Visita il sito www.legacoop.coop Anno XXV - N. 14 - 11 aprile 2014 Primo piano Legacoop, dal Trentino alla Sicilia un'associazione a misura di start up Primi risultati concreti del progetto Coopstartup di Coopfond: 18 aspiranti cooperative a pagina 2-4 A Varsavia l’Assemblea annuale di Cooperatives Europe Su invito del movimento cooperativo polacco si è svolta a Varsavia, il 3 e 4 aprile, l’Assemblea annuale di Cooperatives Europe, l’organizzazione di rappresentanza multisettoriale delle cooperative europee. Legacoop ha partecipato all’appuntamento con una delegazione costituita da Dora Iacobelli, vicepresidente Legacoop e presidente della commissione Pari opportunità (in sostituzione di Giorgio Bertinelli vicepresidente vicario, trattenuto in Italia da impegni istituzionali); Maurizio Davolio, responsabile Legacoop turismo; Stefania Marcone, responsabile ufficio Relazioni internazionali e politiche europee e Roberto Cardinale di Generazioni. Nota della redazione Questo numero è stato chiuso il 10 aprile 2014 alle ore 15 Segreteria di Redazione: Anna Colomberotto Tel. 06-844.39.372 Fax 06-844.39.402 Salute “Cooperazione per dare risposta a domanda di salute” Settori Legacoop Servizi Direzione nazionale, tematiche settoriali e rispetto legalità Imprese leggi CPL Concordia 80 milioni di nuove linee di credito per lo sviluppo Si è tenuta martedì 8 aprile CPL Concordia, gruppo Ospedali, ma non solo. Oc- la riunione della Direzione cooperativo multiutility delcuparsi di sanità oggi ... nazionale di Legacoop l’energia e del gas, con ... Legacoop Territori Sondaggio Legacoop - Luiss Incontro del gruppo “cooperative commons” con Rodotà Mantova La cultura come bene comune” bando di idee per gli under 30 Si è tenuta a Roma lo scorso 4 aprile presso la sede della LUISS ... Favoriscono lo sviluppo La celebre frase dell’Amdella persona e insieme il leto di Shakespeare oggi progresso spirituale ... descrive molto bene ... Organo ufficiale della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue Settimanale di notizie a cura dell’Ufficio Stampa di Legacoop Direttore Responsabile: Dora Iacobelli Osservatorio SWG Berlusconi leader: essere o non essere? Registrazione al Tribunale di Roma n. 00503/90 del 6-08-1990 Primo piano 2 Legacoop, un’associazione a misura di start up Primi risultati del progetto Coopstartup di Coopfond: 18 aspiranti cooperative hanno risposto al bando del Lazio, a Ferrara lanciato un secondo bando, accordo in Trentino con Promocoop In Lazio si è chiuso il primo bando, che ha visto la partecipazione di 18 aspiranti nuove cooperative. In Trentino Coopfond e Promocoop hanno stretto un accordo per sostenere insieme le start up (vedi box, ndr). A Ferrara è appena stato aperto un altro bando. In Puglia, intanto, si sta lavorando per lanciare un progetto innovativo. Crescono in tutta Italia le attività di Legacoop, attraverso il progetto Coopstartup di Coopfond, a sostegno delle nuove imprese innovative. “Obiettivo del nostro progetto – spiega il direttore generale del Fondo mutualistico Aldo Soldi – è incentivare l’adozione della tipologia cooperativa nella promozione d’impresa, per rispondere a due debolezze: vogliamo intervenire sull’elevata disoccupazione giovanile e femminile con politiche di auto imprenditorialità e iniziare a ovviare alla scarsa presenza cooperativa nei nuovi mercati e nel campo dell’innovazione, tecnologica e sociale”. Per far decollare il progetto è stato attivato un gruppo di lavoro di oltre quaranta persone, tra interni ed esterni al mondo Legacoop e sono stati avviati tre gruppi di approfondimento per arrivare a delineare una proposta di Linee Guida per le startup cooperative con l’obiettivo di delineare un modello di innovazione da realizzare in forma cooperativa, individuare luoghi e forme di comunicazione per interagire con giovani e donne al fine di creare startup innovative; definire sistemi di monitoraggio e valutazione dell’innovazione sociale. Il 26 novembre 2013 si è svolto a Roma, nella sede di Legacoop, il convegno di lancio del progetto, che aveva richiamato molti giovani e addetti ai lavori. Da lì i lavori si sono intensificati e sono arrivati i primi risultati concreti. Legacoop Ferrara, Service Lazio 2000 (centro servizi Legacooplazio), The Hub Firenze della Cooperativa Lama di Firenze e Fab della Cooperativa Itaca di Pordenone, hanno sviluppato così una prima sperimenPrimo piano ACI Legacoop ACCORDO Coopfond e Promocoop Trentina insieme per sostenere le start up Una Cabina di regia per sostenere insieme le start up. A darle vita sono state, sottoscrivendo un accordo, Coopfond e Promocoop Trentina, il fondo di sviluppo unitario che fa riferimento alla Federazione Trentina della Cooperazione. Obiettivo dello strumento: scambiarsi esperienze e collaborare per dare vita a iniziative capaci di favorire la nascita e il decollo di nuova imprenditoria giovanile in forma cooperativa. Condividendo la necessità di rilanciare la promozione cooperativa tra gli under 40, i due Fondi costituiranno insieme gruppi di approfondimento e si confronteranno per trovare le migliori modalità di scouting e selezione delle idee, di supporto alla creazione del piano e di accompagnamento. Sempre in Settori base all’accordo i due Fondi collaboreranno su iniziative sperimentali, anche su progetti a valere sui fondi strutturali europei, e saranno sviluppate iniziative di promozione congiunta dei progetti comuni attraverso conferenze, workshop e seminari, siti internet e social network. Gli obiettivi di Promocoop Trentina S.p.A. sono la promozione ed il finanziamento di nuove imprese, lo sviluppo di iniziative della cooperazione trentina, il sostegno ai programmi diretti all’innovazione tecnologica, all’incremento dell’occupazione, allo studio e alla ricerca su tematiche cooperative, nonché alla formazione e alla divulgazione della cultura cooperativa. Per ulteriori informazioni: www.promocoop.it Territori Imprese Sondaggio Primo piano 3 tazione, all’interno di CoopStartup: il progetto COOPmeUP! attraverso il quale hanno inteso mettere in relazione le strutture associative di Legacoop che si occupano di promozione, con gli ambiti di sviluppo e diffusione dell’innovazione. All’inizio di marzo il primo risultato: Legacoop Lazio, insieme ad altri partner del progetto, ha lanciato il bando “Innova in Coop” che, finanziato dalla Regione Lazio grazie alla Legge 20/03, sosterrà la trasformazione di idee in cooperative innovative, sviluppati all’interno di qualsiasi settore economico, a patto che abbiano un forte contenuto d’innovazione. Il bando è rimasto aperto fino al 31 marzo. Sono diciotto le idee imprenditoriali innovative che si sono presentate. “Questo bando vuole essere una opportunità per chi ha una idea e non sa come metterla in pratica –racconta Tatiana Marchisio di Legacoop Lazio – Saranno assegnati 3 voucher del valore di 10 mila euro ciascuno in servizi che daranno la possibilità a tre progetti di trasformarsi in start up cooperative. In un mese abbiamo incontrato tanta gente motivata, presentandoo il bando all’Università Roma Tre e nello spazio di co-working di The Hab Roma. La risposta è stata sorprendente e grande l’interesse degli aspiranti”. verso la messa a disposizione e la valorizzazione del loro patrimonio immobiliare, storico e sociale intende fornire elementi di supporto e stimolo alla creazione di nuove cooperative o all’ avvio di nuove idee imprenditoriali, focalizzate sulla promozione del territorio della provincia di Ferrara, dal punto di vista turistico, culturale ed enogastronomico. Il bando ferrarese è indirizzato sia alla creazione di nuove cooperative sia al lancio di progetti innovativi da parte di cooperative esistenti. Tre gli ambiti nei quali potranno muoversi le proposte: cultura, turismo e agroalimentare. Ognuna dovrà essere sottoscritta da un minimo di tre persone di cui almeno una residente o domiciliata a Ferrara, territorio nel quale dovrà aver comunque sede l’impresa. Per partecipare c’è tempo fino al 16 maggio 2014. Gli aspiranti imprenditori e i soci delle cooperative ammessi alla prima fase del percorso potranno beneficiare di una serie seminari per elaborare il business plan dei progetti, necessario per accedere alla seconda fase._Tra coloro che presenteranno i documenti richiesti, saranno selezionati due progetti di start up e un progetto di sviluppo di cooperativa già esistente che beneficeranno di un voucher di 1.000 euro per le spese di _costituzione della cooperativa o per attività di promozione; servizi gratuiti a supporto dello start up dell'impresa e dell'avvio del progetto innovativo, offerti da Legacoop Ferrara e da Legacoop Servizi; momenti formativi sui temi dell'innovazione organizzativa, tecnologica e sociale, in collaborazione con The Hub Firenze e Fab; condizioni agevolate di finanziamento attraverso Coopfond. I 3 progetti scelti verranno ammessi ad un percorso di creazione di impresa assistiti dai partner di progetto, sottolinea, e porterà alla definizione di un business plan. “I vincitori usufruiranno per un anno e mezzo di servizi materiali, tutoring, formazione manageriale e spazi di collaborazione – spiega Marchisio – dove potranno confrontarsi ed entrare in rete con il mondo cooperativo. La prossima settimana apriremo le buste e cominceremo la selezione per poi procedere con un incontro conoscitivo con tutti i partecipanti”. In questi giorni un secondo bando è stato aperto a Ferrara. Un’azione in linea anche con un percorso in atto nella provincia estense di animazione e riattivazione della presenza cooperativa sul territorio con la collaborazione di Arci e di alcune cooperative sociali. Percorso che coinvolge le piccole Cooperative di Consumo, le Case del Popolo, le Cooperative Arte e Spettacolo che, attraPrimo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano 4 A Varsavia l’Assemblea annuale di Cooperatives Europe Su invito del movimento cooperativo polacco si è svolta il 3 e 4 aprile Su invito del movimento cooperativo polacco si è svolta a Varsavia, il 3 e 4 aprile, l’Assemblea annuale di Cooperatives Europe, l’organizzazione di rappresentanza multisettoriale delle cooperative europee. Legacoop ha partecipato all’appuntamento con una delegazione costituita da Dora Iacobelli, vicepresidente Legacoop e presidente della commissione Pari opportunità (in sostituzione di Giorgio Bertinelli vicepresidente vicario, WORKSHOP trattenuto in Italia da impegni istituzionali); Maurizio Davolio, responsabile Legacoop turismo; Stefania Marcone, responsabile ufficio Relazioni internazionali e politiche europee e Roberto Cardinale di Generazioni. Oltre a questioni statutarie, i delegati hanno affrontato con workshop tematici specifici e riunioni ad hoc temi come l’attività di lobby e di advocacy con le Istituzioni europee, alla luce delle prossime elezioni europee ed il successivo rinnovo della Commissione Europea; le pari opportunità e le politiche di conciliazione; l’imprenditoria giovanile cooperativa; il turismo e i principi e i valori cooperativi, con particolare riferimento all’identità, alla sostenibilità ed alla partecipazione. Il presidente del consiglio nazionale delle cooperative polacche, Alfred Domagalski, ha aperto i lavori mettendo il luce il ruolo della cooperazione nello sviluppo socio-eco- nomico del Paese (10.000 imprese cooperative che operano in 16 settori). L’attuale establishment politico, ha aggiunto, ignora però le ragioni ed il contributo della cooperazione. Da qui la necessità, per le cooperative polacche, di migliorare l’immagine presso i giovani e l’opinione pubblica in generale. La presidente dell’ICA, Pauline Green, nel portare il saluto dei cooperatori di tutto il mondo, ha presentato il blueprint per la decade cooperativa, e gli incontri ad alto livello fatti nel corso dell’ultimo anno, citando come il più emozionante quello avvenuto a Roma lo scorso ottobre con Papa Francesco. Ha inoltre condiviso il percorso avviato sulla nuova identità dell’ICA con il nuovo marchio adottato già da oltre 65 Paesi. Sul tema della lobby a livello internazionale, Pauline Green ha sottolineato l’importanza che l’ICA sia all’interno del B20 (il comitato delle imprese di Una Road map cooperativa per influenzare la politica UE Il secondo giorno di lavori è stato dedicato a workshop tematici. Il workshop “La costruzione di una road map cooperativa per influenzare la politica europea e le sfide legislative nazionali”, aperto dal presidente di Cooperatives Europe Dirk Lehnhoff, ha toccato alcuni temi della futura Road Map Cooperativa: l’educazione e la formazione; la finanza e gli strumenti di sostegno allo sviluppo cooperativo. I vari temi sono stati affrontati con gli interventi introduttivi di Juan Antonio Pedreno, presidente del CEPES (Spagna) e di Olivier Rives (Coeptis-Francia) che si sono soffermati sull’importanza di inserire la cooperazione nei curricula scolastici, sin dalla scuola elementare e sull’idea di scuole di management cooperativo a livello europeo, da Juan Lopez di Federcasse, che ha parlato di come rispondere alle sfide del finanziamento dei progetti cooperativi presentanto l’espereinza di Federcasse, e da Roine Karlsson di Coompanion Norrbotten che ha presentato la rete svedese degli strumenti di supporto allo sviluppo cooperativo. Primo piano ACI Legacoop La vicepresidente di Legacoop Dora Iacobelli è intervenuta nel dibattito delle sessioni dedicate al tema della formazione per il mondo cooperativo e della finanza a supporto delle imprese cooperative. Circa il primo aspetto, ha sottolineato l’importanza di inserire la conoscenza dell’impresa cooperativa nella struttura dell’offerta formativa delle università e della scuola primaria e secondaria, condividendo la proposta del relatore per una sollecitazione in tal senso da parte dell’Unione Europea ai Ministri dell’istruzione degli stati membri. Sull’aspetto della finanza per l’impresa cooperativa, ha posto l’attenzione sulla necessità di mettere a disposizione delle cooperative un network di strumenti finanziari in grado di rispondere alle esigenze delle diverse fasi del ciclo di vita di queste imprese, anche tenendo conto dei fabbisogni indotti dal periodo di crisi (ritardi nei pagamenti della PA ecc.). Ha riportato l’esperienza importante del lavoro comune di strumenti finanziari che fanno capo alle organizzazioni che hanno costituito l’Alleanza delle Cooperative Italiane. Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano 5 20 Paesi che affianca il G20), per la prima volta, attraverso la cooperazione australiana. Il presidente di Cooperatives Europe, Dirk Lehnhoff, nel presentare l’attività dell’organizzazione europea di rappresentanza cooperativa, si è soffermato sull’importanza dell’Europa all’interno del sistema ICA, sulle prossime elezioni europee e sul Manifesto di Cooperatives Europe. Il percorso avviato con la Direzione generale impresa della Com- WORKSHOP/2 missione Europea, su proposta del vicepresidente Antonio Tajani, dovrebbe portare all’elaborazione di una Road Map Cooperativa, da adottare in occasione di una conferenza organizzata in Italia, con le organizzazioni Cooperative Italiane e sotto l’egida del semestre di presidenza italiana di turno. I delegati hanno ribadito la necessità di creare una rete di Europarlamentari e di focalizzare gli sforzi sulle tematiche legate ai giovani, oltre a migliorare la capacità di comunicazione e visibilità, promuovendo una maggiore cooperazione tra cooperative in Europa e le altre Regioni del mondo. Il Direttore di Cooperatives Europe, Klaus Niederlander, ha presentato il piano di lavoro dell’organizzazione, soffermandosi sui temi advocacy e lobby, sulla comunicazione, l’intercooperazione, l’allargamento della base sociale e la governance dell’organizzazione. Generazioni, dall’Italia buone pratiche per fare largo ai giovani Il workshop “L’imprenditoria Giovanile cooperativa” è stato dedicato ad esplorare esempi di buone prassi e modalità per sostenere i giovani nella creazione e sviluppo delle imprese cooperative e ha visto l’intervento di Generazioni Legacoop. Un tema fondamentale: con un tasso di disoccupazione giovanile in Europa che sfiora il 25% con punte preoccupanti in molti paesi dell'area Euro, tra cui l'Italia, anche per la rappresentanza europea delle cooperative diventa strategico affrontare il tema del coinvolgimento dei giovani. Gli obiettivi del “Blueprint for a Cooperative Decade”, il documento che individua le linee strategiche del movimento cooperativo globale per l'attuale decennio, mirano ad incentivare la partecipazione ed il coinvolgimento dei giovani impegnati nelle cooperative e ad accrescere la conoscenza del movimento cooperativo al di fuori dello stesso. Con questi presupposti Cooperatives Europe ha invitato i propri associati a coinvolgere giovani cooperatori in un workshop dinamico e coinvolgente che ha visto la partecipazione di Roberto Cardinale in qualità di rappresentante di Generazioni Legacoop. Vi è stato, inoltre, un intervento di !OOP, gruppo giovani di Confcooperative. Il workshop ha visto la partecipazione di 35 giovani cooperatori, con rappresentanze dall'Italia, Danimarca, Svezia, Polonia, Bulgaria, Islanda, oltre alle rappresentanze europee di Cooperatives Europe e Cecop (settore produzione lavoro e sociali). Inoltre, il workshop ha visto la partecipazione di un rappresentante Primo piano ACI dello European Youth Forum, l'organizzazione non profit più importante che rappresenta l'interesse dei giovani in Europa. Due i temi fondamentali trattati durante il workshop: il supporto alle start-up e la promozione del sistema cooperativo presso i giovani. I giovani rappresentanti della National Cooperative Council della Polonia hanno riportato l'esperienza delle associazioni scolastiche, che ogni anno coinvolgono 5.000 studenti delle scuole medie e superiori. La rappresentante svedese ha riportato la propria esperienza nella promozione di nuove cooperative tramite l'organizzazione Companion, co-finanziata dallo stato svedese e diramata su tutto il territorio nazionale. Il corrispettivo degli sportelli di promozione territoriali di Legacoop. La Bulgaria ha presentato la propria esperienza in campo di finanziamenti europei per il sostegno delle attività progettuali giovanili, ed in particolare attraverso Erasmus + ed Erasmus per giovani imprenditori. Interessante anche il contributo dello European Youth Forum il quale rappresenta un interessante partner per la promozione del modello cooperativo in Europa, avendo come soci organizzazioni di giovani in tutto il continente. Con questa organizzazione, Cooperatives Europe e Cecop sta mettendo a punto un “toolkit” (scatola degli attrezzi) per diffondere il modello cooperativo tra i giovani in Europa. Grande attenzione e interesse ha suscitato il caso italiano, unica esperienza cooperativa che si avvale di un network formale e strutturato di giovani imprenditori del movimento. Legacoop Settori Roberto Cardinale ha raccontato l'esperienza di Generazioni: la creazione del network, gli obiettivi che si pone e le attività promosse. Sono stati presentati, inoltre, alcuni progetti di rilevanza nazionale in merito alla promozione cooperativa ed il supporto alle start-up come Bellacoopia, Culturability di Fondazione Unipolis, il sostegno alle startup di Coopfond e l'iniziativa Senior Coop. Il workshop è continuato con un'attività dinamica di “brainstorming”. Tanti gli spunti emersi, come la necessità di adottare stili di comunicazione innovativi, la collaborazione con i sistemi educativi nazionali perché l'economia cooperativa sia assimilata nei programmi scolastici e universitari, programmi formalizzati di sostegno delle cooperative senior a quelle giovani (sull'idea di Senior Coop), la promozione di un network di giovani cooperatori a livello europeo che possano scambiare buona pratiche e promuovere iniziative progettuali tramite finanziamenti europei. In fine, si è sottolineata l'esigenza di programmare strategicamente attività di collaborazione e promozione cooperativa con i centri di innovazione e le università. Il workshop è stato un ottimo punto di partenza. Gli spunti emersi saranno adottati da Cooperatives Europe per la propria programmazione e gli stessi potranno essere materia di progetti europei che le stesse rappresentanze nazionali potranno promuovere grazie ai programmi di finanziamento quali Erasmus +, affinché vi sia un luogo dove scambiare e avvalorare le esperienze sul tema dei giovani. Territori Imprese Sondaggio Primo piano Conciliazione e strumenti per un mercato del lavoro femminile che cambia 6 Il contributo italiano al workshop dedicato alle Pari opportunità Dora Iacobelli, Stefania Marcone e Roberto Cardinale hanno partecipato ad un incontro informale di confronto con le cooperatrici di diverse organizzazioni cooperative europee. La riunione è stata aperta dal direttore di Cooperatives Europe, Klaus Niederlander, che ha sottolineato la disponibilità di Cooperatives Europe a lavorare congiuntamente con le organizzazioni nazionali e settoriali europee: il progetto di costituzione di un rete europea di cooperatrici ha portato, infatti, negli scorsi due anni alla elaborazione di diversi progetti da presentare per il finanziamento dei Fondi Europei. Dora Iacobelli, presidente della commissione pari opportunità di Legacoop, d’accordo con gli altri organismi di parità dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, ha avviato una nuova riflessione sul tema della conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro. Negli ultimi dieci anni, ha sottolineato, sono avvenuti cambiamenti nell’organizzazione sociale e del lavoro che hanno modificato i fabbisogni delle donne. Tutto questo, ha spiegato, impone un ripensamento degli strumenti legislativi disponibili. La legge di riferimento per la conciliazione in Italia, ha aggiunto, è del 2000 (n.53/2000), quindi sono opportuni anche aggiornamenti della normativa. Portando avanti il confronto con l’esperienza di altri sistemi cooperativi europei lanciato in Italia con la conferenza europea di Roma, promossa da Legacoop e AGCI, nel 2009 e con successivi momenti organizzati sia nell’ambito di Cooperatives Europe che dell’Alleanza Cooperative Internazionale, ci si propone di verificare la possibilità di portare avanti una comune strategia sulla conciliazione anche arrivando a formulare modelli condivisi di intervento. Questo obiettivo sarebbe in linea con le sollecitazioni dell’Unione europea sulla conciliazione. Alcuni aspetti sono stati indicati come prioritari nella riflessione che il mondo della cooperazione italiana sta rilanciando: - quali strumenti di welfare aziendale devono essere sviluppati, Primo piano ACI - quali possibilità per lo sviluppo di nuovi strumenti di conciliazione possono derivare dalla contrattazione di 2° livello (aziendale e territoriale); - quanto è importante e come può essere diffusa l’innovazione tecnologica nelle risposte di nuovo welfare; - quale contributo possono dare le imprese cooperative sia sviluppando buone pratiche per le proprie socie e lavoratrici sia offrendo servizi innovativi sul mercato pubblico e su quello privato a vantaggio di tutte le donne. A tale proposito Iacobelli ha dato alcune suggestioni circa il dibattito italiano. Per esempio, In Italia, si sta pensando di rivedere la materia dei congedi parentali con riferimento ai padri. A tale proposito, si ritiene utile pre- Legacoop IL CASO vedere un periodo di congedo obbligatorio per i padri da utilizzare nei primi dodici mesi dalla nascita del figlio.Attualmente questo congedo è limitato come durata e non obbligatorio. Per quanto riguarda il welfare aziendale, in parecchie imprese, anche cooperative, si sta diffondendo il riconoscimento alle lavoratrici di voucher per servizi, in particolare per l’assistenza all’infanzia, ai disabili, agli anziani, ambiti in cui il lavoro di cura che le donne svolgono spesso rappresenta un ostacolo all’equilibrio della condizione di lavoro ma anche alla crescita professionale. Si sta inoltre lavorando su progetti che aiutano ad introdurre maggiori elementi di flessibilità nell’organizzazione del lavoro femminile. Si sta proponendo una maggiore diffusione del part time volontario (quello Polonia, una proposta di legge mette a rischio la cooperazione Il movimento cooperativo locale ha colto l’opportunità dell’Assemblea di Varsavia per richiamare l’attenzione delle istituzioni polacche e della cooperazione europea sulla proposta di riforma legislativa, in discussione da qualche anno, che metterebbe in serio pericolo l’esistenza di interi comparti cooperativi. A questo proposito i rappresentanti di Cooperatives Europe e di molte organizzazioni cooperative settoriali europee e nazionali, inclusa l’Italia ovviamente, si sono rese disponibili a sostenere gli sforzi della cooperazione locale nella propria attività di advocacy e tutela delle cooperative. La presidente dell’ICA, Pauline Green in merito alla situazione polacca ha sottolineato il suo rammarico per l’annoso problema della riforma della legislazione che non ha ancora trovato una soluzione adeguata ed ha ribadendo che oltre al soste- Settori Territori gno europeo ed internazionale, la soluzione deve essere trovata a livello nazionale. Rivolgendosi ai rappresentanti del governo polacco presenti, Pauline Green, ha quindi spiegato quanto sia cruciale avere una legislazione a sostegno dello sviluppo della cooperazione in tutti gli ambiti, che tutti la proprietà intergenerazionale delle cooperative. La Presidente ICA ha auspicato un lavoro congiunto tra organizzazioni cooperative ed istituzioni polacche che possa portare a servizi di promozione e sostegno per promuovere una “buona cooperazione e la partecipazione attiva dei soci”. Il presidente di Cooperatives Europe, Dirk Lehnhoff, condividendo quanto sostenuto dalla Presidente ICA, ha dato la disponibilità di Cooperatives Europe ad affiancare le organizzazioni cooperative polacche nella loro attività. Imprese Sondaggio Primo piano 7 scelto dalle donne per conciliare, non quello imposto dalle imprese per esigenze proprie), la realizzazione di “banche delle ore” che consentono alle lavoratrici di gestire il loro tempo di lavoro d’accordo con gli altri lavoratori in modo da armonizzarlo con le scadenze della vita privata. Sul tema della maggiore flessibilità nel lavoro sono state fatte e si stanno promuovendo forme di accordo tra imprese e sindacati che trovano posto nella contrattazione di secondo livello, più facile da gestire rispetto alla contrattualistica nazionale ed in cui più facilmente è possibile introdurre misure migliorative delle condizioni di lavoro delle donne, anche come integrative del salario. Queste modalità più flessibili, insieme ad interventi di tipo formativo, facilitano anche il rientro al lavoro delle donne dopo la maternità. Sul capitolo innovazione, sono stati citati i sistemi che ormai stanno diffondendosi in Italia di assistenza a distanza di anziani e disabili; anche questi interventi riducono il lavoro di cura delle donne e liberano tempo. Infine, Iacobelli ha sottolineato il fatto che le imprese cooperative sono soggetti importanti del welfare in Italia. Esse sono in grado di introdurre, per la loro peculiarità di imprese attente alla persona, elementi di qualità nei servizi e nell’organizzazione dei servizi che avvantaggiano le donne. In conclusione, è stato detto che il nuovo approccio alla conciliazione tra vita privata e vita lavorativa si muove sempre più in un’ottica di garanzia del benessere organizzativo nei luoghi di lavoro che riguarda tutti i lavoratori, uomini e donne, soprattutto se si arriverà anche in Italia ad affermare modelli di condivisione della cura, come in alcuni paesi europei è ormai più consolidato. All’incontro hanno portato importanti contributi le cooperatrici polacche, spagnole e danesi, nonché dirigenti di organismi cooperativi europei di settore (CECOP ed EUROCOOP ) testimoniando di esperienze di conciliazione nelle cooperative di diversi Paesi e condividendo l’esigenza di costruire una banca dati quanti-qualitativa, di promuovere una rete in- formale al fine di conoscere le esperienze dei diversi Paesi e lavorare insieme in progetti europei con il fine ultimo di fare advocacy e lobby congiunta a Bruxelles e promuovere un reale mainstreming nelle politiche ed attività della cooperazione europea. All’incontro hanno anche partecipato rappresentanti di Confcooperative, tra cui il Vice segretario Marco Venturelli, Gianna Perra e Matteo Bettoli. Il vicesegretario Venturelli ha presentato l’attività di Confcooperative, in tema di parità di genere, sottolineando anche il lavoro fatto come Alleanza in tema di credito alle cooperative femminili ed ha evidenziato l’esigenza di far diventare il tema delle pari opportunità trasversale alle strategie delle organizzazioni cooperative” Un network europeo per le cooperative turistiche Maurizio Davolio ha coordinato il workshop dedicato al settore Parallelamente si è svolta una riunione dedicata al rafforzamento del network europeo delle cooperative turistiche, presieduta da Maurizio Davolio, responsabile di Legacoop Turismo ed ex Presidente di TICA. Davolio ha ricordato gli incontri tenuti a Sofia, in Danimarca e a Città del Mare e ha citato i rapporti esistenti a livello internazionale: con l’Organizzazione Internazionale del Turismo Sociale, Necstour, EARTH aisbl e con la Commissione Europea. Nevena Bukova, di CCU, Bulgaria, ha presentato una proposta per creare un sito web per tutte le cooperative turistiche europee. Il sito avrebbe l’obiettivo di presentare l’offerta delle cooperative turistiche e le attività ed Primo piano ACI eventi del settore. Debora Violi, di Confcooperative, ha presentato a nome di ACI Turismo la BITAC, Borsa Italiana del Turismo Cooperativo, che ambisce a diventare internazionale. Bruno Roelants, di Cecop, ha illustrato il progetto Cooproute, finalizzato alla creazione di una rete europea dei siti cooperatavi visitabili, denominata Itinerario Europeo della Cultura Cooperativa. Il progetto è in corso e vede la partecipazione di 18 partner di 12 paesi. Andreas Koumis, di Comarine, Cipro, ha proposto la creazione di un logo comune per tutte le cooperative turistiche europee, EuroCoopTravel. Legacoop Settori Dorotea Daniele ha presentato la cooperative di diritto belga Diesis che negli anni ha maturato una grande esperienza nell’economia sociale ma che recentemente ha accresciuto le proprie competenze anche nel turismo e può pertanto diventare il riferimento per le cooperative turistiche in occasione di bandi e concorsi europei. Presenti alla riunione i massimi dirigenti di Eurocoop, il presidente Duncan Bowdler, il Segretario Generale Todor Ivanov, la rappresentante di Kooperationen, Danimarca, Elsa Brader, il presidente di Gromada, Polonia Jan Blonski e il direttore Wojciech Matuszko. Ha portato i saluti alla riunione il Direttore di Cooperatives Europe Klaus Niederländer. Territori Imprese Sondaggio 8 STATI GENERALI DELLA SALUTE >> Stati Generali della Salute “Cooperazione per dare risposta a domanda di salute degli italiani” >> Imola Ospedali, ma non solo. Occuparsi di sanità oggi vuol dire parlare di prevenzione, assistenza sul territorio, stili di vita, benessere. È la “nuova cultura della salute”, a “carattere multidimensionale”. Un approccio nel quale la cooperazione ha tanto da dire, essendo capace di mettere in campo “un’offerta di servizi realizzati da una pluralità di soggetti” e di farlo sviluppando un “welfare d’iniziativa” in cui i cittadini diventano “partecipi e responsabili del mutamento”. Lo ha spiegato Giorgio Gemelli, responsabile dei progetti intersettoriali di Legacoop, intervenendo a nome dell’Alleanza delle cooperative agli Stati Generali della Salute che – organizzati dal Ministero – si sono svolti l’8 e il 9 aprile a Roma. “Il modello cooperativo è l’ideale – prosegue Gemelli – per integrare ambito sanitario e assistenziale, garantire continuità di cura e valorizzare le risorse della comunità. “È necessario innovare il processo, sviluppando reti e filiere di offerta – spiega Gemelli – e integrare organicamente all’interno di un progetto culturale e imprenditoriale, soggetti, servizi e risorse. Sostenere questa evoluzione culturale e sociale e, nello stesso tempo, affrontare la razionalizzazione della spesa pubblica costituisce un’opportunità di miglioramento, a garanzia dell’universalità del sistema”. Il sistema di offerta del variegato mondo delle imprese cooperative vede in prima fila la diffusa e ultradecennale presenza della cooperazione sociale, che già opera in molti ambiti del settore sociosanitario gestendo servizi – si pensi alla psichiatria e alle dipendenze – e strutture, ospedali e RSA, che costituisce oggi, come rilevato da molti osservatori, il cardine su cui regge il sistema socio-assistenziale italiano. Troviamo poi, da qualche anno, la cooperazione tra medici di medicina generale e professionisti della sanità, che gestiscono, in forma associativa, diversi centri offrendo servizi ai cittadini in modo innovativo. Dal lato della domanda, inoltre, la più che centenaria attività delle Società di Mutuo Soccorso, costituisce la base su cui potenziare la riorganizzazione del cittadino. La grande distribuzione organiz- >> Emilia Romagna Primo piano ACI Legacoop Settori zata cooperativa poi, è stata promotrice negli ultimi anni della diffusione delle parafarmacie nei propri centri commerciali, e da molto tempo opera nel campo dell’educazione alimentare dei consumatori, nella diffusione di prodotti di qualità certificata, e attraverso società collegate, gestisce farmacie. Le forme assicurative operano in un’ottica di “managed care”, gestendo il rischio attraverso la fornitura di servizi di qualità grazie a formule di acquisto collettivo di prestazioni sanitarie private e pubbliche. Un’ulteriore pluralità di soggetti cooperativi si occupa, inoltre, di prevenzione, educazione alla salute, medicina del lavoro e promozione del benessere fisico. “Questa è la realtà della cooperazione che e sta lavorando per integrare le differenti esperienze e di promuovere reti che, in partnership con la pubblica amministrazione – conclude Gemelli – siano in grado di offrire ai cittadini servizi di educazione, prevenzione, cura ed assistenza sempre più adeguati e sostenibili nel lungo periodo”. EMILIA ROMAGNA A Bologna l’assemblea dedicata all’Europa Un incontro con al centro la cooperazione e l’Europa. Con un occhio all’uso che verrà fatto dei prossimi fondi strutturali e alle relazioni tra il loro utilizzo a livello regionale e statale. È stato questo uno dei temi di ‘Cooperativa Europa’, assemblea dell’Alleanza Cooperative italiane dell’Emilia-Romagna alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il presidente di Cooperatives Europe, Dirk Lehnhoff, Massimo Baldinato, che fa parte del Gabinetto del Commissario Antonio Tajani;il Territori Imprese Sondaggio 9 copresidente di ACI, Maurizio Gardini, i copresidenti di ACI Emilia-Romagna, Massimo Mota e Francesco Milza e l’assessore regionale alla scuola e formazione professionale, Patrizio Bianchi. Hanno mandato un messaggio il presidente del Parlamento europeo e candidato alla presidenza della Commissione, Martin Schulz e il ministro del lavoro ed ex presidente di Aci nazionale, Giuliano Poletti. «Nessuno si senta offeso se diciamo che c’è bisogno di cambiamento nella rappresentanza sociale, nell’economia e nell’impresa, nelle istituzioni e nella politica – ha detto Poletti –. Io credo che ora siamo tutti coscienti che quello del cambiamento è un problema di tutti, un problema degli italiani e un problema del nostro paese ed è un problema dell’Europa. Perché i problemi dell’Italia sono all’ennesima potenza i problemi dell’Europa. C’è lo spazio per ripartire, ma bisogna avere la radicalità necessaria perché altrimenti con il passo storico, con la discussione che non conclude, con i riti, non andiamo da nessuna parte». «La crisi ci ha mostrato che non competono più solo le imprese, ma sistemi economici e politici, anche sovrastatuali, e per questo abbiamo bisogno nel mondo globale della dimensione e dell’unità, anche politica, dell’Europa – ha esordito nella sua relazione il presidente di Aci Emilia-Romagna, Giovanni Monti –. Senza la dimensione continentale, senza questa forza, saremmo tutti ben piccola cosa nei confronti dei colossi, anche demografici, che si stanno imponendo nel mondo. Tuttavia, se è vero che l’Italia ha bisogno di una svolta, ne ha bisogno anche l’Europa. È doveroso spingere sul freno del rigore per abrogare sprechi e pesi burocratici, ma occorre anche spingere sul pedale dell’acceleratore per favorire la ripresa per garantire reddito, buon lavoro, equità, welfare». E per quanto riguarda i Fondi strutturali ha aggiunto: «Occorre che il Governo italiano sciolga una serie di nodi che riguardano, in particolare, la relazione con le Regioni. Lo Stato ha avocato a sè la gestione di un’importante fetta di risorse. Questa strategia di centralizzazione è stata criticata dalla Regione Emilia-Romagna, prima in Italia per capacità di spesa sui Fondi Fesr e Fse. Il timore è che lo Stato non presenti la stessa Primo piano ACI capacità di gestione». La speranza di Monti è che prevalga un atteggiamento premiale; mentre il timore è che questa situazione possa portare a ritardi di bandi a livello nazionale e regionale: «La possibilità di avere un anno bianco – ha detto – è dietro l’angolo». Nel suo messaggio, Schulz ha spiegato la sua idea di un’Europa più equa, più solidale e vicina ai cittadini e per questo ha definito “fondamentali” le iniziative a favore dell’Europa e del cambiamento. «Vi ringrazio – ha detto Schulz – di portare avanti l’esperienza delle cooperative, uno dei pilastri dell’economia europea, per un’Europa migliore. Penso che l’Europa debba imparare dal territorio, e non imporre le proprie norme dall’alto. Le cooperative potranno dare un contributo di grande valore a una riforma dell’Europa che parta dai bisogni locali, e non dalle riunioni a porte chiuse di Bruxelles». Nel suo intervento, Dirk Lehnhoff ha fatto il punto sullo stato delle relazioni tra cooperazione e istituzioni europee ricordano, come già aveva fatto Baldinato, il passo in avanti significativo compiuto con la istituzione della commissione permanente sullal cooperazione. «La politica europea è miope – ha sottolineato Lehnhoff – proprio ora che, invece, sarebbe necessaria più Europa». Infine, parlando del prossimo semestre a guida italiana, Lehnhoff ha proposto che in autunno si tenga in Italia, a Bologna, la presentazione della Road map della cooperazione europea. IMOLA Il 14 aprile assemblea annuale “Ripartire dal Lavoro” E’ questo tema scelto per l’edizione 2014 dell’ Assemblea annuale dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Imola che si svolgerà lunedì 14 aprile alle 18,15 nella Casa della Cooperazione Imolese c/o Sala delle Stagioni (Via Emilia 25 – Imola). Il lavoro è al centro dei primi passi del Governo italiano e dell’ azione quotidiana della cooperazione italiana, come mostrano i numeri anche in questi anni di crisi. L’Alleanza delle Cooperative italiane poi, in Legacoop Settori audizione alla Camera dei deputati, sul DL lavoro ha recentemente sottolineato come non siano più rinviabili le soluzioni alle esigenze di realizzare, nel mercato del lavoro italiano, un sistema di tutele universali, di politiche attive e di servizi all’impiego, caratterizzato da nuovi tassi di efficacia ed efficienza e orientato alla creazione di nuova occupazione. E’ per questo, e alla luce dei programmi datisi, che l’Alleanza delle Cooperative Italiane Imola vuole essere protagonista con azioni di promozione cooperativa più efficaci e mirate in grado di cogliere anche tutte quelle opportunità che il governo intenderà mettere in atto. “Di fronte alla grave crisi occupazionale che il paese sta affrontano e che colpisce tutte le fasce di età, ma in particolar modo i giovani – afferma Sergio Prati, presidente imolese dell’Alleanza delle Cooperative Italiane - abbiamo voluto porre questo come aspetto prioritario al centro dei nostri lavori. È chiaro che non si crea lavoro per decreto, ma gli interventi normativi possono creare condizioni agevolative in questa fase così difficile per il sistema produttivo. Sul territorio con il progetto dell’Alleanza delle Cooperative Italiane proviamo a fare la nostra parte. Siamo infatti impegnati a fornire un supporto sempre più qualificato alle realtà cooperative esistenti ma vogliamo sempre più essere anche punto di riferimento per quelle persone che vedono nella cooperativa un’opportunità per realizzare una nuova idea imprenditoriale”. All’Assemblea, per un confronto aperto e altamente qualificato, interverranno pertanto Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Vincenzo Mannino, Coordinatore dell’Alleanza delle cooperative italiane e Daniele Manca, Sindaco di Imola e Presidente del Nuovo Circondario imolese, oltreché il nostro Presidente Sergio Prati. Territori Imprese Sondaggio Legacoop >> Legacoop - Luiss >> CoopFond 10 LEGACOOP - LUISS Incontro del gruppo “cooperative commons” con Stefano Rodotà Si è tenuta a Roma lo scorso 4 aprile presso la sede della LUISS l’incontro tra il gruppo di lavoro Luiss- Legacoop del progetto “cooperative commons” e il Prof. Stefano Rodotà estensore del libro: il mondo nella rete. Il Prof. Sebastiano Maffettone responsabile scientifico del progetto ha presentato lo scenario nel quale si inserisce “cooperative commons” parlando di vero e propria dimensione metafisica del cambiamento messo in atto dalle tecnologie digitali e da internet in tutti i campi della vita sociale ed economica. Il Prof. Rodotà ha sottolineato i rischi per la democrazia rappresentati dalla “dittatura dell’algoritmo” e ha sottolineato la “necessità di considerare la conoscenza come bene pubblico globale, non solo rivedendo categorie tradizionali come quelle del brevetto e del diritto d’autore, ma evitando fenomeni di “chiusura” (privatizzazione) di questo “common”… trasformando in una risorsa scarsa un bene comune.. da qui la necessità di una tutela dinamica dei dati personali, nel senso che la garanzia non può essere soltanto quella tradizionale e statica relativa alla riservatezza (privacy), ma deve divenire componente essenziale della cittadinanza digitale e della libera costruzione dell’identità, passando così dal riconoscimento dell’autodeterminazione informativa a una effettiva redistribuzione del potere in rete” . Un tema che per gli estensori del Manifesto di cooperative commons (www.cooperativecommons.coop) può essere da subito realizzato attraverso la via dell’autorganizPrimo piano ACI Legacoop Settori zazione cooperativa degli utenti di internet, utilizzando uno strumento che ha dimostrato in due secoli di poter unire protezione dei consumatori, degli utenti, dei cittadini , forza del numero e flessibilità gestionale: la piattaforma cooperativa con le sue forme di governance democratica e mutualistica. La discussione che ha coinvolto tra gli altri i Professori della Luiss Pellegrino, Bocchiola, Spagnoletti, Papa e il coordinatore del progetto per Legacoop Vanni Rinaldi, ha poi permesso di presentare i diversi aspetti interdisciplinari del progetto, che ha già visto la realizzazione di diversi tavoli di approfondimento con le cooperative sui temi del diritto d’autore e dell’editoria elettronica. Il progetto prevede la realizzazione di ulteriori approfondimenti e la presentazione dei risultati in un convegno internazionale nel mese di dicembre 2014. COOPFOND CoopFond: via libera a 7 interventi a sostegno della cooperazione La presentazione dello studio di Bain & Company sulle cooperative di costruzioni, il rinnovo della convenzione con Banca Etica, l’aumento della partecipazione in Fibo e quattro interventi di Promozione Attiva, a favore dell’Alta formazione sul turismo ambientale, l’Onlus Asphi, un’iniziativa di Legacoop Basilicata e la Settimana del Buon vivere. Sono questi gli interventi decisi nel corso del Consiglio di amministrazione del Fondo mutualistico, il 26 marzo. Gli analisti di Bain & Company hanno presentato al CdA lo studio commissionato su un panel di dieci cooperative di costruzioni emiliano-romagnole. Una radiografia approfondita per fotografare la situazione e, insieme, individuare proposte strategiche di riposizionamento per uno dei settori più colpiti dalla crisi. Ora il report sarà consegnato ad Ancpl, a Legacoop Emilia-Romagna e a Legacoop nazionale, che decideranno quale utilizzo farne. Tra conferme e novità, il Consiglio ha provveduto anche a rinnovare la Convenzione con Banca Etica, di cui potranno usufruire non solo le cooperative sociali ma tutte le aderenti a Legacoop, purchè l’attività risulti Territori Imprese Sondaggio Legacoop 11 compatibile con il Codice etico dell’istituto. Coopfond ha anche deciso di aumentare la propria partecipazione in Fibo – Sviluppo cooperativo, impegnata in processi di ricapitalizzazione e qualificazione dei servizi offerti. Attraverso il Fondo Promozione Attiva, infine, Coopfond ha sostenuto quattro realtà: la seconda edizione di Asta, l’Alta formazione sul turismo ambientale dal 5 al 12 aprile a Monterosso; l’Onlus Asphi insieme a cui il Fondo sta organizzando per il 27 novembre una giornata di confronto tra cooperative socio-sanitarie e fornitori di tecnologie ICT; il progetto per la lotta al degrado ambientale promosso da Legacoop Basilicata e l’estensione della Settimana del Buon vivere dal 29 settembre al 3 ottobre da Forlì a Ravenna e Rimini. Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Settori >> Legacoop Servizi 12 LEGACOOP SERVIZI >> Distribuzione Direzione nazionale, tematiche settoriali e rispetto della legalità >> Normative Europee Si è tenuta martedì 8 aprile la riunione della Direzione nazionale di Legacoop Servizi, la prima per il 2014, che ha visto in apertura dei lavori fare il punto sui cambiamenti avvenuti in questi primi mesi dell’anno, dall’instaurarsi del nuovo Governo alla nomina di Giuliano Poletti a Ministro del Lavoro, con conseguente fase di ridefinizione del vertice di Legacoop e dell’ACI. Un percorso, quest’ultimo, per il quale la Direzione auspica il massimo senso di appartenenza e responsabilità da parte del sistema cooperativo Legacoop, al fine di gestire questo importante passaggio di rinnovamento interno e in prospettiva della creazione dell’Associazione unica della cooperazione italiana. I lavori sono proseguiti con una panoramica su tematiche al centro del dibattito politico che hanno una particolare rilevanza per la cooperazione dei servizi: le misure che interessano il lavoro, quelle del Decreto legge sui contratti a termine e quelle di più ampio respiro che saranno contenute nel Jobs Act; il dibattito apertosi sul ruolo dei contratti collettivi nazionali di lavoro; il nuovo approccio di spending review avviato dal governo, ritenuto dall’associazione politicamente e culturalmente più corretto, ma egualmente preoccupante in ambiti delicati come quello sanitario; il maggior ruolo delle centrali di committenza e le conseguenze di una riduzione del numero delle stazioni appaltanti; i risvolti positivi, seppur non lineari, dei pagamenti dei debiti delle P.A. Una tematica di particolare rilevanza che ha visto l’Associazione attiva negli ultimi mesi è quella relativa alle nuove Direttive Europee sugli Appalti pubblici e le Concessioni, recentemente pubblicate in Gazzetta Europea, che sono state al centro del seminario, organizzato insieme a Legacoopsociali e ANCPL, che si è svolto il 9 aprile a Bologna. Le direttive apporteranno sostanziali novità per le imprese associate che operano con la P.A. e cruciale sarà la fase di recepimento nazionale, in scadenza ad aprile 2016, in considerazione soprattutto delle numerose disposizioni a recepimento facoltativo. Nelle comunicazioni di carattere più setto- >> Lega Pesca Primo piano ACI Legacoop Settori riale: gli sviluppi relativi ai CCNL della Ristorazione, dell’Autotrasporto, del Multiservizi e della Vigilanza privata; il sistema SISTRI; la questione dei costi minimi per l’autotrasporto; la richiesta di un contributo alle imprese dalla neo-costituita Authority sui Trasporti, su cui Legacoop Servizi ha espresso, attraverso un comunicato stampa, la sua opposizione poiché considerato troppo oneroso ed illegittimo; i lavori del 2° Congresso dei Servizi Integrati – FORUM Pulire 2014, tenutosi a Milano il 26 e 27 marzo. All’interno dei lavori, la Direzione si è soffermata nel ribadire l’importanza del rispetto della legalità: il problema della presenza di varie forme di criminalità economica è trasversale a tutti i settori d’attività in cui operano le imprese associate e il contrasto a tali fenomeni rappresenta, per Legacoop Servizi, una battaglia fondamentale da portare avanti. Questo deve essere uno dei principali temi da inserire nell’agenda della nuova Presidenza di Legacoop e da sottoporre con forza al Governo, in particolare per quanto concerne il contrasto alla creazione delle false cooperative. La mattinata si è conclusa con l’approvazione della proposta del bilancio di previsione 2014 di Legacoop Servizi e la definizione degli orientamenti e del percorso verso l’Assemblea di mandato, prevista per il 2 e 3 dicembre 2014. DISTRIBUZIONE Presentato studio di Nomisma sulla filiera agroalimentare La filiera agroalimentare italiana ha un ruolo rilevante nell’economia del Paese, rappresentando il 13,2 per cento degli occupati (3,3 milioni di lavoratori) e l’8,7 per cento del Pil, percentuale che sale al 13,9 per cento considerando anche l’indotto economico in altri settori produttivi. La sua centralità è percepibile anche in virtù dei 76 miliardi di euro di retribuzioni annualmente sostenute, dei 23 miliardi di euro di investimenti e di un contributo erariale superiore ai 20 miliardi di euro, al netto dei contributi ricevuti dalle imprese (in gran parte – 70 per cento – indirizzato verso la fase agricola). Lo studio presentato il 3 aprile da Nomisma Territori Imprese Sondaggio Settori 13 nel Centro Congressi Roma Eventi-Fontana di Trevi a Roma contribuisce a fare chiarezza su un fattore importante dell’economia italiana. Un altro elemento che contraddistingue la filiera agroalimentare è la sua capacità di tenuta negli anni di crisi economica. Pur accusandone gli effetti, nell’ultimo quinquennio questa filiera è riuscita a rafforzare la propria importanza nell’economia nazionale: il suo peso è passato dall’8,4 per cento all’8,7 per cento in termini di Pil e dal 12,6 per cento al 13,2 per cento in termini di occupati. La filiera agroalimentare italiana si distingue per alcune caratteristiche che hanno un impatto sul livello di efficienza e competitività, tra cui: struttura produttiva e, in misura inferiore anche quella distributiva, troppo frammentata rispetto a quanto avviene in tutti gli altri principali paesi europei (Francia, Germania, Regno Unito e Spagna); dipendenza dall’estero per molte produzioni agroalimentari di base (cereali, soia, carni bovine e suine, latte, ecc.) per le quali l’Italia è deficitaria rispetto al consumo. Il confronto con i principali Paesi europei mostra come il valore della produzione per impresa è il più basso sia sul fronte agricoltura – 26 mila euro in Italia, 40 mila in Spagna, 121 mila nel Regno Unito, 128 mila in Francia e 154 mila in Germania – sia su quello dell’industria alimentare, 2 mila euro in Italia, 2.400 in Francia, 3.200 in Spagna, 5.200 in Germania e 15 mila nel Regno Unito. A queste peculiarità, si aggiungono gli effetti che derivano dai deficit infrastrutturali e dagli elevati costi «di sistema»: un costo del trasporto su gomma delle merci superiore tra il 20 e il 30 per cento rispetto a quello degli altri Paesi europei, un costo dell’energia elettrica superiore del 70 per cento alla media comunitaria. Queste criticità strutturali, di filiera e di sistema, limitano lo sviluppo dell’agroalimentare italiano, provocando un aggravio di costi che si ripercuote sia sulla competitività delle imprese sia sulla formazione dei prezzi al consumo. “L’agricoltura italiana deve uscire dalla dipendenza dai finanziamenti pubblici e guadagnare in competitività sui mercati esteri”, sottolinea il presidente di ADM Francesco Pugliese. “Occorre però dare soluzione alla Primo piano ACI polverizzazione della produzione, sia nel settore agricolo sia in quello dell’industria di trasformazione, alla debole concentrazione della distribuzione e ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento di molte materie prime agricole. Così come occorre limitare una serie di passaggi e intermediazioni (l’organizzazione della raccolta, la collocazione del prodotto sul mercato, le prime lavorazioni – lavaggio, cernita, confezionamento –la logistica) ognuna delle quali grava sul prezzo finale del singolo prodotto. Per fare sì che il sistema Italia non perda per strada gran parte del proprio potenziale competitivo. La moderna distribuzione è per una buona relazione di filiera e per una filiera efficiente grazie alla quale, attraverso adeguati processi di integrazione, i prodotti ortofrutticoli italiani siano in grado di competere anche nei grandi mercati internazionali”. La propensione all’export dell’Italia in questo settore è decisamente inferiore a quella di tutti i principali competitor europei (21 per cento per l’Italia, 23 per la Spagna, 25 per la Francia e 31 per la Germania). Lo studio elaborato da Nomisma ha posto in evidenza come su 100 euro pagati dal consumatore per un prodotto alimentare solo 3 rimangono come utili per tutti gli operatori della filiera (agricoltura, industria, ingrosso, distribuzione al dettaglio tradizionale e distribuzione moderna, ristorazione), mentre 97 euro sono i costi per la produzione e la distribuzione dei prodotti. In particolare, 34 euro sono destinati a sostenere l’acquisto, da parte delle imprese della filiera, di beni e servizi da aziende appartenenti ad altri settori economici: ad esempio, i servizi di trasporto e logistica, promozionali, per l’acquisto di mezzi tecnici o beni funzionali al packaging dei prodotti agroalimentari. 3 euro sono necessari per pagare l’importazione di prodotti agroalimentari, 5 euro sono destinati al reperimento del capitale presso le banche e 9 euro costituiscono l’ammontare delle imposte pagate dalle imprese all’erario. A questi valori vanno aggiunti 11 euro relativi agli investimenti realizzati dalle imprese (ammortamenti) e 35 euro che servono per pagare le retribuzioni degli occupati nei vari anelli della filiera. Per la totalità degli operatori la filiera agroalimentare produce un valore molto basso di utili (il solo 3 per cento del prezzo pagato dai consumatori), valore che rimane costante nel Legacoop Settori tempo nella sua incidenza complessiva, ma che si differenzia nella sua ripartizione tra gli operatori. Nella seconda metà del decennio passato, se da un lato cresce il peso, sul valore dei consumi alimentari, degli utili conseguiti in alcune fasi – industria, ingrosso e ristorazione – al contrario, si riduce l’incidenza dei profitti delle imprese agricole e della distribuzione, in particolare quella moderna. La distribuzione moderna tra il triennio 20042006 e il 2008-2011 ha conosciuto una crescita importante del valore prodotto (aumentato di 2,5 miliardi di euro), che si è però concentrato come destinazione verso i dipendenti. Nel periodo in questione le retribuzioni pagate dalle imprese distributive sono aumentate di 1,9 miliardi di euro, assorbendo i tre/quarti del maggior valore creato, mentre gli utili delle aziende sono diminuiti di circa 240 milioni di euro. Un altro elemento importante emerso dall’analisi temporale della filiera agroalimentare è stato un progressivo spostamento di valore al di fuori della filiera. Se agli inizi del decennio scorso il costo dei beni e servizi realizzati da imprese di altri settori economici assorbiva il 22 per cento della spesa alimentare degli Italiani, tale quota è salita al 29 per cento nel triennio 2004-2006 e al 34 per cento nel quadriennio 2008-2011. Questa rilevante progressione è imputabile alla crescita dei costi per utenze, energia, trasporto e logistica, tutte voci di costo direttamente o indirettamente riconducibili a gap infrastrutturali del sistema Paese (ad esempio, reti di approvvigionamento energetico, sistema infrastrutturale...). LEGA PESCA Previdenza, dare certezza di applicazione a legge 250/58 Per non gettare al vento oltre cento anni di storia della cooperazione nella pesca e garantire la sopravvivenza delle cooperative che esercitano la piccola pesca è indispensabile dare certezza all’applicazione del regime previdenziale previsto dalla Legge 250/58. Lega Pesca recepisce il grido di allarme giunto dalle cooperative di Chioggia e Venezia in occasione di una riunione che si è tenuta presso la sede di Legacoop di Me- Territori Imprese Sondaggio Settori 14 stre con la partecipazione del presidente nazionale dell’Associazione, Ettore Ianì. Siamo pronti ad intraprendere, nel quadro di un percorso unitario con il coordinamento Pesca dell’Alleanza delle Cooperative italiane, tutte le iniziative di confronto e approfondimento che saranno necessarie con l’INPS per attualizzare un regime previdenziale che ha permesso negli anni il consolidamento e lo sviluppo della cooperazione nel settore della pesca marittima su tutto il territorio nazionale, ha dichiarato Ianì. L’inquadramento previdenziale della Legge 250/58, storicamente ritagliato sulle specificità socio-economiche della piccola pesca costiera rispetto alla pesca cosiddetta “industriale”, non è stato abrogato, né può essere considerato un regime residuale, ma deve essere salvaguardato e semmai aggiornato, sottolinea Lega Pesca: fermi restando i suoi capisaldi ed il rispetto dei suoi principi ispiratori, è necessario infatti tener conto dei profondi cambiamenti che, a causa di una crisi senza precedenti, hanno investito in questi anni la struttura delle imprese, con un crescente ed ormai obbligato ricorso alla diversificazione e alla multifunzionalità (pescaturismo, ristorazione, servizi ambientali, vendita diretta), come strumenti indispensabili per garantire adeguati redditi Primo piano ACI alle famiglie. Sarà opportuno un aggiornamento delle circolari attuative e, in specie, quella del 3 febbraio 1983 n. 609, anche in considerazione della legislazione intervenuta in questi anni, dal D.Lgs. 226/2001 e successive modificazioni alla L. 142/2001 con relative modifiche. Ma almeno fino a quando la legge non sarà modificata, tiene a ribadire Lega Pesca, le sue previsioni rimangono in vigore, prima fra tutti quella relativa alla definizione dei destinatari cui si applica, ovvero “i pescatori che esercitano la piccola pesca su imbarcazioni non superiori alle 10 tonnellate di stazza lorda”. NORMATIVE EUROPEE Nuove direttive europee sugli appalti pubblici e le concessioni Si è tenuto il 9 aprile a Bologna, presso il Savoia Hotel Regency, il seminario “Le nuove Direttive Europee sugli Appalti Pubblici e le Concessioni”, organizzato da Legacoop Servizi, ANCPL e Legacoopsociali, con la partecipazione del Dipartimento Politiche Comunitarie della Presidenza del Consiglio, dell’Autorità di Vigilanza dei Con- Legacoop Settori tratti Pubblici e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Esperti del settore si sono riuniti per approfondire, di fronte ad un’ampia platea composta da rappresentanti delle cooperative e del sistema Legacoop, la nuova normativa contenuta nelle tre direttive adottate il 15 gennaio 2014 dal Parlamento europeo e pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale Europea del 28 marzo 2014. Tra gli elementi qualificanti le Direttive: la promozione della qualità e dell’innovazione negli appalti pubblici, la riduzione degli oneri burocratici superflui, la valorizzazione degli aspetti ambientali e sociali. Durante il seminario particolare attenzione è stata data alle modalità di recepimento delle Direttive, che dovrà avvenire con leggi nazionali entro aprile 2016, e più nello specifico alla questione dei criteri ambientali e sociali e alla valorizzazione del criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa. All’interno dei lavori, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha sottolineato, tramite gli interventi dei suoi rappresentanti, il proprio orientamento verso una semplificazione delle norme e delle procedure e verso il rilancio del partenariato pubblico/pubblico. Territori Imprese Sondaggio Territori >> Lombardia 15 LOMBARDIA Legacoop e Consorzio Indaco, nuovo desk informativo >> Veneto >> Veneto >> Triveneto >> Liguria >> Liguria >> Marche Si è svolto mercoledì 2 aprile un importante incontro sul tema dell’Internazionalizzazione, come nuovo orizzonte per le imprese cooperative. Il Desk rappresenterà un punto stabile a disposizione delle cooperative lombarde interessate a intraprendere percorsi di internazionalizzazione e a strutturare o potenziare i rapporti commerciali e di conoscenza con Sud America, Africa, Russia e Cina. L’evento ha rappresentato anche l’occasione per raccontare i paesi in cui Indaco opera, le opportunità che questi offrono e gli elementi a cui occorre prestare attenzione, delineando le migliori strategie per ognuno di questi. Dal 2 aprile, presso gli uffici di Legacoop Lombardia, è aperto uno sportello di consulenza sul tema dell’internazionalizzazione per le imprese cooperative. >> Bolzano >> Mantova >> Genova >> Bologna >> Perugia >> Catania >> Sassari VENETO L’impresa si fa cooperativa; storie di successo oltre la crisi La cooperazione può giocare un ruolo fondamentale a Nord Est, per la sua capacità di fornire risposte a nuove emergenze e nuovi bisogni. Il workers buy out ne è un chiaro esempio, sul fronte dell’allarme occupazione come del sostegno al nostro manifatturiero. Se ne è parlato nella sede Grandi Stazioni della Regione del Veneto, a Venezia, lunedì 7 aprile, durante il seminario: “L’impresa si fa cooperativa. Storie di successo oltre la crisi”, organizzato dalla Regione del Veneto in collaborazione con Unioncamere Veneto. L’iniziativa - rivolta a ordini professionali, confederazioni sindacali, movimento cooperativo, camere di commercio, enti pubblici e locali e sistema Primo piano ACI Legacoop Settori finanziario e creditizio -, rientra nell’ambito dell’attività progettuale sviluppata attorno alla Legge 17 del 2005 che disciplina la cooperazione in Veneto, e nel percorso di attenzione che la Regione dedica al mondo della cooperazione e alle sue potenzialità economiche e occupazionali, basato sull’ascolto e sul coinvolgimento del territorio: lo stesso approccio guida la stesura, ormai in dirittura d’arrivo, della nuova legge regionale sulla cooperazione che sostituirà quella del 2005. In particolare, nel quadro della Convenzione tra Regione e Unioncamere del Veneto, prevista nella Deliberazione della Giunta regionale del Veneto n. 2887 del 28 dicembre 2012, il Progetto “Sviluppo cooperazione” intende considerare e promuovere processi di accompagnamento manageriale, fiscale, finanziario e legale, delle imprese venete in situazione di crisi - ma non in via esclusiva -, per facilitare la loro trasformazione in imprese cooperative, replicando le buone prassi già presenti sul territorio. Dopo i saluti di Marialuisa Coppola, assessore all’Economia e Sviluppo, Ricerca e Innovazione della Regione del Veneto e Dario Salvagno, Unioncamere del Veneto, ha introdotto il pomeriggio di lavori Michele Pelloso, dirigente Sezione Industria e Artigianato della Regione del Veneto. Sono poi intervenuti Maurizio De Santis, consigliere di Amministrazione CFI CooperazioneFinanza Impresa S.C.P.A. e Luca Felletti, vicedirettore generale Veneto Sviluppo S.P.A. Finanziaria Regionale. Il seminario è proseguito con la testimonianza di Alberto Grolla, presidente D&C Modelleria Società Cooperativa, e con la tavola rotonda moderata da Barbara Ganz de Il Sole 24 Ore NordEst, che ha visto alternarsi le voci di Marialuisa Coppola, Franco Mognato, direttore generale Legacoop Veneto, Antonio Pone, direttore regionale INPS Veneto e Cinzia Bonan, segreteria generale della Cisl Belluno-Treviso. «Di fatto la cooperazione industriale (e il workers buy out in particolare) è al momento una delle soluzioni esistenti che prova a rispondere alla crisi delle imprese innanzitutto sotto il profilo produttivo e occupazionale» ha affermato Franco Mognato che ha tenuto a precisare: «Il progetto di impresa però deve essere economicamente sostenibile, basato su un valido business plan che prenda in esame il settore di atti- Territori Imprese Sondaggio Territori 16 vità e i potenziali concorrenti. In altre parole è fondamentale un’accurata analisi del mercato in cui si intende operare: in assenza di quest’ultimo e di professionalità sulle quali contare non esiste infatti né fattibilità né convenienza nel costituirsi in cooperativa». Un processo né facile né scontato insomma. Ad aprire la strada, fra gli esempi di successo proprio in un settore così strategico per il nostro territorio come il manifatturiero, la D&C Modelleria Società cooperativa di Vigodarzere, nata dal fallimento dell’ex Modelleria Quadrifoglio srl (maggio 2010). Per continuare l’attività i dipendenti si sono subito costituiti in cooperativa. Ebbene, la cooperativa è riuscita a rilevare il ramo di azienda dopo un solo anno, e oggi continua a produrre stampi e modelli per fonderie. VENETO Rinnovato l’accordo ponte sulla Cig in deroga Prorogato fino al 30 giugno l’accordo ponte sulla Cig in deroga per il primo trimestre 2014. Soddisfatto Nicola Comunello, responsabile delle Relazioni Industriali di Legacoop Veneto: «Fugati gli ultimi dubbi, è stata rinnovata per altri tre mesi la possibilità per le imprese ed i lavoratori di accedere alla Cassa Integrazione in Deroga. Si tratta di un risultato molto significativo ottenuto grazie all’impegno di tutte le parti sociali, datoriali e sindacali, oltre che della Regione Veneto, che hanno per l’appunto approvato l’accordo di rinnovo della Cassa Integrazione in Deroga per il periodo che va dal 1 aprile al 30 giugno 2014 secondo quanto proposto dalla Regione». In attesa del decreto interministeriale contenente le nuove determinazioni e la prossima riforma organica in materia annunciata dal Governo, le cooperative, nel concreto, potranno attuare le procedure per la Cassa senza limiti di giornate aziendali, per periodi che vanno dal 1 aprile al 30 giugno. «È necessario fare un accordo sindacale specifico, e il termine per effettuare tutta la procedura attraverso il sistema del Coveneto rimane quello del ventesimo giorno succesPrimo piano ACI sivo all’inizio del periodo di Cassa Integrazione» tiene a ricordare Comunello che precisa: «Resta ancora non del tutto risolta la questione della copertura finanziaria delle somme che saranno necessarie per integrare i periodi di fruizione degli ammortizzatori sociali, ma – anche alla luce dei dati più recenti sul “tiraggio” nel 2014 della Cassa in Deroga – si auspica non ci siano gravi problemi». TRIVENETO Il ministro Poletti incontra le Legacoop Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti incontra Legacoop Veneto, Legacoop Friuli Venezia Giulia e Legacoopbund, lunedì 14 aprile alle ore 10.15, al Centro Congressi “Papa Luciani” di Padova. Cuore del dibattito, moderato da Dario di Vico, inviato del Corriere della Sera, il ruolo della cooperazione e del terzo settore quali volani di rinascita economica e sociale per il Paese. Un focus particolare sarà riservato ai modelli di economia e di welfare che, non basandosi sui parametri “classici”, hanno invece immaginato e sperimentato con successo modi “altri” di produrre beni e servizi, rimettendo al centro determinati valori - a partire dal rispetto per le persone e le risorse -, secondo i criteri di sostenibilità economica, ambientale e sociale. In dialogo con il ministro Poletti Adriano Rizzi, presidente di Legacoop Veneto, Enzo Gasparutti presidente di Legacoop Friuli Venezia Giulia, e Heini Grandi, presidente di Legacoopbu LIGURIA Proposta per la soluzione del sovraffollamento penitenziario tare di 47.711, il sovraffollamento è pertanto quantificabile in quasi 14.000 unità sul territorio nazionale (dati del Ministero della Giustizia aggiornati al 31.01.2014.) In Liguria i detenuti presenti sono 1.666, a fronte di una capienza regolamentare di 1.108, con un sovraffollamento quantificabile in 558 unità. Pertanto se a livello nazionale gli istituti di pena sono soggetti ad un sovraffollamento pari al 28,79% in Liguria il fenomeno si quantifica percentualmente in un 50,36%, rendendo le condizioni di vita dei detenuti presenti nei sette istituti di pena ancora più inaccettabili. Osservando i dati del Ministero emerge che, a livello nazionale, circa un terzo della popolazione penitenziaria è originario di paesi diversi dall’Italia, (34,44%). In Liguria la percentuale dei detenuti stranieri è pari al 57,80%, ed è facile immaginare l’impatto negativo della convivenza forzata tra diverse culture in un contesto già reso difficile dalla capienza inadeguata al numero di detenuti. La classificazione dei detenuti per fascia di età evidenzia come la condizione di detenuto sia trasversale a tutte le generazioni. “Alla luce dei dati messi a disposizione dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria sembra evidente – ha spiegato Gianluigi Granero, presidente di Legacoop Liguria - che il ricorso alle misure alternative alla detenzione sia ancora insufficiente a fare fronte alla necessità di adeguare quantomeno il numero dei detenuti alla effettiva capienza delle strutture carcerarie, con l’effetto di azzerare le finalità rieducative della pena, proponendo un modello che di fatto prevede la sola finalità punitiva, in pieno contrasto con il dettato costituzionale. Pare chiaro che il sistema di misure alternative alla detenzione si presenti come inadeguato, nonostante le pur significative modifiche apportate nel corso di quasi 40 Legacoop Liguria e la Cooperativa sociale Il Faggio hanno presentato una proposta per la soluzione del problema del sovraffollamento penitenziario mediante la realizzazione in via sperimentale di strutture riabilitative diffuse sul territorio. La popolazione carceraria è pari a 61.499 unità, a fronte di una capienza regolamen- Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Territori 17 anni dalla riforma del diritto penitenziario”. I dati del Ministero evidenziano come la popolazione carceraria sia sempre più aderente ad un profilo di detenuto il cui accesso al sistema penitenziario è vincolato a nessi causali con la condizione sociale ed economica, più che alla effettiva gravità dei reati commessi. “Si rende quindi evidente la necessità di una riforma che superi il concetto stesso di carcere – prosegue Granero - per promuovere modelli di pena dove la finalità rieducativa acquisisca una effettiva prevalenza, in modo da limitare la reiterazione del reato, con evidenti vantaggi sul piano sociale e anche economico”. Le analisi sul costo medio di un detenuto in Italia presentano dati discordanti, ad oggi la valutazione più ricorrente lo quantifica in 3.511 euro mensili, di cui solo 255,14 sono destinati alle esigenze del recluso, mentre una quota pari ad oltre il 90% è destinata al personale impiegato per la sorveglianza. In sostanza il costo giornaliero complessivo è pari a 115 euro, mentre la quota riservata a vitto, attività trattamentali e servizio sanitario prevede una spesa di 8.38 euro . Il primo passaggio per una sostanziale modifica del sistema detentivo deve essere il superamento del carcere come elemento centrale delle politiche penali: la detenzione presso gli istituti penitenziari dovrebbe essere limitata a situazioni in cui la pericolosità sociale di chi ha commesso un reato sia tale da giustificare le restrizioni proprie dell’istituzione penitenziaria. In alternativa si dovrebbe configurare un sistema di detenzione domiciliare che, sulla base del progetto rieducativo, preveda la permanenza presso il luogo di residenza abituale o, meglio ancora, in apposite strutture. “La nostra proposta prevede la realizzazione di una sperimentazione che preveda la realizzazione di strutture detentive dove sia prevalente l’aspetto rieducativo della pena – conferma Antonio Bonjean, presidente della Cooperativa sociale Il Faggio -. In un contesto che favorisca l’esercizio del libero arbitrio, potendo contare su un contesto ambientale in grado di offrire opportunità per favorire l’adozione di uno stile di vita rispettoso delle leggi e del contesto sociale di riferimento. Primo piano ACI Questa modalità di esecuzione della pena consentirebbe inoltre la possibilità di impiegare i detenuti in attività di utilità sociale che potrebbero avviare percorsi di applicazione del principio di “restituzione”, dove l’autore di reati, impegnato in attività vantaggiose per la comunità di riferimento, assume l’onere di risarcire la società per il danno cagionato”. Il progetto pilota prevede la realizzazione di due moduli da 25 posti sul territorio ligure. La realizzazione di moduli residenziali da 25 posti sembra infatti poter rispondere adeguatamente alle esigenze. Nei prossimi mesi la proposta sarà arricchita da una serie di contributi sviluppati grazie a incontri con i soggetti coinvolti su questi temi, un convegno tematico che si svolgerà a Savona il 9 maggio e il lancio di un blog e due Social Media che avranno il compito di raccogliere diverse esperienze internazionali da poter applicare in sede locale. LIGURIA Confermato il ruolo strategico del porto di Imperia Oneglia Si è chiusa il 3 aprile la seconda tranche di corsi formativi rivolti agli imprenditori ittici. Da ottobre 2013 ad oggi sono stati formati oltre 220 lavoratori. Con l’inizio della stagione di pesca i corsi saranno sospesi per poi essere replicati a ottobre e novembre durante il fermo temporaneo. “Il corso che si è concluso ieri, a cui hanno partecipato 40 operatori, era rivolto agli alimentaristi addetti alla manipolazione, somministrazione e trasformazione del prodotto ittico. Si spera quindi che nei prossimi mesi le attività di ittiturismo crescano significativamente” afferma Barbara Esposto, Direttore del Centro Assistenza Pesca di Legacoop Lega Pesca Liguria “Crediamo fermamente in questa forma di turismo alternativo che consentirà di valorizzare appieno un settore come quello ittico la cui valenza turistica è indiscussa.” Continua Servetti Lara Presidente del Consorzio Porto Peschereccio “Tutto questo è una conferma della strategicità per il Legacoop Settori Ponente Ligure delle strutture per la pesca del Porto di Imperia Oneglia. Ieri all’Infopoint c’erano pescatori di Finale Ligure, Loano e Sanremo ma soprattutto molti giovani ed alcune donne. Stiamo lavorando affinché l’ “ittiturismo galleggiante” nei prossimi mesi faccia la sua comparsa anche a Imperia”. A margine una nota di servizio: se le condizioni meteo marine di questa notte lo permetteranno domani le unità PEO35 e ILDE II replicheranno la vendita del pescato al punto di prima vendita su Calata Cuneo. Assente, ma solo per questa settimana, l’unità PINGONE ferma per lavori di manutenzione MARCHE Credito, nasce Rete Confidi Marche Nasce Rete Confidi Marche, il secondo contratto di rete fra Confidi stipulato a livello nazionale. E’ composto da Confidicoop Marche, che racchiude il mondo della cooperazione e dell’agricoltura, e dal sistema confindustriale marchigiano, Confidi Ancona, Confidi Fermo e Confidi Macerata. Una rete che mette insieme, per la prima volta, i tre agglomerati imprenditoriali di riferimento per rappresentare, nel complesso, un universo di 2.700 imprese socie, 280 milioni di fidi garantiti e 100 milioni di garanzie concesse. Il contratto di rete è una forma di aggregazione leggera in cui le imprese coinvolte mantengono la propria autonomia ma possono, allo stesso tempo, accrescere la propria competitività e d’innovazione attraverso un programma comune in cui ognuno s’impegna allo scambio d’informazioni sulla base delle proprie capacità e conoscenze. Rete Confidi Marche, presieduto da Gennaro Pieralisi, presidente di Confidi Ancona, vicepresidente Graziano Mariani, presidente di Confidicoop Marche, ha ottenuto un fondo di 1,2 milioni di euro dalla Regione Marche per facilitare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese industriali attraverso la concessione di garanzie sui finanziamenti bancari. Hanno espresso interesse ad aderire a Rete Confidi Marche anche Confidi Macerata e Confidi Pesaro Urbino. Territori Imprese Sondaggio Territori 18 BOLZANO Un ‘Caffè cooperativo’ per lanciare la cooperazione tra cooperative Al via a Bolzano il “Caffè cooperativo”. Una serie di incontri, dal taglio volutamente molto informale, per promuovere il confronto e lo scambio tra cooperatori. Obiettivo? Sostenere la cooperazione tra cooperative. Quel che dovrebbe essere, cioè, uno dei capisaldi del nostro mondo, ma che per continuare a vivere e produrre risultati ha bisogno di qualche stimolo in più e di qualche occasione al passo coi tempi. Durante il primo incontro una ventina di partecipanti si sono confrontati attorno ad un pacchetto di domande. Quali sono le nostre competenze? Cosa ci aspettiamo per il futuro? E che cosa ci ha colpito recentemente in quel che ci è successo? Tutte occasioni per scoprire di avere qualche problema in comune e, possibilmente, anche qualche possibile soluzione. In Alto Adige esistono già esempi concreti di collaborazioni. Le cooperative CLAB ed Ethical Software, ad esempio, propongono insieme Image coopkit, un’offerta di corporate design, web ed e-mail riservata alle coop aderenti a Legacoopbund. L’offerta comprende un incontro preliminare; due proposte di logo; progettazione grafica di tutto il materiale aziendale, dal biglietto da visita all’insegna; sito internet e indirizzi di mail. Il tutto avendo un unico interlocutore e la possibilità di acquistare ulteriori servizi a prezzi scontati, dai servizi fotografici alle campagne pubblicitarie. MANTOVA “La cultura come bene comune” bando di idee per gli under 30 Favoriscono lo sviluppo della persona e insieme il progresso spirituale e materiale ma soprattutto non creano asimmetrie. Se, infatti, impoveriscono o si arricchiscono gli effetti coinvolgono tutti. Di che cosa stiamo parlando? In due parole dei beni comuni. E proprio da quest’ultimi prende ispirazione il bando quasi omonimo “La cultura come un Primo piano ACI bene comune” che presenta due finalità parallele: la valorizzazione della creatività dei giovani e insieme la promozione di interventi creativi e progettuali a favore della cura del patrimonio storico e culturale della città di Mantova. La chiave di volta è quindi rappresentata dalla sperimentazione condivisa di idee e proposte, così la Provincia di Mantova e ForMa, con il supporto di Camera di Commercio di Mantova e di Labsus - Laboratorio per la sussidiarietà, intendono attivare una nuova modalità di rigenerazione delle attività culturali, fondata sul modello dell’amministrazione condivisa. Il bando fa parte del progetto “Il tempo dei giovani”, supportato da un finanziamento da parte della Fondazione Cariplo e rivolto a ragazzi e ragazze under 30. Il budget messo a disposizione prevede in tutto 20 mila euro. Al progetto che si guadagnerà il podio verranno dati 8 mila euro, 6 mila al secondo e infine 4 mila al terzo. Quattro inoltre le menzioni speciali per altrettanti progetti meritevoli a cui saranno destinati 500 euro ciascuno. Tra i soggetti ammessi alla partecipazione, oltre ai cittadini, sia singoli che associati, di età compresa tra i 16 e i 29 anni compiuti, residenti o domiciliati sul territorio della provincia di Mantova, sono inclusi anche le associazioni e gli enti no profit insieme alle imprese culturali e/o sociali con sede operativa sul territorio della provincia di Mantova. Tra queste figurano anche le società di persone o le società cooperative in cui almeno il 60% dei soci sia costituito da persone fisiche di età non superiore ai 29 anni o in cui almeno il 60% delle quote di capitale sia detenuto da persone fisiche sempre di età non superiore a 29 anni. Gli obiettivi che dovranno perseguire le proposte di progetto sono esplicitati sul sito www.provincia.mantova.it. Tra queste vanno citati, ad esempio, spazi e/o reti di co-working per giovani creativi e start up culturali, anche intergenerazionali, “living lab” inteso come un nuovo approccio nelle attività di ricerca e sviluppo, progetti di rigenerazione urbana condivisa attraverso la cooperazione tra le istituzioni pubbliche e la comunità di riferimento. Le domande possono essere inoltrate entro e non oltre le ore 12 del 18 aprile 2014. Legacoop Settori GENOVA La vita balneare degli italiani in mostra immagini e filmati Si è aperta a Genova, alla Loggia della Mercanzia in piazza Banchi, la mostra “Cambi di costume. Storie e immagini della vita balneare degli italiani”. Dal 5 aprile al 14 giugno 2014. L’inaugurazione si è svolta venerdì 4 aprile. Promossa da Comune di Genova con la partecipazione di Camera di Commercio di Genova e Regione Liguria è prodotta dall’Archivio storico della pubblicità gestito dalla Corigraf, società cooperativa che opera dal 1979 nel settore dei Beni Culturali. La mostra, propone un percorso di lettura inedito sull’evoluzione del costume da bagno in Italia, rivisitando e presentando una selezione di materiali originali: manifesti pubblicitari, fotografie d’autore, cartoline e pieghevoli, riviste, cinegiornali Luce, filmati RAI e frammenti del cinema italiano. L’esposizione riedita un lavoro di ricerca presentato per la prima volta nel 2007 a Camogli, offrendo un numero maggiore di opere e documenti sulla storia balneare a Genova e in Liguria. Dalla nascita della cultura balneare in Italia attorno al 1860 quando iniziano ad aprire i primi stabilimenti balneari a Livorno, Venezia, Rimini,Viareggio e Genova, l’esposizione racconta, attraverso la storia del costume, i “cambi di costume” della società. Le illustrazioni in bianco e nero, i manifesti e depliant turistici, le foto d’epoca mostrano i primi stabilimenti balneari su palafitte e le Territori Imprese Sondaggio Territori 19 toelette da spiaggia, completi formati da tuniche e mutandoni al polpaccio con colli alla marinara, cappelli di paglia e ombrellini di pizzo. Particolarmente suggestivi i manifesti realizzati nel 1905 dal celebre illustratore Pipein Gamba per il “Grande Stabilimento Bagni di Sanremo”. Gli anni Venti consacrano la figura di una donna più sportiva che abbandona busto e corsetti per adottare, in spiaggia, il costume di maglia elasticizzata; una tendenza che si afferma, con ancora più vigore, negli anni Trenta. Una selezione di fotografie dell’ Archivio fotografico del Comune di Genova e alcuni filmati della Fondazione Ansaldo presentano i significativi cambi di costume, il gusto di una vita libera, sportiva e giovane, la nascita delle colonie, le vacanze popolari per tutti mutano l’approccio con il mare e la moda. Si va in spiaggia senza cappello di paglia, il costume non è più amorfo, ma s’incolla alla pelle, è in maglia elasticizzata, si riduce sempre più. Nei manifesti di promozione turistica è un vero inneggiare al soggetto femminile, grazioso e sorridente, che mostra, senza offendere il pudore, linee sinuose, gambe e braccia. Sul tema della vacanza in località marine, con manifesti, locandine e bozzetti, si esercitano i migliori disegnatori dell’epoca: Dudovich, Riccobaldi, Puppo, Romoli, Patrone, Ortino e Migliorati. A generare, forse, il più esplosivo cambio di costume è, nel ’46, la nascita del bikini. Indossato, per la prima volta, in Italia da Lucia Bosè, nel ’47, al concorso di Miss Italia a Stresa. Una passerella che lancia le maggiorate e le giovani attrici, immortalate nei filmati RAI e nelle foto dei Bagni Lido di Genova, organizzatore della selezione regionale. Negli anni Cinquanta c’è voglia di dimenticare la guerra, di divertirsi. Scoppia la febbre dell’abbronzatura, cambiano le forme, i tessuti dei costumi sono sempre più leggeri, impalpabili. Il bikini arriva nelle spiagge. Come illustrano, i manifesti e i bozzetti di Mario Puppo, Filippo Romoli, Leo Pecchioni e gli ironici manifesti realizzati per la Rinascente dalla svizzera Lora Lamm, le foto d’autore dei grandi maestri dell’obiettivo (Mario De Biasi, Gianni Berengo Gardin, Franco Fontana), gli articoli e le immagini di riviste come Epoca, Annabella, Primo piano ACI Arianna e L’Europeo, provenienti dall’emeroteca dell’Archivio storico della pubblicità di Genova, che conserva anche la maggior parte dei manifesti e bozzetti originali esposti in mostra. Negli anni Sessanta i costumi sono ormai sgambati e i bikini, sempre più ridotti, diventano aderenti come una seconda pelle, grazie alla scoperta di una nuova fibra, la Lycra, che dà comfort e vestibilità. E il cinema italiano dedica alla spiaggia e alla sua moda un nuovo genere di film: gli “spiaggiarelli”. Che hanno come punto di forza quello di mostrare la attrici italiane, in bikini, in riva al mare. Gli ultimi decenni del novecento sono visti attraverso l’obiettivo di un unico autore della fotografia contemporanea, Enrico Bossan con una selezione monotematica raccolta in videoproiezione. Grazie alla collaborazione di collezionisti privati sono esposti alcuni modelli vintage di costumi, anni ’40-’50-’60. Orario: feriali 10.00-18.45, festivi 14.0019. Ingresso gratuito. BOLOGNA La cooperazione sociale crea innovazione con UpCare Una innovativa piattaforma software operante nell’ “Internet of Things” sviluppata da StageUp e testata in collaborazione con le principali coop sociali del territorio nell’ambito di un progetto di Legacoop Bologna. UpCare (www.upcare.eu) è un innovativo sistema di teleassistenza e telemedicina, sviluppato dalla StageUp Srl, associata di Legacoop Bologna, in collaborazione con il “Centro di Ricerca Avanzata sui Sistemi Elettronici – ARCES” dell’Università di Bologna. Il sistema è stato testato, con una sperimentazione durata 6 mesi, in collaborazione con alcune tra le principali cooperative sociali del territorio all’interno di un progetto di Legacoop Bologna sostenuto dal fondo mutualistico Coopfond. UpCare è un sistema tecnologico operante nell’Internet of Things (l’ultima frontiera della Rete con cui gli oggetti possono comunicare tra di loro e con gli umani) che si rivolge ad Legacoop Settori anziani e soggetti fragili. Il sistema grazie a piccoli, discreti sensori posti nell’abitazione, lancia allarmi verso la famiglia e/o a un centro servizi in caso di: cadute o immobilità sospette; allagamenti, incendi, fughe di gas, fuoriuscite di monossido di carbonio; scostamenti tra abitudini e comportamenti dell’assistito; comportamenti potenzialmente pericolosi; eccessi di calore, freddo, umidità; superamento di soglie critiche rispetto a parametri fisiologici (come ad esempio peso, pressione, saturazione del sangue, glicemia). E’ la prima piattaforma in Italia che integra il livello assistenziale con quello medico e punta ad un modello di intervento basato sulla prevenzione e sull’assistenza a situazioni critiche e malattie, migliorando la qualità e la durata della vita Upcare significa saldare l’innovazione tecnologica con l’innovazione sociale, attraverso un dialogo costante tra persona con fragilità (ma autosufficiente), familiari, medici sanitari e operatori delle cooperative sociali per migliorare il benessere e prolungare il periodo di indipendenza degli assistiti con benefici sia personali che famigliari. Il tutto nella massima sicurezza tecnologica, serenità psicologica e professionalità nell’offerta di servizi. Le cooperative sociali fanno ricerca, innovano e mettono a disposizione del partner pubblico e delle aziende i risultati prodotti da questa sperimentazione, per costruire sempre di più forme di partenariato forte e non essere semplici fornitori di servizi. Attraverso benchmark internazionali si prevede che l’utilizzo della Piattaforma UpCare permetterà di ridurre significativamente i costi sostenuti dal soggetto pubblico dell’’8% per l’assistenza socio-sanitaria, del 50% per le conseguenze derivanti da cadute, del 56% per ricoveri e del 63% per visite ambulatoriali. La forza dell’iniziativa è testimoniata dal fatto che i segmenti della Teleassistenza e della Telemedicina saranno tra quelli dell’ “Internet of Things” che cresceranno di più. Cisco, in un recentissimo studio che analizza il periodo 2013-2022, prevede in Europa un impatto economico di 321 miliardi di euro (pari al Pil annuale della Polonia, 8^ economia). La sperimentazione dimostra che si può avviare un vero e proprio rinnovamento nel- Territori Imprese Sondaggio Territori 20 l’approccio della cooperazione sociale, lanciando una sfida per l’innovazione del sistema di welfare, sia nel rapporto con gli utenti e i loro familiari, sia nella relazione con il sistema socio-sanitario pubblico, sia nella costruzione di nuove forme di welfare aziendale in una logica di conciliazione di vita e lavoro, che, ancora oggi, va fortemente perseguita per dare sostegno al lavoro femminile. PERUGIA Start-up e rigenerazione urbana: nel centro storico nasce “Il Vicolo” Nel centro storico di Perugia qualcosa si muove anche dal basso e, laddove incombe la crisi economica, generazioni a confronto si armano di entusiasmo e scommettono sul futuro. I cittadini si riavvicinano all’acropoli con vari progetti imprenditoriali, uno di questi verrà inaugurato il prossimo 16 aprile. Si chiama «Il Vicolo», ed è ideato dalla Coop. San Martino. Non una semplice taverna ma un luogo d’incontro che porta in se’ un obiettivo: contribuire alla rigenerazione di una delle zone della città spesso associata alla droga e al mondo dell’illegalità, una corte privata che altrimenti sarebbe rimasta chiusa e che collega via Ulisse Rocchi e via Bartolo. I protagonisti Tutto è partito da un bando di agevolazione per le start-up indetto da Legacoop, da cui si è formata la cooperativa San Martino composta da Luciana Banano (cuoca) 55anni, Filippo Lana 33, Francesca Lana 23, Liana Binaglia 45, Claudia Mariani 26, Ercole Cardinali 32, Matteo Rosadi (pizzaiolo) 22, Elisa Veschini 34, Guido Genovese 50. Generazioni a confronto Luciana, l’anima della cucina, rimasta senza lavoro, ha dovuto reinventarsi a 55 anni e ha subito Primo piano ACI sposato il progetto. «Il mio auspicio – dice – è quello di tramandare la mia arte alle persone che lavoreranno con me, anche perchè si deve dare più valore e più peso alle nostre tradizioni, anche culinarie, non va perso ciò che ci è stato tramandato dalle vecchie generazioni, sento proprio l’esigenza di trasmettere questo ai giovani». Liana, invece, era ceramista e dopo la chiusura del negozio in centro qualche anno fa ha dovuto rimettersi in gioco partecipando a vari corsi di formazione sulla ristorazione, che le hanno permesso di acquisire competenze specifiche nel settore facendole trovare finalmente nella cooperativa uno spazio espressivo. L’obiettivo «Non abbiamo la pretesa di essere creatori di cultura, ma ci mettiamo a servizio della cittadinanza come contenitore per veicolare qualsiasi tipo di espressione culturale», spiega Filippo. La Cooperativa si propone non solo di creare lavoro per i soci stessi, ma di promuovere cultura vissuta e anche accademica con vari eventi in programma, per ridare anima a questi spazi mettendoli a disposizione della cittadinanza negli orari non prettamente ristorativi dove si potrà avere la possibilità di collegarsi ad internet tramite wi fi e di ascoltare della buona musica dal vivo. «Non tutti avevano la possibilità di partecipare con la quota associativa così abbiamo chiesto un piccolo finanziamento -continua il socio Filippo Lana – che ci è servito per le cose essenziali, ma c’era tanto da fare e abbiamo cercato di sopperire alle carenze economiche con il nostro lavoro ed abbiamo ristrutturato il locale con le nostre forze» Un esempio di rigenerazione urbana I cooperativi hanno invitato i propri amici, e chiunque sia interessato, a portare la propria arte in questo contesto, qualsiasi essa sia. E perchè no, se qualcuno volesse esporre proprie opere ci sarà piena visibilità per tutti. «Questa esperienza – afferma Vladimiro Zaffini di Arcs Legacoop Umbria – è un esempio di rigenerazione urbana in cui i cittadini organizzandosi in forma cooperativa creano nuovo lavoro, fanno rivivere i locali del centro storico e si impegnano a generare attività economica producendo legami sociali. Come organizzazione abbiamo supportato la fase di startup della cooperativa San Martino e siamo a disposizione di tutti i giovani che hanno Legacoop Settori idee e voglia di mettersi in gioco». CATANIA La “Partita dell’Accoglienza”, tra Nazionale Attori e l’ASD Cara Mineo Sarà un mini torneo con centinaia di bambini organizzato dalla FIGC ad aprire venerdì 11 aprile allo Stadio Massimino di Catania la “Partita dell’Accoglienza”, un’amichevole di beneficenza che vedrà incontrarsi sul campo la Nazionale Attori e l’ASD Cara Mineo, squadra di giovani calciatori richiedenti asilo che milita in terza categoria e che ha catalizzato negli ultimi mesi l’attenzione della stampa nazionale ed estera. Organizzato dalla Fondazione Integra servizi alla persona Onlus con il patrocinio del Comune e della Provincia di Catania, del Consorzio Calatino Terra d’Accoglienza, di Legacoop e della Compagnia delle Opere, l’evento prevede anche l’esibizione su un palco a bordo campo di artisti locali e nazionali, per invitare alla sensibilizzazione sui temi dell’accoglienza, dell’immigrazione e di una società sempre più multietnica e priva di barriere. “Un calcio per abbattere le barriere” è infatti lo slogan che campeggia sul manifesto della Partita, insieme ai volti del cantante Francesco Sarcina (che porterà il suo ultimo brano sentito a Sanremo oltre qualche vecchio successo delle Vibrazioni), della giovane rapper Baby K già madrina della manifestazione alla Camera dei Deputati, di due famose Iene televisive (il Moralizzatore e il Twerkatore), del cantante neomelodico Tony Colombo e del giovane Tony Maiello vincitore 4 anni fa a Sanremo tra le giovani proposte. Ma ci saranno anche la band catanese dei Poka prossima al lancio del primo album, Davide Finocchiaro con i Soul Medicine a contrappuntare le presentazioni e le esibizioni, e la Territori Imprese Sondaggio Territori 21 giovanissima Giuliana Cascone, già star di programmi come “Ti lascio una canzone” e “Io canto”. In campo ci sarà anche Giuseppe Giansiracusa, presidente di Legacoop Catania. Presenta Flaminia Belfiore, volto televisivo notissimo a Catania e provincia. Tra gli attori della Nazionale, la cui formazione si saprà solo con qualche giorno di anticipo, sicura la presenza di Bruno Torrisi, per molti spettatori identificato con il Questore Licata di “Squadra Antimafia” (“Ma non sono allenato e giocherò - dice - solo cinque minuti per partecipare comunque a questa bella iniziativa di solidarietà e amicizia tra i popoli”), e Francesco Giuffrida (che ha esordito circa 15 anni fa in “Così ridevano” di Gianni Amelio ed ha poi ottenuto la notorietà con la serie tv “Carabinieri”). Il ricavato della partita servirà a finanziare un centro di prima accoglienza per minori rifugiati non accompagnati, che “in questa continua emergenza - dice Salvo Calì, presidente della Fondazione - sono i soggetti a maggior rischio e quelli meno tutelati”. SASSARI - CCIAA FrancescaChessaacapodelComitato per l’imprenditoria femminile Francesca Chessa, presidente della cooperativa Coopas e dirigente della Legacoop è stata eletta Presidente del Comitato per l’imprenditorialità Femminile della Camera di Commercio di Sassari. “Il Comitato per l’imprenditoria femminile, organismo operativo della Camera di Commercio di Sassari dal 1999, ha il compito di individuare strumenti idonei a promuovere la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili del territorio e creare una rete di sinergie con altri enti e/o istituzioni del territorio che permettano di rafforzare il Primo piano ACI ruolo delle donne nel mondo dell’imprenditorialità. Il Comitato, il cui rinnovo per i prossimi tre anni si è svolto nei giorni scorsi alla presenza del Presidente dalla Camera di Commercio, Gavino Sini, e del Segretario generale Pietro Esposito, nasce (così come tutti gli altri Comitati costituiti presso le Camere di commercio italiane) da un protocollo di intesa tra Ministero delle attività produttive e Unioncamere Nazionale. Il Comitato ha una serie di compiti, tra i quali, suggerire nell’ambito della programmazione delle attività camerali, azioni che riguardino lo sviluppo e la qualificazione della presenza delle donne nel mondo dell’imprenditoria e promuovere iniziative per lo sviluppo dell’imprenditoria femminile anche tramite specifiche attività di formazione imprenditoriale e professionale. Oltre a proporre iniziative per attivare un sistema di collaborazioni sinergiche con gli enti pubblici e privati che sul territorio svolgono attività di promozione e sostegno all’imprenditoria femminile Del nuovo Comitato faranno parte, in rappresentanza di associazioni di categoria e sindacati: Francesca Chessa (presidente), Luisa Daga (vicepresidente), Angela Maria Campus, Caterina Cannoni, Veronica Madau, Stefania Alessandra Mattone, Carla Pazzola, Marilena Paulotto, Anna Maria Serra, Maria Laura Uleri, Elizabeth Vargiu”. Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Imprese >> CPL Concordia >> Conad del Tirreno >> CIA-Conad 22 CPL CONCORDIA 80 milioni di nuove linee di credito per lo sviluppo >> Coopservice >> Coopservice >> FpS Media >> Fruttagel >> Coop Cellini >> Argento Vivo >> Coop Solidarietà 90 >> Coop sociale Pier Giorgio Frassati Primo piano ACI CPL Concordia, gruppo cooperativo multiutility dell’energia e del gas, con un fatturato consolidato di oltre 400 milioni di Euro, annuncia il positivo completamento di due importanti operazioni finanziarie, per un totale di quasi 80 milioni di Euro, a supporto del piano industriale 2013-2015. La prima operazione è relativa ad un finanziamento a medio termine di 37,5 milioni di Euro, di durata quinquennale e natura chirografaria, concesso da un pool di banche capofilato da Iccrea BancaImpresa. Il finanziamento sarà destinato a sostenere il piano di investimenti dell’azienda modenese. La seconda operazione ha comportato l’ottenimento di linee di factoring per oltre 40 milioni di Euro, utilizzabili da CPL CONCORDIA con modalità sia “pro solvendo” che “pro soluto” e messe a disposizione da istituti quali Banca Ifis, Cooperfactor, Ifitalia, GE Capital, UBI Factor, Credem Factor e Bcc Factoring. Tali plafond verranno utilizzati da CPL per ottimizzare la gestione del capitale circolante. Sia i finanziamenti a medio termine sia le linee di factoring, che assommano dunque complessivamente a 77,5 milioni di Euro, sono stati ottenuti da CPL CONCORDIA grazie all’attività dell’advisor Mazars - Divisione Corporate Finance, realtà in forte crescita che negli ultimi mesi ha concluso altri importanti “deal” di successo. “Il piano triennale 2013-2015 approvato lo scorso anno prevede, nell’arco del triennio, il raggiungimento di ricavi del Gruppo CPL superiori a 500 milioni di Euro, anche grazie ad un sempre maggior contributo delle attività estere”, ha dichiarato il Presidente di CPL CONCORDIA Roberto Casari. Il bilancio consuntivo 2013 verrà chiuso nel corso delle prossime settimane e sottopoLegacoop Settori sto all’approvazione dell’Assemblea dei Soci nel prossimo mese di giugno. “Siamo molto soddisfatti del positivo riscontro ottenuto dal sistema finanziario”, ha commentato il Direttore Finanziario di CPL CONCORDIA Pierluigi Capelli. “Nonostante la prolungata situazione di “credit crunch” presente sul mercato, un significativo numero di istituzioni creditizie conferma pieno supporto a CPL CONCORDIA, garantendo così al nostro Gruppo un importante rafforzamento della struttura finanziaria e una significativa dotazione di nuova finanza di medio-lungo termine a supporto del piano industriale 2013-2015”. “Dopo aver recentemente aperto le porte del capitale della nostra controllata EGN a due fondi di investimento”, ha concluso il Presidente Casari, “nel prossimo futuro valuteremo con attenzione l’evoluzione del nascente mercato dei “minibond”, come eventuale ulteriore strumento di diversificazione delle nostre forme di funding”. CPL CONCORDIA, vincitrice dell’ultima edizione dell’Oscar di Bilancio nella categoria “Società e Grandi Imprese non Quotate”, aveva chiuso l’esercizio 2012 con ricavi consolidati di 411 milioni di Euro, un Ebitda Margin superiore all’11% e un utile netto di Euro 8,7 milioni. CONAD DEL TIRRENO Investe su Firenze e apre un nuovo store Sapori&Dintorni Conad del Tirreno arricchisce la propria offerta in città con un nuovo punto di vendita che valorizza le specialità alimentari della tradizione regionale: la cultura delle eccellenze locali, degustabili in un’area interna, accanto alla cultura storica della città, un info point sugli eventi in programma in città e la vendita Territori Imprese Sondaggio Imprese 23 dei biglietti di ingresso ai musei e per i servizi pubblici locali. Nel piano di sviluppo di Conad del Tirreno per Firenze trova spazio il nuovo Sapori&Dintorni, che apre in Borgo San Lorenzo 15r/17r; un punto di vendita che rispetta appieno l’identità della linea di prodotti nata per valorizzare e far conoscere le specialità alimentari della tradizione enogastronomica regionale. Posto nel centro storico del capoluogo toscano, all’interno del mercato di San Lorenzo, Sapori&Dintorni “affaccia” su Piazza del Duomo – punto nevralgico del turismo –, dalla quale dista poche decine di metri. “Apriamo un nuovo Sapori&Dintorni nel cuore di Firenze, il terzo in città: punto di incontro tra territorio e gusto, unione fra offerta storico-artistica e culturale della città e offerta di prodotti regionali selezionati per portare sulla tavola dei fiorentini, l’eccellenza della tradizione enogastronomica italiana. Anche questo è cultura: cultura del cibo buono e della tradizione locale”, commenta l’amministratore delegato di Conad del Tirreno Ugo Baldi. “Lavoriamo per la qualità e per il rispetto delle tradizioni, potenti fattori di promozione dell’autentico made in Italy. Questo format di vendita enfatizza l’offerta di Conad, garantita dal marchio, per rispondere a tutte le esigenze della spesa quotidiana, integrando la qualità dei prodotti con il servizio di promozione della cultura fiorentina, prima di tutto quella dei tanti musei di cui la città è ricca”. “Il prodotto tipico regionale di Sapori&Dintorni è uno strumento per riscoprire il patrimonio culturale e la tradizione alimentare delle regioni italiane”, sottolinea il direttore generale di Conad Francesco Pugliese. “Lo stesso Expo 2015 a Milano è una vetrina di straordinaria importanza per portare e far conoscere nel mondo le eccellenze alimentari del nostro Paese. Gli store Sapo-ri&Dintorni aperti a Firenze sono un veicolo per diffondere, attraverso i milioni di turisti che fanno tappa in città, il valore di prodotti autenticamente italiani per origine e distintività. Il nostro impegno è finalizzato a sviluppare una seria politica di sostegno e di valorizzazione dell’agroali-mentare italiano. La moderna distribuzione è un’occasione preziosa di visibilità per tanti piccoli produttori che, altrimenti, non troverebbero spazio in un mercato sempre più complesso e competitivo”. Primo piano ACI “L’insegna Sapori&Dintorni Conad rappresenta il negozio di prossimità che meglio parla al territorio e del territorio”, commentano i soci imprenditori della cooperativa, Enrico Marini, Federico Daghini, Simone Giannoni, Antonio Calantuoni che per primi avevano aperto nel 2010, con grande soddisfazione, gli altri due Sapori&Dintorni in città. 450 mq di superficie di vendita, 35 addetti e 6 casse, in cui i clienti trovano tutta l’eccellenza dei prodotti Sapori&Dintorni Conad ed il meglio delle produzioni toscane: oltre 1.000 prodotti locali e 140 etichette di vini toscani, molti dei quali con le certificazioni Dop e Igp. Nel complesso sono oltre 4 mila i prodotti in vendita, tra i quali 130 referenze Sapori&Dintorni Conad, oltre 1.500 prodotti Conad, Conad Percorso Qualità e Conad il biologico; una gamma completata da una cantina di 215 etichette dei più rinomati vini italiani. Nello store sono presenti i reparti ortofrutta, gastronomia, pane, carne a libero servizio, generi vari e surgelati; il tutto per mettere a disposizione di clienti e turisti una spesa completa, veloce, all’insegna della tipicità e della qualità. Per garantire il massimo servizio al cliente, lo store è aperto tutti i giorni dalle 8.30 alle 21 e la domenica dalle 9.30 alle 21 con orario continuato. Negli store Sapori&Dintorni è possibile non solo fare una spesa completa e di qualità, ma anche consumare i prodotti in vendita grazie all’area dedicata alla degustazione. Sono inoltre presenti un box clienti con servizio accoglienza, un info point sugli eventi culturali in programma in città e la vendita dei biglietti per l’ingresso ai musei e per i servizi pubblici locali. Conad del Tirreno crede nel progetto Sapori&Dintorni, un format connotato da una produttività ai massimi livelli del mercato – oltre 22 mila euro/mq –, superiore a quella media dei punti di vendita di Conad e dei principali competitor. In Toscana, dopo le aperture fiorentine di grande successo del 2010 in Largo Alinari e Via de’ Bardi, oltre all’apertura in Borgo San Lorenzo, Conad del Tirreno ha in programma quella nella stazione di S.M. Novella, sempre a Firenze, all’interno del Progetto Conad Grandi Stazioni, e altre operazioni di grande visibilità in alcune città toscane. Legacoop Settori Conad del Tirreno nel 2013 In occasione della presentazione del nuovo store Sapori&Dintorni, l’amministratore delegato di Conad del Tirreno Ugo Baldi ha fornito i dati relativi all’andamento della cooperativa nel 2013. In uno scenario che riporta i consumi ai valori del 1990, espressione di una spending review familiare che ha prodotto pesanti ricadute anche sulla grande distribuzione, Conad del Tirreno ha svolto un ruolo importante nel sostenere i redditi delle famiglie. L’incidenza delle promozioni si è consolidata al 27 per cento con punte di oltre il 30 per cento nel canale ipermercati, generando un risparmio di 200 milioni di euro per i clienti. Altri risparmi sono venuti dalla Carta Insieme Conad, che ai possessori ha riservato ulteriori occasioni di convenienza. Il giro d’affari complessivo si è attestato a 2,2 miliardi di euro, con una quota del prodotto a marchio Conad attestata al 24 per cento, con valori medi del 30 per cento nei punti di vendita di prossimità, a conferma del ruolo strategico che la marca del distributore ha nello sviluppo e nella fidelizzazione all’insegna. Risultati riconducibili all’impegno dei 216 soci imprenditori, alla loro capacità di essere vicini al cliente e interpretarne i bisogni predisponendo le più efficaci risposte. Conad del Tirreno opera in Toscana, Lazio, Sardegna e nella provincia di La Spezia con 325 punti di vendita – 14 Ipermercati Conad, 43 Conad Superstore, 100 Conad, 111 Conad City, 5 Sapori&Dintorni Conad e 52 Margherita Conad – per una superficie complessiva di 235 mila mq. “Risultati che premiano l’impegno dei nostri soci imprenditori e sono frutto del nostro modello cooperativo, moderno e distintivo”, osserva Baldi. “La crisi si fa sentire in modo pesante anche in tavola e siamo dunque impegnati a dare risposte concrete alla richiesta di convenienza e di salvaguardia del potere di acquisto delle famiglie. I nostri clienti ci premiano e apprezzano la coerenza delle nostre offerte. Continueremo ad essere al loro fianco con nuove offerte e nuova convenienza, privilegiando i prodotti che parlano delle tradizioni locali e sostenendo la loro produzione”. Forte del proprio radicamento sul territorio, nel 2013 Conad del Tirreno, nelle aree di Toscana, La Spezia e provincia, Sardegna e Territori Imprese Sondaggio Imprese 24 Lazio, ha sottoscritto accordi con 915 fornitori locali, dai quali ha acquistato 7.800 prodotti sviluppando un fatturato di circa 250 milioni di euro. In Toscana in particolare, sono oltre 570 i fornitori locali dai quali la cooperativa acquista 4.500 prodotti food e freschi per un fatturato 2013, di 145 milioni di euro. Un impegno per valorizzare la cultura e la tradizione regionale in campo agroalimentare, rappresentando al contempo una forma di incentivazione e di sostegno ad altrettante economie locali rappresentate da piccoli e medi imprenditori. Sul fronte dei servizi, Conad del Tirreno ha in funzione 7 distributori di carburanti che nel 2013 hanno erogato 43,3 milioni di litri con un risparmio diretto di 3,5 milioni di euro per gli automobilisti e 18 parafarmacie (8 in iper e 10 in supermercati), nelle quali lo sconto medio sui farmaci senza ricetta medica è del 25-40 per cento, rispetto ai prezzi praticati dalle farmacie tradizionali. CIA-CONAD A Rovigo il primo Conad City “spesa facile” Venti persone assunte e milleduecento metri quadri di area vendita: sono i numeri con cui si presenta il supermercato Conad City “Spesa Facile” in viale della Scienza 7 a Rovigo (area Tosi). Il negozio - dopo il cambio di proprietà e un completo restyling - aprirà venerdì 11 aprile alle 9,30 alla presenza del Sindaco e delle autorità cittadine. I nuovi gestori sono madre e figlio, Oriana Burato, 56 anni, e Tommaso Boso, 25, entrambi veneti. È stata lei che quattro anni fa ha compiuto il salto da dipendente a socia Conad, scommettendo su se stessa e diventando proprietaria del Conad di Eraclea, in provincia di Venezia. La missione della coppia madre-figlio è in linea coi tempi: oltre a portare avanti la nuova insegna avranno il compito di selezionare dei giovani che tra qualche anno potranno raccogliere il testimone e diventare a loro volta imprenditori della grande distribuzione. È questo, del resto, il modello di sviluppo di Primo piano ACI Commercianti Indipendenti Associati, la grande cooperativa di dettaglianti Conad di cui fanno parte Oriana e Tommaso. Commercianti Indipendenti Associati (CIACONAD) opera in Veneto e nel Nord Est (Friuli Venezia-Giulia, Romagna e Marche) dove riunisce circa 200 piccoli e medi imprenditori (dal negozio di quartiere all’ipermercato), con vendite complessive che superano il miliardo di euro. IL NUOVO FORMAT “SPESA FACILE” L’orario di apertura del supermercato sarà tutti i giorni della settimana dalle 8,30 alle 20; la domenica dalle 9 alle 13. Il negozio mette a disposizione oltre un centinaio di posti auto e un’offerta molto variegata che inaugura il nuovo format di vendita “Spesa Facile”. L’assortimento punta su un’ampia offerta di freschi tra cui scegliere: frutta e verdura sfuse; pescheria e macelleria; un ricco carnet di proposte gastronomiche; panetteria e pasticceria.Ma soprattutto dice addio alle promozioni continue. «Offriremo un “prezzo basso tutti i giorni” con cui il consumatore può entrare in negozio e risparmiare a occhi chiusi, senza pensare a volantini e offerte speciali», spiega l’Amministratore Delegato di CIA-CONAD, Luca Panzavolta. «Questo nuovo format per noi è un esperimento importante - aggiunge - perché per la prima volta coniugheremo l’alta qualità a cui è abituato il consumatore Conad con una proposta di prezzi molto aggressiva tutti i giorni della settimana. Questo test è il primo a livello nazionale di una serie di iniziative analoghe che coinvolgerà nei mesi a venire altre cooperative associate a Conad». COOPSERVICE Nota con l’Università di Bologna su accordo appalto Palazzo Paleotti Pubblichiamo, di seguito, una nota congiunta dell’Università di Bologna e Coopservice, diffusa il 4 aprile, in merito all’accordo raggiunto sull’appalto di Palazzo Paleotti. “L’Università di Bologna e Coopservice, nell’ambito del dialogo costante e collaborativo e del lavoro condotto dall’autunno Legacoop Settori scorso, hanno effettuato in rettorato la verifica già prevista di questi mesi di gestione dell’appalto di Palazzo Paleotti. E’ stata anche l’occasione per anticipare una più ampia valutazione riguardante l’appalto dei servizi di portierato in scadenza nel mese di luglio, che riguarda gli altri plessi dell’Università nei quali è impegnata Coopservice. Per quanto riguarda questi ultimi servizi si comunica che sarà garantita la continuità occupazionale, contrattuale e retributiva - mai messa in discussione - a tutti i lavoratori coinvolti. Per quanto riguarda Palazzo Paleotti è stata concordata con Coopservice la ridefinizione economico-prestazionale dei profili professionali impiegati in questo plesso. Alla luce di quanto sopra, Coopservice e le sigle sindacali firmatarie del contratto - nell’ambito di un percorso negoziale mai interrotto hanno concordato una ricognizione dei tre livelli di retribuzione previsti portandoli rispettivamente a 6,71 euro, 6,91 euro e 7,41 euro lordi. Grazie all’accordo raggiunto oggi verrà riconosciuto quindi, a far data dal 1 marzo, un aumento sulla retribuzione lorda mensile di 104 euro, che si va ad aggiungere a quanto già riconosciuto con l’accordo del 21 marzo scorso. Questo risultato fuga pienamente le preoccupazioni dei lavoratori che da diversi giorni chiedono garanzie e certezze, risponde alle loro attese e allo stesso tempo smentisce le notizie false relative a cifre e decisioni che sono state propagandate da chi ha strumentalizzato la protesta. «Sono soddisfatto per la soluzione della giusta causa dei lavoratori i quali svolgono una funzione importante per questa Università – dichiara il Rettore dell’Università di Bologna Ivano Dionigi -. Soluzione raggiunta anche grazie all’attenzione di Coopservice e alla collaborazione dei sindacati firmatari del contratto. L’Ateneo e il Rettore nel ribadire che sin dall’inizio hanno rispettato le leggi scritte e il proprio ruolo di committente, non si sono sottratti a un coinvolgimento politico e morale per contribuire alla soluzione di una situazione che presentava risvolti particolarmente critici. Deve essere a tutti chiaro che sarà bene mettere mano alle norme contrattuali degli appalti perché i lavoratori abbiano piena tutela e garanzia dei loro diritti». Territori Imprese Sondaggio Imprese 25 «La nostra correttezza e serietà - dichiara il Presidente di Coopservice Roberto Olivi sono testimoniate dalla immediata disponibilità ad affrontare i temi proposti dall’Università e dai lavoratori. Abbiamo anticipato una verifica già prevista e con il concorso dell’Università abbiamo risolto le questioni sul tappeto. Rimane un dato di fondo che riguarda i settori in cui operiamo: per rimanere in campo un’impresa come Coopservice che impegna l’80% del bilancio per dare lavoro a 12.000 dipendenti, tutela la sicurezza dei lavoratori e applica i contratti, restituisce socialità al territorio, ha bisogno di un sistema di regole certe negli appalti e di relazioni sindacali responsabili e rispettose delle compatibilità». COOPSERVICE Al via il master in design e management dei servizi integrati Si chiama Design e management dei servizi integrati. É l’ultimo progetto scaturito dalla pluriennale e proficua collaborazione fra Coopservice e l’Università di Modena e Reggio Emilia. Un master post laurea, concepito nel segno dell’innovazione, che si propone di fornire ai partecipanti il know how necessario per progettare e gestire gli appalti di servizi complessi. Il master è stato presentato nei giorni scorsi, nella sede di Coopservice, dal presidente Roberto Olivi e dal direttore Emil Anceschi, affiancati da Eugenio Dragoni, direttore del Dipartimento di scienze e metodi dell’ingegneria, Diego Maria Macri, delegato per la ricerca e il trasferimento tecnologico e Matteo Vignoli, docente di business process engeeniring alla facoltà di Ingegneria. “Il corso - ha affermato il presidente Olivi — Primo piano ACI nasce dall’orientamento all’innovazione che la nostra cooperativa ha posto fra i propri valori fondanti. Una ricerca continua che si è tradotta, ancora recentemente, nella scelta di operare in settori innovativi ad alto contenuto tecnologico, come la logistica del farmaco. Di qui la necessità di mettere in campo non solo l’innovazione di processo richiesta a chi svolge questo tipo di servizi, ma anche la formazione di nuovi profili professionali. Quelle figure, appunto, che ci prefiggiamo di formare al termine di questo master”. Per l’Università di Modena e Reggio Emilia è intervenuto il direttore del Dipartimento di scienze e metodi dell’ingegneria Eugenio Dragoni che ha dato il via formale al master. Nel suo saluto il professor Dragoni ha sottolineato l’importanza del corso di perfezionamento, che “costituisce un percorso di studi importante e in grado di trasmettere ai partecipanti le informazioni specifiche che provengono dagli insegnamenti di ingegneria gestionale. Mi auguro che questa collaborazione possa proseguire anche negli anni futuri”‘. Tra il pubblico anche i dieci dipendenti di Coopservice già selezionati per partecipare al percorso formativo al termine del quale conseguiranno l’attestazione del certificato universitario. Altri dieci partecipanti, il numero totale è dunque di venti, verranno selezionati tra gli studenti meritevoli dell’Università di Modena e Reggio Emilia. I nomi dei primi 10 partecipanti al corso (foto) Mattia Ciffolillo; Fabio Busi; Carlo Villirillo; Riccardo Ghidini; Heikki Zaffelli; Fabio Falcettoni; Emanuele Cedonio Filippi; Antonino Vitale; Biagio Maddamma; Chiara Casale. FPS MEDIA Modello imprenditoriale europeo per le aziende giornalistiche FpS Media è la prima realtà italiana a essere individuata dalla European Federation of Journalists (EFJ) come modello imprenditoriale per le aziende giornalistiche e legate al mondo dei media. Non solo: FpS Media è una delle tre realtà a livello europeo scelte dall’organizzazione giornalistica più rappresentativa del Vecchio Legacoop Settori Continente come caso di studio nella conferenza Confronting Austerity: financial and employment models for journalism che si è svolta dal 20 al 21 marzo a Vienna, ideata dall’EFJ con il supporto della Commissione Europea e della Gpa-Djp (Federazione Austriaca dei Giornalisti). Obiettivo dell’incontro è stato individuare modelli alternativi per superare il momento di difficoltà delle imprese legate al mondo dell’informazione: oltre a FpS Media, rappresentata a Vienna dal socio e amministratore Gianluca Schinaia, partecipavano Tim Dawson, fondatore del portale inglese New Model Journalism (www.newmodeljournalism.com) e Martine Simonis, segretario generale dell’Associazione dei giornalisti del Belgio che presenterà un progetto imprenditoriale. Durante la conferenza, erano presenti speaker da tutta Europa che hanno presentato idee e progetti per innovare le imprese legate al mondo dei media. La European Federation of Journalists (europe.ifj.org/en) raggruppa oltre 320mila giornalisti provenienti da 38 Paesi: è l’associazione di categoria più rappresentativa d’Europa e ha sede a Bruxelles. Nata nel 1994 in seno all’International Federation of Journalists (IFJ), l’associazione è oggi attiva nel proporre soluzioni innovative alla generalizzata crisi editoriale. FpS Media, acronimo di Fuori per Servizio (www.fpsmedia.it), è una società cooperativa con sede a Milano e collaboratori sul territorio nazionale che si occupa di giornalismo, comunicazione, editoria digitale e innovazione nel settore dell’informazione. Nata nel 2009, oggi FpS Media è una tra le poche realtà giornalistiche italiane a essere completamente autonoma da un punto di vista economico e in crescita costante dalla sua fondazione. FRUTTAGEL La copperativa di Alfonsine festeggia 20 anni Per l’ azienda alfonsinese di via Nullo Baldini e presieduta dal bolognese Vincenzo Alberti, quella giovedì 10 aprile è stata una giornata speciale, perché ha festeggiato i primi 20 anni della propria storia, con iniziative aperte ai dipendenti e ai loro fami- Territori Imprese Sondaggio Imprese 26 liari. L’azienda fu costituita i primi giorni del mese di aprile del 1994 (da una compagine sociale composta da numerose cooperative agricole prevalentemente del territorio Ravennate ) per rilevare lo stabilimento di trasformazione di Alfonsine a seguito delle fortissime difficoltà in cui versava la Cooperativa Parmasole (a sua volta subentrata nel 1983 ad AlaFrutta ). Nel 1996 l’assetto societario venne completato e rafforzato con l’ingresso di COIND, cooperativa industriale con sede a Castel Maggiore (BO). Sono stati 20 anni caratterizzati da lunghi periodi di sviluppo e taluni momenti di difficoltà, sempre tuttavia affrontati avendo ben chiari l’obiettivo primario della cooperativa e la mutualità che la stessa deve esprimere: crescere mantenendo una redditività positiva, salvaguardando l’occupazione e gli interessi della compagine sociale. Oggi l’azienda vive un momento di meritata soddisfazione, con bilanci di positivo equilibrio ed una gestione caratteristica in attivo. Produzioni innovative, biologiche e di qualità sempre più elevata (Latti e bevande vegetali, bevande a base di frutta, la lavorazione del pomodoro, gli ortaggi surgelati) , investimenti tecnologici importanti (da ultimo le nuove linee Tetra Recart) e costanti nel tempo, fanno oggi di Fruttagel un’azienda certamente all’avanguardia del panorama agroalimentare del nostro paese. L’occupazione è costantemente cresciuta, rendendo sempre più stabili anche i numerosissimi rapporti di avventiziato agricolo che l’azienda utilizza per l’intero periodo dell’anno. Infine il riconoscimento del proprio importante ruolo all’interno della filiera agroindustriale di questo territorio, il rafforzamento della propria base sociale, lo sviluppo dei conferenti agricoli, il rapporto fiduciario con Primo piano ACI la grande distribuzione. Pochi numeri per esprimere meglio di ogni altra considerazione ciò che l’azienda rappresenta oggi. Nel 1995, primo anno di piena produzione, Fruttagel , nell’unico stabilimento di Alfonsine, aveva in forza circa 360 dipendenti ed un fatturato complessivo pari a circa € 35.000.000 . Alla data odierna, questa è la situazione: Due stabilimenti produttivi: ad Alfonsine, ove operano circa 730 addetti, e Larino (Campobasso) in cui operano circa 140 addetti. Il fatturato complessivo al 31 dicembre 2013 è stato pari a circa € 130.000.000. COOP CELLINI Al via la centrale cogenerativa a biomassa Un progetto sostenibile di valorizzazione del territorio, che utilizza una fonte di energia rinnovabile come il legno per produrre energia elettrica e termica. E’ stata inaugurata mercoledì 9 aprile, a Campo Tizzoro, nel Comune di San Marcello Pistoiese (PT) la Centrale cogenerativa a biomassa da 729 chilowatt e 3 mega watt termici, realizzata, con un investimento di 5 milioni di euro, dalla Coop Cellini GTC, azienda pratese leader nel settore dell’impiantistica e delle energie alternative. Si tratta del primo impianto a biomassa costruito dalla Cellini GTC in Toscana: con circa 13mila tonnellate l’anno di biomassa legnosa vergine si otterrà energia elettrica pari al consumo di circa 250 famiglie (circa 6.000 MWh/anno di energia elettrica) e circa 25.000 MWh/anno di energia termica destinata alle utenze industriali dell’area. Preziosa è stata la collaborazione avviata con il consorzio universitario Re-Cord. La centrale a biomassa utilizzerà cippato; una volta inaugurata, inizierà la seconda fase del progetto, che riguarda la realizzazione dell’impianto di produzione pellet da installare in un locale adiacente a quello a biomassa. La centrale è stata accesa martedì 18 marzo. Poi è iniziata la fase del collaudo elettrico, che ha avuto esito positivo; la fase di accensione della caldaia e il primo kW messo in rete. Legacoop Settori “È il primo impianto di questo tipo realizzato da Cellini, che ormai da tempo lavora con ottimi risultati nel comparto della green economy - spiega il presidente di Cellini Stefano Ciacci - Siamo orgogliosi di questo risultato: la centrale cogenerativa a biomassa è un esempio di come, attraverso buone pratiche di collaborazione tra ricerca, nuove tecnologie ed energie verdi, si possa dare nuovo impulso a tutta la zona, anche in termini di occupazione. Siamo pronti – chiosa poi Ciacci - a replicare anche in altre zone impianti di questa portata, con le ricadute e l’indotto che sviluppano sul territorio”. Proprio sulle ricadute positive per il territorio si è soffermato Damiano Vannucchi, presidente di Crisalide, la società del Gruppo Cellini GTC costituita per realizzare e gestire l’impianto. “Le ricadute riguarderanno sia la manutenzione boschiva che l’occupazione – spiega Vannucchi - la realizzazione della centrale a biomassa e dell’impianto di produzione pellet (i cui lavori inizieranno a breve) porteranno alla creazione di figure altamente specializzate da occupare sia all’interno dello stabilimento che nell’indotto sviluppato per la necessità di materia prima. Da non sottovalutare anche l’abbattimento degli agenti inquinanti prodotti dalla normale combustione di combustibili fossili”. L’impianto a biomassa è stato inaugurato mercoledì 9 aprile. Successivamente si è svolto un convegno dal titolo “Biomassa: energia dal legno e valorizzazione del territorio”. Erano presenti il Sindaco del Comune di San Marcello Pistoiese, Silvia Maria Cormio, il Presidente della Provincia di Pistoia, Federica Fratoni, l’assessore all’Agricoltura della Regione Toscana Gianni Salvadori. E’ intervenuto anche il presidente del Consorzio Re-Cord/Unifi, David Chiaramonti. La Cellini GTC opera nel mercato dell’impiantistica applicata al settore delle costruzioni da 35 anni. Negli ultimi sei anni ha sviluppato una forte attenzione e capacità di presidio nel mercato delle energie rinnovabili, settore dove la stessa ha da tempo investito realizzando importanti lavori nel campo del fotovoltaico e della biomassa. La sede centrale si trova a Prato e ha inoltre filiali a Torino e Palermo. Fondata nel 1978 Territori Imprese Sondaggio Imprese 27 da un gruppo di studenti diplomati all’Istituto Professionale B. Cellini, è cresciuta costantemente negli anni: con un fatturato di oltre 50 milioni di euro, la Cellini GTC occupa ad oggi 110 addetti e opera su tutto il territorio nazionale, e anche all’estero. Oggi è una delle più grandi aziende pratesi. ARGENTO VIVO A Good Design Up 2014 di Milano arredi per servizi educativi e scolastici Vastarredo ha scelto di rinnovare la collaborazione con Argento Vivo già sperimentata in occasione del Convegno Nazionale “Educazione e/è Politica che si è svolto a Reggio Emilia nelle settimane scorse, chiedendo alla cooperativa di allestire uno spazio con materiali educativi e proiezioni video. “Per tutta la settimana – spiegano i responsabili di Argento Vivo – saremo presenti nella splendida cornice della Cascina Cuccagna, vero e proprio hub culturale in cui convivono diverse associazioni ed enti, per raccontare a tutti i visitatori chi siamo, di cosa ci occupiamo e quali sono i nostri progetti per il futuro. La partecipazione è libera ed è aperta a tutti, bambini e adulti. Durante la settimana ci saranno anche alcune sorprese, veri e propri eventi all’interno dell’evento”. COOP SOLIDARIETÀ 90 Tra pochi giorni aprirà i battenti il Salone internazionale del Mobile di Milano, che porterà con sè una serie di eventi paralleli a cui parteciperà anche la cooperativa sociale Argento Vivo. La più importante manifestazione fieristica italiana del settore casa-arredo si terrà dall’8 al 13 aprile 2014 e coinvolgerà tutta la città in una serie di eventi differenti, che riguarderanno l’architettura, la moda, il design, le nuove tecnologie, l’educazione, l’ambiente. Fra queste, una delle più interessanti e dinamiche sarà senza dubbio “Good Design Up 2014 , evento parallelo inserito nel programma del Fuori Salone che si terrà nello stesso periodo alla Cascina Cuccagna, nella zona di Porta Romana – Corso Lodi a Milano. E’ proprio a “Good Design Up 2014 che sarà presente Argento Vivo, cooperativa che da anni opera nel settore educativo in diversi comuni del Reggiano e del Modenese, dove gestisce servizi per l’infanzia, in particolare nidi e scuole dell’infanzia. L’evento di Milano avrà come tema centrale la crescita responsabile, intensa dal punto di vista ambientale, educativo, architettonico e abitativo. Imprese e designer mostreranno progetti, arredi, oggetti in sintonia con i contenuti di bellezza, equità, responsabilità ambientale e sociale. Per l’occasione, la ditta di Primo piano ACI A Basio festa finale dei laboratori di pane e tigelle La cooperativa sociale Solidarietà 90, in collaborazione con il Comune di Baiso, ha organizzato tra marzo e aprile una interessante iniziativa, “Mani in pasta”, rivolta ai bambini della scuola primaria: si è trattato di un ciclo di incontri laboratoriali sull’alimentazione, che si sono svolti presso il laboratorio del fornaio Ivan Abbati, a Baiso. Anche a Muraglione è stato organizzato un laboratorio sulle tigelle. Il 12 aprile, a Baiso, ci sarà la Festa finale in cui i gruppi di bambini si incontreranno insieme ai genitori. L’iniziativa si terrà dalle 15:00 alle 18:30 presso la Pizzeria “All’improvviso 2”, in via Toschi di fronte alla chiesa. I bambini divisi a gruppi si sfideranno in alcune preparazioni gastronomiche e dolciarie, poi le preparazioni saranno valutate dai giurati (i genitori) per decidere il vincitore da premiare. Alla fine si concluderà con una merenda per tutti i bambini e i genitori. La cooperativa sociale Solidarietà 90 si occupa da anni di servizi socio educativi e socio assistenziali in collaborazione con enti pubblici e utenti privati. Legacoop Settori COOP SOCIALE PIER GIORGIO FRASSATI Inaugurato centro socio terapeutico educativo a Grange Taglio del nastro, domenica 6 aprile, per il nuovo Centro socio terapeutico educativo a Grange di Brione, nel Comune di Val della Torre, a pochi chilometri da Torino, gestito dalla Cooperativa sociale torinese Pier Giorgio Frassati, associata a Legacoop Piemonte. La struttura, voluta dagli otto Comuni del Consorzio dei Servizi socio assistenziali Cissa, dall’associazione GRH e dalla stessa cooperativa P.G. Frassati, è destinata a ospitare persone con disabilità media e grave. Il nuovo complesso, di circa 800 metri quadri, sarà per una parte destinato a centro diurno CST per una ventina di ragazzi disabili e per la restante a residenza per altri 10 portatori di handicap. Entro l’autunno si completeranno gli arredi interni, dai letti per gli ospiti alle cucine ed a tutti i complementi per rendere operativo e funzionale l’edificio, quando il centro accoglierà i primi ragazzi. L’opera, partita con un budget di 900 mila euro, è costata circa 1,6 milioni di euro finanziati in parte dalla Regione Piemonte, dai Comuni consorziati al Cissa e con i contributi della Compagnia San Paolo, Banca CRT e della stessa cooperativa P.G. Frassati. Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti tutti i sindaci degli otto comuni appartenenti al Cissa: Carlo Vietti (Druento), Carlo Altilia (Givoletto), Roberto Rolle (La Cassa), Stefano Cavallero (San Gillio) e Giuseppe Catania (Venaria Reale), oltre ai rappresentanti di Alpignano e Pianezza, gli altri due Comuni che fanno parte del Consorzio; il consigliere regionale e vice presidente della Territori Imprese Sondaggio Imprese 28 Commissione Sanità Regione Piemonte Nino Boeti, Giuseppe Massobrio direttore del Distretto di Venaria dell’Asl TO3 e Claudia Porchietto assessore al lavoro della Regione Piemonte. Bruna Pizzol Zampese, dell’associazione Genitori Ragazzi con Handicap (GRH) che è stata fin dall’inizio artefice del progetto per la costruzione di questa struttura. “Un risultato importante per portare un sollievo alle famiglie che hanno in casa un disabile e che, un domani, non avranno più la possibilità di accudirlo tra le mura dome- Primo piano ACI stiche. Ringraziamo anche le famiglie della borgata per la disponibilità – ha dichiarato il sindaco di Val della Torre Francesco Burrelli, che ha fortemente voluto questo progetto - che ci hanno permesso di portare a compimento l’opera”. La cooperativa sociale P.G. Frassati nasce a Torino nel dicembre del 1976. Nel 1993 si divide in due cooperative sorelle - P.G. Frassati Servizi alla persona e P.G. Frassati Produzione Lavoro - in ottemperanza alla legge nazionale n. 381 del 1991 che disciplina la materia giuridica in merito alla coopera- Legacoop Settori zione sociale. Nascono così due cooperative distinte e autonome che assumono natura giuridica propria e specificano sempre meglio i propri ambiti di intervento e la propria mission, ma restano unite da un passato di storia e di ideali comuni e da obiettivi sociali e politici condivisi. Il lavoro è uno di questi, se non il primo. Il lavoro inteso come strumento per creare occupazione e tentare esperienze di inserimento delle persone svantaggiate e il lavoro inteso come servizio alla persona, con una molteplicità di interventi. Territori Imprese Sondaggio Sondaggio 29 OSSERVATORIO SWG Berlusconi leader: essere o non essere? La celebre frase dell’Amleto di Shakespeare oggi descrive molto bene il dilemma dell’elettorato di Forza Italia, che rimane convinto del carisma del suo fondatore e leader anche se ormai ufficialmente in candidabile. In aria di elezioni europee ritorna a galla il dilemma, mai del tutto risolto, della leadership di Forza Italia. Tema delicato che deve tenere conto anche della condanna definitiva del suo leader storico Silvio Berlusconi e dell’impossibilità di essere presente in una lista elettorale, cosa ormai quasi certa dopo l’ennesimo ricorso andato male. In ogni caso, il suo nome troneggia sul simbolo ufficiale del partito nelle liste per le imminenti elezioni europee. E, all’interno di Forza Italia, la stragrande maggioranza ritiene che il suo fondatore sia ancora il leader indiscusso, tanto che il 43% dei suoi elettori rimarrà fedele al partito solo in presenza di una guida altrettanto convincente. Questo il quadro rilevato dall’Osservatorio SWG sulla vicenda di Forza Italia e sulla necessità di definire chi guiderà il partito. Diversi sono i nomi in ballo per le liste e la trentenne Barbara – figlia dell’ex Premier che potrebbe garantire continuità con l’illustre cognome – non ha ancora sciolto la riserva sulla sua possibile candidatura alle prossime Europee. La questione è semplice, quasi lapalissiana: Primo piano ACI Legacoop Settori per l’elettorato di Forza Italia Silvio Berlusconi, nonostante tutto, continua a essere l’unico vero leader. Convinzione un po’ meno radicata se si amplia la visione e si includono tutti gli elettori dell’area di centrodestra. In questo caso emerge un’incertezza maggiore data la presenza di altri leader che negli ultimi anni si sono imposti con il loro lavoro e le loro idee. Nell’area di centrodestra, se il 47% degli elettori pensa che Berlusconi sia ancora saldamente il leader di Forza Italia, il 43% sostiene che il partito si sia indebolito e che sia necessario trovare al più presto una nuova guida. Mentre a pensarla in quest’ottica di obbligato cambiamento è invece solo il 21% dell’elettorato di Forza Italia. Il possibile scenario del partito senza Silvio fa emergere palpabili incertezze tra gli elettori, ma al contempo sigla un reale patto di fedeltà. Se Berlusconi non solo non fosse più il leader, ma abbandonasse totalmente la politica, il 40% dell’elettorato dichiara che voterebbe comunque Forza Italia. Una dimostrazione di fiducia importante da parte di una consistente fetta di elettorato, soprattutto in questo momento, che mette in luce il reale attaccamento ai valori trasmessi. A vacillare invece la fedeltà di una quota quasi paritetica di elettori (43%). Questa quota di votanti potrebbe infatti non confermare la propria preferenza in assenza di Berlusconi. Per far pendere l’ago della bilancia in fase di voto dovrà esserci un candidato in grado di convincere. Se anche non dovesse avere il carisma dell’ex Premier – Territori Imprese Sondaggio Sondaggio 30 cosa peraltro assai difficile da eguagliare – esistono evidentemente dei parametri minimi che guidano la preferenza nella cabina elettorale. Una percentuale minoritaria (14%) propenderebbe invece per uno spostamento se dovesse concretizzarsi l’ipotesi di un definitivo allontanamento di Berlusconi della scena politica. Di questi, l’8% si sposterebbe su Fratelli d’Italia, mentre una percentuale leggermente più contenuta (6%) pensa che darebbe la propria preferenza alla Lega Nord. NOTA INFORMATIVA: Dati Archivio SWG. Data di esecuzione: 25-26 marzo 2014. Metodo di rilevazione: sondaggio CAWI su un campione rappresentativo nazionale di 1000 soggetti maggiorenni. Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio
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