Rassegna del 30/01/2014 INDICE RASSEGNA STAMPA Rassegna del 30/01/2014 SI PARLA DI NOI La Voce Di Mantova 30/01/14 P. 14 Tea gli invia la fattura ma lui non è servito dalle fognature 1 La Voce Di Mantova 30/01/14 P. 14 I residenti chiedono due parcheggi 2 30/01/14 P. 15 Ladri in fuga dalla piazzola Asep 3 RIFIUTI Gazzetta Mantova POLITICA LOCALE Gazzetta Mantova 30/01/14 P. 13 «La Provincia ha violato i patti» Patrini e il Comune tirano dritto Sandro Mortari 4 Gazzetta Mantova 30/01/14 P. 13 E Acerbi prepara il piano B «Meglio ipotecare i terreni» 5 Gazzetta Mantova 30/01/14 P. 13 Pastacci parla per un'ora «È soltanto un rinvio» 6 Gazzetta Mantova 30/01/14 P. 15 Il sindaco Amadori appende la fascia: «È ora di lasciare» Gazzetta Mantova 30/01/14 P. 12 Sì dei sovrintendenti al piano post-cubo 30/01/14 P. 2 Dalle vendita di A2A risorse per le periferie Fabio Bauce 7 8 COMPETITORS Corriere Della Sera Milano Rossella Verga 9 RIFIUTI: SCENARIO Brescia Oggi 30/01/14 P. 25 Via tutti i cassonetti Porta, aporia da marzo 10 Brescia Oggi 30/01/14 P. 27 Differenziata, da record grazie alla calotta, Cronaca Di Verona 30/01/14 P. 3 A TU PER TU CON I QUARTIERI: PROSEGUONO GLI INCONTRI Italia Oggi 30/01/14 P. 34 Il conto dipende dai comuni Sole 24 Ore 30/01/14 P. 6 Taci, i fondi (forse) dai bonus fiscali 16 Sole 24 Ore 30/01/14 P. 43 Bonifiche ancora all'anno zero 17 Marco Benasseni 11 13 Matteo Barbero 14 ENERGIA: SCENARIO Sole 24 Ore 30/01/14 P. 35 L'impennata dei costi mette a rischio i conti dei big del petrolio Sissi Bellomo 18 Sole 24 Ore 30/01/14 P. 35 Gazprom accelera South Stream 19 Gazzetta Mantova 30/01/14 P. 9 Ghinzelli, ok del commissario Altro passo verso il concordato 20 La Voce Di Mantova 30/01/14 P. 23 Reni: il 4 marzo scade la cassa integrazione 21 Brescia Oggi 30/01/14 P. 19 Legambiente alza la voce Autostrada e discariche «sotto osservazione» 22 Brescia Oggi 30/01/14 P. 19 Il summit detta, l'agenda per la bonifica SEGNALAZIONI 23 Corriere Della Sera Brescia 30/01/14 P. 5 Bimbi e smog, Brescia capofila di uno studio nazionale Gazzetta Mantova 30/01/14 P. 17 Staffetta nell'ente turistico Il timone passa a Novellini 25 Gazzetta Mantova 30/01/14 P. 14 Treni nuovi per la Lombardia 26 Indice Rassegna Stampa Thomas Bendinelli 24 Pagina I Tea gli invia la fallua ma lui non è servito dallefognalure BAGNOLO - «La mia abitazione non è servita dalla rete fognaria ma mi è arrivata una fattura di Tea Acque di 160,99 euro. Questa bolletta copre il periodo di un anno e mezzo, dal mese di agosto del 2012 al 30 dicembre 2013. Ma, prima che venissi ad abitare qui, in questa casa ci hanno vissuto per 35 anni i miei suoceri che non hanno mai ricevuto alcuna fattura dallaTea». Questa singolare storia l'ha raccontata alla Voce di Mantova un residente di San Biagio che abita in una corte agricola circondata dalla campagna e da poche case. «Anche le altre abitazioni hanno lo scarico nei fossi spiega il cittadino - l'acqua che utilizziamo finisce nella fossabiologica privata, il materiale pesante si deposita sul fondo mentre i liquidi, eccetto l'acqua della lavatrice, confluiscono nei fossi. Quando sono arrivato un anno e mezzo fa, mi sono stupito, visto che l'edificio non è collegato né all'acquedotto né alle fognature. Ho chiesto se fosse legale e mi hanno detto che molte case di campagna sono collegate a un pozzo privato e scaricano l'acqua nella campagna». La fattura, emessa da Tea Acque il 31 dicembre 2013, è stata recapitata ieri nella cassetta delle lettere: «Ho telefonato alla Tea, ho spiegato la situazione e l'operatore mi ha detto che mi avrebbe inviato un modulo per dichiarare che lamiacasa non è collegata alle fognature e all'acquedotto». La fattura, ricordail residente, è intestata alla moglie e riporta la data di emissione e la scadenza per il pagamento: «Non c'è traccia del codice fiscale o della partita Iva. Quando la bolletta è arrivata mi sono messo a ridere perché né io né mia moglie abbiamo mai firmato alcun contratto con Tea. Nella fattura è specificata anche la quantità di metri cubi d'acqua consumati. Peccato che non esista il contatore. Probabilmente Tea avrà inviato analoghe fatture ad altri cittadini che si trovano nella nostra stessa situazione». La settimana scorsa a questo cittadino di San Biagio è arrivata anche una fattura di 270 euro da parte dell'Enel: «Ho sempre pagato tutte le bollette regolarmente, secondo l'Enel mi è arrivato questo conguaglio perché abito in un Comune "terremotato". Ma io sono arrivato in questa casa nel mese di agosto del 2012, dopo il sisma». (g. v.) 4it1dal1e PCUaII slldoPomministroiione m Kle h Iresidenliahiedonodueponheggi Si parla di noi Pagina 1 Bancole, nelle due strade riaperte al trafico. E quanto emerso nell 'incontro con l'amministrazione residenti chiedono due parcheggi PORTO MANTOVANO Circa ottanta cittadini hanno partecipato all'assemblea pubblica promossa dall'amministrazione comunale di Porto per illustrare i principali risultati conseguiti in cinque anni di attività. L'incontro si è svolto martedì scorso nella sala civica di Bancole. «Alcuni residenti ci hanno rivolto domande specifiche sulla segnaletica stradale in via Fratelli Rosselli e via Ferri, le due strade recentemente riaperte al traffico nel quartiere Palazzina - afferma il vicesindaco Angelo Andreetti - i cittadini hanno chiesto all'amministrazione II vicesindaco Angelo Andreetti comunale di verificare la viabilità e di predisporre i parcheggi, cosa che stiamo valutando insieme alla polizia locale. Un'altra richiesta è quella di ampliare la sede di Porto Emergenza. Siamo disponibili ma purtroppo mancano i finanziamenti». Secondo Andreetti, alcuni cittadini si sono lamentati perché il servizio di raccolta dei pannolini è stato ridotto da due volte a una volta alla settimana. «Stiamo studiando con Mantova Ambiente una soluzione da adottare entro l'estate». Il sindaco Maurizio Salvarani, invece, ha ripercorso le tappe del progetto del sot- topasso ferroviario della stazione di Sant'Antonio, promesso durante la campagna elettorale ma mai realizzato a causa della mancanza di fondi: «Sono stati promossi numerosissimi incontri istituzionali con altri enti pubblici ma non siamo riusciti a reperire le risorse necessarie» spiega Andreetti. I residenti hanno segnalato anche il problema dei lunghi tempi di attesa davanti al passaggio a livello: «Purtroppo la questione è legata alla circolazione dei treni. Quando si incrociano due convogli i tempi si dilatano . Il Comune, purtroppo , può fare poco da questo punto di vista ». (g.v.) 4iddal1e PCUaII sOdoPamministraiione Si parla di noi Pagina 2 Ladri in fuga dalla piazzola Asep Porto. Un operaio sorprende i malviventi al centro raccolta con pc e televisori 1 PORTO MANTOVANO Sono scappati a gambe levate e hanno dovuto lasciare il bottino arraffato alla piazzola. Elettrodomestici e computer abbandonati vicino alla rete di recinzione che avevano divelto poco prima. Furto sventato martedì sera al centro raccolta Asep di Porto Mantovano, in via Gonzaga, grazie all'intervento di un operaio. L'uomo ha segnalato delle persone che armeggiavano attorno alla discarica. Gli sembrava che avessero nelle mani del materiale elettrico. Appena l'hanno visto si sono allontanati. L'operaio ha chiamato il 113 e nel giro di pochi minuti è arrivata Rifiuti sul posto una pattuglia delle Volanti. I ladri però si erano già dati alla macchia lasciando vicino alla rete di recinzione che avevano reciso computer, tv, aspirapolveri, un casco, lettori dvd, altoparlanti e altro materiale elettrico che avevano intenzione di rivendere. L'ultimo saccheggio ad una discarica era stato a Quistello, dove i ladri erano entrati in azione di notte e si erano impadroniti di batterie di auto e di materiale ferroso. Tutta merce facilmente commerciabile. Per questo, soprattutto in ore serali o notturne, la piazzola sui cui sorge anche un capannone è spesso "visitata" a fondo. Parte delle refurtiva recuperata dalla polizia Pagina 3 «La Provincia ha violato i patti» Patrini e il Comune tirano dritto Niente rinvio della ricapitalizzazione, Valdaro avanti con i soldi di via Roma: qualche mese di ossigeno Presidente e azionista di maggioranza stroncano Palazzo di Bagno: «Ha avuto paura, scenderà al 6%» di Sandro Mortari «Con o senza la Provincia io andrò avanti. E ringrazio il Comune per aver salvato la Valdaro spa». Ha saputo di prima mattina l'intenzione di palazzo di Bagno di rinviare l'adesione all'aumento di capitale (poi alla sera ne avrebbe avuto la conferma), ma Aldo Patrini non si è lasciato cogliere di sorpresa. «Si va avanti lo stesso con i soldi che abbiamo racimolato dal Comune - annuncia - . E spero che anche la Camera di Commercio aderisca. Anche così abbiamo liquidità a sufficienza per pagare i fornitori, riportare la società in bonis e continuare a trattare con le banche». Dal centrodestra arrivano parole dure alla Provincia e alla sua maggioranza di centrosinistra: «Il presidente Pastacci non ha rispettato la parola data» affermano all'unisono il segretario cittadino e quello provinciale di Forza Italia Espedito Rose e Marco Ghirardini. Patrini, dal canto suo, mette in evidenza un punto: «Non vi sarà alcun rinvio dell'aumento di capitale. Se la Provincia lo effettuerà entro domani 31 gennaio, termine ultimo, bene; altrimenti la sua partecipazione scenderà al 6%. C'è il Comune che ha preso in mano con determinazione la situazione e sta facendo di tutto per salvare la Valdaro, e di questo lo ringrazio: con i suoi 625mila euro abbiamo evitato di portare i libri in Tribunale». Lascia, però, la porta aperta: «Io chiederò il completamente di questo aumento di capitale e poi nei giorni prossimi inizierò le trattative con le banche; avverto, però, che un'altra assemblea non si potrà fare prima di un mese dal 31 gennaio, periodo nel quale gli altri soci potranno decidere di acquisire l'inoptato». Potranno, cioè, decidere di rilevare le quote di quei soci che non han no partecipato all'aumento di capitale: «Nulla vieta però - aggiunge Patrini - di varare un altro aumento di capitale a cui la Provincia, se vorrà, potrà parte- cipare». E sembra essere questa la strada che i soci della Valdaro spa si apprestano a percorrere, anche se per imboccarla occorrerà ancora un po' di tempo, quello necessario a far decantare la situazione e a sgomberare Rose e Ghirardini: «Hanno sollevato un polverone soltanto per coprire le loro beghe interne» Circola l'ipotesi di un nuovo aumento di capitale per non perdere l'aiuto della Provincia il campo dalle tante polemiche di questi giorni. Nel frattempo, però, Patrini affonda i colpi verso la Provincia: «Mentre il Comune, pur di fronte ai pareri non favorevoli dei suoi dirigenti , ha deliberato ugualmente, La Provincia si è spaventata. Credo, però, che avrebbe dovuto farlo quando è nata la Valdaro spa. Ha subordinato il tutto al mio accordo con le banche, ma questo è un'assurdità». E chiude amareggiato: «Il fatto è che se i mantovani non si danno da fare, le banche vanno avanti e noi affondiamo». E quello che è arrivato dalla Provincia, lo fa capire, è un brutto segnale. I prossimi trenta giorni, dunque, saranno decisivi per capire che cosa succederà alla Valdaro spa. Lo dice anche Rose: «Abbiamo un mese di tempo per decidere se comprare l'inoptato o meno; sicuri che decideremo». E Ghirardini: «Noi il nostro dovere l'abbiamo fatto dando il via libera all'aumento di capitale, la palla ora passa agli altri». Non possono, però, esimersi dall'attaccare l'amministrazione di centrosinistra di palazzo di Bagno e il Pd: «Il rinvio che ha deciso la Provincia - osserva Rose - ci preoccupa perché il piano industriale approvato da tutti i soci, e voluto dalla Provincia, prevedeva il rilancio della società e il congelamento del debito con le banche. Dal 1' febbraio Valdaro spa dovrà continuare a pagare alle banche 130mila euro di interessi al mese. Il Pd, non votando in Provincia l'aumento di capitale solo perché è spaccato, ha dato un atto di sfiducia a Pastacci. E ha sollevato un polverone solo per coprire le sue beghe interne». Il presidente del consiglio comunale Longflls annuncia che «solo oggi (ieri, ndr,) sono arrivate in Comune le famose lettere delle banche» e che «oggi (ieri, ndr,) il Comune ha già provveduto a ordinare il versamento dei suoi 625mila giuro di aumento di capitale». Che potrà avvenire dal 3 febbraio. I. 7rymincia ha ,iolatn i pnlti., Pntrlid e IlCamnnr. firmo driffo II presidente Aldo Patrini con i l sindaco Nicola Sodano Politica locale Pagina 4 E Acerbi prepara il piano B «Meglio ipotecare i terre «Sono amareggiato ». Così il capogruppo del Pdl (tra poco Forza Italia) in consiglio comunale, Carlo Acerbi, commenta il rinvio dell' approvazione dell'aumento di capitale in Provincia. «Viva la faccia del suo presidente - dice ironicamente - che prima chiede di rifare il piano industriale e poi decide che è tutto da rifare. Non mascheri la convenienza politica con una necessitàtecnica». Acerbi, che ha inviato una mail a tutti i consiglieri del suo gruppo in cui spiega che cosa, secondo lui, si dovrebbe fare adesso, respinge l'ipotesi di rinviare il termine ultimo del 31 gennaio per sottoscrivere l'aumento di capitale: «E oggettivamente impossibile farlo - dice e, quindi , quel giorno l'aumento di capitale sarà concluso». A quel punto, il nuovo capitale della Valdaro, «ipotizzando che la sottoscrizione sia avvenuta solo da parte del Comune di Mantova, sarà di 853 .919,04 euro e la percentuale di partecipazione Carlo Acerbi , capogruppo del Pdl del Comune passerà dal 62,51% all'89,97% e quello della Provincia dal 24,05% al 6,43%». Definisce «pavida la retromarcia» della Provincia, che «avrà due gravi conseguenze: la prima, la somma versata è insufficiente, come il collegio sindacale ha più volte rimarcato, a garantire la continuità operativa della società. La seconda, il crollo di credibilità della base sociale nei confronti delle banche creditrici: è piuttosto difficile sperare che possano avere un atteggiamento benevolo nei confronti della Valdaro spa». E allora, che fare? «Bisogna tenere in considerazione qualche ipotesi alternativa e comunque prima di sottoscrivere formalmente l'aumento di capitale» suggerisce Acerbi. L'ipotesi «più seria» sarebbe il ricorso all'articolo 182 bis della legge fallimentare: «E un meccanismo spiega - agile e rapido di ristrutturazione del debito negoziato con i creditori e omologato dal Tribunale. Tra i tanti vantaggi, oltre al fatto che la società non sospende la propria attività, c'è anche quello di consentire alle banche di trasformare il debito, senza particolari rischi, ivi compreso quello della bancarotta preferenziale, a lungo termine facendolo assistere dalla garanzia ipotecaria. Sarebbe comunque - conclude - una grave sconfitta per il sistema politico aniministrativo mantovano». pla PWovincin lia violato i raffi l', trìnì il f m .nc Nr. n i Irì(I i i Politica locale Pagina 5 IN AULA Pastaccli parla pg un'ora « soltanto rinvim Un discorso di un'ora e più per ripercorrere tutte le tappe della vicenda e per chiedere al consiglio provinciale il rinvio dell'aumento di capitale iscritto all'ordine del giorno, come concordato dalla maggioranza in commissione bilancio. Il presidente Alessandro Pastacci ha ottenuto quanto voluto «perché aveva sottolineato riferendosi ai pareri negativi dei dirigenti di palazzo di Bagno all'operazione - negli atti che facciamo deve esserci la massima trasparenza». Il rinvio è stato votato dalla maggioranza Pd e Comunità e territori, mentre Sel e Idv non hanno partecipato alla votazione: «L'aumento di capitale non s'ha da fare né ora né mai perché la Valdaro non ha futuro - ha detto Tiana - la pratica andava ritirata». Contro hanno votato Lega, Pd] e civici. Pastacci ha sottolineato che, essendo un punto importante l'aumento di capitale, viene solo rinviato e non ritirato «per dare un segnale del fatto che noi siamo a favore». Negrini, capogruppo del Pd: «Io sono per il ritiro, che vorrebbe dire che il punto non esiste più, ma la sostanza del rinvio non cambia». Nel suo discorso Pastacci aveva ricordato che il presidente della Valdaro, Patrini, si era impegnato a fornire entro il 20 gennaio le garanzie delle banche circa la moratoria sugli interessi, «cosa che invece non è stata fatta». Anche ieri Pastacci ha proseguito i colloqui con Mps e Unicredit, le banche più esposte con la società, «che hanno ribadito la forte volontà di ristrutturare il debito e di rilanciare Valdaro». Il presidente si è sentito anche con Patrini, con il Comune socio di maggioranza e con i revisori dei conti: «Ho prospettato loro l'idea di indire un altro aumento di capitale e di accordarci per fare andare avanti la società senza aumentare l'indebitamento. E tutti si sono dichiarati disponibili». ni a V Wovincia lia violato i raffi 1 ',1trìnì r il f—mc tir,- Irì(I i i LA Politica locale Pagina 6 Il sindaco Amadori appende la fascia: «E ora di lasciare» Roverbella. II primo cittadino rinuncia alla ricandidatura «Fiero del nostro impegno per scuola e servizi sociali» 1 ROVERBELLA Giuseppe Amadori resterà fuori dai giochi. Il professore di Malavicina, protagonista e dominatore della scena politica roverbellese da quasi vent'anni, annuncia di non volersi ricandidare alla guida del Comune di Roverbella. Le ragioni di questa scelta? «E una mia decisione personale» ha spiegato Amadori. «Sia chiaro: con il mio gruppo ho lavorato bene, c'è stato impegno da parte di tutti, e sono soddisfatto dell'esperienza. Ma è dal 1990 che sono in amministrazione, e per ben 14 anni ho ricoperto la carica di sindaco, dal '95 al 2004 e dal 2009 ad oggi: credo sia arrivato il momento di passare la mano. Quello che potevo dare, credo di averlo dato». Il primo cittadino ha inoltre rilevato le crescenti difficoltà che ha dovuto affrontare durante l'ultimo mandato: «Per quanto riguarda la situazione dei Comuni, va detto che que- Siamo riusciti a sistemare i l distretto Asl e a restaurare la palestra di Malavicina Sono invece saltati l'intervento al municipio e alla caserma dell'Arma sti cinque anni sono stati i peggiori dal punto di vista econoinico, finanziario e sociale. Si è venuta a creare una situazione per cui i sindaci sono diventati di fatto degli esattori. Oltre a questo, voglio denunciare anche la fase di incertezza nonnariva che stiamo vivendo: non siamo ancora in grado di impostare un bilancio di previsione per quest'anno, e incombe ormai la scadenza del 28 febbraio. In un simile contesto non sono più in grado di garantire l'entusiasmo e la voglia di fare che avevo quindici o vent'anni fa. Non è per sottrarmi alle responsabilità amministrative che ho preso questa decisione, ma è giusto che ci sia un ricambio». Amadori ha tracciato un bilancio del quinquennio, manifestando soddisfazione per gli obiettivi raggiunti: «Abbiamo realizzato il punto centrale del nostro programma, che prevedeva di mettere al primo posto la persona e i servizi alla persona. Per finanziare e potenziare questi servizi (scuola, asilo nido, servizi agli anziani, ai diversamente abili ecc.) abbiamo destinato risorse pari al doppio di quelle impiegate per le spese della macchina amministrativa. Su questo fronte nel 2013 sono stati spesi oltre 2 milioni di euro». Il sindaco esprime invece qualche rammarico per quanto riguarda le opere pubbliche: «Siamo riusciti a realizzare alcuni interventi, come le ristrutturazioni del nuovo distretto dellaAsl e della palestra di Malavicina. Altri lavori, quali la ristrutturazione del- la sede municipale e l'intervento sulla caserma dei carabinieri, non sono stati possibili». «Voglio comunque ricordare continua Amadori - che abbiamo dovuto immobilizzare un milione e mezzo di euro per la realizzazione del secondo lotto della tangenziale. E stata una scelta importante, condivisa anche dai gruppi di Pd e Pdl, e votata all'unanimità in consigli o. Si tratta di un'infrastruttura vitale, che Roverbella aspetta da decenni. A questo proposito, auspico che i ricorsi presentati all'autorità giudiziaria non ritardino l'inizio dei lavori, previsto per la primavera di quest'anno». Amadori ha espresso profonda gratitudine nei confronti dei suoi collaboratori e consiglieri: «Ci siamo sempre confrontati personalmente, senza pregiudizi ideologici. Tra di noi si è instaurato un rapporto umano importante, che ci ha consentito di lavorare bene e che ha fatto crescere tutti quan ti. Voglio ringraziare anche i consiglieri di minoranza e i dipendenti comunali». Fabio Bauce 4, 0,, ù: 1, . -p, Politica locale Pagina 7 Ok lo Si dei so tendenti al piano post-cubo Via libera al progetto dei Politecnico per piazza Sordello. Nuovo annuncio di Sodano: «Lavori chiusi entro l'anno» Il marrone cioccolato fondente del cubo di piazza Sordello comincia a sbiadire: ieri «lo stato maggiore della tutela dei beni culturali» (la definizione è del sindaco Nicola Sodano) ha detto il primo sì al progetto messo a punto da Comune e Politecnico. Progetto che manderà definitivamente in pensione la discussa gabbia dei mosaici romani e promette di ridisegnare il lato corto della piazza, dopo quattro anni di rinvii. Rammendando il passato archeologico al presente urbano. Hanno detto sì il direttore regionale dei beni paesaggistici e culturali, Caterina Bon Valsassina, il sovrintendente ai beni archeologici Filippo Maria Gambari (fresco di nomina), la direttrice del Museo archeologico di Mantova Elena Maria Menotti, il sovrintendente ai beni architettonici e paesaggistici Andrea Alberti, accompagnato dal funzionario Anna Maria Basso Bert. Così durante il vertice di Milano, al quale Sodano ha partecipato con il segretario generale del Comune Annibale Vareschi, il dirigente dei lavori pubblici Carmine Mastromarino e la professoressa Luisa Ferro, che coordina il pool del Politecnico. Sotto il naso dei sovrintendenti sono state messe tre ipotesi, che differiscono nelle altezze di muretti e terrazze, ma declinano lo stesso concetto. Come già anticipato dalla Gazzetta, il progetto prevede una scansione in moduli della porzione di piazza compresa tra l'ingresso della questura e i bar di fronte (11 metri e rotti, la misura di un isolato romano). Sfruttando la pendenza dell'acciottolato, che si arrampica su per via Tazzoli. A segnare una "frattura" con la città attuale e visibile, l'impiego di una pavimentazione alternativa: pietre locali e marmi lavorati. È come se gli spazi della domus fossero fatti affiorare dal sottosuolo: al visitatore si chiede uno sforzo di fantasia, d'immaginare di Politica locale E Gambari debutta con i mosaici Al summit di Milano per discutere del futuro dei mosaici di piazza Sordello ha partecipato anche Filippo Maria Gambari (in foto), il nuovo sovrintendente ai beni archeologici della Lombardia, fresco d i nomina. Laureato in lettere classiche e specializzato in archeologia e calpestare uno scampolo di città antica. La ricompensa è nell'immersione a un metro e mezzo di profondità per ammirare l'unico frammento originale a disposizione. Il passaggio al chiuso è scandito da tre colonne: ed ecco i mosaici, circondati da una vetrata che si ferma prima di toccare il soffitto, per consentire al pavimento di respirare. Incassato il sì di massima, Comune e Politecnico perle- storia dell 'arte , 59 anni, Gambari arriva dall 'Emilia Romagna, dove ha diretto la sovrintendenza per tre anni. Socio corrispondente dell'istituto italiano di preistoria e protostoria, Gambari sostituisce Raffaella Poggiani Keller, andata in pensione. zioneranno il progetto e lo consegneranno allo «stato maggiore della tutela dei beni culturali». Quando? «In tempi brevissimi - assicura il sindaco - Tra una settimana, dieci giorni al massimo. Magari qui a Mantova». Dopo toccherà all'ufficio tecnico del Comune predisporre gli atti per l'approvazione definitiva. La strada è in discesa: non è prevista alcuna gara, i lavori verranno fatti "in casa" e i soldi sono già stati accantonati (650rnila euro). Contemporaneamente partirà il bando per lavendita del cubo. Calendario alla mano, quando vedremo il «rudere contemporaneo» (copyright professoressa Ferro)? «Entro il 2014» si sbilancia il sindaco. Che il cubo non lo hai mai digerito. (ig. cip) Pagina 8 l i- potesi di un referendum Dalle vendita di A2A risorse per le periferie I proventi della vendita di A2A dovranno essere investiti nelle periferie e spetta al consiglio comunale la responsabilità di individuare una o più opere da finanziare. Il progetto dovrà essere «di valenza straordinaria». Salta in commissione Lavori pubblici l'ipotesi di un referendum per scegliere come impiegare le risorse (una settantina di milioni) derivanti dalla cessione di una quota della partecipazione del Comune in A2A. «Non è mai stata la nostra posizione - sottolinea Lamberto Bertolè, capogruppo del Pd - Abbiamo un mese e mezzo per fare la scelta sull'opera e Competitors siamo convinti che sia una responsabilità del consiglio». Anche Basilio Rizzo ha chiarito: «Penso alle primarie della città sulle cose da fare - ha detto - La mia idea è di organizzare una grande giornata di democrazia in cui ci confrontiamo con i cittadini sulle scelte». Ieri, durante la commissione presieduta da Marco Cormio e Elena Buscemi del Pd, sono emerse le prime proposte. Riqualificazione di case popolari e scuole, riconversione degli impianti per il risparmio energetico, cinture verdi, rifacimento delle sponde dei Navigli, scolmatore per il Seveso. Da quasi tutti è arrivata un'indicazione chiara: i soldi andranno spesi fuori dalla Cerchia dei Navigli. «Sul centro si sta facendo molto ha osservato Patrizia Quartieri di Sel - ma sulle periferie c'è ancora molto da fare». Anche Riccardo De Corato (Fratelli d'Italia)e Luca Lepore (Lega) hanno condiviso il principio di destinare risorse alle periferie e insistito sulla «valenza straordinaria del progetto». «La vendita di A2A - ha avvertito Lepore- non deve servire a reperire nuove risorse ordinarie». Rossella Verga C RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 9 PALAZZOLO. Accelera i tempi il nuovo sistema di raccolta rifiuti Via tutti i cassonetti Porta a porta da marzo L' obiettivo e raggiungere 1165% di differenziata Già fissati gli incontri informativi nei vari quartieri Giancarlo Chiari Cambia la raccolta rifiuti a Palazzolo: rispettando gli impegni del programma elettorale che aveva tra le priorità la raccolta differenziata e la dismissione di Sogeim, l'amministrazione di Gabriele Zanni ha completato il complesso iter, affidando a Cogeme (che si è aggiudicato l'appalto) la gestione dei rifiuti. La raccolta porta a porta inizierà il 17 marzo, e con il suo avvio saranno gradualmente eliminati i cassonetti che scompariranno da strade e vie di Palazzolo entro il 30 marzo. La differenziata integrale dei rifiuti, che Cogeme ha sperimentato in altri Comuni, arrivando a Pal azzolo si dovrà confrontare con la realtà più importante dell'ovest bresciano. LA SCELTA, deliberata lo scorso anno in Consiglio comunale con l'opposizione dei consiglieri della Lega e della Civica, nelle prossime settimane sarà illustrata ai palazzolesi con una serie di incontri pubblici nei diversi quartieri. PeroraGiulio Cotelli, assessore all'ur- Rifiuti: Scenario Lisola ecologica di Palazzolo: da marzo si passa al sistema porta a porta banistica e all'ambiente, e Matteo Gatto, consigliere con deleghe al risparmio energetico e ai rifiuti, hanno intanto confermato la notizia. «L'obbiettivo immediato spiegano - è di creare il minor disagio possibile ai cittadini con questo cambiamento sarà possibile soprattutto con il loro fondamentale contributo. Considerando la partenza a marzo, sarà importante avvicinare il più possibile la soglia del 65% previsto dalla legge: con l'attuale sistema Palazzolo si attesta invece su una percentuale attorno al 39%». L'obiettivo di informare i residenti ha imposto un calendario fitto di incontri, tutti alle 20,30, nei diversi quartieri: il 4 febbraio nell'Oratorio Sacro Cuore, il5 febbraio nell'Oratorio San Rocco, il 7febbraio nell'Oratorio San Pancrazio, il 10 alla scuola di Mura, il 12 febbraio alla «Don Milani» nel quartiere san Giuseppe. Nell'immediato, con le lettere alle famiglie, è stata predisposta una campagna di comunicazione con brochure e volantini sulle principali regole della raccolta porta a porta, oltre a un numero verde. • Pagina 10 CONCESIO.A soli due mesi dall'introduzione i primi dati sul nuovo metodo di raccolta dei rifiuti archiviano i veleni e le polemiche e premiano la scelta Latta dal Comune -5-ie-rirenzíatía da -L mura grazie atta catoltut Nel mese di dicembre la quota del riciclato è balzata dal 48% dell'era dei cassonetti e delle isole al 71,4% Ora sì punta sulla alita con sanzioni e telecamere Marco Benasseni La calotta è già un successo. I timori e le polemiche sembrano lontani anni luce. Lo scorso ottobre l'entrata in vigore del sistema, oggi i primi dati comunicati da Aprica, che svelano una percentuale di raccolta differenziata salita al71%, contro il 48% di partenza. «GIÀ LA QUOTA da cui siamo partiti, ottenuta con i classici cassonetti, era un ottimo ini- zio - sottolinea l'assessore all'Ecologia Giampietro Belleri -. Merito è del riordino dei cassonetti, che ha permesso ai cittadini di trovare, in ogni isola, tutti i tipi di contenitore». Già questo permetteva, infatti, di decidere se differenziare o meno i rifiuti prodotti, avendo l'intera rosa di cassonetti in diverse zone del paese. «Va sottolineato l'impegno dei concesiani - continua l'assessore -. Non ci aspettavamo un simile balzo in avanti dopo soli due mesi. Ma grazie all'impegno per l'informazione e la sensibilizzazione e alla recente entrata in funzione della videosorveglianza, pensiamo che si possa ancora fare di meglio». Rifiuti: Scenario Alcuni cassonetti a calotta: la differenziata è schizzata alle stelle Con la calotta, a ottobre 2013 sono stati raccolti 594.369 chili di rifiuti, di cui 375.042 differenziati (il 63,1%); a novembre 532.598 di cui 379.907 (pari al 71,33%). A dicembre, gli ultimi dati disponibili, 448.636 chili di rifiuti, di cui 320.313 differenziati (il 71,4%). Oral'attenzione si sposta sulla qualità della raccolta differenziata, raggiungibile secondo l'amministrazione comunale attraverso i controlli dei conferimenti con strumenti di videosorveglianza, sia fissa che mobile, in abbinamento all'impegno della Polizia locale. Inoltre, proprio per vigilare sulla qualità della raccolta differenziata, il Comune ha chiesto alla Comunità Montana la possibilità di impiegare le Guardie Ecologiche Volontarie per verificare il contenuto dei sacchetti durante il loro conferimento, anche con potere sanzionatorio. Gli introiti delle multe saranno vincolati alla realizzazione di interventi di ambientali. Inoltre, l'ente potrà giocarsi la carta degli Ispettori Ecologici, con poteri di controllo e sanzione affidati anche anche agli operatori stradali del gestore del servizio di igiene ambientale. • @ RIPROOUZiONE RISERVa ia Pagina 11 Pd e Civica a muso duro: Giunta apre [e porte «Meglioil porta a portaalle dritte dei cittini La scorsa settimana Aprica spa, affiancata da realtà locali come la cooperativa «La fontana» e l'Azienda servizi Valtrompia, ha ottenuto l'appalto per il servizio di smaltimento per i prossimi cinque anni (rinnovabili quasi per obbligo per un altro quinquennio), ma a Lumezzane la polemica sul caso rifiuti non si ferma. La scelta dell'Amministrazione, lo ricordiamo, in linea con i risultati giudicati positivi da parte di realtà come Bovezzo e Polaveno, è caduta sui cassonetti a calotta apribili con una chiavetta per l'indifferenziato e sulle mini isole ecologiche per gli altri materiali; mala decisione è stata criticata da «Lumezzane in movimento», vale a dire i 5 Stelle valgobbini, e da Pd e Civica per Lumezzane. Anche per lo scarso coinvolgimento dei cittadini. Il pentastellati sono stati i primi ad alzare la voce. Nei giorni scorsi hanno scritto una lettera al sindaco Silverio Vivenzi e all'assessore Andrea Capuzzi con la quale chiedono dettagli tecnici sui motivi della Rifiuti: Scenario Fare il punto della situazione a dodici mesi dall'arrivo della calotta. È in programma questa sera, alle ore 20.30 nella sala consiliare di Nave, l'incontro pubblico sul tema « La nuova raccolta dei rifiuti... un anno dopo». n,;rli[s:, ,, Il caso rifiuti tiene ancora banco scelta e propongono un incontro con gli esperti sulla filosofia e la pratica del «rifiuti zero». Ma il vero attacco arriva attraverso un volantino di Pd e Civica per Lumezzane. «La decisione è arrivata a pochi mesi dalle elezioni senza condivisione e senza informare i cittadini scrivono Rudi Saleri e Matteo Zani, i due capigruppo -. Non sono stati organizzati incontri e l'unica occasione di dibattito, dopo varie richieste del Pd, è arrivata a bando già definito». Poi le opposizioni attaccano anche la riduzione dei cassonetti grigi e l'accorpamento in isole che potrebbe creare disagi. L'alternativa? «Un sistema ibrido con calotta per l'indifferenziata e porta a porta perilriciclabile». Fz. EU RIPRUOUZIUNE RISERVA rA LA SVOLTA nel sistema di raccolta dei rifiuti si era resa necessaria anche alla luce di numeri eloquenti. Nave si trovava infatti solo al 77esimo posto nella classifica dei comuni bresciani stilata da Legambiente per quel che riguarda il riciclo, con una percentuale del 40% (notevolmente inferiore al 65 indicato come traguardo da raggiungere entro il 31 dicembre 2012). Da qui la necessità da parte dell'Amministrtazione comunale di correre ai ripari con l'introduzione del nuovo sistema a calotta, che ha suscitato parecchi mugugni e perplessità fra i cittadini; cittadini che negli incontri organizzati in sede di presentazione del nuovo metodo hanno espresso dubbi sulla validità dell'iniziativa. Ora, Un camion perla raccolta a quasi un anno dal passaggio alla calotta, i numeri raccontano un'altra storia. Spiega Carlo Ramazzini, assessore ai lavori pubblici: «Il sistema ha funzionato egregiamente: a fine dicembre abbiamo raggiunto il 65% di differenziata, con punte dell'80% nei mesi estivi. A parte gli iniziali malcontenti, i cittadini hanno dimostrato di aver capito la situazione e hanno imparato a utilizzare il nuovo sistema senza problemi. Anche i disguidi sono stati limitati. Con l'incontro di stasera - conclude Ramazzini -, oltre a presentare i nuovi dati, vogliamo capire cosa secondo gli utenti non ha funzionato e cosa si può migliorare per spingere la differenziata oltre il 70%». B.BRE. © RIPRODUZIONE R15ERVA1 A Pagina 12 C INSIEME Al CITTADINI D A TU PER TU CON I QUARTIERI : PROSEGUONO GLI INCONTRI Si e tenuto a Parona il nuovo appuntamento con l'iniziativa di "ascolto attivo" a cura dell'Assessorato al Decentramento Nuovo appuntamento presso la Sala Civica del Centro d'incontro in piazza della Vittoria n. 10 a Parona, con l'atteso incontro serale con i cittadini a cura dell'Assessorato al decentramento in collaborazione con le aziende partecipate del Comune di Verona. Al cosiddetto "ascolto attivo" erano presenti l'Assessore al decentramento Antonio Lella, altri rappresentanti dell'amministrazione comunale, incaricati di Amia, Agec, Agsm, Acque Veronesi, Presidente e consiglieri di circoscrizione. Il Presidente di Amia, An- Andrea Miglioranzi drea Miglioranzi ha sottolineato l'interesse sempre più vivace e produttivo che si è creato intorno a questi appuntamenti serali e dichiara: "Questa iniziativa - ha affermato il numero uno di Amia ha coinvolto e richiamato molti cittadini alla collaborazione attiva in campo ambientale e non solo. Una maggiore consapevolezza del proprio ruolo nella gestione del territorio, la diffusione di una nuova cultura del rifiuto e il potenziamento della nostra attività a servizio della comunità ha portato la nostra città ai vertici nazionali in materia di raccolta differenziata. E questo è un grande risultato". A TU PER TU CON I QUARTIERI: PROSEGUONO GLI INCONTRI OEBUII0 AL FILARMONICO PER POPTAAL'ITALIANA INALCERI Rifiuti: Scenario Pagina 13 FISCO LOCALEI Gli scenari dopo l'accordo tra il governo e l4nci sulla Tersi I1 conto dip ende dai comuni L'effetto combinato ali DI MATTEO BARBERO '.sco locale, il conto da pagare per i possessori e per i detentori di immobili dipende- rà dalle scelte dei comuni. Saranno infatti i sindaci a decidere chi pagherà di più e chi di meno rispetto agli anni scorsi. E dovranno farlo in tempi brevi e in un quadro di regole tutt'altro che chiare, che potrebbero riservare alcune sgradite sorprese (specialmente agli inquilini). L'accordo sulla Tasi Con l'accordo fra Anci e governo (si veda ItaliaOggi di ieri) è stata prevista la possibilità per i comuni di incrementare le aliquote massime di Tasi e Imu fino allo 0,8 per mille, spalmandolo a loro scelta fra prime case (che potranno pagare fino al 3,3 per mille di Tasi, essendo esclusi dall'Imu) o altri immobili (per i quali la somma dei due tributi non potrà superare l'11,4 per mille). La modulazione delle aliquote spetta ai sindaci, che potranno differenziarle in ragione del settore di attività e della tipologia e della de- ®ta- etrazio i rx la differenza stinazione degli immobili (lo prevede il comma 683 della legge 147/2013). Sempre ai primi cittadini toccherà anche definire i beneficiari e la misura delle detrazioni, che dovranno puntare sulle prime case, tenendo conto della capacità contributiva delle famiglie, anche attraverso l'applicazione dell'Isee. Il quadro normativo Tali scelte si innesteranno nel quadro normativo vigente, che prevede per la Tasi la stessa base imponibile dell'Imu. Per i fabbricati iscritti in catasto, quindi, il valore imponibile è rappresentato dalla rendita catastale rivalutata del 5% e moltiplicata per il coefficiente previsto dalla normativa Imu. Per esempio, un'abitazione principale A3 con rendita catastale 450 ha un valore imponibile di 75.600 euro (450 X 1,05 X 160): a esso si applicherà l'aliquota della Tasi (come detto, l'Imo da quest'anno non colpisce le prime case), che potrà variare da 0 a 3,3 per mille, con un valore base fissato dalla legge all'1 per mille. La tabella in pagina indica il tributo da pagare nei diversi casi, ma si tratta di numeri al netto delle detrazioni previste dai comuni. Sarà l'effetto combinato di queste ultime e delle aliquote a fare la differenza: con l'aliquota ferma all'1 per mille per azzerare quasi del tutto il prelievo basterebbe uno sconto da 75 euro, pari alla detrazione media che potrebbe essere concessa dividendo fra tutti i contribuenti i circa 1,7 miliardi che potrebbero arrivare dall'aumento reso possibile dall'accordo: se, invece, si sale al 3,3 per mille, servirebbero quasi 250 euro. Fabbricati diversi Per i fabbricati diversi dalle abitazioni principali, il ragionamento è analogo, salvo che in tal caso occorre considerare anche l'Imu senza detrazioni. In tal caso, il prelievo complessivo può oscillare fra un minimo del 4,76 per mille (che è l'aliquota minima dell'Imu, che i comuni non possono azzerare) e, come detto, un massimo dell'11,4 per mille. Nella tabella pubblicata in pagina, per esempio, si possono leggere gli importi richiesti a una seconda casa con la stessa rendita catastale già considerata nell'esempio precedente (450). Se l'immobile è sfitto e si trova nello stesso comune in cui è collocata l'abitazione principale del possessore, quest'ultimo dovrà anche pagare l'Irpef e le relative addizionali sul 50% del reddito dell'immobile (art. 1, comma 717, della legge 147/2013). Immobile locato Se, invece, si tratta di un immobile locato o comunque detenuto da terzi, sul possessore non scatta l'Irpef, ma qualche brutta sorpresa potrebbe derivare per l'inquilino. Il comma 681 della stessa legge 147, peri casi in cui un immobile è occupato da un soggetto diverso dal proprietario (o titolare di altro diritto reale) prevede che il tributo debba essere versato dall'occupante in una percentuale fissata dal comune fra un minimo del 10% e un massimo del 30%. La norma prosegue precisando che la «restante parte» debba essere versata dal proprietario. Tale formulazione è tutt'altro che chiara e molti comuni la stanno interpretando nel senso che il calcolo dell'imposta complessivamente dovuta si farà applicando l'aliquota sulle seconde case e senza detrazioni, suddividendo poi il risultato fra possessore e inquilino sulla base delle percentuali anzidette. Ciò malgrado che lo stesso comma 683 parli di due obbligazioni tributarie autonome. In tal caso, è evidente che gli inquilini rischierebbero di pagare la loro quota su un importo piuttosto alto, specie se i comuni (come prevedibile) scaricheranno gli aumenti sulle seconde case e anche se l'immobile che occupano è la loro prima casa. Nel nostro esempio, l'inquilino potrebbe pagare quasi 260 euro. È uno dei tanti punti oscuri di una disciplina che ha ancora bisogno di diversi chiarimenti per poter essere applicata in modo equilibrato. ORiproduzione riserve Rifiuti: Scenario - Pagina 14 Abitazione A3 con rendita catastale 450 (Valore imponibile 75.600) Se prima casa: - imposta minima (Tasi, visto che l'Imu non è dovuta): 0 - imposta dovuta con Tasi ad aliquota base (1 per mille): 76 - imposta dovuta con Tasi ad aliquota massima (3,3 per mille): 249 (Gli importi indicati sono al lordo delle detrazioni che verranno previste dai comuni) ------------Se seconda casa- imposta minima (Imu al 4,76 per mille, Tasi a 0): 360 imposta massima (11,4 per mille come somma Imu+Tasi): 862 (Se non locata, sconta anche l'Irpef - e relative addizionali - sul 50% del reddito fondiario) «A parte il fatto che sulla Tasi governo e comuni fanno ancora i conti in tasca ai cittadini senza l'oste, cioè il parlamento; l'impressione dalle prime notizie filtrate è che la presunta quadra si sia trovata dicendo che l'aumento di 0,8 punti percentuali delle aliquote finanzierà le detrazioni, quando invece le detrazioni saranno appena di 700 milioni, di cui 500 quelli già stanziati in legge di stabilità». Lo afferma Enrico Zanetti, responsabile politiche fiscali di Scelta civica e vicepresidente della commissione finanze della camera. «Se le cose stessero effettivamente così», sottolinea, «vorrebbe dire che l'aumento dello 0,8 in realtà sarebbe né più né meno che un aumento di pressione fiscale finalizzato a dare ai comuni quel miliardo e mezzo di cui lamentavano la mancanza, in un contesto di detrazioni di poco aumentate rispetto a quelle che già la legge di stabilità aveva previsto. Mi auguro vivamente di aver inteso male, perché, altrimenti saremmo veramente alle comiche». Rifiuti: Scenario Pagina 15 Immobili . Governo alla ricerca di 200 milioni Tasi, i fondi (forse) dai bonus fiscali Rifiuti: Scenario ROMA ßu7= Continuano le grandimanovre sul fisco immobiliare. Con il governo che è alla ricerca degli 20o milioni da corrispondere ai Comuni e che sta ipotizzando di reperirli reintroducendo un taglio ai bonus fiscali e l'Anci che, incassata l'intesa che consentirà ai municipi di chiudere p er la prima volta da tempo immemore un bilancio senza tagli rispetto all'anno precedente, passa dalla protesta alla proposta. E chiede la titolarità dal 2o15 di tutti i tributi sulla casa. terminato la strada dell'autonomia per iCcomun ». Nella speranza che si avvii una nuova stagione nei rapporti tra centro e periferia, l'exministro dellaGiustizia chiede condivisione anche sulla legge elettorale e sulle riforme istituzionali. Intese come «il superamento del bicameralismo perfetto, la riforma del Titolo V, il ripristino di un effettivo principio di sussidiarietà. Tutte questìonì - precisa - che civengono in casa e rispetto alle quali non possiamo esseretestimonipassivi». Il copyright è del presidente Piero Fassino. Davanti almigliaio di primi cittadini con fascia tricolore d'ordinanza che hanno affollato ieri il teatro Quirino di Roma per l'assemblea straordinaria dell'associazione dei comuni, il sindaco di Torino ribadisce i contenuti dell'accordo sottoscritto martedì pomeriggio al Tesoro. In base al quale, per evitare la perdita di risorse conseguente al passaggio da Inni a Tasi, i sindaci riceveranno 700 milioni: 500 saranno prelevati dalla posta già inserita nella legge di stabilità per fmanziare inizialmente le detrazioniper i nuclei familiari; 200 giungeranno con uno stanziamento che l'esecutivo si è impegnato aindividuare nei prossimi giorni e su cui torneremo dopo. Ferma restando la possibilità di alzare dello o,8 per mille l'aliquota della Tasi sulla prima (2,5 per mille), sulla seconda casa (io,6 inclusa l'Imu) oppure pro quota su entrambe e di destinare tuttii proventi (circa 1,7 miliardi) agli sgravi sull'abitazione principale. Per Fassino il patto con il Mef è il primo passo. Nel definirlo «accettabile al fine di garantire l'invarianza di gettito per i Comuni nel 204», il numero uno dell'Anci chiarisce che «non si tratta di una soluzione ottimale a regime». Da qui la richiesta di avviare già da oggi il confronto, «affinché dal2oi5tutta lafiscalità locale sugli immobili sia di competenza dei Comuni, e affinché si intraprenda in modo de- Fin quila posizione dei sindaci. Ma per considerare definitivamente chiusa la partita sulla Tasibisognerà comunque atten- ASSEMBLEA ANCI A ROMA Davanti a un migliaio di sindaci con fascia tricolore Fassino propone: «Dal 2015 a noi tutti i tributi immobiliari» ........................................................................ dere i prossimi atti dell'esecutivo. Che deve risolvere in tempi brevi, visto che ì bilanci comunali vanno chiusi entro il 28 febbraio, ancora due rebus. Il primo riguarda il reperimento dei 200 milioni di cui sopra. Una delle ultime ipotesi porta al taglio delle agevolazioni fiscali. Se confermata, sarebbe una soluzione quasi paradossale. Appenavenerdì scorso, infatti, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto sul rientro dei capitali che sostituisce una decurtazione "lineare" delle tax expenditures di488,4milioni conunincremento equivalente dei risparmi della spending review e che è stato pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale con il n.4 del 2014.. E poi c'è il secondo rebus: in quale provvedimento inserirlo. Sul punto, dì ora in ora prende sempre più quota un decreto Tasi da varare forse già la settimana prossima. Eu. B. ® RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 16 Il caso. Dossier di Legambiente sui maggiori siti nazionali con gravi problemi di inquinamento Bonifiche ancora all'anno zero NAPOLI .a, In Italia per ioomila ettari di territorio avvelenato solo in u siti sono stati completati i piani di caratterizzazione e solo in tre i piani di bonifica, a fronte di un giro d'affari delle opere di risanamento di 30 miliardi. Casi emblematici, tra le aree con gravi problemi di inquinamento, in cui le bonifiche sono in ritardo, sono i due campani: Bagnoli e Terra dei Fuochi, a cui Legambiente dedica un discorso a parte nell'ambito del Dossier "Bonifiche dei siti inquinati: chimera o realtà?". Da tempo quasi immemorabile sotto osservazione l'area occidentale della città di Napoli, tra il golfo di Pozzuoli, Soccavo e Astroni, - classificata Sito di interesse nazionale (Sin) con la Legge 388/2000 - in cui Rifiuti: Scenario ricadono le aree industriali ex Uva, ex Eternit, ex Cementir. A marzo 2013, secondo i dati forniti dal ministero dell'Ambiente, lo stato di avanzamento delle caratterizzazioni era al 29%, mentre i progetti di bonifica presentati e approvati riguardavano solo il 24% dei Sin. Il 22% ha goduto di una messa in sicurezza di emergenza. In alto mare la bonifica della colmata di Bagnoli: oggetto di un intervento di messa in sicurezza d'emergenza, che di fatto è «dice Legambiente - diventato definitivo ma non sufficiente. La colmata- si legge nel Dossier - è ancora una sorgente attiva di inquinamento per gli arenili, per i sedimenti e per le acque di falda». Poco lontano, la Terra dei Fuochi, anch'essa parte del Lito- rale Domitio Flegreo e Agro Aversano: uno dei primi 15 Sin (Siti diinteressenazionale) inseriti nel programma nazionale di bonifica nel 1998, «che un anno fa- sostiene Legambiente-è stato inspiegabilmente trasformato in Sito di interesse regionale» senza che la Regione intervenisse. Legambiente contro tale decreto del ministero ha presentato ricorso alTar del Lazio. Ora si attente la norma annunciata dal ministro Orlando per riclassificare l'area Sin. Proprio qui - riporta Legambiente - tra il 2012 e il 2013 ci sono stati oltre 6.ooo roghi tossici, si contano 2.000 aree potenzialmente contaminate individuate dall'Arpa. Su quest'area sono in corso 33inchiesteper criminalitàorganizzata e trafficö di rifiuti (avviate dal 2001). In ventidue annisono stati smaltiti nellaTerra dei Fuochi, tra la provincia di Napoli e di Caserta, circa io milioni di tonnellate di rifiuti di ogni specie. Tra tutte le località, Masseria del Pozzo-Schiavi è quella più criticaper contaminazione e illegalità diffusa. Oltre alla nota Resit di Giugliano, per la bonifica della quale esiste un commissariato ad hoc. E sul fronte del risanamento? Per Legambiente siamo «all'anno zero». «Per la Resit un lavoro di perimetrazione e messa in sicurezza è stato fatto - dice il commissario Mario De Biase seguendo sempre prescrizioni dell'Istituto superiore di sanità». Legambiente pone l'accento anche sul «fenomeno di illegalità nel settore delle bonifiche». Fenomeno su cui ha lanciato l'allarme pochi giorni fa anche il presidente della Corte d'Appello di Napoli, Antonio Buonajuto. V.V. C RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 17 Combustibili. Dopo il profit warning Shell cede asset in Brasile L'impennata dei costi mette a rischio i conti dei big del petrolio Crescono gli investimenti, ma non gli utili Nuovi barili a caro prezzo Incremento della produzione petrolifera (mbg, asse sinistro) e costo medio per ogni nuovo barile aggiunto ($, asse destro) 2017 Sissi Bellomo >:4:€4 Con il Brent caparbiamente inchiodato oltre ioo dollarial barile e la sorprendente abbondanza dishale oilnegliStatiUni- 0 44 Fonte: Morgan Stanley ti si fatica a crederlo. Eppure sono tempi sempre più difficili perle compagnie petrolifere, in particolare perle major, obera- hanno superato 40 miliardi di te da costi sempre più esorbitan- dollari nel2013, così come quelti e tuttavia incapaci di espande- li della connazionale Chevron, re la produzione e i profitti. che invece presenterà i conti doRoyal Dutch Shell, seguita mani, per cui l'esplosione dei poche ore dopo da Exxon Mo- costi rappresenta un fardello bil, inaugura oggi la stagione ancora più pesante, consideradelle trimestrali per il settore. te le dimensioni ridotte: le sue Ma gli investitori sanno già co- spese sono più che raddoppiate sa attendersi. La settimana scor- rispetto al 2010 e per il2oi4 non sa il gruppo anglo-olandese, potranno essere abbassate, tanper la prima volta da dieci anni, to che la Sec - preoccupata per ha diffuso un profit warning la sua liquidità - le ha chiesto di per preparare il terreno all'an- fornire maggiori delucidazioni nuncio di un crollo degli utili di al riguardo. quasi il 4o% nel 2013, a 16,8 miA dispetto di tutta la retorica liardi di dollari. Nello stesso an- sul miracolo shale negli Usa, no i suoi investimenti (capex) espandere la produzione di sono al contrario aumentati di idrocarburi - o anche solo comcirca il 50% a 44,3 miliardi: pensare il declino dei vecchi un'enormità, che ha indotto giacimenti - al giorno d'oggi è Shell ad accelerare le dismissio- in realtà una sfida difficilissini di asset. Proprio ieri la major ma. La tecnologia (e le quotaha ceduto per 1 miliardo di $ a zioni del greggio a lungo elevaQatar Petroleum Internatio- te) hanno in effetti consentito nal il 23% di un giacimento di estrarre risorse un tempo irnell'offshore brasiliano, men- recuperabili. Ma il fracking tre pochi giorni fa aveva ceduto così come le trivellazioni in alper una cifra simile.una quota to mare o l'estrazione di greg del progetto Wheatstone Lng, gio da sabbie bituminose - è un nel gas australiano. procedimento costoso. EsauriAnche il gigante americano te le risorse "facili", inoltre, le Exxonnon se lapassabene: arri- majors si stanno affidando semvatotardi- e spendendo troppo pre più spesso a megaprogetti -nello shale Usa, è stato costret- di elevatissima complessità, to a pesanti svalutazioni e per che presentano difficoltà tecnidue anni ha visto la sua produ- che inedite e spesso si trovano zione di idrocarburi diminuire, in aree pericolose, difficili da prima di un lieve recupero nel raggiungere o afflitte da condi2013. Anche i suoi investimenti zioni climatiche estreme. Pro- Energia: Scenario 2018 50 45 getti che tra l'altro richiedono molti annidi lavoro per vedere la luce e che rischiano di arrivare inproduzione quando ilmercato è in condiziòni diverse rispetto a quando si è avviata la pianificazione. Un caso scuola è quello di Kashagan, in cui sono coinvolte sia Shell che Exxon (con l'Eni e altre società): il giacimento kazakho, dopo una falsa partenza in settembre, è ancora fermo per problemi tecnici a una conduttura, dopo oltre dieci annidi lavoro e investimenti che ormai si aggirano intorno a 4o miliardi di dollari, il quadruplo rispetto alle stime iniziali. Shell ha speso miliardi anche nell'Artico, per esplorazioni che finora non hanno fruttató nulla. In società con Exxon e Chevron (quest'ultima addirittura al 50%), la major angloolandese è inoltre coinvolta in Gorgon: un progetto faraonico per sviluppare risorse di gas e un impianto di liquefazione al` largo dell'Australia, in un'area particolarmente delicata dal punto di vista ambientale. Il cartellino del prezzo in questo caso è arrivato alla cifra impressionante di 52 miliardi di dollari, i14o% oltre ilbudget iniziale. E un quarto del lavoro è ancora da realizzare. @SissiBel(omo ® RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 18 Il presidente Putin: accordi sul gas con Kiev sospesi in attesa di nuovo governo Gazprom accelera South Stream . = Forniture di gas di nuovo' a rischio per l'Ucraina. A poche settimane dalla riconciliazione con Kiev, Mosca sta imprimendo una nuova accelerazione alle manovre per distribuire il gas in Europa aggirando il Paese. Inoltre, con un clamoroso voltafaccia, il presidente russo Vladimir Putin ha segnalato ieri che Mosca non onorerà gli accordi per ridurre di un terzo il prezzo del combustibile, né concederàulteriori prestiti all'Ucraina fmché non ci sarà un nuovo governo. Subito dopo le dimissioni del premier Mykola Azarov aveva invece assicurato che la Russia avrebbe proceduto con il salvataggio del Paese anche con l'opposizione al potere. Il segnale più concreto che sul fronte energetico igiochi non so- Energia: Scenario no ancora fatti è arrivato da due aggiornamenti tecnici relativi a gasdotti. Il più pubblicizzato riguarda South Stream, la maxicondotta che Gazprom punta a mettere in funzione già alla fine del prossimo anno nonostante lepolemiche con la Commissione europea - che ha definito «illegali» gli accordi intergovernativi per la sua costruzione - e l'enorme aumento dei costi preventivati, ora a 46 miliardi di dollari (si veda Il Sole 24 Ore del 1o dicembre 2013). Almeno per la tratta sotto il Mar Nero - alla quale partecipano anche l'Eni, la francese Edf e la tedesca Wintershall - la realizzazione della pipeline potrà davvero cominciare a breve. La South Stream Transport, responsabile del segmento offsho- re, ha annunciato ieri di aver assegnato i primi contratti per la fornitura di tubi, perunvalore di un miliardo di euro: ad aggiudicarseli sono stati una società tedesca, la" Europipe, che fornirà la metà del materiale, e due russe, Omk e Severstal, rispettivamente con il 35 e il 15 per cento. Più sommessa l'altra comunicazione,.diffusa dallo stesso Putin: Bruxelles avrebbe concesso a Gazprom l'esenzione dall'obbligo di accesso a terzi per Opal, un gasdotto tra Germania e Repubblica Ceca che si connette con North Stream, altra pipeline che rifornisce l'Europabypassando l'Ucraina e che finora - anche per il "problema Opal" - veniva riempita solo per metà. S.BeI. 0 RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 19 Ghinzeffi, ok del commissario Altro passo verso il concordato Un altro passo in avanti verso l'omologazione del concordato preventivo per il macello Ghinzelli di Viadana. Ieri la prima assemblea dei creditori dopo l'ok del tribunale che ha ammesso l'azienda al concordato. Nel corso dell'adunanza il commissario ha dato parere favorevole. Il prossimo appuntamento è fissato il 18 febbraio sarà comunicato l'esito della votazione. Un ulteriore spiraglio che va ad illuminare il futuro del macello viadanese, l'industria di macellazione in liquidazione e con una forza lavoro di 117 dipendenti. Va precisato che si tratta di un "concordato in continuità", con l'attività aziendale che non si ferma. L'ok del giudice del tribunale e del commissario, a patto che si arrivi all'omologazione del concordato preventivo, potrebbe quindi consentire di portare a termine l'accordo salva-Ghinzelli siglato con il gruppo Pini che ha preso in affitto l'azienda. Si chiama infatti Ghinzelli Segnalazioni II macello Ghinzelli di Viadana srl - ma a tutti gli effetti fa capo al gruppo Pini - la società che dal primo settembre e per due anni ha in affitto d'azienda l'omonimo macello viadanese. Il contratto siglato tra il gruppo Pini e l'Industria Macellazione Ghinzelli Marino spa in liquidazione prevede anche il passaggio alla Ghinzelli srl di tutta la forza lavoro e un canone d'affitto di 120mila euro all'anno. Tra Ghinzelli spa e Gruppo Pini, inoltre, c'è un reciproco impegno preliminare per la compravendita dell'azienda per una cifra concordata di 5,85 milioni di euro, dalla quale andranno però dedotti i canoni d'affitto corrisposti, l'importo delle ulteriori passività verso i dipendenti trasferiti e l'importo delle passività garantite da ipoteca sugli immobili aziendali. Pagina 20 L'lnps ha fatto sapere, unica nota positiva della vicenda, che ipregressi dovuti ai dipendenti saranno saldati Reni; ii 4 marzo scade la cassa integrazione Dai sindacati la notizia che non sarebbe in atto nessuna trattativa per l'affitto o l'acquisizione VOLTA - Il colloquio che i sindacati della Triplice hanno avuto lunedì con i commissari del Tribunale che si occupano del concordato richiesto dalla Reni SpA di Volta, non ha dato risposte positive, nel senso che in quella sede sono stati informati del fatto che nessuna trattativa per l'affitto o l'acquisizione dell'azienda di compensati ferma da un anno è in corso. Evidentemente anche la trattativa con il gruppo di agricoltori del legno che si era detto interessato non è andata a buon fine. A questo punto, l'unica nota positiva per i circa 260 dipendenti viene dall'Inps, la quale ha fatto sapere che gli intoppi burocratici derivanti, pare, da una errata compilazione delle richieste, sono stati superati e che inizierà a breve l'erogazione della cassa integrazione. La notizia positiva viene però in qualche modo vanificata dall' altra notizia, che poi è una scadenza: il 4 marzo, infatti, scadrà il termine della cassa integrazione, e se nessuna offerta, di acquisto o di affitto che sia, ritenuta accettabile dai commissari perverrà entro quella data, i lavoratori verranno messi in mobilità, ovvero licenziati. La preoccupazione a Volta è palpabile, non soltanto tra i lavoratori direttamente interessati. Infatti, il 75 per cento dei 260 dipendenti è residente a Volta Mantovana. Alcuni (si valuta una decina) hanno trovato un altro lavoro, ma si tratta pur sempre di una cifra rilevante per una località che conta poco più di settemila abitanti. E preoccupati sono anche gli esercenti della località collinare, che vedono assottigliarsi il numero degli acquirenti e il vo- La sede della Reni Spa a Volta Mantovana lume d'affari. Il Comune, e in particolare l'assessore alla Famiglia Francesca Turrina, sono subissati dalle richieste di aiuto. Ora, non soltanto gli extracomunitari fanno ricorso alle associazioni benefiche come la Terza età che mensilmente distribuisce pacchi alimentari per i meno abbienti, ma in lista ci sono anche non pochi voltesi. Intanto, il 6 gennaio alle Scuderie di Palazzo Gonzaga a Volta, i sindacati della Triplice sindacale incontreranno i lavora. (gi. bo. ) n To NI ., r,\ 0.enl: i14 mcrso xede la muu inlqgndone Dulaissimo:Covriunoèpranlo y, Segnalazioni Pagina 21 Lea lente alza la voce Autostrada e discariche «sotto osservazione» La discarica dismessa della Pianera Legambiente rilancia i timori sul livello di inquinamento del suolo nell'Ovest bresciano, nel corso dell'incontro di ieri con la direttrice dell'Arpa di Brescia Maria Luisa Pastore. «Abbiamo illustrato le nostre preoccupazioni - spiega Silvio Parzanini, presidente del circolo Legambiente Franciacorta - perle problematiche ambientali presenti nell'Ovest bresciano, a cominciare dalle questioni dell'inquinamento scoperto lungo l'autostrada A4. Segnalazioni chiedendo che si proceda ad una serie di controlli dell'intero tratto, sia verso Milano cheverso Venezia, e si acquisiscano i dati relativi alle ditte che hanno operato al momento dell'allargamento al fine di stabilire le responsabilità». «SULTEMA discariche, per le quali risulta iscritto nel registro degli indagati il sindaco di Castegnato - insiste Parzanini abbiamo risollevato con forza la questione delle discariche Pianera e Pianerino inserite nel Sito nazionale Caffaro» imputando al Comune di aver acquistato «la Pianera dai privati nel lontano 2003, quando era già inserita nel sito Caffaro e posta sotto sequestro penale, per farci sopra e a lato una nuova zona industriale». Di più, il rappresentante di Legambiente lamenta che la discarica «non è stata caratterizzata adeguatamente, se è vero che la tomografia era in grado di rilevare anomalie solo alla profondità di 6 metri, mentre la discarica è profonda almeno 20 metri, e che comunque le anomalie segnalate nelle successive escavazioni non furono trovate seppure segnalate a una profondità davvero minima, cioè entro i 2 metri». Non va meglio perla vicina discarica del Pianerino, dice sempre Silvio Parzanini: «Addirittura a distanza di 12 anni non è ancora stato fatto alcun controllo sui rifiuti giacenti. Venuti a conoscenza che presto il Comune di Castegnato convocherà una Conferenza di servizi, abbiamo informato l'Arpa e chiederemo formalmente di esserne invitati, visto che finora siamo stati esclusi pur avendone pieno diritto». Legambiente approfitta dell'incontro con l'Arpa per riportare sul tavolo dei dibattito un tema storico perla zona, ovvero «la grave questione riguardante la discarica Vallosa di Passirano dove il Pcb è stato trovato in grosse quantità ormai 20 anni fa e dove concretamente non è ancora stato fatto nulla». Pagina 22 IL CASO. Vertice tra Comune di Castegnato, Arpa e Cepav Due pervalutare la situazione al['indomani della scoperta dell'ammasso di scorie sotto l'autostrada qksuininit d, i,L" i 1%Srenda ]VI. a i,~ . jukynmc" A giorni la Conferenza di servizi che definirà le modalità di ripresa dell'alta velocità e le successive operazioni dì «ripulitura» dell'area Blindare sotto il profilo ambientale l'area contaminata per far ripartire i lavori dell'Alta velocità ferroviaria e predisporre in prospettiva un piano di bonifica della discarica di sostanze tossiche riesumata sotto la terza corsia della A4 a Castegnato. È questa, in sintesi, l'agenda che dovrà trovare cittadinanza operativa nella Conferenza di servizi in programma nei prossimi giorni, varata nel corso del summit convocato ieri tra i vertici dell'Arpa, il Comune e la task force del Consorzio Cepav Due che attraverso Itinera, impresa del gruppo Gavio, sta realizzando per conto di Italferr il tratto di Tav dell' hinterland bresciano. LAVORI ORMAI ostaggio della necropoli di rifiuti industriali riportata alla luce dagli scavi perle opere preliminari dei binari del supertreno che corrono parallelamente all'autostrada. Nei mesi scorsi erano riaffiorate scorie a Ospitaletto e Travagliato, ma è stato quando si è trattato di costruire un sottopasso all'altezza della A4 a Castegnato che si è scoperto che la massicciata della terza corsia era formata da un ammasso di scorie di fonderia all'origine di concentrazioni record Segnalazioni -„A//',,. Le scorie industriali sono riemerse nel corso dei lavori per la costruzione dell'alta velocità ferroviaria di cromo esavalente nel terreno. Aquel punto, bloccati i lavori del sottopasso, si è piazzata una corona di piezometri che esplorano il perimetro della zona contaminata. E proprio dal monitoraggio di una delle «sentinelle» è scattato nei giorni scorsi l'allarmetricloroetano. Un piezometro ha riscontrato nell'acqua di prima falda concentrazioni del nocivo solvente clorurato quattro volte i valori con- sentiti: 0,9 microgrammi al litro rispetto ad un limite di 0,2 microgrammi. Si TRATTA di un fenomeno meno allarmante di quello del cromo esavalente-havoluto ribadire nel vertice di ieri la direttrice dell'Arpa di Brescia, Maria Luisa Pastore - ma che richiede un piano di messa in sicurezza e monitoraggio prima della riapertura dei cantieri. L'Arpa ha già messo a punto una nuova campagna di ca- rotaggi nel sito, ma prima di ogni passo bisognerà capire se e come intende muoversi la magistratura. L'apertura di un fascicolo in Procura sul caso di inquinamento viene data ormai per imminente. In ogni caso al momento non esistono pericoli per la salute: dalle falde contaminate dal solvente fuorilegge da 18 anni - è stato rimarcato nel vertice di ieri non viene emunta acqua per usi domestici o agricoli. • RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 23 '°° °° ' ° Ai piccoli saranno prelevate cellule dalla guancia Bimbi e smog, Brescia capoñla di uno studio nazionale La ricerca L'Unità di Igiene, Epidemiologia e Sanità pubblica dell'Università sarà capofila degli studi sugli effetti dello smog sui bambini Per i prossimi tre anni sarà l'Unità di Igiene, Epidemiologia e Sanità pubblica dell'università di Brescia il soggetto capofila degli studi nazionali sugli effetti dell'inquinamento atmosferico nei bambini. La ricerca, che vede coinvolti anche il Comune di Brescia e il Centro servizi multisettoriale tecnologico oltre che le università di Lecce, Perugia, Pisa e Torino, ha ricevuto un finanziamento complessivo di oltre un milione di euro, 460 mila dei quali destinati all'attività di ricerca dei tre enti bresciani coinvolti. Lo studio rientra nel progetto europeo Mapec ed è uno dei 248 cofinanziati dal programma europeo «Life+», il fondo per l'ambiente dell'Unione europea destinato in modo particolare ai progetti che concorrono allo sviluppo di politiche ambientali. «Un investimento ingente - sottolinea il rettore Sergio Pecorelli -, che rappresenta la certificazione più evidente della centralità degli interventi volti a proteggere il capitale naturale dell'Unione e migliorare la vita dei cittadin ». Nello studio, che durerà tre anni e che prevede diverse fasi intermedie, verranno raccolti campioni biologici (cellule della guancia) di mille bambini, 200 per ognuna delle cinque città italiane coinvolte nel progetto. Bio - Segnalazioni ruevede r'iverse si iri;em-er_üe Verranno raccolti c,:f ;)ionÌ biologici ,ii r °Jlle ;Iì'1i ?Cci eror, u. delip ^ric¡u . CFà coinvolte nel oro,;etto. Biornarc,,Cori -,¡ punt iri n-;ado ci dare l sna ioi i utüi sull insorgenz-, di ¡,atnl, ,Ric cr onlche nc svilup¡,a sl in adulta. marcatori appunto, in grado di dare informazioni utili sull'insorgenza di patologie croniche in età adulta. «I bambini sono più sensibili - sottolinea Francesco Donato, responsabile scientifico del progetto -. Nell'adulto intervengono fattori quali il fumo, gli spostamenti, l'esposizione a fonti di inquinamento sul luogo di lavoro e via dicendo». Insomma, dai biomarcatori dei bambini si conta di ottenere informazioni più attendibili e meno inquinate da altri fattori. «In questo studio - spiega Umberto Gelatti, professore associato di Igiene generale e coordinatore del progetto si valuteranno però non solo i diversi indicatori dell'inquinamento atmosferico, ma anche altre possibili fonti di esposizione come quelle presenti all'interno delle abitazioni, i fattori demografici e alcuni aspetti degli stili di vita, come l'alimentazione o l'attività fisica, che potrebbero influenzare gli effetti biologici» Obiettivo ultimo del progetto è fornire informazioni utili per orientare interventi e scelte politiche tesi a proteggere la salute dei bambini dai possibili danni degli inquinanti atmosferici. Thomas BendinelG J RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 24 Staffetta nell 'ente stivo one passa a Nove II sindaco di Castiglione arriva alla guida dell'associazione Colline Moreniche Obiettivo: la promozione dell'Alto Mantovano attraverso due manifestazioni ì CASTIGLIONE DELLE STIVIERE Nuova guida per l'Associazione Turistica Colline Moreniche che da pochi giorni è passata nella mani del sindaco Alessandro Novellini. Il primo cittadino succede a Luigi Lonardi che, già in scadenza di mandato, aveva assunto l'onere di tenere la presidenza un altro anno, in attesa degli accordi fra i vari comuni e pro loco, che costituiscono l'associazione, per la nomina del nuovo presidente. La scelta di af- fidare la guida dell'associazione a Novellini e, dunque, al comune di Castiglione delle Stiviere, è dettata dal fatto che molte amministrazioni andranno fra qualche mese ad elezioni. In attesa, dunque, che le nuove amministrazioni si insedino, la scelta di Novellini è apparsa quella più consona a garantire stabilità, continuità, ma anche operatività immediata all'associazione. Il mandato di Novellini, dunque, è quello di portare avanti i progetti che da anni l'associazione pro- muove sul territorio, in particolar modo Castelli in Musica e Mosaicoscienze. Novellini, con le collaboratrici dell'associazione Sara Bochetti e Claudia Morselli, si metterà al lavoro dopo un giro di consultazioni fra i vari comuni, per l'edizione 2014 di questi due festival. Allo stesso tempo, sottolinea Novellini, «abbiamo dei progetti di promozione del territorio, da un punto di vista turistico, culturale ed enogastronimico, che sono stati finanziati dal Gal, ma anche dalla Fondazione Cariplo». Novellini avrà il compito di condurre e guidare l'associazione fino a dopo l'estate, quando le nuove amministrazioni, insediate, potranno iniziare l'iter per la valutazione su un eventuale nuovo presidente. In questi mesi il lavoro di promozione è di certo quello che vedrà il presidente Novellini impegnato, ma anche agevolato dai finanziamenti che sono già stati emessi a favore dell'associazione. Luca Cremonesi IL 11,11, Segnalazioni nAIm, Pagina 25 1 : 1 _rreni nuovi per la Lombardía L'annuncio dell'assessore regionale. L'LItp: «Servono a Mantova» Sarà consegnato il 28 febbraio il primo dei 63 nuovi treni che entreranno in servizio entro il 2015 in Lombardia. L'annuncio è arrivato dall'assessore regionale alla Mobilità, Maurizio Del Tenno, che nei giorni scorsi ha visitato il centro di manutenzione di Trenord con l'amministratore delegato della società Luigi Legnani. Del Tenno ha assicurato anche che «i treni più vecchi spariranno dalla circolazione e che, nel complesso, sarà notevolmente abbassata l'età media dell'intero materiale rotabile». Non più in produzione, i convogli a media distanza saranno invece «ammodernati». L'assessore ha poi aggiunto Segnalazioni che scriverà a breve una lettera al governo nazionale per chiedere aiuto nel contrasto al vandalismo sui treni Trenord. «Abbiamo bisogno di maggior sicurezza e di più controlli e non può essere la società che fornisce il servizio a garantirla. Noi, certo, siamo disponibili a collaborare, rna il governo ci deve garantire i mezzi per farlo». Il fenomeno del vandalismo sui treni locali, circa 2 atti significativi al giorno con punte di 5 0 6 nei weekend, costa circa 8 milioni di euro l'anno: «Ogni giorno 4mila persone lavorano per garantire un sistema efficiente che però rischia di essere vanificato dagli atti vandalici che quotidianamente danneggia- no i nostri treni causando una serie di ripercussioni sull'intero sistema ferroviario». Intanto Andrea Bertolini, dirigente dell'associazione Utenti del trasporto pubblico, interviene a sollecitare Trenord perché destini parte dei 63 nuovi treni alla linea Milano-Mantova. E perché, insieme all'assessore Del Tenno, istituisca con urgenza un osservatorio sui disagi dei pendolari. Lo scorso dicembre l'Utp aveva manifestato affanni, proteste e criticità al prefetto di Cremona, che aveva girato l'elenco a Trenord, annunciando la convocazione di un tavolo tecnico. Tavolo che adesso Bertolini chiede anche al prefetto di Mantova. Pagina 26
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