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Oggi in edicola con La Stampa
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LA
LA STAMPA
STAMPA
QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867
SABATO 29 MARZO 2014 • ANNO 148 N. 87 • 1,30 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it
Accolta l’istanza dei militari
Le due anime della Capitale
I suoi disegni su La Stampa
Marò, il governo
«Ora tornino a casa»
La Turchia divisa
al voto su Erdogan
Addio a Bruna,
matita d’artista
Contestata la validità degli atti
della polizia antiterrorismo
Tra un mese l’esame del ricorso
Coggiola, Rampino e Stabile A PAG. 9
Istanbul si prepara alle amministrative:
«Sarà un referendum sul premier»
La borghesia laica sfida i falchi dell’Akp
Ottaviani A PAGINA 15
Vignettista, grafico e pittore,
aveva 78 anni. Con i suoi ritratti
aiutava lo sport a prendersi in giro
Manassero e Vergnano A PAGINA 37
La replica di Camusso: propone politiche fallite. Bonanni: parole a vanvera. Padoan: l’Ue cambi politica economica
La visita in Arabia
Riad “processa”
Obama
per l’apertura
Il governatore di Bankitalia: loro e le imprese frenano lo sviluppo agli ayatollah
Scontro fra Visco e i sindacati
Renzi: niente ultimatum sul lavoro. Lunedì la riforma del Senato
SCIOGLIERE Manager di Stato
LACCI
E LACCIUOLI
FRANCESCO MANACORDA
L
a reazione dei principali sindacati italiani alle parole
pronunciate ieri dal
Governatore della
Banca d’Italia Ignazio Visco è
sintomo di un alto grado di
nervosismo o più probabilmente della netta percezione
di come stia mutando - in negativo - l’orientamento della
politica e dell’opinione pubblica nei loro confronti.
Visco parla di «segni di risveglio» e chiede al governo
«costanza nelle riforme». Quindi, punta l’indice contro le rigidità, anche imprenditoriali e
sindacali, che bloccano la crescita. Dura la replica dei leader
Cgil e Cisl, Camusso e Bonanni:
«propone politiche già fallite»;
«parla a vanvera». Renzi sul decreto lavoro respinge gli ultimatum: è un pacchetto che sta
insieme.
ALLE PAG. 2, 3 E 6, 7
1
I TAGLI
arriva la stretta
Meno 25% da aprile
Interni, giro di vite
anche sulle scorte
Bottero e Grignetti
ALLE PAGINE 4 E 5
ANALISI
Laconcertazione
nonbastapiù
asalvareilPaese
PAOLO BARONI
ROMA
D
alle stelle alla polvere.
Dalla concertazione
del 1992-’93, quella
con la «C» maiuscola, quella
di Amato e Ciampi, con governo, sindacati e imprese,
tutti uniti in uno sforzo straordinario per salvare l’Italia
dal crack. A oggi. A vent’anni e più di distanza tutto è
cambiato.
CONTINUA A PAGINA 3
ECCO LE FOTO VINCITRICI DEL CONCORSO DE «LA STAMPA» DEDICATO ALLE VETTE PIÙ AMATE
Mastrolilli e Molinari A PAG. 13
Energia
Shale gas, la risorsa Usa
che divide l’Europa
Marco Zatterin A PAGINA 11
Mille montagne, una sola emozione
LE IDEE
IlfilmdiVeltroni
suBerlinguer:
20annidiritardo
CONTINUA A PAGINA 27
OPPOSIZIONE PD:
GIOVANNI DE LUNA
LA STRATEGIA DEL
PAN PER FOCACCIA
C’
era una volta il popolo comunista con le
sue bandiere rosse al
vento e con il suo desiderio di
rappresentare un’altra Italia,
moralmente e politicamente
migliore e diversa. Questo
popolo si identificava nel segretario del Partito, Enrico
Berlinguer. E questo popolo
morì, l’11 giugno del 1984,
quando morì il suo leader.
FEDERICO GEREMICCA
P
receduta da segnali
di fumo e da un cupo rullar di tamburi
di guerra - sul decreto lavoro, sull’abolizione del Senato e delle
Province, e perfino sugli assetti interni al partito - la Direzione del Pd si è conclusa ieri
col tradizionale voto sulla relazione del segretario che ha
dato questo esito: 93 sì, 12 contrari, 8 astenuti. La dimensione del consenso ottenuto da
Renzi, lascerebbe ipotizzare
concessioni alle minoranze interne su questo o su quel punto in discussione. Invece, nulla
di tutto ciò è accaduto.
CONTINUA A PAGINA 27
L’Arabia Saudita «bacchetta» gli Usa. Il re Abdullah ha rimproverato Obama,
in visita a Riad, per tutte le
scelte compiute negli ultimi
anni in questa area del mondo, dalle aperture all’Iran al
mancato blitz contro Assad.
Il capo della Casa Bianca ha
rassicurato il sovrano, alleato strategico di Washington.
1
CONTINUA A PAGINA 27
Alle 2 di stanotte
entra in vigore l’ora
legale. Ricordatevi
di mettere
le lancette
dell’orologio
AVANTI DI
UN’ORA
La foto di Simonetta Scagliotti, scattata in Valle d’Aosta, ha vinto il 1° premio Corona, Da Polenza, Martinet e Ubaldeschi ALLE PAGG. 20 E 21
Buongiorno
MASSIMO GRAMELLINI
1 La spettacolare omelia in cui Papa Francesco ha mal-
trattato le centinaia di politici seduti davanti a lui, bollando come corrotte le loro anime, ha fatto sorgere in molti
di noi un dubbio esistenziale. Come è possibile che i destinatari di un simile schioccar di fruste, anziché rotolarsi
nel fango o almeno scappare a gambe levate, siano rimasti rigidi nei loro completini e sorrisini d’ordinanza, dichiarandosi addirittura stupiti che Bergoglio abbia lasciato la cappella senza salutarli? Azzardo delle ipotesi.
a) I politici italiani sono masochisti. Se li insulti, godono. Più alto è lo scranno da cui arriva il maltrattamento,
più sottile sarà la qualità del loro piacere. Quando Napolitano accettò la rielezione a presidente riempiendoli di
contumelie gli risposero con un’ovazione. Le parole spie-
Gli impapocchiati
tate del Papa li avranno condotti direttamente all’estasi.
b) I politici italiani sono bronzei. Nemmeno un Papa
che di fatto li paragona agli assassini di Gesù riesce a
scalfire il giubbotto antiproiettile della loro autostima.
Esistono anche altri modi per definire l’attitudine a lasciarsi rimbalzare addosso qualsiasi accusa senza mai
perdere la calma né soprattutto l’appetito, ma sono tutti
troppo volgari.
c) I politici italiani sono ipocriti. Come chiamare altrimenti chi condivide le critiche rivolte alla propria categoria fino a spellarsi le mani, ma è convinto che riguardino tutti tranne lui? Ricordano la vecchia storiella della
coppia di amici che vaga da giorni nel deserto, finché uno
dei due sbotta: «Sei un cretino!». E l’altro: «Dici a me?».
2 .Primo Piano
STAMPA
.LA
SABATO 29 MARZO 2014
U
RILANCIO
Il monito
Ignazio Visco,
governatore
della Banca d’Italia
L’AFFONDO DI BANKITALIA
Hanno
detto
Occorre realizzare
incrementi
della produttività
Se ciò non accadrà
saremo costretti
ad accettare
saggi di sviluppo
inadeguati
Continuo a pensare
che il potenziale
del mercato interno
non sia sfruttato.
Il lavoro di ministro
dell’Economia
è più difficile
di quanto pensassi
Ignazio Visco
Pier Carlo Padoan
Visco: sindacati
e imprese rigidi
bloccano la crescita
Camusso: “Il governatore propone ricette già fallite”
ROBERTO GIOVANNINI
ROMA
Sembra quasi di sentire parlare Matteo Renzi: sindacati
e Confindustria - non da soli,
certamente - sono tra i fattori
di «rigidità» che insieme ad
altri sono da sempre stati «la
remora principale allo sviluppo del paese». Il governatore
di Bankitalia Ignazio Visco
parla alla celebrazione alla
Luiss del centenario di un suo
autorevole predecessore,
Guido Carli. Nel lontano 1970
Carli, intervenendo a un seminario di Confindustria (di
cui poi sarebbe divenuto presidente) parlò dei «lacci e lacciuoli» che frenavano l’economia italiana. Ieri Visco ha deciso di riprendere quella famosa affermazione, ovviamente scatenando una rea-
zione polemica; ma mostrandosi decisamente in sintonia
appunto con le tesi del premier.
«I problemi odierni dell’Italia - ha detto Visco - sono molto
simili a quelli che si potevano
osservare al termine del gover-
L’appello al governo:
«I segni di risveglio sono
incoraggianti ma serve
costanza nelle riforme»
natorato Carli, “lacci e lacciuoli”´, intesi come rigidità legislative burocratiche, corporative, imprenditoriali, sindacali,
sono sempre la remora principale allo sviluppo del nostro
paese». Per il governatore di
Bankitalia «la nostra economia
ha subito una ferita: né l’impul-
il caso
TEODORO CHIARELLI
INVIATO A BARI
so della spesa pubblica, pur se
orientata nelle direzioni più
congrue, né l’espansione creditizia, pur se attuata con coraggio, varranno, da soli, a restituirle vigore». Negli anni ’70
«l’immobilismo della politica
creava inflazione», mentre oggi «il rischio è il ristagno dell’economia», ha spiegato Visco.
È vero che «i segni di risveglio
che vediamo sono incoraggianti», se saranno confermati da
una «costanza nell’azione riformatrice». Ma in ogni caso
«occorrerà che durante un certo intervallo temporale si realizzino incrementi della produttività in modi compatibili
con i più progrediti assetti che
si mira a stabilire nella vita
aziendale e nelle condizioni di
lavoro. Se ciò non accadrà saremo costretti ad accettare
saggi di sviluppo inadeguati».
Alla celebrazione era presente anche il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan,
che ha preferito non entrare
nel merito delle tesi di Visco.
L’Europa, ha detto, deve trovare una giusta rotta tra crescita
e rigore. «Non sarò solo il ministro del no - ha concluso Padoan - ma anche del no» all’allargamento dei cordoni della spesa pubblica.
Durissimi, comunque, i
commenti dei leader sindacali
al ragionamento del numero
uno di Bankitalia. «Le massime autorità - ha risposto Raffaele Bonanni, Cisl - devono essere molto più attente a come
parlano: stanno giocando allo
sfascio e spesso solo loro gli untori del populismo italiano».
Per Bonanni Visco ha «parlato
a vanvera, seminando divisione al posto di coesione. Talvolta anche rappresentanti del
governo fanno questo». Gli ha
fatto eco la leader della Cgil,
Susanna Camusso: «Mi sembra un riproporre ricette che
hanno già mostrato il loro falli-
Secondo Bonanni
«le massime autorità
stanno giocando
allo sfascio»
mento». Per Camusso la stagione del “lacci e lacciuoli” di
Guido Carli «è stata quella in
cui il paese ha cominciato a disinvestire sul lavoro e a precarizzarlo, determinando così un
lungo percorso» nel quale sono
stati ridotti gli investimenti e i
E Poletti spiazza Confindustria
“Ha ragione, toglieremo i freni”
Dopo la stoccata bocche cucite tra i vertici degli industriali
intervento “renziano” del governatore Visco piace al ministro del Lavoro, ed ex uomo
Coop, Giuliano Poletti. Un po’ meno esprimono sorpresa per le dichiaraagli imprenditori di Confindustria, zioni del numero uno di Bankitalia. Il
riuniti a Bari per il convegno bienna- presidente Giorgio Squinzi, in prima
le su istruzione e formazione. Forse fila con il numero uno dell’Enel, Fulvio
speravano in un po’ più di compren- Conti, non parla. Aspetta la giornata
sione, visto il commento tranciante di oggi, quando Visco se lo troverà dadel compagno di partito (Pd) del mi- vanti, invitato a intervenire proprio
nistro, il presidente della commissio- sul palco del Petruzzelli. E vedremo se
ne Lavoro della Camera, Cesare Da- il Governatore bisserà la sua stoccata
miano: «Effettivamente parla un po’ di ieri alla Luiss.
a vanvera, ma lo
Nell’attesa si asfanno in tanti».
PLATEA GELATA siste alla difesa da
Poletti, invece,
di Poletti del
Il ministro a Bari era ospite parte
condivide, eccodecreto lavoro. In
me, l’analisi di Vi- della convention organizzata sostanza, dice il mida Viale dell’Astronomia nistro, sì ad aggiusco. Quel suo riferimento alle rigistamenti, no a stradità corporative, imprenditoriali e volgimenti. Poletti rivendica la bontà
sindacali, che frenano la crescita in del decreto legge già in vigore e in corItalia. «Lo sappiamo che l’Italia ha so di conversione in Parlamento. Noqualche problema di freni - dice arri- nostante che il provvedimento che invando al Teatro Petruzzelli tirato a troduce novità sui contratti a termine
lucido e suscitando qualche mugu- (con la possibilità di non inserire la
gno confindustriale - Proviamo a to- causale per tre anni e di ricorrere fino
glierli: abbiamo cominciato e vedre- ad otto proroghe, con in più la semplimo se funziona».
ficazione anche l’apprendistato) apra
Da parte degli imprenditori boc- tensioni in particolare tra Fi e Pd. Teche cucite, come per un tacito ordine mi “intoccabili”, però, per il capo del
di scuderia. Solo i vicepresidenti governo, Matteo Renzi, come puntualAlessandro Laterza e Alberto Baban mente spiega Poletti. «Noi abbiamo
L’
AGF
Prima l’apprendistato, poi il contratto
ConFinmeccanicainarrivo5milapostiperigiovani
1 Cinquemila posti di lavoro per
giovani sotto i 30 anni, laureati soprattutto in materie scientifiche o periti. Entreranno nel giro di due-tre anni Finmeccanica (2 mila direttamente) e la filiera dei suoi fornitori. Prima
firmeranno un contratto di apprendistato, successivamente otterranno
l’agognato contratto a tempo indeterminato. Questo è il risultato di un
piano studiato e finanziato dall’azienda guidata dall’amministratore delegato del gruppo della Difesa
Alessandro Pansa che ha visto arrivare al gruppo 56 mila curriculum, che
fatto una proposta, siamo profondamente convinti della sua bontà, quindi
la difenderemo al meglio» . Aggiunge
che la discussione «è normale». Così
come è normale che nella discussione
si possano trovare anche degli aggiustamenti dove ci si convinca che sono
dopo un lavoro di scrematura sono
diventati 25 mila. «Noi ne abbiamo
individuato 5mila ai quali abbiamo
deciso di offrire un percorso interno
al gruppo - ha spiegato Pansa -. Per gli
altri 20 mila riteniamo che ci siano le
possibilità concrete di essere utilizzati nel settore metalmeccanico. Profili
che siamo pronti a regalare a tutte le
altre imprese italiane», ha concluso
l’ad. E’ nata così la collaborazione, firmata ieri a Bari, fra i ministeri dell’Istruzione e del Lavoro, Confindustria e Finmeccanica per promuovere
l’occupazione giovanile.
utili. «Però - insiste il ministro con una
domanda retorica - Ti opporresti se lo
riscriviamo tutto? Sì, certo. Se ho
scritto così, così lo ritengo giusto».
Poletti interviene pure sul tema della concertazione “sì o no”, ribadendo
che come ministro incontra le parti
salari dei lavoratori. «Non mi
pare che questo abbia prodotto una qualità dello sviluppo
del nostro Paese, senno non
avremmo una crisi italiana
dentro la crisi finanziaria mondiale». Infine, il segretario della Uil Luigi Angeletti: Visco
«faccia autocritica» per aver
fatto con la Bce politiche di austerità che ci hanno portato a
una disoccupazione giovanile
del 50% mentre gli altri, Usa e
Giappone, stampavano denaro. Questo signore - ha detto il
sindacalista - dovrebbe rispondere a una banale domanda
perché queste scelte hanno
prodotto più danni che in Usa e
Giappone dove le banche centrali hanno stampato moneta.
Abbiamo troppi disoccupati,
stampiamo moneta e diamo
benzina al motore».
sociali tutte le volte che è utile. «Il governo però quando è ora di decidere,
decide. Poi i cittadini ci giudicheranno
nel bene o nel male».
A un certo punto il ministro assume
una prosa quasi “bersaniana”, rimandando alle famose bambole da pettinare. «Noi non pensiamo di accarezzare
il gatto per il verso del pelo - dice arrotando le “z” - Avremo qualche problema, ma abbiamo intenzione di affrontarlo per quello che è davanti ai cittadini italiani. Vogliamo che i cittadini ci
giudichino per quello che riusciamo di
fare. Non accetteremo certamente di
stare a vedere quello che succede per
LA LINEA DELL'ESECUTIVO
«Prenderemo delle decisioni
avremo qualche problema
ma non ci interessa durare»
durare un giorno in più. Non è questo
quello che ci interessa. Quello che ci
interessa veramente è un cambiamento radicale». E tanto per essere chiaro,
aggiunge: «Mi dicono: sei sicuro di farcela? Il non sono convinto di nulla, ma
nono convinto del potenziale di questo
Paese che deve essere messo nelle
condizioni di agire». Che poi è quanto
sostiene, in fondo, anche Confindustria. «In Italia tanti e per molto tempo hanno pensato di vivere nel Paese
dei balocchi - avverte il direttore del
centro studi, Luca Paolazzi - La crisi è
stata un brusco risveglio ma ancora
non sappiamo come uscirne. Una risposta può essere proprio ripartire
dal capitale umano, come recita il tema del nostro convegno».
LA STAMPA
SABATO 29 MARZO 2014
Primo Piano .3
.
Hanno
detto
Analisi
PAOLO BARONI
ROMA
La volontà di trovare
l’accordo di tutti
consegna il potere
ai più conservatori
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
P
er prima cosa quella concertazione non c’è più,
semmai si può parlare di
consultazione. E poi il
sindacato forte, rappresentativo, quello che con Cofferati
portava in piazza tre milioni di lavoratori per bloccare l’abolizione
dell’articolo 18, è in caduta libera da
tempo in tutti i sondaggi. Penultimo posto nel gradimento degli italiani secondo l’ultima indagine Eurispes: fiducia al 19,5%, solo pubblica amministrazione e partiti fanno
peggio. Ed è tutto dire. E’ un sindacato che rappresenta «male», sostengono i più critici, gli interessi
dei suoi iscritti, essenzialmente tutela solo i tutelati e frena molti dei
tentativi di innovazione del Paese.
Idem le imprese, a comporre nell’analisi del governatore della Banca d’Italia, assieme alle corporazioni, quella triade di soggetti che ingessa l’Italia. Visco ricorda Carli e
riporta in auge i famosi «lacci e lacciuoli» che bloccavano la modernizzazione dell’Italia.
«Imprese, sindacati? Ma è l’Italia stessa che non è capace di riformarsi, è il Paese che si è progressivamente anchilosato, questi soggetti sono solo lo specchio di quello
che siamo diventati» segnala lo storico dell’economia Giuseppe Berta.
IL CLIMA
La fiducia nelle sigle
che rappresentano i lavoratori
è ai minimi termini
Oggi Renzi, molto attento a mettersi in sintonia con l’opinione pubblica, si permette di mandare a quel
paese Camusso&C. in diretta tv da
Fazio e strappa un applauso scrosciante. Manda in soffitta la concertazione o quel che ne resta ed il Paese
nemmeno se ne accorge. Solo i diretti interessati (Cgil, Cisl, Uil) protestano, ma poi non approdano a nulla.
«Da quanti anni non si sciopera
sul serio in Italia?», ci si sente spesso ripetere. Traduzione: il sindacato, questo sindacato italiano, conta
ancora qualcosa? «Sindacati e imprese sono più cose: c’è sindacato e
sindacato, e c’è rappresentanza di
imprese e rappresentanza d’imprese» tiene a precisare l’ex ministro
del Lavoro Maurizio Sacconi. E non
è solo questione della Cgil, che oggi
come ieri fa muro sulla riforma dei
contratti, o della Fiom in guerra perenne con la casa madre e pure con
le controparti industriali. O di Confindustria, che fatica sempre più a
tenere insieme gli interessi degli ex
monopolisti pubblici (Eni, Enel, Fs)
con la base vasta di piccole e medie
imprese. «Il problema è quando le
Maurizio Sacconi
Ex ministro del Lavoro
Nel 1992 la crisi
era peggiore
ma il sindacato
fece la sua parte
Sergio Cofferati
Ex segretario della Cgil
L’Italia non è capace
di riformarsi:
imprese e sindacati
ne sono lo specchio
Giuseppe Berta
Storico dell’economia
La concertazione salvò il Paese
Funzionava in un’Italia che non c’è più
Il modello lanciato da Amato e Ciampi nel ’93 ha perso la capacità di cambiare le cose
Lacci
e lacciuoli
L’espressione
entrata nel
lessico comune
fu coniata
da Guido Carli
per le sue
Considerazioni
finali del 1971
parti sociali fanno blocco: è allora
che scatta la conservazione – dice
Sacconi -. La concertazione, come si
intendeva negli anni passati, era la
volontà necessaria dell’accordo di
tutti, che di fatto consegnava potere
di veto alle posizioni più conservatrici. Ma è finita da tempo».
Lo spartiacque, se uno spartiacque va indicato, è datato 1998, anno
del famoso «patto di Natale» voluto
dal governo D’Alema. «Non ve venne
fuori nulla - annota Sacconi -. Poi ci si
è resi conto che i governi dovevano
decidere, nel bene e nel male: e così
la riforma Biagi è stata fatta dal governo Berlusconi con tutti senza la
Cgil, mentre la riforma Fornero è
stata fatta dal governo Monti contro
tutti i datori di lavoro. Uno sbaglio
secondo me».
«Il problema – spiega Berta – sta
tutto nella società italiana, che è demograficamente vecchia. Che spinta
all’innovazione ci si può aspettare da
un Paese così? E’ questo il nostro vero limite, che si riverbera poi certamente anche nel sindacato: non a caso nella Cgil il baricentro è rappresentato dai pensionati non da altri».
Cofferati non crede che sindacati e
imprese oggi abbiamo un potere di
interdizione sulle scelte del Paese, nè
- sostiene - quella di oggi si può più
chiamare concertazione. «Quella è
un’altra storia. La concertazione,
Btp, rendimenti ai minimi
E il Tesoro incassa 10 miliardi
Asta record
dei titoli di Stato
e lo spread scende
a 175 punti
LUCA FORNOVO
TORINO
Il Tesoro mette a segno richieste record nell’asta di
Btp, titoli di Stato a mediolungo termine con tassi in discesa a nuovi minimi. E taglia
un traguardo importante
mettendo nelle casse via XX
Settembre altri 10 miliardi,
spuntando una domanda complessiva che ha superato i 13
miliardi. Il ministero dell’Economia arriva così a coprire a
buon prezzo un terzo del fabbisogno 2014. Nel frattempo lo
spread con il Bund tedesco
scende a 175 punti. Il forte interesse verso i nostri titoli di Stato arriva soprattutto dagli investitori esteri e Piazza Affari
vola ai massimi dal 2011 e chiude con un rialzo dell’1,53% a
quota 21.498 punti.
Dopo il tutto esaurito nelle
aste di Bot e Ctz di questa settimana, ieri il Tesoro ha piazzato
tutti i Btp a 5 anni con un rendimento in discesa per la prima
volta sotto il 2% (all’1,88% dal
2,14% di febbraio), segnando un
nuovo minimo dall’introduzione dell’euro. Piace anche per il
Btp a 10 anni emesso ieri che
ha visto il tasso scendere al livello più basso da ottobre
2005, al 3,29% dal 3,42% di febbraio, avvicinandosi al minimo
storico del 3,24% toccato a settembre 2005. Assegnati anche
tutti i titoli Ccteu con un rendimento medio dell’1,3%
Dal punto di vista degli
esperti l’asta ha centrato le attese del mercato. «Alla base
della corsa dei titoli italiani - dice un operatore - ci sono molti
fattori. C’è un confronto positi-
quella vera, è iniziata con Amato nell’estate ’92 e proseguita con Ciampi,
al quale andrebbe fatto un monumento per quello che ha fatto in quegli anni. La nostra situazione economica allora era peggiore di quella che
l’altr’anno ha prodotto la crisi dalla
Grecia, un debito pubblico altissimo
ed una inflazione a due cifre. Ci fu il
blocco di pensioni e salari, la tassa sui
conti correnti e poi la svalutazione
del 30% della lira». Ed è la storia a dimostrare che «il sindacato fece la sua
parte: Trentin firmò quegli accordi e
poi si dimise perché non aveva il
mandato». Non solo il sindacato non
si mise di traverso», ma se poi ci furono la privatizzazione dei rapporti di
lavoro nella Pa ed il superamento dei
privilegi degli statali «lo si deve ai sindacati» puntualizza l’ex leader Cgil.
«La concertazione in quella fase
prese corpo perché non c’erano più i
partiti. Ma l’averla poi ossificata pensando che potesse diventare metodo
di governo come si è fatto negli anni
seguenti e come si vorrebbe fare oggi
è stato un errore», sostiene Berta.
vo con altri titoli sulla curva
euro che offrono rendimenti
più bassi. C’è anche un po’ di
speculazione su un nuovo possibile piano Ltro di rifinanziamento a lungo termine da parte della Banca centrale europea». Un’ipotesi sempre più
probabile dopo che anche la
Banca centrale tedesca, la
Bundesbank, ha aperto la porta a operazioni di stimolo all’economia come ha fatto la Federal Reserve americana.
In più, secondo gli esperti,
c’è una percezione abbastanza
positiva sull’attivismo del governo in materia di riforme. E
«la fase più dura della crisi - dice un trader- sembra alle spalle
per l’Italia e ciò assicura maggiore serenità». L’insieme di
questi fattori ha compresso i
rendimenti dei titoli di Stato
verso il basso. Ora l’attenzione
si sposta sul lancio del Btp Italia previsto per il 14 aprile.
«Quello era uno strumento che andava bene per una fase limitata, mentre
noi l’abbiamo trascinato oltre i suoi
limiti storici». Quanto a Renzi, il premier «ha colto un sintomo e ha capito
che il movimentismo spregiudicato
del segretario della Fiom Landini,
che secondo me non andrà lontano,
va nel senso del sindacato-movimento. Mentre Squinzi-Camusso legittimandosi a vicenda non vanno da nessuna parte. Renzi ha capito che il
problema è lì, che o si riesce a spezzare questa anchilosi oppure si genera solo un gioco degli specchi tra rappresentanze, che tra l’altro non si sa
più bene chi rappresentino».
Detto questo, per Cofferati, sarebbe bene che Renzi ascoltasse le forze
sociali, «dovrebbe essere nel suo interesse consultarli quando si decidono
misure che toccano gli interessi che
rappresentano». Sacconi la chiama
«utilità dei corpi sociali»: il governo
sente tutti e poi procede. Ed è chiaro
che le controparti «non devono avere
la presunzione di cambiare il mondo».
Unicredit
«Ilratingdell’Italia
merita4votiin più»
1 Il rating italiano è sot-
tostimato di almeno quattro gradini. Ne è convinto
la banca Unicredit, che nella ricerca «Then damaging
bias of sovereign ratings»,
ha stimato con calcoli matematici il divario tra i giudizi delle agenzie e i fondamentali economici di 108
Paesi. Secondo l’analisi, i
giudizi delle agenzie sono
condizionati da fattori
soggettivi, che non aggiungono nulla alla capacità di prevedere i crac, al
contrario peggiore la qualità dei giudizi, creando
danni enormi ai Paesi.
Twitter @paoloxbaroni
Jena
Miracoli
La minoranza del Pd
si è alzata
e ha pure parlato.
[email protected]
4 .Primo Piano
STAMPA
.LA
SABATO 29 MARZO 2014
gg Dossier/I tagli alla spesa
Arriva la stretta sui manager di Stato
Dal 1° aprile gli amministratori delegati delle aziende non quotate controllate dal Tesoro non potranno percepire
più di 311 mila euro all’anno. Con il prossimo rinnovo scatta la riduzione del 25% per i dirigenti di Cdp, Ferrovie e Poste
TORINO
decreto ministeriale del 24 dicembre 2013 (pubblicato in
Gazzetta Ufficiale dello scorso
17 marzo). I limiti ai compensi
degli a.d. sono suddivisi in tre
fasce, a seconda della complessità societaria giudicata in
base a valore della produzione,
investimenti e numero di dipendenti. Per gli amministratori delle società della prima
fascia, di cui fanno parte Anas,
Invitalia e Rai, il tetto è pari al
100% del trattamento economico del presidente della Cassazione (appunto 311.658,53
euro lordi); per la seconda fascia il tetto è pari all’80% (circa 250 mila); per la terza fascia il tetto è pari al 50% (155
mila euro). La «tagliola» è ancor più drastica per i presidenti: il compenso per loro può essere pari al massimo al 30% di
quello deliberato per l’amministratore delegato (93.000
euro per la prima fascia,
75.000 per la seconda, 47.000
per la terza).
Scatta il taglio immediato
dei compensi per i manager
delle società partecipate
dallo Stato. Gli amministratori delegati delle aziende
non quotate controllate direttamente o indirettamente dal Tesoro non potranno
percepire più di 311 mila euro: non potranno cioè superare lo stipendio lordo annuo del presidente della
Corte di Cassazione. Il tetto
scatterà per legge da lunedì
primo aprile, costringendo
molte società ad adeguarsi
rapidamente, anche se alcune lo hanno concretamente
già fatto.
Prima ancora che vengano attuate le nuove riduzioni
previste dalla spending review, sulle quali si sono scatenate le polemiche innescate dall’amministratore delegato di Ferrovie, Mauro Moretti, si dà così attuazione al
Le nuove norme non riguardano le società quotate (Eni,
Enel, Finmeccanica) né quelle
emittenti strumenti finanziari
quotati diversi da azioni (in
pratica Cdp, Ferrovie e Poste).
Per quest’ultime il governo ha
infatti introdotto con il decreto del Fare del 2013 l’obbligo in occasione dei rinnovi degli
organi consiliari - di compensi
per gli amministratori con deleghe inferiori almeno del 25%
rispetto a quelli deliberati per
gli amministratori con deleghe in scadenza.
Per Eni, Enel e Finmeccanica invece, in sede di rinnovo
degli organi di amministrazione, è sottoposta all’approvazione dell’assemblea degli
azionisti una proposta in materia di remunerazione degli
amministratori con deleghe e
delle loro controllate per una
riduzione dei compensi analoga a quella di Cdp, FS e Poste,
ovvero anche in questo caso
del 25%.
[G. B.]
LA DENUNCIA DEL FONDO
Knight Vinke
esce da Eni:
«Opacità sull’ad»
Knight Vinke dice
addio ad Eni e denuncia
l’opacità nella nomina
dell’amministratore delegato del gruppo. «Come fondo abbiamo venduto tutta la posizione su
Eni, poco meno dell’1%
non più di una settimanadieci giorni fa perché non
c’è chiarezza su come
viene scelto il prossimo
a.d che riteniamo debba
seguire criteri legati al
merito e non logiche politiche. Questo nuoce alla
credibilità dell’Italia», ha
detto il Ceo del fondo.
1
ANSA
Retroscena
GIUSEPPE BOTTERO
TORINO
E
Cassa depositi
e prestiti
311.658,53
Tetto massimo per l’ad
Tempini
Giovanni
Gi
i Gorno
G
(ad)
1.035.000 STIPENDIO
750.000
Pietro Ciucci
alla fine, dopo aver passato ai
raggi X i bilanci e incrociato i
dati con quelli degli altri Paesi
europei si scopre che Mauro Moretti, il manager di Fs che ha sfidato il
governo sui compensi, è quasi economico. Certo, i dipendenti delle
Ferrovie la penseranno diversamente: per guadagnare quanto l’ad guadagna in un’ora, un macchinista
esperto deve lavorare cinque giorni.
Eppure gli 837.666 euro annui di Moretti non stridono. Fare paragoni è
complesso, avvisano gli economisti
della Voce.info Roberto Perotti e Filippo Teoldi. Perché nelle buste paga
intervengono fattori molto diversi,
tra bonus legati ai risultati e indennità. A quanto pare, il 2012 (ultimo
dato disponibile) è stato un anno
particolarmente buono all’Eni, ter-
Il compenso non può essere superiore al 75% di quanto deliberato in occasione del precedente mandato
Ministero
dell'Economia
e delle Finanze
Società direttamente controllate dal Mef e non quotate
FASCIA 1
Società emittenti strumenti finanziari quotati diversi da azioni
Centimetri - LA STAMPA
Il tetto e gli stipendi attuali
Mauro Moretti
(ad)
873.666
Massimo Sarmi
(ad)
1.563.719,83
655.249,50
1.172.790
650.000
Luigi Gubitosi
FASCIA 2
Tetto massimo per l’ad
249.326,82
DATI IN EURO
776.250
336.000
Raffaele Pagnozzi
Società con azioni quotate in Borsa
La riduzione sarà proposta all’approvazione dell’assemblea degli azionisti
473.000
Mauro Masi
287.000
Riccardo Mancini
Paolo Scaroni
(ad)
6.400.000
502.000
Massimo Garbini
DOPO
IL TAGLIO
* Ma nel 2013 e già stato ridotto
di 1,4 milioni di euro
Alessandro Pansa
(ad)
1.200.000
Flavio Cattaneo
(ad e dg)
2.350.000
Fulvio Conti
(ad)
4.071.027*
900.000
1.762.500
3.053.270,25
788.985
Domenico Arcuri
Cristiano Cannarsa
415.000
Nando Pasquali
411.000
Tutti i dati,
dove non
indicato,
sono riferiti
al 2012
570.000
Giuseppe Nucci
4.800.000
NON SOLO I TOP
All’Eni i sedici responsabili
alla fine dello scorso anno
si sono divisi 16,6 milioni di euro
minato con utile netto pari a 7,79 miliardi di euro, in rialzo del 13,5%. L’ad
Paolo Scaroni ha guadagnato 6,4 milioni, e di questi solo il 28% come remunerazione fissa. Quasi 5 milioni
sono stati frutto dei bonus. Per gli altri dirigenti, invece, la remunerazione fissa rappresenta il 71% del compenso. Claudio Descalzi, manager
della divisione Esplorazione e Produzione, ha incassato poco più di 2,5
milioni. Il collega Angelo Fanelli, della divisione raffinazione e distribuzione, poco più di 1,1. Umberto Vergine (G&P) 700 mila. Gli altri dirigenti
con responsabilità strategiche (sono
in 13) si sono divisi 12,6 milioni: sostanzialmente 1 milione a testa. Tanto, troppo? Difficile capirlo. Per
quanto riguarda l’Italia, ragiona Teoldi, bisogna distinguere tra i manager e i dirigenti pubblici. Quest’ultimi guadagnano di più rispetto al resto d’Europa, mentre per manager
pubblici i confronti sono complicati.
L’ad (e presidente) della Zecca dello
Stato guadagna 3 volte il suo collega
britannico a capo della Royal Mint.
«Se guardiamo invece Poste Italiane
La giungla di bonus e indennità
fa ricche anche le seconde linee
aprile porterà un po’ di fibrillazioni
nelle buste paga degli amministratori
delle società pubbliche non quotate:
sforbiciata in arrivo, ad esempio, per
l’ad di Anas Cucci (nel 2012 ha guadagnato più del doppio rispetto al Primo
presidente della Corte di Cassazione, il
livello top a cui ora possono ambire i
manager di Stato) e il direttore generale della Rai Gubitosi. Stretta pure su
Mister Enav Massimo Garbini (503
mila euro). Riduzione anche per il nuspezzatino) nel 2012 hanno guadagna- mero uno del Gse, Nando Pasquali. Si
to l’equivalente di 1,5 milioni di euro.
salvano le cariche apicali di Eur Spa:
Chi può sorridere è Sarmi, numero oltre 287 mila guadagnati dall’a.d. Ricuno di Poste, che ha incassato oltre 1,5 cardo Mancini, poco meno di 129 mila
milioni. L’uomo che ha portato in Bor- per il presidente Borghini. I tagli nelle
sa le gloriose Poste britanniche, Do- quotate non saranno indicati dal Mininald Brydon, si è fermato a 200 mila stero, ma dovranno essere stabiliti in
sterline l’anno. Aspettando la stretta assemblea, per i manager dei gioielli
di Renzi, qualcuno
quotati. Lecito, raha già tagliato.
IL CONFRONTO DIFFICILE gionavano ieri dal
«Per quanto mi ri- i cui rappreIl numero uno della Zecca Tesoro
guarda - ha detto
sentanti sono vincoguadagna tre volte lati a votare per la ril’ad di Enel, Fulvio
il suo omologo britannico duzione - attendersi
Conti - non voglio
fare polemiche né
qualche rinuncia da
essere particolarmente innovativo, Flavio Cattaneo, amministratore e dima nel 2013 ho tagliato il mio stipendio rettore generale di Terna a cui sono
di circa il 40%, assieme a tutti i mana- andati 2,35 milioni. Più complesso che
ger del gruppo». Il compenso, come lui si possa incidere su Finmeccanica: lo
stesso ha ammesso, rimane 45 volte stipendio del presidente Giovanni De
più alto rispetto a quello medio dei di- Gennaro sta sotto i 300 mila euro. L’ad
pendenti. Il tetto che scatta a inizio Pansa ha rinunciato alla parte fissa.
La scure sugli stipendi dimezza i compensi all’Anas e all’Enav
5
40
giorni
per cento
Un dipendente Fs deve
lavorare una settimana
per guadagnare quanto
l’ad Moretti in un’ora
L’ad di Enel Fulvio Conti
ha anticipato il taglio
e nel 2013 si è ridotto
sensibilmente lo stipendio
e le Royal Mail i fatturati sono simili,
ma il presidente italiano percepisce
600.000, il collega inglese 232.000. Anche qui, tre volte in più». E gli omologhi
di Moretti? Alla francese Sncf c’è il tetto di 450 mila euro ma il presidente
Guillaume Pepy ricopre cariche in
quattro società. Alla tedesca Deutsche
Bahn il numero uno Rudiger Gruber
l’anno scorso ha staccato un assegno
da 2,66 milioni di euro e gli altri quattro top manager del gruppo hanno
guadagnato tra 1,33 e 1,76 milioni di euro. Paperone viaggia su rotaia pure in
Gran Bretagna. I quattro top manager
della Network Rail (sopravvissuta allo
LA STAMPA
SABATO 29 MARZO 2014
Primo Piano .5
.
g
L’impegno
Sforbiciata in vista,
nel segno della
spending review,
al costoso sistema
delle scorte. Il taglio
lo ha deciso il ministro dell’Interno,
Angelino Alfano,
che ha inviato una
direttiva a tutti
i prefetti finalizzata
a razionalizzare un
dispositivo che
attualmente vede
impegnati circa
3.000 uomini a
protezione di un
numero che oscilla
intorno alle 500
personalità.
il caso
FRANCESCO GRIGNETTI
ROMA
ato che bisogna risparmiare, anche le scorte ai
potenti devono essere
asciugate. Un vecchio
refrain. Ogni tanto un
ministro dell’Interno ci prova a risparmiare uomini e soldi su questo
fronte. Invano. Ma mai come stavolta il ministro, Angelino Alfano, ha
l’imperativo di risparmiare. Ed ecco
che ieri ha inviato una circolare ai
prefetti perché rivedano drasticamente le scorte che dipendono da loro. Secondo gli ultimi dati disponibili, in Italia sono 585 le scorte e impegnano tra i 2000 e i 3000 carabinieri,
poliziotti, finanzieri e guardie penitenziarie.
Di queste, meno di venti sono le
scorte classificate di primo livello,
che impegnano 3 auto blindate e
una decina di agenti per turno. Os-
D
IL NODO SICUREZZA
Il ministro chiede di mantenere
«alta la soglia di attenzione
verso le situazioni a rischio»
sia 30 agenti nell’arco della giornata. Senza mai ridurre l’attenzione.
Ovviamente queste sono scorte che
vengono mobilitate solo per le massime cariche dello Stato e per tutti i
soggetti «esposti a straordinari pericoli» per via dell’incarico che ricoprono. Il rischio, in questi casi,
dev’essere «imminente ed elevato».
Altre ottanta sono le scorte di secondo livello: hanno a disposizione
due auto blindate e 6 agenti. Ovviamente per turno. L’impegno va moltiplicato per tre. Ma anche questi
sono soggetti da proteggere con
particolare attenzione. E qui non si
Giro di vite al Viminale
La scorta sarà data
solo a chi rischia davvero
Il piano di Alfano per recuperare quattrocento agenti
20
80
312
primo livello
secondo livello
terzo livello
Sono le scorte
che impegnano
tre auto blindate e una
decina di agenti per turno
Hanno a disposizione due
auto blindate e 6 agenti
per turno. L’impegno va
moltiplicato per tre.
Sono le scorte
più numerose: impegnano
due agenti e una vettura
blindata
interverrà mai con le forbici.
C’è poi tutto il resto. Le scorte di
terzo (2 agenti e una vettura blindata)
e quarto livello (un’auto non blindata e
1 persona di scorta). Sarebbero 312
quelle del terzo livello e 100 di quarto
livello. Questi due livelli, da soli, impegnano l’80% delle scorte.
«La valutazione sull’esposizione a
rischio potenziale - scrive Alfano ai
prefetti - dovrà essere ricondotta
non a generiche minacce o intimidazioni, ma alla motivata possibilità di
compimento di azioni criminose dirette a ledere l’incolumità fisica del
soggetto». Occorrerà che ci siano
«elementi informativi attendibili o
episodi significativi di pericolo», e
poi naturalmente la «particolare capacità offensiva dell’organizzazione
criminale di riferimento».
È sulle 400 scorte demandate alle
autorità periferiche, insomma, che il
ministero vorrebbe usare la forbice.
Meno scorte significherebbe recuperare agenti. E avere più macchine da
vendere su E-bay piuttosto che curare
in garage. Ma siccome prendersi la responsabilità di togliere la scorta a
qualcuno è pesante, e espone a errori
di valutazione, e qualcuno correrà dei
LA SOLUZIONE POSSIBILE
Previsto un concorso spese
da parte di chi usufruisce
della protezione
rischi, la circolare di Alfano si conclude così: «Tutto ciò, ovviamente, mantenendo inalterata la soglia di attenzione verso le situazioni di esposizione
a rischio e l’efficacia dei conseguenti
dispositivi di protezione».
La direttiva, peraltro, prevede anche la possibilità di una sorta di «concorso spese» da parte di chi usufruisce
della protezione, privato o ente pubblico. Si richiama infatti al rispetto della
normativa che prevede «la possibilità,
per il tutelato o l’Amministrazione di
appartenenza o di riferimento, di porre a disposizione delle Forze di polizia
di autovetture ed autista».
R
6 .Primo Piano
STAMPA
.LA
SABATO 29 MARZO 2014
U
GOVERNO
LA DIREZIONE DEL PD
Ha Il Fiscal Compact
detto Il tema del Fiscal
Su Grillo
Compact c’è ma lo
affrontiamo nei
prossimi mesi, nei
prossimi anni. Il 3%
lo rispetteremo
Il M5S è in difficoltà,
insegue su temi su cui
prima aveva una
primazia, mentre ora
loro parlano e noi
risolviamo
Il lavoro
Il taglio agli F35 ci sarà
E’ un pacchetto che
sta insieme. Contratti
a termine e
apprendistato
sono punti
intoccabili
Quando la
commissione sugli F35
avrà chiaro cosa
si può fare, diremo
qual è la riduzione
su quel capitolo
ANSA
Il premier Matteo Renzi
Renzi: niente ultimatum sul lavoro
Il premier: “Lunedì in Consiglio dei ministri la riforma di Palazzo Madama”.Enella Direzione 93 sì e solo 12no
FRANCESCA SCHIANCHI
ROMA
«Leggo toni un po’ da ultimatum, che capisco poco, sui temi del mondo del lavoro». A
metà della sua lunga relazione, dinanzi alla Direzione del
Pd convocata ieri pomeriggio, il segretario-premier
Matteo Renzi affronta la spina del decreto lavoro, appena
arrivato in Commissione alla
Camera e su cui gran parte
della minoranza ha già assicurato battaglia. Dopo aver
affrontato la questione della
riforma del Senato e del Titolo V, che, annuncia, lunedì
verrà approvata dal Consiglio dei ministri e sarà poi discussa da Palazzo Madama
prima della legge elettorale;
dopo aver ricordato il cronoprogramma delle riforme
(aprile la PA, maggio la delega fiscale, giugno la giustizia)
perché «noi siamo in grado di
cambiare le cose» e «l’esigenza di fare di corsa non nasce
da una schizofrenia personale del segretario, ma dalla
consapevolezza che il rispet-
Brunetta: «Fi voterà il
decreto Poletti così
com’è, che farà un Pd
già in frantumi?»
to dei tempi è un elemento di
credibilità sia nel rapporto
coi cittadini che con le istituzioni europee»; dopo aver riservato una stoccata al M5S
(«è in difficoltà, insegue su
temi su cui prima aveva una
primazia, mentre ora loro
parlano e noi risolviamo»),
nella sua introduzione arriva
il momento di parlare del decreto Poletti, che vari big della minoranza hanno già promesso di modificare sensibilmente.
«Il mondo del lavoro non è
un tema a piacere: è un pacchetto che sta insieme», mette in guardia Renzi. No quindi a spacchettamenti degli
argomenti. Anche perché, da
Forza Italia, già provano a infilarsi tra le pieghe dei malumori Pd, con Brunetta che
sfida i democratici («Fi voterà il decreto Poletti, così com’è, perché è di fatto il decreto Berlusconi sul lavoro. Che
farà un Pd già in frantumi?»).
«I contratti a termine e l’ap-
prendistato sono due punti intoccabili della nostra proposta.
Discutiamone, ma non sono
due temi a piacere», spiega il
segretario-premier, senza prospettare quindi grandi margini
di cambiamento, «se si è scelto
di fare un decreto su questi temi e poi un ddl di delega, è perché abbiamo immaginato l’urgenza della risposta rispetto
alla credibilità e alla coerenza
complessiva della manovra.
Non dimentichiamo – non disdegna una frecciatina - che
con delle regole tra le più restrittive, vidimate dai sindacati, siamo passati da 25% al 40%
di disoccupazione giovanile».
E, ancora, aggiunge di essere
«curioso di vedere come collaborerà il Pd alla legge delega.
Che deve avere tempi certi».
In tv, da Mentana, Renzi tornerà sul Fiscal Compact: «Il tema del Fiscal Compact c’è ma
lo affrontiamo nei prossimi
mesi, nei prossimi anni. Nella
situazione dell’Italia non c’è
solo l’Italia. Ho già detto che alcune voci sono anacronistiche
dopodiché noi viviamo nel
complesso di non rispettare le
regole, allora dico noi rispettiamo le regole, punto, il 3% lo rispettiamo». Sugli F35, una riduzione ci sarà: «Quando la
commissione sugli F35 avrà
chiaro cosa si può fare, vi dire-
mo qual è la riduzione su quel
capitolo». E sulle riforme: «Mi
ci gioco l’osso del collo».
Sul lavoro, durissimo l’ex
ministro del lavoro Fassina:
«La proposta sul mondo del lavoro è la proposta della destra,
di Sacconi e di Forza Italia. Se
mi si dice che ci sono esigenze
di compromesso politico con la
destra, allora ne discuto: sono
disponibile alla mediazione politica, non all’umiliazione intel-
lettuale». Gianni Cuperlo: «Il
decreto lavoro va migliorato
per rafforzare il disegno d’insieme». Alla fine, la relazione
passa con 93 sì, 8 astenuti dell’area Cuperlo e 12 contrari, Civati e la sua pattuglia. «Si può
sempre fare meglio, ma l’elemento vero è che questa volta
si fa qualcosa che incrocia i
sentimenti degli italiani, buttare via questo sarebbe molto
grave», predica Renzi.
Zagrebelsky
«Disparitànella
leggeelettorale»
1 La Lista Tsipras penalizza-
ta dalla legge elettorale per la
raccolta delle firme per candidarsi alle europee? Queste regole riguardano solo le formazioni non presenti in parlamento, come appunto Tsipras,
e la protesta dei firmatari riguarda soprattutto la dis-proporzionalità della raccolta delle firme, che prevede numero
uguale di firme in regioni con
numero di abitanti diversissimo; pena l’esclusione. «La
Lombardia - sostiene il giurista
Gustavo Zagrebelsky - ha una
popolazione di circa 10 milioni
di abitanti (ed elettori in proporzione), mentre la popolazione della Valle d’Aosta supera di poco le 100mila unità (ed
elettori in proporzione). Stante questa disparità di condizioni di base è evidentemente
irragionevole richiedere lo
stesso numero di sottoscrizioni delle liste, in condizioni non
comparabili. In Valle d’Aosta si
dovrebbero raccogliere almeno 3.000 firma, esattamente
come in Lombardia». Il
che,spiega Zagrebelsky, «significa rendere la posizione
degli elettori-presentatori nella prima regione deteriore rispetto a quella degli elettoripresentatori della seconda,
senza che esista alcuna giustificazione». La legge elettorale
violerebbe il principio generale d’uguaglianza di fronte alla
legge (art. 3 Cost.), e del «voto
libero e uguale» (art. 48.). Il
che metterebbe anche questa
legge a rischio di procedure
per la dichiarazione d’incostituzionalità.
LA STAMPA
SABATO 29 MARZO 2014
Primo Piano .7
.
Fassina
L’ex viceministro
dell’Economia
si sta
conquistando
di fatto
un ruolo
di portavoce
dell’opposizione
interna a Renzi
il caso
CARLO BERTINI
ROMA
assi per Lorenzo Guerini, la
sua nomina a vicesegretario
non sorprende nessuno, ma
quella di Debora Serracchiani, governatrice del
Friuli e figura vicina a Franceschini, è
il segnale dello «strappo», insomma
dietro le quinte non la digeriscono in
molti nella minoranza. «Una forzatura
inutile», dicono i bersaniani. Peggio, è
il segnale di «una blindatura del partito, una scelta miope che rende più impervia una gestione collegiale del Pd
che ci aspettavamo venisse rilanciata
oggi», sospira uno dei leader dei «giovani turchi». Anche se in realtà l’ala
più collaborazionista non ha affatto
perso le speranze che dopo questo primo round la partita possa riaprirsi con
la proposta di ingressi in ruoli non secondari per la segreteria, come l’organizzazione o gli enti locali, che dia il segno tangibile di una «task force unitaria che affronti compatta le non poche
sfide di questa fase».
Insomma, pure scontando magari
qualche tensione in più sui fronti delicati del lavoro e delle riforme, come al
solito Renzi è andato dritto come un
treno non curandosi dei possibili effetti che la sua scelta potrebbe avere sulla
tenuta dei gruppi. E spiazzando tutti,
anche quei renziani che non credevano
che avrebbe dato un ruolo di primissimo piano alla governatrice del Friuli.
Ma a chiedergli di soprassedere ci hanno pensato Fassina e poi Cuperlo: «Lo
P
ANSA
E la minoranza si spacca
Nasce “Area riformista”
Bersaniani e “turchi” si separano. Tensioni sulle nomine
I due nuovi vicesegretari
MATTIA
FELTRI
UN NUOVO CORRENTONE
Verrebbe guidato da Speranza,
con un ruolo di Cuperlo
assai ridimensionato
dico sommessamente, due vicesegretari possono apparire una soluzione affrettata se si intende discutere su una
gestione più condivisa dopo il confronto sul modello di partito che faremo
passate le europee». Tradotto, se il ticket Serracchiani-Guerini fosse stato
investito di ruoli meno impegnativi, come quello di speaker e coordinatore
della segreteria, sarebbe stato più facile un rimpasto dell’organo di governo
del partito. Anche in vista della partita
sulle candidature alle europee che provoca non poche fibrillazioni.
Ma ad una minoranza frantumata,
che fino all’ultimo non ha sciolto le sue
riserve, il leader ha concesso solo un
secondo tempo: fino al 7 aprile Guerini
sonderà le diverse anime per verificare la possibilità di costruire una segreteria unitaria e in ogni caso il dibattito
sulla «forma partito» è rinviato a dopo
la sentenza delle urne del 25 maggio.
Una minoranza che per altro sta per
subire una separazione consensuale.
Lo sfarinamento della «mozione Cuperlo», quella che al congresso ottenne
Retroscena
UGO MAGRI
ROMA
osì com’è, la riforma renziana
del Senato a Forza Italia proprio non va giù. C’è un folto
gruppo di parlamentari berlusconiani sul piede di guerra. Il più risoluto di
tutti è Minzolini, il quale anticipa un
no secco alla proposta del governo,
casomai dovesse restare la stessa.
L’ex direttore del Tg1 è sicuro che gli
oppositori sarebbero quanti ne bastano a far saltare in Senato la maggioranza qualificata dei due terzi, necessaria per evitare un referendum confermativo. È un fatto che nel centrodestra il nervosismo si taglia a fette.
Lo stesso Gasparri, figura di peso nel
mondo forzista, annuncia che «sulle
riforme costituzionali non faremo i
passacarte del premier». E se è vero
quanto scrive su «Panorama» una
fonte che si cela dietro lo pseudonimo
C
Serracchiani
Guerini
Governatore del Friuli Venezia Giulia,
Portavoce della segreteria, da ieri è uno
dei due vicesegretari «di garanzia» del Pd
Responsabile del coordinamento della
segreteria, è l’altro vicesegretario del Pd
nominato ieri da Renzi
il 18%, andrà in scena plasticamente
martedì prossimo: mentre al partito si
riuniranno tutti i parlamentari della corrente dei «turchi», in un incontro alla
Camera verrà di fatto battezzata una
nuova componente. Per ora definita dai
suoi promotori «Area riformista», ma
alle prese con la scelta di un nome con
più appeal e anche questa con un collante generazionale, tanto che il loro punto
di riferimento sarà il giovane capogrup-
po Roberto Speranza. Un travaglio che
va avanti da settimane, con contatti riservati e senza clamore per non indispettire Cuperlo che vede ridimensionarsi il suo ruolo. La nuova Area metterà insieme bersaniani, dalemiani, lettiani, ex popolari, ma senza il patrocinio visibile dei big, che non a caso non saranno
presenti all’incontro di martedì. «Ma
Gianni lo abbiamo invitato, speriamo
che venga e che stia nel gruppo di testa
di questa componente politico-culturale
che si propone di lavorare sul territorio
per rafforzare il partito senza connotarsi come anti-renziana», spiega uno dei
promotori, il bersaniano Nico Stumpo.
Il quale, senza voler fare troppe polemiche con i rivali «turchi», mette le cose
bene in chiaro: «Dopo le europee discuteremo che tipo di partito vogliamo e solo lì verificheremo se ci sono le condizioni per entrare in segreteria».
Renzi, proponendo semmai di eleggere
i membri del Senato anziché mandarci
a turno e gratis i rappresentanti degli
enti locali. Il compito di cercare una
sintesi spetta, tanto per cambiare, all’ambasciatore berlusconiano presso
l’ex sindaco di Firenze, vale a dire Verdini. Il quale si è messo in moto proprio
come già fece per il cosiddetto «Italicum», attraverso contatti diretti con il
presidente del Consiglio. Potrebbe
sembrare strano che Renzi, tra una
puntata in Europa e una visita di Obadi Keyser Söze, pure il Cavaliere preve- ma, abbia trovato il tempo per scamde tempesta: «Come la vuole Renzi, la biarsi sms a pioggia con Verdini. Eppuriforma del Senato certo non passa...». re così pare stiano le cose. Anzi, risulta
Se poi si scava più a fondo, salta fuori che tra i due abbiano cominciato a cirche Forza Italia non ha
colare carte e bozze
una tesi ben definita
più dettagliate, in viI PARLAMENTARI AZZURRI
sull’argomento. Anzi,
sta del Consiglio dei
Un folto gruppo è ministri annunciato
regna la confusione.
Perché Minzolini (e i
sul piede di guerra, il più per lunedì. E a riprotanti che la pensano
risoluto è Minzolini va del forte legame
come lui) rifiuta alla
operativo tuttora in
radice che Palazzo Mapiedi tra Matteo e il
dama si occupi solo di autonomie locali, suo amico Denis, nei palazzi romani si
in pratica una brutta copia della Confe- cita il rinvio dell’esame in aula alla Carenza Stato-Regioni, «un inutile car- mera della legge sul voto di scambio:
rozzone del quale fare a meno». Altri frutto, si sussurra, proprio di questi
«azzurri» invece sposano la filosofia di contatti riservati.
Per il Senato rispunta
tra i mille dubbi forzisti
l’asse Matteo-Verdini
Denis Verdini, Forza Italia
Vista una dichiarazione della
Casa Bianca all’indomani
della visita di Barack Obama
a Roma («Renzi è un giovane
leader molto promettente»),
è opportuna una
precisazione. Questa
rubrica, che spesso prende
in giro il premier, ha
l’ambizione di fare satira.
Che ci si riesca o meno, è
secondario. Però anche in qui
siamo fermamente convinti,
come Obama, che Renzi sia
un giovane leader molto
promettente. Speriamo che
sia anche un po’ mantenente.
Taccuino
MARCELLO
SORGI
Il primo ministro
non arretra
dinanzi alla
minoranza
atteo Renzi non arretra neppure di un
centimetro rispetto
al dissenso della minoranza
interna del Pd. La direzione
di ieri al Largo del Nazareno
ha visto un confronto duro
tra il segretario-premier e i
principali esponenti delle
diverse anime della minoranza (Fassina, Civati, Cuperlo, Pollastrini), ma s’è
conclusa con l’approvazione
a larghissima maggioranza
della relazione del leader
(93 si, 8 astenuti, 12 no) e con
la nomina, sempre su proposta di Renzi, di due vicesegretari, Guerini e Serracchiani, entrambi molto vicini a lui.
Lo scontro più acceso è
stato sul decreto Poletti sul
lavoro e sul tema dei rapporti con i sindacati. Renzi
ha dovuto confrontarsi con
Fassina, che ha sostenuto
che il decreto ha un impianto di destra (non a caso Forza Italia lo voterà), e con
Pollastrini. Ma ha tenuto il
punto, annunciando anche
per lunedì il disegno di legge
sulla riforma del Senato e
del Titolo V, e sollecitando il
Parlamento a procedere alla
discussione e all’approvazione in tempi stretti.
Al di là dei singoli contenuti dei provvedimenti, la
ragione per cui Renzi procede con le sue solite maniere
spicce non è né caratteriale,
né esclusivamente legata ai
risultati positivi di questa
prima fase del suo governo,
o ai riconoscimenti ricevuti
sul piano internazionale nelle ultime settimane (la direzione si svolgeva all’indomani della visita a Roma di
Obama e all’apprezzamento
manifestato dal presidente
americano nei confronti del
Capo dello Stato e del presidente del consiglio).
Dati alla mano, i sondaggi
di quest’avvio di campagna
elettorale per le europee rivelano infatti che il tasso di
fiducia in Renzi dell’opinione pubblica cresce o si mantiene alto, ma non si riverbera egualmente sul Pd, che
aumenta, ma non allo stesso
modo. Ce n’è abbastanza,
per dirla con Gentiloni, per
evitare di «rompere i c...» al
premier, o anche di dar la
sensazione di mettergli i bastoni tra le ruote, come ad
esempio sta accadendo alla
Camera in commissione
proprio sul decreto lavoro.
Ma è esattamente il punto
su cui la minoranza interna
non vuol cedere e continua a
rivendicare il diritto, per il
Pd, di un’elaborazione autonoma e in qualche caso dialettica rispetto ai programmi del governo. Ciò che Renzi, non solo non può permettersi, visti gli impegni sulle
riforme presi in Europa, ma
neppure vuole, convinto com’è che il Pd, con le sue resistenze, possa rappresentare un peso davanti all’opinione pubblica. E che prendere le distanze dai dubbi e
dai rallentamenti che emergono nel dibattito interno,
come ha fatto di nuovo ieri
in direzione, in questa fase
per lui sia diventato perfino
strategico.
M
8 .Primo Piano
STAMPA
.LA
SABATO 29 MARZO 2014
U
CENTRODESTRA
LA MESSA COL PONTEFICE
MICHELE BRAMBILLA
ROMA
Celeste
utti l’hanno interpretato così,
io no», dice Roberto Formigoni, che l’altro ieri era in San Pietro quando Papa
Bergoglio - secondo appunto un’interpretazione comune - ha preso a
schiaffoni i politici. Ne aveva davanti
cinquecento e a quanto pare non
gliele ha mandate a dire, parlando di
una classe dirigente dal cuore indurito, sempre pronta ad autogiustificarsi. Anche il quotidiano dei vescovi, Avvenire, l’ha evidentemente letta in questo modo, visto che il titolo
di apertura della sua prima pagina
era «Il Papa ai politici: via dalla corruzione». Ma Formigoni, che negli
ultimi anni è stato fra i politici più
discussi, dice che in realtà Papa
Francesco volava più alto.
Roberto Formigoni
giovedì ha partecipato
alla messa
di Papa Bergoglio
con i suoi
colleghi parlamentari:
«Le sue parole
sono state
strumentalizzate
Lui parlava a tutti
non soltanto
a noi politici
e non è vero
che ha avuto
nei nostri confronti
un atteggiamento
di distanza»
«T
ANSA
Insomma lei non s’è sentito toccato, dalle parole del Papa?
«Certo che mi sono sentito toccato.
Come uomo che ha avuto il dono della fede, come cristiano che vede nel
Papa il vicario di Cristo in Terra».
E come politico?
«Come politico, come credente, come essere umano, come tutto quello
che sono. È riduttivo pensare che il
Papa parli solo a una parte di noi. E
poi Francesco non ha fatto un discorso sulla politica: da buon parroco, ha commentato le letture del
giorno. Che erano molto chiare».
A molti infatti sono sembrate chiarissime: parlavano di una classe dirigente corrotta e lontana dal popolo.
«Guardi, se uno legge bene l’omelia
vede che i punti fondamentali sono
due. Primo: siamo tutti peccatori.
Tut-ti, chiaro? “Tutti noi che siamo
qui siamo peccatori”, ha detto testualmente Francesco, ed era evidente che parlava anche di sé. Di
fronte a Dio nessuno è giusto. Da qui
il secondo punto: è fondamentale
che ciascuno si riconosca peccatore.
Il Papa nella sua omelia ha dunque
fatto distinzione tra chi appunto si
riconosce peccatore e chi invece si
ROBERTO FORMIGONI
“Siamo tutti corrotti
non soltanto i politici”
Il senatore Ncd: il Papa si riferiva alla corruzione del cuore
LE VICENDE PERSONALI
«Non sono immacolato, ma
i miei peccati non sono quelli
di cui parlano i magistrati»
autogiustifica, chi pensa di non aver
bisogno della misericordia di Dio».
Eh d’accordo, ma ha anche fatto distinzione fra peccatori e corrotti: «È
tanto difficile che un corrotto riesca
a tornare indietro», ha detto.
«Sì, ma sa chi è il corrotto? È uno dice il Papa - che si è fissato nelle sue
cose, che si autoassolve, insomma
che si è corrotto dentro e non ascol-
il caso
MARCO ZATTERIN
CORRISPONDENTE DA BRUXELLES
li ultimi due sondaggi dicono
che a meno di due mesi dal
voto europeo i popolari sono
tornati in testa, anche se di poco e
con un vantaggio davvero minimo. I
numeri vanno presi con le molle e
tenendosi alla larga da fragili entusiasmi, però l’analisi delle opinioni
raccolte da diverse società nazionali, e riassunte dall’Europarlamento,
attribuisce al Ppe il 28,10% dei suffragi, contro il 27,40 del gruppo socialista/democratico. Il risultato sarebbe che i centristi (venati di destra) otterrebbero 211 seggi, mentre il Pse ne incasserebbe 206, i liberali 62, la Sinistra 52, i verdi 43, i
conservatori 39. Alla pattuglia euroscettica, mista e non inscritta,
andrebbero 138 teste. Un segnale
rilevante, ma insufficiente per cam-
G
condo me solo perché ha voluto celebrare una messa quaresimale. Per
questo è parso freddo. Non penso che
ci abbia voluto comunicare il segnale
di una distanza particolare. Almeno
io non l’ho vissuto in questo modo».
Senta Formigoni, lei in questi anni ha
avutoisuoiguai.Davverononlesono
fischiate le orecchie?
«Le ho già detto che mi sono sentito
toccato, e che mai ho pensato di essere immacolato. So di essere un peccatore. Ma i peccati che ho commesso
non sono quelli di cui parlano i giornali e di cui mi accusano i magistrati. La
mia corruzione non è quella di avere
preso denaro, che non ho mai preso.
Non ho mai avuto una condanna e sono certo che anche questa volta la mia
L’ATTEGGIAMENTO DI BERGOGLIO
ta più la voce della coscienza. Davvero
qualcuno pensa che il Papa parlasse
della corruzione secondo il codice penale? Beh, allora vorrei ricordare che
la corruzione di cui parla il Vangelo riguarda tutti e dieci i comandamenti».
Ma il Papa parlava della classe dirigente, e stava parlando ai politici!
«Alludeva a noi? Certo sapeva bene
chi aveva di fronte. E ha fatto un discorso duro. Ma insisto: la corruzione
di cui parla il Papa è la corruzione del
cuore, l’atteggiamento di chi non si
mette mai in discussione».
Ammetterà che far parte del Potere
non vuol dire per forza avere il cuore
corrotto, però aiuta.
«Certamente. Infatti in un altro passo
del Vangelo Gesù dice che è più facile
che un cammello passi dalla cruna di
un ago piuttosto che un ricco entri nel
regno dei cieli. Ma la ricchezza di cui
parla Gesù non è solo quella del denaro o del potere politico. È tutto quello
che induce a pensare di essere autosufficienti, di poter fare a meno di Dio,
di salvarsi da sé».
Lei non sente su di sé il rischio di quel
tipo di ricchezza?
«Sì che lo sento. Ed è vero che far par-
te della classe dirigente aumenta questo rischio. Per me ma anche per il
mio fratello imprenditore, per il mio
fratello giornalista, per il mio fratello
direttore di giornale, per il mio fratello magistrato. Ci sono tanti modi per
essere classe dirigente, e il Papa ha
parlato per tutti. Invece vedo commentatori che strumentalizzano il Papa tirandosi fuori: è questo che è inaccettabile».
Ma non è vero che Francesco è stato
particolarmente freddo con voi?
Nemmeno un saluto...
«È vero che non ci ha salutati. Ma se-
Europee, i popolari in vantaggio
E il fronte euro-scettico rallenta
I sondaggi: 211 seggi al PPe, 206 al Pse e 138 agli anti-Ue
I REFERENDUM
«Stop legge Merlin»
La Lega in piazza
1 È iniziata con un banchet-
to in centro a Milano, la campagna della Lega per raccogliere
«3 milioni di firme» a sostegno
di 5 quesiti referendari per cancellare la legge Fornero, la legge Mancino, le prefetture e soprattutto la legge Merlin sulla
prostituzione. Testimonial, col
segretario Matteo Salvini, anche il trans turco Efe Bal (foto).
biare il corso del treno a dodici stelle.
Cinque deputati dividono dunque i
due grandi partiti di Strasburgo.
Cambierà ancora, c’è da scommetterci, ma sino all’altra settimana il
grosso delle inchieste a campione dava in testa i socialisti. «Potrebbe esserci stata una piccola migrazione
dai movimenti più estremisti», rileva
un osservatore europeo, convinto
che alla fine il fronte antieuropeo sarà «meno importante di quanto si
pensa oggi». Il colore del voto influenzerà le scelte per il rinnovo delle
presidenze di Consiglio Ue e Commissione. «Per garantire la governabilità dell’assemblea in senso tradizionale - spiega una fonte comunita-
«Dovete smetterla
di scambiarlo per l’editorialista
di un giornale giustizialista»
innocenza verrà riconosciuta. Comunque ripeto: questo non vuol dire
che io non mi senta un peccatore».
Bergoglio è un Papa particolarmente
scomodo, per voi?
«Posso darle un consiglio? A lei e a
tutti i suoi colleghi? State attenti a
non scambiare Papa Francesco per
l’editorialista di un giornale giustizialista».
ria - bisogna che Ppe e Pse abbiano
più di 400 seggi in due». Per ora ci
sono abbondantemente.
La soglia di sbarramento al 4 per
cento è destinata a ridurre la rappresentatività italiana nell’arco politico
europeo. Difficile che ci siano rappresentati nel gruppo liberale e in
quello verde, il che magari limita la
frammentazione, ma esclude la possibilità di sollevare esigenze e casi
nazionali nei dibattiti interni alle diverse fazioni. L’ultimo sondaggio di
VoteWatch attribuisce al Pd 23 seggi,
terzo dopo i 26 della Spd tedesca e i
28 Labour. Il centrodestra (Forza Italia, Ncd e altri) avrebbe uno scranno
in più (24), mentre 4 ne andrebbero
alla lista Tsipras, alla Lega e 19 ai
Cinque Stelle. Quest’ultimo dovrà
cercare un alleato o restare da solo
nei «non inscritti». Per formare un
gruppo servono almeno 25 parlamentari che rappresentino un quarto degli stati. Grillo dovrà scendere a
patti con gli altri. Oppure resterà nell’angolo con una ridotta capacità di
influenzare come auspicato gli intrecci politici intessuti fra Strasburgo e Bruxelles.
LA STAMPA
SABATO 29 MARZO 2014
Primo Piano .9
.
U
INDIA-ITALIA
IL BRACCIO DI FERRO
Renzi: adesso i marò tornino a casa
La Corte Suprema indiana ammette il ricorso e sospende il processo. La decisione all’inizio dell’estate
MARIA GRAZIA COGGIOLA
NEW DELHI
Dopo averci rinunciato oltre
un anno fa, l’Italia torna ora a
battersi alla Corte Suprema
indiana per la giurisdizione
sul caso dei due marò accusati
di aver ucciso due pescatori
scambiandoli per pirati. I giudici di New Delhi hanno accettato ieri una nuova «petition»
presentata da Massimiliano
Latorre e Salvatore Girone in
cui si chiede la sospensione di
tutti i procedimenti giudiziari
e il permesso di tornare in Italia in attesa di una pronuncia
sul caso. È il frutto della nuova
«strategia» del governo Renzi
che, dopo aver abbandonato
ogni parvenza di «soft diplomacy», ha deciso di tornare al
confronto duro con New Delhi
sull’inapplicabilità del codice
penale indiano all’incidente
avvenuto oltre il limite delle 12
miglia delle acque territoriali,
ma in una fascia «contigua»
dove il diritto internazionale
ha molte lacune.
Alla luce di questo nuovo
sviluppo, che i legali dei marò
hanno definito una «grande
vittoria», si aprono quindi i seguenti scenari.
Il primo è di aver sventato il
pericolo che la polizia antiterrorismo Nia, che ha ereditato
dal Kerala l’inchiesta, possa
avviare, anche senza invocare
il Sua Act, il processo davanti
al «giudice speciale» di New
Delhi che aveva già fissato
una udienza per il 31 marzo.
La Corte Suprema ha accolto
oggi la richiesta di una sospensione di tutte le azioni legali in attesa che si pronunci
su questo nuovo ricorso.
I tempi si allungano
I giudici B. S. Chahuan e J. Chelameswar hanno chiesto al governo indiano e alla Nia di comparire fra quattro settimane. In
quel periodo l’India sarà in piena maratona elettorale per le
legislative nazionali che vanno
dal 7 aprile fino allo spoglio dei
risultati del 16 maggio. Poi sarà
Retroscena
ANTONELLA RAMPINO
ROMA
«Sidoveva
contestaresubito
lagiurisdizione»
5
Edoardo Greppi
docente di Diritto
GIORDANO STABILE
Libertà di movimento
La legittimità
Si chiede che vengano
limitate le restrizioni
di viaggio e venga
permesso ai richiedenti
di tornare in Italia
Il ricorso contesta
la legalità e la validità
delle indagini
condotte dalla Nia
contrarie alla legge
la stessa Corte Suprema a chiudere per le ferie estive per sette
settimane. Quindi l’esame del ricorso riprenderà a giugno o luglio con un nuovo governo a New
Delhi che secondo molti potrebbe essere quello del falco nazionalista Narendra Modi. Nel frattempo, però, tra un mese, il team
legale degli italiani chiederà il
rimpatrio dei marò in attesa che i
giudici si pronuncino. Ma sono in
pochi a scommettere che la Corte accetterà, visto l’imbarazzante precedente di un anno fa quando Roma decise di non rimandare i due Fucilieri dopo una «licenza elettorale» salvo poi cambiare
idea all’ultimo momento.
L’internazionalizzazione
Le relazioni bilaterali
ANSA
Massimiliano Latorre e Salvatore Girone in India
768
giorni
La vicenda dei marò
è cominciata il 15
gennaio 2012
Il successo giudiziario di ieri è
stato accolto in Italia con cautela.
In un comunicato, Palazzo Chigi
si limita a dire laconicamente che
la Corte Suprema «ha ritenuto
legittima l’istanza presentata dai
due fucilieri Latorre e Girone e si
è riservata di decidere nel merito». Poi si chiede «l’immediato ritorno» e si ribadisce che il governo continuerà a svolgere «tutte le
azioni internazionali utili a raggiungere quanto prima entrambi
gli obiettivi». Anche l’inviato
straordinario Staffan de Mistura
ha raffreddato gli entusiasmi.
Governo contento a metà
L’unica strada concreta
resta quella dell’arbitrato
el pasticciaccio brutto
di New Delhi le schiarite preludono a temporali, e la pioggia a catinelle si
avvicenda al sole, proprio come nell’indian summer. La
mossa a sorpresa, qualche
settimana fa, di presentare mane, in una trentesima udienuna «petition» alla Corte Su- za. Il governo italiano, che terrà
prema contestando il discono- nei prossimi giorni una riunioscimento dell’ immunità fun- ne del «comitato marò» e ieri ha
zionale, rifiutando la giurisdi- fatto rientrare a Roma un abzione indiana e
bottonatissimo
l’uso della poli- INTERNAZIONALIZZARE Staffan De Mizia antiterrori- Il cuore della vicenda stura, vorrebbe
smo Nia dal
gioire ma non
resta a chi spetta può: il ricorso
momento che
giudicare i fucilieri non è stato ancoproprio la stessa Corte aveva
ra accolto, quelle
decretato come inapplicabile argomentazioni sono al moil Sua Act, ovvero la legge an- mento solo italiane.
E proprio il toglier di mezzo
titerrorismo, è stato ammesso all’esame. Ma la decisione la Nia, come tra Palazzo Chigi,
ci sarà solo tra quattro setti- Farnesina e Difesa non si na-
N
domande
a
Roma teme l’allungamento dei tempi all’infinito
scondono, potrebbe far ripartire le indagini da zero. Magari ce
ne sarebbe bisogno, visto che
l’inchiesta indiana fa acqua da
tutte le parti, ma non allungando i tempi. Il cuore della vicenda poi è proprio la giurisdizione
che l’allora governo Monti, ministro degli Esteri Giulio Terzi
di Sant’Agata, magari subì, ma
di certo non poté che accettare
de facto, ottenendo garanzie solo sulla condizioni materiali di
vita dei due fucilieri in attesa di
giudizio, ed evitando loro il carcere indiano. E premurandosi
di stipulare con Delhi un tratta-
to in base al quale gli italiani
condannati in quel paese possono scontare se condannati la
pena in patria.
La procedura di «internazionalizzazione» del caso, ovvero
la sensibilizzazione delle strutture multilaterali intrapresa
già dal governo Letta, ministro
degli Esteri Emma Bonino, non
ha dato sinora i risultati sperati. Il premier Renzi ne ha parlato anche nell’incontro con Barack Obama ma, se è scontato
l’appoggio di un solido e influente alleato, non si può non
ricordare che anche e perfino
In questo nuovo indurimento del
confronto, con l’Italia che rifiuta
il processo e che non compare
nemmeno più tra i firmatari della
«petition», è difficile immaginare
un ritorno a New Delhi dell’ambasciatore Daniele Mancini richiamato a Roma per consultazioni a metà febbraio. Con la leadership indiana ormai in scadenza, il caso dei marò è sparito dall’attenzione generale, mentre è
invece rispuntato come tema caldo nello stato del Kerala, il
«ground zero» dell’incidente del
15 febbraio 2012, dove i comunisti
e le associazioni dei pescatori accusano il governo centrale di
«aver ceduto alle pressioni occidentali» quando ha deciso di rimuovere il riferimento al draconiano Sua Act rischiando di fatto
di vanificare l’intera inchiesta.
gli Stati Uniti d’America hanno
i loro problemi con l’India, e non
da poco, dopo aver espluso una
diplomatica di Delhi che stava
per essere condannata per vessazioni alla propria colf.
L’unica e ultima strada percorribile resta quella dell’arbitrato internazionale. Il ministro
Mogherini vi ha fatto riferimento, con cautela, in una recente
intervista televisiva. La cautela
si spiega ancora una volta con
l’argomento dei tempi. Intanto,
la procedura deve essere accettata dalla controparte, ovverosia dall’India che pure potrebbe
vedere una via d’uscita dal labirinto in cui si è cacciata. Ma soprattutto la procedura prevede
che per risolvere una controversia internazionale - e questa
vede contrapposti due Stati - siano le stesse controparti a dover stabilire procedure, svolgimento e tempi dell’arbitrato.
Una partita complessissima,
dunque, e che rischia di avere
tempi più lunghi perfino di una
corte di giustizia indiana. Per
questo il governo italiano ripete
come un mantra: Girone e Latorre anzitutto tornino in Italia.
«Una vittoria limitata, procedurale, per di più ottenuta nel
processo, quando invece sarebbe stato meglio, fin dall’inizio, difendersi dal processo».
Edoardo Greppi, ordinario di
Diritto internazionale all’Università di Torino, vede il bicchiere mezzo vuoto.
Come giudica la decisione?
«Siamo al 28esimo rinvio, una
vicenda surreale. Dopo due
anni non c’è ancora un capo di
imputazione per i nostri fucilieri, i giudici li rinviano da una
corte all’altra, con motivazioni
assurde, come quella, qualche
mese fa, di dover chiedere al
governo, potere esecutivo,
quale normativa applicare.
Uno spettacolo di inefficienza,
farraginosità che ci fa rivalutare la giustizia italiana!».
E ora?
«L’ideale sarebbe riportare le
lancette dell’orologio indietro
di due anni.
Contestare
con forza la
giurisdizione
indiana ed
esigere che i
fucilieri siano giudicati
in Italia. Ma
ora è più dif- E. Greppi
ficile. Abbiamo perso troppe occasioni».
Per esempio?
«Con il senno di poi, se quando Latorre e Girone erano in
Italia la procura di Roma li
avesse convocati, avesse comunicato loro che c’era un’indagine in corso per omicidio
colposo e si fosse fatta consegnare i passaporti… New
Delhi avrebbero protestato
con veemenza, certo, ma Roma avrebbe risposto che la
questione era oramai in mano
ai giudici. I nostri però».
La svolta delle ultime settimane, puntare sull’internazionalizzazione, è giusta?
«Sì. Il problema è come arrivare a un arbitrato internazionale. L’Italia deve alzare la voce, insistere sul fatto che la vicenda si è svolta in acque internazionali, che i due fucilieri
erano organi dello Stato italiano nell’esercizio delle loro funzioni, giudicabili solo dall’Italia, che in due anni la giustizia
indiana non ha risolto nulla».
Che chance abbiamo?
«Be’, la sortita di Ban Ki-moon, che definì il caso una questione “bilaterale”, non ci ha
aiutato. Ma la lentezza indiana gioca a nostro favore. Anche perché fra poche settimane si vota e, finita la campagna elettorale, forze politiche
e nuovo governo di New Delhi
probabilmente abbasseranno
i toni nazionalisti».
10 .Primo Piano
STAMPA
.LA
SABATO 29 MARZO 2014
U
DIFESA
LA SPENDING REVIEW
LA VISITA IN ITALIA
“Le spese militari
non vanno ridotte”
Pressing di Obama
Ma gli americani insistono anche sulle fonti energetiche
FRANCESCO GRIGNETTI
L’incontro
ROMA
A
l solito, la schiettezza degli americani è una straordinaria occasione per
capire come davvero è
andata la visita di Barack Obama in Italia. «Il presidente ha detto ieri il vice consigliere per la
sicurezza nazionale della Casa Bianca, Ben Rhodes - è rimasto colpito dal
piano di riforme del premier italiano
Matteo Renzi e dal suo impegno verso l’Europa e l’Alleanza Atlantica».
Era questo, infatti, il rovello con
cui Obama è atterrato a Roma: il nuovo corso della politica italiana nasconde forse un disimpegno dagli acI FONDI DELLA DIFESA
La Pinotti: nessun passo indietro
E dal Pd piovono critiche:
«Sugli F35 ci ha già ripensato?»
cordi? Vogliamo mollare tutto? Assolutamente no. Il presidente Obama è
stato tranquillizzato sia nei colloqui
al Quirinale, sia in quelli a Palazzo
Chigi. L’Italia garantisce che continuerà a fare la sua parte pur in presenza della spending review.
Ovviamente in incontri di tale portata non si entra nei dettagli. Il tema
dell’F35, per dire, non è mai stato
neppure lontanamente evocato. Piuttosto si è parlato di come rispondere
alla crisi ucraina. Si è ragionato a lungo sulla dipendenza europea dal gas
russo e di come gli americani spingeranno per l’esportazione del loro gas
1,2%
Matteo Renzi
con il presidente
americano
Barack Obama
del Pil
Questa la percentuale
delle spese militari
italiane sul Pil: gli Usa
spendono il 4,4%
naturale. Hanno già concesso otto licenze di esportazione verso l’Europa in
grado di soddisfare tutto il nostro fabbisogno, ma agli americani sta anche a
cuore la possibilità di diversificare ulteriormente, rispetto alla Russia, le nostre forniture aumentando produzione
e import dal Nord Africa. Quindi si sono scambiate impressioni sulle Primavere arabe e si è parlato di Balcani, tema che non cessa di preoccupare le
cancellerie occidentali.
Sul punto della spesa militare, però,
il presidente Obama nei colloqui ha declinato il tema più analiticamente che
in conferenza stampa. Ha ricordato
che gli Usa spendono il 4% del loro Pil.
Ovviamente non pretende che gli europei spendano altrettanto, ma che almeno non scendano dai livelli attuali. Ci ha
richiamati, ma parlando sempre in generale di un’Europa «che deve pensare
di più a se stessa». I discorsi hanno toccato di sfuggita la guerra in Libia: come
L’effetto sulla Casa Bianca
Il messaggio ai militari
Obama è rimasto
colpito dal piano di riforme
del premier Renzi e dal suo
impegno verso l’Europa
e l’Alleanza Atlantica
State sereni: il governo
quando parla delle forze
armate e della necessità che
l’italia mantenga il suo ruolo
non può fare passi indietro
Ben Rhodes, viceconsigliere Usa
Roberta Pinotti, ministro della Difesa
si ricorderà, dopo poche giornate di
campagna aerea gli arsenali degli europei erano già vuoti e furono gli americani a inviarci missili e bombe per alimentare la capacità di fuoco. E qui
Giorgio Napolitano, ascoltato sempre
con deferenza dall’interlocutore statunitense, ha avuto modo di spiegare che
il tema è appunto questo, di come l’Europa possa spendere meglio quel che
già spende, evitando doppioni e so-
vrapposizioni. Ci ha pensato poi Matteo Renzi a raccontare come l’Italia
pensa di rendere produttivo il Semestre europeo con alcuni progetti-pilota
nel campo della cooperazione militare.
Come si potrebbero mettere in comune sanità, logistica, trasporti, o ancora
le capacità di polizia militare. Il dettaglio della spesa militare è rinviato agli
incontri della Nato che si tengono a
Bruxelles. Ma appunto ai militari i il
A capo dell’Alleanza Atlantica
ni in Afghanistan e Libia. Non lo ha frenato il fatto d’aver interloquito «a sua
insaputa» coi servizi segreti sovietici
sino al 1990 ed essere noto al Kgb col
nome in codice di Steklov. Un dettaglio
di peso sono gli acquisti di caccia F35
per sostituire gli F16. Cose che a
Washington non dimenticano.
Di qui s’inizia la grande partita delle
nomine europee. Fatta la Nato, entro
novembre si deve scegliere il presiden-
Stoltenberg segretario Nato
L’Italia rinuncia a Frattini
DAL CORRISPONDENTE DA BRUXELLES
Da Anders Fogh Rasmussen a Jens
Stoltenberg, da un liberalconservatore a un laburista, da un danese a un
norvegese, da dentro a fuori dell’Ue.
In quattro passaggi ecco la svolta per
la Nato che trova senza fatica il suo
nuovo segretario generale nel
55enne ex capo del governo di Oslo.
Non si poteva essere indecisi nel momento più tosto per l’Alleanza dalla
fine della Guerra fredda, mentre la
Russia fa le grandi manovre al confine dell’Ucraina. Il consenso è stato
raggiunto in fretta e ha bruciato gli
altri pretendenti, fra cui l’ex ministro
degli Esteri Franco Frattini e il polacco Radoslaw Sikorski.
Lo ha voluto Barack Obama, «per
la continuità», appoggiato dal britannico Cameron e dalla cancelliera Merkel. Favorevole anche il francese
La nomina spinta dalla Merkel
complica la strada a Schulz:
i popolari vorranno più peso
nella scelta degli incarichi Ue
Laburista norvegese
Leader del partito laburista, Jens Stoltenberg è stato
per due volte primo ministro in Norvegia: dal 2000
al 2001 e dal 2005 al 2013. Durante il suo mandato
il Paese è stato sconvolta dalla strage di Utoya.
Lo scorso anno è stato sconfitto alle elezioni
Hollande, lieto di vedere una vecchia
conoscenza della famiglia socialista ottenere un incarico importante. L’Italia
si è adeguata e il governo Renzi ha lasciato passare il norvegese anche per
guadagnare punti con gli alleati. «Avrà
tutto il nostro sostegno», ha scritto in
un tweet il ministro degli Esteri, Federica Mogherini. Secondo la ricostruzione de la Stampa, martedì il presidente Usa aveva accennato l’intenzione già nella prima telefonata di saluto
al premier. Era la fine della candidatura Frattini, che paga la corsa cominciata troppo presto e la girandola di Palazzo Chigi. Comunque sia, due anni fa
la Casa Bianca lo sosteneva. Poi il clima è cambiato e il traguardo s’è fatto
impossibile. Non ha mai trovato conferma l’indiscrezione di un tentativo
italiano in extremis col nome di Enrico
Letta. Anzi. «Sono onorato di esser
stato il candidato del mio Paese alla
Nato», ha commentato l’ex commissa-
ministro della Difesa Roberta Pinotti
ieri ha dato una plateale rassicurazione: «Dell’aeronautica si parla per via di
un certo sistema d’arma. Io vi dico: state sereni perché il governo, e lo ha detto
Renzi anche al presidente Obama,
quando parla delle forze armate e della
necessità che l’Italia continui a svolgere nel mondo il ruolo che ha svolto, non
può fare nessun passo indietro».
Fuor di gergo, significa che faremo
la nostra parte nelle missioni internazionali e che porteremo avanti il programma F35, sia pure rimodulato. Da
Grillo a Sel sino al Pd il mal di pancia
però è forte. Si veda Edoardo Patriarca, pacifista democrat: «Basta una visita di Obama per farci cambiare opinione sugli F35? Avevamo capito che
Pinotti avesse altre intenzioni». Alla
Difesa ribattono: probabilmente aveva capito male lui. E il capogruppo del
Pd alla Camera, Roberto Speranza, taglia corto: «Gli F35 non sono inutili».
rio Ue indicato da Berlusconi (che nel
2012 aveva lasciato il Pdl). Stoltenberg,
che s’insedierà dal primo ottobre, si è
rilevato troppo forte da sfidare, soprattutto nel momento in cui - per evitare troppi intrecci con le Europee - si
è andati a cercare il capo della cittadella di Evere, comune a nord di Bruxelles, fuori dall’Ue. Il norvegese - uno che
in giugno s’è inventato tassista durante la campagna elettorale perduta - ha
dalla sua anche il consenso alle missio-
te della Commissione Ue, del Consiglio
e l’alto rappresentante per gli Esteri.
Un segretario socialista per l’Alleanza
indebolisce le chance di Martin
Schulz, perché se pure il voto di maggio fosse favorevole al Pse, i popolari
(Merkel in testa) faranno pesare la nomina del norvegese. Analogamente
mina le possibilità di outsider della
premier danese Thorning-Schmidt e
rilancia la lituana Grybauskaitë. L’Italia, in questo, è alla finestra «giacché
ha già Draghi». Potrebbe puntare alla
presidenza dell’Europarlamento: ma
non risulta che nessuno ci stia lavoran[M. ZAT.]
do sul serio.
SABATO 29 MARZO 2014
Primo Piano .11
.
gg Dossier/Indipendenza energetica
g
Shale gas, risorsa Usa che divide l’Ue
Aziende britanniche puntano sui giacimenti in Olanda, ma scoppia il primo contenzioso. La tecnologia che ha
permesso all’America di abbassare i costi dell’energia è spinta dai Paesi dell’Est e frenata dalla Francia. Chi vincerà?
MARCO ZATTERIN
CORRISPONDENTE DA BRUXELLES
L
a guerra dello «shale
gas» è scoppiata anche
nei Paesi Bassi. Il gruppo britannico Cuadrilla
Resources ha chiesto la
licenza per avviare dei test di perforazione in tre regioni olandesi Boxtel, Haaren, Noordoostpolder e il già claudicante governo liberalsocialista è finito sotto assedio. Politici e movimenti verdi-progressisti denunciano l’assenza, nei contratti che si stanno predisponendo,
d’una clausola di protezione dell’ambiente, una norma per cui se
qualcuno inquina è tenuto a pagare
i danni. Ai minimi di consenso nei
sondaggi, il premier Mark Rutte
sta pensando di fare marcia indentro. O almeno di prendere tempo.
«Tutte le forme di energia comportano controindicazioni», ha ammesso mercoledì a Bruxelles il presidente degli Stati Uniti, Barack
Obama. Il problema dello shale gas,
o gas di scisto, risorsa ottenuta dalla frammentazione delle rocce nei
giacimenti non convenzionali di argille, è che numerosi studi lo dicono
pericoloso per il pianeta. Il processo di «fracking» avviene con l’iniezione nel sottosuolo di fluidi che solo in parte sono recuperati e trattati. Possono inquinare le falde, è un
allarme. Ma esisterebbe anche una
correlazione - sulla quale in verità
molti scienziati sono scettici - con
la possibilità di scatenare terremoti anche in aree normalmente non
sismiche.
RISERVE PER 30 ANNI
Il Vecchio Continente potrebbe
sganciarsi dalla dipendenza
da Mosca e rilanciare la crescita
I DUBBI AMBIENTALISTI
Mentre in Europa si dibatte,
l’America ha cominciato a guadagnare e risparmiare miliardi con lo
shale gas di cui è ricca, contribuendo a far sì che i prezzi dell’energia a stelle e strisce siano
scesi di due terzi in pochi anni e
ora arrivino sino a un quarto di
quelli pagati in Europa.
Gli Usa costituiscono un esempio inseguito da numerosi governi
e dalle multinazionali elettriche e
petrolifere del continente, nei
confronti del quale la risposta dell’Ue è stata inevitabilmente compromissoria.
Da noi esistono sensibilità divergenti. Quando in gennaio la Commissione Ue ha messo sul tavolo il
pacchetto Clima, il freno a mano tirato dai britannici in tandem coi
polacchi ha condotto alla richiesta
«del rispetto di principi minimi».
L’Europarlamento ha poi bocciato
la richiesta di studi di impatto obbligatori. Quindi potrà fare
«fracking» chi vuole e senza troppe
limitazioni.
Il dossier è tornato d’attualità
con la crisi ucraina e con il gelo sulla linea fra Bruxelles e Mosca. Si è
ripreso a ricordare la forte dipendenza di alcuni paesi, in particolare
nell’ex Oltrecortina, dalle risorse di
Gazprom & Co. Si è pertanto riproposta con urgenza la necessità di
diversificare il mix energetico.
Tanto chiara che persino il presidente Obama lo ha consigliato all’Ue come strategia per limitare le
possibili ritorsioni da parte del
Cremlino che, ha ribadito ieri il
«New York Times», potrebbero avere pesanti ripercussioni sulle società
petrolifere globali, sull’Exxon come
sull’Eni.
Così facendo, il presidente americano ha riaperto la ferita della rete
che non c’è, dell’interconnessione
promessa e mai realizzata, principalmente per colpa tedesca. Se fossimo tutti collegati, un’interruzione
sui gasdotti orientali potrebbe essere compensata pompando metano
Il dizionario dell’energia
Le sostanze chimiche usate
per estrarlo inquinano le falde
e provocano mini-terremoti
dalla Francia o dall’Olanda. Ad
esempio.
Uno studio dell’Energy Information Administration americana stima che nell’Ue ci sono riserve di gas
di scisto pari a 13.300 miliardi di metri cubi (fanno 30 anni di fabbisogno
europeo) e che sono per il 60% in Polonia e Francia. Quest’ultima, però, è
stata la prima a proibire in via permanente il «fracking», scelta compiuta anche dai bulgari. La Germania
è indecisa, l’Italia non ha lo «shale»,
mentre Varsavia e Londra sono prive
di dubbi: vogliono andare avanti.
Il vicecancelliere tedesco nonché
ministro dell’Energia Sigmund Gabriel assicura che «non c’è alcuna alternativa ragionevole all’importazione del gas dalla Russia». Ma un recente studio del Ceps, autorevole
think tank bruxellese, rivela invece
che è appena il 6% delle risorse Ue a
essere legato a Mosca. Poco. «Basterebbe un vero grande mercato per limitare i rischi», è il messaggio. E co-
munque «progressi sono stati fatti
negli ultimi anni quanto a interconnessione e stoccaggio».
Lo «shale» è una possibilità di medio lungo termine, dicono gli esperti.
«Però bisogna pensare alle strutture», avverte la cancelliera Merkel,
convinta a differenza di Gabriel, che
la priorità debba essere «cercare di
tagliare i consumi e sviluppare le rinnovabili». Se poi Berlino abbandonasse le remore sulle reti comuni europee il gioco potrebbe essere fatto.
A CURA DI LUIGI GRASSIA
Shale gas (o shale oil)
Shale significa «scisto» ed è un tipo di formazione rocciosa in
cui possono trovarsi gli idrocarburi non convenzionali (sia gas
sia petrolio) dispersi in piccole fessure. «Shale gas» o «shale
oil» sono i termini generici in uso, ma in realtà oltre che di
scisti può trattarsi di argille o altro. Per esempio è non
convenzionale anche il metano che staziona nei giacimenti di
carbone, cioè il temuto grisù che rischia sempre di far
esplodere le miniere.
Gel o schiuma
Il fluido iniettato di solito non è solo acqua. Si usa un gel o una
schiuma con materiali solidi in sospensione, sia pure di densità
molto bassa (1%). La sabbia può essere rivestita di resina o
sferule di ceramica per colpire meglio la roccia. Il getto è
potenziato da gas compressi (aria o azoto o anidride carbonica).
A volte, traccianti radioattivi permettono di seguire
l’andamento delle fratture indotte nel sottosuolo.
Fracking
La «fratturazione idraulica» è la tecnica per andare a scovare le
piccole sacche di shale gas e shale oil nascoste negli scisti. Le
rocce vengono frantumate con una pressione idraulica. Nel caso
del petrolio si trivellano orizzontalmente, con dei robottini, i
pozzi di greggio già trivellati verticalmente e considerati
esauriti. Nel caso del gas l’impatto è più esteso, perché si
sbancano vasti terreni «vergini». Le polemiche ambientali non
mancano.
Liquefare/rigassificare
Il trasporto dello shale gas può avvenire attraverso piccole
tubature che connettano il giacimento alla rete già esistente.
Nell’ambito dell’Europa non ci sono difficoltà: la rete è imponente
e capillare. Ma se si volesse rifornire l’Europa con lo shale gas
americano per sostituire il metano russo, bisognerebbe costruire
impianti di liquefazione negli Usa, navi-cisterna da riempire di gas
liquefatto a 160 gradi sotto zero e nuovi rigassificatori in Europa.
SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 12
BOLOGNA FIRENZE GENOVA LEGNANO MILANO PORTO CERVO ROMA TORINO MADRID TOKIO SEOUL
LA STAMPA
SABATO 29 MARZO 2014
Primo Piano .13
.
U
ARABIA-USA
L’AGENDA DEL MEDIO ORIENTE
Teheran e la guerra in Siria
Re Abdullah bacchetta Obama
Lo storico alleato irritato per le aperture agli ayatollah e il mancato blitz contro Assad
temi spinosi. Come l’Egitto. L’Arabia
imputa agli Usa di aver consentito la
caduta di Mubarak e la sua sostituzioa tappa più difficile del ne col governo dei Fratelli Musulmani.
viaggio di Barack Obama è Riad li considera il pericolo principale
stata senza dubbio quella per la stabilità dell’intera regione, per
di ieri in Arabia Saudita. È la mescolanza di estremismo religioso
vero che la Russia preme ai e attivismo politico. Questo ha provoconfini dell’Ucraina, ma su questo cato anche una spaccatura tra i paesi
punto era probabile che l’Europa e il del Golfo. Con Riad si sono schierati gli
G7 avrebbero accettato la linea di con- Emirati e il Kuwait, che hanno offerto
trasto preferita da Washington. A Ro- oltre 15 miliardi di dollari in aiuti al gema, poi, la benedizione del Papa e la nerale Al Sisi, mentre il Qatar aveva
sintonia col nuovo premier Renzi era- appoggiato Morsi. Risultato: l’Arabia e
no prevedibili. A Riad, invece, si è i suoi alleati hanno ritirato gli ambasvolto una specie di processo, anche sciatori dal Qatar, e Obama non ha pose l’accoglienza in una location nel de- tuto riunire il Consiglio del Golfo duserto, Rawdat Khurain, fra marmi, rante la sua sosta nella penisola.
stucchi, sedie doNel faccia a facrate, candelieri
LINEA DURA cia fra Abdullah e
luccicanti come
molto spaRiad vuole contenere il rivale Obama
gioielli, è stata da
zio l’ha occupato la
sull’altra sponda del Golfo e Siria. Riad ha apimperatore. Il re
Abdullah ha rim- far cadere il regime di Damasco poggiato i gruppi
proverato al capo
islamici più estredella Casa Bianca quasi tutte le scelte misti contro Assad, secondo uno schecompiute negli ultimi anni in Medio ma gestito dall’ex ambasciatore a
Oriente, e Obama ha risposto offren- Washington Bandar bin Sultan. Abduldo rassicurazioni mirate a salvare il lah, poi, non ha mai perdonato ad Obarapporto con un tradizionale alleato ma di aver rinunciato all’intervento mistrategico degli Usa, sceso forse al li- litare, dopo l’uso delle armi chimiche.
vello più basso dalla fondazione del re- La Casa Bianca parla di «tattiche diffegno saudita. Un colloquio di due ore renti» ma strategia e obiettivi analoghi,
imperniato su Iran e guerra in Siria ovvero la necessità di «isolare gli estrequello fra i leader definito «franco» misti».
dai portavoce della Casa Bianca. Le
L’altro attrito è quello più grave e con
due ore di sono «portati via» gli altri implicazioni di lungo periodo, e riguar-
PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A RIAD
L
Retroscena
I due rivali
del Golfo
S
FORZE ARMATE
27
Riyadh
ARABIA
SAUDITA
7
Centimetri-LA STAMPA
8
1.030
F-14, Mig 29, Su-30
233
1.200
milioni
FREGATE
TANK
AEREI
mila
milioni
IRAN
l’Arabia non ha alcuna intenzione di restituire all’Iran un ruolo di potenza regionale. Sul secondo qualche movimento c’è già stato, vista la recente rimozione di Bandar dal ruolo di coordinatore
degli interventi in Siria. Obama si è detto disposto a inviare missili anti-aerei ai
ribelli, in cambio del ritiro dell’appoggio
saudita ai gruppi estremisti. Resta però
il fatto che Assad sta vincendo, e questo
rischia di scatenare un’ondata terroristica da parte degli jihadisti. In cambio,
comunque, Riad chiede a Washington
di ammorbidire le posizioni sull’Egitto,
almeno accettando in silenzio l’ascesa
di Al Sisi. Sul terzo punto, quello commerciale, una relazione solida resta nell’interesse di tutti, ma intanto l’Arabia
sta guardando ad altri mercati per lo
sviluppo delle sue infrastrutture, mentre gli Usa grazie alle nuove tecniche
shale si apprestano a scavalcarla come
primo produttore mondiale di petrolio.
Barack Obama con re Abdullah
77 545
Tehran
ono stati i briefing con i
rappresentanti sauditi a
Washington ad anticipare
alla Casa Bianca la posizione di re Abdullah sul
nucleare iraniano: «Se Teheran raggiungerà l’atomica dovremo garantire la nostra sicurezza». In altri termini ciò significa collegare gli accordi esistenti di collaborazione militare Washington-Riad ad un necessario adattamento alla presenza
di una potenza atomica sul lato opposto del Golfo Persico.
Per comprendere l’approccio di
Riad a questo delicato scenario bisogna tener presente che nel 2010
venne inaugurato il centro di ricerca King Abdullah City for Atomic
and Renewable Energy al fine di «ricerca e sviluppo su materiale nucleare per fonti alternative di energia e
desalinizzazione dell’acqua in Arabia Saudita». Si tratta di uno strumento a cui Riad guarda nell’ottica
di una maggiore cooperazione con
gli Stati Uniti sul nucleare. Si spiega
così il fatto che nell’anno appena
trascorso la società Pillsbury Winthrop Shaw Pittman di Washington,
che rappresenta gli interessi di
Riad, ha investito oltre 840 mila dollari in attività tese a «rafforzare la
cooperazione con gli Stati Uniti sullo sviluppo di un programma nucleare pacifico».
Ciò significa che la scelta compiuta dal re nel 2009 di perseguire
l’energia nucleare e l’obiettivo, annunciato nel 2011, di costruire 16 reattori nucleari nei prossimi 20 anni
si basa sulla volontà di cooperazio-
I FRATELLI MUSULMANI
Vengono visti come un elemento
destabilizzante: meglio i generali
egiziani, anche se non democratici
POPOLAZIONE
MAURIZIO MOLINARI
CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME
mila
SOTTOMARINI
Typhoon, F-15,
Tornado
SPESE
PER LA DIFESA
19
0
1.575
T-72 russi, M-60 Usa
1.200
M1 Abrams
Usa
PRODUZIONE
DI PETROLIO
9
4,1
miliardi
di dollari
milioni di barili
al giorno
39
miliardi
di dollari
9,7
milioni
Riad avrà l’atomica
se l’America non fermerà
il programma iraniano
I piani: reattori per arricchire uranio e missili cinesi
ne anzitutto con Washington. Mettendo sul piatto investimenti futuri
stimati da fonti finanziarie del Golfo
in almeno 80 miliardi di dollari. Sommando tale volontà di cooperazione
nucleare con Washington all’esistenza degli stretti legami fra i due apparati della difesa - il Pentagono ha as-
da la scelta della Casa Bianca di trattare con l’Iran sul programma nucleare.
Tutta la politica estera di Riad, inclusa
la guerra per procura fra sunniti e sciiti
in Siria, è impostata sul contenimento
di Teheran. Washington invece si è convinta che parlare con gli ayatollah sia
l’unica strada da seguire per la stabilità. Ieri Obama ha precisato che «non
accetterà un cattivo accordo con Teheran». Diversi analisti Usa pensano che il
Medio Oriente tornerà in equilibrio solo quando Arabia e Iran si divideranno
la regione in sfere di influenza.
Obama ha incontrato Abdullah con
tre obiettivi: convincerlo che il negoziato con Teheran conviene a tutti, frenare
la sua collaborazione con i jihadisti in
Siria, conservare le strette relazioni
commerciali. Secondo un’analisi del
gruppo Eurasia, il successo sul primo
punto è impossibile: almeno per ora,
segnato nel 2010 a Riad la commessa
di armi convenzionali più grande di
sempre, pari a 60 miliardi di acquisti
in un decennio - si comprende perché re Abdullah è determinato a
chiedere anzitutto a Barack Obama
il sostegno per arrivare a «pareggiare» la bomba che Teheran potrebbe
avere in tempi assai stretti.
Per il presidente americano si tratta di una richiesta difficile da gestire
in ragione della sua nota politica contro la proliferazione e per la distruzione delle atomiche già esistenti. Se
Washington dovesse non raccogliere
l’offerta saudita, Riad avrebbe davan-
16
centrali
L’Arabia vuole dotarsi
di un imponente
parco nucleare
entro 20 anni
ti a sé due strade diverse per arrivare
al nucleare. La prima è l’opzione pakistana ovvero acquistare da Islamabad uno o più ordigni già pronti destinati ad essere montati sui missili balistici di produzione cinese Css-2 e
Css-5 che Riad possiede in silos nel
deserto già attrezzati per possibili
lanci. La garanzia finora data da Riad
che i missili più avanzati - perché a
carburante solido - Css-5 non saranno adattati alle testate nucleari potrebbe essere ritirata trasformandosi
LA CARTA ISLAMABAD
Il Pakistan potrebbe fornire
testate già pronte. I sauditi
hanno già i vettori pronti nei silos
nella prima carta da giocare per far
percepire a Washington e Teheran
l’accelerazione in corso.
Ma c’è un’altra strada saudita al
nucleare, a cui negli Emirati del Golfo
si guarda con interesse, ovvero la
possibilità di ripetere il percorso iraniano dotandosi di un programma di
ricerca e sviluppo che include l’arricchimento nel rispetto dei trattati dell’Agenzia atomica dell’Onu a cui Riad
conferma l’adesione. Tali trattati obbligano Riad a dare un preavviso minimo di 180 giorni all’Aiea prima di
iniziare l’arricchimento. E se ciò avvenisse sarebbe l’inizio della gara al
nucleare nel Golfo Persico.
SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 14
LA STAMPA
SABATO 29 MARZO 2014
Primo Piano .15
.
U
TURCHIA
DOMANI LE AMMINISTRATIVE
TURCHIA
Nisantasi
MARTA OTTAVIANI
ISTANBUL
Galata
13.854.740
or
o
Topcular
abitanti
Bo
D
Besiktas
Taksim
Gezi Park
Balat
ue mondi in una città.
Alla vigilia di un voto
amministrativo che potrebbe decidere il futuro
della Turchia, i quartieri
di Istanbul mostrano tutte le contraddizioni e le tensioni del Paese.
Per capire di essere a Fatih, uno dei
distretti più popolosi e conservatori,
basta guardare in alto. Le decorazioni elettorali portano i colori dell’Akp,
il partito di Recep Tayyip Erdogan.
«Qui i repubblicani del Chp non vengono a fare campagna, sanno che li
ricacciamo indietro subito», scherza
Mehmet, un anziano che si gode il
primo tepore primaverile nei giardinetti vicino all’acquedotto di Valente.
Fatih è come un feudo. Qui Maometto II il Conquistatore fece erigere la
moschea che porta il suo nome e alla
quale Erdogan, negli ultimi anni, ha
dato un’enfasi tutta nuova. La zona è
stata sottoposta a un poderoso intervento di restauro. Per volere del primo ministro, qui si sono svolti i funerali di Necmettin Erbakan, padre politico del premier e leader indiscusso
della destra islamica turca più oltranzista. Qui sono state celebrate
anche le esequie di Tenzile, madre di
Erdogan, trattata come un Capo di
Stato. Oggi il quartiere sembra gira-
Istanbul
sf
Reportage
Metropoli cosmopolita
Pil prodotto
182 mld $
Fatih
Crescita nel 2013
Yedikule
4%
Centimetri - LA STAMPA
Fenerbahçe
La protesta
Attiviste del principale partito di opposizione
il socialdemocratico Chp, in piazza a Istanbul
REUTERS
Ragazze con il velo e minigonne
Le due Istanbul divise da Erdogan
Viaggio nei quartieri simbolo dove la borghesia laica sfida gli islamici al potere
Il sostegno
Maxi cartelloni
elettorali con il volto
del premier Recep
Tayyip Erdogan
e bandiere con i colori
del partito islamico
moderato Akp
nel centro
di Istanbul, capitale
economica
e finanziaria del Paese
Qui il candidato
dell’opposizione,
Mustafa Sarigul,
potrebbe farcela
contro il sindaco
uscente dell’Akp,
Kadir Topbas
CULTURE CONTRAPPOSTE
A Fatih tutti tifano per il leader
ma nella più modaiola Nisantasi
vogliono vivere all’occidentale
re attorno al complesso monumentale. Dalle donne (velate) che passeggiano per i cortili, agli uomini che siedono alle fontane per le abluzioni,
pronti per la preghiera. Dai negozi
che vendono abiti da sposa fatti apposta per i più religiosi (quindi con il
velo che copre interamente la testa),
ai ristoranti dove trovare una birra è
impresa ardua. Qui il premier Erdogan è ancora visto come un salvatore.
«Penso che vincerà anche questa volta - spiega Fatma, 22 anni, studentessa universitaria che volantina per
l’Akp -. In questo quartiere sono cresciuta. Una volta eravamo considerati una zona povera. Adesso, si
guardi intorno. Hanno rifatto tutto.
La pavimentazione stradale, i giardini, le facciate dei palazzi storici. Fatih ha cambiato volto, gli elettori se lo
ricorderanno alle urne». Rischiano
però anche di ricordarsi che il candidato sindaco per il quartiere è niente
meno che Mustafa Demir, arrestato e
poi rilasciato lo scorso 17 dicembre
Intervista
ISTANBUL
na situazione in bilico dove tutto può succedere e dove una
sconfitta alle urne di Recep
Tayyip Erdogan potrebbe non concludere una situazione di tensione, ma al
contrario farla degenerare. Questa
l’opinione di Erol Ozkoray, analista
turco, specializzato nei rapporti fra
governo e militari. Il suo ultimo libro,
«Gezi Fenomeni», sulle rivolte di Gezi
Park, gli è valso una denuncia e adesso si trova sotto processo.
U
Erol Ozkoray, siamo alla vigilia di un
voto chiave, Erdogan ce la farà?
«Si tratta di un voto chiave, ma non
SEDAT SUNA/ANSA
nell’ambito della Tangentopoli turca
con l’accusa di corruzione.
Per arrivare a Nisantasi bastano
appena 5 fermate di metropolitana (la
fermata di partenza, Vezneciler, è stata inaugurata proprio dal premier Erdogan due settimane fa). Una volta
fuori si imbocca Rumeli Caddesi e ci si
trova catapultati in un altro mondo,
fatto di ritmi frenetici, ragazze vestite
alla moda, vetrine delle più note griffes
internazionali e ristoranti dai prezzi
proibitivi. È la Istanbul dell’intellighenzia laica, la «Repubblica di Nisantasi», come la chiama orgogliosamente chi ci abita. Qui ha casa il premio
Nobel Orhan Pamuk, qui le gran dame
dell’alta borghesia turca fanno a gara
per farsi fotografare e finire sui rotocalchi. Qui al posto di articoli religiosi
si trovano negozi che vendono abiti da
sera e chirurghi estetici, pronti a donare a più e meno giovani un soffio di
eternità. C’è persino la moschea di Tesvikiye, quella descritta da Pamuk nei
suoi libri, ma i funerali che vi si celebrano sono quelli della figlia di Ataturk
e dei maggiori intellettuali del Paese.
I venditori di dvd contraffatti sono i
più ottimisti sul futuro. «Finché il tito-
tica e questa non sono certo Fetullah
Gulen o il suo riferimento politico Abdullah Gul. Vengono dalla stessa parte.
Il loro è uno scontro dettato da interessi personali, non da differenti posizioni
o idee sul futuro del Paese».
“In caso di sconfitta
il premier stringerà
la morsa autoritaria”
Insomma, anche questa volta non se
ne esce
Ozkoray: “Polarizzazione pericolosa”
credo sia destinato a risolvere la situazione interna, anzi».
In che senso?
«Se Erdogan perde le elezioni, potrebbe
stringere ancora di più la morsa autoritaria e a quel punto la Turchia rischierebbe una polarizzazione pericolosa».
Come negli Anni 70, quando le lotte di
strada fra islamici e movimenti di sinistra furono soffocate dal secondo golpe dei militari?
«Spero che non si arriverà a questo,
ma le premesse ci sono tutte. C’è una
parte di società che è sempre più stanca di Erdogan e l’altra che vi è sempre
più attaccata. Se l’elemento in questione non fa un passo indietro, e il premier non lo farà di sicuro, la contrapposizione può solo crescere».
Che vinca o meno, quindi, la Turchia
non può fare a meno di Erdogan?
«Teoricamente potrebbe eccome.
Erdogan politicamente è finito. Il problema è che manca un’alternativa poli-
lo più venduto è Nymphomaniac (il
film di Lars Von Trier, proibito a causa
delle scene di sesso, ndr) allora la gente ha voglia di resistere», spiega Can,
che ha il suo banchetto vicino all’Abdi
Ipekci, una delle strade più esclusive
di Istanbul. A proposito di resistenza,
poco lontano da Nisantasi, si trova la
redazione di «Penguen», il settimanale
satirico più diffuso nel Paese, letteralmente un incubo per Erdogan. «Il premier - dice M.K. Perker, il vignettista
di punta del periodico - ci ha denunciati decine di volte, ma qui siamo tranquilli, perché sappiamo che una fetta
della popolazione turca non tollererebbe la nostra chiusura: Gezi Park ha
segnato un punto di non ritorno. Certo
è difficile dire cosa succederà. Per la
prima volta nella storia recente abbiamo un leader che non si tira indietro
davanti a nulla».
Si trattiene il fiato a Nisantasi, in vista del voto di domenica. Sui tavoli l’alcol, sempre più caro a causa delle tasse governative, scorre a fiumi, ma non
basta a far stare tranquilli. La gente si
divide fra chi crede che la Turchia si
salverà dalla deriva conservatrice e
chi si sente come l’orchestra sul Titanic. Quelle vie, piene di ragazze sui tacchi 12 e perfettamente truccate, rischiano di trasformarsi in una riserva
indiana.
Il futuro del Paese
Erdogan ormai
è politicamente
finito, il problema
è che manca
un’alternativa
Erol Ozkoray, scrittore
«Dipende da come l’opposizione saprà
utilizzare il risultato popolare. Sia i repubblicani del Chp, sia i nazionalisti
del Mhp aumenteranno in modo considerevole i consensi, particolare importate in vista del voto del 2015. Ma non
basta. Bisogna che nella politica turca
trovino posto quei partiti che prima i
militari con i golpe, poi Erdogan con lo
sbarramento al 10%, hanno tenuto lontano dal parlamento. Solo quando sarà
pienamente rappresentata potremo
parlare di democrazia».
Il 22 maggio ci sarà l’udienza del suo
processo, ha paura?
«Sono finito sotto processo 17 volte.
Paura no. Ma mi chiedo quando potrò
scrivere un articolo o un libro senza
pensare che probabilmente finirò in
tribunale».
[M. OTT.]
T1 CV PR T2
16 .Estero
STAMPA
.LA
SABATO 29 MARZO 2014
IL DEPOSTO YANUKOVICH INVOCA NUOVI REFERENDUM
IL LEADER CINESE A PARIGI
L’allarme di Kiev
“Mosca fomenta
la rivolta nell’Est”
La “verde”
di Hollande:
disgustosa
la cena per Xi
PARIGI
Putin chiama il leader Usa, si lavora a un’intesa
Washington: “Prima ritiri le truppe dal confine”
ANNA ZAFESOVA
Secondo Kiev, sono almeno
100 mila i soldati russi sul
confine con l’Ucraina. Il «Wall
Street Journal» citando fonti
del Pentagono parla di 50 mila
uomini, una massa troppo
grande per semplici esercitazioni, anche perché foto satellitari e testimonianze parlano
di spostamento di mezzi e intenso traffico di aerei da trasporto. Per Barack Obama
potrebbe trattarsi solo di «intimidazione», ma nell’intervista alla «Cbs» non ha escluso
che Mosca possa avere «altri
piani» e ha chiesto a Putin di
ritirare i soldati e aprire un
negoziato con l’Ucraina.
Il presidente russo poche
ore prima aveva decorato a
Mosca i suoi militari per l’operazione in Crimea (dopo aver
negato che fossero stati mandati nella penisola), che sarà
«fonte di grande esperienza»
ma poi ha chiamato il collega
americano per discutere della
proposta di soluzione diplomatica statunitense alla crisi.
Il timore che i russi decida-
no di ripetere nelle regioni dell’Est ucraino lo stesso blitz resta alto. Per il segretario del
Consiglio di Sicurezza di Kiev,
Andrey Parubiy, ex «comandante» del Maidan, Mosca
manda avanti il piano «Primavera russa»: assalti di filorussi
alle amministrazioni di 8 regioni orientali, con conseguente
intervento militare «in difesa
dei russi». Che l’idea di sobillare le zone russofone del vicino
non sia stata abbandonata si
vede anche dalla ricomparsa di
Viktor Yanukovich che ieri ha
chiesto referendum sul modello crimeano «sull’autodeterminazione» di tutte le regioni
ucraine. Il ministro dell’Interno
di Kiev Arsen Avakov ha riportato fermi di «infiltrati» russi
armati a Donetsk e Kharkiv.
La propaganda russa ha
smorzato negli ultimi giorni i
toni di conquista nei confronti
del resto dell’Ucraina, ma Parubiy ritiene l’invasione possibile «in ogni momento». E teme
anche un altro scenario: provocazioni per impedire le elezioni
presidenziali del 25 maggio.
Mosca continua a presentare
l’Ucraina come delegittimata:
le veline arrivate nelle tv russe
prescrivono di raccontarla come un Paese nel caos. Yanukovich ieri ha ripetuto che il nuovo governo è «golpista» e che i
«commando nazisti» eseguono
«fucilazioni in piazza».
Il ministero degli Esteri russo cerca complicità internazionali: ieri ha denunciato che le
minoranze tedesche, ceche e
ungheresi in Ucraina «temono
per la loro vita». Praga ha replicato che l’unica cosa che temono i cechi sudditi di Kiev è
un’invasione di Mosca. La diplomazia russa ogni giorno lancia nuove accuse, inclusa quella
di minacce ai preti ortodossi. A
quanto pare, però i religiosi
menzionati nemmeno esistono,
mentre invece i pope filo-Kiev
in Crimea temono di venire
cacciati dalle loro chiese e hanno già ricevuto la proposta di
officiare messa nelle moschee
dai tatari. Che intanto chiedono un loro referendum, mentre
almeno 25 mila crimeani che
non vogliono passare sotto Mosca hanno chiesto aiuto a Kiev
per andare via.
ALEXEY DRUZHININ/EPA
Putin decora un soldato russo per l’azione in Crimea
LA GAFFE DEL PRESIDENTE USA A BRUXELLES
Russia e Serbia correggono Obama
«In Kosovo non ci fu referendum»
La gaffe di Obama sul
Kosovo non è sfuggita a russi e serbi: mercoledì, a margine del vertice Ue-Usa a
Bruxelles, il presidente
americano aveva affermato
che «l’indipendenza di Pristina fu decisa in base a un
referendum indetto con la
cooperazione di Onu e Paesi
vicini. Altro che Crimea».
Peccato che le cose non siano andate così. Mosca ne ha
1
subito approfittato e ha rinfacciato «l’incredibile errore», dipingendo Obama come uno studente mal preparato: «Questa affermazione
non può che causare stupore perché non vi fu alcun referendum in Kosovo», ha
commentato il ministero degli Esteri russo. Anche la
stampa di Belgrado ha infierito parlando di «penoso travisamento della storia».
Convinta di non essere sentita, Nicole Bricq, ministro per
il Commercio francese, ha liquidato come «disgustosa» la
cena di gala offerta mercoledì
da François Hollande al presidente cinese Xi Jiping e alla
First Lady Peng Liyuan. Le telecamere, però, la stavano registrando e l’imbarazzante
commento è finito in Rete.
«All’Eliseo è stato
tutto inadeguato ha osservato Bricq
-. Anzi,
era disgustoso».
Che cosa ci fosse Nicole Bricq
stato in tavola da Hollande non è dato
saperlo. Si conosce soltanto il
menu che a Xi e signora era
stato proposto martedì sera a
Lione, prima tappa in Francia: branzino in salsa d’aragosta e cosciotto d’agnello all’aroma di fieno e timo. Il capo-chef presidenziale Guillaume Gomez non ha preso per
niente bene l’uscita di Bricq.
Sul profilo Facebook dell’Eliseo, invece, ha voluto ringraziare quanti gli hanno inviato
messaggi di sostegno. «Insieme con l’intero gruppo - ha
scritto Gomez - continueremo
a fare il nostro lavoro con la
stessa passione e la stessa de[E. ST.]
dizione di sempre».
LA STAMPA
SABATO 29 MARZO 2014
Cronache .17
.
MILANO, I VELENI TRA BRUTI LIBERATI E IL PM ANTI CORRUZIONE
CalunniedalmanagerFinmeccanica
Robledo:nontutelatodalprocuratore
PAOLO COLONNELLO
MILANO
C’è un’altra storia «criptata»
nella denuncia al Csm del procuratore aggiunto Alfredo
Robledo. E racconta questa
volta di una vicenda che, secondo l’interessato, sarebbe
nata in alcuni ambienti di
Finmeccanica per screditarlo.
Una storia per altro già nota
(ne parlò l’Espresso due anni
fa), abortita grazie a verifiche
immediate, ma che ha lasciato
l’ennesimo strascico nei rapporti ormai tesi tra l’aggiunto
e il suo capo, il procuratore
Edmondo Bruti Liberati, che
nella denuncia al Csm viene
accusato in pratica di non
aver «tutelato» a sufficienza
da questi veleni il suo vice.
Questioni di punti di vista.
I fatti. Nel dicembre 2011, in
piena inchiesta su Finmeccanica, l’ex capo delle relazioni
esterne del gruppo Lorenzo
Borgogni, interrogato dal pm,
romano Paolo Ielo (ex pool
«Mani Pulite») racconta di una
confidenza ricevuta dal superconsulente Lorenzo Cola, il
quale gli avrebbe riferito di un
processo «aggiustato» a Milano, un’inchiesta contro l’allora
presidente Giuseppe Orsi. Si
tratta di un’indagine scaturita,
guarda caso, dall’inchiesta «Oil
for Food» e che ha messo nei
guai Orsi quando era top manager dell’Agusta elicotteri. È successo infatti che Robledo, indagando sui conti di Marco Mazarino De Petro, ciellino grande
amico di Formigoni, accusato di
aver trattato svariati milioni di
barili di petrolio dall’Iraq convogliando il denaro sul conto di
una società svizzera, la Candonly, ha scoperto due false fatture da 25 mila euro ciascuna
pagate dall’Agusta di Orsi. Il pagamento, ritiene Robledo, sarebbe legato all’acquisto di un
elicottero da parte della Avio
Nord, società controllata dalla
regione Lombardia. Il pm contesta a Orsi la natura «tangentizia» delle fattura ma lo rinvia a
giudizio per aver evaso l’imposta sui redditi non riuscendo a
provare altre accuse. Il processo verrà però trasferito a Busto
Arsizio dove Orsi verrà alla fine
assolto. È questa l’inchiesta
«aggiustata» di cui avrebbe riferito Cola a Borgogni? Il pm Ielo convoca Cola che smentisce.
Quindi, chiama Bruti Liberati che da quel momento è tenuto
al segreto - e si fa mandare il fascicolo dell’inchiesta di Robledo, da cui non risulta alcuna
anomalia. La verifica è necessaria e anzi obbligata. Alla fine,
tutti tirano un sospiro di sollievo. Rimane da capire perchè
Borgogni abbia detto una cosa
del genere, non avendo mai incrociato nella sua vita Robledo.
Cola, che pure smentisce, qual-
che motivo invece lo avrebbe:
Robledo era stato tra i primi a
scoprire i suoi conti esteri. Ma
Cola in realtà potrebbe avrebbe
avuto motivi di risentimento
pure verso Orsi che considera
di una «cordata» ostile alla sua.
A questo punto Ielo telefona a
Robledo, avvertendolo di quanto era successo. Robledo ringrazia. E trasecola: perché Bruti, finita l’inchiesta, non lo ha
avvertito? La tensione tra i due
non è ancora a livello di guardia, però l’episodio contribuisce
ad aumentarla. Perché, sostiene Robeldo, Bruti avrebbe dovuto tutelarlo in una storia dove, come si vede, di nuovo entrano in gioco strani personaggi. Robledo stesso però non
presenta alcuna denuncia. La
vicenda potrebbe finire qui. Invece adesso rispunta nella triste stagione dei «veleni» dove il
rischio è che altri, alla fine, intingano i loro stiletti.
NELLA BASILICA DI SAN PIETRO
Il Papa si confessa e poi confessa i fedeli
1 Papa Francesco si è accostato ieri pomeriggio ad uno dei con-
fessionali della Basilica di San Pietro per ricevere egli stesso l’assoluzione. Lo ha fatto nel corso della celebrazione penitenziale presieduta in San Pietro, prima di confessare a sua volta alcuni fedeli. Giovanni Paolo II tutti i venerdì santo, fino a quando la salute glielo ha
concesso, scendeva in San Pietro per confessare alcuni fedeli. Anche
Benedetto XVI lo ha fatto, in occasione però di celebrazioni particolari, come quella di ieri sera. Mai però si era visto un Papa confessarsi. Ricevuta l’assoluzione, Bergoglio ha preso posto in uno dei 61
confessionali in funzione nella Basilica, e vi si è trattenuto circa 35
minuti, confessando alcuni fedeli.
LE «LINEE GUIDA»
MILANO
Vescovi, solo
obbligo morale
a denunciare
la pedofilia
Abusi sessuali
Condannato
l’ex cappellano
di San Vittore
CITTA’ DEL VATICANO
I vescovi non sono «pubblici
ufficiali» e dunque non sono
obbligati a denunciare all’autorità giudiziaria casi di abusi
sessuali nei confronti dei minori che sono di loro conoscenza. I presuli sono richiamati ad un «dovere morale di
contribuire al bene comune».
Ma la collaborazione con l’autorità civile, resta a discrezione dei singoli. A presentare le
«linee guida» è stato il segretario generale Nunzio che ha
annunciato anche una novità
per l’assemblea di maggio: ad
aprire i lavori sarà il Papa.
L’episcopato ribadisce la differenza di ruoli tra autorità
ecclesiastica e civile. Il vescovo non è «obbligato» a denunciare ma ha «un dovere morale»: è questo il passo in avanti
rispetto al precedente documento della Cei che l’ex Sant’Uffizio aveva chiesto di rivedere. Il nodo della collaborazione tra autorità ecclesiastiche e civili per combattere il
fenomeno della pedofilia è uno
dei punti chiave delle indicazioni del Vaticano. Quella della collaborazione con i giudici
è la via scelta dai vescovi d’Irlanda, Germania, Danimarca.
Per la nomina del presidente,
la Cei prosegue nella modifica
dello statuto. Apertura di credito per il governo Renzi: «Il
recuperato dinamismo è un
valore».
[GIA.GAL.]
MILANO
Approfittava dello stato d’indigenza dei detenuti. Li riforniva di sigarette, saponette,
flaconi di shampoo, spazzolini da denti e altri generi di
prima necessità: il tutto in
cambio di prestazioni sessuali. L’ex cappellano del carcere di San Vittore, don Alberto Barin, è stato condannato ieri mattina dal gup di
Milano Luigi Gargiulo a quattro anni di detenzione col rito
abbreviato. L’accusa: violenza sessuale con consenso indotto. Una formula che
smorza di parecchio le richieste avanzate dai pm, i
quali avevano proposto una
pena di quattordici anni e otto mesi per violenza sessuale
aggravata. Gli episodi si sono
svolti tra il 2008 e il 2012. Le
vittime: otto detenuti di origine nordafricana, di età
compresa tra i 23 e i 43 anni.
Tutto era partito dalla denuncia di un ragazzo magrebino. Il religioso era in servizio a San Vittore dal 1997. Le
violenze si sarebbero consumate nel suo ufficio, controllando «l’eventuale arrivo di
persone a mezzo di uno specchietto retrovisore» montato
sull’uscio con lo scopo di evitare «una possibile sorpresa
in flagranza». Le persecuzioni si sarebbero protratte anche dopo la scarcerazione
delle vittime.
[AND. SCE.]
18 .Cronache
STAMPA
.LA
SABATO 29 MARZO 2014
SOLVAY PARTE CIVILE AL PROCESSO
A NAPOLI
Discarica di Bussi
Nessuno pagherà
per la bonifica
Umberto Previti
e papà De Megni
arrestati
per riciclaggio
ANTONIO SALVATI
NAPOLI
Pescara,il rito abbreviato“salva”laMontedison
Gliambientalisti:“Civorranno20anniperlacausa”
GRAZIA LONGO
CHIETI
La vera notizia del processo
sulla maxidiscarica industriale
di Bussi (per colpa della quale
700 mila persone hanno bevuto
acqua contaminata fino alla
chiusura dei pozzi nel 2007)
non è tanto la bagarre tra i pm
che chiedevano un’udienza a
porte aperte e gli avvocati degli
ex dirigenti Montedison che
hanno ottenuto dal giudice un
processo vietato a telecamere e
giornalisti per arginare «il circo
mediatico». E non stupisce
neppure più di tanto la difesa
degli imputati sulla linea del
«non sapevamo nulla dell’esistenza della discarica».
Il vero problema - gigantesco peraltro - è: chi e quando
pagherà i 600 milioni di euro
della bonifica di 1 milione e 863
mila tonnellate di terreno altamente inquinato? Per non parlare delle falde acquifere, che in
superficie hanno percentuali di
trielina 100 mila volte superiori
ai parametri di legge.
Il rito abbreviato ottenuto
dagli avvocati dell’ex Polo chimico Montecatini Edison esclu-
600
1900
milioni
tonnellate
Il costo preventivato
per la bonifica
dei terreni nell’area
della Val Pescara
È la quantità di terreno
che si stima altamente
inquinato e che deve
essere bonificato
La discarica di Bussi nel Pescarese posta sotto sequestro
de, infatti, la sua responsabilità
civile. Per rivalersi contro l’industria occorre quindi una causa civile. «Praticamente dovremo
aspettare 20 anni prima di ottenere il risarcimento e la conseguente bonifica - prevede Tommaso Navarra, avvocato di parte
di Legambiente e Wwf -. Difficile
immaginare che i 19 imputati, tra
dirigenti, amministratori e tecnici Montedison accusati di inquinamento delle acque potranno
pagare, sempre ammesso che
vengano condannati, oltre mezzo
miliardo di euro. Che peraltro
spetta all’azienda, ma senza il
processo civile non potremmo
ottenere nulla».
Il rito abbreviato era stato
concesso a Pescara prima che ve-
nisse stabilito un iter giudiziario
in corte d’Assise, con la giuria popolare, a Chieti. Proprio in virtù
di questo, il giudice della Corte
d’Assise di Chieti, Geremia Spiniello, ha deciso di non ammette-
L’ex direttore: «Abitavo
lì con la famiglia
Se avessi saputo
mi sarei trasferito»
re in aula giornalisti e telecamere
nonostante l’opposizione dei pm
Giuseppe Bellelli e Anna Rita
Mantini. Sempre ieri è stata rigettata la richiesta di cancellare
dalle parti civili la Solvay. Inoltre
sono stati ascoltati l’ingegnere
Luigi Guarracino, ex direttore
dell’Ausimont-Montedison, e il
perito chimico Maurizio Piazzardi. «Abitavo con moglie e figli a
50 metri dallo stabilimento - ha
dichiarato il primo, alla guida dello stabilimento tra il 1998 e il
2002, difeso dall’avvocato Francesco Arata - se avessi saputo
della discarica mi sarei certamente trasferito altrove». Il tecnico (assistito dall’avvocato Roberto Losengo) nato nel ’71 si è
così giustificato: «Quando la discarica venne chiusa, nel ’72, avevo appena un anno non potevo
essere informato. E quando ho
fatto le analisi, ho svolto il lavoro
sui documenti che mi ha consegnato l’azienda». Augusto De
Sanctis, attivista del Forum
TORINO, BOCCIATA LA RICHIESTA DEI GENITORI DI UN BIMBO MALATO
Il giudice del lavoro stronca Stamina
“È la solita terapia da ciarlatani”
PAOLA ITALIANO
TORINO
della famiglia di un bimbo
malato che chiedeva di imporre la somministrazione
del metodo Stamina agli Spedali Civili di Brescia, dove la
sperimentazione è stata bloccata. Quello di Davide Vannoni viene bollato come «quack
method»: fasullo, ciarlatano
appunto. «Quack», come il
verso dell’anatra.
Il piccolo, tre anni, è affetto dal morbo di Canavan, patologia neurologica gravissima. Quella di Torino non è la
prima sentenza a rigettare
una simile richiesta, ma è la
più articolata e la più dura
Linda Bordogna con Chiara e Vittorio
Neirotti ed Elena con Edoardo stringendosi alla famiglia, ricorda l’amatissimo nipote
Franco Bruna
pittore ed artista la cui anima buona
veleggia ora tra i meravigliosi prati
verdi dei suoi quadri nel limpido cielo
azzurro dell’aldilà per ricongiungersi
ai suoi amati cari.
– Torino, 29 marzo 2014
Il cugino Luigino Facchinetti e famiglia, Alessandra ed Edoardo Guzzon e
famiglia partecipano al dolore.
«Il ciarlatano esercita, ieri
come oggi, una grande attrattiva, venendo incontro alle speranze e alle illusioni di
malati incurabili e dei loro familiari. La terapia proposta
presenta caratteristiche indipendenti dal preparato di
volta in volta offerto agli sfortunati che ne divengono inconsapevoli vittime». È una
sorta di trattato storicoscientifico la sentenza con
cui il giudice del lavoro di Torino ha rigettato il ricorso
La sentenza acquisita
dal pm Guariniello
che sta per chiudere
l’indagine penale
abruzzese delle Acque, incalza
sulla questione della bonifica: «A
Bussi, come conferma una ricerca della Regione, c’è l’allarme
cancro: il 70% in più della media
regionale. Le falde acquifere sono gravemente contaminate, la
bonifica, al di là del processo in
corso, è l’emergenza prioritaria».
Nella prossima udienza, il 4 aprile, è prevista la requisitoria dei
pm. Ma c’è anche un’altra inchiesta: i difensori della Montedison
hanno chiesto la ricusazione del
presidente della Corte d’Assise di
Chieti colpevole secondo loro di
aver anticipato il suo giudizio sull’esito del processo. Nel merito è
pertanto fissata un’udienza, l’8
aprile, invece, davanti alla Corte
d’Appello dell’Aquila.
L’inchiesta della Procura di
Napoli, che ha portato all’esecuzione di sei misure di
custodia cautelare per imprenditori e commercialisti
di Roma e Perugia, ruota attorno a una società fallita
nel 2011 (la San Pio sas, con
un buco di oltre 108 milioni)
e al tentativo (poi fallito) di
acquisto della clinica partenopea Ruesch. Per i magistrati i soldi transitati su
conti austriaci e società
estere, confluiti poi in parte
nella Sanità Partenope srl
che tentò l’acquisto della
struttura sanitaria napoletana, «erano provenienti da
distrazioni immobiliari della società San Pio sas».
Coinvolti nell’inchiesta alcuni nomi conosciuti come
Cristina Lo Sole, socia della
«Sanità Partenope srl», il
commercialista Umberto
Flesca Previti, nipote dell’ex ministro Cesare, rappresentante legale della società, il professore universitario Antonio Aceti, l’ex
presidente del Pisa Calcio
Leonardo Covarelli, Luca
Pomponi e Dino De Megni,
padre di Augusto rapito nel
1990 e vincitore della sesta
edizione del Grande Fratello, che avrebbe ricevuto sui
suoi conti correnti soldi
rimpatriati dall’Austria e
utilizzati per «l’acquisto di
beni mobili e immobili in
tutta Italia».
E’ mancata una donna buona e generosa
Adriana Spada
ved. Sacchi
anni 92
Lo annunciano i igli Carlo e Gianna con i nipoti Anna, Enrico, Davide
Giancarlo e parenti tutti. Si ringrazia
per l’affettuosa assistenza Mariana. Cerimonia di commiato oggi ore
11,55 Tempio Crematorio di Torino,
corso Novara.
– Torino, 27 marzo 2014
E’ mancato all’affetto dei suoi cari
Pietro Torta
La Direzione, l’Amministrazione e la
Redazione de La Stampa sono vicini
alla famiglia per la scomparsa di
Franco Bruna
per tanti anni collaboratore e amico
del giornale.
– Torino, 28 marzo 2014
Davide Vannoni
Il alto il fondatore
di Stamina,
la fondazione
che promette la
cura per malattie
neurologiche
degenerative
ANSA
anche nei confronti dei giudici
del lavoro che, da Venezia a
Matera, in altri 135 casi, hanno
accolto il ricorso.
«Il tema delle cure palliative - si legge - viene spesso evocato dai (non certo disinteressati) fautori della “libertà di
cura”, sul presupposto che sia
sufficiente evocarle, a fronte
di patologie croniche in ordine
alle quali la scienza medica
non è in grado di offrire cure
efficaci, per render legittime
prescrizioni e somministrazioni di farmaci al di fuori dei
vincoli normativi esistenti.
L’assunto è però totalmente
destituito di fondamento». La
normativa c’è, si afferma, «e
contiene requisiti assai rigorosi, primo fra tutti la necessaria
autorizzazione Aifa».
Il giudice passa poi a una
documentata dissertazione
sulla figura del ciarlatano professione vietata per legge partendo addirittura dall’etimologia del termine. E spiega
che le terapie proposte dai
ciarlatani hanno sempre le
stesse caratteristiche: si presentano come alternative «alla
medicina consolidata», svincolate dalle regole della scienza medica, prima fra tutte la
prova d’efficacia; sono «segrete, in tutto o in parte, così da
creare un alone di mistero sulla reale composizione dei pre-
parati, evitando ogni possibile
indagine sul percorso seguito
che potrebbe rivelare, oltre all’imbroglio, anche situazioni di
grave rischio per la salute». E
vengono quindi presentate al
pubblico quali «manifestazioni di altruismo e di disinteresse, così da celare la presenza
di corposi tornaconti personali». I miglioramenti «apparenti» di alcuni pazienti completano la ricetta che le fa diventare «wonder cures». La sentenza è già finita tra le carte
del procuratore Raffaele Guariniello che sta per chiudere
l’inchiesta per associazione a
delinquere finalizzata alla
truffa sul metodo Stamina.
E’ mancato ai suoi cari il
dott. Luciano Frego
Lo annunciano Mariuccia, Giorgio e
Astrid. Funerali in Chieri lunedì 31
marzo ore 11,30 nella parrocchia del
Duomo.
– Chieri, 28 marzo 2014
E’ mancato all’affetto dei suoi cari
Caro Piero, caro papà, caro nonno,
resterai per sempre nei nostri cuori,
un marito, un papà e un nonno meraviglioso. Funerale sabato 29 ore 10
chiesa San Giuseppe, via Santa Teresa
22, Torino.
– Torino, 27 marzo 2014
Monterosa 2000 S.p.A., il Consiglio di
Amministrazione, il Collegio Sindacale, i Dirigenti e le maestranze tutte si
uniscono al dolore della famiglia per la
scomparsa del
dott. Francesco Biolè
– Alagna, 28 marzo 2014
ANNIVERSARI
2008
A Funerali avvenuti ne danno il triste
annuncio la moglie Gabriella, le iglie
Aurelia, Alessandra e Annalisa, il fratello Giovanni, la sorella Loredana, cognati, nipoti e parenti tutti. Le Sante
Messe saranno celebrate nella cappella di San Tomaso, via Statuto n.14, di
Settima sabato 5 aprile alle ore 18,30
e di Trigesima domenica 27 aprile alle
ore 18,30.
– Cuneo, 29 marzo 2014
2014
Cesare Bezzo
Aurelio Mondino
Ricordandoti.
2010
2014
Maria Falzoni
in Nigra
Ricordandoti. Poldo, Enzo.
2006
29 MARZO
2014
Luca Fioretti
O.F. Milano - Cuneo
Con ininito amore e rimpianto.
E’ mancato all’affetto dei suoi cari il
dott. Dario Mottura
medico chirurgo
A Funerali avvenuti ne danno il triste
annuncio la moglie Mariuccia, la iglia
Raffaella, le sorelle, i nipoti e parenti
tutti.
– Pinerolo, 30 marzo 2014
O.F. Tamarin - tel. 0121.76435
2013
2014
dott. Ferruccio Gallio
I Tuoi.
2012
29 MARZO
2014
Elio Sieve
Sei sempre con noi. Adriana, Dario,
Anna, Stefano, Riccardo.
W
LA STAMPA
SABATO 29 MARZO 2014
Il costo degli interventi
il caso
FLAVIA AMABILE
ROMA
4
1,5
milioni
milioni
Cronache .19
.
Edifici scolastici
Ristrutturazioni,daiComuni
5000segnalazionieprogetti
1 Dai Comuni sono arrivate 5000
initi i tempi in cui i sindaci si limitavano a tagliare
nastri e partecipare a
conferenze stampa, oggi
il primo cittadino di una
città come Roma, di grande bellezza
ma di altrettanto enorme dissesto
finanziario e archeologico-monumentale, deve andare in giro a cercare mecenati, sponsor e privati disposti a pagare.
Ignazio Marino infatti volerà stamattina in Arabia Saudita con una
cartellina sotto il braccio, 32 pagine,
un dossier-catalogo sui monumenti
di Roma che hanno bisogno di sponsor. E potrebbe tornare a Roma domenica sera già con un’offerta formale: sembra che il principe Sultan
F
IL CAMPIDOGLIO
Il principe Sultan Salman
bin Abdulaziz interessato
a finanziare il recupero
bin Salman bin Abdulaziz sia interessato soprattutto ai restauri sul
Campidoglio.
Le grandi bellezze antiche in
avanzato stato di decadenza che
Marino sta cercando di recuperare
piazzandole al miglior offerente sono nove. Chi metterà i soldi necessari sul piatto riceverà in cambio visibilità durante il restauro. La prima scelta avviene così, sfogliando il
dossier-catalogo sufficientemente
accattivante e completo da poter
dare informazioni esaurienti sulle
rovine di Roma che attendono qualcuno che se ne occupi. Per ognuno
dei monumenti c’è una scheda con il
costo, dell’operazione, la descrizione dell’opera, le foto.
È la formula-Colosseo, il primo
monumento di Roma a trovare uno
sponsor. Dopo il primo annuncio del-
SPAZIO AFFARI >
Gli avvisi si ordinano presso:
TORINO, - via Lugaro 15, t. 011.6665211/258; MILANO,
via Winckelmann 1, t. 02.24424611;
ALESSANDRIA, Borgo Città nuova 72, t. 0131.445522;
AOSTA, piazza Chanoux 28/A, t.0165.231424; ASTI,
corso Dante 80, t. 0141.351011; BIELLA, via Colombo
4, t. 015.2522926-8353508; CUNEO, corso Giolitti
21bis, t. 0171.609122; NOVARA, Corso Cavour 17, t.
0321.393023-442387; PADOVA, via Strada Battaglia
71b 35020 Albignasego (PD), t. 049.8734717; ROMA,
via C. Beccaria 16, t. 06.69548111; VERCELLI, via Balbo
2, t. 0161.503148-211795; GENOVA, Piazza Matteotti
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segnalazioni e progetti per le ristrutturazioni negli edifici scolastici. Lo ha
detto il sottosegretario all’Istruzione
Roberto Reggi. «I tre quarti delle
scuole italiane - ha spiegato Reggi sono state realizzate prima del 1980,
quando non erano nemmeno in vigore le norme antisismiche. Per trovare
le risorse sbloccheremo il Patto di
Stabilità». La settimana prossima
verrà istituita a Palazzo Chigi l’Unità
di Missione per l’edilizia scolastica,
una task force per fare il punto sugli
interventi necessari e per reperire i
fondi. L’emergenza persiste. Ieri a Cinisello Balsamo, nel Milanese, una
studentessa di 19 anni è rimasta ferita alla testa da alcuni calcinacci caduti dal soffitto del liceo Casiraghi.
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autoveicoli usati, voltura/pagamenti
immediati, massima serietà. Corso Monte
Grappa 24b.
l’intervento di Della Valle sono arrivati gli altri, le sorelle Fendi a Fontana di Trevi, Bulgari a Trinità dei
Monti, il giapponese Yuzo Yagi alla
Piramide Cestia, la Coca Cola che sta
riflettendo ma che qualcosa sponsorizzerà. E così l’assessorato alla Cultura e la Sovrintendenza Capitolina
hanno messo a punto il dossier che a
dicembre è stato già consegnato negli Stati Uniti a diversi investitori interessati. Oggi Marino sarà a Riad
«per ricevere un dono per la città». I
sauditi potranno scegliere di finan-
ziare con un milione e mezzo il recupero delle Terme di Traiano, fatte costruire dall’imperatore Traiano senza risparmio di mezzi. All’epoca erano il più grande edificio termale esistente al mondo. Oggi è uno dei resti
romani più trascurati. Oppure il
Mausoleo di Augusto che, nonostante le promesse e l’impegno del governo Letta che ha stanziato due milioni
di euro, è ancora nel degrado più totale nell’anno del bimillenario della
morte del grande imperatore. Il recupero più costoso è quello della Ci-
sterna delle Sette Sale che raccoglieva le acque che facevano funzionare
le Terme di Traiano. Con 6 milioni si
può riempire le camere interne di acqua e creare delle passerelle sospese
per permettere ai visitatori di visitare questo capolavoro di ingegneria
romana. «Si tratta di un edificio spettacolare - spiega l’assessore alla Cultura Flavia Barca - a cui è legato un
progetto culturale specifico perché
vogliamo che i futuri visitatori vivano un’esperienza che li reimmerga
nella storia».
20 .Società
STAMPA
.LA
SABATO 29 MARZO 2014
L'entusiasmo dei lettori Sono arrivati
in redazione oltre 7500 scatti
testimonianze di emozioni e ricordi
MONTAGNA
www.lastampa.it/montagna
La scelta della giuria Selezionate le 10
migliori: quelle votate ai primi tre posti
commentate da esperti delle alte quote
Sono queste le montagne del cuore
Dalla Valle d’Aosta al Sud America, i vincitori del concorso fotografico de “La Stampa”
rellata sul nostro sito quelle di una affollaONT chetainpista
M
www.lastampa.it/mondi sci. Ma in un
A
IA
tagna - e vedrete che
caso come nell’altro, a
l’intensità di cui eralegare il racconto per
vamo alla ricerca
immagini in uno sviin collaborazione con
emerge con tutta la
luppo senza soluziosua forza. Certo, mane di continuità è
gari è più facile vederla
l’amore per la montanelle foto di ambienti angna. Spesso impreziosito
cora incontaminati piuttosto
da episodi di vita che ci avete
A
GN
I
numeri, prima di tutto. Vi
avevamo chiesto di mandarci la foto della vostra
montagna preferita. E la
risposta dei lettori de La
Stampa è stata fantastica: in poche settimane ci sono arrivate
più di 7500 immagini. Un risul-
tato che merita il grazie più sincero, anche per il modo in cui avete
interpretato la nostra richiesta.
Avevamo infatti invitato a scegliere le immagini più ricche di significato per il lettore. Non necessariamente quelle delle montagne più belle e celebrate, ma quelle legate a un’emozione, un ricordo, un’esperienza. Scorrete la car-
LA M
LUCA UBALDESCHI
confidato come accompagnamento alle immagini.
Scegliere quali foto premiare
non è stato facile. La giuria della
nostra redazione ha proceduto
per successive selezioni, fino a individuare le 10 che vedete in queste pagine e in particolare le 3 che
salgono sul podio, commentate da
veri esperti di montagna (mentre
agli autori vanno in premio un
weekendaLivignoeunafornitura
di prodotti della «Novi cioccolato», nostro partner nel concorso).
Ai lettori
Dalla settimana prossima la pagina«Montagna»usciràladomenica
La bambina
nel cielo ritagliato
da rocce e neve
ENRICO MARTINET
1
Un tramonto tra Morgex e Courmayeur da primo premio
«A tremila metri d’altezza, davanti allo spettacolo della montagna al tramonto, torniamo tutti a sentirci piccoli come
un bambino», dice Simonetta Scagliotti, 49 anni di Torino, architetto per lavoro, amante della fotografia nel tempo libero.
Nel suo scatto, lo sguardo della figlia, di spalle, si perde nell’immensa catena del Ruitor che si staglia all’orizzonte: «Dopo
quasi sette ore di salita fino al bivacco Pascal, tra Morgex e Courmayeur, in Valle d’Aosta, è il momento del riposo
e della contemplazione. È quell’attimo che sembra eterno, in cui ci si ricongiunge con se stessi dopo la fatica».
S
i può intuire quel soffio di tramonto, ma in
questa immagine dal possibile titolo
«l’ordine delle cose», il vento è assente. Lo
sguardo della bimba seduta su un tavolo
piantato negli antichi detriti glaciali, in parte
colonizzati da arbusti nani e ciuffi di erbe, segue
una lontana quinta montana. Ai suoi piedi
immobili nell’aria sottile dei quasi 3000 metri si
apre il vuoto catturato dalle ombre della sera
della Valdigne, da Morgex verso il confine
francese, in Valle d’Aosta. E c’è un cielo
ritagliato da rocce e ghiacciai ancora lucenti ai
raggi sghembi di un sole in fuga dagli occhi della
bimba. I colori sono lievi tocchi di luce e tutto
appare immobile, perfino quelle nubi che tra
l’azzurro e l’orizzonte tormentato segnano cose
umane, i confini: di qua l’italica Valle d’Aosta, di
là la francese Savoia della vallata d’Isère, del
Parco della Vanoise. Tra loro il ghiaccio che da
millenni dà forma al Ruitor.
Questa bimba dello stupore è attenta testimone
di un mondo inatteso che si apre oltre i 2500
metri di una terra piccola in termini di
chilometri quadrati, quale la Valle d’Aosta, ma
grandiosa seguendo la verticalità delle
montagne più alte delle Alpi. Oltre qualsiasi
pensiero e consuetudini della vita sociale,
scandita da un tempo necessario e dalle sue
urgenze, emerge ciò che non si vede: gli occhi
della curiosità, della poesia di fronte alla Natura.
E chissà se quella bimba si sarà chiesta come è
cambiato il suo mondo in quelle ore, da quando è
passata dai cieli stretti risalendo i sentieri oltre
La Salle verso il lago Liconi, a quelli senza fine
che vede dal bivacco Pascal, dove è seduta in
quel presente immutabile della fotografia. Lo
stupore è proprio in quel cambiamento, in
un’apertura orizzontale inattesa che sorprende
oltre i 2500 metri, l’inizio di una vastità a cui
affidare sensazioni.
LA STAMPA
SABATO 29 MARZO 2014
.
Società .21
Sui ghiacciai
delle Ande
ubriaco di colori
Il secondo
premio
per la vetta
Cristobal Colon
È passato un
quarto di secolo,
ma per Marcello
Di Leo, ingegnere
torinese di 52 anni,
è come se fosse ieri.
La mente corre
a quella spedizione
sul Cristobal
Colon, anno 1989,
per il 110°
anniversario
della fondazione
del Cai ligure.
Quattro giorni
di cammino
per raggiungere
la vetta più alta
della Colombia:
quasi seimila
metri più giù,
il Mar dei Caraibi.
«Aveva appena
nevicato
e la superficie
del ghiacciaio
illuminata dal sole
era perfetta,
neanche una
traccia – ricorda –.
Di fronte
a questa natura
così imponente
ho provato
un’emozione
indescrivibile»
2
AGOSTINO DA POLENZA
Al Piolets d’or
er qualche anno nella mia giovane età vagai
per le pareti andine in cerca di difficoltà
alpinistiche da sfidare. Arrivammo di sera
alle miniere di Coco e da li proseguimmo verso la
cordigliera. Il furgone Dodge arrugginito aveva
caricato i nostri bagagli e ci avrebbe accompagnato
fino agli ultimi prati, prima dei ghiaioni , dove
arrivammo a notte fonda e piantammo le nostre
tende. C’erano ombre e velature di poca luce a
intercettare lo sguardo prima che si perdesse nel
cielo nero fittamente punteggiato di stelle che non
conoscevo. L’eccitazione di essere vicini alla nostra
montagna mi aveva preso e m’impose di vestirmi e
di uscire dalla tenda. Accesa la frontale
m’incamminai per la morena. La luce dell’alba
schiariva quando con le mie scarpe da tennis
raggiunsi i primi nevai, duri e scricchiolanti.
Davanti il grande nevaio e la mia montagna, ancora
indecifrabile nella luce scarsa, ma già identificabile
con il ghiacciaio increspato (come in questa foto)
che la risaliva ai lati fino alla vetta e al centro un
«pera» di roccia dal colore ocra. La luce cresceva
d’intensità e i miei occhi cercavano di capire di
decifrare, alle mie spalle intuivo la luce crescere,
mutare colore sciogliendosi in tonalità sempre più
simili al ghiacciaio che la rifletteva. Arancio, poi
giallo, infine quasi bianco. Eccola la mia montagna,
6427 metri di granito e ghiaccio. Mentre il ghiaccio
diventava sempre più traslucido fui preso dal
desiderio di avvicinarmi alla parete. Lo feci
furtivamente, per non dare all’occhio a non so
quale spirito delle montagne. Ma quando misi le
mani sulla roccia la scarica di adrenalina mi eccitò
a tal punto che iniziai a salire.
Ueli Steck
il favorito
contestato
P
* alpinista e guida
Dalla grotta una vista
sulla Grande Guerra
MAURO CORONA*
no sguardo che per i due ragazzi che stanno
seduti forse non dirà niente, ma a qualcuno
mette i brividi. Quella non è una galleria
naturale creata dalle erosioni del tempo ma un’opera
dell’uomo. E perché lassù? Perché c’era la guerra, gli
eserciti si accoppavano gli uni di fronte agli altri. Con
ogni probabilità quel buco era una postazione con
dentro un obice o una mitragliatrice. Viene in mente
l’inverno e metri di neve e gelo da irrigidire i soldati
come statue di ghiaccio. E questi poveri disgraziati
costretti lassù, per ordine di qualcuno che stava al
calduccio nelle zone comando. Quel foro irregolare è un
telescopio che non fa vedere le Tre Cime, ma rimanda
nel tempo, fa vedere il passato. In quell’antro ci stanno
tutte le atrocità, le sofferenze, il dolore e la morte. Le
guerre vanno bandite perché sono inutili. Chissà se
quei due ragazzi riflettono sul luogo davanti al quale
stanno seduti. Certamente no, sono lì per altre
faccende ed è un bene così. Forse nemmeno sanno che
lì dentro cento anni fa loro coetanei sparavano su altri
coetanei. E morivano. E se non erano i fucili, morivano
di freddo.
U
3
I nipoti sullo sfondo delle cime di Lavaredo vincono il terzo posto
Walter Bassi, 63 anni, di Castel San Pietro Terme (Bologna), da 40 anni scatta e scala le «sue» Dolomiti. E’
qui, con lo sfondo delle Tre Cime di Lavaredo, che la scorsa estate ha immortalato il profilo dei nipoti, Elena e
Marco, alla fine della loro prima ferrata. «Mi sono addentrato in una galleria scavata dagli alpini nella prima
guerra mondiale – racconta –. Quando mi sono voltato, il buio incorniciava il paesaggio mozzafiato,
con tutti i colori e le sfaccettature di luce che rendono questi monti uno spettacolo unico»
* Scrittore, scultore, alpinista
Le altre finaliste
dove la natura
è protagonista
Passo Rolle, Trentino
Val Chisone
Pale di San Martino
Bruno Scalet
Giuseppe Tomasi
[email protected]
Colle della Maddalena (Cn)
Passo Pordoi, Canazei
Gran Paradiso
Cima Cadria, Val Concei (Tn)
Pier Angelo Rittano
Davide Della Rovere
Luigi Valentino
Angelo Segalla
CHAMONIX
a vigilia vive nella solita
inquietudine dell’incertezza e in una polemica
simile al sottile vento della calunnia. È l’atmosfera un po’
imbarazzante che si respira
all’Oscar dell’alpinismo, i
«Piolets d’or», giunto alla ventiduesima edizione. Lavoro
complesso per la giuria presieduta da George Lowe, statunitense che ha legato il suo
nome anche a un insuccesso,
la pressoché impossibile parete Nord del Latok 1, uno dei
«denti» pakistani più isolati.
Lo svizzero Ueli Steck (nella
foto), il re della velocità sulle
grandi pareti Nord delle Alpi,
è arrivato come vincitore in
pectore, ma ora la sua «leggendaria» (definizione del
mondo alpinistico) salita sui
due chilometri e mezzo della
sud dell’Annapurna (8091 metri) da solo e in 28 ore è messa
tra le virgolette del dubbio.
Da pretendente al titolo a
indicato come un bugiardo.
«Ma no - dice Steck -, che importanza ha? Due sherpa mi
hanno visto, ma poi non m’importa un bel niente di quella
che si dice. Io so ciò che ho realizzato. Me lo aveva predetto
Reinhold Messner. «Vedrai mi disse - che prima o poi dubitiranno di quanto hai fatto
fino ad accusarti di non essere salito laddove tu hai indicato». Eccoci qua». Due francesi, che hanno ricevuto una
menzione speciale dalla giuria di Lowe, Yannick Graziani
e Stéphane Benoist, una settimana dopo hanno rifatto l’itineraio aperto da Steck, ma in
8 giorni e rischiando la vita in
una bufera. «Non hanno trovato tracce della salita di Ueli», dice la giurata Catherine
Destivelle, mostro sacro
quanto intoccabile dell’alpinismo francese. Normale, dopo
giorni di vento, non crede?
«Sì, certo». Destivelle in
un’intervista a un giornale inglese ha messo il dubbio sulla
salita di Steck. «No, non è
esatto - dice l’alpinista in giuria - ho soltanto ricordato che
non c’è prova, né foto né altro,
del suo arrivo in vetta, così come non c’è prova del contrario». Non solo, ma aggiunge:
«Lo spirito dei Piolets premia
le cordate non le arrampicate
in solitaria, ma sarò il presidente Lowe a decidere l’interpretazione, sia chiaro».
Un suo giudizio annunciato
che avvelena l’Oscar. «Molti
alpinisti del nostro mondo
hanno storto il naso su quest’impresa», rincara Catherine. Oggi si saprà la decisione
della giuria che oltre a Steck
deve giudicare altre quattro
nomination di imprese al limite del possibile. Altri favoriti i
canadesi Slawinski e Welsted,
finiti in cima al K6. Ancora lo
svizzero Anthamatten e i fratelli austriaci Auer sul Kunyang Chhish East; i cechi
Hrudy (morto ad agosto) e
Holecek sul Talung (7429 metri) e lo statunitense Allen con
il neozelandese Zimmerman
sul lontanissimo e gelido
Monte Laurens.
[E. MAR.]
L
R
22
STAMPA
.LA
SABATO 29 MARZO 2014
In Italia
FTSE/MIB
FTSEItaliaAllShare
+1,53%
+1,47%
Euro-Dollaro
CAMBIO
All’estero
DOWJONES(NewYork)
NASDAQ(NewYork)
DAX(Francoforte)
1,3748
Petrolio
dollaro/barile
FTSE(Londra)
R Oro
101,67
euro/grammo
+0,36%
+0,11%
+1,44%
+0,41%
S
30,5659
ECONOMIA
FINANZA
&
LA PERDITA È STATA CAUSATA DALLE FORTI RETTIFICHE SUI CREDITI E DALLE SVALUTAZIONI. CONFERMATO IL DIVIDENDO A 0,05 EURO PER AZIONE
Intesa, le pulizie costano 4,5 miliardi
Il titolo sale del 3,5%. Il piano di Messina: “nuovi mestieri” in banca, biglietteria e intermediazione immobiliare
FRANCESCO SPINI
MILANO
Carige
Montaniapre
anuovisoci
«Siamo la banca più forte
d’Europa per capitale e liquidità», rivendica Carlo Messina, ad di Intesa Sanpaolo, nel
giorno in cui - sotto il peso delle svalutazioni - presenta conti in rosso per 4,55 miliardi di
euro, 5,19 miliardi nel quarto
trimestre. «Ora passiamo alla
sfida della crescita, con un
forte impegno a sostegno dell’economia reale», guarda
avanti il top manager di Ca’ de
Sass, introducendo il piano di
impresa che di qui al 2017 po-
1 Andrea Bonomi? «Se
Solido il patrimonio
in vista del test Bce
Nel 2017 previsto
un utile di 4,5 miliardi
Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo
ne l’obiettivo di raggiungere
un utile netto da 4,5 miliardi e
la distribuzione di 10 miliardi
di dividendi. Numeri che al
mercato piacciono: il titolo
chiude con un +3,53%.
I numeri del 2013, del resto,
sono risultato di una nuova
pulizia. A fronte di 2,558 miliardi di benefici dovuti alla rivalutazione della quota di
Banca d’Italia, ci sono 7,13 miliardi di rettifiche nette su
crediti (con la copertura che
sale al 46%): gli 1,218 miliardi
di utile così raggiunti si trasformano nella maxi perdita
dopo la svalutazione dell’av-
viamento e di attività intangibili per 5,8 miliardi. Confermata
la cedola, stabile a 0,05 euro.
In vista dell’analisi della qualità degli attivi della Bce (Aqr),
Intesa rafforza i presidi patrimoniali. In virtù del suo 12,3% di
Common Equity ratio (contro il
9,5% richiesto alle banche sistemiche, tra cui non rientra Intesa), dispone di 8 miliardi di eccesso di capitale che dopo 2016
potrebbero essere distribuiti ai
soci qualora non spuntassero
occasioni d’acquisto all’estero.
E c’è un cuscinetto di 11 miliardi
per l’esercizio di Aqr. Tutta
IMAGOECONOMICA
benzina per il piano di impresa,
il primo firmato da Messina,
che mette sul tavolo 170 miliardi di nuovo credito. Per il resto
lo scopo è massimizzare la creazione di valore (la crescita attesa dei ricavi è del 4,1% annuo
a 19,2 miliardi, facendo leva in
particolare sulle commissioni
anziché sul margine di interesse, con un Roe del 10%), attraverso tre pilastri più uno: la valorizzazione del personale. A
proposito: le eccedenze (non
esuberi: «Non fa parte del mio
linguaggio», precisa Messina)
di personale sono 4500, che la
banca conta di riassorbire su
iniziative prioritarie entro due
anni. Cosa che ai sindacati piace, mentre c’è «assoluto disaccordo quando si parla di blocco
salariale nel triennio e di temporanea sospensione del premio aziendale» e sul «taglio di
circa 400 filiali», dice Giuseppe
Milazzo della Fabi. Entro il 2015
usciranno anche 170 manager
su 980. Tornando al piano gli altri tre pilastri sono «tre banche
nella banca». La prima è la
«New Growth Bank», nuovi
«motori» della crescita. Questa
include il lancio di Banca 5 che,
venisse sarebbe il benvenuto». Vittorio Malacalza?
«Il nostro piano potrebbe
interessargli». Se non è un
invito a entrare in Banca
Carige, quello dell’ad Piero
Montani, poco ci manca.
Montani e il presidente Cesare Castelbarco Albani
commentano la drastica
pulizia nei conti decisa in
cda, e illustrano il piano
che dovrebbe riportare la
banca in utile nel 2016.
L’Ivass, inoltre, dopo l’ennesima ispezione, ha imposto una ricapitalizzazione da 92 milioni di Carige
Assicurazioni. Il piano prevede l’accorpamento di circa 90 filiali, 600 esuberi da
realizzarsi con esodi e pensionamenti e l’assunzione
di 150 giovani con apprendistato e part time. Carige
adotterà il modello banca
unica, quindi Carige Italia
viene subito abortita e verrà riassorbita. «L’aumento
da 800 milioni andrà bene dice Montani - Questa banca ha la storia più bella, ma
soprattutto ha uno dei pia[T. C.]
ni più solidi».
con 3 mila gestori dedicati, punta allo sviluppo di 5 milioni di
clienti a bassa redditività (da 70
euro l’anno di ricavi per cliente
si vuole arrivare a 140 euro) attraverso un’offerta dedicata e
«nuovi mestieri» (100 milioni di
ricavi a fine piano) come la biglietteria, intermediazione immobiliare, viaggi. È prevista la
creazione di un polo del private
banking (con Ispb destinata a
confluire in Banca Fideuram),
un polo dell’asset management
(con l’integrazione di Fideuram
AM Ireland nel gruppo Eurizon
Capital, pur come società di-
Prevista la cessione
di tutte le partecipazioni
L’ad: «Anche Rcs,
Alitalia e Telecom»
stinte) e di un polo assicurativo.
Nessuna ipo per Fideuram o altre controllate: «Aumenteremmo l’eccesso capitale ma perderemmo utili in conto economico». Per il futuro «le opzioni sono aperte». C’è poi la «Core
Growth Bank» per catturare il
potenziale inespresso da tutte
le unità di business. Infine ecco
«Capital Light Bank», per la gestione di 46 miliardi di attività
non strategiche, da ridurre della metà entro il 2017. Prevista la
cessione di tutte le partecipazioni che valgono 1,9 miliardi, «e
quando dico tutte, dico anche
Alitalia, Telecom e Rcs».
Verso un rafforzamento del capitale e una diluizione dei soci
Il Cda Rcs propone di convertire
le azioni risparmio in ordinarie
Nuove regole
per la governance:
2/3 dei consiglieri
alla prima lista
MILANO
Scatta l’operazione conversione in casa Rcs Mediagroup: agli azionisti di risparmio sarà proposto lo scambio
con titoli ordinari, scambio
che sarà dapprima facoltativo (un titolo ordinario per
ciascun titolo di risparmio
dietro pagamento di un conguaglio) e successivamente
obbligatorio, con un rapporto
di concambio.
È quanto ha deciso il cda
del gruppo editoriale al termine di una lunga riunione
conclusa in tarda serata, che
ha anche affrontato il tema
della governance formulando
una proposta di riforma dello
statuto sulla composizione
del consiglio stesso. La proposta di conversione, che dovrà
essere approvata dall’assemblea speciale degli azionisti di
risparmio di entrambe le categorie (A e B) già convocata per
il 6 maggio (l’assemblea ordinaria e straordinaria degli
azionisti è stata convocata per
l’8 di maggio) ha due finalità.
La prima, si legge nella nota
emessa del gruppo, è la «semplificazione della struttura del
capitale», quindi «l’incremento della liquidità e del livello di
flottante delle azioni ordinarie». Non solo, per effetto del
contributo in denaro per aderire alla conversione facoltativa
(0,26 euro per trasformare
un’azione di risparmio di categoria A in un titolo ordinario,
0,68 euro per la categoria B)
«potrà essere altresì conseguito il rafforzamento della struttura patrimoniale della società». Con la successiva trasformazione obbligatoria il rapporto di cambio è di 0,77 ordinarie
per un titolo di categoria A e
0,51 ordinarie per ciascun tito-
lo di risparmio di categoria B.
La diluizione massima - nel caso tutti i possessori di titoli di
risparmio aderiscano alla conversione facoltativa - sarebbe
pari al 20%. Fiat rimarrebbe
comunque prima azionista, ma
passerebbe dal 20,5% attuale a
circa il 16,4%. Mediobanca (che
sta dismettendo la partecipazione) dal 9,93% passerebbe al
7,95%, mentre Diego Della Valle, oggi a circa il 9% del capitale, scenderebbe al 7,2%. C’è poi
il diritto di recesso in capo agli
azionisti di risparmio: l’operazione è condizionata al fatto
che il valore di liquidazione
non superi i 3 milioni per la categoria A e i 2 milioni per la categoria B.
Ma la conversione non è
l’unica novità emersa dalla riunione serale del consiglio di
Rcs. All’assemblea sarà infatti
proposto anche la modifica
dell’articolo 11 dello statuto,
quello che regola la composizione del cda. Anzitutto cambierà il numero di componenti,
con una nuova forchetta che va
Ai vertici
Pietro Scott
Jovane,
amministratore
delegato
di Rcs,
il gruppo
che edita
il Corriere
della Sera
da 7 a 11 membri. Viene quindi
proposta anche una modifica
del sistema elettorale in maniera tale da aumentare il grado di rappresentatività del
consiglio, soprattutto adesso
che non c’è più un patto di sindacato che riunisca i principali
azionisti. In particolare alla lista di maggioranza andranno i
due terzi dei posti in consiglio,
con arrotondamento all’unità
inferiore. Alle liste di minoranza viene riservato un terzo dei
seggi, «in proporzione dei voti
ottenuti da ciascuna lista». Resta la norma per cui non si tiene conto delle liste che non
conseguano almeno la metà
dei voti richiesti per la loro
presentazione.
Mentre ieri il cda ha preso
atto delle dimissioni di un consigliere, Franco Dalla Sega,
«per ulteriori impegni professionali», ha anche affrontato il
nodo relativo al piano di incentivazione per il top management presentato e ritirato dopo la mobilitazione delle rap-
presentanze sindacali di Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport. Ieri il cda di Rcs ha deciso di avviare «una più ampia
valutazione degli schemi retributivi del personale del gruppo
e in questo contesto ha recepito l’indicazione del management di sospendere, fino al pieno ripristino della profittabilità, il sistema di incentivazione
di lungo periodo per un gruppo
selezionato di manager, ampiamente descritto della relazione
sulla remunerazione».
[F. SP.]
LA STAMPA
SABATO 29 MARZO 2014
Economia .23
.
Diritti
DA APRILE GIÙ LE TARIFFE, GRAZIE ALLA RIFORMA DEL CALCOLO E AL CALO DEI PREZZI INTERNAZIONALI
La Commissione europea
accusa il
nostro Paese
di non avere
ancora istituito un organo
di tutela dei
viaggiatori
Bollette di luce e gas
meno care di 56 euro
L’Autorità: gli sconti alle imprese non saranno pagati dalle famiglie
LUIGI GRASSIA
Benefici
Il primo aprile (e non è uno
scherzo) scattano sconti
nelle bollette delle famiglie
italiane: l’Autorità per
l’energia e il gas ha deciso le
nuove tariffe di luce e metano, ridotte i rispettivamente
dell’1,1% e del 3,8% che varranno nei tre mesi fino a giugno. Il risparmio totale per
la famiglia media sarà di 52
euro (6 per l’elettricità e 42
per il gas) su base annua.
Il taglio delle tariffe non
piove dal cielo. C’è stata una
riforma portata avanti dall’Authority in più tappe, che
ha reso il calcolo in bolletta
più favorevole ai clienti; e c’è
stato nel recente passato un
regresso delle quotazioni internazionali degli idrocarburi e in particolare del gas.
Questo è importante sia per
le tariffe finali del metano (e
non c’è bisogno di spiegare il
perché) sia per quelle della
luce: in Italia la maggior
parte dell’elettricità viene
generata bruciando gas nelle centrali termiche.
Da aprile, il prezzo di riferimento dell’elettricità sarà
di 18,975 centesimi per kilowattora, cioè 0,214 centesimi in meno (tasse incluse)
rispetto al trimestre precedente. La spesa media an-
Gli utenti
di luce e gas
fruiscono sia
del calo internazionale dei
prezzi dell’energia sia
della riforme
nel calcolo
della bollette
volute
dall’Authority
nel 2012
-1,1%
-3,8%
l’elettricità
il metano
Sulla luce le famiglie
avranno un risparmio
modesto (ma utile in tempo
di crisi) di 6 euro
Qui il vantaggio è forte,
42 euro. E sommando
i tagli precedenti, in 12 mesi
si arriva a 140 euro
nua della famiglia-tipo sarà di
circa 512 euro, di cui solo 253
euro (il 49,43% del totale della
bolletta) andranno ai costi di
approvvigionamento dell’energia e alla commercializzazione; il resto sono oneri di
sistema, Iva e accise.
Per quanto riguarda il metano, prosegue una flessione
che ha portato un risparmio
sulla bolletta a un totale di
circa 140 euro negli ultimi
dodici mesi. Anche questo è
stato reso possibile da una
riforma, quella del gas ap-
provata nel 2012 dall’Autorità. La diminuzione della spesa per il metano da aprile è
anche frutto del forte calo
(-5,4%) dei prezzi della materia prima.
Da aprile, il prezzo di riferimento del gas sarà 83,01
centesimi per metro cubo,
tasse incluse. Per il cliente tipo, la spesa sarà di circa 1162
euro su base annua, di cui
440,28 euro (pari al 37,89%
della bolletta) andranno a remunerare l’approvvigionamento del gas mentre il resto
servirà a pagare le imposte e
altre voci varie.
Quanto alle linee di tendenza e alla richiesta del governo
di tagliare le tariffe dell’energia che gravano sull’industria
italiana rendendola meno
competitiva, il presidente dell’Autorità per l’energia Guido
Bortoni ha detto ieri che «non
è attuale» l’ipotesi di spostare
parte degli oneri di sistema
sulle famiglie per tagliare le
bollette energetiche delle piccole imprese. Si lavora invece
a ipotesi del tutto diverse:
«Mi sembra che quello che ha
proposto il governo non sia
uno spostamento di oneri tra
industria e famiglie, ma una
loro riduzione. Noi già due anni fa abbiamo detto che la soluzione non è spostare una coperta che è già troppo corta».
AUTORITÀ DEI TRASPORTI NON ANCORA OPERATIVA
L’Ue: l’Italia non tutela
chi viaggia in treno
Il Tar assolve
le Ferrovie
per la chiusura
di Arenaways
TORINO
La Commissione europea ha
deferito l’Italia alla Corte di
giustizia per non aver recepito le regole dell’Ue che proteggono i diritti dei passeggeri nel trasporto ferroviario. L’Italia, accusa Bruxelles, «non ha ancora istituito
un organismo ufficiale e autorizzato a vigilare sulla corretta applicazione del regolamento sul suo territorio,
né ha stabilito sanzioni efficaci contro le violazioni».
Così chi viaggia in treno in
Italia o verso altri Paesi dell’Ue non ha abbastanza tutela dei suoi diritti in caso di
problemi.
L’accusa all’Italia di non
aver ancora istituito un organismo di tutela dei viag-
TRIBUNALE DI BIELLA
Richiesta di dichiarazione di morte presunta
Al Tribunale di Biella è stato chiesto dichiararsi
la morte presunta di Cabra Antonio n. a
Calvisano il 24.8.1947, scomparso il 7.8.2002.
Si invita chiunque ne abbia notizia a farla
pervenire al Tribunale di Biella entro 6 mesi.
Avv. Claudio Viglieno
giatori può sorprendere perché un tale organismo c’è già
ed è l’Autorità dei Trasporti.
Tuttavia questo ente non è ancora operativo: dalla stessa
Authority osservano che uno
schema di decreto legislativo
attende dal luglio scorsi i pareri definitivi delle commissioni parlamentari e le firme
in Consiglio dei ministri.
Sempre nel trasporto ferroviario sono state annullate le
multe (per 300 mila euro totali) che erano state inflitte dall’Antitrust alle società Ferrovie dello Stato (Fs), Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) e Trenitalia per abuso di posizione
dominante. La capogruppo Fs
e le sue controllate erano accusate di aver impedito l’ingresso della concorrente Arenaways nel mercato del trasporto ferroviario passeggeri.
Ma il Tar del Lazio ha capovolto la decisione dell’Autorità
antitrust. Arenaways aveva
provato a fornire un servizio
passeggeri alternativo a quello di Trenitalia fra il Piemonte
e la Lombardia ma non ci era
riuscita.
[LUI. GRA.]
CAUSA DA 5 MILIARDI
Wal-Mart
contro Visa:
“Commissioni
troppo alte”
NEW YORK
Si rischia una guerra in
Ucraina ma su un altro piano
è anche scoppiata una guerra commerciale fra i due colossi americani Wal-Mart
(grande distribuzione) e Visa
(pagamenti con carte di plastica). A scatenarla è stato il
costo della commissioni che i
rivenditori pagano quando
un cliente usa una carta di
credito o di debito. Ogni
«strisciata» costa troppo, denuncia il colosso mondiale
della distribuzione, che ha
deciso di fare causa al gruppo Visa: in gioco almeno 5 miliardi di dollari.
Wal-Mart ritiene che Visa
determini le commissioni in
un modo che viola le norme
antitrust e perciò chiede un
lauto risarcimento dei danni.
È la stessa accusa avanzata
da tanti altri gruppi della
grande e piccola distribuzione, scesi in campo a suo tempo non solo contro Visa, ma
anche contro le altre big dei
pagamenti con le carte. Fu
intentata una class action da
7,25 miliardi di dollari contro
Visa e Mastercard, ma alcuni
gruppi (Wal-Mart, Amazon e
Target) si tirarono fuori, giudicando la cifra inadeguata
rispetto al danno subìto. WalMart ha quindi deciso di agire per contro proprio. [R. E.]
SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 24
Borsa .25
LA STAMPA
.
SABATO 29 MARZO 2014
LEGENDA
AZIONI: il prezzo ufficiale rappresenta il prezzo medio dell’intera quantità di titoli trattata nella seduta. Il prezzo di riferimento è costituito dal
prezzo medio dell’ultimo 10% di titoli trattati. La capitalizzazione è
espressa in milioni di Euro. EURO 50: selezione dei 50 titoli più significativi quotati in Europa. Prezzo con variazione percentuale sul precedente.
OPZIONI:call è il prezzo di chi acquista; put quello di chi vende. Sono
indicati: il mese di scadenza dell’opzione; la base del prezzo del titolo; il
prezzo, cioè il premio da pagare; il volume dei pezzi negoziati; l’interesse
aperto, riferimento per i future. EURIBOR: è il tasso interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro: lettera è il prezzo di chi vende;
denaro quello di chi acquista.
OBBLIGAZIONI 28-03-2014
il punto
TITOLI
Atlantia nv18 TF Eur 3.6
B IMI dc15 Tv Eur
B IMI giu17 Eur TV Minim
B Intesa/14 STEuro
B Pop lg17 Mc Eur
Barclays giu17 Fix Fl.No
Barclays mar15 Cap.Float
Bco Popolare nv20 TF LT
Bei/15 EIBF
BP MG14 MC Eur
CEDB to CMS 2025
Comit 97/27 Zc
Comit 98/28 Zc
Crediop /19 St Dw3
DB LG14 MC Eur
Dexia Cr dic14 Step Up
Dexia Cr/15 ST Gen05
Dexia Cred. Gn16 Eur 3.6
Dexia Cred. Gn16 Tv Eur
Dexia Cred/05/15
Dexia Mz16 4.85
EM Mediob DC15 TV Eur
Enel 07/15 Ind
Enel 10/16 TV Eur
Enel Feb16 Eur 3.5
Enel feb18 TF 4.439% Eur
Enel feb18 TF 4.875% Eur
Eni giu 15 4% Eur
Eni giu 15 Eurib 6m+0.89
Eni ott 17 4.875
IMI ag19 TF Sprint BPost
IMI fb15 Bposta MC Eur
IMI mar15 Tasso Misto
IMI MZ15 MC eur
LUIGI
GRASSIA
IL MIGLIORE
+9,87%
Rosss
IL PEGGIORE
-3,95%
Tas
0,584
1,659
Lun
Mar
Mer
Gio
Ven
Lun
Mar
Mer
Gio
PREZZO
Ven
BENE MPS E BANCO POPOLARE
CORRONO ENI, ENEL E TELECOM
P
iazza Affari chiude in rialzo: il Ftse Mib al termine di
una settimana al galoppo ha guadagnato l’1,53% a
21.498 punti riportandosi sui livelli di metà maggio
2011. Per l’All Share in giornata un +1,47% a 22.941 punti.
Denaro su energetici, industriali e bancari, con Intesa
Sanpaolo che ha piazzato un +3,53% dopo i conti e la pulizia
di bilancio. Fra gli altri finanziari, Unicredit +0,85%, Mediobanca +0,88%, Generali +0,75%, Mps +4,42%, Banco Popolare +6,95% quest’ultima all’indomani dell’annuncio delle condizioni dell’aumento di capitale da 1,5 miliardi. In evidenza
anche gli energetici, con Enel +1,23% ed Eni a +1,56% dopo il
collocamento del 7% di Galp. In scia la controllata Saipem
(+1,48%). Per quanto riguarda i principali industriali, Fiat
+2,11%, Finmeccanica +0,07%, mentre Pirelli, all’indomani
dei conti e della conferma dei margini per il 2014, ha piazzato
un +3,21%. Telecom Italia ha guadagnato l’1,49% a quota
0,8515 euro per azione dopo alcuni report positivi
109.03
100.22
96.55
100.36
107.18
99.23
99.82
105.61
102.75
100.36
97.22
61.47
58.92
139.13
114.61
101.85
98.85
101.49
96.60
98.64
103.19
102.42
100.40
100.29
104.52
108.60
111.88
104.11
100.93
112.39
103.35
107.59
99.92
99.57
FUTURES SU FTSE MIB
TITOLI
FTSE MIB
FTSE Italia All Share
FTSE Italia Mid Cap
FTSE Italia MIB Storico
FTSE Italia Stars
FTSE Italia Small Cap
D.J.Eurostoxx 50
PREZZO
IMI st14 Bposta MC Eur
Intek ag17 TF Eur 8%
KfW Fix Rate to CMS
Med Lom /18 Rf C 75
Med Lom /19 1 Sd
Med Lom /19 3 Rfc
Medio ap23 Lower Tier2 T
Medio dic17 Zc Eur
Medio giu21 TV 4to Atto
Medio gn20 TV Cap Floor
Medio mag20 Eur 4.5
Medio nov 14 Eur 2.65
Medio Nv 20 Eur 5
Medio Nv14 Eur 3
Medio Nv14 TV Eur
Medio/15 MC Eur
Mediobanca fb22 MB33 TF
Mittel lg19 Tf Call eur
Moviemax dc19 TF Eur 8%
Mpaschi 99/29 8
Mps nov17 Stepbystep 5%
MPS ot17 Mc Eur
MPS set17 MC Eur
Rbs 01-20 tv Eurib.
Rbs 09-14 tv
Rbs 09-14 tv
Rbs 09-16 4.3%
Rbs 10-19 6%
Rep Aus/22 FBL
Rep Aus/CMS 2035
Rep Ellenica /19 Tf
Soc.Gen. Mag14 Eur Equit
UBI DC14 Mc Eur
UBI giu14 TF 5 Eur
INDICE BORSA
VALORI DI MILANO
Mercati
Fondi su LaStampa.it
1 34567 67 7589AB7C95B4 A454 45 D759 AE FBC7B
9 45AEDBD7 D756774 111234564784296ABCDE9
121.65
108.15
98.85
109.05
95.67
107.03
110.31
92.80
106.15
102.49
109.79
100.91
106.83
101.24
99.88
110.10
101.84
106.04
25.80
106.71
108.48
105.31
104.94
125.86
100.33
100.96
107.35
96.90
99.61
103.06
101.23
104.25
99.10
100.76
EURIBOR
28-03-2014
VAR.%
21498,24
22914,97
30105,85
18064,93
19647,75
20832,62
3172,43
+1,53
+1,47
+1,03
+1,30
+0,61
+0,81
+1,23
PER.
TA.360 TA.365
1 sett
1 mese
2 mesi
3 mesi
6 mesi
9 mesi
12 mesi
0,1990
0,2330
0,2760
0,3100
0,4140
0,4980
0,5850
Il Mercato Azionario del 28-03-2014
0,2017
0,2362
0,2798
0,3143
0,4197
0,5049
0,5931
TITOLI
PREZZO
UBI giu15 Tasso Misto
UBI giu18 TF Sub Lowtier
UBI giu19 MC eur
UBI gn18 Eur 5.4
UBI mar19 LowT2 Call
UBI nov15 LowT2 Amor
UBI nov17 Eur 4.3
UBI nv18 Mc Eur
UBI ott19 Lower Tier II
UBI ott19 Lower Tier II
UniCr ag18 TF 5.65% Banc
UniCr mar18 TF Bancopost
99.97
104.75
99.03
104.59
98.91
98.83
102.67
98.85
107.85
111.24
112.95
113.15
TITOLI DI STATO
BoT 13-14/04/14 A
13-30/04/14 S
13-14/05/14 A
13-30/05/14 S
13-13/06/14 A
14-30/06/14 S
13-14/07/14 A
14-31/07/14 S
13-14/08/14 A
14-29/08/14 S
13-12/09/14 A
14-30/09/14 S
13-14/10/14 A
13-14/11/14 A
13-12/12/14 A
14-14/01/15 A
14-13/02/15 A
12-01/03/15 S
14-13/03/15 A
CcT 07-01/12/14 S 0.42%
13-31/12/14 A
08-01/09/15 S 0.38%
10-15/12/15 S 0.59%
09-01/07/16 S 0.56%
12-01/12/16 S 3.00%
10-01/03/17 S 0.38%
12-15/06/17 S 1.45%
10-15/10/17 S 0.58%
11-15/04/18 S 0.68%
13-01/11/18 S 1.08%
CTz 12-30/05/14 A
12-30/09/14 A
13-30/06/15 A
13-31/12/15 A
99.99
99.97
99.95
99.93
99.91
99.89
99.88
99.85
99.84
99.81
99.79
99.75
99.72
99.66
99.64
99.57
99.50
101.72
99.44
100.14
99.58
100.09
100.76
99.97
104.90
99.55
105.27
100.11
100.39
103.41
99.92
99.73
99.16
98.63
SCADENZA
Giu14
Set14
Dic14
Mar15
CAMBI VALUTE
APERT.
CHIUS.
MIN.
MAS.
21000
20960
-
21215
21140
21021
21006
20970
20945
-
21255
21175
-
MONETE AUREE
VALUTA
EURO
Sterlina (v.c)
Sterlina (n.c)
Sterlina (post.74)
Marengo Italiano
Marengo Svizzero
Marengo Francese
Marengo Belga
Marengo Austriaco
20 Marchi
10 Dollari liberty
10 Dollari Indiano
20 Dollari liberty
20 Dollari St.Gaude
210,080 - 250,940
217,080 - 255,410
217,080 - 255,410
172,040 - 197,340
171,820 - 194,860
170,950 - 190,880
170,950 - 190,730
170,430 - 190,730
215,920 - 242,420
497,770 - 560,410
502,830 - 564,690
975,040 - 1095,250
984,280 - 1112,290
MERCATI
EURO
%
Dollaro Usa
1,3759
1 0,7268
Yen giapponese
140,9000
100 0,7097
Sterlina inglese
0,8272
1 1,2089
Franco Svizzero
1,2186
1 0,8206
Corona ceca
27,423
100
3,647
Corona danese
7,466
10
1,339
Corona islandese
100
Corona norvegese
8,245
10
1,213
Corona svedese
8,931
10
1,120
Dollaro australiano
1,489
1
0,672
Dollaro canadese
1,519
1
0,658
Dollaro Hong Kong
10,674
1
0,094
Dollaro neozelandese
1,586
1
0,630
Dollaro Singapore
1,734
1
0,577
Fiorino ungherese
308,890
100
0,324
Litas lituano
3,453
1
0,290
Leu rumeno
4 10000 2242,002
Lev bulgaro
1,956
1
0,511
Lira cipriota
1
Lira maltese
1
Lira turca
3,014
1
0,332
Rand sudafricano
14,584
1
0,069
Won Sud coreano 1470,080 1000
0,680
-0,01
-0,11
0,06
0,01
-0,05
0,00
AZIONI
A A.S. Roma
A2A
Acea
Acque Potabili
Acsm-Agam
AdF-Aerop.Firenze
Aedes
Aedes 14 warr
Aicon
Aiòn Renewables
Alerion
Ambienthesis
Antichi Pell
Arena
ASTM
Atlantia
Autogrill
Autostrade Mer.
Azimut
1,150
0,940
10,600
1,043
1,319
13,390
0,052
0,001
0,122
0,621
3,920
0,568
0,082
0,006
12,280
18,780
7,450
16,770
25,680
-0,09
+0,86
+0,28
-0,29
+0,84
-0,22
+0,19
+18,18
0,00
0,00
0,00
+1,52
0,00
-1,67
+0,99
-0,16
+1,22
-1,00
+1,14
B Banca Generali
Banco Popolare
Basicnet
Bastogi
Bca Carige
Bca Carige r
Bca Intermobiliare
Bca Pop.Milano
Bca Pop.Spoleto
Bca Popolare Italiana 10 warr
Bca Profilo
Bco Desio-Brianza
Bco Desio-Brianza rnc
Bco Santander
Bco Sardegna rnc
BE
Beghelli
Beni Stabili
Best Union Co.
Bialetti Industrie
Bioera
Boero Bart.
Bon.Ferraresi
Borgosesia
Borgosesia rnc
Brioschi
Brunello Cucinelli
Buzzi Unicem
Buzzi Unicem rnc
23,810
18,000
2,436
2,972
0,576
1,191
3,472
0,704
1,794
-0,21
+6,95
+2,78
+2,48
+0,96
-0,67
-0,74
+3,68
0,00
0,00
+3,41
+1,54
+2,39
+1,95
+0,41
+1,73
+0,39
+0,88
-0,89
-0,90
0,00
+3,89
+1,98
+0,34
0,00
-1,81
+0,26
+2,34
+2,03
0,456
2,640
2,486
6,800
9,830
0,377
0,514
0,629
2,216
0,716
0,420
21,100
28,860
0,881
1,000
0,114
19,250
13,530
7,550
1,149
0,940
10,597
1,044
1,316
13,375
0,052
0,001
0,120
0,622
3,916
0,565
0,082
0,006
12,178
18,865
7,408
16,718
25,561
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
Quantità
trattate Capitalizz.
TITOLI PUBBLICI
REND.
USA 10 anni
CAN 10 anni
UK 10 anni
GER 10 anni
FRA 10 anni
TITOLI PUBBLICI
1,980%
2,060%
2,140%
1,940%
2,940%
REND.
ESP 10 anni
HOL 10 anni
SVE 10 anni
GIA 10 anni
5,320%
2,260%
1,870%
0,980%
nr
0,026
0,250
nr
0,040
0,080
nr
nr
nr
nr
0,120
nr
nr
nr
0,450
0,355
nr
nr
0,550
1,090
0,782
8,054
0,759
1,038
9,622
0,040
0,001
0,120
0,622
3,231
0,488
0,082
0,005
10,688
16,498
6,159
15,005
19,857
1,259
1,016
10,731
1,096
1,369
13,529
0,054
0,002
0,120
0,622
3,957
0,600
0,082
0,007
12,839
18,865
7,493
17,266
25,561
339700
155
17351217 2946
81613 2257
205847
38
21816
101
1391
121
7290750
53
1431040
0
0
13
0
11
51909
171
246275
52
0
4
4962500
10
58359 1072
2116503 15579
1114812 1885
2073
73
764938 3662
23,827 0,900 21,572
17,836
nr 12,033
2,387
nr 2,125
3,033
nr 0,813
0,573
nr 0,396
1,214
nr 1,041
3,468
nr 3,128
0,697
nr 0,435
1,796
nr 1,796
nr
0,464 0,002 0,200
2,655 0,036 2,198
2,460 0,044 2,038
6,767 0,152 6,268
9,750
nr 9,510
0,369
nr 0,258
0,513
nr 0,415
0,631 0,022 0,492
2,194
nr 1,482
0,718
nr 0,222
0,420
nr 0,380
20,956
nr 20,599
28,609 0,040 28,169
0,881
nr 0,839
1,000
nr 0,931
0,114
nr 0,078
19,299 0,080 19,134
13,461 0,050 12,972
7,496 0,104 6,729
25,136 142263
17,836 12616629
2,511 428435
3,718
85078
0,578 22479414
1,214
29045
3,675 100651
0,697 131865062
1,796
0
0,466 25255298
2,819 141109
2,466
30350
6,830
30367
9,841
4763
0,393 581393
0,619 182886
0,658 7256709
2,241
43551
0,845 198859
0,452 118725
21,448
58
38,858
12756
0,933
8
1,045
0
0,147 2082845
26,230
98945
15,134 954107
7,624 410747
2750
3146
146
54
1246
3
542
2250
53
0
314
311
32
78238
64
50
103
1210
21
54
15
91
161
33
1
90
1312
2226
305
C Caleffi
1,590 -0,19 1,598
nr 1,412 1,674
32976
20
Caltagirone
2,720 +2,26 2,705 0,030 2,009 2,705
49150
325
Caltagirone Ed.
1,170 +0,09 1,161
nr 1,054 1,293
52939
145
Campari
5,920 +0,51 5,919 0,070 5,738 6,281 1551579 3438
Cape Live
0,077 +1,85 0,076
nr 0,056 0,083 977213
25
Carraro
3,070 +0,33 3,125
nr 2,928 3,385 128383
144
Cattolica As
18,390 +0,44 18,433 0,800 18,071 19,715
32771
997
Cell Therap
2,458 +0,33 2,487
nr 1,443 3,101 2856124
372
Ceram. Ricchetti
0,381 +5,07 0,389
nr 0,184 0,389 7010638
32
CHL
0,054 -1,65 0,054
nr 0,044 0,059 2989783
12
CIA
0,302 +1,96 0,301
nr 0,252 0,311
79844
28
Ciccolella
0,388 -0,49 0,391
nr 0,300 0,419
54845
71
Cir
1,070 0,00 1,065
nr 1,037 1,178 3649424
846
Class Editori
0,409 -0,29 0,412
nr 0,209 0,423 565819
43
CNH Industrial
8,225 +1,92 8,172
nr 7,577 8,793 3642247 11032
Cofide
0,529 +1,34 0,527
nr 0,523 0,569 267290
379
Cogeme Set
0,048 0,00 0,049
nr 0,049 0,049
0
3
Conafi Prestito'
0,610 +0,08 0,606 0,060 0,593 0,655 109959
28
Cred. Artigiano
0,00
nr
0
Cred. Bergamasco 19,550 +5,28 19,234 0,550 14,552 20,039 109189 1187
Cred. Emiliano
7,000 +1,82 6,994 0,120 5,708 7,100 384084 2325
Cred. Valtell. 10 warr
0,00
nr
0
Cred. Valtell. 14 warr 0,351 +15,80 0,335
nr 0,159 0,386 394653
0
Cred. Valtellinese
1,433 +2,95 1,421
nr 1,135 1,533 3714145
669
Crespi
0,026 0,00 0,025
nr 0,025 0,025
0
4
Csp
1,653 -3,50 1,697 0,050 1,324 1,808 324708
56
D D'Amico 16 warr
Danieli
0,116 -0,26 0,116
nr 0,099 0,119
24,520 +1,11 24,452 0,300 23,244 26,687
140449
47736
0
1000
AZIONI
Danieli rnc
De'Longhi
Delclima
Diasorin
Dmail Group
16,550
16,300
1,449
30,890
4,302
E Edison r
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
+0,24 16,562 0,321 16,191 17,992
+3,56 16,326 0,290 11,869 16,406
+2,48 1,437
nr 1,200 1,439
-1,06 30,947 0,500 30,006 35,923
-0,65 4,298
nr 3,870 4,488
Quantità
trattate Capitalizz.
76101
462449
130492
58855
3035
670
2441
215
1731
7
1,029
EEMS
0,491
Enel
4,114
Enel Green Pw
2,030
Enervit
4,868
Eni
18,180
Erg
11,400
Ergy Capital
0,169
Ergy Capital 16 warr 0,026
Eukedos
0,802
Exor
32,690
+1,18 1,028 0,150 0,973 1,051 772111
113
+2,29 0,489
nr 0,308 0,539 601963
21
+1,23 4,094 0,150 3,151 4,094 47890839 38501
0,00 2,032 0,026 1,835 2,053 6540193 10158
0,00 4,953 0,028 3,147 5,848
15156
88
+1,56 18,062 0,550 16,301 18,062 15026056 65642
-0,44 11,476 0,400 9,884 11,621 383136 1725
+0,12 0,169
nr 0,166 0,190 408457
28
-3,70 0,027
nr 0,026 0,031 903025
0
+1,26 0,800
nr 0,620 0,831
24259
14
+2,06 32,441 0,335 28,048 32,441 472601 7988
F Ferragamo
21,330
8,240
7,115
0,682
2,720
+0,42 21,361 0,330 20,514 27,699 399580 3597
+2,11 8,199
nr 6,613 8,200 15012510 10256
+0,07 7,147
nr 5,480 7,336 3783643 4132
+1,19 0,680 0,012 0,485 0,690 1464935
296
+0,22 2,714
nr 2,620 3,158
4622
30
0,040
4,900
16,220
3,270
1,713
22,010
+0,25 0,040
nr 0,031 0,043 8354091
86
+1,74 4,817 0,220 4,555 5,061
7299
216
+0,75 16,205 0,200 15,596 17,523 8026925 25230
+4,47 3,207 0,060 2,708 3,408 553629
831
-0,41 1,697
nr 1,357 1,962 450510
697
-0,54 22,082 0,730 21,967 24,030 533448 3843
Fiat
Finmeccanica
FNM
Fullsix
G Gabetti Pro.Sol.
Gas Plus
Generali
Geox
Gruppo Edit. L'Espresso
Gtech
H Hera
I I Grandi Viaggi
2,100 +4,17
2,078 0,090
1,641
2,078 4736339
-0,79
+0,08
-0,29
+0,14
+0,27
+0,71
-0,28
+4,34
+1,64
+3,53
-0,75
+3,32
-0,94
+3,30
+3,56
+0,52
+0,45
+1,06
+3,62
0,693
1,298
0,856
0,692
11,169
11,144
0,895
0,417
0,589
2,405
1,996
0,789
1,244
8,777
5,599
29,025
19,939
9,019
0,412
J Juventus FC
0,240 +1,01
0,239
nr
0,220
0,252 1476216
K K.R.Energy
1,591 -0,87
2,332 +0,52
1,600
nr
2,325 0,010
1,570
1,926
1,908
2,429
IGD
Il Sole 24 Ore
Immsi
Indesit
Indesit rnc
Industria e Inn
Intek Group
Intek Group rnc
Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo rnc
Invest e Sviluppo
Iren
Italcementi
Italcementi rnc
Italmobiliare
Italmobiliare rnc
IVS Group
IVS Group 16 warr
Kinexia
L Lazio
Luxottica
Lventure Group
M M&C
Maire Tecnimont
Mediacontech
Mediaset
Mediobanca
Mediolanum
Meridie
Mid Industry Cap
Mittel
MolMed
Moncler
Mondadori
Monrif
Monte Paschi Si.
Montefibre
Montefibre rnc
Moviemax
N Noemalife
Noemalife 15 warr
0,693
1,291
0,853
0,695
11,130
11,300
0,892
0,426
0,590
2,402
1,980
0,763
1,270
8,910
5,680
29,250
19,890
9,025
0,429
2953
nr 0,383 0,858
91055
31
0,070 0,861 1,339 736120
452
nr 0,606 0,856 387113
37
nr 0,464 0,700 736192
236
0,200 9,387 11,386 317476 1270
0,218 8,090 11,464
4409
6
nr 0,652 0,977
2277
21
nr 0,316 0,417 1444411
144
nr 0,406 0,589 766579
30
0,050 1,803 2,405 409788602 37291
0,061 1,469 1,996 76625823 1861
nr 0,667 0,839 681586
5
0,052 1,044 1,343 7660865 1470
0,060 6,271 8,777 418875 1555
0,060 3,428 5,599 426538
590
nr 24,973 30,420
10327
644
nr 14,552 20,195
46849
326
0,125 7,204 9,019
2701
351
nr 0,200 0,412
87760
0
197641
244974
241
53
50
0,563 -0,09 0,567
nr 0,490 0,595 115332
38
42,520 +1,77 42,208 0,580 37,321 42,208 1064205 20161
0,152 -0,65 0,153
nr 0,049 0,180 2735966
16
0,159
2,542
6,600
4,052
7,980
6,835
0,168
1,675
0,757
12,480
1,448
0,468
0,253
0,036
0,171
0,062
+1,60 0,158
nr 0,157 0,168 359710
+5,39 2,523
nr 1,487 2,523 5944178
-0,38 6,699
nr 5,676 7,518
1324
-0,44 4,061
nr 3,457 4,301 7365589
+0,88 7,993
nr 6,342 7,993 5304243
-0,07 6,850 0,100 6,183 6,899 2691619
-0,18 0,168
nr 0,078 0,183
14312
0,00
nr
-0,83 1,690
nr 1,608 1,794
69155
0,00 0,760
nr 0,555 0,849 2395426
0,00 12,467
nr 12,401 16,314 787413
-0,41 1,451
nr 1,326 1,541 364611
+1,74 0,460
nr 0,441 0,605
39687
+4,42 0,250
nr 0,166 0,250 635028431
0,00 0,037
nr 0,037 0,037
0
0,00 0,167
nr 0,167 0,167
0
+1,82 0,061
nr 0,060 0,067 618680
4,692 +8,01
0,180 0,00
4,356
0,180
nr
nr
3,473
0,085
4,356
0,180
32948
0
75
771
124
4797
6883
5042
9
0
149
169
3117
358
69
2915
5
4
4
33
0
AZIONI
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
QUOTAZIONI BOT
SCADENZA
PREZZO
TASSO %
13
43
73
104
135
164
196
227
255
288
318
346
99,985
99,948
99,911
99,879
99,837
99,788
99,716
99,660
99,641
99,568
99,502
99,441
0,000
0,350
0,320
0,290
0,310
0,300
0,400
0,460
0,420
0,460
0,490
0,520
14/04/14
14/05/14
13/06/14
14/07/14
14/08/14
12/09/14
14/10/14
14/11/14
12/12/14
14/01/15
13/02/15
13/03/15
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
Quantità
trattate Capitalizz.
0,891
0,00
0,877
nr
0,702
0,926
0
12
O Olidata
0,511 -0,20
0,512
nr
0,374
0,534
276057
17
P Parmalat
2,494
1,456
2,630
0,745
-0,08 2,498 0,013 2,460 2,548 337603
+0,41 1,457
nr 1,416 1,502
30844
+2,57 2,609 0,092 2,130 2,609 1324892
+0,61 0,741
nr 0,515 0,776 258366
0,00
nr
+1,63 4,966
nr 3,207 5,043 164140
-1,29 2,177
nr 1,778 2,355
64199
+3,21 11,604 0,320 11,001 12,717 9740882
+1,87 10,049 0,390 8,763 10,395
75548
-1,37 0,419 0,020 0,296 0,456
15647
0,00
nr
+3,89 8,721
nr 6,520 8,721 4054086
+3,95 4,517 0,033 4,045 4,570 753378
-0,97 0,719
nr 0,573 0,758 1590329
-1,45 0,379
nr 0,289 0,413
68233
+0,50 18,050 0,420 17,538 19,565 1144899
4560
0
942
35
0
150
109
5520
123
55
+0,41 2,442 0,100 2,183 2,619
60405
-0,06 0,836
nr 0,430 0,844 1745852
-0,87 1,707
nr 1,295 1,800 2253588
+1,51 1,274
nr 0,704 1,286 229936
+0,63 12,830 0,220 10,290 13,196 220898
-0,22 0,689
nr 0,553 0,781 518401
-0,23 0,214
nr 0,189 0,237 179950
+9,87 1,583
nr 1,294 1,583 519316
67
65
725
37
2683
113
174
18
R Ratti
RCS MediaGr r B
RCS Mediagroup
RCS Mediagroup risp
Recordati
Retelit
Risanamento
Rosss
S Safilo Group
Saipem
Saipem risp
Salini Impregilo
Salini Impregilo rnc
Saras
Sat
Save
Screen Service BT
Seat PG
Seat PG r
Servizi Italia 15 warr
Sesa
Sesa 18 warr
SIAS
Sintesi
Snai
Snam
Sol
Sorin
Space
Space warr
Stefanel
Stefanel risp
STMicroelectr.
T Tamburi
2,438
0,850
1,701
1,279
12,860
0,689
0,215
1,659
+3,09 15,516
+1,48 17,113
0,00 17,500
+0,18 4,359
0,00 12,580
+4,00 1,286
0,00 13,087
+0,15 13,068
+0,13 0,157
+6,25 0,002
+5,00 0,840
+5,68 0,472
+0,31 13,084
+1,35 3,272
-0,34 8,858
+0,83 0,110
+3,70 1,841
+1,97 4,212
+0,65 6,270
-1,07 2,234
-0,49 10,100
0,00
0,420 -2,07 0,428
146,000 0,00 146,000
6,730 -1,03 6,763
15,700
17,190
17,500
4,340
12,640
1,300
13,080
13,030
0,157
0,002
0,840
0,465
13,040
3,294
8,845
0,110
1,851
4,242
6,240
2,210
10,100
nr 14,386
0,680 15,499
0,710 16,220
1,490 4,263
1,594 12,219
nr 0,837
0,190 10,750
1,924 12,384
nr 0,061
nr 0,002
nr 0,480
nr 0,235
nr 11,476
nr 2,225
0,060 7,252
nr 0,107
nr 1,356
0,100 3,975
0,100 5,696
nr 2,108
nr 9,704
nr
nr 0,369
nr 146,000
0,100 5,491
2911
1392
199
71
3873
19,075
17,710
18,500
4,910
12,876
1,286
13,346
13,342
0,180
0,002
0,950
0,472
13,383
3,351
8,858
0,118
1,941
4,212
6,524
2,300
11,056
210833
966
2636116 7552
0
2
792892 1950
0
20
5301475 1223
2550
129
13689
723
462397
22
43222086
26
1094
1
531437
0
14769
184
38263
0
80006 2015
146677
5
365703
214
14477872 14243
12755
569
848804 1070
100
131
0
0,457 530476
36
146,000
0
0
6,880 5375415 6159
2,782
0,792
0,584
0,852
0,125
0,360
0,681
15,920
3,932
0,076
0,001
93,400
8,090
+1,02 2,792 0,041 2,182 2,792 587403
399
+2,19 0,806
nr 0,322 0,806 332009
0
-3,95 0,594
nr 0,473 0,626
60110
25
+1,49 0,857 0,020 0,712 0,875 146236362 11497
+0,81 0,125
nr 0,123 0,143 2987966
181
+8,76 0,360
nr 0,171 0,430
14700
2
+1,57 0,683 0,031 0,563 0,683 33812000 4113
+0,76 15,902 0,130 14,900 17,363 2187237 18773
+2,13 3,902 0,070 3,568 3,902 12028890 7843
+0,40 0,077
nr 0,042 0,080 53422585
143
0,00 0,001
nr 0,000 0,001 2022324
0
+0,05 93,433 2,700 91,002 120,260 131302 2860
+2,53 7,950 0,130 6,210 8,208 146798
558
Unicredit
Unicredit risp
Unipol
Unipol pr
UnipolSai
UnipolSai risp
UnipolSai risp B
6,655
6,535
8,930
5,680
5,050
2,810
276,900
2,792
+2,15 6,617
+0,85 6,521
+1,53 8,891
0,00 5,685
+1,90 5,017
-0,43 2,826
+0,98 275,936
+0,36 2,804
V Valsoia
11,190 -0,62 11,204 0,170 10,252 12,012
Tamburi 15 warr
TAS
Telecom IT
Telecom IT Media
Telecom IT Media rnc
Telecom IT rnc
Tenaris
Terna
Tiscali
Tiscali 14 warr
Tod's
Trevi Fin.Ind.
U UBI Banca
-0,28
1,00
0,19
(Prezzi vendita in $ per oncia). Un’oncia Troy=gr.31,1035
SCADENZA
0,050 4,895 6,666 7906749 5967
0,090 5,391 6,552 77389260 37750
0,090 7,827 9,435
8522
22
0,150 4,105 5,685 1363893 2524
0,170 3,602 5,017 2385488 1372
nr 2,154 2,831 15506614 6361
nr 175,169 275,936
12213
352
nr 2,058 2,804 1652270 1058
6714
117
28-03-2014
Londra
Milano (Euro/gr.)
Argento (Euro/Kg.)
1294,75
30,5659
484,8998
27-03-2014
EURO
1296,00 941,0204
30,5778
481,4602
-
BORSE ESTERE
GIORNI
Novare
Parmalat 15 warr
Piaggio
Pierrel
Pierrel 12 war
Pininfarina
4,980
Piquadro
2,148
Pirelli & C.
11,580
Pirelli & C. rnc
10,080
Poligrafici Editoriale 0,417
Pop Emilia 01/07
Pop.Emilia Romagna 8,805
Pop.Sondrio
4,578
Prelios
0,714
Premuda
0,380
Prysmian
18,080
0,24
-0,14
0,09
0,49
-0,01
0,20
0,33
0,91
0,00
0,31
0,00
ORO CHIUSURE
MERCATI
QUOTAZ.
VAR.%
Amsterdam (Aex)
Bruxelles (Bel 20)
Francoforte (Dax Xetra)
Hong Kong (Hang Seng)
Londra (Ftse 100)
Madrid (Ibex 35)
Parigi (Cac 40)
Sydney (AllOrd)
Tokio (Nikkei)
Zurigo (Smi)
New York (Dow Jones)
Nasdaq
401.79
3121.63
9587.19
22065.53
6615.58
10328.90
4411.26
5376.76
14696.03
8373.23
16323.06
4155.76
+0.80
+0.70
+1.44
+1.06
+0.41
+1.27
+0.74
+0.32
+0.50
+0.54
+0.36
+0.11
VWP è il Prezzo calcolato sui dati dell’intera seduta di negoziazione, comprese le fasi d’asta
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
X
RENDIMENTI ESTERI
Dati forniti da IL SOLE 24 ORE - RADIOCOR.
I dividendi indicati si riferiscono all'anno solare corrente o a quello precedente.
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
QUOT.
AZIONI
Vianini Industria
Vianini Lavori
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
1,488 +0,61
6,400 +1,67
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
Quantità
trattate Capitalizz.
1,480 0,020
6,367 0,100
1,192
4,960
1,496
6,440
3924
36674
45
279
W World Duty Free 10,090 +0,20 10,072
nr
9,242 10,905
460701
2564
Y Yoox
nr 25,642 34,569
469377
1506
0,143 1030607
0,008 2160200
0,294
50
44
0
1
Z Zucchi
Zucchi 14 warr
Zucchi rnc
25,510
0,00 25,673
0,115 0,00
0,003 +3,33
0,255 +2,00
0,115
0,003
0,255
nr
nr
nr
0,073
0,003
0,183
STAR
Acotel Group
20,200
Aeffe
0,833
Amplifon
4,864
Ansaldo Sts
8,445
Ascopiave
2,208
Astaldi
6,900
B&C Speakers
6,800
Banca Ifis
15,630
BB Biotech
128,400
Bca Finnat
0,510
Bca Pop.Etruria e Lazio 0,840
Biancamano
0,775
Biesse
6,370
Bolzoni
4,106
Brembo
26,720
Cad It
5,180
Cairo Comm.
6,810
Cembre
10,210
Cementir Hold
6,800
Cent. Latte Torino
3,558
Cobra
0,988
D'Amico
0,680
Dada
3,840
Damiani
1,725
Datalogic
9,380
Dea Capital
1,310
Digital Bros
3,720
EI Towers
42,140
El.En.
23,800
Elica
2,000
Emak
0,886
Engineering
52,800
Esprinet
7,615
Eurotech
2,520
Exprivia
0,950
Falck Renewables
1,478
Fidia
3,482
Fiera Milano
7,360
Gefran
4,200
Ima
35,970
Interpump
10,880
Irce
2,052
Isagro
2,698
IT WAY
1,916
La Doria
6,190
Landi Renzo
1,448
MARR
14,270
Moleskine
1,222
Mondo Tv
0,830
Mutuionline
4,868
Nice
3,330
Panariagroup
1,593
Poligr. S.Faustino
7,840
Poltrona Frau
2,954
Prima Industrie
13,650
R. De Medici
0,327
Reply
63,500
Sabaf S.p.a.
14,670
Saes
8,765
Saes rnc
7,300
Servizi Italia
5,570
Sogefi
4,686
TerniEnergia
2,164
Tesmec
0,728
TXT e-solution
10,090
Vittoria Ass.
10,670
Zignago Vetro
6,090
-0,35 20,312
+0,30 0,830
+0,08 4,879
+0,36 8,478
+0,36 2,205
+4,39 6,822
+1,87 6,742
+0,13 15,634
+1,10 128,601
+1,39 0,525
+1,51 0,837
0,00 0,775
+2,25 6,329
+3,22 4,053
+2,57 26,538
+3,60 5,137
-1,59 6,849
+0,10 10,180
+0,74 6,855
-2,09 3,583
+8,16 0,953
+1,72 0,675
+1,05 3,855
0,00 1,745
-0,64 9,506
-0,15 1,314
-1,33 3,720
-2,68 42,221
+0,76 23,896
-0,79 2,028
+1,20 0,884
-0,09 52,805
-0,59 7,674
0,00 2,526
+1,39 0,942
+0,54 1,482
+0,35 3,490
-0,67 7,419
-3,14 4,225
+0,36 35,886
+0,37 10,880
+0,59 2,059
-0,07 2,696
-1,59 1,938
-0,24 6,152
-0,82 1,448
+0,42 14,263
-0,33 1,231
+1,97 0,829
+0,62 4,841
+0,91 3,312
+1,14 1,596
-2,00 7,861
0,00 2,952
+0,29 13,879
+0,58 0,330
+1,76 63,540
-0,54 14,615
+1,92 8,670
+0,27 7,302
+5,00 5,508
+2,58 4,645
-0,09 2,161
+0,41 0,729
+1,87 10,079
+1,14 10,620
-0,41 6,102
nr 19,665
nr 0,730
0,043 4,025
0,180 7,796
0,110 1,775
0,170 6,630
0,280 6,404
0,370 11,790
7,000 115,438
0,010 0,361
nr 0,515
nr 0,499
nr 5,016
0,050 2,925
0,400 18,923
0,300 4,624
0,140 5,898
0,160 8,528
0,040 4,240
0,020 1,752
nr 0,564
nr 0,630
nr 3,383
nr 1,237
0,150 7,659
nr 1,204
nr 2,179
0,420 33,649
0,500 16,021
0,024 1,683
0,020 0,805
0,533 43,751
0,089 5,286
nr 1,834
nr 0,789
nr 1,326
nr 2,405
nr 7,039
nr 2,749
1,250 28,136
0,170 8,795
0,020 1,686
nr 2,292
nr 1,484
0,065 3,917
nr 1,198
0,580 11,639
nr 1,231
nr 0,500
0,120 4,050
0,075 2,729
nr 1,232
nr 5,900
nr 2,270
nr 9,295
nr 0,263
0,570 53,541
0,350 12,470
0,400 6,906
0,555 6,658
0,130 4,026
0,130 3,910
0,055 2,037
0,035 0,700
0,400 9,112
0,170 8,548
0,250 4,998
22,772
0,900
4,879
8,609
2,228
7,640
8,223
15,634
147,145
0,539
0,891
0,837
6,787
4,053
27,090
5,233
7,745
10,249
6,912
5,961
0,953
0,733
4,221
1,780
9,506
1,314
3,740
43,537
23,900
2,033
0,907
53,713
8,033
2,526
0,998
1,482
3,575
8,759
4,225
39,275
10,880
2,087
2,937
2,094
6,193
1,494
14,269
1,738
0,856
4,841
3,599
1,606
8,131
2,952
13,879
0,361
65,169
15,059
8,844
7,824
5,508
4,718
2,372
0,904
11,972
10,749
6,102
6503
383179
294124
866046
517303
813875
150973
96084
12398
5733558
2513767
73951
50705
100522
208965
83333
254124
8416
579046
247758
2827698
1321093
4253
51920
155633
792364
137753
149167
24264
217851
256331
37868
136342
360111
253351
2156788
17086
46868
128451
86230
296083
68735
11313
3780
363883
120317
37947
1209876
691082
13438
82618
103716
19180
165001
122047
743696
15314
21668
59205
50206
157167
387302
85332
758896
47227
47986
142730
85
89
1094
1526
517
671
74
841
1524
191
182
26
173
105
1772
46
537
173
1091
36
93
285
64
144
556
403
52
1193
115
128
145
660
402
90
49
432
18
313
61
1322
1185
58
47
15
191
163
949
261
22
191
384
72
68
414
145
124
594
169
127
54
151
544
81
78
119
716
537
26 .Lettere e Commenti
STAMPA
.LA
SABATO 29 MARZO 2014
LA STAMPA
I MIGLIORI LIBRI DELLA NOSTRA VITA
MARIO
CALABRESI
Leggendo ho scoperto perché
“la pace ha la forma di un cane”
esidero far conoscere ai suoi lettori il libro
che ho appena terminato di leggere e che,
pur non essendo né un romanzo né un «classico», mi ha profondamente coinvolta e commossa. Ecco perché: L’uomo che sussurra ai
cani di Graeme Sims (De Agostini) è da un lato una lettura che appassiona perché sgorga direttamente dal cuore
di un personaggio straordinario, dall’altro è un manuale
efficacissimo per tutti i proprietari di cani e per chiunque ami gli animali.
Graeme Sims è un’autorità in materia di dog training
nel Regno Unito, dove si esibisce con i suoi 15 cani per
dimostrare l’efficacia del proprio metodo di addestramento. Sims riesce a gestirli tutti contemporaneamente
e quasi senza parlare perché ogni cane sa cosa fare e obbedisce come se gli leggesse nel pensiero. Questo è frutto
del metodo di Sims, basato sul principio che i cani vanno
trattati da pari, e che solo così esseri umani e animali
possono imparare a capire le esigenze reciproche.
Sims spiega la sua tecnica del «sussurrare ai cani» dimostrando, anche con episodi autobiografici, come
chiunque possa comunicare con il proprio amico. Al contempo, ci offre una serie di consigli per scegliere il cane
più adatto a noi, per instaurare un rapporto di fiducia
con l’animale e per affrontare le situazioni difficili.
Io ho cani e ne ho sempre avuti e mi stupisce osservare
quanto siamo ancora indietro nel rapporto con loro. Per
questo leggere il libro di Sims mi ha fatto ridere e piange-
Continuate a scriverci
e a raccontarci
quali sono le letture
che hanno fatto
la differenza nelle
vostre vite, che vi hanno
dato sensazioni
indelebili. Come sempre,
la carta non è elastica
(massimo 3000
caratteri spazi inclusi)
D
Grazie a voi
conosco Zweig
1 Questo angolo di
Paradiso che è la «rubrica
dei libri» del sabato è per me
un appuntamento che
attendo con curiosità e
passione.
La mia passione per i libri
diventa sempre più forte
man mano che invecchio – e
ormai sono 69 suonati –
perché anche grazie al vostro
corner scopro che –
nonostante le varie letture
sin dall’infanzia, gli
innumerevoli autori, la
ricerca spasmodica della
letteratura a me sconosciuta,
sono e rimango tanto
ignorante.
La rubrica mi ha molto
aiutata in tale ricerca. Mi
sono sempre segnata i libri
che potevano interessarmi e
che non conoscevo e a questo
proposito vorrei ringraziare
chi mi ha fatto scoprire
Stefan Zweig con il suo
Mondo di ieri e altri piccoli
libri deliziosi.
La sua scrittura, anche se
un po’ arcaica, è splendida.
Purtroppo la traduzione del
Mondo di ieri non mi sembra
di buona qualità, ma
comunque il libro è
meraviglioso e per gli
insegnamenti e per
l’atmosfera che si respira nei
vari periodi storici.
Non fate morire
quest’iniziativa, vi prego!
Grazie ancora.
di non offendersi per quanto
posso dire. Vorrei solo fare una
considerazione sugli orari e
sull’impegno dei diversi corsi
di studio.
Dal confronto degli orari,
già dai primi anni di studio, si
può facilmente notare che ci
sono corsi (come Economia e
commercio o Scienze
Politiche) in cui gli studenti
hanno a lezione tre-quattro
mattinate a settimana, mentre
altri come Fisica o Matematica
(per non parlare di Medicina)
dove gli studenti hanno lezioni
tutti i giorni, sia al mattino che
al pomeriggio, e sovente hanno
anche compiti da fare a casa
durante il weekend.
Mi chiedo come sia possibile
che diversi corsi offerti dalla
stessa Università (nel mio caso
quella di Torino) richiedano un
impegno così differente. Se la
somma totale dei crediti alla
fine dei 3/5 anni è uguale, non
lo dovrebbero essere anche la
fatica e la dedizione che
occorre destinare allo studio
per raggiungere il tanto
sospirato traguardo?
Visto che è evidente che ci
sono dei corsi più «facili» di
altri, significa che anche il
valore degli studenti che
terminano il loro percorso e si
presentano sul mercato del
lavoro è differente. Non sto
parlando di competenze
1 Questa mia lettera vuole
essere una sorta di
provocazione, quindi prego
gli studenti universitari citati
«L’uomo che
sussurra ai cani»
di Graeme Sims
(De Agostini)
esiste anche
in versione e-book
Bruno
Ruffilli
re insieme, e a mano a mano che mi avvicinavo
alle ultime pagine mi accorgevo che le centellinavo, perché non finisse...
«Stiamo seduti insieme, come aquile nel nido, osservando i pascoli silenziosi sotto di noi.
Loro hanno il corpo appoggiato alle mie gambe… La pace ha la forma di un cane. La gioia ha
un folto mantello bianco e nero».
Editrice La Stampa
(RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA)
CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA
PAOLO BARONI
RESPONSABILE EDIZIONI LIGURIA
DARIO CORRADINO
ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO
REDAZIONI
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MARCO SODANO, GIANLUCA PAOLUCCI ECONOMIA E FINANZA,
PIERO NEGRI SCAGLIONE SOCIETÀ, RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI,
PAOLO BRUSORIO SPORT, GUIDO TIBERGA CRONACA DI TORINO
2
EDITRICE LA STAMPA SPA
PRESIDENTE JOHN ELKANN
AMMINISTRATORI
LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, JAS GAWRONSKI, ANTONIO MARIA MAROCCO,
LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE,
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DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI
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MARIO CALABRESI
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LA STAMPA, VIA GIORDANO BRUNO 84, TORINO
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LA TIRATURA DI VENERDÌ 28 MARZO 2014 È STATA DI 317.070 COPIE
TM
ROSA COLLA ALBA (CN)
www.lastampa.it/lettere
specifiche, ma esclusivamente
di modo di proporsi, modo di
intendere il lavoro, abitudine
fare delle rinunce per
raggiungere i propri obbiettivi
(per esempio uscendo con gli
amici esclusivamente durante
i weekend) e abitudine
all’impegno e allo stress di
orari di lavoro impegnativi.
Esistono lauree, e
soprattutto laureati, di serie A
e altri di serie B, ma il mondo
del lavoro questo lo sa?
SAMUELE BERTAINA
STUDENTE, 20 ANNI
Bot, non dovrebbero
nemmeno esistere
1 Dopo varie ricerche ho
scoperto che non esiste una
definizione di scopo del
denaro. Tutte le definizioni
girano intorno a un sinonimo:
per lo più unità monetaria.
Ebbene, se si osserva lo scopo
del denaro e come viene usato,
la sua definizione salta subito
agli occhi.
Il denaro è la
rappresentazione simbolica
dell’energia spesa per la
produzione di un bene o di
qualcosa ritenuto di valore. In
altre parole la
rappresentazione simbolica di
ciò che si è ottenuto con il
lavoro. La costituzione dice:
Il premio Igor Man, il riconoscimento intitolato alla memoria del «Vecchio Cronista»
che la direzione de La Stampa assegna
ogni settimana al giornalista che più si è
messo in evidenza, questa volta va al collega Bruno Ruffilli, della redazione web, per
i risultati raggiunti dal canale Tecnologia,
dedicato alle novità del mondo dell’informatica e delle nuove piattaforme, che da
quando è da lui curato ha quadruplicato il
numero dei lettori e quintuplicato quello
delle pagine viste.
REDAZIONE
AMMINISTRAZIONE TIPOGRAFIA 10126 Torino, via Lugaro 15, telefono 011.6568111,
fax 011.655306; Roma, via Barberini 50, telefono 06.47661, fax 06.486039/06.484885;
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VICEDIRETTORI
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REDATTORI CAPO CENTRALI
FLAVIO CORAZZA, GUIDO BOFFO
MARCO BARDAZZI (DIGITAL EDITOR)
LAURA CARASSAI
STAMPA IN FACSIMILE:
PREMIO IGOR MAN
G. PAROLISI
Provocazione
sui corsi di laurea
Linguaggi
Quotidiano fondato nel 1867
2
L’Italia è una Repubblica
democratica, fondata sul
lavoro. La sovranità
appartiene al popolo, che la
esercita nelle forme e nei
limiti della Costituzione.
Quindi i soldi appartengono ai
lavoratori e in senso lato allo
stato che li rappresenta.
Da questo punto di vista i
Bot non dovrebbero esistere
in quanto lo stato non ha
interesse ad emettere dei
buoni sui quali dovrà pagare
degli interessi, poiché dispone
del denaro ovvero dell’energia
dei suoi cittadini.
Il fatto che uno stato debba
dipendere da una banca
centrale che gli presta i soldi è
aberrante. Mi piacerebbe
vedere come funzionerebbe
una famiglia che per disporre
dei soldi guadagnati dai suoi
componenti li debba
richiedere in prestito pagando
pure gli interessi. Questo
sistema oltre ad essere
illogico è anche
incostituzionale. Quindi
nessuna tassa sui Bot in
quanto non dovrebbero
nemmeno esistere.
ROBERTO BOTTINELLI
Il generale nella Pelle,
questione di nome
1 Ho appena letto l’articolo
di Mattia Feltri relativo alla
visita del presidente Obama al
Colosseo, dove si cita, forse
per errore di tipografia, un
fantomatico generale Cork –
mai esistito – in luogo del
generale Clark, che aveva il
comando delle truppe alleate
che entrarono in Roma
liberata.
EZIO DALLOCCHIO
Nella Pelle di Curzio
Malaparte si chiama generale
Cork (il pranzo del generale
Cork).
[M. F.]
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Istituto Bancario S. Paolo; Carta di Credito telefonando al numero 011-56.381
L’editoriale
dei
lettori
NOI LAICI
NELLA CHIESA
ANTONIO GUARNIERI
he compito hanno i laici nella Chiesa? I
laici sono uomini come tutti gli altri,
pienamente partecipi nella Chiesa come nella società, partecipi dei successi e dei fallimenti sperimentati dagli
uomini, ma sono anche ascoltatori chiamati a trasmettere il Vangelo.
L’uomo moderno oggi vive la Quaresima con
distacco seguendo le celebrazioni Liturgiche nelle nostre parrocchie come delle semplici pratiche
socio-culturali e finisce quindi con l’abbandonare
perché non vede nessun rilievo nella propria vita.
Un significato sempre più grande acquista,
perciò, la testimonianza della comunità e, con essa, quella dei singoli, per riportare gli uomini a
interrogarsi sul valore della vita.
La ricerca e l’individuazione delle vie che raggiungono l’uomo contemporaneo per poterne interpretare, con lucida oggettività, le esigenze più
vere, porta alla necessità di un approfondimento
e di una traduzione in linguaggio moderno del
messaggio e della testimonianza di vita da parte
dei laici Cristiani. Tutto questo comporta un serio rinnovamento nelle nostre comunità chiamate
ad essere presenti e a manifestarsi nella vita di
tutti i giorni.
Creare nuovi punti di contatto e di relazione,
intravedere una reale applicazione della giustizia
sociale, prendere la responsabilità dell’avvenire
collettivo che si annuncia difficile, è un compito al
quale i Cristiani sono chiamati a partecipare. Sono convinto che abbiano la possibilità di dare un
contributo a migliorare il tempo in cui vivono solo
se sono continuamente attenti a cogliere le sfide
che provengono loro dalla storia.
Oggi più che mai i cattolici, diffusi in tutto il
mondo, sono chiamati a partecipare alla vita delle
città e della nostra Chiesa portando in esse una
testimonianza ispirata al loro credo e costruendo
con gli altri uomini un mondo più abitabile per
seguire Gesù nel deserto della vita.
C
Operatore Pastorale della Liturgia, Cisternino (Br)
oppure collegandosi al sito www.lastampashop.it; presso gli sportelli del Salone La Stampa,
via Lugaro 21, Torino.
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LA STAMPA
SABATO 29 MARZO 2014
PARTI SOCIALI,
I PERCHÉ
DI UNA CRISI
FRANCESCO MANACORDA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
ommemorando il suo predecessore Guido Carli e ricordando un altro periodo difficile come l’inizio degli Anni 70, Visco
ha detto che «lacci e lacciuoli,
intesi come rigidità legislative, burocratiche, corporative, imprenditoriali, sindacali, sono sempre la remora principale allo
sviluppo nel nostro Paese». Non si sono registrate repliche accese delle imprese, dei
corpi burocratici o delle pur numerose corporazioni. Dai sindacati, invece - specie dalla Cgil e da una Cisl che tenta sempre più di
distanziarsi dalla stessa Cgil - è arrivato un
coro di proteste e di rimbrotti alle parole
del Governatore.
Perché il sindacato s’indigna per quello
che non è certo un colpo diretto e specifico?
Perché avverte che l’attacco portato con
insistenza nelle ultime settimane da Matteo Renzi alla sua funzione di rappresentanza - e a quella speculare delle associazioni imprenditoriali - parla oggi agli umori
profondi del Paese e si trova in sintonia con
essi. E dunque il mondo sindacale reagisce
con sensibilità esasperata a ogni commento, anche incidentale, che metta in dubbio
la sua ragion d’essere e ne sottolinei invece
le rigidità che ostacolano le riforme.
Il segretario generale della Cgil Susanna Camusso - oggi il più diretto avversario
di Renzi nella battaglia sulla rappresentanza delle parti sociali, ma di fatto anche nel
C
GIOVANNI DE LUNA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
alter Veltroni ci racconta
tutto questo in un film
(«Quando c’era Berlinguer») molto coinvolgente. Anche chi non è
mai stato iscritto al Pci subisce il fascino di
quelle immagini; c’è il meglio della sinistra
italiana e c’è il presagio della sua fine:
quelle piazze, quei comizi e quei funerali
sono piene di persone ognuna con la sua
storia, la sua personalità, volti scarni e
corpi magri di un’Italia che stava per
scomparire. Una realtà totalmente novecentesca; non le folle anonime dei regimi
totalitari, ma una comunità stretta da una
prossimità fisica oltre che politica, che
non ha niente da spartire con la folla virtuale del post Novecento.
Il film ha un incipit incisivo: studenti
che alla domanda «chi era Berlinguer» rispondono in modo strampalato. Non sono
degli sprovveduti e lo si vede dai loro
sguardi autoironici. Ma questo rende la loro ignoranza ancora più stridente. Veltroni lancia una sfida a questa ignoranza e la
perde, mancando quello che si potrebbe
definire l’obbiettivo didattico del suo film.
Troppi personaggi e troppi eventi sono
dati per scontati (Santiago Carillo, George
Marchais, lo strappo da Mosca, l’eurocomunismo...); la scelta di parlare del decennio 1974-1984 appiattisce la figura di Berlinguer sul «compromesso storico» e identifica nelle Brigate Rosse (attraverso la testimonianza di Franceschini) l’unica al-
W
io figlio
Edoardo
non aveva ancora 30 anni. All’inizio – dopo la sua morte
– non ho fatto nulla. Ero distrutta», dice Rosella Milesi Saraval.
Per un attimo gli occhi della coraggiosa signora milanese tradiscono un dolore che mai sparirà.
«Dopo un paio di anni con gli
altri miei figli, Alessandro e Daniele, e i tanti amici di Edoardo
abbiamo pensato di fare in sua
memoria qualcosa che lo rappresentasse. Edoardo aveva tutto quello che poteva desiderare
un giovane della sua età. Viaggiava molto per lavoro; da poco
era stato ammesso a fare un master all’Insead di Fontainebleau;
era estroverso, sportivo, pieno
d’interessi. Appassionato di politica era iscritto al Pds, epoca
Achille Occhetto. Un giorno ricordai che mi aveva parlato del
centro sociale Leoncavallo; mi
raccontò che era posto dove facevano cose culturali interes-
«M
dibattito interno al Pd sulla nuova legislazione del lavoro - sostiene che di crisi del suo
sindacato non si può parlare perché gli
iscritti aumentano. È vero che nel 2012, ultimo anno per il quale sono disponibili i dati sul
suo sito, gli iscritti alla Cgil sono saliti dello
0,49% arrivando a 5 milioni e 712 mila persone. Ma è vero anche che di quei 5,7 milioni 2,7
sono lavoratori attivi e ben 3 milioni pensionati. Tra i lavoratori attivi, poi, i lavoratori
«atipici», ossia quelli con le forme di lavoro
più diffuse tra i giovani al primo impiego, sono 71 mila e i disoccupati 13.500, ossia rispettivamente circa l’1,2% e poco più dello 0,2%
del totale degli iscritti. Percentuali che danno con precisione la misura di quanto (poco)
siano rappresentate in una grande organizzazione le nuove categorie del lavoro o quella
dei senza lavoro.
In passato il sindacato, con la sua difesa
dei diritti - e qualche volta dei privilegi - di chi
un posto fisso lo aveva, era visto da chi stava
ai margini del mondo del lavoro garantito come un soggetto forse estraneo ma non ostile;
la prospettiva e la speranza dei disoccupati e
dei lavoratori precari era appunto quella di
entrare nel mondo dei «garantiti» difesi da
quello stesso sindacato. Negli ultimi anni, invece, la situazione è cambiata radicalmente:
chi non ha un lavoro non riesce a sperare che
nel suo futuro ce ne sia uno; chi non ha un
contratto a tempo indeterminato sa che difficilmente potrà approdarvi. In molte aziende e luoghi di lavoro dipendenti divisi dall’età
e dunque da diverse forme contrattuali svolgono mansioni sostanzialmente identiche,
ma con sensibili disparità di retribuzione e di
diritti. Lavorano fianco a fianco divisi da barriere invisibili eppure altissime. E il sindacato oggi sembra stare da un lato solo di quelle
barriere.
Il gioco al ribasso sui diritti e sulle tutele
dei lavoratori è un rischio certamente da evitare, ma da evitare sono anche rigidità che
non consentono alcun cambiamento. La sindrome del no - alle riforme del mercato del
lavoro così come alla spending review - rischia di bloccare una spinta innovativa senza peraltro garantire un dividendo in termini
di consensi a chi pronuncia sempre quel no.
IL FILM DI VELTRONI
SU BERLINGUER:
20 ANNI DI RITARDO
ternativa di sinistra al Pci. Ma sono soprattutto la struttura narrativa del film e il suo
linguaggio ad ostacolarne l’efficacia didattica. Molte immagini sono inedite, alcune
prese da video amatoriali, evitando la replica di un repertorio televisivo visto mille volte: quelle di Riva Trigoso, in cui Berlinguer,
il giorno prima del comizio di Padova in cui
morirà, incontra i compagni della locale sezione del Pci, ce lo mostrano fragile e provato, tanto che gli spettatori vorrebbero gridare di salvarlo, di evitargli quella tragica
tappa finale. Ma sono immagini a cui non
viene dato respiro, subordinate alla voce
narrante (in cui ricorre spesso l’«io» di Veltroni) e soprattutto usate di contorno al vero pezzo forte del film che sono prevalentemente le testimonianze del vecchio gruppo
dirigente comunista (Macaluso, Ingrao,
Tortorella, Napolitano...). Interviste intense
e partecipate, ma che riproducono una logica tutta interna alla storia del Pci.
Veltroni da tutti raccoglie lo stesso drastico giudizio: il Pci è finito con Berlinguer.
Aldo Tortorella dice qualcosa di più: «Dopo la sua morte nominammo un segretario provvisorio, e avevamo sperato che sa-
Di profilo
CHIARA BERIA
DI ARGENTINE
reste stati voi a proseguire il cammino di
Enrico». «Voi», cioè una nuova generazione con Veltroni stesso, D’Alema, Fassino e
gli altri. Non è andata così. Il Pci fu travolto dalla grande slavina che tra il 1992 e il
1994 portò al crollo del sistema politico
della Prima Repubblica. Restò in piedi come PdS, subendo la pesante scissione di
Rifondazione comunista. In questo contesto, gli eredi di Berlinguer diedero vita a
un curioso paradosso: molti diventarono
ministri, qualcuno anche presidente del
Consiglio, raggiungendo l’apice della loro
carriera politica proprio nel momento in
cui le loro idee crollarono tra le macerie di
un’Italia antropologicamente lontana da
quella sognata da Berlinguer. Diventarono tutti ex comunisti con troppa disinvoltura, scavando un vuoto alle loro spalle.
Quel vuoto oggi è stato riempito da Matteo Renzi, una figura che è totalmente
estranea alla loro storia. In questo senso,
l’amarezza e la sincerità che accompagnano la riflessione di Veltroni lasciano intuire, nel film, un sofferto tentativo di elaborazione del lutto che arriva, però, in ritardo di venti anni.
Un centro sociale
in memoria del figlio
santi. Così, ho avuto l’idea di creare un luogo dove i giovani delle
periferie potessero incontrarsi e
coltivare le proprie passioni. Ma
non sapevo da che parte cominciare!».
Milano 1996, Milesi, discendente di una nota famiglia d’industriali, confida a un’amica come vorrebbe ricordare Edoardo
Kihlgren (il figlio secondogenito
nato dal matrimonio con un signore svedese; in seconde nozze
è sposata con l’ingegner Saraval). Allora l’amica le parla di
uno straordinario prete, da sempre in prima fila sul fronte del disagio giovanile, don Gino Rigoldi, cappellano del Beccaria, il
carcere minorile di Milano e presidente di Comunità Nuova. E’
l’economista Marco Vitale, altro
amico di famiglia, a organizzare
l’incontro tra la dolente madre e
il prete di strada.
Due mondi all’apparenza distanti per dare vita a un miracolo. Da quell’incontro è nato, infatti, il centro sociale Barrio’s nel
popoloso quartiere della Barona. 315 giorni d’apertura, 60 mila
presenze, 400 eventi ogni anno il
Barrio’s che, secondo un’indagine finanziata dall’Ue, è uno dei
migliori centri europei per la riqualificazione del territorio e
l’aggregazione dei giovani, è un
luogo per leggere e assistere a
spettacoli, dove c’è il doposcuola
per bambini in difficoltà e si
ascolta buona musica, si beve
una birra al bar e s’insegna l’italiano ai figli d’immigrati.
Inventato da don Gino («Conservo la lettera in cui Vitale gli
scriveva: “Penso che finalmente
Lettere e Commenti .27
.
OPPOSIZIONE PD:
LA STRATEGIA DEL
PAN PER FOCACCIA
FEDERICO GEREMICCA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
atteo» - come direbbe Obama... - ha infatti tirato dritto (come al solito) per la
sua strada, convinto che correzioni, incertezze e addirittura marce indietro
sarebbero esiziali a meno di 60 giorni
dal voto europeo di maggio. Esiziali per lui stesso ed il suo governo: ma esiziali anche per il Pd, naturalmente. Ed è appunto
alla luce di questa considerazione che la linea, il ruolo e perfino
gli obiettivi delle opposizioni interne al segretario-presidente
appaiono sempre più oscuri e di difficile comprensione.
La prima sensazione che il tipo di opposizione delle minoranze Pd trasmette all’esterno, infatti, è che intendano praticare il
famoso «pan per focaccia»; e cioè riservare a Matteo Renzi lo
stesso trattamento - diciamo così - del quale il sindaco di Firenze ha gratificato Enrico Letta e il suo governo: un continuo lavoro ai fianchi fino allo sfinimento dell’«avversario». Può essere,
naturalmente. Ma mentre l’obiettivo di Matteo Renzi - criticabile finché si vuole - apparve chiaro fin da subito (sostituire
l’«amico» Enrico a Palazzo Chigi) assai più difficile è capire a
cosa puntino le opposizioni interne.
Bersani, Cuperlo, Fassina e gli altri leader delle minoranze,
vogliono forse la crisi di questo governo per andare al voto in
autunno? Oppure puntano alla caduta di Renzi per sostituirlo
con un altro leader democratico? O più modestamente, infine,
vogliono maggior «concertazione» col segretario, sia sulla gestione del partito che sulla rotta dell’esecutivo? Un esame realistico della situazione, porterebbe a pensare che l’obiettivo - del
tutto legittimo nelle dinamiche interne a un partito - sia quest’ultimo: limitare (o addirittura ridurre) il «potere» del segretario-presidente.
Ed è infatti soprattutto questo quel che si percepisce all’esterno: un continuo lavoro di interdizione, un ripetuto tirare
il premier «per la giacchetta» semplicemente per frenarlo, rallentarlo, condizionarne le mosse. È una strategia - intendiamoci - che non può scandalizzare nessuno: ma che potrebbe, sui
tempi medio-lunghi, rivelarsi davvero un pessimo affare, tanto
per le minoranze interne al Pd, quanto - in vista del voto ormai
vicino - per il partito nel suo complesso.
L’elettorato di centrosinistra è purtroppo abituato alla dinamica per cui gli «sconfitti» provano - sistematicamente - a vendicarsi dei «vincitori» (semplifichiamo per chiarezza). La storia di questa parte politica, infatti, da oltre vent’anni è sanguinosamente segnata (chiedere a Prodi oppure a Veltroni...) da
regolamenti di conti originati appunto da uno spirito di rivalsa spesso personale - del quale iscritti ed elettori ripetono come
possono di non poterne più (e il fulmineo e clamoroso avvento
di Renzi ne è, in fondo, la prova).
Inoltre, la popolarità che continua ad accompagnare il cammino di Renzi - e dalla quale tutto il Pd dovrebbe trarre soddisfazione - sconsiglierebbe di trasmettere all’elettorato l’idea che
(come al solito) capi o aspiranti tali, si siano messi al lavoro per
indebolire il nuovo leader, provando a ricacciarlo nella «palude».
Saggezza (e perfino spirito di conservazione) consiglierebbero,
al contrario, di sfruttare e perfino enfatizzare - finché possibile l’energia e la popolarità del nuovo giovane leader, che ha ridato
linfa al Pd e continua ad esser in testa ad ogni sondaggio.
Sfruttare la popolarità di Renzi a vantaggio dell’intero partito, insomma. Una strategia che dovrebbe esser considerata valida sempre, naturalmente: ma valida ancor di più quando al
primo test elettorale del «nuovo Pd» manca appena una manciata di settimane. E invece, alla luce delle storie passate, si può
supporre che il lavorio ai fianchi continuerà: con quali successi
e con quali risultati (per il Paese e per il Pd) lo si vedrà ad urne
europee aperte e scrutinate...
«M
potrai realizzare il tuo sogno”, ricorda Milesi), ospitato in un edificio del Comune, il Barrio’s è
cresciuto – di anno, in anno –
grazie al forte impegno non solo
economico di «Amici di Edoardo», l’Associazione guidata da
Rosella Milesi Saraval. «Ammetto: non ero mai stata prima
alla Barona! Né in vita mia avevo
mai fatto una raccolta di fondi.
Ma piano, piano ho imparato
molte cose. Ho fatto tanti incontri interessanti», dice sobriamente Milesi.
In realtà, in questi anni Rosella Milesi non solo ha creato una
rete di sostenitori (tra i 200 soci
di «Amici di Edoardo» molti nomi eccellenti, note aziende, fondazioni bancarie) ma ha inventato con un team di volontari un
impressionante numero d’iniziative per sostenere quel luogo alla
Barona che ha conquistato personaggi come Ermanno Olmi,
Lella Costa, Moni Ovadia. E ancora. In nome di Edoardo che
amava molto leggere e aveva anche scritto un libro mai pubbli-
cato sua madre ha voluto il «Premio Edoardo Kihlgren» riservato agli autori under 35 anni (vengono selezionati da 2 giurie, una
composta da 180 studenti di 7
scuole superiori milanesi; la XV
edizione sarà il 28 maggio).
Ma c’è di più. «Uno dei grandi
rischi che corrono i giovani delle
periferie più disagiate è quello di
perdere la speranza nel futuro»,
ha ammonito don Rigoldi presentando, martedi 25 marzo, con
Rosella Milesi Saraval i primi risultati di «QuattroVie». E’ il loro
ennesimo progetto, questa volta
per aiutare i giovani disoccupati.
Sorride Milesi raccontando dei
corsi per idraulici, falegnami o
riparatori di bici; dei 16 su 28
partecipanti che hanno già trovato lavoro o avviato una piccola
impresa e delle borse di lavoro –
500 euro al mese per 6 mesi – assegnate ai più meritevoli del corso appena concluso. Parla lady
Milesi del sostegno avuto in questi anni dal marito; a tratti si
confessa stanca, sussurra la sua
età. Spero non s’arrenderà mai.
T1 CV PR T2
SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 28
LA STAMPA
SABATO 29 MARZO 2014
Trofeo della nuova musica italiana
Il Ministero dell’Istruzione e l’Associazione Mecenate 90
con Radio Italia promuovono il «3° Trofeo della Nuova
Musica Italiana. 7 Note dalla scuola», per studenti delle
scuole secondarie. Gli studenti sono chiamati a comporre
una canzone che verrà votata da esperti e giuria popolare.
Gli studenti, singoli o gruppi, potranno registrarsi sul sito
www.trofeistudenti.it entro il 6 aprile 2014 e caricare il
materiale richiesto entro e non oltre il 4 maggio.
CULTURA
SPETTACOLI
BOLOGNA
L
«Lavoriamo sui
difetti provocati
dal tempo – dice
la responsabile
del Laboratorio
dell’Immagine
Ritrovata -.
Mediamente
restauriamo
oltre cento film
all’anno, per un
fatturato di 3,5
milioni»
&
GIANNI RONDOLINO
L
Forbici, pinze e bisturi
così rinasce un film
Viaggio nel Laboratorio della Cineteca di Bologna
che restaura Chaplin e Rossellini tra filologia e artigianato
Per « Roma
Citta Aperta»
Roberto
Rossellini nel
1945 si è servito
di pezzi di
pellicola
raccattati come
capitava. Il
prossimo
restauro sarà
«Salvatore
Giuliano» di
Rosi
zare nuove pellicole oltre alla versione
digitale». In questa sala tutto è manuale, compresi i passafilm che permettono di osservare le pellicole fotogramma per fotogramma.
Le fasi successive sono meno romantiche ma altrettanto efficaci: una
volta ripulito in lavatrice (già!), il film
viene scannerizzato e va al restauro
digitale, per eliminare le impurità dell’immagine e stabilizzarlo. 35 persone
correggono righe, polveri, frammenti
29
Roma città aperta
quel capolavoro
per scommessa
FRANCO GIUBILEI
eggenda vuole che per Roma Citta Aperta Roberto
Rossellini si sia servito di
pezzi di pellicola raccattati come capitava, fra stock
scaduti e materiale comprato al mercato nero, anche perché i tedeschi
avevano da poco lasciato la città e i
mezzi, più che scarsi, erano di fortuna. Quando gli esperti della Cineteca
di Bologna si sono ritrovati fra le mani i resti del film recuperati dieci anni
fa negli archivi della Cineteca Nazionale di Roma, la leggenda si è rivelata
realtà: quelle «frattaglie», definizione impietosa da addetti ai lavori, erano il negativo originale dell’opera
simbolo del Neorealismo italiano,
tutta roba che si credeva perduta. Da
lunedì l’edizione restaurata tornerà
in sala, un momento centrale del Progetto Rossellini promosso dalle due
cineteche e da Cinecittà Luce, che ha
già visto rimettere a nuovo Stromboli
terra di Dio, Viaggio in Italia, Germania anno zero, Paisà e India.
Un lavoro oscuro e di grandissima
pazienza, il restauro di un film: pellicole corrotte dagli anni e dall’uso, a
volte bruciate, o rabberciate con lo
scotch dall’operatore quando si
strappavano durante la proiezione,
entrano in una clinica molto speciale
per uscirne mesi più tardi (per Roma
Città Aperta ce ne sono voluti sei), riportate all’antico splendore
e a una versione digitale che
le mette al riparo dagli insulti del tempo.
E’ quel che succede al Laboratorio L’Immagine Ritrovata
della Cineteca
di Bologna, fra
i migliori centri
al mondo: dalle
sue cure sono
passati lungometraggi e comiche
di
Chaplin, film
della Fondazione Scorsese da
La Dolce Vita a
Il Gattopardo a
C’era Una Volta
in America. Sempre qui ci si occupa
dell’opera di Francesco Rosi: dopo Il
Caso Mattei e Lucky Luciano, il prossimo sarà Il Bandito Giuliano. «Nel nostro centro lavorano un’ottantina fra
dipendenti e collaboratori, tutta gente che formiamo noi e che, come nel
caso del Gabinetto del Dottor Caligari,
a volte si trova a lavorare con una
parte di negativo, insieme a positivi
di varia provenienza. Per i sottotitoli,
in questo caso, ci siamo rifatti all’edizione in 16 millimetri», spiega Elena
Tammaccaro, responsabile progetto
restauro dell’Immagine ritrovata.
Nonostante il ruolo determinante
delle tecnologie digitali, i primi interventi restano nel solco di un tradizionalissimo taglio e cucito nel reparto
«Riparazione pellicole», tappa iniziale del complesso make-up: «Siamo
otto persone, tutte donne, il nostro è
un lavoro manuale di grande pazienza – racconta Marianna De Sanctis,
fra cumuli di «pizze» da cui occhieggiano etichette storiche come Senso o
Germania Anno Zero -. Noi ci prendiamo cura degli originali, li ripariamo
fisicamente, mettendoli in condizione di passare poi attraverso lo scanner senza danneggiarsi. Ci serviamo
di forbici, pinze e bisturi chirurgici.
Abbiamo anche l’attrezzatura per la
duplicazione fotochimica, per realiz-
.
traballanti, variazioni di luci e densità
delle immagini. «Lavoriamo sui difetti
provocati dal tempo – aggiunge la responsabile -. Mediamente restauriamo oltre cento film all’anno, per un fatturato di circa 3,5 milioni». E siamo alla Colour Correction: a questo punto
entrano in gioco i committenti del restauro, possibilmente col direttore
della fotografia o qualcuno che si trovava sul set, fra filologia e artigianato
d’essai. Si lavora su luce e colore, con
l’obiettivo di avvicinarsi il più possibile alle condizioni iniziali. Naturalmente c’è anche l’audio, con la digitalizzazione del suono, la riduzione del rumore di fondo e la restituzione del sound
originale. Fino al cuore tecno del laboratorio, una visione da 2001 Odissea
nello Spazio: è una sala refrigerata ingombra di macchine e server, illuminata in bluette. E’ qui che riposano i
film restaurati prima di riprendere la
via dei cinema.
a Cineteca di Bologna porta in
70 sale italiane (tra cui la Sala
Tre del Massimo) da lunedì il
film restaurato Roma città aperta, capolavoro di Roberto Rossellini. Il
«tempo di Roma città aperta» venne
nell’estate del 1944, quasi per caso,
per una serie di circostanze, avventurose e paradossali, persino incredibili, che favorirono la nascita di un capolavoro suo malgrado, contro ogni
aspettativa e al di là di ogni concreta
previsione. Fu una specie di scommessa, che Rossellini e i suoi amici e
collaboratori lanciarono in quei mesi,
per dimostrare a sé e agli altri che era
possibile riprendere a lavorare nel cinema, che si poteva fare a meno dei
mezzi tecnici abituali, delle attrezzature, delle case di produzione, persino degli attori: bastava un po’ di pellicola e una grande abnegazione, un
grande coraggio, un
ottimismo di fondo.
Soprattutto si trattava di affondare lo
sguardo nella realtà del momento e
coglierne, con la
macchina da presa,
la verità, senza gli
orpelli del cinema
spettacolare, fuori
dei condizionamenti della produzione
corrente. E certamente Rossellini
seppe affondare
quello sguardo nella realtà e restituircene, in modi e forme in larga misura
inconsuete, la verità, l’autenticità.
Grazie anche all’interpretazione di
Anna Magnani e
Aldo Fabrizi, due
grandi attori che
penetrano nei personaggi drammatici e rendono alcune
sequenze memorabili e straordinariamente ancora oggi
strazianti.
Su Roma città
aperta, sulla sua genesi, la sua storia, il
suoi significati, sono stati scritti migliaia di articoli e di
saggi, sono state
raccolte centinaia
di testimonianze.
Naturalmente la
mitizzazione del
film ha prodotto
una serie di mistificazioni, esagerazioni, invenzioni, ed
anche non poche
critiche, ridimensionamenti, demistificazioni. A conferma, non tanto e non solo del valore del
film, della sua importanza e del suo
posto nella storia del cinema (italiano
e mondiale), ma anche e soprattutto
del suo significato simbolico. Per usare una suggestiva espressione di
Jean-Luc Godard, «ecco la prova che
tutte le strade portano a Roma città
aperta», cui si può anche aggiungere
che «tutte le strade partono da Roma
città aperta».
T1 CV PR T2
SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 30
LA STAMPA
SABATO 29 MARZO 2014
MILANO
I
Intervista
Vent’anni fa moriva
una leggenda senza eredi
Luca Carboni: per l’Italia significò la libertà ...
C’è un sentimento generale
che è di una generazione. Poi
c’è un ordigno perfetto che
fa esplodere tutto: in quegli
anni lo hanno costruito loro
Luca Carboni
Kurt Cobain, a vent’anni dal suo suicidio. Sarà ricordato a Brooklyn il leader dei Nirvana, nella Rock and Roll Hall of Fame
Non riesco neppure a dire quanto mi
senta colpevole per questo», scrisse
nel biglietto che trovarono accanto al
suo cadavere. «La rabbia adolescenziale ha pagato bene, ora sono vecchio
e annoiato», aveva scritto in una canzone uscita poco prima.
Il 3 marzo 1994, a Roma, Kurt Cobain si salvò a malapena da un’overdose di farmaci. «Quando si risvegliò
– raccontò poi il medico -– mi disse
che era stato un errore. Non gli cre-
detti e lo feci ricoverare in una stanza senza finestre».
«In quel momento nel mondo c’erano tante esperienze interessanti, ma
nessuna così connessa con la realtà,
con un mondo che esisteva e tuttora
esiste e che allora, come un po’ oggi,
sembrava dimenticato». Chi parla è
Luca Carboni, che nei primi Anni Novanta scriveva le più belle canzoni
d’Italia e che da lontano («Mi sentivo
più vicino a gruppi più contaminati,
Red Hot Chili Peppers e R.E.M.») seguì la breve e intensa parabola dei Nirvana con grande attenzione.
«Sono stati una grande band e alla
fine, soprattutto quando passa il tempo, ciò che rimane sono i pezzi, la musica, la scrittura: c’è un sentimento generale che appartiene a una generazione, ma poi c’è una punta che costruisce
l’ordigno perfetto, quello che fa esplodere tutto. E in quegli anni l’ordigno
perfetto l’hanno costruito loro. E ne
hanno pagato le conseguenze: il successo, specialmente quello planetario
come il loro, è sempre un gran problema. È chiaro che ti dà piacere essere
apprezzato, ma la popolarità può essere anche violenta, ti arriva addosso
in modi inaspettati, e nessuno ti può
preparare all’urto, e non ti abbandona più. E se sei un puro, come certamente era Kurt Cobain e la tua storia
personale e familiare ti indebolisce, è
ancora più difficile».
“Il teatro ha bisogno
dei giovani dell’Accademia”
tutti i teatri e tutti gli attori accorsero
in massa. Anche i negozi di via Nazionale tirarono giù le saracinesche. Il
carro funebre era tirato da quattro cavalli neri coi pennacchio. Io pensai:
“Ma chi era mio nonno: un re?”»
La presidente D’Amico: sogno una loro compagnia
SIMONETTA ROBIONY
ROMA
altro giorno a Palazzo
Madama, in occasione
della Giornata Mondiale
del Teatro, insieme ai
grandi protagonisti del
nostro palcoscenico c’erano le giovani promesse dell’Accademia nazionale di Arte drammatica, intitolata a
Silvio d’Amico che l’ha fondata. Da
qualche mese, per quei curiosi scherzi del destino, presidente dell’Accademia è Caterina d’Amico, nipote di
Silvio e figlia del musicologo Fedele
d’Amico e di Suso Cecchi, la più famosa sceneggiatrice italiana.
L’
Cheeffettolefaaverpresoilpostodi
suo nonno?
«Una infinita allegria e un po’ di commozione. Ho pensato ai miei: si sarebbero divertiti. Ho avuto anche dei
dubbi: sono già preside del Centro
sperimentale di Cinematografia.
“Non posso accettare”, ho risposto
subito. Mi hanno spiegato invece che
i due incarichi non sono incompatibili perché uno, l’Accademia, è una rappresentanza istituzionale mentre ai
corsi pensa Lorenzo Salveti, l’altro è
Spettacoli .31
KURT COBAIN
PIERO NEGRI
l corpo lo trovò un elettricista,
chiamato per installare un antifurto: Kurt Cobain era disteso
nella serra di casa sua, a Seattle, estremo Nord Ovest degli
Stati Uniti, con un fucile tra le gambe, un biglietto d’addio infilato nella
terra di un vaso, un rivolo di sangue
vicino alla testa e una dose letale di
eroina nelle vene. Era il 10 aprile
1994, aveva 27 anni: l’autopsia stabilì
che la morte risaliva, probabilmente,
al 5 aprile. A giorni sono esattamente
vent’anni, e l’unica vera cerimonia si
terrà a Brooklyn, il 10 aprile, quando
i Nirvana, il trio che Kurt Cobain fondò e guidò dal 1987 alla morte, entreranno in quell’istituzione molto americana che si chiama Rock and Roll
Hall of Fame, un museo-tempio in cui
si è accolti e celebrati per chiara fama, vivi o morti, solo a 25 anni dall’uscita del primo disco.
Il primo disco dei Nirvana uscì
nel 1989, venticinque anni fa, ma il
gruppo e Kurt Cobain fecero storia a
partire dagli ultimi mesi
del 1991, quando gli Stati
Uniti e poi il mondo si innamorarono di questo nuovo
suono di chitarra elettrica
in arrivo dalla costa ovest
degli Usa, di un album (Nevermind, a oggi ha venduto
trenta milioni di copie) e di
una canzone (Smells Like
Teen Spirit) che sembravano poter riassumere in sé
gli ultimi trent’anni di musica rock. Nel novembre
1991, nei giorni in cui l’album entrava tra i dieci più venduti
d’America, i Nirvana erano in Italia
a suonare, a Muggia, Mezzago, Roma e Baricella. Roma a parte, paesi
più che piccole città, piccoli locali
nei quali all’epoca girava il nuovo
rock italiano e l’avanguardia alternativa: due mesi dopo, Kurt e compagni sarebbero finiti al numero 1
della classifica americana, spodestando Michael Jackson.
Fu una svolta improvvisa, totalmente inattesa, che apparve storica
già nel momento in cui accadeva: finivano gli Anni Ottanta, si spegnevano le luci colorate del pop e tornava
l’urlo oscuro del rock. Ma quel passaggio repentino contribuì anche a
uccidere Cobain, che non era in grado di gestire la popolarità. Si rese
conto di essere diventato, suo malgrado, ciò che più disprezzava: «Non
provo più l’esaltazione di ascoltare e
creare musica, così come di leggere e
di scrivere, da troppi anni ormai.
.
operativo, più pratico».
Mai pensato di unire queste due istituzioni in fondo simili?
«Ci fu un intenso dibattito negli Anni
60 che si concluse lasciando le cose come stanno. L’Accademia, che è equiparata a una università, dipende dal ministero della Pubblica Istruzione, il
Centro, che non rilascia un titolo di
studio ufficiale, da quello dei Beni Culturali. Spesso lavoriamo insieme, contenti di avere a Roma due scuole importanti. Piero Maccarinelli, quando
ha formato la sua compagnia di giovani
attori, li ha scelti un po’ qui e un po’ là».
Leidicediaverfattocinquantamestieri: cosa l’è servito di più per questa
esperienza?
«Due cose. La prima: esser stata aiuto
regista di De Lullo, quando all’Eliseo
lavorava solo con Romolo Valli. Ero
una brava intermediaria con gli attori: spiegavo bene cosa voleva Valli, anche lui a volte rimproverato da De
Lullo che gli rinfacciava di non aver
frequentato l’Accademia. La seconda:
aver lavorato con persone meravigliose ma incontentabili a cui non bastava
mai ciò che facevamo: Tirelli, per
Caterina d’Amico
presidente
dell’Accademia
Nazionale di Arte
Drammatica
«Con allegria e commozione
ho preso il posto di mio nonno
Silvio che l’aveva fondata
con energia ed entusiasmo
per aprire al mondo
il nostro palcoscenico»
esempio, o Lina Wertmuller».
Lei ha conosciuto suo nonno?
«Avevo sei anni quando è morto. Mi ricordo che quando andavo dai nonni a
pranzo mi intratteneva raccontandomi lunghe storie come fosse in scena,
perché ero inappetente e questo lo
preoccupava. E poi ricordo il suo funerale che ho visto insieme a mia nonna e
mio cugino dalle finestre: la famiglia
aveva deciso che la nonna non ci fosse
e noi nipoti più piccoli le tenessimo
compagnia. Nonno è morto all’improvviso a 68 anni. Non ce l’aspettavamo.
Fu un funerale straordinario».
In che senso?
«Paolo Grassi lo fece diventare la rappresentazione fisica del teatro italiano. Fu una operazione politica: voleva
che il teatro fosse considerato cultura
e potesse accedere ai finanziamenti
pubblici come poi è stato. Si chiusero
Che qualità aveva suo nonno?
«Energia ed entusiasmo. Come pure
mio padre. Volle l’Accademia per sprovincializzare il nostro teatro aprendolo a contributi stranieri. L’Accademia
ha sempre mantenuto legami internazionali assai stretti con istituzioni parallele sparse nel mondo, legami che
oggi, con la globalizzazione, sono ancora più numerosi. C’è un Comitato internazionale di scuole europee: la collaborazione è fitta».
Cosa servirebbe oggi all’Accademia?
«Intanto uno spazio più ampio, più
adeguato. Il nostro villino è molto grazioso ma non basta: siamo in trattative
con il comune, ma la burocrazia è lenta. E poi ci piacerebbe fondare una
compagnia dell’Accademia dove gli allievi potessero fare rodaggio prima di
affrontare il mestiere. C’è stata solo
nel 1947 e 48, due annate d’oro, quelle
di Paolo Panelli e Bice Valori, di Nino
Manfredi».
Le piace di più il cinema o il teatro?
«Il cinema è bello, ho lavorato anche a
Rai Cinema e tuttora si fanno ottimi
film, non è vero che la grande tradizione italiana è finita. Ma il teatro, quando
è bello, e purtroppo lo è raramente, è
ancora più bello. Sabato, domenica e lunedì di Toni Servillo da Eduardo De Filippo, nonostante la quantità di spettacoli visti, mi ha dato una grande emozione. Indimenticabile».
32 .Spettacoli
STAMPA
.LA
SABATO 29 MARZO 2014
Programmi tv
I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi
del 29 marzo 2014
Rai 1
6.00
6.05
6.55
7.00
7.05
Euronews
Cinematografo
Rai Player Rubrica
Tg 1
Rai Parlamento Settegiorni Attualità
8.25 UnoMattina in famiglia
10.20 Linea Verde Orizzonti
11.15 I love you - Ama... e fa ciò
che vuoi Magazine
11.45 La prova del cuoco
13.30 Telegiornale
14.00 Easy driver Magazine
14.30 Le amiche del sabato
17.00 Tg1
17.15 A Sua immagine
17.45 Passaggio a Nord Ovest
Documentari
18.50 L’eredità Game show
20.00 Telegiornale
20.30 Tg sport
20.35 Affari tuoi Game show
Rai 2
6.30
7.00
7.25
8.15
9.00
9.30
Real School Attualità
Incinta per caso Telefilm
Lassie Telefilm
Santo subito Attualità
Sulle vie di Damasco
Rai Parlamento Punto
Europa Attualità
10.00 Inside the world Doc.
10.40 Cronache animali Doc.
11.30 Mezzogiorno in famiglia
13.00 Tg 2 Giorno
13.25 Dribbling Sport
13.45 Automobilismo: G.P.
della Malesia - Qualifiche
15.00 Voyager Factory Doc.
16.25 Sea Patrol Telefilm
17.10 Sereno Variabile
18.00 Tg 2 Flash L.I.S.
18.05 Rai Sport 90° minuto
Serie B
18.50 Countdown Telefilm
20.30 Tg2 20.30
Rai 3
7.00 La grande vallata TF
7.50 L’uomo che vide il suo
cadavere Film
9.30 L’Elisir del sabato
11.00 Tgr BellItalia Attualità
11.30 Tgr Prodotto Italia
12.00 Tg 3
12.25 Tgr Il Settimanale
12.55 Tgr Ambiente Italia
14.00 Tg Regione. Meteo
14.20 Tg 3
14.45 Tg3 Pixel Attualità
14.55 Tg 3 Lis
15.00 Tv Talk Attualità
16.30 Hotel 6 Stelle Attualità
17.15 Rai Player
17.20 Pane quotidiano
17.50 Per un pugno di libri
18.55 Meteo 3
19.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo
20.00 Blob Videoframmenti
20.10 Che tempo che fa
Canale 5
Italia 1
Rete 4
Tg 5 Prima pagina
Traffico
Tg 5 Mattina
Dietro le quinte “Rodolfo
Valentino”
9.15 Superpartes Attualità
10.00 Melaverde Magazine
11.00 Forum Attualità
13.00 Tg 5. Meteo.it
13.40 Beautiful Soap opera La
soap opera statunitense
più seguita al mondo
14.05 Amici Talent show
15.10 Il segreto Telenovela
16.00 Verissimo Attualità Il
talk show condotto per
l’ottava edizione da Silvia Toffanin
18.50 Avanti un altro!
Game show
20.00 Tg 5. Meteo.it
20.40 Striscia la notizia
6.55 Cyber girls Telefilm
7.45 True Jackson, VP Telefilm
8.40 Glee Serie
10.30 Sharpay’s fabulous
Adventure Film-tv
12.25 Studio Aperto. Meteo
13.00 Sport Mediaset
13.40 Grande Fratello - Live
Reality show Il daytime
del reality show
14.05 Austin Powers - La spia
che ci provava Film
(comm., 1999) ★★
16.00 Ace Ventura 3 Film-tv
17.50 Big Bang Theory Telefilm
18.15 Tom & Jerry Cartoni
18.30 Studio Aperto
19.10 Tom & Jerry Cartoni
19.20 I Flintstones in Viva Rock
Vegas Film (comm.,
2000) con Mark Addy,
Stephen Baldwin ★★
7.35 Miami Vice Telefilm
8.30 Hunter Telefilm
9.35 Magazine Champions
League
10.05 Il mondo di Giulio Reality
show
10.50 Ricette all’italiana
Attualità
11.30 Tg 4 - Telegiornale
12.00 Detective in corsia TF
12.55 La signora in giallo TF
14.00 Lo sportello di Forum
15.35 Come si cambia Celebrity
Reality show
16.15 Ieri e Oggi in Tv Speciale
Varietà
16.30 Poirot: La serie infernale
Film (giallo, 1989)★★
18.55 Tg4 - Telegiornale
19.35 Il segreto Telenovela
20.30 Tempesta d’amore
Soap opera
6.00
7.55
8.00
9.09
21.10
Ti lascio
una canzone
21.05
Castle
21.30
Il sesto senso
21.10
Amici
TELEFILM. La Homeland Securi-
CULTURA. Lo scrittore Donato
TALENT SHOW. Il talent show idea-
VARIETÀ. Ottavo appuntamen-
ty mette i sigilli a una scena del
crimine di un’auto-bomba.
Castle (Nathan Fillion) e Beckett (Stana Katic) si troveranno
di fronte a due misteri
Carrisi dedica il quinto appuntamento del programma ai
misteriosi intrecci fra coscienza
e incoscienza all’interno della
nostra mente
to e condotto da Maria De Filippi torna in prima serata per la
fase finale che decreterà il vincitore di questa nuova edizione
to con Antonella Clerici. A giudicare i giovani artisti, Massimiliano Pani, Cecilia Gasdia,
Pupo e Fabrizio Frizzi
0.30 S’è fatta notte Attualità
1.15 Tg1 Notte. Che tempo fa
1.30 Applausi. Teatro e Arte
Attualità
3.45 Two Lovers Film
(dramm., 2008)
5.35 Da Da Da
21.50 Elementary Telefilm
22.40 Tg 2
22.55 Rai Player Rubrica
23.00 Sabato sprint Telefilm
23.45 Tg 2 Dossier Attualità
0.30 Tg 2 Storie. I racconti
della settimana
23.25 Tg 3. Tg Regione
23.50 Correva l’anno Doc.
0.40 Tg 3
0.50 Tg 3 Agenda del mondo
1.05 Appuntamento al cinema
1.10 Fuori Orario. Cose (mai)
viste
0.20 Speciale Tg5 Attualità Il
programma di approfondimento del Tg5
1.20 Tg 5 Notte. Rassegna
stampa. Meteo.it
1.50 Striscia la notizia
Varietà satirico
21.10
Le cronache di Narnia:
il Principe Caspian ★★★
FILM. (fant., 2008) con B. Barnes,
W. Moseley. Regia di A. Adamson. I fratelli Pevensie sono di
nuovo proiettati a Narnia, dove
il re Mizar governa con ferocia
0.00 Gremlins Film (horror,
1984) con Zach Galligan, Phoebe Cates.
Regia di Joe Dante
★★★★
1.55 Grande Fratello - Live
Reality show
VERO TV
TV&TV
ai Pali e dispari
lui, da Katia &
Valeria lei: entrambi, Angelo Pagani
e Katia Follesa, arrivano dal cabaret, da Zelig
e da un duo per ciascuno e adesso il duo lo
fanno loro, nella vita e
in scena. Super, canale
47 del digitale terrestre, trasmette dal lunedì al venerdì una sit
com non acquistata,
bensì prodotta da Dea
Kids, «Uno di troppo».
Quell’uno è il bambino
che arriva giusto per
scombinare la vita della coppia. Ecco trattate, ancorché in maniera
comica e grottesca, le
conseguenze dell’amore che portano ad avere
un infante in casa. Si
perde il sonno, ci si addormenta con la testa
nel piatto, non si ha intimità e si è comunque
costretti a chiedere
aiuto a una parte terza,
la mamma di lui o di lei,
Nunzia Schiano e Alessandra Frabetti. Con il
pediatra Luca Seta che
fa provare a Katia un
certo qual frisson, nonostante tutto. La narrazione comincia dal
momento in cui i neogenitori escono dall’ospedale, e avviene attraverso rapide scenette, che icasticamente
narrano i mutamenti
della vita in comune,
rese, cedimenti, frustrazioni: e pure le soddisfazioni, naturalmente. I due comici sono
simpatici, non rinunciano agli atteggiamenti alla Zelig che li hanno
resi famosi. E insomma, una decina di svelti
minuti-aperitivo per
grandi e piccini. La sit
com va in onda alle 22,
ma si può sempre contare sulla struttura
modulare tipica del digitale.
D
★★
(azione, 1996) con A.
Schwarzenegger, J. Coburn.
Regia di C. Russell. L’agente Kruger riceve l’incarico di proteggere una testimone che ha smascherato un traffico d’armi
FILM.
23.45 Past lies - Minaccia dal
passato Film-tv
1.35 Tg 4 Night News
1.55 Ieri e Oggi in Tv Special
Varietà
3.55 Music line Musicale
5.20 Zig Zag Gioco
TV2000
can. 55
6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo.
Traffico
7.00 Omnibus - Rassegna
stampa Attualità
7.30 Tg La7
7.50 Omnibus meteo
7.55 Omnibus Attualità
9.45 Coffee Break Attualità
11.00 Le invasioni barbariche
Attualità
13.30 Tg La7
14.00 Tg La7 Cronache
14.40 Le strade di San Francisco Telefilm
15.40 Lo sbarco di Anzio Film
(guerra, 1968) con
Robert Mitchum, Peter
Falck. Regia di Duilio
Coletti ★★
18.10 L’ispettore Barnaby Film-tv
20.00 Tg La7
20.30 Otto e mezzo sabato
21.10
Il commissario
Maigret
TELEFILM. Maigretèdaannisulle
tracce di una banda di ladri di
gioielli. Sospetta che il capo sia
Palmari, un ex informatore, ma
non riesce a trovare le prove
0.40
0.45
0.50
1.30
REAL TIME
19.55 Storie da Lourdes
20.00 Rosario da
Lourdes
20.30 Nel Cuore dei
Giorni
20.55 Tg Tg
21.20 Karol un papa
rimasto uomo Film
22.50 Effetto Notte
23.15 Nel Cuore della
Domenica
17.45 Vero in cucina
18.30 Vendetta d’amore
Telenovela
19.30 Padre coraje TN
20.25 Tg News
20.30 Perla nera
Telenovela
21.30 Papà ai fornelli
21.55 Tg News
22.00 Più belle, più giovani
ALESSANDRA
COMAZZI
21.30
L’eliminatore
La 7
Tg La7 Sport
Movie flash
Otto e mezzo sabato
La7 Doc Un viaggio che
condurrà i telespettatori
alla scoperta dei più grandi
misteri del nostro tempo
DMAX
17.15 My Cake Design:
la battaglia dello
zucchero
18.10 Bakery Boss: SOS
Buddy Documentari
19.10 Fuori menù Varietà
20.10 Il mio grosso
grasso matrimonio gipsy Varietà
23.00 Vite al limite
Documentari
16.50
18.35
19.30
20.20
Top Gear
A caccia di auto
Container Wars
Affari a tutti i
costi
21.10 Affari in valigia
22.50 Nella terra dei
serpenti a sonagli
23.40 Bear Grylls:
sopravvivi se ci
riesci
film / intrattenimento
16.35 Clima del terzo tipo
DISCOVERY SCIENCE
Air Bud 3 Buddy stavolta se la dovrà vedere
con lo sport più amato
al mondo: il calcio SKY
CINEMA FAMILY
digitale terrestre
10.55 Storie di Cinema IRIS
11.20 Killing Point Jacob King
indaga su Lazarus, un
assassino seriale di prostitute IRIS
11.30 Tra cielo e terra RAI
MOVIE
12.15 Bruce Lee - Il Viaggio di
Un Guerriero RAI 4
13.10 Arma letale I poliziotti
Mel Gibson e Danny
Glover danno la caccia
a una banda di narcos
IRIS
13.50 Rai Player RAI MOVIE
14.00 Haunting - Presenze
Neeson, un dottore che
studia la paura, riunisce
tre pazienti in una villa
RAI MOVIE
14.05 I tre dell’operazione
drago Nell’isola-fortezza di Mr. Han si svolge
un torneo per campioni
di arti marziali RAI 4
15.05 Dark Blue World 1939:
piloti fuggono in
Inghilterra dalla
Cecoslovacchia e
amano la stessa donna
IRIS
14.25 2 Broke Girls JOI
The Originals MYA
14.50 Parks And Recreation
JOI
15.15 The Vampire diaries
MYA
15.17 15 minuti - Follia omicida a New York Duplice
omicidio a NY. L’esperto
poliziotto Robert De
Niro si occupa del caso
15.20
15.40
PREMIUM CINEMA
Mom JOI
Covert affairs PREMIUM
ACTION
16.05 Giorni di tuono Dopo
un grave incidente un
pilota d’auto torna a
correre per amore di
una donna PREMIUM
UNIVERSAL
16.10 Duro A Morire JOI
16.50 Dance Academy MYA
17.00 Friends JOI
15.55 È già ieri RAI MOVIE
16.20 Eureka RAI 4
17.00 Adesso Cinema! IRIS
17.10 Ashes To Ashes RAI 4
17.30 Rai News - Giorno RAI
MOVIE
Atmosfera zero Terza
luna di Giove: il commissario Connery indaga sulla follia degli
operai IRIS
17.35 Rai Player RAI MOVIE
17.45 Agathe Cléry Sudafrica:
Agathe Clèri, snob e
razzista, si sveglia un
giorno con la pelle nera
RAI MOVIE
Rush RAI 4
18.00
18.45 Flashpoint RAI 4
19.35 Commedia sexy Lasciati
i figli a una gita scolastica, Filippo e Anna
abbordano una coppia
IRIS
19.40 La donna perfetta
Nicole Kidman, sposata
con Matthew
Broderick, fa amicizia
con una scrittrice RAI
MOVIE
17.15 Fringe PREMIUM ACTION
17.19 Head Over Heels
PREMIUM CINEMA
17.33 Incontrerai l’uomo dei
tuoi sogni Alfie, Helena
e Sally sono alle prese
con quel sentimento
che chiamiamo
“amore” PREMIUM
CINEMA
17.50 Pretty Little Liars
18.20 Big Bang Theory
18.30 Ed Tv PREMIUM
MYA
JOI
UNIVERSAL
18.45 Due Uomini e 1/2 JOI
Gossip Girl MYA
18.55 Grimm PREMIUM ACTION
19.08 Shit! My dad says JOI
19.20 Ti odio, ti lascio, ti...
PREMIUM CINEMA
Parenthood MYA
19.30
19.35 Dr. House - Medical
division JOI
20.20 Dracula MYA
Medium RAI 4
21.05 Mani di Velluto IRIS
21.10 Ghost Wisperer RAI 4
21.15 La croce di ferro Nel
1943, durante la campagna di Russia, i tedeschi tentano di resistere
RAI MOVIE
22.45 The Square RAI 4
22.55 Carabina Quigley Tom
Selleck, tiratore scelto,
si ribella a un dispotico
proprietario terriero RAI
MOVIE
Giggi il bullo Le vicende del bullo di periferia
Alvaro Vitali, sempre
pronto a menar le mani
IRIS
0.30 Snowtown RAI 4
Storie di Cinema
0.55 Rai News - Notte
IRIS
RAI
MOVIE
16.40 Skyfall In missione a
Istanbul, 007 (Daniel
Craig) deve recuperare
un file prezioso SKY MAX
16.50 Waterloo SKY CLASSICS
16.55 Sex & the City FOX LIFE
Manuale d’amore 2 Capitoli successivi SKY
PASSION
17.05 Clima del terzo tipo
DISCOVERY SCIENCE
Piccole bugie tra amici
SKY HITS
17.10 La febbre dell’oro
DISCOVERY CHANNEL
17.20 Senza traccia FOX CRIME
17.30 Come funziona la
Terra? DISCOVERY SCIENCE
17.40 Paris-Manhattan Alice
è un’affascinante farmacista, fissata con il
cinema di Woody Allen
SKY CINEMA 1
18.00 Cool Runnings Quattro sottozero
Quattro giamaicani falliti in altri sport, ci provano col bob a 4 alle
Olimpiadi SKY CINEMA
18.10 Grey’s Anatomy
FOX
LIFE
18.15 Senza traccia FOX CRIME
18.25 Gemelli siamesi
DISCOVERY SCIENCE
19.00 Grey’s Anatomy
FOX
LIFE
PREMIUM ACTION
®
PREMIUM UNIVERSAL
21.35 Due Uomini e 1/2 JOI
22.00 Fringe PREMIUM ACTION
22.05 Shit! My dad says JOI
The Vampire diaries
MYA
22.50 Covert affairs
PREMIUM
ACTION
22.55 The Originals MYA
23.05 Boogie Nights PREMIUM
UNIVERSAL
23.18 Austin Powers La Spia
Che Ci Provava
PREMIUM CINEMA
SKY CINEMA 1
L’udienza Enzo
Jannacci, stralunato
giovanotto, ha un
sogno ossessivo: parlare
con il Papa SKY CLASSICS
19.10 Senza traccia FOX CRIME
Perversione mortale
Una psicanalista, suggestionata da una paziente, cade tra le braccia di
un uomo SKY MAX
19.35 La spada nella roccia
Artù, con l’aiuto del
mago Merlino, riesce a
estrarre la spada dalla
roccia SKY CINEMA FAMILY
19.45 In Cucina con
GialloZafferano FOX LIFE
20.05 C.S.I. FOX CRIME
21.00 Criminal Minds
Anthology FOX CRIME
Castle FOX LIFE
SkyCineNews-Storia di
una ladra di libri SKY
CINEMA 1
SKY CINEMA
FAMILY
Il cavaliere della valle
solitaria Arrivato nel
Wyoming, un misterioso Alan Ladd diventa
paladino della giustizia
SKY CLASSICS
20.25 Almost Human
21.15 Mike & Molly JOI
L’isola delle coppie
Quattro coppie decidono di passare le vacanze nella stessa isola tropicale PREMIUM CINEMA
Tango & Cash I poliziotti Tango e Cash costretti a lavorare insieme
contro i narcotrafficanti
SKY PASSION
19.05 World War Z Un kolossal zombie diretto dal
regista di “Quantum of
Solace”, Marc Forster
Pinocchio
FAMILY
1.00 Monsters RAI MOVIE
1.05 L’anticristo Un professore cura una ragazza
paralizzata e scopre
che è posseduta IRIS
3.00 Nero veneziano IRIS
3.35 Kill List RAI 4
Una famiglia all’improvviso Dopo i funerali del padre, un
ragazzo deve dare 150
mila dollari alla sorella
®
Come ti ammazzo l’ex
SKY PASSION
Special Forces Liberate l’ostaggio Elsa,
giornalista francese
inviata in Afganistan,
entra nel mirino dei
Talebani SKY MAX
21.10 Malattie misteriose
DISCOVERY SCIENCE
The Mexican - Amore
senza la sicura Brad Pitt
e Julia Roberts, innamorati sempre in crisi,
arrivano a un bivio SKY
HITS
Natale a Rio
Cinepanettone. De Sica
e Hunziker in una riuscita commedia degli
equivoci SKY CINEMA 1
21.30 Property Wars
DISCOVERY CHANNEL
21.55 Criminal Minds
Anthology FOX CRIME
Castle FOX LIFE
22.05 Gemelle siamesi: prima
e dopo DISCOVERY
SCIENCE
22.30 Coach Carter Storia dell’ex campione di pallacanestro Ken Carter
(Samuel L. Jackson) SKY
CINEMA FAMILY
22.40 Steel Magnolias - Fiori
d’acciaio SKY PASSION
22.50 Criminal Minds
Anthology FOX CRIME
23.05 The Last Stand L’ultima sfida Lo sceriffo Schwarzenegger vive
una vita serena, ma un
criminale sfugge all’Fbi
SKY CINEMA 1
LA STAMPA
SABATO 29 MARZO 2014
SPORT
a Formula 1 secondo Kimi Raikkonen è acceleratore, freno, volante e
pista. Il resto non conta,
compresi i 21 avversari
con cui si ritrova la domenica in pista. Alcuni ammette di non conoscerli nemmeno. Finlandese, 34 anni, è il pilota più vecchio. «È vero conferma - l’ho letto da qualche
parte». Non è un tentativo di umorismo, è lui al naturale. Alla Ferrari
sbarcò nel 2007, vinse il primo
Mondiale del
dopo-Schumacher, se ne andò a fine 2009.
È tornato quest’anno a fare
coppia con
Fernando
Alonso. «Non
so se è il più
forte compagno di squadra
che ho avuto.
Cercherò di
batterlo come
ho fatto con
tutti gli altri. E
sarò deluso se
non ci riuscirò».
L
6,00 F1. Gp Malesia, prove libere
SkySportF1
9,00 F1. Gp Malesia, qualifiche
SkySportF1
9,15 Pattinaggio su ghiaccio. Mondiali RaiSport2
13,45 Calcio. Manchester Utd-Aston Villa FoxSports
14,00 F1. Gp Malesia, qualifiche (differita)
Rai2
14,00 Hockey ghiaccio. Playoff, semifinale RaiSport2
“In Ferrari a vita
Ma se non batto
Alonso sarò deluso”
“Questo è il mio ultimo team, stavolta sono sicuro”
Di che cosa ha bisogno?
«È una questione di assetto, non
riesco ad avere la macchina che mi
piace. Abbiamo piccoli problemi
qua e là, ma se riuscissimo a mettere insieme le cose che abbiamo imparato due settimane fa a Melbourne dovremmo fare già un bel passo
avanti. Abbiamo corso una sola gara, non dobbiamo farci prendere
dal panico».
La Mercedes vola, non è preoccupato?
«No. Vogliamo fare meglio, vincere
delle gare, ma non è stato un disastro a Melbourne. Il disastro è
quando non fai punti. Con le persone che abbiamo e che stanno lavorando duramente possiamo crescere».
In quali aree la F14 T è più debole?
«Ci sono molte piccole cose che
possono fare una grande differenza. Non esiste un singolo problema
da risolvere».
In Malesia nel 2003 vinse la sua prima gara: lo sente come un Gran
premio speciale?
«È una corsa come un’altra».
Le mette pressione?
«No, nella mia carriera ho sempre
tentato di battere il compagno di
squadra, come è normale: voglio
fare bene e sono deluso se non ci
riesco».
Una volta lui ha detto che Massa è
più veloce di lei...
«Non mi interessa quello che dice la
gente».
Se dovesse puntare un euro su un pilota per il titolo mondiale, da quanto
si è visto finora chi sceglierebbe?
«Quello che ha vinto in Australia
(Rosberg, ndr) ha fatto più punti e
quindi è il pilota da battere, ma il
campionato è lungo. La Mercedes
sembra forte, bisognerà vedere nelle
prossime gare».
Vettel sostiene che il rumore della
Formula 1 con il turbo è diventato
una schifezza. D’accordo o no?
«Non mi sembra che il rumore sia
cambiato. È soltanto un po’ più
basso».
Sempre a proposito di Vettel: crede
che tornerà presto
a vincere?
«Come noi ha
avuto problemi
nella prima gara, ma sono convinto che ha una
buona macchina
e riuscirà a recuperare».
Che cosa è cambiato in meglio o
in peggio a Maranello rispetto alla
sua prima esperienza?
«È cambiato poco nella squadra. Sono le regole a essere diverse e questo
ha avuto un
grosso impatto
sulle monoposto».
Il debutto in
Australia è
andato maluccio, solo
un settimo
posto. Nel
2007 aveva
cominciato
con pole position e vittoria.
«Il 2007 non
ha nulla a che
vedere con le
nuove regole.
La macchina
di quest’anno
non si adatta a
me, non è ciò
che voglio. Ci
stiamo lavora n d o,
ma
sfortunatamente non abbiamo ancora
risolto il problema».
33
16,00 Calcio. Espanyol-Barcellona
FoxSports2
16,00 Dribbling
RaiSport1
16,00 Boxe. Azerbaijan-Italia
SkySport2
17,55 Calcio a 5. Winter Cup
RaiSport2
18,00 Calcio. Cesena-Novara
SkySport1
20,45 Calcio. Milan-Chievo
SkySport1
21,20 Basket. Campionato Ncaa
SkySport2
22,10 Ciclismo. Settimana Coppi&Bartali RaiSport2
KIMI RAIKKONEN
Intervista
STEFANO MANCINI
INVIATO A SEPANG
Oggi in Tv
.
La Ferrari sarà la
sua ultima squadra?
«L’avevo già detto parecchi anni
fa (ride). Sì,
adesso che sono
tornato sono sicuro che sarà il
mio ultimo team, anche perché non andrò
avanti a lungo.
Poi comincerà la
seconda parte
della mia vita.
Intanto cerco di
fare del mio meglio».
Sul compagno di squadra
Sul ritorno a Maranello
Dice che Massa Avevo già detto che non
è più veloce di me? me ne sarei più andato
Non mi interessa... Lui però ora è una certezza
di sicuro è molto bravo Sono il più vecchio, non
ma non faccio classifiche
andrò avanti a lungo
Campione 2007
con la Rossa
Kimi Raikkonen, 34
anni, 20 vittorie in F1
e un Mondiale (foto
a lato) con la Ferrari
Alonso è il compagno di squadra più
forte che ha avuto?
«Difficile da dire. Ogni campionato
è diverso, ogni macchina è diversa.
A volte una monoposto è adatta più
alle caratteristiche di un pilota che
di un altro. Di sicuro è molto bravo,
però non mi interessa fare una
classifica».
Su Mondiale e Circus
L’auto ancora non mi
si addice ma la Mercedes
non è imbattibile. In F1
sono felice e pagato bene
anche se non tutto è bello
Sta pensando a
una nuova sfida dopo la Formula 1?
F1,domaniGpMalesiaalle10
Libere,KimivicinoaRosberg
Stamane(ore9)qualifiche
«Lo vedrò il giorno che smetto. Non
ho pianificato nulla, non credo che
avrò molte occasioni di correre. Passerò il tempo libero come ora».
1 Nico Rosberg si conferma il più
Ha seguito la vicenda di Robert Kubica?
veloce nelle libere del Gp di Malesia,
seconda gara del Mondiale. Il pilota
Mercedes ha girato in 1’39’’909, precedendo di soli 35 centesimi Kimi
Raikkonen, su una Ferrari che sembra
aver fatto un passo avanti. «Abbiamo
agito su tre fronti - spiega il progettista Simone Resta -: il software che gestisce motore e kers, il tipo di benzina e
il rapporto tra prestazioni e affidabilità». In pratica, la Ferrari ha deciso di
sfruttare di più le prestazioni della F14
T rispetto alla gara in Australia. In crescita anche la Red Bull, con il terzo tempo di Sebastian Vettel, davanti alla
Mercedes di Lewis Hamilton e alla Ferrari di Fernando Alonso. Oggi alle 9 sono in programma le qualifiche (Sky
Sport F1, differita Raidue ore 14), domani alle 10 la gara (Sky Sport F1, differita Raiuno alle 14,30).
Meglio la Formula 1 dei rally?
«Se non fossi felice non sarei qui».
«So quanto è difficile guidare fuori
dai circuiti: gli errori li paghi molto
più cari che in Formula 1. Se provi a
spingere al massimo in ogni curva
come in pista, primo o poi qualcosa ti
succede».
Qual è il più piacevole effetto collaterale della F1? Donne, denaro, fama?
«La pista ha assorbito finora la maggior parte del tempo della mia vita.
Siamo pagati bene, ma non è facile. E
poi in F1 ci sono tante cose che non
sono né interessanti né piacevoli».
Se ha visto il film «Rush» forse le
mancherà quel mondo: il suo eroe è
Hunt o Lauda?
«Ho visto il trailer. Lo sport è cambiato: a quei tempi era più eccitante
e divertente, oltre che pericoloso».
www.lastampa.it/mancini
W
34 .Sport
STAMPA
.LA
SABATO 29 MARZO 2014
Imprese bianconere
La stoccata di Mou
«L’EuropaLeague?
Nonuntitolovero»
José Mourinho, 51 anni
San Siro (Milano)
Tre vittorie, 2 pari e 1 ko: 1° successo contro
l’Inter il 29 ottobre 2011 (2-1), ultimo un mese
fa sul Milan firmato Tevez-Llorente (2-0, foto)
1 Ci pensa Mourinho a
scaldare Napoli-Juve, stuzzicando sia Benitez (suo predecessore al Chelsea) sia
Conte. «Se la Juve dovesse
vincere l’Europa League non
sarebbe un vero successo,
perché quella è una squadra
costruita per la Champions».
Sistemati i bianconeri, non è
mancata una battuta sull’allenatore del Napoli che ha
sostituito in estate: «Lo scorso anno il Chelsea ha avuto
problemi a qualificarsi in
Champions e si sono ritrovati a giocare l’Europa League
con una squadra costruita
per altri obiettivi». [G. ODD.]
REUTERS
Antonio Conte, 44 anni, è vicinissimo al terzo scudetto in tre stagioni sulla panchina della Juventus
Retroscena
GIANLUCA ODDENINO
TORINO
Collezione Conte
Resta solo Napoli
da conquistare
i ha espugnati uno
ad uno - piccoli e
grandi, di provincia e da Champions, vicini e lontani - ma c’è ancora uno stadio che resiste all’assalto della Juve di Conte. Uno solo, ormai circondato dalle truppe
bianconere manco fosse il fumettistico villaggio di Asterix
ai tempi di Giulio Cesare. È il
San Paolo di Napoli, la casa di da Chiellini e Inler il 1° marzo
Maradona e probabilmente 2013, i bianconeri blindarono il
l’impianto più caldo, appas- secondo scudetto consecutivo
sionato e imponente d’Italia.
contro i diretti rivali. Cambiato
Quando a Fuorigrotta il Napoli, via Mazzarri e Cavani
sbarca la Juve, nulla è norma- dentro Benitez e Higuain, non
le (compresi gli assalti ultrà è cambiato l’obiettivo della Jual pullman delve un anno dopo.
la squadra av- STAGIONE ECCEZIONALE
Fare punti al
versaria) e
San
Paolo domaCaccia a nuovi record ni sera
quella sfida diper BufLichtsteiner: «Meglio fon e compagni
venta «la partita». Che finora i trofei, però se si può...» vorrebbe dire
non ha riservaaccorciare ancoto troppe gioie agli uomini di ra di più la corsa al tricolore,
Conte: due viaggi e due pa- ma non c’è solo la voglia di sureggi. Nel primo, il famoso 3-3 perare indenni uno degli ultimi
in rimonta del novembre ostacoli in campionato ad ani2011, nacque il modulo 3-5-2 mare i bicampioni d’Italia.
che tuttora riveste la squaNella stagione dei record e
dra. Nel secondo, 1-1 firmato della riscrittura della storia
L
Domani Juve al San Paolo: l’unico stadio
in cui non ha vinto nelle ultime tre stagioni
19
Città
In tre
campionati
di serie A,
la Juventus
di Antonio
Conte ha
vinto in 19
città, da Nord
a Sud, isole
comprese
calcistica, questa Juve vuole
togliersi la soddisfazione di
completare il proprio tour di
vittorie in serie A. San Siro, i
due Olimpici, il Franchi di Firenze e Marassi a Genova sono
già caduti da tempo e altri
campi sono ormai stabili terreni di conquista per la Juve.
Che dopo aver già vinto in 19
città nelle ultime tre stagioni,
e in attesa di giocare per la prima volta a Reggio Emilia contro il Sassuolo, non ha altra
missione che conquistare anche Napoli.
Un’impresa complicata,
considerando la fatica accumulata dalla capolista e l’assenza di Tevez per squalifica,
ma decisiva per provare a chiu-
dere in anticipo i conti dello
scudetto e soprattutto continuare ad animare il sogno dei
100 punti. «Contano i titoli commenta Stephan Lichtsteiner - ed è più importante vincere campionato ed Europa League invece di uno scudetto a
cento punti. Però magari prendiamo tutte e tre le cose».
La sfida è aperta e ingolosisce una Juve «super-straordinaria» (Conte dixit), che nel
mirino ha altri due primati da
conquistare in questa annata.
Il numero di vittorie in un singolo campionato (30) e quello
delle trasferte vinte (15): ora i
bianconeri sono rispettivamente a quota 26 e 11 con otto
partite (quattro lontano da Torino) a disposizione per aggiornare statistiche e almanacchi. L’esame Napoli, dunque, è a più livelli. Anche a livello di storia, visto che l’ultima vittoria risale addirittura
al settembre 2000 e la Juve
non si nasconde le difficoltà.
«Giochiamo in trasferta - aggiunge Lichtsteiner - e questo
dà loro un po’ più di forza e meno timidezza rispetto all’andata. Ora sono sicuramente carichi perché non hanno niente da
perdere, quindi ci vorranno
mettere in grande difficoltà».
Anche per onorare una stagione fin qui altalenante e magari
mantenere intatto il proprio
bunker. Di questi tempi vale
quasi come un record.
Olimpico (Roma)
Due vittorie, 2 pari e 1 ko. A Roma la Juve s’è
presa l’ultima Supercoppa, in A fu pesante il
2-0 sulla Lazio del 2013 (gol di Vidal nella foto)
Olimpico (Torino)
Nel nuovo derby di Torino (due squadre e due
stadi) i bianconeri hanno sempre vinto:
2-0 con Vidal-Marchisio e 1-0 con Pogba (foto)
Franchi (Firenze)
Una vittoria, 1 pari e 1 ko. Conte passa al 1°
tentativo: 5-0 il 17 marzo 2012. Gol di Vucinic,
Vidal (a sin. in foto), Marchisio, Pirlo e Padoin
Sport .35
LA STAMPA
.
SABATO 29 MARZO 2014
Ultimo centro il 30 marzo 2013
In breve
Meggiorini esulta con Basha dopo il gol
del 3-2 al Napoli, poi diventato 3-5
Pattinaggio: Mondiali
La Kostner sogna l’iride
1 Ai
Mondiali di Saitama
(Gia) oggi (dalle 9,15 italiane,
Rai Sport 2) Carolina Kostner
cerca l’oro nell’esercizio libero dopo il 2º posto nel «corto»
dietro ad Asada (Gia). Nella
danza Anna Cappellini e Luca
Lanotte erano in testa prima
del libero decisivo di oggi (all’alba in Italia: dalle ore 4,30).
In scadenza di contratto
Squalificati in serie A
Riccardo Meggiorini, 28 anni,
al Toro dall’estate 2012
Tre turni ad Amauri
1 Tre
Toro, missione Meggiorini
“Il gol mi manca tantissimo”
A secco da un anno, sostituirà Immobile: “Se segno giro tutto lo stadio”
Personaggio
FRANCESCO MANASSERO
TORINO
r m a i
quando
tiro in allenamento i
portieri mi dicono palo, questa
settimana è già successo 3 o 4
volte». Da promessa del calcio
svelata da Roberto Mancini
(che lo fece esordire in serie A
a 19 anni), oggi Riccardo Meggiorini è diventato l’attaccante
di riserva con più subentri nel
campionato (22). Non segna da
dodici mesi esatti (domani) e
contro il Cagliari avrà l’ardito
compito di sostituire Ciro Immobile, che con le sue 17 perle è
secondo nella classifica cannonieri, in lizza per lo scettro di re
dei bomber a meno uno da Carlos Tevez: roba che in casa Toro non si vedeva da quasi quarant’anni con Ciccio Graziani.
E se una partita, questa, non
può cambiare il destino di un
giocatore, può mettere un altro tassello nella ripresa psicofisica di chi negli ultimi anni si
è perso nella giungla. «Il gol mi
manca tantissimo e se mi
sblocco faccio il giro dello stadio - dice Meggiorini -. Purtroppo ne ho realizzati pochi al
Toro, spesso sono troppo precipitoso e il mio modo di giocare a tutto campo un po’ mi pe-
«O
nalizza. Ma potevo anche fare
meglio. Ventura mi ha insegnato
tanto, ma questo difetto non l’ho
corretto».
Ancora alla ricerca del proprio valore, quest’anno Meggiorini ha sopperito agli errori con
prestazioni sempre molto generose, nonostante lo scarso impiego (670’). È bastato questo
perché il rapporto con i tifosi
sbocciasse. L’ex del Novara, fischiato per molto tempo, è passato da «brutto anatroccolo» a
uno dei più applauditi: e senza
OGGI ore 18
BOLOGNA-ATALANTA
Sky calcio 1-Premium calcio
Arbitro: Valeri
ore 20,45
MILAN-CHIEVO
Sky sport 1-Premium calcio
Arbitro: Giacomelli
DOMANI ore 12,30
SASSUOLO-ROMA
Sky calcio 1-Premium calcio
Arbitro: Rizzoli
ore 15
LAZIO-PARMA
Sky calcio 1-Premium calcio 1
Arbitro: Damato
SAMPDORIA-FIORENTINA
Sky sport 1-Premium calcio 2
Arbitro: Russo
TORINO-CAGLIARI
Sky calcio 3-Premium calcio 4
Arbitro: Tommasi
VERONA-GENOA
Sky calcio 4-Premium calcio 3
Arbitro: Celi
ore 20,45
NAPOLI-JUVENTUS
Sky sport 1-Premium calcio
Arbitro: Orsato
l’ombra di un gol. Un caso più pancia» e i tifosi granata hanno
unico che raro, sul quale ha influ- cominciato ad apprezzarlo molito pure un tweet «adrenalinico» to. Ma rischia di essere tardi, vidopo il derby di ritorno, che fece sto che il giocatore è in scadenza
infuriare il fronte
di contratto e labianconero. «Alla DOMANI COL CAGLIARI scerà Torino. «In
fine ho dovuto toanni e mezzo
Nessuna rete ma ora due
gliere il mio profimi sento migliorai tifosi lo apprezzano to - dice -, però mi
lo - spiega - in verità sui social «Imparo da Ciro e Cerci» aspettavo di più
network non puoi
da questa espescrivere quello che pensi: rischi rienza. Non parlo di quest’anno:
il deferimento, quando invece ri- gioco poco, ma davanti ho due
cevi solo insulti».
compagni che andranno al MonMeggiorini è un ragazzo «di diale. Anche stando in panchina
ho imparato molto da Cerci e
Immobile. Sono un esempio. Li
osservo, vivono per il gol. Io non
31ª GIORNATA
lo faccio sempre».
Prende appunti, chi domani
Classifica
non dovrà far rimpiangere Im39
81 Torino
Juventus
mobile. Se l’ex del Genoa a 24 an39
67 Milan
Roma*
ni si è scoperto un bomber di
39
61 Genoa
Napoli
razza, al contrario Meggiorini a
quell’età si è inceppato, traden35
Fiorentina 51 Udinese
do le aspettative di una carriera
32
48 Cagliari
Inter
che avrebbe potuto regalargli
27
47 Chievo
Parma*
più soddisfazioni. «Mi aspettavo
26
43 Bologna
Atalanta
di più da me stesso - confessa -,
24
42 Livorno
Lazio
l’ultima stagione da protagonista risale ai tempi del Cittadella,
21
Sampdoria 40 Sassuolo
quando realizzai 18 gol. Sono
20
40 Catania
Verona
passati cinque anni. Spesso mi
sono chiesto cosa sia cambiato
*Una partita
da allora. Adesso posso darmi
in meno
una risposta: quando non facevo
Centimetri
bene mi deprimevo. E quando
LA STAMPA
capitava, perdevo fiducia. Se solo avessi creduto più in me… OgLUNEDÌÌ ore 19
gi sono migliorato dal punto di
UDINESE-CATANIA
vista della personalità: ho ancoSky calcio 2-Premium calcio
Arbitro: Doveri
ra una vita davanti, nonostante
non sia più un ragazzino». E una
ore 21
grande occasione, domani conLIVORNO-INTER
tro il Cagliari: un anno dopo l’ulSky sport 1-Premium calcio
Arbitro: Calvarese
tima volta.
Rabbia
L’APPELLO-DENUNCIA DELLA LEGA CALCIO
La recente
protesta
dei tifosi
del Milan
davanti
al pullman
della squadra
I club contro gli ultrà
“Lo Stato deve aiutarci”
Cori e aggressioni:
i casi di Milan, Lazio
e Bologna. «Adesso
basta intimidazioni»
GUGLIELMO BUCCHERI
ROMA
Ci sono cooperative del pallone più o meno ricche in giro
per l’Europa. E ce n’è una,
quella italiana, costretta ad
alzare la voce su un terreno
altrove sconosciuto: stop alle
intimidazioni, basta con «alcune tifoserie che, accampando imprecisati diritti di
Prima volta
EaLecce(LegaPro)
itifosientranonelCda
1 Un tifoso, l’avvocato
Oronzo Valletta, rappresenterà le tre organizzazioni della tifoseria all’interno del
Consiglio di amministrazione del Lecce (Lega Pro 1a div.,
girone B). La proprietà del
club (la famiglia Tesoro) ha
affidato l’ufficio permanente Slo (supporters liaison officier) a Silvia Famularo e due
altri tifosi da designare. [S.G.]
proprietà morale, pongono in
essere azioni tese a danneggiare i club, le squadre e i calciatori...», scrive la Lega Calcio di
A. Poche righe, durissime, mai
consegnate al mondo del pallone: ogni società ha un voto all’interno dell’assemblea e ogni
società ha dato il proprio consenso per un grido d’allarme
non più differibile.
La misura è colma, il limite
superato. Lazio, Milan, Bologna: sono questi ora i club nel
mirino degli ultrà. Ma un po’
ovunque si chiudono le curve
per i cori di discriminazione
territoriale e, in alcuni casi,
per i «buu...». Una forma di ricatto, un modo per danneggiare presidenti non amati mentre la nostra immagine al-
turni ad Amauri
(Parma, gomitata a Chiellini),
2 a Ledesma (Lazio), 1 a Regini
(Samp), Constant, Mexes (Milan), Immobile, Moretti (Toro), Pinilla (Cagliari), Portanova (Genoa), Rigoni (Chievo),
Rodriguez (Fiorentina), Romulo (Verona), Tevez (Juve).
Inter, Moratti e gli arbitri
«Niente rigori? Comico»
1 «È
comico» dice Moratti
sulle 32 giornate senza rigori
per l’Inter. Non parla Thohir,
che ha incontrato banche e società di rating illustrando il
progetto che dovrebbe portare 200 mln di finanziamento.
Il tycoon ha parlato con Mazzarri del futuro, che per il tecnico sarà certo solo con un posto in Europa.
Calcio: serie B, 32º turno
Il Palermo a Varese
1 Serie
B (32º turno): oggi
ore 15 Avellino-Cittadella,
Empoli-Juve Stabia, LatinaCarpi, Modena-Spezia, Padova-Lanciano, Pescara-Reggina, Siena-Brescia, TrapaniBari, Varese-Palermo; ore 18
Cesena-Novara; domani ore
12,30 Crotone-Ternana.
Mondiali Under 17
STASERA C’È IL CHIEVO
Seedorf rilancia
“Penso al Milan
del futuro”
Galli nuovo ds?
LAURA BANDINELLI
MILANO
Ma quale panchina a tempo,
Clarence Seedorf è ancora
convinto di poter fare la storia
del Milan anche come allenatore: «Roma - così l’olandese non è stata fatta in due giorni.
Chi pensava che potessi costruire qualcosa in tre o quattro mesi si sbagliava: ho sempre detto che ci vuole tempo.
Dobbiamo dimostrare che
non siamo stati casualmente
bravi con Lazio e Fiorentina».
Dopo il commissariamento
di Roma, con Adriano Galliani
in versione supervisore, si ricomincia dal Chievo a San Siro. La vittoria contro i viola ha
restituito serenità all’ambiente, ma il difficile arriva adesso
perché le prestazioni del Milan in casa quest’anno sono
state deludenti. Seedorf punta ancora su Balotelli: «Dopo
la gara di Firenze gli ho fatto i
complimenti per la sostanza
che ha dato, non solo per la
qualità. È stata la prima partita da quando sono arrivato in
cui ha fatto per 90 minuti
quello che gli era stato chiesto
in entrambe le fasi. Si sta evolvendo, anche nel rapporto
con gli arbitri, sempre con le
mani dietro la schiena», precisa Seedorf.
Galliani, ieri, ha lavorato
negli uffici di Milano. La caccia al nuovo ds è partita e tra i
papabili è entrato anche l’ex
portiere rossonero Giovanni
Galli che Galliani ha avuto
modo di incontrare durante la
trasferta a Firenze.
Azzurrine in semifinale
1 Mondiali femminili di cal-
cio Under 17 in Costarica:
l’Italia batte ai rigori il Ghana
(2-2 al 90’) e lunedì sfiderà in
semifinale la Spagna.
Basket: Eurolega e serie A
Milano sbanca Istanbul
Milan
Chievo
(4-2-3-1)
(4-3-1-2)
SKY SPORT 1 – PREMIUM CALCIO ORE 20,45
32
25
Abbiati Agazzi
26
21
Silvestre Frey
13
3
Rami Dainelli
1 Eurolega, 12ª Top 16): Feberbahce-Milano 73-82. Serie
A (25ª): 20,30 Cantù-Varese.
25
Bonera Cesar
12
81
Zaccardo Dramè
93
Ciclismo: Gp di Harelbeke
23
34
De Jong Bentivoglio
4
Muntari Radovanovic
Taarabt Guarente
9
8
23
Sagan 1º nelle Fiandre
22
Kakà Hetemaj
56
10
Honda Paloschi
43
1 Peter Sagan (Svk) vince il
45
Gp Harelbeke nelle Fiandre.
Giro di Catalogna: 5ª tappa a
Mezgec (Slo). Coppi&Bartali:
2ª frazione a Kennaugh (Gbr).
l’estero cade in ginocchio. «Noi
non siamo lo Stato, non capisco perché in uno stadio con
mille telecamere non si riesca
ad individuare i colpevoli di cori o striscioni...», disse una settimana fa Andrea Agnelli, numero uno della Juve. E, allo
Stato, si rivolge la lettera della
Lega Calcio. «Basta con le intimidazioni. Da qualche tempo si legge - alcune società sono
sottoposte a una vera e propria aggressione che incide
sulla serenità dell’ambiente e
sulla capacità di generare risorse da reinvestire negli stessi club. La Lega Calcio si impegna ad intervenire attivamente nella difesa del prestigio del
calcio nazionale e chiede alle
autorità preposte di contrastare con decisione gli attacchi
organizzati che assumono forme degenerate e inaccettabili». La cooperativa del pallone
è pronta a citare per danni i
colpevoli. Basta che vengano
identificati.
Balotelli Obinna
10
ARBITRO: GIACOMELLI
All: SEEDORF
All: CORINI
L’altro anticipo
IlBolognasfida
lasuperAtalanta
Bologna
Atalanta
(3-5-1-1)
(4-4-2)
SKY CALCIO 1 - PREMIUM CALCIO ORE 18
1
5
14
21
8
Curci Consigli
Antonsson Nica
Garics Del Grosso
Khrin Estigarribia
Perez Baselli
19 Christodoulopoulos Carmona
12
2
3
Cherubin Lucchini
15
33
93
Natali Stendardo
4
3
47
27
20
18
17
Morleo Bonaventura 10
Kone De Luca
Acquafresca Denis
91
19
ARBITRO: VALERI
All: BALLARDINI
All: COLANTUONO
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LA STAMPA
SABATO 29 MARZO 2014
È morto ieri all’ospedale
di Cuneo, per un tumore,
il caricaturista Franco
Bruna, 78 anni, grafico,
disegnatore, pittore
apprezzato vignettista,
celebre per le
collaborazioni con La
Stampa e altre testate
nazionali. Nato a Torino,
autodidatta, ha
rappresentato migliaia
di personaggi del mondo
culturale e politico, dello
spettacolo e dello sport.
Da due anni abitava a
Cuneo dove oggi, alle 14,30,
nella chiesa di San Paolo si
terranno i funerali. Lascia
la moglie e due figli.
La mano d’artista
che aiutava lo sport
a prendersi in giro
Addio a Franco Bruna, re delle caricature
Così nascevano i suoi disegni per La Stampa
trasformare i vari personaggi,
cogliendo di ognuno il lato simpatico e umoristico. E questa
sua abilità venne premiata con
altre collaborazioni successive,
con la Gazzetta dello Sport,
l’Espresso, il Corriere della Sera. Numerosi anche i riconoscimenti che ricevette: la Grolla
d’Oro, la Palma d’Oro a Bordighera, il Premio satira politica
di Forte dei Marmi.
Franco di solito entrava in
redazione a metà mattina,
quando portava le sue caricature a Stampa Sera, con la solita cartellina in mano. Dentro
la quale c’erano le ultime creazioni, sempre di stretta attualità, molto spesso in chiave ju-
Sport .37
.
«Ci faceva più belli
di come eravamo
Quante risate
nello spogliatoio»
5
domande
a
Renato Zaccarelli
ex campione del Toro
FRANCESCO MANASSERO
TORINO
Terzo giocatore granata con
più presenze in A, Renato Zaccarelli è stato uno dei calciatori
più disegnati da Franco Bruna.
Zaccarelli, che cosa ricorda di lui?
«Sono davvero
addolorato per la
sua scomparsa,
lo conoscevamo
tutti molto bene.
Con lui se ne va
un pezzo importante di un periodo che ha segnato
pagine gloriose
della storia granata e che Bruna
ha contribuito a
divulgare».
FABIO V ERGNANO
TORINO
ra il 1971, Franco
Bruna entrò per la
prima volta nella
redazione sportiva di Stampa Sera
offrendo la prima delle centinaia di caricature che negli
anni avrebbe creato a getto
continuo anche per La Stampa. Lungo lungo, magro magro, Franco si propose subito
con il suo inconfondibile stile
e la discrezione di chi si affaccia per la prima volta in un
mondo, quello del calcio in
particolare, sempre poco propenso all’autoironia. Lo presentò Giovanni Arpino, che
aveva capito il talento di un
vero artista della grafica. Anche se parlare di lui soltanto per le splendide
caricature non solo
sportive non gli rende
giustizia. Tuttavia, al
grande pubblico era noto proprio per questa
sua eccezionale qualità.
Bruna, infatti, era anche - e soprattutto - pittore, scultore e incisore.
Lavorava per la Satiz,
azienda che all’epoca
collaborava alla confezione dei quotidiani del
gruppo Fiat. I primi disegni satirici ebbero come tema lo sport. Ma
E
Pittore e scultore
Opere d’arte
Franco Bruna aveva
cominciato collaborando
con Stampa Sera nel 1971:
in alto, il suo primo lavoro
sullo storico match
di boxe Ali-Frazier. Sotto,
Ayrton Senna
Qui sopra,
un Maradona
in lacrime
A sinistra
il cannoniere
della Juve
Roberto
Bettega
In alto a destra
Renato
Zaccarelli con
lo scudetto
sul petto
successivamente i suoi orizzonti si allargarono al mondo
della politica (come Berlusconi), dello spettacolo (splendido
un Benigni), fino a Papa Wojtyla, tanto per citare sono alcune
delle sue «vittime». Ma finire
nel mirino di Franco Bruna era
diventato un motivo di vanto.
Nessuno si è mai offeso, perché
Bruna riusciva sempre a trovare il modo più suggestivo per
ventina e torinista.
La domenica calcistica offriva spunti
a getto continuo,
che Bruna traduceva in disegni, vignette, caricature.
Altre volte era il
giornale a suggerirgli un tema e difficilmente l’artista
deludeva le attese.
Spesso su La
Stampa un suo lavoro sostituiva la
foto principale nell’articolo che apriva le pagine sportive della domenica mattina. Nessuno dei
giocatori più famosi è sfuggito
alla sua matita. Ricordiamo
dei Pulici memorabili, oppure
Trapattoni e Radice che si
scrutavano in cagnesco alla vigilia del derby torinese e ancora Platini immortalato con corona e mantello regale. Passò
alla storia un disegno della Juve made in Italy regina della
Coppa Uefa, nel quale tutti i
giocatori bianconeri apparivano con un cappello da alpino in
testa, mentre Zoff e Benetti
versavano vino ai compagni da
un fiasco con l’etichetta «Barbera Benetti».
Bruna ha raccontato una
parte dell’Italia attraverso le
sue caricature. Ma chi ha lavorato con lui lo ricorderà sempre
anche per il sorriso e la curiosità che lo accompagnavano ogni
volta che entrava in redazione.
Ha ritratto il Toro
dell’ultimo scudetto, nel 1976, ma anche
dei rampanti Anni 80 e inizio
90, con tanti nuovi giocatori
finiti nella sua matita: Junior, Martin Vazquez, Scifo...
«Ne possiedo ancora diversi e
so che nella sede del Toro come
nella biglietteria granata ci sono ancora tante sue caricature
appese alle pareti».
Vi siete mai lamentati per
qualche disegno magari poco riuscito?
«No, perché erano caricature
davvero ben fatte, di grande
pregio, sempre garbate. Le lavorava con l’inchiostro di china ed
erano sempre molto azzeccate.
Eravamo davvero noi, in quei disegni. Anzi, spesso riusciva a
renderci anche più belli».
Nello spogliatoio capitava
di parlare dei suoi lavori?
«Sì, molte volte ci strappavano
una risata, ci distraevamo un po’
dalla tensione della partita. Erano altri tempi. Quando non c’era
la nostra partita in tv e le foto
eranopoche,allorac’eranoisuoi
disegni a tenerci compagnia. E a
farci conoscere in giro».
Se ne ricorda qualcuno in
particolare, almeno tra quelli che riguardano il suo Toro?
«Nell’anno della conquista dello scudetto a ogni giocatore
granata fu fatta una caricatura accanto a un monumento
della città. Io fui ritratto nella
piazza di Palazzo di Città, davanti alla statua del Conte Verde. Fummo molto orgogliosi
per questo».
T1 CV PR T2
SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 38
39
T1 T2
LA SENTENZA DI CASSAZIONE
La ’ndrangheta in Piemonte?
«Non ci sono le prove»
Non c’è prova che la ’ndrangheta sia presente in Piemonte. Lo dice la Cassazione, che
ha annullato le condanne a 15
e 8 anni a Francesco D’Onofrio e Francesco Tamburi rimandando gli atti alla corte
d’Appello. Nelle motivazioni
Oggi
Ieri
Un anno fa
MIN (˚C)
5
3.9
3.7
MAX
IL TEMPO IN CITTÀ
20
18.7
12.2
LA STAMPA
SABATO 29 MARZO 2014
della sentenza si sostiene che
neppure Minotauro ha chiarito
la questione. Ci sono stati, dice,
fatti «indicativi dell’esistenza di
un’organizzazione criminale riconducibile a soggetti di origine
calabrese» e di «tipo mafioso»,
ma non si può parlare di cosche.
Un’udienza del maxi processo Minotauro
TORINO
Diario
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Centrodestra,
fine dei giochi
Forza Italia
va da sola
LA GUERRA DELLE CONTRAVVENZIONI LA POLEMICA TRA FASSINO E LUPI
Il candidato è Pichetto
Gli ex alleati sono
pronti alle primarie
Alessandro Mondo
A PAGINA 42
Multe in zona blu
Scontro sulle regole
IL CASO
I primi segnali
positivi
dall’Industria
MARINA CASSI
Il ministro: serve una delibera. Il sindaco: le sanzioni continuano
La campagna
di Renzi
parte da Torino
IN MOSTRA A VENARIA I COSTUMI DEI GRANDI SPETTACOLI TEATRALI
La corsa all’Europa
del premier
al via il 12 aprile
A PAGINA 42
Quanto de* Lave polemica.
pagare chi ha lasciato
scadere il ticket del parcheggio in zona blu? Comuni e ministero ne discutono da giorni e adesso è
scontro sulle regole perché
il ministro chiede a sindaci
una delibera precisa. Intanto però i cittadini continuano a pagare.
Rossi A PAGINA 43
Cede il cancello
alle medie
Bidello ferito
LA POLEMICA
I consumatori
“Basta
pagare tutto”
L’annuncio del governo
«Superpoteri ai sindaci
per la sicurezza in aula»
«Quella dei Comuni
è una forzatura»
P. Coccorese e P. Romano
ALLE PAGINE 40 E 41
A PAGINA 43
Due giorni
di memorabilia
dei Pink Floyd
Cover band, filmati
e oggetti che hanno
fatto la storia della band
Franca Cassine
VIABILITÀ
Alla Reggia i colori della moda
Emanuela Minucci A PAGINA 53
A PAGINA 54
“Niente auto
per salvare
Via Mazzini”
L’architetto Isola:
«Sia tutta pedonale»
A PAGINA 48
CASA VERDE
Il tè che si coltiva
sul terrazzo
È una bella camelia
e nella tazza regala
grandi soddisfazioni
Chiara Priante
A PAGINA 56
V
a un po’ meglio: migliora il clima di fiducia
delle imprese torinesi.
Ma l’Unione industriale che
ha realizzato la trimestrale è
cauta e subito aggiunge che è
prematuro parlare di ripresa.
La cautela è dettata da un intreccio di indicatori che passa
ai raggi X il grande corpo dell’industria torinese fiaccato
da una crisi eterna e diviso
nettamente al proprio interno con le grandi che esportano e vanno bene e le piccole e
meno innovative ancora inchiodate al palo dall’asfittico
mercato interno. La presidente dell’Unione, Licia Mattioli
spiega: «L’export da solo non
basta a trainare la ripresa.
Con le crescite da zero virgola
non si va da nessuna parte:
non si crea occupazione, non
si alimenta il mercato, non riparte il Paese».
La trimestrale comunque
ha altri toni rispetto a quella
precedente e registrano un
progresso più o meno marcato rispetto a dicembre. Non
variano le previsioni sull’occupazione, ancora in flessione. Il saldo ottimisti-pessimisti passa da -10,1% a -8,8. Ma si
riduce parecchio il ricorso alla cassa integrazione: la percentuale di aziende scende al
27,5% dal 33,1 di dicembre. E’
chiaro che le imprese non sono ancora nelle condizioni di
assumere ma riescono a occupare di più i dipendenti.
La metalmeccanica risolleva la testa: i saldi ottimistipessimisti su produzione e ordini ritornano su livelli positivi. Sono soprattutto le imprese del settore della meccanica
strumentale e dell’aerospazio
le più ottimiste e anche per filiera automotive e comparto
dei prodotti in metallo le attese non sono negative. In
forte rilancio l’alimentare e
anche nella gomma plastica è
tornata la fiducia. E pure chi
produce oreficeria, giocattoli, articoli sportivi ha un saldo che migliora. Continua
implacabile la crisi dell’edilizia. Va decisamente meglio
nell’Ict. Qui migliorano le
prospettive dell’occupazione
con un saldo ottimisti-pessimisti positivo, stabili le previsioni di ricorso alla cassa. Ma
le aziende denunciano ancora problemi di liquidità e il
61% continua a soffrire per i
ritardi nei pagamenti.
T1 CV PR T2
40 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
SABATO 29 MARZO 2014
gg Dossier/Emergenza scuola
PATRIZIO ROMANO
«Ciò che conta
è che i soldi
arrivino
in fretta»
Una carezza e poi un abbraccio affettuoso. Il sottosegretario Roberto Reggi ha salutato così Cinzia Caggiano, la
mamma di Vito Scafidi, il giovane studente morto nel
2008 schiacciato dal crollo
del controsoffitto nel liceo
scientifico Darwin a Rivoli.
L’incontro è avvenuto ieri,
nella sala congressi dietro il
municipio, dove si è svolta la
conferenza nazionale del Pd
dal titolo «5000 cantieri per
una buona scuola».
«Rivoli non è un luogo a caso - spiega nel suo videomessaggio il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini -. E
tutto quello che stiamo facendo per le scuole è un patto
con i giovani e le loro famiglie. Anche per Vito».
3
In Emilia ce l’hanno fatta a ricostruire le scuole in un anno. Andremo davvero in
quella direzione?
L’urgenza di intervenire per
sanare la situazione degli
edifici scolastici è stato il leitmotiv della giornata. E per
superare le pastoie burocratiche il presidente della Provincia Antonio Saitta auspi-
A Rivoli la conferenza
nazionale del Pd
nel ricordo
di Vito Scafidi
«Mai più altri Darwin»
«Rivoli non è un luogo a caso - ha spiegato nel suo videomessaggio il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini -.
E tutto quello che stiamo facendo per le scuole è un patto con i giovani e le loro famiglie. Anche per Vito»
Superpoteri ai sindaci
per la sicurezza in classe
Il governo: da lunedì una task force per far ripartire i cantieri
Superare l’emergenza
E il sindaco di Rivoli sciorina
una serie di numeri sull’impegno della sua amministrazione
per sanare le scuole. «Stiamo
lavorando dal nostro insediamento alla messa in sicurezza
degli edifici - afferma Franco
Dessì -. Opere per circa 12 milioni di euro: un impegno enorme per un Comune».
Ma Rivoli non poteva non
fare quasi da apripista. «Si
Tommaso De Luca
preside
«Gli annunci del sottosegretario Reggi sullo snellimento
delle procedure sono qualcosa di straordinariamente bello. Strano che nessuno finora
ci avesse pensato...». C’è un
accenno di ironia nelle parole
di Tommaso De Luca, preside
dell’Itis Avogadro e presidente di Asapi, Associazione
scuole autonome piemontesi.
Commissari
ca: «Oltre ai soldi, che devono arrivare sennò i cantieri
non partono, si devono dare
più poteri a sindaci e presidenti di Province, insomma
dei commissari straordinari
per l’edilizia scolastica».
Esigenza rimarcata anche
dall’onorevole
Umberto
D’Ottavio che dichiara: «Ci
vogliono procedure più snelle per le assegnazioni dei fondi e per far partire i cantieri.
Abbiamo soldi stanziati dal
2002, che sono fermi ancora
oggi. Poi si deve lavorare alla
costruzione di nuovi edifici
scolastici, perché in molti casi, parliamo di uno su quattro, costa meno costruire ex
novo che ristrutturare».
domande
a
Tre scuole su quattro
nel nostro Paese
sono state costruite
prima degli Anni 80
Per la messa
in sicurezza dei nostri
edifici spenderemo
12 milioni di euro
Roberto Reggi
Franco Dessì
sottosegretario
alla Pubblica istruzione
sindaco
di Rivoli
deve superare la fase di emergenza - sostiene il sottosegretario Reggi -. E da lunedì partirà l’Unità di missione per le
scuole, con tutti gli enti interessati». Insomma, una task
force per rilanciare i lavori.
«Perché 3 scuole su 4 sono state costruite prima degli anni
‘80 e molte sono state realizzate senza norme antisismiche confida -. Si deve recuperare
questo ritardo». Ma per farlo
non bastano solo i soldi, si devono snellire norme e procedure. «Ad esempio, si deve
permette a tanti sindaci che
hanno già pronti progetti e
hanno a disposizione fondi
propri - precisa - di poter sfo-
«Noi diciamo da tempo
che un cantiere in una
scuola non
può essere
equiparato
ai grandi lavo r i
dell’Expo 2015,
seguire le stesse gare e procedure. Come ha detto Renzi,
quando si dà un cantiere in
appalto lavorano più gli avvocati dei muratori...».
Quindi, che cosa si augura?
«Che il denaro destinato a rimediare ai guai urgenti delle
scuole arrivi in fretta agli enti
locali che devono gestirlo. E con
una chiara destinazione all’edilizia scolastica, non in forma generica. Altrimenti resterebbero le lungaggini di sempre».
Sindaci con poteri straordinari. È d’accordo?
rare il Patto di stabilità, ma solo per l’edilizia scolastica».
Scafidi insegna
«Prima della tragedia di Vito i
crolli nelle scuole avvenivano di
notte, e non c’erano vittime sussurra la mamma Cinzia -.
Così si tamponava e si andava
avanti». Dopo il Darwin no.
«Perché non possiamo mandare
i nostri figli a scuola ed aspettare con ansia il loro ritorno - confessa il ministro Giannini -. E attribuire il loro ritorno ad un colpo di fortuna. Dobbiamo essere
certi che le nostre scuole sono
sicure». «Perché nelle scuole c’è
il bene più prezioso - conclude la
Caggiano -: il nostro futuro».
«Se questi poteri potranno
sbloccare la situazione, ben
vengano. Anche perché bisogna liquidare molto in fretta la
fase dell’emergenza-sicurezza.
Una volta riportate le scuole come dovrebbero già essere, dovremmo toglierci l’elmetto e cominciare a programmare la costruzione delle scuole del futuro. Le nuove tecnologie hanno
conseguenze strutturali, non
basta staccare la lavagna di ardesia e mettere la Lim per una
didattica moderna. Non parliamo dei “civic center” olandesi o
svedesi con isole di lavoro, con
spazi dove gli studenti possono
studiare... Da noi è persino difficile permettere agli studenti di
ricaricare il tablet».
[M. T. M.]
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c
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.
i
t
T1 CV PR T2
LA STAMPA
SABATO 29 MARZO 2014
.
Cronaca di Torino .41
g
il caso
PAOLO COCCORESE
L
a fortuna ha voluto
che la prima campanella non fosse
ancora suonata.
Solo per questo
motivo nessun bambino della
media «Frassati» si è fatto
male. Otto meno dieci, la calca per entrare in classe doveva ancora iniziare.
L’operatore scolastico della scuola fa scattare la serratura della catena che chiude
l’accesso esterno. Il cancello
trema, le cerniere si rompono
di colpo e la porta gli crolla
addosso. «Il collega è stato
portato subito all’ospedale, se
la caverà con qualche giorno
di riposo», dicono dall’istituto
di via Tiraboschi. Si tira un
sospiro di sollievo. Sono stati
gli studenti,a soccorrere per
primi il povero bidello. Questione di istanti e quella porta
arrugginita caduta, segnalata
più volte al Comune, avrebbe
potuto provocato più danni.
Ritorno
a scuola
Crolla il cancello
alla “Frassati”
Travolto un bidello
Ieri sono
rientrati
in classe
due dei tre
bambini
che mercoledì
si sono
sentiti male
dopo aver
mangiato
del pesce in
refettorio
La preside: segnalo da anni i problemi dell’istituto
I ragazzi intossicati
La Procura indaga
sui filetti di platessa
serviti alla mensa
I genitori chiedono
di sostituire subito
gli attuali gestori
del servizio
Cambia l’entrata
Ieri, gli studenti della «Frassati» sono stati costretti a
entrare dall’ingresso secondario che si affaccia su corso
Toscana.
IN OSPEDALE
«Poteva colpire un bambino»
I ragazzi hanno
soccorso per primi
l’operatore scolastico
La preside Basili da due anni segnala al settore dell’edilizia scolastica del Comune
i numerosi problemi dell’edificio, compreso quello della porta di ingresso
Percorso obbligato dopo il
crollo di un’anta del portone
della cancellata verde che
circonda l’istituto di Madonna di Campagna. «Se fosse
caduto qualche minuto dopo
avrebbe colpito sicuramente
uno dei nostri cinquecento
studenti», dice la preside,
Maurizia Basili. Ieri, la sfortuna è arrivata con dieci minuti di anticipo rispetto ai ragazzini che frequentano la
media. Dopo l’intervento dei
tecnici del Comune e quelli
dello Spresal, l’accesso principale è stato chiuso da una
grata di metallo.
Nascosta da un alberello,
la porta che ha mandato all’ospedale il signor Paolo R. è
rimasta nel giardino. L’operatore scolastico, dopo essere stato visitato al Pronto
Soccorso del Maria Vittoria,
se la caverà con cinque giorni sempre aperte perchè prive del
di prognosi.
maniglione anti-panico. E metà
Crollo che si poteva evitare. dei bagni sono chiusi per un
«Sono stata nominata preside cantiere mai terminato».
di questa scuola due anni fa –
Dal Comune, promettono
aggiunge la professoressa Basi- che lunedì si provvederà a soli -. E da allora che ho scritto al- stituire la porta crollata. «La
l’Edilizia Scolastica del Comu- Città è consapevole dei prone per segnalare i problemi del- blemi segnalati ed è pronta ad
l’edificio. Comintervenire tepresi quello della
però,
ILCOMUNE nendo,
porta di ingresconto
delle
«Lunedì sarà rità degli prioso». Osservando
altri
sostituita la porta edifici», dicono.
il cancello sono
che ieri ha ceduto»
evidenti i segni
La questione
delle ruggine.
è, come sempre,
E facendo due passi verso la scarsità di risorse. E si vive
corso Potenza, ci si accorge che alla giornata. Come nel febbraanche la porta dell’ingresso del io 2013. «Per le elezioni, hanno
cortile è chiusa da una grata di spostato un seggio da una clasferro. «Il campetto di basket se per il pericolo che crollasse
non è utilizzabile perchè i ta- un soffitto – aggiunge la presibelloni sono arrugginiti – dico- de Basili -. Fino al giorno prima
no dalla “Frassati” -. Nell’an- c’erano gli studenti. E nessuno
drone due porte devono stare si è mosso con tanta urgenza».
Per le elezioni hanno
spostato un seggio
per paura che cadesse
il soffitto: fino al giorno
prima c’erano i ragazzi
Maurizia Basili
dirigente della scuola
media «Frassati»
In attesa dei risultati finali
delle analisi sul filetto di platessa servito in mensa, che
avrebbe mandato all’ospedale tre studenti, non si placano le proteste dei genitori
della scuola «Perotti» di via
Mercadante. E’ stato presentato un esposto in Procura. Il procuratore Guariniello ha aperto un fascicolo e
promette un’indagine. Mentre Fabrizio Genco, presidente dell’associazione dei
papà e delle mamme dell’elementare di Barriera di Milano, annuncia battaglia.
«L’azienda che gestisce il
servizio non ha più la nostra
fiducia, potrebbe essere un
ottimo segnale la sua sostituzione – dice -. Noi, siamo
pronti a far sentire con forza
la nostra voce. Potremmo fare uno sciopero del mensa».
Ieri sono rientrati in classe due dei tre bambini che
mercoledì si sono sentiti male dopo aver mangiato del
pesce in refettorio. «La femminuccia, per il riacutizzarsi
del malessere, è stata costretta ricorrere un’altra
volta al Pronto Soccorso. Ci
vorrà un mese per smaltire
le tossine», dice Genco.
Non è stata ancora smal-
tita la rabbia per l’intossicazione alimentare che ha costretto alle cure gli studenti
di una delle classi quinte della “Perotti”.
Scuola che, come il Comune, attende i risultati delle analisi. Da verificare, c’è il sospetto che il piatto di «platessa dorata» sia la causa dell’intossicazione che i medici del Pronto
Soccorso hanno verificato come dettata dalla «sindrome di
sgombroide» provocata, di solito, dal consumo di cibo non
conservato correttamente.
Giovedì, il Comune ha avvisato
la vigilanza sanitaria del SianAsl che ha visitato la scuola e il
Centro Cottura. Mentre il Ser-
Ma le prime analisi
sui campioni di cibo
non hanno rilevato
irregolarità
vizio di Ristorazione della Città ha attivato il Laboratorio
Chimico della Camera di Commercio che ha provveduto al
prelievo dei controcampioni
dei prodotti somministrati in
mensa. «Dalle prime analisi
fatte al Centro Cottura non sono emerse irregolarità», dicono dal Comune. Ma i genitori
non si arrendono. «E’ da settembre che ci lamentiamo della mensa – aggiunge Genco -. E
siamo stati contattati da altri
genitori che hanno i figli in altre scuole del quartiere. Anche
loro chiedono interventi per
migliorare il servizio».
[P.CO.]
T1 CV PR T2
42 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
SABATO 29 MARZO 2014
NIENTE INTESA A ROMA COALIZIONE VERSO IL PUNTO DI NON RITORNO
Lista Tsipras
Centrodestra diviso alla meta
La sinistra
sceglie
un uomo Cgil
Forza Italia chiude su Pichetto. Ncd e Fratelli d’Italia: “Avanti con le Primarie”
Sarà la lista «Tsipras» in salsa piemontese. Un po’ ammaccata, a dire il vero. E anche incompleta. Eppure la sinistra più a sinistra della sinistra tenta di giocare anche in
Piemonte la carta del leader
greco, che tanto scalda i cuori
dei suoi connazionali affamati dalla recessione e dalla
troika di Bruxelles, al punto
da diventare la mascotte anche degli italiani che non riescono a trovare un volto
spendibile
Dunque, anche il Piemonte
avrà il suo Tsipras. E sarà
quasi certamente Mauro Filingeri, 37 anni, a capo dei chimici della Cgil in Valle d’Aosta. Sarà lui a guidare il vario
rassemblement che ingloba
Rifondazione comunista (a
cominciare dalla capogruppo
in Regione, l’ex assessore Eleonora Artesio) e Sinistra Critica, oltre a singoli esponenti
ALESSANDRO MONDO
Se vuole essere una prova di
forza per mettere alle corde
gli alleati, è molto rischiosa.
Se si tratta di una strada senza ritorno, imboccata deliberatamente, il senso è ancora
più esplicito.
Ieri il Comitato nazionale
per le candidature di Forza Italia, riunitosi a Roma, ha ribadito all’unanimità che «Gilberto
Pichetto Fratin è il miglior candidato del centrodestra per la
presidenza della Regione». Posizione evidentemente concordata con lo stato maggiore di
Berlusconi, se non con Berlusconi medesimo. Smentite le illazioni su pretendenti «terzi»
arruolati nella società civile. Di
primarie non se ne parla.
Perché Pichetto? «Chiamparino, da sindaco, ha realizzato un debito mostruoso - rimarcano Altero Matteoli,
Osvaldo Napoli e Nicola Abrignani, responsabile enti locali
-. Puntare su un uomo politico
esperto e capace è indispensabile per evitare di ripetere
in Regione quanto è accaduto
a Torino». Segue la chiosa:
«Ci auguriamo che le altre
Le condizioni di Ncd
per chi si candiderà
alle primarie, la Lega
pronta a correre sola
Nel vuoto gli appelli
a Sel e movimenti
«Hanno preferito
i poteri forti»
La scelta di Berlusconi
Forza Italia non arretra e risponde alle richieste degli alleati di centrodestra riconfermando Gilberto Pichetto come candidato del
partito, e della coalizione: Ncd e FdI sono in fibrillazione (nella foto, una delle ultime visite di Berlusconi a Torino).
Un modo per evitare che l’adesione alle primarie diventi un
modo per tirare la volata ad altri
obiettivi. Ma nel Ncd c’è anche
chi prevede uno smarcamento
dalle primarie e la corsa in solitaria: «Mica possiamo andare
con FdI lasciando i moderati a
Forza Italia», teorizza un esponente del partito.
forze di centrodestra convergano sul suo nome».
Alleati verso le primarie
Qui sta il problema. Se Forza
Italia non arretra di un millimetro, per Pichetto è la terza
investitura dopo il «rendez
vous» ad Arcore e la telefonata
del Cavaliere, Ncd e FdI hanno
tre strade: chinare la testa;
trattare una qualche forma di
compensazione; tirare dritto .
Ieri hanno tirato dritto: «Il
lunedì Forza Italia converge
sulle primarie, il martedì se le
rimangia, il mercoledì candidano Pichetto, poi cercano un
imprenditore, poi ricandidano
Pichetto... - taglia corto Enrico
Costa, Ncd -. E Chiamparino
ringrazia». Ghiglia, FdI, prima
è uscito con un comunicato in
cui si compiace delle oltre 500
firme già raccolte per Guido
Crosetto in vista delle miniprimarie del 6 aprile, poi ha sfi-
«Prendo atto di questa
decisione, ora si tratta
di far convergere
gli alleati per unire
la coalizione»
«Forza Italia apre
e chiude a giorni
alterni, per la gioia
di Chiamparino.
Noi andiamo avanti»
«Siamo contenti
che Forza Italia
abbia scelto Pichetto,
ora si confronti
con le nostre primarie»
Gilberto Pichetto
Enrico Costa
Agostino Ghiglia
candidato
Forza Italia
Coordinatore regionale
Ncd
Coordinatore regionale
Fratelli d’Italia-An
dato Pichetto a partecipare.
marie di coalizione ( in caso contrario lo stesso Coppola e Claudia Porchietto si chiameranno
fuori) Daniele Cantore, capogruppo in Regione, precisa che
la candidatura alla presidenza
«dovrà essere di servizio». Chi
correrà come governatore non
verrà inserito nelle liste per il
proporzionale e non potrà candidarsi alle europee. Questa la
proposta avanzata ai «Fratelli».
I paletti di Ncd
Stesso discorso nel Ncd, con un
di più. Se Michele Coppola invita
Pichetto a misurarsi con le pri-
Alleanze variabili
Ad oggi, la fotografia è la seguente: Forza Italia va anti con
Pichetto, pronto a entrare in pista. Ncd e FdI organizzano le loro primarie: per i primi è rimasto in corsa Giampiero Leo, che
giovedì si lancerà nella campagna elettorale, i secondi sostengono Crosetto. Della Lega e dell’Udc ne sapremo di più oggi, visto che a Torino arriveranno
Salvini e Cesa. Il Carroccio dovrebbe correre da solo, come ha
pronosticato ieri Cota, mentre
l’Udc è orientata a riproporre in
chiave regionale l’accordo con
l’Ncd per le europee.
Renzi sarà a Torino il 12 aprile,
giorno in cui partirà la campagna del Pd per le Europee
Ma sarà a Torino anche
per sostenere Chiamparino
La campagna di Renzi parte da Torino
Oggi l’investitura di Chiamparino
GIUSEPPE LEGATO
ANDREA ROSSI
«Il 12 aprile apriamo la campagna elettorale a Torino dove
con Chiamparino abbiamo una
sfida per la Regione». L’annuncio di Matteo Renzi, durante la
direzione nazionale del Pd, ha
almeno un paio di significati.
Primo: per il presidente del
Consiglio il Piemonte non ha
un ruolo di secondo piano. Se-
[A. ROS.]
Europa e Regione
Il centrosinistra
Il 12 aprile arriva
il premier, ma il Pd
fa i conti con i casi
di Nichelino e Susa
dei comitati per l’acqua pubblica, contro l’inceneritore,
contor la tangenziale Est, del
movimento No Tav, della
Fiom, fino a Fabrizio Biolè, il
consigliere regionale uscente
cuneese, eletto nel 2010 con il
Movimento 5 Stelle e poi
espulso da Beppe Grillo.
Già definito anche il simbolo: sfondo rosso e scritta
«l’Altro Piemonte» che rimanda proprio alla «lista Tsipras» per le Europee che si
chiamerà «L’Altra Europa».
«Una sinistra unita per il
lavoro, i diritti, i beni comuni
può costituire un’alternativa
credibile ai poteri forti anche
in Piemonte», dice il segretario di Rifondazione, Fabio Panero. «Stupisce che vi siano
forze come Sel, gruppi, associazioni che pensano a
Chiamparino come a un interlocutore progressista».
Caduti nel vuoto gli assordanti appelli a Sel, che s’è accasata con l’ex sindaco, la sinistra della sinistra tira dritto. E fa gli scongiuri: questa
settimana Filingeri era candidato al congresso che doveva eleggere il leader della Cgil
valdostana. Ma ha perso.
condo: c’è anche una questione
di rapporti umani, e quelli con
Sergio Chiamparino e Piero Fassino sono solidi.
Dunque, Renzi sarà a Torino
sabato 12, mentre oggi al Teatro
Carignano comincia la corsa di
Chiamparino alla conquista della
Regione. L’ex sindaco di Torino, a
dire il vero, è partito da un pezzo,
e nell’ultimo mese ha battuto una
bella fetta di quel Piemonte periferico (e tradizionalmente un po’
ostile al centrosinistra) considerato essenziale per portare a casa
la vittoria il 25 maggio.
Oggi sarà una sorta di cerimonia d’incoronazione. Ci sarà Fassino. Ci sarà il segretario regionale Davide Gariglio. Ci saranno
sindaci e amministratori. Archi-
viate le primarie, si aspetta un
cenno da quegli alleati (come
Sel) che non hanno ufficialmente annunciato l’appoggio all’ex
sindaco di Torino.
L’appoggio arriverà. Ben più
spinose sono le rogne che in questi giorni angustiano i vertici torinesi del Pd. Ieri a Nichelino s’è
consumato una sorta di psicodramma. Il centrosinistra avrà
due candidati alla guida del Comune. Il primo, Angelino Riggio,
è il vincitore delle primarie avversato dai partiti «perché – dicono –
è uomo che divide e non include».
Il secondo si chiama Santo Cistaro, 55 anni, di Mesoraca, provincia di Crotone, e sarà appoggiato
da Pd, Sel, Moderati, Psi, Italia
dei Valori. Presidente della sezio-
ne dell’Engim di Nichelino, ente
di formazione professionale, uomo vicino al mondo cattolico, già
consigliere comunale a Moncalieri (con lo Sdi) nel 2006, l’investitura di Cistaro ha scatenato i supporter di Riggio, che si sono accampati per protesta davanti alla
sede del Pd in piazza Di Vittorio.
Altra patata bollente è Susa. Il
leader No Tav Sandro Plano,
iscritto al Pd ma più volte vicino
all’espulsione per le sue posizioni
“eretiche”, si è candidato a sindaco alla guida di una serie di liste
civiche. Ed è appoggiato dal Pd
locale, che non presenterà una
sua lista: «Per noi è il candidato»,
dice il segretario Matteo Ghiotto,
«e non vedo alternative. Anche
perché si vota per eleggere il sindaco di Susa, e a Susa non c’è solo
la Tav». Situazione imbarazzante. Vero è che la segreteria provinciale guidata da Fabrizio Morri ha garantito maggiore riconoscimento ai territori. Però Plano,
pur iscritto ai dem, ha posizioni
sull’alta velocità contrarie alla linea del partito. E ha incassato
una sorta di desistenza da parte
del Movimento 5 Stelle, che non
presenterà una lista. Altra cosa
che imbarazza non poco il Pd.
Giovedì Plano, Ghiotto e Morri
hanno tentato di trovare una soluzione condivisa e non lacerante.
Per ora si tratta.
T1 CV PR T2
LA STAMPA
SABATO 29 MARZO 2014
.
Cronaca di Torino .43
Strisce blu, il braccio di ferro continua
Il ministero dei Trasporti, dopo il dietrofront di giovedì, rilancia: per fare le multe serve una delibera specifica
E nel frattempo non si può multare. Ma Fassino si ribella: la competenza è nostra, continueremo a sanzionare
«È tutto
illegittimo
Abbiamo
fatto ricorso»
ANDREA ROSSI
La competenza è dei comuni,
d’accordo. Però serve una delibera specifica, che a oggi
non c’è. E senza delibera non
si può multare chi sosta sulle
strisce blu oltre il termine
per cui ha pagato.
Uscito malconcio dal vertice di giovedì sera con il sindaco Fassino - che vestiva i
panni del presidente dell’Anci, l’associazione dei Comuni
- il ministro dei Trasporti Lupi ieri s’è voluto prendere
una piccola rivincita. E ha
aperto un nuovo capitolo nella saga delle strisce blu.
4
domande
a
B. Grippo
Adoc
Ci mancavano loro, nel gran
caos sulle strisce blu: le associazioni dei consumatori. E
puntuali sono arrivate: reclami, polemiche, ricorsi. L’Adoc
- associazione per la difesa e
l’orientamento dei consumatori - ha addirittura presentato un ricorso la scorsa settimana, come spiega l’avvocato
Bartolomeo Grippo, vice presidente piemontese.
Scontro città-governo
Le puntate precedenti. Qualche giorno fa il ministero guidato da Lupi ha provocato un
mezzo coccolone ai sindaci italiani, sostenendo che le multe
sulle strisce blu, per chi sfora
l’orario, non siano legali ma vadano sostituite con l’avviso di
cortesia, ovvero la richiesta di
versare la differenza. Fassino,
che non è propriamente una
Avvocato, su che cosa si basa il vostro ricorso?
I Comuni non mollano:
sospendere i verbali
creerebbe
gravi danni erariali
Al lavoro sulla delibera
In Comune, dopo il vertice di giovedì a Roma, si lavora per predisporre una delibera specifica che disciplini le multe sulle strisce
persona malleabile, non l’ha
blu, di concerto con gli altri grandi comuni italiani, che adotteranno il medesimo provvedimento
presa bene, ha dato voce al
malumore dei colleghi e tanto
ha fatto finché non l’ha avuta
superflua e fonte unicamente
Da ieri, comunque, a Palazvinta. All’incontro di giovedì
di inutili equivoci».
zo Civico si lavora per predisera Lupi s’era presentato con
sporre la delibera che dovrà
Regolare la transizione
il piglio del duro: «La legge è
disciplinare le sanzioni, sulla
Fassino
re dell’Ama, in via di Rocca
chiara, anche i Comuni devono
Il problema, però, si pone ecco- base del codice della strada,
milioni
per cento
Cencia dove aveva appuntaIl numero delle multe
La quota di parcheggi
mento con alcuni uomini. Ririspettarla, mi meraviglio di
me. La posizione del ministero articolo 7 comma 15: «Se si
sulle strisce blu in un
che per legge deve
vali per problemi d’amore o
anno
essere gratuita
di denaro? Amici che si sono
chi si meraviglia». Ne è uscito giornii
dei Trasporti è chiara: in attesa tratta di sosta limitata o regotrasformati in nemici per un
rano,
dissidio non risolto? È ancora un mistero.
pascon il più classico dei dietrodi adottare un provvedimento lamentata, la sanzione ammiIl luogo dove è avvenuto
mini.
l’omicidio è noto nella zona
front: contrordine, la compe- trova
ad hoc - nella migliore delle ipo- nistrativa è del pagamento di
come un punto di incontro, ed
ondiè certo che la vittima avesse
tenza è dei Comuni.
tesi ci vorrà quasi un mese - nes- una somma da euro 25 a euro
he la
appuntamento con qualcuno
poi rivelatosi come il suo kilche
ler. Sette i colpi di pistola
Ieri, però, è arrivato il col- Comunisosta
suno può più essere multato. Ma 99». «Partiamo dal presuppoalità
esplosi da una 7.65, un’arma
ratipiccola, che hanno ferito
po di coda. Saranno sì i Co- sostana Torino,almeno per ora, nessu- sto che è stata riconosciuta la
mortalmente l’uomo.
i poSul posto sono intervenuti
muni a decidere, ma lo devono ha intenzione di sospendere competenza dei comuni», spiei carabinieri della compagnia
vare
di Frascati. Inizialmente era
patto
no fare con un atto specifico esponsabilità
alcunché. Né da Palazzo Civico ga l’assessore alla Polizia muassustato ipotizzato un regolamento di conti tra due bande
Inoldell’Est Europa. Appena l’al- una delibera - non basanné dal comando dei Vigili sono nicipale Giuliana Tedesco.
tro ieri sera, infatti, nella zogiunontina un albanese era stato feridosi sul codice della strada
arrivate disposizioni per so- «Ora stiamo studiando gli atti,
to al torace a colpi di pistola,
osid- Il ministro Lupi non voleva sanzionare la sosta oltre l’orario
raccontando poi agli investicome avveniva finora. E, nel dissuasospendere le sanzioni a chi sosta e lo stiamo facendo con le altre
tto che
gatori di essere stato aggredito da due romeni. Ma inoperati- così: se un automobilista lascia regole che il codice della strada
effetti- la macchina negli spazi a paga- prevede. Non serve una norma,
nanzitutto la nazionalità itaMafia
frattempo, devono smettere ollo».
oltre quanto pagato sulle strisce grandi città italiane, per arrimento oltre l’orario indicato perché abbiamo verificato che
liana della vittima, e succesProrogatoil41bis
di multare. Superfluo dire
blu. E, del resto, la posizione del- vare a un’impostazione condi2 Sul giornale di ieri l’esito
per chi sfora l’orario sulle
come l’abbia presa Fassino.
l’Anci è granitica: non verrà visa». I Comuni adotteranno,
del vertice di giovedì sera tra strisce blu: la competenza
Il quale si è precipitato nuoemanata nessuna norma transi- se non una delibera fac simile,
il sindaco Fassino (presiden- spetta ai sindaci, che sono livamente all’attacco: se la
toria, anche perché un passo in- provvedimenti uniformi. E - vite dell’Anci) e i ministri Alfa- beri di prevedere sanzioni a
competenza è nostra ci
dietro avrebbe il risultato di fare sta la trattativa condotta in
no e Lupi, in cui sembrava ri- patto di farlo tramite un
pensiamo noi. E «ogni sucsvanire l’effetto deterrenza ol- prima linea da Fassino - probasolta la contesa sulle multe provvedimento specifico
cessiva e unilaterale intertre a provocare danni alle casse bilmente sarà Torino a fare da
pretazione o precisazione è
già malconce dei comuni.
capofila e dettare la linea.
Sulla «Stampa»
Il sindaco
di Torino
è anche
presidente
dell’Anci
Retromarcia del governo
“Multe sulle strisce blu?
Lo decidano i Comuni”
«Semplice: sosteniamo la linea del ministero dei
T ra s p o r t i ,
secondo cui
la multa è
per noi sanzione è illegittima. Noi
crediamo sia
corretta
un’altra impostazione: niente
verbali, bisogna invece lasciare l’avviso di pagamento delle
somme residue».
Nel frattempo però il ministero ha cambiato idea: hanno ragione i comuni. Come
la mettiamo?
«Intanto cominciamo a dire
che il ministero ha stabilito
che i comuni devono adottare
provvedimenti ad hoc. E, nel
frattempo, non multare».
I Comuni sembrano di avvisoopposto:nessunatregua.
«È una forzatura che contestiamo. Sarebbe il caso di sospendere tutto. Anche perché i poveri automobilisti alla
fine pagheranno i 25 euro
piuttosto che spenderne 30
per fare ricorso al giudice di
pace. Così si scarica sempre
sul più debole».
Alternative?
«Ci sono soluzioni tecnologiche che permettono di pagare
correttamente il tempo di sosta effettivo e reale».
1
Un lettore scrive:
giorno la ministra Marianna Madia ha
detto che vuole prepensionare i vecchi impiegati statali e assumere dipendenti
giovani. L’idea sembra in
contrasto con l’attuale tendenza a aumentare l’età
pensionabile, cosa ritenuta
indispensabile per assicurare l’equilibirio tra contributi e pensioni e già in parte attuata.
«Con il programma Madia si aumenterebbero il carico dell’Inps per le pensioni, che penso non si potrebbero negare ai pensionati in
anticipo, e le spese dello Stato, per gli stipendi ai nuovi
assunti. Tutto ciò è compatibile con la proclamata necessità di ridurre le spese
pubbliche?
«La giovane Madia ha il
diritto di non sapere che ai
tempi della prima repubblica si rimediava alla disoccu-
Specchio dei tempi
2 «L’altro
1
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1
pazione pensionando in anticipo e assumendo a ruota libera, con la conseguenza di
un infausto aumento del debito pubblico, ma la ministra
Madia ha l’obbligo di saperlo.
«Che cosa ci attende?»
ATTILIO BUGARI
Un lettore scrive:
ha lasciato basito la
risposta del presidente dell’Atc che, alla domanda del
giornalista su cosa fosse stato
fatto per rendere le procedure più trasparenti. ha risposto che è stato ridotto il numero degli interventi, che so-
2 «Mi
no scesi da tredici a sette mila. Avendo vissuto per oltre
trent’anni l’ambiente degli
appalti edili e simili, vorrei
suggerire che non è tanto la
modifica delle procedure o la
riduzione del numero delle
commesse che contrasta le
malversazioni, ma sono l’onestà, la correttezza, la competenza degli addetti ai lavori,
siano essi tecnici che amministrativi: e anche l’attenzione
di chi è preposto al controllo.
E’ come in medicina, bisogna centrare la diagnosi,
altrimenti si cura la polmonite con gli impacchi di se-
mi di lino e il paziente se ne
va al creatore».
ANGELO MARGUTTI
Un gruppo di lettrici scrive:
un gruppo di
mamme e bambini che ogni
mattina, soprattutto nella bella stagione, si ritrovano al
parco giochi del Parco del Valentino. Dopo l’ultima e recente riorganizzazione dei giardini al posto dei vecchi scivoli e
altalene sono comparsi nell’area bimbi nuove attrezzature per piccoli e grandi. Sebbene le nuove strutture siano
moderne e prodotte in mate-
2 «Siamo
riali certamente molto meno
deperibili del vecchio legno,
ogni giorno ci scontriamo con
la difficoltà di far giocare serenamente i nostri bimbi.
Le altalene sono sprovviste
di barriere atte a evitare che i
bambini (grandi e piccoli) imprudentemente si avvicinino
troppo ai seggiolini in movimento incorrendo in calci o
colpi piuttosto violenti. Inoltre tali barriere erano presenti nella altalene preesistenti
che risultavano perfettamente funzionanti e per cui un intervento di sola manutenzione sarebbe stato sufficiente.
Inoltre l’unico scivolo presente è impraticabile per tutti i
bambini al di sotto dei cinque
anni che comunque ne sono
attratti e possono incorrere in
cadute o colpi.
Gli scalini arrotondati aiutano si i bambini nella presa
delle mani ma avvantaggiano
lo scivolare dei piedi.
Infine tra l’ultimo gradino
della scala e la pedana di partenza dello scivolo vi è un dislivello notevole che ha provocato diverse cadute. Apprezziamo la pulizia dei giardini, la nuova pavimentazione e in parte anche le nuove
strutture ma vorremmo
chiedere qualche minima
modifica per garantire la sicurezza dei piccoli»,
SEGUONO LE FIRME
[email protected]
via Lugaro 15, 10126 Torino
Forum lettere su
www.lastampa.it/specchio
www.facebook.com/specchiodeitempi
T1 CV PR T2
SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 44
T1 CV PR T2
LA STAMPA
SABATO 29 MARZO 2014
.
Cronaca di Torino .45
La guardia d’onore
di Mussolini
sfida la Sala Rossa
“Non toglietegli la cittadinanza o blocco tutto”
300
La storia
emendamenti
BEPPE MINELLO
«A
nche le
formiche
nel loro
piccolo
s’incazzano» è il titolo di un fortunato libro di Gino&Michele. Anche Angelo D’Amico, 52 anni,
un passato nell’Msi, sbarcato
in Sala Rossa come Pdl, transitato solingo in Progett’Azione e, recentemente, confluito
in Forza Italia, mai arrogante,
anzi sempre un po’ defilato,
nel suo piccolo s’è, per dirla
come i due comici, incazzato.
Dichiarazione di guerra
Questa storia della cittadinanza onoraria a Mussolini,
che i suoi colleghi del centrosinistra, immediatamente seguiti dai partigiani dell’Anpi,
vogliono cancellare, non l’ha
proprio mandata giù. E ha dichiarato guerra alla Sala Rossa: «Volete fare una cosa inutile come togliere la cittadinanza data al Duce in un contesto
«Se vogliono perdere
tempo per togliere
la cittadinanza al Duce
gliene faccio perdere
un po’ anch’io»
Angelo D’Amico
Consigliere comunale
Forza Italia
storico ben preciso invece che
dedicarvi a cose serie e ben più
importanti per i cittadini? Allora dovrete fare i conti con me».
Abituato a stare in mezzo ai militari, visto che è impiegato del
ministero della Difesa nella caserma Amione di piazza Rivoli,
magazzino dei cannoni del Museo d’Artigliera, D’Amico ha
pianificato una strategia degna
di Sun Tzu. Intanto, venerdì
della scorsa settimana, «con un
escamotage» non meglio precisato, è riuscito a far rinviare a
ieri la discussione tra i capigruppo per decidere come af-
D’Amico ha dichiarato
guerra presentando
300 emendamenti in
grado di paralizzare la
Sala Rossa
frontare in aula la mozione preparata dal Pd, per cancellare
Mussolini dagli elenchi anagrafici di Torino. Mossa astuta,
perché come già Sun Tzu, che
riteneva il tempo uno dei 5 fattori che decidono il risultato di
una guerra, così Angelo D’Amico aveva capito che doveva guadagnare tempo per preparare il
suo attacco.
A Predappio
D’Amico, oltre un decennio fa
Guardia d’onore alla tomba del
Duce a Predappio, una certa
tendenza a vestirsi di nero che a
volte risveglia il ricordo dell’indimenticabile Don Lurio, regolamento della Sala Rossa alla
mano, ha preparato un’ottantina di emendamenti per ognuna
delle quattro delibere in programma nel Consiglio di lunedì.
In mantella a presidiare la tomba
La guardia d’onore di Mussolini è formata da volontari ed è nata con obiettivo principale quello
di presidiare in modo militare la tomba del Duce
E, tra la sorpresa generale, ha
annunciato la sua intenzione e
motivato la sua dichiarazione di
guerra: «Volete perdere tempo
con la cittadinanza di Mussolini? E io ve lo farò perdere veramente». Qualcuno ha riso amaro, qualcuno ha risposto sprezzante: «Fai un po’ che c... vuoi».
Il capogruppo Pd, Paolino, ha
proposto e ottenuto di anticipare alle 14,30 l’orario entro il quale presentare gli emendamenti
alle delibere in programma lunedì immaginando così di tarpare le ali dell’ex-guardia d’onore del Duce. Inutile: D’Amico,
come sappiamo, le aveva già
pronte. E così, lunedì, la Sala
Rossa dovrà affrontare 320
emendamenti. Per ridimensionarne l’impatto (ogni emendamento può essere discusso per
complessivi 5 minuti da ogni
consigliere), la maggioranza
dovrà presentare una mozione
d’accorpamento.
Quattro delibere
Mozione che farà slittare al lunedì della prossima settimana
discussione e voto delle quattro
delibere. E comunque solo dopo
aver discusso gli emendamenti
dell’ex guardia d’onore ridotte a
6-7 che a 5 minuti ognuna per la
quindicina di consigliere di minoranza fanno ancora un bel po’
di tempo. E nel frattempo la
mozione su Mussolini dovrà
aspettare. «Per uscire da questo cul de sac - intima l’ex-guardia d’onore - la maggioranza ha
due strade: ritirare la mozione
sul Duce “torinese” o non portarla al voto. Oppure, meglio
ancora, approvare una mia mozione con la quale chiedo che il
Comune di Torino cambi il nome di corso Unione Sovietica in
corso Martiri del comunismo».
T1 PR T2
SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 46
SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 47
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T1 CV PR T2
48 .Cronaca di Torino
.SABATO 29 MARZO 2014
Via tutte le auto
fino al Po: così
si salva via Mazzini”
«Meglio
cambiare
gli orari
della Ztl»
3
il caso
EMANUELA MINUCCI
ia Mazzini sta in
mezzo al cuore di
chi ci vive, lavora
o passeggia sul
suo porfido. Figuriamoci di un grande architetto come Aimaro Isola, che
ci abita da una vita, ci lavora,
e ha fatto del Bello una missione. Bene. Dopo aver letto
sulla «Stampa» le opinioni di
alcuni commercianti che lamentano un calo degli affari,
ma anche una certa trascuratezza da parte del Comune
unita a iatture come la sosta
che costa due euro e mezzo
Sudoku
V
Sulla «Stampa»
Già, gli anni Trenta. Isola conserva una bella foto della via
Mazzini di un tempo, scattata
dal nonno. È così carina che un
bar della via - che sta all’altezza
dello studio d’architettura - l’ha
appesa nella saletta del caffè. E
non c’è avventore che non si
fermi per ammirare quella via
«denudata dalle auto». Spiega,
l’architetto: «Così come funziona benissimo il primo tratto
Che ne pensa di chiuderla
alle auto come suggerisce
l’architetto Isola?
«Suggestivo, ma irrealizzabile. Immaginiamo che cosa
succederebbe al traffico già
caotico oltre misura delle vie
laterali. Piuttosto, la cosa da
fare sarebbe un’altra...».
Quale?
Giorni fa abbiamo raccontato come cambia il
commercio di via Mazzini
1
Come una volta
Orlando Sgambati
ass.commercianti
Lui è il presidente del l’associazione «Borgo Nuovo» e ha
una gioielleria in via Mazzini.
Della via si è sempre occupato in prima persona. E ha le
idee chiare sul suo futuro.
L’architetto Isola: estendiamo l’isola pedonale
all’ora, la famiglia Isola (papà
Aimaro insieme con il figlio
Saverio) ha deciso di lanciare
un’idea in grado di scatenare
un bel dibattito: «Perchè non
pedonalizzare tutta via Mazzini? Quei 900 metri che uniscono il centro con il parco del
Valentino sarebbero meravigliosi senza le auto esattamente come negli anni Trenta
e magari pure con una bella
pista ciclabile».
domande
a
della via, quella che si ferma a
via Carlo Alberto, così sarebbe
anche per il secondo tratto. Me
la immagino con i marciapiedi
a raso e i dehors dei bar che invadono allegramente la via. È
solo questione di avere un po’ di
coraggio, togliendo le auto parcheggiate e anche quelle in mo-
Com’era negli Anni Trenta
Ecco com’era via Mazzini negli Anni Trenta, in una foto
dell’archivio dell’architetto Isola che abita lì da sempre
vimento per ottenere una strada pedonale che rifiorisce. Più
sana, meno rumorosa, e più attraente anche per i turisti».
Nessun mezzo Gtt
«E se lo dice uno studio di architettura qualificato come
quello di Isola, che ha passato
una vita intera a costruire o ristrutturare Torino, forse varrebbe la pena farci una riflessione su - dice Monica Guarroni, 45 anni residente - tra l’altro
qui non passa alcun mezzo
pubblico, quindi non ci sarebbero particolari difficoltà a eliminare il traffico».
«Cambiare drasticamente
l’orario di quella Ztl che fino
ad oggi ha soltanto provveduto a desertificare i bar al
mattino e anche i negozi di
alimentari».
E che orario propone?
«L’orario che c’è per esempio
al Quadrilatero romano: dalle 11 di sera fino alle 7,30 del
mattino. Ma non solo nel Borgo Nuovo, in tutto il centro
che per incanto, sono sicuro,
rinascerebbe».
[E. MIN.]
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LA STAMPA
SABATO 29 MARZO 2014
.
Cronaca di Torino .49
Diario
Guerra sulle cremazioni
Ricorso alla Corte dei Conti
Sel: si perde tempo per salvare il monopolio della Socrem
il caso
BEPPE MINELLO
orte dei Conti, Antitrust e chi più ne
ha più ne metta.
L’affaire-cremazioni, da sempre
monopolio della Socrem, oltre
a essere una affare in senso
economico, sta diventando
una questione di Stato. A evocare la magistratura contabile, quella che controlla se i soldi pubblici sono stati spesi bene e se i beni comuni sono stati
tutelati fino in fondo, è il capogruppo di Sel in Comune, Michele Curto. Mentre a chiedere che si esprima l’Autorità garante della concorrenza e del
C
«Un Tar non lo si nega a nessuno» chiosava ieri in commissione Bilancio, guidata dal
Pd Altamura, il consigliere La
Ganga, pure lui Pd. Tempi
lunghi che diventerebbero un
problema perché entro il 31
dicembre il Comune deve
adeguarsi alla legge sui servizi pubblici a rilevanza economica, qual è la cremazione,
che impone vengano assegnati con una gara. E non dati di-
«Metti in tavola la solidarietà»,
così le aziende del Gruppo Selex
(Famila e A&O) oggi raccoglieranno prodotti alimentari donati da
chi fa la spesa nei supermercati e
ipermercati, in collaborazione con
la Croce Rossa. Nei punti vendita
saranno ci saranno anche i volontari della Cri, che provvederanno a
trasportare ai propri Comitati i Uno dei punti Famila
prodotti donati dai consumatori e a
distribuirli alle famiglie. L’obiettivo è di riuscire a garantire
300.000 pasti, di cui 150.000 dal Gruppo Selex mediante la
donazione di prodotti. L’iniziativa avrà anche un sito
www.donaconselex.it dove trovare l’elenco dei supermercati
aderenti. A maggio è prevista la raccolta di prodotti sanitari,
mentre a dicembre la raccolta fondi con «donocard». L’importo devoluto dalle Imprese Associate Selex a Cri per il 2014
sarà pari a 250.000 euro in alimentari e igienico-sanitari.
1
I dipendenti dell’Ipla
torneranno al lavoro
Buone notizie per l’Ipla. Finalmente, dopo 15 mesi di cassa integrazione in deroga, i dipendenti
vedono riconosciuti i loro sforzi e
a partire dal 1° aprile riprenderanno a lavorare. Lo annuncia la Rsu.
La conferma è arrivata ieri durante l’incontro delle rappresentanze
sindacali con l’azienda, ed è stata
confermata dall’assessore Ghi- Svolta per l’Ipla
glia, l’assessore di riferimento,
durante la prima Commissione del Consiglio regionale.
«Siamo consapevoli e convinti che questo debba essere il
primo passo per avviare un processo di ammordernamento
dell’Istituto affinché gli venga riconosciuto un ruolo strategico per l’attuazione delle politiche regionali ambientali aggiunge il sindacato -. L’Ipla e i suoi lavoratori torneranno
così ad essere parte attiva e propositiva sui temi della Green-Economy».
1
LA LEGGE
Dead line il 31 dicembre
“Metti in tavola la solidarietà”
Donazioni nei supermercati
Reinserimento dal primo aprile
Entro il 31 dicembre
deve partire
la gara di appalto
mercato è l’assessore Lo Russo il quale, oltre all’Urbanistica, ha la delega ai cimiteri. La
mossa del primo è dichiaratamente provocatoria: Curto
adombra l’influenza della
Massoneria nella «melina»
che, a suo giudizio, farebbe Palazzo Civico per non attaccare
il baluardo ideologico ed economico dei «grembiulini», fondatori della Socrem. La mossa
del secondo è invece quella di
chi, disponendo di pochi soldi,
vuole fare le cose per benino
evitando anche di esporsi a
lunghe battaglie giudiziarie.
Famila e A&O
La stessa società da 130 anni
Il servizio di cremazione (nella foto, urne cinerarie) è esclusiva della Socrem, orgoglioso
baluardo massonico, dal 1883: un monopolio che il 31 dicembre 2014 diventerà illegale
2.500
cremazioni
Tante ne ha fatte in un anno
la Socrem: le cremazioni a
Torino ormai superano le
sepolture classiche
rettamente come nel caso della
Socrem la quale «è» la cremazione in Italia e sta nel Cimitero Monumentale torinese dal
lontano 1883. Lì ha costruito il
tempio e i cinque forni crematori che in un anno bruciano oltre 2.500 salme oltre ai resti
degli estumulati senza famiglia, un servizio che il Comune,
nel 2013, ha pagato 800 mila
euro. Dunque, la puntuale
esposizione dell’assessore Lo
Russo («Non ho una soluzione
preferita») ha messo in eviden-
za, tra l’accusa di «esproprio
proletario» lanciata da Tronzano di Forza Italia e quella di inconfessabili interessi di Curto,
le possibili strade da percorrere. La prima: individuare nel
Monumentale un nuovo sito
dove creare un altro tempio e
relativi forni e bandire una gara aperta a chiunque, anche a
Socrem la quale, però, potrebbe aprire un contenzioso sul
suo tempio costruito su un terreno pubblico ma a sue spese.
Comune senza soldi
Ancora: fare una gara «usando» il tempio esistente e scaricando sul vincitore l’onere di rifondere la Socrem. Mossa ardita che richiede il consulto all’Antitrust, peraltro già partito.
Terza strada: espropriare il
tempio alla Socrem, indennizzarla e affidare all’Afc, la società del Comune che si occupa dei
cimiteri, l’incarico di fare lei le
cremazioni. Il problema - irrisolvibile - è che Afc non ha soldi
per indennizzare Socrem. Alla
Sulla «Stampa»
Socrem, cade l’ultimo monopolio
Dal 1886 gestisce il servizio di cremazione, ma il Comune ora vuole metterlo a gara
gara ad evidenza pubblica dovrà
indennizzare la Socrem dei costosi impianti (il forno, innanzitutto, ndr). A meno che non sia
la stessa Soris a vincere l’appalto il cui servizio è così eccellente
che il bando ne terrà conto».
«Facciamo però una gara la più
aperta possibile» ha chiosato il
Pd Ventura. Esproprio o meno, il
Comune è dal 2006 che è fuorilegge, da quando è vietato dare
in affidamento diretto servizi
come la cremazione. «Nel 2007 ha spiegato Curto - il servizio è
stato prorogato ancora per 3 anni e poi non se n’è più parlato».
Curto, pur essendo aperto a
il caso
BEPPE MINELLO
I
n un mondo di liberismo
imperante, è l’unico monopolio sopravvissuto a
Torino. Dal 1886 la Socrem, orgoglioso baluardo massonico (almeno in origine), gestisce in esclusiva il
sempre più lucroso servizio di
cremazione dei torinesi (valore: 2 milioni l’anno) che ormai,
in maggioranza, lo preferiscono alla classica sepoltura. Fino
a ieri, venerdì 13, quando, in
Commissione e con supremo
sprezzo del malocchio, l’assessore all’Urbanistica nonchè ai
Cimiteri, Stefano Lo Russo,
anima cattolica, ha dato il suo
assenso e appoggio alla proposta di Michele Curto, capogruppo di Sel che ha pure presentato una proposta di delibera, per togliere il servizio alla Socrem e indire un gara.
«UN ESPROPRIO»
Tronzano (Forza Italia)
contesta la delibera
«Potere pubblico rapace»
Baluardo massonico
La Socrem è considerata un baluardo della massoneria «e ha rappresentato e rappresenta valori
importanti, dovrebbe continuare ad affiancare il nuovo gestore» ha detto La Ganga (Pd)
Il servizio migliore d’Italia
«Esproprio proletario» ha tuonato Andrea Tronzano, capogruppo e unico berluscones in
Sala Rossa, che a un certo punto s’è alzato e se n’è andato:
«Ma non finisce qui...». Esproprio proletario, perché per
Tronzano assisteremmo al solito «potere pubblico rapace
che si impadronisce di un bene
privato che funziona». Vero, il
servizio della Socrem è il mi-
2.502
800
cremazioni
mila euro
L’anno scorso nel tempio
crematorio del
Monumentale sono state
cremate 2.502 salme
E il «conto» del 2013 per il
Comune che affida alla
Socrem la cremazione
degli estumulati
senza famiglia
gliore in Italia e lo ha riconosciuto anche Curto, che con i «grembiulini» veri o presunti sembra
avere un conto aperto: «Ma applica anche le tariffe maggiori
consentite dalla legge e paga un
canone irrisorio al Comune» dal
quale nel 2013 ha ricevuto 800
mila euro per cremare le spoglie
degli estumulati senza famiglia.
«Nessun esproprio - ha spiegato
Lo Russo - chi si aggiudicherà la
ogni soluzione, ha sostenuto
l’idea - condivisa da Lo Russo che alla gara possa partecipare
l’Afc, l’azienda comunale che si
occupa già di tutta «la filiera cimiteriale» (e le mani di molti
maschietti sono finite sotto il tavolo): «Bisogna guardare alle
espressioni più efficienti del
mercato, come abbiamo fatto
per esternalizzare alcuni asili
nido». «E così la filiera è proprio
completa!» ha ironizzato qualcuno e le mani di molti sono tornate sotto il tavolo. «Io ero
iscritto alla Socrem - ha detto
La Ganga (Pd) - perché ha rappresentato e rappresenta valori
importanti. Perché non immaginare, qualunque sia l’esito della
gara, di far affiancare l’eventuale nuovo gestore dalla Socrem
ente morale?».
La battaglia contro il
monopolio di Socrem va
avanti ormai da anni
1
fine, l’accesa discussione ha
partorito un’idea, subito battezzata «Il lodo dei 4» (Altamura, La Ganga, Lo Russo, Curto):
affidare il servizio ad Afc che si
potrebbe convenzionare con
Socrem per affidarle il compito
di continuare a fare ciò che già
fa dal lontano 1883.
Fratelli d’Italia
“Dedichiamo una fermata
del metrò a Martinat”
È stata presentata ieri, nel
giorno dell’anniversario della sua
morte, la richiesta di intitolazione
di una fermata di metropolitana a
Ugo Martinat, uno dei principali
protagonisti nella realizzazione
dell’opera. «Torino - dice Paola
Ambrogio, consigliera di Fd’I, che
ha presentato la richiesta - non
potrà non prendere in considera- Ugo Martinat
zione la richiesta di dedicare una
fermata a un grande leader politico torinese. Martinat rappresenta un esempio di coerente impegno civile e politico e
al pari di altri amministratori della nostra città merita di
essere ricordato. Ha avuto il grande merito storico di tenere viva la Destra in Piemonte e a Torino ma non può dimenticarsi il suo impegno per opere ed infrastrutture fondamentali per lo sviluppo di Torino e della regione».
1
Il servizio incriminato
Il caso
Il reportage di Gian Piero
Amandola (a destra) è andato
in onda sul Tg regionale la sera
del 20 novembre del 2012 e ha
subito scatenato un’ondata di
proteste. Il giornalista: «Volevo
stigmatizzare i cori razzisti»
Il giornalista licenziatodalla Rai
“Rischio la rovina per un vizio di forma”
Un errore nella
richiesta di appello
può far saltare
il processo
GIORGIO BALLARIO
«Se proprio devo essere licenziato, se la mia vita dev’essere
rovinata, almeno vorrei che
ciò venisse deciso da un giudice nel merito. E non per un banale vizio di forma».
È deluso Gian Piero Amandola, il giornalista della sede
Rai di Torino coinvolto nella
bufera dei cori razzisti anti-
napoletani risuonati allo Juventus Stadium il 20 novembre del
2012. Anzi, più che deluso, affranto. Dopo le polemiche generate dal suo discutibile servizio per il tg regionale, Amandola - che ha 57 anni - è stato
licenziato dall’azienda televisiva pubblica ed il primo ricorso
al giudice del lavoro ha dato
esito negativo.
Così il giornalista, tramite
l’avvocato Massimo Ramello,
ha presentato ricorso in appello, sostenendo le proprie ragioni con un’articolata memoria,
che ricostruisce il fatto e offre
anche spunti di riflessione interessanti.
Ad esempio che lo stesso avvocato della Rai, a Napoli, lo ha
difeso dalla denuncia presentata da alcuni cittadini partenopei che si erano sentiti offesi dal
servizio sulla partita.
«Amandola non fa affermazioni - ha sottolineato nel corso
di quel processo il legale napoletano della Rai - bensì mette in
luce frasi, slogan dei tifosi juventini nell’esercizio del diritto
di cronaca. (...) Indubitabile poi
è la sussistenza dell’interesse
pubblico alla conoscenza di detti fenomeni». E ancora: «Su
questa vicenda è stato montato
un caso tanto inesistente quanto clamoroso. Presi da sacro furore si è chiesta la testa del
giornalista Amandola».
«Peccato che poi a Torino ,
invece, la Rai mi abbia massa-
crato - commenta Amandola sostenendo che io abbia danneggiato l’azienda».
Un’altra delle carte che il
giornalista sperava di far valer
in appello è l’archiviazione disposta dal gip di Torino alla denuncia penale presentata da alcuni cittadini contro Amandola
e la Rai. Anche in questo caso la
posizione del giudice è piuttosto chiara: benché «infelice e
inopportuna», la frase di Amandola «dev’essere interpretata
come un sarcasmo rivolto dall’indagato nei confronti dei tifosi». Cioè la famigerata frase «E
voi li distinguete dalla puzza,
con grande signorilità» era da
intendersi come una presa in
giro dei cori «O Vesuvio lavali
tu», intonati dai tifosi juventini.
Per Amandola e il suo avvocato ci sarebbe quindi spazio
per ribaltare l’ordinanza di primo grado. Peccato che un banale errore di notifica, il nome
sbagliato di un avvocato della
controparte, adesso rischi di
vanificare ogni speranza.
I giudici d’appello, infatti, potrebbero rigettare il ricorso.
«Ho due figli ancora piccoli e la
mia famiglia si regge solo sul
mio stipendio - conclude il giornalista - come si può rovinare
quattro persone per un piccolo
vizio formale?».
T1 T2
50 .Quartieri
STAMPA
.LA
SABATO 29 MARZO 2014
uartieri
A CURA DI
ANTONELLA MARIOTTI
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Aperte tutti i giorni: Piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore
su 24). Atrio Stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30.
Orario minimo 9 - 19,30: via Po 51; via Chiesa della Salute 64; via
Negarville 8/10; via degli Abeti 10; via Brandizzo 90; via Bardonecchia 114; corso Toscana 185; via Genova 89/H; via Cibrario
33 bis.
Orario minimo 9 - 15: via Buenos Aires 77; largo Re Umberto
114/A; corso Vinzaglio 31/E; corso Sebastopoli 289; via Madama
Cristina 37.
Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Sempione 112;
via San Remo 37; via Sacchi 4.
Aperte anche di notte: corso Belgio 151/B; via Nizza 65; piazza
Massaua 1.
Informazioni: www.farmapiemonte.org
Pipino
& Fino
Aurora
Una “festa circense”
per far pace con i residenti
Oltre al degrado per i
residenti c’è
anche il rischio della
presenza di
amianto
Gli artisti del campeggio abusivo rispondono alle accuse
Pozzo Strada
LETIZIA TORTELLO
«Non è che viviamo qua, andiamo e veniamo. Usiamo
questi camper come un appoggio per il lavoro. Non siamo noi il problema del quartiere, con tutta la criminalità
che c’è qui intorno. Siamo circensi e non facciamo male a
nessuno. Chiediamo rispetto». Gianmarco Amato è un
artista di strada e di farsi additare come un disturbatore
del quartiere non ne vuole
sentire parlare.
E’ uno dei proprietari dei 15
camper che stazionano da
mesi in via Luigi Damiano,
proprio di fianco all’area ancora abbandonata dell’ex Officina Grandi Motori. Contro
questi mezzi perennemente
parcheggiati in una piccola
traversa di corso Vigevano, i
residenti stanno raccogliendo
firme per una petizione, stanchi dell’accampamento che si
vede dalle loro finestre.
Ma ora, i circensi decidono
di uscire allo scoperto e rispondere. «Vogliamo integrarci», dicono. «Avevamo
già pensato a una grande festa per il quartiere, a questo
punto la faremo il prima possibile, chiedendo autorizzazione al Comune – spiega l’artista Amato –. Come si fa ad
avere paura di noi? Siamo
acrobati, molti lavorano con il
Teatro Fisico di Philip Radice, altri studiano con la scuola della Flic e con Cirko Vertigo, la mia ragazza lavora con i
Giammarco
Amato
Non siamo
noi il
problema
del quartiere
Siamo circensi
e non
facciamo
male
a nessuno
Chiediamo
rispetto»
bambini. Altri ancora sono studenti che non possono permettersi una casa».
Festa, dunque. Con giocolieri, equilibristi, attori. Per far divertire i piccoli e provare a farsi
accettare dal vicinato. Da lì, non
vogliono andare via. Anzi, ribadiscono: «Ci hanno già mandato le squadre anti-nomadi dei
vigili, ma noi siamo in regola».
In effetti, i vigili confermano
controlli frequenti: «Verifichia-
mo sistematicamente, conosciamo la presenza dei camper
di via Damiano, stiamo valutando la modalità di intervento»,
dicono dal Comando Centrale.
Giovanni, il giocoliere ed
equilibrista, sa che «con i residenti può esserci stata qualche
incomprensione». Da portavoce del gruppo dei camper, prende le distanze da «quei proprietari che usano la strada come
un bagno. Non siamo stati noi.
Abbiamo un sistema funzionante di servizi igienici a bordo.
Ciascuno si assumerà le proprie responsabilità». Piuttosto,
punta il dito contro «i veri guai
della zona: prima del nostro arrivo, due anni fa, venivano a bucarsi in questa strada. Siamo
stati noi a ripulire l’area dalle siringhe, e ancora il problema
non è debellato. Ma noi, con la
nostra presenza. abbiamo riportato un po’ di sicurezza».
Cumuli di rifiuti
davanti ai ruderi
del grissinificio
FABRIZIO ASSANDRI
Si estende per un intero isolato condannandolo al degrado. La fabbrica Pipino e
Fino, o quel che ne rimane, è
chiusa da almeno sei anni in
via Chambery angolo via
Parmentola. Da allora è stato un crescendo di abbandono per l’ex grissinificio. Rifiuti, erbacce, intonaco che
viene giù. Dietro le inferriate
che danno sul marciapiede
c’è un cumulo di immondizia
d’ogni tipo, che manda cattivi odori specie col caldo.
Una settimana fa alcune
persone hanno occupato
l’edificio. Secondo la polizia,
che ha eseguito lo sgombero,
erano attivisti di area antagonista, con precedenti, e
sono stati denunciati.
Pare che i proprietari dello stabile, dopo l’intervento
delle forze dell’ordine, abbiano rinforzato la griglia a protezione degli ingressi.
Ma non è la prima volta
che i residenti segnalano intrusioni nello scheletro dell’edificio, che è stato via via
anche razziato dai ladri di rame. «Ogni tanto ci vanno a
giocare dei ragazzini. Spesso
sentiamo rumori provenire da
lì dentro» dice un residente.
«Circa un anno fa avevamo
dovuto chiamare i vigili del fuoco perché le mattonelle si staccavano e potevano colpire i
passanti» spiega la negoziante
Angela Bellofiore. Le mattonelle pericolanti sono poi state rimosse, ma l’incuria continua.
«Il marciapiede è una discarica: il degrado chiama degrado, molti pensano di poter
lasciare lì i rifiuti». I residenti
temono anche la presenza di
amianto: «Sappiamo che è
stata fatta una bonifica, ma
vorremmo controlli sull’intero edificio e rassicurazioni».
Sul tema il consigliere Geninatti Togli ha presentato
un’interpellanza.
Dopo la chiusura della fabbrica, era stato presentato un
progetto che prevedeva la costruzione di case e negozi.
L’ennesima conversione edilizia di un’attività produttiva del
quartiere che però non arriva,
forse anche a causa della crisi.
Crocetta
Parella
Via Camogli, triste fine
di un angolo verde
“Togliete le panchine
da piazza Rivoli”
E’ un piccolo angolo verde
stretto tra la ferrovia e alcuni caseggiati: pare dimenticato da tutti, tranne da chi
lo utilizza come discarica di
fortuna per abbandonare
macerie e rifiuti. Succede in
via Camogli, quasi all’angolo
con corso Turati, ai margini
della Crocetta. A richiamare l’attenzione sul problema
sono alcuni residenti, come
Gilberto Venco: «Si trova di
tutto, dai materiali di scarto
alle lastre di ferro, dalle borse di plastica alle confezioni
di cibo. Basterebbe davvero
poco per ripulire tutto». Ad
aumentare i problemi di
igiene è anche l’abitudine di
È una soap opera la vicenda
delle panchine nel parcheggio di piazza Rivoli lato Tesoriera. I commercianti e il comitato Torino in movimento,
che hanno raccolto le firme
contro il degrado, hanno chiesto al Comune di toglierle un
anno fa. «Sono al buio e nascoste tra le auto, servono solo al bivacco e allo spaccio. Al
mattino troviamo rifiuti, bottiglie, a volte auto danneggiate» dice Santino Burriesci. Il
Comune aveva dato l’ok, impegnandosi a rimuoverle, ma
poi ha cambiato idea. Ne ha
tolte tre su dieci per «non deprivare la piazza». «Ma che
senso ha? Daremo battaglia»
Tra i rifiuti anche sacchi di pane
alcune persone a svuotare nel
prato sacchi di pane, che attirano ogni giorno decine di colombi. Dalla Circoscrizione
Uno, però, fanno sapere che
«la zona non è considerata
un’area verde, ma area di suolo pubblico. Non è in programma un intervento nell’immediato».
[D. MOL.]
SAN DONATO
La bicicletta al posto dell’auto
1 Nello scatto di Sara Salassa, docente di professione, l’originale
trovata dei titolari della carrozzeria Di Nicoli di via Aquila, per consigliare il mezzo sostitutivo alle quattro ruote da utilizzare «per tutte
le occasioni»: pedalare per credere.
Le panchine della lite
protestano i commercianti, che
lamentano l’aumento della microcriminalità e lo stato di abbandono della zona. Un esempio? La centralina Arpa di fronte alla caserma è stata smontata un anno fa: ma la grossa gabbia metallica che la ospitava è
ancora lì ed è diventata ricettacolo di sporcizia.
[F. ASS. ]
T1 CV PR T2
LA STAMPA
SABATO 29 MARZO 2014
Metropoli .51
.
Moncalieri
Vicino alla
stazione
La marcia di protesta
del quartiere San Pietro
Carabinieri
e polizia
municipale
hanno
controllato
e perquisito
il campo
nomadi
Denunciati problemi di sicurezza e igiene: Intervenga il Comune
Moncalieri
GIUSEPPE LEGATO
Blitz al campo nomadi
di via Brandina
Tre rom espulsi
Una borgata in marcia per
avere «l’attenzione che meritiamo». Ieri sera un centinaio
di persone del quartiere San
Pietro, la borgata più popolosa della città coi suoi 23 mila
abitanti complessivi, è sceso
in strada per manifestare pacificamente il proprio dissenso verso ciò che reputano
«un’assoluta mancanza di risposte alle nostre istanze, da
parte dell’amministrazione».
Sicurezza primo problema
I problemi sollevati dai cittadini sono molti e investono a
vario titolo il nodo della sicurezza: quella stradale, intanto,
«viste le buche, ma sarebbe
meglio dire le voragini – spiega Barbara Lombardini vicepresidente di uno dei due comitati San Pietro – che si
possono “ammirare” nelle
vie della nostra borgata».
C’è poi il problema relativo
all’illuminazione: «Da tempo ormai chiediamo un intervento strutturale su alcune zone che la notte sono
completamente al buio».
Qualche esempio? «Partiamo dalla zona a ridosso del
Burger King e dalle strade
sotto la bretella di collegamento alla tangenziale. Buio
assoluto. Stessa situazione
in via Cellini».
Fiaccolata e corteo
Un momento della marcia e della fiaccolata di ieri sera, cui hanno preso parte un centinaio
di cittadini del popoloso quartiere di Moncalieri: «Gli amministratori intervengano», dicevano
Le aree abbandonate
C’è, ancora, il nodo delle fabbriche dismesse «che sono abitate
da disperati e da persone poco
raccomandabili». I cittadini si
riferiscono alla ex Firsat di
strada Vignotto, anni fa rifugio
di una comunità di rom poi spostati in strada Carignano, e della ex Ergas di via Papa Giovanni
«al cui interno – spiega Maria
Proti, residente in un palazzo
vicino – vive una comunità di
persone di origine romena, nell’abbandono più assoluto e in
condizioni igienico-sanitarie
estreme, testimoniate dalla
presenza di rifiuti e da colonie
di topi che poi ci ritroviamo nelle cantine». Negli ultimi mesi,
sempre secondo il racconto dei
partecipanti alla fiaccolata,
«sarebbero aumentati i tentativi di truffe agli anziani e episodi
di microcriminalità». I problemi sarebbero noti al Palazzo «e
noi aspettiamo risposte concrete. Sono problemi della gente e
gli amministratori devono adoperarsi per risolverli».
Dopo le lamentele ufficiali,
gli esposti dei cittadini e le
segnalazioni inviate ai giornali, alla fine è arrivato il
giorno del blitz.
Ieri mattina all’alba dieci
carabinieri della compagnia
di Moncalieri e altrettanti
agenti del comando della municipale sono entrati nel
campo nomadi di strada
Brandina: alcune persone sono state portate in caserma.
Bilancio: tre denunciati per
violazione della legge sull’immigrazione, altri tre sono
stati espulsi perché già destinatari di foglio di via.
I rom dell’accampamento
che sorge a ridosso della stazione ferroviaria, alloggiati
in quello che doveva essere
un parcheggio ad uso pubblico finanziato con fondi regionali e poi diventato, di fatto,
l’unico maxi campo della città, sono entrati nel mirino
delle proteste degli abitanti
di Borgo Navile perché, negli
ultimi mesi, si sarebbero resi
responsabili di disordini e
comportamenti provocatori:
«Si sono presi piazza Martiri.
Molti di loro sono spesso
ubriachi e fino a tarda notte
non si può riposare in pace».
Il sindaco Roberta Meo
spiega: «A seguito degli esposti pervenuti in Comune abbiamo predisposto un aumento
dell’illuminazione e l’installazione di un impianto di videosorveglianza con quattro telecamere fisse nel piazzale di
Borgo Navile».
«Inoltre - aggiunge il primo
cittadino - abbiamo concordato con il comandante del vigili
di sistemare una postazione
mobile di agenti nel piazzale».
Da quando sarà attivo il servizio? «Inizieremo da lunedì
prossimo, nel tardo pomeriggio in orario di uscita scuole e
chiusura negozi, sosterà un veicolo attrezzato della municipale, e contestualmente sarà
aumentato il pattugliamento a
piedi per le vie del centro storico».
[G. LEG.]
T1 CV PR T2
SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 52
T1 CV PR T2
LA STAMPA
SABATO 29 MARZO 2014
LA STAMPA
In città .53
.
incittà
Società cultura & spettacoli
EMANUELA M INUCCI
A
rchitetture di stoffa. Sculture in organza, seta e cristallo. Miraggi tridimensionali e fiabeschi, che sposano nella loro
idea di Donna (con la maiuscola) avanguardia e mito. Chilometri di tessuto tanto pregiato
e immenso da umiliare anche
l’armadio più regale: abiti disegnati per femmine divine, con
strascichi «monstre» nati per
sfiorare soltanto la sacralità del
palcoscenico. Più che vestiti insomma, apparizioni da urlo,
che strappano al pubblico, soprattutto alle signore (che sognano ad occhi aperti di potercisi infilare dentro) commenti
dal sospiro incorporato: «Resterei ad ammirarlo per ore.
Non è un abito, è un’opera d’arte» dice una delle prime visitatrici alla sua bambina di undici
anni già piuttosto rapita dall’effetto moda. E in effetti siamo
davanti a pezzi unici da indossare, capolavori fatti da ago e filo, raccolti da un museo, la Reggia di Venaria.
Sclerotica
NORIA NALLI
I consigli
di chi
non sa nulla
«C
Installazioni da indossare
La mostra «Alta Moda Grande
Teatro» inaugurata ieri, e che
durerà fino al 14 settembre,
mette insieme opere d’arte
(chiamarli abiti di scena è improprio) firmate da stilisti come Armani, Capucci, Valentino, Missoni, Galante, Fendi,
Versace, Ferretti, Mattiolo,
Balestra e Biagiotti. Unicum
da indossare studiati per le
primedonne dell’opera, da Madama Butterfly alla Lucia di
Lammermoor, da Cenerentola
a Salomè. Insomma, capi eccellenti, per la cui confezione
sarte abilissime lavoravano
anche sei mesi, studiate per fare di una donna una diva.
Guardi quelle sculture barocche dorate e fiammeggianti
firmate Capucci e ti chiedi chi
sarà stata l’eletta capace di indossare un abito del genere
senza uscirne sopraffatta. Allora il curatore della mostra, lo
storico dell’arte Massimiliano
Capella, spiega che sono stati
portati in scena da artisti come Mirella Freni, Joaquin Cortes, Kiri Te Kanawa, June Anderson, Raina Kabaivanska.
Accarezzi con lo sguardo quei
tutù eterei firmati Valentino o
l’abito da sposa di Cenerentola
e vedi la Kabaivanska in persona, splendida ottantenne dai
capelli candidi come l’organza
di Galante, che quegli abiti ha
indossato sul serio e se li guarda ancora con occhi luccicanti:
«Questi erano vestiti - dice - altro che l’ultima Traviata allestita alla Scala, dove le donne
sembravano badanti».
Da San Pietroburgo
La mostra arriva dalla Russia
dove è stata inaugurata nel novembre 2013, per la precisione
da San Pietroburgo, e racconta
trent’anni di storie, incontri e
collaborazioni tra i protagonisti
della moda italiana ed i grandi
interpreti della scena teatrale
internazionale: un viaggio mozzafiato nell’eleganza e nel costume attraverso più di duecento tra abiti di scena, da con-
Sculture da indossare
Ecco gli abiti dal taglio «architettonico» concepiti da Gianni Versace per opere come Capriccio e Salomè.
Pezzi unici che resteranno in mostra alla Reggia di Venaria fino 14 settembre
Reggia di Venaria
E se la Galleria di Diana
diventasse una passerella?
“Alta Moda Grande Teatro”: gli abiti di scena in mostra come opere d’arte
Da Cenerentola a Butterfly, sul palcoscenico vestite dalle grandi griffe
Gli imperdibili
La sposa
Un bozzolo di seta
1 Un abito che è un’appa-
rizione realizzato per Madama Butterfly da Galante. Duecento metri di seta che virano
dal bianco ghiaccio al crema
per una donna che sboccia
Il kimono
Preferito da Kabaivanska
1 Ecco uno dei pezzi più
certo, bozzetti e video che accostano mondi stilistici ed epoche
diverse. Un’opportunità singolare per osservare da vicino l’eccellenza della tecnica unita all’interpretazione artistica da parte dei
più famosi stilisti italiani degli
abiti di scena. Le opere, che arrivano da tutto il mondo, non sono
solo cucite a mano, ma in certi casi persino dipinte e sono stati
prestati da teatri, musei e collezionisti.
Lo stupore del pubblico
Intanto la Reggia si prepara con
questa mostra imperdibile sugli
abiti di scena e con quella grandiosa sugli Este a fare un
weekend con il botto. E si ragiona
già di trasformare la Galleria di
Diana in fantastica location per
le sfilate.
twitter @emanuelaminucci
Guarda il video
www.lastampa.it/torino
preziosi della collezione, un
kimono «a scatola» realizzato
da Capucci negli Anni Settanta e indossato dalla grande
cantante in diversi recital
«Bata de cola»
Il flamenco di Armani
1 È il simbolo, l’abito im-
magine della mostra. L’abito
da flamenco concepito da
Giorgio Armani per lo scultoreo ballerino spagnolo Joaquin Pedraja Cortès.
om’è che non
hai ancora
provato a
curarti con la cannabis?
Sii sincera, secondo me
tu sei prevenuta e in
questo modo rinunci a
una occasione per risolvere i tuoi problemi».
Come spiegare che non
sono affatto prevenuta,
che so benissimo che
esiste un farmaco a base
di marijuana che cura
alcuni sintomi della sclerosi, ed è riconosciuto ed
efficace, ma che io non
soffro di quelle problematiche?
Questo è soltanto un
esempio di quello che
succede a noi sclerotici in
molte conversazioni con
parenti e conoscenti.
Tutti hanno letto qualcosa di attinente alla tua
malattia, spesso su internet, o magari hanno visto
un programma particolare in televisione che parla
di una nuovissima cura.
E noi ogni volta dobbiamo armarci di santa
pazienza per non litigare
malamente a ogni intromissione non richiesta.
Avere la sclerosi multipla
non significa perdere il
diritto ad essere rispettati e a non venire importunati da persone, in buona
fede, ma di certo non
esperte di neurologia e di
nuove terapie.
Il culmine della malsopportazione io lo raggiungo quando arriva la fatidica domanda: «Non hai
visto il servizio delle
Iene? Quella cura sembra
che funzioni davvero, ma
le lobby farmaceutiche la
vogliono bloccare.!».
Oltre alla fastidiosa intromissione nel mio
privato, la domanda mi
colpisce anche sul piano
professionale. Come
giornalista, non riesco a
tollerare che questioni
delicate ed importanti
vengano affrontate in
modo così plateale e
superficiale.
A parte l’approccio, che
non condivido, per la
sclerosi multipla erano
arrivati ad avallare anche
quell’abominio del metodo Stamina.
Se proprio devo «scherzare» sulla salute, allora
preferisco pensare al
film «The cure» di Charlie Chaplin. Avete mai
sentito parlare della
nuova cura a base di film
d’autore?
T1 CV PR T2
54 .In città
STAMPA
.LA
SABATO 29 MARZO 2014
alle 10
Centro Studi Giorgio Catti
Circolo dei Lettori
Biblioteca Don Milani
La Resistenza
del mondo cattolico
Un reading
sulla Tav
Il lavoro oggi
Tragedia operaia
In occasione del 70° anniversario della
Resistenza, in via Santa Teresa 5 verranno
ricordati alcuni esponenti cattolici
impegnati nel movimento resistenziale:
Gino Baracco, Anna Rosa Gallesio, Aldo
Pedussia, Ennio Pistoi. Intervengono
Walter E. Crivellin, Giovanni Pistoi e Renato
Valente. Coordina Sergio Gaiotti
alle 16
Un’interpretazione alternativa sulla Tav
viene offerta alle 16 al Circolo dei Lettori
(via Bogino 9) dal notaio Giulio Biino,
fondatore dell’associazione «Cento per
Cento lettori», con un reading dal titolo
«Nel cuore della Tav»: utilizzerà il docufilm di Max Judica Cordiglia con voci e
testimonianze raccolte in Val di Susa.
alle 16,30
Per le iniziative inaugurali della Biblioteca
«Don Lorenzo Milani» (via dei Pioppi 43),
alle 16,30 incontro con Angelo Ferracuti,
autore dei libri «I tempi che corrono» edito
da Alegre e «Il costo della vita. Storia di una
tragedia operaia» pubblicato da Einaudi:
racconta il suo punto d’osservazione sul
mondo del lavoro.
1965
È l’anno
in cui è stata
fondata una
delle band
più famose
del mondo,
la cui ultima
tournée
risale al 1994
Nel 2008
si è stimato
che abbiano
venduto
circa 250
milioni
di dischi
in tutto
il mondo,
di cui 74,5
milioni
nei soli
Stati Uniti
Atlantic Hotel
A Borgaro in cerca dei Pink Floyd
Una mostra, un concerto e un documentario celebrano la band inglese tra dischi rari e memorabilia
FRANCA CASSINE
Quasi una caccia al tesoro, un
viaggio avventuroso alla scoperta di uno dei più grandi e
innovativi gruppi musicali del
secolo scorso. Si inaugura oggi «Pink Floyd Storie e segreti
in mostra», la due giorni ospitata negli spazi dell’Atlantic
Hotel di Borgaro che propone
un’immersione totale nel
mondo «floydiano» con un ricco e curioso allestimento, un
concerto e una conferenza-incontro con la presentazione in
anteprima europea di un filmato inedito.
La mostra
Cuore dell’evento è la mostra
che si apre oggi alle 15 (domani dalle 10), un percorso tra oltre 250 oggetti spalmati su
600 metri quadrati all’interno
della struttura di via Lanzo
163. Così ci si potrà imbattere
in vere e proprie chicche, come la copia di un disco uscito
in Turchia che per un errore
della casa discografica ha sul-
la copertina una foto dei Queen,
oppure un album che grazie alla
creatività del distributore venezuelano fu impreziosito dall’aggiunta del disegno di alcune
foglie di marijuana. Non manca
l’intera top ten dei dischi più rari in assoluto, copertine introvabili, poster, biglietti, memorabilia, oggettistica e tante altre originalità affiancate da
proiezioni, per un’immersione
totale nella produzione del celebre gruppo inglese che l’anno
prossimo festeggerà il 50° anniversario.
I collezionisti
Tutto il materiale appartiene a
The Lunatics, cinque accaniti
fan italiani che, accomunati dall’amore per i Pink Floyd, negli
anni hanno raccolto oggetti in
giro per il mondo e unendo le
forze sono arrivati a possedere
una delle più vaste collezioni
sulla band fondata a Londra nel
1965 da Syd Barrett e soci. Nino
Gatti, Stefano Girolami, Danilo
Steffanina, Stefano «Mr Pinky»
Tarquini e Riccardo Verani, in
Villa5 di Collegno
Leetàsonosemprerelative
1 E’unospettacolofor-
te e non può lasciare indifferenti «What age are you
acting? Le età relative», il
lavoro coreografato da
Silvia Gribaudi. L’artista
torinese stasera alle 21 è
ospite a Villa5 di Collegno
nell’ambitodi«C.i.n.q.u.e.
Arte Irriverente», rassegna realizzata da alcune
associazioni collegnesi in
collaborazione con Piemonte dal Vivo e dedicata all’utilizzo creativo di differenti linguaggi artistici (via Torino
9/6 all’interno del Parco Dalla Chiesa, biglietti a 8 euro, tel:
011/41.10.053). Sul palco la stessa Gribaudi insieme con Domenico Santonicola in una performance che è l’esito di un articolato progetto e che, sfidando una società che tende sempre più a
mascherare, rimandare o addirittura rimuovere l’invecchiamento, si interroga su quante età si celino dentro ogni essere vivente. Una dolente e suggestiva messa in scena sull’età reale e su
quella percepita, sui segni che il tempo lascia sulla pelle e su
quanto sia possibile fare solcando il suo scorrere.
[F. CAS.]
Recensione/1
FRANCESCA ROSSO
Un amore speciale
tra figlio e padre
Morsi, leccate, lanci del pannolino sporco, lotta,
risate e dondolii. Il resto è fuori dalla cameretta
piena di giochi, palloncini e avanzi della festa per
gli 8 anni di Moreno. Come fuori sono la fisioterapia, l’ospedale, lo sguardo degli altri. Appena
evocati. In scena con «Zigulì» al «Cap 10100» c’è
un padre, Francesco Colella, versatile e intenso,
collaborazione con Atlantic
Hotel e Dimensione Eventi,
hanno realizzato questo percorso particolare che, su ispirazione di «Pink Floyd Storie e
segreti», il libro edito da Giunti
nel quale hanno raccontato la
storia del gruppo, è scandito in
diversi capitoli e ne ripercorre
IN ESPOSIZIONE
La copertina di un disco
dove per errore c’era
la fotografia dei Queen
in maniera stimolante le vicende, dalle sue origini fino all’ultimo tour del 1994.
L’ospite d’eccezione
A Borgaro è poi atteso un ospite
d’eccezione, Adrian Maben, il
regista scozzese che realizzò il
celebre film-concerto «Pink
Floyd Live at Pompeii» e che, oltre a presenziare all’inaugurazione della mostra, domani alle
15 sarà protagonista della conferenza moderata dal giornalista Riccardo Bertoncelli nella
diretto da Francesco Lagi) che, messo a letto il
figlio disabile, si concede uno sfogo-monologo in
una umanissima e dolceamara altalena di rabbia, ironia, amore infinito. Moreno ha un cervello piccolo come una Zigulì. I suoi occhi spalancati non vedono, dice solo «pappa, nanna, cacca»,
urla, ride e dondola. Lo spettacolo, tratto dal
libro di Massimiliano Verga, vola leggero e sublime. Scorrono pensieri omicidi, suicidi, disperati
quale chiacchiererà con il pubblico e presenterà in anteprima
europea «Chit chat with the oysters», il documentario contenente interviste e immagini
esclusive della band ripresa negli Europasonor Studio di Parigi dal 13 al 20 dicembre 1971.
Una due giorni nella quale i visitatori potranno tuffarsi nell’arte e nella musica dei Pink Floyd,
dai loro esordi ai tempi di «The
Piper At The Gates of Dawn» e
del periodo psichedelico, per
continuare con le immagini popolate dalle rappresentazioni
iconiche dei concept album degli anni ’70 fino ai primi anni
Novanta. Un’esplorazione multisensoriale che culminerà con
un omaggio musicale da parte
della tribute band torinese Time Machine che stasera alle
21,30 con «Crazy Diamonds»
proporrà un concerto di oltre
tre ore spaziando dai brani più
amati alle canzoni meno conosciute. I biglietti costano 14 euro l’intero e 8 il ridotto per un
giorno (20 e 12 euro per entrambe le giornate).
e divertiti: la «colpa del genitore», la diagnosi
incerta, i perché dei bimbi normali, la lettera
agli altri due figli, il desiderio inconfessabile che
sia lui, Moreno, il primo a morire per non affidarlo alle cure di altri. E l’abbandono a un ballo
liberatorio su musica ad alto volume in inglese
«così siamo pari, non capiamo niente tutti e
due». Un’oasi che padre e figlio condividono con
la forza viscerale di un amore speciale.
T1 CV PR T2
LA STAMPA
SABATO 29 MARZO 2014
In città .55
.
Per le vostre segnalazioni [email protected]
alle 21
Officine Caos
Teatro Perempruner
Officine Corsare
Storie di anziani
del quartiere Vallette
Parole e racconti
dai tesori di Pessoa
La cucina
in chiave rock
Per la stagione «Arte Transitiva» di Stalker
Teatro, alle 21 alle Officine Caos (piazza
Montale 18; ingresso 9 euro) torna il lavoro
di Riccardo Caporossi «Né più né meno», la
memoria e le esperienze di vita raccolte
durante un laboratorio con gli anziani del
quartiere Le Vallette. Al termine l’autore e
Gigi Livio discuteranno con il pubblico.
alle 21
Dal baule di tesori di un poeta, Fernando
Pessoa, un pianista, una cantante-attrice e
un’attrice estraggono parole e racconti:
così succede sul palco del Piccolo Teatro
Perempruner a Grugliasco (piazza Matteotti
39; ingresso: 8 euro) nello spettacolo «Un
trenino a molla che si chiama cuore», a cura
della compagnia Viartisti.
Zulu il leader dei «99 Posse» ha sfilato anche a fianco degli studenti torinesi
Hiroshima Mon Amour
Dopo vent’anni
il guagliò dei 99 Posse
continua a correre
Su iTunes
spopola il remake
del cd che ha reso
famosa la band
PAOLO FERRARI
I 99 Posse affrontano
l’odierna giornata torinese
al top della forma, con l’edizione «2.0» dello storico album «Curre curre guagliò»
al vertice della classifica dei
dischi acquistati su iTunes.
Il gruppo napoletano incontra il pubblico alle 17 alla
Feltrinelli Express di Porta
Nuova, per poi trasferirsi a
Hiroshima Mon Amour, dove alle 22 tiene il concerto cui
si assiste con 12 euro. Sul palco, i fondatori ‘O Zulù, Marco
Messina e Massimo Jovine
sono accompagnati dall’acquisto più recente, il tastieri-
sta Sacha Ricci. Non c’è viceversa la cantante Meg, né potrebbe essere altrimenti: al di
là della sua uscita dal gruppo
nel 2001, quando venne inciso
«Curre curre guagliò». non ne
faceva ancora parte.
Accolto subito come uno
dei risultati discografici più
articolati e convincenti del periodo delle cosiddette «posse», fermento che rinnovò il
rap e il reggae in Italia, il primo album pubblicato vent’anni fa dai 99 Posse è diventato
nel tempo uno dei manifesti
della musica ribelle italiana
del dopo Sessantotto. Merito
anche del film «Sud» di Gabriele Salvatores, che fotografando il movimento dei centri
sociali lanciò la canzone «Curre curre guagliò» ben oltre lo
steccato dell’audience della
musica alternativa.
Oggi a far parlare di sé e a
muovere le classifiche di vendita è la versione aggiornata
dello storico cd, completa-
mente rivoluzionato negli arrangiamenti, attualizzato dall’elettronica di nuova generazione e pieno di ospiti di ogni
genere, dall’attore Paolo Rossi a Pau dei Negrita, da J – Ax
a Samuel dei Subsonica, con
il rapper Ensi portavoce di
Torino nella chiamata a raccolta di amici e colleghi lanciata da Napoli verso tutta
Italia. Né poteva essere assente la nostra città dalla
mappa di ‘O Zulù e compagni:
qui sarebbero nati i dischi
successivi a quel 1993, con base allo studio Transeuropa di
Carlo Rossi, ai Murazzi si tennero memorabili raduni come
il «Raggamuffin» per la Palestina” e il centro sociale lungo
il fiume finanziò con i concerti della band buona parte dell’impianto che tuttora viene
utilizzato per i concerti autogestiti.
Hiroshima Mon Amour
Via Bossoli 83
Tel: 011 / 317.66.36
Conclusione alle 21 della rassegna «Play
with food» di CuochiLab e Cuochivolanti
alle Officine Corsare (via Pallavicino 35
bis), con concerto e aperitivo (dalle 20) «Il
re delle cucine»: operetta psico-rock e alla
fine dj set. Per i bambini una merenda
con teatro di figura alle 16 alla Bottega
del Cafè (corso Galileo Ferraris 266).
alle 21
Palalancia
Il giorno della danza
Concerti
e concorsi
a tempo
di hip hop
Teatro Nuovo
I Sonics chiedono
di volare ad Edimburgo
È l’ultima sera dopo 4 anni: si
conclude la tournée di «Meraviglia» con i Sonics sul palco alle 21 al
Teatro Nuovo (corso Massimo
D’Azeglio 17; biglietti: da 25 a 30 euro). La compagnia di acrobati aerei
incanterà con i numeri attorno alla
«sfera», macchina scenica creata
dagli stessi artisti, ma questa volta
l’incontro con il pubblico è diverso: I ballerini-acrobati
i Sonics chiedono a tutti di partecipare alla prossima avventura, ovvero volare al Fringe Festival di Edimburgo a agosto. La compagnia sarà fra i partecipanti per 3 settimane, un’impresa che costa circa 35 mila euro e non avendo i Sonics alcun sostegno, ecco la richiesta di
adesione agli spettatori alla campagna «Sonics fly to Fringe»
diffusa su Facebook. E a Edimburgo arriverà il «Muro del
Fringe» con tutti i nomi dei sostenitori.
[T. PL.]
1
Si chiama «Out4flame» ed è
un raduno hip hop di livello
nazionale, non solo da seguire
ma da vivere in prima persona da protagonisti. Accade
oggi e domani tra San Mauro
e Chivasso, con ampio spazio
per tutte le discipline in cui si
articola la popolare sottocultura nata a fine Anni Sessanta negli Stati Uniti e oggi divenuta esperanto mondiale
per milioni di giovani.
L’evento clou si tiene questa sera al Palalancia di Chivasso, dove ha luogo il concerto che chiama a raccolta
personaggi molto conosciuti
in arrivo da tutta Italia. È il
caso degli OTR, ovvero Esa,
Polare e Dj Vigor, pilastri dell’attivismo rap in tutta Europa; come pure di Primo &
Tormento, coppia nata dal testacoda tra Roma, dove Primo è parte
della solida
squadra Cor
Veleno, e Milano, dove
opera Tormento: il loro cd «El micro de oro» è
tra i più venduti nel 2014. Bene stanno facendo anche Johnny Marsiglia e Big Joe, che per la festa
torinese volano da Palermo, e
Willy Peyote, autore di un insolito inno rap calcistico dedicato al difensore granata Kamil Glik. In pista anche Frank
Sativa con Dj Stax, Zonta e
Nitro & Dj Ms. Presenta Marco Mix Up di Radio Deejay.
L’appuntamento è alle 19,30, il
biglietto costa 15 euro.
Per quanto concerne la
partecipazione diretta, i contest cominciano oggi alle 14 al
Palaburgo di San Mauro, sede della kermesse anche domani dalle 10 alle 21,30 tra
break e aerosol art. La gara
più attesa è però quella tra
beat maker, ovvero tra creatori di basi elettroniche. Si
tiene a Chivasso oggi pomeriggio dalle 15, sempre al Palalancia, con un premio di 300
euro e la giuria composta da
Esa, Zonta e Big Joe. Il regolamento e la scheda di iscrizione su www.out4flame.com.
[P. FER.]
Palalancia, Chivasso
Via Favorita 120
Tel: 011 / 425.734
Lavanderia a Vapore
Un concerto per coltello
chitarra e tempesta
Un torinese a New York. Oggi
alle 21 la Lavanderia a Vapore di
Collegno ospita il concerto-installazione di Davide Balliano «Sono
legione». Concerto per coltello,
chitarra e tempesta, una insolita
orchestra da camera in cui si
scontrano il suono arcaico dell’arrotino, quello musicale della chitarra e quello più naturale, anche L’immagine simbolo
se in versione sintetizzata, della
tempesta. Come un metronomo, la lama sulla pietra scandisce il tempo dando vita a percezione sperimentali anarchiche e personali. L’artista, nato a Torino nel 1983, dopo gli
studi di grafica, fotografia e alla Fabrica di Benetton, ha
collaborato con Robert Wilson e Marina Abramovic. Attraverso l’uso minimale di disegno, installazione, pittura e performance, indaga gli aspetti cupi e fragili dell’animo umano.
1
[F. ROS.]
Fonderie Teatrali Limone
Quando la danza
è davvero senza frontiere
Lo spettacolo intitolato «Infrangere» vedrà questa sera alle
21 il Balletto di Györ e la EgriBiancoDanza interagire sul palco
delle Fonderie Limone di Moncalieri (via Pastrengo 88) nel terzo
appuntamento di «Interscambi»,
sezione de «Ipuntidanza» che la
Fondazione Egri dedica all’ospitalità di compagnie italiane e «Infrangere»
straniere con cui condividere importanti valori artistici. Il sodalizio con la compagnia nazionale ungherese di danza contemporanea perdura da alcuni anni e stasera si tradurrà con la messa in scena di
estratti del balletto «Kodaly» e della coreografia «Da nobis pacem» di Raphael Bianco sulle musiche di Zoltán Kodály, László Velekei e Arvo Pärt. Ingresso a 15 euro.
1
Recensione/2
NOEMI PENNA
Un contrabbasso
al ritmo di flamenco
Tra i due litiganti il terzo gode. Mai proverbio fu
più azzeccato per descrivere il bel concerto che
mercoledì sera ha inaugurato la stagione culturale del decennale di Piazza dei Mestieri. Sul palco
Luigi Martinale in trio e il sassofonista Tino
Tracanna, in una sfida strumentistica che ha
visto inaspettatamente trionfare il contrabbassi-
[N. PEN.]
sta Mauro Battisti, che con la sua gestualità ha
trasformato l’imponente strumento in una ballerina di flamenco. Peccato per chi se lo è perso: i
cinquanta spettatori dell’auditorium di via Jacopo Durandi 13 hanno apprezzato con tre minuti di
applausi. Anche se bisogna ammettere che vedere un pianista del calibro di Martinale suonare la
tastiera elettrica mette tristezza. Con un gran
coda il quadretto sarebbe stato perfetto.
T1 CV PR T2
56 .In città
.SABATO 29 MARZO 2014
LA STAMPA
casaverde
A CURA DI
ANTONELLA MARIOTTI
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Un corso per designer floreali
«Prato in tavola»
A Villa Divi, in via Rivalta 15 a Piossasco, Gioc organizza con l’obiettivo d’avvicinare i giovani a nuove professioni
- un corso di design floreale in due serate (la prima
martedì alle 21, la seconda l’8 aprile). Costo 8 euro.
Iscrizioni al 393/578.23.62.
[c. pr. ]
«Prato in tavola – ricerca di buone erbe spontanee per
una salutare cucina dagli antichi sapori» è il titolo del
corso, che si terrà alla Regione in via Magenta 12 giovedì 3, 10 e 17 aprile dalle 17 alle 18. Costa 9 euro a
incontro. Per prenotazioni 333/744.01.81.
[a. bru.]
Tendenze
Dal giardiniere
Le piccole foglie del tè
crescono sul terrazzo
LUISA PULCHER
Il piccolo
fiore
di Linneo
La pianta è una Camelia e fiorisce regalando piccoli fiori bianchi
Collegno
CHIARA PRIANTE
Alla Certosa
due giorni
tra ciclamini
e gerani
«Non v’è problema così grande o grave che non possa essere diminuito da una buona
tazza di tè». Così scriveva all’inizio del secolo scorso il filosofo Bernard-Paul Heroux.
E se oggi, con la crisi, le preoccupazioni certo non mancano, per provare a stemperarle si
può provare
a bere un tè
fatto in casa.
Il gusto non è
identico a
quelli comprati, che
subiscono una lavorazione
non ripetibile tra le mura domestiche, ma il momento di
pausa sarà sicuramente prezioso.
Negli spazi della Certosa Reale di Collegno che, un tempo,
ospitarono il Regio Manicomio, oggi e domani c’è «Follia
in Fiore», una colorata invasione di piante per salutare la
primavera. Oggi dalle 15 alle
19 e domani dalle 10 alle 19,
con ingresso libero, sarà possibile muoversi tra gerani e
primule, gelsomini e bouganville con cui andare preparare
i balconi per l’estate. E, ancora, uno spazio sarà dedicato
alle erbe aromatiche e medicinali e uno ai bonsai: sabato, alle 16,30, e domenica, alle 16, è
anche prevista una dimostrazione sull’argomento. Ma negli spazi della Certosa (ingresso da via Martiri 30 Aprile)
non mancheranno, anche, fiori ricamati e fiori essiccati, in
omaggio al lavoro che, proprio
a Collegno, i padri certosini fecero nei loro laboratori. Tante
le attività per i più piccoli. oggi alle 15 e alle 17 (e domani alle 15) c’è lo spettacolo «Giacinto e i suoi amici. Favole di ieri
e di oggi», domenica dalle 14,
invece, il laboratorio «Fai nascere un fiore».
[C. PR. ]
La pianta
E’ una bella camelia la pianta
del tè, la Camellia sinesis. Renato Ronco, che vive tra Torino e Gassino e da anni si occupa di giardini e di verde e
ha firmato per Blu Edizioni
«Il giardino delle regole infrante», la mostra. «I fiori sono bianchi, decisamente più
piccoli di quelli delle camelie
che siamo abituati a vedere.
Un gran numero di stami
gialli contribuisce alla bellezza dei suoi fiori - spiega - Le
foglie persistenti, di colore
verde intenso, non fanno pensare al contenuto delle bustine del tè pronto per l’utilizzo». La coltivazione è facile.
Basta un terreno acido (ogni
tanto mettiamoci fondi di caffè) e un po’ di attenzione alle
temperature. Le piante sopportano il freddo ma quando
il termometro s’abbassa oltre
i sei gradi per lunghi periodi,
bisogna proteggerle. «In Italia si tentò la coltivazione,
specie vicino ai grandi laghi
del nord - racconta Ronco Le piante prosperavano bene
ma non si sviluppò la coltura
per gli scarsi risultati economici: non poteva competere
per qualità e costi di lavorazione con i tè orientali».
OLTRE IL GIARDINO
La raccolta
La raccolta consiste nello
staccare le ultime 2/3 foglioline in crescita. Il sistema
tradizionale è un po’ lungo:
occorre far appassire e arrotolare le foglie, che poi dovranno subire una fermentazione. La cosa più facile è
quindi raccogliere le foglie e
farle semplicemente essiccare: si avrà una bevanda che
ricorda il tè. Aggiungendo
menta dolce o piperita sarà
molto più gustoso.
I limoni di Ciriè
1 «Ecco il vaso dei limoni all’aria aperta, in attesa della primavera. Il
giardino di nonno Mondo, in centro di Ciriè, è già pieno di colori e di
profumi». Così ci scrive Maria Carla Micono, la mail era arrivata in occasione della festa del papà. Nonostante le temperature questa pianta regala molti frutti, complimenti a nonno Mondo. Per le vostre foto
[email protected] per il liveblog [email protected].
Q
uando si cerca il
nome scientifico di
una pianta, spesso
si legge, dopo il
genere e la specie, una
«L.», il che significa che
quel nome le è stato
attribuito da Carlo Linneo.
Anche se non mi posso
certo definire una gran
navigatrice di Internet,
sono andata su Google per
scoprire qualche notizia
sulla sua vita e
personalità: ho letto che
prese il nome da Lind, in
svedese «tiglio», di cui un
grande esemplare viveva
davanti alla sua casa
natale; che fu docente di
medicina e poi di botanica
all’Università di Uppsala,
di cui restaurò il giardino
botanico, che fondò l’Accademia Reale Svedese delle
Scienze, che organizzò
spedizioni in tutto il
mondo alla ricerca di
nuove specie da classificare. I ritratti dell’epoca ci
mostrano un bel signore
imparruccato con gli occhi
vispi e un sorriso bonario.
Come ogni vero «grande»
della storia tramandò ai
posteri il suo nome solo
con un piccolo fiore di
montagna, la Linnaea
borealis (ricordo quando
la vidi la prima volta, a
Cogne, nei boschi di
Silvenoire). Ma quello che
mi ha colpito, e sopra cui
ricamo con la fantasia, è
l’aver letto che Linneo
chiamava i suoi allievi
«apostoli». Non si sentiva
forse anch’egli un Dio,
impegnato a dare un
ordine e un nome a tutte le
cose? E, come ci insegna la
Genesi, dare un nome non
significa forse creare?
Prima di lui era il caos e
ogni essere vivente,
animale pianta o minerale,
stava a sé, poi egli li
raggruppò in una
classificazione basata
sugli organi riproduttivi:
ad esempio, per i vegetali,
il numero degli stami
(organi maschili) e dei
pistilli (organi femminili).
Resta il fatto che mi
piacerebbe fare una
chiacchierata con lui,
sapere quante ore al
giorno lavorasse, che
carattere avesse: immagino fosse dotato di grande
flemma e rilassatezza,
nonché di una grande
fiducia in sé stesso, perché
trovarsi con tutto il mondo da ordinare e una sola
vita da spendere, potrebbe fare venire l’ansia.
Scrittrice esperta
di giardinaggio
SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 57
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LA STAMPA
SABATO 29 MARZO 2014
port
.
Sport Cronaca .59
A CURA DI
SILVIA GARBARINO
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Football americano, Giaguari a Bologna
I Giaguari Torino tornano questa sera sul campo per la
prima trasferta stagionale della serie A di football
americano. Dopo i due promettenti successi casalinghi, i
ragazzi allenati da Riccardo Merola saranno impegnati
sul terreno dei Bologna Warriors. Sulla carta, il
pronostico volge a favore dei gialloneri: i romagnoli
infatti non schierano giocatori americani e sono reduci
da due sconfitte consecutive . Tra i torinesi mancherà
però il linebacker Daniele Torrente, che si è infortunato
domenica scorsa contro i Briganti.
[m. bob.]
Pallanuoto
Calcio a 5
Torino ’81, una vittoria
per inseguire i playoff
I Bassotti
contro Prato
per continuare
a sperare
Oggi alla Monumentale arriva il Quinto. Azzi: “Voglio la A1”
Calcio
ENRICO ZAMBRUNO
onquistare un posto nei playoff e
raggiungere la
laurea. Niente
male il programma dei prossimi mesi di Emanuele Azzi, una delle colonne
della Iren Energia Torino ’81.
Ragazzo dalle idee chiare, un
vero faticatore, che in questa
stagione sta mantenendo un
altissimo rendimento, conquistandosi apprezzamenti
da ogni angolo della penisola.
Ci sarà anche lui oggi pomeriggio in acqua alla piscina Monumentale (ore 18,30;
ingresso gratuito), dove la
squadra allenata da Simone
Aversa ospita il Quinto nella
15esima giornata del girone
nord della serie A2. Un match da «vincere a tutti i costi
- racconta Azzi - perché questi sono punti fondamentali
in ottica playoff. Prevedo
una gara molto tattica e poco
muscolare».
Ventitré anni a settembre,
torinese doc, Azzi in questa
stagione è esploso. Segna a
raffica (già 16 reti in campionato) e sembra aver assorbito
nel migliore dei modi il cambio di ruolo, molto più offensivo rispetto al passato. «Sento
che questa è per me la stagione della svolta. Un anno diverso dagli altri. A breve
prenderò la laurea triennale
in chimica, e già questo è un
mattone importante nel mio
percorso accademico. In ac-
La Primavera
di Grosso
a caccia
dei tre punti
C
IVANA CROCIFISSO
Emanuele Azzi
Ventitrè anni, torinese, Azzi è alla sua sesta stagione con la Iren Energia Torino ’81. In questo campionato ha già realizzato 16 reti, e si sta mettendo in luce come uno dei più promettenti attaccanti di A2
qua sto bene, con i compagni
dall’inizio di stagione stiamo
lavorando per rimanere stabilmente nelle zone alte. Ed è giusto credere anche ad una possibile promozione in A1, perché
tutto può succedere nello
sport. Sono molto fiducioso».
Emanuele è alla sesta stagione consecutiva alla Torino
’81 in serie A2. Allenato sotto la
Mole prima da Viorel Rus e poi
da Marco Risso, ora segue i
consigli di Simone Aversa.
«Molto più di un allenatore. È
un amico, un fratello, lo vedo
per certi versi ancora come un
compagno di squadra, avendo
smesso da pochi mesi. Mi ha
sempre dato una grande fiducia, lo dimostra il minutaggio
che mi concede ogni partita.
Gli sono molto grato, perché è
grazie a lui se sono migliorato
così tanto».
Azzi guarda al suo futuro
sportivo e lo vede pieno di obbiettivi da raggiungere. «Da
me stesso voglio il massimo,
quindi mi piacerebbe arrivare
in serie A1. Un’esperienza, anche solo di un anno, per capire
se posso giocare alla pari con i
migliori. Un po’ quello che ha
sperimentato il mio compagno
Andrea Rolle. Sarebbe fantastico arrivarci con la Torino
’81. Un sogno grande, ma non
impossibile».
Staccato una settimana fa il
pass per la final-eight, la Primavera del Toro – prima matematicamente con cinque
turni di anticipo – sarà di scena quest’oggi alle 15 sul campo del Bologna. La novità sarà l’assenza del capocannoniere granata Aramu e di
Gyasi. I due attaccanti si alleneranno in mattinata con la
prima squadra e non prenderanno parte alla trasferta
con i compagni: quasi certa
la convocazione da parte di
Ventura per la gara di domenica contro il Cagliari. La Juventus di Fabio Grosso, conquistato il secondo posto grazie alle due vittorie consecutive della nuova gestione, sarà invece impegnata tra le
mura amiche. A Vinovo arriverà il Sassuolo e la Juve non
potrà permettersi passi falsi
dato che Empoli e Sampdoria inseguono da molto vicino
i bianconeri: una lunghezza
separa la squadra di Grosso
dai toscani, due i punti sui
blucerchiati.
Ormai salva da tempo e senza speranze per poter agganciare il treno dei playoff,
oggi pomeriggio (ore 15) il
Cld Carmagnola affronta a
Caramagna la Dolomitica
Belluno nella 24esima e terzultima giornata della serie
A2. Ottavi con 28 punti, i ragazzi allenati da Lino Gomes hanno come unico
obiettivo quello di migliorare il più possibile la loro posizione in classifica, suggellando così un buon campionato se si considera la prima
esperienza assoluta nella
seconda categoria nazionale. Match sulla carta facile
quello odierno, essendo i veneti ultimi con 5 punti e già
retrocessi.
Molto più interessante invece il 21esimo e penultimo
turno di serie B, dove nella
parte alta c’è una vera e propria bagarre. I Bassotti,
quarti con 35 punti a due sole lunghezze dal secondo posto, sono ospiti alle ore 16 del
Prato, proprio la squadra
che insegue i druentini a
quota 31. Il Castellamonte tifa per i cugini, perché con 29
punti i bianconeri sono ancora in corsa per un posto
nei playoff. Prima di tutto
oggi pomeriggio però dovranno fare il loro dovere,
provando a superare la quotata Poggibonsese, terza con
37. Scontata ormai la promozione diretta per la Libertas Astense, che se batte
tra le mura amiche il fanalino di coda Blue Orange festeggia con una giornata
d’anticipo la promozione in
serie A2.
[E. ZAM.]
Sledge hockey
Ippica
Short track
Tori Seduti vs Aquile
Sfida per lo scudetto
L’ultimo sabato
di corse a Vinovo
I torinesi in forza
agli assoluti di Bormio
MARCO BOBBIO
Battere le Aquile del Sud Tirolo per confermare il titolo
conquistato lo scorso anno. I
Tori Seduti scendono oggi pomeriggio sul ghiaccio del Palatazzoli (ore 18) per la prima
gara delle finali del campionato di ice sledge hockey: il ritorno si disputerà sabato prossimo a Egna, l’eventuale bella
domenica in Alto Adige.
«Non partiamo sconfitti
anche se loro sulla carta hanno qualche cosa in più – spiega
Andrea Chiarotti, attaccante
e vice allenatore –. Ma giochiamo per vincere: lo scorso
anno siamo riusciti a batterli.
Se vincessimo la prima, la pressione ricadrebbe su di loro». Le
Aquile hanno conquistato 5
scudetti consecutivi e partivano favoriti pure nella finale del
2013, vinta dai Tori Seduti per
5-1. Quest’anno nei quattro precedenti stagionali gli altoatesini
si sono imposti per tre volte.
Tanti giocatori delle due formazioni sono reduci dalle Paralimpiadi di Sochi, concluse dagli
azzurri al sesto posto: nell’arco
della manifestazione, gli atleti
con più minuti sul ghiaccio sono
stati Rosa e Planker: «Sono due
dei giocatori più forti in assoluto oltre che due amici – conclude Chiarotti –. Faremo di tutto
per dagli un dispiacere».
ALMA BRUNETTO
A Vinovo si corre per l’ultima
volta di sabato. L’ippodromo
si prepara ad un mese ad alto
livello agonistico. Con il nuovo calendario ad aprile sono
previste otto giornate di corse e ben tre Gran Premi: il 6 il
Società Campo di Mirafiori,
il 20 a Pasqua il classico Costa Azzurra e il 25 il Città di
Torino. Sabato, inizio alle
14,40, la gara più importante
sarà intitolata ad Ancilla Ferrario, presidentessa dei bookmaker italiani. Alla partenza tra i nastri ci saranno sette cavalli e due penalizzati di
20 metri. L’attenzione sarà
Ancilla
Ferrario
La gara a lei
intitolata
vedrà al via
nove cavalli
di grandi
qualità
su questi ultimi due: Scoop
Grif Italia, allievo di Marco
Smorgon e Socrate Laser guidato da Roberto Andreghetti.
Socrate Laser di proprietà di
Elvis Vessichelli sarà l’osservato speciale, un soggetto dalle grandi potenzialità, che potrebbe dominare la competizione. Al via ci saranno anche
Sogno d’Amore e Selenio.
ALBERTO DOLFIN
È tempo di campionati italiani per le lame veloci dello
short track. Questo fine settimana al Palaghiaccio di
Bormio verranno assegnati i
titoli nazionali per tutte le categorie e le età, dai Seniores
ai più piccini, iscritti negli Junior F (8-10 anni). Scenderanno in pista anche gli atleti
della Nazionale azzurra che il
mese scorso sono stati protagonisti all’Olimpiade di Sochi, capitanati dalla scheggia
valtellinese Arianna Fontana, capace di salire per ben
tre volte sul podio a cinque
cerchi nei 500 metri (argen-
to), nei 1500 (bronzo) ed in
staffetta (bronzo). Il Piemonte
schiererà quattro squadre
nella rassegna tricolore, con
una folta rappresentanza da
parte dell’Ice Team Torino e
dei Velocisti Fiamma Toyota
Torino, che potranno avvalersi di quindici pattinatori per
ciascuna, mentre PineroloTorino 2006 e Sporting Club
Pinerolo metteranno sul
ghiaccio un solo atleta a testa.
Si comincia questa mattina
(diretta streaming sul sito fisg.idealweb.tv/live/ dalle ore
10) con le gare delle categorie
Junior C-D-E-F, mentre Junior A-B e Seniores gareggeranno dalle ore 15.
T1 CV PR T2
60 .Dove andiamo
STAMPA
.LA
SABATO 29 MARZO 2014
Musei
ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel. 011/0897370).dom-lun 10-18,
mar-sab 14-18, mer chiuso. Fino al 13 aprile la mostra «Nato Frascà, la Mente mente» . Visite guidate (sovrapprezzo 2 euro) sab ore 16; dom e festivi ore 11 e 16.
A... COME AMBIENTE (cso Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-9, ultimo ingresso alle 18
ARCHIVIO DI STATO (p. Castello 209, telefono 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21,
orario: lun-ven 8-18,30, sab 8-14.
ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (vira Barbaroux 32, telefono 011 4431811). Mostra: «Esplorando tra le
carte. La Mole Antonelliana» fino al 18 aprile. Orario: lun-ven 8,30-18,30, dom 10.30-18.30, sab chiuso.
ARMERIA REALE (biglietteria unica Palazzo Reale piazza Castello 191, telefono 011 543889). Orario: da
martedì a domenica e festivi 8,30-19,30.
BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Or.
lun-dom. 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven. 10-18, sabato 9,30-19, domenica 12,45-19.
BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, telefono 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven
8,15-13,45; 14-18,45; sabato 8,15-13,45.
BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, telefono 011 4431701). Orario: la Rocca,
da mar a dom e festivi 10-18. Ultimo ingresso 45 minuti prima. Borgo: Orario: tutti i giorni 9-19.
FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: da giovedì a domenica 14-19. Visite guidate su prenotazione.
FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel. 011/8376883). Visite
guidate alla collezione permanente ogni ora. Mostra «L’Oriente di Alberto Pasini». Orari: mar-ven. 10-13;
14-18; sab-dom 10-13; 14-19. Lun chiuso.
FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19.
FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19.
GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-mer-ven-sab-dom. 10-19,30, gio 10-22,30. La biglietteria chiude un’ora prima. Tel. 011 4429546/7.
JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-mer-gio-ven 10.30-18.30, sab-dom e festivi
10.30-19.30, martedì chiuso. Per info www.juventus.com.
MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (via San Domenico 11, tel. 011 4436927). Or.: da mar. a dom. 10-18, chiuso il
lun. La biglietteria chiude un’ora prima. Visita ogni primo mar del mese alle 16 (ingresso gratuito al museo – visita 4 euro).
MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3 Tel. 011-3090115; 011-760488). Or. visita
guidata: lun-sab. ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; S. Messa ore 10,30. Ricovero
antiaereo sab-dom 17.15.
MUSEO DELLO SPORT- STADIO OLIMPICO (C.so Agnelli ang. c.so Sebastopoli, tel 011/1978 56 17; [email protected]). Mar-ven 14-18, sab 10-18 Visite guidate dello Stadio inizio ogni ora. Chiuso per
le partite.
MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.:
da mar-sab. 8.30-19.30; dom e festivi 14-19.30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita.
MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE «CESARE LOMBROSO» (via P.Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18.
MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino
1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio. 14-22. Lun chiuso.
MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, telefono 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30,
lunedì chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima. Chiuso il 25/12
MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, telefono 011 8138560).
Orario: tutti i giorni 9-20, lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (piazzale Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Mostre
«Chamonix 1924. L’inverno diventa olimpico» fino al 6 aprile; «Incontri sui Tatra. Manifesti di turismo
e sport. 1900-1950» fino al 6 aprile.
MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, tel. 011 5621147).
Orario mar-dom. 10-18, ultimo ingresso ore 17,15, lun chiuso.
MUSEO PIETRO MICCA (via Guicciardini 7a, telefono 011/546317). Chiuso per lavori.
MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso.
PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501 Collezioni permanenti: da mar a sab ore 10-18; dom. 10-19.Scalone: mar-dom. ore 10-19, ingresso libero.
PALAZZO REALE (piazza Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun. chiuso, sab. visite 9,30 - 18,10.
Ven-sab visite guidate all’Appartamento della Regina (fino al 12 aprile)
PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or.: ven 15-18, sab-dom 12-19.
PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713 www.pinacoteca-agnelli.it). Orario: mar-dom. 10-19, ultimo ingresso 18,15.
PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Orario: martedì-sabato 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30, lunedì chiuso.
SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Ingresso libero: lun-ven 10-19, sab 10-20,
dom 14-20. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a [email protected] - Visite diurne: museo+redazione 3 euro - Visite serali: museo+redazione+stabilimento 5 euro - Visita guidata diurna sab e dom ore 17,30.
TEMPORARY MUSEUM (cso Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La Rivoluzione
Informatica: dal Mainframe all’iPad». Fino al 16 febbraio: «Hi-tech: un cuore di pietra». Mer-ven 15-19, sab-dom 10.19.
PROVINCIA
CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, telefono 011 9565220/22).
Or.: mar- ven. 10-17, sab-dom. 10-19, lun. chiuso.
FORTE DI FENESTRELLE. Or: da giovedì a lunedì 10-17; chiuso martedì e mercoledì. Prenotazioni tel. 0121 83600.
MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, telefono 011 8118740,
www.planetarioditorino.it).
REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Riapertura sabato 8
marzo con la mostra «Splendori delle corti italiane: gli Este. Rinascimento e Barocco a Ferrara e Modena».
PALAZZINA DI CACCIA (p.zza Principe Amedeo 7, Stupinigi). Orario mar-ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17); sabdom 10-18.30 (ultimo ingresso 18). Tel. 011/013.30.73
[email protected]
T1 CV PR T2
LA STAMPA
SABATO 29 MARZO 2014
Dove andiamo .61
.
I Cinema del 29 marzo 2014
Le trame
ALFIERI piazza Solferino 4, tel. 01156.23.800. Prezzi: € 6,50
int.; € 4,50 rid. over 60, under 26; € 2,50 abb+CVC
Sotto una buona stella Solferino 1
P 16.00-18.00-20.00-22.00
A proposito di Davis
Solferino 2
P 15.50-17.50-19.50-22.00
AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068.
Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io studio; € 5,00 over 60. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto, militari,
under 18, Io studio, universitari; € 7,00 over 60
Allacciate le cinture
Sala 1
P 15.30-18.00-20.15-22.30
Storia di una ladra di libri Sala 2
P 15.00-17.30-20.00-22.30
Yves Saint Laurent
Sala 3
15.30-17.50-20.10-22.30
ARLECCHINO corso Sommeiller 22, tel. 01158.17.190. Prezzi:
€ 7,50 int.; € 5,50 ridotto. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto
Mr. Peabody & Sherman Sala 1
P 15.30-17.30
Non buttiamoci giù
Sala 1
P 19.30-21.15
Supercondriaco
Sala 2
P 15.30-17.30
Monuments men
Sala 2
P 19.30-21.15
CENTRALE ARTHOUSE via Carlo Alberto 27, tel. 011540.110.
Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18
Lei VO
16.30-19.00-21.30 (sott.it.)
CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461.
Prezzi: € 8,00 int.; € 6,00 ridotto. Proiezioni 3D: € 10,00 Int; € 8,00 Rid.
Storia di una ladra di libri
P 15.00-17.30-20.00-22.30
Amici come noi
P 15.00-16.50-20.30-22.30
Mr. Peabody & Sherman
P 15.00-16.50-18.40
Cuccioli - Il paese del vento
P 14.55-18.40
Allacciate le cinture
P 20.15
300 - L’alba di un impero
P 22.35
Non buttiamoci giù
P 16.20-20.40
Captain America: The winter soldier P 15.00-17.30-20.00-22.30
Captain America: The winter soldier 3D P 18.10-22.35
DUE GIARDINI ARTHOUSE via Monfalcone 62, tel. 01132.72.214.
Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18
Noi 4
Nirvana
P 16.10-18.10-20.15-22.15
Lei
Ombrerosse P 15.45-18.00-20.15-22.30
ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. Prezzi: € 7,50 int.; €
5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, over 60; Abb. 14 € 4,40
Storia di una ladra di libri Eliseo Grande
15.30-18.00-21.00
Smetto quando voglio Eliseo Blu
P 16.00-18.00-20.00-22.00
12 anni schiavo
Eliseo Rosso P 15.30-18.00-21.00
F.LLI MARX ARTHOUSE corso Belgio 53, tel. 01181.21.410.
Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18
Storia di una ladra di libri Sala Groucho P 15.30-17.50-20.10-22.30
Yves Saint Laurent
Sala Chico
P 16.15-18.15-20.25-22.20
Lei
Sala Harpo
P 15.45-18.00-20.15-22.30
GREENWICH VILLAGE via Po 30, tel. 01183.90.123. Prezzi: €
7,50 int.; € 5,50 ridotto. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto
Storia di una ladra di libri Sala 1
P 15.00-17.30-20.00-22.30
In grazia di Dio
Sala 2
P 15.30-17.50-20.10-22.30
Dallas Buyers Club
Sala 3
P 15.30-17.50-20.10-22.30
IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi:
€ 8,00 int.; € 6,00rid. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
Captain America: The winter soldier P 15.30-18.30-22.15
Captain America: The winter soldier 3D P 17.50-21.00
Amici come noi
P 15.30-20.10
300 - L’alba di un impero
P 17.50-22.30
Need for Speed
P 15.00-20.00
47 Ronin
P 15.15-17.30-22.30
Mr. Peabody & Sherman
P 15.00-16.50-18.40
Non buttiamoci giù
P 20.35-22.30
LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 7,50
int.; € 5,50 ridotto. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto
Captain America: The winter soldier
Sala 1
P 15.00-17.30-20.00-22.30
Mr. Peabody & Sherman Sala 2
P 15.00-16.50
Non buttiamoci giù
Sala 2
P 18.40-20.30
Amici come noi
Sala 2
P 22.30
Noi 4
Sala 3
P 16.30-18.30-20.30-22.30
MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi: € 7,00 int.; €
5,00 rid. Proiezioni 3D € 10,00 int.; € 8,00 rid.
Quando c’era Berlinguer Massimo 1
P 15.30-17.50-20.10-22.30
Allacciate le cinture
Massimo 2
P 15.30-17.50-20.10-22.30
Veronica Voss VO
Massimo 3
P 16.30 (sott.it.)
Querelle de Brest VO Massimo 3
P 18.30 (sott.it.)
Lola VO
Massimo 3
P 20.30 (sott.it.)
Lili Marleen VO
Massimo 3
P 22.30 (sott.it.)
NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 7,50 int.;
€ 5,00 under 18, universitari, militar, Aiace, over 60; Abb. 14 € 4,40
Lei
Nazionale 1
15.00-17.20-19.40-22.00
Snowpiercer
Nazionale 2
15.00-17.20-19.40-22.00
REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 8,00
int.; € 6,00 rid. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
E fu sera e fu mattina Reposi 1
P 15.30-17.50-20.10-22.30
Captain America: The winter soldier 3D
Reposi 2
P 15.15-18.30-21.45
Storia di una ladra di libri Reposi 3
P 15.30-18.15
Captain America: The winter soldier
Reposi 3
P 22.00
Supercondriaco
Reposi 4
15.30-17.50-20.10-22.30
Allacciate le cinture
Reposi 5
15.15-17.40-20.05-22.30
Amici come noi
Reposi 6
15.30
Noi 4
Reposi 6
17.50
Storia di una ladra di libri Reposi 6
20.00-22.30
Saving Mr. Banks
Reposi 7
15.00-17.30-20.00-22.30
ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50
int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, Over 60; Abb. 14 € 4,40
Ida
Sala 1
P 15.45-17.20-19.00-20.30-22.15
La luna su Torino
Sala 2
P 16.00-18.00-20.00-22.00
12 anni schiavo
Sala 3
P 15.30-17.50
Il violinista del diavolo Sala 3
P 20.10-22.15
BRUTTO · MEDIOCRE ··
INTERESSANTE/DIVERTENTE ···
BELLO ····
THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 8,00
Captain America: The winter soldier
Sala 1
P 16.00-19.05-22.10
Captain America: The winter soldier 3D
P 15.00-18.05-21.10-0.40
Sala 2
La bella e la bestia
Sala 3
P 14.45
Non buttiamoci giù
Sala 3
P 17.25-19.50-22.20-0.45
Storia di una ladra di libri Sala 4
P 15.05-18.10-21.15-0.20
Cuccioli - Il paese del vento Sala 5
P 15.10-17.20
Need for Speed
Sala 5
P 19.35-22.35
Amici come noi
Sala 6
P 15.05-17.30-19.55-22.20-0.45
300 - L’alba di un impero Sala 7
P 15.00
Tarzan
Sala 7
P 17.35-20.00
47 Ronin
Sala 7
P 22.25
Mr. Peabody & Sherman Sala 8
P 15.00-17.25
300 - L’alba di un impero Sala 8
P 19.45-22.25-1.00
··· Commedia. Regia di Ferzan Ozpetek, con Kasia Smutniak e Francesco Arca. Durata: 110 minuti. L’autore de «La
finestra di fronte» e «Mine vaganti»
racconta la storia di una coppia, a volte
imperfetta, nel corso di tredici anni.
UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: € 8,00
int.. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00, acquisto occhiali 3D € 1,00
La luna su Torino
P 15.30-17.50-20.10-22.25-0.40
La bella e la bestia
P 17.00-19.35
Captain America: The winter soldier P 14.00
Il ricatto
P 22.20-0.40
Supercondriaco
P 17.25-19.55-22.20-0.45
Need for Speed
P 14.40
Amici come noi
P 14.40-17.10-19.45-22.25-0.45
Captain America: The winter soldier P 14.45-18.00-21.15-0.15
Captain America: The winter soldier P 16.20-19.20-22.20
Mr. Peabody & Sherman
P 14.00
Captain America: The winter soldier 3D P 15.00-18.15-21.30-0.30
Storia di una ladra di libri
P 14.00-16.50-19.40-22.30
Cuccioli - Il paese del vento
P 14.00-16.00-18.00
Allacciate le cinture
P 20.00-0.50
Non buttiamoci giù
P 22.30
Mr. Peabody & Sherman
P 14.50-17.20-19.40
Need for Speed
P 22.10
300 - L’alba di un impero
P 14.30-17.15-19.55-22.35
Cinema: Torino e altre visioni
CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187.
Molière in bicicletta
21.00
ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474.
Philomena
21.00
Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia
BARDONECCHIA
GIAVENO
PINEROLO
SABRINA 012299.633.
Mr. Peabody & Sherman
Amici come noi
Storia di una ladra di libri
SAN LORENZO (Giaveno), tel. 01193.75.923.
Monuments men
21.00
HOLLYWOOD 0121201.142.
Storia di una ladra di libri
MULTISALA 0121393.905.
Lei
Italia 200
La luna su Torino
Italia 500
RITZ 0121374.957.
Tarzan
Amici come noi
17.00
18.40
21.15
BEINASCO
THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone, tel.
892111. Prezzi: € 8,70 intero. Proiezioni 3D: € 11,50 int., € 9,50 rid.
14.10-16.10-18.10
Cuccioli - Il paese del vento Sala 1
Amici come noi
Sala 1
20.15-22.30-0.50
Captain America: The winter soldier
Sala 2
15.10-18.15-21.15-0.20
Mr. Peabody & Sherman Sala 3
15.15-17.30
300 - L’alba di un impero Sala 3
19.50
300 - L’alba di un impero 3D Sala 3
22.10-0.40
Storia di una ladra di libri Sala 4
16.00-18.50-19.30-21.45-0.30
Tarzan
Sala 5
14.45-17.00
La bella e la bestia
Sala 5
19.10-21.40-0.15
Captain America: The winter soldier
Sala 6
16.00-19.00-22.00
Amazzonia 3D
Sala 7
15.00
300 - L’alba di un impero Sala 7
17.10
Need for Speed
Sala 7
19.30
Need for Speed 3D
Sala 7
22.20
Amici come noi
Sala 8
14.50-17.00-19.10
12 anni schiavo
Sala 8
21.30
47 Ronin
Sala 9
14.40-17.20
Non buttiamoci giù
Sala 9
20.00-22.15-0.45
CASCINE VICA - RIVOLI
DON BOSCO DIG. 01195.08.908.
Cuccioli - Il paese del vento
Need for Speed
17.00-18.45
21.15
CHIERI
SPLENDOR 01194.21.601.
E fu sera e fu mattina
20.10-22.10
COLLEGNO
CINEMA ARPINO via Bussoleno 50.
Storia di una ladra di libri
BOARO 0125641.480.
Captain America: The winter soldier 3D 17.15-20.00-22.30
POLITEAMA 0125641.571.
Storia di una ladra di libri
20.10-22.20
LEINÌ
AUDITORIUM 01199.88.098.
Mr. Peabody & Sherman
18.30-21.00
POLITEAMA 01191.01.433.
Captain America: The winter soldier 3D 19.30-22.05
21.00
MONCALIERI
CONDOVE
CONDOVE piazza Marteri della Libertà 13, tel. 01196.44.128.
Storia di una ladra di libri
18.30-21.00
CUORGNÈ
21.30
21.00
20.30-22.30
20.15
22.30
IL MULINO 01190.41.984.
Storia di una ladra di libri
UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678.
Prezzi: € 8,00 int.; € 5,70 rid. Proiezioni 3D: € 10,50 intero; € 8,50 rid.
300 - L’alba di un impero
P 14.30-17.15-20.00-22.40
La bella e la bestia
P 14.15-17.05-19.45-22.30
The Lego movie
P 14.30-17.00
Amici come noi
P 19.30
47 Ronin
P 22.20
La luna su Torino
P 15.30-17.45-20.00-22.20-0.30
Tarzan
P 14.20-17.00
Allacciate le cinture
P 19.50-22.40
Cuccioli - Il paese del vento
P 15.30-17.35
Lei
P 19.40-22.30
Amici come noi
P 15.15-17.40-20.05-22.35-1.00
Mr. Peabody & Sherman
P 15.00-17.30
Captain America: The winter soldier P 16.15-19.20-22.25
Captain America: The winter soldier 3D P 15.40-18.50-22.05
Captain America: The winter soldier P 15.00-18.10-21.15-0.20
Need for Speed
P 16.30-19.30-22.30
Storia di una ladra di libri
P 16.50-19.40-22.35
Mr. Peabody & Sherman
P 15.00-17.30-20.00
Il ricatto
P 22.35-0.50
12 anni schiavo
P 14.00-16.50-19.40-22.30
Non buttiamoci giù
P 15.10-17.35-20.00-22.25-0.50
Supercondriaco
P 14.35-17.15-19.45-22.15-0.45
RIVOLI
CINEMA EDEN 01199.05.020.
Mr. Peabody & Sherman
SUPERCINEMA 01145.94.406.
Captain America: The winter soldier
Storia di una ladra di libri
Amici come noi
Mr. Peabody & Sherman
21.00
PIANEZZA
LUMIERE 01196.82.088.
Amici come noi
Captain America: The winter soldier 3D
47 Ronin
Storia di una ladra di libri
Captain America: The winter soldier
Mr. Peabody & Sherman
Cuccioli - Il paese del vento
21.00
PIOSSASCO
NONE
CHIVASSO
MARGHERITA 0124657.523.
Allacciate le cinture
IVREA
20.30
16.00-18.30-21.15
22.30
15.30-17.30-20.00-22.30
17.30-20.00-22.30
15.30-17.30
15.30
18.30-21.15
BORGONUOVO 01195.64.946.
Sotto una buona stella
21.15
SAN MAURO TORINESE
GOBETTI via dei Martiri della Libertà 17, tel. 01103.75.408.
Amici come noi
P 21.15
SESTRIERE
FRAITEVE.
Mr. Peabody & Sherman
Storia di una ladra di libri
P 17.00
P 18.40-21.15
SETTIMO TORINESE
PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050.
Captain America: The winter soldier 3D
Sala 1
16.30-19.50-22.40
Storia di una ladra di libri Sala 2
15.00-17.20-20.00-22.30
Amici come noi
Sala 3
20.15-22.15
Mr. Peabody & Sherman Sala 3
15.40-17.45
VALPERGA
ALLACCIATE LE CINTURE
AMICI COME NOI
·· Commedia. Regia di Enrico Lando,
con Pio D’Antini e Amedeo Grieco. Durata: 90 minuti. Gli inseparabili Pio e
Amedeo lasciano il loro negozio di
pompe funebri a Foggia e vanno prima
a Roma e poi a Milano.
CAPTAIN AMERICA THE ...
···· Fantasy. Regia di Anthony e Joe
Russo, con Chris Evans e Scarlett
Johansson. Durata: 136 minuti. La
nuova avventura dell’eroe dei fumetti
lo vede impegnato a sventare un complotto globale.
12 ANNI SCHIAVO
···· Drammatico. Regia di di Steve
McQueen, con Chiwetel Ejiofor e Michael Fassbender. Durata: 117 minuti.
L’autore di «Shame» porta sullo schermo la storia vera di un uomo di colore
di New York rapito e venduto come
schiavo negli Stati Uniti del 1841.
IDA
···· Drammatico. Regia di Pawel
Pawlikowski, con Agata Kulesza. Durata: 80 minuti. Nella Polonia del 1962 la
giovane Ida prima di diventare suora
va a trovare la zia a Varsavia: scoprirà
segreti del passato. Opera premiata in
vari festival internazionali.
YVES SAINT LAURENT
···· Drammatico. Regia di Jalil Lespert, con Pierre Niney e Guillaume
Gallienne. Durata: 100 minuti. La storia del celebre stilista francese, il suo
amore per il compagno di vita Pierre
Bergè. Successo di pubblico oltralpe.
LA LUNA SU TORINO
··· Commedia. Regia di Davide Ferrario, con Walter Leonardi e Manuela
Parodi. Durata: 90 minuti. L’autore di
«Dopo mezzanotte» ritrae tre personaggi che vivono insieme e cercano di
dare un senso alla propria vita.
LEI
···· Commedia. Regia di Spike Jonze, con Joaquin Phoenix e Amy Adams.
Durata: 126 minuti. L’autore di «Essere
John Malkovic» porta sullo schermo la
storia d’amore tra il solitario Theodore
e una voce femminile. Premio Oscar alla sceneggiatura
NOI 4
·· Commedia. Regia di Francesco
Bruni, con Ksenia Rappoport e Fabrizio
Gifuni. Durata: 90 minuti. Dall’autore
di «Scialla», il ritratto di una scombinata famiglia romana.
NON BUTTIAMOCI GIU’
··· Commedia. Regia di Pascal Chaumeil, con Pierce Brosnan e Toni Collette. Durata: 96 minuti. La notte di Capodanno quattro persone s’incrociano su un grattacielo di Londra mentre
si stanno per suicidare. Dal best seller
di Nick Hornby («Alta fedeltà»).
IN GRAZIA DI DIO
··· Drammatico. Regia di Edoardo
Winspeare. con Celeste Casciaro e Laura Licchetta. Durata: 127 minuti. A
causa del fallimento della loro piccola
impresa a conduzione familiare, quattro donne si rifugiano in campagna e
cominciano una nuova vita.
SNOWPIERCER
···· Fantascienza. Regia di Bong Joon-ho, con Chris Evans e Tilda Swinton. Durata: 126 minuti. Nel 2031 il
mondo è vittima di un’era glaciale. Gli
unici sopravvissuti sono su un treno
che vaga per il pianeta: i ricchi nelle
lussuose carrozze, i poveri stipati in
fondo. Questi ultimi si ribellano.
STORIA DI UNA LADRA DI ...
AMBRA 0124617.122.
Captain America: The winter soldier 3D
Uno
21.30
Storia di una ladra di libri Due
21.30
VENARIA
P
P
P
P
··· Drammatico. Regia di Brian Percival, con Geoffrey Rush e Emily Watson. Durata: 125 minuti. Le avventure
dell’adolescente Liesel, adottata da
una famiglia, nella Germania degli Anni Quaranta. Dall’omonimo best seller,
dirige il regista di «Dowtown Abbey».
15.00-17.30-20.00-22.30
15.00-17.30-20.00-22.30
18.00-20.30-22.30
16.00
SUPERCONDRIACO
21.00
··· Drammatico. Regia di Bernard
Rose, con David Garrett e Jared Harris.
Durata: 122 minuti. La vita «smisurata» del violinista Niccolò Paganini. Dall’autore di «Amata immortale».
VILLASTELLONE
JOLLY 01196.96.034.
Mr. Peabody & Sherman
A CURA DI Daniele Cavalla
··· Comico. Regia di e con Dany Boon, Kad Mérad. Durata: 109 minuti.Il
quarantenne fotografo Roman è un
nevrotico pieno di paure: il medico lo
aiuta a cercare la donna della sua vita.
IL VIOLINISTA DEL DIAVOLO
VINOVO
AUDITORIUM DIGITAL 01196.51.181.
12 anni schiavo
21.00
Teatri del 29 marzo 2014
AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I,
tel. 011 81.93.529. Sabato 29 ore 21 e domenica 30 ore 16 la Compagnia ALFAFOLIES presenta La danza delle libelluleoperettadiLehàr.SiprenotainoltreperLarosadi
Stanbuldi Leo Fall nei giorni 12 (ore 21) e
13 (ore 16) Aprile sempre con la Compagnia ALFAFOLIES - [email protected]
ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800.
Stasera ore 20.45 e fino al 30 marzo, in scena“Stomp”,unotraipiùrivoluzionariedentusiasmanti eventi spettacolari degli ultimi
anni. Si prenota per “The best of musical”
in scena l’11 e il 12 aprile
ARALDOviaChiomonte3,tel. 34.56.101.583.
Usami 3.11di E. Cravero. Compagnia Thealtro. Ore 21
AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011
81.04.653.ConcertoJohnAxelrod direttore,
Valentina Lisitsa pianoforte. Musiche di Liszt,Kodaly,Brahms.Giovedì10eVenerdì11.
Ore 20.30
CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Martedì
1 aprile Operette morali di Giacomo Leopardi,regiaMarioMartone,Fondazionedel
Teatro Stabile di Torino. Prosegue la venditaon-lineeinbiglietteriadegliabbonamenti
e dei singoli biglietti stagione TST
CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Fer-
raris 266/C, tel. 011 19.740.280. Sala Grande: Sabato ore 21; Domenica ore 16.30 Teatrodistinto presenta Il gioco del lupo
Sala Piccola: Domenica ore 15.30 e ore 17.30
LaTurcacanepresentaIlviaggiodellafortuna
COLOSSEO via M. Cristina 71.. Martedì 1
aprile ore 21 Freedom imparare la libertàdi
e con Gherardo Colombo. Giovedì 3 ore 21
Gli uomini vengono da Marte le donne da
Veneredi e con Paolo Migone
ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447.
Oggi ore 15.30 e 21 in scena “Che fine ha
fatto Baby Jane”, versione teatrale del film
di Robert Aldrich, con Sydne Rome e Francesca Bianco. Il 2 aprile ore 10, gradito ritorno per “La Locandiera” di Goldoni, nell’edizione Torino Spettacoli. Si prenota per
“C Come Chanel”, in scena dal 3 al 6 aprile
GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo
31bis,tel.01158.05.768.Dal3al6aprileFranco Oppini e Renato Giordano presentano
“Mi ritorni in mente live”, musical all’italiana per rivivere canzoni e atmosfere degli
anniSessantaeSettanta.Siprenotaper“Stasera ve le canto”, con Vladimir Luxuria in
scena dal 10 al 12 aprile
GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO
via Rossini 8, tel. 800.235.333. Stasera ore
20.45 Natale in casa Cupiello di Eduardo
De Filippo, diretto e interpretato da Fausto
Russo Alesi, Piccolo Teatro di Milano Teatro
d’Europa
I CONCERTI DEL POMERIGGIO piazza Solferino4..Prelazioneerinnovoabbonamentiposti numerati per stagione 2014-2015 presso Teatro Alfieri Tel. 011.5623800. Inaugurazione stagione: Luna tu...Selezione di
arie dalle operette più amate con Susy Picchio soprano, Fulvio Massa baritono, Massimiliano Brizio pianoforte
LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011
40.33.800. Davide Balliano “Sono legione”. Concerto. Ore 21
MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88,
tel. 800.235.333.InfrangereCompagniaEgriBiancoDanza e Compagnia Nazionale Ungherese di Gyor. Sabato 29. Ore 21
Giovedì 3 aprile prima nazionale di Mack is
comingBack–OperaCabaretdaMacbethdi
Heiner Müller, regia Gabriel Alvarez
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011
23.04.153.Staseraore21Ilmedicodeipazzidi
Eduardo Scarpetta, Comp. “I Melannurca”
Martedì 1 aprile ore 15.30 Viva gli sposi!?di
Duras, Pinter, Cechov
TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel.
65.00.200. Il Gesto e l’anima 35° Rassegna
internazionale di danza e arti integrate.
Stasera ore 21 i Sonics in Meraviglia. Biglietti in vendita presso i teatri Nuovo, Erba, Gioiello e Alfieri
OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A
www.stalkerteatro.net, tel. 011 73.99.833.
Stasera ore 21 Ne più ne menoprogetto e
regia di Riccardo Caporossi, al termine dello spettacolo, si terrà un incontro con Riccardo Caporossi e il Prof. Gigi Livio, docente di Letteratura teatrale presso l’Università
del Piemonte Orientale. Info 0117399833
PICCOLO REGIO GIACOMO PUCCINI.
L’Orchestra a puntate: abbonamento speciale a 3 concerti a €22 (under 16: €15). Gli
Archi (9/4 h 20, Teatro Regio), i Legni (11/4
h20,PiccoloRegio),gliOttoni(13/4h11,Teatro Regio)
PICCOLOTEATRODRAVELLIviaPraciosa11,tel.
011 68.22.122. Santibriganti Teatro e Fondazione Dravelli presentano “La domenicaandandoateatro”.Domenica6aprileore
11 Claudio e Consuelo in “Dal paese dei
balocchi”. Info 011.643038
PICCOLOTEATROPEREMPRUNER-Grugliasco,
tel.011787.780.Untreninoamollachesichiama cuoreCompagnia Viartisti. Ore 21
SALA TEATRO MURIALDO piazza Chiesa del-
la Salute 17/b, tel. 011 22.15.161. 13° Edizione della Rassegna “Divertiamoci a teatro”. L’IspettoreCompagnia Il teatro instabile delle gambe sotto il tavolo. Ore 21
SOLFERINO piazza Solferino 2, tel. 011
56.23.800. Giovedì 3 aprile ore 13.45, per la
rassegna Mezzogiorno a Teatro, è in scena
“Terza liceo 1939”, tratto dall’omonimo
romanzodiMarcellaOlschkiconiGiovaniTalenti del Liceo Teatro Nuovo. Nuove repliche dal 7 al 9 maggio( mer e gio –ore 13.45;
ven –ore 12.45)
TANGRAM TEATRO via Don Orione 5, tel.
011 338.698. Scuola di recitazione (6 ore
settimanali)-CorsodiTeatroperprincipianti
(3 ore settimanali) - Corso di dizione ed uso
della voce - Corso di Teatro per bambini e
ragazziInfo 011338698dallunedìalvenerdì
(9-13 e 15.30-19) - www.tangramteatro.it
TEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel. 011
30.42.808. Insolito – Martedì 1 aprile ore 21
Lunaria Teatro in Creatura di sabbia. Info
tel. 0113042808 (orario ufficio),
www.assembleateatro.com
TEATRO ASTRA via Rosolino Pilo 6.. Sala
Grande. Stasera ore 21 La bottega del caffè
di Carlo Goldoni, Compagnia BluTeatro
TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello 32,
tel. 011 257.881. Stasera ore 21 compagnia I
Barcaioli in Questi fantasmidi E. De Filippo.
Domenica 30 ore 18 Per la rassegna “Con
occhinuovi”CompagniadiDianainLeultime
sette parole di Cristo. Sabato 5 aprile Areav
Teatrale presenta Parlami di tuo padre
TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESEviadeiPartigiani4-SettimoTorinese,
tel. 011 80.28.456. Stagione 2013/2014 “Fisico Bestiale” stasera ore 21 Teatro Villaggio Indipendente in “La lucidità della bilanciaovverol’incontro”regiaMassimiliano
Giacometti.Sabato5eDomenica6aprileore
21 Marco Ferrero e Gianluca Cerutti in
“Grand Hotel Serenase” di Manuel Bona
TEATRO DELLA CONCORDIA c.so Puccini - Venaria, tel. 011 42.41.124. La vedova allegra
di F. Lehar. Sabato 29. Ore 21.
Cite - CapasCompagnia di Circo “eia” e Jordi Aspa. Sabato 5 aprile. Ore 21
PippidallecalzelunghediAstridLindgren.Domenica 13. Ore 16
TEATRO DI DIONISO via Manzoni 3, tel. 011
51.72.826.Martedì8aprileore21pressoTeatro Alfieri di Asti, L’Origine del Mondo, ritratto di un internoscritto e diretto da Lucia
CalamaroconDariaDeflorian,FedericaSantoro e Daniela Piperno. Prenotazioni e info
0141399057
TEATROILMULINOviaRivaPo9-Piossasco,tel.
011 90.41.984. Il berretto a sonaglidi Luigi
Pirandello. Ore 21
TEATROMARCHESAcorsoVercelli141,tel.338
87.06.798.DaVenerdì4aDomenica5aprile,
Feriali ore 21 – Festivi ore 16, per la Settimana mondiale della Danza, la Compagnia di Danza L’Araba Fenice organizza
Omaggio a Rudolf Nureyevcon la partecipazione: EgriBiancoDanza, il Gabbiano e
Centro Danza Ciriè
TEATRO REGIO. Stagione d’Opera 2013-14:
ore 15 Una tragedia fiorentina di A. ZemlinskyeGianniSchicchidiG.Puccini.S.A.Reck
direttore. Regia di V. Borrelli. Orchestra del
Teatro Regio. Domani ore 15 ultima replica. Biglietteria (ore 10.30-16) - Tel.
011.8815.241/242
TEATRO SAN PAOLO via Berton 1.. Lo squillo
di e regia Alberto Barbi. Con la Compagnia
Campotheatro di Niko Ferrucci. Sabato 12.
Ore 21
TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino www.teatrosuperga.it, tel. 011
62.79.789. Stagione di Prosa: “L’impresario
di Smirne” (29/3) ore 21, regia di Roberto
Valerio–AssociazioneTeatralePistoiese.Teatro per famiglie - “L’omino della pioggia”
(30/3) ore 16, compagnia Fresche Frasche
T1 PR T2
SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 62
T1 AL AO AT BI CV IM NO PR SR SV T2 VB
SABATO 29 MARZO 2014
Il tempo
Tempo .63
.
Prevale il sole con temperature primaverili. Velature in Sardegna e al Nord-Ovest
Asparagi non proprio a buon prezzo
ma meno cari all’inizio della settimana
CARLO BOGLIOTTI
Q
uesta settimana possiamo soddisfare la nostra voglia di primavera, a tavola, con gli asparagi, senza dover nutrire troppi
dubbi. Sarà facile trovarne di locali o
prodotti non troppo distanti da voi,
perché sono entrati in produzione tutti
gli areali italiani più vocati; anche
quelli che di solito arrivano per ultimi,
situati al Nord.
Il grosso della produzione arriva da
Puglia e Campania, i prezzi non sono
bassissimi ma comunque accettabili:
siamo nella media. Andiamo dai 2,5 euro al mazzetto (che di solito è di mezzo
chilo) ai 3,5 per quelli che possiamo definire «normali» – generalmente i verdi della diffusissima varietà americana Mary Washington – fino a 14 o 15 euro al chilo per gli «speciali», come i
bianchi di Bassano del Grappa – a Denominazione di Origine Protetta dal
2007 – o i liguri violetti di Albenga – un
Presidio Slow Food pregiatissimo –.
Gli asparagi esistono verdi (l’80% del
mercato), bianchi (quasi tutti vengono
fatti sbiancare coprendoli) e violetti.
Una varietà locale verde importante è
quella di Altedo, che ha anche ottenuto
l’Igp. Tra i bianchi ci sono quelli di
Cantello, Pescia, Cesena, Bibione, Terlano, Rivoli Veronese e Cimadolmo.
Mentre per i violetti, oltre ad Albenga,
segnaliamo Santena nel torinese. Esiste anche una varietà rosa, prodotta a
Mezzago in Lombardia, che attualmente si attesta sui 5 euro al mazzetto.
Siccome la produzione è partita in
anticipo di due settimane al Sud e di
un mese al Nord, quest’anno la situazione è molto particolare: si produrrà
fino al termine di aprile in Meridione e
a fine maggio in Settentrione, ma i
prezzi non scenderanno molto, al massimo 10 o 20 per centro tra qualche
settimana, per poi probabilmente risalire verso le ultime settimane utili.
Un modo per risparmiare da subito
però esiste già: gli asparagi sono considerati dagli operatori dei mercati come un prodotto da «fine settimana»,
che vende di più venerdì e sabato,
quindi nel weekend i prezzi sono tenuti
più alti. Comprateli martedì o mercoledì e risparmierete anche il 20-30%. I
prezzi negli ultimi anni sono in media
più stabili, perché in stagione non c’è
più la concorrenza del prodotto spagnolo, che anni fa arrivava in Italia a
prezzi stracciati, ma poi è stato progressivamente abbandonato dai contadini iberici perché non abbastanza
remunerativo.
www.slowfood.it
IL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE €1,50 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE
SUL GIORNALE LOCALE; € 1,20 CON «IL CORRIERE DI ROMAGNA», «PRIMO PIANO MOLISE», «L A VOCE DI MANTOVA»; €1,30 CON «IL
CORRIERE MERCANTILE», «L A GAZZETTA DEL LUNEDÌ», «NUOVA PRIMA PAGINA MODENA», NUOVA PRIMA PAGINA REGGIO».
PREZZI ESTERO: FRANCIA, MONACO P., € 2,00; C. TICINO FRS. 3,00; SVIZZERA FRANCESE FRS. 3,00; SVIZZERA TEDESCA FRS. 3,00.
T1 AL AO AT BI CV IM NO PR SR SV T2 VB
SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 64+8