Regolarità per equazioni alle derivate parziali tramite il metodo di De Giorgi Andrea Fugazzola Introduzione (1) 19mo problema di Hilbert Consideriamo il problema Z min L(Du(x)) dx, Ω L regolare e convessa, u : Ω ⊂ RN → R. Domanda: le soluzioni sono sempre necessariamente analitiche? Equazione di Eulero: w minimo =⇒ ∂ (Lζi (Dw )) = 0 ∂xi Introduzione (2) Possiamo differenziare l’equazione rispetto a xk : ∂ ∂ 0= (Lζi (Dw )) ∂xk ∂xi ∂ ∂ ∂w = Lζi ζj (Dw ) ∂xi ∂xk ∂xj ∂ ∂ ∂w = Lζi ζj (Dw ) ∂xi ∂xj ∂xk ∂ ∂ = aij (x) v , ∂xi ∂xj Bootstrap Se v ∈ C 0,α Schauder =⇒ soluzione positiva al problema di Hilbert Introduzione (3) Esistenza di soluzioni Consideriamo il problema di Dirichlet quasilineare div A(Du) = 0 u=g in Ω, su ∂Ω. Problema: esiste una soluzione? Teorema di Leray–Schauder: stima a priori su kukC 1,α =⇒ esistenza della soluzione u Introduzione (4) Difficoltà maggiore: stimare [Du]C 0,α . Differenziamo rispetto a xk l’equazione, e otteniamo l’equazione soddisfatta da v = Dk u ∂ ∂ aij (x) v = 0, ∂xi ∂xj dove aij (x) := Dζj (Ai (Du(x))) Se kv kC 0,α ≤ C (dati) =⇒ esistenza della soluzione. Problema Dimostrare che le soluzioni di equazioni ellittiche a coefficienti misurabili e limitati sono hölderiane. Soluzione: • De Giorgi 1957: regolarità per equazioni ellittiche • Nash 1958: regolarità per equazioni paraboliche (⇒ ellittiche) • Moser 1961: disuguaglianza di Harnack Teorema Sia u ∈ W 1,2 (Ω) una soluzione localmente limitata di ∂u ∂ aij(x) =0 ∂xi ∂xj con aij ∈ L∞ (Ω), 2 aij ξi ξj ≥ ν|ξ| , ∀ξ ∈ RN e ν > 0. 0,α ¯ ⊂⊂ Ω vale Allora u ∈ Cloc (Ω) e per ogni Ω ¯ kukC 0,α (Ω) ¯ ≤ C (Ω, Ω)kukL2 (Ω) . Passo 1: disuguaglianza di Caccioppoli Definiamo i troncamenti (u − k)+ := max {u − k, 0}, (u − k)− := max {k − u, 0}. Passo 1: disuguaglianza di Caccioppoli Definiamo i troncamenti (u − k)+ := max {u − k, 0}, (u − k)− := max {k − u, 0}. Passo 1: disuguaglianza di Caccioppoli Definiamo i troncamenti (u − k)+ := max {u − k, 0}, (u − k)− := max {k − u, 0}. Passo 1: disuguaglianza di Caccioppoli Definiamo i troncamenti (u − k)+ := max {u − k, 0}, (u − k)− := max {k − u, 0}. Passo 1: disuguaglianza di Caccioppoli Definiamo i troncamenti (u − k)+ := max {u − k, 0}, (u − k)− := max {k − u, 0}. Disuguaglianza di Caccioppoli Z Z 2 2 |Du| η 2 dx ≤ C u 2 |Dη| dx Ω Ω Lemma Se u è soluzione, allora esiste C = C (dati) tale che Z Z C 2 2 |D(u − k)± | dx ≤ |(u − k)± | dx, 2 (R − r ) Br (x0 ) BR (x0 ) per ogni k ∈ R e 0 < r ≤ R < ∞, con BR (x0 ) ⊂ Ω. Passo 2: riduzione dell’oscillazione 0≤u≤1 in B2R , ω := sup u − inf u. B2R B2R Esiste una costante θ0 ∈ (0, 1), dipendente solo dai dati, tale che, se [u < c] ∩ BR < θ0 |BR |, c ≤ 1, allora inf u ≥ BR/2 c > 0. 2 Passo 2: riduzione dell’oscillazione 0≤u≤1 in B2R , ω := sup u − inf u. B2R B2R Esiste una costante θ0 ∈ (0, 1), dipendente solo dai dati, tale che, se [u < c] ∩ BR < θ0 |BR |, c ≤ 1, allora inf u ≥ BR/2 c > 0. 2 Ora bisogna scegliere opportunamente la quota c < 1 in modo che sia soddisfatta l’ipotesi sulla misura di [u < c]: Lemma Supponiamo che u > 1 ≥ 1 |BR | 2 2 (sempre verificata da u o da −u) Per ogni θ1 ∈ (0, 1), esiste s ∗ tale che h ω i u < s ∗ ∩ BR ≤ θ1 |BR | 2 Conseguenza: θ0 =⇒ θ1 = θ0 =⇒ c := ω 2s ∗ inf u ≥ =⇒ BR/2 c ω = s ∗ +1 2 2 Dunque: sup u − inf u ≤ sup u − BR/2 BR/2 BR/2 ω 2s ∗ +1 ω ≤ sup u − s ∗ +1 2 B2R 1 = 1 − s ∗ +1 ω 2 osc u ≤ θ osc u, BR/2 B2R dove θ = 1 − 1 2s ∗ +1 è indipendente da R. Estensioni: caso ellittico Linearità non ha alcun ruolo (Ladyzhenskaya–Ural’tseva): lo stesso metodo si applica a equazioni della forma div A(x, u, Du) = 0, il cui prototipo è dato dal p−laplaciano p−2 div |Du| Du = 0, p > 1. X dipendenza non lineare rispetto a |Du| X equazioni degeneri o singolari: il modulo di ellitticità è |Du| p−2 In questo caso p>2 =⇒ degenere: il modulo di ellitticità va a 0. 1<p<2 =⇒ singolare: il modulo di ellitticità va a +∞. Estensioni: caso parabolico Ladyzhenskaya–Ural’tseva: regolarità per equazioni paraboliche lineari ut − Di (aij Dj u) = 0 in ΩT = Ω × (0, T ] adattando tecnica di De Giorgi =⇒ oscillazione su cilindri in RN+1 . Speranza Estensione a equazioni paraboliche singolari e degeneri, del tipo ut − div |Du| p−2 Du = 0, p>1 X dipendenza non lineare in |Du| NO equazioni degeneri o singolari Il metodo di De Giorgi permette di dedurre l’hölderianità delle soluzioni solo nel caso di crescita lineare rispetto al gradiente, ossia p = 2. Perdita di omogeneit‚Ä◦ Consideriamo un cilindro parabolico Q(τ, R) := BR × (−τ, 0) e sia η una funzione di cutoff in Q(τ, R), con η(x, t) = 0 per x ∈ / BR . Lemma Data una soluzione debole u, esiste una costante C = C (dati) tale che, Z (u − k)2± η p dx + sup −τ <t<0 BR ×{t} Z 0 BR (u − k)2± η p dx + C ≤ BR ×{−τ } Z 0 Z +p −τ BR p |D[(u − k)± η]| dxdt −τ Z Z Z 0 −τ (u − k)2± η p−1 ηt dxdt, Z BR p (u − k)p± |Dη| dxdt Riscalamento intrinseco (1) Prima idea: considerare cilindri che riflettano il riscalamento naturale dell’equazione p |x| =⇒ Q(R p , R). t Questa procedura funziona nel caso in cui l’equazione è della forma p−2 (u p−1 )t − div |Du| Du = 0. Per analogia: ut − div |Du| p−2 Du = 0 m u 2−p c p−2 (u p−1 )t − div |Du| Du = 0 Seconda idea Riscalare il tempo tramite un fattore che dipende dalla soluzione u, introducendo u 2−p t ¯t := , θ≈ . θ c Riscalamento intrinseco (2) Data ω := osc u, Q(R 2 ,R) si costruiscono i cilindri Q(a0 R p , R), a0 := ω 2−p , 2λ λ > 1, e si va a misurare l’oscillazione su sottocilindri del tipo (x0 , t0 ) + Q(θR p , R), Il cambio di variabile θ := ω 2−p 2 . t θ permette di portare a termine l’iterazione come nel caso p = 2. ¯t := Applicazioni e risultati noti Caso degenere p > 2 • DiBenedetto: regolarità hölderiana • DiBenedetto–Gianazza–Vespri: disuguaglianza di Harnack Caso singolare 1 < p < 2 • DiBenedetto–Chen: regolarità hölderiana • DiBenedetto–Gianazza–Vespri: disuguaglianza di Harnack nel caso supercritico 2N <p<2 N +1 • DiBenedetto–Gianazza–Vespri: disuguaglianza tipo-Harnack nel caso sottocritico 1<p≤ 2N N +1
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