Mandala Jose Arguelles

modelli atomici alla tavola periodica
6. Famiglie chimiche e proprietà
6Dai
Capitolo
Approfondimento
Le terre rare
L’organismo internazionale che ha il compito di stabilire le norme relative alla
chimica è stato fondato nel 1930 a Liegi in Belgio. Nel 1947 ha assunto il nome
attuale, IUPAC (International Union of Pure and Applied Chemistry). La IUPAC
ha deciso che con il termine terre rare (in inglese Rare Earth Elements - REE) si
indica il gruppo di 17 elementi costituiti da scandio, ittrio, lantanio e da tutti gli
elementi che costituiscono la famiglia dei lantanidi.
1
idrogeno
H
He
litio
3
4
Li
berillio
B
sodio
Na
potassio
calcio
Ca
rubidio
Rb
cesio
55
Cs
francio
87
Fr
Sc
stronzio
38
Sr
ittrio
bario
Ba
radio
88
Ra
Ti
V
La
attinio
89
Ac
niobio
Nb
Zr
afnio
72
tantalio
73
Hf
rutherfordio
104
105
Rf
Ta
molibdeno
42
Mo
tungsteno
74
Db
cerio
58
Ce
torio
Th
Tc
renio
107
Sg
praseodimio
59
Pr
protoattinio
Pa
osmio
76
neodimio
Nd
uranio
hassio
darmstadtio
110
Hs
Mt
promezio
Pm
nettunio
U
Np
samario
62
Sm
plutonio
94
Pu
Ds
61
93
meitnerio
109
europio
63
Eu
roentgenio
Cn
Rg
gadolinio
64
Am
Cm
Tl
ununtrio
Uut Fl
disprosio
66
berkelio
Bk
californio
98
Cf
Dal punto di vista chimico gli elementi classificati come terre rare sono tutti metalli e per le loro particolari caratteristiche vengono anche denominati «i metalli
della tecnologia» in quanto hanno avuto un ruolo centrale nella rivoluzione tecnologica degli ultimi 20 anni.
Infatti essi trovano crescente applicazione in numerosi settori: troviamo questi elementi nei televisori, nei chip e nell’hard-disk del computer, nei touchscreen, nei circuiti elettronici, nei magneti
permanenti dei computer e delle turbine eoliche, nei pannelli fotovoltaici
di ultima generazione, nelle lampade
a basso consumo, nelle batterie delle
automobili, nei catalizzatori di combustione, nei coloranti per vetri e prodotti ceramici, nei componenti per laser,
eccetera (figura ▶1).
Bagatti, Corradi, Desco, Ropa, Immagini della chimica – ed. arancione © Zanichelli Editore SpA, 2014
flerovio
antimonio
51
tellurio
Te
bismuto
polonio
84
Po
ununpentio
livermorio
olmio
67
Ho
einstenio
99
Es
erbio
68
Er
Fm
tulio
69
I
Xe
astato
85
radon
86
Rn
ununseptio
117
itterbio
70
Yb
mendelevio
101
Md
xeno
54
ununoctio
118
fermio
iodio
53
Uuo
Uus
100
Tm
Kr
116
cripton
36
At
115
bromo
35
83
52
argo
Br
Uup
Lv
selenio
34
18
Ar
Se
Cl
114
arsenico
33
Bi
113
Pb
S
piombo
82
97
tallio
Sb
Dy
curio
terbio
65
96
Sn
Tb
americio
copernicio
112
stagno
81
P
50
cloro
17
95
Gd
mercurio
111
indio
49
16
As
80
germanio
32
zolfo
neon
10
Ne
15
Ge
Hg
Ga
In
Au
cadmio
48
oro
79
gallio
31
fosforo
fluoro
9
F
Cd
Pt
108
92
60
Ir
argento
47
platino
78
Bh
iridio
77
Ag
palladio
46
zinco
30
Zn
Pd
Os
91
Rh
rodio
45
rame
29
Cu
bohrio
106
rutenio
44
nichel
28
Ni
75
cobalto
27
Co
seaborgio
Fe
Ru
ferro
26
Re
dubnio
tecnezio
43
90
W
Mn
41
manganese
25
Cr
zirconio
Y
lantanio
cromo
24
40
57
vanadio
23
39
56
titanio
22
scandio
21
silicio
14
O
Si
K
37
Al
Mg
20
19
13
ossigeno
8
alluminio
magnesio
azoto
7
N
12
carbonio
6
C
11
boro
5
Be
elio
2
Lu
nobelio
102
No
lutezio
71
laurenzio
103
Lr
◀ Figura 1
Grazie alle proprietà magnetiche,
questi metalli sono utilizzati
nelle calamite permanenti
come quelle di tipo NeodimioFerro-Boro, le più potenti
oggi conosciute, che trovano
applicazione nei motori delle
auto elettriche e nei generatori
associati a pale eoliche di
elevata potenza.
1
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Approfondimento
modelli atomici alla tavola periodica
6. Famiglie chimiche e proprietà
6Dai
Questi elementi sono stati scoperti in epoca relativamente recente: il primo, il terbio, nel 1782 in Svezia, gli altri sono stati isolati nel corso del 1800 e primissimi
anni del 1900, ad esclusione del promezio che è stato ottenuto artificialmente nel
1945.
Essendo i loro ossidi inseriti in altri minerali in piccole percentuali (da qui il
termine «terra rara») è stato difficile individuarli (la radice etimologica, lanthanein, significa «star nascosto»).
Nonostante il nome, le terre rare non sono così introvabili. Con l’eccezione del
promezio, elemento radioattivo artificiale, questi elementi si trovano in concentrazioni relativamente elevate nella crosta terrestre; per esempio, lantanio, cerio,
neodimio e ittrio sono più abbondanti di piombo o argento e perfino i due meno
abbondanti, tulio e lutezio, sono circa 200 volte più comuni dell’oro. La loro rarità discende dal fatto che, pur presenti in diversi tipi di minerali, sono sparsi
nel mondo. Una manciata di terriccio raccolta nel cortile di casa probabilmente
ne contiene un po’, magari poche parti per milione. Sono invece rari i giacimenti
abbastanza grandi e concentrati tali da rendere conveniente l’attività estrattiva.
La loro estrazione è in genere complicata e costosa e inoltre in questi processi si
utilizzano sostanze particolarmente dannose per l’ambiente e si producono rifiuti
altamente tossici.
L’utilizzo di questi metalli aumenta in continuazione. Per non dipendere da
un unico produttore (attualmente il 90-95% dei minerali che contengono le terre rare viene estratto in Cina, principalmente nell’area di Baotou e di Xiangu) si
stanno ricercando depositi di terre rare in altre parti del mondo ma soprattutto
è indispensabile recuperare questi metalli contenuti negli apparecchi tecnologici
dismessi.
Bagatti, Corradi, Desco, Ropa, Immagini della chimica – ed. arancione © Zanichelli Editore SpA, 2014
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