Cod.: PGA.GR.1-IO.2.M1 Via Fissiraga, 15 Rev. 2 26900 Lodi RASSEGNA STAMPA Ufficio per le Relazioni con il Pubblico e Servizio Accoglienza Data: 01/12/2014 Pagina 1 di 5 rassegna stampa 20 Febbraio 2015 IL CITTADINO Lodi • Senzatetto in corsia: il “caso ospedale” approda al Pirellone • Massaggiatore salvavita a bordo dell’automedica Codogno Casalpusterlengo Sant’ Angelo Lodigiano IL GIORNO Lodi Codogno Casalpusterlengo Sant’ Angelo Lodigiano Responsabile del procedimento: Referente del procedimento: Dr. Davide Archi Maurizio Pancerasa ℡ ℡ 2145 6627 Cod.: PGA.GR.1-IO.2.M1 Via Fissiraga, 15 Rev. 2 26900 Lodi Ufficio per le Relazioni con il Pubblico e Servizio Accoglienza RASSEGNA STAMPA Data: 01/12/2014 Pagina 2 di 5 Ieri i locali all’ultimo piano del maggiore sono stati puliti e ora verranno chiusi Senzatetto in corsia: il “caso ospedale” approda al Pirellone di Cristina Vercellone Il consigliere del gruppo misto in Regione Baldini: «Si faccia quello che è stato fatto al Policlinico di Milano» Il caso dei senzatetto all’ospedale di Lodi arriva al Pirellone. Ad intervenire è stato il consigliere del gruppo misto Maria Teresa Baldini. Quest’ultima, coordinatrice dei Popolari per l’Italia di Regione Lombardia, ha commentato la situazione dell’ospedale Maggiore portando ad esempio la politica di accoglienza degli homeless al Policlinico di Milano, dove si era creata la stessa situazione. «Parlo del caso emblematico dei bivacchi dei senzatetto che espletano i loro bisogni sui muri e sulle scale, appena sopra il reparto di terapia intensiva del Maggiore - spiega il consigliere regionale - : c’è un problema diffuso che va risolto con intelligenza e buonsenso. La direzione sanitaria ha ordinato l’evacuazione, una scelta di buonsenso: non si possono esporre a rischi legati a tali condizioni igienico-sanitarie i malati ricoverati in un ospedale. Va trovata però una soluzione anche per queste persone disperate». L’esempio da seguire, secondo Baldini, «è il progetto Homeless partito in via sperimentale lo scorso 6 febbraio in via della Pace a Milano e reso possibile dall’intesa tra fondazione Ca’ Granda Policlinico, associazione poliziotti italiani, l’associazione “Per il policlinico onlus” guidato dalla presidente Claudia Buccellati e il vicario del Policlinico». La fondazione Cà Granda ha dedicato un’area di sua proprietà, quella della ex Chiesa di via Pace 9, dove sono ospitati ambulatori diurni, come luogo di accoglienza. Il centro, dotato di toilette chimiche, è aperto dal 6 febbraio, in via sperimentale, dalle 19 alle 7: si tratta di 30 tende monoposto, sponsorizzate da Decathlon, ciascuna fornita di un sacco a pelo donato dal Comune di Milano. La gestione dello spazio è stata affidata a Angelo Starinieri, noto come “manager dei clochard”, visto che ha un passato di cittadino senza fissa dimora. Starinieri si occupa di censire i clochard, pulire e vigilare sul rispetto delle regole, dando la priorità a coloro che abitualmente trovano riparo tra le mura dell’ospedale e certificando il Responsabile del procedimento: Referente del procedimento: Dr. Davide Archi Maurizio Pancerasa ℡ ℡ 2145 6627 Cod.: PGA.GR.1-IO.2.M1 Via Fissiraga, 15 Rev. 2 26900 Lodi Ufficio per le Relazioni con il Pubblico e Servizio Accoglienza RASSEGNA STAMPA Data: 01/12/2014 Pagina 3 di 5 ritiro delle tende alla sera. All’ospedale di Lodi è stata la stessa direzione sanitaria di presidio guidata da Angela Bocconi a cercare delle soluzioni, contattando anche la Caritas diocesana nell’ottica di attenzione alle persone che hanno bisogno di accoglienza. Ieri le scale di fianco alla Terapia intensiva sono state ripulite dalle tracce di urina e nei prossimi giorni gli accessi saranno ulteriormente “blindati”. I dormitori di Lodi però sono al completo e all’esterno del capoluogo nessuno si fa avanti . Responsabile del procedimento: Referente del procedimento: Dr. Davide Archi Maurizio Pancerasa ℡ ℡ 2145 6627 Cod.: PGA.GR.1-IO.2.M1 Via Fissiraga, 15 Rev. 2 26900 Lodi Ufficio per le Relazioni con il Pubblico e Servizio Accoglienza RASSEGNA STAMPA Data: 01/12/2014 Pagina 4 di 5 Panciroli: «Con il dolore toracico Chiamate il “118”» Massaggiatore salvavita a bordo dell’automedica di Cristina Vercellone Presto in funzione l’apparecchio automatico: anche i pazienti non “defibrillati” avranno una chance in più Il dolore toracico non può aspettare, il “118” va chiamato subito. L’equipe di emodinamica del Maggiore guidata dal medico Claudio Panciroli sta lanciando una campagna per portare le persone in ospedale il prima possibile. Il ritardo che si può evitare va evitato. Il 25 febbraio, alle 13.30, nella sala Serena dell’ospedale vecchio, in piazza Ospitale, i medici di famiglia saranno convocati, insieme all’assessore comunale Silvana Cesani e ai medici dell’ospedale per studiare una strategia comune e informare le persone. «Chi ha un malessere improvviso - spiega Panciroli -, un dolore al petto che si irradia al collo e stringe il torace e la schiena, ha le braccia pesanti, uno solo o entrambi, oppure dolore forte ai polsi e ai gomiti, sudorazione improvvisa e male alla mandibola, deve chiamare subito il “118”. Non deve aspettare, sentire il parere dell’amico medico, del fratello o della mamma. Abbiamo fatto uno studio a Lodi nel 2011: a prescindere dalla classe sociale e dall’età, la media di tempo trascorso dal malore alla chiamata era di 3 ore. A Lodi le morti improvvise, nel 1985, erano di una persona ogni mille abitanti e nel 2013, nonostante i progressi scientifici e l’efficienza del “118”, il dato è rimasto invariato. Questo proprio a causa del ritardo. Quando c’è il primo contatto medico nell’arco di un’ora, infatti, la mortalità passa dal 50 al 2 per cento». Oltre a questa campagna di prevenzione, Panciroli e la sua equipe, coadiuvata dall’esperienza tecnica dell’ingegnere Dario Monti, hanno messo in pista, insieme alla cardiologa Paola Sepe, al “118” di Lodi e Pavia, i medici Giorgio Beretta e Maurizio Raimondi, una strategia di cura sempre più efficace. Anche i pazienti che non rispondono al defibrillatore, da oggi, saranno portati in ospedale. «Prima - spiegano il primario e il caposala Andrea Levantino - il personale medico che arrivava in casa della persona provava a defibrillare il paziente. Se la procedura non funzionava il paziente rimaneva a casa e si dichiarava che non c’era Responsabile del procedimento: Referente del procedimento: Dr. Davide Archi Maurizio Pancerasa ℡ ℡ 2145 6627 Cod.: PGA.GR.1-IO.2.M1 Via Fissiraga, 15 Rev. 2 26900 Lodi Ufficio per le Relazioni con il Pubblico e Servizio Accoglienza RASSEGNA STAMPA Data: 01/12/2014 Pagina 5 di 5 più nulla da fare. Il caso di due malati (una delle quali una donna di circa 45 anni, ndr) che sono arrivati comunque in emodinamica, nonostante fossero stati defibrillati senza successo, e si sono salvati, ci ha fatti riflettere. Ne abbiamo parlato per un anno, affrontando tutte le implicanze etiche della questione, poi abbiamo preso una decisione. Anche se si trattasse di salvare una o due persone, perché non farlo? Ci siamo dotati di massaggiatore cardiaco esterno, donato grazie alla rete che abbiamo attivato (Fondazione Bpl, Avis provinciale con Chiara Zanardi e Croce rossa provinciale con Paolo Montanini)». Lo strumento, sarà a bordo di una delle due automediche di Lodi. Ora è partito il corso di formazione. Presto, grazie a nuovi fondi, potrebbe arrivarne un secondo. «Il massaggiatore - spiegano i due operatori - è molto importante: mantiene il paziente massaggiato anche in movimento e consente una circolazione efficace. Questo permette di portare il malato in emodinamica, aprirgli l’arteria e salvargli la vita». Responsabile del procedimento: Referente del procedimento: Dr. Davide Archi Maurizio Pancerasa ℡ ℡ 2145 6627
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