PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2013-2015 Approvato dal Consiglio di amministrazione nella seduta del 27 gennaio 2014 PREMESSA pag.1 PRINCIPI E NORME DI RIFERIMENTO pag. 2 PROGRAMMAZIONE TRIENNALE pag.3 PREMESSA La Legge 6.11.2012 n. 190 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nelle pubbliche amministrazioni, ha introdotto nuove misure finalizzate alla prevenzione della corruzione e dell’illegalità ed ha, in parte, modificate e integrate le norme relative alle fattispecie di reati contro la pubblica amministrazione già contenute nel codice penale ed in altri provvedimenti legislativi. La Legge individua un nuovo assetto di presidio, nazionale e locale, a contrasto dei fenomeni di illegalità e, in particolare, ha introdotto l’obbligo per tutte le pubbliche amministrazioni di nominare al loro interno un Responsabile della prevenzione della corruzione e di redigere, approvare e aggiornare nel tempo un proprio piano anticorruzione. L’introduzione nel nostro ordinamento di questi nuovi strumenti diretti a rafforzare le politiche di prevenzione e contrasto della corruzione era stata più volte sollecitata dagli organismi internazionali, pertanto il legislatore italiano ha fissato tempistiche ristrettissime per l’attuazione di tali strategie. L’approvazione dei Piani triennali delle singole PPAA avrebbe dovuto essere temporalmente conseguente all’emanazione del Piano Nazionale Anticorruzione, a sua volta successivo alla pubblicazione delle Linee di Indirizzo del Comitato Interministeriale. Allo stato risultano esser state emanate le sole Linee di Indirizzo, aventi una valenza generalista, che devono essere declinate nel PNA “con linee guida più stringenti, quasi direttamente operative” e che deve “rendere le informazioni raccolte nei Piani e le relative strategie di contrasto alla corruzione leggibili secondo linguaggi omogenei, che rendano possibile un’agevole verifica dello stato di attuazione delle politiche anticorruzione nelle singole amministrazioni e una comparazione delle diverse esperienze”. In attesa dei contenuti operativi che verranno delineati dal PNA, questo Istituto assolve l’obbligo di approvazione del piano triennale ipotizzando azioni che devono intendersi quale primo approccio alla valutazione dei rischi nonché alla gestione e monitoraggio degli stessi. Il Piano triennale andrà infatti dinamicamente allineato alle future determinazioni degli organi competenti e, soprattutto, al PNA del Dipartimento della Funzione Pubblica. PRINCIPI E NORME DI RIFERIMENTO In Istituto sono già in vigore molteplici norme, autonomamente adottate o scaturenti da norme e circolari a valenza nazionale, regionale e locale, volte ad assicurare lo svolgimento delle attività nel rispetto dei principi di legalità e di eticità. E’ sempre stato, infatti, obiettivo primario dell’ l’Istituto, oltre che obbligo di legge, che le proprie attività istituzionali venissero svolte con correttezza, trasparenza ed integrità. Tali norme e tali regolamenti interni indicano i comportamenti che devono essere tenuti, quelli da contrastare e le sanzioni da applicarsi in caso di mancato rispetto delle regole. Tutto il personale che a vario titolo opera all’interno dell’Istituto , nonché la componente studentesca, è tenuto a rispettare e far rispettare queste normative: Statuto Regolamento di Amministrazione, finanza e contabilità Regolamento elezioni del Direttore Regolamento elezioni Consiglio accademico Regolamento generale – Area Studenti Regolamento generale – Area Docenti Regolamento nomina delle commissioni di concorso Regolamento ore didattica aggiuntiva Regolamento della Consulta degli studenti Regolamento attività esterne studenti PROGRAMMAZIONE TRIENNALE Nelle more dell’emanazione del Piano Nazionale Anticorruzione e di modelli uniformi di gestione per le pubbliche amministrazioni si ritiene comunque indispensabile avviare le strategie richieste dalla legge anticorruzione sui processi che ineriscono le materi obbligatorie ex lege, sopra indicate e quindi, tenendo conto degli obblighi introdotti dalla L. 190/13, dell’impatto dell’attuazione nell’organizzazione dell’Istituto nonché delle risorse umane disponibili allo stato attuale sottodimensionate alle reali necessità, per dare attuazione agli obblighi di legge, si delinea il seguente Programma operativo triennale: ANNO 2013 1. Avvio del sistema di presidio del rischio anticorruzione con le nomine di: a-Responsabile della prevenzione della corruzione Il Responsabile dell’Ufficio ragioneria , dott.ssa Monica Dapiaggi è stata nominata Responsabile della prevenzione e della corruzione dal Consiglio di Amministrazione con deliberazione n. 29 del 10 settembre 2013 La nomina è stata successivamente comunicata alla CIVIT. a-Responsabile dell’ adozione del Programma triennale per la trasparenza e l’integrità Il Direttore amministrativo , dott.ssa Claudia Gallorini è stata nominata Responsabile dell’adozione del Programma triennale per la Trasparenza e l’integrità dal Consiglio di Amministrazione con deliberazione n. 29 del 10 settembre 2013. La nomina è stata successivamente comunicata alla CIVIT. ANNO 2014 Identificazione delle aree ritenute più esposte o sensibili al “rischio corruzione” che si individuano in quelle indicate come obbligatorie ex lege 1) autorizzazione o concessione; 2) scelta del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi; 3) concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati; 4) concorsi e prove selettive per l’assunzione del personale e progressioni di carriera. Tali aree sono già in gran parte disciplinate da specifiche normative di settore, anche di valenza nazionale, che prevedono specifici oneri di vigilanza e trasparenza da attuarsi sia in corso di procedura sia al termine della stessa. Sarà cura del Responsabile l’individuazione, di concerto con il Direttore amministrativo e tramite il coinvolgimento del personale amministrativo e docente nell’attività di analisi e valutazione, di eventuali altre aree ritenute a rischio e analizzare quei procedimenti che possono non essere completamente normati o standardizzati e segnalare agli organi competenti di dovervi provvedere, nonché l’individuazione di eventuali azioni di intervento con approfondimenti/suggerimenti necessari ai fini dell’aggiornamento del piano Attuazione e integrazione degli specifici obblighi di trasparenza previsti dalla legge 190/12 Vista l’importanza da attribuirsi in generale alla trasparenza in funzione della prevenzione della corruzione, si tenderà alla armonizzazione e al collegamento degli adempimenti riguardanti la trasparenza e l’anticorruzione nella stesura dei relativi Piani triennali e tramite coordinamento costante dei relativi Responsabili con incontri a cadenza variabile (almeno due all’anno) a seconda delle tempistiche previste per gli adempimenti normativi e per gli aggiornamenti dei piani. E’ individuata come specifica modalità di presa d’atto dell’adozione del piano piano triennale da parte del personale tutto l’invio tramite mail dell’avviso di pubblicazione dello stesso sul sito internet dell’Istituto; la stessa comunicazione sarà fatta ai nuovi assunti a qualunque titolo, e per il personale in servizio per ogni aggiornamento del piano. Unitamente al Programma verrà sempre pubblicato sul portale il relativo stato di attuazione, che consentirà di seguire l'iter e l'aggiornamento dello stesso. Il presidio dell’attuazione delle normative in materia di trasparenza, ivi compresi gli obblighi specificatamente previsti dalla L. 190/2012 è affidato al responsabile designato per l’adozione per il Programma della Trasparenza, il Direttore amministrativo, Dott.ssa Claudia Gallorini. Emanazione di nuove norme interne ed individuazioni di relative sanzioni in caso di inosservanza -“Codice Etico” del personale allineato con Riforma Gelmini, nuovo Codice di Comportamento dei Dipendenti Pubblici e Legge 190/12; -Regolamento degli incarichi extraistituzionali del personale amministrativo, docente Avvio del piano formativo In assenza, allo stato, di linee guida nazionali o modelli standard di riferimento si ritiene di individuare due livelli di formazione, secondo una graduazione progressiva di approfondimento della materia in oggetto e nell’anno 2014, avviare il primo livello e cioè la formazione di base rivolta a tutto il personale che opera presso l’Istituto. Si utilizzeranno strumenti di formazione/informazione volte ad acquisire nozioni di base su anticorruzione, trasparenza e codici di comportamento al fine di avere una diffusione allargata delle regole etiche e del rispetto della legalità. Avvio di un piano di regolamentazione del flusso informativo Tutto il personale che opera nell’istituto è tenuto a riferire al Responsabile notizie rilevanti che attengono a comportamenti che generino rischi di corruzione (intesa in senso lato) o alla consumazione di reati e di illeciti. Valgono al riguardo le seguenti prescrizioni: devono essere trasmesse eventuali segnalazioni, incluse quelle di natura ufficiosa, relative alla commissione di illeciti o di comportamenti comunque non in linea le norme elencate nei Principi di riferimento Il Responsabile valuterà le segnalazioni ricevute, eventualmente avviando attività istruttorie e provvedendo, se del caso, alla doverosa segnalazione all’autorità giudiziaria competente; le segnalazioni potranno indicare violazioni o sospetto di violazioni, fornendo ogni dettaglio utile o necessario a comprendere la situazione determinatasi; l’Istituto garantirà la riservatezza dell’identità del segnalante, fatti salvi gli obblighi di legge e la tutela dei diritti dell’Istituto stesso o delle persone accusate erroneamente e/o in mala fede. Oltre alle segnalazioni anche ufficiose di cui al paragrafo precedente, devono essere obbligatoriamente e tempestivamente trasmesse al Responsabile le informative concernenti: i provvedimenti e/o notizie provenienti da organi di polizia giudiziaria, o da qualsiasi altra autorità, dai quali si evinca lo svolgimento di indagini, anche nei confronti di ignoti, per reati o illeciti; le notizie relative all’effettiva attuazione dei procedimenti disciplinari svolti e delle eventuali sanzioni irrogate dagli organi competenti ovvero dei provvedimenti di archiviazione di tali procedimenti con le relative motivazioni. ANNO 2015 Si prevede un’attività di assestamento e integrazione in correlazione alle competenze acquisite e all’evolversi del sistema di prevenzione con particolare riguardo a: -verifica dell’attuazione degli obblighi di trasparenza -presidio/miglioramento del flusso informativo tramite l’eventuale stesura di documenti di ricognizione , eventualmente integrati con proposte di misure idonee a prevenire o contrastare il rischio di corruzione, da far compilare ai soggetti /referenti operanti nelle aree maggiormente interessate a tale rischio e da valutare a cura del Responsabile in vista degli aggiornamenti del piano -valutazione e verifica di un’ipotesi di rotazione del personale qualora emergesse un effettivo concreto rischio di corruzione e dell’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione. Nel verificare la possibilità di disporre rotazioni del personale dovranno essere considerati e valutati i limiti derivanti dall’alta specializzazione necessaria per lo svolgimento di determinate attività e dalle ristrette risorse umane disponibili. Consolidamento del piano formativo Avvio del secondo livello di formazione, quella avanzata, rivolta al Referente e al personale che opera in ambiti ritenuti a rischio di corruzione. Si valuterà l’utilizzo di corsi della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione o corsi da organizzare presso l’Istituto per il personale direttamente collegato alla prevenzione del rischio di corruzione al fine di fornire acquisire specifiche conoscenze approfondite sulle tematiche affrontate dalla normativa anticorruzione e dai codici di comportamento. Tutto il personale in servizio coinvolto nella formazione avanzata è tenuto a effettuare il programma formativo anti-corruzione proposto che diventerà per questi un preciso obbligo di servizio. In caso di assunzione o di attribuzione di nuove responsabilità, il personale destinato a operare nelle aree sensibili dovrà effettuare la formazione sulla normativa anticorruzione e ricevere il codice di comportamento dei dipendenti pubblici; Istituzione di nuovi organi di garanzia quali un Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità e il Garante degli studenti.
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