UN PATRIMONIO A CIELO APERTO

ORTICOLTURA
SPECIALE SEMINA E TRAPIANTO
UN PATRIMONIO A CIELO APERTO
Il mediterraneo è una risorsa
naturale dove il vivaio barese
Primavita trova molte delle 450
specie e varietà che produce e
moltiplica. L’80% sono vendute
a vivaisti italiani e il resto nel
Sud Europa
di Giuseppe Francesco Sportelli
R
ecuperare e valorizzare il patrimonio florovivaistico
mediterraneo attraverso un’intensa attività di ricerca e
prendersi cura delle piante nelle primissime fasi della
loro vita e crescita, conciliando qualità del prodotto finale,
competitività economica, innovazione tecnologica e attenzione nei confronti dell’ambiente. È questo il programma operativo del vivaio Primavita di Molfetta (Ba), primo anello della
filiera vivaistica, specializzato nella produzione e moltiplicazione di essenze mediterranee.
Un anello solido perché basato su forti presupposti: produzioni di elevata qualità, un apprezzato marchio commerciale, la
consolidata esperienza e l’entusiasmo propulsivo dei tre gio-
La serra è dotata di doppio
film plastico e schermo termico per limitare le perdite di
calore.
I parametri ambientali interna
alla serra sono costantemente
rilevati e analizzati da un computer climatico, attraverso il
quale è gestita la funzionalità
degli impianti.
UNA SERRA INNOVATIVA
Il vivaio Primavita si colloca in agro di Molfetta, a Nord di Bari, a pochi chilometri dal mare, scelta dettata dalle
ottimali caratteristiche pedoclimatiche del territorio. Cresciuto molto nell’arco di quattro anni, comprende due
campi di piante madri per la produzione di talee e semi, ombrai per la coltivazione di piantine e astoni in vaso su
30mila m² e una serra di 10mila m², progettata, spiega Mimmo Cataldi, secondo criteri innovativi al fine di
assicurare il benessere e la sanità delle piante e al contempo garantire la riduzione degli sprechi e delle emissioni.
«La serra è dotata di doppio film plastico e schermo termico per limitare le perdite di calore e di un sistema di
riscaldamento basale e aereo ad acqua calda, alimentato a gpl. I parametri ambientali sono costantemente
rilevati e analizzati da un computer climatico, attraverso il quale è gestita la funzionalità degli impianti. Inoltre sono
presenti tre cisterne per la raccolta di acque meteoriche utilizzate a scopi irrigui e un sistema a osmosi inversa per
la purificazione e il recupero dell’acqua».
n G.F.S.
26
vani soci: Mimmo Cataldi,
perito agrario responsabile
della produzione, Marco Lusito, ragioniere responsabile
amministrativo, e Gianfranco De Palma, agronomo responsabile commerciale.
Difficoltà iniziali
«Forti di un’esperienza decennale nella produzione di
giovani piante mediterranee
da rinvasare, acquisita lavorando presso un’altra ditta
Colture Protette / n.1 - gennaio 2014
ORTICOLTURA
SPECIALE SEMINA E TRAPIANTO
Rete antinsetto a protezione della serra.
Bancale con Metrosideros aurea.
Paper-pot utilizzati nella radicazione.
vincente: conquistare credibilità mostrando le prime strutture
alzate a nostre spese».
La registrazione del marchio
Altro punto di forza di Primavita, sottolinea Di Palma, è stato
proporsi, prima ancora di conoscere il mercato, con prodotti
sani e selezionati, di prima scelta. «Nel 2010 abbiamo allestito
il nostro primo stand fieristico al Flormart di Padova, dove
sono venuti a trovarci vivaisti che già ci conoscevano, ma non
come soci fondatori di Primavita. Rafforzati da quell’esperienza e certi della qualità dei nostri prodotti, abbiamo realizzato
un grosso investimento in marketing, con i buoni risultati di
oggi. In particolare nel 2013 abbiamo registrato a livello comunitario il marchio “Primavita, le piante che verranno”, che ci
distingue e rafforza».
Nel 2011 hanno aderito all’associazione Florbusiness: «Sia-
Panoramica della serra di accrescimento.
attiva nello stesso comparto, nel 2010 ci
siamo finalmente messi in proprio, in un
territorio particolarmente vocato al florovivaismo – dichiara Cataldi –. Abbiamo
affrontato grosse difficoltà iniziali, soprattutto per ricevere finanziamenti dalle
banche e disponibilità da parte dei fornitori, ma abbiamo lavorato sodo e oggi
vantiamo sul mercato una discreta credibilità, tanto che vendiamo, a vivaisti,
l’80% della nostra offerta in Italia e il 20%
in Francia, Spagna, Grecia e Malta. Abbiamo usufruito di un premio di primo
insediamento col Psr 2007-2013, ma il
grimaldello con il quale abbiamo scardinato la diffidenza delle banche a finanziarci è stato la realizzazione della struttura iniziale, una serra in ferro-plastica di
10mila m², prima di ricevere il credito
richiesto e senza avere la certezza del
finanziamento. Questo è stato il passo
Colture Protette / n.1 - gennaio 2014
Talee radicate di Photinia x fraseri “Red
Robin” in paper-pot da 30 mm.
Vasi 7x7 cm con terriccio per il rinvaso di
talee radicate di Photinia x fraseri “Red
Robin”.
Polygala myrtifolia in vasi 7x7 cm.
27
ORTICOLTURA
SPECIALE SEMINA E TRAPIANTO
Bougainvillea in serra di accrescimento.
Lantana camara in serra d’accrescimento.
mo fieri della fiducia che gli altri soci, alcuni dei quali ora nostri
clienti, hanno avuto in noi, essendo Primavita realtà giovane e
sconosciuta fino ad allora. Crediamo nell’associazionismo, lo
dimostriamo lavorando in tre, e poi i risultati commerciali ci
hanno dato ragione. Florbusiness è un contenitore che promuove sviluppo: grazie all’annuale “porte aperte” ci hanno
visitato numerosi vivaisti italiani ed esteri, provenienti persino
dall’Olanda e dalla Turchia, che hanno potuto apprezzare di
persona la vasta gamma della nostra offerta, opportunità
impensabile in qualsiasi fiera».
Datura arborea in vasi 7x7 cm.
Sin dagli esordi, ricorda Lusito, Primavita ha prodotto oltre 450
essenze mediterranee, tra specie e varietà, partendo da talea
(per il 70% di esse) o seme (per il 30%). «Preleviamo talee e
semi da due campi di piante madri, uno presente in azienda e
l’altro in agro di Terlizzi. La garanzia della sanità del materiale
di moltiplicazione è doppia: in primo luogo le piante madri
sono virus esenti, come certifica ogni anno un qualificato
laboratorio di analisi che analizza a campione i loro tessuti, ai
fini della conservazione dell’accreditamento ricevuto dall’Osservatorio fitosanitario regionale; in secondo luogo effettuia-
mo in tali campi trattamenti fitosanitari ciclici. Oltre alle piante
tipiche mediterranee siamo alla ricerca di nuove specie adatte ai nostri climi mediante operatori di fiducia attivi in Africa,
Australia ed Estremo Oriente».
Subito dopo il prelievo dalle piante madri, semi e talee vengono disinfettati e messi a radicare in contenitori alveolati, con
alveoli di varia misura e/o paper-pot da 30, 25 e 20 mm,
posizionati in serra di radicazione a 18 °C e con l’80% di
umidità relativa per 90 giorni. «A tale scadenza invasiamo le
giovani piante mediterranee in vasi 7x7 cm, ma selezioniamo
le più sane e rigogliose, – precisa Cataldi –. Le altre le ripiantiamo in alveoli per ricontrollarle dopo qualche mese o le
eliminiamo. Poniamo le piantine in serra di accrescimento a
15 °C e 50% di umidità relativa, dove stazionano in media altri
90 giorni, dopo effettuiamo un’ulteriore selezione in prima e
seconda scelta».
Le piantine rimangono in ombraio per prepararle alla vendita:
la prima scelta altri 90 giorni e poi viene commercializzata
subito, la seconda da 120 a 160 giorni prima di essere venduta. Un 10% di piantine, di Polygala, Metrosideros, Plumbago,
Jacaranda, Grevillea robusta, oleandri, acacie, ecc., viene
destinato alla realizzazione di astoni sistemati, dopo l’anno di
Piante di Cassia (Senna) corymbosa in vasi 7x7 cm.
Pennisetum e altre graminacee per giardini in aridocoltura.
La moltiplicazione
28
Colture Protette / n.1 - gennaio 2014
ORTICOLTURA
SPECIALE SEMINA E TRAPIANTO
Punica granatum nano.
Erodium, piante ricche di fiori e rifiorenti.
Vivaio Primavita - crescita delle superfici (m²)
Superficie coperta con serre
2010
2011
2013
10.000
10.000
10.000
15.000
30.000
25.000
40.000
Superficie coperta con ombrai
Superficie scoperta
5.000
Totale
15.000
Euonymus aureomarginatus.
concimi non possono essere uniformati.
Prepariamo una base comune, costituita da torba bionda, che rendiamo più o
meno drenante, aggiungendo perlite o
pomice o argilla, e alla quale addizioniamo concimi diversi in quantità e qualità,
in funzione dello specifico fabbisogno di
macro e microelementi».
Controllo fitosanitario
crescita in serra, in vasi 15x15x20 cm: sono ugualmente
piante da ricoltivare, per ottenerne alberelli alti 2,5 m.
Uniformare la gestione agronomica delle oltre 450 specie e
varietà è impossibile, perciò, evidenzia Lusito, è indispensabile conoscere le diverse essenze a una a una. «Nella produzione di tali piantine il problema principale è la gestione
dell’irrigazione, poiché ogni essenza necessita di uno specifico volume di acqua. Utilizziamo l’acqua di pozzi artesiani, un
po’ dura, che miglioriamo con l’aggiunta di acqua piovana
raccolta dai tetti delle serre. Anche il terriccio e l’apporto di
Comune è invece la difesa fitosanitaria: «Applichiamo trattamenti chimici preventivi contro i marciumi radicali e del colletto e la muffa grigia, che attacca le foglie per l’alta densità delle
piante (400 per m²), mentre la protezione dagli insetti è assicurata da apposite reti: è importante che le piante siano sane,
altrimenti possono accusare problemi sia durante la loro produzione sia successivamente nei vivai specializzati. Ai vivaisti
che acquistano le nostre piantine, oltre a consigliare le piante
adatte al loro ambiente di coltivazione e alla loro area di
clienti, e quindi mai una pianta tropicale per il Nord Italia o una
pianta settentrionale per la Sicilia, garantiamo un’assistenza
tecnica continua, ad esempio sul terriccio da utilizzare per il
Polygonum capitatum.
Alloro in vaso 7x7 cm sotto ombraio.
Gestione agronomica
30
Colture Protette / n.1 - gennaio 2014
ORTICOLTURA
SPECIALE SEMINA E TRAPIANTO
DIFFICOLTÀ D’INCASSO
Il problema realmente più grave, per i tre soci del vivaio Primavita, è la
difficoltà d’incasso, osserva Marco Lusito: «Favoriamo in vari modi chi
paga subito, all’acquisto. Ritengo poi non giusto che noi dobbiamo
pagare l’Iva del 10% su fatture non quietanzate e sopportare costi con
Iva al 22%. I costi sono peraltro in continua crescita: terricci, gpl,
energia elettrica, risorse umane e così via. Avevamo in mente di
realizzare un impianto a energie rinnovabili per risparmiare sul consu­
mo di energia elettrica e gpl, ma i costi sono troppo elevati e non
vengono ripagati facilmente».
n G.F.S.
Ombraio con le piantine prima della commercializzazione.
rinvaso successivo, sugli aspetti pedoclimatici fondamentali,
sull’epoca di fioritura, ecc., affinché ogni pianta possa riuscire
ad esprimere il meglio delle potenzialità produttive ed estetiche».
Progetti futuri
Proprio perché giovane e attivo, il vivaio Primavita ha in cantiere numerosi progetti, conclude Di Palma. «Un laboratorio di
Colture Protette / n.1 - gennaio 2014
micropropagazione all’avanguardia, ricerche, in collaborazione con l’ex facoltà di Agraria dell’Università di Bari, su
colture da biomassa, studi di recupero del germoplasma e
valorizzazione di antiche varietà autoctone pugliesi, la realizzazione del progetto Seabia (Substrati ecologici a basso impatto ambientale) finanziato dal Mipaaf nell’ambito del bando
Oiga 3 e finalizzato all’autoproduzione e alla sperimentazione
di substrati di coltivazione privi di torba».
n
31