Rassegna del 08/05/2014

Rassegna del 08/05/2014
INDICE RASSEGNA STAMPA
Rassegna del 08/05/2014
SI PARLA DI NOI
Gazzetta Mantova
08/05/14 P. 26
Rifiuti, chiude il centro di via Tezzoglio
1
La Voce Di Mantova
08/05/14 P. 7
Due giorni di lavoro per la simbiosi Valdaro-citià
2
La Voce Di Mantova
08/05/14 P. 9
Bonifiche da Zanellini
3
Gazzetta Mantova
08/05/14 P. 16
Smantellati i silos dell'ex pastificio Bonifica in arrivo
4
5
SERVIZIO IDRICO
Gazzetta Mantova
08/05/14 P. 26
Cantiere per l'acquedotto Nove ore coi rubinetti chiusi
La Voce Di Mantova
08/05/14 P. 25
Argini, mega progetto da 12 milioni
08/05/14 P. 15
La raccolta differenziata di Canneto prosegue con grande successo
Gazzetta Mantova
08/05/14 P. 14
Barriera anti-veleni D Tar non decide sui ricorso della les
Gazzetta Mantova
08/05/14 P. 14
Slovacchia, Romania e Repubblica Ceca Eni cede a Mol raffinerie e quote azionarie
Gazzetta Mantova
08/05/14 P. 25
Tassati i pannelli sul tetto A Castiglione circa 150 casi
Giovanni Bernardi
6
RIFIUTI
La Voce Di Mantova
7
ENERGIA
Monica Viviani
8
9
Francesco Romani
10
POLITICA LOCALE
Gazzetta Mantova
08/05/14 P. 11
La Regione sblocca 13,2 milioni
11
Gazzetta Mantova
08/05/14 P. 15
Un parco della storia «Ridateci San Nicolò»
12
Gazzetta Mantova
08/05/14 P. 23
Caso Edera, quattordici mesi di silenzio
Elena Caracciolo
13
Brescia Oggi
08/05/14 P. 12
A2A, ecco chi è sceso in pista per le nomine
Eugenio Barboglio
14
Provincia Pavese
08/05/14 P. 41
Gas, 40 palazzi a rischio Asm: «Dovremo tagliare»
Denis Artioli
17
COMPETITORS
RIFIUTI: SCENARIO
Brescia Oggi
08/05/14 P. 29
Gli «sceriffi» dei rifiuti frugheranno nei sacchi
19
Sole 24 Ore
08/05/14 P. 41
Taglio al fondo «anti-Tasi» per spingere il bonus affitti
20
ENERGIA: SCENARIO
Sole 24 Ore
08/05/14 P. 1
Un socio cinese per Ansaldo Energia
Sole 24 Ore
08/05/14 P. 28
Enel Gp, i nuovi impianti favoriranno la crescita
Gazzetta Mantova
08/05/14 P. 11
L'oro rosso si chiama Pomì
Gazzetta Mantova
08/05/14 P. 27
Copernit riduce i cattivi odori E invita i cittadini alla visita
Gazzetta Mantova
08/05/14 P. 13
Metti Mirò in piazza Erbe Al lavoro per la mostra
Rita Fatiguso
21
23
SEGNALAZIONI
Indice Rassegna Stampa
Lucaghirardini
24
25
Sandro Mortari
26
Pagina I
Rifiuti, chiude il centro di via Tezzoglio
0 BOZZOLO
Entrerà in tutte le case di Bozzolo in questi giorni l ' avviso
della chiusura dal primo giugno del centro di raccolta di
via Tezzoglio . Secondo le comunicazioni dell'amministra-
zione dovrebbe riaprire il i ottobre . P. un problema annoso
e più volte dibattuto perché
l'attuale piazzola ecologica
non è più a norma e non sono
possibile ulteriori ordinanze
di proroghe. 1 problemi riguardano soprattutto la raccolta e
il convogliamento delle acque. Nell 'ultimo consiglio l'assessore Ghisi, per conto della
maggioranza aveva relaziona-
Si parla di noi
to su uno studio condotto con
Tea. Erano state ipotizzate alcune soluzioni lasciando però
che sia a decidere l'amministrazione che uscirà il 25 maggio. Nel periodo di chiusura
dovrebbero svolgersi i lavori
di adeguamento o, in subordine, anche di chiudere definitivamente. Valentini della minoranza aveva osservato invece che il problema era stato ingigantito . Ovviamente il problema è finito in campagna
elettorale anche perché si teme subirà un incremento l'abbandono di rifiuti nelle campagne di Bozzolo . Comunque
lo stampato coi loghi del comune e di Tea spiega cosa por-
tare e che si potrà utilizzare il
centro di raccolta di Marcaria
in San Michele in Bosco aperto il martedì dalle 8 alle 11,30,
giovedì e sabato dalle 7,30 alle
12,30. Spiega poi la modalità
dei nuovi servizi : raccolta degli ingombranti, raccolta sfalci e potature nonchè la raccolta di rifiuti pericolosi . Vive proteste per la decisione di chiudere , si é detto per almeno 4
mesi, ma si può pensare per
un tempo più lungo, il centro
raccolta rifiuti di via Tezzoglio. Gli utenti sono stati dirottati al centro di raccolta di
Marcaria posto in via Ronchi a
San Michele in Bosco, a circa
10 chilometri di distanza.
Pagina 1
Due giorni di lavoro per
la simbiosi Valdaro-citià
Meeting ieri e oggi al Valdaro
Business Center per i partner
del progetto europeo Epic
2020.
Iniziato nell'aprile dell'anno
scorso, il progetto, basandosi
sull'esperienza di sostenibilità
condotta a Malmo (Svezia) sul
distretto industriale portuale,
intende promuovere nelle sei
regioni partner, la simbiosi
bioenergetica del porto con la
città, l'uso e lo scambio efficiente di energie rinnovabili
tra le aree portuali e industriali
e quelle abitative circostanti.
Il concetto di simbiosi si può
applicare dove un certo numero di industrie sono in grado
di interagire con azioni sinergiche e coordinate per ottenere reciproci vantaggi in
termini di flussi di energia, di
biomasse e più in generale di
risorse bioenergetiche. Questi
potenziali energetici vengono
Meeting tra i partner
dei progetto di marca
europea Epic 2020
così sfruttati a favore delle aree
urbane residenziali circostanti
e delle aree portuali.
Il meeting è stato aperto questa
mattina con i saluti della vice
presidente della Provincia
Francesca Zaltieri , il dirigente Giancarlo Leoni e il direttore di Agire Francesco
Dugoni con Simone Stancari
(Agire).
Nella due giorni di lavori i
partner visiteranno anche parte
dell'area portuale e la sede di
Tea Energia.
Epic 2020 è cofinanziato dal
programma Energia Intelligente per l'Europa della Com-
Un momento della due giorni iniziata ieri al Valdaro Business Center
missione Europea e vede la
Provincia di Mantova e Agire
nella partnership internazionale.
Altri partners sono le Università tecniche di Linnkoping
(Svezia) ed Atene (Grecia), le
autorità portuali di Malmo
(Svezia), Akaport (Grecia),
Wismar (Germania) e Mantova e le imprese specializzate
in energie rinnovabili e logistica quali E.On Sweden,
Scheller Systemtechnik, HCN
(Germania) e, appunto, Agire.
A Mantova, la Provincia e
Agire prepareranno un piano
per lo sviluppo in chiave
bio-energetica del Porto di
Valdaro e dell'area industriale
circostante. Il progetto prevede
il coinvolgimento diretto in
workshop tematici di tutti i
portatori di interesse (amministratori, cittadini ed imprenditori). Il progetto si concluderà nella primavera del
2016.
Via la maxi gru: rierro la Ragione)
Si parla di noi
Pagina 2
Qualcosa si muove: Tea e Asl pronte ad accordarsi
Bonifiche da Zanellini
Finalmente: pare che qualcosa
inizi a muoversi nella direzione delle attese bonifiche
all'ex pastificio Zanellini di
Borgo Angeli.
Nella giornata di oggi, infatit, è
previsto un incontro tra Asl e
Tea. Quest'ultima infatti è stata
della
incaricata
bonifica
dell'azienda, e l'incontro di
oggi dovrebbe consentire di
gettare le basi per un primo
piano operativo di bonifica.
Negli spazi dell'ex pastificio,
infatti, al momento sono presenti grandi quantità di materiali inquinanti, tra i quali
anche amianto.
I residenti nei pressi del pastificio, tra l'altro, da tempo
chiedono che si intervenga per
Si parla di noi
Ingenti quantità di
materiali inquinanti
verso la definitiva
rimozione dall'area
bonificare l'area. L'ex azienda,
chiusa ormai da anni, si trova
infatti in una zona della città
caratterizzata da un' alta densità abitativa.
Giocoforza, chi vi abita attorno
esprime timori e insistenti richieste di bonifica di tutta
l'area una volta produttiva, dai
materiali inquinanti che vi si
trovano.
Nella giornata di oggi, come
Uno scorcio
dei pastificio
Zanellini
a Borgo Angeli
detto, potrebbe arrivare una
svolta in questa vicenda che si
trascina da parecchio tempo.
Se l'incontro tra Asl e Tea
infatti dessse esito positivo, si
aprirebbe in modo piuttosto
deciso la strada verso - per lo
meno - l'inizio i lavori di bo-
nifica. Come noto, dopo la sua
chiusura, l'ex pastificio Zanellini è stato oggetto di diverse vicissitudini, alcune delle quali anche di natura giudiziaria, con il coinvolgimento
di forze dell'ordine ed organi
preposti.
Pagina 3
BORGO ANGELI
Smantellati i siálb los
dell'ex pastificio
Bonifica in arrivo
Via ai lavori di smantellamento dei silos dell'ex pastificio Zanellini di Borgo Angeli. Ieri
mattina gli abitanti della zona
si sono risvegliati insieme ai
rumori delle due alte gru in
azione per togliere pezzi delle
due strutture dell'industria orinai chiusa da anni e affidata
dal tribunale ad un curatore
giudiziario.
I lavori di smantellamento
delle alte strutture metalliche
- che verosimilmente verranno vendute - dovrebbero essere un' azione prodromica alla
bonifica dell' edificio, coperto
da 400 metri quadrati di vecchie lastre di eternit (e contenenti quindi fibre di amianto,
la sostanza messa al bando in
Italia nel 1992 perché responsabile se inspirata di un tumore specifico, il mesotelioma) e
dei cumuli di fibre vetrose nel
cortile dell' azienda. Queste ultime, fortunatamente, non sono cancerogene, nia possono
provocare pesanti forme di irritazioni a carico delle vie re-
Si parla di noi
spiratorie . In altre parole, sono
da togliere di mezzo per ragioni sanitarie ancor prima che
ambientali.
Il sindaco aveva emesso
un'ordinanza a tal proposito
un mese fa e proprio in questi
giorni è scaduto il termine ultimo che intima il proprietario
(o chi gestisce il bene immobile) a provvedere alla bonifica
dell'area dai rifiuti pericolosi e
dalle lastre di cemento-amianto.
In caso di mancata attuazione della bonifica dovrebbe essere via Roma a compiere i lavori per poi chiedere il risarcimento delle spese (sostenute
ovviamente con soldi pubblici) alla proprietà. Il costo della
pulizia e messa in sicurezza
dell'area è valutata attorno ai
centomila euro.
L'ex pastificio, edificio e
area di pertinenza , è sotto sequestro giudiziario per la bancarotta della società immobiliare che lo aveva acquisito dopo lo stop alla produzione.
Pagina 4
Cantiere pe r l'ac quedotto
Nove ore C 1 rub inetti C ® Sl
® VIADANA
L'erogazione dell'acqua potabile sarà sospesa, su tutto il territorio comunale di Viadana,
dalle 22 di lunedì 19 alle 7 di
martedì 20. L'intervento si rende necessario per consentire
agli addetti di collegare la nuova adduttrice in via Circonvallazione Fosse al serbatoio
dell'acquedotto diViadana.
L'ora dell'operazione è stata
scelta con l'obiettivo di minimizzare i disagi; ma poiché si
profila tutta una nottata coi rubinetti asciutti, sarà forse il caso di premunirsi riempiendo
in anticipo alcuni secchi. L'acquedotto è stato da poco rinnovato anche esteriormente:
Servizio idrico
sulla torre piezometrica ora
campeggiano
la
scritta
"Comune di Viadana" ed il
simbolo del leone rampante.
Si era colta l'occasione di un
intervento di manutenzione
della torre stessa, legato anche
ad alcuni danni provocati dal
terremoto, per ritinteggiare il
serbatoio e tracciarvi le insegne civiche.
I lavori di estensione della
rete idrica e di allacciamento
proseguiranno invece ancora
per alcuni mesi. Al termine
dell'intervento da 2,5 milioni
di euro, pressoché l'intero territori o (con esclusione dell e case sparse nelle campagne)
avrà accesso garantito ad una
fonte di acqua potabile. (r. n.)
Pagina 5
Le aree: Bardelle-Mirasole (S.Benedetto) e Sabbioncello (Quingentole)-S.Lucia (Quistello)
Argini, mega p rogetto da 12 milioni
Secondo Aipo sponde da alzare di un metro, ma mancano i fondi necessari
di Giovanni Bernardi
BASSO MANTOVANO
Una decina di chilometri di
argine del Po, compresi tra
San Benedetto, Quingentole e
Quistello, che andrebbero alzate di un metro. Un mega
progetto da 12 milioni di euro, realizzato da Aipo, per il
quale però al momento non ci
sono i fondi.
Giace in cassetto dell'Agenzia interregionale per il fiume
Po un maxi progetto che copre una decina di chilometri di
argini del Po tra nella Bassa
Un progetto che secondo Aipo e secondo il settore protezione civile della Provincia
di Mantova sarebbe necessario per garantire una super sicurezza ai tre comuni interessati e ai paesi limitrofi.
Per realizzare l'opera è necessaria una somma compresa tra
i 10 e i 12 milioni di euro.
Fondi che, però, al momento,
non sono disponibili.
Il progetto, che Aipo ha pronto da circa tre anni, consiste
nell'innalzamento di un metro di due tratti di argine: il
primo compreso tra Bardelle
e Mirasole, dove il Secchia
sfocia nel Po, in comune di
San Benedetto, e l'altro tra
Sabbioncello,
località di
Quingentole, e Santa Lucia,
frazione di Quistello.
Il settore protezione civile
provinciale e l'Agenzia interregionale per il Po, infatti,
hanno eseguito calcoli e studi
su diverse piene del Grande
Fiume. Per mettersi al sicuro
da una potenziale ondata di
piena che statisticamente potrebbe arrivare ogni due secoli, in quei due tratti sarebbe
necessario alzare le sommità
arginali di un metro.
Già nel 2011 sembrava che
tutto fosse pronto per dare il
via ai lavori. I fondi necessari
- compresi tra i 5 e i 6 milioni
di euro per ognuno dei due
tratti - erano infatti contenuti
in un apposito finanziamento
statale di 120 milioni. Finanziamento che però, in un secondo momento, è stato stippato, di fatto bloccando i lavori che avrebbero potuto partire nel giro di poco tempo.
Al momento quindi Aipo ha sì
il progetto pronto, ma le carte
sono destinate a rimanere
chiuse in un cassetto della sede mantovana dell'Agenzia
per il Po fino a quando la somma necessaria, in un modo o
nell'altro, non saràresa disponibile.
«Voglio sottolineare da subito
- spiega Marcello Moretti,
direttore dell'ufficio Aipo di
Mantova - che nessuno corre
alcun pericolo. La necessità di
alzare quegli argini di un metro è basata sui dati di una
piena che, secondo le statistiche, potrebbe arrivare una
volta ogni duecento anni. Insomma un evento decisamen-
te molto raro, per il quale nessuno corre alcun rischio. Però
è vero: questo progetto esiste
ed è pronto per essere realizzato, ma al momento non c'è
la disponibilità economica».
Un lavoro di tali dimensioni,
secondo Moretti, potrebbe
durare fino a due anni (con
stop durante l'inverno) e consisterebbe, oltre che nel rialzo
degli argini, anche nel ringrosso, ovvero nell'allargamento della base arginale.
Nelle foto
due immagini
del fiume Po
in piena
nella Bassa
BA—,) Nl ,> IIRAIVU ' l
Argini, nega progetto da 12 milioni
Bellintcni, un Gorg. nel cuore
Servizio idrico
Pagina 6
La raccolta differenziata di Canneto
prosegue con grande successo
CANNETO - Prosegue con
sempre maggior successo nella
città dei vivai la raccolta differenziata che dopo aver raggiunto la percentuale di risultato del 67% si amplia e
punta adesso anche alla raccolta dei pannolini e dei pannoloni. Per far fronte , infatti,
alle possibili criticità legate al
mantenimento in casa del rifiuto costituito dai pannolini,
prodotto generalmente da famiglie con bambini fino a 3
anni di età o da altre utenze
specifiche con soggetto allettati o con problematiche particolari, che hanno comunque
una produzione giornaliera costante di pannolini e pannoIoni, alla tradizionale raccolta
settimanale differenziata dei
rifiuti solidi urbani viene istituito ora un circuito parallelo
di raccolta di tale tipologia di
rifiuto. «I pannolini e i pannoloni - spiega il sindaco Pierino Cervi -, dovranno essere
conferiti mediante appositi
sacchi azzurri che potranno
essere esposti nel corso di tutto
il periodo dell'anno nella giornata di lunedì e nel periodo
estivo , da giugno a metà settembre, anche nella giornata di
giovedì». (p.z.)
Croce Rossa , al vio Iotestaper i 150anni
Cosolmoso,uno78ennemmes
Rifiuti
Pagina 7
Barriera antive1eni
D Tar non decide
sul ricorso della ¡es
La camera di consiglio fissa l'udienza di merito per ottobre
Attesa per il dispositivo per capire se l'intervento è congelato
di Monica Viviani
Tutto congelato per 6 mesi, se
ne riparla a fine ottobre. Questa la decisione presa dal Tar
di Brescia sul ricorso presentato da Ies contro il diktat con
cui il ministero dell ambiente
le ha intimato la realizzazione
del progetto Sogesid da 16 milioni di euro per la messa in sicurezza e bonifica della falda
in area Belleli. Riunitasi ieri
mattina, la camera di consiglio
della prima sezione del tribunale amministrativo lombardo si è limitata a fissare
l'udienza di merito per il prossimo 29 ottobre. Il ricorso di
strada Cipata chiedeva però
«l'annullamento previa sospensione» del decreto con cui
il 21 ottobre scorso è stato approvato il progetto definitivo
di barrieramento fisico e idraulico realizzato dalla società in
house del ministero e «contro
ogni atto connesso e consequenziale». Il dispositivo con i
termini e le motivazioni del
provvedimento sarà probabilmente reso noto oggi, ma da
quanto è stato possibile capire
sembra che la richiesta di sospensiva del provvedimento
ministeriale non sia stata neppure discussa e a questo punto
non lo sarà più. A questo punto l'azienda è in attesa di ulteriori delucidazioni per decide-
Energia
les ha presentato a marzo ricorso contro il díktat dei ministero
re le prossime mosse visto che
l'ingiunzione ministeriale di
metà febbraio parlava chiaramente di inizio lavori «entro
tre mesi».
Il ricorso di strada Cipata entra nel merito del barrieramento e ne smonta tecnicamente
l'utilità punto per punto. L''intervento previsto da Sogesid in
area Belleli viene innanzitutto
definito «superato» dal progetto realizzato dalla stessa les e
già approvato . Si parla poi di
«inequivocabile inutilità» del
muro di plastica e metallo che
inoltre «non può essere realiz-
zato da les in quanto trattasi di
un'opera pubblica». Dati Arpa
alla mano, si fa poi presente
che lo stabilimento les è situato a valle mentre una serie di
contaminanti
provengono
«dalle aziende ubicate a monte idrogeologico».
Nel chiedere infine un risarcimento del danno, oltre al ministero dell'ambiente, l'azienda del gruppo Mol chiama in
causa altri venti enti tra cui an-
che il Comune di Mantova che
ai primi di aprile si è a suavolta
costituito in giudizio contro la
les.
F
Ba.d-, :nII7`aiimn ilrci H
sil ic r dcl4i lí
Pagina 8
Slevecchìu, Romania e RepuhhUca Ceca
Enì cede a Mol raffinerie e quote azíonaríe
Eng haflrnaato ieri a Budapest con gl Gruppo ungherese Mol un
accordo perla cessione della sua quota del 32,445°.o ßn Ceska
Ftaflnèrska(Crc),attiva nella rafflnazlone gn epuhhhca Ceca. la
cessione è soggetta al diritto dl prelazione da parte dell'altro socio.
unlpetrol, che potrà acquistare la quota alle medesime condizioni
concordate con Mol. Nella stessa giornata, informa uni nota, Enl hza
firmato con Mol ulteriori accordi perla cessione delle controllate
Enk Ceska Republßka, Enà 5lovensko ed Enà Romania, che operano
nelle attività dl reffning & marketing rlspettlvamente ili Repubblica
Ceca, 51ovacchfae Ronianfa. Il perfezionamento dg queste
operazioni è soggetto ad alcune condlzlong,tra le quali
l'approvazione preventiva da parte delle autorità antitrust
competenti. Eni rimarrà attiva nei tre paesi nella
commercializzazione dei lubrificanti extrarete. Eni. con la cessione
della quota in Crc riduce del 7% la propriacapacitá di raffinazione
che si aggiunge al 13%, di riduzione già conseguita nel 2013.
Energia
Pagina 9
Tassati i pannelli sui tetto
A Castiglione circa 150 casi
Svolta al Catasto: sopra 13 Kw il solare aumenta il valore dell'immobile
Dall'ufficio tributi avvisi ai proprietari per chiedere di aggiornare la rendita
di Francesco Romani
® CASTIGLIONE DELLE STIVI ERE
I pannelli fotovoltaici? Per
l'agenzia del Territorio sono
unità immobiliari che producono reddito e quindi vanno
accatastati, facendo aumentare la rendita. Chi ha messo
un impianto sul tetto o in
giardino è insomma come se
avesse allargato la casa o costruito una nuova stanza. Per
le imprese, è come avere avviato una attività parallela,
sul tetto magari del capannone. La precisazione viene da
una
recente
circolare
dell'Agenzia delle entrate (la
36/E/2013 del dicembre scorso) che ha stabilito che gli impianti fotovoltaici sopra i 3
Kw sono da considerare
"beni immobili" e che quindi
ricadono nel calcolo sulla rivalutazione delle rendite catastali introdotta dalla Finanziaria 2005 ai commi 336 e
337. Se invece sono di piccola
potenza restano, come sino a
ieri, beni immobili.
Ad accorgersene, fra i primi, l'ufficio tributi del Comune di Castiglione che in questi giorni sta inviando ai pos-
sessori di pannelli una raccomandata con la quale si invita ad aggiornare la rendita catastale del fabbricato sul quale è posto l'impianto. La rendita catastale costituisce la
base imponibile sulla quale
calcolare le tasse sulla casa,
Ici ed Imu per prime. Alla fine, per chi ha messo il fotovoltaico allettato dagli incentivi statali, sarà una sorta di
beffa: più tasse da pagare con
lo Stato che quindi con una
mano dà e con l'altra si prende. Ma facciamo un passo indietro. La Finanziaria del
2005 stabilisce che serve aggiornare le rendite catastali,
Energia
Varíazì®ne dovuta se fl valore sale del 15%
Si considerano immobili quando sono posizionati sulle pareti di un
in mobile osti un tetto e per esse sussiste l 'ohhligo della dichiarazione
di variazione catastale. il documento precisa chela dichiarazione di
variazione catastale è necessaria quando "impianto totovoltaico
integrato su un immobile ne incrementa il valore capitale (o la
redditività ordinaria) di almeno il 15%, in questo caso l ' impianto non
è accatastato autonomamente, ma aumenta la rendita catastale
dell'immobile principale , senza mutarne la classificazione.
cioè il valore fiscale che viene
utilizzato come base per calcolare le tasse su case e aziende. La rendita aumenta se, ad
esempio, una casa o un capannone vengono ampliati.
La circolare di fine 2013
precisa che è obbligatorio accatastare i pannelli fotovoltaici casalinghi superiori ai 3
kWp se il valore dell'impianto installato sia almeno il
15% del valore catastale
dell'immobile sul quale è posizionato. I cittadini che hanno questo tipo di impianto
dovranno dichiararlo al Catasto e si vedranno aumentare
proporzionalmente le tasse,
Ici, Imu. Facendo un breve
calcolo, per una mezza bifamiliare costruita negli anni
'80, l'incremento di rendita
sarà di 250 euro, base sulla
quale sarà calcolata l'Imu.
Stessa cosa, in proporzione,
per gli impianti posti su edifici produttivi.
A Castiglione , secondo i dati forniti dal Gse, il gestore dei
servizi energetici nazionali,
esistono 187 impianti fotovoltaici che ergono complessivamente 5.427 kW. Di questi,
un quarto (46) sono sotto i 3
Kilowatt ed i rimanenti 141
sopra. Cinque impianti superano i 200 kW con un massimo di 523 kW.
Per i 141 cittadini proprietari di impianti fotovoltaici
sopra i 3 kW che dovranno aggiornare la propria rendita
catastale inizia ora una lunga
trafila.
Un impianto fotovoltaico realizzato sul tetto di un'azienda
L-ii i pam,dcuu'cw
a Cs„g,;-<<,«n r, u .,,
Pagina 10
La Regione sblocca 13,2
Annuncio di Fava: «Entro la fine di maggio fondi Pac per duemila imprese»
La Regione sblocca i fondi della
Pac a circa 2.000 imprese agricole e attraverso l'organismo pagatore raggiungerà le aziende alle
quali la Guardia di Finanza, nell'
ambito dell'operazione denominata "Bonifica" (avviata nell'ottobre scorso per verificare il corretto funzionamento del sistema delle erogazioni pubbliche
in agricoltura), aveva bloccato
l'autorizzazione ai pagamenti
dei contributi comunitari.
L'assessore Gianni Fava
«E un risultato assolutamente
positivo, frutto del buon senso e
della trasparenza, e che restituisce ossigeno alle imprese agricole, soprattutto a quelle nelle aree
svantaggiate», ha commentato
l'assessore Gianni Fava. Continueranno, invece, le operazioni
di verifica delle posizioni delle
aziende per individuare eventuali comportamenti irregolari.
La revoca del blocco dei pagamenti è stata possibile grazie all'
intervento dei direttori dell'organismo pagatore e della Regione,
che avevano appunto manifestato la necessità di procedere rapidamente ai pagamenti e chiesto
al ministero delle politiche agricole di fare chiarezza sulle regole che stanno alla base della gestione dei titoli di conduzione e
in particolare, per le aziende
coinvolte dall'operazione bonifica. I beneficiari sono oltre 2.000
imprese agricole , il 10% delle
quali ha già ricevuto il saldo. Entro la fine del mese, comunica
l'organismo pagatore regionale,
saranno liquidate tutte le pendenze. Complessivamente, la cifra destinata alle imprese agricole si avvicina a 13,2 milioni di giuro.
Intanto ieri Fava ha attaccato
gli industriali del latte: «I contratti si rispettano . Sono intollerabili le violazioni unilaterali a cui
stiamo assistendo in questi giorni, che danneggiano gli allevatori».
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Politica locale
Pagina 11
Un parco della storia
«Ridateci San Nicolò»
II Comune prepara un progetto di valorizzazione per acquisire gratis la
L'assessore Irpo spiega: «Ciclabile, palestra e musei su ebraismo e cric
di Sandro Mortari
Un parco della storia in riva al lago che avrà un duplice scopo:
custodire la memoria di momenti importanti vissuti da
Mantova e restituire alla gente
una parte fondamentale della
città che oggi le è preclusa. E ciò
che si propone il Comune con il
progetto di valorizzazione e recupero dell'ex area militare di
San Nicolò che si trova nella zona del Gradaro, affacciata sul lago Inferiore. Al lavoro, da qualche tempo, ci sono i tecnici di
via Roma guidati dal segretario
generale Annibale Vareschi, il
Politecnico di Milano, l'istituto
di storia contemporanea, la diocesi e la comunità ebraica. Tanti
soggetti di estrazione culturale
diversa perché quel luogo è una
sedimentazione di secoli di storia. Lì, infatti, c'erano insediamenti paleocristiani (la leggenda vuole che la zona sia il luogo
dove fu martirizzato san Longino) e cristiani con la chiesa di
San Nicolò e il convento dei frati
di sant'Ambrogio ad Nemus, eritrambi demoliti; per non dimenticare il vecchio cimitero ebraico voluto dai Gonzaga e fatto
chiudere nel 1786 dagli austriaci, dove è sepolto Immanuel da
Fano, una delle figure più importanti della cultura ebraica. Fino
ad arrivare al 1943 quando quel
terreno diventò il campo di concentramento per i soldati italiani e alleati prigionieri, poi deportati nei lager in Germania (si calcola che da lì transitarono non
meno di 150mila persone). Senza dimenticare che quel sito fu
utilizzato anche dagli austriaci e
da Napoleone alla fine del 700
(esiste una polveriera asburgica
ben conservata).
Come si vede, una zona ad al-
Politica locale
ta valenza storico-archeologica,
completamente vincolata, «che
il Comune deve acquisire al più
presto, prima che su di essa si
appuntino gli appetiti di privati»
osserva l'assessore al demanio
Roberto Irpo. Che si sofferma
anche sulla sua «valenza naturalistica, un parco in riva al lago,
oggi completamente inaccessibile e che noi potremmo restituire ai cittadini anche solo ripulendolo e costruendo una ciclabile,
il cui percorso lungo la sponda è
già tracciato». Il Comune
all'Agenzia del demanio e alle
varie sovrintendenze, per ora,
deve presentare un progetto di
valorizzazione senza un piano
economico-finanziario: «Questo è un vantaggio perché ci consente di immaginare tutto quello che vorremmo fare; poi andremo avanti per step». E allora, dopo la bonifica dell'area e la ciclabile, «vorremmo recuperare i
cinque capannoni che ci sono,
tutti in buono stato, e adibirli a
contenitori di vari musei
sull'ebraismo, sulla cristianità,
sulle deportazioni dell'ultima
guerra, sull'epoca asburgico-napoleonica; potremmo anche riservare uno spazio ai whriters
come espressione dell'arte contemporanea. E poi puntiamo anche a costruire una palestra a disposizione di tutti». Se il progetto piacerà allo Stato, l'area sarà
ceduta gratis al Comune: servirà
tempo, però: «È il testimone che
passiamo alla prossima amministrazione - dice Irpo - sperando
che sia ancorala nostra».
Soddisfatto il sindaco Nicola
Sodano: «Il progetto - spiega parte con l'approvazione del Pgt
in cui sono inserite le 3-4 zone
strategiche della città da valorizzare. Al demanio avevamo già
fatto richiesta dell'area tempo
fa, mapoi siamo rimasti bloccati
dal cambio di strategia dello Stato che ha stralciato dall'elenco
dei beni da cedere quelli con valore storico-artistico. L'investimento è importante, ma - conferma - già solo con una pulizia
si può restituire alle famiglie un
polmone verde della città».
Rocca dI SparafucHu, l'Infopoínt sí arAdua
La Rocca di Sparaffucile presto diventerà di proprietà dei Comune di
Mantova. Sta, infatti, per concludersi la funga procedura, iniziata nel
2011, per acquisire dal demanio statale il monumento e trasformarlo
inii nfopoint della città. Ia strada seguita è la stessa che si vuole
percorrere per San Nicolò, «che potrebbe essere più veloce trattandosi
di un'area prettamente verde» afferma l'assessore al demanio
Roberto Irpo. Una volta acquista la Rocca, a questo puntosi spera
entro giugno, inizieranno i lavori per trasformarla in un punto
informativo alle porte della città, peraltro all'entrata pi Ci suggestiva:
«Sarà un punto di i nformazione turistica avanzata - spiega l'assessore
- dove si potranno anche effettuare prenotazioni per i soggiorni in
hotel, per le visite ai musei e perle gite in barca sul D13incio».
np renddiash,rin
aHiduleci Sn tiirolò»
Pagina 12
Caso Edera, quattordici mesi di silenzio
Curtatone. II Comune deve ancora riscuotere la fideiussione. Ferrari: i tempi sono nella norma. Ma l'opposizione insorge
® CURTATONE(Levata)
Quattordici mesi di silenzio sul
caso Edera e in particolare sulla
riscossione della fideiussione.
La procedura era stata avviata
dall'amministrazione di Curtatone a marzo 2013 e ad oggi, dopo oltre un anno, non sono più
arrivate risposte. La fase in corso è ancora quella della valutazione e l'attesa è di capire il differenziale tra i 7milioni e
800mila euro di garanzia iniziale e il valore delle opere che sono state eseguite all'interno del
cantiere da 150mila metri quadrati, prima che si bloccasse definitivamente a ottobre 2012.
Con la somma che ne deriverà,
il Comune ha ancora intenzione di completare come priorità
la ciclabile che passa per Corte
Edera e terminare la realizzazione del rondò, anche questo
lasciato a metà. L'assessore ai
lavori pubblici Francesco Ferrari, fa il punto della situazione
sul cantiere fantasma che si trova nella frazione di Levata. «In
quanto alla fideiussione, diciamo che l'istruttoria sta andando avanti - dice - l'assicurazione sta quantificando le opere
portate a termine e noi stiamo
aspettando notizie dal direttore dei lavori. Abbiamo comunque già sollecitato un paio di
volte i diretti interessati». Secondo l'assessore, i tempi particolarmente lunghi rientrano
nella normalità per procedure
di questo genere. «Durante
questi anni di mandato ci è capitato di avere a che fare con altre fideiussioni - spiega - ad
esempio per la lottizzazione
Sacca di Buscoldo, quando dopo un anno è stata concordata
la cifra ed ora siano in fase di
pagamento e per un'altra area
vicino al Castorama, per la quale ci sono voluti due anni. E in
entrambi i casi si parlava di importi molto inferiori ad Edera,
solo poche centinaia di migliaia di euro. Quindi l'attesa è normale, e noi la nostra parte l'abbiamo fatta, interessandoci il
più possibile». Un impegno
considerato invece non sufficiente dal capogruppo di opposizione Paolo Savazzi, che ha
voluto discutere della vicenda
durante l'ultima seduta di consiglio comunale. «Da ciò che mi
risulta manca ancora il verbale
da parte del direttore dei lavori
- interviene - e a mio parere si-
gnifica che Edera è totalmente
fuori dal controllo dell'amministrazione, che in tutto ciò ha un
atteggiamento inspiegabilmente morbido nei confronti di un
caso che ha scosso Levata e ha
costretto i cittadini a rinunciare alla nuova scuola». Ferrari riferisce infine di essere a buon
punto in quanto l'acquisizione
dei lOmila metri quadrati che
avrebbero dovuto ospitare
l'istituto, come stabilito dalla
convenzione, ma che andranno in mano al Comune vuoti.
«Tra qualche settimana decideremo quali progettualità avanzare». Gli argomenti verranno
affrontati anche stasera all'assemblea del Comitato di quartiere, in programma in sala civicaalle 21.
Elena Caracciolo
La terra smossa nell'area della lottizzazione Edera
Politica locale
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A2A,ecco chi è sceso inpirta per
p le no
Si ricandidano Di Mezza e Capanni. Ma per il Cda ci sono anche i «tecnici» Del Barba e Bonomo
..............................................................................
Eugenio Barboglio
..............................................................................
Sono ottantacinque i candidati ad entrare nel consiglio di
amministrazione di A2A. Il
nuovo cda, perchè come si sa
la governance della società
energetica è stata rivoluzionata: c'era il duale, un doppio
consiglio cioè, uno di amministrazione e uno di sorveglianza. C'erano 23 consiglieri.
Adesso con i nuovi patti parasociali, con l'accordo trovato
dai soci pubblici, insomma
dai sindaci Pisapia e Del Bono,
è cambiato tutto: una governance snellita e solo 12 membri.
Dovevano, in realtà, nella prima versione dello statuto riformato, essere 14, poi due sono
stati ulteriormente tagliati su
richiesta delle opposizioni in
consiglio comunale a Milano.
La Loggia, tocca al sindaco la
nomina, dovrà esprimerne
quattro e altrettanti palazzo
Marino. Lo statuto garantisce
la maggioranza pubblica in
un cda che ora si sa da chi sarà
guidato. I soci pubblici si sono
accordati, e ieri Del Bono ha
svelato a Bresciaoggi l'identità
del nuovo presidente: Giovanni Valotti. Bresciano, già alla
guida di Cogeme, maprofessore e prorettore alla Bocconi. Insomma, uno con il "pedigree"
giusto per piacere su entrambe le sponde, bresciana e milanese. Su di lui si è realizzata la
convergenza tra Del Bono e Pisapia, dovrà succedere anche
sul nome dell'amministratore
Competitors
delegato, anche se spetta formalmente a Milano. Ma per
l'ad potrebbe essere meno facile. Il direttore generale dell'azienda, Renato Ravanelli, resta in pole position: gradito alle banche creditrici di A2A e in
generale al sistema milanese,
probabilmente molto meno a
quello bresciano, che negli anni passati ha individuato in lui
un "braccio" dell'egemonia
meneghina nella multiutility.
Di nomi ne circolano altri, come circolava quello di Valotti:
Stefano Cao, Alessandro Pansa, Andrea Mangoni. Sui giornali sono andati questi, e Ravanelli, ovviamente. Ma ne potrebbero spuntare altri.
INTANTO la lista degli ottantacinque è sul tavolo del comitato di valutazione della Loggia.
Da verificare sono i requisiti
di onorabilità e professionalità, e da segnalare eventuali incompatibilità che in caso di nomina dovranno essere rimosse. Dopo il comitato la parola,
definitiva, passerà al sindaco.
Alcuni nomi spiccano: Fausto
Di Mezza, per esempio, è
uscente, era stato scelto da Paroli per la "sorveglianza". Ricandidatura anche quella di
Bruno Caparini, leghista e camuno doc. E quella di Norberto Rosini, sentinella del centrosinistra nel cds uscente. Pure
legato al centrodestra il commercialista Marco Orazi già in
cda e sindaco di partecipate
del Comune. C'è Giorgio Schiffer, a lungo al vertice di Brescia Mobilità nell'era Corsini.
Pagina 14
È candidato anche Claudio Buizza, architetto ma anche ex capogruppo dei democratici eli
sinistra. Come pure fa riferimento a quell'area Gialluca
Del Barba, che è però anche
un «tecnico», essendo stato
presidente di Cogeme. Come è
un tecnico Antonio Bonomo
che è stato direttore di produzione di A2A e responsabile
dell'inceneritore di Acerra.
Giovanni Comboni, per restare a sinistra: un nome che era
circolato anche per la presidenza, andata aValotti. Michele De Tavonatti è invece in Camera di commercio. Quindi
Cesare Giovanardi, presenza
costante nelle assemblee e fustigatore delle scelte aziendali. Paola Artioli, presidente di
Aso e del settore Metallurgia,
siderurgia e mineraria di Aib,
è appunto candidata indicata
da Marco Bonometti, leader
degli industriali bresciani. Per
il resto qualche nome di politico, di commercialista e di abituè delle autocandidature.
Quanto a Graziano Tarantini,
presidente del cds, si sa che è
anche lui tra i candidati, ma a
fare il suo nome è l'ordine degli avvocati milanesi.
Si fa rotta sul 13 giugno, giorno dell'assemblea che dovrà
adottare lo statuto e eleggere
il consiglio di amministrazione sulla base di liste, e il collegio sindacale per il quale le domande dei bresciani sono novantasei. Si aprirà poi, tra le altre la partita eli A2A Ambiente, altro terreno di verifica dei
nuovi equilibri bresciano-milanesi nel colosso energetico.
•
© RIPRODUZIONE RISERVALA
Competitors
Pagina 15
CANDWATB Al CONSiGUID DI AMMINISTRAZIONE
F aCia AÍ e , oli
Marco Astori
Alessandro Berdini
Luca Bertob
Antonio Bonomo'
Matteo Brangi
Giovanni Br ond
Filippo Bruneri dott .
Claudio Buizza arch.
Piergiuseppe Caldana
Bruno CaParinì'
Giarlpi ,,Capoferri
Miche!. [_attaneo
Elisabetta Ceretti
Angelo Cisotto
Giovanni Cor toni
Enrico Corali
Leonardo Cessu*
Michele De Tavona atti
Gianluca Delbarba*
Fausto Di Mezza
Sergio Marino Facchinetti
Alberto Facelia
Giancarlo Faroni
Davide Felapp
Cesare Fr ati*
Patrizia Gabelli
Cesare Giovanardi
Severino Gritti*
Luigi iManinetti
Alessandro Mase i ZannìnCk
Marco Mattei*
Valeria Mattioli
Silvana Menapace
G lali¡îLQ +'iijJÍlcO
Roberto Mutti
Andrea Aless
Luisa Anselmi
Marco Astori
Damiano Nassini
{ uldo Astori
Maurizio Nostro
Alberto Baio
Giovanni fluiti
Guido Bailerio'
Lara Bellotti
Alberto Onofrio Beltrami
Renato Beltrami
Alessandro Berdir}i
Miarco Grazi
Pietro Pacchíone
rh etro Pasini*
Dario Perotti*
Sian Paola Perrotti
Riccardo Pisa Simonini
Andrea Pcrteri*
rozzi
Paolo Pran.i
Luigi Ragazzoni
Luciana :avicini*
Bruno Risaldi
Antonella Rivadossi
Cario Rolla
Norbert,} Rosisi
Stefa, _ Rossetti
Luciano Rubessa
Alessandra Salvar
Giorgio Schi! er
'' p:na ?igurta
Maurizio Stefanutti
Giuseppe Antonio laici
Enrico Tosi ni
Daniela Vanin
Paolo Vitale
Francesco Voliono
Paolo Voilono
Albino Zabbialini
Mariacristina Zola*
0 In caso di nomina deve rimuovere causa di incompatibilità.
Competitors
CANPI#äATI AL COLLEGIO SiNDACAIE
Luca Ber! oli
Umberto Bisesti
Aurelio Bizioli
Aldina Boldini
Walter Bonandi
Matteo Brangi
Giovanni grondi
Filippo Brunorì
Gíanpiero Capoferri
Michele Cattaneo
Luigi Chiappa
Angelo Cisotto dott.
Leonardo Cossu*
Vincenzo C:nistarella
Michele De Ta vonatt
(,,anluca Úe;uarha
Leandro Di Prato
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Alberto Faceila
Giovanni Parati
Davide Feia lei
Elisabetta Felloni
Cesare Frati*
Patrizia Gabelli
Marco Gregorini
Severino Gritti *
Marc, Giacomo Inverarci
Monica Leone
Ferdinando Magnine
I Luigi Maninetti
Francesco Paterlini
Claudio Pater lini
Andrea Patti
Monica Pcdercir
Alberto Perani
Dario Perotti*
Gian 'aolo Pernotti
Rosalia Pezzoli
Franco Picchieri
Antonio Pegliaghi
Danilo Poli
Andrea Pori Pri
Federico Pozzi
Paolo Prandi
Luigi Ragazzo i
Loris Raineri
Luciana Ravicini'
Bruno Rinaldi
Antonella Rivedessi
Alberto Romano
Norberto Resini
Mario Renato Salv'alai
Gianluca Sanzogni
Chiara Segala
Silvio Marchini
Antonio Sesto
AlessandroMasetti ZanninA Moira Sigurtà
Marco MatteE*
Antonio Soldi
Valeria Mattiol!
Maurizio Stefanutti
Paola r4lignani
Giuseppe Antonio Taìni
Silvano Mombelii
Maria Toriasoni
Raffaella Tonni
Barbara Mo, indi
Luca Morandini
Orietta Truffelü
Roberto mutti
Claudio Uberti
Daniela Vanin
Damiano Nassini
Marco Nociveil:*
Alessandro Verríno
Maurizio Nostro
Giovanni Nulli
Marco Grazi
Antonio Passantino
Massimo Passi
Francesco Vollono
Paolo Vollono
Albino Zabbialini
Angielino Zanni
Mariacristina Zola*
Pagina 16
Gas, 40 palazzi a rischio
Mm: «Dovremo tagliare»
II presidente Bocca Corsico Piccolini annuncia misure drastiche per l'autunno
Crediti per oltre 300mila euro, sono 700 le famiglie interessate dal giro di vite
di Denis Artioli
1 1 VIGEVANO
Quaranta palazzi a rischio di distacco del riscaldamento, in autunno, quando gli impianti saranno riaccesi. Circa 700 famiglie che potrebbero restare al
freddo, per un debito complessivo di circa 300mila euro accumulato con Asm Energia per il
mancato pagamento delle utenze del gas metano, nella stagione termica 2012-2013. Altri debiti sono stati accumulati più o
meno negli stessi edifici residenziali anche nel 2013-2014,
ma non sono ancora stati calcolati. Si tratta di palazzi con impianti di riscaldamento centralizzati. Parte di chi ci vive non
paga le spese condominiali,
composte principalmente dai
costi di riscaldamento: quindi,
se il debito non sarà coperto, il
prossimo autunno e inverno potrebbero restare al freddo anche i residenti degli stessi complessi condominiali che invece
versano regolai-mente le spese.
Lo ha detto ieri il presidente
di Asm Energia, Enrico Bocca
Corsico Piccolini, spiegando
che la società sarà costretta ad
arrivare a misure drastiche: «Se
al 30 settembre i debiti con
l'azienda non saranno coperti,
dovremo distaccare le utenze.
Non possiamo più restare scoperti per un periodo così lungo,
non siamo un istituto di beneficenza». Nei mesi scorsi, Asm ha
tagliato temporaneamente le
utenze a «3 o 4 palazzi - sottolinea Bocca Corsico Piccolini - a
fronte di qualche decina a rischio. Tra l'altro cerchiamo in
tutti i modi di andare incontro
all'utenza,
perché
siamo
un'azienda nata e cresciuta con
i vigevanesi. Chiediamo a chi è
in difficoltà divenire in anticipo
ai nostri sportelli a spiegare la situazione, per trovare insieme
una soluzione, perché altrirnen-
Competitors
ti siamo costretti alla fine a
prendere misure che non vorremmo mai prendere, ma lo facciamo a tutela dell'azienda».
Un'azienda che ieri ha presentato un bilancio in salute e
chiude l'esercizio 2013 con un
risultato netto pari a 2.276.332
euro. «Un esito positivo che
conferma il trend degli ultimi
quattro anni, contrassegnati da
una costante crescita dell'utile»
ha sottolineato Bocca Corsico
Piccolini, presidente del Consiglio di amministrazione dal
maggio 2010 (ieri erano presenti anche i consiglieri Chiara Barotti e Mariarosa Guatteo). «Nonostante dal marzo dello scorso
anno I'Autorità abbia ridefinito
a nostro svantaggio i margini
sulle tariffe - ha sottolineato
Bocca - siamo riusciti a migliorare il risultato del 2012, superato di oltre 190mila euro. E' verosimile che il bilancio dell'anno
in corso possa risentire di una
contrazione, per l'effetto dei minori margini e per le condizioni
meteorologiche dell'ultimo inverno. I mesi di picco dei consumi, gennaio e febbraio, non sono stati particolarmente rigidi.
Ci aspettiamo quindi una ridu-
zione dell'utile in termini assoluti». La differenza tra l'utile netto dello scorso anno e quello del
2009, è di 1 milione e 800mila
euro: in tre anni le utenze sono
scese di 1.500 unità (da 33.601
del 2010 a 32.101 del 2013) soprattutto per la cancellazione
dalla banca dati aziendale «dei
clienti non più solvibili il cui
rapporto conAsm Energia si era
interrotto prima del 2010». L'utile, però, è aumentato per l'incremento delle tariffe.
Dal 2010 Asm Energia ogni
anno ha distribuito ai propri soci 1 milione di euro, ripartito tra
la holding Asm Vigevano e Lomellina (che detiene il 55% del
capitale) e il socio privato (attualmente Gdf Suez Energie,
prima Italcogim). Bocca guarda
anche al futuro dell'azienda, visto che Gdf Suez hamanifestato
lavolontà di uscire dalla compagine societaria e potrebbe entrare un nuovo socio. E, forte dei
dati di bilancio, Bocca lancia un
messaggio chiaro al presidente
della holding, Luigi Ferrari Bardil e: «Penso che in sede di trattativa potrei fornire il mio apporto d'esperienza e, soprattutto, il
mio bagaglio di competenze
operative, in particolare per i risvolti connessi alla stesura dei
patti parasociali».
CC< I PRODUZI>DNF RISERVATA
Pagina 17
Quaranta palazzi rischiano di subire un taglio della fornitura del gas in autunno
I PALAZZI CHE IL PROSSIM0AUTUNNO
RISCHIERANNO DI VEDERSI TAGLIARE
LA FORNITURA DEL GAS PER IL
RISCALDAMENTOA CAUSA DEI DEBITI
CONTRATTI CON ASM ENERGIA
LE FAMIGLIE CHE POTREBBERO
RIMANERE AL FREDDO
GLI EURUCHEL'ALIENUA UI VIALE
PETRARCA DEVE RISCUOTERE
ANCORA PER IL GAS DISTRIBUITO IN
CITTÀ NELL'ANNO TERMICO 2012-2013
ILLI NI LUMNLt551VI REGISTRATI
FINOALL'ANNO SCORSO DA ASM
ENERGIAAVIGEVANO E IN LOMELLINA
LIRL, : MILIONI DI UTILE NETTO
REGISTRATO DALL'AZIENDA NEL 2013
Competitors
Pagina 18
LON
. Differenziata
Gli «sce ' »
dei ' ti
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nei sacc '
Sarà un agente di Polizia locale insieme con un operatore
della municipalizzata «Lunato Servizi» a dare la caccia fra i
sacchi di immondizia agli irriducibili dell'abbandono selvaggio: troppi incivili non accettano la nuova raccolta dei
rifiuti urbani con il sistema
del porta a porta.
La notizia arriva dall'assessore all'ecologia Nicola Bianchi:
«Abbiamo atteso alcune settimane dall 'avvio della nuova
procedura per dar tempo alle
famiglie di impratichirsi sulla
raccolta. I cassonetti stradali
sono stati ormai tutti rimossi:
partiremo nei prossimi giorni
con questi controlli proprio
per cercare di sradicare la maleducazione di chi continua
ad abbandonare sacchi indifferenziati dappertutto, segno di
maleducazione e di inciviltà. I
sacchi saranno aperti e si cercherà da frammenti di scontrini o altri documenti di risalire
agli autori del gesto nonché
proprietari dello sporco».
Le sanzioni previste per chi
abbandona lo sporco sono pesanti e raggiungono anche i
500 euro: il periodo di tolleranza concesso alla popolazione
si sta per finire. 0 R.D.
Rifiuti: Scenario
Pagina 19
Gli emendamenti in commissione al Senato
Taglio al fondo «anti-Tasi»
per spingere ji bonus affitti
Via una fetta dei 625 milioni
del fondo «anti-aumenti» della
Tasi, che vengono destinati a coprire l'Imu a14 per mille nel2014
sugli immobili locati a canone
concordato, e dall'anno prossimo un piccolo aumento (5 milioni nel 2015 e 2016,15 milioni dal
2017) delle accise subenzina e riscaldamento per finanziare gli
eco-bonus nelle ristrutturazioni
degli alloggi degli Iacp.
Sul dedalo delle coperture deve ancora esprimersi questa
mattina la commissione Bilancio, ma ieri a Palazzo Madama la
legge di conversione del decreto «casa-Expo» ha fatto grossi
passi in avanti con il via libera a
un grosso pacchetto di emendamenti nelle commissioni Lavori
pubblici e Territorio. Sempre
questa mattina, dopo l'esame
della commissione Bilancio, inizierà la discussione generale in
Aula, mentre ilvoto è in calendario da martedì prossimo.
Confermata la sanatoria sui
mini-canoni degli inquilini che
hanno denunciato gli affitti in nero e hanno ottenuto il taglio grazie alla norma cancellata dalla
Consulta con la sentenza
50/2014 (si veda Il Sole 24 Ore di
ieri; ma anche per questa novità
Rifiuti: Scenario
non manca qualche rischio di costituzionalità). Semaforo verde
anche alle nuove regole che provano a rilanciare i canoni concordati: c'è l'Imu alo per mille,
ma limitata al 2014 e comunque
innalzabile fino al 7 per mille dai
Comuni, e la promessa, entro un
mese dalla conversione definitiva, di un nuovo elenco Cipe dei
mobili, inoltre, Tari e Tasi saranno abbattute di due terzi.
Sul versante dell'edilizia sociale un correttivo nega la retroattività alle norme anti-occupazioni, stabilendo per gli abusivi un bando decennale da nuove
assegnazioni di alloggi «a decorrere dalla data di accertamento
dell'occupazione». Si estendono agli immobili dei Comuni le
regole di favore previste per gli
Iacp e la possibilità di riscatto dopo 7 anni da parte del locatario.
Spunta un mini-aumento
Piace ai proprietari riuniti in
delle accise sulla benzina
Confedilizia, come spiega il preche finanzierà gli incentivi
sidente Corrado Sforza Fogliaalle ristrutturazioni
ni, l'incentivo ai Comuni perché
prendano in affitto da privati aldegli immobili Iacp
........................................................................... loggi da destinare agli sfrattati.
Tra gli emendamenti dei relaComuni «ad alta tensione abita- tori alcuni riguardano gli appalti
tiva» dove si possono stipulare pubblici: ampliato a 5 anni il periquesti contratti, accompagnati odo per dimostrare i requisiti
dalla cedolare al ionio grazie alla per le attività di verifica dei proversione originaria del decreto. getti; fatti salvi gli appalti messi
La cedolare ultra-light si potrà a rischio dalle contraddizioni
applicare anche ai Comuni inte- normative sui lavori specialistiressati da calamità negli ultimi ci; eliminato il principio di corricinque anni. Arriva poi l'assimi- spondenza tra quote di partecilazione automatica all'abitazio- pazione alle Ati e percentuale di
ne principale per le case di pro- esecuzione dei lavori per i ragprietà di residenti all'estero, a gruppamenti di imprese.
patto che non siano locate o conG. Tr.
cesse in comodato: su questi im91 RI PRO D UZIO NE RISERVATA
Pagina 20
T n ä'° r n @
socio c' ese per Ansaldo Energia
di Rita Fatiguso
a tecnologia italiana nel settore delle
energie alternative fa gola alla Cina.
In quest'ottica si inquadra la lunga
trattativa che ha impegnato i cinesi di
Energia: Scenario
Shanghai Electric, un colosso del settore
energetico, e Ansaldo Energia, società del
gruppo Finmeccanica con un expertise
appetibile nel campo della tecnologia per
lo sfruttamento di shale gas.
Continua
Pagina 21
ï. L'intesa vincolante sarà rafforzata nei prossimi mesi dalla costituzione di una serie di joint venture
Ansaldo Energia, arriva il socio cinese
oggi l'accordo con Shanghai Electric: entrerà con una quota del 40%
Rita Fatiguso
PECHINO. Dai nostro corrispondente
i tratta di una fonte di cui
la Cina è ricca, ma a far
difetto è il know how, sul
quale la Cina ha tutto da imparare, dall'estrazione allo sfruttamento energetico.
Le due società siglano oggi a
Roma l'accordo vincolante in
base al quale Shanghai Electric
acquisisce una robusta partecipazione di minoranza (il 40%)
nel capitale di Ansaldo Energia, controllata del gruppo Cassa Depositi e Prestiti, mala partnership sarà rafforzata da una
serie di joint venture che si andranno a costituire nei prossimi
mesi. Non un incontro casuale,
dunque, quanto un percorso a
due ben delineato e strutturato.
La fame di competenze della
Cina, ormai primo consumatore al mondo con una quota del
Energia: Scenario
21,3% registrata nel 2013, ha già
visto una serie di passi: l'ultimo in ordine di tempo l'accordo tra State Grid ed Enel che
potrebbe riservare a breve altre sorprese, perché la pressione a cambiare la tipologia di
fonti, anche abeneficio di quelle meno inquinanti, è fortissima. Attualmente in testa c'è
sempre il carbone (69%), seguito da petrolio (18°io), energia
idroelettrica (6%%0 e gas naturale (4%) nucleare (1%) e rinnovabili (1%). Se vuole riequilibrare
le proprie energie rivedendo le
proporzioni della «torta», la Cina deve rafforzare le collabora-
TIT
La Cina ha «fame» di energia
e punta al know-how
tecnologico italiano
su turbine a vapore e a gas
e sui generatori
zioni strategiche.
Ansaldo Energia, infatti, è specializzata nella produzione di
turbine sia avapore sia a gas e di
generatori, mentre l'acquisizione diAnsaldo Ricerche e di Ansaldo Fuel Cells ha potenziato in
genere lo sviluppo e la ricerca
della società nel campo delle
nuove fonti di energia. A Shanghai electric interessano proprio le tecnologie per sviluppare turbine a gas.
Uno sfruttamento più razionale delle risorse di gas non
convenzionale potrebbe permettere alla Cina di triplicare
entro il 2035 la produzione ma
questo non frenerà di certo le
importazioni.
Oggi consuma quanto la Germania, tra vent'anni la Cina consumerà quanto l'Europa intera.
I consumi di gas tenderanno
quindi a crescere si stima fino a
26o miliardi di metri cubi rispetto ai 17o del 2010. La risorsa gas
crescerebbe dell'8,3% entro il
2015 rispetto al 4% del 2008.
Shanghai Electric, dal canto
suo, oltre ad avere una lunga storia, è anche la più vasta produttrice di turbine avapore. Quotata a Hong Kong e a Shanghai, è
anch'essa alla ricerca di nuove e
più sostenibili tecnologie.
Nella stessa direzione di partnership nel campo delle energie
alternative il recente memorandum of understanding, tra Enel
e State Grid, società leader nella
distribuzione e trasmissione di
energia e big nel settore energetico, per la cooperazione nel
campo delle tecnologie Smart
Grid per lo sviluppo urbano sostenibile e lo scambio di esperienze nella generazione di energia da fonti rinnovabili. Sulle
Smart Grid la Cina sta impegnando fondi e energie, non sono esclusi ulteriori sviluppi proprio in questa direzione.
Pagina 22
ROMA
«Il primo trimestre nel
nostro track record degli ultimi tre anni non è mai tra i migliori: confermo che neiprossimi mesil'ebitda avrà una forte
crescitaper l'entrata in funzione di nuovi impianti digenerazione», soprattutto in Nord
America. Francesco Starace,
ad in pectore del gruppo Enel,
saluta gli analisti nella sua «ultima conference call da Ceo di
Enel Green Power » rassicurandoli sui risultati in crescita
della società. Neiprimi tre mesi2014 il margine operativo lordo è rimasto stazionario (480
milioni), a fronte di ricavi in
crescita del 2,6%io (72o milioni), un Ebit appesantito da 14
milioni di ammortamenti per
l'entrata in funzione di nuovi
capacità di generazione (321
milioni, in calo del3,9°io), mentre l'utile netto esplode del
14%io (17o milioni) per effetto di
una minore pressione fiscale. I
numeri sono migliori delle attese del mercato. Il manager
ha confermato che la società
continuerà la crescita con la
partecipazione a nuove gare
in Marocco, Brasile, Sudafrica,Italia eEgitto. Irisultatihanno beneficiato dell'incremento dei ricavi in Nord America,
Italia e in Europa (Romania),
mentre hanno subito una contrazione i ricavi in Sudamerica e in Spagna, dove continuano apesare le manovre regolatorie. Starace è tornato sul taglio dello%io della bolletta elettricaperlePmicuistalavorando il governo. «L'esecutivo ha
un atteggiamento molto chiaro e aperto sulla questione - ha
detto il manager -. Il dialogo è
ancora in corso, ma non ci
aspettiamo soluzioni prima
delle elezioni europee. Se ne
parlerà in giugno».
L.Ser.
Energia: Scenario
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L'oro rosso si chiama Po
In dieci anni fatturato moltiplicato per sei: il consorzio del pomodoro vola con l'ex marchio Parmalat
di LucaGhirardini
Un marchio famoso da rilanciare, una campagna in cerca divalide alternative produttive, la
forza della cooperazione: si spiega anche così il percorso che ha
portato il Consorzio casalasco
del pomodoro a passare in soli
10 anni da un fatturato di 30 milioni di euro agli attuali circa
200. Il consorzio nasce nel 1977
a Rivarolo del Re, un lembo di
terra cremonese conficcato nel
Mantovano. E mantovani sono
molti degli agricoltori che conferiscono il prodotto, proveniente
anche da Parma, Piacenza, Cremona. Il concetto base, fin
dall'inizio, è quello di filiera: i
produttori conferiscono il raccolto, che viene lavorato in base
a un processo certificato, confezionato in modo asettico ed etichettato, spesso con il marchio
di grossi gruppi multinazionali.
Ma nel 2007 arriva la svolta: dopo il crac Parmalat c'è l'opportunità di rilevare una controllata
del colosso di Collecchio, la Boschi, con il marchio Pomi, a suo
tempo protagonista di imponenti campagne pubblicitarie.
«L'abbiamo rispolverato e reinserito sul mercato, investendo
sulla sua promozione - spiega il
direttore del Consorzio casalasco, Costantino Vaia -. L'operazione è riuscita, il brand era già
famoso, quasi un sinonimo della pummarola italiana. Ora il lavoro dei nostri agricoltori è riconoscibile sugli scaffali dei supermercati. Siamo partiti da un fatturato di5-6 milioni, oggi siamo
già a 30, e dal 2009 abbiamo una
presenza stabile negli Usa con
una società specifica». L'export
per il Consorzio, peraltro, è fondamentale: il 65% del fatturato.
E senza stracciarsi le vesti se
qualcuno usa la bandierina italiana per vendere di più: «Certo,
è un danno - sottolinea Vaia -,
ma anche una grande opportunità: significa che, se si riesce a
far capire che si è italiani al
100%, che dietro dite c'è una filiera (e da noi è verificabile, ba-
Segnalazioni
Muto accoppíato
per il comparto
ew la decìsíone
L"aiuto accoppiato nell'ambito
della Nuovi Pac potrebbe
interessare il pomodoro. Luna
rassicurazione in materia era
arrivata dal presidente della
Commissione Agricoltura dei
Par'auaento Europeo piolo De
Castro durante un incontro coi
rappresentanti dell"oi
Distretto dei pomodoro da
industria dei Nord Italia.
L'intesa non èstatacomunque
ancora trovata nel corso degli
incontri Stato-Regioni: quella
di oggi potrebbe essere la
giornata decisiva, cola una
proposta che verrà presentata
dal iaainistro Martina.
sta un clic sul nostro sito) e si
può aprire un mercato immenso». Nemmeno troppo temuta è
l'invasione del prodotto cinese
(Pechino, peraltro, ha ridotto la
quantità di prodotto trasformato): «E fondamentale indicare
l'origine della materia prima afferma il direttore -: a quel punto, se qualcuno vuol comprare
cinese per risparmiare, è libero
di farlo». La forza del Consorzio
è il radicamento sul territorio:
«Noi di certo non delocalizziamo - chiarisce Vaia -: il nostro
valore aggiunto è il made in
Italy. E tuteliamo il territorio riducendo l'impatto ambientale
delle coltivazioni, le emissioni,
l'utilizzo idrico, grazie anche a
un monitoraggio effettuato con
i droni. Grazie anche a questa filosofia, la coltura si è sviluppata
in un'area dove predominava la
zootecnia: nel Casalasco-Viadanese molti agricoltori hanno ri-
convertito l'attività sulla coltivazione del pomodoro, che ben si
adatta ai terreni. Questo grazie
anche alla collaborazione con il
Consorzio agrario lombardo-veneto. E la distanza media tra
produzione e trasformazione è
di 45 chilometri». Il consorzio, a
questo punto, è il maggiore attore italiano del comparto: stima
per il 2014 oltre 3 milioni di
quintali di produzione su una
superficie di 4.500 ettari. A livel-
lo nazionale, dopo la frenata del
2013 per il maltempo, si prevede una produzione di 48 milioni
di quintali, a metà tra Nord e
Sud: siamo il secondo produttore mondiale dietro l'irraggiungibile California. Le stime di
Confagricoltura per il 2014 parlano per Mantova di una superficie coltivata di 3.200 ettari
(+10%). Il prezzo interprofessionale fissato è di 92 euro per tonnellata.
Un campo di pomodori della zona dei Consorziocasalasco . A destra : Costantino Vaia
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Copemit riduce i cattivi Won'
E invita i cittadini alla visita
® PEGOGNAGA
Sabato a partire dalle 10, l'amministrazione comunale di Pegognaga imita la cittadinanza
a partecipare alle visite guidate alla ditta "Copernit" che ha
la sede produttiva in strada
Provinciale Est 64. Si tratta di
un "Open day" promosso dal
Comune e dall'azienda Copernit, finalizzato ad illustrare a
tutte le persone interessate,
gruppi ed associazioni, i processi di produzione delle
membrane bituminose e gli interventi realizzati per ridurre
l'impatto olfattivo. Sarà il personale della ditta in questione
ad illustrare i processi produttivi e i sistemi adottati per la riduzione delle emissioni in atmosfera delle "puzze" che nel
Segnalazioni
recente passato hanno periodicamente invaso e coinvolto
il paese. Le visite si svolgeranno alle ore 10, 11, 12, 15e16di
sabato, con la formazione di
gruppi di cittadini aventi un
massimo di 30 partecipanti
per ogni visita. Pertanto, per
usufruire della visita guidata
allo stabilimento produttivo è
necessaria la prenotazione al
numero 0376.554911, attivo
dalle 8 alle 18.
Nel contesto delle visite sarà
possibile per i partecipanti richiedere informazioni e chiarimenti in merito. L'iniziativa si
colloca nell'ottica di un'apertura al confronto e alla collaborazione fra comune ed azienda al fine di cercare di risolvere
l'annosa questione dei disturbi olfatti vi.
(v. n.)
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Metti Mirò in piazza Erbe
Al lavoro per la mostra
li Comune prepara un'esposizione perla riapertura di palazzo della Ragione
Trattative in corso con la Fondazione dedicata all'artista e con il Sole 24 Ore
di Sandro Mortari
Un grande evento per salutare la
riapertura di Palazzo della Ragione dopo il buio del terremoto. E
quello a cui stanno lavorando
l'assessore alla cultura Marco
Tonelli e il sindaco Nicola Sodano in vista della conclusione dei
lavori, probabilmente in autunno. E nella stretta cortina di riserbo in cui i due amministratori si
stanno muovendo, trapela l'oggetto: una mostra su Mirò, pittore e scultore spagnolo, esponente di spicco del surrealismo.
Tonelli va cauto: «Diciamo
che abbiamo lavorato a varie
ipotesi, ma che questa è quella
più vicina alla conclusione». «Palazzo della Ragione sarà il contenitore di grandi mostre di arte
contemporanea nel cuore della
città e farà pendant con Palazzo
Te che ospita altri tipi di rassegne d'arte» fa eco il primo cittadino, che precisa: «Non sappiamo ancora quando potremo allestire la mostra in quanto i lavori sull'immobile per riparare i
danni del sisma sono ancora in
corso e altri ne dovremo fare
all'interno. Una data potrebbe
essere tra ottobre e novembre
prossimi». «E comunque - sottolinea l'assessore - dovrà essere
l'annuncio dell'impegno di
Mantova per Expo 2015». Anche
senza volerlo, si scivola nell'anno delle elezioni per il rinnovo
dell'Amministrazione comunale. Quella grande mostra potrebbe diventare, così, per la giunta
Sodano l'asso da calare dopo
che per tutto il mandato la scarsità di risorse a disposizione ha
impedito di organizzare eventi
culturali di rilievo nazionale. La
ricaduta sulla campagna elettorale ci sarà, ma è innegabile che i
lavori post sisma sono stati fatti
nel rispetto dei tempi fissati
dall'Unione europea, e che prima o poi il inonumento va restituito alla città.
uscita l'ipotesi Mirò. Siamo riusciti ad allacciare un proficuo
rapporto con la Fondazione Mirò che ha sede a Palma di Maiorca, dove l'artista è sepolto, tanto
che la mostra sarà organizzata
con la sua collaborazione. Non
esporremo solo opere - annuncia -. Vorremmo, infatti, portare
dalla Spagna lo studio di Mirò e
IL SINDACO
SODANO
L'ASSESSORE
TONELLI
Allestiremo
lo studio del surrealista
coinvolgendo
Le sale
saranno riservate
all'arte contemporanea
I tempi sono da definire
Indicativamente
si farà in autunno
sponsor pubblici e privati
Tra una settimana
avremo il budget
fica che si dovrà investire in sistemi di sorveglianza e di allarme oltre che in impianti di riscaldamento e raffrescamento ad
hoc per le sedi che ospitano quadri e sculture di valore. Serviranno tanti soldi, che dovranno arrivare da sponsor pubblici e privati; uno di questi ultimi potrebbe
essere la Ccc, l'impresa che sta
realizzando l'intervento di recu-
tramite con la Fondazione Mirò».
«AI mio arrivo alla guida della
città - ricorda Sodano - Palazzo
della Ragione era un contenitore per eventi divario tipo, da mostre artistiche a rassegna dei salami. Io - dice con orgoglio - lo
voglio trasformare in un luogo
destinato esclusivamente all'arte contemporanea».
allestirlo da noi». Tonelli si è dato tempo una settimana per mettere a punto la proposta economica da avanzare alla Fondazione e formulare il budget complessivo: «Se la Ragione vuol diventare una spazio museale
competitivo - avverte - bisogna
investire anche sulla sicurezza e
sulla climatizzazione che oggi
mancano nel palazzo». Ciò signi-
pero nell'attiguo Palazzo del Podestà e che si è occupata anche
della Ragione: «Ne abbiamo contattati tanti, vedremo il risultato» non si sbilancia Tonelli. Che,
però, tiene a precisare che l'allestimento della mostra «sarà una
joint-venture tra vari settori del
Comune» e che «ad occuparsi
della parte comunicazione sarà
il Sole 240re, che ci ha fatto da
«Stiamo lavorando da tempo
alla riapertura della Ragione conferma Tonelli - per la quale il
sindaco voleva un evento importante. Per la fama dell'artista è
Segnalazioni
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Palazzo della Ragione con l'impalcatura aerea che rimarrà al suo posto in vista della conclusione dei lavori all 'interno
Segnalazioni
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