10 Martedì 6 Maggio 2014 Corriere della Sera BG Economia Immatricolazioni auto ad aprile Il mercato torna a frenare Forse anche alla luce dell’annuncio di prossimi incentivi,sono tornate a scendere in aprile (1.915 contro le 1.940 del 2013) le immatricolazioni di auto nella Bergamasca, secondo le anticipazioni Unrae. Da inizio anno il saldo resta positivo: 8.389 contro 8.091. I costumi delle miss L’azienda ha cessato l’attività a dicembre: nessuna novità per i 28 dipendenti in Cigs fino a fine anno Zogno Linea Sprint diventa bresciana Mvb, oggi la presentazione del piano Cotonella rilancia il marchio trevigliese, produzione in Valcamonica La cifra resta top secret: «Non la dico, sa, ci siamo messi d’accordo così, per il segreto assoluto». Maurizio Zannier, titolare della Cotonella Spa, società nata nel 1972 a Edolo, in provincia di Brescia, come piccolo laboratorio di lavorazione conto terzi e poi cresciuta a Sonico, sempre in provincia di Brescia, fino a diventare un protagonista del settore, ha firmato il contratto il 2 maggio: la sua società di maglieria e intimo (50 mila pezzi al giorno) ha acquistato il marchio bergamasco Linea Sprint. L’azienda di Treviglio (a Milano c’è solo la sede legale), nota anche alle cronache mondane per avere vestito Miss Italia con i suoi costumi da bagno dagli anni Settanta alla fine degli anni Ottanta (con la sua fascia ha sfilato anche la bergamasca Eleonora Resta, quando ha vinto nel 1985), ha cessato l’attività a dicembre. La produzione era già stata spostata oltre confine, prima in Turchia e poi in Tunisia. Alla fine 28 dipendenti sono stati posti per un anno, fino a dicembre 2014, in cassa integrazione straordinaria per cessazione d’attività, inizialmente a rotazione per lo svolgimento delle ultime commesse. Il passaggio di proprietà del marchio (nell’operazione Linea Sprint è stata assistita da Nordest Merchant, del gruppo Banca Popolare di Vicenza) non cambia il loro destino: a Treviglio non si riprenderà a lavorare. «Produrremo tutto a Sonico: il know how resta quello di Cotonella. Abbiamo acquistato il marchio per ampliare la nostra offerta con un prodotto nuovo ma affine alla nostra indole e al nostro stile» dice Zannier. Il marchio Linea Sprint si era appannato negli ultimi tempi: l’azienda aveva cercato di affiancare alla tradizionale produzione di costumi da bagno quella di corsetteria, ma i risultati non erano stati esaltanti. L’ultimo esercizio, chiuso ad agosto 2013, aveva visto un calo del fatturato da 6,3 a 4,3 milioni. Le strategie per il rilancio del brand sotto la gestione Cotonella sono già sulla scrivania: «La prima collezione di costumi da donna sarà lanciata a primavera 2015, ma l’intenzione è di aggiungere una linea uomo, anche di maglieria, e due per bambino e bambina», anticipa il titolare. I designer hanno già preso matita e bozzetti in mano: i costumi interi per signora, i Lady dal taglio classico adatti a donne «curvy», restano il punto forte della produzione, ma nella collezione saranno inseriti nuovi modelli per un target giovane, taglia 40, fisico asciuttissimo. «Un prodotto fresco, coloratissimo e frizzante» fanno sapere da Cotonella. Tra il marchio bresciano e quello bergamasco c’è anche una coincidenza curiosa: entrambi i marchi hanno sponsorizzato Miss Italia. «E speriamo di continuare l’avventura con il concorso, anche se con un solo brand, ovviamente» chiude Zannier. Qualsiasi sia la cifra dell’acquisto di Linea Sprint — «non è altissima» giura il titolare — Cotonella ha potuto permetterselo senza troppi sforzi: il 2013 si è chiuso con fatturato di 22,8 milioni, in aumento rispetto ai 20,9 dell’anno precedente (20,9) e con un margine operativo lordo a 1,5 milioni (1,1 nel 2012). L’utile netto, anticipano dall’azienda, sarà di 650 mila euro circa. Vincitrici A lato, Miriam Leone, miss Italia 2008. Sopra, Eleonora Benfatto, miss Italia 1989, con Anna Falchi Alessandra Troncana © RIPRODUZIONE RISERVATA La storia Finito il boom degli anni Sessanta L’uscita dei grandi Nell’ultimo decennio Lovable e Triumph hanno abbandonato la produzione in provincia Tra fallimenti e chiusure il lungo declino dell’intimo Da settore trainante a comparto di nicchia Con Linea Sprint l’industria dell’intimo bergamasco perde un altro «pezzo». Non è la prima volta che un marchio bergamasco emigra, senza la produzione collegata. Il caso più noto è quello di «Roberta», il marchio di Azzano San Paolo reso noto dal fondoschiena pubblicitario di Rosa Fumetto e di Michelle Hunziker. La società era passata per un concordato preventivo prima di finire nel 1993 a John Gaethe Visendi — ritornato recentemente alla ribalta per un possibile passaggio di proprietà del Brescia Calcio — e quindi andare in fallimento nel 1998. Alla società è però sopravvissuto il marchio, che dal 2002 è nel gruppo mantovano Pompea. Storie chiuse con il fallimento sono anche quelle della Lilly Italia di Pedrengo (che aveva i marchi Lilly, Kelitha ed Eklizia), al capolinea nel novembre 2010 e della Ladyberg di Grassobbio. Per quest’ultima il fallimento è stato dichiarato nel luglio 2012 dal Tribunale di Milano, dove era stata spostata la sede legale della società che ha avuto tra i suoi marchi in licenza anche Seduzioni di Valeria Marini.. Dalla procedura però c’è stato anche un salvataggio che ha mantenuto l’attività nella La scheda Marketing Rosa Fumetto, l’italo-thailandese Erika Falconieri in Vespa (foto), Michele Hunziker e Nina Senicar (nel nuovo corso) sono alcune delle testimonial che hanno prestato il loro «lato B» per promuovere lo slogan «Roberta, lo slip dei vent’anni», che dal 1982 ha fatto la fortuna dell’omonimo marchio nato ad Azzano Bergamasva. Nel 2010 la Fraly di Ponteranica, attiva anche con il marchio Aruba; è stata affittata e quindi acquistata dalla Sistema tessile, che ha così permesso di mantenere in vita un’attività avviata nel 1962. Un anno, questo, fondamentale per il settore, dove la maggior parte delle attività è stata avviata proprio tra gli anni Sessanta fino a metà degli anni Settanta. Nel 1962 sono infatti state avviate le produzioni nella Bergamasca di due marchi internazionali; Lovable e Triumph. A Grassobbio è stato aperto il primo stabilimento italiano del marchio americano, che all’inizio degli anni Settanta contava più di 500 dipendenti, passato nel 1979 sotto il controllo della famiglia Gambirasi, e poi dieci anni dopo da un pool formato dalle famiglie Felli, Pellegrini, Zangani e dalla Sopaf di Jody Vender, per ritornare nel 1996 agli americani, questa volta di Sara Lee, che hanno infine chiuso la produzione, facendo comunque di Grassobbio il quartiere generale per l’Italia. Parabola più triste invece per la Triumph International Rome: il gruppo svizzero ha avviato, sempre nel 1962, l’attività produttiva a Trescore Balneario, inaugurando poi nel 1965 un nuovo stabilimento, successivamente potenziato finché nel 2004 ha annunciato lo spostamento della lavorazione all’estero per poi chiudere nel 2010 il magazzino e in seguito accorpare a Segrate anche la sede, lasciando la provincia. A tenere alta la bandiera del settore alla fine sono alla fine le aziende più storiche, come la Imec di Carvico, nata nel 1936 e passata nel 2005 alla Tex Zeta, del gruppo Zambaiti, e con la guida dell’amministratore delegato Fabio Micheli è cresciuta con un nuovo stabilimen- Le aziende che resistono La Imec, nata nel 1936, ha investito nello stabilimento e sui marchi. E la Perofil, classe 1910, è tornata nel settore lingerie to aperto nel 2010 e nuove licenze di marchi acquisite nel 2012 (Ritratti Milano, Swan Original e Rochas). E con la Perofil, nata nel 1910, che nel 1968 aveva interrotto, causa repentino cambio della moda, la produzione di sottovesti, ma nel 2013 è tornato nel settore lingerie acquistando il marchio milanese Luna di seta. Stefano Ravaschio Verrà depositato oggi al Tribunale di Bergamo il piano concordatario della Manifattura di Valle Brembana di Zogno. La proposta arriverà al commissario giudiziale Tiziano Mazzucotelli e al giudice delegato Mauro Vitiello nell’ultimo giorno utile, con l’attesa per l’ingresso di nuovi soci che si è protratta fino alla scadenza di consegna di un piano sul quale il presidente di Mvb, Massimo Trabattoni, ha mantenuto lo stretto riserbo fino all’ultimo. Ma, salvo colpi di scena dell’ultim’ora, la natura della proposta dovrebbe essere di natura liquidatoria. Se approvato dal tribunale, per diventare esecutivo il piano dovrà poi essere approvato dai creditori; il tutto in attesa di capire cosa ne sarà dell’azienda e, in particolare, di un organico di 330 dipendenti, per lo più attualmente in cassa integrazione. (F.Sp.) Occupazione Tutte on line le agevolazioni alle assunzioni Confindustria Bergamo e l’Assessorato provinciale al Lavoro hanno attivato uno sportello informativo on line, liberamente accessibile all’indirizzo «www.assunzioneagevolat a.it», a supporto della nuova occupazione rivolta sia al personale disoccupato residente nella Bergamasca, sia ai datori di lavoro interessati a conoscere nel dettaglio le agevolazioni e i finanziamenti fruibili in caso di assunzione di nuovo personale. Il sito viene periodicamente aggiornato da un gruppo di lavoro composto da funzionari dell’Associazione esperti di diritto del lavoro e da operatori del Servizio Lavoro della Provincia di Bergamo ed ha come obiettivo specifico quello di offrire al territorio un servizio a sostegno del mercato del lavoro e dello sviluppo dell’occupazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il progetto Missione congiunta per trovare nuovi sbocchi in un Paese dove il mondo delle costruzioni è in fermento anche in vista dei Mondiali di calcio del 2022 Obiettivo Doha, cinque aziende insieme a caccia di affari nel mercato del Qatar Il rilancio dell’edilizia bergamasca passa anche e soprattutto dall’estero. Ne sono convinte quattro aziende del comparto sparse per la provincia orobica, che la prossima settimana partiranno per il Qatar per una «due giorni” di incontri con imprenditori locali» «La capitale dell’emirato, Doha, è in piena espansione — dice Enrico Espinosa, titolare della E3 Group (advisory e strategia industriale) che ha organizzato la missione, a stretto contatto con la Camera di Commercio italo-qatarina —. La scelta delle aziende partecipanti è stata fatta in base alle richieste precise del mercato locale: lì c’è bisogno di al- ta specializzazione, e le società selezionate sono in grado di garantirla. Sono partito da un elenco di una quarantina di aziende, che ho poi selezionato rapportandomi con le esigenze degli imprenditori arabi. Alla fine ne sono rimaste cinque: oltre alle quattro ber- gamasche, il progetto coinvolge infatti anche la sondriese Vetro G, che realizza vetri per grosse strutture». Tra le imprese bergamasche che stanno preparando i bagagli c’è la Crs Impianti (impianti elettrici e meccanici per i settori civili e industriali) di Gor- 5 50 Le aziende partecipanti Sono Crs Impianti, Falegnameria Aresi, Standgreen, Metalltech e la Vetro G. di Sondrio Per cento La quota di fatturato estero della Falegnameria Aresi, grazie anche a una commessa in Qatar le, che lo scorso anno ha investito 200 mila euro in internazionalizzazione: «Per il 2014 puntiamo ad aumentare del 40% il volume d’affari (il budget previsto è di 18 milioni, lo scorso anno era stato di 14) — spiegano il presidente Stefano Civettini e l’amministratore delegato Gino Zambaiti —. Ci stiamo concentrando sull’estero dallo scorso anno: oggi la percentuale di export viaggia intorno al 10%, entro il 2015 vogliamo portarla al 25%. Questo tipo di iniziative non potranno che aprirci nuovi canali». Della spedizione farà parte anche la trevigliese Falegnameria Aresi, specializzata in serramenti su misura: «Nel Progetto Enrico Espinosa alla presentazione della missione 2013 un 50% circa dei nostri 4 milioni di fatturato è stato realizzato all’estero, grazie anche a una fornitura proprio in Qatar», dice il direttore Giancarlo Aresi. A completare una rosa di aziende particolarmente ete- rogenea ci saranno poi la Standgreen (allestimenti fieristici e soluzioni per interni) di Mornico al Serio («L’obiettivo della missione è quello di fare rete per mettere in luce l’eccellenza del Made in Italy», commenta il contitolare Cesare Cantù) e la Metalltech di Seriate, dal 2008 spin off del gruppo Longhi specializzata in elementi metallici per architettura e che esporta – principalmente nell’Europa del Nord - l’80% dei 3 milioni annui di fatturato. «“Non sarà la classica missione commerciale — conclude Espinosa —. A Doha incontreremo aziende davvero importanti, che riconoscono alle nostre imprese competenze uniche nel settore. Si tratta di un Paese che ha quindi grande interesse per le aziende italiane, e che è in grado di convertire le sue risorse di gas naturale in forti investimenti. E non dimentichiamo che in Qatar si stanno costruendo gli stadi che nel 2022 ospiteranno i Mondiali di calcio: le potenzialità di questo ricco emirato, oggi, sono immense». Fabio Spaterna © RIPRODUZIONE RISERVATA
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