Allegato - ISIS Segato Brustolon

Istituto di Istruzione Secondaria “Segato - Brustolon”
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ESAME DI STATO
DOCUMENTO DEL CONSIGLIO
DELLA CLASSE 5ª A
INDIRIZZO EDILIZIA
ALLEGATO A
(SIMULAZIONI PROVE D’ESAME E GRIGLIE DI
VALUTAZIONE)
ANNO SCOLASTICO 2013/2014
Istituto di Istruzione Superiore
“SEGATO-BRUSTOLON”
PRIMA SIMULAZIONE
PRIMA PROVA ESAME DI STATO
a.s. 2013-2014
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.
TIPOLOGIA A-
ANALISI DEL TESTO
Capitolo XIII de I Malavoglia
Padron 'Ntoni, come il nipote gli arrivava a casa ubbriaco, la sera, faceva di tutto per mandarlo a letto senza
che gli altri se ne avvedessero, perché questo non c'era mai stato nei Malavoglia, e gli venivano le lagrime
agli occhi. La notte, quando si alzava e chiamava Alessi per andare al mare, lasciava dormire l'altro; tanto
non sarebbe stato buono a nulla. 'Ntoni da prima se ne vergognava, e andava ad aspettarli sulla riva appena
tornavano, colla testa bassa. Ma a poco a poco ci fece il callo, e diceva fra di sé: - Così domani faremo
ancora domenica!
Il povero vecchio cercò tutti i mezzi di toccargli il cuore e di nascosto gli fece persino esorcizzare la camicia
da don Giammaria, e spese tre tarì. - Vedi! Gli diceva, questo non c'è mai stato nei Malavoglia! Se tu prendi
la mala strada di Rocco Spatu, tuo fratello e le tue sorelle ti verranno dietro. «Una mela fradicia guasta tutte
le altre», e quei soldi che abbiamo messo insieme con tanto stento se ne andranno in fumo. «Per un pescatore
si perde la barca», e allora che faremo?
'Ntoni restava a capo chino, o brontolava fra i denti; ma l'indomani tornava da capo, e una volta glielo disse:
- Che volete? almeno quando non sono più in sensi non penso alla mia disgrazia.
- Che disgrazia! Tu hai la salute, sei giovane, sai il tuo mestiere, che ti manca? Io che son vecchio, e tuo
fratello che è ancora ragazzo, ci siamo tirati su dal fosso. Ora se tu volessi aiutarci, torneremo ad essere
quelli che eravamo, se non più col cuore contento, perché quelli che sono morti non tornano più, almeno
senza altre angustie; e tutti uniti, come devono stare le dita della mano, e col pane in casa. Se io chiudo gli
occhi come resterete voi altri? Adesso, vedi, mi tocca d'aver paura, ogni volta che c'imbarchiamo per andar
lontano. E son vecchio!...
Quando il nonno riesciva a toccargli il cuore, 'Ntoni si metteva a piangere. I fratelli, che sapevano tutto, si
rincantucciavano, appena lo sentivano venire, come ei fosse un estraneo, o quasi avessero paura di lui; e il
nonno, col rosario in mano, borbottava: - O anima benedetta di Bastianazzo! O anima di mia nuora Maruzza!
fatelo voi il miracolo! - Come Mena lo vedeva arrivare colla faccia pallida e gli occhi lustri, gli diceva: Entra da questa parte, che ci è il nonno! - E lo faceva entrare dalla porticina della cucina; poi si metteva a
piangere cheta cheta accanto al focolare; tanto che 'Ntoni disse alla fine: - Non voglio andarci più all'osteria,
neanche se m'ammazzano! E tornò a lavorare di buonavoglia come prima; anzi, si alzava prima degli altri, e
andava ad aspettare il nonno alla marina, che ci volevano due ore a far giorno, i Tre Re erano ancora alti sul
campanile del villaggio, e i grilli si udivano trillare nelle chiuse come se fossero lì accanto. Il nonno non ci
capiva più nella camicia dalla contentezza; andava chiacchierando con lui onde provargli come gli volesse
bene, e fra di sé diceva: - Son l'anime sante di sua madre e di suo padre che hanno fatto il miracolo.
Il miracolo durò tutta la settimana, e la domenica 'Ntoni non volle nemmeno andare in piazza, per non vedere
l'osteria da lontano e gli amici che lo chiamavano. Ma si rompeva le mascelle a sbadigliare tutto quel giorno
in cui non aveva nulla da fare, e non finiva più. Oramai non era un ragazzo per passare il tempo ad andare
per le ginestre nella sciara, cantando come suo fratello Alessi e la Nunziata, o a spazzare la casa come Mena,
e nemmeno un vecchio come il nonno per divertirsi ad accomodare i barilotti sfondati, e le nasse sfasciate.
Egli restò seduto accanto alla porta nella strada del Nero, che non ci passava nemmeno una gallina, e sentiva
le voci e le risate all'osteria. Tanto che andò a dormire per non sapere che fare, e il lunedì tornò a fare il muso
lungo. Il nonno gli diceva: - Per te sarebbe meglio che non venisse la domenica; perché il giorno dopo sei
come se fossi malato. Ecco quello che era meglio per lui, che non venisse mai la domenica! e gli cascava il
cuore per terra a pensare che tutti i giorni fossero dei lunedì. Sicché, quando tornava dal mare, la sera, non
aveva voglia nemmeno d'andare a dormire, e si sfogava a scorrazzare di qua e di là colla sua disgrazia, tanto
che infine venne a capitare di nuovo all'osteria.
1)Comprensione del testo
Riassumi in dieci righe il contenuto del testo
2)Analisi del testo
2.1 Quali aspetti della personalità di 'Ntoni e di Padron 'Ntoni emergono dal brano?
2.2 Come si differenzia il comportamento di 'Ntoni da quello degli altri fratelli?
2.3 Riesci a individuare un esempio del discorso indiretto libero?
2.4 Conosci altre tecniche narrative che consentono all'autore di realizzare il canone dell'impersonalità?
3)Approfondimento
3)Analizza il verismo e spiega la differenza tra la prima e la seconda fase della produzione verghiana.
TIPOLOGIA B: REDAZIONE DI “UN SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o
in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.
Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue
conoscenze ed esperienze di studio.
Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.
Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi
che l’articolo debba essere pubblicato.
Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
1. Ambito artistico-letterario
ARGOMENTO: Il romanzo della seconda metà dell’Ottocento fra Naturalismo e Verismo.
DOCUMENTI
“Il romanziere è insieme un osservatore ed uno sperimentatore. L’osservatore per parte sua pone i fatti quali
li ha osservati, individua il punto di partenza, sceglie il terreno concreto sul quale si muoveranno i
personaggi e si produrranno i fenomeni. Poi entra in scena lo sperimentatore che impianta l’esperimento,
cioè fa muovere i personaggi in una storia particolare, per mettere in evidenza che i fatti si succederanno
secondo la concatenazione imposta dal determinismo dei fenomeni studiati. […]
“Senza dubbio siamo ben lontani dalle certezze della chimica e anche della fisiologia. Non si conoscono
ancora i reagenti capaci di scomporre le passioni permettendo di analizzarle. Spesso, in questo scritto,
ricorderò anche che il romanzo sperimentale è più giovane della medicina sperimentale che, tuttavia, è
appena nata. Ma il mio scopo non è quello di constatare dei risultati già acquisiti, desidero solo esporre con
chiarezza un metodo. Se il romanziere sperimentale cammina ancora a tentoni entro la scienza più oscura e
più complessa, ciò non toglie che questa scienza esista. E’ innegabile che il romanzo naturalista, quale ora lo
intendiamo, è un vero e proprio esperimento che il romanziere compie sull’uomo, con l’aiuto
dell’osservazione”.
E. ZOLA, Il romanzo sperimentale, 1880.
“Quando nel romanzo l’affinità e la coesione di ogni sua parte sarà così completa, che il processo della
creazione rimarrà un mistero, come lo svolgersi delle passioni umane, e l’armonia delle sue forme sarà così
perfetta, la sincerità della sua realtà così evidente, il suo modo e la sua ragione di essere così necessari, che la
mano dell’artista rimarrà assolutamente invisibile, allora avrà l’impronta dell’avvenimento reale, l’opera
d’arte sembrerà essersi fatta da sé, aver maturato ed essere sorta spontanea, come un fatto naturale, senza
serbare alcun punto di contatto col suo autore, alcuna macchia del peccato d’origine”.
G. VERGA, Prefazione a L’amante di Gramigna, 1880.
“…rivolgemmo la nostra attenzione agli strati più bassi della società dove il livellamento non è ancora
arrivato a rendere sensibili i suoi effetti; e vi demmo il romanzo, la novella provinciale, (più questa che
quello) per farci la mano, per addestrarci a dipinger dal vero, per provarci a rendere il colore, il sapore delle
cose, le sensazioni precise, i sentimenti particolari, la vita d’una cittadduzza, di un paesetto, d’una
famiglia…”
“il romanziere, il novelliere guarda di qua e di là, osserva, prende nota. Se non poggia un piede su un fatto
«vero», non si crede punto sicuro, e non si avventura a mettere l’altro innanzi”.
L. CAPUANA, Per l’arte, 1885.
2. Ambito socio-economico
ARGOMENTO- Il mondo odierno: quali opportunità e quali vie d'uscita dalla crisi
DOCUMENTI
1)Vanno contro corrente. Remano veloci nonostante il peso di una burocrazia ingombrante e di un sistema
politico imballato. Sono le imprese vincenti, quelle che disegnano il profilo di un’Italia che ce la fa. Vecchie
glorie (dalla moda al food, dalle ceramiche agli occhiali) e nuovi protagonisti che aggiungono performance
in settori come le macchine per imballaggio, le barche, le tecnologie per il caldo e il freddo, gli strumenti per
la navigazione aerea e spaziale. Tutti assieme disegnano le geografie del nuovo made in Italy che emergono
dal rapporto ITALIA (Industria, Turismo, Agroalimentare, Localismo, Innovazione, Arte) curato da Symbola,
Fondazione Edison e Unioncamere. Nel manifatturiero nel 2012 siamo stati secondi in Europa dopo la
Germania per attivo con i Paesi extra-UE. Anche perché a un´offerta tradizionalmente caratterizzata da un
alto valore estetico e di design siamo riusciti ad aggiungere l´attenzione alla difesa della salute. Ad esempio
nel campo dell’arredo le vernici ad acqua (più salubri) stanno prendendo il posto di quelle a solvente (nel
quinquennio 2005-2010, sono salite dal 20% del totale al 34% scavalcando le altre).
Per quanto riguarda il biologico siamo il primo Paese nell’Unione Europea per addetti (oltre 48 mila) e il
secondo per superficie (quasi un milione e centomila ettari). Siamo undicesimi al mondo come valore
agroalimentare complessivamente esportato, ma in 13 produzioni su un totale di 70 monitorate – dalla pasta,
agli aceti ai superalcolici a base di vino - abbiamo la leadership globale. ANTONIO CIANCIULLO, Il nuovo
"made in Italy"si muove contro corrente, Repubblica, 4 luglio 2013
2)“Il Regno Unito con una reale politica di agevolazioni per lo spettacolo dal vivo e aiuti ai giovani artisti, ha
raggiunto in pieno il suo obiettivo, coadiuvando l'enorme potenziale del turismo alla Musica dal vivo.
Il turismo musicale, viaggi e spostamenti intrapresi per assistere a festival, concerti ed eventi particolari, è
una voce di bilancio importante nel Regno Unito: tanto da fatturare oltre 2 miliardi di sterline nel corso del
2012.
L'anno scorso i turisti "musicali" presenti nel Regno Unito, secondo una ricerca condotta da analisti
economici, sarebbero stati sei milioni e mezzo: di questi, il 6 per cento proveniente dall'estero i quali hanno
speso
una
cifra
equivalente
al
20
per
cento
del
totale.
Si tenga conto che il 2012 non è stato un anno facile nel Regno Unito poiché ha sofferto l'assenza del festival
di Glastonbury, un'estate climaticamente sfavorevole, le distrazioni dovute alle Olimpiadi di Londra e la
perdurante crisi economica. Il fatto che ci siano stati sei milioni e mezzo di turisti è un dato che colpisce ed il
fatto che quel 6 per cento che arriva dall'estero spenda il 20 per cento del totale deve costituire uno sprone a
portare più turisti stranieri sul territorio, dal momento che sono loro a sborsare in proporzione la maggior
parte del denaro.
E
qui
in
Italia,
la
patria
mondiale
della
cultura,
il
governo
che
fa?
Aumenta alcolici, benzina e prodotti da fumo con lo scopo di finanziare la cultura, quindi sperando che la
gente continui con i vizi meno nobili per finanziare un reparto che dovrebbe trascinare l'economia del nostro
paese. In Italia il turismo genera il 10% del PIL ed occupa l'11% circa della popolazione nazionale, di cui il
63% e under 40. I soli turisti stranieri, impegnati in visite turistico-culturali, spendono circa 10 miliardi di
euro. L'intera filiera culturale vale il 15% del PIL, mentre lo Stato spende in cultura soltanto lo 0,11% del
prodotto interno lordo.”
Da un articolo pubblicato su La tecnica della scuola, 21/10/2013 in cui si riporta testualmente questo
comunicato del Movimento 5 Stelle.
3) Le medie imprese italiane confidano nella ripresa e prevedono di aumentare il proprio personale in Italia e
all'estero. E' quanto rivela l'indagine annuale sulle medie imprese industriali italiane realizzata da Mediobanca
e Unioncamere. Secondo lo studio, presentato dal presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello e dal
presidente di R&S Mediobanca Giorgio La Malfa, quattro imprese su dieci (37,3%) prevedono un aumento
del fatturato (contro il 26,6% a consuntivo nel 2012) e il 34% un incremento della produzione (contro il
22,1%). Circa un quinto segnala un ampliamento della forza lavoro tra il 2012 e il 2013; nel corso di
quest'anno sarà allargata in particolare la base occupazionale negli stabilimenti all'estero. Nel 2013 si riduce
il ricorso agli ammortizzatori sociali, usati dal 34% delle imprese contro il 44% del 2012.
Le imprese campioni del made in Italy sono diminuite tra il 2002 e il 2011 di 433 unità, o perché hanno
ridotto o accresciuto la propria dimensione o perché sono fallite o acquisite. Le 3.594 medie imprese
"superstiti" - fa notare l'indagine - restano altamente competitive e orientate all'export: da sole generano il
15% del valore aggiunto dell'industria manifatturiera italiana e del 16% delle esportazioni nazionali. Nel
2012 la quota di aziende esportatrici ha sfiorato il 90% e quest'anno gli ordinativi esteri saranno in crescita
per il 49,9% delle imprese. Più debole invece l'andamento del mercato interno: solo il 13,6% delle medie
imprese italiane si attende un rialzo rispetto al 2012, contro il 31% di quante prevedono una flessione.
(articolo pubblicato su Milano finanza, quotidiano online, Ripresa in vista per 4 medie imprese su 10, pronte
ad assumere, 13 novembre 2013
3.
Ambito storico-politico
ARGOMENTO: Giovanni Giolitti: metodi di governo e programmi politici
DOCUMENTI
"La via della reazione sarebbe fatale alle nostre istituzioni, appunto perché le porrebbe al servizio degli
interessi di una esigua minoranza e spingerebbe contro di esse le forze più vive e irresistibili della società
moderna, cioè l’interesse delle classi più numerose e il sentimento degli uomini più colti. Esclusa la
convenienza, anzi la possibilità, di un programma reazionario, resta come unica via, per scongiurare i
pericoli della situazione attuale, il programma liberale che si propone di togliere, per quanto è possibile, le
cause del malcontento con un profondo e radicale mutamento di indirizzo tanto nei metodi di governo,
quanto nella legislazione. I metodi di governo hanno capitale importanza perché a poco giovano le ottime
leggi se sono male applicate.[…] Nel campo politico poi vi è un punto essenziale e di vera attualità nel quale
i metodi di governo hanno urgente bisogno di essere mutati. Da noi si confonde la forza del governo con la
violenza, e si considera governo forte quello che al primo stormire di fronda proclama lo stato d’assedio,
sospende la giustizia ordinaria, istituisce tribunali militari e calpesta tutte le franchigie costituzionali. Questa
invece non è la forza, ma è debolezza della peggiore specie, debolezza giunta a tal punto da far perdere la
visione esatta delle cose."G. GIOLITTI, Discorso agli elettori del collegio di Dronero, Busca, 20 ottobre
1899.
(in: Giolitti, Discorsi extraparlamentari, Torino, 1952)
"[La] importante e svariata opera legislativa, amministrativa e associativa [di Giolitti] era resa possibile dalla
fioritura economica che si osservava dappertutto nel paese e che, quantunque rispondesse a un periodo di
generale prosperità dell’economia mondiale e fosse aiutata dall’afflusso degli esuberanti capitali stranieri in
Italia, aveva, dentro questo quadro, un particolare rilievo perché, come i tecnici notavano, nessun altro paese
di Europa compiva, in quel tempo, progressi tanto rapidi ed estesi quanto l’Italia."B. CROCE, Storia d’Italia
dal 1871 al 1915, Laterza, Bari, 1939.
"La tattica dell’onorevole Giolitti è stata sempre quella di far la politica conservatrice per mezzo dei
condottieri dei partiti democratici: sia lusingandoli e addomesticandoli per via di attenzioni individuali
(siamo arrivati già alle nomine senatoriali) sia quando si tratti di uomini personalmente disinteressati, come
Turati e Bissolati, conquistandoli con riforme le quali non intacchino seriamente gli interessi economici e
politici dei gruppi dominanti nel governo.[…] Giolitti migliorò o peggiorò i costumi elettorali in Italia? La
risposta non è dubbia per chi voglia giudicare senza le traveggole dell’amicizia. Li trovò e li lasciò nell’Italia
settentrionale quali si andavano via via migliorando. Li trovò cattivi e li lasciò peggiori nell’Italia
meridionale." G. SALVEMINI, Il ministro della malavita e altri scritti sull’Italia giolittiana, Feltrinelli,
Milano, 1962.
"La politica giolittiana, soprattutto dal 1900 in poi, appare tutta costruita sulla richiesta della collaborazione
governativa con il partito della classe operaia e con i suoi uomini più rappresentativi. […] Assurdo
pretendere che Giovanni Giolitti, uomo politico uscito dalla vecchia classe dirigente borghese e
conservatrice, fosse l’araldo del rinnovamento della società italiana; non si può però negare che tra gli
uomini politici della sua epoca egli appaia oggi quello che più degli altri aveva compreso qual era la
direzione in cui la società italiana avrebbe dovuto muoversi per uscire dai contrasti del suo tempo."P.
TOGLIATTI, Momenti della storia d’Italia, Editori Riuniti, Roma, 1963.
"Da buon politico egli [Giolitti] aveva avvertito che i tempi erano ormai maturi perché si addivenisse a una
convivenza nella tolleranza con la Chiesa di Roma, aveva compreso che l’anticlericalismo era ormai una
inutile frangia che si portavano i governi […]. Quando egli passò a realizzare la politica delle due parallele
[Stato e Chiesa autonomi nei loro ambiti] nello stesso tempo denunciò, di fatto, la fine di un certo tipo di
anticlericalismo, provocò lo svuotamento di tutte le illusioni che la monarchia a Roma avrebbe ucciso il
papato, che il liberalismo avrebbe dovuto disintegrare il cattolicesimo." G. DE ROSA, La crisi dello stato
liberale in Italia, Studium, Roma 1955
4. Ambito tecnico-scientifico
ARGOMENTO- La ricerca spaziale: dubbi, ricerca e riflessioni
DOCUMENTI
1)“Cara Suor Maria Gioconda,
Lei chiede nella sua lettera come abbia potuto proporre la spesa di miliardi di dollari per organizzare un
viaggio su Marte, in un momento in cui molti bambini su questa Terra muoiono di fame. Lo so che non si
aspetta una risposta del tipo “Oh, non sapevo che ci fossero bambini che muoiono di fame, d’ora in poi mi
asterrò dalla ricerca spaziale fino a quando il genere umano non avrà risolto la questione!”. In effetti, ho
iniziato a essere a conoscenza del problema della fame nel mondo ben prima di sapere che fosse
tecnicamente possibile un viaggio verso Marte. Tuttavia, credo – come molti altri miei amici – che viaggiare
verso la Luna e forse un giorno verso Marte e altri pianeti sia un’iniziativa che dovremmo affrontare ora, e
penso anche che questi tipi di progetti, nel lungo termine, possano contribuire alla soluzione dei gravi
problemi che affliggono la Terra molto di più di altri progetti discussi ogni anno, e che portano spesso a
risultati tangibili solo dopo molto tempo.
Prima di spiegarle come il nostro programma spaziale possa contribuire alla soluzione dei problemi qui sulla
Terra, vorrei raccontarle una storia che pare sia vera e che potrebbe aiutarla a comprendere l’argomento.
Circa 400 anni fa, in una cittadina della Germania viveva un conte. Era uno di quei nobili buoni ed era solito
dare buona parte dei propri guadagni ai suoi concittadini poveri: erano gesti molto apprezzati, perché c’era
molta povertà e le ricorrenti epidemie causavano seri problemi. Un giorno, il conte incontrò uno sconosciuto.
Aveva un banco di lavoro e un piccolo laboratorio nella sua abitazione, lavorava sodo di giorno per avere
qualche ora ogni sera per lavorare nel suo laboratorio. Metteva insieme piccole lenti ottenute da pezzi di
vetro; le montava all’interno di alcuni cilindri e le utilizzava per osservare oggetti molto piccoli. Il conte fu
affascinato da ciò che si poteva vedere attraverso quegli strumenti, cose che non aveva mai visto prima.
Invitò l’uomo a trasferire il suo laboratorio nel castello, diventando un incaricato speciale per la
realizzazione e il perfezionamento dei suoi strumenti ottici.
La gente in città, tuttavia, si arrabbiò molto quando capì che il conte stava impegnando il proprio denaro in
quel modo senza uno scopo preciso. «Soffriamo per la peste», dicevano, «mentre lui paga quell’uomo per i
suoi passatempi inutili!». Ma il conte rimase fermo sulle sue posizioni. «Vi do tutto quello che posso», disse,
«ma darò sostegno anche a quest’uomo e al suo lavoro, perché sento che un giorno ne verrà fuori qualcosa di
buono!».
E in effetti qualcosa di buono avvenne, anche grazie al lavoro di altre persone in diversi luoghi: l’invenzione
del microscopio. È noto che questa invenzione ha contributo più di molte altre idee al progresso della
medicina, e che l’eliminazione della peste e di altre malattie contagiose in molte parti del mondo sia stata
possibile in buona parte grazie agli studi resi possibili dal microscopio. Dedicando parte del proprio denaro
alla ricerca e alla scoperta di nuove cose, il conte contribuì molto di più a dare sollievo dalla sofferenza
umana rispetto a ciò che avrebbe potuto fare dando tutto i propri soldi ai malati di peste....” (Lettera scritta
nel 1970 dall’allora direttore scientifico della NASA, Ernst Stuhlinger, a una suora attiva nello Zambia. La
lettera è pubblicata sulla rivista online Post il giorno 8 agosto 2012)
2) MILANO - Sarà, se realizzata, la prima astronave destinata ad atterrare su un pianeta dello spazio
profondo. Anche se è forte il rischio che, una volta lanciata e percorsa una distanza significativa dalla Terra,
non ne sapremo più nulla. Perché è destinata fin dall'inizio a non tornare mai indietro. Gli astronauti infatti
sono destinati a diventare coloni.
IL PROGETTO - Simon Worden, il direttore del centro ricerche della Nasa di Ames negli Stati Uniti, ha reso
noto nel corso di un seminario della Long Now Foundation tenutosi il 16 ottobre scorso a San Francisco,
l'esistenza di un progetto, fino ad ora segreto, che vede collaborare insieme la stessa Nasa e la Darpa (la sigla
sta per Defense Advanced Research Projects Agency), l'agenzia scientifica del Pentagono. Il progetto si
chiama 100-year Starship, ovvero l'astronave dei prossimi cento anni, questo sarebbe l'arco di tempo in cui la
nave spaziale dovrebbe diventare realtà. Sarebbero già stati stanziati dei soldi per tracciare la fattibilità del
progetto (100mila dollari da parte della Nasa e un milione di dollari da parte della Darpa) che prevederebbe
la creazione di un nuovo tipo di propulsione per rendere possibile il viaggio interstellare. Una delle idee allo
studio attualmente, prevederebbe lo sviluppo di una propulsione termica a microonde per permettere alla
nave di lasciare il suolo terrestre. (Marco Letizia, La Nasa per esplorare lo spazio progetta astronavi senza
ritorno, Corriere della sera, 5 novembre 2010)
3) Anche se un po´in ritardo, intervengo sull’incredibile avventura di Luca Parmitano, che nel corso della
sua seconda passeggiata spaziale ha letteralmente rischiato di annegare in orbita. Quanto accaduto è una
formidabile lezione su quali siano le sfide dell´esplorazione umana dello spazio. Il problema del versamento
di liquido nel casco non è stato trascurato dai progettisti della tuta spaziale, che hanno dotato il casco di
una valvola che mette direttamente in contatto l’interno con l’esterno e che avrebbe permesso, se attivata
manualmente dall’astronauta, di svuotare il casco espellendo il liquido grazie alla differenza di pressione tra
l’interno della tuta e il vuoto dello spazio. Si tratta però di un problema molto difficile da studiare e simulare
a terra, in quanto in presenza di gravità l’acqua non fluttua come nello spazio attorno alla testa
dell’astronauta entrando nella bocca e nel naso a causa del respiro, ma si deposita sulla parte più bassa del
casco, rendendo inefficace la simulazione dell’effetto della valvola di spurgo... Di fatto nulla del genere era
mai successo nelle precedenti 153 passeggiate spaziali effettuate nel corso della costruzione della ISS: si
tratta quindi di un problema che si presenta in meno dell´un per cento dei casi, molto difficile da identificare
ma non per questo meno pericoloso. La tuta spaziale a tutti gli effetti è una piccola astronave costruita
attorno all’astronauta: qualche centimetro di spessore separa la pressione atmosferica dal vuoto, la
temperatura corporea dalle temperature estreme (caldo, freddo) dello spazio. Si tratta di una tecnologia
fantastica anche se datata, che permette all’astronauta, sia pure con notevole impaccio, di destreggiarsi
attorno alla Stazione e svolgere interventi complessi la cui durata supera talvolta le 8 ore. In queste lunghe
ore la tuta garantisce agli astronauti la giusta atmosfera, temperatura e umidità, assorbendone il calore e i
fluidi corporei. Ma impedendo loro un certo numero di cose che sono così elementari da essere considerate
ovvie: ad esempio non ci si può soffiare il naso, grattarsi... L’incidente di Luca è stato risolto in circa 15,
concitati, minuti, in cui la comunicazione con la base di Houston, la vicinanza del boccaporto di ingresso e
l’aiuto degli altri astronauti, sono stati fattori determinanti per evitare il peggio. Cosa sarebbe successo nel
corso di una esplorazione su Marte dove la comunicazione con la terra impiega un quarto d’ora e gli
astronauti dovranno potere lavorare autonomamente per svariate ore anche a distanze significative dalla base,
protetti da tute analoghe a quelle della ISS? È chiaro che un problema come quello incontrato da Luca fa
riflettere su quanto si sia maturi per affrontare la sfida dell’esplorazione spaziale del sistema solare.
(Roberto Battiston, Le sfide dell’ esplorazione umana dello spazio, Le scienze-blog, 6 ottobre 2013)
TIPOLOGIA C TEMA DI ARGOMENTO STORICO
L'Italia di fronte al primo conflitto mondiale: quali sono le posizioni politiche, quali sono le figure
significative che hanno determinato in un senso o nell'altro il destino del nostro Paese.
TIPOLOGIA D TEMA DI ORDINE GENERALE
“Hanno una conoscenza delle lingue straniere sotto la media e poche esperienze di studio all'estero. Fanno
brevi viaggi fuori dai confini nazionali e coltivano il sogno di trovare lavoro in Italia. Ma sono anche poco
ambiziosi, spaventati dal mondo globalizzato, troppo legati alla famiglia e al contesto sociale dove sono
cresciuti. Insomma, i ragazzi italiani sono meno aperti all'estero rispetto ai loro 'cugini' europei.” : è la
fotografia dei giovani del nostro Paese emersa dall'Osservatorio della Fondazione Intercultura. Ti riconosci
in questa immagine? Cosa sogni per il tuo futuro?
________________________
È consentito soltanto l´uso del dizionario italiano
SECONDA SIMULAZIONE
PRIMA PROVA ESAME DI STATO
a.s. 2013-2014
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte
TIPOLOGIA A : ANALISI DEL TESTO
Una delle poche cose, anzi forse la sola ch'io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo Mattia Pascal. E me ne
approfittavo. Ogni qual volta qualcuno de' miei amici o conoscenti dimostrava d'aver perduto il senno fino al punto di
venire da me per qualche consiglio o suggerimento, mi stringevo nelle spalle, socchiudevo gli occhi e gli rispondevo: Io mi chiamo Mattia Pascal.
- Grazie, caro. Questo lo so.
- E ti par poco?
Non pareva molto, per dir la verità, neanche a me. Ma ignoravo allora che cosa volesse dire il non sapere neppur
questo, il non poter più rispondere, cioè, come prima, all'occorrenza:
- Io mi chiamo Mattia Pascal.
Qualcuno vorrà bene compiangermi (costa così poco), immaginando l'atroce cordoglio d'un disgraziato, al quale
avvenga di scoprire tutt'a un tratto che... sì, niente, insomma: né padre, né madre, né come fu o come non fu; e vorrà
pur bene indignarsi (costa anche meno) della corruzione dei costumi, e de' vizii, e della tristezza dei tempi, che di
tanto male possono esser cagione a un povero innocente. Ebbene, si accomodi. Ma è mio dovere avvertirlo che non si
tratta propriamente di questo. Potrei qui esporre, di fatti, in un albero genealogico, l'origine e la discendenza della mia
famiglia e dimostrare come qualmente non solo ho conosciuto mio padre e mia madre, ma e gli antenati miei e le loro
azioni, in un lungo decorso di tempo, non tutte veramente lodevoli.
E allora?
Ecco: il mio caso è assai più strano e diverso; tanto diverso e strano che mi faccio a narrarlo.
Fui, per circa due anni, non so se più cacciatore di topi che guardiano di libri nella biblioteca che un monsignor
Boccamazza, nel 1803, volle lasciar morendo al nostro Comune. E' ben chiaro che questo Monsignore dovette
conoscer poco l'indole e le abitudini de' suoi concittadini; o forse sperò che il suo lascito dovesse col tempo e con la
comodità accendere nel loro animo l'amore per lo studio. Finora, ne posso rendere testimonianza, non si è acceso: e
questo dico in lode de' miei concittadini: Del dono anzi il Comune si dimostrò così poco grato al Boccamazza, che non
volle neppure erigergli un mezzo busto pur che fosse, e i libri lasciò per molti e molti anni accatastati in un vasto e
umido magazzino, donde poi li trasse, pensate voi in quale stato, per allogarli nella chiesetta fuori mano di Santa
Maria Liberale, non so per qual ragione sconsacrata. Qua li affidò, senz'alcun discernimento, a titolo di beneficio, e
come sinecura, a qualche sfaccendato ben protetto il quale, per due lire al giorno, stando a guardarli, o anche senza
guardarli affatto, ne avesse sopportato per alcune ore il tanfo della muffa e del vecchiume.
Tal sorte toccò anche a me; e fin dal primo giorno io concepii così misera stima dei libri, sieno essi a stampa o
manoscritti (come alcuni antichissimi della nostra biblioteca), che ora non mi sarei mai e poi mai messo a scrivere, se,
come ho detto, non stimassi davvero strano il mio caso e tale da poter servire d'ammaestramento a qualche curioso
lettore, che per avventura, riducendosi finalmente a effetto l'antica speranza della buon'anima di monsignor
Boccamazza, capitasse in questa biblioteca, a cui io lascio questo mio manoscritto, con l'obbligo però che nessuno
possa aprirlo se non cinquant'anni dopo la mia terza, ultima e definitiva morte.
Giacché, per il momento (e Dio sa quanto me ne duole), io sono morto, sì, già due volte, ma la prima per errore, e la
seconda... sentirete. L. Pirandello, Il fu Mattia Pascal.
Comprensione
1.1.Nella Premessa del romanzo Il fu Mattia Pascal il protagonista narratore si presenta al lettore: quale
immagine fornisce di sé? Delinea un profilo del personaggio facendo precisi riferimenti al testo qui proposto.
Analisi ed interpretazione
2.1.Che effetto suscitano sul lettore le informazioni e le anticipazioni che il protagonista dà di sé?
2.2.Il protagonista cerca di instaurare un dialogo con il lettore: fai riferimento ad alcune parti del testo in cui
trovi questo atteggiamento.
2.3.In base a quali elementi testuali si può dire che la storia è raccontata a posteriori?
Approfondimento
3.1.Spiega il relativismo pirandelliano.
3.2.Collega questo brano ad altri testi di Pirandello in cui emergano le stesse tematiche.
TIPOLOGIA B: REDAZIONE DI “UN SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o
in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.
Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue
conoscenze ed esperienze di studio.
Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.
Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi
che l’articolo debba essere pubblicato.
Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
1)Ambito artistico-letterario
Argomento: Futurismo
DOCUMENTI
Manifesto del futurismo Marinetti 1909
1. Noi vogliamo cantare l’amor del pericolo, l’abitudine all’energia e alla temerità.
2. Il coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia.
3. La letteratura esaltò fino ad oggi l’immobilità pensosa, I'estasi e il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento
aggressivo, l’insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno.
4. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si e arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità.
Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo.... un
automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia.
5. Noi vogliamo inneggiare all’uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa,
essa pure, sul circuito della sua orbita.
6. Bisogna che il poeta si prodighi, con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l’entusiastico fervore degli
elementi primordiali.
7. Non v’è più bellezza, se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un
capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a
prostrarsi davanti all’uomo.
8. Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!.. Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare
le misteriose porte dell’Impossibile? II Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell’assoluto,
poiché abbiamo già creata l’eterna velocità onnipresente.
9. Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore
dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna.
10. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d’ogni specie, e combattere contro il
moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica o utilitaria.
Manifesto dei Pittori Futuristi Severini e Balla 1910
Agli artisti giovani d'Italia!
Il grido di ribellione che noi lanciamo, associando i nostri ideali a quelli dei poeti futuristi, non parte già da una
chiesuola estetica, ma esprime il violento desiderio che ribolle oggi nelle vene di ogni artista creatore. Noi vogliamo
combattere accanitamente la religione fanatica, incosciente e snobistica del passato, alimentata dall'esistenza nefasta dei
musei. Ci ribelliamo alla supina ammirazione delle vecchie tele, delle vecchie statue, degli oggetti vecchi e
all'entusiasmo per tutto ciò che è tarlato, sudicio, corroso dal tempo, e giudichiamo ingiusto, delittuoso, l'abituale
disdegno per tutto ciò che è giovane, nuovo e palpitante di vita.
Il bombardamento di Adrianopoli Filippo Tommaso Marinetti
Ogni 5 secondi cannoni da assedio sventrrrare spazio con un accordo
ZZZANG TUMB TUN ammutinamento di 500 echi per azzannarlo
sminuzzarlo sparpagliarlo all’infi iiiiinito nel centro di quel zz-zang
tumb tumb spiaccicato (ampiezza 50 kmq.) balzare scoppi tagli pugni
batterie tiro rapido Violenza ferocia re-go-la-ri-tà questo basso grave
scandere strani folli agitatissimi acuti della battaglia.
Furia affanno orecchie occhi narici aperti! attenti! forza! che gioia
vedere udire fi utare tutto tutto taratatatatatata delle mitragliatrici
strillare a perdifi ato sotto morsi schiaffi trak trak frustate pic-pacpumtumb pic-pac-pum-tum bizzarrie salti (200 metri) della fucileria.
Giù giù in fondo all’orchestra stagni diguazzare buoi bufali pungoli
carri pluff plaff impennarsi di cavalli fl ic fl ac zing zang sciaaackilari nitriti iiiiii….
scalpiccii tintinnii 3 battaglioni bulgari in marcia
croooc-craaac (lento due tempi) Sciumi Maritza o Karvavena ta ta
tata giii tumb giii tumb ZZZANG TUMB TUMB (280 colpo di partenza)
srrrrrr GRANG-GRANG (colpo in arrivo) croooc-craaac grida
degli uffi ciali sbatacchiare come piatti d’ottone pan di qua pack
di là cing buum cing ciak (presto) ciaciacia-ciaciaak su giù là intorno
in alto attenzione sulla testa ciaack bello! E vampe vampe vampe
vampe vampe vampe (ribalta dei forti)
vampe vampe
vampe
vampe vampe vampe (ribalta dei forti) laggiù dietro quel fumo Sciukri
Pascià comunica telefonicamente con 27 forti in turco in tedesco
allò! Ibrahim! Rudolf! allò allò!
(da Zang-Tumb-Tumb, Edizioni futuriste di poesia)
MARINETTI FILIPPO TOMMASO
Discorso contro i Veneziani
L'8 luglio 1910, 800.000 foglietti contenenti questo manifesto furono lanciati dai poeti e dai pittori futuristi
dall'alto della Torre dell'Orologio sulla folla che tornava dal Lido. Così cominciò la campagna che i futuristi
sostengono da tre anni contro Venezia passatista. Il seguente «Discorso contro i Veneziani», improvvisato dal
poeta Marinetti alla Fenice, suscitò una terribile battaglia. I futuristi furono fischiati, i passatisti furono picchiati. I
pittori futuristi Boccioni, Russolo, Carrà punteggiarono questo discorso con schiaffi sonori. I pugni di Armando
Mazza, poeta futurista che è anche un atleta, restarono memorabili.
Veneziani! Quando gridammo: «Uccidiamo il chiaro di luna!» noi pensammo a te, vecchia Venezia fradicia di
romanticismo! Ma ora la voce nostra si amplifica, e soggiungiamo ad alte note “Liberiamo il mondo dalla tirannia
dell'amore! Siamo sazi di avventure erotiche, di lussuria, di sentimentalismo e di nostalgia!”. Perché dunque ostinarti
Venezia, a offrirci donne velate ad ogni svolto crepuscolare dei tuoi canali? Basta! Basta!... Finiscila di sussurrare
osceni inviti a tutti i passanti della terra o Venezia, vecchia ruffiana, che sotto la tua pesante mantiglia di mosaici,
ancora ti accanisci ad apprestare estenuanti notti romantiche, querule serenate e paurose imboscate! Io pure amai, o
Venezia, la sontuosa penombra del tuo Canal Grande, impregnata di lussurie rare, e il pallore febbrile delle tue belle,
che scivolano giù dai balconi per scale intrecciate di lampi, di fili di pioggia e di raggi di luna, fra i tintinni di spade
incrociate... Ma basta! Tutta questa roba assurda, abominevole e irritante ci dà la nausea! E vogliamo ormai che le
lampade elettriche dalle mille punte di luce taglino e strappino brutalmente le tue tenebre misteriose, ammalianti e
persuasive! Il tuo Canal Grande allargato e scavato, diventerà fatalmente un gran porto mercantile. Treni e tramvai
lanciati per le grandi vie costruite sui canali finalmente colmati vi porteranno cataste di mercanzie, tra una folla sagace,
ricca e affaccendata d'industriali e di commercianti!... Non urlate contro la pretesa bruttezza delle locomotive dei
tramvai degli automobili e delle biciclette in cui noi troviamo le prime linee della grande estetica futurista. Potranno
sempre servire a schiacciare qualche lurido e grottesco professore nordico dal cappelluccio tirolese. Ma voi volete
prostrarvi a tutti i forestieri, e siete di una servilità ripugnante! Veneziani! Veneziani! Perché voler essere ancora sempre
i fedeli schiavi del passato, i lerci custodi del più grande bordello della storia, gl'infermieri del più triste ospedale del
mondo, ove languono anime mortalmente corrotte dalla luce del sentimentalismo?
2) Ambito socio-economico
Argomento: La terra, il mare e il nostro futuro
DOCUMENTI
1) C’è un’isola di plastica in mezzo all’oceano Pacifico. Anzi due. Anzi di isole di plastica ce ne sono di più:
due nell’Atlantico, una nell’Oceano Pacifico e una anche nel Mare Nostrum, il Mediterraneo. Ma l’isola in
verità non c’è. O meglio, c’è ma non si vede. Non sempre almeno. Sembra una sciarada, o una leggenda
metropolitana, oppure un fake buono per Youtube. Invece è tutto vero.
Stiamo parlando di agglomerati galleggianti - isole appunto - composti da miliardi e miliardi di microscopici
frammenti plastica, messi insieme dal gioco delle correnti che circolano intorno al globo, e provocati dagli
oltre cento milioni di tonnellate di plastica prodotte ogni anno nel mondo, di cui dieci milioni finiscono
direttamente in mare. Una massa spaventosa - 50 anni di rifiuti plastici che sta letteralmente soffocando i
mari, uccidendo migliaia e migliaia di specie animali ogni anno. Pietro Spirito, L’isola di plastica che
avvelena il mare, Il Piccolo, 3 febbraio 2014
2) Dopo vari incidenti di percorso è partita il 20 maggio da Oceanside, nel sud della California, la spedizione
di Patrick Deixonne, esploratore francese, per analizzare in maniera scientifica il “settimo continente” e
tracciarne una prima mappa. Di cosa stiamo parlando? Del “continente di plastica”, un’enorme isola
galleggiante che si è formata nel corso del decenni nel Nord del Pacifico a causa del gioco delle correnti.
Parte delle bottiglie, spazzolini, reti, imballaggi di ogni tipo scaricati in mare, praticamente 5 milioni di pezzi
di plastica al giorno a livello mondiale, secondo i dati dell’Onu, si addensano proprio lì. Così si è formato
una sorta di nuovo continente, più grande dell’India, esteso su 3,4 milioni di chilometri quadrati, secondo le
stime del Cnes, l’agenzia spaziale francese, che patrocina, assieme alla Nasa, l’iniziativa di Deixonne.
Quella “zuppa di plastica”, come venne definita dall’oceanografo americano Charles Moore, il primo che, nel
1997, casualmente la scoprì, raggiunge in certi punti lo spessore di una trentina di metri. Ma in tutti questi anni
pochi studi seri sono stati effettuati sulla più grande discarica galleggiante del mondo, “anche perché è situata
in acque, fra le Hawaii e la California, poco interessate dalla navigazione mercantile o dal turismo – ha
sottolineato nei giorni scorsi Deixonne -: il fenomeno, per il momento, riguarda solo gli scienziati e gli
ambientalisti”. Peccato, perché non si tratta solo di un problema estetico. Quell’amalgama, in preda alle correnti
del vortice subtropicale del Pacifico del Nord, si addensa sempre più e si trasforma in pezzetti sempre più
piccoli, coriandoli di plastica che vengono scambiati per cibo da cetacei, uccelli, pesci, tartarughe, che si
ritrovano bloccato il sistema digestivo. Non solo: quell’ambiente si è rivelato propizio per la riproduzione di un
emittero, l’Halobate sericeus, predatore di zooplancton e di uova di pesce, ulteriore minaccia a uno squilibrio
dell’ecosistema. Leonardo Martinelli, Plastica, spedizione nella discarica del Pacifico più grande del mondo,
Il Fatto quotidiano, 21 maggio 2013
3) ‘Questo libro cambierà il mondo’, si sente dire spesso, e altrettanto spesso viene fuori che non è vero.
Eppure, proprio in questi giorni di 50 anni fa, arrivava nelle librerie un volume che avrebbe profondamente
modificato il nostro modo di guardare al Pianeta Terra: "La Primavera Silenziosa" di Rachel Carson,
l’appassionante e indignata descrizione di come i pesticidi chimici di nuova generazione stavano devastando la
fauna degli Stati Uniti, il libro che avrebbe dato vita al moderno movimento ambientalista e che rivelò al
mondo che noi, gli umani, pur essendo parte integrante della natura e non un'entità sé, potremmo con il nostro
operato distruggere tutto.
Certo la Carson, una biologa marina di mezza età, non era la prima a capire quanto fossimo intimamente legati
al destino del pianeta. Resta il fatto che il suo libro ben scritto scatenò un putiferio tale da far arrivare il suo
messaggio a milioni di persone, in Gran Bretagna, negli Stati Uniti e nel mondo intero. Nel corso della storia in
molti avevano manifestato amore per l'ambiente e la natura, ma ‘La Primavera Silenziosa’ e il clamore
successivo alla sua pubblicazione hanno generato ben altro, e cioè la diffusa e precisa consapevolezza del fatto
che il Pianeta era in pericolo e andava difeso.
Questa semplice osservazione avrebbe dato il via al mezzo secolo appena trascorso di ambientalismo, coscienza
verde, salviamo le balene e fermiamo il surriscaldamento globale. Per questo, quando ‘La Primavera
Silenziosa’ uscì, la Carson aveva già un pubblico affezionato e le proteste dell'industria chimica non fecero che
moltiplicare all’infinito la notorietà del suo manoscritto. Alla fine del 1962, tre mesi dopo la pubblicazione,
aveva già venduto mezzo milione di copie e l'opinione pubblica era tutta saldamente dalla sua parte (non
ostacolò la sua causa nemmeno che John F Kennedy lo avesse rimandato al Comitato Scientifico, il quale l'anno
successivo dette ragione all’autrice).
Fu così che la follia di irrorare i terreni agricoli su vasta scala con quei veleni cessò. I pettirossi ripresero a
cantare nelle primavere americane e l'uso del DDT in agricoltura fu vietato nel 1972 (pur rimanendo in uso per
la prevenzione della malaria), così come l'aldrin, il dieldrin e altre sostanze.
La Carson non visse abbastanza a lungo per vedere gli effetti del suo lavoro, perché nel 1964 morì di cancro.
Ma aveva ottenuto un risultato che andava ben oltre i divieti e la sospensione dell'attacco mortale all'ambiente
con quei prodotti chimici. Per la prima volta in assoluto i concetti di "ecologia" e di profonda interazione tra
specie e habitat erano arrivati alle masse: il pesticida si deposita sulle foglie, le foglie cadono sul terreno dove i
bruchi e i vermi le mangiano, insieme al pesticida. I pettirossi mangiano poi i bruchi, i vermi e l’insetticida. E
muoiono. - Dal sito del TG3, 12 giugno 2012
3. Ambito storico-politico
Argomento: La Shoah: memorialisti e negazionisti.
DOCUMENTI
1) “E se gli Italiani fossero più antisemiti oggi che al tempo del Fascismo, delle leggi razziali, e della caccia agli Ebrei per
mandarli a morire nelle camere a gas? È il dubbio che mi pesa sull’anima, leggendo i risultati dell’inchiesta
sull’antisemitismo in Italia pubblicata sul Corriere della Sera di ieri. Lo stesso Corriere è rimasto così sconcertato dai dati
da minimizzarli nel titolo, che dice: «Sono antisemiti 12 italiani su 100».
Ma non è così. Gli antisemiti che si dicono tali oggi in Italia sono il 45 per cento, suddivisi in varie categorie di
«pregiudizio»: chi (il 10 per cento) per antigiudaismo religioso-culturale; chi (l’11 per cento) perché ritiene gli ebrei troppo
potenti e poco patrioti; chi (il 12 per cento) perché ce l’ha con Israele e con quella scocciatura che è la Shoah. Infine, c’è
un 12 per cento di antisemiti per tutte queste ragioni insieme. Si aggiunga che soltanto il 12 per cento dice di non avere
pregiudizi. Mentre il 43 per cento si dichiara soltanto «indifferente» al problema. Il titolo più giusto sarebbe stato: «Non
sono antisemiti 12 italiani su 100».”
Arrigo Levi, Non Ebrei tocca a voi ricordare, La Stampa, 28.01.2009.
2) Milioni di Ebrei furono sterminati nei lager nazisti. Sembra un fatto inconfutabile. Ma c'è chi non la pensa così:
qualcuno ha sostenuto che i milioni di ebrei uccisi nei campi di concentramento e di sterminio non sono sei, come
solitamente si crede, ma cinque, quattro, tre, due, o forse "solo uno"; altri ritengono che le camere a gas non siano altro che
un dettaglio. A tal riguardo è interessante riportare quanto ha detto Jean-Marie Le Pen (leader politico della destra
francese) in un'intervista radiofonica del 1987: "Non dico che le camere a gas non siano esistite. Io non le ho viste. Non ho
studiato la questione, ma penso che sia solo un dettaglio nella storia della seconda guerra mondiale". Addirittura c'è chi
afferma che Auschwitz, le camere a gas e lo sterminio in genere sono un'invenzione della propaganda alleata, sostenuta
dall'internazionale ebraica. Tali sono le questioni aperte da quegli autori che sono stati definiti come "revisionisti" o
"negazionisti".
Vi sono diversi temi ricorrenti negli scritti dei negazionisti, sebbene in alcuni casi tali motivi si dimostrino reciprocamente
contradditori.
Non vi è stato alcun genocidio programmato e le camere a gas non sono mai esistite (il gas Zyklon B serviva alla
disinfestazione dai parassiti). Questo è l'assunto principale del negazionismo nella sua fase "matura". Si tratta di una verità
posta come indiscutibile, per cui ogni tentativo di dimostrarne l'infondatezza viene rifiutato a scatola chiusa, in quanto
inquinato dalla volontà "sterminazionista" di mantenere in vita la menzogna della Shoah.
La "soluzione finale" di cui parlano molti documenti nazisti non era che l'espulsione degli ebrei verso l'Est, dove erano
state previste riserve in cui potessero vivere le minoranze etniche. E' da notare come spesso i negazionisti tendano ad
interpretare il linguaggio burocratico e vagamente cifrato dei nazisti secondo il suo significato letterale, mentre, quando le
dichiarazioni sui campi di sterminio si fanno esplicite, essi passano all'interpretazione metaforica (o alla semplice
omissione).
Per molti studiosi revisionisti il numero di ebrei uccisi dai nazisti e di gran lunga inferiore a quello ufficialmente
dichiarato: neanche un milione o addirittura attorno alle duecentomila vittime, considerando anche il fatto che essi
includono nella cifra dei morti anche i decessi per cause naturali; inoltre, molte delle vittime sarebbero state uccise durante
le incursioni aeree degli Alleati sui campi di concentramento.
Il genocidio è un’invenzione della propaganda alleata, principalmente ebraica e particolarmente sionista. I motivi che
hanno spinto molti dei sopravvissuti ai lager nazisti a mentire sono molteplici, ma quello principale è da ricercare
nell'enorme truffa compiuta dal movimento sionista ai danni della Germania, la quale è costretta a pagare le riparazioni di
guerra allo Stato di Israele. C'è poi chi sostiene che l'organizzazione stessa dei lager nazisti fosse sotto il controllo degli
ebrei e sia da considerare come un ennesimo capitolo del secolare complotto giudaico mirato alla conquista del mondo. Le
banche ebraiche avrebbero infatti favorito l'arrivo al potere di Hitler, prevedendo fin dall'inizio l'esito che avrebbe avuto la
guerra.
Wikipedia, L'irritante questione della Shoah.
3) “Art. 1. La Repubblica Italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz,
«Giorno della Memoria», al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione
italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in
campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite
e protetto i perseguitati.
Art. 2. In occasione del «Giorno della Memoria» di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e
momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è
accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro
dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non
possano più accadere.
La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica
Italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato”.
LEGGE 20 luglio 2000, n.211.
4) “A integrazione delle disposizioni dell’ordinanza de 24 gennaio 1939, nella quale La si incaricava di avviare la
questione ebraica, mediante emigrazione o evacuazione, alla soluzione più favorevole in relazione alle circostanze, con la
presente Le assegno l’incarico di predisporre tutte le necessarie misure per preparare dal punto di vista organizzativo,
pratico e materiale una soluzione globale della questione ebraica nell’area dell’Europa sotto influenza tedesca.
Tutte le altre istanze centrali devono cooperare allo scopo.
Inoltre, La incarico di rimettermi al più presto un piano complessivo dei provvedimenti da adottare riguardo
all’organizzazione, l’attuazione e i mezzi materiali necessari per realizzare la desiderata soluzione finale della questione
ebraica”.
Questo testo è quello cui solitamente si fa riferimento quando si cerca di datare almeno approssimativamente l’inizio della
«soluzione finale». È una lettera di Hermann Göring (incaricato da Hitler di gestire la questione ebraica), inviata al capo
della Polizia di sicurezza e del SD, Gruppenführer della SS Reinhard Heydrich, per autorizzarlo a preparare una
«soluzione globale della questione ebraica». 31 luglio 1941.
5) “Il giorno 20 febbraio i Tedeschi avevano ispezionato il campo con cura, avevano fatte pubbliche e vivaci rimostranze
al commissario italiano per la difettosa organizzazione del servizio di cucina e per lo scarso quantitativo della legna
distribuita per il riscaldamento; avevano perfino detto che presto un’infermeria avrebbe dovuto entrare in efficienza. Ma il
mattino del 21 si seppe che l’indomani gli Ebrei sarebbero partiti. Tutti: nessuna eccezione. Anche i bambini, anche i
vecchi, anche i malati. Per dove, non si sapeva. Prepararsi per quindici giorni di viaggio. Per ognuno che fosse mancato
all’appello, dieci sarebbero stati fucilati.
Soltanto una minoranza di ingenui e di illusi si ostinò nella speranza: noi avevamo parlato a lungo coi profughi polacchi e
croati, e sapevamo che cosa voleva dire partire”.
Primo Levi (sopravvissuto ad Auschwitz), Se questo è un uomo, 1947.
6) “Sembra di assistere ad una scena di un film che racconta dei condannati ai lavori forzati. I nuovi arrivati vengono fatti
spogliare, viene consegnata loro una tuta blu di panno grezzo con una croce di S. Andrea di vernice rossa sulla schiena e
una striscia rossa trasversale sui calzoni, una camicia grigioverde, una coperta, una gavetta, un cucchiaio. Vengono lasciate
le mutande e le scarpe. Sul taschino della tuta è cucito un triangolo rosso, e al collo viene appeso un ciondolo di ferro con
inciso un numero. Da quel momento non avrai più un nome e cognome ma diventerai soltanto un numero e con quel
numero sarai chiamato, devi imprimertelo bene in testa. Si passa quindi all’operazione capelli. Uno alla volta i detenuti,
mentre gli altri restano in piedi sull’attenti, vengono fatti sedere su uno sgabello con la testa reclinata in avanti e un soldato
esegue rapidamente l’operazione di rasatura a zero.
In quel momento provo un sentimento misto di umiliazione, impotenza, odio; trattengo a stento le lacrime”.
Tullio Bettiol, Un ragazzo nel lager, 2005.
7) “Ho provato anch’io a dimenticare, ma qualcosa si è mosso dentro di me. Ho finalmente capito che dovevo parlare,
prima che fosse tardi. Dare voce al mio silenzio è un dovere: troppe storie esistono nel silenzio e sono rimaste in silenzio,
nell’attesa che qualcuno le raccogliesse.
Per non dimenticare a quali aberrazioni può condurre l’odio razziale e l’intolleranza, non il rito del ricordo, ma la cultura
della memoria. Per non dimenticare orrori e crimini, persecuzioni e campi di sterminio, nell’intento di contribuire a
tramandare alle future generazioni un messaggio di amore e di pace”.
Elisa Springer (sopravvissuta ad Auschwitz), Il silenzio dei vivi, 2001.
4. Ambito tecnico-scientifico
Argomento: Ordine e caso
DOCUMENTI
1) “Negli ultimi anni del Settecento il fisico e matematico francese Pierre Simon Laplace fece omaggio
all’imperatore di una copia del suo libro Exposition du système du monde. Napoleone osservò: “Cittadino, ho
letto il vostro libro ed ho notato che non vi avete dato nessun spazio all’opera del creatore” Al che Laplace
ribattè: “Cittadino primo console, non ho avuto bisogno di questa ipotesi” Vero o falso che sia, il racconto
illustra bene la posizione della scienza. Per spiegare la realtà allora e, a maggior ragione oggi, non c’è bisogno
di chiamare in causa Dio e la sua potenza. Ciò non significa chiaramente che il Creatore non esista: alla
questione ognuno può rispondere come la sua mente o il suo cuore le o gli suggeriscono.
Edoardo Boncinelli, La scienza non ha bisogno di Dio, Rizzoli, Milano 2012
2) “191. Sopra abbiamo dimostrato che Dio ha prodotto le cose nell’essere non per necessità di natura, ma per
intelletto e volontà; ora chiunque agisce per intelletto e volontà agisce per un fine, dato che l’intelletto
operativo ha come principio il fine: è dunque necessario che tutte le cose che sono state fatte da Dio siano state
fatte per un fine.
192. Inoltre la produzione delle cose da parte di Dio fu fatta ottimamente: ora è meglio fare una cosa per un fine
che senza l’intenzione di un fine: dal fine infatti si deduce la ragione di bene nelle cose che vengono fatte.
Dunque le cose sono state fatte da Dio per un fine.
193. Se ne ha un segno anche nelle cose che vengono prodotte dalla natura, nelle quali niente è invano, ma
ciascuna ha un proprio fine. Ora non è conveniente dire che le realtà della natura sono più ordinate della stessa
istituzione della natura da parte del primo agente, dal momento che da essa trae origine tutto l’ordine della
natura. E’ dunque chiaro che tutte le cose sono prodotte da Dio per un fine.”
San Tommaso D’AQUINO, Compendio di teologia e altri scritti, UTET, Torino1010
3) “In sostanza si prende atto della realtà dell’evoluzione, della trasformazione della specie per discendenza
comune e del fatto che la terra, oltre al fatto di non essere piatta, probabilmente non ha nemmeno i 6000 anni
previsti dai testi sacri. Ciò che si continua a non accettare è la spiegazione scientifica e naturalistica di questi
fatti, cioè la teoria dell’evoluzione per selezione naturale, alla quale si contrappone l’ipotesi secondo cui la
storia naturale sarebbe stata fin dall’inizio diretta da un “disegno superiore”. Questo movimento di opinione
viene chiamato “neocreazionismo” e persegue, per il resto, la stessa battaglia giuridica ingaggiata dai suoi
predecessori fondamentalisti: chiedere che nei corsi di scienze delle scuole americane sia insegnata per legge la
dottrina del disegno intelligente a fianco della teoria darwiniana.”
Telmo PEVANI, Creazione senza Dio, Einaudi, Torino 2006
4) “Ma perché la connessione tra religione e argomenti scientifici risulta così efficace? Per due motivi a mio
avviso. Il primo è la capacità pressoché immediata del termine “Dio” di far comprendere l’importanza della
posta in gioco quando si tratta degli ambiti fondamentali della scienza come l’origine dell’universo, della
materia e di quella particolare materia dotata di movimento e di intelligenza che è la vita. Parlando della
particella responsabile della massa, o dell’unificazione tra relatività e meccanica quantistica perseguita dalla
teoria delle stringhe, si toccano territori primordiali, di rilievo non solo fisico ma anche filosofico per
l’importanza sul senso complessivo del nostro essere qui. E il termine Dio con solo tre lettere ha questa capacità
evocativa. Il secondo motivo è il bisogno della nostra mente di conciliare scienza e sapienza. Noi avvertiamo
infatti l’esigenza non solo di conoscere dati e ricevere informazioni, ma anche di valutare il loro significato per
l’esistenza e per i criteri con cui pensiamo la giustizia, la bellezza, il bene e il male. Le civiltà del passato erano
in grado di conciliare scienza e sapienza, si pensi al titolo posto da Newton al suo capolavoro, Elementi
matematici di filosofia naturale, che indica il fatto che per Newton essere scienziato ed essere filosofo (ed
essere biblista vista la sua passione per la Sacra Scrittura)erano la medesima cosa. Oggi però tale conciliazione
è infranta e il risultato è l’attuale separazione tra discipline scientifiche ed umanistiche, simbolo di una più
complessa lacerazione interiore. Per questo, quando si prefigura la possibilità di ritornare all’antica visione
unitaria, la mente umana si fa attenta e partecipe, si tratti di un’invisibile particella sub atomica o di libri ben in
vista in vetrina.”
Vito Mancuso,La scienza e la sapienza “La Repubblica”, 5 luglio 2012
TIPOLOGIA C: TEMA DI ARGOMENTO STORICO
Totalitarismi e consenso: con quali modalità le dittature del '900 hanno conquistato e mantenuto il potere?
Scegli un caso specifico ed esponi le tue riflessioni in proposito.
TIPOLOGIA D : TEMA DI ORDINE GENERALE
La nostra società è caratterizzata dalla presenza di varie forme di dipendenza sulle quali il dibattito è sempre
acceso. Tra queste, negli ultimi tempi, è apparsa come una vera e propria emergenza sociale la ludopatia ovvero
la dipendenza dal gioco, estesa a tutte le fasce di età. Il candidato rifletta sull'argomento indicandone le cause
e le conseguenze.
Istituto Statale Istruzione Secondaria “Segato- Brustolon”
Via Jacopo Tasso, 11 – 32100 Belluno
Tel. 0437 940 159 – 0437 943 258 Fax 0437 940 973
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ESAME DI STATO
SIMULAZIONE SECONDA PROVA
(ECONOMIA ED ESTIMO)
ANNO SCOLASTICO 2013/2014
CLASSE 5^ edili sez. A – anno scolastico 2013-14
PRIMA SIMULAZIONE 2° PROVA D’ESAME
Tempo: 7,55-13,05
SIMULAZIONE SECONDA PROVA 1
ESTIMO
Un fabbricato rurale, non più utilizzato come tale e disabitato, viene posto sul mercato per
essere venduto. Il fabbricato dal volume vuoto per pieno (V.V.P.) complessivo di 1000 mc è
situato su un lotto di terreno di 1500 mq. Il Piano di assetto territoriale (P.A.T) del comune
prevede i seguenti limiti:

indice di edificabilità 2,8 m3/m2

indice di copertura massimo 22%

altezza massima dal piano stradale 13 metri
Il candidato, fornendo giustificate ed analitiche motivazioni circa la scelta dei dati mancanti,
del metodo di stima e facendo riferimento ad una zona tipica di residenza, determini il valore
potenziale del terreno ed esprima giudizi di convenienza circa la costruzione di un
condominio che abbia le seguenti caratteristiche:

sfruttamento totale degli indici del P.A.T. (viene ammessa una tolleranza ± 10%)

4 piani fuori terra (compreso piano terra) più un piano interrato da adibire a cantine e garage
con ascensore
Il candidato, inoltre, seguendo le indicazioni di cui sopra, predisponga le tabelle millesimali di
proprietà generale e d’uso (vano scale ascensore) dell’ ipotetico condominio.
Durata della prova dalle ore 7.55-13,05
E’ consentito il solo uso del vocabolario d’italiano
Si può lasciare l’Istituto solo dopo le ore 12.15
Si può uscire dall’aula solo dopo le ore 11.00
SIMULAZIONE SECONDA PROVA 2:
ESTIMO
Il proprietario di una costruzione per civile abitazione, realizzata sfruttando appieno gli indici
volume/superficie previsti dal piano regolatore, vuole sopraelevare al fine di realizzare un
nuovo appartamento per complessivi 500 mc circa.
Deve, per poter realizzare tale intenzione, acquistare una porzione di un confinante terreno
al fine di ottemperare alle condizioni dell'indice di edificabilità prevista in 0,5 mc/mq.
Il proprietario confinante non è disposto a vendere il terreno sul quale esercita una attività
agricola remunerativa, ma, dopo una serie di tentativi, dichiara di poter cedere solo eventuali
diritti.
Dopo aver illustrato gli aspetti giuridici della indicata situazione, il candidato determini il
valore del diritto in esame secondo criteri obiettivi accettabili da entrambe le parti
interessate, inoltre si indichi quali documenti è necessario predisporre al fine di accatastare
la nuova unità immobiliare.
Durata della prova dalle ore 8,00-13,00


è consentito l’ uso del vocabolario d’italiano
si può lasciare l’Istituto solo dopo le ore 12.15
si può uscire dall’aula solo dopo le ore 11.00
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ESAME DI STATO
SIMULAZIONE TERZA PROVA
(INGLESE- IMPIANTI-ESTIMO-TECNOLOGIA)
(DIRITTO-INGLESE-TECNOLOGIA -TOPOGRAFIA)
(COSTRUZIONI- STORIA -EDUCAZIONE FISICA- - TOPOGRAFIA)
ANNO SCOLASTICO 20013/2014
9.3 SIMULAZIONI DI TERZA PROVA
Nel secondo periodo del corrente anno scolastico, gli alunni hanno effettuato tre simulazioni della
terza prova di esame, secondo la tipologia B (quesiti a breve risposta aperta), articolate su quattro
materie, ognuna strutturata con tre quesiti per materia.
Prima simulazione terza prova – Venerdì 31 gennaio 2014
La prova si compone di 12 quesiti a risposta singola di: Impianti, Inglese, Estimo, Tecnologia.
Il tempo assegnato per la soluzione è di 120 minuti.
Valutazione: ciascun quesito verrà valutato in 15-esimi secondo la griglia seguente. Il voto finale sarà la
media (somma/15) arrotondata all’intero.
15
Ottimo. Risposta esatta e completa.
13 - 14
Buono. Risposta esatta e completa ma contenente uno o più errori formali di limitata entità.
11 - 12
Discreto. Risposta corretta ma incompleta in uno o più aspetti rilevanti.
10
Sufficiente. Risposta impostata in modo accettabile.
6-9
Insufficiente. Risposta impostata in modo accettabile o parzialmente accettabile, ma
contenente anche uno o più gravi errori.
1-5
Gravemente insufficiente. Quesito non svolto o contenente solo segni inaccettabili.
Quesito
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Materie
Impianti
Impianti
Impianti
Inglese
Inglese
Inglese
Estimo ed Economia
Estimo ed Economia
Estimo ed Economia
Tecnologia
Tecnologia
Tecnologia
Totale
Totale/15 arrotondato
Punteggio
INGLESE (Prof.ssa Da Vià Romana)
1. What are the main features of Romanesque architecture?
2. Give a detailed description of the domus.
3. What was the conception of temples in ancient Greece, as regards both their function and their
architecture?
IMPIANTI (Prof. Canton Pietro)
1. Descrivere la procedura con cui si determina il numero di elementi di un radiatore. Determinare il
numero di elementi di un radiatore che deve fornire 1030 W sapendo che un elemento ha potenza 95
W EN 442.
2. Differenza tra perdite di carico continue e localizzate. Espressione di calcole delle perdite di carico.
3. Spiegare per quale motivo è necessario bilanciare le perdite di carico dei radiatori alimentati dallo
stesso collettore. Descrivere il procedimento per effettuare il bilanciamento.
ECONOMIA - ESTIMO (prof. Rispoli Lorenzo)
1) Un reliquato, del vostro centro cittadino, di m2 200 con indice di edificabilità 6 m3/m2 non può
essere edificato a causa della sua la forma e delle sue modeste dimensioni. Tuttavia la
superficie potrebbe essere utilizzata dal proprietario di un fabbricato adiacente che la
sfrutterebbe per l’intera potenzialità edificatoria. Si vuole conoscere il più probabile valore del
reliquato.
Si conoscono i seguenti dati:
 Costo di costruzione 700 €/ m3
 Canone annuo 90 €/ m2/anno
Ogni altro dato necessario alla soluzione venga posto dallo studente anche in base alle conoscenze
acquisite durante il corso di studio.
2) Il proprietario di un edificio, costruito 12 anni fa, è stato indennizzato, da una compagnia
assicurativa, con180.000 €.
Il contratto assicurativo prevedeva :
 Risarcimento dei danni in base al valore di ricostruzione;
 Assicurazione a pieno rischio;
 Valore assicurato 500.000 €
 Franchigia 1.000 €.
Si vuole conoscere, in base al tipo di contratto, l'importo stimato del danno sapendo che il
fabbricato è affittato a 24.000 € l'anno con rate mensili anticipate. Ogni altro dato utile allo
svolgimento venga posto dallo studente
3) Si descriva, in modo sintetico, come vengono costruite le tabelle millesimali di proprietà generale
e d'uso nei condomini per la ripartizione delle spese.
TECNOLOGIA DELLE COSTRUZIONI (Prof. De Gasperin Mario)
(Non è consentito l’uso di manuali tecnici)
1) Spiegare che cosa è il calcestruzzo specificando gli elementi costituenti l’impasto. Illustrare le
sue principali caratteristiche, le sue proprietà meccaniche e i suoi difetti. Che cosa si intende
per resistenza caratteristica a compressione cubica Rck?
2) Spiegare quali caratteristiche devono presentare i collegamenti verticali (le scale) negli edifici
multipiano soffermandosi in particolare sulle tipologie antincendio. Illustrare lo scopo delle vie
d’esodo e le proprietà dei locali accessori.
3) Definire il concetto di barriera architettonica in un edificio pubblico e/o privato. Illustrare,
riportando alcuni esempi, quali sono i tre diversi livelli di qualità dello spazio costruito.
Seconda simulazione di terza prova –Sabato 1° marzo 2014.
La prova si compone di 12 quesiti a risposta singola di: Inglese, Diritto, Tecnologia, Topografia.
Il tempo assegnato per la soluzione è di 120 minuti.
Valutazione: ciascun quesito verrà valutato in 15-esimi secondo la griglia seguente. Il voto finale sarà la
media (somma/15) arrotondata all’intero.
15
Ottimo. Risposta esatta e completa.
13 - 14 Buono. Risposta esatta e completa ma contenente uno o più errori formali di limitata entità.
11 - 12 Discreto. Risposta corretta ma incompleta in uno o più aspetti rilevanti.
10
Sufficiente. Risposta impostata in modo accettabile.
Insufficiente. Risposta impostata in modo accettabile o parzialmente accettabile, ma
6-9
contenente anche uno o più gravi errori.
1-5
Gravemente insufficiente. Quesito non svolto o contenente solo segni inaccettabili.
Quesito
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Materie
Inglese
Inglese
Inglese
Diritto
Diritto
Diritto
Tecnologia
Tecnologia
Tecnologia
Topografia
Topografia
Topografia
Totale
Totale/15 arrotondato
Punteggio
INGLESE (prof.ssa Da Vià Romana)
1. Give a clear and precise description of the three Greek orders.
2. Gothic architecture: mention the differences between Early English and Decorated Style.
3. What were the main features of Renaissance architecture?
DIRITTO PUBBLICO E PRIVATO (Prof.ssa Cimarosti Francesca)
1)
Quali scritture contabili deve tenere l’imprenditore commerciale?
2)
In caso di trasferimento dell’ azienda, come viene disciplinata la successione nei contratti stipulati
dall’alienante nell’esercizio dell’impresa?
3)
Com’è disciplinata la responsabilità per le obbligazioni sociali nella società in nome collettivo?
TECNOLOGIA DELLE COSTRUZIONI (Prof. De Gasperin Mario)
(Non è consentito l’uso di manuali tecnici)
1.
Spiegare quali sono le modalità di confezionamento e stagionatura dei provini impiegati
nella prova di rottura a compressione. Illustrare le modalità esecutive della prova
spiegando il significato della tipologia di rottura del provino.
2. Che cosa si intende per prove non distruttive sulle strutture in calcestruzzo? Illustrare
come viene effettuata la prova sclerometrica. Quale grandezza viene misurata dallo
strumento? Quando il punto di prova non viene considerato valido?
3.
Che cosa si intende per modulo di elasticità del calcestruzzo? Quali sono le sue
caratteristiche? Che cosa si intende per “fluage” del calcestruzzo?
TOPOGRAFIA (Prof Sommacal Fabio)
1.
Descrivere brevemente il caso della divisione di un triangolo scaleno ABC in 3 parti
proporzionali ai coefficienti n1, n2 e n3, noti i 3 lati, con dividenti perpendicolari al lato AB
(avvalendosi eventualmente anche di un disegno), indicando come si calcola la posizione
delle nuove dividenti (sapendo che l'area S1 sta dalla parte del vertice B).
2.
Definire, descrivendola brevemente, la classificazione stradale secondo il D.M. 05.11.2001.
3.
Definire Qxxx (il traffico della XXX^ ora di punta) e spiegare brevemente come lo si ricava dal
T.G.M. (traffico giornaliero medio).
Note per l’allievo: è consentito l’uso del materiale da disegno, ma non l’utilizzo di appunti o testi;
il numero di righe stampato è quello di fatto necessario e sufficiente per dare la risposta in modo
corretto.
Terza simulazione di terza prova –Mercoledì 7 maggio 2014.
La prova si compone di 12 quesiti a risposta singola di: Costruzioni, Storia, Topografia,
Educazione Fisica
Il tempo assegnato per la soluzione è di 120 minuti.
Valutazione: ciascun quesito verrà valutato in 15-esimi secondo la griglia seguente. Il voto finale sarà la
media (somma/15) arrotondata all’intero.
15
Ottimo. Risposta esatta e completa.
13 - 14 Buono. Risposta esatta e completa ma contenente uno o più errori formali di limitata entità.
11 - 12 Discreto. Risposta corretta ma incompleta in uno o più aspetti rilevanti.
10
Sufficiente. Risposta impostata in modo accettabile.
Insufficiente. Risposta impostata in modo accettabile o parzialmente accettabile, ma
6-9
contenente anche uno o più gravi errori.
1-5
Gravemente insufficiente. Quesito non svolto o contenente solo segni inaccettabili.
Quesito
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Materie
Costruzioni
Costruzioni
Costruzioni
Storia
Storia
Storia
Topografia
Topografia
Topografia
Educazione fisica
Educazione fisica
Educazione fisica
Totale
Totale/15 arrotondato
Punteggio
TECNOLOGIA DELLE COSTRUZIONI (Prof. De Gasperin Mario)
1.Quali sono le condizioni di applicabilità del metodo semplificato nel caso di un edificio in
muratura ordinaria in zona sismica? Come si effettua la verifica secondo le Norme Tecniche per
le Costruzioni D.M. 14/01/2008?
2.Illustrare come viene effettuato il progetto di un pilastro in c.a. soggetto a sforzo normale
semplice.
Verificare un pilastro sollecitato da un carico di 600 KN realizzato in cls di classe C25/30
avente una sezione di 35 x 35 cm2, armato con 4f16 e staffe f8 ad interasse 25 cm.
3. Considerando una sezione rettangolare in c.a. a semplice armatura, scrivere le relazioni che
forniscono il momento della coppia interna e ricavare le formule di verifica. Rappresentare la
sezione in c.a. e tracciare il diagramma delle tensioni.
STORIA (Prof.ssa Marrella Venera)
1. Delinea la situazione dell’Europa alla vigilia della grande guerra, soffermandoti in particolare sui
motivi di conflitto tra le grandi potenze.
2. Sintetizza gli aspetti più significativi della persecuzione antisemita facendo riferimento alle leggi di
Norimberga
3. Delinea gli aspetti più significativi della guerra fredda tra USA- URSS che ha caratterizzato
l’Europa del secondo dopoguerra
EDUCAZIONE FISICA (Prof. Sovilla Franco)
1. Cos’è il colesterolo, quanti e quali tipi ne esistono?
2. Come si suddividono le costole?
4.
Elenca gli assi ed i piani di riferimento negli esercizi ginnici
TOPOGRAFIA (Prof. Sommacal Fabio)
1. Dato un lotto di terreno formato da due falde triangolari ABC e BCD, supposto di conoscere le
coordinate x e y dei vertici, oltre alle relative quote, dimostrare come si calcola la quota dello
spianamento in compenso di tale appezzamento di terreno.
2. Definire, descrivendole brevemente, le tipologie di spianamento conosciute.
3. Date le sezioni ipotetiche rappresentate in figura disegnare la planimetria dell'area di
occupazione delle sezioni stesse, supponendo che il tratto lungo D sia rettilineo.
Note per l’allievo: è consentito l’uso del materiale da disegno, ma non l’utilizzo di appunti o testi;
il numero di righe stampato è quello di fatto necessario e sufficiente per dare la risposta in modo
corretto.
Griglia per la valutazione della prima prova scritta
Candidato: Cognome
Nome
TIPOLOGIA A:
Analisi testuale
Criteri
Punteggio
15
14-13
12-11
Comprensione del
testo
Completa e
approfondita
Esauriente
Più che
sufficiente
1.
Analisi
Completa e A
accurata
Abbastanza
precisa
Adeguata, con
qualche
incertezza
Inquadramento
storico-letterario
Approfondimenti
Struttura
del
discorso
Forma
Completo e
approfondito
Adeguato, ma
non sempre
approfondito
Organica
Sufficientemente
sviluppato
Corretta e
precisa
Proprietà e varietà
lessicale
Lessico
pertinente e
ampio
Coerente ed
efficace
10
9-7
6-2
Sufficiente, ma
con alcune
inesattezze
Abbastanza
adeguata,
anche se a
volte imprecisa
Essenziale
Incompleta
Gravemente
incompleta
Superficiale
Molto
superficiale
Piuttosto
schematico
Vago
e/o errato
Discretamente
articolata
Ordinata, ma
poco articolata
Chiara e lineare
Nel complesso
corretta
Chiara, ma con
alcuni errori
Spesso
disordinata e
frammentaria
Con frequenti
errori
Molto
disordinata e
incoerente
Molto
scorretta
Appropriato
Elementare, ma
sostanzialmente
corretto
Elementare e/o
con alcune
inesattezze
Povero e
trascurato
Improprio e/o
ripetitivo
Media
Voto
Altri elementi da valorizzare: valutazioni critiche.
Note--------------------------------------------------
Firme
1
(nullo)
valutazion
e
Griglia per la valutazione della prima prova scritta
Candidato: Cognome
Nome
TIPOLOGIA B
Criteri
Saggio Breve
Punteggio
15
14-13
12-11
10
9-7
6-2
1
(nullo)
Sviluppo critico delle questioni proposte e costruzione di un discorso organico e coerente
Rispetto delle consegne
Completo ed
(tipologia testuale)
efficace
Utilizzazione della
Molto ampia e
documentazione
precisa
Individuazione
Evidente e ben
Tesi
formulata
Presentazione
Articolata e
dell’argomento/
approfondita
o/Argomentazione
Rigorosa ed
Soddisfacente
Coerente
Sostanziale
Incompleto
Limitata
Molto limitata
adeguato
Pertinente
Accettabile
Gravemente
incompleto
Scorretta /
Inesistente
Evidente
Abbastanza
Sufficientemente
Appena
evidente
riconoscibile
accennata
Adeguatamente
Abbastanza
Essenziale
Schematica e
Superficiale/
sviluppata
sviluppata
poco organica
Poco coerente
Valida e coerente
Nel complesso
Sufficientemente
Poco
Confusa/
articolata
articolata
individuabile
contraddittoria
Ordinata
Ordinata, ma con
Spesso
Disordinata/
qualche
incoerente
Incoerente
Scorretta
Molto scorretta
efficace
Struttura discorso
Abbastanza
Organica e
scorrevole
Non espressa
incongruenza
Correttezza e proprietà nell’uso della linga
Forma
Corretta e precisa
Lessico
Pertinente e
ampio
Chiara e lineare
Appropriato
Nel complesso
Chiara, ma con
corretta
alcuni errori
Elementare, ma
Elementare e/o
Povero e
Improprio e/o
sostanzialmente
con qualche
trascurato
ripetitivo
corretto
inesattezza
Media
Voto
Altri elementi da valorizzare: apporto personale, linguaggio efficace.
Note:
Firme
valutazione
Griglia per la valutazione della prima prova scritta
Candidato: Cognome
Nome
TIPOLOGIA B
Criteri
Articolo di giornale
Punteggio
15
14-13
12-11
10
9-7
6-2
1
(nullo)
Sviluppo critico delle questioni proposte e costruzione di un discorso organico e coerente
Rispetto delle consegne
Completo ed
(tipologia testuale)
adeguato
Utilizzazione della
Molto ampia e
documentazione
precisa
Individuazione tesi
Evidente e ben
Soddisfacente
Abbastanza
Pertinente
Abbastanza
Ricca e
dell’argomento
approfondita
Incompleto
Inesistente
Limitata
Molto limitata
Scorretta /
Per lo più
Appena
riconoscibile
accennata
Accettabile
Modesta
Scadente
Scorretta
Molto scorretta
adeguata
Evidente
Riconoscibile
formulata
Presentazione
Sostanziale
adeguato
Ampia
Discretamente
Inesistente
Non espressa
strutturata
Correttezza e proprietà nell’uso della lingua
Forma
Lessico
Corretta e precisa
Ampio ed
efficace
Chiara e
Nel complesso
Chiara, con
lineare
corretta
alcuni errori
Appropriato
Abbastanza
Elementare e/o
Povero e
Improprio e/o
appropriato
con qualche
trascurato
ripetitivo
inesattezza
Media
Voto
Altri elementi da valorizzare: efficacia comunicativa, linguaggio giornalistico.
Note:
----------------------------------------------------------
Firme
valutazione
Griglia per la valutazione della prima prova scritta
Candidato: Cognome
Nome
TIPOLOGIE C e D:
Criteri
Tema
Punteggio
15
14-13
12-11
10
9-7
6-2
1
(nullo)
Conoscenze relative all’argomento
Informazione
Esauriente
Ampia
Più che
sufficiente
Sufficiente
Molte imprecisioni
Molto limitata
Scorretta/
inesistente
Sviluppo critico delle questioni e costruzione di un discorso organico e coerente
Aderenza
Traccia
Completa
Adeguata
Abbastanza
adeguata
Sostanziale
Superficiale/
incompleta
Fuori tema/scarsa
Sviluppo dei
contenuti
Approfondito
Ampio
Abbastanza
esauriente
Accettabile
Carente
Mediocre
Struttura
Discorso
Coerente
organica
Ordinata
Sufficientemente
ordinata
Talvolta
incoerente
Disordinata/
incoerente
Chiara
Chiara, ma
con alcuni errori
Con frequenti
errori
Molto scorretta
Semplice, ma
corretto
Elementare e/o
con alcune
inesattezze
Povero e
trascurato
Improprio e/o
ripetitivo
Correttezza e proprietà nell’uso della lingua
Forma
Corretta
Lessico
Pertinente e
ampio
Nel
complesso
corretta
Appropriato
Media
Voto
Altri elementi da valorizzare: originalità, personalizzazione.
Note
------------------------------------------------------------
Firme
valutazione
ISTITUTO STATALE D' ISTRUZIONE SUPERIORE I.S.I.S. "Segato-Brustolon" BELLUNO
Specializzazione Edilizia Tf47
Griglia di valutazione seconda prova: Estimo
CANDIDATO/A:
Cognome_____________________Nome____________________Classe__________
INDICATORI
Impostazione
generale e
conoscenza degli
argomenti
richiesti
DESCRITTORI
LIVELLI
1) Gravissimi errori e ampie
lacune
2) Errori diffusi e gravi
Gravemente
insufficiente
Scarso
3) Presenza di errori e lacune
Insufficiente
5
Sufficiente
6
Discreto
7
Buono
8
Ottimo
9
Scarso
1
Insufficiente
2
Buono
Ottimo
Non accettabile
nel valore
Accettabile nel
valore
3
4
4) Essenzialmente corretta
5) Completa pur in presenza di
alcune imprecisioni
6) Precisa ed articolata e
puntuale sulle richieste
7) Completa e ricca
1) Non presenta elementi
economici finanziari
Competenze
2) Calcoli inadeguati e
calcolo economico approssimativi
estimativo
3) Corretto seppure limitato
4) Ampio ed appropriato
Conclusioni
rispetto al caso
proposto
1) Non congruenti al caso
2) Accettabili ed adeguate
Valutazione complessiva in quindicesimi
VALUTAZIONE
1-2
3-4
1
2
/15
La Commissione:
____________________
____________________
____________________
____________________
____________________
____________________
Belluno,
IL PRESIDENTE
_________________________