Un veicolo lunare nella tesi “Elettronica di bordo e firmware v3.o per un modello di rover per esplorazione lunare”: questa la tesi in ingegneria meccatronica discussa lo scorso 25 marzo da Mattia Marenco al Politecnico di Torino con i prof. Claudio Sansoé e Giancarlo Genta. Il 110 e lode ha riconosciuto la validità del suo lavoro sviluppato nell’ambito di un team studentesco impegnato nella competizione internazionale Google Lunar XPride. Complimenti e auguri al neo ingegnere, che ha tratto i primi impulsi dall’Itis monregalese coltivando una vera passione per gli studi insieme con altri interessi ugualmente fecondi: quello per l’astronomia, la fotografia, la montagna. MONDOVÌ, 2 APRILE 2014 - N. 14 mondovì e dintorni Piazza Carlo Emanuele, 75 - Vicoforte Orario: feriale 8,30-12,30 15,30-19,30 | tutti i festivi 9-12,30 9 mondovì Dopo l’allarme lanciato un anno fa, da un gruppo di famiglie della zona Caso tumori in via Langhe: «Non c’è criticità» Il Comune incontra i residenti, l’Asl presenta i risultati del lavoro MARCO TURCO MONDOVÌ Per l’Asl «i dati tranquillizzano». Le criticità di Mondovì «non sono superiori a quelle di altre città». E l’incidenza dell’inquinamento di via Langhe sui tumori, seconda causa di morte in Italia, «non evidenzia allarme che può indurre a prendere provvedimenti». Piacciano o meno, queste sono le risposte che i medici hanno fornito ai residenti che vivono a fianco dell’area industriale di Mondovì. I risultati sono stati presentati in un incontro che il Comune ha organizzato la mattina di venerdì scorso. L’allarme risale a oltre un anno fa. Un gruppo di famiglie che abitano ai bordi del “triangolo industriale” di Mondovì, quello che sta fra via Langhe e via Torino, aveva sollevato un grido preciso: i casi di morte per tumori sono numerosi, il Comune faccia qualcosa. La paura era nata dopo che i residenti avevano saputo dell’installazione di un nuovo impianto nel sito Ipm (oggi Cytec). Gli abitanti contattarono il Comune, scrissero una lettera, interessarono gli Enti responsabili della tutela dell’ambiente e della salute. Arrivarono due tipi di risposte. La prima, diciamo, fu quella “tecnica”: la centralina di monitoraggio dell’Arpa, che prima si trovava all’Altipiano, venne spo- La centralina dell’ARPA in via Torino stata in via Torino nei pressi della zona industriale. La seconda risposta fu una sorta di questionario: la “Valutazione di impatto sanitario”, che fu consegnato agli abitanti per raccogliere le impressioni sulla qualità dell’aria e dell’ambiente. Tutto questo accadeva un anno fa. Oggi ci sono i risultati. «L’analisi, per la verità, è incompleta – ha spiegato la dottoressa Figini dell’Asl –. Le schede furono consegnate anche all’Arpa e alla Provincia: entrambe però non hanno risposto, dicendo che i dati in loro possesso escludevano il rischio e che pertanto non era necessaria alcuna valutazione». Sostanzialmente, i questionari ribadivano i problemi: chi abita in quella zona avverte cattivi odori nell’aria e teme forte inqui- namento da parte delle fabbriche che sorgono a qualche decina di metri dai tetti delle case. Ma le risposte dell’Asl vanno in senso opposto: «Il fattore di mortalità per tumori – ha detto il dottor Domenico Montù, direttore del Dipartimento prevenzione Asl CN1 – sono assolutamente in linea con il resto del territorio. I dati sono tranquillizzanti: non sono emerse situazioni che possano far pensare a pericoli particolari per chi vive in via Langhe o via Torino, rispetto a chi vive altrove». Quindi una situazione tranquilla… ma solo in senso relativo? Montù: «Non esistono realtà urbane con aspetti solo postivi. Chi vive in una zona agricola lamen- questione Tetti coperti di amianto: cosa fare? (m.t.) – Torna in ballo anche la questione annosa dell’amianto. Case e capannoni ne sono ricoperti; oggi sembra quasi impossibile pensare di sostituirli tutti. Ma il problema resta: come ormai è noto, la polvere di eternit, se respirata, è causa di cancro. Il materiale, lavorato e ridotto a fibre usate nelle coperture, resta però presentissimo in strutture di ogni tipo: edifici pubblici, case, condomini e tetti di fabbricati industriali. «Ci sono due aziende nei pressi di via Langhe – ha ricordato un residente, durante l’incontro – che hanno i tetti coper- mondovì Prosegue intanto corso Genova, verso il centro Rotonda in via Langhe all’incrocio con via Trieste ti di eternit. Le coperture sono danneggiate, io vivo praticamente di fronte. Possibile che non si possa fare nulla?». Sartorio, dell’Associazione Arasis: «Purtroppo la legge vieta di usare l’eternit, ma non obbliga a toglierlo. Ci vorrebbe almeno un censimento obbligatorio». Ivano Guglielmotto, Uicio ambiente del Comune di Mondovì: «Entrambe le aziende a cui fate riferimento sono situazioni note al Comune. Sono state avvisate ed è stato chiesto di provvedere: avevano tempo 12 mesi, il limite non è ancora scaduto. Seguiremo la vicenda». ta i miasmi degli allevamenti, chi abita nei centri ha paura dell’inquinamento. A volte il naso ci tradisce: il nostro olfatto è sensibile e avverte odori forti, a cui però non corrispondono violazioni dei limiti di inquinamento». E poi ci sono i numeri: «Questa analisi non ha messo in evidenza alcun allarme che ci possa indurre a prendere provvedimenti superiori a quelli che si svolgono in via ordinaria. I controlli ambientali? Quelli spettano all’Arpa, da circa 20 anni l’Asl ha competenza solo sulle questioni sanitarie». Gli abitanti della zona però hanno parecchie osservazioni: «La centralina piazzata in via Torino non serve – lamenta un signore –, le correnti portano l’inquinamento altrove. E quando si fanno i controlli nelle aziende bisognerebbe farli a sorpresa e non… su appuntamento». «Perché il Comune non fa un monitoraggio sul flusso di massa dei fumi?», propone una residente. L’assessore all’Ambiente, Emanuele Rossi: «Il Comune è dalla parte dei cittadini, e questo incontro ne è la dimostrazione. Ringrazio l’Asl per aver fatto un lavoro approfondito. Il problema è generale, non locale. Possiamo fare di più? Sicuramente sì, continuando a monitorare». Nuovo ascensore alle Medie dell’Altipiano Lavori di completamento dell’area produttiva MONDOVÌ (m.t.) – Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori di completamento della viabilità collegati al Piano di insediamenti produttivi, promosso dal Comune. I lavori andranno a “unire” il trittico di via Trieste, corso Milano (la strada dell’area industriale) e via Genova, andando al tempo stesso a realizzare la nuova rotonda fra via Trieste e via Langhe, nella zona che si vede nella foto. foto. La nuova rotatoria va a risolvere i problemi di un tratto di strada sicuramente “critico”, un rettilineo su cui si afacciano numerosi locali commerciali ma con un traffico di auto spesso… a velocità un po’ sostenuta. La rotonda, con sistemazione delle aree adiacenti, consentirà non solo di rallentare il traico e quindi migliorare la sicurezza stradale, ma anche un migliore svincolo per i mezzi diretti verso l’area industriale. Si provvederà all’ampliamento di parte di via Trieste con la realizzazione di un marciapiede, di aree verdi e di un parcheggio a spina lungo il fabbricato già esistente e che ora è interessato da un piano di recupero edilizio. Previsto quindi un ulteriore prolungamento di corso Genova (fino all’intersezione con via Trieste), l’arteria destinata a conclusione del progetto ad unire via Gratteria con la rotatoria “della macina” tra via Torino e via Langhe, consentendo di migliorare lo smistamento del traico da e per la zona industriale e non solo. Se nell’intento del Comune la realizzazione di corso Genova perseguirà proprio quest’obiettivo, va però detto che la nuova viabilità è determinante per la funzionalità del Pip promosso dal Comune ed ormai in fase di pieno completamento. Il Pip di riordino si è sviluppato fin dal 2008: un’area che il Comune aveva acquistato da privati nei pressi dell’ex Campo di Aviazione in cui sono stati ricavati oltre 50 lotti nei quali si sono insediate diverse nuove imprese o vi si sono ricollocate altre. La “grande opera” del futuro, per ora ancora in cerca di fondi, è il completamento del raccordo: la bretella fra via Genova e l’incrocio tra via Langhe e via Torino, che si immetterebbe nella cosiddetta “rotonda delle macine”. MONDOVÌ Nuovo intervento in ambito edilizia scolastica: nei giorni scorsi il sindaco Viglione e l’assessore Rosso hanno efettuato un sopralluogo presso la Media dell’Altipiano, dove sono iniziati i lavori di realizzazione dell’ascensore a servizio della scuola. È il secondo intervento alle Scuole dell’Altipiano, di recente: assieme alle Elementari, il plesso era stato interessato dall’intervento di sostituzione di tutti gli infissi dell’edificio. Viglione: «Il capitolo scuole rappresenta da sempre una priorità per l’agenda comunale: per dare il senso della concretezza degli interventi efettuati, oltre 2 milioni e 250 mila euro sono stati investiti da que- sta Amministrazione per la manutenzione straordinaria e la messa in sicurezza degli edifici ospitanti le scuole dell’obbligo di competenza del Comune. Un’azione concreta per assicurare ai nostri figli spazi decorosi e sicuri dove poter svolgere al meglio i propri studi». L’intervento di eliminazione delle barriere architettoniche è reso possibile grazie al finanziamento della Fondazione CRC: i lavori, dell’importo complessivo di 96 mila euro, verranno terminati entro il mese di maggio «La realizzazione dell’ascensore – spiega Enrico Rosso – risponde a un’esigenza particolarmente sentita per assicurare l’ottimale accessibilità dell’edificio: un intervento che garantisce una riqualificazione complessiva del fabbricato».
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