Rassegna Stampa Giovedì 13 Novembre 2014 Sommario Testata Data Pag. Titolo p. 1. Fondi pensione Sole 24 Ore (Il) 13/11/2014 1 La lunga crisi - Più fondi a «Made in» e legge Sabatini (Pesole Dino;Mobili Marco) 1 Sole 24 Ore (Il) 13/11/2014 48 Professionisti - La Cassa è autonoma rispetto all'Ordine (Maciocchi Patrizia) 3 Sole 24 Ore (Il) 13/11/2014 31 Riassetti - Cdp Reti si apre agli istituzionali 4 (Dominelli Celestina) MF mercati finanziari 13/11/2014 1 Il 6% di Cdp Reti agli istituzionali (Leone Luisa) 5 Italia Oggi 13/11/2014 1 Contributi, decide solo la Cassa (Ferrara Dario) 6 Italia Oggi 13/11/2014 40 Enasarco, oltre il rent-to-buy 7 2. Previdenza Sole 24 Ore (Il) 13/11/2014 1 La lunga crisi - Jobs Act, più vicina la fiducia 9 (Pogliotti) Sole 24 Ore (Il) 13/11/2014 2 Germania - I rigoristi criticano la Merkel su salario minimo e pensioni (Sorrentino Riccardo) 11 Sole 24 Ore (Il) 13/11/2014 8 Audizione in Senato - Inps, finite le misure per gli esodati. Treu: illegittimo svalutare le pensioni 12 (Colombo Davide) Sole 24 Ore (Il) 13/11/2014 47 Fondo residuale - Trasporto pubblico esentato 13 (Rossi Arturo) Sole 24 Ore (Il) 13/11/2014 47 Sicurezza - Datore di lavoro vincolato agli obblighi di vigilanza (Caiazza Luigi) 14 Estratto da pag. Giovedì 13/11/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Apertura nel vertice Renzi-Padoan - Su Tfr e fondi pensione non si cambia, subito la tassa unica locale Più fondi su Sabatini e «Made in» Jobs Act in Aula prima della manovra - Sciopero Cgil il 5 dicembre Più fondi sulla legge Sabatini per i macchinar! industriali e «Made in». L'apertura arriva dal vertice di ieri tra il premier Renzi e il ministro Padoan. L'orientamento del governo è di non cambiare su Tfr e fondi, subito invece la tassa unica locale. Intanto il Jobs Act sarà in Aula prima della manovra. E la Cgil proclama lo sciopero generale per il 5 dicembre. Servizi >• pagine 6,7 e 8 unica locale. Intanto il Jobs Act sarà in Aula prima della manovra. E la Cgil proclama lo sciopero generale per il 5 dicembre. Servizi >• pagine 6,7 e 8 La lunga crisi LA LEGGE DI STABILITÀ Vertice Renzi-Padoan Palazzo Ghigi fìssa i margini di modifica per la manovra. Lunedì primi voti in Commissione Proposta Pd sul fìsco Rateazione semplice per tutti i debiti fiscali, tasso agevolato al 3,69%, per massimo 10 anni Più fondi a «Made in» e legge Sabatini 1-/1J L'orientamento del governo: «Local tax» in tempi rapidi, su Tfr e fondi pensione non si cambia Marco Mobili Dino Pesole ROMA Sì al rifinanziamento della nuova "Sabatini" peri macchinari industriali e via libera al sostegno del made in Italy. Per la nuova Local tax a breve si potrebbero aprire le porte della Camera con un emendamento sottoscritto dal Governo, mentre la rimodulazione del «bonus bebé» avverrebbe in funzione del reddito aprendo spazi per risorse aggiuntive comunque destinate alle famiglie più bisogonose. E ancora: modifiche in arrivo per quel che riguarda il regime dei minimi così da venire incontro alle richieste avanzate soprattutto dai professionisti. Nessuno spazio per una riduzione del prelievo sui fondi pensione, che con la stabilità passerebbe dall'ii,5 al 20 per cento. Quanto al Tfr la linea del Governo al momento resta quella di confermare il dispositivo previsto dalla legge di stabilità, senza modifiche al regime di tassazione ordinaria. In sostanza, a quanti decideranno di optare dal prossimo anno per il Tfr in busta paga verrà applicata l'aliquota marginale riferita all'intero reddito dell'anno. Disco rosso alla tassazione separata, che invece continuerà ad essere applicata per quanti percepiranno il Tfr al termine del rapporto di lavoro. Decisione -si apprende in ambienti parlamentari motivata essenzialmente dalla constatazione che a fruire dell'anticipo del Tfr in busta paga dovrebbero essere soprattutto le fasce di reddito medio-basse. Delle modifiche in via di definizione alla legge di stabilità all'esa me della commissione Bilancio della Camera si è discusso ieri mattina in un vertice a Palazzo Ghigi tra il presidente del Consiglio, Matteo Renzi e il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, cui hanno partecipato anche il viceministro Luigi Gaserò e lo staff economico del premier. Correzioni che comunque dovranno garantire - questa la linea del Governo - la sostanziale invarianza dei saldi della manovra. Nel primo passaggio alla Camera saranno altresì messi a punto gli emendamenti per rendere effettivo il potenziamento della riduzione del deficit strutturale (dallo 0,1 allo 0,3% del Pil), in linea con le intese raggiunte finora con la Commissione europea. Il tutto in attesa del giudizio che l'esecutivo comunitario esprimerà il prossimo 24 novembre sull'impianto complessivo della legge di stabilità, con annesse le nuove stime macroeconomiche definite dal governo. Mentre a Palazzo Ghigi si definivano gli spazi di intervento per ritoccare il Ddl di stabilità, la commissione Bilancio procedeva di buona mattina al recupero di una novantina dei 1.600 emendamenti dichiarati inammissibili 24 ore prima. Nella serata di ieri, poi, la Bilancio ha definito i 500 emenda- calendarizzazione in Aula del Jobs act, attesa per oggi. Nel caso l'esame dovesse partire da lunedì, i lavori della Bilancio subirebbero uno slittamento in avanti così come la data di approdo in Aula della ex Finanziaria, oggi fissata al 24 novembre. Nel gruppone dei "segnalati" entrano anche le proposte di rifinanziamento della "nuova Sabatini" per i macchinari industriali. Da Pd, Ned e Per l'Italia arriva la richiesta di raddoppiare il plafond gestito dalla Cassa depositi e prestiti (portandolo a 5 miliardi) per concedere finanziamenti agevolati destinati all'acquisto e al leasing di beni strumentali nuovi. Di conseguenza scatterebbe la proroga di un anno per i finanziamenti, che potrebbero essere concessi fino al 31 dicembre 2017. Dal Pd arriva anche una rateazione "semplice" per tutti i debiti fiscali, con un tasso d'interesse agevolato al 3,69%, per un massimo di io anni (senza dover dimostrare di essere in difficoltà). La misura potrà essere applicata a più tipologie di debiti, che vanno dalle cartelle di pagamento di Equitalia, alle ingiunzioni fiscali dei comuni che riscuotono in proprio, passando per gli avvisi di accertamento esecutivi e quelli con adesione emessi dalle Entrate. Da Ned la proposta di eliminare la clausola di salvaguardia con l'aumento della benzina. ©filPRODUZIONE RISERVATA PARTITE IVA AGEVOLATE Modifiche in arrivo perii regime dei «minimi» in modo da venire incontro alle richieste avanzate dai professionisti menti "segnalati" dai gruppi politici su cui si concentrerà l'esame di merito (che comunque prima di lunedì prossimo non prenderà il via). Al netto della decisione della Capigruppo della Camera sulla Fondi pensione Pag. 1 Giovedì 13/11/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 Le modifiche in discussione Nuovi macchinari, più risorse Tra i 500 emendamenti alla Stabilità "segnalati" anche le proposte di rifinanziamento della "nuova Sabatini". Da Pd, Ned e Per l'Italia arriva la richiesta di raddoppiareil plafond dalla Cdp (portandolo a S miliardi) per concedere finanziamenti agevolati destinati all'acquisto e al leasing di beni strumentali nuovi. Di conseguenza scatterebbe la proroga di un anno perii beneficio, che potrebbe essere concessofinoal2017 Nuovi macchinari, più risorse Tra i 500 emendamenti alla Stabilità "segnalati" anche le proposte di rifinanziamento della "nuova Sabatini". Da Pd, Ned e Per l'Italia arriva la richiesta di raddoppiareil plafond dalla Cdp (portandolo a S miliardi) per concedere finanziamenti agevolati destinati all'acquisto e al leasing di beni strumentali nuovi. Di conseguenza scatterebbe la proroga di un anno perii beneficio, che potrebbe essere concessofinoal2017 Finanziamento da sbloccare Via libera alla promozione dell'export e all'attrazione degli investimenti esteri con ilfinanziamentodel Piano per il Made in Italy. A dispetto delle promesse e delle aspettative, infatti, nella versione iniziale della legge di stabilità le iniziative previste dal decreto Sblocca-Italia erano rimaste a secco di risorse (130 milioni per il primo anno e 270 nel triennio quelle necessarie) Nuovi macchinari, più risorse Tra i 500 emendamenti alla Stabilità "segnalati" anche le proposte di rifinanziamento della "nuova Sabatini". Da Pd, Ned e Per l'Italia arriva la richiesta di raddoppiareil plafond dalla Cdp (portandolo a S miliardi) per concedere finanziamenti agevolati destinati all'acquisto e al leasing di beni strumentali nuovi. Di conseguenza scatterebbe la proroga di un anno perii beneficio, ch TFR E FONDI PENSIONE potrebbe essere con No alla tassazione separata Negli interventi correttivi non ci sarà spazio per la tassazione separata sull'anticipo del Tfr in busta paga, né per una riduzione del prelievo sui fondi pensione, che passerebbe dall'11,5 al20 per cento. Sul trattamento di fine rapporto la linea del Governo al momento resta quella di confermare ildispositivo previsto, senza modifiche al regime di tassazione ordinaria essofinoal2017 Finanziamento da sbloccare Via libera alla promozione dell'export e all'attrazione degli investimenti esteri con ilfinanziamentodel Piano per il Made in Italy. A dispetto delle promesse e delle aspettative, infatti, nella versione iniziale della legge di stabilità le iniziative previste dal decreto Sblocca-Italia erano rimaste a secco di risorse (130 milioni per il primo anno e 270 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. Fondi pensione Pag. 2 Estratto da pag. Giovedì 13/11/2014 48 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 L'ente è tenuto a controllare prima di erogare i trattamenti Patrizia Maciocchi La Cassa dei dottori commercialisti può valutare in maniera autonoma rispetto all'Ordine che la professione sia stata svolta legittimamente. E può farlo senza attivare le garanzie difensive previste per i procedimenti davanti al Consiglio dell'Ordine, in virtù del diverso effetto a cui è finalizzata la verifica: in un caso erogare o meno le prestazioni, nell'altro procedere alla cancellazione dall'albo. La sezione Lavoro della Corte di cassazione, con la sentenza 24140 depositata ieri, fa la sua scelta tra orientamenti contrastanti favorevoli o contrari alla libertà della Cassa. Il potere di controllare che gli iscritti non abbiano esercitato in condizioni di incompatibilità deriverebbe direttamente dall'articolo 20 della legge 21/86 che consente alla Cassa di esigere che il professionista compili entro 90 giorni, pena la sospensione del trattamento pensionistico, un questionario indicando gli elementi che riguardano la regolarità dell'iscrizione e della contribuzione. Per i giudici sarebbe paradossale se il potere della Cassa si limitasse al controllo dell'iscrizione a un albo, pubblico e da chiunque consultabile, escludendo proprio la possibilità di appurare l'elemento di maggiore importanza, vale a dire che l'interessato abbia mantenuto l'iscrizione alla Cassa legittimamente. Inoltre, attribuire l'esclusiva al Consiglio dell'Ordine vorrebbe dire far venir meno qualunque forma di controllo nel caso in cui l'iscrizione all'albo sia cessata perché l'interessato ha chiesto la pensione di anzianità. La Cassa ha dunque il potere di annullare i periodi contributivi durante i quali l'attività è stata svolta in una situazione di incompatibilità, anche se tale condizione non è stata accertata e sanzionata dal Consiglio dell'Ordine competente. I controlli possono essere reiterati nel tempo in base a criteri stabiliti dal comitato dei delegati. La soluzione adottata sottolinea la Cassazione - è in linea con l'articolo 38 secondo comma della Carta che garantisce ai cittadini l'assistenza sociale, una tutela che non può essere estesa, come sottolineato dalla Corte costituzionale (sentenza 420 del 1988) alle attività «svolte in violazione delle norme poste a tutela dell'interesse generale alla continuità ed obiettività della professione». In quell'occasione la Consulta considerò non fondati i dubbi di costituzionalità dell'articolo 2, comma 3, della legge 319/75 (previdenza forense) per la parte in cui esclude il trattamento pensionistico per chi, nello stesso periodo di esercizio della professione di avvocato, si sia trovato in una situazione di incompatibilità, anche se non accertata e non perseguita. La possibilità che Cassa e Ordine, nella loro concorrente possibilità di valutare una stessa situazione giuridica, giungano a esiti contraddittori fa parte del sistema. La stessa cosa avviene - chiarisce la Corte - per gli avvocati e i geometri le cui Casse hanno mani libere negli accertamenti. o RIPRODUZIONE RISERVATA Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Professionisti. Sugli accertamenti per verificare l'esistenza di incompatibilità La Cassa è autonoma rispetto all'Ordine Fondi pensione Pag. 3 Estratto da pag. Giovedì 13/11/2014 31 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 Cassa depositi e prestiti ha siglato ieri accordi vincolanti per la cessione di un pacchetto di Cdp Reti, il veicolo, che ha in pancia il 30% di Snam e il 29,85% di Terna, alla Cassa Forense e a trentatrè fondazioni bancarie. Per ora la vendita riguarda il 5,88 per cento. Servizio »• pagina 32 I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I Riassetti. Ceduto il 6% per 313 milioni: in pôle la Cassa Forense Cdp Reti si apre agli istituzionali ROMA Cassa depositi e prestiti chiude un primo cerchio attorno a Cdp Reti. Ieri, infatti, la spa di Via Coito ha siglato accordi vincolanti per la cessione di un pacchetto del veicolo, che ha in pancia il 30% di Snam e il 29,85% di Terna, alla Cassa Forense e a trentatré fondazioni bancarie. Per ora la vendita riguarda il 5,88 per cento, ma la quota definitiva sarà determinata sulla base della media a tre mesi dei corsi di Borsa delle due società rilevata in prossimità del closing, fissato per la fine di novembre quando, come anticipato ieri da questo giornale, sarà perfezionata anche la vendita del 35% ai cinesi di State Grid. E, forse già alla fine della prossima settimana, sarà sottoscritto con un pool di banche (Société Générale, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, UniCrédit, Bnp Paribas e Hsbc) il contratto di finanziamento per il prestito da 1,5 miliardi di euro a Cdp Reti - garantito per il 55% dagli istituti e per il 45% dalla stessa controllante - che sarà poi girato alla Cassa come cedola straordinaria. A fare la parte del leone, ieri, è stata la Cassa Forense che ha messo sul piatto 140 dei 313,5 milioni assicurati dalla nutrita schiera di istituzionali italiani. Tra le fondazioni bancarie, invece, i maggiori esborsi avrebbero riguardato, secondo fonti vicine al dossier, la Compagnia di San Paolo (25 milioni), la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena (20 milioni) e la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella (12 milioni), seguite da un gruppo di investitori che ha versato ciascuno io milioni di euro tra cui figurano, solo per citarne alcuni, la Fondazione Banco di Sardegna, la Fondazione Cariplo e l'Istituto Banco di Napoli-Fondazione. Nella nota diffusa ieri dal gruppo guidato da Giovanni Corno Tempini, si accenna anche al successivo step del dossier. «Cdp - si legge - intende proseguire col processo di dismissione della restante quota di minoranza di Cdp Reti ad altri investitori istituzionali italiani», come peraltro stabilito dal board di Cassa a fine luglio. Il secondo tempo è appena cominciato, ma, con molta probabilità, i vertici di Cdp proveranno a coinvolgere chi, tra fondazioni e casse di previdenza, è rimasto fuori da questa tornata. E non è da escludere che anche i fondi pensione - bloccati al momento da paletti normativi, che impediscono loro l'investimento nell'equity, e con i quali la Cassa ha aperto una interlocuzione -, possano rientrare in partita. Ce. Do. ©RIPRODUZIONERISERVATA Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress INFRASTRUTTURE Cdp Reti si apre agli istituzionali Fondi pensione Pag. 4 Estratto da pag. Giovedì 13/11/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 79.055 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress A 33 ENTI ANDRÀ IL 3,3%, ALLA CASSA FORENSE IL 2,5% Le Fondazioni entrano in Cdp Reti A 33 FONDAZIONI BANCARIE IL 3,3% DEL CAPITALE, IL RESTO ACQUISTATO DALLA CASSA FORENSE II 6% di Cdp Reti agli istituzionali La spa di via Gotto incassa altri 313,5 milioni complessivi e rimane con il 59% del veicolo che detiene il 30% di Snam e Terna, ma scenderà al 51%. A fine mese il closing con State Grid of China DI LUISA LEONE ybndazioni bancarie e la issa Forense entrano in Ip Reti. Come anticipato MF-Milano Finanza del 7 novembre, ieri è stata ufficializzata la cessione del 5,8% del veicolo che detiene il 30% di Snam e il 29,8% di Terna a un gruppo di 34 investitori istituzionali italiani, per un valore complessivo di 313,5 milioni. Nello specifico si tratta di 33 fondazioni bancarie, tra cui Compagnia San Paolo e Fondazione Cariplo, che hanno staccato un assegno da 173,5 milioni, portando a casa il 3,3% circa della controllata di Cassa Depositi e Prestiti, mentre la cassa di previdenza degli avvocati ha messo sul piatto da sola delle cessioni, dopo il rinvio al 2015 delle principali operazioni di privatizzazione originariamente in programma per il 2014. Di certo, comunque, Cdp non si fermerà qui con l'apertura del capitale della controllata, di cui ha intenzione di mante L'anticipazione di MF-Milano Finanza sull'imminente ingresso degli istituzionali in Cdp Reti nere la maggioranza assoluta, cedendo però la restante quota di minoranza (circa F 8%) «ad altri investitori istituzionali italiani», si legge nel comunicato diffuso ieri. Questo significa che, ai prezzi attuali, la holding del Tesoro potrebbe incassare da questa ultima tranche circa 430 milioni. La cessione di questo ulteriore pacchetto di azioni non modificherà co munque l'assetto di Cdp Reti visto che si tratterà di titoli di categoria C, come quelli che andranno alle 33 fondazioni e 140 milioni, che le varranno una alla Cassa Forense, e che non partecipazione di circa il 2,5%. I prevedono diritti di governan ce. Gli accordi tra Cassa e State valori delle partecipazioni non sono però ancora quelli definitivi Grid prevedono infatti che le azioni siano di tre categorie, A in perché saranno stabiliti in mano a Cdp, B per i cinesi e C maniera univoca «sulla base per gli istituzionali, della media a tre mesi dei corsi di borsa di Snam e Terna rilevata (riproduzione riservata) in prossimità del closing». II closing è atteso entro la fine di novembre, probabilmente in concomitanza con quello dell'altra operazione con cui la spa guidata da Giovanni Corno Tempini ha aperto il capitale di Cdp Reti, ovvero la cessione del 35% a State Grid Corporation of China per 2,1 miliardi. Complessivamente, quindi, prima della fine dell'anno Cassa incasserà quasi 2,5 miliardi, di cui almeno una parte potrebbero poi essere girati agli azionisti come cedola straordinaria. A spingere per la distribuzione è il ministero dell'Economia (80% di Cdp), alle prese con la necessità di far quadrare i conti Fondi pensione Pag. 5 Estratto da pag. Giovedì 13/11/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress l'HOI' KSS1OMS1I Per la Cassazione sui contributi decide soltanto la Cassa .inumimi Ferrara a pag 25 mumm Per la Cassazione sui contributi decide soltanto la Cassa .inumimi Ferrara a pag 25 mumm La Cassazione riconosce un autonomo potere degli istituti, distinto da quello degli ordini Contributi, decide solo la Cassa Agli enti il potere di verifica sull'attività degli iscritti DI DARIO FERRARA Le Casse di previdenza dei professionisti hanno un autonomo potere di verifica per quanto riguarda la contribuzione degli iscritti, diverso da quello degli ordini per quanto riguarda l'attività professionale in sento stretto. Di conseguenza l'ente può annullare (o rivendicare) i contributi versati per i periodi in cui l'iscritto risulta incompatibile con la professione (nonostante l'Ordine nulla abbia da ridire sulla legittimità dell'esercizio da parte dell'interessato). Ciò vale anche per i commercialisti, per i quali non esiste una norma ad hoc come per avvocati e geometri. In base a un'interpretazione costituzionalmente orientata, infatti, la Corte di cassazione (con la sentenza 24140/14, pubblicata il 12 novembre dalla sezione lavoro) ha riconosciuto in capo ad un istituto previdenziale un potere di verifica tutt'altro che pacifico in giurisprudenza. Il giudizio si è dunque concluso con l'accoglimento del ricorso della Cassa decisa ad arrivare in Cassazione per riaffermare il poter di annullare o rivendicare i contributi in base alle proprie indagini. II brocardo «quando la legge vuole, lo dice» (ubi lex voluit, è ormai troppo antico per suffragare assunti di completezza degli ordinamenti giuridici. E dunque la mancanza di una disposizione ad hoc non impedisce all'istituto previdenziale dei commercialisti, come ad altri analoghi, di accertare che in un determinato periodo l'iscritto risulti incompatibile con l'esercizio della professione. Deve anzitutto osservarsi che sarebbe davvero singolare se la Cassa potesse esigere notizie e Fondi pensione documenti dall'iscritto con la possibilità di sospendere il trattamento previdenziale soltanto rispetto al fatto storico dell'esercizio della Erofessione e non anche per i sua legittimità. E poi riconoscere al Consiglio dell'Ordine l'esclusiva del controllo in materia potrebbe condurre a risultati paradossali: l'iscrizione all'albo cessata nel momento in cui l'iscritto chiede la pensione alla Cassa impedirebbe anche al Consiglio dell'Ordine di verificare se il professionista è stato incompatibile in un determinato periodo. Il risultato? Nessuno potrebbe più controllare l'avvenuto esercizio continuativo della professione che costitui I principi I poteri di verifica autonomi fra Cassa previdenziale e Ordine operano su piani distinti, l'uno pensionistico, l'altro professionale Irrilevante l'assenza di una norma ad hoc che autorizza l'istituto dei commercialisti alla verifica della legittimità dell'esercizio, come invece avviene per awocati e geometri Sarebbe irragionevole escludere un controllo da parte della Cassa: con la cancellazione dall'Albo prima della pensione, neppure l'Ordine potrebbe verificare il requisito della continuità I poteri di verifica autonomi fra Cassa previdenziale e Ordine operano su piani distinti, l'uno pensionistico, l'altro professionale Irrilevante l'assenza di una norma ad hoc che autorizza l'istituto dei commercialisti alla verifica della legittimità dell'esercizio, come invece avviene per awocati e geometri Sarebbe irragionevole escludere un controllo da parte della Cassa: con la cancellazione dall'Albo prima della pensione, neppure l'Ordine potrebbe verificare il requisito della continuità sce un requisito per l'iscrizione all'Istituto pensionistico oltre che all'Ordine. L'ente previdenziale, dunque, nel decidere se annullare o meno i contributi non può fermarsi al dato formale dell'iscrizione all'albo: altrimenti non avrebbero senso le verifiche periodiche né i criteri stabiliti dall'ente al proprio interno. E il fatto che i criteri di verifica siano stabiliti dalla stessa Cassa costituisce un'ulteriore conferma dell'assunto per cui, in realtà, anche all'istituto è attribuita per legge un'autonoma potestà di verifica del legittimo esercizio della professione e, quindi, dell'inesistenza di cause d'incompatibilità (anche se in modo implicito e per fini propri dell'ente). L'autonomia di poteri di verifica fra Cassa e Ordine può dare luogo a risultati contraddittori, ma si tratta di un'evenienza, concludono gli «ermellini», che rientra nel «sistema», come avviene per avvocati e geometri. Parola al giudice del rinvio. ——— ©Riproduzione riservata——1|| Pag. 6 Estratto da pag. Giovedì 13/11/2014 40 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress / recenti dati dimostrano il successo delle dismissioni immobiliari, nonostante la crisi Enasarco, oltre il rent-to-buy 17 progetto Mercurio prevede ulteriori facilitazioni Gli immobili di proprietà della Fondazione sono una forma d'investimento dei contributi previdenziali degli agenti di commercio (così come gli investimenti mobiliari), risalente agli anni in cui i contributi — in un sistema pensionistico a ripartizione qual è quello Enasarco — risultavano superiori all'ammontare delle prestazioni pensionistiche erogate in ragione, all'epoca, della relativamente giovane età della media degli iscritti. Pertanto, il patrimonio della Fondazione deriva unicamente dai versamenti degli agenti di commercio e non da contributi statali, poiché né la Fondazione Enasarco né gli altri enti previdenziali privati hanno mai goduto di sovvenzioni, contributi o altre elargizioni a carico dello Stato. Il progetto di dismissione del patrimonio______ A fronte di oltre 13 mila unità immobiliari offerte in acquisto con diritto di prelazione, al 31/10/2014 sono state vendute circa 7 mila unità principali oltre alle relative pertinenze, ovvero cantine, soffitte, box, posti auto, etc., per un incasso complessivo di circa 1,28 miliardi di euro che ha portato una plusvalenza lorda, rispetto ai valori di bilancio, del 36% circa. Il Progetto Mercurio prevede inoltre il conferimento delle unità immobiliari invendute, ai Fondi Enasarco Uno (gestito da Prelios Sgr) ed Enasarco Due (gestit» da Bnp Paribas Reim Sgr p.A.) aggiudicatari della Gara 3 «Istituzione e gestione di uno o più fondi immobiliari dedicati al patrimonio immobiliare invenduto». Al 5 agosto scorso, data dell'ultimo conferimento, sono stati finalizzati complessivamente 13 «atti di apporto» (7 per il Fondo Enasarco Uno e 6 per il Fondo Enasarco Due), i quali hanno generato un valore complessivo di conferimento pari a circa 400 milioni di euro, con una plusvalenza di oltre il 60% rispetto ai valori di bilancio. A ciò vanno aggiunti i circa 600 milioni di euro derivanti dal conferimento di immobili commerciali. Al 31 ottobre di Fondi pensione quest'anno, quindi, il totale degli incassi ammonta a circa 2,30 miliardi di euro (+36% rispetto ai valori di bilancio). L'attuazione del progetto sta proseguendo anche nel 2014 e dall'inizio dell'anno sono stati venduti circa 1.500 appartamenti (oltre le relative pertinenze) e 25 nuovi compendi immobiliari per un valore totale degli incassi derivanti dalla compravendita diretta agli inquilini di 267 milioni di euro. Nel triennio precedente gli importi erano ricordarlo, è sempre stato garantito da specifici accordi siglati tra la Fondazione e le Organizzazioni sindacali degli inquilini; ultime, in ordine di tempo, quelle sottoscritte alla fine dello scorso mese di luglio, che introducono innovative agevolazioni all'acquisto e forniscono ulteriori forme di tutela e sostegno, soprattutto nei confronti degli inquilini che hanno manifestato la volontà di acquistare l'appartamento ma che, a causa di difficoltà di accesso al credito, non hanno potuto farlo. Infatti, trascorso almeno un anno stati di 123 milioni di euro (per l'anno 2011), 462 milioni (2012) dall'invio della lettera di prelazione Fondazione, senza che sia e 427 milioni (2013). Numero di della stato perfezionato l'acquisto, gli unità immobiliari vendute/ inquilini in regola con la propria conferite_____ Per quanto posizione contabile avranno la riguarda i complessi immobiliari, possibilità di acquistare comunque su un totale di 212 (esclusi i tre l'appartamento esercitando la locati interamente al Comune di prelazione direttamente dai Fondi Roma) ne sono stati dismessi immobiliari alle stesse condizioni 156: nei primi dieci mesi del economiche indicate nella lettera 2014 sono stati venduti 25 di prelazione, incluso l'eventuale stabili, ed entro la fine dell'anno sconto del 10% previsto per si prevedono di effettuare rogiti l'acquisto tramite mandato notarili per arrivare a un totale di collettivo. In alternativa sarà possibile sottoscrivere un contratto 36 complessi. Nel 2011 erano di locazione, contenente un diritto stati 14, l'anno successivo 67, di opzione all'acquisto, della durata mentre nel 2013 sono stati massima di otto anni, ad un canone dimessi 50 complessi. Ad oggi quindi è stato venduto il 74% dei maggiorato del 30% rispetto a quello in vigore al momento del complessi immobiliari di conferimento dell'unità proprietà della Fondazione, immobiliare al Fondo. Entro otto ovvero 156 su 212 in totale. Al anni l'inquilino potrà quindi 31 ottobre scorso sono state esercitare, in ogni momento, la dismesse in totale circa 8.500 prelazione all'acquisto dell'unità unità immobiliari, di cui circa 7 locata, al prezzo indicato nella mila vendute direttamente agli lettera di prelazione inviata dalla inquilini e 1.500 conferite ai Fondazione, incrementato Fondi. Secondo le proiezioni, si dell'interesse annuo del 2%, prevede di arrivare a circa 1.800 scontando vendite entro la fine del 2014 (nei primi dieci mesi di quest'anno sono state circa 1.500). Nel 2011 erano state vendute 779 unità immobiliari, nel 2012 si arrivò a 2.410 e lo scorso anno a quota 2.296. Nuove agevolazioni e ulteriori tutele: la 3a nota integrativa all'accordo________ Sin dal suo avvio, il Progetto Mercurio ha contenuto agevolazioni e facilitazioni, che sono state poi progressivamente integrate per venire incontro alle esigenze degli inquilini anche alla luce del mutato scenario economico. Il tutto, è bene tutti i canoni di locazione corrisposti dalla data di decorrenza del contratto. È evidente quindi che le tutele e le agevolazioni inserite nel piano di dismissioni della Fondazione, che si è adeguata in tal senso anche ai recenti interventi del legislatore, sono di gran lunga migliorativi rispetto alle novità introdotte dal cosiddetto rent-to-buy, ovvero la locazione con riscatto. I fattori intervenuti negli ultimi tempi_____ Non è pleonastico fare alcune brevi considerazioni, in proposito, circa una serie di Pag. 7 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. fattori intervenuti durante l'attuazione del Progetto Mercurio: la crisi del mercato immobiliare, la difficoltà di accesso al credito e l'adeguamento alle nuove normative del settore. Su quest'ultimo punto, è sufficiente ricordare che, per la compravendita di un immobile, è necessario il perfezionamento della documentazione tecnica e amministrativa (su tutte, la certificazione del valore energetico e quella di conformità catastale) che richiedono attenzione e massima scrupolosità, oltre che tempi tecnici ineludibili. Anche in considerazione di tutto ciò, si può affermare che indubbiamente il Progetto Mercurio ha raggiunto un così ampio successo. Conclusioni________ II processo di dismissione, dunque, pur essendo funzionale esclusivamente al sostegno della previdenza degli agenti, nei fatti è anche una sorta di «politica abitativa» a beneficio soprattutto degli abitanti dei comuni di Roma e Milano, ma anche di altre città, perché consente agli inquilini di acquisire la proprietà dell'immobile di abitazione a prezzi oggettivamente congrui. Ciò spiega l'ampio successo del progetto, nonostante il perdurare di uno scenario macroeconomico non positivo: 7 mila famiglie sono potute divenire proprietarie dell'unità abitativa nella quale vivono. L'accesso alla proprietà della casa di abitazione, tuttavia, non è il solo effetto benefico. Infatti, è doveroso considerare che la vendita degli immobili Enasarco ha anche un effetto di sostegno all'economia sia del mercato immobiliare (in particolare a Roma) sia del settore edilizio, in ragione dei lavori edili o impiantistici che, se necessari, sono effettuati nelle parti comuni dei complessi immobiliari, a cura della Fondazione prima o contestualmente alla compravendita, sia all'interno delle singole unità per volontà degli ex inquilini che, spesso, così valorizzano ulteriormente il bene di cui sono divenuti proprietari. Fondi pensione Giovedì 13/11/2014 40 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 PLUS 21 % PLUS 66%'C 2.269,OP C 1.28O,OO^^H 1C 938,00^^1 ^^H ^^H : 235,00 € 500 00c 39O,OO t ASB FLOW t ONFFRIMFNTO tONFFRIMFNTO RS &IUI-NIÜALIISK«!IARIP I risultati delle vendite t ONFFRIMFNTO tONFFRIMFNTO RS &IUI-NIÜALIISK«!IARIP t ASB FLOW € 500 00c 39O,OO : 235,00 'C 2.269,OP C 1.28O,OO^^H 1C 938,00^^1 ^^H ^^H 1 667,00 t ONFFR PLUS 66% PLUS 21 % PLUS 36 % IMFNTO PLUS 36 % tONFFR Complessi immobiliari venduti MFNTO RS &IUI-NIÜALIISK«!IARI Complessi immobiliari venduti * 212 \ o in eorso 74% t ASB FLOW € 500 00c 39O,OO : 235,00 'C 2.269,OP C 1.28O,OO^^H 67 150 1C 938, COMPLESSI IMMOBILIARI DA ROGITARE, PREVISTI AL 31 12 2014 N.36 0^^1 ^^H ^^H 1 667,00 t ONFFR PLUS 66% PLUS 21 % PLUS 36 % IMF anno 2011 anno 2012 anno 2013anno 2014 Totale TO PLUS 36 % tONFFR Complessi immobiliari venduti MFNTO RS &IUI-NIÜAL Oml ISK 36 !I Pag. 8 Estratto da pag. Giovedì 13/11/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Apertura nel vertice Renzi-Padoan - Su Tfr e fondi pensione non si cambia, subito la tassa unica locale Più fondi su Sabatini e «Made in» Jobs Act in Aula prima della manovra - Sciopero Cgil il 5 dicembre Più fondi sulla legge Sabatini per i macchinar! industriali e «Made in». L'apertura arriva dal vertice di ieri tra il premier Renzi e il ministro Padoan. L'orientamento del governo è di non cambiare su Tfr e fondi, subito invece la tassa unica locale. Intanto il Jobs Act sarà in Aula prima della manovra. E la Cgil proclama lo sciopero generale per il 5 dicembre. Servizi >• pagine 6,7 e 8 unica locale. Intanto il Jobs Act sarà in Aula prima della manovra. E la Cgil proclama lo sciopero generale per il 5 dicembre. Servizi >• pagine 6,7 e 8 La lunga crisi LAVORO E PREVIDENZA Tempi stretti a Montecitorio Circa 600 emendamenti in commissione, da lunedì 24 Camera al lavoro sulla Stabilità L'«aut aut» di Renzi «II 1° gennaio le nuove regole: con la fiducia sul testo Senato o con modifiche concordate» Jobs Act, più vicina la fiducia Accordo in salita, ma per il governo il testo va approvato prima della manovra Giorgio Foglietti ROMA Sul Jobs act si profila un maxiemendamento del Governo alla Camera, dove probabilmente verrà posta la fiducia. La strada per un accordo su alcune modifiche da recepire ieri sera era ancora tutta in salita, e il premier Renzi, preoccupato di mandare segnali chiari all'Europa, punta su un'approvazione in tempi rapidi del Ddl delega. Circa 600 emendamenti sono stati presentati in commissione Lavoro, di questi 300 sono del Movimento 5 stelle, 150 di Sel, 50 della Lega, 15 sono firmati da quasi tutti i componenti del gruppo Pd della commissione, 20 da singoli deputati Dem e u da Forza Italia. In questo quadro Renzi ha delineato due scenari possibili: «Sul Jobs act la discussione c'è già stata, c'è un problema di tecnicalità parlamentare - ha detto parlando ieri sera alla dirczione nazionale -. Vedo due alternative e cioè se procedere mettendo la fiducia sul testo del Senato per una rapida approvazione o se comunque garantire entro il primo gennaio l'entrata in vigore anche attraverso delle modifiche da verificare con le forze della coalizione». Il punto, ha ribadito Renzi «è che U primo gennaio il Jobs act deve entrare in vigore» per consentire alle imprese di utilizzare la decontribuzione prevista dalla legge di stabilità per fare nuove assunzioni nell'arco temporale del 2015 con il contratto a tempo Previdenza indeterminato a tutele crescenti. Alla Camera la partita si gioca prevalentemente all'interno del Pd, considerando che sui 45 deputati della commissione Lavo ro ben 21 sono Dem - in prevalenza della minoranza -, compreso il relatore del Ddl delega, che presiede la commissione Cesare Damiano. Uno degli emendamenti firmati dal gruppo Pd riguarda le modifiche all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, riproponendo in sostanza l'ordine del giorno votato a fine settembre dalla dirczione del Pd per «assicurare la garanzia del reintegro nei casi di licenziamenti discriminatori e per quelli ingiustificati di natura disciplinare, previa qualificazione specifica della fattispecie». L'obiettivo dell'emendamento è quello di fissare dei paletti sui licenzia LE REAZIONI Damiano (Pd): pronti al confronto sulle correzioni Sacconi (Ned): no a cambiamenti, al Senato siamo decisivi dei voucher, si conferma il ricorso alla Gig anche per cessazione del ramo d'azienda, si riducono le tipologie dei contratti precari. «La commissione ha svolto egregiamente il proprio lavoro - afferma Damiano - siamo sempre pronti a confrontarci per cercare un accordo sulle modifiche al testo approvato dal Senato». Il sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova, ha cercato di mediare in commissione Lavoro aprendo su «modifiche che non stravolgano l'impianto del testo», compreso il tema dell'articolo 18, sottolineando «la priorità del fattore tempo»: il testo deve essere approvato prima della legge di stabilità che è in calendario in Aula il 24 novembre. Secondo il timing indicato da Bellanova, quindi, il Jobs act deve andare in Aula tra il 18 e il 19 novembre, così vi sarebbero i tempi per un terzo passaggio al Senato. Ma da Palazzo Madama il capogruppo del Ned, Maurizio Sacconi, frena sulle modifiche al testo, sottolineando che «la presentazione di circa 600 emendamenti al Jobs act rende davvero impervio l'esame del provvedimento e preannuncia quello stesso ostruzionismo che menti per non lasciare mano libera al almeno in Aula abbiamo Governo nei decreti delegati. Con conosciuto al Senato». Sacconi altri emendamenti si afferma il ruolo invita il Pd a «ricordare sempre della contrattazione nelle decisioni che il Nuovo centrodestra non sul demansionamento, si specifica accetta maggioranze spurie e che il controllo a distanza deve che esiste ancora il Senato della riguardare gli impianti e non i Repubblica ove esso è tutt'altro lavoratori, si frena l'estensione dell'utilizzo che autosufficiente». Intanto ieri un sostegno al Pag. 9 Estratto da pag. Giovedì 13/11/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress I nodi da sciogliere Richiesti limiti ai disciplinari Uno degli emendamenti firmatidalgruppo Pd in commissione ripropone in sostanza l'ordinedelgiorno votatodalladirezionedelPd per «assicurare la garanzia del reintegro nei casi di licenziamenti discriminatori e perquelli ingiustificati di natura disciplinare, previa qualificazionespecifica della fattispecie» Ruolo al sindacato Con altri emendamenti si afferma il ruolo della contrattazione edel sindacato nei casi di demansionamento, chiedendo di definire con più precisione le situazioni in cui possaintervenireunoo l'altro degli strumenti. Sotto la lente anche la disciplina dei controlli a distanza, peri quali si chiede di specificarechedeve riguardare gli impianti e non i lavoratori Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Jobs Act è arrivato da Annemarie Muntz, Director Group Public Affairs Randstad, presidente di Ciett (la confederazione internazionale delle agenzie per il lavoro), e di Eurociett (la confederazione europea delle Previdenza agenzie per il lavoro): «Va nella dirczione giusta dell'introduzione di una maggiore flessibilità nel mercato del lavoro italiano, assicurando nel contempo le necessarie tutele ai lavoratori in maniera inclusiva». © RIPRODUZIONE RISERVATA Pag. 10 Estratto da pag. Giovedì 13/11/2014 2 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Germania. Il super-comitato dell'economia boccia anche l'Eurotower I rigoristi criticano la Merkel su salario minimo e pensioni Riccardo Sorrentino Una bocciatura per la Bce, una per il governo Merkel. Ai "cinque saggi" della Germania, i consulenti economici ufficiali di Berlino, non piacciono né le recenti misure di politica monetaria, né la politica della Grosse Koalition che guida il paese, e chiedono «una maggiore fiducia nel processo di mercato». A non piacere sono le riforme della previdenza e del lavoro. Con l'obiettivo di aumentare la domanda interna, il governo ha concesso ai Ó3enni la pensione di vecchiaia e innalzato le Mütterrente, le "pensioni per le madri", a tutti coloro che hanno figli nati prima del '92. Secondo i saggi avrebbe dovuto invece affrontare le sfide di lungo termine poste al sistema previdenziale da un andamento demografico non favorevole. È questo un esempio di una politica economica che « potrebbe aver avuto un impatto negativo sulla fiducia dei partecipanti al mercato». Soprattutto ora che l'economia rallenta: i saggi indicano una crescita dell'1,2% nel 2014 e dell'i% nel 2015. «Ci sono alcune indicazioni che i pubblici investimenti sono deboli», ma non occorre aumentare le spese pubbliche ma piuttosto «correggerne le priorità». La minore fiducia degli operatori economici, in realtà, non si traduce in minori investimenti privati: «Non c'è prova di una debolezza patologica». I cinque saggi ritengono però che le cose possano migliorare per creare un ambiente più favorevole agli stessi investimenti e all'innovazione in genere. «Il mercato del lavoro non dovrebbe essere sog getto a una regolamentazione più rigida», spiegano i saggi, e alcune norme esistenti dovrebbero essere riviste: un evidente riferimento al salario minimo già criticato dai consulenti del governo l'anno scorso. Un ruolo più importante dovrebbe avere inoltre la politica di "transizione dell'energia" in modo da integrarla nella strategia internazionale di protezione del clima. I saggi hanno anche lanciato un allarme sulla situazione dei conti pubblici. A preoccupare sono le spese strutturali, « aumentate notevolmente». Non inganni, spiegano in buona sostanza, il pareggio di bilancio: «La situazione favorevole dei conti è attribuibile ai fiscal drag (un aumento delle entrate legato all'incremento dell'inflazione, che pure, in Germania, è molto bassa, ndr) e a fattori temporanei come i bassi tassi di interesse, l'aumento dell'occupazione, e una fase di respiro sul piano demografico». La Merkel ha risposto alle critiche dicendo che « innanzitutto, ci sono sfide geopolitiche, alcune delle quali stanno colpendo molto duramente la Germania e stanno pesando sul dima». Sulle ripetute critiche al salario minimo, «non è proprio semplice capire - ha aggiunto come una decisione che non è ancora in vigore possa aver danneggiato l'economia». Le norme saranno infatti applicate dal i "gennaio 2015. I giudizi sulla Bce ricalcano critiche piuttosto diffuse tra gli economisti tedeschi. La banca centrale «ha tagliato i tassi di interesse quasi a zero e ha introdotto ampie misure di quantitative easing», punto quest'ultimo contestato e contestabile. «Questa politica crea rischi per la crescita di lungo periodo di Eurolandia, non da ultimo perché riduce la volontà degli Stati membri di applicare riforme e consolidare le finanze pubbliche». Per questo motivo, secondo i cinque saggi, la Bce «dovrebbe evitare di espandere in modo massiccio il suo bilancio» come invece si aspetta che accada, «dal momento che non prevede deflazione in Eurolandia. Sull'Unione bancaria, il gruppo di consulenti invita il Governo a cambiare i trattati e creare una vigilanza sganciata dalla politica monetaria e quindi dalla Bce. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Fünf Wirtschaftsweisen II consiglio degli esperti per la valutazione dello sviluppo macroeconomico tedesco è un gruppo di economisti costituito nel 1963 per assistere governo e parlamento sulle politiche economiche Ogni anno prepara un report pubblicato nella prima metà del 2015. Il governo pubblica i suoi commenti e conclusioni nelle successive otto settimane II consiglio ha cinque membri indicati dal governo e nominati dal presidente della Repubblica. Nei media tedeschi, il consiglio è generalmente chiamato Fünf Wirtschaftsweisen, i cinque saggi dell'economia Previdenza Pag. 11 Estratto da pag. Giovedì 13/11/2014 8 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Audizione in Senato. La sesta salvaguardia di giugno è stata l'ultima Inps, finite le misure per gli esodati Treu: illegittimo svalutare le pensioni Davide Colombo ROMA La sesta salvaguardia previdenziale disposta in giugno (legge 147/2014) per i lavoratori rimasti senza impiego né tutele a ridosso del varo della riforma Fornero è stata l'ultima. A confermarlo sono i vertici Inps che ieri, nel corso di un'audizione in Commissione Lavoro al Senato, hanno parlato esplicitamente di chiusura di questi interventi straordinari con coloro che matureranno i requisiti richiesti entro il 6 gennaio 2015. La data coincide con i termini per la presentazione della richiesta di salvaguardia prevista dalla legge 147, pubblicata in «Gazzetta ufficiale» il 22 ottobre ed entrata in vigore il 6 novembre. Sui residui casi specifici, legati a situazioni del tutto particolari e comunque davvero limitate, verrà avviato un mini censimento da parte della stessa Commissione Lavoro di palazzo Madama, tramite una scheda di rilevazione che verrà messa online. Secondo i dati forniti ieri dal direttore generale dell'Inps, Mauro Nori, e dal commissario straordinario, Tiziano Treu, al 27 ottobre 2014 sono stati salvaguardati 162.130 soggetti, sono state emesse 97.267 certificazioni e sono state già liquidate 56.274 pensioni. La sesta salvaguardia come si ricorderà (vedi II Sole24Ore del 27 giugno) ha un costo di circa 2 miliardi e prevede 32.100 posti. Ma l'incremento effettivo rispetto ai cinque provvedimenti precedenti è di soli 8.100 nuovi posti poiché sempre con la legge 147 s'è provveduto a ridurre di 2omila unità il contingente previsto con la seconda salvaguardia e di 4mila quello della quarta perché non utilizzate. Oltre a tutelare ex novo chi ha perso un impiego a tempo determinato tra il 2007 e il 2011, per le altre categorie di lavoratori la sesta salvaguardia ha in sostan za prolungato di un anno, rispetto a quanto fissato con i provvedimenti precedenti, il tempo utile per maturare i requisiti richiesti, arrivando appunto al 6 gennaio 2015. Con quest'ultimo intervento di salvaguardia la maggior spesa previdenziale cumulata aggiuntiva è arrivata a circa 11,6 miliardi entro il 2022-2023. L'audizione di ieri dei vertici Inps è arrivata sulla scorta dell'ordine del giorno che era stato approvato in Commissione Lavoro del Senato a fine settembre da tutti i gruppi di maggioranza in vista dell'approvazione della sesta salvaguardia e fatto proprio anche dal Movimento 5 Stelle. Un testo che im LE TUTELE Gli ultimi interventi per chi maturerà i requisiti entro il 6 gennaio prossimo. A fine ottobre salvaguardie a quota 162.130 pegna il Governo «a non utilizzare più lo strumento pensionistico per risolvere problemi occupazionali nella fascia dei cinquantenni e sessantenni e ad attivare invece un insieme di misure per la promozione dell'invecchiamento attivo, sulle quali «l'Italia - si legge nel testo dell'Odg - in confronto al centro e al nordEuropa è ancora all'anno zero». La conferma della chiusura delle operazioni di salvaguardia Inps giunge nel pieno del confronto politico all'interno del Pd sul Jobs Act e a pochi giorni dall'annuncio della Cgil d'esser pronta a sostenere l'iniziativa referendaria della Lega per l'abrogazione della riforma Fornero (articolo 24 del DI 201 del 2011). Un contesto politico estremamente polarizzato sul tema delle pensioni, basti pensare alla distanza che ancora di vide la Commissione Lavoro del Senato dalla Commissione Lavoro della Camera proprio sull'approccio da adottare per gli esodati a ormai tre anni dal varo dei nuovi requisiti previdenziali. A giugno, al momento dell'adozione della sesta salvaguardia il neo-ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, aveva parlato di possibili «interventi strutturali» da inserire nella legge di Stabilità per dare risposta «a tante diverse situazioni, non definibili tecnicamente come esodati, ma che rappresentano persone che perdono o hanno perso il lavoro e che con gli ammortizzatori non arrivano a raggiungere la pensione». Misure che, secondo quanto risulta, sono ancora in fase istruttoria e che potrebbero essere rinviati visti gli strettissimi margini di una manovra che ancora non ha incassato il via libera di Bruxelles. Parlando a margine dell'audizione Tiziano Treu ha poi confermato la posizione dell'Inps sull'ipotesi di congelare l'effetto di un Pil negativo sul meccanismo di rivalutazione dei montanti contributivi. «La legge, alla lettera, è conforme alla nostra opinione, infatti si parla di rivalutare e non di svalutare» ha affermato. Il commissario straordinario ha spiegato che per evitare il rischio di una diminuzione dei futuri importi pensionistici «non serve» una norma ma basta «un'interpretazione» della disciplina già esistente. D'altra parte, ha inoltre osservato, «anche la Corte costituzionale si è occupata almeno di un caso simile» giudicando «contrario al sistema immaginare una perdita». Non ci sarebbe neppure, secondo Treu, un problema di coperture: per il momento, ha concluso, il nodo riguarda «il meccanismo di calcolo». Problemi di copertura «potrebbero esserci» in futuro. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Previdenza Pag. 12 Giovedì 13/11/2014 47 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 Fondo residuale. Niente versamento del contributo dali "gennaio Trasporto pubblico esentato Arturo Rossi Non devono versare il contributo al Fondo di solidarietà residuale dal 1° gennaio 2014 le imprese, sia pubbliche che private, che svolgono servizi di trasporto pubblico, autofìloferrotranvieri e di navigazione sulle acque interne e lagunari. Lo precisa l'Inps con messaggio 8673 di ieri, in seguito a precisazioni fornite dal ministero del Lavoro e in conseguenza del fatto che, per questi settori, al i "gennaio 2014 risultavano in corso le procedure per la costituzione di Fondi di solidarietà in base all'articolo 3, comma 4 della legge 92/2012. Questo comporta la modifica delle aziende tenute al versamento del contributo come indicato nella tabella allegata al messaggio 6897, che viene sostituita da quella allegata al messaggio 8673/2014. Altra importante precisazione concerne il settore del lavoro in somministrazione, per il quale il ministero ha evidenziato che sono stati sotto scritti gli accordi per la costituzione del Fondo di solidarietà; ne deriva, l'esclusione dal versamento al Fondo residuale dal i "gennaio 2014 per il personale somministrato anche se, nel caso in cui non si completasse l'iter per l'emanazione del decreto dell'articolo 3, comma 16 della legge 92/2012, l'Inps dovrà procedere al recupero dei contributi da versare al Fondo, con decorrenza i" gennaio 2014. Resta confermato l'obbligo per il personale occupato dalle imprese di som ministrazione per il funzionamento della struttura. Al messaggio viene allegata una nuova tabella in cui sono esposte le caratteristiche delle aziende rientranti nell'ambito di applicazione del Fondo, che sostituisce quella del messaggio 6897/2014. Tutte le imprese appartenenti ai settori interessati mantengono il codice di autorizzazione "oj", indipendentemente dal requisito dimensionale; l'obbligo contributivo sorge solo al momento del superamento della soglia dimensionale di 15 quindici dipendenti quale media del semestre precedente. u© RIPRODUZIONE RISERVATA Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. Previdenza Pag. 13 Estratto da pag. Giovedì 13/11/2014 47 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 Esonero possibile solo per condotta «abnorme» dell'infortunato Luigi Caiazza Gli obblighi di vigilanza e controllo gravanti sul datore di lavoro non vengono meno con la nomina del Responsabile del servizio di prevenzione protezione (Rspp), il quale ha una funzione di ausilio diretta a supportare e non a sostituire il datore nella individuazione dei fattori di rischio. A tale conclusione giunge la Cassazione con la sentenza 46820 depositata ieri. Alla Corte si era rivolto il responsabile di una società edile condannato in primo e secondo grado per un infortunio grave subito da un lavoratore caduto da una scala a mano. La difesadell'imputato si fondava sull'incerta ricostruzione dell'evento; sulla circostanza che l'infortunato seppure assunto il giorno precedente a quello dell'evento era un operaio specializzato con oltre 30 anni di carriera per cui non necessitava di alcuna informazione e formazione; sul fatto che era stato nominato un geometra quale addetto al Servizio di prevenzione e protezione (Spp). In ogni caso essendo la società una azienda di grandi dimensioni sarebbe stato onere del giudice verificare che nell'organigramma non vi fosse un delegato di fatto, non potendo la responsabilità dell'evento gravare sull'amministratore delegato. Dello stesso avviso non è stata la Cassazione, per la quale la con dotta incauta del lavoratore infortunato non può assurgere da sola a causa sopravvenuta sufficiente a produrre l'evento quando sia comunque riconducibile all'area del rischio proprio della lavorazione svolta. Il datore di lavoro è esonerato da responsabilità solo quando il comportamento del lavoratore presenti carattere di eccezionaiità, abnormità, esorbitanza rispetto al procedimento lavorativo e alle direttive organizzative ricevute. Né l'evento può essere imputato ad una minima colpa dell'infortunato, il che avrebbe richiesto che questi conoscesse perfettamente i rischi del lavoro a cui era occupato e il corretto utilizzo dei mezzi fornitigli. Nel caso in esame, però, il responsabile della società è stato incolpato anche perii deficit informativo e formativo a favore dell'infortunato, violandogli articoli 21 e 22 del Digs 626/94(ora 36 e 37 del Digs 81/08), tenendo conto che la formazione adeguata va fornita al lavoratore in occasione dell'assunzione con riferimento al proprio posto di lavoro ed alle proprie mansioni. Nel caso specifico l'adempimento formativo è risultato necessario e non superfluo, tenuto conto che l'utilizzo della scala doveva essere effettuato in un cantiere pericoloso per il terreno di appoggio sconnesso e scivoloso. In merito alla delega che sarebbe stata conferita ad un geometra, nessun documento è risultato agli atti processuali, né peraltro, la nomina di quest'ultimo quale addetto al Spp è stata ritenuta circostanza esimente dalla responsabilità, atteso che tale carica attribuisce un mero ruolo di consulenza. JRÛDUZIÛNE RISERVATA Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Sicurezza. Per la Cassazione il responsabile della prevenzione è un consulente Datore di lavoro vincolato agli obblighi di vigilanza Previdenza Pag. 14
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