Strumenti della Genetica Molecolare Umana (1) Capitoli 6-7-8 Prof. Mario Ventura Metodi generali per lo studio di sequenze che facciano parte di una popolazione composita di DNA Prof. Mario Ventura Prof. Mario Ventura Prof. Mario Ventura Prof. Mario Ventura Prof. Mario Ventura Clonaggio del DNA Tappe: 1. Isolamento del DNA 2. Taglio del DNA con enzimi di restrizione 3. Clonaggio in vettori 4. Introduzione dellla molecola ricombinante in una cellula ospite (trasformazione) CLONAGGIO MOLECOLARE Prof. Mario Ventura Clonaggio del DNA Tappe: 1. Isolamento del DNA 2. taglio del DNA con enzimi di restrizione 3. Clonaggio in vettori 4. Introduzione dellla molecola ricombinante in una cellula ospite (trasformazione) CLONAGGIO MOLECOLARE Prof. Mario Ventura Enzimi di restrizione 1. Enzima che riconosce una specifica sequenza (sito di restrizione) che puo’ essere di 4bp, 6bp o 8bp che possiede un asse di simmetria e per questo e’ definita palindrome 2. Puo’ tagliare il DNA in corrispondenza del sito riconosciuto o produrre tagli lontano dal sito riconosciuto (piu’ raramente) 3. I frammenti prodotti possiedono un’estremita’ 5’-P ed un 3’-OH 4. Vengono utilizzati per produrre un pool di frammenti di DNA che possono essere clonati Principalmente trovati in alcuni batteri per cui rappresentano un sistema di difesa da DNA estraneo. Il batterio protegge il proprio DNA metilando i siti di restrizione che cosi’ non sono piu’ riconosciuti dall’enzima di restrizione. Prof. Mario Ventura Quanti siti di riconoscimento ci sono nel genoma? Supponendo che il DNA abbia una composizione in basi uguale (50% GC) ed una distribuzione delle basi e’ del tutto casuale.... la probabilita’ di trovare una qualsiasi sequenza e’ data dal prodotto delle probabilita’ delle singole basi costituenti. 5’-ACGG-3’ P( 3’-TGCC-5’ ) = 1/4 x 1/4 x 1/4 x 1/4 =1/256 In generale si puo’ ricavare la probabilita’ di un sito di restrizione considerando in numero delle basi che lo compongono: Basi nel sito di restrizione Probabilita’ di trovare il sito di restrizione 4 (1/4)4 = 1 ogni 256 basi 5 (1/4)5 = 1 ogni 1024 basi 6 (1/4)6 = 1 ogni 4096 basi 8 (1/4)8 = 1 ogni 65536 basi nProf. Mario Ventura (1/4)n Piu’ e’ piccolo e’ il sito di restrizione riconosciuto piu’ e’ probabile trovarlo nel genoma!!! ma il DNA di ogni organismo ha una propria composizione in basi e la distribuzione delle basi non e’ del tutto casuale Enzimi di restrizione II ...quando il DNA viene tagliato con un dato enzima il risultato e’ un’ampia gamma di dimensioni dei frammenti. Gli enzimi posso tagliare il DNA in modo differente: 1. alcuni enzimi piatte; come HaeIII tagliano la molecola di DNA dando origine ad estremita’ 2. altri come EcoRI producono tagli sfalsati producendo estremita’ coesive a. b. 5’ 3’ l’estremita’ sporgente puo’ essere 5’ (EcoRI) l’estremita’ sporgente puo’ essere 3’ (PstI) CCCGGG 3’ GGGCCC 5’ 5’ 3’ Taglio con SmaI 5’ 3’ CCC GGG GGG CCC piatte (blunt) Prof.Estremita’ Mario Ventura GGATCC 3’ CCTAGG 5’ 5’ 3’ Taglio con PstI Taglio con BamHI 3’ 5’ 5’ 3’ 5’GATCC G G CCTAG5’ Estremita’ 5’ sporgenti CTGCAG 3’ GACGTC 5’ 3’ 5’ 5’ 3’ G CTGCA 3’ 3’ACGTC G Estremita’ 3’ sporgenti 3’ 5’ Enzimi di restrizione III Gli enzimi che producono estremita’ sfalsate (sticky ends) sono estrememente utili nel clonaggio. Tagliando il DNA del vettore e quello che si desidera clonare, con lo stesso enzima di restrizione, si generano estremita’ “appiccicose” che si riconoscono tra loro!!! Gli enzimi che producono estremita’ piatte (blunt ends) sono utilizzati anche loro in strategie di clonaggio molecolare, ma in questo caso devono essere utilizzati accorgimenti tecnici particolari prima di mettere a contatto i DNA vettore e da clonare (come nel clonaggio cDNA) Se le estremita’ di due pezzi di DNA - il DNA di un vettore di clonaggio e il DNA che si vuole clonare - prodotti dall’azione dello stesso enzima si incontrano in soluzione si ha un appaiamento di basi (le due estremita’ a singola elica si riassociano) Prof. Mario Ventura TAGLIO E LIGASI TRA DUE DNA DIFFERENTI 3’ GAATTC 5’ 5’ CTTAAG 3’ 3’ GAATTC5’ 5’ CTTAAG3’ Taglio con EcoRI (estremita’ coesive) 5’ G 3’ CTTAA AATTC 3’ G 5’ Miscela dei digeriti 5’ G 3’ CTTAA AATTC 3’ G 5’ LIGASI 5’ G AATTC 3’ 5’ G AATTC 3’ 3’ CTTAA G 5’ 3’ CTTAA G 5’ 5’ G AATTC 3’ 3’ CTTAA G 5’ Prof. Mario Ventura DNA RICOMBINANTE 5’ G AATTC 3’ 3’ CTTAA G 5’ Clonaggio (e non clonazione) del DNA Tappe: 1. Isolamento del DNA 2. Taglio del DNA con enzimi di restrizione 3. Clonaggio in vettori, si tagliano e mescolano i due differenti tipi di DNA (vettore e DNA da clonare) con lo stesso enzima o con enzimi compatibili e si lascia agire la ligasi! 4. Introduzione dellla molecola ricombinante in una cellula ospite (trasformazione) CLONAGGIO MOLECOLARE Prof. Mario Ventura I vettori di clonaggio I vettori sono molecole di DNA capaci di “trasportare” e replicare frammenti di DNA estraneo e diversi da se stesso Si distinguono per le proprieta’ molecolari e per la dimensione massima del DNA che puo’ essere portata all’interno dal vettore (capacita’ del vettore): vettori plasmidici (a bassa capacita’) vettori basati sul fago lambda (a bassa capacita’) vettori fosmidici (a bassa capacita’) YAC, PAC e BAC (vettori ad alta capacita’) Vettori di clonaggio vettori plasmidici standard vettori lambda di inserzione vettori lambda di sostituzione vettori fosmidici vettori PAC vettori BAC vettori YAC Prof. Mario Ventura Dimensioni dell’inserto fino a 10kb fino a 10kb 9-23kb 35-42kb 130-150kb fino a 300kb 02-2Mb I vettori di clonaggio II Prof. Mario Ventura I vettori di clonaggio III CARATTERISTICHE GENERALI: 1. Devono possedere la capacita’ di replicarsi (ori di replicazione) nel genoma della cellula ospite 2. Siti unici di restrizione, il vettore deve essere tagliato solo in un sito del suo genoma la cui localizzazione deve essere nota. Per questo motivo la maggiore parte dei vettori e’ ingegnerizzata e munita di un polylinker 3. Marcatore selettivo di trasformazione. Devono presentare dei marcatori genici che permettano di distinguere una cellula che porta il vettore da una cellula che non lo porta 4. Marcatore della ricombinazione. Devono presentare dei marcatori genici che permettano di distinguere se il vettore porta il frammento che si vuole clonare o se e’ tal quale (privo di inserto) Prof. Mario Ventura I vettori plasmidici Il vettore plasmidico e’ costituito da: a. Origine di replicazione (ori) b. Polylinker c. Marcatore di trasformazione (la resistenza d un antibiotico, ampr) d. Marcatore della ricombinazione (gene per la β-galattosidasi) Es. pUC19 Prof. Mario Ventura Uno sguardo rapido sull’operone del lattosio (in assenza di lac) Prof. Mario Ventura Uno sguardo rapido sull’operone del lattosio (in presenza di lac) Prof. Mario Ventura Marcatore per il DNA ricombinante LacZ e’ un gene che codifica per la βgalattosidasi un enzima che viene prodotto dalle cellule batteriche se in presenza di lattosio (induttore). Questo gene puo’ essere utilizzato come marcatore della ricombinazione! Il gene lacZ ha il polylinker localizzato all’interno “in frame” ed e’ in grado di codificare per l’enzima funzionante Se nel polylinker e’ inserito un frammento di DNA estraneo il gene lacZ non codifica per l’enzima β-galattosidasi e perde la capacita’ di metabolizzare il lattosio e substrati cromogeni come l’X-gal. Se si induce nelle cellule batteriche trasformate l’operone Lac (utilizzando l’IPTG, isopropiltiogalattoside) le cellule capaci di colorarsi (blu) avranno il gene β-galattosidasi integro e non saranno ricombinanti viceversa le colonie bianche saranno le ricombinanti (quelle che stiamo cercando!!!!) Prof. Mario Ventura Marcatore per il DNA ricombinante II Metodo della doppia resistenza ad antibiotici In grassetto i siti di restrizione presenti in doppio In relazione a quale enzima di restrizione viene utilizzato si presuppone che il batterio ricevente il plasmide con l’inserto perda una delle due resistenze (ampicillina o tetraciclina) pBR322 Prof. Mario Ventura Come si seleziona un carattere batterico? 1. Come si identificano e contano i mutanti batterici? Sistemi di selezione 2. Quali sono i caratteri che si seguono? - biosintesi di aminoacidi - utilizzo di zuccheri - resistenza ad antibiotici I batteri si definiscono auxotrofi se sono incapaci di sintetizzare molecole essenziali, ceppi che viceversa sono capaci di sintetizzare tutte le molecole essenziali sono definiti prototrofi Prof. Mario Ventura Selezione per mutanti della biosintesi di aa si cercano i mutanti aa- (esempio trp-) Partiamo da wild-type (trp+) batteri trp- replica plating coltura (109 batteri) terreno con trp crescono trp+/- terreno minimo crescono trp+ In questo modo dalla coltura di partenza e’ possibile isolare cloni mutanti per il trp Prof. Mario Ventura Replica plating Prof. Mario Ventura Selezione per mutanti dell’utilizzo di zuccheri si cercano i mutanti zucchero- (esempio lac-, lattosio-) Partiamo da wild-type batteri lac+ replica plating coltura (109 batteri) terreno minimo crescono lac+/- In questo modo dalla coltura di partenza e’ possibile isolare cloni mutanti per il lattosio Prof. Mario Ventura terreno con lattosio crescono lac+ Selezione per mutanti della resistenza ad antibiotici si cercano i mutanti antibioticor (esempio strpr, streptomicina resistente) Partiamo da wild-type batteri strpr replica plating coltura (109 batteri) terreno minimo crescono strpr/s terreno con strept. crescono strpr In questo modo dalla coltura di partenza e’ possibile isolare cloni resistenti alla streptomicina Prof. Mario Ventura Clonaggio con pUC19 EcoRI ampr Estrazione DNA EcoRI EcoRI Digestione con EcoRI APPAIAMENTO E LIGASI Estremita’ appicicose Solo le colonie bianche hanno il DNA RICOMBINANTE Estremita’ appicicose Isolamento Crescono solo i batteri con il DNA del vettore ricombinante e non VETTORE DNA RICOMBINANTE Piastra su terreno selettivo con antibiotico e X-Gal TRASFORMAZIONE DIVISIONI CELLULARI Prof. Mario Ventura Crescita in terreno con sistema selezione amp Nota pero’ che… Il vettore si potrebbe richiudere su se stesso per questo motivo si puo’ minimizzare la ricircolarizzazione: 1. trattando il vettore con fosfatasi alcalina; 2. operando una doppia digestione con due enzimi diversi che generino estremita’ non compatibili sia sul DNA del vettore che del DNA da clonare (la stessa digestione con gli stessi enzimi si dovra’ operare sul DNA che si vuole inserire nel vettore) IN TUTTI I CASI COMUNQUE SI PUO’ PROCEDERE SELEZIONANDO PER IL MARCATORE DI CLONAGGIO. ES. β-GALATTOSIDASI e SISTEMA DELLE COLONIE BIANCHE/BLU I vettori di clonaggio plasmidici consentono di clonare efficacemente in E.coli frammenti di DNA fino ad alcune kilobasi, con un limite massimo di 5-10kb. Plasmidi che portano frammenti piu’ grandi sono spesso instabili e tendono a perdere la maggior parte del DNA inserito. Prof. Mario Ventura Piccolo test: trova al differenza Gel 2 Gel 1 Prof. Mario Ventura Gel 1. digestione DNA genomico Gel 2. Digestione inserto cloni genomici I batteriofagi I batteriofagi furono descritti per la prima volta intorno alla seconda decade del '900, come placche di lisi osservabili su popolazioni batteriche cresciute a confluenza su terreni solidi. Ciscuna placca rappresenta una popolazione clonale. Il fago l capace di integrarsi nel genoma batterico sfruttando delle integrasi virali, o il batteriofago µ, che si integra a caso nel cromosoma batterico sfruttando l'enzima transposasi. Il batteriofago l può utilizzare due percorsi alternativi all'interno del batterio: il ciclo litico e il ciclo lisogeno Nel primo caso il batteriofago replica il proprio corredo genetico, si assembla in virione maturo e lisa la cellula uccidendola. In altri casi invece il fago é capace di integrare il proprio DNA nel cromosoma batterico, mantenendolo in uno stato profagico inattivo e non dannoso per l'ospite batterico . Prof. Mario Ventura Il DNA del fago l (lambda) Geni per le proteine dell’involucro (8) Geni per l’integrazione e ricombinazione (4) Geni per regolazione, sintesi del DNA del fago e lisi dell’ospite sx Cos Cos dx 45kb att cI cro - Estremita’ protrundenti 5’ lunghe 12 nucleotidi e complementari (coesive) cos destro e sinistro. Nella cellula in cui il fago entra le cos si appaiano e saldano mediante l’azione delle ligasi cellulari e circolarizzano il DNA di λ. Puo’ seguire due destini: CICLO LITICO CICLO LISOGENICO (indotto dall’omologia tra il gene att sul fago e batterico) 1. DNA del fago viene indicato come provirus 2. La cellula e’ lisogena - Due geni regolano il passaggio: cI domina nello stato lisogeno e cro domina nello stato litico (azione antagonista, si reprimono a vicenda) - In genere e’ favorito lo stato lisogeno - Per i vettori derivati dal fago l non sono necessari i geni per la lisogenia (tratto giallo) Prof. Mario Ventura I vettori fagici (lambda derivati) 45kb DNA genomico Cos sinistro Cos destro Digestione con BamHI Digestione parziale con Sau3A (estremita’ compatibili BamHI) Isolamento braccia dx e sx + Isolamento frammenti 15kb CONCATAMERO di molti DNA fagici ricombinanti Impaccamento in vitro Prof. Mario Ventura (taglio del concatamero in siti cos) Perche’ due enzimi diversi pur avendo estremita’ compatibili? Due ordini di problemi: - Perche’ non usare BamHI sul DNA genomico invece di Sau3A? Ricorrenza del sito di taglio su genomico (Sau3A riconosce un sito di 4 basi e BamHI un sito di 6 basi) per cui si preferisce un taglio piu’ frequente per avere frammenti piu’ piccoli (dipendenza dalla capacita’ del vettore); - Perche’ non usare Sau3A sul vettore invece di BamHI? Nel vettore al di fuori del polylinker potrebbero esistere siti riconosciuti da Sau3A non desiderati che se riconosciuti dall’enzima suddetto potrebbero generare frammenti diversi dall’atteso non utilizzabili nel clonaggio! Prof. Mario Ventura Tipi diversi di vettori lambda e suoi derivati Vettori lambda di sostituzione, possono essere impaccate da 37 a 52 kb di DNA estraneo. Il frammento di DNA contenente i geni del ciclo lisogeno vengono eliminati e sostituiti dall’inserto. Normalmente utilizzati per creare librerie di DNA genomico Vettori lambda di inserzione, in questo caso la grandezza degli inserti e’ piu’ piccola (fino a 10kb) dei precedenti in quanto il DNA estraneo e’ inserito nel gene cI responsabile del ciclo lisogeno. Normalmente utilizzati per creare librerie di cDNA IN ENTRAMBI I CASI IL/I GENE/I PER LA LISOGENIA SONO ELIMINATI DAL GENOMA DEL FAGO Vettori Fosmidici, contengono sequenze fagiche inserite in un piccolo vettore circolare. Possono contenere grossi frammenti di DNA estraneo (30-45kb). Utilizza il sistema di impaccamento (in vitro) del fago. ALLA FINE DEL PROCESSO SI OTTIENE UNA LIBRERIA GENOMICA Prof. Mario Ventura Librerie fosmidiche ! Prof. Mario Ventura BAC, Bacterial Artificial Chromosome Caratteristiche: 1. Lungo 7-8kb 2. Resistenti al cloramfenicolo (marcatore di trasformazione) 3. pUC-link rimosso durante il clonaggio e’ sostituito dal DNA esogeno 4. Sistema selezione SacBII (marcatore DNA ricombinante). Se si forma il gene integro nella cellula si sintetizza un composto tossico Vantaggi: 1. Possibilita’ di clonare frammenti molto grandi (fino a 200Kb) 2. Stabilita’ dei cloni. Gene parB e il basso numero di copie del vettore nella cellula limitano il verificarsi di riarrangiamenti inter ed intracromosomici e la formazione di cloni chimerici (tipico degli YAC) ESSENZIALI PER IL PROGETTO GENOMA UMANO Prof. Mario Ventura PAC, P1 Artificial Chromosome Caratteristiche: 1. Possono sopportare frammenti genomici piu’ piccoli (fino a 100-120Kb) 2. Resistenti alla kanamicina ESSENZIALI PER IL PROGETTO GENOMA UMANO Prof. Mario Ventura BANCHE DI DNA RICOMBINANTE Collezione di cloni contente almeno una copia di ogni sequenza di DNA del genoma che si vuole clonare. Si distinguono in relazione al materiale che si vuole clonare in: - genomiche se si utilizza il DNA genomico totale di un organismo (particolarmente utilizzate nel Progetto Genoma Umano) - cromosomiche si usa come DNA da clonare il DNA di un cromosoma e si ottiene una libreria cromosoma-specifica - cDNA si utilizza come acido nucleico da clonare il DNA ricavato da una serie di molecole di mRNA per trascrizione inversa Prof. Mario Ventura BANCHE GENOMICHE 1. Il DNA viene digerito parzialmente con opportuni enzimi di restrizione (in relazione al motivo e al vettore di clonaggio) 2. La scelta del vettore e’ cruciale (dipende dalla grandezza dei frammenti che si vogliono ottenere) 3. E’ importante definire la ridondanza o complessita’ (definita in termini di Genomi Equivalenti, GE) di una libreria Per una libreria di genomico umano con inserti di dimensioni medie di 40kb: 1GE = 3000 Mb (DNA totale)/ 40 kb (grandezza inserto medio) = 75.000 cloni Se dopo clonaggio otterro’ 300.000 cloni la libreria sara’ ridondante 4 volte IMPORTANTE PER EVIDENZIARE LE DUPLICAZIONI GENOMICHE 4. Quelle piu’ recentemente costruite, utilizzano i BAC o PAC come vettori di clonaggio (per indicare un BAC si indica il nome della plate e le coordinate nella plate. Es. 143(plate)b2(coordinate)) Prof. Mario Ventura RICERCANDO UN GENE NELLE BANCHE GENOMICHE Per trovare un clone di interesse e’ necessario testare la libreria con una data sequenza Screening di librerie Screening radioattvio Screening mediante PCR Si puo’ cercare anche il clone genomico che contiene un dato STS Si puo’ cercare anche il clone genomico che contiene un gene Si puo’ cercare il numero di copie di un dato gene (o STS) Prof. Mario Ventura Esempio di screening I Marcatura radioattiva Ibridazione Ogni Segmento e’ costituito da un numero variabile di filtri (fogli di nitrocellulosa dove sono depositati I cloni BAC della libreria) Prof. Mario Ventura FILTRO 3 FILTRO 4 24 23 22 21 20 19 18 17 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 P O N M L K J I H G F E D C B A P O N M L K J I H G F E D C B A Pannello4 Pannello2 Pannello1 Pannello6 Pannello5 Pannello3 Esempio di screening II Il BAC e’ 151P3 Prof. Mario Ventura Dove vengono conservati i cloni? I freezer a -80ºC sono utilizzati per conservare le plate in cui ogni clone (in glicerolo) e’ separato dagli altri e facilmente identificabile dagli altri (sistema delle coordiante) Prof. Mario Ventura Dove vengono conservati i cloni? Prof. Mario Ventura Dove vengono conservati i cloni? Prof. Mario Ventura Le piastre e i filtri Prof. Mario Ventura RICERCANDO UN GENE NELLE BANCHE DATI GENOMICHE Per trovare un clone di interesse e’ necessario testare la libreria con una data sequenza Screening di librerie Si puo’ cercare il clone genomico che contiene un dato STS (si amplifica il DNA genomico con i primer corrispodnenti all’STS e si ibrida sui filtri il prodotto di PCR) Si puo’ cercare il clone genomico che contiene un gene (si puo’ utilizzare la stessa strategia amplificando un frammento di un gene) Si puo’ cercare il numero di copie di un dato gene (o STS) (e’ essenziale conoscere la ridondanza della libreria) Prof. Mario Ventura Banche cromosomiche Tipo particolare di banca genomica dove il materiale di partenza e’ il DNA di un cromosoma Le strategie di costruzione di queste banche sono identiche alle genomiche classiche l’unica differenza e’ come ottenere il materiale di partenza TECNICA D’ELEZIONE SORTING CROMOSOMICO (stessa tecnica del cariotipo FACS) Queste banche possono essere utilizzate per trovare il clone di un gene di cui e’ nota la localizzazione ottenuta da dati di mappatura genetica (se non e’ nota la localizzazione del gene queste librarie sono troppo dispendiose da utilizzare e sono sostituite dalle genomiche) Prof. Mario Ventura Sistemi di clonaggio progettati per l’espressione genica Finora metodi per lo studio del genoma dal punto di vista strutturale , ma come si fa per studiare l’espressione di un gene? Sono utilizzati gli stessi sistemi? NO! E’ NECESSARIO OPERARE UN CLONAGGIO DI ESPRESSIONE Ma ATTENZIONE alle proteine eterologhe!!!! Prof. Mario Ventura COME SI TROVA IL CLONE CORRISPONDENTE AD UN GENE? Esistono diversi metodi per screenare la libreria di cDNA, uno in particolare si adatta alla selezione di un clone di cDNA che codifichi una particolare proteina. Si il cDNA in un vettore di espressione in questo modo si induce l’espressione del gene e se ne puo ricavare la proteina corrispondente. Promotore inducibile (in genere di origine batterica) Polylinker Trascrizione Promotore inducibile (in genere di origine batterica) Prof. Mario Ventura VETTORE Proteina estranea prodotta nella cellula batterica VETTORI DI ESPRESSIONE INDUCIBILE I plasmidi della serie pET-3 contengono il promotore del batteriofago T7. Sono utilizzati in ceppi di E. Coli geneticamente modificati che portano il gene per la rna polimerasi del fago t7, posto sotto controllo trascrizionale inducibile del promotore lac. Prof. Mario Ventura Uso delle proteine di fusione La serie di vettori pGEX-4T ha un promotore tac (Ptac), un ibrido costituito da elementi del promotore trp e di lac. La sua espressione è normalmente repressa dalla proteina codificata da LacI, ma e’ indotta dall’IPTG. Immediatamente a valle del promotore tac, è situato il gene per la glutatione S-transferasi (GST), seguito da un sito di clonaggio multiplo (MCS). L’obiettivo è quello di produrre una proteina di fusione fra la GST e la sequenza codificante inserita nell’MCS, che si troverà quindi ad avere al suo N-terminale la proteina GTS stessa. Sfruttando la sua capacita di legare il glutatione. la proteina di fusione può essere purificata facilmente facendo passare gli estratti proteici su colonnine con affinità per il glutatione. nel sito MCS è anche inserita una piccola proteina (trombina) in modo tale da la proteina nella sua forma nativa può essere purificata dopo la rimozione del glutatione. Prof. Mario Ventura Banche di cDNA Le molecole clonate, cDNA, sono derivate da molecole di mRNA (presenti in un dato momento in una popolazione di cellule) Le molecole di mRNA estratte e purificate su colonna mediante catene oligo(dT) sono trattate con trascrittasi inversa per ottenere le sequenze di cDNA 5’ AAAAA TTTTT 5’ mRNA Appaiamento primer Trascrittasi inversa + dNTP 5’ mRNA cDNA AAAAA TTTTT 5’ RNAsiH + DNApolI + DNA ligasi 5’ cDNA Prof. Mario Ventura cDNA cDNA 5’ I frammenti di RNA degradato AAAAA TTTTT 5’ sono i primer della nuova sintesi AAAAA TTTTT 5’ cDNA a doppia elica Ma le estremita’ sono inclonabili? E se nella molecola di cDNA c’e’ un sito di restrizione BamHI? Al posto del linker spesso si preferisce un adattatore di cui e’ nota la sequenza GATCCAGAC GTCTG ADATTATORE GTCTG ADATTATORE CAGACCTAG TRATTAMENTO CON LIGASI GATCCAGAC GTCTG Prof. Mario Ventura GTCTG CAGACCTAG Saggio di una banca di cDNA La banca dati riflette l’attivita’ genica di quel tipo cellulare al momento in cui sono stati isolati gli mRNA (mRNA maturi!) Si possono confrontare le attivita’ geniche in diversi tipi cellulari dello stesso organismo o dello stesso tipo cellulare in momenti diversi (durante lo sviluppo ed il differenziamento) Il clone di cDNA puo’ essere utilizzato per screenare librerie genomiche per ottenere un clone genomico del gene (con gli introni e tutto cio’ che non e’ presente nell’mRNA) COME SI TROVA IL CLONE CORRISPONDENTE AD UN GENE? Prof. Mario Ventura COME SI TROVA IL CLONE CORRISPONDENTE AD UN GENE? Vettore di espressione cDNA Trasformazione di E.coli con cloni di cDNA in vettori di espressione Piastramento su terreno di crescita in cui il vettore e’ indotto ad aprimere la proteina Stampa su membrana Lavaggio dall’eccesso di anticorpo Autoradiografia per evidenziare i cloni positivi Ibridazione con anticorpo marcato che interagisce solo con le proteine prodotte per cui c’e’ una specifica interazione 1. Si deve possedere un anticorpo per la proteina 2. Marcare l’anticorpo Prof. Mario Ventura 3. Screenare la libreria di espressione con l’anticorpo marcato PCR schema Primers antisenso senso denaturazione Sintesi del DNA fra i primers annealing Denaturazione e annealing 1. 2. . . 1. . 1. . 2. . Sintesi del DNA fra i primers 2. . 1. 22 molecole 2. dopo 2 cicli 3. . . . 4. Dopo 30 cicli ci sono piu’ di 109 molecole della sequenza di interesse Prof. Mario Ventura 58 Gel di agarosio post amplificazione Cosa stiamo vedendo??? A sequence-tagged site (or STS) is a short (200 to 500 base pair) DNA sequence that has a single occurrence in the genome and whose location and base sequence are known. STSs can be easily detected by the polymerase chain reaction (PCR) using specific primers. Prof. Mario Ventura La stringenza di una PCR Anche la PCR come le ibridazioni puo’ essere vincolata dalla stringenza che in questo caso e’ definita dalla capacita’ dei primer di legarsi al DNA target. In questo caso la temperatura e’ il principale fattore influenzante la stringenza e quindi specificita’ della reazione di PCR. Alte temperature implicano maggiore stringenza, basse temperature minore stringenza. A parita’ di temperatura e’ possibile avere piu’ bande ... come mai? I primer possono legarsi oltre che al sito per i quali sono stati diseganti anche a minore efficienza in altri loci del genoma e cio’ comporta che la PCR abbia bande aggiuntive e non sia specifica. Prof. Mario Ventura PCR per la ricerca di delezioni (ΔF508) PCR di una regione di 100pb che comprende la sequenza deleta e corsa su gel di poliacrilammide controllo ++ ΔF508/+ ΔF508/ ΔF508 ΔF508 61 Prof. Mario Ventura PCR nella tipizzazione dei polimorfismi dei siti di restrizione questo metodo identifica anche SNPs (single nucleotide polymorfisms) Prof. Mario Ventura SNPs La sostituzione di una base puo’ provocare la perdita o l’insorgenza di un sito di restrizione, utilizzando PCR e digestione dell’amplificato si puo’ rapidamente evidenziare l’avvenuto cambiamento senza utilizzare il southern, il radioattivo etc.. 1241bp 750bp 491bp X CX C X CX T X CX C X CX C Prof. Mario Ventura L’allele XT e XC sono distinguibili dopo digestione con TaqI. L’amplificato e’ di 1241 bp dopo digestione se e’ presente la sostituzione si hanno 2 bande Utilizzo degli SNPs • SNPs nella regione codificante di un gene, alterando la struttura di una proteina, possono essere la causa di disordini monogenici ereditati in maniera dominante sono routinariamente usati a scopo diagnostico • SNPs che alterano la struttura primaria di una proteina coinvolta nel metabolismo di un farmaco bersagli dell’analisi farmacogenetica • SNPs nelle regioni non-codificanti del genoma, quindi senza impatto sul fenotipo dell’individuo markers usati in genetica di popolazione e negli studi di evoluzione Prof. Mario Ventura PCR allele specifica-ARMS (equivalente a ASO) Trova applicazione per individuare specifiche e NOTE mutazioni patogene in un sistema che nel complesso e’ detto ARMS, Amplification refractory mutation system) Il sitema differisce dagli ASO per la localizzazione del “nucleotide rivelatore” IMP. Il test ARMS puo’ essere inteso semplicemente come la possibilita’ di amplificare in modo specifico un allele, non necessariamente deve essere inteso come raffronto tra i due prodotti di PCR Prof. Mario Ventura Test per mutazioni note Ricerca di mutazioni puntiformi: ARMS (Amplification Refractory Mutation System): si eseguono 2 reazioni di PCR in parallelo IN 2 PROVETTE in una i primer sono entrambi per la sequenza normale, nell’altra un primer e’ un ASO specifico per la mutazione. Si ha la banda di amplificazione solo se entrambi i primer si appaiano. Di solito il test e’ multiplex utilizzando primer che permettano di vedere piccole variazioni nella corsa elettroforetica. Prof. Mario Ventura PCR allele specifica-ARMS (equivalente a ASO) Mutazione NOTA (C T) in un gene voglio scoprire lo stato di eterozigosi o omozigosi dei miei samples. Costruisco tre primers: Primer forward G (finisce al 3’ con una G); primer forward A (al 3’ A) e un primer reverse CON (che si lega in una porzione non mutata del gene). Chiamo PCRG quella con la combinazione dei primer G-CON e PCRA quella con combinazione dei primer A-CON. Sample 1 Sample 2 Sample 3 PCRG SI SI NO PCRA NO SI SI Genotipo C/C C/T T/T IMP. Il test ARMS puo’ essere inteso semplicemente come la possibilita’ di amplificare in modo specifico un allele, non necessariamente deve essere inteso come raffronto tra i dueMario prodotti Prof. Venturadi PCR. Esempio di ARMS (multiplex) per la ricerca delle mutazioni in CF • 3 pazienti (1,2,3) • Primer normali APOB e OTC (controlli positivi) • Primer ASO (11m.puntiformi,1ΔF508wt 1ΔF508m) • In un sistema di PCR multiplex Per il paziente1: provetta A con APOB+OTC+DF508m+ 5 mutazioni m1, m2, m3, m4,m5 Per il paziente1: provetta B con APOB+OTC+DF508wt+ 6 missenso m6, m7, m8, m9, m10, m11 quali sono i primer specifici di DF508N e quali quelli di DF508M? 68 Prof. Mario Ventura ARMS per la ricerca delle mutazioni in CF PCR con primer multipli in ogni provetta e controlli per geni non correllati a CF, l’amplificato viene caricato su gel di agarosio il DNA proviene da affetti ApoB A: 5 alleli + ΔF508 Mutato +OTC +ApoB Mutaz Mutaz B: 6 alleli + ΔF508 Normale +OTC +ApoB ΔF508 OTC A B 1 Prof. Mario Ventura A B 2 A B 3 1 SANO 2 2 ALLELI CON MUTAZIONE PUNTIFORME 3 1 ALLELE DELETO E 1 CON MUTAZIONE PUNTIFORME Microsatelliti o short tandem repeats (STRs) Prof. Mario Ventura PCR per la tipizzazione di STRs (short tandem repeats) Esempio di tipizzazione di unita’ CA Nota: nelle cellule il sistema e’ instabile. Espansioni a carico di questi loci avvengono con elevata frequenza e cio’ comporta instabilita’ della regione stesas. Nell’individuo troveremo cellule conun grado diverso di amplificazione Prof. Mario Ventura Microsatelliti o short tandem repeats (STRs) Prof. Mario Ventura Esempio utile per la definizione di aplotipo 73 Prof. Mario Ventura Applicazioni pratiche del fingerprinting del DNA 1. Paternity and Maternity Because a person inherits his or her VNTRs from his or her parents, VNTR patterns can be used to establish paternity and maternity. The patterns are so specific that a parental VNTR pattern can be reconstructed even if only the children's VNTR patterns are known (the more children produced, the more reliable the reconstruction). Parent-child VNTR pattern analysis has been used to solve standard father-identification cases as well as more complicated cases of confirming legal nationality and, in instances of adoption, biological parenthood. 2. Criminal Identification and Forensics DNA isolated from blood, hair, skin cells, or other genetic evidence left at the scene of a crime can be compared, through VNTR patterns, with the DNA of a criminal suspect to determine guilt or innocence. VNTR patterns are also useful in establishing the identity of a homicide victim, either from DNA found as evidence or from the body itself. 3. Personal Identification The notion of using DNA fingerprints as a sort of genetic bar code to identify individuals has been discussed, but this is not likely to happen anytime in the foreseeable future. The technology required to isolate, keep on file, and then analyze millions of very specified VNTR patterns is both expensive and impractical. Social security numbers, picture ID, and other more mundane methods are much more likely to remain the prevalent ways to establish personal identification. Prof. Mario Ventura PCR per espansione di ripetizioni trinucleotidiche Sca2/+ Sca2/+ +/+ SCA2 Gel di poliacrilamide Primer della regione fiancheggiante il sito di espansione in SCA2 (Atassia spinocerebellare 2) La tripletta e’ CAG, e’ in un esone ed e’ mutazione piena da 41 a 81 espansioni. Normale Prof. Mario Ventura Trasmissione: Autosomica dominante PCR per Corea di 60 Hungtinton (HD) Gli alleli normali arrivano fino a 29. Ci sono raramente gli intermedi fino a 35. I patologici sono oltre 36. 46 48 44 42 40 33 19 18 Prof. Mario Ventura 18 17 Ricerca di Mutazioni (sara’ approfondito in identificazione geni-patologici in uomo) Spesso la ricerca di mutazioni non si avvale di un solo metodo ma di piu’ strategie combinate tra loro. Alcuni esempi si possono trovare nell’identificazione di mutazioni associate ad amplificazione di triplette. PCR utilizzando: sia fiancheggianti l’espansione (si puo’ non avere amplificazione e si ricorre ai Southern blot) sia primer nella sequenza trinucleotidica, la regione di espansione (si genera una “ladder” per lo scivolamento durante la replicazione) La regione di espansione puo’ fornire indicazioni su: livello di espansione e quindi sull’insorgenza del fenotipo patologico La PCR e’ risolutiva nel caso delle premutazioni in cui l’espansione e’ limitata o in quei casi in cui anche la mutazione piena non raggiunge grande dimensioni (Corea, SCA...di solito quelle con CAG poliglutamina). ATT.NE Nel caso di espansioni molto ampie la Taq polimerasi puo’ non amplificare oppure la sequenza rende difficile la costruzione di primer appropriato.In questi casi per avere conferma della presenza della mutazione si ricorre al Southern blot di genomico digerito con enzimi di restrizione Prof. Mario Ventura DOP-PCR PCR ideata per rendere possibile l’amplificazione di numerosi prodotti anche a sequenza nucleotidica non nota. Si puo’ utilizzare per amplificare l’intero genoma Prof. Mario Ventura In questo caso e’ nota la sequenza aminoacidica!
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