DIFFERENZE E ANALOGIE NEI PROFILI TRASCRIZIONALI IN BUCCE DI UVE SOTTOPOSTE AD APPASSIMENTO E SOVRAMATURAZIONE Fabio Massimo RIZZINI1, Claudio BONGHI1, Pietro TONUTTI2 1 Dipartimento di Agronomia Ambientale e Produzioni Vegetali, Università degli Studi di Padova, Viale dell’Università 16, 35020 Legnaro, PD, I. E-mail: [email protected] — [email protected] 2 Scuola Superiore Sant’Anna, Piazza Martiri della Libertà 33, 56127 Pisa, PI, I. E-mail: [email protected] Parole chiave: Appassimento postraccolta, espressione genica, microarray, polifenoli, Raboso Piave, vendemmia tardiva. Key words: Gene expression, late harvest, microarray, postharvest dehydration, polyphenols, Raboso Piave. 1. INTRODUZIONE Il processo di vinificazione inizia, generalmente, in tempi immediatamente successivi alla vendemmia. Esistono, tuttavia, delle importanti eccezioni a questa pratica che prevedono in pianta (sovramaturazione) o sul frutto staccato (appassimento) una parziale o accentuata disidratazione dell’uva prima della vinificazione. Le uve così ottenute sono soprattutto utilizzate per la produzione di vini quali i Passiti, i Vin Santi, i Recioti e, più in generale, i vini da dessert (tra cui le cosiddette “vendemmie tardive”), caratterizzati da elevati tenori zuccherini e da peculiari tratti organolettici variabili in relazione alle cultivar utilizzate e ai processi ai quali le uve vengono sottoposte prima della vinificazione. L’appassimento e/o la sovramaturazione delle uve sono anche impiegate per la produzione di vini non dolci (Amarone, Sfurzat della Valtellina, i cosiddetti Ripassi e Rinforzati) che, oltre a presentare un più elevato grado alcolico, si caratterizzano per alcune peculiarità derivanti dalla gestione delle uve in pre-vinificazione. La sovramaturazione e l’appassimento delle uve provocano marcate variazioni nella composizione della bacca dovute principalmente alla concentrazione delle sostanze presenti nei vari comparti cellulari, ma anche all’attivazione od alla repressione di processi metabolici associati alla fase di maturazione. In uno dei pochissimi lavori riguardanti il metabolismo delle bacche di vite sottoposte all’appassimento, Costantini e coll. (2006) hanno osservato un aumento della respirazione nelle bacche d’uva (cv ‘Malvasia’) a partire da cali ponderali del 10 % circa con punte massime raggiunte in corrispondenza del 22 %. Gli stessi autori hanno riportato un cambiamento da un metabolismo aerobico ad uno di tipo anaerobico che si verifica nelle bacche QUAD. VITIC. ENOL. UNIV. TORINO, 30, 2008 24 F.M. RIZZINI, C. BONGHI, P. TONUTTI in corrispondenza di una perdita di peso del 10-15 %: in queste condizioni il glucosio e l’acido malico sono convertiti in etanolo e diossido di carbonio (Romieu et al., 1992). Come conseguenza della concentrazione dei soluti cellulari e delle variazioni a carico della respirazione, il rapporto zuccheri/acidi organici e acido tartarico/acido malico aumentano mentre il rapporto glucosio/fruttosio diminuisce. Durante il processo di disidratazione delle uve, Costantini e coll. (2006) hanno osservato un incremento del contenuto di acido abscissico (ABA) a partire dalle prime fasi di disidratazione per raggiungere la massima concentrazione in corrispondenza del 12 % del calo ponderale. Gli stessi autori hanno osservato che l’attività delle lipossigenasi (LOX), che svolgono un importante ruolo ossidativo nei confronti dei lipidi e nella formazione di composti aromatici, ha un andamento simile a quello dell’ABA. Oltre ai composti aromatici, un importante ruolo nella formazione dei tratti qualitativi tipici dei vini ottenuti con uve disidratate è svolto dai polifenoli. Le informazioni disponibili in letteratura riportano che l’appassimento dell’uva provoca, in generale, una diminuzione del contenuto di polifenoli totali (Borsa, Di Stefano, 2000), ma tale effetto è più o meno accentuato tra le varie classi di polifenoli e può variare in funzione delle condizioni e dell’intensità della disidratazione. La velocità di perdita d’acqua della bacca riveste un ruolo importante dal punto di vista fisiologico e metabolico: essa dipende dalla superficie evaporante, dalla permeabilità dei tessuti dermatici e dalle condizioni di appassimento. Attraverso il controllo della temperatura e dell’umidità relativa, è possibile modificare la velocità di appassimento. Frangipane e coll. (2005) hanno evidenziato che uve (cv ‘Rosetto’) disidratate velocemente (36 % di calo del peso in 15 giorni) presentano un contenuto di polifenoli totali minore dell’uva alla vendemmia, ma maggiore di quello dell’uva appassita lentamente (20 % di calo peso in 15 giorni); inoltre la polpa dell’uva appassita velocemente ha un maggior contenuto di acido protocatechico, ferulico e siringico e un minor contenuto di acido caffeico e p-idrossibenzoico. Anche il profilo aromatico delle uve (cv ‘Malvasia’) è apparso modificato dalle condizioni e dall’intensità di appassimento come dimostrato da Bellincontro e coll. (2004). Con eccezione di una pubblicazione di Versari e coll. (2001), i quali hanno riportato un incremento del trans-resveratrolo nella buccia d’uva (cv ‘Corvina’) concomitante con induzione dell’espressione del gene codificante per la stilbene sintetasi (STS), l’enzima chiave nella sintesi degli stilbeni, non esistono in letteratura informazioni su variazioni dell’espressione di specifici geni coinvolti in importanti vie del metabolismo secondario e, tanto meno, indagini sui profili trascrizionali delle uve sottoposte ad appassimento fuori pianta e a sovramaturazione in pianta (vendemmia tardiva). Lo sviluppo degli strumenti di indagine genomica che consentono l’analisi su larga scala del trascrittoma può fornire elementi utili per delineare un quadro complessivo dei cambiamenti molecolari nelle vie metaboliche, caratterizzanti l’acino maturo, influenzate significativamente dalla perdita d’acqua e dall’estensione del periodo di maturazione. Per tale scopo si è ricorsi alla piattaforma microarray, già impiegata in vite per lo studio DIFFERENZE E ANALOGIE IN UVE APPASSITE O SOVRAMATURE 25 delle variazioni del trascrittoma durante lo sviluppo e la maturazione della bacca (Terrier et al., 2005; Waters et al., 2005). L’applicazione di tale tecnica oltre a consentire lo studio contemporaneo di diverse migliaia di geni permette, attraverso lo studio dei profili di espressione di geni noti, di attribuire possibili funzioni a geni sconosciuti. Quest’ultimo aspetto è particolarmente interessante considerando le limitate indagini funzionali a fronte del consistente numero di sequenze nucleotidiche (oltre 500.000) di vite già depositate e dell’imminente completamento del sequenziamento del genoma di questa specie. Questo approccio è stato applicato sulla cv ‘Raboso Piave’ le cui uve, in alcune aziende, vengono sottoposte ad appassimento in fruttaio o ad un prolungamento della maturazione in pianta per ottenere vini caratterizzati anche da una diversa complessità a carico dei composti fenolici. 2. MATERIALI E METODI È stata allestita una prova di appassimento in fruttaio (con parziale controllo dei parametri ambientali) ed una di sovramaturazione in campo con il vitigno a bacca rossa ‘Raboso Piave’. L’uva è stata campionata ad intervalli regolari durante tutto il periodo di disidratazione (della durata di 110 giorni) e di sovramaturazione (della durata di 15 giorni). Le bucce sono state separate dal resto della bacca, immediatamente congelate in azoto liquido e conservate a –80 °C. Una parte dell’uva campionata è stata utilizzata per determinare il contenuto polifenolico, mentre una parte è stata utilizzata per estrarre l’RNA dalla buccia utilizzando il protocollo di Rezaian e Krake (1987). Il contenuto di polifenoli totali nella buccia è stato valutato come descritto da Ribéreau-Gayon e coll. (2003), macerando le bucce in una soluzione a pH 1 di acido cloridrico (10 g di buccia in 50 ml di soluzione estrattiva). L’analisi northern è stata condotta con sonde di cDNA “full length” corrispondenti a fenilalanina ammonia liasi (PAL, X75967) e stilbene sintetasi (STS, X76892), seguendo il protocollo descritto da Tonutti e coll. (1997). Per l’analisi microarray sono stati scelti tre campioni: buccia non disidratata (t0), buccia appassita in fruttaio per 15 giorni pari ad un calo peso del 20 % (AP) e buccia d’uva sovramaturata in pianta per 15 giorni (SO). L’analisi microarray è stata condotta utilizzando un vetrino sul quale sono stati depositati 14562 oligonucleotidi “grape AROS V1.0” (http://omad.operon.com/download/index.php). La preparazione della sonda, l’ibridazione, l’analisi delle immagini sono state condotte come descritto da Trainotti e coll. (2006). Le sequenze nucleotidiche dei bersagli (target) che mostrano un rapporto d’espressione log2 >0,8 (indotti) e <0,8 (repressi) sono stati annotati utilizzando il programma “blast2go” (http://www.blast2go.de/) e analizzate utilizzando il web tool WEGO (http://wego.genomics.org.cn). 26 F.M. RIZZINI, C. BONGHI, P. TONUTTI 3. RISULTATI 3.1. Cambiamenti a carico del metabolismo dei polifenoli Il contenuto di polifenoli totali nelle bucce di uve appassite è aumentato fino ad un calo peso del 20 % (registrato a 15 giorni dall’inizio della prova); successivamente esso è diminuito fino a portarsi, dopo 110 giorni di appassimento, al valore registrato alla raccolta (tempo 0). Anche durante la sovramaturazione si è verificato un significativo aumento del contenuto di polifenoli totali. Tale aumento, nel periodo considerato, è paragonabile a quello rilevato nelle uve in appassimento (fig. 1). Fig. 1 - Contenuto di polifenoli totali nella buccia delle uve ‘Raboso Piave’ durante l’appassimento in fruttaio ( ) o la sovramaturazione in pianta ( ). La linea tratteggiata indica il calo del peso fresco % delle uve mantenute in fruttaio ( ). L’espressione genica di PAL e STS, due enzimi chiave nel metabolismo dei composti fenolici, è stata valutata attraverso l’analisi northern (fig. 2). L’accumulo dei trascritti dei geni codificanti per PAL e STS è stato crescente durante l’appassimento, anche se il livello degli mRNA di PAL è minore di quello osservato per STS ed inizia ad essere rilevabile solo dopo 35 giorni di appassimento. La sovramaturazione non sembra indurre la trascrizione di PAL mentre è apparsa stimolare, a livelli paragonabili a quelli rilevati nelle prime fasi dell’appassimento, l’accumulo dei trascritti codificanti STS. Per quest’ultimo, a differenza di quanto QUATTRO “NUOVI” VITIGNI PER LA VITICOLTURA VENETA 27 avviene nelle uve appassite, non sono apparse differenze significative col progredire della disidratazione. Appassimento 0 7 14 35 0 9 20 27 45 32 61 110 33 35 Sovramaturazione 0 7 14 Giorni Calo peso fresco [%] VvPAL VvSTS Fig. 2 - Analisi northern dell’espressione genica di PAL e STS in bucce di uva ‘Raboso Piave’ durante l’appassimento e la sovramaturazione. 3.2. Analisi delle variazioni del trascrittoma L’ibridazione comparativa tra i trascritti presenti nella buccia disidratata (AP) ed alla raccolta (t0) è stata positiva per 5.646 sonde (su un totale 14.562 microdepositate) di cui 5.509 corrispondenti a trascritti presenti in quantità non significativamente diverse nelle due popolazioni target. Dei rimanenti 157 target, 84 sono stati indotti dalla disidratazione, mentre per 53 si è assistito ad una diminuzione del trascritto. Le differenze tra profili dei trascritti della buccia sovramaturata (SO) e quelli dell’uva raccolta 15 giorni prima (t0) sono risultate più contenute. In questo confronto solamente 2.795 sonde hanno fornito ibridazioni positive e per il 98,8 % non erano significativamente diverse nelle due popolazioni target. Solo 33 target erano espressi in modo differenziale: 28 erano maggiormente espressi in seguito alla sovramaturazione e 5 mostravano un calo dei trascritti rispetto alla raccolta. Per alcuni di questi geni il profilo di espressione 28 F.M. RIZZINI, C. BONGHI, P. TONUTTI è stato validato attraverso PCR quantitativa (Real Time qPCR, dati non mostrati). Dal confronto dei target differenzialmente espressi dall’appassimento e dalla sovramaturazione è risultato che solo 7 sono comuni: tra questi 3 e 2 sono rispettivamente indotti e repressi in entrambi i processi, mentre 2 mostrano un andamento (trend) opposto. Ad ogni sequenza nucleotidica dei target differenzialmente espressi è stata assegnata una funzione putativa sulla base delle omologie con le sequenze proteiche presenti nelle banche dati. Questa analisi bioinformatica ha fornito, quando presenti, anche le annotazioni ontologiche (riguardanti la componente cellulare e/o la funzione molecolare e/o il processo biologico) delle proteine omologhe. Il 62 % delle proteine omologhe ai target indotti e repressi dall’appassimento ha almeno un’annotazione, mentre per la sovramaturazione questa percentuale è pari al 75 % per i target indotti e al 66 % per quelli repressi. I geni annotati come indotti o repressi dall’appassimento sono principalmente coinvolti nel metabolismo delle proteine e degli acidi nucleici (in particolare DNA), nella regolazione della trascrizione e nella risposta a stimoli biotici ed abiotici (fig. 3). L’effetto di induzione provocato dall’appassimento è stato particolarmente evidente per i geni coinvolti nel metabolismo dei lipidi (fig. 3A), mentre non è stato identificato un processo fortemente depresso da tale tecnica. I processi biologici indotti più rappresentativi dalla sovramaturazione sono la risposta agli stress, i processi catabolici e il metabolismo dei fenil propanoidi (fig. 4A), mentre quelli repressi sono rappresentati dalla modificazione proteica, dalla traduzione proteica, dalla biosintesi di flavonoli e dai processi catabolici (fig. 4B). 4. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI Le pratiche di appassire le uve da vino dopo la raccolta e/o di prolungare la loro permanenza in pianta oltre la normale data di vendemmia, spesso associate all’azione di agenti disidratanti, sono in grado di modificare la composizione delle bacche sia per gli effetti di concentrazione dei soluti sia come risultante di un quadro metabolico modificato dal procedere della maturazione e dallo stress idrico nei diversi tessuti del frutto inclusa la buccia. Ciò è particolarmente importante per quelle uve (soprattutto a bacca rossa) destinate ad una vinificazione in cui sia previsto un più o meno prolungato contatto con le bucce ed un’estrazione dei loro componenti. Uno dei risultati più rilevanti ed innovativi del presente lavoro è la definizione dei profili di trascrizione di specifici geni indotti e/o repressi dall’appassimento e dalla sovramaturazione. È evidente che durante l’appassimento delle uve da vino, almeno nelle prime fasi di disidratazione, avvengono importanti cambiamenti del trascrittoma e ciò conferma l’elevata reattività metabolica delle bacche in relazione al distacco dalla pianta madre e alla perdita d’acqua. Considerando più globalmente l’approccio di analisi del trascrittoma delle bucce di uve sottoposte ad appassimento, si può senz’altro affermare che tale processo (almeno DIFFERENZE E ANALOGIE IN UVE APPASSITE O SOVRAMATURE 29 Fig. 3 - Processi biologici dei target indotti (A) e repressi (B) dall’appassimento (nella categoria other sono inclusi: electron transport, catabolic process, generation of precursor metabolites and energy, carbohydrate metabolic process, cell communication, translation, amino acid and derivative metabolic process, nucleobase, nucleoside, nucleotide and nucleic acid metabolic process, cell homeostasis e photosynthesis). 30 F.M. RIZZINI, C. BONGHI, P. TONUTTI Fig. 4- Processi biologici dei target indotti (A) e repressi (B) dalla sovramaturazione (nella categoria other sono inclusi: electron transport, DNA metabolic process, translation e protein modification process). DIFFERENZE E ANALOGIE IN UVE APPASSITE O SOVRAMATURE 31 fino a valori di disidratazione dell’ordine del 20 % circa) induce un marcato cambio nel metabolismo evidenziato dal numero di geni indotti e repressi, alcuni dei quali direttamente coinvolti nella regolazione della trascrizione genica. A parità di tempi di campionamento (giorni dopo la normale data di vendemmia), l’effetto della disidratazione postraccolta è decisamente più marcato rispetto a quello della sovramaturazione in pianta (14 giorni oltre la data di vendemmia con un aumento di circa 3 °Brix) che induce più limitate variazioni del trascrittoma a carico soprattutto di vie metaboliche riguardanti la sintesi di terpeni e meccanismi di difesa (una Pathogenesis-related protein, una Lipidtransfer protein, due isoforme di PAL). Se ciò sia legato al mantenimento della connessione vascolare dei grappoli e/o alla perdita di acqua presumibilmente più limitata e/o al minore incremento nella concentrazione degli zuccheri (sugar sensing) dovrà essere stabilito in futuri esperimenti. La disidratazione, rispetto alla sovramaturazione, attiva anche target coinvolti nella biosintesi di etilene (ACO) e nella regolazione della trascrizione di geni etilene-dipendenti (ethylene response factor): questo aspetto sembra particolarmente interessante considerando che l’uva è un frutto non-climaterico. L’andamento nel contenuto dei polifenoli totali e l’espressione genica di PAL e STS indicano chiaramente un effetto della disidratazione e del prolungamento della maturazione sul metabolismo fenolico delle bucce anche nella fase post-raccolta. Premesso che un ruolo non marginale nella valutazione e nella comparazione dei dati è svolto dal comportamento specifico delle diverse cultivar di vite in appassimento, è da rilevare che, per quanto riguarda la cinetica del contenuto di polifenoli, i presenti dati confermano, in generale, quelli già disponibili in letteratura (Frangipane et al., 2005) che, dopo un iniziale aumento di questi composti, riportano una significativa diminuzione nelle fasi più avanzate di appassimento. Bellincontro e coll. (2006) riportano che in uve ‘Aleatico’ appassite con una perdita di peso del 40-45 %, il contenuto di polifenoli totali e di antocianine è risultato inferiore rispetto a quello del testimone (uve alla vendemmia). Questi dati indicano che nel valutare il contenuto di polifenoli totali in uve da vino sottoposte ad appassimento risulta cruciale fare riferimento all’entità della disidratazione. Da un punto di vista fisiologico l’incremento di composti fenolici nelle prime fasi di appassimento (con cali ponderali del 10-25 % circa) può essere visto come un marcatore di uno stato fisiologico di stress. L’incremento di polifenoli non è accompagnato da un accumulo di trascritti di PAL: una situazione simile è stata osservata da Boss e coll. (1996) che hanno rilevato un’assenza di trascritti di PAL all’invaiatura e nelle settimane immediatamente successive (quando è presente un accumulo di polifenoli ed antocianine) in bucce di bacche della cv ‘Shiraz’. È da rimarcare che sia PAL sia STS sono codificati da famiglie multigeniche (Sparvoli et al., 1994), i cui membri sono, probabilmente, regolati in maniera differenziale e la cui espressione andrà valutata con tecniche più sensibili dell’analisi northern utilizzata nel presente lavoro. La complessità di queste famiglie multigeniche è stata evidenziata recentemente da Richter e coll. (2006) nei riguardi di STS che sembra codificata da più di 20 geni. 32 F.M. RIZZINI, C. BONGHI, P. TONUTTI L’aumento di trascritti di STS rilevato sia nel campione disidratato che in quello sottoposto a sovramaturazione potrebbe essere legato all’attivazione di reazioni ad uno stress abiotico (disidratazione) e/o biotico (possibile attacco di patogeni durante la fase di appassimento o sovramaturazione in pianta). La diminuzione del contenuto di polifenoli nella fase avanzata della disidratazione (campione appassito) è, presumibilmente, dovuta a processi ossidativi ed enzimatici (da indagare), ma anche ad una diminuzione della loro biosintesi, come indicato dai risultati dei microarray. Infatti, dati di espressione genica ottenuti dalla Real Time qPCR su calcone sintetasi (CHS) e diidroflavonolo riduttasi (DFR) indicano, dopo un aumento transitorio dei trascritti alla perdita di peso del 10 %, una drastica diminuzione della loro trascrizione (dati non mostrati) a conferma della dinamicità della reazione metabolica delle bacche d’uva a situazioni di disidratazione postraccolta. Riassunto Nell’ambito delle diverse tipologie di vino, stanno riscontrando un crescente interesse i vini ottenuti da uve parzialmente disidratate in post-raccolta o sovramaturate in pianta. La disidratazione della bacca determina la concentrazione di numerosi composti come, ad esempio, gli zuccheri e i sali minerali, ma anche modificazioni a carico degli acidi organici, dei composti aromatici e delle sostanze fenoliche che conferiscono particolari caratteristiche organolettiche ai vini. Le conoscenze sul metabolismo delle bacche d’uva sottoposte ad appassimento e/o ad una estensione del periodo di maturazione sono molto limitate così come poco conosciuti sono gli effetti che diverse velocità ed intensità di disidratazione inducono su importanti processi del metabolismo secondario, quali, ad esempio, quelli relativi ai composti fenolici. Inizialmente, e in considerazione delle informazioni disponibili in letteratura, sono stati indagati gli effetti indotti dall’appassimento in fruttaio (per 110 giorni, pari ad un calo ponderale del 45 %) e dalla sovramaturazione in campo (15 giorni) sul metabolismo dei composti fenolici nelle bucce di bacche della cv ‘Raboso Piave’. A tale scopo è stato determinato il contenuto di polifenoli e l’espressione di due geni coinvolti nelle prime fasi della via biosintetica: fenilalanina ammonia liasi (PAL) e stilbene sintetasi (STS). I risultati mostrano un aumento nel contenuto di polifenoli fino al quindicesimo giorno di appassimento e sovramaturazione; nella tesi appassita si osserva, poi, una diminuzione del contenuto di questi composti. Sono stati osservati incrementi nell’accumulo dei trascritti di PAL e STS variabili nelle tesi appassita e sovramaturata in pianta. Successivamente a queste indagini, sono state allestite sperimentazioni riguardanti l’analisi su larga scala dei profili trascrizionali delle bacche ricorrendo ad un microarray basato sugli oligo del “Grape Genome Oligo Set Version 1.0” (14562 oligo). Con tale array si sono confrontati i trascrittomi delle bucce di bacche appassite o sovramature con quello del campione alla raccolta. Si è notato che il processo di sovramaturazione produce limitati cambiamenti del trascrittoma. Maggiori variazioni sono state osservate nel caso dell’appassimento in cui è stato possibile identificare 84 target indotti e 53 target repressi dall’appassimento. L’analisi bioinformatica DIFFERENZE E ANALOGIE IN UVE APPASSITE O SOVRAMATURE 33 delle sequenze dei target ha permesso di stabilire i processi biologici indotti e repressi dall’appassimento e dalla sovramaturazione. In particolare, le variazioni più interessanti sono a carico di geni responsabili delle reazioni a stress di tipo biotico ed abiotico in cui i polifenoli sono attivamente coinvolti. Inoltre, sempre come mediatore della reattività allo stress, è stata osservata una induzione della trascrizione di geni coinvolti nella biosintesi ed azione dell’etilene. Tale aspetto appare di notevole interesse considerando che l’uva è annoverata tra i frutti non climaterici. Complessivamente questi dati indicano che le bucce delle bacche di Vitis vinifera rispondono con importanti variazioni del metabolismo alla disidratazione imposta alle bacche per la produzione di vini passiti o rinforzati. DIFFERENCES AND ANALOGIES BETWEEN TRANSCRIPTIONAL PROFILES IN SKINS OF WINE GRAPE BERRY SUBJECTED TO EXTENDED RIPENING OR POSTHARVEST DEHYDRATION Abstract In recent years the interest of consumers in wines obtained from overripe and/ or partially dehydrated grapes has increased. The main effect of berry dehydration is the concentration of solutes, as sugars and minerals, and the modification of organic acids, aromatic compounds and polyphenol concentrations with a mark effect on organoleptic traits of the berries and the resulting wines. Besides the genetic background, these changes may be modulated by the rate and the intensity of water loss and the duration of the extended ripening on the vine. The effects of postharvest dehydration (for 110 days up to 45 % of weight loss) and overripening (15 days) on phenol compound metabolism in ‘Raboso Piave’ skins have been investigated. Total polyphenol content and expression level of two genes involved in the early steps of phenol biosynthetic pathway have been determined. Results pointed out an increase of total polyphenols up to 15 days of dehydration (about 20 % of weight loss) and overripening, followed, in withered samples, by a decreasing trend. Even though different transcript accumulation patterns have been observed, phenylalanine ammonia lyase (PAL) and stilbene synthase (STS) genes appeared to be induced in both dehydrated and overripe samples. In order to better characterize changes occurring during wine grape dehydration and overripening, large scale transcriptome analyses have been performed using the microarray technique. This analysis has been performed using a microarray based on the “Grape Genome Oligo Set Version 1.0” with a total of 14562 oligos. The microarray analysis compared cDNAs of freshly harvested, 14 days dehydrated (20 % weight loss) and 14 days on-plant overripe skin berries. The overripe processes induced only limited changes in transcriptome profiles: in fact, only 28 and 5 targets appeared up- and down-regulated, respectively. On the other hand, postharvest dehydration induced marked changes in skin gene expression: 84 up- and 53 down-regulated targets have been identified. Bioinformatics analyses pointed out that a number of differentially expressed genes are involved in stress responses. In addition, some up-regulated targets are involved in ethylene biosynthesis 34 F.M. RIZZINI, C. BONGHI, P. TONUTTI and ethylene signalling and this appears quite interesting considering that grape berry is a nonclimacteric fruit. Following postharvest dehydration, wine grape berries showed marked changes in transcriptome profiles and metabolism of berry skins, and this may have important consequences on the resulting wines. 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