emogasanalisi

CORSO DI AGGIORNAMENTO
“L’infermiere ed il prelievo arterioso, tra liceità e
competenze”
Sabato 6 settembre 2014
Davide Contestabile
[email protected]
0264488156 c/o Corso di Laurea in Infermieristica
Università degli Studi di Milano-Bicocca
Sezione di Corso Azienda Ospedaliera della Valtellina e della Valchiavenna
EMOGASANALISI
ESAME CON IL MIGLIOR RAPPORTO
COSTO/BENEFICIO
EMOGASANALISI (EGA)
DEFINIZIONE
PRELIEVO DI SANGUE ARTERIOSO (VENOSO) CHE
F O R N I S C E I N F O R M A Z I O N I M P O R TA N T I S U :
• STATO DELL’EQUILIBRIO ACIDO BASE
• EFFICIENZA DEGLI SCAMBI GASSOSI
POLMONARE (funzionalità respiratoria)
A
LIVELLO
• ADEGUATEZZA DEL TRASPORTO DI O2 AI TESSUTI
(CONCENTRAZIONE DI EMOGLOBINA)
• ASSETTO METABOLICO
EMOGASANALISI
CON MENO DI 1 ml DI SANGUE SI POSSONO AVERE INFORMAZIONI
SUI SEGUENTI PARAMETRI EMATOCHIMICI:
• pH
• PaO2
• PaCO2
• Eccesso di basi
• Bicarbonati
• SaO2
• Lattati
• Quadro Elettrolitico (QE)
• Emoglobina (Hb)
• Bilirubina
• Glicemia
EMOGASANALISI
• NON È SOSTITUIBILE CON RILEVAZIONI CLINICHE
• IL GRADO DI IPOSSIEMIA (abbassamento dei
valori di PaO2 nel sangue) E QUELLO DI
IPERCAPNIA (aumento dei valori di PaCO2 nel
sangue) CORRELANO SCARSAMENTE CON I
SEGNI ED I SINTOMI
• IL GRADO DI IPOSSIEMIA E QUELLO DI
IPERCAPNIA CORRELANO SCARSAMENTE CON I
TEST DI FUNZIONALITÀ RESPIRATORIA
EMOGASANALISI
• È FACILE DA ESEGUIRE
• È RAPIDA
• È SOLO LIMITATAMENTE INVASIVA
• LE COMPLICANZE SONO POCO FREQUENTI
ANATOMIA ARTO SUPERIORE
L’ARTERIA BRACHIALE SI DIVIDE A
LIVELLO DELL’EPIFISI DISTALE DEL RADIO
IN ARTERIA RADIALE E ARTERIA ULNARE
L’ARTERIA RADIALE NEL TERZO MEDIO
DELL’AVAMBRACCIO È AFFIANCATA AL
NERVO RADIALE
NELLA
PARTE
DISTALE
DELL’AVAMBRACCIO
SCORRE
LATERALMENTE AL TENDINE DEL
MUSCOLO FLESSORE DEL CARPO
RADIALE
DOVE PUNGERE….?
ANATOMIA DELL’ARTERIA RADIALE
L’ARTERIA RADIALE IRRORA
PREVALENTEMENTE IL POLLICE
E LA PORZIONE LATERALE
DELL’INDICE
IL CIRCOLO COLLATERALE È
MANTENUTO DALLE ARTERIE
CHE ORIGINANO DAL CIRCOLO
PALMARE SUPERFICIALE
L’ARTERIA RADIALE DA
ORIGINE ALL’ ARCO PALMARE
PROFONDO
PERCHÉ QUESTA SEDE?
L’ ARTERIA RADIALE È
FACILMENTE PALPABILE E
IDENTIFICABILE, DI
CONSEGUNEZA DOVREBBE
ESSERE PIÙ FACILE DA
PUNGERE.
TEST DI ALLEN
•
Viene eseguito per valutare l’integrità del circolo della mano prima di effettuare la
puntura arteriosa.
•
Presenta:
–
–
–
Rischio di falsi positivi dovuti all’iperestensione del polso.
Rischio di falsi negativi dovuti ad una non adeguata compressione dell’arteria radiale.
Poco applicabile nelle persone incoscienti.
•
È un test clinico, quindi soggettivo, (dipende dall’esperienza dell’esaminatore) per cui di
non assoluta attendibilità ed inoltre non dà informazioni sull’anatomia della mano.
•
Secondo alcuni studi il controllo ecografico è più sensibile del test di Allen per la
rilevazione del circolo collaterale. Inoltre l’utilizzo degli ultrasuoni aumenta il tasso di
successo (con riduzione del tempo di inserimento del catetere).
TEST DI ALLEN
COMPRIMERE LE ARTERIE RADIALE ED
ULNARE CONTEMPORANEAMENTE
FAR APRIRE E CHIUDERE IL PUGNO ALLA
PERSONA FINO A CHE IL PALMO NON
IMPALLIDISCE
SI RILASCIA L’ARTERIA ULNARE E SI
ANNOTA IL TEMPO DI RITORNO DEL
COLORITO ROSEO:
< 7 SEC. (TEST POSITIVO O NORMALE)
8 - 14 SEC. (TEST DUBBIO O EQUIVOCO)
> 15 SEC. (TEST NEGATIVO O ANORMALE)
TEST DI ALLEN…..
quindi…sulla base delle Evidences
Nonostante in molti libri di testo sia
raccomandato, la sua esecuzione prima di
incannulare un’arteria radiale non dovrebbe
essere considerata una pratica di routine.
Alla luce di questi risultati è forse utile ripensare
sull’effettiva validità della raccomandazione
sull’esecuzione del test di Allen prima di
eseguire una puntura dell’arteria radiale per
eseguire un EGA.
USO DI ANESTETICI LOCALI
La puntura arteriosa radiale risulta essere una pratica
tra le più dolorosa (con l’aspirazione tracheale),
poiché le pareti arteriose presentano più recettori
nocicettivi rispetto a quelle venose.
L’American Association of Critical Care Nurses
raccomanda l’iniezione di 0,2-0,3 ml di lidocaina con
un ago da 25 g.
Per ridurre il dolore causato da puntura arteriosa si
può utilizzare anche una pomata anestetica, però per
fare effetto ci vogliono minimo 20-40 minuti.
ATTENZIONE
La singola applicazione di pomata costa circa 3 euro.
La siringa e la lidocaina costano circa 50 centesimi.
COMPLICANZE DOVUTE
ALL’ESECUZIONE DI EGA
EMORRAGIA/EMATOMA
• Si può verificare se non si esercita una sufficiente
compressione sulla zona della puntura.
• Evento da prevenire soprattutto in soggetti
sottoposti a terapia anticoagulante o con alterazioni
piastriniche, emofilici o con insufficienza epatica o
deficit vitamina K.
COMPLICANZE DOVUTE
ALL’ESECUZIONE DI EGA
OCCLUSIONE DEL VASO/ISCHEMIA
• È la complicanza meno prevenibile.
• Se la tecnica di inserimento dell’ago è corretta si
riduce la possibilità che capiti.
• Una manipolazione eccessiva, in caso di prelievo
difficoltoso aumento il rischio.
• Può provocare disabilità.
COMPLICANZE DOVUTE
ALL’ESECUZIONE DI EGA
LACERAZIONE DEL VASO
• È una complicanza rara.
• È provocata da una manipolazione eccessiva
dell’ago al di sotto della superficie cutanea.
• Può essere completa o parziale.
• Sospettare l’evento quando con la compressione
non si arresta l’emorragia.
COMPLICANZE DOVUTE
ALL’ESECUZIONE DI EGA
REAZIONE O SINCOPE VASOVAGALE
• È una complicanza rara ma temibile per la possibile
evoluzione in arresto cardiocircolatorio.
• È una sensazione di disagio che si manifesta con
pallore, debolezza, vertigini, sudorazione, ansia,
nausea, vomito, ipotensione e bradicardia.
• Può determinare una perdita transitoria della
coscienza
• Può essere associata a incontinenza e convulsioni.
COMPLICANZE DOVUTE
ALL’ESECUZIONE DI EGA
INFEZIONI
• Dovute ad una non adeguata preparazione della
sede.
• Dovute all’uso di una tecnica non corretta.
COMPLICANZE NEUROLOGICHE
• Possono essere causate, durante la puntura, dalla
lesione delle terminazioni nervose prossimali
all’arteria radiale.
CONTROINDICAZIONI
ALL’ESECUZIONE DI EGA
• Persone in trattamento con TAO
(consentito nel trattamento con cardioaspirina/
antiaggreganti)
• Vasculopatie periferiche severe
• Storia di precedenti arteriospasmi
• Presenza di infezioni a livello della
zona anatomica da pungere
• Persona agitata o che rifiuta il prelievo
• (Test di Allen con valori alterati)
EMOGASANALISI
IL PRELIEVO DEL CAMPIONE DI SANGUE, IL
RELATIVO TRATTAMENTO E TRASFERIMENTO
SONO FATTORI ESSENZIALI PER OTTENERE
ACCURATEZZA NELLE ANALISI CLINICHE DI
LABORATORIO E, DI CONSEGUENZA, GARANTIRE
QUALITÀ NELLA CURA DEL PAZIENTE.
National Committee for Clinical Laboratory Standards (NCCLS)
EMOGASANALISI
FRA I CAMPIONI INVIATI AL LABORATORIO
CLINICO DI ANALISI IL SANGUE È UNO DEI PIÙ
SENSIBILI.
National Committee for Clinical Laboratory Standards (NCCLS)
EMOGASANALISI
L’ANALISI DEI GAS EMATICI E DEL PH HA UN
EFFETTO MOLTO PIÙ IMMEDIATO SULLA CURA
DEL PAZIENTE DI QUALSIASI ALTRO ESAME DI
LABORATORIO.
National Committee for Clinical Laboratory Standards (NCCLS)
EMOGASANALISI
NELL’ANALISI DEI GAS EMATICI E DEL PH SPESSO,
PER IL PAZIENTE, È MOLTO PEGGIO AVERE UN
RISULTATO ERRATO CHE NON AVERNE AFFATTO.
National Committee for Clinical Laboratory Standards (NCCLS)
IL PROCESSO ANALITICO
IL PRELIEVO ED IL TRATTAMENTO SCRUPOLOSO
DEI CAMPIONI SONO ESSENZIALI PER OTTENERE
UN’ACCURATA ANALISI DEI PARAMETRI DI GAS
EMATICI, PH, OSSIMETRIA, ELETTROLITI E
METABOLITI.
IL PROCESSO ANALITICO
IL PROCESSO DEI TEST SU SANGUE INTERO
COMPRENDE TRE FASI:
1. FASE PREANALITICA
2. FASE ANALITICA
3. FASE POSTANALITICA
FASE PREANALITICA
SI STABILISCE DI PRELEVARE UN CAMPIONE, IL
CAMPIONE VIENE PRELEVATO E, IN ALCUNI CASI,
CONSERVATO E TRASFERITO.
FASE ANALITICA
IL CAMPIONE VIENE ANALIZZATO.
(OCCORRE ESEGUIRE UNA VERIFICA CONTINUA
DELLE PRESTAZIONI DELLE APPARECCHIATURE DI
ANALISI, IN BASE AD UN PRECISO SCHEMA DI
CONTROLLO DELLA QUALITÀ, AL FINE DI
GARANTIRE CHE TUTTE LE MISURAZIONI SIANO
CORRETTE)
FASE POSTANALITICA
INTERPRETAZIONE DEI DATI E SUCCESSIVO
TRATTAMENTO DEL PAZIENTE.
FASE PREANALITICA
FASE PREANALITICA
QUESTA FASE VIENE SPESSO IGNORATA COME
CAUSA PRINCIPALE DI ERRORI
DELL’EMOGASANALISI.
ERRORI PREANALITICI
• INFLUENZA DELLE BOLLE DI ARIA SUI VALORI DEI
GAS EMATICI
• INFLUENZA DEI CAMPIONI SEDIMENTATI NON
OMOGENEI
• INFLUENZA DELL’EMOLISI SUI VALORI DI CALCIO E
POTASSIO
• INFLUENZA DELLA CONSERVAZIONE DEL
CAMPIONE
• CAMPIONAMENTO INOPPORTUNO
INFLUENZA DELLE BOLLE DI ARIA SUI VALORI
DEI GAS EMATICI
La presenza di una bolla d’aria (~ 30 µL) nel
campione per alcuni minuti può influenzare i
valori della pO2 in modo significativo.
Quindi è estremamente importante che i
campioni vengano mantenuti in condizioni
anaerobiche e che siano privi di bolle d’aria.
INFLUENZA DEI CAMPIONI SEDIMENTATI NON
OMOGENEI
Una volta depositato in qualsiasi tipo di
campionatore il sangue inizia a separarsi nei suoi
componenti principali, plasma e le cellule
ematiche.
INFLUENZA DEI CAMPIONI SEDIMENTATI NON
OMOGENEI
Miscelare completamente i campioni
sedimentati prima di analizzarli è molto
importante al fine di garantire che la parte di
campione introdotta nell’analizzatore sia
omogenea, altrimenti i risultati ottenuti non
corrispondono ai valori reali.
INFLUENZA DEI CAMPIONI SEDIMENTATI NON
OMOGENEI
In particolare è la concentrazione
dell’emoglobina totale ad essere influenzata.
Quindi è importante miscelare adeguatamente il
campione capovolgendolo ripetutamente e
facendolo ruotare orizzontalmente.
INFLUENZA DELL’EMOLISI SUI VALORI DI CALCIO
E POTASSIO
In un campione i valori di calcio e potassio sono
significativamente influenzati dall’emolisi poiché
nelle cellule ematiche la concentrazione di
potassio è maggiore e la concentrazione di
calcio inferiore rispetto al plasma.
INFLUENZA DELL’EMOLISI SUI VALORI DI CALCIO
E POTASSIO
L’emolisi produce valori del potassio
erroneamente elevati che indicano o una
iperpotassiemia nel paziente quando il valore
reale è normale o un livello normale quando il
paziente effettivamente è affetto da
ipopotassiemia.
INFLUENZA DELL’EMOLISI SUI VALORI DI CALCIO
E POTASSIO
CAUSE DI EMOLISI:
• ELEVATA PRESSIONE DI RIEMPIMENTO
• RAFFREDDAMENTO DEL CAMPIONE
DIRETTAMENTE IN GHIACCIO CON
CONSEGUENTE CONGELAMENTO PARZIALE
DELLO STESSO
• AGITAZIONE TROPPO ENERGICA DEL
CAMPIONE
INFLUENZA DELLA CONSERVAZIONE DEL
CAMPIONE
Se non è possibile analizzare il campione subito
dopo il prelievo occorre conservarlo in modo
adeguato al fine di evitare eventuali influenze.
Una volta che il sangue non è più in corpo le
cellule ematiche continuano a metabolizzare.
Ciò provoca delle variazioni nei valori di gas
ematici, pH e metaboliti.
VARIAZIONI PROVOCATE DAL METABOLISMO
pO2
pCO2
pH
cCa2+
cGlucosio
cLattato
si riduce perché le cellule ematiche consumano
ossigeno
aumenta perché le cellule ematiche producono
anidride carbonica
si riduce a causa delle variazioni della pCO2 e
della glicolisi
aumenta perché la variazione del pH influenza il
legame tra Ca2+
e le proteine
si riduce perché il glucosio viene metabolizzato
aumenta a causa della glicolisi
INFLUENZA DELLA CONSERVAZIONE DEL
CAMPIONE
Al fine di preservare l’integrità è consigliabile
raffreddare i campioni, ad una temperatura di 04°C, solo se devono essere conservati per più di
10 minuti.
La conservazione degli stessi non deve essere
protratta per più di 30 minuti.
INFLUENZA DELLA CONSERVAZIONE DEL
CAMPIONE
Non porre i campioni direttamente nel ghiaccio
poiché al loro interno potrebbero formarsi dei
cristalli di ghiaccio che possono provocare una
emolisi delle cellule ematiche ed influenzare
quindi le misure, in particolare di potassio e
calcio.
CAMPIONAMENTO INOPPORTUNO
Per avere un quadro reale delle condizioni del
paziente è necessario che egli si trovi in uno
stato stazionario di ventilazione prima e durante
il prelievo di sangue.
CAMPIONAMENTO INOPPORTUNO
In seguito a variazioni del grado di ventilazione o
di altre forme di trattamento quale infusioni che
possono influenzare i parametri misurati, i
campioni non devono essere prelevati per
almeno 15-20 minuti, per consentire che le
condizioni del paziente si stabilizzino.
TIPO DI CAMPIONAMENTO
• PRELIEVO ARTERIOSO ESEGUITO CON SIRINGA
• CAMPIONI ARTERIOSI PRELEVATI DA UN
CATETERE
• CAMPIONI CAPILLARI
PRELIEVO ARTERIOSO ESEGUITO
CON SIRINGA
VANTAGGI:
• Minori rischi di influenze rispetto al catetere
ed al capillare
• Eseguibile in situazioni di emergenza
• Non è necessario nessun catetere
• Richiede un volume di sangue inferiore
rispetto al catetere
PRELIEVO ARTERIOSO ESEGUITO
CON SIRINGA
SVANTAGGI:
• Doloroso per il paziente
• Difficile localizzazione delle arterie
• Rischio di miscelazione del sangue venoso e
arterioso
• Rischio di pungersi con l’ago
• Richiede personale addestrato
FASE POSTANALITICA
INTERVALLI DI RIFERIMENTO
EMOGASANALISI ARTERIOSA
• pH: 7,35 - 7,45
• PaO2: 80 - 90 mmHg
• PaCO2: 35 - 45 mmHg
• HCO3- : 22 - 26 mEq/L
• sO2: 92 - 100%
INTERVALLI DI RIFERIMENTO
EMOGASANALISI ARTERIOSA
• Na+: 135 - 146 mEq/L
• K+: 3,5 - 5 mEq/L
• Ca2+: 2,3 – 2,6 mEq/L
• Mg+: 1,3 – 2,2 mEq/l
• Cl-: 98 - 110 mEq/L
INTERVALLI DI RIFERIMENTO
EMOGASANALISI ARTERIOSA
• HB: 13,5 – 17,5 g/dL
• Glu: 70 - 120 mg/dL
• Lac: 0,5 – 1,6 mEq/L
INTERPRETAZIONE
EMOGASANALISI ARTERIOSA
Che valora ha la PaO2?
• All’età di 20 anni il valore normale della PaO2
in aria ambiente è di 95-100 mmHg
• A 60 anni
circa 80 mmHg
• A 70 anni
circa 70 mmHg
• A 80 anni
circa 60 mmHg
INTERPRETAZIONE
EMOGASANALISI ARTERIOSA
RELAZIONE APPROSSIMATIVA TRA PaO2 e SaO2:
mmHg
30
45
60
75
90
104
112
120
> 127
%
57,4
80,7
90,7
94,9
97
98,2
98,5
98,8
>99
INTERPRETAZIONE
EMOGASANALISI ARTERIOSA
Rapporto PaO2 e FiO2 è indice della respirazione
alveolare.
In una persona sana è indicativamente di 450.
95/0,21=452
PaO2/FiO2 superiore a 350 è da considerarsi normale
PaO2/FiO2 inferiore a 200 è indica di grave insufficienza
respiratoria
INTERPRETAZIONE
EMOGASANALISI ARTERIOSA
PaO2 e FiO2 sono strettamente correlate.
Verifica empirica per determinare se il campionamento e la
successiva analisi sono stati eseguito correttamente senza
alterare il campione.
In pratica moltiplicando il valore di FiO2 per 5 si ottiene un
numero che deve essere sicuramente superiore alla PaO2 del
paziente.
In altri termini la PaO2 non può essere superiore a 5 volte la
FiO2 .
ALGORITMO PER VALUTAZIONE
EMOGASANALISI ARTERIOSA
Che valora ha il pH?
• > 7,45 = ALCALOSI o ALCALEMIA
• < 7,35 = ACIDOSI o ACIDEMIA
• 7,35 – 7,45 = NORMALE o COMPENSATO
ALGORITMO PER VALUTAZIONE
EMOGASANALISI ARTERIOSA
pH > 7,45 (ALTO) = ALCALOSI
Che valori hanno i HCO3- e la pCO2 ?
• HCO3- ALTI e pCO2 NORMALE = ALCALOSI
METABOLICA
• HCO3- NORMALI e pCO2 BASSA = ALCALOSI
RESPIRATORIA
ALGORITMO PER VALUTAZIONE
EMOGASANALISI ARTERIOSA
pH < 7,35 (BASSO) = ACIDOSI
Che valori hanno i HCO3- e la pCO2 ?
• HCO3- BASSI e pCO2 NORMALE = ACIDOSI
METABOLICA
• HCO3- NORMALI e pCO2 ALTA = ACIDOSI
RESPIRATORIA
ALGORITMO PER VALUTAZIONE
EMOGASANALISI ARTERIOSA
•
•
•
•
ACIDOSI RESPIRATORIA
Cause principali:
Ipoventilazione.
Lesione encefalica (centro del respiro).
Depressione dei centri respiratori:
 Sovradosaggio da oppiacei o benzodiazepine.
 Abuso alcolico.
Danno polmonare o ostruzione delle vie aeree
(polmonite, enfisema, pneumotorace).
ALGORITMO PER VALUTAZIONE
EMOGASANALISI ARTERIOSA
ACIDOSI RESPIRATORIA
Sintomi:
• Ridotta frequenza e profondità del respiro.
• Ridotta attività del sistema nervoso centrale.
• Mal di testa, visione offuscata.
• Aritmie cardiache (se presente iperkaliemia),
crisi convulsive.
ALGORITMO PER VALUTAZIONE
EMOGASANALISI ARTERIOSA
•
•
•
•
ACIDOSI METABOLICA
Cause principali:
Anormale perdita di bicarbonato:
 Diarrea severa o vomito prolungato.
 Chetoacidosi diabetica, aumentato metabolismo,
digiuno prolungato.
Acidosi lattica secondaria ad anossia.
Ingestione eccessive di sostanze che aumentano gli
acidi metabolici:
 acido salicilico, glicole etilene, alcool metilico.
Inadeguata funzione renale.
ALGORITMO PER VALUTAZIONE
EMOGASANALISI ARTERIOSA
ACIDOSI METABOLICA
Sintomi:
• Deterioramento del livello di coscienza dal
sopore fino al coma.
• Iperventilazione (tentativo di compenso
respiratorio).
• Debolezza.
• Aritmie cardiache (se presente iperkaliemia).
ALGORITMO PER VALUTAZIONE
EMOGASANALISI ARTERIOSA
ALCALOSI RESPIRATORIA
Cause principali:
• Aumento della frequenza e/o della profondità del respiro con
conseguente eccesso dell’eliminazione di CO2 a seguito di:
 Dolore fisico severo.
 Esercizio fisico severo.
 Ipossia, anossia.
 Iperventilazione volontaria.
• Danno al centro del respiro:
 Malattia del sistema nervoso centrale (encefaliti, meningiti).
• Sovrastimolazione del centro del respiro:
 Febbre.
 Overdose da farmaci.
ALGORITMO PER VALUTAZIONE
EMOGASANALISI ARTERIOSA
•
•
•
•
ALCALOSI RESPIRATORIA
Sintomi:
Respirazione rapida e profonda.
Alterazione della coscienza, incapacità alla
concentrazione, tetania, convulsioni.
Aritmie cardiache (se presente ipokaliemia).
Intorpidimento e formicolio delle estremità se
presente ipocalcemia.
ALGORITMO PER VALUTAZIONE
EMOGASANALISI ARTERIOSA
ALCALOSI METABOLICA
Cause principali:
• Perdita di acido cloridrico dallo stomaco:
 Vomito.
 Aspirazione gastrointestinale.
• Riassorbimento di bicarbonato:
 Uso di diuretici.
 Vomito eccessivo.
 Ritenzione di sodio.
• Somministrazione endovenosa di sodio
bicarbonato durante ALS.
ALGORITMO PER VALUTAZIONE
EMOGASANALISI ARTERIOSA
•
•
•
•
ALCALOSI METABOLICA
Sintomi:
Respiro lento, superficiale (compenso
polmonare).
Vertigini, formicolio delle estremità.
Irritabilità, disorientamento.
Aritmie cardiache (se presente ipokaliemia).
ALGORITMO PER VALUTAZIONE EMOGASANALISI
TABELLA RIASSUNTIVA ARTERIOA
pH
HCO3-
pCO2
ALCALOSI METABOLICA
ALTO
ALTI
NORMALE
ALCALOSI RESPIRATORIA
ALTO
NORMALI
BASSA
ACIDOSI METABOLICA
BASSO
BASSI
NORMALE
ACIDOSI RESPIRATORIA
BASS0
NORMALI
ALTA
INTERVALLI DI RIFERIMENTO
EMOGASANALISI VENOSA
• pH: 7,32 - 7,36
• PvO2: circa 40 mmHg
• PvCO2: circa 45 mmHg
• HCO3- : 24 - 30 mEq/L
• sO2: 60 - 80%
PROCEDURA
OPERATIVA
1. Identificare la persona e fornirle informazioni relative all'atto .
2. Valutare le condizioni generali della persona e il suo grado di collaborazione e attività respiratoria (tipo respirazione, presenza di
ossigeno terapia, ecc.).
3. Valutare se esistono delle controindicazioni all’esecuzione della tecnica (terapia con anticoagulanti, vasculopatie periferiche severe,
storia di arteriospasmo durante precedenti punture arteriose) .
4. Valutare le condizioni della zona sede di prelievo arterioso (infezioni cutanee).
5. Eseguire test di Allen.
6. Effettuare igiene delle mani .
7. Far assumere alla persona la posizione supina o seduta nel letto.
8. Visualizzare la sede del prelievo liberandola dagli indumenti.
9. Posizionare il telino assorbente monouso sotto l'arto della persona .
10. Posizionare il polso in iperdistensione (aiutandosi con un telino arrotolato, in questo modo si ottiene una buona superficializzazione
del vaso) .
11. Indossare i dispositivi di protezione individuale (DPI: guanti monouso e occhiali protettivi).
12. Preparare la siringa e l’ago in relazione alle caratteristiche rilevate, e due batuffoli di cotone, o garze in tessuto non tessuto (TNT),
uno con antisettico e uno asciutto .
13. Palpare l’arteria radiale con l’indice e il medio della mano non dominante, separate le due dita seguendo il decorso dell’arteria
continuando a sentire la pulsazione in entrambe le dita, l’area delimitata tra le due dita è la sede del prelievo.
14. Eseguire l'antisepsi della cute con un movimento circolare dall'interno verso l'esterno coprendo un'area di almeno cinque cm.
15. Lasciare asciugare totalmente la soluzione disinfettante (clorexidina 2% o iodopovidone).
16. Togliere la siringa eparinata dall’involucro, spingere lo stantuffo completamente in avanti e inserire l’ago, rimuovendo il cappuccio.
17. Posizionare l’indice e il medio sui punti precedentemente identificati facendo attenzione a non contaminare l’area sede del prelievo.
18. Tenere con il pollice e l'indice la siringa eparinata con il bisello rivolto verso l'alto .
19. Introdurre lentamente l’ago nella cute con un’angolazione di 30 - 45 .
20. Prelevare 1,5-2 ml di sangue (a seconda della quantità richiesta dall’apparecchio analizzatore) eseguendo il prelievo in lieve ma
costante aspirazione, cercando di evitare la formazione di bolle di aria nella siringa.
21. Sfilare l’ago dalla cute ed esercitare una pressione opportuna in sede con il batuffolo di cotone o con una garza di TNT (almeno 5
minuti , 10/15 minuti nelle persone in terapia anticoagulante orale (TAO).
22. Smaltire l’ago nell'apposito contenitore, eliminare le bolle d’aria presenti nel campione nel più breve tempo possibile, chiudere la
siringa con tappo apposito, oppure se presente il dispositivo per la rimozione delle bolle d’aria inserirlo nella siringa tenendo il cono
della siringa rivolto verso l’alto picchiettando leggermente per far risalire le bolle d’aria, far avanzare lentamente lo stantuffo fino ad
espellere tutta l’aria.
23. Ruotare delicatamente la siringa per far miscelare bene il sangue con l’eparina contenuta all’interno.
24. Effettuare l’analisi del campione prima possibile .
25. Smaltire i rifiuti
26. Rimuovere i guanti
27. Aiutare, se necessario, la persona ad assumere una posizione comoda
28. Effettuare igiene delle mani
29. Controllare la sede del prelievo e l'eventuale presenza di segni/indici di complicanze (ematoma, trombosi dell’arteria, reazione
vaso-vagale)
30. Registrare l'intervento sull'apposita documentazione infermieristica, annotando l’orario di esecuzione del prelievo, le condizioni della
persona, il tipo di attività respiratoria e la percentuale di ossigeno somministrata.
BIBLIOGRAFIA:
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Analysis, Clinical practice guideline.
• AA.VV. (2010) Il campionamento arterioso con ABL 800. Milano De Mori.
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Bologna Centro studi EBN S.Orsola -Malpighi.
• Fathirnath S. (2007) Arterial blood gases: clinical information. Johanna Briggs Institute.
• Fultz J, Sturt P.A. (2007) Nursing nell’emergenza-urgenza. Milano Elsevier Masson.
• Hudson et al. (2006) Use of local anesthesia for arterial punctures. American Journal
of Critical Care, vol. 15, num. 6.
• Lancianesi P., Coltellaro A., Andreozzi G. (2007) Il prelievo arterioso per emogasanalisi;
protocollo operativo per l’infermiere. Infermiere Oggi 16(4):32-37.
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radial catheters. Critical care medicine, 32.
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• Parra Moreno M.L., Rivera S.A., La Torre A.E. (2006) Il paziente critico. Milano: Masson.
• Thomas P., Rory A.M., Jefferson A.H. (2006) Effects of syringe material. Sample storage
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• UNC Hospitals (2005) Arterial Blood Sampling: Arterial Puncture Using Radial, Ulnar,
Posterior Tibial, or Dorsalis Arteries, Nursing Procedures Manual.