12 45 LA STAMPA SABATO 8 NOVEMBRE 2014 POLEMICA. IL SINDACO DI OMEGNA HA INCONTRATO GIOVEDÌ LA RAPPRESENTANZA . VCO .45 VALLE STRONA “Chiude un Dea”: voci e smentite Dopo la frana si lavora per riaprire Il Vco perderebbe uno dei due reparti, Domo o Verbania. Mellano: “Solo illazioni” la provinciale VINCENZO AMATO OMEGNA «Un Dea nel Vco sarà chiuso, resta solo da decidere quale, se a Verbania o Domodossola». La notizia al momento si basa su indiscrezioni di corridoi, sulle voci dei «ben informati»: nessuna delle fonti ufficiali al momento la conferma. Ma nell’arco di poche ore nel Vco è scoppiato il consueto «panico da sanità». Le paure sono emerse dopo che, un po’ a sorpresa, l’altra sera il sindaco di Omegna Maria Adelaide Mellano, presidente della conferenza dei primi cittadini dell’Asl Vco, ha convocato i colleghi della rappresentanza per parlare dell’incontro avuto con l’assessore regionale alla Sanità Antonino Saitta. «Con i sindaci è stato un colloquio assolutamente informale - dice Mellano - ma ho ritenuto doveroso informarli di quanto ci eravamo detti con Saitta». Incontro informale visto che si è svolto non nella sede dell’Asl, ma nell’ufficio del sindaco, ma gli argomenti devono essere stati decisamente importanti. «In questo momento tutte le ipotesi sono pure illazioni prosegue il sindaco di Omegna -, Saitta ha presentato un quadro economico da incubo e la Regione deve rientrare altrimenti rischia il default. Ai colleghi ho spiegato, a grandi linee, come la Regione, nell’applicazione del Patto nazionale per la salute, intende riorganizzare la rete ospedaliera in Piemonte. Recepite queste direttive dobbiamo capire in che modo verranno applicate per il nostro territorio». Proprio questo quadro fa salire la tensione fra gli amministratori locali. Che la situazione sia pesante lo conferma il fatto che lunedì sera alle 21 è stata convocata la conferenza dei sindaci dell’Asl, con la presenza di tutti i dirigenti dell’Azienda sanitaria: in questa sede l’assessore Saitta, insieme al vice presidente della giunta regionale Aldo Reschigna, illustrerà il piano riorganizzativo della sanità. Il timore, nemmeno troppo celato, è subito per i Dea. Uno dei due rischia di sparire. Uno dei due dipartimenti potrebbe avere le ore contate 84 Comuni Il territorio dell’Asl Vco compre 170 mila abitanti e si estende anche nel Novarese «I numeri sono tutti contro di noi ed è inutile nascondersi dietro un dito - conclude Mellano -, patiamo il fatto di essere una zona con bassa incidenza di popolazione e questo ci pe- nalizza. Siamo però anche una provincia con specificità montana e speriamo di avere un margine di manovra per non essere eccessivamente penalizzati. La mia personale spe- L’assessore regionale ranza e che la Regione su questo territorio faccia delle deroghe a quanto previsto dai piani di salute». Duro il commento dell’ex presidente del Consiglio regio- nale Valerio Cattaneo: «Se chiudono uno dei due Dea fanno un danno serissimo. Spero non sia vero, noi con il sistema “plurisede” avevamo salvato sia Domo sia Pallanza». Le reazioni politiche “Non faccio anticipazioni “Ipotesi improponibile Lunedì spiegherò tutto” Anche il Pd si opponga” Assessore Antonio Saitta, dopo l’incontro dell’altro giorno con la presidente della rappresentanza dei sindaci dell’Asl Vco è già data per certa la chiusura di uno dei due Dea: resta solo da stabiliresequellodiVerbaniaodi Domodossola. Può sciogliere definitivamente il dubbio? «Al momento non dico assolutamente nulla. Mi sembrerebbe un atteggiamento ben poco corretto nei confronti delle persone che sono state convocate all’assemblea di lunedì a Omegna. Chi vuole sapere quello che devo dire venga direttamente, così potrà ascoltarlo». Lei arriva lunedì, ma nel Vco è già partita l’ora delle bat- VERBANIA. A PALLANZA E INTRA Carabinieri, potenziato il servizio “di quartiere” Potenziato il servizio del «carabiniere di quartiere» a Verbania. Questa specifica attività è gestita dalla stazione con la collaborazione della Compagnia. Non solo è aumentata la presenza dei militari a piedi nelle vie del centro storico, ma il pattugliamento è anche stato rinforzato. In precedenza il carabiniere di quartiere si muoveva da solo, adesso sono in coppia, con la possibilità di un intervento immediato più efficace in caso di necessità. La presenza dei militari nelle strade pedonali è anche un modo per raccogliere le esigenze dei cittadini e dei Il «San Biagio» di Domodossola Il «Castelli» di Verbania Aumentati i pattugliamenti Rassegna del 08 novembre.pdf Antonio Saitta L’assessore regionale alla Sanità lunedì sarà a Omegna taglie a suon di comunicati di partiti e comitati, ognuno a difendere il «suo» ospedale. Un suo intervento non servirebbe a fare chiarezza, evitando quindi timori che poi potrebbero essere infondati? «Tutti hanno la libertà in questi giorni di interpretare frasi che non ho mai detto. Ripeto, verrò nel Vco lunedì e poi allora si potranno commentare, a ragione, le mie parole. Abbiate pazienza ancora alcuni giorni». [L. BIL.] commercianti, che così hanno un filo diretto per dialogare con le forze dell’ordine. Sono 6 i carabinieri della stazione dedicati a questo servizio che si alternano tra Pallanza e Intra. Tra loro c’è anche una donna, la prima in servizio nella caserma del comando provinciale di Verbania: si tratta di Antonella Crocco, 30 anni, arrivata nel Vco dalla Compagnia di Enna. L’altro giorno proprio la presenza del carabiniere di quartiere nella zona di viale Azari a Pallanza ha permesso di bloccare un tossicodipendente che percorreva le strade intorno al centro commerciale con un trattorino. A bordo aveva alcune dosi probabilmente da destinare allo spaccio. È stato denunciato per guida sotto effetto di stupefacenti e per ricettazione in quanto non ha saputo dimostrare di essere venuto in possesso del metadone in modo lecito. Sconcerto e indignazione da parte delle forze politiche per la ventilata chiusura di uno dei Dea del Vco. Tra i primi a esprimersi il Nuovo centrodestra e la lista civica Comunità.Vb che hanno già presentato un ordine del giorno, da votare nel prossimo Consiglio di Verbania, per impegnare sindaco e giunta a «difendere in ogni sede il Dea di Verbania e quello di Domo» e a «non derogare per motivi politici alla tutela del diritto alla salute dei cittadini». Chiaro il messaggio a tutto il centrosinistra. «Che il primo atto della nuova giunta regionale per il Vco equivalga alla chiusura di un Dea è un fatto grave che segna la morte del Castelli. Imbarazzante per il Pd e il vice presidente della Regione, Aldo Reschigna, che fino a poco tempo fa sulla sanità attaccavano il centrodestra». Per Forza Italia è un’ipotesi improponibile: «A maggior ragione - sottolinea il capogruppo Mirella Cristina - se si tratta del Dea che è una struttura portante. Marchionini dimentichi di essere del Pd a batta i pugni sul tavolo». La Lega si dice sconcertata: «L’ipotesi fu presa in considerazione anche dall’allora assessore Paolo Monferino commenta il segretario di Verbania Roberto De Magistris ma con la pressione dei nostri consiglieri regionali riuscimmo a fargli cambiare idea». Oggi a Domo si incontreranno i sindaci dell’Ossola per definire una strategia in vista del vertice con l’assessore Saitta. [F.RU.] Da ieri grazie anche alla bella giornata di sole è stato aperto il cantiere in località Sasso Gambello dove era franato un lungo tratto di strada impedendo così l’accesso alla Valle Strona. A seguire i lavori, nella duplice veste di consigliere comunale di Germagno e della Provincia, è Rino Porini, tecnico e dirigente di un’azienda che opera in campo edile. «All’impresa che ha vinto l’appalto per il ripristino della strada franata - spiega Porini - abbiamo chiesto di valutare la possibilità di mettere in sicurezza almeno la parte della carreggiata rimasta integra e consentire così il transito a senso unico alternato. Se così fosse magari già oggi o domani la strada potrebbe essere riaperta evitando agli automobilisti di passare da Gattugno. Inoltre abbiamo chiesto di accelerare al massimo i lavori perché La richiesta degli amministratori «Interventi veloci per aiutare gli abitanti» la valle è fortemente penalizzata dalla chiusura». I lavori comunque non semplici. Nel corso dell’incontro di alcuni giorni fa con il prefetto del Vco Francesco Russo sono state valutate diverse ipotesi. «Innanzitutto è stato sistemato il tombino e la parte di tubazione ostruita affinché in caso di ulteriori piogge possa esserci un regolare deflusso delle acque prosegue Porini -. L’azienda procederà all’inserimento di micro pali nella roccia per mettere in sicurezza la parte di carreggiata non franata». Sul fronte politico l’europarlamentare Alberto Cirio, anche a seguito del sopralluogo compiuto la scorsa settimana, ha inviato al coordinatore della struttura di missione contro il dissesto idrogeologico alla presidenza del Consiglio dei ministri una nota sulla situazione in valle Strona e nel Vco. Intanto gli uffici della Regione stanno predisponendo un elenco urgente delle criticità degli ultimi giorni. [V. A.] TRIBUNALE DI VERBANIA Fallimento n. 3/2014 Vende farmacia in Villadossola (VB). Per informazioni: Studio Albertinazzi Prone Vitalone tel. 0322 835820 e-mail [email protected] Per la pubblicità su: SULLE CAUSE INDAGANO I CARABINIERI Piedimulera, a fuoco una casa disabitata 1 Incendio nella notte tra giovedì e venerdì in una casa disabitata di due piani in via Braille a Piedimulera. Attorno alle 3 le fiamme si sono propagate nel piano superiore: sul posto sono arrivati i vigili del fuoco di Domodossola che hanno evitato che il fuoco distruggesse tutto l’edificio. Sull’accaduto stanno indagando i carabinieri di Verbania e Premosello. Al momento la ricostruzione più attendibile e che i ladri (che hanno asportato piccoli attrezzi) abbiano appiccato il fuoco come segno di spregio per il magro bottino. pagina 53 Filiale Piemonte Nord e Valle d’Aosta (Novara-VCO, Vercelli, Biella, Aosta) Via Colombo, 4 - 13900 BIELLA Tel. 015.252.29.26 - 015.835.35.08 Fax 015.252.29.40 Sanità Socio-Assistenziale Le Asl compiono vent’anni E la festa parte per la tangente Pubblicato Venerdì 07 Novembre 2014, ore 11,30 Al convegno per celebrare l'anniversario delle aziende sanitarie viene inserito come relatore Odasso, ovvero "mister 10%", condannato per un giro di mazzette alle Molinette. Scoppia la polemica e l'invito viene ritirato, mandando al macero le locandine Si sa, purtroppo a volte ritornano. Ma se lo fanno addirittura invitati, beh allora la faccenda cambia. Ed è una faccenda che si stenterebbe a credere vera se non ci fossero conferme inequivocabili quella che riesuma una delle ombre più cupe della tangentopoli sanitaria piemontese ammantandola, per giunta, delle luci della ribalta. Federsanità-Anci Piemonte e la Città della Salute di Torino organizzano per venerdì 14 e sabato 15 novembre prossimi una kermesse per celebrare i vent’anni delle aziende sanitarie in Italia, con il solito parterre de rois di politici, camici bianchi, manager trombati e rampanti, insomma la consueta compagnia di giro, tartine e poltrone. E fin qui nulla di nuovo sotto il sole, si dirà pur nella regione dove il cielo sui conti della sanità è più grigio che in sognando California. Ma il coup de théâtre sta lì, nella tavola rotonda in programma alle dieci della mattina di venerdì, l’overture dell’inno alle Asl. Tra i relatori del dibattito coordinato del direttore generale delle Molinette, l’uomo in Lebole della sanità (“chi può dirgli di no?” ) Gianpaolo Zanetta, chi ti spunta? nientemeno che il dottor Luigi Odasso. Massì proprio lui, Luigino per gli amici. E ne aveva tanti quando stava proprio al posto di Zanetta, al vertice delle Molinette, fornitori, imprenditori, soprattutto. Amici generosi quanto discreti, una busta e via. Tante buste e via. Fino a quel 19 dicembre del 2010. La solita busta e via. No quella volta la porta si aprì e nell’ufficio del direttore generale entrarono i finanzieri che se lo portarono via, lui sì. La telecamerina nascosta nottetempo all’interno del televisore aveva registrato le dazioni, come si sarebbero chiamate poi le tangenti, e pure un Odasso sospettoso che cercava tracce di microspie nel suo ufficio, come chi si sente il fiato sul collo. Il processo, tre mesi di carcere, una condanna tutto sommato mite, l’uscita di scena, il passato con quelle buste ma anche quei troppi e spesso ambigui contatti con un milieu politico in cui Odasso confidava per le sue mire smisurate: sottosegretario o addirittura ministro. È stata la Tangentopoli in camice bianco, dieci anni dopo quella del mariuolo meneghino Mario Chiesa. Le Molinette dovettero sopportare il peso del marchio infamante della corruzione in sanità. “Era il tempo… delle Asl” il titolo che, visto il relatore, sembra voler ammantare di innocenza adolescenziale anche quel periodo, ma non erano mele quelle che riceveva Odasso nel suo ufficio. Ma tant’è nella locandina che ha preso a circolare pure su facebook per reclamizzare la due giorni celebrativa, con il ministro Beatrice Lorenzin a premiare i manager che hanno occupato la poltrona per almeno tre lustri e a cui parteciperanno Sergio Chiamparino, l’assessore Antonio Saitta, il numero uno di corso Regina Fulvio Moirano, stuolo di direttori generali vecchi e nuovi in una grande rimpatriata, c’è pure il nome del medico che da Nizza Monferrato avrebbe voluto arrivare a Roma. Anzi c’era. Già, perché, ad un certo punto qualcuno ha fatto notare che quel programma, già vistato pure dai vertici delle Molinette stesse, non era cosa. Tra i primi a strepitare il dirigente di Anaao Gabriele Gallone. Un rincorrersi di telefonate tra Federsanità e Città della Salute, l’ordine alla tipografia di ristampare inviti e locandine e una rabberciata spiegazione che vorrebbe Odasso raggiunto da un ulteriore invito, questa volta a non partecipare. L’ex comandante della corazzata sanitaria piemontese invitato a discutere di Asl, come uno Schettino a tenere lezione sulla sicurezza in mare? Ci è mancato poco. Non è che, adesso, qualcuno farà la fine del capitano De Falco? (sr) Guarda qua la prima versione dell'invito Guarda la seconda versione 12 LA STAMPA DOMENICA 9 NOVEMBRE 2014 Reportage Biella e provincia .41 . Hanno detto FRANCESCA FOSSATI BIELLA F ino a poco tempo fa il nuovo ospedale era nascosto e raggiungibile solo dagli addetti ai lavori, mentre ieri si è mostrato in tutta la sua Mi hanno colpito Qui dentro è tutto Presto sarò mamma Ci sarà una sala Grande l’attenzione imponenza ai biellesi che dal mercato, l’ambiente all’avanguardia e mi farò fare qui per fare i raggi al comfort dei malati in corso 53° Fanteria, hanno proseguito dritto e parcheggiato davanti al- molto luminoso Abbiamo quasi la prossima ecografia direttamente Forse l’unico difetto l’edificio, senza fare quattro giri del- e la vista bellissima raggiunto i livelli L’atmosfera al Pronto soccorso è il rivestimento l’isolato per trovare un posto auto. delle strutture Usa è assai meno cupa È un bel passo avanti esterno in legno Una bella novità, ma mettendo piede sulle montagne per la prima volta nel nuovo ospedale le sorprese sono molte altre. Lo hanno Massimo Balducci Graziella Cantono Alessia Guglielmi Raffaella Marcone Silviana Barbera constatato i visitatori che hanno seguito il percorso indicato tra i piani dell’edificio. «Sono rimasto colpito dagli spazi luminosi e dalla meravigliosa vista sulle montagne - dice Massimo Balducci, di Pralungo, mentre attende di visitare il blocco operatorio -. Ancor più mi ha sorpreso il fatto che al Pronto soccorso si possano fare tutti gli esami senza più vagare tra i reparti: è una grande miglioria». Graziella Cantono, di Ronco, ha apprezzato un particolare che ha visto solo una volta, poco tempo fa, al Cto di Torino: il «passamalati» nel blocco operatorio, ovvero una sorta di nastro trasportatore che sarà usato per trasferire i pazienti dal proprio letto a quello operatorio senza passaggi intermedi, spesso complicati e faticosi. «Ma tutto qui è all’avanguardia, in primis la tecnologia - aggiunge Cantono -. Abbiamo raggiunto i livelli degli ospedali americani». Le sale parto e la possibilità di partorire in acqua sono piaciute ad Alessia Guglielmi, futura mamma di Vigliano: «La prossima ecografia la farò qui, nel nuovo ospedale, dove l’atmosfera è meno cupa e FOTO CORRADO MICHELETTI triste rispetto al vecchio Degli infermi. Le stanze, dop- tempi d’oro. Mi stupiscono la tecnolo- zienti. «E ci sarà anche una sala per fapie o singole, con il bagno privato, i let- gia, le sale operatorie, le camere e la re i raggi direttamente al “Pronto” in ti elettrici e i tavolini multifunzionali comodità del parcheggio. Una volta i ogni momento», aggiunge, quasi incresono molto più confortevoli di quelle biellesi andavano a curarsi fuori pro- dula, Raffaella Marcone di Graglia. attuali. L’unico difetto è che l’edificio è vincia, ora verranno qui i pazienti del- «Questo è un bel salto di qualità rispetmolto grande e dile altre province. to al vecchio ospedale - conclude Silspersivo, per ora è RIVOLUZIONE-SANITÀ Spero che il Pron- viana Barbera, che abita a 300 metri in difficile orientar- Piacciono gli spazi pieni di luce to soccorso miglio- linea d’aria dal nuovo edificio -. Mi hansi». La segnaletica, ri davvero, quello no impressionato la sala operatoria, e le camere con bagno privato di adesso è un davvero all’avanguardia, e l’attenzione in effetti, deve ancora essere posizio- «Ma orientarsi non sarà facile» dramma per i tem- ai dettagli e al comfort dei pazienti. A sinistra alcuni dei mille partecipanti al tour di ieri osservano una delle nata, ma sarà fatto pi di attesa». A Esteticamente non mi piace il rivestinuove sale del blocco operatorio, dotate di tecnologie di ultima a breve. «Finalmente c’è qualcosa di onor del vero è stato fatto molto per mento esterno in legno, ma mi è stato generazione. In alto il passaggio del tour guidato nel reparto di Ostetricia bello a Biella - ha commentato Gerar- migliorarlo: dalla grande sala del tria- detto che serve a impedire che gli ucdove sarà possibile partorire anche in acqua. Molte stanze del nuovo do -, anche se in ritardo perché ora è ge, dove si assegnano i codici, alle nic- celli durante la migrazione siano disoospedale hanno il bagno privato in camera Biella a non esserci più, con la fine dei chie attrezzate per stabilizzare i pa- rientati dalle grandi vetrate». Promosso l’ospedale a cinque stelle “E’ hi-tech come quelli americani” In tour fra i reparti con i mille biellesi che hanno partecipato all’Open Day In visita alla vigilia del trasloco 12 45 LA STAMPA DOMENICA 9 NOVEMBRE 2014 . VCO .47 SANITÀ. L’IDEA SARÀ PRESENTATA ALL’ASSESSORE REGIONALE SAITTA VERBANIA. FORZA ITALIA: «NON È LA PRIORITÀ» Proposta dei sindaci ossolani “Nuovo ospedale unico nel Vco” Parcheggio del teatro Duello sul progetto tra Immovilli e Lo Duca Domani l’incontro RENATO BALDUCCI DOMODOSSOLA «Non solo il mantenimento del Dea e dei relativi reparti, ma anche il potenziamento dell’area materno infantile». È quanto chiederanno i sindaci dell’Ossola domani sera all’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta che nell’incontro nella sede dell’Asl Vco a Omegna dovrebbe annunciare i tagli previsti per il Vco. Non solo: i sindaci daranno la disponibilità alla realizzazione di un ospedale nuovo provinciale, unico, ritenuta a questo punto «la sola soluzione che potrebbe migliorare l’efficienza e l’economicità dei servizi erogati». La compattezza degli amministratori esce dalla riunione di ieri a Domodossola. Posizione che sarà difesa domani sera «perché - si legge nel documento - la situazione orografica dei Comuni non permette alla popolazione di raggiungere in sicurezza altre strutture sanitarie fuori Ossola». La scelta è avvenuta a porte chiuse, comunicata quando ormai anche i comitati spontanei, da anni in campo per difendere il San Biagio, se n’erano andati, mugugnando, ma promettendo che dall’Ossola potrebbero Alle 21 nella sede dell’Asl a Omegna si svolgerà l’assemblea dei sindaci con l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta scendere a Omegna alcune delegazioni per dimostrare all’assessore Saitta la compattezza del territorio. Il sindaco di Domodossola Mariano Cattrini ha ribadito che la battaglia dell’Ossola non sarà «contro» Verbania. Spiega il primo cittadino del capoluogo ossolano: «Non vogliamo neppure sentir parlare di compensazioni con il potenziamento del servizi territoriali, parole che sono sempre rimaste lettera morta». Poi il sindaco lancia una frecciata al presi- dente della Regione Sergio Chiamparino che aveva detto che non è più possibile pretendere di avere ospedali sotto casa: «Dai dati forniti da parte dei medici pediatri, vedo che i servizi erogati sotto casa sono soprattutto a Torino e che con i tagli si colpiscono sempre le province». Il riferimento è al documento fatto pervenire dalla Federazione medici pediatri che, numeri alla mano, evidenzia come «Torino e provincia abbiano 14 punti nascita e tutto il resto del Piemonte 15. Il solo punto nascita distante 100 chilometri da un presidio ospedaliero di secondo livello è Domodossola: la via più veloce per Novara è di 117 chilometri». Squilibrata per i medici anche la distribuzione dei Dea: «Tra primo e secondo livello a Torino e provincia ce ne sono 17, come in tutto il resto del Piemonte. Se vogliamo parlare di razionalizzazione, non può essere proposta alle zone di montagna, già costrette al disagio della marginalità». VALLE STRONA. OBIETTIVO: CONSENTIRE IL TRAFFICO DA METÀ SETTIMANA Strada franata, al lavoro senza sosta per aprire a senso unico alternato C’è un certo ottimismo tra gli amministratori della Valle Strona che sperano entro i primi giorni della prossima settimana di poter avere la strada provinciale riaperta al traffico almeno a senso unico alternato. Tenendo fede alla promessa fatta giovedì la ditta incaricata della ricostruzione della carreggiata franata a Sasso Gambello sta lavorando nel fine settimana pur di accorciare i tempi. L’intervento è difficile e complesso perché il tratto di carreggiata che ha ceduto è lungo una ventina di metri e le opere sono delicate. Intanto chi deve salire o scendere dalla valle è costretto a utilizzare la strada che collega Omegna con Gattugno e da qui all’alpe Colla e poi a Germagno. Una strada interpoderale realizzata nel corso di una trentina di anni da privati e da cittadini di Germagno che diedero vita a un consorzio, composto da volontari, e che oggi ha permesso alla Valle Strona di non essere isolata. «I primi lavori iniziarono nel 1965 per volontà della gente di Germa- gno e dell’allora sindaco Remo Ruschetti - ricorda l’attuale primo cittadino Sebastiano Pizzi -. Si voleva collegare il nostro Comune con Gattugno attraverso l’alpe Colla. Venne costituito un apposito consorzio e un po’ alla volta, nel tempo libero e nei fine settimana con l’aiuto di volontari provenienti da Loreglia e da Crusinallo, venne costruita una strada interpoderale». I lavori proseguirono fino a raggiungere anche l’alpe Quaggione e nel 1972 si proseguì con un altro gruppo di per- Il cantiere è attivo anche oggi sone diretti da Romano Grandi. La strada, una pista per fuoristrada per la verità lunga circa due chilometri, era fatta, ma alla gente di Germagno come ai volontari di Crusinallo del Gec, gruppo escursionisti L’amministrazione comunale di Verbania scommette sulla possibilità di portare a casa i finanziamenti per il parcheggio del Cem, ma non mancano le polemiche. A rilanciarle è il consigliere comunale di Forza Italia Michael Immovilli che si è espresso contro il via libera alla progettazione dell’opera varato in Consiglio. «Il Comune - spiega Immovilli - si impegna in una spesa di progettazione senza avere la certezza che la struttura possa essere realizzata». L’area di sosta dovrebbe sorgere nello spazio occupato fino a poco tempo fa dalla Padana Gas. Per l’intervento è prevista una spesa di circa 1,5 milioni di euro, somma che in buona parte potrebbe arrivare dal Pisu, i fondi europei per lo sviluppo urbano, somme non utilizzate in altre province del Piemonte e quindi rimesse a disposizione dalla Regione. Spiega il sindaco Silvia Marchionini: «Per poter accedere ai finanziamenti dobbiamo presentare un progetto. E’ vero che ci costerà circa 125 mila euro senza la certezza che venga accolto dalla Regione, ma è un rischio che dobbiamo correre se non vogliamo lasciar- crusinallesi diretti da Gianluigi Dago, non bastava più. Si pensò quindi di allargarla e di asfaltarla. «Noi della valle siamo abituati alle sfide - aggiunge Sandro Ruschetti figlio dell’ex-sindaco Remo che decise di raccogliere il testimone lasciato dal padre -. Abbiamo costituito un “comitato strada”, allargando la carreggiata sino a portarla a cinque metri e asfaltandola. Il tutto sempre a costo zero, salvo un piccolo contributo dell’allora comunità montana per l’acquisto dei materiali, mettendo delle barriere nei punti pericolosi». Due volte l’anno, in primavera e autunno, i volontari armati di rastrelli e decespugliatori tengono pulita e efficiente la strada. E’ grazie a loro che in questi giorni di frane e smottamenti la valle Strona non è rimasta isolata. [V. A.] ci sfuggire l’occasione di avere altri fondi. Senza il parcheggio, è impensabile il pieno utilizzo del Cem». Per Immovilli queste argomentazioni non giustificano la decisione presa: «Si tace sul fatto che le risorse potevano essere utilizzate per la manutenzione delle strade; oppure per la riqualificazione di piazza Mercato o, ancora, per la passerella che avrebbe dovuto unire il Cem con i parcheggi del nuovo imbarcadero. C’è anche da dire che attualmente la struttura ex Padana Gas ospita parte dei servizi sociali. L’amministrazione non ha voluto confrontarsi in commissione Lavori pubblici». Ferma la risposta di Davide Lo Duca, capogruppo del Pd: «Continua la litania della richiesta di chiarimenti sul Cem da parte di Immovilli. Mi pare che l’assessore Cinzia Vallone abbia argomentato ampiamente sulla questione». Lo Duca critica la parte dell’opposizione (Lega Nord, Movimento 5 stelle, Cittadini con voi e Sinistra&Ambiente) che si è astenuta alla variazione di bilancio che ha dato il via libera alla progettazione del parcheggio perché nel pacchetto «è prevista un’azione che darà lavoro a sei persone». [F. RU.] Verbania «Nonfumobbing» AssoltalaProvincia 1 Non ci fu mobbing. Il giudice del lavoro di Verbania ha respinto il ricorso di Romeo Ciglia nei confronti della Provincia. L’ex dirigente, ora in pensione, aveva presentato ricorso a gennaio 2012 chiedendo di annullare l’atto di valutazione delle sue prestazioni lavorative del 2010 ritenute basse, lamentando condotte di mobbing e chiedendo 75 mila euro di danni. Richieste respinte dal giudice Maria Serena Riccobono, che ha imposto a Ciglia il pagamento delle spese legali della Provincia [L. ZIR.] per 10 mila euro. 12 40 .Vercelli città STAMPA .LA DOMENICA 9 NOVEMBRE 2014 In breve SVILUPPO URBANO. DA DOMANI IL PARCHEGGIONE CHIUSO PER IL MAXI CANTIERE Così cambierà l’ex ospedale Un anno di lavori per ricavare spazi per giovani e turismo. Resta il parking da 150 posti ROBERTO MAGGIO VERCELLI Anticipata da un’ordinanza della polizia municipale che chiude il parcheggione da domani per più di un anno, e attesa fin dal 2011, quando l’allora governatore del Piemonte Roberto Cota aveva presentato i lavori, arriva finalmente la partenza del Pisu. Il Progetto integrato di sviluppo urbano cambierà il volto di tutta l’area compresa tra via Galileo Ferraris, viale Garibaldi e via Viotti, dove una volta sorgeva l’ospedale Maggiore: 13 milioni di euro serviranno per restaurare l’ex Macello, l’ex monastero di San Pietro martire, l’ex Farmacia e l’ex Padiglione 18. Conditio sine qua non per ottenere i finanziamenti milionari dall’Europa, terminare i lavori entro il 31 dicembre 2015. La chiusura di tutto il parcheggione è stata necessaria, quindi, per permettere alle ditte di procedere con rapidità. Ma cosa sorgerà quando gli interventi saranno terminati? L’ex Macello di Ruspe al lavoro Il cantiere nel l’area dell’ex ospedale Da domani sarà chiuso per un anno l’intero parcheggione via Laviny, dopo la ristrutturazione e l’adeguamento impiantistico, ospiterà gli uffici dell’Informagiovani, piccoli spazi destinati a gruppi teatrali e culturali, e laboratori musicali. Diversificata la destinazione finale dell’ex San Pietro Martire: al piano terra sorgeranno laboratori artigianali per l’avvio di nuove piccolemedie imprese. Al primo piano sono previsti laboratori e uffici per le attività di formazione; il progetto prevede anche la creazione di uno spazio di 300 mq che ospiterà la centrale operativa/call center dell’intervento «Secomeus». In pratica sarà un servizio di spostamento e PERSONAGGIO. LA RICETTA DEL VICE COMMISSARIO Bonato abbiamo ideato e sperimentato “Il ravielli”, ossia il raviolo con la panissa tradizionale di Vercelli». Da allora questo piatto, unico nel suo genere, è stato protagonista di diverse serate a tema, soddisfacendo il palato di numerosi commensali. Lo stesso Gabotti svela i preparativi. La ricetta de «Il ravielli» è molto semplice ancorché sia necessaria una buona tecnica. Una volta preparata la panissa e lasciatala raffreddare ovvero riutilizzandone gli avanzi - , utilizzarla come ripieno di un raviolone fatto canonicamente con una sfoglia di pasta all’uovo. E’ un raviolone perché - per poter gustare la pasta e la panissa insieme - deve essere grosso e mono porzione. Viene solitamente servito adagiato su un letto di crema di borlotti con una cialda di grana e con gocce di ristretto di vino. Ieri sera oltre un centinaio di persone hanno potuto apprezzare il ravielli di Gabotti al ristorante «Il convento» di Trino Vercellese. [F. SIM.] Gabotti, il vigile-chef inventore del “ravielli” I più lo conoscono per la sua professione. Appartenente alla polizia municipale di Vercelli dal 1979, oggi vice commissario, il cinquantasettenne Agostino Gabotti nell’ultimo periodo ha scoperto di coltivare un’altra passione: la cucina. Voilà, coniata la nuova etichetta di «vigile-chef». Personaggio poliedrico (delegato della Federazione italiana tennis da 12 anni, tesoriere Panathlon e nel direttivo dell’Associazione Arma Aeronautica oltre che tifoso doc di Pro Vercelli e Torino), Agostino Gabotti si è dato ai fornelli affinando la propria tecnica frequentando i corsi di Casa Verdi. «Anno dopo anno - racconta Gabotti - mi sono fatto sem- Agostino Gabotti pre più attirare dalla cucina. Per non apprezzare soltanto i buoni piatti di altri, però, ho voluto fare un passo in più. Insieme con il rinomato chef Davide consegna delle merci nel centro cittadino sostenibile ed ecocompatibile. All’esterno dell’area ci sarà un nuovo punto di bike-sharing del servizio «Bicincittà», simile a quelli esistenti in altri punti di Vercelli. Al posto della vecchia Farmacia del Maggiore, e in parte nella ex Manica delle donne, verrà realizzata una ludoteca, cioè una biblioteca dei ragazzi aperta di sera e nei fine settimana, allestita in un ambiente protetto e stimolante. All’ex Diciotto verranno ricavati spazi destinati a vetrina dell’eccellenza agricola, industriale e artigianale del territorio, sia alimentare che non. Il piano terra ospiterà un ristorante con i prodotti tipici; al piano superiore troverà sede l’Atl, Agenzia di promozione turistica Vercelli-Valsesia, attualmente posizionata su viale Garibaldi. Secondo i progetti del Comune, «la vetrina del territorio» permetterà di attivare una filiera a corto raggio che faciliti l’integrazione tra produttori agricoli e i consumatori finali, oltre a valorizzare e potenziare circuiti turistici tematici (culturale, storico, enogastronomico e naturalistico). Infine il Pisu prevede la creazione di una piazza e di almeno 150 parcheggi a raso con ingresso da via Viotti. Il plastico del progetto in tre dimensioni è visibile in Municipio a Vercelli. Saluggia Centro storico Appaltati i lavori 1 Sono stati appaltati i la- vori del primo lotto del rifacimento del centro storico di Saluggia, che interesseranno via Don Carra. L’opera è stata assegnata all’Impresa Gugliotta di Vigliano Biellese, che con un ribasso del 6,51% ha portato l’importo dei lavori a circa 354 mila euro. Cigliano Presentazione libro sulla vita di Meroni 1 Venerdì 14 appuntamento a Cigliano con la presentazione del libro «Gigi Meroni, una vita a tutto campo». La serata, tenuta dall'autore Pierluigi Comerio, si terrà a partire dalle 21 al centro Incontri di piazza don Lorenzetti. Gattinara Visite oncologiche Le prenotazioni 1 Mercoledì 19 e 26, all’ospedale di Gattinara, si terranno le visite di prevenzione oncologica gratuita del Fondo Edo Tempia, dedicate al controllo nei. È necessaria la prenotazione, telefonando al numero 016351820. SOLIDARIETÀ. DOPO IL TORNEO DI CALCIO UNO SPETTACOLO I ragazzi di Scampia a Vercelli per gli amici delle Scuole Cristiane La testimonianza più toccante è di Sergio Nogaj, capitano della Juniores delle Scuole Cristiane Calcio di Vercelli. «Abbiamo consegnato i nostri gagliardetti alla famiglia di Antonio Landieri, vittima innocente ucciso dalla camorra nel 2004. Abbiamo conosciuto un mondo diverso: sono stati tutti favolosi, del tutto diversi da come li dipingono». La delegazione vercellese, rientrata venerdì sera dalla tre giorni del torneo di calcio a Scampia, conserva ricordi emozionanti. Ha partecipato a un concerto commemorativo a Fuorigrotta e alla piantagione di un ciliegio, sempre in memoria di Landieri. L’interscambio proseguirà a fine mese, come sottolinea La Juniores delle Scuole Cristiane al torneo di Scampia Gabriele Cortella dell’associazione vercellese Itaca che ha portato avanti il progetto. «Dal 27 al 29 novembre i ragazzi di Scampia ci renderanno la visi- ta: il 28 alle 21 porteranno in scena, al teatro Barbieri, il loro spettacolo, il giorno successivo saremo tutti con loro a Santhià». [F. SIM.] 12 14 15 67 89 94 A6 A8 LA STAMPA LUNEDÌ 10 NOVEMBRE 2014 Tagli agli ospedali Saitta incontra i sindaci del Vco Si ipotizza la chiusura direpartia Domoe Verbania L’assessore regionaleper ora non conferma nulla LUCA BILARDO OMEGNA Si schianta con la Polo Giovane ferito 1 Per cause ancora da accertare un giovane di Valdengo, 19 anni, l’altra notte ha perso il controllo della sua Polo finendo per schiantarsi contro il muro di un’abitazione. Oltre alla sua auto ne ha danneggiato pesantemente una seconda parcheggiata. Soccorso è stato portato all’ospedale di Biella dove è stato tenuto in osservazione per un trauma cranico. Vinti 53.903 euro al SuperEnalotto Bra Refurtiva in auto Tre denunciati 1 Tre albanesi, residenti a Bra, alla vista della pattuglia di carabinieri che li volevano fermare, sono fuggiti. Dopo averli inseguiti e bloccati, i militari hanno trovato nella loro auto attrezzi da scasso e refurtiva, frutto di un furto in alloggio. I tre sono stati denunciati alla Procura di Asti per «possesso di attrezzi per lo scasso e ricettazione». [V. M.] Casale Monferrato A rischio chiusura uno dei due Dea presenti nel Vco sessorato si dice che la visita nel Vco sia un gesto di amicizia nei confronti del collega Aldo Reschigna. L’attuale vice presidente a differenza delle battaglie di oltre una decina di anni fa, quando era sindaco di Verbania, oggi si trova dall’«altra parte», quella dove si devono spiegare scelte, spesso legate più a questioni di bilancio che sanitarie e nient’affatto digerite dalla popolazione. Sabato i sindaci ossolani si sono trovati per mettere a punto la strategia per oggi: i Dea del Vco non si toccano e il polo materno infantile è da potenziare. Anche a Verbania è già scattata la mobilitazione dei partiti. Dall’opposizione Nuovo cen- GIANLUCA FORNO ASTI a mia vita sta cambiando: o meglio il mio sogno di fare atletica leggera sta diventando realtà». Alina Alexandra ha 27 anni, è di origine romena, da sette vive in Italia e ormai è novarese di adozione: quando aveva appena 11 mesi le venne diagnosticata una malformazione congenita a un piede che poco dopo le venne amputato: «Era il 1987, in Romania le tecnologie mediche non erano avanzate: probabilmente esistevano altre terapie, ma la decisione fu quella» racconta oggi con un mezzo sorriso. Una decisione che le cambiò tutte le prospettive. Ma lei non si è persa d’animo e, da sportiva appassionata (ha anche praticato il nuoto), ha continuato a coltivare un progetto ambizioso, quello di poter gareggiare nell’atletica. Adesso questa speranza è diventata realtà: Alina ha contattato l’associazione milanese «Youable», una onlus che si occupa di trodestra e lista civica Comunità.vb hanno presentato un ordine del giorno che impegna il sindaco Silvia Marchionini (del Pd) «a difendere la salute prima della politica». Posizione che lo stesso primo cittadino di Verbania ha dichiarato di sostenere: «Per difendere il Castelli siamo pronti a fare battaglia». Stefania Minore (consigliere comunale dei 5 stelle) rimarca la difesa del Dea di Verbania: «Declassando il Castelli a poco più di un poliambulatorio si declassa metà provincia. Non risulta, peraltro, esservi altro capoluogo in Piemonte sprovvisto di una struttura ospedaliera degna di questo nome». È morto a 92 anni il decano dei barellieri E’ morto il decano dei barellieri dell’Oftal di Casale. E’ Pilade Picco, 92 anni, di Zenevreto di Mombello, con alle spalle oltre 25 pellegrinaggi a Lourdes, l’ultimo in servizio quattro anni fa. Alpino, ha gestito la sua azienda vitivinicola. Il rosario stasera alle 20,30 a Zenevreto, funerale domani alle 15 nella parrocchiale di Ilengo. [R. SA.] 1 FOTO MICHELETTI Alcuni visitatori durante l’Open day dell’ospedale BIELLA. STOP A RICOVERI E OPERAZIONI Brossasco SuperEnalotto bacia Brossasco, nel Cuneese, con una vincita con punti 5 da 53.903,59 euro registrata nel punto vendita Sisal Bar del Peso, in via Roma, 64. Al momento non si conosce chi sia il fortunato. [R. S.] La storia «L Biella 1 Il Erano stati (anche) i referendum ad affossare una decina di anni fa il progetto - ambizioso - di costruire un ospedale unico per il Vco, una struttura che sarebbe dovuta sorgere nel comune ossolano di Piedimulera, in una posizione baricentrica fra le tre «anime» della provincia: Verbano, Ossola e Cusio. Avrebbe avuto 400 posti letto e sarebbe costato oltre 100 milioni di euro. Ora dai sindaci dell’Ossola la proposta torna in auge. E’ il punto finale di un elenco di richieste che stasera alle 21 sottoporranno all’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta che, ufficialmente, arriva nella sede dell’Asl Vco a Omegna per spiegare agli amministratori della provincia più a Nord del Piemonte la riorganizzazione e i tagli della rete ospedaliera. Riorganizzazione che molti nel Vco sostengono equivalga col dire anche che verrà chiuso uno dei due Dea presenti in provincia, da decidere se quello di Verbania o quello di Domodossola. «Non anticipo nulla di quanto dirò a Omegna, ora tutti sono liberi di commentare frasi che non ho detto» sosteneva venerdì Saitta, dopo che nei giorni scorsi la tensione di partiti e comitati di cittadini era già salita alle stelle. In as- Piemonte e Valle d'Aosta .41 In breve OMEGNA. STASERA ALLE 21 NELLA SEDE ASL Torna la proposta di una struttura unica per tutta la provincia bocciata dieci anni fa . Via al lungo trasloco Da oggi inizia l’era del nuovo Degli infermi Parte oggi il conto alla rovescia verso l’apertura del nuovo ospedale Degli infermi di Biella: fino al 5 dicembre l’Asl sospende i ricoveri, le operazioni chirurgiche, le visite e gli esami ambulatoriali non urgenti. Il trasloco dei reparti inizia in queste ore con la preparazione degli scatoloni per trasferire gradualmente oggetti, documenti e strumenti di lavoro nella nuova sede. Il culmine si raggiungerà dal 23 al 28 novembre con il delicato trasferimento dei pazienti ricoverati: per quei giorni sono stati individuati due percorsi dedicati alle ambulanze (uno lungo le vie Torino e Macallé e un altro lungo le vie La Marmora e Galimberti) e pattugliati da vigili e da volontari della protezione civile in costante collegamento radio con l’Asl. Dopodiché dal 1o dicembre il nuovo ospedale sarà completamente operativo. La cerimonia di inaugurazione sarà tra l’8 e il 23 dicembre; la direzione dell’Asl pensava di decidere la data in base alla disponibilità della ministra Beatrice Lorenzin che però potrà venire a Biella solo a gennaio. «Decideremo intanto la data d’inaugurazione in modo che possano essere presenti il presidente della Regione Sergio Chiamparino e l’assessore alla Sanità Antonino S’avvera il sogno di Alina “Finalmente posso correre” Alina Alexandra 27 anni sulla pista dello Scientifico di Asti Saitta (che tra l’altro sarà a Biella giovedì per visitare per la prima volta il nuovo ospedale, accompagnato dai consiglieri regionali biellesi Vittorio Barazzotto e Gilberto Pichetto, ndr) - dice Gianfranco Zulian, direttore generale dell’Asl -. Per gennaio inviteremo anche Matteo Renzi, speriamo venga insieme al ministro». Sabato intanto più di mille biellesi hanno partecipato all’Open day (venerdì toccherà ad altri 600 tra dipendenti e loro famigliari, enti e associazioni) rendendosi conto di quanto Documenti e strumenti lasciano la vecchia struttura: i pazienti trasferiti a fine mese sia all’avanguardia il nuovo ospedale. In particolare sono stati apprezzati il comfort delle camere di degenza, la tecnologia delle sale operatorie, la completezza del Pronto soccorso comprensivo di Radiologia e di nicchie attrezzate per stabilizzare i pazienti. Da oggi al 5 dicembre l’Asl garantisce solo le urgenze e le prestazioni indifferibili (post dimissione e post intervento) o le visite prenotate da tempo. Per gli esami e le visite di priorità B (breve) ci si dovrà rivolgere agli altri ospedali del quadrante. [F. FO.] La creazione della protesi è stata complessa, ma i tempi non sono stati lunghissimi: un paio di settimane: «Per chiarire, è diversa da quelle utilizzate da Oscar Pistorius, tanto per fare un paragone con un nome molto noto». E sabato Alina ha finalmente testato la «creatura» al Liceo Scientifico astigiano «Vercelli», che è docercare fondi per donare protesi a tato di una piccola pista di atletica persone con disabilità. «E noi - rac- leggera: «Da quest’anno abbiamo conta Elena Bonacini, una delle re- una specifica sezione a indirizzo sponsabili dell’associazione - abbia- sportivo, siamo gli unici della promo cercato in Piemonte un’azienda vincia - chiariscono il preside Anche potesse aiutarci». gelo Barruscotto e la docente di Alla fine l’hanno trovata ad Asti: educazione fisica Silvana Bruno - e è la Loa (Laboratorio ortopedico siamo felici di aver potuto dare il astigiano) di Diego Benotto specia- nostro contributo. Lo sport non è lizzata nella creasolo agonismo, ma zione di ausili orNUOVA PROTESI ha anche una vatopedici per la sociale Realizzata ad Asti lenza mobilità e riabilienorme e ci piaceSenza un piede rebbe collaborare tazione che lavoda quando aveva 11 mesi in futuro ad altre ra da tanti anni nel settore. iniziative di que«Per noi - spiega il titolare - è sta- sto genere». ta una sfida appassionante. LavoIntanto, Alina si è tesserata per riamo a protesi classiche, ma una di la società «Ashd Novara» e adesso questo genere, da utilizzare per ga- è pronta a scendere in pista: «Voreggiare, ad Asti non era mai stata glio correre i 100 e i 200 metri e cirealizzata. I costi? Una “base” di mentarmi nel salto in lungo. Ma circa 6 mila euro per le varie parti e quello che conta ancora di più è che poi la manodopera che può variare ora non mi sento più disabile. Si, la da 800 a 1800 euro». mia vita sta davvero cambiando». 118, maggioranza spaccata sul riordino Pubblicato Lunedì 10 Novembre 2014, ore 7,40 Si allarga il fronte che contesta il piano di riorganizzazione del servizio di emergenza messo a punto dalla Giunta. Medici, operatori e il principale sindacato (Fimmg) attaccano: “Scelte scellerate” e denunciano il fallimento del progetto “Ortivus” A pochi giorni dall’inizio della discussione della nuova organizzazione ospedaliera il cui approdo in IV commissione di Palazzo Lascaris è previsto per mercoledì, rimane sempre più aperto il fronte sulla riforma del servizio di emergenza 118. Dopo la mozione presentata da Alfredo Monaco di Scelta Civica, ma sottoscritta anche da un nutrito drappello di consiglieri democratici (Andrea Appiano, Paolo Allemano, Enrica Baricco, Nino Boeti, Valentina Caputo, Angela Motta, Valter Ottria e Domenico Rossi) e dal vendoliano Marco Grimaldi, ora a scendere in campo proprio in appoggio di coloro che, di fatto, contraddicono la linea impostata in corso Regina, è uno dei maggiori sindacati dei camici bianchi. La Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) settore Emergenza Sanitaria Territoriale in una nota sostiene apertamente di “condividere lo spirito della mozione presentata e ribadisce la sua proposta sulla riorganizzazione del sistema: strutturare il 118 mantenendo territorialità del servizio, legandolo alle aziende sanitarie locali”. A detta del sindacato questo sistema comporterebbe “un servizio più integrabile con il territorio e con la rete di medicina primaria”. Secco il no “alla creazione di nuovi centri di potere con la moltiplicazione di burocrazia dovuta all’azienda mirata per il 118 e slegata dalla territorialità del servizio”. Il segretario regionale della Fimmg Roberto Venesia (foto) e il responsabile del settore Emergenza Sanitaria Territoriale dello stesso sindacato, Giancarlo Del Gaudio, non nascondono i timori che il documento dei consiglieri di maggioranza “dissenzienti”, in evidente contrasto con le linee definite dall’assessore Antonio Saitta con il direttore generale Fulvio Moirano e il responsabile del 118 regionale Danilo Bono, venga in qualche modo messa da parte: “Sembrerebbe di nuovo ferma allo start la mozione presentata in questi giorni da alcuni consiglieri della maggioranza di Chiamparino per bloccare la scellerata riorganizzazione del sistema 118”, scrivono i sindacalisti che auspicano “si eviti questa volta situazione analoga a quella verificatasi il 15 ottobre 2013, quando una mozione di maggioranza dell’allora giunta Cota (mozione che prevedeva la modifica della Dgr 25-5148 del 28/12/2012 concernente la riorganizzazione del sistema 118), nonostante avesse avuto in aula la dichiarata approvazione di gran parte della maggioranza e dell’opposizione, non fu messa ai voti. In quella mozione – ricordano - era recepita la proposta Fimmg e si realizzava quindi convergenza di vedute tra parte regionale e organizzazioni mediche”. Apertura e anzi richiesta di dialogo rivolta all’assessore - “completa disponibilità per un confronto sul futuro del 118, fondamentale per la riorganizzazione dell’intero sistema delle cure territoriali, vero snodo per una sanità efficiente ed efficace” – ma la posizione di Fimmg sulla necessità di non dividere il servizio di emergenza dalla rete ospedaliera appare non derogabile, così come è palese la bocciatura del sistema dell’emergenza nel modo in cui è stato gestito fino ad oggi. “Chiediamo alla Regione una rivalutazione degli incarichi ai dirigenti del sistema 118 Piemonte; la gestione del sistema in questi anni è stata tutt'altro che positiva, palese ad esempio il fallimento dirigenziale nel naufragato “progetto Ortivus”: un impianto nato per contribuire allo sviluppo e potenziamento della rete infarto, ma infine mai decollato e palesemente fallito; costato diversi milioni di euro è stato voluto, sponsorizzato e sostenuto tenacemente dai dirigenti del sistema 118” è il duro atto d’accusa del sindacato dei camici bianchi che, sommato alla mozione di una parte dei consiglieri di maggioranza, segna ancora più profonda la spaccatura con le linee guida dell’assessorato e dunque della giunta di Sergio Chiamparino. 12 14 15 67 89 94 A6 A8 LA STAMPA LUNEDÌ 10 NOVEMBRE 2014 Tagli agli ospedali Saitta incontra i sindaci del Vco Si ipotizza la chiusura direpartia Domoe Verbania L’assessore regionaleper ora non conferma nulla LUCA BILARDO OMEGNA Si schianta con la Polo Giovane ferito 1 Per cause ancora da accertare un giovane di Valdengo, 19 anni, l’altra notte ha perso il controllo della sua Polo finendo per schiantarsi contro il muro di un’abitazione. Oltre alla sua auto ne ha danneggiato pesantemente una seconda parcheggiata. Soccorso è stato portato all’ospedale di Biella dove è stato tenuto in osservazione per un trauma cranico. Vinti 53.903 euro al SuperEnalotto Bra Refurtiva in auto Tre denunciati 1 Tre albanesi, residenti a Bra, alla vista della pattuglia di carabinieri che li volevano fermare, sono fuggiti. Dopo averli inseguiti e bloccati, i militari hanno trovato nella loro auto attrezzi da scasso e refurtiva, frutto di un furto in alloggio. I tre sono stati denunciati alla Procura di Asti per «possesso di attrezzi per lo scasso e ricettazione». [V. M.] Casale Monferrato A rischio chiusura uno dei due Dea presenti nel Vco sessorato si dice che la visita nel Vco sia un gesto di amicizia nei confronti del collega Aldo Reschigna. L’attuale vice presidente a differenza delle battaglie di oltre una decina di anni fa, quando era sindaco di Verbania, oggi si trova dall’«altra parte», quella dove si devono spiegare scelte, spesso legate più a questioni di bilancio che sanitarie e nient’affatto digerite dalla popolazione. Sabato i sindaci ossolani si sono trovati per mettere a punto la strategia per oggi: i Dea del Vco non si toccano e il polo materno infantile è da potenziare. Anche a Verbania è già scattata la mobilitazione dei partiti. Dall’opposizione Nuovo cen- GIANLUCA FORNO ASTI a mia vita sta cambiando: o meglio il mio sogno di fare atletica leggera sta diventando realtà». Alina Alexandra ha 27 anni, è di origine romena, da sette vive in Italia e ormai è novarese di adozione: quando aveva appena 11 mesi le venne diagnosticata una malformazione congenita a un piede che poco dopo le venne amputato: «Era il 1987, in Romania le tecnologie mediche non erano avanzate: probabilmente esistevano altre terapie, ma la decisione fu quella» racconta oggi con un mezzo sorriso. Una decisione che le cambiò tutte le prospettive. Ma lei non si è persa d’animo e, da sportiva appassionata (ha anche praticato il nuoto), ha continuato a coltivare un progetto ambizioso, quello di poter gareggiare nell’atletica. Adesso questa speranza è diventata realtà: Alina ha contattato l’associazione milanese «Youable», una onlus che si occupa di trodestra e lista civica Comunità.vb hanno presentato un ordine del giorno che impegna il sindaco Silvia Marchionini (del Pd) «a difendere la salute prima della politica». Posizione che lo stesso primo cittadino di Verbania ha dichiarato di sostenere: «Per difendere il Castelli siamo pronti a fare battaglia». Stefania Minore (consigliere comunale dei 5 stelle) rimarca la difesa del Dea di Verbania: «Declassando il Castelli a poco più di un poliambulatorio si declassa metà provincia. Non risulta, peraltro, esservi altro capoluogo in Piemonte sprovvisto di una struttura ospedaliera degna di questo nome». È morto a 92 anni il decano dei barellieri E’ morto il decano dei barellieri dell’Oftal di Casale. E’ Pilade Picco, 92 anni, di Zenevreto di Mombello, con alle spalle oltre 25 pellegrinaggi a Lourdes, l’ultimo in servizio quattro anni fa. Alpino, ha gestito la sua azienda vitivinicola. Il rosario stasera alle 20,30 a Zenevreto, funerale domani alle 15 nella parrocchiale di Ilengo. [R. SA.] 1 FOTO MICHELETTI Alcuni visitatori durante l’Open day dell’ospedale BIELLA. STOP A RICOVERI E OPERAZIONI Brossasco SuperEnalotto bacia Brossasco, nel Cuneese, con una vincita con punti 5 da 53.903,59 euro registrata nel punto vendita Sisal Bar del Peso, in via Roma, 64. Al momento non si conosce chi sia il fortunato. [R. S.] La storia «L Biella 1 Il Erano stati (anche) i referendum ad affossare una decina di anni fa il progetto - ambizioso - di costruire un ospedale unico per il Vco, una struttura che sarebbe dovuta sorgere nel comune ossolano di Piedimulera, in una posizione baricentrica fra le tre «anime» della provincia: Verbano, Ossola e Cusio. Avrebbe avuto 400 posti letto e sarebbe costato oltre 100 milioni di euro. Ora dai sindaci dell’Ossola la proposta torna in auge. E’ il punto finale di un elenco di richieste che stasera alle 21 sottoporranno all’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta che, ufficialmente, arriva nella sede dell’Asl Vco a Omegna per spiegare agli amministratori della provincia più a Nord del Piemonte la riorganizzazione e i tagli della rete ospedaliera. Riorganizzazione che molti nel Vco sostengono equivalga col dire anche che verrà chiuso uno dei due Dea presenti in provincia, da decidere se quello di Verbania o quello di Domodossola. «Non anticipo nulla di quanto dirò a Omegna, ora tutti sono liberi di commentare frasi che non ho detto» sosteneva venerdì Saitta, dopo che nei giorni scorsi la tensione di partiti e comitati di cittadini era già salita alle stelle. In as- Piemonte e Valle d'Aosta .41 In breve OMEGNA. STASERA ALLE 21 NELLA SEDE ASL Torna la proposta di una struttura unica per tutta la provincia bocciata dieci anni fa . Via al lungo trasloco Da oggi inizia l’era del nuovo Degli infermi Parte oggi il conto alla rovescia verso l’apertura del nuovo ospedale Degli infermi di Biella: fino al 5 dicembre l’Asl sospende i ricoveri, le operazioni chirurgiche, le visite e gli esami ambulatoriali non urgenti. Il trasloco dei reparti inizia in queste ore con la preparazione degli scatoloni per trasferire gradualmente oggetti, documenti e strumenti di lavoro nella nuova sede. Il culmine si raggiungerà dal 23 al 28 novembre con il delicato trasferimento dei pazienti ricoverati: per quei giorni sono stati individuati due percorsi dedicati alle ambulanze (uno lungo le vie Torino e Macallé e un altro lungo le vie La Marmora e Galimberti) e pattugliati da vigili e da volontari della protezione civile in costante collegamento radio con l’Asl. Dopodiché dal 1o dicembre il nuovo ospedale sarà completamente operativo. La cerimonia di inaugurazione sarà tra l’8 e il 23 dicembre; la direzione dell’Asl pensava di decidere la data in base alla disponibilità della ministra Beatrice Lorenzin che però potrà venire a Biella solo a gennaio. «Decideremo intanto la data d’inaugurazione in modo che possano essere presenti il presidente della Regione Sergio Chiamparino e l’assessore alla Sanità Antonino S’avvera il sogno di Alina “Finalmente posso correre” Alina Alexandra 27 anni sulla pista dello Scientifico di Asti Saitta (che tra l’altro sarà a Biella giovedì per visitare per la prima volta il nuovo ospedale, accompagnato dai consiglieri regionali biellesi Vittorio Barazzotto e Gilberto Pichetto, ndr) - dice Gianfranco Zulian, direttore generale dell’Asl -. Per gennaio inviteremo anche Matteo Renzi, speriamo venga insieme al ministro». Sabato intanto più di mille biellesi hanno partecipato all’Open day (venerdì toccherà ad altri 600 tra dipendenti e loro famigliari, enti e associazioni) rendendosi conto di quanto Documenti e strumenti lasciano la vecchia struttura: i pazienti trasferiti a fine mese sia all’avanguardia il nuovo ospedale. In particolare sono stati apprezzati il comfort delle camere di degenza, la tecnologia delle sale operatorie, la completezza del Pronto soccorso comprensivo di Radiologia e di nicchie attrezzate per stabilizzare i pazienti. Da oggi al 5 dicembre l’Asl garantisce solo le urgenze e le prestazioni indifferibili (post dimissione e post intervento) o le visite prenotate da tempo. Per gli esami e le visite di priorità B (breve) ci si dovrà rivolgere agli altri ospedali del quadrante. [F. FO.] La creazione della protesi è stata complessa, ma i tempi non sono stati lunghissimi: un paio di settimane: «Per chiarire, è diversa da quelle utilizzate da Oscar Pistorius, tanto per fare un paragone con un nome molto noto». E sabato Alina ha finalmente testato la «creatura» al Liceo Scientifico astigiano «Vercelli», che è docercare fondi per donare protesi a tato di una piccola pista di atletica persone con disabilità. «E noi - rac- leggera: «Da quest’anno abbiamo conta Elena Bonacini, una delle re- una specifica sezione a indirizzo sponsabili dell’associazione - abbia- sportivo, siamo gli unici della promo cercato in Piemonte un’azienda vincia - chiariscono il preside Anche potesse aiutarci». gelo Barruscotto e la docente di Alla fine l’hanno trovata ad Asti: educazione fisica Silvana Bruno - e è la Loa (Laboratorio ortopedico siamo felici di aver potuto dare il astigiano) di Diego Benotto specia- nostro contributo. Lo sport non è lizzata nella creasolo agonismo, ma zione di ausili orNUOVA PROTESI ha anche una vatopedici per la sociale Realizzata ad Asti lenza mobilità e riabilienorme e ci piaceSenza un piede rebbe collaborare tazione che lavoda quando aveva 11 mesi in futuro ad altre ra da tanti anni nel settore. iniziative di que«Per noi - spiega il titolare - è sta- sto genere». ta una sfida appassionante. LavoIntanto, Alina si è tesserata per riamo a protesi classiche, ma una di la società «Ashd Novara» e adesso questo genere, da utilizzare per ga- è pronta a scendere in pista: «Voreggiare, ad Asti non era mai stata glio correre i 100 e i 200 metri e cirealizzata. I costi? Una “base” di mentarmi nel salto in lungo. Ma circa 6 mila euro per le varie parti e quello che conta ancora di più è che poi la manodopera che può variare ora non mi sento più disabile. Si, la da 800 a 1800 euro». mia vita sta davvero cambiando».
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