La Fiera Libraria Giugno

BEVILACQUA - GORDIMER - KIERKEGAARD -PAPINI - VERGA
LA
FIERA
LIBRARIA
MENSILE D’INFORMAZIONE BIBLIOGRAFICA,
POLITICA E CULTURALE
Bergoglio
e lo Spirito Santo
La scomparsa
di Nadine Gordimer
Ricordo
di Alberto Bevilacqua
l
GABRIEL MARCEL
Gli uomini contro l’umano
Pagine 232, € 19
Biblioteca universale cristiana [46]
Questo volume è tutto proteso alla denuncia di
quegli aspetti disumani della società odierna che Marcel considera conseguenza dello «spirito d’astrazione» che vorrebbe rinchiudere la realtà umana nelle
violente maglie dell’ideologia. Il filosofo non assolutizza tuttavia l’analisi sociologica, proprio perché le
sue riflessioni sui fenomeni etico/politici sono collocate in un orizzonte meramente filosofico, da cui
emerge la preoccupazione di costruire una «metafisica della luce». Tematiche come ad esempio quelle
della libertà, del compito della filosofia o della crisi
dei valori, vengono di conseguenza aggredite con una
forte tensione morale rivolta a cogliere il significato
profondo del reale, al di là della «curva dei giorni».
Perciò il volume ha proprio come costante bersaglio
polemico un certo dogmatismo storico di matrice
hegeliano/marxistico che, intendendo gli avvenimenti
umani come una tappa del processo onnicomprensivo
dello spirito, annulla di fatto il valore della libertà
della persona.
Verga e il Cinema
ULTIME NOVITÀ
Marklund, Nietzsche, Giannatempo,
Joffe, Garlaschelli, Inzoli, Fai, Holt,
Bonato, Di Noto, Patterson, Martinetti,
Montelius, Campanella, Ghini, Gasparro,
Isgrò, Sallustio, Fox, Grosso, Isidoro di
Siviglia Gratteri, Nicas…
VIENT DE PARAÎTRE / FRANCE
Betancourt, Schjlman, Guez, Dugain,
Frost, Bruneau, Morvan, Khan,
ULTIMAS NOVEDADES / ESPAÑA
Sierra, Christie, Broad, Sacheri,
Moreno, Jung, Lidz
LA FIERA LIBRARIA - A. XXXIV- Nº 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014
ANNO XXXIV
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- LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014
LA
FIERA
LIBRARIA
Mensile d’informazione bibliografica,
politica e culturale
le Penseur de Notre Dame de Paris
SOMMARIO
EDITORIALE
Bergoglio e lo Spirito Santo
di Luigi Castiglione
PERISCOPIO
Addio a Licia Albanese
Sul patrimonio culturale
Direttore responsabile
Luigi Castiglione
Vicedirettore
Massimo Ubaldi
IN PRIMO PIANO
La scomparsa di Nadine Gordimer
di Pierre Faugias
Ricordo di Bevilacqua
di Piero Vignetti
Verga e il Cinema
di Giorgio Bassani
4
6
17
26
Art Director
Valérie Larbaud
Amministrazione
Pilar Moreno
Iscr. Registro della Stampa
e Tribunale di Roma nº 278/1981
Copyright & Protezione
dei dati ex art 10 legge 675/1996
Amministrazione
Via Alatri, 30
00171 ROMA / Italia
Centro direttivo europeo
email: [email protected]
Anno XXXIV - Nº 305
Giugno/Agosto 2014
ULTIME NOVITÀ
Marklund, Nietzsche, Giannatempo,
Joffe, Garlaschelli, Inzoli, Fai, Holt,
Bonato, Di Noto, Patterson, Martinetti,
Montelius, Campanella, Ghini, Gasparro,
Isgrò, Sallustio, Fox, Grosso, Isidoro di
Siviglia Gratteri, Nicas…
VIENT DE PARAÎTRE / FRANCE
Betancourt, Schjlman, Guez, Dugain,
Frost, Bruneau, Morvan, Khan
ULTIMAS NOVEDADES / ESPAÑA
Sierra, Christie, Broad, Sacheri,
Moreno, Jung, Heidegger, Lidz
Novità eBooks Logos 18/19
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ANNO XXXIV
- LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014
EDITORIALE
Bergoglio e lo
Spirito santo
«Lo Spirito Santo fa la diversità
nella Chiesa. La diversità è tanto
bella, ma lo stesso Spirito Santo fa
anche l’unità, così che la Chiesa è una
nella diversità: per usare una parola
bella, una diversità riconciliante. Lo
Spirito Santo è armonia, armonia nella diversità». Così papa Bergoglio...
E comincio veramente a non capire. È dunque lo Spirito Santo colui
che fa tutto? E perché non il Figlio di
Dio, Gesù Cristo, che è il fondatore
della chiesa, e di cui è la Chiesa? Perché espropriarlo? Sappiamo, sì, che le
tre persone sono uguali e distinte, ma
ciò che fa l’una non è dunque come
se lo facesse l’altra, come se fosse
fatto dall’altra? Questi teologi, e questi papi, mi sembra che vadano sempre più ingarbugliando, nel loro fervore pastorale, i misteri da loro
creati...
Ma lo Spirito Santo non fa né l’unità né la diversità nella Chiesa. Lo
Spirito Santo lascia che la chiesa faccia se stessa. Quest’attribuire tutto a
Dio è comunque un vizio congenito
nella distolta mentalità collettiva della coscienza ecclesiale...
Non penso infatti che lo Spirito
Santo sia un Dio separatista, che abbia voluto creare nella chiesa di Cristo tante divisioni, con tutte le deleterie conseguenze e nefande che sappiamo...
E non penso che la diversità sia
stata, e sia, nella chiesa, tanto bella come crede Bergoglio...
E non voglio nemmeno pensare che
lo Spirito Santo faccia tutto e il contrario di tutto, l’unità e la diversità, la
giustizia e l’ingiustizia, i ricchi e i
poveri, i santi ed i demoni, i vinti e i
vincitori, la pace e la guerra, ...
La guerra soprattutto, ed i genocidi
con persone sepolte vive, come stasuccedendo nell’Iraq, in Siria, nell’Ucraina, come sta succedendo in
Terra Santa, sconfessando le afffermazioni, e le iniziative, di papa Bergoglio, ed anzi subito dopo, per colmo
d’ironia, ch’egli abbia invitato in Vaticano a piantare ulivi e pregare, ciascuno nella proprio lingua, onde Dio
potesse capire meglio e fermasse la
guerra, i presidenti palestinese e israeliano...
Ma Dio ovviamente non è al servizio né dei papi né d’alcun altro orante
di parti che vanno n conflitto...
Sicché, in maniera più realistica,
l’osservatore vaticano presso le Nazioni Unite, arcivescovo Silvano Maria
Tomasi, ai microfoni della Radio Vaticana, auspica alla fin fine, anche se
con una punta di dubio, l’intervento
militare: «C’è l’urgenza di difendere
anche fisicamente i cristiani nel nord
dell’Iraq, provvedere all’aiuto umanitario, a cibo e acqua, perché i bambini
e i vecchi stanno morendo per mancanza di aiuti alimentari: bisogna intervenire adesso, prima che sia troppo tardi.
Decine di migliaia di cristiani e di altre
minoranze hanno bisogno urgente di
essere aiutati. L’azione militare forse in
questo momento è necessaria ma mi
pare anche urgente fare in modo che
coloro che forniscono armi e denaro ai
fondamentalisti, i Paesi che tacitamente
li appoggiano, vengano allo scoperto e
smettano questo tipo di supporto, che
alla fine non fa del bene né ai cristiani
né ai musulmani».
Dio non ascolta le preghiere di nessuno, Dio detta la musica a Čiajkovskij, a Beethoven, a Wagner...
Dio non termina mai di scrivere Sheherazade, gl’incantesimimi del venerdì
santo, arie, mormorii di foreste, rapsodie, meditazioni...
Luigi Castiglione
LA FIERA
LIBRARIA
La foire du livre
La feria del libro
A feira do livro
Book Fair
Bokmessen
The book fair
Knižní veletrh
ブックフェア
Targi książki
Η έκθεσ βιβλίου
Liber pulchra
Targul de carte
Bogen fair
Kirjamessut
Bokmessen
De boekenbeurs
ANNO XXXIV
- LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014
PERISCOPIO
Proteggere
il patrimonio
culturale
Una sorta di «protezione civile Ue
per il patrimonio culturale colpito da
calamità naturali». È l’idea del ministro della cultura Franceschini, che
sottolinea: «È un tema in parte proposto dai tedeschi. Io sono d’accordo.
Penso a un un sistema di intervento
europeo con strumenti e risorse che
possa scattare in caso di calamità a
patrimonio».
Ed aggiunge: «Bisogna abbassare
al 4% l’iva degli eBook equiparandola a quella dei libri cartacei».
Il ministro Franceschini annuncia
quindi una battaglia per una posizione comune europea. Per questo la
norma non è stata inserita nella legge
Art Bonus... Equiparare iva è buon
senso, ma vorrei ci fosse una posizione comune dei 28 membri».
«Legittimo il dibattito sull’opportunità di portare all’Expo i Bronzi di
Riace, ma la priorità è stabilire se
possono viaggiare altrimenti discutiamo a vuoto».
E conclude annunciando che sarà
una «commissione di esperti interni
ed esterni al Mibac a decidere se i
Bronzi si possono trasportare».
Fëdor M. Dostoievski
Meditazione su Cristo
Presentazione di Luigi Castiglione
Il Cristo è al centro dell’opera di Dostoievskij, n’è
anzi il cuore, la ragion
d’essere, al punto da fargli
scrivere di non conoscere
niente di «più bello, profondo, comprensivo, ragionevole, virile e perfetto
di Cristo.
Nel suo «convusto dibattersi per evitare la caduta
nel nulla egli cerca, – dice
Papini – ansiosamente un
alleato, un soccorso, un
rifugio, e lo trova miracolosamente nel Cristo.
Dio è forse un concetto o
verbo incogitabile, ma
Cristo è un essere vivente,
ch’ebbe carne e vesti, che
cercò gli umiliati e gli offesi, che chiamò a sè anche i
peccatori e i malfattori,
che si affermò Figlio di
Dio, ma anhe figlio dell’Uomo. Cristo è, per Dostoievski, l’unico mallevadore della divinità: finchè potrà comtemplare la
sua faccia, anche se imbrattata di saliva e di sangue, si sentirà sicuro, si
salverà dalla caduta irrimediabile nella voragine
mortale dell’ateismo conseguenziario».
eBook LOGOS - www. edilogos.com
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ANNO XXXIV
- LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014
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PERISCOPIO
Opera: addio a
Licia Albanese,
soprano italiano
EBOOKS LOGOS / Novità
SØREN KIERKEGAARD
Scritti sulla comunicazione
Tradotti, introdotti e annotati da Cornelio Fabro
Lutto nel mondo dell'Opera. È morta
a 105 anni a New York il soprano italiano, naturalizzato statunitense, Licia
Albanese, celebre per le sue interpretazioni nei capolavori di pucciniani
«Madama Butterfly» e «La Traviata»,
ed una delle preferite cantanti di Arturo
Toscanini.
Lo ha reso noto il figlio, Jospeh Gimma jr, sottolineando che la madre è
deceduta serenamente nel suo appartamento circondata dall’affetto dei cari.
Il debuto negli anni ‘30 in Italia prima
di trasferirsi negli Usa dove fu una delle
star del tempio dell’Opera, il Metropolitan di New York per ben 26 anni, dal
1940 al 1966 e poi con la San Francisco
Opera. Gli Usa le tributarono grandi
riconoscimenti culminati nel 1995 quando l’allora presidente Bill CLinton le
conferì la prestigiosa «Natio-nal Medal
of Honor for the Arts».
Tra i suoi compagni di palco, solo per
citare i più noti, grandi tenori come
Franco Corelli, Beniamino Gigli e Tito
Schipa. Oltre che grande interprete il
soprano investì sulle nuove leve fondando nel 1974 la «Licia Albanese-Puccini
Foundation» per agevolare la scoperta e
la carriera delle giovani cantanti.
Originale figura di uomo e di pensatore, spirito squisitamente poetico e profondamente religioso, propugnatore di
una nuova religiosità integralmente vissuta in contrasto
sia con l’idealismo hegeliano che con il protestantesimo
ufficiale, Kierkegaard è scrittore di gran classe, di finissima penetrazione analitica e di straordinaria potenza dialettica.
Nelle sue numerose opere, quasi tutte più o meno autobiografiche, si riflettono le esperienze della sua vita mondana, le ansie del cristiano di fronte al problema della
salvezza, le polemiche giornalistiche. Ma proprio su
quest'incandescente materia autobiografica si costruisce
la sua riflessione: audace e geniale visione filosofico-religiosa della vita, dove il valore assoluto della verità personale e concreta del cristianesimo si afferma contro la verità
generale e razionale dei sistemi filosofici.
Tradotti, introdotti e annotati da Cornelio Fabro, questi
scritti hanno infatti la peculiarità d’introdurre al senso di
tutta l'imponente produzione letteraria del terribile contestatore cristiano.
SØREN KIERKEGAARD
Scritti sulla comunicazione / 1
1. La dialettica della comunicazione etica ed etico-religiosa
- 2. Sulla mia vita letteraria - 3. Il punto di vista della mia
attività letteraria.
Traduzione dal danese, introduzione e note a cura di
Cornelio Fabro - Pagine 216, €. 16
SØREN KIERKEGAARD
Scritti sulla comunicazione / 2
4. Due piccole dissertazioni etico-religiose (E' lecito ad un
uomo farsi uccidere per la verità? - Della differenza fra un
genio ed un apostolo) - 5. La neutralità armata, ossia la mia
posizione come scrittore cristiano nella cristianità - 6. La
risposta al «pastore di campagna» - 7. Testi complementari
sulla comunicazione - Postilla ermeneutica del traduttore.
Traduzione dal danese, introduzione e note a cura di
Cornelio Fabro
II ed., eBook, pagine 176, € 16
SØREN AAByE KIERKEGAARD, filosofo e teologo danese,
padre dell’esistenzialismo moderno (Copenaghen, 1815-1855). La
sua fecondissima attività letteraria è rappresentata da circa trenta
volumi, di cui una decina comprende le Opere (Samlede Vaerker)
e gli altri venti raccolgono le Carte (Efterladte Papirer). Tra i titoli
principali, oltre ad Aut-Aut (1843), Timore e tremore (1843), La
ripetizione (1843), Briciole filosofiche (1844), II concetto dell’angoscia (1844), Stadi del cammino della vita (1845), Postilla alle
«Briciole filosofiche» (1846), La malattia mortale (1849), La scuola
del cristianesimo (1850) e il Diario 1848-1851 (curato in italiano da
Cornelio Fabro, la cui introduzione è stata giudicata «quanto di
meglio sia stato scritto in Italia» sullo scrittore danese).
[email protected] / edilogos.com
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ANNO XXXIV
- LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014
PERISCOPIO
EDITRICE OLSCHKI / Novità
Significato
dei proemi platonici
Predicazione,
filosofia e teologia
I disegni del Teatro
del Maggio Musicale
Carlotta Capuccino
ARXH LOGOU
Sui proemi platonici
e il loro significato
filosofico
Francesco Panigarola
Predicazione, filosofia
e teologia nel secondo
Cinquecento – A cura
di F. Ghia e F. Meroi
Moreno Bucci
I disegni del Teatro
del Maggio Musicale
FiorentinoInventario
- II(1953-1963)
ARCHE LOGOU è il primo
studio sinottico dedicato alle
scene introduttive o proemi
dei dialoghi platonici: la vivacità e la complessa architettura di queste scene non
sono un semplice ornamento
letterario della filosofia di
Platone, ma una sapiente allusione al significato della
sua scrittura dialettica e del
suo anonimato d’autore.
Reinterpretando il tradizionale ruolo degli esordi, i proemi platonici svolgono la
funzione filosofica irrinunciabile di custodire il senso
della filosofia di Platone per
il lettore a essa affine.
Figura tra le più importanti del
panorama culturale della seconda
metà del Cinquecento, Francesco
Panigarola (1548-1594) non fu solamente il più grande predicatore
cattolico dell’età della Controriforma, ma anche esegeta e lettore
di teologia, esperto di filosofia e di
arte della memoria, storico e poeta,
vescovo di Asti e protagonista sulla
scena infuocata delle guerre di religione in Francia. I contributi raccolti in questo volume indagano la
sua vita e la sua opera in una prospettiva critica e interdisciplinare.
Questo terzo volume analizza
la categoria dei bozzetti, dei modellini di scena e dei figurini per
i costumi. Di ogni disegno teatrale è fornita una scheda scientifica completa. Un lavoro di riordino compilativo unico in Italia e il primo a realizzarsi in questo settore specifico degli Archivi teatrali, per una collezione
che raccoglie oggi più di 13.000
disegni di scenografie e costumi.
Accademia toscana di
scienze e lettere «La Colombaria». Studi, vol.
250, 2014, cm 17x24,
XII-358 pp. con 2 tavv.
f.t. e 2 pieghevoli.
Istituto Nazionale di Studi sul
Rinascimento. Studi e testi, vol.
50, 2013, cm 17x24, VIII-202 pp.,
€ 24.
Fondazione Carlo Marchi.
Studi, vol. 30, 2014, cm 22,5
x30, XVI-570 pp. con 2061
figg. n.t. a colori e 11 in b.n.
Rilegato, € 140/
ANNO XXXIV
- LA FIERA LIBRARIA - N. 304 - APRILE / MAGGIO 2014
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ULTIME NOVITÀ
Liza Garlaschelli,
Happy Nation
Nietzsche Friedrich
L’anticristo
Stefano Giannatempo
Ingemar Lerberg, la moglie Nora e
i loro tre bambini vivono in un bel
qurtiere di Stoccolmai: lui, ex politico
in vista, è per tutti un uomo d’affari di
successo; lei, molto più giovane, una
donna devota a marito e figli e focolare, attenta ai rapporti di vicinato e
appagata dalla tranquilla vita in
famiglia.
Eppure, in un freddo e umido mese
di maggio, Ingemar Lerberg viene
trovato esanime e barbaramente seviziato nel suo letto, mentre Nora è
svanita nel nulla. Perché tanta ferocia
contro un uomo dall’apparenza così
impeccabile?
E dove si nasconde Nora?
L’incarico di indagare sulla vicenda per conto della Stampa della sera
viene affidato ad Annika Bengtzon,
che divisa tra gli impegni calzanti in
redazione e una nuova vita - finalmente felice? - al fianco del sottosegretario alla Giustizia Jimmy Halenius,
deve ora fare i conti anche con la sua
nuova costellazione famigliare, a dir
poco ingarbugliata.
Mentre Ingemar Lerberg sprofonda
nel coma, dalle ricerche di Annika
emerge sempre più chiaramente come
sotto la sfarzosa facciata di Solsidan si
nasconda qualcosa di torbido.
La sua inchiesta, condotta con la
tenacia che l’ha resa popolare tra i cronisti di nera, la porterà a toccare con
mano il vuoto e il silenzio di una
comunità troppo perfetta, una casa di
bambola dove nulla sembra pulsare o
respirare, tanto da apparire priva di
vita.
In quest'opera, scritta nel 1888,
Nietzsche si scaglia apertamente contro il Cristianesimo, considerandolo
causa di ignoranza dei popoli, di male
sociale e morale per gli uomini. Egli
crede che il Cristianesimo, come accade per il socialismo, utilizzi le proprie dottrine per arrivare al potere sul
popolo. Non è la figura di Cristo che
egli critica e che considea l’unico vero
«Cristiano», ma la completa falsificazione che il suo insegnamento, la
sua vita e le sue opere hanno subito
attraverso i Vangeli, citando vari episodi a dimostrazione delle sue tesi.
L’autore crea la figura dell’«Anticristo» non in antitesi a Cristo stesso,
ma come ulteriore interpretazione della sua figura e come «legge contro il
Cristianesimo».
Friedrich Nietzsche, L’anticristo,
Rusconi editore, pp 96 , € 6,90.
Che c’entra J.R.R. Tolkien, professore a Oxford e autore del celebre
«Signore degli Anelli» e di altre note
saghe di sapore neopagano, con la
Bibbia? Non è uno scrittore di libri
fantasy? E se dietro le sue opere dalle
tonalità fiabesche ci fossero modelli
di riscrittura biblica e, addirittura, di
catechesi da utilizzare nellapastorale
giovanile, e non solo? Specie per gli
habitués delle pagine bibliche, non di
rado coinvolti nel circolo dell’abitudine che rende anche la Bibbia testo
apparentemente già noto e acquisito,
Tolkien riserva interessanti sorprese,
ma occorre“pulire le nostre finestre,
in modo che le cose viste con
chiarezzapossano essere liberate
dal_la tediosa opacità del banale.”
Liza Marklund, Happy Nation,
Marsilio Editori, 2014, pp. 416, 1°
ed. € 18,50.
Vangelo secondo Tolkien
Josef Joffe
L’America non fallirà
Politica, economia e mezzo secolo
di false profezie
A ogni nuovo decennio si ripetono,
puntuali, le profezie di storici ed economisti sul declino degli Stati Uniti
d’America. Se a spegnere l’euforia del
dopoguerra ci fu l’incubo dell’inferiorità nei confronti dell’Unione Sovietica,
nel decennio successivo la guerra in
Vietnam e le sue dolorose ripercussioni
fecero parlare, per gli Usa, di “un tentativo di suicidio collettivo”. Previsioni
apocalittiche accompagnarono la svalutazione del dollaro e lo spettro di una
nuova minaccia russa negli anni settanta. In seguito, il miracolo economico
giapponese e il senso di inadeguatezza
nei confronti dell’Europa hanno continuato ad alimentare l’idea di un crollo
imminente e inevitabile. Osservata da
Stefano Giannattempo, Il Van- questa prospettiva “declinista”, la stogelo secondo Tolkien, Rusconi, pp. ria americana recente ci restituisce
112 , € 11,50.
l’immagine di una superpotenza sul
viale del tramonto, prossima a una
definitiva uscita di scena. Ma è un’imLa vera storia di Celestino V, papa dimissionario magine distorta, ed essenzialmente
sbagliata.
In questo saggio lucido e provocatoIl 5 luglio 1294, dopo oltre due questo libro la storia di Celestino,
rio, Josef Joffe smonta oltre mezzo secanni di Sede vacante, i cardinali riu- del suo rapporto con Bonifacio,
olo di falsi miti e profezie. Col piglio
niti in conclave finalmente conver- raccontando eventi poco noti, non
del polemista (e appoggiandosi a una
gono su un uo- di rado delittuosi, risvolti e retroimpressionante serie di analisi ecomo del tutto e- scena, infamie e amare verità che
nomiche e geopolitiche) dimostra che
straneo alla Cu- dànno a questa biografia le sfumale previsioni sul fallimento dell’Ameria Romana, ture del romanzo gotico.
rica non si sono rivelate altro che vuota
l’eremita
aProtagonisti, insieme a Celescaramanzia, strumentalizzata – sia
bruzzese Pietro stino V e Bonifacio VIII, sono il re
dalla destra, sia dalla sinistra – per assida Morrone. di Francia Filippo il Bello, il re di
curarsi maggior potere politico. Le
Digiuno di po- Napoli Carlo II d’Angiò, le grandi
ombre che minacciavano la supremazia
litica e lonta- famiglie nobiliari romane, i teolodegli Stati Uniti si sono regolarmente
nissimo dalle gi della Sorbona, e un secolo, il
dileguate. E non è da temere, rassicura
logiche del sec- Trecento, particolarmente gravato
Joffe, neppure l’ascesa di Paesi come
olo, Celestino da scandali, processi, dispute dotIndia e Cina: un sistema educativo di
V si sente fin da subito a disagio tra trinali e lotte di potere, rese più
altissimo livello e ingenti investimenti
i fasti di Roma, al punto che dopo infuocate dalla propaganda di tutte
militari sono argini efficaci, che prosoli cinque mesi comunica ai porpo- le parti in gioco.
teggeranno il primato americano. Se
rati la decisione di deporre la tiara. Il
Fino a impedire di vedere nel
sapranno mantenere intatta la loro
suo gesto apre la strada all’elezione «gran rifiuto» l’inganno che in
capacità di reinventarsi, gli Stati Uniti
di Bonifacio VIII, cardinale dalle realtà è stato.
rimarranno ancora a lungo la più
notevoli doti diplomatiche, una noimportante tra le “potenze di default” –
mina salutata dal mondo intero come
Barbara Frale, L’inle nazioni cui le altre guardano quando
provvidenziale.
ganno del gran rifiuto,
nessuno si fa avanti – per la loro abilità
Non è di quest’idea, però, Dante,
Utet, 2013, € 10.
nel fare «ciò che altri non sanno o non
che nel terzo canto dell’Inferno semvogliono fare».
brerebbe riferirsi proprio a Celestino
con il verso «colui che fece per vilJosef Joffe, Perché l’America non
tade il gran rifiuto». Sembrerebbe,
fallirà, Utet, 2014, pp. € …
appunto.
Barbara Frale ricostruisce in
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ANNO XXXIV
- LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014
ULTIME NOVITÀ
Enrico Garlaschelli
Esercizi di filosofia
Mauro Inzoli
«Era uno di noi»
Nietzsche Friedrich
Il crepuscolo degli dei
Elido Fazi
Mefistofele
Questo studio non è il solito
manuale che illustra i principali
con-cetti filosofici né una storia
della filosofia ridotta a successione
di concezioni interessanti da includere in un «museo archeologico» della storia delle idee; bensì si
propone di far capire che cosa sia
la filosofia e si presenta nella
forma di «esercizi a pensare filosoficamente» per rispondere al
bisogno umano di porsi domande
sull’esistenza, sulla verità e sull’uomo stesso.
La filosofia, che nasce dalla
meraviglia quale esperienza fondante, nel nominare le cose ci pone
a distanza da esse e si profila come
«pensiero dell’altro». Perciò è vero
che, come afferma Heidegger, l’unico modo per comprendere il pensiero occidentale è di percorrerlo.
Ma lasciando che il pensato di ogni
filosofo ci venga incontro come
qualcosa di sempre unico e
irripetibile, di inesauribile, in
modo tale che quanto è potenzialmente ricavabile dal suo pensiero
rinnovi il nostro domandare. È per
questo che nel libro il pensiero
greco dalle origini all’età ellenistica è ripercorso in contrappunto sia
con quello cristiano, sintesi della
Bibbia e del lógos greco, sia con
quello contemporaneo, specialmente con il dibattito filosofico
italiano più recente.
L’analisi è accessibile a un pubblico ampio in quanto si concentra
sugli esponenti più noti della speculazione greca (Parmenide, Eraclito, Socrate, Platone, Aristotele,
Plotino), interpretati in un modo
originale e innovativo che fa
emergere chiaramente quanto sostiene Gadamer, ossia che «per il
pensare filosofico nessuna definizione, e quindi nessun termine che
con essa sia stato introdotto, può
valere come un risultato preciso.
Esso avrà continuamente bisogno
di essere ricondotto al processo
pensante».
Questo volume, scritto con vivacità e
poesia, fa conoscere la figura dell’uomo
Gesù, osservandolo a partire dal Vangelo,
nel quotidiano privato della vita di
Nazaret, nella sua famiglia, con Maria e
Giuseppe, nel lavoro accanto a suo padre,
inserito nel tessuto sociale del suo Paese,
della sua gente. Così facendo si scopre
l’Amico e il Fratello; e, attraverso di Lui,
si impara a comprendere che la santità si
acquisisce con il ben fare le cose di ogni
giorno, le più umili e semplici, vissute
con discrezione, impegno, amore, spirito
di servizio e allegria.
È nell’ordinario dell’esperienza che si
diventa uomini veri, ed è nei trent’anni
trascorsi nella sua casa che Gesù ha forgiato l’uomo che, a tempo opportuno, ha
saputo accettare il sacrificio della Croce,
per riaprire a tutti la via della
Risurrezione e del Cielo.
Nietzsche scrive quest'opera nel
1889 ed in essa critica la cultura
tedesca dell'epoca definendola "grezza
e decadente", senza risparmiarsi analisi negative anche su Francia, Gran
Bretagna e Italia. In questo libro elogia
personaggi come Napoleone, Goethe,
Cesare, i filosofi sofisti, percepiti
come forti, contrapponendoli agli
"idoli" in declino in cui include una
parte dei filosofi greci come Socrate,
la religione e la morale del
Cristianesimo e la politica democratica e socialista, le cui "verità " considera fisiologicamente giunte alla fine.
L’Europa del futuro – un’Europa
solida di fronte ai mercati finanziari,
democratica, forte e solidale – non
nascerà da un miracolo celeste, ma da
un patto col diavolo.
E che diavolo! Le ricette per uscire
dalla recessione che ci attanaglia –
questa la tesi del nuovo, provocatorio
pamphlet dell’economista e scrittore
Elido Fazi – non le custodisce infatti, e
come stupirsene, un povero diavolo
qualsiasi, bensì il demonio più celebre
di tutta la letteratura occidentale, lo
scaltro, ironico, invincibile Mefistofele,
protagonista del Faust di Goethe.
Enrico Garlaschelli, Esercizi
di filosofia, Edizsioni Ares, 2014,
pp. 336, € 16.90.
Nietzsche Friedrich, Il crepuscolo
degli dei, Rusconi editore, 2014, pp.
112, € 6,90
Mauro Inzoli, Era uno di noi (Con
Gesù a Nazaret), Ares, 2014, 144, €
14.50.
Il declino
della saggezza
A differenza di Sartre che in un’intervistatestamento dichiarava apertamente il fallimento del proprio pensiero con la rinunzia
alla stessa dualità fenomenologica
dell’«essere-in-sé» e dell’«essere-per-sé»,
Marcel nel suo «Testamento filosofico» del 1969, rinnovava il
suo rifiuto alla linea del «cogito» e la preferenza per la
«filosofia itinerante».
Il presente volume è un documento fra i più luminosi di
quest’impegno, ma non si tratta di accettare una filosofia, bensì
di progettare una «ripresa» – per dirla con un’espressione
kierkegaardiana – ossia di un «ritorno al fondamento», al fondamento», secondo l’espressione di Heidegger che gode le
simpatie del Marcel per il quale – con ottimismo davvero
invidiabile — la denuncia dell’«oblio dell’essere» ed il richiamo all’«essere dell’essente» sfugge alla risoluzione nichilistica del principio d’immanenza.
Gabriel Marcel, Il declino della saggezza,
Edizioni Logos, Pagine 128, € 15.
In questo capolavoro completato da
Goethe negli ultimi anni di vita, citato spesso ma in realtà ben poco conosciuto (perfino dai suoi presunti lettori, come il presidente della Banca centrale tedesca Jens
Weidmann, travisatore, a detta di Fazi, del
suo autentico, stupefacente messaggio), è
racchiusa la chiave per risolvere una volta
per tutte la crisi finanziaria attuale, colpevole di un aumento della disoccupazione che
sta raggiungendo livelli record, e che troppo spesso si nutre dell’ignoranza di giornalisti, politici ed economisti riguardo al vero
funzionamento del sistema finanziario,
all’andamento dell’economia reale e al suo
rapporto con l’offerta di moneta.
Come scrive Goethe a un amico pochi
giorni prima di morire, «gli scherzi molto
seri» del Faust possono essere capiti probabilmente solo dai posteri. Le banconote con
cui Mefistofele inonda il Sacro romano
impero sono un tipo interessante di Fiat
money, la moneta legale creata per così
dire dal nulla, ai nostri giorni al centro
di tutti i più accesi dibatti sulle politiche
monetaria.
Fazi, novello Faust, ci suggerisce
che se vogliamo superare la crisi non
dobbiamo stare ad augurarci e tantomeno ad aspettare un intervento divino. Ma lo zampino del diavolo forse sì,
il quale al giorno d’oggi apprezzerebbe
senz’altro le iniziative economiche
della cosiddetta troika neo-keynesiana
(Stati Uniti, Inghilterra, Giappone),
molto meno l’austerità tedesca e della
Banca centrale europea. Mefistofele,
infine, se lo si ascolta con attenzione,
non è tanto simile a un diavolo tentatore, quanto a un economista eretico:
somiglia molto a John Maynard
Keynes.
Elido Fazi, Mefistofele (Come uscire dalla crisi economica con le ricette
del diavolo), Utet, 2014, € 13,90
ANNO XXXIV
- LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014
11
ULTIME NOVITÀ
Jim Holt
Perché il mondo esiste?
Vincenzo Bonato
L'amico della Parola
Carmelo di Noto
Teresa di Gesù
Perché esiste il mondo, e perché ne
facciamo parte? Perché c’è qualcosa
anziché il nulla? Da secoli se lo
chiedono in tanti, tra filosofi e scienziati, teologi e scrittori, ed è sorprendente scoprire quanto singolare, articolata e avvincente si possa rivelare,
ai nostri giorni, una ricerca che prende
le mosse da un interrogativo così semplice e potente; una vera e propria
indagine, personale ed emozionante,
condotta come una detective-story da
un brillante divulgatore scientifico
con un debole per i grandi misteri
dell’esistenza.
In Perché il mondo esiste? Jim
Holt indossa i panni del segugio cosmico e interroga, punzecchia, mette
alle strette (o ascolta, rapito e incredulo) una schiera di intellettuali di rango
assoluto: Nobel per la fisica come
Steven Weinberg, giganti della letteratura contemporanea come John
Updike, matematici innamorati delle
forme platoniche come Roger
Penrose, teorici del multiverso e della
realtà virtuale. Ogni colloquio è un
viaggio in mondi nuovi, un confronto
con prospettive sconvolgenti, un’immersione nelle teorie più argute,
avventurose e geniali del sapere contemporaneo, spiegate al lettore senza
indulgere in tecnicismi e con grande
affabilità, quasi come in un romanzo
di formazione.
Perché il mondo esiste? chiama in
causa Dio, il Big Bang, la fisica classica e quantistica e altri cardini del
pensiero scientifico e filosofico contemporaneo, ma il filo conduttore
rimane la curiosità: la curiosità instancabile, la lungimiranza e l’ingegno di
una specie come la nostra, che da millenni non è mai stanca di porsi
domande su se stessa e sul mondo in
cui vive.
Gregorio di Nissa, sebbene sia
meno conosciuto di altri Padri della
Chiesa, rappresenta un vertice della
teologia e della spiritualità cristiana. È
considerato il più speculativo tra i
Padri Cappadoci (Basilio, Gregorio di
Nazianzo, Gregorio di Nissa).
Meditare la sacra Scrittura fu per lui
non soltanto un modo per attingere
delle verità teologiche, ma fu soprattutto la «strada maestra» per lasciarsi
plasmare dalla forza della Parola divina, medicina salutare ed energia che
opera in modo efficace e trasformante.
Di conseguenza, pur appartenendo per
nascita a una classe sociale privilegiata, si mostrò molto attento alla situazione di povertà e miseria in cui versava la maggioranza della popolazione
affidata alle sue cure pastorali, giungendo a una condanna esplicita della
schiavitù.Gregorio offre un modello
assai ricco ed equilibrato di vita cristiana: era aperto alle conquiste del
pensiero e della cultura, ma anche
attratto dalle profondità della vita
mistica. Conoscere la sua spiritualità
biblica aiuta anche il lettore di oggi ad
arricchire la sua vita di fede: tutto ciò
che è scritto nella Bibbia si riscrive
ora nel cuore del credente.
n occasione del quinto centenario
della sua nascita, un libro per avvicinarsi alle opere della grande santa,
che ha “spalancato” le porte della sua
anima a Dio perché potesse riversarvi
fiumi di grazia, di luce, di pace, di
amore.
Teresa d’Ávila ci guida con la sua
santità di vita e i suoi scritti nel cammino verso Dio. Le sue opere maggiori presentano un filo unitario: la
Vita racconta le prime grazie ed esperienze mistiche; il Cammino di perfezione tratta delle virtù che occorre
praticare per giungere all’unione con
Dio; le Fondazioni narrano peripezie
e fatiche dei viaggi di fondazione; il
Castello interiore, l’opera più sublime, è come un prezioso diamante
donatole da Dio che ella non tiene per
sé, ma mette a disposizione di tutti
perché giungano alla vita umano-divina in Cristo, per Cristo, con Cristo.
Quattro meravigliose opere che dispiegano la bellezza e la ricchezza della
vita interiore.
Jim Holt, Perché il mondo esiste?, Utet, 2013, € 16.
Vincenzo Bonato, L'amico della
Parola (La spiritualità biblica di
Gregorio di Nissa) Edizioni San
Paolo, 2014, pp. 160, € 9.99.
Amelio Fara
L’arte della scienza
Il volume delinea, attraverso
fonti inedite, la storia dell’architettura e della cultura militare
sabauda dal piano di ingrandimento orientale di Torino del 1673 al
piano di difesa della stessa capitale del regno elaborato da Luigi
Federico Menabrea nel 1859. In
una complessa articolazione documentale e attraverso inesplorate
angolazioni interpretative agiscono architetti quali Amedeo di
Castellamonte, Filippo Juvarra,
Giuseppe Ignazio Bertola, Antonio Maria Felice Devincenti. Undici le appendici tecniche.
Amelio Fara, L’arte dellla
scienza (Architettura e cultura
militare a Torino e nello Stato
Sabaudo,1673-1859), Olschki
Editore, 2014, pp. XII-272, con
64 tavv. f.t.
Carmelo di Noto, Teresa di Gesù
(Testimone di azione e maestra di
preghiera), Edizioni San Paolo,
2014, pp. 304. € 18 (disp. anche
eBook)
L’arazzo di Nostra Signora
Un imm e n s o
arazzo
diviso in
due parti;
nella prima campeggia la
cattedrale
di Parigi e si esprime l’amore
di Péguy per la città dove vive,
lavora e soffre; il secondo momento è invece scandito dall’alta poesia della Presentazione
della Beau-ce a Notre-Dame di
Chartres, e dalle cinque pre-
ghiere nella Cattedrale...
Già all’inizio della «presentazione», in cui il poeta prega,
ma resta sulla strada, contemplando da lontano, o nell’albergo
o davanti alla Cattedrale, esplode il «canto profondo dell’anima» e si dimentica la musica
«un po’ troppo parnassiana»
dell’addio a Parigi; e poi
l’orchestrazione piena e fascinosa della preghiera dentro
Notre-Dame, segno della sua
resa totale alla Grazia, che
accompagna le confidenze che
mettono a nudo il terreno
scosceso del suo spirito e della
sua carne, il segreto lacerante
del suo cuore, e la pace pienamente riconquistata con
l’aiuto della «Regina delle
paci e dei disarmi».
CHARLES PÉGUy
L’arazzo di Nostra Signora
A cura di Giorgio Francini
Pagine 120, € 12
12
ANNO XXXIV
- LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014
ULTIME NOVITÀ
Patterson /Emily
Il nostro amore è per
sempre
Piero Martinetti
Gesù Cristo
e il cristianesimo
Axi Moore è una «brava ragazza»:
studia, è riservata e non dice a nessuno che il suo desiderio più grande è
scappare da tutto. L’unica persona
con cui si confida è Robinson, il suo
migliore amico, di cui, anche se non
lo ammetterebbe per nulla al mondo,
è anche pazzamente innamorata.
Senza di lui non avrebbe senso fare
quel che sta per fare: partire per un
viaggio on the road. Di nascosto dal
padre, abbandonando la scuola a
poche settimane dagli esami. Solo
Robinson può capire veramente il
senso di questa esperienza. E con
Robinson il viaggio si trasforma in
una grande avventura, al suono delle
musiche che amano, alla luce delle
strade che percorrono, al ritmo dei
loro cuori che battono. Un’avventura
che sfugge a ogni regola e anche al
loro controllo. Un’avventura indimenticabile… Intenso, romantico,
emozionante, «Il nostro amore è per
sempre» parla al nostro cuore. Tutti
conosciamo la forza dirompente del
primo amore.
Gesù Cristo e il cristianesimo –
qui per la prima volta in edizione critica, condotta su manoscritti in parte
riprodotti nel testo – è un’opera della
maturità in cui, rifacendosi alle
tradizioni della scuola storica tedesca,
Martinetti cerca di rispondere all’interrogativo “possiamo ancora dirci
cristiani?”, ripreso poi da Croce. Ai
suoi occhi, il cristianesimo ha un profondo significato filosofico e un valore universale, fondati sul messaggio
di Gesù e incarnati storicamente nelle
«eresie». La prospettiva di un futuro
rinnovamento del cristianesimo è per
lui affidata più all’iniziativa delle piccole comunità di credenti (i “cristiani
senza chiesa”) che non alle istituzioni
ecclesiastiche, a cominciare dalla
Chiesa cattolica, storicamente prigioniera di una mondana volontà di
potenza che la lega diabolicamente al
potere (all’epoca, il regime fascista).
Un messaggio e una lettura inattuali,
ma che non hanno perso nulla della
loro potenza drammatica. (Giovanni
Filoramo)
James Patterson, Raymond Emily, Il nostro amore è per sempre,
Corbaccio Editore, 2014, pp. 272 €
14.90.
Autori Vari
L’oltre e l’altro
L’uomo è un essere errante, naturalmente predisposto a conoscere il
mondo. E a raccontarlo. Per questo,
l’incontro con l’altro, il confronto con
il diverso, sono spesso snodi cruciali
per una società. Per questo, in ogni
epoca la letteratura – da Omero a
Marco Polo a Ryszard Kapuscinski –
misurandosi su questi temi ha raggiunto
alcuni dei suoi punti più alti. Ma come
si articola il delicato rapporto tra chi
visita e chi è visitato? Quanto in profondità si spinge il legame tra un viaggiatore e la sua meta?
A che velocità e su quali canali si
sposta la moltitudine di oggetti culturali
al tempo della globalizzazione? Qual è
il ruolo della parola, nel contatto con lo
straniero? Il viaggio – metaforico e
reale, interiore ed esteriore – è il terreno
comune su cui si confrontano in queste
pagine studiosi come gli antropologi
Marco Aime e Adriano Favole, lo storico della letteratura Attilio Brilli, un
brillante interprete degli effetti della
globalizzazione come Arjun Appadurai,
la raffi nata commentatrice dell’esperienza religiosa Gabriella Caramore,
Piero Martinetti, Gesù Cristo e ma anche un’autorevole firma del gioril cristianesimo, Morcelliana, 2014, nalismo enogastronomico come Allan
Bay e un narratore coraggioso e viagpp. 736, € 45;
giatore ostinato come Paolo Rumiz.
Attraversando i confini delle singole
discipline e inoltrandosi in quelle
regioni affascinanti dove la sociologia e
l’antropologia incrociano la gastronomia, la linguistica e la religione, gli
autori di questi saggi ci accompagnano
PAUL CLAUDEL
a ritroso nella storia, sulle tracce dei
luoghi della vita di Gesù, o in parti
Il libro di Cristoforo
remote del mondo, tra le tribù dei nativi
Colombo
dell’Oceania, fino ai fasti medievali
della mitica Timbuctu. In un mondo in
A cura di Luigi
continua e costante accelerazione,
Castiglione
queste sette “variazioni sul viaggio” ci
Pagine 88, € 13
rendono più consapevoli di come la frequentazione dell’oltre e l’esperienza
dell’altro siano occasioni privilegiate di
La Maschera e la
formazione interiore, episodi decisivi
durante
i quali si definisce la nostra
grazia [20]
stessa identità.
Auotori vari, L’oltre e l’altro
(Sette variazioni sul viaggio), Utet,
2014, pp. 120, € 12.
Magnus Montelius
L’inganno del passato
È l’autunno del 1990 e la cortina di
ferro si sta sbriciolando. A Stoccolma,
ai piedi della terrazza di Ersta, viene
trovato il corpo di un uomo che porta
con sé un passaporto albanese, ma le
autorità del suo paese sostengono che
non esiste nessuno con quel nome. Il
caso viene rapidamente archiviato
come suicidio, una soluzione affrettata
che sollecita la curiosità di un giornalista a caccia di inchieste. Dopo una
serie di insuccessi privati e lavorativi,
Tobias Meijtens fiuta finalmente il
pezzo che potrebbe fargli fare il grande
salto e garantirgli un posto fisso al quotidiano per cui lavora. Tanto più che,
poco tempo dopo, anche l’unico potenziale testimone dei fatti di Ersta muore
in circostanze molto sospette.
Indagando in coppia con la collega
Natalie, Meijtens si trova tra le mani un
caso di spionaggio che risale a molti
anni prima. Anni in cui l’utile immagine della Svezia era quella di un paese
giusto e neutrale. Era davvero così?
Chi era l’uomo precipitato a Ersta?
Alcuni indizi conducono a un nome in
codice: Tristano, un nome dietro il
quale sembra nascondersi una grande
menzogna. Pubblicato da un piccolo
editore, il romanzo di Magnus
Montelius è stato in Svezia la sorpresa
della stagione letteraria: una complessa
storia di spionaggio che ha le sue radici
nella guerra fredda e scava nelle
ragioni della scelta estrema di un gruppo di persone unite un tempo da ideologie radicali e da un legame profondo.
Un thriller intrigante e intelligente, che
alla sua uscita la stampa ha unanimemente salutato come un esordio d’eccezione.
Magnus Montelius, L’inganno del
passato, Marsilio Editori, 2014, pp.
368, 1° ed., € 18,50.
ANNO XXXIV
- LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014
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ULTIME NOVITÀ
Danilo Campanella
Aldo Moro
Il volume presenta sinteticamente
ma con le dovute attenzioni le fasi
principali della vita di Aldo Moro, dall’infanzia alla morte, sottolineandone i
tratti personali e l’azione politica.
Particolare importanza viene data alla
bibliografia, agli scritti ed ai discorsi
dello statista pugliese: l’analisi degli
scritti e degli editoriali può offrire una
nuova, profonda chiave di lettura del
pensiero di Moro, giungendo a una
vera e propria filosofia politica
«morotea». L’autore non manca di
descrivere le difficoltà che Aldo Moro
incontrò con alcuni attori politici del
suo tempo, come anche la questione
del compromesso storico, la terza
fase, il rapimento ad opera delle
Brigate rosse e le lettere raccolte nel
celebre “memoriale” dalla «prigione
del popolo».
Giuseppe Ghini
«Anime russe»
Enrico Garlaschelli
Esercizi di filosofia
Conoscere, conoscersi
Se in generale la grande letteratura
è non solo una lavagna su cui riprodurre creativamente la realtà, ma uno
strumento per indagarla e comprenderla, Turgenev, Tolstoj e Dostoevskij
misero decisamente al centro delle
loro opere personaggi di grande complessità e umanità, dando un contributo decisivo allo studio dell’Io. Lo fecero ognuno a suo modo, elaborando
un personaggio-persona che anticipa
le successive scoperte delle discipline
dell’uomo, ma evitando le secche in
cui queste cadono allorché muovono
da un’antropologia parziale, riduttiva.
I tre romanzieri si mossero così verso
il recupero di un’antropologia tripartita dove, accanto alla sfera fisica e a
quella psichica, emerge una sfera spirituale che consente l’inabitazione del
divino nell’uomo. Solo l’esistenza di
questa regione spirituale permette
all’uomo di scegliere liberamente, di
decidere responsabilmente sottraendosi ai condizionamenti dell’ambiente. Solo questa dimensione spirituale può spiegare il centro trascendente del personaggio, qualcosa che è
nel personaggio ma che contemporaneamente lo supera.
Questo studio non è il solito manuale che illustra i principali concetti
filosofici né una storia della filosofia
ridotta a successione di concezioni
interessanti da includere in un
«museo archeologico» della storia
delle idee; bensì si propone di far
capire che cosa sia la filosofia e si
presenta nella forma di «esercizi a
pensare filosoficamente» per rispondere al bisogno umano di porsi
domande sull’esistenza, sulla verità e
sull’uomo stesso.
La filosofia, che nasce dalla meraviglia quale esperienza fondante, nel
nominare le cose ci pone a distanza
da esse e si profila come «pensiero
dell’altro». Perciò è vero che, come
afferma Heidegger, l’unico modo per
comprendere il pensiero occidentale è
di percorrerlo. Ma lasciando che il
pensato di ogni filosofo ci venga
Danilo Campanella, Aldo Moro (
incontro come qualcosa di sempre
Politica, filosofia, pensiero), Ediunico e irripetibile, di inesauribile, in
zioni Paoline, 2014, pp. 176, € 15.
modo tale che quanto è potenzialmente ricavabile dal suo pensiero rinnovi il nostro domandare. È per
questo che nel libro il pensiero greco
dalle origini all’età ellenistica è ripercorso in contrappunto sia con quello
cristiano, sintesi della Bibbia e del
Giuseppe Ghini, «Anime russe» lógos greco, sia con quello contempo(Turgenev, Tolstoj, Dostoevskij), raneo, specialmente con il dibattito
Edizioni Ares, 2014, pp. 280, € 15. filosofico italiano più recente.
L’analisi è accessibile a un pubblico ampio in quanto si concentra sugli
esponenti più noti della speculazione
greca (Parmenide, Eraclito, Socrate,
Giovanni Papini
Platone, Aristotele, Plotino), interpreIL DIAVOLO
tati in un modo originale e innovativo
Appunti per una futura che fa emergere chiaramente quanto
sostiene Gadamer, ossia che «per il
diabologia
pensare
filosofico
nessuna
definizione, e quindi nessun termine
a cura di Massimo
che con essa sia stato introdotto, può
Ubaldi
valere come un risultato preciso. Esso
Pp. 228, € 18
avrà continuamente bisogno di essere
ricondotto al processo pensante».
Biblioteca universale
cristiana [75]
Enrico Garlaschelli, Esercizi di
filosofia (Conoscere, conoscersi),
Edizioni Ares, pp. 336, € 16,90.
N.Gratteri, A.Nicas
Acqua santissima
La mattina del 4 luglio 1966 don
Antonio avrebbe dovuto celebrare una
messa funebre per un capobastone di
Ciminà, piccolo paese in provincia di
Reggio Calabria, ma venne ucciso in
un agguato prima di riuscire a raggiungere la chiesa: le perizie balistiche
accertarono che il sacerdote aveva
sparato contro i suoi assassini per
coprirsi la fuga. Suor Rosa, la sorella
del boss Paolo Martino, cugino del
padrino di Archi, Paolo De Stefano,
sfruttava le proprie conoscenze per
acquisire informazioni riguardanti
eventuali procedimenti penali in corso
nei confronti del fratello. Nel 2007 il
boss Vincenzo Gioffrè entra a far parte
del comitato per l'organizzazione della
festa in onore della Madonna dei
Poveri di Seminara. Anni prima, il sindaco neoeletto aveva tentato di modificare il percorso della processione per
impedire che il fercolo della Madonna
proseguisse, come da tradizione, fino
alla casa del boss locale, ma le sue disposizioni vennero disattese e, qualche
giorno dopo, per ribadire chi comanda,
venne dato fuoco al municipio. A partire dall'Ottocento e per decenni gli
uomini della 'ndrangheta hanno beneficiato del silenzio e dell'indifferenza
(spesso interessati) della Chiesa. Solo
dagli anni Cinquanta cominciano a
registrarsi le prime denuncie e le prime
lettere pastorali, e la 'ndrangheta diventa un "cancro esiziale".
Nicola Gratteri, Antonio Nicaso ,
Acqua santissima (La Chiesa e la
'ndrangheta: storia di potere, silenzi e
assoluzioni), Mondadori, 2014, pp.
194, € 16.
14
ANNO XXXIV
- LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014
ULTIME NOVITÀ
Fëdor M. Dostoievski
Meditazione su Cristo
Presentazione di Luigi Castiglione
Il Cristo è al centro dell’opera di Dostoievskij, n’è
anzi il cuore, la ragion
d’essere, al punto da fargli
scrivere di non conoscere
niente di «più bello, profondo, comprensivo, ragionevole, virile e perfetto
di Cristo.
Nel suo «convulso dibattersi per evitare la caduta
nel nulla egli cerca, – dice
Papini – ansiosamente un
alleato, un soccorso, un
rifugio, e lo trova miracolosamente nel Cristo.
Dio è forse un concetto o
verbo incogitabile, ma Cristo è un essere vivente,
ch’ebbe carne e vesti, che
cercò gli umiliati e gli offesi, che chiamò a sè anche i
peccatori e i malfattori,
che si affermò Figlio di
Dio, ma anhe figlio dell’Uomo. Cristo è, per Dostoievski, l’unico mallevadore della divinità: finchè potrà comtemplare la
sua faccia, anche se imbrattata di saliva e di sangue, si sentirà sicuro, si
salverà dalla caduta irrimediabile nella voragine
mortale dell’ateismo conseguenziario».
eBook LOGOS - www. edilogos.com
Rosalba Gasparro
Oltre il giardino
Nell’attraversamento del giardino edenico
Paul Willems si spinge sempre oltre i confini e
matura un discorso apocalittico, in cui indica,
con dolore e ferocia, il progressivo imbestiarsi
dell’uomo contemporaneo, che minaccia la
sopravvivenza stessa del pianeta.
Ma il pensiero dello scrittore belga è anche
indicazione di un percorso metafisico che partendo dalle radici, familiari e sociali, offre poi
un varco possibile, una chiave di memoria, che
apre tutte le porte, per effrazione o miracolo,
verso la luce chiara di un universo panteistico
senza peccato.
Quasi una discesa agli inferi che è solo preludio alla riscoperta delle Origini, approdo alla
contemplazione di un cielo in cui si rivedono le
stelle, oltre lo strazio lacerante della lunga traversata.
Gasparro Rosalba, Oltre il giardino (Paul
Willems tra narrativa e teatro), Bulzoni
Editore, 2014, pp. 480, € 35.
ANNO XXXIV
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ULTIME NOVITÀ
LUIGI CASTIGLIONE
UN CUORE
GRANDE COSÌ
Digressioni verghiane
Giovanni Isgrò
Il sacro e la scena
Il saggio offre una visione d'insieme delle
forme più significative della drammatica sacra
e dello spettacolo devozionale in Italia e nel
resto d'Europa dal Medioevo alla Controriforma.
La prima parte dello studio è dedicata
all'evoluzione dell’actio liturgica, dall’età carolingia al secolo XI, in quanto premessa necessaria a meglio comprendere differenze
sostanziali fra teatro e liturgia, nonostante in
quest’ultima sia possibile individuare tracce
destinate ad alimentare gli sviluppi del sacro
rappresentare.
Nel complesso si tratta di un percorso legato
da un lato alla cultura materiale e alle tecniche
della messinscena fra gli spazi deputati alla
devozione, dall'altro ai meccanismi di produzione in quanto espressione delle diverse
realtà politico-sociali europee.
Dal theatrum imperiale di Carlo Magno alle
consuetudini monastiche e al dramma liturgico
maturato nelle chiese delle grandi abbazie
benedettine e poi agli sviluppi delle pratiche
confraternali fino agli spettacoli devozionali
della Rinascenza e alla grande stagione del
teatro gesuitico si scandisce il tempo scenico
del sacro.
Ciò fino a quando dispositivi, strutt
Isgrò Giovanni, Il sacro e la scena, Bulzoni Editore, 2014, pp. 248, € 25.
LUIGI CASTIGLIONE
UN CUORE
GRANDE COSÌ
Digressioni verghiane
LO SCRITTORE CHE NARRA
SE STESSO IN PAGINE
CHE SORPRENDERANNO
contenuti:
UN VESTITO PER LILLI
DON GESUALDO VINCERÀ
LE DONNE CANTO, E L’AMORE
RELIGIOSITÀ DI VERGA
in appendice:
Storie della corrispondenza
più controversa della storia
Le perifrasi di Pirandello
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ANNO XXXIV
- LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014
ULTIME NOVITÀ
Matthew Fox
Gaio Sallustio Crispo
La congiura di Catilina Compassione
Sullo sfondo della congiura di
Catilina si intravede un tessuto
sociale lacerato. La lotta per il
potere vede opposti una nobiltà
conservatrice, arroccata nella difesa miope dei suoi privilegi, e un
ceto di "uomini nuovi", tanto
mediocri quanto ambiziosi. Da tale
palude
emergono,
secondo
Sallustio, soltanto due grandi figure: quella di Catone, difensore
intransigente dei valori antichi, e
quella di Cesare, aperto alle nuove
istanze proposte da una società in
continuo movimento.
La narrazione degli eventi lascia spesso il posto alla riflessione
politica e morale, in un'opera
densa di pathos e ricca di drammaticità, che si avvale di una scrittura per molti versi rivoluzionaria,
caratterizzata da un periodare
asimmetrico e dalla ricerca di concisione e sentenziosità.
Gaio Sallustio Crispo, De
coniuratione Catilinae, Testo
latino a fronte e note del curatore, Mursia, 2014, pp. 286, € 35.
Alessio Grosso
Apocalisse rossa
Isidoro di Siviglia
Etimologie o origini
Eruditissimo autore di una immensa
mole di libri che affrontano in modo sistematico tutto lo scibile umano, dall’agronomia alla medicina, dalla teologia
all’economia domestica, Isidoro di
Siviglia dedica gli ultimi vent’anni della
sua vita all’etimologia, con l’intento di
raccogliere le conoscenze dell’epoca in
un’opera il più possibile onnicomprensiva, programmatica fin dal titolo.
Considerata la prima Enciclopedia della
cultura occidentale, le Etimologie o
origini coprono, organizzandoli tematicamente nell’arco di venti libri, gli
argomenti più svariati – arti liberali,
religione, medicina, diritto, lingue e
popoli, geografia e architettura, per
citarne alcuni – e rappresentano lo sforzo di descrivere la realtà attraverso l’origine dei vocaboli che la definiscono.
In un periodo storico particolarmente
convulso, disgregato politicamente e
culturalmente, l’etimologia è per
Isidoro un’arma capace di ripristinare la
forza coesiva della lingua latina, un
Alessio Grosso, Apocalisse passo decisivo sulla strada che conduce
rossa, Mursia, 2014, pp. 304, € alla concordia terrena, all’unità di cuori,
pensiero e parola. Con oltre mille codici
12,50.
conservati e un’ininterrotta catena di
citazioni nei libri di epoche successive –
non ultima la Commedia dantesca –, le
Etimologie furono un testo di riferimento per tutto il Medioevo, un compendio
generosissimo che ebbe fortuna immediata e duratura e che tuttora mantiene
intatto il suo fascino, quello che accomuna gli slanci più vertiginosi delMatthew Fox, Compassione,
l’ingegno umano.
Claudiana Editrice, 2014, pagine
314, € 24.
Isidoro di Siviglia, Etimologie o
origini, Utet, 2014, pp. € 24.
Matthew Fox – ex domenicano
espulso dall’ordine dall’ex prefetto
della Congregazione per la dottrina
della fede, Joseph Ratzinger, e ora sacerdote della Chiesa episcopale americana, denuncia la mancanza di compassione, tipica della società contemporanea come perdita di una delle
capacità fondamentali dell'essere
umano.
Alla ricerca di un'anima per il
mondo globalizzato, l'autore esplora
diversi ambiti della vita umana – religione, psicologia, scienza, economia e
politica, proponendo un processo di
guarigione individuale e collettiva che
porti alla rimozione degli ostacoli al
libero fluire della compassione.
I diversi ambiti della vita umana:
religione, psicologia, scienza, economia e politica. Le paure umane più
profonde: morte, vita, sofferenza,
piacere, androginia e colpa.
Verso la pratica di una spiritualità
attiva e trasformativa della società.
Matthew FOX, teologo di fama
internazionale, è considerato uno dei
massimi esponenti della Creation
Spirituality, movimento per il rinnovamento della chiesa a partire dal dialogo interreligioso. Tra le sue opere segnaliamo In principio era la gioia e La
guerra del papa. Perché la crociata
segreta di Ratzinger ha compromesso
la Chiesa (e come questa può essere
salvata);
La nube provocata dall'eruzione
del vulcano islandese Laki per
mesi ha avvolto l'Europa in una
morsa di ghiaccio e di gelo. Dopo
l'«Apocalisse bianca» la vita sta
lentamente tornando alla normalità, ma altre devastanti catastrofi
naturali si preparano, mentre una
minaccia oscura incombe sui meteorologi europei che stanno studiando le anomalie del clima. Perché
stanno uccidendo gli scienziati?
Perché caldo e freddo si
susseguono in modo irregolare?
Ancora una volta la redazione di
MeteoLive TV indaga in mezzo a
eccezionali eventi meteo e contro
una spietata organizzazione terroristica. Le immacolate valanghe e i
fiumi di lava e fango nascondono
un segreto: qualcuno sta cambiando il clima della Terra.
ANNO XXXIV
- LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014
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IN PRIMO PIANO
Si Nelson Mandela a choisi Nadine
Gordimer, écrivaine blanche libérale,
comme confidente, c’est qu’il avait
une confiance absolue en cette femme
qui avait su, dans «Burger’s Daughter», raconter les difficultés de la
vie de famille de militants révolutionnaires sans cesse menacés par la prison, contraints de délaisser les leurs
pour leur cause...
Etrangement, Nelson Mandela,
dans son pénitencier de Robben
Island, avait pu lire ce livre largement
inspiré de sa vie, et il avait écrit à
Nadine Gordimer, par le biais de son
avocat, pour la féliciter.
Depuis ces années 60 où l’ANC fut
décimée, ses dirigeants emprisonnés,
et toute opposition muselée, Nadine
Gordimer n’a cessé de témoigner de
conditionnement de ses origines, et de la réalité de l’apartheid. D’abord dans
s’engager du côté des résistants à l’a- ses livres, qui ont connu un écho considérable dans le monde entier, y
partheid.
compris en France où de très nombreux titres ont été traduits.
Au côté de Nelson Mandela
Mort
de Nadine
Gordimer,
prix Nobel
de littérature
amie de Mandela
D
ans son dernier roman, « No
time like the present » (en
français: « Vivre à présent»,
éd. Grasset, 2013), Nadine Gordimer
mettait en scène le désenchantement
de ceux qui avaient contribué à abattre l’apartheid et rêvaient d’une Afrique du Sud plus vertueuse que celle
dans laquelle ils vivaient désormais,
libres mais déçus.
C’était aussi, en grande partie, son
propre itinéraire que décrivait cette
grande dame sud-africaine qui s’est
éteinte dimanche à l’âge de 90 ans.
En 1991, Nadine Gordimer a été
récompensée du Prix Nobel de littérature, à la fois pour une œuvre importante couvrant plus d’un demi-siècle
d’écriture, mais aussi pour un engagement réel et courageux contre le système abominable de l’apartheid.
Tout, pourtant, aurait du la pousser
à fermer les yeux, à s’accommoder
d’un système qui, s’il était moralement choquant, garantissait à la minorité blanche à laquelle elle appartenait une qualité de vie exceptionnelle.
En particulier dans son quartier hyperchic de Houghton, à Johannesburg, qu’on repère aisément quand on
est en avion par le nombre de ses piscines...
«Une Bovary en herbe», c’est ainsi
que Nadine Gordimer décrivait sa
propre enfance, dans la petite bourgeoisie d’une ville minière du Transvaal. La littérature lui fit faire le long
chemin qui permet de rompre avec le
Nadine Gordimer avec Nelson Mandela en 2006 à Johannesburg,Nadine
Gordimer a fait la connaissance de
Nelson Mandela au début des années
60, alors que le leader du Congrès national africain passait en procès pour
subversion. A sa sortie de prison, en
1990, elle devint sa confidente, comme elle l’a raconté dans un texte publié
par le New Yorker à la mort du premier
président noir de l’Afrique du Sud à la
fin de l’an dernier.
«J’étais incrédule quand Georges
Bizos [l’avocat de Mandela, ndlr] me
dit que Mandela, à peine libéré, voulait
me voir. J’ai du penser, avec la vanité
d’un écrivain, que le grand homme
voulait parler de «Burger’s Daughter»
[«Fille de Burger», un roman de Nadine Gordimer paru en 1979, mettant
en scène la famille d’un dirigeant politique emprisonné, ndr].
Nous nous sommes retrouvés seuls,
quelques jours plus tard, à Johannesburg. Ce n’est pas de mon livre qu’il
m’a parlé, mais de sa découverte, à son
premier jour de liberté, du fait que
Winnie Mandela [alors sa femme, ndr]
avait un amant. Ce choc ne fut rendu
public qu’au moment de leur divorce,
six ans plus tard. Je n’ai jamais parlé
de ça avant [...]. »
«Feu le monde bourgeois»
«Un monde d’étrangers», «Feu le
monde bourgeois», «Le Conservateur», «Fille de Burger», «Ceux de
July», «L’arme domestique»... Autant
de titres de romans, et plus de 200
nouvelles, qui ont pour la plupart
comme toile de fond cette société
sud-africaine prise dans les affres de
la ségrégation raciale et cherchant à
s’en libérer.
Jusqu’au dernier roman publié,
«Vivre à Présent», qui raconte l’histoire d’un couple «mixte», lui blanc,
juif, elle noire, et leur enfant métis,
mariés à une époque ou c’était interdit
par les lois d’apartheid, alors qu’ils
étaient exilés et combattants. Leur réinsertion difficile dans la société sudafricaine libérée, au sein d’un groupe
d’amis de toutes origines, vivant chacun différemment ce post-apartheid et
ses désanchantements.
Nadine Gordimer a aussi beaucoup
témoigné politiquement. Elle a publié
quantité d’essais, dont certains ont été
regroupés dans un recueil publié en
plein apartheid, «le geste essentiel»
(Plon, 1988, traduit par Jean-Pierre
Richard), qui montrent, avec le recul
du temps, un engagement sans failles
18
ANNO XXXIV
- LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014
eBooks Logos
«
CLASSICI
DELLA
LETTERATURA»
greca, latina,
francese, inglese,
italiana, portoghese,
spagnola, tedesca...
(in lingua originale
e/o tradotti)
Direzione: Luigi
Castiglione Massimo Ubaldi
Segreteria di
redazione: Silvio
Testi
Gli EBOOKS della LOGOS
si possono agevolmente
leggere sul monitor del proprio computer, se ne può
ingrandire e rimpiccolire il
testo e renderlo anche più
oppure meno luminoso, secondo le proprie esigenze
visive, senza ricorrere ad
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Gli eBooks Logos
vengono forniti in cd
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ANNO XXXIV
- LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014
eBooks Logos
contre le régime de la
minorité blan-che.
Exigence de vérité
Mais elle était aussi
très consciente de la
difficulté de n’être «
que » un écrivain engagé, et Nadine
Gordimer a pris plus de risques dans
sa vie que ceux de sa plume. Dans un
essai de ce livre, elle écrivait ainsi :
«Les
écrivains
blancs “simplement
écrivains” s’exposent
à un reproche voisin :
celui de “voler la vie
des Noirs” – bon
matériau pour leur
œuvre. Ils ont autant
le droit audit “matériau” que les
écrivains noirs, même s’il faut tenir
compte de l’importante différence
qui les sépare au niveau du vécu et
que nul ne saurait contester. Leur
geste essentiel ne peut s’accomplir
que dans l’intégrité exi-gée par
Tchekov: “Décrire une situation avec
tant de vérité ... que le lecteur ne
puisse s’y dérober”»
C’est forte de cette haute exigence
que Nadine Gordimer a mené sa vie
d’écrivain et de Sud-Africaine engagée. Elle disparait quelques mois seulement après Nelson Mandela, son
ami, qui partageait les mêmes valeurs
qu’elle, alors que tout, a priori, les
séparait dans ce pays aux barrières
raciales et sociales exacerbées.*
[*Source: Le Nouvel Observateur]
LE ENCICLICHE DI GIOVANNI PAOLO II
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ANNO XXXIV
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OPERE DI KAROL WOJTYLA
KAROL WOJTyLA
Il potere e la croce
KAROL WOJTLA
Max Scheler
KAROL WOJTyLA
La Bottega dell’orafo
Traduzione di Aldo Cantarini
Prefazione di Luigi Castiglione
Pagine 160, € 16
Traduzione di Sandro Bucciarelli
Prefazione di Pietro Palazzini
Pagine 256, € 18
Premessa di Stanislao Piekut
Traduzione di Renzo Panzone
Nuova edizione a cura di L. Castiglione
Pagine 160, € 16
Biblioteca universale cristiana [62]
Biblioteca universale cristiana[29]
La Maschera e la Grazia [23]
«Credente, catecumeno e cristiano è
colui che non soltanto sa ritrovare in
Gesù Cristo come concreto Uomo storico il mistero dell’unione personale con il
Dio-Figlio, ma sa anche ritrovare in se
stesso la verà la Grazia, nell’uomo concreto, il richiamo al mistero dell’unione
con il Dio vivente, alla partecipazione
della Vita».
«Il Novecento, malgrado il suo desiderio di passare alla storia come secolo
di progresso universale, si è distinto in
molte azioni contrarie all’uomo, contro
la sua vita e la sua salute e contro i diritti
inviolabili dell’umana persona. Tra noi
non sono pochi coloro che portano i
segni delle crudeltà subite nei campi di
concentramento, nelle prigioni e in altreoccasioni. Nonostante le numerose dichiarazionmon si può dire che questi
fatti siano scomparsi. Si può tutt’al più
affermare che accanto al progresso scientifico i metodi impiegati per nuocere
alla vita degli uomini si sono fatti più
raffinati e precisi».
«I1 cristianesimo si pone di fronte all’uomo come una verità e richiede di
essere incarnato nella vita. In questo modo la più concreta e la più prossima forza
del cristianesimo palpita nelle virtù della
vita cristiana. E, fra le altre virtù, palpita
nella purezza».
Quest’accurato saggio di critica filosofica
ci aiuta a comprendere meglio lo stile del
magistero di Giovanni Paolo II, dove si
avverte con la sapientia cordis anche un
ricco patrimonio culturale...
L’etica scheleriana, anche se non condivisa e superata, ritorna per vie logiche e
viene usata per richiamare il valore dell’uomo come centro di ogni esperienza. Il discorso antropologico condotto avanti con abilità
dall’Augusto autore in tante circostanze non
nega certo il tomismo, che fermamente
ritiene, ma lo certifica nell’incontro con la
filosofia contemporanea. La sua cultura abbraccia elementi nuovi come l’esistenzialismo, il personalismo, la fenomenologia, in
maniera che il tomismo stesso viene arricchito di quanto di valido può trovarsi in questi
sistemi.
È proprio a partire dal tema del singolo
che si può intendere appieno anche la centralità accordata all’uomo nell’enciclica programmatica di Giovanni Paolo II, Redemptor hominis, pur nel suo carattere cristocentrico. Perciò anche l’utilità della presentazione in lingua italiana di quest’opera filosofica. Conoscendo sempre più l’humus culturale del Sommo Pontefice, si avverte meglio nel magistero pontificio l’importanza
data al mondo interiore dell’uomo e alla dignità della persona umana...
Tutto questo prende luce dalla formazione
culturale di chi oggi è Magister fidei. Anche
in lui il divinum del suo magistero prende
luce dall’humanum della sua formazione
culturale. Perciò l’edizione di quest’opera, in
lingua italiana, aiuterà soprattutto gli italiani
a meglio comprendere il loro Papa, il loro
Vescovo di Roma, il Capo visibile della
Chiesa universale (dalla pref. del card. Pietro
Palazzini)
Con lo pseudonimo di Andrzej Jawien, Karol Wojtyla pubblicava nel
1960 «Przed sklepem jubilera”. Si trattava di «meditazioni» che assumono a
volte la forma del dramma. Argomento
conduttore, il «sacramento del matrimonio», l’amore cioè: il tema incessantemente ricorrente in tutti gli scritti
del futuro Successore di Pietro
Né commedia, né dramma dunque
in senso proprio e neppure un semplice
canovaccio teatrale. Ma un poema d’amore che attinge alimento dal dramma
di tre giovani coppie di sposi: Teresa e
Andrea, Anna e Stefano e Monica e Cistoforo. I personaggi più eloquenti son
talvolta quelli che non parlano, come
le vergini stolte e le vergini prudenti.
Ma c’è anche un Adamo ch’esce dal
simbolo, ci sono strani interlocutori
occasionali che commentano quasi
nell’ombra e c’è un coro che spezza la
staticità con irruenza. Ma su tutti si
staglia un vecchio saggio, l’orafo, che
è Dio...
La traduzione è discorsiva, semplice, e non ha pretese letterarie: s’attiene scrupolosamente al testo.
ANNO XXXIV
- LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014
LUIGI CASTIGLIONE SALVARSI DAL NULLA
ANNO XXXIV
- LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014
22
IN PRIMO PIANO
La
Maschera
e la grazia
L’unica
collana
che ospita
i capolavori
del teatro
cristiano
1. HENRI GHÉON
La maschera e la grazia
5II ed. - eBookLUIGI CASTIGLIONE
Pio XII e il nazismo
Presentazione di Igino Giordani
Pagine 336, € 23
«Biblioteca Pio XII»
«Sui rapporti del papato con il nazismo, che è poi primamente il rapporto
di Pio XII con Hitler, c’intrattiene questo libro, ben fondato su documenti,
esaminati con una critica acuta, obiettiva e convincente. Chi lo legge non
può non cogliere la realtà di una opposizione costante, profonda, inconciliabile, tra la politica del novello Gengis Khan e la condotta del Vicario di
Cristo, il quale agiva, qual era, da padre dei popoli [...] A differenza d’altri,
trascinati da preconcetti e passioni di parte, Castiglione ha esaminato la
massima parte dei testi ritenuti oggi più sicuri, illuminandoli con testimonianze varie, sì da ricomporre nella sua identità l’opera d’un papa, del quale
i popoli istintivamente, oltre che per esperienza universale, hanno affermato la grandezza [...] Opera perciò meritoria, la quale nel dibattito più profondo dell’età nostra, concorre a convogliare quei valori di dignità, di pace, di
civiltà, di giustizia che componevano il governo di Pio XII, svolto come un
inserimento continuo, instancabile, di pazienza nella violenza, di carità in
mezzo all’odio, di fraternità ecumenica nella valanga di teorie fratricide e
discriminative: semina di valori di vita, che oggi si vedono fiorire e fruttificare nell’opera del Concilio, sopra tutto per il magistero, di chi gli fu a fianco
nelle rovine fumanti del bombardamento di San Lorenzo, a Roma: papa
Paolo VI...» (dalla prefazione di Igino Giordani).
2. DIEGO FABBRI
Incontro al Parco delle
Terme
3. THIERRy MAULNIER
Giovanna e i giudici
4. PAUL CLAUDEL
Giovanna d’Arco al rogo
Testo originale a fronte
5. JACQUES COPEAU
Il Poverello di Assisi
6. ARNOLDO FOÀ
Prediche di san
Bernardino
per una serata
(continua a pagina 23)
(La maschera e la grazia)
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IN PRIMO PIANO
23
7-9. ITALO ALIGHIERO
CHIUSANO
Le notti dell Verna - Il
sacrilegio - Kolbe
10. EMMET LAVERy
La prima legione (II ed.
- eBook)
11-13. LUIGI SANTUCCI
Ramón il Mercedario Agostino d’Ippona
- Il cuscino di legno
4-16. FRANÇOIS MAURIAC
Asmodeo - Amarsi male
- Il fiume di fuoco
17. CLAUDEL
Il libro di Cristoforo
Colombo
in edizionne eBook:
18. MICHEL DE
GHELDERODE
La scuola dei buffoni
19. O.V. de L. Milosz
Miguel Mañara
20. GEORGES
BERNANOS*
I dialoghi delle carmelitane
21. PAUL CLAUDEL
L’annuncio a Maria
22. CALDERON DE LA
BARCA
Il gran teatro del
mondo
24. ALBERT CAMUS
Lo stato d’assedio
(continua a pagina 26)
(La maschera e la grazia)
Clinton/Levinsky: la più grande beffa
americana in un divertitente volume della
«trilogia dell’effimero» di Luigi Castiglione
24
ANNO XXXIV
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IN PRIMO PIANO
BIBLIOTECA
UNIVERSALE
CRISTIANA
DIRETTA DA LUIGI
CASTIGLIONE
I MIGLIORI AUTORI
I PROBLEMI DI ATTUALITÀ
I GRANDI LIBRI
DEL CRISTIANESIMO
Le EDIZIONI LOGOS celebrano
la pubblicazione nellaBUC del 100°
volume della prima serie.
ANNO XXXIV
- LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014
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IN PRIMO PIANO
A UN ANNO DALLA SCOMPARSA
Ricordo
di Bevilacqua
N
arratore di fama e di successo,
alchimista della fantasia sui
cui binari fa sapientemente
scorrere le contraddizioni del reale, in
un continuo gioco di scambi, Alberto
Bavilacqua è nato a Parma il 27 giugno
1934. Attira fin da giovane l'attenzione
di Leonardo Sciascia, che gli fa pubblicare la prima raccolta di racconti «La
polvere sull’erba» (1955).
Esordisce come poeta nel 1961 pubblicando «L’amicizia perduta». Il successo internazionale arriva però con l'ormai celeberrimo «La Califfa» (1964),
diventato film (da lui stesso diretto) e
interpretato da Ugo Tognazzi e Romy
Schneider. La protagonista, Irene Corsini, nel suo vitalistico vibrare tra fierezze e abbandoni, inaugura la galleria
dei grandi personaggi femminili di Bevilacqua, mentre Annibale Doberdò
incarna un'emblematica figura di industriale nella provincia italiana degli anni
'60.
Romanzo tra i più importanti del
decennio è "Questa specie d'amore"
(1966, premio Campiello), nel quale il
dissidio tra il richiamo della propria
terra, la provincia parmigiana e l'impegno della vita nella capitale, scuote la
coscienza inquieta dell'intellettuale protagonista; tema onnipresente nella narrativa di Bevilacqua, assieme alla vicenda della passione amorosa e alle atmosfere liriche, visionarie e fantastiche, rese
corporee da uno stile denso e non alieno
da un seppur cauto sperimentalismo linguistico.
Dell’epopea provinciale dei suoi eroi
grandi e meschini, Bevilacqua aveva già
fornito uno splendido affresco in «Una
città in amore» (1962, ripubblicato in
una nuova stesura nel 1988). Intellettuale impegnato e presente nella vita
italiana fin dagli inizi degli anni ‘60,
giornalista critico del costume, polemista, l'attività di Alberto Bevilacqua è
sempre stata multimediale. La sua produzione narrativa, sempre accompagnata da grande successo, ha ottenuto anche
numerosi riconoscimenti, fra cui l’ap
Paul
Claudel
Cinque
grandi
odi
...soltanto un raggio d’oro nella vela
prezzamento dei maggiori premi letterari
italiani: fra i suoi titoli premiati troviamo
«L’occhio del gatto» (1968, Premio Strega), «Un viaggio misterioso» (1972, Premio Bancarella) e «I sensi incantati»
(1991, premio Bancarella).
Intensa e continua, da sempre parallela
e mai subordinata all’attività di narratore,
la produzione poetica di Bevilacqua è
raccolta nelle opere: «La crudeltà»
(1975), «Immagine e somiglianza»
(1982), «Vita mia» (1985), «Il corpo desiderato» (1988), «Messaggi segreti»
(1992) e «Piccole questioni di eternità»
(Einaudi 2002).
Le opere di Bevilacqua sono state ampiamente tradotte in Europa, Stati Uniti,
Brasile, Cina e Giappone. Come ha scritto efficacemente Maurizio Cucchi «Amore ed erotismo, consapevolezza degli indissolubili legami non solo con la propria
terra d’origine, ma anche con le figure
parentali, costituiscono altri elementi irrinunciabili della sua poesia, la cui tendenza, evidente anche nella sua più recente
raccolta («Legami di sangue»), parrebbe
quella di ricondurre incessantemente al
presente suggestioni, vicende, situazioni
prelevate da una memoria anche remota».
Alberto Bevilacqua è morto il 9 settembre 2013 all’età di 79 anni, dopo una
lunga malattia. Lascia la sua compagna,
l’attrice e scrittrice Michela Miti (Michela Macaluso).
Piero Vignetti
E quando il suo canto erompe com’esaltazione dell’anima che sente la sua
stirpe divina, giuoco o piacere o illusione più non è, ma ebbrezza della virtù
che sa di creare, di là dal mondo sensibile, oltre i limiti della contingenza, realtà d’amore che nobilita l’istinto, ansia
di protendersi nell'infinito ch’è musica
[...]
Ed impossibile è non avvertirne
quell'armoniosa dolcezza di suono e
d’inflessione e di musicalità ch’avvolge
la parola nel suo srotolarsi lungo la magia del canto, contrappuntato da un’uguale ispirazione, da una luce sempre
identica e dalla sacralità che misteriosamente la percorre...
Ed è la tragedia dell’orgoglio umano,
la follia della società infollita, la catastrofe del desiderio evaso dalla legge, il
canto della vita e della superazione della morte...
Ed ecco allora le Cinque grandi odi
irrompere nel turbinìo delle foglie d’oro, nell’orchestrale giubilo, nel sale del
fuoco che schiocca, nell’improvvisa deflagrazione dei versi, nello scoppio della folgore triforcuta, nell’inestinguibil
eco...
E così l’«ode pura come un bei corpo
nudo risplendente di sole» frammischiando si discioglie piedi che fuggono il
peso del corpo inerte, Ulisse da caldi dèi
inseguito nella notte soltanto un raggio
d’oro nella vela, l’oro innato (o l'interiore conoscenza che da sé possiede ogni
cosa) nella sostanza umana infuso, l’acclamazione della tromba insieme con il
latino del gallo...
Paul Claudel, Cinque grandi odi,
Testo originale a fronte, traduzione e
introduzione di Luigi Castiglione
logos
26
ANNO XXXIV
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IN PRIMO PIANO
UN INTERVENTO DI GIORGIO BASSANI
(continua da pagina 26)
(La maschera e la grazia)
NA
Giovanni Verga
e il cinema
25. TIRSO DE MOLIIl condannato per
disperazione
26. LOPE DE VEGA
Fuente Ovejuna
27. MICHEL DE
GHELDERODE
Magia rossa - I ciechi - Sire Halewyn
28. PAUL CLAUDEL
Testa d’Oro
29. CALDERON DE LA
BARCA
La vita è sogno
30. FRITZ
HOCHWÄLDER
cio
Hotel del commer31. Michel DE
GHELDERODE
La morte del dottor Faust
32. ALBERT CAMUS
Il malinteso
33. FRITZ
HOCHWÄLDER
Il sacro esperiemnto
34. UGO BETTI
Corruzione al
palazzo di giustizia
36 Th.S. ELIOT
Assassinio nella
cattedrale
S
uppongo che non ci sia critico
dell’opera di Giovanni Verga che
manchi di accennare alla relativa
sfortuna di questo grande presso il pubblico dei lettori. Ed è vero. Al contrario,
per esempio, del Manzoni, il quale ha
inventato e portato con sé nella tomba la
formula perfetta della popolarità, il
Verga, nonostante il contenuto in apparenza tanto più «progressivo» dei suoi
romanzi e delle sue novelle, resta uno
scrittore isolato, poco amato.
Chiuso, polemico, sdegnoso (d’uno
sdegno più ombroso, meno dichiarato di
quello così esplicito, ottimista, cristiano e
redentore di Dante: lo sdegno senza speranza di uno che non sa perdonare…):
nella epicità del Verga, che continua a far
sbadigliare tante signore della nostra
borghesia, è forse avvertibile, a tratti, il
segno leggero di una forzatura, quasi il
presentimento, da parte dello scrittore,
della durata nel tempo futuro della propria solitudine di uomo e di artista.
Eppure, non si può negare che alcuni
personaggi verghiani siano entrati a far
parte di quello che potrebbe chiamarsi il
patrimonio mitico degli italiani. Però
vediamo. In fondo, se il berretto da
bersagliere di compare Turiddu, la cui
nappa ha fatto «il solletico al cuore» di
comare Santa, anzi Santuzza, è diventato
famoso; se quel mondo di vinti, di primitivi – un mondo dominato dalla miseria,
dalla superstizione, dalle passioni più
elementari -, può dirsi ormai generalmente acquisito: ciò accade soprattutto
per tramite dell’opera di volgarizzazione,
e di deformazione, compiuta da artisti
contemporanei al nostro scrittore, e a lui
tanto inferiori: da d’Annunzio e da
Mascagni, in primo luogo. Jeli il pastore,
I Malavoglia, Rosso Malpelo, Cavalleria
rusticana,
La lupa ecc.: per amare questi capolavori,
per farseli propri, gli italiani hanno avuto
il bisogno di leggerli in trascrizioni commerciali, in arrangiamenti deformanti nel
senso della superficialità e della lussuria,
insomma di vederseli trasferiti su un
piano più modesto, più accessibile, meno
«religioso».
Il nostro cinema, per fortuna, non si è
occupato, o quasi, di questi bassi servisi.
Cavalleria rusticana, per esempio, ebbe
qualche anno fa una riduzione cinematografica nel complesso decorosa, ma,
in fondo, francamente teatrale, folcloristica, e dunque tratta, se non proprio dal
melodramma di Mascagni, almeno dalla
pièce che il Verga stesso ricavò dalla sua
novella, diluendone irreparabilmente la
formidabile carica drammatica. Tuttavia,
da quando i nostri registi più intelligenti
hanno cominciato a orientarsi verso
un’arte cinematografica che affrontasse
decisamente le conseguenze di impopolarità derivanti da un ripudio dell’eredità
della Segretaria privata, è evidente che
l’universo fantastico dello scrittore siciliano ha rappresentato per il cinema
nazionale una meta non eludibile, vorrei
dire fatale.
Ho qualcosa da raccontare, in proposito. Durante la guerra, a Ferrara, mentre si
svolgevano le riprese di uno dei primi
film neorealistici italiani (curioso, questo
buscar il levante per il ponente: questo
ritorno alle fonti del naturalismo attraverso le sue estreme conseguenze decadentistiche, francesi e americane!), mi capitò
di vedere tra le mani di un amico, che
aveva collaborato alla sceneggiatura del
film, il primo treatment di un soggetto
ricavato dai Malavoglia. Sempre da quello stesso amico, in quegli stessi giorni,
udii accennare ad un altro soggetto
verghiano ispirato, se non sbaglio, a Jeli
il pastore.
Nelle pause della lavorazione del film,
regista e sceneggiatore discutevano animatamente di ciò che avevano in animo
di fare. E che non tendessero a dare dei
Malavoglia e di Jeli una trascrizione corriva alla leggerezza nazionale, mi fu
pegno di garanzia sentirli, fra l’altro, parlare con molta intelligenza e sensibilità di
«ritmo narrativo» (si proponevano di
ANNO XXXIV
- LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014
SCRITTI DI GIOVANNI PAOLO II
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ANNO XXXIV
- LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014
IN PRIMO PIANO
La piaga
della droga
La piaga della droga, che
colpisce soprattutto i giovanì, rischia di mettere in
pericolo l'esistenza della
prossima generazione.
Combatterla è lo scopo di
questo volume che, avvalendosi di un originale
metodo d'indagine, offre
un'esatta diagnosi di quello
che si può ormai chiamare
il "male del secolo". Nel
contempo dà anche un
volto ben preciso alla
"multinazionale della
droga", di cui disvela i centri di produzione, il controllo del mercato, le banche
che ne gestiscono gli enormi proventi, i collegamenti
con il crimine organizzato,
la corruzione delle forze
politiche che ne reclamano
la liberalizzazione, le istituzioni che ne elaborano la
cultura...
Droga S.p.A. (La guerra
dell'oppio)
K. KALIMTGIS, D. GOLDMAN, J. STEINBERG
Droga S.p.A. (La guerra dell’oppio)
Pagine 446, 76 foto, 10 tavole prospettiche, € 26
edizioni logos
ANNO XXXIV
- LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014
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IN PRIMO PIANO
rendere, attraverso il montaggio, una specie di equivalente per immagini dell’accorata, profondamente musicale prosa del
Verga), e, anche, saperli iscritti ad un partito di sinistra. Perché si, bisogna pure che
lo confessi: a patto di veder rotta la crosta
di falsità, di sentimentalismo folcloristico,
che ha sempre impedito al nostro popolo di
accogliere nella sua integrità il virile messaggio dello scrittore catanese («Il carbonaio, mentre tornavano a mettergli le
manette, balbettava: - Dove mi conducete?
In galera? O perché? Non mi è toccato
neppure un palmo di terra! Se avevano
detto che c’era la libertà!...»: ricordate l’amara conclusione della novella La libertà?,
sarei stato disposto, allora non meno che
oggi, a tollerare una interpretazione classista di quel puro e sconsolato capolavoro
che I Malavoglia sono. Pur di vedere
infrangersi contro gli scogli di una magari
inventata Aci Trezza lo stesso epico mare
dell’Uomo di Aran, avrei ascoltato, e ancora ascolterei con pazienza, qualche discorsonincendiario messo in bocca al giovane
‘Ntoni, vittima della società borghese…
Ad ogni modo, se i tempi sono maturi,
se questo matrimonio tra Verga e il cinematografo s’ha da fare; dato che di Verga
corrono due immagini, una riflessa,
romanzesca, mondana (il Verga dei
romanzi e dei racconti europeizzanti,
borghesi, di intrattenimento, tipo Tigre
reale, Storia di una capinera, ecc.), e un’altra immagine, quella «omerica»: sarà il
caso di consigliare ai nostri produttori di
volgersi con coraggio alla seconda. E
intendo riferirmi, oltre che ai Malavoglia,
e a novelle come La lupa, Jeli il pastore e
La libertà, all’Amante di Gramigna: il racconto più adatto, forse, a essere tradotto in
un duro, veloce, attualissimo film.
Alcune altre novelle, bellissime, sì, ma a
sfondo troppo caratteristico – e quindi
soggette a fraintendimenti e dispersioni nel
solito senso del colore -, per ora le lascerei
da parte; così come lascerei da parte, per
ora, anche Mastro Don Gesualdo, troppo
accentrato com’è nonostante le possibilità
assai suggestive che si offrirebbero di
tradurlo in una specie di Cavalcade del
nostro Sud, su un solo personaggio
erculeo, alla Jannings. La retorica del personaggio: sarebbe, questo, un modo per
dare nuova esca all’annoso e deprimente
equivoco popolare su Verga.
Giorgio Bassani*
*Quest’articolo di Giorgio Bassani è stato tratto dalla rivista online «Non-SoloCinema» anno V,
n. 2, 2008.
JACQUES COPEAU
Il Poverello d’Assisi
Traduzione di Guido
Manacorda
Presentazione di Orazio
Costa
Pagine 136, € 13
La Maschera e la grazia [5]
«Copeau, prima di morire, effuse la sua pacata
tristezza,d’innamorato
d’un grande ideale deluso
dalla realtà mediocre, in un
dramma sacro, Le Petit
pauvre: il quale svolge
appunto la tragedia del
cristiano per eccellenza,
Fran-cesco d'Assisi, assertore d'un assoluto fatalmente sminuito, se non
tradito, dal compromesso»
(Silvio D’Amico).»
«Il Poverello d'Assisi di
Copeau è un’opera singolarmente interessante,
direi unica nel suo genere,
essendo non tanto quella
d'un drammaturgo (che
tale è stato Co-peau quale
letterato) quanto l'opera
d’un regista: è forse il
primo e per ora unico
esempio d'un dramma nel
quale un regista, arrivato a
vedere concluso un suo
tentativo di rinnovamento,
ha creduto necessario
trasfondere il senso e
quasi anche la forma dello
sforzo compiuto, perché
ne ri-manesse testimonianza»in un fatto poetico
vivo» (Orazio Co-sta).
Jacques Copeau, attore, regista e scrittore francese, nato a Parigi il 4 febbraio
1879 e morto a Pernand-Vergelesses (Còte
d'Or) il 20 ottobre 1949. Nel 1909, con Gide
e Rivière, fu uno dei fondatori della
«Nouvelle revue frangaise». Nel 1913 passò
al teatro attivo fondando il VieuxColombier, dove operò un rinnovamento
nella tecnica dell'allestimento teatrale che
dava alla parola un'assoluta preminenza.
Tra le sue realizzazioni più significative si
possono citare La dodicesima notte di
Shakespeare, l'adattamento scenico dei
Fratelli Karamazov, la sacra rappresentazione Π miracolo del pane dorato. Nel
1920 apri una scuola d'arte drammatica
annessa al teatro del Vieux-Colombiér. Nel
1924, lasciatane la direzione, si ritirò in
Borgogna con un gruppo di discepoli che
vennero detti i «Copiaux», intraprendendo
un tentativo di teatro popolare. Nel 1936
entfò a far parte della Comédiefrançaise.
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VIENT DE PARAÎTRE / FRANCE
Ingrid Betancourt
La ligne bleue
Ninni Schulman
Le Garçon qui ne
pleurait plus
Buenos Aires, années 70. Julia a
hérité de sa grand-mère Josefina
un don précieux et encombrant :
parfois des scènes de l'avenir lui
apparaissent, vues à travers le
regard de l'autre. À charge pour
elle d'interpréter sa vision. Dès
l'âge de cinq ans, elle doit intervenir pour empêcher le déroulement d'événements malheureux.
L'histoire de Julia va basculer
lors du retour de Perón en
Argentine. Sympathisants du mouvement des Montoneros, elle et son
compagnon vont connaître le destin de cette jeunesse idéaliste et
révolutionnaire d'Amérique latine,
fascinée tout autant par la figure du
Christ que par celle de Che
Guevara et confrontée à la réalité
de la dictature militaire. Capturés
par des escadrons de la mort, ils
réussiront à s'évader...
On retrouve ici certains des
thèmes qui traversaient Même le
silence a une fin, le grand récit
d'Ingrid Betancourt relatant ses
années de captivité dans la jungle :
la privation de liberté et ses conséquences, le courage individuel et
la servilité collective, l'espoir en
l'avenir de l'humanité considéré
comme un acte de foi. Mais de ce
dilemme entre le choix de la
vengeance et celui de la vie, elle a
d'abord fait la matière d'un vrai
roman d'aventures.
Une femme meurt dans l’incendie criminel de sa maison à
Hagfors, petite ville de province
au nord de Stockholm. La journaliste Magdalena Hansson, à
peine remise des évènements de
La Fille qui avait de la neige
dans les cheveux, s'ennuie un
peu dans sa rédaction régionale
et ne peut s'empêcher d'enquêter
parallèlement à la police.
L’affaire prend un tour encore
plus grave quand un couple de
commerçants périt brutalement
dans des circonstances similaires.
Toutes les victimes avaient
reçu ce message: « tu n’es pas là
lorsque j'arrête de pleurer ».
La tension monte dans cette
communauté isolée où chacun
se sent désormais épié et
secrètement jugé, tandis que la
jeunesse locale semble prise de
pulsions criminelles troublantes…
Dans ce polar en apparence
feutré, le désordre fait irruption
dans un cadre rural et idyllique.
Pour démêler cette enquête
tortueuse, Magdalena va devoir
replonger dans le passé pour
mettre fin à la spirale de la violence et de la vengeance. Ninni
Schulman s’affirme avec ce
deuxième roman captivant et
attachant comme une voix
incontournable du suspense
Ingrid Betancourt, La ligne scandinave.
ble-ue, Gallimard, 2014, 368
pages, € 19,90
Ninni Schulman, Le Garçon
qui ne pleurait plus, Editions
du seuil, 2014, € 21.50.
Olivier Guez
Eloge de l’esquive
Marc Dugain
L’emprise
Le dribble n’est pas né par hasard
au Brésil. Les premiers joueurs noirs
ont commencé à dribbler pour éviter
les contacts avec les défenseurs blancs
et éviter de se faire rosser sur la
pelouse et à la fin des matchs. Il s’est
développé sur les plages et les terrains
vagues, avec une pelote de chaussettes
ou une petite balle en caoutchouc.
C’est un mouvement de hanche, similaire à celui des danseurs de Samba et
des lutteurs de Capoeira, ludique,
acrobatique, marque des plus grands
solistes. « Audace et joie » – la devise
de Neymar. Le football est sublime,
puéril, et s’il suscite tant d’émotions,
il le doit au dribble brésilien : un art
libre, joyeux, passionné, habité par les
mots.
Un favori à l'élection présidentielle,
le président d'un groupe militaro-industriel, un directeur du renseignement
intérieur, un syndicaliste disparu après
le meurtre de sa famille, une photographe chinoise en vogue... Qu'est-ce
qui peut les relier?
Lorraine, agent des services secrets,
est chargée de faire le lien. De Paris, en
passant par la Bretagne et l'Irlande,
pourra-t-elle y parvenir? Rien n'est
moins certain.
Neuf ans après La malédiction
d'Edgar, Marc Dugain nous offre une
plongée romanesque sans concession
au cœur du système français où se
mêlent politiques, industriels et espions.
Olivier Guez, Eloge de l’esquive,
Grassset, 2014, pp. 112, € 13.
Marc Dugain, L’emprise, Gallimard, 2014, 320 pages, 1€ 13,99.
Léon Bloy
COLEI
CHE PIANGE
Le scandalo
apparizioni se
e rivelazioni
del Vaticano (i peccati
chierici...) de e dei
Vergine a La lla
in Francia m Salette
tradotte in it ai prima
ora nella BUaliano ed
Edizioni LogC delle
os.
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VIENT DE PARAÎTRE / FRANCE
Mark Frost
La Liste des 7
Clotilde Bruneau
Charlemagne
Jean-David Morvan
Jaurès
Qui en veut à Conan Doyle ? En ce
jour de Noël 1884, le jeune médecin
participe, en tant que spécialiste des
forces occultes, à une séance de
spiritisme qui tourne mal. Il échappe
de justesse à l'assassinat grâce à un
mystérieux individu, Jack Sparks. De
retour chez lui, Doyle retrouve son
appartement incendié, sa voisine
russe assassinée. Autant de faits qui
dépassent l'entendement de Scotland
Yard. C'est finalement Jack Sparks, à
qui ces événements semblent très
clairs, « élémentaires » même, qui va
mettre Doyle sur la piste d'une conspiration qui menace le trône
d'Angleterre. Leur seul indice : une
liste de sept noms, les sept piliers
d'une fraternité secrète aux desseins
maléfiques.
Mais Doyle peut-il vraiment faire
confiance à Sparks, un individu qui
sort d'un asile d'aliénés, consomme de
la cocaïne et affirme recevoir ses
ordres de la reine Victoria ?
Le roi qui devint empereur.
L'épopée de Charlemagne est celle
d'un fils de grand seigneur parvenant
au sommet du pouvoir en Europe en
construisant un nouveau système politique, dont il occupe la place la plus
élevée. Chrétien convaincu, il poursuit
constamment un objectif affiché
comme religieux : promouvoir partout
et le plus loin possible la société chrétienne, par tous les moyens (militaires,
culturels, administratifs, etc.), se
plaçant d'autorité comme le protecteur
de la papauté. Conquérant charismatique et homme politique sachant s'entourer des grands intellectuels de son
époque, il incarne un moment unique
de l'Europe dont l'apogée est le sacre
impérial.
Clotilde Bruneau et Vincent
Delmas font appel à l'expertise de
l'historienne Geneviève Thierry pour
dresser le destin de cette figure emblématique de la monarchie française,
enluminé de fort belle manière par le
dessin épique de Gwendal Lemercier.
Pourquoi ont-ils tué Jaurès ?
Orateur hors-pair, grand humaniste
et fondateur du journal L'Humanité,
Jean Jaurès est une figure de proue du
socialisme français dont le nom incarne pour beaucoup l'opposition à la
guerre qui s'annonce en 1914. Alors
que le monde est sous tension après
l'assassinat de l'archiduc Ferdinand,
Jaurès met tout son poids politique
dans ce combat pour la paix et finit
assassiné à l'aube de cette grande
guerre qu'il redoutait. Cet engagement
ultime est le point d'orgue d'une carrière politique au service des exclus et
des persécutés commencée dans les
années 1880 par un soutien enflammés
aux mineurs grévistes de Carmaux.
Vincent Duclert apporte son regard
expert à Jean-David Morvan et Rey
Makutey pour nous offrir le portrait
détaillé et passionnant de cette figure
universelle du socialisme et du pacifisme, dont s'inspire encore
Mark Frost, La Liste des 7, Editions Cherche Midi, 2014, 22 €.
Luigi Castiglione
SALVARSI DAL NULLA
(La perdizione esistenziale
in Georges Bernanos)
EDIZIONI LOGOS
Jean-François Khan
Marine Le Pen vous dit
merci !
Sous prétexte de faire barrage au
Front national, notre classe politique ne cesse de faire son jeu et de
le nourrir. De Fillon et Copé à Mélenchon en passant par BHL et
Moscovici, on nous sert le même
discours culpabilisant. Comment
mieux pousser les classes moyennes dans les bras de Marine Le Pen?
Marine Le Pen peut leur dire merci. A tous ceux-là, à droite et à
gauche (ils détesteront ce livre), qui
ont cyniquement ou inconsciemment, par calcul ou par bêtise,
rendu inéluctable la résistible ascension de l'héritière... A ceux-ci
qui ont banalisé ses idées et nourri
sa propagande...
A ceux-là qui ont instrumentalisé de façon caricaturalement politicienne la « résistance » qu'ils
Jean-David Morvan, Frédérique feignaient de lui opposer...
Voulyzé, Rey Macutay, Vincent Duclert,
Tous ceux-là, politiques, médiClotilde Bruneau, Vincent Del- Jaurès, Fayard, 2014, 56 pages, € acrates ou intellectuels, méritmas, Gwendal Lemercier, Gene- 14,50.
eraient, aujourd'hui, d'être sévèreviève Bührer-Thierry, Charlemament sanctionnés en tant que coregne, Fayard, 2014, 56 pages, €
sponsables de ce désastre. Hélas, si
14,50.
les républicains ne réagissent pas,
au mal qu'ils ont fait, ils risquent
Un invito a leggere (o rileg- sia perché affonda le radici in terre d'ajouter le mal qu'il leur reste à
gere), a meditare (o rimeditare), appunto non dette, ο non volute faire.
a transustanziare Bernanos in dire; e la fine non è mai fine, perché
noi, ecco quel che vogliono nulla può finire, aver fine, avere una
Jean-François Khan, Marine
essere i pensieri in li-bertà di fine, se non ciò ο colui che, sponte Le Pen vous dit merci, Plon, 2014,
queste pagine nelle quali cerco sua, non sprofondi le radici nell’az- 240 pages, € 10.
di coglierne la «fedeltà senza zurro infinito dei cieli ο non s’anconformismi», convinto come nulli nelle torbide acque e simlui che «non si può realmente boliche del «minuscolo stagno soliservire (nel senso tradizionale di tario» di Vauroux, dove Mouchette,
questa stupenda parola) se non si la giumenta di papà Ménétrier in
mantiene un'assoluta indipen- cima al pendìo, si lasciò scivolare
denza di giudizio di fronte a ciò «finché non sentì, lungo le gambe e
che si vuol servire».
al fianco, il doce morso dell’acqua
...pensieri in libertà, dei quali fredda e, infine, la vita sfuggirle,
i puntini di sospensione dicono mentre alle nari le saliva odor di
che, — precipitino dall’alto ο tomba...»
ascendano dal basso in un’altalena sospesa nel cielo — non
Luigi Castiglione, Salvarsi dal
hanno principio e non hanno nulla (La perdizione esistenziale in
fine, sia perché il principio, per Georges Bernanos), eBooks Logos,
essere principio, esige una fine, III Ed, pagine 160, € 16.
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ANNO XXXIV
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ULTIMAS NOVEDADES / ESPAÑA
Javier Sierra
La pirámide inmortal
Agatha Christie
Los crímenes
del monograma
William J. Broad
La ciencia del yoga
Eduardo Sacheri
Papeles en el viento
El gran misterio de la
humanidad, la inmortalidad, es la
piedra angular sobre la que giran
los argumentos de la nueva novela
de Javier Sierra, La pirámide
inmortal, una versión revisada,
actualizada y ampliada de su novela El secreto egipcio de Napoleón.
Después de El maestro del
Prado, Javier Sierra vuelve con
más emoción, más sentimiento,
más enigmas. Agosto de 1799. Un
hombre ha quedado atrapado en el
interior de la Gran Pirámide y se
debate entre la vida y la muerte. Es
el joven general Napoleón
Bonaparte. En ese lugar, aislado
bajo toneladas de piedra, está a
punto de serle revelado un secreto
ancestral que alterará para
siempre
su
destino.
Alquimistas, hechiceros, bailarinas
egipcias, viejos maestros descendidos de las montañas y grandes personajes históricos competirán con
él en la búsqueda del tesoro más
preciado: la fórmula de la vida
eterna.
Londres, 1929. Hércules Poirot
está cenando en el café Pleasant cuando una mujer irrumpe en el local y le
confía que alguien está a punto de
matarla. Le ruega que no investigue,
pues con su muerte, dice, se habrá
hecho justicia.
Unas horas más tarde, tres personas son asesinadas en un elegante
hotel londinense. Poirot no puede evitar involucrarse en el caso, pero,
mientras él se esfuerza en ordenar
todas las piezas, el asesino se prepara
para volver a matar.
Desde la publicación de su primera
obra en 1920, Agatha Christie
escribió treinta y tres novelas, dos
obras de teatro y más de cincuenta
historias breves con el personaje de
Hércules Poirot. Ahora, por primera
vez, los albaceas de su legado han
aprobado la creación una nueva novela protagonizada por el personaje
más querido de la Dama del Crimen.
En manos de Sophie Hannah,
autora de varios bestsellers internacionales, Poirot se sumerge en un misterio ambientado en el Londres de los
años 20, un puzle diabólicamente
inteligente que solo puede ser resuelto
por el talento sin par del gran detective belga y su «materia gris».
El yoga se ha convertido en el
oxígeno del alma moderna que vive a
toda velocidad por el ritmo
de la vida cotidiana. Sus bondades
recorren todo el mundo y cada vez hay
más maestros que enseñan la disciplina. Sin embargo, esta creciente popularidad puede conllevar la banalización de la técnica y la exageración
de sus efectos. William J. Broad, periodista científico y practicante habitual
de yoga desde hace más de treinta
años, se respalda en la ciencia para
separar lo que resulta realmente
efectivo de lo que sólo es una falsa
creencia, y revisa con riguroso espíritu
científico las supuestas transformaciones del cuerpo y del alma que produce el yoga: la curación emocional, la
tonificación muscular, la remisión de
las depresiones o la exaltación del
placer sexual.
Así, con un enfoque eminentemente práctico, Broad compila todo el
conocimiento actual sobre el yoga e
ilustra las principales posturas y técnicas que previenen lesiones y malas
prácticas, centrándose en lo que la
ciencia nos dice del yoga.
Alejandro, "El Mono", ha muerto.
Su hermano y sus amigos, un grupo de
hierro desde la infancia, apenas se dan
tiempo para el dolor. Les preocupa
Guadalupe, la hija del Mono. Quieren
darle todo el amor que sentían por su
amigo y asegurarle un futuro. Pero en
el banco no quedó un peso. El Mono
invirtió todo el dinero que tenía en la
compra de un jugador de fútbol, un
muchacho que prometía pero se quedó
en promesa. Ahora está a préstamo en
un club zaparrastroso del Interior. Y los
trescientos mil dólares que costó su
pase, a punto de evaporarse. ¿Cómo
vender a un delantero que no hace
goles? ¿Cómo moverse en un mundo
cuyas reglas se desconocen? ¿Cómo
seguir siendo amigos si los fracasos
van abriendo fisuras en las antiguas
lealtades? Fernando, Mauricio y el
Ruso, con las escasas herramientas que
poseen, desplegarán una serie de
estrategias nacidas del ingenio, la torpeza, el desconcierto o la inspiración,
para conseguir su objetivo. Eduardo
Sacheri demuestra una vez más su capacidad para construir personajes entrañables y contar historias que llegan
de inmediato al lector. Papeles en el
viento es un canto a la amistad, y una
prueba de que el amor y el humor
pueden más que la melancolía.
Javier Sierra, La pirámide inmortal, Editorial Planeta, 2014,
Agatha Christie, Los crimenes
350 páginas, € 20.
del monograma, Editorial Planeta,
2014, 368 páginas, € 18,50.
William J. Broad, La ciencia del
yoga, Ediciones Destino, 2014, 440
páginas, € 19.
Eduardo Sacheri, Papeles en el
viento, Alfaguarra, 2014, 422 páginas, € 18.50.
ANNO XXXIV
- LA FIERA LIBRARIA - N. 305 - GIUGNO/AGOSTO 2014
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ULTIMAS NOVEDADES / ESPAÑA
L. Fernando Moreno
Claros Schopenhauer.
Carl Gustav Jung
Respuesta a Job
Martin Heidegger
Theodore Lidz
Seminarios de Zollikon La persona
La biografía de Arthur Schopenhauer (1788-1860) es la historia de un
hombre que desde joven se creyó una
excepción y un genio. De natural
inteligente y soberbio, dijo haber descubierto a temprana edad que la vida
es «una cosa miserable». Por ello
decidió consagrar el resto de sus días a
la filosofía para preguntarse por el
sentido de la existencia y por cuál
sería el mejor modo para el hombre de
librarse de los males que le aquejan
por el mero hecho de vivir.
Se jactaba de haber desentrañado
«el enigma de la existencia» mediante
una solución metafísica de la que
Borges comentó que quizás fuera de
verdad la más acertada. Pero, a pesar
de sus méritos, aquel genial pensador
sufrió amargamente durante años: la
universidad y el público culto de su
época lo ignoraban mientras rendían
tributo a otros filósofos a los que el
propio Schopenhauer despreciaba. Su
extraordinario libro El mundo como
voluntad y representación pasó inadvertido hasta treinta años después de
su publicación, aunque luego se convertiría en una especie de biblia filosófica.
f
Luis Fernando, Moreno Claros,
Schopenhaue, Trotta Editorial,
2014, 276 paginas, € 22.
En palabras de C. G. Jung, el Libro
de Job marca un hito en el largo desarrollo de un drama divino, el de un Dios
presa de emociones desmesuradas y
que sufre a causa de esa desmesura.
Por ello reviste también especial significado para el hombre contemporáneo cada vez que este se ve asaltado
por la violencia del afecto y ha de
tratar de transformarla en conocimiento.
Renunciando a la fría objetividad y
sin pretensiones exegéticas, sino
dejando precisamente que el afecto
tome la palabra, el creador de la
Psicología analítica se ocupa en este
ensayo de las oscuridades divinas que
traslucen en el relato bíblico a fin de
comprender por qué Yahvé, en su celo,
abatió a Job. La lectura del Libro de
Job sirve así de introducción, de manera paradigmática, a la psicología de lo
inconsciente y de los arquetipos.
Los encuentros que Martin
Heidegger mantuvo con la élite científica entre 1959 y 1969 constituyen
la prueba fehaciente para echar por
la borda, de una vez por todas, aquellos prejuicios en torno a la supuesta
hostilidad que mantuvo en contra de
las disciplinas científicas y sus
métodos. Efectivamente, gracias a
los seminarios organizados por
Medard Boss en Zollikon (Suiza),
Heidegger entabló diálogo con
algunos de los máximos representantes de la medicina, la psiquiatría y
la ciencia de su tiempo. En este volumen, se concentran, precisamente,
los protocolos de aquellos encuentros, así como algunas conversaciones y cartas que, por estar dirigidos a un público poco familiarizado
con la tradición filosófica,
mantienen un lenguaje y una claridad introductorios; pero, al mismo
tiempo, llevan la discusión a los más
altos niveles reflexivos. Por tratarse
de un volumen que reúne la simplicidad de la palabra y el don de las
ideas, los Seminarios de Zollikon se
convierten desde ya en una pieza
clave para la compresión de la
ingente obra de Martin Heidegger.
Un texto clásico de la psicología
evolutiva, una obra sobre el desarrollo
de la personalidad de obligada consulta en los campos de la medicina, la
enfermería, el trabajo social y, por
supuesto, la psicología.
Liz realiza «una descripción
dinámica y una elaboración del desarrollo y del funcionamiento de la persona desde el nacimiento hasta la
muerte». Analiza los factores biológicos, psicológicos, cognitivos y emocionales de las etapas evolutivas, y las
subordina claramente al medio en que
nace, crece y muere la persona.
Martin Heidegger, Seminarios
de Zollikon, Herder, 452 paginas,
€ 26.90.
religión.
El primer texto nos habla de la
conversión a la que están llamadas
las religiones, ya que no tienen el
monopolio de la dimensión religiosa del hombre, que resurge a
pesar de las esclerosis culturales y
de las mismas religiones.
El segundo se refiere al estudio
de las religiones, un estudio que no
ha de separarlas del mundo, como
sucede a menudo. El tercero se
ocupa del cuerpo del hombre, hoy
desgraciadamente castigado por
quien lo convierte en ídolo o lo
deprecia. Sin el cuerpo, la dimensión religiosa se evapora o se transforma en violencia. Por último, el
autor nos habla de medicina y
religión. Salud y salvación no han
de confundirse, pero solo existen si
se mantiene entre ellas una interdependencia armónica.
Raimondo Panikkar, La religion, el mundo, el cuerpo, Herder, 2014, 156 páginas, € 17.80.
La fe en la ciudad secular
En la ciudad secular, se dice, deberían
imperar de manera exclusiva las razones
compartidas por todos. Los ordenamientos democráticos han de considerar por
igual a todos los ciudadanos, con independencia de su confesión religiosa. Sin
embargo, la creciente diversidad de los
países occidentales exige una actualización de estos principios reguladores de
la vida política. Nuestra Trottasociedad es
secular, en el sentido de que los dogmas
religiosos no tienen el rango de ley. Sin
embargo, la religión no ha desaparecido
del espacio público ni ha sido privatizada.
Pero si la vitalidad de las religiones
parece poner en duda la tesis de la secularización, ello no permite afirmar que se
esté produciendo un «retorno de lo religioso».
La fe en la ciudad secular (Laicidad
y democracia), Trotta Ediciones, 2014,
216 páginas, € 14.
Carl Gustav Jung, Respuesta a
Job, Herder, 2014, 152 páginas, € 12.
Mujeres filósofas
Escrito por Gilles
Ménage en 1690,
gran latinista y preceptor de Madame de
Sévigné y Madame
de La Fayette, Hi)storia de las mujeres filósofas es un libro sin
precedentes sobre las
pensadoras de la
Jesús y las mujeres
Antigüedad.
Similar a una enciclopedia, Ménage
da cuenta de quiénes fueron y qué
dijeron.
Sesenta y cinco mujeres a las que
hoy difícilmente encontraríamos en
nuestros diccionarios filosóficos. Este
libro devuelve la palabra a pensadoras
silenciadas por la historia, las rescata
del mero papel de hijas, esposas o
amantes de notables filósofos y las
considera protagonistas de un quehacer
intelectual en pie de igualdad con el
resto de los pensadores.
Desde mediados del siglo xx se
interpreta a Jesús como el inventor del
feminismo en la Antigüedad y como uno
de sus más señeros representantes hasta
hoy. Este libro presenta y analiza prácticamente todos los textos que nos ofrece
la literatura evangélica, tanto la aceptada como la rechazada por la Iglesia, de
los tres primeros siglos sobre el tema
«Jesús y las mujeres». Al estudiar los
pasajes pertinentes distingue los valores
de historicidad o autenticidad de cada
texto, y obtiene conclusiones parciales
sobre el trato de Jesús con las mujeres y
la consideración que sobre ellas tenía
Jesús en los diversos ámbitos de la vida:
posición social, matrimonio, divorcio y
familia en general.
Gilles Ménage, Historia de las
mujeres filósofas, Herder, 2014, 162
páginas, € 14.90.
Antonio Piñero, Jesús y las mujere,
Trotta Ediciones, 2014, páginas: 256
€ 17.
Theodore Lidz, La persona, Herder, 2014, 688 paginas, €
Religion, mundo, cuerpo
El presente volumen, compuesto
por cuatro artículos del autor publicados previamente
en
diferentes
medios, se centra
en la dimensión
humana de la
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