Costanzo 3 - Università degli Studi di Catania

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA
Dipartimento di Scienze Umanistiche
Atti del IX Convegno Internazionale Interdisciplinare su
Testo, metodo,
elaborazione elettronica
Erotismo
Catania, 7-9 maggio 2014
a cura di Anita Viola
Andrea Lippolis Editore
Indice
4
Il Convegno si è svolto sotto il patrocinio del Dipartimento di Scienze
Umanistiche e del Centro Linguistico Multimediale d’Ateneo (CLMA)
dell’Università di Catania
ORGANIZZATORI
Sabrina Costanzo e Domenico Antonio Cusato
COMITATO SCIENTIFICO
D. A. Cusato (Università di Catania)
R. Distilo (Università della Calabria)
D. Iaria (Università di Messina)
A. Melis (Università di Siena)
R. M. Palermo (Università di Messina)
G. Vanhese (Università della Calabria)
TUTTI I DIRITTI RISERVATI
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e
di adattamento totale o parziale. con qualsiasi mezzo (microfilm, copie
fotostatiche …), sono riservati per tutti i Paesi.
ISBN 978-88-86897-77-8
copyright © 2014 by Andrea Lippolis Editore
Via Lungomare, 13 – 98162 S. Saba (Messina)
www.lippoliseditore.it — [email protected]
INDICE
Presentazione ............................................................................................. p.
7
ANNALISA BONACCORSI
L’erotismo machista: il caso di Nevenka Fernández secondo Juan
José Millás ................................................................................................. p.
9
MASSIMO BONIFAZIO
L’umido suggere del bacio della vita. Appunti sull’erotismo in
Thomas Mann ........................................................................................... p.
19
VALENTINA CALÌ
Erotismo e (dis)amore in Travesuras de la niña mala di Mario
Vargas Llosa .............................................................................................. p.
33
SABRINA COSTANZO
Dall’hombre nuevo all’homo eroticus. La (de)costruzione dell’individuo nella società castrista ..................................................................... p.
49
DOMENICO ANTONIO CUSATO
Tra sogni e silenzi: l’erotismo alla soglia dei novant’anni. A
proposito di Memoria de mis putas tristes di Gabriel García
Márquez .................................................................................................... p.
57
SARA MARIA CUSATO
Un approccio psicologico all’evoluzione della percezione erotica
nell’uomo occidentale ................................................................................ p.
71
MANUELA D’AMORE
Voyerismo femminile e metamorfosi dell’io. The Turkish Embassy
Letters di Lady Mary Wortley Montagu (1763) ..................................... p.
81
SUELY DI MARCO
L’erotismo omosessuale in Antes que anochezca di Reinaldo Arenas .............................................................................................................. p.
93
EMANUELE FADDA
“La bella Melusina della favola”. Charles S. Peirce e l’Eros ................. p. 105
6
Indice
EVA GUTIÉRREZ PRADA
Aproximación a los espacios eróticos urbanos madrileños en Lope
de Vega ....................................................................................................... p. 117
MELANIA LIBRA
Deviazioni sessuali nei personaggi di José Antonio García Blázquez ............................................................................................................ p. 133
HERNÁN LOYOLA
Erotismo y poesía en Rangoon 1928: Pablo Neruda / Josie Bliss ........ p. 143
ALESSANDRO MASTROPIETRO
La passion selon Sade: Eros e Narciso nel teatro musicale di
Sylvano Bussotti ....................................................................................... p. 167
ANTONIO MELIS
Eros e Thanatos nella poesia di Nicanor Parra .................................... p. 181
MARINA PAINO
L’eros du regard: Brancati e il dongiovannismo in Sicilia .................... p. 193
JOSÉ ROMERA CASTILLO
Sobre teatro actual en español y erotismo (con una apostilla sobre
dramaturgas) ............................................................................................. p. 207
SILVANA SERAFIN
Erotismo in alcuni esempi di scrittura ispanoamericana al femminile .............................................................................................................. p. 229
CARMINELLA SIPALA
«Encore des Vénus... toujours des Vénus!...». La rappresentazione
del corpo erotico nella Francia di fine Ottocento ................................... p. 241
VALENTINA TORRISI
La Lozana andaluza: analisi polisemica del mamotreto XIV ............... p. 255
FRANCESCA VASTA
Erotismo e violenza in Rosario Tijeras di Jorge Franco Ramos ........... p. 267
ANITA VIOLA
Amore platonico e amore carnale in El amante inanimado di José
Antonio García Blázquez ......................................................................... p. 279
Dall’hombre nuevo all’homo eroticus
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SABRINA COSTANZO
Università di Catania
Dall’hombre nuevo all’homo eroticus.
La (de)costruzione dell’individuo nella società castrista
El sexo es el consuelo que uno tiene
cuando no le alcanza el amor.
Mario Vargas Llosa, Memorias de mis putas tristes
Il presente lavoro prende le mosse dall’analisi di Trilogía sucia de La Habana1, testo che inaugura la pentalogia dal titolo «Ciclo
de Centro Habana»2, del cubano Pedro Juan Gutiérrez. In quest’opera, come nel resto della produzione narrativa dello scrittore,
la tematica erotica possiede una funzione fondamentale. Ciò che ci
si propone qui di dimostrare è come il frequente rinvio alla sfera
della sessualità non sia gratuito, ma risulti funzionale alla cronaca
del fallimento di un ideale: quello della nuova società e dell’uomo
nuovo a cui inneggiava la Rivoluzione socialista. Nella Cuba misera
e repressiva degli anni Novanta, rappresentata da Gutiérrez, l’individuo appare relegato al margine, talvolta annichilito, e finisce
per trovare nell’eros l’unica possibilità di realizzazione all’interno
della società: il mito guevariano dell’hombre nuevo, dunque, tramonta per cedere il passo a quello che potremmo definire l’homo eroticus.
* * *
1 PEDRO JUAN GUTIÉRREZ, Trilogía sucia de La Habana, Barcelona, Anagrama, 1998. L’edizione consultata è quella pubblicata dalla medesima casa editrice
nel 2005.
2 Le altre opere che compongono la pentalogia (tutte pubblicate a Barcelona
dall’Editorial Anagrama) sono: El Rey de La Habana (1999), Animal tropical (2000),
El insaciable hombre araña (2002), Carne de perro (2003).
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Prima di tracciare il profilo del nuovo uomo cubano, così come
emerge dalle pagine di Trilogía sucia…, ci pare opportuno presentare brevemente l’opera. Il testo consta di tre sezioni – «Anclado en
tierra de nadie», «Nada que hacer» e «Sabor a mí» – a loro volta
composte da un numero variabile di racconti. Si tratta, complessivamente, di sessanta brevi narrazioni il cui comune denominatore è
costituito dall’istanza dell’enunciazione. A narrare è Pedro Juan,
personaggio che con l’autore condivide il nome, l’età, gli interessi
artistici e letterari, oltre che una visione disincantata della realtà
circostante. Il suo racconto possiede un carattere prevalentemente
autodiegetico3: molti degli episodi che riferisce sono mutuati dalla
propria storia personale e, frequentemente, ricalcano le esperienze
realmente vissute dallo scrittore. L’intenzione di Gutiérrez, tuttavia, non è quella di redigere una biografia letteraria né, tanto meno,
un’autobiografia. Pedro Juan, più che un alter ego del proprio padre
letterario, vuole essere il rappresentante di una collettività, il testimone di un determinato contesto storico-sociale. A ricostruire tale spaccato contribuiscono i numerosi personaggi che egli incrocia
lungo il proprio cammino e le cui storie inserisce nel proprio racconto. In dieci delle venti narrazioni che costituiscono l’ultima sezione, il personaggio-narratore si eclissa, addirittura, dalla storia,
per rievocare vicende che riguardano personaggi secondari. Il mutamento di protagonismo è a stento percepito dal lettore che, in tali
brani, riconosce continuità e coerenza rispetto al resto dell’opera, in
virtù della riproposizione di topoi consolidati nella stessa. Per le altre figure della diegesi, come per Pedro Juan, le parole-chiave della
propria esistenza sono fame, sopravvivenza, denaro e sesso (lemmi,
questi, iterati in maniera quasi ossessiva nel testo).
Si è detto che in Trilogía sucia…, Gutiérrez rappresenta Cuba
nell’ultima decade del secolo scorso, durante il cosiddetto período
3 Genette opera una distinzione tra racconto eterodiegetico («con narratore
assente dalla storia raccontata») e racconto omodiegetico («con narratore presente
come personaggio nella storia raccontata»). Lo studioso si riferisce poi, con il termine autodiegetico, al «grado forte dell’omodiegetico», vale a dire a quel racconto in
cui il narratore figura in qualità non di semplice personaggio, bensì di protagonista. GÉRARD GENETTE, Figure III, Torino, Einaudi, 1976, pp. 292-293.
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especial4. Si tratta del momento di massima depressione economica
vissuto dall’Isola. Le condizioni di miseria e di degrado in cui versa
la popolazione sono ritratte senza alcun patetismo, ma con una dovizia di particolari che è evidentemente finalizzata a suscitare l’indignazione del lettore. Nel racconto dal titolo «Solitario, resistiendo», ad esempio, Pedro Juan così descrive il proprio alloggio:
Fui para mi cuarto en la azotea. En Centro Habana. Es un buen lugar. Lo jodío allí son los vecinos y el baño colectivo. El baño más
asqueroso del mundo, […] la mierda llega al techo. En ese baño
cagan, mean y se bañan todos los días no menos de doscientas
personas. Siempre hay cola. Aunque te estés cagando tienes que
hacerla. Mucha gente, yo entre ellos, nunca hacemos cola: cago en
un papel y lanzo el bulto de mierda a la azotea del edificio de al lado,
que es más bajo. O a la calle. Da igual. ¡Un desastre! Pero es así.
Uno a veces está en baja, y hay que acostumbrarse5.
La crisi raccontata dal personaggio non investe soltanto l’assetto economico dell’Isola, ma finisce per estendersi, irrimediabilmente, alla sfera ideologica. Pedro Juan, in proposito, asserisce:
Es una nueva era. De repente el dinero hace falta. Como siempre. El
dinero lo aplasta todo. Treinta y cinco años construyendo el hombre
nuevo. Ya se acabó. Ahora hay que cambiar a esto otro. Y rápido6.
La nuova era a cui fa riferimento il protagonista è, come dirà
più avanti nel testo, quella «del sálvese quien pueda, después de
aquella otra del socialismo y no muerdas la mano del que te da la
comidita. Así que al carajo la piedad y todo eso»7. Gutiérrez propone, dunque, una rielaborazione del prototipo di uomo, all’interno
della società castrista, che si basa essenzialmente sull’abolizione
4 Nel racconto dal titolo «Cosas nuevas en mi vida», che inaugura la raccolta, si legge: «Eran los días del éxodo, en el verano del 94» (Trilogía sucia…, cit., p.
10). Si tratta di una delle poche coordinate temporali rintracciabili nella raccolta,
che si contraddistingue per la totale assenza di linearità cronologica e di elementi
utili alla ricostruzione della stessa.
5 Ibidem, p. 81.
6 Ibidem, p. 97.
7 Ibidem, p. 173.
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del senso morale e della dignità:
El pobre, o el esclavo, da igual, no puede complicar demasiado su
moral, ni ser muy exigente con su dignidad, so pena de morirse de
hambre8.
Il nuovo uomo cubano, incarnato da Pedro Juan, è un individuo cinico, diffidente, attento esclusivamente al proprio tornaconto,
disposto a tutto pur di garantire la propria sopravvivenza. Per procacciarsi i mezzi di sostentamento, opera ai margini della legalità,
sfidando continuamente un sistema in cui non si riconosce e non
riesce a inserirsi. Tra gli aneddoti rievocati dal protagonista si ricordino, ad esempio, il suo coinvolgimento nella vendita di narcotici, il contrabbando di beni di prima necessità, i furti commessi nelle sedi e nei rari periodi in cui lavora, e via dicendo.
La consapevolezza dell’immutabilità dello status quo si traduce, per il personaggio, in una forzata rinuncia a sogni e aspettative: «Y vivía. Sin nada que hacer. Sobrevivir creo que se llama eso.
Uno se deja deslizar y no espera nada más»9.
Per un simile individuo, privato di ogni speranza e di ogni libertà, il sesso diviene l’ultima difesa possibile dalle restrizioni della
società in cui vive. Ecco, dunque, che si delinea il profilo di quello
che abbiamo denominato homo eroticus, vale a dire dell’uomo che,
riconoscendo nell’eros l’unica possibilità di autorealizzazione, si lascia guidare dagli istinti e dalle pulsioni.
Il sesso irrompe inaspettatamente nel testo, già a partire dalla seconda pagina. Pedro Juan indugia sul primo dei numerosi incontri intimi che rievocherà nel corso della narrazione. La cronaca
dell’atto sessuale si caratterizza per la largizione di particolari scabrosi, oltre che per un linguaggio esplicito e per uno stile sfrontato10.
Se, dunque, partissimo dall’assunto generalmente ammesso,
secondo il quale in àmbito letterario «[…] erotismo es lo sugerido,
Ibidem, p. 153.
Ibidem, p. 130.
10 Cfr. ibidem, pp. 10-11.
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en tanto que la pornografía sería lo explícito y brutal»11, dovremmo
concludere che Trilogía sucia… sia da ascrivere alla seconda categoria. In realtà, siamo di ben altro avviso e, di séguito, spiegheremo
le ragioni.
In un articolo pubblicato qualche anno fa in «El País», Mario
Vargas Llosa considerava:
Hay muchas formas de definir el erotismo, pero tal vez la principal
sea llamarlo la desanimalización del amor físico, su conversión […]
de mera satisfacción de una pulsión instintiva en un quehacer creativo y compartido que prolonga y sublima el placer físico rodeándolo
de rituales y refinamientos que llegan a convertirlo en obra de arte12.
Il noto scrittore peruviano concludeva, poi, che:
La desaparición de frenos y censuras, la permisividad total en el
campo amoroso, en lugar de enriquecer el amor físico y elevarlo a
planos superiores de elegancia, exquisitez y creatividad, lo banaliza,
vulgariza y, en cierto modo, lo regresa a aquellos remotos tiempos de
los primeros ancestros, cuando consistía apenas en el desfogue de un
instinto animal13.
L’estetica dell’eros che sta alla base di Trilogía sucia… è diametralmente opposta a quella enunciata da Vargas Llosa. Ancor
prima di avere modo di desumerla dal testo, il lettore la apprende
da una considerazione del personaggio-narratore:
11 A sintetizzarlo in questi termini è LUIS GRUSS, in un saggio dal titolo Erótica del vacío, pubblicato nella rivista «Campo grupal», anno XII, n. 113, luglio
2009, pp. 2-7 (poi in http://www.psicosocial.edu.uy/bahia/113.pdf). Anche Ángeles
Mateo del Pino – nel tentativo di operare una distinzione tra ciò che si intende, comunemente, per erotismo, oscenità e pornografia – sostiene che «[…] lo que se sanciona no es el concepto, la idea, sino las palabras, porque se entiende que hablar de
lo sexual de manera “cruda” o directa no está bien visto». ÁNGELES MATEO DEL PINO, La literatura erótica frente al poder. El poder de la literatura erótica, in
http://web.uchile.cl/publicaciones/cyber/17/tx7.html
12 MARIO VARGAS LLOSA, La desaparición del erotismo, in «El País», 1 novembre 2009, in http://elpais.com/diario/2009/11/01/opinion/1257030012_850215.html
13 Ibidem.
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[…] el sexo no es para gente escrupulosa. El sexo es un intercambio
de líquidos, de fluidos, saliva, aliento y olores fuertes, orina, semen,
mierda, sudor, microbios, bacterias. O no es. Si sólo es ternura y
espiritualidad etérea entonces se queda en una parodia estéril de lo
que pudo ser14.
Nell’opera di Gutiérrez, dunque, l’erotismo contravviene a
quella «desanimalización» rivendicata da Vargas Llosa: al contrario,
esso è volutamente caricato di tratti mutuati dal codice comportamentale animale15. Basti pensare, ad esempio, alla frequente occasionalità che contraddistingue la pareja; altrettanto significative
sono le modalità – in particolare la brutalità – con cui si svolge
l’amplesso; infine, non può non rilevarsi la priorità del canale olfattivo come mezzo di riconoscimento previo all’accoppiamento.
La regressione agli istinti ancestrali, rappresentata in Trilogía
sucia…, non è gratuita, ma deve intendersi come frutto ed espressione di quel degrado generale che continuamente affiora nel testo. I
personaggi che ne popolano le pagine si muovono in un contesto di
indigenza e di forte limitazione della libertà personale, guidati unicamente dalla necessità di soddisfare le esigenze primarie. Ne deriva
una visione solipsista della realtà, che finisce per mettere in crisi le
strutture in cui l’uomo è solito organizzarsi, vale a dire la famiglia e
la società. Le relazioni interpersonali si sgretolano, e la sessualità si
riduce a un atto meramente fisico, dotato di potere liberatorio, ma
scevro da qualunque implicazione sentimentale. Pedro Juan così
spiega la propria anaffettività:
Yo no quería enamorarme de nuevo. Ya bastante había tenido con el
amor. El amor entraña docilidad y entrega. Yo no podía seguir
siendo dócil ni entregándome a nada ni a nadie16.
Trilogía sucia…, cit., p. 11.
In merito all’assimilazione dell’uomo all’animale, operata da Gutiérrez,
rinvio a un mio precedente lavoro dal titolo Il rifugio nell'animalità: a proposito di
«Trilogía sucia de La Habana» di Pedro Juan Gutiérrez, in AA. VV., Studi in onore
di Candido Panebianco, offerti da colleghi e allievi di Ispanistica dell'Università di
Catania, a cura di D. A. Cusato, Messina, Lippolis 2009, pp. 53-66.
16 Trilogía sucia…, cit., p. 153.
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Manca, evidentemente, quella ricerca della comunione con il
partner tipica, ad esempio, dei personaggi creati da Ernesto Sábato
(si pensi a Juan Pablo Castel, protagonista di El túnel). L’atto sessuale non diviene il mezzo del – seppur momentaneo – superamento
della propria solitudine. Al più, esso consente di sfuggire a ciò che
José Lezama Lima definisce horror vacui17.
***
Alla luce delle riflessioni sin qui condotte, desideriamo, in conclusione, tornare sulla questione tassonomica.
Conveniamo con Luis Gruss che la catalogazione di un’opera
deve rispondere a criteri che vadano «[…] más allá de su franqueza
al exhibir o nombrar la actividad sexual y los órganos que participan en ella»18. Il saggista argentino, rifacendosi alla scrittrice connazionale Viviana Lysyj, reputa che «La pornografía consiste en la
reproducción de escenas sexuales sin ningún sentido trascendente y
con una ambición estrictamente comercial […]»19.
Come abbiamo visto, non è questo il caso del testo in esame.
In Trilogía sucia…, la rappresentazione di una sessualità istintiva,
disinibita, sovente bestiale, concorre a costruire quello spaccato che
l’autore intende delineare.
L’eros diviene, insomma, uno degli elementi dei quali Pedro
Juan Gutiérrez si serve per proporre una provocatoria riformulazione della nozione di uomo in un contesto di repressione e di pauperismo.
17 «La cópula no es más que el apoyo de la fuerza frente al horror vacui [...]».
La considerazione dell’artista è riportata in ELOÍSA LEZAMA LIMA, «Paradiso: novela poema», in JOSÉ LEZAMA LIMA, Paradiso, Madrid, Cátedra, 1984, p. 66.
18 LUIS GRUSS, op. cit., p. 6.
19 Ibidem.
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