Istituzioni di Economia Politica - 86040 a.a. 2013-2014 Economia Politica - 86040 Lezione 19 Introduzione alla Macroeconomia Temi della presentazione Utilità della macroeconomia Definizione della materia Perché studiare la macroeconomia Il rapporto con la microeconomia Che cosa la macroeconomia non può fare Concetti dai quali la macroeconomia non può prescindere (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 1 Istituzioni di Economia Politica - 86040 a.a. 2013-2014 Utilità della macroeconomia La prospettiva macroeconomica non è semplicemente una versione più ampia della microeconomia: la microeconomia non ha un linguaggio per trattare dei problemi complessivi dell’economia; la logica del comportamento razionale individuale della microeconomia può condurre a risultati indesiderati a livello macroeconomico. Bacco o due innamorati che si baciano? (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 2 Istituzioni di Economia Politica - 86040 a.a. 2013-2014 Definizione della materia La visione sistemica La macroeconomia… È la scienza che studia in ottica di sistema il comportamento di gruppi omogenei di soggetti economici al fine di individuare le determinanti del livello e delle variazioni del reddito, dei prezzi, dell’occupazione e del commercio internazionale Dornbush e Fisher (1985) trad. it. Perché studiare la macroeconomia “Educazione civica” Sintesi rappresentativa Fallimenti di mercato Educazione alla dialettica Gross-tuning (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 3 Istituzioni di Economia Politica - 86040 a.a. 2013-2014 Il rapporto con la microeconomia Che cosa è il mercato e a che cosa serve Il ruolo della scelta razionale Relazioni pericolose: razionalità, complessità e ottimizzazione Il rapporto con la microeconomia (a) pur considerando la decisione individuale rilevante, la macroeconomia lascia il singolo agente economico sullo sfondo, concentrando la propria analisi sugli aggregati (b) pur affrontando di norma la propria analisi in termini di mercati ed equilibri, la macroeconomia studia questi stessi mercati suddividendo il sistema in parti omogenee rispetto alla funzione svolta (mercato dei beni, mercato della moneta, mercato del lavoro…); (c) la macroeconomia spiega il ruolo della moneta nelle economie monetarie di produzione, contemplando la possibilità che quest’ultima assolva una funzione più ampia di quella di numerario contabile (d) esplicitando il ruolo della moneta, la macroeconomia traccia anche il rapporto e la distinzione fra dimensione reale e dimensione monetaria del sistema economico, laddove invece la microeconomia si ferma ad una caratterizzazione della sola dimensione reale. (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 4 Istituzioni di Economia Politica - 86040 a.a. 2013-2014 Che cosa la macroeconomia non può fare No previsione No giudizi di valore No verità Il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno? Concetti dai quali la macroeconomia non può prescindere (a) l’azione umana e la scelta degli individui sono rilevanti nel determinare il funzionamento dei sistemi economici ◦ (da cui la dimensione microeconomica implica la dinamica sistemica); d’altro canto, (b) l’azione individuale non è indipendente dal contesto spazio/temporale o sociale nel quale è situata (c) la dinamica dei sistemi economici e l’interpretazione dei fenomeni ad essa correlati non può che essere olistica (d) l’economia è radicata nel tempo reale, che è irreversibile; ◦ (la struttura macroeconomica implica l’azione microeconomica); (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 5 Istituzioni di Economia Politica - 86040 a.a. 2013-2014 Concetti dai quali la macroeconomia non può prescindere (e) l’informazione e la conoscenza sono limitate; (f) non c’è determinismo (o chiusura) nei modelli macroeconomici, perché la realtà è per sua natura aperta. La teoria macroeconomica è un tentativo di spiegare la realtà, ma dal momento che si tratta sempre di una spiegazione parziale, il contenuto normativo tende a superare quello descrittivo; (g) la teoria macroeconomica modella la realtà, condizionandola. Concetti dai quali la macroeconomia non può prescindere Fallacia di composizione Trade-offs Aggregati Aspettative Dinamica Moneta (rinvio) Ruolo dei mercati Modelli macroeconomici (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 6 Istituzioni di Economia Politica - 86040 a.a. 2013-2014 Fallacia di composizione Definizione: errore di interpretazione che consiste nel ritenere che le caratteristiche osservate a livello microeconomico, si estendano senza variazioni anche a livello macroeconomico. Esempi: ◦ Il paradosso della parsimonia ◦ Il nesso causale domanda reddito ◦ Il concetto di liquidità dell’investimento Trade-off Definizione: Situazione di conflitto fra obiettivi rilevanti e alternativi (nella conduzione della politica economica) Esempi: ◦ Curva di Phillips: inflazione-disoccupazione ◦ Triade Impossibile: stabilità tasso di cambio-integrazione valutaria-controllo della politica monetaria (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 7 Istituzioni di Economia Politica - 86040 a.a. 2013-2014 Aggregati Definizione: risultante di un’unione o raggruppamento (somma) di grandezze per giungere alla misurazione di grandezze di sintesi (o sistemiche). Solo una questione statistica? ◦ a) Sì ◦ b) Praticamente sì ◦ c) No Problemi di misurazione: ◦ Aggregati naturali vs. aggregati sintetici ◦ Aggregati nominali vs. aggregati reali Aspettative Tipologie Orizzonte temporale Uso informazione (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 Breve termine Tendenzialmente stabili; oggettivabili Lungo termine Potenzialmente instabili e fondate su elementi convenzionali; soggettive Statiche Il passato si ripete uguale a se stesso; possibilità di gravi errori di previsione; in caso di grande incertezza unica tipologia attuabile Estrapolative Uso del passato più recente; errori di previsione sistematici Adattive Uso di tutta informazione passata; errori di previsione sistematici Razionali Uso efficiente di tutta informazione disponibile; errori di previsione “casuali” 8 Istituzioni di Economia Politica - 86040 a.a. 2013-2014 Equilibrio & Dinamica Criterio di classificazione Fonte dello shock Stabilità Tassonomia Esogena Endogena Equilibrio stabile Equilibrio instabile Confronto delle Equilibrio stazionario posizioni di Equilibrio non equilibrio nel stazionario tempo Produzione & Crescita Forze del mercato endogene Shock esterni Prezzi & Inflazione Sistema Economico Tasso di interesse Disoccupazione Leve di Politica Economica Equilibrio di Bilancia dei Pagamenti (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 9 Istituzioni di Economia Politica - 86040 a.a. 2013-2014 Utilità dei modelli Il tentativo di raggiungere gli obiettivi della macroeconomia è denso di difficoltà. I modelli macroeconomici rappresentano delle “cornici” (riferimenti ideali) che gli economisti usano per pensare in modo sistematico a questi obiettivi ed alle loro relazioni. Esistono dei trade‐off tra gli obiettivi, oppure è possibile che un sistema economico li raggiunga tutti senza conflittualità? Può un sistema economico raggiungere gli obiettivi autonomamente, senza un intervento esterno? Ruolo dei Mercati I mercati della macroeconomia: 1. Beni e servizi (domanda + economia reale) 2. Moneta (domanda + economia monetaria) 3. Altre attività finanziarie (domanda + economia monetaria) 4. Estero (domanda + economia reale + economia monetaria) 5. Lavoro (offerta + economia reale) (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 10 Istituzioni di Economia Politica - 86040 a.a. 2013-2014 Principali Modelli Macroeconomici Elementari Modello Orizzonte temporale Mercati Variabili determinate dal modello AD - Y Breve periodo 1. Beni e servizi 1. Reddito IS - LM Breve periodo 1. Beni e servizi 2. Moneta + titoli 1. Reddito 2. Tasso di interesse IS – LM BP Breve periodo 1. Beni e servizi 2. Moneta + titoli 3. Estero 1. Reddito 2. Tasso di interesse 3. Tasso di cambio AD -AS Medio periodo 1. Beni e servizi 2. Moneta + titoli 3. Lavoro 1. Reddito 2. Livello generale dei prezzi 3. (Occupazione) 4. (Tasso di interesse) Solow Lungo periodo 1. Input 1. Reddito potenziale 2. Occupazione 3. Stock di capitale (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 11 a.a. 2013-2014 Istituzioni di Economia Politica - 86040 Le variabili fondamentali della macroeconomia e Contabilità Nazionale Lezione 20‐21 Temi della presentazione Cinque grandezze fondamentali Il circuito economico La misurazione del Pil Pil e benessere delle nazioni Identità di Contabilità Nazionale (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 1 Istituzioni di Economia Politica - 86040 a.a. 2013-2014 Cinque grandezze fondamentali Le variabili principali che attengono allo studio della macroeconomia sono: ◦ ◦ ◦ ◦ ◦ Pil e sua variazione nel tempo Livello generale dei prezzi e inflazione Tasso di interesse Tasso di disoccupazione Tasso di cambio Definizione e misura del PIL Il PIL è la misura standard della dimensione macroeconomica di una nazione Il Prodotto Interno Lordo è definito come il valore totale dei beni e servizi finali prodotti in una economia in un dato periodo di tempo (di norma un anno) (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 2 a.a. 2013-2014 Istituzioni di Economia Politica - 86040 valore: poiché si devono considerare beni eterogenei, la misurazione del PIL non può avvenire in termini puramente quantitativi, ma richiede la valorizzazione attraverso un sistema di prezzi prodotti: i beni inclusi nel PIL devono essere prodotti nel periodo corrente e non in periodi passati in una economia: il PIL è legato ad una dimensione territoriale, ad un luogo (di norma uno Stato o almeno una regione) dato periodo di tempo: il PIL è una grandezza di flusso che per essere misurata richiede un orizzonte temporale di riferimento (di norma un anno, minimo trimestre) Quali beni includere nel calcolo del PIL? Nel calcolo della produzione (in valore) entrano solo i beni finali Beni di nuova produzione che non subiscono ulteriori trattamenti prima di essere venduti ai consumatori perché si devono evitare duplicazioni I beni finali possono essere di diversa natura: beni di consumo immediato (es. cibo) beni di consumo durevole (es. abiti, automobili) beni di investimento (macchinari e impianti) I beni intermedi (quelli che servono alla produzione di altri beni) non vengono inclusi nel PIL se vengono utilizzati in corso d’anno; altrimenti si includono nelle scorte e diventano Investimenti (cioè parte del PIL) (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 3 a.a. 2013-2014 Istituzioni di Economia Politica - 86040 Come procedere effettivamente al calcolo del PIL? Poiché è difficile distinguere fra beni finali e beni intermedi la produzione si stima per mezzo dei valori aggiunti produzione lorda vendibile - prodotti utilizzati Metodi di misurazione del PIL I metodi fondamentali per la determinazione del Pil sono: Metodi “diretti” Metodo della spesa Metodo del reddito Metodo “indiretto” Metodo della produzione Somma dei Valori Aggiunti dei singoli produttori (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 4 a.a. 2013-2014 Istituzioni di Economia Politica - 86040 Metodi di misurazione del PIL Metodo della spesa Somma di quanto è speso per l’acquisto di beni finali, suddivisi in Consumi, Investimenti, Spesa Pubblica ed Esportazioni Nette Con questo metodo di misurazione l’elenco delle componenti del PIL è tassativo. Nel linguaggio della macroeconomia, il PIL si indica con il simbolo Y, i Consumi con C, gli Investimenti con I, la Spesa Pubblica con G, le Esportazioni Nette (che rappresentano il saldo fra esportazioni ed importazioni di beni e servizi) con NX (a sua volta dato da X-IM) Y = C + I + G + NX Metodi di misurazione del PIL Metodo del reddito Somma delle remunerazioni corrisposte ai diversi fattori che concorrono alla produzione, ossia Salari, Profitti, Rendite, Interessi… Con questo metodo di misurazione, l’elenco delle componenti del PIL dipende dai fattori che effettivamente sono presenti… Nel linguaggio della macroeconomia, i salari si indicano con il simbolo W, i profitti con PR, le rendite con R, gli interessi con Int… Y = W + PR + R + Int + … (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 5 a.a. 2013-2014 Istituzioni di Economia Politica - 86040 Il circuito economico in economia chiusa e senza Stato (1) Salari Lavoro Imprese Famiglie Flussi di beni e servizi Prodotti Ricavi di vendita Flussi Flussi monetari monetari Esemplificazione 1 (solo lavoro e beni di consumo): Dati del problema: Sistema con due sole imprese ◦ Il mugnaio produce farina complessivamente per € 50, impiegando solo lavoro al quale paga salari per €10 ◦ Il fornaio produce pane per €100, utilizzando farina per €10 e pagando salari per €40 Esempio tratto da Boitani “Macroeconomia” (2008) p. 24 (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 6 Istituzioni di Economia Politica - 86040 a.a. 2013-2014 Esemplificazione 2 (beni di consumo e rendite): Dati del problema: Sistema con due sole imprese ◦ Il mugnaio produce farina complessivamente per € 50, impiegando lavoro al quale paga salari per €10; il mugnaio utilizza un mulino per il quale paga affitti €5 ◦ Il fornaio produce pane per €100, utilizzando farina per €10 e pagando salari per €40; il fornaio affitta un negozio per €10 Esempio tratto da Boitani “Macroeconomia” (2008) p. 26 (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 7 a.a. 2013-2014 Istituzioni di Economia Politica - 86040 € 10 spesa farina Mugnaio 40 € sp. farina 100 € sp. pane € 10 salari € 35 profitti € 5 rendite Famiglie Fornaio € 40 salari € 40 profitti € 10 rendite Spesa =[Farina (consumi)+Pane]=40 €+100 €=140 € Reddito=[Salari+Profitti+Rendite]=(10+40)+(35+40)+(10+5)=140 € Prodotto=Valore Aggiunto=(50)+(100-10)=140 € Esemplificazione 3 (beni di consumo, rendite e investimenti): Dati del problema: Sistema con tre imprese ◦ Il mugnaio produce farina complessivamente per € 50, impiegando lavoro al quale paga salari per €10; il mugnaio utilizza un mulino per il quale paga affitti €5; acquista beni di investimento da un costrutture 25€ ◦ Il fornaio produce pane per €100, utilizzando farina per €10 e pagando salari per €40; il fornaio affitta un negozio per €10; acquista beni di investimento da un costruttore €15 ◦ Il costruttore paga salari per €30 Esempio tratto da Boitani “Macroeconomia” (2008) p. 28 (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 8 Istituzioni di Economia Politica - 86040 a.a. 2013-2014 Esemplificazione 4 (beni di consumo, rendite, investimenti ed estero): Dati del problema: Sistema con tre imprese ◦ Il mugnaio produce farina complessivamente per € 50, impiegando lavoro al quale paga salari per €10; il mugnaio utilizza un mulino per il quale paga affitti €5; acquista beni di investimento da un costrutture 25€ ◦ Il fornaio produce pane per €100, utilizzando farina per €10 e pagando salari per €40; il fornaio affitta un negozio per €10; acquista beni di investimento da un costruttore €15; esporta pane per €15 ◦ Il costruttore paga salari per €30, importa beni per €10 Esempio tratto da Boitani “Macroeconomia” (2008) p. 29 (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 9 a.a. 2013-2014 Istituzioni di Economia Politica - 86040 Entrate Bilancio imprese 190 Bilancio famiglie 170 Bilancia commerciale 15 Uscite 230 125 10 Saldo - 40 + 45 + 5 I S NX 40 45 5 S=I+NX 45=40+5 € 10 spesa farina Mugnaio € 10 salari € 35 profitti € 5 rendite € 25 investimenti 40 € sp. farina Fornaio 85 € sp. pane € 15 esportazioni Famiglie € 40 salari € 40 profitti € 10 rendite € 30 salari Costruttore € 10 importazioni Estero € 15 investimenti Reddito=[Salari+Profitti+Rendite]=(10+40+30)+(35+40)+(10+5)=170 € Prodotto=Valore Aggiunto=(50)+(85+15-10)+(40-10)=170 € Spesa =[Consumi+Investimenti+Esportazioni Nette]=125+40+(15-10)=170 € Esemplificazione 5 (beni di consumo, rendite, investimenti, estero e settore pubblico) : Dati del problema: Sistema con tre imprese e Pubblica Amministrazione ◦ Il mugnaio produce farina complessivamente per € 50, impiegando lavoro al quale paga salari per €10; il mugnaio utilizza un mulino per il quale paga affitti €5; acquista beni di investimento da un costrutture 25€ ◦ Il fornaio produce pane per €100, utilizzando farina per €10 e pagando salari per €40; il fornaio affitta un negozio per €10; acquista beni di investimento da un costruttore €15; esporta pane per €15 ◦ Il costruttore paga salari per €30, importa beni per €10 ◦ PA preleva imposte dalle famiglie per €20 e acuista beni dal costruttore per €40 Esempio tratto da Boitani “Macroeconomia” (2008) p. 30 (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 10 a.a. 2013-2014 Istituzioni di Economia Politica - 86040 Entrate Bilancio imprese 230 Bilancio famiglie 200 Bilancia commerciale 15 Bilancio pubblico 20 Mugnaio Uscite Saldo 270 - 40 145 + 55 20 - 5 40 - 20 € 10 spesa farina 40 € spesa I S NX BD 40 55 S=I+NX+BD - 5 55=40-5+20 20 Fornaio 85 € spesa P.A. € 10 salari € 35 profitti € 5 rendite = = = = € 20 imposte € 15 esportazioni € 25 investimenti € 40 salari € 40 profitti € 10 rendite Famiglie €40 spesa pubblica € 50 salari € 10 profitti € 20 importazioni Costruttore Estero € 15 investimenti Reddito=[Salari+Profitti+Rendite]=(10+40+50)+(35+40+10)+(10+5)=200 € Prodotto=Valore Aggiunto=(50)+(85+15-10)+(40+25+15-20)=200 € Spesa =[Consumi+Invest.+Esport. Nette+Spesa Pubblica]=125+40+(15-20)+40=200 € MERCATI DEI FATTORI Redditi Salari, profitti, rendite Investimenti dall’estero Risparmio privato MERCATI Finanziamenti FINANZIARI Trasferimenti Disavanzo pubblico Famiglie Imposte Pubblica Amministrazione Spesa pubblica per beni e servizi Consumo MERCATI Imposte Imprese Sussidi Investimenti BENI E SERVIZI Settore estero Importazioni Esportazioni (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 Fatturato delle imprese Investimenti all’estero 11 a.a. 2013-2014 Istituzioni di Economia Politica - 86040 Fattori che influenzano la produzione aggregata (o reddito) Rapporti con l’estero Prodotto Interno/ Prodotto Nazionale Tassazione indiretta Prezzi mercato / Costo dei fattori Tassazione diretta (trasferimenti) Reddito Disponibile Ammortamenti: Lordo/Netto Tempo Inflazione: Monetario (nominale)/ Reale Misurazione del reddito: PIL vs. PNL P.I.L. P.N.L. (prodotto interno lordo) (prodotto nazionale lordo) Produzione ottenuta dall’attività svolta in un Paese da residenti Produzione ottenuta dall’attività svolta in un Paese dai suoi cittadini Concetto locale (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 Concetto nazionale 12 a.a. 2013-2014 Istituzioni di Economia Politica - 86040 Modalità di valutazione del reddito Ai prezzi di mercato Al costo dei fattori (o prezzi base) Maggiorato delle imposte indirette e dei contributi alla produzione Al netto di imposte indirette e contributi Modalità di valutazione del reddito Pil nominale vs. Pil reale Il Pil nominale è il valore corrente dei beni e servizi prodotti nell’economia (è una espressione monetaria) Il Pil reale misura la quantità dei beni e servizi prodotti poichè la somma di quantità di beni eterogenei non è possibile, il calcolo del Pil reale passa attraverso l’utilizzo di una misura monetaria che non varia nel tempo. (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 13 a.a. 2013-2014 Istituzioni di Economia Politica - 86040 Esempio numerico (2 beni): Anno 1: Anno 2: P1x X1 + P1y Y1 (5, 10) (8, 12) = 50 + 96 = €146 P2x X2 + P2y Y2 (+31.5%) (6, 11) (9, 14) = 66 + 126 = €192 Per determinare la variazione del Pil reale: (1) Calcolare il valore di quanto prodotto nell’anno 2, usando i prezzi dell’anno 1 P1x X2 + P1y Y2 = 5 x 11 + 8 x 14 = 167 (2) Esprimere il valore determinato come % del Pil dell’anno base (167/146=1.14). Il Pil reale è aumentato del 14.4%. Deflatore del PIL = (Pil nominale Pil reale)*100 Anno 1 (base) = 146/146 = 100 Anno 2 = 192/167 = 114.97 Misurazione del Pil: Nominale vs. Reale (Italia, valori assoluti) Italian GDP nominal vs. real year 2000 at market prices (Source: Istat) 1.600.000 1.400.000 1.200.000 1.000.000 800.000 600.000 400.000 200.000 19 70 19 71 19 72 19 73 19 74 19 75 19 76 19 77 19 78 19 79 19 80 19 81 19 82 19 83 19 84 19 85 19 86 19 87 19 88 19 89 19 90 19 91 19 92 19 93 19 94 19 95 19 96 19 97 19 98 19 99 20 00 20 01 20 02 20 03 20 04 20 05 - nominal GDP (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 real GDP (2000) 14 a.a. 2013-2014 Istituzioni di Economia Politica - 86040 Confronti internazionali: PPP – una esemplificazione 1. Il tasso di cambio nominale nel 1988 era 40 rupie = US$1. Perciò $1000 = 40,000 rupie. 2. Si acquisti un pniere rappresentativo di beni e servizi a Washington DC. Tale paniere può contenere, ad esempio: 2 kg di riso 1 kg di pesce 5 biglietti della metropolitana (urbana) l’affitto per un mese di un bilocale 1 personal computer 2 visite dal medico (la lista potrebbe contenere centinaia di beni…) 3. Si immagini che questo paniere rappresentativo costi $1,000 a Washington. Ora si acquisti esattamente lo stesso paniere di beni in India. Si immagini che costi 10,000 rupie. tasso di cambio Purchasing Power Parity (PPP) = 10, 000 rupie diviso per $1000 ovvero: PPP 10 rupie = $1 4. Il Pil pro-capite in India (1998) 17,200 rupie = $430 al tasso di cambio nominale. [40 rupie per dollaro]. A PPP, il Pil pro-capite in India 17,200 rupie = $1720 [ 10 rupie per dollaro]. PIL = Prodotto Ingannevole Lordo? Il PIL è solo un’approssimazione del benessere economico Nel suo calcolo infatti… Non vengono incluse prestazioni non scambiate sul mercato Non vengono incluse attività intenzionalmente occultate Vengono incluse alcune voci che non corrispondono a benefici netti per la società Gli acquisti pubblici vengono valutati al costo di produzione Non si tiene conto di risorse non rinnovabili sfruttate nel processo produttivo (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 15 Istituzioni di Economia Politica - 86040 a.a. 2013-2014 Contabilità Nazionale Il concetto fondamentale che emerge dalla CN è quello di prodotto o reddito nazionale perché esso è la misura della prestazione di un sistema economico Scopo della CN è fornire una precisa definizione di tale grandezza ed in particolare stabilisce convenzionalmente: • Che cosa includere in tale calcolo • Dove vengano prodotti i beni • Quando vengano prodotti i beni I principali aggregati di Contabilità Nazionale PIL al costo fattori PIL - Imposte indirette PIN PIL - Ammortamenti PIN costo fattori PIL - Imposte indirette - Ammortamenti PNL PIL + Rimesse nette dall'estero PNL costo fattori PIL + Rimesse nette dall'estero - Imposte indirette PNN PIL + Rimesse nette dall'estero - Ammortamenti Reddito Nazionale (RN) PNN – Imposte indirette Reddito Personale (RP) RN - Tasse imprese - Accantonamenti previdenziali Profitti Accantonati + Trasferimenti Reddito Personale Disponibile RP - Imposte individuali = Rendite + Redditi da prop. + Divid. + Interessi + Salari + Trasferimenti + Rimesse nette dall’estero (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 16 a.a. 2013-2014 Istituzioni di Economia Politica - 86040 Simbologia macroeconomica Y Produzione, Reddito TA Tasse C Consumo TR Trasferimenti I, S Investimento, Risparmio BS Avanzo dello Stato (TATR-G) = -BD (disavanzo) G Spesa Pubblica W Salari Nominali IM Importazioni PR Profitti Nominali X Esportazioni P Livello generale dei prezzi Bilancia Commerciale (XIM) Md , Ms Domanda e Offerta di moneta Bilancia dei pagamenti Nd, Ns Domanda e Offerta di lavoro NX BP Simbologia macroeconomica g Tasso di crescita del reddito u Tasso di disoccupazione c Propensione marginale al Consumo Tasso di inflazione s Propensione marginale al Risparmio E Tasso di cambio nominale t Aliquota fiscale Tasso di cambio reale m Propensione marginale all’importazione W/P Salario reale v Velocità di circolazione della moneta M/P Offerta reale di moneta r Tasso di interesse reale i Tasso di interesse nominale (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 17 a.a. 2013-2014 Istituzioni di Economia Politica - 86040 Identità fondamentali di Contabilità Nazionale Economia chiusa e senza Stato Y Destinazione Impiego = C+S S C+I I Identità fondamentali di Contabilità Nazionale BS=TA-TR-G Economia chiusa con Stato Yd=Y-TA+TR Destinazione C + S + TA - TR S + BS (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 Y Impiego = C+I+G I 18 a.a. 2013-2014 Istituzioni di Economia Politica - 86040 Identità fondamentali di Contabilità Nazionale Economia aperta con Stato Yd=Y-TA+TR NX=X-IM Destinazione C + S + TA - TR S + BS (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 BS=TA-TR-G Y Impiego = C + I + G + NX I + NX 19 a.a. 2013-2014 Istituzioni di Economia Politica - 86040 Il modello domanda aggregata-reddito Lezioni 22-23 Il modello reddito (produzione) - domanda aggregata è stato sviluppato nell’ambito della E’ uno strumento per la rappresentazione dell’economia reale, ovvero del A differenza della contabilità nazionale, che si occupa di relazioni di equilibrio (o di identità), tale modello è utile anche per la considerazione delle (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 1 a.a. 2013-2014 Istituzioni di Economia Politica - 86040 In caso di squilibrio fra Y ed AD, ex-post si avrà un aggiustamento di AD tramite variazione delle scorte AD Dato il livello di AD se: Y<AD IU<0 AD Y=AD IU=0 AD= Y>AD IU>0 AD Area di eccesso di domanda AD=Y E AD Area di eccesso di offerta Y Nel modello Domanda Aggregata-Reddito si rappresentano le condizioni che portano all’equilibrio del mercato dei beni. Sono presenti equazioni che definiscono la condizione di equilibrio (Reddito=Domanda Aggregata), la Domanda Aggregata e le sue componenti (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 2 a.a. 2013-2014 Istituzioni di Economia Politica - 86040 1. Equilibrio: Y = AD 2. Domanda Aggregata: AD = C + I + G + (X-IM) 3. Consumo: C = C(C , Yd ) = C0 + cYd 4. Reddito Disponibile Yd = Y - TA + TR = TA (TA, Y) = TA0 + tY 6. Trasferimenti TR = TR (TR) = TR0 5. Tasse: TA I = I0 8. Spesa Pubblica G = G0 9. Esportazioni: X = X0 10. Importazioni: IM = IM (IM, Y) = IM0 + mY 7. Investimento: Le diverse equazioni possono essere agevolmente rappresentate nel piano cartesiano Reddito-Domanda Aggregata (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 3 a.a. 2013-2014 Istituzioni di Economia Politica - 86040 Ruolo delle componenti autonome e dei parametri comportamentali di AD (rappresentazione del caso di economia chiusa e senza Stato) AD Le componenti autonome determinano l’intercetta della funzione AD nello spazio Y-AD AD = C0 + cY + I0 C = C0 + cY I parametri comportamentali determinano l’inclinazione della funzione AD nello spazio Y-AD C0+I0 C0 Y L’individuazione grafica dell’equilibrio è immediata: dato un certo livello di Domanda Aggregata, la condizione di equilibrio richiede che la produzione si adegui a tale livello (intersezione fra Domanda Aggregata e retta 45°) (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 4 a.a. 2013-2014 Istituzioni di Economia Politica - 86040 Determinazione grafica dell’equilibrio AD-Y (rappresentazione del caso di economia chiusa e senza Stato) AD AD = C0 + cY + I0 AD=Y AD* E C0+I0 Y* Y L’individuazione analitica dell’equilibrio è più complessa e richiede la soluzione del sistema di equazioni presentato (nel caso proposto la soluzione esiste ed è unica) (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 5 a.a. 2013-2014 Istituzioni di Economia Politica - 86040 Y = AD Y = C + I + G + X - IM Y = (C0 + cYd) + I0 + G0 + X0 – (IM0 + mY) Y = C0 + c(Y – TA + TR) + I0 + G0 + X0 – IM0 – mY Y = C0 + cY – cTA0 – ctY + cTR0 + I0 + G0 + X0 – IM0 – mY Y – cY + ctY + mY = C0 – cTA0 + cTR0 + I0 + G0 + X0 – IM0 Y [1 – c(1 – t ) +m] = C0 – cTA0 + cTR0 + I0 + G0 + X0 – IM0 ! Passando dalla forma strutturale alla forma ridotta del modello keynesiano si ottiene la seguente definizione del reddito di equilibrio: Ye 1 (C0 I 0 G0 cTR0 cTA0 X 0 IM 0 ) 1 c(1 t ) m Y e A0 moltiplicatore (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 Domanda autonoma 6 a.a. 2013-2014 Istituzioni di Economia Politica - 86040 ! La condizione di equilibrio statica è valida anche per indicare le variazioni del reddito in risposta a variazioni di AD: Y e 1 (C0 I0 G0 cTR0 cTA0 X 0 IM0 ) 1 c(1 t ) m Y e A0 ? Il moltiplicatore è una grandezza che pone in relazione le variabili endogene ed esogene del modello macroeconomico, determinando il livello di equilibrio del reddito o l’entità della sua variazione in risposta ad un mutamento delle componenti autonome della domanda aggregata. ? Il concetto di moltiplicatore ha un’importanza fondamentale nella teoria Keynesiana, che può essere spiegato, analiticamente ed economicamente, attraverso due prospettive interpretative. ? (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 7 a.a. 2013-2014 Istituzioni di Economia Politica - 86040 Dato un modello macroeconomico Ovvero un insieme di equazioni di senso economico che concorrono alla determinazione delle grandezze di equilibrio Si definiscono Variabili esogene quelle il cui valore è determinato al di fuori del modello. Variabili endogene quelle il cui valore può essere determinato solo attraverso la risoluzione del sistema. Dato un sistema esattamente determinato, è possibile esprimere in modo unico i valori di equilibrio delle variabili endogene in funzione delle sole variabili esogene ! ! L’interpretazione del moltiplicatore: Prospettiva statica (o di equilibrio) Il moltiplicatore indica la sensibilità del reddito di equilibrio alle componenti della domanda autonoma. (concetto di derivata e quindi considerazione di intorni molto piccoli del reddito di equilibrio, orizzonte temporale istantaneo) (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 Prospettiva dinamica (o incrementale) Il moltiplicatore indica la risposta complessiva del reddito (produzione), ad una variazione iniziale della domanda autonoma, ceteris paribus (variazioni non infinitesime, orizzonte temporale prolungato su n periodi) 8 a.a. 2013-2014 Istituzioni di Economia Politica - 86040 L’impatto iniziale sulla produzione, dato da un incremento della domanda autonoma è pari all’incremento stesso. AD AD=Y Quindi il reddito passa da Y0 a Y’... A AD1 …tuttavia Y’ non è un livello di equilibrio (c’è una situazione di eccesso di domanda) e la produzione cresce ulteriormente E0 AD0 A Y0 Y’ Y L’impatto indotto è costituito dall’effetto cumulato degli incrementi di produzione che portano dal livello Y’ al nuovo livello di equilibrio Y1 AD=Y AD L’impatto indotto dipende dall’entità dei parametri comportamentali (inclinazione AD) E1 La somma dell’impatto iniziale ed indotto è determinata dal moltiplicatore A AD1 E0 AD0 Y0 Y0 (c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 Y’ Y1 Y N.B. Il grafico mostra il caso particolare in cui il moltiplicatore vale 2 e quindi la variazione iniziale del reddito è esattamente uguale a quella indotta. Per valori inferiori (superiori) a 2, l’impatto iniziale è superiore (inferiore) a quello indotto. 9
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