Anno X - N. 3 luglio,agosto,settembre 2007 Sommar io Sommario IMPEGNO PER UNA VITA MIGLIORE Periodico d’informazione della Federazione Malattie Rare Infantili Anno X - n. 3 Anno 2007 Registrato presso il Tribunale di Torino, n. 5167 del 12 giugno 1998 Direzione e Redazione: Via Susa 37 - 10138 Torino [email protected] Direttore Responsabile: Maria Antonietta Ricci Redazione: Prof. Alberto Musso Donatella Garitta, Vincenzo Vitagliano Impaginazione: Associazione Culturale Carta e Penna Via Susa, 37 - 10138 Torino Tel.: 011.434.68.13 www.cartaepenna.it [email protected] Stampa: AGV - Torino DIRITTO ALLA SALUTE E SPESA SANITARIA: ECCESSO DI SPESA, TROPPI SPRECHI O…? PAG. 2 NOTIZIE DA EURORDIS PAG. 4 LO SPORTELLO DELLA SCUOLA PAG. 6 LA VOCE DELLE ASSOCIAZIONI PAG. 8 SCARTABELLANDO PAG. 14 LE RICETTE DI ELENA PAG. 20 GIOCHI PAG. 21 L’ISOLA DEI DESIDERI PAG. 24 L’immagine di copertina e il testo Il variopinto arcobaleno sono di Claudia Depoli. a GLI AMICI DI VALENTINA (Atassia Teleangiectasia o Sindrome di Louis-Bar ) Via C.L.N. 42/a - 10095 Grugliasco (TO) Tel. fax: 011 4152920 www.atassia-teleangiectasia.it [email protected] ANF Associazione nazionale NeuroFibromatosi Sede del Piemonte: Sig. Mostacci Tel - fax: 011 411 36 43 www.neurofibromatosi.org ANIPI - Portatori Patologia Ipofisarie Dott. Walter Zaccagnini C.so Matteotti 23 - Torino Cell.: 335 330 087 [email protected] APADEST - Sindrome di Turner Sig.ra Marta Giunti - Via Selvaggio, 183 10094 - Giaveno (TO) Tel.: 933 98 73- [email protected] ArfSAG - Famiglie Adrenogenitale Piemonte Sig.ra Domenica Palermo presso Ospedale Regina Margherita Tel. 011 313 53 45 [email protected] ASPW - Associazione Soggetti Prader-Willi Sig.ra Maria Antonietta Ricci Via Garibaldi 18/7 - 10040 Druento (TO) Tel.: 338 68 90 187 www.praderwilli.it - [email protected] EAMAS European Association Friends of McCuneAlbright Syndrome Via Borgovecchio 25 - 10041 Carignano (TO) Tel.-fax: 011 969 72 58 [email protected] META - Associazione Malattie Metaboliche Ereditarie OIRM Clinica Pediatrica Tel.: 011 313 53 63 [email protected] 1 Impegno per una vita migliore DIRITTO ALLA SALUTE E SPESA SANITARIA: ECCESSO DI SPESA, TROPPI SPRECHI O…? PROF. ALBERTO MUSSO tutti i campi della medicina. La conseguenza è che i processi innovativi clinici e diagnostici richiederanno investimenti sempre maggiori, e la spesa sanitaria è destinata a crescere, e notevolmente, e questo crea un forte allarme fra i responsabili dell’economia pubblica. Ma in Italia si spende tanto o poco per la sanità? Secondo lo studio dell’OECD Health Data (fig.1), nel 2004 la spesa sanitaria italiana ammontava all’8,4% del PIL. Può sembrare tanto, ma in realtà è inferiore (e non di poco) alla media dei paesi industrializzati che è del 9,5%. Lo stesso studio ci dice che dal 1990 al 2004 la spesa sanitaria in Italia è cresciuta dello 0,7%, in assoluto una delle crescite più basse del mondo occidentale (e non solo). Ovviamente è giusto cercare di contenere gli sprechi, e altrettanto ottimizzare le risorse umane e materiali, ma in realtà sarebbe ora di dire che in Italia si spende poco per la sanità. Spendiamo molto meno dei paesi più industrializzati. Se vogliamo che il servizio sanitario migliori, se vogliamo vivere di più e meglio bisogna spendere di più, e le risorse vanno cercate fuori dal bilancio del Ministero della Salute. La riflessione circa l’equilibrio in sanità tra il diritto alla salute ed i costi ad esso associati porta inevitabilmente ad affrontare la tematica dell’equilibrio tra efficacia delle cure ed efficienza delle organizzazioni sanitarie. L’attenzione della maggior parte, se non della totalità dei politici e degli amministratori della cosa pubblica negli ultimi anni, si è focalizzata sull’efficienza. Nell’opinione generale questo dovrebbe permettere di rispondere più concretamente a quale debba essere la linea di equilibrio fra il livello qualitativo delle prestazioni sanitarie e la quantità di risorse economiche da impiegare. Per far fronte a questo problema alcune Regioni stanno attuando una serie di politiche di razionalizzazione dell’attività sanitaria e di eliminazione degli sprechi, ma con risultati irrilevanti. Infatti, le richieste dei cittadini in termini di qualità dell’assistenza sono in continuo aumento in virtù della progressiva presa di coscienza da parte dei pazienti del loro diritto alla salute. Inoltre l’uso di Internet, sempre più diffuso, permette ai pazienti di venire a conoscenza dei progressi continui che esistono sia nella diagnosi che nella terapia, e questo in quasi Fig. 1 2 Anno X - N. 3 luglio,agosto,settembre 2007 La Federazione Malattie Rare, in collaborazione con alcune delle associazioni che la compongono, si propone di organizzare, nell’arco dell’anno 2008, una serie di incontri pubblici per analizzare e far conoscere le difficili problematiche che accompagnano le Malattie Rare. LA MALATTIA MENTALE Quasi il 50% delle malattie rare hanno implicazioni mentali: come si affrontano i problemi? Esistono strutture per accogliere pazienti con queste patologie? Può la famiglia farsi carico di tutti i problemi derivanti dalla malattia mentale? Scopo primario di questi incontri sarà il trattare argomenti comuni a tutte le Malattie Rare al fine di iniziare un percorso comune che possa produrre risultati concreti e utili a tutti. MANCANZA DI DIAGNOSI Problematiche legate alla mancanza di una diagnosi certa che possa dare un percorso sanitario utile ad aiutare il paziente e la famiglia a vivere con meno apprensione la patologia. Molti i temi che possono interessare i pazienti e le famiglie e tra questi spiccano, a nostro avviso, quelli che di seguito riportiamo e che possono essere tema centrale di incontri aperti anche alla cittadinanza, dato che toccano anche tematiche legate ad altre patologie: IL DOLORE Accettare una grave patologia che durerà per l’intero arco della vita è difficile, forse quasi impossibile. Con un supporto psicologico e con l’aiuto di chi ha già vissuto gli stessi problemi forse si possono superare con meno difficoltà gli ostacoli che accompagnano la vita famigliare. E DOPO DI NOI? Che fine faranno i nostri figli con handicap intellettivo quando non ci saremo più? Chiediamo ai nostri lettori di avanzare delle proposte o di ampliare i sintetici punti che abbiamo esposto al fine di poter organizzare al meglio gli incontri. Le varie proposte possono essere inoltrate: tramite e-mail a: [email protected] Telefonando o inviando un fax allo 011.434.68.13 o con posta ordinaria a: Carta e Penna - Via Susa 37 - 10138 Torino www.malattie-rare.org E-mail: [email protected] 3 Impegno per una vita migliore NOTIZIE DA EURORDIS (ASSOCIAZIONE DI MALATTIE RARE EUROPEA) EURORDIS è un’alleanza non-governativa di associazioni di pazienti e di persone attive nel campo delle malattie rare, è guidata da pazienti ed è dedicata a migliorare la qualità della vita di tutte le persone affette da malattie rare in Europa. Fondata nel 1997, EURORDIS è sostenuta dai suoi membri e dall’Associazione Francese Distrofia Muscolare (AFM), dalla Commissione Europea, da fondazioni private e dall’industria sanitaria. EURORDIS raggruppa oltre 260 associazioni dedicate alle malattie rare in più di 30 Paesi, che coprono oltre 1000 patologie. Pertanto, EURORDIS rappresenta la voce di 30 milioni di pazienti affetti da malattie rare in tutta Europa. EURORDIS è un’organizzazione non a scopo di lucro con una rigorosa politica di trasparenza finanziaria e buone pratiche di gestione. Si definisce malattia rara una malattia che colpisce meno di un individuo su 2000 nella popolazione (in Europa). Cari lettori, tadini europei contro l’interesse dei malati, abbiamo guadagnato un grande rispetto per Eurordis nel mondo politico europeo. Tutti gli attori di questo processo a Bruxelles, compresa la Commissione, i membri del Parlamento e i giornalisti, hanno riconosciuto il ruolo fondamentale di Eurordis che è supportato da tutte le associazioni ad ombrello europee. Con il nostro lavoro a favore della ricerca regolamentata e della terapia sulle cellule staminali embrionali che rispettano i bisogni e le speranze delle famiglie, abbiamo combattuto una battaglia diretta, basata sui principi chiave della libertà di ricerca, del diritto alla speranza e al rispetto della vita. Abbiamo lottato con coraggio apportando argomentazioni solide. Non abbiamo avuto paura di alzarci e di sollevare questioni lasciate nell’ombra. Abbiamo dato prova della forza della nostra rete e della consistenza delle nostre argomentazioni. Godiamoci una boccata di aria fresca. 10 anni fa, o anche solo 5, molti non credevano nella possibilità di lavorare insieme attraverso tutti i Paesi europei e tutte le malattie rare. Volevamo costruire una comunità delle malattie rare con una voce forte per ridurre, direttamente o indirettamente, l’impatto di queste malattie sulla vita delle persone. Oggi questa visione è diventata una realtà. Siamo felici di condividere con voi questa libertà ed il piacere di lavorare insieme, costruendo questa casa per una giusta causa, la nostra causa. Il nostro orgoglio si rafforza sempre di più, insieme, siamo pronti ad affrontare nuove battaglie e nuove sfide per i prossimi dieci anni! Buone notizie! Il Regolamento europeo sulle Terapie Avanzate è stato adottato in prima lettura dal Parlamento Europeo durante la sessione plenaria del 25 Aprile e dal Consiglio dei Ministri il 30-31 maggio. È la prima volta che un Regolamento viene adottato in prima lettura nell’ambito di una procedura di co- decisione della Commissione Europea e contro le raccomandazioni del relatore. Gli emendamenti di compromesso sono stati approvati con 403 voti contro 246, con 11 astensioni. Abbiamo ottenuto un Regolamento che risponde alla maggior parte dei bisogni e delle aspettative espresse nei position papers di Eurordis e che darà un’accelerata al processo di autorizzazione per la terapia genica e cellulare e le terapie di ingegneria tessutale. Abbiamo ottenuto un processo di valutazione centralizzata e sorveglianza sulla qualità di queste terapie molto innovative e promettenti per le quali è richiesta un’autorizzazione alla commercializzazione. Abbiamo ottenuto una migliore competitività per l’Europa, con una struttura chiara e regolata. Ci auguriamo anche di mettere fine alle pratiche non proprio professionali dei Paesi vicini che offrono terapie cellulari danneggiando la situazione medica e finanziaria dei pazienti più disperati. Ancora una volta prenderemo parte ad un processo decisionale: verranno riservati dei posti per i rappresentanti dei pazienti all’interno del Comitato dell’EMEA per le Terapie Avanzate (CAT), che sarà creato il prossimo anno. Dopo un anno di battaglie contro quei pochi membri del Parlamento che non rispettano le regole della democrazia, imponendo convinzioni personali a tutti i cit4 Anno X - N. 3 luglio,agosto,settembre 2007 LE ASSOCIAZIONI DEI PAZIENTI CHIEDONO ACCESSO ricerca, dello sviluppo dei farmaci, delle sperimentazioni cliniche e di altre questioni che riguardano i rappresentanti dei malati, z Diffondere informazioni sulle possibilità di fonti della ricerca in Europa, z Approvare i finanziamenti per le associazioni dei pazienti, z Creare sostegno continuo ai progetti di ricerca che hanno obiettivi a lungo termine (ad esempio progetti sulla storia naturale della malattia), z Sviluppare più progetti di ricerca sulla qualità di vita dei pazienti, z ”Calls for proposals” (Inviti a presentare proposte): offrire aiuto a livello europeo; sviluppare strumenti per aiutare le associazioni ad organizzare i propri calls for proposals. ALLE FONTI DI RICERCA SULLE MALATTIE RARE Il decimo Membership Meeting di Eurordis e il Workshop europeo dal titolo “Accesso alle fonti di ricerca per le malattie rare” il 4 e 5 maggio 2007, presso l’Istituto Pasteur di Parigi, ha visto 270 partecipanti, provenienti da 27 Paesi, unirsi e discutere di questioni importanti che riguardano i malati. Il pubblico era composto per il 75% da rappresentanti dei malati e per il 25% da ricercatori, professionisti del settore sanitario, rappresentanti dell’industria e autorità politiche. Il workshop europeo era parte del progetto Capacity Building for Patient Organisations in Research Activities (sessioni di formazione sulla ricerca per le associazioni dei malati CAPOIRA). Fabrizia Bignami, responsabile per sviluppo terapeutico ad Euordis, nonché responsabile del workshop, ci racconta che “questo evento è stata una pietra miliare nel processo di supporto alle associazioni dei pazienti, i cui bisogni sono all’ordine del giorno della ricerca europea”. Durante il workshop, che è durato un giorno e mezzo, si sono avvicendate varie relazioni sulle fonti di ricerca sulle malattie rare e sull’integrazione delle associazioni nella ricerca. Sono stati costituiti anche due gruppi di lavoro che hanno discusso dei bisogni e delle speranze delle associazioni dei pazienti su due diversi argomenti: “Gli strumenti europei per la ricerca sulle malattie rare”, e “Coinvolgimento nella ricerca”. Da queste discussioni sono emersi i seguenti punti e richieste principali. STRUMENTI PER LA RICERCA: Banche biologiche sulle malattie rare: utilizzare l’EuroBioBank come punto di partenza per la creazione di banche biologiche di elevata qualità; convincere i ricercatori che utilizzano le banche biologiche della necessità di condividere i risultati con i pazienti Banche dati e registri di pazienti: organizzare sessioni di formazione per i rappresentanti dei malati; elaborare e divulgare linee guida europee sulla creazione di banche dati; sviluppare banche dati che legano genotipi e fenotipi, che possono essere utilizzate o controllate dalle associazioni dei malati con il supporto degli specialisti Sperimentazioni cliniche: creare un registro europeo centralizzato di sperimentazioni cliniche e pubblicare anonimamente i risultati; organizzare sessioni di formazione per i rappresentanti dei malati sui protocolli, la metodologia e l’analisi; assicurarsi che i risultati delle sperimentazioni cliniche siano utilizzati pienamente dalla comunità scientifica. I risultati di questo workshop di Eurordis sono stati presentati durante un altro workshop europeo sulla ricerca sulle malattie rare, organizzato dalla Commissione Europea a Bruxelles il 14 giugno 2007 che, secondo quanto afferma Fabrizia Bignami, che ha preso parte all’incontro, “è stata un’opportunità di accentuare maggiormente il ruolo dei pazienti nella ricerca europea”. I risultati delle discussioni del 14 giugno saranno a loro volta presentati durante una conferenza dal titolo ‘Ricerca sulle malattie rare: Costruire sul successo”, che si svolgerà a Bruxelles il 13 settembre 2007, con i membri del Parlamento europeo, i rappresentanti delle istituzioni che finanziano la ricerca scientifica sulle malattie rare, le autorità regolamentari europee e nazionali, i ricercatori e le associazioni dei malati. Un ulteriore opportunità per la comunità delle malattie rare di esprimere i propri bisogni in termini di ricerca, un altro passo verso la piena partecipazione delle persone affette da malattie rare ai processi decisionali europei, qualcosa per cui stiamo lottando da tanto tempo e che continueremo sempre a fare. ESIGENZE FONDAMENTALI: Spingere per l’adozione di piani nazionali per le malattie rare (compresa una politica della ricerca) negli Stati Membri dell’Unione. z Aumentare le conoscenze sulle malattie rare tra le autorità decisionali europee. z Offrire maggiori opportunità di collaborazione tra i malati e le autorità decisionali europee. z Costituire comitati europei, anziché nazionali, per le malattie rare. z Continuare ad offrire informazioni nelle differenti lingue nazionali. z DOMANDE DI PARTECIPAZIONE A PROGETTI EUROPEI: z Semplificare la procedura di richiesta fondi durante la fase preparatoria, z Implementare un doppio approccio: prima di tutto la manifestazione di interesse e poi la presentazione della domanda dopo la selezione, z Creare un banco di consulenza e di supporto a livello europeo all’interno di Eurordis, dedicato allo sviluppo di progetti per le malattie rare, z Pubblicare un elenco di persone di riferimento all’interno della Commissione Europea, completo di recapiti telefonici e indirizzi email, z Organizzare sessioni di formazione sui limiti della 5 Impegno per una vita migliore LO SPORTELLO DELLA SCUOLA LA CONVENZIONE UNIVERSALE ED IL DIRITTO ALLO STUDIO DELLE PERSONE CON DISABILITÀ. segnanti specializzati (mentori); (b) facilitare l’apprendimento dei linguaggio dei segni e la promozione dell’identità linguistica della comunità dei sordi; (c) assicurare che l’educazione delle persone ed in particolare dei bambini che sono ciechi, sordi o sordociechi, sia attuata nei linguaggi, metodi e mezzi di comunicazione più appropriati per l’individuo ed in ambienti che ottimizzino lo sviluppo accademico/scolastico e sociale. 4. Per contribuire ad assicurare la realizzazione di questo diritto, gli Stati dovranno adottare misure appropriate per impiegare insegnanti, compresi gli insegnanti con disabilità, qualificati nel linguaggio dei segni e/o Braille e preparare professionisti e personale che lavori a tutti i livelli dell’istruzione. Tale preparazione comprenderà la conoscenza della disabilità e l’uso di metodi aumentativi ed alternativi, mezzi e strumenti di comunicazione, tecniche educative e materiali per sostenere le persone con disabilità. 5. Gli Stati dovranno assicurare che le persone con disabilità siano in grado di accedere all’educazione terziaria (università), all’addestramento professionale, all’istruzione per adulti e all’educazione permanente senza discriminazioni e su una base di eguaglianza con gli altri. A questo fine gli Stati dovranno assicurare che si forniscano adeguati sussidi alle persone con disabilità. “L’articolo è interessante”, osserva Salvatore Nocera, responsabile dell’Osservatorio sull’integrazione scolastica. “Ma non chiarisce il concetto di integrazione scolastica. Si tenga presente che in molti Stati (da ultimo la Francia) realizzano l’integrazione ponendo una classe speciale dentro un Istituto comune facendo andare di volta in volta, a giudizio dei docenti di tale classe, singoli alunni nelle classi comuni per un tempo determinato, secondo i progetti personalizzati. Anche il riferimento all’eguaglianza con gli altri alunni non garantisce autonomamente l’integrazione nelle classi comuni”. “E’ necessario quindi che queste, come altre norme, non trovino un’attuazione semplicemente formalistica, ma debbono essere sostenute da un movimento culturale e dalle buone prassi che dall’integrazione scolastica realizzata in Italia, in termini di qualità, possa essere di lievito alla nascita di movimenti culturali analoghi negli altri Paesi”. Per l’Italia sarà importante adeguare ed approfondire la preparazione degli insegnanti specializzati ai linguaggi e alle modalità di comunicazione relative alle varie patologie. Come è noto, il 30 marzo 2007 il Governo italiano ha firmato a New York assieme ad altri 50 Stati la Convenzione Universale dei Diritti delle Persone con disabilità. Dalla firma di questa Convenzione nasce l’obbligo per ciascuno Stato di provvedere ad adeguare la propria normativa interna al trattato internazionale. L’art. 24 della Convenzione riguarda il diritto allo studio e, se per moltissimi Stati è assai avanzato nei contenuti non lo è per l’Italia che da oltre trent’anni ha già legiferato in materia di integrazione scolastica generalizzata ed ora punta sempre più alla qualità della stessa. L’articolo recita: 1. Gli Stati riconoscono il diritto delle persone con disabilità all’istruzione. Nell’intento di realizzare questo diritto senza discriminazioni e sulle base di uguali opportunità gli Stati dovranno assicurare un sistema di istruzione integrato l’istruzione permanente diretta a: (a) il pieno sviluppo del potenziale umano e del senso di dignità ed autostima e il rafforzamento del rispetto per i diritti umani, le libertà fondamentali e le diversità umane; (b) lo sviluppo da parte delle persone con disabilità della loro personalità, talenti e creatività, come pure delle loro abilità mentali e fisiche al massimo potenziale; (c) mettere le persone con disabilità in grado di partecipare effettivamente ad una società libera. 2. Nelle realizzazioni di questo diritto, gli Stati dovranno assicurare che: (a) le persone con disabilità non siano escluse dal sistema generale di istruzione in base alla disabilità e che i bambini con disabilità non siano esclusi dall’istruzione primaria libera e obbligatoria o all’istruzione secondaria in base alla disabilità; (b) le persone con disabilità posano accedere ad una scuola primaria di qualità, libera ed integrante/inclusiva e con gli altri nelle comunità in cui vivono; (c) siano forniti sussidi adeguati alle esigenze dell’individuo: (d) le persone con disabilità ricevano il sostegno richiesto, all’interno del sistema educativo comune, per agevolare la loro effettiva educazione; (e) si forniscano efficaci misure di sostegno in ambienti che ottimizzano lo sviluppo accademico e sociale, coerente con il fine della piena integrazione. 3. Gli Stati dovranno mettere in grado le persone con disabilità di apprendere le abilità di sviluppo sociale, per facilitare la loro piena ed uguale partecipazione nell’educazione e come membri della comunità. A questo fine gli Stati dovranno adottare misure appropriate, compreso: (a) facilitare l’apprendimento del Braille, di scritture alternative, metodi aumentativi ed alternativi, mezzi e strumenti di comunicazione, orientamento e capacità di movimento ed agevolare il sostegno dei pari e degli in- CAMPAGNA NAZIONALE MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE CONTRO LA VIOLENZA Direttiva Ministeriale della Pubblica Istruzione n. 16 Roma, 5 febbraio 2007 Oggetto: linee di indirizzo generale e azioni a livello nazionale per la prevenzione e la lotta al bullismo. Riportiamo il punto 1) “Campagna di comunicazione 6 Anno X - N. 3 luglio,agosto,settembre 2007 diversificata” rispetto ai vari ordini di scuole: - per la scuola dell’infanzia e la scuola primaria; - per la scuola secondaria di primo e secondo grado. Verrà realizzata una campagna di comunicazione di informazione rivolta agli studenti, ai dirigenti scolastici, ai docenti, al personale Ata e alle famiglie che preveda azioni mirate per ogni ordine e grado di scuola nel rispetto delle caratteristiche che differenziano il percorso evolutivo degli studenti. Tale azione è finalizzata a una più forte sensibilizzazione nei confronti del fenomeno e a trasmettere messaggi di esplicita non accettazione delle prepotenze tra studenti. Alfine di responsabilizzare il gruppo dei pari si coinvolgeranno gli stessi studenti nella realizzazione di tale campagna allo scopo di coinvolgerli nella soluzione di un problema che li riguarda direttamente. vanni Tedesco, ha accolto anche la richiesta di risarcimento danni che i legali dell’associazione avevano avanzato liquidandola per la somma di euro seimila (6000) oltre gli interessi legali fino al soddisfo, condannando, tra l’altro, al pagamento di tutte le spese le amministrazioni che hanno inteso resistere al ricorso. Nel dispositivo della sentenza di legge: Appare infatti evidente che il ritardo nella attribuzione del sostegno scolastico per l’intero orario ha inciso negativamente sia sul profilo di apprendimento del minore che sul suo rapporto con gli altri (ed in particolare con gli altri alunni frequentanti la stessa classe), colocandolo in posizione di partenza svantaggiosa . La sentenza di condanna ha riguardato il Ministero della Pubblica Istruzione, il C.S.A. Di Napoli ed il Dirigente scolastico del 1° Circolo Don Bosco. “Questa sentenza – dice Antonio Rocchetti, presidente dell’associazione Tutti a Scuola, che ha promosso e sostenuto l’iniziativa giudiziaria – mostra in modo inequivocabile il drammatico delle politiche sulla integrazione scolastica che i governi che si alternano perseguono con un’ostinazione che ha dell’incredibile. Ancora una volta deve essere un organo diverso da quello ordinario, in questo caso la magistratura, a supplire alle inefficienze, omissioni e ritardi di una classe politica locale e nazionale che, oramai, non rappresenta più il Paese reale, ma ristrette oligarchie di potere dalle quali i disabili, naturalmente, sono esclusi. Perché non votano. Ma i loro genitori, parenti ed amici si, e se ne ricorderanno al momento opportuno”. 1.1) Per la scuola dell’infanzia e la scuola primaria: Nei confronti dei bambini della scuola per l’infanzia e della scuola primaria si pone la necessità di valorizzare la comunicazione interpersonale, di costruire contesti di ascolto non giudicanti e momenti dedicati di dialogo che in questa fase evolutiva possono essere integrati da alcune azioni e suggerimenti operativi di cui l’Amministrazione in collaborazione con gli osservatori regionali di cui al paragrafo seguente, si impegna a curare la realizzazione o le necessarie attività di servizio e supporto nei confronti delle istituzioni scolastiche: valorizzazione ed ampliamento delle finestre già presenti in alcuni programmi Rai finalizzate ai riconoscimento, alla verbalizzazione ed espressione di sentimenti anche negativi; poster da affiggere all’interno delle scuole, che contengano immagini - messaggio particolarmente adatte e facilmente decodificabili dai più piccoli o realizzati da loro stessi; sensibilizzazione e possibile collaborazione con l’editoria rivolta ai bambini. RIAFFERMATO DAL TRIBUNALE DI SALERNO IL DIRITTO ALL’ASSISTENTE PER LA COMUNICAZIONE DI SALVATORE NOCERA La Sezione di Eboli del Tribunale di Salerno con Ordinanza n. 2069 del 2007 ha riaffermato, contro il Comune di Eboli, il diritto di un alunno disabilità di scuola media alla nomina di un’assistente per la comunicazione a spese del Comune stesso, in forza dell’art. 13, comma 3 L. n. 104/92 e dell’art. 139 del D.Lgs. n. 112 del 1998. L’Ordinanza pronunciata a seguito di un ricorso in via di urgenza. Stante l’inizio dell’anno scolastico ed il rifiuto del Comune a provvedere alla nomina. L’Ordinanza importante per vari motivi. Primo perché non accoglie, sulla base della Sentenza n. 204/04 della Corte Costituzionale, l’orientamento recente della Cassazione di negare l’esistenza di un diritto soggettivo allo studio degli alunni con disabilità e la conseguente assegnazione di queste cause, anziché al Tribunale Civile, al TAR, che non può pronunciare in tali casi sospensive in via di urgenza. Secondo, ritiene legittimo il ricorso in via di urgenza al Tribunale Civile e quindi l’assegnazione immediata dell’assistente alla comunicazione. Terzo, riconosce il diritto al risarcimento dei danni anche morali, conseguenti al ritardo nell’assegnazione dell’assistente richiesto. Quarto, perché si ribadisce l’orintamento giurisprudenziale secondo il quale per ottenere il provvedimento di urgenza è necessario che la diagnosi funzionale indichi, tra i bisogni educativi specifici dell’alunno, quello ad un assistente per la comunicazione. 1.2) Per la scuola secondaria di primo e secondo grado: Verranno promosse campagne informative e di formazione in servizio e aggiornamento a livello nazionale, regionale e locale favorendo il protagonismo delle singole istituzioni scolastiche. Specifiche iniziative saranno inoltre realizzate per studenti e genitori in collaborazione con le loro rappresentanze. Le suddette attività vedranno la partecipazione attiva delle associazioni professionali dei docenti e dei dirigenti scolastici, e delle associazioni maggiormente rappresentative degli studenti e dei genitori in collaborazione con le consulte provinciali degli studenti. RISARCIMENTO DANNI PER RITARDO ASSEGNAZIONE SOSTEGNO ASSOCIAZIONE TUTTI A SCUOLA ONLUS PRESIDENTE DR. ANTONIO ROCCHETTI Dopo le numerose ordinanze che hanno sancito in maniera inequivocabile il diritto all’assistenza da parte dei bambini disabili, è stata emessa in questi giorni una sentenza che non è azzardato definire storica. La terza sezione del Tribunale di Napoli, infatti, presidente Gio7 Impegno per una vita migliore IL MINISTERO COMINCIA A RISPONDERE MA RESTANO verrebbe notevolmente modificato, in vista della resa in carico del progetto globale di integrazione scolastica ed extrascolastica dei singoli alunni con disabilità da parte di tutti gli operatori che li riguardavano, a partire dai docenti curricolari della classe. Dal canto suo la FISH, come sottolineato dal presidente nazionale Pietro V. Barbieri. “plaude per queste iniziative del sottosegretario De Torre, ma continua anche a chiedere con insistenza risposte alle numerose denuncie di irregolarità sul territorio - che spesso portano la magistratura ad emanare sentenze favorevoli agli alunni e alle loro famiglie - e alle varie proposte di modifiche, in particolare nel senso della continuità didattica, dell’assistenza in classe e di quanto ancora evidenziato nelle Linee d’azione per l’integrazione scolastica da noi presentate oltre un anno fa e che non hanno mai ottenuto risposte positive da parte del Ministero” DIVERSI PROBLEMI IN SOSPESO F.I.S.H. COMUNICATO 30.05.2007 Si è svolta il 22 maggio scorso l’attesa nuova riunione dell’Osservatorio del Ministero della Pubblica Istruzione sull’integrazione Scolastica, presieduto dai sottosegretario Letizia De Torre, ai cui lavori hanno partecipato quasi tutte le associazioni che lo compongono, sia quelle aderenti alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) che alla FAND (Federazione Associazioni Nazionali dei Disabili) e anche quelle non aderenti ad alcun coordinamento. Nonostante i tempi sin troppo ridotti dell’incontro, i collaboratori del sottosegretario, Italo Fiorini e Raffaele Iosa, hanno avuto modo di illustrare due iniziative amministrative di grande importanza. La prima di esse riguarda il progetto di un Piano Nazionale di Formazione rivolto alle scuole autonome, da attuare soprattutto in rete, che interessa fondamentalmente la didattica per l’integrazione degli alunni con disabilità. Tale iniziativa, che dovrebbe coinvolgere oltre 750 scuole statali e paritarie, ha suscitato il plauso dei presente, poiché la formazione dei docenti curricolari è un punto sul quale le associazioni si sono sempre battute, senza mai ricevere dal Ministero adeguate risposte. Reazioni positive, dunque, a patto naturalmente che la condizione di ammissibilità delle scuole sia che vi partecipino tutti i docenti curricolari che abbiamo in classe alunni con disabilità e che vengano sospesi i corsi di aggiornamento per curricolari rimessi alla loro libera partecipazione. Questi ultimi, infatti vedono non più del 50% di docenti partecipanti, con un enorme dispendio di somme che potranno essere più utilmente riversate sul nuovo progetto nazionale. L’altra iniziative, ancora da definire nei dettagli, riguarda l’attuazione del provvedimento contenuto nella Legge Finanziaria per il 2007, che sostituisce il criterio di un posto di sostegno ogni 138 alunni con quello più ragionevole mirato ad “individuare le effettive esigenze”. E questo anche sulla base delle certificazioni previste dal DPCM 185/2006 che però in tal modo Povero gatto con gli stivali: ha perso il suo colore sotto la pioggia! Ravviva il suo aspetto... 8 Anno X - N. 3 luglio,agosto,settembre 2007 LA VOCE DELLE ASSOCIAZIONI LA LETTERINA DI GUIDUBERTO glio, con più tranquillità, certe parole che non avevano capito sulla nuova cura di Caspiterina; così adesso che le cose sono po’ più chiare mi pare che si siano tranquillizzati. Magari i due dottori dell’ospedale, anche se erano gentili, non avevano tanto tempo per parlare bene di tutto... forse c’erano anche delle parole mediche difficili che mama e papà non conoscevano. Beh! speriamo che se si dovrà fare un’altra cura i dottori riescano a spiegare tutto un po’ meglio ai miei genitori; intanto vediamo come andrà la cura di adesso. Adesso scusate... devo andare a fare i compiti del giorno in cui non sono andato a scuola... Ciao! Sono ancora Guiduberto, dodici anni, quello che ha già scritto una specie di letterina sul numero scorso. Vi ricordate della mia sorellina Caspiterina? Penso di sì. La volta scorsa vi ho raccontato la storia della mia famiglia, vi ho spiegato che malattia ha Caspiterina: la sindrome di McCune-Albright, e vi ho detto dell’associazione EAMAS che cerca di aiutare quelli che ce l’hanno e le loro famiglie. Adesso mi è venuta voglia di raccontarvi quello che ci è capitato la settimana scorsa. Mamma e papà hanno portato Caspiterina all’ospedale... state tranquilli, non è che si sia fatta male: ma una volta ogni tre o quattro mesi deve andare in ospedale per un paio di giorni per fare le sue cure. Bé, allora, siamo andati lì (sono andato anche io, per accompagnarla e stare un po’ con lei... e sono stato a casa da scuola, ih, ih!) e due dottori, a dir la verità molto gentili, hanno detto a mamma e papà che si sarebbe potuta provare una nuova cura e li hanno chiamati di là, nella stanzetta dove c’è il tavolino e le sedie. Io non sono andato, sono stato con Caspiterina che aveva il tubetto infilato nel braccio per giocare un po’ con lei; però vedevo dal vetro i dottori che dicevano, dicevano tante cose ai miei genitori, e loro ogni tanto si guardavano in faccia e facevano qualche domanda. Poi i dottori gli hanno fatto firmare un foglio, e io so che cos’è perché anche altre volte lo hanno fatto e un giorno ho sentito mamma e papà che dicevano che era il “consenso informato”. Certo che io non so di preciso cosa vuol dire; però so che quando mamma e papà sono usciti dalla stanzetta avevano una faccia che non sapevo se era più stupita o preoccupata. Forse non avevano capito bene tutto quello che gli avevano detto i dottori. Infatti quando siamo usciti dall’ospedale, il giorno dopo, papà e mamma sono andati dalla nostra dottoressa, “pediatra” mi pare che si chiami (però stavolta non mi hanno fatto andare con loro... quindi non sono stato a casa da scuola, umf!), e quando sono tornati ho saputo che la “nostra” dottoressa gli aveva spiegato me- Il “consenso informato” è sostanzialmente la decisione del paziente (o di chi per lui, se minorenne o incapace) di accettare un certo trattamento sanitario, medico o infermieristico. Tale consenso dovrebbe essere espresso nella piena consapevolezza dietro esauriente spiegazione da parte del medico delle implicazioni terapeutiche, delle prospettive di miglioramento, dei possibili rischi ed effetti collaterali, e così via. A volte viene ridotto a uno scarico delle responsabilità del medico o della struttura sanitaria tramite una frettolosa firma su un modulo, a volte viene più correttamente impostato come una partecipazione del paziente al proprio percorso sanitario; ma sovente si evidenzia una difficoltà di comunicazione o di comprensione fra l’operatore sanitario e il soggetto paziente/famiglia. In ogni caso, è un tema di grande interesse; e per i pazienti affetti da malattie rare assume una valenza particolare, perché spesso deve essere esercitato su terapie sperimentali, e perché a volte le terapie stesse sono ripetute ciclicamente per l’intera vita della persona. Lungi dall’essere capaci di esaurire questo complesso argomento, ci piacerebbe comunque divulgarlo e approfondirlo, perché tutti - pazienti di malattie rare e non - si possa meglio comprendere e fruire delle possibilità offerte dalla moderna medicina. Ci stiamo lavorando. Un saluto da EAMAS. EAMAS - European Association Friends of Mc Cune Albright Syndrome Via Borgovecchio n° 25, 10041 Carignano (TO) Italy, Fisc. Code 94037550012 Tel./Fax ++.39.011.9697258 - E-mail: [email protected] Bank account n° 34400.54 – ABI 01030, CAB 01000, Monte dei Paschi di Siena, Torino. Bank coordinates IT 65 T 01030 01000 000003440054 Post office account n° 39045109 (Italy) Web site: www.eamas.net Approved by REGIONE PIEMONTE (Prot. n° 328/28.1) Registro del Volontariato ONLUS – Settore Sanità 9 Impegno per una vita migliore ASSOCIAZIONE PRADER WILLI: ULTIME NOVITÀ DI MARIA ANTONIETTA RICCI Ci ritroviamo dopo le ferie un po’ più rinfrancati ma con la solita sensazione che, come ogni anno, è arrivato il momento di affrontare gli stessi problemi di sempre; l’inizio della scuola, l’inserimento al centro diurno, difficoltà nel far comprendere alcuni aspetti della malattia di cui è affetto il proprio figlio perchè poco conosciuta, come tutte le malattie rare. Difficoltà che ormai vengono superate con grande capacità dalle famiglie ma che richiedono, in alcuni casi, il contatto continuo con insegnanti ed operatori. Anche l’associazione ha ripreso la sua attività con grande slancio e competenza e ha già iniziato ad organizzare il prossimo Convegno Nazionale, il dodicesimo, che si svolgerà a Torino il 19 aprile 2008. Sarà, per noi, un’occasione importante per apprendere le ultime notizie in campo sociale e sanitario, per conoscere il risultato delle ultime ricerche sulla sindrome di Prader Willi e per porre le nostre domande, i nostri interrogativi ai medici ed agli operatori sociali che interverranno all’interessante incontro. Per dar modo alle famiglie di assistere con serenità al Convegno, l’Associazione del Piemonte stà organizzando una giornata di divertimento e di vacanza per i bambini ed i ragazzi che vi parteciperanno e che saranno assistiti da operatori competenti che conoscono la sindrome P.W.. Torino, inoltre, è una città stupenda, da visitare, con i suoi bei monumenti ricchi di storia. Una città ordinata che nasconde dietro i suoi affascinanti salotti e i suoi sobri e seri abitanti, un cuore grandissimo. Vi invitiamo pertanto in molti a partecipare. Ed ora passiamo ad altre novità piacevoli dando notizia che quest’anno la Compagnia di San Paolo di Torino, che ringraziamo sentitamente, ha finanziato un progetto relativo ai “Soggiorni estivi con percorsi di autonomia rivolto a giovani con s.P.W.” Così cinque ragazzi dai 20 ai 35 anni sono partiti per una settimana di vacanze al mare con personale qualificato ed hanno trascorso il periodo con serenità ed allegria ma soprattutto in compagnia di persone giovani. E’ stata una bella esperienza anche per i genitori che hanno potuto riposare, finalmente, per qualche giorno, senza essere disturbati. Ci auguriamo di poter continuare ancora con altre vacanze e portare un po’ di felicità e di normalità ai nostri ragazzi . Ed ora pubblichiamo la relazione che ci ha inviato Valentino Calosso, rappresentante IPSWO delle famiglie italiane, e che tratta alcuni argomenti illustrati al Congresso internazionale che si è svolto in Romania a giugno di quest’anno e che ha visto la partecipazione dei nostri illustri medici italiani del Gruppo di Studio delle Obesità Genetiche, del Prof. Chiumello e suoi collaboratori, della dottoressa Domenica Taruscio e di tutti coloro che professionalmente si occupano della sindrome di Prader Willi e che ringraziamo sentitamente. Sono poche purtroppo le famiglie italiane che hanno potuto partecipare all’incontro, quindi siamo lieti di poter pubblicare la sintesi di una giornata trascorsa da Valentino Colosso. Ringraziamo Dorica Dan responsabile dell’Asso- ciazione romena che in poco tempo e con mezzi limitati ha saputo valorizzare questo importante evento. CONGRESSO IPSWO CLUJ NAPOCA 23-06-2007 DI VALENTINO CALOSSO Il 6° Congresso Internazionale IPWSO si è svolto a Cluj-Napoca, in Romania, dal 21 al 24 giugno 2007. La conferenza era strutturata su diversi programmi (scientifico, medico, parentale) suddiviso in una giornata iniziale dedicata agli interventi di carattere scientifico e medico tenutesi in sale separate, e da due giorni dedicati ai genitori e professionisti. Al termine della conferenza si è tenuta l’assemblea generale IPWSO, con la nomina del nuovo direttivo e la presentazione del prossimo convegno. L’ultimo giorno di conferenza era dedicata più in generale alle malattie rare. Avevo in programma di partecipare alle ultime due giornate (23-24), ma, per problemi logistici e di lavoro, ho potuto partecipare alla conferenza il solo giorno 23/6, in concomitanza con l’assemblea IPWSO. Nonostante tutto, è stata una giornata piena di eventi, della quale posso solo fare un breve riassunto, per forza di cose sintetico e parziale. Durante la giornata di conferenza, ho partecipato ai seguenti interventi: z PWS expert meeting held October 2007 in Toulouse- Highlights and Future Expectations Anthony Goldstone, MD, MA, MRCP, PhD – UK L’intervento ha mirato a descrivere i vari fronti verso i quali si muove la ricerca, presentando in modo sommario alcuni punti che sono stati al centro della attenzione durante il convegno di Tolosa (Francia), tenutosi in Ottobre 2006. z A Swiss comprehensive model -Urs Eiholzer, MD – Switzerland Urs ha presentato il suo programma terapeutico della sindrome basato su cinque punti: z Dieta z Trattamento con GH z Programma di esercizi giornaliero z Trattamento con ormoni sessuali maschili z Supporto psicologico mirato per le famiglie Questo programma è descritto in modo chiaro in un recente libro -scritto e dedicato ai genitori-, che è stato presentato nella sua traduzione in italiano nell’autunno scorso presso il centro di ricerca sulle malattie rare (BIRD) a Longare di Costozza. (Recentemente la Sezione dell’associazione veneta ha acquistato alcune copie del libro in questione e possono essere richieste da chi desidera avere una copia). Il dott. Eiholzer ha inoltre stigmatizzato i molti -troppi, a suo parere- esami clinici richiesti da alcuni protocolli ufficiali. z Sleep and skin picking - Leopold Curfs, PhD – Netherlands 10 Anno X - N. 3 luglio,agosto,settembre 2007 Il dott. Curf ha presentato uno studio che mette in relazione i disturbi del sonno e il cosiddetto skin-picking, e cioè la tendenza maniacale di procurarsi lacerazioni della pelle attraverso il continuo grattarsi le ferite con le unghie. Ha inoltre dato dei consigli sul trattamento pratico di questa affezione, quali tenere le unghie molto corte e trovare delle occupazioni alternative, z Scoliosis - Desiree Moharamzadeh, MD - Italy La dottoressa Moharamazadeh ha presentato uno studio che mette in relazione il trattamento con l’ormone della crescita e le scoliosi progressive. E’ opinione comune che il GH abbia sia effetti negativi (sviluppo accelerato delle ossa in soggetti ipotonici), che positivi, (diminuzione del peso e sviluppo della muscolatura che favorisce il sostenimento della colonna vertebrale), ma non si sa ancora quantificare con numeri statistici e scientifici l’effetto globale sulla scoliosi. Difatti, secondo lo studio presentato, sembra emergere chiaramente che il trattamento con il GH incide in modo negativo causando ai soggetti predisposti, come sono i PWS, dei gravi problemi di scoliosi. Poichè il campione esaminato non rappresenta un numero significativo ai fini statistici, non sono ancora stati presentati ufficialmente i risultati, ma solo dei risultati preliminari. z Medical Alert Booklet Announcement -Janalee Heinemann – USA L’intervento della Dott. Heinemann è stato del tutto generale ed ha illustrato (a favore di chi si avvicina per la prima volta alla sindrome) le caratteristiche principali della sindrome, con particolare attenzione alla obesità, ed alla gestione delle crisi respiratorie, di soffocamento e gastrointestinali. A tale scopo l’associazione USA ha redatto un libretto che contiene alcune indicazioni ai medici che hanno in cura dei pazienti PWS, e che può essere prelevato all’indirizzo WEB www.pwsausa.org. Dopo la pausa ci sono state alcune sessioni svolte in parallelo che riguardavano i figli in età pediatrica da una parte, e quelli in età adulta in un’altra. Per motivi di interesse personale, ho partecipato agli incontri riguardanti i più giovani, ma mi è molto dispiaciuto non poter assistere alle presentazioni dell’altra aula. z Diet management at home, school, and everywhere - Peter Davies, MD, PhD – Australia. Questo intervento ha posto l’accento sulla composizione della dieta da seguire per una corretta alimentazione, che deve sempre e comunque contenere una sufficiente quantità micronutrienti e minerali, compreso ferro e calcio. Egli ha inoltre affermato che il metabolismo dei PWS, al contrario di quanto comunemente si crede, NON è „basso” o „lento”, in quanto la funzione di „spesa” di energia è normale, ma è la composizione del corpo che fa la differenza. z Physiotherapy and Motor activities- Children to Age 16 - Kaja Giltvedt, Pediatric PhysiotherapistNorway La pediatra ha portato la testimonianza del centro nel quale lavora, a Frambu, in Norvegia. Si tratta di un centro polifunzionale di cura e supporto per pazienti, famiglie, e personale medico e riabilitativo specializzato per le malattie rare, che accoglie anche pazienti PWS. Du- rante i periodi di permanenza a Frambu, i bambini e ragazzi PWS seguono una esperienza riabilitativa che comprende alcune attività di goco e sport. Sono state mostrate delle fotografie di bambini e ragazzi che praticavano alcune delle attività sportive che si possono fare a Frambu, come nuoto, atletica e sci. L’intervento ha fatto notare l’importanza che l’esercizio fisico, praticato quotidianamente, aiuta i PWS a vivere una vita sana. z Positive aspects forum- 0 – 6 yrs – Susanne Blichfeldt, MD – Denmark La dott. Blichfeldt ha portato l’esperienza della Danimarca nell’inserimento dei bambini PWS da 0 a 6 anni nelle strutture educative pubbliche. L’inserimento dei bambini nelle scuole fin dalla più tenera età porta benefici per i bambini, le famiglie e gli altri bambini che sono a contatto con i PWS. Come sempre, la fisioterapia e la dieta sono aspetti importanti durante l’integrazione scolastica. Il personale docente e di supporto va sempre informato sulle specificità della sindrome, sia oralmente che attraverso documentazione scritta. z Special approaches around the world – Children. E’ stata presentata una panoramica della situazione dei pazienti PWS in età pediatrica in tre paesi, Taiwan, Giappone e Norvegia, presentati rispettivamente da Shuan-Pei Lin, Tomoko Hasegawa, ed infine Kai Rabben.Dal confonto sono emersi enormi differenze nell’approccio alla gestione sociale del problema dell’handicap in generale e del PWS in particolare. Mentre in Norvegia esiste una struttura come Frambu, già citata in precedenza, nella quale i disabili possono godere di alcuni periodi di cura, riabilitazione e svago, e nel contempo i familiari più stretti (genitori, fratelli, nonni) sono invitati – a spese del centro - a partecipare attivamente ad alcune sessioni per le quali i familiari siano richiesti. In Giappone invece, per motivi storici e sociali, l’handicap tende a passare sotto silenzio, nella privacy delle famiglie e la sindrome non viene trattata in tutte le sue specificità, affidandosi a dottori generici che danno poche informazioni (obesità e ritardo mentale) ma nessun aiuto concreto. La dottoressa Hasegawa è uno dei dottori che più si è data da fare per far conoscere la malattia e ha partecipato attivamente alla fondazione dell’associazione PWS in Giappone nel 2005. A Taiwan, nonostante la vicinanza geografica col Giappone la situazione è leggermente migliore e sopratutto, l’associazione nazionale PWS è stata determinante per ottenere alcuni riconoscimenti: adesso la malattia è stata riconosciuta ufficialmente e dal 2002 il trattamento con GH è consentito per chi ha un deficit di ormone, e dal 2004 per tutti i bambini con PWS. z Questions and Answers session – Ask the experts Sono state approntate due sale con un panel di esperti per delle domande che potevano essere poste dai convenuti. Le due sale erano dedicate alle differenti età 016 anni ed età adulta. z Psychology & How to Manage PWS Family Situations- Palma Bregani, PhD – Italy e Irune Achtegui, PhD – Italy Uno dei campi medici ancora poco esplorati e 11 Impegno per una vita migliore sopratutto poco praticati nel mondo PWS è quello dell’approccio psicologico dei pazienti e genitori per migliorare la qualità generale della vita. Quello che si sa comunemente è che i pazienti PWS devono vivere in ambienti controllati, e che in alcuni casi si devono somministrare dei farmaci psicotropi per limitare i comportamenti aggressivo-compulsivi di alcuni pazienti. Il team della Dott. Bregani che studia la psicologia dei PWS è partito dalla assunzione che i comportamenti tipici dei PWS hanno origini sia genetiche che ambientali, e che, ad oggi, possiamo agire solo sull’ambiente che circonda i soggetti PWS. Il team ha la convinzione che molti dei comportamenti indesiderati sono curabili cercandone nell’ambiente le cause scatenanti, ed ha elaborato un programma psicologico che permette in molti casi di ridurre lo stress dei PWS con lo scopo di evitare, o per lo meno ridurre, l’evoluzione di disturbi psichici e la conseguente somministrazione di sostanze psicotrope necessarie a stabilizzare le condizioni psicologiche dei pazienti PWS. Si tratta di un ciclo di sedute di gruppo da tenersi sia con i pazienti che con i genitori. Le sedute hanno lo scopo di analizzare alcune delle cause di stress che tipicamente si possono manifestare: relazione con i genitori e fratelli, regole di comportamento, rapporti con il cibo, relazioni con le persone al di fuori dell’ambiente familiare (scuola, lavoro, ecc.), sessualità, testardaggine e comportamenti ripetitivi, tendenza al cosiddetto skin-picking, ecc. Inoltre il programma prevede incontri con gli insegnanti che, dopo i famigliari, sono le persone che hanno maggior influenza sulla situazione emotiva del giovane PW. stata portata da 200$ USA a 200•. z Presentazione e scelta della prossima conferenza IPWSO da tenersi nel 2010. Erano in lizza UK e Taiwan. Entrambe le associazioni hanno portato una presentazione convincente, sia dal punto di vista logistico che economico. Dopo un breve dibattito, si è proceduto alla votazione a scrutinio segreto che ha visto prevalere Taiwan. Perciò (a meno di rettifiche), la prossima conferenza IPWSO si terrà a Taipei, nella isola di Taiwan. Al termine della assemblea, ci sono state delle premiazioni (targhe ricordo) riguardanti un pò tutti, dai membri del direttivo, delle associazioni, dell’organizzazione, dei medici, ecc.. Sebbene alcune di queste fossero state doverose, personalmente ho trovato l’iniziativa un pò troppo lunga ed autoreferente, ma è un parere personale. CONCLUSIONI La conferenza è stata organizzata in maniera magistrale, Dorica Dan e l’IPWSO hanno fatto un lavoro eccellente. Il programma era fitto, le letture hanno sostanzialmente rispettato i tempi previsti ed i contenuti sono sempre stati di ottimo livello. Anche la presenza di medici italiani è stata di di grande importanza, sia numerica che qualitativa. Accanto a nomi ben conosciuti provenienti dai centri di eccellenza sullo studio della sindrome quali il S. Raffaele di Milano, i centri di Troina e Verbania, ed il Bambin Gesù di Roma- ha partecipato anche la Dott. Taruscio per l’Ist. Superiore di Sanità ed il dott. Hladnik per il BIRD dei Coniugi Baschirotto. Ho notato quindi con piacere alcuni volti di giovani dottori italiani che affiancavano quelli conosciuti. Tutti segnali positivi insomma, la ricerca continua!!! Ho partecipato ad una sola giornata di conferenza dedicata ai genitori e professionisti, piena, interessante, ottimamente organizzata e dovrei essere felice di esserci stato. Invece no. Invece mi è rimasto l’amarezza di non essere andato per entrambe le giornate dedicate ai genitori. Non sono riuscito a partecipare alla giornata Eurordis, nè a salutare personalmente alcune persone che avrei voluto. In poco meno di 24 ore ho incontrato persone che non conoscevo e dei quali già ora fatico a ricordare i nomi, medici, volontari e genitori. Ho condiviso i miei problemi, acoltato i loro, ed in qualche caso ho visto e conosciuto i loro ragazzi. Cercherò di far tesoro di tutte le esperienze che ho sentito e cercherò di ricordarmi queste sensazioni. Fino alla prossima volta... Dopo quest’ultima presentazione, ho partecipato alla assemblea generale dell’IPWSO, i punti all’ordine del giorno erano i seguenti: z Votazione su alcune proposte di modifica alla costituzione dell’IPWSO Sono state presentate ed approvate alcune modifiche ad un paio di articoli della costituente IPWSO. Il problema era stato sollevato durante l’ultima conferenza IPWSO: secondo la precedente normativa, ogni modifica allo statuto, per entrare in vigore, doveva essere votata almeno due volte consecutive durante l’assemblea generale. Perciò il tempo minimo affinchè una modifica potesse entrare in vigore era di circa 3 anni e 90 giorni (richiesta di emendamento che giunge al direttivo entro 90 giorni dalla assemblea), mentre il tempo medio era di circa 6 anni. Con il nuovo statuto, il tempo minimo passa a 90 giorni,ed il massimo a 3 anni. z Elezione del direttivo Il nuovo direttivo è stato votato all’unanimità. Sono uscite dal direttivo la Vice Presidente Elli Korth (per massimo numero di mandati) sostituita da Shuan-Pei Lin (Taiwan), e ne sono entrati a far parte altri due membri provenienti dalle associazioni di Norvegia e Finlandia. z Presentazione e approvazione del bilancio Il bilancio è stato approvato all’unanimità. z Quota annuale di adesione E’ stata modificata la quota annuale di adesione ed è 12 Anno X - N. 3 luglio,agosto,settembre 2007 A.N.I.P.I REGIONE PIEMONTE ONLUS ASSOCIAZIONE NAZIONALE ITALIANA PATOLOGIE IPOFISARIE DI MICHELA SCABBIO è un campanello d’allarme da ascoltare e noi siamo qui, medici e volontari per ascoltarvi e indicarvi la miglior via da seguire… Non sottovalutate mai: disturbi della sfera sessuale disturbi della crescita disturbi dello sviluppo sessuale secrezione anomala di latte al seno sia nella donna che nell’uomo alterazione dell’aspetto fisico e dei tratti somatici diabete insipido diabete mellito ipertensione cefalea disturbi visivi osteoporosi depressione disturbi neurologici astenia, ipotensione, stanchezza aumento di peso anomalo (tanti chili in pochissimo tempo) formicolii A.N.I.P.I. nasce a Torino nel marzo del 1998 perseguendo il fine della solidarietà e prefiggendosi come scopo di migliorare lo stato di salute di persone affette da Patologie Ipofisarie… L’Associazione ha come simbolo il Gabbiano, poiché è indice di libertà: libertà di esprimersi senza riserve, privi della soggezione che incute il camice bianco; pertanto in questa associazione il medico si spoglia del camice e colloquia col paziente in termini più che semplici per far comprendere al malato e ai famigliari la malattia e le cure per debellarla… Gli aderenti ad A.N.I.P.I. sono medici e persone che hanno subito interventi e che tuttora sono in cura e che vivono la quotidianità: lavoro, famiglia, tempo libero in completa autonomia facendo rientrare in tutto ciò anche cure post-operatorie e controlli, senza sentirsi per questo inferiori a nessun altro; sono famigliari di pazienti che donano la loro esperienza vista con gli occhi di un padre, una madre, un figlio che hanno vissuto, sebbene in indirettamente, la malattia… Tutti loro, malati, famigliari e specialisti, mettono a disposizione di chi è affetto da malattie ipofisarie, la storia che li ha visti protagonisti, rassicurando chi è timoroso o dubbioso di fronte ad un eventuale intervento, a quel che accadrà “dopo”, cercando di rispondere alle mille domande che ne conseguono… Chi fa parte di A.N.I.P.I, sa che è possibile proseguire il viaggio, proprio come il Gabbiano, che dispiega le proprie ali sopra l’oceano e vola oltre l’orizzonte… Il Presidente di A.N.I.P.I Regione Piemonte è il Dott. Walter Zaccagnini La sede operativa sociale è in C.so G. Matteotti, 23 - 10121 Torino. I recapiti sono: cell: 335 33 00 87 tel: 011 537 765, e-mail: [email protected] Vice Presidente di A.N.I.P.I. è la Dott.ssa Enrica Ciccarelli, che dal giugno di quest’anno è Responsabile del Dipartimento di Endocrinologia della “Clinica Evangelica Valdese” (via Silvio Pellico, 19 Torino). Comitato Direttivo, Volontari e Associati si uniscono per esternarle le più vive congratulazioni ed l’augurio di un buon lavoro in un ambiente sereno. Ricordate tutti che la tempestiva diagnosi della malattia è in ogni caso un passo avanti alla patologia stessa, perché talvolta un piccolo, insignificante disturbo, Come ricevere informazioni su A.N.I.P.I Regione Piemonte? Ebbene, chi presenta l’Associazione tra queste righe è Michela Scabbio, membro del Comitato Direttivo, per cui qualora vi fossero persone affette da Patologie Ipofisarie nell’adulto o in età infantile, oppure famigliari di malati con codeste patologie, può contattarla tramite posta elettronica a questa mail: [email protected] e vi darà delucidazioni in merito… Il 4 marzo del 2008 ricorrerrà il primo decennale di vita di questa Associazione. Il Comitato Direttivo invita tutti i Soci, parenti, amici e sostenitori a farsi parte viva e propositiva per organizzare in modo degno ed eclatante la commemorazione di questo importantetraguardo che, credetemi, non tutte le associazioni di volontariato raggiungono. Le proposte, idee, suggerimenti e disponibilità ad organizzare l’evento possono essere comunicate direttamente al Presidente utilizzando il mezzo preferito che la tecnologia mette a disposizione: posta, telefono email. A.N.I.P.I. Regione Piemonte ONLUS è iscritta nel Registro Regionale del Volontariato - Sezione Sanità con atto ufficiale della Regione Piemonte D. N°208.28.I del 02 Luglio 1998 È coofondatrice delle Federazioni: A.N.I.P.I Italia - Federazione Patologie Ipofisarie F.M.R.I. – Federazione Malattie Rare Infantili 13 Impegno per una vita migliore SCARTABELLANDO CONGEDI BIENNALI RETRIBUITI AI CONIUGI: ISTRUZIONI INPS DI CARLO GIACOBINI con il coniuge, lavoratore dipendente, quest’ultimo dovrà espressamente rinunciare a godere per lo stesso soggetto e nei medesimi periodi del congedo retribuito di due anni. Se invece il fratello convive con il coniuge che non lavora o che è lavoratore autonomo, i congedi possono essere richiesti dai fratelli o dalle sorelle conviventi comunque dopo la scomparsa dei genitori o in caso di loro inabilità totale. Precisazioni Già con la Circolare 90/2007, l’INPS aveva sottolineato come non fosse più necessario dimostrare l’impossibilità di prestare assistenza da parte di altri familiari conviventi, “stante l’esclusiva riconducibilità all’autonomia privata e familiare della scelta su chi, all’interno della famiglia del portatore di handicap, debba prestargli assistenza”. Nella nuova Circolare 112/2007 si ribadisce che per assistenza continuativa ed esclusiva al disabile non deve intendersi necessariamente la cura giornaliera, purché essa sia prestata con i caratteri della sistematicità e dell’adeguatezza rispetto alle concrete esigenze del portatore di handicap, secondo quanto indicato con la circolare suddetta. Vale la pena sottolineare che le indicazioni della Circolare 90/2007 non valgono solo per i permessi lavorativi mensili ma anche per i congedi proprio in forza della nuova Circolare 112/2007. Rimandiamo al nostro commento alla Circolare 90/ 2007 per gli opportuni approfondimenti. Casi pendenti e nuovi moduli Dopo la pubblicazione della Sentenza 158/2007, molti lavoratori per i quali si apriva la prospettiva di poter godere dei due anni di congedo retribuito, hanno presentato domanda agli istituti previdenziali. Ora l’INPS precisa che le sedi periferiche possono riesaminare i casi sospesi o rifiutati perché mancavano le indicazioni della direzione centrale. Nostro suggerimento, per quei lavoratori (cioè coniugi di persone con handicap grave), è di ripresentare la relativa domanda. A tal proposito l’INPS informa che a giorni dovrebbero essere disponibili i nuovi moduli relativi ai congedi, disponibili anche in internet nel sito dell’INPS nell’area . Il nuovo modulo per il congedo al coniuge della persona con handicap grave sarà denominato Hand6. Quasi superfluo precisare che questi moduli e queste indicazioni non valgono per i lavoratori assicurati con altri Istituti (es.: dipendenti pubblici assicurati INPDAP). Permessi lavorativi: modifica delle condizioni di fruizione In questi anni l’INPS, l’istituto previdenziale cui afferisce buona parte dei lavoratori privati, ha diramato numerosissime circolari applicative sui permessi lavorativi. Molte di queste disposizioni sono frutto di un’in- Con una importante Sentenza (la n. 158 del 18 aprile 2007) la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 42, comma 5, del Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151 (Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità) nella parte in cui non prevede la concessione del congedo retribuito di due anni anche al coniuge della persona con handicap grave. Come si ricorderà quell’articolo ammetteva alla fruizione del congedo retribuito di due anni solo i genitori di persone con handicap grave oppure i fratelli o le sorelle, conviventi con la persona con handicap, nel caso entrambi i genitori fossero deceduti o fossero totalmente inabili. Dopo la Sentenza 158/2007, i congedi devono essere concessi - e in via prioritaria - anche al coniuge. Per rendere effettivamente applicata la nuova disposizione si attendevano le istruzioni operative degli Istituti previdenziali. L’INPS, con propria Circolare 112 del 3 agosto 2007, ha provveduto a “recepire” le indicazioni della Corte Costituzione, fornendo al contempo altre precisazioni di carattere generale. L’INPS riassume le condizioni che individuano gli aventi diritto. Il congedo retribuito di due anni spetta innanzitutto al coniuge convivente con la persona con handicap grave. Tale beneficio spetta prioritariamente al coniuge e ciò comporta alcuni riflessi sugli altri potenziali beneficiari nel caso in cui il disabile sia coniugato. Inoltre il congedo retribuito spetta, in alternativa, ai genitori, naturali o adottivi e affidatari, del portatore di handicap grave. Per i figli minorenni la fruizione del beneficio spetta anche in assenza di convivenza, mentre per i figli maggiorenni il congedo viene riconosciuto anche in assenza di convivenza, ma a condizione che l’assistenza sia prestata con continuità ed esclusività. Tali indicazioni valgono anche nel caso in cui il figlio non conviva con l’eventuale coniuge. Se il figlio convive con il coniuge, lavoratore dipendente, quest’ultimo dovrà espressamente rinunciare a godere per lo stesso soggetto e nei medesimi periodi del congedo retribuito che, lo ricordiamo, dura comunque due anni, anche frazionati, per ciascuna persona disabile. Se il figlio convive con il coniuge che non lavora o che è lavoratore autonomo, i congedi possono essere richiesti dai genitori. Infine il congedo retribuito, come già detto, spetta, alternativamente, ai fratelli o alle sorelle conviventi con la persona con handicap grave. La condizione è che i entrambi i genitori siano scomparsi o siano totalmente inabili. Anche in questo caso se il fratello disabile convive 14 Anno X - N. 3 luglio,agosto,settembre 2007 terpretazione delle norme non sempre esplicite e chiare. Alcune di queste interpretazioni, soprattutto quelle più restrittive, sono state oggetto di sentenze, anche di rango elevato sia da parte del giudice ordinario, che della Cassazione, che del Consiglio di Stato (giustizia amministrativa), che, infine della Corte Costituzionale. Con la Circolare 90 (23 maggio 2007), l’INPS prende atto di alcune sentenze e pronunce e riformula indicazioni su aspetti assai rilevanti per l’accesso ai permessi lavorativi da parte dei familiari di persone con handicap grave. Si tratta di indicazioni operative che consentiranno ad una più amplia platea di lavoratori di accedere a questa agevolazione lavorativa. La continuità e l’esclusività: situazione precedente Fino al 2000 per ottenere i permessi lavorativi era necessaria la convivenza con il familiare con handicap grave da assistere. Con la Legge 8 marzo 2000, n. 53 (articoli 19 e 20) è stato soppresso l’obbligo della convivenza, ma sono state introdotte le (generiche) condizioni dell’esclusività e della continuità dell’assistenza. Le condizioni dell’esclusività e della continuità dell’assistenza riguardano solo i parenti, gli affini e i genitori di figli maggiorenni non conviventi che richiedono i permessi per l’assistenza del familiare con handicap grave. Non riguardano invece i genitori che assistano i figli conviventi. Continuità significa, in linea generale, che il lavoratore assiste non occasionalmente il congiunto con handicap. Esclusività invece è la condizione assicurata quando non ci sono altri familiari conviventi in grado di prestare l’assistenza. Su tali aspetti l’INPS ha fissato delle regole molto articolate e le ha riviste nel tempo. Con la Circolare 17 luglio 2000, n. 133 (punto 2.3.1) precisava che la continuità consiste nell’effettiva assistenza del soggetto handicappato, per le sue necessità quotidiane, da parte del lavoratore per il quale vengono richiesti i giorni di permesso. Secondo l’INPS, la continuità di assistenza non era individuabile nei casi di oggettiva lontananza delle abitazioni, lontananza da considerare non necessariamente in senso spaziale, ma anche soltanto semplicemente temporale. Con la Circolare 11 luglio 2003, n. 128 (punto 8) aveva ribadito che la “lontananza” da considerare, non va intesa solo in senso spaziale ma anche temporale. Pertanto se in tempi individuabili in circa un’ora è possibile coprire la distanza tra le due abitazioni del soggetto prestatore di assistenza e l’handicappato, è possibile riconoscere che sussiste un’assistenza quotidiana continuativa. Veniva però richiesta una rigorosa prova, da parte dell’interessato, sia dei rientri giornalieri sia dell’effettiva assistenza che è possibile fornire in tale situazione di lontananza. Potevano essere riconosciuti i permessi giornalieri nelle (sole) giornate in cui dimostra di aver accompagnato l’handicappato all’effettuazione di visite mediche, accertamenti o simili, se l’effettuazione, cioè, non è altrimenti assicurabile. Per quanto riguarda l’esclusività, l’INPS (Circolare 17 luglio 2000, n. 133, punto 2.3.2), finora, la intendeva nel senso che il lavoratore richiedente i permessi deve es- sere l’unico soggetto che presta assistenza alla persona handicappata: la esclusività stessa non poteva perciò considerarsi realizzata quando il soggetto handicappato non convivente con il lavoratore richiedente risultava convivere, a sua volta, in un nucleo familiare in cui fossero presenti lavoratori che beneficiassero dei permessi per questo stesso handicappato, oppure con soggetti non lavoratori in grado di assisterlo. L’INPS elencava anche dettagliatamente le condizioni in cui è riconosciuta l’impossibilità di assistenza da parte di familiari conviventi con il disabile (es. altri familiari invalidi, minori, infermità temporanea ecc.). La continuità e l’esclusività: situazione attuale Come già detto, con la Circolare 90/2007, l’INPS ha profondamente rivisto ambedue i concetti. L’esclusività: non è sostanzialmente più richiesta. La Circolare precisa che non rileva che nell’ambito del nucleo familiare della persona con disabilità in situazione di gravità si trovino conviventi familiari non lavoratori idonei a fornire l’aiuto necessario. Ad esempio: se in un nucleo familiare sono presenti, oltre al lavoratore e al disabile, i due genitori di quest’ultimo, il familiare lavoratore potrà ora ottenere comunque i permessi lavorativi, beneficio non ammesso fino a prima della Circolare 90/2007. La stessa disposizione precisa anche che l’esclusività dell’assistenza non è intaccata nel caso in cui il disabile sia assistito anche da badanti, assistenti domiciliari, volontari ecc. La fruizione dei permessi lavorativi è dunque compatibile con queste forme di assistenza. La Circolare rivede profondamente anche le precedenti indicazioni relative alle continuità dell’assistenza, anche se introduce altri concetti ugualmente aleatori. L’INPS precisa che non è necessario che l’assistenza sia quotidiana, ma deve comunque assumere i caratteri di sistematicità ed adeguatezza. In tal senso i permessi lavorativi possono essere concessi anche ai lavoratori che - pur risiedendo o lavorando in luoghi anche distanti da quello in cui risiede di fatto la persona con disabilità in situazione di gravità (come, per esempio, nel caso del personale di volo delle linee aeree, del personale viaggiante delle ferrovie o dei marittimi) - offrano allo stesso un’assistenza sistematica ed adeguata. In questi casi l’INPS introduce un nuovo documento da presentare agli uffici periferici: il Programma di assistenza. La Circolare non precisa come questo documento debba essere redatto e quali elementi debba contenere, salvo la firma congiunta del lavoratore e del disabile assistito (o del tutore o dell’amministratore di sostegno). Sulla congruità del Programma di assistenza si pronuncia il responsabile del Centro medico legale della sede INPS competente. La disposizione lascia intendere che il Programma di assistenza venga richiesto solo nei casi in cui il lavoratore risieda o lavori in luoghi distanti da quello in cui risiede il disabile. Il ricovero L’articolo 33 della Legge 104/1992 prevede che i permessi lavorativi possano essere concessi, nel caso di persona minore di tre anni, solo nel caso in cui il disabile 15 Impegno per una vita migliore PAGAMENTO TARSU (TASSA RACCOLTA RIFIUTI): AGEVOLAZIONI IN BASE ALL’ISEE non sia ricoverato a tempo pieno presso istituti specializzati. Nel caso di persone di età superiore ai tre anni, i permessi non vengono concessi nel caso in cui ci sia ricovero a tempo pieno. Su tali aspetti ci sono state nel tempo interpretazioni e applicazioni assai disomogenee, in assenza di precisazioni. La Circolare 90/2007 introduce alcuni elementi di precisazione: il ricovero è a tempo pieno nel caso in cui si svolga nelle 24 ore. Sono pertanto esclusi i ricoveri in day hospital e in centri diurni con finalità assistenziali o riabilitative o occupazionali. Fa inoltre eccezione il ricovero a tempo pieno di una persona con handicap grave (indipendentemente dall’età) nel caso in cui questi si trovi in coma vigile o in stato terminale. Queste condizioni sanitarie e la necessità di assistenza sono accertate del dirigente responsabile del Centro medico legale della Sede INPS. Una ulteriore importante precisazione riguarda i bambini con età inferiore ai tre anni, con handicap grave. Viene introdotta un’eccezione: i permessi possono essere concessi nel caso di ricovero a tempo pieno, finalizzato ad un intervento chirurgico oppure a scopo riabilitativo. In questi casi viene richiesta una documentazione prodotta dai sanitari della struttura ospedaliera di bisogno di assistenza da parte di un genitore o di un familiare. Assistito e familiare lavoratore La Circolare 90/2007 considera, per la prima volta, anche il ruolo e la possibilità di scelta da parte della persona con disabilità assistita da un familiare lavoratore. La persona con disabilità in situazione di gravità (o l’amministratore di sostegno o il tutore legale) può liberamente effettuare la scelta su chi, all’interno della stessa famiglia, debba prestare l’assistenza prevista dai termini di legge. In tal senso l’INPS prevede un vero e proprio documento formale, prodotto in forma di dichiarazione (in carta semplice), in cui la persona disabile accetta l’assistenza in via esclusiva e continuativa da parte di quel familiare lavoratore. Si tratta quindi di un nuovo documento da allegare alla domanda per la fruizione dei permessi lavorativi. (INDICATORE DELLA SITUAZIONE ECONOMICA EQUIVALENTE) Il Consiglio comunale di Torino del 28-3-2007 ha approvato la deliberazione n. mecc. 0070 1080-24 con la quale ha stabilito gli “Indirizzi per l’esercizio 2007 in tema di tributi locali, tariffe, rette, canoni ed altre materie simili”. Riportiamo il punto B della deliberazione in quanto potrebbe interessare alcune famiglie associate mentre per i residenti sul territorio nazionale può essere da esempio per eventuali richieste in comune: «Nuova agevolazione a favore dei nuclei familiari in situazione di disagio economico risultante dalla certificazione Isee (Indicatore della situazione economica equivalente). Per l’anno 2007, ai fini dell’applicazione dell’agevolazione in argomento, sono individuate tre fasce di reddito calcolato ai fini Isee, cui corrispondono percentuali di sgravio diverse articolate come segue: a) primafascia: euro 0-12.000 = 50%; b) secondafascia: euro 12.001-16.000 = 30%, c) terzafascia: euro 16.001-22.000 = 20%. I cittadini interessati possono rivolgersi agli uffici dei Caaf (Centri autorizzati di assistenza fiscale) convenzionati con il Comune per ottenere assistenza nella compilazione della certificazione Isee richiesta. Tutta l’assistenza è gratuita. DIAGNOSI NEONATALI PRECOCI: È IMPORTANTE INTERVENIRE SUBITO Purtroppo sono pochi i genitori che sono a conoscenza che a poche ore dalla nascita è obbligatorio per legge eseguire al bambino uno screening neonatale grazie al quale si può scoprire se è affetto da una malattia genetica ereditaria (ipotiroidismo, fibrosi cistica, galattosemia o fenilchetonuria), malattie frequenti e gravi che se diagnosticate precocemente possono dare una buona speranza di vita. Ancor meno si sa che oggi è possibile eseguire uno screening neonatale per diagnosticare, invece, molte più malattie genetiche. Con la stessa metodica con cui si esegue lo screening “standard”. Una goccia di sangue viene intrisa in una speciale carta assorbente chiamata “spot”. che viene poi fatta asciugare e inviata al laboratorio analisi del “Centro screening neonatali”. Con l’ausilio invece di una speciale apparecchiatura scientifica denominata Tandem Mass, tale screening consente l’individuazione spesso in fase preclinica di circa quaranta malattie metaboliche ereditarie. per la maggior parte suscettibili di terapia farmacologica e/o semplicemente dietetica. La diagnosi nei primi giorni di vita può fare la differenza tra la vita e la morte, tra l’invalidità e un normale sviluppo fisico poiché consente un precoce trattamento e quindi migliori speranze di vita e di benessere. Lo screening non comporta per bambini o genitori alcun tipo di impegno. Infatti viene utilizzata una sola goccia di sangue prelevata dal tallone del bambino tra la 48esima e la 72esima ora di vita. Lo screening neonatale metabolico allar- CON IL SOVRACUP È PIÙ SOLLECITA LA PRENOTAZIONE TELEFONICA DELLE VISITE E PRESTAZIONI SPECIALISTICHE (CONTROCITTÀ N.5/07). Tramite il Sovracup, che è collegato con tutti i Cup (Centri unificati prenotazioni) della città di Torino, si abbreviano i tempi d’attesa. E possibile collegarsi tramite telefono fisso: Call Center, tel. 840.705.007 (ad addebito ripartito – uno scatto alla risposta) oppure da cellulari, tel. 011/520.01.11 (a carico dell’utente). Orario: dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 16.30 (nelle ore pomeridiane i tempi di attesa per il contatto sono più brevi). Si può prenotare anche collegandosi al sito: www.asll.to.it. 16 Anno X - N. 3 luglio,agosto,settembre 2007 presentano istanza per l’accertamento dell’invalidità civile affinché, in una cornice di attività di formazione, oltre alla predisposizione di apposite distanze di cortesia e di altri accorgimenti atti a prevenire l’indebita conoscenza di informazioni idonee a rivelare lo stato di salute degli interessati, nonché alla designazione di incaricati e responsabili del trattamento, siano impartite specifiche istruzioni al personale incaricato in merito agli obblighi previsti dalla disciplina in materia di protezione dei dati personali e da altre specifiche disposizioni a tutela di particolari soggetti (punto 3.1. del presente provvedimento); b) di rilasciare le certificazioni che attestano il riconoscimento dell’ invalidità civile per l’iscrizione alle liste del collocamento obbligatorio o per la richiesta di esenzione dalle tasse scolastiche e universitarie senza indicare i dati personali relativi alla diagnosi (punto 3.2. del presente provvedimento). Come già in casi precedenti, dunque. il Garante ribadisce, fra l’altro, che il trattamento dei dati sensibili è lecito sempre che siano rispettati i principi di pertinenza, non eccedenza e indispensabilità. gato in Tandem Mass non solo permette di individuare fin dalle prime ore dalla nascita queste patologie, salvando vite umane, ma anche di effettuare prevenzione in ambito familiare mediante consiglio genetico e/o diagnosi prenatale. Si tratta di malattie metaboliche ereditarie rare - se ne conoscono più di 600 tipi - che proprio tanto rare non sono, visto che si stima la nascita di un bambino affetto ogni 500 nati. Le malattie metaboliche ereditarie, poco conosciute dalla popolazione, ma anche da medici e pediatri, sono disturbi dovuti da alterazioni geniche che portano a deficit totale o parziale di una proteina con funzione enzimatica o assimilabile. Hanno gravi conseguenze su diversi organi e sul sistema nervoso centrale, causando handicap neurologico e intellettivo. Spesso richiedono diagnosi lunghe e complicate che, se mancano, hanno come conseguenza in alcuni casi persino la morte o nascita di altri soggetti affetti dalla medesima patologia nella stessa famiglia. Un bambino con una di queste malattie può anche apparire in perfetta salute fino a quando i sintomi non sono visibili: i danni a quel punto saranno irreparabili, danni quali ritardo mentale o la morte. Lo screening neonatale metabolico allargato, ad oggi in Italia, è veramente possibile da attuare: già nella Regione Toscana viene eseguito per legge su tutti i nuovi nati. Inoltre sarà di prossima programmazione anche in Liguria e nel Lazio. Ma non basta. L’Aismme (Associazione italiana studio malattie metaboliche ereditarie, Onlus) si è fatta promotrice della Campagna nazionale di sensibilizzazione per estendere lo screening neonatale metabolico allargato. Per informazioni: Aismme, Via Giovanni Berchet 16. 35 131 Padova, tel. 049.936.61.29, [email protected]. EPILESSIA, POCHI I CASI INCURABILI (DA SALUTE, SETTIMANALE ALLEGATO A LA REPUBBLICA, 1-3-2007) Le possibilità di guarire dall’epilessia sono molto più alte di quanto non dicano le statistiche perché molti casi, bollati come “resistenti alle terapie” ed avviati a cure farmacologiche rischiose o addirittura neurochirurgiche, in realtà sono solo mal curati. A dare speranza ai 600mila epilettici italiani è stato Andrea Pelliccia, neuropsichiatra infantile dell’ospedale Sant’Andrea di Roma e presidente della onlus San Valentino. «Secondo i dati raccolti grazie alle Asl e alla Lega italiana contro l’epilessia», ha spiegato Pelliccia, «la percentuale di casi di epilessia resistente ai farmaci sarebbe del 30 per cento. Ma si tratta di numeri che possono sicuramente scendere di molto. Esperienza, occhio clinico, elettroencefalogramma fatto bene, e approfondito durante il sonno in caso di bambini, sono il primo passo per inquadrare correttamente ogni singolo caso. A cui si aggiunge la giusta terapia». A dimostrazione di quanto affermato ci sono le casistiche dei centri specialistici che possono vantare una lunga esperienza e un alto numero di casi trattati. «Al Sant’Andrea, nel giro di quattro anni», ricorda Pelliccia, «abbiamo curato almeno 2.000 pazienti, la maggior parte dei quali era arrivata da noi con una diagnosi di epilessia resistente ai farmaci. Alla prova dei fatti, però, la percentuale di questi pazienti per cui le cure tradizionali si sono dimostrate realmente inefficaci è solo del 56%. A causa di lesioni o malformazioni cerebrali gravi. Situazioni estreme a cui solo la chirurgia, forse, può porre rimedio”. Il neuropsichiatria sottolinea anche come «sia inutile affrontare viaggi della speranza, perché in ogni Regione d’Italia esiste almeno un centro per la cura dell’epilessia». L’importanza di indirizzare il paziente allo specialista adeguato è fondamentale anche per non fare confusione tra la malattia vera e propria e le convulsioni GARANZIE DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI PER LE PERSONE DISABILI Riportiamo un estratto del provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali a tutela dei dati sensibili degli invalidi (Garante per la protezione dati personali, Provv. 21.3.2007, Gazzetta Ufficiale 7.4.2007): Questioni prospettate Sono pervenute alcune segnalazioni da parte di invalidi civili con le quali si lamenta una violazione delle disposizioni in materia di protezione dei dati personali a causa dell’indicazione dei dati relativi alla diagnosi sia nelle istanze volte all’accertamento sanitario dell’invalidità civile, sia in alcuni tipi di certificazioni che attestano il riconoscimento della invalidità civile per finalità amministrative... In particolare, è stato chiesto che i dati personali relativi alla diagnosi possano essere omessi nelle istanze volte ad ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile, nonché nelle certificazioni preliminari all’iscrizione alle liste di collocamento o all’esenzione dalle tasse scolastiche e universitarie. Tutto ciò premesso il Garante: 1. Prescrive alle aziende sanitarie locali, ai sensi dell’art. 154, comma 1, lettera c), del codice: a) di adottare gli accorgimenti necessari per garantire un livello elevato di tutela dei diritti delle persone che 17 Impegno per una vita migliore Ricadute operative. Molti contribuenti hanno, fino ad oggi, ricercato la contestazione del veicolo “agevolato” per diverse ragioni di opportunità e convenienza. La principale è di natura assicurativa. Contare sulla cointestazione consente di evitare di intestare l’assicurazione al familiare della persona disabile, facendo valere eventuali classi di merito più convenienti e maturate nel tempo. Ma c’è anche chi, non in modo del tutto infondato, ha intravisto in questa soluzione tentativi elusivi. In ogni caso, dopo la risoluzione n. 4/2007, la cointestazione non sarà più possibile. che possono fare la comparsa e poi sparire in età evolutiva. La convulsività, che riguarda cinque persone su 100, è più frequente dell’epilessia. E nei bambini, 4 su 5 di questi episodi sono di natura non epilettica. Capirlo tempestivamente evita inutili e controproducenti pregiudizi, cure sbagliate, esami diagnostici non corretti. Tutti errori che rischiano di far protrarre il problema più a lungo di quello che sarebbe necessario ed utile per il piccolo paziente. AGEVOLAZIONI AUTO: SI CAMBIA ANCORA (MOBILITÀ N. 49/07) DI CARLO GIACOBINI I pluriamputati Ma l’Agenzia delle Entrate interviene anche sulle modalità di accesso ai benefici fiscali riservati ai pluriamputari. Come si ricorderà, l’art. 30, comma 7 della Legge n. 388 del 23 dicembre 2000 ha esteso le agevolazioni fiscali sui veicoli “ai soggetti con handicap psichico o mentale di gravità tale da aver determinato il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento e agli invalidi con grave limitazione della capacità di deambulazione o affetti da pluriamputazioni”. Per tutti questi soggetti, peraltro, non è prevista l’obbligatorietà dell’adattamento dei veicolo, condizione invece richiesta per i disabili motori senza gravi limitazioni alla deambulazione e per i titolari di patente speciale (con obbligo di particolari dispositivi di guida). Il 2006 si è concluso con una novità nel settore delle agevolazioni fiscali sui veicoli destinati ai disabili. Come si ricorderà, la Legge Finanziaria per il 2007 inibisce la vendita dei veicoli “agevolati” prima che siano trascorsi due anni dal loro acquisto, pena la restituzione di tutti i benefici acquisiti. Il 2007, con curiosa continuità, si è aperto con una Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate che affronta e fornisce un’indicazione dirimente su un aspetto, controverso e di disomogenea applicazione, relativo anche questo alle agevolazioni fiscali e tributarie sui veicoli destinati alle persone con disabilità. L’interpello La Risoluzione n. 4/2007 risponde ad un interpello che sosteneva l’applicabilità delle agevolazioni fiscali anche nel caso in cui il veicolo agevolato fosse intestato alla madre del disabile, essa stessa fiscalmente a carico del marito. Chi ha presentato l’interpello suggeriva, quindi, un’interpretazione estensiva della normativa vigente che prevede che il veicolo da acquistarsi, nel caso sussistano i requisiti sanitari e di diritto, possa godere delle agevolazioni solo se intestato al disabile stesso o al familiare che l’abbia fiscalmente a carico. Nessuna contestazione. L’Agenzia delle Entrate precisa che, poiché la normativa di riferimento reca misure agevolative, l’interpretazione non può fondarsi su criteri analogici o estensivi. Rigetta pertanto la soluzione interpretativa prospettata dal contribuente. A patto che i due coniugi siano in comunione dei beni, e che, conseguentemente, il veicolo sia civilisticamente di proprietà di entrambi, non comporta comunque, relativamente all’acquisto del veicolo, il riconoscimento dei beni fiscali di cui si tratta in quanto il veicolo è stato intestato alla madre del disabile fiscalmente a carico del marito. Oltre a questo precisa, in modo netto, che non è comunque ammissibile la cointestazione del veicolo; le norme non possono “essere interpretate nel senso di consentire la fruizione dell’agevolazione dell’agevolazione in caso di cointestazione del veicolo “L’intestazione del veicolo va quindi effettuata in alternativa o in capo al disabile, se titolare di reddito proprio, o al familiare di cui il disabile sia a carico. Nel bene o nel male, la risoluzione mette, almeno su questi aspetti, ad una difforme applicazione delle agevolazioni fiscali sui veicoli. Più semplice certificare Con la recente Risoluzione n. 8 del 25 gennaio 2007 l’Agenzia delle Entrate fornisce chiarimenti relativi alle persone affette da pluriamputazioni e, in particolare, sulla documentazione sanitaria che questi soggetti devono presentare per accedere ai benefici fiscali in parola. La Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 46/2001 lasciava intendere che le persone affette da pluriamputazioni dovessero disporre del certificato di handicap con connotazione di gravità (art. 3, comma 3, Legge 104/ 992) che precisasse appunto la presenza di più amputazioni. La risoluzione n. 8 del 25 gennaio 2007 precisa, invece, che possono essere accettati anche certificati diversi da quello di handicap grave, purché rilasciati da Commissioni pubbliche preposte all’accertamento degli stati invalidanti, e purché indichino esplicitamente la perdita anatomica di entrambi gli arti superiori. Da notare: l’Agenzia delle Entrate si riferisce solo agli arti superiori, non agli arti inferiori. Viene ribadito che tali soggetti non sono tenuti, in forza della Legge 388/2000 citata, ad adattare il veicolo. Le nuove regole. Pertanto, nel caso di amputati bilaterali degli arti superiori, possono essere accettate, indifferentemente, le seguenti certificazioni rilasciate da commissioni pubbliche: - certificato di handicap (Legge 104/92) in cui sia indicata esplicitamente la perdita anatomica di entrambi gli arti; - certificato di invalidità (civile, lavoro, di guerra, di servizio, di inabilità lavorativa) in cui sia esplicitamente in18 Anno X - N. 3 luglio,agosto,settembre 2007 dicata la perdita anatomica di entrambi gli arti. prepensionamento ai genitori che assistono i propri figli disabili gravi. La gravità, quando si parla di handicap, non è un termine generico ma presuppone una speciale condizione, certificata in base ad una visita collegiale, che comporti l’impossibilità per i! disabile di compiere “gli atti quotidiani della vita”. Queste persone, se non vengono aiutate, non sono in grado di lavarsi, vestirsi, nutrirsi o partecipare alla vita sociale. Le famiglie di ragazzi con gravi disabilità hanno avviato una raccolta di firme per una petizione popolare che invita il Parlamento a legiferare sul prepensionamento dei genitori che assistono un figlio disabile grave. Prepensione a chi ha figli con handicap grave Equiparare l’impegno per la cura dei figli disabili gravi e gravissimi alle attività usuranti e dunque concedere la pensione anticipata. E’ quanto prevedono le proposte di legge presentate da Katia Bellillo (Pdci) alla Camera e da Giuseppe Di Lello (Prc) al Senato. Numerose le firme raccolte in entrambi gli schieramenti. In un Paese dove la pensione anticipata è stata “regalata” a molte categorie, da anni sono ferme in Parlamento proposte di Legge per la concessione del La Sirenetta ha bisogno di un po’ di colore! IL 19 APRILE 2008 si terrà a TORINO, all’hotel Jolly Ambasciatori il XII CONVEGNO NAZIONALE della Federazione fra le Associazioni per l’aiuto ai soggetti con Sindrome di Prader Willi Per informazioni: sig. Silvia Brumani tel. 011.197.16.060 cell. 340.34.60.927 e-mail: [email protected]; sig. Maria Antonietta Ricci tel. 011.984.56.93 cell. 338.68.90.187 e-mail [email protected] 19 Impegno per una vita migliore LE RICETTE DI ELENA Quest’anno è la prima volta che vado ai soggiorni con delle persone come me perché hanno la mia malattia. Sono molto contenta e non vedo l’ora di partire perché starò senza i miei genitori. Siamo in 10 persone: cinque ragazzi e cinque educatori e partiremo con un furgone da 9 posti e una macchina, Andiamo in Liguria a Finale Ligure in un agriturismo chiamato La Cà Dell’Alpe. Spero tanto di divertirmi e spero che ci porteranno al mare, in piscina, sulla barca a vela, a cavallo e in bici. DELIZIE AL FORMAGGIO morbidi strizzateli bene. Unitevi un’abbondante manciata di parmigiano reggiano grattugiato un pizzico di sale l’uovo e il prezzemolo. Condire l’olio e mettete il pane grattugiato. Lavorate il tutto a lungo per ottenere una pasta abbastanza omogenea quindi formate delle polpette tonde e friggetele in olio caldo. Alla fine mettere farina burro e i formaggi. Scolatele appoggiatele su una carta assorbente perché perdano l’unto in eccesso poi servitele calde. 2 cucchiaiate di farina 1 cucchiaiata di burro 1 uovo olio sale olio per friggere 2 cucchiaiate di pecorino 2 cucchiaiate di provolone 2 cucchiaiate di pane grattugiato 2 cucchiaiate di formaggio grattugiato abbondante Mettete il burro e un bicchiere d’acqua in una casseruola unite un pizzico di sale e portate all’ebollizione. Togliere il recipiente dal fuoco versate tutta d’un colpo la farina e mescolate con forza. Rimettete la casseruola sul fuoco e cuocete per un paio di minuti fino a quando la pasta si staccherà bene dalle pareti del recipiente. Lasciate raffreddare un poco quindi unite l’uovo mescolando energicamente per amalgamarlo bene e i formaggi. Scaldate l’olio in una padella e con l’aiuto di un cucchiaino fate cadere delle piccole quantità di impasto. Condire l’olio e mettete il pane grattugiato. Alla fine mettere il formaggio grattugiato. Friggete i gonfiotti fino a quando diventeranno ben dorati scolateli e appoggiateli su una carta assorbente perché perdano parte dell’unto di cottura. CROSTINI ALLE CAROTE 200g di carote succo di limone sale pepe 4 foglie di lattuga 4 fette di pane tostato olio 150g di maionese già pronta 2 formaggini caprini Pulite e tritate le carote conditele con un po’ di limone olio pepe e sale e lasciatele insaporire per 15 minuti. Aggiungete poi i formaggini e la maionese e lavorate il tutto. Con l’impasto ottenuto riempite le foglie di lattuga e deponete ogni foglia sopra una fetta di pane tostato. Finta pizza 8 fette di pan carré latte quanto basta 2 acciughe 250g di pomodori pelati origano olio sale pepe 300g di mozzarella 2 alici 250g di pomodori freschi Sul fondo di una teglia o pirofila unta di olio disponete le fette di pane. Spruzzatele con il latte copritele con le fette di mozzarella distribuitevi le acciughe a pezzetti i pomodori spezzati e sgocciolati cospargete con origano sale e pepe e per ultimo versate a filo dell’olio. Infine distribuitevi le alici a pezzetti i pomodori spezzati e sgocciolati. Mettete la teglia in forno caldo a 200°C per 20 minuti poi servite subito POLPETTE DI PANE 2 panini raffermi 1 bicchiere di latte 1 uovo 1 ciuffo di prezzemolo tritato sale olio 4 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato olio per friggere 4 cucchiai di pane grattugiato 4 cucchiai di farina 1 cucchiaio di burro 4 cucchiai di pecorino 4 cucchiai di provolone Mettete a bagno i panini nel latte e quando saranno 20 Anno X - N. 3 luglio,agosto,settembre 2007 GIOCHI a cura di Vincenzo Vitagliano Ciao a tutti. Ormai le vacanze estive sono solo un ricordo e ci avviciniamo a grandi passi alla stagione fredda, cosa non del tutto sgradita se non fosse per le previsioni di difficoltà di approvvigionamento di gas che fanno prevedere possibili interruzioni delle forniture elettriche e perfino difficoltà per il riscaldamento domestico. E poi, c’è un altro grave problema: l’aumento dei prezzi degli alimentari. Da mesi passa l’informazione di aumenti fino al 25% per generi di prima necessità. Mi viene spesso da pensare che l’informazione è creata ad arte per poter poi provvedere agli aumenti senza grossi problemi (vi avevamo avvertiti, quindi…..). E che cosa possiamo dire del nostro traballante governo? Come al solito la fatica maggiore non è quella di governare ma quella di accontentare partiti, partitini e partitucoli che lo sostengono per sostenersi. Beh, con queste prospettive forse è meglio che riprendiamo i nostri giochi dedicando attenzione ai rebus che almeno divertono senza far male. GIOCO 1 – UNA SERIE DI REBUS C (MONOVERBO – 11 ___________) REBUS FRASE: 6, 5, 5, 3. _____________________________________________________ 21 Impegno per una vita migliore ANCORA UN REBUS U (com’è la mano?) REBUS FRASE: 3, 4, 7. ________________________________________________________ Vi propongo un ultimo simpatico rebus che non sarà difficile risolvere: P ONEXLEC REBUS FRASE: 8, 3, 2, 5. __________________________________ GIOCO 3 – ENIGMISTICA CLASSICA TROVATE L’INTRUSO TRA I VARI SOGGETTI E SPIEGATE IL PERCHE’ L’intruso è _______________ perché ______________________________________________ 22 Anno X - N. 3 luglio,agosto,settembre 2007 Bene ragazzi, credo che lo spazio a mia disposizione sia agli sgoccioli. Solo una rapido sguardo alla natura per il solito incontro finale su argomenti ambientali. Avete certamente notato che il problema degli incendi che si ripropone ogni anno nella stagione calda, nell’estate appena trascorsa ha avuto esiti drammatici. Morti in molti Paesi d’Europa, Italia compresa. Sembra impossibile che l’egoismo, la cattiveria, il cinismo, arrivino al punto da mettere a rischio la vita delle persone a volte per il solo gusto di fare del male, altre per la speculazione altre per pura ignoranza. E intanto immensi patrimoni boschivi vanno in fumo e tante famiglie vengono colpite negli affetti e nel patrimonio. Cosa si può fare in merito? Quello che dovremmo fare tutti per tutto quanto ci accade intorno: vigilare e denunciare i colpevoli. So che è più facile a dirsi che a farsi eppure sono convinto del fatto che questa nostra Italia (bella e poco amata dai suoi cittadini) potrà vedere una svolta vera verso un progresso eque e sostenibile solo con l’impegno di tutti. Non possiamo aspettarci che qualcuno “dall’alto” risolva i problemi con la bacchetta magica. Troppo spesso chi sta in alto ci tiene a risolvere solo i propri problemi. E allora? Tocca a noi!!!. Ultima domanda: come si chiamano gli aerei che vengono utilizzati per spegnere gli incendi? …. Inviate la risposta in redazione. Ciao, alla prossima. Invitiamo tutti i lettori a collaborare alla redazione della rivista con articoli, lettere o suggerimenti. Inoltre i ragazzi (... e non solo) possono ad inviare dei disegni per la copertina. Tutto il materiale dovrà essere inviato a Carta e Penna - Via Susa, 37 - 10138 Torino Colora e completa la fattoria LE RISPOSTE DI QUESTO NUMERO: rebus - CALCESTRUZZO; TIRARE COCCI NELLA VIA; UNA VILE PRETESA; PASSIONE PER LE CORSE. L’INTRUSO: Il treno in quanto: il computer ha il mouse (topo) , il gatto e il topo sono antagonisti, i toi d’auto sono i ladri che rubano gli oggetti nelle auto, i topi sono sempre i primi ad abbandonare la nave in caso di pericolo. 23 Impegno per una vita migliore L’isoLa dei desideri L’isola dei desideri accoglie le opere classificate al primo posto della Narrativa a tema - Sezione scuola elementare del Concorso Letterario Internazionale Prader Willi, indetto dall’Associazione Carta e Penna di Torino. Gli autori dovevano trattare i problemi relativi all’handicap, nell’accezione più ampia del termine. La Pony Triestina di Sara Russo L’incontro con la fata Iniziò a camminare e da lontano vide un fascio di luce dorata. Incuriosita si avvicinò e appena sfiorò col suo zoccolo la luce gli apparve d’incanto una gatta tutta rosa vestita da fata. Aveva gli occhi blu e sulla coda scintillava una stella. Triestina subito si presentò e disse: “Io sono Triestina e tu come ti chiami?” La fata rispose: “Io sono la fata Rosata. Che fai in mezzo alla foresta tutta sola?” Triestina con un filo di voce rispose: “Io sono scappata di casa perché tutti mi prendevano in giro.” La fata chiese: “Perché ti prendono in giro?” Triestina rispose: “Perché, a causa della mia malattia, sono grassa e goffa.” Allora la fata Rosata gli disse: “Nessuno è perfetto. Ci sono molti animali che sono belli fuori ma brutti dentro.” Ma Triestina disse: “Tu non puoi capire cosa si prova a non riuscire a giocare come gli altri perché non sei molto abile e sei grassa.” Allora la fata disse: “Io ti posso far diventare più bella ma a due condizioni: che tu non ti vanti tanto e che aiuti gli altri animali.” “Ci sto!” rispose Triestina felice. Allora la fata prese la sua coda e pronunciò le parole: “Biribì, Abracabrì, Biribò, Abracabrò: fai guarire da questa malattia la piccola pony.” Triestina guarì e così diventò bella. Ringraziò con tutto il cuore la fata e così intanto si incamminò verso la casa della sua famiglia. La famiglia Come ogni mattina il sole sorge alle sette ma Triestina si sveglia alle nove. Abitava in una casetta di campagna con la sua famiglia. Triestina è una poni, seconda di sei figli: la prima sorella si chiama Giulia, la terza si chiama Mila, il quinto fratello si chiama Orazio, il quarto Paolo e, per finire, il sesto, cioè il più piccolo si chiama Fufi. Triestina ha il pelo di colore bianco, corto e molto folto; ha le orecchie sempre dritte come due coni gelati; la bocca piccola e rosa, gli occhi azzurri come il cielo, la coda lunga, liscia e nera; aveva ogni minuto una gran fame e qualunque cosa mangiasse era insaziabile. Per questo era molto grassa e tutti la chiamavano cicciabomba. Molte volte si sentiva imbarazzata perché aveva un carattere molto timido. I fratelli, insieme agli amici, facevano sempre giochi abili come saltare la corda, fare percorsi velocissimi con i birilli, dei giri, delle gare... ma Triestina era troppo grassa per muoversi così. Quel giorno i fratelli e gli amici giocavano a saltare la corda e ognuno di loro aveva un frutto. come ogni volta Triestina guardava giocare i suoi fratelli, ma quel giorno Giulia, la sorella maggiore, la chiamò; alla pony non sembrava vero quel momento! Ella andò e tutti decisero di dargli il frutto “ciliegia”; Triestina, insieme ai suoi amici cantava: arancio, limone, mandarino, fragola banana, ciliegia e cedro... e dopo tanto tempo arrivò il suo turno, dopo cinque salti cadde e tutti la chiamarono marmellata di ciliegie, marmellata di ciliegia... La povera pony si mise a piangere, corse in camera e pianse fino a notte fonda; perché non sopportava di non poter giocare con gli altri e di essere presa in giro. Allora, quella notte, mentre tutti dormivano, scrisse una lettera di addio: “Io, Triestina, vado via da questa casa per trovare una famiglia che mi accetti così come sono, che mi voglia un gran bene e che non rida di me. Addio.” E così quella notte si portò tutto il necessario e andò nella sua casetta segreta, che nessuno conosceva perché era in fondo in fondo alla foresta che iniziava ai margini della campagna. Il giorno dopo uscì dal suo rifugio a cercare qualcosa da mangiare. Il ritorno a casa Appena entrò vide tutti i fratelli piangere; allora Triestina disse: “Scusate, perché piangete?” e i fratelli in coro risposero: “Ci siamo comportati male, abbiamo trattato male nostra sorella e lei si è stancata di sopportarci, allora ieri sera se ne è andata e noi, appena stamattina abbiamo letto la lettera che ci ha lasciato e ci siamo messi subito a piangere!” Allora, in quel momento, Triestina confessò e disse: “Sono io, Triestina!” Quindi raccontò loro quello che le era successo nel bosco. Da quel momento la casetta segreta di Triestina diventò la casa di tutti e da quel giorno Triestina e i suoi fratelli non si separarono mai più. 24
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