Co Università di Bolonga – CLEF Primo Periodo 2014-2015 Macroeconomia Giulio Zanella Settimana 2 A E W Co Agenda della settimana 2: Le definizioni fondamentali e uno sguardo ai dati Prodotto interno lordo (Pil) Partecipazione, occupazione e disoccupazione Inflazione e indici di prezzo Mercato dei beni, produzione di equilibrio, il moltiplicatore Capitoli 1, 2, 3 e appunti delle lezioni State studiando i capitoli? State risolvendo i problemi su Findlay? A E W Co A E W Inflazione e deflazione L’inflazione è un incremento sostenuto nel livello generale dei prezzi, P La deflazione è il fenomeno opposto (riduzione, cioè) Il tasso di inflazione è la variazione relativa da un periodo all’altro del livello generale dei prezzi: Pt Pt 1 Pt t 1 Pt 1 Pt 1 Il problema è come misurare il livello generale dei prezzi, ossia come scegliere un numero indice Co Inflazione: due indici di prezzo Deflatore del PIL: rapporto tra PIL nominale e PIL reale e misura il «prezzo medio della produzione» A E W A E W Co Il deflatore del Pil: esempio Riprendiamo il precedente esempio (mele e arance) € del 2009 € del 2010 € del 2011 2009 2010 2011 2009 2010 2011 2009 2010 2011 Mele 51.3 54 53.1 57 60 59 171 180 177 Arance 28.8 32 33.6 36 40 42 28.8 32 33.6 Pil reale 80.1 86.0 86.7 93.0 100 101 199.8 212 210.6 Var % - 7.37% 0.81% - 7.53% 1.00% - 6.11% -0.66% Co Il deflatore del Pil: esempio Riprendiamo il precedente esempio (mele e arance) Anno Crescita reale Pil reale (indice) Pil reale Yt (valori 2009) 2009 - 1 80,10 80,10 1 2010 7,45% 1,0745 86,07 100 1.16 2011 0,17% 1,0763 86,21 210,6 2.44 Pt = €Yt/Yt 2010 = P2010/P2009 – 1 = 16,0% 2011 = P2011/P2010 – 1 = 110,3% Pil nominale Deflatore €Yt del Pil, Pt A E W Co A E W Inflazione: due indici di prezzo Deflatore del PIL: rapporto tra PIL nominale e PIL reale e misura il «prezzo medio della produzione» Indice dei prezzi al consumo (IPC) misura il «prezzo medio di un paniere di consumo», il costo della vita; calcolato per i centri urbani Co Indice dei prezzi al consumo: esempio Una famiglia che consuma solo mele e arance Mele: Arance: 2009 2010 2011 2009 2009 2009 Prezzo 10 11 13 Q nel paniere 20 20 20 Prezzo 5 6 7 Q nel paniere 80 80 80 p2009 = 10x20 + 5x80 = 600 P2009 = p2009/p2009 = 1 P2010 = (11x20 + 6x80)/p2009 = 1,167 P2011 = (13x20 + 7x80)/p2009 = 1,367 2010 = P2010/P2009 – 1 = 16,7% 2011 = P2011/P2010 – 1 = 17,1% A E W Co Deflatore PIL e IPC a confronto Immaginiamo ci siano solo 2 beni 𝑃1𝑡 𝑄1𝑡 + 𝑃2𝑡 𝑄2𝑡 𝑄1𝑡 𝑄2𝑡 𝐷𝑒𝑓𝑙𝑡 = = 𝑃1𝑡 + 𝑃2𝑡 𝑌𝑡 𝑌𝑡 𝑌𝑡 𝑃1𝑡 𝑄1 + 𝑃2𝑡 𝑄2 𝑄1 𝑄2 𝐼𝑃𝐶𝑡 = = 𝑃1𝑡 + 𝑃2𝑡 𝐸𝑏 𝐸𝑏 𝐸𝑏 Dove 𝐸𝑏 = 𝑃1𝑏 𝑄1 + 𝑃2𝑏 𝑄2 In etrambi i casi si tratta di media pesata, ma • In deflatore PIL i pesi variano nel tempo • In IPC i pesi sono fissi A E W Co A E W Deflatore PIL e IPC a confronto Dal deflatore del PIL e IPC si derivano tassi di inflazione che sono tipicamente diversi. L’insieme dei beni prodotti in un’economia non coincide con l’insieme dei beni acquistati dai consumatori. Perché? • alcuni dei beni prodotti sono venduti alle aziende, allo stato, oppure agli stranieri. • alcuni dei beni che consumiamo sono importati Co Tasso di inflazione, area euro A E W I limiti dell’IPC Co Sostituzione Nuovi beni Variazione qualita’ Sottostima o sovrastima la vera inflazione? Molti economisti concordano sulla conclusione che sovrastima il vero tasso di inflazione di circa 1 punto A E W Co A E W Altri indici di prezzo Indice dei prezzi alla produzione (IPP) Materie prime (acciaio, elettricita’, prodotti chimici) e altri acquisti dei produttori (beni intermedi). IPP maggiormente sensibile alle pression inlfazionistiche o deflazionistiche dell’IPC Co Inflazione e politica A E W Co Discussione Perché ci interessa l’inflazione? • L’inflazione “pura” è irrilevante •Potere d’acquisto dei redditi e distribuzione • Incertezza • Fiscal drag A E W Co Attenzione Attenzione ai titoli dei giornali! “Diminuiscono i prezzi” “Diminuisce l’inflazione” A E W Co Agenda della settimana 2: Le definizioni fondamentali e uno sguardo ai dati Prodotto interno lordo (Pil) Partecipazione, occupazione e disoccupazione Inflazione e indici di prezzo Mercato dei beni, produzione di equilibrio, il moltiplicatore Capitoli 1, 2, 3 e appunti delle lezioni A E W Co A E W Mappa Pil reale (miliardi dollari 2005 concatenati), scala logaritmica USA – 1947q1-2012q2 9.5 crisi 9 espansione 8.5 recessione trend: 3% annuo circa 8 boom 7.5 1950q1 1960q1 1970q1 1980q1 1990q1 Trimestre 2000q1 2010q1 Co Mappa Pil reale pro-capite (dollari 2005 concatenati), scala logaritmica Italia – 1950-2009 11 10.5 10 ristagno 9.5 9 8.5 1940 1960 1980 Anno 2000 2020 A E W Co Obiettivo L’obiettivo principale del corso è la costruzione di un modello (cioè relazioni tra variabili di interesse) per capire cosa determina la produzione: Nel breve periodo (espansioni e recessioni) Nel medio periodo (ritorno al trend) Nel lungo periodo (il trend, “crescita”) Iniziamo dal breve periodo A E W Co A E W Tre modi di definire il Pil 1. il PIL è il valore dei beni e servizi finali prodotti e venduti (e quindi domandati) nell’economia in un certo periodo di tempo (lato della produzione/domanda) 2. il PIL è il valore aggiunto aggregato (la somma dei valori aggiunti dei singoli produttori) di una economia in un certo periodo di tempo (lato della produzione) 3. il PIL è il la somma dei redditi in un’economia in un certo periodo di tempo (lato del reddito) Co A E W Tre modi di definire il Pil, anzi quattro 1a. il PIL è il valore dei beni e servizi finali prodotti e venduti nell’economia in un certo periodo di tempo (lato della produzione) 1b. il PIL è il valore dei beni e servizi finali domandati nell’economia in un certo periodo di tempo (lato della domanda/spesa) 2. il PIL è il valore aggiunto aggregato (la somma dei valori aggiunti dei singoli produttori) di una economia in un certo periodo di tempo (lato della produzione) 3. il PIL è il la somma dei redditi in un’economia in un certo periodo di tempo (lato del reddito) Co La domanda di beni (e servizi) Chi domanda questi beni e a che scopo? Si tratta di beni diversi, domandati da soggetti diversi, che hanno scopi diversi. A E W Co A E W Tipi di beni • Di consumo: servono a soddisfare un bisogno. non durevoli: si esauriscono entro il periodo (pizza) durevoli: danno utilita’ su piu’ periodi (automobile) privati: acquistati dalle “famiglie” (vestiti) collettivi: beni acquistati dal “governo” (divise militari) (consumo finale vs. consumo intermedio) • Di investimento: servono a produrre altri beni in futuro non residenziale (macchine, impianti, computer, ecc.) residenziale (case, appartamenti) (investimento fisso) Co Chi domanda questi beni? • Soggetti privati: famiglie e imprese • Soggetto pubblico: governo A E W Co In contabilità nazionale la natura di un bene e’ determinata dalla sua destinazione A E W Una lavatrice comprata da una famiglia è consumo privato. Una lavatrice comprata da una lavanderia è investimento. La spesa per riparazioni idrauliche sostenuta da una famiglia è consumo privato. La spesa per riparazioni idrauliche sostenuta dalla lavanderia è consumo intermedio. Lo stipendio del vostro insegnante di macroeconomia è consumo collettivo. Lo stipendio di un insegnante privato è consumo privato Un immobile, comprato da chiunque, è investimento. Co A E W Tre importanti aggregati nel Pil Consumo (C): beni e servizi nuovi acquistati dai consumatori a scopo di consumo (durevole e non) Investimento (I): beni acquistati a scopo di investimento residenziale e non residenziale (investimento fisso). Spesa Pubblica (G): beni e servizi acquistati dal “governo”; include gli stipendi pubblici (perché?); non include i trasferimenti (pensioni, sussidi) ne’ gli interessi sul debito pubblico (perché?) produzione/consumo del governo (attenzione all’interpretazione di G rispetto al linguaggio comune) attenzione anche all’interpretazione di “assistenza sanitaria” nel vostro libro (p. 59) Co A E W La domanda di beni e servizi Vogliamo calcolare il PIL: abbiamo considerato tutto? • Molti beni di consumo o d’investimento utilizzati internamente provengono dall’estero • Molti beni di consumo o d’investimento prodotti internamente vengono utilizzati all’estero Co A E W La domanda di beni e servizi Importazioni (IM): beni e servizi prodotti all’estero ed acquistati da soggetti interni: consumatori, imprese e settore pubblico Esportazioni (X): beni e servizi prodotti internamente ad acquistati da soggetti esteri La differenza X – IM si chiama esportazioni nette oppure saldo commerciale X – IM > 0 : avanzo (surplus) commerciale X – IM < 0 : disavanzo (deficit) commerciale Co A E W La domanda di beni e servizi Vogliamo calcolare il PIL: abbiamo considerato tutto? • Molti beni di consumo o d’investimento utilizzati internamente provengono dall’estero • Molti beni di consumo o d’investimento prodotti internamente vengono utilizzati all’estero • Molti beni di consumo o d’investimento prodotti in un certo periodo vengono utilizzati solo in futuro • Molti beni di consumo o d’investimento utilizzati in un certo periodo sono stati prodotti in passato Co A E W La domanda di beni e servizi Variazione delle scorte: cose prodotte al tempo t ma non vendute al tempo t fanno parte del Pil al tempo t cose prodotte in passato ma vendute al tempo t non fanno parte del Pil al tempo t La variazione netta e’ “investimento in scorte”, che includiamo in I per convenzione contabile > 0: e’ come se le imprese investissero parte della produzione mettendola in magazzino < 0: e’ come se le imprese disinvestissero vendendo beni che si trovano in magazzino Importante predittore del ciclo economico Co A E W La domanda di beni e servizi Investimento in scorte: la variazione dello stock di prodotti (finali e non) nei magazzini. La variazione di uno stock e’ un flusso fondamentale distinzione tra flussi e stock Co Flussi e stock STOCK FLUSSO FLUSSO A E W Co A E W Flussi e stock Flusso: quantita’ per unita’ di tempo (“quantita’ che fluisce in ogni periodo”): • PIL, reddito, consumo, risparmio, investimento, spesa pubblica, esportazioni nette, variazione delle scorte Stock: quantita’ esistente ad un punto nel tempo (“accumulazione di flussi netti”): • La ricchezza di una famiglia, case, capitale produttivo, debito pubblico, scorte in magazzino Co A E W Composizione del PIL italiano, 2011 (milioni di euro correnti) Pil dal lato della spesa Consumi finali, privati [C] Consumi finali, pubblici [G] Investimenti fissi lordi [I] Variazione delle scorte [I] Esportazioni [X] Importazioni [IM] Totale 971523 61.5% 324220 20.5% 308561 19.5% -825 -0.1% 454479 28.8% 477738 30.2% 1580220 100.0% Pil dal lato del reddito Lavoro dipendente Profitti e lavoro autonomo Imposte nette Totale 668298 42.3% 707218 44.8% 204705 13.0% 1580220 100.0% Pil dal lato della produzione Beni e servizi 3302636 Consumi intermedi 1722415 Valore aggiunto 1580220 Totale 1580220 A E W Co Composizione del PIL 1970-2007, Italia 70 60 50 40 30 20 consumo investimento spesa pubblica 2006 2004 2002 2000 1998 1996 1994 1992 1990 1988 1986 1984 1982 1980 1978 1976 1974 1972 1970 10 A E W Co Composizione del PIL 1970-2007, Italia 30 5 28 4 26 3 24 2 22 20 1 18 0 16 -1 14 -2 12 esportazioni importazioni saldo commerciale 2006 2004 2002 2000 1998 1996 1994 1992 1990 1988 1986 1984 1982 1980 1978 1976 1974 1972 -3 1970 10 Co A E W La domanda di beni e servizi Pil definito come domanda aggregata di beni e servizi finali: PIL ≡ C + I + G + (X – IM) • Il simbolo “ ≡ ” vuol dire che questa è una identità, cioè una definizione L’identità fondamentale, di nuovo Co Dalle diverse definizioni del PIL concludiamo che PRODUZIONE ≡ SPESA ≡ REDDITO A E W Un’interpretazione economica PRODUZIONE E SPESA abbiamo bisogno di un modello per dare un senso a questo circuito REDDITO DOMANDA Co A E W Co Usare i modelli per studiare l’economia In macroeconomia non possiamo fare esperimenti come gli “scienziati normali”. Abbiamo bisogno di costruire modelli da poter usare come laboratori. Cos’e’ un modello? A E W Co A E W Usare i modelli per studiare l’economia Vista satellitare di Siena E’ un modello utile per visitare la citta’ a piedi? Co A E W Usare i modelli per studiare l’economia Mappa della citta’ di Siena E’ un modello utile per visitare la citta’ in autobus? Co Usare i modelli per studiare l’economia Mappa degli autobus di Siena Modelli diversi per domande diverse! A E W Co A E W Usare i modelli per studiare l’economia Una mappa e’ un modello: • Rappresentazione semplificata e astratta della realta’ • Omette molti dettagli e rappresenta solo quello che e’ necessario a rispondere a una domanda specifica • Utile per fare predizioni Co A E W Modelli verbali e matematici Modello verbale: si usa il linguaggio comune Modello matematico: si usa il linguaggio matematico La matematica e’ un linguaggio Usiamo questo linguaggio per rappresentare il funzionamento dell’economia perche’ ci permette di essere precisi e di evitare errori logici nell’analisi di fenomeni complessi (esempio: storia della fisica) Co A E W Strumenti analitici di base, un ripasso 1. Risolvere un’equazione y x y z Regola del gioco: si può fare qualunque operazione sul lato destro purche’ si esegua la stessa operazione anche sul lato sinistro, e viceversa. Per questo si chiama equazione… Co A E W Strumenti analitici di base, un ripasso 1. Risolvere un’equazione y x y z Risolviamo per y. Questo vuol dire esprimere y in funzione di tutte le altre variabili e parametri. Dobbiamo quindi “isolare” su un lato tutti i termini che la contengono. Passo 1: y y x y z y y y x z Co Strumenti analitici di base, un ripasso 1. Risolvere un’equazione y x y z y y x z y(1 ) x z Ora siamo pronti a “isolare” y, cioè risolvere: y (1 ) xz (1 ) (1 ) A E W Co Strumenti analitici di base, un ripasso 1. Risolvere un’equazione y x y z y y x z y(1 ) x z xz y 1 A E W Co Strumenti analitici di base, un ripasso 2. Disegnare una retta: y a bx intercetta, o “posizione” inclinazione quali sono le variabili? quali sono i parametri? A E W Co Strumenti analitici di base, un ripasso 2. Disegnare una retta: y a bx intercetta, o “posizione” inclinazione y se b > 0 a se b < 0 x A E W Co Strumenti analitici di base, un ripasso 2. Disegnare una retta: y a bx y Dy Dy b Dx Dx x A E W Co Strumenti analitici di base, un ripasso 2. Disegnare una retta: y a bx SPOSTAMENTO LUNGO LA “CURVA” y cosa è cambiato? cosa è invariato? x A E W Co Strumenti analitici di base, un ripasso 2. Disegnare una retta: y a bx SPOSTAMENTO DELLA “CURVA” y cosa è cambiato? cosa è invariato? x A E W Co Strumenti analitici di base, un ripasso 2. Disegnare una retta: y a bx ROTAZIONE DELLA “CURVA” y cosa è cambiato? cosa è invariato? x A E W Co Strumenti analitici di base, un ripasso 3. Due rette: y a bx; y c dx cosa e’ successo? y x A E W Co Strumenti analitici di base, un ripasso 3. Due rette: y a bx; y c dx Movimento DELLA o spostamento LUNGO la “CURVA”? y x A E W Co Strumenti analitici di base, un ripasso 3. Disegnare una funzione: y f ( x ; a, b) A E W Co Strumenti analitici di base, un ripasso 3. Disegnare una funzione: y f ( x ; a, b) + – + Vuol dire: x y a parita' di a, b a y a parita' di x, b b y a parita' di x, a Chiedetevi sempre: Cosa sto cambiando? Cosa sto tenendo costante? A E W Co Strumenti analitici di base, un ripasso 3. Disegnare una funzione: y f ( x ; a, b) + – + y x A E W Co Strumenti analitici di base, un ripasso 3. Disegnare una funzione: y f ( x ; a, b) + – + y Che succede se aumentiamo a ? x A E W Co Strumenti analitici di base, un ripasso 3. Disegnare una funzione: y f ( x ; a, b) + – + y Che succede se aumentiamo b ? x A E W Co Strumenti analitici di base, un ripasso 3. Disegnare una funzione: y f ( x ; a, b) + – + y Che è successo? x A E W Co Struttura di un modello I modelli sono più o meno tutti uguali nella struttura: Definizioni e assunzioni semplificatrici Assunzioni di comportamento Equilibrio A E W Co A E W Iniziamo la costruzione di un modello del Pil La domanda totale di beni e servizi ( Z ) è: Z C I G X IM Per costruire un modello dobbiamo semplificare Per il momento assumeremo economia chiusa agli scambi con l’estero: Z C I G Co A E W Altre assunzioni, per semplificare Si produce un solo bene, che può essere utilizzato per consumo privato, collettivo, o investimento Non ci sono scorte (es. si produce solo su ordinazione) Tutte le imprese sono disposte ad offrire questo bene a un prezzo fisso, P. Ragionevole nel breve periodo Perché facciamo queste assunzioni? Co Assunzioni di comportamento: il consumo ( C ) Il consumo dipende dal reddito disponibile delle famiglie Reddito disponibile (Yd ): reddito al netto delle imposte nette (T : imposte – trasferimenti) Yd Y T Funzione del consumo: C C Yd C Y T A E W Co A E W Assunzioni di comportamento: il consumo ( C ) E’ utile assumere che la funzione del consumo sia lineare: C c0 c1Yd c1 si chiama propensione (marginale) a consumare, l’effetto sul consumo di un euro addizionale di reddito disponibile. Assumiamo 0 c1 1 : il consumo cresce col reddito disponibile ma meno che proporzionalmente c0 è l’intercetta della funzione del consumo. Interpretazione: il livello di consumo quando il reddito disponibile è zero. Assumiamo c0 0 : perché? A E W Co Assunzioni di comportamento: il consumo ( C ) C c0 C c0 c1Yd pendenza: c1 Yd Co Il risparmio privato Il risparmio è il rovescio della medaglia Il risparmio privato ( S ) è la parte di reddito disponibile che non viene consumata: S Yd C c0 1 c1 Yd 1 – c1 si chiama, per analogia, propensione (marginale) a risparmiare. da qui vedete in che senso c0 e’ “mangiare senza reddito disponibile” A E W Co A E W Variabili esogene ed endogene in un modello Una variabile endogena dipende da altre variabili all’interno del modello Una variabile esogena invece non è spiegata all’interno del modello, è presa come data La distinzione dipende quindi dal modello che si usa: una stessa variabile può essere esogena in un modello ma endogena in un modello diverso. Variabili endogene o esogene (fin qui)? C S T Yd Y c0, c1 L’investimento ( I ) Co A E W A differenza del consumo, che è endogeno nel nostro modello, assumeremo che il livello di investimento sia dato, cioè esogeno. Si tratta di un’assunzione irrealistica, ma ricordate cosa e’ un modello Più avanti estenderemo questo modello-base e anche l’investimento sarà endogeno. Co La spesa pubblica ( G ) e le imposte nette ( T ) La spesa pubblica e le imposte al netto dei trasferimenti costituiscono le principali leve della politica fiscale (le scelte di tassazione e spesa) Tratteremo anche G e T come esogeni. A E W Co A E W La spesa pubblica ( G ) e le imposte nette ( T ) Attenzione: ricordatevi cosa contengono e cosa non contengono G e T: la differenza T – G non è il saldo del bilancio pubblico (B) B = entrate AAPP – uscite AAPP Entrate e uscite delle amministrazioni pubbliche (AAPP) inclusive di trasferimenti. Per il momento assumiamo che non vi siano ne’ imposte dirette ne’ trasferimenti ne’ interessi sul debito pubblico. In questo caso T – G = B Analizzeremo il caso generale alla fine del corso Co Equilibrio Abbiamo “modellato” la domanda di beni e servizi (Z≡C+I+G) Esiste anche un’offerta di beni e servizi (Y) In equilibrio le due cose devono essere uguali: Y=Z A E W Co Riassumendo: struttura del modello Assunzioni: prezzi fissi, economia chiusa, Due identità (o definizioni) 1. PIL produzione e reddito (offerta): Y ≡ Y 2. Domanda aggregata: Z≡C+I+G Equazione di comportamento: C = c0 + c1(Y – T) Variabili esogene: I, G, T Condizione di equilibrio: Y = Z A E W Co Equilibrio Abbiamo “modellato” la domanda di beni e servizi (Z≡C+I+G) Esiste anche un’offerta di beni e servizi (Y) In equilibrio le due cose devono essere uguali: Y=Z Y=C+I+G Y = c0 + c1(Y – T) + I + G A E W Co Equilibrio Abbiamo “modellato” la domanda di beni e servizi (Z≡C+I+G) Esiste anche un’offerta di beni e servizi (Y) In equilibrio le due cose devono essere uguali: Y=C+I+G Y = c0 + c1(Y – T) + I + G Dove stiamo usando l’identità fondamentale di contabilità nazionale? A E W Equilibrio, utilizzando l’algebra Co Risolviamo l’equazione per trovare il livello di produzione (PIL) di equilibrio in questo modello: Y = c0 + c1(Y – T) + I + G A E W Equilibrio, utilizzando l’algebra Co Risolviamo l’equazione per trovare il livello di produzione (PIL) di equilibrio in questo modello: 1 c0 I G c1T Y 1 c1 Importante: una soluzione del modello ha sempre questa forma, per ogni variabile endogena: Endogena = f(Esogene; parametri) A E W Equilibrio, utilizzando l’algebra Co A E W Risolviamo l’equazione per trovare il livello di produzione (PIL) di equilibrio in questo modello: 1 c0 I G c1T Y 1 c1 La parte (c0 + I + G – c1T ) si chiama spesa autonoma: è la parte della domanda che non dipende dal reddito La parte 1/(1 – c1 ) si chiama il moltiplicatore della spesa: e’ un numero maggiore di 1 per costruzione Co Equilibrio, utilizzando un grafico Domanda e offerta sono funzioni del reddito Possiamo quindi disegnarle L’equilibrio è all’intersezione: domanda = offerta Domanda: Z c0 c1 Y T I G Offerta: Y Y A E W Co A E W Equilibrio, utilizzando un grafico Z Offerta: Y Y Y Domanda: Z c0 c1 Y T I G 1 Y c0 I G c1T 1 c1 PILdi equilibrio spesa autonoma c0–c1 T+ I+ G * moltiplicatore Y* Y Co Il significato del moltiplicatore Esempio numerico: c1 0,75 1 c0 I G c1T Y 1 0 , 75 4 Di quanto aumenta la produzione in equilibrio se la domanda autonoma aumenta di 1 miliardo di euro? Da dove viene la differenza?!? A E W A E W Co Equilibrio, utilizzando un grafico Z Y 4 mld c'0– c1T+I + G 1 mld c0–c1 T+ I+ G Y Yeq A E W Co Il significato del moltiplicatore aumento di: round domanda produzione destinazione maggior reddito reddito consumo risparmio 0 1 1 1 0,75 x 1 0,25 x 1 1 0,75 0,75 0,75 0,75 x 0,75 0,25 x 0,75 2 (0,75)2 (0,75)2 (0,75)2 0,75 x (0,75)2 0,25 x (0,75)2 3 (0,75)3 (0,75)3 (0,75)3 0,75 x (0,75)3 0,25 x (0,75)3 … … … … … … 1/(1-0,75) 1/(1-0,75) 1/(1-0,75) A quanto somma ‘sta roba?!? Co A E W Strumenti analitici di base, un ripasso 4. Risolvere una serie geometrica n x x x x ... x x ??? 0 1 2 3 n i i 0 In particolare cosa succede quando n va all’infinito? Caso poco interessante: x > 1 oppure x=1 (DIVERGENZA) Caso interessante: x < 1 (CONVERGENZA?) ASSUMIAMO x < 1 Co Strumenti analitici di base, un ripasso 4. Risolvere una serie geometrica n i 2 n x 1 x x ... x i 0 n x x x x x ... x i 2 3 n 1 i 0 n x i 0 n i x x 1 x i n 1 i 0 n 1 1 x i x quindi 1 x i 0 n 1 x 1 x i 0 i perche' se x 1 allora lim n x n 1 0 A E W A E W Co Il significato del moltiplicatore aumento di: round domanda produzione destinazione maggior reddito reddito consumo risparmio 0 1 1 1 0,75 x 1 0,25 x 1 1 0,75 0,75 0,75 0,75 x 0,75 0,25 x 0,75 2 (0,75)2 (0,75)2 (0,75)2 0,75 x (0,75)2 0,25 x (0,75)2 3 (0,75)3 (0,75)3 (0,75)3 0,75 x (0,75)3 0,25 x (0,75)3 … … … … … … 1/(1-0,75) 1/(1-0,75) 1/(1-0,75) Il limite di una serie di decisioni economiche, relativamente facili da analizzare nell’aggregato. A E W Co Equilibrio, utilizzando un grafico Z Y 4 mld c'0– c1T+I + G 1 mld c0–c1 T+ I+ G Y Yeq Co A E W Riassumendo: Incremento domanda => incremento produzione Incremento produzione => incremento reddito Incremento reddito => incremento domanda … Il risultato è un aumento della produzione maggiore dell’iniziale aumento della domanda, di un fattore pari al valore del moltiplicatore
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