· GIUGNO 2014 · 3,50 E In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Roserio-Milano per la restituzione al mittente previo pagamento resi - ISSN1125-1549 N°381 Maria Chiara Franceschetti Come si combatte la contraffazione alla guida di Gefran IN QUESTO NUMERO &iimprese uomini DOSSIER INDUSTRIA AUTOMOTIVE SE NOI vogliamo evitare le ore di punta, possiamo far volare la nostra auto? L’auto che vola* – un sogno diventato realtà grazie al nostro software. Molti innovatori utilizzano le INDUSTRY SOLUTION EXPERIENCES di Dassault 6\VWqPHVSHUYHULÀFDUHO·LPSDWWRUHDOH delle proprie idee. Le potenzialità della tecnologia virtuale 3D hanno permesso a Terrafugia di sviluppare e lanciare i primi veicoli volanti da strada. Tra quanto i nostri ÀJOLGLYHQWHUDQQRLQRVWULFRSLORWL" Per comprendere il presente ed esplorare il futuro, serve una bussola molto speciale. Cliente: *Terrafugia non legittima l’uso di questo veicolo su strada in modalità volo. 3DS.COM/TRANSPORTATION Il vostro partner affidabile ROBA®-topstop® Non improvvisare, metti in sicurezza il tuo carico „In qualità di costruttori di macchine utensili ad alto contenuto tecnologico poniamo la massima attenzione alla qualità, affidabilità e sicurezza. Per questo ci affidiamo da 25 anni ai freni di sicurezza ROBA-stop® della mayr®.“ Klaus Bauer, Direttore Tecnico e R&D Werkzeugmaschinenfabrik, WALDRICH COBURG GmbH Sistemi di frenatura sicuri per assi con carico gravitazionale Mayr Italia S.r.l., Viale Veneto, 3 – 35020 SAONARA (PD) Telefono 049-8791020, Fax 049-8791022, E-Mail: [email protected] www. .com “Una Grande Spinta alla Qualità” Presse ed Unità elettriche Serie SA t4 modelli con forza da 10 a 100kN I cilindri della Serie SA sono strumenti ideali quando si voglia eseguire e controllare con precisione il processo di pressatura. Sono disponibili come attuatore singolo o come pressa completa e certificata. Vite con tecnologia a rulli satelliti. Precisione ed affidabilità anche nelle condizioni più gravose. tDPOUSPMMPDPTUBOUF della velocita della forza e della posizione tBSSFTUPQSFDJTPBWBMPSFEJGPS[B o di corsa raggiunto tVUJMJ[[BCJMJJOUSB[JPOFF in spinta La qualità è garantita dai sistemi di controllo Alfamatic. Alcuni esempi applicativi: G&B COMUNICAZIONE ASSEMBLARE PRESSARE CLINCIARE RADDRIZZARE CALIBRARE CLASSIFICARE VALORI DI ROTTURA VALORI DI FLESSIONE 20010 S. 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Via Melette 16 - 20128 Milano - Italia Tel. +39 02 27 093 297 - Fax +39 02 25 51 768 [email protected] - www.nadella.it EDITORIALE LUCA ROSSI Verso la Fabbrica 4.0 Il comparto manifatturiero ha subìto negli ultimi anni una vera e propria rivoluzione. Da un lato la profonda crisi finanziaria che ha investito violentemente i mercati e ne ha modificato radicalmente le dinamiche e dall’altro lato le mutazioni dei consumi e il conseguente diverso approccio dei consumatori verso il prodotto ne sono sostanzialmente gli elementi dirimenti. Ecco quindi che anche il concetto di Fabbrica si deve evolvere, dove la catena produttiva dovrà essere sempre più strettamente correlata e sinergica con il mercato che ne determinerà i tempi. Parlare quindi di Fabbrica 4.0 significa dunque indicare che in futuro gli oggetti prodotti porteranno dentro di sè tutto ciò che sarà necessario alla loro realizzazione e le macchine saranno in grado di coordinarsi condividendo tutte le informazioni e suddividendosi il lavoro. Una vera e propria rivoluzione industriale che sarà possibile ovviamente attraverso le tecnologie dell’informazione quali il cloud computing, Internet of Things e molto altro, ma che non potrà prescindere dalle tecnologie proprie del mondo industriale tradizionale. Ma non basterà parlare di Tecnologie 4.0, servirà anche cambiare l’utilizzo dei processi automatizzati, che dovranno diventare altamente flessibili e configurabili, implementando sistemi di prototipazione virtuale, quali la stampa 3D. Insomma, nel futuro del manifatturiero servirà essere più flessibili e più smart. Occorrerà passare da un contesto attuale dove ha fatto da padrona una visione pull tecnologica a un altro dove diventerà vincente parlare di una visione push tecnologica. E dove la differenza la farà il saper creare degli oggetti generati dai nuovi bisogni e legati alle potenzialità del prodotto. progettare 381 • GIUGNO 2014 7 Garantiamo la consegna in 24 ore. SÌ E’ FACILE TROVARE QUELLO CERCO? Sono NO Non rischio. SEMPRE PUNTUALI NELLE CONSEGNE? NO SÌ SÌ HANNO UN EFFICIENTE Aaargh! Garantiamo la disponibilità immediata per oltre 500.000 prodotti da più di 2.500 brand FKEWKVKƂFK Il nostro sito web rende la ricerca dei prodotti facile e veloce. NO SERVIZIO CLIENTI? Hanno una VASTA GAMMA di prodotti dai maggiori NO BRAND LEADER? Oh no ... così non va. NO AFFIDAMENTO SÌ MI OFFRONO Non proseguire. Su chi posso fare Ti basta una chiamata per ricevere una risposta veloce, puntuale e professionale. VALORE AGGIUNTO? Tutto ciò di cui hai bisogno da un unico fornitore che ti permette di risparmiare tempo e denaro, grazie ad un regolare aggiornamento di prezzi e sconti per grandi quantità. SÌ per quello di cui ho bisogno? Puoi fare affidamento su di noi per ciò di cui hai bisogno. Da oltre 20 anni, RS Components è al VWQƂCPEQHQTPGPFQVKWPUGTXK\KQEJG non ha prezzo. rswww.it DOSSIER Editoriale 7 Verso la fabbrica 4.0 L. Rossi Scenari 20 Per Gefran ritorno alle origini L. Rossi Torna alla guida dell’azienda bresciana un’esponente della famiglia Franceschetti: Maria Chiara. Scenari 24 L’innovazione come bussola G. Proverbio Eplan festeggia il suo 30° anniversario con tre nuove filiali in Giappone, Sud Africa e Turchia. Scenari 26 Bosch Rexroth guarda al futuro L. Rossi Per il presidente di Bosch Rexroth, Karl Tragl, i mercati internazionali saranno nuovamente investiti da un rinato dinamismo. Inchiesta 28 Cultura d’impresa contro la contraffazione INDUSTRIA AUTOMOTIVE Economia 38 Una certa ripresa c’è D. Pascucci Concorrenza sleale, soluzioni copiate, danni patrimoniali e di immagine: la piaga dei comportamenti scorretti nell’industria. R. Boccalari Il mercato italiano dell’auto a febbraio 2014 ha totalizzato 118.328 immatricolazioni. Eventi 32 La potenza fluida riparte da qui Materiali 40 Ingranaggi efficienti e affidabili G. Rossi TPA Italia ha messo sotto i riflettori la componentistica oleoidraulica, pneumatica, trasmissione di potenza e automazione. S. Beraci Il polimero Victrex Peek è usato in sostituzione dei metalli nella maggior parte dei contesti più difficili. Software 42 Turbo-progetti Eventi 34 Sfide industriali e innovazione J. Seidel Una parte significativa della progettazione di un turbocompressore si basa su simulazioni. F. Astore Un totale di 242 espositori (+12%) e 7.208 visitatori (+18%) sono i numeri fatti registrare in fase di consuntivo dall’ottava edizione di Affidabilitá & Tecnologie tenutasi a Torino. SOMMARIO PROGETTARE N. 381 GIUGNO in questo numero uomini 26 25 iimprese 34 20 40 28 32 progettare 381 • GIUGNO 2014 9 DOSSIER INDUSTRIA AUTOMOTIVE Meccanica 46 Cambio marcia Automazione 58 Un algoritmo per i robot R. Gay Oerlikon Graziano rivela i dettagli della sua innovativa trasmissione ibrida AMT. Prototipazione 48 Creare prototipi con rapidità E. Castello Fortatech, specialista svizzero di sistemi di cavi, accelera lo sviluppo dei prodotti con Proto Labs. Software 50 Tremila con l’energia solare E. Castello Il team Blue Sky Solar Racing dell’Università di Toronto ha progettato e costruito un veicolo a energia solare. Meccanica 54 Soluzioni per sterzo e sospensioni F. Astore La robustezza non è un concetto nuovo, ma SKF ha un approccio più ampio in merito. Varvel ha presentato in questi giorni le innovazioni riguardanti la propria gamma di riduttori della serie SRS. A. Marzetta e F. Romanelli Grazie all’algoritmo eMotion, le nuove traiettorie dei robot Comau diventano Automazione veloci, accurate, sinergiche a tutto ben- 70 Soluzioni per il packaging M. Ostern eficio dei cicli produttivi. Lenze ha messo a punto una serie di nuove proposte in grado di rendere gli Automazione 62 Soluzioni per il packaging impianti di movimentazione molto più F. Castellani efficienti. In un apposito tour recentemente organizzato da Crit Research, Festo ha Rassegna Sensori di processo presentato, presso la sede di Assago, 74 Produzione sotto controllo a cura di S. Viviani due interessanti applicazioni dedicate La rassegna di questo mese è dedicata espressamente al settore del packaging. ai sensori di processo con le proposte fatteci pervenire dalle aziende specializComponenti 66 Cuscinetti a rulli per il legno zate. F. Astore I cuscinetti a rulli orientabili Timken raggiungono una duratura elevata nei processi RUBRICHE di taglio del legname. Meccanica 68 Rinnovato il riduttore, sotto il segno dell’efficienza 10 Elenco inserzionisti 12-70 News 79 G. Giacomozzi Contatti utili SOMMARIO PROGETTARE N. 381 GIUGNO 58 66 70 10 68 progettare 381 • GIUGNO 2014 62 TUBO A GOMITO: 7MQYPE^MSRIHIP¾YWWSXYVFSPIRXSMR YRWMWXIQEHMXYFE^MSRM-VMWYPXEXMQSWXVERSYRE^SREHM ¾YWWSWITEVEXSEZEPPIHIPKSQMXSZSVXMGMRIPPEWI^MSRIHM YWGMXEIPEGEHYXEHMTVIWWMSRIPYRKSPEXYFE^MSRI VERIFICA E OTTIMIZZA I TUOI PROGETTI ROGETTI CON COMSOL MULTIPHYSICS ® Un software di modellazione multifisica è lo strumento ideale per simulare fedelmente le prestazioni dei tuoi prodotti. Il suo punto di forza? La capacità di includere tutti i fenomeni fisici presenti nel mondo reale. 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COMSOL, COMSOL Multiphysics, Capture the Concept, COMSOL Desktop, and LiveLink are either registered trademarks or trademarks of COMSOL AB. All other trademarks are the property of their respective owners, and COMSOL AB and its WYFWMHMEVMIWERHTVSHYGXWEVIRSXEJ½PMEXIH[MXLIRHSVWIHF]WTSRWSVIHF]SVWYTTSVXIHF]XLSWIXVEHIQEVOS[RIVW*SVEPMWXSJWYGLXVEHIQEVOS[RIVWWII[[[GSQWSPGSQXVEHIQEVOW INSERZIONISTI AZIENDA PAG. AIR TAC AZIENDA 19 ALFAMATIC 5 MAYR ITALIA MESSE FRANKFURT 3 80 BAUMER ELECTRIC 56 METAL WORK COMSOL 11 MISSLER SOFTWARE ITALIA CPM 53 MP FILTRI 4 II COPERTINA NADELLA 6 DASSAULT SYSTEMS ITALIA I COPERTINA 15 DELO INDUSTRIAL ADHESIVES 41 PARKER HANNIFIN IV COPERTINA ELESA 57 RS COMPONENTS 8 F.LLI GIACOMELLO 52 SALCA 16 GAMAVUOTO 13 SMALLEY 17 HENKEL ITALIA 61 TEX COMPUTER IN COPERTINA Sistema V-Lock · GIUGNO 2014 · 3,50 E Metal Work presenta un inedito sistema modulare per realizzare movimentazione automatizzata. É possibile collegare tra loro pinze, slitte, attuatori rotanti, unità di guida e cilindri senza stelo senza bisogno di adattatori, con ogni orientamento spaziale, in modo semplice, veloce, rigido, preciso e ripetibile. In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Roserio-Milano per la restituzione al mittente previo pagamento resi - ISSN1125-1549 N°381 Metal Work SpA Maria Chiara Franceschetti Come si combatte la contraffazione alla guida di Gefran 12 PAG. IN QUESTO NUMERO &iimprese uomini progettare 381 • Via Segni, 5-7-9 25062 Concesio – BS Tel.: 030 218711 Fax: 030 2180569 [email protected] www.metalwork.it DOSSIER INDUSTRIA AUTOMOTIVE GIUGNO 2014 III COPERTINA portaventose gamavuoto: al centro di ogni soluzione VENTOSE PORTAVENTOSE GENERATORI DI VUOTO COMPONENTI DI CONTROLLO POMPE E SOFFIANTI FILTRI DEPRESSORI Disponibili in varie dimensioni e materiali in grado di svolgere un’elevata mole di lavoro anche in condizioni molto difficili garantendo alla ventosa una perfetta aderenza in tutti i campi di applicazione. Gamavuoto srl Piazzale Lunardi 39/A 43122 Parma T +39 0521 244277 F +39 0521 244155 [email protected] www.gamavuoto.it Mancini per la Piccola Industria Mario Mancini, socio Assofoodtec/ Comaca, è stato nominato delegato all’internazionalizzazione della Piccola Industria di Confindustria Nazionale, grazie all’esperienza maturata nell’apertura globale, Francia e Ungheria prima, Colombia e Romania poi, del Gruppo Mancini. “Il Made in Italy - dice Mancini - è un brand ancora riconosciuto nel mondo malgrado la crisi. Mio primo obiettivo sarà cercare soluzioni per chi vuole internazionalizzarsi, laddove scarso è il supporto dello Stato”. CARRIERE NEWS Delo, ottimo 2013 globale Delo chiude l’anno fiscale 2013 con ricavi cresciuti del 15% sul 2012, per un valore di 59,4 milioni di euro, per il 65% generati fuori Germania, e grazie soprattutto a un aumento nei mercati oltreoceano, dove l’Asia è cresciuta quasi del 15% e il Nord America ha quasi raddoppiato il fatturato, e alla crescita delle vendite di prodotti per i settori automotive e aviazione, saliti del 20 e 66% rispettivamente. Il produttore di adesivi industriali ha inoltre rafforzato la propria struttura nei mercati asiatici, aprendo uffici di rappresentanza in Malesia e Corea del Sud, che hanno affiancato le filiali già operative di Cina, Singapore e Usa, e ha rafforzato il proprio team nel mondo, con 50 nuove assunzioni, raggiungendo 400 posti di lavoro, Tiziani per fabric care Whirlpool Stefano Tiziani è il nuovo direttore acquisti fabric care (lavatrici e asciugatrici) Whirlpool Emea. In Whirlpool dal 2005, Tiziani ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità, prima nel settore del tooling & equipment, poi nel procurement, dove è oggi manager direct materials washing. All’interno dell’organizzazione Global strategic sourcing (GSS) riporterà ad Alessandro Lombardi, vice president procurement and cost leadership Whirlpool Emea. ABB con l’Università di Genova Si rafforza la collaborazione tra ABB e l’Università di Genova, iniziata nel 2008 e che continuerà anche quest’anno con diversi strumenti e attività, come premi, borse di studio, seminari, dottorati di ricerca, master e corsi di aggiornamento, con anche lo sviluppo di nuove tecnologie di comunicazione nei processi formativi. Una collaborazione importante, come dichiara il rettore dell’ateneo Giacomo Deferrari, per lavorare insieme a innovazione, ricerca e formazione inserite nel contesto socio-economico, facendo crescere la regione e garantendo una programmazione dell’offerta formativa aderente ai bisogni delle aziende attive sul territorio, con un adeguato trasferimento tecnologico dalle ricadute sempre maggiori in prodotti e servizi per i cittadini. ABB da parte sua continua così il proprio impegno per condividere le proprie competenze: nel 2013 sono entrati in ABB Italia il 44% di neo-diplomati e neolaureati, e fino a oggi l’azienda ha collaborato con 30 università, di cui 5 all’estero, testimoniando l’impegno in innovazione che lo scorso anno ha visto investimenti in r&d per il 2,5% del fatturato, e un record di 37 brevetti depositati. 14 progettare 381 • GIUGNO 2014 e pianificando l’assunzione di 90 nuove unità per quest’anno, soprattutto nelle divisioni Engineering, r&d e Production, allocando il 15% del fatturato alla ricerca. La crescita globale non sposta però l’attenzione dalla Germania, poiché in Baviera Delo continuerà a sviluppare e produrre i propri adesivi e dispositivi, e qui la società ha costruito un nuovo stabile di 5.000 m2 per ampliare magazzini e produzione. Bosch Rexroth, prospettive 2014 Bosch Rexroth ha chiuso il 2013 con un fatturato di 5,7 miliardi di euro, in calo rispetto al record di 6,5 miliardi del 2012 in seguito alla stagnazione avvenuta soprattutto nel mercato europeo, con l’allungarsi dei tempi di sviluppo ordini già da fine 2012; ordini che già si stanno però stabilizzando da alcuni mesi, come spiega l’ad Karl Tragl, facendo prevedere un ritorno alla crescita già per l’anno in corso. Restano invariati gli investimenti in ricerca e sviluppo, pari al 6,5% del fatturato, al di sopra della media di settore, con efficienza energetica, incremento della sicurezza dei macchinari e industria 4.0 a guidare l’innovazione tecnologica. Il risultato 2013 è da attribuirsi alla ridotta propensione agli investimenti registrata a livello mondiale, dove il rallentamento congiunturale in Asia, soprattutto in Cina, ha danneggiato il settore delle macchine da costruzione, con calo della domanda di materie prime in Cina che ha avuto ripercussioni sull’industria mineraria in America del Sud. Sviluppo positivo hanno invece mostrato gli Usa, non sufficiente però a colmare il gap di fatturato. Racer è il prodotto dell’anno in Polonia Racer, l’ultimo robot progettato e costruito da Comau, è stato eletto prodotto dell’anno in Polonia nella competizione organizzata da Control Engineering Poland, una tra le principali riviste di settore. Il robot è stato pensato per ottenere il massimo della performance. Sbraccio di 1.400 mm, 7 kg di payload al polso su una base realizzata con un design innovativo e slanciato per la massima stabilità. E-motion, la nuova release del software per i robot Comau, è il ‘cervello’ in grado di ottimizzare e rendere più fluidi i movimenti. Velocità e precisione, senza perdere robustezza e affidabilità. Racer, infatti, ha una scorza IP65 che lo protegge e garantisce consumi energetici ridotti grazie alla minor potenza installata secondo i principi dell’Energy Management System eComau. Ad accompagnare il robot c’è il nuovo TP5, terminale di programmazione arricchito nelle dotazioni e rinnovato nella forma, a per un utilizzo più facile e un minor affaticamento dell’operatore: monitor touch screen, processore ultra veloce, grafica intuitiva sono solo alcune delle sue caratteristiche. “Il riconoscimento ottenuto commenta Roberto Rossi, managing director Comau Poland - è una conferma dell’eccellente lavoro che l’azienda sta svolgendo nell’ambito dell’innovazione, della ricerca e dello sviluppo tecnologico, il robot, infatti, è il più veloce della categoria, e per dimensione, flessibilità, velocità non ha paragoni sul mercato”. L’investimento di Comau nell’innovazione e nella ricerca, alla base del premio conferito a Racer, si sviluppa su scala europea. «La vocazione internazionale di Comau Robotics - spiega Alessio Cocchi, global marketing manager Comau Robotics - si nota nella sua presenza globale e nella partecipazione a diversi progetti di ricerca europei”. Globali, ma pur sempre italiani. “Indubbiamente ci portiamo sempre dentro il carattere italiano, l’eccellenza tecnologica, nel design e nel servizio, che ci contraddistinguono - conclude Cocchi -. L’anima italiana si percepisce in tutto quello che facciamo, e ne andiamo orgogliosi”. progettare 381 • GIUGNO 2014 15 Rivista di meccanica oggi 27-01-2004 16*52 Pagina 1 IL MIGLIOR PUNTO DI VISTA SU PRODOTTI DI FISSAGGIO E TECNICHE DI ASSEMBLAGGIO Bussole autofilettanti Filetti riportati elicoidali Prigionieri autoaggancianti Inserti filettati trilobati Spine e chiodi intagliati SALCA srl Via Jacopo della Quercia, 7/9 20149 Milano www.salca-srl.com Tel. 02 48000881 • Fax 02 4981955 ISO 9001:2000 cert. n°1626/1 Jatco sceglie PTC Jatco, azienda affiliata Nissan, ha scelto di implementare la soluzione PTC basata su PTC Integrity per la gestione di dati e processi nello sviluppo globale del software, per fronteggiare l’aumento di complessità connesso all’alto contenuto software nei propri prodotti, oltre che per dotarsi di una piattaforma per la condivisione e la collaborazione tra i centri sviluppo in Giappone, Asia, Nord America e altre parti del mondo. L’impiego di strumenti diversi nella gestione di requisiti, modelli e dati relativi ai test, e la registrazione non centralizzata della cronologia varianti e modifiche, allungavano infatti i tempi di accesso alle informazioni per lo sviluppo prodotti, portando a lavorazioni ridondanti e compromettendo la produttività. “PTC ci garantirà la totale trasparenza del ciclo di sviluppo del prodotto - ha affermato Seiichiro Kobe, general manager, management information system department di Jatco -, e questo migliorerà la gestione delle informazioni sullo sviluppo del sistema di controllo e ridurrà i rischi legati alla sicurezza, incrementando l’efficienza del processo e la produttività dei nostri team remoti”. Progetti condivisi sul web RS Components ha arricchito la propria piattaforma online DesignSpark (www.designspark.com) con la nuova area open-source DesignShare, al fine di incoraggiare la collaborazione, la condivisione e la discussione di concept e idee in fase progettuale, fra tutti i progettisti elettronici della community. Sviluppata in collaborazione con Elektor, importante magazine di progettazione elettronica, la nuova area è divisa in due sezioni: nella sezione Idee, i membri possono postare idee di nuovi progetti avviando discussioni, e quelli più commentati verranno sviluppati dai progettisti di Elektor, con condivisione degli asset che verranno caricati lungo tutte le fasi di lavoro. Nella sezione Progetti, invece, gli utenti troveranno tutti i progetti disponibili taggati con parole chiave per la ricerca, completi di pagine con dettagli sulle fasi di sviluppo, con schemi PCB, file di layout per DesignSpark PCB, disegni tecnici, meccanici e file CAD per consentire ad altri di riprodurre lo stesso progetto. Un’opzione privacy consente infine di limitare gli accessi a cerchie selezionate di utenti per progetti in ambito professionale. LBP-006-B (IT 90 X 120).ai 1 4/30/2014 6:29:04 AM Portale Enea per l’efficienza Il nuovo portale italiano dedicato all’efficienza energetica dei motori elettrici (http://motorielettrici.enea.it/) è il primo nato in Europa, realizzato da Enea in collaborazione con il Gruppo macchine rotanti di Anie Energia, con l’obiettivo di raccogliere tutti i prodotti conformi al Regolamento CE 640/2009, che specifica i requisiti in materia di progettazione ecocompatibile per motori elettrici e uso del controllo elettronico della velocità, oltre che per segnalare le future evoluzioni normative. Produttori e rivenditori di prodotti conformi al regolamento possono aderire volontariamente al sito tramite sottoscrizione, impegnandosi a trasmettere a Enea le dichiarazioni di conformità e i relativi test report prima di pubblicare nuovi motori elettrici. Enea potrà esercitare controlli e verifiche a campione sulle informazioni riportate: “Il sito web offre ai costruttori una vetrina certificata dove presentare i propri prodotti - spiega Rino Romani, responsabile Unità tecnica efficienza energetica Enea -, e ai potenziali acquirenti un luogo per meglio orientarsi nell’offerta confrontando le caratteristiche di efficienza dei prodotti in commercio”. progettare 378 • MARZO 2014 17 NEWS Applicazioni termoplastiche reali I compositi a matrice termoplastica e i polimeri a elevate prestazioni Victrex Peek si prestano quale ottimale soluzione per sostituire metalli e altri materiali in applicazioni nell’industria petrolifera e del gas, o nei comparti aerospaziale e automotive, trasformando in un valore competitivo aggiunto i requisiti fondamentali qui richiesti, laddove altri materiali non siano più impiegabili causa raggiunti limiti applicativi in contesti particolarmente severi, offrendo soluzioni durevoli, efficienti e particolarmente leggere. Come dimostrato in occasione della partecipazione alla recente edizione parigina del JEC 2014, Victrex ha già impiegato i propri termoplastici realizzando applicazioni di uso concreto quali morsetti, sigillature, connettori e ingranaggi, dimostrando un incremento del valore e dell’efficienza di tali soluzioni nei contesti più difficili, grazie alle potenzialità dei compositi a matrice termoplastica e alle opportunità offerte da tecnologie di processo ibride nella produzione di strutture ibride, in grado di rivoluzionare la produzione di componenti in compositi. Call for Papers Comsol 2014 Parte il 17-19 settembre a Cambridge la X Conferenza annuale Comsol dedicata alla simulazione multifisica, che proseguirà con altre date a Boston, Curitiba, Bangalore, Shanghai, Beijing, Tokyo, Seoul e Taipei. Ingegneri e ricercatori di tutto il mondo possono fin d’ora inviare i propri abstract che saranno selezionati dagli esperti in simulazione del Comitato Scientifico, scienziati e ricercatori di tutta Europa: i contributi scelti saranno esposti alla Conferenza e fatti conoscere a una comunità di oltre 100.000 colleghi, condividendo tecniche di simulazione e di strategia di progettazione innovative. Paper e poster presentati saranno poi pubblicati sul sito web di Comsol, raggiungendo un’audience mondiale di progettisti. La Conferenza offre inoltre la possibilità di partecipare a minicorsi dedicati a specifiche applicazioni tenuti da specialisti Comsol, keynote di aziende leader e famosi centri di ricerca, assistere a esposizioni di prodotti di partner Comsol e alla presentazione della nuova versione di Comsol Multiphysics. Per inviare gli abstract e verificare le varie scadenze, visitare la pagina www.comsol.it/ conference2014/europe/papers. 18 progettare 381 • GIUGNO 2014 Premio a Sabic nei polimeri Rob Duchateau, ricercatore capo presso Sabic nonché professore associato del Gruppo materiali polimerici all’Università Tecnica di Eindhoven nei Paesi Bassi, ha ricevuto il DPI Invention award 2013 in occasione della conferenza biennale della Federazione europea dei polimeri tenutasi a Pisa lo scorso giugno. Duchateau è stato insignito del premio per il contributo dato negli ultimi anni all’applicazione della conoscenza accademica in diverse applicazioni e proprietà dei polimeri, portando a numerosi brevetti nel campo dei poliolefini e dei polimeri ad alte prestazioni. “Sono molto onorato per questo premio, un riconoscimento alla ricerca scientifica nel campo applicativo dei polimeri - ha commentato Duchateau -. I poliolefini e i polimeri ad alte prestazioni sono aree di studio estremamente interessanti, in cui l’esperienza di Sabic e dell’Università Tecnica di Eindhoven vengono impiegate per trovare nuove soluzioni industriali. Mi ritengo molto fortunato di poter lavorare nell’ambito di entrambe le organizzazioni, facendo da ponte tra conoscenza accademica e applicazioni industriali”. Formare meccatronici Parte a ottobre la seconda edizione del master di secondo livello in Meccatronica & Management - Mema - organizzato da Liuc - Università Cattaneo, che tra gli sponsor vedrà il sostegno di Whirlpool r&d: “Meccatronica e controlli automatici sono la spina dorsale del nostro Sesto Senso - spiega Mauro Piloni, presidente Whirlpool r&d e vice presidente global advanced development della multinazionale -, la tecnologia che permette a tutti i nostri elettrodomestici di leggere con i sensori le informazioni necessarie e di adattare il loro comportamento per ottenere le migliori prestazioni, di lavaggio e riduzione di rumore e vibrazioni in una lavatrice, e per la cottura e la conservazione dei cibi in forni e frigoriferi, con il minimo uso di risorse. Consideriamo strategica la meccatronica e da qui deriva il nostro impegno per questo master non solo come sponsor, ma contribuendo anche con l’esperienza di due tra i nostri migliori esperti in qualità di docenti, e offrendo un periodo di stage da febbraio 2014”. Il master si svolge da ottobre 2013 a luglio 2014, le iscrizioni dovranno pervenire entro il 14 settembre alla segreteria Master Liuc. Ansys per Infiniti Red Bull Racing Il 2013 ha fatto registrare un’altra stagione agonistica di successo per i clienti di Ansys nelle competizioni di Formula Uno. Per il quarto anno consecutivo infatti, Infiniti Red Bull Racing ha vinto il campionato del mondo costruttori, mentre altri tre clienti di Ansys si sono posizionati tra i primi sei. I team come Infiniti Red Bull Racing sono ora in grado di sviluppare auto da corsa vincenti in modo assai rapido grazie alla tecnologia di simulazione Ansys. Quando pochi punti possono davvero fare la differenza tra un primo e un secondo posto, le squadre devono sfruttare al meglio gli strumenti che accelerano lo sviluppo, ottimizzando al tempo stesso il design. In particolare, Infiniti Red Bull Racing si avvale delle soluzioni di fluidodinamica computazionale (cfd) e high-performance computing (hpc) di Ansys, in aggiunta ai test fisici in galleria del vento, per consentire ai propri ingegneri di ottimizzare velocemente la progettazione delle macchine da corsa, risparmiando tempo e denaro. Il team ha infatti registrato un aumento del 30% sul punteggio totale conseguito nel 2012. “Con un altro anno vincente in tasca, possiamo assolutamente affermare che Ansys rappresenta la componente chiave del nostro successo”, ha dichiarato Nathan Sykes, cfd and fea tools team leader presso Infiniti Red Bull Racing. Energia dalla pressione Un tessuto polimerico piezoelettrico che genera energia in seguito a deformazioni minime, la caduta di una foglia o il posarsi di un insetto, è stato realizzato dai ricercatori dell’Istituto nanoscienze del Cnr di Lecce. Realizzato grazie a uno speciale metodo di nanofilatura, a basso costo e scalabile per produzione industriale, sfrutta le proprietà piezoelettriche di alcuni polimeri, detti polivinilidenfluoruri, che producono cariche elettriche ai loro estremi se sollecitati da una forza meccanica, allungati o compressi: il tessuto, flessibile e robusto, genera così energia dai suoi stessi movimenti e vibrazioni, ed è già stato col- laudato come sensore di pressione ultrasensibile, ma sono previste svariate applicazioni, ad esempio per dispositivi autoalimentati o nelle interfacce di futuri robot umanoidi, muscoli artificiali, tessuti ingegnerizzati e sensori tattili di precisione, primo passo verso la realizzazione di una pelle artificiale elettronica, ma anche applicazioni nel campo dell’elettronica portatile che si interfaccia con il corpo umano, ad esempio dispositivi di monitoraggio per la salute e il wellness. progettare 381 • GIUGNO 2014 19 SCENARI Per Gefranziritorno alle origini LUCA ROSSI Dopo un decennio torna alla guida dell’azienda bresciana un’esponente della famiglia Franceschetti. È Maria Chiara, giovane e brillante primogenita del fondatore, che da aprile è stata indicata nuovo amministratore delegato. La nomina coincide con un cambio di strategie e un ritorno al core business tradizionale: la componentistica per automazione e la sensoristica, con un nuovo approccio per specializzazione, riorganizzazione commerciale e investimenti in Europa e nel mondo Dalla fine di aprile Gefran ha un nuovo amministratore delegato. È Maria Chiara Franceschetti, giovane, brillante e determinata, la primogenita del fondatore della storica azienda bresciana che per dieci anni ha ricoperto il ruolo di responsabile del personale, è stata indicata dal consiglio di amministrazione alla guida ridando così anche una impronta di continuità famigliare subentrando a un manager esterno che per un decennio l’ha preceduta nel ruolo. L’insediamento di Maria Chiara Franceschetti avviene mentre è in atto uno storico cambio di direzione dell’azienda che, in virtù del piano industriale 2014-2016 presentato in aprile alla Borsa, dove Gefran è quotata, porterà a una sorta di ‘ritorno al futuro’: l’azienda di Provaglio d’Iseo tornerà a concentrarsi su quello che è il suo storico core business industriale, ossia la componentistica per automazione, la sensoristica e la parte dedicata al Motion control. “Ci concentreremo su ciò che sappiamo fare meglio e che rendono Gefran tra i leader mondiali – 20 progettare 381 • GIUGNO 2014 La costante innovazione tecnologica è sinonimo dell’alto livello qualitativo dei prodotti Gefran. annuncia Maria Chiara Franceschetti -, per mettere a frutto tutto quel potenziale di competenze che abbiamo, offrire un servizio di livello ancora superiore ai clienti fatto di vicinanza e attenzione alle singole esigenze, passando anche per una attenta riorganizzazione della rete di vendita, per conquistare fette di mercato più grandi e tornare fortemente a crescere, sia in Europa che sui mercati globali”. Specializzati su attività core “La prima parola chiave del nuovo piano industriale, e quindi della nostra impostazione strategica, è la specializzazione - esordisce il nuovo amministratore delegato -. In Gefran esistono di fatto tre aziende, tre linee di prodotto: una che fa Motion, una che produce componenti per automazione, e una che produce sensori. Guardando al nostro passato, abbiamo cercato di identificare le peculiarità applicative di questi prodotti, valutando laddove abbiamo avuto successo nella nostra storia passata. Abbiamo così deciso di valorizzare le peculiarità che ci contraddistinguono, abbandonando il fotovoltaico e mantenendo invece solo il settore plastica quale area applicativa in cui riteniamo l’integrazione di prodotto sia ancora fondamentale per Gefran”. Un’attenta analisi dei punti di forza dei propri prodotti, e uno studio attento fatto in ogni Paese per identificare applicazioni, concorrenti e strategie da declinare, tenendo conto delle opportunità offerte oggi dai mercati nelle diverse aree geografiche: “Abbiamo scelto di identificare le azioni da prendere anche confrontandoci in alcuni casi con dei concorrenti, e anche qui crediamo il nuovo approccio dei mercati e dei clienti per specializzazione ci aiuterà ad avere dei confronti più realistici con i nostri competitor, che pure sono specializzati”. Servizio e attenzione al cliente “Abbiamo anche identificato nuove modalità di approccio al mercato - continua Franceschetti illustrando la sua visione strategica -, che si discostano dalla linea che abbiamo seguito fino ad oggi, lavorando per realizzare economie di scala, progettare 381 • GIUGNO 2014 21 SCENARI La strategia di crescita del colosso bresciano si poggia anche su una forte spinta all’internazionalizzazione. cosa che Gefran ha finora fatto solo sui sensori, meno sulle altre linee di prodotto”. Decisione che si rifletterà pertanto su un ampliamento delle modalità con cui muoversi sul mercato, individuando alcuni distributori, sia specializzati che non, che consentano all’azienda di realizzare queste nuove economie di scala e maggiori volumi. “Abbiamo capito che specializzarci significa anche lavorare per business, concentrandoci e focalizzandoci per dedicare le nostre risorse a quello che porta più valore aggiunto - continua - : invece di disperdere le nostre energie, le concentreremo, in quanto abbiamo tanto know-how e tanta competenza inespressa da mettere a frutto, focalizzandoci su ciò che tradizionalmente sappiamo far bene”. Questo si riflette anche in una riorganizzazione nelle strutture e nelle modalità di vendita. Per questo Gefran sta definendo delle linee d’azione per individuare le attitudini e le competenze dei venditori rispetto a un prodotto, con l’obiettivo anche di portare al contempo un servizio al cliente, proprio in virtù della maggiore specializzazione. Modello che è già partito lo scorso anno sulla rete vendita in Italia, portando un grande successo, e 22 progettare 381 • GIUGNO 2014 che ora l’azienda andrà a replicare anche sugli altri mercati nel mondo. Oggi Gefran ha 17 strutture in tutto il mondo e tre linee di prodotto, implicando una complessità che si sposa con una flessibilità che si intende mantenere: “Parte della nostra ricchezza della proposta di prodotti è anche dovuta al fatto che da un lato offriamo prodotti standard - spiega Franceschetti -, che ci consentono di fare volumi per proporci con prezzi concorrenziali e al contempo lavorare sulla produttività, rendendo le fabbriche sempre più efficienti. Dall’altro, offriamo prodotti customizzati per dare un valore aggiunto al cliente, che ci vede come un’azienda flessibile in grado di risolvergli problemi specifici, oltre che di fornirgli un’assistenza di livello tramite il nostro customer care. Questa vicinanza al cliente si ottiene proprio specializzando le persone perché, conoscendo i suoi processi e necessità, possano consigliarlo al meglio tra i prodotti che offriamo, ma anche eventualmente sulla possibilità di customizzare. E questo è molto apprezzato dal cliente”. Forte è infatti in Gefran l’attenzione per lo sviluppo tecnico continuo dei prodotti: l’azienda ha tre uffici tecnici in Italia, uno per ciascuna Business Unit, con un numero significativo di addetti che vi lavorano, 40 che progettano tutta la parte Motion, 29 persone ai sensori e 16 in automazione, con numerosi brevetti rilasciati e alcune domande in corso. Alto livello qualitativo “Parlando di potenzialità nascoste, la grande competenza tecnica è proprio una delle ricchezze di quest’azienda dice il nuovo ad - : chi ci conosce dice che il nostro è un prodotto buono e tecnicamente valido, ed è nostra intenzione mantenere alto questo livello di tecnologia, oltre che offrire un elevato livello di servizio adeguato. Per questo è importante mantenere l’innovazione, alimentando e rinnovando continuamente il nostro grande know-how, mantenendo freschezza applicativa e la competenza tecnologica sottostante. In quanto produrre bene non basta”. Solo in automazione lo scorso anno Gefran ha investito il 6,2% del fatturato, con nuovi prodotti di automazione lanciati sul mercato, e in particolare uno pensato specificamente per il mondo delle materie plastiche. Innovazione che ha portato anche al restyling tecnico di alcuni prodotti, un importante investimento sull’inverter raffreddato ad acqua per quanto riguarda il Motion, oltre al rinnovamento della gamma di strumentazione industriale, per offrire migliori performance, un design più accattivante e livelli altissimi di customizzazione, con possibilità di personalizzare il prodotto in toto, dal logo, alla cornice, al display, per offrire uno strumento straordinariamente flessibile, adattissimo al mercato italiano dove la flessibilità è un fattore trainante. In Gefran continuano pertanto gli investimenti a sostegno del nuovo piano, con altri 10 milioni di euro in prospettiva per quest’anno e diverse iniziative: consolidamento dello stabilimento di Provaglio d’Iseo, dove vengono prodotti i sensori, mentre la parte degli azionamenti viene prodotta nella sede di Gerenzano, in provincia di Varese. La recente acquisizione della svizzera Sensormate AG ha invece creato una nuova sinergia produttiva che rientra sia nella specializzazione sia nell’ottica di completare il settore applicativo della plastica, grazie alle celle di carico che includono una parte meccanica e una elettronica di elaborazione del segnale, con possibili applicazioni in diverse posizioni sulle macchine a iniezione, con una tecnologia altamente innovativa che rispecchia la competenza nei sensori di Gefran, acquisizione che ha trovato positive approvazioni da parte dei clienti che hanno già dimostrato interesse per il nuovo prodotto. “Tutta la produzione destinata al mercato europeo continua ad avvenire in Italia - spiega Franceschet- ti - : l’Europa è un mercato che può darci ancora soddisfazioni e in cui pensiamo di avere spazi di crescita per conquistare quote di mercato maggiori, e dove avvieremo un piano di integrazione anche delle nostre consociate con un piano di logistica che vada ad esempio a ottimizzare i magazzini. Intendiamo consolidare in Germania così come in Francia, ma in particolare, puntiamo sicuramente molto sull’Europa dell’Est, Grecia, Polonia, Romania, dove lavoriamo già tramite distributori gestiti dall’Italia e che hanno numeri ancora piccoli che offrono spazi di crescita a tassi sicuramente superiori”. Spinte all’internazionalizzazione Forti spinte agli investimenti anche sul piano dell’internazionalizzazione per Gefran, con la recente apertura di un Representative office in Russia, con personale locale ma gestito dall’Italia per poter seguire direttamente dall’interno questo mercato altrimenti di difficile approccio, e l’apertura della prima filiale in Turchia, per rinforzare la presenza in questo mercato in forte crescita e dal grande potenziale, che offre persone competenti e un’impostazione di pensiero molto vicina a quella tedesca, potendo così garantire servizi di assistenza, manutenzione, integrazione e magazzino per la ricambistica veloce. “A fianco di queste iniziative - dice l’ad - continuiamo ovviamente anche a presidiare i mercati in crescita storici, Cina, India e Brasile, dove oggettivamente però la crescita è oggi più rallentata: infatti potenzieremo il nostro stabilimento di Shanghai, dove abbiamo 200 persone e una produzione di azionamenti da 50 mila pezzi esclusivamente per il mercato locale, con l’obiettivo di cominciare a fabbricare anche là una parte dei componenti per automazione, integrando la produzione per le esigenze locali. Ma rinforzeremo anche la parte industriale brasiliana, dove stiamo ampliando a tre le linee prodotte nel Paese, dai due modelli di componenti per automazione che attualmente vengono costruiti anche là, affinché i volumi che si faranno in Brasile possano essere soddisfatti dalla produzione locale aggirando il problema dei costi doganali di trasporto che il Paese presenta”. Il 2014 sarà pertanto un anno di consolidamento per Gefran, con le iniziative di specializzazione e di riorganizzazione avviate con il nuovo piano industriale, con ancora investimenti in corso che andranno invece a diminuire tra 2015 e 2016: “Questo sarà un anno di grossi cambiamenti per Gefran - conclude l’ad Franceschetti -, e per il 2014 puntiamo all’obiettivo del consolidamento. Al di là del concentrarci sulle nostre competenze e sui prodotti che abbiamo, ci sono diversi fattori esterni cui ci siamo agganciati e che stanno guidando le nostre scelte, come ad esempio il fatto che le normative ambientali dal 2016 richiederanno la dismissione dell’uso del mercurio, il che comporterà che i sensori riempiti al mercurio nel mondo occidentale non potranno più essere impiegati, o ancora il fatto che nel mondo si siano innalzati gli standard di qualità e sicurezza, per cui anche dal mondo asiatico, Cina in testa, crescerà significativamente la richiesta di prodotti di più alta standardizzazione, con esigenze superiori nel controllo dei processi produttivi. Le diverse importanti iniziative varate con il nostro nuovo piano industriale, con il nuovo approccio per specializzazione ma anche puntando a un maggior rigore aziendale, crediamo che ci consentiranno di avere un’azienda più snella ed efficiente, portando quella crescita di fatturato e la marginalità che la nostra azienda merita, dando i migliori risultati a partire dal 2015”. progettare 381 • GIUGNO 2014 23 SCENARI L’innovazione come bussola GIORDANO PROVERBIO Eplan festeggia il suo 30° anniversario con tre nuove filiali in Giappone, Sud Africa e Turchia. Più di quarantamila clienti, oltre centomila installazioni in più di cinquanta Paesi e oltre settecento dipendenti: questi i numeri di un successo per un’azienda nata nel 1984 come un negozio di tre persone Quest’anno Eplan celebra il suo trentesimo anniversario dalla nascita: l’azienda era sorta infatti nel 1984 come un negozio di tre persone. Da allora l’impresa ha fatto tantissima strada e oggi: “Il nostro mercato per le soluzioni CAE è il mondo - afferma Maximilian Brandl, presidente della società, e aggiunge - Eplan è ottimamente posizionata come una realtà globale e vedo grandi opportunità di crescita per noi in tutto il mondo. Siamo leader di mercato per le soluzioni CAE, e già presenti in oltre cinquanta Paesi”. La maggiore espansione nelle strategie aziendali è prevista per i mercati in crescita come Stati Uniti, Cina, India e Giappone. “Investimenti tempestivi nel settore della consulenza hanno assicurato la continua crescita del business e delle soluzioni - dice Brandl - i servizi professionali, tra cui la consulenza di 24 progettare 381 • GIUGNO 2014 processo, l’implementazione e supporto, ora costituiscono una parte consistente dei ricavi di Eplan. Puntiamo a consolidare una sostanziale crescita a doppia cifra nel 2014, e alla creazione di oltre cento posti di lavoro aggiuntivi”. Friedhelm Loh Group, il gruppo di società a cui appartiene Eplan, sta facendo massicci investimenti in software e ingegneria. Cideon, un integratore di sistemi SAP e Autodesk Reseller con circa 500 dipendenti, è entrato nel Gruppo nel settembre del 2013. “Ingegneria meccanica ed elettrica si stanno fondendo nella meccatronica - afferma Friedhelm Loh, proprietario del Gruppo Friedhelm Loh - lo scenario che si prospetta con il concetto di Industry 4.0 richiede molti elementi: dal software alle interfacce attraverso l’automazione dei processi”. Friedhelm Loh ha investito in Eplan nel 1986 (quando era ancora conosciuta come Wiechers & Partner) perché ha intuito molto presto questa opportunità. Oggi Eplan rappresenta un importante differenziatore ed elemento fondamentale della catena del valore all’interno del Gruppo Loh: “I nostri clienti - prosegue Loh - si aspettano potenziali miglioramenti e risparmi da noi, e questo è qualcosa che possiamo ottenere con l’Industry 4.0. In questo contesto, la forte rete di servizi e competenze di Eplan, Cideon, Rittal e Kiesling è una base eccellente per accrescere il valore aggiunto dei nostri clienti”. Processi avanzati Quello che era iniziato nel 1984 sostituendo carta e inchiostro con un PC Da sinistra, Friedhelm Loh, proprietario dell’omonimo Gruppo e Maximilian Brandl, presidente della Eplan. Soluzioni su misura Eplan Software & Service sviluppa soluzioni CAE e consiglia le aziende nell’ottimizzazione dei loro processi di ingegneria. I clienti traggono profitto da una maggiore efficienza nel processo di sviluppo prodotto attraverso procedure standardizzate, sequenze automatiche e flussi di lavoro coerenti. Eplan offre soluzioni su misura per l’implementazione del sistema, l’installazione e l’integrazione agevole nel paesaggio sistema IT/PLM basato su soluzioni di ingegneria standard. Il portafoglio di servizi comprende anche personalizzazione, consulenza e formazione. Lo sviluppo di interfacce individuali e standardizzate per ERP, PDM e PLM assicura la coerenza dei dati nello sviluppo del prodotto. Orientamento al cliente, supporto globale e sviluppo innovativo e la competenza sono fattori di successo. Eplan è una filiale di Rittal Software Systems ed è quindi parte del Friedhelm Loh Group, che impiega oltre 11.500 dipendenti in tutto il mondo con un fatturato di 2,2 miliardi di euro nel 2012. Sette sedi Eplan in Germania e una presenza in oltre 50 Paesi supportano più di 40.000 clienti in tutto il mondo con oltre 100.000 installazioni. ‘Eplan - Efficient Engineering’ - è il motto aziendale a sottolineare la ‘competenza nell’ottimizzazione dei processi, che aiutano i clienti a essere competitivi’. e del software ha continuato a svilupparsi: Eplan era e rimane un punto di riferimento per l’ottimizzazione dei processi di ingegneria. Con Eplan Engineering Center gli esperti di Eplan hanno lanciato una tecnologia definita d’avanguardia: la possibilità di configurare una macchina anziché riprogettarla ogni volta garantendo, riduzione dei tempi, documentazione di qualità e abbattimento degli errori. Con la piattaforma Eplan, gli utilizzatori che producono macchine, impianti, che lavorano nel settore automobilistico e dei trasporti, nella meccanica e nell’automazione e anche nella tecnologia medica o nell’energia, possono beneficiare della maggiore efficienza dei processi di sviluppo prodotto e standardizzare e automatizzare i processi stessi e i continui flussi di lavoro. progettare 381 • GIUGNO 2014 25 SCENARI Bosch Rexroth guarda al futuro LUCA ROSSI Per il presidente di Bosch Rexroth AG, Karl Tragl, i mercati internazionali saranno nuovamente investiti da un rinato dinamismo. Una ventata positiva che dovrebbe anche interessare l’Italia. Dalla Fiera di Hannover il colosso tedesco guarda al futuro con ottimismo grazie anche agli ingenti investimenti in tecnologia, in efficienza energetica, sostenibilità e sicurezza Il presidente di Bosch Rexroth AG, Karl Tragl, prevede nuovo dinamismo sui mercati internazionali, Italia inclusa. Dalla Fiera di Hannover il presidente di Bosch Rexroth AG, Karl Tragl, ha mandato chiari segnali di ottimismo sulle performance attese dall’azienda, dagli investimenti alla leadership tecnologica, così come sulla capacità competitiva a livello mondiale. Bosch Rexroth è stato il pioniere del concetto di Industry 4.0 e continua ad offrire tecnologie d’avanguardia in questo settore, come Open Core Engineering che in futuro rappresenterà una Unique Selling Position per Bosch Rexroth. Tecnologia che nel 2013 è stata insignita dell’ambito premio Hermes Award e già adottata da molte imprese. Ma Bosch Rexroth è già impegnata nell’amplia- 26 progettare 381 • GIUGNO 2014 mento della propria offerta tecnologica operando nell’efficienza energetica, sostenibilità e sicurezza con lo sviluppo delle filosofie Rexroth 4EE e Safety on Board che sono parti integranti di ogni soluzione Rexroth. Partnership e investimenti Alla Fiera di Hannover Karl Tragl ha affermato come “nel 2014 collaboreremo ancora più strettamente con i clienti fin dalla fase di sviluppo di nuovi progetti e ci siamo strutturati per settori offrendo know-how applicativi unici nel loro genere”. Una scelta che sarà sostenuta anche dal potenziamento dell’innovazione. “Investiamo oltre la media del settore nello sviluppo di nuovi prodotti e soluzioni - ha continuato il presidente, sottolineando che l’azienda crescerà in modo armonico -. Siamo determinati e impegnati a ripartire in modo equilibrato il fatturato nei nostri tre rami (Industrial Application, Mobile Applications e Renewable Energies)”. Karl Tragl ha affrontato con un atteggiamento positivo l’evoluzione dei mercati internazionali. “Il 2013 è stato segnato dalla recessione in Europa e da una forte contrazione nel settore delle macchine edili in Cina; per contro, negli Stati Uniti abbiamo registrato una tendenza positiva – ha detto - . Operiamo per conquistare nuove quote di mercato e per crescere oltre la media quando arriverà una ripresa di lungo termine”. E per il 2014 Tragl commenta: “Anche in futuro l’Asia crescerà comunque oltre la media: oltre alla Cina, vediamo rilevantissime potenzialità nei Paesi dell’Asean (Association of Southeast Asian Nations) e, nel lungo termine, anche in India. Negli Stati Uniti vediamo sviluppi più positivi. Dopo anni di fatturati in calo il mercato automotive ha ripreso a crescere: l’industria automobilistica sta quindi investendo fortemente in moderne tecnologie per le proprie macchine. Anche in altri settori il blocco degli investimenti, che negli anni era cresciuto, si sta allentando. Inoltre, grazie ai minori prezzi dell’energia, stiamo assistendo a una reindustrializzazione del Nord America. Tutto considerato, scommettiamo sulla crescita del mercato statunitense”. A livello globale è in aumento la domanda di beni alimentari e di consumo di maggiore qualità, fino alle automobili. Il settore Industrial Application è quindi in fortissima crescita, al di là di eventuali ristagni di breve termine. “Bosch Rexroth è presente in oltre 80 Paesi ed è un affermato fornitore praticamente in ogni settore industriale - ha aggiunto -. Possiamo quindi sfruttare tutte le opportunità di crescita a livello globale”. Focus sull’Italia Anche per l’Italia il presidente di Bosch Rexroth ha un atteggiamento positivo. “Dopo la grave recessione degli anni scorsi, l’Italia si è senz’altro lasciata il peggio alle spalle: già attualmente assistiamo ad una chiara ripresa e, per la prima volta, vediamo nuovamente crescere l’industria - ha annunciato -. L’Italia è caratterizzata da numerosi innovatori e da medie aziende costruttrici di macchine fortemente orientate all’export, proprio come la Germania. In entrambi i Paesi vi sono numerosi ‘Campioni’ che nei loro settori di nicchia rivestono una leadership globale”. Bosch Rexroth collabora strettamente, in numerose partnership di sviluppo, con i costruttori di macchine italiani con soluzioni di automazione su misura. “I costruttori di macchine italiani reagiscono con grande elasticità alle nuove esigenze dei clienti, puntando molto sulle loro nuove concezioni, sull’efficienza energetica e sulla massima flessibilità - ha concluso il presidente -. Proprio in Italia, vediamo come molte funzioni finora svolte dalla meccanica si muovano verso il software. Un orientamento che si concilia con le nostre soluzioni di sistema, fatte di funzionalità preprogrammate e ottimizzate per settori.” progettare 381 • GIUGNO 2014 27 INCHIESTA Cultura d’impresa contro la contraffazione DANIELE PASCUCCI Concorrenza sleale, soluzioni copiate (male), danni patrimoniali e di immagine: la piaga dei comportamenti scorretti attraversa il mondo dell’industria con effetti deleteri. Per respingere l’attacco al Made in Italy occorrono strategie chiare e decise che passano per una maggiore consapevolezza delle imprese, per la capacità di fare sistema e per una efficace politica di comunicazione 28 progettare 381 • GIUGNO 2014 L’importanza della prevenzione Daniela Mainini, presidente ‘Centro studi anticontraffazione’ e re- DANIELA MAININI, presidente ‘Centro studi anticontraffazione’ e responsabile del ‘Desk anticontraffazione’ di Anima: ”Fare sistema, fare rete è fondamentale, un conto è difendere i diritti di uno solo, un conto quelli di un intero comparto. Tutelarsi nel mondo con brevetti è costosissimo (si tenga presente ad esempio che non è prevista alcuna incentivazione fiscale per le società che brevettano). Uno degli sviluppi che vedo in un prossimo futuro riguarderà senz’altro una difesa del Made in Italy basata su iniziative di class-action”. I PROTAGONISTI La contraffazione è un grave fenomeno che colpisce duramente gli assetti produttivi della nostra economia; e lo fa in tutti i settori con particolare virulenza. Naturalmente il settore della meccanica non fa eccezione, data la sua intrinseca ricchezza di idee innovative, soluzioni avanzate e altissimi contenuti tecnologici e, non ultimo, il suo rilevantissimo giro d’affari. Non bisogna poi dimenticare che questo comparto occupa la prima posizione nell’export italiano e tutti gli attacchi che esso subisce si traducono automaticamente in gravi danni al nostro sistema economico (si calcola che in un anno i pezzi contraffatti di cui si riesce ad avere notizia siano circa 3 milioni). E il danno si estende ulteriormente se consideriamo la serie degli avvenimenti concatenati che derivano da una contraffazione. Ecco infatti che abbiamo componenti fasulli e scadenti che vanno a inficiare le prestazioni di una macchina la quale spesso diventa anche meno sicura e meno pulita (con gli inconvenienti che possiamo immaginare); per non parlare del danno di immagine che subisce un costruttore nel vedere il suo marchio accostato a prestazioni non conformi agli standard preposti. Quali sono i temi più scottanti che riguardano questo fenomeno? E come è possibile intervenire per cercare di arginarlo al meglio? Ne abbiamo parlato con esperti e addetti ai lavori per raccogliere in queste pagine una serie di elementi utili e di spunti stimolanti. “In una società globale è impensabile che sia la singola azienda che da sola possa tutelare e difendere le proprie ragioni - afferma ANDREA BARAZZONI, presidente Fiac (Associazione fabbricanti italiani articoli casalinghi) e presidente Comitato anticontraffazione Anima - servirebbe da una parte un sistema di controllo e di repressione degli abusi che funzionasse e dall’altra favorire e agevolare la possibilità di realizzare brevetti e di renderli efficaci a livello internazionale (pratica estremamente costosa)”. “La volontà e la determinazione di singole aziende non bastano di certo - dice UGO PETTINAROLI, presidente AVR (Associazione italiana costruttori valvole e rubinetteria) - i nostri vertici e i nostri ‘past presidents’ di AVR, come Maurizio Brancaleoni e anche il nostro attuale presidente di Anima, Sandro Bonomi, se ne sono occupati in passato e se ne stanno ancora occupando oggi. Sicuramente anche io, come neo presidente AVR intendo dare il mio contributo a favore di questa battaglia, legata anche al ‘Made in’ con azioni efficaci”. sponsabile del ‘Desk anticontraffazione’ di Anima, mette prima di tutto l’accento sulla necessità che l’impresa abbia uno sguardo lucido dei propri beni immateriali. “Un buon manager - dice Mainini - deve avere una visione strategica del proprio ‘intangible’ che è a tutti gli effetti un patrimonio anche economico da tutelare. In certi casi si può anche decidere se tutelarsi o no: può essere inutile e dispendioso brevettare tutto comunque; l’importante è intervenire solo su ciò che costituisce a tutti gli effetti un fattore progettare 381 • GIUGNO 2014 29 INCHIESTA di successo… se creo, se innovo, allora l’azienda vale e devo brevettare. Rispetto al passato sono cambiate molte cose: anni fa la tendenza era a brevettare ogni tanto singole e particolarmente significative idee ma oggi si può brevettare ad esempio anche l’utilizzo nuovo e creativo di ciò che magari è già esistente”. Daniela Mainini sottolinea anche come sia fondamentale cercare di prevenire le contraffazioni, dato che poi, quando il furto del proprio lavoro si è già consumato, il problema da affrontare è molto più grande. A maggior ragione in Italia dove ci sono tantissime PMI con forte connotazione innovativa che hanno un grande patrimonio immateriale, e questo, volendo, è anche un valore che potrebbe essere acquistato magari da grandi aziende. Questo significa che le imprese devono mettere anche un costo a budget per ogni evenienza. E quando le aziende si vedono sottratto un proprio patrimonio devono fare la propria 30 progettare 381 • GIUGNO 2014 parte denunciando senza esitazione ciò che è avvenuto. “Dobbiamo tenere presente - prosegue Mainini - che il Made in Italy è già di per sé un valore, sul mercato un prodotto ha un plus solo per il fatto di essere italiano; e qui apro una parentesi: il Made in Italy non vuol dire solo moda e lusso, abbiamo voluto nel Cnac (Consiglio nazionale anti contraffazione [n.d.r.]) un tavolo apposito per la meccanica proprio perché questo comparto rappresenta una enorme ricchezza ed è la prima voce delle nostre esportazioni. Allora, quando esponiamo in una fiera, quando esportiamo un prodotto, quando andiamo a produrre in un altro Paese (magari in Asia) dobbiamo già sapere che siamo esposti e che la spia rossa è già accesa. Là fuori c’è un mondo globalizzato e c’è un mercato non sempre leale al 100%, in cui si aggirano potenziali ‘copiatori’. Ecco che allora bisogna essere già pronti con tutte le precauzioni possibili: nel caso di produzioni delocalizzate è buona norma avere scelto imprenditori seri con cui collaborare, mettendo in essere contratti cogenti che prevedano penali nei casi critici e avere stretto accordi vincolanti alla segretezza, alla tutela del know-how ecc. Pronti ad agire anche su quel territorio”. Uno sguardo al problema della contraffazione visto da un punto di vista molto originale è quello di Andrea Barazzoni, presidente Fiac (Associazione fabbricanti italiani articoli casalinghi) e presidente Comitato anticontraffazione Anima, il quale dice:”Nel settore degli articoli casalinghi il problema principale è l’introduzione sul mercato di prodotti che non rispettano le regole vigenti sulla qualità dei prodotti stessi, sul contatto con gli alimenti, sull’appartenenza alla lista positiva degli acciai. Questa è una forma di concorrenza sleale subdola e pericolosa perché va a discapito della salute dei consumatori”. Ugo Pettinaroli, presidente AVR (Associazione italiana costruttori valvole e rubinetteria) entra direttamente in argomento con la sola efficace forza della segnalazione di un fatto concreto: “Purtroppo quotidianamente rileviamo la presenza di concorrenti sleali e di nostri prodotti copiati e contraffatti. Nel passato abbiamo già documentato e discusso, a livello di AVR e Anima, un nostro caso di prodotto contraffatto, e, nonostante un nostro brevetto in essere e valido in Europa, negli Stati Uniti d’America e in Cina, non è stato purtroppo possibile, con le sole nostre forze, contrastare l’importazione di prodotti contraffatti: nella fattispecie clonati da concorrenti cinesi che hanno continuato a essere importati in diversi Paesi europei, complice la non obbligatorietà del marchio di origine”. Politiche di contrasto Sicuramente, aldilà delle misure e delle precauzioni che le singole imprese devono prendere, c’è una dimensione collettiva che va tenuta in considerazione. Sentiamo in proposito le osservazioni di Daniela Mainini:”Fare sistema, fare rete è fondamentale, un conto è difendere i diritti di uno solo, un conto quelli di un intero comparto. Tutelarsi nel mondo con brevetti è costosissimo (si tenga presente ad esempio che non è prevista alcuna incentivazione fiscale per le società che brevettano). Uno degli sviluppi che vedo in un prossimo futuro riguarderà senz’altro una difesa del Made in Italy basata su iniziative di class-action. Lo sguardo di Anima su queste problematiche è uno sguardo collettivo e mettere a disposizione di tutti gli asso- ciati un desk anticontraffazione è stata una delle ricadute concrete di questa impostazione. Si sono dotate le aziende di un importante strumento di prevenzione e intervento. Fare gruppo, fare massa critica - prosegue Mainini - significa anche avere più voce in capitolo per intervenire a livello politico, avere più forza per interloquire con le autorità. La politica si deve fare carico di queste esigenze, promuovendo linee guida e interventi coerenti con un progetto di sistema finalizzato al sostegno delle imprese che innovano. Un importante passo delle istituzioni nella giusta direzione è rappresentato secondo me da una realtà come il Consiglio nazionale anticontraffazione che comprende undici ministeri e l’Anci”. Daniela Mainini prosegue il suo ragionamento mettendo in luce che la lotta alla contraffazione è anche un fatto culturale. Bisogna perciò comunicare in maniera intelligente per fare arrivare messaggi efficaci che spieghino che la contraffazione alla lunga non paga: che senso avrebbe avere acquistato per esempio una macchina utensile italiana ad alta tecnologia per poi utilizzarla non al meglio adoperando pezzi di ricambio non originali? “Bisogna dire agli utilizzatori che noi siamo sì rigidi nel rivalerci di fronte a eventuali comportamenti scorretti, ma soprattutto dobbiamo convincerli che se vogliono essere più competitivi, noi, con la nostra alta qualità, siamo disponibili ad aiutarli in un quadro di corretta partnership - argomenta Mainini - e che da una collaborazione sincera hanno tutto da guadagnare”. Anche Andrea Barazzoni sostiene che la strategia di opposizione al fenomeno della contraffazione debba essere essenzialmente improntata a una logica di sistema:”In una società globale è impensabile che sia la singola azienda che da sola possa tutelare e difendere le proprie ragioni. Servirebbe da una parte un sistema di controllo e di repressione degli abusi che funzionasse e dall’altra favorire e agevolare la possibilità di realizzare brevetti e di renderli efficaci a livello internazionale (pratica estremamente costosa). La sensazione è che in Italia si controlli chi produce, rispetta le regole, ha delle procedure e degli atteggiamenti consapevoli e ci si dimentichi invece di quelle realtà che hanno più facilità a eludere le regole, soprattutto in assenza di controlli. Mi riferisco nel caso specifico al controllo sulla merce in entrata, spesso blando e in molte parti d’Italia quasi assente, al controllo a campione sui prodotti presenti sul mercato, al controllo dei materiali impiegati. Sarebbe opportuno che le istituzioni vedessero nelle aziende una creazione di benessere per tutta la nazione e non solo un contribuente da spremere oltre misura”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’opinione di Ugo Pettinaroli:”La volontà e la determinazione di singole aziende non bastano di certo. I nostri vertici e i nostri past presidents di AVR, come Maurizio Brancaleoni e anche il nostro attuale presidente di Anima, Sandro Bonomi, se ne sono occupati in passato e se ne stanno ancora occupando oggi. Sicuramente anche io, come neo presidente AVR intendo dare il mio contributo a favore di questa battaglia, legata anche al ‘Made in’, in tempi e forme da coordinare e decidere a livello del nuovo direttivo AVR”. progettare 381 • GIUGNO 2014 31 EVENTI La potenza fluida riparte da qui GIOVANNI ROSSI TPA Italia ha messo sotto i riflettori la componentistica oleoidraulica, pneumatica, trasmissione di potenza e automazione. I prodotti esposti hanno dimostrato come questo comparto industriale può contribuire a sviluppare macchine e sistemi più efficienti. Gli organizzatori stanno già guardando al futuro con la prossima edizione nel 2016 Si è appena conclusa con buon esito la prima edizione di TPA Italia, la nuova piattaforma fieristica B2B dedicata ai sistemi di azionamento, trasmissione di potenza, fluidotecnica e automazione svoltasi presso Fiera Milano Rho dal 6 al 9 maggio scorso, e già si pensa al prossimo appuntamento. Secondo gli organizzatori, la sensazione positiva che ha permeato le quattro giornate è stata condivisa da protagonisti e visitatori che 32 progettare 381 • GIUGNO 2014 hanno av avuto la possibilità di toccare con mano l’applicazione di un modello più conforme e rispondente alle loro esigenze attuali. Forte di questa esperienza e sulla base del format innovativo e della flessibilità che la caratterizza, TPA Italia rilancia l’appuntamento per il 2016 con la promessa di continuare nel tempo a rafforzare la collaborazione con le aziende e le sinergie con un mercato caratterizzato da una variabilità e dinamicità crescenti. Numeri e percentuali Oltre 7.500 presenze di cui il 26% stranieri da 61 Paesi (prime nazioni di provenienza: Spagna, Federazione Russa, Francia, Germania, Finlandia, Olanda, Israele, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Polonia e Marocco). Una grande partecipazione che ha interessato sia la parte espositiva, rappresentata da 160 espositori in rappresentanza di oltre 200 aziende di 17 Paesi diversi, sia il ricco programma di convegni e workshop che la manifestazione ha proposto. Qui, costruttori di macchine, end user, delegazioni estere provenienti da vari Paesi tra cui Russia, Polonia, Bulgaria, Germania, Francia, Turchia Cina e Taiwan, e rappresentanti della stampa, nazionale e internazionale, hanno trovato un’occasione per aggiornarsi e informarsi sulle più nuove tecnologie e soluzioni d’avanguardia che aiutano a mantenere quel vantaggio competitivo che permette all’Italia di posizionarsi ai primi posti delle classifiche europee e mondiali. Apprezzati anche i momenti di networking e confronto con il mondo della ricerca. Sono sta- te, infatti, molto visitate le tre Solution Hub che hanno offerto a tutti la possibilità di confrontarsi con queste realtà ed esplorare eventuali sbocchi futuri di business. Grande curiosità anche per le dimostrazioni live e i prototipi unici presentati da alcuni dei centri di ricerca tra i più prestigiosi d’Italia. Entusiasmo anche per i convegni, in particolare quello inaugurale dedicato agli azionamenti e quello sul Made in Italy e apertura verso i mercati della Russia, entrambi hanno visto la partecipazione di oltre un centinaio di persone. Questi incontri, come d’altra parte i workshop organizzati dalle aziende, si sono confermati come un costruttivo momento di confronto e riflessione dal quale è emersa una visione concorde nell’affermare che le aziende devono essere pronte a cogliere le sfide che il mercato offre, attente più che mai a sapersi specializzare, innovare, riorganizzare nei loro processi, prestare attenzione al cliente e capire come rispondere ai suoi bisogni. Domanda e offerta s’incontrano “Questa è la prima edizione di un progetto fieristico che non ha precedenti e che, in quanto tale, necessita di tempo per crescere, maturare e consolidarsi. Nonostante ciò abbiamo ottenuto dei risultati molto soddisfacenti. Molte aziende del settore hanno avuto fiducia in TPA Italia credendo nell’iniziativa e sono state ripagate dal successo dell’evento. Anche il favore raccolto dall’iniziativa Match Making con oltre 200 incontri organizzati in anticipo tra visitatori ed espositori, conferma il mio giudizio positivo. Ho, infatti, avuto la netta impressione che tutti apprezzassero e vivessero TPA Italia come un luogo di networking oltre che un’opportunità concreta di incontro tra la domanda e l’offerta di quei sistemi di automazione che stanno assumendo crescente importanza nell’implementazione dei nuovi modelli di business richiesti dal contesto attuale. Sono certo che alla luce di quanto conseguito oggi, nel 2016 questa fiera crescerà estendendo la partecipazione a tutti i protagonisti del comparto”, afferma Andreas Zuege, direttore generale della filiale italiana di Deutsche Messe. “Volevamo ridare a questo comparto un appuntamento fieristico all’altezza della sua importanza e della riconosciuta eccellenza delle aziende italiane che vi operano” afferma l’amministratore delegato di Fiera Milano, Enrico Pazzali. “L’obiettivo è stato raggiunto. Gli operatori hanno dimostrato di apprezzare il nostro sforzo, e questo è un primo motivo di soddisfazione. Ma ce n’è anche un secondo, per noi particolarmente significativo. TPA Italia è il risultato della collaborazione tra Fiera Milano e Deutsche Messe la fiera di Hannover, che vanta con la mostra MDA una leadership mondiale nei sistemi di azionamento e trasmissione di potenza. Noi lavoriamo da anni con Hannover in Cina e in India, ma non avevamo mai esteso questo rapporto ad altri mercati, e in particolare all’Italia. TPA Italia, che è per ora l’unico evento in Europa a entrare nel circuito internazionale di MDA, è anche in questo senso una novità assoluta. E una novità di successo”. “TPA Italia capitalizza l’esperienza passata per aprirsi alle attuali necessità di espositori e visitatori che cercano nuovi stimoli per rispondere alle esigenze del mercato globalizzato che oggi più che mai guarda alle potenzialità dell’oleoidraulica, della pneumatica e della meccatronica, nel processo di innovazione di macchine e impianti per vincere le sfide imposte da crescenti esigenze operative come quella del risparmio energetico e della sostenibilità per citarne solo qualcuna. Sono certo che questa Fiera rappresenti una risposta vincente sia per gli operatori del settore sia per il prestigio del comparto a livello internazionale”, afferma Amadio Bolzani, Presidente Assofluid. progettare 381 • GIUGNO 2014 33 EVENTI Sfide industriali e innovazione FRANCO ASTORE 242 espositori (+12%) e 7.208 visitatori (+18%) sono i numeri dell’ottava edizione di Affidabilità & Tecnologie di Torino. La manifestazione fieristica conferma il ruolo primario dell’innovazione tecnologica quale elemento fondamentale per vincere le sfide industriali Lo scorso aprile si è svolta a Torino l’ottava edizione di Affidabilità & Tecnologie, la manifestazione italiana dedicata alle soluzioni, tecnologie e servizi per l’innovazione competitiva in ambito manifatturiero, diventata un punto di riferimento per i visitatori industriali alla ricerca di soluzioni tecnologiche innovative per diminuire i costi e incrementare produttività e affidabilità. I numeri della manifestazione, secondo gli organizzatori, sono in continua crescita, confermano l’innovazione tecnologica quale elemento fondamentale per vincere le attuali sfide industriali: un segnale estremamente positivo per il futuro del nostro Paese. L’esposizione La parte espositiva pari a 13.000 m2, il 50% in più rispetto all’edizione 2013, che ha occupato il padiglione 3 di Lingotto Fiere, ha presentato diverse novità e oltre 300 casi applicativi, caratterizzati dall’innovatività e dalla capacità di rispondere alle precise esigenze delle aziende manifatturiere. La preziosa e fattiva collaborazione di importanti aziende, Istituzioni, centri ricerca e università ha dato vita a un programma contenutistico di assoluto livello e attualità: 13 convegni specialistici, 24 seminari pratici ed easy speech. È stato piacevole per i visitatori scoprire 34 progettare 381 • GIUGNO 2014 tra i relatori dei convegni i rappresentanti di aziende leader nella propria filiera di appartenenza: come Alenia Aermacchi, che nel suo stabilimento modello di Caselle Torinese lavora il titanio con processi speciali, sino a renderlo super plastico, ovvero con una consistenza simile alla gomma da masticare, per poi gonfiarlo e fargli assumere forme sino a ieri ritenute impossibili con le lavorazioni convenzionali; oppure come Maserati, esempio mondiale di successo, affidabilità e design, o Thales Alenia Space, Main Partner della manifestazione, che ha presentato alcune testimonianze, frutto di ricerche e attività nel settore spaziale, di forte interesse applicativo anche per le aziende operanti in altri settori industriali. “Questa ottava edizione ha rispettato in pieno l’obiettivo prioritario di Affidabilitá & Tecnologie: mettere a disposizione delle aziende informazioni utili, indispensabili per vincere le attuali sfide industriali - ha dichiarato Luciano Malgaroli, general manager di A&T - Oggi il mercato richiede mezzi di trasporto leggeri, più sicuri, performanti e caratterizzati da consumi sempre più bassi, e sistemi produttivi ‘smart’, per contenere al massimo costi e consumi energetici, mettendo sempre in primo piano affidabilità e sicurezza. Una vera rivoluzione è quindi in corso e ciò impone a migliaia di aziende, grandi e piccole, di innovare profondamente i propri sistemi e metodi di progettazione, ricerca e sviluppo, produzione”. La manifestazione offre una risposta concreta a questa esigenza, con 242 espositori che hanno presentato sistemi produttivi avanzati, strumenti di prova e prove a garanzia della sicurezza e affidabilità, tecnologie di simulazione e fabbricazione additiva, materiali e superfici con funzionalità speciali, leghe e giunzioni innovative, tecnologie fotoniche e molto altro ancora. Un’altra iniziativa dell’edizione 2014 di A&T è stato l’International Corner, nel quale 30 compratori stranieri hanno partecipato a serrati incontri B2B con oltre un centinaio di potenziali fornitori italiani, con la regia di Ceipiemonte in collaborazione con ICE, nell’ambito del progetto di filiera InTo Mech. Un caloroso ringraziamento, quindi, a tutti coloro i quali hanno contribuito al successo della manifestazione e, soprattutto, ai visitatori che hanno dimostrato, con la loro partecipazione, la vitalità del nostro settore industriale e la sua volontà di rispondere alle difficoltà di mercato con l’innovazione, l’affidabilità e… il coraggio imprenditoriale”. La prossima edizione di A&T si svolgerà dal 22-23 aprile 2015, sempre a Torino, Lingotto Fiere. Con portata di 7 kg e sbraccio di 1.400 mm, il robot Comau Racer garantisce prestazioni e precisione in una meccanica compatta, dal design evoluto e ricercato, dalle forme studiate nei minimi dettagli. La base è realizzata con un design innovativo e slanciato che assicura la massima stabilità del robot. Il sistema è gestito dal software E-motion. I consumi di racer sono ridotti grazie alla minor potenza installata secondo i principi dell’Energy Management System eComau. Oltre a racer Comau proponeva Smart NJ 60, integrato da Hexagon Metrology, che attraverso un sensore per fotogrammetria WLS400A simulava i controlli dimensionali in linea rilevando, in tempi rapidi, grandi quantità di punti sulla superficie del pezzo in misura. Gimatic ha focalizzato le sue risorse sullo studio di sistemi di presa efficienti e flessibili realizzando un’ampia gamma di prodotti Mechatronics come le pinze parallele a due griffe Mppm, corsa extra Mpxm, corsa lunga Mplm, tre griffe Mptm, basculante Mpbm e radiale Mprm. Il risparmio energetico è reso massimo dal fatto che le pinze non consumano energia mentre le griffe sono ferme poiché il motore è spento e il sistema di riduzione irreversibile in fibra di carbonio garantisce la tenuta pezzo al massimo della forza. Il tutto è integrato in un corpo pinza molto compatto, leggero e resistente come l’acciaio inox di cui sono fatte le griffe a T autocentranti. L’attuatore elettrico con azionamento integrato non necessita di alcuna programmazione. MR-JE sono i servo Mitsubishi Electric costruiti per aumentare la dinamica e la precisione di macchine semplici. Sono disponibili con alimentazione a 200V monofase o trifase nelle taglie da 100 W e 3 kW, integrano algoritmi e funzioni che li rendono potenti e idonei per applicazioni motion control dove sono richieste elevate dinamiche di precisioni. L’azionamento può essere pilotato si a treno di impulsi che con riferimento analogico e gli ingressi sono configurabili sia in modalità sink sia source. La precisione è garantita dalla combinazione dei motori della famiglia HF-KN e HF-SN, che integrano di serie encoder incrementali a 17 bit e degli azionamenti con banda passante pari a 2 kHz. Pressoil ha proposto i sistemi oleoidraulici ad alta efficienza energetica. La tecnologia disponibile oggi sul mercato consente di applicare, agli impianti oleodinamici, sistemi per l’efficienza energetica, riducendo i consumi fino al 40%. La realizzazione di gruppi oleodinamici alimentati da motori sincroni a riluttanza magnetica e convertitori di frequenza è essenzialmente destinata alla applicazione su impianti oleodinamici, con lo scopo di migliorare l’efficienza rispetto alla soluzione tradizionale basata sulla regolazione con valvole. I benefici ottenuti in termini di efficienza montando un motore azionato da un convertitore sono: riduzione del consumo energetico fino al 40% rispetto a una regolazione della portata mediante dispositivi oleodinamici. R+W Italia ha recentemente presentato al mercato la nuova gamma di giunti lamellari in acciaio. La serie LP si pone il traguardo di riuscire a soddisfare le esigenze di trasmissione di coppie elevate, rigidità torsionale, resistenza alle alte temperatura, e durata praticamente illimitata, anche in condizioni di utilizzo estreme. Le soluzioni tecniche adottate, l’utilizzo di sistemi di calcolo FEM e i lunghissimi test effettuati a banco, consentono al giunto di compensare tutti e tre i tipi di disallineamento senza la presenza di gioco angolare. In questo modo il giunto genera bassissime forze di richiamo massimizzando la durata di tutti i componenti della trasmissione. progettare 381 • GIUGNO 2014 35 EXPO VA IN PIAZZA Dopo l’inaugurazione, che ha coinvolto tutto il centro cittadino con la parata di musica e colori delle marching band da San Babila a via Beltrami, la musica dal vivo con Dente, Nanni Svampa, i Selton e Radio Deejay dj set, la degustazione del piatto ‘Risata colorata’ realizzato per l’occasione dagli chef Andrea Berton, Carlo Cracco e Davide Oldani ha aperto al pubblico Expo Gate, il primo padiglione in città situato nel cuore di Milano tra largo Cairoli e il Castello Sforzesco progettato da Alessandro Scandurra. Per un anno e mezzo ospiterà un 36 progettare 381 • GIUGNO 2014 palinsesto multimediale e interdisciplinare di eventi a cura di Caroline Corbetta, che proporrà non solo conferenze, incontri, dibattiti, ma anche laboratori per bambini per mettere in rete le realtà milanesi e italiane moltiplicando le sinergie presenti sul territorio. Questo programma culturale e artistico, che si svolgerà tutti i giorni dalle ore 10 alle 20 con ingresso libero, affiancherà le attività di infopoint su Expo Milano 2015. Fino al 1 giugno il palinsesto è aperto da ‘Cantiere Expo Gate’: tre settimane di work in progress per la progettazione e costruzione pubblica dei suoi contenuti in parallelo con quelli dell’Esposizione Universale del 2015. Inoltre realtà diverse contribuiranno a raccontare l’identità della città da punti di vista complementari: testimonianze dell’attualità di artisti come Piero Manzoni e Bruno Munari, collaborazioni con festival cittadini diffusi come Piano City e Milano Food Week, cronache del presente urbano e globale con magazine specializzati come Wired e Pizza. DOSSIER INDUSTRIA AUTOMOTIVE Foto MSC Software L’auto accelera A febbraio 2014 il mercato italiano dell’auto ha totalizzato 118.328 immatricolazioni, con un rialzo dell’8,6% rispetto a febbraio dello scorso anno (108.963 unità). Nel primo bimestre 2014, i volumi immatricolati si attestano a 236.500 unità, in crescita del 6% rispetto al primo bimestre 2013. Tutto inizia da un buon progetto. ECONOMIA Una certa ripresa c’è RICCARDO BOCCALARI Il mercato italiano dell’auto a febbraio 2014 ha totalizzato 118.328 immatricolazioni, con un aumento dell’8,6% sul febbraio dello scorso anno (108.963 unità). Nel primo bimestre 2014, i volumi immatricolati si attestano a 236.500 unità, in crescita del 6% rispetto al primo bimestre 2013. Apertura d’anno positiva (+5,2%) anche per il mercato europeo che fa ben sperare per un 2014 in ripresa dopo sei anni di continua flessione Stando ai dati più recenti pubblicatii dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (elaborati da Anfia da a cui abbiamo tratto i materiali perr questo articolo), a febbraio 2014 ill mercato italiano dell’auto ha totaliz-zato 118.328 immatricolazioni, con n un rialzo dell’8,6% rispetto a febbra-io dello scorso anno (108.963 unità).. Nel primo bimestre 2014, i volumii immatricolati si attestano a 236.500 0 unità, in crescita del 6% rispetto o al primo bimestre 2013. In base aii dati preliminari delle immatricola-zioni per alimentazione, le vetture e diesel raggiungono una quota dell 55,4% del totale immatricolato nell mese (0,1 punti in più rispetto a gennaio 2014), contro il 54,1% dii un anno fa. Per le vetture a benzina a la quota di febbraio 2014 è pari all 38 progettare 381 • GIUGNO 2014 31,4% (1,1 punti in più rispetto a gennaio 2014), mentre era a 32,6% a febbraio 2013. Le autovetture ad alimentazione alternativa vedono complessivamente calare, rispetto a un anno fa, la propria quota di mercato (da 13,4% a 13,2%). La quota delle vetture a metano passa dal 3,9% al 3,6% del totale immatricolato, le vetture ibride crescono, passando dallo 0,9% all’1,4% di quota, mentre per il GPL la quota si attesta all’8,2% contro l’8,6% di un anno fa. Rispetto a gennaio 2014, la quota del GPL e quella delle vetture ibride rimangono stabili, mentre quella del metano cala (da 5% a 3,6%). In base agli ultimi dati diffusi da Acea (associazione europea dei costruttori di automobili), nel complesso dei Paesi dell’Unione Europea allargata e dell’Efta1, a gennaio scorso le immatricolazioni di auto sono state 967.778 unità, il 5,2% in più rispetto allo stesso mese del 2013. Secondo l’Istat, a gennaio l’indice nazionale dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,2% rispetto al mese precedente e dello 0,7% nei confronti di gennaio 2013 (lo stesso valore registrato a dicembre). A determinare la stabilità dell’inflazione concorre anche un’ulteriore riduzione, su base annua, della flessione dei prezzi dei beni energetici. I prezzi dei carburanti Approfondendo l’analisi di questo comparto, i prezzi dei carburanti mostrano dinamiche diverse. Il prezzo della benzina diminuisce DOSSIER INDUSTRIA AUTOMOTIVE dello 0,2% rispetto al mese precedente e dello 0,9% su base annua (era -0,7% a dicembre). Il prezzo del gasolio segna un calo su base mensile dello 0,4% e una flessione stabile sul valore di dicembre (-2,1%). Per contro, i prezzi degli altri carburanti - a causa del sensibile rialzo del GPL - aumentano in termini congiunturali del 4,5% e mostrano una netta riduzione della flessione su base annua (-1,3%, dal -5,8% registrato nel mese di dicembre). Le marche automobilistiche italiane hanno fatto registrare, in Europa, 60.050 immatricolazioni nel primo mese dell’anno (-1,8%). Performance positive per i marchi Lancia/ Chrysler (+11%) e Jeep (+10%). La Spagna registra 53.436 immatricolazioni a gennaio (+7,6%), quinto mese consecutivo in crescita, nonostante gli effetti di calendario (un giorno lavorativo in meno rispetto a gennaio 2013). Si tratta di un risultato ottenuto soprattutto grazie alle ultime immatricolazioni che hanno beneficiato di piani specifici oltre che di promozioni commerciali realizzate dalle Case e dai concessionari. Il canale dei privati ha accresciuto notevolmente i propri volumi negli ultimi giorni del mese raggiungendo le 31.746 unità immatricolate, con un incremento del 13%. Il comparto delle vetture aziendali, stanti le persistenti difficoltà di accesso ai finanziamenti, dopo i risultati positivi degli ultimi due mesi, riporta nuovamente una flessione a gennaio (-9,5%). Il noleggio, al contrario, risulta in crescita del 35,4% nel mese. L’impulso dato alla domanda dal piano di incentivi consentirà di superare le 800.000 immatricolazioni nel 2014, incoraggiando la ripresa economica del Paese. Mercati vicini In Francia, a gennaio 2014, si registrano 125.454 nuove immatricolazioni, con una variazione positiva dello 0,5% rispetto a gennaio 2013. Le auto diesel rappresentano il 63% del totale immatricolato nel mese (-7% rispetto a gennaio 2013). Secondo l’associazione francese dei costruttori Ccfa, dopo la contrazione del 5,7% riportata nel 2013, il mercato risulterà pressoché stabile nell’anno da poco iniziato. Il mercato dell’usato, già in crescita a dicembre 2013, registra un incre- mento (+1,3%) anche a gennaio, per un totale di 451.000 unità. Il mercato tedesco ha registrato a gennaio 205.996 immatricolazioni, con una crescita del 7,2% rispetto allo stesso mese del 2013. Per il mercato inglese, infine, a gennaio si registra il ventitreesimo segno positivo consecutivo: +7,6%, per un totale di 154.562 nuove immatricolazioni. Il canale dei privati risulta in crescita del 17% nel mese, raggiungendo una quota di mercato del 46,2%, contro il 42,5% di un anno fa. Le vetture ad alimentazione alternativa crescono più dell’intero mercato, riportando un incremento del 25% nel mese e raggiungendo una quota di mercato dell’1,8% (1,6% a gennaio 2013). Mentre le auto ibride benzina-elettrico rappresentavano la quasi totalità delle vetture di questo comparto nel 2008, la successiva maggiore disponibilità di modelli ad alimentazione elettrica pura, plug-in e ibridi diesel-elettrico ha trainato la crescita di questo specifico mercato. La campagna ‘Go Ultra Low’ lanciata dal Governo e dall’industria per promuovere i vantaggi dei veicoli a basse emissioni, darà probabilmente ulteriore impulso alle vendite del comparto. L’Associazione inglese dei Costruttori Smmt dichiara che, dopo un 2013 chiuso in netto rialzo, è incoraggiante aver iniziato il nuovo anno con un’ulteriore significativa crescita. I continui investimenti in innovazione tecnologica, anche in termini di efficienza dei consumi, da parte dei costruttori, costituiscono un fattore chiave nello stimolo della domanda di auto nuove, essendo il risparmio di carburante un parametro di valutazione importante per larga parte degli automobilisti. L’Associazione prevede, infine, una moderata crescita delle immatricolazioni per il 2014. progettare 381 • GIUGNO 2014 39 MATERIALI Ingranaggi efficienti ed affidabili Il polimero Victrex Peek viene usato in sostituzione dei metalli nella maggior parte dei contesti più difficili grazie alla sua eccellente resistenza ai grassi, agli olii e alla contaminazione da particelle e fluidi tipicamente usati nel settore dell’automobile SILVIO BERACI Un numero crescente di aziende automobilistiche stanno utilizzando i materiali tecnologicamente più avanzati allo scopo di sviluppare veicoli più potenti, più piacevoli alla guida nonché accessibili e in grado di soddisfare le ultime normative ambientali. Per i motori convenzionali, molto compatti e a elevata efficienza che rappresentano il fulcro delle richieste dell’industria automobilistica attuale, si richiedono materiali a elevate prestazioni come il polimero Victrex Peek che resiste alle temperature più elevate e alle condizioni di carico superiori che tali motori richiedono. I componenti automobilistici co- 40 progettare 381 • GIUGNO 2014 me ad esempio gli ingranaggi sono le prime aree su cui si è lavorato per la riduzione significativa di peso e il miglioramento delle prestazioni tramite l’adozione di soluzioni come il polimero Victrex Peek in sostituzione dei metalli. Oltre al calo di peso fino al 70%, alla diminuzione del momento di inerzia fino all’80%, delle perdite da frizione e del rumore fino al 50% (3db), il polimero Victrex Peek ha dimostrato di essere una soluzione affidabile ed efficiente per sostituire il metallo negli ingranaggi, offrendo altresì una riduzione complessiva di consumi carburante e una migliore risposta. In altre parole, i sistema nel suo insieme risulta il più efficiente del 9%. p IIl polimero Victrex Peek 450G e lle relative nuove varianti recenttemente introdotte consentono ai progettisti del settore automobilip sstico di ottenere una vasta gamma di vantaggi fra cui: migliore m durata per particolari inseriti in d applicazioni lubrificate, assenza a di rigonfiamento o perdita di forza d determinata dall’assorbimento di d umidità, minori indici di rumore e u vibrazioni, bassa frizione e usura, v migliore resistenza alla corrosiom ne e riduzione della necessità di n llubrificazione anche nel caso dei rrequisiti superiori richiesti dai motori o dagli attuatori. m DOSSIER INDUSTRIA AUTOMOTIVE Nell’insieme, tali vantaggi tecnici offrono degli intervalli maggiori di manutenzione, una migliore durata dei particolari e anche del veicolo nel suo insieme. Successi industriali Nel comparto automobilistico, la Victrex ha lavorato in team con i propri clienti, fra cui alcuni grandi Gruppi industriali, trasformando, dicono i tecnici aziendali, i loro obiettivi in ‘vantaggi tangibili e veri successi’. La società americana Melling Engine Parts ha specificato il polimero Victrex WG per una piccola boccola destinata a una pompa ad acqua. Poiché questo polimero può sopportare carichi elevati anche in presenza di alte temperature, riducendo al contempo le perdite da frizione, i consumi di carburante e l’usura dei componenti, la durata della pompa si è estesa andando così a soddisfare i requisiti di garanzia. Analogamente, il grado Victrex WG101 è stato utilizzato per minimizzare le perdite di frizione nell’ambito di un contesto simile ed estremo, fornendo eccezionale scorrimento a compressione. Inoltre, questo grado - così come in generale i polimeri Victrex Peek - resiste ai fluidi aggressivi presenti nelle automobili e alle alte temperature generate dai sistemi di trasmissione odierni, senza degrado termico apprezzabile a 250 °C per oltre 5.000 ore. Il risultato, secondo quanto affermato dagli utilizzatori, si traduce in una migliore efficienza, affidabilità e durata, nonché superiore vita utile del prodotto. Inoltre, le possibilità di trasformare i polimeri Victrex Peek tramite stampaggio a iniezione consente di diminuire i costi rispetto ai sistemi produttivi multi fase necessari per la produzione di particolari metallici. Tramite le attività di ricerca e sviluppo dedicate a tale settore, la Victrex, dicono in azienda, presidia strategicamente da decadi una posizione importante nell’ambito di una vasta gamma di applicazioni nell’industria automobilistica, disponendo di personale esperto in grado di coprire diversi mercati specifici a livello globale. La competenza tecnica della società comprende la capacità di effettuare test, prototipazione e supporto allo sviluppo applicativo. Al contempo, gli ulteriori investimenti a livello di capacità produttiva ‘garantiranno la certezza delle forniture’. La Victrex fa sapere che continuerà a lavorare a stretto contatto con i propri clienti del settore automobilistico, fin dalla fase progettuale e per tutta quella produttiva nell’ambito dell’intera supply chain. La Victrex Polymer Solutions, con sede a Thornton Cleveleys, GB, attualmente vanta 35 anni di esperienza nell’applicazione dei suoi materiali termoplastici, comprese molte applicazioni significative per la riduzione delle emissioni di CO 2 . Il polimero Victrex Peek viene usato nella maggior parte dei contesti più difficili grazie alla sua eccellente resistenza ai grassi, agli olii e alla contaminazione da particelle e fluidi tipicamente usati nel settore dell’automobile, dimostrando così, dicono i tecnici dell’azienda, di essere un materiale d’elezione per la progettazione e la produzione automobilistica. Adesivi high-tech Protezione e sigillatura per i vostri componenti Visitate il link www.youtube.com/ DELOadhesives Sigillatura di connettori, interruttori e relays rapida polimerizzazione in pochi secondi possibilitá di effettuare il test di tenuta in linea resistente alla saldatura facile processabilitá Adesivi Industriali Telefono 02 progettare 94975123 381· [email protected] • GIUGNO 2014 41 www.DELO.de SOFTWARE Turbo-progetti Attualmente, una parte significativa della progettazione di un turbocompressore si basa su simulazioni con l’appropriato livello di dettagli e precisione. L’implementazione di metodi matematici e di automazione risulta notevolmente facilitata. Il ruolo del software CFD Star-CCM+ JAWOR SEIDEL Per molto tempo, il dimensiona-mento dei motori a combustione e interna è stato il metodo preferito o per ridurre i consumi. Attualmen-te, quasi tutti i motori in tutte le e classi di autovetture sono sovra-limentati, con una riduzione dell numero di cilindri e della cilin-drata. La sovralimentazione si ot-tiene mediante turbocompressorii 42 progettare 381 • GIUGNO 2014 che sfruttano l’energia dei gas di scarico. La turbina trasferisce parte dell’energia, che andrebbe altrimenti perduta al compressore, il quale eroga l’aria di aspirazione ai cilindri a una pressione maggiore. La tecnologia di sovralimentazione mediante turbocompressori fu brevettata 100 anni fa da Alfred Büchi. La longevità di questo metodo dimostra la sua applicabilità in numerose applicazioni. Siamo tuttavia ancora ben lontani dall’avere raggiunto la fine dell’evoluzione e applicazione di quest’invenzione semplice e geniale. Come spesso avviene, la difficoltà si annida nei particolari: la turbomacchina a funzionamento continuo deve armonizzarsi con il funzionamento ciclico del motore a combustione interna, e il turbocompressore deve raggiungere elevati gradi di efficienza e vaste mappe di prestazioni soddisfacendo, nel contempo, le esigenze di elevata durabilità e ridotti costi di produzione. p Considerazioni termodinamiche C N Nell’ambito dell’evoluzione dei tturbocompressori, gli aspetti termodinamici costituiscono tuttora m gli ostacoli maggiori in quanto g lla regolazione di precisione con iil motore a combustione interna è essenziale ai fini dell’efficienzza del consumo del combustibile e delle emissioni. Da un lato, il DOSSIER INDUSTRIA AUTOMOTIVE L’ingegnerizzazione assistita da computer turbocompressore può utilizzare l’energia dei gas di scarico; d’altro canto, deve essere esso stesso alimentato e rappresenta, quindi, un ulteriore componente nel percorso di flusso del motore. Il campo di sollecitazione dell’applicazione è descritto nei tre seguenti esempi di sovralimentazione: piccolo turbocompressore. Il turbocompressore è alimentato dai gas di scarico ad alta temperatura. La risposta della valvola a farfalla è determinata dall’inerzia del sistema - meccanicamente mediante peso e attrito e termicamente mediante le proprietà dei materiali. Un turbocompressore di piccole dimensioni è in grado di trasformare l’energia di scarico disponibile in energia di pressione più rapidamente; questo sistema consente elevate dinamiche del motore. Tuttavia, ciò determina anche gradienti più elevati; in particolare i gradienti di temperatura hanno una notevole influenza sulla sollecitazione dei componenti e quindi sulla durata, nonché sulle emissioni durante la combustione. Oltre alla necessità di un controllo rapido, un turbocompressore di piccole dimensioni deve essere protetto dal fuorigiri in condizioni di elevata erogazione di potenza del motore e una parte del flusso di gas di scarico deve bypassare la turbina. Turbocompressore di grandi dimensioni. I turbocompressori con grandi giranti presentano un’elevata inerzia, per cui il sistema esercita un effetto smorzante che si traduce in gradienti minori. A sua volta questo porta svantaggi nelle dinamiche del motore e conseguentemente un maggiore consumo in condizioni operative altamente transitorie. D’altro canto, i minori gradienti di temperatura determinano migliori prestazioni ed emissioni, fattore vantaggioso in termini di prestazione acustica. Inoltre, l’intero flusso di gas di scarico può essere diretto attraverso la turbina e può essere utilizzato un maggiore potenziale di energia di scarico. Turbocompressore multistadio. I turbocompressori multistadio generalmente comprendono due turbocompressori. La combinazione di un turbocompressore più piccolo con uno più grande sfrutta i vantaggi di entrambe le configurazioni precedenti. Il turbocompressore più piccolo fornisce la dinamica, mentre il turbocompressore più grande utilizza l’energia di scarico anche a elevati livelli di potenza erogata dal motore. Tuttavia, viene richiesto un controllo più complesso di tali sistemi, una minore efficienza complessiva dei turbocompressori (il prodotto dei singoli stadi), costi maggiori e un maggiore ingombro. Oltre ai requisiti suddetti relativi all’uso di un turbocompressore con un motore a combustione interna, i progettisti devono tenere conto di complessi processi fisici che hanno esigenze elevate in termini di termodinamica e dinamica strutturale. La trasmissione di energia con una turbomacchina è sempre transitoria, le pale della girante oscillano, le distanze cambiano sul perimetro a causa della dinamica del rotore e l’ammissione dello scarico alla turbina è a impulsi. Il flusso di calore all’interno del turbocompressore dipende dalla temperatura dell’olio lubrificante e dell’ambiente circostante. Il funzionamento del motore e la situazione di assemblaggio reale con il turbocompressore in varie condizioni di ingresso/uscita del flusso influiscono in maniera fondamentale sul consumo di combustibile e sulle emissioni. È necessaria una notevole esperienza per gestire una simile complessità e per avere buone prospettive di successo occorre applicare processi di progettazione standardizzati e strutturali. Gli ambienti di progettazione assistita da computer sono particolarmente adatti a tale scopo. La crescente capacità di elaborazione e i costi sempre più ridotti dei moderni computer consentono di realizzare una modellazione basata su software sempre più particolareggiata. Attualmente, una parte significativa della progettazione di un turbocompressore si basa su simulazioni con l’appropriato livello di dettagli e precisione. L’implementazione di metodi matematici e di automazione risulta notevolmente facilitata. L’elevata riproducibilità dei risultati del- progettare 381 • GIUGNO 2014 D A 1 2 3 4 43 SOFTWARE Condizioni al contorno per la simulazione CFD. Sviluppo della termodinamica usando l’esempio di un compressore. le simulazioni e la possibilità di confrontare un elevato numero di varianti facilitano la creazione di un processo di progettazione standardizzato. Processo a matrice Atlanting ha messo a punto un processo di progettazione standardizzato implementando un processo a matrice parametrica interdisciplinare (processo PIM). Il processo PIM inizia con modelli parametrici che consentono la variazione e valutazione di differenti geometrie. In aggiunta all’integrazione dei calcoli dei diagrammi delle prestazioni, vengono effettuati tentativi per ridurre ulteriormente il numero di analisi di progettazione necessarie mediante metodi come DoE (progettazione degli esperimenti) e LuT (tabella di consultazione). L’applicazione del processo PIM consente di ridurre significativamente i tempi di sviluppo, in media di circa il 50%. I modelli integrano simultaneamente nu- 44 progettare 381 • GIUGNO 2014 merosi obiettivi commerciali (funzione, durata) e fattori di influenza (produzione, costi). Ciò determina sinergie nel ciclo di progettazione con un elevato grado di maturità del prodotto in una fase iniziale dello sviluppo. Il processo PIM strutturato di Atlanting combina l’esperienza di lunga data nello sviluppo di turbomacchine e di motori a combustione interna con il know-how relativo alla progettazione assistita da computer di prodotti e quindi funge da strumento personalizzato per le attività di progettazione. Automazione del calcolo Le proprietà termodinamiche delle turbomacchine possono essere descritte utilizzando diagrammi caratteristici. Un diagramma del compressore consiste in un determinato numero di linee di velocità, ciascuna delle quali comprende numerosi punti operativi. L’area operativa utilizzabile di uno stadio del compressore è limitata dalle linee di contorno destra e sinistra della mappa del compressore e dalla massima velocità periferica consentita della girante. Il pompaggio descrive uno stallo come il risultato di flussi di massa decrescenti sotto un elevato rapporto di compressione. Ciò causa un riflusso all’interno del compressore fino al ripristino di un flusso di massa stabile diretto in avanti e al nuovo accumulo di pressione. L’esatta posizione della linea di demarcazione destra della mappa del compressore è difficile da definire. Le tolleranze/ varianze delle parti e le condizioni di installazione influiscono sulla posizione della linea di demarcazione destra della mappa del compressore e sull’intero diagramma delle caratteristiche. A causa dell’enorme numero di punti operativi, è necessario automatizzare il calcolo del diagramma delle caratteristiche. Le condizioni al contorno di un approccio che consente un’automazione rapida e stabile. Oltre alle condizioni di pressione al contorno a livello di aspirazione e uscita, un’apertura supplementare è inserita prima dell’uscita del compressore. Assieme a una velocità di rotazione predefinita della girante, il punto operativo DOSSIER INDUSTRIA AUTOMOTIVE del compressore è completamente caratterizzato. Successivamente, l’apertura può essere chiusa progressivamente a partire dalla posizione di completa apertura ed è quindi possibile incrementare la contropressione. In questo modo, è possibile caratterizzare la linea di velocità dalla linea di demarcazione sinistra verso la linea di demarcazione destra della mappa del compressore senza dover modificare le condizioni al contorno (pressione/pressione pressione/ flusso di massa). In particolare, vicino alla linea di contorno destra della mappa del compressore questa procedura si rivela numericamente molto stabile in combinazione con il solutore CFD Star-CCM+. Sono state implementate caratteristiche specifiche che sostituiscono i criteri di rilascio per determinare l’ubicazione della linea di demarcazione destra della mappa del compressore. A differenza dei residui del risolutore numerico, queste caratteristiche sono fortemente correlate al processo fisico di pompaggio e consentono l’acquisizione di informazioni affidabili sulla posizione della linea di demarcazione destra della mappa del compressore e pertanto su quando terminare i calcoli. Sull’altro lato del diagramma delle caratteristiche, i calcoli sono stati eseguiti a livello della linea di demarcazione sinistra della mappa del compressore, con l’apertura completamente aperta iniziante a un livello di compressione di nV = 1. Poiché la determinazione della linea di demarcazione destra della mappa del compressore non è limitata dalle sezioni trasversali e dalle perdite di pressione dell’apparecchiatura del banco di prova, le caratteristiche del compressore sono più evidenti. Inoltre, Star-CCM+ consente il meshing continuo della girante e dell’alloggiamento. Questo metodo robusto e automatizzato accelera l’intero processo e, assieme al calcolo delle caratteristiche, costituisce uno strumento affidabile per l’ulteriore sviluppo degli stadi del compressore. Collaudo e simulazione Oggigiorno, collaudo e simulazione possono essere complementari o alternativi l’uno all’altra. La scelta tra collaudo e simulazione è principalmente determinata da fattori di tempo e costi, per esempio lo sviluppo di adeguati modelli di simulazione e i tempi di calcolo necessari rispetto alla realizzazione e al collaudo di un prototipo. La progettazione dei turbocompressori necessita sempre di un compromesso. Sul banco di prova a caldo sono effettuati test per creare condizioni confrontabili mediante sezioni di moderazione del flusso e sovrastrutture standardizzate al fine di confrontare le caratteristiche di macchine diverse con l’aiuto di diagrammi delle caratteristiche misurati e per verificare i passi nello sviluppo. Nel corso della progettazione, sono utiliz- zate condizioni operative irreali, come punti operativi stazionari invece dell’avviamento transitorio del motore. Tramite il testing, è possibile migliorare i modelli di simulazione e semplificare la simulazione. Sta alle capacità dei tecnici integrare le simulazioni nel processo complessivo di sviluppo con la necessaria profondità del modello e considerare i tempi di calcolo. In linea di massima, le simulazioni CFD sono generalmente eseguite con condizioni al contorno semplificate e standardizzate, proprio come le prove al banco. A parte i fenomeni non costanti come il pompaggio, i progettisti sono sempre più concentrati sul comportamento transitorio dei turbocompressori. Tale comportamento è influenzato significativamente non solo dall’inerzia meccanica ma anche da quella termica dell’intera turbomacchina. Nell’ambito del suo spazio di installazione, il turbocompressore è anche soggetto a differenti condizioni al contorno termiche che influiscono sul flusso termico e sul comportamento della turbomacchina. Inoltre, dettagli specifici dell’applicazione rendono difficili i confronti complicando il processo di sviluppo strutturato. In futuro, i diagrammi delle caratteristiche dei turbocompressori si estenderanno a un maggior numero di dimensioni (per esempio includendo condizioni operative variabili). Atlanting è convinta che la simulazione sia un campo in continua crescita nel processo di progettazione dei turbocompressori. Perché i banchi di prova presentano limiti di spazio e di dimensioni energetiche. J. Seidel, chief executive officer Atlanting. progettare 381 • GIUGNO 2014 45 MECCANICA ROBERTO GAY Cambio marcia Oerlikon Graziano rivela i dettagli della sua innovativa trasmissione ibrida AMT, che offre performance, efficienza, riduzione costi e una cambiata senza strappi, in alternativa al DCT (Dual Clutch Transmission). L’unità ibrida è progettata per veicoli ad alte prestazioni con configurazione transaxle, adatta per applicazioni a trazione anteriore e posteriore Lo specialista delle trasmissioni ad d alte prestazioni, Oerlikon Graziano,, brand del segmento Oerlikon Drive e Systems, ha presentato i dettaglii della sua nuova trasmissione ibri-da AMT (Trasmissione Manuale Automatizzata), sei marce, chiamata OGeco, al simposio internazionale CTI di Berlino. OGeco consentirà maggiori risparmi e sarà più leggera e compatta dei tradizionali DCT, con la garanzia del ‘torque infill’ per una cambiata senza strappi. Alla manifestazione, che attrae oltre 1.700 partecipanti da a ttutto il mondo, Oerlikon Graziano ha illustrato nei dettagli l’innovativa ssoluzione ne comparto automotive. Il concept OGeco è stato progetttato per fornire il riempimento di ccoppia tramite un motore elettrico cambio marcia, fornendo durante il camb d raffinatezza di un DCT, la stessa raf maggiore comfort a basse Il maggior velocità non compromette rapidità di cambiata e la rapid la reattività in caso di re guida grintosa, grazie gui alla all soluzione ibrida di un gruppo motore elettrico a due marce ele combinato ad un layout com AMT. AMT La cambiata in condizioni di guida normali è confortevole e corrisponde confo nforte al normale rendimento di norm rm un DCT, la transizione verso alte prestazioni è resa possibipresta ta le dal riempimento di coppia che riemp pim riduce gli strappi. strapp pp La progettazion progettazione on L’unità ibrida a è progettata per veicon concoli ad alte prestazioni pr gurazione adatta per fi gurazion azione transaxle, tra 46 progettare 381 38 • GIUGNO 2014 DOSSIER INDUSTRIA AUTOMOTIVE applicazioni a trazione anteriore e posteriore, e crediamo che il concept OGeco sia fondamentale per la continua evoluzione delle trasmissioni ad alta performance. Questa tecnologia è in grado di fornire una svolta innovativa all’industria automobilistica, dal momento che i produttori di autoveicoli sono alla continua ricerca di soluzioni che riducano i consumi di carburante e migliorino le emissioni di CO2. L’unità OGeco è stato reso disponibile nei primi mesi del 2014 per i test su un dimostratore ad alte prestazioni dotato di motore anteriore a trazione posteriore. Il veicolo è stato equipaggiato con un prototipo OGeco, un motore elettrico e le unità di controllo Vocis. La trasmissione OGeco verrà montata nell’alloggiamento precedentemente occupato da un DCT a sette marce e ne dimostrerà i vantaggi in termini di ingombro. Peso ridotto, maggiore efficienza e risparmio di carburante sono gli ulteriori benefici che potrà offrire. OGeco è concepito per adattarsi a diverse configurazioni della drivetrain del veicolo e per fornire diverse funzionalità ibride, grazie al motore elettrico da 120 kW e 200 Nm a cui è abbinato. A seconda delle esigenze dell’utilizzatore può infatti essere utilizzato come range extender per veicoli ibridi plug-in, per aumentare l’autonomia e limitare i consumi, in modalità full electric per guida in zone a traffico limitato, come electric boost per aumentare le prestazioni in ogni condizione di guida e infine per migliorare il comfort di guida durante le fasi di cambio marcia. Grazie a un sistema di gestione innovativo e flessibile il motore elettrico può essere collegato direttamente al motore termico e funzionare da generatore per ricaricare il pacco batterie. Investire per competere Oerlikon (Six Oerl) è un gruppo industriale high-tech, specializzato in macchine e impianti. L’Azienda fornisce soluzioni industriali innovative e tecnologie all’avanguardia per il settore tessile, meccanico, sottovuoto, pellicole di rivestimento e nanotecnologie avanzate. Oerlikon, azienda svizzera con una tradizione di più di 100 anni, è una realtà in- ternazionale con oltre 12.700 dipendenti in più di 150 sedi, dislocate in 38 Paesi, le cui vendite nel 2012 hanno raggiunto quota 2,9 miliardi di franchi svizzeri. Sempre nel 2012 l’azienda ha investito 106 milioni di franchi in ricerca e sviluppo, con oltre 1.000 specialisti al lavoro su progetti e servizi per il prossimo futuro. Nella maggior parte dei settori le attività operative si sono attestate al primo o al secondo posto dei mercati globali. Il segmento Drive Systems di Oerlikon, con i propri marchi Oerlikon Graziano e Oerlikon Fairfield, è un fornitore primario a livello internazionale di sistemi di trasmissione completi, ingranaggi e componenti per trasmissioni, con un portfolio di prodotti che spazia dalle trasmissioni per auto ad alte prestazioni alle soluzioni complete per veicoli a quattro ruote motrici e trattori agricoli, nonché riduttori epicicloidali Torque-Hub per macchine industriali e applicazioni off-highway. Le conoscenze e la professionalità di questo Segmento permettono di sviluppare in modo completo un intero programma, dalle fasi concettuali di sviluppo e simulazione fino alla produzione in serie di sistemi di trasmissione meccatronici completi, nonché di singoli componenti e ingranaggi. Grazie a un’esperienza di più di 80 anni nel mercato delle trasmissioni, il Segmento Drive Systems è focalizzato sui mercati automotive, off-highway e applicazioni industriali. L’eccellenza manifatturiera, le capacità ingegneristiche e l’innovazione lo rendono un fornitore di eccellenza di soluzioni ad alta tecnologia in tutti i settori della mobilità. R. Gay, head of automotive design Oerlikon Graziano. progettare 381 • GIUGNO 2014 47 PROTOTIPAZIONE ELENA CASTELLO Creare prototipi con rapidità Fortatech, specialista svizzero di sistemi di cavi, accelera lo sviluppo dei prodotti con Proto Labs. Ne vediamo due esempi: lo sviluppo di uno speciale coprimolla che polarizza un cavo e il supporto a sfera per l’estremità di un cavo di pochi millimetri di diametro Lo specialista svizzero di sistemi di cavi Fortatech è ora in grado di rispondere con rapidità alle richieste da parte dei suoi clienti di prototipi e pezzi di sviluppo realizzati in tempi brevi grazie alla flessibilità dei servizi di Proto Labs. Fortatech ha sede a San Gallo, nella parte nord-orientale della Svizzera, e fa parte del Gruppo Brugg. La sua storia inizia nel 1878 quando viene fondata come fabbrica di cordami. Oggi Fortatech ha circa duemila dipendenti in tutto il mondo e fornisce sistemi di cavi all’industria automobilistica, meccanica, aerospaziale, medica e scientifica. Essere in vantaggio sulla concorrenza significa ovviamente tenersi aggiornati sull’andamento del mercato e una delle tendenze principali osservate negli ultimi anni è stata l’incremento significativo delle richieste di prodotti realizzati in tempi brevi. “Alcuni clienti hanno bisogno di pezzi su misura da ricevere entro 14 giorni dall’ordine - spiega Thomas Englert, direttore generale di Fortatech -. Qui da noi, grazie all’aiuto di Proto Labs, trovano la soluzione”. Con questa affermazione, 48 progettare 381 • GIUGNO 2014 Englert vuole dimostrare che Fortatech, pur essendo in grado di produrre fino a 200.000 unità di alcuni cavi, è molto più di un semplice produttore. “Il nostro punto di forza è la capacità di offrire al cliente servizi di sviluppo e assistenza che fanno leva sull’esperienza acquisita, per progettare la soluzione giusta e, naturalmente, produrre in grandi volumi - afferma -. I clienti pretendono tempi di consegna brevi e un livello di flessibilità estremamente elevato che però non vada a discapito della qualità. Perciò abbiamo bisogno di fornitori in grado di offrire questo livello di eccellenza”, spiega Englert. Sviluppo del coprimolla Un esempio recente riguarda lo sviluppo di uno speciale coprimolla che polarizza un cavo. La molla doveva essere circondata da un paio di semigusci che permettessero al meccanismo di scorrere all’interno del tettuccio di una cabriolet di una nota casa automobilistica sportiva di Zuffenhausen, in Germania. Il cliente aveva bisogno di cento pezzi in tempi brevi. “Ho pensato immediatamente a Proto Labs - ricorda Zarko Andjelkovic, il project manager della divisione ingegneristica di Fortatech -. La difficoltà maggiore era data dal fatto che i pezzi dovevano essere realizzati negli stessi materiali previsti per la produzione. Non era possibile realizzare prototipi rapidi con materiali succedanei poiché questi non hanno alcuna validità in condizioni d’uso reali. Per fortuna Proto Labs ci ha offerto un livello di cooperazione eccellente”. L’idea originaria di Fortatech era quella di collegare due metà di tenuta con un sistema a staffa e nel giro di pochi giorni questo concetto è stato debitamente trasformato in realtà grazie al servizio di stampaggio a iniezione rapida Protomold di Proto Labs. “La risposta di Proto Labs è stata eccellente. Tuttavia durante l’assemblaggio ci siamo resi conto che questo tipo di attacco non soddisfaceva i nostri requisiti - racconta Andjelkovic -. Sempre affidandoci a Protomold, abbiamo portato a termine in men che non si dica una seconda iterazione, fissata con saldatura a ultra- DOSSIER INDUSTRIA AUTOMOTIVE i Thomas Englert, direttore generale di Fortatech, e Zarko Andjelkovic, project manager della divisione ingegneristica di Fortatech. suoni, e questa volta i nostri rigorosi test di laboratorio hanno dato esito positivo. Abbiamo sorpreso il cliente consegnando in tempi record e includendo i risultati dei test e un piano di consegna per i pezzi di produzione”. Englert condivide questo entusiasmo: “Con Proto Labs abbiamo ottenuto fin da subito grandi risultati” afferma. “Abbiamo ricevuto un’analisi gratuita che ci ha aiutati a creare un progetto orientato alla produzione nella resina desiderata. In pochi giorni abbiamo ricevuto i pezzi, di altissima precisione. E i vantaggi riguardano anche il lato economico. Il costo leggermente superiore dei pezzi diventa insignificante di fronte al costo dell’utensileria di uno stampo per la produzione in serie”. Supporto di un cavo I vantaggi del processo Protomold sono evidenti anche in un’altra applicazione di Fortatech: il supporto a sfera per l’estremità di un cavo di pochi millimetri di diametro. “Anche questo serviva per il tettuccio di una cabriolet - racconta Andjelkovic -. Purtroppo non posso dire di più perché il modello uscirà sul mercato soltanto tra due anni. In questo periodo di sviluppo, però, Protomold ci ha permesso di provare diverse soluzioni in plastica. Normalmente il pezzo viene realizzato in metallo, perciò la possibilità di produrlo in plastica, che costa meno, è molto allettante. Inoltre, la plastica elimina i possibili problemi di corrosione dati dal fatto che il cavo si muove sull’area del tettuccio e che l’assemblaggio è esposto agli agenti atmosferici”. Fortatech ha utilizzato anche Firstcut, il servizio di lavorazione rapida con macchine CNC di Proto Labs, ad esempio per un progetto che mette alla prova diversi materiali per componenti. “Abbiamo osservato l’adeguatezza dell’acciaio inossidabile, usato come materiale principale in alternativa a una lega di zinco fine - spiega Englert -. Il pezzo è a forma di L, è lungo pochi millimetri ed è parzialmente cavo. Il materiale in acciaio inossidabile forma l’estremità di un trefolo del cavo ed è sovrastampato in plastica. Considerati i tempi di consegna del progetto, nessuna azienda di lavorazione con macchine CNC sarebbe mai stata in grado di adattare i propri tempi alle nostre esigenze di produzione. Proto Labs, invece, ci ha fornito questi minuscoli pezzi in acciaio inox nel giro di pochissimi giorni, permettendoci di avviare i collaudi. Abbiamo poi capito che l’attacco, pur se resistente alla corrosione, offriva una trazione meno potente rispetto alla variante in zinco fine. L’utilizzo di Firstcut ci ha permesso di dare una risposta rapida e affidabile. Questo tipo di risultato non fa che migliorare ulteriormente la nostra reputazione e la soddisfazione dei clienti”. Le tecnologie uniche di Proto Labs offrono vantaggi decisivi al processo di sviluppo di Fortatech, con vantaggi conseguenti anche per gli utilizzatori finali. “Siamo molto lieti di poter rispondere rapidamente alle richieste dei clienti grazie ai servizi Protomold e Firstcut - conclude Englert -. Proto Labs è diventato un partner affidabile che ci offre velocità e agilità”. progettare 381 • GIUGNO 2014 49 SOFTWARE Tremila con l’energia solare Il team Blue Sky Solar Racing dell’Università di Toronto ha progettato e costruito in soli due anni un veicolo a energia solare per l’edizione 2013 della World Solar Challenge in Australia. Con il contributo della piattaforma 3DExperience di Dassault Systèmes, il mezzo è arrivato ottavo coprendo il percorso da Darwin ad Adelaide a una media di 65 km/h ELENA CASTELLO La World Solar Challenge (WSC) è un evento unico che si svolge ognii due anni dal 1987. La gara parte da a Darwin, sulla costa settentrionale e australiana, e termina dopo 3.021 1 chilometri sulla costa sud ad Ade-laide. I veicoli a energia solare che e partecipano alla corsa sono ‘pro-babilmente le auto elettriche più ù efficienti’ del mondo, come recita a il sito web della manifestazione.. 50 progettare 381 • GIUGNO 2014 Completamente ricoperte da uno strato di fotocellule da astronave spaziale, questi mezzi viaggiano solo nelle ore di luce a velocità medie di 80-90 chilometri orari, coprendo il tracciato in 30-40 ore circa. Il piazzamento finale dipende dalla giusta combinazione fra profilo aerodinamico, compositi leggeri, sistemi fotovoltaici, dinamica del veicolo e altri dettagli: un esercizio di ingegneria tutt’altro che semplice. Nell’estate del 2011, cinquanta studenti del team Blue Sky dell’Università di Toronto, reduce da un quinto posto nel 2007, hanno cominciato a lavorare all’auto solare ‘B-7’ per partecipare all’edizione 2013. In attesa dei regolamenti di gara definitivi, il gruppo si è concentrato inizialmente su aspetti di ricerca e progettazione teorica: alla fine restava poco più di un anno per progettare e costruire l’auto, tenendo conto delle specifiche imposte dall’organizzazione e di due vincoli in particolare: l’uso obbligatorio di quattro ruote e la seduta verticale per il guidatore. “Negli ultimi anni la World Solar Challenge si è orientata verso progetti più pratici e realistici, una sfida molto stimolante - dice Tiffany Hu, chief advancement officer di Blue Sky ma queste regole implicavano nom ttevoli difficoltà per l’aerodinamica e l’abitacolo”. Per soddisfare i requisiti dell’eP dizione 2013, gli studenti si sono d divisi in gruppi di lavoro: aerodinad mica, telaio, rollbar, sospensioni, m iimpianto elettrico e array solari. In questa situazione, il coordinamenq tto del team e la velocità di interazzione erano aspetti fondamentali. Dovevano inoltre essere risolte alD ccune inefficienze già esistenti, come l’impossibilità di testare vir- DOSSIER INDUSTRIA AUTOMOTIVE Il veicolo del team Blue Sky dell’Università di Toronto e alcuni studenti. Le immagini del servizio sono gentilmente concesse da University of Toronto Blue Sky Solar Racing. tualmente il progetto prima della costruzione e l’esigenza di scambiare e validare file fra due CAD differenti. La scelta della piattaforma Aventec, il principale fornitore canadese di tecnologie e servizi in ambito PLM, con sede a Markham, in Ontario, ha consigliato al team Blue Sky di adottare la piattaforma 3DExperience for Academia di Dassault Systèmes, con Catia per la progettazione virtuale, Delmia per la fabbricazione digitale e Simulia per la simulazione realistica, per collaborare in maniera efficiente e visualizzare in anteprima le prestazioni del progetto. “Aventec ci ha mostrato una serie di funzionalità e video di Catia - racconta Paul Park, direttore generale del team - siamo rimasti stupiti per come il software ci avrebbe potuto aiutare in tutti gli aspetti della progettazione.” “Ci ha colpito anche il modo in cui il software modellava la dinamica del veicolo e la flessibilità che derivava dall’utilizzo di diversi spazi di lavoro, i workbench”, aggiunge Ahthavan Sureshkumar, capo ingegnere del team. Con gli strumenti di modellazione 3DExperience, il team Blue Sky ha potuto lavorare con un’unica interfaccia (per la parte meccanica, elettrica e aerodinamica), dal concetto iniziale fino alla produzione. Per usare le parole di Sureshkumar: “Grazie al software abbiamo potuto trovare i punti di equilibrio necessari già nelle fasi iniziali del progetto e individuare la soluzione migliore per produrre gli stampi per la fabbricazione dei compositi”. La Piattaforma 3DExperience è stata determinante anche quando il team ha dovuto affrontare diversi problemi di progettazione critici, soprattutto relativamente al pilota. “Con il manichino virtuale dello strumento human builder di Delmia siamo riusciti ad analizzare l’ergonomia e il comfort per il guidatore in un abitacolo molto stretto - dice Sureshkumar - il software ha persino evidenziato un errore nei nostri calcoli per il campo di visione del pilota, consentendoci di intervenire tempestivamente”. Analisi a elementi finiti Con l’avanzamento del progetto, il team ha poi utilizzato il software Abaqus di Simulia per l’analisi a elementi finiti, che si interfaccia direttamente con Catia consentendo una verifica accurata della solidità del progetto. In precedenza gli studenti si potevano basare solo su calcoli rudimentali per analizzare le prestazioni del modello in condizioni reali. “Con Simulia abbiamo potuto analizzare carichi e sollecitazioni in modo da ottimizzare il peso dell’involucro e del telaio senza comprometterne la resistenza”, conferma Sureshkumar. Grazie a questi calcoli il team ha migliorato la rigidità del veicolo, assicurando al tempo stesso la massima leggerezza. Simulia ha inoltre evidenziato alcuni dettagli che normalmente sarebbero passati inosservati. L’analisi FEA, ad esempio, ha mostrato che alcune paratie erano soggette a un’insta- progettare 381 • GIUGNO 2014 51 SOFTWARE Il ‘B-7’ è stato realizzato anche con il contributo della piattaforma 3DExperience di Dassault Systèmes. bilità a carico di punta superiore al previsto, consentendo ai progettisti di Blue Sky di modificare il progetto rinforzando queste aree critiche. La B-7 ha concluso la gara in 45 ore e 38 minuti a una velocità media di 65,7 chilometri orari, piazzandosi in ottava posizione (seconda fra i concorrenti nordamericani), centrando l’obiettivo di entrare nei primi dieci. 52 progettare 381 • GIUGNO 2014 “La gara è stata il culmine di un incredibile viaggio tecnologico di due anni - dice Sureshkumar - è stata la prima auto per la quale abbiamo utilizzato diversi strumenti della piattaforma 3DExperience di Dassault Systèmes, che ha favorito la collaborazione e migliorato notevolmente il flusso di lavoro”. “La suite di strumenti ci ha aiutato moltissimo - conclude Park - con Catia abbiamo potuto gestire in maniera integrata tutti gli impianti del veicolo e avere la flessibilità necessaria per disegnare un aerobody molto sofisticato. Simulia ha evidenziato potenziali rischi nelle primissime fasi del processo e ci ha aiutato a evitare il sovradimensionamento del progetto”. www.giovettiadv.com www.cpmbearings.com qualità SERVIZIO Italy 20834 Nova Milanese (MB) Via Brodolini, 26 Tel. +39 0362 363411 [email protected] FLESSIBILITÁ COMPETITIVITÁ MADE IN ITALY CPM • Progettare RMO_QUALITA.indd 1 16/01/14 16:43 MECCANICA Soluzioni per sterzo e sospensioni La robustezza non è un concetto nuovo, ma SKF ha un FRANCO ASTORE approccio più ampio in merito, spiega Andrea Griseri, manager di Car Steering and Suspension Unit dell’azienda svedese. Sotto i riflettori i vantaggi per gli utilizzatori 54 progettare 381 • GIUGNO 2014 La robustezza è un concetto famigliare al settore automobilistico, in realtà a tutti i settori dell’ingegneria, con i progettisti alla continua ricerca di componenti sempre più resistenti. Il concetto di robustezza della SKF, tuttavia, va oltre. Noi immaginiamo il rapporto tra noi e i nostri clienti come un ‘ponte ideale’, che offre robustezza nel senso che noi arricchiamo e sosteniamo le relazioni a lungo termine con i nostri partner, supportati da solidi pilastri di conoscenza ed esperienza che definiscono il nostro modo di lavorare, i processi interni e gli atteggiamenti delle nostre persone. Tali pilastri sono quelli che guidano le nostre vite professionali e il modo in cui ci avviciniamo al business. Come funziona in pratica questo vasto approccio alla robustezza? “Forse - ha esordito Griseri - questo si spiega meglio se osserviamo il modo in cui abbiamo di recente impiegato le nostre forze per la creazione di valore aggiunto in termini di robustezza e affidabilità delle nostre soluzioni per l’area sospensione e sterzo”. E ha continuato: “Come primo obiettivo abbiamo messo a punto prodotti avanzati ad alte prestazioni per far fronte alle richieste più stringenti del bu- DOSSIER INDUSTRIA AUTOMOTIVE Da sinistra a destra. Cuscinetto SKF della serie Robust per sospensioni MacPherson. Cuscinetto per modulo elettrico di sterzo per sistemi EPS. Cuscinetto angolare per la colonna dello sterzo. siness in continuo cambiamento, al panorama sociale e tecnologico, prodotti che assicurano robustezza in termini di garanzia di una soluzione duratura che può soddisfare una serie di esigenze”. Un altro obiettivo di SKF è stato quello di garantire che tutta l’esperienza fosse mirata a puntare sulla robustezza nelle soluzioni che sono state realizzate. Sono state valutate ed esaminate le esigenze degli utenti. L’azienda si è quindi concentrata sul significato più tradizionale e famigliare del termine robustezza nell’ambiente ingegneristico, che consisteva nella riduzione della sensibilità all’influenza di componenti esterni in nuove soluzioni di sterzo e sospensioni rendendole ‘a prova di guasto’. “Come risultato - ha proseguito Griseri - abbiamo rinnovato completamente la nostra offerta esistente per fornire soluzioni robuste che rispondessero alle esigenti richieste dei clienti. Per esempio: avevamo bisogno di maggiore capacità di tenuta, ma del minor attrito possibile; avevamo l’esigenza di prevedere l’attrito in condizioni mai considerate prima; dovevamo offrire un cuscinetto silenzioso, qualunque fosse l’applicazione. Gli esempi se- guenti mostrano in che modo abbiamo soddisfatto queste esigenze in applicazioni specifiche”. Soluzioni d’avanguardia Ogni anno i costruttori di automobili presentano sistemi di aiuto alla guida sempre più basati sull’elettronica, dalla risposta dell’acceleratore controllata elettronicamente all’hardware di controllo dei pedoni con applicazione di frenata autonoma. Sono stati tuttavia compiuti relativamente pochi passi innovativi verso una nuova generazione di sistemi di sospensione e di sterzo. Nella messa a punto del cuscinetto della serie Robust per sospensioni MacPherson, l’obiettivo principale è stato quello di aumentare la capacità di tenuta della soluzione per far fronte agli ambienti più difficili in cui fango e inquinamento contribuiscono pesantemente al deterioramento della prestazione. Un’altra esigenza è stata quella di diminuire la coppia d’attrito per offrire uno sterzo più veloce e fluido. Ciò è stato ottenuto grazie alla soluzione SKF, che garantisce una riduzione della coppia d’attrito del 20%, e soddisfa in tal modo i cicli di test sull’inquinamento degli utilizzatori maggiormente esigenti. Questa soluzione brevettata è disponibile sul mercato e ha un forte potenziale per offrire un beneficio a un numero crescente di utenti man mano che la gamma si amplia. Un’altra soluzione è il cuscinetto della serie Robust per modulo elettrico di sterzo per sistemi EPS è stato realizzato per gestire il comportamento dell’attrito del cuscinetto in condizioni quasi statiche. Tali condizioni si verificano quando il guidatore regola la traiettoria del veicolo in una corsa rettilinea o in un’ampia svolta radiale. Questa è stata un’importante esigenza da soddisfare dal punto di vista dei fornitori di cuscinetti, poiché le condizioni quasi statiche sono frequenti. La sfida della SKF è consistita nel fatto che le possibilità a disposizione per prevedere il comportamento dell’attrito del cuscinetto in tali condizioni sono estremamente limitate. Tuttavia è stato fatto un ampio uso di simulazioni numeriche grazie alle quali i progettisti sono stati in grado di definire la geometria dei componenti per ridurre l’attrito in condizioni operative del 30%. Segnaliamo infine il cuscinetto angolare per la colonna dello sterzo. L’obiettivo principale per il mercato automobilistico consiste nella ridu- progettare 381 • GIUGNO 2014 55 MECCANICA Un solo prodotto da 1 a 65 536 impulsi. EIL580P flessibilità inarrivabile grazie alla risoluzione e impulso di zero completamente programmabile ed etichetta elettronica. zione della distanza tra uomo e automobile e nella creazione di un legame più diretto, completamente integrato e sicuro tra le intenzioni del guidatore e la reattività del veicolo. In termini di architettura di sospensioni e sterzo, l’attenzione si focalizza sulla riduzione del divario tra il feeling del guidatore e la reattività precisa e semplice dell’auto. Analogamente, poiché il piantone dello sterzo è il sistema più vicino al guidatore e ai passeggeri, è anche il punto in cui dobbiamo avere a bordo i componenti più silenziosi. Grazie ad un’altra soluzione brevettata della SKF è possibile offrire un cuscinetto silenzioso per la colonna dello sterzo, capace di ridurre del 20% il livello attuale di emissioni acustiche. Le soluzioni di cuscinetti tecnologicamente all’avanguardia per applicazioni di sospensioni e sterzo forniscono un importante contributo per la progettazione di automobili, unendo aspetti di sicurezza e permettendo al guidatore di concentrarsi pienamente sulla guida e garantendo il massimo controllo dell’auto per un’impostazione di guida ad alte prestazioni, anche su auto standard da strada. Uno sguardo al futuro Ideale per costruttori, distributori e manutentori: l’alta risoluzione dei nostri encoder li rende adattabili ad ogni appliczione – riduzione dei costi di inventario, dei tempi di consegna e fermi macchina. Per maggiori informazioni circa OptoPulse EIL580P visita www.baumer.com/optopulse “SKF - ha sottolineato Griseri - continua a raccogliere e a contrastare le sfide che il settore automobilistico si trova a dover affrontare, aumentando l’offerta dei propri prodotti per essere il partner di sviluppo preferito per i nostri clienti. Il mercato automobilistico è difficile ed esigente, ma abbiamo la conoscenza e l’esperienza per cogliere tali opportunità e per esplorare ulteriormente le sinergie tra sterzo e sospensioni”. “Le nostre competenze chiave che riguardano la gestione dell’attrito e la riduzione del rumore - ha concluso il manager - rimarranno il focus della nostra innovazione in questo ambito applicativo, ma vogliamo mettere in pratica tale esperienza realizzando nel contempo soluzioni che tengano in considerazione il maggior livello di complessità ed interconnessione di sistemi che si trovano nelle applicazioni dello sterzo e delle sospensioni. La realizzazione di queste soluzioni complete rappresenta il miglior modo per mettere a frutto il concetto di robustezza delle nostre soluzioni tecniche a valore aggiunto per sterzo e sospensioni”. La realizzazione di queste soluzioni complete rappresenta il miglior modo per mettere a frutto il concetto di robustezza delle soluzioni tecniche a valore aggiunto SKF, per sterzo e sospensioni. AUTOMAZIONE Un algoritmo per i robot ALBERTO MARZETTA E FABRIZIO ROMANELLI Grazie all’algoritmo eMotion, le nuove traiettorie dei robot Comau diventano veloci, accurate, sinergiche. Nel corso del tempo tutti i robot della gamma Comau saranno gestiti attraverso eMotion. Il tempo ciclo con questo algoritmo viene così ridotto fino al 30% rispetto al movimento standard eMotion, prima di essere un algoritmo per la generazione delle traiettorie dei robot Comau, è la modalità progettuale e di intendere innovazione, tecnologia e ricerca applicata all’automazione e alla robotica che si vive in azienda. eMotion esisteva già senza che una sola riga di codice fosse scritta. Viveva nel gruppo di persone, tecnici, professionisti, ingegneri meccanici, elettronici, informatici che 58 progettare 381 • GIUGNO 2014 Comau ha radunato in un team apposito affinché, con sinergia e proattività, venisse ideato e realizzato l’algoritmo definitivo per la gestione dei movimenti dei robot. Un algoritmo che dei robot tiene in considerazione le esigenze meccaniche, elettroniche ed informatiche. eMotion, oggi, è nativo in ogni nuova macchina targata Comau. Ad esempio Racer, l’ultimo robot progettato e realiz- zato, già pluripremiato a livello europeo, è gestito con il nuovo algoritrmo ed è già applicato nell’ambito dell’asservimento di macchine utensili. Nel corso del tempo, ovviamente, tutti i robot saranno gestiti attraverso eMotion. Concentrato di prestazioni Le prestazioni dei robot Comau sono davvero al top grazie al nuovo algo- eMotion, prestazioni a 360 gradi in tutte le aree di un robot Figura 2 - Il tempo ciclo con eMotion è ridotto fino al 30% rispetto al movimento standard ritmo. Ma esattamente questo come incide sulle prestazioni dei robot? Su quali variabili fa sentire la propria presenza? Scopriamolo insieme: velocità, meccanica al massimo e scalabilità I robot Comau sono diventati più veloci. In particolare nei singoli movimenti (move) giunti e cartesiani, il robot consente un risparmio di tempo considerevole sul ciclo: dal 10% al 20% per un ciclo di lavoro giunti e dal 15% al 30% per un ciclo di lavoro con movimenti cartesiani. In termini produttivi significa aumentare resa, efficienza e produttività in termini davvero esponenziali. Le traiettorie generate tramite eMotion, proprio perché pensate partendo dalle esigenze e dalle caratteristiche meccaniche ed elettroniche della macchina, consentono di sfruttare al massimo la tecnologia installata. I robot, ad esempio, hanno minori vibrazioni sulla meccanica: in partenza e in arresto i jerk - le variazioni di accelerazione, in italiano detti ‘strappo’ -, sono limitati perché i profili stessi di accelerazioni sono smooth. Il robot accelera costantemente, è performante, ma ogni movimento avviene tenendo in considerazione anche le altre proprie caratteristiche meccaniche, impedendo, ad esempio, che un eccessiva velocità in partenza o un eccessivo ritardo nel rallentamento pregiudichino l’accuratezza e/o la ripetibilità dell’azione del robot in un determinato punto assegnato in traiettoria. Il pieno controllo di ogni asse del robot, di ogni movimento, di ogni jerk presenta notevoli vantaggi: si preservano le meccaniche, i giunti e i riduttori che, nel tempo, sono meno sollecitati (la vita uitle del robot cresce); i processi lineari sono più precisi: accuratezza nel movimento e ripetibilità nel giungere al punto della traiettoria sono assicurati; maggior accuratezza e ripetibilità corrispondono a prodotti e processi di qualità costante nel tempo. Il controllo dei movimenti e dei jerk consentito da eMotion è spinto fino al punto da garantire il controllo, in maniera completamente autonoma e per ogni asse, di velocità e precisione. Grazie ad un apposito cruscotto, l’utente può decidere autonomanente di cambiare i parametri pre impostati e dare al robot maggior velocità, a discapito dell’accuratezza, o maggior accuratezza, a discapito della velocità. Basta ruotare una manopola digitale, proprio come potrebbe accadere con un vero rubinetto. La personalizzazione dello stile di produzione è un’apertura molto importante nell’automazione robotizzata proprio perché consente di far funzionare la macchina in base al processo, al layout di fabbrica preesistente, alle operazioni da far svolgere durante il ciclo. È il robot che risponde a un bisogno e non la fabbrica che si adatta al robot. È il robot che risponde a delle specifiche esigenze: per alcune di queste, in base al tipo di processo in corso, si potrà privilegiare la velocità ad esempio nell’operazione di cambio utensile al termine di un ciclo o in una fase di press to press automation - in altre l’accuratezza - ad esempio in una fase di glueing (incollaggio) o sealing (impermeabilizzazione). Come è stato possibile Per arrivare a questo grado di performance si è tenuta in considerazione in maniera sinergica, come ricordato, la natura del robot stesso, una macchina composta da parti diverse (meccanica, elettronica, software), ma che operano all’unisono. Solo tenendo in considerazione l’intera dinamica del robot durante progettare 381 • GIUGNO 2014 59 AUTOMAZIONE La pagina principale del nuovo terminale di programmazione TP5 e la pagina di controllo del motion su terminale TP5. i movimenti, la sua postura - quando rannicchiato o quando lo sbraccio è completo, ad esempio - e le sue esigenze complessive si è potuto pensare ad un algoritmo che soddisfacesse le esigenze intrinseche della macchina e, soprattutto, delle operazioni che questa deve svolgere. Alcuni esempi concreti Il movimento in fly, ovvero tra un punto e l’altro della traiettoria, senza sostare in un punto specifico - definibile altrimenti come movimento di passaggio al volo su un punto - è stato completamente riscritto e reso più efficiente rispetto al passato in termini di percorso della traiettoria svolto e in termini di velocità. Ciò significa assicurare un percorso sempre più preciso per tutte le lavorazioni continue (spalmatura, incollaggio, saldatura ad arco, impermeabilizzazione) e un percorso più rapido per il passaggio da un punto all’altro identificato. È un dato di fatto che la velocità di movimento per raggiungere il successivo punto di lavoro garantisce la riduzione del tempo ciclo, e il contestuale aumento di resa, efficienza e produttività. Così come è un dato di fatto che la traiettoria precisa in una lavorazione continua garantisca la qualità del prodotto realizzato e la conseguente diminuzione di eventuali scarti o rilavorazioni. Per ottenere tutto questo, infine, non si è rinunciato alla facilità di utilizzo. La progettazione di eMotion, 60 progettare 381 • GIUGNO 2014 infatti, non ha risparmiato in facilità di utilizzo per l’utente. Tutte le traiettorie e i controlli, inclusi i movimenti fly, sono più facili da programmare e da gestire. Altro esempio concreto è nel controllo della coppia e delle vibrazioni. eMotion controlla le coppie motore durante tutti i movimenti su tutti gli assi e tutti i motori, gestendo e aumentando la reattività e velocizzando i movimenti. L’algoritmo garantisce sempre il rispetto della coppia massima di ogni motore, affinchè il controllo sia costante e le vibrazioni ridotte al minimo. Novità e futuro Dai lato operatore/utente è diventato molto più semplice programmare un robot Comau attraverso eMotion. Il linguaggio è più semplice, in particolare per il movimento fly, e il numero di variabili da tenere in considerazione si è ridotto. Inoltre anche la comprensione degli errori e delle eccezioni sui cicli produttivi, e la loro correzione o impostazione, è decisamente più snella e facile da gestire. Le semplificazioni introdotte incidono sia sui tempi di avviamento di una cella robotizzata, sia sui tempi di formazione e apprendimento da parte degli operatori. La maggior semplicità, il tratto user - friendly del nuovo algoritmo spicca anche dal nuovo teach pendant, il terminale di programmazione dei robot Comau, il nuovo TP5. Al di là della com- pleta revisione in termini di design ed ergonomia, sul nuovo monitor touch screen un’interfaccia simile a quella di un tablet consente una gestione facile e immediata del robot. D’altronde semplificare lo strato di programmazione del movimento, come avvenuto con eMotion, rende più semplice l’integrazione con un’interfaccia touch user - friendly . eMotion rappresenta davvero il frutto dell’investimento in innovazione, ricerca e sviluppo da parte di Comau. Un punto di arrivo, ma sicuramente anche un punto di partenza. Quali sono, giunti a questo punto, le direttrici di sviluppo? In Comau hanno pochi dubbi: i robot del futuro saranno come gli smartphone di oggi: con più sensori - di forza, di visione, tattili ecc. - più aperti/open - quindi con l’opportunità di integrare applicazioni specifiche, magari sviluppate da un System Integrator e vendute in un apposito store oppure con l’opportunità di sviluppare parti di programmazione autonomamente - più intelligenti - capaci di interagire davvero con l’uomo - più facili e intuitivi da realizzare e, cosa non da poco, capaci di sfruttare molti più assi di movimento. La nuova release di eMotion, in corso di realizzazione, la pensa proprio così. A. Marzetta è Pr & content curator. F. Romanelli è software engineering Henkel_A4_ADV_Machinery.pdf 1 21/05/14 10:58 AUTOMAZIONE Soluzioni per il packaging FEDERICA CASTELLANI Nel tecno tour organizzato da Crit Research, Festo ha presentato, presso la propria sede di Assago, due applicazioni realizzate nel settore del packaging: una case history basata sui sistemi con assi paralleli ad alta velocità e una pinza adattiva in grado di manipolare oggetti di forme e dimensioni differenti Festo opera nel settore del packaging attraverso due divisioni: la prima si occupa del packaging primario, legato alla produzione del bene, la seconda dell’end-line packaging (a sua volta suddiviso in secondario e terziario), che va dal momento in cui il prodotto non può più essere contaminato fino al wrapping finale. Questa distinzione si rende necessaria perché l’azienda ritiene che tra il packaging primario, secondario e terziario, le aree di competenza siano differenti e necessitino di personale preparato in maniera specifica. Nel primario molto spesso è necessario considerare l’engineering design di prodotti che siano AF Approved, invece nella parte di handling - packaging secondario molto più spesso è necessario lavorare con handling avanzati, o comunque ad alta velocità, e soluzioni front-end specificamente create per questa fase. All’interno dell’end line packaging - le cui applicazioni tipiche sono etichettatrici, cartoon erecting, case packer, film packer, palettizzatori, wrappatrici - due sono i pilastri fondamentali: gli 62 progettare 381 • GIUGNO 2014 Dove nasce l’innovazione All’interno della sede di Assago Festo ha realizzato, circa un anno fa, un Application center sviluppato con l’intento di mettere a disposizione dei clienti un laboratorio in cui testare le proprie applicazioni. In molti settori industriali, tra cui quello del packaging, in continua competizione internazionale e con elevato livello tecnologico, il timeto-market e la certezza di realizzazione delle proprie applicazioni in tempi sempre più brevi è vitale; il tempo disponibile per passare dalla fase di design a quella di test in macchina è infatti sempre più compresso e diventa quindi sempre più importante testare in tempo reale applicazioni complesse e con poco dispendio di risorse. La struttura attualmente installata nel laboratorio permette la realizzazione di simulazioni attraverso un portale cartesiano a tre assi, un robot antropomorfo, un delta robot, e un sistema T-gantry. All’interno dell’Application center è possibile vedere anche la sinergia concretizzata con Kuka che consente di realizzare test su un’ampia tipologia di robot e con diversi tipi di cinematiche. handling avanzati e il front-end di prodotti standard. Ciascuna applicazione illustrata farà riferimento a uno dei rispettivi segmenti. Un tipico esempio di collaborazione con l’R&D Festo è quello nel quale l’utilizzatore (in questo caso la tedesca Widmann) aveva la necessità di effettuare delle prove, presso l’Application center Festo, di una parte di macchina per poterla integrarla poi nell’insieme. Widmann è un azienda tedesca specializzata nella produzione di materiale per il packaging mediante saldatura ultrasonica. L’impresa ha un’elevata produzione di macchine personalizzate e molto spesso ha la necessità di un veloce time-to-market. La collaborazione con Festo è nata dal bisogno di sviluppare la macchi- na BM180, che carica compact-disc all’interno di un blister a sua volta sigillato dal sonotrodo a ultrasuoni, per la presentazione presso una fiera. La BM180 nasce da un concetto modulare: nella versione base le operazioni sono manuali, mentre nelle versioni più avanzate, in cui il T gantry viene utilizzato come modulo accessorio, la macchina può avere un’alimentazione e scarico semimanuale o essere completamente automatizzata. Il manipolatore, infatti, può essere montato sia nella parte di carico, sia nella parte di scarico, sia in entrambe le parti della macchina. Il cliente voleva verificare che il tempo ciclo del sistema Festo di carico e scarico non inficiasse il tempo ciclo della macchina di 35 cicli/min con una produzione di due blister alla volta e quindi il carico di ciascun blister progettare 381 • GIUGNO 2014 63 AUTOMAZIONE doveva essere fatto in 0,8 s. Obiettivo pienamente raggiunto grazie agli accorgimenti tecnici che contraddistinguono questo manipolatore. Alcuni sistemi d’automazione Il T gantry Exct è un manipolatore pick&place ad alta velocità che permette di ottenere una migliore risposta dinamica e un minore spazio di installazione rispetto a qualsiasi altro tipo di gantry cartesiano. È dotato di due assi a cinghia dentata in configurazione gantry YZ e di un’unica cinghia dentata che aziona l’asse Z per il movimento orizzontale, verticale e per il posizionamento. Le maggiori prestazioni sono ottenute tramite l’utilizzo in sinergia dei due motori che lavorano sulla stessa cinghia quando si effettuano dei movimenti solo orizzontali o solo verticali, raddoppiando la coppia rispetto a un manipolatore tradizionale. I motori fissi riducono, inoltre, le masse in movimento aumentando le accelerazioni del sistema. Il prototipo realizzato è stato in grado di movimentare un peso di 3 kg con accelerazioni di 50 m/s2, velocità di 5 64 progettare 381 • GIUGNO 2014 m/s e precisione di ±0,1 mm. Inoltre, sono stati realizzati test su cicli standard di movimentazione, salita di 50 mm e traslazione orizzontale di 200, 400 e 800 mm, con masse diverse. Con un peso di 0,1 kg sono state effettuate 94 prese/min sul ciclo più corto. Entro la fine del 2014, l’azienda ha intenzione di realizzare una gamma di tre taglie, con corse orizzontali fino a 2.000 mm e transazione in verticale fino a 800 mm. La taglia più grande avrà la capacità di lavorare con masse fino a 10 kg mantenendo prestazioni di pick rate di almeno 60 prese/min. Controllori Al fine di garantire le prestazioni e l’accuratezza richiesta dell’hand effector, la movimentazione è regolata da un controllore robotico. Per il T gantry sono disponibili due tipi. Il primo si chiama Cmxr ed è in grado di fare interpolazioni su sei piani di libertà, mentre il CPX-CEC è più simile a un PLC e permette di fare interpolazione su due gradi di libertà, che sono effettivamente quelli necessari al T gantry, e ha il vantaggio di poter essere montato sulla piattaforma standard CPX che Festo vende insieme alle sue unità di valvole. Il Cmxr è disponibile in due versioni: la versione base Cmxr-C1, che si occupa solo di fare movimentazione robotica e interpolazione, e la versione più avanzata, Cmxr-C2, che ha le medesime caratteristiche del C1 per quanto riguarda la movimentazione robotica, ma ha al suo interno anche un PLC, programmato in ambiente CoDeSys e permette di andare a realizzare funzioni più complesse, quali ad esempio l’inseguimento di oggetti in movimento. L’evoluzione e l’innovazione del Front End di Festo in questo ambito applicativo è rappresentato dalla pinza adattiva, in grado di manipolare oggetti di forme e dimensioni differenti. La pinza, front-end del Festo Bionic Handling Assistant, è stata peraltro vincitrice nel 2010 del premio tedesco per l’innovazione, il Zukunft Preise. Come nasce la pinza adattiva La pinza adattativa nasce dal concetto Fin Ray che fu scoperto osservando il modo in cui le pinne dei pesci reagiscono alle forze laterali. Queste, infatti, Festo sta realizzando degli stampi a iniezione per creare prodotti più longevi (in laboratorio sono stati raggiunti 8 milioni di cicli), che non rilascino polimero, con una superficie liscia, di più facile pulizia e con un miglioramento della resistenza a fatica. Progetti nell’alimentare e meccanico non si piegano alle sollecitazioni tangenziali ma reagiscono incurvandosi invece nella direzione stessa della forza applicata. Ogni Fin-Ray è composto da due montanti collegati alle loro estremità formando un triangolo acuto. I due fianchi flessibili sono connessi da nervature che consentono il movimento elastico del sistema. Inizialmente applicata su robot sviluppati dal laboratorio di bionica Festo, il Fin Ray trova successivamente sviluppo come dito di presa nella pinza adattiva. Questo tipo di presa si rivela essere particolarmente idonea per pezzi di forme tonde, oggetti fragili, deformabili. La presa avviene perché il pezzo a contatto con l’oggetto da prendere ha una sua naturale azione di chiusura che è poi quella che esercita la presa sul pezzo. Attualmente sono disponibili due tipi di dita: le prime, di colore bianco, sono realizzate con prototipazione rapida mediante stratificazione laser; il materiale impiegato è una poliammide (PA), approvato FDA (Food and Drug Administration). Le seconde, di colore marrone, sono ottenute da una lastra di poliuretano (PUR) e sono tagliate all’acqua. I due tipi di dita hanno caratteristiche differenti. Le prime hanno una maggiore flessibilità, poiché si riescono a raggiungere spessori più sottili, e grazie alla conformazione geometrica sono molto più resistenti alle sollecitazioni torsionali rispetto a quelle in poliuretano. Tuttavia il materiale si deforma, tende a rilassarsi, adattandosi con maggiore difficoltà al pezzo. La superficie è porosa, pertanto tende a sporcarsi. Inoltre, data anche la tecnologia di realizzazione, rilasciano particolato. Le dita in PU riescono a deformarsi un po’ meglio rispetto alle altre, hanno un grip migliore e maggiore resistenza alla fatica. Sono più facili da pulire perché la superficie è liscia e, variando il materiale base, è possibile modularne anche l’elasticità. I pezzi non sono però particolarmente precisi, essendo la realizzazione quella del taglio all’acqua. Le superfici coinvolte dal taglio sono leggermente rugose: in questo caso si potrebbero avere problemi di deposito di sporcizia. Inoltre, non è ottenibile quel grado di libertà nella creazione delle forme che si ha con la prototipazione laser. I progetti pilota che Festo ha avuto modo di sviluppare sono stati contrassegnati con tre semafori: rosso qualora il dito adattivo non dia alcun valore aggiunto e quindi tutto sommato è meglio desistere e procedere con altre tecniche di presa di tipo meccanico piuttosto che pneumatico; giallo quando la strada potrebbe essere tutto sommato buona però bisogna ancora lavorarci, sebbene comunque la presa potrebbe essere realizzata con altre tecnologie, pneumatica e meccanica; verde: il dito di presa risulta essere la soluzione ottimale. Semaforo rosso per i biscotti: la punta del dito di presa adattivo in poliammide tende a deformarsi e il dito stesso a rilasciare particolato. Semaforo giallo per il pacchetto di biscotti o per una salsiccia insaccata: sono entrambi oggetti tondi, deformabili, l’eventuale perdita di particolato del dito di presa non coinvolge direttamente il cibo. Sempre semaforo giallo per l’impiego nell’industria meccanica e in particolar modo con elementi a fascio tubiero, che sono anch’essi oggetti tondi, e in più sono fragili e scalfibili. Ancora semaforo giallo per una lampadina ovale, a patto che la presa vada a superare la metà del bulbo; le dita di presa vanno ad aderire perfettamente alla sagoma della lampadina. Semaforo verde nell’ambito dell’industria agricola per la presa di alcuni tipi di frutti, la presa di mazzi di tulipani e quella di asparagi prima della sbucciatura. Infine, ottimi risultati sono stati raggiunti dai tecnici di Festo Italia con il rotolo di pasta della pizza arrotolata con la carta da forno. progettare 381 • GIUGNO 2014 65 COMPONENTI Cuscinetti a rulli per il legno FRANCO ASTORE I cuscinetti a rulli orientabili Timken raggiungono una durata elevata nei processi di taglio del legname più impegnativi per la produzione di pellet I cuscinetti orientabili a rulli Timken, installati presso un’azienda europea di lavorazione del legno specializzata nel settore che ricicla la segatura e i trucioli in pellet da combustione ecosostenibili, hanno raggiunto una durata di vita elevata. “I cuscinetti orientabili a rulli hanno sostanzialmente ridotto i nostri costi operativi e aumentato la nostra produttività. Ora le nostre linee di lavorazione del legno possono essere operad ttive più a lungo senza interruzioni” - ha affermato Bruno Simon, n rresponsabile della produzione di pellet presso Industrie du d Bois Vielsalm una tra le prime B aziende di lavorazione del lea gname in Europa. Per valorizzare g al massimo il suo legname, IBV a cconverte i sottoprodotti in pellet a base di legno che immette sul mercato e in parte utilizza per m alimentare i propri stabilimenti a di produzione. d 66 progettare 381 • GIUGNO 2014 Due aziende ad alta tecnologia Il Gruppo belga Industrie du Bois Vielsalm (IBV) gestisce sei linee di taglio e pellettatura con una capacità complessiva di lavorazione giornaliera di 6.000 m3 di legno tenero. IBV è tra le aziende specializzate nella lavorazione del legname nella regione del Benelux, nonché uno dei 20 produttori principali in Europa. In aggiunta alle linee di lavorazione del legname e alla produzione di pellet, IBV gestisce un impianto di cogenerazione da biomassa (calore ed energia). Insieme, i tre stabilimenti del gruppo generano un fatturato annuale di circa 100 milioni di euro. The Timken Company è specializzata nella tecnologia industriale e applica le sue conoscenze nei settori della metallurgia, della gestione dell’attrito e della trasmissione di potenza per migliorare l’affidabilità e l’efficienza dei macchinari in tutto il mondo. L’azienda progetta, produce e commercializza componenti meccanici e acciai ad alte prestazioni. I suoi cuscinetti, le barre e i tubi in acciaio progettati, nonché le trasmissioni, le scatole ingranaggi, le catene e i prodotti e i servizi correlati, supportano diversi mercati in tutto il mondo. L’azienda ha un fatturato pari a 5 miliardi di dollari nel 2012 e circa 20.000 dipendenti operanti in trenta Paesi. Cuscinetti messi a dura prova Il processo di produzione prevede la riduzione in polvere dei residui di legno per dare loro una consistenza simile a un impasto. Il materiale così ottenuto viene spinto da due rulli a frizione attraverso dei fori in un tamburo perforato; in questo modo viene creato il pellet combustibile. Sottoposti a notevoli sollecitazioni, impatti e vibrazioni, i cuscinetti di altri produttori utilizzati in origine da IBV sulle proprie presse per pellet, hanno richiesto la sostituzione dopo ogni 500 ore di funzionamento. Ciò ha comportato tempi di inattività frequenti e costosi. IBV ha contattato il suo fornitore, per individuare una soluzione in grado di assicurare una maggiore durata. Il fornitore ha predisposto l’analisi, da parte dei tecnici Timken, dell’intero sistema di produzione. I tecnici hanno risolto il problema definendo i cuscinetti orientabili a rulli a due file, che hanno portato la durata operativa a circa 2.500 ore, cinque volte la durata originaria. I cuscinetti orientabili a rulli Timken funzionano a temperature del 5-8% più basse rispetto ad altri cuscinetti, il che contribuisce a prolungare la vita operativa dei cuscinetti stessi. Oggi, IBV continua a utilizzare i cuscinetti Timken per i rulli di quattro presse per pellet che producono circa 150.000 t di pellet ogni anno. progettare 381 • GIUGNO 2014 67 MECCANICA Rinnovato il riduttore, sotto il segno dell’efficienza GIAMPAOLO GIACOMOZZI L’azienda bolognese ha rinnovato la propria gamma di riduttori della serie SRS. Innovazioni tecniche e qualitative per le nuove progettazioni di Varvel che opera a livello internazionale alle soglie del sessantesimo anniversario dalla fondazione Da sempre i riduttori a vite senza fine di interasse 50 mm sono uno dei punti di forza di Varvel, PMI di Crespellano (BO), dal 1955 specializzata nella progettazione, realizzazione e commercializzazione di motoriduttori, riduttori e variatori. In ottica di renderli maggiormente competitivi, Varvel ha quindi deciso di riprogettarli dando quale input di progetto 68 progettare 381 • GIUGNO 2014 l’ulteriore aumento della qualità, peraltro già riconosciuta, del prodotto ovviamente mantenendo costante il costo di produzione dello stesso. Si è pertanto realizzato un nuovo stampo del riduttore SRS050 con l’idea progettuale di rendere uno dei due coperchi laterali del riduttore, riportati nella precedente versione, integrale con la carcassa, assimilando così il riduttore SRS alla stessa configurazione già consolidata per il riduttore SRT. Questo aspetto è fondamentale per questa tipologia di riduttori in quanto il coperchio laterale è denominato ‘pendolare’ proprio per il caratteristico tipo di fissaggio al telaio della macchina dell’utilizzatore. Il fatto di aver reso tale lato del riduttore monolitico con la carcassa ha portato grandi benefici nella rigidità torsionale della carcassa del riduttore e conseguentemente nel fissaggio all’applicazione dell’utente. Nuova progettazione A tal fine sono stati portati da 4 ad 8 i fori filettati laterali presenti sul coperchio, dando la possibilità al cliente di fissare il riduttore in posizioni ruotate di 45° (e non di 90° come in precedenza) oppure di utilizzare un maggior numero di viti per il fissaggio (da 4 a 8), sempre a beneficio della rigidità di fissaggio del riduttore al telaio della macchina. Tali considerazioni valgono ovviamente anche per tutti gli accessori che devono essere riportati mediante collegamento con viteria sul lato della carcassa: la possibilità di montaggio in posizioni ruotate di 45° permette così nuove configurazioni. È inoltre ovvio che con tale nuova geometria sono state completamente eliminate le possibilità di trafilamento di lubrificante tra la carcassa e il coperchio laterale del riduttore, essendo i due componenti monolitici e non più separati. Ovviamente, sempre per uniformità di gamma, tali modifiche sono state riportate anche sul riduttore ‘cubico’ SRT050, in modo che i clienti possano scegliere una o l’altra versione avendo sempre le medesime possibilità di fissaggio. In tale caso il riduttore era già con il coperchio laterale monolitico, per cui è stato sufficiente modificare lo stampo realizzando le ulteriori quattro borchie di contenimento dei fori di fissaggio laterali. Ovviamente l’opera di riprogettazione non si è arrestata solamente a un lato del prodotto, ma è stato interamente rivisto anche l’altro lato, quello che per esigenze di montaggio ovviamente non può essere monolitico ma riportato. In questa ottica l’azienda ha deciso di rinforzare tale lato raddoppiando la viteria di fissaggio del coperchio laterale alla carcassa, ossia incrementando il numero delle viti di fissaggio da 4 a 8, mantenendo la stessa tipologia di filetto di vite e di profondità utile di filettatura. Come già anticipato per l’altro lato del riduttore, questo aspetto è fondamentale per il caratteristico tipo di fissaggio al telaio della macchina del cliente. Aver raddoppiato le viti di fissaggio del coperchio riportato alla carcassa del riduttore ha portato grandi benefici nella rigidità torsionale del riduttore e conseguente- mente nel fissaggio all’applicazione del cliente. Anche in tale caso valgono tutte le considerazioni sulla possibilità di fissare il riduttore in posizioni ruotate di 45° (e non di 90° come in precedenza) oppure di utilizzare un maggior numero di viti per il fissaggio (da 4 a 8), sempre a beneficio della rigidità di fissaggio del riduttore al telaio della macchina; queste considerazioni valgono ovviamente anche per tutti gli accessori che devono essere riportati mediante collegamento con viteria sul lato della carcassa. Attenzione all’ambiente Al fine di ridurre drasticamente la possibilità di trafilamento di lubrificante tra la carcassa e il coperchio laterale del riduttore è stata inoltre adottata, al posto del precedente sigillante liquido, una nuova guarnizione solida laminata in grafite che, unita alla grande uniformità della pressione esercitata sulla stessa dovuta alla superficie del coperchio laterale e alle otto viti filettate, permette di garantire totale ermeticità. G. Giacomozzi – direttore ricerca e sviluppo, Varvel. progettare 381 • GIUGNO 2014 69 AUTOMAZIONE Ideazione rapida e flussi semplificati MATTHIAS OSTERN Soluzioni di azionamento integrate, application software e un nuovo concetto operativo, sono queste le idee forza sulle quali Lenze ha sviluppato una serie di soluzioni in grado di rendere gli impianti di movimentazione orizzontale più efficienti ed economici. Il ruolo della progettazione ergonomica Le soluzioni di azionamento tradizionali in impianti di movimentazione orizzontale sono spesso sovradimensionate e quindi utilizzano troppa energia. In questo caso lo specialista di motion centric automation analizza attentamente tutti i tipi di applicazione necessari e valuta quali siano le soluzioni migliori. Il risultato può essere un insieme di pacchetti di azionamento decentrati realizzati su misura per adattarsi con precisione a ogni funzione. Grazie alle impostazioni di velocità liberamente regolabili, il numero di varianti può 70 progettare 381 • GIUGNO 2014 essere ridotto fino al 70% e di conseguenza non è più necessaria la gestione delle varianti in termini di tempo e la diminuzione dei requisiti di stoccaggio riduce i costi in modo significativo. A questo proposito, Lenze, fra le sue soluzioni, presen- ta Fast: moduli software standard che consentono ai costruttori di macchine di creare in maniera semplice un software di controllo modulare altamente affidabile. Lenze lancia anche il suo nuovo concetto operativo per la visualizzazione del processo multitouch e user friendly. Lo stato dell’arte nella tecnologia hardware, il software innovativo e la progettazione ergonomica rendono semplice il funzionamento e il controllo delle macchine. Le soluzioni di azionamento decentrate e integrate di Lenze sono state appositamente progettate per soddisfare le esigenze di movimentazione orizzontale dei materiali. La combinazione di Lenze Smart Motor con il riduttore g500 combina la semplicità di un motore CA con i benefici di un controllo dell’azionamento elettronico. L’elettronica e il software sono integrati nel drive e si collegano con i componenti meccanici per creare un tutto armonico. Il vantaggio è che la velocità del motore viene trasformata in modo intelligente e preciso in coppia. Per evitare sovradimensionamenti, la coppia di spunto è molto più alta. I costruttori di macchine e i gestori di impianti possono in questo modo beneficiare di un concetto operativo semplice, di un basso consumo di energia e della conseguente riduzione dei costi di gestione, oltre a un ridotto bisogno di varianti. Flessibilità, tempistiche, costi La flessibilità, un time to market più breve e la necessità di mantenere i tempi di progettazione e i costi sotto controllo sono fattori cruciali per il successo nel mondo dell’ingegneria oggi. Con Lenze Fast i programmatori si trovano nella condizione di generare fino all’80% del software di macchina in modo rapido e affidabile grazie a moduli macchina standard. Tramite l’utilizzo e il riutilizzo di moduli tecnologici e di funzione pronti e testati si possono ridurre contemporaneamente i costi, diminuire gli errori e guadagnare tempo prezioso per la realizzazione, il test e la messa in funzione di caratteristiche della macchina grazie a cui l’ingegnere meccanico crea vantaggi importanti per i suoi clienti. Come risultato della crescente indi- vidualizzazione dei prodotti, anche le richieste sul processo di produzione sono in crescita. I cicli per la creazione di macchine sono sempre più brevi e le richieste degli operatori di macchina in tutto il mondo sempre più esigenti. L’unica risposta giusta a questa situazione è rendere le macchine più semplici possibile da utilizzare. La risposta di Lenze, dicono i tecnici aziendali, è il suo nuovo concetto operativo per la visualizzazione del processo; supportando i costruttori di macchine concentrandosi sul sistema operativo ergonomico che risulta familiare grazie a smartphone e tablet. Il pacchetto include un hardware moderno e un software di visualizzazione con soluzioni preconfigurate per una visualizzazione complessa ed ergonomica. progettare 381 • GIUGNO 2014 71 NEWS Rulliere agili e modulari Elesa presenta una nuova linea di rulliere modulari per piani di scorrimento o contenimento, come piani di carico e scarico nella costruzione di macchine, sistemi di stoccaggio e prelievo o macchine per imballaggio. Gli elementi di scorrimento sono disponibili a rulli (RLT-U) in tecnopolimero nero a base poliammidica per elevata capacità di carico, o poliuretano termoplastico grigio, anti-traccia e resistente agli urti per movimentare prodotti delicati, e a sfere (RLT-S) in tecnopolimero a base acetalica bianco, ideali per movimentazione omnidirezionale. La sezione del profilo in alluminio anodizzato facilita l’assemblaggio a incastro, la sostituzione e lo smontaggio dei componenti, senza viti o altri sistemi di fissaggio, e i materiali scelti per rulli e sfere riducono gli attriti favorendo scorrevolezza e silenziosità, senza richiedere lubrificazione. Il profilo portante ha elevata resistenza alla flessione sotto carico, per installazione anche in non completo appoggio senza altri elementi portanti, e una gamma di accessori componibili in tecnopolimero a base poliammidica migliora ulteriormente posizionamento, funzionalità e sicurezza. Matlab e Simulink, release 2014a MathWorks annuncia la disponibilità della release 2014a (R2014a) delle proprie famiglie di prodotti Matlab e Simulink, che oltre a contenere le nuove release delle due soluzioni comprende aggiornamenti e correzioni di bug per altri 81 prodotti. La nuova release è già disponibile e include il supporto hardware per Raspberry Pi e webcam in Matlab, e il supporto integrato per i dispositivi Lego Mindstorms EV3, Arduino Due e Samsung Galaxy Android in Simulink. Ulteriori informazioni, con anche l’elenco dettagliato di tutte le principali novità che arricchiscono le famiglie di prodotti Matlab e Simulink, sono disponibili al sito http://www. mathworks.com/products/new_products/latest_ features.html. 72 progettare 381 • GIUGNO 2014 Più realismo in simulazione CD-adapco presenta la release v9.02 del software Star-CCM+, che incrementa il realismo nei tool di simulazione aumentando velocità e scalabilità dei solutori, rendendo più accurati e veloci i processi di sviluppo grazie a stream di dati ottimizzati, migliorando la produttività dei clienti. Le simulazioni del Computational Fluid Dynamics consentono ora modalità di visualizzazione di grandezze scalari, come temperatura, pressione, intensità di turbolenza, direttamente all’interno del campo di flusso, con una nuova funzionalità di volume rendering senza ricorso a superfici (sezioni artificiali del modello o iso-superfici), procedimento che diventa difficoltoso all’aumentare della complessità dei modelli. La nuova v9.02 amplia inoltre i campi di applicazione dell’adjoint solver, che consente in fase di analisi progettuale di capire mediante una singola simulazione come variazioni di geometria e flusso influenzino le performance del prodotto. Migliorata anche l’accuratezza nella simulazione multifase da impatto di particelle di acqua su aerei e veicoli, che impiega un modello più leggero per valutarne il comportamento sulle superfici da modellare. Test per grandi cuscinetti NKE ha introdotto un nuovo banco di prova radiale-assiale RAX380 per cuscinetti volventi con diametro esterno massimo di 380 mm, nella sede centrale di Steyr, Austria, dove produce componenti per cuscinetti con diametro tra 200 e 800 mm. Il nuovo banco di prova consente di verificare cuscinetti di grandi dimensioni in condizioni mutevoli con carichi, velocità, lubrificazione e temperature sempre differenti, verificandone le proprietà di funzionamento, usura e attrito, oltre che per testare l’insorgere di rumori, sia per cuscinetti standard sia personalizzati. È inoltre possibile ottenere informazioni sulla densità dei cuscinetti lubrificati con grasso, e sulla durata di utilizzo in condizioni complesse. Oltre al nuovo banco prova, la sede di Steyr impiega anche un banco RAX160 per diametri esterni fino a 160 mm. “Calcoliamo le proprietà di funzionamento di ogni cuscinetto prima del controllo - spiega Thomas Langer, direttore prove tecniche e sviluppo in NKE - ma solo con la prova è possibile verificare l’esattezza dei calcoli preventivi, mentre ad esempio le vibrazioni, che non possono essere calcolate, possono solo essere misurate”. Display anti-rottura in auto Azionamenti in nastri trasportatori Schott e Delo hanno sviluppato un vetro infrangibile per display automotive sicuri, schermi di navigazione e intrattenimento sempre più ampi nelle auto, comunemente realizzati in vetro per offrire una superficie di qualità pari a quella di smartphone e tablet. Per evitare la rottura da impatto con rischio di ferite da taglio ai passeggeri, Schott e Delo hanno combinato una cover Xensation in vetro float alluminosilicato ad alta resistenza con uno speciale adesivo Delo, che unisce il display e la cover riempiendo lo spazio d’aria tra cover e LCD presente negli schermi standard. I test condotti con criteri internazionali ECE R21 hanno mostrato come, a differenza di un display standard che viene completamente distrutto nell’urto, con esplosione di schegge di vetro, la speciale soluzione incollata resta intatta, con danni solo a carico dei cristalli liquidi all’interno. L’adesivo è inoltre molto flessibile e completamente trasparente, secca in pochi secondi alla luce, adattandosi ai cicli produttivi brevi del settore, supera i test termici, di umidità e ingiallimento da UV, riduce i disturbi da riflesso e aumenta il contrasto delle immagini. Gli azionamenti per nastri trasportatori di Nord Drivesystems sono soluzioni complete dall’elevata efficienza, che combinano riduttori compatti ad assi ortogonali a due stadi con motori a risparmio energetico, oltre a un completo programma di elettronica per consentire di configurarli per una selezione molto ampia di requisiti funzionali, impiegati in numerosi magazzini a grande altezza e nell’intralogistica in generale. Gli inverter di frequenza per montaggio su motori coprono prestazioni fino a a, co F.lli Giacomello, due livelli in uno La serie Rapid Level è da sempre il marchio inconfondibile della F.lli Giacomello, apprezzata in tutto il mondo per la sua flessibilità, sicurezza e semplicità d’uso. Da questa serie nel corso degli anni sono nati l’RL/A, un prodotto studiato per resistere ai liquidi più aggressivi e l’RL/T, il livellostato per alte temperature a 1 o 2 punti di controllo, completamente in Aisi 316. Oggi l’azienda ha deciso di fondere le caratteristiche migliori di questi due prodotti per creare un prodotto nuovo e ottimizzato, l’RL/AT. Il Rapid Level serie AT può essere impiegato in tutte le situazioni dove è necessario avere parti a contatto con il liquido totalmente in Aisi 316. Si possono controllare fino a 2 punti di controllo distinti tra loro. Quando il galleggiante sale o scende, il magnete sito nella parte alta dell’asta va ad attivare o disattivare nel corpo 1 o 2 contatti Reed, avendo così la possibilità di inviare a distanza un segnale elettrico che potrà pilotare qualsiasi dispositivo ad esso collegato. Rispetto alle serie precedenti, la serie AT presenta alcune differenze: totalmente in Aisi 316, anche il corpo e a richiesta la connessione elettrica; dimensioni più compatte e minor ingombri; possibilità di tubi di calma in condizioni di serbatoi in movimento o con agitatori. 22 kW, hanno elevata dinamicità e offrono anche funzionalità di posizionamento e funzioni opzionali di sollevamento e sicurezza. Nord produce internamente tutti i componenti meccanici, elettrici ed elettronici, compresi quindi anche riduttori industriali con coppie d’uscita fino a 242.000 in carcassa monoblocco Unicase, senza giunti imbullonati o superfici di sigillatura, soggetti a coppie o forze radiali, assicurando eccellente capacità di carico radiale e assiale e dimensioni compatte in questi potenti riduttori industriali. progettare 381 • GIUGNO 2014 73 RASSEGNA S E N S O R I D I P ROC E SS O Produzione sotto controllo A CURA DI STEFANO VIVIANI La rassegna di questo mese è dedicata ai sensori di processo, strumenti che rivestono un’importanza sempre crescente nel mondo della produzione, il cui utilizzo ha comportato un miglioramento consistente in numerose aree applicative, dal monitoraggio delle apparecchiature ai controlli ambientali, dai processi industriali alla robotica Spesso risulta difficile poter controllare la temperatura di parti in movimento o in rotazione. Per risolvere questo problema Axu propone i sistemi risonanti SenseOR che funzionano anche in condizioni operative quali, per esempio, quelle a cui sono soggette le bielle dei grossi motori endotermici montati sulle navi. La tecnologia SenseOR sfrutta le onde acustiche superficiali SAW e la piezoelettricità inversa, e permette di realizzare sensori di temperatura remoti wireless che non richiedono quindi un collegamento per il segnale, senza conduttori per l’alimentazione del sensore, senza batterie per i sensori. Montati in piccoli contenitori metallici con attacco mediante magneti oppure viti o fascette, i sensori hanno un connettore dorato per l’antenna, e un’antenna di lunghezza opportuna, adeguata alla distanza di interrogazione. Con un interrogatore a radiofrequenza collocato entro pochi metri di distanza dai sensori, vengono effettuate tutte le letture delle temperature ogni decimo di secondo. L’interrogatore richiede un’alimentazione a bassa tensione. Un solo interrogatore può controllare diversi sensori ‘multiplexati’, permettendo il controllo della temperatura di diversi punti mobili di un macchinario importante. Produzione, confezionamento e controllo qualità prevedono controllo e identificazione di oggetti di varia natura, comparati e selezionati in base alle loro dimensioni. In tali ambiti, le tecniche di misura ottiche in assenza di contatto risultano meno complicate in termini di installazione, programmazione e messa in servizio. Il nuovo sensore ottico ad alta risoluzione BLA, che compone il portafoglio prodotti di Balluff, lavora in piena autonomia, senza necessità di dispositivi aggiuntivi quali controller, PC o software speciale. Una lama laser ottica, emessa tra un ricevitore ed emettitore, permette il riconoscimento e la misura di oggetti al suo interno. Questo sensore ottico rileva fino a 6 oggetti diversi nel campo di misura utilizzando 3 uscite digitali codificate in binario, con un’interfaccia IO-Link. L’uscita dei valori di misura dell’oggetto (diametro, posizione ecc.) utilizza 2 uscite analogiche configurabili liberamente (corrente/tensione). Il dispositivo multifunzionale presenta una varietà di modalità di misura (diametro oggetto, posizione oggetto, grandezza fessura, posizione gap, posizione e controllo bordi) e impiega in parallelo diverse modalità, come monitoraggio diametro oggetto e rilevamento di posizione. 74 progettare 381 • GIUGNO 2014 Ma g g i o ri a p p ro f o n d i me n t i s u : w w w . me c ca nica - plus.it Le celle di carico a trazione/compressione serie 8416 e 8417 di burster sono disponibili anche in range di misura più piccoli da 0…20 N a 0…100 N, ideali per applicazioni nel settore della meccanica di precisione, nell’industria ottica o nella costruzione di strumenti di misura. A magazzino sono disponibili fino a un range di 0…5.000 N. Con un diametro esterno di soli 8-9 mm sono adatti all’integrazione in strutture piccole, limitate e strette. Grazie al corpo del sensore che ha un peso di soli 2 g, possono essere applicate anche su componenti leggeri e delicati. Il loro montaggio su componenti mobili e vibranti non causa alcun problema, in quanto la piccola massa addizionale non influenza in modo significativo il comportamento della vibrazione delle parti della macchina. Mentre la cella di carico a compressione 8416, grazie al suo design piatto, è destinata all’utillizzo nella micro-tecnologia o alle misure nel settore ricerca e sviluppo, la cella di carico a trazione/ compressione 8417 può essere integrata meccanicamente in fili a tensione Bowden, cavi e barre di tensione. Inoltre può essere usata anche per misure di compressione. Tutti i sensori sono forniti completi di certificato di collaudo. Econorma propone un dispositivo portatile palmare per il monitoraggio della temperatura, dotato di due batterie ricaricabili da 6 volt che permettono all’operatore il suo utilizzo in modo indipendente per circa 61 ore continue. L’FT-Reader/TE, questo il nome del prodotto, può comunque registrare anche per più tempo lasciandolo collegato all’alimentatore a 7,5 V. È disponibile un software per scaricare i dati registrati in formato Excel. Fra una missione e l’altra è possibile fare un reset della memoria, liberando spazio per successive registrazioni. Grazie alla memoria circolare tutti i dati memorizzati vengono accodati e sovrascritti ai più vecchi. Questo termometro portatile utilizza la tecnologia digitale per la visualizzazione e memorizzazione dei dati. Ha un display grafico LCD retroilluminato e una porta di comunicazione RS232 per il riversamento dati. Il contenitore è in ABS colore nero. Si possono collegare in serie fino a 12 sonde di temperatura digitali in parallelo. Storicamente i pressostati elettromeccanici tradizionali sono costituiti da un monoblocco, con la parte meccanica sensibile e la connessione elettrica unite in un solo pezzo. Elettrotec ha progettato il nuovo MPS pensando a un prodotto modulare, dove è estremamente semplice sostituire la connessione elettrica intercambiabile, in funzione delle differenti necessità dei propri clienti. È possibile acquistare il modulo base e un kit con le principali connessioni elettriche standard (Deutsch, DIN, Fast-on, M12), in funzione della propria applicazione. Le caratteristiche di modularità del pressostato MPS, lo rendono particolarmente adatto alla vendita attraverso il canale distributivo, per via della sua flessibilità d’impiego e della naturale riduzione dei costi di magazzino. Altre caratteristiche sono le alte prestazioni in termini di corrente supportata (7 A) e di tensione in utilizzo (48 V in cc o 240 V in alternata indipendentemente). progettare 381 • GIUGNO 2014 75 RASSEGNA S E N S O R I D I P ROC E SS O Fitre studia, progetta e produce, all’insegna del Made in Italy, sensori di livello, di posizione e flusso liquidi. I sensori magnetici di casa Fitre vantano versatilità d’impiego con idoneità dei materiali per tutti i liquidi, anche corrosivi, nonché omologazioni per l’idoneità al contatto con acqua potabile (certificazione Wras) e con liquidi alimentari (certificazione UL’s). Peculiari sono la semplicità d’impiego e la notevole affidabilità meccanica, che unitamente a materiali, caratteristiche e soluzioni li rendono idonei per molteplici impieghi. Le caratteristiche principali e la tecnologia applicativa annoverano: contatti reed opportunamente manipolati senza stress meccanici, flessibile utilizzo di soluzioni sovrastampate per minimizzare l’impiego di collanti (stress-reed), esecuzioni a tenuta ermetica, ricerca della selezione ottimale sia delle caratteristiche elettriche necessarie sia dell’accoppiamento reed-magnete rispetto alle condizioni ambientali di utilizzo. Gli IEG-Inox-3/8 proposti da F.lli Giacomello sono costruiti per garantire con la massima sicurezza il monitoraggio dei punti di controllo nei serbatoi. Realizzati interamente in acciaio inox Aisi 316, sono adatti nei processi produttivi di industrie chimiche, farmaceutiche e alimentari, per solventi, diluenti e tutti i liquidi compatibili con l’acciaio inox Aisi 316, nonché per il monitoraggio dei liquidi ad alte temperature (fino a 180 °C). Importante peculiarità di questo prodotto è la possibilità di avere sia un contatto elettrico sia un segnale di temperatura (PT100 o termostato bimetallico pretarato). Quando il galleggiante dell’indicatore incontra nella sua corsa l’interruttore Reed incorporato nel punto prestabilito, il contatto, sollecitato dal magnete alloggiato nel galleggiante, si apre o si chiude, avendo così la possibilità di inviare a distanza un segnale di richiamo luminoso, acustico o attivare o interrompere qualsiasi apparecchiatura elettrica a esso collegato (relè, PLC). È possibile scegliere la lunghezza del livello, la lunghezza e il tipo di cavo, la natura del contatto elettrico (Spst o Spdt) e se avere o meno un segnale di temperatura. La proposta di Gefran è il nuovo trasmettitore di pressione KX che, grazie alla sua doppia certificazione, Atex per applicazioni a sicurezza intrinseca e SIL2 per applicazioni di sicurezza funzionale, si configura come estremamente innovativo. Il KX, infatti, risponde alle richieste di costruttori di macchine che devono avere un sistema di sicurezza funzionale (Srecs) e che devono essere installate in zona pericolosa. Basato sulla tecnologia del film spesso depositato su acciaio, KX è un dispositivo semplice e compatto, resistente a shock e vibrazioni, ideale per numerose applicazioni in aree soggette a rischio di esplosione. La sonda KX non contiene olio di riempimento e O-ring e si avvale di una struttura completamente in acciaio inox. L’elettronica di ultima generazione fornisce un’uscita in corrente (4-20 mA), mentre l’operatività in temperatura del fluido di processo va da -40 °C a +125 °C, garantendo un’ottima stabilità nel campo compensato. È disponibile una vasta gamma di campi di misura, da ±1 bar fino a 0…1.000 bar con accuratezza <0,15 % FS (inclusivo di non-linearità, isteresi, e ripetibilità). Hamamatsu Photonics presenta i primi sensori d’immagine per misure di distanza che utilizzano la metodica del ‘time of flight’ (TOF) indiretto. Il sensore S11961-01CR è un sensore d’immagine lineare, mentre gli S11962-01CR e S11963-01CR sono sensori d’immagine 2D. Ciascuno di questi sensori, in combinazione con una sorgente luminosa pulsata, fornisce informazioni sulla differenza di fase tra luce emessa e rilevata. I segnali in uscita vengono processati da un circuito esterno per ottenere le informazioni sulla distanza. Le caratteristiche principali di questi sensori sono: la possibilità di fare misurazioni di distanza in ‘real time’, la struttura a rapido trasferimento di carica in ogni pixel e la capacità di lavorare anche in movimento con minimi margini di errore. Le applicazioni tipiche sono in ambito automotive per il rilevamento di ostacoli, in robotica per il rilevamento delle forme e in sistemi di sicurezza anti-intrusione. 76 progettare 381 • GIUGNO 2014 M aggi or i ap p ro f o n d i me n t i s u : w w w . me c c a n i c a - p l u s . i t A qualche anno di distanza dal lancio dei sensori di livello LMT per applicazioni asettiche, ifm electronic arricchisce la sua gamma con un sensore configurabile tramite IO-Link. Questo sensore controlla in modo affidabile il livello nei serbatoi di accumulo o protegge le pompe da un funzionamento a secco. La punta compatta della sonda permette di inserirlo anche in piccole tubazioni DN25. Il sensore LMT121 può essere tarato su quasi tutti i liquidi e fluidi viscosi nonché su materiali sfusi grazie alla regolazione tramite IOLink. Inoltre, mediante le due uscite di commutazione configurabili l’una indipendentemente dall’altra, è possibile distinguere due fluidi. La parametrizzazione può essere eseguita con IO-Link e l’interfaccia USB E30396. Grazie ai materiali dell’involucro di alta qualità come inox (1.4404 / 316L) e Peek, il sensore soddisfa tutti i requisiti per applicazioni asettiche. L’etichetta impressa a laser e il grado di protezione IP 68 - IP 69K per i processi di lavaggio sono standard. In questo modo il sensore risulta adatto alle condizioni dell’industria alimentare. La milanese Innovative Instruments commercializza i pressostati e i termostati Beta che si adattano alle esigenze industriali più impegnative. Il principio Beta si basa su un sensore diaframma/pistone autoallineante di alta qualità. Il pistone, con una corsa limitata, trasmette il valore di pressione dal diaframma direttamente all’interruttore senza alcun meccanismo di collegamento, proteggendo contemporaneamente lo strumento dalle sovrapressioni elevate. Il diaframma è isolato dal processo tramite O-ring di tenuta, contenuto nel tronchetto di connessione. Questi elementi sono i soli a contatto con il fluido e sono disponibili in una vasta gamma di materiali. Il termostato Beta invece è costituito da un pressostato collegato a un sensore di temperatura a bulbo con riempimento fluido bi-fase (gas/liquido). Le numerose varianti al modello base, consentono applicazioni in diversi settori merceologici come l’industria alimentare, l’industria chimica e petrolchimica, l’industria navale e costruttori di macchine. Nivelco, distribuita da Isoil, amplia la propria gamma puntando sulla tecnologia Radar (banda ‘k’ a 25 GHz) , per la misura di livello di liquidi, polveri e granulati nei processi industriali. Il misuratore PiloTrek, grazie a un’ampia gamma di antenne, consente misure di livello fino a 23 m e resiste sino a 180 °C con pressioni fino a 25 bar. L’alta frequenza di lavoro consente l’utilizzo di antenne molto piccole (1,5”) rendendo l’installazione semplice e a basso costo. L’alta risoluzione e la precisione (+/- 3 mm) abbinata a una ristretta banda morta, fanno di PiloTrek una soluzione ideale per la misura del livello partendo dai piccoli serbatoi di processo. I costi contenuti rispetto al passato ne fanno una valida alternativa ai trasmettitori di livello capacitivi e a spinta idrostatica, dove le molteplici variabili di processo richiedono ai tecnici onerose calibrazioni in campo con i prodotti specifici da misurare. PiloTrek, infatti, non risente della variazione di costante dielettrica, densità, pressione e temperatura del prodotto e, a differenza dei trasmettitori a ultrasuoni, le variazioni delle condizioni del surnatante non influiscono sulla misurazione. LEM presenta la prima famiglia di sensori di corrente in CA basati sulla tecnologia Perfect Loop, con brevetto in approvazione. Con calibrazione, i nuovi RT raggiungono la precisione in termini assoluti di oltre lo 0,65%, incluso l’errore di posizione, il che fa di questi sensori le prime bobine di Rogowski apribili adatte per l’uso nei dispositivi di potenza di Classe 1. La nuova serie RT ovvia al problema di asimmetria derivante dalla discontinuità in corrispondenza dell’apertura del sensore, intrinseco nelle bobine convenzionali di Rogowski apribili. Una struttura imperfetta dell’avvolgimento induce una geometria sbilanciata e aumenta la sensibilità verso la posizione del conduttore da misurare che passa all’interno del sensore, o in prossimità dei cavi elettrici esterni. Gli ingegneri LEM hanno inventato una tecnologia unica ad accoppiamento magnetico, che consente di ottenere un’estensione pressoché perfetta del flusso magnetico in corrispondenza dell’apertura dell’anello e che compensa l’asimmetria della bobina. Inoltre, LEM ha sviluppato un processo avanzato dell’avvolgimento della bobina che produce avvolgimenti regolari che migliorano la simmetria del sensore, l’accuratezza e l’immunità alle interferenze elettromagnetiche. progettare 381 • GIUGNO 2014 77 RASSEGNA S E N S O R I D I P ROC E SS O Di recente sviluppo, la nuova Optris PI640 di Luchsinger è una minuscola termocamera con risoluzione VGA. Dopo l’introduzione nel 2013 della termocamera Optris PI Lightweight per applicazioni su droni, per il secondo anno consecutivo Optris presenta una novità che riguarda il mercato delle termocamere in linea. La termocamera include anche il pacchetto software completo per l’analisi termografica. Grazie alle dimensioni di soli 45 x 56 x 90 mm e un peso di 320 gr (obiettivo incluso), la Optris PI640 si colloca tra le termocamere più compatte del mercato. Rispetto ad altre termocamere di dimensioni simili, permette la registrazione video radiometrica a 32 Hz alla risoluzione VGA di 640 x 480 pixel. Ha una sensibilità termica di 75 m°K. A temperatura ambiente tra 0 e 50 °C, può misurare temperature da -20 a 900 °C. Per l’integrazione ottimale di processo, la termocamera viene fornita insieme al software applicativo con licenza d’uso gratuita Optris PI Connect. Questo software di facile utilizzo consente agli utenti di monitorare e documentare le misure ed elaborare le immagini video a infrarossi. I Convir Pyrousb PU prodotti dall’inglese Calex e proposti in Italia da Masautomazione, sono sensori pirometrici, che misurano la temperatura non a contatto e producono in uscita un segnale 4-20 mA linearizzato e proporzionale alle variazioni della temperatura. Il segnale di uscita 4-20 mA a due fili ha una precisione tipica del ± 1% e può essere inviato a qualsiasi strumento di misura, regolatore o registratore che abbia un ingresso di questo tipo, oppure direttamente su un PC o un PLC senza interporre schede di conversione o di linearizzazione. Inoltre i sensori pirometrici della serie Convir Pyro USB hanno un cavo terminante con connettore da inserire alla porta parallela del PC e sono forniti con il relativo dischetto di software Calexsoft. Tramite questo software i sensori possono essere programmati in una specifica gamma di temperatura entro – 40 °C e 1.000 °C per avere una migliore risoluzione del segnale di uscita. È anche possibile programmare il coefficiente di emissività tra 0,1 e 1 e registrare sul PC i valori istantanei di minima e max misura o il valore medio in un determinato intervallo. Le celle di carico Tempo Technologies, distribuite da Picotronik, tra le quali spiccano le celle off-center sia per piccole portate da 300 gr a 45 kg fondo scala, sia le celle off-center di medio-alta portata, da 60 a 1.000 kg fondo scala, permettono di montare su un’unica cella piattaforme fino a 120 x 120 cm. Si tratta di celle di carico adatte per le più svariate applicazioni nel campo medicale, chimico e industriale. Tra le celle Tempo Technologies ci sono anche le celle flessione e taglio e le celle a S (zeta) con portate da 5 kg fondo scala fino a 40 t di fondo scala. A corredo delle celle sono disponibili i piatti bilancia, le unità di pesatura per le celle a taglio e varie schede per la connessione in parallelo e la compensazione delle coppie di celle. Le celle sono sempre disponibili a magazzino per campionature o preserie, alcune portate sono gestite anche in quantità. Il Schneider Electric lancia sul mercato OsiSense Xmlr, lo switch per controllare la pressione nelle macchine dell’offerta Telemecanique, che unisce alte performance e massima facilità di utilizzo. Facile da montare, perché il corpo compatto e rotante e la possibilità di orientare diversamente il display permettono di installarlo al meglio. Il set-up avviene tramite due soli pulsanti che consentono di navigare un menu strutturato secondo standard Vdma. Inoltre, un segnale visivo all’attivazione del prodotto conferma subito all’operatore il corretto funzionamento. È poi disponibile una funzione di diagnostica rapida. OsiSense Xlmr è disponibile in 12 diverse gamme di pressione, da - 1 a 600 bar, è operato con corrente 24 V cc, offre output digitale PNP o NPN e output analogico 4..20 mA o 0..10V. È disponibile con grado protezione IP65 o IP67, con temperature operative da - 20 a +80 °C per ogni tipo di ambiente. Infine, è certificato cUlus basato su UL 61010-1. 78 progettare 381 • GIUGNO 2014 w Ma Ma ggg i oi o riria p app roro f of o nn dd i me i me nn t it is u su : :ww ww ww . me . me c ccanica ca nica - plus.it - plus.it Ideale per il controllo di materiali aggressivi, viscosi, non omogenei o abrasivi, il sensore a ultrasuoni UP56-2 di Sick effettua misurazioni di livello senza contatto con liquidi e granulati. Inoltre, genera segnali analogici e statici e allarga il campo di applicazione dei sensori di livello a serbatoi e recipienti con profondità fino a 3.400 mm. Il software è stato potenziato per l’uso in aree non pressurizzate senza alcuna limitazione, e in contenitori pressurizzati fino a 6 bar. L’innovativo metodo di sigillatura con membrana rivestita in teflon e il nuovo design lo rendono altamente resistente agli agenti chimici. La linea UP56-2 propone modelli con diversificati range di scansione (fino a 3,4 m a pressione ambiente e fino a 8 m in recipienti pressurizzati) e offre la possibilità di ordinare versioni per distanze maggiori con corpo standard in acciaio inox o in Pvdf. Sono inoltre stati sviluppati i modelli UP56 inox per l’industria galvanica e UP56 Pure e UP56 Pure Mini dalla custodia in Ptfe estremamente compatta e resistente agli agenti chimici aggressivi. Trafag presenta il suo trasmettitore di pressione compatto NAT 8252. Successore del collaudato modello NAT 8251, viene consigliato dall’azienda per la misura della pressione nelle applicazioni esigenti, in presenza di picchi di pressione, urti e vibrazioni. Il cuore del nuovo trasmettitore di pressione NAT 8252 è il sensore a film sottile su acciaio di Trafag. Resistente e stabile, rimane preciso anche nelle condizioni di lavoro più difficili. Grazie alla tripla sicurezza contro le sovrapressioni e alla struttura completamente saldata il dispositivo risulta molto affidabile. L’elettronica si basa sul nuovo Asic sviluppato direttamente da Trafag: un microchip di specifica applicazione che realizza la compensazione di temperatura e la linearizzazione della misura su tutto il range di funzionamento da -40 ÷ 125 °C. La struttura compatta del dispositivo ne permette l’utilizzo in piena sicurezza per campi di pressione fino a 600 bar anche per applicazioni esterne come il mobile hydraulics. L’ingranaggio che mancava L’informazione in movimento: precisa e continua Il nuovo sito di Fiera Milano Media interamente dedicato alla meccanica e alla progettazione industriale www.meccanica-plus.it progettare 381 • lead your business GIUGNO 2014 79 1ma edizione Forum Meccatronica 24 settembre 2014 BERGAMO, Kilometro Rosso INNOVARE E COMPETERE CON LE TECNOLOGIE DELL’AUTOMAZIONE La mostra-convegno vede la presenza dei principali produttori di componenti e sistemi per l’automazione industriale ed è rivolta ai costruttori di macchine e agli utilizzatori finali di tecnologie meccatroniche. L’obiettivo della giornata è il confronto aperto e fattivo tra realizzatori e utilizzatori di soluzioni per l’automazione avanzata su argomenti quali progettazione, efficienza, sicurezza, flessibilità e manutenzione. LA PARTECIPAZIONE È GRATUITA registrati online www.forumeccatronica.it CONTATTI UTILI A&T Tel. 011 5363440 Fax 011 5363244 info@affidabilita.com 34 ABB PROCESS Tel. 02 24151170 Fax 02 24143096 14 ANIMA Tel. 02 45418500 Fax 02 45418545 [email protected] 28 ANSYS Tel. 02 89013378 Fax 02 89013435 19 ASSOFOODTEC Tel. 02 45418562 Fax 02 45418723 [email protected] 14 AXU Tel. 02 48202437 Fax 02 48203774 [email protected] 74 BALLUFF AUTOMATION Tel. 011 3150711 Fax 011 3170140 [email protected] 74 BOSCH REXROTH Tel. 02 923651 Fax 02 92365500 [email protected] BURSTER ITALIA Tel. 035 618120 Fax 035 618250 [email protected] CD-ADAPCO Tel. 011 5622194 Fax 011 540580 [email protected] COMAU Tel. 011 6849111 Fax 011 6849692 [email protected] 14/26 75 42/72 15/34/58 COMSOL Tel. 030 3793800 Fax 030 3793899 [email protected] 17 DASSAULT SISTEMÈS ITALIA Tel. 02 3343061 Fax 02 33430645 50 DELO Tel. 0049 819399000 Fax 0049 8193990014 [email protected] 14/73 ECONORMA Tel. 0438 409049 Fax 0438 409036 [email protected] 75 ELESA Tel. 039 28111 Fax 039 836351 [email protected] 72 ELETTROTEC Tel. 02 28851811 Fax 02 28851854 [email protected] 75 EPLAN SOFTWARE & SERVICE Tel. 02 2504812 Fax 02 26512327 [email protected] F.LLI GIACOMELLO Tel. 02 9301278 Fax 02 9301690 [email protected] 24 73/76 FESTO Tel. 02 457881 Fax 02 4880620 [email protected] 62 FITRE Tel. 02 895901 Fax 02 89590400 info@fitre.it 76 GEFRAN Tel. 030 98881 Fax 030 9839063 [email protected] 20/76 OERLIKON GRAZIANO Tel. 011 95701 Fax 011 9584803 [email protected] 46 PICOTRONIK Tel. 0535 27176 Fax 0535 27188 78 PROTO LABS Tel. 0321 622831 Fax 0321 622831 [email protected] 48 RS COMPONENTS Tel. 02 660581 Fax 02 66058051 17 RW ITALIA Tel. 02 26264163 Fax 02 24164240 [email protected] 34 SABIC INNOVATIVE PLASTICS Tel. +311 64 291605 18 SCHNEIDER ELECTRIC Tel. 035 4153118 Fax 035 4152221 [email protected] 78 SICK Tel. 02 274341 Fax 02 27409087 [email protected] 79 SKF INDUSTRIE Tel. 011 98521 Fax 011 9852252 [email protected] 54 TIMKEN Tel. 02 5300971 Fax 02 53009799 66 TPA Tel. 0424 878446 Fax 0424 878447 [email protected] 32 79 GIMATIC Tel. 030 2584655 Fax 030 2583886 [email protected] 34 HAMAMATSU PHOTONICS Tel. 02 93581733 Fax 02 93581741 [email protected] 76 IFM ELECTRONIC Tel. 039 6899982 Fax 039 6899995 [email protected] 77 INNOVATIVE INSTRUMENTS Tel. 02 89420818 Fax 02 89424623 [email protected] 77 ISOIL INDUSTRIA Tel. 02 660271 Fax 02 6123202 [email protected] 77 LEM ITALIA Tel. 049 8056060 Fax 049 8056059 [email protected] 77 LENZE ITALIA Tel. 02 270981 Fax 02 27098290 [email protected] 70 LIUC-UNIV.CARLO CATTANEO Tel. 0331 5721 [email protected] 18 LUCHSINGER Tel. 035 462678 Fax 035 462790 [email protected] 78 TRAFAG ITALIA Tel. 0331 557626 Fax 0331 559141 [email protected] 14 MASAUTOMAZIONE Tel. 02 26922090 Fax 02 2135420 [email protected] 78 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI Tel. 010 3532935 Fax 010 3532586 68 MATHWORKS Tel. 011 2274700 Fax 011 2309093 [email protected] 72 VARVEL Tel. 051 6721811 Fax 051 6721825 [email protected] MITSUBISHI ELECTRIC EUROPE Tel. 039 60531 Fax 039 6053212 [email protected] 34 NISSAN ITALIA Tel. 06 908081 Fax 06 9085727 uffi[email protected] 17 NKE Tel. 0043 725286667345 Fax 0043 72528666759 [email protected] 72 NORD MOTORIDUTTORI Tel. 051 6870711 Fax 051 827749 [email protected] 73 VICTREX PLC Tel. 035 925071 Fax 035 926882 [email protected] 18/40 WHIRLPOOL EUROPE Tel. 0332 758907 Fax 0332 759635 [email protected] progettare 381 • 14 GIUGNO 2014 81 INFORMATIVA AI SENSI DEL CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI Informativa art. 13, d. lgs 196/2003 I dati degli abbonati sono trattati, manualmente ed elettronicamente, da Fiera Milano Media SpA – titolare del trattamento – Piazzale Carlo Magno, 1 Milano - 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