05 Rivista Maggio 2014

C onoscenza
R esponsabilità
E quità
A ppartenenza
R elazione
E ccellenza
S icurezza
A mbiente
L egalità
U manità
T rasparenza
E fficienza
Periodico
Aziendale
AsSei Periodico
d’informazione - Anno XVIII - n. 5 / Maggio 2014
l’editoriale
Mauro Marin
Il Punto Unico di Accesso (PUA)
Il Punto Unico di Accesso
(PUA) è un’unità funzionale
del Distretto Sanitario in
collegamento sinergico con
i Servizi Sociali dei Comuni
dell’Ambito per recepire
e gestire in modo unitario
e facilitato la domanda
di servizi sanitari, sociali e socio-sanitari
non compresi nell’emergenza ed attivare
valutazioni multidimensionali, interventi a
domicilio e inserimenti in residenze protette
o centri diurni, prioritariamente a favore di
persone fragili con problemi di salute e/o
di disagio sociale. Il PUA è stato istituito in
conformità all’art.24 della L.R. n.10/1998,
all’art.5 della L.R.n.6/2006, al
D.M.Salute 10 luglio 2007 e
all’Accordo Stato Regioni del 25
marzo 2009. Il PUA è l’obiettivo
4.1 delle Linee Guida Regionali
per lo sviluppo dei dei Piani
di Zona (DRG 458/2012). Le
funzioni principali del PUA sono:
1.fornire accoglienza, ascolto,
informazioni e orientamento
all’uso facilitato della rete integrata
di servizi socio-sanitari;
2.raccogliere segnalazioni e
domande di valutazione e di
accesso a servizi;
3.fornire risposta diretta a casi
semplici richiedenti interventi
monoprofessionali solo sanitari
o solo sociali senza necessità di
valutazione multidimensionale;
4.raccogliere
le
ulteriori
informazioni
necessarie
ad
effettuare una prima analisi dei bisogni
espressi complessi sanitari e sociali;
5.attivare valutazioni multidimensionali per i
casi complessi;
6.calendarizzare le sedute delle Unità di
Valutazione multidimensionale Distrettuale
(UVD) e convocare gli operatori necessari
ed i soggetti interessati;
7.verbalizzare le sedute di UVD ed archiviare
in fascicoli personali il Piano Assistenziale
Individuale (PAI) prodotto dalle UVD;
8.attivare la presa in carico mediante gli
interventi previsti dal PAI raccordandosi
con i servizi di competenza o le residenze
protette per gli eventuali inserimenti;
9.predisporre le sedute di monitoraggio dei
percorsi assistenziali;
10.aggiornare la mappa dei servizi e delle
risorse fruibili del territorio.
Le funzioni del Punto Unico di Accesso
sono articolate su due livelli di competenze:
1) L’attività operativa di sportello rivolta
al
cittadino
(front-office)
riguarda
l’accoglienza, l’informazione, l’orientamento,
l’accompagnamento, la decodifica del
bisogno semplice con risposta diretta,
l’inoltro ai servizi interni al sistema sanitario
e sociale per l’evasione di domande
complesse.
2) L’attività gestionale d’ufficio (back-office)
riguarda la procedura delle segnalazioni
per i casi complessi, l’organizzazione
delle valutazioni multidimensionali (tipo
pre-valutazioni domiciliari od ospedaliere,
convocazione delle Unità di Valutazione
Distrettuale dette UVD) la gestione delle
dimissioni protette secondo il Protocollo
Operativo di Continuità Assistenziale tra
Ospedale e Territorio, il concorso alla
gestione degli inserimenti in residenze
protette tipo Casa per Anziani, RSA,
Hospice, il raccordo con i servizi interessati
e le persone interessate, la raccolta e
archiviazione dei dati nei fascicoli personali
degli assistiti.
Le
professionalità
prevalentemente
coinvolte nelle funzioni del PUA sono: gli
infermieri professionali, le assistenti sociali,
gli amministrativi, i medici.
Le competenze principali necessarie
allo svolgimento delle funzioni del PUA
sono: capacità relazionali di accoglienza
e ascolto, capacità di mediazione
culturale, competenza nella raccolta delle
informazioni utili ad una prima definizione
del bisogno espresso, conoscenza dei
diritti esigibili, conoscenza della mappa
dei servizi fruibili, competenze relative
alla pre-valutazione, capacità di lavoro in
gruppo multiprofessionale, competenze di
gestione e di utilizzo di strumenti informatici,
competenze amministrative, sociali e
sanitarie di base e specialistiche
L’attività del PUA e la successiva fornitura
di servizi potrà essere sempre
migliorata con le segnalazioni
di utenti e portatori di interesse,
l’adozione di una piattaforma
informatica socio-sanitaria unica
per la raccolta ed elaborazione
di dati, la revisione continua di
protocolli di continuità assistenziale
che assicurino interventi in tempi
utili, l’aggiornamento di cataloghi
dei servizi, la semplificazione
delle procedure, il reperimento di
sedi uniche per operatori sanitari
e sociali, la formazione unica di
operatori sanitari e sociali sulle
funzioni del PUA e lo sviluppo di una
coscienza comune della necessità
di una responsabile presa in carico
congiunta dei soggetti fragili con
bisogni complessi, in particolare
dei minori e degli adulti affetti da
malattie psichiatriche associate a
disabilità e/o dipendenze in cui i tradizionali
percorsi di cura separati tra servizi diversi
sanitari o sociali non garantiscono la
contemporanea fruibilità di tutte le opzioni
necessarie e possibili di cura, riabilitazione
e inclusione sociale che una comunità
solidale con l’impegno autentico di tutti
oggi potrebbe offrire. Tremila anni fa in Asia
minore vivevano alcune popolazioni senza
medici, ma con senso di solidarietà sociale.
Chi era malato veniva portato nella piazza
del villaggio e chiunque passava, se aveva
esperienza di ciò che vedeva, era tenuto
a fermarsi e dare consiglio. Potendo fare
qualcosa, non era consentito passare oltre.
Progetto Spilimbergo,
i Vigili del Fuoco
“a lezione”
Sergio Raimondo
2
Giornata “storica” quella vissuta a Stati intraprendano tutte le iniziative
Spilimbergo, nell’ambito di un protocollo “necessarie per garantire la protezione
di collaborazione sottoscritto dal e la sicurezza delle persone con
Comando Provinciale di Pordenone dei disabilità in situazioni di rischio, incluse
Vigili del Fuoco (VV. FF.) e l’Associazione le situazioni di conflitto armato, le
“Centro Progetto Spilimbergo”. In una emergenze umanitarie e le catastrofi
prima, fase lo scorso anno, sono stati naturali” (articolo 11)». Sergio Raimondo
i VV. FF. ad abilitare tutto il personale - Presidente del “Progetto Spilimbergo” del Centro ad intervenire con le giuste ha sottolineato l’aspetto “culturale e
modalità in caso di incendio. Nella pratico” dell’iniziativa. Dapprima, infatti,
seconda fase, nell’ultimo weekend di si è provveduto all’inquadramento
fine gennaio, è stata l’Associazione scientifico al tema, con la dott.ssa E.
a ricambiare la lezione scambiando i Bizzarrini del “Gervasutta” di Udine che
ruoli: da “allievi” a “istruttori”. Si sono ha trattato gli aspetti medici connessi
insegnati agli operatori del 115 le con il trauma spinale e le loro possibili
modalità e il giusto approccio da seguire manifestazioni, ponendo attenzione
per una corretta evacuazione di persone anche verso le disabilità motorie connesse
mielolese dai luoghi critici oggetto con patologie dell’infanzia e malattie
di eventi calamitosi. Una occasione degenerative. Quindi il fisioterapista della
proficua per il Comando Provinciale, riabilitazione D. Lenarduzzi ha trattato il
che si è presentato allo stage con una tema dei vari ausili impiegati e di come
cinquantina di Vigili provenienti da tutte riconoscerli e utilizzarli in situazioni di
le sedi della destra Tagliamento, che emergenza. Dalla teoria si è poi passati
hanno avuto la possibilità di effettuare alla pratica, affrontando le tecniche di
diversi esercizi pratici con alcuni utenti movimentazione vere e proprie, con
del Centro che, volentieri, si sono prestati esperienze pratiche e simulando anche
alla bisogna. La giornata si è sviluppata il trasporto - con le giuste posture - di
attraverso un vero e proprio seminario una persona mielolesa, ovvero in
teorico-pratico sul soccorso alle persone sedia a rotelle lungo le scale in caso
con disabilità motoria per far tesoro delle di evacuazione. Tutte le informazioni
giuste metodologie e tecniche. Come acquisite, ha affermato l’arch. Zanut,
sottolineato dal Comandante Provinciale, serviranno «alla stesura di un protocollo
Paolo Qualizza «l’aiuto in emergenza operativo che sarà messo a disposizione
alle persone con specifiche necessità di tutte le strutture del Corpo Nazionale
rappresenta una vera e propria sfida dei Vigili del Fuoco». Grazie anche
per soccorritori come i vigili del fuoco, alla presenza del Centro Progetto
impegnati quotidianamente in scenari Spilimbergo, i VV. FF. di Pordenone
incidentali di vario tipo che si possono rivestono un ruolo leader e un polo di
verificare nelle mille situazioni della vita riferimento unico a livello nazionale sul
quotidiana, dalla casa al posto di lavoro tema del soccorso e della sicurezza
passando per gli altri luoghi dove le delle persone disabili. Si è poi passati
persone si muovono tutti i giorni». Gli dalle “tavole rotonde” nelle palestre, alla
operatori e gli specializzati nel campo confortevole “tavola quadrata” della sala
della riabilitazione motoria del Progetto da pranzo del Centro, dove la giornata
Spilimbergo hanno aiutato i VV. FF. si è conclusa … appunto a tavola, ospiti
proprio in questo senso e nel contesto del i dirigenti dei VV. FF. Un momento di
percorso tracciato dalla “Convenzione ulteriore integrazione tra due realtà che
ONU sui diritti delle persone disabili”, nello scenario degli eventi calamitosi
approvata e condivisa anche dallo Stato sono chiamati a recitare una parte in
Italiano nel 2008. A sottolinearlo è stato comune, ed interagire per “uscire fuori
l’arch. Dirigente VV. FF. Stefano Zanut, dall’emergenza” con la consapevolezza
che ha ricordato come tale convenzione di essere stati utili “l’uno per l’altro”.
«esplicita anche la necessità che gli
Disabili e comunità,
l’integrazione a
passo di danza
Marina Fantin
Il welfare comunitario ispira la politica
del
Coordinamento
Sociosanitario
quale principio portante del nuovo
piano di interventi. Con tale concetto si
intende l’attivazione delle risorse e delle
competenze esistenti nelle comunità
locali, per quel che concerne i processi
di cura e integrazione dei soggetti
affetti da disabilità. Questa filosofia si
è concretizzata nella promozione di
progetti che vedono il coinvolgimento
paritario di utenti e cittadini, nel ruolo di
promotori e fruitori di attività generatrici
di benessere. Le Arti (sia nella loro forma
pura che nelle valenze terapeutiche) si
stanno rivelano una strategia vincente in
questa direzione. Esse infatti generano
naturalmente aggregazione e catalizzano
creatività, attivando le energie di autoguarigione sia dei singoli, sia dei gruppi e
per tale motivo diverse unità operative del
nostro C.S.S. stanno gestendo percorsi
di integrazione di questo tipo. Il Giardino
Educativo delle Sorprese (Pordenone) e il
Progetto Nuovi Orizzonti (Fiume Veneto)
includono nella propria offerta educativa
delle esperienze di “teatro sociale”, che
coinvolgono utenti territoriali e studenti
delle scuole pubbliche. Il Distretto
Ovest sta sperimentando un laboratorio
integrato di musicoterapia, rivolto a
giovani disabili e studenti del liceo Pujati
di Sacile. In questa ampia cornice, sta
assumendo un ruolo di rilevanza anche la
danza. Il 2014 ha visto l’implementazione
di alcuni percorsi di riabilitazione ed
integrazione basati sulla condivisione
della danza. L’esperienza è resa possibile
da un investimento progettuale specifico
del C.S.S., disposto a “scommettere”
su questo intervento innovativo, e
dal
consolidamento
di
feconde
sinergie con partner territoriali (scuole,
amministrazioni comunali, associazioni).
Si tratta di una “scommessa”, in quanto
danza e disabilità sono tradizionalmente
considerate incompatibili, date la
Consultorio familiare,
continuano a San Vito
gli incontri per
genitori separati
o divorziati
Alcuni componenti
del gruppo di danza
Caterina Costa
Prosegue, presso il Consultorio
difficoltà della prima e le limitazioni dei
Familiare del Distretto Est - sede di
secondi. È nostra convinzione invece
San Vito al Tagliamento, il ciclo di
che possano proficuamente interagire. incontri di gruppo rivolti ai genitori
La danza, infatti, è insieme un’arte e un
separati/divorziati con figli minori e
sapere tecnico, capace di potenziare
adolescenti. Gli incontri – che hanno
cadenza quindicinale – si svolgono,
la coscienza di sé e di stimolare quel
come di consueto, il lunedì pomeriggio
piacere primario (di “sentirsi” vivi
e sono coordinati e gestiti dalla dr.ssa
e attivi nel mondo) che è alla base
Caterina Costa (assistente sociale)
del
benessere.
Opportunamente
e dal dr. Fernando Del Casale
declinata in forme facilitate, può
(Psicologo Psicoterapeuta). I prossimi
essere usata per supportare processi
incontri, che si svolgeranno sempre
di riabilitazione motoria, educare le
dalle ore 16.30
competenze relazionali e favorire
alle ore 18.00,
la creazione di gruppi legati da un
si terranno nelle
seguenti date:
affiatamento artistico capace di
oltrepassare le diversità, o meglio di - 9 giugno 2014
valorizzare le diverse abilità. Due sono - 7 luglio 2014
i percorsi attivati in questo senso dal - 21 luglio 2014.
L’ultimo
ciclo
C.S.S.: “Danzare la salute” - incontri
di
incontri
di “danza creativa” rivolti a una utenza
tenuti (gennaio/
con disabilità medio-lieve, finalizzati
maggio 2014)
ad integrare ed allenare le funzioni
ha
visto
la
motorie di base - e “Il cerchio magico”, partecipazione
di
quattordici
laboratorio coreografico sulle danze
genitori che si sono ritrovati per
del Sud Italia (tarantelle), che coinvolge
confrontarsi e riflettere sui temi della
studenti del liceo Leopardi-Majorana e
giovani con disabilità lieve (la maggior separazione e del divorzio, sugli effetti
che questi eventi provocano nei figli e su
parte integrati al lavoro). Entrambi i
come rendere meno traumatico per loro
gruppi lavorano ormai da qualche mese
l’adattamento a tale nuova situazione
e stanno raggiungendo un’intesa che
familiare. Un gruppo eterogeneo per
dischiude loro la possibilità di allestire
genere, per età e per esperienze,
delle performance. Debutteranno sul
nelle quali sono coinvolti e nelle
quali tentano di adattarsi figli con età
palco del teatro Zancanaro di Sacile
Venerdi’ 20 Giugno alle ore 21.00, diverse (dall’infanzia all’adolescenza).
L’appuntamento quindicinale offre
partecipando allo spettacolo “Sulle
ali di un sogno”, a cura dell’a.s.d. un’opportunità di incontro spaziale
e temporale idonea e rassicurante,
Mariposa, realtà del territorio sacilese
che facilita il confronto all’interno del
attiva nella pratica e diffusione delle
gruppo e che consente di mettere in
danze etniche. Il sogno è quello di
circolo vissuti, idee, sentimenti ed
riuscire a coniugare bellezza ed
emozioni. I partecipanti, secondo
inclusione sociale, per far “volare” la
un processo “identificatorio” ma
anche “separativo”, si sostengono
solidarietà.
vicendevolmente permettendo una
cornice di contenimento delle ansie
legate ai loro vissuti ed individuando
possibili soluzioni che scaturiscono dal
confronto e dallo scambio, rivisitando la
propria condizione da una prospettiva
Fernando Del Casale
diversa e forse più adeguata ed
edificante. Tali processi dinamici di
gruppo agiscono straordinariamente
sull’empowerment del singolo, che
riesce ad individuare maggiori e
migliori soluzioni già presenti come
risorse personali, ma evidentemente
offuscate dalla condizione di stress,
di ansia, di tensioni esistenti a causa
della separazione. Con la presenza
dei professionisti - che hanno una
funzione di “catalizzazione” e non
di intervento espressamente diretto
(salvo dinamiche
eccezionali) - si
attivano processi
che
attingono
alla “resilienza”
di ciascuno che
si indirizza verso
una
graduale
riorganizzazione
attiva
della
propria esistenza
e delle relazioni
con gli altri. Tale
processo, inoltre,
favorisce la reciproca considerazione
della figura genitoriale del partner
rispetto al/ai figlio/i, salvaguardando
i legami affettivi familiari, favorendo i
ruoli genitoriali, tenendo conto degli
affetti, delle emozioni e delle esigenze
dei figli, che rappresentano quindi il
focus delle riflessioni nel gruppo. In
qualità di conduttori, a fronte della
proficua esperienza effettuata in
gruppo, del feedback positivo rispetto
al percorso svolto da parte dei
partecipanti e della loro domanda di
dare seguito all’esperienza - sempre
in una logica di gruppo aperto, come
variabile arricchente - esprimiamo la
soddisfazione e la nostra disponibilità
a offrire ulteriormente tutti gli elementi
e le variabili in gioco, che hanno
finora permesso un graduale e
positivo “cambiamento” nei processi di
separazione, il tutto a favore dei figli
dei genitori coinvolti nei gruppi.
3
4
Anticorruzione,
gli obblighi di
pubblicità e di
rilascio della
cartella clinica
87^ Adunata degli
Alpini, il bilancio
di una fantastica
manifestazione
Sandro Santarossa
Michele Minuzzo
La Legge 190/2012 sulla prevenzione della Dall’8 all’11 maggio la città di
corruzione ha portato con sé una serie di Pordenone e i Comuni limitrofi sono
adempimenti molto impegnativi che mettono stati pacificamente invasi da quasi 500
spesso in difficoltà i servizi pubblici aziendali già mila persone accorse da ogni dove
provati dalla progressiva riduzione degli organici. per festeggiare l’87^ Adunata degli
Alcune previsioni, tuttavia, ci consentono di
alpini. La straordinaria manifestazione
lavorare meglio e fornire un servizio utile
ai cittadini. E’ il caso della disponibilità dei ha riscosso un enorme successo e
regolamenti aziendali sia sul sito intranet ha portato molti benefici non solo
aziendale che su quello aperto a tutti, previsto economici, ma anche in termini di
dal D.Lgs. 33/2013 proprio in esecuzione entusiasmo per la cittadinanza. La
della Legge 190. L’utente o il dipendente che buona riuscita dell’evento è stata
ha bisogno di conoscere come accedere ad possibile grazie all’efficiente macchina
un documento amministrativo può consultare organizzativa, che ha coinvolto anche
il relativo regolamento, usando il motore di la nostra Azienda. Già a partire dalla
ricerca disponibile in alto a destra della pagina
settimana
precedente
l’adunata,
del nostro sito web, digitando semplicemente
otto
Tecnici
del
Dipartimento
di
“regolamento accesso documenti” o frasi
Prevenzione
hanno
garantito,
oltre
alla
analoghe.
Nel regolamento sull’accesso ai documenti normale routine, un’intensa attività di
si ritrovano anche disposizioni specifiche “accompagnamento” dell’installazione
per individuare cosa fare in casi delicati, di strutture complesse all’interno della
come, ad esempio, quando ci viene richiesta zona rossa, quali palchi, complessi di
documentazione sanitaria.
chioschi e impianti. Inoltre, altri otto
Ad esempio, la richiesta di accesso fatta tecnici del settore igiene degli alimenti
da un erede deve essere accompagnata
hanno sorvegliato la somministrazione
dall’autocertificazione di tale qualità e dalla
di
cibi o bevande con un approccio di
delega degli altri eredi, se ci sono. In mancanza
prevenzione
ad una corretta gestione di
di delega si dovrà inviare agli altri eredi una
tutti
i
processi
a tutela del fruitore finale.
raccomandata con la quale si danno loro 10
Nonostante
i
servizi
sanitari di urgenza/
giorni per presentare eventuale opposizione.
In caso di opposizione occorre valutare emergenza siano stati gestiti dal
concretamente se l’interesse all’accesso è di servizio di 118 e da volontari, la nostra
rango almeno pari a quello alla riservatezza Azienda ha provveduto a garantire la
e, cioè, che sia un interesse tutelato dalla continuità assistenziale ai cittadini, con
Costituzione all’art. 13 e seg. (diritto di difesa in
un’apertura di una sede straordinaria
giudizio, alla salute, ecc.).
Una funzione analoga è svolta dalle previsioni presso la casa di riposo “Umberto I”
sulla pubblicazione sui siti web delle p.a. di ed un incremento complessivo di circa
tutte le informazioni più importanti relative ai 150 ore di guardia medica per tutte
procedimenti, compresi uffici cui rivolgersi, le prestazioni indifferibili, comprese
termini, numeri telefonici, documenti da quelle non urgenti ai non residenti che
presentare, normativa di riferimento, rimedi hanno avuto necessità, ad esempio,
giuridici in caso di inadempimento.
della ricettazione di farmaci per terapie
Non deve sfuggire infatti che la disponibilità delle croniche. Grande disponibilità, in questo
informazioni sui procedimenti è doppiamente
senso, è stata offerta anche dalle
importante: aiuta sia gli utenti ad orientarsi
meglio che gli operatori, che hanno a che fare farmacie territoriali, che hanno ampliato
con persone meglio informate e non hanno i turni di apertura. Un grande lavoro di
richieste di informazioni scontate o comunque squadra per una manifestazione unica
relative ad altri uffici. Senza dimenticare che e indimenticabile.
ogni operatore pubblico è, spessissimo, anche
un utente.
Ass6Alpino anche tu!!!
Psichiatria,
i risultati della
collaborazione
con i medici di
famiglia sulla
demenza
Il simpatico “serrare i ranghi” dei CollegAlpini
Sergio Saracchini
Si è chiusa, in un clima più unico che raro per
Pordenone, la grande festa in occasione dell’87^
Adunata degli Alpini. Si è chiusa tra i ricordi di
veci e bocia, tra rosso e bianco (solo per questa
occasione, in termini ironici e giocando con le
parole, la “Campagna di Russia anzi di Rosso”
ha preso il sopravvento, occasionalmente
e limitatamente per l’occasione, sulla
“Campagna Antialcool”), si è concluso un
evento coinvolgente, tra cori e note di
musiche di una volta che ricordavano
chi l’Alpino lo ha fatto in tempo di guerra,
chi in tempo di pace, chi tra le macerie
di un paese distrutto da calamità
naturali. È sceso il sipario di color
grigio-verde, sono state scritte
le parole fine, con un velo di
nostalgia, e arrivederci a
L’Aquila, con una penna
che non poteva essere
che nera, una vera Penna
Nera. Ma anche chi
l’Alpino non lo ha fatto
(come chi scrive, come
tanti, lo doveva fare ma
alla fine ha ripiegato
su un altro corpo, né di terra,
né di cielo, né di mare bensì di
scrivania; vedi legge di servizio
civile sostituivo a quello di
leva per i giovani delle zone
terremotate del Friuli) ha
potuto, nella nostra stessa Azienda,
godere e vivere questa adunata.
Una calorosissima adunata di cui
- grazie ad un’idea lanciata per
scherzo dal nostro collegalpino
dell’Ufficio Tecnico, Ilario
Ortolan,
strettamente
coadiuvato nell’organizzazione
dall’amichevole collaborazione
dei
collegalpini, Adriano
Della Rossa, Eugenio
Busolini, Gabriele Rovere,
Paolo Fraresso, Enzo
Sist (alpino per l’occasione
ma ex aviere) della nostra
Azienda - abbiamo potuto assaporarne
calore, unione, generosità, solidarietà e amicizia di
chi è appartenuto a questo fantastico corpo militare.
Grazie a loro e ad altre colleghe - per nominarne una,
Daniela Sedran che si è adoperata nella preparazione
di un gustosissimo rancio: tutte, nessuna esclusa, si
sono cucite
i gradi (non
alcolici) di
vere Stelle Alpine abbiamo potuto vivere, nella
nostra Azienda, questo clima di
genuina e spontanea unione tra
ex commilitoni e colleghi, il tutto,
naturalmente, alla vigilia della tre
giorni di festa cittadina. A
nome di tutti posso
dire che questo
momento di ag–
gregazione, fatto
di ricordi, racconti,
battute, cori, canzoni,
musiche e simboli
di dodici mesi di leva,
conservati gelosamente e
con cura come il mitico
cappello, ha prodotto
brividi sulla pelle e occhi
anche un po’ lucidi
per una bella e sana
emozione. Non è mancato
nulla, c’è stato tutto il
loro attaccamento
e generosità, il
loro è stato un
continuo
richiamo
di colleghi che hanno
gustato il saporito rancio
accompagnato da “de
quel bon!”. Un grazie
ad Adriano, Eugenio,
Gabriele, Ilario, Paolo,
Enzo e agli altri
colleghi Alpini come,
Sandro Amadio, Enzo
Re, Daniele Sisto,
Franco Steffè e Angelo Taiariol,
che si sono uniti in un simpatico
“serrare i ranghi”. Grazie per aver
fatto vivere, in prima persona
e tra noi colleghi, questa 87^
Adunata degli Alpini, grazie per aver
fatto conoscere unione, amicizia,
generosità, tutto condito da un
simpatico clima cameratesco, tipico del
Corpo degli Alpini, e aver detto, “…oggi, Ass6Alpino
anche tu !!!”.
Fulvio Tesolin
L’inappropriata
ospedalizzazione
dell’anziano con disturbi cerebrali involutivi
è un fenomeno in progressiva crescita,
oltre che un atto sanitario potenzialmente
iatrogeno nonché disgregante sul legame
sociale. Lo scorso anno, per far fronte
a tale fenomeno è stato promosso un
progetto di collaborazione tra il DSM e i
MMG mirato a incrementare un approccio
precoce, integrato e domiciliare a favore
di questa fascia di bisogni di salute della
persona e dei caregivers. Il progetto
prevedeva la possibilità per i MMG,
quando incontravano casi clinici
con incipienti disturbi del comportamento ,
di richiedere una valutazione congiunta
allo psichiatra del CSM presso il
domicilio dell’assistito. Questa modalità
procedurale, che si è prevalentemente
concretizzata nel secondo semestre del
2013, ha consentito di visitare nel proprio
ambiente familiare 106 persone anziane,
grazie al coinvolgimento di 18 medici del
DSM e di 64 MMG. Dalle schede raccolte
- che riassumono l’intervento svolto - e
dall’incontro tenuto al termine del progetto,
è emerso il positivo riscontro che tale
pratica ha incontrato tra tutti i soggetti
coinvolti. In particolare è stata apprezzata
la possibilità di condividere, razionalizzare
e semplificare i trattamenti farmacologici,
secondo una logica di choosing wisely
ossia di “scegliere saggiamente”. L’altro
aspetto qualificante dell’intervento è
costituito dall’utilità che alcuni caregivers
hanno espresso sugli aspetti prognostici
dei disturbi e sui possibili interventi
ambientali e sociosanitari da mettere
in atto al fine di migliorare le tutele
dell’anziano e il clima familiare. Questi
aspetti e la riduzione per questi utenti dei
ricoveri al Servizio Psichiatrico di Diagnosi
e Cura (SPDC), induce a pensare che sia
stata positivamente aperta una strada
che andrà ulteriormente percorsa e
migliorata.
5
Formazione,
al via il progetto
di valutazione
dei risultati
assistenziali
Micaela Vocella
Quest’anno, a tutte le Strutture è stato
assegnato l’obiettivo di contribuire a
realizzare un “sistema di valutazione
degli outcome dei Servizi Sanitari
Aziendali” e in tal senso sono state
invitate a definire almeno 3 indicatori
di outcome legati all’attività clinica
assistenziale
specifica
di
loro
pertinenza. Al fine di accompagnare
l’avvio del sistema, la Direzione ha
promosso un progetto formativo
volto a rafforzare le competenze dei
professionisti in tema di “misurazione”
per favorire l’erogazione di cure
efficaci e sicure. Il complesso
processo di riorganizzazione che ci
vede tutti coinvolti richiede infatti un
attento e costante monitoraggio dei
fenomeni che riguardano la salute
della popolazione, da un lato, e
l’organizzazione, le attività e i risultati
dei servizi erogati, dall’altro. Si è
inteso quindi iniziare ad orientare
il ciclo della programmazione oltre
che con i tradizionali strumenti
basati prevalentemente su indicatori
di
prestazione
e
performance
quantitativa, anche con la misurazione
e valutazione degli esiti delle attività
cliniche e assistenziali erogate. Il
progetto formativo si articolerà in più
eventi, il primo dei quali si svolgerà
il 4 e 10 giugno 2014 a San Vito al
Tagliamento, con l’obiettivo di fornire
ai professionisti sanitari le basi
teoriche e gli strumenti metodologici
per avviare il processo di valutazione
in questione. Successivamente si
struttureranno alcune formazioni sul
campo, utili a facilitare la costituzione
di gruppi di miglioramento che
dovranno ipotizzare, condividere e
quindi definire gli indicatori richiesti.
I gruppi saranno seguiti dai docenti/
tutor aziendali competenti in materia.
Non resta che augurarci: buon lavoro!
6
Disturbi del
comportamento
alimentare,
una guida
per la
diagnosi
precoce
Biblioteca:
vetrina delle
novità
a cura della
Biblioteca Scientifica
[email protected]
Gian Luigi Luxardi
Nazzareno Trojan
La collaborazione tra il centro per i
Disturbi Alimentari e l’ADAO Friuli
ONLUS ha da sempre messo tra le
priorità la formazione. Ciò ha portato alla
realizzazione di convegni, corsi, seminari
e, come in questo caso, pubblicazioni
informative. Il quaderno che presentiamo
ha come tema la diagnosi precoce e la
gestione del rischio medico nel paziente
con disturbi alimentari. Destinatari naturali
sono i Medici di Medicina Generale e i
Pediatri di Libera Scelta. In questi anni, la
capacità del Medico di famiglia di effettuare
una diagnosi precoce ha permesso di
accorciare i tempi dell’intervento presso
il CDA, riducendo le possibilità di una
cronicizzazione del disturbo alimentare.
D’altra parte, quando il disturbo cronicizza,
è ancora il Medico di famiglia che gestisce
il monitoraggio del caso. Questo opuscolo,
tratto da una pubblicazione dell’Accademy
for Eating Disorder (AED), una delle
maggiori organizzazioni scientifiche a
livello internazionale, vuole essere una
risorsa per migliorare il riconoscimento
e la prevenzione di morbilità e mortalità
associate ai disturbi alimentari. Fornisce
inoltre indicazioni sulle procedure
diagnostiche per la valutazione e il
monitoraggio del caso nell’ambito
delle cure primarie. In particolare viene
approfondito il tema della Sindrome
da Refeeding, che rappresenta una
delle complicanze più rilevanti in fase di
rialimentazione, con esito potenzialmente
mortale.
La scelta di realizzare uno strumento agile
di quindici pagine, ovviamente, non ha
permesso di realizzare una guida clinica
completa. Tuttavia le indicazioni si fondano
sulle più recenti ricerche disponibili e sulle
migliori pratiche attuali. Ci auguriamo
che la facilità di lettura e consultazione
rappresenti un valore aggiunto.
L’opuscolo può essere facilmente
scaricato al seguente link:
h t t p : / / w w w. a d a o f r i u l i . c o m / a d a o /
QUADERNI.html
Tienimi per mano.
La relazione con il paziente
terminale nell’esperienza di
un hospice.
Itinerari EDB 2014
Nella fase terminale della malattia il paziente,
spaventato e inerme, ha bisogno di medici
ma ancor più di un’assistenza ricca di umana
compassione, oltre che professionalmente
qualificata. Antonio Loperfido, psicologo e
psicoterapeuta presso il Dipartimento di salute
mentale di Pordenone, ha raccolto in questo
volume le storie che raccontano di relazioni
efficaci tra medici, volontari e ammalati
accolti all’Hospice ‘Il Gabbiano’, inaugurato
nel 2007 a San Vito al Tagliamento. Racconti
che assumono involontariamente la forma di
“testamenti etici” che cercano caparbiamente
un senso all’esistenza anche quando la vita
sfugge inesorabilmente. La parte finale del
volume propone gli elaborati di studenti liceali
che hanno svolto percorsi di studio su tematiche
bioetiche, sul significato esistenziale e religioso
della morte e sulla letteratura che affronta il
tema della vita al suo termine.
Il prontuario per la gestione
delle lesioni cutanee.
Medicazioni, bendaggi ed
ausili antidecubito.
Edizioni CdG 2013
Questo testo si rivolge ai professionisti della
salute, che spesso si trovano davanti all’utente
con lesioni cutanee o che ne sono a rischio e che
hanno frequentemente difficoltà a districarsi tra
gli innumerevoli prodotti che il mercato propone.
Nel prontuario si possono trovare classificati
oltre 600 prodotti con la descrizione dettagliata,
oltre 100 dispositivi medici ed estratti di linee
guida di riferimento del settore.
Rubrica,
Rubrica,
l’angolo giuridico l’angolo
sanitario
della sicurezza
Il risarcimento del
danno causato dalla P.A.
Sandro Santarossa
Il
risarcimento
del
danno
da
provvedimento illegittimo della Pubblica
Amministrazione (p.a.) va inquadrato
nella responsabilità extracontrattuale ex
art. 2043 c.c. Gli elementi costitutivi di
responsabilità sono una condotta della
p.a., anche omissiva, un evento dannoso,
un nesso causale tra condotta ed evento,
l’antigiuridicità e la colpevolezza. In
concreto dobbiamo essere in presenza di
interessi legittimi o diritti soggettivi lesi da
un provvedimento (o da comportamento)
illegittimo della p.a. nell’esercizio di una
funzione pubblica e la lesione deve
incidere sul bene della vita finale, e
non semplicemente su interessi c.d.
procedimentali puri o mere aspettative
non tutelate. L’onere della prova di tutti
gli elementi citati grava sul danneggiato.
Una volta dimostrata illegittimità del
provvedimento (per violazione di legge,
incompetenza o eccesso di potere)
sorge la presunzione della colpa in
capo alla p.a. salva la prova della
scusabilità dell’errore per la presenza
di contrasti o di mutamenti di indirizzo
giurisprudenziale, di norme oscure, di
difficile interpretazione, di particolare
complessità dei fatti, della influenza
determinante dei comportamenti di altri
soggetti, di illegittimità da successiva
declaratoria di incostituzionalità, ecc.; fa
eccezione il settore degli appalti dove,
per esigenze di tutela della concorrenza,
non occorre provare la colpa se il
provvedimento è illegittimo. L’evento
dannoso è imputabile alla p.a. solo se
si prova che non si sarebbe verificato
in assenza dell’esercizio del potere
pubblico, che deve essere prevalente su
eventuali concause. Anche l’esistenza
di un danno e il suo ammontare devono
essere provati dal privato che deve
fornire almeno un principio di prova (ad
es. documenti di spesa); il ricorso alla
prova per presunzioni (da un fatto noto si
risale a un fatto ignorato) è ammesso per
i danni non patrimoniali. Vige la regola
della preponderanza dell’evidenza o del
«più probabile che non»: basta provare
l’elevata probabilità, senza che sia
necessaria l’assoluta certezza oltre ogni
ragionevole dubbio.
I rappresentanti
dei Lavoratori
per la Sicurezza
(RLS)
Nevio Iacuzzi
Leggendo degli atti di un convegno
di qualche anno fa (2007) sul ruolo
dei RLS, uno dei relatori si soffermò
su una domanda “perché il RLS è un
personaggio debole?” e citava tra i
fattori di debolezza la poca storia che è
alle spalle di questa figura, che si trova
a operare spesso da sola e isolata, che
ha una preparazione tecnica che non
può essere universalistica mentre deve
confrontarsi con figure tecnicamente
ben preparate, che riceve una modesta
formazione al ruolo che deve ricoprire,
ecc. Mi chiedo, a distanza di sette anni
da quel convegno e da 20 anni dalla
loro istituzione, com’è riconosciuto
oggi nella nostra Azienda il ruolo dei
RLS? Non mi riferisco solo alla loro
conoscenza da parte delle figure
apicali, ma soprattutto da parte di chi
loro rappresentano e cioè dai lavoratori.
Senza fare grandi analisi, la percezione
avuta durante i numerosi corsi di
formazione di base che ha coinvolto
praticamente tutta la popolazione
aziendale è quella, avvilente, di una
scarsa informazione sul loro ruolo
nella gestione della prevenzione della
salute e sicurezza in Azienda. Sul
loro ruolo ci ritorneremo nei prossimi
numeri, ma intanto riproponiamo i
nomi dei sei RLS eletti circa un anno
fa e precisamente: Auty Manuela
(Dip.Prevenzione Maniago), Delneri
Ornella (Serv. Veterinario Urbano),
Martin Sandra (Dip. Prevenzione
Pordenone), Mazzon Cristian (RSA
Azzano Decimo), Pedrinelli Giuseppe
(Dist.Urbano),
Simonetti
Letizia
(CSM24H Urbano). Siamo convinti
che solo con la consultazione e
partecipazione di tutti i lavoratori alla
gestione della prevenzione riusciremo
a diffondere adeguatamente la cultura
della sicurezza per poter garantire e
migliorare le condizioni di salute e
sicurezza di ciascun lavoratore.
Rubrica,
le ricette
della salute
La ricetta del mese
di maggio a base di...
FRAGOLE !!!
a cura di Fabiola Stuto
La fragola ha effetti diuretici, depurativi e
ipotensivi. È particolarmente ricca di vitamina
C, che permette la produzione di collagene,
mantiene integri i vasi sanguigni, stimola le
difese immunitarie, la cicatrizzazione delle ferite
e incrementa l’assorbimento del ferro vegetale.
Contiene anche carotenoidi (pro-vitamina A) nemici dei tumori, delle patologie cardiovascolari
e dell’invecchiamento cellulare - e sali minerali
come potassio, calcio, ferro e fosforo. Sono
presenti inoltre pectina, fibra che controlla
l’assorbimento del colesterolo, acido salicilico
(principio attivo dell’aspirina), e acido ellagico,
tannino vegetale con capacità antibatteriche e
antivirali, in grado anche di inibire la crescita e di
indurre la morte delle cellule tumorali.
Risotto alle fragole (ingredienti per 4 persone)
- 320 g di riso Carnaroli
- 150 g di fragole
- 20 g di cipolla
- olio extravergine di oliva
- burro
- mezzo bicchiere di vino bianco secco
- brodo vegetale
- sale
- foglie di menta
Tagliare le fragole a cubetti e metterle da parte. Tritare la
cipolla e farla appassire in olio di oliva. Aggiungere il riso e
far tostare. Aggiungere il vino e far evaporare. Continuare
la cottura con il brodo. Aggiungere metà delle fragole.
Salare e a fine cottura aggiungere le rimanenti fragole.
Mantecare con un tocchetto di burro. Servire decorando
con foglie di menta fresca.
.
7
Volontariato,
due nuovi gruppi di Auto Mutuo Aiuto a Pordenone
Casa del Volontariato AMA
“Amore (im)Possibile” e le “dipendenze affettive”: quando un rapporto diventa un
“legame che stringe” o, peggio, una “dolorosa ossessione” e si perde il necessario equilibrio
fra il dare e il ricevere in coppia, l’amore diventa abitudine alla sofferenza. Si sviluppano
vere e proprie dipendenze che condizionano anche lo sviluppo di future storie d’amore. Il
gruppo, avvalendosi anche dello strumento della scrittura autobiografica per lo sviluppo di
riflessioni individuali e di libere condivisioni di gruppo, offre l’opportunità di condividere le
proprie emozioni in un luogo di confronto alla pari e di reciproco sostegno. La partecipazione
al nuovo gruppo è gratuita.
Contatti: Michela 3477149341; [email protected]
“Uso e abuso di internet” intende dare sostegno ai genitori di ragazzi che passano
molto tempo navigando con pc e tablet. Internet offre molte occasioni di apprendimento e
conoscenza, tuttavia i ragazzi lo usano sempre di più come un “luogo d’intrattenimento”, in
cui passano nei modi più vari il loro tempo: chat, film, giochi online, YouTube, Social Network
come Twitter e Facebook, pubblicità, pornografia, sono tra le cose che attirano sempre più
i giovani nella rete. Che uso fanno i nostri figli di Internet? Quali rischi possono correre?
E cosa provano quando “vivono” online? Il nuovo gruppo AMA è gratuito ed è aperto a
tutti i genitori che vogliano confrontarsi su questi temi, con la mediazione di un facilitatore.
Contatti: Valentino 3402362162; [email protected]
Date e corsi sicurezza sono disponibili in intranet: http://intranet-ass6/ Formazione del personale Corsi sicurezza
Direttore Responsabile
A questo numero hanno collaborato:
Marco Castelletto
Coordinamento Redazionale
Silvana Corona
Redazione
Sara Daneluzzi
Anna Maria Falcetta, Nevio Iacuzzi
Ornella Miot, Luciana Pignat,
Sandro Santarossa, Sergio Saracchini,
Carmela Zuccarelli
Segreteria
Ornella Miot, Luciana Pignat
Tel. 0434-369917
Fax 0434-522650
e-mail: [email protected]
[email protected]
Casa AMA
Caterina Costa
Sergio Raimondo
Presidente
Associazione “Centro Progetto Spilimbergo”
Consultorio Familiare - Distretto Est
Sandro Santarossa
Affari Generali e Legali
Fernando Del Casale
Sergio Saracchini
Consultorio Familiare - Distretto Est
Redazione AsSei
Marina Fantin
Responsabile Area Igiene della Nutrizione
Dipartimento di Prevenzione
Coordinamento Sociosanitario
Gian Luigi Luxardi
Responsabile Centro Disturbi Alimentari
Dipartimento di Salute Mentale
Mauro Marin
Direttore Distretto Urbano
Michele Minuzzo
Direzione Sanitaria
Fabiola Stuto
Fulvio Tesolin
Responsabile
Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura
Dipartimento di Salute Mentale
Nazzareno Trojan
Ospedale di San Vito al Tagliamento
Azienda Ospedaliera “S. Maria degli Angeli”
Micaela Vocella
Responsabile Servizio Formazione
Impaginazione e Grafica Sergio Saracchini
Stampa Grafica Goriziana - Gorizia
Registrazione Tribunale di Pordenone n. 515 del 28 luglio 2004