I SACRI MONTI DEL VALLESE SACRI MONTI DEL VALLESE: KAPELLENWEG DI VISPERTERMINEN E SAAS FEE Rosalba Franchi Nell’ultimo quarto del XVII secolo e nel primo decennio del XVIII, l’esperienza dei Sacri Monti prealpini (diffusasi soprattutto grazie alla fortuna del Sacro Monte di Varallo Sesia), interessò in territorio elvetico l’Alto Vallese. In questa regione esempi significativi di Sacri Monti sono presenti a Ried-Brig, Visperterminen, Raron-Turtig e Saas Fee: collocati lungo percorsi di grande interesse paesaggistico, essi hanno alcune caratteristiche comuni. Innanzitutto la dislocazione geografica: tutti sono situati in un’area in cui la città di Visp risulta baricentrica. Visp è oggi una vivace cittadina nella valle del Rodano raggiungibile dall’Italia attraverso il Passo del Sempione; nei secoli passati questo villaggio era posto lungo un importante asse di comunicazione. A sud, la via verso i Passi di Antrona e del Monte Moro, permetteva di superare la catena alpina e raggiungere il territorio italiano. A nord, attraverso il passo del Lotschen, menzionato dal Simler nella Descriptio Vallesiae del 1571 ma già transitato sin dal XIV secolo, avvenivano le comunicazioni tra la valle del Rodano e l’Oberald bernese. Thomas Platter, nel XVI secolo, racconta di averlo attraversato più volte nel corso dei suoi viaggi dal Vallese a Zurigo e Basilea. Benchè il Lotschen fosse un valico molto frequentato nel XVI e XVII secolo, è significativo il fatto che nel 1698 il progetto di costruzione di una strada da parte dei bernesi, fallì a causa dell’opposizione vallesana che temeva la diffusione del protestantesimo nella regione. In tale contesto di conflitti religiosi, è presumibile che la costruzione dei Sacri Monti dell’Alto Vallese assumesse particolare significato quale indiscussa testimonianza della fede cattolica. Fig. 1. Visperterminen, la via delle cappelle 140 Altro elemento interessante: tutti i Sacri Monti vallesani (evidente il richiamo tematico al Sacro Monte di Varese), svolgono un percorso di preghiera ispirato ai Misteri del Santo Rosario. Le vie delle cappelle, “kapellenweg”, si concludono in un santuario sempre dedicato alla Madonna: a Ried-Brig si celebra l’Annunciazione, a Visperterminen la Visitazione di Maria, a Raron-Turtig la Madonna Addolorata, a Saas Fee la Nascita di Maria. Questi luoghi, oggi come nei secoli passati, continuano ad essere meta di pellegrinaggio e di profonda devozione popolare. Il cammino che separa una cappella dall’altra permette di pregare e di godere delle bellezze naturali del paesaggio montano; talvolta si tratta di luoghi particolarmente aspri e selvaggi, difficili da raggiungere ma spettacolari. Le Vie delle cappelle di Visperterminen e di Saas Fee ne rappresentano senza dubbio importanti testimonianze religiose ed artistiche. Due itinerari sacri di grande semplicità, ma di forte suggestione che si raggiungono lasciando la valle del Rodano a Visp. Da questo centro, dove sorge la chiesa dei Tre Re Magi di origine romanica e caratterizzata da una possente torre quadrata, si sale sul fianco della montagna fino a raggiungere la località di Visperterminen: lo sguardo spazia verso le cime innevate dell’Oberland bernese, l’inconfondibile piramide del Cervino ed il massiccio del Monte Rosa. La via delle cappelle prende avvio dal centro del villaggio. Ci si inoltra a piedi nel bosco fino a raggiungere, dopo circa tre quarti d’ora di salita, il sorprendente Santuario. Le dieci piccole cappelle accolgono i pellegrini sotto un porticato da cui si possono ammirare figure a grandezza naturale di notevole espressività e vivacità 141 Fig. 2. Visperterminen, i gruppi scultorei all’interno delle cappelle Fig. 3. Visperterminen, le cappelle Fig. 4. Visperterminen, il Santuario della Visitazione 142 cromatica. I diversi quadri raccontano, con grande realismo ed immediatezza, la storia della vita di Gesù; lo stile risente dell’influsso dei modelli piemontesi e lombardi anche se gli spazi sono di dimensioni decisamente più ridotte. Le cappelle ben si inseriscono nel paesaggio montano dove sovente ci si imbatte in semplici “edicole” con immagini sacre care alla devozione locale o segnali in legno che indicano ai pellegrini la via da percorrere. Il Santuario di Visperterminen fu edificato nel 1652 e dedicato alla “Visitazione di Maria”. Un ampio porticato sorretto da quattro colonnine permette di accedere all’interno ad unica navata su cui si aprono, ai due lati, le cappelle. All’ingresso colpisce la monumentalità e la finissima fattura dell’altare principale realizzato nel 1665; risplendono di luce dorata le figure dei santi e la Madonna Assunta in cielo sorretta da schiere angeliche. Altrettanta ricchezza decorativa è presente nei due altari delle cappelle laterali. Uno di essi fu fatto erigere nel 1660 per volere di Matias Belvader, canonico di Visp. Sculture lignee, stucchi dorati e decorazioni di squisito gusto barocco, celebrano l’Immacolata Concezione e l’Incoronazione di Maria in cielo. Accanto ad uno degli altari sono appesi numerosi ex voto: semplici sculture in legno che rappresentano braccia, mani, gambe ed una treccia di capelli testimoniano la devozione di chi, con fatica, nei secoli passati, ha raggiunto questo santuario per impetrare una grazia .Il lindore e la cura con cui la chiesa è tenuta parlano di una devozione ancora molto viva e sentita da coloro che abitano stabilmente in questa valle. Sopra il portone d’ingresso, è collocato un prezioso organo del XVI secolo con antelli dipinti ed una decorazione barocca che rappresenta un angelo. La visita al santuario lascia sorpresi; dopo aver percorso la via delle cappelle, non ci si aspetta, in questo luogo così isolato e lontano dall’abitato, una chiesa così Fig. 5. Visperterminen, interno del Santuario con l’altare del 1665 143 ricca di opere artistiche e testimonianze religiose. Gli artigiani locali che hanno scolpito in modo semplice ed essenziale, per molti versi ingenuo ma di immediata comunicazione, le statue delle cappelle, hanno lasciato il posto a veri e propri artisti dotati di grande abilità tecnica ed esperienza. Poco oltre la radura dove sorge il Santuario, il sentiero prosegue in salita tra gli abeti. Poche ore di cammino permettono di raggiungere il Passo del Sempione. La via delle cappelle ed il santuario di Visperterminen, oltre che meta di pellegrinaggio, forse si trovavano lungo un itinerario che permetteva la comunicazione tra valli a nord e a sud delle Alpi. Una via tra tante in una rete di strade e sentieri che, per secoli, sono stati conosciuti e percorsi a piedi. È il caso di un altro importante itinerario che conduce da Visp verso la Valle di Saas ed i Passi del Monte Moro e di Antrona attraverso i quali le popolazioni walser, dal Vallese, scesero ad occupare i territori del versante meridionale delle Alpi dando vita a villaggi di alta quota come Macugnaga. Da una cronaca della valle di Saas risulta che la strada del Monte Moro nel 1440 era ritenuta “antichissima”. Un documento del 1219 infatti, la dimostra frequentata già nei secoli precedenti. La tradizione attribuisce al conte Gotofredo III di Biandrate il merito di aver mantenuto comunicazioni stabili tra le valli piemontesi, il Vallese ed il colle del Monte Moro ma sicuramente deter- Fig. 6. Il villaggio di Saas Fee 144 minante fu l’influenza esercitata dai vescovi di Sion che, nel 1267, dichiararono ufficialmente aperti i passaggi del passo del Monte Moro e di Antrona. Reso praticabile ai muli ed alle bestie da soma, il sentiero del Monte Moro fu frequentatissimo sino al XVI secolo. A fine Settecento lo scienziato Horace Benedict de Saussure racconta che sopravvivevano i resti di una strada lastricata con grande cura che, però, le frane avevano reso impraticabile alle bestie da soma e molto difficoltosa per gli uomini. Secondo una guida dell’Ossola d’inizio Novecento, nel secolo precedente, si trasportava a dorso di mulo il vino dall’Ossola a Saas Fee. Continuo fu invece il movimento di persone che, fino ad anni abbastanza recenti, lasciavano la valle di Saas in cerca di lavoro nelle miniere di Macugnaga. Oggi questi passi restano percorribili solo a piedi. I caratteri peculiari della cultura walser accomunano le valli italiane a quelle svizzere dove sopravvivono le tipiche abitazioni “a fungo”, i costumi e le tradizioni più antiche di queste popolazioni che, da sempre, hanno saputo far fronte alle difficoltà della vita in alta montagna. Per raggiungere la Valle di Saas in automobile o ferrovia occorre attraversare il Passo del Sempione e giunti a Visp, risalire la valle percorsa da uno dei rami dell’omonimo fiume. Da Macugnaga invece, si raggiunge a piedi o in funivia il Passo del Monte Moro quindi, dopo l’alpeggio di Distel ed il grande lago artificiale di Mattmark, il sentiero conduce al primo villaggio della valle, Saas Almagell, poi a Saas Grund. Da questo paese comincia la mulattiera che, prima della costruzione della nuova strada asfaltata, permetteva di salire in un’ora di cammino al villaggio di Saas Fee, posto a circa 1800 metri di altitudine. Ma, già alla partenza, il sentiero colpisce per la sua particolarità. La via che si percorre è segnalata come Kapellenweg Zur Hohen Stiege cioè Via delle cappelle verso la Scala Santa. La strada, a tratti intagliata nella roccia, si snoda a fianco delle profonde gole del torrente Saas Fee in uno scenario alpino di grande suggestione. A breve distanza tra di Fig. 7. Saas Fe, la via delle Cappelle 145 esse, lungo il cammino, sorgono le cappelle di questo Sacro Monte. Molto più piccole rispetto a quelle dei Sacri Monti prealpini ma raccolte ed essenziali, ricordano la Kapellenweg di Visperterminen. Sono bianche per l’intonaco in calce, ben visibili anche da lontano in mezzo al verde cupo della vegetazione ed alle enormi rocce grigie che in alcuni punti hanno creato dei veri e propri balconi naturali da cui godere appieno del panorama. Punteggiano il cammino quindici cappelle costruite nel 1709 grazie alla generosità di alcune famiglie private che forse conoscevano i Sacri Monti piemontesi e lombardi. Un piccola apertura a volta, sottolineata dalla pittura rosso scuro e chiusa da una grata, permette di vedere l’interno decorato da pitture semplici che ricreano l’ambiente dell’evento rappresentato. Le cappelle sono popolate di sculture in legno policromo che narrano i Misteri del Rosario. Le dimensioni delle statue sono abbastanza ridotte ma ben proporzionate rispetto a quella delle cappelle. Complessivamente un centinaio di figure; le loro caratteristiche stilistiche ed espressive lasciano supporre che siano opera di un unico artista di cui, però, resta sconosciuto il nome. Sopravvivono la sua straordinaria capacità comunicativa e l’abilità tecnica nel narrare i più salienti episodi della vita di Gesù in modo facilmente comprensibile ed emotivamente coinvolgente. Ad ogni cappella il pellegrino può sostare per la preghiera utilizzando la semplice pietra murata alla base come fosse un inginocchiatoio. Lungo il percorso, la cappella della Crocifissione presenta una doppia pietra per genuflettersi. Il Santuario, alla fine del percorso, è addossato alla montagna. Fu costruito nel 1687 ed ingrandito con un ampio porticato ad arcate nel 1747. Bianco come le altre cappelle, con le aperture contornate da una pittura color ocra, in stile barocco ma di aspetto molto sobrio, ben si inserisce nell’ambiente montano che lo circonda. Il luogo è indicato come “Zur Hohen Fig. 8. Saas Fee, Via delle Cappelle, stazione VI, Gesù incontra la Veronica Stiege” perché la cappella sorge in prossi146 mità di una lunga scala in pietra costruita nel 1704 per rendere più agevole l’accesso al santuario dal paese e superare un crinale particolarmente erto. L’interno della chiesa è semplice. Grandeggia al centro del ricco altare maggiore la figura dorata della Madonna con il Bambino, Nostra Signora della Scala Santa. Meta di numerosi pellegrini, la festa solenne è celebrata l’8 settembre quando la popolazione, in costume tradizionale della valle, raggiunge in processione il santuario mariano per onorare la natività di Maria. Alla porta d’ingresso colpisce l’esposizione dei numerosi ex voto lasciati dai pellegrini; mani, piedi ed arti in legno sono appesi in bell’ordine a testimoniare la devozione e la fede verso questo luogo sacro. A fianco della chiesa una radura pianeggiante permette la sosta ed il riposo. L’ultima fatica resta la salita alla Scala Santa. In cima la vista si apre sui grandiosi ghiacciai del Mischabel e le cime innevate del Dom e dell’Allalin. A pochi passi il villaggio di Saas Fee con le caratteristiche case walser. Figg. 9-10. Saas Fee, il porticato d’ingresso del Santuraio ed una immagine degli ex-voto esposti. 147 Via delle Cappelle di Visperterminen 1) Annunciazione 2) Visita di Maria ad Elisabetta 3) Nascita di Gesù 4) Presentazione di Gesù al Tempio 5) Gesù predica tra i dottori del Tempio 6) Gesù prega nell’orto degli ulivi 7) Flagellazione 8) Gesù condannato a morte 9) Gesù porta la croce. La Veronica 10) Crocifissione Santuario “Assunzione di Maria” Via delle Cappelle di Saas Fee 1) Annunciazione 2) Visita di Maria ad Elisabetta 3) Nascita di Gesù 4) Presentazione di Gesù al Tempio 5) Gesù predica tra i dottori del Tempio 6) Gesù prega nell’orto degli ulivi 7) Flagellazione 8) Gesù è schernito dai soldati 9) Gesù porta la croce. La Veronica 10) Crocifissione 11) Resurrezione 12) Ascensione di Gesù al cielo 13) Pentecoste: la discesa dello Spirito Santo 14) Assunzione di Maria al cielo Santuario “Incoronazione della Vergine, Nostra Signora della Scala Santa” 148
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