MEZZOGIORNOECONOMIA VII LUNEDÌ 14 LUGLIO 2014 Primo piano Sviluppo & territorio La ricerca Per lo studio Ambrosetti sono quattro campane, due lucane, due siciliane, una pugliese, una abruzzese Aziende leader La top ten meridionale Nonostante la crisi c’è un Mezzogiorno che lavora, produce e strappa successi sui mercati Da Cisma a Global Trade, da Esseti a Plc Sistem, da Mancusi a Global trade ecco le eccellenze DI EMANUELE IMPERIALI G iorgio Napolitano ha recentemente esortato il governo a valorizzare le eccellenze del Meridione. Quelle che una recente ricerca dello studio Ambrosetti definisce come «aziende leader e star», e che rappresentano quel Sud che funziona di cui si parlava anni fa nel corso di un seminario organizzato dal Formez nella magnifica cornice del castello di Trani. Può sembrare contraddittorio parlare oggi di un Mezzogiorno che lavora, produce e strappa successi sui mercati, laddove la gran parte dell’apparato produttivo meridionale vive in bilico tra recessione e crisi, tra deindustrializzazione e veri e propri casi di eutanasia. Eppure lo studio fatto da Ambrosetti dimostra che non bisogna perdere la speranza, anzi. L’«Osservatorio Mezzogiorno» presentato dall’istituto a Bari a fine giugno ha sviluppato un interessante focus sulle dinamiche di cambiamento e di opportunità durante il buio sessennio tra 2008 e 2013. Ebbene, come era facilmente prevedibile, è soprattutto la Puglia a vantare le performance migliori e più interessanti, perché è nella regione adriatica e jonica che si è localizzato il 6% di imprese star sul totale. Tra il 2007 e il 2012 il fatturato globale delle aziende pugliesi ha registrato una crescita superiore rispetto al Mezzogiorno di circa il 10%. In particolare, nel 2012, le 1.109 imprese pugliesi occupavano 101.887 unità, e generavano 22 miliardi e mezzo di fatturato. Abruzzo e Campania seguono a distanza, la prima con il 5,3%, la seconda con il 4,8% di imprese star sul totale. In fondo alla graduatoria Calabria e Sardegna, dove la quota di imprese star sullo stock complessivo è pari rispettivamente al 2,2% e al 2,3%. È però la Campania la prima regione meridionale come percentuale di aziende star sul fatturato complessivo dell’area, raggiungendo il 16,6%, mentre in Puglia tale percentuale si ferma al 14,6%. La maggior parte di queste imprese, il 65%, ha un fatturato compreso tra 10 e 25 milioni. Tra esse prevalgono, incredibile a dirsi, i settori tradizionali, in prima fila il commercio, per un terzo del totale, poi il manifatturiero per il 27%, e via, via tutti gli altri comparti economi- ci. Ed è altresì molto interessante notare come sia il settore alimentare quello più promettente al Sud, sia nella fase distributiva del commercio che in quella di produzione manifatturiera. Ambrosetti nella sua ricerca si chiede, giustamente, quali siano stati gli effetti della crisi sulle imprese meridionali, analizzando un campione di aziende molto vasto e articolato: oltre 7.600. con quasi mezzo milione di dipendenti. I risultati ai quali giunge lo studio offrono uno spaccato dell’altra faccia del Sud, quella composta da aziende che, nonostante la crisi, presentano ricavi in aumento rispetto al 2006, operano soprattutto in settori quali l’estrazione di minerali, l’Ict e l’agricoltura, ma che perfino in comparti sconvolti dalla lunga recessione, quali quelli del manifatturiero, dell’edilizia e del commercio, sono riusciti a chiudere in attivo i bilanci, pur se in modo discontinuo. Intendiamoci, non è tutto oro quello che luccica: il significativo aumento dei crediti inesigibili verso la clientela è un dato di fatto anche per le aziende meridionali più brillanti, soprattutto quelle delle costruzioni che sono state costrette a svalutare crediti in molte più occasioni rispetto a prima della crisi. Un fatto è indubitabile, e la stessa ricerca dell’Ambrosetti lo riconosce senza tentennamenti: rispetto al 2006 tutti i settori dell’economia meridionale hanno visto aumentare il loro indebitamento net- Augustea ship management Fornitore siciliano di servizi di trasporto marittimo Il Sud che vince to. Pur tuttavia vi sono alcuni indubitabili punti di forza delle aziende leader del Mezzogiorno: il primo è rappresentato da un aumento del fatturato nel 2012 rispetto al 2011 e il secondo da una crescita media annua dell’utile, cal- colato prima degli interessi passivi, imposte e ammortamenti su beni materiali e immateriali, cioè l’Ebitda. Tra le 10 imprese meridionali che, secondo Ambrosetti, presentano il più elevato potenziale di sviluppo ne figurano (vedi La Plc System di Acerra è specializzata in impiantistica industriale grafico) quattro campane, una pugliese, due lucane, due siciliane, una abruzzese. Ecco quali sono. La siciliana Cisma Ambiente opera dal 2009 ed è specializzata nel trattamento e recupero di rifiuti industriali, pericolosi e non, utiliz- La Esseti di San Giorgio a Cremano è specializzata in prodotti farmaceutici zando impianti con elevato livello di tecnologia. La lucana E-Geos, che gestisce il centro spaziale di Matera, ha un ambito d’intervento legato alla progettazione, realizzazione e commercializzazione di applicazioni, prodotti e servizi finalizzati all’osservazione della terra, in particolare sviluppando cartografie ed aerofotogrammetrie ad elevata innovazione tecnologica. La campana Global Trade è un punto di riferimento per l’importazione in Italia di prodotti per l’ufficio, accessori e complementi d’arredo. Ha sede a Marcianise, nel casertano, ma dispone di numerosi punti di vendita all’estero, dove si sviluppa anche la ricerca di prodotti tecnologicamente avanzati e con forme di design innovativo. La Esseti Farmaceutici di San Giorgio a Cremano, nell’area napoletana, è specializzata in pastiglie, emulsioni, prodotti sia di farmacia che di parafarmacia ma anche di erboristeria. Fondato nel 1955 da Salvatore Cafiero, il gruppo Augustea è invece un fornitore di servizi di trasporto marittimo, che agisce principalmente nel trasporto merci, rimorchio in mare aperto, servizi alle imprese operanti nei settori dell’energia e del petrolio. Ha sede in Sicilia, ma dispone di uffici operativi anche a Napoli, Londra, Singapore, Malta, Buenos Aires e in Colombia. Occupa più di 130 persone a terra e oltre 500 membri di equipaggio. Optima Italia di Napoli è un’azienda che da oltre dieci anni ha il suo ramo di business nelle telecomunicazioni e nell’energia, con una ramificata struttura di vendita presente su tutto il territorio nazionale. Può contare su un team di 300 collaboratori, ma ne seleziona continuamente nuovi. Gas Natural Distribuzione, con sede in Puglia ad Acquaviva delle Fonti, si occupa in particolare di distribuzione del gas e, più in generale, di erogazione del metano sia per usi domestici che per attività industriali. L’impresa Mancusi, che da lungo tempo svolge la sua attività in Basilicata, a Potenza, vanta un know how nel campo dell’edilizia abitativa, civile ed industriale, nei movimenti terra ed in tutto ciò che concerne l’arredo urbano, ma anche nel settore immobiliare. La Texol è un’azienda abruzzese nata ad Alanno, in provincia di Pescara, creata da un team di ingegneri altamente specializzati insieme a un gruppo finanziario locale, e lavora come produttore di film e materie prime per l’igiene e l’industria medica. Infine la campana Plc System, con sede in località Pantano ad Acerra, nel napoletano, è specializzata in impiantistica industriale, per realizzare la quale utilizza tecniche all’avanguardia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
© Copyright 2024 Paperzz