Guida al nuovo Regime dei minimi SOMMARIO Nuovo Regime dei Minimi: l’Italia è un paradiso fiscale .......................................... 1 Detrazioni e deduzioni. Quali sono e come si applicano? ....................................... 3 I requisiti per accedervi in 4 semplici punti ................................................................. 5 Le condizioni di permanenza riassunte in 8 semplici punti ..................................... 6 Quanto dura e quanto può durare ................................................................................ 8 www.danea.it Nuovo Regime dei Minimi Nuovo Regime dei Minimi: l’Italia è un paradiso fiscale Il nuovo Regime dei Minimi per le Partite IVA fa sembrare oggi l'Italia quasi un paradiso fiscale. Una guida completa alla Partita IVA agevolata. Ai leori del presente intervento farà sicuramente sorridere il titolo; l’Italia si distingue in Europa e nel mondo per ben altre eccellenze, non di certo per essere un paese araente dal punto di vista fiscale. Esiste però un’eccezione. Il nuovo regime dei minimi meno giovani che avessero perso lavoro o che si trovassero nello stato della mobilità per ragioni indipendenti dalla loro volontà, ha introdoo o meglio ha apportato un liing al vecchio e abrogato regime dei minimi ex art. 1 c. 96 e 99 della Legge 244 del 2007, arricchendolo di alcuni elementi presenti nel regime delle nuove iniziative produive ex art. 13 della Legge 388 del 2000. Il nuovo regime è scaato dai blocchi di partenza il 1° gennaio 2012. Sei giovane e hai un’idea o abilità da sviluppare? Hai perso il lavoro o sei in mobilità per cause a te non imputabili e vuoi ripartire? Hai concluso il tirocinio professionale e vuoi meerti in proprio? Vuoi risparmiare tempo e denaro? A tui questi quesiti esiste una valida proposta o soluzione. Accedere al regime dei nuovi minimi. In cosa consiste e quali sono i pro e i contro? Quali sono le barriere all’ingresso? Quali sono le cause di naturale fuoriuscita dal regime? Quanto dura e quanto può durare? Prima di entrare negli aspei sostanziali ed operativi del regime e rispondere ai quesiti appena formulati, è necessario brevemente individuare l’ambito giuridico di riferimento nel quale esso si colloca. La fonte normativa è l’art. 27 c. 1-2 del DL n. 98 del 2011, la cosiddea “Manovra Correiva”, convertito nella Legge n. 111 del 2011, il quale, allo scopo di fornire una spinta all’imprenditoria giovanile e un supporto ai giovani e Veniamo agli aspei più interessanti. I soggei che rispeano determinati requisiti per l’accesso al regime e determinate condizioni una volta entrati, possono intraprendere e svolgere aività di impresa e/o lavoro autonomo e subire sul reddito neo derivante dalla loro aività una tassazione in misura fissa pari al 5%. Sì, avete capito bene, solo il 5% per cento! Per capire la portata dell’agevolazione possiamo riportare una semplice www.danea.it Nuovo Regime dei Minimi 1 strada del fai da te in quanto basta avere dei semplici accorgimenti per essere in regola con il Fisco. tabella di raffronto tra l’imposizione fiscale gravante sul contribuente che non aderisce al regime e quella determinata in ipotesi di adesione allo stesso. Il risparmio diventa ancora maggiore se si considera che in ipotesi di regime ordinario oltre all’IRPEF e addizionali, il reddito di impresa o lavoro autonomo – salvo alcune situazioni oggeivamente escluse – subisce l’imposizione IRAP del 3,90%; mentre coloro che accedono al regime dei nuovi minimi sono esonerati dal pagamento dell’IRAP. L’appeal del regime agevolato cresce ulteriormente se pensiamo che potremmo gestire le nostre carte con una certa semplicità. I nuovi minimi infai sono esonerati dagli obblighi di registrazione e di tenuta delle scriure contabili, dalla registrazione ai fini IVA delle operazioni aive e passive, dalla compilazione del nostro “amato” spesometro, dalla comunicazione delle operazioni con paesi black list, dalla compilazione dei “cervellotici” studi di seore e parametri, dalla predisposizione della dichiarazione IRAP in quanto, come anzideo, non soggei a tale imposta, dalla comunicazione annuale dati IVA ed infine dalla dichiarazione annuale IVA. A questo bisogna aggiungere un altro particolare non di poco conto: niente IVA e niente ritenute d’acconto. L’assenza dell’IVA e della ritenuta d’acconto – quest’ultima presente nel precedente e abrogato regime dei minimi – mi permee quindi di faurare un valore di 1.000 e di incassare 1.000 senza alcun tipo di traenuta e senza l’onere (anche se si traerebbe di una partita di giro) di gestire gli adempimenti IVA. Dal lato degli acquisti, l’IVA sarà indetraibile ma andrà ad addizionarsi all’imponibile nella creazione del costo. Quindi quanto fauro è quanto incasso e quanto incasso è quanto mi diventa reddito imponibile. Il regime dei nuovi minimi è dunque regolato fiscalmente dal criterio di cassa. Diventa ricavo/compenso imponibile quando incasso e diventa costo deducibile quando pago il fornitore. Semplice direi. * Per esigenze di semplicità non sono state volutamente considerate eventuali detrazioni di imposta speanti che sarebbero in grado di aenuare la portata del risparmio. Quali adempimenti restano da compiere vi chiederete... Semplice: numerazione progressiva e conservazione delle faure emesse e/o corrispeivi (con apposizione di una marca da bollo da 2 euro sull’originale consegnato al cliente), delle faure di acquisto e delle eventuali bollee doganali, comunicazione preventiva all’Agenzia delle Entrate se si intende porre in essere operazioni intracomunitarie e essere quindi iscrii all’archivio VIES, integrazione delle faure di acquisto intracomunitarie o applicazione dell’inversione contabile per altre operazioni ad essa soggee con indicazione dell’IVA da assolvere e conseguente obbligo di versamento della stessa all’Erario, presentazione dei modelli INTRASTAT. Stop. Basta dare un’occhiata agli esoneri e agli obblighi per capire che si potrà risparmiare molto tempo per gestire correamente le proprie carte e molto denaro se si pensa agli onorari professionali da corrispondere qualora si decida di affidare la gestione documentale e fiscale al proprio commercialista. E’ decisamente praticabile anche la Hai trovato utile questa guida? Condividila! www.danea.it Nuovo Regime dei Minimi 2 Detrazioni e deduzioni. Quali sono e come si applicano? Alle così dee Partite IVA agevolate non si applicano le stesse regole di deduzione del regime fiscale standard e il piao sembra in alcuni casi ancora più appetitoso. Il regime dei nuovi minimi è particolare anche soo questo profilo. Non valgono infai le classiche regole di deduzione previste per la determinazione del reddito di impresa o di lavoro autonomo, ma vi è una disciplina ad hoc. Ripercorrendo velocemente le principali faispecie di spesa tipiche dell’imprenditore o professionista, vediamo come esse concorrono alla formazione del reddito: S A pese di rappresentanza: Concorrono alla formazione del reddito con le stesse modalità previste nei regimi ordinari ovvero per il reddito di impresa esiste il limite dell’1,3% dei ricavi, per il reddito di lavoro autonomo l’1% dei compensi. Per gli omaggi la deducibilità è garantita al 100% solo nel caso in cui il loro valore unitario sia non superiore a 50 euro, altrimenti, traandosi di spese di rappresentanza, va effeuato il test di capienza sul plafond calcolato come sopra. cquisto beni strumentali: Il costo (per la parte di esso deducibile) concorre per intero nel periodo in cui avviene il pagamento e non è perciò assoggeato al processo di ammortamento. S pese relative a beni ad uso promiscuo o a deducibilità limitata in base alle norme ordinarie: Rilevano nella misura del 50% dell’importo pagato comprensivo dell’IVA indetraibile. Esempi: spese telefoniche, spese relativa all’auto (acquisto, carburanti, manutenzioni, autostrade …). Raffrontando il traamento di tali spese nel regime ordinario e nel regime dei nuovi minimi possiamo capire come ci siano dei vantaggi e degli svantaggi a favore o a sfavore dell’uno e dell’altro. Per quanto riguarda le spese telefoniche ad esempio il regime ordinario prevede la deduzione del costo più vantaggiosa nella misura dell’80% contro il 50% dei nuovi minimi, mentre per quel che riguarda i costi connessi all’acquisizione e all’utilizzo dell’auto, il regime ordinario è dal 2013 molto più svantaggioso con la possibilità di dedurre solo il 20% del costo contro il 50% dei nuovi minimi. S pese di vio e alloggio: Rileva l’intero importo pagato ferma restando la dimostrabilità dell’inerenza con l’aività di impresa o lavoro autonomo svolta e l’eventuale qualificazione come spesa di rappresentanza. Si fa presente che il regime ordinario per tali spese prevede in generale la limitazione di deducibilità al 75% del costo con l’ulteriore possibile applicazione del test di capienza dell’1,3% dei ricavi, qualora risultassero qualificabili come spese di rappresentanza e ci si trovasse nell’ambito del reddito di impresa, in ogni caso con plafond (2%) calcolato sui compensi nell’ambito del reddito di lavoro autonomo. www.danea.it Nuovo Regime dei Minimi 3 A cquisto di merci: Il costo sostenuto deve essere imputato al periodo di imposta in cui avviene il relativo pagamento. Questo vuol dire che non assume alcuna rilevanza fiscale il valore aribuito alle rimanenze di merci acquistate durante la permanenza nel regime agevolato. C essione di bene strumentale acquistato nel periodo di permanenza nel regime dei nuovi minimi: La plusvalenza è pari al corrispeivo di cessione e non è rateizzabile. Nel regime ordinario di impresa o di lavoro autonomo la plusvalenza o minusvalenza è determinata dalla differenza tra il corrispeivo conseguito e il costo non ancora dedoo quale ammortamento, inoltre in ipotesi di realizzo di plusvalenza è consentito rateizzarla in quote costanti per un numero massimo di cinque annualità se il bene è posseduto da almeno tre anni. Da non dimenticare infine il fao che posso portare in deduzione dal reddito i contributi previdenziali che corrispondo nel corso del periodo di imposta. Se si pensa che in parallelo il regime delle nuove iniziative produive già citato non consentirebbe tale abbaimento e che l’incidenza della contribuzione previdenziale non è mai di poco conto, andiamo ad aggiungere un altro ingrediente che rende il piao ancora più appetitoso! Hai trovato utile questa guida? Condividila! www.danea.it Nuovo Regime dei Minimi 4 I requisiti per accedervi in 4 semplici punti Tui i requisiti richiesti per l'accesso alla partita IVA agevolata. Il Regime dei Minimi ha infai diversi limiti di legge, ecco quali! Per capire se ci sono speranze di oenere le chiavi per aprire le porte del “paradiso” bisogna sooporsi ad un autotest e aver risposto a tue le domande con successo: Ho aperto la partita IVA e iniziato l’aività di impresa o lavoro autonomo dopo il 31/12/2007? SI – NO Aver aperto la partita IVA prima del 01/01/2008 preclude la possibilità di accedere al regime. L’aività che vorrei intraprendere, può costituire una mera prosecuzione di altra aività svolta soo forma di lavoro dipendente o autonomo? SI – NO La mera prosecuzione sussiste quando la nuova aività non si differenzia dalla precedente in relazione ai mezzi utilizzati ai luoghi di svolgimento della stessa e alla clientela servita. Quindi se ad esempio un soggeo era dipendente di un’impresa edile in qualità di manovale e intende meersi in proprio creandosi un parco clienti differenziato e utilizzando una propria organizzazione diversi rispeo a quelli esistenti nell’azienda ex datore di lavoro, non esistono preclusioni all’ingresso nel regime dei nuovi minimi. ATTENZIONE: questo test può prevedere una risposta positiva qualora l’aività svolta precedentemente sia consistita in un periodo di pratica obbligatoria o si sia stati lavoratori dipendenti e si sia perso il posto di lavoro o si sia in mobilità per cause indipendenti dalla propria volontà. Nei 3 anni solari precedenti all’inizio aività ho svolto aività di impresa o lavoro autonomo anche in forma associata o familiare? SI – NO Se nel triennio solare precedente si è stati titolare di dia individuale/professionista individuale o associato/socio di snc/socio accomandatario di sas/collaboratore di impresa familiare, non è possibile entrare nel regime agevolato anche se l’aività sia stata svolta in un seore completamente diverso da quello in cui si vorrebbe partire. Benissimo, se abbiamo superato brillantemente questo test stiamo tenendo tra le mani le chiavi del “paradiso” e possiamo accedervi. L’aività che intendo iniziare, è il proseguimento di un’impresa esercitata da un altro soggeo e tale soggeo non ha conseguito nel periodo di imposta precedente a quello di inizio della mia nuova impresa ricavi superiori a 30.000 euro? SI – NO Se per esempio si intende acquisire un’azienda già posseduta da altro soggeo oppure si riceve una azienda per ao tra vivi o mortis causa e si intende proseguire l’aività, è necessario verificare che il cedente o il donante/defunto non abbiano conseguito nel periodo di imposta precedente ricavi superiori a 30.000 euro. Hai trovato utile questa guida? Condividila! www.danea.it Nuovo Regime dei Minimi 5 Le condizioni di permanenza riassunte in 8 semplici punti La partita IVA agevolata prevede delle condizioni di permanenza. Ecco quali sono previste dalla legge in un elenco semplice ed di immediata consultazione. Vediamo quali sono le condizioni di permanenza nel Regime dei Minimi e le tempistiche di un eventuale ritorno agli “Inferi”. Condizioni di Permanenza: Non aver conseguito ricavi o compensi, ragguagliati ad anno, superiori a 30.000 euro. ***Aenzione al ragguaglio ad anno solare in caso di inizio in corso d’anno in quanto il riproporzionamento ad anno potrebbe portare il limite dei ricavi oltre il consentito anche se i ricavi/compensi effeivamente conseguiti sono di ammontare inferiore. Non aver effeuato acquisti di beni strumentali, anche mediante contrai di appalto o di locazione, anche finanziaria, per un ammontare complessivo superiore a 15.000 euro. Il limite di dotazione strumentale va verificato in un orizzonte temporale di 3 anni a partire dal primo anno di aività. Alla fine del 3° anno si controllerà se sono stati superati gli acquisti di beni strumentali consentiti dalla normativa “osservando” il 1°, il 2° e il 3° anno; alla fine del 4° anno si controllerà se sono stati superati gli acquisti di beni strumentali consentiti dal regime “osservando” il 2°, il 3° e il 4° anno e così via. Non aver effeuato cessioni all’esportazione (art.8 le. a) b) c), art 8 bis, art. 9, art. 71 e art. 72 D.P.R. 633 el 1972) Non aver effeuato in via esclusiva o prevalente aività di: - cessione di fabbricati o porzioni di fabbricato e di terreni edificabili; - cessioni intracomunitarie di mezzi di trasporto nuovi. Non aver sostenuto spese per lavoratori dipendenti, co.co.co. o lavoratori a progeo né corrisposto compensi ad associati in partecipazione con apporto di solo lavoro. Non aver acquisito durante il periodo di esercizio dell’aività in regime agevolato, partecipazioni in società di persone o associazioni professionali, nonché in Srl che hanno optato per la trasparenza fiscale. Non aver trasferito la residenza all’estero nel corso del periodo di imposta. www.danea.it Nuovo Regime dei Minimi 6 Non aver adoato nel corso dell’esercizio un regime speciale IVA (agricoltura e aività connesse e pesca o agriturismo, editoria, agenzie di viaggi e turismo, intraenimenti, giochi e altre aività simili, rivendita di beni usati, di oggei d’arte, d’antiquariato o da collezione, agenzie di vendita all’asta, vendita sali e tabacchi o commercio dei fiammiferi, gestione di servizi di telefonia pubblica, rivendita di documenti di trasporto pubblico e di sosta, vendite a domicilio). E’ importante verificare di non trovarsi in almeno una delle situazioni elencate negli 8 punti e questa verifica va faa in corso d’anno e a consuntivo al 31/12 dell’anno di vigenza del regime agevolato per capire se per l’anno successivo sarà possibile restare nel regime agevolato. Cosa succede se ci si trova a non rispeare anche solo una delle condizioni? Molto sinteticamente si avranno i seguenti effei. N on rispeare una delle condizioni di cui ai punti dal 2. all’8. porterà come conseguenza quella di fuoriuscire dal regime dei nuovi minimi a partire dall’esercizio successivo. N on rispeare una delle condizioni di cui al punto 1. avrà due possibili effei: se i ricavi o compensi saranno superiori al limite dei 30.000 ma non superiori a 45.000 la fuoriuscita dal regime si avrà con l’esercizio successivo, se saranno superiori a 45.000 la fuoriuscita si avrà nel corso dello stesso esercizio di superamento con passaggio automatico al regime ordinario retroaivamente al 1° gennaio dell’anno di superamento. Hai trovato utile questa guida? Condividila! www.danea.it Nuovo Regime dei Minimi 7 Quanto dura e quanto può durare Durata massima, altri limiti e il futuro prossimo del regime dei minimi, quanto dura, quanto può durare ma soprauo...ci sono novità in vista? Il regime dei nuovi minimi, al verificarsi delle condizioni di permanenza, è applicabile per il periodo di imposta in cui inizia l’aività e per i 4 successivi. Tuavia, per coloro che non hanno ancora compiuto 35 anni alla scadenza del quinquennio esiste la chance di prolungare la permanenza nel regime fino al periodo di imposta in cui andranno a compiere il 35° anno di età compreso. Faccio presente che essendo un regime decorrente dall’1 gennaio 2012 ma esteso ai soggei che hanno iniziato l’aività dall’1 gennaio 2008 in poi, è stato possibile aprire una porta di “emergenza” a coloro che già svolgevano aività di impresa o lavoro autonomo soo un diverso regime fiscale (vedi vecchi minimi, nuove iniziative imprenditoriali, ordinari e semplificati) e che rispeavano le condizioni di accesso introdoe dal regime dei nuovi minimi. L’accortezza è quella di far scaare il timer dei 5 anni di durata dall’anno in cui è effeivamente iniziata l’aività (dal 2008 in poi) e di posizionarsi nell’anno 2012 (anno di nascita del regime) verificando quanti anni restano potenzialmente per applicare il regime agevolato. Esempio: nuova iniziativa imprenditoriale iniziata nel 2008, ingresso all’1 gennaio 2012 nei nuovi minimi con possibilità di restarvi solo fino al 31/12/2012 (quinto anno dall’inizio aività). Altro esempio: vecchio minimo con inizio dell’aività nel 2011, ingresso nei nuovi minimi nel 2012 e possibile permanenza fino al 31/12/2015 (quinto anno dall’inizio aività). Ovviamente vale per entrambi gli esempi la possibilità di estendere il regime fino al compimento dei 35 anni di età qualora il soggeo sia giovane.. Un’aenzione particolare va posta qualora si provenga dal regime ordinario o semplificato e si intenda entrare nel regime agevolato. Bisogna in ogni caso che sia decorso il triennio obbligatorio di permanenza nel regime ordinario (che fa computo per il calcolo del quinquennio) poi si potrà accedere per i restanti due anni o comunque fino ai 35 anni di età. Abbiamo affrontato tui i passaggi più importanti per capire il funzionamento e l’appeal del regime dei nuovi minimi. Ora potete trarre le vostre conclusioni e capire se fa per voi. Oggeivamente è un regime molto vantaggioso. Permee in linguaggio redbulliano di meere le ali e alleggerire psicologicamente coloro che vogliono iniziare una nuova aività con un evidente risparmio di tempo e denaro. E’ chiaro che non è tuo oro ma poco ci manca. I palei in ingresso e le condizioni per la permanenza hanno il limite di non consentire il superamento di determinati parametri dimensionali sia in termini di dotazione strumentale che in termini di faurato ma è altreanto vero che è un regime studiato per spingere soprauo chi è molto giovane o chi vuole ripartire dopo aver perso il lavoro. E’ un regime non strumentabilizzabile per oenere meri vantaggi fiscali in realtà imprenditoriali o professionali già consolidate. Mi sento di aggiungere che potrebbe essere invece uno stimolo alla pianificazione fiscale per coloro che oltre ai redditi di impresa hanno altri redditi; non mi sembra caiva l’idea di isolare il reddito di impresa o lavoro autonomo sooponendolo alla tassazione sostitutiva agevolata del 5%, non facendolo quindi concorrere al reddito complessivo e oimizzando pertanto il carico fiscale globale. Ritengo altreanto importante soolineare che il regime dei nuovi minimi non è sempre e comunque “simply the best”. In assenza di altri redditi oltre a quelli di impresa o lavoro autonomo e in presenza di detrazioni di imposta (es. imprenditori e lavoratori autonomi in contabilità semplificata, coniuge e figli a carico, spese mediche, assicurazioni vita e infortuni, spese di ristruurazione, interventi per il risparmio energetico… ) quest’ultime vanno “perse” se si accede al regime dei nuovi minimi. Quindi è quanto mai opportuno “scansionare” la propria situazione per capire esaamente se, in termini di imposizione effeiva, conviene o meno accedere al regime agevolato. www.danea.it Nuovo Regime dei Minimi 8 Come ultima riflessione, è quanto mai di aualità chiedersi: Quanto resteranno aperte le porte del paradiso e ci sono cambiamenti in vista? A tal proposito il Consiglio Europeo si è espresso con delibera pubblicata in Gazzea Europea il 15 novembre 2013 (n. 2013/678/UE) dalla quale l’Italia ha ricevuto il via libera ufficiale sia alla proroga fino al 31 dicembre 2016 del Regime dei Minimi (tecnicamente in scadenza il 31 dicembre 2013) sia all’applicazione della nuova soglia di volume d’affari massimo di 65.000 anziché 30.000 per quei soggei che vogliono aderire al regime di vantaggio. Quindi non solo il regime dei nuovi minimi avrà vita potenzialmente fino al 2016 ma “potrebbe” riservare dall’anno 2014 un piacevole sorpresa con l’innalzamento dei limiti dei ricavi o compensi. Meo l’accento sul condizionale “potrebbe” in quanto la decorrenza delle misure approvate è scaata il 1° gennaio 2014 (con applicazione consentita per un triennio) ma aenzione: il disco verde della UE non implica però una immediata entrata in vigore del nuovo teo di faurato di 65.000 euro: tocca agli Stati membri legiferare in materia e dunque spea al governo italiano recepire la norma nell’ordinamento interno, apportando una modifica alla normativa sul Regime dei Minimi (in deroga all’art. 285 della direiva n. 2006/112/CE) adeguando il limite di faurato da 30.000 a 65.000 euro. Chi vivrà vedrà! Hai trovato utile questa guida? Condividila! Autore della guida: Nicolò Stivanello Doore Commercialista e Revisore in Padova, leva calcistica della classe 80’. Schiavo dell’Erario, lavoro per l’Agenzia delle Entrate senza aver vinto alcun concorso! Amo fare sport quando trovo il tempo... Il mio moo è: lavora per vivere, non vivere per lavorare. Di questi tempi sembra essere un’utopia. www.danea.it Nuovo Regime dei Minimi 9 Da 19 anni Danea realizza so ware dedicati ad artigiani, negozianti, piccole aziende, professionisti e amministratori di condominio. Prodoi Italiani e per gli Italiani, senza compromessi e con una grande aenzione posta nella progeazione, nella realizzazione, nei test e nell'assistenza. Danea gestisce tuo il processo produivo: dall'ideazione alla vendita all'utente finale. I nostri programmi sono installati presso più di centomila clienti in tua Italia. Il segreto del nostro successo è la ricerca ossessiva della semplicità d'uso e della qualità a tui i costi ma al giusto prezzo! Le punte di diamante dell’offerta Danea sono i bestseller Danea Easyfa, il soware gestionale di faurazione piu’ usato dalle piccole e medie imprese italiane e Danea Domustudio, il soware professionale per gli Amministratori di Condominio. Scoprilo subito Scoprilo subito Seguici sul nostro magazine e sui social: www.danea.it Nuovo Regime dei Minimi 10 Grazie per aver scaricato la Guida al nuovo regime dei minimi Se ti e’ piaciuta e non l’hai ancora fao aiutaci a divulgarla, condividendola sui social! Se vuoi restare sempre aggiornato sul mondo delle imprese, delle partite IVA, consultare consigli e drie per il tuo lavoro, iscriviti alla nostra newsleer! Iscriviti subito!
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