Casa Editrice Publicomm S.r.l. - Savona - ISSN 1826-0985 - Anno X - Numero 47 - 2013/14 - In caso di mancato recapito rinviare all’Ufficio Postale di Savona CPO, per la restituzione al mittente che si impegnerà a pagare la relativa tassa - Contiene IP # 47 DANTE O. BENINI &PARTNERS ARCHITECTS in questo numero / in this issue Architetti con la valigia The architects with a travel bag PadiglioneItaliaExpo2015 Italian Pavilion Expo 2015 Super leggeri per soluzioni smart Super lightweight for smart solutions From beauty to wellbeing Dal bello al benessere | Periodico di contract e design d’interni per spazi ad uso pubblico | Review of contract and interior design for spaces for public use | L’anno editoriale Simona Finessi « che verrà In totale controtendenza con gli andamenti di mercato, che vedono sempre più le riviste ridimensionare i propri numeri o persino chiudere, A+D+M nel 2014 avrà una forte accelerata verso un processo d’internazionalizzazione che aveva già avuto i suoi prodromi nel 2013, attraverso l’organizzazione di eventi di divulgazione presso i Professionisti in Europa. Un processo quasi inevitabile dal punto di vista della coerenza editoriale, ma non per questo scontato, in quanto uno sviluppo di questo tipo, se fatto seriamente, impone un impegno di mezzi e risorse notevoli. Dato il periodo, oltre che visione e passione, ci vuole sicuramente coraggio. Quindi, passatemi il fatto che per una volta l’editoriale non condivida con voi riflessioni generali, bensì sottolinei il notevole sviluppo di A+D+M, oltre che nei contenuti, anche in termini di uscite e distribuzione. D’altra parte questo passo è stato possibile grazie alla volontà dell’Editore di continuare ad investire in un prodotto nato nel decennio storico peggiore della storia dell’Editoria. E questo è un fatto sicuramente degno di nota. Veniamo ai numeri: le uscite nell’anno passano da 6 a 8. La tiratura e la distribuzione della versione cartacea in doppia lingua (italiano e inglese) avrà un incremento poiché, oltre alla distribuzione delle 15.000 copie in abbonamento postale, A+D+M sarà acquistabile (numero singolo o abbonamento) presso una rete di librerie specializzate in Italia e all’estero. Gran parte del processo d’internazionalizzazione, dunque, riguarderà la versione digitale della rivista che verrà tradotta integralmente in inglese e russo e resa disponibile con free download sul sito, tradotto - anch'esso - in tutte le principali lingue del mondo. La disponibilità della rivista verrà amplificata da un’imponente attività di direct email marketing verso i professionisti a livello mondiale, già abituati all’utenza dei prodotti editoriali in versione digitale. Questa serie di azioni mirate all’amplificazione della distribuzione, renderà la visibilità di A+D+M a livelli altissimi e come nessun altro prodotto editoriale in questo settore sia riuscito a realizzare fino ad ora. Basti pensare che la diffusione complessiva (versioni cartacee e digitali) annuale internazionale raggiungerà le 700.000 copie. Questo significherà massima visibilità per gli Studi che vedranno pubblicati i propri progetti e massima visibilità per le aziende che sceglieranno A+D+M per la propria comunicazione; ma inevitabilmente significherà anche maggiore selezione dei contenuti e maggiore presenza di progetti e Cover Story non italiani. Pensare all’architettura in chiave esclusivamente ”nazionale” ci sembrerebbe davvero anacronistico: d’altra parte il confronto e la competizione hanno sempre reso migliori i competitors e siamo certi che un maggiore equilibrio darà il proprio contributo anche in questa direzione. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE |2013-14| # 47 1 Inattuale 2 editorial guest Atelier Mendini, Complesso per uffici e logistica Alessi-Fao, Omegna (Vb), 1995 Atelier Mendini A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 L ciclico a parabola del gusto è veloce per la moda, media per il design, lenta per l’architettura. La moda è veloce come i suoi eventi, il design è al passo della sua obsolescenza fisica, l’architettura usa la lentezza della sua durata quasi che il suo sia un progetto di cadaveri che coprono più tempo di quello biografico. Queste sono le dinamiche temporali, e proprio perché le opere vivono al loro interno, la qualità che infine resiste è quella inattuale. Dunque, anche se il principio di realtà del proprio tempo non va eluso, ne deriva che esso vada altrettanto disatteso se si ha di mira la qualità, dato che questa non può che resistere se non come inattualità. Ph. Cristina Pica Il tempo inattuale della qualità che si sottrae agli umori fuggevoli del gusto, è anche il tempo ciclico, non lineare. Nel nostro Atelier oggi ritroviamo amici con cui già in passato avevamo collaborato, e che nel modo errabondo degli incontri di ogni vita, abbiamo felicemente ritrovato. Nell’Atelier, questo tempo ciclico porta a fenomeni persino di simbiosi nello stesso immaginario delle persone, quasi che infine si debba tutti avere un’identica calligrafia: volendo, tutti saremmo in grado di usare la stessa firma senza con ciò sentirla falsa. L’Atelier, in quanto gruppo di lavoro è inattuale, e in quanto non schiavo del finalismo che sta a fondamento di molta retorica del progetto, vive della propria caducità organica: fa parte del gruppo nascere, vivere, mutare e morire per motivi interni. L’Atelier, in quanto modello di collaborazione, è allora naturalmente ciclico. In esso si costruiscono e connettono i flussi del progetto contemporaneo, ma gli sviluppi dell’esperienza estetica, biografica e affettiva, procedono senza date consequenziali, grazie al ritorno e al riflusso di idee lontane e all’intreccio stellare tra i molti e diversi contributi. La qualità inattuale e il tempo ciclico non prevedono scadenze né anticipano i progressi. L’Atelier è un fatto labirintico, uno spazio simile al bosco senza sentieri tracciati e dove il fungo cresciuto nella stagione attuale è diverso eppure uguale, non evoluto o in ritardo, rispetto al fungo trovato nella stagione precedente o immaginato per quella che verrà: proprio il contrario di una scuola. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 3 CONTENTS THIS COLOR ISSUE 1 2 4 Editorial 50% VIBRANT ORANGE 16-1364 per 8 uscite annuali Green design Editorial guest Editorial guest Sommario 29,00€ anziché 58,00€ Campagna Abbonamenti 2014 Green Zero 74 Anteprime 80 Designer Previews Contents Current Affairs|Attualità 8 # 47 65 Green design Editoriale Abbonati subito e approfitta dello sconto Il tema Designer Ora-Ïto. Brand New World Focus La sacralità dell’intuizione The sacredness of intuition Scenarios The architects with a travel bag Eco-Materials Arte Arts Green Macchine per abitare + Gabriele Basilico Machines for living + Gabriele Basilico 28 Storia di copertina Cover Story From beauty to wellbeing News News Eventi Il progetto raccontato Description of the Project Un tesoro all'interno A treasure inside A partire da un taglio From a cut Di fronte al mare In front of the sea Ipouffici 4 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 96 Profili 98 102 Focus 106 Agenda 108 Memo 110 Libri 112 Indirizzi SPECIALE SERRAMENTI E PARTIZIONI INTERNE Focus Events Projects|Progetti 42 Toscana e green economy Profiles Dante O. Benini & Partners Architects Dal bello al benessere 36 38 84 Materiali 88 Eco-Materiali 92 Green Materials Architetti con la valigia 22 Reviews|Rassegna Calendar Memo Books Addresses A+D+M® è lo strumento d’informazione, approfondimento e ricerca per professionisti, studenti di architettura e design. Vai all’indirizzo web www.admnetwork.it/index.php/abbonamenti e scopri modalità e offerte chiama il numero 019.838411 looping-italy.com 14 Scenari www.admnetwork.it Direttore Responsabile / Editor in Chief Simona Finessi - [email protected] Responsabile Redazione / Managing Editor Chiara Dadda - [email protected] Direttore Creativo / Creative Director Angelo Dadda - [email protected] Cover photo by Enrico Basili Progetto Grafico / Graphic Project Angelo Dadda - [email protected] A+D+M architettura design materiali Anno X numero 47 - 2013/14 Registrazione Tribunale di Savona n. 559 dell’8 marzo 2005 ISSN 1826-0985 Editore / Publisher Publicomm S.r.l. Via D. Cimarosa 55r - 17100 Savona - Italy tel. +39.019.83841.1 - fax +39.019.83841.41 www.publicomm.it A+D+M è associato a $662&,$=,21(1$=,21$/( (',725,$3(5,2',&$63(&,$/,==$7$ Impaginazione / Desktop Publishing Paolo Veirana - [email protected] Redattori / Editors Barbara Arnaboldi, Angelo Dadda, Chiara Dadda, Paola Ferrario, Anna Masello, Anna Nosari, Filippo Pozzoli, Domenico Tassone Collaboratori / Collaborators Simonetta Pegorari Si ringraziano / With thanks to Atelier Mendini Pubbliche Relazioni Architetti / Public Relations Architects Anna Masello - [email protected] Traduzioni / Translations Studio Micali Fotografo / Photographer Enrico Basili Stampa / Print INGRAPH Srl Via Bologna 104/106 - 20831 Seregno (MB) Pubblicità / Advertising Domenico Tassone - [email protected] Nota per inviare materiale alla Redazione Per segnalare nuovi progetti, contattare: Anna Masello - [email protected] A+D+M è membro dell'Associazione Italiana per il Design Per segnalare news, eventi e le novità di prodotto dalle aziende contattare: Chiara Dadda - [email protected] Informativa Privacy A+D+M è media partner di 6 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 Ai sensi dell’art.13 del D.Lgs 196/2003, la informiamo che l’utilizzo dei Suoi dati, trattati in forma scritta e/o con l’ausilio di strumenti informatici, è esclusivamente finalizzato all’invio della presente rivista e della relativa newsletter. Titolare e responsabile del trattamento dei dati è Publicomm S.r.l. con sede in Savona, Via D. Cimarosa 55r, tel. 019/838411. La informiamo inoltre che Lei può esercitare i diritti di cui all’art. 7 del citato decreto e che quindi in ogni momento potrà avere gratuitamente accesso ai propri dati e potrà richiederne l’aggiornamento, la rettifica, l’integrazione o la cancellazione se non desidera più ricevere la presente rivista e/o la relativa newsletter. Italcementi Italcementi Group IL TEMA Text by Filippo Pozzoli econdo il celebre storico angloteutonico Nikolaus Pevsner, l'architettura non è un prodotto di materiali e di funzioni, ma dello spirito instabile di epoche mutevoli. È, in effetti, lo spirito stesso di un'epoca che pervade la sua vita sociale, la sua religione, la sua scienza, la sua arte, divenendo, pertanto, un manifesto intellettuale del proprio tempo e del proprio contesto più di ogni altra espressione artistica più liberamente scaturibile da intimità individuali e soggettive, legate al genio di un interprete piuttosto che alle condizioni al contorno. Una lettura sociale dell'architettura assolutamente condivisibile e attuale, i cui effetti tangibili su scala estesa sono facilmente percepibili, ad esempio, nell'evoluzione semantica dell'architettura sacra S Nuove libertà espressive per l’architettura religiosa LA SACRALITÀ THE SACREDNESS OF INTUITION New free expression for religious architecture 8 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 47 nel corso della Storia. Se difatti non v'è testo di storia dell'arte, dai sussidiari per le scuole secondarie ai più blasonati trattati accademici, che esiti un solo istante nel cadenzare con cinico rigore le supponibili soglie storiche sulla base dei connotati formali attribuibili alle strutture religiose, tracciando, ad esempio, un'intransitabile frontiera tra Romanico e Gotico sulla base di parametri quantitativi ravvisabili anche dall'occhio meno sensibile, a partire dal Ventesimo secolo l'architettura sacra ha intrapreso uno sfumato e morbido polimorfismo, a braccio con il progressivo dissolversi dell'ingerenza formale delle istituzioni religiose nell'assetto politico internazionale e, soprattutto, italiano. Basti pensare all’eterogeneità monumentale delle espressioni più seguite del Novecento, ciascuna codificabile secondo caratteristiche uniche, forti di una matrice contestuale al contorno sempre meno vincolata a canoni aprioristici e sempre più attratta dal misticismo e dall'introspezione fornita dall'occasione e dal genius loci, con una potente e rispettosa sconsacrazione della forma apparente verso una celebrazione dell'intimità più profonda. A partire dall’intimità della cappella di Notre Dame du Haute a DELL’INTUIZIONE Ronchamp di Le Corbusier (1950), perla destrutturata tra le geometrie meccaniche del Movimento Moderno e disegnata da una luce policroma e appena accennata nella pienezza monumentale della viscerale massa muraria al contorno. Un linguaggio perpetuato e reinterpretato in una diversa veste formalenellaChiesadellaLucediTadaoAndoadOsaka(1989), dove l’irreprensibile modularità del pannello in calcestruzzo a vista si sfuma e dilata nella luce che invade lo spazio interno divenendo, nel crocifisso, la stessa manifestazione del sacro. Di un monumentalismo più celebrativo e formalista è invece la Chiesa di Dio Padre Misericordioso a Roma (1995), opera dello statunitense Richard Meier per un’adeguata celebrazione del Giubileo del nuovo millennio e che, come tale, si propone per il pellegrino di essere come limpido faro verso una grandezza sicura e celestiale. Un credo rivoluzionario, che non viene tacciato di presunzione gratuita da parte delle istituzioni che ne fruiscono ma che anzi viene accolto come stimolo dialogico e di crescita, come testimoniano i premi rivolti all'architettura sacra e alla ricerca verso essa promossi dalle stesse. Tra quelli di maggiore interesse, ne segnaliamo uno che negli ultimi anni ha saputo premiare, con lungimiranza e senso critico, gli esempi più emblematici di questo nuovo filone, soprattutto in Italia. È il caso dei concorsi di progettazione di nuovi complessi parrocchiali banditi dal Servizio Nazionale per l’Edilizia di Culto dellastessaConferenzaEpiscopaleItaliana,giuntoallasuasesta edizione coinvolgendo firme internazionali nella progettazione di strutture necessarie e successivamente realizzate. Tre i casi studio banditi nell’ultima edizione, uno per area geografica italiana: il primo, rivolto alla parrocchia di San Giacomo Apostolo in Ferrara, è stato assegnato a Benedetta Tagliabue (EMBT Arquitectes Associats) per un progetto innovativo e di assoluta qualità, in cui la dimensione simbolica dell’impianto viene definito dalla particolare composizione volumetrica e dalla configurazione della copertura, accostati ad una connotazione epiteliale originale e accattivante. L’eccezionalità dell’opera risiede nella preziosità che l’atelier catalano sa conferire in maniera naturale, leggera e mai ostentata alle proprie opere, ricorrendo anche ad eccentriche edesportabilivariazionitematichequaliilcampanile-dislocato Chiesa della Luce, Osaka (1989), Tadao Ando. Ph. Bergmann A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 9 LA SACRALITÀ DELL’INTUIZIONE THE SACREDNESS OF INTUITION IL TEMA Model of St. Nicholas Greek Orthodox Church, 2013 New Model in progress Proprietà Studio Calatrava © Santiago Calatrava come porta d’accesso al recinto sacro - e la continuità con l’assetto urbano limitrofo, a rivendicare un’attualissima umanità del mondo liturgico senza dissacrazione alcuna. Il secondo bando premia Francesca Leto per il suo progetto indirizzato alla parrocchia di Sant’Ignazio da Laconi in Olbia, per un’architettura considerevole e significativa senza ridondanze a limitarne l’accessibilità e la comprensione, avvicinando il suolo alla sensibilità e alla cultura percettiva di una comunità locale semplice e di estrazione vernacolare. L’attacco a terra interpreta in chiave suggestiva un recinto dalla morfologia semplice ed elegante, connotandosi come espressione del radicamento della chiesa di persone sul territorio. Gli spazi esterni esaltano il ruolo del sagrato e del portale nella sua funzione mediatrice e diaframmatica, mentre gli interni vengono modellati da una sapiente e ponderale gestione della luce come elemento architettonico strutturale, senza dover ricorrere ad appesantimenti stilistici e decorativi per ovviare a una povertà comunicativa che qui non si può assolutamente lamentare. Terzo progetto premiato è la proposta di Mario Cucinella (MC Architects) per la parrocchia di Santa Maria Goretti in Mormanno (CS), opera di elevatissimo livello architettonico nella comprensibilità della sua semplicità ed eleganza, pur riconoscibile come espressione unica della forza estetica e simbolica che scaturisce dalla chiesa in relazione con i volumi adiacenti del complesso parrocchiale e del territorio adiacente. L’edificio centrale si configura come scultura abitata, divenendo punto attrattivo di riferimento nella monumentalità della sua massa che digrada e si alleggerisce nel simbolico coronamento, che proietta la percezione verso una mistica elevazione verso l’alto al pari di quanto avviene all’interno con la presenza del velario, in un recinto flessibile e facilmente adattabile a modifiche nell’assetto liturgico. Anche in questo caso, il sagrato dialoga col tessuto urbano limitrofo, modulando un percorso di avvicinamento alla facciata della chiesa che favorisca la previsione di una nuova viabilità d’accesso. | www.admnetwork.it | follow us on | A ccording to famous historian Nikolaus Pevsner, the architecture is not a product of materials and functions, but the spirit of unstable changing times. It is the very spirit of an age that pervades its social life, its religion, its science, its art, and it has therefore become an intellectual manifesto of its time and its environment more than any other artistic expression born out of individual and subjective intimacy, related to the genius of an interpreter rather than to the boundary conditions. A very current social reading of architecture, which tangible effects at an extended scale are perceptible, for example, in the semantic evolution of holy architecture along history. If in fact there is no historical text that avoids cadencing chronological thresholds, with rigorous cynicism, on the basis of formal characteristics attributable to the religious structures, tracing, for example, a strict border between Romanesque and Gothic eras on the basis of handbooks consulted also by less sensitive eye, from the twentieth century holy architecture has undertaken a nuanced and softer polymorphism, meeting the gradual dissolution of the formal interference religious institutions had in political international world. Just think of the heterogeneity of most outstanding monumental expressions of the Twentieth century, each coded according to unique features thanks to an array for the contextual boundaries getting less and less dependent on a priori canons and more and more attracted by the mysticism and introspection provided by the occasion and by the genius loci, with a powerful and respectful desecration of the form towards a celebration of deeper intimacy. As a start, consider the intimacy of the chapel of Notre Dame du Haute in Ronchamp by Le Corbusier (1950), unstructured pearl between mechanical geometries of the Modern Movement Auteur & Éditeur. 10 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 A+D+M A+D+M | MAGAZINE | MAGAZINE | 2013-14 2013-14| # 47 11 LA SACRALITÀ DELL’INTUIZIONE THE SACREDNESS OF INTUITION $QWLFR$VRORPP0D[L ODIRU]DGHOJUDQGH IRUPDWRLQXQSLFFROR VSHVVRUH,GHDOHQHOOH ULVWUXWWXUD]LRQLRLQ DEELQDPHQWRDLVLVWHPLGL ULVFDOGDPHQWRDSDYLPHQWR &33DUTXHWqXQD]LHQGDFHUWL´FDWD M A D E I N I TA LY 12 A+D+M | MAGAZINE 2 013-14 #|47 # 47 | 2013-14 ZZZFSSDUTXHWLW and designed by a polychromatic and barely visible light in the fullness of the visceral mass in the monumental boundary wall. A language perpetuated and reinterpreted in a different formal layout in Tadao Ando’s Church of Light in Osaka (1989), where the irrepressible modularity of the concrete panel expands and fades in the light that fills the interior space, becoming the very sacred manifestation in the sign of the crucifix. Of a more celebratory and formalist monumentality, however, is the Church of God the Merciful Father in Rome (1995), by the American architect Richard Meier designed in order to work out a proper celebration of first new millennium Jubilee and that, as such, is proposed for the pilgrim to be like clear beacon towards a safe and celestial greatness. A revolutionary philosophy, which has never been accused of presumption by institutions who receive them but rather is welcomed as a stimulus for dialogue and growth, as evidenced by the awards addressed to holy architecture promoted by the religious institutions themselves. Among the most interesting ones, we want to go deeper in one that in recent years has been able to reward, with foresight and critical sense, the best examples of this new trend. This is the case of a design contest for new parishes banned by the National Service for the Construction of the Italian Bishops' Conference, now in its sixth edition with three contests - one for each Italian region. The first, aimed at the parish of St. James in Ferrara, was assigned to Benedetta Tagliabue (EMBT Arquitectes Associats) for a project where the symbolic dimension of the system is defined by the particular volumetric composition and configuration of the coverage, combined with an original and captivating epithelial connotation. The exceptional nature of the work lies in the preciousness that the Catalan atelier can give their own works, also through eccentric changes in themes such as the bell tower deployed as a gateway to the sacred precinct - and the continuity with the neighboring urban planning, to reclaim the humanity of the world without any liturgical desecration. The second call rewards Francesca Leto for her project directed to the parish of St. Ignatius of Laconi in Olbia, on architecture without considerable redundancy to limit the understanding, bringing the soil to the perceptual sensitivity of a local vernacular community. The footprint interprets in an elegant way a morphological fence, establishing itself as an expression of the rootedness of the church in a territory made out of people. The external spaces enhance the role of the churchyard and the portal in its diaphragmatic function, while the interiors are shaped by a cared management of light as an architectural structural elements, without the need for burdensome stylistic and decorative to overcome poverty in communicating asset. Third award-winning project is Mario Cucinella’s (MC Architects) proposal for the parish of St. Maria Goretti in Mormanno (CS), recognizable as a unique expression of symbolic power that comes from the church in connection with neighboring volumes and the adjacent territory. The central building is thought as an inhabited sculpture, becoming an attractive point in the monumentality of its mass that descends and becomes lighter in the crown, projecting the perception towards a mystical elevation up to par with what is happening in the inside, with a flexible enclosure curtain positioned to suit any liturgical changes. Even in this case, the churchyard converses with the adjacent urban fabric, modulating a path towards the front of the church. Chiesa di Dio Padre Misericordioso, Roma (1995), Richard Meier A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 13 THE ARCHITECTS WITH A TRAVEL BAG The Italian architects move, travel, build themselves abroad, fulfill projects of their dreams conquering important roles and contributing significantly to the evolution of architectural research at the international level. A one-way journey? SCENARI Text by Anna Nosari Images courtesy of MAXXI Roma ↑ AWP office for territorial reconfiguration, The Lantern, Sandnes, Norvegia, 2006-2008. © Thomas Liu ← Renzo Piano - Piano + Rogers, Centre Georges Pompidou, Parigi, Francia, 1971-1977. © Gianni Berengo Gardin GLI ARCHITETTI ITALIANI SI SPOSTANO, VIAGGIANO, SI AFFERMANO ALL'ESTERO, REALIZZANDO PROGETTI VISIONARI, CONQUISTANDO RUOLI DI RILIEVO E FORNENDO UN IMPORTANTE CONTRIBUTO ALL'EVOLUZIONE DELLA RICERCA ARCHITETTONICA A LIVELLO INTERNAZIONALE. UN VIAGGIO DI SOLA ANDATA? 14 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 I gioielli dell'architettura mondiale – dal grattacielo più alto d'Europa progettato da Renzo Piano, alle realizzazioni nei Paesi in via di sviluppo che uniscono stile locale a soluzioni avveniristiche attente all'ambiente – portano molto spesso la firma del talento “made in Italy”. I confini si allargano, le competenze si confrontano in collaborazioni sempre più internazionali, neolaureati e professionisti si muovono all'interno di contesti che hanno sempre meno limiti geografici. Prossima destinazione: il mondo. Del resto, il dato non stupisce, visto che ogni quattro architetti europei uno è italiano (per un totale di 147.000 professionisti, che operano prevalentemente in piccoli studi, dibattendosi tra scarse prospettive di carriera, burocrazia e difficoltà di crescita), e che il mercato italiano, concentrato prevalentemente sul recupero dell'esistente, è saturo; inoltre il 90% dello sviluppo urbano sta avvenendo al di fuori di Europa ↑ LinaBoBardi, Museu de Arte de São Paulo (MASP), San Paolo, Brasile, 1957-1968.© Nelson Kon ↓ Romaldo Giurgola - Mitchell Giurgola Architects, New Australian Parliament House, Canberra, Australia, 1981-1988. e Nord America. Il fenomeno non è nuovo, ma si inserisce in una tradizione inaugurata da pionieri che trovarono fortuna all'estero, come Lina Bo Bardi in Brasile o Romaldo Giurgola negli USA e in Australia, proseguita poi dallo stesso Renzo Piano o da Massimiliano Fuksas, fino ai più recenti Benedetta Tagliabue, attiva a Barcellona da diversi anni, i Lot-Ek ed Elisabetta Terragni a New York, Carlo Ratti a Boston, lo studio LAN a Parigi e molti altri. Si tratta spesso di un viaggio di sola andata, motivato in particolare, secondo una recente ricerca CSAPPC-CRESME, dal desiderio di crescita professionale, di gratificazione non solo economica e da nuove opportunità di lavoro. Una tendenza in costante crescita, come conferma il rapporto ACE, secondo il quale ben il 40% degli architetti italiani sta progettando di andare a lavorare all'estero, magari per tornare in Italia dopo qualche anno. “Partire, tornare, restare”, recitava il titolo di una mostra alla Casa dell'Architettura di Roma qualche mese fa, che presentava il lavoro di una cinquantina di studi italiani attivi in Paesi europei ed extraeuropei. Ad un cambio di mentalità ha contribuito indubbiamente la diffusione di programmi accademici di scambio, come l'Erasmus, a cui – secondo la già citata ricerca CRESME – ha partecipato il 37% degli architetti italiani, rivolgendosi soprattutto ai Paesi europei (il 70%), seguiti da Stati Uniti e altri. Proprio a questo fenomeno è dedicata “Erasmus Effect. Architetti italiani all'estero”, una mostra da poco inaugurata A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 15 inspiring wellness ↑ Durisch + Nolli, Centro di formazione professionale SSIC, Gordola, Svizzera, 2004-2010. © David Willen ↑Pietro Belluschi, Cathedral of Saint Mary of the Assumption, San Francisco, USA, 1967-1971. ↓Carlo Ratti Associati, Our Universe - MyWing freestanding, Torino, Italia, 2013. 16 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 al MAXXI di Roma (aperta fino al 6 aprile 2014). All'interno di un allestimento composto da frammenti di container vengono raccontate le storie, le scelte e le ragioni dell'esilio di molti progettisti ma anche il loro desiderio di tornare e di contribuire allo sviluppo della professione in Italia. Oltre a modelli, disegni, fotografie e video-interviste, una rassegna di importanti progetti che, in poco più di un secolo, hanno portato il talento italiano ai quattro angoli del pianeta: dal MoMA di Chengdu in Cina al Museo di Arte Moderna di San Paolo del Brasile, dal Beaubourg parigino ai Parlamenti australiano e scozzese, dagli archivi di Bure in Francia al progetto Waka Water in Etiopia. “La possibilità di andare o essere chiamato a esportare il proprio sapere in un luogo diverso da quello di origine pare essere da sempre una prerogativa della natura stessa dell'architetto”, commenta Pippo Ciorra, curatore della mostra. Il programma Erasmus, a partire dagli anni '80, ha fornito a molti studenti la possibilità di allargare i propri confini, spostandosi verso Paesi e città più aperte e innovative dal punto di vista dell'architettura. Se all'inizio degli anni '90 la destinazione era l'Europa, ora ci si sposta sempre più verso Asia e America Latina. In questi ultimi anni, la “migrazione” degli architetti si inserisce nel fenomeno della cosiddetta “fuga dei cervelli”. “Si va o si resta all'estero soprattutto perché gli spazi per una professione dignitosa e appagante in Italia si sono molto ristretti”, continua Ciorra, “perché il mercato del progetto e delle opportunità si muove velocemente nel mondo e dev'essere seguito senza indugi”. La questione non è, naturalmente, limitare il movimento in uscita di questo enorme capitale umano, ma favorirne il rientro alimentando un equivalente o superiore flusso in ingresso. | www.admnetwork.it | follow us on | Design e tecnologia per il miglior idromassaggio Jacuzzi® presenta Muse. Fatevi ispirare dal connubio tra l’arte antichissima del massaggio Shiatsu e le nuove bocchette TargetPro™ che rendono più efficaci l’idromassaggio classico e il sistema AQS®. Muse, approda a una nuova dimensione estetica, perfetta sintesi di design e tecnologia. JACUZZI EUROPE S.p.A. S.S. Pontebbana Km 97,200 33098 Valvasone (PN) Italia Tel. +39 (0)434 859111 Fax +39 (0)434 85278 [email protected] jacuzzi.it A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 17 1938 75 2013 75° ANNIVERSARIO ↑ Benedetta Tagliabue - EMBT, Scottish Parliament, Edimburgo, UK, 1998-2004. © Scottish Parliament Corporate T ↑Marpillero Pollak Architects, Terminal Iron Works Renovation, Bolton Landing, New York, USA, 2011-2013. ©ICHTO 18 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 he jewels of the world architecture - from the highest skyscraper of Europe designed by Renzo Piano to the items in developing countries that combine the local style with futuristic environmentally oriented solutions - very often they bear the signature of the talented ‘made in Italy’. The borders broaden, the skills are fused in more and more international collaborations, graduates and professionals move within contexts that have ever fewer geographical limits. Next destination: the world. Furthermore, the data is not astonishing, given that in every four European architects one is Italian (for a total of 147,000 professionals, who work mainly in small firms, stifled by poor career prospects, bureaucracy and difficulty of growth), and that the Italian market, focused mainly on the recovery of the existing, is oversaturated, in addition, 90% of the urban development is taking place outside of Europe and the North America. The phenomenon is not new, but is a part of a tradition started by the pioneers who found their fortune abroad, such as Lina Bo Bardi in Brazil or Romaldo Giurgola in the U.S. and Australia, followed by Renzo Piano or Massimiliano Fuksas, up to the newest Benedetta Tagliabue, creating in Barcelona for several years, the Lot-Ek and Elisabetta Terragni in New York, Carlo Ratti in Boston, LAN in Paris and many others. It is often a one-way trip, motivated in particular, according to the recent research by CSAPPC - CRESME, by the aspiration for professional growth, gratification which is not only economic, and job opportunities. It is a constantly growing trend, as confirmed by the ACE report, according to which as much as 40% of Italian architects are planning to go abroad for work, and possibly return to Italy after few years. ‘To leave, to come back, to stay’, says the title of an exhibition at the Architecture House in Rome a few months ago, where work of some fifty Italian firms operating in Europe and overseas were presented. Honegger Gaspare Srl Via F. Carlini, 1 _ 20146 Milano Tel +39 02 4779141 Fax +39 02 48953748 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 [email protected] _ www.honegger.it 19 ↑Studio Fuksas, Maison des Arts, Université Michel De Montaigne, Bordeaux, Francia, 1992-1995. © Philippe Ruault ↑Correia / Ragazzi Arquitectos, Casa nel Gerês, Caniçada, Vieira do Minho, Portogallo, 2003-2006. © Juan Rodriguez ↓Paolo Soleri, Space IV, 1984. The change of mentality was undoubtedly encouraged by the diffusion of academic exchange programs such as Erasmus, where - according to the aforementioned CRESME study - 37% of Italian architects were enrolled, paying particular attention to the European countries (70%), followed by the United States and others. This is the phenomenon to which ‘Erasmus Effect: Italian Architects abroad’ is dedicated, an exhibition recently opened at MAXXI in Rome (open until April 6, 2014). Within decorations made of fragments of containers there are the stories, the choices and the reasons for the exile of many designers but also their desire to come back and contribute to the development of the profession in Italy. In addition to models, drawings, photographs and video interviews, a review of major projects which, in little more than a century, led the Italian talent to the four corners of the planet: from the MoMA in Chengdu in China to the Museum of Modern Art of San Paulo, Brazil; from the Parisian Beaubourg to yhe Australian and Scottish parliaments, from the archives of Bure in France to Waka Water project in Ethiopia. ‘The opportunity to go or be called to export one’s knowledge in a place other than that of origin, seems to be always the prerogative of the very nature of an architect’, says Pippo Ciorra, the exhibition coordinator. The Erasmus program, starting from the '80s, has provided many students with an opportunity to exceed their boundaries, moving to countries and cities more open and innovative from the architectural point of view. If at the beginning of the 90s the destination was Europe, now we are moving closer and closer towards Asia and the Latin America. In the past years, the ‘migration’ of architects has entered in the phenomenon of so-called ‘brain drain’. One leaves or stays abroad mainly because the space for a dignified and rewarding profession in Italy is very tight,’ adds Ciorra, ‘because the market of the project and the opportunities is running fast in the world and one must catch up with it’. Certainly, it is not about restricting the outflow of this huge human capital, but about favoring its return fostering an equal or greater inflow. | www.admnetwork.it | follow us on | www.ceramicasantagostino.it 20 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 21 Text edited by Cristina Bigliatti Photos courtesy of Galleria Civica di Modena MACHINES FOR LIVING + GABRIELE BASILICO ARCHITECTURE AND PHOTOGRAPHY MEET IN MODENA Naoya Hatakeyama, River Series N. 4, 1993-1999 © Naoya Hatakeyama. Raccolta della fotografia, Galleria Civica di Modena. Gabriele Basilico, Modena, Via Sgarzeria, 1994, stampa alla gelatina d'argento © Gabriele Basilico. Raccolta della fotografia, Galleria Civica di Modena Gabriele Basilico, Dancing in Emilia, 1978, stampa alla gelatina d'argento © Gabriele Basilico. Raccolta della fotografia, Galleria Civica di Modena Marilyn Bridges, Chrisler Building, N.Y, 1998, © Marilyn Bridges. Raccolta della fotografia, Galleria Civica di Modena MACCHINE PER ABITARE ARTE + GABRIELE BASILICO ARCHITETTURA E FOTOGRAFIA SI INCONTRANO A MODENA 22 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 L ’architettura accarezza l’arte e la fotografia fa da testimone. Succede a Modena dove, alla Galleria Civica, è stata inaugurata lo scorso 23 novembre una doppia mostra, esposta al pubblico sino al 26 gennaio 2014. Nella sede centrale del Palazzo Santa Margherita è stata, infatti, presentata “Macchine per abitare. Fotografie e disegni d’architettura dalla Collezione della Galleria Civica di Modena”. Curata da Francesca Mora e Gabriella Roganti, viene esposta al pubblico un’accurata selezione di fotografie e progetti su carta di architetture, proveniente dagli archivi della Galleria. Queste opere, prodotte da architetti e fotografi noti a livello internazionale, non rappresentano soltanto asettici edifici, ma simboleggiano gli alti risultati raggiunti unendo l’architettura alle più moderne sperimentazioni avviate in campo artistico durante il 20° secolo. Gli architetti chiamati in causa sono Carlo Aymonino, Andrea Branzi, Guido Canella, Paolo Portoghesi, Aldo Rossi, Cesare Leonardi e Tullio Zini. Un’intera sezione è stata dedicata agli utopistici e surreali progetti dell’eclettico Ico Parisi. Il colore regna nella sala destinata a fotografi del calibro di Franco Fontana, Luigi Ghirri, Olivo Barbieri, Mimmo Jodice, il duo Andreoni_Fortugno e Marco Zanta; i quali propongono palazzi e architetture che fanno parte del quotidiano, ma che vengono presentati a noi secondo i loro unici e personali punti di vista. Questo pot pourri Made in Italy viene arricchito dalle immagini di André Kertész, Marilyn Bridges, Lewis Baltz, Reinhart Wolf, Naoya Hatakeyama e Jun Shiraoka, accompagnate dalla proiezione del documentario di Eric Bricker “Visual Acoustics: The Modernism of Julius Shulman”, narrato dalla voce di Dustin Hoffman. Il protagonista della Palazzina dei Giardini è, invece, il bianco e nero. Le sale della sede distaccata, immersa nell’autunnale cornice dei Giardini Pubblici, ospitano tre temi indagati dal maestro Gabriele Basilico: le architetture Modenesi, la “riqualificazione delle aree urbane in Emilia Romagna” e il mondo delle discoteche. Oltre alle lineari architetture del centro storico di Modena, Basilico immortala aree dismesse, ex fabbriche e testimonia il rinnovamento di alcune aree urbane ed extraurbane del territorio Emiliano. A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 23 FEED YOUR CREATIVITY 0 10 20 30 40 50 Olivo Barbieri, Via Gaspare Tribraco, Modena, 1994 © Olivo Barbieri. Raccolta della fotografia, Galleria Civica di Modena. Gabriele Basilico, Dancing in Emilia, 1978 - stampa alla gelatina d'argento © Gabriele Basilico. Raccolta della fotografia, Galleria Civica di Modena Aldo Rossi, Macchina modenese, 1983 - disegno su fotocopia, colore a pastello. © Eredi Aldo Rossi. Raccolta del disegno, Galleria Civica di Modena. Luigi Ghirri, Il cimitero di Modena, 1983 © Eredi Ghirri. Raccolta della fotografia, Galleria Civica di Modena. 24 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 La sezione intitolata “Dancing in Emilia” è dedicata al mondo delle discoteche e delle balere. Qui il fotografo ci mostra il divertimento in primo piano: dalle coppie di ballerini delle balere, alle discoteche che pullulano di giovani scatenati. Questa serie è nata verso la fine degli anni ’70, quando il maestro venne incaricato dalla rivista Modo di analizzare attraverso il mezzo fotografico, l’universo delle discoteche sparse all’interno della regione Emilia Romagna. L’intero lavoro è stato pubblicato nell’ultima edizione del libro “Dancing in Emilia. Gabriele Basilico”, con testi di Silvia Ferrari, Gustavo Pietropolli Charmet e con una conversazione inedita tra Gabriele Basilico, Massimo Vitali e Giovanna Calvenzi. Nella mostra alla Palazzina dei Giardini viene, inoltre, proiettato il documentario dedicato al fotografo, realizzato nel 2009 e intitolato, appunto, “Gabriele Basilico”. La mostra si chiude con cinque opere provenienti dalla Fondazione Fotografia, rappresentanti alcune bellissime grandi vedute di città europee. Questa rassegna dedicata al maestro, a soli 9 nove mesi dalla sua scomparsa, è curata da Silvia Ferrari con la collaborazione della moglie di Basilico, Giovanna Calvenzi. Sino al 30 marzo 2014 al MAXXI di Roma sono esposte in una mostra, curata da Giovanna Calvenzi e Francesca Fabiani, oltre 70 fotografie provenienti dalle collezioni del MAXXI Arte e del MAXXI Architettura che raccontano la lunga e felice collaborazione tra il museo e uno dei massimi interpreti della fotografia di architettura in Italia: il MAXXI rende così omaggio a Gabriele Basilico, un grande maestro che attraverso le sue fotografie ha saputo offrire suggestioni, riflessioni, visioni proprie di un grande artista. Galleria Civica di Modena corso Canalgrande 103, 41121 Modena tel. +39 059 2032911/2032940 www.galleriacivicadimodena.it/"www.galleriacivicadimodena.it www.facebook.com/galleriacivicadimodena |www.admnetwork.it |follow us on | www.polidesign.net Master Universitari e Corsi di Alta Formazione organizzati da POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 25 T he architecture caresses the art and the photograph is the witness. It happens in Modena where last November 23, at the Galleria Civica, was inaugurated a double exhibition, on display to the public until 26 January 2014. At the headquarters of the Palazzo Santa Margherita was, in fact, presented "Machines for living. Photographs and architectural drawings from the collection of the Galleria Civica of Modena". Curated by Francesca Mora and Gabriella Roganti, a fine selection of photographs and projects on paper architectures is presented to the public, from the archives of the Gallery. These works, produced by internationally known architects and photographers, not only represent aseptic buildings, but symbolize the high results achieved by combining the most modern architecture in the artistic field trials initiated during the 20th century. The architects are called upon Carlo Aymonino, Andrea Branzi, Guido Canella, Paolo Portoghesi, Aldo Rossi, Cesare Leonardi and Tullio Zini. An entire section is dedicated to the utopian projects of the eclectic and surreal Ico Parisi. The color reigns in a room designed for photographers Aldo Rossi, studio per Mantova, 1981 - china, pennarello acquerellato su carta. © Eredi Aldo Rossi. Raccolta del disegno, Galleria Civica di Modena. Ph. Cristina Bigliatti Erich Kees, Senza titolo, 1980, © Erich Kees. Raccolta della fotografia, Galleria Civica di Modena Executive Master in Retail Design 2° Milano, Gennaio 2014 Supported by: Edizione Media Partner: 26 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 Per maggiori informazioni e iscrizioni: [email protected]; Tel: 02 76016405 of the caliber of Franco Fontana, Luigi Ghirri, Olivo Barbieri, Mimmo Jodice, the duo Andreoni_Fortugno and Marco Zanta, which offer palaces and buildings that are part of everyday life, but that are presented to us in accordance with their unique and personal points of view. This pot pourri Made in Italy is enriched by images of André Kertész, Marilyn Bridges, Lewis Baltz, Reinhart Wolf, Naoya Hatakeyama and Jun Shiraoka, accompanied by the screening of Eric Bricker 's documentary "Visual Acoustics: The Modernism of Julius Shulman," narrated by the voice of Dustin Hoffman. The protagonist of the Palazzina dei Giardini is, however, the black and white. The rooms of the surrounded branch, in the autumn frame of the Public Gardens, accomodate three topics investigated by the master Gabriele Basilico: Modena architectures, the "regeneration of urban areas in Emilia Romagna" and the world of nightclubs. In addition to the linear architecture of the historic center of Modena, Basilico captures brownfields, old factories and witness the renewal of some urban and suburban areas of the Emilian territory. The section entitled "Dancing in Emilia" is dedicated to the world of nightclubs and dance halls. Here the photographer shows us the fun in the foreground: the pairs of dancers of the dance halls, clubs that are full of young triggered. This series was born in the late '70s, when the master was commissioned by the Modo magazine parse through the medium of photography, the world of nightclubs scattered within the region of Emilia Romagna. The entire work has been published in the latest edition of the book "Dancing in Emilia. Gabriele Basilico", with lyrics by Silvia Ferrari, Gustavo Pietropolli Charmet and with an unusual conversation between Gabriele Basilico, Massimo Vitali and Giovanna Calvenzi. In the exhibition at the Palazzina dei Giardini is also dedicated to the screening of the documentary photographer, built in 2009 and entitled, precisely, "Gabriele Basilico". The exhibition closes with five works from the Photography Foundation, representing some beautiful views of the great European cities. Just 9 nine months after his death this exhibition dedicated to the master, is curated by Silvia Ferrari in collaboration with the wife of Basilico, Giovanna Calvenzi. Until March 30, 2014 at MAXXI in Rome are displayed in an exhibition, curated by Giovanna Calvenzi and Francesca Fabiani, over 70 photographs from the collections of MAXXI Art and MAXXI Architecture that tell the long and successful collaboration between the museum and one of the greatest interpreters of architectural photography in Italy: the MAXXI pays tribute to Gabriele Basilico, a great teacher who through his photographs has been able to offer suggestions, reflections, visions of a great artist. |www.admnetwork.it |follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 27 | | | Text edited by Filippo Pozzoli Photos by Enrico Basili and courtesy Dante O. Benini & Partners Architects | From beauty to wellbeing COPERTINA DANTEO.BENINI&PARTNERS ARCHITECTS The anthropocentrism in social perception ← Arch. Luca Gonzo, Partner → Arch. Dante O. Benini, Chairman Founder Dal bello al benessere L’antropocentrismo nella percezione sociale 28 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 he oggi sia ipocrita parlare di valori millenari in una società cannibale e soggetta alle leggi anarchiche di una giungla tanto politica quanto ideologica, è una verità che non si cela dietro alcun tendaggio di stantio e annaspante buoncostume. È, però, altrettanto solare che alcuni indiscutibili insegnamenti maiuscoli, provenienti dalla Storia e dalla più contemporanea delle classicità, abbiano saputo ciclicamente salvare la nave dell’uomo dal suo scarrocciare prosciolto nel mare blando dell’accondiscendenza e di una legittimità verso il tutto. Dante O. Benini, allievo di Carlo Scarpa e raro testimone di quella generazione di maestri per i quali il dibattito architettonico rappresentava una necessità programmatica più che la pantomima di un talk show generalista da prima serata, spiega come si corregga la rotta nella più naturale delle maniere: riscoprendo lo spazio come unica matrice del pensiero, diagonalizzabile all’uomo che lo permea e che vi abita. Il necessario come sola generatrice dello spazio progettato: come si superano modelli canonici e riferimenti intellettuali aprioristici, concedendo alle forzanti funzionali la totale paternità delle opere? È evidente che dalla funzione non si possa prescindere: noi non produciamo opere d’arte, ma involucri all’interno dei quali le persone debbono potersi muovere e sviluppare i propri modelli di interazione abitativa. È necessario, inoltre, un salto di audacia che ci consenta di uscire dagli accrocchi di schemi dogmatici in cui le A+D+M | MAGAZINE | 2013-14| # 47 29 ↑ Complesso Residenziale, Cagliari, 2006-2012 ↓ Breathing Building, Milano, 2010 manifestazione tangibile di democrazia: questo definisce un nuovo ordine di importanza tra l’ottimizzazione dei costi e la celebrazione della virtuosità del progettista, che deve sapere quando e come fermarsi, attraverso una profonda conoscenza tecnologica e materica anche in rapporto a problemi ecologici sempre più ingerenti. L’onestà professionale conferisce un senso alla professione: non bisogna cadere nell’equivoco del buongusto, in architettura è fondamentale saper migrare il bello nel benessere. ↑ Ex Sieroterapico, Milano, 2004-2012 accademie spesso ingabbiano. Chiunque abbia avuto grandi maestri è naturale che prenda spunto da loro, la coscienza professionale di ciascuno troppo spesso deriva da quello che è stato insegnato. Si perpetua, in questo modo, una sorta di tradizione, che bisogna conoscere e da cui, successivamente, prendere le distanze in maniera filologica e rispettosa. Ogni involucro deve essere contestualizzato, diceva Zevi, per analogia o per contrasto, attraverso rotture che conducano a un processo evolutivo dell’architettura, rendendo obsoleto l’esistente attraverso un tracciato che sia logico e percorribile, mai gratuitamente scenico. 30 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 Questo gusto per una ritrovata onestà professionale, con la responsabilità di condurre i progettisti anche verso scelte votate all'economia e alla prestazione, può essere considerato come la basilare definizione di sostenibilità contemporanea, soprattutto in tempi delicati come quelli correnti? L’onestà professionale è un dogma, l’autocelebrazione è un termine da abolire nel vocabolario di ogni architetto. Il progetto è una strada da percorrere a braccio con l’utente finale, capendone le finalità, le necessità e le possibilità. Una casa per tutti, ad esempio, è il primo blasone di dignità per un essere umano, la principale Architettura, urbanistica, interni, design e progetti navali: come si perpetua il continuum "dal cucchiaio alla città" di lascito gropiusiano in un proliferare di professionalità costantemente più specializzate e settoriali? Come si può tratteggiare una cultura del progetto unitaria e coerente per tutte le scale coinvolte? Non è tanto nelle categorie o nelle scale di applicazione di progetto che si distingue l’architettura: questa è un concetto ontologico universale che coinvolge testa, cuore e braccio. La genericità sta nella disonestà professionale di cui parlavamo prima, nelle presunzioni di tuttologia che non sono legate all’architettura, ma alle sue supposte specializzazioni spesso ingiustificate dalle effettive competenze di chi dice di praticarle. Sono stato in effetti un pioniere in Italia della multidisciplinarità, ma A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 31 ↑ Globe Town, Nizhniy Novgorod (Russia), 2008 coltivata attraverso collaborazioni mirate per le quali diviene fondamentale che siano orientate dall’architetto come curatore del progetto a tutto tondo. Il progettista deve saper dare una linea di sviluppo a tutti gli specialisti coinvolti, dei quali risulta basilare saper comprendere le ragioni e il pensiero. ↑ Lamborghini Centro, Milano, 2010 ↓ Vodafone Village - Auditorium, Milano, 2008-2012 E come una lettura spaziocentrica e zeviana del progetto si può applicare, per esempio, a opere di design, in cui la dimensione vivibile ed esplorabile dello spazio viene deontologicamente negata? La visione zeviana dello spazio è asimmetrica, sposando il concetto straordinario della quarta dimensione nella dinamicità nello spazio. Il dogma zeviano si applica a qualsiasi oggetto di natura organica, ovvero privo di una simmetria ragionata ed imposta a priori, dove l’improvvisazione e la materia vengono strumentalizzate per ottenere una forte emozione, rispondendo rigorosamente ai requisiti di funzione. Superato il dogmatismo high-tech che ha mosso i principali interpreti degli ultimi decenni del Novecento, in un'architettura che, oggi più che mai, deve mostrarsi figlia del suo tempo, quale ruolo deve essere riconosciuto alla tecnologia e al virtuosismo tecnocratico? Fatico a identificare delle definite correnti dogmatiche dell’architettura, catalogandola in high-tech, classica, 32 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 ↑ TAI Abdi Ibrahim Tower, Istanbul, 2003-2008 ↑ TAI Abdi Ibrahim R&D Building, Istanbul, 2003-2008 post moderna e quant’altre elucubrazioni scaturite, quasi esclusivamente, dalla connotazione epiteliale con cui l’architettura si manifesta. Un architetto deve sempre trarre vantaggio da tutti gli strumenti e le innovazioni a sua disposizione, purché non prescinda da una profonda conoscenza della materia e non si faccia attrarre da stilemi pratici e invarianti che conducano a dei falsi intellettuali e tettonici. Trovo che la tecnologia sia un aspetto fondamentale della mia professione, non come processo meccanico ma come processo applicativo, da usare dove occorre. Come in un’orchestra: v’è una giusta misura di suoni che concorrono alla creazione di una composizione limpida ed emozionale. Se si eccede, tutto diviene cacofonia, per quanto la tecnica possa essere virtuosa. Il dibattito architettonico in Italia ai giorni nostri: al crepuscolo dell'epoca dei maestri e delle filosofie connotate e radicali quanto reciprocamente contrastanti, come orientarsi con giudizio critico in un panorama anarchico di sbiadito eclettismo e, talvolta, di protagonismo gratuito? Con grande rammarico, oggi mi sento di identificare l’architettura italiana in un tema intellettuale pressoché inesistente e inesportabile, non lasciando al nostro Paese alcuna concreta possibilità di sperimentazione e, conseguentemente, non incentivando alcun dibattito su quel poco di nuovo che viene concepito. La sbiaditezza cui accenna - che trovo straordinariamente calzante come qualificativo per questo periodo di oggettiva magra A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 33 culturale - si deve al prevalere delle avidità commerciali sulla deontologia professionale, ovvero, del marketing più becero sulla buona architettura. Vi è, poi, un’architettura straordinaria in Italia che vive di globalizzazione, creando esempi ed emulazione nella misura in cui l’insegnamento, tratto da un’architettura internazionale, interpretata come gesto di apertura a tutte le culture, venga qui trasferito e contestualizzato. ↑ Living Art, Pavshino (Russia) ↑ Eurocetus, Amsterdam, 1980 ↓ Spider Special Edition, Cantieri di Sarnico, 2010 34 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 Di tutti i suoi progetti, differenziati per scala, temi e scelte formali, quali crede siano i più tacciabili a manifesto di una filosofia progettuale strutturata e riconoscibile? Se dovesse parlarci di uno realizzato nei primi dieci anni della sua carriera e di uno sviluppato negli ultimi dieci, quali sarebbero? Tra tutti i progetti di gioventù, pieni di entusiasmo quanto degli errori tipici di un’esuberanza ancora difficilmente gestibile, quello che ritengo più significativo è l’Eurocetus che progettai ad Amsterdam nel 1980: un'opera a cui faccio riferimento perché la vedo come origine di un pensiero chiaro, di una dichiarazione di intenti più programmatica che formale, alla quale, penso di poter dire, (che) ho tenuto fede in tutta la mia carriera. Tra i gesti più plateali degli ultimi anni credo di non poter non citare la Tai Tower Abdi Ibrahim ad Instanbul dove, con pudore, riconosco anch’io una minima dose di autocelebrazione nell’aver voluto posizionare qualcosa di assimilabile ad un fiore in mezzo a un oceano di grattacieli anonimi e cannibali, sempre concentrando l’attenzione sul benessere e sul valore aggiunto percepito da chi occuperà gli spazi interni prima che sull’iconicità e la forza della forma finale. Progetti in corso? Quali solchi si possono tracciare attraverso le opere contemporanee per abbozzare nuovi riferimenti intellettuali in un ginepraio di individualità sedicenti e supposte archistars? Il solco che noi stiamo tracciando con la nostra opera mette assolutamente al centro di qualsiasi pensiero la poliedrica percezione dell’uomo che vive lo spazio, spostando ogni interesse, come dicevamo, dalla bellezza al benessere. L’obiettivo cui miriamo è creare una riconoscenza nei fruitori dei nostri progetti prima che riempire le copertine delle riviste. Il lavoro più rappresentativo di questo filone, ora in fase di completamento, è un progetto di cinque grattacieli per edilizia sociale a Mosca, dove la canonicità dell’alternanza pannellofinestra, tipica dei paesi in via di sviluppo - in cui la quantità richiesta è solitamente inversamente proporzionale alla qualità espressiva – viene trasfigurata attraverso l’arte e la tecnologia, grazie a collaborazioni con chi condivide il nostro credo filantropo in termini di bontà della progettazione. Un buon contesto da realizzare è quello che libera l’utente dal gravame della vita quotidiana, consapevoli dell’insegnamento di Winston Churchill secondo il quale noi modelliamo i nostri edifici, ma i nostri edifici in seguito modelleranno noi. |www.admnetwork.it |follow us on | is an inconcealable truth that, today, it sounds Ia thypocritical to talk about age-old values, in cannibal society, which is subject to the laws of an anarchic political and ideological jungle. However, it is equally indisputable that some bold teachings coming from history and from the most contemporary classicism, have been able to periodically prevented mankind’s ship from drifting in the bland and acquiescent sea where all is legit. Dante O. Benini, pupil of Carlo Scarpa and rare witness of that generation of teachers for whom the architectural debate represented a programmatic need more than a generalist primetime talk show, explains how to correct the route in the most natural of ways: rediscovering space as the unique matrix of thought, diagonalizable to man permeating and living there. The necessary as the only generator for designed space: how to overcome canonical models and intellectual references, allowing the functional forcings the total authorship of the works? It is clear that the function could not be disregarded: we do not produce works of art, but envelopes within which people should be able to move and develop their own models of spatial interactions. A leap of courage is also necessary, in order to allow us to get out of dogmatic schemes in which academies often encase. Anyone who has had great masters is led to take their cue, too often resulting in a professional consciousness mirroring what has been taught. A sort of tradition is being perpetuated this way, a tradition you have to know and, subsequently, to make some distance from in a philological and respectful way. Each envelope must be contextualized, Zevi said, by analogy or contrast, through breakups that lead to a process of evolution of architecture, making obsolete the existing through a path that is logical and feasible, never just scenic. This newfound taste for a professional honesty, with the responsibility for designers of taking choices also rating economy and performance, can be considered as the basic definition of contemporary sustainability, especially in troubled times as delicate as current ones? Honesty is a professional dogma, self-celebration is a concept to be erased from the vocabulary of every architect. The project is a way to walk together with the final user, by understanding goals, needs and possibilities. A home for everyone, for example, is the first blazon of dignity for a human being, the main tangible manifestation of democracy: this concept defines a new order of importance between cost optimization and the celebration of the virtuosity of the designer, who needs to know when and how to stop through a deep understanding of technologies and materials - also in relation to increasingly meaningful ecological problems. The professional honesty gives a sense of the profession: we must not fall into the ambiguity of good taste, in architecture it is essential to know how to migrate beauty in well-being. Architecture, urban planning, interior design and naval projects: how can you perpetuate the continuum "from the spoon to the town" from Gropius’ legacy in a proliferation of steadily more specialized professions? How you can sketch a unified and consistent design culture for all the involved scales? It is not in the categories or in the scales of application design that architecture stands out: this is a universal ontological concept that involves head, heart and hand. The vagueness lies in the professional dishonesty we talked about earlier, in the presumptions not related to architecture, but to its supposed specializations often unjustified by actual skills of those who say they do them. I was in fact a pioneer in Italy of multidisciplinarity, cultivated through targeted collaborations for which is fundamental to be oriented by the architect as an overall curator of the project. The designer must be able to give a development line to all the specialists involved, whose reasons and thinking need to be understood. And how a spatial reading of the project can be applied, for example, to design works, in which the dimension of livable and explorable space is deontologically denied? Bruno Zevi’s vision of the space is asymmetrical, marrying the unique concept of the fourth dimension in the dynamic space. This dogma applies to any object of an organic nature, which is devoid of a rational symmetry and formerly set, where improvisation and matter are manipulated to achieve a strong emotion, strictly responding to functional requirements. Exceeded the high-tech dogmatism that inspired the leading performers of the last decades of Twentieth century, in an architecture that now, more than ever, must show to be child of its time, what role must be recognized to technology and technocratic virtuosity? I find it difficult to split architecture in dogmatic streams, such as high-tech, classical, postmodern and so on, most time exclusively determined from the epithelial connotations in which architecture manifests itself. An architect should always take advantage of all the tools and innovations available to him, provided that he can rely on a deep knowledge of the subject and that he will not pursue pragmatic invariants that can lead him to intellectual and tectonic false. I think that technology is a key aspect of my profession, not as a mechanical process but as an operational process, to be used where needed. As in an orchestra: there is a fair measure of sounds to be combined to create a clear and emotional composition. If you go beyond, everything becomes a cacophony, maybe in spite of a virtuous technique. The Italian architectural debate today: at the twilight of radical as mutually conflicting philosophies of our great masters, how could we orient with critical judgment an anarchic landscape of faded eclecticism, sometimes free of any leadership? With great regret, today I would say that the intellectual theme of Italian architecture is almost non-existent, being barely possible to find in our country any glimpse of experimentation and, therefore, not stimulating any debate on what little new is conceived. The fading process you mention - which I find extraordinarily suiting this period of objective cultural lean - is due to the prevalence of commercial greed on professional ethics, that is, the most vulgar marketing getting above good architecture. There is, then, a sort of unique architecture in Italy which is experiencing globalization, creating examples and emulation due to an higher teaching, based on an international architecture and interpreted as a gesture of openness to all cultures, is here transferred and contextualised. Among all your projects, differentiated by scale, themes and formal choices, which ones do you believe are the most relevant to express a structured and recognizable design philosophy? If you were to talk about one developed in first ten years of your career and about one developed in last ten, which would they be? Among all my early projects, filled with enthusiasm because as well as those typical mistakes still difficult to manage, the one I believe to be the most significant is the Eurocetus I designed in Amsterdam in 1980, a work to which I refer because I look at it as a source of clear thinking, a declaration of intent which is more programmatic than formal, to which, I think I can say, I kept faith in my entire career. Among the most blatant acts of recent years I do not think I can not quote the Tai Abdi Ibrahim Tower in Istanbul, where, I recognize a very small dose of self-congratulation in wanting to place something similar to a flower in the middle of a ocean of anonymous and cannibal skyscrapers, always focusing on the wellbeing perceived by those who occupy the interior rather than on an iconic image and on the communicative strength of the final shape. About your projects now in progress? What furrows can be traced through contemporary works to draft new intellectual references in a quagmire of individuality and self-styled archistars? The groove that we are tracking with our work put man's multi-faceted perception absolutely in the middle of any thought on the living space, moving every interest, as we already said, from beauty to well-being. The goal we are aiming is to inspire a thankful feeling in our customers, before being proud of looking our projects on top magazines. The most representative work of this thought, now close to be completed, is a system of five social housing nuildings in Moscow, where the canonicity of alternating panels and windows, typical of developing countries - where the quantity demanded is usually inversely proportional to the expressive quality - is transfigured through art and technology, thanks to partnerships with those who share our philanthropist belief in terms of design goodness. A good environment to realize is what frees the users from the burden of daily life, aware of the teaching of Winston Churchill according to which we shape our buildings, but our buildings will shape us afterwards. A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 35 Materials ← Modello del Palasport (scala 1:250), Roma, Università degli Studi di Roma Tor Vergata, 2005. Proprietà Studio Calatrava © Santiago Calatrava → Morphing Yellow, 2009 Alluminio, cm 183 x 13 x 183 Proprietà Studio Calatrava © Santiago Calatrava Nei monumentali spazi del Braccio di Carlo Magno ai Musei Vaticani, è aperta al pubblico, sino al 20 febbraio 2014, la mostra “Santiago Calatrava. Le metamorfosi dello spazio”, una raccolta di 140 opere del geniale architetto e ingegnere valenciano. L’esposizione, a cura di Micol Forti (Curatore della Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani) è promossa dai Musei Vaticani e dal Pontificio Consiglio della Cultura. Un selezionato nucleo di modelli architettonici è accompagnato non solo dai relativi studi preparatori, ma anche da dipinti ad acquerello, nati da una vena creativa del tutto autonoma dalla genesi dei “UN DESIGNER PER LE IMPRESE 2013” alla Triennale di Milano Nato dalla collaborazione tra Material ConneXion Italia e la Camera di Commercio di Milano con lo scopo di favorire l’incontro tra mondo imprenditoriale e giovani designer, il progetto “Un 36 a+d+m | magazine | 2013-14 | # 47 Designer per le Imprese” ha raggiunto il suo obiettivo per il quarto anno consecutivo: generare innovazione nelle piccole e medie imprese del territorio lombardo attraverso il design. mv.vatican.va splendida torsione delle vele che danno vita al progetto per il Palasport a Roma, per l’Università di Tor Vergata, è accostata a tre bellissimi dipinti di figure accovacciate: una tensione dinamica quasi inespressa, contenuta, nello studio sul bilanciamento tra le forze. La verticalità delle Torri di Malmö o di Chicago si rispecchia nell’equilibrio progetti stessi, e da una ricca instabile delle sculture ad esse antologia di sculture, sia abbinate. La riflessione sul monumentali come di formato volto umano trova compiutezza più ridotto, realizzate in bronzo, nelle rotondità delle sculture marmo, alabastro, legno. Il in marmo ed alabastro, nella grande modello architettonico forma racchiusa dell’Opera della Chiesa greco-ortodossa House di Tenerife, ovvero di St. Nicholas a New York, sembra dissolversi nella progettata per Ground Zero, è trasparenza delle superfici affiancato a suggestivi disegni colorate di una serie di ad acquerello, così come la acquerelli geometrici. www.materialconnexion.it L’iniziativa è cresciuta negli anni coinvolgendo anche la Provincia di Milano e le Camere di Commercio di Como e Monza Brianza, diffondendo a livello regionale questa importante opportunità di sviluppo per le imprese, che ha consentito l’industrializzazione di alcuni dei progetti vincitori del concorso, oltre ad aver fatto nascere nuove collaborazioni, in alcuni casi stabili, tra imprese e giovani designer. Quest’anno 100 studenti provenienti da Domus Academy, Istituto Europeo di Design (IED), Nuova Accademia di Belle Arti (NABA), Scuola del Design del Politecnico di Milano, Accademia di Belle Arti Aldo Galli di Como e Politecnico di Milano Polo Territoriale di Como hanno partecipato al Concorso di Idee promosso dal progetto. I giovani designer hanno lavorato a stretto contatto con 24 aziende, selezionate sul territorio lombardo attraverso bandi promossi dalle Camere di Commercio, sviluppandone i brief di progetto con il supporto di Material ConneXion Italia. Ogni azienda ha poi scelto il suo progetto preferito tra le proposte delle diverse scuole partecipanti e lo ha premiato realizzandone il prototipo. La mostra con tutti i prototipi e i progetti è visitabile dal 10 dicembre 2013 al 2 febbraio 2014, presso La Triennale di Milano - Spazio Material ConneXion. Energy & Efficiency Staging news news SANTIAGO CALATRAVA. Le metamorfosi dello spazio Technology Marketing Architecture & Design Your Global Flagship Event. EuroShop The hot topics of EuroShop 2014 www.euroshop.de/visitors-world The World’s Leading Retail Trade Fair 16 – 20 February 2014 Düsseldorf · Germany · www.euroshop.de Honegger Gaspare Srl Via F. Carlini, 1 _ 20146 Milano Tel +39 02 4779141 Fax +39 02 48953748 a+d+m | magazine | 2013-14 | # 47 [email protected] _ www.honegger.it 37 (9(17, Per chi accende le idee PREVIEW A+D+M INVITATION 2014 Lo scorso dicembre si è tenuto l'atteso evento in cui si annuncia la meta dell'A+D+M Invitation 2014 che, anno dopo anno, allarga il suo novero di commensali radunati dalle copertine e dalle aziende del network. Ricco, consueto antipasto per la Preview, ospiti di Vimar nell’incantevole cornice euganea di Villa dei Vescovi. Luvigliano di Torreglia (Padova), 1 dicembre 2013 – Briosa e rilassata atmosfera veneta a condire la suspense e la curiosità sfrigolante nell’aria dell’ultima Invitation Preview. Dopo la cava di Carrara, la Commenda di San Giovanni di Prè a Genova e la serra nel pistoiese, la marosticense Vimar - leader in domotica e materiale elettrico e main sponsor dell’evento accende le luci di Villa dei Vescovi, testimonianza esemplare dell’architettura civile italiana che nelle ville venete trova alcune delle sue espressioni più significative. Grand opening con i saluti di Simona Finessi, Direttore Responsabile della testata della quale viene presentato il nuovo corso di crescita e internazionalizzazione, a confermare un’audacia e una lungimiranza programmatiche che sanno andare oltre le difficoltà universali e circostanziali. La parola, poi, a Daniele Peruzzi, Key Account Manager di Vimar e per l’occasione orgoglioso padrone di casa nel declamare le bellezze della villa e gli interventi mirati su di essa dalla stessa azienda. 38 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 Segue il momento più atteso, ovvero la dichiarazione della meta dell’Invitation 2014: mentre sullo schermo si susseguono il Ponte delle Catene sul Danubio e il Castello Vajdahunyad Vara, tra gli ospiti in platea comincia ad echeggiare la soluzione: Budapest! La serata prosegue nell’ormai consolidato clima conviviale e rilassato, in cui le relazioni professionali che hanno determinato il successo del network declinano spesso nella confidenza, nell’amicizia e nella goliardia più sincera, perfino nell’inatteso after party in albergo prima di ricaricare le batterie per il giorno seguente, con la visita aziendale presso gli stabilimenti produttivi e direzionali Vimar e i saluti finali. Save the date: Budapest, dal 16 al 19 maggio 2014. Un weekend denso di occasioni culturali e ricreative ma soprattutto di incontro e di confronto, con il naturale obiettivo di rinfoltire e consolidare le relazioni che hanno solcato la Storia del network. A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 39 Photos by courtesy of Moscow Design Week MOSCOW DESIGN WEEK ↑ Gregorio Spini ↑ Alchimia, Design Super Anti Heroes, MDW 2013 ® Hans Fonk ← Design Super Anti Heroes, MDW 2013 ↓ Massimo Giacon ↓ Design Super Anti Heroes, MDW 2013 ↓ Brad Ascalon ↓ De-Evolution by Brad Ascalon for DEDAR, MDW 2013 Incubatore di progresso e design in azione in Russia Nella meravigliosa cornice di Artplay, quartiere a Sud-Ovest di Mosca, interamente dedicato alle arti e al design, si è svolta lo scorso ottobre la quarta edizione di Moscow Design Week, un progetto culturale e commerciale ideato da Alexander Fedotov, Founder della prestigiosa Art Trading Group che comprende il gruppo ARTCOM Media Group - leader nel settore dei servizi di comunicazione e marketing sul mercato russo. MDW è un progetto culturale e commerciale per il duplice obbiettivo che persegue, ovvero creare cultura del design in una società ancora vergine ma affamata di conoscenza, impostando allo stesso tempo un modello di business efficace che permetta a questo appuntamento di diventare, tra qualche anno, un vero punto di riferimento per la ricerca e l’avanguardia sui temi della progettazione e del design. Contrariamente alle scorse edizioni, che focalizzavano l’attenzione sulle eccellenze autoctone, quest’anno la MDW si è basata su un’esposizione di più ampio respiro, coinvolgendo professionisti ed aziende provenienti da diverse parti del mondo. Grande successo per il progetto italiano curato da Gregorio Spini “Design Super Anti-Heroes” con la straordinaria partecipazione di Alessandro Guerriero e una raccolta di opere di Alchimia, the last and latest design avantgarde. Tra i Super Anti Heroes di Spini anche Massimo Giacon 40 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 con le sue eccezionali creature ceramiche, assieme ad Andrea Salvetti e Alessandro Ciffo, questi ultimi riuniti sotto la magistrale cura di Sergio Riva e della Galleria Dilmos, veicolo straordinario di cultura del design italiano ed internazionale e primo punto di riferimento di avanguardia in tal senso. A saldare la liaison extracontinentale, gli avveniristici spunti di riflessioni dell’artista statunitense Brad Ascalon per Dedar, che ha presentato a Mosca “De-Evolution”, una riflessione sul ruolo politico e sociale degli Stati Uniti d’America e sulla rottura del concetto di sogno/mito americano. Grande partecipazione anche da parte della Slovenia e della Russia stessa. Serratissimo il programma di conferenze e workshop volti a sensibilizzare l’ampio pubblico non solo sul dibattito e sulla conoscenza del design contemporaneo, ma anche sulla storia e sui protagonisti che hanno, a tutti gli effetti, creato la prima forma d’arte funzionale mai esistita. A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 41 IL PROGETTO RACCONTATO Un tesoro all'interno A TREASURE INSIDE Mont de Marsan Mediatheque, Mont de Marsan (France), 2012 – project by archi5, photos by Didier Boy de la Tour and Gaston F. Bergeret A covered cultural square, a place of discovery, gatherings and exchanges. Una piazza culturale coperta, luogo di scoperta, di incontri e scambi. L a Biblioteca multimediale è un simbolo culturale importante per l'area urbana di Marsan. Costituisce un luogo di scoperta, di incontri e scambi per i suoi utenti. Si tratta di un edificio visibile e caratteristico, senza essere invadente. 42 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 47 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 43 La Biblioteca multimediale si trova al centro della caserma Bosquet; molta attenzione è stata posta per aumentare il dialogo con il forte insieme architettonico del luogo. Con il suo involucro pulito di pure linee geometriche, di circa 60 x 60 mq, l'edificio è conforme al layout classico ma contrasta con la sua austerità compensando con un angolo di apertura sulla città. Le sue facciate riflettono la caserma circostante come un rispettoso e deferente specchio. L'edificio è stato progettato come una piazza culturale coperta, rendendo le facciate trasparenti e unito il pavimento, anche attraverso la sua posizione al centro della caserma. Questo disegno viene letto estendendo il tetto verde per far sembrare di essere in bilico sopra la terra. La pendenza erbosa che circonda l'edificio attira l'occhio verso l'alto, poi lascia il posto alternando facciate in vetro trasparenti e riflettenti. La posizione centrale della Biblioteca multimediale nel cortile di addestramento militare ha ispirato un edificio con quattro lati principali, variandoli uno 44 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 45 dall'altro semplicemente adattandoli alla direzione che devono affrontare. La Biblioteca multimediale conferma la sua identità da qualunque angolazione la si consideri. Di notte diventa una lanterna che porta vita alla piazza, trasformandosi in un accogliente spazio, aperto e trasparente. Lo spazio interno al piano terra è completamente aperto e centrato intorno a un patio, il cui progetto è stato ispirato da foglie d'acanto dipinte da Matisse, ed i cui volumi ricordano i vasi di Alvar Aalto. Le varie funzioni sono organizzate naturalmente sulla superficie aperta del pavimento, che mantiene continuità visiva e diffonde luce in modo uniforme. Si tratta del primo cortile utilizzato da una libreria multimediale come sala di lettura aperta. È un luogo che offre un'atmosfera rilassata e contemplativa per i suoi utenti. L'intimità dell'utente viene creata dai forti elementi architettonici che ispirano interazione visiva. Può ben essere questo patio, quasi nascosto, «a sorpresa», che rende l'edificio così popolare al pubblico. | www.admnetwork.it 46 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 47 YEAR OF FOUNDATION 2003 ASSOCIATES Laurent Boudrillet, Thomas Dryjski, Bernard Guillien, Anne Pezzoni, Jacques Sebbag CONTACT 48-50 rue Voltaire 93100 Montreuil, France NO. OF COLLABORATORS 30 [email protected] www.archi5.com archi5 Laurent Boudrillet, Thomas Dryjski, Bernard Guillien, Anne Pezzoni, Jacques Sebbag CORE BUSINESS Lo studio archi5 è stato fondato nel 2003, come frutto dell'esperienza comune dei suoi fondatori che condividono lo stesso approccio verso l'architettura. Un approccio basato sul contesto è fondamentale: il sito, il programma, le sfide sociali e culturali sono esaminate, analizzate e confrontate. Queste informazioni vengono poi trasformate in domande. I progetti offrono una risposta dinamica e globale a quelle tematiche, al livello più elevato che è divenuto identificativo di archi5. Questo approccio è visibile e riscontrabile in ogni edificio. Conferisce significato e forma, e si percepisce nelle applicazioni dei progetti, negli spazi e nell'impatto ambientale. È l'essenza della nostra fiducia in architettura, la sua capacità di valorizzare l'ambiente del genere umano. Dietro le immagini proponiamo una interpretazione di una forma di architettura che è sensibile alle sfide di cui si occupa, memore di coloro che vivono con e in essa, ambiziosa nelle sue convinzioni. MAIN PROJECTS Marsan Mediatheque - Mont de Marsan, France Léo Lagrange Stadium - Toulon, France Marcel Sembat high school - Sotteville lès Rouen La Fontaine Multisports complex - Antony, France Lamoricière School - Paris, France Archeology National Museum - Rabat, Morocco Projeto Z8, masterplan - Maringa, Brazil Masterplan - Sunchales, Argentina AZIENDE / COMPANIES arredi / furnitures Silvera illuminazione / lightning iGuzzini vetrate interne / inner glass façade Pilkington CORE BUSINESS archi5 was founded in 2003, the fruit of its founders’ common agency experience and the approach they share to architecture. A context-based approach to projects is key: the site, the program, the social and cultural challenges are all examined, analyzed and compared. These data are then transformed into questions. The projects offer a dynamic and comprehensive response to those issues to the highest standard that has come to be archi5’s trademark. This approach is visible, legible in every building. It confers meaning and form and is perceptible in the projects’ applications, spaces and environmental impact. It is the essence of our confidence in architecture, its capacity to enhance humankinds’ environment. Behind the images we propose an interpretation of a form of architecture that is sensitive to the challenges it deals with, mindful of those who will live with and in it, ambitious in its convictions. T he Media Library is a strong cultural symbol for the Marsan urban area. It is a place of discovery, gatherings and exchanges for its users. It is a visible, distinctive building without being overpowering. The Media Library stands in the middle of the Bosquet barracks, and care has been taken to augment the dialogue with the place’s strong architectural whole. With its clean envelope of pure geometric lines, a 197 ft x 197 ft square, the building complies with the classical layout yet contrasts with its austerity by offsetting the system with a corner opening onto the city. Its façades reflect the surrounding barracks like a respectful, deferential mirror. The building has been designed as a covered cultural square by making the façades transparent and the floor uniform, also through its position in the middle of the barracks. This design is read by extending the planted roof to make it seem to be hovering above the ground. The grassy incline that surrounds the building draws the eye upwards, then gives way to alternating transparent and reflecting glass façades. The Media Library’s central location in the military drill yard inspired a building with four main sides, varying from one another by simply adapting to the direction they face. The Media Library confirms its identity from whatever angle it is viewed. At night it becomes a lantern that brings the square to life, turning it into an inviting, open and transparent space. The interior space on the ground floor is completely open and centres around a patio, the design of which has been inspired by Matisse’s paintings of acanthus leaves, and the volumes of which recall Alvar Aalto’s vases. The various functions are organised naturally on the open floor space, which maintains visual continuity and diffuses daylight evenly. It is the first patio used by a Media Library as an open reading room. It is a place that provides a relaxed, contemplative atmosphere for its users. User intimacy is created by the strong architectural elements that inspire visual interplay. It may well be this «surprise», almost hidden, patio that makes the building so popular with the public. | www.admnetwork.it 48 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 49 IL PROGETTO RACCONTATO Dolomitenblick, Sesto (Bz), 2012 - project by PLASMA studio, photos by Hertha Hurnaus OM R F 50 A volume which grows out of its natural surrounding topography and blends again into it UT C A A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 Apartireda un taglio Un volume abitativo che nasce dalla naturale topografia esistente fondendosi in essa ’edificio costituisce il limite di un’area residenziale localizzata nel paesaggio collinare delle Dolomiti. Il volume è stato sviluppato a partire dalla richiesta funzionale di allocare sei appartamenti indipendenti, collegati da uno spazio comune destinato alla circolazione interna: attraverso un “taglio”, che configura l’ingresso principale e la ripartizione delle unità abitative, il volume viene diviso in due parti. Oltre a un significato legato all’organizzazione funzionale, questa incisione L A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 51 diventa l’elemento principale nella definizione dell’edificio: a partire da entrambi i margini del taglio, due fasce si dispiegano andando a formare le balaustre di generose terrazze coperte, per poi raccordarsi alla topografia circostante. Seguendo progressivamente con ogni piano dell’edificio il ripido versante della collina, le fasce e l’intera facciata si inclinano di conseguenza. Ogni unità abitativa è stata concepita in modo da preservare il massimo grado di intimità: grazie alla divisione del volume in due parti e alla presenza delle balaustre, dall’interno, viene impedita la possibilità di vedere le altre abitazioni e, allo stesso tempo, di essere visti dai passanti sulla strada. Ogni appartamento gode di ampie terrazze panoramiche riparate dal sole che, ad ogni piano, terminano in un piccolo giardino privato. L’uso del larice locale definisce gli spazi dell’abitare all’interno e all’esterno. Ampie vetrate a tutta altezza permettono la massima veduta panoramica e, grazie all’esposizione a sud, il massimo ricavo energetico. La presenza di elementi parasole esterni e dell’ampio aggetto delle terrazze permettono di minimizzare il surriscaldamento estivo. La circolazione principale, molto compatta, si costituisce come una continuazione del “taglio” che definisce i volumi e, lungo il suo sviluppo, viene riproposto lo stesso codice cromatico della facciata e l’uso del larice locale. Si è deciso di contrastare un contesto architettonico privo di alcuna coerenza stilistica, generando un volume che nasce a partire dalla naturale topografia esistente e si fonde in essa, cercando di mantenere un carattere estremamente locale nella scelta dei materiali: essenza di larice e rame pre-ossidato. Il nuovo volume trova un dialogo con il contesto pre-esistente attraverso la riproposizione del colore scuro, tipico delle antiche facciate di larice bruciato dal sole, delle tradizionali cascine circostanti. Grande importanza è stata attribuita al progetto delle balaustre rivestite di rame che nascono a partire dalla topografia naturale, acquisiscono plasticità diventando balaustre sospese, si legano al volume dell’edificio raccordandosi al “taglio” che ne definisce lo sviluppo per poi, infine, ripiegare di nuovo verso la topografia esistente, discostandosi nuovamente dall’edificio. Nel punto in cui avviene il distaccamento della balaustra dal volume, le lastre metalliche sono divise in fasce orizzontali che descrivono geometrie curve iperboliche– paraboliche. La forma della copertura deriva dalla normativa locale che impone, per questo lotto, l’uso di un tetto a falde: evitandone la semplice ripetizione, il modello convenzionale di copertura a spioventi è leggermente deformato per integrarsi con la nostra idea di progetto, quello che nasceva come un vincolo viene esplorato in modo da indagarne le potenzialità latenti. | www.admnetwork.it | follow us on | 52 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 53 CONTACT via laner 18 39030 Sesto (Bz) Italy YEAR OF FOUNDATION 1999 ASSOCIATES Chuan Wang NO. OF COLLABORATORS 8- 14 [email protected] www.plasmastudio.com Plasma studio Ulla Hell, Holger Kehne, Eva Castro CORE BUSINESS Plasma Studio opera in tutti i settori: dal design di prodotto, all'architettura e all'urbanistica. CORE BUSINESS Plasma studio works on all scales: from design objects, to architecture and urban planning. MAIN PROJECTS Built Competitions Beijing Sunken Garden, Beijing Garden Expo, China, 2013 One Hall one Garden, Guangzhou, China Dolomitenblick, Sesto (Bz), Italy, 2012 Mobility Centre San Candido (Bz), Italy 1st Prize, in detailed development Paramount Residence Alma, Sesto (Bz), Italy, 2012 Wuhan Horticultural Expo, Wuhan, China 2nd Prize Flowing Gardens, Xi’an International Horticultural Expo 2011, Xi’an, China 1st Prize in international competition, completed 2011 Mercedes-Benz Campus , Daimler Real Estate/ Mercedes-Benz Stuttgart T he building is located on a hillside in the Dolomites, at the end of a residential area. The volume has been developed mainly from its pragmatic functional request to host 6 independent apartments with one common circulation: through a cut that marks the main access and the division of the units the volume is splitted into 2 halves. Besides its functional meaning this incision becomes the main defining element of the building: from the cut at either side a strip unfolds that forms the balustrade of a generous covered balcony and ends into the surrounding topography. Following the steep natural hillside with each floor the strips and the façade jump back. Each private unite is designed to get a maximum of privacy: through the division of the whole building volume into 2 parts, through the stepped balustrades which avoid insight from the above unit and from the passing by street. Each apartment gets by a covered sun and view facing terrace which at each floor ends in a small private garden. Local larch wood defines internal and external living areas. Floor to ceiling glazing allows the maximum view and energetic gain as directed to south, external sun blinds and the overhangs of the above balconies Wuxi Municipal Planning Museum, Wuxi, China - 1st Prize Cube Haus, Sesto (Bz), Italy, 2008 Tetris Haus, San Candido (Bz), Italy, 2007 Strata Hotel, Alto Adige, Italy, 2007 Under construction Low Carbon Exhibition Centre, Wuxi, China 1st Prize invited competition Deichmanske Main Library, Oslo, Norway Ggantija World Heritage Park, Malta - Invited competition in collaboration with DeMicoli Associates ‘Celestial Fabric’, Sculpture for the lobby of Burj Dubai - Invited competition in conjunction with SOM AZIENDE / COMPANIES general contractor porte tagliafuoco / fire doors Tschurtschenthaler Werner GmbH Ninz rivestimenti metallici facciata / metal sheets facade pavimenti in resina / resin floor Zandonella CarloH Zingerle Bonifaz GmbH ascensore / lift strutture metalliche / metall structures Lenzi Weitlaner sanitari e arredobagno / sanitary items Wolf Artec Duravit, Hansgrohe, Linea Beta, Makkan, Villeroy & Boch finestre in PVC / PVC windows sauna Firma Feba Klafs finestre / windows 54 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 minimize overheating during summertime. The main circulation is very compact and a continuation of the volume defining gap and repeats the use of the local larch wood and the color code of the façade. We focus to contrast this non-coherent appearance surrounding by generating a volume which grows out of its natural surrounding topography and blends again into it, by minimizing the used materials to a very local code: larch wood and pre oxidised copper. Through the repetition of the colours of old, close-by farmhouses with dark, sunburned larchwood facades this building volumes blends into its natural surroundings. Focuswasgiventothedesignofthecopperbalustrades which start from the natural topography, grow, become balustrades, attach to the building where the gap defines the volume, peel again off and end finally in the surrounding topography. When peeling off, the metal sheets which are divided into horizontal strips describe a curved hyperbolic-parabolic geometry. The form of the roof itself derives from local planning regulation which allows only a pitched roof in this specific plot: slightly deformed it merges with our design intention but also with the traditional typology of pitched roofs by not simply repeating but rather exploring what new potentials of a traditional typology can be. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 55 IN FRONT OF THE SEA Di fronte almare IL PROGETTO RACCONTATO University LLSH, Nouméa (New Caledonia), 2012 - Project by CoCo architecture, photos by courtesy of Cédric Ramière, Philippe Jarcet and SCB. A functional, safe and welcoming place Un luogo funzionale, sicuro e accogliente L 'università di Nouméa è ubicata nelle sedi di Nouville e Magenta. Questi due siti, uno troppo lontano dall'altro, creano un problema di organizzazione che l'università risolve oggi, lasciando il posto dilapidato di Magenta, al fine di sviluppare il sito di Nouville come un vasto campus. A 56 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 57 Nouville l'università sfrutta lo slancio che le ha portato il fatto di ospitare i Giochi del Pacifico 2011: il campus è esteso e riorganizzato. La costruzione del dipartimento di ‘Lettere, Lingue e Scienze Umane’, è l'opportunità per creare un luogo funzionale, sicuro e accogliente che parteciperà alla strutturazione del nuovo campus. Il nuovo edificio si trova nella prima fila del viale James Cook, situato lungo la collina, di fronte al mare. Questo è un elemento molto importante per il campus. L'edificio sta rafforzando lo sviluppo del campus dandogli un'immagine forte: l’integrazione al sito, il collegamento tra tutti i dipartimenti e le attrezzature universitarie. La parte architettonica selezionata sottolinea la linearità della topografia altimetrica e si adatta agli edifici esistenti. 58 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 Il progetto si sviluppa su due ali parallele che sposano la collina senza rimodellarne il terreno naturale. I piloni di cemento in forme scavate fanno in modo che l’edificio galleggi senza la necessità di realizzare scavi. Così, una parte importante del terreno dell'edificio rimane paesaggio. Il progetto sfrutta la topografia del sito integrandone in modo coerente gli elementi naturali: il mare, la baia, le colline, le terrazze. In termini di organizzazione dello spazio, le stanze sono allineate in una lunga fila e separate da aree aperte (passaggi, gallerie), dando così flessibilità e trasparenza all'edificio. Il guscio di legno protegge le facciate così come il tetto dai raggi diretti del sole e permette la loro ventilazione naturale. La sala conferenze è posizionata in cima, su piloni, come simbolo per il nuovo campus.| www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 59 YEAR OF FOUNDATION 2005 CONTACT La Touille 24250 CENAC (France) ASSOCIATES Cédric Ramière Claudia Staubmann NO. OF COLLABORATORS 7 T [email protected] www.cocoarchitecure.fr CoCo architecture Cédric Ramière, Claudia Staubmann CORE BUSINESS CoCo Architecture è un giovane studio di architettura e progettazione urbana situato in Francia. È stato fondato da due architetti europei: Claudia Staubmann laureata a Vienna, Austria e Cédric Ramière di Bordeaux in Francia. CoCo Architecture si occupa di progetti locali e commesse internazionali. La maggior parte dei progetti riguarda gli edifici pubblici come: scuole, cliniche, musei, centri logistici,... Architectura CoCo è molto coinvolta nella ricerca di soluzioni sostenibili. Ci divertiamo nel fare architettura creativa, il nostro obiettivo principale è quello di dare prospettive ottimistiche per il futuro. CORE BUSINESS CoCo architecture is a young office for architecture and urban design in France. It has been founded by two European architects: Claudia Staubmann graduated in Vienna, Austria and Cédric Ramière from Bordeaux in France. CoCo architecture is working on local projects as well as international commissions. Most of the projects are concerning public buildings such as: schools, health care, museums, logistic centers... CoCo architecture is very involved in finding sustainable solutions. We enjoy making creative architecture, our main target is to give optimistic perspectives to the future. MAIN PROJECTS Build University LLSH, Noumea - New Caledonia Lycée Albert Claveille, Périgueux - France Collège Léo Testut , Beaumont du Périgord - France Dojo, Saint Cybranet - France Site Museum, Plage aux Ptérosaures, Crayssac France Maison Cornilleau, Nabirat - France Maison Jelowicki, Sarlat - France On progress Psychiatric Services Center, Libourne - France Cultural Center, Olemps - France Parking Silo, Mourenx - France Logistic Center, Koutio - New Caledonia Social Housing Bloc, Bordeaux - France Geriatric Services Center, La Rochefoucauld - France Library, Gourdon - France Competitions Collège Calendreta, Pau - France Itin Escia Group, Pontoise - France Lycée du Mont Dore, Mont Dore - New Caledonia School, Montpon Ménésterol - France School Ravine Blanche, St. Pierre de la Réunion - France Lycée Français Théodore Monod, Nouakchott Mauritania Cultural Center, Saint Pierre et Miquelon - France Cultural Center, Baraqueville - France Cultural Center, Pessac - France Cultural Center, Pau - France Library, Panazol - France Logistic Center, Saint Pierre et Miquelon - France Housing Bloc and Hospital, Vienne - Austria Social Housing Bloc, Coulounieix Chamier - France Hospital, Le Tampon - France Social Center, Ambarès et Lagrave - France AZIENDE / COMPANIES 60 struttura principale / main structure aria condizionata / air conditioning Société Calédonienne de Bâtiment Clim'Expair strutture in acciaio / steel structures coperture / roofing Sotramont Socalet strutture in legno / wooden structures verniciatura / painting Ecobois Capart vetrate / glass facade opere idrauliche / plumber Batical Art Lequin opere paesaggistiche / landscaping Phytocal, TPNC pareti leggere e controsoffitti / light walls and ceiling sistemi elettrici, di sicurezza e illuminazione / electricity, security and lighting ascensore / elevator RIEE Socometra A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 Appi he university of Nouméa is distributed on the sites of Nouville and Magenta. These two sites, too far away one of the other, raise problems of organization which the university ends today by leaving the dilapidated place of Magenta in order to develop the site of Nouville in a vast campus. At Nouville, the university takes advantage of the impulse which brings her the hosting of the Pacific Games 2011: the campus is extended and reorganized. The construction of the department of "Letters, Languages and Human Sciences” is the opportunity to create a functional, safe and welcoming place and will participate in the structuring of the new campus. The new building is in the first row of the avenue James Cook, situated along the hillside way, in front of the sea. It is a strong element for the campus. The building is reinforcing the development of the campus by giving it a strong image: integration to the site, connection of all the departments and university equipments. The chosen architectural party underlines the linearity of the terraced topography and fits between the existing buildings. The project develops on two parallel wings which marry the hillside without remodeling the natural ground. Concrete pilots in hollowed out forms let the building float without realizing of excavations. So, an important part of the building ground remains landscape. The project benefits from the topography of the site by fitting in a coherent way with the natural elements: the sea, the bay, the hills, the terraces. In terms of spatial organization rooms are lined up in a long row and separated by in-between open areas (passageways, galleries), which gives flexibility and transparency to the building. The wooden shell protects facades as well as roof from the direct sun rays and allows their natural ventilation. The lecture hall is positioned in head, perched on pilots, as signal for the new campus. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 61 IL PROGETTO RACCONTATO Nuovi uffici GF Group S.p.A., Albenga (Sv), 2013 - Project by Armellino&Poggio, photos by Massimo Armellino IPOUFFICI Energy reduction, very good livability and low impact on the environment thanks to a building partly underground. Contenimento energetico, alta vivibilità, basso impatto ambientale grazie ad un edificio in parte ipogeo. I l progetto Ipouffici ha costituito un percorso progettuale caratterizzato da forti vincoli che hanno però determinato risultati positivi: contenimento energetico, alta vivibilità, basso impatto ambientale. La committenza dei nuovi spazi ad ufficio è una holding internazionale, leader nell'Europa mediterranea per l'importazione e la distribuzione di prodotti ortofrutticoli freschi, con sede ad Albenga. 62 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 63 Come spesso accade, la presenza di vincoli rende il progetto complicato ma, allo stesso tempo, offre l'opportunità di raggiungere risultati più interessanti. In questo caso, pur essendo il contesto un'area periferica industriale, il vincolo principale è rappresentato dalla presenza, nelle immediate vicinanze, di una torre medievale (Torre Pernice) che il Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico Ligure individua come “emergenza” da tutelare. In sostanza, l'altezza fuori terra dei nuovi edifici è limitata ad una quota tale da non occultare la torre. Scaturisce così l'opportunità di realizzare un edificio in parte ipogeo. Un unico corpo, apparentemente diviso a metà da una corte interna, con un solo livello fuori terra e due interrati. La percezione della torretta come landmark è salva. La progettazione mirata ad un'alta vivibilità degli spazi interni ed al contenimento energetico è risolta. Le due ali contrapposte si articolano attorno alla corte che disimpegna e dà luce a tutti livelli, interamente destinati ad uffici, per un'area complessiva di ca. 3.000 mq. Lo sviluppo della maggior parte dell'edificio ad una quota inferiore del livello di campagna non pregiudica il funzionamento dell'organismo edilizio, anzi permette un miglior inserimento dello stesso nel contesto circostante con un impatto visivo molto limitato, aumenta notevolmente le caratteristiche di contenimento energetico nonché la vivibilità degli spazi interni che si affacciano sulla corte, caratterizzata da una pavimentazione in legno e da un'ampia area a verde piantumata ad olivi. Le strutture portanti sono rivestite da pannelli trafilati in alluminio e tamponate da ampie vetrate altamente performanti, sia per il contenimento energetico sia per la resistenza sonora. La protezione dall'irraggiamento solare è ottenuta attraverso l'uso di tende esterne movibili in tessuto di PVC e, nella corte, dove l’incidenza del sole è zenitale, da una pensilina/balaustra con vetri serigrafati. | www.admnetwork.it | follow us on | 64 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 65 CONTACT P.za Diaz 11/1f 17100 Savona YEAR OF FOUNDATION 1992 NO. OF COLLABORATORS 9 [email protected] www.armellinopoggio.it Ph. Angelo Dadda Armellino&Poggio Architetti Associati Arch. Massimo Armellino e Arch. Fabio Poggio CORE BUSINESS Lo studio Armellino & Poggio architetti associati nasce nel marzo del 1992 da Massimo Armellino, classe ’62, e Fabio Poggio, classe ’65. Negli anni, lo studio, realizza interventi sia per la committenza pubblica che privata. In particolare si occupa di edilizia residenziale e ricettiva, di restauro, di piani urbanistici attuativi, di programmi complessi d’intervento e di opere pubbliche MAIN PROJECTS Progettazione area industriale e terziario in Vado Ligure (SV), 2013. Riqualificazione palazzina per uffici Verallia Saint-Gobain a Lonigo (VI), 2012. Masterplan riqualificazione aree industriali Fresia, Millesimo (SV), 2011. Progetto di restauro e rifunzionalizzazione del Palazzo del Monte di Pietà e ampliamento della Pinacoteca Civica di Savona, 2010. Realizzazione di sede direzionale Cime di Leca, Albenga (SV), 2009. Progetto per edificio per uffici denominata “torre Libertatii”, Bucarest, 2008. Progettazione e realizzazione di un complesso a destinazione mista (residenziale, commerciale, direzionale e ricettivo) all'interno dell'area del Forte Baldissera, Asmara (Eritrea), 2008. Restauro Conservativo Castello di Saliceto (CN), 2000-2008. Riqualificazione ex area industriale Saint Gobain a Cogoleto (GE), 2007. Riqualificazione urbana del porto di Savona “Vecchia Darsena - Complesso della Torre”, 2002-2007. Nel 2011 lo Studio vince la medaglia d’oro al Premio Internazionale “Domus Restauro e Conservazione” (Università degli Studi di Ferrara) con il Restauro del Castello di Saliceto (CN). CORE BUSINESS The study Armellino & Poggio architects associated was established in March 1992 by Massimo Armellino, class '62, and Fabio Poggio, class '65. Over the years, the study, undertake actions for both public and private customers. In particular, it deals with housing and accommodation, restoration, implementation of urban plans, complex programs of intervention and public works. MAIN PROJECTS Design of new industrial area in Vado Ligure (SV), 2013. Recovery of the office building Verallia - Saint Gobain, Lonigo (VI), 2012. Redevelopment master plan industrial areas Fresia, Millesimo (SV), 2011. Restoration project and new functions of the Palazzo del Monte di Pieta - expansion of the Art Gallery of Savona, 2010. Creation of Peaks headquarters of Leca, Albenga (SV), 2009. Project for the office building known as Tower Libertatii, Bucharest, 2008. Design and implementation of a complex mixed-use (residential, commercial, office and accommodation) within the area of Fort Baldissera, Asmara (Eritrea), 2008. Conservative Restoration Castle Saliceto (CN), 2000-2008. Recovery of abandoned industrial area in Cogoleto Saint Gobain, 2007. Urban regeneration of the port of Savona "Old Dock - the Tower Complex", 2002-2007. In 2011 the study wins the golden medal at the International award “Domus Restauro e Conservazione” (Ferrara University) with Conservative Restoration Castle Saliceto (CN). AZIENDE / COMPANIES general contractor 66 Beni Immobiliari pavimenti e rivestimenti servizi / floor and wall coverings bathroom strutture / structures GranitiFiandre Castiglia Costruzioni pannelli in alluminio / aluminium panels facciate / facades Alucobond G. Stramandinoli impianti elettrici / electrical systems profili / profiles SIE Wicona corpi illuminanti / lighting pavimentazione piazzale esterno / outdoor large square paving Zumtobel Pavesmac NBC A+D+M | MAGAZINE | 2013 2013-14 | # 47 | # 47 impianti meccanici / mechanical systems I pouffici was a project characterized by strong constrictions which however, gave positive results: energy reduction, very good livability and low impact on the environment. The customer of the new office spaces is an international holding company with headquarters in Albenga. They are leaders in Mediterranean Europe for the import and distribution of fresh fruit and vegetables. As often happens, the presence of constraints makes the project complicated but offers the opportunity to get more interesting results. In this case, although the context is an industrial area, the main limitation is the presence, in the immediate vicinity, of a medieval tower (Torre Pernice) that the Ligurian Territorial Coordination of Landscape Planning identifies as an "emergency" to be protected. In essence, the above ground height of the new buildings is limited because it must not hide the tower. This creates the possibility to realize a building partly underground. A single body, apparently divided in half by an internal courtyard, with only one level above ground and two underground. The perception of the tower as a landmark is safe. The project aimed at high livability in the interior spaces and energy containment is resolved. The two opposite wings are articulated around the courtyard that disengages and gives light entirely to all the levels destined to be offices for a total area of about 3,000 square metres. The development of most of the building at a lower level than the ground does not affect the operation of the building organism, in fact it allows a better integration of the same in its surroundings with very limited visual impact, and it greatly increases the characteristics of energy savings as well as the livability of the interior spaces that overlook the courtyard characterized by wooden flooring and a large green area planted with olive trees. The support structures are covered with aluminum panels and buffered by large high performance windows for both energy savings and sound resistance. The protection against solar radiation is obtained through the use of external adjustable blinds in PVC fabric and in the courtyard, where the sun is at its zenith, by a cantilever roof/ balustrade with frosted glass.| www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 67 GREEN DESIGN Green_Zero, Revine Lago (Tv), 2013 – project by Studio di Architettura Daniele Menichini, photos by Diego Fava A suite entrenched in a sustainable shell Una suite racchiusa in un guscio eco-sostenibile D Green Zero 68 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 alla reinterpretazione del concetto di “ospitalità diffusa” nasce il progetto Green_Zero, il nuovo modulo abitativo dedicato all’ospitalità: una suite racchiusa in un guscio eco-sostenibile da installare ovunque il territorio lo consenta. Il contenitore Green_Zero e il suo contenuto sono in naturale simbiosi con il tema degli edifici eco-responsabili e caratterizzano il contesto in cui vengono inseriti: il loro essere “naturalmente chic”, sottolinea la perfetta integrazione tra l’ambiente che li ospita e la loro natura interna che non rinuncia a un tocco di eleganza. A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 69 Linee semplici e pulite abbinate ad un tocco di colore sono alla base dell'area camera della suite “naturalmente chic”, caratterizzata dalla testata del letto fatta da rami e tronchi stilizzati e da una parete interamente vetrata che mette in rapporto con la natura esterna. L'area bagno è caratterizzata da un taglio della struttura che ingloba una betulla preesistente, divenendo parte integrante e suggestiva dello spazio interno. La responsabilità nei confronti dell'ambiente è il filo conduttore del progetto che combina l'architettura modulare di Green_Zero e l'interior di Naturalmente Chic. Gli elementi più evidenti dell'eco-responsabilità del progetto sono rappresentati dai sistemi dei pannelli fotovoltaici che si trovano all’esterno sulla “buccia” dell'involucro, e dall’utilizzo di erogatori di acqua con portata massima di 5 l/min; tutto il resto è nascosto sotto la pelle dell'involucro e ne diventa il cuore pulsante. | www.admnetwork.it | follow us on | Il progetto è finalizzato a dare vita a un nuovo sistema di ricettività alberghiera fortemente connessa con il territorio che, abbinando diverse tipologie di moduli, dal bungalow con bagno al bi-locale, permetta di incrementare qualitativamente il panorama turistico globale. Il design generale del modulo è un tratto essenziale messo in evidenza dalla fascia perimetrale, una “c” ricucita su un lato da sottili fili metallici, lasciando che all'interno si sviluppi naturalmente il progetto. Il modulo Green_Zero è un sistema architettonico prefabbricato, in cui il guscio strutturale è realizzato completamente in legno con sistema a telaio e una stratigrafia, per le parti sia orizzontali sia verticali, caratterizzata da elementi portanti e isolanti, che permettono il passaggio delle impiantistiche, e la presenza di camera di ventilazione, per ottenere un assemblaggio specifico in relazione al contesto climatico, e consentendo così la classificazione CasaClima A o CasaClimaOro. L'edificio è suddiviso in area outdoor, area camera, area bagno e area locale tecnico per ospitare le dotazioni impiantistiche; nella parte terminale del modulo, in corrispondenza delle aree curve, sono previsti i serbatoi ed i macchinari per il recupero e il trattamento delle acque in ingresso e uscita. Green_Zero è un sistema flessibile e personalizzabile per ogni cliente, mantenendo inalterati i suoi principi di costruzione e funzionamento. 70 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 71 YEAR OF FOUNDATION 1996 CONTACT Lungomare G.Marconi 236a/240 57025 Piombino (Li) NO. OF COLLABORATORS 3 ec2.it/danielemenichini [email protected] Studio di Architettura Daniele Menichini Daniele Menichini CORE BUSINESS Lo studio si occupa di progettazione, interni, allestimenti, design, comunicazione visiva ed art direction di aziende nel settore dell’arredamento home e contract. All’accurata ricerca teorica Daniele Menichini affianca un attento lavoro pratico nel campo dell’architettura degli interni dedicandosi allo studio delle problematiche dell’abitare, del vivere contemporaneo, dell’ospitalità, della ricettività, della vendita in showroom, della ristorazione, del divertimento e del benessere. Particolare attenzione allo sviluppo di concept ecobased ed al dettaglio a partire da un percorso basato su ricerche e progetti in tema di progettazione integrata e sostenibile riferita ai paesi del nord europa che con le esperienze maturate hanno portato alla stesura dei progetti Green Room e Green_Zero. CORE BUSINESS The firm engages in project development, interiors, fitting, design, visual communications, and art direction for companies in the home and contract furniture industry. Daniele has tackled with accurate practical studies in the architectural field of interior design, committing with all issues regarding housing, contemporary living, accommodation solutions, hospitality industry, sale showrooms, food industry, as well as entertainment and wellness sectors, together with his careful attention to the development of environment-friendly concepts and care for details. His approach is rooted in a path based on researches and studies analysing the integrated and sustainable development of projects in Northern European countries. All this, together with his personal experiences, has led to the development of the projects Green Room and Green_Zero. MAIN PROJECTS Locanda del buon formaggio, Tito (Pz), 2010 Resort Velanera, Sisan (Croazia), 2011 Garden Room “Il bosco del Cadelach”, Revine Lago (Tv), 2011 Toscana Design Hotel, Figline Valdarno (Fi), 2013 MAIN PROJECTS Locanda del buon formaggio, Tito (Pz), 2010 Resort Velanera, Sisan (Croazia), 2011 Garden Room “Il bosco del Cadelach”, Revine Lago (Tv), 2011 Toscana Design Hotel, Figline Valdarno (Fi), 2013 AZIENDE / COMPANIES general contractor tende tecniche / technical curtains Tirolhaus Italia Pellini superfici decorative in legno / wooden decoration fittings pavimenti, rivestimenti, sanitari e rubinetterie / flooring, cladding, bathroom furnishing and appliances, tap fittings Alpi testata letto e sedute imbottite / bed headboard and upholstered seating solutions Artex illuminazione tecnica, sistemi audio e complementi / technical lighting, audio systems and products pannelli solari e corpi radianti / solar panels and radiators porte interne / internal doors Sensai by Check Up Brandoni Tondin Porte rivestimenti esterni in legno / external wooden fitting materiale elettrico e sistema domotico / electrical materials and domotics system Mantese Legnami Vimar illuminazione decorativa / decorative lighting laminato zinco titanio lattoneria / tinworks and production of zinc-titanium membranes Marioni trattamenti superciali interni e esterni / surface treatment for interiors and exteriors Oikos 72 Porcelanosa Grupo Italia A+D+M | MAGAZINE | 2013 2013-14 | # 47 | # 47 VM Zinc by Umicore Building Products Italia T he project Green_Zero has its roots from a new interpretation of the all-Italian concept “ospitalità diffusa”. It's a new modular housing devoted to the accommodation sector; a suite entrenched in a sustainable shell to be installed wherever the landscape permits. The Green_Zero shell and its content are sinergycally committed to the concept of environmentfriendly buildings, they also represent a unique feature of the context in which they are placed. Perfect integration arises between the hosting landscape and the inner nature of the constructions, always with a touch of elegance for they be naturally chic, just as their name Naturalmente Chic suggests. The project’s objective is giving rise to a new hotel accommodation system that is tightly interwoven with its environment and leads to the quality improvement of the global tourism offer through the combination of different modular solutions, from bungalows with bathroom to two-room apartments. The overall design of the module represents one of its distinctive traits, further highlighted by the element marking its perimeter, a C - sewn on one side with thin metal threads - which enables the project to naturally develop inside the shell. The Green_Zero module is a prefabricated architectural system, in which the structural shell is made entirely from wood; it is provided with a frame and its stratigraphy, of both horizontal and vertical parts, is characterised by load-bearing and insulating elements, which allow the passage of installations, and the presence of an air chamber, created to obtain a specific assembly in accordance with climate conditions and thus being awarded the classification KlimaHaus A or KlimaHaus Gold. The building includes different areas, i.e., outdoor, bedroom, and bathroom, and a mechanical room to accommodate all installations. The end of the module, where the curved surfaces are, is intended to accommodate tanks and equipment for rainwater recovery and management of incoming and outgoing water. Green_Zero is a dynamic and customisable system able to meet every client’s need, keeping however intact its building and functioning principles. Minimal and pure lines blend with a hint of colour creating the basis for the bedroom area of the Naturalmente Chic suite, characterized by the bed headboard enriched by stylised branches and trunks, and by a fully-glazed partition liaising the inside with the nature outside. The bathroom area is distinguished by an architectural indentation that cuts the shell’s structure to embrace a pre-existing birch, thus becoming an integral and impressive part of the interiors. Our responsibility towards the environment is in fact the leitmotif of the whole project, which blends the modular architecture of Green-Zero with the interior design of Naturalmente Chic. In particular, the project’s sustainabilitycomesintheforegroundinseveralelements, such as the photovoltaic cells covering the outside surface of the shell and the use of water pumps with a maximum capacity of five litres per minute. All the rest is hidden underneath the “skin” of the shell, finally becoming its beating heart. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 73 CPVGRTKOG EXPO MILANO 2015 PADIGLIONE ITALIA Expo Milano 2015 74 Il progetto esecutivo del Padiglione Italia è stato presentato lo scorso 7 novembre al Quirinale con la mostra “Padiglione Italia. Dal progetto a Expo Milano 2015. La mostra, allestita nella Sala della Guardia d’onore del Quirinale, resterà aperta al pubblico fino al 15 gennaio 2014. The executive project of the Italian Pavilion was presented on November 7th at the Quirinale with the exhibition “Italian Pavilion. From design to Expo Milano 2015. The exhibition, held in the Hall of Honor Guard of the Quirinale will be open until 15 January 2014. Una “foresta urbana” in cui il visitatore potrà immergersi e scoprire una suggestiva architettura-paesaggio La Partecipazione Italiana a Expo Milano 2015 è organizzata nell’area del Cardo, uno dei due assi perpendicolari che, insieme al Decumano, struttura la griglia del masterplan di Expo Milano 2015. Così come il Decumano rappresenta e ospita i Paesi Partecipanti, il Cardo è il luogo dove il visitatore può vivere, all’interno e lungo una serie di spazi innovativi, compositi, accessibili e di alto intrattenimento tematico e culturale, un’esperienza altamente qualificante del tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. The Italian participation at Expo 2015 is being organized in the area of the Cardo, one of the two perpendicular axes, which, together with Decuman, the grid structure of the master plan of Expo Milano 2015. As well as the Decuman and is home to the Participating Countries, the Cardo is the place where the visitor can live inside and along a series of innovative spaces, composites, affordable and high themed entertainment and cultural experience of highly qualifying An “urban” forest that it completely surrounds the visitor because of the trees and volume of which it is composed A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 | www.admnetwork.it | follow us on | Location Expo Milano 2015, Milano Designed by Nemesi & Partners S.r.l., Proger S.p.A., BMS Progetti S.r.l. In particolare la Partecipazione Italiana, riassunta nella definizione di Padiglione Italia, si sviluppa secondo due diverse modalità alle quali corrispondono due organizzazioni spaziali differenti: gli spazi del Cardo e Palazzo Italia. I manufatti e gli spazi aperti che si affacciano sull’asse del Cardo – un viale pavimentato largo 35 metri e lungo 325 metri e coperto da tende, che congiunge la Piazza d’Acqua a nord con la piazza della Via d’Acqua a sud – ospitano una molteplicità di attività espositive ed istituzionali che vogliono rappresentare la varietà e la ricchezza dell’Italia, delle diverse identità riconoscibili nei suoi territori, delle istituzioni locali, dei paesaggi, dei prodotti e delle culture. A nord-ovest del Cardo è situato il Palazzo Italia, un elemento di straordinaria rilevanza nel Sito Espositivo, perché destinato a luogo istituzionale e di rappresentanza dello Stato e del Governo Italiano; il Palazzo si rivolge verso la Piazza d’Acqua, spettacolare scenario per eventi e area di accoglienza e sosta per i visitatori. Sono stati inoltre riservati, nella parte settentrionale del Cardo che si rivolge alla Piazza d’Acqua, spazi istituzionali, espositivi e di rappresentanza per istituzioni europee; la posizione di questi spazi, di fronte a Palazzo Italia e strettamente connessi con il sistema del Cardo, evidenzia in modo simbolico la stretta relazione tra l’Italia e l’Europa. Il punto d’incontro dei due assi e virtuale centro dell’intero Sito è Piazza Italia, che diventa anche simbolicamente il luogo dove il mondo incontra l’Italia, spazio che per la sua dimensione (74m x 74m) e posizione è luogo di transito e scambio adatto ad accogliere eventi temporanei organizzati da Expo 2015, dai Partecipanti e dalle realtà italiane. Il progetto del Padiglione Italia è il risultato di un concorso internazionale di progettazione aggiudicato da Expo 2015 S.p.A. nell’Aprile 2013. Il raggruppamento costituito da Nemesi & Partners S.r.l., Proger S.p.A., e BMS Progetti S.r.l. di Milano ha proposto un progetto che si presenta come una “foresta urbana”, in cui l’architettura assume, attraverso la propria pelle ed articolazione volumetrica, le sembianze di una foresta in cui il visitatore potrà immergersi e scoprire una suggestiva theme "Feeding the Planet, Energy for Life." In particular, the Italian participation, summarized in the definition of the Italian Pavilion, is developed in two different ways which correspond to different spatial two organizations: the spaces of the Cardo and Palazzo Italia. The artifacts and open spaces that overlook the axis of the Cardo - a paved driveway width of 35 meters and 325 meters long and covered by curtains, which connects Piazza d'Acqua to the north by the square of the Via d'Acqua to the south hosts a variety of exhibitions and institutions who want to represent the variety and richness of Italy, the various identity recognizable in its territories, local institutions, landscapes, products and cultures. To the northwest of the Cardo is located the Palazzo Italia, an element of extraordinary importance in the Expo site, because it is bound to place institutional and representative of the State and the Italian Government, the Palace is directed towards the Piazza d'Acqua, spectacular scenery for events and reception area and parking for visitors. They were also reserved in the northern part of the Cardo that caters to the Piazza d'Acqua, institutional spaces, exhibition and representation to the European institutions, the location of these spaces, in front of Palazzo Italia and closely connected with the system of the Cardo, highlights in a symbolic way the close relationship between Italy and Europe. The meeting point of the two axes and the virtual center of the entire site is Piazza Italia, which also becomes symbolically the place where the world meets Italy, the space for its size (74 meters x 74 meters) and location is a place of transit exchange and adapted to receive temporary events organized by Expo 2015, by the Participants and the Italian reality . CPVGRTKOG ITALIAN PAVILION Project Padiglione Italia The Italian Pavilion project, A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 75 CPVGRTKOG EXPO MILANO 2015 architettura-paesaggio. Palazzo Italia è il cuore simbolico dell’intero progetto, destinato a rimanere anche nel periodo post-Expo come polo dell’innovazione tecnologica al servizio della città. I manufatti del Cardo invece sono concepiti come edifici temporanei realizzati con tecnologie prefabbricate. Il concept generale del Palazzo Italia è quello di una architettura-paesaggio, in cui l’edificio assume, attraverso la propria pelle ed articolazione volumetrica, le sembianze di un alberoforesta in cui il visitatore potrà immergersi e vivere una esperienza emozionale. Palazzo Italia: una architettura naturale Il progetto interpreta il Tema di Expo Milano 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, declinandolo secondo i caratteri peculiari dell’Identità Italiana, da sempre identificata con l’energia che scaturisce dallo stare insieme, che vuol dire amicizia, comunità, accoglienza: l’energia della comunità è rappresentata dalla Piazza centrale coperta di Palazzo Italia, cuore simbolico e partenza del percorso espositivo. Inoltre l’identità della comunità in Italia è strettamente relazionata con le forme del Paesaggio, naturale e antropizzato. Il progetto di Palazzo Italia è un racconto esperienziale in cui il visitatore si perde a contatto con un’architetturapaesaggio ricca di percorsi densi di suggestioni visive e vibrazioni luminose. 76 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 Location Expo Milano 2015, Milano Designed by Nemesi & Partners S.r.l., Proger S.p.A., BMS Progetti S.r.l. Il progetto ricerca, attraverso il disegno della pelle esterna ramificata, una sintesi e un’astrazione che richiamano l’essenzialità e la naturalezza di alcune opere di artisti della Land Art, definite “Architetture Naturali”. Palazzo Italia rappresenta a suo modo una “Architettura Naturale”, in cui poetica progettuale e sperimentalità tecnologica si fondono, dando vita ad un organismo spettacolare ed energeticamente sostenibile. winner of the international design competition awarded by Expo 2015 S.p.A. in April 2013. The grouping formed by Nemesi & Partners S.r.l., Proger S.p.A., and BMS Progetti S.r.l. has proposed a project that presents itself as an "urban forest", in which the architecture has, through its skin and volumetric articulation, the appearance of a forest where visitors can dive in and discover a charming landscape architecture. The Palazzo Italia is the symbolic heart of the whole project, destined to remain even after the end of the Event. The general concept of the Palazzo Italia is that of an architectural landscape, in which the building assumes, through its very skin and volumetric distribution, the appearance of a tree-forest in which visitors can immerse themselves and live an emotional experience. Palazzo Italia: a natural architecture The Italian identity is interconnected with the size of the landscape. The Palazzo Italia project is an experiential story where the visitor loses himself in an architectural landscape, evocative of an “urban” forest that it completely surrounds the visitor because of the trees and volume of which it is composed. The Palazzo Italia, with its skin of branches, evocative of a natural architecture, Palazzo Italia, un organismo osmotico con l’ambiente Le volumetrie del progetto costruiscono un’architettura viva ed interattiva, in grado di scambiare energia con l’esterno. Il concept dell’alberoforesta infatti prende forma anche e soprattutto grazie alla messa a punto di accorgimenti tecnologici, impiantistici ed energetici che rendono l’edificio un organismo osmotico con l’ambiente, con cui interagisce e scambia energia, attraverso forme molteplici, a partire dalle prestazioni offerte dall’involucro dell’edificio: in primis la pelle esterna ramificata in cemento premiscelato fotocatalitico e la copertura-chioma vetrata fotovoltaica che cattura l’energia solare e contribuisce alla definizione del microclima della piazza sottostante; altre strategie energetiche prevedono il recupero dell’acqua di falda dal terreno, l’impiego del concrete cooling system per il riscaldamento e raffrescamento degli ambienti di lavoro con scambio di calore per attivazione della massa e la movimentazione passiva dell’aria per conformazione geometrico-spaziale della piazza coperta. In particolare per la facciata in cemento premiscelato si è sviluppato un sistema a layer sovrapposti tali da determinare, nelle diverse combinazioni, una produzione di pannelli tutti diversi, per la realizzazione di una texture geometrica unica ed originale. Per quanto riguarda la copertura vetrata a chioma si è invece sviluppato uno schema geometrico innovativo che ne asseconda le linee morbide e curve. Organizzazione funzionale di Palazzo Italia Palazzo Italia è organizzato secondo quattro blocchi funzionali collegati tra loro, vere e proprie quinte urbane is a metaphor of the Tree of Life. The project researches, through the design of the branched outer skin, a synthesis and abstraction that recalls the simplicity and naturalness of some artworks by artists of Land Art, called “Natural Architecture”. The Palazzo Italia in its own way, represents a “Natural Architecture”, in which a poetic design and experimental technology merge, giving life to a spectacular organism and sustainable energy. The branches represent the nursery garden. The vertical development of the skin forms a mesh of branches that rises and stretches towards the sky, indicating the upsurge of Italy towards the future, thanks to the young talents who represent the Nursery of Ideas. The roots- a recall to tradition. Big feet/roots sinking in the earth, seeking nourishment (a metaphor of the deep relationship between the Italian identity and tradition). CPVGRTKOG ITALIAN PAVILION Project Padiglione Italia Palazzo Italia, an osmotic organism with the environment The dimensions of the project builds an architecture that is alive and interactive, that, like a tree, is able to exchange energy both actively and passively with the outside. The building is bioclimatic that will follow the Class A+ certification. The concept of the tree-forest takes shape primarily thanks to the strategic placement of the technological and energetic framework of device points that makes the building an osmotic organism with its environment. The tree building exchanges energy through: - The branched outer skin in premixed photocatalytic cement - The glass photovoltaic canopy that captures solar energy and contributes to the formulation of the microclimate of the square below. Palazzo Italia: functional organization Palazzo Italia is organised in accordance with four functional blocks connected by bridge A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 77 CPVGRTKOG EXPO MILANO 2015 78 che definiscono il grande vuoto della piazza centrale, luogo di accoglienza e simbolo di comunità; i blocchi funzionali ospitano rispettivamente la zona Espositiva (Blocco Ovest), la zona Eventi (Blocco sud), la zona Uffici (Blocco Nord) e la zona Istituzionale (Blocco Est). Nel blocco espositivo-eventi si sviluppa il percorso di visita che attraversa l’intero edificio, portando il pubblico a scoprirne gradualmente le diverse angolazioni e consistenze. Il percorso espositivo sarà un vero e proprio percorso esperienziale, di viaggio e scoperta all’interno dell’edificio-albero, che appoggia le proprie radici a terra e libera i rami e la chioma verso l’alto, più massivo nel basamento e più leggero mano a mano si sale. Il visitatore infatti attraverserà tutti i quattro livelli dell’area espositiva, fino a raggiungere la terrazza panoramica, e da qui ridiscendere attraverso un nuovo e diverso itinerario fino alla piazza centrale, dove prende vita la foresta pietrificata. elements, real urban scenes that defines the great emptiness of the central square, a place of welcome and a symbol of the community. The functional blocks respectively host the Exhibition area (West Block), the Auditorium area (South Block), the office areas (North Block) and the Delegations room (East Block). The project interprets the overall theme “Feeding the Planet, Energy for Life”, valorising the concept of the community: the energy of the community is represented by the Piazza del Palazzo Italia, the symbolic heart and starting place of the exhibition. The project originates from the energy that derives from being together, which means friendship, community and acceptance. The symbol of the community is the square, big and empty around which the exhibition is organized. Manufatti del Cardo In termini progettuali il Cardo è concepito in coerenza con il progetto del Palazzo Italia, definendo l’immagine dell’intero asse secondario del Sito Expo ed accompagnando il visitatore alla scoperta del Sistema Italia. Gli spazi, disposti in quattro lotti, ospiteranno diverse tipologie di funzioni: il Cardo Nord è dedicato alla rappresentazione dei Territori e delle Regioni italiane mentre il Cardo Sud racconterà le filiere del Made in Italy attraverso l’eccellenza delle aziende italiane. In corrispondenza della testata nord-est del Cardo si trova l’area dedicata alla partecipazione dell’Unione Europea. L’articolazione volumetrica del progetto richiama l’immagine del Borgo Italiano, formato da volumi edilizi giustapposti alternati a piccole piazze, terrazze con caffè e percorsi porticati. Cardo Pavilions The Cardo Pavilions have been designed in keeping with the project of Palazzo Italia and represent the discovery of the Italian territory. The volumetric distribution of the project is based on the idea of typical Italian villages consisting of building of various dimensions juxtaposed with small squares, terraces with cafe bars and archways. A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 Location Expo Milano 2015, Milano Designed by Nemesi & Partners S.r.l., Proger S.p.A., BMS Progetti S.r.l. CPVGRTKOG ITALIAN PAVILION Project Padiglione Italia DATI DATA Palazzo Italia: - Dimensioni: L 57,5 m x L 57,5 m x H 25 m - Superficie Lorda Pavimentata complessiva (include spazi di distribuzione, scale, etc): 13.275mq - Spazi espositivi: 2.500 mq - Spazi per eventi: 1.920 mq - Spazi di rappresentanza: 2.350 mq - Spazi per la ristorazione: 1.050 mq Cardo: - Superficie Lorda Pavimentata complessiva (include spazi di distribuzione, scale, etc.): 10.700mq - Spazi espositivi: 4.350 mq - Spazi eventi: 820 mq - Spazi di rappresentanza: 920 mq - Spazi per la ristorazione: 1.100 mq Palazzo Italia: - Dimension: L 57,5 m x L 57,5 m x H 25 m - Gros floor area: 13.275 sqm - Expo spaces: 2.500 sqm - Event spaces: 1.920 sqm - Rappresentative spaces: 2.350 sqm - Food service spaces: 1.050 sqm PADIGLIONE ITALIA – IL TEAM DI PROGETTO Nemesi & Partners S.r.l.: - Capo progetto - Responsabile progettazione architettonica Proger S.p.A./BMS progetti S.r.l.: - Coordinamento tecnico ingegneria - Progettazione strutturale - Progettazione impiantistica Prof. Livio De Santoli: - Sostenibilità energetica Cardo: - Total Paved Gross Leasable Area (includes distribution spaces, stairs, etc.): 10.700 sqm - Expo spaces: 4.350 sqm - Event spaces: 820 sqm - Rappresentative spaces: 920 sqm - Food service spaces: 1.100 sqm THE ITALIAN PAVILION – THE PROJECT TEAM Nemesi & Partners S.r.l. - Project Manager - Responsible for architectural design Proger S.p.A. / BMS progetti S.r.l.: - Coordination of technical engineering - Structural Design - Designing plant Prof. Livio De Santoli: - Sustainable energy A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 79 '(6,*1(5 Text edited by Filippo Pozzoli Photos by courtesy of Ora-Ïto Ora-Ïto Brand New World Get branded or fake trying ↑ Ora-Ïto Mobility, 2013 - © S. Veronese Ora-Ïto Brand New World Photo by S. Veronese Disegna firmato o fingi di farlo 80 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 toria, know-how e legittimità: questi, secondo l'ex enfant prodige della scena del design internazionale, i voti cui giurare fedeltà nell’avventurarsi in ogni nuova sfida progettuale. Incontriamo Ora-Ïto in occasione di Cersaie 2013, a margine di una sua conferenza nell'ambito del programma culturale "Costruire, Abitare, Pensare", dove ci racconta l'incredibile storia di un designer quindicenne - con un certo talento in fatto di hacking - divenuto in vent’anni una delle personalità più influenti del pianeta. S maison è troppo propensa ad affidarti un progetto, puoi solo fingere che sia successo. Non lo feci per ottenere un lavoro, non per diventare famoso né per imbrogliare nessuno. Fu solo per me, per dimostrare a me stesso che avrei avuto qualcosa da dire se uno dei top brand dei miei sogni mi avesse mai chiamato. Ho sempre trovato impossibile progettare qualcosa senza marchio addosso. La nostra generazione è cresciuta in un mondo brandizzato, diversamente da tutte quelle precedenti. Da Ito Morabito a Ora-Ïto: come si disegna il proprio nome prima di tutto? Amo questa professione perché permette di trasformare L’etichetta Ora-Ïto è stata la mia prima opera di design. Lo devo alla volontà di tracciare la mia strada personale pur venendo da una famiglia di architetti e designer, senza rinnegare alcunché, anzi: credo che sia stato grazie a un ambiente tanto stimolante che ho cominciato così presto. Simplexity: come spiegare la tua filosofia in una parola sola? Riguarda solo il design o è qualcosa che intellettualmente si protrae oltre? Io la chiamo simplexity per l’enorme quantità di tempo necessaria per progettare qualcosa di apparentemente molto semplice. La maggior parte delle volte è impossibile per i clienti cogliere il percorso di progettazione e prototipazione, questi cercano semplicemente di comprendere il prodotto dando un'occhiata al risultato finale. È vero che tutto nacque da alcuni “falsi d’autore” pubblicati sul tuo sito, che catturarono l'attenzione dei clienti quando delle aziende? Credo che sia successo circa vent’anni fa per un bisogno di gratificazione che non riuscivo a trovare altrimenti: quando sei un ragazzo senza alcuna competenza o abilità certificate, nessuna È questa la chiave di volta tra un linguaggio minimale e dettagli tecnici virtuosi e organici? Da dove cominciano le tue creazioni? Amo questo lavoro perché amo scoprire e inventare, non mi attrae l’idea di avere un metodo fisso e invariabile. Ogni progetto è una nuova sfida, non guardo mai a quanto ho già progettato. Tutto inizia A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 81 ↑Table, Roche Bobois, 2012 ↑Ufo, Vondom, 2013 ↑Flagship Store Lancaster, Paris, 2012 dal marchio con cui sto lavorando, dalla sua storia, il suo know-how e la sua filosofia. Il progettista non è il solo genitore del design, è una sorta di matrimonio con le aziende e, come nella vita, bisogna sapere chi si sta per sposare. History, know-how and legitimacy: these, according to former enfant prodige of international design scene, the holy commandments to swear your loyalty when you are approaching a new design challenge. We meet Ora-Ïto on the occasion of Cersaie 2013, at the margin of his lecture as part of the cultural program “Building, Dwelling, Thinking” where he tells us the amazing history of a fifteen aged designer – with certain skills and foresight in hacking - who turned himself, in twenty years’ time, to one of the most followed personalities all over the world. philosophy. Remember that the designer is not the only dad of design, it is sort of a fifty – fifty with the companies and, as in life, you have to know who you are going to marry. Quanti delle vostre creazioni visionarie si trasformano in prodotti reali e quante sono invece solo concepts, sia nel design e nell'architettura? Qual è, oggi, il valore della ricerca concettuale fine a sé stessa? Tutto quello che si può vedere sul mio sito web sono prodotti reali, fatta eccezione per la falsa borsa Louis Vuitton che ho tenuto come testimonianza della mia prima apparizione come designer. Molte altre cose che ho progettato non sono sul mercato e non ho motivo di mostrarle. Ci sono anche alcuni prodotti che ho disegnato come pezzi unici, non indirizzati alla produzione di massa: non furono per amor di progettazione, ma per le aziende, per le quali è bene avere delle linee guida concettuali che orientino la propria filosofia di brand nel lungo periodo. Il tuo nuovo label Mobility: come possono i dispositivi futuristici con il tuo nome su di loro attraccare in un mercato fin troppo saturo? Quando sono entrato in questo campo, mi guardai attentamente intorno e mi resi conto che era un mondo costellato di piccoli elettrodomestici da cucina. Pensavo alla mia collezione come qualcosa di più vicino al settore della moda e del vestito che al negozio di elettronica, perché dovrebbe essere qualcosa che ti piace indossare, non solo per un bisogno funzionale. Siamo entrati in questo campo in un modo inesplorato da nessun marchio elettronico, con l’obiettivo di riempire i negozi di design e i bookshop dei musei. I nostri prodotti sono qualcosa di completamente diverso da quello che si può trovare ovunque. Non possiamo dire che sono il top della tecnologia, ma non ne avremmo alcuna ragione: i prodotti tecnologici di fascia alta sono costosi e di breve durata, essendo ben presto rimpiazzati da altri più avanzati. La volontà è quella di dare qualcosa di nuovo e significativo che costi non più di quanto un cliente medio spenderebbe di buon grado. How does Ito Morabito turn into Ora-Ïto? How your brand name first came to birth? Ora-Ïto label has been my first work of design. It is due to my will to track my own path coming from a family of architects and designers, without rejecting them at all: I think it is because of their heritage that I began so young, taking advantage of the very inspiring environment I grew up in. Is it true that it all came out of some fake brand products you posted on your own website, grabbing the attention of both customers and companies? I think it happened about twenty years ago because of a need for egogratification I could not find otherwise: when you are just a kid without any certified reference or skill and you are not very likely to work for the top brand you would want to, you still can pretend to. It was not to get any job, not to get famous nor to cheat anybody. It was for me, for proving myself that I would have had something to say if one of my favorite major brands had ever called me. Pretending to work for them was kind of the only way for me, I found it impossible to design something with no brand on it. We grew up in a branded world, our parents did not. And that was my reason. E perché adesso? Ho aspettato molto tempo per lanciare il mio marchio, perché penso che debba riflettere la mia generazione e la mia storia. Ho scelto il campo della tecnologia perché è parte del nostro tempo e la mia carriera di designer è cominciata in simbiosi con essa – fui uno dei primi designers sul web. Simplexity: how could you explain your complex design philosophy in a simple way? Is it just a design thing or is it something going beyond? As you said, it is a way to define my vision in one word. I call it simplexity because of the huge amount of time I often need to design something looking extremely simple. Most times it is impossible for customers to catch the heavy load of design and prototyping tries simply taking a look to the final product. Qualche progetto straordinario per il presente o il futuro? In questo momento sono molto gasato per il museo che ho aperto tre mesi fa a Marsiglia, nella palestra sul tetto della Cité Radieuse di Le Corbusier. Si tratta di uno spazio di arte contemporanea che ho comprato per esporre le opere di designer e artisti che mi piacciono – le uniche che non esporrò mai, paradossalmente, sono le mie. Is this approach the key-stone to link an overall minimal language with organic and very high tech details? Which is the starting point for your widely varied production? Actually, I love this job because I love discovering and inventing, I definitely hate doing the same thing twice. Every project for me is a new challenge, I never look at what I have already designed before. Every time it all starts from the brand I am working with, from its history, its know-how and its How many of your visionary creations turn into real products and how many are just concepts instead, both in design and in architecture? Which is, nowadays, the value of bare conceptual research? All you can see on my website are real products, except for the fake Louis Vuitton bag which I kept as a footprint of my first appearance as a designer. There is much more stuff I designed which is not in the market and therefore I have no point in showing it. There are also some products I designed as bare concepts, not addressing them to mass production: those are not for design’s sake, but for companies, which find it good to have conceptual guidelines to orient their own brand philosophy along time. Your brand-new Mobility label: how can your futuristic devices with your name on them dock on an almost overfilled market? When I entered this field, I took a deep look around and realized it was a world made of sort of small kitchen appliances. I thought my Mobile collection as something closer to fashion and dress industry than to electronic warehouse, because they should be something you like to wear, and not just need to. My staff and I succeeded because we entered in this field in a way no electronic brand had entered before, filling design stores and museum shops. Our products are something completely out of the box from what you can find everywhere. We cannot say we are the best in technology, but we have no point in it: high-end techno products are expensive and short lasting, being soon replaced by more advanced ones. The point is giving something new and meaningful costing no more than an average customer would be keen on spending. ↑Hotel O, Paris, 2012 ↑Foodshelf, Scavolini, 2012 ↑Eva, Zanotta, 2013 And why now? I waited a long time to launch own brand because I think it should reflect my generation and my history. I chose the field of technology because it is part of our time and I have been working dealing with it since the beginning – I was one of the first designers coming up on the internet. Any remarkable project for present and future? By now, I am really proud of my own museum I opened three months ago in Marseille, on the rooftop gym of Le Corbusier’s Cité Radieuse. It is a contemporary art space that I bought to expose the works of designers and artists I like – the only I will never expose are surprisingly mine.| www.admnetwork.it | follow us on | ↑MAMO(Marseille Modulor), terrazza per la Cité Radieuse di Le Corbusier, Marsiglia, 2013 82 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 '(6,*1(5 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 83 MATERIALI Super leggeri per soluzioni smart Super lightweight for smart solutions Text by Simonetta Pegorari Photos by courtesy of Advanced Transports Carmenta CCG Composites Consulting Group Diab Herzog & de Meuron Tecformas I compositi non solo offrono grande libertà progettuale per le grandi strutture, ma anche per il design di oggetti e arredi. The composites not only offer great freedom of design for large structures, but also for the design of objects and furnishings. 84 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 Tra le più recenti e interessanti applicazioni di materiali compositi in architettura vi è quella per la nuova sede della Banca di Bilbao a Madrid. Progettata da Jacques Herzog e Pierre de Meuron, è stata subito soprannominata La Vela. Una forma ellittica che si alza per diciannove piani su 93 metri di altezza. Intorno all’ellisse è prevista una struttura complessa di uffici e servizi che copre 114.000 metri quadrati. Attualmente, sono già stati trasferiti nella parte completata 2.000 dipendenti e si prevede che nel 2015 la struttura venga completata per poi ospitare 6.000 lavoratori. Con questo progetto gli architetti Herzog & de Meuron hanno affrontato una sfida difficile. Avevano bisogno di fondere funzionalità per oltre 6.000 spazi di lavoro con una forma piacevole e un basso impatto ambientale. I costi energetici per raffreddare l’edificio sarebbero stati molto alti nei mesi estivi e quindi bloccare i forti raggi del sole è risultato fondamentale. Era però necessario che la luce entrasse in abbondanza per creare un ambiente di lavoro piacevole. Composites Consulting Group (CCG) è intervenuta attraverso il partner Tecformas per progettare e realizzare un frangisole veramente unico per questo progetto. Circa 3.000 “ali” montate in facciata, con una geometria caratteristica con più di 20 differenti dimensioni, da 4 a 10 metri. Progettate con una struttura a sandwich in composito e acciaio ibrido, utilizzando il Divinycell P, le ali sono molto forti e possono resistere sia alle esplosioni sia a forti carichi di vento. Per realizzarle sono stati utilizzati i materiali prodotti da Diab, azienda svedese ben nota nel settore dei compositi, che ha fornito una soluzione nel contempo elegante e capace di fare risparmiare sui costi energetici. Grazie all’utilizzo del composito, il peso è molto ridotto rendendo l'installazione rapida. Il sandwich in composito è conforme anche ai nuovi regolamenti europei per il fuoco e i fumi. Il CCG si è anche occupato della ingegnerizzazione delle facciate, compresa la Finite Element Analysis e l’ottimizzazione del laminato. CCG ha inoltre fornito la consulenza per Martifer, il produttore delle facciate. L'alta resistenza, il peso ridotto e la formabilità dei materiali compositi hanno permesso agli architetti di realizzare la loro visione progettuale offrendo una soluzione pratica per una più efficiente edilizia sostenibile. I compositi, per la loro grande adattabilità ai desideri dei progettisti, non solo offrono grande libertà progettuale per le grandi strutture, ma anche per il design di oggetti e arredi come nel caso di Carmenta, una azienda che da anni opera nel settore dell’arredobagno e wellness e che ha sviluppato, grazie ad una tecnologia unica una serie di materiali compositi innovativi dalle eccellenti prestazioni: isolanti fonoassorbenti, rigidi, resistenti all’acqua ed alle alte temperature, riciclabili. Il componente fondamentale di questi materiali è il Divinycell PX di Diab che viene impiegato sia per le pareti delle saune sia per complementi di arredo come la chaise longue della serie Mamba. Per ottenere la forma sinuosa di ↑ White Mamba, Carmenta, Studio D73 Arch.M.Vismara & Arch.A.Viganò, in collaborazione con il Designer G.Damiani → Banca di Bilbao a Madrid, Herzog & de Meuron particolare delle ali in composito progettate da Tecformas CCG ↓ Banca di Bilbao a Madrid, Herzog & de Meuron - facciata A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 85 ↑ Metropolitana milanese, interno convoglio ↓ Panca per treni metropolitani, Advanced Transports - struttura in solo materiale composito White Mamba, è stato utilizzato Divinycell PX 60 e resine epossidiche. Il processo di produzione è particolare, i fogli da 10 mm di PX60, dopo essere stati termoformati a 180°- 200°, vengono formati nella pressa e quindi tre sono incollati con resina epossidica. Questo processo, anche se non molto veloce, permette di ottenere delle proprietà meccaniche altissime che consentono l’utilizzo di White Mamba sia come arredo da esterno che da interno. La Advanced Transport, società specializzata nella progettazione e realizzazione di parti in materiale composito per l’industria ferroviaria, automobilistica e aereonautica, che da molti anni lavora nel settore dei compositi, ha già realizzato tutti gli arredi interni di nuova concezione, sia per i materiali sia per le tecnologie di fabbricazione, per la MNG (Metropolitana di Nuova Generazione) dell’ATM, Azienda Trasporti Milanesi. Il convoglio, realizzato dall’Ansaldo Breda/Firema, è attualmente in esercizio sulle linee M1, M2 e M3. Grazie all’impiego di materiali compositi avanzati, mai utilizzati nel settore ferroviario in maniera così massiccia, e di tecnologie di produzione ad elevato contenuto innovativo è stato possibile ottenere sia una forte riduzione del peso sia migliorare le caratteristiche di resistenza meccanica degli arredi in modo da poter soddisfare i severi standard normativi. Infatti, per la prima volta nel campo ferroviario, è stato utilizzato per la realizzazione della maggior parte degli arredi interni il carbonio pre-impregnato, generalmente utilizzato in ambito aereonautico. La nuova tipologia di panca realizzata per treni metropolitani presenta una struttura esclusivamente in materiale composito, eliminando in questo modo le sottostrutture in lega di alluminio generalmente presenti in altri tipi di panche. La struttura è realizzata interamente in vetroresina ed in prepreg con core, ottenendo pertanto una riduzione del peso di circa il 30% rispetto a una panca delle stesse dimensioni ma con sottostruttura in alluminio e inoltre il numero di parti che compongono l’oggetto è ridotto a due, semplicemente assemblate mediante elementi metallici. | www.admnetwork.it 86 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 47 | follow us on | Among the most recent and interesting applications of composite materials in architecture there is one for the new headquarters of the Bank of Bilbao in Madrid. Designed by Jacques Herzog and Pierre de Meuron, was quickly nicknamed La Vela. An elliptical shape that stands up to nineteen floors of 93 meters in height. Around the ellipse there is a complex structure of offices and services which covers 114,000 square meters. Currently, 2,000 employees have already been transferred to that part completed and is expected that the facility will be completed in 2015 and then will accommodate 6,000 employees. The architects Herzog & de Meuron have faced a difficult challenge with this project. They need to merge functionality for more than 6,000 work spaces with a nice shape and a low environmental impact. The energy costs for cooling the building would have been much higher in the summer months and so to lock the strong rays of the sun was crucial. But it was necessary that the light came in abundance to create a pleasant working environment. Composites Consulting Group (CCG) has intervened through the Tecformas partner to design and build a really unique solar shading for this project. About 3.000 "wings" mounted on the facade, with a feature geometry with more than 20 different sizes, from 4 to 10 meters. Designed with a sandwich structure in composite and steel hybrid, using Divinycell P, the wings are very strong and can resist both to explosions both at high wind loads. To realize them have been used materials produced by Diab, a Swedish company well known in the composites industry, which has provided an elegant solution and able to do to save on energy costs, at the same time. Thanks to the use of the composite, the weight is much reduced making installation quick. The sandwich composite is compliant to the new European regulations for fire and smoke. The GCC is also involved in the engineering of facades, including Finite Element Analysis and optimization of the laminate. GCC has also provided advice to Martifer, the producer of the facades. The high strength, low weight and formability of composite materials have allowed architects to realize their design vision offering a practical solution for a more efficient sustainable building. Composites, because of their great adaptability to the wishes of the designers, not only offer great freedom of design for large structures, but also for the design of objects and furniture as in the case of Carmenta, a company that has been working in the field of bathroom and wellness and has developed a unique technology thanks to a series of innovative composite materials with excellent performance: soundproofing insulation, rigid, water resistant to high temperatures, can be recycled. The key component of these materials is Divinycell PX Diab which is used both for the walls of saunas both for furnishings like chaise longue of Mamba series. To get the sinuous shape of White Mamba, was used Divinycell PX 60 and epoxy resins. The production process is particular, the 10 mm sheets of PX60, after being thermoformed at 180° - 200°, are formed in the press and then three of them are glued with epoxy resin. This process, although not very fast, allows to obtain high mechanical properties that allow the use of White Mamba both as outdoor furniture both as inside furniture. The Advanced Transport, a company specializing in the design and manufacture of composite parts for the railroad industry, automotive and aviation, who for many years worked in the composites industry, has already made all the vessels newly designed interior, both for materials for both manufacturing technologies for the MNG (Metro New Generation) of ATM, Azienda Trasporti Milanesi. The convoy, made by Ansaldo Breda/Firema, is currently in operation on the M1, M2 and M3. Through the use of advanced composite materials, never used in the railway sector in a manner so massive, and production technologies highly innovative it was possible to obtain both a significant reduction in the weight, both improving the mechanical strength of the furniture in order to able to meet the stringent regulatory standards. In fact, for the first time in the railway field, the carbon preimpregnated was used for the implementation of most of the interior furnishings, generally used in the field of aeronautics. The new type of bench, designed for underground trains, has a structure exclusively in the composite material, eliminating in this way the substructures aluminum alloy generally present in other types of benches. The structure is made entirely of fiberglass and prepreg with core, thus obtaining a weight reduction of about 30% compared to a bench of the same size but with aluminum substructure and also the number of parts that make up the object is reduced to two simply assembled with metal elements. | www.admnetwork.it | follow us on | ↑ White Mamba, Carmenta, Studio D73 Arch.M.Vismara & Arch.A.Viganò, in collaborazione con il Designer G.Damiani ↓ White Mamba, Carmenta - particolare della struttura con fogli Divinycell incollati con resina epossidica A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 87 Eco-innovazione con i materiali ECO MATERIALI Text edited by Eco-innovations with materials Redazione A+D+M Photos by courtesy of MATREC - EcoMaterials Library Intervista a Marco Capellini, ideatore e CEO di MATREC - EcoMaterials Library Interview with Marco Capellini, founder and CEO of MATREC - EcoMaterials Library Negli ultimi 5 numeri abbiamo presentato una serie di articoli di approfondimento in merito ad alcune tipologie di materiali a valenza ambientale. Questi articoli sono stati realizzati grazie alla collaborazione con Matrec, la prima EcoMaterials Library dedicata ai materiali ambientalmente sostenibili. Abbiamo quindi pensato di fare il punto con Marco Capellini, ideatore e CEO di Matrec, riguardo le modalità con cui l’eco-innovazione applicata ai materiali, può guidare le imprese allo sviluppo sostenibile dei nuovi prodotti. Innanzi tutto va chiarito che il requisito ambientale è uno dei tre aspetti che caratterizzano il concetto di “sostenibilità”, oltre ai requisiti sociale ed economico. In secondo luogo che la sostenibilità non è 88 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 47 un indicatore che permette di capire cosa è giusto o sbagliato; nello specifico quando parliamo di materiali, la “sostenibilità” non permette certo di assegnare dei punteggi di merito. Sono altri gli aspetti che ci permettono di valutare l’impatto ambientale, sociale ed economico di un materiale e/o prodotto. L’insieme di questi aspetti, confrontati anche con indicatori di riferimento, ci permettono di capire quanto e come il materiale concorre a migliorare l’ambiente verso uno stato di sostenibilità per il nostro ecosistema. Per questo motivo è fondamentale per progettisti e imprese, sia essere aggiornati in merito all’evoluzione legislativa in materia di ambiente, sia valutare le diverse soluzioni materiche a valenza ambientale proposte/impiegate a livello internazionale per capire al meglio le soluzioni progettuali percorribili. Negli ultimi due/tre anni sono stati sviluppati nuovi materiali con diverse caratteristiche ambientali, sia provenienti dal processo di riciclo, sia naturali da fonte rinnovabile. In particolare le nuove proposte di materiali riciclati provengono, nella maggior parte dei casi, da scarti di produzione e rifiuti industriali destinati alla discarica: questo è un aspetto interessante in quanto mette in evidenza come, a fronte di un continuo aumento dei costi di smaltimento, le aziende valutino/ cerchino soluzioni redditizie anche attraverso la valorizzazione dei rifiuti. Quando si parla di eco-innovazione applicata ai materiali, nella maggior parte dei casi si pensa ai materiali riciclati e non ai materiali naturali. È giusto seguire questo principio? Direi proprio di no! In molti casi è luogo comune associare il concetto di “eco-materiale” a qualcosa che deriva dal riciclo in quanto si accomuna il problema dei rifiuti al riciclo dei materiali. Il 70% delle ricerche in Matrec sono dedicate ai materiali riciclati e il restante 30% ai materiali naturali. È sorprendente questo aspetto in quanto negli ultimi anni le proposte più interessanti sono da associare ai materiali naturali da fonte rinnovabile. Per chiarezza va detto che non è possibile stabilire a priori che i materiali riciclati siano più/meno “ambientalmente sostenibili” dei materiali naturali. In alcuni casi queste considerazioni non hanno senso, in quanto ci sono “materiali naturali riciclati, riciclabili” e “materiali riciclati, non naturali e non riciclabili”: per stabilire chi tra i due materiali abbia un minor impatto ambientale, è necessario condurre delle attente valutazioni del ciclo di vita del materiale/ prodotto. È possibile che il risultato si inverta a seconda delle soluzioni di impiego degli stessi materiali. Quello che possiamo assolutamente dire è che risulta importante, prima di fare una scelta materica di progetto, esplorare tutte le possibili soluzioni ↑ Marco Capellini, MATREC - EcoMaterials Library ← Materiale realizzato da fonte rinnovabile tramite l'incollaggio di sottilissimi fogli di sughero naturale su dei supporti tessili. I supporti utilizzati sono molteplici, tra cui cotone, poliestere e poliammide fino alla microfibra. Il tessuto ottenuto può essere utilizzato per le stesse applicazioni della pelle e dei tessuti per la realizzazione di tappezzeria e abbigliamento. Materiale naturale: sughero e cotone. Consumi energetici CED: 19,56 kWh/kg Emissioni climalteranti: 1,40 kg CO2 eq/kg MATREC code: NCOTCOR1555 www.matrec.com ↗ → Pannello composito realizzato in fibre di cellulosa riciclate da carta kraft e scarti di lavorazione della canna da zucchero. Trova impiego come alternativa al legno impiallacciato MDF o truciolare, nella realizzazione di arredamenti o allestimenti in spazi commerciali. Materiale riciclato: fibre di cellulosa e bagassa. Altri materiali presenti: colla organica. Riciclabile, ottenuto da fonte rinnovabile. Consumi energetici CED: 0,40 kWh/kg Emissioni climalteranti: 0,03 kg CO2 eq/kg MATREC code: RPAPBAG1049 www.matrec.com A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 89 proposte dal mercato valutando attentamente i benefici ambientali dei materiali. Non ci devono essere preclusioni di nessun tipo ma bisogna essere in grado di capire bene quelle che possano essere le soluzioni percorribili per il raggiungimento del risultato che vogliamo ottenere. ↑ Materiale realizzato in fibra di fico d'India attraverso un processo che consente l'estrazione della fibra dalla pianta ancora verde, seguita da una lenta essiccazione che trasforma la fibra vegetale in resistente fibra legnosa. Trova impiego come rivestimento nella realizzazione di arredi ed oggettistica. ↓Materiale realizzato in legno di noce, frassino e betulla proveniente da foreste gestite in modo sostenibile, accoppiato ad un tessuto tramite l'utilizzo di presse a calore. Sono state studiate delle trame che permettono al legno di flettersi come un tessuto impiegato nella realizzazione di accessori di abbigliamento. Materiale vergine: tessuto. Materiale naturale: legno. Riciclabile, ottenuto da fonte rinnovabile. Il materiale ha la tracciabilità certificata delle materie prime impiegate. Materiale naturale: fibre di fico d'India. Da fonte rinnovabile. Consumi energetici CED: 21,17 kWh/kg Emissioni climalteranti: 1,84 kg CO2 eq/kg Sito web: ligneah.com MATREC code: NOTH0958 www.matrec.com MATREC code: NWOO1594 www.matrec.com Quindi quanto è importante per professionisti e imprese poter attingere e saper gestire informazioni complete ed esaustive sui materiali eco-innovativi? Molto importante e direi fondamentale se l’obiettivo è sviluppare progetti ad elevata valenza ambientale. Non basta sapere che il materiale sia riciclato, naturale da fonte rinnovabile o che venga identificato con un “bollino verde” nella categoria “materiali ecologici” (concetto che si applicava 15 anni fa). I progettisti hanno bisogno di completezza di informazione per capire e valutare attentamente caratteristiche tecniche, benefici ambientali, costi e grado di innovatività derivanti dalle scelte compiute. Matrec da anni sta lavorando in questa direzione e non ha caso aziende ed istituzioni (tra cui il Ministero dell’Ambiente) ci ha scelti per collaborare in diversi progetti a livello nazionale ed internazionale. Oggi ci stiamo concentrando sull’ulteriore implementazione delle informazioni ambientali da associare ai materiali presenti nella library oltre alla creazione di “indici di rinnovabilità” che permettono alle aziende di conoscere il tempo di rigenerazione dei materiali da loro impiegati. Questa è la strada che deve prendere chi vuol fare vera eco-innovazione. Le informazioni sui materiali “eco-innovati” non mancano e sono disponibili ricerche nazionali ed internazionali sulle modalità di impiego e sui benefici ambientali. Fare ecoinnovazione vuol dire anche avere la forza di valutare le novità materiche proposte dal mercato e sperimentare nuove soluzioni. Del resto tutti i rapporti sullo stato dell’ambiente dimostrano che nonostante gli sforzi fatti dai diversi paesi negli ultimi anni, c’è bisogno di migliorare ancora se si vuole arrivare realmente ad uno stato di sostenibilità socio-ambientale. | www.admnetwork.it 90 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 | follow us on | In the last 5 issues we published a series of in-depth articles regarding certain types of materials having an environmental value. These articles have been published thanks to the collaboration with Matrec, the first EcoMaterials Library dedicated to environmentally sustainable materials. We have therefore decided to make the point with Marco Capellini, founder and CEO of Matrec, about the way the eco-innovation applied to materials can guide companies towards sustainable development of new products. First of all, it should be made clear that the environmental requirement is one of the three aspects that characterize the concept of "sustainability", in addition to social and economic requirements . Secondly, that sustainability is not an indicator that allows to understand what is right and what is wrong, particularly, when we speak about materials, "sustainability" does not allow to give scores of merit. There are other aspects that enable us to evaluate the environmental, social and economic impact of a material and/or product. The combination of these aspects, compared with benchmark indicators allow us to understand how and how much the material contributes to improve the environment to sustainability of our ecosystem. For this reason it is crucial for designers and companies to have updated information on changes in environmental legislation, as well as assess various environmentally significant material solutions offered/used internationally to better understand the viable design solutions. In the past two/three years, new materials with various environmental features have been developed, both from the recycling, and the natural ones from renewable sources. In particular, new solutions of recycled materials mostly come from production waste and industrial waste be discharged to landfills: this is an interesting aspect as it highlights how, with continuous increase of waste management costs, companies consider/ seek cost-effective solutions by utilizing the waste. When we speak about the eco-innovation applied to the materials, in the majority of cases we think about recycled materials rather than natural materials. Does this principle make sense? I wouldn’t say so! In many cases, it is common to associate the concept of ‘eco-materials’ to something that comes from recycling because it links the issue of waste management to the recycling. 70 % research in Matrec is dedicated to recycled materials and the remaining 30% to natural materials. This aspect is surprising because in the recent years the most interesting proposals were associated to natural materials from renewable sources. To be clear, it is not possible to declare a priori that the recycled materials are more/less ‘environmentally sustainable’ than the natural materials. In some cases, these considerations do not make sense, since there are ‘recycled, recyclable natural materials’ and ‘non-natural and non-recyclable recycled materials’: to determine which of the two materials has a lower environmental impact, it is necessary to carry out comprehensive assessments of the life cycle of the material/product. It is possible to have a reversed result depending on the utilization solutions of the materials. What we can say for sure is that before choosing materials for a project it is necessary to explore all possible market solutions assessing the environmental benefits of materials. There must be no preclusion of any kind but you have to be able to understand what could be the possible solutions for achieving the desired outcome. So how important is it for professionals and companies to get and be able to manage full and comprehensive information on eco-innovation? It is very important and, I would say, vital if the goal is to develop projects with high environmental value. It is not enough to know that the material is recycled, natural, from renewable sources or that is identified with a ‘green dot’ in the ‘green materials’ category (a concept that was applied 15 years ago). Designers need comprehensive information to understand and consider the technical and environmental benefits, cost, and degree of innovation resulting from their choices. Matrec has dedicated many years to this direction and it is not random that companies and institutions (including the Ministry of the Environment) have chosen us for several projects at the national and the international level. Today, we are focused on further implementation of the environmental information to be associated with the materials present in the library as well as the creation of ‘renewability index’ that allows companies to learn the time of material regeneration from their employees. This is the rout one must take to accomplish real eco-innovation. There is much information on 'eco – innovative’ materials and there is national and international research on the ways of utilization and taking advantage of the environmental benefits. Doing Eco-innovation also means having the strength to evaluate the novelty of the materials proposed in the market and experiment with new solutions. Moreover, the reports on the state of the environment show that despite the efforts made by various countries in recent years, there is still the need to improve if you really want to reach social and environmental sustainability. ↑ Materiale biodegradabile riciclabile realizzato in bagassa pressata, fibra ottenuta dai residui di lavorazione della canna da zucchero. Trova impiego come rivestimento murale interno in applicazioni residenziali e commerciali. Materiale riciclato pre-consumo: bagassa. Da fonte rinnovabile. Consumi energetici CED: 0,60 kWh/kg Emissioni climalteranti: 0,01 kg CO2 eq/kg MATREC code: RBAG0855 www.matrec.com ↓ Tessuto realizzato in cotone riciclato, precedentemente tinto, accoppiato con un filato di poliestere proveniente dal riciclo delle bottiglie in PET. Caratterizzato da elevata traspirabilità, è principalmente indicato nella realizzazione di indumenti. Materiale riciclato: 75% cotone, 25% PET. Parzialmente da fonte rinnovabile. Consumi energetici CED: 10,79 kWh/kg Emissioni climalteranti: 1,01 kg CO2 eq/kg MATREC code: RPLACOT0926 www.matrec.com A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 91 GREEN Text and photos by Gruppo Giardini Vannucci Piante TOSCANA E GREEN ECONOMY Per interrompere la teoria dell’edificato, recuperare il verde perduto, ritrovare un equilibrio prezioso per la nostra salute fisica e mentale. 92 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 Perché la Toscana è così amata e ricercata? Certamente per la sua gente, l’arte e la cultura ma, anche, più o meno inconsciamente, per il suo paesaggio naturale e costruito; la Versilia ospitale con il suo mare, le sue isole e la selvatica Maremma ma anche le spettacolari vigne del Chianti e di Montalcino, la Val d’Orcia con la sua civiltà contadina e i suoi paesaggi evocativi, gli oliveti della Toscana centrale e i dintorni di Firenze: un modello di campagna costruita che il mondo intero ci invidia. La testimonianza di civiltà ambientale che i Medici hanno lasciato con l’intero Montalbano, sapientemente modellato a misura d’uomo, nel rispetto della natura è la dimostrazione che ‘si può fare‘! Ma la modernità avanza e il progresso, come si dice, vuole le sue vittime; il paesaggio sta cambiando, non è più quello di un tempo e bisogna pertanto trovare nuove soluzioni alla ‘fame’ di spazio delle attività umane. Dobbiamo finalmente affrontare il problema con un approccio diverso, consapevole; città e paesi, industrie e campagne possono e devono trovare il modo di convivere con scelte ‘davvero’ sostenibili, senza sprechi, lungimiranti e, soprattutto, a tutela dell’interesse comune. Innanzitutto non bisogna perdere tempo, bisogna invertire la tendenza, rendersi conto degli errori fatti e provare a ripartire. Belli i parchi pubblici e le alberate cittadine, i giardini storici e le Oasi del WWF ma adesso dobbiamo pensare più in grande e preoccuparci davvero per il futuro del pianeta e per le nuove generazioni. Il nostro pensiero corre e immagina un grande, immenso, parco naturale, ricostruito sui ‘resti’ del nostro territorio divorato dalle costruzioni e dalla nuova viabilità; un modo intelligente per interrompere la teoria dell’edificato, recuperare il verde perduto, ritrovare un equilibrio prezioso per la nostra salute fisica e mentale. E bisogna cominciare dalle periferie degradate dove l’impegno per migliorare la qualità della vita con il verde avrà sicuramente un importante ritorno sociale. La nostra prossima Euroflora deve essere un impegno serio per l’ambiente! La nostra nuova frontiera deve essere ‘restituire‘ verde, ovunque possibile, con un programma che interpreti le stazioni forestali dei vari contesti ambientali; un percorso virtuoso per dare una speranza al Bel Paese che fu. L’Italia ha la grande fortuna di possedere un sistema Clima -Territorio davvero eccezionale, ricco ancora (!) di bellezze naturali oltre a splendide città d’arte e ha la vocazione fondamentale di saper ospitare; in ogni stagione possiamo ricevere visite in campagna, al mare, in montagna. Possiamo intercettare il turismo del benessere e della cultura; dobbiamo però mettere in sicurezza, riordinare e mantenere pulito e accogliente il nostro ambiente, investendo sul futuro, piantando alberi per recuperare il tempo (e il paesaggio) perduto. Si può iniziare subito con una revisione degli interventi sbagliati per cominciare a ridare dignità al territorio (a volte non si capisce nemmeno in che posto siamo); dobbiamo poi recuperare le giuste cure per i nostri boschi, che dobbiamo imparare a conoscere e valorizzare. In questo contesto, l’avventura del vivaismo paesaggistico pistoiese trova nuovi stimoli con la green economy. Nella fertile pianura di Pistoia, per esempio, si coltiva e si prepara l’ingrediente insostituibile per fare nuovo verde: le piante, piccole, medie e grandi che vanno in tutto il mondo. Un compito importante, una realtà preziosa per il nostro tempo e per i suoi problemi. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 93 Hosting synergies Quali servizi rivolgete in prima entità a progettisti, aziende e imprese? Quali benefici vengono invece indotti naturalmente dall'associazione a una realtà come la vostra? Alle aziende aderenti offriamo iniziative di promozione collettiva che modificano l’approccio di lettura delle azioni stesse: un convegno di una sola azienda è spesso catalogato in un ambito commerciale, mentre analoghe iniziative organizzate da trenta aziende possono ambire ad un diverso livello. Per i progettisti un raggruppamento di aziende complementari è un potenziale pool di specialisti che li può aiutare nello sviluppo e nell’ingegnerizzazione. PROFILI Text edited by Photos by courtesy of Exposynergy EXPOSYNERGY, THE ITALIAN WAY OF WELCOMING AND RESEARCHING STRUCTURED RELATIONSHIPS FOR INTERNATIONALIZATION. EXPOSYNERGY Via Vincenzo Monti 36 20123 Milano Tel. +39 02 45409204 www.exposynergy.it 94 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 ↑ Conferenza Atelier Mendini 2010 AlinktotheuppercaseExpoawaitingusin2015onlyin name oreven inthe aimsand objectives? Our name is not related to Expo 2015, but only to the idea of exposing the result of synergies. I do not deny that the Un premio al progetto dell'ospitalità e assignment of the Expo in Milan has been an incentive in dell'accoglienza: come si riconosce, oggi, uno dei communication: in 2011 we dedicated to the Expo the first valori più ancestrali e - attualmente - bistrattati della edition of the competition in hospitality design, targeted civiltà occidentale? to the project aids to accommodate visitors with physical Accogliere i viaggiatori è un’alchimia complessa disabilities. The third finalist project, Dino, is now under alla quale concorre l’intero paese. Con il concorso development by our partner ECOSUN . Filippo Pozzoli EXPOSYNERGY, LA VIA ITALIANA DELL’ACCOGLIENZA E DELLA RICERCA DI RELAZIONI STRUTTURATE PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE. Interactionsthatoccurspontaneouslyorratherare mediatedbymomentsofcollectiveconfrontation,collected underapunctuallycalledtheme? A project that is based on dialogue and trust needs time and meeting opportunities. We have created numerous and varied ones, leading managers to listen to stories of over thirty architects in a real training process, encouraging interaction with designers and creating new products and solutions. Sinergie d’accoglienza Consolidare sinergie tra progettisti e imprese per affrontare il mercato internazionalecondividendo risorse, strutture e competenze. Nicola Sardano, ideatore di Exposynergy, racconta la strategia che ha determinato il successo di una mission ambiziosa per un mercato complesso ed eterogeneo come quello attuale. Quale denominatore accomuna le aziende di prodotto e i servizi per l'architettura nella vostra strategia di networking? L’unico denominatore è produrre per la filiera del costruire, per il resto le aziende sono molto eterogenee. Da chi produce arriva un grande contributo al miglioramento del processo costruttivo, grazie a un sano pragmatismo che ben si unisce alla visione anticipatrice propria dei progettisti. Interazionicheavvengonospontaneamenteopiuttosto vengonomediatedamomentidiconfrontocollettivo raccoltisottountemapuntualmentedefinito? Un progetto che si fonda sul dialogo e fiducia ha bisogno di tempi e di occasioni d’incontro. Noi ne abbiamo create di numerose e differenziate, portando i manager delle aziende ad ascoltare racconti di oltre trenta architetti in un vero percorso formativo, favorendo l’interazione con i progettisti e dando vita a nuovi prodotti e soluzioni. Un legame con l'Expo maiuscolo che ci attende nel 2015 solo nel nome o anche nelle finalità e negli obiettivi? Il nome non è legato ad Expo 2015, ma solo all’idea di esporre il risultato delle sinergie. Non nego che l’assegnazione di Expo a Milano sia stato un incentivo nella comunicazione e negli stimoli: nel 2011 all’Expo dedicammo la prima edizione del concorso di design dell’accoglienza, mirato al progetto di ausili per accogliere i visitatori in condizioni di disabilità. Il progetto classificatosi terzo, Dino, è ora in via di sviluppo da parte della nostra partner EcoSun. ↑ Riunione di giuria d.prize 2011 al Teatro Franco Parenti abbiamo proposto l’accoglienza per tutti, orientando l'energia dei designer in settori non consueti. Whatservicesdoyouaddresstodesigners,companiesand businesses?Whatbenefitsareinsteadnaturallyinducedby Nomi stellari per le giurie e i comitati: come si situationsliketheonesyoupromote? coinvolgono i più grandi attori sulla scena in progetti We give participating companies initiatives to promote trasversali e strutturali, volti alla gratificazione collective that change the reading approach of the dell'architettura virtuosa ed emergente? shares: a convention of a single company is often called I grandi attori, come li definisce lei, sono grandi in a commercial environment, while similar initiatives anche nella capacita di individuare le qualità di fondo gathering thirty companies can aspire to a different level. in un’iniziativa, e quando vi riconoscono passione e For designers, a grouping complementary businesses coerenza si spendono per incoraggiarle. Agli architetti is a potential pool of specialists who can help them in the stranieri offriremo un ufficio a Milano per proporsi in development and product engineering. occasione di Expo, venendo accompagnati dai loro colleghi milanesi in un tour tra cantieri e showroom, coerenti a un’accoglienza strategica tutta italiana. Strengthensynergiesbetween designersandcontractorstoaddress theinternationalmarket bysharingresources, facilities and expertise. Nicola Sardano, founder of Exposynergy, tells the strategy that led to the success of an ambitious mission for a complex and heterogeneous market like the current one. Whatcommondenominatorcompaniesproductand servicestoarchitectureinyournetworkingstrategy? The common denominator is to produce for the supply chain of construction, for the rest the companies are very heterogeneous. From the producer it is possible to gain a great contribution to the improvement of the construction process, thanks to a healthy pragmatism that well meets designers’ anticipatory vision. ↑ Premiazione 1° ed. A.prize in Triennale Anawardtohospitalitydesign:howtorecognize,today,one ofthemostancestraland-currently-downtroddenvalues ofWesterncivilization? Welcoming travelers is complex alchemy helping the entire country. With the competition we have proposed the welcome to all, directing the energy of designers in fields they are not used to explore. Outstandingnamesforjuriesandcommittees:howto involvethegreatestactorsonthesceneincross-sectional andstructuralprojects,aimedatthegratificationof emergingvirtuousarchitecture? The great actors, as you calls them, are great also in the ability to identify the fundamental qualities of initiatives, and when they see passion and consistency in our proposals they are very keen on encouraging them. We will offer foreign architects an office in Milan to present themselves at the Expo, being accompanied by their colleagues in Milan on a tour between yards and showrooms, fully coherently with the Italian definition of strategic hospitality. | www.admnetwork.it | follow us on | ↑ B. Tagliabue consegna il premio A.prize 2012 a P. Campos Costa ↑ Presentazione d.prize 2013 con il presidente della giuria L. Scacchetti A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 95 Art, technique and passion e delle tecniche di curvatura e di angolatura, a mio avviso necessarie in ogni ambiente, non soltanto sulla barca, per dare originalità e carattere agli spazi. Un altro punto di forza è aver trasportato l’ottimizzazione necessaria sulle barche agli altri ambienti come, ad esempio, gli interni commerciali. Punti vendita come le profumerie, gli ottici, le gioiellerie, hanno necessità, infatti, di ottimizzare gli spazi in maniera accurata e intelligente, mantenendo allo stesso tempo un elevato livello di stile, eleganza e originalità. PROFILI Text edited by Chiara Dadda ATTENZIONE AI DETTAGLI, SCELTA ACCURATA DEI MATERIALI E “RISPETTO PER IL LEGNO” SONO I VALORI FONDANTI DI GP PROGROUP. ATTENTION TO DETAILS, ACCURATE CHOICE OF MATERIALS AND ‘RESPECT FOR THE WOOD’ ARE FUNDAMENTAL VALUES OF GP PROGROUP. GP PROGROUP Loc. Bessiche 75 15070 Tagliolo Monf.to (AL) Tel. +39 0143 882350 www.gpprogroup.com 96 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 Arte, tecnica e passione La grande abilità manuale e la ricerca della perfezione hanno reso la GP PROGROUP punto di riferimento soprattutto per importanti studi di architettura e design. Abbiamo incontrato Giuseppe Piromalli, fondatore e amministratore della GP PROGROUP. Da giovane Maestro d’Ascia alla guida della GP PROGROUP. Vuole raccontarci la sua storia? La mia storia è stata profondamente segnata da quando ho scoperto la passione personale per la lavorazione del legno. All'età di quindici anni, ho dovuto abbandonare gli studi di ragioneria per far fronte a necessità familiari dopo la scomparsa inaspettata di mio padre. Il caso ha voluto che entrassi a lavorare nella bottega di un Maestro d’Ascia e imparassi, partendo dal basso, a fare quelle piccole cose necessarie per costruire le grandi opere: carteggiare, ripulire, lucidare il legno. Tutto rigorosamente a mano, perché è solo così che si impara a “sentire” la materia, a capire come trattarla. Il lavoro a macchina è venuto soltanto quando ho imparato a riconoscere al tatto e con uno sguardo ogni caratteristica, ogni nervatura, ogni aspetto dei legnami. Un biennio di studio in una scuola specializzata e subito dopo sono stato scelto per entrare in una fabbrica di mobili in legno a Ovada; quindici anni nei quali ho imparato a trasportare la mia creatività nella capacità manuale e dove ho compiuto una escalation personale e professionale. È così che nel 1999 ho deciso di fare il passo verso l’imprenditoria: ho fondato la GP PROGROUP con l’idea di realizzare elementi di arredo secondo il mio stile personale. Quali sono i vostri punti di forza? Innanzitutto aver mantenuto nei nostri prodotti le caratteristiche della lavorazione del legno artigianale. Essere Maestro d’Ascia, infatti, presuppone una perfetta conoscenza dei materiali A two-year study in a specialized school and soon after I was elected to go into a factory of wooden furniture in Ovada, in the fifteen years of which I learned to transform my creativity into manual skills and where I reached a personal and professional escalation. And thus in 1999, I decided to take a step towards my own business: I founded GP PROGROUP with the idea of producing furniture in my personal style. What are your strong points? First of all it’s the preservation in our products of the Oltre a punti vendita e locali per la ristorazione characteristics of woodworking craftsmanship. To be avete realizzato anche installazioni più grandi? the Axe Master means to possess perfect knowledge Sì, abbiamo realizzato una struttura ricettiva sui of the materials and techniques of curvature and campi da sci del Piemonte, uno chalet battezzato angle, in my opinion, necessary in any environment “The White House”. Comunque la più estesa , not just on a boat; to add originality and character realizzazione ad oggi è il porticciolo turistico di to a space. Another strong point is bringing the Loano, dove ci è stato affidato il compito della totale optimization required on boats to other environments ristrutturazione. such as, for example, commercial interiors. Sell outlets such as perfume stores, optician centres, Collaborate con studi di architettura e design? jewelleries, need to bring volume to space in an Per fornire un servizio completo la GP PROGROUP accurate and smart way, preserving the high level of ha una propria divisione di progettazione che style, elegance and originality. consente di far fronte a esigenze ove non ci sia un professionista. Naturalmente noi lavoriamo con architetti e designer che ci commissionano lavori per i propri committenti. Una delle grandi soddisfazioni personali di questi anni è essere stato scelto da professionisti di fama internazionale come Luca Scacchetti, con il quale collaboro fianco a fianco da tempo, e Anna V. Medleva. Qual è il segreto di tanto successo? Nessun segreto, ma un credo: “pensare è fare”. Dietro a questa frase così semplice c’è il lavoro di tutta la mia vita: non perdere mai la creatività, mettere in pratica sempre le proprie idee senza rimandare. Con tenacia, passione e, possibilmente, con il sorriso. The great manual skill and the aspiration for perfection have made the GP Progroup ithe point of reference especially for major studios of architecture and design. We met Giuseppe Piromalli, the founder and director of GP PROGROUP. Years and years as the Axe Master who guides GP PROGROUP. Could you tell us your story? Have you done any projects larger than sales outlets and restaurants? Yes, we have built a structure on the ski slopes of Piedmont, a chalet called The White House. However the biggest achievement so far is the tourist port of Loano, where all renovation operations were assigned to us. Do you cooperate with architecture and design studios? To provide a complete service, GP PROGROUP has its own design subdivision that allows to cover the demands where we lack professionals. Of course we collaborate with architects and designers that commission work for their customers. One of the great personal rewards in the past years has been the cooperation with internationally renowned professionals like Luca Scacchetti with whom I have been working in closely for some time, and Anna V. Medleva. What is the secret of such a success? It is no secret, but a creed, ‘to think and to act’. Behind this simple sentence there is the work of my whole life: never lose your creativity, always and at once put into practice own ideas. With tenacity, passion and, possibly, a smile. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 97 BARAUSSE SECCO SISTEMI SOFIA IN BREVE SPECIALE serramenti Edited by Chiara Dadda e partizioni interne anche di scegliere l’estetica semi-strutturale. È possibile, in questo modo, creare le più varie espressioni architettoniche utilizzando un’ampia gamma di copertine che, poste sulle fughe, permettono di accentuare la linea orizzontale e verticale della facciata. Le facciate SG lasciano agli architetti la massima libertà di progettazione, senza penalizzare l’isolamento termico che è stato perfezionato così da raggiungere valori di eccellenza (nella versione a elevato isolamento termico SG.SI - Super Insulation - raggiungono i livelli di Casa Passiva). Le facciate a montanti e traversi Schüco della serie FW 50+ e FW 60+ sono tra le più apprezzate dal mercato, che ne riconosce la semplicità di progettazione, di fabbricazione e di montaggio, oltre che la notevole flessibilità di utilizzo. Oggi queste soluzioni sono disponibili anche nelle versioni FW 50+ SG.SI e FW 60+ SG.SI, che 98 A+D+M | MAGAZINE | 2013 2013-14 | # 47 | # 47 OS2 | Nato per soddisfare la specifica esigenza di dotare edifici storici e monumentali di serramenti che fossero visibilmente assimilabili al ferro finestra, OS2 oggi amplia la sua gamma passando da 6 profili a 36 profili, inserendo l’acciaio inox tra i materiali disponibili. OS2 è dotato di sezioni in vista di soli 47 mm per il nodo laterale e di 62 mm per il nodo centrale, il tutto realizzato con profili a taglio termico ottenuto con l’innovativa tecnologia Secco Sistemi che permette un taglio netto tra interno ed esterno. OS2 oggi è indicato per molteplici architetture e, grazie alle infinita componibilità del suo sistema, si mette al servizio del progettista. 1000 Lines | Un ampio sistema di suddivisione dello spazio. Le porte e i sistemi scorrevoli dal design coordinato sono caratterizzati da un essenziale profilo rigato in alluminio che funge anche da maniglia. I profili anodizzati o laccati si abbinano ad un’ampia gamma di pannelli decorativi in vetro o legno. Design by Vicente García Jiménez & Cinzia Cumini. Sofia è un’azienda di dimensioni e cultura internazionale, nella quale convivono diverse anime. La grande tradizione industriale russa, l’innovazione tecnologica tedesca, la creatività e l’eccellenza italiana. Un patrimonio di competenze personali ed eccellenze culturali che si fondono in un’unica realtà, di altissimo livello qualitativo: nel processo produttivo completamente automatizzato, nei rapporti di partnership, nei servizi. . www.barausse.com www.seccosistemi.it www.sofiadoors.com XXXXX ESSENZA SCHÜCO Massima libertà di progettazione, senza compromessi per l’isolamento termico Graffiata | Le incisioni che scavano la superficie lignea, il chiaroscuro che dona profondità e matericità all’essenza e l’irregolarità degli intagli danno vita alla porta Graffiata. Dall’aspetto contemporaneo, la porta Graffiata caratterizza gli ambienti senza essere invasiva lasciando un segno distintivo capace di trasmettere valori di semplicità e qualità del materiale. Racconta Massimo Iosa Ghini: “Solitamente quando si parla di legno ci s’immagina una superficie liscia, levigata, rifinita,compatta. Al contrario per me la vera anima del legno è espressa nella matericità della corteccia piena di solchi resinosi e forti chiaroscuri. Ed è proprio questo l’aspetto che ho voluto raccontare nella porta Graffiata.” Design: Massimo Iosa Ghini rappresentano l’evoluzione delle prime linee di prodotto, nella direzione di una ancora più evidente libertà compositiva e di una maggiore efficienza energetica. Nelle varianti SG (Structural Glazing) infatti, consentono di ottenere un effetto uniforme della facciata grazie all’utilizzo di profili portanti visibili solo dall’interno. Dall’esterno invece restano a vista solo le superfici vetrate caratterizzate da giunti sottili, per un effetto “tutto vetro”. Oltre a permettere la realizzazione di vetrate strutturali, le soluzioni SG consentono www.schueco.com Oltre la trasparenza ESSENZA, brand del Gruppo GSG International SpA, ha presentato in anteprima a MadeExpo 2013, il nuovo sistema ad angolo fisso e ante scorrevoli. Un programma che amplia così l’innovativa offerta di ESSENZA, caratterizzata da serramenti con ante frameless, sia sul lato interno, sia su quello esterno, che creano una superficie continua, completamente vetrata. Questo nuovo sistema presenta un angolo fisso tutto vetro, realizzato con la stessa tecnologia delle ante mobili, al quale vanno a convergere due ante scorrevoli. Qui convergono design, innovazione ed eccellenti prestazioni, garantite dall’altissima qualità di ESSENZA. Questa configurazione di prodotto prevede le ante alza e scorri ESSENZA (con portata fino a 300 kg per una superficie massima di 6 mq) che, caratterizzate da una linea pulita, presentano un profilo di alluminio ossidato a taglio termico incollato tra le due lastre e occultato tramite una doppia fascia di serigrafia realizzata sulla faccia interna dei due vetri, disponibile nei colori bianco, nero e grigio, con possibilità di personalizzazione. Caratteristiche tecniche: Isolamento termico: Uw < 1,4 W/m2K Isolamento acustico: dipende dal vetro utilizzato (standard o acutisco) fino a 40 dB (EN 140/3, EN717/1) Permeabilità all’aria: Classe 4 (EN12207) Tenuta all’acqua: E 900 (EN12208) Resistenza al vento: Classe C5 UP TO 2.000 Pa (EN12210) www.essenzafinestra.it A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 99 EKU DIERRE XXXXX INTERNORM indicato per i climi freddi e che permette un maggior guadagno di energia solare (valore g=62%). Dal punto di vista del design, KV 440 presenta una piacevole estetica interna, grazie alla ferramenta completamente nascosta e agli scontri di chiusura del design. Ciò comporta anche una maggiore sicurezza di base, già a partire dalla versione standard. La doppia finestra KV 440 è disponibile nelle diverse gamme (Studio, Home Pure, Home Soft, Ambiente). Realizzabile in una varietà di colori, KV 440 può essere combinata con sistemi di oscuramento, di protezione dagli sguardi indiscreti e zanzariere. IN BREVE Eku 170 AS TT | La serie EKU 170 AS TT per alzanti scorrevoli e scorrevoli a taglio termico è stata progettata per realizzare serramenti di grandi dimensioni, con ampie superfici vetrate, in grado di coniugare eleganza, praticità e prestazioni. Ideale per l’edilizia sia privata che commerciale, l’alzante EKU 170 AS TT offre la massima luminosità all’ambiente abitativo, assicurando un’adeguata protezione dagli agenti atmosferici e un alto isolamento termico e acustico. EKU 170 AS TT è dotato di una ferramenta che consente di aprire e chiudere le grandi ante con un movimento fluido, leggero e silenzioso, e di una soglia ribassata, completamente isolata, in linea con le normative sull’eliminazione delle barriere architettoniche. È possibile l’integrazione di un sistema automatizzato di apertura dotato di appositi sensori che arrestano il movimento delle ante in presenza di ostacoli. Hibry | La porta blindata che unisce l’affidabilità delle tradizionali serrature meccaniche alla comodità di un’apertura automatica con chiave elettronica. Una soluzione che offre il meglio di due diverse tecnologie estendendo ad ogni tipo di abitazione -al costo di una normale porta di sicurezza- l’utilizzo dei serramenti di ultima generazione. Per aprire Hibry infatti, basta avvicinare alla porta la speciale Easy Key, un dispositivo di derivazione automobilistica che integra nello stesso oggetto una chiave tradizionale e un trasmettitore automatico (transponder) che sblocca i catenacci. Per aprire completamente l’anta, è sufficiente ruotare la maniglia azionando il cosiddetto “scrocco”. La chiave tradizionale all’interno della Easy Key resta un elemento di sicurezza, da utilizzare solo in caso di blackout improvviso. www.eku.it www.dierre.it KV 440 La nuova doppia finestra in PVC/alluminio di Internorm, è un innovativo sistema finestra a 5 camere con inserto opzionale in termoschiuma altamente isolante. Di serie è dotata di canalina ISO (warm edge) e vetro con basso emissivo LIGHT, fissato al telaio in modo continuo ed ininterrotto grazie alla tecnologia FIX-O-ROUND. Ciò si traduce in maggiore stabilità e più elevata sicurezza antieffrazione, oltre che in migliori performance di isolamento termico del serramento. Dal punto di vista delle prestazioni, KV 440 assicura un isolamento termico UW 0,97 W/m2K (con vetro doppio di serie LIGHT e lastra singola) ed un isolamento acustico fino a 44 dB, con opportuno vetraggio. Risulta altresì disponibile il vetro con speciale trattamento SOLAR+ particolarmente www.internorm.com XXXXX HÄFELE FAKRO Silent Aluflex La vasta gamma di prodotti FAKRO si arricchisce con le nuove finestre per tetti piani, che assicurano un elevato apporto di luce naturale anche negli ambienti in cui non è possibile installare una classica finestra da tetto FAKRO, offrendo alta funzionalità ed ottimi parametri termoisolanti. FAKRO, anticipando i concorrenti, ha introdotto sul mercato una gamma di finestre per tetti piatti 100 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 47 in un’innovativa versione senza cupola (finestra tipo F). Esteticamente più pregevole, non viene associata ad un prodotto per "edilizia industriale". La finestra per tetti piatti senza cupola può essere prodotta anche "su misura", rispetto allo standard già in uso, peculiarità che offre agli architetti, ai designer, ai progettisti, una soluzione fattibile per ogni esigenza, mantenendo invariati i valori isolanti di FAKRO. Le finestre di tipo C sono dotate di serie di una doppia vetrocamera P2, con il vetro interno laminato ed antieffrazione di classe P2A, e di cupola realizzata in policarbonato, resistente ai colpi e ai fattori atmosferici. Entrambe le soluzioni sono disponibili in 3 versioni: con apertura elettrica, manuale e non apribile. La superficie del telaio visibile dall'esterno è bianca, caratterizzata dall’alta resistenza agli acidi e dal basso assorbimento di umidità, che garantiscono l’installazione della finestra in ogni vano. www.fakro.it Le esigenze ed i bisogni di ciascuno variano in base alle necessità contingenti e all’evolversi dei gusti e delle tendenze del momento. Allo stesso modo vorremmo che gli spazi in cui viviamo e lavoriamo seguissero e assecondassero questi mutamenti offrendo una flessibilità spesso non prevista a livello progettuale. Ecco quindi l’importanza di sistemi di partizione degli interni in grado di soddisfare le specifiche esigenze adattandosi agli ambienti nei quali vengono inseriti. Il sistema Silent Aluflex di Häfele offre la possibilità di ripartire gli ambienti con altezza fino a 3 metri tramite pareti scorrevoli, di sfruttare spazi altrimenti scarsamente utilizzabili, quali vani sottoscala e sottotetto, e perfino di realizzare interi ambienti separati grazie alle soluzioni angolari. Il telaio in alluminio delle pareti Silent Aluflex, così come i binari di scorrimento, sono fornibili su misura in tutti i color RAL oltre che in finitura anodizzato alluminio, nero e color acciaio inox. Medesima flessibilità è offerta dai pannelli di riempimento che possono essere forniti in legno in diversi colori o essenze, in vetro, o in materiale acrilico con inserti naturali. La funzionalità e la flessibilità del sistema Silent Aluflex permettono agli spazi in cui viviamo di adattarsi alle nuove e mutevoli esigenze dettate dalla società moderna con un design in grado di soddisfare i gusti di ognuno. www.hafele.com A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 101 FOCUS Photos by courtesy of Marina Barac Design e tradizione LA PIETRA NATURALE MARGRAF GIOCA UN RUOLO DA PROTAGONISTA NEL NUOVO DOUBLE TREE BY HILTON A ZAGABRIA MARGRAF Via Marmi 3 36072 Chiampo (Vi) Tel. +39 0444 475900 www.margraf.it 102 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 Margraf da oltre un secolo affianca architetti di fama internazionale nelle realizzazioni di pregio, in Italia e all’estero, ed è diventata un simbolo dell’eccellenza “made in Italy” nel mondo: dai palazzi liberty ai primi grattacieli americani, dall’Italia degli anni Cinquanta all’aeroporto di Pechino di Norman Foster. Fin dagli inizi, nel lontano 1906, l’Industria Marmi Vicentini ha fornito il materiale e le professionalità per la realizzazione di progetti importanti, come l’edificio della Banca d’Italia a Milano, il Palazzo del Governatore del Cairo, il Coca Cola Building ad Atlanta, l’IBM Tower in Georgia, il Winter Garden del World Financial Center a New York, la Main Tower del Canary Wharf a Londra e il nuovo Four Seasons Hotel di Baku. Oggi sempre di più hotels, abitazioni private di pregio e luoghi pubblici sono realizzati con la pietra naturale e i marmi Margraf. La realizzazione più recente, il Double Tree by Hilton a Zagabria, è il primo albergo aperto dalla catena americana in Croazia. Design all’avanguardia per un edificio che si articola su 10 piani, con 152 camere, 6 appartamenti, 1 ristorante, lounge bar, business center e SPA. Qui la pietra naturale Margraf gioca un ruolo da protagonista, creando un’atmosfera elegante e raffinata in tutti gli ambienti: dal marmo Grigio Tao delle aree comuni, degli ascensori e della lobby, dove oltre al pavimento è stato utilizzato come rivestimento per un moderno e accogliente camino, al marmo Botticino Semiclassico dei bagni comuni, fino al marmo Nero Marquinia presente nei bagni delle camere, degli appartamenti e nelle rifiniture delle porte. Eccellenza, esclusività ed eternità sono le caratteristiche che hanno reso celebri nel mondo i marmi Margraf. Marmi utilizzati: Grigio Tao • finitura levigata, 60x60 cm, spessore 2 cm, per il pavimento della hall, delle aree pubbliche al piano terra e al secondo piano, dei bagni pubblici e degli ascensori. Quantità: 280 m2; • finitura levigata, 120x60 cm, spessore 2 cm per i rivestimenti dei bagni pubblici. Quantità: 32 m2; • finitura lucida, tagliato a misura, spessore 3 cm, per i top dei bagni pubblici; • finitura levigata, tagliato a misura, spessore 2 cm per il camino della zona reception ed accoglienza. Botticino Semiclassico • marmette modulari, lucide, 61x30.5 cm, spessore 1 cm per i rivestimenti dei bagni pubblici. Nero Marquina • finitura levigata per i pavimenti dei bagni e TOP delle stanze. Quantità: 60 m2. Hotel: Double Tree by Hilton (Hilton Worldwide). Indirizzo: Vukovarska Avenija 269a, Zagabria, Croazia. Categoria: 4+ stelle. Descrizione: edificio costituito da 17 piani. Developer: B.P. Pluto d.o.o., Zagreb. Progetto: Green Gold Center, shopping and business center con hotel. Totale investimento: 80 milioni di Euro di cui circa 30 milioni di Euro per l'hotel. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 103 FOCUS Photos by courtesy of Philips Una Cometa per il MICO PHILIPS FIRMA LA SCENOGRAFICA STRUTTURA LUMINOSA DEL NUOVO CENTRO CONGRESSI DI MILANO PHILIPS S.P.A. DIV. LIGHTING Via G. Casati, 23 20052 Monza (Mb) Tel. +39 039 20131 www.philips.it/illuminazione 104 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 L’importante ed innovativo progetto di riqualificazione che ha coinvolto l’area della ex Fiera di Milano è nato su commissione diretta della Fiera e concepito dall’architetto Mario Bellini, volto al restauro e al rinnovo del complesso esistente. È stata prevista un’estensione ed un’integrazione della struttura con una parte interamente nuova, per trasformare l’area nel moderno e tecnologico polo dedicato al Centro Congressi di Milano: nuovo simbolo e ponte virtuale tra passato storico e futuro di questo quartiere milanese. Partner ideale per la realizzazione della Cometa che sormonta e abbraccia la nuova testata, è stata Philips, azienda leader nel settore delle soluzioni innovative a base LED impiegate per la valorizzazione architettonica e artistica delle città, che ha seguito la realizzazione e l’installazione luminosa. Questa innovativa sfida ha assunto la forma di un innesto di corpi metallici e di vetro - tre affusolati foyer a livelli diversi - con spettacolari viste a 180 gradi sulla vita cittadina - per dare una svolta radicale e concludere il vecchio capo edificio che è rimasto incompleto fino ad ora. La Cometa, scenografica protagonista della facciata esterna, è stata il frutto di una lunga ricerca per ottenere una struttura aerea - argentea nella sua veste diurna e pronta ad assumere favolose connotazioni colorate dal tramonto in poi. La realizzazione tecnica, curata da Philips grazie alla sua esperienza nel campo dei LED, ha saputo reinterpretare l’illuminazione dell’intera struttura in una chiave nuova, trasformandola in un’impattante “scia luminosa”: un sistema di luce dinamica a LED capace di dare forme e colori mutevoli. Per dare movimento alla struttura è stata scelta una luce dinamica con sistemi di controllo in grado di creare scenografie luminose per rendere il MICO un punto di attrazione e in grado di scandire gli eventi legati alla città. Il progetto ha visto l’utilizzo di 2 differenti proiettori a LED con sistema RGB, punte di diamante per l’illuminazione architetturale. Sono stati utilizzati: 11 proiettori ColorReach Powercore ColorReach Powercore è il primo apparecchio a LED abbastanza potente da illuminare in modo brillante e dinamico facciate architettoniche di grandi dimensioni. ColorReach Powercore combina tutti i vantaggi dell'illuminazione e del controllo basati su tecnologia LED in un apparecchio elegante appositamente concepito per le installazioni di grandi dimensioni. 27 proiettori ColorBurst Powercore ColorBurst Powercore è un apparecchio di illuminazione a LED ad alta emissione, adatto all'uso in ambienti esterni, concepito per l'illuminazione d'accento e di spazi all'aperto. Gli apparecchi Architectural e Landscape in formato standard e compatto offrono un'emissione luminosa a colori per supportare una gamma di applicazioni di illuminazione dinamica verso l'alto, a proiezione e decorativa. L'impiego di questi due tipi diversi di proiettori con cablaggio standard semplifica notevolmente l'installazione e contribuisce a ridurre il costo totale del sistema. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 105 DOMOTEX Klimahouse 11-14 gennaio 2014 | Hannover (Germany) 23-26 gennaio 2014 | Bolzano La prossima DOMOTEX, il salone leader mondiale dei tappeti e delle pavimentazioni, rivolgerà più che mai la propria attenzione alle ultimissime tendenze dell’industria delle pavimentazioni. Riflettori puntati sulle novità a “Innovations@DOMOTEX”, la nuova iniziativa che farà luce sulle innovazioni di prodotto che interessano moquette, pavimentazioni resilienti, parquet, laminati e tappeti moderni fatti a mano. Nelle “Innovations@DOMOTEX Areas”, speciali aree espositive allestite nei pad. 6, 9 e 17, i visitatori in cerca di nuove idee e di ispirazione potranno avere una visione d’insieme delle novità. Il nuovo format interpella in modo particolare architetti, interior designer epianificatori, richiamando la loro attenzione su pavimentazioni, trend innovativi e nuovi materiali per il settore del contract. La ricerca di soluzioni innovative per il risanamento energetico degli edifici e la riqualificazione dell’immenso patrimonio del costruito sono le principali sfide che il mondo dell’edilizia dovrà affrontare nei prossimi anni. In questo contesto la nona edizione di Klimahouse, fiera internazionale per l'efficienza energetica e il risanamento in edilizia, si propone di evidenziare e valorizzare nuove risposte al problema della riduzione del consumo di energia degli edifici, al fine di migliorarne la qualità abitativa e di aumentarne il valore immobiliare. Tra le iniziative collaterali: Enertour, Go to Klimahouse 2014 e City Parcours: tre proposte di Fiera Bolzano per mostrare concretamente a progettisti, committenti, operatori e utenti finali esempi tangibili di edifici e di applicazioni costruttive energeticamente efficienti. www.domotex.de www.klimahouse.it Expo Riva Hotel Surface Design Show Euroshop 26-29 gennaio 2014 | Riva del Garda (Tn) 4-6 febbraio 2014 | London (UK) 16-20 febbraio 2014 | Düsseldorf (Germany) Expo Riva Hotel, appuntamento storico e irrinunciabile per il settore dell’Ospitalità e dell’HO. RE.CA. taglia il traguardo delle 38 edizioni con le 4 aree tematiche: RIVA CONTRACT & DESIGN, RIVA BENESSERE HOTEL, RIVA ECO HOTEL e RIVA FOOD & BEVERAGE con SOLOLIO, mostra dell’eccellenza olearia italiana. Tra le novità del 2014 un layout rivisitato: a partire dalla prossima edizione l’ecosostenibilità di RIVA ECO HOTEL incontra il wellness di RIVA BENESSERE HOTEL e dà vita ad un’unica grande area espositiva dove il benessere delle persone e quello dell’ambiente vanno di pari passo. Importanti iniziative si profilano anche per tutti gli altri settori merceologici. Una fra tutte saranno i corner dedicati a “La parola alle Aziende”. Si tratta di spazi speciali, allestiti all’interno di ciascuna area tematica e riservati ad incontri B2B. Surface Design Show è l'unico evento nel Regno Unito che si occupa di superfici per interni ed esterni ed è un palcoscenico di presentazione dei nuovi prodotti al pubblico di architetti e designer di interni. La fiera dedicata all’innovazione e al design delle superfici per interni ed esterni si svolgerà presso il Business Design Centre di Londra. Centinaia di aziende esporranno pavimenti, moquette, piastrelle, superfici riciclabili, tetti, rivestimenti, illuminazione architettonica e tanto altro. Numerosi gli eventi in programma come convegni, seminari e presentazioni. Tra gli eventi anche la PechaKucha evening in cui architetti e interior designer (tra questi Adam Furman, dello studio di Ron Arad, Dan Hopwood, Mark Ridler, Robert Sakula e Don Gray) invitati da Surface Design Show presenteranno un proprio progetto o concetto tramite 20 immagini in 20 secondi Attesissimo l'appuntamento con Euroshop, la più importante manifestazione fieristica europea a cadenza triennale, dedicata al mondo del retail. Tra le novità: l’illuminazione sarà il tema dominante in tutto il padiglione 11 con 16.600 mq. di superficie espositiva. Qui verranno presentate le più innovative tecnologie d’illuminazione per il retail, sia essa come elemento emozionale nel design del negozio, oppure come illuminazione architettonica sostenibile. Nel pad. 11 andrà in scena la Lighting Designer´s Zone che si affianca al “Designer Village”, un'area speciale per architetti e designer. Come di consueto, parallelamente ad EuroShop si terrà la Retail Design Conference con il conferimento degli EuroShop Retail Design Awards, così come l’assegnazione dell'ambito Retail Technology Awards Europe. www.exporivahotel.it www.surfacedesignshow.com www.euroshop.de AGENDA 106 A+D+M A+D+M| MAGAZINE MAGAZINE| 2013-14 2013-14| # 47 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 107 MEMO Photos by courtesy of Il primo appuntamento mondiale Salon Batimat 2013 Grande successo per lo svolgimento simultaneo dei saloni BATIMAT, INTERCLIMA+ELEC e IDEO BAIN dal 4 all'8 novembre a Paris Nord Villepinte. dell’edilizia e dell’architettura 108 A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 Un successo a tutti i livelli: • Un evento trasversale unico al mondo per dimensione e completezza nell’universo dell’edilizia e dell’architettura; • Una manifestazione che risponde alle necessità degli operatori francesi ed internazionali (19% delle presenze 2013) e il cui format ha soddisfatto gli operatori; • Le innovazioni al centro della manifestazione hanno costituito un motore per tutta la filiera; • Oltre 200 conferenze su temi tecnici o presentazioni d'architettura; • Eventi altamente qualitativi e Consegne di Premi importanti (Il Concorso dell'Innovazione, l'Energy Performance + Architecture Award, Smarthome Awards...); • Un lancio, in anteprima, dell'applicazione “In Situ”, scaricabile dal 4 novembre, e dal sito web BATIMAT In Situ (per accedere cliccare su: http: //www.batimat.com/site/FR/Evenements/ BATIMAT IN SITU/Batimat In Situ accueil Reed Expositions: «Questa unione, in fase con l’approccio globale atteso dagli industriali e dagli operatori, risponde direttamente ai cambiamenti del settore: collaborazione di tutte le professioni dell’edilizia e della costruzione, nuove sfide della società attuale (risparmio energetico, accessibilità, comfort…)». «Abbiamo creato un evento di riferimento mondiale nell’edilizia riunendo INTERCLIMA+ELEC e IDEO BAIN a fianco di BATIMAT. Le diverse professioni si sono avvicinate nell’ambito di una stessa piattaforma che ha dimostrato tutta la sua pertinenza per quanto riguarda le sfide nell’ambito del risparmio energetico! L’appuntamento è fissato per il 2015», ha dichiarato Joseph Le Jollec Presidente del salone INTERCLIMA+ELEC. «L’edizione 2013 è stata un vero successo per il salone IDEO BAIN. Associato a BATIMAT e INTERCLIMA+ELEC, il salone ha più che mai raggiunto il suo nuovo obiettivo di appuntamento professionale di qualità», ha dichiarato Serge Lecat, Presidente del salone IDEO BAIN. Una sfida e un’unione di successi: le testimonianze degli organizzatori dei 3 saloni: Per Stéphanie Auxenfans, Direttrice della Divisione Costruzione di Una settimana centrale per la filiera dell’edilizia, protagonista principale della transizione energetica, in una congiuntura economica ancora difficile. In questo contesto, gli espositori e gli esperti presenti nell’ambito dei 3 saloni hanno posto il risparmio energetico e il rinnovamento termico al centro di tutta la riflessione per l’edilizia del futuro. L’innovazione, punta di diamante di questa edizione 2013 ne è la principale risposta. A questo titolo, l’edizione 2013 del Concorso dell’Innovazione, vera vetrina dell’innovazione, è stata, per la prima volta, trasversale ai tre saloni e sottolinea l’importanza d’integrare tutte le professioni dell’edilizia in un contesto globale rivolto verso l’innovazione. Trovate tutte le innovazioni dei nominati del Concorso e l’Albo d’Oro dei vincitori su: www.batimat.com 3 saloni: riflesso del dinamismo di un settore chiave dell’economia in Francia Cécile Duflot, Ministro dell’Uguaglianza dei territori e dell’alloggio, che ha inaugurato la serata di consegna dei premi del Concorso dell’Innovazione ha messo l’accento sull’«importanza di un settore che innova e che dimostra il suo impegno nei confronti delle sfide correlate al risparmio energetico per l’edilizia del futuro. Le imprese premiate al Concorso dell’Innovazione ne sono l’esempio perfetto». «Gli imprenditori dell’edilizia vanno oltre, soprattutto per quanto riguarda la riqualificazione energetica. Grazie all’unione dei 3 saloni, hanno potuto ampliare le loro conoscenze e know-how sull’edilizia del futuro. La mobilitazione delle nostre federazioni è stata totale e riuscita», ha dichiarato Didier Ridoret, Presidente della Federazione Francese dell’Edilizia. Un trasferimento percepito positivamente dagli attori della filiera: Paris-Nord-Villepinte, uno spazio all’altezza delle sfide dell’evento Il successo dell’edizione 2013 e lo svolgimento dei 3 saloni in un nuovo luogo, all’altezza dell’evento, corrisponde alle attese degli espositori, convinti da questo quartiere fieristico che ha permesso una settorizzazione logistica delle attività per padiglione e un eccellente flusso tra ogni spazio. I risultati e l’esperienza acquisita durante questa prima edizione permetteranno di migliorare gli aspetti logistici e le condizioni d’accesso al quartiere espositivo. Per i visitatori, Paris-Nord-Villepinte ha offerto un’accoglienza migliore, soprattutto per le delegazioni internazionali venute numerose e ha permesso di rendere più fluida la circolazione tra gli stand. Appuntamento per la prossima edizione, dal 2 al 6 novembre 2015 a Paris Nord Villepinte! A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 109 SEATEC E’ MEMBRO DI/ IS A MEMBER OF: BOOKS COMPOTEC QUALITEC DESIGN AWARD components production & furniture QUALITEC TECHNOLOGY AWARD www.compotec.it SHUHEI ENDO architettura paramoderna Mondadori Electa, 2013 Pag. 336 In occasione dei venticinque anni di attività di Shuhei Endo, Electarchitettura pubblica l'edizione ampliata e aggiornata della monografia dedicata all'opera dell'architetto giapponese. "Skintecture", "Springtecture", "Rooftecture" sono alcuni dei nomi coniati da Endo per sintetizzare i caratteri formali e strutturali delle sue architetture, siano esse diafane e poetiche pensiline ferroviarie, piccoli e aggrovigliati padiglioni, o case private il cui tratto distintivo, innovativo e personale, risiede nella scelta del materiale: economico, standardizzato, resistente, duttile, polivalente, riciclabile. Negli ultimi dieci anni l'opera di Endo si è evoluta e rinnovata, incarichi di rilievo lo hanno spinto verso organismi architettonici più complessi che ha dato origine a nuove forme espressive accompagnate dalla ricerca su nuovi materiali e soluzioni tecniche. Tra le opere di rilievo realizzate negli ultimi anni ricordiamo: il crematorio di Osaka Taishicho, lo stadio per il tennis e hub logistico della protezione civile Miki, il centro di controllo e rifugio antitsunami del porto di Futura, Minamiawaji, tutti nella prefettura di Hyogo. Il volume introdotto da saggi di Hiroyuki Suzuki e Frédéric Migayrou e da una selezione di scritti recenti di Shuhei Endo, presenta in modo esaustivo circa quaranta opere tra progetti e realizzazioni. Alberto Apostoli xxxxxxx DELLE SPA Editrice Il Campo, Bologna, 2012 Pag. 160 Un terzo di creatività e cultura del benessere, un terzo di tecnica e capacità progettuale, un terzo di conoscenza degli aspetti manageriali e gestionali connessi con il benessere. Ecco gli ingredienti di questo testo che non intende esaurire la materia (estremamente complessa e in divenire) né diventare o essere un “manuale” di progettazione tecnica quanto essere testo fondante per chi desidera un approccio maturo e multidisciplinare alla tematica del benessere. Negli ultimi anni, il numero di imprese legate al mondo del benessere ha conosciuto una notevole crescita percentuale. Non tutte le strutture, però, sono riuscite a ottenere risultati economici di un centro benessere, a partire dagli soddisfacenti e in grado di ripagare ambiti creativi, passando da quelli legati i notevoli investimenti sostenuti. La alle tecnologie e agli impianti, fino ad causa di molti fallimenti va ricercata esaminare alcuni concetti di marketing nella visione parziale e limitata e di comunicazione; il tutto alla luce di dell’imprenditore. considerazioni gestionali, economiche e Scritto da un architetto con grande finanziarie. Si evidenziano, inoltre, come esperienza nella progettazione di centri sottofondo all’iter progettuale, alcune benessere e spa in tutto il mondo, e di considerazioni etiche e filosofiche, legate conseguenza, da un particolare punto ad un mondo che si incarica di incidere di vista, il volume siwww.sea-tec.it propone di illustrare sull’equilibrio psicofisico ed emotivo delle nella sua complessità la progettazione persone e della collettività. seatec THE HUB OF EXCELLENCE COMPOTEC FORMICA FOREVER Metropolis Books, 2013 Pag. 408 Il Gruppo Formica, l'azienda che ha inventato il laminato, festeggia 100 anni di design a livello mondiale con “Formica Forever”, un libro commemorativo che segue l'evoluzione dell'azienda in un intero secolo, attraverso cambiamenti culturali, incertezze economiche, esplorazione delle tendenze e crescita globale. Progettato da Abbott Miller, un collaboratore di Pentagram, la rinomata agenzia di consulenza di design internazionale, il volume contiene oltre 400 immagini ed è realizzato sul modello di un campionario di laminati Formica degli anni '60. Formica Forever copre 100 anni di patrimonio visivo a livello internazionale, che comprende campagne pubblicitarie, loghi e campioni di prodotti organizzati per colore. All'interno del volume vi sono tre monografie in cui autori di spicco danno prospettive diverse alle varie storie del Gruppo Formica che si sono snodate nel corso dell'ultimo secolo. L'opera contiene stralci di opere che fanno riferimento al marchio Formica e che dimostrano sia la sua importanza nella cultura popolare che le sfide affrontate dal Gruppo Formica per proteggere con rigore il marchio. Oltre a creare il libro, il collaboratore di Pentagram Abbott Miller e ipartner Michael Bierut e Daniel Weil hanno contribuito alla creazione degli elementi del marchio per il centenario, alla collezione di laminati Formica Laminate Anniversary Collection e al concetto di base dell'esposizione celebrativa. REGIONE TOSCANA 110 a+d+m | magazine | 2013 2013-14 | # 47 | # 47 EDITION EDITION Phil Patton, Alexandra Lange, Peter York seatec Tom Kovac, Deszö Ekler, Toyo Ito, Due volumi dedicati al progetto di ricerca “Tea & Coffee Towers” lanciato Doriana e Massimiliano Fuksas, da Alberto Alessi nel 2000 che aprono Dominique Perrault, Future Systems, RASSEGNA INTERNAZIONALE RASSEGNA INTERNAZIONALE un nuovo filone all'interno Juan Navarro Baldeweg, Kazuyo della TECNOLOGIE, SUBFORNITURA COMPOSITI E TECNOLOGIE Sejima e Ryue Nishizawa, David collana delle Design Interviews, nata E DESIGN PER IMBARCAZIONI, CORRELATE dal desiderio di conoscere da vicino YACHT E NAVI Chipperfield, Alessandro Mendini) Un progetto di Francesca INTERNATIONAL EXHIBITION i progettisti attraverso il racconto in a progettare un servizio da INTERNATIONAL chiamati EXHIBITION COMPOSITES RELATED Appiani, Museo AND Alessi tèSUBCONTRACTING e caffè per Alessi come se fosse prima persona della loroTECHNOLOGIES, esperienza e TECHNOLOGIES AND DESIGN FORuna BOATS, micro-architettura. È stato chiesto del loro metodo. xxx xxxx MEGAYACHTS AND loro SHIPS - alcuni hanno reagito in modo più I volumi raccolgono le interviste ad TEA & xxxx TOWERS spontaneo, per altri è stato un po' più una serie di architetti internazionali vol. 1 e vol. 2 difficoltoso - di spiegare le motivazioni (William Alsop, Wiel Arets, MVRDV, Corraini Edizioni, Mantova, 2011 e la storia del loro progetto, che cosa Gary Chang, UN STUDIO, Greg Lynn CON IL PATROCINIO SPONSOR UNICO BANCARIO/ SOLE SPONSORING BANK: ORGANIZZATORE/ORGANIZER: Libro + DVD DI/SUPPORTED BY: c'era dietro e come l'avevano vissuto. Form, Thom Mayne Morphosis, EDITION 5 / 6 / 7 F E B . 2 0 1 4 C A R R A R A _ I TA LY GRUPPO BANCA CARIGE Ad ogni libro è associato un dvd: una video intervista realizzata in esclusiva dal Museo Alessi ( regista e autrice YARE BUSINESSche WEEK Anna Pitscheider) costituisce YACHTING AFTERSALES una testimonianza unica & REFIT EXPERIENCE di riflessioni, esperienze e considerazioni sul “fare In cooperation with: del filmato, design”. La trascrizione NAVIGO - PENTA curata in modo da conservare la Viareggio 4-7 February spontaneità-eCarrara, l'immediatezza della Details on www.yarenetworking.com conversazione, è presentata all'interno del libro insieme alle istantanee più significative del video stesso, a fotografie, a schizzi e a studi YARE CO-ORGANIZER: preparatori dei progetto più vari. Cassa di Risparmio di Carrara S.p.A. PR O M OZ I ON E La lista completa dei patrocini e degli sponsor è pubblicata sui rispettivi siti web / Visit our websites to read the full list of sponsors and cooperators Business on the Move a+d+m | magazine | 2013-14 | # 47 CarraraFiere, Viale Galileo Galilei, 133 - 54033 Marina di Carrara (MS) - Italy - Tel. +39 0585 787963 Fax +39 0585 787602 - e-mail: [email protected] 111 INDIRIZZI MATREC - EcoMaterials Library CarraraFiere Viale Galileo Galilei 133 54033 Marina di Carrara (Ms) Tel. +39 0585 787963 www.carrarafiere.com Ceramica Sant'Agostino Via Statale 247 44047 S. Agostino (Fe) Tel. +39 0532 84411 www.ceramicasantagostino.it CP Parquet Via Luigi Arnaldo Vassallo, 43 – int.20 00159 Roma Tel. +39 06 4440286 www.matrec.com Messeplatz Stockhumer Kirchstraße 61 40474 Düsseldorf Germany Tel. +49 (0)2114560-01 www.messe-duesseldorf.de Mitsubishi Electric Europe Via Rosset 2 31017 Crespano del Grappa (Tv) Tel. +39 0423 53305 www.cpparquet.it Centro Direzionale Colleoni Viale Colleoni 7 20864 Agrate Brianza (Mb) Tel. +39 039 60531 www.mitsubishielectric.it Élitis Performance in Lighting Via Savona, 97 20144 Milano Tel. +39 02 42296677 www.elitis.fr GP Progroup Loc. Bessiche 75 15070 Tagliolo Monferrato (AL) Tel. +39 0143 882350 www.gpprogroup.com Honegger Gaspare Via F. Carlini 1 20146 Milano Tel. +39 02 4779141 www.honegger.it Icas S.S. 415 km. 28,650 26010 Vaiano Cremasco (Cr) Tel. +39 0373 278045 www.icas.it Italcementi Group Via Camozzi 124 24121 Bergamo Tel. +39 035 396111 www.italcementi.it Jacuzzi Europe S.S. Pontebbana Km 97.200 33098 Valvasone (Pn) Tel. +39 0434 859111 www.jacuzzi.eu A XON C Messe Düsseldorf Gmbh Viale del Lavoro, 9/11 37030 Colognola ai Colli (Vr) Tel. +39 045 6159211 www.performanceinlighting.com Philips - Div. Lighting Via G. Casati, 23 20052 Monza (Mb) Tel. +39 039 2031 www.philips.it/illuminazione POLI.design Consorzio del Politecnico di Milano Via Durando, 38/a 20158 MILANO Tel. +39 02 2399 7206 www.polidesign.net Popai Italia P.tta U. Giordano 4 20122 Milano Tel. +39 02 76016405 www.popai.it Pordenone Fiere Viale Treviso 1 33170 Pordenone Tel. +39 0434 232111 www.fierapordenone.it Riva del Garda Fierecongressi Parco Lido 38066 Riva del Garda (Tn) Tel. +39 0464 570133 www.rivadelgardafierecongressi.it Vannucci Piante Via della Dogaia 51039 Quarrata (Loc. Piuvica) Pistoia Tel. +39 0573 79701 www.vannuccipiante.it Si ringraziano: Dante O. Benini & Partners Architects Viale Achille Papa 30 20149 Milano Tel. +39 02 33611663 www.dantebeniniarchitects.com archi5 48-50 rue Voltaire 93100 Montreuil, France www.archi5.com 100% fl e s s i b i l i t à Ma s s i m a c o m p o n i b i l i t à S i s t e m a a ut o p o r t a n t e Armellino & Poggio architetti associati Piazza Diaz 11/f 17100 Savona Tel. +39 019 8489346 www.armellinopoggio.it Aggancio pannello A+D+M | MAGAZINE | 2013-14 | # 47 Mensola Anubi Mensola Aggancio schienale vetro Atelier Mendini Via Sannio 24 20137 Milano Tel. +39 02 55185185 www.ateliermendini.it Piano inclinato CoCo architecture La Touille 24250 Cenac, France Tel. +33 (0)5 53311042 www.cocoarchitecture.fr Corrente Gancio per parete Nemesi & Partners Via di Pietralata 159 00158 Roma Tel. +39 06 45439167/8 www.nemesistudio.it Montante Ora-Ïto 8 place des Victoires 75002 Paris, France Tel. +33 (0) 1 42 460009 www.ora-ito.com Cassonetto luminoso Pannello per Blister Plasma studio Via Laner 18 39030 Sesto (Bz) Tel. +39 0474 710435 www.plasmastudio.com Base Studio di architettura Daniele Menichini Lungomare G. 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