C onoscenza R esponsabilità E quità A ppartenenza R elazione E ccellenza S icurezza A mbiente L egalità U manità T rasparenza E fficienza Periodico Aziendale AsSei Periodico d’informazione - Anno XVIII - n. 5 / Maggio 2014 l’editoriale Mauro Marin Il Punto Unico di Accesso (PUA) Il Punto Unico di Accesso (PUA) è un’unità funzionale del Distretto Sanitario in collegamento sinergico con i Servizi Sociali dei Comuni dell’Ambito per recepire e gestire in modo unitario e facilitato la domanda di servizi sanitari, sociali e socio-sanitari non compresi nell’emergenza ed attivare valutazioni multidimensionali, interventi a domicilio e inserimenti in residenze protette o centri diurni, prioritariamente a favore di persone fragili con problemi di salute e/o di disagio sociale. Il PUA è stato istituito in conformità all’art.24 della L.R. n.10/1998, all’art.5 della L.R.n.6/2006, al D.M.Salute 10 luglio 2007 e all’Accordo Stato Regioni del 25 marzo 2009. Il PUA è l’obiettivo 4.1 delle Linee Guida Regionali per lo sviluppo dei dei Piani di Zona (DRG 458/2012). Le funzioni principali del PUA sono: 1.fornire accoglienza, ascolto, informazioni e orientamento all’uso facilitato della rete integrata di servizi socio-sanitari; 2.raccogliere segnalazioni e domande di valutazione e di accesso a servizi; 3.fornire risposta diretta a casi semplici richiedenti interventi monoprofessionali solo sanitari o solo sociali senza necessità di valutazione multidimensionale; 4.raccogliere le ulteriori informazioni necessarie ad effettuare una prima analisi dei bisogni espressi complessi sanitari e sociali; 5.attivare valutazioni multidimensionali per i casi complessi; 6.calendarizzare le sedute delle Unità di Valutazione multidimensionale Distrettuale (UVD) e convocare gli operatori necessari ed i soggetti interessati; 7.verbalizzare le sedute di UVD ed archiviare in fascicoli personali il Piano Assistenziale Individuale (PAI) prodotto dalle UVD; 8.attivare la presa in carico mediante gli interventi previsti dal PAI raccordandosi con i servizi di competenza o le residenze protette per gli eventuali inserimenti; 9.predisporre le sedute di monitoraggio dei percorsi assistenziali; 10.aggiornare la mappa dei servizi e delle risorse fruibili del territorio. Le funzioni del Punto Unico di Accesso sono articolate su due livelli di competenze: 1) L’attività operativa di sportello rivolta al cittadino (front-office) riguarda l’accoglienza, l’informazione, l’orientamento, l’accompagnamento, la decodifica del bisogno semplice con risposta diretta, l’inoltro ai servizi interni al sistema sanitario e sociale per l’evasione di domande complesse. 2) L’attività gestionale d’ufficio (back-office) riguarda la procedura delle segnalazioni per i casi complessi, l’organizzazione delle valutazioni multidimensionali (tipo pre-valutazioni domiciliari od ospedaliere, convocazione delle Unità di Valutazione Distrettuale dette UVD) la gestione delle dimissioni protette secondo il Protocollo Operativo di Continuità Assistenziale tra Ospedale e Territorio, il concorso alla gestione degli inserimenti in residenze protette tipo Casa per Anziani, RSA, Hospice, il raccordo con i servizi interessati e le persone interessate, la raccolta e archiviazione dei dati nei fascicoli personali degli assistiti. Le professionalità prevalentemente coinvolte nelle funzioni del PUA sono: gli infermieri professionali, le assistenti sociali, gli amministrativi, i medici. Le competenze principali necessarie allo svolgimento delle funzioni del PUA sono: capacità relazionali di accoglienza e ascolto, capacità di mediazione culturale, competenza nella raccolta delle informazioni utili ad una prima definizione del bisogno espresso, conoscenza dei diritti esigibili, conoscenza della mappa dei servizi fruibili, competenze relative alla pre-valutazione, capacità di lavoro in gruppo multiprofessionale, competenze di gestione e di utilizzo di strumenti informatici, competenze amministrative, sociali e sanitarie di base e specialistiche L’attività del PUA e la successiva fornitura di servizi potrà essere sempre migliorata con le segnalazioni di utenti e portatori di interesse, l’adozione di una piattaforma informatica socio-sanitaria unica per la raccolta ed elaborazione di dati, la revisione continua di protocolli di continuità assistenziale che assicurino interventi in tempi utili, l’aggiornamento di cataloghi dei servizi, la semplificazione delle procedure, il reperimento di sedi uniche per operatori sanitari e sociali, la formazione unica di operatori sanitari e sociali sulle funzioni del PUA e lo sviluppo di una coscienza comune della necessità di una responsabile presa in carico congiunta dei soggetti fragili con bisogni complessi, in particolare dei minori e degli adulti affetti da malattie psichiatriche associate a disabilità e/o dipendenze in cui i tradizionali percorsi di cura separati tra servizi diversi sanitari o sociali non garantiscono la contemporanea fruibilità di tutte le opzioni necessarie e possibili di cura, riabilitazione e inclusione sociale che una comunità solidale con l’impegno autentico di tutti oggi potrebbe offrire. Tremila anni fa in Asia minore vivevano alcune popolazioni senza medici, ma con senso di solidarietà sociale. Chi era malato veniva portato nella piazza del villaggio e chiunque passava, se aveva esperienza di ciò che vedeva, era tenuto a fermarsi e dare consiglio. Potendo fare qualcosa, non era consentito passare oltre. Progetto Spilimbergo, i Vigili del Fuoco “a lezione” Sergio Raimondo 2 Giornata “storica” quella vissuta a Stati intraprendano tutte le iniziative Spilimbergo, nell’ambito di un protocollo “necessarie per garantire la protezione di collaborazione sottoscritto dal e la sicurezza delle persone con Comando Provinciale di Pordenone dei disabilità in situazioni di rischio, incluse Vigili del Fuoco (VV. FF.) e l’Associazione le situazioni di conflitto armato, le “Centro Progetto Spilimbergo”. In una emergenze umanitarie e le catastrofi prima, fase lo scorso anno, sono stati naturali” (articolo 11)». Sergio Raimondo i VV. FF. ad abilitare tutto il personale - Presidente del “Progetto Spilimbergo” del Centro ad intervenire con le giuste ha sottolineato l’aspetto “culturale e modalità in caso di incendio. Nella pratico” dell’iniziativa. Dapprima, infatti, seconda fase, nell’ultimo weekend di si è provveduto all’inquadramento fine gennaio, è stata l’Associazione scientifico al tema, con la dott.ssa E. a ricambiare la lezione scambiando i Bizzarrini del “Gervasutta” di Udine che ruoli: da “allievi” a “istruttori”. Si sono ha trattato gli aspetti medici connessi insegnati agli operatori del 115 le con il trauma spinale e le loro possibili modalità e il giusto approccio da seguire manifestazioni, ponendo attenzione per una corretta evacuazione di persone anche verso le disabilità motorie connesse mielolese dai luoghi critici oggetto con patologie dell’infanzia e malattie di eventi calamitosi. Una occasione degenerative. Quindi il fisioterapista della proficua per il Comando Provinciale, riabilitazione D. Lenarduzzi ha trattato il che si è presentato allo stage con una tema dei vari ausili impiegati e di come cinquantina di Vigili provenienti da tutte riconoscerli e utilizzarli in situazioni di le sedi della destra Tagliamento, che emergenza. Dalla teoria si è poi passati hanno avuto la possibilità di effettuare alla pratica, affrontando le tecniche di diversi esercizi pratici con alcuni utenti movimentazione vere e proprie, con del Centro che, volentieri, si sono prestati esperienze pratiche e simulando anche alla bisogna. La giornata si è sviluppata il trasporto - con le giuste posture - di attraverso un vero e proprio seminario una persona mielolesa, ovvero in teorico-pratico sul soccorso alle persone sedia a rotelle lungo le scale in caso con disabilità motoria per far tesoro delle di evacuazione. Tutte le informazioni giuste metodologie e tecniche. Come acquisite, ha affermato l’arch. Zanut, sottolineato dal Comandante Provinciale, serviranno «alla stesura di un protocollo Paolo Qualizza «l’aiuto in emergenza operativo che sarà messo a disposizione alle persone con specifiche necessità di tutte le strutture del Corpo Nazionale rappresenta una vera e propria sfida dei Vigili del Fuoco». Grazie anche per soccorritori come i vigili del fuoco, alla presenza del Centro Progetto impegnati quotidianamente in scenari Spilimbergo, i VV. FF. di Pordenone incidentali di vario tipo che si possono rivestono un ruolo leader e un polo di verificare nelle mille situazioni della vita riferimento unico a livello nazionale sul quotidiana, dalla casa al posto di lavoro tema del soccorso e della sicurezza passando per gli altri luoghi dove le delle persone disabili. Si è poi passati persone si muovono tutti i giorni». Gli dalle “tavole rotonde” nelle palestre, alla operatori e gli specializzati nel campo confortevole “tavola quadrata” della sala della riabilitazione motoria del Progetto da pranzo del Centro, dove la giornata Spilimbergo hanno aiutato i VV. FF. si è conclusa … appunto a tavola, ospiti proprio in questo senso e nel contesto del i dirigenti dei VV. FF. Un momento di percorso tracciato dalla “Convenzione ulteriore integrazione tra due realtà che ONU sui diritti delle persone disabili”, nello scenario degli eventi calamitosi approvata e condivisa anche dallo Stato sono chiamati a recitare una parte in Italiano nel 2008. A sottolinearlo è stato comune, ed interagire per “uscire fuori l’arch. Dirigente VV. FF. Stefano Zanut, dall’emergenza” con la consapevolezza che ha ricordato come tale convenzione di essere stati utili “l’uno per l’altro”. «esplicita anche la necessità che gli Disabili e comunità, l’integrazione a passo di danza Marina Fantin Il welfare comunitario ispira la politica del Coordinamento Sociosanitario quale principio portante del nuovo piano di interventi. Con tale concetto si intende l’attivazione delle risorse e delle competenze esistenti nelle comunità locali, per quel che concerne i processi di cura e integrazione dei soggetti affetti da disabilità. Questa filosofia si è concretizzata nella promozione di progetti che vedono il coinvolgimento paritario di utenti e cittadini, nel ruolo di promotori e fruitori di attività generatrici di benessere. Le Arti (sia nella loro forma pura che nelle valenze terapeutiche) si stanno rivelano una strategia vincente in questa direzione. Esse infatti generano naturalmente aggregazione e catalizzano creatività, attivando le energie di autoguarigione sia dei singoli, sia dei gruppi e per tale motivo diverse unità operative del nostro C.S.S. stanno gestendo percorsi di integrazione di questo tipo. Il Giardino Educativo delle Sorprese (Pordenone) e il Progetto Nuovi Orizzonti (Fiume Veneto) includono nella propria offerta educativa delle esperienze di “teatro sociale”, che coinvolgono utenti territoriali e studenti delle scuole pubbliche. Il Distretto Ovest sta sperimentando un laboratorio integrato di musicoterapia, rivolto a giovani disabili e studenti del liceo Pujati di Sacile. In questa ampia cornice, sta assumendo un ruolo di rilevanza anche la danza. Il 2014 ha visto l’implementazione di alcuni percorsi di riabilitazione ed integrazione basati sulla condivisione della danza. L’esperienza è resa possibile da un investimento progettuale specifico del C.S.S., disposto a “scommettere” su questo intervento innovativo, e dal consolidamento di feconde sinergie con partner territoriali (scuole, amministrazioni comunali, associazioni). Si tratta di una “scommessa”, in quanto danza e disabilità sono tradizionalmente considerate incompatibili, date la Consultorio familiare, continuano a San Vito gli incontri per genitori separati o divorziati Alcuni componenti del gruppo di danza Caterina Costa Prosegue, presso il Consultorio difficoltà della prima e le limitazioni dei Familiare del Distretto Est - sede di secondi. È nostra convinzione invece San Vito al Tagliamento, il ciclo di che possano proficuamente interagire. incontri di gruppo rivolti ai genitori La danza, infatti, è insieme un’arte e un separati/divorziati con figli minori e sapere tecnico, capace di potenziare adolescenti. Gli incontri – che hanno cadenza quindicinale – si svolgono, la coscienza di sé e di stimolare quel come di consueto, il lunedì pomeriggio piacere primario (di “sentirsi” vivi e sono coordinati e gestiti dalla dr.ssa e attivi nel mondo) che è alla base Caterina Costa (assistente sociale) del benessere. Opportunamente e dal dr. Fernando Del Casale declinata in forme facilitate, può (Psicologo Psicoterapeuta). I prossimi essere usata per supportare processi incontri, che si svolgeranno sempre di riabilitazione motoria, educare le dalle ore 16.30 competenze relazionali e favorire alle ore 18.00, la creazione di gruppi legati da un si terranno nelle seguenti date: affiatamento artistico capace di oltrepassare le diversità, o meglio di - 9 giugno 2014 valorizzare le diverse abilità. Due sono - 7 luglio 2014 i percorsi attivati in questo senso dal - 21 luglio 2014. L’ultimo ciclo C.S.S.: “Danzare la salute” - incontri di incontri di “danza creativa” rivolti a una utenza tenuti (gennaio/ con disabilità medio-lieve, finalizzati maggio 2014) ad integrare ed allenare le funzioni ha visto la motorie di base - e “Il cerchio magico”, partecipazione di quattordici laboratorio coreografico sulle danze genitori che si sono ritrovati per del Sud Italia (tarantelle), che coinvolge confrontarsi e riflettere sui temi della studenti del liceo Leopardi-Majorana e giovani con disabilità lieve (la maggior separazione e del divorzio, sugli effetti che questi eventi provocano nei figli e su parte integrati al lavoro). Entrambi i come rendere meno traumatico per loro gruppi lavorano ormai da qualche mese l’adattamento a tale nuova situazione e stanno raggiungendo un’intesa che familiare. Un gruppo eterogeneo per dischiude loro la possibilità di allestire genere, per età e per esperienze, delle performance. Debutteranno sul nelle quali sono coinvolti e nelle quali tentano di adattarsi figli con età palco del teatro Zancanaro di Sacile Venerdi’ 20 Giugno alle ore 21.00, diverse (dall’infanzia all’adolescenza). L’appuntamento quindicinale offre partecipando allo spettacolo “Sulle ali di un sogno”, a cura dell’a.s.d. un’opportunità di incontro spaziale e temporale idonea e rassicurante, Mariposa, realtà del territorio sacilese che facilita il confronto all’interno del attiva nella pratica e diffusione delle gruppo e che consente di mettere in danze etniche. Il sogno è quello di circolo vissuti, idee, sentimenti ed riuscire a coniugare bellezza ed emozioni. I partecipanti, secondo inclusione sociale, per far “volare” la un processo “identificatorio” ma anche “separativo”, si sostengono solidarietà. vicendevolmente permettendo una cornice di contenimento delle ansie legate ai loro vissuti ed individuando possibili soluzioni che scaturiscono dal confronto e dallo scambio, rivisitando la propria condizione da una prospettiva Fernando Del Casale diversa e forse più adeguata ed edificante. Tali processi dinamici di gruppo agiscono straordinariamente sull’empowerment del singolo, che riesce ad individuare maggiori e migliori soluzioni già presenti come risorse personali, ma evidentemente offuscate dalla condizione di stress, di ansia, di tensioni esistenti a causa della separazione. Con la presenza dei professionisti - che hanno una funzione di “catalizzazione” e non di intervento espressamente diretto (salvo dinamiche eccezionali) - si attivano processi che attingono alla “resilienza” di ciascuno che si indirizza verso una graduale riorganizzazione attiva della propria esistenza e delle relazioni con gli altri. Tale processo, inoltre, favorisce la reciproca considerazione della figura genitoriale del partner rispetto al/ai figlio/i, salvaguardando i legami affettivi familiari, favorendo i ruoli genitoriali, tenendo conto degli affetti, delle emozioni e delle esigenze dei figli, che rappresentano quindi il focus delle riflessioni nel gruppo. In qualità di conduttori, a fronte della proficua esperienza effettuata in gruppo, del feedback positivo rispetto al percorso svolto da parte dei partecipanti e della loro domanda di dare seguito all’esperienza - sempre in una logica di gruppo aperto, come variabile arricchente - esprimiamo la soddisfazione e la nostra disponibilità a offrire ulteriormente tutti gli elementi e le variabili in gioco, che hanno finora permesso un graduale e positivo “cambiamento” nei processi di separazione, il tutto a favore dei figli dei genitori coinvolti nei gruppi. 3 4 Anticorruzione, gli obblighi di pubblicità e di rilascio della cartella clinica 87^ Adunata degli Alpini, il bilancio di una fantastica manifestazione Sandro Santarossa Michele Minuzzo La Legge 190/2012 sulla prevenzione della Dall’8 all’11 maggio la città di corruzione ha portato con sé una serie di Pordenone e i Comuni limitrofi sono adempimenti molto impegnativi che mettono stati pacificamente invasi da quasi 500 spesso in difficoltà i servizi pubblici aziendali già mila persone accorse da ogni dove provati dalla progressiva riduzione degli organici. per festeggiare l’87^ Adunata degli Alcune previsioni, tuttavia, ci consentono di alpini. La straordinaria manifestazione lavorare meglio e fornire un servizio utile ai cittadini. E’ il caso della disponibilità dei ha riscosso un enorme successo e regolamenti aziendali sia sul sito intranet ha portato molti benefici non solo aziendale che su quello aperto a tutti, previsto economici, ma anche in termini di dal D.Lgs. 33/2013 proprio in esecuzione entusiasmo per la cittadinanza. La della Legge 190. L’utente o il dipendente che buona riuscita dell’evento è stata ha bisogno di conoscere come accedere ad possibile grazie all’efficiente macchina un documento amministrativo può consultare organizzativa, che ha coinvolto anche il relativo regolamento, usando il motore di la nostra Azienda. Già a partire dalla ricerca disponibile in alto a destra della pagina settimana precedente l’adunata, del nostro sito web, digitando semplicemente otto Tecnici del Dipartimento di “regolamento accesso documenti” o frasi Prevenzione hanno garantito, oltre alla analoghe. Nel regolamento sull’accesso ai documenti normale routine, un’intensa attività di si ritrovano anche disposizioni specifiche “accompagnamento” dell’installazione per individuare cosa fare in casi delicati, di strutture complesse all’interno della come, ad esempio, quando ci viene richiesta zona rossa, quali palchi, complessi di documentazione sanitaria. chioschi e impianti. Inoltre, altri otto Ad esempio, la richiesta di accesso fatta tecnici del settore igiene degli alimenti da un erede deve essere accompagnata hanno sorvegliato la somministrazione dall’autocertificazione di tale qualità e dalla di cibi o bevande con un approccio di delega degli altri eredi, se ci sono. In mancanza prevenzione ad una corretta gestione di di delega si dovrà inviare agli altri eredi una tutti i processi a tutela del fruitore finale. raccomandata con la quale si danno loro 10 Nonostante i servizi sanitari di urgenza/ giorni per presentare eventuale opposizione. In caso di opposizione occorre valutare emergenza siano stati gestiti dal concretamente se l’interesse all’accesso è di servizio di 118 e da volontari, la nostra rango almeno pari a quello alla riservatezza Azienda ha provveduto a garantire la e, cioè, che sia un interesse tutelato dalla continuità assistenziale ai cittadini, con Costituzione all’art. 13 e seg. (diritto di difesa in un’apertura di una sede straordinaria giudizio, alla salute, ecc.). Una funzione analoga è svolta dalle previsioni presso la casa di riposo “Umberto I” sulla pubblicazione sui siti web delle p.a. di ed un incremento complessivo di circa tutte le informazioni più importanti relative ai 150 ore di guardia medica per tutte procedimenti, compresi uffici cui rivolgersi, le prestazioni indifferibili, comprese termini, numeri telefonici, documenti da quelle non urgenti ai non residenti che presentare, normativa di riferimento, rimedi hanno avuto necessità, ad esempio, giuridici in caso di inadempimento. della ricettazione di farmaci per terapie Non deve sfuggire infatti che la disponibilità delle croniche. Grande disponibilità, in questo informazioni sui procedimenti è doppiamente senso, è stata offerta anche dalle importante: aiuta sia gli utenti ad orientarsi meglio che gli operatori, che hanno a che fare farmacie territoriali, che hanno ampliato con persone meglio informate e non hanno i turni di apertura. Un grande lavoro di richieste di informazioni scontate o comunque squadra per una manifestazione unica relative ad altri uffici. Senza dimenticare che e indimenticabile. ogni operatore pubblico è, spessissimo, anche un utente. Ass6Alpino anche tu!!! Psichiatria, i risultati della collaborazione con i medici di famiglia sulla demenza Il simpatico “serrare i ranghi” dei CollegAlpini Sergio Saracchini Si è chiusa, in un clima più unico che raro per Pordenone, la grande festa in occasione dell’87^ Adunata degli Alpini. Si è chiusa tra i ricordi di veci e bocia, tra rosso e bianco (solo per questa occasione, in termini ironici e giocando con le parole, la “Campagna di Russia anzi di Rosso” ha preso il sopravvento, occasionalmente e limitatamente per l’occasione, sulla “Campagna Antialcool”), si è concluso un evento coinvolgente, tra cori e note di musiche di una volta che ricordavano chi l’Alpino lo ha fatto in tempo di guerra, chi in tempo di pace, chi tra le macerie di un paese distrutto da calamità naturali. È sceso il sipario di color grigio-verde, sono state scritte le parole fine, con un velo di nostalgia, e arrivederci a L’Aquila, con una penna che non poteva essere che nera, una vera Penna Nera. Ma anche chi l’Alpino non lo ha fatto (come chi scrive, come tanti, lo doveva fare ma alla fine ha ripiegato su un altro corpo, né di terra, né di cielo, né di mare bensì di scrivania; vedi legge di servizio civile sostituivo a quello di leva per i giovani delle zone terremotate del Friuli) ha potuto, nella nostra stessa Azienda, godere e vivere questa adunata. Una calorosissima adunata di cui - grazie ad un’idea lanciata per scherzo dal nostro collegalpino dell’Ufficio Tecnico, Ilario Ortolan, strettamente coadiuvato nell’organizzazione dall’amichevole collaborazione dei collegalpini, Adriano Della Rossa, Eugenio Busolini, Gabriele Rovere, Paolo Fraresso, Enzo Sist (alpino per l’occasione ma ex aviere) della nostra Azienda - abbiamo potuto assaporarne calore, unione, generosità, solidarietà e amicizia di chi è appartenuto a questo fantastico corpo militare. Grazie a loro e ad altre colleghe - per nominarne una, Daniela Sedran che si è adoperata nella preparazione di un gustosissimo rancio: tutte, nessuna esclusa, si sono cucite i gradi (non alcolici) di vere Stelle Alpine abbiamo potuto vivere, nella nostra Azienda, questo clima di genuina e spontanea unione tra ex commilitoni e colleghi, il tutto, naturalmente, alla vigilia della tre giorni di festa cittadina. A nome di tutti posso dire che questo momento di ag– gregazione, fatto di ricordi, racconti, battute, cori, canzoni, musiche e simboli di dodici mesi di leva, conservati gelosamente e con cura come il mitico cappello, ha prodotto brividi sulla pelle e occhi anche un po’ lucidi per una bella e sana emozione. Non è mancato nulla, c’è stato tutto il loro attaccamento e generosità, il loro è stato un continuo richiamo di colleghi che hanno gustato il saporito rancio accompagnato da “de quel bon!”. Un grazie ad Adriano, Eugenio, Gabriele, Ilario, Paolo, Enzo e agli altri colleghi Alpini come, Sandro Amadio, Enzo Re, Daniele Sisto, Franco Steffè e Angelo Taiariol, che si sono uniti in un simpatico “serrare i ranghi”. Grazie per aver fatto vivere, in prima persona e tra noi colleghi, questa 87^ Adunata degli Alpini, grazie per aver fatto conoscere unione, amicizia, generosità, tutto condito da un simpatico clima cameratesco, tipico del Corpo degli Alpini, e aver detto, “…oggi, Ass6Alpino anche tu !!!”. Fulvio Tesolin L’inappropriata ospedalizzazione dell’anziano con disturbi cerebrali involutivi è un fenomeno in progressiva crescita, oltre che un atto sanitario potenzialmente iatrogeno nonché disgregante sul legame sociale. Lo scorso anno, per far fronte a tale fenomeno è stato promosso un progetto di collaborazione tra il DSM e i MMG mirato a incrementare un approccio precoce, integrato e domiciliare a favore di questa fascia di bisogni di salute della persona e dei caregivers. Il progetto prevedeva la possibilità per i MMG, quando incontravano casi clinici con incipienti disturbi del comportamento , di richiedere una valutazione congiunta allo psichiatra del CSM presso il domicilio dell’assistito. Questa modalità procedurale, che si è prevalentemente concretizzata nel secondo semestre del 2013, ha consentito di visitare nel proprio ambiente familiare 106 persone anziane, grazie al coinvolgimento di 18 medici del DSM e di 64 MMG. Dalle schede raccolte - che riassumono l’intervento svolto - e dall’incontro tenuto al termine del progetto, è emerso il positivo riscontro che tale pratica ha incontrato tra tutti i soggetti coinvolti. In particolare è stata apprezzata la possibilità di condividere, razionalizzare e semplificare i trattamenti farmacologici, secondo una logica di choosing wisely ossia di “scegliere saggiamente”. L’altro aspetto qualificante dell’intervento è costituito dall’utilità che alcuni caregivers hanno espresso sugli aspetti prognostici dei disturbi e sui possibili interventi ambientali e sociosanitari da mettere in atto al fine di migliorare le tutele dell’anziano e il clima familiare. Questi aspetti e la riduzione per questi utenti dei ricoveri al Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC), induce a pensare che sia stata positivamente aperta una strada che andrà ulteriormente percorsa e migliorata. 5 Formazione, al via il progetto di valutazione dei risultati assistenziali Micaela Vocella Quest’anno, a tutte le Strutture è stato assegnato l’obiettivo di contribuire a realizzare un “sistema di valutazione degli outcome dei Servizi Sanitari Aziendali” e in tal senso sono state invitate a definire almeno 3 indicatori di outcome legati all’attività clinica assistenziale specifica di loro pertinenza. Al fine di accompagnare l’avvio del sistema, la Direzione ha promosso un progetto formativo volto a rafforzare le competenze dei professionisti in tema di “misurazione” per favorire l’erogazione di cure efficaci e sicure. Il complesso processo di riorganizzazione che ci vede tutti coinvolti richiede infatti un attento e costante monitoraggio dei fenomeni che riguardano la salute della popolazione, da un lato, e l’organizzazione, le attività e i risultati dei servizi erogati, dall’altro. Si è inteso quindi iniziare ad orientare il ciclo della programmazione oltre che con i tradizionali strumenti basati prevalentemente su indicatori di prestazione e performance quantitativa, anche con la misurazione e valutazione degli esiti delle attività cliniche e assistenziali erogate. Il progetto formativo si articolerà in più eventi, il primo dei quali si svolgerà il 4 e 10 giugno 2014 a San Vito al Tagliamento, con l’obiettivo di fornire ai professionisti sanitari le basi teoriche e gli strumenti metodologici per avviare il processo di valutazione in questione. Successivamente si struttureranno alcune formazioni sul campo, utili a facilitare la costituzione di gruppi di miglioramento che dovranno ipotizzare, condividere e quindi definire gli indicatori richiesti. I gruppi saranno seguiti dai docenti/ tutor aziendali competenti in materia. Non resta che augurarci: buon lavoro! 6 Disturbi del comportamento alimentare, una guida per la diagnosi precoce Biblioteca: vetrina delle novità a cura della Biblioteca Scientifica [email protected] Gian Luigi Luxardi Nazzareno Trojan La collaborazione tra il centro per i Disturbi Alimentari e l’ADAO Friuli ONLUS ha da sempre messo tra le priorità la formazione. Ciò ha portato alla realizzazione di convegni, corsi, seminari e, come in questo caso, pubblicazioni informative. Il quaderno che presentiamo ha come tema la diagnosi precoce e la gestione del rischio medico nel paziente con disturbi alimentari. Destinatari naturali sono i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta. In questi anni, la capacità del Medico di famiglia di effettuare una diagnosi precoce ha permesso di accorciare i tempi dell’intervento presso il CDA, riducendo le possibilità di una cronicizzazione del disturbo alimentare. D’altra parte, quando il disturbo cronicizza, è ancora il Medico di famiglia che gestisce il monitoraggio del caso. Questo opuscolo, tratto da una pubblicazione dell’Accademy for Eating Disorder (AED), una delle maggiori organizzazioni scientifiche a livello internazionale, vuole essere una risorsa per migliorare il riconoscimento e la prevenzione di morbilità e mortalità associate ai disturbi alimentari. Fornisce inoltre indicazioni sulle procedure diagnostiche per la valutazione e il monitoraggio del caso nell’ambito delle cure primarie. In particolare viene approfondito il tema della Sindrome da Refeeding, che rappresenta una delle complicanze più rilevanti in fase di rialimentazione, con esito potenzialmente mortale. La scelta di realizzare uno strumento agile di quindici pagine, ovviamente, non ha permesso di realizzare una guida clinica completa. Tuttavia le indicazioni si fondano sulle più recenti ricerche disponibili e sulle migliori pratiche attuali. Ci auguriamo che la facilità di lettura e consultazione rappresenti un valore aggiunto. L’opuscolo può essere facilmente scaricato al seguente link: h t t p : / / w w w. a d a o f r i u l i . c o m / a d a o / QUADERNI.html Tienimi per mano. La relazione con il paziente terminale nell’esperienza di un hospice. Itinerari EDB 2014 Nella fase terminale della malattia il paziente, spaventato e inerme, ha bisogno di medici ma ancor più di un’assistenza ricca di umana compassione, oltre che professionalmente qualificata. Antonio Loperfido, psicologo e psicoterapeuta presso il Dipartimento di salute mentale di Pordenone, ha raccolto in questo volume le storie che raccontano di relazioni efficaci tra medici, volontari e ammalati accolti all’Hospice ‘Il Gabbiano’, inaugurato nel 2007 a San Vito al Tagliamento. Racconti che assumono involontariamente la forma di “testamenti etici” che cercano caparbiamente un senso all’esistenza anche quando la vita sfugge inesorabilmente. La parte finale del volume propone gli elaborati di studenti liceali che hanno svolto percorsi di studio su tematiche bioetiche, sul significato esistenziale e religioso della morte e sulla letteratura che affronta il tema della vita al suo termine. Il prontuario per la gestione delle lesioni cutanee. Medicazioni, bendaggi ed ausili antidecubito. Edizioni CdG 2013 Questo testo si rivolge ai professionisti della salute, che spesso si trovano davanti all’utente con lesioni cutanee o che ne sono a rischio e che hanno frequentemente difficoltà a districarsi tra gli innumerevoli prodotti che il mercato propone. Nel prontuario si possono trovare classificati oltre 600 prodotti con la descrizione dettagliata, oltre 100 dispositivi medici ed estratti di linee guida di riferimento del settore. Rubrica, Rubrica, l’angolo giuridico l’angolo sanitario della sicurezza Il risarcimento del danno causato dalla P.A. Sandro Santarossa Il risarcimento del danno da provvedimento illegittimo della Pubblica Amministrazione (p.a.) va inquadrato nella responsabilità extracontrattuale ex art. 2043 c.c. Gli elementi costitutivi di responsabilità sono una condotta della p.a., anche omissiva, un evento dannoso, un nesso causale tra condotta ed evento, l’antigiuridicità e la colpevolezza. In concreto dobbiamo essere in presenza di interessi legittimi o diritti soggettivi lesi da un provvedimento (o da comportamento) illegittimo della p.a. nell’esercizio di una funzione pubblica e la lesione deve incidere sul bene della vita finale, e non semplicemente su interessi c.d. procedimentali puri o mere aspettative non tutelate. L’onere della prova di tutti gli elementi citati grava sul danneggiato. Una volta dimostrata illegittimità del provvedimento (per violazione di legge, incompetenza o eccesso di potere) sorge la presunzione della colpa in capo alla p.a. salva la prova della scusabilità dell’errore per la presenza di contrasti o di mutamenti di indirizzo giurisprudenziale, di norme oscure, di difficile interpretazione, di particolare complessità dei fatti, della influenza determinante dei comportamenti di altri soggetti, di illegittimità da successiva declaratoria di incostituzionalità, ecc.; fa eccezione il settore degli appalti dove, per esigenze di tutela della concorrenza, non occorre provare la colpa se il provvedimento è illegittimo. L’evento dannoso è imputabile alla p.a. solo se si prova che non si sarebbe verificato in assenza dell’esercizio del potere pubblico, che deve essere prevalente su eventuali concause. Anche l’esistenza di un danno e il suo ammontare devono essere provati dal privato che deve fornire almeno un principio di prova (ad es. documenti di spesa); il ricorso alla prova per presunzioni (da un fatto noto si risale a un fatto ignorato) è ammesso per i danni non patrimoniali. Vige la regola della preponderanza dell’evidenza o del «più probabile che non»: basta provare l’elevata probabilità, senza che sia necessaria l’assoluta certezza oltre ogni ragionevole dubbio. I rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) Nevio Iacuzzi Leggendo degli atti di un convegno di qualche anno fa (2007) sul ruolo dei RLS, uno dei relatori si soffermò su una domanda “perché il RLS è un personaggio debole?” e citava tra i fattori di debolezza la poca storia che è alle spalle di questa figura, che si trova a operare spesso da sola e isolata, che ha una preparazione tecnica che non può essere universalistica mentre deve confrontarsi con figure tecnicamente ben preparate, che riceve una modesta formazione al ruolo che deve ricoprire, ecc. Mi chiedo, a distanza di sette anni da quel convegno e da 20 anni dalla loro istituzione, com’è riconosciuto oggi nella nostra Azienda il ruolo dei RLS? Non mi riferisco solo alla loro conoscenza da parte delle figure apicali, ma soprattutto da parte di chi loro rappresentano e cioè dai lavoratori. Senza fare grandi analisi, la percezione avuta durante i numerosi corsi di formazione di base che ha coinvolto praticamente tutta la popolazione aziendale è quella, avvilente, di una scarsa informazione sul loro ruolo nella gestione della prevenzione della salute e sicurezza in Azienda. Sul loro ruolo ci ritorneremo nei prossimi numeri, ma intanto riproponiamo i nomi dei sei RLS eletti circa un anno fa e precisamente: Auty Manuela (Dip.Prevenzione Maniago), Delneri Ornella (Serv. Veterinario Urbano), Martin Sandra (Dip. Prevenzione Pordenone), Mazzon Cristian (RSA Azzano Decimo), Pedrinelli Giuseppe (Dist.Urbano), Simonetti Letizia (CSM24H Urbano). Siamo convinti che solo con la consultazione e partecipazione di tutti i lavoratori alla gestione della prevenzione riusciremo a diffondere adeguatamente la cultura della sicurezza per poter garantire e migliorare le condizioni di salute e sicurezza di ciascun lavoratore. Rubrica, le ricette della salute La ricetta del mese di maggio a base di... FRAGOLE !!! a cura di Fabiola Stuto La fragola ha effetti diuretici, depurativi e ipotensivi. È particolarmente ricca di vitamina C, che permette la produzione di collagene, mantiene integri i vasi sanguigni, stimola le difese immunitarie, la cicatrizzazione delle ferite e incrementa l’assorbimento del ferro vegetale. Contiene anche carotenoidi (pro-vitamina A) nemici dei tumori, delle patologie cardiovascolari e dell’invecchiamento cellulare - e sali minerali come potassio, calcio, ferro e fosforo. Sono presenti inoltre pectina, fibra che controlla l’assorbimento del colesterolo, acido salicilico (principio attivo dell’aspirina), e acido ellagico, tannino vegetale con capacità antibatteriche e antivirali, in grado anche di inibire la crescita e di indurre la morte delle cellule tumorali. Risotto alle fragole (ingredienti per 4 persone) - 320 g di riso Carnaroli - 150 g di fragole - 20 g di cipolla - olio extravergine di oliva - burro - mezzo bicchiere di vino bianco secco - brodo vegetale - sale - foglie di menta Tagliare le fragole a cubetti e metterle da parte. Tritare la cipolla e farla appassire in olio di oliva. Aggiungere il riso e far tostare. Aggiungere il vino e far evaporare. Continuare la cottura con il brodo. Aggiungere metà delle fragole. Salare e a fine cottura aggiungere le rimanenti fragole. Mantecare con un tocchetto di burro. Servire decorando con foglie di menta fresca. . 7 Volontariato, due nuovi gruppi di Auto Mutuo Aiuto a Pordenone Casa del Volontariato AMA “Amore (im)Possibile” e le “dipendenze affettive”: quando un rapporto diventa un “legame che stringe” o, peggio, una “dolorosa ossessione” e si perde il necessario equilibrio fra il dare e il ricevere in coppia, l’amore diventa abitudine alla sofferenza. Si sviluppano vere e proprie dipendenze che condizionano anche lo sviluppo di future storie d’amore. Il gruppo, avvalendosi anche dello strumento della scrittura autobiografica per lo sviluppo di riflessioni individuali e di libere condivisioni di gruppo, offre l’opportunità di condividere le proprie emozioni in un luogo di confronto alla pari e di reciproco sostegno. La partecipazione al nuovo gruppo è gratuita. Contatti: Michela 3477149341; [email protected] “Uso e abuso di internet” intende dare sostegno ai genitori di ragazzi che passano molto tempo navigando con pc e tablet. Internet offre molte occasioni di apprendimento e conoscenza, tuttavia i ragazzi lo usano sempre di più come un “luogo d’intrattenimento”, in cui passano nei modi più vari il loro tempo: chat, film, giochi online, YouTube, Social Network come Twitter e Facebook, pubblicità, pornografia, sono tra le cose che attirano sempre più i giovani nella rete. Che uso fanno i nostri figli di Internet? Quali rischi possono correre? E cosa provano quando “vivono” online? Il nuovo gruppo AMA è gratuito ed è aperto a tutti i genitori che vogliano confrontarsi su questi temi, con la mediazione di un facilitatore. Contatti: Valentino 3402362162; [email protected] Date e corsi sicurezza sono disponibili in intranet: http://intranet-ass6/ Formazione del personale Corsi sicurezza Direttore Responsabile A questo numero hanno collaborato: Marco Castelletto Coordinamento Redazionale Silvana Corona Redazione Sara Daneluzzi Anna Maria Falcetta, Nevio Iacuzzi Ornella Miot, Luciana Pignat, Sandro Santarossa, Sergio Saracchini, Carmela Zuccarelli Segreteria Ornella Miot, Luciana Pignat Tel. 0434-369917 Fax 0434-522650 e-mail: [email protected] [email protected] Casa AMA Caterina Costa Sergio Raimondo Presidente Associazione “Centro Progetto Spilimbergo” Consultorio Familiare - Distretto Est Sandro Santarossa Affari Generali e Legali Fernando Del Casale Sergio Saracchini Consultorio Familiare - Distretto Est Redazione AsSei Marina Fantin Responsabile Area Igiene della Nutrizione Dipartimento di Prevenzione Coordinamento Sociosanitario Gian Luigi Luxardi Responsabile Centro Disturbi Alimentari Dipartimento di Salute Mentale Mauro Marin Direttore Distretto Urbano Michele Minuzzo Direzione Sanitaria Fabiola Stuto Fulvio Tesolin Responsabile Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura Dipartimento di Salute Mentale Nazzareno Trojan Ospedale di San Vito al Tagliamento Azienda Ospedaliera “S. Maria degli Angeli” Micaela Vocella Responsabile Servizio Formazione Impaginazione e Grafica Sergio Saracchini Stampa Grafica Goriziana - Gorizia Registrazione Tribunale di Pordenone n. 515 del 28 luglio 2004
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