Il dottor Severino Travaglio premiato da Viglione In 5 anni l’ospedale di Mondovì ha centrato buona parte degli obiettivi che l’Asl si era posta il giorno dell’inaugurazione. Ed è anche questo un segnale di discontinuità con molte altre realtà italiane anche perchè questi 5 anni coincidono con un periodo di feroci (e talvolta inspiegabili) tagli alla Sanità. Tutti gli indicatori, infatti, sono positivi, dal personale, ai ricoveri, all’aumento delle specialità. Era anche questo il senso della celebrazione voluta sall’Asl,sabato mattina, in occasione dell’anniversario. Il direttore dell’Asl, Gianni Bonelli, ha accolto le numerose autorità presenti, primo fra tutti il sindaco di Mondovì, Stefano Viglione, quindi il viceministro Enrico Costa, l’on. Mino Taricco, il consigliere regionale Negro, il presidente della Rappresentanza dei sindaci Asl, Balocco, il prefetto Giovanni Russo e i direttori del passato che furono gli artefici del nuovo ospedale: Luigi Cavagliani e Fulfio Moirano, era invece assente il dottor Bedogni che fu il direttore che inaugurò l’ospedale. Ma prima ancora di snocciolare le cifre, Gianni Bonelli ha voluto esternare la gratitudine della collettività a colui che ha fortemente voluto questo ospe- MONDOVÌ Contiene I.P. 12 La targa dal collega Bonelli al direttore “storico” Luigi Cavagliani martedì 8 aprile 2014 Bonelli consegna ad Enrico Costa la targa per il padre Raffaele Nel quinto ammiversario del nuovo ospedale tutti i parametri fanno registrare un segno positivo la degenza a vantaggio dell’attività ambulatoriale. Ospedale: costruito presto e bene in 5 anni si è meritato le stellette RICOVERI Unanime gratitudine per Raffaele Costa che volle fortemente l’opera Da 20.403 accessi in 10 anni si è passati a 34.016 con un aumento del 67%. Fra l’altro il Dea di primo livello è stato completamente attrezzato. FIDELIZZAZIONE l gruppo dei premiati: principalmente primari del passato, o loro familiari, e in attività dale, vale a dire l’onorevole Raffaele Costa, con una targa consegnata al figlio, il viceministro Enrico, che ha ricordato l’entusiasmo e la passione con cui suo padre si era battuto creando le premesse perchè l’opera potesse partire. Una targa ricordo anche al direttore Luigi Cavagliani, che seguì la parte principale dell’iter dell’appalto e del cantiere, e all’ing. Dragone che progettò e organizzò la documentazione tecnica. Poi un riconoscimento ai medici del passato e del presente di cui riferiamo a parte. Ma la parte preponderante è stata l’analisi delle cifre di questi 5 anni, anzi degli ultimi 10 anni per un raffronto più corretto, vale a dire con i tempi in cui il vecchio ospedale di Piazza era a pieno regime. Cifre che sono state snocciolate dal direttore Bonelli e che qui sintetizziamo. PERSONALE In 10 anni (dal 2003 al 2013) il personale dell’ospedale è aumentato quasi del 20% passando da 533 a 617. Ma l’aspetto più importante sta nel fatto che, mentre il personale amministrativo è diminuito, è aumentato il personale in- Questi medici hanno fatto crescere l’ospedale di Mondovì FIGURE STORICHE Stefano Colombo (immunotrasfusionale), Giuseppe Comino (medicina), Marcellino Massari (radiodiagnostica), Giovanni Bat- tista Voarino (analisi). ni (chirurgia), Angelo Mai(radiodiagnostica), Giampiero Manca (otorino), Matteo Manildo (medicina), Michele Musso (chirurgia), Aureliano Pallotti (ostetricia), Vincenzo Papa (psichiatria), Gianmichele Peano (immunotrasfusionale), Carlo Prinotti (medicina), Pietro Prosio (oculistica), Ede Raffaelli (immunotrasfusionale), Dante Riffero (chirurgia), Pierluigi Roberi (pedia- PRIMARI ANZIANI sano Franco cavalli (ortopedia), Celso Cavarero (radiodiagnostica), Alberto Comino (anatomia pat.), Gianfranco Dadone (analisi), Mario Donato (prichiatria), Luciano Duce (anestesia), Bonifacio Facelli (pediatria), Jolanda Fenoglio (immunotrasfusionale), Roberto Gherzi (ostetricia), Vincenzo Inglese (analisi), Leonardo Lucari- tria), Alberto Sibilla (psichiatria), Lorenzo Varese (pediatria), Ugo Zanlungo (ortopedia). Nallino (medicina), Franco Perla (neurologia), Roberto Scagnelli (ortopedia), Augusto Scarrone (raPRIMARI ATTUALI diodiagnostica), Giovanni Carlo Biginelli (riabilita- Viglietti (anestesia), Livio zione), Vera Brignone (chi- Vivalda (pediatria). rurgia), Claudio Bruna RESPONSABILI (cardiologia), Giovanni Ce- DIPARTIMENTALI Paolo Bruna (oncolora (anatomia patologica), Franco Fioretto (neuropsi- gia), Marco Cardone (michiatria infantile), Marco crobiologia), Maurizio CoFormica (nefrologia), An- lombo (urologia), Rosalba drea Gattolin (chirurgia Giacchello (diagnosi pagenerale), Maria Gabriella rentale). Intensa collaborazione fra i Club cuneesi e quelli della Liguria e della Francia La “Charter Night” del Lions Club Mondovì A 44 anni dalla fondazione si è tenuta, presso il ristorante La Borsarella, la Charter Night del Lions Club Mondovì Monregalese, dove il presidente Davide Alciati ha sottolineato l'importanza della storica collaborazione tra il territorio cuneese, del ponente ligure e della Francia rappresentati nella serata dal Presidente Jean-Paul Brun, il Past President e il Segretario del club francese gemellato Lions Club Nice Etoile, dal presidente di Zona del cuneese Matteo Reverdito, dal presidente incoming I ricoveri sono cresciuti in questi 10 anni da 7.285 a 8.126, quasi mille in più, e la crescita è ancora più evidente nei 5 anni del nuovo ospedale perchè nel 2009 erano crollati a 6.778. Da segnalare il notevole aumento dei ricoveri d’urgenza. Gli interventi in sala operatoria sono passati da 3.084 a 4.457. DEA Un riconoscimento a tutti i primari e alle figure storiche degli ultimi 50 anni Ecco di seguito gli attestati consegnati (taluni alla memoria) sabato mattina ai primari di ieri e di oggi e anche ad alcune figure carismatiche che hanno fatto la storia degli ultimi 50 anni dell’ospedale di Mondovì Livio Dragone, artefice “tecnico” del nuovo ospedale del Lions Club Carrù Dogliani Giulio Marini, dal presidente Ivano Rebaudo del Lions Club Riva Santo Stefano al mare Golfo delle Torri e dal presidente del Leo Club Mondovì Monregalese Filippo Gasco. Alla cerimonia il sindaco di Mondovì Stefano Viglione ha sottolineato: “Il Lions si è sempre contraddistinto per iniziative tangibili e concrete e questa evidenzia quanto sia una risorsa significativa.” La serata è stata accompagnata dalla musica di Francesca La Carrubba all'arpa e Sara Rinaudo al flauto. Le autorità presenti alla serata fermieristico e medico di oltre 100 unità. POSTI LETTO Sono, invece, lievemente diminuiti i posti letto di degenza, mentre sono aumentati quelli di Day Hospital, questo, ovviamente, per le nuve tecniche sanitarie che tendono a ridurre Si tratta dell’aspetto più importante, vale a dire il famoso “tasso di fuga” dei pazienti del Monregalese che vanno in altre strutture. In parte è un esodo naturale, ad esempio per specialità che a Mondovì non ci sono, ma in parte deriva da poca “fidelizzazione” dei pazienti. Anche in questo campo il Regina Montis Regalis ha fatto notevoli miglioramenti, oggi il 63% dei ricoveri di monregalesi avviene a Mondovì, era il 57% nel 2013. Ma l’aspetto più significativo è l’attrattività (di pazienti fuori Distretto) da parte dell’ospedale: dieci anni fa solo il 26% dei ricoveri proveniva da fuori, oggi ben il 38% OSPEDALE A TEMPO DI RECORD La tenacia di Raffaele, la solerzia del Dragone N egli interventi di sabato mattina per i 5 anni del nuovo ospedale di Mondovì trutti hanno sottolineato il “miracolo” di questa realizzazione pensata e costruita a tempi di record (sostanzialmente 5 anni dal primo progetto) e senza sforare il budget. Lo hanno sottolineato Cavagliani e Costa, entrambi insigniti di una targa al merito, il primo per essere stato, come direttore dell’Asl, l’artefice della realizzazione, il secondo a nome del padre, Raffaele che, come riferiamo a parte è stato deus ex machina dell’impresa. Un concetto ribadito anche da Fulvio Moirano che (oltre ad avere meriti a sua volta per il nuovo ospedale) come direttore della speciale agenzia romana sugli “sprechi” delle Asl, di ospedali in costruzione ne ha dovuti esaminare parecchi. Che proprio lui chiami quella di Mondovì “operazione virtuosa, quasi miracolosa” ci fa capire l’importanza di quanto è stato fatto. Doveroso il riconoscimento a Raffaele Costa che, lottando contro tutto e tutti, riuscì a far accettare l’urgenza di un nuovo ospedale anche a coloro che ritenevano l’impresa velleitaria. Per vari anni mise in campo la sua azione e la sua autorevolezza riuscendo a superare gli infiniti ostacoli che un’opera di questo genere incontra. Ma certamente altrattanto meritato il plauso dato ad un tecnico, l’ing. Livio Dragone, che fu artefice di un’impresa oscura, ma fondamentale: quella di riuscire a presentare per tempo il progetto preliminare in modo da non sforare i tempi del bando regionale che diede il via all’impresa. E i tempi erano davvero stretti, come ha ricordato il tecnico nel suo intervento: 50 giorni per fare un progetto e mettere insieme tutta la documentazione. Persino il Politecnico si era scoraggiato, non lui che, alla fine, lavorando anche parecchie notti, sostenuto “moralmente” da Luigi Cavagliani, preoccupato per la tenuta psicofisica del suo collaboratore, riuscì a presentare il malloppo ottenendo il finanziamento. E poi a seguire l’iter di un’operazione estremamente complessa, dall’appalto alla realizzazione.
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