17 12 14 Il Messaggero Truffa alla Marina

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Cronache
Mercoledì 17 Dicembre 2014
www.ilmessaggero.it
IL BLITZ
Il giorno in cui è partita la
serie di arresti per Mafia
Capitale: nella foto quello che,
secondo l’accusa, sarebbe il
capo, Massimo Carminati
Truffa alla Marina
perquisita l’abitazione
dell’ufficiale infedele
e titolare della società Ow Supply
che aveva vinto l’appalto con il ministero della Difesa per rifornire
le navi della Marina ancorate nel
porto di Agusta.
IL RIESAME
Mafia Capitale, il capitano di vascello in manette è accusato
di aver aiutato la gang a fare affari. Carminati, ipotesi carcere duro
`
L’INCHIESTA
ROMA Due giorni fa, mentre il Nucleo di polizia tributaria eseguiva
l’ordinanza di custodia cautelare
nei confronti di sei indagati accusati a vario titolo di associazione a
delinquere e truffa per aver venduto alla Marina militare gasolio
mai effettivamente arrivato al
porto di Augusta, il Ros dei carabinieri bussava alla sede della Marina a Roma. Perché sarebbe il capitano di vascello Attilio Vecchi
l’uomo di collegamento tra
l’azienda che forniva il carburante fantasma e i militari infedeli arrestati in Sicilia (Mario Leto, primo capitano di Corvetta della Marina Militare e capo deposito della
direzione di Augusta, Sebastiano
Distefano, maresciallo della Marina e capo reparto combustibili di
Augusta, e Salvatore Mazzone,
maresciallo della Marina). Coinvolto nella vendita fasulla alla nave Victory di carburante per un
valore complessivo di 7 milioni e
mezzo di euro, ma anche di altri
episodi collegati all’inchiesta della Dda romana.
LA TRUFFA
Nelle carte dell’indagine sulla Mafia capitale, infatti, il nome di Attilio Vecchi era già emerso come
strettamente collegato a Massimo
La protesta
«Inchiesta spettacolo»
avvocati in agitazione
`La Camera Penale di Roma ha
deliberato lo stato di
agitazione dei penalisti romani
in relazione alla «illegittima
spettacolarizzazione e
diffusione di atti di indagine»
del procedimento su Mafia
Capitale. Gli avvocati
denunciano una «deliberata
ricerca da parte degli
inquirenti di una sponda
mediatica, tesa a creare
consenso popolare e politico,
che certamente condiziona la
serenità dei giudici chiamati a
valutare la fondatezza delle
ipotesi accusatorie».
Prescrizione raddoppiata
la maggioranza si divide
IL CASO
ROMA Passa attraverso la linea dura, con il raddoppio della prescrizione fino a 20 anni per la corruzione e 30 anni per la concussione, l’asse Pd-Scelta Civica che ieri,
in Commissione Giustizia alla Camera, si è realizzata nel testo base
a firma di Sofia Amoddio e Stefano Dambruoso. Quattro articoli
che il Nuovo centrodestra mal digerisce e che rischiano di dividere
la maggioranza di governo, reduce da un difficile tentativo di mediazione. Dopo il terremoto giudiziario di Mafia Capitale, il premier
Renzi aveva promesso una stretta.
Il risultato è stato un disegno di
legge - approvato venerdì in Cdm
ma ancora fermo a Palazzo Chigi e
non ancora trasmesso alle Camere - che nell’ambito di una più ampia riforma del processo penale ha
previsto un aumento di pena per il
solo reato di corruzione (6-10 anni
FINO A 20 ANNI PER LA
CORRUZIONE E 30
PER LA CONCUSSIONE:
ALTOLÀ DEL NUOVO
CENTRO DESTRA AL
TESTO IN COMMISSIONE
anzichè 4-8), e che impedisce il
patteggiamento se non dietro la restituzione del maltolto. Il testo
Amoddio-Dambruoso, invece, è
molto più “hard”. E creerà non pochi problemi in fase di conversione, tanto da far dire al viceministro della Giustizia Enrico Costa:
«L’equilibrio e il compromesso si
troveranno nel testo predisposto
dal governo». Gli alfaniani temono fughe in avanti. Rispetto alla
proposta del governo, il ddl da ieri
all’esame della Commissione Giustizia della Camera presieduta da
Donatella Ferranti (Pd), prevede
due importanti novità. La prima: i
tempi di prescrizione passano dal
“massimo della pena edittale” al
“massimo della pena edittale più
un quarto”. Il che significa che se il
top della condanna per un reato è,
ad esempio, 10 anni, il reato si
estinguerà dopo 10 anni più un
quarto, cioè dopo 12 anni e mezzo.
In secondo luogo, i tempi di estinzione del reato raddoppiano nel
caso in cui si tratti di reati contro
la Pubblica amministrazione (corruzione, concussione, peculato
etc), al pari di tutti gli altri già
compresi nell’art. 157 del Codice
penale (omicidio colposo in violazione del codice della strada; crollo di costruzioni o disastri dolosi
etc) In questo modo, ad esempio, il
reato di concussione, la cui pena
massima è di 12 anni, si potrà
estinguere in 30 anni (12 + 3, poi
raddoppiati). Per quello di corruzione, la prescrizione arriverà dopo 20 anni (8+2, raddoppiati).
L’unico punto di contiguità con il
ddl Orlando è la sospensione di
due anni, in caso di condanna di
primo grado, per dar tempo di presentare appello e di un anno, dopo
la condanna di secondo grado, per
consentire la presentazione del ricorso in Cassazione.
Sil.Bar.
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Perazza, ovvero «Massimo er Romanista», a sua volta uomo d’affari molto attivo nel settore della
vendita dei carburanti e legatissimo al proprietario dell’ormai celebre stazione di servizio Eni di Corso Francia, Roberto Lacopo. Perazza l’avrebbe coinvolto anche
nella presunta importazione di
gasolio da Malta, tramite navi libiche, che doveva essere venduto alla Marina militare italiana.
Stando alla ricostruzione dei Ros,
la presenza di Vecchi era decisiva
per chiudere le trattative tra Perazza, Leto e Distefano. Non sempre accetta di incontrare i militari
siciliani, ma in ogni caso sarebbe
a conoscenza dei pagamenti. Andrea D’Aloja, broker dell’azienda
si lamenta con Perazza perché
Vecchi non vuole incontrare i militari siciliani, e spiega quelle che
potrebbero essere le cifre dei pagamenti. D’Aloja: «Comunque stavano tranquilli, lui non vuole nulla, dice che preferisce non partire
con cose in tasca, una piccola parte dargliela, mi ha detto il suo totale... poi insomma non è che manca molto per chiudere sta faccenda, lui dice 14.250». Perazza: «E
poi il resto glielo portiamo giù
noi... no, erano 12.2250». Perazza
e D’Aloja sono latitanti all’estero,
mentre deve essere seguito ancora l’ordine di custodia cautelare
per Lars P. Bohn, cittadino danese
Il giorno 15 Dicembre è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari
Palermo
Di Matteo, caccia al tritolo dell’attentato
Botole, anfratti e una grotta
sotterranea usata come
nascondiglio. C'era una città
nella città in fondo Pipitone a
Palermo: quattro palazzine dai
muri scrostati circondate da
ampi spazi verdi in abbandono.
All'alba il feudo dei boss
Galatolo, i re dell'Acquasanta,
per anni terra di nessuno, è
stato passato al setaccio da oltre
100 finanzieri. Cercavano i 200
kg di tritolo che il clan, facendo
una colletta, avrebbe raccolto
per eliminare il pm Nino Di
Matteo. L'esplosivo non è stato
trovato, ma gli inquirenti hanno
scoperto una serie di
nascondigli. E una caverna
piena di suppellettili forse usata
per i latitanti. Il blitz non ha
risparmiato la casa dell'ex
capomafia Vito Galatolo, figlio
Dal 16 Dicembre 2014
AUGUSTA
COLABUCCI GIACOBINI
Ing.
FABRIZIO BARCHIESI FAINI
Ne danno il triste annuncio la moglie FLORA ed
il figlio ALESSANDRO.
Le esequie avranno luogo il giorno 17 Dicembre
alle ore 10.00 nella Chiesa dei Sette Santi Fondatori (Piazza Salerno).
Roma, 16 dicembre 2014
Massimo Lorenzetti Tel. 06.445.77.77
Il 15 Dicembre 2014 è venuto a mancare il
Dott.
FRANCO BRENCI
Ne danno il triste annuncio i figli, il genero, le
nuore ed i nipoti.
I funerali si svolgeranno il giorno 17 Dicembre
alle ore 11.00 nella Collegiata di San Giovanni in
Nettuno.
non è più tra noi.
E’ scomparsa circondata dall’amore dei figli,
della nipote, dei pronipoti, della nuora, del fratello e della cognata e di tutti coloro che Le hanno voluto bene.
Siamo sereni che, anche se non è più tra noi su
questa terra, veglierà, come ha sempre fatto in
vita, su tutti noi dal cielo.
I funerali si svolgeranno in forma strettamente
privata.
Roma, 17 dicembre 2014
Città di Roma 800203030
La Casa di Cura Villa Margherita Spa, a nome
del Consiglio di Amministrazione, del Collegio
Sindacale, della Direzione e del Personale tutto,
partecipa sentitamente al dolore del Dott. ENRICO e della Sig.ra STEFANIA, per la scomparsa della
N.D.
Non fiori ma opere di bene.
AUGUSTA
COLABUCCI GIACOBINI
Nettuno, 17 dicembre 2014
Onoranze Funebri Perci & Mastracci
GUIDO ALPA, commosso, è vicino a LILIANA e
ai suoi figli per la scomparsa del carissimo amico
Dott.
GIANNI CARLEO
Roma, 17 dicembre 2014
Città di Roma 800203030
ROSETTA GRANATI, con i figli NICOLA, LUCIA
e ANGELO, si unisce al dolore di ENRICO e
STEFY per la scomparsa della loro cara mamma
Roma, 17 dicembre 2014
TOTTO ed ELISABETTA sono affettuosamente
vicini a ROBERTO, CHIARA e LEA per la scomparsa del caro papà
GIANNI CARLEO
Napoli, 16 dicembre 2014
La famiglia CORVINI si stringe con affetto a LILIANA, ALESSANDRA e ROBERTO per la scomparsa dell’amato amico di sempre
GIOVANNI CARLEO
Roma, 16 dicembre 2014
AUGUSTA
Roma, 17 dicembre 2014
Roma, 17 dicembre 2014
PEPPINO e PIA VALENTINO partecipano con
commozione al dolore di CARLA e di tutta la sua
famiglia per la scomparsa dell’indimenticabile
amico
Avv.
SANDRO CIANO
Roma, 17 dicembre 2014
Zia AUGUSTA
Roma, 17 dicembre 2014
FABRIZIO GIACOBINI, FRANCESCO DAVOLA,
ANTONELLA ACCARRINO e tutto lo Studio partecipano al dolore del Familiari per la scomparsa della
Sig.ra
AUGUSTA COLABUCCI GIACOBINI
ELIO e PAOLA partecipano al dolore della famiglia per la scomparsa della cara signora
AUGUSTA GIACOBINI
Roma, 17 dicembre 2014
Funus - 800.13.43.19
ROBERTO e ROSEMARIE VASELLI sono vicini
con grande affetto alla Famiglia della
Contessa
MARZIA MACCHI MACOLA
Per la perdita della loro grande amica.
Roma, 17 dicembre 2014
A
Il giorno 16 Dicembre è venuta a mancare all’affetto dei suoi cari la
Maestra
punto di riferimento di tutta la famiglia, ed abbracciano con tutto il loro affetto ENRICO,
STEFY e MARIA GIULIA.
Roma, 17 dicembre 2014
AUGUSTA GIACOBINI
suocera e nonna dolcissima.
FORNITURE DI GASOLIO
ALLA NAVE FANTASMA
NELL’ORDINANZA
IL RUOLO DI VECCHI
E LA FUGA DEI BROKER
D’ALOJA E PERAZZA
Prof.
RAFFAELE SADUN
Con lui abbiamo perduto l’amico fraterno di
sempre, l’uomo di scienza che ha saputo trasmettere il suo vasto sapere ai suoi allievi e il
valente professionista che ha donato ai suoi pazienti tutto se stesso con discrezione, competenza, saggezza, passione, generosità e umanità.
ESTER e MASSIMO FINZI.
Roma, 17 dicembre 2014
Funus - 800.13.43.19
✡
Roma, 17 dicembre 2014
GIOVANNA MERCURI
In ricordo di
scomparso il 12 Dicembre.
STEFANO, TIZIANA e BENEDETTA profondamente commossi partecipano con enorme affetto al dolore di ENRICO, STEFI e MARIA GIULIA per la perdita della dolcissima e indimenticabile
Città di Roma 800203030
PAOLA e ELENA ricordano con immenso affetto il loro caro papa’
WALTER CAVALIERI
© RIPRODUZIONE RISERVATA
del vecchio padrino stragista
Vincenzo, da novembre
collaboratore di giustizia. Tra
arredi dorati, marmi e statuette
di padre Pio la Finanza avrebbe
trovato anche importanti
documenti che farebbero luce
sulla rete dei prestanomi a cui il
clan ricorreva per mettere al
riparo il patrimonio.
ROBERTO, RITA, FRANCESCA, GIORGIO e TATA piangono con immenso dolore la scomparsa della dolce ed indimenticabile
Zia AUGUSTA
Questa mattina, intanto, il tribunale del Riesame discuterà la posizione di buona parte degli arrestati delle scorse settimane nell’inchiesta Mafia Capitale, a cominciare da Salvatore Buzzi, leader
delle cooperative che, secondo la
procura, sarebbero legate all’organizzazione criminale. La difesa
di Buzzi, rappresentata dall’avvocato Alessandro Diddi, ha presentato una memoria difensiva di 100
pagine in cui si spiega che il mondo di Carminati e quello di Buzzi
non avevano punti di contatto: «Il
“mondo di sinistra” di Salvatore
Buzzi non ha mai punti di contatto con il “mondo di destra” di Massimo Carminati», sottolinea il legale. La nuova valutazione da parte del tribunale del Riesame potrebbe essere decisiva per capire
se l’ipotesi di associazione mafiosa reggerà alla prova del processo. La procura di Roma è comunque intenzionata a tenere la linea
dura con gli indagati, tanto che a
piazzale Clodio starebbero valutando di chiedere il carcere duro
(41 bis) per il leader dell’organizzazione, Massimo Carminati.
Michela Allegri
Sara Menafra
Ne danno il triste annuncio il marito Avv. IPPOLITO FAZZARI, i figli ALESSANDRO MARIA e
CLAUDIA e i nipoti tutti.
La famiglia ringrazia il Dott. DOMENICO SARUBBI per la sua dedizione.
Le esequie si terranno oggi 17 Dicembre alle ore 14.00 nella Chiesa Gesù Divino Lavoratore
(via Oderisi da Gubbio)
Roma, 17 dicembre 2014
Cattolica 2000 srl 06.30893399
Il giorno 16.12.2014 è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari
ALVARO ZARFATI
Ne danno il triste annuncio SARA con ANSELMO, STEFANO con LOREDANA, BRUNO con
SANDRA, i nipoti e pronipoti.
I funerali avranno luogo oggi 17.12.2014 alle ore 12,00 al Cimitero Ebraico del Verano.
Roma, 17 dicembre 2014
I.F.I. Impresa Funebre Internazionale 06.58.10.000
TRIGESIMI
e
ANNIVERSARI
17 Novembre 2014
17 Dicembre 2014
MARIA DE LAURENTIIS
Nel trigesimo i Suoi cari la ricordano con immutato amore.
Alle ore 18.30 di Mercoledì 17 Dicembre una
Santa Messa sarà celebrata a Roma nella Cappella di San Giuseppe da Copertino presso la
Chiesa dei S.S. Apostoli - Piazza dei S.S. Apostoli, 51.
Roma, 17 dicembre 2014i
Con profondo affetto LUISA, MICAELA, SARA,
MATTEO, MATILDE.
NECROLOGIE
PARTECIPAZIONI
Roma, 17 dicembre 2014
Ciao
Zia AUGUSTA
E’ assordante e particolare il vuoto che hai lasciato intorno a noi.
FABRIZIO, LILLI, BARBARA, FABRIZIO, FEDERICA, UMBERTO ed i ragazzi.
Roma, 17 dicembre 2014
SERVIZIO
TELEFONICO
800.932.000
FAX 06-66.19.22.33
E-mail: [email protected]
Abilitati all’accettazione
delle carte di credito
Tel. 06-66.19.22.34
ORARIO: TUTTI I GIORNI
COMPRESI I FESTIVI
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Cronacadi Roma
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Mercoledì 17
Dicembre 2014
14ºC 10ºC
Il Sole Sorge 7.31 Tramonta 16.40
La Luna Sorge 02.25 Cala 13.38
Gli uffici della Cronaca sono aperti dalle 11 alle 20, via del Tritone, 152, 00187 Roma T 06/4720224 - 06/4720228 F 06/4720446
Web series
“C.S.I. San Basilio”
via al poliziesco
di quartiere
creato dai giovani
Il libro
Al Tempio
di Adriano
Gervaso conquista
la platea
L’incontro
Alessandra Amoroso
al Bambino Gesù
canzoni e selfie
insieme ai piccoli
Rinaudo a pag. 53
Petronio a pag. 51
Mozzetti a pag. 51
Rifiuti, allarme per le feste
Caos raccolta dalla Garbatella a piazza Bologna: alla Monachina pecore tra l’immondizia La pericolosa
distrazione
`Il servizio va a rilento per l’uso di personale per il porta a porta: «Ma l’assenteismo cala»
più antica
Allarme rifiuti per le feste. Dall’VII Municipio la denuncia: «Il
del mondo
Il maxirisarcimento
L’evento. La notte al Circo Massimo
trasferimento del personale sulla
`
differenziata, sta causando guai
grossi alla Garbatella e a San Paolo, i rifiuti restano per strada». Alla Monachina le pecore tra i rifiuti. C’è lo spettro di rivedere la città
ricoperta dalla spazzatura come
nei giorni a cavallo di Natale 2013.
Sotto osservazione anche l’assenteismo all’Ama. L’assessore Estella Marino ha chiesto all’azienda
di vigilare. L’assenteismo è sceso
comunque al 14 per cento, mentre la differenziata ora è al 45 per
cento.
Evangelisti e Troili a pag. 36 e 37
Il lodo Ama-Colari finisce sotto inchiesta
Manlio Cerroni
I
La Procura indaga sul lodo arbitrale che condannò Ama a pagare 78 milioni di euro al Colari di
Manlio Cerroni. Si procede per
abuso d’ufficio e non ci sarebbero ancora iscritti nel registro degli indagati. A decidere le sorti
del contenzioso, infatti, furono
nominati due ex consulenti del
ras dei rifiuti. I pm vogliono capire come mai Ama acconsentì.
Pierucci a pag. 38
Appalti, sprint degli ispettori:
«Indagine chiusa in due mesi»
`Rinviato il varo della nuova giunta, slitta anche il voto su Tor di Valle
Sono arrivati ieri in Campidoglio
i tre commissari - il prefetto Marilisa Magno, il viceprefetto Enza
Caporale e il dirigente del Mef
Massimiliano Bardani - nominati
dal prefetto Giuseppe Pecoraro
per verificare l’esistenza di eventuali infiltrazioni mafiose a Palazzo Senatorio. L’obiettivo è riuscire a completare il lavoro per la
metà di febbraio. Gli ispettori partiranno dai tre dipartimenti più
«appetibili» per la criminalità, a
causa dell’alto numero di commesse assegnate a chiamata diretta, senza necessità di gare d’appalto: politiche sociali, lavori pubblici e ambiente. Ma sarà scandagliata tutta la filiera dei bandi.
Slitta alla prossima settimana, intanto, l’ufficializzazione del nuovo assetto della giunta e la discussione sul progetto di Tor di Valle.
De Cicco e Rossi a pag. 39
Muro Torto
Schianto con l’auto
rubata a De Rossi
Tridente, residenti furiosi
«Un flop i posti riservati»
Controlli scarsi e strisce gialle
già scolorite. I residenti:
«Impacchetteremo le auto in
sosta vietata».
Bogliolo a pag. 41
Non c’è pace per Daniele De
Rossi. Il centrocampista della
Roma alle cinque e mezzo di
ieri mattina è dovuto andare
in una caserma dell’Arma a
causa di un furto. Un paio di
ore prima un uomo gli aveva
rubato la macchina vicino
casa, nei pressi di Campo de’
Fiori, e durante la fuga era
finito contro un terrapieno
lungo il Muro Torto. Il ladro è
stato notato, inseguito e
arrestato da una pattuglia dei
carabinieri.
Lippera a pag. 47
I Subsnonica sul palco
Subsonica e Mannarino
al concerto di Capodanno
l tema è trattato attraverso
innumerevoli variazioni,
dal tempo del Paradiso Terrestre. Procedendo negli anni è comunque sopravvissuto,
afflitto o esaltato come il mestiere più antico del mondo. E
tanto basterebbe per far cadere l’argomento. Vi sono tuttavia casi in cui non guastano
aggiornamenti
importanti,
rimbalzi della modernità, della multietnicità e della globalizzazione. A chi scrive è capitato domenica scorsa, verso
l’ora di pranzo di percorrere
la via Tiberina là dove la città
diventa campagna e imbattersi in un pauroso tamponamento multiplo. Vetture accartocciate, tre ambulanze, vigili urbani, una mezza apocalisse. I
soccorritori, interpellati, testimoniano: capita quasi tutti i
giorni. Il fatto è che l’intera zona è, per così dire, presidiata
(infestata?) da decine di giovani prostitute, per lo più nigeriane, in abito da lavoro, sedute a intervalli regolari, come le
pietre miliari. La Tiberina è
molto stretta, non ha corsie di
emergenza, spazi laterali inesistenti ed è parecchio trafficata. Accade che certi automobilisti decidano di allungare l’occhio di lato e qualcuno si mostri interessato ad una sosta.
Una frenata d’impeto come lo
stato d’animo del momento e
si produce la catena di tamponamenti lamentati. Le soluzioni sono diverse: eliminare le
fonti di distrazione, azzerare
l’interesse della clientela per
quegli incontri, oppure osservare la distanza di sicurezza.
Se non si riesce a far valere il
codice penale si utilizzi almeno quello della strada.
[email protected]
Molendini a pag. 49
Raffaella Troili
POLIAMBULATORIO
Gruppi WhatsApp e specialisti delle gaffe
DIAGNOSTICA STRUMENTALE
I gruppi di WhatsApp
distruggeranno l'umanità
VISITE SPECIALISTICHE
Orario di apertura
Il Centro Medico Michelangelo
è aperto dal Lunedì al Venerdì
dalle ore 08:00 alle ore 20:00
con orario continuato.
Il Sabato è aperto solo la mattina,
dalle ore 08:00 alle ore 13:00.
Centro Medico Michelangelo 16,
Via Mario Musco
Scala D - 00147 Roma
Tel. 06.54.06.300
fax 06.54.07.892
www.centromedicomichelangelo.it
@Mr_papullo
R
agazzi, stasera mi tocca uscire
con quei cafoni del calcetto,
mi mancherete». Attento a fare lo splendido, perché il tuo
messaggio, caro il mio neofita di
WhatsApp non è arrivato al gruppo “Amici miei”, quelli con cui continui a giocare come se avessi ancora 12 anni. E nemmeno al “Gruppo Sapienza” o a quelli del “Fantacalcio”, del “Boiachimolla” o dei
“Superpapà”. Ma proprio ai cafoni
del calcetto. Ti ha avvertito uno
strano silenzio dal cell. E a seguire
un po’ di messaggi imbarazzati:
«Mi sa che ti sei sbagliato...». Succede agli adulti che ricominciano a
smanettare con il telefonino, che si
ritrovano dentro decine di gruppi
su WhatsApp, da ”Family” alla
“Materna Maestra Rosa”, dai ”ragazzi della I C” a “Cazzeggio estremo”, passando per “Vecchia Liverpool” (i bei tempi dell’Erasmus),
“Aristocoppie” fino al “Clan delle
scoregge“. Il cellulare non fa che
trillare senza sosta: il tempo di distrarsi e ci si ritrova con venti,
trenta, cento conversazioni aperte, per dirsi chi porta le patatine e
chi i piatti di carta. O per seguire
tutti insieme e senza pathos la nascita di un bambino che dal vivo
non si vedrà mai, per parlare in codice col figlio adolescente, per scriversi ciao, ok e ancora ciao, ancora
ok. «Per uscire dalla crisi basterebbe includere nel calcolo del Pil l'attività dei gruppi whatsapp» twitta
@robgere. «Questa cosa dei gruppi
whatsapp ci sta sfuggendo di mano», prevede @emmegizella. Per
la cronaca: con quelli del calcetto,
quello lì non c’è più andato. Anche
se il gruppo l’aveva perdonato, a
suon di fischi e notifiche.
[email protected]
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IN UMBRIA A NATALE CON LE
FOTO DI STEVE M c CURRY
E MOLTO ALTRO ANCORA...
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Mercoledì 17 Dicembre 2014
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Cronaca di Roma
Lodo Ama-Cerroni
la procura indaga
sugli «arbitri amici»
Mafia Capitale
«Nelle telefonate del boss
la verità su Ciro Esposito»
«La morte di Ciro Esposito legata
all’inchiesta su Mafia Capitale».
Il collegamento lo fanno i legali
della famiglia del tifoso del
Napoli ucciso da Daniele De
Santis, chiedendo che siano
acquisite all’indagine le
intercettazioni tra Massimo
Carminati e gli ultrà della Roma
considerati fiancheggiatori nei
giorni del ferimento di Esposito.
«È notoria l’appartenenza di De
Santis sia alle frange più violente
della tifoseria, sia agli ambienti
di estrema destra - scrivono gli
avvocati Angelo e Sergio Pisani
nell'istanza al pm Eugenio
Albamonte - Dalle
intercettazioni potrebbe
emergere la verità sulla morte di
Ciro». L’istanza è al vaglio della
Procura. I dialoghi verranno
analizzati per accertare se
esistano collegamenti.
`Sotto inchiesta la procedura che assegnò 78 milioni
all’impreditore: decisero due ex consulenti di Colari
LA DECISIONE
Finisce nel mirino della Procura il
lodo arbitrale che ha rischiato di
portare al dissesto le casse già disastrate (e saccheggiate) di Ama,
condannando la municipalizzata
per la raccolta di rifiuti a sborsare
78 milioni di euro alla Colari di
Manlio Cerroni. Un arbitrato sospetto - si è scoperto ora - visto che
due dei periti in passato avrebbero
lavorato come consulenti proprio
per Cerroni, il ras dei rifiuti, un imprenditore da anni in affari con la
pubblica amministrazione e finito
in manette a gennaio (insieme a
dei collaboratori e dei dirigenti regionali) con l’accusa di associazione a delinquere per traffico di rifiuti. Per il lodo si procede per abuso
d’ufficio. Per ora non ci sono indagati, ma solo un grosso interrogativo da sciogliere. Chi ha scelto gli
arbitri per risolvere il contenzioso? O meglio chi di Ama ha concordato con la Colari le nomine visto
che due professionisti sarebbero
risultati più volte consulenti di fiducia del ras dei rifiuti?
LE PRETESE
Il pm Alberto Galanti, titolare del
fascicolo, a breve procederà ai primi interrogatori. I 78 milioni di euro che Cerroni aveva chiesto ad
Ama con l’arbitrato risultato a lui
favorevole, comunque, non sono
che un antipasto per il suo gruppo:
pretende, infatti, dall’azienda pubblica dei rifiuti altri 900 milioni di
euro. Se il primo arbitrato, quello
dei 78 milioni, era legato alla richiesta di risorse per la bonifica
post mortem della discarica di Malagrotta, la seconda, quella quasi
miliardaria, è legata al mancato
contratto decennale che voleva gli
venisse garantito dall’Ama. Cerroni infatti aveva costruito i Tmb e
due linee del gassificatore (mai attivate) e si aspettava che l’azienda
pubblica firmasse un contratto della durata di 10 anni bloccato però
dall’allora sindaco Gianni Alemanno. A quel punto Cerroni ha battuto cassa per essere risarcito degli
investimenti sostenuti e per i mancati introiti. L’attuale ad di Ama
Daniele Fortini ad aprile, a poche
settimane dalla nomina, aveva incontrato il procuratore capo Giuseppe Pignatone per discutere di
rifiuti, arbitrati e salassi. Intanto
l’Ama resta nel mirino anche del filone della maxi-inchiesta Mafia
Capitale in cui sono emerse collusioni con il gruppo dell’ex Nar
Massimo Carminati e dell’uomo
delle coop Salvatore Buzzi per pilotare nomine dei manager di punta
e di consiglieri, e aggiudicarsi così
appoggi e appalti.
Adelaide Pierucci
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il “ras”
dei rifiuti
Manlio
Cerroni
arrestato
a gennaio
Recup, l’Arma sequestra i documenti
nel mirino l’appalto per le ambulanze
SANITÀ
zi di soccorso». Su questa gara la
Croce rossa ha presentato un
esposto.
Carabinieri in Regione per acquisire la documentazione relativa
al maxi appalto - annullato da
Zingaretti - sulla gestione del Recup (il centro prenotazioni di visite e analisi). Altro fronte: la Regione, attraverso la Direzione centrale acquisti, sta richiedendo alla
Direzione investigativa antimafia
«riscontri e accertamenti in merito al rispetto dei requisiti di legge
circa i partecipanti in Associazione temporanea di impresa alla gara europea ad evidenza pubblica
del 17 gennaio 2014 per l’affidamento del servizio sanitario in
emergenza con l’impiego di mez-
VERIFICHE
Eccolo, il doppio binario su cui
viaggia la verifica di tutti gli appalti e di tutte le gare della Regione dopo che è esploso il caso di
Mafia Capitale. Sull’appalto del
Recup da 60 milioni di euro le polemiche hanno radici lontane.
Francesco Storace (La Destra) rivendica di essere stato il primo a
sollevare dei dubbi con un’interrogazione. Nelle intercettazioni
dell’inchiesta si è scoperto che anche Salvatore Buzzi (patron della
Cooperativa 29 giugno) aveva
puntato la sua attenzione su quel-
l’appalto. Non solo: della commissione aggiudicatrice faceva parte
Angelo Scozzafava (indagato nell’inchiesta «Mondo di mezzo»). I
carabinieri, su mandato della procura, hanno prelevato la documentazione per capire se qualcuno abbia tentato di pilotare l’esito
della gara e come sia stata formata la commissione aggiudicatrice.
Altra gara nella bufera: quella
per la gestione del servizio delle
ambulanze, dal valore di oltre 70
milioni di euro. L’Ati (l’associazione temporanea d’impresa) vincitrice ha come capofila una società campana. Ieri la Croce rossa, che contesta la gara, ha annunciato: «Abbiamo depositato un
esposto alla Procura della Repub-
blica che riguarda gli affidamenti
dei servizi di ambulanza nella Regione Lazio dal 2005 a oggi. Nell’esposto si parla di affidamenti
diretti, proroghe su proroghe nelle Asl e nel 118 di Latina, ritiro di
altri concorrenti, ricorso a procedure d’emergenza, ambulanze a
spot per milioni di euro l’anno, disattendendo le normative europee, nazionali e regionali. Abbiamo anche presentato un ricorso
al Tar e presenteremo denuncia
alla Corte dei Conti». Intanto, la
Regione per la gara europea che
sta sollevando molte polemiche
ha chiesto verifiche alla Dia e a varie prefetture: «Tutte le procedure previste per gare a livello europeo sono state adottate, questo ulteriore accertamento dunque ha
valore del tutto eccezionale ed è
disposto a maggior tutela sia della Regione che di tutti gli operatori».
Mauro Evangelisti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Mercoledì 17 Dicembre 2014
www.ilmessaggero.it
Cronaca di Roma
Appalti, ispezione a tempo di record
`Dopo il terremoto di Mafia Capitale, la task force del prefetto `In Campidoglio intanto slitta il varo della nuova giunta:
indaga su gare e bandi sospetti: i primi risultati entro febbraio atteso per lunedì il via libera del Csm per l’arrivo di Sabella
L’INCHIESTA
Sono arrivati in mattinata, puntando dritto al Segretariato generale,
meeting point ideale per chi vuole
orientarsi tra dipartimenti e municipi dell’amministrazione capitolina. I tre commissari - il prefetto
Marilisa Magno, il viceprefetto Enza Caporale e il dirigente del Mef
Massimiliano Bardani - nominati
dal prefetto Giuseppe Pecoraro
per verificare l’esistenza di eventuali infiltrazioni mafiose a Palazzo Senatorio hanno avviato ieri il
loro lavoro, complesso e delicato,
che puntano a completare per la
metà di febbraio. Il primo impatto
con la realtà comunale è servito
per prendere contatti, sviscerare il
corretto funzionamento della macchina amministrativa e stabilire,
quindi, come muoversi. Di certo si
partirà dai tre dipartimenti più
«appetibili» per la criminalità, a
causa dell’alto numero di commesse assegnate a chiamata diretta,
senza necessità di gare d’appalto:
politiche sociali, lavori pubblici e
ambiente. Ma sarà scandagliata
tutta la filiera dei bandi, dalla composizione dei capitolati d’appalto
fino al saldo dei relativi compensi:
per capire se vi sia qualcosa di irregolare anche nel modo in cui vengono riconosciuti i cosiddetti debi-
I TRE COMMISSARI
AL LAVORO DA IERI:
NEL MIRINO GLI ATTI
SU LAVORI PUBBLICI,
SOCIALE E AMBIENTE
E I 15 MUNICIPI
ti fuori bilancio, e se vi siano possibili favoritismi nei confronti di
qualcuno. Gli accertamenti toccheranno anche i 15 municipi in cui è
divisa la Capitale, a partire da
Ostia. Intanto a Palazzo Senatorio
si aumenta la sicurezza: arrivano
più telecamere e un metal detector
all’entrata. Misure anti-terroristiche, spiegano dal Campidoglio,
prese prima dello scoppio di Mafia
Capitale.
La lettera di Nieri
«Con Bianchi non ho
rapporti da fine 2013»
«Il vicesindaco Luigi Nieri non
ha mai più avuto alcun tipo di
rapporto con Andrea Bianchi
da ottobre 2013, quando l’ha
allontanato dal suo staff avendo
appreso, grazie alle verifiche
sui titoli di studio da lui stesso
avviate, che Bianchi aveva
dichiarato una laurea mai
conseguita». Quanto alla sede
della Coop 29 giugno «nessun
affitto stracciato» ma «il
canone fissato dai tecnici». Lo
ha precisato la sua portavoce
dopo l’articolo apparso ieri, dal
titolo “Il segretario di Nieri alla
corte di Buzzi”.
IL RIMPASTO
Slitta alla prossima settimana, intanto, l’ufficializzazione del nuovo
assetto della giunta. Ignazio Marino - che ieri ha partecipato allo
scambio di auguri di fine anno al
Quirinale, insieme a Matteo Orfini
- ci ha lavorato a fondo negli ultimi
giorni, per dare un segnale forte di
cambiamento dopo la bufera di
Mafia Capitale. I nomi nuovi ormai
sono certi: Francesca Danese, che
si occuperà di politiche sociali e casa nel nuovo super assessorato al
welfare, Maurizio Pucci, destinato
ai lavori pubblici. L’unico intoppo
riguarda il magistrato Alfonso Sabella, designato dal sindaco per la
nuova delega alla legalità: non perché ci siano ripensamenti, ma semplicemente perché il Csm dovrebbe dare soltanto lunedì prossimo il
via libera formale a Sabella per il
nuovo incarico. Gli ultimi giorni
serviranno quindi per limare il valzer di deleghe, più volte annunciato da Marino, che porterà tra l’altro Paolo Masini a occuparsi di
scuola (e probabilmente di sport) e
Giovanna Marinelli ad aggiungere
la competenza sul turismo a quella
sulla cultura.
Fabio Rossi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Tagli pesanti sulle commissioni:
«Restano le 12 previste per Statuto»
SPENDING REVIEW
Da 23 a 12 commissioni consiliari,
con competenze che ricalchino
quelle dei dodici assessori che, secondo lo Statuto di Roma Capitale, compongono la giunta. È questa la proposta del Pd - sulla quale
stanno lavorando i consiglieri Alfredo Ferrari e Pierpaolo Pedetti,
incaricati dal capogruppo Fabrizio Panecaldo - per tagliare la pletora di organi di secondo livello
dell’assemblea capitolina, cresciu-
Tor di Valle, la guerra degli espropri
I residenti: «Non votate la delibera»
IL CASO
Il voto della delibera sul nuovo
stadio slitta ancora, ma intanto a
Tor di Valle parte la guerra degli
espropri. Nel giorno in cui in Assemblea Capitolina salta il numero legale e la discussione sul progetto di Parnasi e Pallotta - fortemente sponsorizzato dall’assessore Caudo nonostante le bocciature di urbanisti e associazioni
ambientaliste - subisce un altro
rinvio, a tutti i consiglieri comunali è arrivata una lettera di diffida. A firmarla è una società, la
Immobilquindici srl, che in caso
di approvazione del provvedimento si dice pronta a portare le
carte in tribunale. Il motivo? «Lo
studio di fattibilità contiene al
suo interno una serie di criticità
e illegittimità che ledono il diritto alla proprietà costituzionalmente garantito».
La Immobilquindici infatti
possiede alcune aree su cui il costruttore Parnasi vorrebbe edificare i tre grattacieli che nascerebbero accanto all’impianto
sportivo. Quel colosso di cemento da quasi un milione di metri
cubi, destinato a opere che con
lo sport non c’entrano nulla, trattandosi di negozi, uffici, alberghi
e ristoranti. Un «Ecomostro», lo
ha definito Legambiente, che secondo alcune stime potrebbe
fruttare ai privati fino a 800 milioni di euro.
re. A fine ottobre è partito il procedimento per apporre i vincoli
espropriativi e la nota protocollata da Roma Capitale è arrivata
anche alla Immobilquindici. Che
però contesta la legittimità della
confisca dal momento che la procedura prevista dalla norma sugli stadi «per favorire l’ammodernamento o la costruzione di
impianti sportivi non può essere
estesa anche all’intervento relativo al Business Park», il mega centro di negozi e uffici, trattandosi
«di un vero e proprio intervento
edificatorio che per la maggior
SLITTA LA DISCUSSIONE
IN ASSEMBLEA
E PANECALDO (PD)
STRIGLIA I SUOI:
«SEDUTE A OLTRANZA
ANCHE A NATALE»
IN CONSIGLIO
LA PROCEDURA
Parnasi possiede poco più del
50% delle aree su cui vorrebbe
realizzare il progetto consegnato in Comune. Della metà restante solo l’8% verrebbe «asservito»
perché di proprietà pubblica. Il
resto, circa il 40%, è di altri privati e sarebbe quindi da espropria-
parte della sua estensione andrebbe a ricadere su aree di proprietà privata e non del promotore».
La legge sugli stadi, ricorda la
società che è pronta al ricorso,
prevede infatti l’espropriazione
delle aree non di proprietà del
promotore solo per «le opere di
urbanizzazione relative allo stadio» e non «per realizzare il Business Park». In sostanza se si vogliono espropriare delle aree,
queste dovrebbero essere utilizzate solo per lo stadio o per opere utili a tutti i cittadini, non per i
profitti del privato.
Ecco perché, secondo la Immobilquindici, «i proprietari delle aree toccate dalla realizzazione dovrebbero essere invitati a
comunicare se sono interessati a
partecipare al consorzio edificatorio e, solo in caso di dissenso,
potrebbero subire, da parte del
suddetto consorzio, l’esproprio
delle aree».
L’area dove dovrebbe sorgere
il nuovo impianto a Tor di Valle
In attesa di capire quali saranno
i risvolti legali della diffida, ieri
in Consiglio è andato a vuoto il
voto sul progetto di Tor di Valle.
Prima della pausa natalizia sono
in programma solo altre due sedute, oggi e domani. E restano in
calendario, prima dello stadio, la
delibera su piazza Corazzini, con
la discussione di oltre 40 emendamenti, e due variazioni di bilancio in scadenza il 31 dicembre. I tempi stringono, ma in Aula ieri è mancato il numero legale, anche «per assenze tra i banchi del Pd», come ha fatto notare
lo stesso capogruppo dem Panecaldo, che ha minacciato «sedute a oltranza anche a Natale»,
pur di serrare le fila tra i suoi.
Lorenzo De Cicco
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ta a dismisura nel corso delle ultime consiliature. «Vogliamo assegnare a ogni commissione le deleghe dell’assessorato corrispon-
IL NUMERO DEGLI ORGANI
DEL CONSIGLIO SARÀ
QUASI DIMEZZATO
E SABATO ORFINI
PORTA A CORVIALE
L’ASSEMBLEA DEL PD
dente, per rendere più efficace il
rapporto tra giunta e consiglio spiega Ferrari - Oggi succede infatti che materie di competenza
dello stesso assessore vengono
trattate da commissioni differenti, rendendo tutto più farraginoso».
LA RIUNIONE
Della proposta si potrebbe iniziare a discutere già nella seduta di
oggi della commissione sulla
spending review, presieduta da
Daniele Frongia (M5s), che sta la-
vorando a una relazione sulla produttività dei vari organi assembleari. L’ordine del giorno di oggi è
incentrato sulla «riforma e razionalizzazione delle commissioni
capitoline». A chiedere a gran voce un deciso taglio è stato il commissario del Pd romano Matteo
Orfini, subito dopo il suo insediamento (tra l’altro, Orfini organizzerà, dopo quella a Laurentino 38
di mercoledì scorso, un’altra assemblea del Pd sabato a Corviale).
Maggioranza e opposizione, sulla
carta, sono favorevoli ai tagli. «Eppure poche settimane il Pd aveva
addirittura proposto di reintrodurre i consiglieri delegati», fa notare con sarcasmo Alessandro
Onorato della Lista Marchini.
Fa.Ro.
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