CAMPIONATO DI GIORNALISMO GIOVEDÌ 3 APRILE 2014 9 •• Settanta anni fa la strage di Pozza I ragazzi della scuola di Acquasanta l’attacco nazi-fascista e l’eccidio di 44 persone IL RICORDO Nonna Amelia: «Così ci salvammo» All’epoca lei era una giovane sposa e, ricorda, i partigiani erano coloro che andavano contro i fascisti e trovavano rifugio nelle campagne e nelle impervie montagne della zona per non farsi arrestare. Nonna Amelia, quando si stava per compiere l’accerchiamento del piccolo paese dove viveva, con altre donne e bambini si rifugiò nelle grotte vicine alle cascate della Volpara. Fu una decisione che le salvò la vita, perché di lì a poco i tedeschi avrebbero ucciso i partigiani che si erano rifugiati nella zona. Tra Pozza ed Umito furono trucidati dodici civili e quasi trenta partigiani di varia nazionalità. Furono bruciate diverse case del paese: in una di esse morì anche una bambina di undici anni. La gente del posto era disperata: alcuni avevano perso parenti e amici, altri la casa e i propri averi. Quando nonna Amelia racconta queste cose ha la voce rotta per l’emozione e gli occhi lucidi: anche queste emozioni così forti a distanza di tanti anni aiutano a comprendere la drammaticità di quei lontani eventi. Quella raccontata dalla nonna è una piccola storia dentro la grande Storia , che aiuta i giovani a capire cos’è la guerra e a capire la sofferenza , il dolore, i sacrifici delle generazioni precedenti che hanno costruito l’Italia democratica e civile di oggi, che come recita la Costituzione “rifiuta la guerra” e oggi siamo tutti convinti che attraverso il dialogo si possono affrontare e risolvere tutti i problemi. L’ 11 MARZO 2014 noi ragazzi della 2A e della 3A della Scuola secondaria di primo grado insieme agli alunni delle classi 4A e 5A della Scuola primaria di Acquasanta Terme ci siamo recati a Pozza per partecipare alla manifestazione di commemorazione al 70˚ anniversario della strage di Pozza. Pozza, paesino nell’acquasantano fu attaccato dalle truppe tedesche nazi-fasciste nel 1944. L’11 marzo di quell’anno i paesi di Pozza e Umito all’alba, dopo essere stati accerchiati, videro compiersi una strage: quarantaquattro persone tra cui partigiani, inglesi, greco-ciprioti, jugoslavi e civili vennero brutalmente uccise. I paesi furono bruciati ( nel rogo di una casa morì anche una bambina di soli 11 mesi, Anna Sparapani) e successivamente completamente depredati. La prima persona ad essere uccisa fu il diciottenne Emidio Collina, il quale prima di morire chiese al suo aguzzino, il maresciallo della caserma dei carabinieri di Acquasanta Terme, di portare un saluto a sua madre. Trovò la morte an- 11 MARZO 2014. I ragazzi in visita alla lapide commemorativa che il capitano della banda dei partigiani di Umito, Gregorio Schiavi, al quale attualmente è stato dedicato il Corso di Acquasanta. Partiti dalla nostra scuola ci siamo fermati davanti alla lapide commemorativa del partigiano Pio Cesari, sono stati lasciati dei fiori e lette delle poesie celebrative. Proseguendo il tragitto abbiamo fatto sosta davanti la casa del partigiano Troli Nicola e osservato la lapide con su scritti i nomi di Pedicelli Vittorio e Santini Loreto e Filippo che in quel luogo trovarono la morte. Infine, dopo aver ripercorso i luo- ghi dove si erano compiute le stragi, ci siamo recati al cimitero partigiano internazionale sulla strada tra Umito e Pozza. Erano presenti le autorità locali: il presidente della Provincia, il sindaco di Acquasanta, la preside della nostra scuola Patrizia Palanca, una delegazione di Alpini, dei carabinieri ed esponenti dell’Anpi. Sono state spese parole di commemorazione per i defunti, abbiamo recitato le poesie che avevamo precedentemente composto in ricordo dei nostri eroi e ascoltato i brani musicali eseguiti dalla banda “Luigi Sabatini” di Acquasanta Terme. E’ stata una giornata molto significativa e piena di ricordi, ricordi che noi ragazzi non dovremmo mai scordare. Noi ragazzi di Acquasanta siamo onorati della presenza di tali personaggi nel contesto della nostra storia locale, perchè siamo consapevoli del fatto che grazie alla loro lotta e alla loro morte oggi possiamo considerarci cittadini liberi. Classe 2A Scuola secondaria di primo grado Acquasanta Terme IL DOLORE IN RIMA TRE POESIE SCRITTE PER NON DIMENTICARE IL SACRIFICIO DI TANTE VITE UMANE “Hanno donato il proprio cuore con coraggio» I ragazzi delle scuole hanno incontrato alcuni partigiani Il fazzoletto rosso “Donne e bambini tutti nell’oratorio!”, disse un partigiano di nome Gregorio. “Partigiani, versiamo il sangue come i nostri avi!”, disse Gregorio Schiavi. “Servitori della patria, proteggiamo i cittadini, senza fare i bambini, combattiamo i tedeschi, siamo tutti italiani, uniti siamo, per il futuro dei bambini, questo facciamo. Si, è vero, anche io sono scosso ma manteniamo il nostro simbolo, il fazzoletto rosso, proteggiamoci a vicenda e tutto tornerà “sano”. Parola di un partigiano”. Federico Orelli Il pianto nel silenzio E’ notte tutto tace ma un uomo non ha pace ha tradito i suoi amici. E’ notte tutto tace ma una mamma piange le hanno ucciso i suoi anni felici. E’ notte tutto tace freddo, il vento grida rossa la neve tutto il dolore copre. Simona Barnabei Un grande cuore I partigiani han donato il proprio cuore con coraggio, per salvar la nostra patria allora sporcata dall’oltraggio e dal dolor. Per questo noi vi ringraziamo e oggi vi ricordiamo. Elio Amici LA REDAZIONE Classe 1^: BRUNI CHIARA, CARNICELLI SARA, CORSI SABRINA, DE ANGELIS GIUSY, DEL GRANDE ENRICO PIO, FANTUZI FEDERICA, GHERGHELGEORGE MIHAI, GUAIANI ASIA, LUCIONI GIANLO- RENZO, ORELLI DANIELE, PANTALONI F EDERICA, SPARAPANI MANUEL, TESSELLI ALISEA, TOFANI VALERIA. Seconda A: ALESI GRETA, CANGI SHARON, CANNELLA DAVIDE, CANNELLA LETIZIA, CATALUCCI AURORA, GIORGI ALESSANDRO, MARTELLI ALESSANDRO, ORELLI DAVIDE, ORELLI FEDERICO, ORELLI RICCARDO. SEGHETTI CRISTINA, SIMONI MATTEO TESSELLI JACOPO, TESTA VALENTINA
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