Morte di una neonata, tutti assolti - Cosenza

LA SENTENZA Venne alla luce priva di vita dopo un parto cesareo d’urgenza
Morte di una neonata, tutti assolti
“Il fatto non sussiste” per cinque medici all’epoca in servizio alla Madonnina
CINQUE medici cosentini
sono stati assolti ieri - con la
formula “perchè il fatto non
sussiste” - dall’acusa di omicidio colposo. Erano stati accusati di aver ritardato, sottovalutando
i
malori della gestante, un parto
cesareo, provocando così il decesso di una bambina. La sentenza
è stata emessa
dal giudice Pingitore, con lo stesso pm che
aveva chiesto l’assoluzione
dei cinque imputati. I medici
assolti sono Raffaele Misasi,
54 anni, Giancarlo Cariati,
50, Concetta Perri, 38, Antonella Naccarato, 39, e Stefania Azzinnari, 28. Li hanno
difesi gli avvocati Ernesto
d’Ippolito, Alessandra Fiorino, Roberto Chiodo, Attilio
Santiago, Giovanni Consoli e
Nicola Carratelli.
I fatti contestati risalgono
all’estate del 2010, quando
una giovane coppia di Cerisano si recò alla clinica “La
Madonnina” di Cosenza. Era
martedì 30 giugno. La donna, alla 35ª settimana di gestazione e in attesa del suo
primo figlio, lamentava delle
contrazioni. Si arrivò a giovedì 2 luglio. Con le dimissioni dalla clinica già pronte, i
sanitari si accorsero che il feto non aveva un battito cardiaco regolare. Erano da poco passate le 18. Le dimissioni furono annullate. A notte
fonda la situazione peggiorò
e venne così predisposto il
trasferimento in sala operatoria per eseguire il parto cesareo. La bimba nacque però
morta. Era l'1,30 del 3 luglio.
Seguì la denuncia della cop-
pia (rappresentata dagli avvocati Pierluca Bonofiglio e
Massimiliano Lata), con gli
atti che passarono al vaglio
della Procura, diretta dal
procuratore Granieri.
Misasi, Cariati
e Perri furonochiamati in causa nella loro qualità di medici
ostetrici specialisti che ebbero
in cura la paziente; Naccarato e Azzinnari nella loro qualità di infermiere ostetriche.
Furono accusate di “non
aver riconosciuto - si legge
nell’originario capo di imputazione - i segni precoci di sospetto per una diagnosi di
sofferenza fetale (presenza
di tachicardia fetale conti-
Era attesa
da una coppia
di Cerisano
nua)” con conseguente “ritardo nel procedere alla decisione del taglio cesareo d’urgenza... effettuato quando le
condizioni del feto erano già
compromesse”. Ai medici è
stato contestato anche di
“non aver verificato la presenza dei giri di funicolo intorno al collo del feto”. Da qui
la morte in utero della piccola “per scompenso cardiaco
congestizio, secondario ad
asfissia da compressione del
funicolo...”.
Ieri, dunque, è stato giorno di sentenza. Il pm aveva
chiesto l’assoluzione con la
formula dubitativa. Il giudice ha invece assolto i cinque
con la formula piena. Non c’è
stata colpa medica.
r. gr.
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La clinica “La Madonnina”, non più punto nascita
ALL’ANNUNZIATA Vittima la madre di un magistrato
Tre ore in Pronto soccorso e poi il decesso
Chiusa l’inchiesta: quattro gli indagati
QUATTRO medici in servizio presso l’ospedale civile dell’Annunziata sono ufficialmente indagati per la morte di un’anziana,
tra l’altro madre di un magistrato, risalente
al 9 agosto del 2013. La Procura di Salerno
(competente per territorio, in quanto è appunto coinvolto un magistrato come presunta parte offesa) in questi giorni gli ha
notificato l’avviso di chiusura delle indagini preliminari, Si tratta di V. V., 46 anni, D.
A., 55, E. D., 38, e F. D., 42, tutti di Cosenza,
rispettivamente difesi dagli avvocati Agnese Cioffi, Antonio Vanadia, Antonio Feraco
e Antonella Leone.
La paziente deceduta rispondeva al nome
di C. S.. Giunse in ospedale con forti dolori
addominali, diarrea e nausea. Presunta colpa dei medici sarebbe stata quella di non
aver predisposto tempestivamente il ricovero. Rimase infatti in Pronto soccorso per tre
ore. Poi seguì il ricovero al reparto “Valentini”. Si ipotizzano - a vario titolo - una “inerzia terapeutica” e “assistenziale”, una
“omessa ed erronea valutazione completa
dell’addome” e “l’omessa indicazione di intervento chirurgico per addome acuto da
infarto intestinale con tempestiva esecuzione dell’intervento di emicolectomia destra”.
Da qui la morte, “per shock settico con insufficienza cardiorespiratoria”.
L’ospedale dell’Annunziata
ARRESTATI
Ubriachi
picchiano
due agenti
IERI notte personale
della Polizia di Stato
ha tratto in arresto
due cittadini stranieri, resisi responsabili
dei reati di ubriachezza molesta, oltraggio,
resistenza, violenza e
minaccia e lesioni
personali a pubblico
ufficiale. Si tratta di
Sergiu Braducean, di
nazionalità moldava,
classe 1989, e Tomasz Marek Myszak, di
nazionalità polacca,
classe 1980.