Rassegna del 30/01/2014

Rassegna del 30/01/2014
INDICE RASSEGNA STAMPA
Rassegna del 30/01/2014
SI PARLA DI NOI
La Voce Di Mantova
30/01/14 P. 14
Tea gli invia la fattura ma lui non è servito dalle fognature
1
La Voce Di Mantova
30/01/14 P. 14
I residenti chiedono due parcheggi
2
30/01/14 P. 15
Ladri in fuga dalla piazzola Asep
3
RIFIUTI
Gazzetta Mantova
POLITICA LOCALE
Gazzetta Mantova
30/01/14 P. 13
«La Provincia ha violato i patti» Patrini e il Comune tirano dritto
Sandro Mortari
4
Gazzetta Mantova
30/01/14 P. 13
E Acerbi prepara il piano B «Meglio ipotecare i terreni»
5
Gazzetta Mantova
30/01/14 P. 13
Pastacci parla per un'ora «È soltanto un rinvio»
6
Gazzetta Mantova
30/01/14 P. 15
Il sindaco Amadori appende la fascia: «È ora di lasciare»
Gazzetta Mantova
30/01/14 P. 12
Sì dei sovrintendenti al piano post-cubo
30/01/14 P. 2
Dalle vendita di A2A risorse per le periferie
Fabio Bauce
7
8
COMPETITORS
Corriere Della Sera Milano
Rossella Verga
9
RIFIUTI: SCENARIO
Brescia Oggi
30/01/14 P. 25
Via tutti i cassonetti Porta, aporia da marzo
10
Brescia Oggi
30/01/14 P. 27
Differenziata, da record grazie alla calotta,
Cronaca Di Verona
30/01/14 P. 3
A TU PER TU CON I QUARTIERI: PROSEGUONO GLI INCONTRI
Italia Oggi
30/01/14 P. 34
Il conto dipende dai comuni
Sole 24 Ore
30/01/14 P. 6
Taci, i fondi (forse) dai bonus fiscali
16
Sole 24 Ore
30/01/14 P. 43
Bonifiche ancora all'anno zero
17
Marco Benasseni
11
13
Matteo Barbero
14
ENERGIA: SCENARIO
Sole 24 Ore
30/01/14 P. 35
L'impennata dei costi mette a rischio i conti dei big del petrolio
Sissi Bellomo
18
Sole 24 Ore
30/01/14 P. 35
Gazprom accelera South Stream
19
Gazzetta Mantova
30/01/14 P. 9
Ghinzelli, ok del commissario Altro passo verso il concordato
20
La Voce Di Mantova
30/01/14 P. 23
Reni: il 4 marzo scade la cassa integrazione
21
Brescia Oggi
30/01/14 P. 19
Legambiente alza la voce Autostrada e discariche «sotto osservazione»
22
Brescia Oggi
30/01/14 P. 19
Il summit detta, l'agenda per la bonifica
SEGNALAZIONI
23
Corriere Della Sera Brescia 30/01/14 P. 5
Bimbi e smog, Brescia capofila di uno studio nazionale
Gazzetta Mantova
30/01/14 P. 17
Staffetta nell'ente turistico Il timone passa a Novellini
25
Gazzetta Mantova
30/01/14 P. 14
Treni nuovi per la Lombardia
26
Indice Rassegna Stampa
Thomas Bendinelli
24
Pagina I
Tea gli invia la fallua ma lui
non è servito dallefognalure
BAGNOLO - «La mia abitazione
non è servita dalla rete fognaria
ma mi è arrivata una fattura di Tea
Acque di 160,99 euro. Questa bolletta copre il periodo di un anno e
mezzo, dal mese di agosto del
2012 al 30 dicembre 2013. Ma,
prima che venissi ad abitare qui, in
questa casa ci hanno vissuto per
35 anni i miei suoceri che non
hanno mai ricevuto alcuna fattura
dallaTea». Questa singolare storia
l'ha raccontata alla Voce di Mantova un residente di San Biagio
che abita in una corte agricola
circondata dalla campagna e da
poche case. «Anche le altre abitazioni hanno lo scarico nei fossi spiega il cittadino - l'acqua che
utilizziamo finisce nella fossabiologica privata, il materiale pesante
si deposita sul fondo mentre i liquidi, eccetto l'acqua della lavatrice, confluiscono nei fossi.
Quando sono arrivato un anno e
mezzo fa, mi sono stupito, visto
che l'edificio non è collegato né
all'acquedotto né alle fognature.
Ho chiesto se fosse legale e mi
hanno detto che molte case di
campagna sono collegate a un
pozzo privato e scaricano l'acqua
nella campagna». La fattura,
emessa da Tea Acque il 31 dicembre 2013, è stata recapitata ieri
nella cassetta delle lettere: «Ho
telefonato alla Tea, ho spiegato la
situazione e l'operatore mi ha detto che mi avrebbe inviato un modulo per dichiarare che lamiacasa
non è collegata alle fognature e
all'acquedotto». La fattura, ricordail residente, è intestata alla moglie e riporta la data di emissione e
la scadenza per il pagamento:
«Non c'è traccia del codice fiscale
o della partita Iva. Quando la bolletta è arrivata mi sono messo a
ridere perché né io né mia moglie
abbiamo mai firmato alcun contratto con Tea. Nella fattura è specificata anche la quantità di metri
cubi d'acqua consumati. Peccato
che non esista il contatore. Probabilmente Tea avrà inviato analoghe fatture ad altri cittadini che
si trovano nella nostra stessa situazione». La settimana scorsa a
questo cittadino di San Biagio è
arrivata anche una fattura di 270
euro da parte dell'Enel: «Ho sempre pagato tutte le bollette regolarmente, secondo l'Enel mi è arrivato questo conguaglio perché
abito in un Comune "terremotato". Ma io sono arrivato in questa
casa nel mese di agosto del 2012,
dopo il sisma». (g. v.)
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Si parla di noi
Pagina 1
Bancole, nelle due strade riaperte al trafico. E quanto emerso nell 'incontro con l'amministrazione
residenti chiedono due parcheggi
PORTO MANTOVANO Circa ottanta cittadini hanno
partecipato
all'assemblea
pubblica promossa dall'amministrazione comunale di
Porto per illustrare i principali risultati conseguiti in
cinque anni di attività. L'incontro si è svolto martedì
scorso nella sala civica di
Bancole.
«Alcuni residenti ci hanno
rivolto domande specifiche
sulla segnaletica stradale in
via Fratelli Rosselli e via
Ferri, le due strade recentemente riaperte al traffico
nel quartiere Palazzina - afferma il vicesindaco Angelo
Andreetti - i cittadini hanno
chiesto all'amministrazione
II vicesindaco Angelo Andreetti
comunale di verificare la viabilità e di predisporre i parcheggi, cosa che stiamo valutando insieme alla polizia
locale. Un'altra richiesta è
quella di ampliare la sede di
Porto Emergenza. Siamo disponibili ma purtroppo mancano i finanziamenti». Secondo Andreetti, alcuni cittadini si sono lamentati perché il servizio di raccolta dei
pannolini è stato ridotto da
due volte a una volta alla
settimana. «Stiamo studiando
con Mantova Ambiente una
soluzione da adottare entro
l'estate».
Il sindaco Maurizio Salvarani, invece, ha ripercorso le
tappe del progetto del sot-
topasso ferroviario della stazione di Sant'Antonio, promesso durante la campagna
elettorale ma mai realizzato a
causa della mancanza di fondi: «Sono stati promossi numerosissimi incontri istituzionali con altri enti pubblici
ma non siamo riusciti a reperire le risorse necessarie»
spiega Andreetti. I residenti
hanno segnalato anche il problema dei lunghi tempi di
attesa davanti al passaggio a
livello: «Purtroppo la questione è legata alla circolazione dei treni. Quando si
incrociano due convogli i
tempi si dilatano . Il Comune,
purtroppo , può fare poco da
questo punto di vista ». (g.v.)
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Si parla di noi
Pagina 2
Ladri in fuga dalla piazzola Asep
Porto. Un operaio sorprende i malviventi al centro raccolta con pc e televisori
1 PORTO MANTOVANO
Sono scappati a gambe levate
e hanno dovuto lasciare il bottino arraffato alla piazzola.
Elettrodomestici e computer
abbandonati vicino alla rete di
recinzione che avevano divelto poco prima. Furto sventato
martedì sera al centro raccolta
Asep di Porto Mantovano, in
via Gonzaga, grazie all'intervento di un operaio. L'uomo
ha segnalato delle persone che
armeggiavano attorno alla discarica. Gli sembrava che avessero nelle mani del materiale
elettrico. Appena l'hanno visto si sono allontanati. L'operaio ha chiamato il 113 e nel giro di pochi minuti è arrivata
Rifiuti
sul posto una pattuglia delle
Volanti. I ladri però si erano
già dati alla macchia lasciando
vicino alla rete di recinzione
che avevano reciso computer,
tv, aspirapolveri, un casco, lettori dvd, altoparlanti e altro
materiale elettrico che avevano intenzione di rivendere.
L'ultimo saccheggio ad una
discarica era stato a Quistello,
dove i ladri erano entrati in
azione di notte e si erano impadroniti di batterie di auto e
di materiale ferroso. Tutta
merce facilmente commerciabile. Per questo, soprattutto in
ore serali o notturne, la piazzola sui cui sorge anche un capannone è spesso "visitata" a
fondo.
Parte delle refurtiva recuperata dalla polizia
Pagina 3
«La Provincia ha violato i patti»
Patrini e il Comune tirano dritto
Niente rinvio della ricapitalizzazione, Valdaro avanti con i soldi di via Roma: qualche mese di ossigeno
Presidente e azionista di maggioranza stroncano Palazzo di Bagno: «Ha avuto paura, scenderà al 6%»
di Sandro Mortari
«Con o senza la Provincia io andrò avanti. E ringrazio il Comune per aver salvato la Valdaro
spa». Ha saputo di prima mattina l'intenzione di palazzo di Bagno di rinviare l'adesione
all'aumento di capitale (poi alla sera ne avrebbe avuto la conferma), ma Aldo Patrini non si è
lasciato cogliere di sorpresa.
«Si va avanti lo stesso con i soldi che abbiamo racimolato dal
Comune - annuncia - . E spero
che anche la Camera di Commercio aderisca. Anche così abbiamo liquidità a sufficienza
per pagare i fornitori, riportare
la società in bonis e continuare
a trattare con le banche».
Dal centrodestra arrivano parole dure alla Provincia e alla
sua maggioranza di centrosinistra: «Il presidente Pastacci
non ha rispettato la parola data» affermano all'unisono il segretario cittadino e quello provinciale di Forza Italia Espedito
Rose e Marco Ghirardini. Patrini, dal canto suo, mette in evidenza un punto: «Non vi sarà
alcun rinvio dell'aumento di capitale. Se la Provincia lo effettuerà entro domani 31 gennaio, termine ultimo, bene; altrimenti la sua partecipazione
scenderà al 6%. C'è il Comune
che ha preso in mano con determinazione la situazione e
sta facendo di tutto per salvare
la Valdaro, e di questo lo ringrazio: con i suoi 625mila euro abbiamo evitato di portare i libri
in Tribunale». Lascia, però, la
porta aperta: «Io chiederò il
completamente di questo aumento di capitale e poi nei giorni prossimi inizierò le trattative
con le banche; avverto, però,
che un'altra assemblea non si
potrà fare prima di un mese dal
31 gennaio, periodo nel quale
gli altri soci potranno decidere
di acquisire l'inoptato». Potranno, cioè, decidere di rilevare le
quote di quei soci che non han no partecipato all'aumento di
capitale: «Nulla vieta però - aggiunge Patrini - di varare un altro aumento di capitale a cui la
Provincia, se vorrà, potrà parte-
cipare».
E sembra essere questa la
strada che i soci della Valdaro
spa si apprestano a percorrere,
anche se per imboccarla occorrerà ancora un po' di tempo,
quello necessario a far decantare la situazione e a sgomberare
Rose e Ghirardini:
«Hanno sollevato
un polverone
soltanto per coprire
le loro beghe interne»
Circola l'ipotesi
di un nuovo
aumento di capitale
per non perdere
l'aiuto della Provincia
il campo dalle tante polemiche
di questi giorni. Nel frattempo,
però, Patrini affonda i colpi verso la Provincia: «Mentre il Comune, pur di fronte ai pareri
non favorevoli dei suoi dirigenti , ha deliberato ugualmente,
La Provincia si è spaventata.
Credo, però, che avrebbe dovuto farlo quando è nata la Valdaro spa. Ha subordinato il tutto
al mio accordo con le banche,
ma questo è un'assurdità». E
chiude amareggiato: «Il fatto è
che se i mantovani non si danno da fare, le banche vanno
avanti e noi affondiamo». E
quello che è arrivato dalla Provincia, lo fa capire, è un brutto
segnale.
I prossimi trenta giorni, dunque, saranno decisivi per capire che cosa succederà alla Valdaro spa. Lo dice anche Rose:
«Abbiamo un mese di tempo
per decidere se comprare
l'inoptato o meno; sicuri che
decideremo». E Ghirardini:
«Noi il nostro dovere l'abbiamo
fatto dando il via libera all'aumento di capitale, la palla ora
passa agli altri». Non possono,
però, esimersi dall'attaccare
l'amministrazione di centrosinistra di palazzo di Bagno e il
Pd: «Il rinvio che ha deciso la
Provincia - osserva Rose - ci
preoccupa perché il piano industriale approvato da tutti i soci, e voluto dalla Provincia, prevedeva il rilancio della società e
il congelamento del debito con
le banche. Dal 1' febbraio Valdaro spa dovrà continuare a pagare alle banche 130mila euro
di interessi al mese. Il Pd, non
votando in Provincia l'aumento di capitale solo perché è
spaccato, ha dato un atto di sfiducia a Pastacci. E ha sollevato
un polverone solo per coprire
le sue beghe interne».
Il presidente del consiglio comunale Longflls annuncia che
«solo oggi (ieri, ndr,) sono arrivate in Comune le famose lettere delle banche» e che «oggi (ieri, ndr,) il Comune ha già provveduto a ordinare il versamento dei suoi 625mila giuro di aumento di capitale». Che potrà
avvenire dal 3 febbraio.
I. 7rymincia ha ,iolatn i pnlti.,
Pntrlid e IlCamnnr. firmo driffo
II presidente Aldo Patrini con i l sindaco Nicola Sodano
Politica locale
Pagina 4
E Acerbi prepara il piano B
«Meglio ipotecare i terre
«Sono amareggiato ». Così il capogruppo del Pdl (tra poco Forza Italia) in consiglio comunale,
Carlo Acerbi, commenta il rinvio dell' approvazione dell'aumento di capitale in Provincia.
«Viva la faccia del suo presidente - dice ironicamente - che prima chiede di rifare il piano industriale e poi decide che è tutto da
rifare. Non mascheri la convenienza politica con una necessitàtecnica».
Acerbi, che ha inviato una
mail a tutti i consiglieri del suo
gruppo in cui spiega che cosa,
secondo lui, si dovrebbe fare
adesso, respinge l'ipotesi di rinviare il termine ultimo del 31
gennaio per sottoscrivere l'aumento di capitale: «E oggettivamente impossibile farlo - dice e, quindi , quel giorno l'aumento
di capitale sarà concluso». A
quel punto, il nuovo capitale della Valdaro, «ipotizzando che la
sottoscrizione sia avvenuta solo
da parte del Comune di Mantova, sarà di 853 .919,04 euro e la
percentuale di partecipazione
Carlo Acerbi , capogruppo del Pdl
del Comune passerà dal 62,51%
all'89,97% e quello della Provincia dal 24,05% al 6,43%». Definisce «pavida la retromarcia» della
Provincia, che «avrà due gravi
conseguenze: la prima, la somma versata è insufficiente, come
il collegio sindacale ha più volte
rimarcato, a garantire la continuità operativa della società. La
seconda, il crollo di credibilità
della base sociale nei confronti
delle banche creditrici: è piuttosto difficile sperare che possano
avere un atteggiamento benevolo nei confronti della Valdaro
spa». E allora, che fare? «Bisogna
tenere in considerazione qualche ipotesi alternativa e comunque prima di sottoscrivere formalmente l'aumento di capitale» suggerisce Acerbi. L'ipotesi
«più seria» sarebbe il ricorso
all'articolo 182 bis della legge fallimentare: «E un meccanismo spiega - agile e rapido di ristrutturazione del debito negoziato
con i creditori e omologato dal
Tribunale. Tra i tanti vantaggi,
oltre al fatto che la società non
sospende la propria attività, c'è
anche quello di consentire alle
banche di trasformare il debito,
senza particolari rischi, ivi compreso quello della bancarotta
preferenziale, a lungo termine
facendolo assistere dalla garanzia ipotecaria. Sarebbe comunque - conclude - una grave sconfitta per il sistema politico aniministrativo mantovano».
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l', trìnì il f m .nc Nr. n i Irì(I i i
Politica locale
Pagina 5
IN AULA
Pastaccli parla
pg un'ora
« soltanto
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Un discorso di un'ora e più per
ripercorrere tutte le tappe della
vicenda e per chiedere al consiglio provinciale il rinvio dell'aumento di capitale iscritto all'ordine del giorno, come concordato dalla maggioranza in commissione bilancio. Il presidente Alessandro Pastacci ha ottenuto quanto voluto «perché aveva sottolineato riferendosi
ai pareri negativi dei dirigenti
di palazzo di Bagno all'operazione - negli atti che facciamo
deve esserci la massima trasparenza». Il rinvio è stato votato
dalla maggioranza Pd e Comunità e territori, mentre Sel e Idv
non hanno partecipato alla votazione: «L'aumento di capitale non s'ha da fare né ora né
mai perché la Valdaro non ha
futuro - ha detto Tiana - la pratica andava ritirata». Contro
hanno votato Lega, Pd] e civici.
Pastacci ha sottolineato che,
essendo un punto importante
l'aumento di capitale, viene solo rinviato e non ritirato «per
dare un segnale del fatto che
noi siamo a favore». Negrini, capogruppo del Pd: «Io sono per
il ritiro, che vorrebbe dire che il
punto non esiste più, ma la sostanza del rinvio non cambia».
Nel suo discorso Pastacci aveva
ricordato che il presidente della Valdaro, Patrini, si era impegnato a fornire entro il 20 gennaio le garanzie delle banche
circa la moratoria sugli interessi, «cosa che invece non è stata
fatta». Anche ieri Pastacci ha
proseguito i colloqui con Mps e
Unicredit, le banche più esposte con la società, «che hanno
ribadito la forte volontà di ristrutturare il debito e di rilanciare Valdaro». Il presidente si è
sentito anche con Patrini, con
il Comune socio di maggioranza e con i revisori dei conti: «Ho
prospettato loro l'idea di indire
un altro aumento di capitale e
di accordarci per fare andare
avanti la società senza aumentare l'indebitamento. E tutti si
sono dichiarati disponibili».
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1 ',1trìnì r il f—mc tir,-
Irì(I i i
LA
Politica locale
Pagina 6
Il sindaco Amadori
appende la fascia:
«E ora di lasciare»
Roverbella. II primo cittadino rinuncia alla ricandidatura
«Fiero del nostro impegno per scuola e servizi sociali»
1 ROVERBELLA
Giuseppe Amadori resterà fuori dai giochi. Il professore di
Malavicina, protagonista e dominatore della scena politica
roverbellese da quasi vent'anni, annuncia di non volersi ricandidare alla guida del Comune di Roverbella. Le ragioni di
questa scelta? «E una mia decisione personale» ha spiegato
Amadori. «Sia chiaro: con il
mio gruppo ho lavorato bene,
c'è stato impegno da parte di
tutti, e sono soddisfatto
dell'esperienza. Ma è dal 1990
che sono in amministrazione,
e per ben 14 anni ho ricoperto
la carica di sindaco, dal '95 al
2004 e dal 2009 ad oggi: credo
sia arrivato il momento di passare la mano. Quello che potevo dare, credo di averlo dato».
Il primo cittadino ha inoltre rilevato le crescenti difficoltà
che ha dovuto affrontare durante l'ultimo mandato: «Per
quanto riguarda la situazione
dei Comuni, va detto che que-
Siamo riusciti
a sistemare
i l distretto Asl
e a restaurare la palestra
di Malavicina
Sono invece saltati
l'intervento al municipio
e alla caserma dell'Arma
sti cinque anni sono stati i peggiori dal punto di vista econoinico, finanziario e sociale. Si è
venuta a creare una situazione
per cui i sindaci sono diventati
di fatto degli esattori. Oltre a
questo, voglio denunciare anche la fase di incertezza nonnariva che stiamo vivendo: non
siamo ancora in grado di impostare un bilancio di previsione
per quest'anno, e incombe ormai la scadenza del 28 febbraio. In un simile contesto non
sono più in grado di garantire
l'entusiasmo e la voglia di fare
che avevo quindici o vent'anni
fa. Non è per sottrarmi alle responsabilità amministrative
che ho preso questa decisione,
ma è giusto che ci sia un ricambio». Amadori ha tracciato un
bilancio del quinquennio, manifestando soddisfazione per
gli obiettivi raggiunti: «Abbiamo realizzato il punto centrale
del nostro programma, che
prevedeva di mettere al primo
posto la persona e i servizi alla
persona. Per finanziare e potenziare questi servizi (scuola,
asilo nido, servizi agli anziani,
ai diversamente abili ecc.) abbiamo destinato risorse pari al
doppio di quelle impiegate per
le spese della macchina amministrativa. Su questo fronte nel
2013 sono stati spesi oltre 2 milioni di euro». Il sindaco esprime invece qualche rammarico
per quanto riguarda le opere
pubbliche: «Siamo riusciti a realizzare alcuni interventi, come le ristrutturazioni del nuovo distretto dellaAsl e della palestra di Malavicina. Altri lavori, quali la ristrutturazione del-
la sede municipale e l'intervento sulla caserma dei carabinieri, non sono stati possibili».
«Voglio comunque ricordare continua Amadori - che abbiamo dovuto immobilizzare un
milione e mezzo di euro per la
realizzazione del secondo lotto
della tangenziale. E stata una
scelta importante, condivisa
anche dai gruppi di Pd e Pdl, e
votata all'unanimità in consigli o. Si tratta di un'infrastruttura vitale, che Roverbella aspetta da decenni. A questo proposito, auspico che i ricorsi presentati all'autorità giudiziaria
non ritardino l'inizio dei lavori,
previsto per la primavera di
quest'anno». Amadori ha
espresso profonda gratitudine
nei confronti dei suoi collaboratori e consiglieri: «Ci siamo
sempre confrontati personalmente, senza pregiudizi ideologici. Tra di noi si è instaurato
un rapporto umano importante, che ci ha consentito di lavorare bene e che ha fatto crescere tutti quan ti. Voglio ringraziare anche i consiglieri di minoranza e i dipendenti comunali».
Fabio Bauce
4, 0,, ù:
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Politica locale
Pagina 7
Ok lo
Si dei so
tendenti al piano post-cubo
Via libera al progetto dei Politecnico per piazza Sordello. Nuovo annuncio di Sodano: «Lavori chiusi entro l'anno»
Il marrone cioccolato fondente del cubo di piazza Sordello
comincia a sbiadire: ieri «lo stato maggiore della tutela dei beni culturali» (la definizione è
del sindaco Nicola Sodano) ha
detto il primo sì al progetto
messo a punto da Comune e
Politecnico. Progetto che manderà definitivamente in pensione la discussa gabbia dei mosaici romani e promette di ridisegnare il lato corto della piazza, dopo quattro anni di rinvii.
Rammendando il passato archeologico al presente urbano.
Hanno detto sì il direttore regionale dei beni paesaggistici e
culturali, Caterina Bon Valsassina, il sovrintendente ai beni
archeologici Filippo Maria
Gambari (fresco di nomina), la
direttrice del Museo archeologico di Mantova Elena Maria
Menotti, il sovrintendente ai
beni architettonici e paesaggistici Andrea Alberti, accompagnato dal funzionario Anna
Maria Basso Bert. Così durante
il vertice di Milano, al quale Sodano ha partecipato con il segretario generale del Comune
Annibale Vareschi, il dirigente
dei lavori pubblici Carmine
Mastromarino e la professoressa Luisa Ferro, che coordina il
pool del Politecnico.
Sotto il naso dei sovrintendenti sono state messe tre ipotesi, che differiscono nelle altezze di muretti e terrazze, ma
declinano lo stesso concetto.
Come già anticipato dalla Gazzetta, il progetto prevede una
scansione in moduli della porzione di piazza compresa tra
l'ingresso della questura e i bar
di fronte (11 metri e rotti, la misura di un isolato romano).
Sfruttando la pendenza dell'acciottolato, che si arrampica su
per via Tazzoli. A segnare una
"frattura" con la città attuale e
visibile, l'impiego di una pavimentazione alternativa: pietre
locali e marmi lavorati. È come
se gli spazi della domus fossero
fatti affiorare dal sottosuolo: al
visitatore si chiede uno sforzo
di fantasia, d'immaginare di
Politica locale
E Gambari debutta con i mosaici
Al summit di Milano per
discutere del futuro dei mosaici
di piazza Sordello ha partecipato
anche Filippo Maria Gambari (in
foto), il nuovo sovrintendente ai
beni archeologici della
Lombardia, fresco d i nomina.
Laureato in lettere classiche e
specializzato in archeologia e
calpestare uno scampolo di città antica. La ricompensa è
nell'immersione a un metro e
mezzo di profondità per ammirare l'unico frammento originale a disposizione. Il passaggio al chiuso è scandito da tre
colonne: ed ecco i mosaici, circondati da una vetrata che si
ferma prima di toccare il soffitto, per consentire al pavimento di respirare.
Incassato il sì di massima,
Comune e Politecnico perle-
storia dell 'arte , 59 anni, Gambari
arriva dall 'Emilia Romagna,
dove ha diretto la
sovrintendenza per tre anni.
Socio corrispondente
dell'istituto italiano di preistoria
e protostoria, Gambari
sostituisce Raffaella Poggiani
Keller, andata in pensione.
zioneranno il progetto e lo consegneranno allo «stato maggiore della tutela dei beni culturali». Quando? «In tempi brevissimi - assicura il sindaco - Tra
una settimana, dieci giorni al
massimo. Magari qui a Mantova». Dopo toccherà all'ufficio
tecnico del Comune predisporre gli atti per l'approvazione
definitiva. La strada è in discesa: non è prevista alcuna gara, i
lavori verranno fatti "in casa" e
i soldi sono già stati accantonati (650rnila euro). Contemporaneamente partirà il bando per
lavendita del cubo. Calendario
alla mano, quando vedremo il
«rudere
contemporaneo»
(copyright professoressa Ferro)? «Entro il 2014» si sbilancia
il sindaco. Che il cubo non lo
hai mai digerito.
(ig. cip)
Pagina 8
l i- potesi di un referendum
Dalle vendita di A2A risorse per le periferie
I proventi della vendita di A2A dovranno
essere investiti nelle periferie e spetta al
consiglio comunale la responsabilità di
individuare una o più opere da finanziare.
Il progetto dovrà essere «di valenza
straordinaria». Salta in commissione
Lavori pubblici l'ipotesi di un referendum
per scegliere come impiegare le risorse
(una settantina di milioni) derivanti dalla
cessione di una quota della partecipazione
del Comune in A2A. «Non è mai stata la
nostra posizione - sottolinea Lamberto
Bertolè, capogruppo del Pd - Abbiamo un
mese e mezzo per fare la scelta sull'opera e
Competitors
siamo convinti che sia una responsabilità
del consiglio». Anche Basilio Rizzo ha
chiarito: «Penso alle primarie della città
sulle cose da fare - ha detto - La mia idea
è di organizzare una grande giornata di
democrazia in cui ci confrontiamo con i
cittadini sulle scelte». Ieri, durante la
commissione presieduta da Marco Cormio
e Elena Buscemi del Pd, sono emerse le
prime proposte. Riqualificazione di case
popolari e scuole, riconversione degli
impianti per il risparmio energetico,
cinture verdi, rifacimento delle sponde dei
Navigli, scolmatore per il Seveso. Da quasi
tutti è arrivata un'indicazione chiara: i
soldi andranno spesi fuori dalla Cerchia dei
Navigli. «Sul centro si sta facendo molto ha osservato Patrizia Quartieri di Sel - ma
sulle periferie c'è ancora molto da fare».
Anche Riccardo De Corato (Fratelli
d'Italia)e Luca Lepore (Lega) hanno
condiviso il principio di destinare risorse
alle periferie e insistito sulla «valenza
straordinaria del progetto». «La vendita di
A2A - ha avvertito Lepore- non deve
servire a reperire nuove risorse ordinarie».
Rossella Verga
C RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagina 9
PALAZZOLO. Accelera i tempi il nuovo sistema di raccolta rifiuti
Via tutti i cassonetti
Porta a porta da marzo
L' obiettivo e raggiungere 1165% di differenziata
Già fissati gli incontri informativi nei vari quartieri
Giancarlo Chiari
Cambia la raccolta rifiuti a Palazzolo: rispettando gli impegni del programma elettorale
che aveva tra le priorità la raccolta differenziata e la dismissione di Sogeim, l'amministrazione di Gabriele Zanni ha
completato il complesso iter,
affidando a Cogeme (che si è
aggiudicato l'appalto) la gestione dei rifiuti.
La raccolta porta a porta inizierà il 17 marzo, e con il suo
avvio saranno gradualmente
eliminati i cassonetti che
scompariranno da strade e vie
di Palazzolo entro il 30 marzo.
La differenziata integrale dei
rifiuti, che Cogeme ha sperimentato in altri Comuni, arrivando a Pal azzolo si dovrà confrontare con la realtà più importante dell'ovest bresciano.
LA SCELTA, deliberata lo scorso
anno in Consiglio comunale
con l'opposizione dei consiglieri della Lega e della Civica,
nelle prossime settimane sarà
illustrata ai palazzolesi con
una serie di incontri pubblici
nei diversi quartieri. PeroraGiulio Cotelli, assessore all'ur-
Rifiuti: Scenario
Lisola ecologica di Palazzolo: da marzo si passa al sistema porta a porta
banistica e all'ambiente, e Matteo Gatto, consigliere con deleghe al risparmio energetico e
ai rifiuti, hanno intanto confermato la notizia.
«L'obbiettivo immediato spiegano - è di creare il minor
disagio possibile ai cittadini
con questo cambiamento sarà
possibile soprattutto con il loro fondamentale contributo.
Considerando la partenza a
marzo, sarà importante avvicinare il più possibile la soglia
del 65% previsto dalla legge:
con l'attuale sistema Palazzolo si attesta invece su una percentuale attorno al 39%».
L'obiettivo di informare i residenti ha imposto un calendario fitto di incontri, tutti alle
20,30, nei diversi quartieri: il
4 febbraio nell'Oratorio Sacro
Cuore, il5 febbraio nell'Oratorio San Rocco, il 7febbraio nell'Oratorio San Pancrazio, il 10
alla scuola di Mura, il 12 febbraio alla «Don Milani» nel
quartiere san Giuseppe.
Nell'immediato, con le lettere alle famiglie, è stata predisposta una campagna di comunicazione con brochure e volantini sulle principali regole
della raccolta porta a porta, oltre a un numero verde. •
Pagina 10
CONCESIO.A soli due mesi dall'introduzione i primi dati sul nuovo metodo di raccolta dei rifiuti archiviano i veleni e le polemiche e premiano la scelta Latta dal Comune
-5-ie-rirenzíatía da -L mura grazie atta catoltut
Nel mese di dicembre la quota del riciclato è balzata
dal 48% dell'era dei cassonetti e delle isole al 71,4%
Ora sì punta sulla alita con sanzioni e telecamere
Marco Benasseni
La calotta è già un successo. I
timori e le polemiche sembrano lontani anni luce. Lo scorso
ottobre l'entrata in vigore del
sistema, oggi i primi dati comunicati da Aprica, che svelano una percentuale di raccolta
differenziata salita al71%, contro il 48% di partenza.
«GIÀ LA QUOTA da cui siamo
partiti, ottenuta con i classici
cassonetti, era un ottimo ini-
zio - sottolinea l'assessore all'Ecologia Giampietro Belleri -.
Merito è del riordino dei cassonetti, che ha permesso ai cittadini di trovare, in ogni isola,
tutti i tipi di contenitore».
Già questo permetteva, infatti, di decidere se differenziare
o meno i rifiuti prodotti, avendo l'intera rosa di cassonetti in
diverse zone del paese. «Va sottolineato l'impegno dei concesiani - continua l'assessore -.
Non ci aspettavamo un simile
balzo in avanti dopo soli due
mesi. Ma grazie all'impegno
per l'informazione e la sensibilizzazione e alla recente entrata in funzione della videosorveglianza, pensiamo che si possa ancora fare di meglio».
Rifiuti: Scenario
Alcuni cassonetti a calotta: la differenziata è schizzata alle stelle
Con la calotta, a ottobre 2013
sono stati raccolti 594.369 chili di rifiuti, di cui 375.042 differenziati (il 63,1%); a novembre
532.598 di cui 379.907 (pari al
71,33%). A dicembre, gli ultimi
dati disponibili, 448.636 chili
di rifiuti, di cui 320.313 differenziati (il 71,4%).
Oral'attenzione si sposta sulla qualità della raccolta differenziata, raggiungibile secondo l'amministrazione comunale attraverso i controlli dei conferimenti con strumenti di videosorveglianza, sia fissa che
mobile, in abbinamento all'impegno della Polizia locale. Inoltre, proprio per vigilare sulla
qualità della raccolta differenziata, il Comune ha chiesto alla Comunità Montana la possibilità di impiegare le Guardie
Ecologiche Volontarie per verificare il contenuto dei sacchetti durante il loro conferimento, anche con potere sanzionatorio. Gli introiti delle multe
saranno vincolati alla realizzazione di interventi di ambientali. Inoltre, l'ente potrà giocarsi la carta degli Ispettori Ecologici, con poteri di controllo e
sanzione affidati anche anche
agli operatori stradali del gestore del servizio di igiene ambientale. •
@ RIPROOUZiONE RISERVa ia
Pagina 11
Pd e Civica a muso duro:
Giunta apre [e porte
«Meglioil porta a portaalle dritte dei cittini
La scorsa settimana Aprica
spa, affiancata da realtà locali
come la cooperativa «La
fontana» e l'Azienda servizi
Valtrompia, ha ottenuto
l'appalto per il servizio di
smaltimento per i prossimi
cinque anni (rinnovabili quasi
per obbligo per un altro
quinquennio), ma a Lumezzane
la polemica sul caso rifiuti non
si ferma. La scelta
dell'Amministrazione, lo
ricordiamo, in linea con i
risultati giudicati positivi da
parte di realtà come Bovezzo e
Polaveno, è caduta sui
cassonetti a calotta apribili con
una chiavetta per
l'indifferenziato e sulle mini
isole ecologiche per gli altri
materiali; mala decisione è
stata criticata da «Lumezzane
in movimento», vale a dire i 5
Stelle valgobbini, e da Pd e
Civica per Lumezzane. Anche
per lo scarso coinvolgimento
dei cittadini.
Il pentastellati sono stati i
primi ad alzare la voce. Nei
giorni scorsi hanno scritto una
lettera al sindaco Silverio
Vivenzi e all'assessore Andrea
Capuzzi con la quale chiedono
dettagli tecnici sui motivi della
Rifiuti: Scenario
Fare il punto della situazione a
dodici mesi dall'arrivo della
calotta. È in programma questa
sera, alle ore 20.30 nella sala
consiliare di Nave, l'incontro
pubblico sul tema « La nuova
raccolta dei rifiuti... un anno
dopo».
n,;rli[s:, ,,
Il caso rifiuti tiene ancora banco
scelta e propongono un incontro
con gli esperti sulla filosofia e la
pratica del «rifiuti zero».
Ma il vero attacco arriva
attraverso un volantino di Pd e
Civica per Lumezzane. «La
decisione è arrivata a pochi mesi
dalle elezioni senza condivisione e
senza informare i cittadini scrivono Rudi Saleri e Matteo
Zani, i due capigruppo -. Non sono
stati organizzati incontri e l'unica
occasione di dibattito, dopo varie
richieste del Pd, è arrivata a bando
già definito». Poi le opposizioni
attaccano anche la riduzione dei
cassonetti grigi e l'accorpamento
in isole che potrebbe creare
disagi. L'alternativa? «Un sistema
ibrido con calotta per
l'indifferenziata e porta a porta
perilriciclabile». Fz.
EU RIPRUOUZIUNE RISERVA rA
LA SVOLTA nel sistema di
raccolta dei rifiuti si era resa
necessaria anche alla luce di
numeri eloquenti. Nave si
trovava infatti solo al 77esimo
posto nella classifica dei
comuni bresciani stilata da
Legambiente per quel che
riguarda il riciclo, con una
percentuale del 40%
(notevolmente inferiore al 65
indicato come traguardo da
raggiungere entro il 31
dicembre 2012).
Da qui la necessità da parte
dell'Amministrtazione
comunale di correre ai ripari
con l'introduzione del nuovo
sistema a calotta, che ha
suscitato parecchi mugugni e
perplessità fra i cittadini;
cittadini che negli incontri
organizzati in sede di
presentazione del nuovo
metodo hanno espresso dubbi
sulla validità dell'iniziativa. Ora,
Un camion perla raccolta
a quasi un anno dal passaggio alla
calotta, i numeri raccontano
un'altra storia.
Spiega Carlo Ramazzini,
assessore ai lavori pubblici: «Il
sistema ha funzionato
egregiamente: a fine dicembre
abbiamo raggiunto il 65% di
differenziata, con punte dell'80%
nei mesi estivi. A parte gli iniziali
malcontenti, i cittadini hanno
dimostrato di aver capito la
situazione e hanno imparato a
utilizzare il nuovo sistema senza
problemi. Anche i disguidi sono
stati limitati. Con l'incontro di
stasera - conclude Ramazzini -,
oltre a presentare i nuovi dati,
vogliamo capire cosa secondo gli
utenti non ha funzionato e cosa si
può migliorare per spingere la
differenziata oltre il 70%». B.BRE.
© RIPRODUZIONE R15ERVA1 A
Pagina 12
C
INSIEME Al CITTADINI
D
A TU PER TU CON I QUARTIERI :
PROSEGUONO
GLI
INCONTRI
Si e tenuto a Parona il nuovo appuntamento con l'iniziativa
di "ascolto attivo" a cura dell'Assessorato al Decentramento
Nuovo appuntamento presso la Sala Civica del Centro
d'incontro in piazza della
Vittoria n. 10 a Parona, con
l'atteso incontro serale con i
cittadini a cura dell'Assessorato al decentramento in
collaborazione con le aziende partecipate del Comune
di Verona. Al cosiddetto
"ascolto attivo" erano presenti l'Assessore al decentramento Antonio Lella, altri
rappresentanti dell'amministrazione comunale, incaricati di Amia, Agec, Agsm,
Acque Veronesi, Presidente
e consiglieri di circoscrizione. Il Presidente di Amia, An-
Andrea Miglioranzi
drea Miglioranzi ha sottolineato l'interesse sempre più
vivace e produttivo che si è
creato intorno a questi appuntamenti serali e dichiara:
"Questa iniziativa - ha affermato il numero uno di Amia ha coinvolto e richiamato
molti cittadini alla collaborazione attiva
in campo
ambientale e non solo. Una
maggiore consapevolezza
del proprio ruolo nella gestione del territorio, la diffusione di una nuova cultura
del rifiuto e il potenziamento
della nostra attività a servizio della comunità ha portato
la nostra città ai vertici
nazionali in materia di raccolta differenziata. E questo
è un grande risultato".
A TU PER TU CON I QUARTIERI:
PROSEGUONO GLI INCONTRI
OEBUII0 AL FILARMONICO PER
POPTAAL'ITALIANA INALCERI
Rifiuti: Scenario
Pagina 13
FISCO LOCALEI Gli scenari dopo l'accordo tra il governo e l4nci sulla Tersi
I1 conto dip ende dai comuni
L'effetto combinato ali
DI MATTEO BARBERO
'.sco locale, il conto da
pagare per i possessori e per i detentori
di immobili dipende-
rà dalle scelte dei comuni.
Saranno infatti i sindaci a
decidere chi pagherà di più
e chi di meno rispetto agli
anni scorsi. E dovranno
farlo in tempi brevi e in un
quadro di regole tutt'altro
che chiare, che potrebbero
riservare alcune sgradite
sorprese (specialmente agli
inquilini).
L'accordo sulla Tasi
Con l'accordo fra Anci e
governo (si veda ItaliaOggi di ieri) è stata prevista
la possibilità per i comuni
di incrementare le aliquote
massime di Tasi e Imu fino
allo 0,8 per mille, spalmandolo a loro scelta fra prime
case (che potranno pagare
fino al 3,3 per mille di Tasi,
essendo esclusi dall'Imu) o
altri immobili (per i quali la
somma dei due tributi non
potrà superare l'11,4 per
mille).
La modulazione delle aliquote spetta ai sindaci, che
potranno differenziarle in
ragione del settore di attività
e della tipologia e della de-
®ta- etrazio i rx la differenza
stinazione degli immobili (lo
prevede il comma 683 della
legge 147/2013). Sempre ai
primi cittadini toccherà anche definire i beneficiari e la
misura delle detrazioni, che
dovranno puntare sulle prime case, tenendo conto della
capacità contributiva delle
famiglie, anche attraverso
l'applicazione dell'Isee.
Il quadro normativo
Tali scelte si innesteranno nel quadro normativo
vigente, che prevede per la
Tasi la stessa base imponibile dell'Imu. Per i fabbricati
iscritti in catasto, quindi, il
valore imponibile è rappresentato dalla rendita catastale rivalutata del 5% e
moltiplicata per il coefficiente previsto dalla normativa
Imu.
Per esempio, un'abitazione principale A3 con rendita
catastale 450 ha un valore
imponibile di 75.600 euro
(450 X 1,05 X 160): a esso
si applicherà l'aliquota della Tasi (come detto, l'Imo da
quest'anno non colpisce le
prime case), che potrà variare da 0 a 3,3 per mille, con
un valore base fissato dalla
legge all'1 per mille.
La tabella in pagina indica
il tributo da pagare nei diversi casi, ma si tratta di numeri al netto delle detrazioni previste dai comuni. Sarà
l'effetto combinato di queste
ultime e delle aliquote a fare
la differenza: con l'aliquota
ferma all'1 per mille per azzerare quasi del tutto il prelievo basterebbe uno sconto
da 75 euro, pari alla detrazione media che potrebbe essere concessa dividendo fra
tutti i contribuenti i circa 1,7
miliardi che potrebbero arrivare dall'aumento reso possibile dall'accordo: se, invece,
si sale al 3,3 per mille, servirebbero quasi 250 euro.
Fabbricati diversi
Per i fabbricati diversi
dalle abitazioni principali,
il ragionamento è analogo,
salvo che in tal caso occorre considerare anche l'Imu
senza detrazioni. In tal caso,
il prelievo complessivo può
oscillare fra un minimo del
4,76 per mille (che è l'aliquota minima dell'Imu, che i comuni non possono azzerare)
e, come detto, un massimo
dell'11,4 per mille.
Nella tabella pubblicata
in pagina, per esempio, si
possono leggere gli importi richiesti a una seconda
casa con la stessa rendita
catastale già considerata
nell'esempio precedente
(450). Se l'immobile è sfitto e
si trova nello stesso comune
in cui è collocata l'abitazione principale del possessore,
quest'ultimo dovrà anche pagare l'Irpef e le relative addizionali sul 50% del reddito
dell'immobile (art. 1, comma
717, della legge 147/2013).
Immobile locato
Se, invece, si tratta di un
immobile locato o comunque
detenuto da terzi, sul possessore non scatta l'Irpef,
ma qualche brutta sorpresa
potrebbe derivare per l'inquilino. Il comma 681 della
stessa legge 147, peri casi in
cui un immobile è occupato
da un soggetto diverso dal
proprietario (o titolare di
altro diritto reale) prevede
che il tributo debba essere
versato dall'occupante in
una percentuale fissata dal
comune fra un minimo del
10% e un massimo del 30%.
La norma prosegue precisando che la «restante parte» debba essere versata dal
proprietario. Tale formulazione è tutt'altro che chiara
e molti comuni la stanno
interpretando nel senso che
il calcolo dell'imposta complessivamente dovuta si
farà applicando l'aliquota
sulle seconde case e senza
detrazioni, suddividendo poi
il risultato fra possessore e
inquilino sulla base delle
percentuali anzidette. Ciò
malgrado che lo stesso comma 683 parli di due obbligazioni tributarie autonome.
In tal caso, è evidente che
gli inquilini rischierebbero
di pagare la loro quota su
un importo piuttosto alto,
specie se i comuni (come
prevedibile) scaricheranno
gli aumenti sulle seconde
case e anche se l'immobile
che occupano è la loro prima
casa. Nel nostro esempio,
l'inquilino potrebbe pagare
quasi 260 euro. È uno dei
tanti punti oscuri di una
disciplina che ha ancora bisogno di diversi chiarimenti
per poter essere applicata in
modo equilibrato.
ORiproduzione riserve
Rifiuti: Scenario
-
Pagina 14
Abitazione A3 con rendita catastale 450
(Valore imponibile 75.600)
Se prima casa:
- imposta minima (Tasi, visto che l'Imu non è dovuta): 0
- imposta dovuta con Tasi ad aliquota base (1 per
mille): 76
- imposta dovuta con Tasi ad aliquota massima
(3,3 per mille): 249
(Gli importi indicati sono al lordo delle detrazioni
che verranno previste dai comuni)
------------Se seconda casa- imposta minima (Imu al 4,76 per mille, Tasi a
0): 360
imposta massima (11,4 per mille come somma
Imu+Tasi): 862
(Se non locata, sconta anche l'Irpef - e relative
addizionali - sul 50% del reddito fondiario)
«A parte il fatto che sulla Tasi governo e comuni
fanno ancora i conti in
tasca ai cittadini senza
l'oste, cioè il parlamento;
l'impressione dalle prime
notizie filtrate è che la presunta quadra si sia trovata dicendo che l'aumento
di 0,8 punti percentuali
delle aliquote finanzierà
le detrazioni, quando invece le detrazioni saranno
appena di 700 milioni, di
cui 500 quelli già stanziati in legge di stabilità». Lo
afferma Enrico Zanetti, responsabile politiche fiscali
di Scelta civica e vicepresidente della commissione
finanze della camera. «Se
le cose stessero effettivamente così», sottolinea,
«vorrebbe dire che l'aumento dello 0,8 in realtà
sarebbe né più né meno che
un aumento di pressione
fiscale finalizzato a dare
ai comuni quel miliardo
e mezzo di cui lamentavano la mancanza, in un
contesto di detrazioni di
poco aumentate rispetto a
quelle che già la legge di
stabilità aveva previsto.
Mi auguro vivamente di
aver inteso male, perché,
altrimenti saremmo veramente alle comiche».
Rifiuti: Scenario
Pagina 15
Immobili . Governo alla ricerca di 200 milioni
Tasi, i fondi (forse)
dai bonus fiscali
Rifiuti: Scenario
ROMA
ßu7= Continuano le grandimanovre sul fisco immobiliare. Con il
governo che è alla ricerca degli
20o milioni da corrispondere ai
Comuni e che sta ipotizzando di
reperirli reintroducendo un taglio ai bonus fiscali e l'Anci che,
incassata l'intesa che consentirà
ai municipi di chiudere p er la prima volta da tempo immemore
un bilancio senza tagli rispetto
all'anno precedente, passa dalla
protesta alla proposta. E chiede
la titolarità dal 2o15 di tutti i tributi sulla casa.
terminato la strada dell'autonomia per iCcomun ». Nella speranza che si avvii una nuova stagione nei rapporti tra centro e
periferia, l'exministro dellaGiustizia chiede condivisione anche sulla legge elettorale e sulle
riforme istituzionali. Intese come «il superamento del bicameralismo perfetto, la riforma del
Titolo V, il ripristino di un effettivo principio di sussidiarietà.
Tutte questìonì - precisa - che
civengono in casa e rispetto alle
quali non possiamo esseretestimonipassivi».
Il copyright è del presidente
Piero Fassino. Davanti almigliaio di primi cittadini con fascia
tricolore d'ordinanza che hanno affollato ieri il teatro Quirino
di Roma per l'assemblea straordinaria dell'associazione dei comuni, il sindaco di Torino ribadisce i contenuti dell'accordo
sottoscritto martedì pomeriggio al Tesoro. In base al quale,
per evitare la perdita di risorse
conseguente al passaggio da
Inni a Tasi, i sindaci riceveranno 700 milioni: 500 saranno prelevati dalla posta già inserita nella legge di stabilità per fmanziare inizialmente le detrazioniper
i nuclei familiari; 200 giungeranno con uno stanziamento che
l'esecutivo si è impegnato aindividuare nei prossimi giorni e su
cui torneremo dopo. Ferma restando la possibilità di alzare
dello o,8 per mille l'aliquota della Tasi sulla prima (2,5 per mille), sulla seconda casa (io,6 inclusa l'Imu) oppure pro quota
su entrambe e di destinare tuttii
proventi (circa 1,7 miliardi) agli
sgravi sull'abitazione principale. Per Fassino il patto con il Mef
è il primo passo. Nel definirlo
«accettabile al fine di garantire
l'invarianza di gettito per i Comuni nel 204», il numero uno
dell'Anci chiarisce che «non si
tratta di una soluzione ottimale
a regime». Da qui la richiesta di
avviare già da oggi il confronto,
«affinché dal2oi5tutta lafiscalità locale sugli immobili sia di
competenza dei Comuni, e affinché si intraprenda in modo de-
Fin quila posizione dei sindaci. Ma per considerare definitivamente chiusa la partita sulla
Tasibisognerà comunque atten-
ASSEMBLEA ANCI A ROMA
Davanti a un migliaio
di sindaci con fascia tricolore
Fassino propone:
«Dal 2015 a noi
tutti i tributi immobiliari»
........................................................................
dere i prossimi atti dell'esecutivo. Che deve risolvere in tempi
brevi, visto che ì bilanci comunali vanno chiusi entro il 28 febbraio, ancora due rebus. Il primo riguarda il reperimento dei
200 milioni di cui sopra. Una delle ultime ipotesi porta al taglio
delle agevolazioni fiscali. Se
confermata, sarebbe una soluzione quasi paradossale. Appenavenerdì scorso, infatti, il Consiglio dei ministri ha approvato
il decreto sul rientro dei capitali
che sostituisce una decurtazione "lineare" delle tax expenditures di488,4milioni conunincremento equivalente dei risparmi
della spending review e che è
stato pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale con il n.4 del
2014.. E poi c'è il secondo rebus:
in quale provvedimento inserirlo. Sul punto, dì ora in ora prende sempre più quota un decreto
Tasi da varare forse già la settimana prossima.
Eu. B.
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Pagina 16
Il caso. Dossier di Legambiente sui maggiori siti nazionali con gravi problemi di inquinamento
Bonifiche ancora all'anno zero
NAPOLI
.a, In Italia per ioomila ettari
di territorio avvelenato solo in
u siti sono stati completati i piani di caratterizzazione e solo in
tre i piani di bonifica, a fronte
di un giro d'affari delle opere di
risanamento di 30 miliardi. Casi emblematici, tra le aree con
gravi problemi di inquinamento, in cui le bonifiche sono in ritardo, sono i due campani: Bagnoli e Terra dei Fuochi, a cui
Legambiente dedica un discorso a parte nell'ambito del Dossier "Bonifiche dei siti inquinati: chimera o realtà?".
Da tempo quasi immemorabile sotto osservazione l'area
occidentale della città di Napoli, tra il golfo di Pozzuoli, Soccavo e Astroni, - classificata Sito
di interesse nazionale (Sin)
con la Legge 388/2000 - in cui
Rifiuti: Scenario
ricadono le aree industriali ex
Uva, ex Eternit, ex Cementir. A
marzo 2013, secondo i dati forniti dal ministero dell'Ambiente,
lo stato di avanzamento delle
caratterizzazioni era al 29%,
mentre i progetti di bonifica
presentati e approvati riguardavano solo il 24% dei Sin. Il 22%
ha goduto di una messa in sicurezza di emergenza.
In alto mare la bonifica della
colmata di Bagnoli: oggetto di
un intervento di messa in sicurezza d'emergenza, che di fatto
è «dice Legambiente - diventato definitivo ma non sufficiente. La colmata- si legge nel Dossier - è ancora una sorgente attiva di inquinamento per gli arenili, per i sedimenti e per le acque di falda».
Poco lontano, la Terra dei
Fuochi, anch'essa parte del Lito-
rale Domitio Flegreo e Agro
Aversano: uno dei primi 15 Sin
(Siti diinteressenazionale) inseriti nel programma nazionale di
bonifica nel 1998, «che un anno
fa- sostiene Legambiente-è stato inspiegabilmente trasformato in Sito di interesse regionale»
senza che la Regione intervenisse. Legambiente contro tale decreto del ministero ha presentato ricorso alTar del Lazio. Ora si
attente la norma annunciata dal
ministro Orlando per riclassificare l'area Sin.
Proprio qui - riporta Legambiente - tra il 2012 e il 2013 ci sono stati oltre 6.ooo roghi tossici,
si contano 2.000 aree potenzialmente contaminate individuate
dall'Arpa. Su quest'area sono in
corso 33inchiesteper criminalitàorganizzata e trafficö di rifiuti
(avviate dal 2001). In ventidue
annisono stati smaltiti nellaTerra dei Fuochi, tra la provincia di
Napoli e di Caserta, circa io milioni di tonnellate di rifiuti di
ogni specie. Tra tutte le località,
Masseria del Pozzo-Schiavi è
quella più criticaper contaminazione e illegalità diffusa. Oltre alla nota Resit di Giugliano, per la
bonifica della quale esiste un
commissariato ad hoc.
E sul fronte del risanamento?
Per Legambiente siamo «all'anno zero». «Per la Resit un lavoro di perimetrazione e messa in
sicurezza è stato fatto - dice il
commissario Mario De Biase seguendo sempre prescrizioni
dell'Istituto superiore di sanità». Legambiente pone l'accento anche sul «fenomeno di illegalità nel settore delle bonifiche». Fenomeno su cui ha lanciato l'allarme pochi giorni fa anche il presidente della Corte
d'Appello di Napoli, Antonio
Buonajuto.
V.V.
C RIPRODUZIONE RISERVATA
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Combustibili. Dopo il profit warning Shell cede asset in Brasile
L'impennata dei costi
mette a rischio i conti
dei big del petrolio
Crescono gli investimenti, ma non gli utili
Nuovi barili a caro prezzo
Incremento della produzione petrolifera (mbg, asse sinistro)
e costo medio per ogni nuovo barile aggiunto ($, asse destro)
2017
Sissi Bellomo
>:4:€4 Con il Brent caparbiamente inchiodato oltre ioo dollarial
barile e la sorprendente abbondanza dishale oilnegliStatiUni- 0 44
Fonte: Morgan Stanley
ti si fatica a crederlo. Eppure sono tempi sempre più difficili
perle compagnie petrolifere, in
particolare perle major, obera- hanno superato 40 miliardi di
te da costi sempre più esorbitan- dollari nel2013, così come quelti e tuttavia incapaci di espande- li della connazionale Chevron,
re la produzione e i profitti.
che invece presenterà i conti doRoyal Dutch Shell, seguita mani, per cui l'esplosione dei
poche ore dopo da Exxon Mo- costi rappresenta un fardello
bil, inaugura oggi la stagione ancora più pesante, consideradelle trimestrali per il settore. te le dimensioni ridotte: le sue
Ma gli investitori sanno già co- spese sono più che raddoppiate
sa attendersi. La settimana scor- rispetto al 2010 e per il2oi4 non
sa il gruppo anglo-olandese, potranno essere abbassate, tanper la prima volta da dieci anni, to che la Sec - preoccupata per
ha diffuso un profit warning la sua liquidità - le ha chiesto di
per preparare il terreno all'an- fornire maggiori delucidazioni
nuncio di un crollo degli utili di al riguardo.
quasi il 4o% nel 2013, a 16,8 miA dispetto di tutta la retorica
liardi di dollari. Nello stesso an- sul miracolo shale negli Usa,
no i suoi investimenti (capex) espandere la produzione di
sono al contrario aumentati di idrocarburi - o anche solo comcirca il 50% a 44,3 miliardi: pensare il declino dei vecchi
un'enormità, che ha indotto giacimenti - al giorno d'oggi è
Shell ad accelerare le dismissio- in realtà una sfida difficilissini di asset. Proprio ieri la major ma. La tecnologia (e le quotaha ceduto per 1 miliardo di $ a zioni del greggio a lungo elevaQatar Petroleum Internatio- te) hanno in effetti consentito
nal il 23% di un giacimento di estrarre risorse un tempo irnell'offshore brasiliano, men- recuperabili. Ma il fracking tre pochi giorni fa aveva ceduto così come le trivellazioni in alper una cifra simile.una quota to mare o l'estrazione di greg
del progetto Wheatstone Lng, gio da sabbie bituminose - è un
nel gas australiano.
procedimento costoso. EsauriAnche il gigante americano te le risorse "facili", inoltre, le
Exxonnon se lapassabene: arri- majors si stanno affidando semvatotardi- e spendendo troppo pre più spesso a megaprogetti
-nello shale Usa, è stato costret- di elevatissima complessità,
to a pesanti svalutazioni e per che presentano difficoltà tecnidue anni ha visto la sua produ- che inedite e spesso si trovano
zione di idrocarburi diminuire, in aree pericolose, difficili da
prima di un lieve recupero nel raggiungere o afflitte da condi2013. Anche i suoi investimenti zioni climatiche estreme. Pro-
Energia: Scenario
2018
50
45
getti che tra l'altro richiedono
molti annidi lavoro per vedere
la luce e che rischiano di arrivare inproduzione quando ilmercato è in condiziòni diverse rispetto a quando si è avviata la
pianificazione.
Un caso scuola è quello di
Kashagan, in cui sono coinvolte sia Shell che Exxon (con
l'Eni e altre società): il giacimento kazakho, dopo una falsa
partenza in settembre, è ancora fermo per problemi tecnici a
una conduttura, dopo oltre dieci annidi lavoro e investimenti
che ormai si aggirano intorno a
4o miliardi di dollari, il quadruplo rispetto alle stime iniziali.
Shell ha speso miliardi anche
nell'Artico, per esplorazioni
che finora non hanno fruttató
nulla. In società con Exxon e
Chevron (quest'ultima addirittura al 50%), la major angloolandese è inoltre coinvolta in
Gorgon: un progetto faraonico
per sviluppare risorse di gas e
un impianto di liquefazione al`
largo dell'Australia, in un'area
particolarmente delicata dal
punto di vista ambientale. Il
cartellino del prezzo in questo
caso è arrivato alla cifra impressionante di 52 miliardi di dollari, i14o% oltre ilbudget iniziale.
E un quarto del lavoro è ancora
da realizzare.
@SissiBel(omo
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Il presidente Putin: accordi sul gas con Kiev sospesi in attesa di nuovo governo
Gazprom accelera South Stream
. = Forniture di gas di nuovo' a
rischio per l'Ucraina. A poche
settimane dalla riconciliazione
con Kiev, Mosca sta imprimendo una nuova accelerazione alle
manovre per distribuire il gas in
Europa aggirando il Paese. Inoltre, con un clamoroso voltafaccia, il presidente russo Vladimir
Putin ha segnalato ieri che Mosca non onorerà gli accordi per
ridurre di un terzo il prezzo del
combustibile, né concederàulteriori prestiti all'Ucraina fmché
non ci sarà un nuovo governo.
Subito dopo le dimissioni del
premier Mykola Azarov aveva
invece assicurato che la Russia
avrebbe proceduto con il salvataggio del Paese anche con l'opposizione al potere.
Il segnale più concreto che sul
fronte energetico igiochi non so-
Energia: Scenario
no ancora fatti è arrivato da due
aggiornamenti tecnici relativi a
gasdotti. Il più pubblicizzato riguarda South Stream, la maxicondotta che Gazprom punta a
mettere in funzione già alla fine
del prossimo anno nonostante lepolemiche con la Commissione
europea - che ha definito «illegali» gli accordi intergovernativi
per la sua costruzione - e l'enorme aumento dei costi preventivati, ora a 46 miliardi di dollari
(si veda Il Sole 24 Ore del 1o dicembre 2013).
Almeno per la tratta sotto il
Mar Nero - alla quale partecipano anche l'Eni, la francese Edf e
la tedesca Wintershall - la realizzazione della pipeline potrà
davvero cominciare a breve. La
South Stream Transport, responsabile del segmento offsho-
re, ha annunciato ieri di aver assegnato i primi contratti per la
fornitura di tubi, perunvalore di
un miliardo di euro: ad aggiudicarseli sono stati una società tedesca, la" Europipe, che fornirà
la metà del materiale, e due russe, Omk e Severstal, rispettivamente con il 35 e il 15 per cento.
Più sommessa l'altra comunicazione,.diffusa dallo stesso Putin: Bruxelles avrebbe concesso
a Gazprom l'esenzione dall'obbligo di accesso a terzi per Opal,
un gasdotto tra Germania e Repubblica Ceca che si connette
con North Stream, altra pipeline che rifornisce l'Europabypassando l'Ucraina e che finora - anche per il "problema Opal" - veniva riempita solo per metà.
S.BeI.
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Ghinzeffi, ok del commissario
Altro passo verso il concordato
Un altro passo in avanti verso
l'omologazione del concordato preventivo per il macello
Ghinzelli di Viadana. Ieri la prima assemblea dei creditori dopo l'ok del tribunale che ha ammesso l'azienda al concordato.
Nel corso dell'adunanza il commissario ha dato parere favorevole. Il prossimo appuntamento è fissato il 18 febbraio sarà
comunicato l'esito della votazione. Un ulteriore spiraglio
che va ad illuminare il futuro
del macello viadanese, l'industria di macellazione in liquidazione e con una forza lavoro di
117 dipendenti. Va precisato
che si tratta di un "concordato
in continuità", con l'attività
aziendale che non si ferma.
L'ok del giudice del tribunale e
del commissario, a patto che si
arrivi all'omologazione del concordato preventivo, potrebbe
quindi consentire di portare a
termine l'accordo salva-Ghinzelli siglato con il gruppo Pini
che ha preso in affitto l'azienda. Si chiama infatti Ghinzelli
Segnalazioni
II macello Ghinzelli di Viadana
srl - ma a tutti gli effetti fa capo
al gruppo Pini - la società che
dal primo settembre e per due
anni ha in affitto d'azienda
l'omonimo macello viadanese.
Il contratto siglato tra il gruppo
Pini e l'Industria Macellazione
Ghinzelli Marino spa in liquidazione prevede anche il passaggio alla Ghinzelli srl di tutta la
forza lavoro e un canone d'affitto di 120mila euro all'anno. Tra
Ghinzelli spa e Gruppo Pini,
inoltre, c'è un reciproco impegno preliminare per la compravendita dell'azienda per una cifra concordata di 5,85 milioni
di euro, dalla quale andranno
però dedotti i canoni d'affitto
corrisposti, l'importo delle ulteriori passività verso i dipendenti trasferiti e l'importo delle passività garantite da ipoteca sugli
immobili aziendali.
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L'lnps ha fatto sapere, unica nota positiva della vicenda, che ipregressi dovuti ai dipendenti saranno saldati
Reni; ii 4 marzo scade la cassa integrazione
Dai sindacati la notizia che non sarebbe in atto nessuna trattativa per l'affitto o l'acquisizione
VOLTA - Il colloquio che i sindacati della Triplice hanno
avuto lunedì con i commissari
del Tribunale che si occupano
del concordato richiesto dalla
Reni SpA di Volta, non ha dato
risposte positive, nel senso che
in quella sede sono stati informati del fatto che nessuna trattativa per l'affitto o l'acquisizione dell'azienda di compensati ferma da un anno è in corso. Evidentemente anche la
trattativa con il gruppo di agricoltori del legno che si era detto
interessato non è andata a
buon fine.
A questo punto, l'unica nota
positiva per i circa 260 dipendenti viene dall'Inps, la quale
ha fatto sapere che gli intoppi
burocratici derivanti, pare, da
una errata compilazione delle
richieste, sono stati superati e
che inizierà a breve l'erogazione della cassa integrazione. La
notizia positiva viene però in
qualche
modo
vanificata
dall' altra notizia, che poi è una
scadenza: il 4 marzo, infatti,
scadrà il termine della cassa integrazione, e se nessuna offerta, di acquisto o di affitto che
sia, ritenuta accettabile dai
commissari perverrà entro
quella data, i lavoratori verranno messi in mobilità, ovvero
licenziati.
La preoccupazione a Volta è
palpabile, non soltanto tra i lavoratori direttamente interessati. Infatti, il 75 per cento dei 260
dipendenti è residente a Volta
Mantovana. Alcuni (si valuta
una decina) hanno trovato un
altro lavoro, ma si tratta pur
sempre di una cifra rilevante
per una località che conta poco
più di settemila abitanti. E
preoccupati sono anche gli
esercenti della località collinare, che vedono assottigliarsi il
numero degli acquirenti e il vo-
La sede della Reni Spa a Volta Mantovana
lume d'affari. Il Comune, e in
particolare l'assessore alla Famiglia Francesca Turrina, sono subissati dalle richieste di
aiuto. Ora, non soltanto gli
extracomunitari fanno ricorso
alle associazioni benefiche come la Terza età che mensilmente distribuisce pacchi alimentari per i meno abbienti, ma in
lista ci sono anche non pochi
voltesi.
Intanto, il 6 gennaio alle Scuderie di Palazzo Gonzaga a
Volta, i sindacati della Triplice
sindacale incontreranno i lavora. (gi. bo. )
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Segnalazioni
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Lea lente alza la voce
Autostrada e discariche
«sotto osservazione»
La discarica dismessa della Pianera
Legambiente rilancia i timori
sul livello di inquinamento del
suolo nell'Ovest bresciano, nel
corso dell'incontro di ieri con la
direttrice dell'Arpa di Brescia
Maria Luisa Pastore. «Abbiamo
illustrato le nostre
preoccupazioni - spiega Silvio
Parzanini, presidente del
circolo Legambiente
Franciacorta - perle
problematiche ambientali
presenti nell'Ovest bresciano, a
cominciare dalle questioni
dell'inquinamento scoperto
lungo l'autostrada A4.
Segnalazioni
chiedendo che si proceda ad una
serie di controlli dell'intero tratto,
sia verso Milano cheverso
Venezia, e si acquisiscano i dati
relativi alle ditte che hanno
operato al momento
dell'allargamento al fine di
stabilire le responsabilità».
«SULTEMA discariche, per le
quali risulta iscritto nel registro
degli indagati il sindaco di
Castegnato - insiste Parzanini abbiamo risollevato con forza la
questione delle discariche Pianera
e Pianerino inserite nel Sito
nazionale Caffaro» imputando al
Comune di aver acquistato «la
Pianera dai privati nel lontano
2003, quando era già inserita nel
sito Caffaro e posta sotto
sequestro penale, per farci sopra
e a lato una nuova zona
industriale». Di più, il
rappresentante di Legambiente
lamenta che la discarica «non è
stata caratterizzata
adeguatamente, se è vero che la
tomografia era in grado di rilevare
anomalie solo alla profondità di 6
metri, mentre la discarica è
profonda almeno 20 metri, e che
comunque le anomalie segnalate
nelle successive escavazioni non
furono trovate seppure segnalate
a una profondità davvero minima,
cioè entro i 2 metri».
Non va meglio perla vicina
discarica del Pianerino, dice
sempre Silvio Parzanini:
«Addirittura a distanza di 12 anni
non è ancora stato fatto alcun
controllo sui rifiuti giacenti. Venuti
a conoscenza che presto il
Comune di Castegnato
convocherà una Conferenza di
servizi, abbiamo informato l'Arpa
e chiederemo formalmente di
esserne invitati, visto che finora
siamo stati esclusi pur avendone
pieno diritto».
Legambiente approfitta
dell'incontro con l'Arpa per
riportare sul tavolo dei dibattito
un tema storico perla zona,
ovvero «la grave questione
riguardante la discarica Vallosa di
Passirano dove il Pcb è stato
trovato in grosse quantità ormai
20 anni fa e dove concretamente
non è ancora stato fatto nulla».
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IL CASO. Vertice tra Comune di Castegnato, Arpa e Cepav Due pervalutare la situazione al['indomani della scoperta dell'ammasso di scorie sotto l'autostrada
qksuininit d, i,L" i 1%Srenda ]VI. a i,~ . jukynmc"
A giorni la Conferenza di servizi che definirà le modalità di ripresa
dell'alta velocità e le successive operazioni dì «ripulitura» dell'area
Blindare sotto il profilo ambientale l'area contaminata
per far ripartire i lavori dell'Alta velocità ferroviaria e predisporre in prospettiva un piano
di bonifica della discarica di
sostanze tossiche riesumata
sotto la terza corsia della A4 a
Castegnato.
È questa, in sintesi, l'agenda
che dovrà trovare cittadinanza operativa nella Conferenza
di servizi in programma nei
prossimi giorni, varata nel corso del summit convocato ieri
tra i vertici dell'Arpa, il Comune e la task force del Consorzio
Cepav Due che attraverso Itinera, impresa del gruppo Gavio, sta realizzando per conto
di Italferr il tratto di Tav dell'
hinterland bresciano.
LAVORI ORMAI ostaggio della
necropoli di rifiuti industriali
riportata alla luce dagli scavi
perle opere preliminari dei binari del supertreno che corrono parallelamente all'autostrada.
Nei mesi scorsi erano riaffiorate scorie a Ospitaletto e Travagliato, ma è stato quando si
è trattato di costruire un sottopasso all'altezza della A4 a Castegnato che si è scoperto che
la massicciata della terza corsia era formata da un ammasso di scorie di fonderia all'origine di concentrazioni record
Segnalazioni
-„A//',,.
Le scorie industriali sono riemerse nel corso dei lavori per la costruzione dell'alta velocità ferroviaria
di cromo esavalente nel terreno.
Aquel punto, bloccati i lavori
del sottopasso, si è piazzata
una corona di piezometri che
esplorano il perimetro della
zona contaminata.
E proprio dal monitoraggio
di una delle «sentinelle» è
scattato nei giorni scorsi l'allarmetricloroetano. Un piezometro ha riscontrato nell'acqua di prima falda concentrazioni del nocivo solvente clorurato quattro volte i valori con-
sentiti: 0,9 microgrammi al litro rispetto ad un limite di 0,2
microgrammi.
Si TRATTA di un fenomeno meno allarmante di quello del
cromo esavalente-havoluto ribadire nel vertice di ieri la direttrice dell'Arpa di Brescia,
Maria Luisa Pastore - ma che
richiede un piano di messa in
sicurezza e monitoraggio prima della riapertura dei cantieri. L'Arpa ha già messo a punto una nuova campagna di ca-
rotaggi nel sito, ma prima di
ogni passo bisognerà capire se
e come intende muoversi la
magistratura. L'apertura di
un fascicolo in Procura sul caso di inquinamento viene data
ormai per imminente. In ogni
caso al momento non esistono
pericoli per la salute: dalle falde contaminate dal solvente
fuorilegge da 18 anni - è stato
rimarcato nel vertice di ieri non viene emunta acqua per
usi domestici o agricoli. •
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'°° °° ' ° Ai piccoli saranno prelevate cellule dalla guancia
Bimbi e smog, Brescia capoñla
di uno studio nazionale
La ricerca
L'Unità di
Igiene,
Epidemiologia e
Sanità pubblica
dell'Università
sarà capofila
degli studi sugli
effetti dello
smog sui
bambini
Per i prossimi tre anni sarà l'Unità
di Igiene, Epidemiologia e Sanità
pubblica dell'università di Brescia il
soggetto capofila degli studi nazionali
sugli effetti dell'inquinamento atmosferico nei bambini. La ricerca, che
vede coinvolti anche il Comune di
Brescia e il Centro servizi multisettoriale tecnologico oltre che le università di Lecce, Perugia, Pisa e Torino, ha
ricevuto un finanziamento complessivo di oltre un milione di euro, 460
mila dei quali destinati all'attività di
ricerca dei tre enti bresciani coinvolti.
Lo studio rientra nel progetto europeo Mapec ed è uno dei 248 cofinanziati dal programma europeo «Life+»,
il fondo per l'ambiente dell'Unione
europea destinato in modo particolare ai progetti che concorrono allo sviluppo di politiche ambientali. «Un investimento ingente - sottolinea il rettore Sergio Pecorelli -, che rappresenta la certificazione più evidente della
centralità degli interventi volti a proteggere il capitale naturale dell'Unione e migliorare la vita dei cittadin ».
Nello studio, che durerà tre anni e
che prevede diverse fasi intermedie,
verranno raccolti campioni biologici
(cellule della guancia) di mille bambini, 200 per ognuna delle cinque città italiane coinvolte nel progetto. Bio -
Segnalazioni
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adulta.
marcatori appunto, in grado di dare
informazioni utili sull'insorgenza di
patologie croniche in età adulta.
«I bambini sono più sensibili - sottolinea Francesco Donato, responsabile scientifico del progetto -. Nell'adulto intervengono fattori quali il
fumo, gli spostamenti, l'esposizione a
fonti di inquinamento sul luogo di lavoro e via dicendo». Insomma, dai
biomarcatori dei bambini si conta di
ottenere informazioni più attendibili
e meno inquinate da altri fattori.
«In questo studio - spiega Umberto
Gelatti, professore associato di Igiene
generale e coordinatore del progetto si valuteranno però non solo i diversi
indicatori dell'inquinamento atmosferico, ma anche altre possibili fonti
di esposizione come quelle presenti
all'interno delle abitazioni, i fattori
demografici e alcuni aspetti degli stili
di vita, come l'alimentazione o l'attività fisica, che potrebbero influenzare
gli effetti biologici»
Obiettivo ultimo del progetto è fornire informazioni utili per orientare
interventi e scelte politiche tesi a proteggere la salute dei bambini dai possibili danni degli inquinanti atmosferici.
Thomas BendinelG
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Staffetta nell 'ente
stivo
one passa a Nove
II sindaco di Castiglione arriva alla guida dell'associazione Colline Moreniche
Obiettivo: la promozione dell'Alto Mantovano attraverso due manifestazioni
ì CASTIGLIONE DELLE STIVIERE
Nuova guida per l'Associazione
Turistica Colline Moreniche che
da pochi giorni è passata nella
mani del sindaco Alessandro
Novellini. Il primo cittadino succede a Luigi Lonardi che, già in
scadenza di mandato, aveva assunto l'onere di tenere la presidenza un altro anno, in attesa
degli accordi fra i vari comuni e
pro loco, che costituiscono l'associazione, per la nomina del
nuovo presidente. La scelta di af-
fidare la guida dell'associazione
a Novellini e, dunque, al comune di Castiglione delle Stiviere, è
dettata dal fatto che molte amministrazioni andranno fra qualche mese ad elezioni. In attesa,
dunque, che le nuove amministrazioni si insedino, la scelta di
Novellini è apparsa quella più
consona a garantire stabilità,
continuità, ma anche operatività immediata all'associazione. Il
mandato di Novellini, dunque, è
quello di portare avanti i progetti che da anni l'associazione pro-
muove sul territorio, in particolar modo Castelli in Musica e
Mosaicoscienze. Novellini, con
le collaboratrici dell'associazione Sara Bochetti e Claudia Morselli, si metterà al lavoro dopo
un giro di consultazioni fra i vari
comuni, per l'edizione 2014 di
questi due festival. Allo stesso
tempo, sottolinea Novellini, «abbiamo dei progetti di promozione del territorio, da un punto di
vista turistico, culturale ed enogastronimico, che sono stati finanziati dal Gal, ma anche dalla
Fondazione Cariplo». Novellini
avrà il compito di condurre e
guidare l'associazione fino a dopo l'estate, quando le nuove amministrazioni, insediate, potranno iniziare l'iter per la valutazione su un eventuale nuovo presidente. In questi mesi il lavoro di
promozione è di certo quello
che vedrà il presidente Novellini
impegnato, ma anche agevolato
dai finanziamenti che sono già
stati emessi a favore dell'associazione.
Luca Cremonesi
IL 11,11,
Segnalazioni
nAIm,
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1
:
1
_rreni nuovi per la Lombardía
L'annuncio dell'assessore regionale. L'LItp: «Servono a Mantova»
Sarà consegnato il 28 febbraio
il primo dei 63 nuovi treni che
entreranno in servizio entro il
2015 in Lombardia. L'annuncio è arrivato dall'assessore regionale alla Mobilità, Maurizio
Del Tenno, che nei giorni scorsi ha visitato il centro di manutenzione di Trenord con l'amministratore delegato della società Luigi Legnani. Del Tenno
ha assicurato anche che «i treni più vecchi spariranno dalla
circolazione e che, nel complesso, sarà notevolmente abbassata l'età media dell'intero
materiale rotabile». Non più in
produzione, i convogli a media
distanza saranno invece «ammodernati».
L'assessore ha poi aggiunto
Segnalazioni
che scriverà a breve una lettera
al governo nazionale per chiedere aiuto nel contrasto al vandalismo sui treni Trenord. «Abbiamo bisogno di maggior sicurezza e di più controlli e non
può essere la società che fornisce il servizio a garantirla. Noi,
certo, siamo disponibili a collaborare, rna il governo ci deve
garantire i mezzi per farlo». Il
fenomeno del vandalismo sui
treni locali, circa 2 atti significativi al giorno con punte di 5 0 6
nei weekend, costa circa 8 milioni di euro l'anno: «Ogni giorno 4mila persone lavorano per
garantire un sistema efficiente
che però rischia di essere vanificato dagli atti vandalici che
quotidianamente danneggia-
no i nostri treni causando una
serie di ripercussioni sull'intero sistema ferroviario».
Intanto Andrea Bertolini, dirigente dell'associazione Utenti del trasporto pubblico, interviene a sollecitare Trenord perché destini parte dei 63 nuovi
treni alla linea Milano-Mantova. E perché, insieme all'assessore Del Tenno, istituisca con
urgenza un osservatorio sui disagi dei pendolari. Lo scorso dicembre l'Utp aveva manifestato affanni, proteste e criticità al
prefetto di Cremona, che aveva girato l'elenco a Trenord,
annunciando la convocazione
di un tavolo tecnico. Tavolo
che adesso Bertolini chiede anche al prefetto di Mantova.
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