BEVILACQUA - GORDIMER - KIERKEGAARD -PAPINI - VERGA LA FIERA LIBRARIA MENSILE D’INFORMAZIONE BIBLIOGRAFICA, POLITICA E CULTURALE Bergoglio e lo Spirito Santo La scomparsa di Nadine Gordimer Ricordo di Alberto Bevilacqua l GABRIEL MARCEL Gli uomini contro l’umano Pagine 232, € 19 Biblioteca universale cristiana [46] Questo volume è tutto proteso alla denuncia di quegli aspetti disumani della società odierna che Marcel considera conseguenza dello «spirito d’astrazione» che vorrebbe rinchiudere la realtà umana nelle violente maglie dell’ideologia. Il filosofo non assolutizza tuttavia l’analisi sociologica, proprio perché le sue riflessioni sui fenomeni etico/politici sono collocate in un orizzonte meramente filosofico, da cui emerge la preoccupazione di costruire una «metafisica della luce». Tematiche come ad esempio quelle della libertà, del compito della filosofia o della crisi dei valori, vengono di conseguenza aggredite con una forte tensione morale rivolta a cogliere il significato profondo del reale, al di là della «curva dei giorni». Perciò il volume ha proprio come costante bersaglio polemico un certo dogmatismo storico di matrice hegeliano/marxistico che, intendendo gli avvenimenti umani come una tappa del processo onnicomprensivo dello spirito, annulla di fatto il valore della libertà della persona. Verga e il Cinema ULTIME NOVITÀ Marklund, Nietzsche, Giannatempo, Joffe, Garlaschelli, Inzoli, Fai, Holt, Bonato, Di Noto, Patterson, Martinetti, Montelius, Campanella, Ghini, Gasparro, Isgrò, Sallustio, Fox, Grosso, Isidoro di Siviglia Gratteri, Nicas… VIENT DE PARAÎTRE / FRANCE Betancourt, Schjlman, Guez, Dugain, Frost, Bruneau, Morvan, Khan, ULTIMAS NOVEDADES / ESPAÑA Sierra, Christie, Broad, Sacheri, Moreno, Jung, Lidz LA FIERA LIBRARIA - A. XXXIV- Nº 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 ANNO XXXIV 2 - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 LA FIERA LIBRARIA Mensile d’informazione bibliografica, politica e culturale le Penseur de Notre Dame de Paris SOMMARIO EDITORIALE Bergoglio e lo Spirito Santo di Luigi Castiglione PERISCOPIO Addio a Licia Albanese Sul patrimonio culturale Direttore responsabile Luigi Castiglione Vicedirettore Massimo Ubaldi IN PRIMO PIANO La scomparsa di Nadine Gordimer di Pierre Faugias Ricordo di Bevilacqua di Piero Vignetti Verga e il Cinema di Giorgio Bassani 4 6 17 26 Art Director Valérie Larbaud Amministrazione Pilar Moreno Iscr. Registro della Stampa e Tribunale di Roma nº 278/1981 Copyright & Protezione dei dati ex art 10 legge 675/1996 Amministrazione Via Alatri, 30 00171 ROMA / Italia Centro direttivo europeo email: [email protected] Anno XXXIV - Nº 305 Giugno/Agosto 2014 ULTIME NOVITÀ Marklund, Nietzsche, Giannatempo, Joffe, Garlaschelli, Inzoli, Fai, Holt, Bonato, Di Noto, Patterson, Martinetti, Montelius, Campanella, Ghini, Gasparro, Isgrò, Sallustio, Fox, Grosso, Isidoro di Siviglia Gratteri, Nicas… VIENT DE PARAÎTRE / FRANCE Betancourt, Schjlman, Guez, Dugain, Frost, Bruneau, Morvan, Khan ULTIMAS NOVEDADES / ESPAÑA Sierra, Christie, Broad, Sacheri, Moreno, Jung, Heidegger, Lidz Novità eBooks Logos 18/19 9 4 ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 EDITORIALE Bergoglio e lo Spirito santo «Lo Spirito Santo fa la diversità nella Chiesa. La diversità è tanto bella, ma lo stesso Spirito Santo fa anche l’unità, così che la Chiesa è una nella diversità: per usare una parola bella, una diversità riconciliante. Lo Spirito Santo è armonia, armonia nella diversità». Così papa Bergoglio... E comincio veramente a non capire. È dunque lo Spirito Santo colui che fa tutto? E perché non il Figlio di Dio, Gesù Cristo, che è il fondatore della chiesa, e di cui è la Chiesa? Perché espropriarlo? Sappiamo, sì, che le tre persone sono uguali e distinte, ma ciò che fa l’una non è dunque come se lo facesse l’altra, come se fosse fatto dall’altra? Questi teologi, e questi papi, mi sembra che vadano sempre più ingarbugliando, nel loro fervore pastorale, i misteri da loro creati... Ma lo Spirito Santo non fa né l’unità né la diversità nella Chiesa. Lo Spirito Santo lascia che la chiesa faccia se stessa. Quest’attribuire tutto a Dio è comunque un vizio congenito nella distolta mentalità collettiva della coscienza ecclesiale... Non penso infatti che lo Spirito Santo sia un Dio separatista, che abbia voluto creare nella chiesa di Cristo tante divisioni, con tutte le deleterie conseguenze e nefande che sappiamo... E non penso che la diversità sia stata, e sia, nella chiesa, tanto bella come crede Bergoglio... E non voglio nemmeno pensare che lo Spirito Santo faccia tutto e il contrario di tutto, l’unità e la diversità, la giustizia e l’ingiustizia, i ricchi e i poveri, i santi ed i demoni, i vinti e i vincitori, la pace e la guerra, ... La guerra soprattutto, ed i genocidi con persone sepolte vive, come stasuccedendo nell’Iraq, in Siria, nell’Ucraina, come sta succedendo in Terra Santa, sconfessando le afffermazioni, e le iniziative, di papa Bergoglio, ed anzi subito dopo, per colmo d’ironia, ch’egli abbia invitato in Vaticano a piantare ulivi e pregare, ciascuno nella proprio lingua, onde Dio potesse capire meglio e fermasse la guerra, i presidenti palestinese e israeliano... Ma Dio ovviamente non è al servizio né dei papi né d’alcun altro orante di parti che vanno n conflitto... Sicché, in maniera più realistica, l’osservatore vaticano presso le Nazioni Unite, arcivescovo Silvano Maria Tomasi, ai microfoni della Radio Vaticana, auspica alla fin fine, anche se con una punta di dubio, l’intervento militare: «C’è l’urgenza di difendere anche fisicamente i cristiani nel nord dell’Iraq, provvedere all’aiuto umanitario, a cibo e acqua, perché i bambini e i vecchi stanno morendo per mancanza di aiuti alimentari: bisogna intervenire adesso, prima che sia troppo tardi. Decine di migliaia di cristiani e di altre minoranze hanno bisogno urgente di essere aiutati. L’azione militare forse in questo momento è necessaria ma mi pare anche urgente fare in modo che coloro che forniscono armi e denaro ai fondamentalisti, i Paesi che tacitamente li appoggiano, vengano allo scoperto e smettano questo tipo di supporto, che alla fine non fa del bene né ai cristiani né ai musulmani». Dio non ascolta le preghiere di nessuno, Dio detta la musica a Čiajkovskij, a Beethoven, a Wagner... Dio non termina mai di scrivere Sheherazade, gl’incantesimimi del venerdì santo, arie, mormorii di foreste, rapsodie, meditazioni... Luigi Castiglione LA FIERA LIBRARIA La foire du livre La feria del libro A feira do livro Book Fair Bokmessen The book fair Knižní veletrh ブックフェア Targi książki Η έκθεσ βιβλίου Liber pulchra Targul de carte Bogen fair Kirjamessut Bokmessen De boekenbeurs ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 PERISCOPIO Proteggere il patrimonio culturale Una sorta di «protezione civile Ue per il patrimonio culturale colpito da calamità naturali». È l’idea del ministro della cultura Franceschini, che sottolinea: «È un tema in parte proposto dai tedeschi. Io sono d’accordo. Penso a un un sistema di intervento europeo con strumenti e risorse che possa scattare in caso di calamità a patrimonio». Ed aggiunge: «Bisogna abbassare al 4% l’iva degli eBook equiparandola a quella dei libri cartacei». Il ministro Franceschini annuncia quindi una battaglia per una posizione comune europea. Per questo la norma non è stata inserita nella legge Art Bonus... Equiparare iva è buon senso, ma vorrei ci fosse una posizione comune dei 28 membri». «Legittimo il dibattito sull’opportunità di portare all’Expo i Bronzi di Riace, ma la priorità è stabilire se possono viaggiare altrimenti discutiamo a vuoto». E conclude annunciando che sarà una «commissione di esperti interni ed esterni al Mibac a decidere se i Bronzi si possono trasportare». Fëdor M. Dostoievski Meditazione su Cristo Presentazione di Luigi Castiglione Il Cristo è al centro dell’opera di Dostoievskij, n’è anzi il cuore, la ragion d’essere, al punto da fargli scrivere di non conoscere niente di «più bello, profondo, comprensivo, ragionevole, virile e perfetto di Cristo. Nel suo «convusto dibattersi per evitare la caduta nel nulla egli cerca, – dice Papini – ansiosamente un alleato, un soccorso, un rifugio, e lo trova miracolosamente nel Cristo. Dio è forse un concetto o verbo incogitabile, ma Cristo è un essere vivente, ch’ebbe carne e vesti, che cercò gli umiliati e gli offesi, che chiamò a sè anche i peccatori e i malfattori, che si affermò Figlio di Dio, ma anhe figlio dell’Uomo. Cristo è, per Dostoievski, l’unico mallevadore della divinità: finchè potrà comtemplare la sua faccia, anche se imbrattata di saliva e di sangue, si sentirà sicuro, si salverà dalla caduta irrimediabile nella voragine mortale dell’ateismo conseguenziario». eBook LOGOS - www. edilogos.com 5 ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 7 PERISCOPIO Opera: addio a Licia Albanese, soprano italiano EBOOKS LOGOS / Novità SØREN KIERKEGAARD Scritti sulla comunicazione Tradotti, introdotti e annotati da Cornelio Fabro Lutto nel mondo dell'Opera. È morta a 105 anni a New York il soprano italiano, naturalizzato statunitense, Licia Albanese, celebre per le sue interpretazioni nei capolavori di pucciniani «Madama Butterfly» e «La Traviata», ed una delle preferite cantanti di Arturo Toscanini. Lo ha reso noto il figlio, Jospeh Gimma jr, sottolineando che la madre è deceduta serenamente nel suo appartamento circondata dall’affetto dei cari. Il debuto negli anni ‘30 in Italia prima di trasferirsi negli Usa dove fu una delle star del tempio dell’Opera, il Metropolitan di New York per ben 26 anni, dal 1940 al 1966 e poi con la San Francisco Opera. Gli Usa le tributarono grandi riconoscimenti culminati nel 1995 quando l’allora presidente Bill CLinton le conferì la prestigiosa «Natio-nal Medal of Honor for the Arts». Tra i suoi compagni di palco, solo per citare i più noti, grandi tenori come Franco Corelli, Beniamino Gigli e Tito Schipa. Oltre che grande interprete il soprano investì sulle nuove leve fondando nel 1974 la «Licia Albanese-Puccini Foundation» per agevolare la scoperta e la carriera delle giovani cantanti. Originale figura di uomo e di pensatore, spirito squisitamente poetico e profondamente religioso, propugnatore di una nuova religiosità integralmente vissuta in contrasto sia con l’idealismo hegeliano che con il protestantesimo ufficiale, Kierkegaard è scrittore di gran classe, di finissima penetrazione analitica e di straordinaria potenza dialettica. Nelle sue numerose opere, quasi tutte più o meno autobiografiche, si riflettono le esperienze della sua vita mondana, le ansie del cristiano di fronte al problema della salvezza, le polemiche giornalistiche. Ma proprio su quest'incandescente materia autobiografica si costruisce la sua riflessione: audace e geniale visione filosofico-religiosa della vita, dove il valore assoluto della verità personale e concreta del cristianesimo si afferma contro la verità generale e razionale dei sistemi filosofici. Tradotti, introdotti e annotati da Cornelio Fabro, questi scritti hanno infatti la peculiarità d’introdurre al senso di tutta l'imponente produzione letteraria del terribile contestatore cristiano. SØREN KIERKEGAARD Scritti sulla comunicazione / 1 1. La dialettica della comunicazione etica ed etico-religiosa - 2. Sulla mia vita letteraria - 3. Il punto di vista della mia attività letteraria. Traduzione dal danese, introduzione e note a cura di Cornelio Fabro - Pagine 216, €. 16 SØREN KIERKEGAARD Scritti sulla comunicazione / 2 4. Due piccole dissertazioni etico-religiose (E' lecito ad un uomo farsi uccidere per la verità? - Della differenza fra un genio ed un apostolo) - 5. La neutralità armata, ossia la mia posizione come scrittore cristiano nella cristianità - 6. La risposta al «pastore di campagna» - 7. Testi complementari sulla comunicazione - Postilla ermeneutica del traduttore. Traduzione dal danese, introduzione e note a cura di Cornelio Fabro II ed., eBook, pagine 176, € 16 SØREN AAByE KIERKEGAARD, filosofo e teologo danese, padre dell’esistenzialismo moderno (Copenaghen, 1815-1855). La sua fecondissima attività letteraria è rappresentata da circa trenta volumi, di cui una decina comprende le Opere (Samlede Vaerker) e gli altri venti raccolgono le Carte (Efterladte Papirer). Tra i titoli principali, oltre ad Aut-Aut (1843), Timore e tremore (1843), La ripetizione (1843), Briciole filosofiche (1844), II concetto dell’angoscia (1844), Stadi del cammino della vita (1845), Postilla alle «Briciole filosofiche» (1846), La malattia mortale (1849), La scuola del cristianesimo (1850) e il Diario 1848-1851 (curato in italiano da Cornelio Fabro, la cui introduzione è stata giudicata «quanto di meglio sia stato scritto in Italia» sullo scrittore danese). [email protected] / edilogos.com 8 ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 PERISCOPIO EDITRICE OLSCHKI / Novità Significato dei proemi platonici Predicazione, filosofia e teologia I disegni del Teatro del Maggio Musicale Carlotta Capuccino ARXH LOGOU Sui proemi platonici e il loro significato filosofico Francesco Panigarola Predicazione, filosofia e teologia nel secondo Cinquecento – A cura di F. Ghia e F. Meroi Moreno Bucci I disegni del Teatro del Maggio Musicale FiorentinoInventario - II(1953-1963) ARCHE LOGOU è il primo studio sinottico dedicato alle scene introduttive o proemi dei dialoghi platonici: la vivacità e la complessa architettura di queste scene non sono un semplice ornamento letterario della filosofia di Platone, ma una sapiente allusione al significato della sua scrittura dialettica e del suo anonimato d’autore. Reinterpretando il tradizionale ruolo degli esordi, i proemi platonici svolgono la funzione filosofica irrinunciabile di custodire il senso della filosofia di Platone per il lettore a essa affine. Figura tra le più importanti del panorama culturale della seconda metà del Cinquecento, Francesco Panigarola (1548-1594) non fu solamente il più grande predicatore cattolico dell’età della Controriforma, ma anche esegeta e lettore di teologia, esperto di filosofia e di arte della memoria, storico e poeta, vescovo di Asti e protagonista sulla scena infuocata delle guerre di religione in Francia. I contributi raccolti in questo volume indagano la sua vita e la sua opera in una prospettiva critica e interdisciplinare. Questo terzo volume analizza la categoria dei bozzetti, dei modellini di scena e dei figurini per i costumi. Di ogni disegno teatrale è fornita una scheda scientifica completa. Un lavoro di riordino compilativo unico in Italia e il primo a realizzarsi in questo settore specifico degli Archivi teatrali, per una collezione che raccoglie oggi più di 13.000 disegni di scenografie e costumi. Accademia toscana di scienze e lettere «La Colombaria». Studi, vol. 250, 2014, cm 17x24, XII-358 pp. con 2 tavv. f.t. e 2 pieghevoli. Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento. Studi e testi, vol. 50, 2013, cm 17x24, VIII-202 pp., € 24. Fondazione Carlo Marchi. Studi, vol. 30, 2014, cm 22,5 x30, XVI-570 pp. con 2061 figg. n.t. a colori e 11 in b.n. Rilegato, € 140/ ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 304 - APRILE / MAGGIO 2014 9 ULTIME NOVITÀ Liza Garlaschelli, Happy Nation Nietzsche Friedrich L’anticristo Stefano Giannatempo Ingemar Lerberg, la moglie Nora e i loro tre bambini vivono in un bel qurtiere di Stoccolmai: lui, ex politico in vista, è per tutti un uomo d’affari di successo; lei, molto più giovane, una donna devota a marito e figli e focolare, attenta ai rapporti di vicinato e appagata dalla tranquilla vita in famiglia. Eppure, in un freddo e umido mese di maggio, Ingemar Lerberg viene trovato esanime e barbaramente seviziato nel suo letto, mentre Nora è svanita nel nulla. Perché tanta ferocia contro un uomo dall’apparenza così impeccabile? E dove si nasconde Nora? L’incarico di indagare sulla vicenda per conto della Stampa della sera viene affidato ad Annika Bengtzon, che divisa tra gli impegni calzanti in redazione e una nuova vita - finalmente felice? - al fianco del sottosegretario alla Giustizia Jimmy Halenius, deve ora fare i conti anche con la sua nuova costellazione famigliare, a dir poco ingarbugliata. Mentre Ingemar Lerberg sprofonda nel coma, dalle ricerche di Annika emerge sempre più chiaramente come sotto la sfarzosa facciata di Solsidan si nasconda qualcosa di torbido. La sua inchiesta, condotta con la tenacia che l’ha resa popolare tra i cronisti di nera, la porterà a toccare con mano il vuoto e il silenzio di una comunità troppo perfetta, una casa di bambola dove nulla sembra pulsare o respirare, tanto da apparire priva di vita. In quest'opera, scritta nel 1888, Nietzsche si scaglia apertamente contro il Cristianesimo, considerandolo causa di ignoranza dei popoli, di male sociale e morale per gli uomini. Egli crede che il Cristianesimo, come accade per il socialismo, utilizzi le proprie dottrine per arrivare al potere sul popolo. Non è la figura di Cristo che egli critica e che considea l’unico vero «Cristiano», ma la completa falsificazione che il suo insegnamento, la sua vita e le sue opere hanno subito attraverso i Vangeli, citando vari episodi a dimostrazione delle sue tesi. L’autore crea la figura dell’«Anticristo» non in antitesi a Cristo stesso, ma come ulteriore interpretazione della sua figura e come «legge contro il Cristianesimo». Friedrich Nietzsche, L’anticristo, Rusconi editore, pp 96 , € 6,90. Che c’entra J.R.R. Tolkien, professore a Oxford e autore del celebre «Signore degli Anelli» e di altre note saghe di sapore neopagano, con la Bibbia? Non è uno scrittore di libri fantasy? E se dietro le sue opere dalle tonalità fiabesche ci fossero modelli di riscrittura biblica e, addirittura, di catechesi da utilizzare nellapastorale giovanile, e non solo? Specie per gli habitués delle pagine bibliche, non di rado coinvolti nel circolo dell’abitudine che rende anche la Bibbia testo apparentemente già noto e acquisito, Tolkien riserva interessanti sorprese, ma occorre“pulire le nostre finestre, in modo che le cose viste con chiarezzapossano essere liberate dal_la tediosa opacità del banale.” Liza Marklund, Happy Nation, Marsilio Editori, 2014, pp. 416, 1° ed. € 18,50. Vangelo secondo Tolkien Josef Joffe L’America non fallirà Politica, economia e mezzo secolo di false profezie A ogni nuovo decennio si ripetono, puntuali, le profezie di storici ed economisti sul declino degli Stati Uniti d’America. Se a spegnere l’euforia del dopoguerra ci fu l’incubo dell’inferiorità nei confronti dell’Unione Sovietica, nel decennio successivo la guerra in Vietnam e le sue dolorose ripercussioni fecero parlare, per gli Usa, di “un tentativo di suicidio collettivo”. Previsioni apocalittiche accompagnarono la svalutazione del dollaro e lo spettro di una nuova minaccia russa negli anni settanta. In seguito, il miracolo economico giapponese e il senso di inadeguatezza nei confronti dell’Europa hanno continuato ad alimentare l’idea di un crollo imminente e inevitabile. Osservata da Stefano Giannattempo, Il Van- questa prospettiva “declinista”, la stogelo secondo Tolkien, Rusconi, pp. ria americana recente ci restituisce 112 , € 11,50. l’immagine di una superpotenza sul viale del tramonto, prossima a una definitiva uscita di scena. Ma è un’imLa vera storia di Celestino V, papa dimissionario magine distorta, ed essenzialmente sbagliata. In questo saggio lucido e provocatoIl 5 luglio 1294, dopo oltre due questo libro la storia di Celestino, rio, Josef Joffe smonta oltre mezzo secanni di Sede vacante, i cardinali riu- del suo rapporto con Bonifacio, olo di falsi miti e profezie. Col piglio niti in conclave finalmente conver- raccontando eventi poco noti, non del polemista (e appoggiandosi a una gono su un uo- di rado delittuosi, risvolti e retroimpressionante serie di analisi ecomo del tutto e- scena, infamie e amare verità che nomiche e geopolitiche) dimostra che straneo alla Cu- dànno a questa biografia le sfumale previsioni sul fallimento dell’Ameria Romana, ture del romanzo gotico. rica non si sono rivelate altro che vuota l’eremita aProtagonisti, insieme a Celescaramanzia, strumentalizzata – sia bruzzese Pietro stino V e Bonifacio VIII, sono il re dalla destra, sia dalla sinistra – per assida Morrone. di Francia Filippo il Bello, il re di curarsi maggior potere politico. Le Digiuno di po- Napoli Carlo II d’Angiò, le grandi ombre che minacciavano la supremazia litica e lonta- famiglie nobiliari romane, i teolodegli Stati Uniti si sono regolarmente nissimo dalle gi della Sorbona, e un secolo, il dileguate. E non è da temere, rassicura logiche del sec- Trecento, particolarmente gravato Joffe, neppure l’ascesa di Paesi come olo, Celestino da scandali, processi, dispute dotIndia e Cina: un sistema educativo di V si sente fin da subito a disagio tra trinali e lotte di potere, rese più altissimo livello e ingenti investimenti i fasti di Roma, al punto che dopo infuocate dalla propaganda di tutte militari sono argini efficaci, che prosoli cinque mesi comunica ai porpo- le parti in gioco. teggeranno il primato americano. Se rati la decisione di deporre la tiara. Il Fino a impedire di vedere nel sapranno mantenere intatta la loro suo gesto apre la strada all’elezione «gran rifiuto» l’inganno che in capacità di reinventarsi, gli Stati Uniti di Bonifacio VIII, cardinale dalle realtà è stato. rimarranno ancora a lungo la più notevoli doti diplomatiche, una noimportante tra le “potenze di default” – mina salutata dal mondo intero come Barbara Frale, L’inle nazioni cui le altre guardano quando provvidenziale. ganno del gran rifiuto, nessuno si fa avanti – per la loro abilità Non è di quest’idea, però, Dante, Utet, 2013, € 10. nel fare «ciò che altri non sanno o non che nel terzo canto dell’Inferno semvogliono fare». brerebbe riferirsi proprio a Celestino con il verso «colui che fece per vilJosef Joffe, Perché l’America non tade il gran rifiuto». Sembrerebbe, fallirà, Utet, 2014, pp. € … appunto. Barbara Frale ricostruisce in 10 ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 ULTIME NOVITÀ Enrico Garlaschelli Esercizi di filosofia Mauro Inzoli «Era uno di noi» Nietzsche Friedrich Il crepuscolo degli dei Elido Fazi Mefistofele Questo studio non è il solito manuale che illustra i principali con-cetti filosofici né una storia della filosofia ridotta a successione di concezioni interessanti da includere in un «museo archeologico» della storia delle idee; bensì si propone di far capire che cosa sia la filosofia e si presenta nella forma di «esercizi a pensare filosoficamente» per rispondere al bisogno umano di porsi domande sull’esistenza, sulla verità e sull’uomo stesso. La filosofia, che nasce dalla meraviglia quale esperienza fondante, nel nominare le cose ci pone a distanza da esse e si profila come «pensiero dell’altro». Perciò è vero che, come afferma Heidegger, l’unico modo per comprendere il pensiero occidentale è di percorrerlo. Ma lasciando che il pensato di ogni filosofo ci venga incontro come qualcosa di sempre unico e irripetibile, di inesauribile, in modo tale che quanto è potenzialmente ricavabile dal suo pensiero rinnovi il nostro domandare. È per questo che nel libro il pensiero greco dalle origini all’età ellenistica è ripercorso in contrappunto sia con quello cristiano, sintesi della Bibbia e del lógos greco, sia con quello contemporaneo, specialmente con il dibattito filosofico italiano più recente. L’analisi è accessibile a un pubblico ampio in quanto si concentra sugli esponenti più noti della speculazione greca (Parmenide, Eraclito, Socrate, Platone, Aristotele, Plotino), interpretati in un modo originale e innovativo che fa emergere chiaramente quanto sostiene Gadamer, ossia che «per il pensare filosofico nessuna definizione, e quindi nessun termine che con essa sia stato introdotto, può valere come un risultato preciso. Esso avrà continuamente bisogno di essere ricondotto al processo pensante». Questo volume, scritto con vivacità e poesia, fa conoscere la figura dell’uomo Gesù, osservandolo a partire dal Vangelo, nel quotidiano privato della vita di Nazaret, nella sua famiglia, con Maria e Giuseppe, nel lavoro accanto a suo padre, inserito nel tessuto sociale del suo Paese, della sua gente. Così facendo si scopre l’Amico e il Fratello; e, attraverso di Lui, si impara a comprendere che la santità si acquisisce con il ben fare le cose di ogni giorno, le più umili e semplici, vissute con discrezione, impegno, amore, spirito di servizio e allegria. È nell’ordinario dell’esperienza che si diventa uomini veri, ed è nei trent’anni trascorsi nella sua casa che Gesù ha forgiato l’uomo che, a tempo opportuno, ha saputo accettare il sacrificio della Croce, per riaprire a tutti la via della Risurrezione e del Cielo. Nietzsche scrive quest'opera nel 1889 ed in essa critica la cultura tedesca dell'epoca definendola "grezza e decadente", senza risparmiarsi analisi negative anche su Francia, Gran Bretagna e Italia. In questo libro elogia personaggi come Napoleone, Goethe, Cesare, i filosofi sofisti, percepiti come forti, contrapponendoli agli "idoli" in declino in cui include una parte dei filosofi greci come Socrate, la religione e la morale del Cristianesimo e la politica democratica e socialista, le cui "verità " considera fisiologicamente giunte alla fine. L’Europa del futuro – un’Europa solida di fronte ai mercati finanziari, democratica, forte e solidale – non nascerà da un miracolo celeste, ma da un patto col diavolo. E che diavolo! Le ricette per uscire dalla recessione che ci attanaglia – questa la tesi del nuovo, provocatorio pamphlet dell’economista e scrittore Elido Fazi – non le custodisce infatti, e come stupirsene, un povero diavolo qualsiasi, bensì il demonio più celebre di tutta la letteratura occidentale, lo scaltro, ironico, invincibile Mefistofele, protagonista del Faust di Goethe. Enrico Garlaschelli, Esercizi di filosofia, Edizsioni Ares, 2014, pp. 336, € 16.90. Nietzsche Friedrich, Il crepuscolo degli dei, Rusconi editore, 2014, pp. 112, € 6,90 Mauro Inzoli, Era uno di noi (Con Gesù a Nazaret), Ares, 2014, 144, € 14.50. Il declino della saggezza A differenza di Sartre che in un’intervistatestamento dichiarava apertamente il fallimento del proprio pensiero con la rinunzia alla stessa dualità fenomenologica dell’«essere-in-sé» e dell’«essere-per-sé», Marcel nel suo «Testamento filosofico» del 1969, rinnovava il suo rifiuto alla linea del «cogito» e la preferenza per la «filosofia itinerante». Il presente volume è un documento fra i più luminosi di quest’impegno, ma non si tratta di accettare una filosofia, bensì di progettare una «ripresa» – per dirla con un’espressione kierkegaardiana – ossia di un «ritorno al fondamento», al fondamento», secondo l’espressione di Heidegger che gode le simpatie del Marcel per il quale – con ottimismo davvero invidiabile — la denuncia dell’«oblio dell’essere» ed il richiamo all’«essere dell’essente» sfugge alla risoluzione nichilistica del principio d’immanenza. Gabriel Marcel, Il declino della saggezza, Edizioni Logos, Pagine 128, € 15. In questo capolavoro completato da Goethe negli ultimi anni di vita, citato spesso ma in realtà ben poco conosciuto (perfino dai suoi presunti lettori, come il presidente della Banca centrale tedesca Jens Weidmann, travisatore, a detta di Fazi, del suo autentico, stupefacente messaggio), è racchiusa la chiave per risolvere una volta per tutte la crisi finanziaria attuale, colpevole di un aumento della disoccupazione che sta raggiungendo livelli record, e che troppo spesso si nutre dell’ignoranza di giornalisti, politici ed economisti riguardo al vero funzionamento del sistema finanziario, all’andamento dell’economia reale e al suo rapporto con l’offerta di moneta. Come scrive Goethe a un amico pochi giorni prima di morire, «gli scherzi molto seri» del Faust possono essere capiti probabilmente solo dai posteri. Le banconote con cui Mefistofele inonda il Sacro romano impero sono un tipo interessante di Fiat money, la moneta legale creata per così dire dal nulla, ai nostri giorni al centro di tutti i più accesi dibatti sulle politiche monetaria. Fazi, novello Faust, ci suggerisce che se vogliamo superare la crisi non dobbiamo stare ad augurarci e tantomeno ad aspettare un intervento divino. Ma lo zampino del diavolo forse sì, il quale al giorno d’oggi apprezzerebbe senz’altro le iniziative economiche della cosiddetta troika neo-keynesiana (Stati Uniti, Inghilterra, Giappone), molto meno l’austerità tedesca e della Banca centrale europea. Mefistofele, infine, se lo si ascolta con attenzione, non è tanto simile a un diavolo tentatore, quanto a un economista eretico: somiglia molto a John Maynard Keynes. Elido Fazi, Mefistofele (Come uscire dalla crisi economica con le ricette del diavolo), Utet, 2014, € 13,90 ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 11 ULTIME NOVITÀ Jim Holt Perché il mondo esiste? Vincenzo Bonato L'amico della Parola Carmelo di Noto Teresa di Gesù Perché esiste il mondo, e perché ne facciamo parte? Perché c’è qualcosa anziché il nulla? Da secoli se lo chiedono in tanti, tra filosofi e scienziati, teologi e scrittori, ed è sorprendente scoprire quanto singolare, articolata e avvincente si possa rivelare, ai nostri giorni, una ricerca che prende le mosse da un interrogativo così semplice e potente; una vera e propria indagine, personale ed emozionante, condotta come una detective-story da un brillante divulgatore scientifico con un debole per i grandi misteri dell’esistenza. In Perché il mondo esiste? Jim Holt indossa i panni del segugio cosmico e interroga, punzecchia, mette alle strette (o ascolta, rapito e incredulo) una schiera di intellettuali di rango assoluto: Nobel per la fisica come Steven Weinberg, giganti della letteratura contemporanea come John Updike, matematici innamorati delle forme platoniche come Roger Penrose, teorici del multiverso e della realtà virtuale. Ogni colloquio è un viaggio in mondi nuovi, un confronto con prospettive sconvolgenti, un’immersione nelle teorie più argute, avventurose e geniali del sapere contemporaneo, spiegate al lettore senza indulgere in tecnicismi e con grande affabilità, quasi come in un romanzo di formazione. Perché il mondo esiste? chiama in causa Dio, il Big Bang, la fisica classica e quantistica e altri cardini del pensiero scientifico e filosofico contemporaneo, ma il filo conduttore rimane la curiosità: la curiosità instancabile, la lungimiranza e l’ingegno di una specie come la nostra, che da millenni non è mai stanca di porsi domande su se stessa e sul mondo in cui vive. Gregorio di Nissa, sebbene sia meno conosciuto di altri Padri della Chiesa, rappresenta un vertice della teologia e della spiritualità cristiana. È considerato il più speculativo tra i Padri Cappadoci (Basilio, Gregorio di Nazianzo, Gregorio di Nissa). Meditare la sacra Scrittura fu per lui non soltanto un modo per attingere delle verità teologiche, ma fu soprattutto la «strada maestra» per lasciarsi plasmare dalla forza della Parola divina, medicina salutare ed energia che opera in modo efficace e trasformante. Di conseguenza, pur appartenendo per nascita a una classe sociale privilegiata, si mostrò molto attento alla situazione di povertà e miseria in cui versava la maggioranza della popolazione affidata alle sue cure pastorali, giungendo a una condanna esplicita della schiavitù.Gregorio offre un modello assai ricco ed equilibrato di vita cristiana: era aperto alle conquiste del pensiero e della cultura, ma anche attratto dalle profondità della vita mistica. Conoscere la sua spiritualità biblica aiuta anche il lettore di oggi ad arricchire la sua vita di fede: tutto ciò che è scritto nella Bibbia si riscrive ora nel cuore del credente. n occasione del quinto centenario della sua nascita, un libro per avvicinarsi alle opere della grande santa, che ha “spalancato” le porte della sua anima a Dio perché potesse riversarvi fiumi di grazia, di luce, di pace, di amore. Teresa d’Ávila ci guida con la sua santità di vita e i suoi scritti nel cammino verso Dio. Le sue opere maggiori presentano un filo unitario: la Vita racconta le prime grazie ed esperienze mistiche; il Cammino di perfezione tratta delle virtù che occorre praticare per giungere all’unione con Dio; le Fondazioni narrano peripezie e fatiche dei viaggi di fondazione; il Castello interiore, l’opera più sublime, è come un prezioso diamante donatole da Dio che ella non tiene per sé, ma mette a disposizione di tutti perché giungano alla vita umano-divina in Cristo, per Cristo, con Cristo. Quattro meravigliose opere che dispiegano la bellezza e la ricchezza della vita interiore. Jim Holt, Perché il mondo esiste?, Utet, 2013, € 16. Vincenzo Bonato, L'amico della Parola (La spiritualità biblica di Gregorio di Nissa) Edizioni San Paolo, 2014, pp. 160, € 9.99. Amelio Fara L’arte della scienza Il volume delinea, attraverso fonti inedite, la storia dell’architettura e della cultura militare sabauda dal piano di ingrandimento orientale di Torino del 1673 al piano di difesa della stessa capitale del regno elaborato da Luigi Federico Menabrea nel 1859. In una complessa articolazione documentale e attraverso inesplorate angolazioni interpretative agiscono architetti quali Amedeo di Castellamonte, Filippo Juvarra, Giuseppe Ignazio Bertola, Antonio Maria Felice Devincenti. Undici le appendici tecniche. Amelio Fara, L’arte dellla scienza (Architettura e cultura militare a Torino e nello Stato Sabaudo,1673-1859), Olschki Editore, 2014, pp. XII-272, con 64 tavv. f.t. Carmelo di Noto, Teresa di Gesù (Testimone di azione e maestra di preghiera), Edizioni San Paolo, 2014, pp. 304. € 18 (disp. anche eBook) L’arazzo di Nostra Signora Un imm e n s o arazzo diviso in due parti; nella prima campeggia la cattedrale di Parigi e si esprime l’amore di Péguy per la città dove vive, lavora e soffre; il secondo momento è invece scandito dall’alta poesia della Presentazione della Beau-ce a Notre-Dame di Chartres, e dalle cinque pre- ghiere nella Cattedrale... Già all’inizio della «presentazione», in cui il poeta prega, ma resta sulla strada, contemplando da lontano, o nell’albergo o davanti alla Cattedrale, esplode il «canto profondo dell’anima» e si dimentica la musica «un po’ troppo parnassiana» dell’addio a Parigi; e poi l’orchestrazione piena e fascinosa della preghiera dentro Notre-Dame, segno della sua resa totale alla Grazia, che accompagna le confidenze che mettono a nudo il terreno scosceso del suo spirito e della sua carne, il segreto lacerante del suo cuore, e la pace pienamente riconquistata con l’aiuto della «Regina delle paci e dei disarmi». CHARLES PÉGUy L’arazzo di Nostra Signora A cura di Giorgio Francini Pagine 120, € 12 12 ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 ULTIME NOVITÀ Patterson /Emily Il nostro amore è per sempre Piero Martinetti Gesù Cristo e il cristianesimo Axi Moore è una «brava ragazza»: studia, è riservata e non dice a nessuno che il suo desiderio più grande è scappare da tutto. L’unica persona con cui si confida è Robinson, il suo migliore amico, di cui, anche se non lo ammetterebbe per nulla al mondo, è anche pazzamente innamorata. Senza di lui non avrebbe senso fare quel che sta per fare: partire per un viaggio on the road. Di nascosto dal padre, abbandonando la scuola a poche settimane dagli esami. Solo Robinson può capire veramente il senso di questa esperienza. E con Robinson il viaggio si trasforma in una grande avventura, al suono delle musiche che amano, alla luce delle strade che percorrono, al ritmo dei loro cuori che battono. Un’avventura che sfugge a ogni regola e anche al loro controllo. Un’avventura indimenticabile… Intenso, romantico, emozionante, «Il nostro amore è per sempre» parla al nostro cuore. Tutti conosciamo la forza dirompente del primo amore. Gesù Cristo e il cristianesimo – qui per la prima volta in edizione critica, condotta su manoscritti in parte riprodotti nel testo – è un’opera della maturità in cui, rifacendosi alle tradizioni della scuola storica tedesca, Martinetti cerca di rispondere all’interrogativo “possiamo ancora dirci cristiani?”, ripreso poi da Croce. Ai suoi occhi, il cristianesimo ha un profondo significato filosofico e un valore universale, fondati sul messaggio di Gesù e incarnati storicamente nelle «eresie». La prospettiva di un futuro rinnovamento del cristianesimo è per lui affidata più all’iniziativa delle piccole comunità di credenti (i “cristiani senza chiesa”) che non alle istituzioni ecclesiastiche, a cominciare dalla Chiesa cattolica, storicamente prigioniera di una mondana volontà di potenza che la lega diabolicamente al potere (all’epoca, il regime fascista). Un messaggio e una lettura inattuali, ma che non hanno perso nulla della loro potenza drammatica. (Giovanni Filoramo) James Patterson, Raymond Emily, Il nostro amore è per sempre, Corbaccio Editore, 2014, pp. 272 € 14.90. Autori Vari L’oltre e l’altro L’uomo è un essere errante, naturalmente predisposto a conoscere il mondo. E a raccontarlo. Per questo, l’incontro con l’altro, il confronto con il diverso, sono spesso snodi cruciali per una società. Per questo, in ogni epoca la letteratura – da Omero a Marco Polo a Ryszard Kapuscinski – misurandosi su questi temi ha raggiunto alcuni dei suoi punti più alti. Ma come si articola il delicato rapporto tra chi visita e chi è visitato? Quanto in profondità si spinge il legame tra un viaggiatore e la sua meta? A che velocità e su quali canali si sposta la moltitudine di oggetti culturali al tempo della globalizzazione? Qual è il ruolo della parola, nel contatto con lo straniero? Il viaggio – metaforico e reale, interiore ed esteriore – è il terreno comune su cui si confrontano in queste pagine studiosi come gli antropologi Marco Aime e Adriano Favole, lo storico della letteratura Attilio Brilli, un brillante interprete degli effetti della globalizzazione come Arjun Appadurai, la raffi nata commentatrice dell’esperienza religiosa Gabriella Caramore, Piero Martinetti, Gesù Cristo e ma anche un’autorevole firma del gioril cristianesimo, Morcelliana, 2014, nalismo enogastronomico come Allan Bay e un narratore coraggioso e viagpp. 736, € 45; giatore ostinato come Paolo Rumiz. Attraversando i confini delle singole discipline e inoltrandosi in quelle regioni affascinanti dove la sociologia e l’antropologia incrociano la gastronomia, la linguistica e la religione, gli autori di questi saggi ci accompagnano PAUL CLAUDEL a ritroso nella storia, sulle tracce dei luoghi della vita di Gesù, o in parti Il libro di Cristoforo remote del mondo, tra le tribù dei nativi Colombo dell’Oceania, fino ai fasti medievali della mitica Timbuctu. In un mondo in A cura di Luigi continua e costante accelerazione, Castiglione queste sette “variazioni sul viaggio” ci Pagine 88, € 13 rendono più consapevoli di come la frequentazione dell’oltre e l’esperienza dell’altro siano occasioni privilegiate di La Maschera e la formazione interiore, episodi decisivi durante i quali si definisce la nostra grazia [20] stessa identità. Auotori vari, L’oltre e l’altro (Sette variazioni sul viaggio), Utet, 2014, pp. 120, € 12. Magnus Montelius L’inganno del passato È l’autunno del 1990 e la cortina di ferro si sta sbriciolando. A Stoccolma, ai piedi della terrazza di Ersta, viene trovato il corpo di un uomo che porta con sé un passaporto albanese, ma le autorità del suo paese sostengono che non esiste nessuno con quel nome. Il caso viene rapidamente archiviato come suicidio, una soluzione affrettata che sollecita la curiosità di un giornalista a caccia di inchieste. Dopo una serie di insuccessi privati e lavorativi, Tobias Meijtens fiuta finalmente il pezzo che potrebbe fargli fare il grande salto e garantirgli un posto fisso al quotidiano per cui lavora. Tanto più che, poco tempo dopo, anche l’unico potenziale testimone dei fatti di Ersta muore in circostanze molto sospette. Indagando in coppia con la collega Natalie, Meijtens si trova tra le mani un caso di spionaggio che risale a molti anni prima. Anni in cui l’utile immagine della Svezia era quella di un paese giusto e neutrale. Era davvero così? Chi era l’uomo precipitato a Ersta? Alcuni indizi conducono a un nome in codice: Tristano, un nome dietro il quale sembra nascondersi una grande menzogna. Pubblicato da un piccolo editore, il romanzo di Magnus Montelius è stato in Svezia la sorpresa della stagione letteraria: una complessa storia di spionaggio che ha le sue radici nella guerra fredda e scava nelle ragioni della scelta estrema di un gruppo di persone unite un tempo da ideologie radicali e da un legame profondo. Un thriller intrigante e intelligente, che alla sua uscita la stampa ha unanimemente salutato come un esordio d’eccezione. Magnus Montelius, L’inganno del passato, Marsilio Editori, 2014, pp. 368, 1° ed., € 18,50. ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 13 ULTIME NOVITÀ Danilo Campanella Aldo Moro Il volume presenta sinteticamente ma con le dovute attenzioni le fasi principali della vita di Aldo Moro, dall’infanzia alla morte, sottolineandone i tratti personali e l’azione politica. Particolare importanza viene data alla bibliografia, agli scritti ed ai discorsi dello statista pugliese: l’analisi degli scritti e degli editoriali può offrire una nuova, profonda chiave di lettura del pensiero di Moro, giungendo a una vera e propria filosofia politica «morotea». L’autore non manca di descrivere le difficoltà che Aldo Moro incontrò con alcuni attori politici del suo tempo, come anche la questione del compromesso storico, la terza fase, il rapimento ad opera delle Brigate rosse e le lettere raccolte nel celebre “memoriale” dalla «prigione del popolo». Giuseppe Ghini «Anime russe» Enrico Garlaschelli Esercizi di filosofia Conoscere, conoscersi Se in generale la grande letteratura è non solo una lavagna su cui riprodurre creativamente la realtà, ma uno strumento per indagarla e comprenderla, Turgenev, Tolstoj e Dostoevskij misero decisamente al centro delle loro opere personaggi di grande complessità e umanità, dando un contributo decisivo allo studio dell’Io. Lo fecero ognuno a suo modo, elaborando un personaggio-persona che anticipa le successive scoperte delle discipline dell’uomo, ma evitando le secche in cui queste cadono allorché muovono da un’antropologia parziale, riduttiva. I tre romanzieri si mossero così verso il recupero di un’antropologia tripartita dove, accanto alla sfera fisica e a quella psichica, emerge una sfera spirituale che consente l’inabitazione del divino nell’uomo. Solo l’esistenza di questa regione spirituale permette all’uomo di scegliere liberamente, di decidere responsabilmente sottraendosi ai condizionamenti dell’ambiente. Solo questa dimensione spirituale può spiegare il centro trascendente del personaggio, qualcosa che è nel personaggio ma che contemporaneamente lo supera. Questo studio non è il solito manuale che illustra i principali concetti filosofici né una storia della filosofia ridotta a successione di concezioni interessanti da includere in un «museo archeologico» della storia delle idee; bensì si propone di far capire che cosa sia la filosofia e si presenta nella forma di «esercizi a pensare filosoficamente» per rispondere al bisogno umano di porsi domande sull’esistenza, sulla verità e sull’uomo stesso. La filosofia, che nasce dalla meraviglia quale esperienza fondante, nel nominare le cose ci pone a distanza da esse e si profila come «pensiero dell’altro». Perciò è vero che, come afferma Heidegger, l’unico modo per comprendere il pensiero occidentale è di percorrerlo. Ma lasciando che il pensato di ogni filosofo ci venga Danilo Campanella, Aldo Moro ( incontro come qualcosa di sempre Politica, filosofia, pensiero), Ediunico e irripetibile, di inesauribile, in zioni Paoline, 2014, pp. 176, € 15. modo tale che quanto è potenzialmente ricavabile dal suo pensiero rinnovi il nostro domandare. È per questo che nel libro il pensiero greco dalle origini all’età ellenistica è ripercorso in contrappunto sia con quello cristiano, sintesi della Bibbia e del Giuseppe Ghini, «Anime russe» lógos greco, sia con quello contempo(Turgenev, Tolstoj, Dostoevskij), raneo, specialmente con il dibattito Edizioni Ares, 2014, pp. 280, € 15. filosofico italiano più recente. L’analisi è accessibile a un pubblico ampio in quanto si concentra sugli esponenti più noti della speculazione greca (Parmenide, Eraclito, Socrate, Giovanni Papini Platone, Aristotele, Plotino), interpreIL DIAVOLO tati in un modo originale e innovativo Appunti per una futura che fa emergere chiaramente quanto sostiene Gadamer, ossia che «per il diabologia pensare filosofico nessuna definizione, e quindi nessun termine a cura di Massimo che con essa sia stato introdotto, può Ubaldi valere come un risultato preciso. Esso Pp. 228, € 18 avrà continuamente bisogno di essere ricondotto al processo pensante». Biblioteca universale cristiana [75] Enrico Garlaschelli, Esercizi di filosofia (Conoscere, conoscersi), Edizioni Ares, pp. 336, € 16,90. N.Gratteri, A.Nicas Acqua santissima La mattina del 4 luglio 1966 don Antonio avrebbe dovuto celebrare una messa funebre per un capobastone di Ciminà, piccolo paese in provincia di Reggio Calabria, ma venne ucciso in un agguato prima di riuscire a raggiungere la chiesa: le perizie balistiche accertarono che il sacerdote aveva sparato contro i suoi assassini per coprirsi la fuga. Suor Rosa, la sorella del boss Paolo Martino, cugino del padrino di Archi, Paolo De Stefano, sfruttava le proprie conoscenze per acquisire informazioni riguardanti eventuali procedimenti penali in corso nei confronti del fratello. Nel 2007 il boss Vincenzo Gioffrè entra a far parte del comitato per l'organizzazione della festa in onore della Madonna dei Poveri di Seminara. Anni prima, il sindaco neoeletto aveva tentato di modificare il percorso della processione per impedire che il fercolo della Madonna proseguisse, come da tradizione, fino alla casa del boss locale, ma le sue disposizioni vennero disattese e, qualche giorno dopo, per ribadire chi comanda, venne dato fuoco al municipio. A partire dall'Ottocento e per decenni gli uomini della 'ndrangheta hanno beneficiato del silenzio e dell'indifferenza (spesso interessati) della Chiesa. Solo dagli anni Cinquanta cominciano a registrarsi le prime denuncie e le prime lettere pastorali, e la 'ndrangheta diventa un "cancro esiziale". Nicola Gratteri, Antonio Nicaso , Acqua santissima (La Chiesa e la 'ndrangheta: storia di potere, silenzi e assoluzioni), Mondadori, 2014, pp. 194, € 16. 14 ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 ULTIME NOVITÀ Fëdor M. Dostoievski Meditazione su Cristo Presentazione di Luigi Castiglione Il Cristo è al centro dell’opera di Dostoievskij, n’è anzi il cuore, la ragion d’essere, al punto da fargli scrivere di non conoscere niente di «più bello, profondo, comprensivo, ragionevole, virile e perfetto di Cristo. Nel suo «convulso dibattersi per evitare la caduta nel nulla egli cerca, – dice Papini – ansiosamente un alleato, un soccorso, un rifugio, e lo trova miracolosamente nel Cristo. Dio è forse un concetto o verbo incogitabile, ma Cristo è un essere vivente, ch’ebbe carne e vesti, che cercò gli umiliati e gli offesi, che chiamò a sè anche i peccatori e i malfattori, che si affermò Figlio di Dio, ma anhe figlio dell’Uomo. Cristo è, per Dostoievski, l’unico mallevadore della divinità: finchè potrà comtemplare la sua faccia, anche se imbrattata di saliva e di sangue, si sentirà sicuro, si salverà dalla caduta irrimediabile nella voragine mortale dell’ateismo conseguenziario». eBook LOGOS - www. edilogos.com Rosalba Gasparro Oltre il giardino Nell’attraversamento del giardino edenico Paul Willems si spinge sempre oltre i confini e matura un discorso apocalittico, in cui indica, con dolore e ferocia, il progressivo imbestiarsi dell’uomo contemporaneo, che minaccia la sopravvivenza stessa del pianeta. Ma il pensiero dello scrittore belga è anche indicazione di un percorso metafisico che partendo dalle radici, familiari e sociali, offre poi un varco possibile, una chiave di memoria, che apre tutte le porte, per effrazione o miracolo, verso la luce chiara di un universo panteistico senza peccato. Quasi una discesa agli inferi che è solo preludio alla riscoperta delle Origini, approdo alla contemplazione di un cielo in cui si rivedono le stelle, oltre lo strazio lacerante della lunga traversata. Gasparro Rosalba, Oltre il giardino (Paul Willems tra narrativa e teatro), Bulzoni Editore, 2014, pp. 480, € 35. ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 ULTIME NOVITÀ LUIGI CASTIGLIONE UN CUORE GRANDE COSÌ Digressioni verghiane Giovanni Isgrò Il sacro e la scena Il saggio offre una visione d'insieme delle forme più significative della drammatica sacra e dello spettacolo devozionale in Italia e nel resto d'Europa dal Medioevo alla Controriforma. La prima parte dello studio è dedicata all'evoluzione dell’actio liturgica, dall’età carolingia al secolo XI, in quanto premessa necessaria a meglio comprendere differenze sostanziali fra teatro e liturgia, nonostante in quest’ultima sia possibile individuare tracce destinate ad alimentare gli sviluppi del sacro rappresentare. Nel complesso si tratta di un percorso legato da un lato alla cultura materiale e alle tecniche della messinscena fra gli spazi deputati alla devozione, dall'altro ai meccanismi di produzione in quanto espressione delle diverse realtà politico-sociali europee. Dal theatrum imperiale di Carlo Magno alle consuetudini monastiche e al dramma liturgico maturato nelle chiese delle grandi abbazie benedettine e poi agli sviluppi delle pratiche confraternali fino agli spettacoli devozionali della Rinascenza e alla grande stagione del teatro gesuitico si scandisce il tempo scenico del sacro. Ciò fino a quando dispositivi, strutt Isgrò Giovanni, Il sacro e la scena, Bulzoni Editore, 2014, pp. 248, € 25. LUIGI CASTIGLIONE UN CUORE GRANDE COSÌ Digressioni verghiane LO SCRITTORE CHE NARRA SE STESSO IN PAGINE CHE SORPRENDERANNO contenuti: UN VESTITO PER LILLI DON GESUALDO VINCERÀ LE DONNE CANTO, E L’AMORE RELIGIOSITÀ DI VERGA in appendice: Storie della corrispondenza più controversa della storia Le perifrasi di Pirandello 15 16 ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 ULTIME NOVITÀ Matthew Fox Gaio Sallustio Crispo La congiura di Catilina Compassione Sullo sfondo della congiura di Catilina si intravede un tessuto sociale lacerato. La lotta per il potere vede opposti una nobiltà conservatrice, arroccata nella difesa miope dei suoi privilegi, e un ceto di "uomini nuovi", tanto mediocri quanto ambiziosi. Da tale palude emergono, secondo Sallustio, soltanto due grandi figure: quella di Catone, difensore intransigente dei valori antichi, e quella di Cesare, aperto alle nuove istanze proposte da una società in continuo movimento. La narrazione degli eventi lascia spesso il posto alla riflessione politica e morale, in un'opera densa di pathos e ricca di drammaticità, che si avvale di una scrittura per molti versi rivoluzionaria, caratterizzata da un periodare asimmetrico e dalla ricerca di concisione e sentenziosità. Gaio Sallustio Crispo, De coniuratione Catilinae, Testo latino a fronte e note del curatore, Mursia, 2014, pp. 286, € 35. Alessio Grosso Apocalisse rossa Isidoro di Siviglia Etimologie o origini Eruditissimo autore di una immensa mole di libri che affrontano in modo sistematico tutto lo scibile umano, dall’agronomia alla medicina, dalla teologia all’economia domestica, Isidoro di Siviglia dedica gli ultimi vent’anni della sua vita all’etimologia, con l’intento di raccogliere le conoscenze dell’epoca in un’opera il più possibile onnicomprensiva, programmatica fin dal titolo. Considerata la prima Enciclopedia della cultura occidentale, le Etimologie o origini coprono, organizzandoli tematicamente nell’arco di venti libri, gli argomenti più svariati – arti liberali, religione, medicina, diritto, lingue e popoli, geografia e architettura, per citarne alcuni – e rappresentano lo sforzo di descrivere la realtà attraverso l’origine dei vocaboli che la definiscono. In un periodo storico particolarmente convulso, disgregato politicamente e culturalmente, l’etimologia è per Isidoro un’arma capace di ripristinare la forza coesiva della lingua latina, un Alessio Grosso, Apocalisse passo decisivo sulla strada che conduce rossa, Mursia, 2014, pp. 304, € alla concordia terrena, all’unità di cuori, pensiero e parola. Con oltre mille codici 12,50. conservati e un’ininterrotta catena di citazioni nei libri di epoche successive – non ultima la Commedia dantesca –, le Etimologie furono un testo di riferimento per tutto il Medioevo, un compendio generosissimo che ebbe fortuna immediata e duratura e che tuttora mantiene intatto il suo fascino, quello che accomuna gli slanci più vertiginosi delMatthew Fox, Compassione, l’ingegno umano. Claudiana Editrice, 2014, pagine 314, € 24. Isidoro di Siviglia, Etimologie o origini, Utet, 2014, pp. € 24. Matthew Fox ex domenicano espulso dall’ordine dall’ex prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, Joseph Ratzinger, e ora sacerdote della Chiesa episcopale americana, denuncia la mancanza di compassione, tipica della società contemporanea come perdita di una delle capacità fondamentali dell'essere umano. Alla ricerca di un'anima per il mondo globalizzato, l'autore esplora diversi ambiti della vita umana religione, psicologia, scienza, economia e politica, proponendo un processo di guarigione individuale e collettiva che porti alla rimozione degli ostacoli al libero fluire della compassione. I diversi ambiti della vita umana: religione, psicologia, scienza, economia e politica. Le paure umane più profonde: morte, vita, sofferenza, piacere, androginia e colpa. Verso la pratica di una spiritualità attiva e trasformativa della società. Matthew FOX, teologo di fama internazionale, è considerato uno dei massimi esponenti della Creation Spirituality, movimento per il rinnovamento della chiesa a partire dal dialogo interreligioso. Tra le sue opere segnaliamo In principio era la gioia e La guerra del papa. Perché la crociata segreta di Ratzinger ha compromesso la Chiesa (e come questa può essere salvata); La nube provocata dall'eruzione del vulcano islandese Laki per mesi ha avvolto l'Europa in una morsa di ghiaccio e di gelo. Dopo l'«Apocalisse bianca» la vita sta lentamente tornando alla normalità, ma altre devastanti catastrofi naturali si preparano, mentre una minaccia oscura incombe sui meteorologi europei che stanno studiando le anomalie del clima. Perché stanno uccidendo gli scienziati? Perché caldo e freddo si susseguono in modo irregolare? Ancora una volta la redazione di MeteoLive TV indaga in mezzo a eccezionali eventi meteo e contro una spietata organizzazione terroristica. Le immacolate valanghe e i fiumi di lava e fango nascondono un segreto: qualcuno sta cambiando il clima della Terra. ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 17 IN PRIMO PIANO Si Nelson Mandela a choisi Nadine Gordimer, écrivaine blanche libérale, comme confidente, c’est qu’il avait une confiance absolue en cette femme qui avait su, dans «Burger’s Daughter», raconter les difficultés de la vie de famille de militants révolutionnaires sans cesse menacés par la prison, contraints de délaisser les leurs pour leur cause... Etrangement, Nelson Mandela, dans son pénitencier de Robben Island, avait pu lire ce livre largement inspiré de sa vie, et il avait écrit à Nadine Gordimer, par le biais de son avocat, pour la féliciter. Depuis ces années 60 où l’ANC fut décimée, ses dirigeants emprisonnés, et toute opposition muselée, Nadine Gordimer n’a cessé de témoigner de conditionnement de ses origines, et de la réalité de l’apartheid. D’abord dans s’engager du côté des résistants à l’a- ses livres, qui ont connu un écho considérable dans le monde entier, y partheid. compris en France où de très nombreux titres ont été traduits. Au côté de Nelson Mandela Mort de Nadine Gordimer, prix Nobel de littérature amie de Mandela D ans son dernier roman, « No time like the present » (en français: « Vivre à présent», éd. Grasset, 2013), Nadine Gordimer mettait en scène le désenchantement de ceux qui avaient contribué à abattre l’apartheid et rêvaient d’une Afrique du Sud plus vertueuse que celle dans laquelle ils vivaient désormais, libres mais déçus. C’était aussi, en grande partie, son propre itinéraire que décrivait cette grande dame sud-africaine qui s’est éteinte dimanche à l’âge de 90 ans. En 1991, Nadine Gordimer a été récompensée du Prix Nobel de littérature, à la fois pour une œuvre importante couvrant plus d’un demi-siècle d’écriture, mais aussi pour un engagement réel et courageux contre le système abominable de l’apartheid. Tout, pourtant, aurait du la pousser à fermer les yeux, à s’accommoder d’un système qui, s’il était moralement choquant, garantissait à la minorité blanche à laquelle elle appartenait une qualité de vie exceptionnelle. En particulier dans son quartier hyperchic de Houghton, à Johannesburg, qu’on repère aisément quand on est en avion par le nombre de ses piscines... «Une Bovary en herbe», c’est ainsi que Nadine Gordimer décrivait sa propre enfance, dans la petite bourgeoisie d’une ville minière du Transvaal. La littérature lui fit faire le long chemin qui permet de rompre avec le Nadine Gordimer avec Nelson Mandela en 2006 à Johannesburg,Nadine Gordimer a fait la connaissance de Nelson Mandela au début des années 60, alors que le leader du Congrès national africain passait en procès pour subversion. A sa sortie de prison, en 1990, elle devint sa confidente, comme elle l’a raconté dans un texte publié par le New Yorker à la mort du premier président noir de l’Afrique du Sud à la fin de l’an dernier. «J’étais incrédule quand Georges Bizos [l’avocat de Mandela, ndlr] me dit que Mandela, à peine libéré, voulait me voir. J’ai du penser, avec la vanité d’un écrivain, que le grand homme voulait parler de «Burger’s Daughter» [«Fille de Burger», un roman de Nadine Gordimer paru en 1979, mettant en scène la famille d’un dirigeant politique emprisonné, ndr]. Nous nous sommes retrouvés seuls, quelques jours plus tard, à Johannesburg. Ce n’est pas de mon livre qu’il m’a parlé, mais de sa découverte, à son premier jour de liberté, du fait que Winnie Mandela [alors sa femme, ndr] avait un amant. Ce choc ne fut rendu public qu’au moment de leur divorce, six ans plus tard. Je n’ai jamais parlé de ça avant [...]. » «Feu le monde bourgeois» «Un monde d’étrangers», «Feu le monde bourgeois», «Le Conservateur», «Fille de Burger», «Ceux de July», «L’arme domestique»... Autant de titres de romans, et plus de 200 nouvelles, qui ont pour la plupart comme toile de fond cette société sud-africaine prise dans les affres de la ségrégation raciale et cherchant à s’en libérer. Jusqu’au dernier roman publié, «Vivre à Présent», qui raconte l’histoire d’un couple «mixte», lui blanc, juif, elle noire, et leur enfant métis, mariés à une époque ou c’était interdit par les lois d’apartheid, alors qu’ils étaient exilés et combattants. Leur réinsertion difficile dans la société sudafricaine libérée, au sein d’un groupe d’amis de toutes origines, vivant chacun différemment ce post-apartheid et ses désanchantements. Nadine Gordimer a aussi beaucoup témoigné politiquement. Elle a publié quantité d’essais, dont certains ont été regroupés dans un recueil publié en plein apartheid, «le geste essentiel» (Plon, 1988, traduit par Jean-Pierre Richard), qui montrent, avec le recul du temps, un engagement sans failles 18 ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 eBooks Logos « CLASSICI DELLA LETTERATURA» greca, latina, francese, inglese, italiana, portoghese, spagnola, tedesca... (in lingua originale e/o tradotti) Direzione: Luigi Castiglione Massimo Ubaldi Segreteria di redazione: Silvio Testi Gli EBOOKS della LOGOS si possono agevolmente leggere sul monitor del proprio computer, se ne può ingrandire e rimpiccolire il testo e renderlo anche più oppure meno luminoso, secondo le proprie esigenze visive, senza ricorrere ad ulteriori spese... Gli eBooks Logos vengono forniti in cd con cofanetto www.edilogos.com - [email protected] ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 eBooks Logos contre le régime de la minorité blan-che. Exigence de vérité Mais elle était aussi très consciente de la difficulté de n’être « que » un écrivain engagé, et Nadine Gordimer a pris plus de risques dans sa vie que ceux de sa plume. Dans un essai de ce livre, elle écrivait ainsi : «Les écrivains blancs “simplement écrivains” s’exposent à un reproche voisin : celui de “voler la vie des Noirs” – bon matériau pour leur œuvre. Ils ont autant le droit audit “matériau” que les écrivains noirs, même s’il faut tenir compte de l’importante différence qui les sépare au niveau du vécu et que nul ne saurait contester. Leur geste essentiel ne peut s’accomplir que dans l’intégrité exi-gée par Tchekov: “Décrire une situation avec tant de vérité ... que le lecteur ne puisse s’y dérober”» C’est forte de cette haute exigence que Nadine Gordimer a mené sa vie d’écrivain et de Sud-Africaine engagée. Elle disparait quelques mois seulement après Nelson Mandela, son ami, qui partageait les mêmes valeurs qu’elle, alors que tout, a priori, les séparait dans ce pays aux barrières raciales et sociales exacerbées.* [*Source: Le Nouvel Observateur] LE ENCICLICHE DI GIOVANNI PAOLO II 19 20 ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 OPERE DI KAROL WOJTYLA KAROL WOJTyLA Il potere e la croce KAROL WOJTLA Max Scheler KAROL WOJTyLA La Bottega dell’orafo Traduzione di Aldo Cantarini Prefazione di Luigi Castiglione Pagine 160, € 16 Traduzione di Sandro Bucciarelli Prefazione di Pietro Palazzini Pagine 256, € 18 Premessa di Stanislao Piekut Traduzione di Renzo Panzone Nuova edizione a cura di L. Castiglione Pagine 160, € 16 Biblioteca universale cristiana [62] Biblioteca universale cristiana[29] La Maschera e la Grazia [23] «Credente, catecumeno e cristiano è colui che non soltanto sa ritrovare in Gesù Cristo come concreto Uomo storico il mistero dell’unione personale con il Dio-Figlio, ma sa anche ritrovare in se stesso la verà la Grazia, nell’uomo concreto, il richiamo al mistero dell’unione con il Dio vivente, alla partecipazione della Vita». «Il Novecento, malgrado il suo desiderio di passare alla storia come secolo di progresso universale, si è distinto in molte azioni contrarie all’uomo, contro la sua vita e la sua salute e contro i diritti inviolabili dell’umana persona. Tra noi non sono pochi coloro che portano i segni delle crudeltà subite nei campi di concentramento, nelle prigioni e in altreoccasioni. Nonostante le numerose dichiarazionmon si può dire che questi fatti siano scomparsi. Si può tutt’al più affermare che accanto al progresso scientifico i metodi impiegati per nuocere alla vita degli uomini si sono fatti più raffinati e precisi». «I1 cristianesimo si pone di fronte all’uomo come una verità e richiede di essere incarnato nella vita. In questo modo la più concreta e la più prossima forza del cristianesimo palpita nelle virtù della vita cristiana. E, fra le altre virtù, palpita nella purezza». Quest’accurato saggio di critica filosofica ci aiuta a comprendere meglio lo stile del magistero di Giovanni Paolo II, dove si avverte con la sapientia cordis anche un ricco patrimonio culturale... L’etica scheleriana, anche se non condivisa e superata, ritorna per vie logiche e viene usata per richiamare il valore dell’uomo come centro di ogni esperienza. Il discorso antropologico condotto avanti con abilità dall’Augusto autore in tante circostanze non nega certo il tomismo, che fermamente ritiene, ma lo certifica nell’incontro con la filosofia contemporanea. La sua cultura abbraccia elementi nuovi come l’esistenzialismo, il personalismo, la fenomenologia, in maniera che il tomismo stesso viene arricchito di quanto di valido può trovarsi in questi sistemi. È proprio a partire dal tema del singolo che si può intendere appieno anche la centralità accordata all’uomo nell’enciclica programmatica di Giovanni Paolo II, Redemptor hominis, pur nel suo carattere cristocentrico. Perciò anche l’utilità della presentazione in lingua italiana di quest’opera filosofica. Conoscendo sempre più l’humus culturale del Sommo Pontefice, si avverte meglio nel magistero pontificio l’importanza data al mondo interiore dell’uomo e alla dignità della persona umana... Tutto questo prende luce dalla formazione culturale di chi oggi è Magister fidei. Anche in lui il divinum del suo magistero prende luce dall’humanum della sua formazione culturale. Perciò l’edizione di quest’opera, in lingua italiana, aiuterà soprattutto gli italiani a meglio comprendere il loro Papa, il loro Vescovo di Roma, il Capo visibile della Chiesa universale (dalla pref. del card. Pietro Palazzini) Con lo pseudonimo di Andrzej Jawien, Karol Wojtyla pubblicava nel 1960 «Przed sklepem jubilera”. Si trattava di «meditazioni» che assumono a volte la forma del dramma. Argomento conduttore, il «sacramento del matrimonio», l’amore cioè: il tema incessantemente ricorrente in tutti gli scritti del futuro Successore di Pietro Né commedia, né dramma dunque in senso proprio e neppure un semplice canovaccio teatrale. Ma un poema d’amore che attinge alimento dal dramma di tre giovani coppie di sposi: Teresa e Andrea, Anna e Stefano e Monica e Cistoforo. I personaggi più eloquenti son talvolta quelli che non parlano, come le vergini stolte e le vergini prudenti. Ma c’è anche un Adamo ch’esce dal simbolo, ci sono strani interlocutori occasionali che commentano quasi nell’ombra e c’è un coro che spezza la staticità con irruenza. Ma su tutti si staglia un vecchio saggio, l’orafo, che è Dio... La traduzione è discorsiva, semplice, e non ha pretese letterarie: s’attiene scrupolosamente al testo. ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 LUIGI CASTIGLIONE SALVARSI DAL NULLA ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 22 IN PRIMO PIANO La Maschera e la grazia L’unica collana che ospita i capolavori del teatro cristiano 1. HENRI GHÉON La maschera e la grazia 5II ed. - eBookLUIGI CASTIGLIONE Pio XII e il nazismo Presentazione di Igino Giordani Pagine 336, € 23 «Biblioteca Pio XII» «Sui rapporti del papato con il nazismo, che è poi primamente il rapporto di Pio XII con Hitler, c’intrattiene questo libro, ben fondato su documenti, esaminati con una critica acuta, obiettiva e convincente. Chi lo legge non può non cogliere la realtà di una opposizione costante, profonda, inconciliabile, tra la politica del novello Gengis Khan e la condotta del Vicario di Cristo, il quale agiva, qual era, da padre dei popoli [...] A differenza d’altri, trascinati da preconcetti e passioni di parte, Castiglione ha esaminato la massima parte dei testi ritenuti oggi più sicuri, illuminandoli con testimonianze varie, sì da ricomporre nella sua identità l’opera d’un papa, del quale i popoli istintivamente, oltre che per esperienza universale, hanno affermato la grandezza [...] Opera perciò meritoria, la quale nel dibattito più profondo dell’età nostra, concorre a convogliare quei valori di dignità, di pace, di civiltà, di giustizia che componevano il governo di Pio XII, svolto come un inserimento continuo, instancabile, di pazienza nella violenza, di carità in mezzo all’odio, di fraternità ecumenica nella valanga di teorie fratricide e discriminative: semina di valori di vita, che oggi si vedono fiorire e fruttificare nell’opera del Concilio, sopra tutto per il magistero, di chi gli fu a fianco nelle rovine fumanti del bombardamento di San Lorenzo, a Roma: papa Paolo VI...» (dalla prefazione di Igino Giordani). 2. DIEGO FABBRI Incontro al Parco delle Terme 3. THIERRy MAULNIER Giovanna e i giudici 4. PAUL CLAUDEL Giovanna d’Arco al rogo Testo originale a fronte 5. JACQUES COPEAU Il Poverello di Assisi 6. ARNOLDO FOÀ Prediche di san Bernardino per una serata (continua a pagina 23) (La maschera e la grazia) ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 IN PRIMO PIANO 23 7-9. ITALO ALIGHIERO CHIUSANO Le notti dell Verna - Il sacrilegio - Kolbe 10. EMMET LAVERy La prima legione (II ed. - eBook) 11-13. LUIGI SANTUCCI Ramón il Mercedario Agostino d’Ippona - Il cuscino di legno 4-16. FRANÇOIS MAURIAC Asmodeo - Amarsi male - Il fiume di fuoco 17. CLAUDEL Il libro di Cristoforo Colombo in edizionne eBook: 18. MICHEL DE GHELDERODE La scuola dei buffoni 19. O.V. de L. Milosz Miguel Mañara 20. GEORGES BERNANOS* I dialoghi delle carmelitane 21. PAUL CLAUDEL L’annuncio a Maria 22. CALDERON DE LA BARCA Il gran teatro del mondo 24. ALBERT CAMUS Lo stato d’assedio (continua a pagina 26) (La maschera e la grazia) Clinton/Levinsky: la più grande beffa americana in un divertitente volume della «trilogia dell’effimero» di Luigi Castiglione 24 ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 IN PRIMO PIANO BIBLIOTECA UNIVERSALE CRISTIANA DIRETTA DA LUIGI CASTIGLIONE I MIGLIORI AUTORI I PROBLEMI DI ATTUALITÀ I GRANDI LIBRI DEL CRISTIANESIMO Le EDIZIONI LOGOS celebrano la pubblicazione nellaBUC del 100° volume della prima serie. ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 25 IN PRIMO PIANO A UN ANNO DALLA SCOMPARSA Ricordo di Bevilacqua N arratore di fama e di successo, alchimista della fantasia sui cui binari fa sapientemente scorrere le contraddizioni del reale, in un continuo gioco di scambi, Alberto Bavilacqua è nato a Parma il 27 giugno 1934. Attira fin da giovane l'attenzione di Leonardo Sciascia, che gli fa pubblicare la prima raccolta di racconti «La polvere sull’erba» (1955). Esordisce come poeta nel 1961 pubblicando «L’amicizia perduta». Il successo internazionale arriva però con l'ormai celeberrimo «La Califfa» (1964), diventato film (da lui stesso diretto) e interpretato da Ugo Tognazzi e Romy Schneider. La protagonista, Irene Corsini, nel suo vitalistico vibrare tra fierezze e abbandoni, inaugura la galleria dei grandi personaggi femminili di Bevilacqua, mentre Annibale Doberdò incarna un'emblematica figura di industriale nella provincia italiana degli anni '60. Romanzo tra i più importanti del decennio è "Questa specie d'amore" (1966, premio Campiello), nel quale il dissidio tra il richiamo della propria terra, la provincia parmigiana e l'impegno della vita nella capitale, scuote la coscienza inquieta dell'intellettuale protagonista; tema onnipresente nella narrativa di Bevilacqua, assieme alla vicenda della passione amorosa e alle atmosfere liriche, visionarie e fantastiche, rese corporee da uno stile denso e non alieno da un seppur cauto sperimentalismo linguistico. Dell’epopea provinciale dei suoi eroi grandi e meschini, Bevilacqua aveva già fornito uno splendido affresco in «Una città in amore» (1962, ripubblicato in una nuova stesura nel 1988). Intellettuale impegnato e presente nella vita italiana fin dagli inizi degli anni ‘60, giornalista critico del costume, polemista, l'attività di Alberto Bevilacqua è sempre stata multimediale. La sua produzione narrativa, sempre accompagnata da grande successo, ha ottenuto anche numerosi riconoscimenti, fra cui l’ap Paul Claudel Cinque grandi odi ...soltanto un raggio d’oro nella vela prezzamento dei maggiori premi letterari italiani: fra i suoi titoli premiati troviamo «L’occhio del gatto» (1968, Premio Strega), «Un viaggio misterioso» (1972, Premio Bancarella) e «I sensi incantati» (1991, premio Bancarella). Intensa e continua, da sempre parallela e mai subordinata all’attività di narratore, la produzione poetica di Bevilacqua è raccolta nelle opere: «La crudeltà» (1975), «Immagine e somiglianza» (1982), «Vita mia» (1985), «Il corpo desiderato» (1988), «Messaggi segreti» (1992) e «Piccole questioni di eternità» (Einaudi 2002). Le opere di Bevilacqua sono state ampiamente tradotte in Europa, Stati Uniti, Brasile, Cina e Giappone. Come ha scritto efficacemente Maurizio Cucchi «Amore ed erotismo, consapevolezza degli indissolubili legami non solo con la propria terra d’origine, ma anche con le figure parentali, costituiscono altri elementi irrinunciabili della sua poesia, la cui tendenza, evidente anche nella sua più recente raccolta («Legami di sangue»), parrebbe quella di ricondurre incessantemente al presente suggestioni, vicende, situazioni prelevate da una memoria anche remota». Alberto Bevilacqua è morto il 9 settembre 2013 all’età di 79 anni, dopo una lunga malattia. Lascia la sua compagna, l’attrice e scrittrice Michela Miti (Michela Macaluso). Piero Vignetti E quando il suo canto erompe com’esaltazione dell’anima che sente la sua stirpe divina, giuoco o piacere o illusione più non è, ma ebbrezza della virtù che sa di creare, di là dal mondo sensibile, oltre i limiti della contingenza, realtà d’amore che nobilita l’istinto, ansia di protendersi nell'infinito ch’è musica [...] Ed impossibile è non avvertirne quell'armoniosa dolcezza di suono e d’inflessione e di musicalità ch’avvolge la parola nel suo srotolarsi lungo la magia del canto, contrappuntato da un’uguale ispirazione, da una luce sempre identica e dalla sacralità che misteriosamente la percorre... Ed è la tragedia dell’orgoglio umano, la follia della società infollita, la catastrofe del desiderio evaso dalla legge, il canto della vita e della superazione della morte... Ed ecco allora le Cinque grandi odi irrompere nel turbinìo delle foglie d’oro, nell’orchestrale giubilo, nel sale del fuoco che schiocca, nell’improvvisa deflagrazione dei versi, nello scoppio della folgore triforcuta, nell’inestinguibil eco... E così l’«ode pura come un bei corpo nudo risplendente di sole» frammischiando si discioglie piedi che fuggono il peso del corpo inerte, Ulisse da caldi dèi inseguito nella notte soltanto un raggio d’oro nella vela, l’oro innato (o l'interiore conoscenza che da sé possiede ogni cosa) nella sostanza umana infuso, l’acclamazione della tromba insieme con il latino del gallo... Paul Claudel, Cinque grandi odi, Testo originale a fronte, traduzione e introduzione di Luigi Castiglione logos 26 ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 IN PRIMO PIANO UN INTERVENTO DI GIORGIO BASSANI (continua da pagina 26) (La maschera e la grazia) NA Giovanni Verga e il cinema 25. TIRSO DE MOLIIl condannato per disperazione 26. LOPE DE VEGA Fuente Ovejuna 27. MICHEL DE GHELDERODE Magia rossa - I ciechi - Sire Halewyn 28. PAUL CLAUDEL Testa d’Oro 29. CALDERON DE LA BARCA La vita è sogno 30. FRITZ HOCHWÄLDER cio Hotel del commer31. Michel DE GHELDERODE La morte del dottor Faust 32. ALBERT CAMUS Il malinteso 33. FRITZ HOCHWÄLDER Il sacro esperiemnto 34. UGO BETTI Corruzione al palazzo di giustizia 36 Th.S. ELIOT Assassinio nella cattedrale S uppongo che non ci sia critico dell’opera di Giovanni Verga che manchi di accennare alla relativa sfortuna di questo grande presso il pubblico dei lettori. Ed è vero. Al contrario, per esempio, del Manzoni, il quale ha inventato e portato con sé nella tomba la formula perfetta della popolarità, il Verga, nonostante il contenuto in apparenza tanto più «progressivo» dei suoi romanzi e delle sue novelle, resta uno scrittore isolato, poco amato. Chiuso, polemico, sdegnoso (d’uno sdegno più ombroso, meno dichiarato di quello così esplicito, ottimista, cristiano e redentore di Dante: lo sdegno senza speranza di uno che non sa perdonare…): nella epicità del Verga, che continua a far sbadigliare tante signore della nostra borghesia, è forse avvertibile, a tratti, il segno leggero di una forzatura, quasi il presentimento, da parte dello scrittore, della durata nel tempo futuro della propria solitudine di uomo e di artista. Eppure, non si può negare che alcuni personaggi verghiani siano entrati a far parte di quello che potrebbe chiamarsi il patrimonio mitico degli italiani. Però vediamo. In fondo, se il berretto da bersagliere di compare Turiddu, la cui nappa ha fatto «il solletico al cuore» di comare Santa, anzi Santuzza, è diventato famoso; se quel mondo di vinti, di primitivi – un mondo dominato dalla miseria, dalla superstizione, dalle passioni più elementari -, può dirsi ormai generalmente acquisito: ciò accade soprattutto per tramite dell’opera di volgarizzazione, e di deformazione, compiuta da artisti contemporanei al nostro scrittore, e a lui tanto inferiori: da d’Annunzio e da Mascagni, in primo luogo. Jeli il pastore, I Malavoglia, Rosso Malpelo, Cavalleria rusticana, La lupa ecc.: per amare questi capolavori, per farseli propri, gli italiani hanno avuto il bisogno di leggerli in trascrizioni commerciali, in arrangiamenti deformanti nel senso della superficialità e della lussuria, insomma di vederseli trasferiti su un piano più modesto, più accessibile, meno «religioso». Il nostro cinema, per fortuna, non si è occupato, o quasi, di questi bassi servisi. Cavalleria rusticana, per esempio, ebbe qualche anno fa una riduzione cinematografica nel complesso decorosa, ma, in fondo, francamente teatrale, folcloristica, e dunque tratta, se non proprio dal melodramma di Mascagni, almeno dalla pièce che il Verga stesso ricavò dalla sua novella, diluendone irreparabilmente la formidabile carica drammatica. Tuttavia, da quando i nostri registi più intelligenti hanno cominciato a orientarsi verso un’arte cinematografica che affrontasse decisamente le conseguenze di impopolarità derivanti da un ripudio dell’eredità della Segretaria privata, è evidente che l’universo fantastico dello scrittore siciliano ha rappresentato per il cinema nazionale una meta non eludibile, vorrei dire fatale. Ho qualcosa da raccontare, in proposito. Durante la guerra, a Ferrara, mentre si svolgevano le riprese di uno dei primi film neorealistici italiani (curioso, questo buscar il levante per il ponente: questo ritorno alle fonti del naturalismo attraverso le sue estreme conseguenze decadentistiche, francesi e americane!), mi capitò di vedere tra le mani di un amico, che aveva collaborato alla sceneggiatura del film, il primo treatment di un soggetto ricavato dai Malavoglia. Sempre da quello stesso amico, in quegli stessi giorni, udii accennare ad un altro soggetto verghiano ispirato, se non sbaglio, a Jeli il pastore. Nelle pause della lavorazione del film, regista e sceneggiatore discutevano animatamente di ciò che avevano in animo di fare. E che non tendessero a dare dei Malavoglia e di Jeli una trascrizione corriva alla leggerezza nazionale, mi fu pegno di garanzia sentirli, fra l’altro, parlare con molta intelligenza e sensibilità di «ritmo narrativo» (si proponevano di ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 SCRITTI DI GIOVANNI PAOLO II 27 28 ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 IN PRIMO PIANO La piaga della droga La piaga della droga, che colpisce soprattutto i giovanì, rischia di mettere in pericolo l'esistenza della prossima generazione. Combatterla è lo scopo di questo volume che, avvalendosi di un originale metodo d'indagine, offre un'esatta diagnosi di quello che si può ormai chiamare il "male del secolo". Nel contempo dà anche un volto ben preciso alla "multinazionale della droga", di cui disvela i centri di produzione, il controllo del mercato, le banche che ne gestiscono gli enormi proventi, i collegamenti con il crimine organizzato, la corruzione delle forze politiche che ne reclamano la liberalizzazione, le istituzioni che ne elaborano la cultura... Droga S.p.A. (La guerra dell'oppio) K. KALIMTGIS, D. GOLDMAN, J. STEINBERG Droga S.p.A. (La guerra dell’oppio) Pagine 446, 76 foto, 10 tavole prospettiche, € 26 edizioni logos ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 29 IN PRIMO PIANO rendere, attraverso il montaggio, una specie di equivalente per immagini dell’accorata, profondamente musicale prosa del Verga), e, anche, saperli iscritti ad un partito di sinistra. Perché si, bisogna pure che lo confessi: a patto di veder rotta la crosta di falsità, di sentimentalismo folcloristico, che ha sempre impedito al nostro popolo di accogliere nella sua integrità il virile messaggio dello scrittore catanese («Il carbonaio, mentre tornavano a mettergli le manette, balbettava: - Dove mi conducete? In galera? O perché? Non mi è toccato neppure un palmo di terra! Se avevano detto che c’era la libertà!...»: ricordate l’amara conclusione della novella La libertà?, sarei stato disposto, allora non meno che oggi, a tollerare una interpretazione classista di quel puro e sconsolato capolavoro che I Malavoglia sono. Pur di vedere infrangersi contro gli scogli di una magari inventata Aci Trezza lo stesso epico mare dell’Uomo di Aran, avrei ascoltato, e ancora ascolterei con pazienza, qualche discorsonincendiario messo in bocca al giovane ‘Ntoni, vittima della società borghese… Ad ogni modo, se i tempi sono maturi, se questo matrimonio tra Verga e il cinematografo s’ha da fare; dato che di Verga corrono due immagini, una riflessa, romanzesca, mondana (il Verga dei romanzi e dei racconti europeizzanti, borghesi, di intrattenimento, tipo Tigre reale, Storia di una capinera, ecc.), e un’altra immagine, quella «omerica»: sarà il caso di consigliare ai nostri produttori di volgersi con coraggio alla seconda. E intendo riferirmi, oltre che ai Malavoglia, e a novelle come La lupa, Jeli il pastore e La libertà, all’Amante di Gramigna: il racconto più adatto, forse, a essere tradotto in un duro, veloce, attualissimo film. Alcune altre novelle, bellissime, sì, ma a sfondo troppo caratteristico – e quindi soggette a fraintendimenti e dispersioni nel solito senso del colore -, per ora le lascerei da parte; così come lascerei da parte, per ora, anche Mastro Don Gesualdo, troppo accentrato com’è nonostante le possibilità assai suggestive che si offrirebbero di tradurlo in una specie di Cavalcade del nostro Sud, su un solo personaggio erculeo, alla Jannings. La retorica del personaggio: sarebbe, questo, un modo per dare nuova esca all’annoso e deprimente equivoco popolare su Verga. Giorgio Bassani* *Quest’articolo di Giorgio Bassani è stato tratto dalla rivista online «Non-SoloCinema» anno V, n. 2, 2008. JACQUES COPEAU Il Poverello d’Assisi Traduzione di Guido Manacorda Presentazione di Orazio Costa Pagine 136, € 13 La Maschera e la grazia [5] «Copeau, prima di morire, effuse la sua pacata tristezza,d’innamorato d’un grande ideale deluso dalla realtà mediocre, in un dramma sacro, Le Petit pauvre: il quale svolge appunto la tragedia del cristiano per eccellenza, Fran-cesco d'Assisi, assertore d'un assoluto fatalmente sminuito, se non tradito, dal compromesso» (Silvio D’Amico).» «Il Poverello d'Assisi di Copeau è un’opera singolarmente interessante, direi unica nel suo genere, essendo non tanto quella d'un drammaturgo (che tale è stato Co-peau quale letterato) quanto l'opera d’un regista: è forse il primo e per ora unico esempio d'un dramma nel quale un regista, arrivato a vedere concluso un suo tentativo di rinnovamento, ha creduto necessario trasfondere il senso e quasi anche la forma dello sforzo compiuto, perché ne ri-manesse testimonianza»in un fatto poetico vivo» (Orazio Co-sta). Jacques Copeau, attore, regista e scrittore francese, nato a Parigi il 4 febbraio 1879 e morto a Pernand-Vergelesses (Còte d'Or) il 20 ottobre 1949. Nel 1909, con Gide e Rivière, fu uno dei fondatori della «Nouvelle revue frangaise». Nel 1913 passò al teatro attivo fondando il VieuxColombier, dove operò un rinnovamento nella tecnica dell'allestimento teatrale che dava alla parola un'assoluta preminenza. Tra le sue realizzazioni più significative si possono citare La dodicesima notte di Shakespeare, l'adattamento scenico dei Fratelli Karamazov, la sacra rappresentazione Π miracolo del pane dorato. Nel 1920 apri una scuola d'arte drammatica annessa al teatro del Vieux-Colombiér. Nel 1924, lasciatane la direzione, si ritirò in Borgogna con un gruppo di discepoli che vennero detti i «Copiaux», intraprendendo un tentativo di teatro popolare. Nel 1936 entfò a far parte della Comédiefrançaise. EDIZIONI LOGOS 30 ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 VIENT DE PARAÎTRE / FRANCE Ingrid Betancourt La ligne bleue Ninni Schulman Le Garçon qui ne pleurait plus Buenos Aires, années 70. Julia a hérité de sa grand-mère Josefina un don précieux et encombrant : parfois des scènes de l'avenir lui apparaissent, vues à travers le regard de l'autre. À charge pour elle d'interpréter sa vision. Dès l'âge de cinq ans, elle doit intervenir pour empêcher le déroulement d'événements malheureux. L'histoire de Julia va basculer lors du retour de Perón en Argentine. Sympathisants du mouvement des Montoneros, elle et son compagnon vont connaître le destin de cette jeunesse idéaliste et révolutionnaire d'Amérique latine, fascinée tout autant par la figure du Christ que par celle de Che Guevara et confrontée à la réalité de la dictature militaire. Capturés par des escadrons de la mort, ils réussiront à s'évader... On retrouve ici certains des thèmes qui traversaient Même le silence a une fin, le grand récit d'Ingrid Betancourt relatant ses années de captivité dans la jungle : la privation de liberté et ses conséquences, le courage individuel et la servilité collective, l'espoir en l'avenir de l'humanité considéré comme un acte de foi. Mais de ce dilemme entre le choix de la vengeance et celui de la vie, elle a d'abord fait la matière d'un vrai roman d'aventures. Une femme meurt dans l’incendie criminel de sa maison à Hagfors, petite ville de province au nord de Stockholm. La journaliste Magdalena Hansson, à peine remise des évènements de La Fille qui avait de la neige dans les cheveux, s'ennuie un peu dans sa rédaction régionale et ne peut s'empêcher d'enquêter parallèlement à la police. L’affaire prend un tour encore plus grave quand un couple de commerçants périt brutalement dans des circonstances similaires. Toutes les victimes avaient reçu ce message: « tu n’es pas là lorsque j'arrête de pleurer ». La tension monte dans cette communauté isolée où chacun se sent désormais épié et secrètement jugé, tandis que la jeunesse locale semble prise de pulsions criminelles troublantes… Dans ce polar en apparence feutré, le désordre fait irruption dans un cadre rural et idyllique. Pour démêler cette enquête tortueuse, Magdalena va devoir replonger dans le passé pour mettre fin à la spirale de la violence et de la vengeance. Ninni Schulman s’affirme avec ce deuxième roman captivant et attachant comme une voix incontournable du suspense Ingrid Betancourt, La ligne scandinave. ble-ue, Gallimard, 2014, 368 pages, € 19,90 Ninni Schulman, Le Garçon qui ne pleurait plus, Editions du seuil, 2014, € 21.50. Olivier Guez Eloge de l’esquive Marc Dugain L’emprise Le dribble n’est pas né par hasard au Brésil. Les premiers joueurs noirs ont commencé à dribbler pour éviter les contacts avec les défenseurs blancs et éviter de se faire rosser sur la pelouse et à la fin des matchs. Il s’est développé sur les plages et les terrains vagues, avec une pelote de chaussettes ou une petite balle en caoutchouc. C’est un mouvement de hanche, similaire à celui des danseurs de Samba et des lutteurs de Capoeira, ludique, acrobatique, marque des plus grands solistes. « Audace et joie » – la devise de Neymar. Le football est sublime, puéril, et s’il suscite tant d’émotions, il le doit au dribble brésilien : un art libre, joyeux, passionné, habité par les mots. Un favori à l'élection présidentielle, le président d'un groupe militaro-industriel, un directeur du renseignement intérieur, un syndicaliste disparu après le meurtre de sa famille, une photographe chinoise en vogue... Qu'est-ce qui peut les relier? Lorraine, agent des services secrets, est chargée de faire le lien. De Paris, en passant par la Bretagne et l'Irlande, pourra-t-elle y parvenir? Rien n'est moins certain. Neuf ans après La malédiction d'Edgar, Marc Dugain nous offre une plongée romanesque sans concession au cœur du système français où se mêlent politiques, industriels et espions. Olivier Guez, Eloge de l’esquive, Grassset, 2014, pp. 112, € 13. Marc Dugain, L’emprise, Gallimard, 2014, 320 pages, 1€ 13,99. Léon Bloy COLEI CHE PIANGE Le scandalo apparizioni se e rivelazioni del Vaticano (i peccati chierici...) de e dei Vergine a La lla in Francia m Salette tradotte in it ai prima ora nella BUaliano ed Edizioni LogC delle os. EDIZIONI LOGOS ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 31 VIENT DE PARAÎTRE / FRANCE Mark Frost La Liste des 7 Clotilde Bruneau Charlemagne Jean-David Morvan Jaurès Qui en veut à Conan Doyle ? En ce jour de Noël 1884, le jeune médecin participe, en tant que spécialiste des forces occultes, à une séance de spiritisme qui tourne mal. Il échappe de justesse à l'assassinat grâce à un mystérieux individu, Jack Sparks. De retour chez lui, Doyle retrouve son appartement incendié, sa voisine russe assassinée. Autant de faits qui dépassent l'entendement de Scotland Yard. C'est finalement Jack Sparks, à qui ces événements semblent très clairs, « élémentaires » même, qui va mettre Doyle sur la piste d'une conspiration qui menace le trône d'Angleterre. Leur seul indice : une liste de sept noms, les sept piliers d'une fraternité secrète aux desseins maléfiques. Mais Doyle peut-il vraiment faire confiance à Sparks, un individu qui sort d'un asile d'aliénés, consomme de la cocaïne et affirme recevoir ses ordres de la reine Victoria ? Le roi qui devint empereur. L'épopée de Charlemagne est celle d'un fils de grand seigneur parvenant au sommet du pouvoir en Europe en construisant un nouveau système politique, dont il occupe la place la plus élevée. Chrétien convaincu, il poursuit constamment un objectif affiché comme religieux : promouvoir partout et le plus loin possible la société chrétienne, par tous les moyens (militaires, culturels, administratifs, etc.), se plaçant d'autorité comme le protecteur de la papauté. Conquérant charismatique et homme politique sachant s'entourer des grands intellectuels de son époque, il incarne un moment unique de l'Europe dont l'apogée est le sacre impérial. Clotilde Bruneau et Vincent Delmas font appel à l'expertise de l'historienne Geneviève Thierry pour dresser le destin de cette figure emblématique de la monarchie française, enluminé de fort belle manière par le dessin épique de Gwendal Lemercier. Pourquoi ont-ils tué Jaurès ? Orateur hors-pair, grand humaniste et fondateur du journal L'Humanité, Jean Jaurès est une figure de proue du socialisme français dont le nom incarne pour beaucoup l'opposition à la guerre qui s'annonce en 1914. Alors que le monde est sous tension après l'assassinat de l'archiduc Ferdinand, Jaurès met tout son poids politique dans ce combat pour la paix et finit assassiné à l'aube de cette grande guerre qu'il redoutait. Cet engagement ultime est le point d'orgue d'une carrière politique au service des exclus et des persécutés commencée dans les années 1880 par un soutien enflammés aux mineurs grévistes de Carmaux. Vincent Duclert apporte son regard expert à Jean-David Morvan et Rey Makutey pour nous offrir le portrait détaillé et passionnant de cette figure universelle du socialisme et du pacifisme, dont s'inspire encore Mark Frost, La Liste des 7, Editions Cherche Midi, 2014, 22 €. Luigi Castiglione SALVARSI DAL NULLA (La perdizione esistenziale in Georges Bernanos) EDIZIONI LOGOS Jean-François Khan Marine Le Pen vous dit merci ! Sous prétexte de faire barrage au Front national, notre classe politique ne cesse de faire son jeu et de le nourrir. De Fillon et Copé à Mélenchon en passant par BHL et Moscovici, on nous sert le même discours culpabilisant. Comment mieux pousser les classes moyennes dans les bras de Marine Le Pen? Marine Le Pen peut leur dire merci. A tous ceux-là, à droite et à gauche (ils détesteront ce livre), qui ont cyniquement ou inconsciemment, par calcul ou par bêtise, rendu inéluctable la résistible ascension de l'héritière... A ceux-ci qui ont banalisé ses idées et nourri sa propagande... A ceux-là qui ont instrumentalisé de façon caricaturalement politicienne la « résistance » qu'ils Jean-David Morvan, Frédérique feignaient de lui opposer... Voulyzé, Rey Macutay, Vincent Duclert, Tous ceux-là, politiques, médiClotilde Bruneau, Vincent Del- Jaurès, Fayard, 2014, 56 pages, € acrates ou intellectuels, méritmas, Gwendal Lemercier, Gene- 14,50. eraient, aujourd'hui, d'être sévèreviève Bührer-Thierry, Charlemament sanctionnés en tant que coregne, Fayard, 2014, 56 pages, € sponsables de ce désastre. Hélas, si 14,50. les républicains ne réagissent pas, au mal qu'ils ont fait, ils risquent Un invito a leggere (o rileg- sia perché affonda le radici in terre d'ajouter le mal qu'il leur reste à gere), a meditare (o rimeditare), appunto non dette, ο non volute faire. a transustanziare Bernanos in dire; e la fine non è mai fine, perché noi, ecco quel che vogliono nulla può finire, aver fine, avere una Jean-François Khan, Marine essere i pensieri in li-bertà di fine, se non ciò ο colui che, sponte Le Pen vous dit merci, Plon, 2014, queste pagine nelle quali cerco sua, non sprofondi le radici nell’az- 240 pages, € 10. di coglierne la «fedeltà senza zurro infinito dei cieli ο non s’anconformismi», convinto come nulli nelle torbide acque e simlui che «non si può realmente boliche del «minuscolo stagno soliservire (nel senso tradizionale di tario» di Vauroux, dove Mouchette, questa stupenda parola) se non si la giumenta di papà Ménétrier in mantiene un'assoluta indipen- cima al pendìo, si lasciò scivolare denza di giudizio di fronte a ciò «finché non sentì, lungo le gambe e che si vuol servire». al fianco, il doce morso dell’acqua ...pensieri in libertà, dei quali fredda e, infine, la vita sfuggirle, i puntini di sospensione dicono mentre alle nari le saliva odor di che, — precipitino dall’alto ο tomba...» ascendano dal basso in un’altalena sospesa nel cielo — non Luigi Castiglione, Salvarsi dal hanno principio e non hanno nulla (La perdizione esistenziale in fine, sia perché il principio, per Georges Bernanos), eBooks Logos, essere principio, esige una fine, III Ed, pagine 160, € 16. 32 ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 ULTIMAS NOVEDADES / ESPAÑA Javier Sierra La pirámide inmortal Agatha Christie Los crímenes del monograma William J. Broad La ciencia del yoga Eduardo Sacheri Papeles en el viento El gran misterio de la humanidad, la inmortalidad, es la piedra angular sobre la que giran los argumentos de la nueva novela de Javier Sierra, La pirámide inmortal, una versión revisada, actualizada y ampliada de su novela El secreto egipcio de Napoleón. Después de El maestro del Prado, Javier Sierra vuelve con más emoción, más sentimiento, más enigmas. Agosto de 1799. Un hombre ha quedado atrapado en el interior de la Gran Pirámide y se debate entre la vida y la muerte. Es el joven general Napoleón Bonaparte. En ese lugar, aislado bajo toneladas de piedra, está a punto de serle revelado un secreto ancestral que alterará para siempre su destino. Alquimistas, hechiceros, bailarinas egipcias, viejos maestros descendidos de las montañas y grandes personajes históricos competirán con él en la búsqueda del tesoro más preciado: la fórmula de la vida eterna. Londres, 1929. Hércules Poirot está cenando en el café Pleasant cuando una mujer irrumpe en el local y le confía que alguien está a punto de matarla. Le ruega que no investigue, pues con su muerte, dice, se habrá hecho justicia. Unas horas más tarde, tres personas son asesinadas en un elegante hotel londinense. Poirot no puede evitar involucrarse en el caso, pero, mientras él se esfuerza en ordenar todas las piezas, el asesino se prepara para volver a matar. Desde la publicación de su primera obra en 1920, Agatha Christie escribió treinta y tres novelas, dos obras de teatro y más de cincuenta historias breves con el personaje de Hércules Poirot. Ahora, por primera vez, los albaceas de su legado han aprobado la creación una nueva novela protagonizada por el personaje más querido de la Dama del Crimen. En manos de Sophie Hannah, autora de varios bestsellers internacionales, Poirot se sumerge en un misterio ambientado en el Londres de los años 20, un puzle diabólicamente inteligente que solo puede ser resuelto por el talento sin par del gran detective belga y su «materia gris». El yoga se ha convertido en el oxígeno del alma moderna que vive a toda velocidad por el ritmo de la vida cotidiana. Sus bondades recorren todo el mundo y cada vez hay más maestros que enseñan la disciplina. Sin embargo, esta creciente popularidad puede conllevar la banalización de la técnica y la exageración de sus efectos. William J. Broad, periodista científico y practicante habitual de yoga desde hace más de treinta años, se respalda en la ciencia para separar lo que resulta realmente efectivo de lo que sólo es una falsa creencia, y revisa con riguroso espíritu científico las supuestas transformaciones del cuerpo y del alma que produce el yoga: la curación emocional, la tonificación muscular, la remisión de las depresiones o la exaltación del placer sexual. Así, con un enfoque eminentemente práctico, Broad compila todo el conocimiento actual sobre el yoga e ilustra las principales posturas y técnicas que previenen lesiones y malas prácticas, centrándose en lo que la ciencia nos dice del yoga. Alejandro, "El Mono", ha muerto. Su hermano y sus amigos, un grupo de hierro desde la infancia, apenas se dan tiempo para el dolor. Les preocupa Guadalupe, la hija del Mono. Quieren darle todo el amor que sentían por su amigo y asegurarle un futuro. Pero en el banco no quedó un peso. El Mono invirtió todo el dinero que tenía en la compra de un jugador de fútbol, un muchacho que prometía pero se quedó en promesa. Ahora está a préstamo en un club zaparrastroso del Interior. Y los trescientos mil dólares que costó su pase, a punto de evaporarse. ¿Cómo vender a un delantero que no hace goles? ¿Cómo moverse en un mundo cuyas reglas se desconocen? ¿Cómo seguir siendo amigos si los fracasos van abriendo fisuras en las antiguas lealtades? Fernando, Mauricio y el Ruso, con las escasas herramientas que poseen, desplegarán una serie de estrategias nacidas del ingenio, la torpeza, el desconcierto o la inspiración, para conseguir su objetivo. Eduardo Sacheri demuestra una vez más su capacidad para construir personajes entrañables y contar historias que llegan de inmediato al lector. Papeles en el viento es un canto a la amistad, y una prueba de que el amor y el humor pueden más que la melancolía. Javier Sierra, La pirámide inmortal, Editorial Planeta, 2014, Agatha Christie, Los crimenes 350 páginas, € 20. del monograma, Editorial Planeta, 2014, 368 páginas, € 18,50. William J. Broad, La ciencia del yoga, Ediciones Destino, 2014, 440 páginas, € 19. Eduardo Sacheri, Papeles en el viento, Alfaguarra, 2014, 422 páginas, € 18.50. ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014 33 ULTIMAS NOVEDADES / ESPAÑA L. Fernando Moreno Claros Schopenhauer. Carl Gustav Jung Respuesta a Job Martin Heidegger Theodore Lidz Seminarios de Zollikon La persona La biografía de Arthur Schopenhauer (1788-1860) es la historia de un hombre que desde joven se creyó una excepción y un genio. De natural inteligente y soberbio, dijo haber descubierto a temprana edad que la vida es «una cosa miserable». Por ello decidió consagrar el resto de sus días a la filosofía para preguntarse por el sentido de la existencia y por cuál sería el mejor modo para el hombre de librarse de los males que le aquejan por el mero hecho de vivir. Se jactaba de haber desentrañado «el enigma de la existencia» mediante una solución metafísica de la que Borges comentó que quizás fuera de verdad la más acertada. Pero, a pesar de sus méritos, aquel genial pensador sufrió amargamente durante años: la universidad y el público culto de su época lo ignoraban mientras rendían tributo a otros filósofos a los que el propio Schopenhauer despreciaba. Su extraordinario libro El mundo como voluntad y representación pasó inadvertido hasta treinta años después de su publicación, aunque luego se convertiría en una especie de biblia filosófica. f Luis Fernando, Moreno Claros, Schopenhaue, Trotta Editorial, 2014, 276 paginas, € 22. En palabras de C. G. Jung, el Libro de Job marca un hito en el largo desarrollo de un drama divino, el de un Dios presa de emociones desmesuradas y que sufre a causa de esa desmesura. Por ello reviste también especial significado para el hombre contemporáneo cada vez que este se ve asaltado por la violencia del afecto y ha de tratar de transformarla en conocimiento. Renunciando a la fría objetividad y sin pretensiones exegéticas, sino dejando precisamente que el afecto tome la palabra, el creador de la Psicología analítica se ocupa en este ensayo de las oscuridades divinas que traslucen en el relato bíblico a fin de comprender por qué Yahvé, en su celo, abatió a Job. La lectura del Libro de Job sirve así de introducción, de manera paradigmática, a la psicología de lo inconsciente y de los arquetipos. Los encuentros que Martin Heidegger mantuvo con la élite científica entre 1959 y 1969 constituyen la prueba fehaciente para echar por la borda, de una vez por todas, aquellos prejuicios en torno a la supuesta hostilidad que mantuvo en contra de las disciplinas científicas y sus métodos. Efectivamente, gracias a los seminarios organizados por Medard Boss en Zollikon (Suiza), Heidegger entabló diálogo con algunos de los máximos representantes de la medicina, la psiquiatría y la ciencia de su tiempo. En este volumen, se concentran, precisamente, los protocolos de aquellos encuentros, así como algunas conversaciones y cartas que, por estar dirigidos a un público poco familiarizado con la tradición filosófica, mantienen un lenguaje y una claridad introductorios; pero, al mismo tiempo, llevan la discusión a los más altos niveles reflexivos. Por tratarse de un volumen que reúne la simplicidad de la palabra y el don de las ideas, los Seminarios de Zollikon se convierten desde ya en una pieza clave para la compresión de la ingente obra de Martin Heidegger. Un texto clásico de la psicología evolutiva, una obra sobre el desarrollo de la personalidad de obligada consulta en los campos de la medicina, la enfermería, el trabajo social y, por supuesto, la psicología. Liz realiza «una descripción dinámica y una elaboración del desarrollo y del funcionamiento de la persona desde el nacimiento hasta la muerte». Analiza los factores biológicos, psicológicos, cognitivos y emocionales de las etapas evolutivas, y las subordina claramente al medio en que nace, crece y muere la persona. Martin Heidegger, Seminarios de Zollikon, Herder, 452 paginas, € 26.90. religión. El primer texto nos habla de la conversión a la que están llamadas las religiones, ya que no tienen el monopolio de la dimensión religiosa del hombre, que resurge a pesar de las esclerosis culturales y de las mismas religiones. El segundo se refiere al estudio de las religiones, un estudio que no ha de separarlas del mundo, como sucede a menudo. El tercero se ocupa del cuerpo del hombre, hoy desgraciadamente castigado por quien lo convierte en ídolo o lo deprecia. Sin el cuerpo, la dimensión religiosa se evapora o se transforma en violencia. Por último, el autor nos habla de medicina y religión. Salud y salvación no han de confundirse, pero solo existen si se mantiene entre ellas una interdependencia armónica. Raimondo Panikkar, La religion, el mundo, el cuerpo, Herder, 2014, 156 páginas, € 17.80. La fe en la ciudad secular En la ciudad secular, se dice, deberían imperar de manera exclusiva las razones compartidas por todos. Los ordenamientos democráticos han de considerar por igual a todos los ciudadanos, con independencia de su confesión religiosa. Sin embargo, la creciente diversidad de los países occidentales exige una actualización de estos principios reguladores de la vida política. Nuestra Trottasociedad es secular, en el sentido de que los dogmas religiosos no tienen el rango de ley. Sin embargo, la religión no ha desaparecido del espacio público ni ha sido privatizada. Pero si la vitalidad de las religiones parece poner en duda la tesis de la secularización, ello no permite afirmar que se esté produciendo un «retorno de lo religioso». La fe en la ciudad secular (Laicidad y democracia), Trotta Ediciones, 2014, 216 páginas, € 14. Carl Gustav Jung, Respuesta a Job, Herder, 2014, 152 páginas, € 12. Mujeres filósofas Escrito por Gilles Ménage en 1690, gran latinista y preceptor de Madame de Sévigné y Madame de La Fayette, Hi)storia de las mujeres filósofas es un libro sin precedentes sobre las pensadoras de la Jesús y las mujeres Antigüedad. Similar a una enciclopedia, Ménage da cuenta de quiénes fueron y qué dijeron. Sesenta y cinco mujeres a las que hoy difícilmente encontraríamos en nuestros diccionarios filosóficos. Este libro devuelve la palabra a pensadoras silenciadas por la historia, las rescata del mero papel de hijas, esposas o amantes de notables filósofos y las considera protagonistas de un quehacer intelectual en pie de igualdad con el resto de los pensadores. Desde mediados del siglo xx se interpreta a Jesús como el inventor del feminismo en la Antigüedad y como uno de sus más señeros representantes hasta hoy. Este libro presenta y analiza prácticamente todos los textos que nos ofrece la literatura evangélica, tanto la aceptada como la rechazada por la Iglesia, de los tres primeros siglos sobre el tema «Jesús y las mujeres». Al estudiar los pasajes pertinentes distingue los valores de historicidad o autenticidad de cada texto, y obtiene conclusiones parciales sobre el trato de Jesús con las mujeres y la consideración que sobre ellas tenía Jesús en los diversos ámbitos de la vida: posición social, matrimonio, divorcio y familia en general. Gilles Ménage, Historia de las mujeres filósofas, Herder, 2014, 162 páginas, € 14.90. Antonio Piñero, Jesús y las mujere, Trotta Ediciones, 2014, páginas: 256 € 17. Theodore Lidz, La persona, Herder, 2014, 688 paginas, € Religion, mundo, cuerpo El presente volumen, compuesto por cuatro artículos del autor publicados previamente en diferentes medios, se centra en la dimensión humana de la 34 ANNO XXXIV - LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014
© Copyright 2024 Paperzz