la divulgazione dei risultati ai possibili stakeholder, attraverso, ad esempio, pagine Web, pubblicazioni, convegni e altro. • WP3 - capitalizzazione e sostenibilità - referente: Istituto per lo sviluppo della risorsa dell’acqua “Jaroslav ern” di Pinosava, Belgrado (Serbia). Sviluppa la procedura con cui il partenariato provvederà ad implementare i risultati di progetto attraverso: l’applicazione delle metodologie comuni alla propria realtà operativa; la cooperazione con altre autorità competenti che governano i rapporti tra realtà transfrontaliere; la cooperazione con altre realtà che possano, o siano in procinto di sviluppare progetti analoghi. • WP4 - cross-border water resources management, referente la Facoltà di Ingegneria Civile SEDICI PARTNER DI OTTO PAESI La composizione del partenariato testimonia l’importanza che rivestono i temi proposti dal progetto nei confronti degli operatori del settore dell’intera regione adriatica. Infatti, hanno aderito a DRINKADRIA 16 beneficiari, tra i quali almeno un rappresentante per ogni Stato considerato eleggibile dal Programma. I soggetti coinvolti sono pubblici e privati e comprendono Autorità di gestione, gestori del servizio idrico, enti di ricerca e associazioni. Il gruppo di lavoro, il cui “Lead Partner” del progetto è la “Consulta dell’ATO” di Trieste, in stretta collaborazione con il gestore del servizio idrico integrato, AcegasAps S.p.A., è così suddiviso: Grecia, “Regione delle Isole Ioniche - Corfù”; Slovenia, “Gestore dell’Acquedotto - Nova Gorica; Facoltà di Ingegneria Civile e Geologia dell’Università di Lubiana - Lubiana”; Albania, “Associazione Acquedotto e Fognatura dell’Albania - Tirana”; Bosnia Erzegovina, “Facoltà di Ingegneria Civile, Istituto di Ingegneria Idraulica di Sarajevo - Sarajevo; Municipalizzata di Neum - Neum”; Croazia, “Regione Istria - Pazin; Gestore dell’Acquedotto Istria - Buzet; Facoltà di Ingegneria Civile dell’Università di Rijeka, Rijeka; Istituito di Geologia - Zagreb”; Serbia, “Istituto per lo sviluppo della risorsa dell’acqua “Jaroslav ern” - Pinosava, Belgrade”; Montenegro, “Municipalizzata di Nikši - Nikši ”; Italia, “Consulta d’ambito per il Servizio Idrico Integrato Orientale Triestino, CATO - Trieste; Veritas S.p.A. - Venezia; Autorità di Ambito Territoriale Ottimale, ATO n.3 Marche Centro - Macerata; Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR IRSA - Bari”. Il partenariato è completato infine da 10 associati (Federutility per la CATO triestina). Questa variegata tipologia del partenariato rappresenta un punto di forza per lo sviluppo del progetto: sotto l’aspetto tecnico è in grado di soddisfare ad una vasta gamma di competenze; sotto l’aspetto della capitalizzazione dei risultati è in grado di applicare alla propria realtà gli output del progetto e sperimentarne direttamente l’efficacia. SERVIZI A RETE GENNAIO-FEBBRAIO 2014 21 SERVIZIO IDRICO Perché l’acqua non conosce confini SERVIZIO IDRICO Perché l’acqua non conosce confini dell’Università di Rijeka (Croazia). È l’area tematica relativa alla protezione degli acquiferi. Sviluppa una metodologia comune per la stima della disponibilità delle risorse d’acqua allo stato attuale e in prospettiva futura, in funzione della sua particolare caratteristica (sia acqua superficiale, carsica o sotterranea) e del territorio circostante, in accordo con le indicazioni dalla direttiva europea in materia. Nello specifico, si analizzerà l’impatto dei cambiamenti climatici e dell’uso indiscriminato del territorio sulla qualità e quantità della risorsa e sulla capacità di ricarica della falda, analizzando le ripercussioni di tipo economico, gestionale e organizzativo sulla fornitura. • WP5 - cross-border drinking water supply management - referente la Facoltà di Ingegneria Civile e Geologia dell’Università di Lubiana (Slovenia). Affronta le problematiche relative alla fornitura dell’acqua potabile nel caso di accordi tra Stati confinanti per sviluppare una proposta di protocolli standard in grado di armonizzare i principi generali di fornitura (quantità e qualità dell’acqua, sicurezza sulla continuità del servizio, calcolo della tariffa) a tutela dell’utilizzatore e di chi fornisce l’acqua. Obiettivo ulteriore è che i protocolli sensibilizzino le autorità comunitarie ad emanare una direttiva o indica- zioni normative specifiche. • WP6 - progetto pilota - referente Veritas S.p.A. Venezia (Italia). Ogni beneficiario svilupperà un’esperienza di applicazione delle metodologie, sviluppate nel WP4, o nel WP5, realizzando un progetto pilota sulla propria realtà operativa. Le esperienze saranno confrontate tra loro per testare i benefici di una gestione basata sulla “buona pratica” e, quindi, la bontà dei modelli in fase di elaborazione. L’esperienza sui pilota permetterà di effettuare da subito una prima capitalizzazione degli output progettuali. un ostacolo per la comunicazione e l’implementazione delle nuove soluzioni. Tuttavia, va rilevato l’altissimo livello professionale dei partecipanti, la volontà di contribuire all’individuazione di risposte concrete e durature alle esigenze delle popolazioni, premesse che portano a concludere che fra trenta mesi l’Unione Europea potrà contare su un valido solido supporto informativo e decisionale per la gestione delle acque ad uso potabile sull’intera area adriatica. ■ GLI AUTORI STATO DI ATTUAZIONE ENRICO ALTRAN Il progetto ha superato la fase istruttoria lo scorso novembre, aggiudicandosi dalla Commissione Europea la miglior valutazione dell’intero Programma. Un successo accolto con entusiasmo da tutti i partner, che dovranno fornire i risultati attesi entro i trenta mesi imposti dal Programma. A dicembre si è svolto a Trieste il “kick off meeting” tra i membri del partenariato ed ora è in fase di ultimazione la definizione della struttura organizzativa che consentirà di sviluppare le azioni progettuali e realizzative in modo coordinato e secondo gli standard delle migliori pratiche comunitarie. Il lavoro dei diversi WPs è già iniziato e sta evidenziando come le differenze di approccio metodologico e finanziario possano essere [email protected] Project Manager DRINKADRIA per CATO, ingegnere civile e dottore in trasporti. Opera presso AcegasAps S.p.A. del Gruppo Hera, quale responsabile dei Progetti Strategici dal 2013. In precedenza ha ricoperto il ruolo di Direttore dell’Area territoriale di Trieste della Divisione Acqua Gas. Dal 2005 è uno dei due membri italiani nella Commissione1 Acquedotti, dell’Eureau, l’organizzazione europea dei gestori dei servizi idrici ed è uno dei componenti della Commissione Acqua dell’Associazione Federutility. Ha una consolidata competenza nella gestione dei rapporti con la P.A. avendo anche operato per cinque anni come ingegnere esperto nel settore dei Lavori Pubblici presso il Comune di Trieste. PAOLO TOSCANO [email protected] Deputy Project Manager DRINKADRIA per CATO, ingegnere civile idraulico. Opera presso AcegasAps S.p.A. del gruppo Hera, nella struttura Progetti Strategici dal 2013 in qualità di ingegnere senior. Dal 2012 al 2013 opera nella della Divisione Acqua Gas di AcegasAps “Ricerca e Sviluppo” in qualità di ingegnere senior; dal 2003 al 2012 responsabile dell’Ingegneria della Divisione Acqua Gas per l’area territoriale di Trieste; dal 2000 al 2003 ingegnere senior presso l’impiantistica della Direzione Acqua dell’Acegas Trieste, dal 1999 al 2000 esperto ingegnere al servizio di manutenzione e sviluppo rete urbana nel Comune di Trieste. 22 SERVIZI A RETE GENNAIO-FEBBRAIO 2014
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