Domani in ufficio, macchina o motorino? Domani in ufficio, macchina o motorino? VE LO DICE VE LO DICE classmeteo.com classmeteo.com Edizione delle ore 16 PER 27.000 LOCALITÀ ITALIANE E 170.000 CITTÀ DEL MONDO Metroweb, F2i apre a soci industriali Il fondo F2i intende aprire il capitale di Metroweb a un socio industriale disposto a comprare una quota di minoranza. L’operazione avverrà attraverso la creazione di un veicolo ad hoc. Restano in pole position per l’operazione sia Telecom che Vodafone. Lo scopo è realizzare una rete a banda ultralarga, che ancora manca oggi in Italia. È quanto ha appreso questa mattina l’agenzia Mf-Dowjones da una fonte a conoscenza dei fatti. L’aumento di capitale riservato che consentirà l’ingresso di un socio di minoranza nel capitale di Metroweb non verrà lanciato direttamente sulla società della banda larga ma attraverso un veicolo creato ad hoc. In questa newco entreranno gli attuali soci di Metroweb (tra cui Fsi, F2i e Fastweb) e il futuro soggetto che il fondo infrastrutturale sceglierà per portare avanti un progetto industriale di lungo periodo. Il fondo infrastrutturale Domani con MF Tutte le novità dal mondo della moda ha deciso di non uscire da Metroweb, né di cedere la maggioranza assoluta a un nuovo azionista. In particolare l’ad Renato Ravanelli ha deciso di non vendere né a Telecom Italia né a Vodafone la quota di maggioranza assoluta (53,8%) detenuta nel capitale della società della banda larga. L’obiettivo dell’ad è invece di valorizzare ulteriormente la quota e per questo è alla ricerca di un partner con cui realizzare un progetto industriale di lungo periodo. Un ingresso che dovrebbe avvenire attraverso un aumento di capitale riservato per una quota di minoranza. F2i, spiega un’altra fonte, è in attesa di ricevere i piani industriali che Vodafone e Telecom realizzeranno per Metroweb. 3 Venerdì 30 Gennaio 2015 n° 253/1 Edizione del pomeriggio di MF, il quotidiano dei mercati finanziari. Reg. al tribunale di Milano n.266 del 14-4-89. Direttore Responsabile: Paolo Panerai. Milano Finanza Editori Spa, Via Burigozzo 5, 20122 Milano, tel. (02)582191. C o n c e s sio n a r i a e s clu siva : C l a s s P ub bl ic it à , v i a Bu r igoz z o 8 , 2 0122 M i l a no, t el.(0 2)5821952 4. Gli esperti attendevano un calo più contenuto Eurolandia, prezzi -0,6% Si sta facendo sentire la contrazione stabile del prezzo del petrolio Milano. Si accentua il calo dei prezzi al consumo nell’area euro a gennaio. Dopo essere sceso in Germania dell’1% su base mensile e dello 0,3% su base annuale, per la prima volta dal 2009, l’indice dei prezzi al consumo dei 19 Paesi è calato a gennaio dello 0,6% su base annua contro il -0,5% atteso dagli economisti. Il rallentamento dell’inflazione, ha spiegato Eurostat, segue il -0,2% di dicembre, mese in cui per la prima volta dal 2009 l’indice dei prezzi al consumo ha segnato valori negativi. I prezzi dell’energia hanno subito una flessione dell’8,9% a livello annuale, mentre l’inflazione core ha toccato il minimo storico a +0,5%, un valore inferiore al +0,7% del consenso. Questo significa che si iniziano a vedere i primi effetti del trasferimento del calo dei prezzi anche al dato core. «Il tasso core è sui minimi storici (l’elaborazione del dato è iniziata nel 1997, ndr). Il dato è decisamente brutto», ha commentato uno strategist, spiegando che il comparto energetico è stato quello che ha pesato negativamente più di tutti. Visco: questa crisi avrà effetti duraturi La crisi rischia di lasciare un segno permanente nelle economie, ben oltre il breve termine. Il monito è del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenuto oggi a un convegno all’università Cattolica. Nel complesso dei Paesi dell’area euro, ha evidenziato, il livello del prodotto interno lordo è ancora inferiore a quello pre-crisi: «si prevede che vi ritorni tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2016». Anche negli Stati Uniti e nel Regno Unito, Paesi usciti più rapidamente dalla fase acuta della crisi, il tasso di crescita resta al di sotto di quello medio degli anni precedenti. Le conseguenze della crisi sono state «particolarmente costose» per l’occupazione, in termini non solo economici ma anche sociali». Numeri alla mano: dal 2007 a oggi il tasso di disoccupazione, che ormai supera il 13% della forza lavoro, è più che raddoppiato; i disoccupati hanno raggiunto i 3,5 milioni con un aumento di quasi due milioni di unità. Anche la disoccupazione giovanile è più che raddoppiata: su 100 giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni che hanno o ricercano un lavoro, oltre 40 non riescono a trovarlo. In questo quadro desolante il Jobs act è un passo importante nella giusta direzione. Secondo Visco, infatti, con le più recenti riforme, quella del 2012 e quella in fieri delineata nel Jobs act, «l’Italia ha mosso passi importanti nella giusta direzione». Tre punti sono particolarmente importanti per il governatore di Banca d’Italia: la riduzione della segmentazione tra diverse categorie di lavoratori, l’aumento della flessibilità in entrata e in uscita. Atlantia 22,870 -0,1 Autogrill 7,570 1,7 Azimut 20,700 A2a 0,846 0,7 B M.Paschi Siena 0,408 -5,9 B P Emilia Romagna6,050 -0,7 B Pop Milano 0,702 0,8 Banco Popolare 11,370 1,1 Buzzi Unicem 10,880 2,1 Campari 6,010 -1,2 FTSE Mib +0,06% Cnh Industrial Enel Enel Green Power Eni Exor Fiat Chrysler Finmeccanica Generali Gtech Intesa Sanpaolo 6,750 4,018 -0,6 1,762 -0,6 15,050 0,8 36,490 0,2 11,730 0,3 9,745 1,7 18,620 -0,3 17,450 0,2 2,624 0,1 Luxottica Group 52,950 0,4 Mediaset 4,068 1,4 Mediobanca 7,690 -0,4 Mediolanum 6,440 1,9 Moncler 13,130 0,1 Pirelli e C. 12,670 1,3 Prysmian 16,480 0,6 Saipem 8,000 1,9 Salvatore Ferragamo25,740 2,3 Snam 4,370 -0,1 STMicroelectronics 7,390 -0,1 Telecom Italia 1,024 0,7 Tenaris 12,260 1,2 Terna 3,918 -0,6 Tod’s 90,400 -0,3 Ubi Banca 6,170 -0,2 Unicredit 5,320 -1,3 UnipolSai 2,468 1,6 World Duty Free 9,600 0,1 Yoox 19,140 1,4 PER 27.000 LOCALITÀ ITALIANE E 170.000 CITTÀ DEL MONDO Cala la disoccupazione in Italia Dopo mesi di segno meno, il mercato del lavoro rialza la testa. Secondo quanto reso noto dall’Istat, a dicembre il tasso di disoccupazione è sceso a sorpresa al 12,9%, 0,4 punti percentuali in meno rispetto a novembre (13,3% il consenso). E’ il primo segnale di contrazione della disoccupazione dopo un periodo di crescita che si è protratto nella seconda metà dell’anno. Rispetto allo scorso anno, però, il livello di disoccupazione è salito dello 0,3%. Nel dettaglio, il numero di disoccupati, pari a 3,32 milioni, è diminuito del 3,2% rispetto al mese precedente, ma è aumentato del 2,9% su base annua. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni è cresciuto dello 0,2% rispetto al mese precedente, quando l’inattività aveva registrato un’analoga crescita dopo il calo di aprile. Il tasso di inattività, pari al 35,8%, è quindi aumentato di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e diminuito di 0,6 punti su base annua. Un segnale positivo è arrivato dal mercato del lavoro dei gioviani con il tasso di disoccupazione dei 1524enni sceso ai minimi da un anno. Il tasso si è infatti ridotto di un punto percentuale rispetto a novembre, scendendo al 42%, pur salendo di 0,1 punti nei dodici mesi. Il numero di giovani disoccupati, pari a 664 mila, è così diminuito del 4,7% nell’ultimo mese (-33 mila) e del 3,1% rispetto a dodici mesi prima (-21 mila). L’incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa età è pari all’11,1%, ovvero più di 1 giovane su 10 è disoccupato. Tale incidenza è in diminuzione sia su base mensile (-0,5 punti percentuali) sia rispetto allo scorso anno (-0,3 punti). Quanto al numero di occupati, invece, sono stati pari 22,42 milioni e dopo il calo osservato nei due mesi precedenti, l’occupazione a dicembre è aumentata dello 0,4% (+93 mila unità), tornando su valori prossimi a quelli di settembre. Su base annua la crescita è stata dello 0,5%. Nel complesso, il tasso di occupazione, pari al 55,7%, ha mostrato un incremento dello 0,2% in termini congiunturali e dello 0,3% rispetto ai dodici mesi precedenti. 30/01/2015 13:32:38 News Venerdì 30 Gennaio 2015 Maire incassa 140 mln di dollari Maire Tecnimont fra i migliori titoli questa mattina del Ftse Mib con un rialzo del 6,7% a quota 1,96 euro. Il gruppo incasserà entro il 6 aprile prossimo quasi 140 milioni di dollari da Endesa Chile, società della galassia Enel . La società specializzata in Engineering & Construction ha chiuso in maniera positiva l’arbitrato relativo al progetto Bocamina II in Cile, che riguarda la costruzione di una centrale termoelettrica. Il problema era nato nel 2010 a causa di un violento terremoto che aveva danneggiato l’impianto. Nel 2011 la popolazione locale contraria alla struttura aveva apportato ulteriori danni. Avendo già accantonato un onere a bilancio, si tratta per Maire di liquidità inattesa che entra in cassa. A questo punto è possibile che Maire ed Endesa Chile tornino a collaborare in Sud America. Le controllate Tecnimont, Tecnimont Chile e Tecnimont do Brasil hanno sottoscritto insieme ai partner di consorzio SES e SES Chile, una transazione definitiva di comune soddisfazione con la controparte Endesa Chile. L’accordo pone fine ad ogni controversia in corso in relazione al contratto EPC per la realizzazione del progetto Bocamina II in Cile sottoscritto il 25 luglio 2007. Con tale accordo Endesa Chile riconosce al consorzio 125 milioni di dollari (oltre all’Iva ove applicabile), di cui 118,5 milioni al gruppo Tecnimont e 6,5 milioni al gruppo SES. L’incasso di competenza del Gruppo Tecnimont, Iva inclusa, è di 139.426.000 milioni di dollari comprensivo di Iva. Il pagamento è atteso entro e non oltre il 6 aprile prossimo. Modelleria avvia una jv in India Modelleria Brambilla ha costituito una joint venture in India con Continental Engines e registrato un nuovo brevetto industriale. In esecuzione degli accordi stipulati lo scorso 31 luglio, la società quotata sul mercato Aim Italia specializzata nella componentistica di precisione per il settore automotive ha annunciato quest’oggi la costituzione di «Brambilla India Private», joint venture paritetica con l’indiana Continental Engines (Baxi Group) con sede a New Delhi. In questo modo potrà realizzare un nuovo stabilimento per produrre e vendere sul mercato indiano e a livello mondiale stampi e casse d’anima per fusioni in alluminio o ghisa. Inoltre la società ha registrato un nuovo brevetto per i dispositivi alternativi al «cambio pallet» utilizzati sui propri centri di lavoro di fresatura di macchine a controllo numerico. Il dispositivo brevettato consente un incremento della capacità produttiva. Il dollaro si è indebolito contro lo yen L’Asia è in altalena La Cina è stato il primo paese al mondo nel 2014 per investimenti esteri Milano. Borse asiatiche in altalena, oggi. Non ha aiutato l’indebolimento del dollaro nei confronti dello yen a causa di alcune prese di profitto. Il cambio è passato da 118,28 alla chiusura di New York ieri a 117,97. Debole anche la produzione industriale a dicembre in Giappone. Alle ore 8 italiane l’Hang Seng scambiava a quasi piatto (-0,05%), mentre Shanghai era in rosso per lo 0,96% (seduta molto volatile). Il Nikkei ha chiuso a 17.674,39 punti (+0,4%). Ad Hong Kong ha pesato il calo superiore al 2% del colosso Tencent Holdings causato dai ricavi sotto le attese del concorrete Alibaba, quotato a New York. Quest’ultimo ha perso l’8,8% nelle contrattazioni overnight. La buona notizia è che la Cina è diventata il maggior paese per investimenti esteri nel 2014 scalzando il primato degli Usa. La produzione industriale in Giappone è migliorata in misura modesta a dicembre grazie alle esportazioni verso gli Stati Uniti, ma la domanda in- La banca centrale russa taglia i tassi La Banca centrale russa ha tagliato, a sorpresa, il tasso di riferimento, mentre l’economia scivola verso la recessione sotto la pressione della discesa del prezzo del greggio e delle sanzioni occidentali per il conflitto in Ucraina. L’Istituto centrale ha annunciato la riduzione del tasso minimo del p/t settimanale di due punti al 15%, spiegando di vedere le condizioni per un calo dell’inflazione nel medio termine. La mossa segue a stretto giro quella dello scorso 16 dicembre quando, in una riunione di emergenza, la Banca centrale russa aveva deciso di aumentare il tasso di riferimento del 6,5% al 17% per circoscrivere la discesa del rublo e l’incremento dell’inflazione. La decisione odierna ha presso alla sprovvista gli economisti che si aspettavano che l’Istituto centrale mantenesse i tassi fermi, dal momento che in precedenza aveva dichiarato che li avrebbe tagliati quando l’inflazione avesse mostrato un trend di sostanziale discesa. I prezzi sono, invece, saliti a causa dell’indebolimento del rublo. L’inflazione a livello tendenziale ha infatti raggiunto il 13,1% a gennaio, ma la Banca centrale russa si aspetta una discesa sotto il 10% entro fine anno e prevede un calo del pil del 3,2% nella prima metà di quest’anno, dopo la crescita dello 0,6% registrata nel 2014. «La decisione di oggi mira a evitare un considerevole calo dell’attività economica in un contesto di fattori esterni negativi» ha spiegato la Banca centrale, dicendosi convinta che la spinta inflazionistica dovuta alla caduta del rublo sia «un fattore temporaneo» e che a più lungo termine «le pressioni inflazionistiche saranno contenute dal calo dell’attività economica». Il rublo sta però crollando dopo la decisione della Banca centrale russa di tagliare i tassi di interesse al 15%. Il cambio dollaro/ rublo è schizzato sopra quota 70 e tratta ora a 71,23. Poco prima della decisione, il vice premier russo, Igor Shuvalov, ha dichiarato che il declassamento del rating da parte di Standard&Poor’s sui titoli di Stato russi sono un mezzo per esercitare pressioni sulla leadership della Russia, mettendo le società contro il presidente, Vladimir Putin. DISPONIBILE SU: ® classmeteo.com 4 terna ha continuato a latitare e l’inflazione ha rallentato di nuovo il passo. A dicembre la produzione industriale è salita dell’1% sul mese precedente, proseguendo il modesto recupero. Ma l’inflazione core, nello stesso periodo, si è assestata allo 0,5% contro lo 0,7% di novembre. E’ la crescita più modesta dal giugno 2013 e al di sotto delle attese degli economisti interpellati dal Wall Street Journal. I dati dimostrano che gli interventi in politica monetaria realizzati dal premier giapponese Shinzo Abe per risollevare l’inflazione al 2% entro la fine dell’anno devono quantomeno dare ancora i loro frutti. Pesa l’innalzamento dell’Iva dal 5 all’8% effettuato nell’aprile 2014. La crescita ha rallentato nel secondo e terzo trimestre portando il Paese in recessione. Dalla Cina è giunta la notizia che il paese è diventato la prima destinazione al mondo nel 2014 degli investimenti esteri, surclassando gli Stati Uniti per la prima volta dal 2003. Exane, m&a centrale per le banche E’ la fine del mondo come lo conosciamo, così Exane Bnp Paribas intitola un report di oggi sulle banche italiane. Ora l’M&A tra le banche popolari ha preso il centro della scena. Dopo la presentazione del nuovo decreto che costringerà le banche popolari a diventare società per azioni entro i prossimi 18 mesi, gli analisti di Exane si aspettano un’ondata di M&A difensivi. Dicono di non essere turbati dal forte rialzo registrato da tutte le banche popolari in borsa dall’inizio dell’anno. Peraltro, Ubi Banca (-0,16% a 6,175 euro stamani in borsa) scambia ancora al di sotto del suo fair value standalone (prezzo/tangible book value 2015 di 0,5-0,7 volte). L’aggiunta di M&A lascia dunque ampio spazio di rialzo per tutte queste azioni, a detta degli esperti di Exane. Ormai la macchina si è messa in moto, la volontà del governo italiano e della Bce è chiara e gli analisti credono che le fusioni avranno luogo a prescindere dal fatto che il decreto del governo sulle banche popolari venga approvato dal Parlamento entro il 25 marzo. Invece di speculare sui potenziali target o acquirenti, gli esperti di Exane credono che la migliore strategia di investimento sia di possedere più di un’azione di una banca popolare al fine di acquisire la creazione di valore che con ogni probabilità emergerà in questo sub-settore grazie alle sinergie. In quest’ottica Exane continua a consigliare (rating outperform) Bpm (-0,50% a 0,6925 euro), di cui ha alzato il target price del 5% a 0,81 euro, il Banco Popolare (+0,44% a 11,30 euro), di cui ha alzato il target price del 4% a 15,6 euro, Bper (-0,41% a 6,07 euro), il cui target price sale dell’8% a 8,6 euro, e il Credito Valtellinese (+0,45% a 1 euro): il prezzo obiettivo è stato alzato del 5% a 1,2 euro. Nel caso di Ubi Banca , invece, il rating è neutral e il target price scende del 2% a 5,8 euro. Le banche italiane hanno iniziato il nuovo anno «con un foglio bianco». Gli analisti di Exane si attendono, infatti, che le banche italiane registrino tutti/la maggior parte degli accantonamenti rimasti dell’asset quality review nel quarto trimestre 2014. «A nostro avviso l’asset quality review ha tracciato una linea sotto il problema della copertura dei non performing loans», si legge nella nota di Exane. «Con l’eccezione di Mps , che lancerà un aumento di capitale quest’anno, i coefficienti patrimoniali di tutte le banche italiane che copriamo sono a nostro parere adeguati». Inoltre, la dinamica modesta degli utili delle banche italiane è destinata a passare in secondo piano. giornali ClassTV msnbc (canale 27 digitale terrestre) ClassTV msnbc (interattivo) sito internet sito mobile iPhone iPad Blackberry Samsung 30/01/2015 13:32:38 News Venerdì 30 Gennaio 2015 Al Mast di Bologna 200 scatti di Hoppé Foto di altri tempi L’autore è diventato famoso anche per i ritratti di Shaw, Pound e Einstein Milano. La fondazione Mast di Bologna presenta fino al 3 maggio, in anteprima mondiale, 200 immagini scattate nelle realtà industriali di vari paesi fra il 1912 e il 1937 da E.O. Hoppé (18781972), uno dei più importanti fotografi dell’epoca moderna. Eclettico artista e noto ritrattista cui la National Portrait Gallery di Londra ha dedicato una personale nel 2011. Hoppé fu tra i principali fotografi del suo tempo, noto anche per le sue immagini di paesaggio e di viaggio. Famose le sue foto di George Bernard Shaw, Ezra Pound, T.S. Eliot, Rudyard Kipling, Giorgio V, Albert Einstein. Da non perdere in TV 5 Giorni sui Mercati” – Class Cnbc ore 21.00 Da non perdere questa sera “5 Giorni sui Mercati” condotto da Marina Valerio. Questa sera D. Principe di Schroders Italia e G. Attanà di Assiom Forex commenteranno l’andamento dei mercati e le principali notizie economico-finanziarie della settimana. I Vostri Soldi – Class Cnbc ore 19.10 Casa, tasse, pensioni, assicurazioni, mutui e molto altro. Tutti i suggerimenti su come investire i vostri soldi, ogni giorno alle 19.10 sul canale Class Cnbc (507 di Sky). Condotto da Carla Signorile, ospiterà ogni giorno specialisti del settore per consigliarvi. QUESTA SERA SULLE TV DI Canale 55 17.00 Alert Mercati 18.00 Report - Il Tg della Finanza Ospiti: A. Babbini (Banca C. Ponti) O. Massari (Un. La Sapienza) 19.10 I Vostri Soldi di C. Signorile 20.00 The Floor di S. Berzoni 21.00 5 Giorni sui Mercati, ospiti: D. Principe (Schroders Italia), G. Attanà (Assiom Forex) 22.00 Linea Mercati Notte 17.00 Class Horse Tv Live 17.30 Il Fascino del Cavallo “Dal progetto «Il cavallo nella scuola» l’educational sugli schermi di ClassHorseTV” 19.00 Global Horse News Weekend 20.15 Grooming, “Il professionismo inizia dai box” 20.45 Raidho, a cavallo…dei 7 chakra “Puntata 6” 21.00 HSBC FEI Classics 2014: Adelaide “Dall’Australia, la seconda tappa della stagione 2015” Canale 56 18.00 Fashion Dream 18.15 Full Fashion Designer, Le sfilate dei grandi stilisti 21.00 Breakout 22.00 Full Fashion Designer, Le sfilate dei grandi stilisti 22,.30 Fashion Dream Domani in ufficio, macchina o motorino? VE LO DICE classmeteo.com PER 27.000 LOCALITÀ ITALIANE E 170.000 CITTÀ DEL MONDO 5 30/01/2015 13:32:39
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