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Discussion Paper
ConfidiDay 2014 in pillole
Numero 14 - ottobre 2014
Discussion Paper n.14 (ottobre 2014)
ConfidiDay2014 in pillole
Indice Discussion Paper:
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Discussion Paper n° 1: Think tank confidi day Sicilia 2013 (10/04/2013)
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Discussion paper n.2: Fondazione Siciliana Venture Philantropy (19/04/2013)
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Discussion paper n.3: Business Plan (3/06/2013)
o Integrazione al Discussion paper n.3 (27/05/2014)
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Discussion paper n.4: Il bilancio d’esercizio delle aziende in un periodo di crisi e le difficoltà
di accesso al credito (10/06/2013)
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Discussion paper n.5: Radiografia del sistema Confidi 107 Sicilia (03/07/2013)
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Discussion paper n.6: Il rating di legalità (16/06/2013)
o Integrazione al Discussion paper n.6 (19/06/2014)

Discussion paper n.7: Minibond (18/10/2013)
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Discussion paper n.8: P.A. Sistema dei controlli interni – dl. Anticorruzione (12/02/2014)
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Discussion paper n.9: L’armonizzazione contabile nella Pubblica Amministrazione
(8/03/2014)
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Discussion paper n.10: Italian Derivatives (14/03/2014)
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Discussion paper n.11: La relazione sulla gestione nel bilancio delle banche (19/03/2014)
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Discussion paper n.12: Analisi dei bilanci delle imprese “La capacità dell’informazione
contabile nei periodi di crisi” (19/05/2014)
o Integrazione al Discussion paper n. 12 (09/06/2014)

Discussion paper n.13: HORIZON 2020 – Interventi per il sostegno dei progetti di ricerca,
sviluppo ed innovazione (23/09/2014)
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CONFIDIDAY IN PILLOLE
15 OTTOBRE 2014
1. BANCA D’ITALIA (ANTONIO CINQUE)
Confidi vigilati sottodimensionati rispetto al resto d’Italia
In Sicilia vi sono 53 Confidi di cui 6 sono quelli cosiddetti 107, per un totale di 1,2
miliardi di garanzie. Ma il 70% delle garanzie fa capo ai cosiddetti Confidi 107, i quali
hanno una dimensione media inferiore rispetto ai Consorzi del resto d'Italia. Un sistema
peraltro caratterizzato da redditività debole, situazione patrimoniale difficile, crescita
delle sofferenze in una situazione di mercato che tende alla contrazione. Si ritiene
necessaria una riflessione sullo sviluppo del mercato delle garanzie per rafforzare un
sistema che possa essere solido, efficiente e al servizio delle Pmi.
2. RAFFAELE MAZZEO
Dalla Survey dei confidi siciliani un quadro che presenta più luci che ombre
Malgrado la forte perdita consolidata del 2013 di 18 milioni e l’aumento dei Non
Performing, il patrimonio ha tenuto bene riducendosi solamente del 3,8% (da 78 milioni
a 75 milioni) . In questo contesto La tenuta del sistema dei Confidi siciliani è anche
merito della Regione siciliana che questa volta ha fatto bene la sua parte. Nel 2013 è stato
erogato dall'Irfis, la finanziaria regionale, il contributo a rafforzamento del patrimonio di
9 milioni che si è rivelato prezioso. Aggiungiamo inoltre che la Regione ha inserito nella
proposta di Programma Operativo Po-Fesr per i prossimi anni, oltre 100 milioni di fondi
europei per favorire un sistema di confidi più efficace ed efficiente.
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3. ASSOCONFIDI (MARIO FILIPPELLO)
L’Unione Europea ha già previsto il rafforzamento del sistema di garanzia
Il mercato del credito non è in grado di accompagnare il segmento delle PMI in
quanto i costi non sono più sostenibili. Il rischio a cui si va incontro è che le banche
erogheranno sempre meno soldi alle PMI. L’intervento pubblico può quindi essere una
leva del credito e non necessariamente come sinora avvenuto per decisione esclusiva
della Regione dal momento che già l’Unione Europea ha previsto interventi a sostegno
delle imprese attraverso il ricorso alle garanzie. E’ fondamentale inoltre costruire un
sistema che rinforzi la filiera della garanzia insieme al Fondo di garanzia - MCC.
4. FEDERCONFIDI (ANTONIO LO MONACO)
La Rete come soluzione per la crescita
Una opportunità ancora da sfruttare in pieno è rappresentata dalla Rete di Confidi che dà
la possibilità di raggiungere economie di scala senza crescere di dimensioni, di dividere
le spese con altri soggetti e allo stesso tempo di mantenere la vicinanza alle imprese sul
territorio.
5. FONDO DI GARANZIA PMI MCC (GUGLIELMO BELARDI)
Nel 2014 aumenta il ricorso alla controgaranzia
In Sicilia l’operatività dei Confidi è aumentata nei primi nove mesi del 2014 rispetto
allo stesso periodo dell’anno precedente, in quanto molti sono riusciti a industrializzare il
ricorso ala controgaranzia. Tale dato è in controtendenza rispetto alla media nazionale.
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Il fenomeno è pero’ concentrato sui confidi maggiori. Risulta infatti che su 53 Confidi
siciliani solo 10 sono attivi su MCC. Vi sono ancora molti fondi disponibili: su 23 milioni
messi a disposizione dalla Regione Siciliana per le imprese del territorio ne sono stati
utilizzati 5 milioni. Sono ancora disponibili 18 milioni per la Sicilia.
6. IRFIS (PATRIZIA MILITO)
Con i nuovi prodotti IRFIS per le imprese i Confidi possono essere preziosi alleati
Dal punto di vista di IRFIS, un ruolo utile dei Confidi verso cui dirigersi è quello della
consulenza alle imprese. La classe imprenditoriale non è generalmente informata sui
nuovi prodotti sviluppati da IRFIS quali prestiti partecipativi o alle nuove forme di
finanziamento di piccoli progetti in project finance. Da tempo IRFIS collabora con i
confidi ma ora vi sono le condizioni per finalizzare un accordo più specifico per operare
insieme a partire dalla Start Up in cui la garanzia è sicuramente necessaria. I confidi sono
qualificati per questo compito e grazie alla rete capillare sarebbero senza dubbio in grado
di aumentare la penetrazione sul mercato dei prodotti IRFIS
7. KPMG (NICOLA STROCCHIA)
Un percorso sostenibile nei momenti di crisi
Di fronte a momenti come questi bisogna individuare le leve su cui agire. Sicuramente il
pricing delle commissioni attive presenta rigidità, cosi’ come le spese generali sono
difficilmente comprimibili. La leva su cui agire è il costo del credito. Il principale costo
dei Confidi è infatti il costo del credito: occorre quindi valutare meglio il merito
creditizio con vere istruttorie, massimizzare tutte le possibili fonti di copertura come la
controgaranzia MCC. Per quanto riguarda i mercati è importante identificare i target.
Sicuramente il segmento delle grandi imprese con buoni fatturati non è accessibile ai
confidi. Il segmento delle PMI in difficoltà, ai limiti del default, è assolutamente da
scartare. Rimane da attaccare il segmento delle medie imprese. Bisogna quindi
organizzarsi e lavorare sui ricavi in questo segmento identificando forme alternative di
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prodotti e servizi quali: l’assistenza finanziaria di base alle imprese (e della consulenza,
sempre fatta ma poco valorizzata), il piccolo credito diretto (micro) e la garanzia equity
per chi vuole patrimonializzare l’impresa e per la condivisione del rischio
imprenditoriale. . In ultimo la visione del confidi come soggetto per l’allocazione delle
risorse pubbliche di per sé non è più sufficiente. Conviene puntare sul vero punto di
forza, la vicinanza e la capacità di gestire la “soft – information” che in banca non
raggiungerà mai il livello dei confidi.
8. FIDEO (VITO RINAUDO)
L’ispezione di Banca d’Italia guarda alle prospettive di impresa
Nel corso di una ispezione di Banca d’Italia in estrema sintesi vengono affrontati i
seguenti temi: verifica accurata della sussistenza dei requisiti di iscrizione del confidi
all’albo dei 107, adozione di procedure formalizzate, analisi degli accantonamenti,
trattamento delle controgaranzie MCC e partite contestate alle Banche.
Un punto di vista interessante emerso da Banca d’Italia è quello di non ragionare
solamente in termini di patrimonio bensì di continuità aziendale ed in particolare sulla
proiezione dei ricavi futuri, a conferma che non conta solo l’accumulo ma anche la
visione prospettica
9. OPENTECH (RIAZ BASHIR)
L’importanza della gestione dei report di controllo interno
Il sistema dei controlli interni di un Confidi si basa principalmente sulle seguenti aree di
controllo: Compliance, Risk Management, Internal Audit, Governance & Controllo
(variabili in relazione al principio di proporzionalità).
Se, come accade di frequente, il governo di queste funzioni avviene in modo separato,
tramite l’utilizzo di strumenti o piattaforme informatiche diverse, si potrebbero generare
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delle inefficienze durante le fasi di sintesi e riepilogo delle attività di controllo e
Compliance. Questo aspetto può emergere soprattutto nel corso di un’ispezione di Banca
d’Italia. Pertanto, dotare il Confidi di un unico applicativo informatico in grado di gestire
report specifici per ciascuna area di controllo è senza dubbio un investimento
organizzativo vantaggioso.
10. DEDAGROUP (MASSIMO CARROZZO)
E’ necessario affinare i modelli di svalutazione del portafoglio crediti
La definizione di un modello che stimi le variabili di rischio che determinano adeguati
coefficienti di svalutazione è sempre più necessaria al fine di un’adeguata politica di
gestione dei rischi e del governo aziendale.
L’intervento illustra, attraverso esperienze realmente affrontate, i fondamenti
dell’approccio metodologico, le criticità legate alla qualità delle informazioni trattate e i
razionali di prima applicazione gestionale e contabile all’interno del confidi.
11. RETEFIDISICILIA (NICOLA PASTORELLO)
I vantaggi della Rete : testimonianza da chi l’ha realizzata
Il modello della Rete di Confidi – le ragioni economico-strategiche della best practice
nazionale di Federconfidi. Un nuovo modello con una governace proiettata verso un
nuovo
rapporto
con
le
banche
(maggior
potere
contrattuale),
operazioni
di
cogaranzia/controgaranzia in rete e all’accentramento di funzioni e servizi comuni per la
realizzazione di economie di costo.
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12. FIDEO (FABRIZIO LUNETTA)
Banche e Confidi possono coesistere per supportare al meglio le imprese
Il Sistema bancario fornisce grande aiuto anche attraverso il sistema delle ispezioni di
Banca d’Italia al mondo dei Confidi. Le Banche e i Confidi possono coesistere perché
insieme possono soddisfare al meglio il fabbisogno crescente delle PMI di consulenza e
quello di ricorrere agli strumenti finanziari.
13. UNIFIDI IMPRESE SICILIA (NUNZIA LA ROSA)
I punti di forza di cui si parla poco
E’ sottovalutato il ruolo dei confidi. Si rileva l’assenza della parte pubblica all’evento
Confidi Day dell’Assessore Regionale dell’Economia e del Dipartimento finanze e
credito. La Banca d’Italia segnala i punti di debolezza dei Confidi ma non quelli di forza.
Si deve sottolineare invece l’aspetto principale che i Confidi rappresentano il tessuto
imprenditoriale e fungono da ammortizzatori per le aziende.
14. UNICREDIT (GREGORIO SQUADRITO)
Ruolo fondamentale dei confidi, ma non tutti sono sullo stesso piano
Conferma del ruolo fondamentale dei Confidi. Attivazione di un processo di rigorosa
selezione delle controparti (Confidi) da parte della banca, alle quali si chiede di sostenere
le PMI. In Sicilia, si rilevano 160 milioni di Euro di stock di garanzie su credito non
performing. La strategia del gruppo è quella di individuare strategie e modalità
percorribili prima di agire sul tema delle escussioni.
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15. CREDITO SICILIANO (GIUSEPPE SIGNERI)
Opportunità di sinergie dai confidi
L'opportunità di operare con i Confidi consente alla banca un minore assorbimento di
patrimonio che si traduce un minor rischio e per i clienti in minor costo. La banca ha
siglato le convenzioni con tutti i consorzi 107 e con i maggiori 106 con cui ha erogato
130 milioni di euro contro garantiti in maniera omogenea. Gli interessi della banca sono
sinergici con lo sviluppo del territorio seguendo una logica non esclusivamente
economica e reddituale ma con particolare attenzione alla social responsability.
16. MPS (MARIO MANCUSO)
Rapporto banche –confidi da rafforzare , ma anche gli altri attori devono fare la loro
parte
“Il rapporto in Sicilia fra le Banche e i Confidi si sviluppa lungo una direttrice di
collaborazione che va ulteriormente rafforzata.
In termini di criticità nella gestione delle “ convenzioni “ quello che emerge è l’uso “
rigido “ da parte dei confidi della mancata previsione di una deroga ai termini dell’art
1957 del c.c.
Questo porta in molti casi alla dichiarazione di inefficacia della garanzia con pregiudizio
delle ragioni di credito della banca.
Il problema più in generale nello sviluppo delle relazioni Banche Confidi riguarda invece
la “crescita” dell’economia reale e il perdurare della crisi in cui si dibattono le imprese.
Considerando le caratteristiche del tessuto economico Siciliano e per fare degli esempi il
peso del settore dell’agroindustria sul valore aggiunto regionale, la carenza di
infrastrutture nel settore della cultura, lo sbilancio a favore delle importazioni della
bilancia dei pagamenti regionali, la riduzione della permanenza dei turisti nelle strutture
regionali, la disomogeneità nei territori, si ritiene che per avere un deciso cambio di
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prospettiva occorra una visone di “ Sistema” in cui tutti i protagonisti, compresa la
Regione Siciliana e per più ragioni, agiscano in sinergia.”
17. UNICASIM (LEONARDO FRIGIOLINI)
Cambiali Finanziarie e Minibond
La diffusione delle Cambiali Finanziarie e dei Minibond prevede oggi un sistema di
garanzia che in alcuni casi arriva sino al 70%e il Confidi può avere un ruolo importante
nella nuova filiera. Interventi sulla norma fiscale e l’eliminazione di alcuni vincoli
all’emissione del codice civile incidono in questa direzione. L’aspetto sostanziale è dato
soprattutto dall’evoluzione del rapporto fra l’impresa e la banca: si passa dalla banca
finanziatrice all’investitore. All’investitore non interessano gli elementi soggettivi come
ad esempio il comportamento dell’imprenditore o se l’azienda è buona o cattiva, ma
esclusivamente il rapporto rischio-rendimento.
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SI RINGRAZIANO I MODERATORI DELLE VARIE SESSIONI DI LAVORO: NINO
AMADORE (SOLE24ORE), GIOVANNI COCI (KPMG) E ADAM ASMUNDO
(FONDAZIONE RES).
LE PRESENTAZIONI DEL CONFIDIDAY, LA SURVEY SUI CONFIDI E GLI ARTICOLI
DI STAMPA SONO DISPONIBILI SU WWW.EBITDA.IT
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