Identificazione dei geni che causano malattia nell’uomo II (importante sapere BENE mappatura fisica e genetica) Prof. Mario Ventura Capitolo 16 1 Strategia posizionale CLONAGGIO FUNZIONALE: le basi biochimiche della patogenesi sono note. Utile in pochi casi Strategia POSIZIONALE: si conosce solo la localizzazione cromosomica del locus. Richiede la costruzione di una mappa fisica e genetica della regione. Lo scopo e’ definire una regione candidata il piu’ limitata possibile Prof. Mario Ventura 2 Clonaggio posizionale CLONAGGIO POSIZIONALE: si conosce solo la localizzazione cromosomica del locus. Richiede la costruzione di una mappa fisica e genetica della regione. Lo scopo e’ definire una regione candidata il piu’ limitata possibile Definizione della regione candidata con analisi di linkage: ricostruzione degli aplotipi studiando la segregazione nelle famiglie Anomalie cromosomiche: ricerca del coinvolgimento di una stessa regione in affetti con lo stesso fenotipo C o re a d i H u n t i n g t o n , d i s t ro f i a d i D u c h e n n e , f i b ro s i cistica,neurofibromatosi, cancro colon-rettale. Prof. Mario Ventura 3 Prof. Mario Ventura Identificazione posizionale: un bel labirinto Prof. Mario Ventura Definire la regione piu’ piccola possibile!!!! 5 Linkage possibili inconvenienti ... vedi lezione mappatura genetica Ci possono essere inconvenienti che complicano la possibilita’ di assegnare un locus malattia a una regione definita da marcatori: Errori umani: errata lettura dei dati, scambio di campioni, paternita’…… Errori diagnostici: un falso ricombinante.Se i marcatori sono molti e vicini la presenza di un doppio ricombinante fa sospettare un errore Eterogeneita’ genetica: famiglie con fenotipo simile vengono accorpate e non si riesce a trovare il linkage. Sclerosi tuberosa: due loci distinti. Nelle recessive il problema e’ la necessita’ di utilizzare solo le famiglie piccole. E’ importante disporre di numerosi siti polimorfici e con un alto grado di polimorfismo per poter costruire l’aplotipo di una famiglia Prof. Mario Ventura 6 Linkage: Malattia dominante della pelle (DarierWhite) Prof. Mario Ventura Geni nella regione candidata Quale scegliere? 1. Espressione appropriata 2. Funzione appropriata 3. Omologie e relazioni funzionali Prof. Mario Ventura Come si procede dopo? L’analisi dei ricombinanti e la mappatura genetica porta ad individuare una regine genomica piuttosto ampia, per questo motivo si “cercano” riarrangiamenti cromosomici che possano essere CAUSALI della patologia in esame. Le anomalie cromosomiche possono a volte fornire uno strumento per l’identificazione di geni-malattia alternativo al linkage in particolare per le condizioni sporadiche dove rappresentano l’unico modo per arrivare al gene candidato. Prof. Mario Ventura 9 Perche’ le mutazioni cromosomiche? (traslocazioni, inversioni e delezioni) Le mutazioni cromosomiche possono fornire indicazioni per la localizzazione fisica di un gene. Se la presenza di un riarrangiamento si associa ad un fenotipo patologico ci sono due possibili spiegazioni: Il riarrangiamento non e’ bilanciato: c’e’ perdita o acquisizione di materiale Uno dei punti di rottura e’ causa del fenotipo patologico (le traslocazioni nei tumori sono state fondamentali per lo studio dei geni coinvolti nella tumorigenesi) ATTENZIONE alla coincidenza e’ casuale Molti geni patologici sono stati identificati grazie alle alterazioni cromosomiche trovate in pazienti affetti Prof. Mario Ventura I primi dieci anni di strategie di tipo posizionale Prof. Mario Ventura Perche’ le mutazioni cromosomiche? Una rottura cromosomica puo’ causare un fenotipo da perdita di funzione se: 1. Distrugge la sequenza codificante di un gene 2. Distrugge la sequenza regolatoria Una rottura cromosomica puo’ causare un fenotipo da acquisizione di funzione se: 1. Assemblando regioni codificanti di geni diversi 2. Spostando il gene in regioni di cromatina “attiva” Il punto di rottura (breakpoint) fornisce un’indicazione preziosa sull’esatta localizzazione del gene implicato nella patologia. Prof. Mario Ventura 12 Walking chromosome per identificare il punto di rottura di una traslocazione Prof. Mario Ventura La FISH per identificare i breakpoint (molto usato nell’analisi dei riarrangimenti cromosomici causali dei tumori) A B C D 16cen 23 22 D 13.3 11.2 12 13 21.1 13.1 11.2 11.2 12.1 13 21 22 23 24 21.3 22 C1 C1 D 24.3 der(8) 8, der(8) A1 B 8, der(8) B1 16,der(16) C 8, der(8) C1 D 8, der8 der(16) 16,der(8) der(16) D1 16,der(8) E 8,der(16) E1 16,der(8) F 8,der(16) F1 16,der(8) G 8,der(16) G1 16,der(8) der(16) der(8) cen 16 der(16) 8p22 A B 16,der(16) cromosoma16 cromosoma 8 cen Prof. Mario Ventura 16qter A 12 8 F G A1 B1 C1 D1 E1 F1 G1 12 11.2 23 24.1 E 16q23 C1 D 21 8pter 8p22 8cen 16q23 C DC1 E1 F1 G1 16q23 8p22 A1 B1 C1D E F G pter qter 14 Le delezioni Oggi ci si concentra sulle microdelezioni, invisibili al microsocpio, ma identificabili con le metodiche molecolari. Le microdelezioni sono comunque nell’ordine di centinaia di chilobasi e possono essere originate dalla presenza di sequenze ripetute che mediano riarrangiamenti genomici. Se sono molto ampie: visibili al microscopio possono essere il punto di partenza per identificare una regione candidata: PWS/AS, Cat eye. La perdita di una regione ampia genera un fenotipo complesso, in cui poi bisogna identificare la regione minima di interesse. Le microduplicazioni dovrebbero essere ugualmente frequenti ma in realta’ si osservano raramente. Spesso si osservano fenotipi associati a microdup dovuti a rottura di geni in punti duplicati! Prof. Mario Ventura 15 Le delezioni come si identificano? Mancata trasmissione di alleli marcatori Analisi del dosaggio mediante PCR (quantitativa) Mappaggio mediante FISH Mappaggio di restrizione basato sull’ibridazione (PFGE) Prof. Mario Ventura 16 Le delezioni come si identificano? Mancata trasmissione di alleli marcatori eterozigote DELETO A A B C D eterozigote Prof. Mario Ventura D D eterozigote 17 Le delezioni come si identificano? Mancata trasmissione di alleli marcatori Analisi del dosaggio mediante PCR (quantitativa). si puo’ fare mediante real-time PCR DELETO normale Prof. Mario Ventura 18 Le delezioni come si identificano? Mancata trasmissione di alleli marcatori Analisi del dosaggio mediante PCR (quantitativa) Mappaggio mediante FISH NORMALE DELETO Prof. Mario Ventura DELETO NORMALE 19 L’ibridazione genomica comparativa permette la ricerca sistematica di microdelezioni e microduplicazioni Prof. Mario Ventura Distrofia muscolare di Duchenne (note l’ereditarieta’ recessiva X-linked) una patologia letale relativemente frequente fra i maschi nati vivi (1:3500) Nel 1982 venne identificato il primo RFLP associato al locus DMD in Xp21. Nel giro di poco tempo altri RFLP permisero di eseguire il gene tracking. Non si trovarono pero’ polimorfismi con ricombinazione inferiore al 5%. Nel 1985 la mappa della regione era stata in parte ricostruita mediante mappatura genetica Prof. Mario Ventura 21 DMD e le traslocazioni X/autosomi Nel frattempo si erano raccolti i DNA di circa 20 ragazze affette da DMD che presentavano traslocazioni X/autosomi. Tutte presentavano il breakpoint sulla X in Xp21 ed erano casi sporadici. L’ipotesi era che il riarrangiamento avesse rotto il gene DMD e che per effetto dell’inattivazione preferenziale del cromosoma X normale, venisse manifestato il fenotipo Duchenne Prof. Mario Ventura 22 DMD ed inattivazione del cromosoma X due copie Xp attive parte autosoma inativa gene DMD attivo morte della cellula DMD Inattivazione casuale dell’X X X/A A/X A un cromosoma X attivo due autosomi attivi gene DMD non funzionante Affetta da DMD Prof. Mario Ventura 23 DMD ed il caso XJ 1985 A Toronto un gruppo di ricercatori (Worton) utilizzando il DNA di una donna DMD portatrice di una traslocazione X/21, riusci’ a clonare il breakpoint, e individuo’ una serie di cloni (XJ) che, oltre ad essere polimorfici, evidenziavano delezioni in alcuni pazienti DMD. rDNA rDNA Prof. Mario Ventura DMD? 24 Distrofia muscolare di Duchenne ed il clonaggio per sottrazione Approccio localizzando il punto di rottura di una traslocazione, essenziale la scoperta di femmine affette portatrici di traslocazione X-21 Approccio mediante clonaggio per sottrazione, essenziali per questo approccio le delezioni Prof. Mario Ventura 25 DMD- Clonaggio per sottrazione 1986 A Boston il gruppo di Kunkel utilizzando il DNA di un paziente, BB, portatore di un delezione citogenetica ed affettoda DMD, retinite pigmentosa, ritardo mentale e malattia granulomatosa cronica riesce a clonare il gene DMD. La loro strategia si baso’ sul clonaggio per sottrazione: il paziente era deleto per una grossa regione genomica, il suo DNA fatto riassociare con DNA normale avrebbe lasciato in soluzione le sequenze normali non presenti nel DNA deleto. Con quei cloni fu testata una libreria di cDNA di muscolo e vennero clonaticirca 8 cDNA che, testati sui pazienti, misero in evidenza delezioni. Lo zoo-blot confermo’ trattarsi di un gene conservato, la sequenza evidenzio’ nei pazienti mutazioni puntiformi di varia natura. Prof. Mario Ventura 26 Clonaggio per sottrazione Prof. Mario Ventura 27 Clonaggio per sottrazione clonaggio clonaggio Prof. Mario Ventura 28 Struttura della proteina distrofina Prof. Mario Ventura 29 DMD-Duchene e Becker La distrofia di Becker in che relazione e’ con DMD? Dall’analisi alleliche di linkage era gia’ emerso che avrebbero potuto essere Dopo il clonaggio del gene DMD le stesse sonde sono state testate sui pazienti affetti da BMD: sono evidenti delezioni e mutazioni puntiformi. tutte le evidenze sperimentali confermano che il locus e’ lo stesso. Prof. Mario Ventura 30 Distrofia muscolare di Becker e Duchenne La distrofia di Becker in che relazione e’ con DMD? Non e’ stato possibile individuare una regione critica specifica per le due forme. Lo studio a livello di proteina ha evidenziato che in BMD la distrofina e’ sempre presente anche se piu’ corta o in minore quantita’ Prof. Mario Ventura 31 SRY e le anomalie cromosomiche Lo studio dei riarrangiamenti cromosomici restrinse la mappatura al braccio corto del cromosoma Y e ha permesso di identificare SRY. 46,XY Prof. Mario Ventura 46,XYdel(q) Maschio 46,XtXp/Yq Femmina 46,XtXp/Yp Maschio 32 Clonaggio del gene CFTR Per il clonaggio del gene della CF è stato sfruttato il linkage disequilibrium. Nel 1985 fu dimostrato che il gene della CF era associato con il gene della paraossonasi, mappato sul cromosoma 7. AB AC CD AC Inizialmente furono identificati 2 marcatori, MET e D7S8, a monte e a valle del gene CFTR, che distavano fra loro ~1600 kb. Mediante mappaggio genetico furono identificati altri 2 marcatori (KM19 e XV2.c) che distavano solo 500 bp. Il gene per la fibrosi cistica (CF) è stato infine mappato in 7q31-q32. Prof. Mario Ventura 33 LINKAGE DISEQUILIBRIUM Quando due alleli, di due loci associati, tendono ad essere ereditati insieme con una frequenza superiore a quella attesa sulla base delle singole frequenze di quei specifici alleli, tali alleli si dicono in linkage disequilibrium. L’identificazione di marcatori in forte linkage disequilibrium all’interno della regione candidata consente di restringere ulteriormente il campo di indagine. Spesso trovare un marcatore in disequilibrium con il locus responsabile della malattia indica aver trovato il gene responsabile della stessa Prof. Mario Ventura 34 Il linkage disequilibrium si può spiegare con l’effetto fondatore: viene mantenuta la stessa posizione degli alleli presente al momento in cui è avvenuta la mutazione sul cromosoma ancestrale. A1 N B1 A2 N B2 mutazione ancestrale (N -> CF) A1 CF B1 A2 N B2 I loci CF e A sono distanti; alta freq. di ricomb tra CF e A Prof. Mario Ventura I loci CF e B sono vicini; bassa freq. di ricomb tra CF e B 35 Dopo molte generazioni ci si attende questa situazione: Linkage equilibrio tra A e CF (CF può trovarsi sia in coupling con A1 che con A2) 50% CF-A1 50% CF-A2 Prof. Mario Ventura A1 CF B1 A2 N B2 A2 CF B1 A1 N B2 Linkage disequilibrio tra B1 e CF (CF si trova sempre e solo in coupling con B1) 100% CF-B1 Grazie al LD la regione in analisi fu ristretta, ma il gene resposnsabile della patologia fu trovato difficilmente. Se c’e’ LD allora i cromosomi mutanti condivideranno granparte della seq mutante derivata da un ancestrale ... quale e’ quindi il reale rensabile in tutta lre gione in disequilibrium? La stessa DF508 (eterozigosi 3-4% popolazione) poteva essere in semplice disequilibrium! 36 Il gene responsabile della fibrosi cistica (CFTR) La fibrosi cistica è una malattia monogenica autosomica recessiva. E’ una delle malattie ereditarie più comuni nella popolazione caucasica. Nel Regno Unito la frequenza della CF e’ 1/2000, valore molto alto soprattutto se si considera il normale (basso) tasso di mutazione del gene. come mai??? VANTAGGIO ETEROZIGOTE E’ causata da una mutazione nel gene CFTR (regolatore della conduttanza transmembrana della fibrosi cistica) che codifica per un canale ionico responsabile dell’esportazione degli ioni cloruro attraverso la membrana plasmatica delle cellule epiteliali che tappezzano le vie respiratorie polmonari. CFTR mantiene l’idratazione delle vie aeree attraverso l’escrezione di cloro ed il blocco dell’ingresso del sodio. La sua mutazione provoca la formazione di secrezioni viscose che impediscono le normali attività di peptidi antimicrobici e generano un ambiente idoneo alla crescita di organismi patogeni e all’ostruzione del flusso di aria. Prof. Mario Ventura 37 Gene CFTR Prof. Mario Ventura 38 Strategie di clonaggio posizionale con gene candidato (I) Attualmente il clonaggio posizionale arriva a definire una regione candidata all’interno della quale si ricercano i geni candidati. I criteri che si possono seguire per identificare un gene candidato sono differenti: 1. Schema di espressione (modalita’ e funzione) compatibile con il fenotipo patologico. Ricordare che spesso il fenotipo: - e’ sindromico - e’ tessuto-specifico (cio’ non significa guardare geni con espressione tessuto specifica!) Esempi: rodopsina come gene (se mutato) responsabile della Retinite Pigmentosa (RP) che mappa in 3q21 e fibrillina come gene (se mutato) responsabile della Sindrome di Marfan che mappa in 15q21.1 In entrambi questi casi il mappaggio per linkage aveva ristretto la regione da analizzare, la conoscenza della causa del fenotipo fa restringere l’analisi ai geni candidati. Prof. Mario Ventura 39 Strategie di clonaggio posizionale con gene candidato (II) 2. Omologia con un gene umano pertinente o con un EST: - identificata la fibrillina come responsabile della Sindrome di Marfan dimostrata l’esistenza di una seconda fibrillina (5q) il cui gene e’ divenuto candidato per le sindromi Marfan-simili (aracnodattilia congenita); - si riesce ad associare ad una sequenza genomica caratterizzata una EST 3. Omologia con un gene implicato in un modello animale della malattia. Esempio: gene Lhx2, omologo di apterous di Drosophila m. L’animale principalmente utilizzato per questo scopo e’ il topo di cui si ha a disposizione la mappa genetica e fisica di tutti i marcatori polimorfici e relative localizzazioni specifiche e i quadri fenotipici. Prof. Mario Ventura 40 Domande Ma ho trovato il/i gene/i…e’ proprio quello giusto? Produzione di un modello murino: si puo’ cercare di ottenere per mutagenesi mirata dopo l’identificazione del corrispondente gene murino (ortologo), il fenotipo murino o costruire il topo transgenico Restaurazione in vitro del fenotipo normale: se la mutazione provoca perdita di funzione potrebbe essere possibile trasfettare la linea cellulare con il gene candidato normale e osservare la scomparsa della deficienza. E’ necessario pero’ che le cellule in vitro siano in grado di esprimere il gene e che sia possibile ottenere una coltura Ricerca delle mutazioni: la ricerca delle mutazioni puntiformi in ogni metodo piu’ diffuso. Fornisce un evidenza forte che il gene giusto, ma non e’ sufficiente Prof. Mario Ventura affetto e’ il candidato sia quello 41 Ma ho trovato il/i gene/i…e’ proprio quello giusto? MA TUTTI GLI APPROCCI DEVONO CONVERGERE SUI TEST DI MUTAZIONI SUI GENI CANDIDATI IL GENE RESPONSABILE DELLA MALATTIA DEVE ESSERE MUTATO NEGLI AFFETI E NON MUTATO NEI SANI ATTENZIONE PERO’ … ETEROGENEITA’ GENETICA, mutazioni in geni diversi danno lo stesso fenotipo MUTAZIONI NON PATOGENE, esistono le varianti neutre! MUTAZIONI DIFFICILI DA TROVARE, analizzare geni di grandi dimensioni puo’ essere piu’ complesso o situazioni in cui c’e’ il LD Prof. Mario Ventura 42 E SE IL GENE E’ PIU’ DI UNO? Le ricerche piu’ recenti hanno evidenziato la presenza di patologie note come Sindromi da geni contigui. Piu’ geni nella stessa regione sono coinvolti nella patogenesi (Sindrome di Prader-willi) Anche l’orientamento sessuale e’ stato studiato e piu’ geni sembrano coinvolti nella sua definizione Prof. Mario Ventura 43 Capitolo 16 dello Strachan Altri esempi disponibili nel testo Prof. Mario Ventura 44
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