Mensile Manifestazioni Artistiche e Culturali

Mensile Manifestazioni Artistiche e Culturali
www.artecultura.org
e-mail: [email protected]
Anno XLVII - N. 4 Aprile 2014 - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n.46) Art. 1, Comma 1, dcb Milano
In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa
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ARTECULTURA
Gregorio Mancino
IL FANTASTICO PUZZLE
DELLA FANTASIA CREATIVA
NEI PERCORSI DELLA VITA
Milano, Sala Olimpia Artecultura - 1
- 15 Aprile 2014. Inaug.ne 05/ h. 17
In questo inizio di millennio, a dispetto di quelle che potevano essere
delle positive premesse di carattere
economico, politico e persino morale, si è piuttosto assistito ad un drammatico avvitamento della vita sociale
nell’ampio spettro di tutte le sue manifestazioni. Alle gravi conseguenze di
una permanente crisi economica si aggiungono anche dei “danni” non direttamente quantificabili, ma che tuttavia rivelano una loro particolare e dura
incidenza a livello psicologico. Infatti un profondo smarrimento culturale,
ancor prima che tecnico o materiale,
sembra coinvolgere strati sempre più
ampi di popolazione, pervasa da un
senso di profonda insoddisfazione.
Naturalmente questo stato di cose non
poteva non riflettersi anche nel campo delle varie manifestazioni artisti-
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ARTECULTURA
che intese in senso lato. Recentemente
il suggestivo film la Grande Bellezza
di Sorrentino esprime in maniera significativa questo stato di disagio,
anzi di malinconia, di rimpianto, forse, per quello che un’epoca storica
poteva dare e non ha dato. Ma al di là
di questa pur importante presa d’atto
culturale, di consapevolezza circa un
tempo storico di obnubilamento di valori e prospettive, se non di vera e
propria decadenza, occorre risollevare
lo sguardo e guardare comunque in
positivo, intuire segni, anche piccoli,
che tuttavia possono indicare una via
d’uscita, o per lo meno la capacità e
la possibilità di dare sulle cose un
altro sguardo.
Artisti che riescano in questa impresa, difficile e seducente al tempo
stesso, sono piuttosto rari, anzi spesso lo stesso linguaggio artistico in un
contesto sociale che necessiterebbe
di una vera e proficua chiarezza e trasparenza, senza lasciarsi fuorviare da
uno sterile pedagogismo, complica
sempre più il rapporto con il suo naturale referente, il pubblico, in un
avvitamento su codici riservati e misteriosi, destinati inevitabilmente ad
una minoranza. A questo stato di cose,
però, non intende allinearsi Gregorio
Mancino, un giovane artista, un
vitalissimo globletrotter dell’arte che
sa alimentare con estrema naturalezza la dimensione ludica e comunicativa dell’arte in una totale sinergia con
una concezione attiva della società.
Infatti Mancino non rinchiude la sua
creatività all’interno della cornice
professionale di uno studio. Suoi strumenti di lavoro sono l’ happening, l’installazione, l’enviroment, ossia quelli
tipici delle neo-avanguardie, ma utilizzati con uno spirito di suggestiva
empatia con lo spettatore, a maggior
ragione quando talvolta questo spettatore è un bambino, specialmente poi
se si trova nella condizione difficile
della malattia o dell’isolamento. Allora la forza magnetica della sua creatività entra in una particolare sintonia
con il mondo dell’infanzia e contamina anche i cosiddetti grandi. I corridoi di un ospedale, l’asettica sala riunioni di una azienda, una piazza vengono così radicalmente trasfigurati
da un murales, da affreschi, da oggetti policromatici dai più svariati
colori. L’ambiente modifica le sue caratteristiche, rivela una sua emozionalità che prima dell’intervento
sembrava di non possedere. La struttura allora prende un’anima, per cui
l’antico principio estetico di unire decorazione e funzionalità viene da
Mancino reinterpretato alla luce di
bisogni psicologici essenziali con i
quali l’arte dovrebbe apertamente confrontarsi più che isterilirsi con l’astrazione di dottrine e poetiche.
Allora non deve stupire che
l’energia di Mancino, la sua spiccata
fantasia, si presti in una fattiva collaborazione con importanti organismi
nazionali ed internazionali che operano nel campo della concreta solidarietà come Amref, Unicef, Telethon,
Medici senza Frontiere ma anche con
aziende come Boiron, particolarmente sensibili alle esigenze sociali che
un corretto sviluppo economico non
dovrebbe ignorare. Mancino lavora in
un’ottica prevalentemente internazionale, dalla Polonia a Cuba, dagli
Stati Uniti alla Francia, sempre riscuotendo un ampio consenso alle sue
operazioni creative, alla sua coerente
tensione espressiva. Per lui la di-
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ARTECULTURA
stinzione tra arte e vita tende a venire
sempre meno e non già in riferimento
a capziose speculazioni concettuali,
quanto proprio a livello di inconscio,
di stati d’animo profondi che tendono ad essere di per sè già artistici, perché vissuti nella loro genuina essenza. Ecco allora una possibile spiegazione per la vitalità della sua pittura che entra in un intenso dialogo visivo ed interiore con l’ambiente, lo spazio, teso a concretizzare una cosa serissima ed impegnativa come il gioco. Ed è sulla base di queste solide
premesse che Mancino ha fondato
l’inedita MovimentArt, vale a dire una
concezione della pittura come costante movimento, visto che mezzi di
trasporto come pattini, scale mobili,
bicicletta, sono la dinamica struttura
portante su cui l’artista realizza le sue
inventive composizioni. Mancino, pertanto, entra in una sorta di singolare
ascolto degli oggetti, delle cose. Essi,
infatti, per lui non hanno rigidi confini materiali o simbolici, ma sono una
sorta di elasticità sognante, essi possono essere smontati e rimontati in
nuove composizioni. Con allegoriche
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ARTECULTURA
allusioni, possono adattarsi alle esigenze materiali e psicologiche dell’ambiente, rifondandolo a nuova vita.
Ecco quindi come la realtà artistica
dell’installazione si sottrae ai limiti di
certi giochi linguistici, per entrare in
maniera non retorica o virtuale in contatto diretto, organico con i territori,
svelandone potenzialità prima nascoste.
Mancino, pertanto, riflette attentamente su quello che è stato il portato delle avanguardie storiche e neo,
e che oggi costituisce il mainstream
dell’arte contemporanea, ma la sua riflessione imprime alle sue opere il
segno della sua personalità che è al di
là della logica puramente provocatoria o di futile intrattenimento. Piuttosto la sua ricerca allarga la sfera
comunicativa dell’arte in una dimensione lucidamente ludica, come è stato rilevato, ma al tempo stesso senza
smarrire quella finalità etica, ideale
che non è astrazione moralistica, ma
concreta possibilità di intervento e di
suggestiva presenza dell’arte a fronte
di situazioni spesso difficili. Ed anche in particolari esperienze dal ta-
glio assolutamente straordinario,
come per esempio quando il 28 aprile 2007 l’artista ebbe l’opportunità di
sperimentare la pittura a 12000 metri
di altezza, all’interno di un veicolo
astronautico, in una certa affinità con
lo spazialismo (solo virtuale) di Fontana, Mancino non smarrisce mai il
senso della sua mission, della sua innata capacità di unire il suo innegabile talento artistico al confronto solidale con l’altro, chiunque esso sia.
Ed è per queste credibili e coinvolgenti condizioni culturali, psicologiche, spirituali che l’arte di Mancino incontra un ampio consenso da
parte del pubblico, da quello specializzato sino a coloro che si pongono
per la prima volta di fronte alle possibilità dell’arte contemporanea, ai
suoi sogni che, ancora, anche grazie
alla generosa inventiva di artisti come
Mancino, riesce ad immaginare e proporre con lungimirante e profetica
prospettiva.
Teodosio Martucci
(Le immagini del servizio sono state eseguite dal fotografo Monica Rossetti - sunshine videoproduction)
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ARTECULTURA
Corrispondenza Culturale: Enti e Circoli segnalano
GIUNTA. APPROVATA LA NUOVA
TARGA PER RICORDARE GIORGIO AMBROSOLI
Approvata dalla Giunta, in seguito alla proposta
del Consigliere e Presidente della Commissione
antimafia David Gentili, l’apposizione di una nuova targa dedicata all’Avvocato Giorgio Ambrosoli,
barbaramente ucciso l’11 luglio 1979 da un sicario davanti alla sua abitazione in via Morozzo
della Rocca 1. Proprio sui muri di quell’edificio è
stata posizionata il 19 marzo 2014, giorno in cui
vengono ricordate le vittime della mafia , una targa che andrà a sostituire il manufatto a lui dedicato, rimosso quattro anni fa per lavori di
ristrutturazione dell’immobile.
“Con l’apposizione di questa targa vogliamo rendere omaggio a un professionista che svolse il
suo incarico con inflessibile rigore e impegno,
nonostante le pesanti minacce subite, e consegnare alla memoria il suo esempio di uomo che ha
avuto il coraggio di difendere il valore supremo della
legalità fino a sacrificare la sua stessa vita”, ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno.
Info 02 884 50 150
Milano, Piazza Castello
LA LUNGA ESTATE CALDA
DELL’ISOLA PEDONALE
Prende forma il progetto della grande isola pedonale in piazza Castello che, dal prossimo maggio,
restituirà alla città uno spazio di oltre 15mila metri
quadrati. Una scelta di questa Amministrazione
per far nascere un’area dedicata alla mobilità dolce da piazza del Cannone a piazza San Babila. La
trasformazione di Piazza Castello in uno spazio
vivo e senz’auto per accogliere milanesi e turisti
davanti a uno dei simboli più importanti della
nostra città era stata annunciata dal Sindaco Giuliano Pisapia lo scorso gennaio. Ora la Giunta ha
deciso che la piazza diventerà il quartier generale
e il punto di partenza degli eventi estivi di Milano. Un nuovo contenitore di iniziative che ospiterà dal 5 maggio al 10 settembre due grandi manifestazioni, per le quali la Giunta ha approvato
le linee guida per i bandi che saranno pubblicati
a breve. Il primo avviso pubblico si propone di
trovare uno o più organizzatori di un programma
articolato, che prevede una serie di mercatini, dagli alimentari all’artigianato, e la realizzazione di
iniziative aggregative che andranno a comporre
il palinsesto dal 5 maggio all’8 giugno della manifestazione “Passeggiamo al Castello”, ideata dall’assessorato alle Attività produttive e Marketing
territoriale guidato da Franco D’Alfonso.
Subito dopo partirà la seconda manifestazione
estiva milanese, dal 10 giugno al 10 settembre,
con la nuova edizione dell’iniziativa “Estate al
Castello”, coordinata dagli assessorati alla Cultura e al Benessere, che nel 2013 ha coinvolto
più di 7.000 persone con 27 eventi di musica e
teatro, 35 film e 198 visite guidate.
Info 02 884 50 150
DEMANIO. COMUNE, LA CHIESA
DI SAN GOTTARDO ALLA VENERANDA FABBRICA DEL DUOMO
Il Comune di Milano concederà gratuitamente la
Chiesa di San Gottardo in Corte alla Veneranda
Fabbrica del Duomo, che si farà carico degli interventi di riqualificazione che lo stabile di proprietà comunale attende da tempo. Lo ha deciso
la Giunta comunale approvando la delibera che
fissa le linee di indirizzo per la nuova concessione. Questo provvedimento rappresenta per il Comune un importante risultato – spiega l’assessore al Demanio Daniela Benelli –. Finalmente po-
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ARTECULTURA
tranno essere realizzati i lavori di restauro che
questa preziosa Chiesa di Milano attende da tempo e che l’Amministrazione, in un momento di
risorse molto limitate, purtroppo non è in grado
di sostenere. Siamo molto soddisfatti per questo
accordo che abbiamo condiviso con la Veneranda Fabbrica e con la Curia e che permetterà, tra
l’altro, di conservare l’uso liturgico della Cappella palatina e proseguire con le attività culturali, così come fatto fino ad ora”.
“Ci auguriamo che, in tempo per Expo 2015, la
Chiesa di San Gottardo, vero gioiello nascosto,
entri a pieno titolo nel circuito dei luoghi che
rappresentano il patrimonio culturale della nostra città e che i turisti potranno visitare e apprezzare”, conclude l’assessore Benelli.
Info 02 884 50 150
FABULAMUNDI.
Playriting Europe
È stato presentato in marzo a Palazzo Marino
"Fabulamundi. Playwriting Europe", il progetto
di cooperazione europea vincitore del Progetto
Cultura 2007-2013 dell'UE, che ha l'obiettivo di
promuovere la drammaturgia contemporanea di
cinque Paesi europei: Italia, Romania, Spagna,
Francia e Germania. Il progetto, finanziato dall’Unione Europea per il 50%, è realizzato anche
grazie al sostegno del Comune di Milano e prevede nella nostra città, dal 10 marzo al 25 giugno
2014, un calendario particolarmente ricco di appuntamenti.
Innanzitutto, sette "mise en espace" di testi di
autori provenienti da quattro paesi europei - Claudia Faci, Esteve Soler e Fernando Renjifo (Spagna), Roxana Marian (Romania), Rebekka Kricheldorf e Kathrin Röggla (Germania), Lucie
Depauw (Francia) - in tre diversi teatri: PimOff,
Olinda e Teatro i. I testi sono stati selezionati dai
vari partner in base al tema proposto, "the
dangerous opportunity", fortemente legato alla
crisi economica che si sta vivendo, in Europa ma
non solo, e in base all'estetica drammaturgica di
ogni singolo teatro. Info 02 884 50 150
SALONE DEL RESTAURO 2014
Spazio ai progetti dedicati alla ricostruzione
post-sisma
Dopo il dibattito scaturito in seno alla passata
edizione circa la ricostruzione post-sisma del maggio 2012, quest’anno il Salone del Restauro torna a farsi promotore e occasione d’incontro per
tutti gli attori coinvolti nelle attività di ricostruzione. Fondamentale e significativa la presenza
in fiera della Regione Emilia-Romagna con uno
spazio-evento ed un importante convegno nel
quale verrà illustrato, alla presenza del Commissario delegato alla ricostruzione Vasco Errani, il
Progetto Re-Building, che prevede iniziative integrate a supporto dei Comuni emiliani colpiti
dal sisma, un sostegno culturale alla pianificazione degli interventi. Il progetto, su mandato
della Regione, è coordinato dal Centro Ricerche
Urbane, Territoriali e Ambientali (CRUTA) dell’Università di Ferrara.
La “Comunità dei Comuni” del cratere direttamente coinvolti, non solo emiliani ma anche di
Lombardia e Veneto sono stati quindi invitati,
come lo scorso anno, ad essere presenti in fiera
con un proprio spazio, per meglio evidenziare le
varie problematiche relative al proprio territorio.
Architetti, ingegneri, geometri e relativi ordini
professionali, ma anche le imprese specializzate
presenti in fiera, saranno quest’anno chiamati
ad una partecipazione attiva attraverso l’organizzazione di workshops e corsi di formazione
che rilasceranno ai partecipanti iscritti crediti formativi. In particolare la Federazione Ordini Architetti dell’Emilia-Romagna, con il patrocinio del
Consiglio Nazionale degli Architetti PPC, e il concorso degli Ordini degli Architetti PPC delle province emiliane ricomprese nell’area di quelle danneggiate dal sisma, (Ferrara, Bologna, Reggio
Emilia e in particolare Modena), in occasione del
Salone lancia una prima edizione di Ricostruire
l’Identità: i progetti degli architetti, rassegna di
progetti realizzati o da realizzare nell’area del cratere sismico per il ripristino e la ricostruzione degli edifici e dei contesti danneggiati dal sisma del
maggio 2012. Info www.salonedelrestauro.com
VILLEGLE’ per D’ANNUNZIO
A 150 anni della nascita del poeta, la Fondazione
il Vittoriale degli Italiani coordina eventi per rendere omaggio allo spirito di un genio che, anche
grazie alla sua lungimiranza, al respiro internazionale e all’amore per l’Italia, seppe imprimere un
sigillo di modernità alla storia del suo paese, contribuendo ad arrichirne il patrimonio culturale con
la sua eccezionale interpretazione della tradizione poetica italiana e, come politico, con la sua
influenza sugli eventi che gli sarebbero succeduti. D’Annunzio ha lasciato alla storia la sua casa
di Gardone Riviera, dove, in occasione delle cerimonie commemorative, il 2 marzo 2014, è stata
inaugurata la scultura STAR che Jacques Villeglé,
l’artista francese di fama internazionale, ha offerto in omaggio al poeta. La scultura, in bronzo
patinato con inserti in bronzo dorato, verrà collocata sulla terrazza sud della villa che si affaccia
sul Lago di Garda. L’opera rappresenta un cambiamento nel percorso artistico di Villeglé, dai
manifesti lacerati alle sculture emblematiche con
segni sociopolitici. In linea con l’idea di spinta
verso il futuro che era propria del poeta, il presidente del Vittoriale, Giordano Bruno Guerri, negli
ultimi anni ha aperto le porte del museo a opere
di artisti contemporanei, che arricchiscono il Parco monumentale amplificando il dialogo dell’arte
con la poesia. Info www.vittoriale.it
CORIN SWORN è la vincitrice del
Max Mara Art Prize for Women
In collaborazione con la Whitechapel Gallery
Iwona Blazwick, OBE, Direttrice della celebre
Whitechapel Gallery, e il dott. Luigi Maramotti,
Presidente di Max Mara hanno annunciato che
Corin Sworn è la vincitrice della quinta edizione
del prestigioso Max Mara Art Prize for Women,
in una cerimonia che si è tenuta il 23 gennaio
2014 presso l'Ambasciata d'Italia a Londra. Corin
Sworn (nata nel 1976), artista che vive e lavora a
Glasgow, è stata scelta tra un gruppo di importanti
finaliste, tra cui Beatrice Gibson, Melanie Gilligan,
Judith Goddard e Philomene Pirecki. Il Max Mara
Art Prize for Women, in collaborazione con la
Whitechapel Gallery, è un premio biennale, istituito nel 2005. È l'unico premio per le arti visive dedicato ad artiste del Regno Unito che ha come finalità la loro promozione e va- lorizzazione, e consente loro di sviluppare le proprie potenzialità
usufruendo di tempo e spazio per elaborare i propri progetti artistici. Il premio è aperto ad artiste
del Regno Unito che lavorano con svariati mezzi .
CASE Museo DIMORE Storiche
Nuovi percorsi di cultura: poesia, storia, arte, architettura, musica, artigianato, gusto e tradizioni
Come dice il nome stesso, una “Casa Museo” è
un’abitazione o un palazzo trasformato in un museo. Può essere stato dimora di uomini illustri o
di comuni cittadini, luogo di intimità familiare o
Corrispondenza Culturale: Enti e Circoli segnalano
centro di potere: quello che rende eccezionali le
Case Museo è la loro capacità di rappresentare la
vita, le tradizioni e i valori non solo di chi ci abitava, ma anche della società in cui il padrone di
casa viveva. Visitare una Casa Museo è un’esperienza affascinante. Tutto, in una Casa Museo,
diventa parte del percorso espositivo: mobili,
quadri, libri, oggetti di uso personale e quotidiano. L’Italia ospita, da Nord a Sud, tantissime Case
Museo, fra cui alcune appartenute a celebri ospiti stranieri che in Italia soggiornarono a lungo,
innamorandosi del Bel Paese. Le Case Museo
possono essere suddivise in varie tipologie, individuate dal DEMHIST dell’Internation Council
of Museum (ICOM). La categoria più folta è quella
delle “Case di uomini illustri” come la Casa Museo di Giovanni Pascoli a CastelVecchio Pascoli,
in Toscana, dimora dove il poeta compose molte
delle sue opere. .:. fonte dati www.italia.it
LA MOSTRA MORETTO SAVOLDO ROMANINO CERUTI VIAGGIA SULLE BOTTIGLIE DI ACQUA MANIVA
Dal 1° marzo, giorno dell’inaugurazione, centinaia di migliaia di consumatori troveranno sulle etichette delle bottiglie della linea PET Classic di
Maniva, l’immagine guida della grande mostra
MORETTO, SAVOLDO, ROMANINO, CERUTI.
100 capolavori dalle collezioni private bresciane,
ospitata fino al 1° giugno a Palazzo Martinengo a
Brescia.Uno straordinario veicolo di promozione
che durerà per tutta la durata della rassegna, nato
da un accordo siglato tra Daniele Molgora, Presidente della Provincia di Brescia e l’azienda bresciana, che detiene una solida presenza nel settore delle acque minerali e che produrrà 3.700.000
etichette recanti la riproduzione de Gli spillatori
di vino di Giacomo Ceruti.
NEL SEGNO DEL GIGLIO
Reggia di Colorno 25-26-27 aprile 2014
La ventunesima edizione de Nel segno del Giglio, alla Reggia di Colorno nel parmense, scommette sui giovani.Così a fare da protagonisti della tre giorni (25, 26 e 27 aprile) dedicata al giardinaggio di qualità saranno operatori e vivaisti delle
nuove e nuovissime generazioni, quelle che stanno offrendo volto e contenuti freschi per i nostri
piccoli o grandi giardini e terrazzi. Il primo
discrimine rispetto a qualche anno fa deriva già
dalle dimensioni: i giovani del green pensano giustamente ai loro coetanei che, di norma, pur amando molto il verde possono usufruire di spazi piuttosto contenuti o si limitano al verde in terrazza.
Altro imperativo riguarda l’impegno richiesto da
questi angoli di natura urbana: debbono richiedere poche cure e, poiché molti nuovi pollici verdi sono anche ecologisti, poche concimazioni ed
interventi chimici. Ma come realizzare spazi verdi
di dimensioni contenute ma di bell’effetto, che
non rendano “schiavi” chi li ha voluti? At- tingendo agli insegnamenti di Ippolito Pizzetti, gran
giardiniere che ci ha accompagnati in questa nostra impresa e che a Colorno è stato di casa”,
affermano tranquille Elisa Campari e Isabella
Gemignani, patronesse storiche ed attivissime de
Nel segno del Giglio.
info: www.studioesseci.net
PALAZZO PRETORIO
Dopo 20 anni, il 12 aprile, la riapertura
Troppo a lungo Prato è stata privata di Palazzo
Pretorio e dei capolavori della collezione del suo
Museo, perdendone anche la consapevolezza e
l'orgoglio: da sabato 12 aprile i pratesi e i turisti
potranno finalmente ammirare di nuovo un patrimonio di bellezza, costruito in secoli di storia.
Capolavori di Bernardo Daddi, Giovanni da Milano, Lorenzo Monaco Filippo e Filippino, del
Poppi, di Alessandro Allori e Santi di Tito, di
Battistello Caracciolo e Cecco Bravo, di Lorenzo
Bartolini, saranno valorizzati dal nuovo allestimento firmato dagli architetti Adolfo Natalini,
Piero Guicciardini e Marco Magni: hanno interpretato al meglio le esigenze di qualità e flessibilità richieste dall'amministrazione comunale, mettendo in luce anche la bellezza del palazzo. Il
mondo della cultura e del turismo ritrova così
una meta fondamentale per chi visita la Toscana.
Il percorso espositivo sarà tracciato anche dai
particolari tessuti impiegati: un richiamo ai materiali classici degli allestimenti storici e allo stesso
tempo il simbolo di Prato. Le tinte individuate
corrispondono a sfumature insolite e sorprendenti, contenute e calibrate in relazione alla natura delle opere esposte.
Info: www.studioesseci.net
IL PRIMO OCCHIALE IN LEGNO
AL MONDO “made in Dolomiti”
– Al MIDO sarà presentato il primo occhiale al
mondo realizzato con il legno delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Unesco. Ha un’identità forte e legata al territorio, il suo nome è DOLPI, acronimo di DOLomiti e alPI ed è l’unico occhiale in
legno “made in Dolomiti” certificato PEFC
(Programme for Endorsement of Forest Certification schemes) che attesta l’utilizzo e la gestione sostenibile delle risorse forestali nelle aree
della parte alta della provincia di Belluno, il
Cadore. Terra degli occhiali. Non è un caso che
a ideare e progettare l’originale occhiale DOLPI
sia un’azienda locale, Mavima Bautec Srl, che
progetta e realizza edifici in legno di elevata qualità con tecnologia X-lam, ecologici e a bassissimo impatto energetico. Un “must” per gli architetti e produttori della società, l’utilizzo di
legno bellunese e materiali rinnovabili. Il
know-how della Mavima e del suo amministratore Virgilio Dal Pan ha spontaneamente designato in parallelo un nuovo percorso
aziendale, un progetto che unisce tecnologia
e artigianato dell’occhialeria, ossia l’ideazione
e la realizzazione del primo occhiale “green”
al mondo confortevole (pesa solo 24 gr) e dal
disegno lineare ed elegante adatto a donne e
uomini di tutte le età. Designer d’eccezione
per DOLPI, Lucio Stramare esperto dei trend
moda a livello internazionale e nel campo occhiali da oltre vent’anni. Sette i modelli
“sostenibili” disegnati in versione sole e vista, ciascuno in quattro colori attenendosi all’essenza delle specie legnose come pino,
abete, ciliegio, rovere, castagno, cirmolo e per
la prima volta in radica. Info +39 334 69 74 307
NASCE IL CAFFE’
LETTERARIO ZAMBARDI
Nove poeti per l’inaugurazione del Caffè Letterario Zambardi a San Pietro Infine: Maria Benedetta Cerro, Ida Di Ianni, Luciana D’Ingeo, Chiara Franchitti, Maria Giusti, Amerigo Iannacone,
Rita Iulianis, Giuseppe Napolitano, Irene Vallone. È partita un po’ come un gioco: perché non
creiamo, nel bar Zambardi, un Caffè Letterario?
Ci sono tutti i presupposti: la posizione in piazza
al centro del paese, la posizione del paese alla
confluenza di tre regioni (Lazio, Campania e
Molise) e punto di incontro di una rete di amicizie letterarie, la voglia di fare.
ACERBI - LEVI incontro a Verona
Un cordiale incontro tra il pittore Sergio Acerbi (a sinistra nella foto sopra) e il critico d’arte
Paolo Levi ( a destra)si è svolto lo scorso febbraio a Verona in occasione della Biennale della Creatività, che ha avuto luogo al Palexpo.
PELLEGRINAGGIO
A MEDJUGORJE 3-6 ottobre 2014
Quota di partecipazione Euro 600,00 comprendente: viaggio aereo come da programma – trasferimenti in autopullam da Mostar a Medjugorje
e viceversa – alloggio in albergo 4 STELLE (nelle
immediate vicinanze del Santuario) camere doppie con servizi privati – pasti dal pranzo del 3
ottobre alla prima colazione del 6 ottobre – BEVANDE AI PASTI – AURICOLARI PER TUTTE
LE CELEBRAZIONI – bus a disposizione per le
visite e funzioni nei dintorni – Assicurazione medico bagaglio. Info Tel. 0341/369321 Agenzia Il
Viaggiatore Lecco.
YOGA FESTIVAL A MERANO
9-11 maggio 2014
Il Boutique & Design Hotel ImperialArt di
Merano, propone un’offerta dedicata agli amanti
del benessere, dell’arte e del design per partecipare alla quarta edizione dello Yoga Festival di
Merano, che si terrà dal 9 all’11 maggio 2014.
Info 0473 237172
NASCE A ROMA IL MACRI
Ha aperto al pubblico venerdì 7 marzo 2014 il Museo Ambientale e Crimine (MACRI) realizzato al
Bioparco di Roma grazie alla collaborazione con
il Corpo forestale dello Stato. Il Museo, unico nel
suo genere in Europa, vuole sensibilizzare il pubblico sui fenomeni di oltraggio all’ambiente, focalizzando l’attenzione sul commercio illegale di fauna e flora in via d’estinzione, attività ormai sempre più spesso associate alla criminalità organizzata. Info www.bioparco.it
A Gorizia - IL MUSEO DELLA MODA
A Gorizia, il Museo della Moda e delle Arti Applicate, tra i più importanti del settore in Europa,
grazie ai fondi del progetto europeo Open
Museums, riapre i battenti il 2 aprile con un allestimento ampliato, completamente rinnovato ed
innovativo. La cifra che i curatori hanno scelto
per questo nuovo allestimento è precisa: dare al
visitatore la sensazione di immergersi nella vita e
nell’atmosfera degli anni, meglio dei secoli, di cui
gli abiti qui esposti sono davvero elegante
testimonianza. Il rogetto scientifico del rinnovato Museo della Moda e delle Arti Applicate è
curato da Raffaella Sgubin, storica del costume e
Sovrintendente ai Musei Provinciali di Gorizia.
Info 0481.533926
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ARTECULTURA
Insediamento dell’Osservatorio in materia di legalità: Maria Teresa Baldini nominata presidente per il primo semestre
Milano, 19 febbraio 2014 – Educare alla
legalità, contrastare le mafie, ma anche
monitorare e combattere fenomeni emergenti
come il cyber-bullismo. Questi alcuni dei cardini su cui lavorerà l'Osservatorio in materia di
legalità del Consiglio regionale, insediatosi ufficialmente questo pomeriggio. Alla presenza
del Presidente Raffaele Cattaneo è stato nominato presidente per il primo semestre, come
da regolamento, il Consigliere Maria Teresa
Baldini (Maroni Presidente). Nell'Osservatorio, come decretato dal Presidente del Consiglio lo scorso 6 febbraio, siedono anche l’assessore regionale alla Sicurezza, Simona
Bordonali, i consiglieri Michele Busi (Patto
civico), Stefano Carugo (NCD), presidente
uscente dell’Osservatorio, Riccardo De Corato
(Fratelli d’Italia) e Giampietro Maccabiani
(M5S), il professor Nando Dalla Chiesa per il
mondo dell'università, il dottor Giulio Maria
Massa per le istituzioni scolastiche, il dottor
Vincenzo Moriello per le organizzazioni sindacali e la professoressa Jole Garuti come rappresentante delle associazioni che svolgono
educazione alla legalità. Tutti i componenti operano a titolo gratuito.
Celebrazioni bicentenario Arma Carabinieri: mozione chiede istituzione borse di
studio, dedica di una sala istituzionale
Milano, 4 marzo 2014 – Promuovere in
Consiglio regionale un momento celebrativo
dell’Arma dei Carabinieri in occasione del
bicentenario della sua fondazione, avvenuta
nel 1814; dedicare all’Arma dei Carabinieri
una sala di Palazzo Pirelli o di Palazzo Lombardia; ospitare, presso gli spazi del Consiglio regionale, una mostra di cimeli e oggetti
rari significativi della storia dell’Arma; valutare la possibilità di istituire borse di studio
finalizzate al sostegno del percorso formativo
o universitario dei figli, meritevoli e residenti
in Lombardia, dei componenti dell’Arma.
Legge contenimento consumo suolo: al
via esame progetto di legge in Commissione Territorio
Milano, 6 marzo 2014 - Disincentivi al consumo del suolo, incentivi per la rigenerazione
urbana e per il recupero delle aree dismesse,
nuovi strumenti per il riallineamento delle previsioni urbanistiche locali ai reali fabbisogni.
Sono questi i tre obiettivi principali del provvedimento per il contenimento del consumo
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ARTECULTURA
di suolo presentato oggi in Commissione Territorio dall'Assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Viviana Beccalossi
e di cui sarà relatore il Presidente della Commissione Alessandro Sala (Lista Maroni).
“L’esame di questo provvedimento –ha detto Alessandro Sala- dovrà andare di pari passo con la revisione della legge 12 e dovrà
introdurre in modo compiuto il concetto di
area vasta. Per mantenere e conservare il
suolo agricolo esistente, dovremo lavorare
soprattutto sugli incentivi per le ristrutturazioni e il recupero dei patrimoni edilizi esistenti”. Tra gli obiettivi anche l’introduzione, quale disincentivo al consumo del
suolo, della compensazione preventiva (cessione di aree o monetizzazione) e la definizione di criteri per un adeguato dimensionamento dei PGT correlato all’effettivo
fabbisogno di sviluppo insediativo.
In Italia il consumo di suolo è cresciuto negli
ultimi 5 anni al ritmo di 8 metri quadrati al
secondo, pari a 340 metri quadrati per abitante all’anno, corrispondenti nel 2010 a oltre 20.500 chilometri. In questo quadro spetta
alla Lombardia il primato per aver superato
la soglia del 10% di suolo consumato.
Disservizi postali, Consiglio regionale:
“Poste italiane metta fine ai gravi disagi”
Milano, 4 marzo 2014 – Ritardi o mancata consegna della corrispondenza tra cui
anche bollette e utenze varie, lunghe attese
agli sportelli, telegrammi che per loro natura
dovrebbero essere recapitati celermente e
che invece arrivano dopo cinque giorni. La
lunga lista dei disservizi postali sono stati al
centro stamattina in Consiglio regionale di
due mozioni approvate all’unanimità con le
quali si invita la Giunta ad attivarsi per intervenire con l’obiettivo di risolvere le situazioni che da più parti vengono denunciate in
Lombardia e che nei giorni scorsi hanno visto nella Provincia di Varese la mobilitazione di trenta sindaci con l’avvio di una raccolta di firme.
I due documenti (uno sottoscritto da tutti i
gruppi, primo firmatario Luca Marsico di
Forza Italia; il secondo presentato dalla Lega
Nord, prima firmataria Saita Santisi) sollecitano interventi presso i responsabili dell’area logistica lombarda di Poste italiane
“affinché si risolvano le situazioni denunciate indicando tempi certi e trasparenti” perché “le problematiche ormai croniche non
sono più accettabili”.
Esodati ed esuberati lombardi,
in IV Commissione il confronto con Inps
Milano, 6 marzo 2014 – La Commissione
Attività produttive farà pressing sulla Direzione regionale lombarda di Inps perché venga garantita la salvaguardia della pensione
ai circa 800 lavoratori esodati che erano stati
interessati dall’accordo quadro siglato lo
scorso 12 novembre in Regione Lombardia.Questo l’esito della audizione di questa mattina dove erano presenti, come richiesto dal Consigliere regionale Pietro Foroni
(Lega Nord) il coordinamento lombardo dei
lavoratori esodati e i vertici della Direzione
regionale Inps. Scopo dell’incontro era quello
di chiarire la posizione dei moltissimi “lavoratori subordinati cessati dal rapporto di lavoro entro il 30 settembre 2012 e collocati in
mobilità ordinaria o in deroga a seguito di
accordi governativi o non governativi, stipulati entro il 31 dicembre 2011, che alla data
odierna sono coperti dal trattamento di mobilità ordinaria e che, senza soluzione di continuità, maturino i requisiti alla pensione, ante
D.L.201/2011, durante il periodo di godimento
dell'indennità di mobilità in deroga e in ogni
caso entro il 31 dicembre 2014". Si tratta
appunto di circa 800 lavoratori a cui Regione Lombardia, grazie all’Assessorato diretto da Valentina Aprea e alla Direzione generale del Lavoro ha garantito l’accesso all'indennità di mobilità in deroga proprio per rimediare alle conseguenze della Riforma
Fornero e consentire loro il riconoscimento
del diritto alla pensione.
Corecom Lombardia e Ordine Avvocati
Milano: firmato protocollo su servizi
conciliazione per contenziosi tra utenti
e operatori delle telecomunicazioni
Milano, 24 febbraio 2014 – Il Corecom
Lombardia e l’Ordine degli Avvocati di Milano hanno sottoscritto un protocollo finalizzato a consentire un incremento della qualità del servizio di conciliazione e mediazione,
prestato ai cittadini sui vari contenziosi tra
gli utenti e gli operatori delle telecomunicazioni come compagnie telefoniche e televisioni a pagamento.
L’iniziativa è stata illustrata lunedì 24 febbraio presso la Sala Valente in via Freguglia
18 a Milano, durante l’incontro sul tema “La
conciliazione obbligatoria nelle controversie
tra utenti e operatori delle telecomunicazioni”. Nell’occasione sono stati presentati anche i dati relativi alle conciliazioni svolte in
Lombardia dal Corecom nel 2013.
Rappresentanza di genere negli organismi pubblici e privati: il punto sull’applicazione delle normative
Milano, 7 marzo 2014 – Il peso e il ruolo
delle rappresentanze di genere negli organismi pubblici e privati. A distanza di quasi tre
anni dalla legge 12, che ha introdotto il nuovo quadro normativo su questo tema, il Consiglio regionale della Lombardia e il Consiglio per le Pari Opportunità hanno fatto il
punto sulle modifiche intervenute a partire
dalla situazione in Regione Lombardia. Se
ne è parlato a Palazzo Pirelli (Sala Pirelli) il
10 marzo u.s. in un convegno
MAMMA ROMA
Piranesi - Pasolini
Vicenza, Palladio Museum
9 febbraio - 18 maggio 2014
Palladio Museum ha prodotto una
mostra dedicata alle visioni della Roma
antica, mettendo in scena immagini
dai film di Pier Paolo Pasolini accanto
ad una eccezionale donazione di
preziosi libri, mappe e vedute di Roma
antica riuniti in quarant’anni di ricerche
da Alberto Caldana, una singolare figura
di collezionista-studioso. In una lettera
del 1343 Francesco Petrarca racconta
di aver scalato le grandiose volte delle
terme di Diocleziano, in cerca di
silenzio e aria fresca, e per ammirare
dall’alto le rovine di Roma. Esse
testimoniavano la grandezza della città
ma anche, paradossalmente, che era
stata distrutta. Ciò faceva riflettere
sulla fragilità delle realizzazioni
umane, e insieme rafforzava il desiderio di recuperare ed emulare le
opere degli antichi: una resurrezione e
un riscatto su cui si fondò il Rinascimento. Un segno opposto hanno
invece le rovine che fanno da sfondo ai
ragazzi di vita dei film di Pasolini,
ruderi muti che nessuno più capisce,
soffocati dall’avanzare delle periferie
senza più memoria.
Fra le opere esposte accanto agli
sguardi pasoliniani di Mamma Roma
(1962) e La Ricotta (1963) una
rarissima copia dell’Antiquae Urbis
Romae, il primo testo a stampa che
tenti una ricostruzione della Roma
antica, concepito nell’ambiente intorno
a Raffaello Sanzio. E ancora la celebre
veduta di Roma di Pirro Ligorio del
1561, il Campo Marzio di Piranesi
(1762) che diventerà una delle immagini chiave dell’immaginario del
Postmoderno per Tafuri e Aldo Rossi,
le piante topografiche ottocentesche
di Roma e del Lazio di Luigi Canina
(con esemplari postillati dall’autore) e
la Forma Urbis Romae di Rodolfo
Lanciani in ben 46 tavole (1893-1901).
La mostra è un viaggio per visitare con
l’immaginazione una città straordinaria
ma perduta, che per secoli gli architetti
– e Palladio in particolare – indagarono
ossessivamente per ritrovare il graal di
una nuova architettura. La mostra è
allestita nella galleria delle esposizioni
temporanee del Palladio Museum
concepito da Guido Beltramini,
Howard Burns e Alessandro Scandurra
come museo-laboratorio sulla cultura
dell’architettura. Le opere in mostra
potranno quindi essere confrontate con
i disegni autografi di studio di monumenti antichi tracciati da Palladio
nei suoi soggiorni a Roma, presenti in
In alto, un fotogramma dal film di Pier Paolo Pasolini,
Mamma Roma, 1962: le rovine antiche sono soffocate
dall’avanzare delle periferie romane. A destra, Luigi
Rossini, Il Foro Romano ideato come esisteva nella
sua prima Rovina con li Monumenti situati nei luoghi
ove esistono attualmente li Ruderi, 1823.
originale nelle altre sale del Palladio
Museum. Dal confronto culturale, che
l’esposizione vicentina pone in rilievo,
diventa evidente l’inarrestabile
decadenza del paesaggio contemporaneo che nelle periferie urbane
raggiunge il suo acme con i suoi edifici
anonimi, i centri commerciali, le nuove
cattedrali nel deserto, l’estinzione
quasi totale del verde. Pur se i tanti
danni inferti alla natura sembrano
purtroppo aver raggiunto, forse, un
punto di non ritorno, tuttavia una
inversione di tendenza può essere
ancora possibile. E rassegne storicoculturali, come quella vicentina,
possono contribuire a farci ritrovare
quella
strada, creduta, irrimediabilmente perduta.
Info 0444 3230 14
9
ARTECULTURA
- RISORGIMENTO POETICO CANTALUPO
LIGURE
domenica
9 febbraio 2014
Celebrazione del
69° anniversario
della Battaglia di
Cantalupo Ligure
e del sacrificio di
Fëdor Poletaev
Con la rappresentanza e collaborazione di:
ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA - Istituto per la storia
della resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria "Carlo Gilardenghi" Cantalupo Ligure - Comunità Montana Terre del Giarolo - F.I.V.L.
MONUMENTO A FEDOR POLETAEV ore 10,30 Raduno partecipanti e deposizione corone Formazione corteo - PALAZZETTO DELLO SPORT ore 10.50
Benvenuto di Gian Piero Daglio - Sindaco di Cantalupo Ligure - Saluto delle
Autorità - Saluto Rappresentante FIVL -Saluto Sen. Carla Nespolo Vice-Presidente Naz ANPI - Presidente ISRAL - Salute Capo-delegazione Regione di Rjazan
(RU) - PALAZZETTO DELLO SPORT - ore 11,30 Presentazione del volume di
Maria Paola Bidone - Martino Galli-Tatiano: l’artigiano della Resistenza (Ed.
Le Mani). Saranno presenti l’autrice Maria Paola Bidone e Franco Castelli,
Responsabile del Comitato Scientifico ISRAL - ore 14,30 Torneo della
Resistenza.Triangolare misto di pallavolo a cura dell’UISP
Una rievocazione di libertà che con- rifica quando, ad esempio, si sosticerne il valore essenziale dell’uomo tuisce il termine leader alla naturain tutta la sua dignità di pensiero e le e collettiva partecipazione che
di vita che ai nostri giorni, purtrop- non è una piramide sociale, ma una
po, ci sembrano molto smarriti e convivenza di liberi consensi di comancati con lo snaturamento di una stume nazionale nel quale ognuno è
crescita culturale incoerente con i responsabile per la parte politica
grandi principi umani della Resi- che rappresenta. Per cui certi instenza. E sono i linguaggi, ora sem- censamenti di prevaricante strategia
pre più verticisti e antidemocratici, comunicativa, per noi, non sono nelche devono essere orientati alla lo spirito di sacrificio della Resistenchiarezza della semplicità che non za, dove il valore umano deve semframmenta il rapporto tra cittadini pre più evolvere nella crescita disined istituzioni come attualmente si ve- teressata come è stato il sacrificio di
10
ARTECULTURA
Fëdor Poletaev, soldato dell’Armata Rossa che morì il 2 febbraio 1945
nella Battaglia di Cantalupo in Val
Borbera,mentre stava proteggendo
un momentaneo arretramento tattico di alcuni compagni. Lo scontro fu
comunque vinto dalle forze partigiane. L’Eroe riposa nel cimitero di
Staglieno a Genova. E dal 1957 il
Sindaco di Cantalupo annualmente
si reca al cippo eretto a San Nazzaro
di Cantalupo Ligure anche in presenza del Console sovietico a Genova e dell’addetto militare sovietico
a Roma. A Rjazan’ (Russia) è stato
eretto un monumento in suo onore
ed il governo sovietico chiamò con
il suo nome una petroliera costruita
nei cantieri navali Ansaldo di Genova. A Fëdor Poletaev è stata conferita la Medaglia d’oro al valor militare e proclamato eroe dell’Unione Sovietica con Decreto del
Presidium del Soviet Supremo dell’URSS.
Artecultura é solidale con l’importante manifestazione di Cantalupo
Ligure per le sue sentite e coerenti
aspirazioni di pace e di progresso. (g.m.)
In questo numero APRILE 2014IN
6 CORRISPONDENZA CULTURALE
8 REGIONE LOMBARDIA
9 MAMMA ROMA
10 RISORGIMENTO POETICO
11 SOMMARIO - TCI
12 INTERLUDI
16 INTERLUDI CONTINUANO
20 MARC’ANTONIO
21 KLIMT
22 MUSEE D’ORSAY
27 PIRRI - BELLINI
31 IMMAGINI E LUOGHI
32 LA PARTECIPAZIONE IDEALE
34 UMANITA’ POETICA
GREGORIO MANCINO - SILVIA MENUZZI .
ROBERTTO ZOMERO di Teodosio Martucci; MICHELE GIANNATTASIO - GREGORIO
MANCINO - LEONILDE PERSEU - MARCO FAGGI
- MARCO PESSA - GIAMPIETRO MAGGI di
Marpanoza; VALENTINO DIONISI di Antonino Ponte
INSERZIONI: GALLERIA D’ARTE CORTINA
CON LEONARDO BELLANDI DE CLEMENTE e
ARIEL SOULE’- GALLERIA PONTE ROSSO CON
PAOLO PARADISO
ARTECULTURA
Mensile Manifestazioni Artistiche e Culturali
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n. 253 del 6/9/1967 - Registro Nazionale della
Stampa n. 5359 - Direttore responsabile:
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35 RITORNO DAL SENEGAL
37 LIBRI
38 L’ANELLO MANCANTE
39 L’AUTODIDATTA NELLA STORIA
40 TURISMO - BALLETTI IN CASA
41 COSTUME POETICO DISARMO
42 CONCORSI
Inserto redazionale:
-MOSTREA MILANO
-POSTACATALOGO
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gallerie d'arte, critici, musei, scuole, alberghi, di
Milano e categorie specializzate di professionisti.
- Composizione e impaginazione: redazionali. Scritti e
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IN VIAGGIO
CON L’ITALIA
100 anni del TCI
Dal 13 marzo al 25 maggio 2014 a Palazzo
della Ragione di Milano va in scena oltre
un secolo di storia, di eventi, di invenzioni,
di progresso attraverso installazioni
multimediali immersive, postazioni
interattive che spettacolarizzano immagini,
cimeli e documenti dalla ricca collezione
del Touring, attingendo dalla grande
fototeca dell’Associazione, dall’importante biblioteca specialistica e
dall’archivio storico tutelato dal Ministero
dei Beni Culturali. Ci saranno, inoltre, gli
artisti di primissimo piano che negli anni
hanno lavorato per il Touring: scrittori
come Calvino o Buzzati, fotografi come
Berengo Gardin, Merisio, Jodice e tanti
altri.Il Touring Club Italiano ha voluto
collaborare con Studio Azzurro, gruppo
di ricerca artistica che da trent’anni
indaga le possibilità poetiche ed espressive
dei diversi linguaggi, per creare un
percorso espositivo ricco di suggestioni
nel quale il visitatore vive la magia del
viaggio attraverso allestimenti multimediali ed esperienze sensoriali.
Si parte dalla bicicletta, simbolo di
progresso oggi come a fine Ottocento,
per invitare a uno sguardo sul futuro,
sottolineato nell’esposizione dall'evolversi
dei diversi mezzi di trasporto utilizzati,
dalla trasformazione del modo di
viaggiare ed esplorare il mondo. Un
percorso dato da diverse installazioni
con ambientazioni e paesaggi italiani. Un
percorso guidato nella storia del turismo:
la strada sotto i piedi del visitatore si
trasforma da sterrata a ferrata per
staccarsi e svanire del tutto diventando
l’acqua del mare e cielo solcato dagli
aerei. Un viaggio che, come tale, è volto
alla scoperta della destinazione grazie a
validi strumenti come le guide di cui quelle
del Touring ne sono una straordinaria
testimonianza estetica, come storica.
Info 02 875 672
11
ARTECULTURA
INTERLUDI D'ARTE
Bruno Munari, MACCHINE INUTILI
INTERLUDI D'ARTE
Vittorio Viganò,SET DA TERRAZZO 1951
MUNARI POLITECNICO
PAOLO VERONESE
L’ILLUSIONE DELLA
REALTA’
Milano, Museo del Novecento
6 aprile - 7 settembre 2014
Nello Spazio Mostre al piano terra, l’esposizione “MUNARI POLITECNICO”, realizzata in collaborazione con la Fondazione
Jacqueline Vodoz e Bruno Danese, è un’importante occasione per presentare parte
del consistente nucleo di opere di Bruno
Munari raccolte dai due collezionisti nel
corso della loro attività e conservate presso la Fondazione. L’obiettivo è quello di
raccontare attraverso le opere della collezione la dimensione artistica di Bruno
Munari, aspetto generativo della politecnica
figura dell’autore. Accanto alla mostra, il
Focus è dedicato all’opera fotografica , in
parte inedita, realizzata da Ada Ardessi e
Atto, autori che hanno collaborato a lungo
con Munari. Negli Archivi del Novecento
del Museo è allestita una mostra che rappresenta attraverso materiali manoscritti e
a stampa dell’Archivio Guido Lodovico
Luzzatto una sintesi documentaria del lavoro dello storico e critico d’arte italiano
attivo principalmente nella prima metà del
Novecento. Verranno, inoltre, esposti alcuni dipinti,disegni e incisioni che Luzzatto
ricevette in dono dagli artisti, in segno di
ringraziamento per i suoi scritti. Le mostre e
le attività collaterali del Museo del Novecento sono rese possibili grazie alla sensibilità
degli sponsor: Bank of America Merril Lynch
e Finmeccanica.Bruno Munari ha utilizzato
l’arte come originaria forma espressiva.
Ancora prima della grafica, del design, della
pedagogia e dell’editoria, l’arte ha guidato il
suo genio creatore. La mostra Munari politecnico è il racconto di un artefice poliedrico,
del suo ruolo nell’arte italiana ed europea, nel
corso del Novecento e dei legami che lo
hanno portato ad essere un protagonista
eclettico di numerosi movimenti artistici. Le
opere in mostra provengono in gran parte
dalla collezione di Bruno Danese e Jacqueline
Vodoz che nella molteplice veste di amici,
collezionisti, editori e industriali, per decenni hanno sostenuto e incentivato Munari
a sperimentare linguaggi.
Info 02 88 444061
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ARTECULTURA
Paolo Veronese, GIUSTINIANA GIUSTINIAN, 1560-1561
TRIENNALE DESIGN
MUSEUM - VII Edizione
Milano, Palazzo della Triennale
4 aprile 2014 - 22 febbraio 2015
La settima edizione del Triennale Design
Museum focalizza la sua attenzione sul
tema dell'autosufficienza produttiva, declinato e affrontato in modo diverso in tre
periodi storici cruciali: gli anni trenta, gli
anni settanta e gli anni zero. L’idea alla base
è che il progettare negli anni delle crisi
economiche sia una condizione particolarmente favorevole allo stimolo della creatività progettuale: le origini del design italiano negli anni trenta, anni in cui i nostri
grandi progettisti hanno realizzato opere
esemplari, i distretti produttivi (nati negli
anni settanta in piccole aree geografiche
tra patrimoni di sapere e di eccellenza,
basati su tradizioni locali e disponibilità
diretta di materie prime) per arrivare alle
sperimentali forme di produzione dal basso e di autoproduzione. Dopo aver risposto alla domanda “Che Cosa è il Design
Italiano?” con Le Sette Ossessioni del
Design Italiano, Serie Fuori Serie, Quali
cose siamo, Le fabbriche dei sogni, TDM5:
grafica italiana e Design. La sindrome
dell’influenza, Triennale Design Museum,
il primo museo del design italiano, conferma la sua natura dinamica, in grado di
rinnovarsi continuamente e di offrire al
visitatore percorsi inediti e diversificati.
Un museo emozionale e coinvolgente. Un
organismo vivo e mutante, capace ogni
anno, attraverso la sua innovativa formula,
di interrogarsi senza dare risposte
precostituite. Si tratta quindi di una nuova
sfida che si pone per il design italiano, e
non solo, al fine di giungere alla possibilità
di uno sviluppo economico più equilibrato
ed integrato in cui gli oggetti rivelino una
loro più autentica funzione nell’ambito
dello scambio e dell’uso, o meglio, riuso.
Info 02 724 341
Verona, Palazzo della Gran Guardia
5 luglio - 5 ottobre 2014
La mostra di Verona seguirà e completerà
un'esposizione dedicata a Paolo Veronese
organizzata presso la National Gallery di
Londra condividendone alcuni dei prestiti:
Venere Marte e Cupido dalla National
Gallery of Scotland, Marco Curzio e la
consacrazione di David dal celebre
Kunsthistorisches Museum di Vienna, la Pala
Bonaldi e l'Allegoria della battaglia di Lepanto
dalle Gallerie dell'Accademia di Venezia,
Cristo nell'orto di Getsemani dalla Pinacoteca di Brera, Il Paradiso Dal Musée de Beaux
Arts di Lille. Un'importante e preziosissima
sezione della mostra di Verona sarà poi
quella dedicata ai disegni.
Con l'occasione verrà restaurata e portata
in esposizione al palazzo della Gran Guardia il grande telero "La cena in casa di
Simone il Fariseo" completata dalla bottega
di Paolo Caliari dopo la morte dell'artista e
finora esposta a Palazzo Barbieri, il municipio di Verona. I curatori della mostra alla
Gran Guardia, Bernard Aikema e Paola
Marini, da tempo immersi nell’approfondimento del mondo dell’artista e impegnati
ad assicurarsi i prestiti dai musei di tutto il
mondo (25 arriveranno dalla National
Gallery di Londra e si vedranno nelle due
mostre), parlano di un progetto molto
complesso, il più ricco di opere dalla mostra del 1988, in occasione dei 400 anni
dalla scomparsa dell’artista. «La nostra, ha
dichiarato Paola Marini, non sarà una ripetizione di quella londinese, ma le esposizioni si integreranno per offrire una visione
più completa del grande Paolo Caliari». Per
un motivo tecnico Londra non esporrà i
disegni dell’artista che si vedranno invece
a Verona: la National Gallery ha infatti
deciso di esporre le opere al piano nobile
della sede in Trafalgar Square dove i grandi
lucernari favoriranno la visione dei quadri
a «luce naturale», sicuramente dannosa
per i disegni e le grafiche. Info 045 595047
INTERLUDI D'ARTE
Titti Garelli, FASCINOSA NUTRE I SUOI
PAPPAGALLI, 2012
Gisela Andersch, ASSE, olio su tela, 1973
TITTI GARELLI
Le regine neogotiche
Mondovì (Cn), Chiesa di S.Stefano
12 aprile - 11 maggio 2014
Il progetto culturale Il cuNeo gotico, lanciato
dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo
per il triennio 2014-2016 a cura di Enzo Biffi
Gentili, e pubblicamente presentato in varie
manifestazioni a Cuneo e a Torino tra il 31
ottobre e il 16 novembre 2013, viene
sviluppato nel 2014 a partire da un primo
evento espositivo e didattico organizzato a
Mondovì: Le regine neogotiche, una mostra
personale, formativa, di Titti Garelli, allestita
da sabato 12 aprile a domenica 11 maggio
2014 a Mondovì nella Chiesa di Santo
Stefano. Titti Garelli, che ha insegnato
illustrazione all’Accademia di Belle Arti di
Cuneo, è un’artista che da anni lavora
principalmente sul tema della rappresentazione della figura femminile, sovente
adolescenziale o infantile, sempre inquieta o
perturbante: come le sue Bambine cattive
esposte sino a ieri con successo in molte
gallerie d’Italia, Europa e Stati Uniti, o come
queste sue Regine neogotiche, esibite in
anteprima assoluta a Mondovì. Ma Garelli è
anche una famosa illustratrice che ha
collaborato con grandi agenzie di pubblicità e
con prestigiosi editori. La decisione di aprire
la stagione espositiva 2014 del progetto Il
cuNeo gotico con Titti Garelli è quindi fondata
su due ragioni. La prima: nel neogotico letterario, cinematografico, artistico che sia la figura femminile è centrale. Si tratti di
fanciulla perseguitata o di belle dame sans
merci o di dark lady, è un vero e proprio
“fantasma” per i cultori del genere. La
seconda: pur espressivamente autonome,
autoprodotte, senza committenza, queste
regine riferiscono di un’estrema perizia
tecnica e comunicativa, di una eccezionale
esperienza di “arte come mestiere”, come
diceva Bruno Munari. Il progetto Il cuNeo
gotico è ampiamente fondato sulle arti
applicate: lo testimonia il suo curatore, Enzo
Biffi Gentili, direttore del Seminario Superiore
di Arti Applicate di Torino.
Info 0171 6962 40
ALFRED E GISELA
ANDERSCH
Ascona, Svizzera, Museo Comunale
16 marzo - 1 giugno 2014
La rassegna, curata da Peter Erismann, in
collaborazione con il Museum Strauhof di
Zurigo, analizza il rapporto che ha legato,
per più di quarant’anni, Alfred Andersch grande scrittore anti nazista che è stato
narratore, poeta, saggista, giornalista
radiofonico e sceneggiatore per la libertà
democratica - a sua moglie Gisela, pittrice autodidatta che ha saputo arricchirsi
degli stimoli e degli insegnamenti della
Germania pre-nazista, ovvero quelli
razionalisti e puristi del secondo Bauhaus,
degli ambienti francesi di AbstractionCréation e di quelli olandesi di De Stijl. In
occasione del centenario della coppia (lei
nasce a Wuppertal nel 1913, lui a Monaco
di Baviera nel 1914), l’iniziativa focalizza
la propria attenzione sullo scambio reciproco tra il mondo della parola e il mondo
delle immagini, descrivendo come Alfred
e Gisela si siano costantemente accompagnati e sostenuti, nel rispettivo percorso
professionale, in tutta la loro vita insieme,
mantenendo per quasi tre decenni un solido legame con il territorio del locarnese.
Infatti, dal 1958 in avanti, i due si trasferirono a Berzona, in valle Onsernone, in un
ritiro voluto per la creatività e la promozione della libertà di pensiero. Alfred e
Gisela Andersch saranno tra gli animatori
della cultura locale, continuando la loro
attività comune e mantenendosi in contatto con gli intellettuali e gli artisti internazionali in Germania e in Italia, oltre che
con quelli residenti in Ticino, quali Valenti, Arp, Bissier, Nicholson, Golo Mann, Max
Frisch e altri.L’esposizione presenta opere pittoriche e grafiche di Gisela Andersch,
affiancate da un vasto numero di testi,
saggi, poesie, pubblicazioni e libri.
Info tel. +41 (0)91 759 81 40;
INTERLUDI D'ARTE
Lelio Orsi, RATTO DI GANIMEDE, 1550-1560
L’INCANTO
DELL’AFFRESCO
Ravenna, MAR
16 febbraio - 15 giugno 2014
Il MAR Museo d'Arte della Città di Ravenna
prosegue la sua indagine su temi di grande
interesse ancora da approfondire con l’ambizioso progetto espositivo dal titolo L'incanto dell'affresco in programma dal 16
febbraio al 15 giugno 2014, realizzato
grazie al prezioso sostegno della Fondazione della Cassa di Risparmio di Ravenna.
La mostra, curata da Claudio Spadoni,
direttore scientifico del Mar, e da Luca
Ciancabilla, ricercatore del Dipartimento
dei Beni Culturali dell’Università di Bologna (sede di Ravenna), si divide in sei
sezioni, ordinate secondo un indirizzo storico-cronologico: dai primi masselli cinque-seicenteschi, ai trasporti settecenteschi, compresi quelli provenienti da Pompei
ed Ercolano, agli strappi ottocenteschi,
fino alle sinopie staccate negli anni Settanta del Novecento. Più di cinquant'anni or
sono Roberto Longhi sentì per primo,
anche sull'onda del successo della prima
“Mostra di affreschi staccati” che si tenne
al forte Belvedere di Firenze (1957), la
necessità di allestire un'esposizione che
potesse ripercorrere la secolare storia e
fortuna della pratica del distacco delle
pitture murali, una storia del gusto, del
collezionismo, del restauro, e tutela di
quella parte fondamentale dell’antico patrimonio pittorico italiano. Risalgono ai
tempi di Vitruvio e di Plinio le prime operazioni di distacco, secondo una tecnica
che prevedeva la rimozione delle opere
insieme a tutto l’intonaco e il muro che le
ospitava. Il cosiddetto “massello”, che
favorì il trasporto a Roma di dipinti provenienti dalle terre conquistate altrimenti
inamovibili, dopo secoli di oblio trovò
nuova fortuna a partire dal Rinascimento nel nord come nel centro della Penisola favorendo la conservazione ai posteri di
porzioni di affreschi. Info 0544.482017
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ARTECULTURA
INTERLUDI D'ARTE
Cesare Berlingeri, COMPENETRAZIONE
Cosenza, Primavera 2014
INTERLUDI D'ARTE
Pontormo, RITRATTO DI ALABARDIERE 1528/30
CESARE BERLINGERI
“COMPENETRAZIONE”
LA BIBLIOTECA
INFINITA
8 marzo - 4 maggio 2014
Sabato 8 marzo 2014, a Cosenza, Palazzo
Arnone, sala delle Udienze, è stata inaugurata la mostra Cesare Berlingeri –
Compenetrazione. Sono intervenuti: Francesco Prosperetti, direttore regionale per i
Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria;
Fabio De Chirico, soprintendente per i
Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici
della Calabria; Mario Caligiuri, assessore
regionale alla Cultura; Maria Francesca
Corigliano, assessore provinciale alla Cultura; Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza
e Marilena Sirangelo, Ellebi Galleria d’Arte
di Cosenza. Presente l’artista. La rassegna, a cura di Fabio De Chirico, presenta
gli interessantissimi esiti del percorso culturale di Berlingeri, artista calabrese di
fama internazionale. La mostra segna un’ulteriore tappa dell’impegno della Soprintendenza BSAE della Calabria per promuovere e diffondere i linguaggi del contemporaneo. La riflessione sulle ricerche estetiche
più innovative, anche in questa occasione,
non sarà disgiunta dalla valorizzazione dell’ingente patrimonio culturale rappresentato dalle collezioni d’arte della Galleria
Nazionale di Cosenza. La rassegna retrospettiva di Berlingeri, difatti, oltre a
ripercorre gli snodi più originali del suo
universo creativo, si arricchisce dei volumi e dei colori di undici installazioni sitespecific che proporranno al pubblico il
personale colloquio dell’artista con i grandi capolavori della GNC. L’iniziativa è
promossa e organizzata dalla Soprintendenza BSAE della Calabria e da Ellebi
Galleria d’Arte di Cosenza con la collaborazione di Vecchiato Art Galleries di Padova e il sostegno di UBI Banca Carime.
La riflessione sull’opera di Berlingeri si
avvarrà dei contributi critici del catalogo
edito da Rubbettino Editore.
Oltre al percorso espositivo di Palazzo
Arnone la mostra di Berlingeri presenta un
altro importante corpus di opere presso la
Ellebi Galleria d’Arte di Cosenza a partire
da domenica 9 marzo 2014.
Info 0984 795639 fax 0984 71246
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ARTECULTURA
LA NUOVA BIBLIOTECA
DI ALESSANDRIA D’EGITTO
Roma, Anfiteatro Flavio
14 marzo - 5 ottobre 2014
PONTORMO
ROSSO FIORENTINO
Firenze, Palazzo Strozzi
8 marzo - 20 luglio 2014
Un evento irripetibile, unico, che vede
riuniti per la prima volta i capolavori dei
due artisti, provenienti dall’Italia e dall’estero, molti dei quali restaurati per l’occasione. Dall’8 marzo al 20 luglio 2014
Palazzo Strozzi ospiterà la grande mostra
Pontormo e Rosso Fiorentino. Divergenti
vie della “maniera”, un’esposizione dedicata all’opera di Pontormo e di Rosso
Fiorentino, i pittori più anticonformisti e
spregiudicati fra i protagonisti del nuovo
modo di intendere l’arte in quella stagione
del Cinquecento italiano che Giorgio Vasari
chiama ‘maniera moderna’. Una rassegna
che rappresenta anche un viaggio attraverso le vite parallele di questi artisti “gemelli
diversi” che alla fine del loro percorso
arriveranno a un riavvicinamento a Firenze è
sicuramente luogo privilegiato per una simile esposizione, dato che molte delle
principali opere di pittura, che la critica
novecentesca ha indicato come i capolavori del ‘manierismo’ sono conservate in
città e in Toscana; tuttavia, un percorso
come quello proposto nella mostra di Palazzo Strozzi è stato reso possibile grazie
alla collaborazione di importanti istituzioni
italiane come la Galleria Palatina, gli Uffizi
e il Museo di Capodimonte, ma anche
straniere come la National Gallery di Londra, la National Gallery di Washington, il
Louvre e il Kunsthistorisches Museum di
Vienna, senza le quali sarebbe stato impossibile offrire un panorama così completo
del lavoro dei due artisti. La rassegna, che
comprende più di 80 opere, potrà offrire al
visitatore la possibilità di ammirare circa
50 dipinti dei due artisti, un insieme che
rappresenta il 70% della loro produzione.
Info www.palazzostrozzi.org
Divisa in 7 sezioni, l’esposizione curata da
Rossella Rea e Roberto Meneghini, con
120 tra statue, affreschi, rilievi, strumenti
e supporti di scrittura documenta l’evoluzione del libro e della lettura nel mondo
greco-romano dall’età ellenistica al tardo
antico, così come i luoghi pubblici e privati
dove si scambiava e si custodiva il sapere.
In questa occasione i monumentali
ambulacri del Colosseo si rivestono di
armaria, le antiche scaffalature, e di immagini degli spazi dedicati alla cultura in un
inedito allestimento scenografico.
La mostra nasce dai risultati di due importanti scavi archeologici: la scoperta a Roma
degli auditoria di Adriano a piazza Madonna di Loreto, avvenuta nel 2008 in occasione degli scavi preventivi alla costruzione
della linea C della Metropolitana, e l’esigenza di ricomporre in un contesto unitario i risultati delle indagini archeologiche,
tuttora in corso, nel templum Pacis, lungo via
dei Fori Imperiali e che hanno restituito
inediti reperti, presentati adesso per la
prima volta.La rassegna è promossa dalla
Soprintendenza Speciale per i Beni
Archeologici di Roma e dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
Si è di fronte ad una una parabola culturale
che portò Roma ad affermarsi anche nel
campo delle lettere prima di cedere il passo
alla società romana e cristiana che si volse
inevitavilmente verso altri orizzonti culturali volgendo le spalle a tutti i grandi classici con l'esclusione di pochi fortunati
autori ancora accettati perché interpretati
allegoricamente. Ma a Roma alla fine del V
secolo d.C. alcuni patrizi eruditi si proposero di salvare dall'oblio alcuni di questi
classici ricopiandoli ed emendandoli con
tecniche alessandrine. Nel Foro di Augusto
e Cesare, nell'età dei Simmachi, alcune
persone lavoravano all'aperto per preservare per i posteri un mondo che andava
lentamente e inesorabilmente disfacendosi.
Info 06 563 68003
INTERLUDI D'ARTE
El Greco, VISIONE
EL GRECO
e la pittura moderna
Madrid, Museo del Prado
24 giugno - 5 ottobre 2014
L'opera di El Greco e il suo influsso sulla
pittura del XIX e del XX secolo attraverso
un'ampia selezione di opere di artisti come
Picasso, Cézanne, Pollock e lo stesso El
Greco.Il Museo Nazionale del Prado
presenta 25 opere di El Greco e più di 70
pezzi moderni che evidenziano il ricco e
complesso influsso "del Greco di Toledo"
sulla pittura. La mostra si apre con artisti
come Manet e Cézanne per scoprire El
Greco nel XIX secolo. Prosegue con il suo
influsso sul cubismo di Picasso, nonchè sull'espressionismo centro-europeo e il
surrealismo. Artisti come Matta e Pollock
ne mostrano le ripercussioni in America e
Giacometti, Bacon e Saura, tra gli altri, la
presenza sulle raffigurazioni degli anni '50
e '60. El Greco, nome d'arte di Dominikos
Theotokopoulos (Candia, 1541 – Toledo, 7
aprile 1614), è stato un pittore, scultore e
architetto greco vissuto in Italia ed in Spagna.
È tra le figure più importanti del Rinascimento
spagnolo. Nacque a Creta, che all'epoca
faceva parte della Repubblica di Venezia ed
era il centro di un importante movimento
pittorico post-bizantino, chiamato Scuola
cretese. Dopo l'apprendistato diventò maestro
d'arte seguendo il corso di quella tradizione
artistica, prima di intraprendere, all'età di 26
anni, il viaggio verso Venezia, usuale meta di
apprendistato e crescita artistica tra i pittori
greci dell'epoca. Infatti nel 1567 si trasferì
nella Serenissima, lasciando Creta e la propria
moglie, probabilmente per trovare nuovi
sbocchi di mercato e per confrontarsi
direttamente con le famose botteghe di
Tiziano, Bassano, Tintoretto che tanto influsso
ebbero su di lui.
Info: [email protected]
INTERLUDI D'ARTE
Luigi Vanvitelli, STATUA A CASERTA
VANVITELLI
e i suoi Pittori
Caserta. Villa Reale
4 marzo - 31 ottobre 2014
E’ stata inaugurata martedì 4 marzo la mostra Vanvitelli segreto i suoi pittori da Conca
a Giaquinto - la Cathedra Petri, ideata da
Paola Raffaella David,già Soprintendente
Bapsae di Caserta e Benevento, curata da
Vega de Martini e Francesco Petrucci e promossa dal Centro Europeo per il Turismo.
L’esposizione, allestita negli Appartamenti
storici del Palazzo Reale di Caserta, è incentrata su due aspetti della produzione di
Luigi Vanvitelli: “inventore” di opere di arte
decorativa e pittore. Il primo aspetto è rivelato dal Trono di San Pietro, imponente manufatto tardo-barocco in marmo di Carrara
a metà strada tra scultura e arte decorativa,
ideato da Vanvitelli per la Basilica Vaticana.
Il trono, commissionato da Benedetto XIV
nel 1754, venne rifiutato dai canonici della
basilica per il carattere esuberante rispetto
alla celebre statua bronzea attribuita ad
Arnolfo di Cambio. La mostra espone il
suo bellissimo modello in terracotta e stucco dorato conservato presso la Fabbrica
di San Pietro. Nell’ambito della pittura viene esposto per la prima volta il Ritratto di
Gaspar van Wittel, il famoso vedutista olandese padre di Luigi Vanvitelli, concesso in
prestito dall’Accademia Nazionale di San
Luca. In mostra anche dipinti degli artisti
più stimati da Vanvitelli, collaboratori in alcune sue opere: Sebastiano Conca,Corrado
Giaquinto, Pompeo Batoni, e Anton
Raphael Mengs. Nato da una famiglia di
artisti originaria di Amersfoort (Olanda),
il suo cognome originario (van Wittel) fu
italianizzato in Vanvitelli dal padre Gaspar
(Gaspare Vanvitelli), che, era emigrato a
Roma nel 1674.
Info 0823 448084
Giuseppe Viola, POLTRONA HABITARE
Nell’Energia della Pittura
IMAGISMO
Mantova, Fruttiere di Palazzo Te
30 marzo - 25 maggio 2014
Rilevante evento di importanza storica, artistica e culturale, che vede nelle figure di
Giuseppe Viola e Dino Buzzati i principali
artefici di un movimento artistico degli
ultimi anni 60 - primi anni 70.
La mostra organizzata da Enciclopedia
d’Arte Italiana coadiuvata da Archivio Storico Giuseppe Viola, curata da Carlo
Micheli in collaborazione con Centro Internazionale d’Arte e Cultura Palazzo Te,
con il contributo di Comune di Mantova e
Museo Civico Palazzo Te, patrocinata da
Regione Lombardia - prevede un ampio
percorso espositivo finalizzato a chiarire le
motivazioni che hanno condotto un artista
(G. Viola) e un letterato/artista (D. Buzzati)
alla ideazione ed al successivo raggiungimento della stesura del Manifesto
Imagista i cui princìpi fondamentali sono stati
ispirati dall’Imagismo poetico del poeta Ezra
Pound (Hailey, 30 ottobre 1885 – Venezia, 1º
novembre 1972). Le tipiche forme geometrizzanti che caratterizzano l’ Imagismo
sono state riprese per la realizzazione di
design d’arredo dalla prestigiosa firma del
gruppo Habitare. Le realizzazioni saranno
esposte nel percorso espositivo. Nella suggestiva cornice di Palazzo Te, nell’ala “ Le
Fruttiere”, 60 dipinti, oltre a ceramiche e
sculture, un’ opera in 3D realizzata da Andrea Tarroni Design e filmati, porteranno lo
spettatore, alla scoperta e alla divulgazione
della conoscenza di questa importante corrente pittorica come nuova forma espressiva
della seconda metà del ‘900.
Oggi, nello scenario dell’arte contemporanea, l’opera di G. Viola si pone come un
unicum per qualità e ragioni poetiche,
riproponendoci quegli eterni valori della
pittura, che qui vediamo incontrare.
Info 0376 32 32 66
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ARTECULTURA
INTERLUDI continuano
continuano INTERLUDI
INTERLUDI continuano
continuano
INTERLUDI
Giancarlo Cerri, NEL SEGNO DELLA CROCE,
2005, acrilico su tela, cm. 120x90
GIANCARLO CERRI
“Nel segno della Croce”
Dipinti e disegni 1965-2005
Cascina Roma - S. Donato Milanese
29 marzo - 27 aprile 2014
“Nel segno della Croce”, una mostra
interamente dedicata al tema della Croce,
riferimento intimamente religioso e profondamente umano per ognuno di noi.
Una mostra che richiama nel titolo e nella
lettura privata di artista l’esposizione svoltasi
nel 2010 al Centro San Fedele di Milano
dedicata allo scultore giapponese Hidetoshi
Nagasawa e dall’omonimo titolo, “Nel segno
della Croce”.
Allora centro del progetto era una grande
Croce in marmo bianco di Carrara composta
da otto braccia, ciascuna delle quali poggiava
da un lato a terra dall’altro tendeva verso
l’alto. Era l’interpretazione nella visione di
Nagasawa, artista orientale, di un soggetto
caro alla spiritualità occidentale, legame tra
cielo e terra, unione tra le diverse culture nel
mondo.
Oggi l’artista si chiama Giancarlo Cerri,
lombardo classe 1938, pittore laicissimo e
umanissimo,un'ampia retrospettiva di opere
d'arte sacra, eseguite dal 1965 al 2005,
promossa dal Comune di San Donato.
In tutto 55 opere, fra dipinti, disegni, pastelli,
carboncini, inchiostri e studi su tela, di medie
e grandi dimensioni, il cui tema dominante è
la Croce ma, a differenza di Hidetoshi
Nagasawa, intesa come simbolo dell’umana
sofferenza (...).
Una mostra di ampia configurazione
psicologica e spirituale che merita un dovuto
approfondimento da parte dei visitatori
sensibili al messaggio culturale proposto.
Info 02 5277 2409
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ARTECULTURA
Scultura
Collina d’Oro/Svizzera, Buchmann Galerie
A partire dagli anni ’70, William Tucker apparteneva al gruppo di scultori inglesi riconosciuti e introdotti quali “New Generation”
dall’omonima esposizione tenutasi alla
Whitechapel Art Gallery nel 1965. I suoi lavori fornirono una nuova fonte di ispirazione
per lo sviluppo della scultura astratta così
come, in un più ampio contesto, nell’interpretazione stessa del concetto di scultura.
Nel 1966 William Tucker veniva invitato ad
esporre al Jewish Museum di New York nell’ambito della mostra “Primary Structures”,
rivelatasi decisiva per la corrente della
Minimal Art americana. Tucker nel corso
degli anni si è distinto non solo come scultore, ma anche quale teorico, critico e curatore di mostre. Nel 1975 Tucker organizzò alla
Hayward Gallery di Londra la mostra “The
Condition of Sculpture. Sino al 31 luglio 2014
[email protected]
William TUCKER
MutaFORMA Giovane arte abruzzese
Pescara, Alviani Art Space
MutaForma è la Prima Biennale d’Arte Giovane Abruzzese. La mostra d’arte contemporanea pone uno sguardo alla variegata
multimedialità e al futuro. L’intenzione è presentare 22 artisti abruzzesi, con un occhio
attento ai giovani talenti. Artisti presenti:
Bianconiglio Bianconiglio, Enzo Calabrese, Catodo, Bruno Cerasi, Caterina De
Nicola, Antonio Di Biase, Iolanda Di
Bonaventura, Giustino Di Gregorio,
Globster, Jaromil, Danny Jorket, Jukuki,
Lorenzo Kamerlengo, Massimiliano
Leggieri, Matteo Liberi, Luigi Pagliarini,
Gloria Sulli, Rashid Urì. Sino al 13 aprile
2014. Info 320 0231937
Opere 1946-2011
Matera, MUSMA
Matera anticipa l’inizio della primavera con
l’inaugurazione di “Maria Lai, opere dal 1942
al 2011”, la prima grande antologica, a cura
di Giuseppe Appella, dedicata all’artista sarda a quasi un anno dalla sua scomparsa, avvenuta nell’aprile del 2013.
Trentasette sculture, quaranta tra disegni e
collage, cinque telai, tre pani, sette libri in
terracotta, sei libri cuciti, un grande Varano,
una tovaglia e un cartiglio, racconteranno il
mondo incantato e poetico dell’artista. Sino
al 26 giugno. Info 3669357768
Maria LAI
fotografia
Caserta, Arterrima Contemporary
Il 15 marzo 2014 è stata inaugurata, presso
Arterrima Contemporary House Gallery Corso Trieste 167 a Caserta - la mostra personale “Four rooms: a sud del mondo” del
fotografo Giovanni Izzo curata da Matteo
De Simone, psicoanalista ordinario e resp.
Giovanni IZZO
culturale dell’Associazione Italiana di Psicoanalisi (A.I.Psi.). La mostra vuole essere
un omaggio a Giovanni Izzo, uno dei più
grandi fotografi italiani, e al lavoro che svolge da anni sul tema della migrazione. Izzo
ha colto soprattutto l’essenza di un’Italia nascosta. Sino al 15 aprile 2014 Info
3386301745
Raffaela MARINIELLO
Napoli, Alviani Art Space
L’installazione Still in Life di Raffaela
Mariniello viene presentata a qualche giorno di distanza dall’anniversario dell’incendio che un anno fa devastò la Città della
Scienza di Bagnoli. Still in Life rimanda all’atmosfera colta nei sopralluoghi tra le macerie. L'artista esce da una sfera intimista
per farsi solidale e sociale e inaugura un nuovo approccio creativo che utilizza diversi
mezzi espressivi. La mostra è composta da
un light box di grande formato, da un'installazione, da una fotografia e da un video realizzato con Giacomo Fabbrocino. Sino al 30
aprile 2014.
Info 081414306
Rassegna “CITTA’”
Napoli, Galleria PRAC
La galleria PRAC - Piero Renna Arte Contemporanea - ospita dal 26 febbraio al 30
aprile 2014 la mostra CITTÁ, una collettiva
sul tema della città contemporanea vista attraverso gli occhi di dieci artisti italiani e
stranieri. Da più di due secoli, la vita dell’uomo è irrevocabilmente cittadina, o metropolitana. Dall’Impressionismo in poi, gli
artisti urbani ci hanno restituito immagini di
città di volta in volta affollate e dinamiche,
spesso scenari di scontri sociali, di drammi,
di solitudini. Gli occhi dei pittori fissano in
questo caso acutamente la contemporaneità,
seguendo o addirittura contribuendo alla creazione di rinnovamenti culturali. Artisti presenti: Andrea Baruffi, Arno Boueilh, Giovanni La Cognata, Tommaso Ottieri, Alessandro Papetti, Alejandro Quincoces,
Gottfried Salzmann, Giovanni Sesia,
Giorgio Tonelli, Velasco. Info 081 7640096
L’ETERNO RITORNO
Reggio Emilia, Galleria Bonioni Arte
La Galleria Bonioni Arte di Reggio Emilia
(Corso Garibaldi, 43) presenta, dal 1 marzo
al 13 aprile 2014, “L’eterno ritorno”, esposizione collettiva curata da Niccolò Bonechi
con opere di Mirko Baricchi, Rudy Cremonini,
Marco Ferri, Federico Gori, Luca Moscariello, Simone Pellegrini.La mostra, che
trae il titolo da un concetto fondamentale
della filosofia nietzschiana, nasce dal dialogo tra artisti della galleria (Baricchi, Ferri,
Moscariello, Pellegrini) e nuove proposte
(Cremonini, Gori), uniti in un progetto
INTERLUDI continuano
continuano INTERLUDI
INTERLUDI continuano
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curatoriale.Interrogandosi sul ruolo dell’artista nella realtà contemporanea, la mostra
propone un parallelismo tra l’Oltreuomo di
Nietzsche, che supera l’ipocrisia della società attraverso l’affermazione delle proprie
passioni, e l’artista, figura super partes,
evocatrice e conduttrice di nuove possibilità. Info 0522435765
o ad altri mezzi espressivi che l’arte contemporanea ha fagocitato. Definito agli inizi
del Nuovo Millennio “Il solitario della pittura” (mensile “Arte Mondadori”, 2002)
Tamburro ama una pittura in cui segno, energia, colore, movimento fungono da coadiuvanti elementi di natura empedoclea.
[email protected]
Euro ROTELLI
NON BASTA RICORDARE
Sleepy Places
Trieste, ECONTEMPORARY
“...Il mare d’inverno è un concetto che il pensiero non considera è poco moderno è qualcosa che nessuno mai desidera alberghi chiusi
manifesti già sbiaditi di pubblicità....” ed è
da questa strofa di una celebre canzone scritta da Enrico Ruggeri che mi piace partire
per descrivere questo nuovo progetto del
famoso fotografo Euro Rotelli. Sleepy Places
viene presentato in prima assoluta presso lo
spazio espositivo E Contemporary di Trieste
ed è composto da una serie di scatti fotografici che trasporteranno il visitatore in un mondo silenzioso ed immobile, stranamente ovattato quasi surreale. Sino al 19 aprile 2014
Paolo Antonio PASCHETTO
Roma, Villa Torlonia
La suggestiva mostra PAOLO ANTONIO
PASCHETTO ARTISTA GRAFICO E DECORATORE FRA LIBERTY E DÉCO al
Casino dei Principi di Villa Torlonia dal 26
febbraio al 28 settembre 2014, a cura di
Alberta Campitelli e Daniela Fonti, dispiega,
documenta la sua vasta attività di artista e
decoratore grazie alla disponibilità di un ricchissimo materiale inedito, in gran parte conservato presso gli Eredi Paschetto di Torre
Pellice (TO). Tra le oltre 200 opere figurano
anche pezzi provenienti dagli Archivi delle
Arti Applicate e dal Museo Storico della Comunicazione (Roma) e da collezioni private.
[email protected]
Abel HERRERO Elettri Città
Roma, Z20 Galleria Sara Zanin
Z2O Galleria | Sara Zanin presenta Roma:
Elettri Città di Abel Herrero. L’artista cubano
(residente in Italia dal 1994), che negli anni
ha intessuto un dialogo sempre più proficuo
con le discipline scientifiche e filosofiche, in
occasione della sua prima personale a Roma
presenta una serie di lavori inediti che costruiscono un dialogo tra bidimensionalità e
tridimensionalità. Sino al 3 maggio 2014
[email protected]
Antonio TAMBURRO
Pittura
Roma, 6° Sesto Art Gallery
La mostra presenta una serie di nuove tele
che l’artista ha creato in formati di medie e
grandi dimensioni, confermando un suo personale percorso artistico in cui la pittura mai
viene meno, cedendo a lusinghe concettuali
Roma, MAXXI
La mostra delle collezioni del MAXXI, Non
basta ricordare, sottolinea la necessità di una
visione più ampia e un approccio più dinamico per sviluppare e comunicare la collezione del museo: dunque non solo conservare
ed esporre alcune eccellenti opere contemporanee e della storia più recente, ma anche
attivare un processo vivo in cui la memoria
della storia venga continuamente ricostruita, per dare all’opera una nuova vitalità, per
continuare a produrre significati che ispirino
in noi la comprensione del presente. Esponendo insieme le collezioni di arte e architettura, ci proponiamo di mettere in dialogo
e far interagire entrambe le discipline, per
creare un contesto culturale in cui sia possibile produrre uno scambio innovativo sul significato della creazione contemporanea e
della democrazia. Fino al 28 settembre.
Info 0639967350
Gianni PIACENTINO
Roma, Giacomo Guidi Arte Contemp.nea
Dal 7 marzo al 18 maggio 2014, Giacomo
Guidi Arte Contemporanea presenta la mostra personale di Gianni Piacentino. In mostra una selezione di opere dell’artista torinese dagli anni ’90 ad oggi che testimoniano
la grande vitalità e versatilità della sua produzione nell’ultimo ventennio, oltre alla presentazione di un nuovo veicolo - “GP” - appositamente realizzato per la mostra. Il lavoro di Gianni Piacentino risulta essere un
caso unico nel panorama italiano e internazionale in quanto originale punto di contatto
tra alcuni dei movimenti più significativi che
caratterizzarono gli anni Sessanta e Settanta, come l’Arte Povera e il Minimalismo americano di Dolald Judd, Sol LeWitt, Robert
Morris e John McCracken.
Info 06 68801038
Giosué MELI
Luzzana, Museo d’arte Contemporanea
La mostra è parte del progetto «GIOSUE’
MELI - LA RISCOPERTA DI UN GIGANTE», finalizzato alla ricerca storica artistica
sull’artista, che sarà oggetto di una pubblicazione monografica, e alla tutela e alla
valorizzazione della sua opera, in particolare
della scultura di grandi dimensioni all’aperto
denominata «Il Gigante» e datata 1841, patrimonio bergamasco - unico nel suo genere
- che necessita di un urgente e complesso
intervento di restauro per cattivo stato di conservazione dovuto a cause naturali.
Sino al 30 aprile Info 035940547
Roberto SALBITANI
fotografia
Cinisello Bal., Museo della Fotografia
Per la prima volta in mostra il percorso artistico quarantennale di uno dei maestri della
fotografia italiana contemporanea.Il tema
costante del suo lavoro è il rapporto difficile
tra l’uomo contemporaneo e l’ambiente, distrutto e perduto, in cui vive.La mostra proposta comprende i sei più importanti lavori
del fotografo. Sino al 4 maggio. Info
026605661
IRWIN - TURRELL
Varese, Villa Menafoglio Litta Panza
L'esposizione, realizzata in collaborazione con
il Los Angeles County Museum of Art
(LACMA), il Solomon R. Guggenheim
Museum di New York, il Getty Research
Institute di Los Angeles e l'Archivio Panza
di Mendrisio, inaugurata nella splendida Villa nel cuore di Varese il 27 novembre 2013,
intende documentare la ricerca e la poetica
dei due celebri artisti, americani, Robert Irwin
e James Turrell, caratterizzata dal singolare
utilizzo della luce come medium creativo e
materia da plasmare, e il loro fecondo rapporto con Giuseppe Panza di Biumo che inserì le loro opere nella collezione.Sino al 2
novembre 2014. Info 0332239669
“CANTIERI” Arte al Centro
Biella, Fondazine Pistoletto
La mostra “Cantieri delle geografie della trasformazione” nasce dalla volontà di Cittadellarte nel presentare, durante la rassegna Arte al Centro 2013, una testimonianza
di tutti i progetti e le attività che nell'arco di
un decennio sono state raccolte e messe in
rete all'interno del progetto-archivio-azione
“Geografie della Trasformazione” (http://
www.geographiesofchange.net/ ). Nato nel
2004 da una ricerca di Juan Sandoval e Filippo Fabbrica, Geografie della trasformazione è un'opera di sistematica mappazione
e messa in relazione di migliaia di attività,
veri e propri cantieri aperti, che in ogni parte
del globo stanno contribuendo alla trasformazione responsabile del mondo. Sino al 28
aprile 2014 Info 01528400
Pompeo MARIANI
(1857-1927)
Milano, Bottegantica
L’esposizione presenterà 100 capolavori di
uno dei principali esponenti della pittura italiana dell’Ottocento, in grado di ripercorrere
le tappe fondamentali della sua carriera artistica. In programma dal 28 febbraio al 3
maggio 2014. Info 02.62695489
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ARTECULTURA
Leonilde
Perseu
Michele
Giannattasio
Gregorio
Mancino
RIFLESSIONI
MARINE
UNA CONGIUNTA
AFFETTIVITA’
ELEFANTE
INTELLETTUALE
Il mare nell’immaginario dell’uomo
riassume una dimensione multipla: può
lasciare intendere un misterioso infinito, il surreale di una tempesta ed il
coraggio di saper lottare contro l’avversità, come far anche pensare al desiderio di nuotare e ad una distensione di riposo in cui un controllato divertirsi sia anche motivo di salute. Gli
elementi marini hanno certamente la
loro benevola incidenza come particolarmente lo iodio per certe carenze
salutari. Per una pittrice, poi, il mare,
si presenta un’emozione continua che
non si riesce mai a spegnere. Piace e
basta, come appunto evi- denziano
l’ombrellone e le sdraio di una spiaggia dove in lontananza le acque persistono senza mai annullarsi. L’aspetto,
questo, che per certi versi induce a
riflettere sul dipinto della pittrice
Leonilde Perseu dal titolo “ATTESA
MARINA” in cui l’atmosfera è realizzata, appunto, in virtù di un richiamo
che quasi nasconde se stesso. E le tonalità del mare, come della spiaggia,
dipinte in aperta distesa di cielo e mare
esprimono l’emozione in virtù della
quale la pittrice ha dipinto. Tanto da
far dire che ogni pittore dipinge il suo
mare, ma ognuno lo interpreta secondo la personale sensibilità. Altrimenti
si scompaginalo stesso significato del
mare.
Marpanoza
Sull’ascendenza della forma-pensiero
che caratterizza gran parte della pittura di Michele Giannattasio, perseverata nella soggettività della sua
prestazione pittorica, il dipinto riprodotto in aprile 2014 ”FIGURA CON
DALMATA” amplifica ancorpiù l’orizzonte della sua costante emozione
creativa tutta riversa sullo scavamento
conoscitivo della figura umana ed i
suoi allacciamenti animati che nel
caso interessa la dolcezza misteriosa
del cane vivacemente guardingo ai piedi della figura come a voler proteggere la sicurezza della donna che distesa di costato riflette pensierosa.
Segnali questi di una domanda persistente circa un fenomeno di reciprocità in cui la presenza dell’una coinvolge anche la sicurezza dell’altra. Tanto che il rosso sentimentale della figura viene fedelmente ricambiato nel
bianco del cane con due occhi sulla
fronte accennati al divenire. Un prodigio pittorico sia per la realizzazione espressionista della figura, sia dal
sostare guardinga del Dalmata in
sintonia di spinta quanto di bonaria
familiarità.
(Marpanoza)
La metafora è da pensare che sia il
mezzo che fa pittore davvero moderno
Gregorio Mancino. Lui, l’artista, che
modernizza l’antico e l’oggetto usato,
il pittore che rende piacevole la
stranezza, appunto, mediante la metafora appropriata da non confondere
con un comune adattamento che non
porta da nessuna parte, al contrario di
Mancino che intellettualizza l’elefante
tra l’azzurro e il Tricolore con due
occhi che sembrano parlare ad un
mondo che vive oltre la coscienza
umanOvvero, forse, il desiderio di un
linguaggio intergeneris alimenta la
ricerca conoscitiva del pittore che fa
della meraviglia lo scopo del suo
percorso creativo. L’artista dota di una
spiccata intelligenza che, oltre a farlo
viaggiare in continuazione, sensibilizza
il pittore anche alle attrattive negli
angoli più remoti del mondo che
Mancino raggiunge per rapporti d’arte
e donazioni varie dovute al solidale
della sua magnanimità. (Marpanoza)
Leonilde Perseu
“ATTESA MARINA”
Olio su tela.
18
ARTECULTURA
Michele Giannattasio
“FIGURA CON DALMATA” 1993
Olio su tela
Gregorio Mancino
“ELEFANTE A ZANZIBAR” 2011
Tecnica mista cm. 50x70
Marco
Faggi
ALL’ORIGINE
DEL PRINCIPIO
Una riflessione sognante è pur sempre un desiderio del profondo spirituale. Un indiscutibile appetito di conoscenza è nient’altro che questo. Tant’è che “DOVE NASCE LA SPINTA”,
titolo del dipinto che Marco Faggi
ci fa conoscere questo mese di aprile,
muta nella sua versione espressiva, ma
l’origine della “spinta evocativa” si
deve pur sempre al rispecchio di un
suo profondo desiderio di meraviglia
costantemente alla ricerca della sua
verità nell’infinita fonte dell’ignoto.
Aspetto che il pittore conferma nella
visuale dell’opera che dal giallo pallido poi si dilunga all’infinito sempre
più nello spento azzurro-cenerino.
L’abbozzo pittorico gestito da un lanoso marrone che nella filologia
creativa del pittore potrebbe benissimo segnare l’origine della spinta
creativa che nel suo cosciente si domanda. Quanto ancorpiù si avvera anche per le varie intercalanze che si disseminano sotto la visuale pittorica nel
prolungamento del marrone.
Una pittura-pensiero nella quale a dipingere è soprattutto l’inconscio impegnato a raggiungere la coscienza.
La spinta universale in ricerca della
sua particolare identità che il pittore
poi comunica nella forma che meglio
appaga il suo desiderio di comunicazione che nasce dall’ignoto e poi diventa realtà per magistero di natura.
Marpanoza
Marco Faggi
“DOVE NASCE LA SPINTA”
Terra cotta e resine
CORTINA
ARTE
Via MAC MAHON, 14 (Cortile int.7)
20155 MILANO -ITALIA
Tel 02/33607236 www.cortinaarte.it
E-mail: [email protected]
PERMANENZE
DINO BUZZATI GIANCARLO CAZZANIGA GIANCARLO CERRI GIOVANNI CERRI ROBERTO CRIPPA DADAMAINO FORTUNATO DEPERO LUCIANO MINGUZZI
Inaugurazione delle mostre ore 18,30
25 marzo - 12 aprile 2014
LEONARDO
BELLANDI DE
CLEMENTE
Identità multiple
GALLERIA
GALLERIA
PONTE
ROSSO
PONTE
ROSSO
20121 - Milano via Brera 2
Tel/Fax 02/86461053
Corrisp. via Monte di Pietà1/A
E-mail:[email protected]
www.ponterosso.com
GALLERIA PONTE ROSSO
AGENDA Stagione 2013/2014
PAOLO
PARADISO
X .TRA .ORDINARY
PLACES
***
15 aprile - 10 maggio 2014
ARIEL SOULE’
La visita
a cura di Stefano Cortina
Streetlife, 2013
Ariel Soelè, La visita, olio su tela, cm. 100x72
Inaugurazione
sabato 29 marzo ore 18
dal 29 marzo al 4 maggio 2014
ASSOCIAZIONE CULTURALE R. CORTINA
Via Mac Mahon, 14 (Cortile interno n. 7)
20155 MILANO - ITALIA
Tel/Fax 02/33607236 - Cod.Fisc. 97181820156
Orario di apertura:
10-12,30 / 15,30 -19
Chiusura: domenica e lunedì
domenica 23 marzo aperto
dalle 15,30 alle 19,00
19
ARTECULTURA
“MARC’ANTONIO E CLEOPATRA”
SENZA ASPIDE E CON IL BELLO
DELL’INTELLIGENZA
Richard Burton e Liz Taylor, indimenticati Antonio e Cleopatra
Ultima nota di “Traviata” su
Violetta che spira. Sipario, noi a
tendere le orecchie per il dopo che
non può non esserci. Infatti. Applausi
per il coro e il suo direttore, e per i
coprotagonisti. S’affaccia il tenore,
che non ha demeritato, però; e arriva il
primo buuu insieme con qualche
fischio, certo coperti dagli applausi,
ma lui c’è rimasto male e l’indomani
dichiarerà che non metterà più piede
in quel teatro, e provate a indovinare di
che teatro si tratta. E’ il turno di Diana
Damrau, sono applausi convinti che
proseguono, ma affievolendosi, per il
direttore d’orchestra.Arriva il momento che aspettavamo, cioè la
materializzazione del regista, e il
loggione si scatena. A noi i buuu non
piacciono, preferiremmo la mancanza
di applausi, il silenzio può essere
terribile, ma anche la nostra “pietas”
ha dei limiti, e questo tizio se l’è
andata a cercare, più di tanto non
riusciamo a intenerirci. Grazie a lui e
alle sue incongruenze gli artisti si
sono smarriti in un gioco di banalità,
con la povera Damrau, costretta a fare
la vezzosa, che non sapeva dove
mettere le mani, la testa, lo sguardo e
l’intero se stessa, e l’aggravante di
scene di massa ridicole, i coristi
trasformati in un manipolo di mentecatti sgangherati. Perciò buuu a non
finire, e il regista a incassare con
mezzo sorriso tirato, certa gente ha la
scorza, ma se si sente superiore fa
malissimo. La morte dell’opera lirica
20
ARTECULTURA
sarà questa, gli intenditori a casa in
compagnia di CD e DVD, i presenzialisti e i parvenu a intasare la
prima e, dopo, i teatri affollati da
dopolavoristi russi e cinesi disposti a
subire qualsiasi atrocità venga loro
propinata tanto non farebbe differenza.
A un mese di distanza ancora stiamo
meditando sulla voluttà di annichilimento della lirica che anima
l’operato di troppi registi, quando
accade il miracolo.Domenica 5
gennaio, su RAI 5, ecco “Marc’Antonio
e Cleopatra”, ufficialmente serenata a
due voci di Johann Adolf Hasse (16991783), composta nel 1725 e di cui
conoscevamo a malapena l’esistenza.
Si tratta di una registrazione effettuata
a Palazzo Labia, in piena Serenissima,
il 14 giugno 2013, l’Ensemble Musica
Venezia diretta da Sergio Balestracci,
il soprano Elena Bertuzzi e il contralto
Giovanna Bragadin poste a fianco del
direttore, perciò forma “a concerto”;
ma davanti a loro un piccolo palcoscenico circolare sul quale è il
muoversi in pantomima di due mimi
bravissimi, Margherita Pirotto ed
Enrico Caro. Una magia: musica
seducente e voci puntuali e nitide, il
barocco non ha bisogno d’altro per
conquistare; ma il di più avviene sul
piccolo palcoscenico, Margherita
Pirotto ed Enrico Caro a esplicitare
una fisicità al di là della semplice
bellezza, i loro intrecciarsi di mani e
parlarsi di sguardi a seguire la musica
potenziandone l’impatto.Reduci dalla
sfortunata battaglia di Azio, Antonio e
Cleopatra capiscono che è la fine, e la
vivono con consapevolezza ora
dolente e ora forzatamente gioiosa,
amandosi, brindando, danzando un
principio di tango, diffondendo un
messaggio radiofonico e scrivendo le
ultime volontà, lei fascinosissima a
condurre il succedersi degli umori,
lui succube a seguirla, i loro sguardi
che sembrano incalzare gli eventi,
lucido e determinato e buio quello di
lei, accorato quello di lui. E’ una disperazione che non perde la dolcezza,
il pugnale che dovrà spegnerli evocato
con malinconico sollievo; fino
all’uccidersi nella tenerezza delle voci
e della musica, lui che trafigge il bel
corpo di lei come fosse un estremo
atto d’amore -niente aspide, ma lamaprima di svenarsi in composta armonia.
Da restarci senza parole. Ecco un
regista degno di dirsi tale, cioè ecco
Marco Bellussi, che merita tutto il
meritabile. Quanto a questo piccolo,
grande evento che ci ha conquistato,
uno sconosciuto angelo del paradiso
ce lo ripropone su You Tube, dove
raccomandiamo di andarlo a cercare
sia agli amanti del barocco e sia agli
estimatori della bellezza e dell’intelligenza quale ne sia la forma,
sopportando anche il disagio, al
25°minuto, di qualche secondo di buio
tecnico. Forse per l’opera lirica c’è
ancora speranza.
Giovanni Chiara
La mostra, organizzata dal Comune di Milano, Palazzo Reale, 24 ORE Cultura e
Arthemisia Group, realizzata in collaborazione con il Museo Belvedere di Vienna e curata da Alfred Weidinger, affermato studioso
di Klimt e vicedirettore del Belvedere, presenta per la prima volta a Milano alcuni dei
piu` noti capolavori provenienti dai piu` importanti musei.Proprio il Museo Belvedere,
in occasione del 150° anniversario della nascita di Klimt ha organizzato nel 2012 una
grande mostra che dava conto della formazione, dello sviluppo e dell’apice della carriera artistica del genio austriaco, riunendo molti
lavori di Klimt tra cui 40 oli. Nella mostra
milanese, aperta dal 12 marzo al 13 luglio a
Palazzo Reale, ve ne saranno 20, oltre ad altri suoi lavori e di artisti a lui vicini, a cominciare dai fratelli Ernst e Georg, per un totale
di oltre 100 opere.
La ricostruzione originale del “Fregio di
Beethoven” – esposto nel 1902 a Palazzo
della Secessione a Vienna, fondata nel 1897
– chiudera` il percorso espositivo, occupando un’intera sala e “immergendo” il visitatore nell’opera d’arte totale, massima aspira-
zione degli artisti della Secessione viennese
e tutto il percorso espositivo si avvarra` di un
allestimento che integra tematiche e opere
nel contesto di arte totale proprio del movimento. La mostra si propone dunque di indagare i rapporti familiari e affettivi di Klimt,
esplorando gli inizi della sua carriera alla
Scuola di Arti Applicate di Vienna e la sua
grande passione per il teatro e la musica attraverso l’esposizione di opere provenienti
anche da altri importanti musei, tra cui diversi capolavori come Adamo ed Eva (Adam
and Eve), Giuditta II, Girasole (Sonnenblume)
e Acqua mossa (Bewegtes Wasser).
Gustav Klimt nasce nel 1862 a Baumgarten,
quartiere di Vienna, secondo di sette fratelli
(tre ragazze e quattro ragazzi): il padre
Ernest, immigrato boemo, è orafo mentre la
madre, Anna Finster, è appassionata di musica lirica. Tutti i figli maschi della famiglia
Klimt ebbero capacità artistiche: i fratelli minori di Gustav, Ernst e Georg, furono anch'essi
pittori. Le condizioni economiche della famiglia, già compromesse, diventano precarie
dopo la crisi economica del 1873 causata dal
fallimento dell'Esposizione Universale di
Vienna.Nel 1898 si inaugura la prima mostra
della Secessione viennese, movimento artistico costituitosi l'anno prima con Klimt presidente. La secessione pubblica una propria
rivista, Ver Sacrum (primavera sacra) di cui
verranno pubblicati 96 numeri, fino al 1903.
Alla prima mostra vengono esposte opere
dello stesso Klimt, di Auguste Rodin, Puvis
de Chavannes, Arnold Böcklin, Alfons Mucha
e Fernand Khnopff. La seconda mostra inaugurerà il Palazzo della Secessione, appositamente progettato da Joseph Maria Olbrich
con elementi greco-egiziani: all'ingresso venne
collocata la frase di Ludwig Hevesi A ogni
tempo la sua arte, all'arte la sua libertà.
Nonostante lo scandalo tra i benpensanti,
Klimt trova i suoi mecenati tra le ricche famiglie ebree della borghesia viennese, che
amano l'arte d'avanguardia: l'industriale dell'acciaio Karl Wittgenstein, la famiglia Knips,
l'imprenditore tessile Wärndorfer. Alle mogli
di questi influenti personaggi, Klimt dedicherà dei famosi ritratti.
Aoristias
Info 02 54917 -- www.ticket.it/klimt
KLIMT. Alle origini del mito
Gustav Klimt, JUDITH I (1901)
Gustav Klimt, ADELE BLOCH -BAUER I (1907)
21
ARTECULTURA
Musée d'Orsay. Capolavori
DEGAS, La signorina Lala al Cirque Fernando (1879)
olio su tela, 117 x 77 cm, National Gallery , Londra
Dal 22 febbraio all’8 giugno 2014 il Complesso del Vittoriano di Roma presenta la
grande mostra “Musée d’Orsay. Capolavori”. L’esposizione porta per la prima volta a Roma straordinarie opere realizzate tra
il 1848 e il 1914 dai grandi maestri francesi,
Gauguin, Monet, Degas, Sisley, Pissarro, Van
Gogh, Manet, Corot, Seurat e molti altri, proponendo un percorso artistico che – attraverso una selezione di settanta opere – parte dalla pittura accademica dei Salon e attraversa la rivoluzione dello sguardo
impressionista fino ad arrivare alle soluzioni
formali dei nabis e dei simbolisti. La storia
delle avanguardie e della modernità sarà preceduta dall’inedito racconto di come una ex
stazione ferroviaria nel cuore di Parigi sia
divenuta uno dei musei più importanti al mondo. Dalle diverse origini delle sue collezioni
alla costruzione dell’edificio per l’Esposizione Universale del 1900 fino alle trasformazioni successive, con una particolare attenzione al fondamentale lavoro di allestimento
e museografia realizzato nel 1986 dall’architetto italiano Gae Aulenti, scomparsa l’anno
scorso. “Musée d’Orsay. Capolavori”, curata da Guy Cogeval e da Xavier Rey, è ar-
22
ARTECULTURA
GAUGUIN, I Raro Ter Oviri, Dallas Museum of Art
ticolata in cinque sezioni: la prima è incentrata sull’arte dei Salon, nucleo originario della
collezione, che viene posta a confronto diretto con l’allora emergente arte realista, al
tempo disprezzata; il rinnovamento della pittura accademica da parte di artisti come
Cabanel, Bouguereau ed Henner, che ottennero grande successo tra il 1860 e il 1870, si
svolge parallelo alla nascita e all’affermarsi
della pittura realista di Courbet.La seconda
sezione illustra i cambiamenti apportati alla
pittura di paesaggio dalla Scuola di Barbizon,
che danno inizio allo studio impressionista
della luce. Seguirà quindi la sezione dedicata alla modernità ritratta dagli impressionisti.
Malgrado il loro interesse per la resa degli
effetti della luce en plein air, le loro opere
non si limitano ai paesaggi di campagna e ai
suoi piaceri. Al contrario, gli impressionisti
cercano una corrispondenza tra la modernità della loro tecnica e i soggetti rappresentati. La mostra seguirà poi l’evolversi del linguaggio pittorico della seconda metà dell’Ottocento nella sua declinazione simbolista.
Questo movimento, difficile da descrivere
potendo assumere numerose forme e occuparsi di diversi generi, come ritratti, scene di
costume o paesaggi, testimonia un sentimentalismo insistito. Dopo aver a lungo
meditato sulla lezione impressionista, i pittori
che seguirono Gauguin a Pont Aven, in una
Bretagna allora percepita ancora lontana
dalle grandi trasformazioni del secolo, come
il gruppo dei nabis, inventarono un nuovo
registro di forme, dando alle loro opere un
particolare contenuto emotivo. Ed infine la
mostra si concluderà con l’eredità lasciata
dall’impressionismo, il cui valore postumo è
immenso e quasi immediato. A partire dagli
anni 1880 i pointillisti spingono al limite la
separazione delle macchie cromatiche portata avanti dagli impressionisti. Alcuni
impressionisti abbandonano il realismo, come
Monet, i cui colori sono sempre più indipendenti dalla natura e stesi con un numero crescente di pennellate. L’abbandono della prospettiva è ormai definitivo e le sperimentazioni si moltiplicano, dal cloisonnisme
di Gauguin ai nabis, che riaffermano la dimensione decorativa della pittura in opere di
grande formato. In un certo senso si ritrova,
grazie alla complessità delle nuove tecniche,
la maestà e la grandezza della pittura classica.
Info 066780664
Il punto
Maestri contemporanei
Silvia Menuzzi
LA FANTASTICA INTUIZIONE DELLO
STIMOLO CREATIVO E L’IDEAZIONE
DELLA LIBERA ARMONIA
Milano, Sala Olimpia Artecultura
16 - 29 aprile 2014. Inaug.ne h. 17
Su vecchi manuali di storia dell’arte è
ancora possibile leggere della
distinzione tra arti maggiori ed arti
minori, divenuta poi più recentemente
arte pura vs arte applicata. Una
distinzione che, se forse poteva aver
una funzione di orientamento tecnico
professionale, oggi è completamente
superata. L’arte non ammette didistinzioni, è per sua natura sintetica e
globale. Un pensiero, questo, che Silvia
Menuzzi ha compreso benissimo, è
solo sufficiente dare uno sguardo,
anche solo di sfuggita, ai suoi lavori
per comprendere la forza organica
della sua creatività. Tra un oggetto o
un quadro non c’è alcuna differenza, lo
stile e l’energia che configurano sono
sempre i medesimi. Si avverte subito
nelle composizioni della Menuzzi il
fascino di una struttura visiva quasi
calligrafica e del resto non si può
ignorare che grandi civiltà devono
molto alla loro scrittura che non è
solo, come si possa banalmente
pensare, decorazione, ma soprattutto
pensiero, paesaggio delle mente. Lo
splendore della scrittura in caratteri
cufici o delle miniature irlandesi del
VII-IX sec. sono lì ad indicare la
potenza evocativa, fantastica del segno
che diventa sempre più esuberante. Di
questa esuberanza è portatrice anche
Menuzzi che, però, sa imprimere ai
23
ARTECULTURA
suoi disegni un ordine lucido, basato
su nette articolazioni grafiche che si
incontrano senza contaminarsi in una
sorta di puzzle dall’acuto risvolto
simbolico. Un ordine, in questi lavori,
è sempre latente, in quanto ubbidisce
ad una specie di meccanismo psicologico come già molti anni fa aveva
affermato Ernst Gombrich, insigne
storico dell’arte nel suo celebre
volume il senso dell’ordine: studio
24
ARTECULTURA
sulla psicologia dell’arte decorativa.
Tuttavia nelle opere della Menuzzi
questo ordine non ha nulla di schematico o di prestabilito, appare
piuttosto come un work in progress.
Infatti le sue composizioni tendenzialmente si potrebbero espandere
all’infinito, una volta che la scrittura,
le immagini si sono svincolate da una
narrazione logica od episodica per
adattarsi, invece, al personale flusso
inventivo dell’autrice. Ed è a questo
punto che si può comprendere la sua
concezione del design, lontana da certe
asettiche e funzionaliste espressioni
per essere piuttosto comunicazione
primaria del sentimento e delle
emozioni. Il suo immaginario si pone
in sintonia con la spiritualità di diverse
culture, come, forse, quella indiana,
che l’artista con ironia trasfigura in
linguaggio dalle nervature quasi pop,
ritmate da un’evocativa imagerie che
sembra riandare ai tempi mitici degli
anni Sessanta, alle splendide copertine
dei Beatles che tanto influsso ebbero
sull’arte contemporanea dell’epoca.
Menuzzi è un’ artista, una creativa in
senso lato che si pone pertanto in un
sensibile ascolto delle tensioni
culturali del proprio tempo, in lei vige
il principio estetico di ridurre ogni
oggetto plastico tradizionale alla sua
configurazione calligrafica, farne una
specie di mappa, per meglio comprenderlo e viverlo. Da qui emerge il
carattere personale del suo stile,
inconfondibile, della sua “scrittura”
pervasa in profondità da un horror
vacui che diventa armonia e colore. Le
sue composizioni sono caratterizzate
da un magico restyling che imprime
ritmo e vivacità alle sue espressioni.
Esse si configurano come una sorta di
moderno arazzo in cui la trama
risolutiva della forma si sviluppa con
coerente articolazione. In tempi, come
quelli attuali, in cui purtroppo anche
nell’arte un certo pressapochismo
sembra avere sempre più spazio, è
bello constatare come per artisti
dotati, il senso della professionalità,
dello scrupolo esecutivo, che non
vuol dire pedanteria, abbia ancora il
suo giusto ed apprezzato rilevamento.
25
ARTECULTURA
Menuzzi nelle sue opere rivela la sua
anima senza malizia, ma con acuta
intelligenza visiva, con la capacità di
imprimere ai suoi disegni una limpida
vena poetica. Colore e forma si
integrano nella configurazione d’insieme, rivelano il potere costruttivo
della linea che incide e definisce le
aree su cui poi interviene la potenza
sensitiva del colore. L’artista stilizza
senza manierismi, ma con eleganza.
26
ARTECULTURA
Nascono così dei sorprendenti collages “pitto-grafici” in cui la forma
esprime la sua purezza espressiva.
Nelle sue composizioni si intuisce la
dinamica della forma che con lucida
trasfigurazione imprime il suo stigma
alla compenetrazione tra la sfera
della realtà e quella del sogno.
Il linguaggio visivo di questa coerente
e vitalissima artista fa riferimento ad
una lettura della realtà in chiave di
sottile ironia, di magia delle forme e
dei colori che comunicano nella loro
immediatezza. La Menuzzi gioca con
la vivacità della metafora, dell’allegoria in una sorta di interiore levità
che affascina e coinvolge. Arte, quindi,
non più come rappresentazione o
mimesis, ma come libera ri-creazione
che apre le energie della mente in una
rinnovata esperienza delle proprie
percezioni emotive ed intellettuali.
Teodosio Martucci
Alfredo Pirri
“ARIE”
Dall’11 Marzo al 10 Maggio 2014, la sede di
Milano della Galleria Giacomo Guidi Arte
Contemporanea (via Stoppani 15/c) ospita la
personale di Alfredo Pirri, artista noto nel panorama artistico internazionale, la cui carriera vanta importanti partecipazioni quali la
Biennale di Venezia, il PS1 di New York, la
Biennale d’arte contemporanea dell’Avana.
A Milano, Pirri presenterà un ciclo di dieci
opere inedite realizzate per l’occasione, in
bilico fra astrazione e figurazione. Tutte
titolate ‘Arie’ e di medesime dimensioni – 208
x 108 cm – sono frutto di un processo lungo
e minuzioso, e di una stratificazione di passaggi. Realizzate su supporti di plexiglas colorato in pasta sul cui verso vengono applicate attraverso l’utilizzo di resine speciali, delle
piume conciate, successivamente spolverate
con pigmenti puri, lavate, e infine ritoccate
con vernici acriliche a pennello. A completare l’opera è una cornice appositamente progettata che funge anche da ‘schermo’ poi-
ché nel suo bordo interno si riverbera il colore sintesi di quello del plexiglas stesso e della
materia pittorica.
Le “Arie” appaiono come dei vortici di piume, la cui percezione oscilla tra materiale e
immateriale, restituendo un’impressione di
movimento seppur congelato, come fossero
fotogrammi di un film, pose momentanee e
sfuggenti. La materia si presenta quindi come
un frammento di colore leggerissimo e
impalpabile, in equilibrio “fra qualcosa di pungente, animale e qualcosa di etereo” come
l’artista stesso afferma. Alfredo Pirri
(Cosenza 1957) vive e lavora a Roma. Col
suo lavoro si è imposto all’attenzione del pubblico a partire dalla metà degli anni Ottanta.
Ha esposto in mostre personali e collettive in
Italia e all’estero: Biennale di Venezia, PS1,
New York, Biennale d’arte contemporanea
dell’ Havana, Palazzo delle Papesse, Siena,
Walter Gropius Bau, Berlino, Villa Medici,
Roma. Info 02 - 91477463
Alfredo Pirri, Passi, Installazione a Palazzo Te di Mantova, 2013, Cristallo argentato, rottura meccanica,
collezione del museo, Foto: Paolo Pescasio, Courtesy: L'artista e Palazzo Te, Mantova
Giovalli Bellini, PIETA’
Giovanni
Bellini
LA PITTURA
DEVOZIONALE
UMANISTICA
Milano, Pinacoteca di Brera
2 aprile - 6 luglio 2014
Il restauro della celebre Pietà di Giovanni Bellini, appartenente alla Pinacoteca
di Brera, è l’occasione per ripercorrere
la prima carriera del pittore veneziano,
grande protagonista dell’arte rinascimentale italiana, attraverso il particolare angolo di visuale offerto dal suo
modo di affrontare il tema del Cristo in
pietà, che ricorre con frequenza nella produzione dell’artista e della sua davvero
efficientissima bottega.
Giovanni Bellini sviluppa in senso moderno la tradizione iconografica bizantina,
richiamata in mostra dalla piccola tavola con Cristo in pietà con la Vergine dolente del Museo Horne di Firenze (prima
metà del XIV secolo). Da inventari superstiti sappiamo infatti che nella città
lagunare le icone di Cristo erano una
presenza familiare nelle case e nei conventi ed erano dunque parte integrante
delle consuetudini visive degli artisti veneziani.
La sezione centrale della mostra presenta la straordinaria Pietà di Brera, resa finalmente leggibile anche nei suoi valori
cromatici dal recente, complesso restauro, terminato a fine 2012 e condotto dai
restauratori del Laboratorio interno al
museo: Paola Borghese, Andrea Carini e
Sara Scatragli, con la direzione di
Mariolina Olivari. Il tono freddo della
tavolozza è il segno più immediatamente
percepibile del distacco di quest’opera
dalla tradizione pittorica lagunare, dal
colore saturo e dorato delle icone così
come da quello pieno e smaltato di Antonio Vivarini. Info e prenotazioni 02 92800 361
27
ARTECULTURA
Roberto Zomero
UNA LIRICITA’ AZZURRINA
CHE COLLEGA LA CAMPAGNA
ALL’URBANO IN DISTESO
RITMO PITTORICO
Sala Azzurra Artecultura 1-28 aprile 2014
Milano, Sala Azzurra Artecultura
1-28 Aprile 2014. Inaug.: 05/04/ h. 18
Si avverte nella meditata pittura
figurativa di Roberto Zomero una raffinata scelta operativa. L’artista si sente particolarmente coinvolto nel dialogo con l’ambiente, ben al di là di
una volontà illustrativa o di racconto.
La sintonia tra lo spazio e il sentimento è il filo conduttore della sua
ricerca, della sua creativa operosità.
Zomero possiede il temperamento
dell’osservatore attento ed acuto, che
quando dipinge non si lascia fuorviare
da dettagli decorativi o di circostanza.
Il paesaggio possiede, a suo modo,
un’anima, una verità interiore che
l’artista cerca di intuire con i mezzi
tecnici, professionali della pittura,
28
ARTECULTURA
oltre naturalmente confidando nella
personale ispirazione. Così la sua pittura si concretizza in un suggestivo
tonalismo, nel quale, spesso, come
nota dominante, prevalgono il blu,
l’azzurro che l’artista dispone con
sicurezza di effetti luminosi e cromatici. Uno dei pregi particolari della
sua pittura consiste nell’assoluta
mancanza di stilizzazioni di maniera,
la sua espressione pertanto è limpida
e genuina al tempo stesso. Ecco che
allora nelle composizioni di Zomero
si coglie con particolare suggestione il senso del tempo, del suo trascorrere non tanto in senso cronologico,
quanto psicologico, intuitivo. Appare
chiaro come in questi silenziosi dipinti l’emozione entri in sottile
sintonia con la realtà rappresentata,
la trasfiguri in una chiave davvero
evocativa, senza, però, nascondimenti
metaforici, allusivi. Da rilevare poi
il modellato pittorico di Zomero, non
plastico o razionalmente prospettico,
ma dinamico e fluido, realizzato più
con il lento cangiarsi del colore e della luce che con il convenzionale ritmo di masse. Quindi Zomero nel suo
confronto con la realtà esterna, vale a
dire con i suoi aspetti consueti, emerge nel profilo della sua personalità,
nella sua originalità di pittore ed interprete.
Pertanto anche il rapporto con la
natura acquista questa nota di profondità senza sconfinare in puri effetti post-impressionistici, ma valoriz-
Pagina disinistra:
CAMPAGNA INNEVATA cm. 40x50
MARINA NORDICA cm. 40x50
Sopra, da sinistra inn senso orario
BARCHE SUL LAGO cm. 30x40
LA CACCIA cm. 40x50
VENEZIA cm. 50x70
VENEZIA cm. 49x50
BOSCO INVERNALE cm. 50x60
zando le atmosfere, gli incanti interiori che una determinata visione può
suscitare. E Zomero vi riesce con i
suoi ritmi cromatici e luminosi,
cadenzati su pause quasi d’inconscio
e che conferiscono alle sue immagini una commossa sensibilità. Una pittura, quindi, che per fortuna si mantiene lontano dalle mode, da quelle
sofisticazioni che purtroppo tanto
allignano nell’arte contemporanea. La
bellezza, pare suggerire Zomero, non
è una realtà di retaggio romantico o
passatista, ma mondo emotivo, di pensieri e di sensazioni che si devono avvertire in primo luogo nel proprio
animo a cui poi in un secondo tempo
il linguaggio artistico-pittorico imprime loro la sua inconfondibile
traccia. Per questo Zomero è un pittore, in quanto con il mondo dei colori, delle forme ha la possibilità di
estrinsecare quelle emozioni, quei
pensieri che altrimenti rimarrebbero
inesplorati e soprattutto inascoltati.
Ecco perché di fronte ai dipinti di
Zomero si nota una suggestiva serenità, uomo e natura appaiono spontaneamente integrati, senza il bisogno
di far riferimento a dettami ecologici. In un mondo come quello attuale,
spesso così malevolmente pressante,
non è facile mantenere un personale
raccoglimento, un senso di positiva
indipendenza e di ascolto di quello che
il proprio animo detta e stimola.
Zomero ci riesce e la sua pittura ne è
una notevole conferma che non può
lasciare indifferenti quanti seguono
con attenzione la sua pittura e sono
pertanto in grado di comprenderne il
significato. L’arte di Zomero si rivela
così coerente nella sua impostazione,
sia dal punto di vista tecnico ed
espressivo che da quello ideale, dei
contenuti. Un linguaggio visivo, il suo,
che non si appaga della dimensione
puramente estetica della pittura, ma
ne approfondisce la realtà psicologica, spirituale con aperta franchezza. Il
senso delle sue composizioni viene
sottolineato da un raffinato equilibrio
dell’insieme, dalla sensibile convergenza di disegno e colore per interrogare sul serio i lati autentici della
vita, delle sue emozioni, nell’infinito
scorrere del tempo
Aoristias
29
ARTECULTURA
Giampietro Maggi, VENEZIA-LA SALUTE cm. 50x70
30
ARTECULTURA
IMMAGINI E LUOGHI
a cura di Aoristias
Charlotte PERRIAND
Architetto, urbanista, progettista collaboratrice di Le Corbusier, viaggiatrice solitaria e
instancabile, unica per ingegno e anticonformismo, Charlotte Perriand è stata
una protagonista del design del Ventesimo
secolo e ha influenzato il modo di abitare contemporaneo. Nel corso degli anni '30 parallelamente alla sua attività di designer, si dedica alla fotografia, attraversa l’Europa realizzando immagini che poi diventano fonte
d’ispirazione per i suoi progetti, elementi d’arredo, ma anche vere e proprio opere d’arte.
I soggetti si susseguono in un gesto di scelta
intuitiva: registra, annota, imprime le forme
(e le idee) che catturano la sua attenzione.
E così la struttura metallica di un ponte, la
trama della rete di un pescatore, un sasso
diventano punti di partenza per la creazione
dei suoi tavoli, librerie e poltrone. Milano,
Galleria Carla Sozzani. Dal 6 aprile al 4
maggio. Info 02 653 531
TESTORI, a 20 anni dalla scomparsa
A venti anni dalla scomparsa del drammaturgo, scrittore, critico letterario, critico d’arte e pittore milanese, se ne ricorda la figura
umana e si riflette sulla sua incisiva presenza nel panorama culturale italiano del secondo novecento. I profondi valori etici, veicolati
attraverso la parola e l’immagine, fanno di
Giovanni Testori un “rivoluzionario” della
cultura del suo tempo.
L’esposizione alla Galleria Il Triangolo propone opere di alcuni artisti italiani e di diverse nazioni europee, presentati in Italia da
Testori negli anni ottanta. Artisti divenuti poi
famosi. Nella rassegna sono presenti opere
di Cucchi, Frangi, Velasco, Verdi, Vitali,
Disler, Gabai, Varlin, Vallorz, Damiano,
Mitsuuchi, Kern, Chevalier, Koberling,
Mehrkens, Schindler. Completeranno la mostra alcuni “ritratti a Testori“. Cremona, Galleria Il Triangolo. Sino al 2 aprile.
Info 037232291
Leonid TSVETKOV
Venerdì 21 marzo 2014 la Galleria Ex
Elettrofonica ha inaugurato Disturbances,
un progetto inedito di Leonid Tsvetkov, a
cura di Manuela Pacella. Disturbances è la
naturale evoluzione dell’opera Everyday
Downfall che l’artista ha realizzato durante la
residenza presso l’American Academy di
Roma, presentata al pubblico nel febbraio del
2013. Everyday Downfall è frutto dell’interesse che Tsvetkov nutre verso il reperto archeologico come espressione di usi e costumi
del passato e, soprattutto, come chiave di lettura di ciò che oggi può potenzialmente divenire un reperto per gli archeologi del futuro.
L’ispirazione di base è Monte Testaccio, luogo dallo stesso artista definito come “un paesaggio di rifiuti”. L’aspetto fascinoso di Monte Testaccio non risiede solamente nel fatto
che il sito è costituito da cocci di anfore del II
e III secolo dopo Cristo provenienti dalla Spagna, ma che oggi questa discarica del passato
sia ritenuta di alto valore estetico – oltre che
conoscitivo. Roma, Galleria
Ex Elettrofonica. Dal 21 marzo al 30 maggio. Info 0664760163
BONALUMI CASTELLANI
FONTANA PINELLI
La Costantini Art Gallery di Milano con questa mostra presenta un percorso che ha caratterizzato la storia dell’Arte non solo Nazionale, ma di rilevanza, indiscutibilmente, internazionale. In esposizione opere primarie di
Lucio Fontana, Enrico Castellani, Agostino
Bonalumi, e Pino Pinelli, a rappresentanza di
un periodo dell’Arte Moderna e Contemporanea che, partendo dal caposcuola Fontana,
giunge fino a Pinelli, storico-contemporaneo
dell’attuale ricerca basata, principalmente,
sulla disseminazione aniconica; dal precursore della percezione, passando attraverso forme d’arte minimaliste a rappresentanza di una
divulgazione segnica e materiale contenuta all’interno della struttura, sfociando infine in una
disseminazione reale e priva di costrizioni.
5 aprile - 10 maggio. Info 02 8739 1434
Ester Maria NEGRETTI
Dopo numerose partecipazioni alle collettive
organizzate dalla Galleria Lazzaro di Milano,
Ester Maria Negretti si presenta per la prima
volta con una interessante personale dal titolo
“ Dialogo Figurativo – Astratto”.
Questa mostra è unica nel suo genere in quanto
svela i segreti nascosti del fare artistico, ciò
che muove, ispira e guida la pittrice nella sua
costante osservazione volta alla ricerca del
visibile oltre l’apparenza. L’artista dimostra
con le sue realizzazioni recenti come possa
prima attingere ed ispirarsi al reale per poi raggiungere l’astrazione passando da una costruzione geometrica che sfalda e ricompone una
nuova e più profonda realtà. La continua ricerca della giovane pittrice comasca verso
nuovi materiali e sperimentazioni, non la allontana dall’uso dei tessuti dei suoi primi
esperimenti.La mostra è anche l’occasione per
presentare al pubblico milanese il suo più recente catalogo”Ester Maria Negretti”.
Sino al 5 aprile.
Info 02 365 219 58
PERSONAL FOODONSALE
Sabato 12 aprile 2014, nell’ambito della
manifestazione La Scienza in Piazza® 2014
– Food Immersion (28 Marzo-13 Aprile 2014)
promossa da Fondazione Marino Golinelli in
collaborazione con il Comune di Bologna, verrà
presentato il progetto personal foodonsale: un
libro di ricette d’artista e un evento gastronomico dove il pubblico potrà gustare una selezione di alcuni piatti tratti dal volume. Personal foodonsale parte dall’idea che l’attività
culinaria si trovi esattamente al crocevia tra
arte e scienza, in quanto è basata su processi
chimico-fisici ma ispirata e costruita sulla base
di concetti astratti e creativi. Il progetto è il
seguito ideale di personal effectsonsale, evento basato sull’esposizione e la vendita di oggetti personali appartenuti a 150 artisti contemporanei, tenutosi al Padiglione Esprit
Nouveau di Bologna nel gennaio 2012. Personal foodonsale mantiene saldo l’interesse
verso l’ambito personale e intimo dell’artista,
insito già nella precedente edizione, coinvolgendo 50 artisti italiani di diverse generazioni.
50 artisti sono stati invitati a interagire con una
delle più grandi tradizioni italiane, quella gastronomico-culinaria.
Info 349 1250956
Lucy MOLINOS
Lucy Molinos è una pittrice dalla sensibile
vena creativa che ispira il suo linguaggio
visivo ad un simbolismo interiore di forte impatto comunicativo ed emozionale. Elementi
Pop, di neo-figurazione, assonanze con la
Transavanguardia arricchiscono il suo primario stimolo espressivo in immagini pervase da
onirica e palpitante allegoria. Una pittura, la
sua, di notevole tensione espressiva che si
denota anche per la sintesi compositiva. L’artista ha esposto in molte significative mostre,
sia a livello nazionale che internazionale riscuotendo sempre aperti consensi.
Lucy Molinos, MASSACRO A GAZA
Errata corrige. In riferimento a quanto pubblicato sul numero di Marzo 2014 di Artecultura pag. 33 si afferma che la curatela di
SARA FONTANA si riferisce unicamente all’esposizione della coppia Tiziana Priori e
Armanda. Le scuse agli interessati per l’involontario equivoco.
31
ARTECULTURA
ARTE E NON-VIOLENZA / POESIA / PSICOPOESIA / SESSO / SOCIETA’
LA PARTECIPAZIONE IDEALE !
non si aderisce per vincere...
ma per cacciare l’invera paura dal corpo
e sentirsi liberi e socievoli con tutti
Lo stimolo a partecipare ad una
iniziativa di lavoro creativo, in cui operano più persone, viene mosso da un
remoto desiderio di compagnia che
fermenta l’interiore della persona di
ogni età. Quello stimolo di vicinanza
che, a volte, lo riteniamo cosciente ed
altre no, quando in apparenza decidiamo di fare o di unirci a qualcosa che
in un certo modo, dopo aver fatto, ci
sentiamo anche tranquillizzati e più sereni del solito. L’invito come la scelta
della persona, ovvero di un simbolo,
ovviamente varia di natura e secondo
l’età. Così un bambino si sente appagato trastullandosi con un simbolico
giocattolo di plastica o un adolescente andando al mare insieme al suo compagno o amica. Interessante diviene di
sentirsi insieme a qualcuno e non più
soli, come quando un lavoratore avverte la spinta a confrontarsi con il collega per verificare se il suo prodotto
perfezionato con il lavoro abbia più o
meno gradimento.
Ma quello che davvero bisogna tener presente è il resoconto finale della qualità raggiunta disinteressatamente, senza cioè il calcolo del guadagno economico o la pecca di gelosia. Di quella gelosia che, comunque,
è la causa del suo disadattamento
formativo carente in giusta età, fenomeno che a volte si nota palesemente
ed altre no. Ed in cuor proprio fa nascere quella curiosità di dubbio che
poi fa ritenere il soggetto creativamente inferiore al collega. Una situazione di lento turbamento che permane e può alla fine, anche caratterizzare la sua stessa esistenza, dando luogo a quella foschia di diffidenza comunemente detta invidia. Un aspetto
importante, l’invidia, di cui si è fatto
un solo riferimento ma che può implicare diversi fattori che non fanno
richiamo al nostro caso riflessivo.
32
ARTECULTURA
Dunque, un aspetto solo orientativo
quanto accennato che ci aiuta meglio
a comprendere quando il soggetto
umano è cosciente di ritenere che il
desiderio di partecipazione, su cui ci
stiamo domandando, in conclusione
altro non è che la personale carica di
energia poetica alla naturale ricerca
dell’opportuno collegamento. Un rapporto che non aggredisce la volontà
evitando di far sentire triste ed in solitudine la persona di normale attività. Tanto che una volta chiarito, sia pure
in sintesi il fenomeno della partecipazione, di conseguenza si presenta
opportuno ritenere che il lavoro creativo nell’operatore umano si può benissimo metaforicamente ritenere
equivalente al farmaco dell’armonia
che solo dal lavoro, dalla sua sperimentale prestazione può generarsi.
Anche se non va sottaciuto che l’armonia la si può intendere ed ottenere
in vari modi nell’insieme dell’esistenza consapevole, ma che nel nostro
caso, fa comprendere l’inconsistenza
dell’invidia o della diffidenza irragionevole verso chi per comune attività
passa la giornata con noi. Ed una volta
pervenuti alla considerazione di cui si
è riferito, è più che naturale apprendere e considerare l’attività del lavoro positivo, in tutta la sua manifestazione di produzione, più che un affare
economico, che garantisce la sicurezza esistenziale tramite il posto, un naturale controllo automatico di tutta la
nostra funzionalità organica e psichica
impegnate in attività di ricerca, la condizione di cui raramente la nostra coscienza si rende davvero consapevole. Tantoché, la si pensi pure come
meglio si ritenga, ma nella sostanza
non va dimenticato che l’uomo senza
il lavoro è un animale morto. Non
esiste. In quanto mancante di stimolo di ricerca, al massimo è da compa-
rare ad un manichino!
Per cui la spinta innata al lavoro nel
soggetto umano, non può essere snaturata dalla sua purezza poetica, ossia
viziata, aggredita, da interessi che genericamente qui si definiscono vanitosi e che danneggiano il naturale corrispondere a quella cultura del lavoro
che solo la spinta della retta iniziativa
al procedere originale, ne definisce il
valore della qualità, in avversione alle
tante stravaganti prestazioni opportunistiche che, ad esempio, partendo dallo sperduto concorso di pittura o di
poesia di quartiere o parrocchiale, fino
a quelli universitari e di grandi progetti
di realizzazione urbana, industriale,
sportiva, militare, etc., rivelano i loro
limiti, sia pure negli specifici rapporti della loro sostanza di principio ideativo e di partecipazione deviata.
L’interessante nel fondamentale
procedere del lavoro, più che tendere,
vanitosi, al premio di classifica o di
competizione settoriale, è l’originalità della realizzazione solo se raggiunta con stimolo disinteressato e non
per deviata vanità di piazzamento o da
ingordigia economica. Qui in ballo c’è
il sistema di partecipazione, se impegnarsi per avvicinare gli uomini e non
per dividerli. Tener conto di quale armonia abbisogna un costume, se della
buona serenità di coabitazione, della
ottimale vicinanza, o di esistere in
quella palese o taciuta diffidenza che
interessa lo scollamento di vita: se respirare con fiato di armonia o con il
disgustevole dell’incomprensione. In
quanto a parlar chiaro poi il razzismo
non riguarda tanto l’atto arbitrario ed
oltraggioso di un singolo o di un gruppo, quanto la stessa organizzazione che
se lo incorpora forse senza rendersene nemmeno conto. Ad esempio, il
nostro gioco del calcio, così come
viene attualmente svolto, per noi non
alimenta il valore dello sport e della
Nazione, l’essenziale unità dell’Italia,
ma del nazionalismo, anche se poi gli
stessi giocatori e le loro organizzazioni in buona fede possono anche non
rendersene conto. Infatti la scorrettezza nei campi di gioco mostra il suo
lampante ribrezzo, quando un giocatore sputa per terra senza nemmeno
rendersi conto che, come lui, poi lo
fanno di sistema anche i suoi compagni. Inoltre, a parte il disprezzo del gesto insano che può far disgusto, non si
pensa che durante una partita non pochi giocatori finiscono per terra dove
lui stesso, ovvero i suoi compagni, un
momento prima avevano sputato. Una
volta queste maleducate manifestazioni non avvenivano oppure si limitavano a rari casi, mentre oggi è diventata
una vergogna di un sistema che disturba anche chi guarda il calcio seduto
nella propria casa. La partecipazione
non va confusa con la strategia che riguarda solo il personale interesse di
comodità sociale anticostume, ma con
la prestazione autocritica dell’agire
coerenti di consapevolezza per produrre meglio e per la salute di tutti. E in
riferimento a quanto da tempo sostiene il Costume poetico promosso da
Artecultura, queste negligenze di comportamento non troverebbero espressione. In quanto la loro radice etica più
che leggerla nell’inefficace astrazione dei trattati, le persone la respirano
soprattutto gestendo la loro vita nel
soffio della Poesia della natura.
Pertanto a conti fatti ed a tutti i livelli del lavoro e varietà di produzione, per noi non si deve partecipare per
vincere, perché poi ne perde la convivenza tutta, ma per cacciare la falsa
paura che abbiamo in corpo, appunto
generata dalla degenerazione del costume. Degenerazione verso cui le
nostre istituzioni, così premurose a
stabilire premi della disgregazione e
ad aumentare le guardie della repressione penosa, non pensano affatto di
programmare sia nei quartieri che nelle scuole, fabbriche ed in tutti quei
luoghi dove esiste presenza umana,
sistemi ciclici di conferenze ed incontri dove discutere a viso aperto le nostre devianze che vanno sostituite con
la coerenza del buon senso. Un modo
anche per diminuire il costo economico delle guardie di cui l’Italia di
oggi è sovraccarica. Piuttosto vanno
incrementati nei territori abitativi formazione e lavoro e non le classifiche
della discriminazione abituale. Così
si stimola la normalità della convivenza tramite quegli incontri che mancano e che purtroppo nessuno si preoccupa di programmare sostituendoli
alle esorbitanti spese militari, come
di sostituire ad altri inutili lussi di facciata quell’attesa culturale di cui i cittadini sentono apertamente la mancanza e ne soffrono di conseguenza. Le
tasse, giustamente, si pagano poiché
riguardano le strutture funzionali dell’urbano. Si pagano per vivere meglio,
davvero, senza sentirsi sempre più sottoposti ad una servitù burocratica di
mediocre cultura.
Una certa insidiosa paura, più che
essere curata (per chi ha soldi che gli
escono dalle tasche, per contribuire
all’esigenze professionali dei psicologi), dev’essere guarita dal costume,
da rapporti sensati che si stabiliscono
in una comunità civica, da un costume di prevenzione, di cui quello poetico di Artecultura ne prospetta il naturale fondamento. Questo per il fatto che una certa apprensione, dovuta
a varie incoerenze etiche che una comunità è costretta a subire e vivere in
continue preoccupazioni, può essere
debellata dando un migliore respiro di
vita a tutta una cittadinanza. Se poi, riferita al caso che ci riguarda più direttamente, lo stesso Comune di Milano volesse conoscere lo specifico
verso cui verte la Poesia della natura di Artecultura, non ci sono problemi. Siamo disponibili soprattutto
disinteressatamente. E’ il sistema che
per noi non funziona e che fa ammalare d’inquietudine non pochi cittadini
afflitti da una troppo perdurante nevrosi che continuamente si estende e si
aggrava. Oppure la finalità della
devianza istituzionale è quella di farci
inabissare tutti in cancerogena follia?
Lo dobbiamo ripetere in quanto
pensiamo che proprio ne valga la pena:
non si aderisce per vincere..., ma per
conoscersi e stare insieme senza paura, poiché la migliore medicina contro la paura singola e collettiva, è quella di stare insieme uniti, risaputo com’è, che dall’unità origina la migliore armonia spirituale e di pane quotidiano. Ed una partecipazione ideale, libera da ogni ammiccamento di
convenienza si ottiene quando si
comprende all’origine della nostra esistenza cosa sia il valore di vita della
poesia. Quella spontanea, della natura, poiché a cosa serve conoscere tutta la cultura classica o imparare Dante
a memoria, quando il nostro mondo
vive su un vulcano di bombe atomiche?
Non è questa la poesia con la quale si
domanda Artecultura, ma quella spontanea, nella quale diventa ad un certo
momento anche difficile conoscere
di precisione cosa sia l’istinto e cosa
la spontaneità, e se i due termini possano esser considerati sinonimi con
qualche sbavatura di leggera differenza ovvero no. La nostra scuola a cospetto le esigenze della vita del Terzo
millennio, è pesantemente indietro ed
il computer non è il cervello al naturale della sua composizione, ma alla
fin fine solo un contenitore per fare
più presto la guerra senza scoprire la
Poesia della natura. Poesia nella
quale i fatti son tutti fatti e bisogna
solo trovare la chiave giusta della lettura che per noi (forse, oggi, non solo
per noi...) la Poesia della natura possiede, quale mezzo che può rivelarsi
la panacea di ogni nostro problema.
Siamo più che convinti che a questo
punto stiamo un po’ galoppando con
la fantasia ma nella direzione giusta,
di questo ne siamo certi.
Per sentirsi e vivere da persone libere e socievoli senza una inutile paura nel corpo, non necessita di predisporre iniziative in verticismo di classifiche. Il valore dell’uomo non è nel
differenziarsi del singolo dalla comunità, bensì di conoscere cosa sia una
comunità vivendo nel suo cuore e soprattutto scoprendo sempre meglio
cosa sia la sua mente. Cervello nel quale non esistono imprenditori che si
suicidano perché non possono pagare
le tasse o gli stipendi ai dipendenti,
tutto a causa di un terrore di Stato che
impone un sistema tributario che non
comprende ragioni. Paghi e basta, suddito! Ma la partecipazione ideale la si
conosce quando esiste un costume
che affida il suo respiro a quello spontaneo della Poesia della natura.
Quando la produzione del lavoro pratica quella qualità che non scaturisce
dall’arbitrario competitivo economico del fatturato, che avvelena i cibi,
ma dal principio della necessaria fiducia nella convivenza. Solo allora respira in fedeltà di natura la sua poesia.
Giuseppe Martucci
33
ARTECULTURA
Umanità poetica - Costume poetico
“La poesia comincia dove finiscono le discriminazioni”
Umanità poetica è uno spazio aperto alla divulgazione poetica interessata al dibattito sull'identificazione e il ruolo odierno della
poesia. La franchezza e l'obiettività degli interventi, costituiscono per la redazione della Rivista la premessa per la pubblicazione.
Per facilitare la partecipazione degli Autori interessati si suggerisce negli elaborati brevità e concisione. Per necessità di spazio
la redazione si ritiene autorizzata a sintetizzare i testi rispettando il contenuto. La pubblicazione dei testi poetici ha puro carattere
divulgativo, di stimolo culturale. La proprietà letteraria dei componimenti pubblicati rimane pertanto a tutti gli effetti di legge dei singoli
Autori. . Dei componimenti pubblicati si tiene conto soprattutto dei contenuti culturali.
SCHIAVITU’
E’ vuota la mia libertà
mi serve una sana schiavitù
“mi” manca la macina
della dipendenza dei sensi
e il macigno del doppio
cognome...
Le ceste sono deserte
di canidi e piccoli felini L’orma è lasciata agli anniversari,
che sono sterili grani di rosari
blasfemi - sfioro nostalgiche foto
per nevralgiche visioni!
Olga Matera
DIECIMILA SCARPE ROSSE
Navigazioni profonde, sotterranee
On fil d’èrba, on fior,
on ragg de sô, ‘na stèlla,
ona gotta de rosada,
on ciel invernighent,
ona ranza de luna,
on silenzi, ona vos,
la natura e i sò fior
sinfonia de color,
ògni dì semper noeuf:
armonia de la vita!
Scandite da un tempo senza tempo
Solitudini silenziose e feconde
Ricordi lontani e sfioriti,
fiori disseccati che serbano
l’antico profumo
Navigazioni
vissute,
desiderate,
sognate
El misteri del mond
l’è ‘na vita che nass:
ona etèrna canzon
sora i nòt de l’amor!
enrica
Ogni stilla racchiusa
nel mio giardino segreto
Vera Benelli
“Bellezza d’arte moderna”
Dicono
E’ vergogna
di femminicidio non punito
MOVIMENTO D’ARTE
Apre il sipario
Ombroso silenzio
Finita la musica
Aria lieve, malinconia
Melodia del vuoto
Arpeggio monotono
Attesa, languore
Basta
donne
schiave
martiri
vittime
Fulvio Bonacina
A UN SOLDATO
Chiude il sipario
Andante motivo leggero
Elevazione di musica
Luca Blanco
SOSTE
ieri
giocavi a fare la guerra
oggi
fai la guerra
con armi vere
E’ l’ascolto miniera di notizie
è voce che ritorna dentro al cuore
è accettare la vita in ogni dove.
Maria Teresa Mosconi
spari
forse a un bambino soldato
strappato ai giochi
forse a un vecchio
strappato al riposo
spari comunque
Pino Canta
ARTECULTURA
MAGNIFICAT
Punti d’arrivo
nuovi orizzonti
si dileguano nell’infinito.
Diecimila paia
di scarpe rosse
formano il monumento
34
NAVIGAZIONI
FEBBRAIO
DEGLI INNAMORATI
Un ragazzo ed una ragazza
mano nella mano...
Lo scintillio del cuore volteggia,
mentre il profumo di primavera si avvicina.
Luisella Ruzza
LA SUONATRICE
DI PIANOFORTE
Sento note di Chopin
di Debussy ed altri.
Osservo le tue mani innamorare i tasti
del pianoforte a coda
vedo la musica plasmarsi
e incantare
i sentimenti
miei sconosciuti.
Antonio Giuseppe Malafarina
SEMPRE
Fonte di luce la mente
che non conosce oscurità
perché ribelle all’impertinenza
che vaneggia la bellezza
Una spontanea sorgente la mente
d’iniziativa temeraria che gestisce
generosi stimoli di vita e condanna
l’arbitrio e la tortura
Le piaghe delle carni sanguinanti
non rendono afona o cieca
o spenta la mente
ma incoraggiano l’istinto umano
e la coscienza culturale a libertà di
Resistenza
Giuseppe Martucci
Eri uno dei primi ambulanti di colore
stabilitisi a Cagliari allo scopo di
provvedere al proprio mantenimento e a
quello della famiglia lasciata nella terra
d’origine, tramite la vendita ai passanti di
fazzoletti di carta, accendini ed altri articoli
dei quali avessero avuto necessità. Noto
con il nome di Mustafà, non bello, alto,
magro e con una vistosa cicatrice su una
guancia, ti distinguevi tuttavia per il sorriso
che ti illuminava il volto allorché qualcuno
si avvicinava con l’intenzione di fare un
acquisto o semplicemente per porgerti un
piccolo aiuto consistente più che altro in
monete, che solevi ricambiare con un:
”Bravo, grasie, auguri!” Poche parole,
ma del tutto sufficienti ad esprimere il tuo
sentimento di gratitudine. Non avevi mai
imparato a parlare la lingua italiana non
dico correttamente, ma almeno un tantino
meglio. Forse ti riusciva difficile a causa
dell’età o non ti sforzavi di apprendere
nulla oltre lo stretto necessario, ma
possedevi il dono di saper comunicare con
i tuoi simili indipendentemente dall’etnia
di appartenenza di ciascuno o dalla
religione professata, senza fare uso di
tante parole, stabilendo soprattutto buoni
rapporti di simpatia, di stima e di rispetto
reciproco. Nei giorni feriali, eccettuato il
lunedì, che dedicavi al riposo, sostavi con
la tua merce davanti alla Romana Market,
ora Gieffe, in Via Nuoro. Il sabato
pomeriggio, invece, e la domenica, sia la
mattina che la sera, ti trovavi puntualmente
sul sagrato della basilica di Bonaria, dalla
parte destra, fuori dal porticato. Avevi
scelto con accortezza dei punti in cui
solitamente passavano molte persone,
onde avere maggiori possibilità di trovare
acquirenti. Soffrivi il freddo e mettevi
attorno alla testa una grande sciarpa che
ti lasciava scoperta solo la faccia scura,
non solamente d’inverno, ma anche nelle
altre stagioni fuorché l’estate durante la
quale usavi un cappello di paglia alla
coreana per ripararti dal sole. Quando eri
a Bonaria, ti si notava da lontano, in piedi
di fianco ad un pluviale di rame brunito
che scende lungo il muro della chiesa e,
scuro di pelle, con addosso a volte un
cappotto di colore marrone, sembravi
essere parte anche tu della costruzione.
Certe domeniche e in altri giorni festivi,
imbattendomi nelle bancarelle dei venditori
di dolci, sistemate nel piazzale, per
soddisfare la golosità mia e dei miei
familiari, acquistavo del torrone da portare
a casa e mentre mi osservavi, fermo al tuo
solito posto, in attesa di salutarmi, me ne
facevo preparare un poco anche per te.
All’inizio ero incerta se ti piacesse; mi
avevi tolta dall’imbarazzo mostrando di
gradirlo e mettendotene subito in bocca un
pezzetto. Se ti passavo davanti con la mia
cagna che ti avevo fatto conoscere sin da
quand’era cucciola, ridevi divertito e
poiché si chiamava Ambra, ogniqualvolta
ci vedevi spuntare insieme, le gridavi:
“Ambrà, Ambrà!” Lei scodinzolava
contenta e ti faceva le feste, perché le eri
simpatico. Ogni due anni tornavi nel
Senegal dalla tua famiglia e nei giorni che
precedevano la partenza eri lieto di
informarne le persone che consideravi
amiche. Partivi poco prima di Capodanno
e dicevi che saresti ritornato circa sei
mesi dopo, ma eri sempre qui prima di
quanto preannunciato. Una volta al tuo
rientro a Cagliari durante una primavera
piuttosto fredda che aveva fatto seguito
ad un inverno molto rigido, ti eri buscato il
“ freddore “ rimanendo tutto imbacuccato
fino all’arrivo della stagione calda. Gli
anni passavano e, come suole accadere
quando si è abituati a vedere spesso una
Viaggio
di ritorno
dal Senegal
Racconto
di Franca Trevisi
persona ed a conoscerne le abitudini,
sembra che nulla debba mai cambiare,
invece……Vi fu un periodo in cui,
Mustafà, pareva che fossi scomparso dalla
circolazione. Ti cercavo con lo sguardo
nei tuoi posti abituali: non c’eri. Veniva da
supporre che fossi partito per il Senegal,
ma non era quello il periodo in cui solevi
recarti colà. Poteva darsi che fossi andato
in pensione, ammesso che esistessero
anche per i “vu’ cumprà “, come eravate
denominati un tempo, delle leggi relative
ad un eventuale stato di quiescenza.
Altrimenti sarebbe stato il caso di
domandarsi se non fossi ammalato e
magari ricoverato in un ospedale.
Finalmente una sera ti incontrai mentre
aspettavi il pullman. Avevi con te la tua
solita sacca contenente la merce e
probabilmente venivi proprio allora dalla
Romana Market. Mi stupì il fatto di vederti
tutto vestito con roba nuova e con scarpe
altrettanto nuove ai piedi. Eri quasi
elegante, sembravi un altro. Tirai un respiro
di sollievo, ma provai apprensione quando
mi dicesti di essere stato appena dimesso
dall’ospedale e di aver subito un’operazione
al cuore. In quel momento arrivò il tuo
pullman ed ebbi appena il tempo di
salutarti. Ti rividi successivamente, avevi
ripreso la tua attività e mi auguravo che,
grazie all’intervento, il tuo problema di
salute fosse ormai risolto nonostante certe
volte sembrassi stanco. Venne il mese di
Settembre dell’anno 2008 e si attendeva
con ansia l’arrivo del Papa Benedetto
XVI° a Cagliari; fervevano i preparativi.
Rammento di non averti più visto in quei
giorni senza tuttavia preoccuparmene,
distratta com’ero all’idea dell’importante
avvenimento che stava per verificarsi
proprio in questa città dove il Pontefice
avrebbe celebrato la Messa sul colle di
Bonaria, dinanzi ad un altare allestito in
cima alla grande scalinata ai piedi della
quale si estende la Piazza dei Centomila.
Fu al termine di quella domenica 7
Settembre, quando ormai la solenne
cerimonia svoltasi nella mattinata stava
lasciando il posto ad una certa stanchezza,
tuttavia accompagnata dalla soddisfazione
che quanto era stato programmato avesse
avuto buon esito, che venni informata
della tua scomparsa risalente a circa tre
giorni prima. Ne fui molto scossa e, dopo
un primo istante di sbigottimento, diedi
sfogo alle lacrime. L’indomani seppi
dall’edicolante di Via Milano, che nel tuo
italiano stentato, con molto riguardo, eri
solito chiamare “capo“, che persone che
si erano prese cura di te, avvertita la tua
famiglia, si erano premurate di farle
pervenire subito la tua salma nel Senegal.
Ora, a distanza di vari anni, il sabato sera
e la domenica, nel passare accanto alla
basilica di Bonaria, mi viene spontaneo
sollevare lo sguardo verso il punto in cui
sostavi sempre nell’attesa che qualcuno ti
si avvicinasse per fare acquisti, ma scorgo
solo il vuoto ed il pluviale rimasto privo
della tua figura accanto. Sotto, dove la
Via Ravenna inizia, per i mezzi che si
immettono nel piazzale si nota un segnale
stradale di stop. Sì, è stato posto lo stop
alla tua vita terrena ed hai compiuto il tuo
ultimo viaggio nel Senegal, ma rimarrai
perennemente nella memoria e nei cuori
di coloro che nel corso degli anni della tua
permanenza qui avevano avuto modo di
conoscerti, di apprezzarti e si erano
sinceramente affezionati a te.
35
ARTECULTURA
ADDIO AVALENTINO DIONISI PITTORE E SCULTORE MILANESE
I l 17 aprile 2013 è morto, all’età di 74
anni, il pittore Valentino Dionisi. Era
nato il 13/01/1939 a Milano ed aveva
preso parte attiva ai fermenti artistci
degli anni più vivi dell’ambiente
milanese. Aveva frequentato amici
pittori come Usellini (Direttore
dell’Accademia di Brera), Milani,
Chighine, Segota, e quelli del Bar
Jamaica fra cui Crippa e Dova. Dopo
vari soggiorni a Parigi, Madrid, Londra
e Roma, era ritornato nella sua città
natale, e solo molti anni più tardi si era
trasferito a Borgo di Terzo, un piccolo
paesino della bergamasca a cui era
tanto legato, dove ha vissuto,
lavorato e dove è scomparso. Aveva
esposto nelle principali città
italiane ed europee, ed eseguito
composizioni murali in edifici
pubblici e privati, pubblicate su
riviste quali “Architettura”, “Interni
- La rivista dell’arredamento”,
“L’oeil du décorateur”, “L’arredamento in Italia ieri e oggi”, ed
altre riviste specializzate.
Scrive Angelo Gaccione:
Dante rivisitato
“Il vecchio mecenatismo disinteressato non esiste più; è stato
soppiantato dalle sponsorizzazioni
a volte mirate, a volte ibride,e
sempre con una finalità: il ritorno
di immagine. Si potrebbe dire: ben
vengano, quando grazie ad esse si
riesce a far vivere un’Istituzione
culturale importante, restaurare un
bene storico o artistico prezioso,
dare fiato a iniziative che lo
meritano. E sia. Però nel vecchio
mecenatismo disinteressato c’era
uno stile, c’era una patina di nobiltà,
una classe oserei dire, se questa
parola non vi scandalizza. Non mi si
fraintenta: sto parlando del mecenatismo moderno disinteressato,
non di quello servile imposto dal
principe o dall’imperatore pro domo
sua.
Perché nel mecenatismo disinteressato il rapporto è libero, paritario
fra artista e mecenate, ed entrambi si
debbono fatalmente innamorare
perché scocchi la scintilla della
passione reciproca. Da uno di questi
incontri fatali fra il pittore Valentino
Dionisi ed un gruppo di suoi amici
sostenitori, è nata, nei lontani anni
1969 - 1970, la realizzazione di una
straordinaria interpretazione della
Divina Commedia. Quando il pittore
milanese espresse la volontà di
avventurarsi in tale impresa (si era nel
1968), il gruppo di amici-mecenati si
36
ARTECULTURA
recuperare la sostanzialità della forma
e l’unitaria organicità dell’immagine.
Nascono così le immagini sacre sui
Vangeli; la stupenda Crocifissione del
1971; le favolose teste di cavalli,
nelle quali interagiscono varie forme
di linguaggi post-cubistici; figure
leggendarie come Patroclo; battaglie;
architetture realistiche e fantastiche
di grandi città; e una serie di stupende
sculture sui grandi miti. (1971-1974).
Dopo questo intenso periodo di attività
e di “vita d’artista” egli sente il bisogno
di ricostruirsi psichicamente e si
concede un periodo
sabbatico di riflessione e di studio
dell’approfondimento
dei classici.
Nascono così illustrazioni di Odissea, dell’Apocalis.
se, del Mito della
corrida in cui si ha
lo scontro mortale
fra l’intelligenza
dell’uomo e la forza bruta della bestialità, sorrette
dall’istinto naturale e possente della
sopravvivenza; nasce così il mito de
l’Uomo e il tempo (
il mito dell’incessante mutare e perire di tutte le cose
del cosmo) reso
con la poesia metaforica di una serie
di orologi simbolici; nascono così
le illustrazioni di
Excalibur (La ricerca del Graal), di
Pinocchio, dei Segni zodiacali, di
Paradiso XXIII - Luce di Cristo - Tav. 53 - vv 31 - 33
Don Chisciotte e
prepotente, in un delirio di forme, di quella di Milan e poeu pu’(libro di
fughe, sussulti rovinosi, come in certe Mario Comolli) e de Il viaggio
tempeste musicali di Mahler o di (Racconti di narratori contempoBeethoven. I dipinti che preferisco ranei).
sono quelli in cui maggiore è l’infor- Personalmente, ritengo che l’autenmalità, l’indistinzione, il caos, che cità del suo valore artistico si è
lasciano la libertà di immaginare ed manifestata sempre nel bisogno e nella
evocare, abolendo qualsiasi didattica capacità di trovare un codice lidi racconto, qualsiasi preoccupazione guistico efficace ed inedito per la
didascalica o descrittiva. Il furore diffusione dei suoi messaggi di uomo
cromatico che da essi si scatena, mette e di artista.
in campo un’energia, una forza arcana Addio Valentino!
Antonino Ponte
che sembra volere afferrare lo
spettatore per precipitarlo in un
inferno divoratore”.
Dopo questa vulcanica fase di creatività gestuale, sente il bisogno di
disse favorevole e finanziò il progetto,
permettendo la concretizzazione
dell’opera composta di ben 330 tavole
(acrilici su cartoncino 50x70), dopo
due intensi anni di studio e di lavoro.
Quella di Dionisi non è una pura e
semplice illustrazione alla Doré o alla
Aligi Sassu; si tratta invece di una vera
e propria interpretazione personalizzata e alquanto incisiva. L’impatto
visivo è di grande suggestione. C’è
una dolorosa visionarietà che ricorda
la crudeltà di Francis Bacon. I colori
esplodono in una eruzione lavica
...LIBRI....LIBRI..
a cura di Aoristias
Giovanni Oliva
CANTO ALLA DONNA
Il sottotitolo del pregevole volume del Prof.
Giovanni Oliva recita “fra Celebrazione e Realtà nella Società del XXI Secolo - Esistenze e Testimonianze di ieri e di Oggi - Quasi a
voler indicare che non si tratta di una sistematica indagine storiografica o di inchiesta
sociologica quanto di un libero, eppur coerente, excursus tra Arte, Poesia, Storia, Politica che rimanda alla molteplice figura della donna. Una donna che, a partire dalla
seconda metà del XX secolo ha visto progressivamente sviluppare i suoi diritti, allargato la sfera dei suoi impegni, aperto alla
vita nuovi orizzonti. Da qui altre opportunità per la società ma anche pericoli ed insidie. Tutto questo Oliva esamina con attenzione, avvalendosi di un’arma, spesso più
solida e affidabile di ogni resoconto
storiografico, ossia la poesia, di cui è un
valente cultore tanto sul piano della ricerca
filologica quanto della solidità dei contenuti.
Il volume, pertanto, si configura come una
approfondita riflessione sul contributo della
donna nelle difficili condizioni di questo XXI
secolo a cui l’innegabile sviluppo tecnologico, informatico, scientifico non sembra tuttavia in grado di approntare quell’indispensabile imput morale di cui una società inevitabilmente necessita. L’auspicio, lascia intendere saggiamente Oliva, è che il
protagonismo femminile possa creativamente
promuovere un nuovo senso per la società e
la sua armonica coesione.
Vittorio Storaro, Bob Fisher e Lorenzo
Codelli, L’ARTE DELLA CINEMATOGRAFIA - Edizioni Skira
Martedì 25 febbraio all’Anteo Spazio Cinema di Via Milazzo 9 è stato presentato il
libro L’arte della cinematografia di Vittorio
Storaro, Bob Fisher e Lorenzo Codelli.
Una grande opera figurativa che, per la prima volta, propone una rilettura della Settima
Arte attraverso gli occhi dei più importanti
autori della fotografia cinematografica del
mondo, in una visione originale dei capolavori del Cinema di tutti i tempi.Una ricca
carrellata, quasi un catalogo ragionato dei
film fondamentali del Cinema mondiale che
dal 1910 arriva ai giorni nostri, disegnando
centocinquanta profili di cinematographers.
Grandi personalità che hanno fatto sognare,
hanno insegnato ad amare: l’Arte della Cinematografia. In essenza, un omaggio degli
Scrittori di Luce agli Scrittori di Luce. Illustrato da immagini fotografiche in doppia visione, rielaborate appositamente dal curatore, Vittorio Storaro, il volume è scritto da Lorenzo Codelli e Bob Fisher ed è arricchito
dai contributi di Luciano Tovoli, Gabriele Lucci e Daniele Nannuzzi. Al volume è allegato
il Dvd “Videopedia” con immagini in motion
tratte da centocinquanta film che hanno fatto la storia del Cinema, curate da Daniele
Nannuzzi e accompagnate da un originale
“paesaggio sonoro” di Francesco Cara. Per
ulteriori informazioni consultare il sito
www.skira.net
VITTORIO MESSINA LE CELLE
1983-2013 - Edizioni Gli Ori
Lo scorso 18 febbraio 2014, il MACRO –
Museo d’Arte Contemporanea Roma ha
presentato il libro Vittorio Messina Le Celle
1983-2013, edito da Gli Ori, un’antologia sul
celebre lavoro delle Celle che l’artista porta
avanti dalla fine degli anni Settanta. Il libro
dedicato all’opera dell’artista copre un arco
temporale che va dal 1979, anno di realizzazione de La Muraglia Cinese, opera "icona"
realizzata a Roma a Sant'Agata dei Goti, fino
al 2013 con l’installazione Senza titolo al
Museo delle Mura di Roma. Messina ha costruito il proprio “luogo”, mentale, esistenziale, simbolico, pietra dopo pietra, mattone
su mattone, come si costruirebbe un muro,
poi un angolo, uno spazio e un habitat alla
ricerca di un distanziamento, poi di un riconoscimento, secondo la logica di uno spiazzamento, che è poi una forma di rivelazione
(Giovanna dalla Chiesa).
Il volume contiene un’ampia documentazione di tutte le installazioni di Messina – con
foto a colori e in bianco nero – che costituisce una panoramica esauriente del suo lavoro ed è accompagnata dai testi critici di
Amnon Barzel, Mario Bertoni, Giovanna dalla Chiesa, Alberto Dambruoso, Gianni
Garrera, Uwe Gellner, Guglielmo Gigliotti,
Aldo Iori, Roberto Lambarelli, Daniela
Lancioni, Marco Tonelli, Giorgio Verzotti,
Marisa Vescovo, Vittorio Messina e un’introduzione di Bruno Corà.
Catherine Ingram DALI’ COME NON
LO AVETE MAI VISTO - Electa
Dalí Come non lo hai mai visto è il secondo
titolo della serie dedicata ai grandi artisti del
Novecento narrati tramite l’approccio del
racconto visivo. Catherine Ingram e Andrew
Rae raccontano un Dalí dalle mille sfaccettature attraverso aneddoti ed episodi curiosi legati alla sua esistenza. Il volume si
apre ripercorrendo l’infanzia del pittore, fase
imprescindibile per comprendere la formazione della sua personalità eclettica. Salvador
Dalí è noto per il suo stile di vita stravagante, i suoi baffi all’insù, la sua arte eccentrica
e il suo ego smisurato, ma l’intento del libro
è quello di far emergere altri lati del suo carattere, meno conosciuti dal grande pubblico. La megalomania, l’ossessione per la
fama, la scarsa capacità nel gestire un patrimonio diventato immenso e che verrà sperperato riducendo l’artista sul lastrico. Un’attenzione particolare, inoltre, è dedicata alla
figura della moglie Gala, donna dalla personalità forte e dominante che ha notevolmente contribuito all’affermazione professionale del marito “fondendosi” con lui al punto di
arrivare a firmare le opere con entrambi i
nomi: galadalí. Oltre alle illustrazioni realizzate ad hoc nel libro sono riprodotte alcune tra le opere più significative. Un modo
davvero nuovo di accostarsi all’opera dell’artista spagnolo, ai suoi complessi significati.
IL DIARIO DI FRIDA KAHLO
Edizioni Electa
«Sono molto preoccupata per la mia pittura. Soprattutto voglio trasformarla in
qualcosa di utile per il movimento rivoluzionario comunista, dato che finora ho
dipinto solo espressione onesta di me
stessa, ben lontana dall’usare la mia pittura per servire il partito. Devo lottare
con tutte le mie energie affinché quel poco
di positivo che la salute mi consente di
fare sia nella direzione di contribuire alla
rivoluzione. La sola vera ragione per vivere». (Frida Kahlo). Torna in libreria per
Electa il diario scritto da Frida Kahlo nel
corso degli ultimi dieci anni della sua vita. Il
volume dal titolo Il diario di Frida Kahlo Un
autoritratto intimo è il fac simile integrale del
manoscritto, accompagnato da un’introduzione dello scrittore messicano Carlos
Fuentes, scomparso nel 2012. Il testo scritto
negli anni 1944 – 54 racchiude pensieri, poesie e sogni, ma soprattutto riflessioni legate
alla relazione tempestosa con il marito Diego Rivera e il dolore fisico sempre crescente dovuto al brutale incidente del 1927. Le
pagine sono spesso illustrate da acquerelli
che si intrecciano con la scrittura, l’impegno
politico e i simboli legati ai miti della tradizione messicana da cui Frida traeva ispirazione per realizzare le sue opere.
37
ARTECULTURA
ALLA "RICERCA DELL' ANELLO
MANCANTE" IN POLITICA
Indispensabile ci sembra, data la crisi politica che da oltre ven'anni subiamo, riflettere sulle concezioni ideali
degli ultimi tre secoli, quali sono il
Liberalismo e il Liberismo prima, la
Democrazia dopo, e il Socialismo con
il Comunismo, in seguito, vissute con
aspri conflitti e nonostante che Luigi
Einaudi ci avesse già detto che esse
sono fornite non solo di “dissomiglianze", come si è sostenuto e ancora si sostiene, ma anche di non poche
"somiglianze". Riflessione che condividiamo, ritenendo tali somiglianze addirittura un "tramite" o, come direbbe
Aristotele un comune “sostrato" che
esplicitiamo con una definizione dello
stesso Einaudi, il quale sostiene che
in politica per "deliberare occorre conoscere". Principio speculativo che non
può che rientrare in una concezione
dell' "Intellettualismo" socratico buono per ogni settore culturale , e che
non può non fare per esse da comune
presupposto e, quindi, da "congiunzione" .
"Congiunzione" che esprimiamo con
la metafora di "anello mancante", conosciuta intorno agli anni sessanta,
quando ci capitò di leggere un testo
della Feltrinelli, che porta come titolo
"Alla ricerca dell' anello mancante",
svolto nell'ambito di una tematica di
paleontologia, avente come oggetto di
studio il rapporto tra uomo e scimmia,
tipico della teoria evoluzionistica di
Darwin. Un testo di Robert Broom, il
quale, pur medico, fu di tale materia
appassionato studioso, potendo, di conseguenza, trovare un ominide, l'
"Australopithecus", col quale colmò la
cesura della teoria evoluzionistica. Teoria messa oggi, dopo la crisi del
marxismo, e, quindi, della dialettica
hegeliana, in auge dagli immanentisti
assoluti, nonostante che siano poco considerati per loro influenza. Espressione della quale ci serviamo non per
congiungere fossili, ma idee e le "concezioni ideali" indicate e che riteniamo
più giusto comprendere che contrapporre.
A tale fine procediamo prendendo
lo spunto dall'esposizione che di tali
concezioni sono state fatte da Norman
Schofield nel testo di William H. Riker
"Liberalismo contro populismo", dove si
sostiene che al Liberalismo e al Liberismo fanno da sfondo la rivoluzione
38
ARTECULTURA
inglese ed americana e alla Democrazia e al Federalismo di Condorcet la
Rivoluzione francese. Vennero, dopo,
aggiunte le teorie del Socialismo e del
Comunismo, che hanno avuto la loro
realizzazione con la rivoluzione Russa
e, in seguito, una nuova forma di
"Razionalismo politico", definito da W.
H.Riker come "Teoria della scelta sociale", apparsa intorno agli anni sessanta e settanta, quando ci si trovò di
fronte alla "Rivoluzione scientifica"
che diede luogo alla nascita della "Filosofia della Scienza" e delle sue cattedre all'Università, che la svilupparono e diffusero.
Del "Liberalismo", intanto, diciamo
che prende fondamento dal termine di
libertà" teoricamente definito da J.
Loke nel suo "Il secondo trattato sul
governo civile" , da D. Hume nel "Trattato sulla natura umana" e nell' "Indagine sui principi della morale" e nella
"Teoria dei sentimenti morali" di A.
Smith, il quale è anche il fondatore del
"Liberismo", ossia della Economia moderna, che ha a suo fondamento "il lavoro" come valore. Segue la concezione della "Democrazia", un termine che
significa "governo del popolo" e che si
trova esposta nel "Trattato sulla tolleranza" di Voltaire, ne "Il contratto sociale" di Rousseau, concezione sconfinante spesso nel concetto dispregiativo di "Populismo" alle quali va aggiunta quella di "Federalismo", e che
hanno a fondamento il principio di
"uguaglianza". Seguono il Socialismo
e il Comunismo, le cui elaborazioni
sono tante, ma la più rappresentativa
è stata quella di C. Marx che non ha
resistito al processo dello sviluppo economico-sociale ed il cui valore di fondo è la "giustizia"
Concezioni che si trovano sviluppate nei testi indicati e le cui definizioni sono tratte dai termini giustamente
evidenziati, e che le presuppongono.
Così i termini di Liberalismo e di Liberismo sono derivati dal concetto di "Libertà", un concetto che esprime il valore fondante di tali due movimenti e
che riguardando il primo la libertà politica e il secondo quella economica e,
quindi, il "lavoro". Concetti da non ritenersi in contrapposizione con quello di "Democrazia" e con quello di
"uguaglianza" che la richiede e ai quali seguono quello di "giustizia " sociale
e civile che stanno a fondamento del
Socialismo e del Comunismo. Concezioni e concetti che per la loro affermazione non possono non essere connessi
al concetto di "conoscenza", la cui concezione è rappresentata, come si sa,
dall' "Intellettualismo socratico", il quale
fa loro da sostrato e, quindi, da "anello
di "congiunzione". Aggiungiamo la concezione che Riker definisce “razionalista" perché mette al centro dell'
idealità politica la Ragione e, quindi, l'
"idealità del sapere". Propone questi
come proprio sviluppo "la teoria della
scelta sociale" che studia come fondamento il problema del voto nella democrazia, evidenziando il "paradosso" già
da Condorcet individuato e gli altri
aspetti della vita democratica da noi
già visti altrove, dove richediamo lo sviluppo del concetto di Democrazia in
quello di "Nousdemocrazia", inoltre aggiungendo alcune riflessiomi sulla campagna ettorale, il modo di vivere la vita
in Parlamento e nelle cariche sociali e
politiche che richiedono, non semplificazioni, ma capacità di analisi e senso
di responsabilità.
Concludendo diciamo che la "libertà " e la "concezione" che la rappresenta non possono essere usate contro il "lavoro" perchè ne andrebbe di
mezzo non solo la dignità del lavoratore, ma anche la vita economica che ne
consegue. Nè queste possono sussistere senza l' "uguaglianza" e la democrazia che la applica, e senza la "giustizia" sociale che è, idealmente, a fondamento del Socialismo e del Comunismo. Valori e concezioni ideali che non
possono essere vissuti e salvaguardati,
stando a quanto detto da Einaudi, se
disgiunti dalla "conoscenza", ossia dall'
"Intellettualismo", la sua idealità, nonostante i travisamenti che di essi, storicamente, sono stati fatti. Si può dire,
inoltre, che così come sono stati assunti ed elaborati tali valori fanno ormai da "condizioni trascendentali" in
ogni atto della persona o in ogni suo
giudizio politico o sociale da essa compiuto . "Condizioni trascendentali" delle quali dobbiamo tenere conto, se vogliamo superare le gravi difficoltà cui
assistiamo, di fronte alla nostra coscienza, impotenti.
Giuseppe Cianci
L'AUTODIDATTA NELLA STORIA
Personaggi, avventure, intuizioni
Robert Fulton (Lancaster County, 14 novembre 1765 – New York, 24 febbraio 1815) è
stato un ingegnere statunitense, inventore
della nave a vapore. Sul battello Clermont,
in navigazione sul fiume Hudson nel 1807,
Fulton montò l'apparato motore ideato da
James Watt.
Fulton è noto inoltre per aver progettato un
innovativo sistema di sbarramento dei canali tramite l'utilizzo di piani inclinati e per alcune pubblicazioni sul miglioramento dei canali e sulla progettazione di battelli a vapore
e sottomarini. Personalità di spiccata inventiva, costruì anche una macchina per tessere il lino, un macchinario per la produzione
di corde e un altro per la lucidatura del marmo. Fulton cominciò ad interessarsi alle navi
a vapore nel 1777 dopo aver fatto visita a
William Henry di Lancaster (Pennsylvania)
che in precedenza aveva imparato a conoscere la macchina a vapore di James Watt
mentre era in visita in Inghilterra.Robert
Fulton nacque in una fattoria di Little Britain
nello stato della Pennsylvania, il 14 novembre 1765. Suo padre, Robert Fulton, era nato
in Irlanda e poi emigrato a Filadelfia dove
aveva sposato Mary Smith. La famiglia si
trasferì poi a Lancaster, in Pennsylvania,
dove il giovane Fulton frequentò una scuola
elementare quacchera. Il ragazzo dimostrò
presto un precoce interesse per le strumentazioni meccaniche. All'età di 13 anni
costruì le ruote a pale per la barca da pesca
del padre. Si interessò anche alle armi e ai
vari macchinari utilizzati dagli operai i quali
beneficiarono di numerosi suoi aggiustamenti
e suggerimenti. Da ragazzo costruì anche
alcuni razzi e fece esperimenti con il mercurio e la polvere da sparo. I suoi amici lo
soprannominarono come "Quicksilver Bob".
Imparò a disegnare presto e a 17 anni decise di diventare un artista. Suo padre, morto
quando Robert aveva tre anni, era stato un
amico del padre del pittore Ben West. Fulton
in seguito incontrò West in Inghilterra e da
allora divennero amici.
Fulton rimase per sei anni a Philadelphia,
dove dipinse ritratti e paesaggi, disegnò progetti di case e macchine, e fu in grado di
inviare soldi a casa per contribuire a sostenere la madre. Nel 1785 comprò una fattoria a Hopewell, Pennsylvania, e vi si è trasferì con sua madre e con la famiglia. Mentre si trovava a Philadelphia, Fulton aveva
Mary
Quant
FULTON
incontrato Benjamin Franklin e altre figure
importanti della Guerra d'indipendenza. All'età di 23 anni decise di visitare l'Europa.
Fulton ottenne molte commissioni per dipingere ritratti e paesaggi, che gli permisero di
sostenersi economicamente, ma sperimentava continuamente invenzioni meccaniche.
Pubblicò un piccolo saggio sui canali e brevettò una macchina di dragaggio e diverse
altre invenzioni. Nel 1797 si recò a Parigi
dove la sua fama di inventore si era già diffusa. A Parigi, Fulton studiò il francese, il
tedesco, la matematica e la chimica. Cominciò inoltre la progettazione di siluri e sottomarini. A Parigi incontrò James Rumsey che
aveva posato per un ritratto nello studio di
Benjamin West di cui Fulton era un apprendista. Rumsey era un inventore della Virginia
che aveva costruito il suo primo battello a
vapore a Shepherdstown (ora in West
Virginia) nel 1786. Già nel 1793, Fulton aveva proposto dei progetti di alcune navi a vapore sia al governo degli Stati Uniti che a
quello britannico, e in Inghilterra aveva fatto la conoscenza di Francis Egerton, terzo
duca di Bridgewater, il cui canale fu utilizzato per le prove di un nuovo rimorchiatore
a vapore commissionati poi a William
Symington. Symington aveva già provato con
successo alcuni battelli a vapore nel 1788, e
sembra probabile che Fulton fosse già a co-
noscenza di questi progetti. La prima sperimentazione di successo di un battello a vapore si deve all'inventore John Fitch nel fiume Delaware il 22 agosto 1787, alla presenza dei delegati della Convenzione Federale.
L'anno successivo Fitch provò una barca da
18 metri alimentata da un motore a vapore
capace di trasportare fino a trenta passeggeri in numerosi viaggi di andata e ritorno
tra Philadelphia e Burlington, nel New Jersey.
Nel 1797, Fulton si recò in Francia, dove
Claude de Jouffroy aveva creato un battello
a vapore funzionante nel 1783, e cominciò a
sperimentare progetti di sottomarini.
Qui progettò il primo sottomarino funzionante, il Nautilus tra il 1793 e il 1797. Chiese al
governo di sovvenzionare la sua costruzione ma la proposta fu rifiutata due volte. Alla
fine, tramite un contatto personale con il ministero della marina, nel 1800 gli fu concesso il permesso di costruzione.
In Francia Fulton aveva incontrato anche
Robert R. Livingston che era stato nominato Ambasciatore degli Stati Uniti in Francia
nel 1801, e insieme a lui decise di costruire
un battello a vapore per poi provarlo sul fiume Senna. Fulton sperimentò la resistenza
all'acqua con varie forme dello scafo, realizzando diversi disegni e modelli. Alla prima
prova la barca funzionò perfettamente, ma
lo scafo fu poi ricostruito e potenziato, ma,
nel corso di una ulteriore prova, il 9 agosto
1803 il battello affondò nella Senna. La barca era lunga 20 metri ed aveva una velocità
di 6.4 km/h contro corrente.
Nel 1806 Fulton sposò Livingston Harriet,
nipote di Robert Livingston e figlia di Walter
Livingston. Ebbero quattro figli: Robert, Julia,
Mary e Cornelia. Nel 1807, Fulton e
Livingston riuscirono insieme nell'impresa di
costruire il primo battello a vapore commerciale, il Clermont (North River Steamboat),
che trasportava passeggeri tra New York e
Albany (New York). Il Clermont era in grado di completare un tragitto di 300 miglia in
32 ore. Dal 1811 fino alla sua morte, Fulton
fu membro della Erie Canal Commission.
Fulton morì nel 1815 e fu sepolto nel Trinity
Church Cemetery a New York, cimitero in
cui erano stati sepolti altri famosi americani
come Alexander Hamilton e Albert Gallatin.
I suoi discendenti sono il lanciatore della
Major League Baseball Cory Lidle e Stacy
Ogier Hancock.
(Aoristias)
ARTECULTURA
39
TURISMO & POESIA: IL LUOGO DEL MESE
ISOLE TREMITI
Abitate già in antichità (IV-III secolo a.C.),
le isole per secoli furono soprattutto un luogo
di confino. In epoca romana le isole erano
note con nome Trimerus che deriverebbe dal
greco trimeros, ossia "tre posti" o "tre isole".
L'imperatore Augusto vi relegò la nipote
Giulia che vi morì dopo vent'anni di soggiorno
forzato. Nel 780 Carlo Magno vi esiliò Paolo
Diacono che, però, riuscì a fuggire.La storia
dell'arcipelago non è però solo legata agli
esiliati, più o meno illustri, che qui furono
confinati, ma soprattutto alle vicende storiche,
politiche ed economiche dell'abbazia di Santa
Maria a Mare (definita da Émile Bertaux la
Montecassino in mezzo al mare). Secondo il
Chartularium Tremitense il primo centro
religioso fu edificato nel territorio delle isole
adriatiche nel IX secolo ad opera dei
benedettini come dipendenza diretta
dell'abbazia di Montecassino. Certo è che
nell'XI secolo il complesso abbaziale
raggiunse il massimo splendore, aumentando
a dismisura possedimenti e ricchezze, cosa
che portò alla riedificazione da parte dell'abate
Alderico della chiesa con consacrazione nel
1045 effettuata dal vescovo di Dragonara.
La magnificenza di questo periodo è
testimoniata dalla presenza tra le mura del
monastero di ospiti illustri, tra i quali Federico
di Lorena (divenuto poi papa Stefano IX) e
Dauferio Epifani (successivamente papa
Vittore III). Con la bolla di Alessandro IV del
22 aprile 1256 venne confermata la
consistenza dei beni posseduti dalla comunità
monastica. L'intero complesso rimase un
possedimento dell'abbazia di Montecassino
per circa un secolo, nonostante le pressanti
richieste di autonomia e le proteste dei religiosi
tremitesi. Nel XIII secolo, oramai svincolata
dal monastero cassinese, aveva possedimenti
in terraferma dal Biferno fino alla città di
Trani. Secondo le cronache dell'epoca le
tensioni mai sopite con il monastero laziale e
i frequenti contatti con i dalmati, invisi alla
Santa Sede, portarono i monaci del complesso
40
ARTECULTURA
a una decadenza morale che spinse nel 1237
il cardinale Raniero da Viterbo ad incaricare
l'allora vescovo di Termoli di sostituire alla
guida dell'abbazia l'ordine di San Benedetto
con i Cistercensi.Nel 1412, in seguito a
pressioni e lettere apostoliche, e su diretto
ordine di papa Gregorio XII, dopo il rifiuto di
diversi ordini religiosi, una piccola comunità
di Canonici Lateranensi, proveniente dalla
chiesa di San Frediano in Lucca e guidata da
Leone da Carrara si trasferì sull'isola per
ripopolare l'antico centro religioso. I
Lateranensi restaurarono il complesso
abbaziale, ampliandone inoltre le costruzioni,
soprattutto con la realizzazione di numerose
cisterne ancora oggi funzionanti ed estesero
i possedimenti dell'abbazia sul Gargano, in
Terra di Bari, Molise e Abruzzo.
L'abbazia fu soppressa nel 1783 da re
Ferdinando IV di Napoli che nello stesso
anno istituì sull'arcipelago una colonia penale.
Nel periodo napoleonico l'arcipelago fu
occupato dai murattiani che si trincerarono
all'interno della fortezza di San Nicola
resistendo validamente agli assalti di una
flotta inglese (anno 1809). Di questi attacchi
sono visibili ancora oggi i buchi delle palle di
cannone inglesi sulla facciata dell'abbazia. In
seguito a tale evento, Murat concesse la
grazia ai deportati che avevano collaborato
alla resistenza contro gli inglesi. Fu così che
ebbe fine la prima colonizzazione delle Tremiti,
effettuata mediante l'insediamento di colonie
penali. Nel 1843 re Ferdinando II delle Due
Sicilie con l'intento di ripopolare le isole vi
fece insediare molti indigenti provenienti dai
bassifondi napoletani, che poterono così
sfruttare proficuamente la pescosità di
quell'area marittima, dando luogo ad una
seconda colonizzazione delle Tremiti.
Nel 1911 furono confinati alle Tremiti circa
milletrecento libici che si opponevano
all'occupazione coloniale italiana. A distanza
di un anno circa, un terzo di questi erano
morti di tifo esantematico. In epoca fascista
l'arcipelago continuò a essere luogo di confino,
ospitando tra l'altro anche il futuro Presidente
della Repubblica Sandro Pertini e Amerigo
Dumini.
L'autonomia comunale risale al 1932.
Nel 1987 Mu'ammar Gheddafi, in virtù delle
deportazioni di cittadini libici effettuate
soprattutto dal governo Giolitti a partire
dal 1911, dichiarò che l'arcipelago era
parte della Libia. Tali pretese territoriali
seguivano la tensione diplomatica che
sussisteva con l'Italia.
BALLETTI
IN CASA
Dopo tre anni al sud e cinque al nord in
cui il ballo pubblico era stato proibito,
dalla sera stessa della completa ritirata
tedesca, ogni spiazzo si trasforma in una
balera gratuita. La musica leggera, dal
canto suo, accompagnerà questa rinascita
rivolgendosi ai diversi strati sociali del
Paese: tutti hanno voglia di ballare, nei
cortili, nelle aiuole, nelle trattorie e
dovunque ci fosse un grammofono a
manovella o un suonatore di fisarmonica.
Alla luce di ciò, nei primi anni’50 a
Portici, la domenica si organizzano i
balletti in casa, invitando amici e parenti
col passa parola, giacchè in pochi hanno
la possibilità di farsi allacciare un
telefono; queste feste, tra l’altro,
culminavano nel non dimenticato cotillon,
da noi napoletanizzato in cutigliò. Negli
anni della mia gioventù mancando la
possibilità di accedere alle balere per
mancanza di soldi, vi era comunque la
possibilità di partecipare alle feste in
casa, organizzate da quelle famiglie che
in qualche modo avevano la prospettiva
di “sistemare”le proprie figlie. Per tale
scopo, nella sala più idoenea alla danza,
si liberava l’ingombrante tavolo da
pranzo, si accostavano alle pareti i mobilibuffet, bruttissimi a quei tempi, e si
sistemavano alle pareti le sedie, dove
prendevano posto i giovani invitati. Spesso
le danze erano aperte al suono della
musica dei valzer viennesi, come “Danubio blu”, di balli ritmati come “Amado
mio”, di languidi tanghi come “La
cumparsita “, o di motivi che introducono
alcune canzoni divenute "standard" e
simboli musicali brasiliani, come la
travolgente “ Tico Tico”.Anche il buffet
era tradizionale ed invariabile: vermouth
e pastarelle, possibilmente fatte in casa, e
musica sui dischi a 78 giri, suonati da
grammofoni non certo ad alta fedeltà…Per
evitare la formazione di coppie fisse e far
ballare tutti, si faceva uso del gioco della
spazzola, che aveva un suo rituale: una
spazzola veniva strofinata sulla spalla
del cavaliere, ed era il segnale per il
cambio obbligatorio di dama. All'inizio
del ballo si formavano le coppie di dame
e cavalieri, che si posizionavano gli uni di
fronte alle altre. L'animatore dando inizio
al ballo ordinava alle dame di scegliersi
un cavaliere ed in tal modo si aveva
l'abbinamento iniziale: il musicante
avviava il giradischi e le coppie
cominciavano a ballare. A suo giudizio
l’animatore interveniva nel ballo e munito
di un oggetto (spazzola, scopa, fazzoletto
ecc) si avvicinava ad una coppia e
consegnava l'oggetto al cavaliere. Il
prescelto doveva lasciare la dama
all'animatore e dare a sua volta la spazzola
ad un altro ballerino prendendone il posto.
Ad un certo punto la musica veniva
interrotta dal musicante e il cavaliere che
veniva sorpreso con la spazzola in mano
veniva eliminato; analoga procedura
avveniva per l'eliminazione delle dame.
Alla fine restava una sola coppia che
vinceva il gioco.
Antonio Fomez
Costume Poetico
per il Disarmo
XLII Edizione Poesia Pace. Scadenza 30 giugno 2014
Al Costume Poetico non si partecipa per vincere, ma per vivere senza paura con tutti!
Al Martirio Ignoto dell’Umanità poetica repressa nello stimolo vitale della sua Poesia di Natura e
condannata a vivere di stenti e morire di scempio bellico nella congiura delle varie maschere di potere
e l’incoscienza della sua violenza. Per cui il pacifico equilibrio della libera convivenza rispecchia di
primigenia libertà l’infinito culturale del Costume poetico per il Disarmo.
Poesia: l’adesione all’annuale nuova iniziativa per il disarmo può essere effettuata tramite 1 (uno)
componimento poetico che non superi i 35 versi per essere accettato e pubblicato con qualche riga di
commento sul suo perché da riprodursi a fondo pagina dello stesso componimento.
Saggistica: l’invio di una sintesi saggistica (corpo 10 che non superi le 20 righe A-4 per essere accettata
ed inserita esclusivamente in formato DOC ). In modo che il breve saggio sia di stimolo per successivi
incontri promossi dall’Autore per confronti sempre più diretti ed allargati. Artecultura, informata,
divulgherà prontamente la notizia per un impegno sempre più decentrato.
Del Costume Poetico per il Disarmo in rapporto alle adesioni pervenute sarà definita la tiratura ed il
ricavato destinato a totale beneficio di Borse di studio per le Scuole aderenti.
1) L'adesione alla XLII: Edizione Costume Poetico per il
Disarmo 2014 è gratuita.
L'iniziativa si autogestisce nello spirito di Artecultura orientata a
stimolare una serena convivenza di vita tra le persone.
2) Sono invitati quanti si sentono impegnati nella poetica ricerca
saggistica della Pace, ideale di ogni libera persona umana.
L'iniziativa non assegna premi di classifica e gli Autori delle
liriche o dei saggi formalmente prescelti per l'inserimento nel
volume antologico "Cultura per la pace"-Costume Poetico
per il Disarmo 2014 riceveranno il Diploma di solidarietà, ed
una riproduzione artistica della copertina del volume.
3) Alla consultazione dei componimenti è preposta, a solo titolo
di verifica formale, una Commissione composta da membri di
varie attività sociali.
4) La presentazione del volume verrà effettuata a fine novembre
in data e luogo che saranno opportunamente comunicati come per
le passate edizioni.
5) Al ricevimento dell'esito dell'adesione l'Autore aderente s'impegna a comunicare il numero delle copie del volume che intende
acquistare, al costo economico di Euro 5 al volume. Alla
presentazione di Costume Poetico per il Disarmo - "Cultura
per la pace" 2014 tutti gli Autori aderenti sono tenuti ad essere
presenti, o in caso di forzata impossibilità, ad essere rappresentati
da persone di fiducia per il ritiro dei volumi ordinati e il dovuto per
regolamento.
L'assenza immotivata e il non riscontro all'invito di presenza
annullano ogni spettanza a domandarla nel tempo.
6)6)Poesia,
Poesia,una
unasola
solaper
perogni
ogniaderente,
aderente,vavaspedita
speditaininduplice
duplicecopia
copia
firmate
firmatedidiautografa,
autografa,alla
allaSegreteria
Segreteriac/o
c/oArtecultura
Artecultura- Via
- ViaCiovasso
Ciovasso
1919- 20121
- 20121Milano
Milanoooservirsi
servirsidell'indirizzo
dell'indirizzo- [email protected]
- [email protected]
Saggi,
Saggi,11(solo
(soloper
perogni
ogniaderente)
aderente)vanno
vannoinviati
inviatiesclusivamente
esclusivamenteper
per
via
viae-mail
e-mailall’indirizzo:
all’indirizzo:[email protected]
[email protected]
Per
PerleleScuole
Scuolesisirichiede
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collettiva
collettivaininmodo
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piùampia
ampiapresenza
presenzascolastica
scolastica
nel
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nuovovolume
volumeantologico.
antologico.Simboliche
SimbolicheBorse
Borsedidistudio
studio
7)7)Le
LePoesie
Poesieededi iSaggi
Saggidebbono
debbonoessere
essereinediti,
inediti,didipersonale
personale
ispirazione
ispirazionee ecomposizione
composizioneededattinenti
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Poetico
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nellapiù
piùampia
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libertàdidipensiero.
pensiero.I minorenni
I minorennisono
sono
accettati
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solocon
conlalaprevista
previstafirma
firmadidichi
chiesercita
esercitasusudidiloro
lorolalatutela.
tutela.
Non
Nonsono
sonoaccettati
accettaticomponimenti
componimentidedicati
dedicatia apersone
personeviventi.
viventi.
8)8)Artecultura
Arteculturasisiriserva
riservadidifavorire
favorireletture
letturee econfronti
confronticulturali
culturali
9)9)InIncaso
casodidinuove
nuoveesigenze,
esigenze,ililpresente
presenteregolamento
regolamentopotrà
potràsubire
subire
modifiche
modificheche
chemigliorino
migliorinol'attività
l'attivitàdidiCostume
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Poeticoper
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Disarmo
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L’adesione
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Autore.
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Gliaderenti
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suaparte.
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Poesie
Poesiee eSaggi
Saggifatti
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solidarietàall'iniziativa
all'iniziativa
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nonvengono
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restituitiededentrano
entranoa afar
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dell'Archivio"Cultura
"Cultura
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perlalapace"
pace"didiARTECULTURA.
ARTECULTURA.
Sede
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permanel’Archivio
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possonoprendeprendererevisione
visioneconsultiva.
consultiva.La
Laproprietà
proprietàletteraria
letterariadiditutti
tuttigli
glielaboelaborati
ratiè èad
adogni
ognieffetto
effettopertinente
pertinenteagli
agliAutori
Autoridei
deimedesimi.
medesimi.
PARTECIPA E FAI PARTECIPARE!
Informazioni ulteriori e invio componimenti:
Costume Poetico per il Disarmo -“Cultura per la pace” 2014
c/o Artecultura Via Ciovasso 19- 20121 Milano - Tel. 02/864.64.093
http://www.artecultura.org
e-mail: [email protected]
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ARTECULTURA
CONCORSI
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CONCORSI
PITTURA - SCULTURA - CINEMATOGRAFIA - FOTOGRAFIA -MUSICA - VIDEO 49° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE:
SEMPRE PRESENTI......
Anche quest’anno si terrà il “48° PREMIO
NAZIONALE DI PITTURA E 42° INTERNAZIONALE DI GRAFICA DEL POMERO” e
una sezione sarà dedicata a “EXPO 2015”, presente
in parte anche sul nostro territorio. Invitiamo gli
artisti, scrittori e poeti a lasciare il loro messaggio
sul nobile e importante tema dell’EXPO 2015:
“NUTRIRE IL PIANETA, ENERGIA PER LA
VITA”. Dare a tutta l’umanità una buona
alimentazione sana, sufficiente e sostenibile.
La Mostra si terrà dal 26 APRILE AL 4 MAGGIO
2014 A VILLA BURBA - RHO. La presentazione
dei lavori entro il 13 APRILE 2014. Chiedere
regolamento al segretario del Premio: PIERO
AIRAGHI “AMICI DEL POMERO”, Via Torino 2
-20017 RHO-MI , tel. e fax 02-9303521
laureati, nel 2009 o successivamente, presso un’accademia di belle arti o in un istituto di formazione
artistica. La seconda, a studenti di ogni nazionalità che stanno frequentando un regolare corso di
studi nelle accademie di belle arti italiane o in un
istituto di formazione artistica post liceale. I partecipanti dovranno presentare un’opera a tema
libero di pittura, grafica e disegno realizzata con
qualunque tecnica e su un qualsiasi supporto.
Tra tutti i candidati saranno scelti 10 finalisti che
potranno esporre le loro opere nel corso di una
collettiva in programma a giugno alla Fabbrica del
Vapore di Milano.
I vincitori della categoria Artisti emergenti saranno premiati con una residenza d’arte di 3 mesi in
Francia presso” Les Atelieres du Plessix Madeuc”
e con una mostra collettiva alla Griffin Gallery a
Londra e una ricca dotazione di materiale professionale per le belle arti (per il valore di 1500 Euro).
Premio Internazionale d’Arte Letteraria e
Figurativa Borgo degli Artisti -34 anno
www.borgo degli artisti.it
Nell’ambito delle manifestazioni per l’ANNO
CULTURALE 2014 indice i seguenti concorsi:
Premio KALENDIMAGGIO scadenza 15 maggio
2014. - Premio GIOVANI “RAGAZZI del ‘96’
scadenza 30 giugno 2014. Ogni Premio prevede la
sezione di Pittura, Scultura, Grafica, e Saggio per
bambini. Ulteriori informazioni e bando completo:
Ezio Sapi 333.90.85.056 - www.borgodegliartisti.it
IL MOBILE SIGNIFICANTE 20214: I Luoghi
dell’abito Concorso Internazionale “Fondazione
Aldo Morelato” sull’arte applicata nel mobile.
Scadenza 15 maggio 2014
È sempre più necessario - in seguito ai cambiamenti
che hanno interessato negli ultimi anni la
dimensione e la distribuzione degli spazi delle
nostre abitazioni - riuscire a trovare soluzioni
arredative per collocare e conservare i tanti, o
pochi, elementi che utilizziamo per il nostro
abbigliamento quotidiano e stagionale. Sono da
prendere in considerazione anche le necessità
legate all’abbigliamento tipologicamente distinto
da quello abitudinario: dall’abbigliamento
sportivo – specifico per ogni tipo di sport –
all’abbigliamento per il lavoro, fino ai capi
d’abbigliamento e agli oggetti utilizzati in momenti
speciali: vacanze al mare, vacanze sulla neve,
cerimonie più o meno ufficiali. La Fondazione
invita quindi i partecipanti a sviluppare un progetto
che analizzi uno spazio domestico in cui collocare
oggetti e strumenti d’arredo per contenere il nostro
abbigliamento e sviluppi in particolare il progetto
di un oggetto, complemento o strumento d’arredo.
Partecipazione: Il concorso, attraverso due premi
distinti, è rivolto ai designer professionisti italiani
e stranieri che sono impegnati nel design e nelle
arti applicate e a studenti delle varie scuole
(Accademie, ISIA, Università) ed è riservato a
progetti INEDITI. Info Fondazione Aldo Morelato
sull’Arte Applicata nel Mobile Palazzo Taidelli
Corso Vittorio Emanuele, 61 37058 Sanguinetto
(Verona).
La Spadarina esposizioni d’arte - strada Agazzana,
14 -29122 Piacenza - tel. 0523/757977 www.laspadarina.com - laspadarina@alice .it
Il tema è “Il TEMPO”, aperto a tutti gli artisti,
L’iscrizione di Euro 100,00 comprende: pubblicazione dell’opera sul catalogo, mostra in galleria,
inserzione sul sito www.laspadarina.com e premi
in denaro ai primi classificati di Euro 5.000, 2.500,
1.500, 1.000, 900 e 800.
PREMIO GRIFFIN 2014
Premio d’arte a sostegno dei giovani artisti
Partecipazione dal 6 gennaio al 15 aprile 2014.
Il riconoscimento promuoverà il talento di artisti
under 35 che operano in Italia, con mostre in
importanti spazi espositivi e residenza all’estero.
Bando iscrizione sul sito www.premioartegriffin.it
Dal 6 gennaio al 15 aprile 2014 è aperto il bando di
partecipazione al Premio Griffin 2014, istituito col
fine di promuovere il talento di artisti under 35 che
operano in Italia, e studenti delle scuole di alta
formazione artistica, la cui ricerca si esprima col
tramite della pittura e del disegno.
Il Premio Griffin, giunto alla seconda edizione, è
ideato da Winsor & Newton, Liquitex e Conté à
Paris e promosso da Colart Italiana SpA col patrocinio di GAI - Giovani Artisti Italiani e dell’Università Bocconi di Milano. Le iscrizioni dovranno
pervenire alla segreteria organizzativa esclusivamente via internet, collegandosi al seguente sito
www.premioartegriffin.it.
I lavori dei candidati saranno vagliati da una giuria
internazionale, presieduta da Ivan Quaroni, critico
d’arte e curatore e composta da Flavio Arensi
critico d’arte e curatore, Olivier Dupuy fondatore
Les Ateliers du Plessix Madeuc in Francia, Matteo
Lorenzelli titolare della galleria Lorenzelli arte
Milano, Rebecca Pelly Fry direttrice della Griffin
Gallery a Londra, Severino Salvemini professore
ordinario di Organizzazione aziendale e presidente
del Comitato Arte Università Bocconi di Milano.
Il Premio Griffin si suddivide in due distinte categorie: La prima è riservata ad artisti emergenti di
ogni nazionalità, residenti in Italia, che si sono
42
ARTECULTURA
LA
t CERAMICA E IL PROGETTO
Scadenza 5 maggio 2014
Hai realizzato un progetto architettonico con uso
di piastrelle di ceramica italiane? Partecipa al
concorso LA CERAMICA E IL PROGETTO, il
concorso di architettura dell’industria ceramica
italiana. Confindustria Ceramica e la controllata
Edi.Cer. Spa sono orgogliose di lanciare la terza
edizione italiana di LA CERAMICA E IL
PROGETTO, il concorso che mira a premiare la
migliore realizzazione di architetti ed interior
designers con piastrelle di ceramica italiane nelle
categorie edifici residenziali, commerciali,
istituzionali. Per piastrelle di ceramica italiane si
intendono i prodotti delle aziende che aderiscono
al marchio settoriale Ceramics of Italy. Regolamento Il concorso è aperto a tutti gli architetti
e interior designers residenti in Italia che hanno
realizzato progetti con uso di piastrelle di ceramica
italiane completati tra gennaio 2011 e gennaio
2014. Sono ammesse al concorso sia realizzazioni
ex-novo, sia ristrutturazioni e recuperi architettonici. Categorie: Residenziale• Commerciale/
Hospitality • Istituzionale/Arredo Urbano. InfoEdi.Cer.
Spa indirizzo di
posta elettronica
[email protected]
telefono +39 0536 818 111
POESIA - LETTERATURA
CULTURA. UN CONCORSO INTERNAZIONALE PER “NUTRIRE LA MUSICA” DI EXPO
Cinquanta composizioni dal mondo per il
Padiglione Italia Expo 2015 in collaborazione
con MITO Settembre Musica, Divertimento
Ensemble e Sentieri selvaggi.
Milano, 17 febbraio 2014 - Un palcoscenico di
prim’ordine all’interno del Padiglione Italia
ospiterà, durante il semestre di Expo 2015,
l’esecuzione di cinquanta partiture inedite per
ensemblee, ideate dai cinquanta compositori
selezionati dalla giuria internazionale del concorso
“Nutrire la Musica”. Il bando, presentato oggi a
Palazzo Marino, è promosso da Paglione Italia per
valorizzare attraverso la musica la complessa
tematica della nutrizione legata al tema di Expo
2015 “Nutrire il Pianeta. Energia per la vita”.
Tra le cinquanta nuove composizioni proposte
dai compositori selezionati, che verranno eseguite
tra maggio e luglio 2015 negli spazi di Padiglione
Italia da “Divertimento Ensemble” e “Sentieri
selvaggi”, la giuria composta da dieci grandi nomi
della musica contemporanea sceglierà poi il
compositore vincitore, al quale Padiglione Italia
assegnerà un premio di 15 mila euro.
Un’ulteriore selezione tra le cinquanta nuove
composizioni verrà poi effettuata da MITO
SettembreMusica, Divertimento Ensemble e
Sentieri selvaggi, per entrare a far parte delle
rispettive programmazioni concertistiche.
“Il percorso che iniziamo oggi con il lancio del
concorso Nutrire la Musica, - ha sottolineato
Diana Bracco, Commissario Generale di sezione
per il Padiglione Italia Expo 2015 - farà conoscere
al pubblico italiano e internazionale giovani
compositori di talento: così il Padiglione Italia
intende svolgere il suo ruolo di vivaio e di
incubatore per la cultura del pianeta. Il nostro
palinsesto eventi si arricchirà tra l’altro di 50
straordinarie esecuzioni musicali inedite ispirate
al tema dell’Expo di Milano.
Al concorso possono partecipare compositori di
ogni Paese nati dal 1 gennaio 1974. I partecipanti
dovranno inviare entro il 30 maggio 2014 la
partitura di un componimento cameristico già
esistente. Una volta selezionati dalla giuria, i 50
compositori dovranno poi caricare la partitura
della nuova composizione sul sito internet
www.nutrirelamusica.padiglioneitaliaexpo2015.com
entro e non oltre il 31 gennaio 2015, pena
l’esclusione dal concorso, tel. +39 02 884 50150
Premio
letterario
internazionale
“Cormonslibri” “Utopia, disincanto, speranza”
L’Associazione Culturale Culturaglobale
propone e organizza, nel contesto del Festival del
libro e dell’informazione Cormònslibri, l’omonimo Premio Letterario Internazionale Cormonslibri”. Il Premio è realizzato in collaborazione
con il Comune di Cormons e con gli Enti Pubblici
e Privati che sostengono e supportano il Festival
Cormònslibri www.cormonslibri.it, con il
patrocinio dell’università di Udine, i Club Unesco
di Gorizia e Udine e la Biblioteca Statale Isontina.
Il tema dell’edizione, “Utopia, disincanto,
speranza”, prevede due sezioni: A-testi adulti ; Btesti rivolti ai ragazzi e adolescenti della fascia
CONCORSI
CONCORSI
CONCORSI
CONCORSI
CONCORSI
d’età 8 - 16 anni. Le opere possono essere scritte
in lingua italiana, o qualsiasi lingua ufficiale o
minoritaria parlata nel mondo purché accompagnata da una traduzione in lingua italiana
allegata. La partecipazione al concorso, che scade
sabato 4 ottobre 2014, è libera e gratuita e aperta
a tutti a prescindere dalla nazionalità, luogo o
idioma e possono partecipare autori che abbiano
compiuto il 16° anno di età alla data di scadenza
(4 ottobre 2014). Per ulteriori informazioni:
Associazione Culturale CULTURAGLOBALE via Battisti, 15 - 34071 Cormòns (GO) - Italia cell. 339.2650471 - www.culturaglobale.it
Premio Letterario Internazionale Città di
Martinsicuro. Scadenza 12 - 04-2014
Al premio possono partecipare tutti gli scrittori
italiani e stranieri con l’opera in lingua italiana
(sezioni A,B,D ed E) e straniera (sezione C) che
abbiano compiuto il 18° anno di età. E’ possibile
partecipare a più sezioni versando la quota
corrispondente a ciascuna sezione.
A) Poesia edita ed inedita. Si partecipa inviando
fino a due poesie edite o inedite (tema libero).
Iscrizione Euro 20. Se si desidera partecipare con
più di due poesie , per ogni lirica aggiuntiva 5 Euro.
Si partecipa inviando 3 copie dell’Opera (due copie
anonime e una firmata. B) Narrativa inedita. Si
partecipa inviando un romanzo inedito di minimo
30 cartelle circa 1.800 battute l’una (tema libero).
Quota di iscrizione: 20 Euro. Si partecipa inviando
2 copie dell’Opera (una anonima e l’altra firmata).
C) Premio speciale - Poesia in lingua straniera. Si
partecipa inviando una poesia (edita o inedita)in
lingua araba, inglese, francese, tedesco, spagnolo,
russo.Nessuna quota di iscrizione. Si partecipa
inviando 3 copie dell’Opera (due copie anonime ed
una firmata). D) Premio Speciale - Teatro “Mauro
Crocetta”. Si partecipa inviando un testo teatrale
edito o inedito (tema libero) Quota iscrizione 15
Euro: Si partecipa inviando 3 copie dell’Opera
indicanti nome e cognome dell’autore, di cui una
firmata. E) Premio speciale - Truentum. Riservato
alla case editrici abbruzzesi e marchigiane (devono
avere la sede legale in Abruzzo o nelle Marche). Si
partecipa inviando fino a tre titoli di libri di poesia
(di autori qualsiasi regione o nazionalità). Nessuna
quota di iscrizione. Si partecipa inviando 2 copie del
libro. Ogni ulteriore informazioni contattare Di
CONCORSI
CONCORSI
CONCORSI
CONCORSI
CONCORSI
Felice Edizioni, via C. Colombo 67, 64014
Martinsiocuro (Te) , Fax 0861 1850141
www.premiomartinsicuro.it
56° edizione Penna d’Oro
Concorso di Poesia in lingua lombarda
Per l’anno 2014 la Biblioteca Civica - Centro
Culturale di Gromo (Bergamo) indice un concorso
di poesia dialettale aperta a tutti i dialetti lombardi
ed alla Svizzera italiana. Il Premio si articola in due
sezioni: Sezione A: composizioni tema libero;
Sezione B: composizioni ispirate alla montagna.
I partecipanti possono concorrere a ciascuna
sezione, con una o due composizioni, ciascuna
delle quali non superiore a quaranta versi e deve
essere inedita o pubblicata dopo il 31 dicembre
2013. Le opere devono pervenire in busta chiusa
entro e non oltre il 15 aprile 2014 alla presidenza
della Biblioteca Civica presso il Comune di Gromo,
Piazza Dante n. 8 - 24020 GROMO (Bg.)
Ulteriori informazioni: tel. 0346/41137 - 0346/41128
[email protected]
POETANDOINSIEME
Il Premio si articola in due sezioni: “TEMA
LIBERO” prima sezione e “LA GRANDE
GUERRA 1914-1918”. Ogni concorrente può
partecipare al massimo con due opere per ogni
tema. Le poesie, mai premiate in altri concorsi,
non devono superare i 40 versi ciascuna.
Scadenza 30 aprile 2014. Gli elaborati inviati al
seguente indirizzo: GRUPPO INIZIATIVE
CULTURALI INSIEME, Via Obante, 11/B - 36076
RECOARO TERME (Vicenza) Info:0445-76131
PREMIO DI POESIA LORENZO MONTANO
XXVIII EDIZIONE. - PREMIO “RACCOLTA
INEDITA” PATROCINIO: BIBLIOTECA CIVICA DI VERONA. AL PREMIO SI CONCORRE CON UNA RACCOLTA INEDITA DI POESIE. L’opera vincitrice sarà pubblicata in volume da Anterem Edizioni, con ampia introduzione
critica, Il libro verrà presentato nell’ambito di
una grande manifestazione pubblica e sarà in-
viato a quotidiani, riviste, critici e università.
Il bando integrale del Premio è presente sul sito
w w w . a n t e r e m e d i z i o n i . i t /
xxxviii_edizione_premio_lorenzo_montano
Informazioni: [email protected]
Una Poesia per Giulia Edizione 2014
Il concorso è destinato a tutti coloro che amano la
poesia e che vogliono cimentarsi nell’arte di scrivere.
E’ sufficiente inviare una poesia o un pensiero, a
tema libero indifferentemente in rima o in prosa, in
lingua italiana o francese all’Accademia dal 21
marzo al 30 novembre 2014 all’indirizzo email:
una poesia per [email protected]
Per la Tunisia un premio straordinario di (1.000)
dinari. Le poesie possono essere inviate anche per
posta: Accademia Giulia Brignone - Via Enrico
Tori n. 24 -04012 Cisterna di Latina (LT).
Sede dove chiedere ogni ulteriore informazione.
Allo scopo di lanciare nuovi autori è stata bandita
la XXVI edizione del Premio Nazionale Italia
Letteraria che si articola in cinque sezioni: A)
Narrativa, romanzo, romanzo di fantascienza,
racconto, raccolta di racconti.B) Poesia raccolta di
poesie a tema libero. C) Saggistica, saggio a tema
libero. D) Teatro, commedia a tema libero. E)
Letteratura per l’infanzia, romanzo per ragazzi,
racconti per ragazzi, raccolta di favole, fiaba.
I testi computerizzati, su supporto cartaceo e di
libera stesura, senza vincolo di tema, dovranno
essere spediti, in una sola copia, esclusivamente
con posta raccomandata, entro giovedì 15 maggio
2014 al seguente indirizzo: “EDITRICE ITALIA
LETTERARIA” Casella Postale 938 - 20123
MILANO Centro. Info , tel. 02-6134166
www.italialetteraria.com
*Gli abbonati con l’abbonamento scaduto sono
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Marco Pessa: “TRA LE NINFEE IN GIOCO”
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