LA LA STAMPA STAMPA QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 1 ANNO 148 N. 319 1 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it Si può saltare la separazione Nel 2013 spesi 214 milioni La strage di Bologna Senato, via libera al divorzio-lampo Intercettazioni Il caos dei costi Mambro e Fioravanti risarcimento record Ma solo se non sono coinvolti figli minori, disabili o senza risorse In Commissione è scontro con l’Ncd Catania paga il doppio di Roma con un terzo delle utenze controllate Il governo: serve una gara unica Francesco Grignetti A PAGINA 10 Dopo 34 anni è arrivato il conto: dovranno pagare 2,1 miliardi I parenti delle vittime: omertà finita Franco Giubilei A PAGINA 17 A PAGINA 16 Le morti per amianto: annullata la condanna (18 anni) al manager svizzero Schmidheiny per disastro ambientale Eternit, sentenza beffa La Cassazione: reato prescritto fin dal primo grado. I parenti: vergogna REPORTAGE AGerusalemme conl’incubo delkillersolitario MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME N on sporgersi alle fermate degli autobus, stare il più lontano possibile dagli sconosciuti, avere sempre sottomano un oggetto da gettare contro l’aggressore, andare a piedi nelle zone a rischio e soprattutto muoversi in città tenendo bene in mente la mappa dei confini che non sono indicati da nessuna parte. Così vivono gli abitanti di Gerusalemme, dove oltre cinquecentomila ebrei e 250mila arabi risiedono in quartieri che combaciano e a volte si intersecano, portando a una convivenza che espone ai pericoli dell’Intifada 3.0. DIRITTO SENZA GIUSTIZIA MICHELE BRAMBILLA U na sentenza di condanna non avrebbe restituito le migliaia di morti d’amianto ai loro familiari e non avrebbe fatto nemmeno giustizia, perché uno degli imputati è ormai scomparso prima del giudizio d’appello e quello rimasto in vita se ne sta, da tempo, al sicuro in Svizzera; non avrebbe fatto giustizia neppure dal punto di vista economico, perché per una serie di arzigogoli burocratico-giuridici sarebbe stato quasi impossibile far arrivare i risarcimenti dall’estero. Ma un annullamento delle condanne per avvenuta prescrizione è forse la cosa peggiore che ci si potesse aspettare. Per i familiari delle vittime - ma non solo per loro - ha il sapore della beffa. Del colpo di spugna, dell’avevamo scherzato. CONTINUA A PAGINA 27 CONTINUA A PAGINA 13 LA STORIA “Così si occupa una casa a Milano” RICCARDO ANTIMIANI/ANSA Familiari delle vittime dell’amianto ieri davanti alla sede della Corte Costituzionale I DUBBI IlministrolasciaunincontrosindacaledopolasceltadiCgileUil.Dalgovernonuoviimpegniconl’Ue SULLA SCELTA DEI GIUDICI Sì allo sciopero, tensione con Poletti VLADIMIRO ZAGREBELSKY C ome tuttora prescrive l’articolo 65 dell’Ordinamento giudiziario e come sottolineò il ministro Grandi nel presentarlo al Re nel 1941, la Cassazione è istituita CONTINUA A PAGINA 27 LO SCONTRO PIÙ DURO FEDERICO GEREMICCA O ra che il quadro è quasi del tutto definito, si può dire - senza MASSIMO GRAMELLINI timore di smentita - che quella che attende il Paese è una stagione di mobilitazione senza precedenti. CONTINUA A PAGINA 27 Barbera, Schianchi, Sorgi e Zatterin ALLE PAGINE 4 E 5 IL CASO Il cda della Rai sfida Renzi sui tagli Ricorso per non pagare 150 milioni. Todini lascia Ira Pd: è un voto politico Maesano e Pitoni A PAGINA 9 Dove osano le dentiere 1 Quell’uomo. La mia opinione sul lato oscuro di Berlusco- 9 771122 176003 Jobs Act, Cgil e Uil sciopereranno insieme il 12 dicembre. La Cisl non ci sta e convoca la protesta degli statali per il 1° dicembre e nei tre giorni successivi in diverse città. Poletti: non ci sono motivazioni. 1 Buongiorno 41120 Longo, Mossano, Poletto ALLE PAG. 2 E 3 ni non è cambiata (ieri il sodale Verdini ha collezionato il quarto rinvio a giudizio in quattro mesi), però bisogna riconoscere che ha proprio la faccia come il marketing. Preso atto che è impossibile essere più berlusconiani di Renzi (sapevate che la nuova mail di Palazzo Chigi è [email protected]?), l’Originale ha sterzato sull’unico mercato di voti che l’avatar toscano non potrà contendergli, almeno per i prossimi quarant’anni. Gli anziani. Proprio lui che ha cercato di prolungare il confine della giovinezza oltre i limiti della natura e del ridicolo intende trasformarsi nel simbolo dei pensionati, la categoria di elettori più numerosa nonché quella esposta da più tempo alle radiazioni cerebro-astringenti delle sue balle. La nuova lista delle promesse a vuoto, contenuta in una lettera ai club di Forza Italia, è uno spettacolo d’arte varia: dentiera, operazione alla cataratta, veterinario e treno gratis. E poi bonus taxi, cinema pomeridiano gratuito e naturalmente i vecchi classici: l’aumento delle pensioni minime, compresa la tredicesima, e l’abolizione delle tasse su casa e risparmi. Chiedergli con quali soldi intende finanziare queste meraviglie sarebbe di cattivo gusto, ma soprattutto inutile. Parafrasando Shakespeare, le sue panzane elettorali sono fatte della stessa sostanza dei sogni, anche se al contrario dei sogni non si realizzano mai. Parafrasando Dudù, ha detto che il 36% degli italiani dorme con il cane o il gatto sul letto e il 16% li accoglie addirittura sotto le coperte. Sarà una statistica, una balla o il solito gustoso mix di entrambe? PAOLO COLONNELLO MILANO I “lupi” del Corvetto, affamati e smunti, se ne stanno stravaccati al bar del cinese in piazza Ferrari, cuore dello spaccio e delle occupazioni. Un posto, racconta «Jessica e basta» (che i cognomi da queste parti sono stati aboliti) «dove tutte le sere succede un casino ma la polizia non si vede mai. E dire che una volta ti potevi andare a fare una canna in piazza, salutare gli amici e tornare a casa tranquillo. Ora invece, solo feccia e coltelli». CONTINUA A PAGINA 11 2 .Primo Piano STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 U AMIANTO LA STRAGE IMPUNITA Nessuno paga per i morti di Eternit LaCassazioneaccoglielarichiestadelprocuratore:disastroambientaleprescritto.Proscioltol’exproprietario I numeri 2191 vittime I morti di mesotelioma pleurico tra il 1952 e il 2008 55 morti Sono le vittime che si susseguono ogni anno 557 lavoratori Sono quelli che hanno collaborato all’inchiesta come testimoni GRAZIA LONGO ROMA Di amianto non si muore, o meglio si muore, ma poiché l’omicidio non è imputato contestualmente all’accusa di disastro ambientale il colpevole va assolto. Il processo del secolo sulle tremila vittime per l’amianto dell’Eternit, con numeri e drammi esistenziali straordinari, si conclude con una sentenza che ha altrettanto dell’incredibile. La Cassazione, dopo appena due ore di consiglio, prescrive il reato. Nessun colpevole, dunque. La prima sezione penale, presieduta da Arturo Cortese, ieri sera ha annullato senza rinvio la sentenza della Corte d’Appello di Torino che aveva condannato a 18 anni per disastro ambientale doloso l’unico imputato rimasto nel processo, il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny. Un verdetto accolto da cori di sdegno - «Vergogna», «Servi dei padroni» - dei parenti delle vittime. Il ribaltone, del resto, era nell’aria sin dalle prime battute dell’udienza, quando la richiesta dell’annullamento FABIO FRUSTACI/EIDON era stata avanzata proprio Manifestazione dei familiari delle vittime dell’Eternit dalla pubblica accusa, il sostituto procuratore generale Francesco Iacovello. Prescrizione legata alla chiusura deA FRASE gli stabilimenti Eternit, nell’86, a Casale Monferrato, Cavagnolo in provincia di Torino, Rubiera (Reggio Emilia) e Per me l’imputato Bagnoli (Napoli). è responsabile di tutte Iacoviello è convinto che non si possa procedere con un le condotte che verdetto di condanna «poiché gli sono state ascritte nei primi due gradi di giudizio E’ vero che la prescrizione non il disastro era slegato dalle morti per amianto». risponde alle esigenze di In effetti per i decessi e giustizia, ma stiamo attenti a relativa accusa di omicidio (da definire ancora se colponon piegare il diritto alla Le indagini so o doloso) il pm di Torino giustizia: il giudice, Raffaele Guariniello ha 1 Il procuratore Guarisoggetto alla legge, niello chiede il processo aperto un fascicolo a parte, contro Schmidheiny e De l’Eternit bis. L’inchiesta è deve scegliere il diritto Cartier (poi deceduto). stata chiusa a giugno ma non è ancora stata ancora Francesco Mauro Iacoviello definita la qualificazione del Sostituto procuratore generale reato. E qualche avvocato di di Cassazione parte civile non nasconde il rammarico. «Forse oggi non ci troveremmo di fronte a Stephan Schmidheiny questa prescrizione se Guariniello avesse tralasciato il disastro ambientale a favore la condanna debba essere can- pista ciclabile lungo lo stabilidell’omicidio» afferma il lecellata con un colpo di spugna. mento di Casale Monferrato -. gale Ezio Bonanni. Mentre Anzi, nella sua requisitoria, af- Tanti anni di battaglie e di ataltri suoi colleghi rifuggono ferma chiaramente che «per tesa e adesso se ne escono con Il primo processo le polemiche e guardano al me l’imputato è responsabile questa assoluzione?». futuro. Come l’avvocato Serdi tutte le condotte che gli soOpposto, ovviamente il pa1 Imputati condannati per disastro ambientale gio Bonetto: «Per due senno state ascritte». Eppure le rere degli avvocati difensori. Il doloso. Risarcimenti per tenze i giudici si sono ragioni del diritto vincono su professor Franco Coppi insi1 «Apprendo con sorpresa e disappunto 95 milioni di euro. della decisione della Corte di Cassazione di anespressi contro l’imputato. quelle della verità. ste sulla questione del diritto: nullare, causa prescrizione del reato, la senGli ermellini hanno prescritE sembra di fare un tuffo «Il legislatore tutte le volte che tenza di condanna a Stephan Schmidheiny nel to il reato? Beh, noi andiamo nel passato, in quel Paese di ha voluto richiamare la morte processo Eternit. Non può che destare proAzzeccagarbugli di manzonia- come conseguenza di un reato, dritto verso il processo fonda indignazione». Lo afferma il presidente Eternit bis per omicidio. na memoria dove i cavilli legali lo ha fatto. Non lo ha fatto nel della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, Chiederemo ancora giustihanno la meglio sull’attesa di caso del disastro ambientale, commentando la sentenza. «Sono dispiaciuta zia. In Italia si muore ancora giustizia dei comuni mortali. perché la norma tutela l’espoe amareggiata, ma preferisco aspettare doper amianto: ci sono 1.500 Una beffa amara per i parenti sizione al pericolo del bene delmani (oggi, ndr) prima di aggiungere altro». vittime all’anno e a Casale si delle oltre 2.800 vittime - tra la vita, in maniera del tutto Così Concetta Palazzetti, sindaco di Casale registrano 50 nuovi casi morti e malati per mesotelio- svincolata dal fatto che si veriMonferrato. «Domani mattina - aggiunge ogni anno». ma e asbetosi - che assistono fichino o meno morti o feriti». riunirò la giunta comunale per decidere che Ma intanto la Suprema spauriti e interdetti. Sorpresi, E l’avvocato Guido Alleva, che cosa fare». «Ingiustizia è fatta! La sentenza è Corte non punisce nessuno. interdetti, indignati, calpesta- assiste le società responsabili L’appello inaccettabile. Uno Stato che non garantisce Una scelta anticipata dalle ti. «Ma com’è possibile? - do- civili dipendenti da Schmigiustizia non è più credibile. Oggi è un bruttisparole del sostituto pg Iacomanda sgranando gli occhi dheiny afferma: «Ci dispiace 1 La seconda sentenza aggrava le condanne da simo giorno per la Repubblica italiana, le morviello: «È una questione di Giuliana Busto, che ha perso il per i parenti delle vittime, ma sedici a diciotto anni ed ti non si prescrivono e oltre 2.000 vittime non principio e quindi se un giufratello bancario sportivissi- il verdetto della Cassazione riestende il reato ad altri hanno giustizia. Tutto ciò è semplicemente dice deve decidere tra diritto mo, mai entrato nella fabbrica stabilisce equità nel diritto. E due stabilimenti. angosciante», dice Angelo Bonelli (Verdi). e giustizia scelga il diritto». della morte di cui ha però re- questo è una garanzia per Non che Iacoviello pensi che spirato i veleni correndo sulla chiunque». Le tappe 2272 parti civili Sono quelle che si sono costituite all’inizio del processo L 2008 5000 vittime Sono quelle che secondo la Procura avrebbero diritto a essere risarcite 220 mila Le pagine di atti giudiziari depositate nell’indagine 2012 2013 Le reazioni politiche IlgovernatoreChiamparino «Sorpresoeindignato» LA STAMPA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 Una storia secolare 1901 L’austriaco Ludwig Hatschek brevetta il cemento-amianto: il materiale per la sua resistenza viene battezzato eternit 1906 Adolfo Mazza, ingegnere, acquista il brevetto per l’Italia e costruisce il primo stabilimento produttivo a Casale Monferrato 1956 La società Eternit acquisisce l’intera proprietà della Saca Cemento Amianto Spa di Cavagnolo e il signor Schmidheiny è così convinto di essere innocente, come va dichiarando ai giornali e alle televisioni svizzere, e come manda a dire dai suoi avvocati, abbia il coraggio di venircelo a dire personalmente. Venga qui, a guardare negli occhi ogni vedova, ogni madre, ogni figlio o fratello che ha perso un famigliare per colpa del mesotelioma causato dall’amianto». Implacabile «la» Romana. Sempre lei, ottantacinque anni compiuti a marzo, lei, Romana Blasotti Pavesi, è tutte quelle figure sofferenti messe insieme: lei è vedova di Mario Pavesi, ex operaio dell’Eternit di Casale Monferrato, morto di mesotelioma il 17 maggio 1983, lei è sorella di Libera Blasotti, morta di mesotelioma, il 9 giugno 1990, lei è zia di Giorgio, morto di mesotelioma, il 10 dicembre 2004, lei è cugina di Anna, morta di mesotelioma poco tempo dopo, e lei è madre di Maria Rosa, morta di mesotelioma il 24 agosto 2008. Si è presa il fardello di rappresentare tutte le vittime e i loro famigliari tanti anni fa, come presidente dell’associazione Afeva, quando era «soltanto» una vedova dell’amianto. Le chiamano così, a Casale Monferrato, le tante donne che hanno perso i loro mariti. Romana, LODOVICO POLETTO TORINO 1964 1975 La famiglia Mazza completa la cessione delle quote della società agli svizzeri Schmidheiny 1986 Il tribunale di Genova dichiara il fallimento della Industria Eternit Casale Monferrato Spa Romana, cinque parenti morti: “Non può finire così” «S Retroscena Irvin Selikoff, alla New York Academy of Sciences, dichiara per la prima volta la pericolosità dell’amianto “Non riesco più neanche a piangere” Colloquio SILVANA MOSSANO INVIATA A ROMA edrete, il processo Eternit non finisce così». E come finirà allora? Palazzo di giustizia di Torino, ore 17. Il pm Raffaele Guariniello non commenta la richiesta di prescrizione del pg di Cassazione, Iacoviello. Barricato nel suo ufficio aspetta le ultime da Roma. Eppure nei corridoi di questo palazzo ormai semideserto qualcuno è pronto a giurare che Stephan Schmidheiny sarà chiamato prestissimo in tribunale a Torino. E che, oggi stesso, Guariniello manderà avanti gli atti di quell’inchiesta battezzata «Eternit bis», quella che a luglio si era conclusa con l’avviso di chiusura indagini per 213 morti per amianto. Stiamo parlando di morti targati Eternit, ovvio. E il reato su cui si era lavorato negli uffici del quinto piano non era disastro, ma omicidio. Duecentotredici casi. Forse anche qualcuno in più, perché in questi quattro mesi, a quegli atti, se ne potrebbero essere aggiunti molti altri. Sarà omicidio volontario, dicono, perché il viatico all’accusa arriverà proprio da quella frase che il Procuratore generale ha pronunciato «V Primo Piano .3 . Se il signor Schmidheiny è così convinto di essere innocente, come va dichiarando ai giornali e alle televisioni svizzere, abbia il coraggio di venircelo a dire personalmente RICCARDO ANTIMIANI/ANSA Romana Blasotti Pavesi davanti alla Cassazione Assunta, Rina, Giuse, Paola, Rita... Quante ce ne sono. Ieri, molte erano a Roma al processo in Cassazione. E ovviamente c’era la Romana. Quando il procuratore generale ha concluso la requisitoria chiedendo ai giudici di annullare la condanna a diciotto anni di reclusione che la Corte d’Appello, il 3 giugno 2013, aveva inflitto a Schmidheiny, patron di Eternit, ha sentito partire un applauso alle sue spalle. «Non ho compreso subito che era un battimani sarcastico - dice -. Io ho sempre partecipato al processo, ma non comprendo tutte le parole, sono questioni tecniche anche difficili. Poi me l’hanno spiegato quel che voleva dire il procuratore,... annullare la condanna a Schmidheiny... mi è venuto un nodo in gola... sentivo come un osso di pesca piantato lì, non riuscivo a liberarmene, ho dovuto bere un po’». Eppure neanche questa volta è riuscita a piangere. «L’avrei voluto, invece... Niente». Non riesce a piangere neppure quando porta i fiori sulla tomba della figlia. Romana è garbata, educata, affabile, sorride pure ai difensori di Schmidheiny, anche se dice a uno di loro «spero che non siate voi a vincere questo processo», ma, poi, subito, il viso diventa di pietra. I pugni Quando ho capito le parole del procuratore, mi è venuto un nodo in gola... sentivo come un osso di pesca piantato lì, non riuscivo a liberarmene, ho dovuto bere un po’ Ho una grande rabbia addosso. Non pensavo di provarla ancora, invece mi sento una forza per andare avanti. Tutto quel che abbiamo fatto per decenni deve lasciare un segno Romana Blasotti Pavesi stretti in grembo, le nocche bianche. «Ho una grande rabbia addosso - confida -. Non pensavo di provarla ancora, e invece mi sento una forza tenace per andare avanti. Tutto quel che abbiamo fatto, partendo da Casale, per decenni, deve lasciare un segno, deve servire da esempio per tutti i casi come questo. Nessuno più deve permettersi di fare, impunito, quel che è stato fatto a noi e solo per profitto. Il disastro che abbiamo patito e continuiamo patire non può sfumare così...». È un patimento per lei questo processo. Maschera il peso degli anni e la fatica dei passi, ma le rughe del volto sono più marcate del solito. «Di qui non mi nuovo finché non arriva la sentenza» giura Romana, seduta su una panca nel corridoio della Cassazione, nessuno la contraddice. Ribadisce quello che va dicendo da sempre: «Vorrei guardarlo in faccia Schmidheiny e domandargli perché ha fatto tutto questo. Perché – domanda sconsolata – non si è mai fatto vedere?». Vorrebbe vederlo punito? «Vorrei vederlo condannato per il disastro che ha provocato, per il male che ha causato». La voce è dura. Prova a passarsi una mano sulle palpebre, quasi sperasse di trovarcelo l’accenno di una lacrima. Niente, il suo cuore non ne produce più. L’amianto le ha asciugate tutte. L’amianto, il dolore e la rabbia. Guariniello pronto a rilanciare con il processo bis per omicidio Sconfitta la strategia della Procura, ma la battaglia prosegue nella sua requisitoria - «Per me l’imputato è responsabile di tutte le condotte a lui ascritte» - prima di entrare nella disquisizione, molto delicata e poco condivisa, della differenza che c’è tra il diritto e la giustizia: «Concetti che spesso non possono coesistere». Certo, la scelta di aggredire il «fenomeno amianto» prima ancora di entrare nell’analisi dei casi singoli, delle morti per tumore ai polmoni, provocato dalle microscopiche fibre di roccia, è stata una decisione che in questo palazzo è maturata con fatica. Ma, allora, quando era partita l’indagine, e quello che poi venne chiamato «processo del secolo» era ancora molto lontano, quella era parsa una scelta vincente. E l’unica strada per affrontare giuridicamente il «fenomeno amianto» era quella di contestare il disastro. Si erano discusse questioni tecniche e procedurali, che in parte si sono dimostrate vincenti. Che hanno portato ad una prima - e consistente tranche di risarcimenti alle famiglie delle vittime. E che, in fase di sentenza, aveva consentito di quantificare anche le cifre dei risarcimenti ai Comu- ALESSANDRO DI MARCO/ANSA tempi, con quali modalità si procederà? Questioni che a palazzo di giustizia di Torino il sostituto procuratore Raffaele Guariniello e il suo collega Gianfranco Colace, inizieranno ad affrontare da oggi. E la questione del diritto e della giustizia e la loro impossibilità, spesso, di camminare fianco a fianco? In questa giornata di attesa nessuno ne parla. Troppo delicata, troppo filosofica, troppo impegnativa. Soltanto un vecchio avvocato si sbilancia: «Per me hanno sempre camminato a braccetto». Il pm torinese Raffaele Guariniello ni e alla Regione. Milioni di euro. Nei paesi della «peste bianca», da Cavagnolo a Casale Monferrato era sembrata la rivincita dopo anni di attesa, dolore e lutti. E qualcuno parlava di «dimostrazione di forza una giustizia che è finalmente vicina alla gente». Tutto questo mentre dalla Svizzera, l’ex re dell’amianto Stephan Schmidheiny, prometteva battaglia, parlava di se come di un mecenate incompreso, mentre il suo avvocato tuonava frasi del tipo: «Con questa sentenza nes- suno verrà mai più ad investire in Italia». E adesso che cosa accadrà? Il processo per i duecento e rotti casi di omicidio sarà una strada lunga, ma in parte già percorsa. Gli accertamenti sono finiti. I nomi delle vittime sono già tutti scritti sui faldoni riempiti con documenti medici che attestano la causa della morte, «mesotelioma pleurico», e montagne di altre carte che raccontano la storia professionale di ognuno negli stabilimenti Eternit. Ma con che Jena Sentenze Condannato l’amianto, assolto chi ce l’ha messo. [email protected] 4 .Primo Piano STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 U GOVERNO LA SFIDA E I NODI Sciopero Cgil e Uil il 12, scontro con Poletti Il ministro, a un incontro coi sindacati, appresa la notizia si alza e se ne va. “Chiedo rispetto e garbo” FRANCESCA SCHIANCHI ROMA Si allarga la protesta contro legge di stabilità e Jobs act, ma non compatta il fronte sindacale. Dopo la Cgil, anche la Uil proclama lo sciopero generale: lo faranno insieme non più il 5, bensì il 12 dicembre. Ma la Cisl non ci sta: «Lo sciopero generale significa il blocco del Paese», spiega la leader Annamaria Furlan, «è lo strumento più forte che il sindacato ha e anche l’ultimo, quindi va utilizzato con molta cura». Una divisione sottolineata da qualche dichiarazione polemica tra sigle, quando il segretario Cgil Susanna Camusso definisce «scortese» che prima di un incontro unitario «si dica qual è la soluzione» (riferimento a un’intervista rilasciata ieri mattina dalla Furlan a «Repubblica», per anticipare il no allo sciopero generale). Mentre la leader Cisl insiste che «non ci siamo sfilati», semplicemente «non abbiamo mai valutato di dichiarare lo sciopero generale». La Cisl convoca comunque lo sciopero del pubblico impiego il 1° dicembre («perché nella legge non c’è il loro contratto») e altre tre La Cisl: «Non ci siamo sfilati semplicemente perché non ci siamo mai uniti» manifestazioni nei giorni successivi, il 2, 3 e 4, in città diverse, Firenze, Napoli e Milano. Mentre l’Ugl, che aveva già indetto lo sciopero generale per il 5 dicembre, sta riflettendo se spostarlo al 12 in compagnia delle altre due sigle. Si incontrano per una mezz’ora i tre leader confederali (la Furlan, Susanna Camusso della Cgil e Carmelo Barbagallo, segretario generale aggiunto Uil che succederà domani ad Angeletti dimissionario), prima dell’inizio del XVI congresso della Uil. In platea siede anche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, con cui va in scena un plateale scontro. Alla notizia dello sciopero, che non condivide perché «non ci sono le motivazioni», il ministro decide infatti di non tornare nel pomeriggio per il suo intervento dal palco: «E’ cambiato il contesto nel quale si svolgono i lavori rispetto al momento nel quale lo avevamo programmato. E’ opportuno dunque rinunciare a intervenire», fa sapere attraverso un messaggio alla platea che provoca sonori fischi dagli oltre mille delegati presenti. «Per fortuna era presente alla relazione di Angeletti e ha sentito quello che avevamo da dire», commenta Barbagallo, «lui evidentemente non aveva invece nulla da dire», aggiunge polemicamente. E prosegue dicendo che «ho l’impressione che in questo governo non ci sia nessun ministro che abbia la libertà di parola, mi Non ci sono le motivazioni per una decisione così importante come lo sciopero generale Giuliano Poletti (ministro) Gli scioperi costano, sono una decisione non piacevole, ma non ci hanno lasciato scelta Luigi Angeletti (Uil) Con i bassi livelli di attività che ci sono ora nell’industria, forse lo sciopero è un vantaggio Giorgio Squinzi (Confindustria) FILIPPO MONTEFORTE/AFP Dopo la Cgil, anche la Uil proclama lo sciopero generale: il 12, non più il 5 sono trovato altre volte con ministri e sottosegretari che non potevano dirci nulla senza prima aver parlato col premier Renzi». Comunque sia, il forfait di Poletti «è la riprova che avevamo visto giusto, che non era più tempo di continuare a parlare inutilmente». Frasi a cui Poletti replica chiedendo «rispetto e garbo» ai massimi dirigenti del sindacato. Dal mondo dell’impresa reagisce con un commento amaro il leader di Confindustria, Giorgio Squinzi: «Con i bassi livelli di attività che abbiamo in questo momento nell’industria» lo sciopero «forse è un vantaggio». «Un errore» la scelta di incrociare le braccia secondo il responsabile economico del Pd, Filippo Taddei: «Sono molto dispiaciuto perché non c’è un riconoscimento di quanto è stato fatto. È possibile fare altre scelte. L’interpretazione della legge di Stabilità e del Jobs act è un grande errore di analisi politica». Ma Uil e Cgil hanno fatto la loro scelta. «Gli scioperi costano, sono una decisione non piacevole, ma non ci hanno la- sciato scelta», dice Angeletti agli ultimi giorni di segretario Uil, «vogliamo esercitare tutta la nostra forza per chiedere al governo di cambiare scelte che ci danneggiano». «Ci rassegniamo e aspettiamo?», aggiunge la Camusso, intervenendo dal palco Uil: «Non è la scelta che un sindacato può fare perché significherebbe essere parte del problema. Noi invece siamo parte della soluzione». Ai delegati Uil, dà l’arrivederci al 12 dicembre. Oggi sul palco è attesa la collega della Cisl Furlan. MATTIA FELTRI vero se ne discute da anni e però è complicato farsi un’idea sull’articolo 18. Sembrano giuste le riflessioni degli uni È per aiutare famiglie e imprese in difficoltà», twittava martedì sera Danilo Toninelli, che responsabile delle materie istituzionali si sta trasformando nell’uomo buono per tutte le mediazioni. E in effetti i Cinque Stelle hanno presentato al relatore del Pd Mauro Guerra una lista della spesa con gli emendamenti ai quali i Cinque Stelle tengono davvero. Sono 37. Si va dai 200 milioni sul fondo per il trasporto pubblico all’abolizione del contributo minimale Inps per i soci di start up innovative fino a una detrazione fiscale del 72 per cento sulle spese di ri- Bonus bebè, spiragli per un’intesa M5S-minoranza Pd Toninelli: speriamo che dialoghino per aiutare le famiglie in difficoltà il caso FRANCESCO MAESANO ROMA a trappola scatta a metà della mattinata. Nell’aula del Mappamondo si palesa l’emendamento che prevede di rimodulare il bonus Irpef di 80 euro in favore delle famiglie più disagiate. Stefano Fassina contro il governo. I membri della maggioranza Pd vorrebbero che sulla questione si arrivasse a un rinvio. Il presidente della commissione bilancio Boccia tira dritto e si arriva a una sospensione. L Mentre a palazzo Chigi inizia il vertice tra Renzi e il suo ministro dell’Economia i membri Pd della commissione si misurano tra loro. Sulla rimodulazione del bonus Irpef sono tutti contro Fassina, o quasi. «25 contro 2», riporta impietosa una voce dall’interno. Ma sul bonus bebè le posizioni sono più sfumate e l’eco dei ragionamenti arriva fino al viceministro all’economia Morando. «Il governo ha un orientamento favorevole a prendere in considerazione la modifica della struttura del bonus bebè per aiutare i minori in situazione di povertà assoluta», concederà nel pomeriggio. Ma la tensione nel gruppo non si smorza. «Questi non hanno capito che qui si tratta di ridurre la tassazione sul lavoro, non di fornire e altrettanto giuste quelle degli altri; e le novità, sempre che ce ne siano, paiono uguali alle leggi che dovrebbero riformare. Ma ieri un pochino ha aiutato Maurizio Sacconi: d’ora in poi i reintegri ci saranno soltanto in caso di licenziamenti «particolarmente infamanti». Eh, toccherà trovare motivi normalmente infamanti. Stefano Fassina con Gianni Cuperlo MORANDO «Il governo favorevole a considerare alcune modifiche» ALESSANDRO DI MEO/ANSA una prestazione assistenziale», sbotta infilando l’ascensore un deputato Pd, renziano di strettissima osservanza. Dopo la pausa si arriva al voto e l’emendamento viene bocciato. Fassina, pur sconfitto, porta a casa un risultato sul bonus bebè. Scene dal Vietnam parlamentare che dovrà attraversare la legge di Stabilità da qui al suo approdo in Aula. Il prossimo fronte, spiegano i veterani della finanziaria, è quello della decontribuzione per gli assunti a tempo indeterminato, altra proposta sulla quale maggioranza e minoranza Pd dovranno confrontarsi. Su quella il governo è poco propenso a concedere modifiche mentre sugli ammortizzatori sociali è più disponibile a trattare. Nella terra di nessuno tra maggioranza e minoranza democratica hanno provato a infilarsi i Cinque Stelle. «Bene la conferenza stampa delle minoranze Pd sulla Stabilità. Speriamo che ora dialoghino col M5S strutturazione dei capannoni agricoli e delle strutture montane. C’è anche un emendamento a prima firma Di Maio che vieta alle amministrazioni pubbliche di acquistare nuove auto blu. Dal Movimento lamentano l’assenza di risposta da parte della maggioranza e il fronte, aperto da Toninelli, che vorrebbe provare a portare a casa qualcuno di quei punti facendo sponda con la sinistra Pd, si fa sempre più largo e convinto. @unodelosBuendia LA STAMPA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 Retroscena Napolitano riceve i Reali di Spagna: vedute comuni sull’Europa Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto al Quirinale il Re Felipe VI e la Regina Letizia di Spagna in visita ufficiale in Italia. «C’è stata una grande comunanza di vedute sulle questioni europee» spiegano dal Quirinale ALESSANDRO BARBERA MARCO ZATTERIN li uomini economici del «Team Juncker» vogliono essere convinti. Fedeli alla promessa con cui il presidente della Commissione si è impegnato a essere «più politico» nelle decisioni del nuovo esecutivo, stanno valutando la possibilità di rinunciare alla linea dura con l’Italia a cui la nuda contabilità nazionale li costringerebbe, valutando i fattori attenuanti negativi (la recessione) e quelli positivi (gli interventi strutturali). Lunedì è atteso il giudizio di Bruxelles sulla Legge di stabilità e in tale prospettiva, secondo fonti Ue, «sarebbe utile che Roma fosse il più persuasiva possibile». Dicono che aiuterebbe «un documento di sintesi» a completamento dei contatti che fervono da settimane. Un testo definitivo di promesse e impegni che secondo una fonte «è in fase di preparazione» e arriverà a stretto giro. Tutti i segnali lasciano pensare che il vento sia cambiato. Il 24 novembre è la giornata che la Commissione ha costruito un «D-day di elettrochoc all’economia». Sono attesi il Growth Survey (documento che disegna le priorità dell’Unione per la crescita), le valutazioni sulle finanziarie nazionali (nell’ambito del “semestre” di coordinamento delle manovre), e il famigerato pacchetto da 300 miliardi per gli investimenti, documento promesso da Juncker in luglio che naviga in acque parecchio agitate. Fra Roma e Bruxelles i colloqui sono continui, e tenere tutto insieme non è semplice. Alla Camera è entrata nel vivo la discussione sugli emendamenti alla legge di Stabilità. Ieri Renzi e Padoan ieri hanno discusso della strategia in una lunga riunione con i due vice G Nuovi impegni scritti per avere dall’Ue il sì alla manovra Vertice Renzi-Padoan: l’impianto non si tocca Altri quattro mesi di ossigeno per fare le riforme che hanno il compito di fermare l’assalto alla diligenza, Enrico Morando e Pierpaolo Baretta. Morando ha opposto il niet alla richiesta della minoranza Pd di ridiscutere la platea del bonus Irpef e la tassazione per la liquidazione anticipata del Tfr. In questo momento qualunque modifica importante al testo non farebbe che complicare la trattativa in piedi con Bruxelles. In cambio però c’è il sì ad emendamenti dal limitato impatto finanziario ai quali la sinistra Pd tiene: il bonus bebé, ad esempio, verrà concentrato sulle fasce più deboli, e si potrà ottenere attraverso il modulo Isee. I grillini hanno ottenuto il sì ad un emendamento (benché riformulato) che proroga a tutto il 2015 la possibilità per le imprese di compensare i debiti fiscali con crediti nei confronti della pubblica amministrazione. Dario Franceschini ha deciso di sfidare il no dell’Europa ed ha presentato un emendamento che farà scendere l’Iva sugli e-book dal 22 a 4 per cento, la stessa dei libri cartacei. Poiché sulla carta l’Italia nel 2015 resterà con il deficit sotto il 3%, la Commissione è orientata ad accogliere una correzione del deficit strutturale (al netto di ciclo e una tantum) in misura dello 0,3% promesso dal governo, invece dello 0,5 standard ri- Cartelle non pagate Solo7miliardirecuperati 1 Lo Stato potrà incassare appena 7 dei 530 miliardi complessivi di mancati versamenti di tasse, tributi locali e contributi previdenziali. Lo ha riferito il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, rispondendo al question time alla Camera. Padoan ha inoltre risposto alla richiesta di sospendere le cartelle esattoriali nelle regioni colpite dalle alluvioni: «La normativa è oggetto di valutazione». chiesto dalle regole del gioco e dello 0,9 che sarebbe necessario per rispettare alla lettera il Fiscal Compact. In cambio si invocano «riforme vere e nel rispetto dei tempi», cosa che permetterebbe di rinviare ogni giudizio a marzo (quando avremo le nuove previsioni Ue) e dare così quattro mesi di ossigeno a Palazzo Chigi. La strategia del governo è di fare blocco con il pacchetto delle riforme, dal Jobs Act alla delega fiscale, dalla pubblica amministrazione alle privatizzazioni (di qui l’accelerazione sulla vendita di Trenitalia), cercando di far passare il principio caro al ministro Padoan «secondo cui le riforme danno frutti solo nel media periodo e prima costano». «Ci sono colloqui in ogni forma», spiega una fonte italiana. «Adesso non ci resta che attendere la presentazione del piano da 300 miliardi promesso da Juncker», fa sapere Renzi. La Commissione è impegnata, lavorerà tutto il fine settimana. Ieri il vicepresidente Timmermans non ha voluto impiccarsi LA STRATEGIA DEL GOVERNO È di fare blocco con il pacchetto delle riforme, dal lavoro alla delega fiscale ad una consegna lunedì, «lo faremo quando sarà pronto». L’oggetto del contendere sarebbe il ruolo della Bei e il nuovo veicolo finanziario destinato a fare da cassa per gli investimenti. Ci saranno fra i 20 e 50 miliardi di nuova liquidità, il resto sarà affidato alla moltiplicatore degli sforzi privati. Invece, annuncia Gianni Pittella, presidente del gruppo socialista del Parlamento Ue, «è finalmente arrivata sul tavolo la possibilità di scorporare dal conto di deficit e debiti alcuni progetti di respiro europeo, la vogliamo da sempre, e non molleremo». In particolare il sottosegretario Graziano Delrio ieri ha reiterato al Consiglio Affari generali la richiesta di escludere dal conteggio del deficit i cofinanziamenti nazionali dei Fondi strutturali europei. All’Italia farebbe comodo. E non solo. Twitter @alexbarbera @straneuropa Martina: “Non siamo dei signor no Ma la legge di stabilità va cambiata” Intervista “Una scissione della sinistra? Il Paese non la capirebbe” ROMA oi non siamo dei signor no. Siamo quelli che, gelosi delle proprie idee, vogliono lavorare testardamente per rafforzare sempre più i provvedimenti del governo e vincere, insieme, la sfida del cambiamento: lo abbiamo fatto con il Jobs Act e lo faremo con la legge di stabilità». Quando dice «noi», il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina parla di Area riformista, quella parte della minoranza Pd guidata dal capogruppo Speranza che si è riunita sabato scorso a Milano. «N Quindi siete soddisfatti del Jobs Act? «Il mio è un giudizio positivo: l’ho sempre considerato un’opportunità, e ora, con il lavoro fatto in Commissione Lavoro alla Camera, è ulteriormente migliorato. È la prova che i provvedimenti del governo con il contributo del Parlamento possono uscire rafforzati». Il suo collega Fassina dice invece che verrà data libertà di licenziamento… «Non condivido il giudizio di Fassina. Grazie al lavoro fatto alla Camera si precisa meglio la nuova disciplina dell’articolo 18 che, ricordo, era già stato cambiato dalla Fornero». ANSA Maurizio Martina Ma come può piacere a voi sinistra del Pd un testo che soddisfa Sacconi e, parole sue, supera l’articolo 18? «Il Jobs Act uscito dal Senato andava migliorato, e la Camera lo sta facendo anche sull’articolo 18. Noi abbiamo chiesto e ottenuto che le disposizioni finali della direzione Pd fossero accolte pienamente, con una tipizzazione delle fattis- pecie, che verrà fatta nei decreti attuativi. L’art. 18 è già stato cambiato dal governo Monti, ora si trattava di risolvere nodi interpretativi rimasti aperti, e lo stiamo facendo con equilibrio. Io credo che come minoranza dobbiamo dibattere e portare avanti le nostre idee: poi, quando si ottengono risultati, dobbiamo riconoscerli e valorizzarli». tante avere più risorse per gli ammortizzatori sociali». Sul Jobs Act avete portato a casa risultati? Giudizi severi arrivano dai sindacati: si allarga alla Uil il fronte dello sciopero generale. tà? Apre un nuovo fronte di critica al governo anche il ricorso del Cda Rai… Una parte della minoranza Pd è molto piùcriticaversoiprovvedimentidelgoverno. Torna l’ipotesi di una scissione? «Lo escludo. E se guardo agli interessi dell’Italia e del Pd, penso che uno scenario del genere non verrebbe proprio capito». «Assolutamente sì. Il Jobs Act è la prova che anche chi si riconosce in un’area «Ho il massimo rispetto per ogni mobilidi minoranza nel Pd può dare il proprio tazione sindacale. Quando sei davanti a scelte importanti cocontributo per migliorare i provvediGLI INTERVENTI me queste, ciascuno si menti. E così andrele proprie re«Più risorse per le Pmi prende mo avanti anche sulla sponsabilità. La dialete più fondi per gli tica ci sta, purché non legge di stabilità». ammortizzatori sociali» si ecceda nei toni e non Cosa bisogna camsi chiuda il confronto». biare della stabili«Direi che si possono rafforzare alcuni obiettivi nel solco delle scelte fatte. Ad esempio, vorremmo ampliare le misure di sostegno agli investimenti delle piccole e medie imprese. Abbiamo posto il tema di una revisione del bonus bebè, e bene ha fatto il governo ad aprire a una sua riorganizzazione. Ancora, è impor- «Un bel boomerang per la Rai: in un momento come questo, mi sembra giusto che anche una realtà importante come la Tv pubblica concorra agli obiettivi di risparmio. Credo che questo ricorso sia un errore e rischi di non essere proprio capito dai cittadini». [F. SCH.] Primo Piano .5 . Taccuino MARCELLO SORGI La sorpresa potrebbe essere Salvini er il clima in cui si svolgeranno - Cgil e Uil hanno annunciato ieri sera una giornata di sciopero generale per il 12 dicembre - le prossime elezioni regionali in Emilia e Calabria rappresentano un test innanzitutto per Renzi e per il governo: questo spiega perché il premier ha deciso di impegnarsi in prima persona sul territorio, mettendoci la faccia, come suol dire. Ma mentre Renzi parte favorito e la vittoria del centrosinistra appare scontata nei pronostici della vigilia, con l’incognita di una massiccia astensione che potrebbe ridimensionarla, le sorprese maggiori potrebbero riguardare il centrodestra, che si presenta al voto in ordine sparso. La sorpresa di questa tornata, se lo aspettano tutti, sarà Salvini. Il leader della Lega che ha ridisegnato l’identità del suo partito in senso radicale, ellenista e nazionalista, supera ormai stabilmente il dieci per cento in tutti i sondaggi. E cosa succederebbe se lunedì, a urne aperte, venisse fuori che in Emilia il Carroccio è diventato il primo partito del centrodestra, davanti a Forza Italia? È un’ipotesi assolutamente plausibile, considerato che il leader leghista è secondo solo a Renzi, quanto a fiducia e popolarità, e sopravanza da un pezzo l’exCavaliere, che soffre per le limitazioni impostegli dall’affidamento ai servizi sociali e ieri, all’ultima ora, è tornato a farsi vivo annunciando un «no tax day» e un inasprimento dell’opposizione fin qui morbida al governo. Per Salvini il primato, sia pure parziale, nel centrodestra è un obiettivo a portata di mano, così come la possibilità che nella nuova tornata di regionali in primavera il Veneto a guida leghista sia l’unica regione a resistere all’avanzata renziana. Inoltre, sempre nell’ambito limitato del voto di due regioni, «l’altro Matteo» potrebbe superare in voti anche Grillo, che vanta una roccaforte elettorale a Parma, ma potrebbe scontare una certa stanchezza del suo elettorato. Le conseguenze di una simile svolta - ammesso che si realizzi, tutta o in parte - non riguarderebbero solo il centrodestra. È ovvio che Salvini, dopo aver preso le distanze da una ricomposizione dell’alleanza a guida berlusconiana a cui Bossi e Maroni si erano adattati per vent’anni, sarebbe sempre più portato a marcare la propria autonomia, presentandosi da solo in tutte le prossime scadenze e misurando così il suo potenziale di crescita, con la prospettiva di rafforzarsi,ma di restare all’opposizione. Tuttavia un’eventuale vittoria su Grillo, con cui il leader della Lega ha già incrociato le lame su temi sensibili per gli elettori limitrofi dei due movimenti, come ad esempio la battaglia contro l’euro, accrescerebbe le ambizioni elettorali della Lega. Renzi a quel punto si ritroverebbe con un alleato insperato nel tentativo - eventuale quanto si vuole - di rompere il passo all’inizio del prossimo anno e provare ad andare ad elezioni anticipate. P 1234567 9A B345CDE5 9AF LA STAMPA POWERED BY SOLAR ENERGY TISSOT T-TOUCH EXPERT SOLAR. IL PRIMO OROLOGIO TATTILE ALIMENTATO CON ENERGIA SOLARE. IL PIÙ COMPLETO ED EVOLUTO DELLA COLLEZIONE TATTILE MAI CREATO DA TISSOT. I N N O VAT O R S B Y T R A D I T I O N . BOUTIQUE TISSOT PIAZZA DUOMO, 31 (C.SO VITTORIO EMANUELE, 1) MILANO +39 342 5702963 NELLE MIGLIORI OROLOGERIE E GIOIELLERIE T I S S O T S H O P. C O M LA STAMPA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 gg Dossier/L’occupazione che cambia Primo Piano .7 . g In piazza Domani a Roma gli operatori dei call center manifestano contro i migliaia di licenziamenti che, negli ultimi mesi, hanno colpito il settore GIUSEPPE BOTTERO TORINO iziana s’è diplomata nel 1998. Geometra. «Nell’ottobre 2000 ho iniziato a lavorare in un call center. Pensavo fosse un impiego transitorio, ma sono rimasta lì. È anche così che sono riuscita a costruirmi un futuro». Nello stanzone che affaccia sulla strada risponde alle richieste di assistenza tecnica e smista informazioni a chi chiama. «Serve professionalità», spiega. Per tenersi il posto, però, non basta. «Il nostro lavoro è diventato sempre più stressante: non abbiamo stabilità, siamo sempre a rischio. Basta che l’azienda perda una commessa e me ne vado a casa: quindici anni fa avevo stimoli, adesso ho paura». E dire che di conquiste, dal 2000 a oggi, ce ne sono state parecchie. L’ultima, nel 2013, è il contratto - a progetto - di categoria: minimo garantito, welfare, condizioni uguali per tutti. Un traguardo che, paradossalmente, il jobs act rischia di spazzare via, cancellando i contratti precari. Difficile che le aziende decidano di assumere tutti. E così, domani, gli operai della fabbrica delle voci saranno in piazza: contro le nuove incertezze, contro le imprese che delocalizzano, contro gli appalti al ribasso. L’appuntamento è in Piazza della Repubblica, Roma: «Una notte bianca» per farsi ascoltare dalla politica. T Il mercato drogato SINTESI Call center contro il Jobs Act “Cancella i nostri contratti” La riforma rischia di rendere inutile l’intesa del 2013, che dà più garanzie Domani lo sciopero degli addetti: “Basta licenziamenti e gare al ribasso” British Telecom s’è sfilata, e la vertenza sembra senza sbocchi. «Quei lavoratori sono stati buttati nell’immondizia», dice il segretario dell’Slc Cgil di Palermo, Maurizio Rosso. In viaggio verso Roma ci sono pure i rappresentanti dell’E-Care di Cesano Boscone: per 489 di loro le lettere di licenziamento sono arrivate dopo l’estate. I LAVORATORI NEI CALL CENTER QUANTI SONO Fonte: elaborazione Secondo trimestre 2014 Collaboratori a progetto Lavoratori autonomi LA STAMPA su dati Istat, Rilevazione Continua Forze Lavoro 16.827 Centimetri-LA STAMPA 55,1% Tra 25 e 44 anni 77,8% (24,3%) Laureati 20,5% La mobilitazione All’appello lanciato dalle segreterie Nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno risposto subito i ragazzi di Almaviva, Palermo: l’azienda, in una lettera inviata al Comune, ha appena annunciato il rischio di «esuberi strutturali» per oltre 3 mila lavoratori, 2 mila a tempo indeterminato e oltre mille a progetto. La commessa con Wind scade a marzo, pochissimi margini per trattare. Ancora meno speranze per i 262 operatori di Accenture. CHI SONO Femmine Il settore in difficoltà Sei anni fa «Tutta la vita davanti», il film che ha lanciato Isabella Ragonese, accendeva la luce sul pianeta call center. Ritmi ossessivi e tanto precariato, ma pure una speranza per chi tra gli studi e il lavoro - aspettava un’occasione vera. E pazienza se l’occasione non arrivava: un posto da telefonista si riusciva a rimediare. Non è più così, la grande crisi e la delocalizzazione selvaggia rischiano di sbranarsi il settore. E le prospettive sono nerissime. Part time 58,8% TOTALE Al Sud + Isole 69.259 63,7% STIPENDIO MEDIO DEI LAVORATORI DIPEDENTI Dipendenti a tempo determinato Dipendenti a tempo indeterminato 10.846 40.125 (15,7%) (57,9%) Part time € 628 Full time € 1.207 Per capire le ragioni della crisi bisogna fotografare il settore, spaccato a metà: da una parte i servizi inbound, quelli a cui si rivolge il cliente per informazioni e assistenza, dall’altra quelli outbound, che si occupano di chiamare, proponendo offerte e soluzioni commerciali. Una distinzione fondamentale, visto che sono di fronte a difficoltà diverse. «I primi sono tutti in appalto - spiega il segretario nazionale Slc Cgil, Michele Azzola -. Le aziende cambiano continuamente fornitore, a caccia dei prezzi migliori. La conseguenza è una crisi occupazionale fortissima. A drogare il sistema, inoltre, concorrono gli incentivi pubblici, che durano tre anni: i gruppi assumono, prendono i bonus e, quando finiscono, mettono tutti in mobilità. Una stortura che, nel corso degli anni, ha scatenato una corsa al massimo ribasso». Prima spostando le sedi al Sud, poi all’estero: i call center che chiamano l’Italia dall’Albania sono una sessantina. Il rischio della riforma Per i servizi outbound, invece, il nodo è il contratto. «Ai tempi della legge Fornero è stato deciso che per quest’attività, sostanzialmente di vendita e pagata a risultato, si possano usare collaboratori a progetto, però con un minimo contrattuale», racconta Umberto Costamagna, titolare della Call & Call e presidente di Assocontact. La soluzione? Un accordo «storico» con i sindacati per firmare il primo contratto nazionale di categoria, che riguarda oltre 30.000 addetti. Ora, però, proprio durante le trattative per migliorare l’intesa, piomba il jobs act. «Siamo in confusione- dice Costamagna -. Dovremo avere tutti dipendenti? Ci facciano sapere, quest’incertezza ci spaventa e rischiamo un pasticcio enorme. Non vorrei che, anche chi è stato in grado di resistere, tra qualche mese si trovasse costretto a tirare giù la saracinesca». 8 .Primo Piano STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 U MAGGIORANZA ELEZIONI E TENSIONI Bonaccini e il rischio flop “Il nemico è l’astensione” Il favorito Stefano Bonaccini, esponente del Partito Democratico e candidato alla guida della Regione Emilia Romagna DomenicailvotoinEmilia-Romagna:ilPdrischiaunavittoriadimezzata ALBERTO MATTIOLI BOLOGNA «Chi arriverà secondo? Credo Alan Fabbri». Cioè lo sfidante leghista e non quella grillina Giulia Gibertoni. Ovviamente, il primo sarà lui, Stefano Bonaccini, «il Bruce Willis di Campogalliano» (copyright di Matteo Renzi) candidato del Pd a governatore dell’EmiliaRomagna, la regione nei secoli fedele che il Pci e i suoi derivati governano da sempre. Quindi, il vero verdetto delle regionali di domenica non è chi vincerà, ma come. Perché ormai c’è qualche percettibile differenza fra l’Emilia e la Corea del Nord, il consenso non è più totalitario come una volta, a tirare la volata a Fabbri arriva un giorno sì e l’altro pure un Matteo Salvini arrembante e la base, scettica, disorientata e pure un po’ arrabbiata per gli scandali, minaccia di disertare le urne. E Bonaccini, uno che il partitone e l’Emilia li conosce perché c’è dentro da sempre («Faccio ogni anno 80 mila chilometri, e non con l’auto blu, ma con la mia Seat Ibiza», giura), questo lo sa. «L’astensionismo? Sì, il pericolo c’è. Per tre ragioni. Primo, nei media di queste elezioni si parla poco, anche perché si vota solo per la Regione, non per i comuni. Secondo, tutti mi chiamano già presidente, e non vorrei che anche i nostri militanti dessero per scontata la vittoria e non andassero a votare. Terzo, certo, c’è stata l’inchiesta». Per la verità, ce ne sono state due: una ha costret- Il candidato dem teme più la Lega del M5S Oggi Renzi a Bologna e Salvini da Raoul Casadei to il governatore precedente, Vasco Errani, ovviamente del Pd, a dimettersi dopo una condanna, e l’altra vede indagati 41 consiglieri regionali uscenti su 50 («Di tutti i partiti», chiosa Bonaccini) per lo scandalo dei rimborsi-truffa. Da qui il rischio che stavolta gli emiliani restino a casa. Bonaccini reagisce annunciando una mobilitazione generale da vecchio Pci: «Questa settimana 15.000 volontari Sono al lavoro in questi giorni per portare alle urne gli elettori del Pd sono al lavoro 15 mila volontari». Compreso Matteo, «quello giusto: Renzi», che stasera a Bologna chiude la campagna con contorno di esponenti della solita «società civile» (tipo il campione di nuoto Marco Orsi) e dalle non meno solite contestazioni dei centri sociali. Il nemico da battere è la Lega, che punta a scavalcare quel che resta di Forza Italia e accreditarsi come prima forza del centro-destra. Infatti Salvini è onnipresente e oggi va col liscio a Cesenatico, dove riceverà la benedizione del papa romagnolo, Raoul Casadei. Bonaccini, ovvio, spara a zero sul guastafeste: «È pagato per fa- GIORGIO BENVENUTI /ANSA Forse la Lega recupererà i voti del centro-destra andati a loro, ma non li toglierà a noi». Intanto però la sinistra è divisa, i comunisti non pentiti come alleati non li ha voluti lo stesso BonacSu 50 consiglieri cini («Preferisco rinunciaregionali uscenti 41 sono re ai loro voti ma avere le indagati per i rimborsi mani libere per governare») e quelli di Sel vogliono approfittare del voto disgiunto e far votare per il loro partito ma non per il candidato del Pd (««L’ho sentito dire anch’io»). Lo sfidante E il Gran Rivale Richetti, l’enAlan Fabbri, leghista, nesimo Matteo di questa saga, è sostenuto anche da fa la fronda e dice a «RepubbliForza Italia e da Fdi ca» che in Emilia manca al Pd ROBERTO BRANCOLINI/FOTOGRAMMA un progetto politico, «ma no, non voleva dire questo, e in re il parlamentare europeo, che i pentastellati. Grillo sotto ogni caso chiuderemo la camma è sempre qui. Il candidato è il Po non l’ha ancora visto nes- pagna insieme, venerdì». Fabbri, ma sui suoi manifesti suno. «Due anni fa, dopo ParResta l’impressione che, doc’è la foto di Salvini. È vero: ma, sembrava che i Cinque po mezzo secolo di poltrone Salvini parla alla pancia della stelle ci avrebbero travolto - garantite, l’ex partitone sia imgente. A sentir lui, sembra che maramaldeggia Bonaccini - ma bolsito... «Guardi che sono gli l’Emilia-Romagna sia da Pia- poi abbiamo rivinto nell’85% emiliani a votarci e fuori dai cenza a Rimini un unico campo dei comuni. I grillini governano seggi non ci sono i cosacchi per nomadi, invece che una delle in due posti: a Comacchio, dove costringerli. Comunque la noRegioni più competitive a livel- hanno già espulso il loro sinda- stra classe dirigente è stata lo europeo». co, e a Parma, dove non mi sem- tutta rinnovata ed è piena di Però si capisce che al Pd fa bra che Pizzarotti sia molto facce nuove. Anche se vinco io, più paura il Matteo «sbagliato» amato da Grillo & Casaleggio. in Emilia si cambia». Basterà? 41 consiglieri LA STAMPA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 Centrodestra Rai, cda nel caos Vota il ricorso contro il governo Nel vuoto gli appelli all’unità di Berlusconi AMEDEO LA MATTINA ROMA Opposizione al prelievo forzoso di150 milioni La consigliera Todini anticipa ledimissioni ANTONIO PITONI ROMA Nel giorno del debutto di Rai Way a Piazza Affari, da Viale Mazzini arriva una nuova grana per il governo. Perché mentre le azioni della spa del gruppo Rai, proprietaria della rete di diffusione del segnale radiotelevisivo, rimbalzavano in Borsa chiudendo sul +4,68%, il Cda della Tv pubblica dava il via libera al ricorso contro il decreto Irpef con cui l’esecutivo ha imposto una spending review di 150 milioni all’emittente di Stato. Una mina piazzata dall’ordine del giorno del consigliere Antonio Verro (Pdl), che neppure il tentativo di mediazione del direttore generale, Luigi Gubitosi, riesce a disinnescare. E appena le polemiche iniziano a divampare, da Palazzo Chigi l’ordine di scuderia è di «stare calmi», se il ricorso dovesse essere accolto, quei soldi si prenderanno da altre voci, come ribadito anche da una nota della segreteria Pd. Come dire, i 150 milioni salteranno comunque fuori dal bilancio della Rai. Il premier trattiene la sua ira perché «la decisione del Cda si commenta da sé e il Paese capirà che noi siamo nel giusto», confida ai fedelissimi, sicuro che «in ogni caso, da questa vicenda non potremo che guadagnare ancora più consensi». E ora il governo pensa seriamente di rimette- Intervista FRANCESCO MAESANO ROMA eso massimo del Movimento degli inizi, Roberto Fico s’era preso la poltrona di presidente della Vigilanza Rai impugnando l’apriscatole con una mano e nell’altra la liste delle magre spese di cancelleria: feticcio Cinque Stelle, prova tangibile della rinuncia all’indennità connessa alla carica. Oggi esulta per la scelta del Cda Rai di ricorrere contro la decisione del governo. P Se l’aspettava? «Per come andavano le cose sì. Era un procedimento che andava avanti da tempo ormai. Voglio sottolineare che ci sono stati atti di diffida da parte dei sindacati per fare pressione sul Cda. Insomma, l’azienda è rimasta unita e il Consiglio non se l’è sentita di dire no». Azienda unita e Cda che perde pezzi. «La Todini avrebbe dovuto dimettersi mesi fa per il doppio incarico alle Poste. Glielo re mano alla Gasparri, prima della scadenza in aprile dell’attuale Cda, per cambiare le regole della governance. Il ricorso, votato a maggioranza, impegna Due i voti contrari la Rai ad impugnare il la presidente decreto Irpef dinanzi al Tarantola si è astenuta Tar, al giudice ordinario o ad entrambi gli organi giurisdizionali. Ricorso che lo stesso dg definisce «inopportuno». E che spinge la consigliera Luisa Todini (quota Lega-Pdl) a rassegnare le dimissioni (comunque promesLa spending review se «entro l’autunno» imposta dal governo dopo la sua nomina alla al servizio pubblico presidenza di Poste spa e le polemiche sul doppio incarico) per dissociarsi da una decisione «inaccettabile e irresponsabile». Sei i voti a favore lanza il nodo della sua sostitudell’odg di Verro, appoggiato da zione, non scontata, visti anche De Laurentis, Rositani, Pinto, i precedenti di «Cda Smart». Tobagi e Colombo. Con la Todi- Come quello del 2012, dopo le ni ha votato contro anche Pilati, dimissioni di Nino Rizzo Nervo. mentre la presidente Tarantola Proprio dalla Vigilanza, Micheha preferito astenersi richia- le Anzaldi (Pd)invita la Todini a mandosi al suo ruolo di garan- ripensarci: «E se glielo chiedo zia. Un voto accolto con favore io, che con lei mi sono più volte anche dall’Usigrai. «Un atto in- scontrato, immaginate cosa dispensabile per riaffermare il penso del resto del Cda». Poi principio di autonomia della mette nel mirino il consigliere Rai», sottolinea il sindacato dei Pinto: «Ha votato contro un giornalisti di Viale Mazzini. provvedimento approvato dallo Giudicando «incomprensibile il stesso Tesoro che lo ha indicato dissenso del dg». Che, comun- in Consiglio». Senza contare, que, non avrebbe alcuna inten- conclude Anzaldi, che «con la zione di dimettersi. quotazione di Rai Way sono staIntanto, il forfait della Todi- ti incassati più dei 150 milioni ni, pone in commissione di Vigi- per i quali si è deciso il ricorso». 6 a favore 150 milioni TANIA/A3/CONTRASTO SCUOLA DEI MARESCIALLI DI FIRENZE Verdini rinviato a giudizio per concorso in corruzione Il senatore di Forza Italia Denis Verdini è stato rinviato a giudizio per concorso in corruzione dal gup di Roma nell’indagine sugli appalti per la costruzione della scuola marescialli di Firenze. Il processo è stato fissato per il 10 aprile prossimo. Il processo si terrà davanti alla settima sezione 1 collegiale del tribunale capitolino. L’indagine, iniziata a Firenze e poi giunta a Roma per competenza, vedeva coinvolti imprenditori e alti funzionari dello stato. Per questa inchiesta sono già stati condannati Angelo Balducci, Fabio De Santis el’imprenditore Francesco Maria De Vito Piscicelli. Fico: “Ce lo aspettavamo Adesso bisogna liberare il Consiglio dai partiti” «Il punto è rendere il Cda Rai libero dai partiti e dotarlo di poteri differenti. Cda e direttore generale sono figure atipiche, perché la Rai stessa è un ibrido. Io voglio un Consiglio che si prenda la responsabilità di modificare l’azienda. No ai veti, no a trasferimenti di deleghe, serve una metodologia chiara, delle deleghe certe». “La Vigilanza non deve più eleggere 7 membri su 9” Voi nel frattempo cosa avete fatto? Cinque Stelle Hanno detto Roberto Fico è il presidente della Commissione di Vigilanza sul servizio pubblico Va cambiata subito la governance del servizio pubblico Matteo Orfini Presidente Pd Bene lo stop all’Opa di Renzi. Gubitosi adesso si dimetta LAPRESSE Renato Brunetta Capogruppo Forza Italia Ora si farà chiarezza su questo e anche sul futuro della Rai Giorgio Lainati Vicepresidente Vigilanza chiedevamo da tanto. Ora ha colto la palla al balzo». Proverete a far eleggere al suo posto un nome scelto col metodo Cinque Stelle? «Guardiamo avanti. Se ora ci mettessimo a ragionare sull’elezione di un membro del consiglio finiremmo per mancare di prospettiva». Primo Piano .9 . Il ricorso avrà effetti sull’operazione Raiway? «Nel piano industriale presentato da Gubitosi non si parlava di Raiway. Ne abbiamo iniziato a parlare solo quando è arrivato il prelievo. Poi ci si è detti di fare il ricorso in ogni caso perché era un atto dovuto. È il momento di cambiare definitivamente». Cioè? «Per la prima volta nella storia della Repubblica abbiamo portato la Vigilanza in azienda. Abbiamo ascoltato i comitati di redazione, non solo l’Usigrai, e abbiamo raccolto una bella quantità di materiale». Dica la verità, credevate che ottenere la presidenza della Vigilanza vi avrebbe permesso di incidere di più sul servizio pubblico, che sarebbe stato un incarico più operativo. «In effetti è un ruolo meno operativo di quello che poteva sembrare. La commissione ha poteri limitati, e io sono un presidente di minoranza. Però io vado oltre, nel futuro si dovrà abolire la vigilanza e tornare alle commissioni competenti: se elimini la lottizzazione togli anche il potere alla commissione di eleggere 7 membri su 9 nel Cda». E ora? «Ora la cosa primaria è che il Parlamento dia al paese una legge sulla governance». @unodelosBuendia Come ai vecchi tempi Berlusconi chiama alla mobilitazione, lancia il «no tax day» («segnale chiaro della nostra opposizione alle politiche di questo governo»): gazebo in ogni capoluogo il 29 e 30 novembre. Il Cavaliere cerca di darsi un profilo contro Renzi e promette che tra poco tornerà in campo «innocente e alla grande». Rincorre l’onda alta su cui sta surfando Salvini, prova ad evitare il disastro alle regionali calabresi ed emiliane, invitando gli «amici pensionati» ad andare a votare, a non rassegnarsi come alle Europee, «ve lo manda a dire un vostro coetaneo». Nelle stesse ore Berlusconi tiene fuori Ncd-Udc dall’alleanza elettorale in Calabria e in Emilia (si vota domenica) e muove i suoi uomini più fidati per rimettere insieme il centrodestra in vista delle regionali del 2015. Attivissimo Giovanni Toti che mantiene rapporti diretti con Alfano e Salvini, il quale però ieri da Salerno ha dato la «brutta notizia»: la Lega presenterà in tutto il Sud liste affiliate, la Lega dei Popoli con il nome Salvini nel simbolo. In Campania già questa lista viene quantificata da alcuni almeno al 4%. Salvini ha già alzato un muro contro Alfano, il «ministro dell’invasione, di Mare nostrum: «Se la linea è la coerenza, non puoi decidere di chiamarti Nuovo Centrodestra per poi governare col centrosinistra». Come è chiaro è più facile mettere d’accordo Renzi con la Camusso che rincollare i cocci del vecchio centrodestra. Fi tuttavia segnala movimenti positivi verso la ricomposizione. Romani e Gasparri applaudono all’avvicinamento di Mario Mauro e al suo distacco dalla Costituente popolare che la prossima settimana si paleserà con i gruppi unici Ncd-Udc, come annunciato da Nunzia De Girolamo in un’intervista alla Stampa.it. Gli azzurri accreditano telefonate tra Berlusconi e Alfano (il ministro dell’Interno lo avrebbe chiamato in ospedale per sapere come andava l’uvetite e il ricoverato ne avrebbe approfittato, «Angelino, ci dobbiamo vedere»). Angelino se ne guarda bene dal mescolare le carte fintantoché Berlusconi non segna il confine contro il lepenista Salvini. Quagliariello non usa giri di parole, definendo «bufale» le voci riavvicinamento. In effetti non c’è nulla di vero per il momento. Fitto spiega che non serve una sommatoria di sigle, ma anche a lui serviranno i voti di Ncd in Puglia. Il problema è che anche Ncd non ha le idee chiare: alle regionali 2015 con Berlusconi o con Renzi? Una grande novità potrebbe verificarsi in Campania: oggi il vicesegretario del Pd Guerini alla direzione regionale dovrebbe proporre di rinviare le primarie per evitare la guerra fratricida interna, ma anche per aprire ad Alfano. La Campania potrebbe diventare il primo grande esperimento di un’alleanza che da Roma si sposta in periferia. 10 .Primo Piano STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 U TAGLI I COSTI DELLA GIUSTIZIA Intercettazioni,lespese pazzedelleprocure Catania paga il doppio di Roma con un terzo delle utenze controllate. Il governo: serve una gara unica Le intercettazioni nel 2013 IMPORTI LIQUIDATI (euro) Distretto 37.298.329 25.944.651 24.957.135 24.202.890 10.002.889 5.745.180 8.860.418 PALERMO REGGIO CALABRIA MILANO NAPOLI CATANIA ROMA TORINO 9.439 8.020 13.533 22.051 6.217 18.777 7.533 UTENZE INTERCETTATE Centimetri-LA STAMPA FRANCESCO GRIGNETTI ROMA Siamo un popolo di intercettati e anche i dati del 2013 non smentiscono questa sensazione: sono stati 141 mila i «bersagli» intercettati, per una spesa fatturata di 214 milioni di euro. Ciò non significa che siano stati 141 mila i cittadini finiti sotto ascolto, bensì le utenze. E si sa che molti malavitosi utilizzano fino a dieci cellulari alla volta, pensando di farla franca. Se però si considera che i «bersagli» sono stati intercettati in media per 50 giorni di fila, allora si può presupporre tranquillamente che le voci registrate siano quelle di milioni di italiani ogni anno. Al ministero della Giustizia, intanto, attendendo la nuova legge che dovrebbe salvaguardare lo strumento dell’intercettazione ma anche la tutela della privacy, si ragiona sui costi. Che nel tempo sono leggermente diminuiti. Nel 2005, per dire, i «bersagli» intercettati erano stati 102 mila per una spesa di 234 milioni di euro. Quest’anno si è speso un 10% in meno rispetto a nove anni fa, ma nel frattempo i «bersagli» sono aumentati del 40%. Ci sono dati che saltano agli occhi: Roma quest’anno ha intercettato 18.777 bersagli; Catania, 6217. Eppure, anche se i bersagli dei romani sono il triplo, Roma ha speso la metà di Catania (5,7 milioni di euro contro 10 milioni). Come mai? La prima spiegazione attiene al tipo di intercettazione: quelle che si fanno in Sicilia, indispensabili contro la mafia e per la ricerca dei latitanti, sono estremamente lunghe; di contro, quelle che si fanno a Roma, collegate a indagini più circoscritte, durano meno di tante altre. «C’è da riflettere - dice il viceministro Enrico Costa, Ncd - sulle enormi discrepanze di prezzo per singola intercettazione che si registra da procura a procura». Epperò non si capisce bene perché a Bari (3794 bersagli) oppure a Lecce (3409 bersagli) si spenda più o meno quanto a Roma (18.777 bersagli). «Il problema è che il meccanismo degli appalti è farraginoso - spiega ancora Costa - in quanto ogni singolo ufficio giudiziario è una sta- zione appaltante. Così accade che da qualche parte si faccia una gara, altrove una trattativa privata. A parità di difficoltà, capita che da una parte si spende 3 e da un’altra si spende 15. Ci sono procure virtuose, e altre che fanno fatica a ottimizzare i costi». Una soluzione a cui il ministero ha pensato negli ultimi anni è un accentramento della spesa. Dai tempi di Paola Severino e poi di Annamaria Cancellieri è andato avanti uno studio per un Gestore unico nazionale, progetto che però ha sollevato critiche in quanto prefigurava un Grande Fratello delle intercettazioni. Nel frattempo l’Avvocatura dello Stato ha emesso un parere con cui consiglia una Gara unica nazionale suddivisa per lotti su base geografica: spetterebbe cioè al ministero della Giustizia indire l’appalto e suddividerlo in più tranche, per permettere a più società del settore di aggiudicarsi una fetta della torta, fissando così un L’anno scorso 141.000 numeri «spiati» Ma spendiamo il 10% in meno del 2005 prezzo unico ma senza legarsi a un’unica società. E le procure non sarebbero più stazioni appaltanti, ma semplici fruitrici di un servizio. Già, perché anche quello delle intercettazioni è un settore ormai esternalizzato. Le forze di polizia, oberate di compiti e con gli organici ridotti al lumicino, non possono effettuare in proprio che una minima parte delle intercettazioni che vengono ordinate ogni anno. Il resto è affidato a service esterni. C’è addirittura una associazione, la Iliia, che riunisce le particolarissime aziende che si occupano di «installazione, produzione, assistenza tecnica e servizi di noleggio di attrezzature per l’intercettazione telefonica, ambientale e video su disposizione dell’Autorità Giudiziaria». La filiera vanta oltre 1000 dipendenti. «Considerando che l’unico committente per queste aziende non può essere altro che lo Stato - conclude Costa - l’attuale parcellizzazione degli appalti è assolutamente antieconomica». LA STAMPA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 Primo Piano .11 . U MILANO GUERRA IN PERIFERIA Reportage PAOLO COLONNELLO MILANO 22.000 Richieste SEGUE DALLA PRIMA PAGINA se si pensa a delle facce patibolari, Omar e i suoi fratelli sembrano nati apposta per far paura. Si dividono un caffè, uno solo, per sette quanti sono. I cappucci delle felpe tirati su, le sigarette che girano e le palle pure, perché la polizia sta in fondo alla via in forze, a presidiare le villette sgomberate degli anarchici. Lo sanno che prima o poi potrebbe toccare a loro. Nel quartiere tutti sanno tutto ma nessuno dice niente: è la prima regola della sopravvivenza. Lo slogan sul muro sintetizza bene: «Se la casa è un lusso, occupare è necessario». Così ogni “lupo” ha la sua casa, occupata naturalmente. Omar fa un gesto infastidito: «Se proprio ci tieni, te la faccio vedere». E indica col dito un balconcino scrostato. «Ecco, sto lassù, sono cinque metri quadrati che divido con la mia fidanzata, dormiamo su un materasso e mangiamo, se va bene, tre volte alla settimana. Se avessi soldi, pagherei. Ma non ho documenti, non ho lavoro, non ho niente». E La lista d’attesa per una casa popolare a Milano è una delle più lunghe d’Italia 4000 Abusivi Un decimo delle case dell’Aler è occupato L’azienda non ha i soldi per rimetterle in sesto LUCA MATARAZZO/FOTOGRAMMA Le case popolari del Corvetto “Così ho sfondato la porta e mi sono preso la mia casa” Viaggio al Corvetto tra racket delle occupazioni, spaccio, miseria e coltelli fezia. Il giorno dopo gli sgomberi, il clima è teso, fare domande non è sano. Rispondere, anche peggio. Perfino il parroco, all’ora di pranzo, fa sapere dalla segretaria che non ha niente da dire. Docce nei bagni pubblici Per la doccia ci si arrangia ai bagni pubblici e per la fame, si fa la fila alla Caritas. Per il resto, è il bar dei cinesi, il controllo dello spaccio, il racket delle occupazioni, le mamme con i figli. Perché sono le donne, spesso, le vere avanguardie della guerra tra poveri: «È stata la mia fidanzata a dirmi: vieni, lì c’è una casa vuota. Ci siamo arrivati di notte, ho sfondato la porta e via». In cinque minuti, siamo già circondati: parliamo di spaccio? «Ognuno si arrangia come può. Stai pure tranquillo, qui non ti tocca nessuno. Io vengo dal Marocco, clandestino. Ma la mia storia a chi vuoi che interessi?». La storia di Omar e dei suoi 29 anni sbandati è la stessa di Mohamed, di Yusuf e degli altri maghrebini che piano piano hanno preso possesso di un quartiere che una volta, appena 30 anni fa, era la base dell’aristocrazia operaia, quella della Ferro Tubi, della Brown Boveri. Quando arrivavano “quelli del Corvetto”, i cortei si aprivano, i servizi d’ordine tacevano. Potevano lasciare le loro case e andare al lavoro o in manifestazione, gli operai. Al ritorno, li accoglievano gli schiamazzi dei bambini, gli odori dei minestroni, il circolo del Pci, poi diventato Pd, quello di via Mompiani, dove tutto è cominciato con l’assalto di due settimane fa. «Colpa dell’Aler» FOTOGRAMMA La Rosa Nera, uno dei centri occupati dagli anarchici perché ti occupi la casa quando non ci sei, almeno al ritorno ne puoi tornare in possesso. Mohamed, arrivato dalla Libia 9 mesi fa su un barcone con 350 persone, ridacchia: «Posto ai dormitori non ce n’è. Dove dovremmo andare? Gli italiani ci guardano male ma noi siamo più poveri di loro». Poi cala l’asso: «Perché non fanno una sa- Adesso, che le fabbriche hanno chiuso, gli operai sono spariti e le generazioni cambiate. Se lasci la casa, può darsi che al ritorno sia stata occupata. Così racconta Massimo, imbianchino «in mobilità», e spiega che da queste parti è nato anche un nuovo lavoro: «l’occupatore legale». Si paga qualcuno Tra anarchici e parrocchie Il centro è vicino, ma la città distante. Ci si arriva superando il cavalcavia di corso Lodi e poi girando a destra dal piazzale che ha dato il nome al quartiere. Incrocio di auto e di malavi- ta pesante. Le cronache nere qui hanno sempre trovato spunti per i regolamenti di conti in piazza Rosa e lo spaccio in piazza Ferrari. Le facciate dei caseggiati sono in ordine ma dentro, s’intravede il degrado di certi “fortini”, dove nelle cantine succede di tutto. In mezzo, via dei Cinquecento, con l’ospizio per coniugi anzia- ni e la parrocchia con la porta blindata. E via Ravenna, dove gli anarchici antagonisti hanno perso due roccaforti. All’orizzonte le torri prefabbricate in cemento grigio che fecero la fortuna di una bella copertina di Enzo Jannacci: davanti alle torri, in primo piano una fila di scarpe abbandonate e lo sfondo di un cielo violento. Una pro- Cresce la tensione Nella notte incendiata una sede dell’Aler MILANO L’occupatore legale natoria?». Persino i “lupi” conoscono i termini della burocrazia. Milano, Corvetto. FOTOGRAMMA Le abitazioni scrostate dove una volta abitavano gli operai La guerra degli antagonisti al Corvetto e in altri quartieri di Milano ha un nemico: l’Aler, l’ente case popolari che tra scandali, inchieste, clientelismi e liste di attesa ferme da anni viene indicata come una delle cause dell’occupazione delle case lasciate vuote. La guerriglia dell’altro giorno a Milano durante gli sgomberi ha fatto alzare la tensione. E la scorsa notte, intorno alle 2.30, qualcuno ha dato fuoco a una delle sedi dell’Aler, quella di via Inganni 64. Rotta una finestra, è stata lanciata all’interno una bottiglia incendiaria che ha bruciato scrivanie, computer, infissi e documenti. Questa mattina i dieci dipendenti dell’ufficio non sono potuti rientrare al lavoro. E dall’Aler fanno sape- BALTI/PHOTOVIEWS I danni provocati dall’incendio della sede Aler in via Inganni 64 re: «Un gesto davvero senza senso. Quello è uno sportello per gli inquilini, non c’entra nulla con le assegnazioni». La Procura ha aperto un fascicolo di indagini. I primi sospetti sono ricaduti sull’area anarchica. Come è successo a Cremona, dove qualcuno ha tentato di entrare nella sede provinciale del Pd e, non riuscendovi, ha lasciato scritte con lo spray nero: «Pd uguale polizia», «Basta sgomberi», «Corvetto resiste», «No Tav liberi». [R. I.] Invece Mimma, 48 anni che sembrano il doppio, di paura non ne ha più. Però niente foto, niente cognomi. «La colpa di tutto questo casino? Dell’Aler che tiene vuoti gli appartamenti. Così quelli occupano e alla fine la pigione gliela paghiamo noi che già facciamo fatica. Io abito in un appartamento di 37 metri quadrati a 230 euro al mese. Quando i miei due figli erano piccoli, 20 anni fa, avevo fatto domanda per averne uno più grande. Sono andata a vedere le classifiche l’anno scorso e vuole sapere a che posto sono? Beh, prima di me ce ne sono altri 5000. Ha capito? E questi tengono le case sfitte». Sorride e si copre la bocca per non mostrare i denti marci. La crisi da queste parti è roba che si sente sulla pelle. «Il lavoro l’ho perso tre anni fa. Badavo agli anziani. Mio marito invece lo hanno licenziato l’anno scorso». E per pagare, come si fa? «Eh…ci si arrangia, si mangia meno, non si va dal medico». Ha fatto bene la polizia ad intervenire? «Mah…». Qui gli “sbirri” non sono amati, nemmeno da chi paga l’affitto. Eppure, nell’inevitabile «conflitto sociale» che cova sotto le ceneri di graduatorie truccate, occupazioni abusive, clientelismo e scandali di corruzione (quelli sull’Aler intasano interi scaffali a palazzo di giustizia), gli uomini in divisa per il momento sono gli unici a garantire una parvenza di civiltà. La sicurezza, è un’altra cosa. Sparatorie ce ne sono sempre state, ma adesso, racconta Jolanda, «qui c’è gente che gira col machete o le mannaie. Quando ero piccola in piazzale Rosa si coltivavano i gerani. Adesso li hanno sradicati e fiori non ne crescono più, non in questo letamaio». 1234567 9A B345CDE5 9AF LA STAMPA F9 Fiat con LA STAMPA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 Primo Piano .13 . U MEDIO ORIENTE LO SCONTRO Israele adesso teme un’Intifada religiosa “C’è il virus dell’Isis” Escalation di violenza, il consigliere di Rivlin lancia l’allarme “Gli attentatori hanno agito ispirati dai messaggi del Califfo” MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME Israele teme che il virus di Isis contagi i giovani arabi e corre ai ripari con un’offensiva di dichiarazioni pubbliche tese a scongiurare un’Intifada religiosa. «Sappiamo che alcuni dei terroristi responsabili di recenti attentati hanno agito sotto l’influenza di Isis», afferma David Saranga, consigliere per la politica estera del presidente Reuven Rivlin, spiegando che «in alcune delle violenze commesse l’aspetto religioso è rilevante». Amos Harel, analista di «Haaretz» sui temi di sicurezza aggiunge: «L’influenza di Isis è paragonabile a un virus, i giovani arabi, israeliani o palestinesi, vedono e ascoltano online i messaggi del Califfo e ne rimangono contagiati perché coincidono con le tensioni La storia CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME SEGUE DALLA PRIMA PAGINA G ià colpita dagli attentati suicidi della Seconda Intifada, dalle violenze della Prima Intifada e dagli attacchi che iniziarono con la nascita dello Stato di Israele, la popolazione ebraica di Gerusalemme è rapida ad adattare i propri comportamenti ai nuovi pericoli. In questo caso, gli attacchi dei «lupi solitari» arabi sono iniziati, in agosto, con vetture e coltelli. Da qui le prime contromisure, adottate da singoli e famiglie con una sorta di tam-tam informale attraverso telefonate, incontri al supermercato o a scuola accompagnando i figli. Sebbene la presenza di militari e polizia sia ovunque in aumento, i civili adottano precauzioni proprie per limitare quanto possibile i rischi. Proteggersi dalle vetture ad alta velocità significa fare attenzione alle fermate dei bus, dove i capannelli di persone sono invitanti obiettivi. I suggerimenti dei genitori ai figli sono di «non sporgersi verso la strada», «stare dentro le fermate» (quasi tutte coperte) e sostare «lontano dai gruppi» per non entrare nel mirino della «Car Intifada». Il secondo pericolo sono i coltelli e qui i gerosolomitani applicano metodi testati nel 1994, quando Hamas lanciò una campagna analoga dopo l’arrivo di Yasser Arafat a Gaza in seguito agli accordi di Oslo. Ciò significa non av- sulla moschea di Al Aqsa». Per disinnescare la sovrapposizione fra nazionalismo palestinese e jihadismo si muovono i leader religiosi ebrei, musulmani, greci-ortodossi e cristiani latini. L’incontro avviene nella sinagoga di Har Nof, teatro del sanguinoso attacco di martedì, e al termine lo sceicco Muhammad Kiwan, presidente del Consiglio islamico di Israele, riassume alle tv il messaggio collettivo: «Siamo venuti qui per condannare l’assalto contro una casa di Dio, chi uccide un’altra persona non è un martire, bensì si allontana da Dio». Vicino a lui, il rabbino Michael Melchior aggiunge: «Vogliamo impedire guerre religiose». Il presidente Rivlin sfrutta un’intervista tv per rilanciare il messaggio: «Israele non è in guerra con l’Islam, abbiamo un conflitto con i palestinesi L’appello di Papa Francesco «Servecoraggioperlapace» JACK GUEZ/AFP PHOTO 1 Il Papa è intervenuto sulla strage alla sinago- ga parlando di «inaccettabile violenza» e ha chiesto che si prendano «decisioni coraggiose per la riconciliazione e la pace». Dopo l’udienza del mercoledì a Piazza San Pietro, Francesco ha detto che segue con preoccupazione «l’allarmante aumento della tensione a Gerusalemme e in altre zone della Terra Santa» e «gli episodi di inaccettabile violenza anche nei luoghi di culto». Il Pontefice ha lanciato un appello a tutte le parti perché «si metta fine alla spirale di odio e di violenza». Il corteo scino della Jihad del Califfo proprio come avviene ai coetanei nei Paesi arabi, in Europa e negli Usa». Rivlin, Saranga e leader religiosi parlano ad alta voce perché la sfida col «virus di Isis» avviene sul terreno della comunicazione pubblica. Intanto, sul terreno l’esercito israeliano ieri ha distrutto a Silwan la casa del palestinese Abdel-Rahman Shaloudi - che in ottobre investì e uccise una bimba di 3 mesi e una donna di 22 anni - dando inizio a una contromisura tesa a «spingere le famiglie dei terroristi a diventare un argine contro gli attentati», spiega un alto funzionario israeliano. Il governo Netanyahu ha inoltre autorizzato la costruzione di 78 nuove costruzioni nei quartieri ebraici di Har Homa e Ramot Shlomò a Gerusalemme Est - considerati insediamenti da Usa e Ue - innescando la protesta dei palestinesi che con Nabil Abu Rudeina, portavoce di Abu Mazen, parlano di «escalation che vanifica gli sforzi per riportare la calma». Scontri fra palestinesi e soldati sono avvenuti in più quartieri arabi di Gerusalemme a seguito della decisione del governo di non consegnare alla famiglia Abu Jamal i corpi degli attentatori della sinagoga. Così Gerusalemme impara a convivere con i “lupi solitari” giori pericoli vengono dalla topografia, ovvero da strade che iniziano in quartieri ebraici e finiscono in zone arabe - e viceversa - esponendo al rischio di trovarsi in pochi attimi in situazioni indesiderate. L’antidoto è conoscere la mappa dei confini dei quartieri, sebbene non siano indicati essendo la città unificata. I più a loro agio con questa mappa memorizzata sono i tassisti: quelli ebrei evitano i quartieri arabi con precisione millimetrica e spesso avviene anche il contrario. Come nel caso di Mahmud, della società «David Citadel», che esita a prendere i clienti che vogliono andare «troppo a Ovest» nella zona ebraica. D’altra parte, davanti alla Porta di Damasco, cuore della Gerusalemme Est, fra i taxi in sosta di ebrei non che deve essere risolto, ma non è e non deve diventare una guerra religiosa». A tal fine, aggiunge Saranga, «Israele segue da vicino ogni contatto fra Isis e i palestinesi» a cominciare dalle vi- Agenti di polizia portano sulle spalle il feretro di Zidan Saief, il collega ucciso in sinagoga cende di una trentina di araboisraeliani che hanno scelto di andare a combattere per il Califfo, tre dei quali sono morti al fronte. Per Harel «Israele non fa eccezione, i giovani arabi che abitano qui subiscono il fa- Le regole base: conoscere la mappa della città ed evitare la folla Come comportarsi Ç A piedi nei quartieri arabi Ç Per evitare attacchi con i sassi gli ebrei non usano l’auto fuori dai loro quartieri Non sporgersi alle fermate dei bus Per scongiurare il rischio di essere investiti da auto ad alta velocità PRUDENZA Ç Taxi fuori dalle strade a rischio Ç Proteggersi dai coltelli Evitare di stare troppo vicino a sconosciuti, in strada o nei mezzi pubblici Ç Divise non obbligatorie Molti ufficiali consentono ai soldati di non indossare le divise JIM HOLLANDER /EPA Tassisti ebrei e tassisti arabi preferiscono lavorare nei rispettivi quartieri Agenti della polizia anti-sommossa israeliana sulla piazza antistante la moschea al-Aqsa vicinarsi troppo a persone sconosciute, evitare contatti gomito-a-gomito sui mezzi pubblici ed essere pronti a reagire in caso di aggressione con coltelli. Come? A rispondere è Miriam Grunwald, 80enne residente di German Colony con la memoria di ferro: «Gettare un oggetto qualsiasi contro il terrorista per poter fuggire, dargli un 500.000 abitanti ebrei Tanti sono quelli di Gerusalemme Gli arabi sono invece 250mila calcio all’inguine o spruzzargli negli occhi qualcosa, dal profumo agli spray nocivi, sempre ammesso di averli». Alcuni ufficiali dell’esercito consentono ai soldati, soprattutto se reclute, di girare in città in abiti civili, senza divisa, per confondere aggressori alla ricerca di militari come nel caso dell’attacco alla stazione di Tel Aviv. Ma non è tutto perché i mag- Ç Memorizzare i confini dei quartieri Ebrei e arabi si muovono rispettando confini non segnati su alcuna mappa I tassisti schivano alcuni quartieri con una precisione millimetrica ve ne sono. Per chi gira con la propria auto, la preoccupazione è girare all’angolo sbagliato, subendo danni: gli ebrei temono lanci di sassi, gli arabi calci alla carrozzeria. La soluzione sono i mezzi pubblici o anche andare a piedi, visto che le distanze spesso sono ridotte: dalla Saladin Street araba alla Yafo Street ebraica è una passeggiata di 10 minuti, così come dalla casa dei terroristi di Jabel Mukaber - autori dell’attacco alla sinagoga - si arriva a piedi all’ebraica Armon Hanatziv in 5 minuti. L’area confinante fra i due mondi è un grande prato, attorno a una sede Onu, dove nel finesettimana famiglie ebraiche e arabe portavano i figli a giocare. Mentre adesso è disertato da entrambe. [M. MO.] 14 .Estero STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 OGGI IL PRESIDENTE ANNUNCERÀ A LAS VEGAS LA REGOLARIZZAZIONE DI 4,5 MILIONI DI CLANDESTINI Obama battuto sul Datagate apre la sfida sull’immigrazione I repubblicani bocciano la riforma della Nsa voluta dalla Casa Bianca Studio Ovale Obama attorniato da senatori e deputati ha siglato ieri la legge per l’assistenza ai bambini delle famiglie povere americane FRANCESCO SEMPRINI NEW YORK Il Senato americano infligge una sconfitta a Barack Obama bocciando la riforma della Nsa, e il presidente tenta il riscatto con la legge sull’immigrazione. Due voti, tanto è mancato al ramo più alto di Capitol Hill (a maggioranza democratica ancora per due mesi quando s’insedieranno i nuovi senatori eletti il 4 novembre) per dare avvio al dibattito sul «Usa Freedom Act». Questo il nome della proposta di legge, fortemente voluta dalla Casa Bianca, Siti oscurati Cina,anche laconferenza sulWeblibero ècensurata ILARIA MARIA SALA HONG KONG Una conferenza su Internet in Cina, uno dei Paesi con una delle peggiori censure del Web, può apparire come una contraddizione in termini, eppure, è proprio quello che sta accadendo in questi giorni: la prima World Internet Conference ha luogo a Wuzhen, nella Cina meridionale, non lontano da Hangzhou, dove ha sede Alibaba, il sito cinese di commercio online. Per l’occasione, e solo per i tre giorni della conferenza, alcuni siti normalmente censurati in Cina sono accessibili, ma in modo sporadico e solo dopo aver registrato il proprio numero di cellulare. Ugualmente, molti partecipanti hanno detto di non riuscire ad andare online. Il paradosso è evidente: in un messaggio circolato appena prima dell’apertura della conferenza, firmato dall’agenzia di stampa Xinhua, Lu Wei, il direttore dell’Ufficio statale di informazione sul Web cinese ha detto di non sapere se Facebook, Google e Twitter siano bloccati, perché lui quei siti non li ha mai visitati: «Immagino che alcuni non siano accessibili». Ciononostante, la conferenza ha molti partecipanti di prestigio – Jack Ma, di Alibaba, Masayoshi Son della Softbank, il presidente dell’Icann, Fadi Chehade (che gestisce i protocolli di Internet e la creazione di indirizzi web), Vaughan Smith di Facebook e Bruce Sewell di Apple. Come sempre, tanti preferiscono ancora partecipare agli eventi cinesi, per quanto improbabili come questo, convinti che il dialogo sia meglio del suo contrario. Al di fuori della conferenza, una decina di persone coraggiose ha deciso di presentarsi con dei cartelli, in cinese e in inglese, chiedendo che Internet diventi libero. Sono state portate via dalla polizia. AP che pone fine alla raccolta automatica di dati dalle chiamate telefoniche degli americani. Un giro di vite contro il sistema di «intercettazioni selvagge», al centro dello scandalo che ha travolto la National Security Agency, dopo le rivelazioni della talpa Edward Snowden. Il mancato quorum del voto procedurale è stato determinato dall’opposizione dei repubblicani dal momento che, ha detto il conservatore Mitch McConnell, futuro capo del Senato, «si spinge troppo oltre, e questo è il momento peggiore per legarci le mani dietro la schiena». Il no rinvia al prossimo anno il dibattito sulla riforma, il cui stallo è legato alla modifica del Patriot Act, la legge anti-terrorismo approvata d’urgenza dopo l’11 settembre 2001, e che attributiva ampi poteri alle autorità federali in fatto di sorveglianza speciale. Stallo da cui, con il Congresso dominato dai repubblicani, sarà ancora più arduo uscire. Ma oggi tocca a Obama replicare allo schiaffo incassato sull’Nsa. Il presidente sarà a Las Vegas per l’annuncio ufficiale sulla riforma dell’immigrazione. Dalla città del Nevada aveva lanciato nel gennaio 2013 la crociata per agevolare la cittadinanza di una parte degli 11 milioni di clandestini che vivono in Usa. Parlerà dalla Del Sol high School, scuola a maggioranza ispanica, la minoranza cui è destinata in grande parte la riforma. Il testo prevede in primis la regolarizzazione di almeno 4,5 milioni di illegali. L’annuncio è destinato a sollevare polemiche visto che Obama ha già anticipato ricorrerà ai decreti esecutivi per garantire la tutela temporanea degli immigrati clandestini e fermare ogni deportazione. Un avvertimento che, senza troppi giri di parole, ha affidato alla sua pagina Facebook: «Quello che presenterò è un piano che posso attuare in base alla mia autorità di presidente per rendere il sistema migliore, mentre continuo a lavorare con il Congresso su un progetto bipartisan che risolverà il problema». FOCUS Putin-Merkel Ignorarsi è impossibile UCRAINA Malgrado i frequenti litigi Mosca e Berlino hanno un «asse di ferro». Perché? ll’ultimo Consiglio degli Affari esteri, Federica Mogherini ha insistito per mettere in cima all’agenda gli ultimi sviluppi in Ucraina. Uno dei tanti sintomi di rottura con il suo predecessore, Catherine Ashton: l’ex Alto rappresentante trattava i dossier con atteggiamento notarile, piuttosto, assegnando gli stessi tempi a tutti. E il ruolo più propulsivo della Ue è apprezzato soprattutto dalla Germania, che in questa fase fa i conti con un’impasse sempre più grave nella crisi ucraina e con il tentativo di Putin di isolare Berlino, riconoscendole un ruolo di mediazione che a tratti somiglia, volutamente, ad uno stigma. Salvo poi far infuriare Angela Merkel negli ultimi due attesissimi faccia a faccia, a margine del vertice di Milano prima, e al recente G20. La Germania è stremata da mesi di tira e molla di Putin ma non rinuncerebbe mai a una trattativa (e a un ruolo di primo piano in essa) con Mosca - troppo grandi anche gli interessi economici in campo. D’altra parte c’è stato un momento di rottura grave, nei rapporti con la Russia: dopo l’abbattimento dell’aereo della Malaysia Airlines nell’Est dell’Ucraina, la cancelliera si è visibilmente indurita con Putin e ha appoggiato senza alcuna esitazione le sanzioni economiche. Una svolta che l’ha avvicinata al suo partito ma che potenzialmente, se esasperata, potrebbe crearle problemi con il suo capo della diplomazia tedesca. Ed è qui che Putin, non senza abilità, sta tentando di incunearsi. Dopo il G20 e l’inconsueta tirata contro il leader del Cremlino da parte della cancelliera, Steinmeier è partito negli ultimi due giorni per Mosca. Era previsto che incontrasse soltanto il suo omologo Lavrov (che ieri è tornato a scaldare gli animi alla Duma minacciando un riconoscimento dei ribelli dell’Est se Poroshenko porterà a termine la minaccia di isolare economicamente il Donbass); all’ultimo momento Putin però ha voluto vedere Steinmeier da solo. Ci vorrà tempo per capire se i 75 minuti di dialogo sono stati fruttuosi, ma intanto hanno ispirato sui media tedeschi già titoli come «il cancelliere ombra» e retroscena sulla crescente divisione tra i due leader tedeschi. Una fonte vicina al dossier, però, nega: «È il gioco delle parti. E i tedeschi sanno benissimo che una divisione nel governo farebbe comodo solo a Mosca. E sanno anche che la crisi ucraina è troppo grave per consentirlo». (Tonia Mastrobuoni) A LA STAMPA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 . Estero .15 Il nuovo video La storia FRANCESCA PACI ROMA a storia dell’adolescente olandese Aisha somiglia a quelle di tante coetanee che negli ultimi due anni hanno abbracciato in fretta e furia l’islam e sono partite per la Siria. Unica è invece quella della madre, Monique che, forte dell’aver perduto tutto, si mette in viaggio verso il Califfato e, diversamente da Orfeo con Euridice, riesce a riportare la figlia nel regno dei vivi. Mentre l’Europa rivede al rialzo le stime sulla minaccia dello Stato Islamico, si stima che almeno 3 mila giovani abbiano lasciato il vecchio continente sedotti dalle sirene di al-Baghdadi, Aisha abbando- Monique L PARTITA A FEBBRAIO La giovane si era convertita all’Islam e aveva sposato un miliziano La madre della ragazza Omar Yilmaz REUTERS Miliziani dello Stato Islamico sfilano sventolando bandiere nere per il centro di Raqqa, in Siria Mamma coraggio olandese a Raqqa per salvare la figlia ESTONIA LATVIA DANIMARCA LITUANIA TERRA BELGIO REP. CECA SLOVACCHIA MOLDOVA SVIZZERA AUSTRIA UNGHERIA SLOVENIA BOSNIA-H. YUGOSLAVIA CROAZIA GEORGIA F.Y.R.O.M ALBANIA LIBANO ISRAELE GIORDANIA ANSA LA DIFESA DEL GESTO ESTREMO DELLA FIGLIA La madre di Brittany “Serve compassione” Eutanasia Brittany, 29 anni, ha commosso l’America annunciando di voler morire dopo la scoperta di un cancro al cervello LAPRESSE «Biasimevole è una parola che io, come insegnante, usavo per descrivere le azioni di Hitler, di altri tiranni oppure lo sfruttamento dei bambini da parte dei pedofili. Come madre di Brittany, trovo difficile credere che chiunque la conoscesse avrebbe usato questa parola per descrivere le sue azioni». Debbie Ziegler ha deciso di difendere così sua figlia, Brittany Maynard, da chi ha criticato la sua scelta di togliersi la vita per non andare incontro alle sofferenze del tumore al cervello che l’aveva colpita. Con una lettera pubblicata sul sito di “Compassion & Choices”, l’organizzazione pro eutanasia che ha condotto la campagna di Brittany, la madre ha rotto il silenzio dei famigliari su questa vicenda, con lo scopo di rispondere in particolare alle dichiarazioni del Vati- Sono due i francesi che appaiono nel video diffuso dall’Isis sull’esecuzione dell’operatore umanitario americano, Peter Kassig, e di 18 prigionieri siriani. Oltre a Maxime Hauchard, 22 anni, originario di Rouen, in Normandia, gli 007 di Parigi hanno identificato anche un altro connazionale: si tratta di Michael Dos Santos, anch’egli 22enne, originario della località di Champignysur-Marne, alle porte della capitale francese. La notizia è stata confermata dallo stesso presidente François Hollande. Siria, la donna ha recuperato la ragazza nella roccaforte dell’Isis na Maastricht a febbraio per maritarsi a Raqqa con Omar za subito Yilmaz, ricorda la SVEZIA Yilmaz, bellissimo ex militare madre: FEDERA «Lo vedeva coolandese di origine turca arme una specie di Roruolato dall’Isis nel ruolo bin Hood». NITO POLONIA di trainer di jihadisti in La favola però, OLANDA BIELORUSSIA GERMANIA erba. I due si erano conel caso dello UCRAINA nosciuti sul web, racStato Islamico, è Raqqa conta Monique ai me- Maastricht un bluff. Come ROMANIA La città in cui dia: una vera e pro- La città già prima di lei, si trovava di partenza BULGARIA ITALIA pria folgorazione per le austriache la ragazza la ragazza, che in poco Samra Kesinotempo dimentica la vic e Sabina SeGRECIA TURCHIA K limovic - convinmusica e le altre pasTUNISIA SIRIA IRA te di andare in sioni giovanili, e si vota 4.000 km ca. all’islam più radicale. paradiso per ri«Le conversioni avventrovarsi disperate gono di solito nel giro di tre nell’inferno siriano ALGERIA LIBIA EGITTO mesi» spiega l’esperto franceAisha non ci mette se di contro-radicalizzazione molto a capire d’essere Pierre N’Gahane. Aicha mitizfinita in un buco nero e chiaAR PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK Il marito arruolato nell’Isis Gli jihadisti francesi: colpite Parigi cano. Brittany si era tolta la vita il primo novembre scorso in Oregon e, due giorni dopo, la Pontifica accademia per la vita aveva criticato il suo passo. «La scelta compiuta da mia figlia di 29 anni - ha scritto Debbie - di morire gentilmente, invece di soffrire dolore intenso, degradazione fisica ed emotiva, non merita di essere etichettata come biasimevole da stranieri che vivono in un altro continente e che non conoscono lei, o la sua situazione particolare». La Ziegler ricorda che sua figlia era una persona generosa, «una volontaria, un’insegnante, una che lavorava per rendere il mondo un posto migliore. Questa dura critica, venuta da persone che non abbiamo mai conosciute, è stata più di uno schiaffo in faccia. È stato come prenderci a calci, mentre lottavamo per ricominciare a respirare. Brittany ha resistito al bullismo, e noi continueremo la sua campagna». ma casa. Monique è lì ad aspettarla. Sa, come sanno le mamme. Sapeva anche la polizia olandese, che, allertata, aveva invano ritirato il passaporto alla ragazza partita poi con la carta d’identità. Il primo viaggio, a ottobre, è un fiasco: la donna non riesce a varcare il sempre più blindato confine turco e torna a Maastricht. La settimana scorsa, all’ennesimo SOS da parte della figlia, chiude le orecchie alle autorità del suo Paese che la sconsigliano e raggiunge Raqqa, la capitale del Califfato con le scuole senza ginnastica né matite colorate. Monique ce la fa. Laddove poche settimane fa Fouad el Bathy aveva fallito nel tentativo di riporta- re ad Avignone la sorella 16enne Nora fuggita in Siria a aprile, Monique riesce. È lo stesso Yilmaz a twittare l’avvistamento in Turchia della ex moglie (l’aveva sposata perchè il suo vero promesso sposo era morto in battaglia ma si erano poi separati). Aisha è ora agli arresti, un fermo simbolico giacché, in assenza di reati dimostrabili, è difficile per la giustizia processare i volontari della jihad. Le donne, meno egocentriche degli uomini che gonfiano i muscoli sul web, si arruolano quasi sempre in nome dell’aiuto umanitario, salvo accorgersi presto di averne bisogno di loro. È una regola. Il lieto fine invece è l’eccezione. Michael Dos Santos, 22 anni Intanto, mentre il premier Manuel Valls lanciava l’allarme sull’alto numero di jihadisti francesi («Sono oltre mille - ha detto -. Tra questi 427 sono oggetto di procedura giudiziaria, mentre 50 sono morti in Siria»), l’Isis diffondeva un nuovo video di combattenti francesi che incitano i connazionali musulmani a unirsi alla causa dello Stato islamico e «a lanciare attacchi da lupi solitari in tutta la Francia». 16 .Cronache STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 Sì al divorzio-lampo Cancellati i tre anni di separazione legale Via libera in commissione, ora il testo alle Camere il caso FRANCESCO GRIGNETTI ROMA n passo avanti verso il divorzio breve: la commissione Giustizia del Senato, registrata la sdegnata uscita dall’aula del Nuovo centrodestra, vota a larga maggioranza per quella proposta che riduce a 1 anno la separazione nel caso di divorzi conflittuali e a 6 mesi la separazione nel caso di divorzi consensuali. Ma la vera novità è il divorzio lampo: qualora non ci siano di mezzo figli minori, o con gravi disabilità, oppure non autosufficienti economicamente (fino alla soglia dei 26 anni), una coppia che voglia consensualmente divorziare può saltare a piè pari la fase della separazione. L’hanno chiamato «divorzio diretto» o «per saltum». Così come è stato congegnato, però, il divorzio lampo, che è una soluzione ben più radicale del divorzio breve, non va giù assolutamente all’Ncd e anche a un pezzo U Femminicidio Maicositante donneuccise 179 omicidi Numero di donne uccise nel 2013 Morta la Miss sequestrata in Honduras Ncd abbandona i lavori ma ci sono dubbi anche in parte del Pd La norma potrà riguardare le coppie senza figli consistente del Pd. Il senatore Stefano Lepri, democrat, ha raccolto 30 firme in calce a un documento di senatori Pd per opporsi a quest’ipotesi. Ipotesi che peraltro porta la firma del suo collega di partito Beppe Lumia e che è stata solo leggermente emendata dalla sua collega Rosanna Filippin, la relatrice. E’ stata la mediazione della Filippin, infatti, a riportare davanti al E’ mancata Gina Busso ved. Perino Lo annunciano iglio, nuora, nipoti e parenti tutti. Funerali in Rivoli, venerdì 21 ore 14 chiesa San Martino. S. Rosario stasera ore 19 stessa chiesa. – Rivoli, 19 novembre 2014 O.F. Didero - tel. 011.9090133 E’ volata in Cielo Concetta Cafasso Delmastro – Torino, 20 novembre 2014 ne uccisa una donna e le capitali di questa orribile mattanza sono Roma e il Lazio. In due casi su tre le donne vengono uccise perché volevano separarsi da una persona che le considerava una loro proprietà e che non ha accettato la scelta, punendole nel modo più atroce possibile. Sono i dati del secondo rapporto Eures, che sottolinea come il fenomeno è aumentato, tra il 2012 e il 2013, del 14 per cento. Un dato percentuale che sta ad indicare che rispetto al 2012 sono state uccise 22 donne in più. Il 2013 è stato l’anno nero del femminicidio in Italia: sono state 179 le vittime della violenza maschile, il numero più alto di vittime negli ultimi sette anni. Anche in percentuale il numero delle donne uccise ha raggiunto livelli record: il 35,7% rispetto al totale degli omicidi, 502. Vuol dire che su 3 morti ammazzati, più di uno è donna.E quasi nella totalità dei casi a colpirle è una mano maschile (il 92,4%). ERA SCOMPARSA UNA SETTIMANA FA STRAPPO IN MAGGIORANZA Funerali oggi ore 11 chiesa Santa Rita. 1 Ogni 48 ore in Italia vie- nanza con la quale sempre i coniugi sono autorizzati a vivere separati è comunicata all’ufficiale di stato civile ai fini dell’annotazione dello scioglimento della comunione». Dopo il voto di ieri sera in commissione Giustizia, sarà ora l’Aula del Senato a doversi esprimere. La legge poi dovrà tornare alla Camera. L’ampia convergenza che si è creata – da Pd a buona parte di Forza Italia, a M5S – lascia però pensare che le decisioni siano salde. La senatrice Filippin difende la sua mediazione: «E’ una buona soluzione, ispirata al comune sentire di una larga maggioranza parlamentare, e sagomata su un indirizzo giurisprudenziale consolidato. E’ normale nei nostri tribunali assistere a decisioni che privilegiano l’interesse dei figli minorenni, o inabili, o E’ mancato Danilo Danieli Lo annunciano con affetto il fratello Giorgio con la moglie Magda. Funerali venerdì 21 novembre ore 11,30 presso il Tempio Crematorio Cimitero Monumentale di Torino. Un particolare ringraziamento a Luis per le amorevoli e assidue cure. Il presente è partecipazione e ringraziamento. – Torino, 19 novembre 2014 O.F. Eterno Riposo - tel. 011.6680380 E’ mancato Oreste Giuseppe Ducato magistrato le coppie che volessero divorziare consensualmente senza il periodo di separazione. Per quanto riguarda l’aspetto economico, è passato anche l’emendamento che prevede come nel caso di separazione, la comunione tra coniugi si sciolga nel momento in cui il presidente del tribunale autorizzi i coniugi a vivere separati, ovvero «l’ordi- Ha cessato di battere il cuore buono e generoso di Giacomo Laselva (Mimmo) Lo piangono la moglie Antonina, sorelle, fratello, cognati, nipoti e parenti tutti. Funerali venerdì 21 novembre ore 11,30 parrocchia San Vincenzo de’ Paoli, via Sospello 124, Torino. Rosario giovedì 20 alle ore 17,45 in parrocchia. – Novara, 19 novembre 2014 O.F. Astra - tel. 011.280901 ancora non autosufficienti economicamente fino almeno a 26 anni». La pensa diversamente il senatore Lepri: «No, con il divorzio lampo, eliminando la separazione tout court, si cancella quel tempo minimo di riflessione, che siamo d’accordo anche noi a ridurre drasticamente, ma che spesso spinge i coniugi a ripensarci. S’incentivano i divorzi e basta. E non va sottovalutata una seconda conseguenza che purtroppo è sempre più frequente: i divorzi d’interesse. I tribunali ormai sono pieni di coppie squilibrate, con un lui talvolta molto anziano e una lei giovanissima. Senza nemmeno il filtro della separazione, ci saranno molti più matrimoni lampo con divorzi lampo». Renata e Roberta Lattes con grande tristezza e affetto abbracciano Rosalba, Cristina e Alessandra condividendo il loro dolore per la perdita di Marco Grande – Torino, 19 novembre 2014 Elizabeth e Carlo Botteon con Marina, Dario, Alberto e Matteo partecipano al dolore di Marina, Paolo, Simona, Dicky, Alessandro, Laura, Andrea, Vittoria e Luca ricordando Angela Mosso – Bollate, 19 novembre 2014 Ha raggiunto in Cielo Paolo e Marco Oreste Macciotta Lo annunciano Mariacarla; Laura, Giorgio; Monica, Pierino; Pinella; Maddalena; gli amati nipoti Fation, Daniele, Giulia, Claudia, Alessandra, Luisa, Paola, parenti tutti. Rosario giovedì ore 18,45 Funerale venerdì ore 9,30 parrocchia Frassati. – Torino, 18 novembre 2014 E’ mancato, con il coraggio e la dolcezza di sempre ANNIVERSARI 2013 21 NOVEMBRE 2014 Arturo Alessio Non esiste separazione affettiva inchè rimane il ricordo e tu sarai sempre nei nostri cuori. La moglie Angela e i igli Simone e Valeria. S. Messa venerdì 21 novembre ore 18 parrocchia S. Bernardino, Torino. Gianni Masante anni 68 Lo piangono la moglie Carla, la iglia Maria con Andrea, i famigliari e gli amici. Funerali venerdì 21 novembre ore 10,15 parrocchia S. Maria di Testona. – Moncalieri, 19 novembre 2014 2011 2014 Giuseppe Federici In ricordo, Messa Suffragio 23 novembre 2014 ore 10,30 parrocchia di zona. AFP María José Alvarado incoronata Miss Honduras lo scorso aprile PAOLO MANZO SAN PAOLO María José Alvarado Muñoz, la più bella dell’Honduras aveva occhi dolcissimi, solo 19 anni e un sogno: vincere il concorso di Miss Mondo, che si terrà a Londra il prossimo 14 dicembre. Un sogno che non potrà più rincorrere: dopo sei giorni di ricerche, infatti, ieri la polizia l’ha trovata morta, assieme alla sorella Sofía Trinidad. Entrambi i cadaveri erano in avanzato stato di decomposizione e interrati ai margini di un fiume a pochi chilometri dal «Balneario de La Aguara», il disco-bar dove sono scomparse giovedì scorso mentre stavano festeggiando il compleanno di Plutarco Ruíz, fidanzato di Sofía. «L’assassino sperava che nessuno trovasse i resti - ha spiegato solenne, in diretta tv, Leandro Osorio, capo della Direzione Inchieste Criminali dell’Honduras -. Sperava che l’acqua del fiume Aguara se le portasse via, o che l’umidità col passare incessante del tempo facesse il suo orribile lavoro». L’assassino è già stato arrestato. È Plutarco, il fidanzato di Sofía. «Aveva con sé l’arma del delitto e sua è l’auto che ha trasportato i cadaveri per l’occultamento», ha chiarito Osorio. Il movente sarebbe la gelosia: «Quando Ruíz ha visto la fidanzata ballare con un altro uomo non ci ha più visto e le ha sparato, colpendo anche Miss Honduras», hanno testimoniato alcuni partecipanti al party in cambio dell’anonimato. Portare una pistola anche alle feste di compleanno da queste parti è normale: a pochi chilometri da dove sono state uccise María e Sofía c’è Sao Pedro Sula, la città con il più alto tasso di omicidi secondo l’Onu, 132 ogni 100 mila abitanti (a Roma sono meno di 1). Con la morte di Miss Honduras continua la sequenza di omicidi delle reginette di bellezza latinoamericane, punta dell’iceberg di un fenomeno in continua crescita, con un dilagante aumento di femminicidi. Solo quest’anno le miss venezuelane Mónica Spear e Genesis Carmona, sono state ucci- Arrestato il fidanzato della sorella. Avrebbe sparato per gelosia a entrambe le donne se. La prima freddata nella notte dell’Epifania da una banda di delinquenti su un’autostrada di Caracas, la seconda assassinata da criminali in moto a Valencia durante le proteste contro il governo. Per non dire di Miss Colombia Liliana Lozano, torturata e trovata cadavere nel 2009 perché fidanzata del boss della droga Leonidas Vargas. E l’Honduras è tra i Paesi più insicuri al mondo, forse il più violento in assoluto. Spesso nel mirino ci sono le donne. Durante una recente visita a Tegucigalpa, la responsabile Onu sulla violenza contro le donne, Rashida Manjoo, ha denunciato «la diffusione e la sistematicità» di quei crimini nel Paese, rimarcandone «l’impunità». anni 75 Lo annunciano: il iglio Alessandro, il fratello Gian Luigi, parenti tutti. Funerali in Torino venerdì 21 novembre ore 10 parrocchia Gesù Adolescente. – Pancalieri, 19 novembre 2014 I precedenti I cugini Annamaria con Ale e Antonella, Emilio con Vilma e Vichy, Gianna, Bruno e le loro famiglie vi abbracciano. O.F. Tibone - tel. 0123.41316 Ciao PADRINO. Cinzia con Alessia e Alice. Ci ha lasciati Armando Graziano Lo annunciano la moglie Rosanna, la iglia Daniela con Enrico, Stefania, Luisa e Livio. Rosario venerdì 21 ore 17,30. Funerale sabato 22 ore 8,30 parrocchia S. Alfonso. – Torino, 19 novembre 2014 O.F. Didero - tel. 011.9090133 I cugini Claudio e Silvia con famiglie sono vicini a Carla, Maria e Andrea. Ciao GIANNI, ci mancherai. Gli amici di una vita: Cati, Augusto, Matteo, Alice, Massimo, Roberta, Luciano. Lo Studio Jona partecipa al dolore della famiglia per la scomparsa della signora Elisa Della Beffa Bocca – Torino, 19 novembre 2014 Maria Flores Gamez Monica Spear In Messico, nel 2012, Miss Sinaloa viene uccisa in una sparatoria tra narcos Miss Venezuela, viene uccisa il 7 gennaio 2014 durante una rapina. Muore anche il marito LA STAMPA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 Cronache .17 . LA SENTENZA CIVILE IMPONE IL RISARCIMENTO PER I DANNI MATERIALI, MORALI E DI IMMAGINE AL PAESE “Due miliardi per la strage di Bologna” A 34 anni dall’attentato gli ex terroristi neri Mambro e Fioravanti condannati a risarcire lo Stato FRANCO GIUBILEI BOLOGNA «E ora il patto del silenzio comincia a scricchiolare» Per un danno terribile e smisurato, una bomba ad alto potenziale che ammazzò 85 persone e ne ferì altre 200, un risarcimento vertiginoso: il tribunale civile di Bologna ha condannato Giusva Fioravanti e Francesca Mambro, che per la strage della stazione hanno preso l’ergastolo, ma ora sono liberi grazie ai benefici di legge, a versare allo Stato la somma di 2 miliardi, 134 milioni e 273mila euro. Come potranno, loro e i loro eredi, pagare effettiva- 3 ANSA/ALESSANDRO BIANCHI/ARCHIVIO/I50 I Nar I giudici: «La gravità di quel fatto è senza pari, indelebile nella coscienza del Paese» mente quella cifra è un’altra questione. Per il momento, in attesa del ricorso in appello già annunciato dalla difesa dei due ex terroristi, quel che conta è la sentenza con cui il giudice della terza sezione civile, Francesca Neri, ha quantificato il danno subìto dallo Stato in seguito alla causa intentata da presidenza del Consiglio dei ministri e ministero dell’Interno: che quel danno economico ci fosse stato, era già stato accertato in modo generico dalla sentenza che aveva condannato la coppia in via definitiva in sede penale. AFFISSI A LATINA Giudice minacciato con manifesti funerari LATINA Annunciavano l’avvenuta morte e i funerali per il 28 novembre del giudice Lucia Aielli, magistrato del Tribunale di Latina. Cinque manifesti artigianali erano affissi ieri nelle vicinanze di un liceo frequentato dalle figlie del magistrato e in altre zone della città. I manifesti mortuari annunciavano la «prematura scomparsa» del magistrato, impegnato in processi contro le infiltrazioni mafiose e in passato contro il clan nomade Di Silvio, è stato vittima di altre minacce, compresi due “incursioni” nella sua abitazione. Sulla vicenda indaga la Digos, mentre sono in corso accertamenti tecnici della Polizia scientifica sui manifesti. Da più parti è stata espressa vicinanza al magistrato. L’Associazione nazionale magistrati di Roma «esprime ferma e convinta solidarietà alla collega Lucia Aielli, giudice a Latina, di fronte al vile atto intimidatorio che ha subito»; il presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi conferma «la piena solidarietà e la vicinanza della Commissione parlamentare Antimafia al giudice Lucia Aielli del tribunale di Latina per l’ennesimo atto intimidatorio». OMEGA Il 2 agosto 1980 una bomba esplose alla stazione di Bologna causando 85 vittime Ora la giustizia civile ha dato una dimensione economica al vulnus inferto alle amministrazioni statali il 2 agosto del 1980. «La gravità di quel fatto è di livello senza pari nella storia dell’Italia», scrive il giudice nel provvedimento, sottolineando anche che «ormai, a distanza di 34 anni, può dirsi che tale evento sia rimasto impresso in modo indelebile nella coscienza collettiva della nazione, come un vero e proprio danno permanente». Il magistrato poi passa a spiegare la ratio della sua decisione: «La gravità di quel fatto, per l’entità delle conseguenze lesive a persone e cose, per lo sgomento e il senso di insicurezza che provocava nell’opinione pubblica, dovuto anche alla circostanza che si trattasse di un attentato a una via di comunicazione, tale da colpire in modo imprevedibile e indiscriminato, è secondo in ambito europeo solo agli attentati di Madrid dell’11 marzo 2004». Dunque, via alla condanna in solido della coppia, conside- Francesca Mambro e Valerio Fioravanti sono stati condannati a 9 e 8 ergastoli rato che il delitto ha «leso con gravità estrema una molteplicità di beni di cui è titolare lo Stato italiano e che sono di rango fondamentale». Tanto più che quella bomba potentissima sistemata nella sala d’aspetto della stazione, «oltre ad aver provocato conseguenze oggettivamente devastanti su persone e cose, e ad aver provocato nella popolazione un diffuso senso di insicurezza per la propria incolumità, aveva altresì il fine dichiarato di sovvertire completamente le istituzioni democratiche dello Stato». Con il risultato che l’Italia, a causa dell’attentato, è apparsa «agli occhi dei propri abitanti come incapace di proteggere la loro incolumità, nello svolgersi della loro vita quotidiana, in quanto vittima di individui e organizzazioni capaci di colpire dovunque e senza alcun preavviso». Per il giudice ne è uscita un’immagine di grande debolezza per cui l’Italia era vista dalle altre nazioni «come uno Stato in lutto, vulnerabile rispetto all’azione di gruppi estremisti, incapace di difendersi da quelli che erano dei veri e propri nemici interni». Un danno non solo grave, ma permanente, come risulta «dalle dichiarazioni pronunciate dalle più alte cariche dello Stato in occasione di ogni anniversario dell’evento». domande a Paolo Bolognesi Familiari vittime Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione familiari delle vittime del 2 agosto, come valuta la decisione del tribunale civile, che a 34 anni dalla strage condanna i due ex Nar a pagare una cifra di questa entità? «È una bellissima notizia, non me l’aspettavo. Così per loro e i loro eredi il discorso della strage di Bologna rimarrà come una macchia indelebile, costantemente, anche dal punto di vista economico, che è poi quello che capiscono meglio. Ma al di là della cifra, questa sentenza significa che certe coperture sono finite, e che il patto del silenzio comincia a scricchiolare. Hanno 7-8 ergastoli, hanno ammazzato 85 persone e ne hanno ferite 200 solo nella strage della stazione, la mia domanda è s e m p l i c e : Paolo questi qui Bolognesi hanno già scontato tutti i loro debiti con la giustizia?». Cosa intende per «coperture» e «patto del silenzio»? «Le faccio un esempio: nei cinque anni di sospensione condizionale della pena avrebbero dovuto mostrare consapevolezza di quel che avevano fatto e non avrebbero dovuto avere frequentazioni con pregiudicati, e loro invece trafficavano con Mokbel (Gennaro Mokbel, al centro di diverse inchieste, con un passato nell’estremismo di destra, ndr). Ci sono intercettazioni in cui Mokbel dice a un amico che “questi qua”, alludendo a Mambro e Fioravanti, gli sono costati 1,2 milioni di euro per farli uscire dal carcere. E l’autorità giudiziaria non ha fatto una piega, non ha ipotizzato neanche il millantato credito». Con questa condanna si volta pagina? «Questa sentenza dice che lo Stato fa finalmente lo Stato, e che lo fa fino in fondo. E io spero che sia finalmente un’inversione di tendenza, un segnale che il serrate le file fra le destre estreme e certi apparati dello Stato finalmente scricchiola. Stanno cercando di boicottare la direttiva Renzi sulla desecretazione degli atti riguardanti le stragi, e i ministri di Difesa, Esteri e Giustizia ora devono applicarla in modo concreto: i documenti depositati finora sono delle stupidaggini, è incredibile che i ministeri interessati abbiano solo quella roba lì. È ora che i ministri parlino, e che anche Marco Minniti, il sottosegretario con delega ai servizi segreti, faccia in modo che la direttiva Renzi sia applicata fino in fondo». [F. GIU.] 18 .Cronache STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 LA RABBIA DEI FAMILIARI DELLA VITTIMA: «PENA TROPPO BASSA» Milano, uccise un tassista condannato a dieci anni Per i giudici non fu omicidio volontario ma preterintenzionale MILANO Omicidio preterintenzionale: condanna di dieci anni per Davide Guglielmo Righi, consulente informatico, 49 anni. Questa la sentenza della Corte d’Assise di Milano. L’uomo, quasi nove mesi fa, dopo una lite per questioni di viabilità aveva ucciso il tassista milanese Alfredo Famoso, 65 anni, colpendolo al volto con una confezione di bottiglie d’acqua. I familiari della vittima non ci stanno: «Una condanna troppo bassa», ma i giudi- ci hanno cancellato due aggravanti e applicato per l’imputato «il minimo della pena». La sera del 23 febbraio scorso Righi e la moglie incinta di nove mesi stavano per attraversare la strada sulle strisce pedonali in via Morgagni. Il tassista, secondo la ricostruzione del procuratore aggiunto Alberto Nobili e del pm Maria Teresa Latella, non si fermò per dare la precedenza ai pedoni. Righi scagliò la confezione con quattro bottiglie d’acqua che aveva in mano contro l’auto. Quando il tassista scese, anche per verificare i danni all’auto, Righi riprese la confezione con le quattro bottiglie e colpì il tassista al viso. L’autopsia stabilì che la morte, il 25 febbraio scorso, dopo due giorni di coma, fu causata da un gravissimo trauma cranico legato alla caduta a terra, dopo che l’uomo era stato colpito in faccia. Il 27 febbraio scorso, mentre nasceva la figlia di Righi, il gip Gianfranco Criscione aveva disposto la scarcerazione dell’uomo (ora agli arresti domiciliari) riqualificando il reato da omicidio volontario, contestato inizialmente dalla Procura, in omicidio preterintenzionale. Accusa sostenuta in aula dal pm e che ha retto ieri nella prima Corte d’Assise, presieduta da Guido Piffer. Il pm, però, aveva chiesto una condanna a 13 anni con il riconoscimento delle aggravanti dei futili motivi e della recidiva: l’uomo aveva precedenti La lite era scoppiata per una questione di precedenza sulle strisce pedonali MAURIZIO MAULE/FOTOGRAMMA In primo piano Davide Guglielmo Righi per furto, violenza privata, molestie, disturbo alle persone e ingiuria. Aggravanti però cancellate dai giudici, che hanno riconosciuto, infine, risarcimenti alla moglie della vittima (100mila euro), ai due figli (80mila euro a testa), ai due fratelli (30mila euro a testa). Alla Asl di Milano un risarcimento di 12mila euro. Le motivazioni saranno rese note tra 15 giorni. [R. M.] Palermo ClanMessinaDenaro Sediciin manette 1 Blitz dei carabinieri del Ros e del comando provinciale di Trapani: 16 arresti attorno al clan del boss latitante Messina Denaro. Manette anche per un consigliere comunale, di Castelvetrano, Calogero Giambalvo, 38 anni, molto vicino a un deputato regionale, Paolo Ruggirello. In carcere un nipote acquisito del boss, Girolamo «Luca» Bellomo, palermitano, 37 anni, marito dell’avvocato Lorenza Guttadauro, figlia e nipote di mafiosi di rango, i Guttadauro di Bagheria e di Messina Denaro di Castelvetrano. Bellomo viaggiava tra la Colombia e Parigi per il clan. Gli arrestati avrebbero compiuto anche una maxi rapina ad una azienda concessionaria Tnt. Del clan, e poi pentito, faceva parte anche Salvatore Lo Piparo, comparsa della soap opera della Rai «Agrodolce». RINO GIACALONE AVEVA 21 ANNI IN ONDA SULLA RAI Croupier italiano ammazzato a Birmingham Grasso e Pansa alla proiezione del documentario su Cassarà PALERMO Sognava di fare il croupier, un sogno realizzato da qualche mese nel casinò di Birmingham. Ma nella città inglese Francesco Leccese, 21 anni, aquilano, ha trovato la morte: martedì sera è stato accoltellato durante una lite. La Polizia delle West Midlands ha confermato l’arresto di un ventenne sospettato di omicidio: sarebbe un coinquilino, italiano, di Francesco. Ci sarebbe anche un testimone. Su movente, luogo dell’omicidio (forse l’appartamento che divideva con l’assassino e altri connazionali) e anche sul giorno della morte non ci sono certezze. Qualche informazione è riuscita a ottenerla la questura dell’Aquila. I genitori del 21enne - il padre è un poliziotto in servizio all’Aquila - sono arrivati Francesco ieri sera a Leccese Birmingham; oggi avranno le prime informazioni ufficiali, oltre a dover compiere il triste rituale del riconoscimento. Domani potrebbe esserci già l’esito dell’autopsia. Il giovane, che ha due fratelli, era arrivato in Inghilterra nell’agosto scorso e da inizio novembre era stato assunto a tempo indeterminato come croupier. L’omicidio di Francesco Leccese, molto conosciuto all’Aquila, ha gettato nella disperazione amici e parenti. È descritto come un bravo ragazzo, «senza grilli per la testa», con la passione per il gioco che lo aveva portato a inviare il suo curriculum all’estero. Un’altra passione era la musica: aveva frequentato il conservatorio dell’Aquila e suonava il pianoforte. ROMA È il 6 agosto del 1985 quando un commando mafioso uccide a colpi di kalashnikov Antonino Cassarà, 38 anni, capo della sezione investigativa della Squadra mobile di Palermo. Insieme a lui cade anche l’agente Roberto Antiochia, in una esecuzione organizzata da Cosa Nostra come una vera operazione militare. Per ricordare a poco meno di 30 anni dalla sua morte quello che è ritenuto un grande investigatore, uno che se doveva indagare «non guardava in faccia a nessuno», arriva sulle reti Rai «Ninni Cassarà, un bravo poliziotto», di Francesco La Licata e Stefano Ribaldi, per la regia di Silvia Mattioli, realizzato da Rai Cultura in collaborazione con la Scuola Superiore di Polizia dove Antonino ieri è stato Cassarà presentato in anteprima alla presenza del presidente del Senato Piero Grasso e del capo della polizia Alessandro Pansa. Attraverso la narrazione di La Licata, di un altro giornalista, Antonio Calabrò, degli uomini e donne della sua squadra - i pochi che sono ancora vivi - il documentario racconta chi era e come lavorava Cassarà. I suoi metodi innovativi, in una Palermo dove la polizia non si poteva avvalere delle intercettazioni e dove per fare pedinamenti si usavano mezzi propri perché quelli della polizia «li conoscevano benissimo, le solite Ritmo e Alfa-Sud», il suo coraggio, la sua integrità. Nei prossimi giorni la Rai comunicherà su quale rete e in che fascia oraria sarà trasmesso il documentario. LA STAMPA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 . 19 Consigli ai Viaggiatori FRANCESCO RIGATELLI D Olio a Spello A Spello in Umbria si svolge da domani a domenica «L’oro di Spello», la Festa dell’Olivo con Sagra della Bruschetta e sfilata di carri. www.prospello.it Le Danae Si è aperta ieri al Prado di Madrid la mostra dedicata alle Danae e a Venere ed Adone di Tiziano con le tele del pittore veneto conservate nel museo (fino a marzo). Info www.prado.es ove si è spostato il confine della Londra da vedere? Quali periferie sono diventate centro città oltre alle magnifiche zone di Mayfair, South Kensington, Notting Hill… Se è vero che Londra è un insieme di villaggi, ci sono villaggi più interessanti di altri. Viste le aree più classiche, che ancora oggi fanno la capitale e sono sempre in evoluzione (basti vedere Marylebone e Pimlico) si può andare a Est, magari chiamandolo East London come si deve, per scoprire quale sia la sua fine, l’East End. In un viaggio verso l’altrove di Londra merita un’occhiata la riva Sud-Est del Tamigi, dove il Borough market resta uno dei mercati alimentari migliori per vedere e sentire piatti tipici britannici come lo scotch egg e Hutong al 33° piano del grattacielo più alto d’Europa, lo Shard, è un ristorante cinese dalla vista impareggiabile. Tornando a Nord del fiume, si passa da Shoreditch, fucina di locali nuovi per genere e menu, al centro tra vecchia e nuova Londra. Merita un passaggio Beigel bake a Brick lane, dove si trovano i bagel col salmone o col vitello bollito migliori del mondo. Guardare le vetrine anticonformiste di Brick lane con uno di quelli in mano ha un altro sapore. A Londra si mangia bene e di tutto. La cucina inglese è ec- Tra mercati e pub alla scoperta della nuova Londra Hackney, un tempo quartiere malfamato, è oggi con i suoi locali uno dei luoghi più trendy della città Vale la pena dare un’occhiata a negozi vintage, gallerie sperimentali e posti dove si parla cockney Denver Wine Da oggi a sabato è in cartellone a Denver, negli Stati Uniti il festival internazionale del vino. In programma degustazioni. Info su www.denverwinefest. com cezionale se si va da Rules nello Strand, da Maggie Jones’s a Kensington o al St. John vicino Barbican. Per non citare la varietà etnica: Tayyabs, l’indiano a Whitechapel dagli Anni 70 è un indirizzo imperdibile, come il thailandese Two point a Marylebone o il vietnamita Green papaya ad Hackney. Broadway market Tra negozi di libri e alimentari si tiene il sabato un mercatino tra i più deliziosi di Londra. Si comprano prodotti della campagna, sandwich fantasiosi e cibi caldi d’ogni tipo. Non mancano torte e biscotti. Più a sud la domenica Columbia road è il mercato dei fiori e non solo. Nord Vicino & lontano Uno dei mercatini nelle vie di Brick Lane nella East London Proprio da Brick Lane si può arrivare a Dalston nel pieno di Hackney, un tempo sinonimo di povertà e criminalità, nel 2011 di rivolte di periferia, nel 2012 delle Olimpiadi, oggi luogo di vita alternativa alla City e già di emigrazione verso Stanford a Est o Peckham a Sud per l’aumento dei prezzi delle case: c’è sempre una nuova Londra in fermento. E scomoda finché vuoi ma Hackney è per i suoi negozi vintage, le gallerie sperimentali e per i locali di Kingsland road e Mare street un posto dove dare un’occhiata. Broadway market è una via piena di librerie, tra cui Artwords, e posticini deliziosi con un mercatino che si tiene il sabato. Qui si sente ancora parlare con l’accento «cockney» della campagna inglese. The Cock Tavern, la taverna del gallo appunto, è uno dei pub più in voga della zona, come l’Old Ship Inn che ha alcune camere al primo piano. Oslo, nordico fin dal nome, è un bar in muratura viva per pasti informali e musica dal vivo. Look mum no hands, attente mamme niente mani, è un nuovo concetto di locale in cui si mangia mentre riparano la bici. Forman’s è la storica azienda che affumica il salmone da prima che questo fosse scozzese, fornitrice del Savoy hotel per i celebri tramezzini da ora del tè e con un ristorante aperto il weekend. Hackney city farm è il parco ideale per i bambini e il Geffrye museum rappresenta la storia degli interni della case d’Inghilterra. Anche a Est Londra rimane Londra. Pane e focacce Vari tipi di pane, compreso l’Hackney wild, nonché focacce e torte e dolci in questa pasticceria sotto un’arcata della ferrovia. Il luogo ideale per colazione, brunch e pranzo a Hackney. L’orario è chiaro: tutti i giorni dalle 7 alle 19. L’indirizzo è Arch 395, Mentmore terrace.The cock tavern, la taverna del gallo, è invece uno dei pub più in voga della zona, come l’Old ship inn che ha alcune camere al primo piano. 20 STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 i sono vini che si abbinano ai piatti. E vini che si abbinano ai ricordi. Il Locorotondo m’ha riportato indietro di 30 anni: militare a Taranto, orecchiette con le cime di rapa e bromuro. Allora il vino era quello della cantina sociale ma l’altro giorno, dopo aver visitato questo struggente paese dell’anno Mille, ne ho assaggiato uno speciale. È stato il regalo del wine bar di Pepecchio, al secolo Giuseppe Conte ed amici (Angelo C, Giuseppe, Angelo S, Ninni). Che bello questo Docks101 (via Nardelli, 101 - tel. 0804312471) proiettato su uno scorcio dell’altipiano delle Murge con trulli e antiche masserie. Ora, la cantina del mio privilegio è quella di Franco Cardone, al quale si sono affiancati i figli Marianna e Vito, studente in enologia all’Università Cattolica di Piacenza. Il loro campo d’azione spazia in un’ampia conca carsica dove si alternano colline e vallate: a dimora C Doctor Chef La melanzana, icona della gastrolussuria FEDERICO F. FERRERO la solita storia. Importata nel Mediterraneo dagli Arabi. Originaria dell’India. All’inizio ritenuta, non completamente a torto, velenosa. Poi riabilitata previa cottura, prima nel Mediterraneo del Sud e poi, con gli Ottomani, in tutti i Balcani. È la melanzana. Icona dell’Italia della lussuria gastronomica domenicale. Imbibita d’olio nella caponata e nella pasta alla Norma, intrisa anche di formaggio nella parmigiana, violentata e raramente ben cotta sulla griglia, molto spesso cruda se impanata e fritta. L’Islam l’ha resa invece soave, al forno con la menta, passata al setaccio con la crema di sesamo, ingentilita dal pomodoro in salse fredde e stufati misti, antenati della ratatouille. Nell’Europa dell’Est invece l’affumicatura fuori misura e l’aglio in eccesso spesso la mortificano e la rendono antipaticamente indigesta. Personalmente mi piace a volte lasciarne cadere il gusto nell’oblio e utilizzarne invece la struttura trabecolare come trappola per i sapori e base su cui costruire consistenze. Lo si faceva già in Campania associandovi, religiosamente, il cioccolato. Ma il suggerimento più goloso me l’ha dato di recente un’infermiera calabrese: «Dottore, fate andare delle piccole melanzane violette a cubetti, in un soffritto di cipolla, con poco pomodoro e basilico. Poi saltateci i maccaruni scolati al dente e condite con una generosa grattugiata di ricotta». Se sapesse che ho aggiunto dei peperoni verdi à la julienne caramellati con miele e aceto, non so se sarebbe felice, ma certo dovrebbe convenire che abbiamo riportato la melanzana un po’ più a Oriente e il palato un po’ meno verso l’unto ed il salato. È In cantina PAOLO MASSOBRIO Il ritorno del bianco di Locorotondo CARDONE VINI LOCOROTONDO (BA) VIA MARTIRI DELLA LIBERTÀ, 32 TEL. 0804312561 UNA BOTTIGLIA DI LOCOROTONDO DOP «IL CASTILLO» 2013: EURO 7 sette ettari vitati assai frazionati. Ma il cavallo di razza resta il Locorotondo Dop «Il Castillo» 2013 dal nome del comune durante la dominazione spagnola. È prodotto con uve verdeca e bianco d’Alessano e una piccola percentuale di fiano delle Puglie. Ha colore giallo lucente, al naso senti il limone con intensità ed eleganza. In bocca colpisce il sorso pieno, rotondo, che quasi abbraccia quella freschezza dell’inizio. E in fondo lascia note aromatiche. Ottimo come vino a tutto pasto, serbevole grazie alla sua unica sapidità. Le prime due uve concorrono anche al Valle d’Ittrio Prosit, bianco frizzante vinificato con metodo charmat, che fa il paio con la versione Rosè, ottenuto però da uve pinot nero. Quindi, due vini rossi: il Valle d’Ittrio Rosso Vigna del Fragno 2013, taglio bordolese ottenuto dalla vinificazione in acciaio e in barrique di cabernet (70%), merlot (15%) e malbec (15%). Risulta elegante, vinoso, con un bouquet di frutti rossi; mentre dai vigneti collinari delle Murge, il Gioia del Colle Primitivo Archita 2011, che offre note erbacee più marcate rispetto a quelle più fruttuose del Primitivo di Manduria. Buonissimo sì, ma sul Capocollo di Martina Franca io non mi muovo dal Locorotondo, il bianco di una vita, la mia vita. Il bello & il buono Souvenir 1 Partiti recuperando da due antiche famiglie locali 60 (!!!) piccoli semi, oggi ci sono 60 produttori e 91 altri soci che coltivano la zucca di Rocchetta, accanto a Cengio (SV). Guidati dall’appassionato Gianpietro Meinero stanno anche recuperando l’antica cicerchia locale, il moco, e le mele ([email protected] 347.5946213). [E. RAS.] L’albergo Mister Chef GETTY Ceraudo, in Calabria la lezione di Romito «H Le pagelle di Raspelli ROCCO MOLITERNI o frequentato la scuola di Niko Romito e lui mi ha seguito anche nella gestione del ristorante, lo considero il mio maestro»: a parlare è Caterina Ceraudo, 27 enne chef del Dattilo, il locale stellato di Strongoli, alle porte di Crotone (la stella arrivò quando ai fornelli c’era il compianto Frank Rizzuti, ma Caterina cui, nonostante la giovane età non manca la determinazione, è riuscita a mantenerla). Alcune settimane fa a Taormina Gourmet, la rassegna organizzata dalla rivista on line Cronache di Gusto, la Ceraudo è stata protagonista di uno show cooking in cui ha proposto gnocchi di ricotta con spinaci su crema di peperoni. «Mi interessava - spiega - valorizzare i prodotti del mio territorio, il peperone è quasi una simbolo della Calabria. Io ho scelto di fare una crema con un peperone dolce. Nel Crotonese abbiamo una ricotta di pecora famosa e mi è sembrata ideale per impastare gli gnocchi, su cui ho deposto foglie di spinaci locali». Ne è venuto un piatto delicato e gustoso al tempo stesso. «Mi piace - dice ancora Caterina giocare con la leggerezza, anche perché da noi sovente la cucina pecca in pesantezza». E la leggerezza viene anche dalla possibilità di usare i prodotti, in primis l’olio, dell’azienda agrituristica di famiglia. «Ma in questa ricetta non l’ho usato», sottolinea. In compenso l’olio gelificato è uno dei punti di forza di pane e olio, una delle entrèe del menu degustazione che nel suo locale prevede cinque portate a un costo di 45 euro: «Penso che devi tener conto anche dei prezzi se vuoi avvicinare la gente a un certo tipo di cucina». i bordi del centro di Millesimo, sulla sinistra salendo lungo la strada che vi porterebbe a due capitali (Rocchetta di Cengio della zucca e, su su, a Cortemilia per la nocciola), un augusto portale vi immette in un sogno: un plurisecolare monastero trasformato in relais con ristorante ed un pugno di stanze. Letteralmente fiabesco, incredibile, impossibile: in mezzo ad alberi d’alto fusto che vi nascondono da tutto e da tutti, mura che risalgono alla storia, come il piccolo chiostro ancora da ristrutturare scandito da maschie basse colonnine di indicibile fascino che risalgono al 1200, se non a più tardi ancora. Non siate pigri: scaricate il bagaglio ma poi spostatevi l’auto nel parcheggio riservato in modo di lasciar intravedere intatto il fascino già della facciata. Poi, all’interno, angoli chiostri scalette e scalinate plurisecolari vi regaleranno un ambiente da film. Lo mandano avanti una giovane coppia di appassionati che da due anni lo ha preso in gestione dopo aver abbandonato le primitive attività diverse che avevano. Le camere sono al piano di sopra (con ascensore!) : quattro in tutto,di diverse tipologie prezzi e dimensioni, tutte calde eleganti moderne. A federicofrancescoferrero.com Calamari alla griglia e zuppetta di cozze Da Mamma Rosa cucina mare nel regno del culatello Il ristorante he bello quando la gente ritorna sui suoi passi; che bello (e che buono) quando un grande chef aveva appeso il mestolo al chiodo e se n’era andato via lasciandovi… a digiuno, e poi lo ritrovate di nuovo, come prima e dov’era prima, ancora più pimpante e fresco di prima… Avevo scritto del Mamma Rosa, sulle colonne de La Stampa, domenica 23 novembre 1997; avevo raccontato la sua inaspettata cucina di mare nella patria del prosciutto crudo di Ruliano e dell’artigianale culatello di Zibello di Massimo Spigaroli e Fausto Brozzi. Avevo raccontato di questo posto inaspettato, a metà strada esatta tra Parma e Reggio Emilia, nella terra che, al di là della gastronomia, attirava gli amici, i compagni del Cuore satirico di Mi- C chele Serra e Claudio Sabelli Fioretti. Oggi è la zona dove Il Fatto Quotidiano fa i suoi eventi di denuncia politica e dove i ghiottoni sono riapparsi per gustare una cucina di mare spruzzata di Sud e preparata con mano gentile e basata soprattutto sulla freschezza e sulla qualità della materia prima. Antonio Torino, lucano di Maratea, che qui è dal 1981, aveva chiuso un paio di anni fa ed ora è ritornato. Al suo fianco un socio pugliese, Savino Nardò, che cura bravamente la sala e si occupa della pasticceria. La «location» è sempre la stessa: siete accanto allo scorrere del fiume Enza, in una grande sugge- il voto 14,5/20 stiva area tra un circolo tennis e una celebre discoteca estiva, da qui il pubblico vario: dal tennista, al gruppo di amiconi a show girl come Liubetta Novari, neo miss La Più Bella del Mondo, nelle pause delle registrazioni di TeleLibertà. Dalla cucina che risuona di grida e fischiettìi (?!) arrivano piatti fragranti e saporosi: salmone marinato e affumicato in casa, calamaretti spillo soavemente lessati, zuppetta di cozze di Arborea, pappardelle fatte in casa con totani di Fano, spaghetti aglio olio e spigola, orata pescata all’amo, calamari alla griglia con patate, bavarese alla vaniglia, aspic alla frutta, dolce mangiare alle mandorle. Menu degustazione di 6 portate a 60 euro, quattro piatti alla carta 70-80. MAMMA ROSA SAN POLO D’ENZA (RE), TEL.0522.874760 WWW.RISTORANTEMAMMAROSA.IT ULTIMA PROVA: 3-8-2014 RELAIS DEL MONASTERO MILLESIMO (SV), LOC. MONASTERO TEL.019.5600050 WWW.RELAISDEL MONASTERO.EU PROVATO IL 18-10-2014 il voto 14/20 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 CARLO FRANCESCO CONTI ASTI on è una sagra, non ci sono padiglioni né balli a palchetto. È un movimento di idee, una federazione di appassionati: di bagna cauda, l’atavica ricetta a base di olio, aglio e acciughe che soprattutto in Piemonte accompagna le verdure dell’autunno. Il «Bagna Cauda Day», indetto dall’associazione «Astigiani», durerà in realtà tre giorni, da venerdì 21 a domenica 23. Vi aderiscono più di ottanta ristoranti, cantine storiche, vinerie e agriturismi perlopiù dell’Astigiano e di altri centri del Piemonte e nel mondo: nell’elenco si trovano il «vipposo» Barbetta Restaurant di New York, il Wine Bar Uva a Shanghai e nelle lontanissime isola di Tonga il Wa- N Da venerdì a domenica Asti, i tre giorni della Bagna Cauda rito antico dell’autunno piemontese Cinquemila posti a tavola in 80 locali per la festa del piatto tradizionale terfront Cafe and Lodge. Come recita il sottotitolo, è un appuntamento «per chi non ha la puzza al naso», per rinnovare un rito antico. In tutti i locali che aderiscono (cinquemila posti a tavola) sarà servita la ricetta tradizionale con verdure di stagione. Che sia trattoria o ristorante stellato, il prezzo è fis- so: 25 euro. Ogni commensale riceverà in omaggio il «bavAGLIOne» con un disegno del pittore Paolo Fresu, e il passaporto della bagna cauda. Ci saranno le alternative «eretiche» e quella «atea», ovvero con poco o senz’aglio, e varianti bagnacaudesche. Grande attenzione per la scelta dei vini: ogni ristorante vedrà la presenza di un produttore astigiano, monferrino, di Langa o del Roero, che proporrà le sue etichette al prezzo di 8 euro a bottiglia. I caratteristici portici del centro di Asti torneranno ai profumi di un tempo con il Bagna Cauda Market: bancarelle di verdure, acciughe, olio, i tipici «fujot» (il padellino con il . 21 fornellino annesso) e tutto ciò che serve per preparare una bagna cauda che si rispetti. Ci saranno le mascotte Acciù, realizzate in stoffa imbottita cucite a mano e a fare da corollario eventi come il Bagna Cauda Girulé, ovvero mostre, concerti, spettacoli, cantine, distillerie, musei aperti anche fuori orario e il Barbera Kiss, il bacio di mezzanotte che i bagnacaudisti più convinti (e innamorati) si daranno in piazza San Secondo venerdì e sabato. Sulle note di «Non ti fidar di un bacio a mezzanotte», omaggio alle Gemelle Nete, ci si scambierà un bacio che duri almeno i 12 rintocchi dell’orologio del municipio. La colonna sonora sarà garantita dalla big band Fiati Pesanti. Ci si prenota nei locali aderenti. I riferimenti si possono trovare sui siti www.bagnacaudaday.it e www.astigiani.it. Info: 324 56.54.070. Confronto di gusto I nonni mi perdoneranno Con i filetti d’acciuga ci metto un po’ di panna Contaminati dai Gonzaga abbondiamo con l’aglio marinato nella Barbera FEDERICO F. FERRERO PAOLO MASSOBRIO uando andavamo a comprare i crisantemi capivo che stava per arrivare la festa dei Santi. Il che significava prendere un sacco di freddo al cimitero, digerire un’impegnativa teoria di vecchie zie, sia vive che morte, e mangiare la bagna cauda. A casa nostra i fujot uscivano dalla credenza un solo giorno all’anno e poi tornavano a riposare, puliti e impilati, fino all’anno seguente. Credo che fosse per la loro struttura porosa: quando aprivo le ante del mobile, perfino d’estate, sentivo il caratteristico odore dell’aglio che era probabilmente penetrato nella terracotta. E grazie a quel profumo mettevo a fuoco nella mente l’immagine di mio nonno mentre scendeva nell’orto con la blusa da lavoro, gli stivali di gomma e la vanga per scalzare una manciata di topinambur dal hibò Federico, se c’è una cosa che non deve mettere ansia è proprio l’istante in cui capisci che è arrivato il momento di chiamar gli amici per fare la bagna cauda. E a me accade da sempre, ogni anno, fin da quando bambino la vedevo fare dai miei genitori, più o meno una volta l’anno. Poi, nel tempo, sarebbe toccato a me, con gli amici, nella casa dei nonni che facevano finta di dormire, mentre a notte fonda si improvvisava un intingolo di origine incerta - come dev’essere stata la prima bagna cauda - con quel che c’era nell’orto o nella dispensa: ma sempre l’olio di oliva, che un tempo era di noci, l’aglio tagliato a fettine e le acciughe. Principesco per noi monferrini, come ortaggio, è il cardo gobbo di fine novembre, cui s’affianca il peperone. A seguire i O Q Il modernista Lo storicista terreno ormai ricoperto da uno spesso strato di galaverna. Bastava inspirare profondamente guardando le colline del Monferrato addormentate, per portare al naso, insieme all’aroma del vino che ribolliva nelle cantine di tufo e a quello della legna di gaggia che bruciava nelle stufe il profumo della bagna cauda che sobbolliva lenta in ogni casa. Oggi, a quel profumo, mi torna alla mente anche un altro nonno: Mangnet, acciugaio della frazione Colletto in Valle Grana, che più di una volta, a fine inverno, in mezzo alla neve brillante di sole, mi ha raccontato tra un tiro di sigaro e l’altro che quando aveva finito di spingere il carretto al mercato di Torino e le acciughe erano terminate, si faceva un gran fuoco a Porta Pila sotto ai barili e si bollivano lische e teste con poco burro e una gran quantità d’aglio. Le altre verdure erano rare e, a differenza d’oggi, non venivano lasciate in terra se cadevano dai banchi, ma qualche pezzo di pane raffermo e mezzo litro di vino acquistato all’osteria dell’angolo della piazza non mancavano mai. Si faceva festa e poi si riprendeva la via verso la montagna, lentamente. Senza tradire i miei nonni, penso che tutto quell’aglio non abbia, oggi, più alcun significato, né di necessità, né di gusto. Pur conoscendo molte delle varianti di questa ricetta, preferisco quindi utilizzare i soli filetti delle acciughe, dissalate nel vino bianco, un unico spicchio d’aglio, il burro e non l’olio, che filologicamente era materia troppo cara per questo piatto povero, e mantecare la salsa con un cucchiaio di panna d’affioramento, quando me la riesca a procurare un allevatore fidato. Come per i ricordi ognuno ha il proprio e per ogni tradizione ogni famiglia ha la sua, così ai fornelli ognuno ha le propria visione. Ma sono convinto che la cucina oggi sia memoria che deve guardare, senza ansie, al futuro. federicofrancescoferrero.com La ricetta registrata Esistono varie ricette per realizzare la bagna cauda, a libera interpretazione del singolo cuoco o secondo tradizioni famigliari tramandate di generazione in generazione. Tra tutte queste, l’Accademia Italia della Cucina dopo aver effettuato numerosi assaggi ne ha depositata una, registrata il 7 febbraio 2005. Oggi viene considerata la più affidabile e tramandabile ai posteri. - LA STAMPA topinambur (o patinabò) e la rapa; quindi nelle quarte file sedano, verza, barbabietola cotta e, border-line, cipollotto e finocchio, perché con la bottiglia giusta non si sposano così bene. E la bottiglia giusta qual è? La Barbera frizzante naturalmente, anche se da una decina di anni ho maturato la convinzione che il miglior amico della bògna, come la chiama Enzo Bianchi, sia il Grignolino. E poi il rito dell’uovo che frigge nel fujot sull’ultima salsa rimasta, dove i più fortunati vi cospargono del tartufo (che ha pure qualcosa di agliaceo). La miglior bagna cauda della mia vita e prototipo rimane quella di casa Zola (Angelo Zola era di Viverone, e fondò l’associazione dei barmen): leggendaria per quel perfetto equilibrio fra aglio e acciughe messe con una certa abbondanza. Detto questo, la penso sempre come Riccardo Riccardi conte di Santa Maria di Mongrando, che definiva perversioni gastronomiche far bollire l’aglio nel latte, ma anche l’uso della panna e il vino Novello. Ora, se quest’ultimo è stato già condannato all’oblio dal mercato, la panna evocata da Ferrero nella chiosa finale mi fa sobbalzare, benché senza ansia. Ma forse è lo stesso motivo per cui i topinambur a Masio li chiamiamo patinabò, quasi un distinguo che ha radici storiche molto profonde: la cucina dei Savoia (i Savoia che a Cherasco hanno spartito il Monferrato, boia faus!), volentieri era d’ispirazione francese (la panna!), mentre la cucina monferrina era contaminata dai Gonzaga. E il mio segreto sapete poi qual è: marinare per qualche ora l’aglio nella Barbera e aggiungerne un goccio dentro la stessa bògna. Sabaudi e Monferrini: due storie, due solchi, come le nostre bagnecaude, che in fondo mangiamo più solo una volta l’anno. E allora lasciamo che l’aglio sprigioni la sua sferzata di vita. E la panna? Col cappuccino a colazione. 1 22 STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 In Italia FTSE/MIB FTSEItaliaAllShare Euro-Dollaro CAMBIO +0,14% +0,20% All’estero DOWJONES(NewYork) NASDAQ(NewYork) DAX(Francoforte) 1,2541 Petrolio dollaro/barile FTSE(Londra) S Oro 74,58 euro/grammo -0,03% -0,57% +0,17% -0,19% S 30,9584 ECONOMIA FINANZA & IL GRUPPO ASSICURATIVO A LONDRA ANNUNCIA LA SVOLTA NELLE STRATEGIE CHE SARANNO PRESENTATE A MAGGIO: CRESCITA SENZA ACQUISIZIONI Generali, un nuovo piano e più dividendi L’ad Greco: “Centrati gli obiettivi con un anno d’anticipo, ai soci anche più del 40% dei profitti” FRANCESCO SPINI MILANO A maggio sarà presentato un nuovo piano, già dal prossimo anno cadrà il tetto del 40% di utili da destinare a dividendi. Le Generali corrono più delle attese. E il group ceo Mario Greco, nel corso dell’annuale «investor day» di Londra, può dichiarare conclusa, con un anno di anticipo, la fase di rifocalizzazione del business («senza ricorrere all’aiuto degli azionisti», ha sottolineato il top manager) contenuta nelle strategie 2013-2015. Il fatto è che «per la fine dell’anno» i vertici del Leone si Il Leone è uscito completamente dall’azionariato di Intesa Sanpaolo aspettano che «tutto il piano che presentammo a gennaio 2013» sia realizzato e i target (originariamente fissati per il 2015) vengano centrati, a cominciare dall’obiettivo più importante: l’aumento del Roe operativo al 13%, contro il 10,9% registrato nei primi nove mesi dell’anno. «Abbiamo mantenuto la nostra promessa - ha commentato Greco - e attraverso disciplina, semplicità e focus abbiamo raggiunto un obiettivo che molti ritenevano im- BANKITALIA Nuove regole sui compensi dei banchieri ANSA Mario Greco, amministratore delegato delle assicurazioni Generali possibile». Un esempio «molto raro», ha detto il manager a una platea di 150 tra analisti e bankers, «di turnaround di una società così grande, fatto così rapidamente e in condizioni di mercato così difficili, le condizioni peggiori che le assicurazioni abbiano visto nella loro storia». È tempo di voltare pagina. Il primo effetto tangibile sarà sui dividendi. La politica di contenere il pay out al 40%, inizialmente posta per rafforzare il capitale, «non ci vincola più», ha detto il top manager. «Vedremo quale sarà l’utile dell’anno. Possiamo pagare più del 40% già quest’anno», cioè sui profitti generati nel 2014. E in futuro, dunque il payout «potrebbe arrivare ovunque», con l’unico limite di «pagare i dividendi con la cassa che viene generata». Probabilmente il monte dividendi sarà fissato in un corridoio tra utile e free cash flow, ha detto il direttore finanziario, Alberto Minali. Free cash flow netto che, nel 2015, secondo Minali, ESPONENTI PD, SC, NCD E LEGA TEMONO UN NUOVO MONOPOLIO Le mire di Telecom su Metroweb scatenano polemiche in Parlamento Si profila un braccio di ferro con Vodafone Bassanini (Cdp): «Ci sarà una gara» MILANO Parte la sfida sulla banda larga, ed è subito polemica. Mentre si prepara ad esplorare la possibile acquisizione di Oi in Brasile, Telecom in Italia punta dritto su Metroweb, il fornitore di fibra ottica che ha cablato Milano e che ha progetti in altre 30 città a partire da Genova, Bologna e Torino. La flessibilità finanziaria del gruppo guidato da Marco Patuano è zavorrata, come noto, dal maxi debito da 26,5 miliardi di euro: comprando il 53,8& di Metroweb da F2i si troverebbe a condividere il finanziamento dell’infrastruttura in fibra con la Cdp, che tramite Fsi ha il 46,2%. Liberando così altre risorse per La Banca d’Italia vara le nuove regole su compensi e bonus dei vertici delle banche recependo le direttive europee e i principi stabiliti dagli organismi internazionali. Una serie di misure che arrivano dopo una consultazione pubblica, fra cui spicca il divieto di bonus superiori alla parte fissa della retribuzione per il personale che si assume rischi e la soglia per il compenso del presidente del Cda fissata alla parte fissa della retribuzione percepita dall’a.d o dal d.g. In entrambi i casi per derogare a questi divieti ci sarà bisogno del voto dell’assemblea degli azionisti con maggioranza qualificata. Norme sempre più severe, quindi, anche se negli ultimi due anni le retribuzioni dei vertici del comparto sono state tagliate parecchio per effetto del crollo degli utili. 1 ANSA Marco Patuano, ad Telecom partite come quella in Brasile. Telecom, assistita da Lazard, ha dunque presentato una manifestazione d’interesse F2i corredata, secondo indiscrezioni, da un’offerta tra i 200 e i 400 milioni (ma sarebbe superiore ai 300). Maggior chiarezza sarà fatta venerdì, al termine del cda sul Brasile, ha fatto sapere la società. In partita c’è anche Vodafone che pure ha presentato il proprio interesse al fondo. Un portavoce di F2i, ieri, ha specificato che il fondo non ha ancora avviato un processo di vendita della quota in Metroweb. Il management, comunque, esaminerà le proposte nelle prossime settimane. Una Telecom che cala l’asso sulla banda larga (dopo anni di scontri sulla rete in rame) accende la polemica. Esponenti di Pd, Scelta Civica, Ncd e Lega gridano al monopolio di ritorno. Il presidente della Cdp, Franco Bassanini, è certo: «Ci sarà una gara». Ma, aggiunge, «non è che si può contestare il possibile esito dicendo che si crea un problema di monopolio». Di recente Antitrust e Agcom, a conclusione della loro indagine congiunta sulla banda larga, hanno sottolineato come uno scenario in cui «la struttura di mercato venisse a riorganizzarsi solo sulla figura dell’operatore dominante verticalmente integrato» necessiterebbe di uno «scrutinio particolarmente attento» sotto il profilo antitrust e in base alla «disciplina regola[F. SP.] mentare». potrebbe raggiungere l’obiettivo di 1,5 miliardi. Cedole più generose, più generazione di cassa, nel futuro di Generali. Ma non solo. Il «prossimo capitolo» del Leone sarà svelato sempre nella capitale britannica il 27 maggio e, ha anticipato Greco, «non prevederà acquisizioni». Quello a cui si sta lavorando a Trieste è «un piano di crescita organica, basato sulle nostre risorse». In buona sostanza «valorizzeremo le parti di Generali che in questi anni abbiamo rafforzato». C’è soddi- sfazione, tra i vertici, anche per l’andamento del riassetto in Italia dove «nonostante l’attività di integrazione» nei primi 9 mesi «siamo stati in grado di ottenere - ha commentato il ceo di Generali Italia, Philippe Donnet - risultati straordinari in termini di crescita, redditività e valore». Per il resto, in futuro Greco non vede interesse in «grandi accordi» di bancassicurazione. Quanto alle controllate, dopo la recente vendita di Bsi, non ci sarà un disimpegno da Banca Generali di cui il Leone ha il 51%: «Abbiamo un forte legame con la banca, è un business molto redditizio e ben ge- «Non scenderemo in Banca Generali, abbiamo un forte legame con loro» stito, non vedo perché dovremmo scendere». Discorso diverso per le altre partecipazioni da tempo dichiarate non strategiche. Da Intesa Sanpaolo, per esempio, Trieste è uscita completamente. La Borsa, nel frattempo, applaude senza spellarsi le mani: +0,97% contro un +0,14% dell’indice milanese. Questo nonostante Greco ritenga il titolo «non certo sopravvalutato come in tempi passati» ma «sottovalutato» rispetto ad alcuni concorrenti del Leone. BANCA D’ITALIA AMMINISTRAZIONE CENTRALE SERVIZIO BANCONOTE Avviso di mancata aggiudicazione di appalto - CIG: 5432205D5D Procedura ristretta ai sensi dell’art. 55, d.lgs. n. 163/2006 per la fornitura e posa in opera di una macchina da stampa offset di piccolo formato in conigurazione a quattro colori. Si rende noto che l’appalto non è stato aggiudicato in quanto non sono pervenute offerte idonee. Invio alla G.U.U.E. il 29/10/2014. L’avviso è pubblicato integralmente sul sito web: www.bancaditalia.it. Per delega del Direttore Generale MINISTERO DELLA DIFESA Scuola Lingue Estere dell’Esercito DIREZIONE ACCADEMICA Via Orsini, 3 - 06123 PERUGIA Indirizzo Telegrafico: SLEE Tel. 07557505211 Fax 07557505274 PEC: [email protected] AVVISO DI PUBBLICAZIONE (ai sensi del D. Lgs. 33/2013) SIA NOTO CHE SUL SITO INTERNET DELLA SCUOLA LINGUE ESTERE DELL’ESERCITO: http://www.slee.it/docenti.html, E’ STATO PUBBLICATO IL “REGOLAMENTO PER LA SELEZIONE PUBBLICA PER TITOLI PER LA FORMAZIONE DELLE GRADUATORIE PER ATTIVITA’ DI INSEGNAMENTO LINGUE STRANIERE” CHE ILLUSTRA LE CONDIZIONI TECNICO-ECONOMICHE PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI DI COLLABORAZIONE TEMPORANEA ED “A PROGETTO”, DA PRESTARE A FAVORE DI TALE ISTITUTO NEL CORSO DELL’ANNO ACCADEMICO 2014-2015. IL COMANDANTE Gen. B. Antonio BADALUCCO Azienda Unità Sanitaria Locale Roma E Area Acquisti Logistico e ITC Tel. 06.6835 2228 - Fax 06.6835 2420 AVVISO GARA ESPERITA Stazione appaltante: ASL RM “E” Borgo S. Spirito 3 00193 Roma. Procedura di gara: Gara a procedura aperta, esperita secondo le procedure Comunitarie del Dlgs.vo n. 163/2006, per l’affidamento, per il periodo di anni tre, della fornitura di dispositivi medici occorrenti alle CCOO dell’Ospedale Oftalmico della ASL RM/E. Importo complessivo della fornitura: € 2.786.338,44 IVA inclusa. Ditte aggiudicatarie: ALCON Italia S.p.a. - BIOPHISICA s.r.l. - OPTARISTON oftalmologia s.r.l. - TECNOFTALMICA srl - OPTIKON 2000 spa - DISTREX S.p.a. - SISTEMA s.r.l. e SI.FI. MedTech s.r.l. Delibera n. 622 del 26/09/2014. Pubblicazione bando G.U.C.E. n. 46 del 08/03/2011 G.U.R.I. n. 31 del 28/03/2011. Data di invio dei presente avviso alla G.U.C.E. 31-10-14 pubblicato sulla G.U. della Repubblica Italiana n. 132 del 17-11-14 parte II°. IL DIRETTORE GENERALE - Dott. Angelo Tanese Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari Provincia Autonoma di Trento Via Degasperi n. 79 - 38123 Trento ESTRATTO BANDO DI GARA (CIG prevalente 58622902BF) Questa Azienda sanitaria ha indetto procedura aperta, suddivisa in 10 lotti distinti, per l’affidamento della fornitura di radiofarmaci, generatori di radionuclidi, kit di marcatura e materiale per il corretto funzionamento e controlli di qualità delle apparecchiature per le esigenze diagnostiche e terapeutiche dell’UO di Medicina Nucleare dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento, suddivisa in 10 lotti. L’importo annuo a base d’asta ammonta ad € 678.000,00 + IVA per la durata di due (2) anni, con possibilità per l’Azienda di concordare il rinnovo per un ulteriore biennio. La gara sarà esperita ai sensi dell’art. 55, comma 5, del DLgs n. 163/2006 e aggiudicata ai sensi dell’art. 83 dello stesso Decreto. Le offerte vanno indirizzate all’Ufficio protocollo dell’Azienda Provinciale dei Servizi Sanitari via Degasperi, 79, Trento, e dovranno pervenire entro le ore 12:00 del 09/12/2014, termine perentorio. Gli atti di gara sono reperibili nel sito www.apss.tn.it sezione “Bandi di gara”. Per informazioni sulla procedura di gara: tel. 0461904908. Bando trasmesso per la pubblicazione in GUUE il 24/10/2014. LA STAMPA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 PARTE LA PRIVATIZZAZIONE DEL BIG DEI TRASPORTI Ferrovie in Borsa Padoan dà il via Obiettivo: quotareil40%dellaholdingper5-6miliardi MARCO SODANO In carrozza. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan chiede «tempi rapidi» per la privatizzazione delle Ferrovie, e ieri ha tenuto a battesimo il gruppo di lavoro (con il ministero dei Trasporti e le Ferrovie) che dovrà concretizzare l’operazione. L’obiettivo più vicino è mettere sul mercato il 40% della holding - magari entro il 2015, senz’altro non oltre i primi mesi del 2016, dicono al Tesoro - e sembra probabilmente che si imbocchi questa strada. Dovrebbe portare un incasso da 5-6 miliardi, anche se gli ultimi calcoli risalgono a qualche mese fa. Sul tavolo del gruppo ci sarà però senz’altro anche la seconda ipotesi percorribile, quella di cedere solo parti del gruppo. Obiettivo più lontano perché prima bisognerebbe decidere come dividere le attività, e il dibattito in azienda è piuttosto acceso. Poco meno di un mese fa il presidente di Ferrovie Marcello Messori ha restituito gran parte delle sue deleghe al cda - erano passati appena cin- Il gruppo Ferrovie conta 70 mila dipendenti 10 miliardi È la cifra che il governo vorrebbe incassare ogni anno dalle privatizzazioni que mesi dalla nomina - dicendosi perplesso su tempi e modi dell’operazione, e dando l’impressione che le cose andassero troppo a rilento per i suoi gusti: «In una privatizzazione - ha spiegato - si deve decidere anzitutto cosa cedere. Il gruppo gestisce la rete ferroviaria con Rfi, i servizi ai passeggeri con Trenitalia e controlla molte altre società». Messori - che ha poi chiarito di non avere intenzione di lasciare l’azienda - preferisce la soluzione di vendere parti del gruppo, l’ad Michele Elia (anche lui nominato a maggio, ha poi ricevuto le deleghe lasciate da Messori) è invece più propenso a un’offerta che tenga insieme tutto il gruppo. Non è questione secondaria: l’integrità comprende la rete, mercato nel quale la società è quasi monopolista. Insomma, l’offerta non è faccenda che si risolve in pochi giorni e la cosa non deve sorprendere. Ferrovie ha 70 mila dipendenti, quasi 37 miliardi di patrimonio e controlla una quarantina di società. Come se non bastasse i mercati hanno movimenti bizzarri, e più di una volta quest’anno hanno cambiato i calendari delle offerte in Borsa. Sull’onda della delusione del collocamento di Fincantieri (300 milioni, un po’ meno ricco delle attese), a fine luglio Poste ha deciso di rinviare al prossimo anno una quotazione dalla quale il Tesoro conta di ricavare almeno 4 miliardi. C’è fretta perché la partita privatizzazioni fa parte degli impegni presi con l’Europa sulla sostenibilità dei conti pubblici, e il gruppo di lavoro è tutto quello che si può fare nell’immediato ma ovviamente non basterà a lungo. L’obiettivo dichiarato dall’Italia è di recuperare ogni anno l’equivalente dello 0,7% del Pil, circa 10 miliardi. Per quest’anno non sarà raggiunto: sono arrivati 300 milioni da Fincantieri, 2 miliardi dalla Cassa Depositi e prestiti (e ieri i 300 milioni di Ray Way). Il Governo è sicuro di poter recuperare entro l’anno prossimo grazie a Enel (valutata intorno ai due miliardi e data per imminente) e alle Ferrovie, se saranno puntuali. PREZZI DEI CARBURANTI IN CALO. LA LIBIA: ALLA RIUNIONE DELL’OPEC POTREMMO TAGLIARE LE ECCEDENZE Il barile rotola sempre più giù La benzina comincia a seguirlo LUIGI GRASSIA Il prezzo del petrolio continua a cadere e piano piano i ribassi interessano anche la benzina e il gasolio. Ieri il greggio Wti americano ha chiuso a 74,58 dollari al barile e il Brent europeo a 78,11. Una prospettiva di rialzo potrebbe venire dall’Opec, se i Paesi aderenti decidessero di tagliare la produzione nell’incontro fissato a Vienna il 27 novembre. Ma gli appelli in questo senso arrivati dai Paesi produttori che più soffrono per il ribasso del prezzo, come il Venezuela, si sono scontrati finora con la volontà dell’Arabia Saudita (il peso massimo del settore) di mantenere inalterate le sue quote di mercato. Ieri sera il rappresentante della Libia all’Opec ha detto che il 27 potrebbe essere deciso almeno il ritiro dal mercato delle quote eccedenti gli obiettivi di produzione concordati; si tratta di 600 mila barili al giorno (sui 30 milioni di estrazione Opec regolare) ma anche questo obiettivo minimo dovrebbe confrontarsi con l’indisciplina di cui stanno dando prova i produttori. Nel frattempo gli automobilisti italiani beneficiano di cali dei listini al distributore. Le medie ponderate nazionali dei prezzi tra le diverse compagnie in modalità «servito» indicano, secondo la ri- Andamento lento I listini della verde e del gasolio vanno giù ma l’adeguamento al prezzo del greggio avviene senza fretta Invece le correzioni al rialzo sono sempre molto veloci ANSA I VERBALI DELLA BANCA CENTRALE USA La Fed: a rischio la crescita per Europa, Cina e Giappone «Le prospettive sull’economia mondiale sembrano in qualche modo più deboli» e ci sono «rischi al ribasso in Europa, Cina e Giappone». Dai verbali del 28 e 29 ottobre della Fed emerge uno scenario preoccupante sull’economia globale. La Banca centrale Usa ha parlato anche «del rafforzamento 1 del dollaro». Stando al documento, «se le condizioni economiche e finanziarie estere peggiorano, la crescita economica degli Usa nel medio termine potrebbe essere più lenta di quanto attualmente atteso». Di conseguenza la Fed potrebbe prendersi ancora tempo prima di alzare i tassi d’interesse. levazione del quotidiano Staffettaonline, che il prezzo della benzina è sceso a 1,731 euro al litro (-0,2 centesimi) e quello del gasolio a 1,648 euro al litro (anche qui -0,2 cent). Le punte in alcune zone sono per la verde di 1,778 euro al litro e per il carburante diesel di 1,698. Secondo Quotidianoenergia il prezzo medio della benzina si posizionava ieri fra l’1,698 euro al litro di Eni e l’1,722 di Q8 e Ip (no-logo a 1,553). Per il diesel invece si passava da 1,620 euro al litro con Esso a 1,644 con Q8 (no-logo a 1,466 euro). Il Gpl, infine, variava fra 0,671 euro al litro con Shell e 0,694 con Ip (no-logo a 0,660). A ritoccare in giornata i listini di benzina e gasolio sono stati Tamoil (-1 cent/litro per entrambi i carburanti), Ip (-0,8 cent la benzina e -0,6 il diesel), Q8 (-1 cent), Shell (-1 cent), Esso (-1 e -0,5 cent) e TotalErg (-0,6 e -0,8 cent). Nonostante i ribassi le associazioni di consumatori lamentano la differenza di prezzo che esiste ancora con gli altri Paesi dell’Ue. I prezzi dei carburanti in Italia restano i più alti d’Europa - denuncia il Codacons - per colpa (soprattutto) delle tasse. Rispetto alla media europea di 1,395 euro al litro, da noi la benzina costa 0,327 euro in più. Questo significa che per fare il pieno a un’automobile a benzina di media cilindrata un italiano spende 16,35 euro in più rispetto alla media dell’Ue. Economia .23 . Panorama Italia Independent cresce ancora Ernst&Young premia Lapo Elkann e Farinetti I talia Independent apre uno store a New York e fa piani di ulteriore espansione negli Stati Uniti mentre Lapo Elkann, Andrea Tessitore e Giovanni Accongiagioco vincono l’edizione 2014 del premio Ernst&Young come migliori imprenditori emergenti. Ieri Italia Independent ha diffuso i dati di bilancio dei primi nove mesi che mostra- Lapo Elkann no una continua crescita: il fatturato aumenta del 33% rispetto ai primi nove mesi del 2013 a 24,55 milioni di euro e l’Ebitda migliora del 22% a 4,26 milioni (pari al 17,4% del giro d’affari). Nella premiazione di Ernst&Young che ha incoronato Lapo Elkann il primo premio assoluto, quello di imprenditore dell’anno, è andato a Oscar Farinetti: al patron di Eataly è stato riconosciuto di aver creato «la principale vetrina del made in Italy di qualità». [R. E.] L’industria della difesa A Finmeccanica 400 milioni dal radar dell’Eurofighter l consorzio europeo Eurofighter GmbH, produttore del caccia Typhoon, e l’agenzia intergovernativa Netma hanno siglato ieri a Edimburgo un contratto da un miliardo di euro per lo sviluppo del radar a scansione elettronica Captor-E, destinato ad equipaggiare il velivolo. Per Finmeccanica, che fa parte del consorzio, il valore del contratto è di 400 milioni. Finmeccanica, con le consociate Selex Es e Alenia Aermacchi, contribuirà alle attività di sviluppo, produzione e integrazione del nuovo radar. «Sono orgoglioso del contratto - commenta l’ad e dg di Finmeccanica, Mauro Moretti - che conferma come i prodotti e i servizi forniti dalle aziende del gruppo rappresentino soluzioni tecnologicamente all’avanguardia, in grado di assicurare qualità e ottime prestazioni». [R.E.] I Presentate le offerte per l’acciaieria Corsa a due per Lucchini Gli algerini in vantaggio er l’acquisizione della Lucchini si conferma una corsa a due. Le offerte definitive del gruppo algerino Cevital e del colosso dell’acciaio indiano Jsw Jindal sono già sotto la lente del commissario straordinario Piero Nardi che venerdì 21 novembre presenterà una prima relazione al Comitato di sorveglianza a Roma. Poi tornerà in campo il ministero dello Sviluppo. Per il sindaco di Piombino Massimo Giuliani, ma anche per i sindacati, sulla carta potrebbe essere favorito il gruppo algerino. «L’offerta di Crevital - spiega il segretario della Fim, Fausto Fagioli - prevede un piano industriale diversificato e l’assorbimento di tutta l’occupazione». [R. E.] P ESTRATTO DI BANDO DI GARA L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, di seguito Autorità, ha indetto, a seguito di determina n. 223/2014 del 30.10.2014, una gara in ambito comunitario mediante procedura aperta per l’affidamento a terzi dei servizi per il disegno del sistema di controllo di gestione per la misurazione delle performance dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, per un valore complessivo stimato di euro 300.000,00 ed una durata di 4 mesi. Categoria di servizio: Cat. 11. (Servizi di consulenza gestionale ed affini). L’aggiudicazione avverrà mediante il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi dell’art 83 del d.lgs. 163/2006. CIG: 599907514D. Il termine fissato per la ricezione delle offerte è il 07gennaio 2015 ore 16:30. Gli atti di gara sono disponibili sul profilo di committente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato: www.agcm.it. Pubblicato su G.U.C.E. n. 2014/S217 dell’11.11.2014 e su G.U.R.I. V Serie Speciale n. 134 del 21.11.2014. Per ogni informazione rivolgersi all’Ufficio Affari Generali e Contratti, Piazza Giuseppe Verdi 6 A, 00198 Roma, posta elettronica: [email protected]. Ufficio Affari Generali e Contratti Il Responsabile del Procedimento Rossella Franzese 12 45 67 18 9AB5CDE 8F B5C7C 8F2 LA STAMPA 8 Borsa .25 LA STAMPA . GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 LEGENDA AZIONI: il prezzo ufficiale rappresenta il prezzo medio dell’intera quantità di titoli trattata nella seduta. Il prezzo di riferimento è costituito dal prezzo medio dell’ultimo 10% di titoli trattati. La capitalizzazione è espressa in milioni di Euro. EURIBOR: è il tasso interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro: lettera è il prezzo di chi vende; denaro quello di chi acquista. OBBLIGAZIONI 19-11-2014 il punto TITOLI IL MIGLIORE +33,72% Bastogi IL PEGGIORE Salini Impregilo rnc -8,75% 9,125 2,3 Gio Ven Lun Mar Mer Gio Ven Lun Mar PREZZO Atlantia nv18 TF Eur 3.6 B IMI dc15 Tv Eur B IMI giu17 Eur TV Minim Barclays giu17 Fix Fl.No Barclays mar20 MC Eur Bca Carige /19 132 Bco Popolare nv20 TF LT Bei 96/16 Zc Bei 99/29 Fixed Bim Imi 99/24 Fixed Zero Centrob /19 Sdi Tse Comit 97/27 Zc Comit 98/28 Zc Cr.Suisse ago15 MC eur Crediop 98/18 Tf Capped Dexia Cr/15 ST Gen05 Dexia Cred. Gn16 Eur 3.6 Dexia Cred. Gn16 Tv Eur Dexia dic17 Serie Ord. T Dexia Mz16 4.85 Dexia ott18 Ser.Spec.2 T EM Mediob DC15 TV Eur Enel 07/15 Ind Enel 10/16 TV Eur Enel Feb16 Eur 3.5 Enel feb18 TF 4.439% Eur Enel feb18 TF 4.875% Eur Eni giu 15 4% Eur Eni giu 15 Eurib 6m+0.89 Eni ott 17 4.875 IMI ag19 TF Sprint BPost IMI fb15 Bposta MC Eur IMI mg19 TM Cap Floor IMI Mz 17 Mc Eur IMI MZ15 MC eur LUIGI GRASSIA Mer RAY WAY BALZA AL DEBUTTO IN CALO FCA E TENARIS P iazza Affari ha chiuso ieri in lieve rialzo con il Ftse Mib fa +0,14% e l’All Share +0,20%. Fra gli istituti di credito, bene Banco popolare (+1,59%), Intesa Sanpaolo (+1,24%), Bpm (+1,08%) e Unicredit (+0,91%). In calo, invece, Mps (-1,68%). Bene Generali (+0,97%) con le indicazioni dell’investor day da Londra. Nell’energia, Eni invariata, mentre Enel cede lo 0,91%. In netto calo Tenaris (-2,94%). Nel comparto industriale giù Fca (-3,89%) e Finmeccanica (-0,47%) dopo i guadagni di ieri sull’interesse di Hitachi per la controllata Ansaldo Breda (Ansaldo Sts -1,76%). Avanzano Cnh (+1,25%) e Pirelli (+0,64%). Nel lusso brilla Tod’s (+2,45%) mentre Luxottica perde lo 0,78%. Positiva Telecom (+1,16%) grazie a indiscrezioni sulla formalizzazione dell’offerta per la quota di F2i in Metroweb. Fuori dal Ftse Mib, balzo per Rai Way (+4,68% a 3,08 euro) nel giorno del debutto. Mercati Fondi su LaStampa.it 1 34567 67 7589AB7C95B4 A454 45 D759 AE FBC7B 9 45AEDBD7 D756774 111234564784296ABCDE9 111.11 101.14 98.53 99.94 98.54 102.04 106.87 99.16 170.00 165.47 97.60 69.62 67.06 110.51 105.31 99.59 101.95 97.61 106.04 102.88 95.01 102.39 100.12 100.67 103.81 108.72 113.11 102.22 100.47 112.66 107.72 108.01 104.18 104.61 100.02 FUTURES SU FTSE MIB TITOLI IMI ott19 TF Eur 4.10% Med Lom /18 Rf C 75 Med Lom /19 1 Sd Med Lom /19 3 Rfc Med Lom /19 37 Medio ap23 Lower Tier2 T Medio Cen 19 Step Down Z Medio dc18 MB27 TF 3.20 Medio dc23 MB29 TM Cap F Medio giu21 TV 4to Atto Medio mag20 Eur 4.5 Medio mg19 MB15 Tasso Mi Medio Nv 20 Eur 5 Medio ot23 MB25 TM Cap F Medio ot23 MB25 TM Cap F Medio/15 MC Eur Medio/15 Plus BP II Mediobanca ap19 MB14 Tas Mediobanca fb22 MB33 TF Mediobanca ge19 MB10 Tas Mediobanca ge22 MB30 Tas Mediobanca lg23 MB20 Tv Mediobanca nov21 Sintesi Mediocr L/28 Zc 25.Ma Mps nov17 Stepbystep 5% MPS set17 MC Eur Rbs 01-20 tv Eurib. Rbs 10-19 6% RBS gen17 TM BcoPosta Rbs mg22 Mc Eur RBS MZ20 Tsf RBS nov16 Tasso Misto BP RBS ott16 Tasso Misto BP Rep Aus/20 Flo.Ra Rep Aus/CMS 2035 INDICE BORSA VALORI DI MILANO FTSE MIB FTSE Italia All Share FTSE Italia Mid Cap FTSE Italia MIB Storico FTSE Italia Stars FTSE Italia Small Cap D.J.Eurostoxx 50 PREZZO 113.73 113.19 97.72 111.95 97.65 113.91 133.53 105.98 104.66 107.16 113.99 100.91 109.61 104.76 104.76 109.76 110.36 100.74 104.69 102.71 104.87 104.16 105.13 66.26 108.26 103.81 130.21 99.14 100.17 147.62 97.09 99.90 99.85 108.50 100.90 EURIBOR 19-11-2014 VAR.% 19379,92 20469,17 24742,31 16224,21 17963,86 16295,94 3123,12 +0,14 +0,20 +0,71 +0,42 +0,11 +0,76 +0,09 PER. TA.360 TA.365 1 sett 1 mese 2 mesi 3 mesi 6 mesi 9 mesi 12 mesi -0,0180 0,0090 0,0420 0,0810 0,1810 0,2590 0,3360 Il Mercato Azionario del 19-11-2014 -0,0182 0,0091 0,0425 0,0821 0,1835 0,2626 0,3406 TITOLI PREZZO Spaolo 97/22 115 Zc TIP 2014/2020 TF Eur 4.7 UBI giu18 TF Sub Lowtier UBI giu19 MC eur UBI gn18 Eur 5.4 UBI nov15 LowT2 Amor UBI nov17 Eur 4.3 UBI nv18 Mc Eur UBI ott19 Lower Tier II UniCr/15 LT UniCr/16 LT 85.62 105.44 105.25 101.03 105.53 99.50 104.37 97.61 107.70 101.13 101.63 TITOLI DI STATO BoT 14-28/11/14 S 13-12/12/14 A 14-31/12/14 S 14-14/01/15 A 14-13/02/15 A 14-27/02/15 S 12-01/03/15 S 14-13/03/15 A 14-31/03/15 S 14-14/04/15 A 14-30/04/15 S 14-14/05/15 A 14-12/06/15 A 14-14/07/15 A 14-14/08/15 A 14-14/09/15 A 14-14/10/15 A 14-13/11/15 A CcT 07-01/12/14 S 0.40% 13-31/12/14 A 08-01/09/15 S 0.22% 10-15/12/15 S 0.58% 09-01/07/16 S 0.30% 12-01/12/16 S 3.00% 10-01/03/17 S 0.22% 12-15/06/17 S 1.44% 10-15/10/17 S 0.50% 11-15/04/18 S 0.60% 13-01/11/18 S 1.00% 13-15/11/19 S 0.69% 14-15/12/20 S 0.58% CTz 13-30/06/15 A 13-31/12/15 A 14-29/04/16 A 14-30/08/16 A 100.00 100.00 99.99 99.98 99.96 99.95 100.62 99.94 99.92 99.90 99.89 99.88 99.84 99.81 99.77 99.74 99.73 99.66 100.01 99.99 100.13 100.58 100.07 103.41 99.99 104.91 100.75 101.12 104.03 102.07 99.54 99.80 99.49 99.22 98.92 SCADENZA Dic14 Mar15 Giu15 Set15 CAMBI VALUTE APERT. CHIUS. MIN. MAS. 19320 19290 - 19343 19370 19015 18928 19250 19290 - 19530 19550 - MONETE AUREE VALUTA EURO Sterlina (v.c) Sterlina (n.c) Sterlina (post.74) Marengo Italiano Marengo Svizzero Marengo Francese Marengo Belga Marengo Austriaco 20 Marchi 10 Dollari liberty 10 Dollari Indiano 20 Dollari liberty 20 Dollari St.Gaude 4 Ducati Austria 218,810 - 240,230 219,940 - 245,310 219,940 - 245,310 168,820 - 193,310 167,190 - 191,130 165,680 - 190,690 165,420 - 190,690 165,270 - 190,690 215,740 - 231,030 483,620 - 547,010 488,840 - 558,960 964,610 - 1112,090 970,930 - 1175,550 403,530 - 480,170 MERCATI EURO % Dollaro Usa 1,2535 1 0,7978 Yen giapponese 147,4500 100 0,6782 Sterlina inglese 0,7997 1 1,2505 Franco Svizzero 1,2014 1 0,8324 Corona ceca 27,683 100 3,612 Corona danese 7,444 10 1,343 Corona islandese 100 Corona norvegese 8,493 10 1,177 Corona svedese 9,260 10 1,080 Dollaro australiano 1,451 1 0,689 Dollaro canadese 1,423 1 0,703 Dollaro Hong Kong 9,721 1 0,103 Dollaro neozelandese 1,595 1 0,627 Dollaro Singapore 1,635 1 0,612 Fiorino ungherese 304,800 100 0,328 Litas lituano 3,453 1 0,290 Leu rumeno 4 10000 2252,810 Lev bulgaro 1,956 1 0,511 Lira cipriota 1 Lira maltese 1 Lira turca 2,800 1 0,357 Rand sudafricano 13,861 1 0,072 Won Sud coreano 1391,240 1000 0,719 -0,17 -1,04 -0,03 -0,01 -0,02 0,00 AZIONI A A.S. Roma A2A Acea Acque Potabili Acsm-Agam AdF-Aerop.Firenze Aedes Aiòn Renewables Alba Private Eq. Alerion Ambienthesis Anima Holding Arena ASTM Atlantia Autogrill Autostrade Mer. Azimut 0,599 0,820 8,945 0,939 1,039 13,050 1,301 0,621 2,298 2,584 0,427 3,976 0,005 9,730 18,970 5,655 15,160 17,000 +0,34 +1,36 +2,11 +5,45 -0,86 0,00 +28,43 0,00 -0,35 -2,49 +5,20 -1,63 0,00 -0,71 +2,04 -0,70 -0,20 0,00 0,590 0,818 8,905 0,894 1,045 13,089 1,122 0,622 2,243 2,629 0,419 4,011 0,005 9,793 18,956 5,676 14,944 17,099 B Banca Generali 21,010 10,230 2,478 2,300 0,073 1,250 3,498 0,561 1,794 -0,43 +1,59 -0,48 +33,72 +0,69 +1,21 +0,06 +1,08 0,00 0,00 +0,80 -0,68 -1,25 -0,59 -1,40 -3,27 +1,26 -0,93 +2,38 +8,48 +16,18 0,00 -1,03 +2,23 0,00 +5,70 +0,12 +0,87 +0,88 21,025 0,950 10,296 nr 2,446 nr 2,057 nr 0,073 nr 1,252 nr 3,493 nr 0,565 nr 1,796 nr nr 0,315 0,003 2,335 0,021 2,163 0,036 6,813 0,151 10,556 0,300 0,468 nr 0,444 nr 0,534 0,022 2,025 nr 0,638 nr 0,247 0,010 18,862 nr 27,186 0,040 0,751 nr 0,785 nr 0,099 nr 16,953 0,110 11,617 0,050 6,874 0,050 Banco Popolare Basicnet Bastogi Bca Carige Bca Carige r Bca Intermobiliare Bca Pop.Milano Bca Pop.Spoleto Bca Popolare Italiana 10 warr Bca Profilo Bco Desio-Brianza Bco Desio-Brianza rnc Bco Santander Bco Sardegna rnc BE Beghelli Beni Stabili Best Union Co. Bialetti Industrie Bioera Boero Bart. Bon.Ferraresi Borgosesia Borgosesia rnc Brioschi Brunello Cucinelli Buzzi Unicem Buzzi Unicem rnc C Caleffi Caltagirone Caltagirone Ed. Campari Carraro Cattolica As Ceram. Ricchetti Cerved CHL CIA Ciccolella Cir Class Editori CNH Industrial Cofide Cogeme Set Conafi Prestito' Cred. Artigiano Cred. Emiliano Cred. Valtellinese Crespi Csp CTI Biopharma D D'Amico 16 warr Damiani Danieli 0,314 2,320 2,208 6,760 10,600 0,461 0,444 0,530 2,020 0,634 0,265 19,030 26,880 0,779 0,785 0,097 16,970 11,620 6,895 1,380 2,050 0,960 5,405 1,826 5,100 0,240 4,476 0,040 0,236 0,261 0,820 0,290 6,490 0,380 0,048 0,275 6,050 0,763 0,026 1,495 1,773 0,00 0,00 -1,03 -0,18 +5,73 +1,19 +2,78 -0,53 -1,96 +4,33 +1,71 -0,61 -0,58 +1,25 +0,56 0,00 -8,14 0,00 +0,17 -0,78 0,00 -0,99 -1,83 1,372 2,050 0,966 5,432 1,781 5,028 0,246 4,484 0,040 0,235 0,266 0,819 0,292 6,491 0,383 0,049 0,294 6,143 0,766 0,025 1,503 1,789 Divid. Minimi Anno Massimi Anno Quantità trattate Capitalizz. TITOLI PUBBLICI REND. USA 10 anni CAN 10 anni UK 10 anni GER 10 anni FRA 10 anni TITOLI PUBBLICI 2,354% 2,040% 2,144% 0,850% 1,198% REND. ESP 10 anni HOL 10 anni SVE 10 anni GIA 10 anni 2,136% 0,995% 1,153% 0,480% nr 0,462 0,852 793197 235 0,033 0,696 1,016 14748225 2563 0,170 8,054 11,171 56842 1896 nr 0,759 1,447 8479 32 0,045 1,038 1,369 45201 80 0,040 9,622 13,859 0 118 nr 1,005 5,382 483505 1227 nr 0,622 0,622 0 11 0,096 1,777 2,644 4663 23 0,080 2,596 3,957 52070 115 nr 0,381 0,675 362668 39 nr 3,681 4,592 271872 1202 nr 0,005 0,007 0 9 0,450 9,351 12,839 29144 862 0,391 16,498 21,298 2338757 15653 nr 4,993 7,666 2015412 1444 0,200 14,767 17,266 197 65 0,700 16,425 25,586 1088242 2450 0,010 0,030 nr 0,080 nr 0,450 nr nr nr nr nr nr nr 0,200 nr nr 0,060 nr 0,120 nr nr 0,050 nr 18,248 25,136 187956 9,111 15,631 4571950 2,092 2,511 107951 0,813 3,718 84908 0,064 0,277 25968622 0,904 1,975 6010 3,115 3,675 12519 0,388 0,723 74928563 1,796 1,796 0 0,200 2,198 2,038 6,268 9,510 0,258 0,386 0,477 1,482 0,222 0,221 18,389 27,186 0,734 0,783 0,078 14,854 9,618 5,721 0,479 3,395 3,135 7,889 11,914 0,647 0,619 0,666 2,241 0,845 0,452 23,750 38,858 0,933 1,195 0,147 26,230 15,134 7,987 884292 19960 3544 4349 10395 179814 307952 1338588 4224 2461861 308092 0 1803 11541 0 4798885 59246 1311933 83952 1,346 1,674 0 1,880 2,996 4954 0,944 1,359 15517 5,132 6,405 830364 1,706 3,385 44129 4,975 12,093 1434458 0,184 0,389 208709 4,373 5,011 351243 0,037 0,059 1241910 0,225 0,311 29700 0,238 0,419 887121 0,768 1,214 332361 0,179 0,402 990904 5,954 8,793 4078893 0,358 0,569 167599 0,049 0,049 0 0,223 0,655 1168008 5,662 0,711 0,025 1,324 1,443 7,670 236459 1,225 4612987 0,025 0 2,021 24371 3,101 441027 0,064 +4,26 0,063 nr 0,058 0,128 1,118 -2,19 1,117 nr 1,111 1,780 19,520 +0,05 19,565 0,300 17,697 26,687 61100 16881 21660 2431 3729 149 37 745 3 546 2481 53 0 213 273 29 85742 70 63 89 1212 19 48 9 82 153 29 1 78 1153 1921 280 17 246 121 3155 82 272 20 874 10 22 48 651 83 8790 275 3 14 0 2042 850 4 50 316 0 92 800 AZIONI Danieli rnc De'Longhi Delclima Diasorin Dmail Group 14,100 16,290 1,520 33,020 2,168 Divid. Minimi Anno Massimi Anno +1,08 13,946 0,321 13,678 17,992 +1,81 16,274 0,400 11,869 16,933 0,00 1,500 nr 1,200 1,580 +1,95 32,793 0,550 27,907 35,923 +3,24 2,170 nr 2,087 4,488 E Edison r 0,852 +1,61 0,848 EEMS 0,221 +15,10 0,228 Enel 3,692 -0,91 3,709 Enel Green Pw 1,875 +1,19 1,868 Enervit 3,798 +1,01 3,767 Eni 16,490 0,00 16,474 Erg 9,240 +1,87 9,090 Ergy Capital 0,100 -7,81 0,102 Ergy Capital 16 warr 0,011 -16,30 0,011 Eukedos 0,995 -1,00 1,007 Exor 34,160 -1,27 34,385 Quantità trattate Capitalizz. 84352 46975 39436 133528 1511 564 2433 224 1835 3 0,050 0,828 1,051 145587 93 nr 0,171 0,539 1259993 10 0,130 3,151 4,454 38271017 34877 0,032 1,761 2,154 9565867 9339 0,045 3,147 5,848 1260 67 0,560 15,768 20,365 10400209 59870 1,000 8,446 12,045 305696 1366 nr 0,063 0,190 2852975 17 nr 0,009 0,031 200 0 nr 0,620 1,132 21417 18 0,335 27,314 34,588 569408 8467 F FCA-Fiat Chrysler Aut. Ferragamo Fincantieri FinecoBank Finmeccanica FNM Fullsix 9,755 20,520 0,703 4,440 7,405 0,570 1,694 -3,89 9,905 nr 6,769 10,147 24077147 11907 +1,03 20,495 0,400 17,840 27,699 602860 3452 -0,50 0,705 nr 0,613 0,780 779803 1194 +3,02 4,394 nr 3,788 4,394 2732796 2664 -0,47 7,475 nr 5,480 7,766 4260807 4322 0,00 0,569 0,013 0,485 0,690 81305 247 -0,24 1,659 nr 1,629 3,158 1750 19 G Gabetti Pro.Sol. 0,954 3,590 16,660 2,706 0,939 18,520 +3,14 0,953 nr 0,869 2,141 341995 41 -0,11 3,590 0,160 3,517 5,061 300 161 +0,97 16,633 0,450 14,688 17,523 10324879 25895 -0,66 2,719 0,060 2,217 3,408 402273 705 +1,08 0,932 nr 0,830 1,962 355392 384 +0,05 18,527 0,750 15,605 24,030 256271 3241 Gas Plus Generali Geox Gruppo Edit. L'Espresso Gtech H Hera 2,038 +0,89 I I Grandi Viaggi 0,526 IGD 0,625 Il Sole 24 Ore 0,631 Immsi 0,500 Indesit 10,980 Industria e Inn 0,425 Intek Group 0,341 Intek Group rnc 0,570 Intesa Sanpaolo 2,290 Intesa Sanpaolo rnc 2,046 Invest e Sviluppo 0,530 Iren 0,975 Isagro Azioni Sviluppo 1,210 Italcementi 4,750 Italmobiliare 19,470 Italmobiliare rnc 13,160 IVS Group 8,010 IVS Group 16 warr 0,360 2,030 0,090 1,641 2,167 1385667 3024 -0,85 0,532 nr 0,383 0,858 16800 24 +0,48 0,631 0,065 0,570 1,085 2752229 477 -1,41 0,631 nr 0,588 1,307 179076 27 +5,26 0,497 nr 0,447 0,793 881843 169 0,00 10,979 0,170 9,387 11,386 95490 1254 -3,45 0,430 nr 0,422 0,977 8879 10 -0,93 0,345 nr 0,316 0,490 39677 119 -0,35 0,568 nr 0,406 0,661 44019 28 +1,24 2,286 0,050 1,803 2,626 151811151 35477 +1,79 2,031 0,050 1,469 2,234 4256511 1894 -3,64 0,536 nr 0,457 0,839 214280 3 +2,63 0,970 0,052 0,886 1,343 2175609 1146 -0,25 1,188 nr 1,150 1,789 4886 17 +4,44 4,702 0,060 4,136 8,618 1762837 1642 +4,06 19,532 0,150 17,949 34,475 14706 433 +3,62 13,224 0,255 12,261 22,828 20534 216 +0,06 8,010 0,120 7,204 9,341 300 312 0,00 0,341 nr 0,200 0,500 0 0 J Juventus FC 0,218 -1,22 0,220 nr 0,210 0,252 668613 222 K K.R.Energy 0,861 -1,99 1,108 +0,45 0,877 nr 1,094 0,010 0,778 1,094 1,908 2,525 304267 313804 29 61 Kinexia L Lazio Luxottica Lventure Group M M&C Maire Tecnimont Mediacontech Mediaset Mediobanca Mediolanum Meridie Mid Industry Cap Mittel MolMed Moncler Mondadori Monrif Monte Paschi Si. Moviemax N Noemalife 0,519 +3,29 0,510 nr 0,490 0,601 40,810 -0,78 40,889 0,650 35,509 43,036 0,670 -0,89 0,681 nr 0,407 1,487 0,094 1,829 0,931 2,996 6,915 5,260 0,107 1,275 0,458 11,570 0,760 0,306 0,674 0,036 54359 35 557753 19684 270346 12 +2,84 0,093 nr 0,088 0,168 768483 +2,18 1,820 nr 1,487 2,884 1498245 +3,67 0,927 nr 0,826 2,300 60059 +0,94 3,004 nr 2,504 4,363 11953099 +1,32 6,916 nr 5,924 8,394 4350484 -1,13 5,286 0,150 4,879 7,128 2175810 +1,81 0,106 nr 0,078 0,183 224979 0,00 1,300 +2,00 1,289 nr 1,202 1,824 28879 -0,43 0,458 nr 0,447 0,849 524935 +0,17 11,491 0,100 10,224 16,314 747919 0,00 0,760 nr 0,583 1,541 1961867 +1,56 0,300 nr 0,277 0,605 32596 -1,68 0,686 nr 0,625 2,558 41884606 -3,23 0,037 nr 0,033 0,100 2527914 4,760 -0,21 4,706 nr 3,473 6,054 714 44 556 17 3549 5958 3896 5 0 113 107 2873 199 45 3507 3 36 AZIONI Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP QUOTAZIONI BOT SCADENZA Divid. Minimi Anno Massimi Anno PREZZO TASSO % 21 54 84 112 144 174 203 235 266 297 327 357 99,996 99,982 99,961 99,935 99,900 99,882 99,843 99,810 99,772 99,738 99,727 99,656 0,000 0,030 0,080 0,140 0,180 0,170 0,220 0,250 0,280 0,290 0,270 0,310 Quantità trattate Capitalizz. 0,130 0,800 0,00 0,00 0,127 0,800 nr nr 0,085 0,702 0,430 0,935 0 0 O Olidata 0,350 +1,16 0,353 nr 0,322 0,534 P Parmalat 2,434 1,423 2,264 0,679 R Rai Way Ratti RCS Mediagroup Recordati Retelit Risanamento Rosss S Safilo Group Saipem Saipem risp Salini Impregilo Salini Impregilo rnc Saras Sat Save Screen Service BT Seat PG Seat PG r Servizi Italia 15 warr Sesa SIAS Sintesi Snai Snam Sol Sorin Space Space warr Stefanel Stefanel risp STMicroelectr. T Tamburi Tamburi 15 warr TAS Telecom IT Telecom IT Media Telecom IT Media rnc Telecom IT rnc Tenaris Terna Tiscali Tiscali 14 warr Tod's Trevi Fin.Ind. U UBI Banca Unicredit Unicredit risp Unipol Unipol pr UnipolSai UnipolSai risp UnipolSai risp B 3,088 2,490 0,968 13,970 0,581 0,115 1,249 0 11 132106 12 +0,25 2,431 0,029 2,365 2,548 205077 +0,99 1,418 nr 1,353 1,537 20808 -1,48 2,269 0,092 1,987 2,969 388566 +0,15 0,685 nr 0,515 0,822 30183 0,00 nr +2,57 3,359 nr 2,924 5,043 104286 -0,45 1,550 0,020 1,535 2,355 58736 +0,64 10,938 0,320 9,867 12,717 1864138 -0,50 9,912 0,390 8,763 10,927 69520 +0,48 0,234 0,020 0,208 0,456 40255 0,00 nr -0,47 5,307 nr 5,010 8,726 4596855 -0,07 3,057 0,050 3,002 4,439 655466 +9,68 0,274 nr 0,246 0,758 1803211 -1,19 0,215 nr 0,215 0,413 117501 -0,84 14,173 0,420 12,647 19,565 1281223 4449 0 825 32 0 101 77 5204 121 31 0,00 3,061 nr 3,061 3,061 9708364 0,00 2,492 0,100 2,181 2,721 2023 +2,27 0,966 nr 0,844 1,800 2196767 +1,38 14,027 0,260 10,290 14,027 302998 +6,32 0,572 nr 0,481 0,781 1887195 +24,19 0,104 nr 0,086 0,237 3740918 -3,78 1,247 nr 1,229 1,604 56508 833 68 504 2933 94 188 14 +0,16 9,532 -2,94 13,077 0,00 18,200 +4,73 2,870 -8,75 9,345 -1,39 0,820 -5,40 13,188 -0,94 12,764 0,00 0,038 0,00 0,001 -8,00 0,920 +24,85 0,300 -1,84 12,344 -0,66 7,613 +22,78 0,078 +3,72 1,339 -0,58 4,149 -2,91 6,551 +2,87 1,781 0,00 9,724 0,00 0,352 +5,96 0,349 146,000 0,00 146,000 5,890 +1,82 5,878 9,450 12,890 18,200 2,920 9,125 0,815 13,150 12,670 0,038 0,001 0,920 0,300 12,240 7,570 0,076 1,337 4,140 6,335 1,795 9,815 nr 9,224 0,050 11,887 0,710 16,220 1,490 2,167 0,260 9,159 nr 0,717 0,090 10,750 0,520 11,844 nr 0,034 nr 0,001 nr 0,480 nr 0,235 0,450 11,476 0,240 7,252 nr 0,050 nr 1,088 0,150 3,857 0,100 5,651 nr 1,667 nr 9,630 nr nr 0,239 nr 146,000 0,100 5,006 -0,65 -0,38 -1,23 (Prezzi vendita in $ per oncia). Un’oncia Troy=gr.31,1035 SCADENZA 2546 1386 139 40 3061 19,075 20,887 20,990 4,910 12,876 1,290 14,256 13,737 0,180 0,002 1,295 0,528 14,123 9,753 0,124 2,277 4,554 7,194 2,300 11,056 193595 596 3113756 5771 0 2 5590535 1413 881 15 1198238 780 189 130 1353 706 0 5 27725147 19 405 1 12 0 6758 193 267468 1732 3663727 3 723099 156 11225593 14029 4887 594 1841311 852 0 126 0 0,457 766806 29 147,000 0 0 7,366 8483309 5354 2,460 0,476 0,448 0,914 0,885 0,580 0,717 14,140 3,860 0,042 0,000 71,050 2,816 -1,20 2,460 0,083 2,160 2,810 87821 353 -2,92 0,492 nr 0,322 0,815 21512 0 -2,16 0,441 nr 0,424 0,626 10922 18 +1,16 0,912 0,020 0,712 1,000 81435119 12290 +1,03 0,894 nr 0,836 2,080 83461 92 +3,57 0,580 nr 0,171 0,921 11403 3 +1,27 0,717 0,028 0,563 0,784 14482984 4322 -3,22 14,314 0,300 14,314 18,180 4040694 16898 +0,31 3,851 0,130 3,568 4,124 9646142 7741 +0,72 0,042 nr 0,040 0,080 8333615 79 0,00 0,000 nr 0,000 0,001 0 0 +2,45 70,902 2,700 66,101 120,260 277839 2170 +3,61 2,814 0,130 2,672 5,723 1113203 464 5,805 5,555 7,670 4,000 3,670 2,264 239,400 2,210 +0,78 5,835 +0,91 5,572 -1,03 7,697 +2,62 4,006 +2,23 3,664 +1,80 2,265 +0,80 240,304 +1,38 2,203 0,060 4,895 7,420 0,100 5,117 6,834 0,100 7,525 9,435 0,162 3,393 5,700 0,182 3,132 5,043 nr 1,961 2,701 nr 175,065 279,317 nr 1,941 2,645 7250327 5261 83686431 32673 943 19 1964673 1779 782293 1002 10518799 5154 3770 307 571274 831 19-11-2014 Londra Milano (Euro/gr.) Argento (Euro/Kg.) 1196,00 30,9584 439,1464 18-11-2014 EURO 1192,75 954,1284 30,9652 437,3899 - BORSE ESTERE GIORNI 12/12/14 14/01/15 13/02/15 13/03/15 14/04/15 14/05/15 12/06/15 14/07/15 14/08/15 14/09/15 14/10/15 13/11/15 Noemalife 15 warr Novare Parmalat 15 warr Piaggio Pierrel Pierrel 12 war Pininfarina 3,354 Piquadro 1,540 Pirelli & C. 10,970 Pirelli & C. rnc 9,940 Poligrafici Editoriale 0,231 Pop Emilia 01/07 Pop.Emilia Romagna 5,265 Pop.Sondrio 3,052 Prelios 0,282 Premuda 0,215 Prysmian 14,130 -0,75 -0,23 -1,17 -0,67 -0,17 -1,52 -0,65 0,24 0,00 -0,09 0,00 ORO CHIUSURE MERCATI QUOTAZ. VAR.% Amsterdam (Aex) Bruxelles (Bel 20) Francoforte (Dax Xetra) Hong Kong (Hang Seng) Londra (Ftse 100) Madrid (Ibex 35) Parigi (Cac 40) Sydney (AllOrd) Tokio (Nikkei) Zurigo (Smi) New York (Dow Jones) Nasdaq 417.79 3211.01 9472.80 23373.31 6696.60 10376.80 4266.19 5352.45 17288.75 8983.52 17682.97 4675.71 +0.15 +0.34 +0.17 -0.66 -0.19 -0.54 +0.09 -0.57 -0.32 +0.12 -0.03 -0.57 VWP è il Prezzo calcolato sui dati dell’intera seduta di negoziazione, comprese le fasi d’asta Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP X RENDIMENTI ESTERI Dati forniti da IL SOLE 24 ORE - RADIOCOR. I dividendi indicati si riferiscono all'anno solare corrente o a quello precedente. Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP QUOT. AZIONI Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP V Valsoia Vianini Industria Vianini Lavori 14,500 +1,83 14,392 0,230 10,252 15,526 1,320 +3,53 1,291 0,020 1,094 1,541 5,235 +0,87 5,216 0,100 4,588 6,440 W World Duty Free Y Yoox Z Zucchi Zucchi 14 warr Zucchi rnc 7,080 -0,42 7,092 17,020 -1,33 17,298 0,051 +3,01 0,000 0,00 0,172 -0,87 0,051 0,000 0,174 Divid. Minimi Anno Massimi Anno Quantità trattate Capitalizz. 5924 3242 1464 150 39 228 6,291 10,905 1460051 1805 nr 14,250 34,569 1186004 1033 nr nr nr nr 0,049 0,000 0,167 0,143 1578015 0,008 513500 0,294 4061 19 0 1 nr 12,446 nr 0,730 0,043 4,025 0,160 6,589 0,120 1,688 0,190 5,046 0,320 5,461 0,570 11,790 7,000 112,051 0,010 0,361 nr 0,460 nr 0,478 0,180 5,016 0,035 2,772 0,500 18,923 0,300 3,641 0,270 4,764 0,260 8,528 0,080 4,164 0,060 1,733 0,017 0,341 nr 2,388 0,160 7,659 nr 1,204 nr 2,179 0,420 33,649 0,500 16,021 0,027 1,420 0,025 0,593 0,656 36,263 0,089 5,286 nr 1,417 nr 0,634 0,032 0,904 nr 2,405 nr 5,322 nr 2,749 1,250 25,543 0,170 8,795 0,010 1,686 nr 1,433 nr 1,347 0,121 3,917 nr 0,973 0,580 10,931 nr 1,038 nr 0,500 0,120 4,012 0,043 2,650 nr 1,136 nr 5,029 nr 9,295 nr 0,262 0,700 49,074 1,000 10,449 0,150 5,700 0,167 4,575 0,140 3,685 0,130 1,948 0,060 1,416 0,016 0,595 0,250 6,896 0,180 8,492 0,220 4,928 22,772 3526 2,277 1208579 4,890 346518 9,184 1013866 2,331 56599 8,372 515882 8,612 6095 16,383 87672 182,030 9881 0,585 121973 1,053 1875879 0,837 30224 9,609 117700 4,081 8166 29,592 159295 5,299 1390 7,745 65947 12,298 4062 7,237 263354 5,897 59279 0,733 704035 4,221 1755 9,964 31697 1,531 339199 3,740 4240 43,537 36553 25,139 12360 2,033 26365 1,058 100107 53,806 2737 8,712 28432 2,639 479247 0,998 48511 1,487 783436 3,579 11976 8,759 25777 4,228 7976 39,275 47415 11,196 87934 2,248 2107 2,312 46487 2,094 5551 6,770 50654 1,582 102600 14,403 39346 1,738 273337 2,225 163943 5,319 2877 3,599 1908 1,606 24567 8,131 2356 15,715 8857 0,361 263925 66,064 4418 14,295 5709 8,844 26592 7,824 16436 5,649 13869 4,961 983231 2,372 28715 0,904 22801 11,972 11373 10,749 20602 6,389 31351 52 244 1097 1685 419 508 61 713 2157 158 104 17 215 72 1809 35 434 179 771 28 164 43 515 469 46 1128 119 101 124 487 317 57 38 300 15 248 47 1145 1169 50 37 11 208 123 850 231 45 187 316 54 49 140 102 530 134 99 42 117 260 58 68 88 572 466 STAR Acotel Group 12,500 Aeffe 2,318 Amplifon 4,964 Ansaldo Sts 8,370 Ascopiave 1,767 Astaldi 5,080 B&C Speakers 5,600 Banca Ifis 13,020 BB Biotech 181,000 Bca Finnat 0,434 Bca Pop.Etruria e Lazio 0,477 Biancamano 0,500 Biesse 8,020 Bolzoni 2,794 Brembo 27,200 Cad It 3,900 Cairo Comm. 5,430 Cembre 10,510 Cementir Hold 4,834 Cent. Latte Torino 2,828 D'Amico 0,385 Dada 2,620 Datalogic 8,890 Dea Capital 1,548 Digital Bros 3,232 EI Towers 39,800 El.En. 24,360 Elica 1,600 Emak 0,755 Engineering 38,840 Esprinet 5,930 Eurotech 1,641 Exprivia 0,731 Falck Renewables 1,011 Fidia 2,900 Fiera Milano 5,870 Gefran 3,260 Ima 31,480 Interpump 10,770 Irce 1,790 Isagro 1,507 IT WAY 1,370 La Doria 6,610 Landi Renzo 1,102 MARR 12,780 Moleskine 1,070 Mondo Tv 1,689 Mutuionline 4,740 Nice 2,730 Panariagroup 1,187 Poligr. S.Faustino 5,770 Prima Industrie 13,220 R. De Medici 0,269 Reply 56,500 Sabaf S.p.a. 11,460 Saes 6,625 Saes rnc 5,750 Servizi Italia 4,120 Sogefi 2,142 TerniEnergia 1,530 Tesmec 0,639 TXT e-solution 7,365 Vittoria Ass. 8,510 Zignago Vetro 5,255 -1,96 12,446 +6,43 2,277 +2,35 4,889 -1,76 8,425 -0,51 1,786 -1,17 5,161 -0,71 5,554 +0,15 13,254 +0,67 182,030 -0,46 0,436 +2,58 0,477 -0,99 0,506 +4,50 7,831 +1,16 2,774 +1,80 27,092 -2,26 3,904 -2,86 5,539 -1,59 10,541 +2,85 4,845 +2,32 2,820 -2,23 0,388 0,00 2,569 +1,08 8,806 +0,58 1,531 -0,80 3,250 -0,75 39,906 -0,57 24,600 +0,31 1,598 +2,79 0,755 0,00 38,950 -2,71 6,044 +5,06 1,609 -1,95 0,730 +2,12 1,031 -3,33 2,947 -0,84 5,873 -2,69 3,290 +2,08 31,096 +1,22 10,739 -0,56 1,786 -0,07 1,510 +0,74 1,379 -1,27 6,709 -0,63 1,093 -0,16 12,773 0,00 1,088 -0,88 1,697 -0,34 4,743 -0,36 2,725 +0,25 1,190 +1,41 5,679 +0,23 13,348 -0,22 0,269 -0,88 56,665 -1,97 11,578 +0,61 6,753 +1,23 5,729 -0,10 4,120 +0,56 2,195 -0,97 1,542 -0,16 0,633 -2,00 7,445 +0,12 8,492 -3,13 5,296 26 .Lettere e Commenti STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 LA STAMPA MARIO CALABRESI Ue/1 Catastrofi e vincoli di bilancio 1 A ogni alluvione Governo e Comuni, che hanno bisogno di dare risposte urgenti e sostanziose alle popolazioni danneggiate, si trovano impantanati in regole e vincoli di bilancio che ne frenano l’attività. Mi sembra che manchi un testo legislativo che valga per tutti i casi di catastrofi naturali e consenta di non incontrare a ogni alluvione le stesse difficoltà burocratiche . Dovrebbe far premio su tutte le regole il «Trattato sul funzionamento dell’Unione europea» per il quale sono compatibili con il mercato interno (europeo) gli aiuti destinati a ovviare ai danni arrecati dalle calamità naturali oppure da altri eventi eccezionali. A rigor di logica questo dovrebbe comportare non solo la liceità degli interventi ma anche la possibilità di non sottostare, per le spese indotte da questi eventi, ai vincoli europei di bilancio. ASCANIO DE SANCTIS Ue/2 Nessuna difesa dell’arancia italiana 1 L’UEismo a Bruxelles ha dato via libera, una decina di giorni fa, all’accordo bilaterale con il Marocco che abbatte i dazi doganali permettendo agli agrumi e ai prodotti agricoli marocchini di invadere il mercato comunitario e, per prima, proprio la Sicilia. Certo, la Germania e i ricchi paesi del Nord Europa mica producono arance, pomodorini, limoni ed affini. Hanno scambiato il tutto con le agevolazioni concesse alle loro esportazioni di produzione industriale. Fatto sta che, a sostenere l’accordo, hanno massicciamente contribuito gli europarlamentari del Pd e numerosi «ascari» di altri partiti. Come gruppo si è opposto, compatto, quello della Lega. In altri tempi sarebbe stata una notizia, oggi, con Salvini che cerca voti al Sud, è segnale di attenzione ai problemi della agricoltura siciliana e meridionale. Anche il Pdl, in complesso, si è dichiarato contrario come altri eurodeputati sparsi. Assenti al voto Sonia Alfano e Rita Borsellino. La fonte di quanto sopra non è «politica» ma di «categoria»: Confagricoltura di Siracusa. Che posso aggiungere io che non sono agricoltore ma siciliano sì? Vergogna, ulteriore vergogna, principalmente per il governo che, a chiacchiere, doveva fare la voce grossa per tutelare le «eccellenze» agricole italiane e meridionali in primis. Poi per quei partiti LETTERE AL DIRETTORE e singoli deputati che ritengono questo il mezzo migliore per difendere gli agricoltori italiani dalla svendita. Infine, e non ultimo, il comportamento della deputazione siciliana. Chi non c’era non sapeva, chi ha votato a favore è complice e quelli contrari non hanno pubblicizzato la cosa fuori dall’aula. Tutti a tavola... VINCENZO MANNELLO Stato-Regioni, intesa solo sui balzelli 1 Scaricabarile, o rimpallo di responsabilità, è esercizio praticato al bisogno da politici e amministratori, pur non godendone l’esclusiva, a cui non ha saputo resistere il premier, ancora ultimamente. Non è ben chiaro a chi fossero indirizzati gli addebiti di politiche sbagliate negli ultimi vent’anni quale causa dei disastri idrogeologici di oggi, grave sarebbe se destinataria fosse la vecchia politica, come sovente gli capita, per poi avvalersi del contributo del protagonista assoluto di quel periodo, cooptato ora per riscrivere le riforme. Qualora la denuncia fosse rivolta invece alle Regioni per non aver gestito a dovere il territorio potrebbe rappresentare l’occasione per agire congiuntamente e costruttivamente, accantonando i soliti stucchevoli balletti intorno alle responsabilità. Mentre è molto chiaro che a pagare saranno come sempre i cittadini, sicuri destinatari di nuovi balzelli sui quali Stato e amministrazioni locali concordano sempre. PIERO D’AGOSTINO Cucchi, meglio onorarlo in aula 1 Ora che gli animi si sono un po’ placati, se è possibile fare una riflessione senza per questo volere mancare di rispetto a nessuno e nella consapevolezza del dolore che questa vicenda ha arrecato alla parte coinvolta, vorrei dire quanto segue. Il caso Cucchi è tornato di recente alla ribalta delle cronache e la Procura di Roma si è dichiarata disponibile a riaprire le indagini. Quello che però mi ha sorpreso in questo contesto è che il Sindaco Marino, da quel che ho avuto modo di leggere, vorrebbe intitolargli una strada. Con tutto il rispetto dovuto per le vicissitudini umane e processuali del povero Cucchi e stigmatizzando con forza l’operato di chi lo ha lasciato morire in carcere riducendolo nelle condizioni che tutti abbiamo visto, non si dovrebbe comunque prescindere, prima di qualsivoglia pubblica iniziativa a scopo commemorativo (come vorrebbe fare il sindaco Marino), dal fatto che ha dato origine a questa brutta pagina della nostra storia. Ne consegue che se risarcimento morale e giudiziario ci dovrà essere, come è giusto che sia, questo va ricercato e, speriamo finalmente trovato, nelle aule di tribunale, e non nell’ambito di altre forme estemporanee poste in atto per estro del momento, sia pure dettate, come auspicabile, dalle migliori intenzioni. EDOARDO MURMURA Quei ragazzi che gridavano “Okaka” 1 L’altra sera ero allo stadio di Genova, in gradinata sud, per assistere alla partita ItaliaAlbania con un gruppo di miei coetanei (sui 25 anni). Viste le non brillanti prestazioni degli attaccanti azzurri in campo, ad un certo punto intorno a me la gente ha cominciato a gridare un nome: «Okaka, Okaka, Okaka». Il suddetto Stefano Okaka, anche lui sui 25 anni di età, ha la particolarità di esser figlio di immigrati nigeriani e perciò ha la pelle scura come l’ebano. Sentire tanti ragazzi che ne invocavano a gran voce l’esordio in Nazionale e vederli esultare quando lui è entrato e ha segnato il (fortunoso) gol decisivo mi ha fatto pensare che gli italiani, o per lo meno la mia generazione, siano meno frustrati, spaventati e incattiviti di come tanta, e forse troppa, stampa e politica tendano a rappresentarli. MARCO CHIPARO GENOVA Elezioni di domenica Chi se ne ricorda? 1 Nonostante domenica prossima ci siano le elezioni in due regioni anche abbastanza importanti, Emilia e Romagna e Calabria, i media tendono a ignorare il problema parlandone pochissimo. In un momento politicamente critico come quello che stiamo attraversando mi sembra sbagliato ignorare un evento che potrebbe dare della importanti indicazioni, come ad esempio quale sarà l’aumento o il decremento c. LE LETTERE VANNO INVIATE A LA STAMPA VIA LUGARO 15, 10126 TORINO contatti E-MAIL: [email protected] FAX: 011 6568924 Editrice La Stampa REDAZIONE AMMINISTRAZIONE TIPOGRAFIA 10126 Torino, via Lugaro 15, telefono 011.6568111, fax 011.655306; Roma, via Barberini 50, telefono 06.47661, fax 06.486039/06.484885; Milano, via Paleocapa 7, telefono 02.762181, fax 02.780049. Internet: www.lastampa.it. ABBONAMENTI 10126 Torino, via Lugaro 21, telefono 011.56381, fax 011.5627958. Italia 6 numeri (c.c.p. 950105) consegna dec. posta anno e 402,50; Estero: e 858,50. Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata. dell’astensionismo, specialmente in Emilia e Romagna dove 41 consiglieri sono stati indagati per aver usato i rimborsi elettorali a proprio uso e consumo, cosa che non invita certo ad andare a votare. LUIGI LA CARRUBBA Quotidiano fondato nel 1867 2 DIRETTORE RESPONSABILE MARIO CALABRESI VICEDIRETTORI MICHELE BRAMBILLA, MASSIMO GRAMELLINI, FRANCESCO MANACORDA (RESPONSABILE MILANO), LUCA UBALDESCHI REDATTORI CAPO CENTRALI FLAVIO CORAZZA, GUIDO BOFFO MARCO BARDAZZI (DIGITAL EDITOR) LAURA CARASSAI (RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA) CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA ANDREA MALAGUTI ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO REDAZIONI GIANNI ARMAND-PILON ITALIA, ALBERTO SIMONI ESTERI, MARCO SODANO, GIANLUCA PAOLUCCI ECONOMIA E FINANZA, PIERO NEGRI SCAGLIONE SOCIETÀ, RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI, PAOLO BRUSORIO SPORT, GUIDO TIBERGA CRONACA DI TORINO 2 Educare i genitori prima dei figli EDITRICE LA STAMPA SPA PRESIDENTE JOHN ELKANN 1 Alcune considerazioni in relazione alla lettera di ieri in cui il Sig. Origlia segnala la scarsa, anzi direi nulla, educazione di alcuni giovani ed auspica un maggior coinvolgimento della scuola (insegnanti) nel voler inculcare alcuni principi comportamentali. Pur condividendo le sue argomentazioni vorrei fare alcune considerazioni: da 38 anni mia moglie è insegnante di scuola secondaria di primo grado e, mai come in questi ultimi anni, torna dal lavoro amareggiata e delusa. E’ sempre più impossibile ammonire gli alunni e sensibilizzarli al rispetto delle regole! Quotidianamente ha a che fare con ragazzi superficiali e svogliati che sono difesi a spada tratta da genitori che disquisiscono su tutto: orari, valutazioni, regole, professionalità degli insegnanti, metodo di insegnamento. Non parliamo poi di impedire loro l’uso del telefonino! Guai a farselo consegnare se vengono sorpresi a usarlo in classe durante la lezione. Sì sig. Origlia, molte volte quando un insegnante tenta di far rispettare le regole viene «aggredito» (per fortuna per ora solo verbalmente) da un’orda di genitori inferociti pronti a difendere a spada tratta i propri pargoli senza mai avanzare il sospetto che forse non sono gli angeli che loro credono. Purtroppo, prima di educare i figli bisognerebbe tornare a rieducare i genitori. Basterebbe, forse, un po’ più di rispetto (parola grossa) gli uni degli altri... R.D. Agcom, il compenso del presidente 1 La lettera a firma Edoardo Tiengo «Non chiudete il Corecom», pubblicata nell’edizione di ieri de La Stampa contiene un dato palesemente infondato. Contrariamente a quanto sostiene il signor Tiengo, e com’è agevole verificare sul sito istituzionale dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (www.agcom.it), il presidente percepisce un compenso lordo annuo di 240.000 euro e non di 600.000 euro come enfaticamente sostenuto nella lettera. AMMINISTRATORI LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, JAS GAWRONSKI, ANTONIO MARIA MAROCCO, LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE, GIOVANNA RECCHI, LUIGI VANETTI DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D. LGS.196/2003): MARIO CALABRESI 2 REDAZIONE AMMINISTRAZIONE E TIPOGRAFIA: VIA LUGARO 15 - 10126 TORINO, TEL. 011.6568111 STAMPA IN FACSIMILE: LA STAMPA, VIA GIORDANO BRUNO 84, TORINO LITOSUD SRL, VIA CARLO PESENTI 130, ROMA ETIS 2000, 8A STRADA, CATANIA, ZONA INDUSTRIALE RCS PRODUZIONI MILANO S.P.A., VIA ROSA LUXEMBURG 2 – PESSANO CON BORNAGO L’UNIONE SARDA S.P.A. – VIA OMODEO, 5 , ELMAS (CAGLIARI) ©2014 EDITRICE LA STAMPA S.P.A. REG. TRIB. DI TORINO N. 26 14/5/1948 CERTIFICATO ADS 7742 DEL 18/12/2013. LA TIRATURA DI MERCOLEDÌ 19 NOVEMBRE 2014 È STATA DI 255.400 COPIE TM L’editoriale dei lettori L’ATTUALITÀ È CLASSICA MARCO ENRICO eggendo l’intervento sulla Stampa del Prof. A. Ichino, ritengo opportuno sollevare alcune obiezioni. Tralasciando che l’economia da lui studiata, dato il suo oggetto, dovrebbe essere annoverata fra le denigrate materie umanistiche, non si comprende come queste ultime possano distorcere la visione del mondo. Anche gli studi scientifici da soli forniscono una percezione parziale del reale, escludendo buona parte delle opere del pensiero umano. Valutare una materia in base al suo ritorno economico, senza tener conto del valore intrinseco della conoscenza, è decisamente pericoloso, perché è il primo passo verso il taglio degli investimenti per la cultura. Non solo la letteratura e il pensiero greco e latino sono alla base del pensiero, della letteratura e della scienza occidentali; i classici ci offrono la possibilità di osservare la realtà da una prospettiva diversa, attraverso cui giudicare l’attualità. Exempli gratia, alcune forze politiche propongono di abolire la rappresentatività; ma, a parte il breve esperimento rivoluzionario francese, l’unico episodio di democrazia diretta a cui far riferimento è l’antica Atene (con tutti i distinguo del caso). Ed è proprio lo studio di eventi come quello del processo delle Arginuse a offrire spunti di discussione e approfondimento. Questo dovrebbe essere lo scopo delle materie umanistiche, del greco e del latino e della loro grammatica, il cui insegnamento dovrebbe essere modificato nel suo approccio mnemonico. E’ vero che il liceo classico dell’ultima riforma avrebbe dovuto essere più simile a quello della sperimentazione PNI (Piano Nazionale Informatica, ndr); però il ritardo, che non consente all’Italia di competere nella ricerca tecnologica, non è dovuto al greco o al latino, ma deriva dalla mancanza di orientamento alla scelta dell’Università e di sinergia fra mondo del lavoro e mondo della formazione. Affermare che il classico non offra strumenti adeguati allo studio della scienza è una falsificazione: offre strumenti diversi, ma altrettanto validi. L 23 anni, laureato in Lettere Classiche, Imperia MARIO CALDERONI CONSIGLIERE DEL PRESIDENTE Usa La Stampa (Usps 684-930) published daily in Turin Italy. Periodicals postage paid at L.I.C. New York and address mailing offices. Send address changes to La Stampa c/o speedimpex Usa inc.- 3502 48th avenue - L.I.C. NY 11101-2421. SERVIZIO ABBONATI Abbonamento postale annuale 6 giorni: e 402,50. Per sottoscrivere l’abbonamento inoltrare la richiesta tramite Fax al numero 011 5627958; tramite Posta indirizzando a: La Stampa, via Lugaro 21, 10126 Torino; per telefono: 011.56381; indicando: Cognome, Nome, Indirizzo, Cap, Telefono. Forme di pagamento: c. c. postale 950105; bonifico bancario sul conto n. 12601 Istituto Bancario S. Paolo; Carta di Credito telefonando al numero 011-56.381 oppure collegandosi al sito www.lastampashop.it; presso gli sportelli del Salone La Stampa, via Lugaro 21, Torino. INFORMAZIONI Servizio Abbonati tel. 011 56381; fax 011 5627958. E-mail [email protected] CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITA’ NAZIONALE RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Pubblicità Direzione generale: via Rizzoli, 8 - 20132 Milano, Telefono 02/25846543 - www.rcspubblicita.it CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITA’ LOCALE PUBLIKOMPASS S.p.A. Direzione Generale: via Lugaro 15 - 10126 Torino, telefono 0116665211, fax 0116665300 www.publikompass.it - [email protected]. DISTRIBUZIONE ITALIA TO-DIS S.r.l. via Lugaro 15, 10126 Torino. Tel. 011 670161, fax 011 6701680. 1 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 MICHELE BRAMBILLA I DUBBI SULLA SCELTA DEI GIUDICI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA robabilmente, anzi quasi sicuramente, da un punto di vista tecnico l’annullamento delle condanne di primo e secondo grado è ineccepibile. Il procuratore generale, che pur rappresentando la pubblica accusa aveva chiesto esattamente questo epilogo, dice che l’accusa di disastro ambientale non è sostenuta dal diritto e che un giudice, «tra diritto e giustizia, deve scegliere il diritto». Sarà senz’altro così. C’è però, oltre alla tecnica del diritto, la storia. Ed è quella di una fabbrica che nasce, a Casale Monferrato, nel 1907, in piena sbornia positivista: la scienza che libererà l’uomo da tutte le sue angosce. L’Eternit fa parte di quel mito di progresso, il suo nome stesso è già un surrogato della religione, Eternit come eterno perché questo nuovo mirabolante materiale sfiderà il vento e la grandine, l’usura e il tempo che passa. Ma la storia prosegue in un grande, tombale - è il caso ahimè di dire così - silenzio: quello che copre le prime inquietudini. Già alla fine dell’Ottocento c’era chi avvertiva che l’asbesto (l’amianto) era pericoloso per la salute. Se non si sapeva, insomma, quanto meno si dubitava. Ma perché fermare il progresso? Quei tetti ondulati che costano poco e durano per sempre? Nessuna precauzione viene presa: nell’archivio dell’Istituto Luce sono conservati i cinegiornali trasmessi prima dei film dei telefoni bianchi, si vedono donne che nella fabbrica di Casale raccolgono senza alcuna protezione bracciate di scarti d’amianto, la parte più micidiale. A metà del Novecento l’allarme si fa più dettagliato e i medici dicono che l’amianto provoca due malattie: l’asbetosi, che ti fa vivere male perché ti toglie il respiro; e il mesotelioma pleurico, un cancro che ti ammazza in pochi mesi. E però l’Eternit di Casale Monferrato è l’assicurazione sulla vita per tutto il territorio. Un posto sicuro. Un buon stipendio. Serve anche per il dopolavoro: il sabato si può andare in fabbrica e con cento lire ti porti via una carriolata di polvere bianca, ti servirà per fare un vialetto nel tuo giardino, o un campo da bocce, o un campetto di calcio per i bambini, o per coibentare il tetto di casa. Casale e dintorni si P VLADIMIRO ZAGREBELSKY SEGUE DALLA PRIMA PAGINA Illustrazione di Dariush Radpour DIRITTO SENZA GIUSTIZIA riempiono di amianto. La sera gli operai tornano a casa con le loro tute imbiancate, le mogli le prendono e le mettono in lavatrice. Quante persone respirano la polvere maledetta? È il 1973 quando un operaio, Nicola Pondrano, pone la questione. È stato assunto da poco e ha l’impudenza di chiedere come mai ogni settimana ci sia, all’ingresso della fabbrica, un annuncio funebre. Operai di 45, 50 anni. Che cosa vuoi che sia, gli dicono: è normale che gli operai muoiano giovani. Anche il sindacato gli consiglia di star buono: in quei tempi, il bene più importante è l’occupazione, non la salute. Gli dicono sei matto, vuoi far chiudere la Eternit? Ma lui insiste, coinvolge i medici, poi il sindaco: l’inchiesta finita ieri in Corte d’assise, in fondo, comincia in quei giorni. Questa è la storia. Migliaia di morti. Non solo fra chi lavorava in fabbrica ma anche tra i familiari: fra coloro che - bambini - furono abbracciati da un papà tornato a casa con la tuta imbiancata, o semplicemente fra coloro che respirarono la polvere trascinata dal vento. Non ci sono dubbi sul fatto che, almeno a partire da una certa data, la pericolosità dell’amianto fosse conosciuta. La giustizia umana è imperfetta, e già era ingiusto che fossero finiti sotto processo solo gli ultimi due proprietari. Adesso arriva pure la prescrizione per l’unico che era rimasto a rispondere di quei morti. C’è il dovere di rispettare le sentenze. Però c’è anche la libertà di criticarle. O almeno di pensare che ci sia qualcosa che non torna in uno Stato che concede il titolo di commendatore a Romana Blasotti Pavesi - presidente dell’associazione vittime dell’amianto che ha perso marito, sorella, figlia e due nipoti - e poi dice che il diritto è più importante della giustizia. SCELTA CIVICA, L’ANTIPOLITICA PERSA NELLE LOGICHE PARTITICHE MATTIA FELTRI el gennaio del 2013, l’ex premier Mario Monti presentò la sua squadra al Kilometro Rosso di Bergamo. Posto evocativo: luogo di lavoro e di innovazione, padrone di casa Alberto Bombassei, il presidente della Freni Brembo che sarebbe diventato parlamentare. Monti faceva il gigione, per quel che gli riesce. «Se non volete fare una scelta politica, fate una scelta civica», disse con ambizione d’arguzia, citando il nome del partito come programma ontologico. La scelta civica - ancora con le minuscole - era la necessaria contrapposizione alla scelta politica, quella bestia mai sazia che nei mesi precedenti aveva impedito al suo governo di abbassare i costi della macchina e di ridurre i parlamentari, questioni cui avrebbe senz’altro messo mano «nel primo consiglio dei ministri». E lì c’era tutta la società civile, c’era Luca Cordero di Montezemolo, che con la sua Italia Futura aveva dato le basi al movimento, e c’era Andrea Riccardi, il fondatore di Sant’Egidio, e il giuslavorista Pietro Ichino, il supermanager Enrico Bondi, l’Italia che ce la fa rappre- N Lettere e Commenti .27 . sentata dalla pluriolimpionica Valentina Vezzali, un po’ di pop con la cantante Annalisa Minetti, e poi avvocati, imprenditori, docenti universitari. Era una specie di Movimento cinque stelle con titolo di studio e buone maniere, messo in piedi per dimostrare che la politica la si fa meglio se politici non si è. Ieri è giunta l’ufficializzazione che i senatori Mario Mauro, Angelo D’Onghia e Tito Di Maggio – tutti ex Scelta civica – hanno fuso il loro Popolari per l’Italia con Grandi Autonomie (Mauro, ciellino, ex berlusconiano, è uno dei pochi politici di professione imbarcato nell’avventura, insieme con Lorenzo Dellai che a Trento si era inventato l’aggregazione a cui Francesco Rutelli si sarebbe ispirato per la Margherita). Sono le stesse ore in cui si viene a sapere che alla Camera è stata cacciata di peso l’addetta stampa del Gruppo, Chiara Calace, ma verrà ripresa da Andrea Romano, titolare di Storia contemporanea a Tor Vergata e appena transitato al Partito democratico. Vi state perdendo? Non c’è problema, non siete gli unici: è tutta Scelta civica che si è persa. Montezemolo fu il più saggio e prese le distanze una decina di minuti dopo la fondazione. Riccardi seguì a ruota. E Monti, lo ricorderete, la legislatura era cominciata da otto mesi, lasciò la cari- ca di presidente per dissidi interni piuttosto intricati. Ecco, avete idea di chi sia oggi il presidente di Scelta civica? È il costituzionalista Andrea Mazziotti di Celso. E il segretario? È il giurista Renato Balduzzi. Avete una vaga idea di che faccia abbiano? Certo, lì dentro non si sono mai più ripresi dall’8,3 per cento guadagnato alle Politiche. Un risultato da baciarsi i gomiti, specie se paragonato allo zero virgola delle successive Europee, ma da spararsi se si coltiva la speranza – e la coltivavano – di prendersi Palazzo Chigi. Sono seguite scissioni e controscissioni, fughe, cambi di casacca, sostituzioni di capigruppo, dimissioni, il tutto stando abbarbicati al governo di turno, prima quello di Enrico Letta e poi quello di Matteo Renzi. Erano trentasette deputati e diciannove senatori, sono ventiquattro e sette (se la nostra contabilità è aggiornata), un piccolo mondo orgoglioso e anche po’ sprezzante ridotto a un presepe di scamiciati che in paragone i più disinvolti partitucoli hanno un portamento da club inglese. Ci resterà un lascito prezioso: quando qualcuno si farà avanti, e succederà di nuovo, con il mito della società civile, cioè l’Italia pulita contro l’Italia sporca dei palazzi, ricorderemo una frase di Monti: «Non vorrei che ci aveste preso per dei politici». Sì, accidenti. per assicurare «l’esatta osservanza e l’uniforme interpretazione della legge». Spesso i legislatori, a partire da Giustiniano per finire con l’utopia illuminista, hanno cercato di imporre ai giudici il divieto di interpretare le leggi. E lo stesso divieto di interpretazione è divenuto oggetto di interpretazione. Ovviamente. Allora si è ripiegato sull’idea che i giudici interpretano bensì la legge, ma per affermare l’interpretazione esatta. E se tribunali e corti d’appello sbagliano, la Cassazione rimette le cose a posto, enunciando l’interpretazione esatta. Se l’interpretazione esatta va contro le attese di giustizia, peggio per la giustizia. Beccaria, 250 anni orsono, sosteneva che era meglio che il giudice pronunciasse una sentenza ingiusta applicando alla lettera la legge, piuttosto che la interpretasse liberamente. Spettava al legislatore modificare la legge. Da allora la riflessione sulla natura e sugli esiti dell’attività interpretativa è andata avanti ed ora nessuno più crede veramente (anche se qualcuno continua a dirlo) che esista sempre una interpretazione «esatta», rispetto alla quale le altre ipotizzabili sono «sbagliate». Tanto più da quando sopra le leggi c’è la Costituzione ed anche – per venire al caso ieri deciso dalla Cassazione - una Convenzione europea dei diritti umani che impone agli Stati di proteggere efficacemente la vita delle persone, anche con la repressione penale. La motivazione della sentenza della Cassazione sarà certo dotta e ricca di richiami di dottrina e di precedenti giuri- sprudenziali. Non sarà certo possibile accusarla di sciatteria. Ed è persino possibile che contenga espressioni di rammarico per essere stata costretta – da una esatta interpretazione della legge - a giungere alla conclusione che gravissimi reati erano stati commessi, ma che non si può (addirittura non si sarebbe dovuto) procedere, perché essi sono da tempo prescritti. Ma come è possibile che due collegi giudicanti diversi abbiano ritenuto e diffusamente motivato che invece quel disastro a lungo latente e poi progressivamente rivelatosi con la malattia e la morte di tante persone, si era prolungato nella sua opera letale, ben oltre l’istante in cui le fibre di amianto avevano silenziosamente cominciato la loro opera? Se non è possibile dire che le interpretazioni adottate dai primi giudici fossero «esatte» e sia «sbagliata» quella della Cassazione, è però lecito chiedersi se non c’era davanti ai giudici una scelta, ragionata e seriamente argomentabile, tra una interpretazione che metteva d’accordo diritto e giustizia e un’altra che proclamava summum jus, summa injuria. Solo pochi giorni orsono la Cassazione francese – certo non incline all’eversione del diritto ed anzi figlia dell’idea che il giudice sia solo bocca della legge - ha impedito la prescrizione di orrendi delitti rimasti a lungo nascosti, affermando che la prescrizione decorre da quando l’autorità pubblica ne ha notizia e può quindi procedere. Interpretazione diversa da quella prima prevalente. Più «esatta» oppure più «giusta»? Alla nostra Cassazione è mancata la capacità di affermare un diritto che non oltraggia la giustizia. Sarà il diritto a soffrirne e la fiducia dei cittadini nella legge. LO SCONTRO PIÙ DURO FEDERICO GEREMICCA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA nfatti, nonostante la presa di distanze della Cisl, l’articolazione di iniziative sindacali e di scioperi già annunciati, delinea una resistenza - e anzi un contrattacco - di una durezza mai riservata, in epoca recente, a nessun altro governo prima: non a quelli di Silvio Berlusconi, non all’esecutivo «rigorista» di Mario Monti e nemmeno al breve governo presieduto da Enrico Letta. Se l’obiettivo di Matteo Renzi, insomma, era mostrare al mondo - plasticamente - l’indipendenza del suo governo dalle «pretese concertatrici» del sindacato, ebbene lo ha centrato. Le conseguenze di un conflitto che già sembra fuori controllo, appaiono imprevedibili sui tempi medi. Ma la durezza dello scontro avviato sottintende due verità tra loro solo apparentemente contraddittorie. La prima: che conviene archiviare l’accusa di «annuncite» solitamente rivolta a Renzi (un governo che si fosse limitato ad annunci, non avrebbe scatenato una così possente risposta sindacale). La seconda: la parabola del premier sembra - essa sì - aver cambiato verso, e dopo mesi di ottimismo di fronte al presidente del Consiglio si profila una salita ripida e densa di rischi imprevedibili. La circostanza che la Cisl abbia deciso di non aderire allo sciopero generale che Cgil e Uil hanno annunciato ieri per il 12 dicembre, cambia non di molto la sostanza delle cose. Certo, sembra prefigurare un rapporto bellicoso tra due «prime donne» (Susanna Camusso e Anna Maria Furlan) poco inclini a porgere l’altra guancia, ma non sposta di una virgola la questione: una manifestazione nazionale già alle spalle (quella della Cgil a piazza San Giovanni); lo sciopero Cisl della pubblica amministrazione, il primo dicembre; le iniziative già messe in campo dalla Fiom (dopo Milano, ecco Napoli, Palermo e Cagliari...); il 12, infine, lo sciopero generale annunciato ieri. Un «bollettino di guerra», insomma, che dovrebbe preoccupare (e molto) chi siede a Palazzo Chigi. I E non è detto che, al di là dei toni sempre ottimisti e dell’annunciata volontà di tener duro tanto sull’essenza del Jobs Act quanto sulla filosofia della legge di stabilità, Matteo Renzi non cominci davvero a preoccuparsi, di fronte ad una situazione che - al di là del braccio di ferro con le organizzazioni sindacali - pare deteriorarsi rapidamente. Gli ultimi sondaggi, del resto, danno il Pd in leggero calo di consensi, il governo in deficit di fiducia e lo stesso premier un po’ declinante in quanto a popolarità e affidabilità. Per di più, domenica sera potrebbero arrivare gocce capaci, se non di far traboccare, certamente di colmare il vaso. Dal voto regionale in Emilia Romagna e Calabria, infatti, non è più detto che giungano - a differenza di quanto poteva apparire scontato ancora un paio di mesi fa - notizie incoraggianti per il segretario-presidente: e il primo stop elettorale (e magari perfino una troppo bassa affluenza alle urne) potrebbe spingere Renzi a fare un punto per decidere se modificare percorso e strategie immaginate, e soprattutto in che modo e in quale direzione. E’ anche per questo che il sordo tam tam sul rischio di elezioni anticipate ancora non cessa. Certo, la conferma che Giorgio Napolitano sia ad un passo dal lasciare l’incarico (come annunciato fin dalla primavera 2013) e che non intenda procedere all’ennesimo scioglimento delle Camere, ha sicuramente cambiato il quadro: ma non fino al punto da zittire quelle voci. E la situazione non deve essere affatto in sicurezza, come si dice, se ieri due voci autorevolissime (quella di Gaetano Silvestri, ex presidente della Corte Costituzionale, e di Anna Finocchiaro, presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato) hanno chiesto una norma che renda applicabile la nuova legge elettorale - l’Italicum - anche in caso di non ancora definitiva riforma del Senato. E’ una sollecitazione che somiglia molto all’antico fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Perché se i mille giorni chiesti da Renzi diventassero cento... ecco, meglio esser attrezzati e preparati a fronteggiare anche l’inedita situazione. 28 STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 Direttore cercasi per il Mao CULTURA SPETTACOLI Il Mao di Torino - Museo d’Arte Orientale che dal 2008 conserva e studia le tradizioni artistiche e culturali dell’Asia - cerca il suo nuovo direttore. Oltre alla cura della collezione, avrà l’incarico di realizzare un programma di esposizioni temporanee e di ampliare la rete di contatti che possano far crescere il museo a livello nazionale e internazionale. Il bando e tutte le informazioni su www.maotorino.it e www.fondazionetorinomusei.it & SOVRAESPOSTO SUI MEDIA PER COPRIRE LA PERDITA DI POTERE MASSIMILIANO PANARARI e l’umanità si racconta storie sin dagli albori, mai come ora di esse han bisogno gli uomini politici. È lo storytelling, che nasce non per nulla in ambito aziendale per «incantare» e generare emozioni intorno alle merci, diventando una delle tecniche di marketing per eccellenza del management postmoderno. Allo scrittore Christian Salmon va il merito di avere tematizzato lo storytelling politico, e con questo nuovo libro realizza il suo lavoro più elaborato dal punto di vista teorico; un testo molto «franco-francese», zeppo di riferimenti a Foucault e Deleuze, con l’obiettivo di decostruire criticamente questa poderosa «macchina narrante» che accomuna tutti i leader contemporanei, da Clinton a Berlusconi, da Sarkozy a Hollande. Figure diverse tra loro, anche dal punto di vista delle personalità, ma che si trovano tutte a operare - e a farsi eleggere - in S KEVIN LAMARQUE/REUTERS YOAN VALAT/EPA Politici d’oggi nella «mediasfera» (per Salmon «il teatro della sovranità perduta»): dall’alto, in senso orario, Barack Obama al Late Show With David Letterman; François Hollande nello schermo di un televisore in un bar di Parigi; Matteo Renzi a Porta a porta; David Cameron (con il predecessore Gordon Brown) moltiplicato negli schermi televisivi DAVID MOIR/REUTERS Esce domani da Fazi il nuovo libro di Christian Salmon, La politica nell’era dello storytelling (pp. 128, € 16; titolo originale La cérémonie cannibale. De la performance politique). Anticipiamo uno stralcio della prefazione. CHRISTIAN SALMON n questo libro tratteggio il ritratto collettivo di una nuova generazione di politici che, al di là delle affiliazioni partitiche, riunisce come in un’unica foto di famiglia capi di Stato come Bill Clinton, George W. Bush, Tony Blair, Silvio Berlusconi, Nicolas Sarkozy, José Luis Zapatero, e di cui Manuel Valls in Francia e Matteo Renzi in Italia sono gli ultimi avatar. Questi uomini di Stato sono «prodotti» politici dotati di una forte identità di marca e raccontano una storia in grado di nutrire la famelica agenda dei media. Inviano dei segnali all’opinione pubblica. Dei segnali d’ottimismo in piena crisi di fiducia, dei segnali di volontarismo mentre ci troviamo in una situazione di perdita della sovranità, dei segnali di serietà e di rigore all’indirizzo dei mercati. Ciò che questi uomini di Stato di nuova generazione hanno in comune è proprio l’essere il prodotto di un paradosso: sono chiamati a governare nel contesto del declino della sovranità statale. La perdita di sovranità dello Stato provocata dalla globalizzazione neoliberista s’accompagna da trent’anni a una sovraesposizione mediatica che confina con la divorazione. L’una si nutre dell’altra. Sembrerebbe proprio che la perdita di sovranità degli Stati abbia bisogno di I ALESSANDRO DI MEO/ANSA Da Andersen ai talk show la fiaba del politico nudo Nell’era dello storytelling la sua credibilità è affidata agli abiti falsi cuciti per lui dagli spin doctor. Il nuovo pamphlet di Christian Salmon Christian Salmon, francese, è scrittore e ricercatore presso il Centre de Recherches sur les Arts et le Langage capi di Stato privati della loro credibilità. La politica così come l’abbiamo conosciuta negli ultimi due secoli è arrivata al capolinea. L’Homo politicus è ancora attaccato allo Stato ma la sovranità statale fugge dappertutto. La globalizzazione l’ha privato dei suoi poteri e dei suoi attributi. Il racconto dei media lo descrive come assoggettato a desideri tirannici. I potenti non hanno più le sembianze dei sovrani ma quelle di soggetti di conversazione, personaggi di serie tv sui quali proiettiamo i nostri desideri contraddittori. La presidenza è diventata un puro oggetto fantasma, il teatro della sovranità perduta. E, paradossalmente, è questa demistificazione radicale che ci affascina, che fa spettacolo… La mediasfera, con i suoi talk show e i suoi social network, i suoi editoriali e le sue breaking news, la sua drammaturgia, il suo ritmo 24/7, i suoi commentatori, i suoi portavoce, i suoi leader di opinione e i suoi community manager, costituisce il teatro della sovranità perduta. Gli uomini dello Stato «insovrano» vi sono convocati non più con la maestà dei sovrani di un tempo, ma come impostori esposti al pubblico ludibrio. Sono costantemente sottoposti a un processo di verifica e a un obbligo di performance. L’insovranità si manifesta fin nelle vicende della loro vita intima… Ciò che li minaccia, ormai, non è più solo l’impopolarità o la perdita del potere, ma il burn out professionale, l’esaurimento, il male di quelli che hanno spremuto fino all’ultima delle proprie possibilità… L’Homo politicus che abbiamo conosciuto negli ultimi due se- coli è destinato a scomparire. Cerca la sua strada altrove, alla cieca, in quella zona grigia dove la politica perde i suoi diritti. L’esercizio del potere politico è circondato da sospetti; circostanza che conferisce alla scena politica il suo carattere di farsa felliniana, di commedia degli errori. In realtà, «il re è nudo», e si vede. [...] Il celebre racconto di Hans Christian Andersen I vestiti nuovi dell’imperatore non smette di narrare a generazioni di bambini le trappole e i misteri della sovranità. Ma quello che, due secoli fa, aveva valore di avvertimento, è diventato ormai una semplice constatazione. «Il re è nudo», si sente dire sempre più spesso. La metafora di Andersen rischiara ormai la scena della sovranità perduta. Ricordiamo semplicemente che nella storia si parla di un imperatore che amava i begli abiti al punto da cambiarsi ogni ora. Informati di questa mania, due furfanti cercano di trarne profitto. Si presentano a corte e propongono al- l’imperatore di tessere per lui una stoffa magica, intrecciata con fili d’oro, che ha la stupefacente proprietà di risultare invisibile a tutti quelli che non possiedono le doti morali richieste dalla loro funzione. Una stoffa «smart» ante litteram, in qualche modo capace di captare e analizzare un segnale e di rispondere in modo adeguato. Il re ordina subito un nuovo abito fatto con questa stoffa. Questo fashion addicted aveva per una volta una scusa: tali preziose vesti gli avrebbero consentito di distinguere i collaboratori intelligenti da quelli imbecilli. I due furfanti fanno portare due telai e si mettono a lavoro tenendo per sé la seta della miglior qualità e l’oro richiesti per gli abiti. Impaziente, l’imperatore chiede a diversi suoi ministri di andare a controllare e di tenerlo informato sullo stato di avanzamento del lavoro. Uno dopo l’altro questi constatano che non c’è proprio nessuna stoffa ma, temendo di passare per degli idioti, si guardano bene dall’am- LA STAMPA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 Torino, convegno su creatività e complessità Sepúlveda premiato a Novara «Creatività e complessità. Una discussione interdisciplinare» è il titolo del workshop tra economia, diritto e filosofia in programma da oggi a sabato al Campus Einaudi dell’Università di Torino. I lavori si aprono alle 17 con un «Dialogo sulla complessità» tra Juan Carlos De Martin e Gustavo Zagrebelsky, coordinati da Alberto Martinengo. Nei prossimi giorni interverranno tra gli altri Jack Birner, Mario Cedrini, Magda Fontana, Ilaria Bertazzi, Sylvie Occelli, Paolo Heritier, Pier Giuseppe Monateri, Alessandro Bertinetto, Federico Vercellone. Il festival «Scrittori & Giovani», a Novara, celebra oggi Luis Sepúlveda (nella foto), al culmine di una settimana di incontri che si sono tenuti soprattutto nelle scuole. L’autore della Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare riceverà (alle ore 18,30 in Prefettura, piazza Matteotti 1) il premio speciale alla carriera «Terra degli aironi - Dante Graziosi». Introdotto da Bruno Arpaia e Roberto Cicala, lo scrittore cileno presenterà in anteprima il suo nuovo libro Trilogia dell’amicizia (Guanda). un contesto generale di perdita della fiducia, affanno delle rappresentanze sociali e crisi del debito pubblico. Nell’ascesa della «politica narrativa» c’è dunque lo zampino del neoliberismo e quello della neotelevisione e della rivoluzione digitale che, con la loro velocità, hanno disintegrato i tempi lunghi (e solenni) della deliberazione politica. L’arte della narrazione coincide così con quella della rappresentazione e della distrazione, di cui la politica nazionale, sempre più debole di fronte a decisioni che vengono prese altrove (dalle burocrazie delle istituzioni internazionali come dai cda delle multinazionali), mostra una fame «chimica». Salmon chiama questo processo «insovranità»: a un potere politico via via più impotente non rimane altro che cercare di conquistare (o elemosinare) l’attenzione dell’opinione pubblica sulla scena transmediale, avvalendosi dei suoi spin doctor e dipendendo come un tossicomane dai sondaggi (con gli istituti demoscopici che svolgono la medesima funzione delle agenzie di rating per la finanza). La sovraesposizione sui media copre allora il vuoto di un potere senza potenza, che diventa di fatto inutile, preparando la conversione del politico in uno «spettro». C’è materia su cui riflettere… @MPanarari metterlo. A sua volta anche l’imperatore fa la stessa esperienza, e anche lui preferisce estasiarsi davanti alla stoffa invisibile piuttosto che fare la figura dell’imbecille. Arriva il momento di prepararsi per una cerimonia. L’imperatore non riesce a sottrarsi e deve indossare lo splendido abito. I due imbroglioni lo aiutano a vestirsi vantandogli la qualità e la bellezza della stoffa, di una leggerezza tale da essere a malapena percepibile sulla pelle. Così svestito, l’imperatore si mette alla testa di una processione seguito dai suoi ciambellani, che fingono di reggere lo strascico del suo mantello. La leggenda dell’abito magico l’aveva preceduto nelregno.Cosìquandosipresentasenza veli davanti ai suoi sudditi nessuno osa affermare che è nudo. La mistificazione continua a funzionare perché tutti temono di passare per sciocchi, fin quando un bambino, all’oscuro del sotterfugio, rompe il sortilegio gridando: «Ma il re è nudo!». La terribile evidenza si diffonde così tra la folla e ciascuno ripete mormorando le parole del bambino al proprio vicino. A poco a poco tutti si arrendono all’evidenza: il re è proprio nudo mentre continua a sfilare davanti ai suoi sudditi nella più umile delle tenute. I vestiti nuovi dell’imperatore prende un nuovo senso nell’era del declino della sovranità statale. Al centro del racconto c’è un re più preoccupato della sua immagine che degli affari di Stato. Poco accorto, affida a due imbroglioni la gestione della sua immagine, un po’ come un capo di Stato che oggi fa appello agli esperti di comunicazione. Gli imbroglioni di Andersen, come gli spin doctors dei nostri giorni, sono convinti che solo la percezione conti e che abbiano il potere di influenzarla grazie al filo d’oro degli elementi discorsivi, al tessuto delle storie e alla seta dei sondaggi. Il re è nudo ma gli abiti falsi dello storytelling lo rendono degno di ammirazione e gli consentono di smascherare gli «imbecilli» che non credono al potere della comunicazione. L’imperatore di Andersen è un magnifico ritratto dei nostri capi di Stato indeboliti. Spogliati del potere di agire, che è scivolato dalle loro mani in quelle delle multinazionali e dei mercati finanziari, la loro autorità è appesa al fragile filo della credenza collettiva. A essere eletto non è tanto chi riesce a convincere della propria capacità di agire, ma del suo potere illusionistico. «Yes we can». «Insieme tutto è possibile». «Il cambiamento è adesso». Straziami ma di arte saziami Camille Claudel e Rodin, Lee Miller e Man Ray, Gilbert e George e tutti gli altri: Elena Del Drago racconta le coppie di artisti del ’900 M ICHELA TAMBURRINO l’estate del 1929. Lei è una modella di 22 anni di bellezza folgorante. Lui ne ha 17 di più, è un artista celebre nella Parigi dei Picasso, Cocteau, Duchamp, Breton. Lei vuole fare la fotografa e bussa con tanto di raccomandazione scritta da Edward Steichen alla sua porta, a Montparnasse, inutilmente. Delusa, scende al bar, ordina un Pernod e se lo vede davanti. «Sono la vostra nuova allieva» gli dice sfrontata. E lui: «Non voglio allievi. E sto partendo per Biarritz». «Anch’io» è la risposta conclusiva di lei. Si ameranno per tre anni, Lee Miller e Man Ray. Tre anni intensi, esclusivi, devastanti. Lui ne farà la sua musa e le insegnerà tutto. Lei lo lascerà per altre esperienze, per altri amori, spezzandogli il cuore. Momenti paradigmatici di una passione che svelano come la storia dell’arte moderna possa essere raccontata e capita, più di pancia che di testa, studiando passioni, amori, odi, liti, ricongiungimenti, epici addii. Una ricostruzione cronologica dell’arte novecentesca, attraverso il racconto biografico delle coppie che questa storia l’hanno segnata, è quella portata a termine con successo da Elena Del Drago, storica dell’arte, conduttrice di trasmissioni radiofoniche, curatrice di mostre e documentarista. Il suo libro, C’eravamo tanto amati - Le coppie dell’arte nel Novecento (Electa, pp. 190, € 16,90) racconta con passione vita e arte di ventuno coppie famose, colte non all’apice della loro fama ma all’inizio del loro sodalizio. Unioni spesso sbilanciate proprio nel ricalcare il teorema guida e discepolo. La scintilla maestro-allieva, lui che domina e lei che asseconda, scocca inesorabile tra Camille Claudel, scrittrice diciottenne, e Rodin, quarantunenne già celebre. Lui la È AP Coppie celebri nell’arte del ’900: nella foto grande Diego Rivera e Frida Kahlo, qui sopra Gerda Taro e Robert Capa, in alto Georgia O’Keeffe e Alfred Stieglitz lancia artisticamente ma la illude sentimentalmente. Rodin è sposato e, un classico del genere, promette ma non lascia mai la moglie. Lei, stremata, se ne andrà. Diventerà sì una scultrice famosa ma, lontana da lui, impazzirà. Anche la surrealista Leonora Carrington, con occhi color del mare, vive lo stesso dramma con Max Ernst. E la maledizione dei tre anni senza un domani. Lei ha 20 anni, lui 46 ed è sposato. Fuggono in campagna. È il ’37 e presto ci sarà la guerra: per Ernst, tedesco, c’è l’internamento, Leonora, fragile, sarà rinchiusa dai genitori in manicomio. Si ritroveranno molti anni dopo a New York. Lei sposata a un messicano; lui a Peggy Guggenheim. E sarà la stessa Peggy a rivelare che era stata Leonora la donna che Max aveva amato sopra ogni altra. Pagina dopo pagina, ecco Alfred Stieglitz e Georgia O’Keeffe, una passione complicata intessuta di tradimenti, dove è lei a diventare più famosa di lui. Al netto sapore di interesse venale è l’amor competitivo tra Willem De Kooning ed Elaine Fried nella New York Anni Trenta. Più vicina a noi in termini temporali è Marina Abramovich che con Ulay finisce in un letterale corpo a corpo che si fa performance nel 1976. Tante diverse situazioni, ma una Franceschini sfida l’Europa: l’Iva sugli ebook scenderà al 4% Annuncio con un tweet Se il vertice Ecofin la manterrà al 22%, scatterà la procedura di infrazione MARIO BAUDINO a partita dell’Iva sugli ebook non è perduta, come si riteneva fino a qualche giorno fa. Il ministro Franceschini rilancia, e con un tweet annuncia di aver presentato un emendamento alla Legge di stabilità, in base al quale l’imposta sul valore aggiunto, ora al 22%, viene portata al 4 anche per i L libri elettronici: equiparandoli dal punto di vista fiscale a quelli di carta. È quanto chiedevano da tempo gli editori, che hanno lanciato di recente sui social media la campagna #unlibroèunlibro. E non è che il ministro, da parte sua, non ne fosse già ben fosse convinto. La maggioranza dei Paesi europei sembra però di opposto avviso, e dato che questa materia è di competenza dell’Ue la strada verso la riduzione è stata finora molto in salita. L’ultima parola spetterà al vertice Econfin (quello dei titolari del Tesoro) il 9 dicembre prossimo, che dovrà decidere su un documento presentato dai colleghi della cultura il 25 novembre. Intanto è filtrata però la notizia che il Coreper, ovvero il Comitato dei rappresentanti permanenti presso la Ue, ha già bocciato la riduzione, osteggiata da dieci Paesi tra cui, in prima fila, la Gran Bretagna. Il puzzle è complicato: qualcuno ha deciso di far da sé, come la Francia che ha abbassato autonomamente l’Iva sugli ebook al 7%. Se la decisione dell’Ecofin sarà di mantenerla al 22, scatteranno le procedure d’infrazione: ed è quel che rischierebbe anche l’Italia. La Finanziaria dovrebbe essere approvata prima del 9, e dunque Bruxelles si potrebbe trovare di fronte al fatto compiuto. È una mossa politica importante - anche perché impegna l’intero governo e toccherebbe poi al premier Renzi difendere la de- . 29 sola domanda: questi grandi artisti sarebbero diventati tali se non avessero avuto accanto quella donna o quell’uomo? Se Robert Capa non avesse incontrato Gerda Taro, avrebbe mai osato fare il reporter di guerra? Se Frida Kahlo non avesse conosciuto i tormenti dell’amore che Diego Rivera le procurò sarebbe diventata l’artista che è stata? Che performance produrrebbe Gilbert senza George, il suo doppio? Inutile dire che è un interrogativo impossibile da soddisfare, però porta a relativizzare e a contestualizzare secondo un diverso calendario sia i trionfi, sia le cadute. Il poeta Igino Ugo Tarchetti, convinto che l’amore si sublimasse nell’espressione artistica, teorizzò: «Non so quale rapporto esista tra l’arte e l’amore, ma vi sono della fila invisibili che li congiungono: l’uno conduce all’alPBS/COURTESY EVERETT tra, sono la causa e l’effetto, il principio e la fine. L’una è il mistero, l’altra la rivelazione». In termini così aerei tutto è ammissibile. L’autrice ci avverte che la scelta delle coppie è stata del tutto arbitraria e tale ci si aspettava fosse in un universo che comprende l’emozione e il sentimento. Qui sono 42 compagni di viFRED STEIN/DPA/CORBIS ta e di arte a rappresentare mondi, nazionalità, stili diversi. Ogni racconto segue un tracciato preciso: l’incontro, lo sviluppo del rispettivo lavoro con particolare attenzione alle influenze reciproche, i risultati ottenuti, la separazione. Di capitolo in capitolo si ripercorre lo sviluppo artistico di quegli anni, i cambiamenti sociali e di costume, spesso impressi proprio da comportamenti non convenzionali. Non guastano le atmosfere affascinanti. D’immediato impatto l’omaggio al film C’eravamo tanto amati, di Ettore Scola, storia di tre amici partigiani accompagnati fino alla vecchiaia, anche loro indagati nelle rispettive intimità, nelle vite private e negli incontri fatali. «Straziami ma di baci saziami» si potrebbe concludere, basta che tu lo faccia ad arte. Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini ha annunciato un emendamento alla Legge di stabilità per equiparare l’Iva sugli ebook a quella dei libri di carta cisione. E gli editori tirano un sospiro di sollievo, anche se l’ebook in Italia, Iva o non Iva, resta poca cosa. Il presidente dell’Aie, Marco Polillo, si sente un po’ più vicino al traguardo: «Siamo molto fiduciosi che si possa arrivare a una rapida e condivisa approvazione dell’emendamento, anche in considerazione dell’impegno profuso da parlamentari di maggioranza e di opposizione». Un libro è un libro, ma anche una lunga marcia. 30 .Spettacoli STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 ALESSANDRA COMAZZI T ra tutte le pene dei talk in crisi, ce n’è uno che problemi non ha, anzi è in crescita. Nel suo genere, un fenomeno, come il Tale e quale show di Conti nel settore varietà: L’Arena di Massimo Giletti, partita su Raiuno il 29 settembre, ha recuperato un punto e 30 di share sulla passata edizione, con una media di 20,62 e 3 milioni 780 mila spettatori. Miglior ascolto, 4 milioni 666 mila spettatori, 28,41 di share; 10 milioni 304 mila contatti. Cifre da prima serata riuscita. Fabi-Gazzé-Silvestri “Insieme siamo Padroni della festa” L’Arena di Massimo Giletti, partita su Raiuno il 29 settembre, ha recuperato un punto e 30 di share sulla passata edizione, con una media di 20,62 e 3 milioni 780 mila spettatori Il debutto del tour a Roma Sold out Di che parlava, quando ha raggiunto questo picco? «C’era un’inchiesta nostra sulle case popolari. Ci stavamo dietro da 9 mesi. Una casa di 400 mq, nel cuore di Roma, vicina al Colosseo (si vede che ispira quella zona...), era abitata da un avvocato che pagava 120 euro al mese. A una società che fa riferimento al Comune di Roma». I talk show sono spompati, sono troppi, non servono a capire, esacerbano gli animi. Eppure il suo va bene: come lo spiega? “Il mio talk va bene perché la gente sa che sono indipendente” né ho partiti politici di appartenenza. Come diceva sempre Minoli, sono un uomo da marciapiede: nel senso che ascolto la gente in strada. E leggo “Specchio dei Tempi”». Si diceva che lei fosse di destra: poi è arrivata la famosa intervista a Berlusconi. Ha faticato a mantenere la schiena dritta? «Non avendo partiti di riferimento, è più semplice. Quando ho intervistato Bersani, d’altronde, gli ho chiesto della segretaria, come mai fosse pagata dalla Regione e non da lui. Posso lavorare bene o male, un servizio può riuscire oppure no: ma gli spettatori sanno che sono un battitore libero. E questo conforta chi, da casa, cerca di capirci qualcosa». ho battuto persino Baudo, mi impressiono da solo». Non è la solita commedia dell’arte con gli ospiti-figurine? Perché, con quegli ascolti, non porta l’Arena in prima serata? «Gli ospiti sono importanti, e hanno il loro ruolo. Se penso siano in antagonismo, li metto uno davanti all’altro. Ma ne ho ridotto il numero. Non più di 4, non più di due politici. Tutti possono parlare più serenamente, senza strapparsi la parola, urlando. C’è un abbassamento della litigiosità, e questo premia». «Per andare in prima serata bisogna mettere d’accordo tutti: e mettere d’accordo sette piani di Rai non è facile. Ma credo che prima o poi un progetto si realizzerà. In tempi di crisi, la tv sarà sempre più seguita». Non è stufo dell’Arena? «Come fai a stufarti di una creatura che fa quei risultati lì. Certo, quando penso che la faccio da 11 anni di seguito, e Con chi le piacerebbe lavorare? «Con Piero Chiambretti». E’ davvero fidanzato con l’eurodeputataAlessandraMoretti, già vicesindaco di Vicenza? «Avendo già tanto di pubblico, la mia vita privata la tengo per me». reclam.com ph. uezzo.com «Credo che il pubblico capisca il lavoro, che viene da lontano. Ci prepariamo, realizziamo inchieste forti, e quando le cose capitano, perché non è difficile immaginare che capitino, siamo già avanti. L’attualità offre spunti: durante l’alluvione di Genova, l’inviata del Tg1, Grazia Graziadei, disse che dirigenti del Comune, nonostante tutto, prendevano premi, e questo mise in moto l’approfondimento. Chiamo colleghi, chiedo a Fiorello di parlare dei vitalizi. Il pubblico percepisce che dietro di me non c’è nessuno. Sono arrivato alla Rai nell’89 telefonando per sei mesi al centralino, cercando Minoli. Non ho agenti Giletti: io, nell’“Arena” senza protettori Siate egoisti, fate del bene! Fare del bene è il miglior modo per sentirsi bene. Dare una mano a Opera San Francesco signiica dedicare una parte di sè e delle proprie risorse a chi ha bisogno di aiuto e può ricambiarci solo con un sorriso o uno sguardo di gratitudine: signiica dare speranza e iducia e, per questo, sentirsi meglio. Viale Piave, 2 - 20129 Milano ccp n. 456202 Tel. 02.77.122.400 www.operasanfrancesco.it Ringraziamo Chi sostiene OSF contribuisce a ofrire ogni anno 850.000 pasti caldi, 66.000 docce e 40.000 visite mediche a poveri ed emarginati. Da più di 50 anni, con il lavoro di oltre 700 volontari, le donazioni di beni e danaro e i lasciti testamentari, OSF aiuta chi non ha nulla. Opera San Francesco per i Poveri Una mano all’uomo. Tutti i giorni. Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzé ieri Roma Prossimi concerti: 21 Modena, 22 Padova, 24 Milano, 27 Perugia, 28 Napoli, 29 Bari, 3 dicembre Firenze, 5 Torino, 12 Catanzaro, 13 Acireale tour, che ha avuto la sua prima data importante l’altra sera alla prima data del Palaeur dove l’esaurito, giocando in casa, era a dir poco doveroso. MARINELLA VENEGONI Càpita, nelle due ore e quaROMA ranta di musica, di pensare al primo Dalla&De Gregori dei Settanta, all’attenzione spametà dei quarant’anni smodica che quel tour si guadadi vita càpita di avere gnò, solo per continuare a fare finalmente una strada differenze: a Roma questo è segnata, almeno nell’arte del- sembrato più un raduno dei fan la musica popolare, e auto- di ciascun di loro. La musica convincersi che sì, un pala- italiana poco si stima e poco si sport lo si può riempire. In tre accoppia se non per interesse; di sicuro, ma forse anche, con la triade è eccezionale perché è calma, da soli. Ciascuno per seriamente cantautorale nei sé. Diario di bordo dei tre can- buoni propositi collettivi e nella tautori italiani che hanno più condivisione concordata di una seriamente preso il testimone scaletta che si divide tra le canda quelli che furono storici, e zoni piacevoli dell’album comuche non solo palazzetti (a ne e quelle più celebri di ciascutrent’anni, loro, e anche ben no. Alzo le mani, che apre la seprima) hanno riempito, ma rata, mette le mani avanti: «Io anche libri di scuola con i testi non sarò mai così/Posso giocadelle loro canzoni. Anche i te- re, intrattenere/Far tornare il sti di questi tre buon umore o larecano l’im- IL RUOLO DELL’AUTORE crimare... Non è pronta dell’inuna battaNiente trionfalismi solo telligenza, delglia persa/E’ una l’inventiva, del- «Non una battaglia persa corsa diversa». è una cosa diversa» l ’o r i g i n a l i t à : Ha lavorato ma la strada bene lo scenogranon è stata per nessuno di lo- fo, che ha costruito la scatola ro in discesa. In ordine alfabe- bianca con il micropalco simbotico Niccolò Fabi il più concet- lo del lontano debutto, che poi si tuale, Max Gazzé il più surre- apre a mostrare un’ottima band ale, Daniele Silvestri il più di accompagnamento. Sono in movimentista, sono cresciuti coro, si alternano, si lasciano in un’epoca che dei cantautori spazio. C’è un divertente coup voleva fare a meno. Dunque de theatre con una sfida in manpaiono a loro modo eroici nel- ti colorati a metà fra il pugilato l’aver tenuto duro con la mu- e i rappers, molto alla Gazzé cosica d’autore sulle macerie me idea. C’è la parte che nei ‘70 della musica ideologica o so- non ci poteva essere, la gita alciale, o vissuta come tale. I lo- truista ad aiutare i medici del ro eroismi si sono com’è noto CUAMM in Africa. Il finale è uniti, in nome di una giovinez- una festa di strada in salsa cuza spesa insieme al romano bana e poi romana, rallegrata «Locale», nel Padrone della fe- dalle percussioni. Tutto è grasta, un album che somiglia più devole, misurato, simpatico. o meno, con qualche sbilan- Gran successo e nessun trionfacio, a tutti e tre; e che è anda- lismo, alla faccia della superto, senza sfracelli, bene; così stardom che domina i palchi come sta navigando bene il (grazie per questo). Personaggi A La classifica di «People» ÈChris«Thor»Hemsworthilpiùsexy 1 Chris Hemsworth è l’uo- mo più sexy del mondo del 2014 per la classifica annuale dei «Sexiest Man Alive» di People. L’attore australiano ha battuto Bradley Cooper, Brad Pitt, George Clooney, Channing Tatum e Adam Levine. 31 anni di Melbourne, famoso per il ruolo di Thor e quello del corridore Hunt in Rush, Hemsworth è sposato con l’attrice spagnola Elsa Pataky da cui ha avuto tre figli. «Ringrazio i miei genitori scherza Hemsworth - Ora posso dire a Elsa: ricorda che la gente la pensa così, posso finalmente smettere di lavare piatti e cambiare pannolini». 1 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 . Spettacoli .31 «X Factor» OcchipuntatisuMorgan malasorpresaèDeGregori La storia PIERO NEGRI 1 Gli occhi di er John Lennon, Paul McCartney nelle canzoni dei Beatles ci metteva «la leggerezza e l’ottimismo» (lui invece «la tristezza e le dissonanze»). Per lo studioso della storia del rock Paul Zollo, «ha cambiato le regole del gioco e scavato il solco che la musica segue ancora oggi». E per quanto nelle canzoni dei Beatles la sua firma fosse sempre saldamente accoppiata a quella di Lennon, oggi per tutti è chiaro quali fossero dell’uno e quali dell’altro. Non è stato difficile, insomma, concepire l’idea di The Art of McCartney, un monumentale omaggio a Paul con 34 canzoni sue reinterpretate da altri artisti. Ma deve essere stato complicato realizzarlo, perché chi ha avuto l’idea, il produttore Ralph Sall, ci ha messo 11 anni per venirne a capo. Nel 2003 aveva sottoposto il progetto all’ex Beatle e ne aveva ottenuto l’ok, nel 2014, questa settimana, è uscito in tutto il mondo il risultato del suo lavoro, al quale prestano la voce, tra gli altri, Billy Joel, Bob Dylan, Yusuf Islam (ex Cat Stevens), Harry Connick, Jr., Brian Wilson (Beach Boys), Barry Gibb (Bee Gees), i Kiss, Roger Daltrey (The Who), The Cure, Perry Farrell, Smokey Robinson, Alice Cooper, B.B. King. Diciotto titoli vengono dagli album pubblicati dal 1970 in poi, dopo la fine dei Beatles, quindici appartengono al periodo (1962-1970) dei Favolosi quattro, una (Come And Get It in versione reggae), è uno scarto di Abbey Road che ebbe un certo successo nella versione dei Badfinger. Bob Dylan canta Things We Said Today, che McCartney scrisse nel 1964 per la fidanzata di allora, l’attrice Jane Asher (è nella colonna sonora di A Hard Day’s Night), provocando emozioni positive e considerazioni amare su che cosa potrebbe ancora fare il caro vec- P tutti stasera su Sky saranno puntati sulla sedia del quarto giudice: Morgan tornerà o no al suo posto? Ma la vera sorpresa della serata è un’altra: il superospite. Francesco De Gregori, «monumento» del cantautorato italiano, ha sempre rifuggito la tv perché nemica della musica e invece stavolta andrà nella tana del lupo a cantare La donna cannone riarrangiata. Anche i monumenti si aggiornano. Ancora live Nella foto qui a destra, Paul McCartney, 72 anni, dal vivo a Rio de Janeiro lo scorso 12 novembre: il suo tour si chiude a San Paolo mercoledì 26 ANTONIO LACERDA /EPA Monumento (rock) in vita per McCartney e Dylan Quasi in contemporanea due album di colleghi che cantano le loro hit Dagli archivi Bob Dylan, 73 anni, ha appena fatto uscire la versione completa dei nastri registrati nel 1967 con The Band: The Basement Tapes Complete copre sei cd (c’è anche una versione ridotta su due): 16 di quelle canzoni erano già uscite nel 1975 chio Bob rimasto senza voce se solo volesse ancora cimentarsi con il pop. Il che è poi quanto operazioni di questo genere lasciano in chi le ascolta per davvero: nostalgia per un’epoca in cui la scrittura delle canzoni, come di tutto il resto, beneficiava della libertà garantita dall’ingenuità (McCartney stesso si è sempre rifiutato di parlare del suo metodo di composizione, riconoscendo di non averne alcuno) e l’atto creativo puro stava al centro di tutto. Il che vale, ancora di più, per l’altro grande recupero di questi giorni, ovvero la pubblicazione completa dei «nastri della cantina», i Basement Tapes che Bob Dylan registrò nel 1967 con The Band. Dylan aveva colto l’occasioCHRIS PIZZELLO/AP Cancellati i suoi show Dopo le ultime accuse, Netflix ha sospeso il lancio di uno show dedicato al comico e Nbc cancellerà la sit-com che lo vede protagonista AFP Bufera su Bill Cosby accusato di molestie FRANCESCO SEMPRINI NEW YORK Si complica la situazione per Bill Cosby, il volto noto del piccolo schermo accusato ancora una volta di molestie e violenze sessuali da una ex aspirante attrice. La rete Nbc scarica letteralmente l’attore cancellando la nuova sit-com su cui stava lavorando assieme allo stesso Cosby e che sarebbe dovuta andare in onda il prossimo anno. La decisione di stracciare il contratto giunge dopo quella di Netflix che ha preferito invece posticipare lo speciale Bill Cosby 77 dedicato al comico e che doveva essere lanciato in occasione della festa del Ringraziamento. Per i due operatori tv e web sono divenute ingestibili le accuse giunte a più riprese nei confronti del protagonista della fortunata serie I Robinson, il quale - a loro dire - si sarebbe reso protagonista di atti di violenze sessuale. La presunta vittima questa è volta è Janice Dickinson, ex modella che in televisiva lo ha accusato di aver tentato di abusare di lei nel 1982 dopo una cena. L’attore - secondo quanto raccontato dalla donna, oggi 59enne - l’aveva invitata con il pretesto di discutere una sua possibile parte nel Cosby show. Qualche giorno fa un’accusa del genere era stata rivolta a «Mr. Robinson» da Joan Tarshis, spiegando che l’attore aveva tentato di usarle violenza in due episodi separati che risalgono al 1969. Entrambe le donne sostengono di aver parlato solo ora perché prima sarebbe stato complicato e per «evitare che altre corrano rischi del genere». Prima di loro era stata Barbara Bowman a raccontare sul Washington Post la «terribile esperienza» vissuta per colpa di Cosby, nel 1985 quando aveva 17 anni. L’attore, su cui pendono accuse da sei presunte vittime, continua a negare, e tramite il legale fa sapere che le affermazioni di Dickinson, come quelle delle altre donne, sono «menzogne scandalose e diffamatorie». ne di un incidente motociclistico per isolarsi a Woodstock con la famiglia. Probabilmente pensava addirittura di scendere dal palcoscenico e di trasformarsi in semplice autore: così, per fissare su nastro le idee musicali che gli giravano (vorticosamente, bisogna dire) in testa, registrò il materiale che oggi dà vita a sei cd (The Basement Tapes Complete, appena uscito). Non solo: una trentina di canzoni rimasero per sempre semplici testi e furono custodite da allora in uno scrigno. Venute a galla di recente, sono state completate, con l’avallo di Dylan, dal gruppo The New Basement Tapes che si è formato per l’occasione e che comprende T Bone Burnett, Elvis Costello, Jim James (My Morning Jacket), Marcus Mumford (Mumford and Sons) e in una canzone pure Johnny Depp (che nasce chitarrista, non attore). L’album si intitola Lost On The River e ha il raro privilegio di suonare classico e nuovo, un po’ perché la ruota del gusto ha compiuto da allora diversi giri ed è tornata al punto in cui si chiuse un decennio e se ne aprì un altro nel segno della tradizione, un po’ perché Dylan e The Band nella cantina di Woodstock si allontanarono da tutto, anche dalle mode, e non passarono mai di moda. STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 I film I Weekend PESSIMO MODESTO DISCRETO BUONO OTTIMO Schlöndorff, così la “Diplomacy” salvò Parigi dai nazisti sa documentazione e romanzando quel tanto, si immagina che il console svedese Raoul Nordling - che in effetti ebbe un ruolo determinante nella faccenda - si sia insinuato la notte del 25 agosto ’44 nella suite di Choltitz all’Hotel Meurice, convincendolo a salvare la città. Ben ambientato e diretto Katniss/ Jennifer Lawrence e Gale/Liam Hemsworth si preparano alla rivolta contro Capitol City: gran finale della saga di «Hunger Games» sarà nel novembre 2015 Sperimentale *** *** **** ***** Storico del nizia sulle note della Settima di Beethoven e le immagini della caduta di Varsavia: la fine rovinosa che, cinque anni dopo, sarebbe toccata a Parigi se il generale Dietrich Von Choltitz - governatore della capitale francese in via di essere liberata - non avesse disatteso gli ordini del Führer. Come e perché lo racconta Diplomacy di Volker Schlöndorff, trasposizione dell’omonimo testo teatrale su sceneggiatura firmata dal regista con l’autore Cyril Gely. In base a una preci- Qui Godard è senz’anima O ltre a essere un indiscusso maestro del cinema, Jean-Luc Godard è un intellettuale di assoluta coerenza che non ha mai tradito se stesso, ma a volte imbocca una strada senza uscita. Lo dimostra quest’ultimo film, Adieu au langage, un titolo che compendia la poetica di un autore da sempre impegnato a smontare e rimontare gli elementi base del linguaggio, o del racconto, e ora giunto alla conclusione della sua radicale inutilità. Sulle rive del lago di Ginevra, o negli interni di un appartamento (che deve essere quello del regista), un uomo e una donna si confrontano più spesso che no nudi, a volte in un bagno dove lui seduto sul water in una sorta di parodia del Pensatore di Rodin defeca. Mentre il tempo scorre, e le morti stagioni si succedono, ogni tanto appare un cane e rappresenta la naturalità dello sguardo; si evoca Mary Shelley che su quel lago scrisse Frankenstein, si parla dell’ Arcipelago Gulag, si usa il 3D. Puro Godard certo, ma un Godard che parla alla mente e non raggiunge i sensi, non raggiunge l’animo. Quand’è così, il linguaggio sembra davvero vano. [A. LK.] ADDIO AL LINGUAGGIO di Jean-Luc Godard; con Heloise Godet, Kamel Abdeli. Francia 2014 MILANO: Apollo ROMA: Quattro Fontane *** Facce da cinema DI FULVIA CAPRARA DIPLOMACY - UNA NOTTE PER SALVARE PARIGI Di Volker Schlöndorff; con André Dussolier, Niels Arestrup. Fra/Ger 2014 In sala da domani *** Countdown all’Apocalisse M Fantasy Il canto della guerriera Jennifer Terzo capitolo della saga “Hunger Games”, interlocutorio ma corretto ALESSANDRA LEVANTESI KEZICH C om’è noto, quella di Hunger Games – Il canto della rivolta è una prima parte arbitraria: è per mere ragioni di mercato - comprensibili, si tratta di profitti ultramiliardari che, sulla scia di Harry Potter e Twilight, il finale della saga best seller di Suzanne Collins è stato diviso in due segmenti. E tuttavia, pur interlocutorio, il capitolo ha una sua logic, aiuta ad assorbire il cambiamento di tiro che avviene nella storia. Nonostante il dittatore Snow/Donald Sutherland ostenti l’usuale arroganza, a Capitol City si respira un’atmosfera da fine Impero; esasperato da terrore e miseria il popolo dei distretti è sul punto di esplodere; e, quanto a Katniss/Jennifer Lawrence, è una protagonista confusa e lacerata, in via di trasformazione da eroina improvvisata in cari- rogettare il mondo a misura d’uomo. L’architetto Serena Bruno (Paola Cortellesi) ha talento,tenacia,ideechiare.Sefossemaschiosarebbetuttopiùsemplice,siafar approvare il piano di riqualificazione di una periferia abbandonatae, sia ottenereilrispettodell’arroganteDottorRipamonti (Ennio Fantastichini) che guida il suo studio secondo i più radicati pregiudizi machisti: «Avevo urgenza diceCortellesi-diraccontareunastoria che ho visto ripetersi tante volte, sulla pelle mia e di altre donne. La sensazionediffusa,espiacevole,èdisentirsitrasparenti.Negliincontridilavorol’interlocutore tende a guardare sempre il maschio, questo film è anche un’auto- P con solida eleganza, Diplomacy intreccia abilmente motivo storico e motivo umano, a volte virando sul drammatico, a volte alleggerendo i toni in stile boulevardier; e molto puntando sull’eccellente coppia André Dussollier e Niels Arestrup, già interpreti nella pièce teatrale . [A. LK.] Fantascienza 32 .Spettacoli smatica leader dei ribelli. Abbandonati i colori degli episodi precedenti, il film scivola su una più austera gamma di tonalità e si svolge per lo più nel bunker segreto dove i resistenti stanno armandosi per rovesciare il tiranno sotto la guida dell’ispirata Alma Coin/Julianne Moore. Katniss ritrova laggiù l’ex fidanzato Gale/Liam Hemsworth, il mentore Haymitch/Woody Harrelson, l’addetto Pr Plutarch (Philip Seymour Hoffman alla sua ultima apparizione), Effie/Elisabeth Banks sempre molto chic sebbene senza parrucche; e intanto si strugge d’amore per Peeta/Josh Hutcherson che dalla tv inneggia al regime, non si sa se perché è passato al nemico o sotto effetto di droghe. Per la seconda volta alla regia, Francis Lawrence si comporta correttamente: poteva inventare trucchetti a effetto per dare più azione e invece, con spirito di fedeltà al testo, bada a sottolineare i temi contrapposti della fama come potente arma di propaganda e della forza dei sentimenti autentici, provvedendo a creare il giusto clima d’attesa. Così quando Katniss, a mo’ di novella Giovanna d’Arco, intona l’inquietante, cupo Canto della rivolta composto per lei da James Newton Howard, avvertiamo spirare nell’aria gli epici venti di guerra del gran finale rimandato al 2015. HUNGER GAMES - IL CANTO DELLA RIVOLTA Di Francis Lawrence con Jennifer Lawrence, Julianne Moore Usa 2014 TORINO: Massaua, Ideal, Lux, The Space, Uci MILANO: Ducale, The Space, Orfeo, Plinius, Uci GENOVA: Odeon, Uci, The Space ROMA: Adriano, Andromeda, Atlantic, Broadway, Cineland, Europa, Galaxy, Jolly, Lux, Odeon, Trianon *** Cortellesi: con l’aiuto del gay Raoul Bova combatto i pregiudizi sulle donne critica, spesso siamo noi stesse a non fare il grande salto». Per la prima volta sceneggiatrice, diretta dal compagno Riccardo Milani, Cortellesi ha scritto Scusate se esisto prendendo spunto dalla vita di tutti i giorni: «Serena è un “cervello in fuga” che decide di tornare nel suo Paese». Troverà una famiglia affettuosa,chevorrebbetantovederlasistemata, e un datore di lavoro bello da perdere la testa (Raoul Bova) che potrebbe essere l’uomo ideale, ma non lo Fermo immagine CLAUDIA FERRERO ui, Clive Owen, è pedante e saccente. Lei, Juliette Binoche, è dura e sofferente. Due professori, il primo di letteratura, la seconda d’arte, intenti a dimostrare se siano più potenti le parole o le immagini. In Words and Pictures, godibilissima commedia, è lui che provoca, flirta, guida il gioco. Ma la verità la dice lei, più creativa grazie a quest’incontro urticante che le cambia la vita: «È una peste, lancia sfide in continuazione. Ringrazio Dio per questo». L sarà perchè è gay: «Tra loro si instaura un rapporto d’amore inusuale, fatto di affetto e di condivisione, decidono di vivere nella stessa casa, di prendersi cura l’uno dell’altro, pronti a tutto pur di aiutarsi.Nellecommedieromantichela coppia è sempre quella tradizionale, nellavita,invece,esistonotantimodidi stare insieme». Il duo Bova-Cortellesi aveva già avuto gran successo in Nessuno mi può giudicare: «Lì Raoul era un coatto, aveva fatto un bellissimo lavoro, ma qui è andato oltre. Ha un’indole dolce e credo fosse stimolante per lui il ruolo di un uomo sexy e virile che nascondeunavitaintimainaspettata». Con Milani, racconta l’attrice, ci sono stati «scambi e anche discussioni elancholia di Lars Von Trier era un’opera visionaria su un’Apocalisse già scritta nell’autodistruttivo stato d’animo della protagonista Kirsten Dunst, emblema di un’umanità al crepuscolo; These Final Hours di Zak Hilditch segue la strada più comune del fantascientifico centrato sul motivo della Fine e sulla domanda che vorremmo non doverci porre mai: hai 12 ore a disposizione, come le passerai? Però questa pellicola australiana a piccolo budget rivela un regista interessante, con forza immaginifica e bei ritmi. Mentre radio e tv trasmettono bollettini sul mondo che scompare, in quel di Perth c’è chi si suicida, chi spara, chi stupra, chi prega. James vorrebbe stordirsi in un party a base di droga con la sua donna, ma sulla via si trova a salvare una bambina rapita da due depravati e il suo viaggio cambia direzione, diventa un viaggio di riscoperta interiore. Si può capire chi si è e cosa si vuole a un passo dal precipitare nella catastrofe; si può essere forse felici un’ultima volta abbracciati su una spiaggia all’essere amato, in attesa dal mare di un calore che uccide. [A. LK.] THESE FINAL HOURS di Zak Hilditch; con Nathan Philipps, Angourie Rice. Australia 2014 TORINO: The Space; MILANO: The Space GENOVA: Uci, The Space ROMA: Cineland *** accese, come succede sempre quando si lavora con chi si è più in confidenza». Il punto di riferimento è «la commedia all’italiana, quella di Scola, Monicelli, Comencini, autori che hanno saputo usare un linguaggio umoristico anche per raccontare aspetti drammatici della realtà italiana. Abbiamo tentato di seguire le loro orme». SCUSATE SE ESISTO Di R. Milani; con P. Cortellesi R. Bova TORINO: Massaua, Greenwich, Ideal, Reposi, The Space, Uci; MILANO: Cinemax S. Carlo, Gloria, The Space, Uci; Genova: Corallo, Uci, The Space; ROMA: Adriano, Alhambra, Andromeda, Atlantic, Barberini, Broadway, Cineland, Doria, Galaxy, Jolly, Lux, Maestoso, Odeon, Reale, Roxyparioli, Royal, Savoy, Trianon *** LA STAMPA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 . Spettacoli .33 Programmi tv I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi del 20 novembre 2014 Rai 1 6.00 Euronews Il telegiornale europeo 6.10 Il caffè di Raiuno 6.30 Tg 1 6.45 Unomattina Attualità 11.00 Palazzo della Fao: Messaggio di papa Francesco 11.40 A conti fatti Attualità 12.00 La prova del cuoco 13.30 Telegiornale 14.00 Tg 1 Economia Attualità 14.05 Dolci dopo il Tiggì 14.40 Torto o ragione? Il verdetto finale Attualità Il court-show condotto da Monica Leofreddi 16.00 La vita in diretta 18.50 L’eredità Game show 20.00 Telegiornale 20.30 Affari tuoi Game show 21.10 Carosello Reloaded Attualità Rai 2 7.10 Army Wives Serie 8.30 Il tocco di un angelo TF 10.00 Tg2 Insieme Attualità 11.00 I fatti vostri Varietà 13.00 Tg 2 Giorno 13.30 Tg2 Costume e società 13.50 Medicina 33 14.00 Detto fatto Attualità 16.15 Castle Telefilm 17.00 SuperMax Tv Con Max Giusti e Gioia Marzocchi. Una carrellata di imitazioni e caratterizzazioni 17.45 Rai Parlamento Telegiornale Attualità 17.55 Tg2 Flash L.I.S. 18.00 Tg sport 18.20 Tg 2 18.50 NCIS: Los Angeles TF 19.40 NCIS Telefilm 20.30 Tg 2 20.30 21.00 Impazienti Sitcom 21.10 Virus - Il contagio delle idee 21.15 Che Dio ci aiuti 3 FICTION. Rosa segue il caso di un uomo che accusa il suocero di aver molestato sua figlia, ma suor Angela (Elena Sofia Ricci) e Guido sollevano dubbi sulla validità delle accuse 23.35 Porta a porta Attualità 1.10 Tg 1 - Notte. Che tempo fa 1.45 Sottovoce Attualità 2.15 StoriE della LetteraturA 2.45 Il rabdomante Film (dramm., 2007) 4.15 Da Da Da ATTUALITÀ. Il docu-talk di Nico- la Porro. Inchieste sulla stretta attualità, interviste e un dibattito con i protagonisti della vita politica ed economica 23.50 Tg2 0.05 Obiettivo Pianeta 1.00 Hawaii Five-0 Telefilm 1.45 Meteo 2 1.50 La Piovra 3 Serie 3.45 Tg2 Eat Parade 4.00 Videocomic Rai 3 6.30 Rassegna stampa italiana e internazionale 7.00 Tgr Buongiorno Italia 7.30 Tgr Buongiorno Regione 8.00 Agorà Attualità 10.00 Mi manda Raitre 11.00 Elisir Attualità 12.00 Tg 3 12.45 Pane quotidiano 13.10 Il Tempo e la Storia 14.00 Tg Regione. Meteo 14.20 Tg 3. Meteo 3 14.50 Tgr Leonardo Attualità 15.00 Tg3 Lis 15.05 Tgr Piazza Affari 15.10 Terra nostra 2 TN 15.55 Aspettando Geo Doc. 16.40 Geo Documentari 19.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo 20.00 Blob Videoframmenti 20.15 Sconosciuti Attualità 20.35 Un posto al sole SO 21.05 Reality ★★★ FILM. (dramm., 2012) con Aniello Arena. Regia di Matteo Garrone. Unpescivendolotrentenne,appassionato di tv e reality, si comporta nellavitaquotidianacomeunconcorrente del Grande Fratello 23.10 The Newsroom Telefilm 0.00 Tg3 Linea Notte 1.05 Rai Parlamento Telegiornale Attualità 1.15 W la storia Documentari 1.45 La musica di Raitre 2.20 Fuori Orario Canale 5 Italia 1 Rete 4 6.00 Tg 5 Prima pagina 7.54 Traffico 8.00 Tg 5 Mattina 8.45 Mattino Cinque 11.00 Forum Attualità 13.00 Tg 5. Meteo.it 13.40 Beautiful Soap opera 14.15 Centovetrine Soap opera 14.45 Uomini e donne 16.15 Il segreto Telenovela 17.00 Pomeriggio cinque Attualità Approfondimenti e dibattiti in studio su temi di cronaca, politica, attualità e spettacolo in compagnia di Barbara D'Urso 18.45 Avanti un altro! Game show 20.00 Tg 5. Meteo.it 20.40 Striscia la notizia 7.15 Tutto in famiglia Telefilm 7.45 Mike & Molly Sitcom 8.40 Psych Telefilm 10.30 The closer Serie 12.25 Studio Aperto 13.00 Sport Mediaset Sport 14.05 I Simpson Cartoni 14.35 Futurama Cartoni 15.00 2 broke girls Telefilm 15.20 Big Bang Theory Sitcom 16.05 E alla fine arriva mamma Sitcom 16.50 White Collar Telefilm Neal Caffrey, un giovane genio della truffa, si ritrova costretto, suo malgrado, a lavorare come consulente per l’agente dell’Fbi Peter Burke 18.30 Studio Aperto. Meteo 19.20 CSI New York Telefilm 6.50 Zorro Telefilm 7.10 Hunter Telefilm 8.05 Cuore ribelle Telenovela 9.30 Carabinieri Telefilm 10.35 Sai cosa mangi? Con Emanuela Folliero 10.45 Ricette all’italiana Con Davide Mengacci 11.30 Tg 4 - Telegiornale 12.00 Detective in corsia TF 13.00 La signora in giallo TF 14.00 Lo sportello di Forum 15.30 Hamburg distretto 21 TF 16.35 Ieri e Oggi in Tv 16.45 Penelope, la magnifica ladra Film (comm., 1966) con Natalie Wood, Ian Bannen, Dick Shawn, Peter Falk ★★ 18.55 Tg4 - Telegiornale 19.35 Il segreto Telenovela 20.30 Tempesta d’amore SO 21.10 Zelig 21.10 Pitch Black VARIETÀ. Per celebrare i 18 anni dello show, la conduzione viene affidata ogni settimana a una coppia diversa. Questa sera è la volta di Gerry Scotti e Teresa Mannino 23.30 Matrix Attualità Conduce Luca Telese 1.20 Tg 5 Notte. Rassegna stampa. Meteo.it 1.50 Striscia la notizia Varietà satirico 2.25 Uomini e donne La 7 6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo. Traffico 7.00 Omnibus - Rassegna stampa Attualità 7.30 Tg La7 7.55 Omnibus Attualità 9.45 Coffee break Attualità 11.00 L’aria che tira Attualità 13.30 Tg La7 14.00 Tg La7 Cronache 14.40 Il commissario Maigret Telefilm 16.30 Suor Therese Telefilm Suor Therese, ex poliziotta, dopo la separazione dal marito, Gérard Bonaventure, si ritira in convento 18.15 Il commissario Cordier Telefilm 20.00 Tg La7 20.30 Otto e mezzo Attualità 21.15 Life - Uomo e natura 21.10 Announo FILM. (fant., 2000) con Vin Diesel. DOCUMENTARI. Appuntamento Regia di David Twohy. In un futuro prossimo, un’astronave è costretta a un atterraggio di fortuna su un pianeta sconosciuto dove vivono mostruose creature con i reportage del biologo naturalista Vincenzo Venuto. Un viaggio in tre continenti per raccontare il sempre più fragile equilibrio tra uomo e natura ATTUALITÀ. Seconda puntata del settimanale di approfondimento ideato da Michele Santoro e condotto in studio da Giulia Innocenzi. Seconda edizione 23.25 Pianeta rosso Film (fant., 2000) con Val Kilmer, Carrie-Ann Moss. Regia di Anthony Hoffman ★★ 1.35 Sport Mediaset Sport 2.00 Studio aperto La giornata 23.55 Commedia sexy Film (comm., 2001) con Ricky Tognazzi, Elena Sofia Ricci. Regia di Claudio Bigagli ★★ 1.35 Tg4 Night News 2.00 Qui non è il Paradiso Film UNA MARCIA IN PIÙ ALLE TUE DIFESE? SU CON IMMUNO ★★★ 0.00 Tg La7 0.15 Otto e mezzo Attualità Con Lilli Gruber (R) 1.00 Coffee break (R) 2.15 L’aria che tira Con Myrta Merlino (R) 4.45 Omnibus Attualità Per preparare il tuo organismo all’arrivo della stagione fredda e quando le tue difese immunitarie sono messe a dura prova dalle molteplici situazioni di stress, SU con Sustenium Immuno Energy. La sua formula a doppia azione, con GLICINA, GLUTAMMINA, VITAMINE e ZINCO, è studiata per ATTIVARE e RINFORZARE le tue difese immunitarie. 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È una sera come tante, finché un boato fa tremare le pareti delle case SKY HITS 21.00 Il mio amico Ted Le avventure di Aussie e Ted, un orsacchio che si illumina con l’affetto SKY CINEMA FAMILY A ciascuno il suo In un paese della Sicilia vengono uccisi il farmacista Manno e il dottor Roscio SKY CLASSICS RAI STORIA 54 18.15 Speciali StoriaIran 1979 19.10 Testimoni del tempo 19.35 L’Italia in 4d Anni ‘70 20.30 Il giorno e la storia 20.50 Il tempo e la storia 21.35 a.C.d.C. La vita ai tempi di Napoleone 22.35 a.C.d.C. Guerrieri: Riccardo cuor di leone RAI MOVIE 12.20 Io tigro, tu tigri, egli tigra Film 14.15 In & Out Film 15.50 A piedi nudi nel parco Film 17.40 Rai News - Giorno 17.45 Una teenager alla Casa Bianca Film 19.35 Scusa se è poco Film 21.15 Padrona del suo destino Film 23.10 Movie.Mag Magazine 23.40 1408 Film film serie tv Fantozzi in Paradiso Dopo la pensione, Fantozzi scopre di avere pochi mesi di vita e... SKY COMEDY Perché te lo dice mamma Diane Keaton, mamma apprensiva, cerca marito per la figlia minore single SKY 17.05 Project Runway USA 9 PASSION Captain Phillips Attacco in mare aperto La cronaca dell’incontro in mare del capitano Phillips con i pirati somali SKY MAX 21.10 Elysium Los Angeles 2154. L’umanità rimasta sulla Terra è un’unica grande classe operaia SKY HITS Anchorman 2 - Fotti la notizia 1978. Il ritorno del team delle news serali di Channel Four della Kvwn-Tv SKY CINEMA 1 22.35 Beautiful Creatures - La sedicesima luna Trasposizione cinematografica dei romanzi di Kami Carcia e Margaret Stohl SKY CINEMA FAMILY 22.40 Quel maledetto treno blindato 1944: soldati americani in prigione approfittano di un bombardamento per fuggire SKY CLASSICS 24 IRIS 9.00 Per qualche dollaro in più Film 11.30 Bellifreschi Film 13.15 Hazzard Telefilm 15.25 Django il bastardo Film 17.15 Il burbero Film 19.15 Hazzard Telefilm 21.00 Nato il 4 luglio Film 0.05 Adesso Cinema! 0.30 Intervista col vampiro Film 2.50 Il tempo dei cani pazzi Film DISCOVERY CHANNEL FOX CRIME 17.20 Castle FOX 18.05 Grey’s Anatomy FOX LIFE 18.10 Castle FOX 18.15 Cold Case FOX CRIME 18.35 Donne nel mito: Audrey Hepburn DIVA UNIVERSAL 18.50 Quincy DIVA UNIVERSAL 19.00 Grey’s Anatomy FOX LIFE 19.10 NCIS FOX CRIME I Simpson FOX 19.35 I Simpson FOX 19.50 Poirot DIVA UNIVERSAL Il tocco dello chef FOX FOX 20.05 Criminal Minds FOX FOX 20.50 Donne nel mito: Ada Ascarelli Sereni DIVA UNIVERSAL DIVA The Killing FOX CRIME Cucine da incubo FOX 19.30 Le Italie della Moda: Con le mani ARTE 19.45 X Factor Daily SKY UNO 20.00 Queen ARTE Affari a quattro ruote DISCOVERY CHANNEL 20.05 Cuochi e fiamme LEI 20.10 The Sing Off SKY UNO 20.25 Stupidi al quadrato 20.30 20.55 NATIONAL GEOGRAPHIC Queen ARTE Extra Art ARTE NATIONAL GEOGRAPHIC 21.00 Top Ten Sharkdown: i più letali DISCOVERY CHANNEL LEI Ante Factor SKY UNO 21.10 Chagall ARTE X Factor 2014 SKY UNO 21.45 Il Barocco - Da San Pietro a Saint Paul 21.55 Crimini metropolitani LEI Invasione aliena LIFE Rake FOX 21.50 NCIS FOX CRIME 21.55 Bones FOX LIFE The Big Bang Theory FOX UNIVERSAL NATIONAL GEOGRAPHIC ARTE UNIVERSAL 22.00 Padre Brown SKY UNO 19.25 Gli anni ‘80 Accumulatori seriali CRIME 20.30 The Big Bang Theory 21.00 Padre Brown 19.10 Cambio cuoco LEI 19.20 Britain’s Got Talent Natura violenta LIFE 20.00 Bones FOX LIFE The Big Bang Theory NATIONAL GEOGRAPHIC 22.00 Nudi e crudi... A nudo DISCOVERY CHANNEL 22.55 River Monsters DISCOVERY CHANNEL DIVA CIELO MTV 26 15.15 SkyTg24 mezzogiorno 15.30 MasterChef Australia Varietà 16.30 Fratelli in affari 17.30 Buying & Selling 18.30 Fratelli in affari 19.15 Affari al buio 20.15 Affari di famiglia 21.10 Priest Film 23.00 Hypersex: malati di sesso Documentari 0.00 Bitch Slap - Le superdotate Film 8 14.20 Ginnaste - Vite Parallele Varietà 15.10 Catfish: False Identità Magazine 16.00 Motorhome Piloti di famiglia 17.00 Friendzone: amici o fidanzati? 17.50 Teen Mom 2 19.50 Motorhome Piloti di famiglia 20.15 Il testimone 21.10 Alfie Film 23.20 Are You The One? Varietà REAL TIME Muoviti o muori NATIONAL GEOGRAPHIC 15.25 L’allenatore nel pallone 2 Oronzo Canà (Lino Banfi) torna ad allenare la Longobarda. Di Sergio Martino PREMIUM COMEDY 15.35 Irma la dolce Parigi: Jack Lemmon s’innamora della prostituta Irma (Shirley MacLaine) PREMIUM UNIVERSAL 16.05 Carnage Due coppie tentano di risolvere una rissa scoppiata tra i rispettivi figli PREMIUM CINEMA EMOTION 16.35 Cape Fear - Il promontorio della paura Uscito di galera, Robert De Niro perseguita il suo avvocato difensore Nick Nolte PREMIUM CINEMA 17.30 Mr. Beaver Walter, dirigente di un’ndustria di giocattoli, trova un pupazzo da ventriloquo PREMIUM CINEMA EMOTION 17.35 La vita è una cosa meravigliosa Enrico Brignano è un poliziotto che si occupa di intercettazioni PREMIUM COMEDY 17.40 Contagion Una malattia capace di svilupparsi anche per contatto sta colpendo il mondo PREMIUM CINEMA ENERGY 18.05 Jackie Brown La hostess Jackie Brown è 31 14.50 Il nostro piccolo grande amore 15.45 Abito da sposa cercasi Varietà 17.15 Quattro matrimoni 18.10 Amici Casting 19.10 Cucine da incubo USA Varietà 21.10 Malati di pulito 23.05 Partorirò tuo figlio 0.05 Malattie misteriose 1.05 Malattie imbarazzanti intrattenimento 19.05 Fast N’ Loud FOX LIFE 17.15 CSI New York 22 DMAX 52 15.10 Sei spacciato! 16.00 River Monsters 16.50 Affari a quattro ruote 17.45 Top Gear 18.35 Affare fatto! 19.30 Storage Wars Canada 20.20 Banco dei pugni 21.10 Top Gear 22.00 Affari a quattro ruote 22.50 Mixologist. La sfida dei cocktail 23.15 Banco dei pugni film serie tv divisa tra il boss che la vuole morta e la polizia 15.45 R.I.S. Roma 3 Delitti imperfetti TOP CRIME Una Famiglia... Quasi Perfetta MYA 16.05 Grimm ACTION 16.35 Friends JOI 16.45 Fire & Ice - La Sfida Più Grande MYA 16.50 Almost Human ACTION 16.55 Parks And Recreation PREMIUM UNIVERSAL 19.05 La versione di Barney Barney ha una sua versione sulla sua vita e sulla scomparsa del suo amico Boogie PREMIUM CINEMA EMOTION 19.25 Ferite mortali L’agente Steven Seagal sventa un attentato al vicepresidente degli Stati Uniti PREMIUM CINEMA ENERGY 21.15 L’isola delle coppie Quattro coppie decidono di passare le vacanze nella stessa isola tropicale PREMIUM COMEDY La vita facile Due amici, dopo essersi persi di vista, si ritrovano dopo qualche tempo in Kenya PREMIUM CINEMA EMOTION Occhi di Laura Mars La fotografa di moda veggente Faye Dunaway aiuta a scoprire l’assassino PREMIUM UNIVERSAL Radio America Storia del programma radiofonico condotto da Garrison Keillors. Di Robert Altman PREMIUM CINEMA 23.05 Un altro mondo Andrea riceve una lettera dal padre che lo informa di essere in fin di vita PREMIUM CINEMA EMOTION JOI 17.30 Mom JOI 17.45 Flikken - Coppia in giallo TOP CRIME I Signori della Fuga ACTION 17.55 2 Broke Girls JOI 18.25 Mike & Molly JOI 18.30 Pretty Little Liars MYA 18.40 Grimm ACTION 18.45 The middle JOI 19.10 Big Bang Theory JOI 19.25 Law & Order: Unità Speciale TOP CRIME Una mamma per amica MYA 19.30 Almost Human ACTION 19.35 Psych JOI 20.25 I Signori della Fuga ACTION Psych JOI 21.05 Bones TOP CRIME 21.15 Arrow ACTION The Carrie Diaries MYA Mom JOI 22.00 Gotham ACTION 22.05 Hart of Dixie MYA 22.25 Royal Pains JOI 22.45 Law & Order: Unità Speciale TOP CRIME 22.50 Chicago Fire ACTION 23.00 Nip’n Tuck MYA 34 STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 SPORT Legenda BIANCONERI CHIELLINI (Italia) IN NAZIONALE 90’ MINUTI GIOCATI 13 PARTITE BONUCCI (Italia) 81’ 1 CONDIZIONE BUFFON (Italia) 90’ 1 Juve, rinnovano Buffon e Chiellini Dopo Pogba, nella Juve si chiude la partita dei rinnovi contrattuali per Gigi Buffon e Giorgio Chiellini. L’annuncio verrà dato direttamente dal presidente Andrea Agnelli, oggi a Vinovo, alla presenza del capitano e vice capitano della Juve. I due giocatoritotem, in scadenza, prolungheranno la loro carriera bianconera fino al 2017 (Buffon) e 2018 (Chiellini). LICHTSTEINER (Svizzera) 90’ 1 MORATA (Spagna) 102’ 2 TEVEZ (Argentina) 57’ 2 COMAN (Francia U21) 117’ 2 MARCHISIO (Italia) 90’ 1 PEREYRA (Argentina) 36’ 2 VIDAL (Cile) GIOVINCO (Italia) 65’ 1 MATTIELLO (Italia U20) 45’ 1 POGBA (Francia) 81’ 2 1 166’ 2 Centimetri LA STAMPA GIALLOROSSI IN NAZIONALE GERVINHO (Costa d’Avorio) 180’ 2 NAINGGOLAN 0’ 2 DE ROSSI (Italia) 90’ 1 KEITA (Mali) 110’ 2 PJANIC 62’ 1 DESTRO (Italia) 65’ 1 MANOLAS (Grecia) 163’ 2 SANABRIA 45’ 2 11 CORSA SCUDETTO, LE DUE BIG RITROVANO I NAZIONALI E SABATO TORNANO IN CAMPO: LA CAPOLISTA A ROMA CON LA LAZIO, I GIALLOROSSI IN CASA Rush finale Riparte la sfida tra Juve e Roma: un mese di partite prima dello stop invernale. Il check up Condizione fisica 10 30 Carlos Tevez ha già raggiunto la doppia cifra: 8 reti in serie A (capocannoniere con Callejon) e 2 in Champions Il costo dell’operazione sostenuto dalla Roma per strappare Juan Iturbe alla Juve in estate Gol bbb Massimiliano Allegri l’ormai famoso «fiuu» di sollievo l’ha rispolverato dopo aver visto rientrare alla base i suoi nazionali sani e salvi. Tutti o quasi, visto che Vidal arriverà solo oggi pomeriggio dal Cile (ma sta bene) e Ogbonna è tornato malconcio dall’Italia (sabato però può andare in panchina). Chiusa la sosta senza danni collaterali, nella Juve comunque restano i problemi di una difesa in grande emergenza. Solo Chiellini sta bene, visto che Bonucci ha un piccolo problema muscolare (stringerà i denti) e l’elenco degli infortunati è lungo con Padoin confermato terzino sinistro. Da monitorare Pirlo: non è ancora al 100%, ma contro la Lazio vuole esserci. Precauzione permettendo. bb Autentica costante, sia per quantità che per qualità, dell’avvio di stagione: sedici giocatori sono transitati per l’infermeria. L’emergenza continua a coinvolgere la difesa: con Yanga-Mbiwa ammaccato per 20 giorni, Castan in attesa dell’idoneità e Maicon fermo ai box per almeno un’altra settimana, a Bergamo verranno precettati gli acciaccati Torosidis e Manolas e scatterà un semaforo verde obbligato al rientro di Astori. Le cose vanno meglio a centrocampo, grazie al graduale ritorno di Strootman, e in attacco. Per sabato, con Totti squalificato, Garcia progetta un tridente Iturbe-DestroLjajic per non costringere Gervinho agli straordinari. Milioni LAPRESSE b molto negativo bb bbb negativo N positivo bbbb molto positivo Fattore psicologico A CURA DI MATTEO DE SANTIS E GIANLUCA ODDENINO ervi, muscoli, cuore e testa. Nel rush finale di questo 2014 calcistico, Juve e Roma ripartono dopo la pausa di un campionato con una sola certezza: non potranno risparmiarsi, usando tutto quello che hanno a livello di forze, giocatori e adrenalina, perché prima della sosta natalizia si decide la stagione. Non solo in Champions, con una qualificazione tutta da conquistare per entrambe. I bianconeri ripartono con 3 punti di vantaggio in classifica sui giallorossi e la voglia di vincere la Supercoppa al termine di un mese da vivere in apnea. La squadra di Garcia, invece, punta ad agganciare i rivali che avranno il morale più alto, ma un calendario più complesso. E allora, che il duello riprenda. LAPRESSE b b b b I tre punti di vantaggio in classifica sulla Roma sono la migliore base per ripartire in campionato e anche un’assicurazione per affrontare la Champions senza ulteriori pressioni esterne. L’umore bianconero è buono, ma non solo per i rinnovi contrattuali dei «senatori» Buffon (che vuole cancellare l’errore di ItaliaCroazia) e Chiellini. Le nazionali hanno restituito giocatori carichi e motivati (da Pogba a Tevez, passando per Coman e Morata), mentre tra un mese c’è in palio il primo trofeo e la Juve vuole chiudere l’anno con un trionfo. b b b Archiviati malamente i due incontri ravvicinati con l’extraterrestre Bayern e incassata la lezione impartita dal Napoli, la consolazione si chiama classifica. La Roma è caduta in piedi sia in campionato sia in Champions: l’aggancio alla Juve e il passaggio del turno sono rimasti a tiro. L’aver superato la prima crisi stagionale senza gravi ripercussioni rappresenta una buona base per organizzare la rincorsa. Garcia, nonostante qualche muso lungo (Destro in primis), continua a credere nello scudetto e aspetta con impazienza i rientri di leader come Maicon e Strootman. LA STAMPA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 Costa d’Avorio, qualifica con invasione Oggi in Tv Con uno 0-0 ad Abidjan contro il Camerun la Costa d’Avorio ha ottenuto il punto che le serviva per andare in Coppa d’Africa (17 gennaio-8 febbraio), ma ha dovuto reggere l’urto di un’invasione fuori controllo. I tifosi si sono portati via tutto: dai pantaloncini di Gervinho ai pali della porta. È dovuta intervenire la polizia che non ci è andata leggera. 9,00 Golf. DP World Tour 13,00 Sport Mediaset 14,00 Tg Sport 15,00 Si Basket 16,30 Pomeriggio da campioni 18,00 Tg Sport (Belgio) TOROSIDIS (Grecia) 151’ 2 (Bosnia) YANGA MBIWA (Francia) 90’ 1 (Paraguay) UCAN (Turchia U21) 57’ 1 Terapia d’urto per avere collaborazione: stage a gennaio e a febbraio Sostegno federale Retroscena MASSIMILIANO NEROZZI TORINO delle rivali Calendario bb Un mese di fuoco attende i campioni d’Italia da sabato sera: cinque partite di campionato con Lazio, Toro, Fiorentina e Sampdoria, intervallate dalle due sfide di Champions con Malmoe e Atletico Madrid. E, dulcis in fundo, la Supercoppa a Doha contro il Napoli (22 dicembre). Un ciclo così Allegri non l’ha ancora vissuto a Torino e questo rush finale sarà un test decisivo per capire le ambizioni e la forza della sua Juve. Dopo un avvio da record (sta facendo meglio di Conte), i bianconeri devono chiudere il 2014 con il primo posto in classifica, la qualificazione agli ottavi (obiettivo prioritario) e un trofeo in bacheca. Per farcela, però, non potranno fallire l’approccio dopo la pausa, come accaduto un mese fa. bbb Nella volatona finale del 2014 la Roma si gioca tanto: a Mosca (trasferta lunga da 4 giorni e 3 notti) e in casa con il Manchester City gli ottavi di Champions, con Atalanta, Inter, Sassuolo, Genoa e Milan l’aggancio alla Juve. Sette partite in tutto: quattro all’Olimpico e tre in trasferta. L’obiettivo, non dichiarato ma neanche tanto nascosto, è fare il maggior numero di punti e ne servono tanti: per cancellare le ombre della crisetta autunnale, per smentire le accuse di una preparazione atletica sbagliata e per mettere fieno in cascina in vista di gennaio. Con l’arrivo dell’anno nuovo, infatti, la Coppa d’Africa si porterà via due pilastri come Gervinho e Keita, ieri a segno su rigore per la qualificazione del Mali. N on è mai follia, quella di Antonio Conte, e c’è sempre un metodo, dentro e fuori dal campo. Diciamo che dalle parti della Juve ne hanno una non vaga idea. «Continuo a sentire, faremo questo e faremo quell’altro, ma io voglio i fatti», ha sbraitato il ct azzurro nella notte di Marassi. Saranno fischiate le orecchie anche a qualcuno in Federcalcio, se ieri il presidente Carlo Tavecchio gli ha risposto, cercando di farlo sentire un po’ meno un uomo solo al comando: «Siamo felici di come sta lavorando Conte. E noi lo supportiamo in tutto». Solo che lui non vuole fiori, ma opere di bene: Antonio Conte, 45 anni, ha vinto 5 partite e ne ha pareggiata una da quando è sulla panchina della nazionale Supporteremo Antonio in ogni modo e cercheremo di creare occasioni di incontro tra ct e squadra Carlo Tavecchio Presidente della Figc ANSA «Lavoreremo per fare ancora più grande questa Nazionale ha spiegato il numero uno della Figc - parleremo con tutte le componenti per creare più occasioni di incontro tra il ct e la squadra». Che vuol poi dire organizzare gli stage, dei quali si parlerà già ai margini del Consiglio Federale di oggi. Al massimo un paio, prima di ritrovarsi a marzo, per le qualificazioni a Euro 2016. Quello che strappò Prandelli. Dando un’occhiata al calendario, stipato di campionato e Coppe, si possono azzardare un paio di giorni a ritrovo: 19-20 gennaio, 9-10 febbraio. La Grande Guerra (dei ct), da Lippi a Prandelli, è però contro l’atteggiamento dei club: un film già visto. Anche se gli unici a non darci neppure un’occhiata sono proprio le società, le so- 35 18,00 Basket. Cska Mosca-Berlino FoxSports2 18,15 Icarus SkySport2 19,00 Sport Mediaset Italia1 20,45 Basket. Milano-Fenerbahce FoxSports2 23,00 Calcio&Mercato Sportitalia 23,00 Volley. Treia-Paris FoxSports2 0,50 Calcio. Gremio-Cruzeiro FoxSports 2,00 Basket. Nba, Miami-L.A. Clippers SkySport2 Voce grossa? È il metodo Conte Dopo la Juve, la Nazionale Deciso DELL’ATALANTA SkySport2 Italia1 RaiSport Sportitalia RaiSport Rai2 . le che potrebbero cambiare le cose. Sempre sintonizzate su altro programma: «La Nazionale non potrà mai essere più importante delle squadre, ballano centinaia di milioni». Ovvero, il valore di giocatori e la Champions. Conte sognerebbe altro: «Ci vuole più amore per questa Nazionale: in tre mesi di lavoro e tre raduni, invece, ho capito che viene vissuta come un fastidio. Qualcuno storce il naso anche se parlo di intensità nei pochi giorni in cui ho i ragazzi a disposizione». Storceva il naso pure lui, da allenatore della Juve, quando al solo sentir parlare di stage o convocazioni, veniva colpito dall’orticaria. Onestamente, l’ha ammesso: «Se alleni un club, pensi alla squadra e non agli altri». Anche se poi Claudio Lotito, uno che pure dovrebbe stare dalla sua parte, ha già annotato i conti: dall’inizio della stagione, i giocatori hanno passato 50 giorni con il club e 33 a disposizione dell’Italia. Sempre stato così, in autunno. Al ct non baUN CT AMBITO «Inizio a stancarmi» ribadisce il tecnico tenuto d’occhio dal Psg sta: «Per adesso è cambiato l’allenatore della Nazionale, non i problemi del calcio italiano: e io non sono venuto qui per perdere tempo». Sarà mica un lungo addio? In fondo, il Psg continua a tenerlo d’occhio. «Questo non è un punto di rottura, ma di costruzione: una pietra lanciata, e chi deve capire, capisca». La situazione è disperata: «Ci stiamo estinguendo. E dico queste cose dopo cinque vittorie e un pareggio, ma inizio a stancarmi». Non per esagerare, ma avete presente come finì con la Juve? Oggi voto in Figc PrimariformainA: rosea25giocatori Carlo Tavecchio, 71 anni 1 Appuntamento con le ri- forme. All’ordine del giorno del Consiglio Federale di oggi c’è l’approvazione del primo pacchetto di cinque proposte, volute dal presidente Tavecchio (e progettate dal consigliere ad hoc Lotito). La prima è la riduzione delle rose a 25 giocatori, con l’obbligo di 4 tesserati allevati nel vivaio e altrettanti di formazione italiana. Una mossa ispirata dalle liste Uefa e ideata, secondo la Figc, per il sostanziale sfoltimento e il progressivo ringiovanimento dei campionati: entrata in vigore prevista per la prossima stagione, con la possibilità di deroghe e percorsi di accompagnamento per non «rottamare» i calciatori in esubero comunque sotto contratto (almeno un’ottantina in A). Il secondo punto, copiato dalla Premier League, riguarda gli extracomunitari: il requisito, per uno dei due nuovi posti disponibili, sarà di un numero minimo di presenze in Nazionale. Completano il quadro delle proposte riformatrici l’introduzione di un modello di fair play finanziario interno e la liberalizzazione dell’attività di procuratore. [M.D.S.] 1 2 36 .Sport LA STAMPA .GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 Prove per domenica Incampoalle12,30 oggilasimulazione il caso FRANCESCO MANASSERO TORINO 1 Il Toro recupera i Nazionali per la simulazione gara in programma oggi alle 12,30. Dopo Darmian, El Kaddouri e Gillet, arrivati martedì, ieri si sono rivisti Moretti e Jansson e oggi è il turno di Glik e Maksimovic: mancano ancora Martinez e Silva attesi tra 24 ore. Ieri si sono fermati Benassi e Perez (un problema al gluteo per l’U21, al polpaccio per lo spagnolo) e la loro disponibilità per il Sassuolo è a rischio. Intanto, da lunedì a sabato saranno messi in vendita i biglietti per il derby che si giocherà a casa Juve domenica 30 alle ore 18. Il prezzo del settore ospiti è 40 euro (20 per U16): canale di vendita Listicket. I ladri di emozioni hanno saccheggiato l’Olimpico. Nella culla del Toro segnare è diventato quasi illegale, se vige la legge del «mai dire gol». Lo stadio che dal 2011 è ad uso esclusivo dei granata è quello, tra tutti gli impianti d’Europa, dove i tifosi (di casa e ospiti) hanno esultato di meno. Perché a mancare, quest’anno, è proprio quel momento, liberatorio, che da solo vale il prezzo del biglietto e che si sogna tutta la settimana: quando la palla sfonda la porta. Un brivido che, in serie A, sulla schiena degli spettatori dell’ex Comunale è salito solo 5 volte, tenendo conto dei 3 gol fatti dalla squadra di Giampiero Ventura e di quelli subiti. Se nella tana granata si è perso un po’ di spettacolo, anche altre importanti realtà europee stanno vivendo una LA SFIDA A PRANZO In arrivo c’è il Sassuolo, primatista europeo di pari in bianco: quattro Amauri, 34 anni, attaccante, è alla prima stagione in maglia granata Mai dire gol all’Olimpico Il Toro cerca la svolta buona Punte in crisi ma difesa solida: in casa granata le reti sono una rarità situazione simile. In Germania, il Colonia è andato a referto in sole 2 occasioni (4 per gli avversari), mentre ad Amburgo il risultato finale è stato di poco migliore: 3 reti per i padroni di casa, 6 per gli avversari. In Spagna, gli impianti di Bilbao e Getafe hanno fatto registrare il gradimento peggiore, seguiti da quello di Granada. La festa è altrove, soprattutto in Inghilterra e Francia dove sono stati registrati almeno dieci gol in ogni GLI STADI D’EUROPA DOVE SI E’ SEGNATO DI MENO OLIMPICO di Torino: RHEINENERGIE di Colonia: 5 gol 6 gol 3 gol fatti 2 gol dai padroni subiti di casa 2 gol fatti 4 gol subiti ATLETI AZZURRI D’ITALIA di Bergamo: SAN MAMES di Bilbao: COLISEUM ALFONSO PEREZ di Getafe (Madrid): 7 gol 7 gol 8 gol 2 gol fatti 5 gol subiti Centimetri-LA STAMPA 3 gol fatti 5 gol fatti 2 gol subiti 5 gol subiti stadio. Per il Torino, il dato oggettivo di un Olimpico dove è tornato qualche sbadiglio non è tutto negativo. Se la gioia del gol ha cambiato domicilio (peggio, in termini di realizzazioni, c’è solo l’Atalanta con 2), è altrettanto vero che le 2 reti subite da Glik e compagni (con Verona e Fiorentina) sono un’altra nota di valore alla difesa, la seconda del campionato dietro la Roma (mai perforata). La retroguardia, però, ha sempre rappresentato il punto di forza dei granata: è il reparto dove si fabbricano i sogni ad essere in crisi. Un problema che ha radici lontane, anche se i dati più negativi emergono ora. Il Torino ha il secondo peggior attacco della serie A e la peggior finalizzazione di occasioni sottoporta con l’8%: il Sassuolo, il prossimo avversario, ne concretizza il 47%. Non somma più di un gol a partita da sette giornate e non ha risolto la dipendenza da Quagliarella: l’ex bianconero, che ha realizzato 4 dei 7 gol totali, monopolizza anche la statistica dei tiri nello specchio, 14 su 34. Sono dati preoccupanti ma che possono essere spazzati via in 90’, sebbene sulla carta la sfida alla squadra di Di Francesco non sembri la più adatta a sbloccare la situazione. Anche i neroverdi hanno il loro record: sono quelli che in Europa hanno ottenuto più 0-0 (4 volte). Al Toro può bastare un gol per stoppare la fuga d’entusiasmo dall’Olimpico, che ha già perso quasi 2mila spettatori rispetto a dodici mesi fa. A questo punto della stagione, nello stadio granata si erano già visti 19 reti, 10 delle quali segnate grazie ad un Cerci in formato super (5 perle in 6 prestazioni). Per riportare la gente alla partita, la società di Urbano Cairo ha riabbassato i prezzi dei biglietti con attenzione a donne ed under 16. Adesso tocca al Toro e ai tifosi ricostruire l’alchimia. SPAZIO AFFARI > ATTIVITA’ COMMERCIALI Liguria Negozi/aziende acqu./gerenze AFFARISSIMO Mentone Garavan sul mare, in immobile recente, appartamenti vista mare mozzaiato da € 119.000. Tel. 0184.055550 italgestgroup.com ACQUISTIAMO conto terzi attività industriali, artigianali, commerciali, turistiche, alberghiere, immobiliari, aziende agricole, bar. Clientela selezionata paga contanti. Business Service Group 02.29518272. 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Alonso, messaggio d’addio Ferrari-Vettel: è il giorno Prosecco Zonin Insieme a chi ami. Annuncio atteso oggi ad Abu Dhabi: il tedesco affiancherà Raikkonen Lo spagnolo si congeda: “Ho guidato benissimo, senza risultati...” Passato e futuro Retroscena Fernando Alonso, 33 anni (a sinistra), lascia la Ferrari dopo un quinquennio. Sebastian Vettel (27, a destra) prenderà il suo posto STEFANO MANCINI l segreto peggio custodito della Formula 1 sarà con ogni probabilità svelato oggi: Sebastian Vettel dal 2015 diventerà un pilota della Ferrari. Per il secondo segreto peggio custodito bisognerà aspettare un po’: Fernando Alonso annuncerà il mese prossimo il ritorno alla McLaren. La Ferrari ha deciso di rompere la cortina di silenzio e di sfruttare l’ultima vetrina utile: il Gran premio di Abu Dhabi che domenica chiuderà la stagione. Oggi è il giorno giusto, prima che i riflettori si accendano sulla volata tra Lewis Hamilton e Nico Rosberg. Vettel ha vinto 4 degli ultimi 5 campionati, ha firmato un contratto biennale con opzione per un terzo anno e guadagnerà mal contati trenta milioni di euro tra ingaggio, premi e merchandising. La sua missione: riportare il Cavallino al successo entro un paio di stagioni. Alonso, invece, se ne va dopo un quinquennio aspro, emozionante, sofferto a seconda dei momenti. Ieri ha pubblicato quattro tweet in versione bilingue spagnoloinglese (l’italiano l’ha abolito da tempo): gli auguri di buona I F1, DOMENICA ULTIMO GP Sfida Hamilton-Rosberg Gaffe Mercedes: «Speriamo che Lewis non si ritiri» fortuna a Hamilton e Rosberg, un «Forza Jules» dedicato all’amico e collega Bianchi che ieri è stato trasportato all’ospedale di Nizza; una foto da un luogo di vacanza esclusivo; un messaggio ai tifosi. Messaggio che liofilizza il senso del suo campionato: «Credo di avere reso al miglior livello della mia carriera, senza risultati, lo so...». Zero REUTERS vittorie, un terzo posto in Cina e un secondo in Ungheria, due ritiri per altrettanti guasti (pesante quello di Monza) e tanti piazzamenti da formichina che lo relegano per adesso al quinto posto in classifica generale. «La complicità con la monoposto è stata fantastica», così termina il messaggio. Il senso, come quasi sempre nell’Alonsopensiero, possiamo leggerlo su più livelli. Il primo è quello di un pilota che divorzia dalla (ex) squadra del cuore e che è convinto di aver fatto il proprio dovere. Nessun rancore verso la Ferrari, che tuttavia non viene Ricoverato in Francia, ora respira da solo SperanzaBianchi,èfuoridalcomaartificiale 1 Spiraglio di speranza per Jules Bianchi. Il pilota della Marussia rimasto gravemente ferito in un incidente nel Gp del Giappone, è stato trasportato all’ospedale di Nizza. «Dopo sette settimane di terapia intensiva, Jules ha fatto un importante passo avanti - si legge in un comunicato della famiglia -. Non è più tenuto in coma artificiale, anche se non ha ripreso conoscenza, e respira senza l’ausilio di macchinari». Le condizioni generali sono definite ancora gravi ma stabili: questo ha indotto i medici ad autorizzare il trasporto dall’ospedale di Yokkaichi, in Giappone, al Centro ospedaliero universitario di Nizza, la città dei Bianchi. Il pilota francese, 25 anni, era uscito di pista il 5 ottobre durante la gara ed era andato a sbattere contro un carro-gru a bordo pista, riportando un danno assonale diffuso al cervello. Da quel momento non ha mai ripreso conoscenza. mai citata. E qui passiamo al secondo livello di analisi. Alonso ci tiene a informare i suoi 2 milioni e 170 mila follower che è veloce più che mai e che bisogna distinguere tra le sue capacità e le prestazioni del mezzo. Il resto della storia è scritta su paginate di contratti che impediranno a lui e a Vettel di partecipare ai test di Abu Dhabi della prossima settimana. La Ferrari si affiderà a Raikkonen e al baby Raffaele Marciello, 19 anni, un prodotto della Driver academy del Cavallino. Da domani si tornerà a parlare dei protagonisti di questo campionato, la coppia Mercedes, unica tra quelle dei top team a non separarsi. Hamilton ha 17 punti di vantaggio e due motivi per essere preoccupato: il fatto che la gara assegna un doppio punteggio e le parole del suo capo, Toto Wolff, che ha evocato la peggiore delle situazioni. «Se Lewis rompesse la macchina sarebbe un incubo», sono state le parole del team principal dello squadrone tedesco. Rosberg deve vincere, a Hamilton basterebbe il secondo posto per vincere il suo secondo mondiale. Alonso li benedice così: «Hanno fatto un lavoro perfetto per tutto l’anno! Bel finale». In breve CICLISMO: FERMATO ANCHE IL KAZAKO OKISHEV Altro doping all’Astana: è il team di Nibali e Aru GIORGIO VIBERTI Un altro corridore dell’Astana, il team che nella categoria World Tour schiera anche Nibali e Aru, è risultato positivo all’antidoping. Si tratta di Victor Okishev, kazako della 2ª squadra Astana della categoria Continental: avrebbe assunto steroidi ai Campionati Asiatici ed è stato sospeso in attesa delle controanalisi. Il caso Okishev si aggiunge a quello del connazionale e compagno di team Ilya Davidenok (steroidi) e a quelli ancora più gravi dei fratelli Valentin e Maxim Iglinskiy, corridori nella formazione World Tour, fermati tempo fa per Epo. La Federciclismo mondiale (Uci), che aveva convocato i dirigenti Astana il 6 novembre a Ginevra per capire se e quanto facciano contro il doping, a giorni dovrà decidere se confermare il team kazako nell’élite del ciclismo. E di sicuro questo caso Okishev non gioverà alla causa della squadra di Nibali e Aru, che tornerebbero clamorosamente sul mercato (così come i compagni di team) se l’Astana dovesse essere cacciata dal World Tour. È sicuramente un’ipotesi estrema ma non così remota, vista la tolleranza zero predicata da Brian Cookson, nuovo presidente dell’Uci. Calcio: i disordini a San Siro Basket: Eurolega, 6º turno Daspo a 16 ultrà croati C’è Milano-Fenerbahce 1 Per 1 Per i disordini di ItaliaCroazia a San Siro è scattato il Daspo di 3 anni per i 16 tifosi croati arrestati. Crac Parma, indagini chiuse Crespo rischia processo 1 Chiesto il rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta di 26 indagati del fallimento del Parma nel 2003. Sono coinvolti Crespo, Veron, Asprilla, Chiesa, Thuram, Dino Baggio e Stoichkov. Tennis: la finale di Davis Federer si è allenato 1 Roger Federer, dopo il forfait per mal di schiena nella finale del Masters, ieri s’è allenato in vista della finale di Davis Francia-Svizzera a Lilla. il 6º turno di Eurolega (tv su FoxSports2), stasera alle 21 Armani Milano-Fenerbahce Istanbul (Tur), domani alle 20,30 Bancosardegna SassariNizhny Novgorod (Rus). Nba: avvicina Michael Jordan Bryant oltre 32 mila punti 1 Kobe Bryant ha trascinato i Los Angeles Lakers contro gli Atlanta Hawks (114-109) segnando 28 punti e superando così quota 32 mila, a soli 291 punti da Jordan (3º di sempre). Volley: Champions League Stasera Treia-Parigi 1 Nella Champions League maschile, la Lube Treia ospita a Macerata i francesi del Parigi (differita alle 23 Fox Sports 2). facebook.com/proseccozonin twitter.com/proseccozonin 12 45 67 18 9AB5CDE 8F B5C7C 8F2 LA STAMPA 56 DAL 22 NOVEMBRE CON LA STAMPA CONSEGNATA A BRUXELLES IL TEMPO IN CITTÀ Un anno fa MIN (˚C) Ieri 3 3.4 6.2 MAX Oggi 11 14.8 9.7 mente il 27 novembre. «Tutte le discipline saranno coinvolte», spiega Fassino che parla di «una grandissima opportunità per dare valore alla tradizione sportiva di Torino, che ha raggiunto l’apice con le Olimpiadi». Importanti kermesse, ma anche sport di base per valorizzare l’associazionismo cittadino fatto di piccole e grandi società. Gallo prospetta «un progetto di sistema per la Città, di promozione sportiva e di marketing culturale». [O. SER.] Sport, a Torino la bandiera di Capitale europea Con tanto di cerimonia ufficiale da oggi Torino è Capitale Europea dello Sport. A Bruxelles il sindaco Piero Fassino e l’assessore Stefano Gallo hanno ricevuto dalle mani del presidente dell’associazione Aces Europe Gian Francesco Lupatelli la bandiera che segna l’inizio di una cavalcata lunga per tutto il 2015. Un programma fitto di eventi nazionali e internazionali, dalla tappa conclusiva del Giro d’Italia agli Europei di volley, che verrà presentato ufficial- 12 14 La bandiera del 2015 TORINO LA STAMPA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail [email protected] 1 [email protected] 1 [email protected] LA RIFORMA SCIOLTE LE ULTIME RISERVE, LA REGIONE VARA IL PIANO SAITTA Tagli e accorpamenti Ecco la nuova Sanità Meno primari, meno emodinamiche, “congelato” il Martini La giunta regionale ha approvato il piano di riordino della rete ospedaliera, uno dei pilastri della riforma della Sanità piemontese: dalla riclassificazione degli SCUOLA ospedali all’accorpamento dei primariati, dalla mappatura delle emodinamiche agli obiettivi contro gli sprechi, il sistema sanitario si prepara a cambiare passo. Oggi il piano predisposto dall’assessore Saitta, e difeso da Chiamparino, sarà sottoposto al ministero della Salute. Barberis e Mondo A PAGINA 40 E 41 APRONO I «TEMPORARY SHOP» I genitori “Cacciate i bidelli Rom” Alla «Cena» contestato il piano di integrazione «Prima date lavoro agli italiani» Martinengo e Numa A PAGINA 44 UNIVERSITÀ “Tesi troppo filopalestinese Io me ne vado” Una docente lascia per protesta la sala lauree di Lingue REPORTERS Le “bolle” in Galleria Noemi Penna A PAGINA 55 Coccorese e Lisa A PAGINA 45 L’arbitro espulso PAOLO ACCOSSATO L’ arbitro per antonomasia riceve ogni domenica una moltitudine di vituperi. Il giudice sportivo dei dilettanti piemontesi non ha però dimostrato alcuna indulgenza per chi per anni ha calcato in qualità di giacchetta nera i campi italiani ed europei. Fatale è infatti stata la notorietà a Pierluigi Pairetto, ex arbitro ed oggi nell’organigramma del Chisola (Promozione) riconosciuto dal direttore di gara al termine del match con l’Airaschese. Nel referto Simone Borio di Cuneo ha scritto che Pairetto, posizionato fuori dal recinto di gioco, offendeva il guardalinee e ingiuriava l’allenatore avversario e per questo è arrivata l’inibizione a svolgere ogni attività fino al 19 dicembre. Pairetto però non ci sta: «Sono amareggiato e sto valutando quali passi compiere perché nella motivazione sono scritte falsità e testimoni lo possono attestare: ho avuto una discussione con il loro mister ma mai e poi mai ho offeso la terna. So bene cosa significa arbitrare e in 5 anni da dirigente non mi sono mai sognato di insultare un direttore di gara». IL CASO LA STORIA Una taglia contro i vandali Il Circolo ripudia il Borgo ALESSANDRO MONDO LETIZIA TORTELLO A I mali estremi, estremi rimedi. Quella che qualche settimana fa sembrava una battuta, destinata a perdersi nel profluvio delle dichiarazioni a mezzo stampa, promette di avverarsi. Continuano gli atti vandalici contro i treni: tanti, troppi, impuniti. Particolarmente colpite le direttrici TorinoFossano/Ceva e Torino-Bussoleno-Susa/Bardonecchia. Scorrerie gravi e ripetute, con milioni di danni e disagi per i pendolari. Come se non bastasse, aumentano le segnalazioni di comportamenti aggressivi verso i controllori. Un disastro. Quanto basta per spingere Francesco Balocco, assessore regionale ai Trasporti, a rompere gli indugi: «Avevo già proposto di istituire, come in Germania, un premio per chi contribuirà ad identificare i responsabili di atti vandalici. Stiamo valutando con Trenitalia la possibilità di destinare risorse per creare un fondo ad hoc». Insomma: non solo saranno potenziati i controlli ma si profila la taglia, come nel vecchio West, contro vandali e lestofanti assortiti: manca la foto perchè sono ignoti, bisognerà coglierli sul fatto. Resta da capire chi si prenderà la briga. Non ultimo: chi, tra Regione e Trenitalia, metterà mano al portafoglio per premiare i coraggiosi. l 25 novembre si conoscerà il nome del direttore del Circolo dei Lettori. Il successore di Antonella Parigi, appena insediato, avrà già una grana da risolvere: la questione Borgo Medievale. Il Circolo non lo vuole più. Almeno, non alle condizioni a cui il Comune glielo vuole conferire. Il salotto letterario di via Bogino dovrebbe prendere in carico, insieme alla struttura, anche i 19 dipendenti. Non ci sta: «E’ vero che gli stipendi li pagherebbe il Comune, ma non me la sento di accollarmi tutte queste persone, abituate a ritmi decisamente più rilassati di quelli dei lavoratori del Circolo. Non intravedo alcuna progettualità», spiega il presidente Luca Beatrice. A mettere i bastoni fra le ruote, anche un problema che si trascina da mesi. «I rapporti con la Fondazione Torino Musei sono complessi e molto burocratizzati – continua –. Dobbiamo chiedere autorizzazione per tutto». Fino al 31 dicembre, le attività al Borgo andranno avanti. Sarà lì, quest’anno, il Presepe di Luzzati, con numerosi progetti per bambini. Dopo? «Aspettiamo il nuovo direttore – commenta l’assessore comunale alla Cultura Braccialarghe –. Se il Circolo si tira indietro, Fondazione ToMusei indicherà una soluzione. Potrebbero tornare in pista le ipotesi dei privati». 12 45 67 18 40 .Cronaca di Torino STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 gg Dossier/La riforma degli ospedali ALESSANDRO MONDO Dopo Roberto Cota e Paolo Monferino, ci provano Sergio Chiamparino e Antonio Saitta. Ieri la giunta regionale ha approvato la delibera sul riordino della rete ospedaliera che oggi verrà sottoposta al tavolo del ministero, l’architrave della riforma della Sanità piemontese in corso su altri fronti (dai risparmi sulla farmaceutica e sulla diagnostica alla centralizzazione degli acquisti, dall’approvazione dei bilanci 2012 e 2013 delle Asl alla selezione dei futuri direttori). Un ridisegno finalizzato a obiettivi diversi: la sostenibilità finanziaria, il controllo della spesa, la trasparenza sui conti, la razionalizzazione di alcuni servizi e il potenziamento di altri. Operazione complessa - «quando si tratta di riqualificare c’è sempre qualcuno non contento», mette le mani avanti Chiamparino -, che dovrebbe permettere alla Sanità piemontese di uscire dal piano di rientro del debito, sostenersi solo con i fondi statali, risparmiare ogni anno un tot da reinvestire in tecnologie ed L’ULTIMO HUB Sì al Mauriziano Il San Luigi sarà un Dea di primo livello edilizia sanitaria, tornare ad assumere personale. Gerarchia degli ospedali Il quadro è sostanzialmente quello anticipato lunedì dal nostro giornale, integrato dalle decisioni sui punti in sospeso (vedi la tabella). A Torino Ovest il Mauriziano diventa ospedale «hub» mentre il San Luigi viene declassato a Dea di primo livello, pur mantenendo alcune specialità «a rara diffusione» (come la chirurgia toracica). Per ora il Martini resta Dea 1 livello, qualifica che l’assessorato si riserva di valutare entro fine 2015: i Cinquestelle (Bono, Batzella) danno per certo il declassamento. Idem per i presidi di Mondovì e Casale Monferrato. Nel quadrante Nord-Est, la scelta tra Domodossola e Verbania tra i Dea di primo livello è rimandata alla fine del prossimo anno, dopo un confronto partecipato con il territorio. Ogni Dea di primo livello svolgerà anche funzione di pronto soccorso per il proprio bacino di riferimento. Chiusi i punti nascita di Susa, Carmagnola, La Sanità riparte da qui Varato il piano di Saitta standard per garantire la sicurezza», spiega Saitta, affiancato dal direttore dell’assessorato Moirano. Entro due anni l’accorpamento li ridurrà a 668. Da 185 a 148 nelle strutture private. Si giocherà sue due fattori: il numero elevato di primari prossimi al pensionamento e i primariati sulla carta, cioè vacanti. Chiusa l’emodinamica a Moncalieri, in due anni tagliati 211 posti da primario La nuova rete ospedaliera TORINO NORD San Giovanni Bosco ospedale hub (*) confermata la chiusura del punto nascite Borgomanero, Vercelli, Biella, Domodossola/Verbania** Dea di 1° livello (**) Classificazione della struttura rinviata a fine 2015 Borgosesia, Domodossola/Verbania ospedali di territorio (con pronto soccorso) Maria Vittoria, Ivrea, Chivasso, Ciriè Dea 1° livello Gradenigo presidio di base con pronto soccorso Cuorgnè pronto soccorso (area disagiata) PIEMONTE NORD-EST Ospedale Maggiore della Carità ospedale hub Omegna centro ortopedico e riabilitativo Verbania VALLE D'AOSTA TORINO OVEST PIEMONTE SUD-EST SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo ospedale hub Mauriziano-Umberto I ospedale hub Biella Rivoli, Pinerolo, rtini ni** * San Luigi, Martini** ellllo Dea di 1° livello Asti, Casale**, Novi Dea di 1° livello Novara Tortona*, Acqui Terme* ospedali di territorio (con pronto soccorso) Susa rea dis disa disag sagi giiat ata) ta) a)* pronto soccorso (are (area disagiata)* Ovada pronto soccorso (area disagiata) Vercelli TORINO SUD-EST Città della Salute ospedale hub Borsalino attività riabilitativa TORINO Chieri, Moncalieri Dea 1° livello PIEMONTE SUD-OVEST Alessandria Oftalmico, Amedeo di Savoia verso la chiusura, servizi da ricollocare Asti Maria Adelaide verso la chiusura PIEMONTE Valdese per ora resta chiuso, potrebbe diventare un presidio per la continuità assistenziale Santa Croce e Carle ospedale hub Mondovì**, Savigliano, Alba (Verduno) Dea di 1° livello Bra (Verduno), Saluzzo ospedali di territorio (con pronto soccorso) Ceva pronto soccorso (area disagiata) Cuneo LIGURIA Carmagnola* ospedale di territorio (con pronto soccorso) Fossano attività riabilitativa LEGENDA Ospedale hub strutture con oltre 70 mila passaggi l’anno in pronto soccorso e con un bacino di utenza di utenza compreso tra 600 mila e 1,2 milioni di abitanti, dotati di tutte le specialità Tortona, Acqui Terme. Rinviato a fine 2015 anche il destino dei presidi di Lanzo («Sarà declassato in poliambulatorio», attacca Vignale, Forza Dea 1° livello strutture con oltre 45 mila passaggi l’anno in pronto soccorso e con un bacino di utenza compreso tra 150 mila e 300 mila abitanti, dotati di punto nascita, cardiologia e neurologia ma senza le specialità a rara diffusione Italia), Giaveno, Venaria, Nizza Monferrato. Quelli di Settimo Torinese, Omegna, Borsalino e Fossano svolgeranno attività specialistica riabilitativa. Ospedale di territorio strutture con oltre 20 mila passaggi l’anno in pronto soccorso e con un bacino di utenza compreso tra 80 mila e 150 mila abitanti, dotati di pronto soccorso, medicina, chirurgia, ortopedia Ospedale in area disagiata O strutture con meno di 20 mila passaggi l’anno in pronto soccorso e con un bacino di utenza inferiore a 80 mila abitanti, dotati di pronto soccorso, medicina, chirurgia Centimetri ambulatoriale LA STAMPA Abolite le emodinamiche a Moncalieri, Vercelli, Alba. Da valutare San Luigi (Torino Ovest), Ivrea e Verbania/Domodossola. Primariati «Oggi negli ospedali pubblici sono 842, con una frammentazione eccessiva di personale e una produzione sovente inferiore agli Rapporti con i privati Confermata la volontà di reimpostare il rapporto con i privati accreditati: guiderà la Sanità pubblica, i privati dovranno adeguarsi alla richiesta dei servizi (riconvertendo le loro strutture). Gli accorpamenti Per ora siamo ai macro-numeri: gli accorpamenti tra i reparti, con prevalenza a Torino e nel Torinese, saranno il primo compito dei nuovi direttori delle Asl che si insedieranno ad aprile. Continuità assistenziale «Si passerà da una Sanità ospedalocentrica a una di territorio, con un’attenzione specifica al trattamento delle post-acutie e delle cronicità», precisa l’assessore. Significa mettere sul piatto 1.130 posti letto in più di continuità assistenziale in tutto il I RINVII Martini e Lanzo sapranno il loro destino a fine 2015 Piemonte. Confermato anche il potenziamento del 118, con un numero di postazioni adeguate sul territorio e servizio di elisoccorso. Personale A fine 2015, quando la Sanità uscirà dal piano di rientro e avrà i conti in ordine, si tornerà ad assumere personale medico e infermieristico nelle aree sotto-organico. Le risorse Dal 2015 il sistema dovrà contare solo sui trasferimenti statali e risparmiare un tot ogni anno da reinvestire in tecnologie ed edilizia sanitaria: 100 milioni nel 2015, 150 nel 2016, 150 nel 2017. Questi i prossimi obiettivi: li elenchiamo in sintesi: avvio di un Cup unico provinciale a Torino per ridurre il vecchio problema delle liste d’attesa, accordo con i medici di base per una maggiore appropriatezza nelle prescrizioni farmaci ed esami, redistribuzione dell’offerta di sanità privata accreditata. La vera sfida comincia adesso. 12 45 67 18 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .41 g LE EMODINAMICHE Area Presidio Programmate TO NORD S. Giovanni Bosco 1 TO NORD Maria Vittoria 1 1 TO NORD Ciriè TO NORD Ivrea Area Programmate Presidio TO SUD EST Città della Salute 1 TO SUD EST Moncalieri 0 da valutare nel biennio un’unica emodinamica nell’Asl TO4 TO OVEST TO OVEST TO OVEST Mauriziano Rivoli San Luigi 1 1 da valutare nel biennio Area Programmate Area PIEM NORD EST Maggiore della Carità 1 PIEM SUD OVEST PIEM SUD OVEST PIEM SUD OVEST PIEM SUD EST S. Croce Savigliano Alba SS. AntonioBiagio-Arrigo AL 1 1 0 1 PIEM SUD EST Asti 1 PIEM NORD EST PIEM NORD EST PIEM NORD EST PIEM NORD EST Vercelli Biella Verbania Domodossola 0 1 in attesa della decisione sul VCO Programmate Che cosa è cambiato con Chiamparino Molte comunanze e qualche differenza con il piano di Cota: le carte continua a darle Roma «In pratica, hanno copiato la mia riforma», ironizzava nei giorni scorsi Paolo Monferino, ex-assessore alla Sanità nella giunta Cota. «Un tentativo di copiatura un po’ confuso», ha rilanciato ieri su Facebook lo stesso Cota. «Non abbiamo copiato un bel niente della riforma Monferino», aveva premesso l’assessore Antonio Saitta poche ore prima, presentando la riforma della rete ospedaliera piemontese. Chi ha ragione? Probabilmente l’una e l’altra parte. Perché c’è un punto che prescinde dalle personalizzazioni della riforma sanitaria in contesti politici opposti: gli standard internazionali di riL’ASSESSORE «Noi non abbiamo copiato niente da chi c’era prima» ferimento, ripresi dalla Sanità italiana e ai quali le Regioni devono adeguarsi. Due esempi per tutti: le soglie della «produzione ospedaliera», cioè i volumi degli interventi necessari per garantire la sicurezza dei pazienti, e l’adozione dei «costi standard». Ovvero il famoso principio, con le azioni conseguenti, per cui una siringa deve costare la stessa cifra da Torino a Palermo e da Torino a Ivrea o Casale Monferrato. Identici i vincoli del piano di rientro, concordato con il ministero, ai quali Cota prima e Chiamparino oggi devono adeguarsi per evitare la bancarotta della Sanità e, di fatto, il commissariamento del Piemonte. Piaccia o meno, finchè i conti non torneranno sotto controllo il boccino ce l’avrà Roma. [ALE. MON] San Luigi ROBERTO COTA Chiusura dell’Oftamico e dell’Amedeo di Savoia, e la ricollocazione dei servizi, concordata con il ministero Prevista la chiusura di alcuni punti nascita, cominciando da Susa, per il numero insufficiente dei parti in rapporto agli standard di sicurezza Valutato in prima battuta l’accorpamento delle Asl, verso la centralizzazione degli appalti e delle forniture Tra gli obiettivi previsti Riforme a confronto OSPEDALI DA RICOLLOCARE PUNTI NASCITA RISPARMI RICETTA SANITARIA ELETTRONICA “Ai pazienti “Ma i servizi non interessa non saranno la classifica” ridotti” SERGIO CHIAMPARINO Confermata la decisione, ma al momento non sono state individuate le alternative Confermata la chiusura dei punti nascita Ipotizzato l’accorpamento delle Asl; in cantiere la centralizzazione degli appalti e delle forniture, più interventi sulla farmaceutica e la diagnostica Tra gli obiettivi previsti Centimetri-LA STAMPA Blocco del turn over, prevista la mobilità del personale da ospedale ad ospedale Su questo fronte non era stato previsto nulla di specifico Puntava essenzialmente sul riordino della rete ospedaliera, basata su ospedali cardine e di territorio Martini PERSONALE Previste assunzioni di medici e infermieri dal 2016; prevista la mobilità del personale PRIVATI ACCREDITATI I privati accreditati dovranno adattarsi alle esigenze della Sanità pubblica, riconvertendo alcuni servizi CONTINUITA’ ASSISTENZIALE Il potenziamento della continuità assistenziale, cioè il trattamento delle post-acutie, diventa un punto saliente della riforma Un’unione di equipe tra Rivoli e Orbassano per rispondere alle esigenze di chi abita fuori Torino o dalle zone montane non riuscirebbe a raggiungere in tempo il capoluogo. È la soluzione proposta dal direttore generale del San Luigi, Remo Urani, che frena le polemiche sul declassamento a Dea di I livello della struttura: «Rispettiamo la decisione. Il Mauriziano ha specialità come la cardiochirurgia e la chirurgia vascolare che noi non abbiamo. Il problema non è tanto la vicinanza con la Città della Salute, quanto l’impossibilità di accogliere adeguatamente tutti i codici rossi in arrivo». Resta il fatto che tra tre o quattro mesi sarà ultimato il nuovo pronto soccorso del San Luigi, all’avanguardia per tecnologie e cure, ristrutturato nell’ambito del piano da 10 milioni: comprende la pista per l’elisoccorso, moderni laboratori di analisi e la nuova farmacia. «Quando entrerà in funzione sarà uno dei migliori, ed è questo quello che conterà per i pazienti, indipendentemente dalle classificazioni – continua Urani –. Piuttosto, sarà importante ridefinire il rapporto con l’Università, per noi è un valore aggiunto, e non smettere di investire nella ricerca, fiore all’occhiello dell’ospedale». [E. BAR] Entro la fine del 2015 si deciderà se confermarlo Dea di I livello o trasformarlo in un ospedale di base con pronto soccorso: tutto da vedere, insomma, ma per la Regione, al momento, il Martini resta un «sorvegliato speciale». «In uno scenario che trasforma l’assetto della rete sanitaria, io non lo definirei così – commenta a caldo il direttore generale dell’Asl TO1 Giovanna Briccarello -. Stiamo ancora ragionando sulla base del sistema attuale. Quando le piccole strutture spariranno, quelle grandi saranno riorganizzate e il 118 cambierà la modalità di smistamento dei pazienti: solo allora si potrà davvero capire come muterà la domanda della cittadinanza». No comment, quindi, sul nuovo piano della Regione: «A oggi il pronto soccorso del Martini ha più di 75mila passaggi l’anno e un bacino d’utenza piuttosto ampio e anziano. Di qualsiasi livello sia, per noi l’importante è continuare a dare una risposta di salute, e se si modificano gli equilibri ci adatteremo. Finora non abbiamo ricevuto comunicazioni ufficiali, faremo la nostra parte, evitando per quanto possibile di ridurre i servizi che forniamo quotidianamente». [E. BAR.] 12 45 67 18 9AB5CDE 8F B5C7C 8F2 LA STAMPA 8 12 45 67 18 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 Per oltre un anno e mezzo il Pontefice ha sperato di poter rivedere alcuni cugini anziani che vivono a Torino e nei dintorni. Da due giorni finalmente la certezza di poterli riabbracciare in occasione dell’Ostensione è diventata realtà MARIA TERESA MARTINENGO «N oi non sappiamo anc o r a niente di preciso, io negli ultimi giorni non l’ho sentito. Siamo solo contenti di poterlo riabbracciare». Carla Bracchino, la cugina torinese di Papa Francesco, quella che l’ha accolto tante volte nei suoi passaggi a Torino in viaggio verso Roma, è sorpresa dalla notizia giunta all’improvviso dal Vaticano: Papa Bergoglio, come la «Stampa» ha scritto ieri, prolungherà la sua visita a Torino, realizzando il sospirato incontro con i familiari, la visita che ha sperato di riuscire a fare LA NOTTE fin dal momento della sua elezione, l’ormai lontano 13 marzo 2013. Adesso la mezza giornata da «cugino Giorgio», in forma privata, diventa concreta. Perché anche il Papa ha bisogno di coltivare gli affetti di sempre. Una notte in città L’arcivescovo ha ribadito martedì, durante la visita all’Ascom, che «il programma ufficiale non è ancora definito nei dettagli e per ora anche sui luoghi in cui incontrerà i torinesi è “no comment”». Per quanto riguarda l’«integrazione» privata - che in molti hanno sempre immaginato potes- Cronaca di Torino .43 L’attesa La storia Tra il 21 e il 22 giugno Francesco alloggerà in arcivescovado . «Sapevo che voleva dedicarci del tempo Ora si parla di un pranzo Vuol dire che starà con noi tutta la mattina» Carla Bracchino I cugini di papa Francesco “Pronti a riabbracciarlo” Sulla «Stampa» LA STAMPA MERCOLEDÌ 19 NOVEMBRE 2014 Cronaca . Il Papa si fermerà una notte a Tori Cambio di programma nella visita di Bergoglio per l’Ostensione della Sindone, prevista il prossimo 2 Dopo le cerimonie, il Pontefice resterà anche il lunedì per riabbracciare i parenti che non vede da qu ANDREA TORNIELLI CITTÀ DEL VATICANO Francesco a margine dell’annunciata visita a Torino del prossimo giugno vuole ritagliarsi mezza giornata da dedicare ai suoi parenti, quei cugini con i quali è stato in contatto negli ultimi anni. Un progetto che Papa Bergoglio ha accarezzato da tempo e che si è ormai trasformato in decisione presa: non prevede l’aggiunta di nuove tappe al viaggio né spostamenti o incontri pubblici nell’Astigiano, terra d’origine di suo padre e di suo nonno. Si tratterà, invece, di un incontro strettamente privato, con la celebrazione di una messa in famiglia e un pranzo comune con una trentina di parenti. Francesco non lascerà Torino, ma dedicherà questo tempo ai familiari più stretti all’indomani della visita ufficiale alla diocesi, prima di far ritorno a Roma. E dunque si fermerà a dormire in città nella notte tra il 21 e il 22 giugno 2015. Com’è noto il programma dettagliato dell’atteso appuntamento papale in calendario fra sette mesi è ancora in via di definizione: sono previste al momento la sosta di preghiera di fronte alla Sindone in occasione dell’ostensione e l’incontro con gli ammalati, una messa per la città, il pranzo con i poveri in arcivescovado, un incontro con i giovani, una visita a Valdocco per celebrare il bicentenario della nascita di don Bosco. Un’agenda alquanto densa che ancora viene discussa nei suoi particolari. Fin dall’annuncio ufficiale del viaggio, appariva piuttosto improbabile riuscire a inserire, in questo programma così serrato, un tempo adeguato da dedicare ai parenti che andasse al di là di una semplice stretta di mano. Un appuntamento a cui Jorge Mario Bergoglio tiene particolarmente. Già da arcivescovo e da cardinale, in occasione dei suoi viaggi a Roma legati agli impegni in Vaticano - i concistori o la partecipazione ai lavori dei dicasteri di cui era membro - aveva più volte trovato il modo di dedicare una giornata per la visita ai cugini di secondo grado, nipoti dei fratelli di suo nonno Giovanni Angelo. E aveva avuto modo di co- noscerli e di conoscere i loro familiari. Risiedono quasi tutti in città o nelle zone limitrofe. Bergoglio avrebbe voluto venire a trovarli anche prima del conclave del 2013, nei giorni che precedettero l’inizio delle congregazioni generali dei cardinali per discutere sul futuro della Chiesa. Ma non aveva trovato il tempo, e in quel momento non poteva ancora immaginare che di lì a pochi giorni la sua libertà di movimento e la possibilità di ritagliarsi spazi e tempi privati sarebbe notevolmente diminuita. Dopo l’«Ha- bemus dell’anno continua con i cugini, in a riabbr Fino sita pu cluda giugno degli a France Roma, re in c tà in poter ore de zo di lu il caso “Ci aveva promesso che avrebbe celebrato una Messa per noi” se realizzarsi, vista la volontà espressa più volte di rivedere i parenti - qualcosa invece si può immaginare con un ragionevole margine di certezza. Per esempio, che il pernottamento tra il 21 e il 22 giugno avverrà in Arcivescovado. Lì sarà celebrata la messa di cui il Pontefice aveva parlato con la cugina Carla. «Mi aveva detto - ricorda - che avrebbe iniziato la giornata ce- lebrando la messa per noi cugini, anche per quelli che non ci sono più: di recente abbiamo avuto dei lutti in famiglia». E sempre in Arcivescovado, si può ipotizzare che si svolga il pranzo con una trentina di parenti. «Siamo sei cugini, poi ci sono i figli e i nipoti. Ma non so chi abbia pensato di invitare, non so chi potrà esserci», spiega paziente Carla Bracchino. Aggiun- ge solo poche parole, adesso che la notizia dell’incontro è certa: «Sapevo che avrebbe voluto dedicarci del tempo, ma non avevo idea se sarebbe stato possibile, se sarebbe avvenuto di mattina o di pomeriggio. Visto che si parla anche di un pranzo, allora vottà dire che trascorrerà con noi la mattina. Ma di qui a giugno deve passare ancora tanto tempo... Sarà lui a dirci». La domenica Tutto questo il lunedì. Domenica 21 giugno la giornata sarà densissima. Al programma che prevede l’incontro con la città e con i giovani, alla visita alla Sindone e alla Casa Madre dei Salesiani, a Valdocco, per il Bicentenario della nascita di Don Bosco, l’altroieri l’arcivescovo, monsignor Nosiglia, ha aggiunto la novità del pranzo con i poveri. E MARIA TERESA MARTINENGO A ll’appello della presidente Ascom, Maria Luisa Coppa, che gli ha descritto le sofferenze dei commercianti nel tempo della crisi e la difficoltà di trovare ascolto da parte delle istituzioni, l’arcivescovo ha risposto con una proposta concreta. Ieri, nella sala riunioni di via Massena, presenti tutti i Nat 1 La notizia che il Papa si fermerà in città fino al 22 giugno è di ieri. 1 una speranza: che Francesco possa trovare il tempo per incontrare una rappresentanza di lavoratori e imprenditori colpiti dalla crisi, «per dare un segnale di speranza alla città». 12 45 67 18 44 .Cronaca di Torino STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 I campi I genitori protestano “Cacciate i bidelli Rom” Al convegno è stata ribadita da tutti gli operatori la necessità di superare i campi Contestato il progetto di integrazione alla “ Cena” REPORTERS Un progetto Dal 2015 interventi nei campi nomadi a favore dei bambini il caso MASSIMO NUMA l padre di uno scolaro delle elementari «Giovanni Cena» di strada San Mauro, Torino, si è presentato nei giorni scorsi davanti ai responsabili dell’istituto, sollevando una polemica. Lui, come (pare) altri genitori, non vorrebbe bidelli Rom all’interno della scuola. «E’ uno scandalo - ha detto - in un momento in cui ci sono tanti italiani senza lavoro che la pubblica istituzione abbia assunto i Rom». Gli echi di questo episodio che la preside reggente Marcellina Longhi definisce in modo chiaro «di ingiustificata intolleranza» sono stati raccolti da altri genitori, a loro volta contrari. I Il programma ZeroSei della Compagnia di San Paolo MARIA TERESA MARTINENGO Progetto di integrazione Ma Cristina Ferrando, responsabile dei progetti di inREPORTERS LA RIVOLTA Una scuola Elementare modello «Tanti italiani sono disoccupati E qui lavorano loro» Le elementari «Cena» di strada San Mauro sono state segnalate dall’Unicef per il successo dell’inserimento dei Rom e i due «bidelli» sono preziosi anche come mediatori culturali serimento della scuola e la preside vicaria, Nadia Fusco, non sembrano avere affatto timore di questa protesta con un accento critico persino sull’abbigliamento della Rom che ogni giorno si prende cura della pulizia di aule e laboratori. «Intanto non sono stati assunti come “bidelli”, né percepiscono uno stipendio dallo Stato; sono stati inseriti nel progetto Clean-Idea Rom, che ha lo scopo - con un borsa lavoro di 300 ore - di creare le premesse di una vera integrazione, in un complesso scolastico dove sono iscritti 72 bambini Rom che risiedono nei campi vicini». Mediatori culturali Si tratta di una donna di 36 anni, Geta C. e di un ragazzo, Vasile C., di 19 anni; entrano in servizio alle 13,30 sino alle riunione, ci presenteremo con 17,30. Geta indossa i vestiti tra- gonne etniche, per non rimardizionali ma s’è comprata con i care le differenze». suoi soldi un grembiule e le scarpe del tipo usato dal perso- «Guerra fra poveri» nale tecnico. Sono persone, co- C’è molta amarezza, in questa me vuole il regolamento della scuola segnalata dall’Unicef, borsa lavoro, incensurate, in per la qualità e il successo delgrado di esprimersi bene in l’inserimento dei Rom non soitaliano; oltre ai lo nella scuola, lavori manuali, LA PRESIDE per una polemispiega la presiche rischia di «Sono incensurati ca de, Geta e Vasile avvelenare gli sono preziosi e parlano benissimo animi: «Al di là l’italiano» degli odiosi mediatori culturali tra la scuola aspetti razzisti, e le famiglie dei bimbi Rom. questo tipo di situazioni naSvolgono dunque una funzione scono anche dalla crisi econoimportante «che - dice Ferran- mica che, in un quartiere di do - colma i vuoti dovuti ai tagli periferia, mette in difficoltà la e ai risparmi dell’organizzazio- vita e la serenità delle famiglie ne scolastica, il loro contributo italiane. «Una triste guerra per noi è importante, se non tra poveri - afferma Ferrando piace il loro modo di vestire, che deve farci riflettere tutti». vorrà dire che alla prossima La preside conferma che le borse-lavoro saranno rinnovate. E Anna, una Rom che ha iscritto quattro figli nelle classi della Cena dice che i bambini si trovano bene, hanno imparato l’italiano: «La scuola dà un’opportunità ai nostri figli di sognare un futuro diverso, nessuno s’è mai permesso di insultarci o di avere atteggiamenti ostili». Insegnanti e dirigenti non nascondono le difficoltà di un’integrazione spesso complicate dalla scarsa conoscenza dell’italiano da parte dei ragazzi Rom, spesso di età più avanzata rispetto agli altri alunni. «Tanti non concludono i corsi - dice Nadia Fusco - ma una buona percentuale impara anche nuovi stili di vita, il rispetto dell’igiene personale, la cura dei libri, la voglia di apprendere e di studiare». «Non emarginare il futuro», un titolo significativo quello che la Compagnia di San Paolo ha scelto per la Giornata di studio che si è svolta ieri sulla condizione dei bambini Rom in Italia. Un’occasione per riflettere su un investimento che continua ad aspettare di essere fatto. L’incontro è stato promosso nell’ambito del Programma ZeroSei, lanciato nelle scorse settimane, con cui la Compagnia intende sostenere la prima infanzia, il «capitale» della Torino del futuro. Nell’area metropolitana «Per i bambini Rom e le loro famiglie residenti a Orbassano, Rivalta, Piossasco, Beinasco, Bruino e Volvera, lavoriamo al progetto “Oltre i Campi ZeroSei”», ha spiegato Marzia Sica. «Le attività, culturali e artistiche, progettate con i Comuni, le biblioteche, le Asl, cooperative ed associazioni di famiglie, partiranno con l’inizio del nuovo anno e saranno rivolte a tutti i bambini della zona, ma coinvolgendo in modo attivo le famiglie Rom, valorizzandone l’identità culturale, promuovendo corretti stili di vita». L’area di azione è quella in cui opera il Cidis, il consorzio dei servizi socio assistenziali dei sei comuni. «In quelle realtà le famiglie Rom anni fa si sono insediate acquistando dei terreni: l’inserimento scolastico dei bambini nelle ma- terne raggiunge il 70% del totale». Per realizzare l’obiettivo, la Compagnia ha anche avviato una collaborazione con la Fondazione olandese Bernard Van Leer, autorità nella progettazione a favore delle comunità Rom in molte realtà europee. Il dibattito All’appuntamento di ieri hanno partecipato esperti, docenti, assistenti sociali, operatori che lavorano con e per i Rom. Tutti hanno concordato con la necessità di superare i campi sosta, di fare formazione alle diverse categorie professionali coinvolte negli interventi. Carlo Satolla, dell’Associazione 21 Luglio ha esortato a «riconvertire i grossi investimenti che fin qui si sono fatti sui campi in altre forme di inclusione». La psicologa Miranda Ralli, impegnata al Cecchi Point, ha sottolineato l’esigenza, nei servizi pubblici, della presenza di mediatori. Ma una giovane attivista, Silvana Stojanovic, ha anche esortato gli operatori presenti nei campi a «non sostituirsi alle famiglie nel rapporto con la scuola perché le madri sono in grado di assumersi responsabilità in questo ambito». Maria Riso, dei Servizi Educativi del Comune, ha sottolineato le difficoltà nel mettere a punto percorsi scolastici o di formazione professionale efficaci «se i ragazzi vivono in condizioni disumane in baracche e furgoni». Molto significativa la partecipazione di giovani attivisti Rom torinesi - tutti appartenenti alle prime famiglie che 1617 anni fa erano state inserite nelle case Atc - impegnati in associazioni locali e anche in organizzazioni europee che lavorano per migliorare le condizioni della popolazione. Tra loro è nato un coordinamento sostenuto dall’Asai che si incontra settimanalmente. 1 Unlettorescrive: figlio, lavoratore all’estero, possiede un alloggetto che occupa nelle sue rare visite (un paio di volte l’anno e per pochissimi giorni) e noi genitori provvediamo alle incombenze relative (bollette, amministratore, tasse ecc.). In questi giorni è arrivata la bolletta dell’Eni relativaalconsumodigascherisulta di un metro cubo per il periodo dal 27/5 al 28/10/2014 che comporta un totale di spesa di quasi 90 euro! L’Eni, interpellata sullo scandaloso conteggio, risponde che, con i conguagli partiti due annifaeirelativibalzelliapplicati,l’importoèesatto. «Per niente tacitati dalle spiegazioni,noncirestachesfogareilnostro disappunto con “Specchio” e constatare che gli utenti devono subire, pagare e tacere anche di fronte a cose che possono tranquillamente essere chiamate col loro giusto nome. Grazie agli Enti locali che con una legge truffaldina beneficiano di conguagli arre- 12344567 936 A3B26 2 «Mio 1 123 56789 ABC9 DE F 6B89 1D8E DE 95C86E 36 AE8A99 AEA 1E E6 A B3 86A6D6376 1E3A95863ECE6 AEBB8 DE 97EE5 1 trati di anni, l’utente Pantalone devepagareetacere». SEGUELAFIRMA Unlettorescrive: 2 «Venerdì 14 novembre abbia- mo partecipato ai festeggiamenti per i 150 anni della fondazione del circoloEridano,incorsoMoncalieri....Allafinedellagradevoleserata, ci siamo accorti che avevano rubatol’ombrellosiaamecheamiomarito. Essendo una festa, avevamo portato i nostri ombrelli più belli, cheprobabilmentesonostatinotati.Generalmentenonlasciamoombrelli, specie se di valore, in luoghi pubblici, ma quello era un circolo privatoecisiamofidati.Vorremmo comunicare ai ladri che quella sera non solo hanno danneggiato me e mio marito, che siamo tornati a casa tutti bagnati, ma soprattutto lo spirito per cui si sono riunite moltissime persone, fra cui diverse autorità. Quello di ricordare lo scopo per cui sono nati gli storici circoli torinesilungoilPoecioèilconnubio fra sport e cultura, l’aggregazione basatasullalealtàedonestà». P.M. Unlettorescrive: 2 «Abitando in zona conosco molto bene il problema del parcheggioinsecondafilainviaChiesa e, come chiunque vive quotidianamentequestasituazione,nonposso che essere dalla parte dei vigili. Risale alla fine di settembre un episodio grave quando, proprio davanti alla panetteria in questione e per colpa di una Mercedes grigia in doppia fila, un’ambulanza con sireneacceseèstatabloccataperdiversi minuti prima che l’auto venisse spostataenepermettesseilpassaggio.Inquell’occasionetuttiipassantihanno,ovviamente,condannatoil comportamento dell’automobilista e auspicato un intervento dei vigili, ora sembrano tutti schierati dalla parteopposta.Mah...». L.L. Unlettorescrive: 2 «Nella giornata di domenica 16 novembre, alle ore 15 mi reco, conalcuniamicivenutidafuoricittà, a visitare Photissima 2014; la sorpresa è che troviamo tutto chiuso in orario palesemente indicatocomediapertura.Proviamoa chiamare un numero di cellulare, indicato sul cartellone e sul sito web come riferimento dell’organizzazione: ovviamente risulta spento.Noneravamoisolichecercavano inutilmente di poter accedere ad una mostra, per altro anche più volte segnalata sul vostro giornale. Ora, si fa tanto parlare di tagli alla cultura, di turismo come veropetroliodell’Italia,etc.etc.. «Mi chiedo dove siano le istituzioni, il beneamato Sindaco Fassino, Sergio Chiamparino che aumenta l’addizionale Irpef regionale per i servizi ai cittadini e il nuovo assessore alla Cultura. È semplicemente uno schifo, una mancanza di rispetto verso cittadini dispostiancheapagareilprezzodel biglietto, verso turisti italiani e stranieri che credono ancora che il nostro Paese abbia qualcosa da offrire. Voi che avete il potere di darevisibilitàaquestaindecenza, non lasciate muta questa voce. Non tanto per il sottoscritto che ha dedicato il pomeriggio per vedere un cancello chiuso, quanto perl’amoreeilrispettoversoilnostro Paese crivellato dal fuoco amico dei nostri dirigenti». MASSIMILIANO [email protected] via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi 12 45 67 18 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .45 Tesi sulla Palestina, la prof se ne va Una docente si rifiuta di presiedere la seduta di laurea di due studentesse di Lingue “Mi sono fatta sostituire: non potevo proclamarle dottoresse”. Il lavoro ottiene 6 punti su 10 PAOLO COCCORESE L’Università è il luogo d’eccellenza per ospitare il confronto tra le parti. Per una volta a Torino, nella sala dove martedì si discutevano le tesi del Dipartimento di Lingue, non è stato così. «Oggi, per la prima volta in 25 anni di carriera, mi sono rifiutata di presiedere alla laurea di due studentesse che hanno presentato un lavoro sulle “città palestinesi”», è lo sfogo apparso (poi cancellato) su Facebook della professoressa Daniela Santus. «Ho espresso la mia riprovazione alla commissione che intendeva laurearle e, dopo che il Direttore ha proposto di sostituirmi, me ne sono andata». Sostituzione Il pomeriggio della docente di Geografia - ebrea, che nel 2005 fu duramente contestata dai centri sociali per le sue lezioni e per aver invitato nell’Ateneo il viceambasciatore israeliano, Elazar Cohen - si è concluso alle 17,30 quando ha lasciato libera la poltrona di presidente di commissione. Che aveva occupato per l’improvvisa assenza della professoressa di Storia, Ada Lonni, presidente del corso di Comunicazione per il Turismo e relatrice della tesi «Percorsi classici e letterari di città palestinesi». «Ho deciso di sfogliarla perché avevo notato due lavori con lo stesso titolo», dice Santus. E’ così che la ricerca a quattro mani di Enrica Mazzei e Atif Kaoutar, è finito nelle mani della docente. Le frasi sotto accusa «Ho letto velocemente, e ho scoperto che gli ebrei sono “sionisti”, che sono in Palestina per sfruttare la manodopera araba, che l’Olp non ha compiuto attentati e che la Striscia di Gaza non è mai stata privata degli insediamenti ebraici», dice Santus. La tesi propone una guida turistica costruita sulle opere di tre scrittori palestinesi. «Lavoro buono – si legge nel giudizio compilato dalla relatrice -. Con alcune considerazioni di cui sono responsabili le autrici». «Il popolo palestinese è oppresso, gli sono negati i diritti umani – dice una delle studentesse, Enrica Mazzei -. Forse abbiamo usato definizioni troppo severe, ma non giustifichiamo il terrorismo e non avevamo paura della discussione». Le laureande sono rimaste per quasi 2 ore ad aspettare il loro turno davanti alla porta chiusa. «La proclamazione è un momento felice che non ho voluto rovinare – ribatte Santus -. Ho preferito essere sostituita, ma non potevo proclamarle dottoresse». Alla fine, i punti alla tesi sono stati 6 su 10. L’università si divide “C’è chi usa le aule per fare propaganda” Taufik: l’Isis sta facendo riaffiorare i pregiudizi il caso ELENA LISA o, guardi - è la reazione secca del professor Francesco Panero - non mi interessa sapere che cosa ha scritto su Facebook la collega Santus del Dipartimento di Lingue che dirigo. Mi basta conoscere cosa so io. E cioè che lei non ha letto la tesi e nemmeno ascoltato la sua discussione. Lo affermo con certezza perché ho «N sostituito io la professoressa in aula. Non capisco su quali basi giudichi il lavoro come “filo palestinese”». Itinerario culturale La politica, o meglio le accuse di far politica, entrano all’ Università di Torino. A muoverle, più o meno velatamente, Daniela Santus, la docente di Geografia che ha scelto di non assistere alla presentazione della tesi sugli «itinerari culturali in Palestina». Aggiunge Ugo Volli, professore di Semiotica: «Siamo mille e ottocento docenti - dice - e rappresentiamo una grande azienda. Eppure c’è chi usa le lezioni per fare propaganda. Ed è sbagliato, sleale verso gli studenti. Perché alcuni crescono convin- Hanno detto «Popolo oppresso» L’INSEGNANTE «C’era scritto che gli ebrei sono sionisti sfruttatori della manodopera araba e che l’Olp non ha mai compiuto attentati» Daniela Santus LA STUDENTESSA Polemica anche sulla mostra La Comunità Ebraica contesta la Mostra «Il lungo viaggio della popolazione palestinese rifugiata» ospitata al Museo diffuso della Resistenza. «Per noi sono tempi difficili» Ugo Volli Younis Taufik Docente di Semiotica «Non credo che la collega abbia sbagliato» Scrittore «Quella della professoressa è stata un’azione bambinesca» ti di poter aumentare proseliti con le loro tesi di laurea. Comunque, riguardo la vicenda specifica, penso che la professoressa Santus non abbia sbagliato: se in coscienza un docente sente di non essere neutrale è meglio che lasci giudicare il laureando da un sostituto». scoppia il giorno in cui il vicepresidente della comunità Ebraica, EmanuelSegreAmar,bollacome «atto gravissimo» la decisione della Presidenza della Repubblica, Comune, Provincia e Regione di aver dato il patrocinio alla mostra allestita nel Museo diffuso della Resistenza. È intitolata: «Il lungo viaggio della popolazione palestinese rifugiata». «Prendiamoufficialmenteledistanze-dice La mostra sotto accusa Il caso della tesi «anti israeliana» Segre - da una mostra che crede di insegnare e invece disinforma. Accomunare la resistenza italiana a quella palestinese non ha alcun senso». E poi aggiunge: «Sono tempi difficili per la nostra comunità. Penso a ciò che sta accadendo nella Città Santa e all’eco distorto che quei fatti hanno qui, in Italia, e a Torino». Il paradosso è che una sensazione analogo è percepita dalla comunità araba. Pare che la città sia condizionata da ciò che accade altrove: «Il fondamentalismo non ci aiuta. L’Isis, le decapitazioni, gli atti criminali stanno ricreando quel clima di pregiudizio che già abbiamo sùbito dopo l’attentato dell’11 settembre - dice Younis Taufik, scrittore e presidente del centro culturale “Dar «Non giustifichiamo il terrorismo, ma il popolo palestinese è oppresso e privo di diritti umani Eravamo pronte alla discussione» Enrica Mattei Al Hikma” -. Sono ovviamente felice che nel dipartimento di Lingue la discussione della tesi si sia svolta con regolarità e le due ragazze, alla fine, si siano laureate. Ma ritengo inopportuno e bambinesco l’atteggiamento della professoressa. Un danno per ciò che rappresenta l’Ateneo». Il pregiudizio Younis Taufik, giunto dall’Iraq circa vent’anni fa, si è laureato in Lettere proprio all’Università di Torino e il pregiudizio sa cos’è: «Facevo tante domande sulla lingua. Ero innamorato della Divina Commedia. Alcuni dicevano fossi una spia di Saddam Hussein. Mi isolavano. Invece nel vostro Paese ci sono arrivato per aver voluto seguire Dante». 12 45 67 18 46 .Cronaca di Torino STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 INDAGINE SUL PERIODO 2007-2010 NEL MIRINO UN APPALTO PER IL FACCHINAGGIO Blitz della Finanza in Regione a caccia delle coop fantasma L’inchiesta di Roma su un consorzio che vinse un bando anche in Piemonte Un appalto di facchinaggio, dal 2007 al 2010: cercavano documentazione su questo argomento i finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria di Roma, che ieri mattina sono entrati negli uffici della Regione. Nessun sequestro, soltanto «acquisizione di documenti», specificano alla Guardia di Fi- nanza, che ha agito nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal pm Mario Palazzi. La vicenda riguarda il consorzio «Gesconet» e una rete di 250 cooperative gestite da Pierino Tulli: secondo gli inquirenti, sarebbe riuscito a evadere tasse e contributi attraverso subappalti a quella ragnatela di ditte. Loro non pagavano e magari erano costrette a chiudere, ma Tulli e la sua «Gesconet» riuscivano a portare a casa i soldi comunque. Il meccanismo era semplice: le varie cooperative facevano fatture false per giustificare pagamenti ad altre ditte dello stesso tipo, che poi venivano svuotate attraverso prelievi in contanti. A quel punto, le coop «vampirizzate» potevano anche chiudere, ma il denaro era già nelle mani di Tulli e del suo braccio destro Maurizio Ladaga. Secondo la ricostruzione della Guardia di Finanza, il «sistema» funzionava almeno da 13 anni. Ma soprattutto, le cooperative erano aperte proprio per riuscire a far sparire il denaro, lasciando «dittefantoccio» a fare da parafulmine con il Fisco, destinato a rimanere a mani vuote. Forse, Tulli pensava che l’appalto per i servizi facchinaggio vinto con la Camera dei deputati lo mettesse al di sopra di ogni sospetto. Sbagliava. È stata la procura di Roma a scoprire la maxi-evasione da un miliardo e 700 milioni, con fatture false per altri 400 milioni. Sott’inchiesta sono finiti 62 personaggi, che a vario titolo avevano un ruolo nel «sistema» gestito da Tulli. Secondo la procura, a lui e Ladaga sarebbero rimasti in tasca 160 milioni di euro. Ma c’è di più: i finanzieri hanno scoperto una «contabilità parallela e riservata» che svelerebbe i pagamenti di tangenti a funzionari pubblici per ottenere gli appalti. Ma questa, è diventata un’altra indagine. [C. LAU.] il caso CLAUDIO LAUGERI ue imprenditrici ottengono un finanziamento europeo, ma non riescono nemmeno a vedere i soldi, risucchiati nel «buco nero» di un fido bancario. Morale: devono restituire il prestito mai utilizzato, le banche hanno avviato la procedura per i pignoramenti e loro sono sull’orlo del fallimento. Con le banche che hanno chiuso i rubinetti. E’ la storia di due sorelle, Giovanna e Carlotta, che si ritrovano il danno del mancato rilancio delle proprie attività e la beffa di dover restituire soldi che nemmeno hanno mai visto. D Il finanziamento La vicenda risale al 2008. Giovanna ha un banco al mercato specializzato in abbigliamento, Carlotta è specializzata in vendita all’ingrosso di fiori finti. Entrambe hanno un conto aperto alla Cassa di Risparmio di Asti. Gli affari non vanno troppo bene, sovente approfittano della possibilità di «sconfinamento» sul conto corrente concessa dalla banca. Finché un’impiegata non offre la soIL PARADOSSO Non avendo realizzato il progetto presentato devono restituire tutto luzione: richiedere un finanziamento europeo, previsto per la categoria delle imprenditrici. Tutto passa attraverso Finpiemonte, ma è la banca a dover garantire le caratteristiche dell’imprenditore. Prima fra tutte, la solvibilità. Il finanziamento, poi, viene ripartito con l’80 per cento a carico di Finpiemonte e il 20 per cento a carico della banca, proprio per responsabilizzare gli istituti di credito nella presentazione delle pratiche. La beffa Prepara tutto l’impiegata di banca che le ha consigliate di avviare la procedura. Le due imprenditrici si sentono tranquille, confortate dal fatto che la banca le lascia «sconfinare» anche oltre il limite raggiunto fino a quel momento. I debiti con la «CRAsti» arrivano a sfiorare i 40 mila euro. Una cifra REPORTERS Finpiemonte È il tramite per l’erogazione dei fondi europei e agisce in collaborazione con le banche considerate garanti delle procedure di segnalazione delle pratiche da avviare La beffa dei fondi europei stanziati per le imprese ma inghiottiti dalla banca I finanziamenti finiti a coprire debiti sui conti pari all’80 per cento del finanziamento europeo richiesto, la parte di competenza di Finpiemonte. Combinazione. I soldi dovrebbero servire ad incrementare le risorse di magazzino. Nessuno avverte le due sorelle di aprire un altro conto dove far confluire quel denaro, come avviene d’abitudine per una qualsiasi pratica di mutuo o di finanziamento. Così, i soldi arrivano sull’unico conto corrente aperto in banca. Come previsto dalla legge, la «CRAsti» prende quei soldi per ripianare il debito. E su- bito dopo, blocca i finanziamenti alle due sorelle. In questo modo, però, loro non possono investire nel progetto presentato a Finpiemonte, che dopo un po’ chiede conto di questo comportamento. E affida la procedura per la restituzione dei fondi alla banca, in quanto garante del procedimento. Risultato: la banca non ha tirato fuori un centesimo, ha ripianato i debiti con i soldi di Finpiemonte e le due sorelle devono restituire i fondi mai utilizzati, perché mai resi disponibili. La causa Giovanna e Carlotta si sono rivolte all’avvocato Antonella Delaurenti. «Le cause civili di primo grado ci hanno dato torto, almeno per una delle mie clienti abbiamo deciso di andare in appello. Valuteremo anche se fare un esposto alla Finanza, in questa storia c’è qualcosa che non funziona» dice l’avvocato. Il paradosso è che le due sorelle avevano chiesto il finanziamento europeo proprio per risollevare le proprie attività commerciali. E si sono ritrovate in ginocchio. 12 45 67 18 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .47 Due indagati “De Tomaso nei guai per salvare Pininfarina” La Procura aveva iscritto nel registro degli indagati i Sovrintendenti Luca Rinaldi e Mario Turetta L’interrogatorio di Rossignolo allarga l’indagine per bancarotta L’inchiesta il caso A Palazzo Reale il sistema antincendio “non è affidabile” MASSIMILIANO PEGGIO L a cessione dello stabilimento Pininfarina di Grugliasco con i suoi 900 dipendenti alla De Tomaso di Gian Mario Rossignolo, raggiunta in extremis il 31 dicembre 2009 «fu concepita e attivata per lo più in un’ottica di salvataggio delle Pininfarina, così come anche adombrato dallo stesso Rossignolo... a un prezzo ben superiore a quanto indicato nel piano attestato di risanamento della Pininfarina Spa». Nuove indagini Così scrive in una relazione il curatore fallimentare della De Tomaso Enrico Stasi, consegnando alla procura le carte LE CARTE Il curatore fallimentare ha consegnato la relazione alla Procura per aprire un’indagine per bancarotta fraudolenta a carico di Rossignolo, ipotizzando uno scenario di responsabilità che coinvolgerebbe anche altri protagonisti di quella trattativa. A quel tavolo erano presenti l’amministratore delegato di Pininfarina, Silvio Pietro Angori e l’ex assessore all’Industria della giunta Bresso, Andrea Bairati. Questo scenario emergerebbe dal capo di imputazione che il pm Vincenzo Pacileo ha contestato in aggiunta a Rossignolo, già arrestato due anni fa dalla Guardia di Finanza per truffa al ministero del Lavoro, in relazione al finanziamento di oltre 7 milioni destinato alla formazione degli ex dipendenti Pininfarina, transitati in De Tomaso dopo l’acquisizione dello stabilimento al prezzo di 2 milioni di euro. A delineare questo quadro, su cui si sta addentrando il pm, avrebbe ma di protezioni incendi di Palazzo Reale. «A me tutte queste anomalie non mi risultano. Mi dicono i tecnici, infatti, che i falsi allarmi sono fisiologici per impianti di tali dimensioni, rientrano cioè nella norma. Anzi, posso dire che i sensori non funzionanti sarebbero LODOVICO POLETTO stati disattivati apposta perché sono in corso lavori di riInaffidabile. Eccolo qui l’ag- strutturazione, prossimi orgettivo che riassume lo stato mai ad essere ultimati. Inoltre dell’impianto antincendio l’impianto è stato realizzato da che sorveglia - o dovrebbe una delle migliori imprese al sorvegliare - notte e giorno, mondo, se non addirittura la Palazzo Reale. Quarantadue migliore». dispositivi di segnalazione Una difesa ad oltranza che disattivati su 520: quasi il 10 aveva causato qualche maluper cento. E poi collegamenti more a Palazzo Reale. Poi era errati e una serie di altri guai partita la manutenzione. Ma la minori. Li ha accertati la dit- ditta che effettua le verifiche ta di manutenzione cui è sta- ha accertato rapidamente una ta affidata la revisione del- serie di anomalie. Tanto che i l’impianto dopo che la procu- responsabili, messo per iscritra - alcuni mesi fa - aveva to i guai riscontrati. E la Soaperto un’inchiesta. printendenza ha inviato al sinTutto era daco Piero Fasnato dalle se- I GUAI DELL’IMPIANTO sino, al prefetto gnalazioni di Basilone e Collegamenti errati Paola alcuni dipenai vigili del fuoco e carenze i primi una relazione. Il denti preoccuproblemi riscontrati documento - fipati dai continui «falsi allarnito anche sul mi» anche in assenza di fu- tavolo del pm Guariniello, non mo, che scattavano nel pa- fa sconti a nessuno. «Non è lazzo. Guariniello aveva im- possibile dichiarare quale sia mediatamente ordinato ai vi- l’affidabilità dell’impianto di gili del fuoco una verifica ca- manutenzione» scrive la ditta. pillare di tutti i sensori. E, E per quanto concerne il funparallelamente, era stato zionamento i dati sono inquieaperto un fascicolo per «ri- tanti: ben 42 apparati sono mozione od omissione di esclusi dal sistema e 12 di quecautele contro infortuni sul sti barriere sistemate sul perlavoro». Tanto che nel regi- corso dei visitatori. Le cause, stro degli indagati - come at- ovviamente, sono ancora tutte to dovuto, ovviamente - era- da accertare nei dettagli. Ma no finiti i Soprintendenti per resta ciò che ditta di manuteni beni architettonici di Tori- zione ha scritto nero su bianno e del Piemonte, vale a dire co: «sono stati rilevati errori di Luca Rinaldi e Mario Turet- collegamento e delle carenze». ta. Una bufera. Che aveva Come dire che il Palazzo è insifatto infuriare Turetta, sceso curo. O meglio, è potenzialin campo a difendere il siste- mente insicuro. Partita la revisione Su 520 dispositivi 42 risultano essere disattivati ANSA L’azienda fallita Con il fallimento della De Tomaso, nell’estate 2012, si è chiusa una vicenda tormentata, iniziata nell’ottobre del 2009 con l’acquisizione del ramo d’azienda della Pininfarina di Grugliasco La vertenza TavoloinRegione il1°dicembre 1 Sarà il primo dicembre l’incontro in Regione per la De Tomaso. E’ emerso dalla riunione di ieri tra il sindacato e l’assessore regionale Gianna Pentenero dopo un presidio dei lavoratori. Al tavolo di dicembre sarà verificata la situazione sulle possibili offerte per l’acquisizione della De Tomaso. Pentenero ha spiegato che i ministeri hanno firmato il decreto per la cassa e che c’è la bollinatura della Ragioneria dello Stato; i tempi di pagamento dovrebbero, quindi, accelerarsi. contribuito lo stesso Rossignolo, interrogato più volte in procura. Va detto che già un anno fa questo scenario era stato ipotizzato dall’avvocato Massimiliano Elia, assistendo in una causa di lavoro alcuni dipendenti «ceduti» della Pininfarina. Per primo aveva puntato il dito sulla correttezza della cessione del ramo d’azienda. Causa persa in primo grado, ma rinnovata in appello con nuove considerazioni che ora troverebbero sostegno nelle indagini della procura. Le fasi La trattativa, lunga e dolorosa, aveva portato Pininfarina che «nel primo semestre del 2009, registrava una diminuzione del valore della produzione del 59,7%», a vendere lo stabilimento di Grugliasco a Sit (società controllata da Finpiemonte, ra- mo operativo della Regione) per 13,6 milioni di euro. De Tomaso, in cambio della sua scesa in campo, si impegnava a pagare alla società della Regione un affitto di 650 mila euro all’anno per 6 anni. Impegno che sarebbe rimasto disatteso da subito. Rossignolo, stando alle nuove accuse di bancarotta, avrebbe acquistato «materiale obsoleto, risalente agli anni 1971,1984». Con questi beni, in base al contratto di cessione, Rossignolo, avrebbe dovuto produrre col metodo tecnologico «Univis», circa 8.000 autoveicoli di lusso nel 2011. Ma l’unico veicolo «prodotto» è stato un prototipo di Deauville, presentata a Ginevra nel 2011. In questo quadro, il pm ipotizza che l’accollo dei 900 lavoratori «era spropositato e ingiustificato nella stessa ottica e tempistica produttiva della De Tomaso». 12 45 67 18 7 48 .Cronaca di Torino LA STAMPA .GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 Dal Pd un siluro contro le bancarelle in via Roma Saper spendere Simonetta [email protected] Zucchero in bustine o un po’ di miele? Mozione in Consiglio: “Rovinerebbero lo shopping” Domeniche ecologiche Le domeniche ecologiche sono state giornate in cui via Roma era completamen te chiusa alle auto N on vi piace l’idea di un mercatino di Natale in via Roma? Potete quasi stare tranquilli perché il mercatino si allontana. Già bombardato dalle critiche dei commercianti, il progetto, ieri, è stato molto probabilmente definitivamente sabotato dall’annuncio del consigliere del Pd, Andrea Araldi, di voler presentare una mozione con la quale chiede di bloccare l’iniziativa natalizia. Una mossa, quella di Araldi, coerente con ciò che, fino ad oggi, il consigliere comunale ha sempre pubblicamente sostenuto. «A mio avviso - ha, ad esempio, recentemente postato sulla sua pagina Facebook - un mercatino in Via Ro- REPORTERS ma dal 10 dicembre crea solo confusione. La via dello shopping torinese (...). E senza mercatino la si può godere molto meglio. In più, se questo è il primo passo per pedonalizzarla (cosa su cui io non sono per nulla d’accordo) mi pare che farlo in questo periodo sia comunque un po’ azzardato. Sì a chiusure temporanee di via Roma per il traffico (come avviene ogni anno nei giorni più caldi) no al mercatino». dall’Ascom e dalla sua presidente, Maria Luisa Coppa secondo la quale «il mercatino rovinerebbe l’allure di una strada che con le bancarelle ha nulla a che spartire». Nel Pd, la sortita di Araldi si pone all’opposto di quanto invece sostiene Silvio Viale, favorevolissimo al mercatino perché prodromico a un’auspicata chiusura definitiva alle auto in via Roma, almeno fra piazza Castello e piazza Cln. In mezzo stanno tutti gli altri consiglieri e due assessori «toccati» dal progetto. Il primo è quello alla Viabilità, Claudio Lubatti, la cui profonda natura democristia- L’«allure» della via Insomma, un no totale come quello dei commercianti, a cominciare Il sudoku Tre condizioni «E ciò che è apparso domenica in piazza Castello accanto alla Turin Marathon non ha aiutato spiega Michele Paolino, il quale, in virtù del suo incarico di capogruppo, ha un contratto da equilibrista da rispettare -. Sono tre le condizioni per un mercatino come si deve: che sia di qualità, che sia assegnato con una gara pubblica e che si inserisca in un contesto che lo accetti». Non ci sono soldi, siamo al 20 novembre e i commercianti non lo vogliono: voi che dite? Medio Il gioco consiste nel riempire tutte le caselle in modo tale che ogni riga, ogni colonna e ogni settore contenga tutti i numeri senza alcuna ripetizione: negli junior sudoku sono in gioco i numeri da 1 a 6, nel sudoku medio e difficile i numeri da 1 a 9 Difficile 7 5 3 6 5 3 1 6 2 6 1 4 4 5 6 4 5 4 2 2 3 4 4 5 Junior 1 6 3 5 1 2 4 4 5 2 3 1 6 2 6 3 5 4 1 1 6 3 5 4 2 4 3 1 2 5 6 2 5 6 4 1 3 Junior 2 6 4 2 3 1 5 1 6 3 5 2 4 4 5 1 2 3 6 5 6 4 3 2 1 3 4 2 1 6 5 1 2 5 6 3 4 7 5 4 8 7 1 5 1 4 5 9 3 9 4 3 6 7 4 2 8 1 2 6 2 5 9 La soluzione dei giochi di ieri 1 4 9 Junior 2 1 4 9 2 1 Junior Sudoku Junior 1 tivitàfisica,statodisalute,costituzione, della dieta quotidiana. Mentre il saccarosio è formato da due glicidi (glucosio e fruttosio) il miele è costituito dal 18 % di acqua e il resto da zuccheri . Gli zuccheri nel miele sono fruttosio per il 43 %, glucosio per il 46 %, saccarosio e altri come maltosio e trealosio. Il miele ha un potere dolcificante doppio di quello dello zucchero perché contiene fruttosio libero, quindi ne basta meno. L’apporto calorico è inferiore, quello vitamine e sali minerali trascurabile. Chi abbonda con lo zucchero può (o deve) ricorrere ai dolcificanti sintetici acalorici: alcuni artificiali (saccarina, aspartame, ciclamato) altri estratti da prodotti vegetali (glicirrizina, isomalt, stevioside). I diabetici e coloro chi è tenuto ad una rigorosa dieta, devono seguire il consiglio medico». Per approfondire, Enrica può leggere il libro «Tutti i cibi dall’A alla Z» (Mondadori) di Renzo Pellati. 2 2 4 2 8 3 5 3 8 1 Medio BEPPE MINELLO Q uando prendo il caffè al bar noto sul banco bustine di zucchero bianco cristallino e quelle più scure, di canna. A volte c’è il miele e piccole compresse. Cosa scelgo?». Enrica di Torino è curiosa ed anche un po’ apprensiva. «Voglioscegliereilmeglioperlamia salute» scrive. Abbiamo chiesto il parere al dott. Renzo Pellati: «Quello che chiamiamo zucchero, sia di barbabietola o di canna, è saccarosioal99%.Lozuccherogrezzoè unprodottonontotalmenteraffinato: le differenze di sapore e colore dipendono dalla presenza di residui vegetali (melassa) senza particolari pregi nutrizionali. In Italia ha avuto grande diffusione lo zucchero ottenuto dalla barbabietola, pianta tipica del nostro clima; la canna da zucchero è invece una pianta tropicale. Identico l’apporto calorico: 400 calorie per ogni 100 g, e identico potere cariogeno. Oggiesistonomoltipregiudizi sullo zucchero come unico responsabile del sovrappeso, ma bisognatenercontoanchediat- 6 5 1 8 7 2 9 3 4 5 Difficile il caso Sudoku na lo rende refrattario all’idea di dover scontentare qualcuno, ma che ha già pronto nel cassetto un progetto per portare via le auto da via Roma. L’altro è Mimmo Mangone pure lui fedele al motto «Scontentiamone meno possibile» e che, in virtù della sua delega al commercio, è molto attento ai desiderata dei negozianti. Entrambi devono fare i conti con il comandantedelvapore,ilsindaco Fassino, che le isole pedonali le vorrebbe e i mercatini pure, ma se fatte e fatti come si deve. 4 2 8 9 3 6 5 1 7 4 8 2 9 8 7 4 3 6 5 2 1 4 3 2 1 9 5 7 6 8 1 2 6 3 8 7 4 9 5 5 7 3 9 6 4 8 1 2 8 9 4 2 5 1 6 7 3 3 1 5 6 4 9 2 8 7 7 6 8 5 2 3 1 4 9 2 4 9 7 1 8 3 5 6 6 5 7 8 2 1 9 4 3 9 3 1 4 5 7 6 2 8 1 6 4 2 7 8 3 9 5 8 7 2 3 9 5 1 6 4 3 9 5 1 6 4 8 7 2 2 4 9 6 8 3 7 5 1 5 1 3 7 4 9 2 8 6 7 8 6 5 1 2 4 3 9 Il tempo: soleggiato e mite sulle Alpi, a tratti nebbioso in pianura SOLE NUVOLOSO COPERTO POCO NUVOLOSO OGGI SVIZZERA Annecy Verbania AOSTA Biella MILANO Novara Vercelli Grenoble Pavia TORINO Asti Alessandria Gap GENOVA Cuneo Savona FRANCIA Nizza Situazione e avvisi meteo PIOGGIA DEBOLEMODERATA VARIABILE La Spezia PIOGGIA INTENSA Sulle Alpi ben soleggiato salvo lievi velature. Sulle pianure piemontesi nebbie e foschie nel primo mattino, in diradamento in giornata ma più persistenti tra Basso Torinese, Astigiano, Alessandrino e Vercellese. Possibili nubi basse sotto-costa sul Ponente Ligure, soleggiato altrove. NEBBIA TEMPORALE VENTO NEVE MARE CALMO DOMANI SVIZZERA Annecy Verbania AOSTA Biella Temperature ˚C CITTÀ MIN MAX AOSTA VERBANIA BIELLA NOVARA VERCELLI TORINO ASTI ALESSANDRIA CUNEO MILANO GENOVA SAVONA IMPERIA 1 4 3 5 5 3 5 5 3 5 9 10 12 11 13 13 10 9 11 10 9 12 9 16 17 17 A cura di www.nimbus.it Si consolida l’alta pressione sulle nostre regioni col contributo di aria mite sub-tropicale in quota che porta temperature decisamente miti in alta montagna con lo zero termico vicino ai 3000 metri. A bassa quota l’inversione termica e le nebbie, da oggi più persistenti anche in giornata soprattutto sul Piemonte orientale, limitano l’aumento della temperatura, con temperature minime ancora sotto i 5 ˚C in pianura e massime sotto i 10 ˚C ove nebbioso. In Liguria possibili nubi basse a Ponente. Centimetri-LA STAMPA MILANO Novara Vercelli Grenoble Pavia TORINO Asti Alessandria Gap GENOVA Cuneo FRANCIA Nizza Savona La Spezia Imperia MARE MOSSO MARE AGITATO Velature o passaggi nuvolosi sulle Alpi, più estesi tra Valle d’Aosta e Ossola. Nebbie sulle pianure piemontesi o nubi basse su zone collinari del Basso Piemonte, in diradamento in giornata su zone occidentali, più persistenti altrove. Nubi basse in Liguria, specie tra Genova e Ponente. Temperature ˚C CITTÀ MIN MAX AOSTA VERBANIA BIELLA NOVARA VERCELLI TORINO ASTI ALESSANDRIA CUNEO MILANO GENOVA SAVONA IMPERIA 2 4 3 4 5 4 5 5 2 5 9 10 12 12 13 13 9 8 12 9 8 12 9 16 17 17 LA LUNA A TORINO IL SOLE A TORINO Sorge alle ore 7,30 POCO MOSSO Si leva alle ore 5,07 Cala alle ore 15,57 Fasi Lunari Culmina alle ore 12,15 Tramonta alle ore 16,59 22 NOV 29 NOV 6 DIC Oltr e 650 f oto Un libro di grande formato, ad un prezzo veramente speciale, interamente a colori, di ben 256 pagine con centinaia di immagini. CON LA STAMPA A 9,90 EURO IN PIÙ 14 DIC AL NUMERO 011.22.72.118, SU WWW.LASTAMPA.IT/SHOP 12 14 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 I tendoni di CioccolaTò dividono piazza San Carlo La maggior parte dei negozianti è contraria, ma qualcuno li apprezza . Cronaca di Torino .49 Sulla «Stampa» spending review, che a quanto si sa prevede ritocchi struttu- ha deciso di rivelare le cifre vere del bilancio secondo le quali il toscatto del 1975 in cui l’autore fissa la propria immagine in uno anche al Festival sull’Ambie twitter@emanuelam LA PRESENTAZIONE Torna Cioccolatò ma è già scontro con i negozi di piazza San Carlo Da venerdì l’evento nel salotto della città «Ma non sia una sagra paesana» NOEMI PENNA Cioccolato amaro. Amarissimo per i commercianti di piazza San Carlo, da ieri invasa dagli operai di Cioccolatò. Per il secondo anno la golosa rassegna organizzata da Job Corner approda nel salotto bene della città: decine di grandi produttori e maestri cioccola- tieri si danno appuntamento dal 21 al 30 novembre in una kermesse che promette di dare spettacolo. Indignati i negozianti le cui vetrine si affacciano sul cantiere, fatto di tendoni bianchi e cavi: «Non vogliamo l’ennesima sagra di paese». Ma per l’assessore Maurizio Braccialarghe «sono sterili polemiche. Abbiamo il benestare della Soprintendenza delle belle arti». Raduno per golosi «Tutti puzzle per il cioccolato» è il motto dell’edizione 2014 di Cioccolatò, che fra le novità più significative vanta la collaborazione con Expo Milano 2015: un gemellaggio che in piazza si tra- durrà con il grande «Polo cioccolato» che ospiterà degustazioni e laboratori in compagnia della mascotte Foody. Il festival propone dieci giorni d’iniziative intorno al cibo degli dei, con la consueta mostra-mercato, gli assaggini e decine di appuntamenti speciali come i 150 anni di Caffarel celebrati nel maxi stand a forma di gianduiotto personalizzato da Ugo Nespolo, il giro del mondo di Domori e la cioccolata calda social di Eraclea. A patrocinare Cioccolatò sono la Città di Torino – che ha dato in concessione il marchio per cinque anni, sino al 2015, a Eugenio Guarducci, l’ideatore di Eurochocolate – Provin- cia di Torino, Regione Pie te, Unioncamere e Came Commercio. Sponsor: I San Paolo, Citroen, Centra latte, Baileys e Pan di stell proprio come a Perugia c un magico allestimento ste Commercianti in rivolta Eataly Veterinari custodi della sicurezza alimentare «Di Cioccolatò penso tu Già ieri qualche commerciante aveva dichiarato di essere contrario all’arrivo di Cioccolatò che durerà fino al 30 novembre. 1 il caso EMANUELA MINUCCI non mancano le eccezioni. Per esempio alla gioielleria Algozzini vedono bene l’arrivo delle bancarelle: «Kermesse come questa portano lavoro in più, noi siamo per tutto quello che fa muovere la città». Stesso discorso da parte di Bruschi, sull’altro lato della piazza: «Si tratta di manifestazioni che portano comunque gente in centro. In un momento di crisi, non ci sentiamo di bocciare nulla». C ioccolaTò bello bollente, servito nel salotto di piazza San Carlo prima ancora che la manifestazione sia cominciata. Caldo di polemiche, per il momento, perché se la location è già stata sperimentata lo scorso anno, e i disegni dei gazebo sono stati visionati dal soprintendente Luca Rinaldi (che si è raccomandato: gli stand non devono interferire con la facciata delle chiese e risultare a debita distanza dal Caval’d Brons), un bel po’ di commercianti della piazza sono abbastanza preoccupati dell’arrivo di «tensostrutture varie e maxi-calpestio da fiera paesana». «Mai in place Vendôme» Fra le più indignate c’è Giorgina Siviero, titolare delle boutique San Carlo che è stata fra le prime a lanciare un allarme non solo estetico il giorno in cui ha visto arrivare gli operai e «trasformare il salotto di Torino in una luna park di periferia» spiega concitata. Siviero «La città così è viva» REPORTERS Palme e cabine Fra i gazebo bianchi sono spuntati anche maxi-gianduiotti e tendoni a tema marino come questo. Parecchi commercianti protestano per queste brutture e il clima da festa di paese Favorevole Contraria Paolo Algozzini Gioielleria Giorgina Siviero Boutique S. Carlo è una donna che per lavoro gira il mondo e spiega che per esempio a Parigi «in posti come place Vendôme nessuno si sognerebbe mai di allestire un mercatino di cioccolatini e torroni». Incalza: «Io amo questa piazza come fosse casa mia. Ci sono manifestazioni e manifestazioni: che cosa penserà il turista di alto li- vello, magari arrivato in città per il Tff, di questo ininterrotto struscio alla ricerca della tavoletta di fondente magari neppure realmente artigianale?». «C’è qualità e qualità» Al suo fianco si schierano parecchi altri commercianti del salotto cittadino, come Monica Werling di Stratta, Vito Strazzella del caffè Caval’d Brons. Hanno l’aria poco contenta anche da Prada e da Hermès. Ma L’assessore al Turismo Maurizio Braccialarghe reagisce un po’ indispettito: «A sentire commenti come quelli dei commercianti scandalizzati verrebbe quasi voglia di non organizzare più niente a Torino. Noi cerchiamo di vivacizzare la città, ma qualsiasi cosa si faccia c’è sempre qualcuno che pensa andasse fatta da un’altra parte e meglio». Molti infatti sostengono che sarebbe stato meglio sistemare la manifestazione in piazza Vittorio: «Qualche anno fa era lì - conclude l’assessore ma piazza San Carlo già l’anno scorso ha ottenuto molto più successo. Ecco perché abbiamo confermato il trasloco». twitter@emanuelaminucci II controlli nelle stalle Sicurezza alimentare, se ne discute oggi alle 18 nella sala «Punt & Mes» a Eataly in via Nizza. La tavola rotonda «C’è un veterinario nel tuo piatto» è aperta al pubblico proprio perché - spiegano i veterinari torinesi - sono i consumatori che sono più a rischio quando si parla di sicurezza alimentare. In Italia sono 31 mila i veterinari che si occupano non solo di cani e gatti, ma che il latte e la carne sia conservata secondo le leggi e che non sia pericolosa per la salute di chi mangia questi alimenti. Alla tavola rotonda partecipano: Gianfranco Corgiat, responsabile prevenzione e veterinaria della regione che parlerà dell’organizzazione dei controlli sanitari; Bartolomeo Griglio, della Asl 5 sulla gestione della sicurezza alimentare e Clemente Grosso, penalista che interverrà sulla normativa legata agli alimenti. 12 14 50 .Quartieri STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 Aperte tutti i giorni: piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24). Atrio stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30. Orario minimo 9-19,30: via Stradella 198; corso Francia 273; corso Belgio 151/B; via Guido Reni 155/157; via Genova 179/F; via Cibrario 88;viaTunisi51;corsoStatiUniti5;corsoRosselli 106/D; via San Remo 37; via Cernaia 24; via MadamaCristina78;viaPo14;corsoVercelli74. Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Foligno 69; via Sempione 112; via San Remo 37; viaSacchi4;corsoTraiano73;corsoFrancia1/bis. Aperte anche di notte: corso Belgio 151/B; via Nizza 65; corso Vittorio Emanuele II 66; piazza Massaua 1. Informazioni: www.farmapiemonte.org QUARTIERI Per le vostre segnalazioni [email protected] Piazza Umbria Cenisia, San Paolo Il ramo caduto e i pensionati che di solito frequentano la piazza Griffe in fuga da via Frejus “Troppo pochi gli incassi” I negozianti riconsegnano i marchi, qualcuno ha l’insegna bianca San Donato FABRIZIO ASSANDRI Da griffe di richiamo a negozi innominati. Conseguenza della crisi non sono solo le serrande abbassate – stabili secondo la camera di commercio – ma anche la scomparsa dei marchi famosi. In via Frejus, cuore commerciale del quartiere, c’è la fuga. Osservando in controluce le insegne bianche, in alcuni casi si possono ancora leggere i vecchi nomi. Calzedonia, Carpisa, Zizù, Superga, Playlife, Particolari e altri ancora. Ma i negozi “declassati” non necessariamente chiudono. Spesso li gestiscono gli stessi negozianti, con uguali tipologie di merce, ma senza più potersi fregiare del nome. In piazza Umbria un ramo precipita sulla strada Chi si ricicla «Abbiamo continuato a fare quello che sappiamo fare – dicono all’ex Calzedonia – avevamo il marchio dal 2004, ce l’hanno tolto perché non vendevamo abbastanza per i loro standard. Ora abbiamo intimo generico. È la politica di molte case madri lasciare le periferie e concentrarsi in centro o negli shopville. Le vie dei quartieri si dequalificano, chi veniva qui per lo shopping va altrove. Un nuovo nome? Non ci abbiamo pensato, per ora stiamo con l’insegna bianca». «Ma che fine ha fatto Carpisa?» chiede Daniela Arditi, in via Frejus con la famiglia. «Cercavo una borsa, ma il marchio che volevo è sparito dalla vetrina. Andrò altrove». Adesso si vendono borse e abbigliamento generico. «Non siamo più di richiamo per la griffe - dice la commessa - ora per attirare la clientela puntiamo su prezzi bassi, il massimo è 100 euro». «Di questo passo - dice Sa- Ancora anonimi Alcuni negozi non hanno ancora deciso che insegna mettere, non hanno più il marchio e per qualche giorno rimarranno «anonimi» ma venderanno gli stessi prodotti brina Grech, presidente dei commercianti - entro un anno qui spariranno tutte le griffe. Sarebbe impoverimento per tutti perché le firme portano clienti che poi vanno al bar o fanno altre spese. E per i residenti: le firme sono il termometro della salute della via. Le loro vetrine sono illuminate e curate». La via cerca di risollevarsi, domenica ci sarà la festa. «Ma quando il franchising se ne va è un brutto segnale». Spesso è colpa della crisi Ma perché spariscono le griffe? Villaretto Torna il collegamento alla rete telefonica PAOLO COCCORESE E’ stato finalmente riparato il cavo che ha messo fuori servizio i telefoni di 1.200 famiglie del Villaretto. Quartiere isolato dal mondo con cornette ko e linea internet assente. «Il sistema di monitoraggio ci ha permesso di individuare il problema sabato - dicono da Telecom -. La sera stessa, sul posto, i tecnici sono intervenuti, pur in condizioni meteo difficili, per la riparazione che si è protratta fino alla serata di martedì». Fino ad allora, telefoni muti per colpa di chi ha eseguito uno scavo e non ha protetto il cavo che si è rovi- I motivi possono essere tanti, in genere hanno per sfondo la crisi. Dipende anche dal contratto tra commercianti e produttori. Per Superga vale il contovendita, si rende l’invenduto, non c’è obbligo di raggiungere certe quote. Dove si applica il franchising si è più vincolati a volumi di vendita e a precisi standard, «bisogna acquistare la collezione – spiega Grech – pagandola alla casa madre e a volte i costi diventano insostenibili se non si viaggia a certe velocità». In via Di Nanni, un altro negozio con insegna bianca. Il no- Sulla «Stampa» Q Per le vostre Centro Cade un ramo sul parco giochi Era lungo 6 metri, secondo gli ultimi controlli l’albero non era considerato a rischio PAOLO COCCORESE Sulla «Stampa» Improvvisamente l’imponente fronda dell’albero si è accasciata sul parco giochi dei bambini. Le foglie verdi del più grosso dei suoi rami si sono piegate cadendo rovinosamente sull’asfalto, ammaccando il cestino dell’immondizia e rompendo lo scivolo dei bambini. Giostrina colorata incorniciata dalle panchine dove, di solito, le mamme leggono o chiacchierano mentre i figli si divertono a rincorrersi. Paradiso per i più piccoli che per un caso non si è trasformato in un inferno. Ieri, verso ora di pranzo, erano deserti i giardini Guglielmetti. E lo schianto del ramo di quasi dieci metri non ha provocato alcun incidente. Era il nove marzo quando un albero cadde ferendo un bimbo che fu poi operato alla testa. 1 Non è la prima volta Osservando l’area verde di via Avogadro, è ritornato in mente il copione da incubo di quel triste pomeriggio di marzo che in piazza Toti non riescono a dimenticare. Un grosso tiglio am- «Era già stata programmata una verifica della stabilità» malorato crolla sulla gremita area giochi del giardinetto di Vanchiglietta: colpisce tre ragazzini spedendoli al Pronto Soccorso, uno è grave, rimane schiacciato a faccia in giù dai rami, accorrono i passanti e gli amici, ma nessuno riesce a liberarlo. Riporta traumi e fratture alla testa e al costato. Incidente che ha rischiato di ripetersi ieri, alle spalle dell’imponente Cittadella che svetta su via Cernaia. «Ai giardini Guglielmetti è Non c’erano bambini Al momento del cedimento nei giardini Guglielmetti non c’erano bambini che stavano giocando; nel pomeriggio i sopralluoghi dei tecnici dell’assessorato 248 aree gioco Dall’incidente di marzo è partita una serie di controlli nelle aree gioco con gli alberi 5 mila tri che si è staccato da uno dei carpini del giardino». E’ uno degli alberi che delimitano il perimetro dell’area giochi. «Piante adulte che possono arrivare a 10-12 metri di altezza con 35-45 centimetro diametro di tronco», aggiungono dalla Città. I rischi Il carpino non presentava alcun rischio: a settembre era stato classificato con una «C». «Il ramo che è ceduto all’inserzione del tronco, a circa tre metri di altezza, apparteneva a un albero che era stato indicato col grado di “propensione al cedimento moderata”», dicono dal Comune. Sul calendario delle prossime settimane era già stata fissata la «verifica della stabilità» fatta dai tecnici del «Verde Gestione» che sono intervenuti subito in via Avogadro, con la Polizia Municipale e dei Vigili del Fuoco, per mettere in sicurezza l’area giochi e tagliare la pianta. Da chiarire i motivi del cedimento. «L’albero – dicono dall’Assessorato all’Ambiente – sarebbe stato riesaminato a settembre. Da marzo è partito un piano straordinario di controlli Ad agosto un ramo è caduto su un parco giochi: era lungo 6 metri. Anche in quel caso nessun ferito Cinquemila sono le piante 1 no pericolanti. «Quando abbiamo trovato quel ramo a terra, al mattino presto, abbiamo avuto un brivido lungo la schiena: se fosse caduto in testa a qualcuno sarebbe stata una tragedia. Noi passiamo di qua ogni giorno. Adesso abbiamo paura». Quello caduto l’altra notte non è un semplice ramo, ma un tronco secondario. Dal Comune rispondono che gli interventi stanno per arrivare. «Tra quindici giorni partiranno i controlli di stabilità e si metteranno in sicurezza eventuali punti critici», dicono dall’Assessorato al Verde e assicurano che l’intervento era già in programma «prima di quest’ultima segnalazione». [F. ASS. ] Centro Il contatore staccato Senza luce per colpa dell’ex proprietario In un primo momento era stata diminuita la potenza adesso è stata proprio staccata la luce FEDERICO CALLEGARO nato per l’acqua caduta copiosa negli ultimi giorni della settimana scorsa. La Telecom annuncia denunce. «Purtroppo, per la complessità della riparazione, i lavori si sono protratti a lungo - dicono dall’azienda -. Sono state eseguite manualmente 1.200 giunzioni sul cavo che risultava danneggiato». me è ancora stampato, sul vecchio tappetino. «Intimissimi». «Dopo 15 anni che li abbiamo sponsorizzati, hanno deciso che non avevano più bisogno di noi dice Tommaso Mondo - Continuiamo a vendere lo stesso tipo di merce, ma abbiamo perso il 50 per cento d’incasso. Chi viene da noi per i regali cerca prodotti di marca. Per restare, Intimissimi voleva un giro d’affari di 600mila euro l’anno, noi arrivavamo a 400». Di fronte sono spariti Sisley e Calzedonia. E la paura di «perdere il nome» ha contagiato Benetton. È caduto di notte, quando per fortuna nessuno stava passando. Ma è stato solo un caso, perché piazza Umbria è un po’ il cuore del basso San Donato, le panchine sono sempre prese d’assalto, specie in quel tratto che è alle spalle del centro incontri per anziani, a due passi dai campi da bocce. In quel punto di passaggio, l’altra notte, è rovinato a terra dagli alberi un grosso ramo, lungo diversi metri e spesso. «Ci aspettavamo che avvenisse prima o poi – racconta Sebastiano Pischedda, uno dei pensionati del centro incontri – già diversi mesi fa abbiamo raccolto un centinaio di firme per chiedere la potatura degli alberi». La petizione era partita dal comitato spontaneo di corso Regina Margherita ed è stata consegnata alla Circoscrizione 4, che ha chiesto al Comune di interessarsi della questione. «A dare il colpo finale a quel ramo forse sono state le piogge di questi giorni – continuano i residenti - In ogni caso noi segnaliamo il problema da tempo, inascoltati». Dalla piazza, che peraltro è un tappeto di foglie che non vengono raccolte, i rami si allungano fin quasi alle case. «Vede quello lì, è secco»: alcuni residenti indicano rami che almeno a prima vista sembra- Che ci fosse qualcosa che non andava nella corrente elettrica di casa sua, Daniele Caridi, agente di commercio di 28 anni, lo ha iniziato a sospettare quando è diventato impossibile asciugarsi i capelli con il phon e accendere la televisione senza che «saltasse» il contatore. Ma questo inconveniente, iniziato il 6 novembre, per il ragazzo e la sua compagna era solo l’inizio: da lì a qualche giorno l’Eni avrebbe staccato la luce alla coppia. Il motivo? Grave morosità dell’inquilino che abitava nella casa che i due, trasfe- ritisi dalla Calabria a gennaio hanno affittato. «Ci siamo trasferiti in piazza Statuto e come prima cosa abbiamo richiesto la voltura dei contratti di luce e gas - spiega Cardi -. Per il gas non c’è stato nessun problema. Per quanto riguarda la luce non è andata bene». Fino al 6 novembre, spiega la coppia, non c’è stato nessun disguido e dagli uffici dell’Eni non è arrivata alcuna segnalazione. Per scoprire che il passaggio dal vecchio al nuovo intestatario non era avvenuto, i due, hanno dovuto chiamare l’azienda segnalando gli abbassamenti di intensità della corrente: «Ci hanno spiegato che ci era stata diminuita la potenza a causa della morosità del vecchio inquilino. Solo allora abbiamo scoperto che la voltura non era andata in porto». All’una di notte del 16, la corrente viene staccata e da quel momento, oltre a non avere più la luce, diventa impossibile usare anche l’acqua calda. Il boiler, infatti, funziona grazie a un’accensione elettrica. «A quel punto, per capire come risolvere una si- tuazione insostenibile, sono andato di persona all’Eni Store racconta Daniele Caridi -. Lì mi hanno dato un bollettino da 394 euro da pagare, con un codice clienti diverso dal mio e intestato a uno sconosciuto, morso, dicendomi di pagare il debito al posto suo per vedermi riattivata l’utenza in 48 ore. Altrimenti dovevo aspettare un mese. Mi sono rifiutato di pagare e credo mi rivolgerò a un avvocato». 12 45 67 18 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 Rivoli, piante da abbattere in corso Susa Via le piante malate da corso Susa a Rivoli. «Sono 43 per lo più ciliegi o spini di giuda - spiega l’assessore Massimo Fimiani -. Entro febbraio le taglieremo tutte e le sostituiremo con 67 pirus, alberi resistenti e con radici che non danneggiano l’asfalto». [P. ROM.] Metropoli .51 . ETROPOLI M Per le vostre segnalazioni [email protected] Venaria Diario L’ex soprintendente patteggia “Lo faccio per la mia salute” Appalti sospetti, un anno e 11 mesi a Pernice. “Devastato dal carcere” MASSIMILIANO PEGGIO «Ho deciso di patteggiare perché il mio stato di salute psicofisico gravemente compromesso dall’esperienza ingiusta e devastante del carcere non mi permette di affrontare un processo lungo e complesso. Ripeto la mia completa e totale innocenza. Ho sempre operato a vantaggio dell’amministrazione ». Così dice l’ingegner Francesco Pernice, ex direttore del settore Conservazione Beni Architettonici della Reggia di Venaria, arrestato lo scorso anno l’accusa di aver manipolato alcuni appalti di restauro, commentando il suo patteggiamento ad un anno e 11 mesi. L’inchiesta Si tratta di una delle pene più severe tra i 10 patteggiamenti (più due rinvii a giudizio), con cui si è conclusa ieri l’udienza preliminare, di fronte al gup Eleonora Pappalettere, dell’in- che ha patteggiato ad un anno e sei mesi. Tra gli altri hanno patteggiato anche Giuliano Ricchiardi, funzionario regionale e Giuseppe De Campo, dipendente della Provincia. Moncalieri Musicateatro, il concorso non era truccato: assolti Agosto 2013: i vertici dell’istituzione Musicateatro di Moncalieri - cinque persone - vengono indagati per abuso d’ufficio. Secondo la Procura hanno confezionato un concorso ad hoc per assumere Mario Acampa, figlio del consigliere (allora Pd) Antonio Acampa alla guida artistica dell’ente. Abuso d’ufficio per il pm Enrica Gabetta. Un anno e quattro mesi dopo, il tribunale di Torino ha assolto tutti gli imputati «perché il fatto non sussiste». I membri del cda, difesi dall’avvocato Gian Paolo Zancan, avevano scelto il rito abbreviato «sicuri di non aver commesso scorrettezze». L’inchiesta era partita dalla denuncia di un professore romano che visti i criteri di scelta indicati da cda aveva visto del marcio Fra 60 giorni saranno rese pubbliche le motivazioni. [G. LEG.] 1 Lo sfogo REPORTERS Francesco Pernice quand’era direttore della sezione Conservazione chiesta su turbative d’asta e corruzioni svelate indagando su un intreccio di rapporti tra funzionari pubblici e imprese private. L’indagine, coordinata dai pm Stefano Demontis e Francesco Pelosi, ha esplorato non solo gli interventi di restauro della Reggia, ma anche altri appalti. Tra questi lo smaltimento degli scavi del grattacielo della Regione (fi- niti nel parcheggio di Venaria con presunte contaminazioni di amianto) e la costruzione della variante di Borgaretto. L’altro principale protagonista dell’inchiesta è Ezio Enrietti, imprenditore, ed ex presidente delle giunta regionale del Piemonte negli Anni Ottanta, marito dell’ex direttrice del Patrimonio della Regione, Maria Grazia Ferreri, Pernice, difeso dell’avvocato Gian Paolo Zancan, ha cercato fino all’ultimo di salvare l’immagine di una carriera approdata ai vertici della Soprintendenza piemontese. «Ho restaurato la Reggia di Venaria - afferma - applicando nuove tecnologie a costi bassissimi e ho cercato di valorizzarla con un’azione di tutela che non la rendesse solo una sede per discoteca; evidentemente, con il mio operato, ho dato fastidio a qualcuno». E aggiunge: «Ritengo di aver subito una grave ingiustizia per i tre mesi di carcere e se avessi commesso qualche reato lo avrei ammesso subito. Non so spiegarmi il motivo di un così forte accanimento giudiziario nei miei confronti anche perché ho fatto tanto per questa città e per l’intero Piemonte». Rivoli Una marcia con un fiore per ricordare Vito «Un fiore per Vito» così è stata intitolata la marcia che partirà domani mattina alle 9,30 da piazza Martiri, a Rivoli, in ricordo del giovane Vito Scafidi, morto sei anni fa per il crollo del controsoffitto della sua aula nel liceo Darwin. E proprio lì si svolgerà, alle 11, un incontro sull’edilizia scolastica. Al dibattito parteciperanno, tra gli Si parte da piazza Martiri altri, Laura Galimberti, coordinatrice #italiasicura per l’edilizia e il presidente della Provincia Alberto Avetta. «Prima di Vito non si parlava di edilizia scolastica - dice la mamma, Cinzia Caggiano -, ora il vaso di Pandora è aperto e non si torna più indietro». [P. ROM.] 1 12 45 67 18 9AB5CDE 8F B5C7C 8F2 LA STAMPA 8 12 45 67 18 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 L’Italia è un bosco Stasera alle 21 a Chieri, nella Sala Conferenze della Biblioteca Civica, in occasione della Giornata Nazionale degli Alberi, Tiziano Fratus racconta il suo libro «L’Italia è un bosco»; e con l’occasione saranno proiettati alcuni cortometraggi promossi e realizzati da CinemAmbiente. In città .53 . INCITTA’ Per le vostre segnalazioni: [email protected] SILVIA FRANCIA U na genesi che più torinese non si può, per il «Giulio Cesare» di Händel, che approda a Torino nell’allestimento firmato da Laurent Pelly per l’Opéra National de Paris, al suo debutto questa sera alle 20 al Regio, per la stagione 2014/15. Tanto torinese che in scena figura una perfetta riproduzione della statua di Giulio Cesare visibile davanti alle Porte Palatine, mentre l’intera ambientazione richiama a un museo egizio: magari quello del Cairo ma, perché no, anche quello subalpino. Ipotesi più che plausibile, dal momento che Pelly ha raccontato di aver concepito una possibile chiave di lettura per il «Giulio Cesare» proprio durante il suo soggiorno torinese per la lavorazione della «Traviata», prodotta dal Regio nel 2011. L’intera azione viene trasposta su un polveroso fondale museale, fra busti, reperti e icone piramidali. L’effetto straniante è garantito anche da una doppia scansione degli avvenimenti narrati: da un lato, si dipana la storia di Cesare, Cornelia e Sesto (rispettivamente moglie e figlio dello sconfitto Pompeo) e di Cleopatra e Tolomeo, fratelli-nemici, faraoni in condominio del regno d’Egitto. Dall’altra, uno staff di inservienti e operatori del museo procede nelle sue quotidiane mansioni, quasi senza accorgersi della presenza dei protagonisti e, a volte, interagendo casualmente con loro. L’ironia Una prospettiva schizofrenica che conferisce anche una dimensione vagamente metafisica e ironica alla messinscena. Senza, però, stravolgere il dettato originario dell’opera, che Händel compose nel 1724 per il King’s Theatre di Londra, su libretto di Nicola Francesco Haym e che racconta, appunto, le gesta di Giulio Cesare in Egitto: dagli scontri con il faraone all’incontro con la sensuale Cleopatra. Una scelta non facile, quella di proporre un capolavoro del barocco, tra l’altro, della durata di quasi quattro ore. «E’ un’opzione coraggiosa e non so immaginare un titolo più appropriato di questo, per varare un progetto dedicato al barocco. Se il Regio ha deciso di diversificare l’offerta, esplorando un repertorio poco frequentato, la scelta è quella giusta», commenta Alessandro De Marchi, che dirige l’orchestra e il coro del Regio e che è, in Italia, fra i più accreditati interpreti italiani del repertorio barocco. E aggiunge: «Stiamo parlando di un’opera che piace al pubblico di nicchia ma che può essere molto apprezzata anche da chi ha scarsa confidenza con gli strumenti d’epoca. Giulio Cesare conta su pezzi bellissimi, quasi una compilation di virtuosismi, un vertice del belcanto». Si parte alla Sandretto nel segno della rabbia TIZIANA PLATZER N Il debutto stasera alle 20 Il «Giulio Cesare» di Händel approda per la prima volta in città, nell’allestimento firmato da Laurent Pelly per l’Opéra National de Paris, al suo debutto questa sera alle 20 al Regio per la stagione 2014/2015 La storia Giulio Cesare, il barocco sfida la frenesia di oggi Una maratona di quasi quattro ore per l’opera di Handel al Regio La scenografia L’intera azione viene trasposta su un polveroso fondale museale, fra busti, reperti e icone piramidali I ruoli Una curiosità di sapore filologico riguarda anche la distribuzione dei ruoli: la parti degli interpreti evirati previsti da Händel, saranno sostenuti da donne «en travesti». Così, il contralto Sonia Prima presterà la voce a Giulio Cesare. Gli interpreti Il generale Achilla nel «Giulio Cesare» è interpretato da Guido Loconsolo Cleopatra, invece, è il soprano anglo-australiano Jessica Pratt e Sara Mingardo interpreta Cornelia, mentre il mezzosoprano spagnolo Maite Beaumont, al suo debutto al Regio, veste i panni di Sesto. Il cast delle cinque recite del Giulio Cesare (che si replica domenica e poi martedì, giovedì, venerdì e sabato della prossima settimana) si completa con il controtenore Jud Perry nel ruolo del perfido Tolomeo, dal baritono Guido Loconsolo in quello di Achilla, dal controtenore Riccardo Angelo Strano come Nireno e dal basso Antonio Abete nel ruolo di Curio. I costumi sono realizzati dallo stesso regista Pelly, le scene sono di Chantal Thomas e le luci di Joël Adam. Teatro Regio piazza Castello 215 Tel: 011/8815.241-242 on ha problemi a lavorare con budget ridotti e a scavare fra gli aspetti della natura, i segni dei volti e nella dimensione emotiva e del sogno dei singoli individui. Quelli che diventano i suoi personaggi. Come le due amiche che partecipano a un corso di cultura balcanica in un bosco della California, oppure il giovane che effettua lavori stagionali in una fattoria del Kentucky ed è attratto dalla figlia del proprietario: con loro Josephine Decker, regista e videoartista statunitense che la critica ha avvicinato addirittura a nomi come David Linch e Terrence Malick, ha prodotto i suoi due primi lungometraggi «Butter on the Latch» e «Thou wast mild and lovely». Con entrambi ha partecipato al forum dei lavori sperimentali all’ultimo Festival Josephine di Berlino e Decker con questo profilo da indipendente è l’artista che inaugura il Tff. Già, questa trentaduesima edizione comincia con 24 ore d’anticipo e un assaggio performativo alle 19 alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (via Modane 16; ingresso libero), che da quest’anno entra nel circuito festivaliero. Come naturale che fosse, secondo i rispettivi direttori Patrizia Re Rebaudengo e Emanuela Martini, tanto che la nuova collaborazione inaugura il secondo premio del concorso lungometraggi intitolato alla Fondazione e che vale settemila euro. E chi stasera pensa di andare alla Sandretto per chiacchierare di cinema oppure per commentare il programma del Torino Film Festival al via da domani, non ha le idee troppo chiare. Sì, verranno proiettati i corti e i video di Josephine Decker, ma l’invito che lei lancia con la sua azione «Thanks giving smash living» è di far uscire allo scoperto ben altro: la rabbia. Si litiga, purché con allegria. Sarà uno spazio per chi ha voglia di far rumore, di urlare, di lanciarsi addosso cibo e bevande, di far volare pensieri poco «leggeri» ma sempre sostenuti dall’ironia. Un Tff da torta in faccia - e faccia con risata - quindi conviene pensare a un abbigliamento adeguato. 12 45 67 18 54 .In città STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 La marcia dei diritti dell’Unicef Le piante e il clima Diritto e filosofia a confronto La prima «Marcia dei Diritti» a cura dell’Unicef, con Sotto18 Film Festival, porterà un migliaio di bambini dalle 9 alle 12 nelle vie del centro: partenza da piazza Solferino, poi via S. Teresa, via Roma, piazza Castello e piazza Palazzo di Città. «Come reagiscono le piante ai cambiamenti climatici in atto?»: è la domanda da cui parte la conferenza di Consolata Siniscalco alle 16,30 nell’Aula Magna dell’Orto Botanico (viale Mattioli 25). L’ingresso è libero. Alle 17 nell’Aula A2 del Campus «Luigi Einaudi» (lungo Dora Siena 100) Gustavo Zagrebelsky e Juan-Carlos De Martini discuteranno sul tema «Creatività e complessità». Organizza la Fondazione «Fondo Ricerca e Talenti». Ingresso libero. Il concerto TEATRO ASTRA La star inglese stasera sale sul palco alle 21 con qualche biglietto (tra i 41 e 51 euro) ancora in vendita alla cassa aperta dalle 18. Lo show si intitola «Back To Front» Tpe, Orsini torna Ivan Karamazov PAOLO FERRARI S i scrive questa sera al Pala Alpitour un nuovo capitolo nella storia d’amore che lega Peter Gabriel a Torino. La star inglese sale sul palco alle 21, con qualche biglietto (tra i 41 e 51 euro) ancora in vendita alla cassa aperta dalle 18. Lo show si intitola «Back To Front» e celebra «So», disco solista che l’ex cantante dei Genesis pubblicò nel 1986. Domani si replica a Bologna. Umberto Orsini Quarant’anni fa Tanti ne sono trascorsi dalla notte di rock e lacrimogeni che vide protagonisti i Genesis al Palasport del Parco Ruffini. In quella bolgia fece scalo il 3 febbraio 1974 la tournée «Selling England By The Pound», con Gabriel prodigo di travestimenti e interpretazioni vocali sublimi, Phil Collins alla batteria, gli auto riduttori e la polizia a suonarsele fuori dall’impianto. Gli esegeti della band britannica ricordano che i Genesis erano già transitati in Piemonte, il 13 aprile 1972 al dancing Le Due COME 18 ANNI FA Stasera sarà riproposto integralmente l’album «So» Rotonde di Cuorgnè, una sorta di Piper del Canavese dove Tony Banks tracollò per una colica intestinale. Al di là della spiacevole circostanza, era l’inizio di un lungo e fertile idillio. La conferma nel 1975, l’anno più difficile per i promoter di concerti rock in Italia. Il movimento per la musica gratis era al top: guerriglia e show annullati riempivano le cronache. I Genesis avevano riservato una decina di date all’Italia, terra in cui erano stati valorizzati ancor prima di imporsi in patria. Riuscirono però a suonare soltanto a Torino. Il 25 marzo lo sfarzoso spettacolo legato al doppio ellepi «The Lamb Lies Down On Broadway» andò in scena al solito palazzo del Parco Ruffini con il leader nei panni del visionario Rael. Lisergico, apocalittico, fatale: Peter lasciò il gruppo pochi mesi dopo e passati un paio d’anni il punk avrebbe fatto piazza pulita di quella concezione barocca del rock. Pala Alpitour Peter Gabriel e Torino Una storia lunga 40 anni Nel ’74 la prima volta al Palasport, l’ultima nel 2006 per i Giochi La formazione dei Genesis durante il concerto del 1974: Gabriel è il terzo da sinistra Il concerto al Palasport del 30 settembre 1980 La carriera solista Abbandonata la band nel 1975, Gabriel passò alla carriera solista. Quella di «Biko» e di «Shock The Monkey», per citare due capolavori. Non per questo s’inaridì il suo feeling con la nostra città. Si presentò la Quant’anni dopo quell’Ivan Karamazov interpretato nello sceneggiato della Rai diretto dal regista Sandro Bolchi – fu seguito da più di venti milioni di persone – Umberto Orsini torna ad affrontare Dostoevskij. Per la stagione Tpe, da domani a domenica al Teatro Astra va in scena «La leggenda del grande inquisitore», capitolo de «I fratelli Karamazov» nella versione teatrale di Pietro Babina, con Umberto Orsini e Leonardo Capuano. «Allora la televisione aveva allora solo due canali in bianco e nero e gli spettatori dovevano prendere o lasciare - ricorda Orsini -. Non c’era via di scampo, ma in quel caso furono fortunati perché quel romanzo resta uno dei più felici e devo dire che rivisto oggi – ne è uscita un’edizione in dvd edita da Rai Trade – resiste gloriosamente nonostante i gusti degli spettatori, con l’avvento del colore e dei ritmi delle fiction televisive, siano mutati». Lo spettacolo va in scena alle 21, domenica alle 18 (biglietti a 19 euro); sabato alle 18,30 all’AstraCafé si potrà incontrare Umberto Orsini, intervistato da Caterina Vertova. 1 prima volta da solista sul solito palco il 30 settembre 1980; tenero, con i bigliettini scritti in italiano per comunicare con la gente. Poi due raduni destinati a passare alla storia: l’8 settembre 1988 allo Stadio Comunale si tenne il li- ve «Human Rights Now», che Amnesty International ricorda come la prima sortita di massa della propria sezione italiana. Furono fischi per il povero Claudio Baglioni; fu un trionfo per il menestrello inglese e per Bruce Spring- steen, Sting, Tracy Chapman, Youssou N’Dour, tutti insieme anche in un’indimenticabile versione della «Get Up, Stand Up» di Bob Marley. Ancor più ecumenico l’ultimo scalo torinese di Peter, che alla cerimonia inaugurale delle Olimpia- di del 2006, la testa stretta nel berretto di lana, cantò «Imagine». La band Chiuso l’albo dei ricordi, ecco il presente. Per rimettere in pista il sound originale si riu- niscono i fuoriclasse del glorioso disco, da Tony Levin, mostro del basso spesso protagonista nei club torinesi, al batterista afro francese Manu Katché, rappresentante di un impegno sul fronte delle musiche extraeuropee che Gabriel coltiva attraverso il lavoro della sua etichetta Real World. E ancora, le chitarre di David Rhodes e le tastiere di David Sancious. La prima metà del live scorre in verità fuori dal menù di «So»: «Daddy Long Legs» apre un viaggio nel passato di 10 tracce, che si conclude con «Why Don’t You Show Yourself». Poi arriva il disco più atteso, eseguito integralmente con le canzoni nello stesso ordine di allora. Chiude i bis l’inno anti apartheid «Biko», pubblicato nel 1980 e in seguito inciso anche da Simple Minds, Joan Baez, Manu Dibango e Robert Wyatt. Pala Alpitour Corso Sebastopoli 123 Tel: 011 / 616.49.71 12 45 67 18 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 In città .55 . La promessa del sicario Parole note della radio La fabbrica del colore Due giovani e spietati sicari, Brandon e Fabrice, operano nel mercato dell’omicidio su commissione: alle 20,30 al Massimo (via Verdi 18) anteprima del film di Max Ferro «La promessa del sicario» e con George Hamilton. Attore e regista in sala. Torna alle 21al Circolo dei Lettori (via Bogino 9) la serata «Parole Note», con citazioni, spezzoni di film e monologhi raccolti nel volume edito da Mondadori e ispirato al programma di Radio Capital: con Mario De Santis e Giancarlo Cattaneo. L’incontro tra un anziano e un giovane, i personaggi dello spettacolo «Vernice. Paramatti... la fabbrica del colore» con la regia di Massimiliano Giacometti e che debutta alle 21,30 al Teatro Garybaldi a Settimo (via Partigiani 4). Per le vostre segnalazioni: [email protected] Solidarietà Officine Corsare Un Natale solidale Guida ai mercatini La cultura animalista fa riflettere a teatro Stasera aprono i “temporary shop” in Galleria San Federico Le bolle NOEMI PENNA Saranno accese stasera alle 19 le gigantesche palle benefiche di SarTo un evento che celebrerà l’eccellenza della sartorialità subalpina. Durerà due mesi durante i quali verranno aperti anche diversi temporary shop e verranno raccolti fondi a favore della Fondazione Faro A Torino, Natale fa rima con solidarietà. Ieri si è aperto infatti il mercatino di Area, l’Onlus presieduta da Gianna Recchi; questa sera s’inaugurano i temporary solidali di Sar.To in Galleria San Federico. E per tutto il mese sarà un pullulare di mostremercato e iniziative benefiche, dove sarà possibile acquistare regali che fanno del bene due volte. Negozio incantato Una bomboniera nel cuore di via Lagrange è il mercatino di Adisco, aperto sino alla vigilia di Natale al civico 5. Grandi peluche, accessori natalizi, panettoni e bijoux sono esposti in un magico allestimento invernale su due piani che scalda il cuore. L’intero ricavato della vendita è finalizzato alla realizzazione dell’Isola di Margherita, un nuovo reparto dell’Infantile torinese appositamente pensato per i bimbi affetti da malattie incurabili. Oz per tre In corso Moncalieri 262, il 13, 14, 20 e 21 dicembre (ore 14,30-19), si tengono invece i Mercatini di CasaOz a favore dei bambini che incontrano la malattia e delle loro famiglie. E dal 19 al 22 dicembre torna il Social Christmas Village, un temporary con idee regalo griffate, quest’anno allestito in piazza Cln. Ai MagazziniOz di via Giolitti 19/a, aperti da lunedì a sabato, sono in vendita le borse di Born in Berlin, sciarpe Luparia, oggettistica e accessori Muji, Uashmama e Orlando Furioso. L’articolo di punta sono però le originali Scatole delle domande REPORTERS create da Oscar Farinetti e da Luciana Littizzetto, il cui prezzo oscilla tra i nove e i 25 euro, caratterizzate da ironici quesiti e altrettanti simpatici regali in risposta. di marchi come Missoni, Gobino, Caffarel e De Carlo, ma quello che sorprende di più è che molte persone, oltre a donare oggetti da mettere in vendita, s’impegnano in prima persona per collaborare e dare Anche di sera una mano ai volontari. Oggi si tira tardi, sino alSino a sabato (con orario 10MAGAZZINIOZ le 23, con «A...peaperitivo 18), corso Regina In vendita le scatole rò!»: con brindisi auMargherita 55 delle domande ideate gurale e deguospita il Mercatino delle idee di da Luciana Littizzetto stazione di risotto. Area Onlus, capace di trasformare un luogo di cura in un negozio pieno di sor- Fatti a mano prese grazie alla generosità di Casa Ugi, in corso Unità d’Itagrandi aziende italiane e negozi lia 70, dal 24 novembre alla Vidi Torino e provincia. L’asso- gilia si trasforma nel bazar soliciazione presieduta da Gianna dale dell’Unione Genitori ItaRecchi riceve infatti il sostegno liani contro il tumore dei bam- bini, dove si potranno acquistare idee regalo realizzate dai volontari e dai bambini del Centro di oncoematologia pediatrica del Regina Margherita. I proventi sosterranno le trentennali attività dell’associazione e in particolare la struttura di accoglienza di Stazione Regina che ospita gratuitamente le famiglie dei malati. Al Circolo Ufficiali Il Natale della Faro è invece al Circolo Ufficiali di corso Vinzaglio 6, sabato e domenica dalle 10 alle 18: tutti gli oggetti in vendita sono stati realizzati dai volontari e l’intero incasso andrà a sostenere i servizi di assistenza gratuita domiciliare e in hospice per malati terminali. Suoni e visioni da un viaggio ipnotico. In prima nazionale, stasera e domani alle 21 alle Officine Corsare, in via Pallavicino 35, va in scena «The animal machine», spettacolo di Einaugen prodotto da Tékhné Teatro con la regia Fabio Palazzolo, dove musica, teatro e videoarte si uniscono per diffondere la cultura animalista attraverso il sarcasmo e la poesia. Gli attori indosseranno le maschere create da Luca Zurzolo e si esibiranno a sostegno di Lav, Animalisti Italiani, Assovegan e Progetto Sirio sulle musiche del duo Einaugen, stimolando il pubblico a riflettere sulla causa. Ingresso a 5 euro. [N. PEN.] Fonderie Limone Gli strani suoni di Andrea Gallo Rosso «Made.it», il cartellone di Torinodanza realizzato con Interplay, debutta questa sera alle Fonderie Limone di Moncalieri con Enzo Cosimi in «Welcome to my world» (alle 21 in sala grande) e «I meet you… if you want» di Andrea Gallo Rosso (alle 22 in sala piccola). Strani suoni provenienti dal cielo e dalla terra impressionano il mondo: c’è chi crede che siano fenomeni naturali, altri i primi segnali della fine del mondo. La risposta nella coreografia di Cosimi, che per Torino ha creato la performance di Roberto Bolle per la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi del 2006. Ingresso a 17 euro. [N. PEN.] Circolo dei Lettori Ecco come si riducono i rischi alimentari Cosa arriva sulle nostre tavole e come possiamo essere consapevoli di quello che mangiamo tutti i giorni? Prova a fare il punto l’Accademia di Agricoltura con l’appuntamento di oggi al Circolo dei Lettori di via Bogino 9. Alle 18, Maria Caramelli, direttrice Istituto zooprofilattico sperimentale Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, spiegherà perché la sicurezza del cibo non è scontata e di come, per fronteggiare e ridurre i pericoli legati, in vario modo, agli alimenti, una fitta rete di controlli si articoli lungo gli anelli della filiera agroalimentare europea. [E. MAS.] 12 45 67 18 56 .In città STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 Domani e sabato il Salone dell’orientamento Si apre domani e prosegue sabato (ore 9,30-18) il Salone dell’Orientamento per i ragazzi e le ragazze che devono scegliere il percorso scolastico o formativo dopo la terza media. L’appuntamento, promosso da Città e Provincia, si svolge al Palaruffini, viale Burdin 10. CUOLA S A CURA DI MARIA TERESA MARTINENGO Per le vostre segnalazioni: [email protected] La storia Giovani registi tra sogni e paure Il festival “Sottodiciotto” si inaugura stamane con la marcia Unicef di mille ragazzi In gara 189 video prodotti dalle scuole. I temi preferiti: ambiente, web, integrazione che s’ispira a Dario Argento, storie fantastiche. Tra i video delle superiori, «Charlie», dell’Albe Steiner, affronta il tema della malattia, il D’Azeglio catapulta Pitagora in un lontanissimo futuro, il D’Oria di Ciriè apre una riflessioni sul tema della giustizia e della detenzione. Omaggio al cinema (muto, con un remake di «M il mostro di Dusseldorf») è «Il killer delle rose» prodotto dalFermi-Galilei di Ciriè, mentre ancora sul tema dell’integrazione si sofferma «La lezione di Cris», opera del Vittone di Chieri; l’Avogadro esplora vecchie fabbriche dismesse, al Baldessano-Roccati di Carmagnola il mistero aleggia intorno ad un’antica chiesa, mentre l’Itis Grassi, in «Sarajevo mon amour», sottolinea i valori della non violenza. MARIA TERESA MARTINENGO Per capire che cosa sta a cuore agli adolescenti e quali sono i temi e i problemi che più li coinvolgono, da oggi al 12 dicembre un’occasione la offre Sottodiciotto Film Festival, in particolare nella sezione del Concorso nazionale dedicato ai video prodotti nelle scuole. Quest’anno, XV edizione, sono arrivate all’Aiace, che con la Città di Torino promuove la rassegna, ben 285 opere tra cui sono stati selezionati i 189 titoli che gareggeranno nelle sezioni, infanzia e scuola primaria, medie, superiori. L’apertura Il Festival s’inaugura stamane con un evento che invaderà il centro dalle 9 alle 12: la Marcia dei Diritti organizzata dal Comitato torinese dell’Unicef, con mille bambine, bambini, ragazze, ragazzi, per il 25° anniversario della Convenzione Opportunità L’IMPEGNO Sono molte le classi che hanno riflettuto su omofobia e razzismo Super-produzione alle medie Nella foto grande un momento delle riprese alla Peyron del video «Per Elisa». Sotto un fotogramma de «I guardiani della terra siamo noi» della Croce-Morelli sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, approvata dalle Nazioni Unite. Da piazza Solferino si snoderà per via Santa Teresa, via Roma, piazza Castello, via Palazzo di Città. mache, vermiciattoli, streghe ed extraterrestri, nei contenuti entrano - è il caso dell’elementare di Oulx - temi come la solidarietà di classe attraverso la storia di un bambino di origine straniera, l’inquinamento, le paure, i conflitti, l’emarginazione. Nella sezione riservata alle scuole medie il record di film ammessi va alla scuola Meucci, ma anche la Peyron, la Croce-Morelli, la Gozzi hanno prodotto parecchio. I temi qui spaziano tra green economy e rispetto ambientale, le mode, il tempo di guerra, omaggi al cinema, come «Devil’s mask» della Murialdo di Ceres, nelle Valli di Lanzo, Visti da vicino Nei cortometraggi in concorso c’è un protagonista indiscusso, il web, con i suoi rischi e la sua potenza comunicativa. Ma accanto alla rete, in primo piano ci sono tematiche ecologiche e ambientaliste, razzismo, discriminazione,difficoltà dei figli dei migranti, omofobia. Nelle scuole torinesi, se tra i più piccoli spopolano i lavori di animazione con lu- Liceo Botta Seminario Studenti ciceroni per i turisti dell’Expo La biblioteca scolastica nell’era dell’e-book MAURO SAROGLIA IVREA Il liceo classico e internazionale Carlo Botta si attrezza per l’Expo con il progetto «Botta 2015: nutrire la mente». Dall’organizzazione di Expo 2015 è giunto un importante riconoscimento: l’Ami (Anfiteatro morenico di Ivrea) è risultata essere la prima realtà territoriale ad essere coinvolta sui social network. Non, dunque, una singola città che si offre ai potenziali turisti, ma un territorio: quello compreso nella conca dell’anfiteatro morenico di Ivrea, formatosi nel quaternario per il ritrarsi del ghiacciaio Balteo. E il liceo aderisce. «Il nostro progetto chiarisce la preside del Botta, Lucia Mongiano -, che riguarda la promozione e la fruizione culturale dell’Ami, è un’occasione formativa globale per gli studenti. Il campo di intervento è amplissimo: andiamo dalla Eporedia romana alle vestigia medievali, fino a giungere al pensiero olivettiano, toccando la Serra morenica e la Dora Baltea». Gli studenti si attrezzano per comunicare il territorio nelle lingue insegnate al liceo - inglese, spagnolo, tedesco, francese, cinese e russo -, e si inserirà nelle iniziative promosse da amministrazioni e associazioni locali in vista dell’esposizione universale. Come stimolare nel mondo digitale il piacere della lettura, al di là del supporto, carta o video, e al di là dei soli libri di testo. Sarà un confronto sul ruolo delle biblioteche d’istituto, mentre a scuola cambiano livello tecnologico, normativo, risorse, il convegno di domani dalle 9 alle 18 al Convitto Umberto I di via Bligny. È organizzato da Torinoretelibri, che riunisce 19 biblioteche delle scuole torinesi che quest’anno vedono due novità: partirà lo scambio interbibliotecario tra scuole e civiche, e la rete si doterà di e-book. «Nel mondo digitale la biblioteca scolastica, non citata nella Buona Scuola di Renzi, deve aiutare i ragazzi a districarsi nella giungla di informazioni. Per farlo servono buone pratiche», spiega Antonella Biscetti, referente della rete. Il convegno ne metterà in luce alcune. Come il progetto con gli studenti delle superiori che s’incontrano per stilare una bibliografia – si presume diversa da quella dei prof – da proporre alla scuola per gli acquisti. O gli studenti impegnati come maschere al Salone Off. Si parlerà poi di come le associazioni di biblioteche scolastiche in Europa fanno fronte al digitale e della proposta di legge per promuovere il libro, che pare arenata per mancanza di fondi. Info torinoretelibri.it [M. T. M.] La parte competitiva si integra, come sempre nel programma dedicato alle scuole, a iniziative e proiezioni accompagnate da discussioni e incontri con ospiti interessanti. Tre i filoni: il tema dei diritti, «Viaggio nello spazio», storie di sport, che caratterizza l’edizione 2014 della rassegna intitolata «Mens sana in corpore sano» e ha dettato le linee guida in vista del 2015 quando Torino sarà Capitale europea dello sport. Le proposte di laboratori per le scuole, poi, sono numerosissime. Gli appuntamenti e le proiezioni del Festival sono a ingresso gratuito. Per le proposte dedicate alle scuole è necessaria la prenotazione presso Aiace Torino (ore 9-17). Il programma è in www.sottodiciottofilmfestival.it. Le proizioni si tengono al cinema Ambrosio, Ideal Cityplex, Massimo, Reposi Multisala, Romano, Liceo classico Gioberti, Cinema Lumière (Pianezza), Teatro Elios (Carmagnola), Matteotti (Moncalieri). Locandina de «Il dipendente» Avogadro Game over, il pedone a rischio sei tu FABRIZIO ASSANDRI Un videogame di guida spericolata dove per fare punti e diventare nasty, un duro, bisogna fare la rasetta ai pedoni, spaventare i disabili, investire qualcuno. Ma se scendi dall’auto i ruoli s’invertono e qualcuno può mettere sotto te. Game Over. «The road game» è uno dei due cortometraggi realizzati dagli studenti dell’Avogadro e girati in città, presentati ieri al convegno «Senza Moralismi. Il punto di vista degli studenti». L’iniziativa fa parte del percorso didattico che da 10 anni l’istituto di corso San Maurizio porta avanti in tema di educazione stradale e rischi dell’uso di alcol e droga, coordinato dal docente Antonio Mandarano. Scopo dei due corti è far parlare i ragazzi, coi loro linguaggi e prospettive. Loro si lanciano, tanto da dover fare una premessa: «Non imitateci, è solo un video». Mostrano il fascino tentacolare dell’alcol, l’importanza, nel bene o nel male, di essere in gruppo, ricorrono all’ironia. Come nel secondo corto: uno spettrale barman simile a quello di Shining propone un contratto a tre ragazzi che si sono svegliati in un carcere: non è l’agognato posto di lavoro, è un patto di dipendenza dall’alcol. Che ha come impegni diventare aggressivi, perdere i riflessi, avere incidenti stradali. Gli studenti curano anche il sito http:/sicurezzastradale/itisavogadro.org, uno strumento per le scuole. 12 45 16 co2associati.com 789ABCD 6E F9AB5B 6E2 LA STAMPA SCOPRILE SOLO DA NOI LANCIA YPSILON FIAT PUNTO FIAT PANDA 1.2 69CV NUOVA A KMØ BZ 1.2 69CV 5 PORTE NUOVA A KMØ 1.2 69CV LOUNGE - EURO5 ABS - Airbag - Clima - Radio Cd MP3 - Fendinebbia NAVIGATORE CO2 120 g/km consumo misto 5,1 l/100km CLIMA - AIRBAG - ABS - RADIO CD + MP3 AZIENDALE 2012 CLIMA MANUALE - 4 AIRBAG - ABS - RADIO CD/MP3 TELECOMANDO - BARRE PORTATUTTO LONG. 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Saranno presenti i giocatori del Torino Darmian e Moretti più altri nomi noti della Torino granata. [P. ACC.] A CURA DI SILVIA GARBARINO Per le vostre segnalazioni [email protected] Hockey su ghiaccio Pallanuoto Valpe, contro l’Appiano per continuare a vincere Il Motor Village nuovo sponsor della Iren Torino ’81 ENRICO ZAMBRUNO MARCO BOBBIO Reduce da quattro vittorie consecutive, il Valpellice Bodigno Engineering torna sul ghiaccio alla ricerca di punti e conferme. I primi, per continuare a frequentare e magari a scalare i quartieri alti della classifica, le seconde per consolidare un percorso di crescita e affiatamento. Il calendario in questo caso sembra dare una mano, anche se, come ricorda il direttore sportivo Fabio Armani, «partite facili non ce ne sono». Questa sera comunque sbarca al Cotta Morandini l’Appiano, ottavo in campionato ma capace di espugnare la settimana scorsa la pista della capolista Renon. Sabato poi i ragazzi di Pyle saranno di scena in casa del Gardena (sesto). «Sicuramente l’Appiano verrà a Torre Pellice deciso a fare bella figura, anche per non staccarsi troppo dalle zone importanti della classifica – continua Armani –. Noi dovremo dimostrare di avere assimilato la lezione delle ultime due partite vinte contro Cortina e Quattro vittorie consecutive Gli avversari di oggi al Cotta Morandini sono all’ottavo posto Egna: sarà cioè fondamentale evitare gli errori in difesa e sfruttare al massimo le occasioni da gol». Per la Valpe, terza a sei punti dal vertice, è una ghiotta occasione per accorciare la classifica, visto che il Renon, distante sei lunghezze, ha già giocato e perso nell’anticipo contro il Vipiteno. I movimenti Sul ghiaccio si rivedrà il capitano Trevor Johnson, rientrato solo in settimana dagli Stati Uniti, mentre saranno assenti gli infortunati Frigo e Uronen (quest’ultimo difficilmente vestirà ancora la maglia biancorossa). In attesa che a Torre Pellice arrivi il difensore Nicoletti, tesserato in estate ma an- cora alle prese con un problema al piede, verrà probabilmente allungato il periodo di try-out per Kulmala mentre è in fase di stallo la trattativa per un forte attaccante canadese (massimo riserbo sul nome). Viste le defezioni, come nelle precedenti giornate, sarà ancora determinante il minutaggio e il contributo dei giocatori italiani, come ad esempio Marco Pozzi, autore di tre gol in due gare: «Sta giocando bene, caricandosi maggiori responsabilità sulle spalle – aggiunge Armani – ma come lui anche gli altri ragazzi. È la loro occasione, devono continuare così». In occasione del match contro l’Appiano, al Cotta Morandini saranno infine presenti i volontari della fondazione Forma onlus che distribuiranno i costumi da Babbo Natale (donazione minima 5 euro) per chi volesse partecipare al raduno più grande d’Italia davanti all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino in programma il 14 dicembre: l’obiettivo della raccolta fondi è il potenziamento del centro ustioni della struttura. Dopo la bella vittoria per 15-8 ottenuta a Brescia, la Iren Torino ’81 si appresta a vivere la sua prima gara interna della stagione in serie A2 maschile. Sabato al PalaNuoto di via Filadelfia il settebello gialloblù (inizio ore 18,30, con ingresso gratuito) ospita la Rari Nantes Sori, all’esordio in campionato dopo il rinvio per maltempo della partita di cinque giorni fa. Una gara difficile, un primo test probante per la Iren. «A Brescia abbiamo rotto il ghiaccio racconta Aversa, che sabato non ha potuto contare sul talento del mancino Tommaso Seinera -. Nell’occasione era importante mettere subito tre punti in classifica. Gli automatismi migliori e il gioco si vedranno più avanti, ora dobbiamo badare soprattutto alla concretezza». La certezza invece è rappresentata sempre da Ivan Vuksanovic, molto più di un leader. Immarcabile per la difesa lombarda e autore di Roberto Rusiello un poker, anche per questa stagione si propone come uno dei bomber principi del girone nord. Intanto nella giornata di ieri la Torino ’81 ha siglato un accordo di sponsorizzazione con il Mirafiori Motor Village per la stagione 2014-2015, che sosterrà per tutto il campionato Rusiello e compagni in qualità di Official Car Supplier fornendo alla squadra le vetture per effettuare le trasferte e gli spostamenti e sarà presente a ogni partita giocata in casa con speciali promozioni e sconti. Il marchio Mirafiori Motor Village comparirà anche sulle divise ufficiali del club. 12 45 67 18 60 .Dove andiamo STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 Musei ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel. 011 0897370). Lun-mar-gio-ven-sab- dom 10-18. Mer chiuso. Mostra «Terre di Kaunas e Vilnius. Maestri ceramisti lituani contemporanei», fino al 16 novembre. Visite guidate; sab ore 16, dom e festivi ore 11 e 16. A... COME AMBIENTE (c.so Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-9, ultimo ingresso alle 18. ARCHIVIO DI STATO (p.zza Castello 209, tel. 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario: lun-ven 8-18,30, sab 8-14. ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (via Barbaroux 32, tel. 011 4431811). Orario: lun-ven 8,30-18,30, dom 10,30-18,30. ARMERIA REALE (bigl. unica Palazzo Reale p. Castello 191, tel. 011 543889). Or.: mar-dom e festivi 8,30-19,30. BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Lundom. 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven. 10-18, sabato 9,30-19, dom 12,45-19. BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, telefono 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven 8,15-13,45; 14-18,45; sab 8,15-13,45. BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, tel. 011 4431701). Orario: Rocca, da mar a dom e festivi 10-18. Ultimo ingresso 45 minuti prima. Borgo: Orario: tutti i giorni 9-19. FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: gio-dom 14-19. Visite guidate su prenotazione. FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel. 011/8376883). mardom 10-13, 14-18. Solo visite guidate. Fino all’11 gennaio 2015, mostra «Giovanni Battista Quadrone, un “iperrealista” nella pittura piemontese dell’Ottocento». Dall’11 novembre all’11 gennaio: «Luois Michel Van Loo. Le tre principessine di casa Savoia». FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19. FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19. GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-dom 10-18. Mostre: «Cecily Brown», fino al 1° febbraio. «Roy Lichtenstein, opera prima», fino al 25 gennaio. «Vitrine, Felipe Aguila», fino al 6 gennaio. «Felice Casorati, il pensiero assorto», fino al 1° febbraio. La biglietteria chiude un’ora prima. JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-mer-gio-ven 10,30-19, sab-dom e festivi 10,30-19,30, mar chiuso. Per info www.juventus.com. MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (via San Domenico 11, tel. 011 4436927). Or.: mar-dom. 10-18, lun chiuso. La bigl. chiude un’ora prima. Visita ogni primo mar del mese alle 16 (ingr. gratuito al museo – visita 4 euro). MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3, tel. 011/309.01.15; 011/76.04.88). Or. visita guidata: lun-sab. ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; Ricovero antiaereo sab-dom 17.15. MUSEO DELLO SPORT- STADIO OLIMPICO (C.so Agnelli ang. c.so Sebastopoli, tel. 011/19785617; [email protected]). Mar-ven 14-18, sab-dom 10-18 Visite allo Stadio ogni ora. Chiuso per le partite. MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel. 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.: da mar-sab. 8.30-19.30; dom e festivi 14-19,30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita. MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE «CESARE LOMBROSO» (via P.Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18. MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino 1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio. 14-22. Lun chiuso. MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, tel 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30, lun chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima. MUSEO ETTORE FICO (via F. Cigna 114, tel. 011 853065). Orario: mer-ven-sab-dom 11-19. Gio 11-22 MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, tel. 011 8138560). Orario: tutti i giorni 9-20, lun chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (piazzale Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Mostre: «Visioni tra le rocce» fino al 30/11; «Collezionisti di Montagne». Dal 19/11 al 26/4/2015. MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, tel. 011 5621147). Orario mar-dom. 10-18, ultimo ingresso ore 17,15, lun chiuso. MUSEO PIETRO MICCA (Via Guicciardini 7/a tel. 011 54 63 17). Mar-dom 10-18 (ultimo ingresso 17). Visite guidate 10,30, 14,30, 16,30. MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso. MUSEO STORICO REALE MUTUA (Via Garibaldi 22) . Mar e gio 16-18, primo e terzo weekend del mese sab 14,30 – 18, dom 10 - 18. Su prenotazione lun- gio 9 – 13. MUSLI – MUSEO DELLA SCUOLA E DEL LIBRO PER L’INFANZIA (Palazzo Barolo, via Corte d’Appello 20/c, tel. 011/197.84.944). lun-ven 9,30-12,30; ogni seconda dom del mese 15,30-18,30. Visita guidata 5 euro. PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501 Collezioni permanenti: mar-sab ore 10-18; dom. 10-19. Scalone: mar-dom ore 10-19, ingresso libero. PALAZZO REALE (p. Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun. chiuso, sab. visite 9,30 - 18,10. PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or.: ven 15-18, sab-dom 12-19. PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713). Orario: mar-dom. 10-19, ultimo ingresso 18,15. PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Mar-sab 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30. SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Ingr. libero: lun-ven 10-19, sab 10-20, dom 16-20. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a [email protected] - Visite diurne: museo+redazione 3 euro - Visite serali: museo+redazione+stabilimento 5 euro - Visita guidata diurna sab e dom ore 17,30. TEMPORARY MUSEUM (cso Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La Rivoluzione Informatica: dal Mainframe all’iPad». Mer-ven 15-19, sab-dom 10-19. PROVINCIA CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, tel. 011 9565220/22). Or.: mar- ven. 10-17, sab-dom. 10-19, lun. chiuso. FORTE DI FENESTRELLE. Or: da gio a lun 10-17; chiuso mar e mer. Prenotazioni tel. 0121 83600. MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, tel. 011 8118740, www.planetarioditorino.it). REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Le mostre: «A occhi aperti» «La Regia Scuderia». Da martedì al venerdì 9-17, sabato, domenica e festivi 9.30-19.30. Orari GIARDINI: mar-ven 9-17, sab-dom.9.30-18. PALAZZINA DI CACCIA (p.zza Principe Amedeo 7, Stupinigi). Orario mar-ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17); sab-dom 10-18.30 (ultimo ingresso 18). Tel. 011/013.30.73 [email protected] 12 45 67 18 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 Dove andiamo .61 . I Cinema del 20 novembre 2014 Le trame ALFIERI piazza Solferino 4, tel. 01156.23.800. Prezzi: € 6,50 int.; € 4,50 rid. over 60, under 26; € 2,50 abb+CVC Non lo so ancora Solferino 1 P 20.00-22.00 Pelo Malo Solferino 2 P 20.00 Tre tocchi Solferino 2 P 22.00 AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 The Judge Sala 1 P 15.00-17.30-20.00-22.30 Il giovane favoloso Sala 2 P 15.00-17.30-20.00-22.30 My old lady Sala 3 15.00-20.00 La spia - A most wanted man Sala 3 17.30-20.30 CENTRALE ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY via Carlo Alberto 27, tel. 011540.110. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 militari, universitari, Aiace, over 65, under 18 Interstellar VO 16.00-21.15 (sott.it.) Frank VO 19.15 (sott.it.) CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461. Prezzi: € 7,50 int. serale; € 5,50 int. Pom., ridotto Aiace, militare, under 18, universitario; € 4,00 over 60 (fino alle 17,55); € 5,00 over 60 (dopo le 17,55); Abb. Agis accettato. Proiezioni 3D: € 10,00 Int; € 8,00 Rid. Il mio amico Nanuk P 14.50-16.45 La scuola più bella del mondo P 16.35-18.30-20.30-22.30 Andiamo a quel paese P 15.00-18.40-20.30-22.30 Doraemon P 14.50 Interstellar P 16.30-19.40-22.30 Scusate se esisto! P 14.50-16.45-18.4020.30-22.30 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 15.20-17.40-20.10-22.30 CLASSICO piazza Vittorio Veneto 5, tel. 01153.63.323. Prezzi: € 6,00 int.; € 4,00 ridotto Class Enemy P 16.00-18.00-20.15 DUE GIARDINI ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY via Monfalcone 62, tel. 01132.72.214. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18; € 4,00 primo spettacolo; I toni dell’amore - Love is strange P 16.10-18.10-20.10-22.00 Nirvana Andiamo a quel paese Ombrerosse P 16.00-18.00-20.00-22.00 ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 over 60; € 5,00 1 e 2 spettacolo; Abb. 14 € 4,40 Torneranno i prati Eliseo Grande 15.30-17.30-20.00 Sils Maria Eliseo Grande 22.00 Due giorni, una notte Eliseo Blu P 16.00-18.00-20.00-22.00 Il giovane favoloso Eliseo Rosso P 15.45-18.20-21.00 ERBA corso Moncalieri 241, tel. 01166.15.447. 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Prezzi: € 7,50 int. serale; € 5,50 int. pom., militari, under 18, universitari, Agis, Aiace, over 65 dopo le 17.55; € 4,50 over 65 fino alle 17.55; Coupon sconto Mucca Pazza (solo il giovedì); Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 15.00-17.30-20.00-22.30 Interstellar P 15.15-18.30-21.45 Scusate se esisto! P 15.45-18.00-20.15-22.30 Il mio amico Nanuk P 15.00-16.45 Andiamo a quel paese P 18.40-20.35-22.30 La scuola più bella del mondo P 16.00-18.10-20.20-22.30 LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Sala 1 P 17.50-20.10-22.30 Interstellar Sala 2 P 18.30-21.30 La scuola più bella del mondo P 18.30-20.30-22.30 Sala 3 MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi Massimo 1 e 2: € 7,00 int.; € 5,00 rid., Aiace, stud. univ.; € 4,00 over 60. Massimo 3: € 6,00 int.; € 4,00 rid., Aiace; € 3,00 over 60. Proiezioni 3D € 10,00 int.; € 8,00 rid. Ritorno a l’Avana Massimo 1 P 15.30 Sils Maria Massimo 1 P 17.30 La promessa del sicario Massimo 1 P 20.30 (euro 5,00) Il giovane favoloso Massimo 2 P 15.30-18.15-21.00 Tutto può cambiare VO Massimo 3 P 16.30-18.30-20.30-22.30 (sott.it.) NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 over 60; € 5,00 1 e 2 spett. pom.; Abb. 14 € 4,40 Il sale della terra Nazionale 1 16.00-18.00-20.05-22.10 Due giorni, una notte Nazionale 2 16.00-18.00-20.00-22.00 REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 7,50 int. serale; € 5,50 int. pomeridiano, Militari, Under 18, Universitari, Io studio; € 5,00 ridotto Aiace; € 4,50 over 60; € 27,00 abb. 6 ingr.; € 51,00 abb. 12 ingr.; abb. Arthouse accettato; Abb. Agis accettato. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 La scuola più bella del mondo P 15.30-17.50-20.10-22.30 Reposi 1 Andiamo a quel paese Reposi 2 P 15.00-16.50-18.4020.30-22.30 Interstellar 4K Reposi 3 P 15.30-18.30-21.30 Doraemon Reposi 4 15.15 Guardiani della Galassia Reposi 4 17.00 Il giovane favoloso Reposi 4 19.30-22.10 Confusi e felici Reposi 5 15.30-17.50-20.10-22.30 The Judge Reposi 6 15.30-18.30-21.30 Il mio amico Nanuk Reposi 7 15.00 Scusate se esisto! Reposi 7 16.50-18.40-20.30-22.30 ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 Over 60; Abb. 14 € 5,00; 1° e 2° spett. pom. Boyhood Sala 1 P 15.30 Tre cuori Sala 1 P 18.30-20.20-22.10 Torneranno i prati Sala 2 P 15.30-17.15-19.0020.45-22.30 La foresta di ghiaccio Sala 3 P 16.00-18.00-20.00-22.00 THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,00 rid.; € 5,00 over 60, Soci Aci; € 5,00 Under 25 card; € 5,00 La tariffa A/R andata e ritorno (solo 2D) dal lunedì al giovedì Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Sala 1 P 16.20-19.15-22.10 Scusate se esisto! Sala 2 P 16.55-19.30-22.05 Doraemon Sala 3 P 17.35 These final hours - 12 ore alla fine P 20.00-22.15 Sala 3 Lo sciacallo - Nightcrawler Sala 4 P 16.30-19.15 Clown V.M. 14 Sala 4 P 22.00 Il mio amico Nanuk Sala 5 P 17.00-19.20 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Sala 5 P 21.40 Interstellar Sala 6 P 17.35-21.15 La scuola più bella del mondo Sala 7 P 17.00-19.30-22.00 Andiamo a quel paese Sala 8 P 16.35-19.45-22.10 UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,30 studenti; € 5,80 bimbi fino a 8 anni; € 6,00 over 65; € 8,00 notturno. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00, acquisto occhiali 3D € 1,00 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 14.30 Andiamo a quel paese P 17.30-20.00-22.25 La scuola più bella del mondo P 14.45-17.20-19.50-22.20 Il mio amico Nanuk P 15.00-17.20 Clown V.M. 14 P 19.45-22.20 Scusate se esisto! P 14.30-17.15-20.00-22.35 Guardiani della Galassia P 16.20-19.20-22.10 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 15.30-18.30-21.30 Andiamo a quel paese P 14.05 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 16.20-19.15-22.10 Scusate se esisto! P 14.10-16.45-19.20-22.00 Interstellar P 16.40-20.15 Interstellar P 14.05-17.40-21.45 Lo sciacallo - Nightcrawler P 19.45-22.20 Doraemon P 14.45-17.15 Cinema: Torino e altre visioni AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429. Riposo CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187. Riposo ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474. Cinecircolo Il Pungolo 21.15 MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153. Riposo VALDOCCO via Salerno 12, tel. 01152.24.279. Riposo Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia CONDOVE PIANEZZA AUDITORIUM E. FASSINO via IV Novembre 19, tel. 34072.29.490. Saving Mr. Banks 18.30-21.15 CONDOVE piazza Marteri della Libertà 13, tel. 01196.44.128. La scuola più bella del mondo 21.00 BEINASCO IVREA THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone, tel. 892111. Prezzi: € 8,70 int.; € 6,90 rid., ragazzi fino 10 anni; € 6,20 over 65, studenti universitari. Proiezioni 3D: € 10,50 int., € 8,50 rid. Scusate se esisto! Sala 1 16.50-19.20-22.00 Andiamo a quel paese Sala 2 17.00-19.30-21.50 Interstellar Sala 3 17.20-21.00 Doraemon Sala 4 17.30 These final hours - 12 ore alla fine Sala 4 20.20-22.30 Il mio amico Nanuk Sala 5 17.45-20.00 Clown V.M. 14 Sala 5 22.20 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Sala 6 15.50-18.40-21.30 La scuola più bella del mondo Sala 7 17.10-19.40-22.10 Clown V.M. 14 Sala 8 17.15-19.45 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Sala 8 22.15 Lo sciacallo - Nightcrawler Sala 9 16.15-19.00 Confusi e felici Sala 9 21.45 POLITEAMA 0125641.571. Captain Phillips - Attacco in mare aperto 19.00-21.30 LUMIERE 01196.82.088. Andiamo a quel paese 22.30 Interstellar 21.00 La scuola più bella del mondo 20.30 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I 20.15-22.30 Scusate se esisto! 20.30-22.30 SPLENDOR 01194.21.601. Il mio amico Nanuk 21.15 CHIVASSO POLITEAMA 01191.01.433. Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I 21.00 A CURA DI Daniele Cavalla ANDIAMO A QUEL PAESE ··· Commedia. Regia di e con Ficarra e Picone. Durata: 90 minuti. Rimasti disoccupati, gli amici di vecchia data Salvo e Valentino decidono di lasciare la città per trasferirsi in un piccolo comune siciliano. BOYHOOD ···· Drammatico. Regia di Richard Linklater, con Ethan Hawke. Durata: 165’. L’autore di «Prima dell’alba» ha seguito con la macchina da presa per 12 anni la crescita di un bambino. Orso d’Argento al Festival di Berlino. DUE GIORNI, UNA NOTTE ···· Drammatico. Regia dei fratelli Dardenne, con Marion Cotillard e Fabrizio Rongione. Durata: 96 minuti. Sandra ha un weekend per convincere i colleghi a rinunciare al loro premio di produzione in modo che lei possa conservare il posto di lavoro. LA FORESTA DI GHIACCIO ··· Thriller. Regia di Claudio Noce, con Emir Kusturica e Ksenia Rappoport. Durata: 100 minuti. In un piccolo paese alpino un giovane tecnico arriva per riparare un guasto alla centrale elettrica e si trova coinvolto nell’intricato caso legato alla scomparsa di un bambino. Dal cineasta di «Good morning Aman». HUNGER GAMES ··· Fantasy. Regia di Francis Lawrence, con Jennifer Lawrence. Durata: 123 minuti. Terzo capitolo della saga, narra le gesta di Katniss, simbolo della rivolta contro la dittatura. INTERSTELLAR ···· Fantascienza. Regia di Christopher Nolan, con Matthew McConaughey e Anne Hathaway. Durata: 169’. La terra sta morendo, la Nasa individua nuovi pianeti dove abitare: il pilota Cooper viene mandato in esplorazione. Dall’autore di «Inception». LO SCIACALLO ···· Azione. Regia di Dan Gilroy, con Jake Gyllenhaal e Rene Russo. Durata: 117 minuti. Lou passa le notti con la sua videocamera correndo sui luoghi delle emergenze, per riprendere le scene cruente e vendere il materiale ai network tv. Un lavoro pericoloso. MY OLD LADY ··· Commedia drammatica. Regia di Israel Horovitz, con Kevin Kline e Maggie Smith. Durata: 106 minuti. Il newyorkese Mathias eredita un alloggio a Parigi: in viaggio nella capitale francese per venderlo, scopre che è abitato da un’anziana signora con la figlia. Opera prima al cinema per il noto drammaturgo. LA SCUOLA PIU’ BELLA DEL ... ·· Commedia. Regia di Luca Miniero, con Christian De Sica e Rocco Papaleo. Durata: 98 minuti. Per vincere la coppa di Scuola dell’Anno, un preside invita alcuni studenti di Accra, in Ghana: per un disguido arriveranno da Acerra. SCUSATE SE ESISTO! AVIGLIANA CHIERI BRUTTO · MEDIOCRE ·· INTERESSANTE/DIVERTENTE ··· BELLO ···· MONCALIERI UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678. Prezzi: € 8,00 int.; € 5,70 rid.; € 4,00 studenti. Proiezioni 3D: € 10,50 intero; € 8,50 rid. Il prezzo è da considerarsi escluso di occhialini 3D al costo di € 1,00 La scuola più bella del mondo P 15.00-17.20-20.00-22.30 Interstellar P 17.10-20.50 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 16.00-18.00-22.00 Due giorni, una notte P 14.30-17.15-19.50-22.10 Andiamo a quel paese P 14.50-17.30-20.00-22.30 Il mio amico Nanuk P 15.05-17.30 Clown V.M. 14 P 19.50-22.25 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 16.30-19.30-22.30 Guardiani della Galassia P 17.00-22.30 Frank P 14.15-19.50 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 15.30-18.30-21.30 Interstellar P 14.30-18.10-21.50 La scuola più bella del mondo P 14.00-16.30-19.00-21.30 Scusate se esisto! P 14.30-17.10-19.45-22.30 Doraemon P 14.30-17.00 Dracula P 22.20 Scusate se esisto! P 16.00-18.40-21.30 These final hours - 12 ore alla fine P 15.30-18.00-20.20-22.40 PINEROLO MULTISALA 0121393.905. Interstellar Italia 200 P 20.30 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Italia 500 P 21.00 SETTIMO TORINESE PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050. Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Sala 1 21.10 Interstellar Sala 2 21.20 La scuola più bella del mondo Sala 3 21.30 VALPERGA AMBRA 0124617.122. Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Uno 21.30 La scuola più bella del mondo Due 21.30 VENARIA ··· Commedia. Regia di Riccardo Milani, con Paola Cortellesi e Raoul Bova. Durata: 106 minuti. Tornata in Italia, la talentuosa architetto Serena fatica a trovare attenzione dal mondo del lavoro «maschile» e chiede aiuto a Francesco, in realtà omosessuale. LA SPIA ···· Thriller. Regia di Anton Corbijn, con Philip Seymour Hoffman e Robin Wright. Durata: 122 minuti. Dal romanzo di John Le Carrè, i tentativi del capo dell’antiterrorismo tedesco di assicurare alla giustizia un terrorista. Ultimo film di Seymour Hoffman. THE JUDGE ···· Drammatico. Regia di David Dobkin, con Robert Downey Jr. e Robert Duvall. Durata: 141 minuti.. Il rampante avvocato Palmer torna nella cittadina dove è cresciuto per i funerali della madre: sarà costretto a difendere il padre, giudice con cui non parla da anni, dall’accusa di omicidio. I TONI DELL’AMORE ···· Commedia drammatica. Regia di Ira Sachs, con John Lithgow e Alfred Molina. Durata: 94’. La felicità di Ben e George, da 28 anni insieme, viene infranta dal licenziamento di uno dei due: rimasti senza un soldo, chiedono aiuto ad amici e parenti. TORNERANNO I PRATI Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 20.00-22.30 Andiamo a quel paese P 20.30-22.30 La scuola più bella del mondo P 20.00 Interstellar P 22.00 ···· Drammatico. Regia di Ermanno Olmi, con Claudio Santamaria e Alessandro Sperduti. Durata: 80’. Un anziano pastore ricorda i combattimenti della prima guerra mondiale.Dall’autore de «L’albero degli zoccoli» . Teatri del 20 novembre 2014 AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I, tel. 011 81.93.529. Domenica 23 ore 16.30 laCompagniaMarionettegrillipresentaCappuccetto Rosso burattini tradizionali con Marco Grilli. Giovedì 27 ore 21.30 si ride conilCabaretdiZeligLabontheroad.Sabato 29perlastagionediProsaAntonellaPaglietti presenta Nitzsky, Nietzsche ditirambo folie di Mauro Comba ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800. Sono in vendita i biglietti per “Aggiungi un posto a tavola” in scena dal 25 al 30 novembre e per “Don Giovanni” in scena dal 2al7dicembre.Sonoinvenditaibigliettiegli abbonamenti per tutti gli spettacoli in programma per il 2014-2015 nei Teatri Erba, Alfieri e Gioiello AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011 81.04.653. ConcertoSteven Mercurio direttore,LaraSt.Johnviolino.Giovedì27.Ore21. Venerdì 28. Ore 20.30 CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Stasera ore 19.30 “Re Lear” da W. Shakespeare, diretto e interpretato da Michele Placido, Goldenart Production. Prosegue in biglietteria e on-line la vendita degli abbonamenti e biglietti stagione Teatro Stabile, abbonamenti e biglietti Torinodanza CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Ferraris 266/C, tel. 011 19.740.280. Caffetteria: Kitchen Kabarett, a cura dei Cuochivolanti. Oggi ore 21 SalaPiccola:OggiD.N.A.DrammaturgieNon Allineateperl’infanziael’adolescenza,acura di Unoteatro. SalaGrande:Perché,CompagniaTeatraleStilema. Sabato ore 21, Domenica ore 16.30. Laboratorio: Musicar narrando a partire dai 5 anni. Sabato ore 15.30 COLOSSEOviaM.Cristina71,tel.01166.98.034. Stasera ore 21 Jesus Christ Superstarcon Ted Neely. Regia di Massimo Romeo Piparo. Venerdì28eSabato29ore2150sfumaturediPintusdi e con Angelo Pintus CONSERVATORIO GIUSEPPE VERDI piazza Bodoni..ConcertoinauguraleSerateMusicali 2014-2015.Sabato22eDomenica23.Ore21. ConcertoSol Gabetta violoncello, Henri Sigfridsson pianoforte. Musiche di Beethoven, Brahms, Mendelssohn, Servais. Mercoledì 26. Ore 21. Info 0115669811 ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447. Oggiore10eore21“L’uomodalfioreinbocca-Unagiornata”diLuigiPirandello,conLuciano Caratto e Guido Teppa, regia di Enrico Fasella. Scopri lo speciale abbonamento Doppio Pirandello GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo 31bis, tel. 011 58.05.768. Stasera ore 21 “Risatesottolebombe”commediacomicissima di Giorgio U. Bozzo e Gianni Fantoni, con le Sorelle Marinetti e Gianni Fantoni, direzionemusicaleC.Schmitzconmusichedalvivo, regia di Francesco Sala GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO viaRossini8,tel. 800.235.333.Venerdì21ore 20.45primanazionaledi“Igigantidellamontagna” di L. Pirandello, regia Michele Guaraldo, O.P.S. Officina Per la Scena con il sostegno di Sistema Teatro Torino e Provincia LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011 40.33.800. Autour de Madame ButterflyCoreografie e danza Ornella Balestra e Yutaka Take, musiche originali composte da Lamberto Curtoni. Venerdì 21. Ore 21 LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone 16,tel.0161840.796.Domenica23ore16(lunedì 24 novembre alle ore 10 per le scuole), per l’Undicesima Stagione di Teatro di Figura Le Figure dell’Inverno al Teatro Educatorio della Provvidenza di Torino, Habanera di Pisa presenta lo spettacolo Codamozza il Gatto MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88, tel. 800.235.333. Stasera ore 21 per Torinodanza/made.IT, “Welcome to my world” regiaecoreografiaEnzoCosimi,Compagnia Enzo Cosimi, e alle ore 22 “I meet you... if you want”, ideazione e coreografia Andrea Gallo Rosso MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011 23.04.153. Venerdì 21 ore 21, l’Associazione Culturale “MLS” Compagnia di Spettacolo presenta la commedia musicale “C’era una volta” di Luca Capozza e Marco Lazzerini. Sabato 22 ore 21, e Domenica 23 ore 15.30, per la Rassegna di Teatro in Lingua Piemontese“Tutdarije”laCompagnia“Sipariettodi SanMatteo”presenta“Torta,bignolammoscato... e pasta frola” di D. Trivero TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel. 65.00.200. Il Gesto e l’anima 36° Stagione InternazionalediDanzaeArtiIntegrate Domenica 23 ore 16 Gruppo e-MOTION in Garbage Girls con la partecipazione di Liceo Germana Erba e Associazione Ballo Anch’io OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A www.stalkerteatro.net, tel. 011 73.99.833. Dal 18 al 22 novembre, ore 21 “ReAction” performance di Stalker Teatro in collaborazione con il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli PICCOLO REGIO GIACOMO PUCCINI. I Concerti 2014-15: sabato 22/11 ore 20.30 al Regio: Orchestra del Teatro Regio diretta da O.Dantone.MusichediG.F.Händel,W.A.Mozart.Biglietteria(ore10.30-18e19.30-20.30) - Tel. 011.8815.241/242. Info 0118815557 PICCOLOTEATROPEREMPRUNER-Grugliasco, tel. 011 787.780. Alza gli occhi al cielo, le donneelemafieCompagniaViartisti.Giovedì 27. Ore 21 (Auditorium Majorana di Grugliasco) GilgamesCompagnia Viartisti. Lunedì 8 dicembre. Ore 21 (Chalet Allemand di Grugliasco) SALA TEATRO MURIALDO piazza Chiesa della Salute 17/b, tel. 011 22.15.161. Rumorsdi N. Simon. Compagnia E.T. - Esperimenti Teatrali. Sabato 22 novembre. Ore 21 SOLFERINO piazza Solferino 2, tel. 011 56.23.800. Per Solferino di Sera, giovedì 4 e venerdì 5 dicembre ore 21, in scena “Bambola”scrittoedirettodaStefanoFiorillo,con MicolDamilano.Mercoledì10dicembre(ore 13.45),giovedì11dicembre(ore10)e venerdì 12 dicembre (ore 21) la Compagnia Torino Spettacoli presenta “Parlo italiano” TANGRAM TEATRO via Don Orione 5, tel. 011 338.698. Lo spettacolo Il Testimone alla “Fabbrica delle e”- Gruppo Abele del 17 novembre, con Bebo Storti e Fabrizio Coniglioèstatoposticipatopermotivitecnici in data 8 maggio 2015 ore 21. Scritto da Mario Almerighi e Fabrizio Coniglio. TEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel. 011 30.42.808. Insolito – alle ore 21.00 Eugenio Allegri/Teatrodell’Archivoltoin“Berlinguer, i pensieri lunghi”. Domenicamattinateatro–il23novembrealleore11.00Assemblea Teatro “Max, Mix e Mex, storia di un gatto e di un topo messicano” TEATROASTRAviaRosolinoPilo6..Venerdì21 ore21“Laleggendadelgrandeinquisitore” da I Fratelli Karamazov di Dostoevskij, con Umberto Orsini. Continua la campagna abbonamenti. Biglietteria dal martedì al sabato dalle 16 alle 19. TEATROBARETTIviaBaretti4,tel.011655.187. Eros e Thanatoscon Sax Nicosia, Serena Sinigaglia,SandraZoccolan.Mercoledì26.Ore21 TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011 257.881. Giovedì 20 ore 21 Duo Rafay in Anima Fado. Venerdì 21 ore 21 Luciano D’Aprlie in Un Blues per Janis. Sabato 22 ore 21 Divago in Le muse orfane. Domenica23ore16.30TitaGiuntaeElisaAlberghini in Penda e il genio dell’isola TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESEviadeiPartigiani4-SettimoTorinese, tel. 011 80.28.501. Dal 20 al 23 novembre ore 21.30 teatrovillaggioindipendente in “Vernice”regiaMassimilianoGiacomettiprimaassoluta.sabato29ore21.30Almateatro in “Chi è l’ultima?” regia Gabriella Bordin TEATRO GOBETTI via M. Libertà 17 - S. MauroTorinese,tel.34725.47.687.Giovedì27ore 21GruppoLilithPicassohadormitoquìdiRobin Hawdon. Con Claudio De Grazia, Stefano Bellino, Anna Vesco, Maria Grazia Di Paolo, Raffaela Bozzarelli, Cinzia Paone. Regia Lilith TEATROILMULINOviaRivaPo9-Piossasco,tel. 011 90.41.984. Il barbiere di Sivigliadal MetropolitanOperaHousediN.Y.DirettoreMichele Mariotti. Martedì 25. Ore 19 TEATRO MARCHESA corso Vercelli 141.. Matinée ClassiqueCompagnia di balletto Beatrice Belluschi. Spettacolo di Danza con Suites da Carmina Burana e da Don Chisciotte. Musiche di C. Orff e L. Minkus, coreografiediBeatriceBelluschi.Domenica23. Ore 17. Info 011200389 TEATROREGIO.Ore20GiulioCesare,dramma per musica di G.F. Händel. Prima esecuzione a Torino. A. De Marchi direttore. Regia di L. Pelly. Orchestra e Coro del Regio. Allestimento Opéra de Paris. Diretta su Radio3 ed Euroradio TEATRO SAN PAOLO via Berton 1.. Clandestinidi Gianni Clemente, con Marco Cavallaro,regiadiVanessaGasbarri.CompagniaEsagera. Martedì 25 e mercoledì 26. Ore 20.50 TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino, tel. 011 62.79.789. Stagione prosa: 21/11 “Puzzle”- Kataklò Athletic Dance Teathre.StagioneLirica:13/12ore20.30“Cenerentola” Orchestra Cantieri d’Arte e Coro dell’Opera di Parma TEATRO VITTORIA via Gramsci 4, tel. 011 51.76.246.AtelierGiovani.HugoWolf1897: Opera, tarantella e Follia. Sabato 22. Ore 20. Info 0115669811 12 45 16 789ABCD 6E F9AB5B 6E2 LA STAMPA 6 12 45 67 68 9A 7B CD ED E8 1F 8 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 Il tempo Nebbie sulla Pianura Padana, soleggiato altrove e mite sulle Alpi SITUAZIONE NORD CENTRO SUD L’alta pressione garantisce per almeno una settimana tempo stabile e soleggiato salvo nebbie sulla Pianura Padana e occasionali passaggi nuvolosi sulle Alpi. L’anticiclone è accompagnato da aria mite in quota, con temperature elevate per novembre sulle Alpi, più basse in pianura per l’inversione termica. Ben soleggiato salvo lievi velature sulle Alpi. Formazione di nebbie sulla pianura Padana, più fitte e persistenti sulle zone lungo e a sud del Po, tra Piemonte orientale, Lombardia e Emilia occidentali, in diradamento in mattinata altrove. In Liguria possibili nubi basse a Ponente, specie nel primo mattino. Giornata ben soleggiata con cielo generalmente sereno salvo lievi velature. Nelle ore più fredde possibili foschie o banchi di nebbia sulle pianure interne di Lazio e Toscana e sul nord delle Marche, in dissolvimento in giornata. Giornata ben soleggiata con cielo generalmente sereno salvo lievi velature. Nel primo mattino possibile formazione di foschie o nubi basse sotto-costa sul Basso versante tirrenico, specie in Calabria, in diradamento in giornata. NUVOLOSO POCO NUVOLOSO IN EUROPA Il Sole LE PREVISIONI DI OGGI SOLE COPERTO DOMANI VARIABILE Tempo .63 . Culmina alle ore 11,56 Sorge alle ore 7,03 Tramonta alle ore 16,48 LUNA NUOVA La Luna Si leva Cala alle ore alle ore 15,42 4,42 22-nov PIOGGIA DEBOLE-MODERATA PIOGGIA INTENSA TEMPORALE VENTO NEVE NEBBIA MARE CALMO POCO MOSSO MARE MOSSO MARE AGITATO Una depressione sul Mar Nero porta piogge moderate su Bulgaria, Romania e Turchia, più deboli sul resto dell’Europa orientale con neve tra Polonia e Baltico, mentre una perturbazione lambisce il Portogallo con piogge più intense al mattino. Tempo stabile altrove, ma nubi basse o nebbie sulle pianure. Le precipitazioni attese oggi LA TENDENZA DELLE TEMPERATURE Temperature stazionarie o in lieve calo al centro-sud. Freddo al mattino sulle pianure del nord, mite sulle Alpi. Trento 5 14 Milano 5 9 Aosta 1 11 Torino 3 11 Genova 9 16 Bologna 5 12 Venezia 5 10 Firenze 7 17 Perugia 6 15 Passaggi nuvolosi sulle Alpi di confine. Nebbie persistenti sulla Pianura Padana, sole altrove. Trieste 7 16 Ancona 10 L‘ 3 DEBOLI 13 Roma 8 18 DOPODOMANI Campobasso 4 13 FORTI MOLTO FORTI Foggia 9 17 Vigilanza meteo di oggi e domani Bari 11 17 Napoli 10 19 Alghero 11 21 MODERATE Precipitazioni assenti Potenza 4 12 Cagliari 12 20 Catanzaro 11 19 Palermo 13 21 Reggio Calabria 12 21 Catania 15 21 NESSUNA Nebbie persistenti sulla Pianura Padana e nubi basse in Liguria. Soleggiato altrove. ELEVATA ESTREMA A cura di www.nimbus.it Centimetri-LA STAMPA Giovedì Che fare del weekend Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa CITTÀ MIN ˚C MAX ˚C OGGI CITTÀ ALGERI ANKARA BAGHDAD BANGKOK BEIRUT BOMBAY BRASILIA BUENOS AIRES CALGARY CARACAS CASABLANCA CHICAGO CITTÀ DEL CAPO CITTÀ DEL MESSICO DAKAR DUBAI FILADELFIA GERUSALEMME HONG KONG IL CAIRO JOHANNESBURG KINSHASA LA MECCA L'AVANA LOS ANGELES MANILA MELBOURNE MIAMI MONTREAL NAIROBI NEW YORK NUOVA DELHI PECHINO SHANGHAI SINGAPORE TOKYO WASHINGTON 10 7 19 23 18 24 20 16 -7 24 16 -11 16 10 24 24 -1 12 20 17 13 23 26 21 13 26 16 18 -5 16 -1 12 2 12 25 7 0 AMSTERDAM ATENE BARCELLONA BELGRADO BERLIN BERNA BRATISLAVA BRUSSELS BUCAREST BUDAPEST COPENHAGEN DUBLIN EDIMBURGO HELSINKI ISTANBUL LISBONA LONDRA LUBIANA MADRID MOSCA OSLO PARIGI PODGORICA PRAGA REYKJAVIK ROMA SARAJEVO S. PIETROBURGO SOFIA STOCCOLMA TALLINN TIRANA VARSAVIA VIENNA VILNIUS ZAGABRIA 29 15 23 31 26 36 29 26 6 31 25 -6 23 21 27 29 7 20 26 25 24 30 37 26 20 32 23 26 1 26 5 27 15 19 32 13 9 MODERATA Nessuna allerta. MIN ˚C MAX ˚C OGGI 6 10 11 7 4 0 5 6 8 6 5 6 8 -1 10 14 6 2 6 -10 2 5 7 4 8 8 1 -9 5 3 -4 3 0 5 -1 2 8 21 18 8 6 6 8 9 10 9 8 10 10 1 14 16 9 12 15 -4 3 9 14 5 10 18 7 -5 8 5 -1 16 2 7 1 12 Finalmente l’anticiclone sul Mediterraneo Fino a domenica bello quasi ovunque DANIELE CAT BERRO D opo una prima metà di novembre decisamente tempestosa e alluvionale in molte regioni italiane, ecco che un anticiclone con centro sulla Russia si è esteso anche al Mediterraneo, ponendo fine alle piogge e promettendo di proteggere la penisola da nuove perturbazioni per tutto il fine settimana e oltre. Il tempo previsto per il week-end può essere riassunto senza distinguere tra le diverse giornate, poiché da domani a domenica splenderà il sole su quasi tutto il Paese. Tuttavia la Pianura Padana sarà avvolta nelle nebbie, anche nelle ore centrali del giorno, a causa del ristagno di aria fredda e umida vicino al suolo in assenza di ventilazione. Tra sabato e domenica gli strati nebbiosi potrebbero sollevarsi un po’ lasciando grigio il cielo delle pianure e interessando con le maggiori riduzioni di visibilità la fascia collinare soprattutto tra basso Piemonte, Oltrepo Pavese ed Emilia occidentale. Strati nuvolosi bassi potranno coprire anche la Liguria, qui con qualche pioviggine, nonché le pianure interne della Toscana e del Lazio settentrionale, ma per lo più al mattino, mentre con il passare delle ore il sole dovrebbe riaffermarsi. Lungo Alpi e Appennini sarà sereno e mite, con aria calma e isoterma 0 °C molto elevata per giornate di fine novembre, prossima a 3000 metri; qualche passaggio nuvoloso potrebbe interessare domani solo le zone alpine di confine con Svizzera e Austria. L’inversione termica, dunque, farà sì che il freddo sarà più avvertito a bassa quota: in Valpadana, minime sotto i 5 °C e massime non superiori a 10 °C laddove rimarrà nebbioso, mentre dove il sole riuscirà a spuntare si potranno raggiungere anche i 12-14 °C. Tiepido al Centro-Sud, con valori diurni di 15-18 °C e punte fino a circa 20 °C in Sardegna e Sicilia. Poco da dire riguardo ai venti, calmi o deboli, tendenzialmente settentrionali sull’Adriatico, e meridionali tra Mar Tirreno e Ligure, e le acque intorno alla penisola saranno poco mosse. Chi vive in pianura al Nord dovrà dunque salire di qualche centinaio di metri per godere di un week-end mite e assolato, e dai versanti delle Prealpi si potrà ammirare il «mare di nebbia» nel catino padano. Ma soprattutto, la lunga pausa delle piogge, che dovrebbe mantenersi anche la prossima settimana, darà una mano a chi sta lavorando sodo a sgomberare fango e detriti delle recenti alluvioni, dalla Liguria, alla Lombardia al Friuli. IN ABBINAMENTO CON IL SETTIMANALE GRAZIA, SOLO ED ESCLUSIVAMENTE AL SABATO, NELLE PROVINCE DI AOSTA, IMPERIA E SAVONA. IL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE € 1,70 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE: € 1,20 CON «PRIMO PIANO MOLISE», «LA VOCE DI MANTOVA»; € 1,30 CON «IL CORRIERE DI ROMAGNA», «NUOVA PRIMA PAGINA MODENA», «NUOVA PRIMA PAGINA REGGIO», € 1,50 CON IL CORRIERE MERCANTILE», «LA GAZZETTA DEL LUNEDÌ». PREZZI ESTERO: FRANCIA, MONACO P., € 2,00 12 45 67 68 9A 7B CD ED E8 1F 8 9B8 F 7B8AD F2 LA STAMPA
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