20.1.2. PPT - MASAN

L’ASSISTENZA DOMICILIARE IN EUROPA E IN
ITALIA: TIPOLOGIE, MODELLI E CRITICITÀ.
TRE AZIENDE SANITARIE A CONFRONTO E UNA
NUOVA PROPOSTA
PER LA GESTIONE DEL PAZIENTE A DOMICILIO.
Mariagabriella Lettieri
A.O.U. “Ospedali Riuniti” di Trieste
Paolo Pelliccia
A.O. S. Anna di Como
Riccardo Savastano
Università degli Studi di Salerno
Tutor
Dott. Calogero Calandra
Agenda
• Introduzione
• Prima Parte
- Scenario ADI Europa e Italia
• Seconda Parte
- Focus ADI in 3 province (Salerno, Trieste, Lecco)
• Criticità dei modelli esistenti
• Nuova proposta di modello di erogazione dell’assistenza domiciliare
• Spunti di riflessione
Introduzione: Assistenza
Domiciliare
Importanza del tema:
-Crescente deospedalizzazione
-Invecchiamento della popolazione
-Scarsità delle risorse (economiche, umane, tempo)
-Ri-definire l’assegnazione delle risorse (Ospedale/Territorio, Pubblico/Privato)
-Difficoltà nel reperire e selezionare le informazioni da parte del cittadino
-Umanizzazione delle cure
L’assistenza domiciliare come “la possibilità di fornire presso il domicilio del
paziente quei servizi e quegli strumenti che contribuiscono al mantenimento del
massimo livello di benessere, salute e funzione”
OMS
Cure domiciliari:
Prestazioni assistenziali erogate presso l’abitazione del paziente che consentono di
affrontare patologie in atto, contrastando il declino funzionale e migliorando la qualità
della vita senza ricorrere all’istituzionalizzazione.
Scenario ADI Europa
Area Geografica
Approccio
Nord Europa
-
Sud Europa
-
Est Europa
Forte distinzione tra Cure Istituzionali e Domiciliari (pubblico e
privato)
Valorizzazione della famiglia
Home based oriented
Poco coordinamento tra pubblico e privato e tra diverse
strutture
Ampi margini di miglioramento
- Assistenza domiciliare privata
MODELLI ORGANIZZATIVI DI INTEGRAZIONE DELLE STRUTTURE ASSISTENZIALI
I modelli di integrazione a livello europeo:
-ORGANIZZATIVA
un team fornisce tutti i tipi di cure domiciliari
-COORDINATORE
un coordinatore fa da interfaccia tra le diverse figure professionali (NHS)
-VOLONTARIO
i professionisti si coordinano tra di loro con poca distinzione dei ruoli (meno diffuso)
Scenario ADI Italia
RIFERIMENTO NORMATIVO
• L. 328/2000
livelli essenziali dei servizi che Comuni, Province, Regioni e Stato devono
assicurare ai cittadini per rispondere ai bisogni.
• Modifica del Titolo V della Costituzione (2001)
regionalizzazione gestionale delle
risorse e degli approcci all’erogazione dei servizi di assistenza domiciliare. Lo Stato si limita a
fissare i principi generali.
EVOLUZIONE DELL’ASSISTENZA
Obiettivi dell’ADI
Il modello di assistenza domiciliare integrata (ADI) è nato per soddisfare le seguenti
necessità:
dare una risposa adeguata ai bisogni di salute in una realtà in continua trasformazione
evitare ricoveri ospedalieri impropri non giustificati
mantenere il paziente nel proprio ambiente di vita
garantire continuità assistenziale e integrazione dell’assistenza
permettere il coinvolgimento del paziente e della rete familiare
1.
Assistenza domiciliare a bassa intensità sanitaria
emarginazione
rivolta a persone potenzialmente non autosufficienti o a rischio
2.
Assistenza domiciliare a media intensità sanitaria
destinata a persone non autosuccienti o di recente dimissione
ospedaliera (prestazioni infermieristiche, riabilitative, mediche e specialistiche
3.
Assistenza domiciliare ad alta intensità sanitaria
domicilio
gestisce le situazioni piu complesse di assitenza con interventi sanitari a
Aiuto domiciliare: non professionale (badanti, familiari)
Modalità di accesso
EROGAZIONE DELLE CURE IN COERENZA CON IL PIANO
Tempi di erogazione
I tempi di erogazione dell’assistenza in Italia sono, in media, i seguenti:
•nella maggior parte dei casi (63%) meno di 48 ore
•nel 31% in meno di 7 giorni
•6% tempi di attesa tra 7 e 15 giorni.
I tempi di attesa differiscono in relazione alla patologia:
paziente con patologia cronica: erogazione dei trattamenti entro 7 gg dalla
richiesta (nel 25% dei casi oltre i 15 giorni)
pazienti non affetti da patologia cronica:
•
attivazione della fisioterapia: entro 7, giorni (solo nel 13%dei casi si aspetta
oltre 15 giorni).
•
attivazione dei trattamenti infermieristici: entro 48 ore.
•
erogazione di presidi (aghi, cateteri, pannoloni): entro 7 giorni
•
erogazione di ausili (carrozzine, letti articolati, materassi): dopo 30 giorni
I livelli assistenziali in Italia: Trieste e il
F.V.G.
CONTESTO AMBIENTALE
•Cultura di tipo ospedaliero
•Popolazione più anziana della media nazionale
Media Italia Over 65 23%
Regione FVG 23,4%
Provincia di Trieste 27,9%
•Forte cultura dell’integrazione (di derivazione basagliana)
QUADRO NORMATIVO
- LR. 12/94: Disciplina dell’assetto istituzionale ed organizzativo del SSR
- LR 10/98: norme in materia di tutela della salute e di promozione sociale delle persone anziane
- Delibera del DG. 672 del 10/11/2006 approvazione dell’Atto aziendale
- Piani Sanitari regionali
- L.R. n. 24/2004: "Interventi per la qualificazione e il sostegno dell’attività di assistenza familiare"
- L.R. n. 5/2005: "Norme per l'accoglienza e l'integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati"
- L.R. n. 6/2006: "Sistema integrato di interventi e servizi per la promozione e la tutela dei diritti di cittadinanza sociale"
Evoluzione del sistema
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2009
2010
2011
2012
1399 1531
4922 4609
6321 6140
1350
4946
6296
1885
4778
6663
2018
4324
6342
2611
5511
8122
3079
5045
8124
3161
6704
9865
3263 3736 3996
6559 6883 4553
9822 10619 8549
2006
3691
5056
8747
3556
4135
7681
3895
4566
8461
Prestazioni erogate
Il servizio è rivolto a tutti i cittadini, senza limiti di età, che non siano in grado di raggiungere i
servizi sanitari causa deficit cognitivi, sensoriali o motori, o barriere architettoniche; quindi,
persone non autosufficienti, per la maggior parte anziani, impossibilitate ad essere trasportate
nei luoghi di cura.
PATOLOGIE
cardiomiopatie 16%, neoplasie 15,6% , lesioni vascolari cutanee e di origine arteriosa 12%
(ulcere), diabete 10,8%, post acuzie 8,7% (assistenza riabilitativa dopo un intervento
chirurgico, ictus, infarto, ecc.), patologie evolutive 5,5% (alzhaimer, malattie neurovegetative,
ecc.).
TIPOLOGIA DI PRESTAZIONI
Occasionali (di breve durata che non necessitano di un Piano assistenziale individuale ad es.
prelievi, iniezioni, fleboclisi, posizionamento catetere, bendaggi, ecc)
Di lunga durata (con presa in carico dell’assistito ed elaborazione del PAI. Comporta
prestazioni anche specialistiche e formazione di familiari o badanti).
Servizio H24
Organizzazione e Servizio nella provincia di
Trieste
Modalità di accesso
•richiesta del Medico di Medicina Generale o dal pediatra
•richiesta dell’assistito o di un suo familiare
•richiesta del reparto ospedaliero attraverso la continuità assistenziale
Percorsi
•Richiesta al distretto
•prima visita al domicilio del paziente
•presa in carico e predisposizione del PAI
•erogazione delle prestazioni sulla scorta del PAI
Per la continuità assistenziale:
•richiesta del reparto
•visita dell’infermiere presso il reparto per conoscere li quadro clinico e familiare dell’anziano.
•dimissione protetta
•presa in carico dell’assistito ed elaborazione del PAI
•erogazione delle prestazioni sulla scorta del PAI
Tempi
•La prima visita al domicilio e la presa in carico dell’assistito avviene entro le 24 dalla richiesta
•La dimissione protetta avviene entro le 72 h dalla segnalazione del reparto.
•La consegna di farmaci e ausili (pannoloni, cateteri, medicazioni) avviene da parte degli infermieri del SID a casa
dell’assistito
•La consegna degli ausili quali letti, carrozzine, ecc avviene dopo due-tre settimane previa richiesta autorizzata dal
fisiatra.
I livelli assistenziali in Italia: Lecco e
Lombardia.
RIFERIMENTO NORMATIVO
1999: Introduzione degli assegni di cura
2003: con la D.G.R. n. 12902 del 09/05/2003 introduzione del Voucher come progetto pilota su 1500 abitanti
2003: introduzione dei ““Credit”, ovvero un Voucher di importo inferiore ai voucher economicamente meno
importanti, quelli di 1° profilo, dal valore di 250 Euro, con una possibilità di emissione anche mensile.
2008: DGR 06/08/2008 n. 8/7915 e 8/8501.
DGR 6032 del 06/07/2012, recante “Determinazioni in ordine alla sperimentazione del nuovo modello di
valutazione del bisogno per l’assistenza domiciliare integrata”,
Organizzazione e Servizio
Modalità di accesso all’Assistenza Domiciliare Integrata e Prestazioni erogate
•MMG
•Dimissione ospedaliera/struttura riabilitativa
•Prescrizione di medico specialista.
• ASL attiva la valutazione provvederà ad informare il MMG.
Tempi
•richiesta urgente., in questo caso l’Ente Erogatore predisporrà un PAI di emergenza di 15 gg, di tipo
prestazionale.
% Assistiti per fasce d’età
Il 37,68% quelli della fascia di età
ricompresa fra i 75 e gli 84 anni di
età, la fascia più rilevante.
Il dato di maggior rilievo risulta essere la diminuzione percentuale, sempre superiore al 10%, del numero di
pazienti presi in carico annualmente. Tale dato è ben visibile con riferimento alla lunghezza dei piani di cura,
espressi come “Giornate di presa in carico”, che proprio a partire dal 2009 iniziano un chiaro e netto declino
in termini quantitativi. Questa diminuzione è spiegata da quell’evoluzione del sistema ADI ha aperto
l’erogazione dell’assistenza domiciliare integrata a una pluralità di soggetti, pubblici e privati,
I livelli assistenziali in Italia: Salerno e
Campania.
RIFERIMENTO NORMATIVO
•Legge Regionale 11/2007
anziani in ADI»
input al management aziendale di «incrementare il numero di
Incremento di accessi
all’ADI tra il 2011 e il 2012
del 76%
Organizzazione e Servizio
Le fasi per l’accesso
•La richiesta di accesso o segnalazione alla P.U.A. (Porta unitaria di accesso);
•Eventuale proposta di ammissione all’A.D.I.;
•La valutazione multidimensionale a cura delle U.V.I. (Unità di valutazione integrata);
•La redazione del progetto personalizzato con l’individuazione del “case manager” con la
susseguente definizione del Piano esecutivo attuato dall’equipe operativa;
•Dimissione
TEMPI
Considerato che la presa in carico, per disposizione normativa, deve avvenire entro 30
giorni dalla richiesta di accesso, per garantire il rispetto di tale tempistica la valutazione
multidimensionale dell’U.V.I. deve concludersi, con la redazione del Progetto
personalizzato entro 20 giorni dalla proposta di ammissione all’A.D.I. salvo i casi di
estrema urgenza.
Criticità dei modelli esistenti e obiettivi di
miglioramento
CRITICITA’
•Inefficienze
•Difficile coordinamento tra le varie strutture (Pubbliche e Pubbliche-Private)
•Scarsità e razionalizzazione delle risorse
•Difficile accesso alle informazioni
•Eccessiva burocratizzazione dei percorsi
•Tempistiche ampie
•Decentramento decisionale
eterogeneità dei servizi
Fonte: Studio CERGAS Bocconi
OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO
•Nuovi modelli gestionali
•Maggiore integrazione
•Riduzione delle inefficienze
•Aumento della capillarità delle cure
Vicinanza al paziente
•Maggiore del coinvolgimento del privato
per razionalizzare le risorse
•Potenziamento della tecnologia applicata all’assistenza
COME RAGGIUNGERLI?
Proposta per l’assistenza sanitaria al paziente al
domicilio
ADI vs Assistenza domiciliare
ADI
Assistenza domiciliare
Paziente cronico
Paziente semplice
Cure complesse ed integrate
Cure semplici
Esempio
Una persona deve svolgere un ciclo di antibiotici: come fare?
-Familiari?
-Vicini di casa?
NECESSITA’ DI:
- COMPETENZE
- CAPILLARITA’
- PRONTO INTERVENTO
- INFORMAZIONE - FORMAZIONE
La risposta: la farmacia dei servizi
La FARMACIA come provider di servizi domiciliare al paziente
IL MODELLO
Le farmacie come soggetti accreditati ad offrire prestazioni di assistenza
domiciliare direttamente al domicilio dei pazienti, avvalendosi di operatori sociosanitari, infermieri e fisioterapisti.
LA FARMACIA DEI SERVIZI - RIFERIMENTI NORMATIVI
Legge n. 69 del 2009
D.Lgs. n. 153 del 2009,
nuovo ruolo della farmacia all’interno del SSN, come soggetto erogatore di
servizi tra cui anche quelli relativi all’assistenza domiciliare.
L’erogazione di cure domiciliari attraverso le farmacie
Farmacia privata
3.Richiesta di intervento
4.Informazione sul servizio
Paziente
1.Scelta del servizio
2.Pagamento prestazione
Infermiere / Operatore
Sanitario
5.Erogazione del servizio
I vantaggi
• Immediatezza
ridotti tempi di erogazione
• Riduzione della burocrazia
• Capillarità della rete
facilità di accesso
facilità di attivazione del servizio
• Informazione e formazione
ruolo rinnovato del farmacista
• Riduzione del «lavoro sommerso»
• Sicurezza nel soggetto che eroga la prestazione
Spunti di riflessione
• Pianificazione Sanitaria Regionale
- Allocazione dei budget sulla base della complessità dell’assistenza.
- Accreditamento dei soggetti terzi nell’erogazione dell’assistenza (sicurezza)
- Contribuzione al contenimento del lavoro sommerso
• Nuovo ruolo del pubblico nell’erogazione e nella progettazione del servizio domiciliare (Flussi, contratti, ruolo
sociale, pianificazione, regolamentazione, controllo)
SOGGETTO
EROGATORE
• Percorso di continuità Ospedaliero Territoriale
SOGGETTO
REGOLATORE