SP 183 - Provincia Regionale di Catania

PROVINCIA REGIONALE DI CATANIA
II DIPARTIMENTO – 1 Servizio
UFFICIO GEOLOGIA E GEOGNOSTICA
SP 183
PROGETTO PER LA RICOSTRUZIONE MURO DI SOSTEGNO
RELAZIONE GEOLOGICO-TECNICA
IL GEOLOGO
(Dott. Antonino Carnazzo)
2/16
1. PREMESSA
Il presente studio ha lo scopo di descrivere le caratteristiche morfologiche,
litostratigrafiche ed idrogeologiche dell'area interessata dalla ricostruzione di un
muro di sostegno lungo la S.P. 183 e di definirne le caratteristiche fisicomeccaniche dei terreni di substrato interessati.
La conoscenza delle caratteristiche fisico-meccaniche del terreno, infatti, è
indispensabile per la stabilità della fascia che interferisce con il corpo stradale e
per il dimensionamento di eventuali interventi migliorativi a favore della stabilità
e della sicurezza del percorso stradale.
Lo studio è stato eseguito avvalendosi di sopralluoghi sul sito di interesse, di
precedenti studi geologici effettuati per conto della Provincia Regionale di
Catania e della bibliografia tematica disponibile per l'area di stretto interesse del
progetto.
Quanto sopra al fine di ricostruire la successione litostratigrafica di dettaglio
del sito e di caratterizzare dal punto di vista fisico-meccanico i litotipi presenti
per una ottimale valutazione della interazione terreno-struttura.
Lo studio è cosi distinto:
- Quadro geografico e morfologico
- Quadro geologico e strutturale
- Quadro sismico e pericolosità sismica di base
- Quadro idrogeologico
- Descrizione dissesto e indagini geognostiche
- Quadro geotecnico
- Conclusioni.
SP 183 - Progetto per la ricostruzione muro di sostegno
3/16
2. QUADRO GEOGRAFICO E MORFOLOGICO
L' area di interesse del presente progetto è ubicata ad ovest e a nord-ovest
rispettivamente dagli abitati di Mineo e Grammichele, da cui dista in linea d'aria
circa 7 Km, e risulta localizzata nella tav. “Mineo” F° 273 IV N.E. della Carta
d'Italia edita dall'I.G.M. in scala 1:25.000.
Le sue coordinate geografiche sono:
Lat.: 37.2783
Long.: 14.6110
Il tracciato stradale presenta andamento sub pianeggiante e si sviluppa
prevalentemente in direzione E-W, eccetto che per un tratto limitato in prossimità
dell’innesto con la SP 109, laddove si inserisce l’intervento progettuale, orientato
in direzione NE-SW.
L'orografia dell'area di interesse è caratterizzata da modesti rilievi circondati
da superfici pianeggianti tipiche degli ambienti alluvionali di tipo fluviale; in
particolare il ristretto ambito della zona di interesse del progetto presenta
morfologia con debole pendenza verso NE con valori compresi fra il 10%-15%.
Quindi, nell’ambito della definizione dell’azione sismica di cui alla nuova
normativa, che si basa sull’individuazione delle condizioni topografiche (Tab.
3.2.IV), in considerazione di quanto sopra, l’area di interesse è ascrivibile
appartenere a quelle di tipo “T1” per le condizioni topografiche.
Condizioni topografiche
Per condizioni topografiche complesse è necessario predisporre specifiche analisi di risposta sismica
locale. Per configurazioni superficiali semplici si può adottare la seguente classificazione
Tabella 3.2.IV – Categorie topografiche
Categoria Caratteristiche della superficie topografica
T1 Superficie pianeggiante, pendii e rilievi isolati con inclinazione media i ≤ 15°
T2 Pendii con inclinazione media i > 15°
T3 Rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media 15° ≤ i ≤ 30°
T4 Rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media i > 30°
SP 183 - Progetto per la ricostruzione muro di sostegno
4/16
Le generali condizioni di modesta acclività dei luoghi hanno impedito
l'instaurarsi di fenomeni morfogenetici particolarmente accentuati; locali
fenomeni di erosione incontrollata da parte delle acque meteoriche, dovuti alla
mancanza di una loro regimentazione, sono riscontrabili nel versante posto a nord
dell’area di progetto laddove sono evidenti solchi di ruscellamento incontrollato.
Si può affermare, comunque, che il sito di interesse del progetto ricade in
un'area definibile geomorfologicamente stabile sia a breve che a lungo termine,
infatti nell'area di stretto interesse del progetto non sono presenti particolari segni
di dissesto in atto o potenziali.
Quanto sopra in accordo con quanto indicato, nell’ambito del Piano per
l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.) per il bacino idrografico del fiume Simeto (094),
nella “Carta della Pericolosità e del Rischio Geomorfologico n°128” (639120) in
scala 1:10.000, di cui in allegato se ne riporta uno stralcio.
Il reticolo idrografico si presenta ben sviluppato in accordo con la presenza
di litotipi a prevalente componente argillosa, che costituendo i terreni affioranti o
il substrato poco profondo al di sotto della coltre alluvionale favoriscono il
deflusso superficiale delle acque. Il reticolo è rappresentato da impluvi secondari
ben marcati, che scorrono prevalentemente in direzione NW-SE convogliando le
loro acque nell’impluvio principale costituito dal fiume Margi.
3. QUADRO GEOLOGICO E STRUTTURALE
L’area di interesse ricade all’interno della piana alluvionale del fiume Margi
che ricopre la zona di contatto fra il fronte più avanzato della Catena AppenninoMaghrebide, denominato Falda di Gela, ed il margine settentrionale del Plateau
Ibleo posto a sud.
SP 183 - Progetto per la ricostruzione muro di sostegno
5/16
La falda di Gela, che ha colmato la fossa plio-pleistocenica denominata
"Avanfossa Gela-Catania", rappresenta il passaggio fra il Bacino di Caltanissetta
posto a nord e l'Altopiano Ibleo. Essa in superficie è costituita dalle argille
tortoniane e da lembi della serie Gessoso Solfifera siciliana intensamente
tettonizzati,
sui
quali
poggiano
in
discordanza i depositi plio-pleistocenici. I
termini messiniani e pliocenici presentano un
aspetto caotico imputabile al trasporto subito
durante la messa in posto della suddetta
Falda e che ha generato una serie strutture
tettoniche compressive quali faglie inverse,
pieghe asimmetriche e coricate, scaglie
tettoniche e ricoprimenti.
I terreni affioranti nell'area di stretto
interesse del progetto e nelle sue immediate vicinanze sono principalmente di
natura sedimentaria ed alluvionale; essi rappresentano il risultato della
sedimentazione pelitica pleistocenica e dei fenomeni di alluvionamento del fiume
Margi.
In aree limitrofe, come rappresentato nell’allegata “Carta Geologica” redatta
in scala 1:10.000, affiorano litotipi argillosi attribuibili alla Falda di Gela (marne
argillose).
Dal punto di vista tettonico, l'area è ubicata al margine orientale del "Bacino
di Caltanissetta" che costituisce una importante struttura subsidente della Sicilia
centrale ed è sede di vistosi fenomeni di ricoprimento tettonico generati dagli
sforzi compressivi con vergenza verso sud (Falda di Gela).
Conseguenza diretta di questi sforzi sono le strutture tettoniche di
compressione, osservabili in aree poste a nord rispetto a quella di interesse del
SP 183 - Progetto per la ricostruzione muro di sostegno
6/16
progetto, che condizionano fortemente l'assetto giaciturale delle formazioni ivi
affioranti;
queste,
infatti,
presentano
raggi
di
curvatura
in
funzione
dell'orientazione degli sforzi e del tipo di risposta delle varie componenti
litologiche.
Nell'area di interesse del progetto queste strutture tettoniche, presenti nel
substrato profondo, sono state successivamente sepolte dalle coperture argillose
pleistoceniche e dalle alluvioni fluviali.
Le fasi tettoniche più recenti hanno determinato l'emersione di quest'area e
di quelle limitrofe, attraverso sforzi di tipo prevalentemente distensivo, con la
formazione di dislocazioni dirette.
4. QUADRO SISMICO E PERICOLOSITA’ SISMICA DI BASE
Le ricerche sulla sismicità della Sicilia orientale ed altri studi sui maggiori
terremoti degli ultimi 1000 anni hanno dimostrato che più del 48% del territorio
siciliano ha subito, almeno una volta, una scossa sismica di intensità superiore al
9° M.S.K. - 64.
L'area è soggetta a scuotibilità provocata dalla sismicità di alcuni eventi
localizzati sul versante settentrionale del Plateau Ibleo; da un'analisi della
sismicità storica del territorio in esame, effettuata sulla scorta del "Catalogo dei
terremoti" del C.N.R. nell'ambito del Progetto Finalizzato Geodinamica, è
emerso infatti che il contributo maggiore alla sismicità locale è dato da alcuni
eventi localizzati sul versante settentrionale dell’Altipiano Ibleo, quest’ultimi
caratterizzati da elevate intensità (9° - 10° M.S.K. - 64) e media profondità
ipocentrale.
Tuttavia è opportuno sottolineare l'assenza di strutture tettoniche di qualsiasi
tipo nell'area di interesse del progetto che possano provocare locali fenomeni di
SP 183 - Progetto per la ricostruzione muro di sostegno
7/16
amplificazioni e/o smorzamento o che comunque possano costituire elementi
penalizzanti per le opere in progetto.
Pericolosità sismica di base
Al fine di una corretta progettazione è fondamentale conoscere il
comportamento dinamico del terreno in seguito ad una sollecitazione sismica, per
il fatto che un terremoto costituisce la più severa sollecitazione alla quale possano
trovarsi sottoposte molte strutture civili. L'approccio ottimale sarebbe quello di
progettare una struttura in modo da evitarne il crollo, nel caso di un terremoto
della massima violenza possibile, risparmiando così perdite umane, ma
accettando la possibilità di danni, in base all'assunto che riparare o sostituire il
ridotto numero di strutture che sarebbero danneggiate dai terremoti più violenti è
meno costoso che costruire solo strutture tanto resistenti da non subire alcun
danno.
I principali fattori che definiscono la pericolosità sismica di una zona si
possono identificare con:
a) le caratteristiche degli eventi sismici che possono verificarsi nell'area in un
dato intervallo temporale e con una prefissata probabilità (Pericolosità
sismica di base);
b) le condizioni geologico-geomorfologiche, geotecniche e geofisiche dei
litotipi superficiali che concorrono a modificare la risposta sismica di base.
Le azioni sismiche di progetto si definiscono a partire dalla “pericolosità
sismica di base” del sito di costruzione, che costituisce l’elemento di conoscenza
primario per la determinazione delle azioni sismiche. La pericolosità sismica di
un sito è descritta dalla probabilità, denominata “probabilità di eccedenza o di
superamento nel periodo di riferimento” PVR, che in un fissato lasso di tempo,
espresso in anni, denominato “periodo di riferimento” VR, in detto sito si
verifichi un evento sismico di entità almeno pari ad un valore prefissato.
SP 183 - Progetto per la ricostruzione muro di sostegno
8/16
Essa è definita in termini di accelerazione orizzontale massima attesa (ag),
facendo riferimento ad un suolo rigido (di categoria A) con superficie
topografica orizzontale (di categoria T1), in condizioni di campo libero, cioè in
assenza di manufatti, nonché di ordinate dello spettro di risposta elastico in
accelerazione ad essa corrispondente Se (T), con riferimento a prefissate
probabilità di eccedenza PVR, nel periodo di riferimento VR.
La pericolosità sismica in un generico sito deve essere descritta in modo
da renderla compatibile con le Norme Tecniche e da dotarla di un sufficiente
livello di dettaglio, sia in termini geografici che in termini temporali; tali
condizioni possono ritenersi soddisfatte se i risultati dello studio di pericolosità
sono forniti:
• in termini di valori di accelerazione orizzontale massima ag e dei parametri
che permettono di definire gli spettri di risposta ai sensi delle Norme
Tecniche, nelle condizioni di sito di riferimento rigido orizzontale sopra
definite:
• in corrispondenza dei punti di un reticolo (reticolo di riferimento) i cui nodi
sono sufficientemente vicini fra loro (non distano più di 10 km);
• per diverse probabilità di superamento in 50 anni e/o diversi periodi di
ritorno TR ricadenti in un intervallo di riferimento compreso almeno tra
30 e 2475 anni, estremi inclusi.
L’azione sismica così individuata viene successivamente variata al fine di
pervenire alla risposta sismica locale, per tener conto delle modifiche prodotte
dalle condizioni locali stratigrafiche del sottosuolo effettivamente presente nel
sito di costruzione e dalla morfologia della superficie.
SP 183 - Progetto per la ricostruzione muro di sostegno
9/16
Le caratteristiche del sito nel quale sono previste le opere in progetto sono:
Parametro
Classe d’uso
Vita nominale
Categoria topografica
Categoria Sottosuolo
Coefficiente di struttura
Smorzamento
Coefficiente di amplificazione
topografica ST
Valore
II
50 anni
T1
C
1
5%
1.0
Lat N
Long E
Coordinate Topografiche
37.2783
14.6110
Allo stato attuale, la pericolosità sismica su reticolo di riferimento
nell’intervallo di riferimento è fornita dai dati pubblicati sul sito
http://esse1.mi.ingv.it/, dalla cui consultazione scaturiscono i seguenti
parametri di pericolosità sismica, riportati per ogni singolo intervento:
Parametri di Pericolositá Sismica
Tr
ag=Ag/g
30
0.038
50
0.051
475
0.196
975
0.284
Stato Limite
Operativitá (SLO)
Danno (SLD)
Salvag. Vita (SLV)
Collasso (SLC)
Fo
2.515
2.531
2.308
2.370
T*c
0.253
0.273
0.422
0.459
Spettri
0.7
0.6
0.5
0.4
0.3
0.2
0.1
0.0
0.0
0.5
1.0
1.5
2.0
2.5
3.0
3.5
Dove SLO, SLD, SLV ed SLC rappresentano rispettivamente lo Stato
Limite di immediata Operatività, di Danno, di salvaguardia della Vita e di
prevenzione del Collasso.
SP 183 - Progetto per la ricostruzione muro di sostegno
10/16
5. QUADRO IDROGEOLOGICO
Sulla scorta dei sopralluoghi di superficie e delle indagini effettuate può
essere
formulata
una
verosimile
identificazione
delle
caratteristiche
idrogeologiche dei terreni affioranti. Essi presentano un grado di permeabilità
estremamente variabile in funzione della granulometria.
Le argille pleistoceniche di substrato e le marne argillose tortoniane, infatti,
sono pressoché impermeabili, mentre le alluvioni fluviali presentano variazioni
granulometriche sia in senso laterale che verticale essendo le strutture lentiformi
variazioni tipiche degli ambienti di deposizione fluviale, formate da sedimenti
dalle dimensioni delle particelle da sabbioso-limose a quelle dei ciottoli.
Questi litotipi pertanto sono identificabili come terreni impermeabili ed a
permeabilità primaria per porosità, con grado da nullo a medio.
A titolo largamente orientativo si può indicare il seguente campo di
variabilità del coefficiente di permeabilità:
K < 10-8 cm/sec (argille e marne argillose)
10-1 < K < 10-5 cm/sec (alluvioni fluviali)
In virtù di queste caratteristiche fisiche i depositi alluvionali sono sede di
una falda libera superficiale che si origina per la presenza in profondità dei
litotipi argillosi impermeabili (argille pleistoceniche o marne argillose
tortoniane). Tale falda presenta direzione di deflusso prevalente verso nord-est, in
accordo con la direzione di scorrimento del fiume Margi, riveste notevole
importanza per la presenza di un consistente bacino idrografico di ricarica ed è
ubicata ad una profondità variabile, in funzione della distanza dall’alveo,
mediamente pari a circa 10 metri dal piano campagna.
SP 183 - Progetto per la ricostruzione muro di sostegno
11/16
6. DESCRIZIONE
DEL
DISSESTO
E
INDAGINI
GEOGNOSTICHE
Il dissesto in oggetto è localizzato nel tratto più occidentale della SP 183,
in prossimità dell’incrocio con la SP 109, in un tratto in cui la sede stradale si
sviluppa in trincea.
Il dissesto consiste principalmente nello scorrimento della porzione
medio-alta del muro in cls, di controripa sul lato meridionale della carreggiata
stradale, rispetto alla porzione medio-bassa rimasta ferma. In tale contesto
appare determinante l’inadeguatezza di tale struttura, ormai vetusta, a
sopportare le spinte causate del terreno di natura argillosa presente a tergo del
muro.
Al fine di fornire alla progettazione del nuovo muro di controripa utili e
puntuali indicazioni sulla natura litologica e sui parametri geomeccanici dei
terreni interessati dal progetto, è stato effettuato un apposito sondaggio
meccanico con carotaggio continuo, con conseguente prelievo di campioni
indisturbati, successivamente sottoposti a prove geotecniche di laboratorio,
nonché di apposita indagine sismica finalizzata alla caratterizzazione della
tipologia di suolo, ai sensi della NTC/2008.
Per i particolari relativi alla loro ubicazione, le modalità esecutive e le
tipologie di prove eseguite si rimanda alla apposita nota tecnica della Ditta
appaltatrice.
Di seguito viene descritta la successione litologica riscontrata con il
carotaggio meccanico effettuato e vengono altresì forniti i parametri fisicomeccanici di riferimento dei terreni attraversati, da utilizzare per le verifiche
della struttura in progetto, desunti sia dalle prove geotecniche di laboratorio
SP 183 - Progetto per la ricostruzione muro di sostegno
12/16
appositamente effettuate sia sulla scorta di precedenti prove effettuate
nell’ambito di altri lavori per conto della Provincia in aree limitrofe:
0–1,50 m
Conglomerato bituminoso e rilevato stradale costituito da
clasti poligenici immersi in limo –sabbioso grigio-scuro;
1,50–15,00 m
Argilla debolmente marnosa, di colore grigio-azzurro,
consistente.
Sui campioni indisturbati prelevati nel corso del carotaggio sono state
effettuate prove geotecniche di laboratorio le cui principali risultanze sono di
seguito riassunte:
Profondità (m)
Descrizione AGI
2,50-2,75
4,00-4,30
Argilla con limo
Argilla con limo
19,79
22,10
2,08
2,00
2
Contenuto H O (%)
3
Peso di volume (t/m )
Limite liquido (%)
50
50
Limite plastico
23
19
Indice plastico
Classifica UNI-CNR 10006
Angolo attrito drenato (°)
2
Coesione drenata (t/m )
2 (*)
Coesione non drenata (t/m )
(*)
27
30
A 7-6
A-7-6
26
23
3,1
3,8
24
24
Valore da prova Vane Test di cantiere
Di seguito si riportano i diagrammi interpretativi delle prove di taglio diretto
eseguite, i cui valori di rottura sono disponibili nell’allegato elaborato prodotto
dal laboratorio M.T.R. del dott. F. Furia.
φ'= 26°
C’ = 3,1 ton/mq
SP 183 - Progetto per la ricostruzione muro di sostegno
13/16
φ'= 23°
C’ = 3,8 ton/mq
L’indagini geofisica eseguita è consistita nell’esecuzione di una prova attiva
(MASW), nella quale occorre che l’operatore sia munito di una sorgente per
energizzare il sistema. Essa ha avuto lo scopo principale di caratterizzare il suolo
di fondazione in base ai valori
della velocità equivalente Vs30
di propagazione delle onde di
taglio.
Dalla
evince,
suddetta
nota
sulla
dall’elaborazione
si
scorta
dei
dati
acquisiti, un valore di Vs30 = 30
/ Σ(hi / Vsi) = 408 m/sec, dove
hi e Vsi sono spessori e velocità
dei singoli strati ed un modello
delle velocità Vs come riportato
nella figura a lato.
SP 183 - Progetto per la ricostruzione muro di sostegno
14/16
7. QUADRO GEOTECNICO
In definitiva, sulla scorta di quanto sopra, di precedenti esperienze sull’area
e di prove eseguite in litotipi simili, si posso riassumere le caratteristiche fisicomeccaniche di riferimento, da utilizzare per il dimensionamento strutturale:
Rilevato stradale
γ= 1,85 ton/mc
(Peso di volume)
φ’=30° ÷ 35°
(Angolo di attrito interno)
C’=0 ton/mq
(Coesione)
Argilla con limo
γ= 2,0 ton/mc
(Peso di volume)
φ’=23°÷26°
(Angolo di attrito interno)
C’=3,1 ÷ 3,8 ton/mq (Coesione).
φu=0°
(Angolo di attrito interno non drenato)
Cu=20÷25 ton/mq
(Coesione non drenata).
Inoltre, in funzione dei valori di “Cu” sopra indicati e di Vs30 = 408 m/sec, è
possibile, cautelativamente, descrivere il litotipo di fondazione, nell’ambito
della definizione dell’azione sismica di cui alla nuova normativa, che si basa
sull’individuazione di categorie di sottosuolo di riferimento (Tab. 3.2.II), come
appartenente alla categoria di sottosuolo di tipo “C”.
Tabella 3.2.II – Categorie di sottosuolo
Categoria Descrizione
A Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto rigidi caratterizzati da valori di Vs,30 superiori a 800 m/s, eventualmente comprendenti in superficie
uno strato di alterazione, con spessore massimo pari a 3 m.
B Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto consistenti con spessori superiori a 30 m,
caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s
(ovvero NSPT,30 > 50 nei terreni a grana grossa e Cu,30 > 250 kPa nei terreni a grana fina).
C Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 m,
caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 180 m/s e 360
m/s (ovvero 15 < NSPT,30 < 50 nei terreni a grana grossa e 70 < Cu,30 < 250 kPa nei terreni a grana fina).
D Depositi di terreni a grana grossa scarsamente addensati o di terreni a grana fina scarsamente consistenti, con spessori superiori a 30 m,
caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 inferiori a 180 m/s (ovvero NSPT,30 <
15 nei terreni a grana grossa e Cu,30 < 70 kPa nei terreni a grana fina).
E Terreni dei sottosuoli di tipo C o D per spessore non superiore a 20 m, posti sul substrato di riferimento (con Vs > 800 m/s)
SP 183 - Progetto per la ricostruzione muro di sostegno
15/16
8. CONCLUSIONI
Il presente studio geologico-tecnico riguardante l'area interessata dal
progetto di ricostruzione di un muro lungo S.P. 183 è stato eseguito sulla scorta
delle risultanze di sopralluoghi sul sito di interesse, di apposita campagna di
indagini geognostiche, di precedenti studi geologici effettuati in aree limitrofe
per conto della Provincia Regionale di Catania e della bibliografia tematica
disponibile per l'area di stretto interesse del progetto.
Lo studio ha permesso di definire quanto segue:
• l'area si inquadra nel contesto della piana alluvionale del fiume Margi che
ricopre la zona di contatto fra il fronte più avanzato della Falda di Gela ed il
margine settentrionale del Plateau Ibleo;
• il sito di stretto interesse è identificabile come appartenente a quelle di tipo
“T1” per le condizioni topografiche e ricade su un’area definibile
geomorfologicamente stabile sia a breve che a lungo termine;
•
nell’ambito della definizione dell’azione sismica, sulla scorta delle
indagini geofisiche effettuate, si ritiene di poter cautelativamente attribuire
al substrato di fondazione una categoria di sottosuolo di tipo “C”;
•
durante l’esecuzione del carotaggio meccanico, non è stata rinvenuta
falda idrica fino alla profondità di 15 metri dal piano stradale;
•
sono state definite le caratteristiche litologiche e fisico-meccaniche dei
terreni che costituiranno il substrato di fondazione della struttura in
progetto, da utilizzare per il suo corretto dimensionamento.
Si raccomanda, in fase esecutiva, la realizzazione di efficaci opere di
drenaggio a tergo del muro, al fine di drenare le acque di infiltrazione mediante
appositi fori nel muro, disposti a diverse altezze, per abbattere le pressione
idrauliche.
SP 183 - Progetto per la ricostruzione muro di sostegno
16/16
Tale opera di drenaggio, qualora realizzata mediante la posa di materiale
arido altamente permeabile, dovrà essere protetta mediante la messa in opera di
uno strato di geotessile al fine di preservarla dall’intasamento da parte del
terreno naturale.
IL GEOLOGO
(Dott. Antonino Carnazzo)
SP 183 - Progetto per la ricostruzione muro di sostegno