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www.ilsole24ore.com
E 2* In Italia
Domenica
22 Giugno 2014
Domenica
Storia dell’arte
ed educazione civica
per la scuola di domani
Carandini e Massarenti u pagina 23
COMPETITIVITÀ/2
Servono
infrastrutture
per il nuovo
Stato digitale
Riforma Pa
primo passo
per la politica
industriale
di Alfonso Gambardella
e Guido Tabellini
di Stefano Manzocchi
R
he le tecnologie dell’informazione siano la rivoluzione dei nostri tempi
non è una novità. Ciò che forse
èmenonotoè cheinquesto mese di giugno del 2014 si sta avviando la trasformazione verso
uno Stato digitale. Dal 6 giugno
è obbligatoria la fatturazione
elettronica per i fornitori della
Pubblica
amministrazione
(Pa). Il 13 giugno il decreto di riforma della Pa ha approvato
l’identità digitale: dal 2015 ogni
cittadino avrà un codice per accedere da casa a tutti i servizi
della Pa. Il 30 giugno diventerà
obbligatorio il processo civile
telematico,cheimponediarchiviare in forma digitale tutti gli
attidel processo.Entro lastessa
data le Regioni dovranno presentare i piani per realizzare
l’archiviazione e la gestione informaticadeidocumentisanitari dei cittadini: avremo tutti una
cartella sanitaria elettronica
con i nostri dati consultabile
ovunque.
Questi cambiamenti nei servizi pubblici e nei rapporti tra
Stato e cittadini sono solo l’inizio. L’Agenda Digitale, come
l’ha chiamata la Commissione
europea, promette impatti ancora più significativi, non solo
sullo Stato e i cittadini, ma anche sui mercati, sulle imprese e
sulle loro capacità di innovare.
Ad esempio, la Commissione
stimacheilsettorelegatoall’elaborazione dei dati pubblici potrebbe raggiungere nella Ue-27
alcune centinaia di miliardi di
euro, o quasi 2% del Pil.
Per realizzare questi obiettivi occorre prendere alcune importanti decisioni di policy. Innanzituttoservonoinfrastrutture.Inunpaesemodernoleinfrastrutture per la crescita sono
sempre meno i ponti e le autostrade. L’Italia ha bisogno di investimenti infrastrutturali fatti
sia di tecnologie (ad esempio,
un grande cloud che raccolga i
datidella Pa, conrelativetecnologieperlasicurezza)chediservizi(perstandardizzareleinformazioni).
Bisogna però guardarsi da
due errori. Il primo è il localismo. La digitalizzazione è
un’opportunità soprattutto se i
dati e i sistemi comunicano su
scala nazionale.
ibadire che i destini sociali e civili del nostro
Paese sono intimamente connessi al nostro patrimonio manifatturiero non è mai
superfluo. Le virtù della nostra piccola e media industria, in particolare, quella
che combatte su mercati lontani senza contare sul soft
power anglosassone e nemmeno sulla Gestaltung tedesca,non saranno maidecantate abbastanza. Anche interrogarsi sulle "politiche industriali" guardando alle esperienze di altre nazioni è importante in tempi di trasformazioni impetuose. Ma poi si
tratta di tornare con lo sguardo in Italia. E chiedersi non
solo cosa sarebbe forse interessante ed utile progettare e
realizzare, ma anche chi sono, o dovrebbero essere, gli
attori della politica industriale nostrana.
Anche se ammettiamo che
non siano sufficienti le politiche"orizzontali"cheil Governo sta mettendo in campo (riduzione del cuneo fiscale e
della bolletta energetica delle
Pmi; credito d’imposta per investimentie ricerca; rafforzamento dei fondi di garanzia;
"superAce" per favorire la capitalizzazione delle imprese,
anche quelle incapienti mediante il credito Irap, ecc.), il
punto è se la nostra Pubblica
Amministrazione sia oggi organizzata e competente per
disegnare e gestire politiche
dicluster,di filiera,o quant’altro. E qui qualche perplessità
emerge, considerando ad
esempio le osservazioni della
Commissione Ue del 10 marzo,relativeall'Accordodi partenariato e ai programmi
dell’Italia per i Fondi strutturali 2014-2020, sulla base dei
documenti trasmessi dalle
Autorità italiane il 10 dicembre 2013. Vi si legge, tra l’altro,
che «il documento è ancora
lontano dal livello di maturità
richiesto (...) inoltre, molte
delle sezioni presenti contengono lacune informative e
strutturali rilevanti. In termini di approccio strategico per
la programmazione, l’Accordo di Partenariato (AP) non si
concentra realmente sulle
priorità fondamentali ».
Continua u pagina 20
Continua u pagina 2
DOMANI
SUL SOLE 24 ORE
Università:
le nuove
classifiche
sulla qualità
degli atenei
Domenica
conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, DCB Milano
Anno 150˚
Numero 169
ALL’INTERNO
da collezione
BREVIARIO
di Gianfranco Ravasi
#Piccoli gesti
MEMORANDUM
di Roberto Napoletano
La lezione degli Stati generali
Steinberg
e Buzzi,
genialità
«alla kok»
Ricerca, i batteri
alleati contro malattie
come l’Alzheimer
Stefano Salis u pagina 31
Federico Mereta u in copertina
TASSE SULLA CASA L’operazione riordino parte con il rischio di aumenti del prelievo
COMPETITIVITÀ/1
C
Posteitaliane Sped. inA.P. - D.L. 353/2003
Quotidiano Politico Economico Finanziario Y Fondato nel 1865
INTERVISTA AL CAPO DELLA GDF
Catasto, riforma al via:
nuovi rincari in vista C
Capolupo: niente blitz,
lotta mirata all’evasione
Le rendite sono destinate a crescere fino a dieci volte
Riforma del Catasto al via
con il rischio di nuovi rincari.
Il riordino è partito venerdì
con l’approvazione del decreto attuativo sulle commissioni
censuarie in Consiglio dei ministri.Lenuoverenditeallineate ai valori di mercato sono destinatea crescerein alcune città fino a dieci volte rispetto ai
valori attuali e questo uò trasformarsi in un ulteriore aumento del prelievo fiscale sugli immobili. Tutto dipenderà
dacomeisindacirimoduleranno aliquote e agevolazioni delle imposte una volta concluso
ilrestyling.Nelfrattempo, ipareriparlamentarisarannochiamati a fare chiarezza sulla rappresentanza delle associazioni di categoria nelle commissioni censuarie.
Iovine, Fossati e Parente u pagina 3
Le città con gli aumenti più alti
L’ANALISI
Come cambieranno le rendite catastali. Valori in euro
Valore attuale
Var. %
Nuovo valore
CAGLIARI
GENOVA
ROMA
PALERMO
NAPOLI
+1.108,7
+923,1
+842,3
+817,1
+815,9
8.518
7.098
5.678
3.904
323
904
555
387
775
Le rendite catastali si riferiscono a un immobile di 91 m2 con 5 vani
in categoria A/3. I nuovi importi sono stati calcolati in base al valore
locativo Omi al netto di alcune spese a carico della proprietà
Juncker verso la nomina alla presidenza della Commissione
Ue, patto Renzi-Hollande
su crescita e investimenti
A Parigi intesa tra Renzi e il
francese Hollande per rilanciare la crescita con investimenti
pubblicieprivati.Ileaderdi9paesi a guida socialdemocratica
hanno discusso delle priorità
dellaCommissione.Annunciando il sì a Juncker alla presidenza
dellaCommissione, hannochiestounriorientamentodellapolitica economica.
u pagina 7
omandante Capolupo,
oggi (ieri, ndr) avete
festeggiato
l’anniversario del
Corpo, ma questi sono
giorni difficili per la
Guardia di Finanza…
Occorre innanzitutto
ribadire il principio di non
colpevolezza per chiunque,
fino a un pronunciamento
definitivo dell’autorità
giudiziaria. Ma, come è stato
ampiamente dimostrato anche
dalle indagini
recentemente condotte
dai nostri reparti, la
Guardia di Finanza è e
sarà inflessibile nei
confronti di chiunque agisca
nell’illegalità.
Continua u pagina 5
La difficile
Napolitano: evasione minaccia potente allo sviluppo
partita
Padoan: urgente intervenire
dell’invarianza
per ridurre la pressione fiscale
delgettito
Dino Pesole u pagina 5
di Salvatore Padula
«I
3.549
di Fabrizio Forquet
nvarianza di gettito».
È su questo principio
- sancito in un anonimo
comma dell’articolo 2
della legge delega fiscale che la riforma del Catasto
sarà inevitabilmente
chiamata a misurarsi. E
non ci sono eccessi
nell’affermare che
l’effettivo peso del fisco
sugli immobili che la
riforma (una volta
completata) restituirà, si
candida sin da ora a
diventare il vero snodo del
successo o meno di tutta
l’operazione.
Continua u pagina 3
PANORAMA
Boschi: riforme, primo sì entro luglio
Scontro sull’immunità dei senatori
Il ministro Maria Elena Boschi ha detto che sulle riforme il governo
va avanti ma non ha colpi di maggioranza: primo sì entro luglio. Intanto è scontro sull’immunità dei senatori. Calderoli (Lega nord):
«Togliamo l’immunità sia a deputati sia a senatori».
u pagina 15
OSSERVATORIO POLITICO di Roberto D’Alimonte
Le incognite del nuovo Senato
u pagina 15
Papa Francesco: scomunica per i mafiosi
«La’ndrangheta èadorazione delmale,mafiosi scomunicati». Così
ieri il Papa in Calabria: «Mai più violenze sui bambini». u pagina 15
MODELLI EUROPEI
Perché Londra La locomotiva
non deve uscire tedesca investe
dal Continente sulla qualità
di Luigi Zingales u pag. 21
di Paul Krugman u pag. 21
TREFATTITRACRONACAESTORIA
La coscienza morale in gioco
di Bruno Forte
T
re avvenimenti recenti, di
natura molto diversa, mi
induconoa proporreunariflessione che si muove fra cronaca
e storia, volta ad evidenziare
gli aspetti della coscienza morale che sono in gioco in essi e
che riguardano ognuno di noi.
Il primo è la terribile vicenda
del giovane uomo di Motta Vi-
sconti che ha ucciso la moglie e
i due figlioletti, confessando
poidiaverlofattoperchélisentiva come una gabbia imposta
alla sua libertà.
Continua u pagina 15
LETTERAALRISPARMIATORE
Intesa,piùricavi
dacommissione
Wealthmanagement,
la sfida è sull’estero
di Vittorio Carlini
40622
www.ilsole24ore.com
N
elprimotrimestredell’annoiproventi
operatividiIntesaSanpaolosonorimastiinvariatimentrel’utilenettoèbalzatoall’insù(+64,4%).Aldilàdeidatipositivi,c’è
peròilcalodegliimpieghi.Ilcheinducepreoccupazione. Intesa rigetta il timore. La ripresa
dei prestiti, legata anche alla rimonta
delPil,sivedrànellasecondametà
del 2014. In particolare, nell’ultimo trimestre gli impieghi dovrebbero essere in rialzo rispetto allo stesso periodo del 2013. Peraltro l’andamento, è l’indicazione, è
in linea con ilpiano d’impresa 2014-2017. Già il
pianod’impresa.Traisuoimoltifocus,oltreai
maggioriricavidacommissione,c’èquellosul
wealth management. L’obiettivo è creare tre
nuovi poli. Oltre all’area assicurativa, può ricordarsi quello nell’asset management (AM).
E, poi, il polo del private banking. Proprio l’in-
tegrazione delle varie realtà di quest’ultimo è
prevista tra fine 2014 e inizio del 2015. Un timing che, nell’ipotesi del mercato, dovrebbe
essere di poco anticipato da quello nell’AM.
Qui, infatti, la road map pare meno difficoltosa.Enonsolo.Devericordarsi,aldilàdell’integrazione domestica, la volontà di crescere oltre confine. Ebbene, il targetdiunsociointernazionaleper
le fabbriche prodotto nel risparmiogestitoèunpassofondamentale per lo stesso private banking.
Cioè, la creazione di una piattaforma
internazionale nell’asset under management
puòcostituireilvolanoperl’articolazioneesteradellostessoprivatebanking.
u pagina 18
www.ilsole24ore.com/finanza
La «Lettera» online per gli abbonati
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con "Danni alla persona" E 14,90 in più; con "Affitti" E 9,90 in più. Nella Regione Campania, solo su richiesta e fino a esaurimento copie, in abbinamento gratuito con Il Denaro a E 2,00. Nella Regione Umbria in abbinamento obbligatorio con Il Giornale dell’Umbria a E 1,10
20 Commenti e inchieste
Il Sole 24 Ore
Domenica 22 Giugno 2014 - N. 169
Lettere
DIRETTORE RESPONSABILE
Le risposte
ai lettori
Roberto Napoletano
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Salvatore Padula, Alessandro Plateroti,
Fabrizio Forquet (redazione romana)
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Caporedattori responsabili: Marina Macelloni
e Guido Palmieri
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Segretario di redazione: Marco Mariani
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PROPRIETARIO ED EDITORE: Il Sole 24 Ore S.p.A.
PRESIDENTE: Benito Benedini
AMMINISTRATORE DELEGATO: Donatella Treu
L’Italia della moda
maschile ha già vinto
MILANO STAVOLTA SFRUTTA TUTTI GLI ATOUT
A
lle 9,30, alla tardobarocca Rotonda della via Besana, un déjeuner sur l’herbe, ma seduti comodamente a tavolini apparecchiati con frutta e dolcetti, per
la sfilata Corneliani, con sottofondo musicale di Raphael
Gualazzi al pianoforte bianco. Un’ora dopo, la passerella
di ispirazione architettonica di Ermenegildo Zegna Couture nel Palazzo delle Scintille, sotto il grattacielo di Citylife firmato Isozaki giunto ormai al 47˚piano. E, all’ora
della siesta, i toreri di Dolce & Gabbana con l’uscita finale
di 75 modelli in completi rossi di altrettante sfumature.
BenvenutiaMilanomoda uomo, dovenella primagiornata di passerelle la messa in scena eclatante fa parte delle strategie di entertainment attivate da gran parte delle
aziende. Per difendersi dagli attacchi delle altre capitali
della moda, cioè Parigi e Londra, il made in Italy sfrutta
tuttigliatout:dallaqualitànella manifatturaformaleesartoriale, che include anche lo sportswear di lusso, alle forme di comunicazione in grado di catturare l’attenzione - e
possibilmente lo shopping - dei consumatori di tutto il
mondo. Del resto, la moda maschile italiana esporta quasi
il 62% della produzione, dieci punti in più della media del
settore, vincendo proprio in quei segmenti che, secondo
gli esperti, sono destinati a crescere di più nel prossimo
futuro. I compratori sembrano gradire parecchio la nuova formula, essendosi spesso lamentati di una Milano noiosa rispetto a Parigi e Londra. Ma, a giudicare dagli ordini delle precollezioni già "scritti", il made in Italy ha già
vinto anche questa volta. (P.B.)
Tra Ucraina e Russia
il dialogo stenta ancora
TRACESSATEILFUOCOEULTIMATUM
V
ladimir Putin dà ilproprio sostegno alcessate ilfuoco annunciato venerdì dal presidente ucraino Petro Poroshenko,preludiodiunpianodipacechecontadistabilizzarel’Estdell’Ucraina.LaprimareazionedelCremlinoerastatagelida:quellodiPoroshenkononèunpianodipace,maunultimatum.
Ilchenonèdeltuttosbagliato:Poroshenkohadatoordineaimilitaridisospendereleoperazioniperunasettimana,chiedendoaiseparatisti di abbassare le armi. Quelli che non lo faranno - Kiev li
chiama«terroristi»-sarannoeliminati.Senzal’avvioditrattative
coniseparatisti,diceilCremlino,ilpianononèrealistico:«Lafine
delleostilitàdovrebbeessereusataperiniziarenegoziaticostruttivi. Il presidente russo invita tutte le parti coinvolte nel conflitto a
cassareleostilitàeasedersiauntavolo».Sullacarta,cisonolepremesse perché il piano abbia una possibilità. Ma le parole di Putin
nonsembranocorrispondereaifatti:seiribellinon hannovoluto
trasformarsi in interlocutori nel negoziato, la responsabilità è di
Mosca. E ieri, mentre Kiev ha sospeso il fuoco, a violare la tregua
sonostatiiseparatisti.ÈdalorochePutindevefarsiascoltare.
L’exploit del voto
online a Hong Kong
UNA«ELEZIONE»CHEPREOCCUPAPECHINO
I
l referendum online di Hong Kong spaventa Pechino.
Dal 1997, il "governatore" della città-Stato viene scelto da un comitato filo-cinese. Nella prossima "elezione", che si terrà nel 2017, per la prima volta si passerà auna
qualche forma di suffragio universale, un passo verso un
sistema democratico, ancora molto lontano: la rosa dei
candidati sarà comunque indicata da Pechino, per nulla
incline ad assistere all’ascesa di una persona non gradita.
Un gruppo di attivisti, Occupy Central, ha però deciso di
sfidare il regime e venerdì ha indetto un referendum online per chiedere ai 7 milioni di abitanti di esprimersi sul
sistema elettorale. In due giorni sono arrivati 510mila voti, secondo gli stessi organizzatori, a loro volta sorpresi
dallamassicciaadesione: sene aspettavano100milaintutto. E alla chiusura delle urne, il 29 giugno, manca ancora
più di una settimana. Di fronte alla marea che finirà per
abbattersi su Pechino, la scelta di dichiarare l’iniziativa
illegale e i tentativi di sabotare il sito della consultazione,
servono solo a dimostrare che il regime ha paura.
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MERCOLEDÌ
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VENERDÌ
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email: [email protected]
Includere per favore nome,
indirizzo e qualifica
Gianfranco Fabi
Fabrizio Galimberti
Guido Gentili
Adriana Cerretelli
Salvatore Carrubba
La decrescita
non è felice ma
il dibattito è utile
I
l16 giugno a Roma presso la
Camera dei deputati si è svolta con
grande successo la I conferenza
nazionale su Decrescita e occupazione,
un evento che mi rende orgoglioso di far
parte del Movimento per la decrescita
felice. L’organizzazione è stata
perfetta, i relatori di assoluto livello,
le proposte concrete e realizzabili.
Con pazienza, impegno, umiltà,
fatica e competenza, nel corso degli
anni Maurizio Pallante e il MDF
hanno acquisito una credibilità
indiscutibile: dopo Roma nessuno può
più permettersi di ridicolizzare le
nostre idee. È importante che il
messaggio arrivi a tutti, anche a chi,
invitato, non si è fatto vedere
(governo, Confindustria, sindacati).
Grazie, invece, ai Parlamentari
presenti: ci aspettiamo che le
proposte emerse vengano ascoltate e
favorite attraverso leggi adeguate.
Perché, per superare la crisi e dare un
futuro ai giovani e al Paese, serve una
Domenico Rosa
nuova politica economica tesa a
creare occupazione attraverso
l’utilizzo razionale delle risorse, la
salvaguardia dell’ambiente e la lotta
agli sprechi di risorse e di energia.
Luca Salvi
Verona
LaletteradiLuca Salvièstata l’occasione per entrare in contatto (in differita)
con i lavori del convegno consultabili
sulsitodecrescitafelice.it,doveèpossibile anche approfondire le tesi del Movimentochesiispiraall’economistarumeno Nicholas Georgescu-Roegen,
fondatore della bio-economia, e al filosofo ed economista francese Serge Latouche. Personalmente, la «decrescita
felice» (nel Paese che infelicemente
non cresce da troppi anni) non mi convince affatto per diversi motivi e ritengocomunquechesiainadeguataarisol-
La scommessa
dell’open data
C
om’è la qualità dell’aria del
quartiere dove vorrei trasferirmi? Qualisono isiti protetti
dallaSoprintendenza per ibeni architettonici? Quale il tempo medio per arrivare a sentenza in Tribunale? I dati per rispondere a queste e ad
altredomande comequeste fannoparte del patrimonio informativo pubblico. L’apertura dei dati detenuti dal settore pubblico è un’opportunità in termini di trasparenza dell’andamento
dellapubblicaamministrazionemaanche per la creazione di servizi a elevato valore aggiunto.
È opinione diffusa che l’attuazione di
politiche di open data incontri molti
ostacoligiuridici. Idatipubblici rappresentanounpatrimoniocomunediconoscenza che è auspicabile sia messo a disposizioneditutti eillegislatorehariconosciutoquestacircostanza nel2006attraverso il recepimento della direttiva
europea del 2003 relativa al riutilizzo
della public sector information (Psi). A
dieci anni di distanza, il 26 giugno 2013,
è stata adottata un’ulteriore direttiva a
parziale modifica della precedente: ora
l’ordinamentoeuropeo stabilisceinmodochiaro l’obbligoper gliStatidirendere riutilizzabili i dati pubblici a meno
che il loro accesso sia limitato o escluso. Tuttavia la nuova direttiva in sé non
interviene sui regimi di accesso all’interno degli Stati, che rimangono gli unici responsabili. I limiti alla conoscibilità dei dati rimangono sia quelli previsti
dairegiminazionalisiaquellichetutelano la riservatezza dei soggetti a cui i dati si riferiscono. Il riuso è possibile solo
perqueidati chesono giàresiaccessibili da parte degli enti pubblici.
Benchélapiùrecentedirettivaapporti un importante miglioramento introducendo un obbligo di consentire il riusodeidatiaccessibili,ildirittodiriutilizzo rischia di rimanere lettera morta in
casodi regimirestrittivi.Perquestomotivo, il primo aspetto su cui concentrarsi è la disciplina dell’accesso all’infor-
di Andrea Fosfuri e Greta Nasi
L
a digitalizzazione dello Stato
italiano sta compiendo passi
da gigante. E in questo cambiamento anche la sanità ha raggiunto risultati importanti. Si pensi al
Programma nazionale di valutazione
degli esiti (Pne) che consente di valutare online le performance di tutte le
strutture ospedaliere e Asl italiane
con riferimento a patologie specifiche, come tipi di infarto o interventi
chirurgici.
O, ancora, si pensi al fatto che
I PROGRESSI
Una serie di Regioni
ha già adottato il Fascicolo
sanitario elettronico
per condividere in rete
le informazioni del paziente
una serie di Regioni ha già adottato
il Fascicolo sanitario elettronico
(Fse), archivio elettronico che consente a soggetti diversi (medici di
medicina generale, strutture ospedaliere) di condividere in rete le informazioni del paziente.
Nonostante questi progressi, la digitalizzazione della sanità in Italia
presenta una grande eterogeneità a
livello regionale in termini di tecnologie, standard, modalità e tempi di
implementazione. In un mondo ideale, il cittadino residente in una regione potrebbe usufruire di servizi
di alta qualità, come interventi chirurgici particolari o altre terapie
fondamentali, offerti in regioni diverse da quelle di residenza, ma ricevere le cure successive più routinarie nella struttura medico-ospedaliera più vicina al suo domicilio.
In questo modo, non soltanto si garantirebbe il massimo beneficio al paziente, ma si lascerebbe alle strutture
di avanguardia la possibilità di con-
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Vera Viola
CAPRI. Dal nostro inviato
A Radio 24, diretta da Roberto Napoletano, il premio della Fondazione Biagio
Agnes. Altri undici i giornalisti insigniti
della VI Edizione del Premio Internazionale del Giornalismo, presieduto da Simona Agnes, celebrato ieri a Capri, sotto
l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Comune di Capri. Durante la cerimonia, il
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SeilFminonseguepiùildogma
dell’austeritàedellaautosufficienzadel
liberomercato,dovrebbeincluderetragli
strumenticheproponegliinvestimenti
pubbliciproduttivichenellefasidi
recessionesonoingradodistimolarepiù
rapidamentelacrescitael’occupazione
anchesecomportanountemporaneo
innalzamentodeldebitopubblico.
AscanioDeSanctis
centrarsi sugli interventi più rilevanti
liberandole dalle attività di routine.
L’incapacità dei diversi sistemi territoriali di comunicare tra loro, tuttavia, rende queste soluzioni più difficili da implementare.
I successi, ma anche gli errori, del
processo di digitalizzazione della sanità offrono importanti lezioni per
coglieremeglio le sfidedella digitalizzazione in altre aree. Il cambio di passo, adesso, spetta al settore giustizia,
in cui dal 30 giugno sarà obbligatorio
il processo civile telematico, cioè tutti gli atti del processo dovranno essere conservati in formadigitale. Nonostante sia ancora agliinizi, la digitalizzazione della giustizia mostra già
grandi differenze territoriali: il numero diatti telematici depositatitra aprile 2011 e aprile 2012 al Tribunale di Milano erano quasi 70.000 mentre erano solo 3.099 quelli depositati a Roma. Paradossalmente, però, il ritardo
rispetto alla digitalizzazione della sanità potrebbe rappresentare un’opportunità. Siamo ancora in tempo
per attivare un processo integrato in
cui le informazioni digitali vengano,
sin dall’inizio, rese accessibili a soggetti diversi e collegate con altre fonti di informazioni digitali per essere
processate e utilizzate in luoghi/tempi differenti, pur garantendo un alto
grado di affidabilità dei dati. Questo
consentirebbe un supporto decisionale più attendibile ed efficace.
Le lezioni offerte dalla digitalizzazione della sanità sono chiare: creazione di una piattaforma che garantisca la standardizzazione, accessibilità, capillarità e tutela dei dati su scala
nazionale; iniziative rivolte alla diffusione dei dati incoraggiando il riuso;
attivazione di meccanismi di trasferimento di best practice dagli uffici
giudiziari con una più alta quota di
depositi di atti telematici a quelli con
minor propensione.
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Gubitosi:riconoscimentospecialeaNapolitanoperilsostegnoall’Ue
Premio Agnes per Radio 24
di A. Gambardella e G. Tabellini
nista Sky e commentatore del Corriere
della Sera. La Fondazione Biagio Agnes
ha voluto poi istituire un premio anche
per Giovani Under 35 che quest’anno è
stato assegnato a Ferdinando Giugliano
del Financial Times. Un premio è andato
poi a Radio Radicale, per la rassegna
stampa curata da Massimo Bordin; e ancora una giovane, Ester Castano, è stata
selezionata per il suo impegno civile.
In occasione della cerimonia di ieri sera è stata anche consegnata, per il secondo anno consecutivo, una Borsa di studio
aunagiovanegiornalista: MarcellaMaresca,dellaScuola superiore di giornalismo
della Luiss di Roma.
I consigli del Fmi
La sanità insegna
alla giustizia
mazione pubblica. Attualmente il diritto d’accesso dev’essere sempre ricollegabilea unasituazionesoggettivaspecifica e strumentale ad acquisire la conoscenza necessaria a valutare la portata
lesiva di atti o comportamenti posti in
essere dall’amministrazione. Nonostante le norme vigenti facciano riferimento a un principio di «accessibilità
totale», obbligando le amministrazioni
a essere trasparenti, esso resta una mera affermazione di principio senza che
il diritto di accesso all’informazione
pubblica sia garantito a chiunque, indipendentemente da ogni specifico interesse. A questo proposito, si impone il
recepimento della direttiva del 2013.
Questo rappresenta l’occasione per
una riforma della disciplina del patrimonio informativo pubblico.
Ladisciplinadell’accessovacoordinata con la normativa sulla privacy. Il rispetto della riservatezza degli individui
rimaneunacondizioneessenzialeperlegittimare le operazioni di apertura dei
dati pubblici nei confronti dei cittadini.
Lanecessariatuteladellaprivacynondeve trasformarsi in alibi per evitare di intraprendereoperazioni di diffusionedei
dati pubblici. Oltre a ciò, la criticità della
privacy non deve essere sovrastimata:
per la gran parte i dati pubblici non sono
riconducibili a una persona identificata
oidentificabile,equindinonpossonoessereconsiderati come personali.
Infine, ci sono oggi tecnologie avanzate che consentono di proteggere i datipersonalisenza interromperela diffusione delle informazioni,e che possono
perciò essere un altro elemento a favore dell’apertura dei dati.
È vero, l’apertura e la condivisione
dei dati pubblici sono una sfida per le
amministrazioni. Tuttavia, poiché il rilascio del loro patrimonio informativo
rappresentaancheunanotevole opportunità,nientesarebbepeggiocherinunciarvi. Insomma, la scommessa è ancora tutta da vincere ma la posta in gioco è
massima.
Servono
infrastrutture
per il nuovo
Stato digitale
nche le imprese hanno più
incentivi a investire
nell’innovazione di supporto
se il mercato è nazionale. Ma
oggi molti sistemi sono locali. La
cartella sanitaria è consultabile solo
nella città, o nello studio medico, in
cui è stata creata. Gli investimenti
vanno fatti su scala nazionale e
coordinati dal governo, se possibile
dalla Presidenza del consiglio.
La protezione dei "campioni
nazionali" è il secondo errore da
evitare. Gli appalti vanno assegnati
con bandi aperti a soggetti nazionali
ed esteri, e senza sacrificare troppo la
qualità per risparmiare sul prezzo.
Non è vero che ciò significa abdicare
a tecnologie e imprese estere.
L’apertura incoraggia consorzi misti.
Inoltre, un’infrastruttura
complessa avrà più fornitori, sia
nazionali che esteri, e potrà creare un
indotto nazionale. Facendo
investimenti importanti nel nostro
paese, le imprese multinazionali
potrebbero localizzare in Italia
attività ad alto valore aggiunto, come
attività di ricerca. Infine, in questi
settori gli investimenti più importanti
sono in capitale umano, e poco
importa se gli ingegneri e gli
informatici che sviluppano le nostre
infrastrutture digitali sono dipendenti
di Google o di Poste Italiane.
In secondo luogo, occorre facilitare
l’accesso ai dati in possesso della Pa e
rendere meno restrittiva la
legislazione a tutela della privacy. I
dati che confluiranno sui portali della
Pa possono essere sfruttati per offrire
servizi di mercato e per valutare e
migliorare i servizi pubblici.
Ad esempio una start-up inglese,
Mastodon-C, ha analizzato le
prescrizioni di una classe di farmaci,
scoprendo differenze nelle
prescrizioni del prodotto di marca
rispetto al generico non spiegabili da
esigenze terapeutiche, e ha fatto
risparmiare centinaia di milioni alla
sanità britannica. Le rilevazioni
elettroniche giornaliere dei consumi
energetici delle famiglie possono
essere sfruttate per ottimizzarne
l’allocazione intertemporale.
In Italia, i dati Invalsi potrebbero
essere usati per fornire alle famiglie
informazioni sulla qualità delle
singole scuole, così come sta
avvenendo con il Programma
Nazionale Esiti che ha messo in rete
vari parametri di qualità di Asl e
ospedali. E così via. Perché ciò possa
avvenire, tuttavia, l’accesso ai dati
deve essere reso più agevole, dal
punto di vista sia giuridico sia
operativo.
Al contrario di quanto avviene in
altri paesi, in Italia la tutela della
privacy ha un’impostazione
particolarmente restrittiva, che
impone di giustificare l’uso dei dati
con riferimento a un interesse
giuridicamente tutelato e collegato al
documento a cui si chiede accesso.
Questa impostazione andrebbe
invertita: il diritto di accesso alle
informazioni in possesso delle
istituzioni pubbliche e l’obbligo di
trasparenza dovrebbero essere
rinforzati, e l’onere della prova
andrebbe spostato su chi chiede di
restringere l’accesso in nome della
sicurezza nazionale o della privacy
individuale. Inoltre, il governo
dovrebbe impegnarsi a fare il
massimo sforzo per facilitare
l’accesso ai dati di cui dispone,
soprattutto quando riguardano i
servizi pubblici (si vedano anche gli
articoli in questa pagina).
Il governo sta attuando
un’importante riforma della dirigenza
pubblica. La digitalizzazione della Pa è
una riforma complementare, che
potrebbe avere effetti ancora più
rivoluzionari sui rapporti tra Stato e
cittadino e sull’iniziativa privata.
Per cogliere questa occasione,
tuttavia, non basta vincere alcune
complesse sfide tecnologiche. Occorre
anche abbandonare una tradizione
amministrativa e legislativa che vede la
diffusione delle informazioni più come
una minaccia che come un’opportunità.
Tutto ciò richiede un’attenta e
lungimirante guida politica da parte del
governo.
DIGITALIZZAZIONE/2
DIGITALIZZAZIONE/1
di Aura Bertoni
vere i problemi dell’Italia. Ma questo
non significa che il confronto delle
idee sia inutile, tanto più in tempi in cui
il tema della sostenibilità ambientale,
per esempio, va affrontato con serietà.
E non c’è alcun rischio di «ridicolizzazione». Al convegno è intervenuto anche il professor Luciano Monti, che insegna Politica economica europea alla
Luiss e che, presentando la sua proposta di «sostenibilità generazionale»
(vedi http://lucianomonti.wordpress.
com/) per superare il Job Acts e l’IndustrialActhaelencatoi «puntidicontatto» con le tesi del MDF tra cui lo «scardinamento dell’assioma lavoro uguale
occupazione» e «l’abbattimento del
credo per il quale più crescita è uguale
a più occupazione». Anche in questo
caso non sono d’accordo, ma volentieri ascolto.
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